Australia di silviayuna (/viewuser.php?uid=30649)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** In spiaggia ***
Capitolo 4: *** Megan ***
Capitolo 5: *** Presentazioni ***
Capitolo 6: *** A surfare! ***
Capitolo 7: *** Visita al museo ***
Capitolo 8: *** Festa! ***
Capitolo 9: *** Litigi ***
Capitolo 10: *** Chiarimenti ***
Capitolo 1 *** Partenza ***
JB
-
Coooooooooosa??-
Joe guardò a bocca
spalancata i fratelli, accorgendosi che la sua espressione doveva essere uguale
alla loro.
- Devo ripeterlo? Qui ci
sono tre biglietti per l’Australia... Vacanza offerta dalla vostra casa
discografica- disse l’uomo che stava nella stanza con loro, un dipendente
dell’azienda che aveva nominato.
I tre ragazzi lanciarono un
grido di gioia ed esultanza.
- Finalmente vacanze! Non
ne potevo più...- sbuffo Kevin accasciandosi sulla sedia.
- Per quanto tempo?- chiese
ansioso Nick.
- Circa un mese- rispose
l’uomo – Però alla fine dovrete fare un concerto, è già tutto
organizzato-
I tre fratelloi si
guardarono e fecero un cenno di intesa.
- A noi va benissimo così!
Quando si parte?- rispose Joe parlando anche per gli altri
due.
- Venerdì della settimana
prossima- concluse l’uomo, congedando poi i ragazzi che si stavano battendo un
cinque ciascuno, ognuno con un sorriso contagioso.
13
gennaio
Kevin, Joe e Nick
salutarono i genitori e il loro fratello minore, imbarcandosi sull’aereo che gli
avrebbe portati in una cittadina nelle vicinanze di Sidney, dove avrebbero
tenuto il loro concerto. I Tre avevano scoperto che le vacanze sarebbero durate
tre settimane, durante le quali avrebbero potuto fare ciò che volevano. In
Australia era estate e la temperatura era talmente elevata che avrebbero potuto
tranquillamente fare il bagno.
I ragazzi si sedettero
vicini sull’aereo, Nick vicino al finestrino, Joe in mezzo e Kevin all’esterno.
Il più giovano passò quasi tutto il viaggio a guardare il paesaggio sottostante,
anche se l’unica cosa che riusciva a distinguere era l’oceano. Kevin aveva
deciso di importunare le hostess ogni volta che gli passavano vicino, cercando
di intrattenerle in conversazioni che loro evitavano con un sorriso stampato
sulle labbra. Infine Joe, il quale era alle prese con un libro in cui erano
descritti tutti gli aspetti interessanti dell’Australia.
- Ehi, leggete qui! Ho
quasi paura di andare a fare il bagno adesso... Le acque intorno all’Australia
sono invase dagli squali bianchi. Per fortuna sembra che il luogo dove andremo
noi sia quello dove ce ne siano di meno-
- Davvero confortante-
disse Kevin, continuando a cercare di attirare l’attenzione della hostess più
vicina, la quale aveva imparato ad ignorarlo.
- Cos’altro c’è di
curioso?- chiese Nick, senza distogliere lo sguardo dal
finestrino.
- Beh, c’è un po’ di tutto,
anche se non c’è la cosa fondamentale...-
- Cioè?- chiese Kevin,
rinunciando all’hostess per guardare interessato il fratello.
- Non parla delle ragazze.
Dicono che le australiane sono bellissime- rispose sorridendo
Joe.
- L’ho sentita anche io
questa cosa, ma sarà sicuramente un luogo comune... E poi siamo già fidanzati-
disse Nick senza degnarli di uno sguardo.
[i Jonas hanno tutti la
fidanzata, anche se non dirò i loro nomi, immaginateli voi
^^]
- Ma sentilo il
piccolino...- rise Joe, mettendo un braccio intorno al collo del fratello e
iniziò a strofinargli il pugno chiuso tra i ricci.
- E smettila!!-
Nick si liberò dalla
stretta, tirando un poi un pugno sulla spalla destra del ragazzo di fianco a
lui.
Kevin li guardava
sorridente.
- Nick, ha ragione Joe. Io
no approfitterei...-
Il più piccolo mise il
broncio e girò loro la schiena, mentre gli altri due ridevano a
crepapelle.
- Eddai, scherziamo!-
esclamò Kevin, quando finalmente riuscì a trattenersi dalle
risate.
In quel momento arrivò una
ragazzina di fianco a loro. Avrà avuto circa dodici anni, capelli lisci neri,
occhi scurissimi e un sorriso ebete stampato sulla faccia.
- Siete i Jonas Brother?-
chiese ansiosa, con in mano un foglio e una penna.
I tre ragazzi si guardarono
e scoppiarono a ridere.
- Sì, siamo noi- rispose
Joe, il primo che si riprese.
La ragazzina non doveva
aver capito niente, perché il suo sorriso era sempre lo
stesso.
- Posso avere un vostro
autografo?- chiese e, prima di ottenere risposte, gettò tra le mani di Kevin il
foglio e la penna.
- Come ti chiami?- chiese
il ragazzo. Domanda di rito per firmare gli autografi quando non erano
circondati da migliaia di persone.
- Sharon-
Kevin scarabocchiò un “Per
Sharon” mettendoci sotto la sua firma. Passò poi il tutto a Joe, il quale lo
diede a Nick.
Quando la ragazzina riebbe
il foglio lo portò al petto con le lacrime agli occhi.
- Grazie!- sussurrò con
voce rotta, come se stesse per mettersi a piangere, e se ne tornò velocemente al
posto.
- Oddio, facciamo davvero
questo brutto effetto?- chiese Nick, mentre le risate tornavano a farsi
sentire.
Dopo qualche minuto Sharon
tornò da loro con in mano una fotocamera digitale.
- Posso farvi delle foto?
Così poi le mostro alle mie amiche. Saranno
invidiosissime!-
I tre acconsentirono,
facendo partire il servizio fotografico più lungo che avessero mai fatto. Quando
finalmente la voce di una hostess disse: - Vi preghiamo di sedervi ai propri
posti e allacciare le cinture di sicurezza, stiamo iniziando l’atterraggio-, la
ragazzina finalmente se ne andò, questa volta piangendo lacrime di gioia e
ringraziando i tre.
- Questa è la parte che
meno sopporto della fama- disse Nick tornando a guardare il paesaggio
sottostante, riuscendo finalmente a intravedere la
terraferma.
- Ma dai fratello! Tu sei
troppo te stesso- disse Joe, tirandogli una pacca sulla schiena e allacciandosi
la cintura di sicurezza.
Kevin intanto si alzò,
attirando l’attenzione della hostess più carina.
- Scusa, mi potresti
allacciare la cintura? Non ne sono capace- disse con un sorrisino furbo stampato
sulla faccia.
La hostess gli sorrise,
facendo poi cenno a qualcuno dietro di lui. Kevin si sedette aspettando la
ragazza, ma al suo posto si trovò davanti un pompatissimo stuart che afferrò le
due estremità della cintura chiudendola violentemente. Kevin balbettò un
“Grazie” mentre i fratelli si rotolavano dalle risate.
Dopo qualche minuto l’aereo
toccò finalmente terra e i tre poterono scendere. Quando raggiunsero le scale
del veicolo un sole caldo e accecante li colpì. Joe scese di corsa, aspettando i
due fratelli. Guardò poi verso l’alto e lanciò un grido di felicità: -
Australia, siamo arrivati!-
Ciao a tutti!!
Non ho mai scritto in questo fandom ma ultimamente ascolto sempre i JB per cui
mi è venuto in mente di scrivere qualcosa su di loro.. ^^ In questa storia che
sto ancora sviluppando parlerò di come ai ragazzi sia venuta l'idea di
scrivere la canzone "Australia" (tra l'altro una di quelle che mi piace di più);
ovviamente dal mio punto di vista (per questo l'ho messa sotto "What if..."),
visto che non so quale colpo di genio abbiano avuto.. XD Spero vi possa
interessare! a presto.. ^^ |
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Capitolo 2 *** L'incontro ***
JB2
I tre
ragazzi furono condotti da un’auto lussuosa in un albrgo altrettanto splendido.
Fu assegnata loro una suite, nella quale c’erano ben tre letti matrimoniali, tre
frigobar, tre televisori e tre bagni (tutti con idromassaggio).
- Che spettacolo!- esclamò
Kevin, mentre Nick si lanciava sul letto più vicino a lui. Joe apoggiò a terra
la custodia della chitarra e la valigia e andò sull’enorme terrazza dalla quale
si poteva vedere tutto intorno. Non molto lontano si vedeva una spiaggia,
tappezzata di ombrelloni colorati, e il mare, pieno di figure in movimento che
seguivano le onde.
Tornò dentro e vide che i
due fratelli si stavano sistemando.
- Cosa state facendo?-
chiese loro.
- Io metto a posto perché
voglio andare al mare... c’è ancora tutto il giorno da sfruttare- rispose Kevin
tirando fuori dalla valigia il costume da bagno.
- Sì ma tra poco dobbiamo
incontrarci con il tipo della casa discografica, no?- disse Joe sedendosi sul
letto.
- Ah già mi era passato per
la testa. Non durerà molto vero? Perché voglio andare giù in
spiaggia-
- A che ora c’è
l’incontro?- chiese Nick, il quale aveva già sistemato tutto nel suo armadio ad
una velocità sorprendente.
- Precisamente... Tra dieci
minuti nella hall dell’albergo!- rispose Joe raccogliendo la sua valigia e
lanciandola ancora chiusa nell’armadio.
- Intanto io mi cambio
almeno scappo subito giù in spiaggia- continuò Kevin.
- Ok, allora facciamo che
prepararci tutti almeno non perdiamo tempo inutile- concluse Nick, mentre gli
altri due seguivano il suo consiglio.
Dieci minuti dopo i tre
ragazzi, occhiali da sole, t-shirt, costume, infradito e una sacca da spiaggia,
erano seduti sulle comodissime poltroncine nella hall.
Un bell’uomo vestito di
bianco con cravatta e scapre blu li raggiunse e fece le
presentazioni.
- Sono Mark O’Brian,
piacere di conoscervi. Sarò la vostra guida ovunque vorrete andare. Qui ci sono
guide turistiche, ingressi omaggio in discoteche e consumazioni gratuite per
pub. In quest’agenda troverete tutti gli impegni che avrete in questi giorni. So
che non sarà una cosa piacevole ma dovrete visitare alcuni musei, parchi e
assistere ad una prima all’Opera a Sidney. Ah, inoltre avrete un buono da 1000 $
ciascuno da spendere come vorrete. Per i pasti esterni utilizzate i soldi che ci
sono in questa busta. Dovrete incontrare inoltre dei gruppi della zona e prima
del concerto dovrete comporre una canzone inedita da proporre al pubblico
australiano. Ecco, dovrebbe essere tutto- disse l’uomo, mentre consegnava loro
un sacco di fogli di carta e un’agenda. I tre erano senza
parole.
- Avete domande?- chiese
Mark ai ragazzi.
- Ci sarà tempo per andare
in spiaggia?- azzardò Kevin.
L’uomo scoppiò in una
sonora risata.
- Certo, avrete tutto il
tempo che vorrete! Oggi pomeriggio per esempio è libero. Bene, potete andare, la
vostra auto vi aspetta fuori-
Kevin fece il segno di
vittoria ai fratelli e sorrise, incamminandosi verso l’uscita
dell’hotel.
I tre Jonas ringraziarono
Mark che li accompagnò fino alla macchina per poi congedarli, dando loro
appuntamento per il giorno dopo.
I tre fratelli salirono in
macchina, una specie di taxi nero con un autista in
divisa.
- Alla spiaggia, Ambrogio!-
esclamò Kevin.
Gli altri due risero,
mentre Nick si sporgeva in avanti verso l’uomo.
- Lo perdoni, è un pochino
tocco-
L’autista sorrise e
partì.
Dopo poco tempo l’auto
arrivò finalmente lungo la spiaggia: i ragazzi spiaccicarono il loro viso contro
il finestrino, per vedere l’enorme quantutà di gente che c’era nonostante
l’ora.
- Dove volete andare?-
chiese loro l’autista.
- Ehm... non ci avevamo
pensato- rispose Joe.
- Ha qualche posto da
consigliarci?- chiese nick all’autista, il quale rispose di sì dicendo di
conoscere un posto bellissimo.
- Ci vorrà un po’ di tempo-
disse – ma ne vale la pena-
I tre acconsentirono,
continuando a guardare verso la spiaggia. Ogni tanto esprimevano un commento su
qualche ragazza che incrociavano, o sulla gente stravagante che camminava sul
marciapiede.
Nick controllò velocemente
l’agenda, comunicando ai fratelli che il giorno seguente sarebbe stato libero.
Kevin ululò di gioia ripetendo ad alta voce la parola spiaggia, mentre Nick
scuoteva la testa.
Joe abbassò il finestrino e
mise la testa fuori.
- Ciao
Australiaaaaaaaaaaa!- gridò, facendo voltare tutta la gente nei dintorni. Le
ragazze ridevano, i ragazzi e gli adulti lo guardarono storto. Lui sorrise
compiaciuto e tornò dentro.
- Sei sempre il solito
egocentrico, Joe- disse Nick, sogghignando a sua volta.
Il traffico li bloccò per
circa mezz’ora nelle vicinanze di un fast food, costruito sulla spiaggia. Tutta
la gente che passava guardava dentro all’auto, visto che Joe aveva lasciato giù
il finestrino e ogni tanto sbucava fuori con la testa.
Tutte le volte che passava
una ragazza Joe e Kevin lanciavano un fischio, mentre Nick tentava invano di
sprofondare nel sedile. La reazione di tutte fu uno sguardo e un sorriso. Ma
solo perché erano due bei ragazzi.
Ad un certo punto dal fast
food uscì una ragazza con i capelli castano scuro, legati in una coda bassa,
abbastanza alta e snella. Indossava dei pantaloncini sopra il ginocchio e una
canottiera, con sopra un grembiule con stampato il nome del fast food. In mano
aveva una scopa e un oggetto per tirare su la spazzatura. Si mise a pulire prima
vicino alla porta ma piano piano si avvicinò al bordo del marciapiede, proprio
dove stavano loro. I tre la fissarono rapita, come se non avessero mai visto
nessuno pulire. Quando fu abbastanza vicina, Joe le fischiò dietro. La ragazza
non alzò lo sguardo, continuando ciò che stava facendo.
Joe rimase a bocca
aperta.
- Brutta cosa, l’ha
ignorato- sussurrò Kevin a Nick.
A Joe non era mai successo
di essere ignorato. Era sempre stato al centro dell’attenzione. E come in altre
occasioni, decise di continuare finchè non avesse raggiunto
l’obiettivo.
- Ehi!-
gridò.
La ragazza non lo degnò di
uno sguardo.
- Scusa, sto parlando con
te che stai pulendo!-
La tipa si intrerruppe e
alzò gli occhi, i quali colpirono molto i tre. Erano di un verde scintillante,
magnetico, smeraldino. Joe sorrise compiaciuto.
- Come ti
chiami?-
La ragazza lo guardò per
qualche istante, poi scosse la testa e gli diede le spalle, riprendendo a
pulire.
- Ahia, qui si mette male-
disse Nick.
Joe si slacciò la cintura e
fece per spalancare la portiera, ma i fratelli riuscirono a
trattenerlo.
- Ma cosa fai?- gli chiese
Kevin.
- Non avete visto quella
maleducata?? Ha fatto finta che non esistessi!- gridò Joe cercando di sciogliere
la presa.
- E questo quanto ti
importa? Neanche la conosci! Per di più chissà quanti imbecilli come te le danno
fastidio tutti i giorni...- rispose Nick, alzando a sua volta la
voce.
Joe aprì la bocca per
ribattere ma non disse niente. Il fratello aveva ragione, quella ragazza lui non
la conosceva nemmeno. E il maleducato era stato lui. Si rimise la cintura e
incrociò le braccia al petto, in ogni caso arrabbiato.
In quel momento l’auto
ripartì: Joe lanciò un ultimo sguardo alla ragazza, che proseguiva imperterrita
in quello che stava facendo, senza dare peso a ciò che le succedeva
intorno.
Ciao a tutti!! Rieccoci con i JoBros..
Questo cap è un po' corto però tra poco la storia entrerà nel
vivo e si allungheranno un po' i capitoli.. ^^
Allora,
in questa storia credo di aver descritto
i personaggi un po' OOC, una cosa che non mi piace molto, però
non conoscendo i Jonas (non mi appartengono) e non sapendo molto su di loro, i loro
caratteri vi potrenno sembrare un po' strani o comunque diversi. Mi scuso
per questo. Comunque diciamo che l'immagine di loro che ho scelto è un
po' quella che hanno in Camp Rock: Joe è un po' altezzoso ed egocentrico,
anche se andando avanti si farà piacere di più; Nick è l'intelligentone e perfettino del
gruppo anche se, essendo il mio preferito, cercherò di farlo diventare più simpatico;
e infine Kevin, che fa sempre lo scemo ed è il simpaticone del
gruppo. Spero che vi possano piacere lo stesso. Diciamo che questa storia può sembrare un
po' banale, ma cercherò di renderla interessante in qualche modo.. ^^ La canzone
che ho scelto credo l'abbiate capita tutti, è Australia. A quanto pare sembra
che l'abbia scritta Joe per una ragazza australiana.. Ho preso spunto da questa
cosa e ho iniziato a scrivere! Non vi assicuro che sarà lui a scriverla..
Sto ancora pensando a chi potrebbe farlo. Spero che la protagonista non vi appaia
antipatica, anche se a prima vista potrebbe esserlo.. A presto! ^^
un enorme
grazie a jollina la verde e Lyan che hanno commentato e messo la ficcy tra i
preferiti! XD
|
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Capitolo 3 *** In spiaggia ***
JB2
Arrivati a destinazione
l’autista fermò la macchina in un piccolo parcheggio vicino alla
spiaggia.
Era un posto quasi vuoto,
dove c’erano solamente gruppi sparsi di ragazzi, anche se la maggior parte si
trovava in acqua.
- Questo è uno dei posti
più riparati e più sicuri della costa, peccato che per raggiungerlo ci voglia
molto tempo- disse l’uomo aspirando una boccata di aria
salmastra.
- E’ fantastico!- esclamò
Kevin, mentre si riparava gli occhi dalla forte luce del
sole.
I tre fratelli
ringraziarono l’autista, dicendo loro che li avrebbe passati a prendere qualche
ora più tardi.
I Jonas si incamminarono
verso la sabbia e il contatto con essa provocò un brivido a ciascuno: scottava
talmente tanto che Joe si mise a saltellare nonostante avesse le
infradito.
Si guardarono in giro: in
un gruppo c’erano solo ragazzi, alle prese con un freesbee che volava da uno
all’altro; poco più in là due coppiette erano avvinghiate vicine su due teli
mare; accanto all’acqua cinque ragazze bionde e abbronzatissime stavano su delle
sdraio sotto al sole cocente; infine un gruppo misto guardava verso di loro con
un’aria curiosa, mentre la maggior parte se ne stava in acqua a fare surf o a
nuotare.
Joe sorrise: chissà se il
loro successo aveva fatto anche il giro dell’Australia, così da poter essere
riconosciuti. Kevin rideva ancora mentre dava pacche sulla schiena a Nick, il
quale non sembrava apprezzare il fatto che c’era troppa gente nei dintorni,
nonostante l’autista avesse affermato il contrario.
Si sistemarono in un luogo
abbastanza lontano dai gruppetti, mettendo a terra i teli mare e togliendosi le
t-shirt.
Sentirono commenti diretti
a loro dalle ragazze del gruppo misto, anche se nessuno sembrò riconoscerli.
Poco dopo anche le cinque tipe abbronzate li notarono, bisbigliando tra loro.
Per ultimo il gruppo dei ragazzi, che li guardava con astio perché loro non
erano riusciti ad attirare l’attenzione delle tipe sulle sdraio. I fidanzatini,
giustamente, non parvero accorgersi di loro.
- Che si fa? Due tuffi?-
chiese impaziente Kevin, guardando rapito verso l’oceano.
- Io ci sto- disse Joe –
Nick, vieni anche tu?-
Il più giovane scosse la
testa.
- Entro più tardi, voglio
abbronzarmi un po’- sorrise poi ai fratelli.
I due si tolsero anche gli
occhiali da sole e si diressero verso l’acqua. Quando furono di fronte alle tipe
abbronzatissime (che tra l’altro non avevano staccato loro una volta gli occhi
di dosso), Kevin prese a correre verso l’oceano gridando come un pazzo. Le
ragazze iniziarono a emettere stupidi risolini, mentre Joe, guardando verso di
loro, alzava le spalle come per dire “Io quello non lo conosco”. Entrò poi in
acqua pure lui, raggiungendo il fratello e iniziando a nuotare insieme a
lui.
Nel frattempo Nick si era
sdraiato e aveva deciso di dormire: il viaggio in aereo l’aveva spossato molto e
per non darlo a vedere ai fratelli aveva deciso di far finta di volersi
abbronzare. Chiuse gli occhi, cullato dal calduccio del sole, quando un’ombra
gli coprì la luce.
Alzò gli occhiali guardando
chi si fosse messo davanti a lui. Era una ragazza, una di quelle
superabbronzate. Con una voce acuta e stridula quella lo salutò, mettendosi in
posa stile modella.
- Piacere, sono Stephanie-
aggiunse poi, allongandogli la mano destra.
Nick, tutt’altro che
maleducato, si mise a sedere e gliela strinse. Quella si avvicinò e gli diede
due baci sulle guance.
- Piacere di conoscerti-
continuò – scusa se te lo chiedo... Per caso ti chiami
Nick?-
Il ragazzo annuì, mentre
nella sua testa rimbombava un “Noooooooooo, ci hanno
riconosciuti!”.
La tipa si voltò verso le
sue amiche, che la guardavano ansiosa, e alzò un pollice come per dare una
conferma.
- Nick Jonas, giusto?-
Nick annuì di nuovo. Alla
ragazza si spalancò un enorme sorriso.
- Quindi quelli che sono
entrati in acqua sono i tuoi fratelli? Wow!- disse aumentando poi il volume
della voce – Ragazze, sono i Jonas Brother!!-
Le altre quattro che erano
sulle sdraio si alzarono e corsero verso Nick. Si presentarono a raffica,
facendogli poi un sacco di domande e lamentandosi per non avere dietro una
macchina fotografica, nonostante avessere il telefonino. Al ragazzo non rimase
impresso nemmeno un nome, neanche quello della ragazza che gli aveva parlato per
prima. Sinceramente non gliene fregava niente di nessuna, cercando solo un modo
per togliersele di torno.
Intanto Joe, in acqua, si
era girato per vedere le sdraio-girls. Quando si accorse che non c’erano e vide
che erano tutte intorno a Nick rise di gusto.
- Ehi, Kev! Guarda il
piccolino... Fa sempre colpo! Raggiungiamolo-
Kevin si aggregò alla sua
risata, seguendolo poi verso la spiaggia.
Quando raggiunsero il
fratello, le ragazze si girarono verso di loro, lasciando stare Nick e iniziando
a fotografare e fare domande a loro. Kevin non le degnò di uno sguardo, mentre
Joe si addossò tutta la responsabilità di rispondere anche per gli altri
fratelli.
Kevin raggiunse il più
piccolo e si sedette di fianco a lui, dopo avergli passato una mano bagnata in
mezzo ai capelli.
- Sei sicuro di stare
bene?- gli chiese preoccupato.
Nick gli sorrise: i suoi
fratelli lo conoscevano quasi meglio di quanto lui conoscesse se
stesso.
- Si, sono solo un po’
stanco, nessun problema-
Guadarono poi entrambi
verso Joe, scoppiando in una risata fragorosa all’unisono. Il fratello ci sapeva
proprio fare con le ragazze, le stregava! Soprattutto quelle ochette senza
cervello superabbronzate che non facevano altro che ridere ad ogni cosa sensata
e non che diceva il ragazzo.
Poco dopo a loro due si
avvicinarono tre tipe del gruppo misto.
- Siete devvero i Jonas
Brother?- chiese quella più bassa tra le tre.
- Eh, purtroppo sì- rispose
Kevin.
- Ragazzi, le vostre
canzoni ci piacciono da impazzire! Soprattutto “When yu look me in the eyes”...
è favolosa!- cominciò quella più alta.
- Dove trovate
l’ispirazione?- chiese l’ultima delle tre.
Questa volta rispose
Nick.
- In ogni cosa. Soprattutto
nell’amore, sia per la nostra famiglia che per le nostre
ragazze-
Le tre si guardarono
curiose.
- Quindi adesso siete
fidanzati?- chiese ancora la più bassa.
- Eh già! Tutti e tre-
rispose Kevin.
- Che ragazze fortunate...-
ammise la più alta.
In quel momento si
avvicinarono loro due ragazzi del loro gruppo.
- Te l’ho detto io che
erano loro!- disse uno in direzione dell’altro, tirandogli un pugno sulla
spalla.
- Beh da lontanto non puoi
pretendere che riconosca chiunque!- rispose l’altro.
- Richard, Michael, avete
visto? Avevamo ragione!- disse la tipa più bassa.
- Ciao ragazzi! Non diteci
che siete venuti qua per portarci via le nostre australiane eh?!- scherzò il
tipo che doveva chiamarsi Richard, mentre si avvicinava alla tipa più bassa
abbracciandola.
- No no, niente di tutto
ciò!- disse Kevin, ridendo a sua volta.
- Però stare con voi porta
bene, quelle cinque lì non avevano mai parlato con nessuno!- esclamò Michael
indicando le sdraio-girls.
- Ah beh... Forse era
meglio passare inosservati- disse Nick mentre tutti gli altri scoppiavano a
ridere.
I cinque, dopo un po’ di
conversazione, li lasciarono per andare a nuotare e surfare, ringraziandoli
degli autografi e delle foto, mentre Joe stava ancora intrattenendo le
tipe.
Poco dopo suonò il telefono
di Nick. Numero sconosciuto.
- Pronto?- rispose il
ragazzo al telefono.
- Sono Mark, ragazzi c’è
stato un contrattempo, dovete tornare in albergo perché ho bisogno di definire
con voi delle cose. Poi sarete ancora liberi di andare-
- Ok, ci prepariamo e siamo
lì- conscluse Nick agganciando.
- Lo dici a tu a Joe che è
ora di andare, vero?- continuò poi in direzione di Kevin.
- Lascia fare a me!- disse
l’altro.
Poi si alzò e si avvicinò
al fratello.
- Scusate ragazze, ma il
signorino qui presente è attualmente occupato e l’unico motivo per cui è stato
qui a parlarvi è perché non vuole sembrare maleducato. Ora, se volete scusarci,
abbiamo impegni più importanti da svolgere- disse alle tipe sorridendo,
lasciando Joe a bocca aperta, mentre il gruppo misto con cui avevano parlato
prima sogghignava per le espressioni delle ragazze.
Erano una più nera
dell’altra, non per colpa dell’abbronzatura, ma perché erano state rifiutate:
loro, bellissime, abbronzatissime, superiori. Una per una strapparono dalle mani
di Joe un bigliettino e se ne andarono verso le sdraio
sculettando.
Joe si girò verso il
fratello con un’aria che passò dal confuso, all’arrabbiato, al divertito, finchè
non riuscì più a trattenere le risate.
- Ma sei un grande stronzo
però! Povere... Le hai fatte rimanere malissimo. E per di più fino a poco fa
potevo vantarmi di avere il loro numero...- gli disse mettendogli un braccio
intorno al collo e facendo finta di strozzarlo, mentre insieme andavano verso
Nick che aveva già messo a posto tutto. Salutando i ragazzi del gruppo misto si
avviarono verso il parcheggio, dove l’autista li attendeva per riportarli in
albergo.
Ripassarono davanti al fast
food, dove prima avevano incrociato la ragazza dagli occhi color smeraldo. Joe,
trovandosi dalla parte opposta non ci fece caso, così come Kevin che sembrava
stesse pensando a quale strana cosa dovessero fare in albergo. Solo Nick guardò,
ma fuori dal negozio non c’era nessuna ragazza che stava pulendo. Doveva essere
entrata. Il Jonas minore mantenne lo sguardo sul fast food finchè la macchina
glielo permise, scostandolo con un po’ di amarezza.
Wei!! salve a tutti! I ragazzi arrivano in
spiaggia.. forse la situazione non è descritta molto bene.. potevo riscriverla
meglio.. comunque mi piace pensare che nonostante tutto le tipe strafighette e
super abbronzate non rientrano nei gusti di Joe e company.. ^^ presto si
scoprirà chi è questa ragazza misteriosa, che, a quanto pare, ha intrigato anche
Nick.. ringrazio tutti per aver letto, sbrodolina per la sua recensione e sempre
sbrodolina, ffdipendente e star97 per averla messa tra i preferiti..
grazieeeeee!! XD a presto un bacione a tutti! |
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Capitolo 4 *** Megan ***
jb3-4
Arrivati all’hotel trovarono Mark che li stava aspettando nella hall
insieme ad una donna. L’uomo li chiamò vicino a loro e parlò.
- Ragazzi, scusate se vi ho
fatti tornare subito, ma per Angela- disse indicando la donna – questo è l’unico
momento libero-
- Non importa, anzi, ci hai
salvato – ammise sorridendo Joe, mentre insieme ai fratelli stringeva la mano
alla donna dal viso allegro.
- Il vostro concerto è
organizzato a Sidney per il 5 febbraio. Avete ancora tanto tempo per prepararvi
però, come vi ha già detto Mark, dovreste comporre una nuova canzone. Pensate di
riuscire a fare in tempo?- chiese alla fine Angela.
I ragazzi si scambiarono
uno sguardo d’intesa e annuirono.
- Crediamo di avere già
qualche idea- rispose Kevin.
- Perfetto. Scusate se ho
interrotto la vostra giornata in spiaggia. Mi ha fatto piacere conoscervi, a
presto!- disse la donna, dando un bacio a tutti e tre su una guancia e
andandosene facendo l’occhiolino a Mark, mentre i tre la salutavano con la
mano.
- Bene, visto che non sono
nemmeno le cinque direi che potete tornare in spiaggia se ne avete voglia- disse
l’uomo guardando verso la faccia piuttosto stanca di Nick.
- Stai scherzando? Certo
che ci torniamo! Vero bros?- esclamò Kevin guardando speranzoso i
fratelli.
Nick sembrava indeciso ma,
visto che non aveva voglia di lasciare andare i fratelli da “soli”, accettò,
mentre Joe si stava preparando di nuovo ad uscire. Salutarono Mark e tornarono
all’auto dove l’autista gli stava aspettando.
- Ehi, Ambrogio! Non vorrei
di certo scocciarti... Però... Non è che potrei guidare io la macchina? O non
potreste darci voi un’auto per girare così da non dipendere da te? Almeno non
dovresti per forza seguirci dappertutto- chiese Kevin. L’autista sorrise ancora
per il buffo soprannome.
- In teoria è il mio
lavoro, se volete più libertà dovete rivolgervi a Mark-
- Non che ci dispiaccia che
ci sia tu, ovvio... Però almeno, come hai detto tu, avremmo più libertà-
continuò il più grande dei Jonas.
- Giustamente. Beh, dove
volete andare?- chiese l’uomo.
- Io avrei un certo
languorino... Proporrei quel fast food sulla spiaggia, dopo potremmo andare lì a
fare i bagno- disse Nick massaggiandosi la pancia che stava
brontolando.
- Completamente d’accordo-
asserì Joe, mentre Kevin mostrava l’ok con la mano.
- Va bene, non è nemmeno
molto lontano, quel posto la prossima volta potreste perfino raggiungerlo a
piedi-
I ragazzi annuirono mentre
l’autista partiva e poco dopo raggiunse il posto scelto, non essendoci più il
traffico di qualche ora prima.
I Jonas scesero dalla
macchina salutando l’uomo e dandogli appuntamento per le sette e mezza lì
davanti. Entrarono poi nel fast food indossando gli occhiali da sole, giusto per
non farsi riconoscere, mentre Kevin si metteva in testa un cappello da cow boy
bianco.
Si sedettero ad un tavolo
vicino alle finestre che davano sulla spiaggia, lontani come al solito dal resto
della gente che c’era nel locale.
Appena entrati, notarono
che non si trattava solo di un fast food in stile McDonald. Anzi, c’era anche
una parte in cui si faceva la pizza e una dove erano esposti i
gelati.
Inoltre, Kevin aveva notato
una cosa che ai fratelli era sfuggita: ad una delle casse c’era la ragazza con
gli occhi smeraldo. Sorrise tra sé.
- Ragazzi, cosa volete?
Vado ad ordinare io-
Nick chiese un panino
leggero e una bottiglia d’acqua mentre Joe voleva una fetta enorme di pizza con
un bicchiere di Cola. Kevin si annotò tutto mentalmente e si avviò verso la
ragazza.
Raggiunta la cassa, la
ragazza gli fece un sorriso amichevole. I suoi capelli erano ora raccolti in una
treccia che le ricadeva lungo la spalla sinistra, con un ciuffo posto dietro
all’recchio destro, gli occhi verdissimi e scintillanti. Non portava più il
grembiule ma in compenso aveva appuntata sul petto una spilla, probabilmente con
su il nome, che, ovviamente, era girata e non si riusciva a
leggere.
- Ciao, cosa desideri?- gli
chiese quella.
- Ciao, scusa prima dovrei
dirti una cosa- rispose togliendosi gli occhiali. Sicuramente in quel modo
l’avrebbe riconosciuto.
La ragazza, però, non diede
alcun indizio di aver capito chi fosse. Anzi, rimase con un cipiglio
interrogativo.
Kevin sospirò, piegando le
astine degli occhiali e mettendoli in modo da rimanere incastrati nel colletto
della t-shirt.
- Ti ricordi di quel tipo
là in fondo? Ti ha rotto qualche ora fa mentre eri fuori a
pulire-
La tipa guardò nella
direzione indicata, cioè Joe, che nel frattempo stava guardando insieme a Nick
fuori dalla finestra. La sua espressione da interrogativa passò a schifata. Sì,
l’aveva riconosciuto.
- E’ mio fratello, e ti
chiedo di perdonarlo. Non è nemmeno un giorno che siamo qui e già disturba le
belle ragazze- continuò Kevin, mentre la ragazza gli sorrideva abbassando lo
sguardo.
Quando si accorse che
dietro di lui c’era un po’ di coda, decise finalmente di ordinare le cose che
avevano chiesto i fratelli, mentre per lui prese un gelato con cocco e
cioccolato.
- Ecco il resto, ora vai da
quella tipa laggiù che ti darà quello che hai ordinato- disse la ragazza
passandogli uno scontrino.
- Grazie, mi ha fatto
piacere parlare con te. A proposito, io sono Kevin. Il tuo nome?- le disse
mentre faceva spazio ad una signora dietro di lui che aveva iniziato a battere
per terra un piede in segno di poca pazienza.
- Megan. Scusa
ma...-
La ragazza venne interrotta
dalla donna.
- Ora deve lavorare! Ci
sono altri momenti per amoreggiare, lo sapete ragazzi?-
Megan diventò bordeaux
mentre Kevin guardò la donna sorridendole.
- Ha ragione, ci scusi. Ci
vediamo presto, Megan-
Le strizzò l’occhio,
proprio come aveva fatto poco prima Angela con Mark.
Si diresse poi verso la
ragazza che Megan aveva indicato che lo accolse una voce stufa senza nemmeno
guardarlo.
- Cosa desideri?- domandò
girandosi verso di lui. Quando lo guardò spalancò gli occhi.
“Non dirmi che questa sa
chi sono...” pensò Kevin.
- Tu... Assomigli molto ad
una persona che ho già visto... Ma... No, scusa, credo di essermi sbagliata. Mi
dai lo scontrino?- richiese lei.
Il ragazzo glielo consegnò
tirando un sospiro di sollievo. Dopo averle detto i gusti delgelato, della pizza
e del panino, la tipa gli consegnò un vassoio su cui erano stati appoggiati i
piattini con il cibo per i fratelli e il gelato in una coppetta per lui, insieme
alle bibite.
- Ti ringrazio- disse
Kevin, prendendo il vassoio e girando le spalle alla ragazza. Si avviò verso il
tavolo dove stavano gli altri Jonas, lanciando un ultimo sguardo a Megan, la
quale troppo presa dal lavoro, stava ancora parlando con la donna di
prima.
- Ce ne hai messo di
tempo!- esclamò Joe, avventandosi famelicamente sulla pizza.
- Sai, c’è sempre gente che
ha qualcosa da dire su qualsiasi cosa fai- reclamò Kevin – avete trovato
qualcosa di interessante?-
- A parte quel gruppo di
ragazze laggiù che gioca a pallavolo, direi di no- rispose Nick addentando il
panino.
Kevin rimase a pensare:
“Devo dirglielo di Megan? Ma no, se ne accorgeranno ben da
soli”.
Mentre i Jonas stavano
mangiando si avvicinò a loro la ragazza che aveva servito Kevin.
- Scusate, credo di avervi
già visto. Siete i Jonas Brother, vero?- chiese.
I ragazzi si guardarono e
poi annuirono. Le si aprì un sorrisone sul viso, mentre si girava verso Megan
(Kevin lo sapeva) e le faceva segno di raggiungerla. Controvoglia, Megan lasciò
il posto ad un collega e raggiunse la ragazza, che doveva essere sua
amica.
- Meg! Sai chi sono? I
Jonas!- esclamò quella quando la ragazza era arrivata al
tavolo.
Megan non lasciò trasparire
nessuna emozione.
- Ehm... Scusate, ma non so
proprio chi siete- disse lei abbassando gli occhi in segno di
scusa.
L’amica rimase a bocca
aperta, boccheggiando.
- M-ma come! Sono il mio
gruppo preferito!- enfatizzò quella.
Megan fece segno di aver
capito, anche se non sembrava molto convinta.
- Eh, sai. Non me li
ricordavo, scusa Rachel- rispose lei abbracciando l’amica.
- Non importa Meg. Ragazzi,
io sono Rachel, lei è Megan. Potremmo fare delle foto con voi?- chiese l’amica
di Meg.
- Certo!- esclamò Joe, dopo
aver riconosciuto la ragazza dagli occhi verdi. Kevin si accorse che persino
Nick sorrideva, nonostante fino a poco prima sembrava ancora
spossato.
- In ogni caso, io sono
Joe, ti chiedo scusa per stamattina- disse il Jonas medio a Megan, la quale gli
fece un cenno di aver inteso. Si presentò anche il più piccolo, ignorato dalla
ragazza, mentre Kevin le sorrise e basta.
- Noi ci siamo già
conosciuti- affermò, mentre la ragazza gli ricambiava il
sorriso.
I fratelli gli lanciarono
uno sguardo che poteva essere espresso in una sola parola: bastardo. Kevin
trattenne le risate notando il loro sguardo maligno.
-Ehi, voi due! Tornate
subito al vostro lavoro!- gridò qualcuno da dietro al
bancone.
- Ops, è il capo- disse
Megan.
- Scusate ragazzi, dobbiamo
proprio andare. Vi possiamo trovare dopo da qualche parte?- azzardò Rachel,
mentre Megan le guardava come per dirle di non essere troppo
opprimente.
- A che ora finite il
turno?- chiese Kevin.
- Alle sette- rispose
velocemente Megan, mentre cominciava ad allontanarsi da loro trascinando dietro
l’amica.
- Ok, ci troverete in
spiaggia! A dopo- continuò il ragazzo, mentre Rachel li fissava con uno sguardo
ancora estasiato e Megan li salutava con una mano.
Quando le due furono
tornate ai loro posti di lavoro, i Jonas ripresero a mangiare. Joe e Nick
guardavano ancora con astio verso il fratello.
- Lo sapevi che c’era,
vero? Per quello che sei andato tu ad ordinare...- affermò Nick mentre Kevin
iniziò a sogghignare.
- Che c’è da ridere,
stronzetto? Potevi anche dircelo!- esclamò Joe, tirandogli uno scappellotto sul
collo e facendogli sputare il gelato.
- Scusate, bros, ma non ho
fatto apposta...- disse, riprendendo poi a mangiare.
Nick e Joe non distolsero il loro sguardo malvagio mentre lasciavano
passare questa cosa. Finirono presto la loro “merenda” e uscirono dal locale,
lanciando un’ultima occhiata a Megan che, però, non li notò.
Hello!
Ecco qui un nuovo capitolo.. finalmente si scopre chi è la ragazza misteriosa,
Megan, che non sembra per niente interessata ai ragazzi, a differenza dell'amica
Rachel che sembra adorarli. Il locale è una cosa strana in cui c'è di tutto e di
più da mangiare.. Non conoscendo i gusti dei JoBros ho fatto scegliere loro le
cose che mi sembravano meglio per loro.. ^^ spero che anche questo capitolo vi
piaccia! Tantissimo grazie ai commenti di sbrodolina e Potterina Weasley, e a
quest'ultima ancora grazie per aver messo la storia tra i preferiti.. XD a
prestissimo!! ^O^ |
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Capitolo 5 *** Presentazioni ***
JB5
In
spiaggia si misero quasi sulla riva, lontani come ormai di consueto dalla gente.
Kevin si gettò subito in acqua, mentre chiamava a gran voce i fratelli.
- Perché non lo raggiungi
tu? Magari stando un po’ a galla nel mare ti fa passare la stanchezza- disse Joe
a Nick, il quale, d’accordo con lui, si tolse velocemente occhiali e t-shirt e
raggiunse Kevin, fermandosi però a sorridere al fratello.
- Tu non vieni?- gli
chiese.
- Sì, dieci secondi e
arrivo!- rispose Joe, riponendo gli occhiali da sole nella loro custodia e
piegando bene la maglietta.
Si alzò e lentamente si
avviò verso l’oceano. Il suo pensiero andò al resto della famiglia: mamma, papà
e Frankie, che avevano lasciato in America per intraprendere il loro primo, vero
viaggio da soli. Incredibile l’enorme libertà che ora avevano. Joe sentì un po’
di nostalgia, nonostante fosse solo un giorno che non li vedeva. “Sto forse
rimpiangendo il fatto di essere libero? Sto diventando pazzo... Ho vent’anni e
sto impazzendo... Bella prospettiva di vita” pensò, sorridendo tra
sé.
Quando l’acqua sfiorò un
suo piede una lunga serie di brividi gli percorse l’intero corpo. La temperatura
non era per niente elevata, rispetto a quella che c’era fuori. Si fermò sul
bagnasciuga per qualche istante, poi tornò a camminare verso i fratelli che si
stavano amorevolmente affogando. L’acqua gli arrivava alle ginocchia quando i
due si accorsero di lui: Kevin si tuffò nuotando con solo l’aiuto dei piedi,
mentre le mani erano unite sopra la testa a formare una pinna. Dietro di lui
Nick canticchiava la sigla de “Lo squalo”, creando un’atmosfera di angoscia. Joe
lanciò un grido di paura mentre lo squalo-Kevin lo raggiungeva, sbucava
dall’acqua e lo placcava in stile football americano, facendolo sbilanciare e
cadere.
I tre scoppiarono a ridere,
mentre anche Nick si lanciava su di loro. Ripresero ad affogarsi e in questo
modo passò molto tempo. La gente sulla spiaggia iniziò ad andarsene, visto che
nella maggior parte degli alberghi la cena era servita alle otto. Da loro era
mezz’ora più tardi, quindi non c’era nemmeno il problema di
andare.
Joe decise di uscire,
lasciando Nick e Kevin a scannarsi ancora un po’. Tutti dicevano che il ragazzo
era un po’ narcisista: in effetti Joe ci teneva molto ad apparire, anche se
sapeva che non era quello l’importante. Però, in ogni caso, perché non
approfittare dello splendido sole per abbronzarsi un po’? Si sdraiò quindi a
pancia in giù sul telo mare che aveva steso sulla sabbia. Guardò l’ora: sette
meno cinque minuti. Sorrise, Megan sarebbe arrivata di lì a poco
tempo.
Megan, Megan, Megan. Che
ragazza strana: una delle poche a non sapere chi fossero, quanto meno
interessata a scoprirlo. Dagli occhi profondi e meravigliosi che l’avevano
ammaliato a prima vista. Gli venne in mente una canzone che avevano composto
qualche tempo prima, iniziando a canticchiarla.
-
I find my paradise... When you look me in the eyes-
Sul cellulare c’era una
scritta: cinque chiamate senza risposta e un messaggio. Il messaggio era di suo
papà. Preoccupato come tutti i genitori, chiedeva com’era andato il viaggio,
come si erano sistemati, ecc. Gli rispose rassicurandolo che era andato tutto
bene e loro stavano magnificamente, dicendo che l’avrebbe chiamato quella sera
per raccontargli tutto nei dettagli. Le chiamate erano della sua fidanzata.
Cazzo, pensò tra sé, mi sono dimenticato di lei. Ripensò a Megan e ai suoi occhi
ma scosse la testa. Era fidanzato, ed essendo un tipo fedele si sentiva un po’
in colpa a pensare ad un’altra. Chiamò la ragazza, che rispose con una voce un
po’ alterata.
- Cosa stavi facendo di
così importante da non rispondermi? Hai già trovato un’altra?- gli gridò quella
nell’orecchio.
- Ehi, calmina! Stavo
facendo il bagno... Cosa vuoi, siamo in Australia in piena estate, vuoi mica che
non facciamo il bagno?- gli rispose lui con lo stesso
tono.
La ragazza sembrò aver
sbollito un po’ la rabbia quando rispose nuovamente.
- Ok, ti credo. Fatti
sentire però, perché io ci sto male-
- Ok... Scusa, ma i miei
bros mi stanno chiamando. Ci sentiamo stasera!- finì lui, interropendo la
chiamata e sbuffando. Che assillante! Proprio la ragazza più gelosa del mondo
doveva trovare.
Rimise il telefono al suo
posto e, alzando lo sguardo, vide con piacere che Megan e la sua amica lo
stavano raggiungendo. In realtà, Rachel stava trascinando la ragazza, che
continuava a guardarsi indietro come se volesse andare via. Le due erano così
diverse: a differenza di Megan, Rachel non era molto alta, aveva i capelli
chiarissimi e molto lunghi e occhi blu scuro, nonostante il resto del fisico
fosse più o meno simile. Portava un fiore dello stesso colore degli occhi tra i
capelli.
Joe si mise gli occhiali,
facendo finta di non averle viste. Appoggiò la testa alle braccia, voltando loro
il viso. Mentre si avvicinavano, sentiva Rachel che parlottava, probabilmente
facendo apprezzamenti sul suo fisico (aveva sentito parole come muscoli e
meraviglioso). La sua bocca si trasformò in un sogghigno di piacere, nel momento
in cui le due gli erano alle spalle.
- Joe, sei tu vero?- chiese
Rachel mentre si metteva in ginocchio di fronte a lui.
- Mmm? Sì, sono io- rispose
lui girandosi e mettendosi seduto.
Si passò una mano tra i
capelli per sistemarseli meglio, mentre Rachel arrossiva. Compiaciuto guardò
verso Megan: era quello l’effetto che faceva le prime volte che le ragazze lo
vedevano. Peccato che Megan avesse sempre quello sguardo duro con lui. Doveva
essere ancora arrabbiata.
Joe si alzò e si avvicinò a
lei, mentre Rachel si dirigeva verso il mare in cerca di Nick e del suo adorato
Kevin.
- Ce l’hai ancora con me?-
chiese Joe a Megan, mentre quella si portava una mano sulla vita e con l’altra
si sistemava meglio il ciuffo dietro all’orecchio.
- Vedi un po’ tu- rispose
lei, guardando come l’amica verso lo sterminato oceano alle spalle del
ragazzo.
- Devo mettermi in
ginocchio a chiederti scusa? Se vuoi lo faccio- disse lui, iniziando a piegarsi
per inginocchiarsi davanti a lei. Due mani calde lo
fermarono.
- Non è necessario, accetto
le tue scuse- disse Megan aiutandolo a tornare in piedi.
Calò il silenzio, mentre i
fratelli avevano raggiunto Rachel e si stavano dirigendo verso di
loro.
- Come mai siete in
Australia?- domandò Megan, togliendo le mani dalle braccia ancora bagnate del
ragazzo.
- Diciamo che è per un
viaggio di lavoro- rispose lui.
- Quindi voi siete
cantanti? Scusa, ma non è esatto il fatto che io non avevo mai sentito il vostro
nome. In realtà Rachel mi ha parlato tante volte di voi e questa cosa mi ha
talmente stufato che vi ho cancellato dal cervello. Ho anche ascoltato alcune
vostre canzoni, e devo dire che sono stupende. Però non posso considerarmi una
vostra fan- dichiarò lei, continuando a guardare verso
l’orizzonte.
- Ho capito- disse
semplicemente Joe, rimasto senza parole per il semplice fatto che lei aveva
speso così tanto fiato per lui.
- Davvero Kevin e Nick sono
tuoi fratelli? Non vi assomigliate molto- asserì Megan girando a suoi occhi
verdi finchè non incrociarono quelli scuri di Joe. Al ragazzo il cuore mancò un
colpo, per poi riprendere a battere quasi normalmente.
- Sì, altrimenti non ci
saremmo chiamati Jonas Brother- rispose lui poco convinto. Gli occhi di Megan
avevano un effetto ipnotizante e il ragazzo non poté fare altro che distogliere
lo sguardo.
- Però hai ragione,
potrebbe essere una cosa inventata- continuò lui cercando di correggersi, mentre
sentì che le sue guance diventavano colorate per la vergogna – comunque siamo
davvero fratelli-
In quel momento Nick, Kevin
e Rachel li raggiunsero. Il Jonas maggiore e la ragazza stavano parlando di
qualcosa che Joe non riuscì a capire, mentre Nick fissava in un modo assurdo
Megan, tanto che a Joe venne una voglia improvvisa di prenderlo a schiaffi per
toglierli quell’espressione inebetita.
- Ciao Meg!- esclamò Kevin,
usando il soprannome con cui la chiamava l’amica.
Megan sembrò non farci caso
anzi, gli sorrise e poi rivolse il suo sguardo a Nick che si fermò, ancora con
la bocca semiaperta. Joe non resistette: con due lunghe falcate lo raggiunse e
si piazzò davanti a lui, chiudendogli la bocca con una
mano.
- Rimbecillito, ripigliati
un po’- gli disse mentre lui scuoteva vigorosamente la testa come per
riprendersi.
- Scusa Joe... Ma quella
ragazza mi fa uno strano effetto-
- Non solo a te- concluse
il fratello, tornando vicino a Megan.
La ragazza continuò a
guardare Nick di sottocchi, mentre lui faceva di tutto per mantenere la sua
espressione altrove.
Rachel iniziò a tormentarli
di domande, tipo da quanto siete qui, perché proprio qui, dove alloggiate,
mentre Kevin si apprestava a risponderle, asciugandosi nel suo telo
mare.
Nick, invece, si sedette
evitando lo sguardo di tutti. Joe si accorse che la sua stanchezza sembrava
essere passata, forse grazie all’acqua dell’oceano. Il ragazzo si sedette vicino
al fratello, facendo segno a Megan di fare altrettanto.
La ragazza si sedette, però
nel punto in cui era in piedi, un po’ distante da loro, mentre Rachel e Kevin si
sedevano vicini sul telo mare bagnato di quest’ultimo.
- A Sidney?- esclamò Rachel
– magnifico... Ci terrei davvero tanto a venire...-
L’amica le scoccò
nuovamente un’occhiataccia, ma Kevin le rispose
gentilmente.
- Nessun problema, avremo
alcuni pass e due potrete averli voi!-
Rachel sorrise a trentadue
denti, abbracciando velocemente Kevin per poi lasciarlo
immediatamente.
- Quanti anni avete?-
chiese poi Joe.
- Io 19, mentre Rac 20-
- Wow, non pensavo di avere
delle fan che avessero più di 15 anni- esclamò lui scoppiando a ridere, seguito
da tutti gli altri.
- Lavorate tutti i giorni
in quel fast food?- chiese Nick, guardando verso Rachel per non incontrare lo
sguardo magnetico di Megan.
- D’estate sì, tranne un
lunedì al mese che abbiamo di riposo. In realtà studiamo entrambe: io
oceanologia mentre Meg biologia marina- rispose Rachel.
- Davvero? E come mai
lavorate in quel posto invece che in un’acquario?- domandò
Kevin.
- E’ molto difficile
trovare lavoro in acquari... Soprattutto per noi che siamo ai primi anni-
rispose sbuffando Megan – Voi non avete nemmeno il problema di lavorare, vero?
Fate qualcosa che vi fa guadagnare e per di più vi
piace...-
- Meg!- esclamò indignata
Rachel.
- No, hai ragione. Siamo
stati fortunati ad aver avuto questa opportunità! Se non fossi diventato famoso
probabilmente avrei fatto il veterinario... O il comico- rispose Joe, sorridendo
al pensiero di se stesso vestito con un vestito buffo per far ridere la gente,
mentre gli altri scoppiavano a ridere.
- Ah ah ah...- continuò
sarcastico il ragazzo – non c’è niente di divertente-
- Io avrei voluto fare
l’astronauta... Ma anche il musicista- disse Kevin suonando una chitarra
invisibile.
- A me sarebbe piaciuto
diventare il Presidente degli Stati Uniti... Altrimenti il maestro elementare-
finì Nick, mentre lo sguardo delle due ragazze si addolcì.
Joe guardò l’ora, erano le
sette e mezza.
- Scusate, ragazze.
Purtroppo non conoscendo ancora bene questo posto dobbiamo farci trasportare da
un autista... che ci sta aspettando in questo momento. Dobbiamo proprio
andare-
- Ok- disse Rachel – se
volete da domani possiamo farvi noi da tassista, è il nostro lunedì
libero-
- Con piacere!- esclamò
Kevin, iniziando a sistemare le sue cose.
- Vi passiamo a prendere
domani pomeriggio, siete impegnati?-
Nick estrasse l’agenda dei
loro impegni e la consultò.
- No, domani altra giornata
libera- disse il Jonas minore.
- D’accordo, per le due
siamo da voi- concluse Rachel entusiasta.
I cinque si incamminarono
verso la strada e, arrivati alla macchina dei Jonas, si divisero, rinnovando
l’appuntamento per il giorno dopo e augurandosi una buona serata a
vicenda.
Quando salirono sull’auto, l’uomo alla guida rise tra sè: a quanto pare
il pomeriggio dove essere andata bene, perché i ragazzi avevano uno strano
sorrisino stampato sul viso.
Ehilà!! grazie mille per
chi ha letto finora questa storia.. In questo capitolo si conoscono meglio Meg e
Rachel. A dire la verità, Rachel l'avevo pensata
come un personaggio secondario, che dava solo supporto a Megan. Ma visto l'interesse
di Potterina Weasly, ho rivalutato Rachel e ho pensato di farla diventare una dei
protagonisti.. Vi do anche una specie di spoiler.. ^__^ Rachel e uno
dei Jonas si innamoreranno.. E presto saprete chi! Ho scelto di farle studiare
due materie molto legate al mare come biologia marina e oceanologia (non so se in
Australia esistano, però a me piacciono talmente tanto che ho deciso di
inserirle), appunto perchè a me piacciono molto. Ciò che avrebbero voluto fare i Jonas,
invece, ha un fondo di verità, perchè alcune di quelle informazioni le
ho trovate sul web.. diciamo che ho preso spunto! ^O^ Mi sono resa
conto che dovrò dare un nome alle fidanzate dei tre Jonas.. Mi potreste
aiutare con qualche consiglio?? vi ringrazio in anticipo.. ^__^
spero che
anche questo capitolo vi possa piacere.. Grazie mille a Potterina Weasley per il
suo commento e tanti tanti grazie a INFINITY per averla messa tra i preferiti!
^^ alla prossima! |
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Capitolo 6 *** A surfare! ***
JB6
Arrivò sera, e mentre Kevin scalpitava perché aveva voglia di uscire
(probabilmente non aveva ancora esaurito la sua volgia di vivere), appena Nick
toccò il letto si addormentò russando, talmente era stanco per la giornata
trascorsa. I fratelli presero a fargli i dispetti, come solleticargli i piedi o
mettergli le dita nelle orecchie, ma lui non ci fece caso e continuò a dormire
come un ghiro. Alla fine i due ci rinunciarono anche se, sogghignando, gli
misero intorno alla bocca, in stile babbo natale, un po’ di schiuma da barba: il
giorno dopo avrebbe avuto un bellissimo risveglio.
I ragazzi si alzarono molto
tardi il mattino dopo, e mentre Nick era occupato a rincorrere Kevin, il quale
gli aveva fatto notare che durante la notte doveva essere invecchiato un po’ per
avere quel genere di barba, bussarono alla porta.
Andò ad aprire Joe, e di
fronte a lui trovò un cameriere con un carrello.
- La vostra colazione,
signori-
Joe gli sorrise prendendolo
e lanciando all’uomo una banconota che estrasse velocemente dai jeans: quello la
afferrò al volo, e con un inchino di ringraziamento, se ne
andò.
- Si mangia!- gridò Joe ai
fratelli, che si fermarono e si avventarono sul carrello.
Quando finirono la
colazione, essendo ormai troppo tardi, decisero di rimanere nella loro enorme
camera, in attesa del pomeriggio.
Kevin si mise seduto sul
suo letto e iniziò a suonare la chitarra, accompagnando le canzoni con un canto
appena sussurrato. Joe andò sulla terrazza e si appoggiò alla balconata per
ammirare ciò che aveva intorno. Infine Nick, quaderno alla mano, iniziò a
scrivere delle idee che gli erano venute per la canzone che dovevano
comporre.
Il ragazzo disegnò due
occhi che colorò leggeri, mentre sospirava e intorno ad essi scriveva la parola
Australia per molte volte.
- Che ne dite di scrivere
una canzone sull’Australia?- chiese Joe interrompendo il silenzio e girandosi
verso i fratelli.
- Buona idea- rispose Nick
alzando lo sguardo.
- Ho un’idea: la scriveremo
su ciò che passeremo in questi giorni qui- disse Kevin mentre gli altri due
annuivano sorridendo: le idee migliori le aveva sempre lui. E tutti e tre
avevano già in mente su cosa o meglio, su chi, scrivere la canzone.
Il tempo passò velocemente,
e dopo aver pranzato e parlato a Mark di ciò che avevano intenzione di fare quel
pomeriggio, scesero di fronte all’albergo, perché di lì a poco sarebbero venuti
a prenderli Megan e Rachel.
Le ragazze li raggiunsero
subito, con due tavole da surf sopra il tetto della loro
macchina.
- Sì!- esclamò saltando
Kevin – non vedo l’ora di fare surf!-
- Chi ti dice che ti faccio
usare la mia tavola?- disse Megan, che era al volante, e lo fissava con i suoi
occhi verdi.
Kevin la guardò con gli
occhi più dolci e innocenti che poté, le mani messe a mo’ di preghiera. La
ragazza scoppiò a ridere, mentre Joe e Nick lo fissavano per l’ennesima volta
con lo sguardo omicida.
- Dai, salite in macchina!-
esclamò Megan continuando a ridere, mentre Rachel apriva la portiera dall’altro
lato, tirava su il sedile e si posizionava nei posti
dietro.
- Nick, stai davanti?-
chiese Megan, mentre il ragazzo, impreparato, arrossiva di
colpo.
Questa volta lo sguardo
assassino toccò a lui, mentre Joe e Kevin prendevano posto di fianco a Rachel,
stando un po’ stretti nella piccola auto.
Megan guidò per qualche
chilometro, proponendo gli argomenti della conversazione. I Jonas si accorsero
che era molto diversa dal giorno precendente: prima sembrava indifferente,
distaccata; ora... socievole e interessata a loro, cosa che gli stupì molto, ma
che li rese felici.
La ragazza sembrava
particolarmente interessata a Nick in quel momento, cosa che mandava in bestia
soprattutto Joe, nonostante i tre avessero promesso di non innamorarsi mai della
stessa ragazza, e se mai sarebbe successo avrebbero rinunciato per favorire
quello a cui la ragazza sembrava essere attratta. E il fatto che Nick fosse il
prescelto non andava bene agli altri due, perché Megan stava iniziando a piacere
a tutti e tre i fratelli, seriamente.
Quando arrivarono alla
spiaggia, videro che nell’oceano l’acqua era mossa a formare enormi cavalloni,
ideali per surfare. Infatti, quattro o cinque surfisti erano già in
acqua.
- Giornata ideale- disse
Megan sorridendo – Tu proverai, vero Nick?-
Il Jonas più giovane
rabbrividì: non gli piacevano le cose spericolate, ma lo sguardo che la ragazza
gli lanciò sembrò convincerlo. Deglutendo rispose di sì. Megan
sorrise.
- Anche voi, ragazzi?-
chiese Rachel agli altri due.
Joe e Kevin le lanciarono
un’occhiata vacua e poco interessata, mentre annuivano. I cinque scesero dalla
macchina e Joe aiutò Megan a togliere le tavole dal tetto. La ragazza lo
ringraziò un sorriso incantevole, che lasciò il Jonas confuso per alcuni
secondi. Ma si riprese subito, perché Kevin aveva sottratto gentilmente la
tavola dalle braccia di Megan, facendole un inchino e dicendole “Qui per
servirla, madamigella”. La ragazza trattenne a stanto le risate, mentre dava una
pacca sulla spalla a Kevin per ringraziarlo. Si posizionarono ancora una volta
vicino al mare.
- Chi inizia per primo?-
chiese la ragazza, indossando una tuta da surf sopra il
costume.
- Posso io?- disse Kevin,
togliendosi la maglietta.
- Certo- disse la ragazza,
prendendo in mano la tavola.
- Ma questa non è di
Rachel?- chiese Joe, indicando la tavola che aveva ancora tra le
mani.
- Oh, no. Io non so
surfare!- esclamò la ragazza tirata in causa – l’ha portata apposta per voi-
- Bene, andiamo!- finì
Kevin dirigendosi verso l’acqua, suguito a ruota da Megan.
Il ragazzo provò ad alzarsi
più volte sulla tavola ogni volta che arrivava un’onda, ma immancabilmente
ricadeva nell’acqua. Dopo una decina di tentativi uscì dall’oceano, piantando
davanti a Nick la tavola nella sabbia.
- Io mi arrendo, prova tu!-
disse poi sdraiandosi di fianco a Rachel.
Nick si alzò, esitante,
mentre Megan lo guardava sorridendo.
- Dai, Nick!- gli gridò,
esortandolo a raggiungerla.
Il ragazzo prese la tavola,
legò il laccio ad una caviglia e raggiunse Megan.
- Se non ci riesci non c’è
nessun problema, ma sono sicura che ne sei capace- gli sussurrò lei,
infondendogli un po’ di coraggio.
Anche Nick tentò un po’ di
volte, ma con scarsi risultati. Quando fu stufo di continuare a cadere uscì
ringraziando Megan per la lezione e passò la tavola a Joe, il quale corse
nell’acqua e si lanciò a rincorrere la prima onda. Si alzò in piedi sulla tavola
e ci rimase per qualche secondo, finchè gli mancò l’equilibrio e cadde in
acqua.
Megan lo raggiunse
immediatamente, applaudendolo.
- Grande, Joe! Dove hai
imparato?- disse lei aiutandolo ad alzarsi.
- Veramente... E’ la prima
volta che ci provo, ho solo messo in pratica le cose che facevi tu prima-
rispose Joe, arrossendo un poco.
- Complimenti allora,
potresti diventare un surfista provetto- finì lei sorridendogli, sfidandolo poi
a chi dei due sarebbe rimasto per più tempo sulla tavola.
Ovviamente vinse Megan, e
la sera arrivò velocemente, tra cadute, schizzi, prove e ancora
cadute.
- Ehi ragazzi! Tra due
sabati ci sarà una festa in un locale sulla spiaggia qua vicino... Avete voglia
di venire con noi?- chiese Rachel ad un certo punto, mentre gli altri finivano
di ritirare le loro cose. I Jonas si guardarono, mentre Nick, come al solito il
portavoce dei tre, si schiariva la voce.
- Chiederemo a Mark, il
nostro punto di riferimento qui, ma credo proprio di sì-
disse.
Le due ragazze sorrisero
compiaciute, mentre si apprestavano a salire in macchina dopo aver caricato
sull’auto le due tavole. Poco dopo arrivarono in albergo dove i tre fratelli
scesero, salutando Megan e Rachel che si introdussero di nuovo nel traffico
serale.
- Ah ah, sfigati!- esclamò
Joe alzando il viso con fare superbo, quando l’auto si fu allontanata da loro –
Chi è il più bravo? Eh?!-
I suoi due fratelli
scossero la testa, entrando nella hall e lasciando Joe che continuava a gasarsi
da solo.
Il ragazzo li raggiunse e
fece un salto di felicità, fischiettando ad alto volume, facendo girare tutte le
persone presenti nell’albergo verso loro tre a guardarli.
- Sempre il solito
egocentrico...- commentò Nick a bassa voce, mentre Kevin gli cingeva le spalle
con il braccio destro sorridendo.
- Che ci possiamo fare? E’ il nostro stupido, egocentrico
fratello-
Ehilà! e così
siamo arrivati al sesto capitolo.. Grazie a tutti per seguirmi! In questo
capitolo Megan insegna ai Jonas a surfare.. E il migliore risulta il nostro
egocentrico Joe, il quale sembra aver acquistato punti nella classifica di
Megan.. ^__^ scusatemi se spesso i capitoli risultano corti.. farò del mio meglio per allungarli un po'!
Ringrazio
tantissimo Potterina Weasley e sbrodolina per la loro astuzia e per i consigli..
presto verrà tutto a galla! Ho deciso di seguire il consiglio di sbrodolina,
usando come nomi per le fidanzate dei Jonas quelli conosciuti.. Grazie
ancora!
a presto con
le nuove avventure dei Jonas in Australia, tanti bacioni! |
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Capitolo 7 *** Visita al museo ***
JB7
- Svegliaaaaaaaaaa!- gridò
Nick nelle orecchie di Kevin, il quale si tappò le orecchie prima con la mano,
poi con il cuscino e infine mettendosi direttamente sotto le
coperte.
- Nnn... Lasciami stare...-
disse il Jonas maggiore ancora assonnato bascicando le
parole.
- Caro fratello, c’è da
muovere le chiappe perché un noioso museo è in attesa della nostra presenza-
disse Joe, seduto sul suo letto con i capelli scompigliati,
canticchiando.
- Andate senza di me...-
continuò Kevin nella sua opera per niente persuasiva di lasciarlo
dormire.
Bussarono alla
porta.
- Ragazzi, siete pronti?-
chiese una voce, probabilmente quella di Mark, proveniente da fuori dalla
stanza.
- Dacci dieci minuti!-
rispose Nick, mentre cercava in tutti i modi di togliere il lenzuolo da sopra
Kevin, il quale lo teneva al suo posto con tutte le sue forze.
Ad un certo punto Kevin
lasciò di colpo la presa e Nick, impreparato, si sbilanciò all’indietro finendo
seduto per terra con un botto, gambe all’aria, il lenzuolo addosso e i riccioli
scompigliati. Il fratello lo guardò, scoppiando a ridere di
gusto.
- Ridicolo!- esclamò Kevin,
mentre si asciugava le lacrime che gli aveva procurato la
risata.
Nick si alzò e gli saltò al
collo, cercando in tutti i modi di strozzarlo.
- Bastardo che non sei
altro!- gridava il Jonas minore. Joe si godette per qualche minuto la scena, poi
si alzò e li raggiunse per dividerli.
- Muovetevi tutti e due a
prepararvi, siamo sempre in ritardo-
Nick e Kevin non fecero una
piega, si allontanarono l’uno dall’altro andando a prepararsi, non prima che il
più giovane lanciasse uno sguardo uccisore al fratello, dicendogli che
gliel’avrebbe pagata, in qualche modo. Kevin trattenne per l’ennesima volta le
risate, mentre metteva a posto la povera coperta maltrattata e si toglieva i
pantaloncini che usava come pigiama per vestirsi.
In dieci minuti, giusto in
tempo prima che Mark bussasse un’altra volta, i tre si prepararono e uscirono
dalla stanza.
- Dai ragazzi, a quest’ora
avremmo dovuto essere già là- disse Mark senza scomporsi, facendo aumentare il
passo ai ragazzi.
Una volta in macchina,
l’autista li condusse ad un edificio non molto grande, molto simile ad un tempio
greco. Sulla facciata dove c’era l’ingresso era incisa un’immensa scritta:
“Museo della musica”.
- Wow- fu tutto quello che
riuscì a dire Kevin, mentre gli altri due rimasero a bocca
spalancata.
- Bene, ora andate, noi vi
aspetteremo qua fuori. All’ingresso ci sarà una guida che vi mostrerà il museo-
disse Mark, facendo scendere i tre e spingendoli verso
l’entrata.
Camminando piano e in
adorazione, i tre raggiunsero una ragazza, sui vent’anni, denti sporgenti e
occhiali spessi, l’unica persona che c’era all’ingresso, dietro al bancone delle
informazioni.
- Scusi, dovrebbe esserci
una prenotazione, ci hanno detto che avremmo trovato una guida qui all’ingresso-
disse Nick. La tipa li squadrò uno per uno poi guardò il computer e sorrise
stupita.
- I Jonas Brother?- chiese
fissando in un modo ossessivo Kevin, con uno sguardo particolarmente
interessato, mentre lui annuiva deglutendo.
– Joe, Nick, Kevin. Quale onore conoscervi. Mi chiamo
Laure, e visto che lui non è ancora
arrivato, vi posso portare io- concluse alzandosi, dopo aver evidenziato con
particolare enfasi il nome del ragazzo e la parola “lui”.
- Lui chi?- chiese Joe, ma non ottenne
alcuna risposta.
- Scusate il ritardo,
guys!- esclamò una voce dietro di loro. I tre si girarono e videro un uomo sulla
quarantina, capelli un po’ lunghi e chiarissimi, occhi azzurri e uno zaino sulla
spalla sinistra.
- Laure, grazie per aver
intrattenuto i nostri ospiti- continuò lanciando un’occhiata veloce alla
ragazza, la quale tornò a sedersi senza dire niente, ma riducendo gli occhi a
fessure mentre fissava il tipo.
- Ciao, Kevin- disse poi
alla fine, prima che i quattro entrassero nella prima sala e lei si rimettesse
al computer. Joe tirò una gomitata a Nick e i due scoppiarono a ridere in modo
silenzioso, alle spalle del fratello che aveva aumentato volutamente il passo,
per allontanarsi dalla vista di Laure.
Quando arrivarono nella
prima sala, l’uomo si girò verso di loro.
- Guys, il mio nome è
Robert Laurent, ma potete chiamarmi Bob. Vi starete chiedendo come un magnifico
uomo come me sia finito in un posto del genere, immagino. Bene, soddisferò le
vostre richieste. Purtroppo il gruppo di cui ero il leader fallì qualche anno
fa, e da allora mi sono ridotto a fare la guida in questo squallido posto- disse
quello tutto d’un fiato, mentre i ragazzi si guardavano tra loro. Ma che gente
svitata c’era in quel posto?
L’uomo li accompagnò per
più di un’ora in sale diverse dov’erano ricostriti gli strumenti dei più grandi
musicisti di tutti i tempi. Alla fine fece suonare loro delle chitarre e il
piano che c’erano nella sala prove. Nick si sedette al piano e iniziò a suonare
cambiando di tanto in tanto la melodia; Joe e Kevin presero una chitarra a testa
e accompagnarono Nick. Alla fine Bob fece loro un
applauso.
- Yes, guys! Siete davvero
bravi-
I ragazzi sorrisero mentre
anche l’uomo si aggiungeva a loro per suonare.
Quando fu ora di andare Bob
li riaccompagnò all’ingresso, dove Laure stava giocando al computer visto che
loro tre sembravano gli unici visitatori quella mattina.
- Arrivederci Bob, grazie
di tutto!- dissero i tre in coro, mentre l’uomo tornava nella sala prove per
scatenarsi un po’.
- Ciao, Laure- azzardò
Kevin, mentre gli altri due trattenevano le risate.
La ragazza alzò gli occhi e
sorrise.
- Oh, Kevin... Posso fare
una foto con te?- chiese lei, alzandosi dalla sedia
girevole.
- Sì, certo- rispose lui.
In un batter d’occhio la ragazza gli fu vicino e gli si avvinghiò
addosso.
- Fai “Cheese”!- disse
Laure, mentre il ragazzo obbediva. La ragazza estrasse un telefono e scattò tre
foto uguali.
- Grazie!- esclamò poi,
saltando al collo di Kevin e stampandogli un bacio sulla
guancia.
- Figurati- rispose il
ragazzo, liberandosi velocemnte dalla stretta di Laure e raggiungendo i
fratelli.
- Ciao ragazzi!- finì la
ragazza salutando Nick e Joe, prima di tornare a sedersi alla sua
postazione.
Una volta usciti i Jonas
trovarono il loro autista fermo ad aspettarli. Salendo in macchina Joe
continuava a fare battute su Laure rivolte al povero Kevin, che si tappava le
orecchie per non sentirlo, mentre Nick faceva finta di niente perché se fosse
intervenuto le avrebbe sicuramente prese dal fratello
maggiore.
- Vi porto in albergo o
volete mangiare fuori?- chiese loro l’autista.
I tre smisero di fare ciò
che stavano facendo e con uno sguardo d’intesa chiesero di essere portati al
solito fast food, visto che orami il pranzo nell’albergo era stato servito e non
avrebbero fatto in tempo ad arrivare. In poco tempo raggiunsero la
destinazione.
- Ambrogio, hai già
mangiato?- chiese Kevin all’uomo che guidava la macchina.
- No, ma non preoccuparti-
rispose quello.
- E allora vieni dentro con
noi!- continuò il Jonas maggiore.
- Ma...-
- Niente ma, insistiamo-
disse Joe, mentre l’autista non poté fare altro che arrendersi con un
sorriso.
Parcheggiarono nelle
vicinanze e tutti e quattro si diressero all’entrata.
- Vado sempre io a
prenotare!- esclamò Kevin con un sorriso furbo stampato in
faccia.
- Eh no, carino. Ci vado io
stavolta!- affermò Joe, costringendo il fratello a sedersi e dicendo che avrebbe
preso lo stesso menù per tutti, con una piccola differenza per Nick. Cercò con
lo sguardo intorno e vide la cassa dove c’era Megan. Perfetto, pensò, mettendosi
in coda dietro alle due persone che stavano facendo la fila in quella
cassa.
Una volta raggiunta la
ragazza, lei lo riconobbe subito e gli sorrise.
- Cio Meg, tutto bene?-
chiese lui gentilmente.
- Certo, tu? Come mai
sempre qui a mangiare?- disse lei piegando le testa da un lato e sorridendo di
nuovo.
- Ehm... E’ l’unico posto
che conosciamo- rispose Joe, imbarazzato.
- Per fortuna allora! Ci
sono anche i tuoi fratelli?-
- Si si, sono là in fondo
insieme al nostro autista- disse il ragazzo, indicando il tavolo dov’erano
seduti Kevin e Nick.
- Tra un’ora finisco il
turno in cassa e Rac a distribuire la roba, ci vediamo fuori?- chiese la
ragazza. Joe annuì, improvvisamente allegro, ordinando da mangiare e salutando
Megan.
Raggiunse poi Rachel, che
fu felicissima di vederlo. Joe chiamò Kevin per farsi aiutare a portare la roba,
e Rachel quando lo vide arrossì un poco. Kevin vide che tra i capelli aveva
ancora un fiore azzurro, diverso da quello di due giorni prima. A lui piacevano
da matti le ragazze che portano fiori tra i capelli, infatti le fece un sorriso
a trentadue denti, mentre le dava appuntamento a più tardi.
I
ragazzi raggiunsero il loro tavolo e pranzarono insieme a Nick e all’autista,
parlando del più e del meno, pregando che il tempo volasse
velocemente.
Ciao a tutti!! ecco qui il settimo capitolo di Australia.. I Jonas vanno
a visitare un museo della musica.. forse è stato il pezzo più palloso da
scrivere, ma dovevo farlo visto che fa parte delle cose che hanno visto.. spero
di non avervi annoiato! Come sempre Kevin fa colpo.. questa volta sulla
segretaria! E la guida un po' pazza.. è stata ispirata da un mio amico!
^^
Ringrazio infinitamente Potterina Weasley, Maggie_Lullaby e sbrodolina
per i loro commenti.. presto si verrà a scoprire tutto! e le coppie salteranno
fuori.. muahahah!! *risata malefica*
a presto! bacioni xD |
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Capitolo 8 *** Festa! ***
JB8
In realtà anche la
settimana passò velocemente, così come quella successiva: il poco tempo che i
ragazzi avevano tra un impegno e l’altro (visitarono una decina di musei e
parchi naturali nei dintorni, assistettero alla prima di Romeo e Giulietta
all’Opera di Sidney [visto che era da qualche anno che non veniva più
interpretata lì] e conobbero il gruppo degli Sky Up, tre ragazzi [cantante,
bassista e chitarrista] e una ragazza [la batterista] che facevano musica simile
alla loro, ai quali diedero qualche consiglio) lo passavano in compagnia di
Megan e Rachel, con le quali ormai si era instaurato un rapporto di forte
amicizia.
La canzone stava prendendo
forma: alcune frasi erano già state messe giù, mentre la base musicale era già
pronta. Parlava di una ragazza immaginaria che proveniva da lì, una ragazza dei
sogni che avevano visto tutti e tre, e il titolo era già venuto in mente:
Australia.
Arrivò il sabato, il giorno
in cui Rachel e Megan li avevano invitati alla festa sulla spiaggia. Il giorno
prima i tre Jonas avevano speso la maggior parte dei loro risparmi per rifarsi
il guardaroba, in vista della serata imminente.
Tutti e tre indossavano una
camicia a maniche corte, Nick con la cravatta, jeans lunghi e scarpe eleganti;
Joe con un paio di pantaloni neri e le Converse; Kevin con pantaloni sotto il
ginocchio e scarpe normali.
Come succedeva ultimamente
il luogo lo raggiunsero grazie all’auto di Megan, che arrivò davanti all’albergo
un po’ in ritardo. La ragazza era sola in macchina e non scese nemmeno, facendo
loro cenno di salire.
- Scusate il ritardo,
ragazzi, vi giuro che è colpa del traffico- si scusò Megan, mentre Joe le
continuava a dire scherzosamente che erano tutte scuse.
- Dov’è Rac?- chiese Kevin
una volta sull’auto.
- Andiamo a prenderla ora-
disse lei, immettendosi nel traffico che su quella via c’era ad ogni ora.
Arrivati davanti ad una casa videro Rachel seduta sulle scale. Megan le suonò
dietro e quando la ragazza riconobbe la macchina, sorrise e si alzò. Indossava
un vestito blu, leggero, senza maniche e con la gonna sopra al ginocchio, scarpe
bianche con tacco molto alto e un fiore bianco tra i capelli arricciati. Kevin
le fischiò dietro in segno di ammirazione, mentre si spostava nei sedili
posteriori con i fratelli cedendole il posto davanti.
- Ciao! Siete pronti? C’è
un po’ di gente che dobbiamo farvi conoscere- disse Rachel girandosi verso di
loro. Aveva un leggero trucco azzurro con dei brillantini intorno agli occhi,
che facevano risaltare la loro profondità.
- Non vediamo l’ora...-
rispose Nick con una voce poco convinta, che fece scoppiare a ridere gli altri
quattro.
Parcheggiarono vicino al
locale. Quando Megan scese dalla macchina i tre Jonas la guardarono ammirati:
aveva una canottiera verde acqua un po’ lunga, dei pantaloncini corti di jeans
chiari, con delle ballerine bianche. I capelli erano legati e mossi e intorno
agli occhi aveva solo dei brillantini.
Quella sera lei e Rachel
erano davvero... Perfette.
- Signorina, si regga a me-
disse Kevin a Rachel, allungandole il braccio che lei afferrò, camminando
vicini.
Arrivati al locale videro
un ammasso di gente all’interno, mentre Megan e Rachel li superarono per andare
a salutare la maggior parte dei presenti.
I tre fratelli le seguirono
poco convinti, ma furono subito raggiunti dalle due che avevano trascinato
qualche amico da presentare. Iniziarono nomi a raffica, seguiti da strette di
mano, baci sulle guance, abbracci e tremenda confusione. Il cervello di Nick
aveva fatto un frullato di nomi, per cui decise di non chiamare nessuno per non
sbagliare il nome. Kevin concentrò la sua attenzione sulle ragazze, ma alla fine
decise che nessuna di loro poteva battere Meg e Rac quella sera. Infine Joe,
perso nel suo mondo, salutava sovrappensiero, anche se qualche nome gli si
impresse nella mente (forse per la loro particolarità).
Finite le presentazioni, i
tre furono condotti a forza dalle ragazze al centro della pista, per ballare
canzoni che non avevano mai sentito.
Furono subito circondati da
una marea di ragazze, perché stava girando la voce che i Jonas Brother erano nel
locale, facendo scattare una caccia all’uomo.
- Per fortuna che le luci
sono dalla nostra parte!- gridò Nick al di sopra della musica.
- Peccato che ci abbiano
riconosciuto- urlò di rimando Kevin, mentre la folla intorno a loro si
stringeva, e qualche ragazza si strusciava addosso ai tre.
Joe scoppiò a ridere,
indicando dietro a Nick.
- Ti becchi sempre le più
cesse, fratello!- gli gridò continuando a sghignazzare mentre il ragazzo ignorò
totalmente sia lui che la tipa.
Ad un certo punto, Megan
urlò agli altri che usciva a prendere una boccata d’aria,
andandosene.
I tre e Rachel furono
completamente circondati e allontanati l’uno dall’altro, facendo in modo che non
si vedessero l’uno con l’altro. Kevin approfittò della situazione per seguire
Meg.
Quando uscì all’aria aperta
la vide, da sola, appoggiata ad una colonna, di spalle a lui.
- Che ci fa una magnifica
donzella come lei qui tutta sola?- chiese ironicamente il Jonas, facendo
sobbalzare la ragazza.
- Ah, sei tu, Kev- rispose
lei – avevo voglia di prendere un po’ di aria fresca, lì dentro si
soffoca-
- Sembri triste, è successo
qualcosa?- chiese nuovamente Kevin.
Lei non rispose ma scosse
leggermente la testa.
- Non vorrei rovinarti la
serata- disse Megan.
Il ragazzo le si avvicinò,
prendendole le spalle con le mani.
-
Sicura?-
- Sì- rispose lei alzando
il viso verso il ragazzo. Kevin la fissò nei suoi meravigliosi occhi verdi. E un
impulso lo prese. Le si avvicinò ancora di più, tentando di baciarla. Megan,
sorpresa, spostò la testa di lato, lasciando stupefatto il
ragazzo.
- Kev! Che ti prende?!-
disse lei allontandosi di un passo, visto che il ragazzo aveva lasciato la
presa.
- S-scusa! Non so cosa mi è
successo... Ti chiedo scusa-
- Non farlo mai più, Kev.
Tu sei di Rach... Ops- disse Megan, interrompendosi e mettendosi una mano sulla
bocca.
- Non doveva scapparmi...
Ormai però... Va bene. Rachel è innamorata di te- rispose semplicemente Megan,
guardando il ragazzo negli occhi. Kevin non sapeva più cosa dire: Megan lo aveva
appena rifiutato ma aveva scoperto che Rachel era innamorata di lui. La dolce,
timida Rachel, la ragazza dei fiori che per la maggior parte del tempo era
passata inosservata perché nei pensieri dei tre Jonas c’era sempre stata
Megan.
- Dov’è?- le chiese alla
fine.
- Prima era dentro che
ballava. Muoviti a raggiungerla- gli consigliò la ragazza.
Kevin non se lo fece
ripetere due volte, sfrecciando verso il locale. Entrando fu avvolto da una
musica che non gli piaceva per niente, concentrandosi sul suo obiettivo: trovare
Rachel. La vide verso il centro della pista, illuminata ad intervalli dalle
luci, mentre uno sconosciuto ballava dietro di lei, totalmente ignorato. Il
Jonas si lanciò e la raggiunse con non poca fatica, facendosi spazio tra la
gente. Quando arrivò da lei, le toccò un braccio per attirare la sua attenzione.
Lei lo vide e gli sorrise, felice, avvicinandosi a lui.
- Sei più elegante del
solito stasera, Kev- gli gridò la ragazza, avvicinandosi al suo
orecchio.
- E tu sei ancora più
bella, vestita così- gli disse lui, mentre la musica sommergeva la sua voce.
Rachel continuò a sorridere, anche se non aveva capito un bel niente.
Improvvisamente la musica
si interruppe e il dj decise che era ora di un lento. Kevin non riconobbe la
canzone, troppo preso com’era ad osservare Rachel nei minimi
dettagli.
- Signorina, mi concede
questo ballo?- chiese galantemente alla ragazza, la quale scoppiò a ridere
annuendo. Rachel mise le mani intorno al collo di Kevin (n.d.a.: non per
strozzarlo ovviamente ^___^) mentre il ragazzo appoggiava le sue sui fianchi
della bionda. La ragazza gli sorrise, avvicinandosi ancora di più a lui e
circondandolo con il suo profumo. Kevin rimase come inebriato dalla dolce
fragranza di Rachel, lo fece quasi impazzire. “Dovrei consigliarlo a...” iniziò
a pensare, sorridendo poi tra sé. “La mia ragazza, che non esiste” concluse alla
fine. In effetti tutti credevano che Kevin fosse fidanzato, ma in realtà era
l’unico dei Jonas single. Ad un’intervista una fan impertinente e ossessiva gli
aveva chiesto se era fidanzato e lui, ormai stufo delle domande, aveva risposto
di sì, senza dire il nome della fortunata. E quella notizia aveva fatto il giro
del mondo in pochi minuti. A lui non dispiaceva, anche perché ora le ragazze
erano meno assillanti nei suoi confronti. Questo, perché non aveva ancora
trovato una che gli piacesse davvero. Ma Rachel... Lei era davvero carina, per
di più simpatica e con dei bei gusti ( come i fiori sempre presenti tra i suoi
capelli). Insomma, la ragazza ideale di Kevin Jonas. Perché non l’aveva capito
da subito, pensando solo a Megan? Che stupido che era stato. Doveva
assolutamente rimediare. E se era vero il fatto che Rachel era innamorata di
lui, meglio ancora.
Kevin attirò Rachel verso
di sé, volteggiando pian piano a ritmo di musica, appoggiando delicatamente il
mento sulla testa della ragazza, mentre lei appoggiava la sua guancia sulla
spalla di lui.
- Sai, Kev...- - Rac...-
dissero in contemporanea i due ragazzi.
- Dimmi prima tu- rispose
prontamente Rachel, alzando il viso per guardarlo negli occhi.
- Ehm... Io volevo dirti
che... Staresa sei bellissima, ecco- disse il ragazzo tutto di un fiato,
provando un leggero imbarazzo.
- Lo credi davvero?- chiese
lei, incuriosita e soprattutto grata del complimento.
- Certo! E tu cosa devi
dirmi?-
Rachel abbassò lo sguardo,
probabilmente arrossendo, anche se lì dentro non si poteva
capire.
- Io... Sono... Innamorata
di te- rispose un po’ esitando la bionda, continuando a guardare il
pavimento.
- Davvero?- fu il turno di
chiederlo di Kevin, sorridendo per il fatto che Megan aveva
ragione.
- S-sì- rispose
lei.
- Credo di starmi per
innamorare pure io- disse lui, dopo qualche istante di silenzio. Rachel alzò
nuovamente lo sguardo, con un’espressione un po’ amareggiata in viso.
Probabilmente aveva capito a chi si stava riferendo.
- Di Meg?- chiese con un
filo di voce.
Il sorriso sulle labbra di
Kevin si ampliò, prima di risponderle.
- No, di
te-
L’espressione di Rachel
passò a stupita e poi estremamente felice. Kevin si sporse verso di lei, mentre
la bionda si alzava in punta di piedi per raggiungerlo. Le loro labbra si
unirono dolcemente e si schiusero, lasciando che le loro lingue si muovessero
insieme a ritmo di musica.
Weiiiiiiiiiii!
nuovo capitolo.. xD i ragazzi vanno alla festa a cui erano stati invitati dalle
due amiche.. e ne succedono delle belle! Questa è solo la prima parte, centrata
molto su Rachel e Kevin ( Potterina Weasley hai visto? finalmente ho scritto su
di loro ^^). Nella prossima ci saranno gli altri.. ma non voglio svelare niente!
xD in ogni caso spero che Kev non appaia molto come.. uno sciupafemmine dai. Ci
prova con Megan ma solo perchè crede di provare qualcosa per lei... Mentre in
realtà è Rachel nei suoi pensieri (anche se solo grazie a Megan lo capisce). Nel
prossimo capitolo vi aspetteranno mooooooolti litigi.. e succederà di tutto e di
più!
ringrazio
tutti coloro che leggono questa ff e Potterina Weasley per i suoi magnifici
commenti che mi fanno sempre continuare! xD a presto! |
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Capitolo 9 *** Litigi ***
JB8
Nel frattempo, dopo che
Kevin se n’era andato, Megan si era seduta su una panchina, portando le gambe al
petto e circondandole con le braccia, sospirando contenta per aver fatto la cosa
giusta. In quel momento qualcuno le toccò la spalla da dietro. Lei si girò e
vide Nick, sorridente, che si stava sedendo vicino a lei.
- Ehi- disse lei,
ricambiando il sorriso. Anche Nick la salutò, incrociando poi le gambe una volta
seduto.
- Come mai non sei dentro a
scatenarti?- continuò lei giardandolo.
- Mi stanco e mi stufo
facilmente- rispose lui, passandosi una mano tra i
capelli.
- A chi lo dici- finì
Megan, guardando in avanti verso l’entrata del locale. Calò il silenzio.
- Beh, come ti trovi qui in
Australia?- chiese poi la ragazza.
- Benissimo- rispose lui
dopo un po’ – anche se mi manca un po’ la mia famiglia-
- E la tua ragazza,
immagino- finì la frase Megan. Lui la guardò leggermente afflitto.
- Sì, anche
lei-
- Come si chiama? È davvero
fortunata-
- Lei... Si chiama Miley...
E’ molto famosa, ma non mi va di parlare di lei- rispose Nick mettendosi seduto
composto su quella panchina scomoda.
- Ah... Capito- disse
Megan, rimasta spiazzata e senza parole. Se il ragazzo non voleva dirle il
perché, si vede che non erano affari suoi, e lei non avrebbe indagato
oltre.
- Com’è la tua famiglia?
Immagino che siate molto uniti e che vi vogliate un gran
bene-
- Eh già- rispose Nick,
mentre gli tornava il sorriso. – Senza di loro, soprattutto senza i miei
fratelli, mi sentirei perso. E tu? Non hai mai detto niente dei
tuoi-
- Io ho un fratello, Luke,
di 17 anni. Mia madre è morta quando lui è nato, quindi ci ha tirato su nostro
padre- raccontò Megan, tamburellando le dita della mano destra sul gomito.
- Mi dispiace per tua
madre- disse Nick, semplicemente.
- Grazie- rispose la
ragazza, asciugandosi una lacrima solitara che era raccolta nei suoi
occhi.
- Quindi... Ti piace qui-
continuò lei, visto che Nick non si azzardava ad aprire
bocca.
- Soprattutto la compagnia-
precisò il ragazzo.
- Wow, siamo davvero così
interessanti?- chiese Megan, leggermente stupita.
- Direi di sì-
- Doppiamente wow... Ehi,
mi canti una canzone?- chiese la ragazza, voltandosi verso di lui, sempre nella
stessa posizione.
- Quale vuoi?-
- Una cantata da
te-
-
Ok, spero ti piaccia-
Il Jonas si mise quindi in
ginocchio di fronte a lei, pendendole una mano e, dopo essersi schiarito la
gola, iniziò a cantare.
…When
you look me in the eyes, And tell me that you love me. Everything’s
alright, When you’re right here by my side. When I hold you in my
arms, I know that it’s forever. I just gotta let you know, I never
wanna let you go.
When
you look me in the eyes…
Ma che storia sarebbe, se
non ci fosse un malinteso? Infatti, in quello stesso momento, il povero Joe che
si era appena liberato dallo stuolo di fan scomode, era uscito per cercare
Megan. E, all’esterno, la scena che vide era pressochè questa: Megan, seduta
sulla panchina, aveva un braccio teso davanti a sé e un’aria estasiata, mentre
Nick (che aveva riconosciuto per quelle orribili scarpe che portava e per la
massa composta di ricci) era di schiena, inginocchiato, che teneva la mano alla
ragazza cantandole una delle canzoni più romantiche che avevano
scritto.
Sentì la rabbia montargli
dentro: suo fratello gli stava fregando la ragazza per cui sembrava provare
qualcosa di più di una semplice cotta.
Quando vide che nessuno dei
due sembrava fare caso a lui si girò e corse in direzione del mare il più
velocemente possibile. Arrivato, si tolse le scarpe e si arrotolò i pantaloni,
buttandole a terra e gettandosi vicino a loro. Il buio quasi pesto lo circondava
(c’era solo un piccolo spicchio di luna ad illuminare la notte), e l’unico
rumore era quello delle onde che raggiungevano il
bagnasciuga.
Che strano, sembrava che
nemmeno il suo cuore facesse più rumore. Sembrava... spezzato, ecco. Non gli era
mai successa una cosa simile. Innamorarsi? Non era certo una parola comune per
Joe Jonas.
In quel momento gli suonò
il telefono. Non aveva alcuna voglia di rispondere, per cui lasciò continuare la
canzone, e quando fu ripetuta per la seconda volta si interruppe. Di nuovo solo
il mare. Per qualche minuto lasciò vagare la mente su quegli ultimi, fantastici
giorni passati in quel posto: si era davvero divertito insieme a Megan, Rachel e
i fratelli, aveva addirittura imparato a surfare. Di
nuovo partì la canzone del
suo cellulare.
…Cause
an empty room can be so loud It’s too many tears to drown them out So hold
on, hold on Hold on, hold on When you love someone, and they break your
heart Don’t give up on love, have faith, restart Just hold on, hold
on Hold on, hold on…
Già, “quando ami qualcuno
che ti rompe il cuore”... Proprio ciò che lo raffigurava di più in quel momento.
Nuovamente la canzone si interruppe.
Per la terza volta, dopo
che furono passati alcuni minuti, il telefono tornò a suonare. Esasperato, Joe
lo estrasse e guardò il display. Cazzo, penzò, Taylor. Era dalla sera prima che
non le parlava, e di certo non ne sentiva la mancanza.
- Joe? Finalmente rispondi,
che cazzo stai facendo di così importante?- gli sbraitò quella nell’orecchio,
tanto che dovette allontanarlo un poco per non diventare sordo all’istante. Nel
frattempo cercò in qualsiasi modo di trattenere la rabbia che gli stava
crescendo.
- Sei la mia balia? Devo
dirti qualsiasi cosa faccio?- rispose lui, con lo stesso tono di voce, lasciando
spiazzata la tipa all’altro capo del telefono.
- Ah, Joe... Scusa, non
volevo... Solo che devo sempre farmi sentire io. Tu ultimamente non mi chiami
mai. Sto davvero pensando male, sai?-
Il ragazzo per un attimo
non rispose, rivolgendo i suoi pensieri verso Megan. Fu riportato alla realtà
dalla tipa che ripeteva il suo nome.
- E fai bene a pensare
male!- disse lui, improvvisamente – Ti mollo, hai capito? Credo di essermi
innamorato-
Taylor non rispose anzi,
attaccò al telefono. Joe rimase con il cellulare in mano, con il braccio sospeso
a mezz’aria. Per la quarta volta “Hold on” tornò a suonare. E sul display c’era
ancora il suo nome.
- Joe... S-stai scerzando,
v-vero?- chiese la ragazza, singhiozzando e tirando su forte con il
naso.
- No, mi dispiace. E’
finita- rispose lui.
- P-perché lo fai? S-sei un
egoista! Stronzo! Bas...-
La serie di insulti
proposti dalla tipa si interruppero, visto che Joe chiuse la chiamata e spense
il telefono. Si sentiva un bastardo, quello sì, ma tutto sommato gli dava
davvero un grande sollievo.
Mise via il telefono,
tornando a fantasticare su ciò che avrebbe potuto succedere, in qualsiasi
momento, se non ci fosse stato uno dei suoi fratelli a rovinare tutto. Fin da
piccolo avrebbe avuto più attenzione su di sé, sarebbe stato un solista famoso e
osannato, sarebbe... stato solo. E nonostante i suoi fratelli fossero pieni di
difetti (il primo era fregargli le ragazze che gli piacevano), non poteva non
voler loro bene.
Non si accorse del tempo
che passò, ma doveva esserne passato un bel po’, perché ad un certo punto si
sentì chiamare.
- Joe!
Jooooe!-
Distinse la voce di Megan.
Lo stava cercando.
- Sei tu, Joe?- gli chiese
la ragazza quando fu abbastanza vicina, visto che con la fioca luce della luna
non l’aveva riconosciuto.
Il Jonas le fece cenno di
sì e così lei si avvicinò, tanto che lui poté osservarla meglio: quella sera era
davvero magnifica.
- Cosa vuoi?- chiese Joe,
con un tono scocciato e superiore, ma che gli uscì senza volerlo. La ragazza
sgranò gli occhi.
- Scusa se mi sono degnata
di venire a chiamarti, visto che sono quasi le quattro ed è ora di andare. Se
l’avessi saputo prima ti avrei mollato qui, così saresti tornato a piedi e
magari avresti trovato un po’ di educazione lungo la strada- gli rispose Megan,
tutto d’un fiato, prima di girarsi e andarsene. Joe reagì subito, facendo due
passi avanti per afferrarla ad un braccio. La trattenne e la obbligò a
voltarsi.
- Non ho voglia di
litigare, per cui ti chiedo scusa. Ma vedi di calmarti un po’ anche tu, sei
troppo nervosa- disse il ragazzo, lasciandola andare. Megan incrociò le braccia
al petto con sguardo di sfida.
- Nervosa? Qui l’unico
nervoso mi sembri tu. Cos’è, hai bevuto troppo?-
- Senti, non iniziare
a...-
- A fare cosa? Smettila di
dirmi cosa devo o non devo fare! Non sei al centro del mondo, caro il mio Joseph
Jonas!- lo interruppe Megan, prima di scoppiare a piangere e fuggire
via.
- Aspetta!- gli gridò
dietro Joe, me lei aveva quasi raggiunto il locale.
- Cazzo! Non me ne va bene
una!- urlò al cielo il ragazzo, tirando un calcio ad una delle sue scarpe.
Girovagò ancora per qualche minuto in tondo, prima di rendersi conto che non
aveva proprio voglia di tornarsene a casa a piedi. Si rimise velocemente le
Converse e si incamminò verso il locale-discoteca. Giunto là, intravide Rachel
abbracciata a Kevin con, a fianco, Nick e si apprestò a raggiungerli. Appena
arrivò fu fulminato da tre paia di occhi con intenzioni omicide. Alzò le mani
per fare segno di arrendersi.
- Che ho fatto di male?-
chiese, in modo innocente.
- Facciamo i conti a casa-
lo minacciò Nick, dandogli le spalle e uscendo per andare verso la macchina. Joe
non disse niente, sempre per la storia “niente litigi con i
fratelli”.
- Dov’è Megan?- chiese
nuovamente il ragazzo.
- E’ andata a casa a piedi.
Anche se l’unico che sa il motivo sei tu- gli rispose Rachel, mentre Kevin la
stringeva ancora di più a sé.
Ancora una volta il Jonas
medio non disse niente. Si limitò a seguire i due che, ancora abbracciati,
raggiungevano Nick all’auto di Megan.
- Guido io- disse Rachel,
mostrando le chiavi, prima di dare un bacio a Kevin che faticava per lasciarla
andare.
Il tragitto fu silenzioso,
e quando arrivarono all’hotel Joe e Nick scesero dall’auto, mentre Kevin decise
di rimanere ancora con Rachel.
I due fratelli
attraversarono la hall deserta e salirono nella loro suite. Joe si lanciò sul
letto, mentre Nick si sedeva di fronte a lui, gomiti sulle ginocchia e dita
incrociate tra loro, in stile interrogatorio.
- Perché Megan piangeva?-
chiese il Jonas minore, interrompendo il silenzio.
- Dovresti dirmelo tu,
visto che quando è arrivata da me era piuttosto alterata- gli rispose
Joe.
- Non... sono affari tuoi-
disse Nick.
- Lo stesso vale per
te-
Calò nuovamente il
silenzio. Alla fine Nick sbuffò e iniziò a raccontare.
- Stavo cantando una
canzone a Megan...-
- Ho ben visto- lo
interruppe Joe.
- Stavo dicendo...- riprese
a parlare Nick, facendo finta di niente – Le stavo cantando una canzone, quando
mi ha preso un impulso di baciarla e... Mi sono avvicinato a lei. Megan ha
sbarrato gli occhi e si è allontanata. Continuava a dire che non poteva, non
poteva. Mi ha detto che poco prima anche Kevin aveva tentato la stessa cosa, ma
gli aveva detto che lui piaceva a Rachel e quindi lui era andato da lei. Poi ci
ho provato io, e lei... Non ho capito perché, ma proprio non voleva. Alla fine
per andarsene ha proposto di tornare a casa, vista l’ora, e venire a cercarti.
E’ fuggita nella tua direzione, come se sapesse dove fossi. E tu? Cosa le hai
fatto? Sembrava davvero sconvolta quando è tornata da noi-
- Io non le ho fatto un bel
niente! Non sono come voi due...- inziò Joe, fermandosi subito per non volerli
offendere.
- Passi Kevin, ma tu hai
Miley!- finì poi.
Nick abbassò lo sguardo, in
modo colpevole.
- Hai ragione, Joe. Me l’ha
detto anche Meg, prima di venire da te, che non avrei fatto niente di buono a
tradire la fiducia di Miley anche se lei è lontana. E mi sono reso conto che
avete tutti ragione, che sono stato uno stupido a cantarle la canzone che avevo
dedicato a Miley. Non mi comporterò mai più così, ma non credo che sia per
quello che ho fatto che se l’è presa in quel modo. Dev’essere per forza qualcosa
che le hai detto tu- disse Nick, tutto d’un fiato, sospirando alla fine, come se
si fosse tolto un peso.
- Noi... Abbiamo discusso.
L’ho trattata male, anche perché è arrivata proprio nel momento in cui avevo
appena finito di litigare con Taylor-
- Hai litigato con
entrambe? Cosa c’entra Taylor?-
- Sì... L’ho lasciata. E
non chiedermi il perché, non mi va di parlarne in questo
momento-
- Ah- disse Nick, senza
però continuare, essendo a corto di parole.
- Si vede che ciò che le ho
detto è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tra qualche ora la
chiamerò e le chiederò scusa- finì Joe, mentre il fratello
annuiva.
I due rimasero un po’ in
silenzio, prima di decidere che una bella dormita avrebbe sistemato un po’ di
cose, prima di tutto il sonno che li stava assalendo.
I due, dopo essersi dati la
buonanotte, crollarono sui rispettivi letti e dormirono così profondamente che
nemmeno si accorsero dell’arrivo di un Kevin molto allegro, nemmeno un’ora
dopo.
Scusate il ritardo, ma il pc faceva i capricci.. T_T
Megan, dopo essere stata abbordata da due Jonas, litiga con il terzo.. cioè..
giusto lei non vuole i Jonas.. xD va beh.. per di più anche Joe litiga con
Taylor (ho tenuto i nomi delle ragazze dei Jonas conosciute) e riversa la sua
rabbia su Meg. Devo dire che quel pezzo non mi mi piace molto, ma lascio i
commenti a voi.. Manca poco alla fine! a presto ^^
Ringrazio
sempre infinitamente Potterina Weasley che lascia sempre un magnifico commento..
Vedi che alla fine è successo qualcosa tra Kevin e Rachel? ^^ E presto
scoprirai se ci sarà una Neg o una Jeg.. ma più o meno si può capire anche qui..
a presto, aspetto un tuo commento, così come quello di tutti quelli che
leggeranno.. thanks xD |
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Capitolo 10 *** Chiarimenti ***
JB8
Il primo a svegliarsi fu
Joe. Controllondo l’ora si accorse di non aver dormito nemmeno 5 ora, infatti
erano appena le 9. Si stiracchiò e si alzò a controllare il cellulare: aveva un
sacco di messaggi e chiamate che non aveva nemmeno sentito. Ed erano tutti della
stessa persona: Taylor. Si sentiva senza cuore: la maggior parte dei messaggi
erano insulti e minacce, qualcuno era di scusa per i precedenti e l’ultimo era
una specie di preghiera per tornare insieme. In tutto erano 29.
Uscì sul terrazzo e respirò
profondamente: che fare? Di certo non sarebbe tornato sui suoi passi, visto che
il fidanzamento, da parte sua, non era altro che una cosa commerciale, come
sponsor. Certo, per Taylor provava un certo affetto, ma solo quello che si prova
per un amico e niente di più.
Megan invece... L’aveva
fatto letteralmente impazzire. In che modo non lo sapeva nemmeno lui, ma sentiva
di essere cambiato. Forse stava finalmente crescendo? Perché fino ad allora il
suo comportamento era stato quello di un bambino troppo cresciuto. Ora... Si
sentiva addirittura meglio e, forse, sapeva anche cosa
fare.
Prese il telefono e cercò
il numero di Megan, premendo poi il pulsante verde. Seguì una successione di
squilli. “Bene, ha il cellulare acceso”, pensò Joe. Ma Megan non rispose o,
almeno, non lo fece lei personalmente.
- Qui è la segreteria di
Megan, che ne dici di lasciare un messaggio? Ti richiamo appena posso...
Biiiiiiiiip!-
- Ehm, ciao Meg... Sono
Joe. Mi rendo conto di averti trattato male, per questo ti chiedo scusa per ieri
sera... Avevo appena lasciato Taylor e non ero certo di buon umore. E’ strano,
sei la prima ragazza a cui...-
- Biiiiiiiiiip! Messaggio
concluso- decretò la voce metallica del telefono.
Joe emise un grugnito di
rabbia, chiudendo la chiamata e gettando il telefono sul tavolino della
terrazza. Probabilmente Megan stava ancora dormendo... e se fosse stata sveglia?
Ce l’aveva a morte con lui, di sicuro. A deprimerlo ancora di più per questa
considerazione era il fatto che la segreteria non l’aveva lasciato concludere, e
ora si vergognava talmente tanto da non avere più il coraggio di continuare la
frase.
Joe Jonas depresso e in
vena di confessare i propri sentimenti? E quando mai si era visto! E invece..
Era proprio così. Megan l’aveva stregato, con il suo strano comportamento
complicato e quegli occhi magnetici. E non era successo solo a lui: pure i suoi
fratelli avevano subito l’effetto Megan. Però, a differenza sua, ne erano
“usciti” velocemente, in coerenza con le loro azioni. Lui, invece, aveva
rovinato tutto, lasciando Taylor, litigando con i fratelli, venendo odiato e
evitato da Megan... Ci mancava solo che mandasse a monte il
concerto!
In quel momento dei passi
interruppero i suoi pensieri.
- Che fai già sveglio?- gli
chiese Kevin, alle sue spalle. Joe si girò piano, rispondendo di non avere
sonno.
- E tu? Già in piedi?- gli
chiese poi, per evitare un imbarazzante silenzio.
- Stesso motivo- rispose il
Jonas maggiore, sedendosi su una sedia vicino al tavolino della
terrazza.
- Che cos’è successo con
Rachel?- continuò Joe, sorridendo curioso.
- Beh, l’hai visto anche
tu! Megan mi ha detto che Rachel era follemente innamorata di me... Ne ho
approfittato e devo dire di aver fatto un’ottima scelta. E’ perfetta!-
- Perché hai provato a
baciare Meg?-
- Cos’è, un
interrogatorio??- esclamò Kevin, mentre Joe lo guardava senza sorridere – Eddai
fratello, non te la sarai mica presa! Mi sono pentito di averla trattata in quel
modo... E poi devi pensare per te, cosa le hai fatto? E’ scappata via...-
Joe, sbuffando, lo
interruppe e gli raccontò nuovamente tutta la storia, come aveva fatto a Nick la
sera prima.
- E così anche il bocia
c’ha provato! Mancavi giusto tu- scherzò Kevin alla fine per sdrammatizzare,
mandando Joe nell’abisso più totale.
- Ma guarda in che famiglia
di porci sono capitato...- esclamò il ragazzo scuotendo la testa, ormai
rassegnato e depresso.
- Dai, fratello. Quello che
non ho ancora capito è perché Megan se l’è presa in quel modo assurdo... Che sia
innamorata di te?-
Joe sgranò gli
occhi.
- Ma cosa ti passa per la
testa? Quella mi odia... L’ho trattata da schifo fin dalla prima volta che l’ho
vista. Sono proprio un idiota...-
- Cosa cosa cosa? Joe, chi
si è impossessato del tuo corpo?! Non può essere il mio fratellino Joseph a dire
queste cose!- ridacchiò Kevin, mentre l’altro sorrideva.
- Eh no, sono
io-
- Che peccato, pensavo di
avere finalmente trovato un fratello decente e invece...-
Non fece in tempo a finire
la frase che un cuscino lo colpì in piena faccia.
- Guarda che io sono
perfetto così!- si pavoneggiò Joe, finendo per ricevere quella che era stata la
sua arma in faccia a sua volta.
- Ecco, questo è Joseph!-
esclamò Kevin.
E i due continuarono in
quel modo, finchè non svegliarono Nick, il quale li maledisse per tutto il
giorno.
Nel pomeriggio prevarono
nella sala delle registrazioni tutte le canzoni che avrebbero cantato al
concerto, compresa “Australia”, che ancora non usciva come avrebbero voluto
loro. Finirono presto, e furono subito accompagnati in albergo dal quale Kevin
scappò per andarsene in spiaggia con Rachel. Rimasero Nick, al telefono con
Miley, e Joe, come al solito sulla terrazza ad osservare rapito il mare. Megan
non l’aveva richiamato e il suo morale si era sotterrato ancora di
più.
- Ehi bro, che c’è?- chiese
Nick, avendo finito la chiamata e cogliendolo alla
sprovvista.
- Niente- bonfacchiò Joe,
senza guardarlo in faccia.
- Non ci credo, non ti sei
mai comportato così! Di solito sei l’allegria fatta persona... Ma è da un po’
che sembri depresso-
- Ma va, sarà solo
un’apparenza...- disse Joe, pensando fra sé di essere stato scoperto. Nick
sapeva fare delle lunghe ramanzine, quando voleva, e quello non era certo il
momento per sentirne una.
- Secondo me ti manca
Taylor- asserì il più piccolo, convinto.
Joe non rispose ma annuì,
quasi compiaciuto. “Per fortuna che il fratellino ogni tanto non ascolta la sua
testolina intelligente...” pensò il ragazzo.
- Dai, dammi un abbraccio,
bro- gli disse Nick.
Joe
non esitò ad abbracciare il suo dolce e affettuoso fratello, chiedendogli
mentalmente scusa per avergli detto una piccola bugia.
la scorsa volta mi sono dimenticata di ringraziare sbrodolina
per i suoi consigli sui nomi delle ragazze.. Grazie mille! ^O^ e questa volta non ci
sono scuse.. la fantasia (quel poco che ne avevo) si era letteralmente volatilizzata.. per
fortuna ultimamente è un po' tornata e mi ha aiutato a concludere un altro capitolo.. e manca davvero
poco! Come si suol dire, tutti i nodi verranno al pettine! xD
Non
conoscendo molto bene Joe Jonas l'ho immaginato come un ragazzo
all'oscuro dei suoi sentimenti e molto superbo.. ma qualcuno gli farà cambiare
idea.. ^^ a presto! Chiedo ancora infinitamente scusa a tutti i lettori di
questa ff!
E come sempre
non posso non ringraziare Potterina Weasley! e non ti preoccupare.. le cose si
aggiusteranno pian piano! xD |
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