Hurricane-l'inizio di una nuova era

di Anto_9
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un tragico uragano ***
Capitolo 2: *** Un'altro inizio ***
Capitolo 3: *** Uno sguardo ***
Capitolo 4: *** Misteri ***
Capitolo 5: *** Il cambiamento ***
Capitolo 6: *** Il trauma ***
Capitolo 7: *** Il perdono ***
Capitolo 8: *** Sorprese ***
Capitolo 9: *** Confidenze ***
Capitolo 10: *** Un arrivo inaspettato ***
Capitolo 11: *** Inganno ***
Capitolo 12: *** Il piano ***



Capitolo 1
*** Un tragico uragano ***


Eccomi qui! Sono Jessie, una ragazza di 24 anni che viveva nell'ex stato di New York e trascorreva tranquillamente le sue vacanze estive in Louisiana, dove per anni avevo vissuto con la mia famiglia e ogni volta che ci andavo rivedo i mie vecchi amici e parenti. Ad essere sincera non era certo una vacanza ideale...la Louisiana non mi era mai mancata più di tanto , avevo solo brutti ricordi che avrei colutoi dimenticare: la morte di mia zia,alla quale ero molto legata, mio padre che perse il lavoro, le litigate con le mie amiche e molte persone con le quali avevo chiuso definitiavemnte ogni rapporto. Poi tutto cambiò: mio padre per fortuna divenne il direttore di una famoso giornale di New York e dopo qualche anno mi diede la possibilità di curare una rubrica di moda all'interno del giornale. Fu la cosa migliore che mi potesse capitare in quel momento! Beh almeno così pensavo. Da qui inizia la storia di come la mia vita è cambiata radicalemente. ************* La mia umile casa di vacanze, ex mia casa ufficaile, si trovava nella parrocchia civile di Caddo,nel nord della Lousiana,al confine con l'Arkansas e il Texas. Più precisamente vivevo a Mooringsport,, una cittadina con poco meno di mille abitanti che si affacciava sul lago Caddo, uno dei laghi più importani della Lousiana e del Texas. Mia nonna mi racocntava sempre che il nome del lago derivava dai Caddo, una tribù di nativi americani che viveva in quell regione fino al XiX secolo, secondo mia nonna la nostra famiglia discenderebbe direttamente da quella tribù. A mio parere una cosa assurda ma allo stesso tempo la trovo fica, per questo la racconto sempre quando conoscno nuove persona a New York. Una mattina di agosto ,mi svegliai con il sole rivolto sulla faccia, mi chiamò la mia amica Rosy e mi chiese se volevo andare sul lago con lei e le altre nostre amiche. Ovviamente le dico di si. Non mi andava di starmene a casa con mia nonna e mio nonno, purtroppo mia madre e mio padre erano rimasti a New York per lavoro, quindi decisi di cogliere l'occasione al volo. ************** Appena arrivata al lago mi siedo vicino alle mie amiche,beh amiche era una parola grossa,volevo stare con loro solo perché erano le più popolari della scuola,le saluto e ci mettiamo a parlare di tutto quello che mi è successo in questi anni a New York, anche se non mi andava di parlare di questo,diciamo che ho avuto una grande delusione d'amore,il mio ragazzo mi ha tradita più volte... Le mie amiche mi dicevano che c'era un bel ragazzo al bar vicino al lago e che lo dovevo conoscere,all'inizio non volevo andare pensavo ancora al mio ex ragazzo ma poi ripeto a me stessa "andiamo non restare aggrappata ai ricordi,al passato,ci fanno solo male,sono la causa dei nostri dolori più grandi,VIVI!" Alla fine vado e dico "salve vorrei una bottiglia d'acqua per piacere" lui mi risponde con un leggero sorriso "ma certo" e inizio a parlare dicendo"oggi c'è molto vento,speriamo che non sarà così tutta l'estate" Lui risponde"già ma credo fará così solo per questa settimana" Io gli accenno un sorriso e gli dico"comunque piacere mi chiamo Jessica" Lui"piacere mio , mi chiamo Max,senti ora sto lavorando che ne dici se ci incontriamo dopo verso le 18:00 vicino al ponte?" Io gli rispondo un pò sorpresa"certo,ci sarò" ****************** Torno dalle mia amiche soddisfatta,mi ripeto in mente "finalmente ho voltato pagina,ci sono riuscita"ma sapevo che non lo avevo dimenticato del tutto. Appena mi siedo vicino a loro mi riempiono di domande,io rispondevo su tutto,dopo ci mettiamo tutte sdraiate ad ascoltare le canzoni. Dopo un pò io mi addormento. Appena mi sveglio non capivo niente,mi girava la testa vedevo tutte le persone che piangevano,gridavano e scappavano io non capivo che cosa stava succedendo,ma capivo solo che tirava in vento talmente forte che non riuscivo scappare,volevo correre ma non potevo, il vento mi tratteneva,non vedevo più le mie amiche,erano fuggite appena avevano sentito un pò più di vento e mi avevano abbandonata a riva ,neanche un minuto dopo mi giro e vedo da lontano una palla grigia gicante e vedevo le cose volare,ma appena si è fatta più vicina presa una forma di tornado ma no quello che tutti conosciamo,ma molto più grande e tirava un vento Che nessuno può spiegare e vedevo bambini volare,case,animali e mi chiesi"perché io no,perché non mi muovo di una virgola?" Dopo 5 minuti cercavo di scappare vedevo il tornado che sta venendo verso di me non potevo fare niente,dovevo rassegnarmi,appena il tornando mia aveva sfiorato, scoppia e io ero volata ed ero svenuta in mezzo alla strada

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Capitolo 2
*** Un'altro inizio ***


Era il giorno dopo l'uragano, incominicavo a svegliarmi,non vedevo bene,vedevo tutto sbiadito, i miei occhi erano appena socchiusi..volevo solo sapere cosa era sucesso precisamente. ************************************************************* Dopo un pò iniziai a vedere bene, alla mia destra c'era un ragzzo con cepelli corti e neri, occhi azzurri come il cielo in un giorno d'estate,di corporatura esile e con una bocca carnosa. Il suo viso era pieno di ferite,volevo presentarmi.... ma ero talmente stordita che non riuscivo a parlare. In quella sala ne eravmo in sei, tre uomini e tre donne compresa me,non li conoscevo ma sembravano brave persone. Dopo un pò arrivò il medico, iniziò a medicarci e poi con voce arrogante ci disse "dovete andarvene da qui...non siete al sicuro e per alcuni di voi anche peggio.." . Ci sbatterono fuori con forza. John che era il più grande, con capelli lunghi ,barbetta incolta e occhi da volpe, con voce preoccupata sbraitò: "perchè? perchè ce ne dovremmo andare se siamo per miracolo ancora vivi ma molto deboli?". Il dottore replicò infuriandosi " ve ne dovete andare perchè ci sono rischi che non potrete mai capire, ci sono molte probabilità che ci saranno nuovi uragani nei paraggi ancora più violenti ,ed è un miracolo che voi siete vivi mentre 200 persone sono morte,e non potete restare rischiando di morire. Adesso seguite il mio assistenze che vi porterà in un posto sicuro". ********************************************************************* Salimmo su un furgone verde, impauriti e feriti, dopo un paio d'ore scendemmo. Mentre stavo scendendo,inciampai e il ragazzo dagli occhi azzurro cielo mi prese al volo facendomi un sorriso che io ricambiai imbarazzata. Una volta scesi tutti ci rendemmo conto di essere in mezzo ad un bosco vicino ad un lago. L'assistente, Mark, ci acompagnò in una casa abbandonata, tutta di legno e ricoperta di foglie. Sentivo freddo ,era tutto molto umido. Ci mostrò la casa, non era male ma sembrava abbandonata da anni. C'era un corridoio molto lungo che portava a delle stanze da letto, a sinistra un salotto e alla destra la cucina. Non era bella, era tutta ricoperta di muffa ma almeno eravamo al sicuro. ********************************************************************* Dopo cena ci mettiamo tutti fuori al giardino seduti in cerchio intorno al fuoco,ognuno si presenta incomincia il ragazzo che conoscevo di vista e dice"Ciao a tutti sono Den ho 22 anni e vengo da Londra ed ero in Lousiana per lavoro,nela vita faccio il ricercatore" devo dire che mi colpi' molto,dopo tocca al diciamo ragazzo più "vecchio" e si presnta dicendo con vice annoiata "Sono john ho 27 anni vengo da Chicago e sono disoccupato, mi trovavo li per l'addio al celibato di mio fratello,che purtroppo e morto nel tornado e non mi va di perlarne"mi veni' la pelle d'oca sentnedo quelle parole,lui di aspetto era molto alto spettinato capelli lunghi mi incuriosiva molto,ma si vedeva che era molto triste per la morte del fretello,dopo lui viene una ragazza che sembrava molto sicuro di sestessa e cerco di cambiare discorso" Beh allora..io sono Kim ho 20 anni vengo da Loa Angeles studio per diventare fashion blogger"io non giudico le persone appena le incontrfo ma davvero quella volta appena Sindy ha aperto bocca gia non l'ha sopportavo più! Era rimasto un altro e ultimo ragazzo,era strano mi guardava sempre gli domando con voce arrabiata "Perchè non ti presenti a tutti? cosi' smetti di fissarmi"lui con voce provocante"Ma certo è un piacere"fa un accenno di sorriso e dice" Allora sono Jack ho 25 anni vengo dal canada,lavoro in un super market ed ero in capaggio con i miei amici ma mentre stavamo giocando a carte...beh il tornado viene io scappo più in fretta che potevo ma i miei amici...i miei amici erano rimasti bloccati ehh beh si capisce com'è andata a finire" dice con voce triste io al quel punto moi vergogno per quello che ho detto, dopo mi dice con voce fastidiosa"ora è il tuo turno"gli sorido ma era finto me mi presento dicendo"ciao a tutti sono Jessica vengo da Ney York in realtà vivevo qui ma mi sono trasferita,lavoro con mio padre lui è il capo di un famoso giornale di NY e sono venuta que per una vacanza ma il tornado mi ha colpito e per fortuna sono viva"mi siedo velocemente mi vergognavo..per ultimo tocca ad una ragazza si nascondeva e non sapevamo il perchè dopo un po si alza ci fa vedere la sua pancia,era incinta e non sapeva se ha perso il bambino non l'aveva fatto controllare al dottore aveva paura ma si presenta e dice"ciao sono Sidney vengo dal New Jersy e ho 25 anni e come vedete sono rimasta incinta ero fuggita e vengo qua poi sapete come è andata a finire"Rimaniamo per 5 minuti in silensio a mangiare dei panini con aria pessima. *************************************************************** Dopo un pò decidono di andare a dormire io però decisi di rimanere un'altro pò fuori,vicino al fuoco ,mi veniva da piangere me volevo resistere,ad un certo punto non trattenevo più al quel punto scoppiai in lacrime mettendo la mia testa nelle gambe le lacrime mi scendono come delle cascate,ma ad un certò avevo sentito una mano sulla mia spalla mi ero girata e c'era Den e mentre mi asciugavo le lacrime lui si eraseduto accanto a me e mi diceva con voce dolce "Non mi dire niete fai bene a sfogarti piangendo,tutti vorremmo piangere non ti preoccupare con me puoi farlo" mi sorrise e io gli risposi "come posso sapere che mi posso fidare di te?" lui mi rispose facendo una leggera risata"Beh perchè io ti ho salvato la vita! io gli dico con voce sorpesa "come?!!? quando? dove?"lui con voce soddisfatta mi dice"Beh vedrai! l'ho devi scoprire da sola" se ne va rimanendobi allibita e senza parole..

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Capitolo 3
*** Uno sguardo ***


Era tarda notte e tutti dormivano.. beh, tutti eccetto me: mi giravo e rigiravo nello scomodo letto pensando a quello che mi era successo, ai miei genitori e a quella cosa che mi aveva detto Den: Scherzava? Mi prendeva in giro? O voleva tirarmi su di morale? Che voleva dire con quelle parole? Quella notte fu davvero lunga. ***************************************************** Il mattino seguente mi svegliai avendo tanta voglia di chiarire con Den, quindi, andai in cucina dove mi accorsi che non c'era: tutti erano seduti a mangiare tranne lui. "Vuoi mangiare con noi?" mi chiese Sindy. "Mangiare? Mangiare? come fate ad avere il coraggio di fare colazione con tutto quello che è sucesso?" Non riuscii a moderare il mio tono, ero stata parecchio aggressiva, troppo. Loro rimasero in silenzio per un paio di minuti, tanti da farmi capire che avevo esagerato, così, per rompere quella straziante calma apparente parlai: "Scusatemi per il mio tono, ma sono preoccupata: sapete dirmi dove si trova Den?" "L'ho visto uscire" mi riferì con voce annoiata John" E ormai sul ciglio della porta, affrettandomi dissi a tutti dove sarei andata. ***************************************************** Neanche mi accorsi che dietro di me, in un brusco, tonfo la porta sbatté nella sua cornice. Correvo. Affannavo. Gridavo il suo nome. Dovevo trovarlo. "Den, dove sei?" Sembravo pazza e ne ero consapevole, ma non potevo accettare il fatto che non sapessi cosa significava quella cosa che mi aveva detto la notte prima. Urlavo come una pazza, non badando a dove mettessi i piedi; inciampai in un ramoscello e, cadendo, iniziai a battere le mie mani sanguinanti chiuse in due durissimi pugni; avrei voluto distruggere tutto, avrei voluto fare mille cose. Rialzandomi, vidi le foglie a terra secche e bruciate, così tristi, così scolorite: anche loro stavano soffrendo come me... In fondo, non sono sola in questo mondo. Avevo la testa nel pallone, tremavo ancora per la caduta e avevo i palmi che bruciavano e sanguinavano, ma non m'importava, dovevo continuare a cercare Den, ma lui non c'era. La preoccupazione ora si faceva sentire, tanto che mi fermai, avevo corso a lungo e non sapevo dove fossi finita. Mi ero persa. ***************************************************** Ero in lacrime, ero disperata e non avevo idea di dove potesse essere Den. Avevo perso le speranze, avevo gettato la spugna e mi ero stesa sulla terra fredda, ancora umida di rugiada, quando sentii una voce familiare, in lontanaza: "Chi è? Chi è che grida aiuto?" E mi illuminai, perchè era QUELLA voce, la SUA voce: Fui felice come una bambina che ritrova la sua mamma dopo essersi persa, così, asciugandomi le lacrime con quelle mani graffiate che tanto mi bruciavano, gridai il suo nome: "DEN? Den sei tu?" Cercavo un modo per indicare dove fossi, dopo un po' vidi un albero gigante con foglie che scendevano lentamente, danzando nella leggera brezza; in Lousiana li chiamiamo "ALBERI DELL' AMICIZIA", alberi magici, dicono. Cercai di arrampicarmi e gridando il suo nome sforzandomi di gridare a più non posso ma non sentivo risposta quindi decisi di scendere per cercare di raggiungerlo. Ma nella discesa non vidi un ramo così capii il mio destino: un'altra caduta, altro dolore. Mi rassegnai lasciandomi cadere e preparandomi al dolore ma nel momento in cui avrei dovuto toccare terra qualcuno mi afferrò tra le sue braccia: i nostri sguardi si incrociarono e ci guardammo così intensamente che non riuscimmo a parlare. ***************************************************** Furono due secondi infiniti. "Grazie, mi sono presa un bello spavento, sai? Poi ero già caduta, correndo sono inciampata.." Ero un fiume in piena. Parlavo senza pensare a cosa dicessi. Ma il suo sorriso mi interruppe: "Sta' tranquilla, piuttosto che ci facevi qua da sola?" Io non sapevo cosa dire, insomma, ero andata a cercarlo ma non volevo dirglielo. Ero troppo nervosa, quindi balbettai "Beh, insomma ero venuta per cercarti! "Davvero? E come mai?" "Tu lo sai ma fai finta di niente! Comunque facciamola finita, ero venuta a cercarti per chiarirmi le idee: cosa intendevi dire con TI HO SALVATO LA VITA?" Ridendo mi chiamò patetica e iniziò ad andar via. [correzione in corso] "hey non fare cosi! Davvero voglio sapere che cosa intendessi". Lui mentre camminavamo disse "perchè sei cosi'" - Cosi' come? - Lui si fermò e mi guardò. "Cosi sprovveduta". Mi stavo innervosendo - Io?! Io "sprovveduta" ?! Senti lasciamo perdere - . -Allora mi dici perchè mi avresti salvata?!- -Ti ho salvata perchè eri svenutà in mezzo alla strada! - disse lui alzando la voce. Rimasi senza parole. -Perchè lo avresti dovuto fare?- mormorai sorpresa. -Non so davvero il perchè, ti ho vista che stavi per morire e..io stavo fuggendo zoppicando ma.. anche se non avessi idea di chi fossi, non appena ho visto il tuo viso.. beh sono fatto cosi. Ora andiamo -. Rimasi ferma ancora per qualche istante, un po' confusa e con un sorriso appena accennato, e pensai che avrebbe rischiato la vita per me.

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Capitolo 4
*** Misteri ***


Appena arrivammo a casa, trovammo il dottore che ci aveva assistito all'ospedale,si chiama Jonson. All'inizio mi preoccupai, pensavo se sapessi qualcosa dei nostri parenti rimasti la, mi ero fatta un milione di domande e volevo delle risposte. -Oh ma che piacere rivedervi qui dottore! finalmente venite a vedere se siamo ancora "VIVI"-dissi io in modo ironico -Signorina Jassica,che piacere sentire la sua voce,a cosa devo l'onore di questo tono sarcastico?- -Ah non saprei, forse perchè ci avete abbandonato qui,senza sapere dove ci troviamo,che faremo o come stanno io nostri parenti e amici?!- il mio tono si faceva sempre più alto Il medico rise,ma non una semplicie,una delle risate quelle che danno fastidio -Ah quindi vuol dire che non mi prendere sul serio?- -calma signorina Jessica,non siamo qui per fare il "TERZO"grado alle persone,sopratutto con quelli che vi hanno salvato la vita- Ero rimasta a bocca aperta -Salvato la vita? salvato la vita??? ma se dobbiamo dire la verità la vita me l'ha salvata Dan-. Indicai il ragazzo presa dalla foga e tutti lo fissarono. Subito sentii un forte imbarazzo senza sapere il perché. Ebbi l'impressione che anche Dan provasse lo stesso. il dottor jonson non sapeva cosa dire, ma sapevo che dentro di lui c'era una rabbia da distruggermi. John intervenne -Okay, ora è meglio sapere la ragione della vostra visita!- il dottore mi fissava ancora, mentre rispondeva a John. -In verità volevo parlarti in privato- Lo guardai ma non sembrò sorpreso -Certo- disse -Forse è il caso di andare in un' altra stanza- Erano andati e io ancora piena di domande nella mia testa ************************************************************************ Devo dire ero molto curiosa di sapere cosa si dicessero ma decisi di fregarmene, non era affar mio, non sapevo cosa fare quindi andai fuori al giardino, se poteva chiamarsi cosí. Vidi Sidney sopra al gradino che si accarezzava la pancia e cantava delle canzoni al bambino dentro di sè, era l'unica persona della casa con cui non avessi ancora legato, era una che si nascondeva, timida, sembrava senza identità, quindi decisi parlarci un pò. -Hey Sidney, tutto okay?- -Si.. cioè no...diciamo di no.di certo non sto bene-. Ero un pò confusa della sua risposta,e mi sedetti acconto a lei sullo scalino -Nemmeno io sto bene, ma dobbiamo solo accettare la situazione e abituarci- avevo il viso rivolto sul terreno -Certo hai ragione, ma non è solo questo,sono preoccupata per tutto: del bambino, di mio marito che non so dove si trovi, la mia casa....non so niente! Ho bisogno di risposte- Mi erano venute le lacrime agli occhi,la capivo,sapevo esattamente cosa stesse provando. Per lei il non sapere doveva essere più doloroso: non sapere se il bambino stesse bene e se suo marito esistesse ancora. -Ti capisco benissimo,credimi-mi scese una lacrima. *************************************************************************** Cercavo di cambiare discorso. -Beh certo se ci deprimiamo, le cose non si risolveranno mai! Andiamo a vedere se la cena e pronta! O almeno se c'e mangiare!- abbiamo riso e poi andammo a casa appena entrammo il dottor Jonson era appena uscito dalla camera con John Uscendo mi sfiorò la spalla e mi salutò. Io non ricambiai: ero talmente arrabbiata con lui che non sapevo cosa volessi fare ***************************** Kim aveva preparato i panini, ci sedemmo a tavola e jeck mentre mangiava disse: -certo che Jonson poteva portarci la spesa,abbiamo quasi finito le scorte!- Dan intervenne -Ah e tu credi che davvero gli importa qualcosa di noi!- Io con voce arrabbiata dissi - già, vorrei tanto che provasse quello che abbiamo passato...-. Tutti mi guardarono stupiti dalle mie parole, ma sinceramente non mi importava, volevo solo vendetta. ***************************** Dopo cena andammo nel salotto tutto pieno di polvere e muffa con mobili,appena si entrava si vedeva una parete baje, che prima era bianca ma dallo sporco aveva cambiato colore,poi in mezzo alla stanza stava un divano marroncino chiaro ma tutto tagliato mal ridotto,e un tavolino ai piedi de divano tutto graffiato, era davvero orribile. Ci sedemmo a parlare,per passare il tempo, di cose divertenti che ci erano capitate. Dopo un pò stavamo andando a dormire ma, sentimmo un grido sofferente. Uscimmo fuori spaventati e John ci diede il compito di dividerci in gruppi di 2: io ero andata insieme a jack. Decidemmo di andare a cercare in giardino. Non c'era molto dialogo fra di noi, non andavamo tanto d'accordo. () un urlo che sicuramente era di Kim, si capí dalla sua voce stridula. Corremmo più veloce che potevamo, arrivammo dietro casa, li vedemmo tutti fermi a fissare a terra . Spostai Dan e John: non vedovo. Appena ci riuscii, vidi il dottor Jonson morto a terra. Dalla bocca scorreva un liquido verde acido.

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Capitolo 5
*** Il cambiamento ***


Eravamo rimasti li,davanti al cadavere del dottor Jonson ,non sapevamo davvero cosa fare,sembravamo dei bambini che non sanno che gusto di gelato prendere,o come dei bambini spaventati, ma dovevamo fare pur qualcosa. i ragazzi avevano preso le redini in mano,loro avevano trovato il coraggio,e sollevarono il corpo e lo portarono dentro la casa. Invece noi ragazze eravamo rimaste ancora pochi minuti fuori scioccate. ****************************************************** Dopo un pò eravamo entrate a casa per vedere che cosa stava succedendo,John stava provando a chiamare sia la polizia e sia l'ospedale ;io ero paralizzata,davvero non sapevo cosa fare,pensavo solamente che poche ore prima ci avevo discusso,ed era senza vita.Più che altro mi sentivo in colpa,un nodo allo stomaco,e pensavo a quel l'liquido verde e volevo sapere cosa fosse. Avevo deciso di prendere una boccata d'aria,non sopportavo più a stare li,il senso di colpa mi stava divorando,pensavo se avessi saputa quello che succedeva,non mi sai comportata in quel modo ,o almeno lo avrei salutato. Avevo le idee molto confuse,vedevo tutti piangere, e mi sentivo cattiva, perchè a me non faceva nessun effetto :non ero triste,e pensavo anche-perchè se non sono triste,non mi viene da piangere non dovrei provare rimorso per un uomo cosi,che per lo più non andavo d'accordo Stavo per impazzire. Dopo un pò avevo visto Jeck vicino al lago che stava parlando al telefono, e pensavo nella mia mente : -Come mai ha un cellulare?,perchè no lo ha mai usato per chiedere aiuto o risposte su come stavano i nostri parenti e con chi stava parlando?!- Avevo deciso di andare a parlare con lui. Appeno l'avevo raggiunto batto con la mia mano sulla spalla, si era girato e sembrava perplesso,per iniziare il discorso gli avevo detto: -Oh scusa se ti ho disturbato! Ma credo che era importante, beh...con chi stavi parlando?- -Hey-mi aveva detto con uno strano tono-con nessuno a dire la verità- -Sicuro?..perchè mi è sembrato che parlavi con qualcuno e che.. diciamo ti eri un pò alterato- -In che senso alterato?- -Eh non ridere sono seria! comunque nel senso che sembrava che stavi discutendo-la mia voce si stava facendo sempre più forte. -Ah! avrai capito male,era una semplice conversazione.niente di più- Si era incamminato per la via di casa,ma mi era venuta una dubbio -Sai, non ricordavo che avessi un cellulare qui! perchè non lo hai mai usato?- Appena si era girato mi sembrava nervoso - è solo per lavoro e non posso telefonare,e per dirla tutta..non sapevo nemmeno che qua prendeva- riprende a camminare -Ah e quindi...che lavoro fai?- si era di nuovo fermato,ma questa volta mi aveva raggiunta e si era fermato a tre centimetri da me -Perchè te lo dovrei dire?-Il suo tono si era fatto sempre più forte non sapevo cosa rispondere,il sole ormai era tramontato faceva freddo,volevo solo andarmene,quindi avevo tagliato il discorso. -No no,non mi devi dire proprio niente!- Se n'era andato con il sorriso sulla sua stupida faccia!. ********************************************************************* Eravamo arrivati, Jack era entrato a casa per sapere qualcosa,è c'era solo la polizia,io ero rimasta fuori con le ragazze. Avevo sentito urlare da dentro,mi ero girata e vedevo a jack che stava venendo verso di me urlando-SEI STATA TU! AMMETTILO! SIETE TUTTI UGUALI!-mi aveva sbattuto a terra.mi era salito sopra,non sapevo di cosa stesse parlando,urlavo solo,tutti cercavano di levarlo da sopra di me, ma non mi lasciava. Dan stava lottando per liberarmi,pensavo che erano i miei ultimi respiri, vedevo sempre di meno, ma Dan tira un sasso sulla testa di jack, io mi ero alzata subito e mi ero gettata nelle braccia di Dan in lacrime.

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Capitolo 6
*** Il trauma ***


Ero rimasta ancora nelle braccia di Dan,non smettevo di piangere,John e Dan mi portarono con forza dentro casa,mentre Jack era rimasto per terra con il sangue che gli colava sul viso ********************************************************** Eravamo entrati in casa,mi posarono sul letto,era scioccata non sapevo che fare o che dire,eravamo tutti ammutoli,ma Dan aveva interrotto il silenzio -Ti vado a prendere un bicchiere d'acqua......che dici?- io avevo annuito con la testa scrollando le spalle,eravamo rimasti solo io e john nel salotto si era alzato e camminava avanti e in dietro con la mano sinistra appoggiata sul ventre mente la destra sulla bocca -Non capisco cosa gli sia preso- Urla john Dan era rientrato nella camera con il bicchiere d'acqua nella mano come mi aveva detto,me lo aveva dato mentre rispondeva a John -Beh lo scopriremo,non permetteremo che una cosa come questa succeda di nuovo,dobbiamo essere uniti non aggredirci -mi ero soffermara a pensare su quello ceh aveva appena detto ed avevo paura,pensavo:E SE HA RAGIONE?SE LHO PUò FARE DI NUOVO? -Ma prima che...beh prima che mi agredisse,che stavate facendo-mi ero sforzata di dire quelle parole stavamo parlando tra di noi rigurado al dottor Jonson,ed ad un tratto è venuto a carcarti- aggiunse Dan - Si ma non è normale-ero molto nervosa pronunciando queste parole John era andato a vedere jack,ed io ero rimasta sola con Dan,non paravo e lui non era da meno, Per rompere il silenzio avevo detto-Beh ora vado nella mia stanza..- -Okay riposati mi raccomando- ***************************************** Ormai erano passate un paio d'ore da quello che è sucesso e non sapevo niente di jack: dove si trovava ecc.. In un certo senso volevo non sapere niente,però volevo sapere dove si trovava per mettermi al sicuro ,ero molto confusa,ero persa nella mia mente. Avevo sentio che qualcuno aveva bussato alla porta. Era Sidney. ero felice finalmente una amica con cui potevo parlare. ,l'avevo lasciata entrare,si era seduta di fronte a me per terra con la sua pancia, -Quella pancia sembra per esplodere- lei aveva riso-Beh in un certo senso lo farà prima o poi- -Già hai ragione- Per un paio di secondi non avevo pensato a Jack,ma lo ripenso e mi era scesa una lacrime dal occhio destro -Hey, ti prego non piangere.....ora è tutto finito-mi aveva chiesto lei -Che ne sai..non sappiamo se mi riattaccherà, i-io ho...ho paura- -Ma è normale.ma prima o poi la dovrei affrontare..lo sai vero?- Avevo anniuto,sapevo che aveva ragione ma avrei desiderato di no. Avevamo sentito un'altra bussata di porta, era Kim con la sua energia ,che adire la verità in quel momento non ci voleva proprio -Tesoro...come stai?- -Beh secondo te?- -ehh già immagino,comunque fuori c'è Jack ti vorrebbe vedere- Io aveva spalancato gli occhi e mi ero alzata rapidamente - Cosa?! no ti prego fallo USCRIE! FALLO USCIRE DA QUESTA CASA!!!-mi ero rivolta a lei in modo brusco,non sapeva che dire,Dan era entrato in camera senza bussare e spaventato .Ma che sta succedendo qui?- Sidney era intervenuta-Niente,Jessy si è agitata perchè ha saputo che Jack sta qui- io lo guardavo con occhi che non sembravano miei,erano della paura,mi ero avvicinata a lui con le[ mani sulle spalle e piangendo -Per piacere Dan! non lo fare avvicinare a me, ti prego!!!-. lui mi aveva gurdato con occhi di pietà,aveva capito che ero sotto shock,e non poteva essere più vero Lui mi aveva abbraciato accarezandomi le testa -Okay,non ti preoccupare-. io ero con la faccia rivolta contro il suo petto singhizzando. ********************************************************** Era tarda notte ero rimasta nella stanza con le ragazze,ma io non riuscivo a dormire,pensavo a tutto quello che era successo,nella mie mente c'era la scena di Jack che mi aggrediva. Avevo deciso di andarmene non sapevo dove, ma non mi importava. a costo di rischiare la vita,me ne dovevo andare,non era vita quello che stavo vivendo, mettevo nella borsa quelle poche che avevo,ed ero scappata,senza svegliare nessuno ****************************************************** Ero arrivata quasi vicino al lago quando una voce mi aveva chiamto,no avevo capito bene di chi era,il tono era strano. mi volto ed c'era Jack sofferente. io ero rimasta sioccata con la mano sulla mia bocca,volevo sparire

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Capitolo 7
*** Il perdono ***


Non riuscivo a parlare.. volevo solo sparire in quel momento,lui aveva incominciato a dire qualcosa -J..jessie,aspetta un attimo..ti..ti voglio parlare solo per un minuto-balbettava -NO!- urlavo -Non provare ad avvicinarti a me!- ero scappata, correvo veloce e urlavo più che potevo. Lui soffriva ma mi era venuto a cercare. Era buio e non vedevo niente, c'era solo nebbia e foglie!Avevo troppa paura per parlare con lui.Ero anche caduta, ma mi ero rialzata subito, il mio cuore batteva a mille, anzi di più! La paura mi stava letteralmente mangiando.Correndo ero inciappata in un ramoscello, cercavo di liberalmi, ma era inutile.Sentii il mio nome. -Jessie!!! Per piacere, parliamo,non ti voglio fare niente! LO GIURO! Esci e parliamo, non c'è la faccio a correre-. A quelle parole avevo creduto davvero, anche se avevo ancora i miei dubbi, non potevo restarmene incastrata. Poi prima o poi ci dovevo parlare comunque. -Sono qui! il mio piede è bloccato!-. Lui dopo un paio di minuti mi aveva trovata,nonostante la sua debolezza mi aveva alzato con molta forza, sentivo il suo respiro vicino alle mie orecchie,e davvero si sentiva che si sforzava. Ci eravamo trovati faccia a faccia, io mi ero staccata subito da lui, avevo preso un ramo appuntito e lo avevo puntato contro di lui. -Senti! Non mi fido di te! Quindi stammi ancora più lontano-. Lui rimaneva in silenzio, era troppo stanco. Aveva alzato le mani e affannava. -ANDIAMO PARLA!-avevo detto urlando, anche se un pò mi dispiaceva, ma non potevo aspettare. - -OKAY...OKAY!- abbassò le mani e prese un respiro profondo . -Senti mi dispiace per quello che è successo- -Se mi hai rincorso per dirmi solamente "scusa" te le potevi pure risparmiare! Non ti perdonerò mai per quello che fatto!-avevo le lacrime agli occhi e la voce tremante. -NO, no sentimi! Avevo una ragione..- si giustificò cercando di calmarmi. Ma non fece che peggiorare la situazione. -Ah! quindi avevi una ragione per uccidermi?- avevo detto ironicamente -MA CAZZO! fammi parlare!!-. Con le sue parole e con il suo tono cosi alto mi zittì. -Si c'è l'ho ma tu non capiresti..non ho ancora avuto le risposte che volevo,ma se dobbiamo restare qui...non voglio avere questo legame con te...perciò tregua?- -TREGUA?! tregua?!....MI STAVI STRANGOLANDO, NON SENTIVO PIU', VEDEVO SOLO IL TUO SGUARDO ASSASSINO!!-. Stavo piangendo,singhiozzavo,nella mia testa rivedevo la scena. -Senti Jessie,ho delle ragioni-. Mi era venuto da tirare verso di lui (tirargli cosa?!) -NON MI TOCCARE! lasciami- lo avevo spinto cosi forte che era caduto. I suoi occhi erano lucidi. Stavo alzando la voce cosi forte che mi avevano sentito dalla casa, si erano svegliati. Erano venuti Dan e Kim,ma aveva incominciato Dan a parlare. -CAZZO! la volete smettere di gridare per l'amore del cielo!!-. Dan cercava di trovare il mio sguardo, ma non mi muovevo dal guardare con faccia disgustata Jack. Mentre Dan aiutava Jack ad alzarsi, kim mi aveva abbracciata, ma io l'avevo spinta e men'ero andata piangendo. -Dove vai? aspettami!- -NO! Kim PER PIACERE, VOGLIO STARE DA SOLA!-. Dan mi venne vicino, mi aveva preso il braccio e mi aveva girato verso di lui: faccia a faccia. -Hey, ascoltami-. Dan parlava con una voce dolce mentre io muovevo la faccia a destra a sinistra,singhiozzavo. Mi asciugava le lacrime ma non smettevano,piangevo ancora più forte. Mi aveva stretto le braccia mi gridava -ORA BASTA! CALMATI, non ti posso vededre cosi! Non puoi vivere nella paura!- -Infatti...Dan hai ragione- mi ero un pò calmata. -MA o io o lui! Decidete e domani mattina voglio la risposta. Nel frattempo lui dorme fuori-. Dan rimase sbalordito dalle mie parole. *********************************************************************** Era mattina ero la stata la prima ad alzarmi,ero da sola in cucina, poi era arrivato John. -Giorno Jessy- -Giorno. Dan sta ancora dormendo?-. non avevo voce per quanto avevo gridato. -Senti Jes...lo so quello che vuoi sapere da Dan, ma credimi non è la cosa giusta...sia per noi che per te!- Come per voi?!- -Niente....è per dire, non volgiamo sapere una notizia su di te dopo che te ne sarai andata-. Eravamo rimasti in silenzio per alcuni secondi poi era entrata Sidney, ormai era diventata la mia migliore amica, mi aveva salutata preoccupata. Ormai si erano svegliati tutti, tranne Dan e Jack. Quindi avevo deciso di andarli a prendere. Li avevo cercati per tutta la casa quindi ero uscita,e li trovo sul retro e vedevo che parlavano. Mi intrometto. -Scusatemi,se state parlando su chi se ne deve andare ,non sprecate fiato, ho già le mie cose pronte-. Me ne ero andata ma poi Jack mi aveva chiamato. -Jessie,fermati nessuno se ne andrà- -Ah, temo che la tua frase sia sbagliata,perchè me ne sto andando- Dicevo con le braccia incrociate. Mi avevano fermata di nuovo. -Aspetta facciamo un' accordo- - Ah e quest'idea ti è venuta da solo? complimenti- dicevo in modo sarcastico. -No bè in realtà gli è venuta a Dan-. Rideva e in un certo senso anche a me mi scappa di ridere ma mi trattengo. -Comunque, non ti toccherò più per nessuna ragione a mondo- -E come faccio a sapere che non mi stai mentendo?- -Beh,vedrai! davvero no sto mentendo! GIURO!-. Mi semrbava davevro che dicesse la verità, però avevo ancora paura di lui. -Beh io in cambio che dovrei fare?-. Intervenne Dan -Non parlare a nessuno su quello che è successo,nemmeno ai tuoi parenti se o quando li vedrai-. se ne andarono,ma io li avevo fermati. -E perchè?- -Tu non dire niente-Aveva risposto Jack camminando. Rimasi sola. ******************************************************************** Era quasi ora di cena,e visto che noi avevamo finito le scorte i maschietti erano andati a pescare, io ero rimasta ancora fuori, seduta su gli scalini con la mano destra che sosteneva la mia testa. Ero pensierosa, volevo sapere cosa nascondesse Jack ed ero sicura che Dan lo sapeva. Approfittai che non ci fossero e andai nella camera dei ragazzi, cerando tra le cose di Jack: aveva tante robaccie,tipo un fumetto, un capello e una macchina fotografica,ma non ero intenzionata a fermarmi. Le foto ritraevano lui e di un paesaggio, ma poco dopo avevo trovato una foto dove c'ero io da piccola. - Ma che ci faccio io qui in mezzo?! Come ha fatto ad avere una mia foto? Chi gliel'ha data?! O dove l'ha presa?!- Mi interruppe l' urlo di Sidney. Corsi ad aprire la porta per uscire e mi scontrai con Dan.

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Capitolo 8
*** Sorprese ***


Eravamo faccia e faccia,io non riuscivo a parlare,impassibile,ero solo terrorizzata da quello che avrebbe detto -Che ci fai qui Jassie!!-il suo tono mi aveva fatto venire la pelle d'oca,ero rimasta in silenzio ancora per pochi secondi,finchè Sidney non lanciava un'altro urlo di sofferenza,io avevo dato una spinta a Dan per farlo spostare,corsi fino al salotto e vidi Sidney per terra,sofferente e con le gambe piene di sangue. Lei urlava talmente forte che tutti avevamo le mani appoggiate sulle orecchie,Dan era venuto, ma prima di aiutarla, mi guardò , il suo sguardo era freddo, tutti i ragazzi l' avevano presa e poggiata sul tavolo e vedevo che stava soffrendo. -Oh....O NO!!-John aveva urlato e si era messo le mani sul suo capo -Cosa!?-. Kim si era intromessa nel suo urlo -Sta partorendo....-. Ormai ci mancava poco e non c'era tempo per far venire un dottore, quindi mi avevano dato il compito e a Kim visto che eravamo le uniche donne, di far venire alla luce il suo bambino. Ero terrorizzata, non sapevo cosa dovessi fare, ma almeno c'era Kim. -Beh che bello, noi due che restiamo qua con Sideny e con il suo bambino che sta per uscire e loro se ne vanno!!!!- avevo urlato in modo che mi sentissero. -Ora che facciamo?- -Kim calma ci riusciremo, ho visto molte puntate di Grey's Anatomy quando ero e New York,e prima di tutto devi prendere :molti asciugamani,lenzuola e cuscini! corri dai!!-. Avevo urlato e spinta Kim era tornata con tutto quello che l'avevo detto. - Sidney stai...calma! Ma molto calma...- -E COME FACCIO AD ESSERE CALMA!!!- -Basta pensare che il tuo bambino lo vedrai mentre alcune persone no...e che sei molto fortunata! Pensa che delle persone non posso avere figli o li perdono,è un dono di Dio- Aveva detto Kim con un tono molto dolce.sembrava qualcosa che aveva vissuto! Poi ero ritornata con gli occhi a Sidney,che con quelle parole si era calmata. Aveva le gambe aperte e piegate,i gomiti posati sul tavolo, e la testa all'ingù. Vedevo che davvero ora non ce la faceva più. Avevamo iniziato: avevamo messo tutto in modo che potesse partorire. -Allora Sidney,ora ascoltami bene, rilassati, non pensare, SPINGI!-. -Aveva iniziato a spingere, io stavo con le lacrime agli occhi perchè avevo paura,ero rimasta bloccata a vedere il sangue, davvero non riuscivo a muovermi: d'avanti avevo acqua e sangue che scorrevano da Sidney, non sapevo cosa mi stesse prendendo. -JESSIE!! JESSIE!!!!!!!-. Kim mi urlava contro ma non la sentivo, poi mi aveva spinto ed avevo preso lei il controllo. **************************************************** Ero uscita fuori ,avevo gli occhi come se fossi pazza! Andai in contro ai ragazzi. Dan si era avvicinato a me,mi chiamava ma io non sentivo, poi ci eravamo scontrati e lui mi diede un braccio forte, anche se non sapevo il motivo. C'erano solo lui e John. Non sapevo dove fosse Jack, ma ero rimasta sbalordita dall'abbraccio di Dan dopo quello che mi aveva vista fare. -Stai bene?!- mi chiese. Era molto affettuoso con me in quel momento. io avevo annuito con la testa, ma dovevo sapere dove si trovasse Jack. -D..Do...Dov- balbettai. Non riuscivo a parlare. Kim mi interruppe. -Hey venite!-. Eravamo andati tutti dentro e appena eravamo entrati in cucina vedevamo Sidney con il mano il suo bambino,ed era felice,tutti erano andati a torno a lei ma io non avevo il coraggio. Mi limitai a fare un sorriso. -Jessie...Jessie!!-men'ero andata me mi aveva rincorso e mi per chiusa in camera, mi sentivo una fallita, incapace di aiutare un'amica,e nella mia mente oltre a questo accaduto pensavo anche a quella mia foto custodita da jack. ********************** ero uscita di nuovo per cercare a Jack,e l'avevo trovato seduto a terra ,vicino al lago, con la testa nelle gambe. Gli andai vicino. -Hey...-gli avevo dato una carezza sulla spalla, mi sembrava triste. -che ci fai tu qui?- -Che c'è? Non sei contento di vedermi?!- -No...no certo..e che sono sorpreso che ti sia avvicinata a me- -In realtà ti ero venuta a cercare per....per sapere una cosa però ora non m'importa...tu come stai? Non ti ho più visto dopo che Sidney stava per partorire- -Ah..si giusto..avete fatto uscire il feto dalla sua pancia? -mi aveva risposto in modo ironico -Se intendi il BAMBINO!! Si ma non sono stata io....- -Cosa?!- -Niente. ma tu non mi hai risposto..- -beh è una storia lunga...- -Ascolto- -Ma niente, devi sapere che io.....ero sposato-. A quelle parole rimasi di stucco. -Eh mia moglie era incinta...ero l'uomo più felice del mondo....ma per via di un incidente le due persone che amavo di più in questo mondo se ne sono andati...da quel momento in poi non ho amato nessuno più! Ecco perché me ne sono andato via-avevo appoggiato al testa sulla sua spalla,ora capivo perché era così con tutti,e credo che per questo mi aveva quasi uccisa. -Non avevi mai raccontato questa storia- -Beh non sai quante cose che non sapete di me-. Io scrollai subito le spalle e mi ero messa retta e Lo guardai.

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Capitolo 9
*** Confidenze ***


Lo avevo guardato ancora per qualche minuto perplessa,chissà cosa voleva dire con quella frase?!. Ci era venuti a chiamare John -Hey voi! venite su!- Lo avevo guardato di nuovo,e lui aveva ricambiato lo sguardo,mi aveva aiutato ad alzarmi ed eravamo andati a casa. ************************************************* Jack era andato ad abbracciare Sidney,Dan mi era venuto in contro -Hey....mi sà che dobbiamo parlare..-Avevo annuito con la testa e mi aveva portata nella stanza dei ragazzi.Non sapevo cosa dire ma lui aveva rotto il ghiaccio. -Beh allora...temo che mi devi spiegare un pò di cose-Era appoggiato vicino al tavolo e la sua postura era strana,mi trasmetteva un senso di vergogna,ma non capivo il perchè. -Beh..si hai ragione..ecco...-Le parole non mi uscivano,il mio sguardo era rivolto verso le mie mani mentre mi sfioravo le dita. -ALLORA? perchè prima stavi qua e frugavi nelle cose di Jack?!- -Okay..te lo racconto,però prometti che non ne farai parola con nessuno- Lui si era messo le mani sulla sua vita e lo sguardo rivolto verso il pavimento -Jessie....-Mi aveva risposto quasi come se fosse sofferente -Dan ti prego...-Avevo messo la mia mano sul suo braccio. -Okay, LO PROMETTO!-Avevo fatto un sospiro di solievo -Però adesso parla- -Ero venuta qua....perchè..-Non volevo dire proprio tutta la verità -P-per cercare una penna- -Una penna??-Mi aveva guardato perplesso. -Si..beh stavo giocando con Kim a tris ma la mia penna si era scaricata e mi serviva un'altra,ho cercato nella nostra stanza ma non c'era- -Okay beh,ma con questo non si spiega il perchè avevi la sua fotocamera?- -si ecco..perchè dopo aver preso la penna per sbaglio avevo butatto le sue cose per terra...e le volevo mettere a posto,ed ero incuriosita e stavo vedendo le foto- -Beh ma mi sembravi sconvolta- -NO! ti sbagli mi avevi solamente spaventata- -Okay,okay- -Bene ora che ti ho detto tutto possiamo uscire?-Mi ero avvaiata verso la porta per uscire,ma lui mi aveva preso il braccio e mi aveva bloccata. -Dan..Dan lasciami- -No ho bisogno ancora delle risposte- -Ma che volete da ME?!- -Ti prego Jasse ho bisogno anch'io di risposte come te- -Ma si può sapere su cosa?! Ahi! avanti lasciami- -NO ASPETTA!-Mi stava facendo male,e volevo che mi liberasse dalla presa -Ora lasciami Dan!!!- -Ahi!!-Aveva urlato-Qual csoa mi ha punto- Mi aveva guardato in un modo strano,io me n'ero scappata raggiungendo la cucina e mi ero messa accanto a Sidney. *************************************************** Erano passati 3 gironi,avevamo fatto dei turni per aiutare a Sidney coni ll bambino,era il mio turno e mentre stavo cullando il bambino avevo deciso di prendere il discorso del nome. -Quindiiii Sideney.....riguardo al nome del bamb..- -NO!-non mi aveva dato ne anche il tempo di finire la frase -Oh andiamo! perchè no?!- -TU!..tu non capisci-il suo tono si abbassava -prova a dirmelo io sono tua amica..ricordalo-Avevo passato la mano sul suo braccio,avevo posato suo figlio,ormai addormentato, e me ne stavo andando -No! aspetta hai ragione...e credo che mi farà star meglio parlarne- Aveva abbassato lo sguardo,ed ero ritornata vicino a lei. -Allora,io e Aron,ovvero mio marito,su questo argomento del nome litigavamo sempre-si era messa a ridere ripensando a i suoi ricordi-eh avevamo deciso di deciderlo al momento e insieme,eh voi me lo avete ricordato sempre ,perchè in me....ho ancora una speranza che un giorno lo rivedro'- Le lacrime le incominciavano a scendere. -Hey..hey non piangere,non devi perdere la speranza...anzi sai che ti dico?! Lo rivedrai presto è sicuro..te lo prometto!- -Ah e tu per far felice ad una tua amica prometti il falso- -Hey!! per le amiche questo ed altro..Ma comunque non sto mentendo,davvero lo rivedrai!-Ci eravamo abbracciate,ed mi ero commossa,ovviamente stavo soffrendo anch'io ma non potevo immaginare il suo dolore... -Scusa se l'altra volta me ne sono andata..quando stavi partorendo- -Non ti devi scusare- -NO invece! avevi bisogno di un'amica e io dovevo stare li,ma non so mi sentivo bloccata- -Basta! è tutto passato ora!-a quelle parole mi ero sentita sollevata,e per togliere la tristezza in quel momento avevo deciso di cambiare discorso. -Comunque...avevate delle preferenze no?! Perchè io dovrò pur darlo un nome mentre tu lo deciderai con tuo marito-Ci eravamo messe a ridere- -Beh si...Se era una femmina Brigit invece se maschio Mark- -Stupendi davvero..e quindi lo chiamerò Mark- -Okay pero io aspetterò lo stesso Aron- -Fai come vuoi-l'Avevo abbracciata e me n'ero andata fuori. ********************************** Ero uscita fuori con le braccia incrociate,camminavo e pensavo a tutto quello che mi era successo con Dan. E tra i miei pensieri avevo sentito urlare il mio nome...era John -Hey! jessie!! aspettami-mi stava rincorendo -Hey John..calmati mi hai trovata.- -Si beh,ma raggiunta una certa età è difficile mantenere il passo di una di 24 anni-aveva detto piegato in due,la mano sinistra poggiata sul suo ventre e con tanto affanno -Mi aspettavo di più da te-Avevo un tono sarcastica,con lui avevo legato tanto era come uno di famiglia ormai -Grazie per avermi deriso dopo che mi hai visto cosi-ci eravamo messi a ridere e lo avevo abbracciato -Hey piccola..a cosa devo l'onore di questo abbraccio?- -Ti volevo solo ringraziare- -Di cosa?- -Di tutto! beh dopo tutto quello che è successo,l'uragano,Jack e le altre cose mi sei sempre stato vicino,anche se non abbiamo iniziato con il piede giusto...-mi era uscito un lieve sorriso-ma davvero grazie! ti voglio bene! -Oh cucciola!- -Non mi prendere in giro! e non ti abituare..anzi e strano di solito non sono cosi dolce- -Già lo so!- -E come lo sai se ci conosciamo da poco?- -Scema! è un modo di dire-mi aveva dato una spinta in modo scherzoso -Comunque...davvero quando avevo bisogno di aiuto sei sempre arrivato,quasi come.....come una guardia del corpo-ci eravamo messi a ridere,ma poi la sua espressione era diventata seria. -Beh già a questo proposito...- Lo aveva interrotto un rumore di una macchina,Appena arrivai vidi l'ultima persona che avrei mai immaginato di incontrare.............

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Capitolo 10
*** Un arrivo inaspettato ***


Era mio fratello. non lo vedevo da anni.,in pratica era andato al college ma non era più tornato a casa e non aveva dato più notizie di sè. eravamo molto legati prima che se ne andasse. Non appena lo riconobbi mi vennero le lacrime a gli occhi. anche se ero arrabbiata con lui, ma lo ero andata ad abbracciare, non ci potevo credere -Ohhh jessie! non sai quanto mi sei mancata-mi accarezzava la testa con la mano. -Anche a me- E gli diedi uno schiaffo in pieno viso. -AIHAA! e questo per cos'era?- -Perchè non ti fai sentire da anni- -Lo so e mi dispiace..ma credimi avevo le mie ragioni e su questo dobbiamo parlare- Fu interrotto da John, con cui stavo parlando prima. -Jessie chi è questo ragazzo?-John aveva un espressione strana mentre mi faceva questa domanda. -A si John ecco questo è mio fratello Alexander ma lo puoi chiamare Alex- -Piacere- John tese la mano a mio fratello -Piacere mio- ricambiò mio fratello: aveva la stessa faccia di John. -Però ora è meglio che ve ne andiate- -E perchè John?- esclamai sorpresa. -Già, infatti, sono appena arrivato!- Alex era come se già sapesse questa cosa -No dico, da qua fuori...avrete sicuramente molto di cui parlare, perchè no vi fate una passeggiata vicino al lago?- -Si infatti Alex, John ha ragione! mi devi dare un mare di spegazioni- -Okay andiamo- Mi spingeva con la mano mentre si era voltato verso John *************************************************************** Stavamo camminando al riva a lago, io iniziai a parlare -Come hai saputo di me e su quello che mi è successo?- -Non è stato difficile Jes...in televisione non si parla d'altro,e hanno messo le vostre foto per tutto il mondo,all'inizio vi avevano dato per dispersi e poi...MORTI- -Cosa?!- -Si, non sai la mia reazione quando ho sentito questa notizia,e nemmeno i nostri genitori- -ODDIO! come stanno?- -beh puoi immaginare....- -Già ma tu puoi dire che sto bene vero?- -Si beh...quando li vedrò,li ho incontrati solo per questa notizia,ma non ci voglio avere più niente a che fare- -Ma perché Alex...a me puoi dirlo lo sai- -è una cosa complicata Jessie e sicuramente non capiresti!- -Beh provaci- -Jessie non insistere per piacere!-il suo tono si stava alzando sempre di più -AHH dai ti voglio aiutare!- -AHH ORA BASTA-si era fermato davanti a me. Il suo sguardo mi faceva paura -Ho detto di no,capisci dammi un po' di spazio.- -CAPIRE?!!...capirte? come faccio se te ne sei andato da sei anni e non ti sei fatto più sentire lasciandomi sola...- -Jessie io...- -No Alex lascia stare-. Eravamo rimasti un paio di minuti in silenzio. -Comunque Alex...come hai fatto a trovarmi?- Avevamo iniziato di nuovo a camminare -Ehh diciamo conoscenze........- -Ah.. e sai com'è la situazione e quando potremmo tornare? -No..Jes la situazione e complicata e non c'è modo che tu e i tuoi amici torniate cosi presto- ero delusa da questa risposte -E tu come hai fatto ad arrivare? -Te l'ho detto,conoscenze- -Ma...- Ero stata zittita da lui -Jessie basta-si era messo la mano sugli occhi -No non c'è la faccio- era frustato -Cosa?- -No non posso!- -Alex cosa!!- -NO! -COSA ALEX?!!!-il mio tono era altissimo -Hey JESSIE! JESSIE-vedevo Dan correre verso di me-Jessie tutto apposto? -S...Si Dan si-ero stordita,Dan aveva dato un'occhiata ad alex e si era messo d'avanti a me coprendomi per proteggermi -Chi sei tu?- -Alex il fratello di Jessie ma credevo che avessi già un'idea su di me-rispose sarcastico. -Ma di che stai parlando? Scusalo Dan è sempre cosi strano non dargli retta..Su andiamo-. Dan era rimasto ancora a fissare Alex -jessy questo è il tuo ragazzo no?-a questa affermazione mi imbarazzai e a un tratto ero diventata rossa -COSA?! Alex sta zitto che è meglio...e ora per piacere andiamo devo dare una mano a Sideny che è il mio turno- SI erano dati un'ultima occhiata e poi mi avevano seguiti. Per tutto il tragitto eravamo rimasti in silenzio *************************************************** Eravamo entrati in casa,con il bambino che piangeva. -CIAO A TUTTI!-urlavo cosi tutti mi potevano sentire con le urla del bambino-QUESTO è MIO FRATELLO ALEX! è VENUTO A TROVARMI...E NON DATE RETTA A QUELLO CHE DICE- facendo ridere gli altri. Tutti, tranne Jack che non c'era,poi avevano dato il benvenuto ad Alex e si erano presentati. Ero andata vicino alle ragazze per aiutare. -Uh Jessiee...-mi aveva detto Kim appena arrivata -Cosa?- -Tuo fratello è un tipo davvero carino- Risi. -Tu dici!?-non smettevo più di ridere -Beh tu fai cosi perchè e tuo fratello,scema!!-se ne era andata - Sarà cosi- continuavo a ridere con Sidney,mentre provavo ad ogni modo a far calmare "Mark",ma era tutto inutile -AHH ma perchè non si addormenta?!-Sidney era esausta e lo ero anch'io -Non lo so....- -Hey ragazze...-Alex era venuto verso di noi -Che c'è!?-ero irritata,non era nemmeno arrivato e già non lo sopportavo più,forse era stato meglio che se n'era andato -Hey sorellina..quanta arroganza con il tuo fratellone- Agitava le mani con il suo tono sarcastico -Oh ma guarda che abbiamo qui! che bel bambino- -Già un bel bambino che non vuole dormire- -Beh ma questo è facile- -EH?-io e Sidney ci eravamo guardate -Si aspettatemi qui-aveva preso il bambino e lo aveva portato con lui in cucina..non mi fidavo di lui perciò lo avevo seguito ma nemmeno il tempo di arrivare nell'altra stanza il bambino già si era addormentato e Alex ritornato da noi -Ecco qua- -Ma cosa??! ...come...come hai fatto!??!-Sideney era meravigliata e anch'io no potevo credere. -AHH si sono trucchi ho imparato al corso di pedagogia- -Ma tu non facevi scienze?- avevo le mani incrociate -Si ma scienze umane Jessie...vuol dire che faccio anche pedagogia- -Ah si? strano avrei giurato che era scienze naturali- -Okay allora farci vedere come si fa...-Alex mi aveva interrotta -Si scusa ma ora sono stanco ho dovuto fare un lungo viaggio notte e non c'è di che-se ne va ed io ero ancora più insospettita del solito -Strano tuo fratello, ma lo adoro per aver messo a dormire Mark-. avevo sgranato i miei occhi -Lo hai chiamato Mark?-Per un'attimo mi ero distratta dal comportamento di mio fratello -Non è vero! -Si che lo è- -Beh...Sai, appena ho visto che era tuo fratello ho pensato che ci fosse anche mio marito con lui,che i nostri parenti ci avessero raggiunti, ma non è stato cosi-aveva abbassato lo sguardo. era molto triste. -Ahh anche io speravo che fossero i miei genitori..beh mio fratello ha delle conoscenze..ma comunque non pensiamo a me, ti ho promesso che rivedrai tuo marito e pure lui chiamerà il bambino Mark !-ci eravamo abbracciate, poi avevamo sentito dei rumori e grida in salotto -Ma cosa?!- -Vai tu Jessie io sto con il bambino-ero andata ****************************************** Ero appena entrata del salotto, diedi un urlo fortissimo e avevo le mie mani sulla bocca non potevo credere a quello che vedevo.

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Capitolo 11
*** Inganno ***


Non ci potevo credere,Jack era su mio fratello,l'ho stava uccidendo,e non sapevo il motivo, rivedevo quello che aveva fatto a me, rivivevo la mia aggressione. Rimanevo immobile, non sapevo cosa fare, le lacrime uscivano da sole, Alex mi chiamava ma io non sentivo cosa stesse dicendo. -Jessie! Jessie! aiutami!- Era sofferente non poteva parlare,ero impedita. Kim e Sideney erano venute vicino a me,mi dicevano qualcosa ma non sentivo neanche loro,non mi importavano le loro parole. Prima che potessi rispondere udii dei passi avvicinarsi da dietro di me. Erano Dan e John che si piombarono su Jack per staccarlo da mio fratello,ma era inutile,dopo un paio di tentativi ci riuscirono.I miei occhi erano fissi su Alex,che per fortuna respirava ancora,poi sentivo addosso gli occhi di Jack. io gli diedi un' occhiata fredda e me ne scappai con la mano sulla bocca mentre le lacrime scendevano come cascate. ************************************************************ Ero andata in mezzo al basco,non so dove mi trovassi, ormai era da circa mezzora che stavo correndo. Mi fermai e mi accasciai a terra piangendo a singhiozzi. In mente mi venivano tutte le immagini di quel giorno, l'impressione di non riuscire respirare,e vedere mio fratello cosi, avevo temuto che non c'è la avrebbe fatta,ma la cosa che più mi faceva rabbia,era che io non avevo fatto nulla per fermalo. più pensavo a queste cose più piangevo,ormai mi stavo sentendo male,perciò decisi di smettere e capire dove mi trovassi ,mi guardavo in torno ma non ne avevo la più pallida idea. ************************************************************* A CASA: Vado a cercarla- -No! fermati Jack! hai già fatto abastanza- -Ma John,la volevo solo aiutare- -Ah e come aiutarla? uccidendo suo fratello?- -Non lo sapevo- -Aspettate un'attimo....come sarebbe AIUTARLA?-Alex era ancora per terra e sentendo questa domanda di Kim,e vedendo tutti gli altri che non rispondevano,decise di rompere il ghiaccio. -HEY VOI!| aiutatemi non mi sento bene-i ragazzi andarono vicino a lui per alzarlo e per poi metterlo sul divano -Kim!Sidney andate a preparare qualcosa per Alex-Dan avevo trovato questa scusa per far distrarre Kim dalla sua domanda -Si ehmm Dan,ti posso parlare?- -Si certo, andiamo in cucina- -no il bambino sta dormendo- -Ah okay allora andiamo in giardino-Uscirono da casa in fretta. -Dimmi Sidenney- -SI ecco...le nostre scorte stanno per esaurirsi,e se consumiamo il cibo per Alex nei prossimi giorni non avremo niente- -Capito..da quando non viene la protezione per fare controlli e portare del cibo?- -Più o meno da quando è morto il dottore- -Quindi ormai da quasi un mese giusto?- -Si esatto- -Okay non ti preoccupare fai qualcosa ad Alex,poi penseremo a noi, non ti preoccupare- -Si Dan ma cosa darò a Mark?- -Chi è Max?- -Ah siu scusa.. mio figlio-era diventata nervosa- -TI ho detto che che non ti devi preoccupare- -Okay...ma Jessy?,ormai è da quasi 1 ora che è fuori- -SI ora vado a controllare,entro solo per vedere come sta Alex e vado- -Okay entriamo- entrarono Sideny con Kim si erano dirette verso la cucina mentre Dan in salotto da Alex e si rivolse contro John -Come sta il Alex?- -Bene...deve solo riposare- -Okay... stai sempre vicino a lui, fa che stia bene. io ritorno presto: vado a cercare Jessy-Dan se n'era andato verso la porta,e sentì una voce dietro di se,era Jack. -Ah ma bravo Dan! quindi ora stai dalla loro parte-Dan si era innervosito e stava dando verso di lui mi venne interrotto di Kim che portava una zuppa ad Alex -Scusate interrompo qualcosa?-Lo sguardo di Dan era rivolto verso Jack. -NO..no assolutamente niente-se n'era andato. ***************************************************** Ormai erano 2 ore che ero fuori stavo camminando in giro per trovare una via per tornare in dietro ma non trovo niente,le lacrime si erano fermate,ma in mente avevo sempre la stessa scena,no ci potevo credere,ero delusa dal comportamento di Jack,mi aveva detto che non lo avrebbe più fatto ,mi sentivo tradita,davvero mi ero fidata di lui,mi sentivo una stupida. il sole stava per calare e iniziava a fare freddo. mi fermai per 2 minuti e poi continuai a camminare,pensavo se a loro importasse qualcosa che io che me ne fossi andata: nessuno mi era venuto a cercare. Per quanto mi riguardava,volevo solo tornare alla mia vecchia vita,mi pentivo di tutto quello che avevo fato,tra cui venire in Luisiana per far visita ai miei nonni. se non fossi partita ora non mi sarei trovata in questo posto. poi mi domandai perchè non ci facessero tornare più a casa nostra,ormai era quasi 1 mese da quando era successo l'uragano. Ero piena di domande. mi sedetti accanto ad un albero, ormai senza speranze di trovare la via per tornare a casa. ma mi e ma mi ero sentita delle mani posarsi sulle spalle,mi spaventai,con molta calma girai il capo e vidi Dan,ero sollevata -Dan c-come hai fatto a trovarmi?!-ero felicissima,lui si era seduto accanto a me -Come stai?- -E cosa pensi?i?- -Beh a giudicare dalla tua faccia bagnata dalle lacrime beh..di certo non bene-Fece una lieve e breve sorriso -Mi sento tradita,idiota,sciocca,triste e come se mi sentissi mille emozioni in una..non so come spiegare- -Hey-mi prese le mani-Tu non sei una sciocca, chiunque si sarebbe sentito cosi- -Ma Dan io mi sento cosi perchè ho dato fiducia ad una persona che non se la merita- -Lo so- -No tu non lo sai!-Avevo tolto le miei mani dalle sue bruscamente,mentre il mio tono si fece più alto-Tu non sai come ci si sente,io lo so perchè ho vissuto più volte questa situazione....Poi non sopportavo l'idea che non ho fatto niente per aiutare mio fratello-Le lacrime scenderono di nuovo -In che senza che già l'hai vissuta?- -Scusa ora non mi va di parlarne- -Okay capisco comunque calma,ora è normale che ti senti cosi...poi per il fatto di tuo fratello è normale...eri sotto shock!- -NO Dan -in mente vedevo la scena di quando Jack mi aggrediva e..- non avevo fatto in tempo a finire la mia frase che Dan mi tirò per il braccio stringendomi a lui....Le lacrime scesero di più,mi stavo sfogando e avevo continuato la frase -Ed è stato orribile- mi sentivo protetta tra le sue braccia,mi sentivo come se mi potessi fidare di lui,di sfogarmi,mi accarezava la testa con la sua mano per calmarmi,metre piangevo -Non ti preoccupare ora sfogati, ci sono qui io-Avevo alzato la testa fissandoci entrambi nei occhi -Dan..- -SI?- -Ti prego non mi deludere anche tu- Al quel punto vidi che si avvicinava a me.....non capivo cosa stesse succedendo ma volevo che qualcosa mi faceva dimenticare tutto quello che mi stava accadendo...e dopo pochi secondi le sue labbra erano sulle mie,aveva funzionato,per un pò non pensavo a niente,mi godevo il momento,il bacio durò un paio di secondi,poi ci staccammo...lui mi aveva di nuovo stretta a sè,poggiando il suo capo sul mio -Non lo farò mai-

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Capitolo 12
*** Il piano ***


Erano passati 2 giorni dal bacio con Dan,non sapevo precisamente cos'eravamo,non parlavamo di questo,ci comportavamo nel modo di sempre,anche se lui era diventato più dolce. Invece con Jack non parlavo più,cercava in tutti i modi di chiarire ma o me ne andavo o facevo finta di non sentirlo, poi mi stavo prendendo cura di mio fratello: era ancora un pò indolenzito dopo "l'incidente" con Jack. In casa ci eravamo divisi dei compiti, se dovevamo rimanere in quel posto per molto tempo dovevamo stabilire delle regole: il lunedi' mi toccava lavare i vestiti; il martedi' lavare i pavimenti; il mercoledi' e il giovedi' cucinare; il venerdì raccogliere qualcosa da mangiare; il Sabato aiutare Sidney con Max e la Domenica era di riposo per tutti. Ed essendo venerdì, mi incamminai in mezzo alla foresta per prendere qualche frutto, ma sentii dei passi arrivare da dietro. Solbazai per uno scricciolio dei ramoscelli a terra, e sentii una mano posarsi sui i miei occhi: -Chi sono?-mi spuntò un lieve sorriso -Behh, quel'idiota di Dan-. Tolse la mano e ci mettemmo a ridere -Ah grazie per l'idota- -Te lo meriti,mi hai fatto prendere un colpo- -Scusa non era mia intenzione- -Si, non ti preoccupare-. ci fermammo per qualche secondo a fissarci negli occhi,Dan ruppe il silenzio nervosamente. -Okay..beh ti serve una mano?- -No...no grazie— -Bene allora te la do-. Ridemmo. -Ma oggi a te non era il turno del bucato?- -Si ma lo posso fare più tardi- -Ah okay-. Mi ero incamminata verso un albero di arancie, avevo preso il ramo più basso che c'era, per coglierele e passarle a Dan, che le metteva nel cestino. Mi sembrava molto strano,era nervoso. -Dan?- -SI?- -Cè qualcosa che mi devi dire?- -S..si-titubava -Su avanti parla- -Non posso- -Ma come?-mi avicinai a lui -Lo sai che di me ti puoi fidare-. gli presi la mano -Si è che...-rimase zitto per un pò -T..ti volevo parlare di noi due- -Davvero Dan? è questo che dovevi dirmi?- -Sisi- Rimasi un pò perplessa, sembrava che stesse nascondendo qualcosa -Allora di che cosa vuoi parlare?- -Ah...di..di che cosa siamo- sembrava che avesse trovato una cosa di cui parlare al momento. -dimmelo tu..che cosa vuoi che siamo?-. Lui sorrise e avvicino le sue labbra sulle mie,per darci un dolce e breve bacio -Ecco la mia risposta-sorridemmo entrambi con entrambe le mani intrecciate l'uno con l'altro. Poi venne John ad interrompici -Dan! Jessie!- -Che c'è?-avevo un tono irritato -SI è fatto tardi tornate! e poi Alex ti cerca- -Okay veniamo tra cinque minuti-Disse Dan -No ora prima che si faccia troppo buio- -Come vuoi John-avevo detto arrabbiata, avevo preso il cesto con le arance e ci incamminano ****************************************************** Appena arrivati a casa ero andata subito da Alex,ma nella stanza con lui trovai Jack. Mi fermai subito quando lo vidi. -Jack cosa...cosa cazzo ci fai qui?- -Ah finalmente mi parli- -Jack o mi dici che ci fai qui o te ne vai subito-cercavo un modo per non guardarlo nei suoi occhi neri, erano talmente scuri che facevano paura -Hey calmati Jessie,Jack è venuto a chiarire le cose!- -Ah Alex e tu ci credi pure alle cose che dice? - -Jessy calmati!- -NO! no, non mi calmo! jack vattene ora e lasciami parlare con Alex-. se ne andò senza dire una parola,sospirai e mi avvicinai accanto a mio fratello prendendolo per la mano. -Hey fratellino....come stai?- -Meglio! davvero..ma invece tu come stai?- -Non bene,vorrei solo tornare a casa-mi misi le mani trai i capelli,mentre Alex mi dava delle carezze lungo il mio braccio destro. -Vedrai che tornerai presto- -Già....ma approposito tu come fai a tornare?- -AH! Jessie te l'ho detto moltissime volte,ho delle conoscenze- -Beh e queste "conoscenze" non possono far tornare anche a noi?- -NO!- -Hey calmati! perchè no?- -Scusa...comunque perchè mi hanno fatto un favore solo a me, e se vede che ci siete anche voi si arrabbierrano- -Okay ho capito-mi ero rintristita -Hey non essere triste..ti prometto che appena arriverò a casa farò di tutto per farvi tornare,ma lo sai che è ancora non è sicuro- -Però a te non è successo niente- -Beh no sono stato fortunato- -Sarà...- -SI!-. Mi aveva dato un bacio sulla nuca per poi andarsene. io ero rimasta ancora un pò seduta a riflettere su tutte quelle cose che mi aveva detto Alex, non ero del tutto sicura che mi stesse dicendo la verità, stavano succedendo troppe cose strane, non c'è la facevo più. *************************************************** Ero entrata in cucina, vedi Sideny con Mark metre Kim preparava la cena e parlava con mio fratello. -Hey Sideny ma che succede tra Alex e Kim? mi sono persa qualcosa?- -Che c'è? sei gelosa di Alex?!-rideva -Che ridi è pur sempre mio fratello e non voglio che soffra- -Già ma tu conosci Kim- -Appunto-. Ci mettemmo a ridere fino a quando entrò Jack. Il mio sorriso scomparve, ci guardammo e mi alzai per andarmene, ma lui mi afferrò il braccio con voce bassa nel mio orecchio -Se non vuoi parlare con me okay! ma non te ne andare ogni volta che mi vedi...per piacere,IO TI VOGLIO VEDERE-. deglutii e mi sedetti di nuovo accanto a Sidney e il bambino. -Ho visto te e Dan molto affiatati in questi giorni Jessy-. Non sentì cosa mi stesse dicendo Sidney pensavo a cosa intendesse Jack. -Jessie?....JESSIE!- -Si COSA!?- -Ah finalmente mi hai sentita- -Scusami stavo pensando ad una cosa- -Si ho notato.....comunque ho detto cosa sta succedendo tra te e Dan- -hahha pettegola-ridemmo -comunque diciamo che stiamo insieme- Sidney fece un urlo,e tutti ci fissarono -Cosa sta succedendo?-Chiese Kim molto incuriosita e divertita -Jessy e Dan stanno insieme-sgranai i miei occhi -ODDIO COSA!?-.mi stavo mettendo vergogna,Alex mi fulminò con lo sguardo e anche Jack. -No Jessie dimmi che non è vero!- -Perche dovrei Alex?- -Ma è impazzito o cosa?- -Che cosa stai dicendo Jack,mi state iniziando a spaventare-mi ero alzata diretta verso di loro -è sbagliato,Jessie e poi non lo conosci nemmeno- -Alex scusa ma questi non sono fatti tuoi,e tanto meno i tuoi Jack,sono stanca di persone che mi dicono cosa devo fare,è la mia vita e decido io con chi mettermi o no...ma poi parlate di Dan come se fosse un assassino-Loro si erano dati uno sguardo: Jack si incamminò verso la stanza dei ragazzi mentre Alex si allontanò da me. ********************************************** Avevo iniziato ad inseguire Jack,e origliavo la sua conversazione con Dan. -Ma cosa ti è preso Dan?- -Cosa?- -Tu e Jessica!- -E come fai ad saperlo- -Questo non è importante..ma perchè? - -Non so, credimi- -Ma il nostro piano non è questo!.-. Appena sentito PIANO entrai subito nella loro camera -QUALE PIANO?-Jack e Dan mi guardarono con gli occhi spalancati -ALLORA! QUALE PIANO?!-.

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