Un'altra possibilità.

di Smaels
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il quartier generale dell'Ordine della Fenice ***
Capitolo 3: *** Sei un cane pulcioso Damian. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. La Principessa delle Serpi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

" Un'altra possibilità "

Damian & Lucretia 
 

Prologo. 

 
 
 
Due ragazzi stesi a terra apparentemente svenuti con i vestiti sporchi di terra, sangue e ferite ancora fresche: cosi li trovarono la mattina del 15 giugno del 1998 due Auror di pattuglia a Diagon Alley.
  • Ehi Jamie – chiamò il primo con sguardo vigile e attento al vicolo – ho trovato qualcosa –
Il collega si sistemò gli occhiali tondi sul naso e bacchetta alla mano si addentrarono nel vicolo. – Lumos – sussurrò James.
  • Che diamine?! James sono due ragazzi – sbottò allarmato il primo Auror – Sono stati attaccati – si avvicinò meglio al ragazzo più grande dei due e lo girò.
  • Sirius che diamine..? – James Potter si bloccò. Davanti ai suoi occhi vi era la copia esatta del suo compagno di malefatte quando aveva 20 anni.
  • Non lo so Jamie, non lo so – borbottò sconvolto Sirius – Ma non ha il Marchio – decretò sollevato.
Trovarono il ragazzo completamente sopra il suo amico, come a protezione, i lunghi capelli neri  coprivano il volto sporco di sangue e addosso portava una divisa da Auror sgualcita e bruciata in più punti – Sinceramente non l’ho mai visto al Ministero – disse James.
  • Scopriamo chi è – obiettò Sirius – Reinnerva – sussurrò con la bacchetta puntata sui ragazzi.
Il misterioso Auror si alzò i piedi e James e Sirius si sentirono nudi sotto lo sguardo di ghiaccio del ragazzo che puntò la bacchetta sugli Auror e immediatamente si misero in posizione d’attacco.
  • Chi sei – Soffiò James con i sensi in allarme.
  • Non è il posto giusto, ne il momento – rispose il ragazzo dagli occhi azzurri ben attento a coprire la visuale dell’amico dagli uomini – portateci da Silente – disse l’altro ragazzo rimanendo nascosto
  • Come vi chiamate – insistette Sirius.
  • Io sono Damian, lui è Matt – disse l’Auror – Ora portateci da Silente per favore – continuò abbassando la bacchetta.
James Potter e Sirius Black li scortarono fino a Howgarts senza mai perdere di vista i due ragazzi che con non poca difficoltà camminavano davanti a loro e mille domande balenavano le loro menti.
Chi sono?
 
 
 
Howgarts –
 
I due ragazzi sfilavano tra le mura di Howgarts in totale silenzio scortati dai due Auror piuttosto perplessi.
  • Allora?! Potete anche abbassare le bacchette non dobbiamo sfuggire o attaccarvi, dobbiamo parlare con Silente e dentro Howgarts non si può smaterializzare nessuno ..e Merlino sembriamo due Elfi domestici? Cioè lui – indicando il presunto Matt che fece una smorfia divertita – ci si avvicina, ma io sono paragonabile a Dio anche cosi sporco – disse Damian con l’ombra di un sorriso sul volto.
I due Auror si guardarono piuttosto sconcertati, soprattutto per la quantità di notizie su Howgarts che i due sconosciuti sapevano e per la loro familiarità con il castello, tuttavia non abbassarono le bacchette.
  • Damian, tu si che sai irretirti le persone eh – scherzò l’altro vedendo che i due adulti non gli diedero retta in alcun modo.
  • Vigilanza costante – borbottò l’altro offeso – neanche io lo farei al posto loro, e tu piccoletto stai zitto che è per colpa tua che siamo piombati qui – sbottò poi sotto lo sguardo indagatore degli altri.
  • Colpa mia?! Ah questa è buona – ribattè l’altro – è colpa di quella pazza della tua ragazza che ci ha lanciato in un Lethifold e tu sei un Kamikazee che l’hai seguita nonostante tutto e io come al solito ho dovuto salvarti il tuo nobile culo – finì con voce fioca vedendo l’aria inferocita dell’altro.
  • Non è la mai ragazza. Non è più la mia ragazza – ringhiò Damian – sinceramene volevo sbatterla ad Azkaban ma visto che la stronza è un animagus molto portato con le Arti Oscure ci ha spediti qua. –
 
James e Sirius si guardarono allucinati ascoltando la discussione interessati e abbastanza sconvolti.
  • Siamo arrivati – borbottò James – Api frizzole – disse la parola d’ordine e tutti e quattro salirono nell’ufficio di Silente.
 
Entrati dentro, Albus Silente alzò lo sguardo e li fissò sopra le lenti a mezzaluna scrutando interessato i nuovi arrivati.
  • James, Sirius – li salutò gioviale – qual buon vento vi porta qua insieme a questi ragazzi? – chiese curioso.
 
  • Albus, scusaci per l’improvvisata – iniziò James – ma durante la ronda a Diagon Alley abbiamo trovato questi ragazzi svenuti e feriti. Una volta ripresisi ci hanno chiesto o meglio ordinato di portali da te – spiego il mago – ma non sappiamo se possiamo fidarci, non ci hanno detto nulla di loro – terminò poi.
 
Silente osservò i due ragazzi difronte a loro e cerco di entrare nelle loro menti, dopo minuti interminabili assunse una faccia sbalordita di fronte alla loro chiusura mentale.
  • Occlumanti? – chiese ai ragazzi
  • Si – risposero insieme.
L’ennesima cosa che sconvolse i due Auror. Due ragazzi che riescono a chiudere la mente a Albus Silente?!
  • Per favore, raccontatemi la vostra storia cosi da fidarvi, oh non preoccupatevi di James e Sirius di loro mi fido ciecamente – disse amichevolmente Silente.
 
I due ragazzi tentennarono di fronte agli Auror, ma con uno sguardo decisero di dire subito la verità, per poter poi muoversi meglio in quel nuovo mondo.
 
  • Mi chiamo Damian ho 20 anni sono nato il 6 settembre 1978 – iniziò il più grande – Ho vissuto solamente con mio padre per 3 anni, mia madre morì uccisa da Riddle – Silente sussultò, loro sapevano – poco dopo la mia nascita. Nel 1981 mio padre finì ad Akzaban per un reato che non commise e fui cresciuto nel castello di Howgarts fino ai miei 11 anni dalla mia madrina: Minerva McGrannit – James e Sirius si guardarono sconvolti. Minerva era morta come possibile? – All’età di 11 anni fui smistato a Grifondoro e due anni dopo entrò anche Harry – indicando il compagno e Sirius intervenì
  • Non si chiamava Matt? – chiese curioso
  • Non potevo dirvi la verità – rispose Harry
  • Dicevo – riprese Damian scoccando un occhiataccia a tutti – Due anni dopo entrò Harry e diventammo amici, vuoi per l’indole vuoi per la Casa, vuoi per amici in comune – prese un profondo respiro e sgancio una bomba – veniamo da una dimensione parallela dove Voldemort morì nel 1981 ma nel 1994 tornò al potere grazie ad una profezia. Nel 1996 Silente venne ucciso da un mangiamorte in comune accordo. Nel 1997 Howgarts venne presa da Voldemort e iniziò il suo Terrore. Fu in quell’anno che divenni Auror e membro dell’Ordine delle Fenice. Nel 1998 ci fu una battaglia ad Howgarts dove parteciparono tutte le creature del mondo magico. Harry riuscì a sconfiggere Voldemort ma non tutti i mangiamorte morirono. Nella seconda battaglia di Howgarts morirono tutti per colpa dell’Ardemonio. Rimanemmo solo Io e  Harry credo – prese un pausa notando che tutti lo fissavano sconcertati – poco dopo io e Harry incontrammo Bellatrix Lestrange e un’altra Mangiamorte, iniziò uno scontro e suddetta stronza lanciò Harry dentro un Lethifold e lui si trascinò me. Ecco come siamo arrivati – concluse dopo un infinità di tempo.

James e Sirius erano sconvolti dal suo racconto e mille domande aleggiavano nella stanza ma solo Silente ebbe il coraggio di formulare la più importante
 
  • Come vi chiamate? – chiese seriamente.
  • Il mio Nome è Damian Sirius Black, sono figlio di Sirius Black e di Marlene McKinnon – sganciò la prima bomba guardando Sirius negli occhi e notando lo sconcerto più totale.
  • Io non ho figli qua – borbottò lui
  • No in questa dimensione Marlene perse il bambino alle prime settimane – disse lievemente lui – nella mia dimensione io sono nato, lei è morta. E’ viva? – chiese trattenendo il respiro
  • Si – confermò Sirius, pensando a sua moglie e vide Damian sorridere allegramente.
James fissava il ragazzo con il cappuccio, molto intensamente era curioso quel ragazzino.
  • Il mio nome è Harry James Potter ho 18 anni, sono il Bambino che è Sopravvissuto, figlio di James e Lily Potter – disse il moro togliendosi il cappuccio facendo perdere 10 anni di vita a James – Io conosco il segreto di Voldemort, so perché è immortale – disse guardando Silente che ricambiava curiosamente.
  • Voldemort ha creato sette Horcrux – continuò Damian facendo saltare i tre adulti – non sappiamo qual è il settimo in questa dimensione.
  • Perché siete venuti? – chiese Silente.
  • Per avere un’altra possibilità – risposero in coro i due ragazzi.
 
Cambierà tutto, nessuno deve morire. Entrambi devono avere la possibilità di una famiglia distrutta dal Male, ma loro hanno un arma segreta. L’amore.
L’amore di Damian Black e Harry Potter per la loro famiglia distrutta quando erano piccoli da un pazzo.

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Capitolo 2
*** Il quartier generale dell'Ordine della Fenice ***


James fissava il ragazzo con il cappuccio, molto intensamente era curioso quel ragazzino.
  • Il mio nome è Harry James Potter ho 18 anni, sono il Bambino che è Sopravvissuto, figlio di James e Lily Potter – disse il moro togliendosi il cappuccio facendo perdere 10 anni di vita a James – Io conosco il segreto di Voldemort, so perché è immortale – disse guardando Silente che ricambiava curiosamente.
  • Voldemort ha creato sette Horcrux – continuò Damian facendo saltare i tre adulti – non sappiamo qual è il settimo in questa dimensione.
  • Perché siete venuti? – chiese Silente.
Per avere un’altra possibilità – risposero in coro i due ragazzi.
 
 
Un'altra possibilità.
 
Capitolo 1.
Il quartier generale dell’Ordine della Fenice.

 
Silente li osservava curioso, due semplici ragazzi provenienti da una dimensione parallela sbattuti qua grazie o a causa (?) di un Lethifold, molto dotati nell’arte dell’Oclumanzia, fino ad ora solamente Tom Riddle e pochi dei suoi seguaci, tra cui Severus, riuscivano a chiudere la sua mente eppure eccoli due piccoli maghi distrutti. Albus Silente osservava il ragazzo con gli occhi di ghiaccio, dal suo bel volto cosi assomigliante a Sirius non traspariva nessuna emozione, ma sarà la vecchiaia, l’esperienza o lo stare a contatto con giovani studenti, ma l’occhiata carica di protezione nei confronti dell’amico non è passato in osservato agli di un povero vecchio.
 
  • Mi crede? Certo è una storia strana, ma seriamente mi sto ancora chiedendo come è stato possibile, in genere si muore – gli chiese il ragazzo con il nome di Damian.
 
Silente alzò gli occhi su di lui sorridendo sotto gli occhiali a mezzaluna
 
  • Signor Black è una storia talmente assurda che sarebbe impossibile inventarsela – fece notare – ma mi domando anche io come è stato possibile creare un portale dimensionale con un animale vivo, ci vuole molta magia Oscura, o molta fortuna, mi vuole spiegare esattamente cosa è successo? –
Tutti quanti nello studio videro i ragazzi tentennare e guardarsi di sottecchi. Nascondevano qualcosa quello era indubbio ma cosa?
Continuò per cinque minuti quello sciocco gioco di sguardi e di silenzi, tanto che fece spazientire Sirius.
 
  • Ragazzini – sbottò – volete per le sottane di Morgana, spiegarci, cosa diamine vi è successo? – quasi ringhiò Sirius, andate a fare la pattuglia a Diagon Alley, sarà una passeggiata dicevano, senza grane inutili dicevano.
 
  • Stiamo calmi…- iniziò a infervorarsi Damian alzandosi e piazzandosi davanti a Harry – Harry NO. – disse deciso lanciando uno sguardo che fece rabbrividire James.
 
  • No invece – ribatté Harry – Benché tu sia un idiota e su questo ci troviamo d’accordo entrambi – ghignò e riprese a parlare – dobbiamo spiegare al professor silente cosa è veramente successo, e ripeto siamo in questa situazione senza capire come e perché solamente per il tuo essere cosi..cosi..- si interruppe incurante delle ondate di gelo di Damian – imbecille – concluse.
 
Damian non ribatté, si limitò semplicemente a ringhiare un qualcosa di incomprensibile
 
  • Sembri un cane quando fai cosi – rise Harry
 
  • Se sembro tanto un cane stasera ti scopo la gamba – ribatté caustico l’Auror – spiega TU allora cosa è successo e il professor Silente potrà ponderare le due versioni – sorrise felino
 
James, Albus e Sirius seguivano lo scambio di battute divertiti e un po’ sconcertati.
 
  • Professor Silente – esordì allora Harry – vorrei poter parlare davanti a tutto l’Ordine della fenice, siamo capicollati qua per poter ricominciare, e si fidi noi siamo due persone dotati solamente per l’azione non per starcene a guardare –
 
Silente li guardò seriamente e lanciò uno sguardo ai due Auror dietro di loro.
 
  • E sia – disse James – il quartiere è a casa mia a Godrick’s Hollow, andiamo a Hogsmeade e ci smaterializzeremo insieme – decise sotto lo sguardo di approvazione di Silente e uno più sconcertato di Sirius.
 
James si è fuso il cervello pensò Sirius si piazza in casa due sconosciuti che potrebbero essere tranquillamente mangiamorte, poi quello che si fa chiamare Damian, ha un non so che di familiare ma allo stesso tempo di snervante.
 
Si smaterializzarono a Villa Potter e Silente mandò un patronus a tutti i membri dell’Ordine per una riunione speciale.
Entrati in casa Harry rimase senza parole pensando a quella casa che se il destino non fosse stato cosi crudele sarebbe stata sua. Una famiglia amorevole. Si immaginava di correre in quei corridoi con Damian alle calcagna e magari avrebbe presentato Ginny ai suoi genitori. Ginny. Il suo amore. È ferma nella sua immagine la sua morte. Insieme a quella di Ron e di Hermione impazziti per le cruciatus.
 
Damian se ne stava in silenzio un passo avanti ad Harry come per proteggerlo da un nemico invisibile e si guardava attorno disinteressato. Si ricordava Villa Potter, senza sapere come mai aveva sempre avuto i ricordi nitidi dei suoi primi tre anni di infanzia. Quando era veramente felice.
Stando di fronte ad Harry vide una donna dai capelli rossi avvicinarsi al salotto curiosa dei due nuovi ospiti e di Silente.
 
  • James, caro – disse la donna – è successo qualcosa chi sono quei due ragazzi? – chiese curiosa – e perché uno di loro è tremendamente uguale a Sirius? –
 
James, Sirius, Albus, Damian e un mezzo collassato Harry si girarono a guardarla con un sorriso ( ad eccezione di Damian, lui non rideva mai, pensò James )
 
  • Lily –esordì il marito - … non so come spiegartelo – balbettò impacciato e Silente decise di andargli incontro.
  • James e Sirius hanno incontrato i due ragazzi in un vicolo di Diagon Alley e preferiamo riferire cosa abbiamo scoperto davanti a tutto l’Ordine, non credo sia un problema per te vero? – chiese gentilmente sorridendole.
 
  • Oh no, lo sai Albus, la nostra casa è sempre aperta – sorrise – ma infatti dovreste farvi una doccia se volete vi posso dare qualcosa di pulito – si rivolse al semicadavere Harry e un malconcio Damian.
 
Harry non proferì parola, troppo sgomento di trovarsi sua madre viva e vegeta che le sorrideva. Damian d’altra parte capì l’irrigidimento di James alla proposta della moglie. Normale pensò non vuole che passeggiamo per casa sua
 
  • Signora – disse allora Damian – non ne abbiamo bisogno, in fondo è solo polvere..credo – la rassicurò sentendo però un dolore alla spalla destra che fino ad ora era passato in osservato – l’unica cosa che le chiedo è se posso avere una benda, credo di essermi lussato una spalla  – aggiunge guardandola con i suoi occhi freddi come il ghiaccio.
 
E così si tolse con difficoltà la giacca e la maglia rimanendo a dorso nudo e rivelando così le numerose cicatrici e l’ematoma violaceo sulla sua spalla che gli doleva in modo incredibile, sotto lo sguardo allibito degli adulti ad eccezione di Harry
 
  • questo è perché sei un imbecille – ringhiò Harry quando vide la sua spalla
 
  • Non sono imbecille, imbecille – ribatté offeso Damian – ti ripeto se non fossi caduto sopra di me ora saresti a giocare a burraco con il padre eterno. –
 
  • Non sono un bambino bisognoso di protezione – borbottò Harry – Tu sei un pazzo suicida, ora mi spieghi perché hai Seguito Daenerys nell’Ufficio dei Misteri. – quasi urlò – Diamine non è una ragazzina di Serpeverde quella è una mangiamorte che ci ha lanciato un incantesimo addosso e sei scivolato dentro un Lethifold e mi hai trascinato con te –
 
  • Non. La. Devi. Nominare – gli sputò a un centimetro dal viso – Sono cazzi miei il perché e non sto di certo a spiegarteli. NON ORA COMUNQUE – guardando la faccia di Harry.
 
Stavano semplicemente discutendo, ma dall’esterno sembrava un preludio di una rissa tanto che Sirius si mise in mezzo per dividerli e solo allora un’allibita Lily Potter vide il ragazzo più piccolo e cadde in fase di shock.
 
Arrivò pian piano tutto l’Ordine della Fenice, salutandosi allegramente e guardando perplessi i due ragazzi sul divano, sporchi, malconci, feriti e soprattutto arrabbiati.
 
Arrivarono tutti.
Molly, Arthur, i suoi figli ad eccezione di Ginny, Gideon, Fabian, Caradoc, Benjy, Dedalus, Alastor che li fissò con l’occhio magico, tutto l’ordine della fenice della prima e della seconda guerra magica. Ad Eccezione di Minerva Mc Grannit e dei Potter senior, Dorcas Meadowes e Amelia Bones.
Per ultima arrivò Marlene che si mise accanto a Sirius salutando calorosamente James e Lily e rimanendo interdetta quando gli occhi di Damian la scrutarono mettendola a nudo e sorridendole quasi dolcemente.
 
  • Amici, ben ritrovati – esordì silente
 
  • I convenevoli a dopo, Albus – ringhiò Moody – che ci fanno loro qua? – chiese tenendoli d’occhio in modo sospettoso.
 
  • Come dicevo – riprese noncurante Albus – ben ritrovati. James e Sirius oggi durante una ronda a Diagon Alley si sono imbattuti in questi due ragazzi svenuti che successivamente, dopo vari accertamenti, gli hanno chiesto di incontrarsi con me. Si chiamano Harry e Damian e hanno chiesto la vostra presenza per raccontare quello che è successo. – Concluse attirandosi la curiosità di tutti e lanciando uno sguardo ai due.
 
  • A te l’onore, visto che dici che racconto cazzate – disse Damian all’amico che si lasciò sfuggire una risata.
 
  • Ometti alcuni dettagli, direi – lo rimbeccò amichevolmente.
 
Harry prese un profondo respirò e si guardò intorno soffermandosi su James e su Lily Potter.
 
  • Il mio nome è Harry e lui è Damian – disse indicando l’altro ragazzo a dorso nudo, bendato e abbastanza affaticato – Vi chiedo di non interrompermi. Ho 18 anni e lui ne ha 20. Veniamo da una dimensione parallela – disse notando le facce sbalordite di tutti – nella nostra dimensione Voldemort morì il 31 ottobre 1981 dove i miei genitori morirono e mi salvai dall’anatema che uccide. Da quel giorno fui il Bambino che è Sopravvisuto. Nel 1991 entrai ad Howgarts nei Grifondoro e conobbi Damian. Mi imbattei nell’anima di Voldemort tutti gli anni. Al mio terzo anno conobbi il mio padrino, padre di Damian, fuggito da Azkaban – lanciò uno sguardo a Damian che ghignava a Sirius allibito – venne accusato dell’omicidio di babbani e di aver tradito i miei genitori. In realtà fu un altro amico. Nel 1994 Voldemort tornò grazie ai mangiamorte fedeli e nel 1996 il professor Silente morì.
  • Iniziò cosi il terrore di Voldemort che terminò nel 1997. In quell’anno io fui mandato con Damian in una missione alla ricerca dell’arma morta di Voldemort insieme a due amici, che vidi morire. Nel 1998 ci fu una prima battaglia a Howgarts dove riuscii a uccidere Voldemort. Ma alcuni Mangiamorte sopravvissero e i primi di giugno di questo anno lanciarono un secondo attacco. Prima ad Howgarts poi al Ministero. – prese fiato e continuò – io e Damian ci trovavamo al Ministero e venimmo a sapere che Howgarts fu bruciata dall’Ardemonio insieme a tutti i superstiti. Molti amici, familiari. – lanciò uno sguardo a Damian che abbassò la testa – mentre la battaglia impazzava Damian seguì Bellatrix Lestrange e sua nipote Daenerys Lestrange verso l’ufficio di misteri, io a mio volta andai dietro a Damian e lo trovai a combattere con Bellatrix, feci per intervenire ma l’altra Mangiamorte mi lanciò addosso un incantesimo e caddi addosso a Damian. Approfittando della situazione ci spinse dentro un Lethifold presente nella stanza e ci ritrovammo dove ci hanno trovato, a Diagon Alley, in un’altra dimensione – terminò riprendendo fiato e guardò i presenti.
 
Erano tutti ammutoliti e sgomenti ma come al solito Harry non disse tutto mi ha solo screditato, facendo passare per un idiota pensò Damian e prese parola.
 
  • Altro che Auror, dovresti fare i monologhi a teatro – catturò così l’attenzione dei presenti ghignando a Harry – Io sono nato l’8 settembre 1978 e lui è nato il 31 luglio del 1980. Sono Auror, allenato da Alastor Moody e faccio parte dell’Ordine della Fenice. Fino ai 3 anni vissi con mio padre perché mia madre fu uccisa da Voldemort. Ma nel 1981 mio padre fu rinchiuso ad Akzaban per un reato non commesso e solo 13 anni dopo riuscì ad evadere e due anni dopo fu ucciso da Bellatrix Lestrange e quell’altra stronza di mangiamorte, per questo la seguivo ero indeciso se ucciderla o mandarla da un dissennatore – precisò ai Presenti.
 
Tutti li guardavano curiosi, allibiti e in preda allora schoc.
 
  • Dite come vi chiamate – disse Albus sorridendo
 
I due ragazzi si guardarono e Damian disse – il mio Nome è Damian Sirius Black, sono figlio di Sirius Black e Marlene McKinnon, lui è Harry James Potter figlio di James potter e Lily Evans – sganciò così la bomba.
 
- OH.MIO.DIO. – eslcamarono due donne in contemporanea. 

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Capitolo 3
*** Sei un cane pulcioso Damian. ***


  • Dite come vi chiamate – disse Albus sorridendo
 
I due ragazzi si guardarono e Damian disse – il mio Nome è Damian Sirius Black, sono figlio di Sirius Black e Marlene McKinnon, lui è Harry James Potter figlio di James potter e Lily Evans – sganciò così la bomba.
 
  • OH.MIO.DIO. – eslcamarono due donne in contemporanea.
 
 
Un'altra possibilità.
 
Capitolo 2.
Sei un cane pulcioso, Damian.
 
La sala era nel silenzio più totale dopo la rivelazione dei due ragazzi. Nessuno fiatava tutti si limitavano a spostare lo sguardo da Harry a Damian a Lily a Marlene, così per interminabili minuti.
 
Le due donne non riuscivano ad articolare alcun suono e fissavano attentamente i due ragazzi per scorgere quelle somiglianze con i bambini che anni prima avevano perso tragicamente.
 
Nessuno  riusciva a non crederci. Nessuno riusciva a crederci. Sembrava troppo surreale questa storia, nell’aria c’era una tensione palpabile e aleggiavano domande su domande che nessuno ebbe mai il coraggio di formularle ad alta voce. La guerra è morte. La guerra è distruzione. La guerra si porta via tutto l’amore di questo mondo.
 
  • Come possiamo fidarci di voi? – ruggì il paranoico Malocchio – E’ facile raccontare una storiella così, tra l’altro Daenerys Lestrange non esiste, è morta da piccola insieme a suo padre e sua madre in un agguato del Signore Oscuro, erano disertori. – disse
 
Sirius era convinto. Quel ragazzo, Damian, aveva una pazienza che rasentava lo zero, vedeva nei suoi glaciali occhi azzurri il classico ticchettio di una persona squilibrata a cui sta venendo una crisi di nervi e sta per esplodere. Ora esplode e lancia una maledizione a Moody, quotato a 1.0. Penso malandrinamente.
 
  • Questa è la verità che ti piaccia o no, Moody – ribatté strafottente Black junior – Non abbiamo usato nessun incantesimo o Pozione, anche perché probabilmente saremmo morti avvelenati se la preparavamo noi la pozione – sghignazzò senza allegria – questa è stata la nostra vita, il nostro passato e il nostro presente. Daenerys Lestrange è molto viva si fidi di una persona che l’ha conosciuta TROPPO bene, che l’ha vista fare cose orribili per una ragazza di 20 anni, che l’ha vista ammazzare mio padre, non so cosa sia successo, so solo che è molto brava con le Arti Oscure, è una mangiamorte da quando subito dopo Howgarts, è figlia di Rabastan Lestrange e di una Mezza Veela francese, sappiamo tutti quanto sono bravi con le arti oscure le Veela – spiegò nel modo più diplomatico che conoscesse, ossia con superbia totale tanto che tutti videro il fumo uscire dalle narici del vecchio Auror.
 
  • Suvvia Damian – intervenne da paciere. Di nuovo da paciere. Pensò James Potter. Ma è capace a mantenere la calma? Tutti pazzi questi Black. Pensò invece Silente. E’ senza dubbio mio figlio e figlio di Sirius. Ribattè nella mente piena d’amore Marlene – Sei sempre stato l’asso di briscola a far arrabbiare Moody, ma ti prego almeno in questo momento cerca di chiudere quel forno e lascia parlare me. – continuò – E NO DAMIAN, non sono un cucciolo di panda, so parlare non sono morto se tu sei imbecille non è che a causa dei tuoi pazzi geni di famiglia. Non voglio più rischiare di morire per salvare il tuo culo con il pedigree – ringhiò appena Damian aprì bocca per protestare.
 
  • Sta zitto Harry. – ribatté Damian Offeso – facciamo così. Professor Silente, solo a lei le aprirò la mia mente. I ricordi non si modificano vedrà tutto e deciderà se fidarsi di me. E’ d’accordo? – si rivolse al preside sorridendo in modo enigmatico – se lo deve tenere pe rlei ciò che vedrà. Perché vedrà TUTTA la mia vita senza filtri – disse posi seriamente – no ok, qualche filtro c’è ma non vogliamo che diventi un ricordo porno vero?  -
 
  • Non ci tengo signor Black, seriamente – risposte divertito Silente pronto a entrare nella mente del ragazzo.
 
A quella battuta la sala scoppiò in una risata e la tensione si sciolse velocemente essendo spodestata da un senso di nervoso che accompagnò tutti.
 
  • Legilimens – disse Silente puntando la bacchetta nella fronte del ragazzo.
E vide. Vide tutto, la sua infanzia, la sua giovinezza, la sua adolescenza, la guerra, la morte, l’amore, la delusione, il dolore, le perdite, le ferite, tutti vide l’inferno e il diavolo salutarlo, un diavolo biondo dall’aria innocente. Ma aspettati tutto anche il diavolo prima era un angelo e sicuramente era una ragazza, QUELLA ragazza che con uno sguardo di sfida lancia Anatemi che uccide a tutti.
L’ultimo ricordo è un incantesimo dalla luce violetta in latino lanciato contro Harry e contro il Lethifold, una spinta e caddero tutti e tre al suo interno. Poi fu buio.
 
  • Il ragazzo non mente. – sentenziò scioccato il Preside – Non chiedetemi come, non chiedetemi con quale incantesimo ma quello che hanno vissuto i ragazzo è puro inferno. Vi prego Sirius e James accoglieteli in casa, mentre io farò delle indagini in merito. – chiese gentilmente ai due uomini che annuirono  poi si rivolse ad Harry – quando starai meglio ti prego di aiutarmi per quella cosa che mi hai detto – e Harry annuì e sorrise in risposta.
 
Infine il professor Silente si rivolse a Damian – Stia attento, Signor Black, perché la ragazza ha attraversato il Lethifold con voi  - disse scioccando i presenti e soprattutto Damian – Non perdetevi mai di vista tu ed Harry, ho l’impressione che si metterà sulle vostre tracce – detto questo sparì con un pop.
 
La riunione è sciolta.
Tutti se ne tornarono un po’ confusi nelle proprie case lasciando le due famiglie nel salotto di Casa Potter.
 
Le due donne fino a quel momento rimasero in un religioso silenzio, rotto da qualche singhiozzo di felicità.
 
  • Ecco io.. – iniziò Harry ma fu bloccato da un abbraccio. L’abbraccio della sua mamma.
  • Dio mio Harry – disse Lily piangendo – l’ultima volta che ti ho visto quel bastardo di Minus ti aveva appena ucciso, non posso crederci, sei qui vivo tra le mie braccia, Merlino ti ringrazio – singhiozzò ancorata alla felpa sgualcita del ragazzo e poco poco si aggiunse anche James beandosi della famiglia ritrovata.
 
 
Nel mentre Damian li osservava impassibile dal divano, dove il suo unico pensiero era. Porco Voldemort quanto pesa Harry mi ha spappolato una spalla. Ignorando bellamente gli sguardi di Sirius e non avendo il coraggio di guardare Marlene in viso.
 
  • Damian – disse Sirius – Io..- inziò ma venne interrottò dallo sguardo di ghiaccio del ragazzo.
  • Seriamente – lo interruppe – non pensare di abbracciarmi – non sono mai stato incline agli slanci di affetto, anzi li accettavo solo da Teddy, ma Teddy era un bambino per cui, non sembra ma sono stra felice di essere qui, soprattutto con te – disse guardandolo senza espressioni, poi si rivolse a Marlene – non ti ho mai conosciuta, ma avremo tempo di farlo – e le sorrise. Un sorriso vero che bloccò tutti tranne Harry. Harry sapeva che Damian era in grado di amare e amava più di ogni persona presente in quella casa. Ma lui era un Black e i Black non mostrano sentimenti.
 
  • invece sei proprio un coglione senza sentimenti – disse Harry provocandolo – neanche un bacetto? –
 
  • Harry, stai attento oggi mi hai particolamente innervosito e sono piuttosto malridotto. Signora Potter posso chiedere di abusare del vostro bagno per una sana doccia, ora che abbiamo appurato che non siamo mangiamorte? – le disse gentilmente
 
  • Chiamami Lily per favore e il bagno è da quella parte te lo indicherà meglio James – le disse dolcemente al figlio della sua amica.
 
  • Grazie ne ho proprio bisogno – rispose sincero.
 
  • Sei proprio un cane pulcioso Damian, guarda come ti gratti – lo rimbeccò Harry
 
  • Zitto Cornuto – lo mise a tacere con un calcio Damian ridendo, una risata forte gutturale che gli illuminava anche gli occhi. Damian era felice e Marlene se ne era appena resa conto.
 
Mentre si alzava per seguire James verso il bagno passò accanto alla figura slanciata della donna e con nonchalanche le accarezzò amorevolmente una guancia. Come a dirle. Non ti abbandonerò più, Mamma. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. La Principessa delle Serpi ***


Un'altra possibilità.
 
Capitolo 3.
 
Damian e Harry rimasero soli insieme alle loro ritrovate famiglie e ora se ne stavano in silenzio nel salotto di Villa Potter e fissarsi in una muta e preoccupante discussione, nessuno dei due però riusciva a proferire verbo ad alta voce.
 
Nel mentre gli adulti cercavano di capire cosa li turbasse così tanto. Certo da quello che avevano raccontato non avevano avuto una rosea infanzia, ma ora era finito no?! Voldemort non sapeva della loro esistenza e del fatto che il suo segreto fosse stato svelato.  Non avevano nulla da temere anzi la loro presenza metteva l’Ordine della Fenice in una posizione di netto vantaggio rispetto ai Mangiamorte e l’Oscuro Signore.
 
  • Damian – ruppe finalmente il silenzio Harry – Secondo te, Daenerys ci cercherà? –
 
Damian alzò lo sguardo verso di lui. Percepì la nota di ansia nella sua voce. Come biasimarlo erano finiti in quella situazione per il suo temperamento impulsivo, una pazza squilibrata gli dava la caccia, senza togliere che la suddetta era la sua ex ragazza che conosceva Damian alla perfezione, il suo essere animagus, il suo modo di operare e magari di ragionare. Questo non andava affatto bene. D’altro canto anche Damian intuiva cosa frullasse nella mente perversa di quella ragazza anche se il più delle volte Daenerys si rivelava completamente imprevedibile anche per Damian. Cento ne pensava e una ne faceva. Ovviamente sempre la più drastica e cruenta delle decisioni prendeva.
 
  • Non lo so Harry, veramente non lo so – ammise con un sospiro – lo sai come è fatta, è totalmente imprevedibile, mi domando il perché ci abbia seguiti, se voleva ucciderci o combattere lo avrebbe fatto – rifletté – se badi bene, da una parte ci ha attaccati, dall’altra ci ha difesi da sua zia, è questo che non comprendo se bramava tanto la vittoria dei Mangiamorte anche con Voldemort morto, non era meglio mettere fine a un Auror e al Prescelto? Si sarebbe presa tutti i meriti no?! E invece ci ha scaraventati qua –
 
I coniugi Black e Potter li ascoltavano in silenzio. Certo quello che diceva Damian era vero, allora perché non ha lanciato un Anatema ?! Perché mandarli in un posto dimenticato da Dio e mettere di nuovo a rischio la vita del proprio Signore?
 
  • Forse – obiettò James – ha sbagliato incantesimo? Voleva uccidervi magari dolorosamente con le Arti Oscure e ha sbagliato qualcosa –
 
Harry non rispose ma si limitò a ponderare la possibilità di un errore da parte della mangiamorte.
 
  • Impossibile, Daenerys non sbaglia mai un incantesimo, è troppo brava con la bacchetta – ribatté quasi con orgoglio Damian – se l’ha fatto c’è sicuramente un secondo fine e un ragionamento dietro che escludono a priori l’errore e il suo istinto suicida – spiegò agli altri.
 
Nessuno riusciva ad inquadrare Damian. Certo avevano capito in un giorno che era uno psicopatico Auror Kamikazee che cercava di proteggere Harry anche dai pericolosissimi acari della polvere, svelto di intelletto e soprattutto di lingua ma non comprendevano né l’accanimento contro quella ragazza né il desiderio di scoprire cosi tanto la verità. Parlava di quella mangiamorte con durezza e cattiveria ma alternava sguardi delusi e orgogliosi ogni volta che pronunciava il suo nome.
 
  • Che c’è tra te e quella ragazza? – chiese a quel punto Sirius.
Che ho detto? Pensò subito Black senior vedendo gli sguardi terrorizzati di Harry e il volto di pietra di Damian a quella domanda.
 
Di contro Damian non rispose si limitò a scandagliare il viso del padre con i suoi occhi di ghiaccio ringhiare qualcosa e smaterializzarsi non so dove sotto gli sguardi attoniti dei presenti.
 
  • Che ho detto? – diede voce ai propri pensieri.
Harry lo guardò con un misto di pena e comprensione e sospirò.
 
  • Ovviamente non conoscete Damian. Ma vi prego qualsiasi cosa succede non aprite mai quel discorso davanti a lui. E’ un tipo strano, impulsivo, aggressivo, diffidente e alle volte presuntuoso. Ma ha sofferto, ha sofferto tanto e ha imparato a non esternare i propri sentimenti verso nessuno. Ha imparato a non dare confidenza alla gente per non darle fiducia così da non rimanere deluso. Ma con qualcuno si è aperto e quel qualcuno gli ha tolto tutto ciò che rimaneva della sua famiglia. E’ andato con il nemico deludendolo come nessuno aveva mai fatto con lui. Damian è una creatura semplice. – spiegò Harry ripensando a lui e Daenerys, a Howgarts e Sirius Black nella sua dimensione.
 
 
  • Quel qualcuno è la mangiamorte? – chiese allora la donna attirando gli sguardi di tutti e un sorriso complice da parte di Lily.
  • Si – sospirò Harry – ma non dite che io ho cantato, potrebbe sbranarmi, non è bello essere delusi da chi per te contava qualcosa.
 
Sirius e James si guardavano nella loro ignoranza maschile, non comprendevano lo stato d’animo di quel turbolento ragazzo.
 
  • Ma se era una mangiamorte, perché Damian ha riposto fiducia in lei? Prima dicevi che era la sua ragazza – chiese Sirius curioso di capire quel ragazzo che era suo figlio.
  • Non si nasce mangiamorte – rispose con un sorriso Harry – Ad Howgarts, gli affari della guerra sono lontani, ci sono solo le rivalità tra case e con le partite di Quiddicht e Damian e Daenerys sono passati velocemente dal lanciarsi bolidi durante le partite a fare … altro – tossicchiò alla fine – io glielo dicevo che non doveva imbarcarsi in quella relazione che si sarebbero scottati ma lui mi ha liquidando la faccenda come un’attrazione sessuale. Cosa vera solo in parte.
 
  • Capisco, ma come è fatta questa ragazza? – chiese Lily curiosa – da come ne parlate me la immagino con corna e forcone da perfetto Lucifero – ridacchiò.
 
Harry ridacchiò con lei, - Non ci vai lontano, caratterialmente è la reincarnazione di Lucifero, è fredda, calcolatrice e tremendamente intelligente. E’ pericolosa – spiegò velocemente – è la perfetta Principessa delle Serpi, così la chiamavano a scuola, solo che era un entità quasi angelica. Dai lunghi capelli biondi e gli occhi chiari. Ma lo sguardo era quello di un boia. A me non ha mai ispirato fiducia anche perché nonostante il suo fisico magro era una pericolosa Battitrice e aveva una mira precisa, ma Damian ha sempre avuto un debole per le squilibrate e dopo essersi ripassato tutta Howgarts mancavano all’appello lei, le amiche di Damian e la mia ragazza – rise poi vedendo gli sguardi scioccati degli adulti.
 
  • Un tipino niente male – commentò ilare Marlene alle sue descrizioni inquietanti della ragazza.
 
Harry si mise a cercare dentro la sacca, un qualcosa che poi si rivelò un album fotografico, con tutte le sue foto e dei suoi amici.
Gli adulti guardavano quelle foto con tristezza vedendo tutte quelle giovani vite spezzate e l’infanzia dei ragazzi passare velocemente di pagina in pagina.
Harry tirò fuori un paio di foto che ritraevano Damian e una ragazza. Dovevano avere circa 16 anni per cui ipotizzarono che fosse al 6° anno e l’altra al 7° anno di scuola.
 
  • Questa è Daenerys Lestrange, quando ancora era solo una serpe pericolosa nelle partite di quiddicht – spiegò Harry – Dovete sapere come è fatta, anche per la vostra incolumità – disse poi.
 
Gli adulti guardavano interessati quelle foto in movimento che raffiguravano due splendidi ragazzi in due occasioni diverse.
 
La prima foto vedeva Damian con la divisa da Quiddicht di Grifondoro e la mazza in spalla ammiccare malandrinamente all’obiettivo al fianco di una ragazza bionda, bellissima ma altrettanto misteriosa che emanava un aura di freddezza e perfezione. La bellezza tipica dei purosangue. Quella era Daenerys Lestrange, una Daenerys quasi innocente nella sua divisa Quiddicht di Serpeverde, la Coda alta che lasciava libero il volto etereo dalle gote rosse per il vento e la mazza in spalla, fissava l’obiettivo senza sorridere ma lasciandosi abbracciare dal suo nemico.
La foto dietro portava una didascalia scritta con disordine
 
Mi dispiace Principessa, La Coppa resterà sempre a Grifondoro, consolati la McGrannitt sarà di buon umore per i prossimi giorni. In compenso puoi consolarti con la mia magnifica presenza.
Damian “
 
La seconda foto ritraeva sempre i due ragazzi, che potevano benissimo passare per modelli babbani, ma in uno scenario diverso. Un Ballo. Il ballo d’Inverno per la precisione. Damian nel suo completo sembrava un Dio e Daenerys con quel vestito grigio perla sembrava la sua Dea. Erano belli, sorridenti e palesemente brilli, emanavano un aura di felicità e soprattutto di amore. Si amavano. Salutavano l’obiettivo, scoppiavano a ridere e si Baciavano come due semplici ragazzi di diciassette anni.
 
Un’altra didascalia scritta da una mano diversa.
 
Contro tutto e tutti.
Per il Principe dei Grifoni dalla Principessa delle Serpi
 
  • Quella foto è stata scatta al loro settimo anno – disse Harry tristemente – erano andati al ballo insieme facendo scalpore, quando mai Damian Black era stato visto insieme nientemeno che con Daenerys Lestrange la principessa di Ghiaccio? – rise amaramente – fu una bella serata, me lo ricordo, e rivalutai profondamente Daenerys, non disse niente alla mia amica Nata-Babbana, ne a me ne ai Weasley, si comportò amichevolmente con tutti poi..- lasciò cadere la frase.
  • Poi? – chiese Sirius.
  • Poi pochi mesi dopo ci furono i MAGO. Damian e Daenerys litigarono e si lasciarono, ma lo facevano spesso e nessuno si preoccupò più di tanto. Ci fu l’attacco all’Ufficio dei Misteri e si palesò Voldemort. Fu lì che Damian vide Daenerys tra le file dei Mangiamorte, fu li che vide un Anatema che Uccide colpire, suo padre, Damian non ha mai capito se fu Daenerys o sua zia Bellatrix. Ma non gliel’ha mai perdonato. Il resto è storia –
 
Nessuno aprì più bocca e rimasero a fissare quelle foto, pezzi di un passato surreale, dove ancora era permesso amare qualcuno. Un ricordo sbiadito nel tempo.
 
  • Dovremmo cercarlo?  - chiese Marlene preoccupata, non poteva immaginarlo il perché, ma la cosa la fece preoccupare a morte.
  • Nah, domani ricomparirà più indisponente di prima fidatevi di me – sogghignò Harry allegerendo la situazione – andiamo a dormire.
 
Seguirono il consiglio di Harry e si ritirarono ognuno nelle proprie stanze. Sconvolto dagli avvenimenti e con la voglia di ricominciare una nuova vita.
 

 
 
In un punto non preciso di Londra. Ad un orario ancora più vago…
 
  • Per l’amor di Merlino, Moccioso, ti dai una calmata? – ringhiò una ragazza bionda verso un bambinetto dai capelli Blu – se l’avessi saputo ti avrei lasciato a Howgarts – sbottò esasperata.
 
Il bambino continuava a piangere cambiando il colore dei capelli ad ogni singhiozzo.
  • Dai su basta – disse più dolcemente possibile, prendendolo in braccio – dai sta calmo, è tutto finito, su bravo, dormi – rassicurava cullandolo – ti porterò presto da Harry e Damian. Si te li ricordi? Bene devo solo trovare un modo e poi sarai al sicuro da mia zia. Dormi Teddy. – disse finalmente vedendo il visino rilassarsi.

Un altro luogo sempre Londra.

- Merlino se me la pagherai Dany. Me la pagherai per quanto mi hai fatto soffrire - soffiò al vento un ragazzo moro dagli occhi di ghiaccio. 
 
 
 
Daenerys Lestrange -->  



Damian Black --> 

 

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