Host

di gunpowder_tea
(/viewuser.php?uid=644229)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fidanzato a domicilio ***
Capitolo 2: *** Cuori in affitto ***
Capitolo 3: *** Happy ending!? ***



Capitolo 1
*** Fidanzato a domicilio ***


Ehm.... Salve a tutti, cari lettori ^^
Losolosoloso che non devo iniziare altre fic quando ne ho un vagone da finire, ma non ho resistito XD 
In seguito a una rottura sentimentale un'amica mi ha consigliato uno shojo per consolarmi, e una delle storielle raccontate nel volumetto che ho trovato mi ha colpito così tanto (mi sono riconosciuta un po' nella protagonista) che ho ben deciso di scopiazzarla e adattarla a fic con i miei pg preferiti ^^
Prima di augurarvi buona lettura apro una breve parentesi su cosa sono gli Host per chi, ignorante come me (l'ho scoperto solo pochi giorni fa), non lo sapesse: gli host sono uomini pagati per una serie di servizi alle clienti che richiedono le loro prestazioni, le quali vanno da semplici appuntamenti fino a rapporti sessuali.
Io l'ho trovato piuttosto divertente dopo essermi informata, perciò vi auguro buona lettura in questo capitoletto introduttivo! Se vi va, lasciate una recensione :*









Hanji, imbarazzata a morte, guardò lo schermo del telefonino che le tremava tra le mani, indugiando sul tasto di chiamata. 


Dopotutto... Era normale voler essere consolata dopo una rottura, no?! Questo sarebbe stato un segreto che non avrebbe mai potuto rivelare a nessuno.

- Che umiliazione... - Mormorò a se stessa.

Erwin, il ragazzo con cui usciva da circa un anno, l'aveva lasciata improvvisamente, Dicendo che si sarebbe sposato con un'altra.
Di punto in bianco si era stufato di lei, inoltre sembrava ci fosse di mezzo anche una gravidanza con quella Maria...

E lei era diventata un peso, la seconda scelta, uno scarto.

Le lacrime iniziarono a salirle agli occhi al solo pensiero di quello che aveva passato. Arrabbiata, scosse la testa e decise di chiamare il numero dell'agenzia digitato sul display.




    *    *    *



- Che genere di uomo le piace? -

- Non mi vanno quelli troppo artefatti - Balbettò - ... Tipo quelli lampadati - Poi si ricordò di Erwin, non voleva qualcuno che le ricordasse lui - E nemmeno biondo. Uno normale... Proprio normale -

- Come uno studente? -

- Esatto. Un tipo normale -

Riagganciò la linea e fece un lungo sospiro, lasciandosi scivolare a terra dal muro al quale era appoggiata.

Che vergogna.

- ... E adesso? Cosa faccio? - Sussurrò a se stessa - Mi lavo, mi trucco... E aspetto? -



    *    *    *



Hanji guardò l'orologio sul muro: erano le 21 e 30 precise quando il suo campanello suonò. Puntualissimo, come promesso dall'agenzia.

Si sistemò i capelli che aveva accuratamente sciolto dalla sua consueta coda e raggiunse la porta, cercando di placare l'ansia e il suo cuore che tamburellava nel petto a un ritmo frenetico a causa dell'imbarazzo, prese un lungo respiro ed aprì.

Quando vide il ragazzo che le si era presentato davanti, arrossì così tanto da sentire le guance bruciare e rimase quasi a bocca aperta. Era davvero bellissimo, nonostante sembrasse poco più grande di lei e, come richiesto, rispecchiasse degli standard di normalità: non era particolarmente alto, aveva capelli neri rasati sulla nuca e tenuti più lunghi sul davanti, e i suoi occhi... Erano sottili e intensi, grigi come l'acciaio.

- Sono Levi, piacere. Mi manda l'agenzia -

Hanji non sapeva cosa dire, non riusciva a parlare. Poi però notò che anche lui sembrava sorpreso.

- Tutto a posto? -

Scosse la testa e abbassò lo sguardo.

- Ehm... Sì -

- Meno male - Sorrise appena - Avevo paura che volessi cambiarmi...-

- Mh? -

Perché, si poteva fare?!

- Oggi mi è andata bene - Disse lui, guardandola con attenzione - Essere chiamato da una ragazza così carina... -

- ... - Proprio un'uscita da Host - Scommetto che lo dici a tutte - Disse facendo una smorfia infastidita.

- Ma come, non sei abituata ai complimenti? Strano... - Disse sorridendo - ...Sei così bella... -

Hanji incrociò le braccia e abbassò il capo.

- Smettila... Mi vergogno! - Borbottò con il viso in fiamme.


In realtà... Ad Hanji faceva un discreto piacere.


Levi era simpatico, anche se un po' troppo serio. Tuttavia, Hanji ebbe l'impressione che lui non potesse farci niente, forse era semplicemente così di natura.

Parlarono un po' fino a quando, quasi improvvisamente, le dita di Levi raggiunsero delicatamente la base della sua schiena a tradimento, sfiorando un lembo di pelle che la maglietta non aveva coperto. Hanji rabbrividì quando lo sentì fare piccoli movimenti circolari con l'indice lungo la sua schiena, andando fino al collo e tornando poi alla vita.

- Cosa stai facendo? - Chiese imbarazzata.

Il ragazzo moro smise di muovere la mano e arretrò un poco, in modo da guardarla negli occhi.

- Secondo te? - Sorrise, posando le labbra sulla sua fronte e scendendo verso il collo, sul quale cominciò a deporre una scia di baci.

Con un movimento rapido, Levi la spinse delicatamente a terra. Poi si fermò per un attimo, il suo respiro caldo le sfiorò i capelli castani e Hanji sentì la tensione fra loro farsi ancora più grande.

Hanji si tirò indietro a sua volta per guardarlo meglio.

- Vuoi farlo? - Chiese imbarazzata, distogliendo in fretta lo sguardo.

Levi tornò a baciarla nell'incavo del collo, poi sfiorò le sue labbra con le proprie.

- Se vuoi, smetto... -

Hanji non rispose, si vergognava troppo, perciò si limitò a chiudere gli occhi.

A poco a poco Levi approfondì il bacio fra loro, inclinando la testa di lato e aprendo la bocca lentamente, toccandole delicatamente le labbra con la lingua. Hanji infine schiuse le labbra a sua volta, rispondendo al suo bacio.

Senza staccarsi da lei, Levi fece scorrere la mano che aleggiava sul suo collo fino alla vita, poi dietro le ginocchia, spingendola verso di lui e attirandola all'altezza dei suoi fianchi. Hanji strinse automaticamente le braccia intorno al collo di lui, rendendo la sua mossa successiva molto più semplice.
Levi la sollevò da terra, portandola sul letto, facendosi cadere insieme sul materasso.

In mezzo a quel vortice di sensazioni e respiri accelerati, Hanji lasciò che il suo istinto avesse la meglio e iniziò a sbottonare la camicia che Levi indossava. Presto tutti i bottoni furono liberati, permettendole di accarezzare con le dita la sua schiena nuda. Nel frattempo, Levi baciò le sue spalle, tirandole la manica del maglione fino a rivelare la sua pelle.

Hanji borbottò qualcosa di incomprensibile quando le mani che la stavano toccando scesero verso i fianchi. Le sue dita stavano passando sotto i suoi jeans, spogliandola poco a poco. 
Chiuse ancora gli occhi, sentendo il tessuto scivolare via poco a poco. Avvicinò la testa al suo ventre, baciandolo in ogni suo punto, per poi saltellare con le labbra fino alla sua bocca per richiedere un bacio avido.
Le sue labbra erano così morbide e il suo corpo così bello... Presto perse il controllo, iniziando ad avvicinare i fianchi a quelli di Levi mentre lui si faceva strada con la mano attraverso le sue cosce, cercando la sua parte più intima.

- Ah... Levi -

Levi la guardò per qualche secondo, sulle sue labbra c'era un leggero sorriso.

- Sei davvero bella - Le sussurrò prima di tornare a baciarla.

La strinse a se, le lenzuola intorno a loro erano disordinate. Con un movimento lento e deciso esplorò il suo corpo, fino a raggiungere un ritmo frenetico.

Sussurri, carezze, sudore, passione... 
In quel momento, erano diventati tutt'uno.


"Quando si parla di un legame fisico tra due persone... Sicuramente era qualcosa come quello che aveva appena provato con lui" Pensò Hanji mentre sfregava divertita la mano dietro la testa di Levi, sentendo il fruscio della testa rasata contro la sua pelle.

- Cosa? - Chiese lui vedendola sorridere.

Hanji scosse la testa con noncuranza e si riappoggiò al materasso.

Non avrebbe mai pensato di poter fare una cosa così audace... Chissà cosa diavolo le era preso.

Ma, in ogni modo, quando il fidanzato in affitto ricevette il compenso per il suo lavoro... Alla fine se ne andò senza nemmeno chiederle il suo nome.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cuori in affitto ***


Hanji fece un lungo sbadiglio mentre percorreva il viale alberato che portava al parco delle scienze dell'università. Per colpa del suo stupido appuntamento a domicilio della sera prima con Levi aveva dormito poco ed ora doveva affrontare la stanchezza ancora prima di iniziare le lezioni. 

Ripensando a Levi, ora che era tornata in lei... Forse un po' si era pentita di averlo fatto.

Inoltre, dopo aver guardato ancora una volta il sito dell'agenzia alla quale apparteneva quel ragazzo... Aveva scoperto che gli host, come regola, non dovevano mai chiedere nulla alla cliente della sua vita privata e nemmeno rivelare niente riguardo la propria.

Non sapeva neanche se le aveva detto il suo vero nome...

Sospirò e nascose il viso nella sua abbondante sciarpa.

Chissà...

- Hanji! -

Zoe si guardò intorno e si riscosse dai suoi pensieri quando sentì il suo nome pronunciato da una voce amica.

- Rico! - La salutò sorridendo.

- Che fortuna! - Esclamò la sua amica, guardando il tabellone degli orari - Alla terza ora non c'è lezione -

Hanji si avvicinò allegramente verso Rico per controllare quando, improvvisamente, la sua attenzione fu catturata da un viso familiare.

Poco lontano da lei, in mezzo alla calca di studenti che stava entrando in facoltà per le lezioni, c'era Levi che stava passeggiando tranquillamente con la testa china su un libro.

- L-levi? - Balbettò Hanji, esterrefatta.

Quando il ragazzo la sentì chiamarlo, si girò verso di lei e impallidì, girandosi in un attimo e incamminandosi nella direzione opposta.

- Ehi! Aspetta! - Gridò Hanji, cercando di farsi strada in mezzo agli altri ragazzi.

- Cosa c'è, Hanji? - Chiese Rico, vedendola agitarsi - Non vieni con noi a bere qualcosa? -

- Scusa... - Mormorò, affrettando il passo.

- Hanji?! -

- Scusa, Rico! - Urlò mentre, senza accorgersene, aveva iniziato a correre.

Hanji prese a correre convulsamente, decisa a raggiungerlo.
Fortunatamente, con il casino mattutino, Levi non era andato troppo lontano e riuscì a scorgerlo nel cortile.

- Levi, aspetta! -

Il ragazzo si fermò e si voltò verso di lei, passandosi una mano tra i capelli, visibilimente in imbarazzo.

- Aaah... -

- Uff! - Ansimò Hanji.

Si ricompose e lo guardò attentamente. Portava un paio di occhiali da lettura che gli davano un'aria intellettuale ed era vestito in maniera assolutamente ordinaria rispetto alla sera prima, anche se il tutto non lo rendeva meno bello. 

- Non ci posso credere! Andiamo alla stessa università! - Esclamò lei.

- Ah... Allora ti chiami Hanji - Sospirò Levi, passandosi una mano sulla fronte - Anche il tuo nome è bello -

- Non cambiare discorso - Balbettò Hanji, sentendo il viso in fiamme - Levi è il tuo vero nome? Oppure è quello che usi sul lavoro? -

Levi la guardò di sottecchi, sospirando di nuovo. Sembrava chiaramente a disagio.

- Hanji, devi scusarmi... - Mormorò lui - Ma sai, nessuni qui all'università sa che faccio questo lavoro. Quindi, anche se ci incontriamo, vorrei che mi lasciassi stare... -

Quelle parole la colpirono come uno schiaffo, e Hanji rimase a bocca aperta. Stupita.

Levi le passò di fianco, poi la sorpassò.

- E, se sarà destino, ci rivedremo -

Ma...

Cosa stava dicendo?



    *    *    *


Qualche giorno dopo, Hanji venne a sapere che il suo nome era Levi Ackerman e che frequentava il terzo anno di chimica. Lei invece era al secondo anno di biologia. Effettivamente, frequentando entrambi un indirizzo scientifico, non era stato troppo strano incontrarsi.
Da quel giorno in cui avevano discusso, tuttavia, non lo aveva più incontrato neanche una volta.

Che la stesse evitando sul serio? 

Lo faceva perché era il tipo di donna che chiamava un host a domicilio? Non gli andava di incontrare di nuovo una donna che era stata una sua "cliente"?

- Hanji? -

Zoe si riscosse dai suoi pensieri di nuovo, notando che aveva ancora la forchetta piena di cibo a mezz'aria e che Rico la stava guardando di sottecchi.

- Oh, scusa - Ridacchiò.

- Sei strana, Hanji - Sospirò Rico - Più del solito.

- Senti, Rico... -

- Sì? -

- Essere ignorati, evitati apertamente... Fa incavolare, vero? -

- Parli di Erwin? -

- ... Ah. No... cioè... -

- Stai ancora a pensare a lui? -

- Ehm... No... - Abbassò lo sguardo.

- Ma fregatene! Non è importante se un ragazzo con cui non stai più ti ignora o ti evita -

- Sì, questo è vero, ma... -

- Secondo me dovresti trovartene uno nuovo, e alla svelta - Poi Rico rise - Non hai incontrato nessuno? Nemmeno l'uomo "del destino"? -

Hanji agitò la forchetta e si fece andare il boccone di traverso al solo parlare di Levi.

- Non parlarne come se fosse una cosa da niente... -

- E poi Erwin ti trattava da schifo! - Continuò Rico - Ti sei fatta lasciare come se niente fosse, sei troppo buona! -

Già, era andata proprio così... Era arrivata a contattare quell'agenzia per cercare di dimenticare quanto Erwin le avesse fatto male.

In fondo, uno che si faceva comprare per denaro come poteva disprezzare lei, dicendo che era una cliente?

Erano entrambi sulla stessa barca.



    *    *    *


Quella sera, Hanji se ne stava seduta per terra appoggiata contro il suo letto, ripassandosi tra le mani il foglietto con il numero dell'agenzia di host.

Osservò più e più volte i caratteri sulla carta, sentendo le guance in fiamme al solo pensiero di chiamarlo.

"Se non sarà destino, lo farò capitare io!" Pensò, digitando rapidamente il numero sul telefono prima di pentiirsene.

Dopo un paio di squilli, l'operatore dell'agenzia rispose con la solita domanda.

- Che tipo di uomo le piace? -

Hanji tossì, imbarazzata, e cercò di non balbettare.

- Ecco, senta, io è la seconda volta che chiamo... -



    *    *    *



Levi arrivò a notte fonda, visto il poco preavviso. Quando Hanji lo vide, lui non aveva l'espressione seria e rilassata come al loro primo incontro, ma sembrava piuttosto imbarazzato.

- ... Ciao - Mormorò lui, con lo sguardo abbassato - ... -

- ... -

- ... Perché non dici niente? -

- Senti chi parla - Hanji lo guardò di sottecchi - Perché all'università mi eviti? -

- Non ti evito, figurati -

- Invece mi stai chiaramente evitando - Sbottò - Se tengo la bocca chiusa... Non c'è problema, no? -

- Perché fai così? - Urlò Levi, alzando lo sguardo imbarazzato e incontrando i suoi occhi - Sai bene che tipo di lavoro faccio, no? Cosa devo fare? Tu sei una cliente! -

- Allora non dovresti trattare le tue clienti così! -

Ma... Cosa le era saltato in mente!?

Levi le diede uno sguardo, poi arrossì di nuovo e guardò altrove.

- Non è che io ti piaccio? - 

Al suono di quelle parole, Hanji sentì il cuore saltare un colpo. Effettivamente, non ci aveva pensato.

- Eh? Cos.. Non ti montare la testa! -

Improvvisamente, Hanji vide Levi sorridere e la mano del ragazzo raggiunse lentamente la sua nuca, attirandola a lui.

- ... Grazie - Sussurrò Levi, appoggiando le labbra sulle sue.

Levi la baciò lentamente, e Hanji sentì il suo corpo sciogliersi. La sua bocca era attenta e languida, scioglieva la sua lingua spingendola oltre le sue labbra andando a sfiorare quella di lei. 
Appoggiò dolcemente le dita sul suo petto, sentendo i muscoli di lui contrarsi sotto il suo tocco.
La mano di Levi si strinse contro la sua schiena, correndo lungo la curva dei suoi fianchi mentre scostava i vestiti. Hanji spostò le gambe, mugolando quando Levi premette la coscia fra le sue. 

- Quello che facciamo noi due... - Ansimò Levi, sfirandole il collo con le labbra - Teniamolo nascosto al mio capo -

- Peché? - Hanji sorrise.

- ... Così - Concluse riprendendo a baciarla.

Scivolò sotto il tessuto, facendo scorrere il palmo della sua mano contro la sua pancia liscia, fino a raggiungere il suo seno.
Hanji gemette contro la sua bocca, stringendosi con più forza contro di lui non appena lo sentì sbottonarle la camicia. La sua bocca poi si mosse fino a morsicarle un capezzolo, e la sottile risata di Hanji si frantumò fino a evolvere in un gemito mentre inarcava la schiena soto di lui.
Levi fece scorrere via anche i suoi pantaloni e afferrò le sue gambe, aprendole e scendendo all'altezza delle ginocchia. Le labbra scesero ancora più in basso, lungo il busto, fino a scivolare dentro le sue cosce. Fece scorrere la lingua lungo la sua pelle e Hanji non riuscì a resistere dall'afferrargli i capelli, rantolando il suo nome.

- Ah... Levi... -

Lui richiamò nuovamente l'attenzone delle sue labbra, togliendosi in fretta i vestiti e spingendosi verso il suo calore pulsante. Le gambe di Hanji si avvolsero intorno alla sua vita, invitandolo a continuare.
Levi si mosse dentro di lei come se fossero due ingranaggi perfettamente incastrati, guadagnando un grido misto a qualcosa che suonava come un "sì" in risposta mentre baciava ogni nervo sensibile del suo collo.
Sistemò i suoi fianchi contro le sue cosce, le quali si sollevarono verso di lui in modo da farlo muovere più velocemente fino a quando, stremati, crollarono una tra le braccia dell'altro.

Hanji rimase avvolta nella sua stretta per un po', fino a quando il suo sguardo non cadde sull'orologio appeso al muro. Si sedette sul letto e controllò meglio l'ora: erano le due e mezza passate.

- Scusa... Ormai non ci sono più treni - Mormorò - Torni a piedi? -

Levi sbuffò e le abbracciò la vita, sistemando la testa sul suo grembo.

- Ah... Non essere cattiva - Sbuffò - Mi metto qui in un angolino, lasciami restare... -

- Va bene - 

Hanji poi prese ad accarezzargli la rapata sulla nuca. Era una sensazione piacevole.

- Io... Non capisco bene quando uno è bravo o no a fare l'amore... -

- Beh, quello è soggettivo - Levi fece spallucce, avvicinandosi alla sua giacca per prendere una sigaretta.

- Ma, ultimamente, ho l'impressione che le persone gentili siano più brave a farlo - Disse accarezzandogli il viso.

- Che paragone stai facendo? - Biascicò Levi mentre trafficava con l'accendino.

- Tra te e il mio ex ragazzo -

Hanji sentì Levi tossire agitato. Quando lo guardò, notò che era arrossito di nuovo. 

- ... -

Era davvero carino quando faceva così.

- Un po' alla volta mi sono stufata di farlo con lui. O meglio, mi sono stancata - Disse abbracciandosi le ginocchia - Alla fine, speravo addirittura che terminasse tutto in fretta... E a volte mi faceva molto male -

- Beh, per quello, da uomo... - Levi trattenne una lunga boffata di fumo e sospirò - Bisognerebbe fare attenzione -

Hanji poi sorrise.

- Non che me ne importi. Tanto ormai non stiamo più insieme - Alzò lo sguardo al cielo, pensierosa - Ora che ci penso, non è mai successo che si fermasse a dormire da me... Comunque con il senno di poi pare che per lui fossi la seconda scelta, quindi... - 

Poi Hanji si riscosse.

- Aspetta! - Disse punzecchiando il braccio di Levi - Come facciamo per l'orario? -

Levi scosse la testa e continuò a fumare tranquillamente.

- Non preoccuparti, ho avvisato il mio capo da un po' -

- Eh? -

- Ho detto che avevo finito il lavoro, altrimenti avrei dovuto chiederti altri soldi -

Poi lui si girò sul letto e le fece spazio.

- Quindi non ti preoccupare e vieni qui - La invitò facendo scorrere la mano tra i suoi capelli.

Hanji esitò per un momento, poi cedette e si lasciò abbandonare al suo abbraccio.


Doveva fare attenzione... O avrebbe rischiato di innamorarsi.



    *    *    *



Il mattino dopo, i due fecero finta di nulla ma Hanji bloccò Levi quando arrivò alla porta.

- Posso richiamarti? -

Per l'ennesima volta lui si passò una mano sul viso. Doveva essere una specie di tic che faceva quando si sentiva in imbarazzo.

- Se chiami l'agenzia, prendono una percentuale molto alta - Tirò poi fuori il suo cellulare e digitò il suo numero - quindi chiamami direttamente -

Le diede un veloce bacio sulle labbra.

- Se mi chiami sul cellulare vengo in qualsiasi momento -

Hanji annuì, poi lo guardò seria

- E non ignorarmi all'università -

- ... Sì - Abbassò lo sguardo - Scusa -






Nota dell'autrice ^^
Salve! Avrei voluto farvi aspettare di più per aumentare la suspance ma non ho resistito a scrivere il secondo capitolo... Questa storia mi sta prendendo molto XD
Spero vi piaccia e, come sempre, se apprezzate e volete recensire a me fa solo piacere :)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Happy ending!? ***


Da allora... Ogni volta che incontrava Levi, era sempre perché lo chiamava lei. 
E ormai per Hanji era diventata un'abitudine dargli una banconota ogni volta che si salutavano. Anche se andavano a mangiare fuori o al cinema... Anche nel caso di un appuntamento normalissimo, lei alla fine gli dava sempre dei soldi.
 
E Levi li prendeva sempre.
 
Era un rapporto davvero strano. Chissà fino a quando avrebbero potuto continuare così...
 
 
            *    *    *
 
 
Hanji e Levi stavano passeggiando mano nella mano tra le vie del centro della città quando Hanji notò due figure familiari.
Poco lontano da loro, fermi davanti a un negozio di articoli per bambini, c'erano Erwin e Maria.
 
- Ah! - Esclamò Hanji non appena notò Erwin accarezzare il pancione prominente di Maria.
 
- Cosa c'è? - Chiese Levi, guardandola.
 
Hanji abbassò lo sguardo da Maria e scosse la testa con noncuranza.
 
- Ehm... Quella... - Mormorò un po' cupa - Quella ragazza ha davvero una pancia enorme. Non immaginavo fosse già così avanti... -
 
Levi alzò la testa da lei e squadrò i due compagni.
 
- Quello là è il tuo ex? - Chiese serio.
 
- Sì -
 
Levi le afferrò prepotentemente il polso e prese a trascinarla velocemente dietro di sè.
 
- Andiamo -
 
- Eh? - Mormorò Hanji, più a se stessa che a Levi.
 
Cosa stava facendo? Era per caso geloso?
 
- Pff... - Hanji non riuscì a trattenere una risata.
 
Levi si girò di scatto verso di lei. Aveva le sopracciglia inarcate che gli davano un'aria furiosa, mantenendo pur sempre una certa serietà.
 
- Cosa c'è adesso? - Borbottò lui.
 
Hanji si fermò e scoppiò a ridere.
 
- No, è che ho pensato: aveva davvero quella faccia? - Continuò a ridere, tenendosi una mano sulla pancia - Guarda che sopracciglia, sembrano dei bruchi! -
 
Effettivamente, ormai per lei il viso che considerava familiare era quello di Levi.
 
- Siamo stati insieme per un anno, eppure... Haha, non mi ero mai accorta che fosse così -
 
- Lui è quello con cui ti faceva male fare l'amore? - Chiese Levi.
 
- Hahaha... Proprio lui - Rispose cercando di smettere di ridere.
 
- Però, in un anno... - Mormorò Levi, guardando in avanti e riprendendo a camminare senza lasciare la sua mano - ...Chissà quante volte lo avrete fatto... -
 
A quelle parole, Hanji si fermò e smise di farsi trascinare da lui.
 
- Cosa stai dicendo? -
 
- Vieni da me? - Chiese Levi, senza voltarsi a guardarla.
 
 
            *    *    *
 
 
Dopo che Levi aprì il portone di casa sua, Hanji rimase immobile sul pianerottolo, ancora allibita da quella strana situazione.
 
La casa di Levi era molto ordinata, più ordinata della sua. E anche davvero molto... Pulita.
 
- Ehm... - Mormorò, ancora a disagio - E' molto graziosa casa tua -
 
Levi non rispose e si voltò verso di lei, baciandola con foga e spingendola in fretta verso il suo letto.
 
- Levi! Ma... Cosa..? -
 
- A dire la verità... - Mormorò baciandola di nuovo, la sua bocca sembrava affamata -Io ti conoscevo già da prima - Le morse il labbro inferiore - Ti avevo visto all'università e pensavo che fossì bellissima -
 
Le sue mani percorsero il suo corpo, attraversando gli strati di tessuto. Hanji sentì le sue dita premere contro la parte bassa della schiena, stringendola a lui ancora di più, come se non fossero abbastanza vicini.
 
- Ah... - Sospirò quando la bocca di Levi sfiorò il suo collo.
 
Le gambe di Hanji si strinsero di più intorno a lui in risposta ai suoi tocchi lungo l'interno della sua coscia. Quando le sue dita raggiunserò l'umidità calda tra le sue gambe, si lasciò sfuggire un sospiro compiaciuto e inarcò la schiena contro le lenzuola.
 
- inoltre... Puoi anche non credermi, ma con te è stata la prima volta che ho fatto sesso con una cliente - Mormorò mentre scivolava dentro di lei.
 
- Mh... - Hanji non rispose, ma attirò il viso di Levi contro il suo per poterlo baciare.
 
Fu tutto frenetico, frettoloso. Non insoddisfacente ma... Diverso. Diverso dal solito, questa volta era come se si fosse concentrato unicamente sul loro obiettivo. Hanji gemette, spingendo i fianchi contro i suoi e graffiando la pelle di Levi.
 
Quando i loro corpi si fermarono e i muscoli finalmente si rilassarono, Hanji si districò dall'abbraccio di Levi e ricominciò a vestirsi, ancora leggermente in imbarazzo dalla situazione.
 
- Devo pagarti anche per questo? - Chiese infilandosi il maglione.
 
- ... - Levi si coricò sul letto e le diede le spalle - Ho deciso che non voglio più prendere soldi da te -
 
- Mh? - Fece sorpresa.
 
- Anche quel lavoro, l'ho smesso da un po'. Non chiamarmi più -
 
Aveva smesso?
 
- Perché dici così? E stato grazie a te che sono riuscita a dimenticare il mio ex ragazzo... -
 
- Appunto, ormai non hai più bisogno di me, no? -
 
Hanji sospirò davanti a quel suo insensato discorso e si alzò in piedi, cercando i suoi pantaloni.
 
- Prima dicevi che con me è stata la prima volta che hai fatto sesso con una cliente... E con le altre che facevi? -
 
Levi restò in silenzio per un paio di secondi, poi fece uscire il suo viso dalle lenzuola e si voltò verso di lei.
 
- Beh, con te non potevo di certo usare quei "giocattolini" -
 
- Oh... - Hanji arrossì di colpo.
 
- Ah... Te li stai immaginando, vero? - Chiese lui, guardandola di sottecchi.
 
- Assolutamente no, smettila! - Disse scuotendo violentemente la testa, cercando di scacciare dalla sua testa certe immagini.
 
- Però mi sa... - Continuò Hanji, scivolando dentro i suoi jeans - Che in qualche modo... Stai cercando di prenderla alla larga, ma ho come l'impressione che oggi tu mi stia facendo la corte... -
 
- Certo che te la sto facendo -
 
Levi poi si raddrizzò sul letto e si sedette, alzando la testa verso di lei. 
 
- Però a te non sta bene, giusto? Quello che sono... -
 
Già, lui era un host. Uno che si guadagnava da vivere facendo "servizi" alle donne con il suo corpo.
 
Cosa doveva fare...?
 
Levi sbuffò e mise il muso, voltandosi arrabbiato nel letto e coprendosi fino alla testa con le lenzuola.
 
- E' proprio per questo che non volevo confessarti tutto, perché sapevo che tra noi sarebbe finita. Basta così, adesso vai! - Sbuffò arrabbiato.
 
- ... - Era davvero carino quando era a disagio... Era impossibile non ridere.
 
- Hahaha! - Rise di gusto.
 
- Si può sapere cos'hai da ridere!? - Ringhiò Levi.
 
Hanji continuò a ridere e si chinò su di lui, schioccando un bacio sulla sua guancia.
 
Beh... Allora era quella la sua decisione, eh? 
 
 
            *    *    *
 
Due giorni dopo, all'appartamento di Hanji arrivò via espresso una busta parecchio pesante. Dentro c'erano un sacco di soldi.
 
E il mittente era Levi Ackerman.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell'autrice ^^
Salve a tutti!!! Eccoci alla fine, spero non vi siate fatti troppe aspettative sulla lunghezza della storia... Purtroppo avendola scopiazzata da una mini-josei, penso di essere stata anche bravina a dilungarla in 3 capitoli visto che l'originale era davvero corta XD
In ogni caso spero davvero che nel complesso vi sia piaciuta, ringrazio molto gli utenti che hanno recensito e spero in qualche parere anche per questo ultimo capitolo ^^
Un abbraccio a tutti ;)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3055152