°°Random walks°° [..situazioni..] di Vavvina (/viewuser.php?uid=33374)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 1 *** Capitolo I ***
“Io
avea già il mio viso nel suo fitto:
ed
el s’ergea col petto e con la fronte
com’avesse
l’inferno in gran dispitto."
Divina Commedia, Inferno, canto X
[Hermione
P.O.V.]
Detesto queste
cose. Le odio con tutta me stessa.
Tutti questi
ricevimenti con
gente importante, con persone delle quali a malapena ricordo il nome.
Feste sfarzose, ricevimenti mondani, balli a tema. Sono cose che odio
profondamente. Perché nessuno è ciò
che è
davvero. Tutti indossano una maschera, tutti simulano, me compresa. Con
il solito sorriso di circostanza stampato sul volto, saluto tutti,
scambio una mezza parola con ognuno, non mi lego a nessuno.
Finzioni
di una società alla quale non appartieni.
E anche stasera
andrà
così, lo so. Figuriamoci, a casa di Pansy Parkinson e Blaise
Zabini, che sono passati dalla parte dell’Ordine e ci hanno
aiutato a sconfiggere Voldemort. Harry e Ron mi costringono ad andare,
nonostante sappiano quanto io detesti questi ambienti.
Indosso il
vestito che ho
scelto, azzurro pallido con un corpetto stretto senza spalline che si
apre in una gonna ampia e lunga fino ai piedi. Decido anche di dar
retta ad Harry, che dice che sto meglio con i capelli sciolti, e lascio
che i boccoli castani mi ricadano morbidi sulle spalle, tentando poi di
valorizzare gli occhi con la matita nera ed il mascara.
Occhi
che troppo hanno visto, per la loro giovane età.
Occhi
che troppe volte hanno versato lacrime salate.
Con la
Materializzazione, in
un attimo siamo nel grande Maniero degli Zabini, in un salone immenso
nel quale probabilmente tutti gli abitanti di Londra starebbero larghi.
Sfodero il mio
miglior falso
sorriso ed inizio ad essere sballottata di qua e di là da
gente
che non ho mai visto, ma che sembra conoscermi benissimo.
Saluto anche i
padroni di
casa, che tutto sommato mi sono anche abbastanza simpatici, peccato
solo per la loro fissazione sui Purosangue…
Poi,
la folgorazione.
“Ehi,
Herm, l’hai visto Malfoy?”
Ron mi
dà di gomito, ma avevo già notato l’ex
Principe degli Slytherin, bello come non mai.
Solo, su un lato
del grande
salone, poggiato alla parete di pietra scura, con il suo solito ghigno
strafottente stampato sul volto.
Stupendo nella
semplicità del suo completo nero, la camicia bianca appena
sbottonata che mette in risalto i pettorali marmorei, ciuffi serici che
solleticano la fronte ampia.
Un
angelo venuto direttamente dall’Inferno.
Sorseggia il suo
champagne,
scrutando tutti dall’alto in basso, come se fosse superiore a
chiunque…in questo il tempo non l’ha cambiato
affatto.
Ma no, non
è il suo fisico ad avermi colpita, non è il suo
solito atteggiamento strafottente ad avermi rapita.
No, sono i suoi
occhi,
semplici calamite color tempesta, iridi fredde come il ghiaccio. Ma
vuote. O meglio, distanti. Ricoperti da una patina oscura di tristezza,
che soltanto chi ci si è trovato sa riconoscere.
Occhi
come i tuoi.
Anche lui mi ha
notata.
Lascia vagare il suo sguardo su di me, forse un po’ troppo
maliziosamente, osservandomi tutta, fino ad arrivare ai miei occhi.
E
poi, tenta di sondarmi l’anima. E ci riesce. Con quel suo
sguardo
penetrante e profondo mi sento messa a nudo, ma non riesco a staccare
gli occhi dai suoi.
Anche io,
però, riesco
a leggergli dentro, a superare quella patina e a scovare quel dolore
infinito che tiene chiuso nel suo cuore, quella malinconia nascosta
dietro ai suoi atteggiamenti strafottenti.
Così
diversi, eppure così uguali.
Così
lontani, eppure così vicini.
Senza staccare
gli occhi dai
miei, lo vedo poggiare su un tavolo il flute di champagne e venire
verso di me, serio, senza quel ghigno che per sette anni lo ha
caratterizzato.
E’ di
fronte a me, ora, e mi porge la mano.
“Balli,
Granger?
Una
richiesta a te, che forse puoi salvarlo.
“Sì…”
O
forse, è lui che può salvare te.
“Sei
bella, stasera, Granger…”
°°°°
Ed
eccomi di nuovo qui, questa volta con una raccolta...ho deciso di unire
due delle mie passioni più grandi, Harry Potter e la Divina
Commedia! So che sembra strano, ma è un'opera che mi piace
veramente da morire! Così, ho deciso di prendere quelle
terzine
che più mi piacciono, e di ricamarci sopra situazioni
adattabili
al mondo di Harry Potter. In questo caso la vicenda è vista
dagli occhi di Hermione, ma in seguito i punti di vista cambieranno,
spazierò dai "buoni" ai "cattivi", dai maschi alle femmine,
anche se penso di non inoltrarmi nella New Generation.
Che dite, è
un'idea
pessima o potrebbe essere passabile? Mi piacerebbe conoscere le vostre
opinioni, positive o negative che siano...me lo lasciate un
commentino????
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Capitolo 2 *** Capitolo II ***
“Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese
costui dalla bella persona
che
mi fu tolta; e il modo ancor m’offende”
Divina Commedia, Inferno, canto V
[Pansy P.O.V]
Lacrime.
Soltanto lacrime
sul mio volto, soltanto lacrime dentro di me. Non sento Draco che tenta
di consolarmi, non sento Blaise che mi abbraccia.
Niente fragori
esterni, niente urla, niente di niente.
Solo e soltanto
lacrime.
Piccole
stille di rugiada su una pelle color alabastro.
La prima volta
che ti ho visto, facevo il primo anno.
Tu eri
più grande di me, appartenevi a Grifondoro.
E poi, eri un
Weasley. Capelli perennemente scompigliati, rosso fuoco, e occhi vispi,
del colore del cielo.
Ti ignorai
sempre.
Io,
l’algida regina Slytherin, non potevo certo mettermi al
livello di un sempliciotto, Weasley, per giunta, nemmeno se Purosangue.
Due
mondi troppo diversi, troppo distanti.
E poi, la
situazione cambiò.
Sì,
perché decisi di lasciare i Mangiamorte, di abbandonare la
causa dell’Oscuro Signore, per abbracciare quella
dell’Ordine della Fenice. Avevo informazioni, conoscevo i
piani, sapevo i nomi di tutti, e potevo esservi molto d’aiuto.
Fu deciso di
tenermi a casa tua, per accertarvi della mia affidabilità,
assieme a Draco e Blaise, redenti anche loro.
Nessuno si
avvicinava, tutti troppo presi dalla situazione, oppure troppo timorosi.
Solo te.
Te, che mi
portavi sempre i pasti in camera, per non farmi essere oggetto
d’attenzione.
Te, che mi
portavi ogni giorno un fiore diverso per dare colore alla mia giornata,
dicevi.
Te, che passavi
le ore nella mia stanza, a parlarmi di te, a raccontarmi le tue
malefatte, a tenermi informata su tutto ciò che accadeva
lì fuori.
E
la ferita, pian piano, iniziò a rimarginarsi.
Eri identico al
tuo gemello, due gocce d’acqua, tanto che si confondeva anche
tua madre.
Ma, a forza di stare con te, ho iniziato a notare le differenze.
Quando
sorridevi, ai lati della bocca si scavavano delle piccole fossette;
quando socchiudevi gli occhi, ai lati ti si formavano delle rughette, e
avevi un modo di aggrottare le sopracciglia tutto tuo.
Piccoli
dettagli, ma per me importanti.
Perché
è l’insieme dei dettagli che forma una persona.
Non so di
preciso quando mi sono innamorata di te.
So solo che, ad
un certo punto, ho iniziato ad aspettare con trepidazione le tue
visite, aspettavo i tuoi racconti, per perdermi nelle sfumature della
tua voce, per bearmi semplicemente della tua presenza.
Mi sono
innamorata di te per la tua allegria travolgente.
Per il tuo
portare la felicità ovunque passassi, per regalare un tuo
sorriso a chiunque incrociassi.
Perché,
in una stanza di tenebra oscura, uno spiraglio di luce aiuta.
Ma soprattutto,
mi sono innamorata di te per i tuoi occhi.
Per quelle tue
iridi più chiare del cielo più terso, per quei
tue occhi così dolci e carichi di affetto anche per una
persona come me.
Perché
adoravo naufragarvi dentro, perdermi in quell’azzurro che
sapeva donarmi la libertà, permetterti di sondare la mia
anima.
Perché, per
non perdere la propria identità, bisogna essere se stessi.
Ricordo come se
fosse ieri quando mi hai baciata.
Ero fuori, forse
per la prima volta da quando mi trovavo lì, lasciando che la
pioggia mi scivolasse addosso, portandosi via con sé tuta la
mia sporcizia.
Poi la pioggia
su di me si interruppe: eri tu, a ripararmi con un grande
ombrello verde smeraldo.
Mi hai coperta
con un mantello, poi mi hai sollevato il mento e hai unito le tue
labbra alle mie.
E’
stato un contatto tenero e dolce, un timido sfiorarsi di labbra, che
poi è diventato un gioco di lingue.
Quando ho
riaperto gli occhi, ho incrociato i tuoi, aperti in un dolce sorriso
solo per me, e, dopo tanto tempo, mi sono sentita nuovamente viva.
Perché,
a volte, serve qualcuno che riporti alla vita.
E ora, quei tuoi
occhi sono spenti, vacui.
Le tue labbra
sono tese in una smorfia di dolore.
Le tue mani tra
le mie sono fredde.
Non mi guarderai
più come solo te sapevi fare, non mi sorriderai
più con dolcezza, non mi stringerai più a te.
Perché
tu non ci sei più.
Ti hanno portato
via da me per sempre.
Ti hanno
strappato alla vita, ti hanno negato a tutti i tuoi cari.
A me.
A me, che ero
riuscita a tornare alla vita, grazie a te.
Cosa
farò ora? Cosa ne sarà di me? Chi mi
sorriderà, chi mi abbraccerà?
Sola.
Di nuovo.
E ferita.
Ancora.
Incrocio quegli
occhi così identici ai tuoi, eppure così diversi,
che mi guardano con sofferenza e dolore.
Ecco l’unica persona che potrebbe capire come mi sento,
l’unica persona alla quale forse mi potrò
appoggiare per andare avanti.
Ed ora, tra le
lacrime e i singhiozzi, soltanto due parole mi salgono alle labbra,
parole che non ho mai avuto l’occasione, o forse il coraggio,
di dirti.
Perché
allora, tu eri con me.
“Ti
amo…”
Eccomi
con la seconda shottina...
Il
V canto, quello di Paolo e Francesca, probabilmente è quello
che più mi piace, mi fa fantasticare su situazioni diverse e
ancora attualizzabili...e questa coppia ce la vedevo molto bene,
calzante con la terzina che ho scelto.
Ho
pochissimo tempo, al momento, ma vorrei ringraziare tantissimo Alaide,
che ha recensito lo scorso capitolo e che ha aggiunto la fic tra i
preferiti!
Per
il resto....beh, le letture ci sono, abbastanza anche, e dunque vi
chiederei anche un commentino, piccino piccino, giusto per dirmi se
è una cosa da cestinare oppure no...please...
Vabbè,
ora me ne vado....
°°°
BaCiNi °°°
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Capitolo 3 *** Capitolo III ***
“L’alba
vinceva l’ora mattutina
che
fuggìa innanzi, sì che di lontano
conobbi il
tremolar de la marina”
Divina Commedia,
Purgatorio, canto I
[Hermione
P.O.V.]
L’ora
è giunta.
È
arrivato il momento per il quale abbiamo atteso tutto questo tempo, il
momento di affrontare Voldemort e i suoi Mangiamorte.
Qui, sulla
scogliera, tutto sembra lontano, quasi un sogno.
O
un incubo.
La classica
quiete prima della tempesta aleggia su tutti noi, ma il sole sta
sorgendo, e il messaggio è chiaro: l’ora dello
scontro si sta avvicinando, ormai è qui, incombe su di noi
come un pesante giogo.
Il
tempo passa, passa sempre…
…e
scorre veloce, troppo veloce…
Mi viene in
mente uno dei ricordi più belli che ho, uno di quelli che
custodisco gelosamente nel mio cuore, uno di quelli essenziali quando
sento che sto per crollare, quando sento di non farcela più.
E,
ultimamente, succede spesso.
Era il 31
agosto, e la situazione era simile.
Ma non ero sola.
No, i miei migliori amici erano lì con me, Harry e Ron.
Spesso mi sono
chiesta cosa avrei fatto senza di loro, quale sarebbe stata la mia
fine, il mio destino, se loro non ci fossero stati, se non mi avessero
aiutata.
Persa.
Sola
nel buio, smarrita nelle tenebre.
Anche allora
eravamo su una scogliera, il sole stava sorgendo, tingendo di arancione
tutto ciò che illuminava con i suoi timidi raggi.
Il mare, sotto
di noi, si muoveva appena, calmo, creando una lieve spuma bianca quando
le piccole onde andavano ad infrangersi sulla grigia roccia.
Ora non
è cosi.
Ora il mare
è inquieto, sotto di me, le onde sono alte e un forte vento,
spirante da ovest, le porta ad infrangersi violentemente sulla
scogliera, con rombi cupi e spuma bianca in quantità.
Ma lì
c’eravamo noi, avvolti tutti e tre insieme da una coperta,
stretti gli uni agli altri, a crogiolarci nel dolce tepore che soltanto
l’abbraccio di un vero amico può donarti.
Perché
non sei nessuno, senza un amico.
“Io
non so cosa accadrà…” era stato Harry a
rompere quel dolce silenzio, intervallato soltanto dai nostri respiri
regolari “ma sono contento che voi siate con me.”
Calde lacrime
iniziarono a rigarmi le guance, disobbedienti e impertinenti,
silenziose come il mio dolore, muto nel mio cuore.
La paura di perderlo.
Di perderli.
“Anche
io, Harry.”
Ron aveva
risposta ad Harry, la voce rotta dall’emozione del momento,
dalla paura della sofferenza, dall’incertezza del futuro.
Non riuscii a
fare altrettanto, mi limitai a stringere forte la mano ad entrambi.
Perché
a volte, un gesto vale più di mille parole.
“Insieme
per sempre?”
Di nuovo Harry,
ma stavolta la sua voce non era limpida e sicura come prima.
Perché
la paura aveva ormai preso il sopravvento anche su di lui.
Ron aveva
annuito, incapace di fare altro. Come me, del resto.
Ma tutti e tre
sapevamo che quelle parole erano valide per tutti, senza bisogno di
parole, di giuramenti, di promesse.
Soltanto un
nuovo abbraccio e calde lacrime suggellarono quel patto silenzioso.
Lacrime
salate di chi sa cos’è il dolore.
E ora sono qui,
su quella stessa scogliera.
Qui, per onorare
quel patto.
Qui, per dire
grazie ai miei migliori amici.
Qui,
perché non so cosa ci riserva il destino, ma di una cosa
sono certa: il mio futuro è con loro.
Perché
il futuro è un mistero, ma gli amici sono una certezza.
“Hermione,
è ora.”
Un ultimo
sguardo al mare. A quelle onde che tanto amo, e che tanto spesso ho
pregato affinché portassero via con loro tutto il dolore, le
sofferenze, i guai e i problemi della vita, come piccoli detriti
trasportati dalla marea.
Poi mi volto e
sorrido, avviandomi verso i miei migliori, prendendoli per mano e
ricevendo sicurezza dalle loro strette calde e sicure, ora pronta ad
affrontare qualsiasi cosa.
Perché chi
trova un amico, trova un tesoro.
E io ne ho
trovati due.
°°°°
Terza
shot...che dire? Il tempo è tiranno, purtroppo, e quello che
io posso dedicare alla scrittura non è moltissimo...le idee
ci sarebbero, e anche abbastanza, ma c'è la prof di italiano
che mi sta uccidendo, facendomi partecipare a qualsiasi tipo di
concorso letterario...per carità, io sono strafelice che
ciò che scrivo piaccia, e scrivere è una cosa per
me assolutamente necessaria, ma stiamo iniziando a rasentare
l'assurdo...vi dico solo che per l'ultimo concorso, tanto bene su
Dante^^, mi è toccato scrivere pure in endecasillabi...fate
un po' voi!!
Ma
passiamo alla shot...in realtà questa è stata la
primissima che ho scritto, quando ho deciso di pubblicare questa
raccolta, ma ho scelto di pubblicarla solo ora...non so il
perchè, da una parte mi piace molto, la scena di un'Hermione
che riflette sui suoi amici, sulla sua situazione, accocolata in cima
ad una scogliera mi trasmette una malinconia che le terzine
che ho scelto incarnano abbastanza bene, ma d'altra parte mi sembra un
po'...boh, forse scarna, ma non è l'aggettivo giusto...voi
che ne pensate? Un giudizio?
E
poi...se ci sono terzine che vi piacciono in modo particolare e sulle
quali vi piacerebbe leggere una fic, non esitate a comunicarmelo!
Sarò felicissima di esaudire le vostre richieste!
°°°BaCiNi°°°
Un
GRAZIE SPECIALE
va, naturalmente, a chi ha recensito....
°Lady
Patfood° : Grazie per i complimenti, sono contenta
che le mie shot ti piacciano...ed eccoti un altro capitolo, anche se
con un po' di ritardo! Fammi sapere che ne pensi, mi raccomando...baci!
°morgana85°
: Ciao! Mi fa veramente un sacco piacere trovarti lettrice della mia
raccolta...e ancor più mi riempie di soddisfazione sapere
che le mie shot ti piacciono, e che ti piace anche lo stile con cui
scrivo...sapere che una persona che ammiro e che prendo come esempio
gradisce le mie creazioni è un ottimo stimolo per continuare
a "partorire"! Grazie mille per tutti i tuoi complimenti, e aspetto di
sapere cosa ne pensi di questa shot, che non mi convince totalmente...
Un bacione, e a presto!
°ranyare°
: ^_^mi fai arrossire, con i tuoi complimenti....non sono sicura di
meritarli tutti, ma è inutile dire che mi fanno un sacco
piacere...e mi rendono ancora più felice perchè
sono fatti da una persona che scrive cose magnifiche, come "Il sangue
della Regina"...perciò, grazie davvero! Anche io adoro la
Divina Commedia (come se non si fosse notato..^^), e il V canto, quello
di Paolo e Francesca, è senza dubbio il mio preferito!
Infatti quella non è l'unica terzina che ho scelto, lo
vedrai più avanti...nel frattempo, aspetto di sapere cosa ne
pensi di questa shot! Bacioni....ci sentiamo presto!
Grazie
mille a ranyare,
di nuovo, e ad Alaide,
perchè hanno aggiunto la mia raccolta ai preferiti!
E
poi, grazie anche a chi legge soltanto, perchè in fondo
è anche grazie a voi che non perdo la voglia di scrivere e
di pubblicare...ma un commentino da parte vostra lo gradirei
moltissimo!!
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Capitolo 4 *** Capitolo IV ***
“Quando
leggemmo il disiato riso
esser baciato da
cotanto amante,
questi, che mai
da me non fia diviso,
la bocca mi
baciò tutto tremante”
Divina Commedia,
Inferno, canto V
[Daphne P.O.V.]
E’
in momenti come questo che ringrazio davvero Salazar.
Sì,
in momenti di pace, di tranquillità, di serenità.
Serenità
che viene dal fatto che non sono sola, che non lo sarò mai
più.
La sicurezza di una
promessa.
La promessa di una
persona cara.
La SUA promessa.
Siamo qui, ora,
io e Blaise.
Già,
proprio il Blaise Zabini che ad Hogwarts cambiava le ragazze come se
fossero calzini, il Blaise Zabini allegro, intelligente, la Serpe
astuta, furba, maliziosa.
Il
Blaise Zabini di cui sei innamorata.
La dolce ombra
di una quercia ci protegge dal cocente sole di agosto, e il suo tronco
ci sorregge.
È la
pace dei sensi più totale, starsene qui accoccolata tra le
sue gambe, un suo braccio che mi circonda la vita, l’altra
mano che mi carezza l’avambraccio scoperto, sentire il suo
respiro calmo e tranquillo, caldo sul mio collo.
Non ho mai
provato questo senso di sicurezza, di protezione con nessuno, nemmeno
con mio nonno, la persona che più ho sentito
vicina fino ad ora.
Fino ad ora,
perché adesso qualcuno ha preso il suo posto.
C’è
una persona, in questo momento, che mi fa battere forte il cuore anche
con il solo parlarmi, che mi fa tremare le gambe con un semplice
sguardo, una persona che mi fa sentire la ragazza più
importante dell’universo soltanto con un sorriso.
E se non è
amore questo…
Chi lo avrebbe
mai detto, che un giorno saremmo finiti insieme?
Draco e Pansy,
quando l’hanno saputo, hanno riso due giorni, ogni volta che
ci vedevano si piegavano in due, con le lacrime agli occhi.
Secondo loro,
dovevamo metterci insieme già dal primo anno, dicono che
già da allora eravamo persi l’uno per
l’altra.
Perché,
spesso, gli amici sanno molto di più.
E invece, la
storia tra me e Blaise è iniziata soltanto al settimo anno,
in un modo un po’ strano.
In
realtà, ho sempre provato qualcosa per lui, sin da quando le
nostre rispettive famiglie, Purosangue ed importanti nel mondo della
Magia entrambe, ci hanno fatto incontrare da piccoli.
Avremmo avuto
sì e no otto anni, ma di lui mi colpì lo sguardo.
Occhi blu, di un
blu stupendo, blu mare.
No, blu cobalto.
Occhi vispi e
allegri, già da allora, ma che dietro nascondevano qualcosa
di più.
Erano occhi che
avevano già sofferto troppo, occhi che avevano visto cose
che alcune persone non vedono mai nella vita.
Uno sguardo
penetrante e sicuro, anche sofferente, celato dietro al guizzo vitale
di un bambino di otto anni.
Occhi maturi,
sguardo adulto.
Occhi di chi ha avuto
un’infanzia difficile.
Sguardo di chi
è cresciuto in certe famiglie, con una certa educazione.
Come te.
Ci siamo presi
subito, eravamo troppo simili, noi due.
E'
un’amicizia profonda, vera e sincera.
Un’amicizia
importante.
Un’amicizia
che poi, da parte mia, è diventata qualcosa di
più.
Blaise era la spalla sulla quale piangere, il diario segreto con cui
confidarsi, era l’amico con il quale passare ore ed ore a non
far niente.
Era arrivato un
momento in cui non potevo fare a meno di lui, un momento in cui la sua
presenza era come l’aria, l’ossigeno che mi
permetteva di respirare, di andare avanti, di vivere.
Ma mai e poi mai
avevo avuto il pensiero di dichiararmi, di farmi avanti, di
confessargli ciò che provavo, ciò che il mio
cuore faticava ormai a contenere.
Troppa la paura di
rovinare un rapporto.
Troppo il terrore di
perderlo, per sempre.
E invece, fu lui
a fare il primo passo.
Era notte, fuori
pioveva. Anzi, dire che pioveva è riduttivo.
Stava venendo giù l’ira di Salazar, una tempesta
con i fiocchi, tuoni e fulmini alle finestre, il vento che ululava,
rabbioso.
Non riuscivo a
prendere sonno, così avevo preso una coperta, la mia copia
di “Orgoglio e pregiudizio”, forse uno dei pochi
libri Babbani decente, e mi ero accoccolata davanti alle fiamme
scoppiettanti del camino, iniziando a leggere.
Tanto era
immersa nel mondo del libro, non mi ero nemmeno accorta della presenza
di Blaise che, furtivo, si era avvicinato.
Senza parlare,
si era messo accanto a me, sotto alla coperta, facendomi poggiare sul
suo petto coperto soltanto da un t-shirt nera, e aveva iniziato a
leggere, un sussurro nel mio orecchio.
Rossore
sulle guance, troppa la vicinanza.
Cuore
a mille, troppa l’emozione.
Al bacio che si
scambiano Elizabeth e Mr Darcy nel romanzo, Blaise aveva chiuso il
libro e mi aveva fissata, fondendo i suoi occhi blu con i miei,
scrutandomi dentro.
E poi, mi aveva
baciata.
Ma non un bacio
normale, come tutti, no.
Un bacio sul
naso.
Un bacio di una dolcezza
disarmante.
Dopo un sorriso
imbarazzato da parte mia, mi aveva baciata nuovamente, questa volta sul
serio, ma con un po’ di…non saprei definirlo,
forse timore, insicurezza.
È da
allora che è iniziato tutto.
Da
un bacio sul naso in una notte di tempesta.
“A
cosa pensi?”
La voce di
Blaise mi riporta alla realtà, realtà nella quale
io e lui stiamo insieme, felici.
Mi volto verso
di lui, accoccolandomi meglio sul suo petto, e un sorriso mi increspa
le labbra.
Il sorriso nato dalla
dolcezza del ricordo.
“Ad un
bacio sul naso…”
°°°°
Eccomi
di nuovo qui, con un'altra shottina, stavolta incentrata sulla figura
di Daphne Greengrass.
Quello
di Daphne è un personaggio che mi ispira molto, forse
perchè dalla Rowling non è stato molto
approfondito, e mi sento più libera di figurarmela come
voglio, di renderla come la immagino io.
E
poi, Blaise....beh, io Blaise lo adoro davvero!! Mi fa morire, una
Serpe un po' diversa dal consueto (o almeno, io lo immagino
così...çç) che vedo benissimo con la
Regina Slytherin, perciò non potevo proprio fare a meno di
incentrare una shottina su di loro.
La
terzina è ancora una volta presa dal V canto
dell'Inferno...che volete farci, è in assoluto il mio
preferito!
Sinceramente,
questo capitolo mi piace parecchio. Non c'è più
di tanto l'elemento malinconico, o triste, che invece era presente
nelle altre, ho immaginato una situazione davvero tranquilla, la pace
di due Serpeverde, e il risultato non mi dispiace affatto.
Spero
che piaccia anche a voi, naturalmente, e aspetto i vostri commentini!!
°°°BaCiSsImI°°°
°trixina°
: sono davvero felicissima che ti piaccia l'accostamento Dante-Harry
Potter, all'inizio avevo un po' paura perchè poteva essere
ritenuto un po' azzardato, ma devo dirti che anche a me non dispiace!
Mi rende davvero orgogliosa il fatto che le mie storie, e il modo in
cui sono scritte, ti abbiano portato a leggerti tutto d'un fiato le
shot...e sono anche contenta che consideri il mio modo di scrivere un
delitto, è veramente un grandissimo complimento, per me!
Spero di non averti deluso con questo nuovo aggiornamento, e aspetto
una recensione con il tuo commento...un bacione!
°morgana85°
: non ti rendi conto di quanto mi faccia felice il fatto di essere
riuscita a trasmettere le sensazioni che avevo dentro mentre scrivevo,
la mia idea di amicizia...e la tua recensione rispecchia perfettamente
ciò che speravo arrivasse a chi legge. Perciò,
sono davvero orgogliosa di esserci riuscita! Grazie mille per i tuoi
complimenti, che mi spronano ad andare avanti! Un bacio grande, e spero
di trovare presto una tua recensione...
°elettra1991°
: beh, io vivrei solo leggendo la Divina Commedia...la adoro,
è scritta così bene che mi fa emozionare ogni
volta che la leggo, e fidati, certe terzine l'ho rilette anche mille
volte! Dunque, non può che rendermi felice trovare altre
persone che condividono questa mia grande passione! Sono felice che ti
piaccia l'accostamento tra il mondo di Dante e quello della Rowling,
che poteva risultare un po'...strano. Grazie davvero per i tuoi
complimenti, e sono strafelice che la shot precedente ti sia piaciuta,
io non ero molto sicura... Per le terzine che mi hai detto...beh, come
avrai notato, il V canto è il mio preferito,
perciò le terzine prese da lì saranno
più di una! E naturalmente anche quelle della tua proposta
sono in programma...ho già la storia pronta, devo solo
scegliere i personaggi, sui quali sono un po' indecisa...ma se non
sarà nel prossimo, sarà in quello dopo,
perciò sii fiduciosa! E tranquilla, per quanto mi riguarda
puoi divagare quanto vuoi! Aspetto un commento, sperando di non averti
deluso con questa shot...a presto, un bacione!
°ranyare°
: tranquilla, anche io ero molto melodrammatica quando ho
scritto quella shot...le terzine venivano dal primo canto del
Purgatorio, quando Dante sta per compiere il rito di purificazione da
Catone...ricordi?? Comunque...non potevo non inserire una shot
sull'amicizia, e quella tra Harry, Ron ed Hermione è quella
che rispecchia meglio la mia idea di amicizia. Sono davvero felice che
ti sia piaciuta, la mia paura era che non arrivasse ciò che
volevo comunicare...ma forse ci sono riuscita! Grazie mille dei tuoi
complimenti, sarò banale ma mi fanno sempre un sacco
piacere...e sentiti libera di dire cacchiate e straparlare, a me non da
affatto fastidio, anzi! Spero vivamente di non averti deluso con questo
capitolo, sapendo quanto adori Blaise...mi fai sapere che ne pensi?? Un
bacio grandissimo...
Grazie mille, ancora, a morgana85,
per aver inserito la fic tra i preferiti, e grazie anche a chi legge,
anche se mi farebbe ancora più piacere avere un vostro
commentino...
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Capitolo 5 *** Capitolo V ***
“Giovane e
bella in sogno mi parea
donna vedere andar per
una landa
cogliendo fiori"
Divina Commedia,
Inferno, canto XXVII
[Harry
P.O.V.]
Di
nuovo.
Ancora quel
sogno.
Ma
perché continua a tormentarmi?
Sono qui, alla
Tana, come ogni estate, e Ron dorme tranquillo nel letto accanto al
mio, il russare regolare.
Fino a poco
tempo fa, Voldemort popolava i miei sogni - i miei incubi - ed era il
protagonista indiscusso delle mie nottate, il compagno di notti passate
sveglio, con il terrore ad attanagliarmi lo stomaco.
Il
terrore di non vedere più l’alba.
Il
terrore di non vedere più gli amici,
di essere la causa della loro morte,
della loro fine.
Ma poi,
Voldemort è morto.
Ce
l’ho fatta, l’ho sconfitto, ho avuto la meglio.
E ora, un altro
il sogno che mi fa compagnia. Senza dubbio più piacevole, ma
angosciante lo stesso, perché torna, puntuale, ogni notte.
Sempre lui,
sempre uguale, e non ne capisco il significato.
Ma
forse, è più semplice di quel che sembra.
C’è
una donna, una ragazza forse, bella. Dalle fattezze stupende, le forme
armoniose coperte da una veste bianca, leggera, semplice.
Ma non vedo il
suo viso, non l’ho mai visto. O è in ombra, o
è coperto dai capelli, rossi come il fuoco.
E lei
è lì, immersa nel verde di un prato senza tempo,
cogliendo fiori colorati, ed intrecciandoli a formare ghirlande
variopinte.
Un
tutt’uno con l’ambiente.
Non mi guarda,
non parla, non fa nulla. Coglie soltanto i fiori.
Mi trasmette un
senso di serenità, di tranquilla pace, ma allo stesso tempo
mi innervosisce, non mi do tregua, perché non lo comprendo.
È un
sogno che torna sempre, ogni volta che la luna prende il posto del
sole, lassù nel cielo, e io non credo alle coincidenze.
Continuando a
rimuginare su quella misteriosa ragazza, ben presto scivolo di nuovo
nell’oblio del sonno.
Un sonno popolato da
capelli rossi ed occhi azzurri.
“Harry…sveglia,
è ora!”
E’
Hermione che mi sveglia e che, dopo avermi scoccato un bacio sulla
fronte, si accinge a svegliare quel dormiglione di Ron: ardua impresa.
Ci alziamo,
chiacchierando, e, belli vestiti e lavati, scendiamo di sotto a fare
colazione; ho assoluto bisogno di una tazza di caffè, per
iniziare a carburare.
“Buongiorno,
ragazzi!”
“’Giorno,
Ginny…”
C’è
qualcosa, in lei, qualcosa nella sorellina del mio migliore amico, che
mi fa riflettere.
Non
so…questa mattina ha qualcosa che mi fa pensare ad una cosa
importante, una cosa che dovrei ricordare, ma che non mi sovviene.
Una
cosa suggerita dall’inconscio.
Decido di non
farci caso più di tanto, mangio in silenzio la mia colazione
e poi mi rendo utile alla signora Weasley come meglio posso.
E’
spossante pulire la casa…ma come fanno le casalinghe a fare
solo questo, per tutta la vita? Io mi sparerei prima!
Verso
mezzogiorno, riesco a rifugiarmi nella mia stanza, che per fortuna
è vuota.
Per
carità, io voglio bene ai Weasley come se fossero la mia
famiglia, e considero Hermione al pari di una sorella, ma ogni tanto ho
bisogno di restare un po’ solo,in compagnia soltanto dei miei
pensieri.
Spalanco la
finestra, permettendo ai raggi caldi del sole di agosto di illuminare
la stanza, e mi affaccio, appollaiandomi sul davanzale.
E, come un
fulmine a ciel sereno, la sua immagine mi colpisce.
Finalmente, la
comprensione.
C’è
Ginny, lì sotto.
C’è
Ginny, con indosso soltanto una maglietta bianca, larga, che le arriva
a metà coscia.
Ha un fisico
stupendo, Ginny. È magra, ma non troppo, slanciata e con
tutte le forme al posto giusto. La maglietta, leggera, le scivola con
dolcezza sul seno, per scendere poi sulla vita sottile e sui fianchi
morbidi.
I capelli sono
mossi dal vento, rossi come il fuoco, simile alle fiamme che
scoppiettano allegre nel caminetto della Sala Comune del Grifondoro.
E sta cogliendo
fiori.
Già.
Volteggia leggiadra nel prato, i piedi nudi che, leggeri, calpestano
l’erbetta verde, abbassandosi di tanto in tanto a raccogliere
i fiorellini colorati che lo costellano, come tanti fuochi
d’artificio in un cielo verde.
E’
lei.
E’
lei.
E’ la ragazza del mio sogno, è lei che tutte le
notti, nessuna esclusa, mi fa compagnia.
Lei.
Ginny.
La sorellina del
mio migliore amico. La ragazza dolce ed esuberante, testarda e
comprensiva, allegra e travolgente.
Ginny, con quei
suoi specchi color del cielo, con quel volto da bambina su un corpo di
giovane donna.
Ginny, che aveva
una cotta per me. Ginny, che ora mi fa battere il cuore.
Semplicemente, lei.
Non credo alle
coincidenze, ai casi della vita.
No, ognuno
è artefice del proprio destino, io credo, e quindi il mio
futuro me lo costruirò da solo.
Probabilmente
ora mi prenderanno per scemo, dato che sto sfrecciando per la casa
rischiando di uccidere qualcuno, di distruggere qualcosa e di rompermi
l’osso del collo.
Ma non mi
interessa. In questo momento, solo Ginny conta.
E infatti, in un
batter d’occhio sono di fuori, in giardino, a calpestare il
suo stesso prato.
Lei è
lì, mi sente, si volta.
Mi guarda.
Con quel misto di
sorpresa, di dubbio, di felicità.
E mi sorride.
Mi regala uno di
quei suoi sorrisi così dolci, così sinceri,
così veri, così carichi di affetto, che senza non
potrei assolutamente vivere.
E io non posso
far altro, se non attirarla a me e baciarla, con un desiderio ed una
passione che non credevo di possedere dentro di me.
La sento
sorridere sulle mie labbra per poi staccarsi, e un sussurro giunge,
delicato, al mio orecchio.
“Finalmente…”
E
pensi a quanto tu sia stato stupido fino ad ora.
“Già,
finalmente…”
°°°°
Ragazze,
mi scuso immensamente per il ritardo con cui posto questo
chap...purtroppo ho passato, e sto passando, un periodo strano...mi
hanno praticamente rapita per un festival di due settimane sotto San
Valentino, mi è successa una cosa molto spiacevole per la
quale non sono riuscita a scrivere, poi sono stata bloccata a letto con
febbre e colpo della strega...da panico! E domani parto per Firenze, ma
non potevo lasciarvi ancora senza un nuovo capitolo!
Perciò,
eccolo qui. Le terzine vengono dal canto XXVII, nel quale Dante sogna
Rachele e Lia, simboli della vita attiva e di quella contemplativa...e
immersa nei fiori, non potevo non vederci Ginny. Che, automaticamente,
si accoppia con Harry!
Sinceramente,
non sono pienamente soddisfatta dell'aggiornamento...boh, non mi
convince più di tanto, non so perchè...ma spero
di non avervi deluso troppo!
Ora
vi lascio, che devo assolutamente preparare qualcosa per partire, se no
vado in mutande...ci sentiamo presto!
°°°BaCiNi°°°
°trixina°
: Ancora mille grazie per i tuoi complimenti, mi fanno sempre molto
piacere...riguardo al tuo discorso sulle recensioni, invece...beh, io
credo che non sia troppa fatica mettere due parole in fila e lasciare
una recensione, giusto per far sapere che leggi...anche
perchè, vivendo sia da autrice che da lettrice, i commenti
fanno sempre piacere! A presto...baci!
°Thiliol°
: Sono strafelice di aver "conquistato" una nuova lettrice! Come
già ho detto molte volte, il mio timore era proprio che
l'accostamento fosse un po' troppo azzardato...invece a qualcuno piace!
Grazie mille per i tuoi complimenti, mi fanno veramente piacere...e
spero di non averti deluso subito, con questo capitolo! Un bacio...
°ranyare°
: .......uuuuuuufffffffffff! *sospiro di sollievo*...ero agitatissima
nel leggere la tua recensione a quella shot, perchè tengo
moltissimo al tuo parere e, soprattutto, perchè so quanto ti
piaccia Blaise...e mi riempie di felicità sapere che non ti
ha fatto pena, davvero! E sarei molto curiosa di leggere qualcosa di
tuo su Daphne, mi piacerebbe sapere in che luce la metteresti.... Spero
tanto che questo capitolo non ti deluda più di tanto...ci
sentiamo presto! Un bacione!
°morgana85°
: Beh, anche io adoro letteralmente Blaise...e in genere, me lo figuro
con Daphne, anche se con Ginny, ad esempio, non mi dispiacerebbe. Sono
contenta che le mie shot continuino a piacerti, per me il tuo parere
conta molto...e sono anche felice di rendere il tutto coinvolgente, a
volte ho il terrore di sbagliare del tutto gli accostamenti tra terzine
e situazioni, o di fare un disastro con i personaggi...fortuna che
ancora non è successo! Spero di leggere presto un tuo
commento...un bacione!
Grazie
davvero di cuore anche a °ranyare° e a
°kikki89°, per aver inserito ME tra i preferiti, a
°Thiliol° ed °Helena89° per averci
inserito la mia raccolta, e anche a tutti coloro che leggono e non
recensiscono...
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Capitolo 6 *** Capitolo VI ***
“Volsimi
a la sinistra col respitto
col
quale il fantolin corre a la mamma
quando
ha paura o quando elli è afflitto”
Divina Commedia,
Purgatorio, canto XXX
[Hermione P.O.V.]
Il terrore.
E’ il
terrore che mi fa muovere le gambe come se avessi le ali, è
il terrore che mi attanaglia le viscere, che non mi fa respirare,
è il terrore che fa scendere, copiose, lacrime calde e
salate sulle mie guance.
Il
terrore, e lo schifo.
Lo schifo di
lui, lo schifo di quel tocco, delle sue mani su di me, del suo alito
sulle mie labbra.
La sensazione di
sporcizia, l’idea di non essere più pura, di non
poter più essere la stessa, di non poter più
essere me.
Un istante.
Un solo,
maledetto istante, e mi ha ridotta così.
Meno
forte di quel che credevi.
Che
speravi.
E ora non riesco
più a girare da sola, sento rumori ovunque, pericoli dove
non ci sono.
Non riesco a
rimanere sola a casa, mi fa male anche restare in silenzio in una
stanza. Non ce la faccio più, non riesco ad uscirne.
Piango, piango
tanto.
Le lacrime
scendono incontrollate dai miei occhi, come se avessero vita
propria, un loro volere. Vanno a lasciare solchi profondi,
scie salate sulle mie guance, ormai perennemente arrossate, per
scivolare sulle mie labbra, indisturbate, e cadere nel vuoto.
Impotente.
Incapace
di farcela.
Non posso andare
avanti così. Chiudo gli occhi un secondo e bam, come un
fulmine a ciel sereno quelle immagini mi colpiscono, nitide come non
mai, colori e sensazioni che invece vorrei solo dimenticare e relegare
per sempre da qualche parte, lontano.
Mi basta
distrarmi un attimo dalla realtà attuale, e quella maledetta
sera è di nuovo qui, nei miei occhi, nella mia mente, nei
miei sensi.
La notte mi
tormenta, non dormo, perché le sue mani sono su di me, il
suo alito nitido al mio olfatto, la sua presenza costante, come una
falce pronta a calare alla minima distrazione.
Semplicemente,
la paura.
Era sera, forse
una settimana fa.
Camminavo per
una via di Diagon Alley deserta, in cerca di un po’ di
solitudine, per riflettere su alcune cose.
Solo il silenzio
attorno a me, la notte buia mi avvolgeva con il suo manto scuro, appena
stellato.
E poi,
all’improvviso, è spuntato lui.
Da un vicolo
nero, che nemmeno avevo notato. Subito l’odore acre di alcool
mi ha colpito le narici, sensibili.
Lucius Malfoy.
Ma non il solito Lucius Malfoy, no.
Non so che fine
avesse fatto l’uomo di classe, quella persona che, per quanto
malvagia, era sempre distinta.
Sparito da mesi,
probabilmente datosi alla macchia dopo la morte di Voldemort, ho
faticato a riconoscerlo. Scarmigliato; vestito di stracci, i pochi
vestiti riconoscibili laceri; i capelli, un tempo biondi e perfetti,
erano arruffati, sporchi, disordinati.
E
poi, ubriaco.
Non era in
sé, l’odore dell’alcool fortissimo, ha
iniziato a farmi delle avances,
delle proposte pesanti.
Ho cercato di
ignorarlo, di continuare per la mia strada, ingenua senza bacchetta.
Ma non ha
lasciato perdere, no: era pur sempre Lucius Malfoy.
E poi, mi ha
afferrata per un braccio, voltandomi.
Il tutto è successo in una frazione di secondo, le sue
labbra sulle mie, la sua lingua nella mia bocca, il suo sapore di
alcool dentro di me.
Paura.
Schifo.
Un
misto di sensazioni ad agitarti stomaco e cuore.
Non so cosa mi
abbia dato il coraggio, la forza di muovermi.
Forse la paura.
Gli ho dato un morso, forte, a sangue, e le mie gambe hanno iniziato a
muoversi da sole, a correre veloci. Ad allontanarsi da quella via, da
quel posto, da quell’uomo.
Dalla
paura.
E’
stato solo un istante, lo so bene. Eppure, non riesco a passarci sopra.
Non riesco a non
pensarci, a levarmi quella sensazione di dosso.
Mi sento ancora
il sapore del suo alcool in bocca, l’odore acre nelle narici.
Le sue mani sul mio braccio.
E la sensazione
di schifo, mista alla paura che sempre mi attanaglia lo stomaco, non mi
molla, non mi abbandona.
Convivo con il
terrore di girare da sola; la notte, che prima mi era amica, mi
confortava con il suo silenzio, ora mi angoscia, è diventata
teatro dell’orrore, sinonimo di paura.
Sebbene sia
stato un attimo, uno stupidissimo momento.
Un
istante, eppure non sai quanto ti condizionerà.
E ora, corro.
Corro come quella sera, perché sono di nuovo sola, di notte,
e ho maledettamente paura.
Corro verso un bar, un bar dove so che non sarò
più sola, un bar dove so che troverò qualcuno.
Che
troverai QUEL qualcuno.
Irrompo, con il
fiatone, i capelli scompigliati e gli occhi gonfi, rossi di pianto.
Mi guardo
intorno, angosciata, alla sua ricerca, come una bambina che ha perso la
mamma in un centro commerciale e non conosce il posto, una bambina che
ha bisogno di una mano che si stringa forte attorno alla sua.
E lui
è lì, alla mia sinistra: Draco.
Sì,
il figlio di Lucius, una persona che non conoscevo per quella che era
davvero, sciocca figlia dei pregiudizi.
E’ lui
che mi ha consolata, quella maledetta sera, lui che mi ha fatto
sfogare, che mi ha vista piangere senza dire nulla, che mi ha
supportata.
Il
sangue del suo sangue.
Ma,
evidentemente, il sangue non è tutto.
E, come quella
sera, non ho bisogno di parole, di preghiere.
Basta uno
sguardo, e lui è qui, mi è accanto.
Allarga le
braccia e mi accoglie sul suo petto, al sicuro nella sua stretta calda,
dolce.
E
forse, allora, la dolcezza di un abbraccio può aiutarti.
“Stringimi, ti
prego…”
La
dolcezza di QUELL’abbraccio.
"Tranquilla,
non ti lascio..."
°°°°
Ed
eccomi di nuovo qui, a pubblicare, ancora una volta con un ritardo
mostruoso...
Purtroppo,
una situazione molto simile a quella che ho raccontato con gli occhi di
Hermione, io l'ho da poco provata sulla mia pelle, e fa maledettamente
male, ancora. Questa shot la sento molto mia, molto vicina a
me, ho sentito forte la necessità di scrivere e di mettere
su carta ciò che ho provato in quel momento e che continuo a
provare ancora adesso, probabilmente con la speranza che questo mi
aiuti, almeno un po', ad andare avanti, a superare la cosa.
Non
ho davvero la forza per rispondere singolarmente alle vostre
recensioni, sto già facendo fatica a scrivere queste poche
righe, ma ringrazio veramente di cuore °elettra1991°,
°morgana85°, °ranyare°,
°LeLia_CuLLen_95°, °Thiliol° e
°trixina° per le belle parole che mi hanno lasciato
nello scorso aggiornamento, e grazie anche a chi legge senza recensire.
°°...un bacio grande a
tutte...°°
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