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Lista capitoli: Capitolo 1: *** • NejiTen - Alcune persone non sanno come ci si innamora. *** Capitolo 2: *** • Naruhina - Messaggi alle due del mattino. *** Capitolo 3: *** • ItaAsa (ItachixOC) - Cioccolato. *** Capitolo 4: *** • SasuHina (BROTP) - Yakamoz. ***
Capitolo 1 *** • NejiTen - Alcune persone non sanno come ci si innamora. ***
A radioactive,
perché
semplicemente se lo merita.
«Alcune persone
non sanno come ci si innamora,
proprio
come altre non sanno nuotare.
Quando si buttano la prima volta vanno nel
panico,
poi però
imparano in fretta.»
Tenten si lanciò sul materasso accanto a Neji, accoccolandosi fra le sue braccia.
Erano già
passati sette mesi dal loro primo appuntamento, e al ricordo dei comportamenti
impacciati di quello che ora era il suo fidanzato, non poté proprio fare a meno
di sorridere, poggiando la guancia alla sua spalla.
Non era molto
pratico all’inizio della loro relazione, nella sua memoria erano rimasti
impressi attimi imbarazzanti, come la (quasi) testata che le aveva (quasi)
tirato la prima volta che si erano baciati, oppure il modo in cui le stringeva
sommessamente la mano, cercando di trovare una posizione comoda che gli
permettesse di intrecciare le dita alle sue.
Non era
proprio il suo campo, l’innamorarsi,
forse era bravo nelle arti marziali, nello studio, nel risolvere i sudoku mentre lei rideva, suggerendogli numeri a caso.
All’apparenza poteva sembrare assolutamente perfetto ed impeccabile, ma quando
si trattava di amore, e di novità, lo vedeva sempre entrare in uno
stato di panico assoluto e malcelato.
Sorrise arricciandosi
una ciocca dei suoi capelli fra le dita, sfiorandogli poi la guancia e il
collo. Era migliorato davvero molto, ora sapeva che stringerle il mignolo
invece della mano era molto più comodo per entrambi, che esisteva una legge
unica ed indecifrabile che descriveva ogni singolo bacio, e che pensare di risolverla
sarebbe stata solo un’inutile perdita di tempo.
«Perché
sorridi?», la domanda la riscosse mentre una mano si poggiava sul suo fianco,
facendoaderire meglio il suo petto al
fianco del ragazzo.
Scosse il
capo, incapace di levarsi dalla faccia quel sorrisino ebete, «Cinque» disse,
riferendosi al sudoku che Neji
aveva in mano.
«Stai tirando
a indovinare» ribatté lui, ignorando il suo suggerimento a prescindere.
«Nove, due,
quattro, sei, cinquantadue, ventisette» incominciò a sparare una serie di
numeri a caso, ridendo come una scema mentre Neji si
alzava, sorridendo e zittendola con un bacio.
Aveva
imparato anche questo.
Note d’Autrice – Mannaggia la Madara.
Ho poche ma
fondamentali cose da dire e chiarire.
Questa, come avrete già
visto, è una Raccolta, basata su dei prompt che mi sono stati donati dalla dedicataria di questo
mio delirio.
Sono… un sacco di prompt, sappiatelo, e aggiornerò
quando ne avrò semplicemente tempo, perché ho davvero moltissime cose da fare.
Ma l’idea era quella di un prompt, per una coppia che
shippiamo (che shippa
soprattutto radioactive), o una BROTP, sia in AU, che
nell’opera originale, che nelle Whatif?. Insomma, non sto ad elencarvele tutte, ma sono
fondamentalmente quelle canon,
più altre, come la NejiTen
qua sopra.
Il titolo significa «l’atto di amare qualcuno che ti ama»,
come trovate nel banner.
Capitolo 2 *** • Naruhina - Messaggi alle due del mattino. ***
A radioactive,
perché
non smette mai
di
credere in me.
Messaggi alle due del mattino.
Hinata fu svegliata da un ripetuto tremore che le
costrinse ad aprire almeno uno dei due occhi, stanchi e ancora appannati.
Coprì uno sbadiglio
con la mano, recuperando il responsabile di quel fastidio vibrare sopra il suo
cuscino, sbloccando lo schermo del cellulare.
La luce
l’accecò. Si passò una mano sul viso, tornando poi ad aprire la cartella dei
messaggi sotto il nome di Naruto-kun, preoccupata.
Perché le
aveva inviato un messaggio alle due del mattino?
Cose orrende
le attraversarono la mente in una frazione di secondo, facendola impallidire.
Sentiva la nausea mentre il suo polpastrello sfiorava lo schermo, cercando di
mettere a fuoco quello che il suo fidanzato le aveva scritto.
Niente
incidenti stradali. Nessuno morto, nessun ferito. Nessun malato. Niente. Solo
una semplice frase.
“Scusa l’ora, ma volevo dirti che ti amo!”.
Un sorriso
sbocciò sulle sue labbra, come un fiore che apre la corolla al mattino, con la
prima luce del sole, scrollandosi la rugiada della notte dai petali. Espirò
piano, tornando calma, poggiando il cellulare sul petto mentre cercava di
scacciare via l’ansia che l’aveva intrappolata qualche attimo prima.
Era tipico di
Naruto fare una cosa del genere, ma lo amava anche
per questo suo modo di affrontare la loro relazione di coppia, per la sua
spontaneità e sincerità in ogni cosa.
Lo amava
perché era semplicemente NarutoUzumaki.
“Anche io ti amo, Naruto-kun.
Ma ora vai a dormire, devi riposarti, domani hai la partita! Buonanotte”.
Un cuore
concludeva la frase.
Note d’Autrice – Mannaggia la Madara.
Ciao patatine fritte (sì, vi chiamerò in ogni
capitolo con un alimento diverso, è una sfida!).
Sono tornata presto, e
devo ammettere che sto barando, perché non sto seguendo i prompt
in ordine. Ma alcuni sono elaborati, e vorrei pensarci bene prima di scriverci
sopra.
Quindi eccoci qui, con
questa piccola NaruHina che si è praticamente scritta
da sola.
Spero che questa, come
quella precedente, e tutte quelle che verranno, vi siano piaciute e vi
piaceranno.
Per il resto, sappiate
che è tutto dedicato a radioactive, ed è anche un
modo per dirle in ogni capitolo qualcosa che non le dico molto spesso. Perché
sei importante, lo sai, e una flash-fic al giorno
forse ti aiuterà ad affrontare la quinta con un po’ più di serenità. Spero.
Detto questo grazie a
tutti voi che avete recensito, mi scuso per le mancate risposte, ma sono fatta
così, sono sommersa di cose da fare, e sebbene mi piacerebbe un sacco
rispondere a tutti voi, so già che lo farò a rate. Perdonatemi, mi dispiace un
sacco. Sono incostante come il mare, e l’università non aiuta.
Asami sorrise disegnando dei piccoli cerchietti sul
petto di Itachi, sfregando la punta del naso contro
il suo collo.
Stava
imparando il giapponese, lo trovava incredibilmente sexy ed eccitante, e in più
da lì a poco si sarebbero trasferiti a Konoha, quindi
parlarlo sarebbe diventata una necessità.
«E come si
dice cioccolato?» gli chiese d’un tratto, stampandogli poi un bacio sulla
guancia.
Itachi sorrise, «choko»
mormorò, accarezzandole i lunghi capelli scuri, sparsi disordinatamente sulla
sua spalla e il cuscino.
Asami si mosse svelta, sedendosi sul suo bacino e poggiandogli
le mani sul petto, ora conosceva tutte le parole, poteva compiere la sua
missione.
«Watashi, anata, kana, choko, beddo?»
sussurrò, chinandosi a sfiorargli le labbra con le sue, sorridendo divertita
dalla sua stessa accozzaglia di parole.
Il suo
fidanzato scoppiò a ridere stringendola per la vita, «penso di aver recepito il
messaggio in codice» le rispose, e poi la baciò, scostandole i capelli dietro
la schiena.
Note d’Autrice – Mannaggia la Madara.
Buon pomeriggio
cioccolatini. ~
Ero indecisa se fare le
note iniziali o meno, ma alla fine mi sono detta “whocares” e quindi eccoci qui.
È una ItaAsa (ItachixAsami), e voi direte “sì, grazie, ma chi è Asami?”. Quindi sappiate che è un OC, mio e di radioactive. Ci siamo basate su quello che viene detto, sul
fatto che Itachi avesse ucciso la persona che amava
durante il massacro, e questa ragazza (ragazza, sì. A noi Itachi
piace etero, scusate) ce la siamo immaginata così.
Quindi ecco Asami, insomma. È inglese, più che altro perché nella
nostra AU Itachi la incontra a Londra, ma ha origini
giapponesi.
Mi piace scrivere di Itachi innamorato, vederlo felice, con una donna, in una
vita che non ha avuto. Boh… mi mette l’allegria.
Asami
poi è un bel peperino, lo tiene arzillo, eh-eh. Penso che lui abbia bisogno di
una donna così.
Non vi dirò mai quale
accozzaglia di parole pronuncia quella rimbambita. Lascio a voi, insomma.
Spero di mettere allegria
anche a voi, e a radioactive, la donna degli OC. Lei
è tipo il capo del WWF, ma con gli OC. Salvaguardia di personaggi originali maltrattati
e snobbati.
E detto questo, me ne vò (come si dice dalle mie parti, vediamo se indovinate di
dove sono).
Sasuke fissava l’acqua immobile ed imperturbabile del
lago, dormiva anche lei, assieme ai pesci, e a Konoha,
avvolta nelle tenebre di una notte anziana, sul punto di morire nel sole.
Chissà se
anche Sakura dormiva, nel suo sacco a pelo, in missione. Se stava bene, se Naruto l’aveva protetta al posto suo.
Si sentiva male
quando partiva senza di lui, era quasi geloso che non sarebbe stata la sua
spada a difenderla, se ce ne fosse stato bisogno.
Chiuse gli
occhi, la brezza fresca gli scompigliò i capelli ormai troppo lunghi, gli accarezzarono
il viso, e poi tornarono al loro posto, immobili.
«Sas’ke-kun!» la voce che gli riempì le orecchie aveva il
tono di un bambino che aveva appena rovesciato il profumo della mamma sul
tappeto. Sembrava stupita, sorpresa dalla sua presenza in quel luogo, da solo,
a quella tarda ora. Si girò appena, Sasuke, il tempo
di incontrare quegli occhi pallidi e grandi, e poi tornò a fissare l’acqua,
ancora ferma, al suo posto.
«Cosa ci fai
qui a quest’ora?» la domanda gli uscì spontanea mentre la ragazza prendeva
posto vicino a lui, qualche metro più in là. Era stupido chiederle una cosa
simile, dal momento che anche lei avrebbe potuto fargli la stessa domanda. E
poi Hinata non abitava molto lontano da lì.
La ragazza
sorrise, la vide riflessa nell’acqua, illuminata dalla pallida luce di quella
luna immensa che sembrava dormire sul fondo del lago, «Ho aiutato Kiba con i cuccioli appena nati» spiegò, stringendosi
appena nelle spalle. Non era difficile capire perché Naruto
l’amasse tanto, ma era più complicato comprendere perché lei volesse stare con
uno come il dobe.
«E sono passata di qua, io e Naruto-kun ci veniamo
spesso» si premurò di aggiungere, e poi si strinse le gambe al petto.
Sasuke non la conosceva bene, non sapeva quasi nulla di
lei. I loro incontri si limitavano a quelle assurde uscite a quattro che Naruto si ostinava ad organizzare, ma nulla di più.
Eppure anche
lei era lì perché le mancava qualcuno.
Calò il
silenzio, interrotto solo dal dolce suono del vento che frusciava fra le
foglie. Sembrava una vecchia canzone, qualcosa che aveva già sentito, come una
ninna nanna.
Il riflesso
della luna sullo specchio dell’acqua si mosse appena, come se questa stesse
tentando di riemergere piano e di tornare in superficie.
La guardò
sovrapporsi alle loro immagini, sfocate e scure, come se stesse tentando dirgli
che non erano poi così diversi.
Che i loro
occhi, in quella grossa perla, vedevano la stessa cosa, solo chiamata con due
nomi diversi.
Note d’Autrice – Mannaggia la Madara.
Oddeo,
buona notte miei pancakes.~
Sono le 2:05, io oramai
vivo di notte, ma sono stata presa da un improvviso moto di ispirazione, e
quindi eccomi qui.
Devo dire che mi è
uscita una cosa molto (davvero troppo, yingsu cara)
enigmatica. Ma ho lasciato che le mie dita facessero da sole, e guardate che è
successo, mannaggia.
Non è… una SasuHina, lo è, ma è BROTP, quindi boh. Io li trovo molto
simili, e radioactive pure, quindi è un regalino per
lei, e per me(?), che ho finalmente scritto qualcosa!
Non so che dire,
davvero, spero capiate il mio ermetismo da due del mattino, altrimenti sappiate
che entrambi, dal mio punto di vista, vedono le controparti nella luna.
E voi direte “Ma Naruto è il sole” ed io lo so, non sono scema, ma la luna è
romantica, e lo sappiamo tutti. Quando si guarda la luna, soprattutto se non si
è con il proprio fidanzato/fidanzata, si pensa un po’ a loro. A me è sempre
successo, ed io sono romantica quanto un calzino sporco, quindi non so.
Ho parlato anche
troppo, me ne vado e buongiorno/buona notte a tutti!