Finchè le stelle saranno in cielo

di Jo The Strange
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di prima mattina... ***
Capitolo 2: *** Nuove Amicizie ***
Capitolo 3: *** Notizie Inaspettate ***
Capitolo 4: *** Tra Mille Preoccupazioni... ***
Capitolo 5: *** Un colpo troppo basso... ***
Capitolo 6: *** The Last Sight... ***
Capitolo 7: *** Un Anno Dopo... ***
Capitolo 8: *** Epilogo: 10 anni dopo ***



Capitolo 1
*** Di prima mattina... ***


~~-Hey amore sono qui! Sono passata a salutarti prima di andare a scuola!- Una voce squillante riempì il silenzio della camera dell’ospedale.
Davide rientrò pochi secondi dopo: aveva un auricolare nelle orecchie, tuttavia era riuscito a sentire quella voce meravigliosa, una voce che lui conosceva alla perfezione: apparteneva a Cleo, la sua ragazza. Cleo era il diminutivo di Cleopatra, infatti lei aveva origini inglesi ma oramai viveva in Italia da un sacco di tempo. Era in classe con Davide sin dai tempi delle elementari ma solo dal terzo anno delle scuole medie i due avevano iniziato a parlarsi e a frequentarsi e poi, in quel primo anno di liceo era sbocciato l’amore.
-Ciao splendore!- disse il ragazzo avvicinandosi e stampandole un bacio sulle labbra. –Non dovevi disturbarti di passare a quest’ora del mattino… rischi di far tardi alle lezioni!-
-Non ti preoccupare ho ancora un’oretta  di tempo. Come stai?- chiese la ragazza mentre si sedeva sul letto.
-Bene direi… insomma…. Boh non so. Sono sempre stanco e ho freddo. Voglio tornare a casa, a passare i pomeriggi al parco, i sabati sera al cinema… e tutte queste cose.-  Cleo aveva le lacrime agli occhi… detestava quei momenti, in cui Davide era triste e lei era lì, accanto a lui, ma  non poteva fare nulla per confortarlo…
-Mi dispiace…- riuscì a balbettare con la voce rotta dai singhiozzi. –Sono così inutile… tu soffri, stai male e io non riesco a fare nulla!!- Cleo scoppiò in lacrime gettando le braccia al collo del ragazzo. Davide la strinse a se: -Hey Cleo ma che dici? Solo il fatto che tu sia qui mi fa sentire gia meglio… tesoro non devi essere così in colpa con te stessa. Non è mica colpa tua se sono ridotto così… vieni qui-
Cleo si perse nell’abbraccio di Davide… si sentiva sicura tra le sue braccia. Avrebbe voluto restare lì per sempre ma dopo pochi minuti ritornò alla realtà.
-Caspita è ora che io vada… la campanella suonerà tra un quarto d’ora- disse Cleo raccogliendo lo zaino e alzandosi dal lettino
-Certo. Chiamami quando puoi. Oh dimenticavo! Buona fortuna per la verifica di Matematica- Davide si avvicinò a lei e le stampò un bacio sulle labbra.
Cleo sorrise per poi dirigersi verso la porta della camera.  Pochi secondi dopo però Davide la richiamò: -Tesoro! Sabato sera hai impegni?-
Cleo corrugò la fronte per fare mente locale e con sguardo pensieroso disse: - Uhm… non dovrei perché?-
-Ti andrebbe di venire qui? Vorrei presentarti i miei amici qui in ospedale! Insieme siamo i Braccialetti Rossi!!- disse Davide alzando  il braccio e mostrando un braccialetto tutto rosso.
-Sicuramente. Allora a sabato!- Cleo fece un cenno di saluto con la mano  e fece per uscire ma ad un tratto Davide la bloccò di nuovo: -Aspetta Cleo!- disse alzando la voce .  –Che c’è ancora?- chiese lei tra lo scocciato e il divertito
-Ti amo- Quelle parole di Davide furono leggere come un soffio di vento, pronunciate sottovoce, come un sussurro eppure Cleo riuscì a sentirle chiare come se lo avesse gridato.
-Ti amo anch’io- sussurrò la ragazza prima di sparire dietro quella porta azzurra dell’ospedale


Ciao a tutti!!! Questa è la prima storia che scrivo sui braccialetti rossi, quindi perdonatemi se non sarà il massimo… Mi raccomando recensite in tanti perché sono curiosissima di sapere cosa ne pensate: alla prossima!!!

 

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Capitolo 2
*** Nuove Amicizie ***


~~Ciao a tutti! Ecco qui il secondo capitolo, anche se devo dire che mi è dispiaciuto vedere così tante visite e una sola recensione… Per me il vostro parere è molto importante, perché mi permette di capire se continuare a pubblicare o meno. Ma non voglio di certo lamentarmi, perché come ho detto ci sono state molte visite, quindi ne approfitto per ringraziare questi “silenziosi”. Un bacio!


Cleo era in ansia: aveva una strana sensazione addosso per l’appuntamento con Davide.
-Mamma io vado! Tornerò verso mezzanotte se non più tardi quindi non aspettarmi!- gridò la ragazza dal fondo delle scale. Le giunse come conferma che sua madre aveva sentito solamente un mugolio però le bastava. Cleo si infilò la felpa chiuse la porta di casa e si incamminò verso l’ospedale.
Gia l’ospedale…. Perché tra tutti i ragazzi del mondo proprio il suo doveva essere rinchiuso la dentro? Aveva sempre saputo di non essere una ragazza fortunata ma il fatto  che Davide fosse li non le piaceva… avrebbe tanto voluto poter tornare a uscire insieme, a guardare le stelle al parco, a mangiare gelati dopo la scuola… ormai era già un mese che Davide era in ospedale.
Mentre camminava cercò di scacciare questi pensieri negativi e di pensare piuttosto a quella sera…
“Chissà come saranno gli amici di Davide? Saranno più grandi o più piccoli? Solo maschi? Mmm non saprei…” Cleo aveva la testa piena di mille domande, ma che in fondo avrebbero trovato una risposta molto presto.
La ragazza percorse ancora altre due vie andando dritto, poi curvò a sinistra poi a destra e infine andò ancora dritto per poi ritrovarsi davanti all’entrata principale dell’ospedale.
Appena entrata si diresse subito verso l’ala nord dell’ospedale dove era ricoverato Davide. Superò diversi corridoi e quando ormai era giunta a destinazione sentì una voce alle spalle: -Dove pensi di andare signorina?-
Una donnina non troppo alta con i capelli castani e chi occhi gelidi la squadrò da capo a piedi.
-Co- come?- balbettò Cleo arrossendo.
-Cosa ci fai a quest’ora nel reparto maschile? Io sono la dottoressa Lisandri e a meno che tu non abbia un’ottima spiegazione per la tua inopportuna presenza qui credo che sarò costretta a mandarti via- Disse pacatamente la donna. Aveva uno sguardo freddo e un modo di fare molto distaccato ma in fondo in fondo Cleo immaginava che ci potesse essere del tenero in lei, altrimenti non avrebbe scelto di lavorare in un ospedale…
-Beh, ecco… insomma io….- Cleo sapeva che stava assumendo un colorito di viso tendente al rosso  acceso quindi era nel panico più totale
“Oh mamma…. E ora cosa faccio??? Questa mi sbatterà fuori a momenti”
Poi ad un tratto si sentì una voce fuori campo: -Dottoressa! La prego la lasci entrare è venuta qui per me-
Cleo si voltò e vide Davide sbucare dalla porta della sua camera. –Ah si? E cosa sarebbe venuta fare qui  una ragazzina alle 9 di sera?-
Cleo strabuzzò gli occhi perché non aveva la minima idea di cosa dire…
-E’ venuta a portarmi i compiti…. Sa ultimamente il mio amico Mirko non è riuscito a venire spesso perché non si sentiva molto bene e allora ci ha pensato lei- Davide era riuscito a dire tutto in maniera tranquilla e rilassata senza far sembrare che fosse tutto falso, infatti la Lisandri dopo aver avvertito Davide che prima delle dieci la voleva fuori di lì li lasciò andare.
-Credo che dovresti fare l’attore- sorrise Cleo a Davide mentre si sedeva sul lettino e stampava un bacio al ragazzo.
-Me la sono cavata dai…. Sei emozionata?- chiese Davide
-un po’….- Diciamo che Cleo si sentiva iper emozionata ma non voleva fare la figura dell’immatura
-Ma devo andarmene davvero prima delle dieci?- chiese un po’ rattristata
-Ma va!! Puoi stare qui quanto vuoi. La Lisandri dice sempre così ma alla fine non controlla mai il corridoio. Ogni volta che i ragazzi vengono qui non se ne vanno mai prima delle due. – Spiegò Davide ridendo.
I due ragazzi rimasero a chiacchierare ancora per un po’ quando ad un tratto sentirono qualcuno bussare alla porta: in pochi secondi entrarono quattro ragazzi.
-Finalmente ce l’avete fatta! E’ mezz’ora che vi aspettiamo!- Sbuffò Davide in un mezzo sorriso.
-Allora Cleo, finalmente conoscerai i Braccialetti Rossi. Loro sono Leo, Vale, Cris e Toni. Nel letto in fondo alla stanza c’è Rocco- Davide li indicò uno per uno poi guardò i suoi amici per presentare Cleo.
-Ragazzi lei invece è Cleo ed è…. La mia ragazza- Cleo li salutò con la mano e con un ampio sorriso poi tutti insieme i ragazzi si avvicinarono.
-Cazzo ragazzi! Se anche Davide è riuscito a trovare la ragazza allora c’è speranza per tutti!!- disse Leo. Ci fu una fragorosa risata da parte di tutti poi continuò: -Piacere. Io sono il Leader qui, insomma sono quello che sta qui da più tempo. Guarda come sono ridotto- Cleo notò che non aveva i capelli… e neppure una gamba… doveva avere un tumore, se non di più.
-Piacere! Io sono il Vice Leader, perché Leo non è abbastanza sveglio e quindi serve qualcuno che lo appoggi e lo aiuti, dico bene vecchio mio??- Cleo sorrise e notò che anche Vale non aveva una gamba ne i capelli…
-Io invece sono la ragazza! Lo so, non è un appellativo molto fantasioso però che ci posso fare… ahahaha sono felice di poterti incontrare perché dopo un po’ inizia a mancarti una presenza femminile- Cleo squadrò Cris: era davvero bellissima ma era molto, forse troppo magra… pensò che forse era quello il motivo per cui era lì.
-E adesso rullo di tamburi perché arriva il furbo!!! Tanto piacere!- Cleo notò che Toni doveva avere avuto un  incidente perché aveva un braccio e una gamba ingessati…
-E Rocco? Che ruolo ha?- chiese Cleo
-Beh Rocco è l’imprescindibile- disse Leo
-L’imprescindibile?-
-Esatto, senza di lui il gruppo non sarebbe lo stesso. E tu non ci crederai mai, ma Toni riesce a parlare con Rocco—spiegò Davide
-Scherzi??- Cleo strabuzzò gli occhi…. In fondo era impossibile
-No è la verità… è per questo che mi hanno eletto il furbo! Guarda!- disse Toni.
Il ragazzo si avvicinò al letto di Rocco porgendo l’orecchio verso il volto del bimbo.
-Rocco dice che è contento di fare la tua conoscenza e che sei davvero carina!- disse Toni con un largo sorriso.
-Cleo alzò un sopracciglio con aria scettica… per quanto ne sapeva Toni poteva essersi inventato tutto al momento.
Insomma… è piuttosto assurdo che un bambino in coma riesca a comunicare con altre persone sveglie….
Toni notò lo sguardo scettico di Cleo e decise di dargli una prova inconfutabile del fatto che poteva parlare con Rocco.
-Rocco dice anche che giovedì mattina sei passata qui prima di andare a scuola… e che sei scoppiata in lacrime perché non sapevi cosa fare per confortare Davide… -
Cleo rimase allibita… come accidenti aveva fatto?!?
-E’ vero… accidenti… non avrei mai creduto ad una storia simile eppure…- Cleo si portò una mano alla testa che oramai era nel totale pallone.
-E’ tutto ok. Ehi ragazzi che ne dite di divertirci ora?- disse Davide cingendo le spalle a Cleo con un braccio
-Siiii!- gridarono in coro i ragazzi per poi iniziare finalmente la serata
Le ore passarono in un battibaleno per i ragazzi che si stavano divertendo, ma ben presto arrivò la mezzanotte…
-Credo che sia ora di andare, anche perché domani ho la risonanza alle 7 e dubito che riuscirò a svegliarmi in  tempo…- disse Leo con uno sbadiglio
Gli altri accordarono che si stava facendo davvero tardi e con un saluto ritornarono nelle loro rispettive camere.
-Credo che sia ora di andare anche per me….- disse Cleo alzandosi dal lettino e tirando fuori la felpa dalla borsa.
-Gia… hey ti è piaciuta la serata?- chiese Davide alzandosi anche lui dal lettino
-E’ stato fantastico! I tuoi amici sono meravigliosi. Ci credo che dopo tutto non ti annoi! – disse Cleo iniziando a ridere.
Poi sentì che Davide le aveva preso le mani tra le sue… era proprio in quei momenti che Cleo era fermamente convinta che sotto la maschera da duro e da stronzo che Davide indossava a scuola ci fosse un animo tenero e gentile.
D’istinto allora, Cleo si alzò sulle punte dei piedi e cingendo il collo di Davide con le braccia lo baciò appassionatamente sulle labbra. La ragazza chiuse gli occhi sapendo che in quel momento si trovava in paradiso

 

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Capitolo 3
*** Notizie Inaspettate ***


~~Buongiorno a tutti!! Siamo arrivati al terzo capitolo e vi avviso fin da subito che sarà pieno di sorprese: ringrazio di cuore coloro che hanno recensito i precedenti capitoli e coloro che recensiranno anche questo. Il vostro parere è la cosa più importante per questa storia. Ringrazio ovviamente anche tutti i “silenziosi”. Un bacio!



Davide quella mattina si svegliò più tardi del solito, anche perché era sabato…
Appena aprì gli occhi si sentì un po’ confuso, ma dopo essersi messo a sedere mentre si stropicciava gli occhi rimase stupito da ciò che vide: Cleo era lì che lo guardava, con i suoi luminosi occhi verdi velati da un filo di mascara.
-Buongiorno dormiglione! - lo salutò la ragazza avvicinandosi al letto per poi baciarlo teneramente.
Davide sorrise, ricambiando il bacio e pensando a quanto fosse fortunato ad avere Cleo: era sempre lì con lui, non c’era mai stata una volta in cui non lo avesse sostenuto o aiutato… lo aiutava a scuola passandogli qualche compito quando non aveva studiato, lo aiutava in casa, quando suo padre e Lilia erano fuori e lui non sapeva cucinarsi la cena... era davvero una ragazza d’oro, quel tipo di ragazze che non si trovano facilmente.
-Tutto a posto tu? - chiese Davide a Cleo
La ragazza annuì in un grande sorriso. –Oggi è sabato quindi ho pensato di passare qui da te e stare qui fino a stasera… se ti va-
Davide alzò un sopracciglio con sguardo allibito per poi dire –Se mi va?! E lo chiedi pure? Certo che mi va tesoro!!-
-Cosa ti va di fare??- chiese Cleo mettendosi a gambe incrociate sul letto
Davide la guardò con sguardo furbo per poi tirare fuori dal cassetto del comodino un dvd –Ti va un bel film horror? -
Cleo ricambiò lo sguardo furbo –Certo! Vediamo chi strilla di meno nel vedere le scene splatter…. -
-Ah ma questa è una sfida allora… - I due continuavano a guardarsi con quello sguardo furbo, da sfida... poi Cleo si alzò e andò a frugare nella borsa estraendone poco dopo un enorme sacchetto di patatine
-Sapevo che prima o poi m i sarebbero tornate utili!  - I due ragazzi scoppiarono a ridere in una fragorosa risata, per poi stendersi sul letto e godersi quel film insieme.
In meno di mezz’ora si erano gia mangiati metà del sacchetto di patatine e si erano coperti la faccia per non vedere le scene più sanguinolente di quel film almeno una decina di volte…
Quei due ragazzi insieme formavano una cosa sola, erano due di quelle poche persone che quando stavano assieme creavano pura magia attorno a loro.
Ad un tratto però si sentì bussare alla porta e poco dopo ne entrò Ulisse, l’infermiere del reparto.
-Ciao Davide! Oggi devi venire con me, hanno riparato la macchina e devi fare il controllo… ma chi è questa fanciulla? -
Davide strabuzzò gli occhi poi facendo un cenno verso Cleo disse: -Lei è Cleo, è la mia…. Beh è la mia ragazza-
Ulisse fece un sorriso beffardo: - Caspita, se pure uno come te è riuscito a trovare la ragazza allora c’è speranza per tutti-
-Vaffanculo- rispose Davide sedendosi sulla sedia a rotelle che aveva portato l’infermiere ma facendo comunque un sorriso.
Possibile che quella battuta gliela dicessero tutti? Prima Leo e ora Ulisse…
-Chiamami quando torni! - disse Cleo chiudendo il pacchetto di patatine e spegnendo la televisione.
-Certo tesoro! - Davide le mandò un bacio con la mano e le fece l’occhiolino, dopo di che Ulisse girò la carrozzina e la portò nel corridoio, lasciando la stanza completamente immersa nel silenzio.
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Cleo era seduta sul suo letto in camera: quel pomeriggio aveva invitato la sua migliore amica, Eloisa, per cercare di distrarsi un po’…
Era tanto in pensiero per Davide, quindi era convinta che pensare a qualcosa di diverso per un paio d’ ore non le avrebbe potuto far altro che bene.
-Ehi Cleo che colore vuoi lo smalto? - chiese Eloisa aprendo un’enorme scatola contenente decine e decine di smalti colorati
-Mmm… non saprei… magari un bel colore acceso…- Disse Cleo corrugando la fronte per pensare.
Ad un tratto squillò il cellulare: Cleo si voltò subito ma in un primo momento non rispose… poi lesse sul display: era Davide
-Tesoro allora? – chiese Cleo con la voce che tradiva una certa emozione…
-Cleo- Davide aveva la voce rotta da singhiozzi – potresti venire qui? Ti spiego tutto quando arrivi – Poi attaccò
- Oh mio dio…- Cleo era in preda all’angoscia.
- Cleo che succede? – chiese Eloisa vedendo l’amica agitata.
-Deve essere successo qualcosa a Davide. Mi ha chiamata e singhiozzava. Devo correre da lui – Disse la ragazza prendendo una borsa e ficcandoci dentro il cellulare e una felpa.
-D’accordo. Avviso io tua madre-
Cleo ringraziò Eloisa e inforcata la bici si diresse verso l’ospedale.
Era l’ora del tramonto e in strada non c’era praticamente nessuno quindi Cleo riuscì ad arrivare a destinazione in breve tempo.
Appena superata la porta d’entrata si fiondò alla camera di Davide ma fuori nel corridoio, seduta tra le sedie della sala d’attesa vide Lilia, la matrigna di Davide.
La donna la vide e le fece segno di avvicinarsi: aveva pianto ed era molto evidente
-Ciao Lilia, Davide è in camera? – chiese la ragazza
- Si tesoro, ti ha chiamata lui? – Lilia si sforzò di apparire serena ma con scarso successo
-Si… ma che gli è successo? Aveva la voce distrutta…-
-Vai da lui che ti spiegherà tutto. Ti prego stagli vicino- Concluse Lilia posando una mano sulla spalla della ragazza.
Cleo allora entrò nella camera di Davide e trovò il ragazzo seduto a bordo  del letto con la testa tra le mani.
-Davide… sono qui- disse Cleo entrando.
-Ti prego siediti qui- disse il ragazzo sempre con la testa fra le mani.
Cleo era molto spaventata… non aveva mai visto il suo ragazzo in quelle condizioni
-Amore, cosa ti succede? – Chiese Cleo passandogli una mano tra i folti ricci castani
-Sai che questa mattina mi hanno portato a fare il controllo…- cominciò Davide tirandosi su. –il dottore ha detto che ho un grave problema al cuore e che domani dovrò essere operato d’urgenza… ma le possibilità di farcela sono solo del 50%-
-Oh mio Dio…- Cleo era sconvolta, non riusciva a credere alle parole di Davide….
A quel punto la ragazza non ce la fece più e scoppiò in lacrime gettandosi su di lui.
Il ragazzo la strinse forte a se, poi le prese il viso grondante di lacrime e lo baciò appassionatamente. Avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre…
-Io ce la metterò tutta! Non voglio morire, non voglio perdere te, papà e Lilia… e poi ho ancora così tante cose da fare…- Ora anche Davide era scoppiato in lacrime.
-Ce la farai tesoro mio, sono sicura che nel momento del bisogno quella forza che è dentro di te verrà fuori. IO CREDO IN TE! –
Cleo appoggiò la sua testa sulla spalla di Davide: ad un tratto si ritrovò a non pensare a nulla, voleva solo godersi quel momento, lì con Davide, l’unico ragazzo che sia mai riuscito ad amarla.
-Ehi Cleo…- cominciò Davide –Questa notte potresti rimanere qui?-
La ragazza sorrise e lo abbracciò: -Certo tesoro. –
Cleo si sciolse dall’abbraccio e iniziò a frugare nella sua borsa, estraendone poco dopo il cellulare: -Avviso mia madre che stanotte sono fuori- disse la ragazza uscendo dalla camera per parlare al telefono con la madre.
Quando rientrò, Cleo si risedette sul letto con Davide: -I tuoi amici lo sanno di tutto questo? - chiese improvvisamente Cleo
-No, ma non voglio che lo sappiano… non voglio metterli in allarme e soprattutto rovinare loro l’umore…. Sai domani è il compleanno di Leo e con i ragazzi abbiamo preparato una festa a sorpresa, ma purtroppo io non ci sarò…- Davide non avrebbe mai voluto nascondere una cosa del genere ai suoi amici ma era necessario…
-Gli ho raccontato che avevo una risonanza a mezzogiorno. Così almeno non sarebbero venuti a cercarmi durante la mattinata. –
Cleo annuì, ma in fondo sapeva che Davide faceva tutto questo a fin di bene…
-Ti va di ascoltare la musica? - gli chiese Cleo
-Certo, così magari mi distraggo un po’…  - accettò Davide.
I ragazzi misero nelle orecchie una cuffia ciascuno e si lasciarono trasportare dalle note della musica…
Poi ad un tratto partì una canzone particolare… si chiamava “Total Eclipse of the Heart”
-Hey tesoro, ti ricordi questa canzone? – disse Davide ascoltando le prime note della strumentale
-Come potrei dimenticarla? La avevano messa l’anno scorso al ballo delle medie. Io non avevo ballato… tu? – chiese Cleo
-Ahh…io avevo ballato con quella cozza di Alice Morali…. Mi si era attaccata al collo e non mi mollava più- rispose Davide grattandosi la testa per l’imbarazzo
-Oddio!  Quanto la detestavo… - concluse Cleo scuotendo la testa.
-Ma ora… questa è la canzone romantica per eccellenza… ti va di ballarla con me? – chiese Davide alzandosi dal letto e porgendo la mano a Cleo
-Ma certo! –
Davide le prese i fianchi e Cleo portò le mani dietro al collo del ragazzo per poi iniziare ad ondeggiare leggermente… i ragazzi non si muovevano troppo, ma avevano gli sguardi persi negli occhi dell’altro…

“ And I need you now tonight, and I need you more than ever. I really need you tonight, forever’s gonna start tonight. Once upon a time i was fallen in love, but now only love is the dark… There’s nothing I can do: Total Eclipse of the Heart”

Le parole di quella canzone erano leggere, come un soffio e riempivano l’atmosfera della stanza.
Poi quando la musica del ritornello arrivò al culmine, Davide piegò la testa baciando Cleo con trasporto.
In quel momento tutto sembrò svanire… l’ospedale, le angosce, tutto il male che c’era in quel posto sparì: rimasero solo loro due, le labbra unite e gli occhi chiusi.
Tuttavia, appena la musica finì anche quell’ incanto si ruppe… appena Davide aprì gli occhi disse: -Ti amo Cleo… ricorda che ci sarai sempre e solo tu nel mio cuore… se me ne andrò ricordati di passare da me ogni tanto…-
Cleo gli gettò di nuovo le braccia a collo discendo: - Shhh…. Non lo devi neanche pensare… Sai che anche io ti amerò per sempre. –
I due sorrisero, poi Davide guardò l’ora: erano già le 23.00
-Sarà meglio andare a dormire… - disse il ragazzo.
-Ehm, Davide io dove dovrei dormire? – chiese Cleo
Si era guardata attorno più volte ma non aveva visto nessun letto in più.
-Che domande! Qui con me! – fece Davide sprimacciando per bene un secondo cuscino.
Cleo allora sorrise e dopo essersi tolta le scarpe si sdraiò nel letto.
Davide si levò la maglietta e dopo essersi sdraiato spense la luce.
Cleo allora si avvicinò a lui e poggiò la testa sul suo petto: Davide la strinse a se, come se fosse una pietra preziosa, poi guardandola negli occhi, anche se era buio disse: -Ti amo Cleo-
La ragazza ricambiò lo sguardo: - Ti amo anch’ io Davide –
Cleo si sentiva in paradiso: tra le braccia di Davide si sentiva al sicuro, protetta.
Anche se… forse in quel momento era lui ad avere più bisogno di lei…
La ragazza allora si ritrovò a ricordare tutta la sua storia, sin dalle origini: ricordò che conosceva Davide sin dalle scuole elementari, quando lei era arrivata in Italia dall’Inghilterra. Il ragazzo però la aveva sempre ignorata, anche durante i primi due anni delle scuole medie…  Solo in terza Davide aveva iniziato a parlarle, quando aveva scoperto che avrebbero frequentato la stessa scuola superiore.
Cleo si ricordò di essersi innamorata di Davide alla fine della terza media… oh quanto avrebbe voluto andare al ballo di fine anno con lui…
Poi però era arrivato il primo anno al liceo… e lì era sbocciato l’amore. Davide si era dichiarato all’inizio di ottobre e Cleo aveva colto quell’occasione al volo: da allora erano stati sempre insieme, uniti più che mai. Oramai erano sette mesi che erano fidanzati…
E con questi pensieri nella mente e nel cuore, Cleo si addormentò cullata dal dolce respiro di Davide
 

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Capitolo 4
*** Tra Mille Preoccupazioni... ***


~~Buongiorno a tutti!! Siamo oramai al quarto capitolo e la storia inizia a farsi seria… Comunque, non voglio anticipare nulla. Ringrazio tutti coloro che hanno recensito (e che mi hanno SUPPLICATO di non uccidere Davide… ma per quello dovrete aspettare ) e anche i lettori silenziosi, anche se mi piacerebbe che uscissero allo scoperto… Buona lettura!!



Davide aprì gli occhi all'alba: se ne rese conto perché dalla finestra filtrava solo un pallido fascio di luce lunare...
Cercando di fare meno confusione possibile, allungò il braccio verso il comodino, per poi aprire il cassetto che vi sottostava ed estrarne fuori il cellullare: accese il display e guardò l'orario... Erano solo le 5.00 del mattino.
Davide si rigettó sul cuscino: era presto, eppure era troppo in ansia per dormire... Chissà cosa sarebbe successo, o come sarebbe andata l'operazione...
Immerso in questi pensieri, il ragazzo diede un occhiata a Cleo: era meravigliosa anche mentre dormiva, con i boccoli biondi che le ricadevano, contornandole il viso.
Davide sorrise, pensando che quella ragazza era davvero un angelo... Per tutto il periodo in cui era stato lì in ospedale, non aveva mai smesso di passare al mattino per salutarlo, o alla sera per portargli i compiti... Ripensò ai sabati sera passati assieme o alle domeniche...
Con tutti questi ricordi che gli balenavano
nella mente, Davide non riuscì più a prendere sonno, allora si alzò dal letto più silenziosamente possibile e si sedette sulla piccola sedia azzurra di fronte al letto e iniziò a pensare.....
Circa un'ora dopo Cleo si svegliò: sbadigliando si mise seduta sul letto, ma si accorse che Davide non era lì...
"oh mamma.... Spero non gli abbiano anticipato l'operazione..." pensò la ragazza alzandosi velocemente dal letto... Poi si accorse che Davide era lì che la guardava, seduto sulla seggiola
-Buongiorno tesoro!- disse il ragazzo scoppiando poi in una bella risata
-Sei uno scemo! Mi hai quasi fatto venire un infarto!!!- rispose Cleo quasi fosse arrabbiata sul serio.
Cleo dopo aver guardato l'orario esclamò: -Ma sono solo le 6!-
-Deve essere stata l'ansia.... È tutta notte che continuo a svegliarmi perché ho paura...-disse la ragazza tra se e se.
Davide le prese la mano poi la ragazza continuò: - Io non voglio perderti... Sarebbe troppo per me-
Cleo sentì che le guance le si stavano rigando di lacrime... Davide allora la prese per le spalle e guardandola dritta negli occhi le disse: - Cleo! Io ce la metterò tutta per non morire... Tu, papà e Lilia siete le cose più importanti che ho! Non voglio assolutamente perdervi... -
Davide si avvicinò alle labbra di Cleo e la baciò dolcemente. Proprio mentre Davide stava per posare le sue labbra su quelle della ragazza, dagli occhi di Cleo scesero due grandi lacrime, le ultime, che scivolarono rapidamente verso la bocca, unendosi a quel bacio.
Quando i due ragazzi si staccarono, Cleo si asciugò le lacrime e cercando di sorridere disse: - Allora, qui siamo tutti svegli da un pezzo e non abbiamo ancora mangiato! Ora vado a cercare della roba decente e torno -
Davide si rimise sdraiato sul letto incrociando le braccia dietro la testa, aspettando.
Cleo uscì dalla camera e si diresse verso il bar di quel piano dell'ospedale: una volta arrivata, guardò con attenzione tutto ciò che c'era sul bancone: c'era l'imbarazzo della scelta tra brioches traboccanti di zucchero, bevande calde, pasticcini glassati al cioccolato e fette di torte che facevano venire l'acquolina in bocca solo guardandole.
Alla fine Cleo si decise, e dopo aver pagato ritornò da Davide.
Il ragazzo rimase sbalordito da ciò che Cleo aveva preso per colazione: nel vassioio di plastica che reggeva la ragazza, infatti, c'erano due brioches al cioccolato ricoperte da zucchero a velo, due tazze di latte e cacao fumanti e una decina di biscotti al burro.
- E che é sta roba?? - esclamò Davide -un mese che sto qui e mai 'na volta che mi abbiano portato qualcosa di diverso da latte freddo e corn flakes.... Fanculo.-
-Forse perché sei malato e non dovresti mangiare cose troppo elaborate- disse Cleo scoppiando a ridere perché sapeva di aver detto una stupidaggine.
Davide colse il sarcasmo rispondendo - Perché sarebbe troppo ELABORATO fare del latte caldo no? Mi sembra ovvio-
Mentre parlava il ragazzo aveva gia tuffato il
cornetto nel latte, sbranando tutto in pochi bocconi.
Cleo e Davide si godettero quel piccolo momento di felicità in cui, anche se per poco erano riusciti a dimenticarsi dell'operazione e delle poche speranze che Davide aveva di sopravvivere....
Poi il ragazzo, d'un tratto si rifece cupo
-che hai amore? - chiese Cleo mentrw era intenta a ripulire il letto dalle briciole della colazione.
- Tra meno di tre ore vado sotto i ferri....-
Davide aveva parlato sottovoce, come se il solo pronunciare quelle parole lo convincesse che non aveva speranze...
-cazzo si....- Cleo si portò le mani alla testa in segno di dispserazione.
A quel punto i due ragazzi si sdraiarono sul letto: Cleo si strinse al petto di Davide, il quale le cinse le spalle con le braccia.
-Voglio ricordarmi del tuo profumo, quando sarò laggiù....- sussurrò Davide.
Cleo si strinse ancora di più accanto al ragazzo e gli rispose: - e io voglio ricordarmi del sapore delle tue labbra-
Detto ciò Cleo lo baciò con passione senza
mai staccarsi da lui.
I due ragazzi rimasero li sdraiati, i corpi intrecciati per ore... Non facevano nulla di che, erano solo abbracciati, eppure Davide sapeva che quello sarebbe stato il ricordo più bello tra i momenti passati con Cleo.
Forse era vero che le cose più belle sono anche le piu semplici...
Ad un tratto la ragazza controllò l'orario: era mezzogiorno.
Seppur controvoglia Cleo ai staccò dalle braccia di Davide dicendo: - Ora è meglio che vada.... Tra poco arriveranno i medici e anche Lilia e tuo padre. -
- Certo... Cleo io ce la metterò tutta- disse il ragazzo stringendole la mano
- Lo so amore. So che sei forte e ce la puoi fare... Sei il mio campione lo sai. Sono certa che un'operazione per te non può essere dura- Cleo passò una mano tra i ricci castani di Davide: erano così morbidi, così soffici...
- Cleo.... Ti amo. Non importa quello che succederà. Ricorda che io ti amerò sempre e comunque.-
-Ti amo anche io funghetto mio... - Cleo avevae lacrime agli occhi, ma non voleva piangere ancora. Doveva essere forte, per Davide.
La ragazza allora gli diede un ultimo bacio. Forse quello più amaro, piu doloroso da dare, ma sicuramente quello che gli sarebbe rimasto nel cuore per sempre.
Poi uscì dalla camera proprio mentre Lilia e il padre del ragazzo stavano arrivando.
E Cleo giurò a se stessa di aver visto due grandi lacrime solcare il viso di Davide

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Capitolo 5
*** Un colpo troppo basso... ***


~~Buongiorno a tutti!! Eccoci arrivati al quinto capitolo. Non voglio spoilerarvi nulla ma vi chiedo solo un favore: NON UCCIDETEMI. Ringrazio tutti coloro che seguono, recensiscono e mettono tra i preferiti questa storia. Un grazie particolare va a coloro che recensiscono ogni capitolo!! Buona lettura!


Cleo vagava per l'ospedale con aria assente: la sua mente e il suo corpo erano concentrati solo su una cosa.... Davide, che da lì a pochi minuti sarebbe andato sotto i ferri.
Lei non aveva mai subito un intervento, quindi non sapeva come sarebbe andata, ma sapeva per certo che non era una cosa piacevole....
Cleo allora decise di andare a prendere un the al bar, per cercare di calmarsi.
Appena arrivò si lasciò sprofondare nella morbida poltrona di pelle nera del bar e sbuffando per l'ansia iniziò a mescolare il the con lo zucchero.
Nella mente di Cleo vagavano centinaia e centinaia di pensieri.... Tutti rivolti al suo ragazzo.... A quel punto non riuscì più a trattenersi e gettando la testa tra le mani iniziò a piangere: pianse a lungo, però riuscì a sfogarsi, a scacciare fuori quel peso che teneva dentro...
Ad un tratto sentì qualcuno sedersi di fronte a lei: - Hai paura vero? Temi che qualche cosa qui possa andare storto.... -
Era una donna non molto alta con dei capelli corti a caschetto castani. Era vestita come un clown... Proprio per questo Cleo capì quale doveva essere il suo lavoro...
-Co- cosa? - balbettò la ragazza alzando la testa per vedere chi era quella signora.
-Hai l'aria di chi ha qualcuno a cui tiene, sotto i ferri.... -  La donnina aveva uno sguardo amorevole.
-In effetti è così... Il mio ragazzo sta subendo un intervento molto delicato al cuore-
La signora improvvisamente corrugò la fronte e iniziò a squadrare Cleo da capo a piedi. -Io ti ho già vista un paio di volte... Solo che non ricordo quando... Posso sapere chi è il tuo ragazzo? - chiese
Cleo rimase un po’ stupita da quella domanda ma rispose tranquillamente, mentre finiva il suo the -Si chiama Davide, sta in quella camera laggiù insieme a Rocco, il bimbo in coma. - indicando la porta della camera.
-Ah ecco allora! Io sono la mamma di Rocco. Mi chiamo Piera, molto piacere- la donnina le tese la mano con un sorriso
-io sono Cleo. Allora è lei la mamma di Rocco... Deve essere difficile sopportare questa situazione...- disse Cleo stringendole la mano.
-Non immagini quanto... Però io ho fiducia. Rocco è sempre stato un bambino forte, e sono sicura che prima o poi si sveglierà- disse Piera portandosi una mano alla testa.
Poi strabuzzò gli occhi e riprese a parlare: - Ma... Se dici questo... Significa che Davide sta subendo un intervento??? -
-Già... E anche molto rischioso- quelle parole bastarono per riportare il morale di Cleo sottoterra.
-Oh mio dio... E i suoi amici lo sanno? - chiese Piera preoccupata
-No, e non devono saperlo... Davide mi ha chiesto di non dir loro nulla per non farli preoccupare... -
  - Capisco... Beh se è ciò che ha chiesto Davide non dirò nulla neanche io- disse Piera facendo l'occhiolino.
Cleo la ringraziò e dopo essersi alzata decise di andare nella sala d'attesa fuori dalla sala operatoria.
"magari ogni tanto i medici diranno come sta andando l’operazione..." pensò Cleo
Arrivata nella sala d'attesa trovò Lilia e il papà di Davide seduti, ma con un'espressione angosciata sul volto.
Appena la vide, il padre di Davide la salutò: -Ciao Cleo, sono contento che sia venuta anche tu- L'uomo sorrideva, eppure era evidente che stava soffrendo molto...
-Salve signor Di Salvo.... In fondo anche io tengo moltissimo a Davide. -
Cleo si sedette di fianco a Lilia che la cinse per le spalle, cercando di darle coraggio.
I medici continuavano ad entrare e uscire con grande fretta dalla sala operatoria, ma nonostante il papà di Davide continuasse a chiedere novità riguardo all'operazione, nessuno dei medici si fermava un secondo a dare spiegazioni....
Le ore trascorrevano lente, molto lente, mentre il signor Di Salvo, Lilia e Cleo erano sempre più preoccupati....
Nel tardo pomeriggio la dottoressa Lisandri uscì dalla sala operatoria per parlare con loro: la sua faccia non tradiva un emozione, era fredda come ghiaccio, quindi nessuno avrebbe potuto dire come fosse andata l'operazione.
-Salve signori- cominciò la dottoressa con voce piatta -mi addolora molto dovervi comunicare che purtroppo nell'intervento Davide ha perso molto sangue, troppo... E non ce l'ha fatta...-
Quelle parole furono come una pugnalata per Cleo: non poteva essere vero... Davide non poteva essere morto... Non poteva...
-Ma era un ragazzo forte...- cercò di dire Cleo con la voce che iniziava a mancarle e gli occhi pieni di lacrime
- L'operazione è stata troppo anche per lui... Mi dispiace -
A quel punto Cleo crollò sulle seggiole, tra mille lacrime: vere lacrime di disperazione, di quelle che vengono una volta nella vita.
Il signor di Salvo e Lilia cinsero anche Cleo in un abbraccio, cercando di restare in piedi.
Tutti e tre avevano il volto completamente inondato di lacrime, la voce rotta, ma fiato per urlare, per gridare al mondo quella disperazione. Era orrore: pura angoscia, Cleo sentiva il panico salirle.
Decise allora di fare la cosa più giusta: avvisare i braccialetti rossi....
Camminando a stento con gli occhi vuoti, ormai persi, si diresse al piano di sopra dove sapeva che i braccialetti stavano festeggiando il compleanno di Leo.
Una volta giunta fuori dalla saletta, si fermò, aspettando ad entrare.
Stava davvero facendo la cosa giusta?
Si... O forse no.... Ma gli amici di Davide lo dovevano sapere.
Così alla fine Cleo entrò e subito fu accolta dall'aria festosa dei quattro ragazzi: - Hey Cleo!!! Vieni qui dai che c'è una torta buonissima! - le disse subito Cris.
Poi parlò Leo: - Sai dov'è Davide? Non lo vediamo da ieri pomeriggio... Ci aveva detto che questa mattina aveva una risonanza, ma ci sta mettendo troppo...-
Poi tutti notarono il viso completamente distrutto di Cleo, le lacrime negli occhi ormai gonfi e arrossati, le labbra secche...
-Ehi Cleo ma che ti è successo? - chiese Vale preoccupato...
La ragazza a quel punto non resse più e scoppiò nuovamente in lacrime, cercando di spiegare ciò che era successo.
-Ragazzi... Davide non c'è più...-
I ragazzi rimasero a bocca aperta: era uno scherzo vero?
-Come non c'è più??- chiese Toni
-È morto Toni.... Questa mattina non è andato a fare una risonanza, ma una delicata operazione al cuore, solo che non ce l'ha fatta...- Ora anche i braccialetti erano scoppiati in lacrime... Avevano perso un amico...
-Perché non ci ha detto la verità?!- chiese Leo tra i singhiozzi
-Non voleva farvi preoccupare e soprattutto non voleva rovinare la tua festa Leo-
Cleo era distrutta... Anche gli altri avevano gli occhi gonfi, la voce rotta...
Si strinsero in un grande abbraccio per cercare di farsi coraggio, ma nessuno riusciva a smettere di piangere....
Alla fine Cleo chiese ai ragazzi di andare ad avvisare Rocco della notizia mentre lei uscendo dall'ospedale si mise a correre verso casa piangendo ancora, le sue lacrime che brillavano alla luce del tramonto...

 

Ok, forse sono stata crudele, ma vi giuro che tutto si sistemerà, perché non è di certo finita. Al prossimo capitolo!!! Un bacio a tutti,
                                      JENNY BURTON

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Capitolo 6
*** The Last Sight... ***


~~Buongiorno a tutti!! Ecco per voi il  capitolo. Ringrazio tutti voi per non avermi mutilata e uccisa, vista la sorte di Davide… tralasciando, ringrazio di cuore tutti coloro che recensiscono ogni capitolo, chi segue e mette tra le preferite e i Silenziosi, anche se mi farebbe MOOOLTO piacere se recensiste ogni tanto. Vi ho già annoiati abbastanza, quindi proseguiamo con la storia e BUONA LETTURA!

Cleo pianse per tutta la notte. Solo all'alba riuscì a prendere sonno, ma dormì solo per un paio d'ore... Non riusciva ancora ad accettare ciò che era accaduto, al fatto che non avrebbe più parlato con Davide, non avrebbe più baciato le sue labbra, nè sentito il suo profumo...
Si era addormentata stringendo al petto una cornice azzurra con all'interno una sua foto con Davide a carnevale, lei vestita da dea Venere e lui da soldato greco.
Si alzò dal letto con gli occhi gonfissimi, la testa che le scoppiava per aver pianto troppo e si diresse in bagno. Si sciacquò il viso con acqua gelata e dopo essersi lavata i denti ed essersi vestita decise di andare in ospedale comunque.
Una volta arrivata, si diresse verso la camera di Davide e vi trovò Lilia: stava prendendo le cose di Davide. Appena la vide cercò di mascherare il dolore che aveva in volto con un sorriso, con scarso successo...
-Ciao tesoro... Che ci fai qui? - le chiese.
Cleo era abbastanza confusa: -In realtà non credo di saperlo nemmeno io... Sono distrutta...-
Lilia prese in mano la maglietta preferita di Davide, quella verde acceso, che aveva indossato fino al giorno prima e la porse alla ragazza.
-Sono sicura che Davide avrebbe voluto che tenessi qualcosa che gli era caro- disse Lilia cercando di trattenere le lacrime
-Grazie...- sussurrò Cleo stringendo a se quella maglietta.
La ragazza si diresse verso la porta per tornare a casa ma Lilia la fermò: - Cleo, domani ci sarà il funerale di Davide... Sarà alle 10.00 nella chiesa del paese, poi per chi vuole si andrà al cimitero...-
Cleo ringraziò Lilia e ritornò a casa.
Una volta entrata in camera Cleo indossò la maglia di Davide: aveva ancora il suo profumo, quell'odore meraviglioso che sentiva ogni volta che la abbracciava, poi crollò sul letto e si addormentò per la stanchezza. Sarebbe dovuta andare a scuola, ma non ne aveva la forza... Tanto sua madre non sarebbe tornata dal lavoro prima di cena e non avrebbe saputo nulla... Anche se avrebbe dovuto capire che in quelle condizioni non ce l'avrebbe mai fatta...
Il giorno dopo Cleo si svegliò presto: le scuole sarebbero state chiuse per permettere ai ragazzi di andare al funerale, ma aveva bisogno di tempo per prepararsi e anche perché voleva andare in chiesa un po’ prima per vedere la bara aperta prima che iniziasse la cerimonia.
Si fece una doccia, e si vestì: indossava un abito a maniche corte con la gonna al ginocchio, nero. Cleo lasciò i capelli sciolti, con i boccoli biondi che le ricadevano davanti. Si truccò leggermente e presa una piccola borsa uscì di casa.
Una volta giunta in chiesa si guardò attorno: la navata era stata riempita di fiori e ai lati di ogni panchina vi era un drappeggio di stoffa nera. Avanzando, Cleo vide il papà di Davide e Lilia seduti sulla prima panchina.  La donna le fece cenno di avvicinarsi: - Ciao Cleo, come mai qui così presto?-
-Volevo vederlo un'ultima volta... Prima che chiudessero la bara...- disse la ragazza sottovoce.
E la vide... Davide era dentro una bara bianca, immacolata, gli occhi chiusi come se dormisse... Indossava i vestiti migliori, camicia bianca e giacca nera.
-Allora è così che finisce, vero amore? - disse Cleo passando una mano tra i ricci di Davide... Sentì le lacrime salirle, inondargli gli occhi e poi scendere lente lungo le guance.
La ragazza ritrasse la mano da Davide proprio mentre stava arrivando il parroco per chiudere la bara. Il signor di Salvo invitò Cleo a sedersi accanto a loro due: -Credo che a parte noi due, tu fossi la persona a cui teneva a più di tutte- disse l'uomo stringendole la mano.
Poco più tardi iniziò il funerale dove dopo la celebrazione del parroco, fu il turno delle persone presenti che volessero dire qualche parola in onore del ragazzo...
Parlarono molte persone, tra le quali Cleo riconobbe la sua insegnante delle elementari, qualche compagno, alcuni parenti di Davide e i suoi compagni di squadra di calcio.
Lilia e il signor Di Salvo avevano le lacrime agli occhi... Del resto non era proprio piacevole perdere un figlio...
Alla fine della celebrazione, Cleo e i genitori di Davide si misero in testa a un corteo di persone, dietro all'auto che avrebbe portato la bara al cimitero: la ragazza notò tra la folla delle figure famigliari: erano i braccialetti rossi.
Anche loro decisero di seguire la macchina, anche se Cleo immaginava che fossero li "clandestinamente" dato che non era permesso lasciare l'ospedale.
Il tragitto verso il cimitero fu abbastanza rapido e una volta giunti al camposanto, dopo aver sepolto la bara, molte persone iniziarono a tornare a casa...
Rimasero solo i genitori di Davide, Cleo e i braccialetti.
Lilia e il signor Di Salvo vennero chiamati da parte dal parroco: allora i braccialetti rossi si avvicinarono a Cleo che fissava la tomba con gli occhi vacui....
-Cleo...- la chiamò Leo prendendole la mano.
Lei si voltò di scatto, come se si fosse appena svegliata da una trance
-Davide era uno di noi.... Tu sei la cosa che meglio ce lo ricorda... Quindi avevamo pensato di darti una cosa...- continuò Cris
Leo le prese il polso e le infilò un braccialetto rosso: - Watanka...- dissero in coro i quattro ragazzi.
-Cosa?- chiese Cleo fissando i ragazzi per l'emozione
-Niente... È il nostro grido- spiegò Leo.
Cleo fece passare la mano sul braccialetto che aveva al polso: le emozioni che Davide aveva passato con quei ragazzi, le esperienze, ogni momento... Era tutto dentro quel braccialetto.
Cleo li ringraziò con le lacrime agli occhi per l'emozione con un grande abbraccio: in quel momento aveva proprio bisogno di un gesto d'affetto...
I ragazzi guardarono l'orario e furono costretti a tornare in ospedale altrimenti si sarebbero accorti della loro assenza... Anche se sospettavano che se ne erano già accorti da un pezzo...
-Quando torniamo ci fanno un culo cosi! - disse Toni gesticolando.
A quelle parole Cleo sorrise di gusto, ma appena i ragazzi se ne furono andati, le ritornò addosso quella orribile sensazione di solitudine... Ora era davvero sola...
-Mi mancherai funghetto mio... Ti amerò per sempre... -Cleo posò una mano sulla lapide: era fredda... Come le membra di Davide in quel momento...
Cleo si alzò da terra e asciugandosi le lacrime si diresse verso casa, consapevole che niente da quel momento sarebbe stato più lo stesso.



Non preoccupatevi, perchè la nostra storia non è ancora finita.... alla prossima!!!
                                                              Jenny Burton
 

 

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Capitolo 7
*** Un Anno Dopo... ***


~~Buongiorno a tutti! Siamo ormai giunti al settimo capitolo, nonché il penultimo… Presto ci sarà il gran finale, ma nel frattempo facciamo un salto in avanti nel tempo, un anno dopo. Ringrazio come al solito tutti quanti! Aggiornerò presto, un bacio e buona lettura!

Un anno più tardi…
Cleo quella mattina si svegliò di buonumore: si stiracchiò sul letto e sbadigliando si diresse in bagno: dopo una veloce doccia aprì l'armadio per frugare tra i vestiti. Prese il primo paio di jeans e la prima t shirt che le capitarono in mano e quando fu pronta fece per uscire ma si bloccò sulla soglia della porta: di scatto si voltò verso la parete della sua camera e guardando il calendario le venne un tuffo al cuore.
Non si era dimenticata.... Era l'anniversario della morte di Davide...
Era passato un anno... Ma Cleo non lo aveva mai dimenticato: ancora ogni sera si addormentava con la maglia di Davide tra le braccia, anche se aveva perso il suo profumo.
Di corsa Cleo scese le scale per uscire, ma quel fracasso attirò l'attenzione di sua madre: -Cleo! Dove vai a quest'ora??-
-Al cimitero mamma! - rispose frettolosa la ragazza
La madre la guardò con occhi spalancati: -Al cimitero?? A fare che???- chiese
-Guarda il calendario, poi ne riparliamo...- concluse la ragazza uscendo dalla porta di casa.
Sua madre guardò sul tablet che teneva in cucina e d'un tratto si ricordò tutto...
Nel frattempo Cleo aveva inforcato la bici ed era arrivata al cimitero: il sole splendeva in cielo e a causa dei sassolini bianchi del terreno, c'era un grande riverbero della luce che a volte giocava degli scherzi alla vista.
In lontananza Cleo vide 5 figure appollaiate intorno ad una tomba... La tomba di Davide. Allora accelerò il passo e una volta che fu più vicina poté distinguere meglio le sagome di quelle persone: erano i Braccialetti Rossi!
Cleo gli corse in contro salutandoli: -Hey ragazzi!!! Leo! Cris!! Come state??? Toni!! Vale!! - Era passato molto tempo dall'ultima volta che li aveva visti...
-Cleo!!!! Oh mio dio come stai???- chiese Leo abbracciandola
-Tutto a posto e voi??- chiese la ragazza sciogliendosi dall'abbraccio di Leo e guardandoli tutti: Leo era lo stesso di sempre, Vale invece aveva di nuovo i capelli.... Evidentemente era guarito. Cris stava sicuramente meglio e Toni non aveva più le stampelle. Ad un tratto, da dietro Leo fece capolino un'altra figura: era un bambino, con capelli neri un po’ lunghi e tante lentiggini sul viso...
Cleo non poteva credere ai suoi occhi: -Ma... Rocco sei tu? - chiese incredula
Il bimbo annuì: -Eh già... La mia mamma aveva ragione: presto mi sarei svegliato e così è stato-
Tutti sorrisero per poi posare lo sguardo sulla tomba di Davide: - È passato un anno...- disse Cris sottovoce.
-E credo che sia stato uno degli anni più difficili della mia vita...- continuò Cleo
-Immagino.... Com'è stato??- le chiese Rocco
Cleo si sentì molto giù a far ritornare alla mente quei momenti terribili... - Beh, i primi tempi sono stati orribili... Non riuscivo ad accettare il fatto che Davide non ci fosse più: non lo vedevo più in giro per casa nei week end, né a scuola...  Poi verso Natale, ho iniziato a sentirmi meglio, ad accettare ciò che era successo... Ed eccomi qua- poi continuò - E voi ragazzi? Ora cosa fate? -
-Io sono ancora dentro... Anche Rocco, ma solo per accertamenti...- disse Leo con una smorfia.
Poi parlò Vale -Io sono tornato a scuola e l'anno prossimo forse riuscirò a diplomarmi-
-Ma è fantastico! E voi? - chiese Cleo rivolgendosi a Cris e Toni
-Io sono riuscita a diplomarmi! E adesso ho anche trovato un ragazzo meraviglioso... Si chiama Luca- disse la ragazza.
A quelle parole, Cleo notò un velo di tristezza sul volto di Leo: sapeva che aveva sempre avuto una cotta per Cris...
Poi prese parola Toni: - Adesso il nonno mi fa guidare solo le moto sicure... Quelle già controllate-
-E tu Cleo? Che fai?-
-Io mi trasferisco tra poco... Andrò in America per finire il triennio del liceo e poi andrò all'università là... Ho dei parenti nel South Carolina che mi ospiteranno-
I ragazzi rimasero con la bocca spalancata: era un'impresa titanica per una ragazza di solo 15 anni!
- E quanto ci starai???- le chiese Toni
-Chi lo sa... 6, 7 anni? Forse anche 10...- disse Cleo alzando le spalle.
-Spero di rivedervi quando tornerò...- concluse Cleo abbracciandoli.
-Ovvio! Ci troverai qui ogni anno all'anniversario della morte di Davide- disse Leo.
Dopo una lunga chiacchierata i braccialetti rossi ritornarono a casa, mentre Cleo decise di restare ancora un po’ li....
Si sedette a fianco della tomba giocando con alcuni sassolini bianchi del vialetto del cimitero.
-Sai amore, mi manchi tanto...- disse Cleo guardando il cielo. - Spero che tu ora sia in un posto migliore, senza dolori e sofferenze...-
Cleo fissò a lungo la tomba di Davide: aveva imparato ad accettare ciò che era successo, ma comunque era difficile guardare quella lapide, sotto la quale, c'era Davide...
Alla fine la ragazza si alzò, cercando di trattenere qualche lacrima e ritornò a casa avvolta dal tiepido vento di fine maggio.

Cosa succederà nell’epilogo? Lo scopriremo nel prossimo capitolo!
PS: Perdonatemi se il capitolo era un po’ corto…

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Capitolo 8
*** Epilogo: 10 anni dopo ***


~~Buongiorno a tutti! Eccoci qui, alla fine di quest’avventura: ringrazio di cuore tutti coloro che hanno seguito, recensito e messo tra i preferiti. Spero che vi piaccia questo “Gran Finale”. Buona lettura!


10 anni dopo...
Cleo sistemò le valigie in camera sua poi uscì per dirigersi al cimitero: camminava a passo lento, perché voleva godersi il panorama di quella terra in cui aveva vissuto da piccola... Erano passati ormai 10 anni da quando era partita alla volta dell'America ma finalmente era tornata... E con diploma e laurea.
Si guardò intorno: non era cambiato nulla. Gli alberi del viale che costeggiava il cimitero erano sempre quelli, alti e con le foglie sempreverdi, le casette della città erano rimaste sempre una attaccata all'altra, come a schiera. Forse tutto era rimasto uguale alla sua partenza, eccetto una cosa: sua madre ora non c'era più... Se ne era andata quando frequentava l'ultimo anno di liceo, per un incidente sul lavoro.
La povera Cleo aveva subito un altro duro colpo... E neppure quella volta era stato facile tornare a sorridere...
Andava a trovarla quasi tutti i giorni, ma quel giorno non era lì per lei... Era l'anniversario della morte di Davide e sarebbe andata a trovarlo sulla tomba insieme ai braccialetti rossi.... Chissà quanto erano cambiati in quei 10 anni che non li vedeva...
Poi la sua mente ritornò a Davide: se fosse stato lì avrebbe avuto 25 anni, proprio come Cleo: la ragazza se lo immaginò più alto e muscoloso, sempre con i suoi ricci sbarazzini, gli occhi luminosi e un sorriso smagliante.
Si avviò lungo il vialetto di ghiaia che conduceva alla tomba di Davide e una volta giunta nelle vicinanze si guardò intorno, ma non c'era nessuna traccia dei Braccialetti....
"Magari verranno più tardi..." pensò Cleo.
Si accovacciò sulle gambe fissando la tomba: -Ciao amore... Ne è passato di tempo vero? Non sai quanto mi sei mancato in questi ultimi anni. Porto sempre con me la tua maglietta, sai? E il braccialetto rosso.  A proposito, tra poco dovrebbero arrivare anche loro. Spero che in questi anni in cui ero via, loro siano venuti a trovarti qualche volta...-  La ragazza parlava come se avesse Davide davanti agli occhi.
Cleo aspettò ancora per un'oretta, ma i braccialetti rossi ancora non si facevano vedere... Che se ne fossero dimenticati?
Cleo si guardò intorno e notò che c'era una nuova tomba a fianco a quella di Davide: era lucida, quindi doveva essere lì da poco...
Ci gettò un occhiata rapida, ma che le bastò farle raggelare il sangue: sopra la data di nascita e di morte vi era inciso il nome di Leo, a fianco si una foto che lo ritraeva sorridente ancora con i capelli...
-Oh mio Dio... - Cleo aveva le lacrime agli occhi: ora anche lui se ne era andato.
Poco lontano vide il custode del cimitero, che ormai erano anni che lavorava li, così la ragazza decise di andare a chiedere qualche informazione riguardo alla morte di Leo.
-Mi scusi! Signor custode... Potrei chiederle un'informazione? - disse cercando di attirare la sua attenzione.
Il custode era un tipo basso e tarchiato, con una barba bianca incolta. -Mi dica-
-Potrei sapere cosa è successo a quel ragazzo nella tomba là in fondo? Si chiamava Leo...-disse Cleo indicando la tomba con un dito
-Leo.... Leo.... Ah si ricordo. Era il ragazzo con il cancro. -cominciò il custode - È rimasto in quel maledetto ospedale per un sacco di tempo... Ma alla fine non ci è più uscito vivo...  Però il suo è stato uno dei funerali più pieni ai quali abbia assistito... Il suo e quelli dei suoi amici. Credo che tutto il paese vi abbia partecipato- A quel punto Cleo lo bloccò: - Cosa intende per i suoi amici???- chiese allarmata, anche se temeva di sapere la risposta....
-Leo aveva degli amici fantastici... Si erano conosciuti in ospedale circa 11 anni fa. Nel corso degli anni in paese li avevano conosciuti tutti: erano adorati da tutti. Però neanche a farlo apposta, morirono uno dopo l'altro nel giro di tre anni... Vennero seppelliti uno di fianco all'altro, vicini alla tomba di un altro loro amico che era morto tempo prima...-
Cleo non aveva parole... Solo lacrime.
-E di cosa sono morti?- chiese iniziando a singhiozzare.
-Come ti ho detto Leo è morto a causa del cancro... Ha avuto la meglio su di lui. Il suo amico Vale, quello intelligente morì circa 5 anni fa in un incidente d'auto. Un anno prima era morta Cris... Quell'anima santa di ragazza anni prima aveva conosciuto un ragazzo... Un certo Luca. Ne era completamente cotta. Poi però lui la aveva lasciata per andare con un'altra e Cris non ci aveva visto più... Era crollata nel mondo dell'alcool e una sera dopo aver esagerato non si era più svegliata...-
-Mi ricordo di Luca... Cris me ne aveva parlato prima che partissi, circa 10 anni fa...- sussurrò Cleo.
Poi il vecchio riprese: - Lo stesso anno morì anche quel mattacchione di Toni... Era in un bar una sera, quando due uomini iniziarono a litigare pesantemente: uno di loro tirò fuori un coltello ma Toni, da pacifista che era, si mise in mezzo cercando di farli smettere, beccandosi una coltellata al petto... L'ultimo ad andarsene fu Rocco, circa 4 anni fa... Aveva intrapreso il laboratorio di teatro al liceo e stava mettendo in scena uno spettacolo all'ultimo anno, ma durante l'esecuzione,  qualcosa andò storto perché una fila di riflettori si staccò,  crollando sul palco e centrando il povero ragazzo: insieme a lui morirono anche altri studenti. Il paese cadde in lutto per le morti di quei ragazzi e ancora oggi non è più lo stesso di qualche anno fa. -
Cleo non ce la faceva più: ringraziò il custode e corse verso la tomba di Davide e proprio di fianco alla sua, notò in fila altre 5 tombe.
A quel punto la ragazza sentì crescere dentro di se quell'angoscia, quella disperazione che aveva provato solo alla morte del suo ragazzo...
Si gettò a terra con le mani tra i capelli, urlando,  le lacrime che uscivano a fiumi dagli occhi inondandole le guance.
Pianse a lungo, troppo... Il suo povero cuore non resse più e ad un tratto Cleo vide solo il buio....
Per alcuni minuti non sentì più nulla, ne vide più nulla poi quando riaprì gli occhi le venne un colpo: vide se stessa a terra senza vita...
-Cosa mi succede??- si chiese preoccupata.
In lontananza vide avvicinarsi delle figure luminescenti: Cleo socchiuse gli occhi per poter distinguere meglio quelle figure che si avvicinavano...
Erano avvolti da bagliori ultra terreni, ma quando li riconobbe a Cleo venne un tuffo al cuore: erano i Braccialetti Rossi.
-Oh mio Dio... Sto sognando??- si disse Cleo vedendo avanzare le figure di Leo, Cris e gli altri.
-No Cleo, è tutto vero. E ora sei come noi...- le disse Vale con voce tranquilla.
La ragazza corrugò la fronte: -quindi vuol dire che sono.... Morta?-
-Eh gia.... Ma non è tanto male.- disse Toni avvicinandosi
-E poi Cleo, c'è una sorpresa per te...- le disse Rocco con voce furbetta.
Infatti tra gli spettri dei Braccialetti,  si fece largo un'altra figura... E quando Cleo la riconobbe non poté fare a meno di corrergli incontro.
-Davide....- sussurrò con la voce rotta per l'emozione.
-Cleo... Sei tu?- gli chiese il ragazzo fissandola: dopotutto aveva ragione a fissarla in modo strano... Erano passati 11 anni da quando la aveva vista per l'ultima volta... Quella mattina in ospedale prima dell'operazione.
-Certo che sono io... Non mi riconosci?- Cleo si era dimenticata di essere cresciuta in quel lungo lasso di tempo...
-Sei cresciuta... Ma sei lo stesso bellissima.- cominciò Davide: squadrandola da capo a piedi riuscì chiaramente a riconoscere i suoi occhi verdi, così luminosi e i suoi boccoli biondi, che le ricadevano lungo il corpo fino alla vita. Poi riprese a parlare: - E avevo anche ragione a dire che saresti diventata una gran figa.-
Tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Poi Cleo li guardò meglio tutti e notò qualcosa di strano: - Scusate ragazzi, ma perché avete le sembianze di quando eravate piccoli? Il custode mi ha detto che siete morti da poco tempo...-
- È questo il bello dell'essere uno spettro... Puoi scegliere di avere le sembianze che avevi in un determinato periodo della tua vita. - le disse Leo
Poi Vale prese la parola: - E noi abbiamo voluto ritornare ad essere come eravamo 11 anni fa... Quando ci siamo incontrati per la prima volta-
Cleo non ci poteva credere... Quanto avrebbe voluto tornare ad essere come quando aveva 15 anni.
-E come si fa?- chiese emozionata.
-Niente... Devi solo crederci- le disse Rocco.
Allora Cleo chiuse gli occhi, fissando nella sua mente l'immagine che aveva di se da ragazzina...
Un bagliore iniziò ad avvolgerla e d'un tratto si ritrovò più piccola, esattamente com'era quando aveva 15 anni.
-Questa è la stupenda ragazza che io ho amato in vita...- disse Davide prendendola per i fianchi.
-E ora? La ami ancora quella ragazza?- chiese Cleo avvicinandosi di più a lui
-La amo più di prima e la amerò finché le stelle saranno in cielo-
Lentamente le labbra di Davide si andarono ad unire con quelle di Cleo, fondendosi in un meraviglioso bacio.
Quanto le erano mancate quelle labbra, il suo profumo così vicino, il sapore stesso di quei baci... Le era mancato Davide.
Quando si staccarono Davide indicò il cielo con un dito dicendo: - Vedi lassù? Noi ora viviamo là... Dove non fa mai freddo, ne è mai buio... Là non esiste il dolore. E là c'è anche un'altra persona... -
-La mia mamma....- sussurrò Cleo con le lacrime agli occhi.
I braccialetti annuirono poi Davide continuò: -Ti piacerebbe venire con noi?-
- Se le piaceva?? Glielo chiedeva pure?? Ovvio! - pensò Cleo
La ragazza annuì ormai in lacrime.
-Allora si parte! - disse Leo con un grande sorriso.
Davide allora strinse Cleo a se e con un grande salto si librò alto verso il cielo, seguito a ruota dagli altri.
Cleo sentì che più saliva più le sue sofferenze, le ansie e le angosce svanivano...
-Allora questo è l'inizio di una nuova avventura? -chiese Cleo guardando Davide fisso negli occhi
-La migliore che possa vivere- rispose il ragazzo con un bacio.
Ad un tratto si sentì un grido di Leo: -Ragazzi.... WATANKA!!!- alzando il braccio con al polso il braccialetto rosso.
-WATANKA!- Risposero in coro gli altri.
Gli occhi di Cleo si fissarono verso l'alto dove una luce abbagliante splendeva radiosa: e fu in quel momento che dopo anni di dolori poté dirsi finalmente felice.




Ebbene sì, i nostri amati Braccialetti hanno trovato la pace, finalmente, ognuno con un lieto fine. Questa storia la scrissi nell’estate del 2014, mentre mi trovavo a Fasano e ci tenevo davvero molto a pubblicarla. Vi ringrazio ancora immensamente!!
                                                     Jenny Burton

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