Conquerors! A New Day has Come! di ReVeNgE NiNeTAlEs (/viewuser.php?uid=803634)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenuti a Ransei! ***
Capitolo 2: *** Nobunaga il conquistatore ***
Capitolo 3: *** Now,I Am Phoenix ***
Capitolo 4: *** Due nuovi amici...forse. ***
Capitolo 1 *** Benvenuti a Ransei! ***
La mattina sorse senza
pietà sulla regione di Jhks,portando
con sé tutto il calore e il venticello piacevole tipico del
mese di metà
Luglio.
La cosa non dispiaceva né
a Beatriz né a Ninetales,che,per
loro fortuna,possedevano una piscina,nella quale adoravano sguazzare e
godersi
il tepore del solleone al fresco,con le goccioline dell’acqua
che scivolavano
sulla loro pelle (o pelliccia),facendo amare alle due i loro pochi tre
mesi di
vacanza più di quanto non facessero già.
Dopo la quotidiana sessione di
nuotate (? Beatriz non sa
nuotare!),alla malata mentale,cioè la mezza mora mezza
bionda,venne l’idea
splendida di portare a spasso il cane dello zio,andato a farsi una
bella
vacanza nella splendente regione di Unima dopo averle affidato il
grosso
cagnone simpaticone cucciolotto cicciotto ciccioccià con la
coda a
mozzicone,che la ragazza adorava portare a spasso.
-Andiamo Crip!- disse ad alta
voce,prendendo il guinzaglio
dall’appendipanni che non usavano mai,né lei
né la kitsune d’oro.
Il grosso epagneul breton dal
mantello pezzato cominciò a
guaire di felicità e a correre per tutta la rampa di scale
della grandiosa
villa della famiglia di Bea.
La ragazza riuscì a stento
a mettergli il collare di cuoio e
a portarlo fuori dal cancello ci pensò Ninetales in HF
(human form),perchè
tirava la cinghia come un camion che va a 160 kilometri orari.
Il cane era molto curioso e annusava
ogni angolo che gli
capitava a tiro,fino a quando non trovò una strana pietra
dalla forma ovoidale
e di colori accesi,rosso,bordeaux e fucsia,con solo qualche concessione
rara di
uno spazio di luce.
-Crip,cos’hai
lì?- chiese Beatriz,raccogliendo l’oggetto che
era finito sotto alla enorme zampa dell’epagneul, prima che
ci “scrivesse”
sopra il suo nome con la pipì.
La volpe che li accompagnava la prese
tra le fauci per
esaminarla.
-Mh…molto particolare.-
esordì la bionda dopo aver fiutato
attentamente la pietra a forma di ovoide.
-Che cos’ha di
particolare,Niny?- chiese il cane,che si
poteva trasformare in un Pokèmon disegnato da Beatriz,
Kasai,una grande volpe
dal mantello identico a quello dell’epagneul e dagli occhi
color del
tramonto,appropriato per il nome in PV(Pokèmon Vesrion),il
significato del
quale era “fuoco”.
-Ha un odore molto
strano…sa di….- e mentre pronunciava
quelle ultime parole,la pietra si aprì e trascinò
all’interno di un varco
spazio-temporale,che li portò a sua volta in…
***************** Un’ Altra
Dimensione… ******************
Un prato sterminato e la natura
incontaminata si estendevano
davanti agli occhi dei tre, che si erano ritrovati in
un’altra
dimensione,lontani da casa chissà quanti anni,per non dire
secoli…
-Guardate!- esclamò
Beatriz,indicando un punto lontano con
l’indice. –c’è qualcuno a
cavallo laggiù!-.
I due canidi si girarono e guardarono
all’orizzonte.
In effetti si sentiva,in
lontananza,il rumore sordo degli
zoccoli che galoppano sull’erba, abbastanza nervosi.
Dopo qualche secondo,lungo la sottile
linea che divide il
cielo rossoarancione dalla terra verde,si stagliò la sagoma
di una ragazza a
cavallo di un Rapidash,vestita come una granduchessa giapponese del
periodo
PokèEdo,con una lunga coda di cavallo e una katana sguainata
tra le mani.
-Chi va là?- disse quando
fu abbastanza vicina da poter
osservare le creature che le stavano davanti.
La ragazza aveva su per
giù quattordici anni,lunghi capelli
fucsia con appena appena qualche meche dorata, gli occhi azzurri come
il cielo
di primavera,un elegantissimo kimono da combattimento mezzo bianco e
mezzo
color nuvola rosata dal tramonto,la katana rifinita da una decorazione
di
squisita fattura in oro e argento,con dei kanji disegnati
sull’impugnatura,qualcosa
tipo pokèmonese antico,non decifrabile.
A bordo del Rapidash,oltre alla
“principessa PokèEdo”,c’era
anche un paffuto Jigglypuff.
-Chi siete voi?- chiese di nuovo,con
fare altezzoso.
Probabilmente era davvero una
principessa,o una granduchessa,o
qualcosa del genere.
-Non ci crederebbe,se glielo
dicessimo,signorina.- disse
Beatriz,grattandosi il retro della testa con fare dubbioso.
–In realtà non lo
sappiamo nemmeno noi!-.
Un’espressione stupita si
dipinse sul volto della giovane a
cavallo.
-Come non lo sapete? Non sarete per
caso alleati di mio
fratello,vero?!-.
-Dipende,chi è tuo
fratello?- Bea.
Ninetales si sbattè la
coda sul muso.
-Susi,la mia amica stupida voleva
dire che noi non
conosciamo né voi né vostro fratello, signorina.-.
Intanto Crip aveva assunto la sua
Versione pokèmon ed era
diventato due volte più grosso di quanto il suo precedente
corpo non lo fosse
già.
-Da dove venite?- continuò
a chiedere la princiessa.
-Io sono Ninetales,e lei è
mia…diciamo figlia,Beatriz. E lui
è un Kasai.- disse indicando il Pokemon
Canedifuoco,piuttosto perplesso.
-La tua specie di Pokèmon
l’ho già vista,fa parte del nostro
esercito,ma il Kasai…non l’ho mai sentito. Da dove
venite,stranieri?-.
-Presumo,dal futuro,e da una regione
lontana,Jhks.- rispose
la dorata.
-La vostra storia ha
dell’inverosimile.- concluse la fucsia
– e comunque,anche la vostra parentela è
inverosimile! Tu sei un Pokèmon,mentre
lei è un’umana.- disse ancora,indicando prima
Ninetales e poi Beatriz.
-E chi te l’ha detto?-la
mezza bionda mezza mora.
-Io sono un Ninetales in forma
umana,e se tu vivessi nella
nostra epoca,capiresti che viaggi spaziotemporali sono la cosa
più normale che
potrebbe accadere! E comunque,guarda i nostri vestiti!-.
L’ultima dichiarazione del
Pokèmon HF convinse la
ragazza,che scese dal Rapidash.
-Salve,io sono Oichi. Sono la figlia
di un generale che ora
è in battaglia contro mio fratello maggiore. Sono
preoccupata,mio padre è
abbastanza anziano,è per questo che vado giorno e notte
pattugliando le
campagne e i feudi.Venite,vi accompagno a casa di Oakley,lei
è una veggente che
sa tutto,vi aiuterà.-.
************* ************** A casa
di Oakley
************************
-Se ho capito bene,voi tre avete
raccolto una pietra che vi
ha teletrasportati in questa epoca,e che boi siete tre
Pokèmon dai poteri
straordinari,è così?- chiese Oakley,la quale non
era una “vecchia rugosa” come
si aspettava Beatriz.
Era una donna sui quarantacinque
anni,capelli marroni e
occhi nocciola.
Normale.
La donna prese tra le mani una specie
di sfera di cristallo
e ci scrutò dentro.
-Non vedo soluzione,per ora.-
concluse,sospirando. –Perché
non vi fermate qui? Ci sono delle stanze libere accanto a quelle dei
miei
figli,che sono in perlustrazione.-.
Il trio si scambiò
un’occhiata indagatoria,poi Beatriz fece
un cenno d’assenso con la testa.
-Solo una domanda. I vostri figli
sono maschi o…?-.
-BEA!- ululò Ninetales.
-E’per sapere quanti giri
di chiave devo dare alla porta!-
si giustificò la ragazzavolpe.
-No,sono un maschio e una femmina. E
mio figlio è una
persona molto posata.- rispose subito la donna.
-E poi è troppo grande per
te,ha quattordici anni.-.
-Scusi,lei quanti anni mi
darebbe,due?- chiese ancora la
ragazza ironica.
Oakley sgranò gli occhi.
-Tu hai quattordici anni?!-.
-A meno che non sia tornata indietro
con gli anni sì!-.
Mentre salivano,accompagnati da
Oichi,Ninetales disse alla
figlia:
-Guarda che qui le chiavi non sono
ancora state inventate!-.
********************** Post Capitolum
************************
Salve,eccoci al Post Capitolum.
Tutta questa masnada su come si sono
incontrati i
protagonisti della long è un po sbilenca,come avrete capito,
ma il prossimo
capitolo prometto,no,anzi,GIURO SU TUTTI I MIEI GIOCHI DI
POKèMON, che sarà
entusiasmante,e presenterò il cattivo della storia.
White D.N.
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Capitolo 2 *** Nobunaga il conquistatore ***
La notte passò abbastanza
lentamente per le due,ma
soprattutto per Ninetales,che non aveva dormito molto,dato che Beatriz
ronfava
come un elefante che sta risucchiando l’acqua da un laghetto.
Si svegliarono con le note degli
Skillet sul cellulare della
giovane kitsune mezza bionda e
mezza
mora.
-Bea,mi dici perché cavolo
ti piacciono tanto ‘sta canzone
degli Skillet?- mugugnò appena appena la Volpe
Dorata,stiracchiandosi e
sbadigliando rumorosamente nelle orecchie della padroncina,ancora mezza
assopita.
Era incredibile che quella ragazzina
riuscisse a dormire
anche con la musica rock nelle orecchie,ma d’altronde,se non
fosse così,non
potrebbe essere Bea!
-Che cosa?
Ah,sì,…ehm…perché
è bella!- rispose un po più
brillante,alzandosi a fatica dal lettone.
-E mi dici perché cavolo
HAI PUNTATO LA SVEGLIA!?!- cominciò
di nuovo a strillare la kitsune dorata, spegendo il cellulare sul
comodino
accanto a Bea.
-Sì,dunque…vediamo…ah
già,perché credevo che oggi ci saremmo
svegliati in casa nostra alle nove e mezza, ma se siamo qui
è perchè tu hai
annusato quell’affare che ci ha teletrasportati tutti e tre
qui! E quindi è
colpa tua!- si scaricò di dosso la responsabilità
la giovane,agitando il dito
contro la sua migliore amica, che si sentì tirata in causa
ingiustamente.
-Io?! Beh,ti ricordo che è
stato Crip a trovare quella
maledetta pietra,e se LUI non l’avesse trovata,IO non
l’avrei esaminata e NOI
saremmo ancora a casa nostra a bearci della NOSTRA PISCINA!- si difese,
puntando anche lei una
delle nove code
verso l’ “indiziato”.
Crip,o meglio Kasai(incredibile ma
vero!) stava ancora
dormendo.
-Kasai,sveglia! Svegliati,su!- ma era
tutto inutile.
Fu la dorata a svegliarlo con un
violento battito d’ali,e
dato che c’era,buttò a terra anche qualche oggetto
ornamentale che era appeso
alle pareti,suscitando l’ira della padrona.
-Ma che sei? Deficiente? Adesso cosa
diciamo ai
proprietari?- chiese giustamente infuriata lei.
-SAAAAAAAAALVE A TUTTI,GENTE!-
trillò appena sveglio il
cagnolone,che subito dopo fu “coccolato
amorevolmente” da Ninetales.
-Tu pezzo di idiota che non sei
altro!- scandì attentamente
Ninetales,schiaffeggiandolo. –E’ colpa tua se ora
siamo in questa epoca!-.
Tutt’un tratto si
udì il rumore della porta scorrevole che
si apriva lentamente e entrava qualcuno,dal passo leggero.
Era Oichi infatti,e quando
oltrepassò la soglia della camera
dei tre vide la seguente scena:
Ninetales avvinghiata al collo di
Kasai con tutte le code
meno una ,Bea avvinghiata alla coda di Ninetales che era ancora libera
e la
coda di Bea avvinghiata a qualcosa che potesse fare da
“zavorra” per aiutarla a
staccare la sua volpe dal collo del cane\pokèmon,semi
soffocato.
-Ehm,…se vi disturbo,torno
in un altro momento.- disse lei
un po scandalizzata dalla visione.
-Non preoccuparti!- cercò
di rassicurarla la giovane kitsune
Bianca,ancora intenta a staccare dal collo di Kasai le zampette
delicate di
Ninetales,nonché le sue code.-Fanno sempre così,
è il loro modo di dirsi che si
vogliono bene!-.
-IO VOLER BENE A QUESTO COSO!?!?-
urlò dopo che la padrona
ebbe parlato. –IO APPARTENGO SOLO E SOLTANTO A UMBREON!-
poi,staccandosi dal
gozzo del povero cane quasi morto, fu per lei come risvegliarsi da una
specie
di coma.
-I cuccioli! E Umbreon! Accidenti,e
come faranno loro?!-.
-Nah,Umbry se la sa cavare!- le disse
Beatriz,dandole una
pacca sulla schiena.
“
Speriamo…” si ripetè nella mente,non
tanto convinta.
******************** Nel
presente… *********************
-Sì,come ti dicevo
Glade...EHI,Flareon! Subito giù da quel
lampadario! AH! Ma non ho detto di tirare giù il
lampadario!- faceva
Umbreon,mentre contemporaneamente stirava,parlava al telefono e teneva
d’occhio
i cuccioli.
-Accidenti,ma quando torna Niny?- si
chiedeva stanco.
************************** Nel
Passato…
****************************
Ormai le due si erano alzate e
sistemate,e Kasai fu
costretto a rientrare nella sua Pokèball,per non causare
più ritardi, litigi o
catastrofi naturali,come ad esempio far arrabbiare Ninetales.
La donna che si era offerta di
ospitarle finche non
sarebbero riuscite a tornare a casa era molto gentile: aveva fornito
loro dei
kimono splendidi,anche se la lunghezza della gonna suscitò
un po di ostilità da
parte di Beatriz,che si lamentò di quanto fosse corta,ma
dopo qualche ramanzina
si addolcì.
Il cielo azzurro era già
splendido da sé,non c’era bisogno
di tende o paravento colorati per renderlo ancora più
bello,pensava
poeticamente Beatriz nella zucca apparentemente vuota.
Qualcosa però
turbò all’improvviso la tranquillità di
quel
cielo.
Rumori di spade,e di combattimento,e
di cavalli al galoppo.
E poi grida di una ragazza.
-Oichi!- la riconobbero subito le due
kitsune.
-Dobbiamo andre ad aiutarla! Presto!-
trillò vivace
Bea,piuttosto preoccupata per la nuova amica,ma fu bloccata sulla
soglia da
Oakley,la quale disse:
-Ma che vorresti fare? Affrontare
Nobunaga senza armi e
senza armatura?-.
La giovane rimase perplessa.
-Perché dovrei avere paura
di questo Nobunaga? E’
il fratello di Oichi,a quanto ho capito!-.
-Sì,ma è
diventato un conquistatore,ed è molto pericoloso.
Non fare pazzie,e lascia almeno che io ti doni queste.- aggiunse la
donna,indicando qualcosa di luccicante sul tavolo.
Una lucentissima armatura argentata e
una splendida
katana,simile a quella di Oichi,ma più lunga e affilata.
-Appartenevano al padre di Oichi.-.
Beatriz le osservò per
pochi secondi,poi sentì di nuovo
delle grida,ma questa volta di uomini assieme alla voce della loro
amica che
implorava aiuto.
-Non c’è tempo
per mettermi l’armatura,perciò prenderò
solo
la katana. Grazie Oakley!- concluse lei afferrando la spada giapponese
e
salutando con l’altra mano la donna.
Correndo giù per la
collina sulla quale era situata la casa
della signora,Beatriz ebbe modo di capire la situazione.
C’erano come minimo venti
uomini,una piccola truppa, cinque
dei quali avevano accerchiato Oichi,quattro di loro la tenevano
ferma,mentre
uno sguainava la spada.
-Aiuto!- continuava a gridare lei.
-Piantala di gridare,tanto non
verrà nessuno!- esclamò
quello che alla giovane kitsune sulle prime sembrò un
barbone della metropolitana
di Milano. –Fate di lei quello che volete.- ordinò
poi indicando la ragazza
fucsia,spaventata a dire poco.
-AIUTOOOOO!-.
-Hei,non hai sentito quello che ha
detto tuo fratello? Non
ti salverà NESSUNO!- sentenziò l’uomo
che aveva la spada in mano.
-E ora,se non ti spiace,ci divertiamo
un po!- acconsentì un
altro.
-Sì,hai capito che
intendiamo,vero?- disse poi un altro
ancora,tirandole giù un po del kimono.
-Aiutoooooooo!-.
-Non
verrà NESSUNO!-.
-Beh!-
esclamò dall’alto Beatriz
–Allora io sono quel NESSUNO che
la
aiuterà!- disse sguainando anche lei la katana,correndo
giù per la collina.
-Bea!-
sussurrò sollevata Oichi.
-E
quella mocciosa chi è?- si
chiese l’uomo con la coda nera da barboncino.
I
cinque la lasciarono,per poi
accanirsi sulla mezza mora mezza bionda,prontamente sconfitti dalla
proverbiale
potenza che racchiudeva in sé la volpe.
Ninetales
si occupò di dare loro
il benservito con un attacco Lanciafiamme fortissimo.
Beatriz
prese in braccio la sua
nuova amica,facendola arrossire un po.
-Ehi,tutto
bene?- le
chiese,mettendole una mano sulla fronte in modo amichevole.
-Ehm…sì,abbastanza.-
mormorò
arrossendo lei. –Ma ora mettimi giù.-.
-Bene,sono
contenta. E ora…-
disse mettendo a terra Oichi e sguainando nuovamente la spada
– A noi due, barboncino
nero!- esclamò alzando in aria il braccio.
-Stai
attenta ti prego,quello è
mio fratello. E’ bravissimo con la katana. Gliel’ha
insegnato mio…- ma si
bloccò con una smorfia di dolore sulla faccia.
Quella
che aveva in mano Beatriz
era l’unica katana di suo padre,il che significava
che…
-Dunque
dunque,ma chi abbiamo
qui? Una mocciosa come mia sorella che vuole difendere a tutti i costi
la
regionedi Aurora con i suoi due amichetti!- la sbeffeggiò
l’uomo a
cavallo,estraendo la sua spada nera come la pece.
-Beh,non
mi sembra di essere
debole,non come i tuoi soldati!- gli rispose per le rime la giovane
kitsune
Bianca,accarezzando sulla collottola la sua Volpe a nove code.
-Stai
attenta a come
parli,ragazzina!- la ammonì lui. –Io sono
Nobunaga.-.
Gli
occhi di lei si fecero due
fessure maligne e taglienti .
-Io
sono Beatriz,colei che porrà
fine alle tue conquiste!-.
Nobunaga
scese da
cavallo,cominciando a far vibrare la spada, e assestando un colpo
feroce alla
terra per spaventare la ragazzina,la quale però fece uno
sbadiglio,come per
sfotterlo.
A
quella reazione il nero assegnò
un colpo con la katana,cercando di colpirla.
Ma
Beatriz aveva i riflessi
pronti e si scansò di colp,inibendo con la sua spada
l’attacco del nemico.
-Conquistatore
del cavolo! Non
sai nemmeno usare una katana piccolina come quella!- lo
schernì lei,
difendendosi frontamente dai colpi.
A
quel punto Nobunaga ritrasse la
sua katana e rimontò sul cavallo.
-Un
giorno ci rivedremo,mocciosa
insolente.- la minacciò.
-Oh,puoi
ben giurarci! E quando
accadrà,io avrò liberato tutti i regni che tu
conquisterai,contaci.- sibilò la
Kitsune Bianca,riponendo la spada nella copertura.
L’uomo
la fulminò con uno
sguardo,dopo di chè diede l’ordine di ritirarsi.
In
pochi minuti nella pianura
rimasero solo Beatriz,Ninetales e Oichi,la quale chiese subito dopo:
-Beatriz,chi
ti ha dato quella
katana?-.
****COMMENTI
DELL’AUTRICE E ALTRI
PERSONAGGI CHE NON NE VOGLIONO SPAERE DI STARSENE A CASINA LORO! ****
W:
Salve gente! Innanzitutto devo
ringraziare due persone,e poi passiamo ad analizzare il capitolo!
Ringrazio
apertamente Absol Night
Star perché sta seguendo con entusiasmo e passione la mia
altra long, e poi
anche una dedica a un nuovo recensore,Shadow Mewtwo 99,che spero
continuerà a
seguirmi.
Ni:
Blah blah blah,passiamo al
capitolo,forza patita degli Skillet!
W:
Chiudi il becco! Dunque,questo
non è uno dei miei migliori capitoli,lo so,ma non
rimroveratemi, dovevo
studiare storia (grazie prof!)… L
Allora,come
avevo promesso ho
aggiunto il cattivo della storia,Nobunaga, e anche qualche
combattimento. Vi
chiedo un favore.
Stabilite
voi se è adatto il
rating verde,perché a me non sembra tanto…
Bene,a
presto!
White
D.N. J J
J
|
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Capitolo 3 *** Now,I Am Phoenix ***
-Bea,chi ti ha dato quella spada?-
chiese Oichi,cercando di
trattenere le lacrime.
La giovane kitsune bianca diede una
rapidissima occhiata
all’impugnatura dell’arma,anche se non era una cosa
così rilevante,ma a lei
piaceva esaminare le cose che aveva.
-Me l’ha data Oakley,e
insieme c’era anche un’armatura,ma
non hoo avuto il tempo di metterla perché tu strillavi come
un falco. Sembrava
che ti stessero uccidendo. Per fortuna non è stato
così!- le rispose.
La ragazza dai capelli fucsia stava
per lasciare che le
lacrime sgorgassero giù dai suoi occhi celurei, ma raccolse
tutte le speranze
che le erano rimaste e fece un’ultima domanda,con la voce
tremolante:
-Di che colore era
l’armatura?-.
Una speranza infranta.
-Argento.-.
Fiumi di acqua impetuosa,questo
divennero gli occhi della
giovane,che cominciò a correre su per la collina, in
direzione della casa di
Oakley.
Raggiungendo la porta color della
terra,si ripromise di non
versare più una singola lacrima e di porre fine ai suoi
dubbi,quelli che
l’assillavano da quando suo padre partì per la
guerra contro Nobunaga e non
tornò più per mesi e mesi.
La aprì con impeto
inconsueto.
La cosa fece capire subito a Oakley
che la sua protetta
aveva capito.
-Allora? Non hai niente da dirmi?-
fece la fucsia,a braccia
incrociate.
La
donna cercò di
rassicurla con lo sguardo,ma Oichi non demordeva.
-E va bene,è ora della
verità…- sospirò la castana,alzando
lo sguardo al cielo –Tuo padre…è morto.
E’ stato tuo fratello a riportare a
casa l’armatura e la katana.-.
L’espressione sul volto
della ragazza era indescrivibile;
era un misto tra felicità,odio,rabbia.
La felicità di non aver
più quel peso sul cuore e di aver
saputo finalmente la verità,l’odio verso chi
l’aveva tenuta allo scuro di un
fatto così importante e la rabbia che suo padre fosse stato
ucciso da Nobunaga,
suo figlio.
A quel punto trattenere le lacrime
era l’ultima cosa che
voleva,perciò diede libero sfogo alle emozioni.
Si gettò a terra e si
coprì il viso con le mani,cercando di
reprimere anche i singhiozzi,operazione che risultò
fallimentare.
La porta color cacao si
spalancò di nuovo,ma questa volta
più tranquillamente.
Infatti era appena entrata
Beatriz,seguita a ruota da
Ninetales in versione Pokèmon.
Inutile dire che la situazione era
piuttosto strana agli
occhi delle due Volpi.
La stanza color avorio era in
contrasto con la scena che si
stava svolgendo al suo interno.
-Oichi,come va,tutto bene?- chiese la
giovane kitsune
bianca,chinandosi.
-Umpf…probabilmente
è simasta scioccata dall’esperienza che
ha avuto con quei soldati,la sravano per violentare.- disse Ninetales
tranquilla,ma subito dopo aggiunse,in tono ironico
con un sorrisetto malefico:
-O forse ha paura della tua brutta
faccia,Bea!-.
Lei si girò dalla parte
della sua compagna di viaggio e le
rispose,anch’essa con il sorriso malefico tipico delle
Kitsune.
-Cara la mia Niny,devo forse
raccontare che cosa fate tu e
Umbry la notte quando siete in camera da soli? E ne avete fatto davvero
tanto,per avere QUATTORDICI figli!-.
-Sei la solita guastafeste!- si
lamentò la volpe dorata a
nove code.
Oichi stava per andarsene,quando le
mani di Beatriz la
bloccarono,prendendola per i fianchi.
-CHE STAI FACENDO?-
strillò la ragazza umana,intimidita.
-Sto cercando di farti ragionare!
E’ una cosa del tutto
normale che tu ti senta così,ma cerca di calmarti! Lo so
bene che una perdita
del genere è la cosa più brutta che possa
capitare,per mano di tuo fratello poi
è ancora peggio! -.
Sulle prime Oichi non capì
come la kitsune fosse riuscita a
capire la situazione in meno di un minuto, ma la tranquillizzarono le
spiegazioni di lei.
-Come ho fatto a capire tutto questo
in una frazione di
secondo? Sono una volpe,leggo nella mente delle persone,io.-.
-Ah.- riuscì solo a dire.
Oakley intanto stava prendendo
l’armatura del padre di Oichi
e la stava porgendo alla volpe,che aveva mollato la presa sui fianchi
della
sopracitata,che si era calmata un po.
-Se la signorina vuole può
appoggiare qui la katana,non
credo che le servirà più.- le disse.
Beatriz porse la spada alla
donna,appoggiandola
sull’armatura color argento dai riflessi bianchi.
-E ora chi difenderà la
nostra regione?- sospirò Oichi,che
aveva ripreso il possesso delle sue facoltà fisiche e
mentali,a pugni
stretti,seduta su una specie di divano dell’epoca ,coperto da
un telo di futon
rosso come il fuoco e decorato con mille fiori di loto bianco,dai quali
facevano capolino delle piccole e grandi foglie verde smeraldo.
La donna ripose gli oggetti e subito
dopo si sedette pure
lei sul “divano”,reggendosi la testa con la mano e
massaggiandosi la tempia con
l’altra.
-Nessuno. Siamo
spacciati…- sussurrò tristemente.
-I miei figli sono troppo inesperti
di Pokèmon e anche
di combattimenti con le spade. Da soli
non ce la farebbero mai…- aggiunse.
La ragazza volpe rizzò le
orecchie.
-IO! CI SONO IO! VI POSSO AIUTARE IO!
IIIIIIIIOOOOOOOOOOO!!!- ululò la mezza bionda mezza mora,
cercando di farsi
notare,saltellando come una stupida per tutta la stanza,facendo cadere
da un
mobiletto lì vicino alcuni ninnoli,ma non sembrò
rendersene conto.
-Ha detto che vi può
aiutare lei.- si spiegò Ninetales,senza
però troppo bisogno di spiegare niente alle due,che tra
l’altro avevano una
faccia tra il divertito e il preoccupato.
-Tranquille,fa sempre
così!-.
-Datemi una katana e io
farò fuori per sempre i nemici!-
esclamò convinta la kitsune bianca,scodinzolando con tutte e
nove le code.
***Dopo aver convinto le
due…***
Andarono tutte insieme a far prendere
le misure per
l’armatura e il kimono di Beatriz.
Di una nuova katana non ce
n’era bisogno,dato che quella che
aveva avuto il padre di Oichi era più che perfetta per la
ragazza,al contrario
dell’armatura,che era troppo grande per lei.
-Di che colore lo preferisce il
kimono,signorina?- chiese il
commerciante.
-Bianco. Il bianco è il
mio colore preferito,insieme al
giallo e al rosso.- rispose trillante la giovane.
-Guarda che non
importa a nessuno!- la ammonì prontamente
Ninetales,sdraiata sullo
scomodo pavimento di legno andato a male.
Oichi si incuriosì del
perché proporio quel colore.
*** Fuori dal negozio…***
-Beatriz…come mai ti piace
il bianco?- si decise a
chiederlo.
-Perché…non
è una storia tanto per la quale…poi con quello
che stai passando tu…- cercava di sviare la kitsune.
-Non preoccuparti,raccontami.-la
rassicurò la fucsia.
La bianca si sedette su un muretto
lì vicino,seguita
dall’amica.
-Quando è morta mia
mamma…la mia vera mamma,Ninetales mi ha
presa con sé. Io dormivo sempre con mia mamma e questo mi ha
portata a
rannicchiarmi tra le code di Niny,le voglio un mondo di
bene… ma il motivo per
cui amo il bianco è un altro. Al funerale di
Antonella,cioè mia madre,o quella
che mi ha fatta nascere,c’erano ghirlande di rose bianche. Ho
chiesto il perché
alla mia Niny, e lei mi ha spiegato che il bianco è il
colore della
giustizia,della bontà e della purezza di cuore. Da quel
momento il mio colore
preferito è stato il bianco,e lo è ancora
adesso.-.
-Quanti anni avevi quando
è morta?- chiese Oichi,sentendosi
un po in colpa per quella confesione così privata e dolorosa.
-Sei,è per questo che non
mi ricordo molto di lei.- disse
lei,stringendo tra le mani un ciondolo di colore blu con una rosa
bianca
disegnata in rilievo sopra.
-Ma che bel ciondolo! Posso
vederlo?-esclamò
l’umana,cercando di sviare un po il discorso.
La kitsune glielo porse,dandole una
pacca sulla spalla.
-Non preoccuparti! Non è
così doloroso per me parlarne. Ora
ho Ninetales come mamma. E lei è la miglior mamma che si
possa desiderare!- la
rassicurò raggiante lei.
-Sei molto affezionata alla tua
“mamma”,vero?-.
-Sì,non so come farei
senza di lei.Ma forse ti sto…-.
-Non preoccuparti.-.
Oichi esaminò con
attenzione il ciondolo e scoprì che era un
medaglione portafoto.
-Posso aprirlo?-.
Beatriz annuì.
Al suo interno c’era una
foto di un gruppo di Pokèmon
piuttosto numeroso,e sull’altra metà (è
un medaglione piuttosto grande) vi era
posizionata una foto di Ninetales.
Glielo
restituì,appoggiandolo sul muretto.
-Bello. Ma tu non ci sei? In una
foto,intendo.- chiese
Oichi,fissando le due matà della collana.
-Sì,solo che tu non puoi
riconoscermi. Guarda,sono questa
qui.- disse,prendendo in mano il ciondolo e mostrando una volpe bianca
dalle
grandi ali e con nove code piuttosto vaporose e candide,come il suo
mantello.
Tra le altre figure che apparivano
nella stampa c’erano
Ninetales,un Umbreon,un Eevee,una Vulpix e un Flareon,oltre a Bea.
Dalle zampe muscolose della kitsune
in fprma volpina si
facevano appena appena vedere due piccoli Shaymin, uno cromatico e uno
normale.
-Questi tre sono i miei
fratellini,mentre l’Umbreon qui
sopra è il mio papà adottivo.- spiegò
indicandoli sulla fotografia.
-E questi due sotto di te chi sono?-.
-Sono i miei Pokèmon.-.
Silenzio mortale.
Alto nel cielo si era già
disegnato il tramonto,con le sue
splendide sfumature rosso,giallo e arancioni.
I Wingull volavano verso il sole,che
li faceva risultare
neri alla vista di qualunque creatura che li mirasse.
-Stai bene con la tua famiglia
adottiva?-.
-Io,essendo una kitsune,sto
benissimo. Se non ci fosse stata
la mia Niny,credo che a quest’ora non sarei qui a parlare con
te.-.
Silenzio ancora una volta.
-Ti va di sentire un po di musica?-
le chiese
Beatriz,estraendo dalla tasca del giubbotto il cellulare.
-Pensa,con questo affare puoi
ascoltare la musica che ti
piace di più! Devi solo scaricarla!-.
Mise una cuffietta nel suo orecchio e
una in quello di Oichi
e fece partire “Stronger than ever” di Christina
Aguilera,una delle sue
cantanti preferite.
Seguirono tutta la playlist degli
Skillet e poi una dedicata
a “Pokèmon;le colonne sonore”e di
Shakira, pre finire in bellezza.
-D’ora in poi il mio nome
di battaglia sarà Phoenix.-
esclamò Beatriz togliendo la cuffietta.
Ninetales le guardava da dentro il
negozio.
-Sono contenta della tua
decisione,Bea. Sei proprio come
me…-.
***COMMENTI DELL’AUTRICE***
SALVEEEE!!! Scusatemi per
l’attesa,ma stavo male questi
giorni. Ma ora rieccomi più White di White!
Un ringraziamento speciale va a
Shadow Mewtwo 99,che mi ha
dato dei validissimi suggerimenti per rendere la storia ancora
più
leggibile,perché di bella non si può parlare!
Ho cercato di seguirli alla meglio,ma
sono ancora un po
tanto inesperta!
In questo capitolo
c’è un po della mia VERA storia.
Ci terrei a precisare che la storia
in cui spiego il perché
del mio colore preferito non è DEL TUTTO frutto della mia
immaginazione,queste
cose mi sono successe davvero…purtroppo…
Un piccolo tributo a mia madre in un
momento di nostalgia.
P.S.; Buona festa della donna!
White D.N.
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Capitolo 4 *** Due nuovi amici...forse. ***
La
notte.
Il
momento
della giornata favorito da Beatriz e Ninetales.
Quella
sera
il cielo era particolarmente scuro,tanto che le stelle sembravano
staccarsi
dalla volta e voler fuggire sulla terra.
Pensieri
romantici passavano per la testa della volpe dorata,riguardanti gli
altri suoi
figli e Umbreon, il suo fidanzato,che se la stava
cavando…non molto bene.
L’esatto
contrario pensava Beatriz,che rifletteva,come di consueto,sul
significato della
guerra e delle conquiste.
Che
senso
aveva uccidere delle persone innocenti?
Che
senso
aveva ridurre un’intera popolazione in schiavitù?
Nonostante
l’aspetto ingannevole e il suo molto dubbio comportamento,la
ragazza volpe
esprimeva molti di questi concetti anche a voce alta.
C’era
molto
silenzio.
Che
fu
straziato da una domanda di Ninetales.
-Bea,tutto
bene?-.
Lei
si
lasciò scompigliare i capelli dal dolce venticello che
soffiava lì vicino.
-Sì…o
forse
no…non lo so…mi dispiace per
Oichi….è una ragazza così
buona…- fece una breve
pausa di suspance -…al contrario di suo fratello!-.
-Beh,intanto
lui si è beccatto una bella ferita della tua katana,quindi
per un po abbasserà
la cresta!- esclamò la kitsune,scodinzolando maliziosamente
con alcune delle
nove code proprio davanti al suo naso.
-Sì…ho
voglia di dare un’occhiata al gruppo della classe.- disse un
pochino più
allegra, estraendo velocemente dalla tasca del suo giubbotto il
cellulare con
gli stiker a forma di zampa di cane dorata sul retro. Lo accese ancora
più
rapidamente e sgusciò subito tra le icone,incrociando
finalmente quella di
Whatsapp (non so come si scrive) e cliccandola energicamente.
Sullo
schermo semi distrutto dai morsi apparve la finestrella con tutte le
chat che
aveva fatto fino ad allora.
-Becan,Aliss,Carlos,Rùben,
AH!,eccolo,il gruppo della classe!- esultò,indicando
l’icona del gruppo,una
foto in cui c’erano tutti i suoi compagni di classe.
L’immagine
era molto buffa,e c’era qualcuno che si era messo in una posa
assurda,chi non
lo aveva fatto apposta ma era comunque divertente,e poi c’era
Bea. Accanto a
lei c’era un altro ragazzo dai capelli marroni e con un golf
di lana
azzurrino…e c’era anche il famoso
“Becan”,soprannome dato ad un ragazino
piuttosto basso e goffo,dai capelli biondi e con gli occhi verdognoli.
In
realtà il
suo nome era Gabryell,ma tutta la classe lo chiamava con il suo
soprannome
storpiato, cioè Becan.
Era
in una
posa davvero assurda!
Bea
era di
fianco a lui e stava starnutendo rumorosamente (non si può
sapere,ma dalla
faccia che aveva nella foto si capisce che stava starnutendo
l’anima!),e lui si
era ritratto,ovviamente,ma con una gambetta sottile che poggiava sul
pavimento
e l’altra che si sollevava moltissimo da terra,per evitare
che il…macarro di
Beatriz gli finisse sulle scarpe,con una faccia davvero indescrivibile!
Ma
proprio
quando la ragazza stava per cliccare sull’icona,rimise la
mano a terra e
mormorò:
-Non
può
arrivarmi nessun messaggio qui…non è
grave…- ma la cosa era grave eccome.
Da
quasi
nove anni,da quando Antonella ci aveva lasciati,lei fu “messa
in disparte” da
tutti i suoi famigliari, visto che poco dopo naque il cugino di secondo
grado,Symone.
Lei,una
bimba di sei anni,timida e indifesa (dopo è cambiata grazie
a Ninetales),da
sola contro tuttti, anche perché dopo altri due anni venne
messa a conoscenza di
essere stata un grande errore,che i suoi genitori non la volevano e che
c’era
stata una lotta per chi dovesse accaparrarsela dopo la morte della
madre.
Era
sola
contro un mondo crudele e contro delle persone ancora più
crudeli,che cercavano
di trasformarla in argilla,cosìcchè potessero
modellarla a loro piacimento.
Ninetales
si
oppose fermamente a tutto questo,e riuscì a tirare su la sua
piccola protetta
nel modo più giusto.
-Non
ci
pensare. Torniamo in casa.- le disse.
Beatriz
sospirò e la seguì.
***
La
notte,come sempre,passò velocemente per i tre amici.
Questa
volta
si potè dormire in santa pace fino ad un’ora
decente,visto che la proprietaria
del cellulare era stata debitamente minacciata da Ninetales,che aveva
usato il
solito buon vecchio “Se metti la sveglia ti stacco la testa a
morsi!”.
In
realtà
non le dispiaque affatto non inserire la sveglia.
Quella
notte
si era abbandonata ai sogni,proprio come Ninetales,riguardanti il suo
Nate,il
suo ragazzo.
-Come
starà
lui?- si chiese,alzandosi e stiracchiandosi pigramente sotto le coperte
profumate di lavanda, tanto calde e comode.
-BEATRIZ!
NINETALES! KASAI!- urlò Oichi.
-AH,PERFETTO!
ADESSO CHE LA SVEGLIA NON C’E’ TI CI METTI TU A
FARE DA SVEGLIA!- fu la
“gentilissima” risposta di Ninetales.
-VENITE
GIU’,PRESTO! DEVO PRESENTARVI QUALCUNO!- continuava la fucsia.
-Ronf…Crip,Crip,Crip,Crip,Crip…onf…Crip,Crip,Crip,Crip…RONF!!!-
era anche abbastanza evidente che Kasai dormiva ancora,con il moccio
che colava
dal naso e gli occhi serrati come delle porte blindate.
La
ragazza
dai capelli bicolore si precipitò sul “cadavere
incosciente”del
cane\Pokèmon,prima che la kitsune sua compagna distruggesse
altri quadri o
ninnoli…o ancora peggio le sue ossa!
-Dai,su! Sveglia ronfone!-
lo incitò,agitando
il corpo mastodontico.
Kasai
si
alzò dalla sua branda borbottando qualcosa di
incomprensibile.
-Dormi
molto
in stile “Gibby”!- esclamò Ninetales,che
si era posizionata alle sue spalle.
-Che
vuoi
dire?-.
-Ma
tu ti
sei mai sentito ronfare?-.
-No.-.
La
kitsune
dorata si mise a ridere.
-Allora
ti
faccio un’imitazione: Ronf….
Ronf…Crip,Crip,Crip,Crip,Crip…onf…Crip,Crip,Crip,Crip,…CRIIIIIIIIIP!!! Ron
ronf….guardatemi,sono un Kasai e ronfo
come Gibby! Ah ah ah ah! Proprio uguale uguale uguale,vero Beat?!-.
Lei
si stava
preparando e non aveva ascoltato una sola parola della loro
conversazione,anche
perché stava pensando a Nate.
***
Ci
misero un
po a prepararsi tutti,ma con tanta tanta…TANTA calma si
riuscì ad andare
d’accordo e a scendere.
Al
piano
inferiore non c’erano solo Oichi e Oakley,ma altri due
personaggi assieme a
loro.
Uno
era un
ragazzo dall’aspetto coraggioso e fiero,dai capelli castano
chiaro,con indosso
una modesta armatura dai colori che ricordavano il tramonto,non in
contrasto
col suo kimino da combattimento,rosso e bianco.
L’altra
era
una ragazza dai lunghi capelli marroni,legati in una coda di
cavallo,con una
piccola meche rosa sulla fine. Anche lei portava una lucente armatura
argentata,di
piccola taglia,sopra un kimono rosa pesco e bianco.
-Ragazzi,vi
presento Koral e Neji. Koral e Neji, vi presento Beatriz,Ninetales e un
rarissimo esemplare di Kasai.- li presentò a vicenda la
ragazza dai capelli
fucsia.
Lui
si
avvicinò al Pkmn per studiarlo meglio.
-Mh…non
mi
pare di averlo mai visto…- sussurrò,avvicinando
ancora di più il volto a quello
di Crip.
-Lasciate
stare,lui fa sempre così!- Esclamò entusiasta la
ragazza,stringendo la mano di
Beatriz – Io sono Koral e lui è mio fratello Neji.
Siamo già al corrente che
alloggiate per un po a casa nostra,e sappiamo anche il
perché.-.
-Storia
buffa,non credi?- chiese un pochetto ironica la mezza mora mezza
bionda,mollando la presa.
-Loro
sono i
miei figli.- disse Oakley,abbracciando con una certa fatica entrambi i
nuovi
arrivati. –Sono ancora in fase di apprendimento.-.
Il
ragazzo,Neji,era
ancora un po diffidente.
Osservava
Beatriz con un certo interesse,e la cosa la infastidì,e non
poco.
***
Il
pranzo,a essere sinceri,non fu uno delli migliori.
Il
perché?
Perché
cucinò Ninetales!
E
come al solito il cibo o cercò di fuggire dal piatto,o
assunse un
colore strano (blu elettrico la torta alle mele) oppure gli spuntarono
due paia
di misteriose zampette dal fondo.
Fu
dopo quel pranzo disgustoso che alcuni si sentirono male,e con
male si intende che TUTTI lo furono!o almeno,tutti,meno Beatriz,che si
concesse
una pausa rilassante sulla distesa d’erba dietro la grande
casa.
Lei
era sdraiata calma e tranquilla e si lasciava accarezzare la
pelle del viso e delle mani dai fili d’erba, quando si
sentì fermare i polsi da
due mani forti.
Era
Neji.
-MA
CHE STAI FACENDO?!?- urlò spaventata,alzandosi tra le sue
braccia.
-Tu
sei una nemica,io lo so!- esclamò convintissimo il moro.
–Me lo
hai dimostrato!-.
-E
quando?-.
-Quando
stamattina mi hai fissato con quell’aria
così…-.
-Così
come? AH!- disse di nuovo lei,ancora più
spaventata,perché il
ragazzo aveva cominciato a toccarla sui fianchi.
-Così
sinistra. Ammettilo!- concluse dopo una lunga riflessione.
-Ma
se eri tu che fissavi me!-.
Dopo
un po entrambi si calmarono,e Beatriz confessò la sua vera
identità.
-E
va bene. Io….sono una Kitsune…-.
***
Commenti dell’autrice ***
Ok,ciao,non
so se questo capitolo è:
1mo:
un crossover
2do:
un capitolo da mettere come “romantico”,visto che
la
protagonista è fidanzata con un altro ragazzo.
Ah,e
un’altra cosa!
Se
vi capita di passare (ovvio che vi capita) sulla home page di
EFP,cliccate su “Aggiungi personaggi”.
Verso
la fine ci dovrebbe essere il nome di Ninetales.
Votatelo,per
favore.
Grazie,
white
D.N.
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