Australia

di silviayuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** In spiaggia ***
Capitolo 4: *** Megan ***
Capitolo 5: *** Presentazioni ***
Capitolo 6: *** A surfare! ***
Capitolo 7: *** Visita al museo ***
Capitolo 8: *** Festa! ***
Capitolo 9: *** Litigi ***
Capitolo 10: *** Chiarimenti ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


JB

- Coooooooooosa??-

Joe guardò a bocca spalancata i fratelli, accorgendosi che la sua espressione doveva essere uguale alla loro.

- Devo ripeterlo? Qui ci sono tre biglietti per l’Australia... Vacanza offerta dalla vostra casa discografica- disse l’uomo che stava nella stanza con loro, un dipendente dell’azienda che aveva nominato.

I tre ragazzi lanciarono un grido di gioia ed esultanza.

- Finalmente vacanze! Non ne potevo più...- sbuffo Kevin accasciandosi sulla sedia.

- Per quanto tempo?- chiese ansioso Nick.

- Circa un mese- rispose l’uomo – Però alla fine dovrete fare un concerto, è già tutto organizzato-

I tre fratelloi si guardarono e fecero un cenno di intesa.

- A noi va benissimo così! Quando si parte?- rispose Joe parlando anche per gli altri due.

- Venerdì della settimana prossima- concluse l’uomo, congedando poi i ragazzi che si stavano battendo un cinque ciascuno, ognuno con un sorriso contagioso.

 

13 gennaio

Kevin, Joe e Nick salutarono i genitori e il loro fratello minore, imbarcandosi sull’aereo che gli avrebbe portati in una cittadina nelle vicinanze di Sidney, dove avrebbero tenuto il loro concerto. I Tre avevano scoperto che le vacanze sarebbero durate tre settimane, durante le quali avrebbero potuto fare ciò che volevano. In Australia era estate e la temperatura era talmente elevata che avrebbero potuto tranquillamente fare il bagno.

I ragazzi si sedettero vicini sull’aereo, Nick vicino al finestrino, Joe in mezzo e Kevin all’esterno. Il più giovano passò quasi tutto il viaggio a guardare il paesaggio sottostante, anche se l’unica cosa che riusciva a distinguere era l’oceano. Kevin aveva deciso di importunare le hostess ogni volta che gli passavano vicino, cercando di intrattenerle in conversazioni che loro evitavano con un sorriso stampato sulle labbra. Infine Joe, il quale era alle prese con un libro in cui erano descritti tutti gli aspetti interessanti dell’Australia.

- Ehi, leggete qui! Ho quasi paura di andare a fare il bagno adesso... Le acque intorno all’Australia sono invase dagli squali bianchi. Per fortuna sembra che il luogo dove andremo noi sia quello dove ce ne siano di meno-

- Davvero confortante- disse Kevin, continuando a cercare di attirare l’attenzione della hostess più vicina, la quale aveva imparato ad ignorarlo.

- Cos’altro c’è di curioso?- chiese Nick, senza distogliere lo sguardo dal finestrino.

- Beh, c’è un po’ di tutto, anche se non c’è la cosa fondamentale...-

- Cioè?- chiese Kevin, rinunciando all’hostess per guardare interessato il fratello.

- Non parla delle ragazze. Dicono che le australiane sono bellissime- rispose sorridendo Joe.

- L’ho sentita anche io questa cosa, ma sarà sicuramente un luogo comune... E poi siamo già fidanzati- disse Nick senza degnarli di uno sguardo.

[i Jonas hanno tutti la fidanzata, anche se non dirò i loro nomi, immaginateli voi ^^]

- Ma sentilo il piccolino...- rise Joe, mettendo un braccio intorno al collo del fratello e iniziò a strofinargli il pugno chiuso tra i ricci.

- E smettila!!-

Nick si liberò dalla stretta, tirando un poi un pugno sulla spalla destra del ragazzo di fianco a lui.

Kevin li guardava sorridente.

- Nick, ha ragione Joe. Io no approfitterei...-

Il più piccolo mise il broncio e girò loro la schiena, mentre gli altri due ridevano a crepapelle.

- Eddai, scherziamo!- esclamò Kevin, quando finalmente riuscì a trattenersi dalle risate.

In quel momento arrivò una ragazzina di fianco a loro. Avrà avuto circa dodici anni, capelli lisci neri, occhi scurissimi e un sorriso ebete stampato sulla faccia.

- Siete i Jonas Brother?- chiese ansiosa, con in mano un foglio e una penna.

I tre ragazzi si guardarono e scoppiarono a ridere.

- Sì, siamo noi- rispose Joe, il primo che si riprese.

La ragazzina non doveva aver capito niente, perché il suo sorriso era sempre lo stesso.

- Posso avere un vostro autografo?- chiese e, prima di ottenere risposte, gettò tra le mani di Kevin il foglio e la penna.

- Come ti chiami?- chiese il ragazzo. Domanda di rito per firmare gli autografi quando non erano circondati da migliaia di persone.

- Sharon-

Kevin scarabocchiò un “Per Sharon” mettendoci sotto la sua firma. Passò poi il tutto a Joe, il quale lo diede a Nick.

Quando la ragazzina riebbe il foglio lo portò al petto con le lacrime agli occhi.

- Grazie!- sussurrò con voce rotta, come se stesse per mettersi a piangere, e se ne tornò velocemente al posto.

- Oddio, facciamo davvero questo brutto effetto?- chiese Nick, mentre le risate tornavano a farsi sentire.

Dopo qualche minuto Sharon tornò da loro con in mano una fotocamera digitale.

- Posso farvi delle foto? Così poi le mostro alle mie amiche. Saranno invidiosissime!-

I tre acconsentirono, facendo partire il servizio fotografico più lungo che avessero mai fatto. Quando finalmente la voce di una hostess disse: - Vi preghiamo di sedervi ai propri posti e allacciare le cinture di sicurezza, stiamo iniziando l’atterraggio-, la ragazzina finalmente se ne andò, questa volta piangendo lacrime di gioia e ringraziando i tre.

- Questa è la parte che meno sopporto della fama- disse Nick tornando a guardare il paesaggio sottostante, riuscendo finalmente a intravedere la terraferma.

- Ma dai fratello! Tu sei troppo te stesso- disse Joe, tirandogli una pacca sulla schiena e allacciandosi la cintura di sicurezza.

Kevin intanto si alzò, attirando l’attenzione della hostess più carina.

- Scusa, mi potresti allacciare la cintura? Non ne sono capace- disse con un sorrisino furbo stampato sulla faccia.

La hostess gli sorrise, facendo poi cenno a qualcuno dietro di lui. Kevin si sedette aspettando la ragazza, ma al suo posto si trovò davanti un pompatissimo stuart che afferrò le due estremità della cintura chiudendola violentemente. Kevin balbettò un “Grazie” mentre i fratelli si rotolavano dalle risate.

Dopo qualche minuto l’aereo toccò finalmente terra e i tre poterono scendere. Quando raggiunsero le scale del veicolo un sole caldo e accecante li colpì. Joe scese di corsa, aspettando i due fratelli. Guardò poi verso l’alto e lanciò un grido di felicità: - Australia, siamo arrivati!-

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!! Non ho mai scritto in questo fandom ma ultimamente ascolto sempre i JB per cui mi è venuto in mente di scrivere qualcosa su di loro.. ^^ In questa storia che sto ancora sviluppando parlerò di come ai ragazzi sia venuta l'idea di scrivere la canzone "Australia" (tra l'altro una di quelle che mi piace di più); ovviamente dal mio punto di vista (per questo l'ho messa sotto "What if..."), visto che non so quale colpo di genio abbiano avuto.. XD Spero vi possa interessare! a presto.. ^^

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Capitolo 2
*** L'incontro ***


JB2

I tre ragazzi furono condotti da un’auto lussuosa in un albrgo altrettanto splendido. Fu assegnata loro una suite, nella quale c’erano ben tre letti matrimoniali, tre frigobar, tre televisori e tre bagni (tutti con idromassaggio).

- Che spettacolo!- esclamò Kevin, mentre Nick si lanciava sul letto più vicino a lui. Joe apoggiò a terra la custodia della chitarra e la valigia e andò sull’enorme terrazza dalla quale si poteva vedere tutto intorno. Non molto lontano si vedeva una spiaggia, tappezzata di ombrelloni colorati, e il mare, pieno di figure in movimento che seguivano le onde.

Tornò dentro e vide che i due fratelli si stavano sistemando.

- Cosa state facendo?- chiese loro.

- Io metto a posto perché voglio andare al mare... c’è ancora tutto il giorno da sfruttare- rispose Kevin tirando fuori dalla valigia il costume da bagno.

- Sì ma tra poco dobbiamo incontrarci con il tipo della casa discografica, no?- disse Joe sedendosi sul letto.

- Ah già mi era passato per la testa. Non durerà molto vero? Perché voglio andare giù in spiaggia-

- A che ora c’è l’incontro?- chiese Nick, il quale aveva già sistemato tutto nel suo armadio ad una velocità sorprendente.

- Precisamente... Tra dieci minuti nella hall dell’albergo!- rispose Joe raccogliendo la sua valigia e lanciandola ancora chiusa nell’armadio.

- Intanto io mi cambio almeno scappo subito giù in spiaggia- continuò Kevin.

- Ok, allora facciamo che prepararci tutti almeno non perdiamo tempo inutile- concluse Nick, mentre gli altri due seguivano il suo consiglio.

Dieci minuti dopo i tre ragazzi, occhiali da sole, t-shirt, costume, infradito e una sacca da spiaggia, erano seduti sulle comodissime poltroncine nella hall.

Un bell’uomo vestito di bianco con cravatta e scapre blu li raggiunse e fece le presentazioni.

- Sono Mark O’Brian, piacere di conoscervi. Sarò la vostra guida ovunque vorrete andare. Qui ci sono guide turistiche, ingressi omaggio in discoteche e consumazioni gratuite per pub. In quest’agenda troverete tutti gli impegni che avrete in questi giorni. So che non sarà una cosa piacevole ma dovrete visitare alcuni musei, parchi e assistere ad una prima all’Opera a Sidney. Ah, inoltre avrete un buono da 1000 $ ciascuno da spendere come vorrete. Per i pasti esterni utilizzate i soldi che ci sono in questa busta. Dovrete incontrare inoltre dei gruppi della zona e prima del concerto dovrete comporre una canzone inedita da proporre al pubblico australiano. Ecco, dovrebbe essere tutto- disse l’uomo, mentre consegnava loro un sacco di fogli di carta e un’agenda. I tre erano senza parole.

- Avete domande?- chiese Mark ai ragazzi.

- Ci sarà tempo per andare in spiaggia?- azzardò Kevin.

L’uomo scoppiò in una sonora risata.

- Certo, avrete tutto il tempo che vorrete! Oggi pomeriggio per esempio è libero. Bene, potete andare, la vostra auto vi aspetta fuori-

Kevin fece il segno di vittoria ai fratelli e sorrise, incamminandosi verso l’uscita dell’hotel.

I tre Jonas ringraziarono Mark che li accompagnò fino alla macchina per poi congedarli, dando loro appuntamento per il giorno dopo.

I tre fratelli salirono in macchina, una specie di taxi nero con un autista in divisa.

- Alla spiaggia, Ambrogio!- esclamò Kevin.

Gli altri due risero, mentre Nick si sporgeva in avanti verso l’uomo.

- Lo perdoni, è un pochino tocco-

L’autista sorrise e partì.

Dopo poco tempo l’auto arrivò finalmente lungo la spiaggia: i ragazzi spiaccicarono il loro viso contro il finestrino, per vedere l’enorme quantutà di gente che c’era nonostante l’ora.

- Dove volete andare?- chiese loro l’autista.

- Ehm... non ci avevamo pensato- rispose Joe.

- Ha qualche posto da consigliarci?- chiese nick all’autista, il quale rispose di sì dicendo di conoscere un posto bellissimo.

- Ci vorrà un po’ di tempo- disse – ma ne vale la pena-

I tre acconsentirono, continuando a guardare verso la spiaggia. Ogni tanto esprimevano un commento su qualche ragazza che incrociavano, o sulla gente stravagante che camminava sul marciapiede.

Nick controllò velocemente l’agenda, comunicando ai fratelli che il giorno seguente sarebbe stato libero. Kevin ululò di gioia ripetendo ad alta voce la parola spiaggia, mentre Nick scuoteva la testa.

Joe abbassò il finestrino e mise la testa fuori.

- Ciao Australiaaaaaaaaaaa!- gridò, facendo voltare tutta la gente nei dintorni. Le ragazze ridevano, i ragazzi e gli adulti lo guardarono storto. Lui sorrise compiaciuto e tornò dentro.

- Sei sempre il solito egocentrico, Joe- disse Nick, sogghignando a sua volta.

Il traffico li bloccò per circa mezz’ora nelle vicinanze di un fast food, costruito sulla spiaggia. Tutta la gente che passava guardava dentro all’auto, visto che Joe aveva lasciato giù il finestrino e ogni tanto sbucava fuori con la testa.

Tutte le volte che passava una ragazza Joe e Kevin lanciavano un fischio, mentre Nick tentava invano di sprofondare nel sedile. La reazione di tutte fu uno sguardo e un sorriso. Ma solo perché erano due bei ragazzi.

Ad un certo punto dal fast food uscì una ragazza con i capelli castano scuro, legati in una coda bassa, abbastanza alta e snella. Indossava dei pantaloncini sopra il ginocchio e una canottiera, con sopra un grembiule con stampato il nome del fast food. In mano aveva una scopa e un oggetto per tirare su la spazzatura. Si mise a pulire prima vicino alla porta ma piano piano si avvicinò al bordo del marciapiede, proprio dove stavano loro. I tre la fissarono rapita, come se non avessero mai visto nessuno pulire. Quando fu abbastanza vicina, Joe le fischiò dietro. La ragazza non alzò lo sguardo, continuando ciò che stava facendo.

Joe rimase a bocca aperta.

- Brutta cosa, l’ha ignorato- sussurrò Kevin a Nick.

A Joe non era mai successo di essere ignorato. Era sempre stato al centro dell’attenzione. E come in altre occasioni, decise di continuare finchè non avesse raggiunto l’obiettivo.

- Ehi!- gridò.

La ragazza non lo degnò di uno sguardo.

- Scusa, sto parlando con te che stai pulendo!-

La tipa si intrerruppe e alzò gli occhi, i quali colpirono molto i tre. Erano di un verde scintillante, magnetico, smeraldino. Joe sorrise compiaciuto.

- Come ti chiami?-

La ragazza lo guardò per qualche istante, poi scosse la testa e gli diede le spalle, riprendendo a pulire.

- Ahia, qui si mette male- disse Nick.

Joe si slacciò la cintura e fece per spalancare la portiera, ma i fratelli riuscirono a trattenerlo.

- Ma cosa fai?- gli chiese Kevin.

- Non avete visto quella maleducata?? Ha fatto finta che non esistessi!- gridò Joe cercando di sciogliere la presa.

- E questo quanto ti importa? Neanche la conosci! Per di più chissà quanti imbecilli come te le danno fastidio tutti i giorni...- rispose Nick, alzando a sua volta la voce.

Joe aprì la bocca per ribattere ma non disse niente. Il fratello aveva ragione, quella ragazza lui non la conosceva nemmeno. E il maleducato era stato lui. Si rimise la cintura e incrociò le braccia al petto, in ogni caso arrabbiato.

In quel momento l’auto ripartì: Joe lanciò un ultimo sguardo alla ragazza, che proseguiva imperterrita in quello che stava facendo, senza dare peso a ciò che le succedeva intorno.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!! Rieccoci con i JoBros.. Questo cap è un po' corto però tra poco la storia entrerà nel vivo e si allungheranno un po' i capitoli.. ^^

Allora, in questa storia credo di aver descritto i personaggi un po' OOC, una cosa che non mi piace molto, però non conoscendo i Jonas (non mi appartengono) e non sapendo molto su di loro, i loro caratteri vi potrenno sembrare un po' strani o comunque diversi. Mi scuso per questo. Comunque diciamo che l'immagine di loro che ho scelto è un po' quella che hanno in Camp Rock: Joe è un po' altezzoso ed egocentrico, anche se andando avanti si farà piacere di più; Nick è l'intelligentone e perfettino del gruppo anche se, essendo il mio preferito, cercherò di farlo diventare più simpatico; e infine Kevin, che fa sempre lo scemo ed è il simpaticone del gruppo. Spero che vi possano piacere lo stesso. Diciamo che questa storia può sembrare un po' banale, ma cercherò di renderla interessante in qualche modo.. ^^ La canzone che ho scelto credo l'abbiate capita tutti, è Australia. A quanto pare sembra che l'abbia scritta Joe per una ragazza australiana.. Ho preso spunto da questa cosa e ho iniziato a scrivere! Non vi assicuro che sarà lui a scriverla.. Sto ancora pensando a chi potrebbe farlo. Spero che la protagonista non vi appaia antipatica, anche se a prima vista potrebbe esserlo.. A presto! ^^

un enorme grazie a jollina la verde e Lyan che hanno commentato e messo la ficcy tra i preferiti! XD

 

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Capitolo 3
*** In spiaggia ***


JB2

Arrivati a destinazione l’autista fermò la macchina in un piccolo parcheggio vicino alla spiaggia.

Era un posto quasi vuoto, dove c’erano solamente gruppi sparsi di ragazzi, anche se la maggior parte si trovava in acqua.

- Questo è uno dei posti più riparati e più sicuri della costa, peccato che per raggiungerlo ci voglia molto tempo- disse l’uomo aspirando una boccata di aria salmastra.

- E’ fantastico!- esclamò Kevin, mentre si riparava gli occhi dalla forte luce del sole.

I tre fratelli ringraziarono l’autista, dicendo loro che li avrebbe passati a prendere qualche ora più tardi.

I Jonas si incamminarono verso la sabbia e il contatto con essa provocò un brivido a ciascuno: scottava talmente tanto che Joe si mise a saltellare nonostante avesse le infradito.

Si guardarono in giro: in un gruppo c’erano solo ragazzi, alle prese con un freesbee che volava da uno all’altro; poco più in là due coppiette erano avvinghiate vicine su due teli mare; accanto all’acqua cinque ragazze bionde e abbronzatissime stavano su delle sdraio sotto al sole cocente; infine un gruppo misto guardava verso di loro con un’aria curiosa, mentre la maggior parte se ne stava in acqua a fare surf o a nuotare.

Joe sorrise: chissà se il loro successo aveva fatto anche il giro dell’Australia, così da poter essere riconosciuti. Kevin rideva ancora mentre dava pacche sulla schiena a Nick, il quale non sembrava apprezzare il fatto che c’era troppa gente nei dintorni, nonostante l’autista avesse affermato il contrario.

Si sistemarono in un luogo abbastanza lontano dai gruppetti, mettendo a terra i teli mare e togliendosi le t-shirt.

Sentirono commenti diretti a loro dalle ragazze del gruppo misto, anche se nessuno sembrò riconoscerli. Poco dopo anche le cinque tipe abbronzate li notarono, bisbigliando tra loro. Per ultimo il gruppo dei ragazzi, che li guardava con astio perché loro non erano riusciti ad attirare l’attenzione delle tipe sulle sdraio. I fidanzatini, giustamente, non parvero accorgersi di loro.

- Che si fa? Due tuffi?- chiese impaziente Kevin, guardando rapito verso l’oceano.

- Io ci sto- disse Joe – Nick, vieni anche tu?-

Il più giovane scosse la testa.

- Entro più tardi, voglio abbronzarmi un po’- sorrise poi ai fratelli.

I due si tolsero anche gli occhiali da sole e si diressero verso l’acqua. Quando furono di fronte alle tipe abbronzatissime (che tra l’altro non avevano staccato loro una volta gli occhi di dosso), Kevin prese a correre verso l’oceano gridando come un pazzo. Le ragazze iniziarono a emettere stupidi risolini, mentre Joe, guardando verso di loro, alzava le spalle come per dire “Io quello non lo conosco”. Entrò poi in acqua pure lui, raggiungendo il fratello e iniziando a nuotare insieme a lui.

Nel frattempo Nick si era sdraiato e aveva deciso di dormire: il viaggio in aereo l’aveva spossato molto e per non darlo a vedere ai fratelli aveva deciso di far finta di volersi abbronzare. Chiuse gli occhi, cullato dal calduccio del sole, quando un’ombra gli coprì la luce.

Alzò gli occhiali guardando chi si fosse messo davanti a lui. Era una ragazza, una di quelle superabbronzate. Con una voce acuta e stridula quella lo salutò, mettendosi in posa stile modella.

- Piacere, sono Stephanie- aggiunse poi, allongandogli la mano destra.

Nick, tutt’altro che maleducato, si mise a sedere e gliela strinse. Quella si avvicinò e gli diede due baci sulle guance.

- Piacere di conoscerti- continuò – scusa se te lo chiedo... Per caso ti chiami Nick?-

Il ragazzo annuì, mentre nella sua testa rimbombava un “Noooooooooo, ci hanno riconosciuti!”.

La tipa si voltò verso le sue amiche, che la guardavano ansiosa, e alzò un pollice come per dare una conferma.

- Nick Jonas, giusto?-

Nick annuì di nuovo. Alla ragazza si spalancò un enorme sorriso.

- Quindi quelli che sono entrati in acqua sono i tuoi fratelli? Wow!- disse aumentando poi il volume della voce – Ragazze, sono i Jonas Brother!!-

Le altre quattro che erano sulle sdraio si alzarono e corsero verso Nick. Si presentarono a raffica, facendogli poi un sacco di domande e lamentandosi per non avere dietro una macchina fotografica, nonostante avessere il telefonino. Al ragazzo non rimase impresso nemmeno un nome, neanche quello della ragazza che gli aveva parlato per prima. Sinceramente non gliene fregava niente di nessuna, cercando solo un modo per togliersele di torno.

Intanto Joe, in acqua, si era girato per vedere le sdraio-girls. Quando si accorse che non c’erano e vide che erano tutte intorno a Nick rise di gusto.

- Ehi, Kev! Guarda il piccolino... Fa sempre colpo! Raggiungiamolo-

Kevin si aggregò alla sua risata, seguendolo poi verso la spiaggia.

Quando raggiunsero il fratello, le ragazze si girarono verso di loro, lasciando stare Nick e iniziando a fotografare e fare domande a loro. Kevin non le degnò di uno sguardo, mentre Joe si addossò tutta la responsabilità di rispondere anche per gli altri fratelli.

Kevin raggiunse il più piccolo e si sedette di fianco a lui, dopo avergli passato una mano bagnata in mezzo ai capelli.

- Sei sicuro di stare bene?- gli chiese preoccupato.

Nick gli sorrise: i suoi fratelli lo conoscevano quasi meglio di quanto lui conoscesse se stesso.

- Si, sono solo un po’ stanco, nessun problema-

Guadarono poi entrambi verso Joe, scoppiando in una risata fragorosa all’unisono. Il fratello ci sapeva proprio fare con le ragazze, le stregava! Soprattutto quelle ochette senza cervello superabbronzate che non facevano altro che ridere ad ogni cosa sensata e non che diceva il ragazzo.

Poco dopo a loro due si avvicinarono tre tipe del gruppo misto.

- Siete devvero i Jonas Brother?- chiese quella più bassa tra le tre.

- Eh, purtroppo sì- rispose Kevin.

- Ragazzi, le vostre canzoni ci piacciono da impazzire! Soprattutto “When yu look me in the eyes”... è favolosa!- cominciò quella più alta.

- Dove trovate l’ispirazione?- chiese l’ultima delle tre.

Questa volta rispose Nick.

- In ogni cosa. Soprattutto nell’amore, sia per la nostra famiglia che per le nostre ragazze-

Le tre si guardarono curiose.

- Quindi adesso siete fidanzati?- chiese ancora la più bassa.

- Eh già! Tutti e tre- rispose Kevin.

- Che ragazze fortunate...- ammise la più alta.

In quel momento si avvicinarono loro due ragazzi del loro gruppo.

- Te l’ho detto io che erano loro!- disse uno in direzione dell’altro, tirandogli un pugno sulla spalla.

- Beh da lontanto non puoi pretendere che riconosca chiunque!- rispose l’altro.

- Richard, Michael, avete visto? Avevamo ragione!- disse la tipa più bassa.

- Ciao ragazzi! Non diteci che siete venuti qua per portarci via le nostre australiane eh?!- scherzò il tipo che doveva chiamarsi Richard, mentre si avvicinava alla tipa più bassa abbracciandola.

- No no, niente di tutto ciò!- disse Kevin, ridendo a sua volta.

- Però stare con voi porta bene, quelle cinque lì non avevano mai parlato con nessuno!- esclamò Michael indicando le sdraio-girls.

- Ah beh... Forse era meglio passare inosservati- disse Nick mentre tutti gli altri scoppiavano a ridere.

I cinque, dopo un po’ di conversazione, li lasciarono per andare a nuotare e surfare, ringraziandoli degli autografi e delle foto, mentre Joe stava ancora intrattenendo le tipe.

Poco dopo suonò il telefono di Nick. Numero sconosciuto.

- Pronto?- rispose il ragazzo al telefono.

- Sono Mark, ragazzi c’è stato un contrattempo, dovete tornare in albergo perché ho bisogno di definire con voi delle cose. Poi sarete ancora liberi di andare-

- Ok, ci prepariamo e siamo lì- conscluse Nick agganciando.

- Lo dici a tu a Joe che è ora di andare, vero?- continuò poi in direzione di Kevin.

- Lascia fare a me!- disse l’altro.

Poi si alzò e si avvicinò al fratello.

- Scusate ragazze, ma il signorino qui presente è attualmente occupato e l’unico motivo per cui è stato qui a parlarvi è perché non vuole sembrare maleducato. Ora, se volete scusarci, abbiamo impegni più importanti da svolgere- disse alle tipe sorridendo, lasciando Joe a bocca aperta, mentre il gruppo misto con cui avevano parlato prima sogghignava per le espressioni delle ragazze.

Erano una più nera dell’altra, non per colpa dell’abbronzatura, ma perché erano state rifiutate: loro, bellissime, abbronzatissime, superiori. Una per una strapparono dalle mani di Joe un bigliettino e se ne andarono verso le sdraio sculettando.

Joe si girò verso il fratello con un’aria che passò dal confuso, all’arrabbiato, al divertito, finchè non riuscì più a trattenere le risate.

- Ma sei un grande stronzo però! Povere... Le hai fatte rimanere malissimo. E per di più fino a poco fa potevo vantarmi di avere il loro numero...- gli disse mettendogli un braccio intorno al collo e facendo finta di strozzarlo, mentre insieme andavano verso Nick che aveva già messo a posto tutto. Salutando i ragazzi del gruppo misto si avviarono verso il parcheggio, dove l’autista li attendeva per riportarli in albergo.

 

Ripassarono davanti al fast food, dove prima avevano incrociato la ragazza dagli occhi color smeraldo. Joe, trovandosi dalla parte opposta non ci fece caso, così come Kevin che sembrava stesse pensando a quale strana cosa dovessero fare in albergo. Solo Nick guardò, ma fuori dal negozio non c’era nessuna ragazza che stava pulendo. Doveva essere entrata. Il Jonas minore mantenne lo sguardo sul fast food finchè la macchina glielo permise, scostandolo con un po’ di amarezza.

 

 

 

 

Wei!! salve a tutti! I ragazzi arrivano in spiaggia.. forse la situazione non è descritta molto bene.. potevo riscriverla meglio.. comunque mi piace pensare che nonostante tutto le tipe strafighette e super abbronzate non rientrano nei gusti di Joe e company.. ^^ presto si scoprirà chi è questa ragazza misteriosa, che, a quanto pare, ha intrigato anche Nick.. ringrazio tutti per aver letto, sbrodolina per la sua recensione e sempre sbrodolina, ffdipendente e star97 per averla messa tra i preferiti.. grazieeeeee!! XD a presto un bacione a tutti!

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Capitolo 4
*** Megan ***


jb3-4

Arrivati all’hotel trovarono Mark che li stava aspettando nella hall insieme ad una donna. L’uomo li chiamò vicino a loro e parlò.

- Ragazzi, scusate se vi ho fatti tornare subito, ma per Angela- disse indicando la donna – questo è l’unico momento libero-

- Non importa, anzi, ci hai salvato – ammise sorridendo Joe, mentre insieme ai fratelli stringeva la mano alla donna dal viso allegro.

- Il vostro concerto è organizzato a Sidney per il 5 febbraio. Avete ancora tanto tempo per prepararvi però, come vi ha già detto Mark, dovreste comporre una nuova canzone. Pensate di riuscire a fare in tempo?- chiese alla fine Angela.

I ragazzi si scambiarono uno sguardo d’intesa e annuirono.

- Crediamo di avere già qualche idea- rispose Kevin.

- Perfetto. Scusate se ho interrotto la vostra giornata in spiaggia. Mi ha fatto piacere conoscervi, a presto!- disse la donna, dando un bacio a tutti e tre su una guancia e andandosene facendo l’occhiolino a Mark, mentre i tre la salutavano con la mano.

- Bene, visto che non sono nemmeno le cinque direi che potete tornare in spiaggia se ne avete voglia- disse l’uomo guardando verso la faccia piuttosto stanca di Nick.

- Stai scherzando? Certo che ci torniamo! Vero bros?- esclamò Kevin guardando speranzoso i fratelli.

Nick sembrava indeciso ma, visto che non aveva voglia di lasciare andare i fratelli da “soli”, accettò, mentre Joe si stava preparando di nuovo ad uscire. Salutarono Mark e tornarono all’auto dove l’autista gli stava aspettando.

- Ehi, Ambrogio! Non vorrei di certo scocciarti... Però... Non è che potrei guidare io la macchina? O non potreste darci voi un’auto per girare così da non dipendere da te? Almeno non dovresti per forza seguirci dappertutto- chiese Kevin. L’autista sorrise ancora per il buffo soprannome.

- In teoria è il mio lavoro, se volete più libertà dovete rivolgervi a Mark-

- Non che ci dispiaccia che ci sia tu, ovvio... Però almeno, come hai detto tu, avremmo più libertà- continuò il più grande dei Jonas.

- Giustamente. Beh, dove volete andare?- chiese l’uomo.

- Io avrei un certo languorino... Proporrei quel fast food sulla spiaggia, dopo potremmo andare lì a fare i bagno- disse Nick massaggiandosi la pancia che stava brontolando.

- Completamente d’accordo- asserì Joe, mentre Kevin mostrava l’ok con la mano.

- Va bene, non è nemmeno molto lontano, quel posto la prossima volta potreste perfino raggiungerlo a piedi-

I ragazzi annuirono mentre l’autista partiva e poco dopo raggiunse il posto scelto, non essendoci più il traffico di qualche ora prima.

I Jonas scesero dalla macchina salutando l’uomo e dandogli appuntamento per le sette e mezza lì davanti. Entrarono poi nel fast food indossando gli occhiali da sole, giusto per non farsi riconoscere, mentre Kevin si metteva in testa un cappello da cow boy bianco.

Si sedettero ad un tavolo vicino alle finestre che davano sulla spiaggia, lontani come al solito dal resto della gente che c’era nel locale.

Appena entrati, notarono che non si trattava solo di un fast food in stile McDonald. Anzi, c’era anche una parte in cui si faceva la pizza e una dove erano esposti i gelati.

Inoltre, Kevin aveva notato una cosa che ai fratelli era sfuggita: ad una delle casse c’era la ragazza con gli occhi smeraldo. Sorrise tra sé.

- Ragazzi, cosa volete? Vado ad ordinare io-

Nick chiese un panino leggero e una bottiglia d’acqua mentre Joe voleva una fetta enorme di pizza con un bicchiere di Cola. Kevin si annotò tutto mentalmente e si avviò verso la ragazza.

Raggiunta la cassa, la ragazza gli fece un sorriso amichevole. I suoi capelli erano ora raccolti in una treccia che le ricadeva lungo la spalla sinistra, con un ciuffo posto dietro all’recchio destro, gli occhi verdissimi e scintillanti. Non portava più il grembiule ma in compenso aveva appuntata sul petto una spilla, probabilmente con su il nome, che, ovviamente, era girata e non si riusciva a leggere.

- Ciao, cosa desideri?- gli chiese quella.

- Ciao, scusa prima dovrei dirti una cosa- rispose togliendosi gli occhiali. Sicuramente in quel modo l’avrebbe riconosciuto.

La ragazza, però, non diede alcun indizio di aver capito chi fosse. Anzi, rimase con un cipiglio interrogativo.

Kevin sospirò, piegando le astine degli occhiali e mettendoli in modo da rimanere incastrati nel colletto della t-shirt.

- Ti ricordi di quel tipo là in fondo? Ti ha rotto qualche ora fa mentre eri fuori a pulire-

La tipa guardò nella direzione indicata, cioè Joe, che nel frattempo stava guardando insieme a Nick fuori dalla finestra. La sua espressione da interrogativa passò a schifata. Sì, l’aveva riconosciuto.

- E’ mio fratello, e ti chiedo di perdonarlo. Non è nemmeno un giorno che siamo qui e già disturba le belle ragazze- continuò Kevin, mentre la ragazza gli sorrideva abbassando lo sguardo.

Quando si accorse che dietro di lui c’era un po’ di coda, decise finalmente di ordinare le cose che avevano chiesto i fratelli, mentre per lui prese un gelato con cocco e cioccolato.

- Ecco il resto, ora vai da quella tipa laggiù che ti darà quello che hai ordinato- disse la ragazza passandogli uno scontrino.

- Grazie, mi ha fatto piacere parlare con te. A proposito, io sono Kevin. Il tuo nome?- le disse mentre faceva spazio ad una signora dietro di lui che aveva iniziato a battere per terra un piede in segno di poca pazienza.

- Megan. Scusa ma...-

La ragazza venne interrotta dalla donna.

- Ora deve lavorare! Ci sono altri momenti per amoreggiare, lo sapete ragazzi?-

Megan diventò bordeaux mentre Kevin guardò la donna sorridendole.

- Ha ragione, ci scusi. Ci vediamo presto, Megan-

Le strizzò l’occhio, proprio come aveva fatto poco prima Angela con Mark.

Si diresse poi verso la ragazza che Megan aveva indicato che lo accolse una voce stufa senza nemmeno guardarlo.

- Cosa desideri?- domandò girandosi verso di lui. Quando lo guardò spalancò gli occhi.

“Non dirmi che questa sa chi sono...” pensò Kevin.

- Tu... Assomigli molto ad una persona che ho già visto... Ma... No, scusa, credo di essermi sbagliata. Mi dai lo scontrino?- richiese lei.

Il ragazzo glielo consegnò tirando un sospiro di sollievo. Dopo averle detto i gusti delgelato, della pizza e del panino, la tipa gli consegnò un vassoio su cui erano stati appoggiati i piattini con il cibo per i fratelli e il gelato in una coppetta per lui, insieme alle bibite.

- Ti ringrazio- disse Kevin, prendendo il vassoio e girando le spalle alla ragazza. Si avviò verso il tavolo dove stavano gli altri Jonas, lanciando un ultimo sguardo a Megan, la quale troppo presa dal lavoro, stava ancora parlando con la donna di prima.

- Ce ne hai messo di tempo!- esclamò Joe, avventandosi famelicamente sulla pizza.

- Sai, c’è sempre gente che ha qualcosa da dire su qualsiasi cosa fai- reclamò Kevin – avete trovato qualcosa di interessante?-

- A parte quel gruppo di ragazze laggiù che gioca a pallavolo, direi di no- rispose Nick addentando il panino.

Kevin rimase a pensare: “Devo dirglielo di Megan? Ma no, se ne accorgeranno ben da soli”.

Mentre i Jonas stavano mangiando si avvicinò a loro la ragazza che aveva servito Kevin.

- Scusate, credo di avervi già visto. Siete i Jonas Brother, vero?- chiese.

I ragazzi si guardarono e poi annuirono. Le si aprì un sorrisone sul viso, mentre si girava verso Megan (Kevin lo sapeva) e le faceva segno di raggiungerla. Controvoglia, Megan lasciò il posto ad un collega e raggiunse la ragazza, che doveva essere sua amica.

- Meg! Sai chi sono? I Jonas!- esclamò quella quando la ragazza era arrivata al tavolo.

Megan non lasciò trasparire nessuna emozione.

- Ehm... Scusate, ma non so proprio chi siete- disse lei abbassando gli occhi in segno di scusa.

L’amica rimase a bocca aperta, boccheggiando.

- M-ma come! Sono il mio gruppo preferito!- enfatizzò quella.

Megan fece segno di aver capito, anche se non sembrava molto convinta.

- Eh, sai. Non me li ricordavo, scusa Rachel- rispose lei abbracciando l’amica.

- Non importa Meg. Ragazzi, io sono Rachel, lei è Megan. Potremmo fare delle foto con voi?- chiese l’amica di Meg.

- Certo!- esclamò Joe, dopo aver riconosciuto la ragazza dagli occhi verdi. Kevin si accorse che persino Nick sorrideva, nonostante fino a poco prima sembrava ancora spossato.

- In ogni caso, io sono Joe, ti chiedo scusa per stamattina- disse il Jonas medio a Megan, la quale gli fece un cenno di aver inteso. Si presentò anche il più piccolo, ignorato dalla ragazza, mentre Kevin le sorrise e basta.

- Noi ci siamo già conosciuti- affermò, mentre la ragazza gli ricambiava il sorriso.

I fratelli gli lanciarono uno sguardo che poteva essere espresso in una sola parola: bastardo. Kevin trattenne le risate notando il loro sguardo maligno.

-Ehi, voi due! Tornate subito al vostro lavoro!- gridò qualcuno da dietro al bancone.

- Ops, è il capo- disse Megan.

- Scusate ragazzi, dobbiamo proprio andare. Vi possiamo trovare dopo da qualche parte?- azzardò Rachel, mentre Megan le guardava come per dirle di non essere troppo opprimente.

- A che ora finite il turno?- chiese Kevin.

- Alle sette- rispose velocemente Megan, mentre cominciava ad allontanarsi da loro trascinando dietro l’amica.

- Ok, ci troverete in spiaggia! A dopo- continuò il ragazzo, mentre Rachel li fissava con uno sguardo ancora estasiato e Megan li salutava con una mano.

Quando le due furono tornate ai loro posti di lavoro, i Jonas ripresero a mangiare. Joe e Nick guardavano ancora con astio verso il fratello.

- Lo sapevi che c’era, vero? Per quello che sei andato tu ad ordinare...- affermò Nick mentre Kevin iniziò a sogghignare.

- Che c’è da ridere, stronzetto? Potevi anche dircelo!- esclamò Joe, tirandogli uno scappellotto sul collo e facendogli sputare il gelato.

- Scusate, bros, ma non ho fatto apposta...- disse, riprendendo poi a mangiare.

Nick e Joe non distolsero il loro sguardo malvagio mentre lasciavano passare questa cosa. Finirono presto la loro “merenda” e uscirono dal locale, lanciando un’ultima occhiata a Megan che, però, non li notò.

 

 

 

 

Hello! Ecco qui un nuovo capitolo.. finalmente si scopre chi è la ragazza misteriosa, Megan, che non sembra per niente interessata ai ragazzi, a differenza dell'amica Rachel che sembra adorarli. Il locale è una cosa strana in cui c'è di tutto e di più da mangiare.. Non conoscendo i gusti dei JoBros ho fatto scegliere loro le cose che mi sembravano meglio per loro.. ^^ spero che anche questo capitolo vi piaccia! Tantissimo grazie ai commenti di sbrodolina e Potterina Weasley, e a quest'ultima ancora grazie per aver messo la storia tra i preferiti.. XD a prestissimo!! ^O^

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Capitolo 5
*** Presentazioni ***


JB5

In spiaggia si misero quasi sulla riva, lontani come ormai di consueto dalla gente. Kevin si gettò subito in acqua, mentre chiamava a gran voce i fratelli.

- Perché non lo raggiungi tu? Magari stando un po’ a galla nel mare ti fa passare la stanchezza- disse Joe a Nick, il quale, d’accordo con lui, si tolse velocemente occhiali e t-shirt e raggiunse Kevin, fermandosi però a sorridere al fratello.

- Tu non vieni?- gli chiese.

- Sì, dieci secondi e arrivo!- rispose Joe, riponendo gli occhiali da sole nella loro custodia e piegando bene la maglietta.

Si alzò e lentamente si avviò verso l’oceano. Il suo pensiero andò al resto della famiglia: mamma, papà e Frankie, che avevano lasciato in America per intraprendere il loro primo, vero viaggio da soli. Incredibile l’enorme libertà che ora avevano. Joe sentì un po’ di nostalgia, nonostante fosse solo un giorno che non li vedeva. “Sto forse rimpiangendo il fatto di essere libero? Sto diventando pazzo... Ho vent’anni e sto impazzendo... Bella prospettiva di vita” pensò, sorridendo tra sé.

Quando l’acqua sfiorò un suo piede una lunga serie di brividi gli percorse l’intero corpo. La temperatura non era per niente elevata, rispetto a quella che c’era fuori. Si fermò sul bagnasciuga per qualche istante, poi tornò a camminare verso i fratelli che si stavano amorevolmente affogando. L’acqua gli arrivava alle ginocchia quando i due si accorsero di lui: Kevin si tuffò nuotando con solo l’aiuto dei piedi, mentre le mani erano unite sopra la testa a formare una pinna. Dietro di lui Nick canticchiava la sigla de “Lo squalo”, creando un’atmosfera di angoscia. Joe lanciò un grido di paura mentre lo squalo-Kevin lo raggiungeva, sbucava dall’acqua e lo placcava in stile football americano, facendolo sbilanciare e cadere.

I tre scoppiarono a ridere, mentre anche Nick si lanciava su di loro. Ripresero ad affogarsi e in questo modo passò molto tempo. La gente sulla spiaggia iniziò ad andarsene, visto che nella maggior parte degli alberghi la cena era servita alle otto. Da loro era mezz’ora più tardi, quindi non c’era nemmeno il problema di andare.

Joe decise di uscire, lasciando Nick e Kevin a scannarsi ancora un po’. Tutti dicevano che il ragazzo era un po’ narcisista: in effetti Joe ci teneva molto ad apparire, anche se sapeva che non era quello l’importante. Però, in ogni caso, perché non approfittare dello splendido sole per abbronzarsi un po’? Si sdraiò quindi a pancia in giù sul telo mare che aveva steso sulla sabbia. Guardò l’ora: sette meno cinque minuti. Sorrise, Megan sarebbe arrivata di lì a poco tempo.

Megan, Megan, Megan. Che ragazza strana: una delle poche a non sapere chi fossero, quanto meno interessata a scoprirlo. Dagli occhi profondi e meravigliosi che l’avevano ammaliato a prima vista. Gli venne in mente una canzone che avevano composto qualche tempo prima, iniziando a canticchiarla.

- I find my paradise... When you look me in the eyes-

Sul cellulare c’era una scritta: cinque chiamate senza risposta e un messaggio. Il messaggio era di suo papà. Preoccupato come tutti i genitori, chiedeva com’era andato il viaggio, come si erano sistemati, ecc. Gli rispose rassicurandolo che era andato tutto bene e loro stavano magnificamente, dicendo che l’avrebbe chiamato quella sera per raccontargli tutto nei dettagli. Le chiamate erano della sua fidanzata. Cazzo, pensò tra sé, mi sono dimenticato di lei. Ripensò a Megan e ai suoi occhi ma scosse la testa. Era fidanzato, ed essendo un tipo fedele si sentiva un po’ in colpa a pensare ad un’altra. Chiamò la ragazza, che rispose con una voce un po’ alterata.

- Cosa stavi facendo di così importante da non rispondermi? Hai già trovato un’altra?- gli gridò quella nell’orecchio.

- Ehi, calmina! Stavo facendo il bagno... Cosa vuoi, siamo in Australia in piena estate, vuoi mica che non facciamo il bagno?- gli rispose lui con lo stesso tono.

La ragazza sembrò aver sbollito un po’ la rabbia quando rispose nuovamente.

- Ok, ti credo. Fatti sentire però, perché io ci sto male-

- Ok... Scusa, ma i miei bros mi stanno chiamando. Ci sentiamo stasera!- finì lui, interropendo la chiamata e sbuffando. Che assillante! Proprio la ragazza più gelosa del mondo doveva trovare.

Rimise il telefono al suo posto e, alzando lo sguardo, vide con piacere che Megan e la sua amica lo stavano raggiungendo. In realtà, Rachel stava trascinando la ragazza, che continuava a guardarsi indietro come se volesse andare via. Le due erano così diverse: a differenza di Megan, Rachel non era molto alta, aveva i capelli chiarissimi e molto lunghi e occhi blu scuro, nonostante il resto del fisico fosse più o meno simile. Portava un fiore dello stesso colore degli occhi tra i capelli.

Joe si mise gli occhiali, facendo finta di non averle viste. Appoggiò la testa alle braccia, voltando loro il viso. Mentre si avvicinavano, sentiva Rachel che parlottava, probabilmente facendo apprezzamenti sul suo fisico (aveva sentito parole come muscoli e meraviglioso). La sua bocca si trasformò in un sogghigno di piacere, nel momento in cui le due gli erano alle spalle.

- Joe, sei tu vero?- chiese Rachel mentre si metteva in ginocchio di fronte a lui.

- Mmm? Sì, sono io- rispose lui girandosi e mettendosi seduto.

Si passò una mano tra i capelli per sistemarseli meglio, mentre Rachel arrossiva. Compiaciuto guardò verso Megan: era quello l’effetto che faceva le prime volte che le ragazze lo vedevano. Peccato che Megan avesse sempre quello sguardo duro con lui. Doveva essere ancora arrabbiata.

Joe si alzò e si avvicinò a lei, mentre Rachel si dirigeva verso il mare in cerca di Nick e del suo adorato Kevin.

- Ce l’hai ancora con me?- chiese Joe a Megan, mentre quella si portava una mano sulla vita e con l’altra si sistemava meglio il ciuffo dietro all’orecchio.

- Vedi un po’ tu- rispose lei, guardando come l’amica verso lo sterminato oceano alle spalle del ragazzo.

- Devo mettermi in ginocchio a chiederti scusa? Se vuoi lo faccio- disse lui, iniziando a piegarsi per inginocchiarsi davanti a lei. Due mani calde lo fermarono.

- Non è necessario, accetto le tue scuse- disse Megan aiutandolo a tornare in piedi.

Calò il silenzio, mentre i fratelli avevano raggiunto Rachel e si stavano dirigendo verso di loro.

- Come mai siete in Australia?- domandò Megan, togliendo le mani dalle braccia ancora bagnate del ragazzo.

- Diciamo che è per un viaggio di lavoro- rispose lui.

- Quindi voi siete cantanti? Scusa, ma non è esatto il fatto che io non avevo mai sentito il vostro nome. In realtà Rachel mi ha parlato tante volte di voi e questa cosa mi ha talmente stufato che vi ho cancellato dal cervello. Ho anche ascoltato alcune vostre canzoni, e devo dire che sono stupende. Però non posso considerarmi una vostra fan- dichiarò lei, continuando a guardare verso l’orizzonte.

- Ho capito- disse semplicemente Joe, rimasto senza parole per il semplice fatto che lei aveva speso così tanto fiato per lui.

- Davvero Kevin e Nick sono tuoi fratelli? Non vi assomigliate molto- asserì Megan girando a suoi occhi verdi finchè non incrociarono quelli scuri di Joe. Al ragazzo il cuore mancò un colpo, per poi riprendere a battere quasi normalmente.

- Sì, altrimenti non ci saremmo chiamati Jonas Brother- rispose lui poco convinto. Gli occhi di Megan avevano un effetto ipnotizante e il ragazzo non poté fare altro che distogliere lo sguardo.

- Però hai ragione, potrebbe essere una cosa inventata- continuò lui cercando di correggersi, mentre sentì che le sue guance diventavano colorate per la vergogna – comunque siamo davvero fratelli-

In quel momento Nick, Kevin e Rachel li raggiunsero. Il Jonas maggiore e la ragazza stavano parlando di qualcosa che Joe non riuscì a capire, mentre Nick fissava in un modo assurdo Megan, tanto che a Joe venne una voglia improvvisa di prenderlo a schiaffi per toglierli quell’espressione inebetita.

- Ciao Meg!- esclamò Kevin, usando il soprannome con cui la chiamava l’amica.

Megan sembrò non farci caso anzi, gli sorrise e poi rivolse il suo sguardo a Nick che si fermò, ancora con la bocca semiaperta. Joe non resistette: con due lunghe falcate lo raggiunse e si piazzò davanti a lui, chiudendogli la bocca con una mano.

- Rimbecillito, ripigliati un po’- gli disse mentre lui scuoteva vigorosamente la testa come per riprendersi.

- Scusa Joe... Ma quella ragazza mi fa uno strano effetto-

- Non solo a te- concluse il fratello, tornando vicino a Megan.

La ragazza continuò a guardare Nick di sottocchi, mentre lui faceva di tutto per mantenere la sua espressione altrove.

Rachel iniziò a tormentarli di domande, tipo da quanto siete qui, perché proprio qui, dove alloggiate, mentre Kevin si apprestava a risponderle, asciugandosi nel suo telo mare.

Nick, invece, si sedette evitando lo sguardo di tutti. Joe si accorse che la sua stanchezza sembrava essere passata, forse grazie all’acqua dell’oceano. Il ragazzo si sedette vicino al fratello, facendo segno a Megan di fare altrettanto.

La ragazza si sedette, però nel punto in cui era in piedi, un po’ distante da loro, mentre Rachel e Kevin si sedevano vicini sul telo mare bagnato di quest’ultimo.

- A Sidney?- esclamò Rachel – magnifico... Ci terrei davvero tanto a venire...-

L’amica le scoccò nuovamente un’occhiataccia, ma Kevin le rispose gentilmente.

- Nessun problema, avremo alcuni pass e due potrete averli voi!-

Rachel sorrise a trentadue denti, abbracciando velocemente Kevin per poi lasciarlo immediatamente.

- Quanti anni avete?- chiese poi Joe.

- Io 19, mentre Rac 20-

- Wow, non pensavo di avere delle fan che avessero più di 15 anni- esclamò lui scoppiando a ridere, seguito da tutti gli altri.

- Lavorate tutti i giorni in quel fast food?- chiese Nick, guardando verso Rachel per non incontrare lo sguardo magnetico di Megan.

- D’estate sì, tranne un lunedì al mese che abbiamo di riposo. In realtà studiamo entrambe: io oceanologia mentre Meg biologia marina- rispose Rachel.

- Davvero? E come mai lavorate in quel posto invece che in un’acquario?- domandò Kevin.

- E’ molto difficile trovare lavoro in acquari... Soprattutto per noi che siamo ai primi anni- rispose sbuffando Megan – Voi non avete nemmeno il problema di lavorare, vero? Fate qualcosa che vi fa guadagnare e per di più vi piace...-

- Meg!- esclamò indignata Rachel.

- No, hai ragione. Siamo stati fortunati ad aver avuto questa opportunità! Se non fossi diventato famoso probabilmente avrei fatto il veterinario... O il comico- rispose Joe, sorridendo al pensiero di se stesso vestito con un vestito buffo per far ridere la gente, mentre gli altri scoppiavano a ridere.

- Ah ah ah...- continuò sarcastico il ragazzo – non c’è niente di divertente-

- Io avrei voluto fare l’astronauta... Ma anche il musicista- disse Kevin suonando una chitarra invisibile.

- A me sarebbe piaciuto diventare il Presidente degli Stati Uniti... Altrimenti il maestro elementare- finì Nick, mentre lo sguardo delle due ragazze si addolcì.

Joe guardò l’ora, erano le sette e mezza.

- Scusate, ragazze. Purtroppo non conoscendo ancora bene questo posto dobbiamo farci trasportare da un autista... che ci sta aspettando in questo momento. Dobbiamo proprio andare-

- Ok- disse Rachel – se volete da domani possiamo farvi noi da tassista, è il nostro lunedì libero-

- Con piacere!- esclamò Kevin, iniziando a sistemare le sue cose.

- Vi passiamo a prendere domani pomeriggio, siete impegnati?-

Nick estrasse l’agenda dei loro impegni e la consultò.

- No, domani altra giornata libera- disse il Jonas minore.

- D’accordo, per le due siamo da voi- concluse Rachel entusiasta.

I cinque si incamminarono verso la strada e, arrivati alla macchina dei Jonas, si divisero, rinnovando l’appuntamento per il giorno dopo e augurandosi una buona serata a vicenda.

Quando salirono sull’auto, l’uomo alla guida rise tra sè: a quanto pare il pomeriggio dove essere andata bene, perché i ragazzi avevano uno strano sorrisino stampato sul viso.

 

 

 

 

Ehilà!! grazie mille per chi ha letto finora questa storia.. In questo capitolo si conoscono meglio Meg e Rachel. A dire la verità, Rachel l'avevo pensata come un personaggio secondario, che dava solo supporto a Megan. Ma visto l'interesse di Potterina Weasly, ho rivalutato Rachel e ho pensato di farla diventare una dei protagonisti.. Vi do anche una specie di spoiler.. ^__^ Rachel e uno dei Jonas si innamoreranno.. E presto saprete chi! Ho scelto di farle studiare due materie molto legate al mare come biologia marina e oceanologia (non so se in Australia esistano, però a me piacciono talmente tanto che ho deciso di inserirle), appunto perchè a me piacciono molto. Ciò che avrebbero voluto fare i Jonas, invece, ha un fondo di verità, perchè alcune di quelle informazioni le ho trovate sul web.. diciamo che ho preso spunto! ^O^ Mi sono resa conto che dovrò dare un nome alle fidanzate dei tre Jonas.. Mi potreste aiutare con qualche consiglio?? vi ringrazio in anticipo.. ^__^ 

spero che anche questo capitolo vi possa piacere.. Grazie mille a Potterina Weasley per il suo commento e tanti tanti grazie a INFINITY per averla messa tra i preferiti! ^^ alla prossima!

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Capitolo 6
*** A surfare! ***


JB6

Arrivò sera, e mentre Kevin scalpitava perché aveva voglia di uscire (probabilmente non aveva ancora esaurito la sua volgia di vivere), appena Nick toccò il letto si addormentò russando, talmente era stanco per la giornata trascorsa. I fratelli presero a fargli i dispetti, come solleticargli i piedi o mettergli le dita nelle orecchie, ma lui non ci fece caso e continuò a dormire come un ghiro. Alla fine i due ci rinunciarono anche se, sogghignando, gli misero intorno alla bocca, in stile babbo natale, un po’ di schiuma da barba: il giorno dopo avrebbe avuto un bellissimo risveglio.

I ragazzi si alzarono molto tardi il mattino dopo, e mentre Nick era occupato a rincorrere Kevin, il quale gli aveva fatto notare che durante la notte doveva essere invecchiato un po’ per avere quel genere di barba, bussarono alla porta.

Andò ad aprire Joe, e di fronte a lui trovò un cameriere con un carrello.

- La vostra colazione, signori-

Joe gli sorrise prendendolo e lanciando all’uomo una banconota che estrasse velocemente dai jeans: quello la afferrò al volo, e con un inchino di ringraziamento, se ne andò.

- Si mangia!- gridò Joe ai fratelli, che si fermarono e si avventarono sul carrello.

Quando finirono la colazione, essendo ormai troppo tardi, decisero di rimanere nella loro enorme camera, in attesa del pomeriggio.

Kevin si mise seduto sul suo letto e iniziò a suonare la chitarra, accompagnando le canzoni con un canto appena sussurrato. Joe andò sulla terrazza e si appoggiò alla balconata per ammirare ciò che aveva intorno. Infine Nick, quaderno alla mano, iniziò a scrivere delle idee che gli erano venute per la canzone che dovevano comporre.

Il ragazzo disegnò due occhi che colorò leggeri, mentre sospirava e intorno ad essi scriveva la parola Australia per molte volte.

- Che ne dite di scrivere una canzone sull’Australia?- chiese Joe interrompendo il silenzio e girandosi verso i fratelli.

- Buona idea- rispose Nick alzando lo sguardo.

- Ho un’idea: la scriveremo su ciò che passeremo in questi giorni qui- disse Kevin mentre gli altri due annuivano sorridendo: le idee migliori le aveva sempre lui. E tutti e tre avevano già in mente su cosa o meglio, su chi, scrivere la canzone.

Il tempo passò velocemente, e dopo aver pranzato e parlato a Mark di ciò che avevano intenzione di fare quel pomeriggio, scesero di fronte all’albergo, perché di lì a poco sarebbero venuti a prenderli Megan e Rachel.

Le ragazze li raggiunsero subito, con due tavole da surf sopra il tetto della loro macchina.

- Sì!- esclamò saltando Kevin – non vedo l’ora di fare surf!-

- Chi ti dice che ti faccio usare la mia tavola?- disse Megan, che era al volante, e lo fissava con i suoi occhi verdi.

Kevin la guardò con gli occhi più dolci e innocenti che poté, le mani messe a mo’ di preghiera. La ragazza scoppiò a ridere, mentre Joe e Nick lo fissavano per l’ennesima volta con lo sguardo omicida.

- Dai, salite in macchina!- esclamò Megan continuando a ridere, mentre Rachel apriva la portiera dall’altro lato, tirava su il sedile e si posizionava nei posti dietro.

- Nick, stai davanti?- chiese Megan, mentre il ragazzo, impreparato, arrossiva di colpo.

Questa volta lo sguardo assassino toccò a lui, mentre Joe e Kevin prendevano posto di fianco a Rachel, stando un po’ stretti nella piccola auto.

Megan guidò per qualche chilometro, proponendo gli argomenti della conversazione. I Jonas si accorsero che era molto diversa dal giorno precendente: prima sembrava indifferente, distaccata; ora... socievole e interessata a loro, cosa che gli stupì molto, ma che li rese felici.

La ragazza sembrava particolarmente interessata a Nick in quel momento, cosa che mandava in bestia soprattutto Joe, nonostante i tre avessero promesso di non innamorarsi mai della stessa ragazza, e se mai sarebbe successo avrebbero rinunciato per favorire quello a cui la ragazza sembrava essere attratta. E il fatto che Nick fosse il prescelto non andava bene agli altri due, perché Megan stava iniziando a piacere a tutti e tre i fratelli, seriamente.

Quando arrivarono alla spiaggia, videro che nell’oceano l’acqua era mossa a formare enormi cavalloni, ideali per surfare. Infatti, quattro o cinque surfisti erano già in acqua.

- Giornata ideale- disse Megan sorridendo – Tu proverai, vero Nick?-

Il Jonas più giovane rabbrividì: non gli piacevano le cose spericolate, ma lo sguardo che la ragazza gli lanciò sembrò convincerlo. Deglutendo rispose di sì. Megan sorrise.

- Anche voi, ragazzi?- chiese Rachel agli altri due.

Joe e Kevin le lanciarono un’occhiata vacua e poco interessata, mentre annuivano. I cinque scesero dalla macchina e Joe aiutò Megan a togliere le tavole dal tetto. La ragazza lo ringraziò un sorriso incantevole, che lasciò il Jonas confuso per alcuni secondi. Ma si riprese subito, perché Kevin aveva sottratto gentilmente la tavola dalle braccia di Megan, facendole un inchino e dicendole “Qui per servirla, madamigella”. La ragazza trattenne a stanto le risate, mentre dava una pacca sulla spalla a Kevin per ringraziarlo. Si posizionarono ancora una volta vicino al mare.

- Chi inizia per primo?- chiese la ragazza, indossando una tuta da surf sopra il costume.

- Posso io?- disse Kevin, togliendosi la maglietta.

- Certo- disse la ragazza, prendendo in mano la tavola.

- Ma questa non è di Rachel?- chiese Joe, indicando la tavola che aveva ancora tra le mani.

- Oh, no. Io non so surfare!- esclamò la ragazza tirata in causa – l’ha portata apposta per voi-

- Bene, andiamo!- finì Kevin dirigendosi verso l’acqua, suguito a ruota da Megan.

Il ragazzo provò ad alzarsi più volte sulla tavola ogni volta che arrivava un’onda, ma immancabilmente ricadeva nell’acqua. Dopo una decina di tentativi uscì dall’oceano, piantando davanti a Nick la tavola nella sabbia.

- Io mi arrendo, prova tu!- disse poi sdraiandosi di fianco a Rachel.

Nick si alzò, esitante, mentre Megan lo guardava sorridendo.

- Dai, Nick!- gli gridò, esortandolo a raggiungerla.

Il ragazzo prese la tavola, legò il laccio ad una caviglia e raggiunse Megan.

- Se non ci riesci non c’è nessun problema, ma sono sicura che ne sei capace- gli sussurrò lei, infondendogli un po’ di coraggio.

Anche Nick tentò un po’ di volte, ma con scarsi risultati. Quando fu stufo di continuare a cadere uscì ringraziando Megan per la lezione e passò la tavola a Joe, il quale corse nell’acqua e si lanciò a rincorrere la prima onda. Si alzò in piedi sulla tavola e ci rimase per qualche secondo, finchè gli mancò l’equilibrio e cadde in acqua.

Megan lo raggiunse immediatamente, applaudendolo.

- Grande, Joe! Dove hai imparato?- disse lei aiutandolo ad alzarsi.

- Veramente... E’ la prima volta che ci provo, ho solo messo in pratica le cose che facevi tu prima- rispose Joe, arrossendo un poco.

- Complimenti allora, potresti diventare un surfista provetto- finì lei sorridendogli, sfidandolo poi a chi dei due sarebbe rimasto per più tempo sulla tavola.

Ovviamente vinse Megan, e la sera arrivò velocemente, tra cadute, schizzi, prove e ancora cadute.

- Ehi ragazzi! Tra due sabati ci sarà una festa in un locale sulla spiaggia qua vicino... Avete voglia di venire con noi?- chiese Rachel ad un certo punto, mentre gli altri finivano di ritirare le loro cose. I Jonas si guardarono, mentre Nick, come al solito il portavoce dei tre, si schiariva la voce.

- Chiederemo a Mark, il nostro punto di riferimento qui, ma credo proprio di sì- disse.

Le due ragazze sorrisero compiaciute, mentre si apprestavano a salire in macchina dopo aver caricato sull’auto le due tavole. Poco dopo arrivarono in albergo dove i tre fratelli scesero, salutando Megan e Rachel che si introdussero di nuovo nel traffico serale.

- Ah ah, sfigati!- esclamò Joe alzando il viso con fare superbo, quando l’auto si fu allontanata da loro – Chi è il più bravo? Eh?!-

I suoi due fratelli scossero la testa, entrando nella hall e lasciando Joe che continuava a gasarsi da solo.

Il ragazzo li raggiunse e fece un salto di felicità, fischiettando ad alto volume, facendo girare tutte le persone presenti nell’albergo verso loro tre a guardarli.

- Sempre il solito egocentrico...- commentò Nick a bassa voce, mentre Kevin gli cingeva le spalle con il braccio destro sorridendo.

- Che ci possiamo fare? E’ il nostro stupido, egocentrico fratello-

 

 

 

Ehilà! e così siamo arrivati al sesto capitolo.. Grazie a tutti per seguirmi! In questo capitolo Megan insegna ai Jonas a surfare.. E il migliore risulta il nostro egocentrico Joe, il quale sembra aver acquistato punti nella classifica di Megan.. ^__^ scusatemi se spesso i capitoli risultano corti.. farò del mio meglio per allungarli un po'!

Ringrazio tantissimo Potterina Weasley e sbrodolina per la loro astuzia e per i consigli.. presto verrà tutto a galla! Ho deciso di seguire il consiglio di sbrodolina, usando come nomi per le fidanzate dei Jonas quelli conosciuti.. Grazie ancora!

a presto con le nuove avventure dei Jonas in Australia, tanti bacioni!

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Capitolo 7
*** Visita al museo ***


JB7

- Svegliaaaaaaaaaa!- gridò Nick nelle orecchie di Kevin, il quale si tappò le orecchie prima con la mano, poi con il cuscino e infine mettendosi direttamente sotto le coperte.

- Nnn... Lasciami stare...- disse il Jonas maggiore ancora assonnato bascicando le parole.

- Caro fratello, c’è da muovere le chiappe perché un noioso museo è in attesa della nostra presenza- disse Joe, seduto sul suo letto con i capelli scompigliati, canticchiando.

- Andate senza di me...- continuò Kevin nella sua opera per niente persuasiva di lasciarlo dormire.

Bussarono alla porta.

- Ragazzi, siete pronti?- chiese una voce, probabilmente quella di Mark, proveniente da fuori dalla stanza.

- Dacci dieci minuti!- rispose Nick, mentre cercava in tutti i modi di togliere il lenzuolo da sopra Kevin, il quale lo teneva al suo posto con tutte le sue forze.

Ad un certo punto Kevin lasciò di colpo la presa e Nick, impreparato, si sbilanciò all’indietro finendo seduto per terra con un botto, gambe all’aria, il lenzuolo addosso e i riccioli scompigliati. Il fratello lo guardò, scoppiando a ridere di gusto.

- Ridicolo!- esclamò Kevin, mentre si asciugava le lacrime che gli aveva procurato la risata.

Nick si alzò e gli saltò al collo, cercando in tutti i modi di strozzarlo.

- Bastardo che non sei altro!- gridava il Jonas minore. Joe si godette per qualche minuto la scena, poi si alzò e li raggiunse per dividerli.

- Muovetevi tutti e due a prepararvi, siamo sempre in ritardo-

Nick e Kevin non fecero una piega, si allontanarono l’uno dall’altro andando a prepararsi, non prima che il più giovane lanciasse uno sguardo uccisore al fratello, dicendogli che gliel’avrebbe pagata, in qualche modo. Kevin trattenne per l’ennesima volta le risate, mentre metteva a posto la povera coperta maltrattata e si toglieva i pantaloncini che usava come pigiama per vestirsi.

In dieci minuti, giusto in tempo prima che Mark bussasse un’altra volta, i tre si prepararono e uscirono dalla stanza.

- Dai ragazzi, a quest’ora avremmo dovuto essere già là- disse Mark senza scomporsi, facendo aumentare il passo ai ragazzi.

Una volta in macchina, l’autista li condusse ad un edificio non molto grande, molto simile ad un tempio greco. Sulla facciata dove c’era l’ingresso era incisa un’immensa scritta: “Museo della musica”.

- Wow- fu tutto quello che riuscì a dire Kevin, mentre gli altri due rimasero a bocca spalancata.

- Bene, ora andate, noi vi aspetteremo qua fuori. All’ingresso ci sarà una guida che vi mostrerà il museo- disse Mark, facendo scendere i tre e spingendoli verso l’entrata.

Camminando piano e in adorazione, i tre raggiunsero una ragazza, sui vent’anni, denti sporgenti e occhiali spessi, l’unica persona che c’era all’ingresso, dietro al bancone delle informazioni.

- Scusi, dovrebbe esserci una prenotazione, ci hanno detto che avremmo trovato una guida qui all’ingresso- disse Nick. La tipa li squadrò uno per uno poi guardò il computer e sorrise stupita.

- I Jonas Brother?- chiese fissando in un modo ossessivo Kevin, con uno sguardo particolarmente interessato, mentre lui annuiva deglutendo.

– Joe, Nick, Kevin. Quale onore conoscervi. Mi chiamo Laure, e visto che lui non è ancora arrivato, vi posso portare io- concluse alzandosi, dopo aver evidenziato con particolare enfasi il nome del ragazzo e la parola “lui”.

- Lui chi?- chiese Joe, ma non ottenne alcuna risposta.

- Scusate il ritardo, guys!- esclamò una voce dietro di loro. I tre si girarono e videro un uomo sulla quarantina, capelli un po’ lunghi e chiarissimi, occhi azzurri e uno zaino sulla spalla sinistra.

- Laure, grazie per aver intrattenuto i nostri ospiti- continuò lanciando un’occhiata veloce alla ragazza, la quale tornò a sedersi senza dire niente, ma riducendo gli occhi a fessure mentre fissava il tipo.

- Ciao, Kevin- disse poi alla fine, prima che i quattro entrassero nella prima sala e lei si rimettesse al computer. Joe tirò una gomitata a Nick e i due scoppiarono a ridere in modo silenzioso, alle spalle del fratello che aveva aumentato volutamente il passo, per allontanarsi dalla vista di Laure.

Quando arrivarono nella prima sala, l’uomo si girò verso di loro.

- Guys, il mio nome è Robert Laurent, ma potete chiamarmi Bob. Vi starete chiedendo come un magnifico uomo come me sia finito in un posto del genere, immagino. Bene, soddisferò le vostre richieste. Purtroppo il gruppo di cui ero il leader fallì qualche anno fa, e da allora mi sono ridotto a fare la guida in questo squallido posto- disse quello tutto d’un fiato, mentre i ragazzi si guardavano tra loro. Ma che gente svitata c’era in quel posto?

L’uomo li accompagnò per più di un’ora in sale diverse dov’erano ricostriti gli strumenti dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Alla fine fece suonare loro delle chitarre e il piano che c’erano nella sala prove. Nick si sedette al piano e iniziò a suonare cambiando di tanto in tanto la melodia; Joe e Kevin presero una chitarra a testa e accompagnarono Nick. Alla fine Bob fece loro un applauso.

- Yes, guys! Siete davvero bravi-

I ragazzi sorrisero mentre anche l’uomo si aggiungeva a loro per suonare.

Quando fu ora di andare Bob li riaccompagnò all’ingresso, dove Laure stava giocando al computer visto che loro tre sembravano gli unici visitatori quella mattina.

- Arrivederci Bob, grazie di tutto!- dissero i tre in coro, mentre l’uomo tornava nella sala prove per scatenarsi un po’.

- Ciao, Laure- azzardò Kevin, mentre gli altri due trattenevano le risate.

La ragazza alzò gli occhi e sorrise.

- Oh, Kevin... Posso fare una foto con te?- chiese lei, alzandosi dalla sedia girevole.

- Sì, certo- rispose lui. In un batter d’occhio la ragazza gli fu vicino e gli si avvinghiò addosso.

- Fai “Cheese”!- disse Laure, mentre il ragazzo obbediva. La ragazza estrasse un telefono e scattò tre foto uguali.

- Grazie!- esclamò poi, saltando al collo di Kevin e stampandogli un bacio sulla guancia.

- Figurati- rispose il ragazzo, liberandosi velocemnte dalla stretta di Laure e raggiungendo i fratelli.

- Ciao ragazzi!- finì la ragazza salutando Nick e Joe, prima di tornare a sedersi alla sua postazione.

Una volta usciti i Jonas trovarono il loro autista fermo ad aspettarli. Salendo in macchina Joe continuava a fare battute su Laure rivolte al povero Kevin, che si tappava le orecchie per non sentirlo, mentre Nick faceva finta di niente perché se fosse intervenuto le avrebbe sicuramente prese dal fratello maggiore.

- Vi porto in albergo o volete mangiare fuori?- chiese loro l’autista.

I tre smisero di fare ciò che stavano facendo e con uno sguardo d’intesa chiesero di essere portati al solito fast food, visto che orami il pranzo nell’albergo era stato servito e non avrebbero fatto in tempo ad arrivare. In poco tempo raggiunsero la destinazione.

- Ambrogio, hai già mangiato?- chiese Kevin all’uomo che guidava la macchina.

- No, ma non preoccuparti- rispose quello.

- E allora vieni dentro con noi!- continuò il Jonas maggiore.

- Ma...-

- Niente ma, insistiamo- disse Joe, mentre l’autista non poté fare altro che arrendersi con un sorriso.

Parcheggiarono nelle vicinanze e tutti e quattro si diressero all’entrata.

- Vado sempre io a prenotare!- esclamò Kevin con un sorriso furbo stampato in faccia.

- Eh no, carino. Ci vado io stavolta!- affermò Joe, costringendo il fratello a sedersi e dicendo che avrebbe preso lo stesso menù per tutti, con una piccola differenza per Nick. Cercò con lo sguardo intorno e vide la cassa dove c’era Megan. Perfetto, pensò, mettendosi in coda dietro alle due persone che stavano facendo la fila in quella cassa.

Una volta raggiunta la ragazza, lei lo riconobbe subito e gli sorrise.

- Cio Meg, tutto bene?- chiese lui gentilmente.

- Certo, tu? Come mai sempre qui a mangiare?- disse lei piegando le testa da un lato e sorridendo di nuovo.

- Ehm... E’ l’unico posto che conosciamo- rispose Joe, imbarazzato.

- Per fortuna allora! Ci sono anche i tuoi fratelli?-

- Si si, sono là in fondo insieme al nostro autista- disse il ragazzo, indicando il tavolo dov’erano seduti Kevin e Nick.

- Tra un’ora finisco il turno in cassa e Rac a distribuire la roba, ci vediamo fuori?- chiese la ragazza. Joe annuì, improvvisamente allegro, ordinando da mangiare e salutando Megan.

Raggiunse poi Rachel, che fu felicissima di vederlo. Joe chiamò Kevin per farsi aiutare a portare la roba, e Rachel quando lo vide arrossì un poco. Kevin vide che tra i capelli aveva ancora un fiore azzurro, diverso da quello di due giorni prima. A lui piacevano da matti le ragazze che portano fiori tra i capelli, infatti le fece un sorriso a trentadue denti, mentre le dava appuntamento a più tardi.

I ragazzi raggiunsero il loro tavolo e pranzarono insieme a Nick e all’autista, parlando del più e del meno, pregando che il tempo volasse velocemente.

 

 

 

 

 

Ciao a tutti!! ecco qui il settimo capitolo di Australia.. I Jonas vanno a visitare un museo della musica.. forse è stato il pezzo più palloso da scrivere, ma dovevo farlo visto che fa parte delle cose che hanno visto.. spero di non avervi annoiato! Come sempre Kevin fa colpo.. questa volta sulla segretaria! E la guida un po' pazza.. è stata ispirata da un mio amico! ^^

Ringrazio infinitamente Potterina Weasley, Maggie_Lullaby e sbrodolina per i loro commenti.. presto si verrà a scoprire tutto! e le coppie salteranno fuori.. muahahah!! *risata malefica*

a presto! bacioni xD

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Capitolo 8
*** Festa! ***


JB8

In realtà anche la settimana passò velocemente, così come quella successiva: il poco tempo che i ragazzi avevano tra un impegno e l’altro (visitarono una decina di musei e parchi naturali nei dintorni, assistettero alla prima di Romeo e Giulietta all’Opera di Sidney [visto che era da qualche anno che non veniva più interpretata lì] e conobbero il gruppo degli Sky Up, tre ragazzi [cantante, bassista e chitarrista] e una ragazza [la batterista] che facevano musica simile alla loro, ai quali diedero qualche consiglio) lo passavano in compagnia di Megan e Rachel, con le quali ormai si era instaurato un rapporto di forte amicizia.

La canzone stava prendendo forma: alcune frasi erano già state messe giù, mentre la base musicale era già pronta. Parlava di una ragazza immaginaria che proveniva da lì, una ragazza dei sogni che avevano visto tutti e tre, e il titolo era già venuto in mente: Australia.

Arrivò il sabato, il giorno in cui Rachel e Megan li avevano invitati alla festa sulla spiaggia. Il giorno prima i tre Jonas avevano speso la maggior parte dei loro risparmi per rifarsi il guardaroba, in vista della serata imminente.

Tutti e tre indossavano una camicia a maniche corte, Nick con la cravatta, jeans lunghi e scarpe eleganti; Joe con un paio di pantaloni neri e le Converse; Kevin con pantaloni sotto il ginocchio e scarpe normali.

Come succedeva ultimamente il luogo lo raggiunsero grazie all’auto di Megan, che arrivò davanti all’albergo un po’ in ritardo. La ragazza era sola in macchina e non scese nemmeno, facendo loro cenno di salire.

- Scusate il ritardo, ragazzi, vi giuro che è colpa del traffico- si scusò Megan, mentre Joe le continuava a dire scherzosamente che erano tutte scuse.

- Dov’è Rac?- chiese Kevin una volta sull’auto.

- Andiamo a prenderla ora- disse lei, immettendosi nel traffico che su quella via c’era ad ogni ora. Arrivati davanti ad una casa videro Rachel seduta sulle scale. Megan le suonò dietro e quando la ragazza riconobbe la macchina, sorrise e si alzò. Indossava un vestito blu, leggero, senza maniche e con la gonna sopra al ginocchio, scarpe bianche con tacco molto alto e un fiore bianco tra i capelli arricciati. Kevin le fischiò dietro in segno di ammirazione, mentre si spostava nei sedili posteriori con i fratelli cedendole il posto davanti.

- Ciao! Siete pronti? C’è un po’ di gente che dobbiamo farvi conoscere- disse Rachel girandosi verso di loro. Aveva un leggero trucco azzurro con dei brillantini intorno agli occhi, che facevano risaltare la loro profondità.

- Non vediamo l’ora...- rispose Nick con una voce poco convinta, che fece scoppiare a ridere gli altri quattro.

Parcheggiarono vicino al locale. Quando Megan scese dalla macchina i tre Jonas la guardarono ammirati: aveva una canottiera verde acqua un po’ lunga, dei pantaloncini corti di jeans chiari, con delle ballerine bianche. I capelli erano legati e mossi e intorno agli occhi aveva solo dei brillantini.

Quella sera lei e Rachel erano davvero... Perfette.

- Signorina, si regga a me- disse Kevin a Rachel, allungandole il braccio che lei afferrò, camminando vicini.

Arrivati al locale videro un ammasso di gente all’interno, mentre Megan e Rachel li superarono per andare a salutare la maggior parte dei presenti.

I tre fratelli le seguirono poco convinti, ma furono subito raggiunti dalle due che avevano trascinato qualche amico da presentare. Iniziarono nomi a raffica, seguiti da strette di mano, baci sulle guance, abbracci e tremenda confusione. Il cervello di Nick aveva fatto un frullato di nomi, per cui decise di non chiamare nessuno per non sbagliare il nome. Kevin concentrò la sua attenzione sulle ragazze, ma alla fine decise che nessuna di loro poteva battere Meg e Rac quella sera. Infine Joe, perso nel suo mondo, salutava sovrappensiero, anche se qualche nome gli si impresse nella mente (forse per la loro particolarità).

Finite le presentazioni, i tre furono condotti a forza dalle ragazze al centro della pista, per ballare canzoni che non avevano mai sentito.

Furono subito circondati da una marea di ragazze, perché stava girando la voce che i Jonas Brother erano nel locale, facendo scattare una caccia all’uomo.

- Per fortuna che le luci sono dalla nostra parte!- gridò Nick al di sopra della musica.

- Peccato che ci abbiano riconosciuto- urlò di rimando Kevin, mentre la folla intorno a loro si stringeva, e qualche ragazza si strusciava addosso ai tre.

Joe scoppiò a ridere, indicando dietro a Nick.

- Ti becchi sempre le più cesse, fratello!- gli gridò continuando a sghignazzare mentre il ragazzo ignorò totalmente sia lui che la tipa.

Ad un certo punto, Megan urlò agli altri che usciva a prendere una boccata d’aria, andandosene.

I tre e Rachel furono completamente circondati e allontanati l’uno dall’altro, facendo in modo che non si vedessero l’uno con l’altro. Kevin approfittò della situazione per seguire Meg.

Quando uscì all’aria aperta la vide, da sola, appoggiata ad una colonna, di spalle a lui.

- Che ci fa una magnifica donzella come lei qui tutta sola?- chiese ironicamente il Jonas, facendo sobbalzare la ragazza.

- Ah, sei tu, Kev- rispose lei – avevo voglia di prendere un po’ di aria fresca, lì dentro si soffoca-

- Sembri triste, è successo qualcosa?- chiese nuovamente Kevin.

Lei non rispose ma scosse leggermente la testa.

- Non vorrei rovinarti la serata- disse Megan.

Il ragazzo le si avvicinò, prendendole le spalle con le mani.

- Sicura?-

- Sì- rispose lei alzando il viso verso il ragazzo. Kevin la fissò nei suoi meravigliosi occhi verdi. E un impulso lo prese. Le si avvicinò ancora di più, tentando di baciarla. Megan, sorpresa, spostò la testa di lato, lasciando stupefatto il ragazzo.

- Kev! Che ti prende?!- disse lei allontandosi di un passo, visto che il ragazzo aveva lasciato la presa.

- S-scusa! Non so cosa mi è successo... Ti chiedo scusa-

- Non farlo mai più, Kev. Tu sei di Rach... Ops- disse Megan, interrompendosi e mettendosi una mano sulla bocca.

- Non doveva scapparmi... Ormai però... Va bene. Rachel è innamorata di te- rispose semplicemente Megan, guardando il ragazzo negli occhi. Kevin non sapeva più cosa dire: Megan lo aveva appena rifiutato ma aveva scoperto che Rachel era innamorata di lui. La dolce, timida Rachel, la ragazza dei fiori che per la maggior parte del tempo era passata inosservata perché nei pensieri dei tre Jonas c’era sempre stata Megan.

- Dov’è?- le chiese alla fine.

- Prima era dentro che ballava. Muoviti a raggiungerla- gli consigliò la ragazza.

Kevin non se lo fece ripetere due volte, sfrecciando verso il locale. Entrando fu avvolto da una musica che non gli piaceva per niente, concentrandosi sul suo obiettivo: trovare Rachel. La vide verso il centro della pista, illuminata ad intervalli dalle luci, mentre uno sconosciuto ballava dietro di lei, totalmente ignorato. Il Jonas si lanciò e la raggiunse con non poca fatica, facendosi spazio tra la gente. Quando arrivò da lei, le toccò un braccio per attirare la sua attenzione. Lei lo vide e gli sorrise, felice, avvicinandosi a lui.

- Sei più elegante del solito stasera, Kev- gli gridò la ragazza, avvicinandosi al suo orecchio.

- E tu sei ancora più bella, vestita così- gli disse lui, mentre la musica sommergeva la sua voce. Rachel continuò a sorridere, anche se non aveva capito un bel niente.

Improvvisamente la musica si interruppe e il dj decise che era ora di un lento. Kevin non riconobbe la canzone, troppo preso com’era ad osservare Rachel nei minimi dettagli.

- Signorina, mi concede questo ballo?- chiese galantemente alla ragazza, la quale scoppiò a ridere annuendo. Rachel mise le mani intorno al collo di Kevin (n.d.a.: non per strozzarlo ovviamente ^___^) mentre il ragazzo appoggiava le sue sui fianchi della bionda. La ragazza gli sorrise, avvicinandosi ancora di più a lui e circondandolo con il suo profumo. Kevin rimase come inebriato dalla dolce fragranza di Rachel, lo fece quasi impazzire. “Dovrei consigliarlo a...” iniziò a pensare, sorridendo poi tra sé. “La mia ragazza, che non esiste” concluse alla fine. In effetti tutti credevano che Kevin fosse fidanzato, ma in realtà era l’unico dei Jonas single. Ad un’intervista una fan impertinente e ossessiva gli aveva chiesto se era fidanzato e lui, ormai stufo delle domande, aveva risposto di sì, senza dire il nome della fortunata. E quella notizia aveva fatto il giro del mondo in pochi minuti. A lui non dispiaceva, anche perché ora le ragazze erano meno assillanti nei suoi confronti. Questo, perché non aveva ancora trovato una che gli piacesse davvero. Ma Rachel... Lei era davvero carina, per di più simpatica e con dei bei gusti ( come i fiori sempre presenti tra i suoi capelli). Insomma, la ragazza ideale di Kevin Jonas. Perché non l’aveva capito da subito, pensando solo a Megan? Che stupido che era stato. Doveva assolutamente rimediare. E se era vero il fatto che Rachel era innamorata di lui, meglio ancora.

Kevin attirò Rachel verso di sé, volteggiando pian piano a ritmo di musica, appoggiando delicatamente il mento sulla testa della ragazza, mentre lei appoggiava la sua guancia sulla spalla di lui.

- Sai, Kev...- - Rac...- dissero in contemporanea i due ragazzi.

- Dimmi prima tu- rispose prontamente Rachel, alzando il viso per guardarlo negli occhi.

- Ehm... Io volevo dirti che... Staresa sei bellissima, ecco- disse il ragazzo tutto di un fiato, provando un leggero imbarazzo.

- Lo credi davvero?- chiese lei, incuriosita e soprattutto grata del complimento.

- Certo! E tu cosa devi dirmi?-

Rachel abbassò lo sguardo, probabilmente arrossendo, anche se lì dentro non si poteva capire.

- Io... Sono... Innamorata di te- rispose un po’ esitando la bionda, continuando a guardare il pavimento.

- Davvero?- fu il turno di chiederlo di Kevin, sorridendo per il fatto che Megan aveva ragione.

- S-sì- rispose lei.

- Credo di starmi per innamorare pure io- disse lui, dopo qualche istante di silenzio. Rachel alzò nuovamente lo sguardo, con un’espressione un po’ amareggiata in viso. Probabilmente aveva capito a chi si stava riferendo.

- Di Meg?- chiese con un filo di voce.

Il sorriso sulle labbra di Kevin si ampliò, prima di risponderle.

- No, di te-

L’espressione di Rachel passò a stupita e poi estremamente felice. Kevin si sporse verso di lei, mentre la bionda si alzava in punta di piedi per raggiungerlo. Le loro labbra si unirono dolcemente e si schiusero, lasciando che le loro lingue si muovessero insieme a ritmo di musica.

 

 

 

 

Weiiiiiiiiiii! nuovo capitolo.. xD i ragazzi vanno alla festa a cui erano stati invitati dalle due amiche.. e ne succedono delle belle! Questa è solo la prima parte, centrata molto su Rachel e Kevin ( Potterina Weasley hai visto? finalmente ho scritto su di loro ^^). Nella prossima ci saranno gli altri.. ma non voglio svelare niente! xD in ogni caso spero che Kev non appaia molto come.. uno sciupafemmine dai. Ci prova con Megan ma solo perchè crede di provare qualcosa per lei... Mentre in realtà è Rachel nei suoi pensieri (anche se solo grazie a Megan lo capisce). Nel prossimo capitolo vi aspetteranno mooooooolti litigi.. e succederà di tutto e di più!

ringrazio tutti coloro che leggono questa ff e Potterina Weasley per i suoi magnifici commenti che mi fanno sempre continuare! xD a presto!

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Capitolo 9
*** Litigi ***


JB8

Nel frattempo, dopo che Kevin se n’era andato, Megan si era seduta su una panchina, portando le gambe al petto e circondandole con le braccia, sospirando contenta per aver fatto la cosa giusta. In quel momento qualcuno le toccò la spalla da dietro. Lei si girò e vide Nick, sorridente, che si stava sedendo vicino a lei.

- Ehi- disse lei, ricambiando il sorriso. Anche Nick la salutò, incrociando poi le gambe una volta seduto.

- Come mai non sei dentro a scatenarti?- continuò lei giardandolo.

- Mi stanco e mi stufo facilmente- rispose lui, passandosi una mano tra i capelli.

- A chi lo dici- finì Megan, guardando in avanti verso l’entrata del locale. Calò il silenzio.

- Beh, come ti trovi qui in Australia?- chiese poi la ragazza.

- Benissimo- rispose lui dopo un po’ – anche se mi manca un po’ la mia famiglia-

- E la tua ragazza, immagino- finì la frase Megan. Lui la guardò leggermente afflitto.

- Sì, anche lei-

- Come si chiama? È davvero fortunata-

- Lei... Si chiama Miley... E’ molto famosa, ma non mi va di parlare di lei- rispose Nick mettendosi seduto composto su quella panchina scomoda.

- Ah... Capito- disse Megan, rimasta spiazzata e senza parole. Se il ragazzo non voleva dirle il perché, si vede che non erano affari suoi, e lei non avrebbe indagato oltre.

- Com’è la tua famiglia? Immagino che siate molto uniti e che vi vogliate un gran bene-

- Eh già- rispose Nick, mentre gli tornava il sorriso. – Senza di loro, soprattutto senza i miei fratelli, mi sentirei perso. E tu? Non hai mai detto niente dei tuoi-

- Io ho un fratello, Luke, di 17 anni. Mia madre è morta quando lui è nato, quindi ci ha tirato su nostro padre- raccontò Megan, tamburellando le dita della mano destra sul gomito.

- Mi dispiace per tua madre- disse Nick, semplicemente.

- Grazie- rispose la ragazza, asciugandosi una lacrima solitara che era raccolta nei suoi occhi.

- Quindi... Ti piace qui- continuò lei, visto che Nick non si azzardava ad aprire bocca.

- Soprattutto la compagnia- precisò il ragazzo.

- Wow, siamo davvero così interessanti?- chiese Megan, leggermente stupita.

- Direi di sì-

- Doppiamente wow... Ehi, mi canti una canzone?- chiese la ragazza, voltandosi verso di lui, sempre nella stessa posizione.

- Quale vuoi?-

- Una cantata da te-

- Ok, spero ti piaccia-

Il Jonas si mise quindi in ginocchio di fronte a lei, pendendole una mano e, dopo essersi schiarito la gola, iniziò a cantare.

…When you look me in the eyes,
And tell me that you love me.
Everything’s alright,
When you’re right here by my side.
When I hold you in my arms,
I know that it’s forever.
I just gotta let you know,
I never wanna let you go.

When you look me in the eyes…

Ma che storia sarebbe, se non ci fosse un malinteso? Infatti, in quello stesso momento, il povero Joe che si era appena liberato dallo stuolo di fan scomode, era uscito per cercare Megan. E, all’esterno, la scena che vide era pressochè questa: Megan, seduta sulla panchina, aveva un braccio teso davanti a sé e un’aria estasiata, mentre Nick (che aveva riconosciuto per quelle orribili scarpe che portava e per la massa composta di ricci) era di schiena, inginocchiato, che teneva la mano alla ragazza cantandole una delle canzoni più romantiche che avevano scritto.

Sentì la rabbia montargli dentro: suo fratello gli stava fregando la ragazza per cui sembrava provare qualcosa di più di una semplice cotta.

Quando vide che nessuno dei due sembrava fare caso a lui si girò e corse in direzione del mare il più velocemente possibile. Arrivato, si tolse le scarpe e si arrotolò i pantaloni, buttandole a terra e gettandosi vicino a loro. Il buio quasi pesto lo circondava (c’era solo un piccolo spicchio di luna ad illuminare la notte), e l’unico rumore era quello delle onde che raggiungevano il bagnasciuga.

Che strano, sembrava che nemmeno il suo cuore facesse più rumore. Sembrava... spezzato, ecco. Non gli era mai successa una cosa simile. Innamorarsi? Non era certo una parola comune per Joe Jonas.

In quel momento gli suonò il telefono. Non aveva alcuna voglia di rispondere, per cui lasciò continuare la canzone, e quando fu ripetuta per la seconda volta si interruppe. Di nuovo solo il mare. Per qualche minuto lasciò vagare la mente su quegli ultimi, fantastici giorni passati in quel posto: si era davvero divertito insieme a Megan, Rachel e i fratelli, aveva addirittura imparato a surfare. Di nuovo partì la canzone del suo cellulare.

 

…Cause an empty room can be so loud
It’s too many tears to drown them out
So hold on, hold on
Hold on, hold on
When you love someone, and they break your heart
Don’t give up on love, have faith, restart
Just hold on, hold on
Hold on, hold on…

 

Già, “quando ami qualcuno che ti rompe il cuore”... Proprio ciò che lo raffigurava di più in quel momento. Nuovamente la canzone si interruppe.

Per la terza volta, dopo che furono passati alcuni minuti, il telefono tornò a suonare. Esasperato, Joe lo estrasse e guardò il display. Cazzo, penzò, Taylor. Era dalla sera prima che non le parlava, e di certo non ne sentiva la mancanza.

- Joe? Finalmente rispondi, che cazzo stai facendo di così importante?- gli sbraitò quella nell’orecchio, tanto che dovette allontanarlo un poco per non diventare sordo all’istante. Nel frattempo cercò in qualsiasi modo di trattenere la rabbia che gli stava crescendo.

- Sei la mia balia? Devo dirti qualsiasi cosa faccio?- rispose lui, con lo stesso tono di voce, lasciando spiazzata la tipa all’altro capo del telefono.

- Ah, Joe... Scusa, non volevo... Solo che devo sempre farmi sentire io. Tu ultimamente non mi chiami mai. Sto davvero pensando male, sai?-

Il ragazzo per un attimo non rispose, rivolgendo i suoi pensieri verso Megan. Fu riportato alla realtà dalla tipa che ripeteva il suo nome.

- E fai bene a pensare male!- disse lui, improvvisamente – Ti mollo, hai capito? Credo di essermi innamorato-

Taylor non rispose anzi, attaccò al telefono. Joe rimase con il cellulare in mano, con il braccio sospeso a mezz’aria. Per la quarta volta “Hold on” tornò a suonare. E sul display c’era ancora il suo nome.

- Joe... S-stai scerzando, v-vero?- chiese la ragazza, singhiozzando e tirando su forte con il naso.

- No, mi dispiace. E’ finita- rispose lui.

- P-perché lo fai? S-sei un egoista! Stronzo! Bas...-

La serie di insulti proposti dalla tipa si interruppero, visto che Joe chiuse la chiamata e spense il telefono. Si sentiva un bastardo, quello sì, ma tutto sommato gli dava davvero un grande sollievo.

Mise via il telefono, tornando a fantasticare su ciò che avrebbe potuto succedere, in qualsiasi momento, se non ci fosse stato uno dei suoi fratelli a rovinare tutto. Fin da piccolo avrebbe avuto più attenzione su di sé, sarebbe stato un solista famoso e osannato, sarebbe... stato solo. E nonostante i suoi fratelli fossero pieni di difetti (il primo era fregargli le ragazze che gli piacevano), non poteva non voler loro bene.

Non si accorse del tempo che passò, ma doveva esserne passato un bel po’, perché ad un certo punto si sentì chiamare.

- Joe! Jooooe!-

Distinse la voce di Megan. Lo stava cercando.

- Sei tu, Joe?- gli chiese la ragazza quando fu abbastanza vicina, visto che con la fioca luce della luna non l’aveva riconosciuto.

Il Jonas le fece cenno di sì e così lei si avvicinò, tanto che lui poté osservarla meglio: quella sera era davvero magnifica.

- Cosa vuoi?- chiese Joe, con un tono scocciato e superiore, ma che gli uscì senza volerlo. La ragazza sgranò gli occhi.

- Scusa se mi sono degnata di venire a chiamarti, visto che sono quasi le quattro ed è ora di andare. Se l’avessi saputo prima ti avrei mollato qui, così saresti tornato a piedi e magari avresti trovato un po’ di educazione lungo la strada- gli rispose Megan, tutto d’un fiato, prima di girarsi e andarsene. Joe reagì subito, facendo due passi avanti per afferrarla ad un braccio. La trattenne e la obbligò a voltarsi.

- Non ho voglia di litigare, per cui ti chiedo scusa. Ma vedi di calmarti un po’ anche tu, sei troppo nervosa- disse il ragazzo, lasciandola andare. Megan incrociò le braccia al petto con sguardo di sfida.

- Nervosa? Qui l’unico nervoso mi sembri tu. Cos’è, hai bevuto troppo?-

- Senti, non iniziare a...-

- A fare cosa? Smettila di dirmi cosa devo o non devo fare! Non sei al centro del mondo, caro il mio Joseph Jonas!- lo interruppe Megan, prima di scoppiare a piangere e fuggire via.

- Aspetta!- gli gridò dietro Joe, me lei aveva quasi raggiunto il locale.

- Cazzo! Non me ne va bene una!- urlò al cielo il ragazzo, tirando un calcio ad una delle sue scarpe. Girovagò ancora per qualche minuto in tondo, prima di rendersi conto che non aveva proprio voglia di tornarsene a casa a piedi. Si rimise velocemente le Converse e si incamminò verso il locale-discoteca. Giunto là, intravide Rachel abbracciata a Kevin con, a fianco, Nick e si apprestò a raggiungerli. Appena arrivò fu fulminato da tre paia di occhi con intenzioni omicide. Alzò le mani per fare segno di arrendersi.

- Che ho fatto di male?- chiese, in modo innocente.

- Facciamo i conti a casa- lo minacciò Nick, dandogli le spalle e uscendo per andare verso la macchina. Joe non disse niente, sempre per la storia “niente litigi con i fratelli”.

- Dov’è Megan?- chiese nuovamente il ragazzo.

- E’ andata a casa a piedi. Anche se l’unico che sa il motivo sei tu- gli rispose Rachel, mentre Kevin la stringeva ancora di più a sé.

Ancora una volta il Jonas medio non disse niente. Si limitò a seguire i due che, ancora abbracciati, raggiungevano Nick all’auto di Megan.

- Guido io- disse Rachel, mostrando le chiavi, prima di dare un bacio a Kevin che faticava per lasciarla andare.

Il tragitto fu silenzioso, e quando arrivarono all’hotel Joe e Nick scesero dall’auto, mentre Kevin decise di rimanere ancora con Rachel.

I due fratelli attraversarono la hall deserta e salirono nella loro suite. Joe si lanciò sul letto, mentre Nick si sedeva di fronte a lui, gomiti sulle ginocchia e dita incrociate tra loro, in stile interrogatorio.

- Perché Megan piangeva?- chiese il Jonas minore, interrompendo il silenzio.

- Dovresti dirmelo tu, visto che quando è arrivata da me era piuttosto alterata- gli rispose Joe.

- Non... sono affari tuoi- disse Nick.

- Lo stesso vale per te-

Calò nuovamente il silenzio. Alla fine Nick sbuffò e iniziò a raccontare.

- Stavo cantando una canzone a Megan...-

- Ho ben visto- lo interruppe Joe.

- Stavo dicendo...- riprese a parlare Nick, facendo finta di niente – Le stavo cantando una canzone, quando mi ha preso un impulso di baciarla e... Mi sono avvicinato a lei. Megan ha sbarrato gli occhi e si è allontanata. Continuava a dire che non poteva, non poteva. Mi ha detto che poco prima anche Kevin aveva tentato la stessa cosa, ma gli aveva detto che lui piaceva a Rachel e quindi lui era andato da lei. Poi ci ho provato io, e lei... Non ho capito perché, ma proprio non voleva. Alla fine per andarsene ha proposto di tornare a casa, vista l’ora, e venire a cercarti. E’ fuggita nella tua direzione, come se sapesse dove fossi. E tu? Cosa le hai fatto? Sembrava davvero sconvolta quando è tornata da noi-

- Io non le ho fatto un bel niente! Non sono come voi due...- inziò Joe, fermandosi subito per non volerli offendere.

- Passi Kevin, ma tu hai Miley!- finì poi.

Nick abbassò lo sguardo, in modo colpevole.

- Hai ragione, Joe. Me l’ha detto anche Meg, prima di venire da te, che non avrei fatto niente di buono a tradire la fiducia di Miley anche se lei è lontana. E mi sono reso conto che avete tutti ragione, che sono stato uno stupido a cantarle la canzone che avevo dedicato a Miley. Non mi comporterò mai più così, ma non credo che sia per quello che ho fatto che se l’è presa in quel modo. Dev’essere per forza qualcosa che le hai detto tu- disse Nick, tutto d’un fiato, sospirando alla fine, come se si fosse tolto un peso.

- Noi... Abbiamo discusso. L’ho trattata male, anche perché è arrivata proprio nel momento in cui avevo appena finito di litigare con Taylor-

- Hai litigato con entrambe? Cosa c’entra Taylor?-

- Sì... L’ho lasciata. E non chiedermi il perché, non mi va di parlarne in questo momento-

- Ah- disse Nick, senza però continuare, essendo a corto di parole.

- Si vede che ciò che le ho detto è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tra qualche ora la chiamerò e le chiederò scusa- finì Joe, mentre il fratello annuiva.

I due rimasero un po’ in silenzio, prima di decidere che una bella dormita avrebbe sistemato un po’ di cose, prima di tutto il sonno che li stava assalendo.

I due, dopo essersi dati la buonanotte, crollarono sui rispettivi letti e dormirono così profondamente che nemmeno si accorsero dell’arrivo di un Kevin molto allegro, nemmeno un’ora dopo.

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo, ma il pc faceva i capricci.. T_T Megan, dopo essere stata abbordata da due Jonas, litiga con il terzo.. cioè.. giusto lei non vuole i Jonas.. xD va beh.. per di più anche Joe litiga con Taylor (ho tenuto i nomi delle ragazze dei Jonas conosciute) e riversa la sua rabbia su Meg. Devo dire che quel pezzo non mi mi piace molto, ma lascio i commenti a voi.. Manca poco alla fine! a presto ^^

Ringrazio sempre infinitamente Potterina Weasley che lascia sempre un magnifico commento.. Vedi che alla fine è successo qualcosa tra Kevin e Rachel? ^^ E presto scoprirai se ci sarà una Neg o una Jeg.. ma più o meno si può capire anche qui.. a presto, aspetto un tuo commento, così come quello di tutti quelli che leggeranno.. thanks xD

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Capitolo 10
*** Chiarimenti ***


JB8

Il primo a svegliarsi fu Joe. Controllondo l’ora si accorse di non aver dormito nemmeno 5 ora, infatti erano appena le 9. Si stiracchiò e si alzò a controllare il cellulare: aveva un sacco di messaggi e chiamate che non aveva nemmeno sentito. Ed erano tutti della stessa persona: Taylor. Si sentiva senza cuore: la maggior parte dei messaggi erano insulti e minacce, qualcuno era di scusa per i precedenti e l’ultimo era una specie di preghiera per tornare insieme. In tutto erano 29.

Uscì sul terrazzo e respirò profondamente: che fare? Di certo non sarebbe tornato sui suoi passi, visto che il fidanzamento, da parte sua, non era altro che una cosa commerciale, come sponsor. Certo, per Taylor provava un certo affetto, ma solo quello che si prova per un amico e niente di più.

Megan invece... L’aveva fatto letteralmente impazzire. In che modo non lo sapeva nemmeno lui, ma sentiva di essere cambiato. Forse stava finalmente crescendo? Perché fino ad allora il suo comportamento era stato quello di un bambino troppo cresciuto. Ora... Si sentiva addirittura meglio e, forse, sapeva anche cosa fare.

Prese il telefono e cercò il numero di Megan, premendo poi il pulsante verde. Seguì una successione di squilli. “Bene, ha il cellulare acceso”, pensò Joe. Ma Megan non rispose o, almeno, non lo fece lei personalmente.

- Qui è la segreteria di Megan, che ne dici di lasciare un messaggio? Ti richiamo appena posso... Biiiiiiiiip!-

- Ehm, ciao Meg... Sono Joe. Mi rendo conto di averti trattato male, per questo ti chiedo scusa per ieri sera... Avevo appena lasciato Taylor e non ero certo di buon umore. E’ strano, sei la prima ragazza a cui...-

- Biiiiiiiiiip! Messaggio concluso- decretò la voce metallica del telefono.

Joe emise un grugnito di rabbia, chiudendo la chiamata e gettando il telefono sul tavolino della terrazza. Probabilmente Megan stava ancora dormendo... e se fosse stata sveglia? Ce l’aveva a morte con lui, di sicuro. A deprimerlo ancora di più per questa considerazione era il fatto che la segreteria non l’aveva lasciato concludere, e ora si vergognava talmente tanto da non avere più il coraggio di continuare la frase.

Joe Jonas depresso e in vena di confessare i propri sentimenti? E quando mai si era visto! E invece.. Era proprio così. Megan l’aveva stregato, con il suo strano comportamento complicato e quegli occhi magnetici. E non era successo solo a lui: pure i suoi fratelli avevano subito l’effetto Megan. Però, a differenza sua, ne erano “usciti” velocemente, in coerenza con le loro azioni. Lui, invece, aveva rovinato tutto, lasciando Taylor, litigando con i fratelli, venendo odiato e evitato da Megan... Ci mancava solo che mandasse a monte il concerto!

In quel momento dei passi interruppero i suoi pensieri.

- Che fai già sveglio?- gli chiese Kevin, alle sue spalle. Joe si girò piano, rispondendo di non avere sonno.

- E tu? Già in piedi?- gli chiese poi, per evitare un imbarazzante silenzio.

- Stesso motivo- rispose il Jonas maggiore, sedendosi su una sedia vicino al tavolino della terrazza.

- Che cos’è successo con Rachel?- continuò Joe, sorridendo curioso.

- Beh, l’hai visto anche tu! Megan mi ha detto che Rachel era follemente innamorata di me... Ne ho approfittato e devo dire di aver fatto un’ottima scelta. E’ perfetta!-

- Perché hai provato a baciare Meg?-

- Cos’è, un interrogatorio??- esclamò Kevin, mentre Joe lo guardava senza sorridere – Eddai fratello, non te la sarai mica presa! Mi sono pentito di averla trattata in quel modo... E poi devi pensare per te, cosa le hai fatto? E’ scappata via...-

Joe, sbuffando, lo interruppe e gli raccontò nuovamente tutta la storia, come aveva fatto a Nick la sera prima.

- E così anche il bocia c’ha provato! Mancavi giusto tu- scherzò Kevin alla fine per sdrammatizzare, mandando Joe nell’abisso più totale.

- Ma guarda in che famiglia di porci sono capitato...- esclamò il ragazzo scuotendo la testa, ormai rassegnato e depresso.

- Dai, fratello. Quello che non ho ancora capito è perché Megan se l’è presa in quel modo assurdo... Che sia innamorata di te?-

Joe sgranò gli occhi.

- Ma cosa ti passa per la testa? Quella mi odia... L’ho trattata da schifo fin dalla prima volta che l’ho vista. Sono proprio un idiota...-

- Cosa cosa cosa? Joe, chi si è impossessato del tuo corpo?! Non può essere il mio fratellino Joseph a dire queste cose!- ridacchiò Kevin, mentre l’altro sorrideva.

- Eh no, sono io-

- Che peccato, pensavo di avere finalmente trovato un fratello decente e invece...-

Non fece in tempo a finire la frase che un cuscino lo colpì in piena faccia.

- Guarda che io sono perfetto così!- si pavoneggiò Joe, finendo per ricevere quella che era stata la sua arma in faccia a sua volta.

- Ecco, questo è Joseph!- esclamò Kevin.

E i due continuarono in quel modo, finchè non svegliarono Nick, il quale li maledisse per tutto il giorno.

 

Nel pomeriggio prevarono nella sala delle registrazioni tutte le canzoni che avrebbero cantato al concerto, compresa “Australia”, che ancora non usciva come avrebbero voluto loro. Finirono presto, e furono subito accompagnati in albergo dal quale Kevin scappò per andarsene in spiaggia con Rachel. Rimasero Nick, al telefono con Miley, e Joe, come al solito sulla terrazza ad osservare rapito il mare. Megan non l’aveva richiamato e il suo morale si era sotterrato ancora di più.

- Ehi bro, che c’è?- chiese Nick, avendo finito la chiamata e cogliendolo alla sprovvista.

- Niente- bonfacchiò Joe, senza guardarlo in faccia.

- Non ci credo, non ti sei mai comportato così! Di solito sei l’allegria fatta persona... Ma è da un po’ che sembri depresso-

- Ma va, sarà solo un’apparenza...- disse Joe, pensando fra sé di essere stato scoperto. Nick sapeva fare delle lunghe ramanzine, quando voleva, e quello non era certo il momento per sentirne una.

- Secondo me ti manca Taylor- asserì il più piccolo, convinto.

Joe non rispose ma annuì, quasi compiaciuto. “Per fortuna che il fratellino ogni tanto non ascolta la sua testolina intelligente...” pensò il ragazzo.

- Dai, dammi un abbraccio, bro- gli disse Nick.

Joe non esitò ad abbracciare il suo dolce e affettuoso fratello, chiedendogli mentalmente scusa per avergli detto una piccola bugia.

 

 

 

la scorsa volta mi sono dimenticata di ringraziare sbrodolina per i suoi consigli sui nomi delle ragazze.. Grazie mille! ^O^ e questa volta non ci sono scuse.. la fantasia (quel poco che ne avevo) si era letteralmente volatilizzata.. per fortuna ultimamente è un po' tornata e mi ha aiutato a concludere un altro capitolo.. e manca davvero poco! Come si suol dire, tutti i nodi verranno al pettine! xD

Non conoscendo molto bene Joe Jonas l'ho immaginato come un ragazzo all'oscuro dei suoi sentimenti e molto superbo.. ma qualcuno gli farà cambiare idea.. ^^ a presto! Chiedo ancora infinitamente scusa a tutti i lettori di questa ff!

E come sempre non posso non ringraziare Potterina Weasley! e non ti preoccupare.. le cose si aggiusteranno pian piano! xD

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