Lullaby of the past

di Chimera_lupo99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: oltre il Muro ***
Capitolo 2: *** Come una gabbia ***



Capitolo 1
*** Prologo: oltre il Muro ***


-Muoviti, Kurai! Ci siamo quasi!-
Due donne correvano tra gli alberi anneriti e morti di quella che una volta era stata la più grande foresta di tutta Unima.
Una di loro stringeva al petto due bimbe di tre anni al massimo, addormentate.
-Fermatevi!-
Una pattuglia di guardie le inseguiva, correndo a perdifiato.
Se le avessero prese, avrebbero portato loro via le bambine, per piegarle ai loro voleri.
Volevano a tutti i costi quelle creature speciali, nate con un dono unico.
Arrivate al Muro, la donna con le bambine si arrampicò a fatica su di esso.
In quel momento una delle guardie l'afferrò per il mantello.
Lei, in un disperato tentativo di liberarsi, lasciò cadere pesantemente oltre il Muro una delle bambine.
Non fece in tempo a lasciar cadere l'altra, che la tirarono pesantemente a terra.
Poi fu solo un vortice di urla, sangue e pianti.
Alla fine di quell'inferno, le guardie se ne andarono con la bambina, lasciando lì i corpi senza vita delle due donne.
Non si curarono dell'altra bimba, convinti che la caduta l'avesse sicuramente uccisa.
Invece, dall'altra parte del muro, quel piccolo mucchietto di ossa e pelle iniziò a muoversi. La piccola si alzó a fatica da terra, e si guardò intorno curiosa.
Che posto strano... era assolutamente diverso da dove veniva lei.
Qui c'era erba soffice e tanti alberi, non massi e rovine.
Rabbrividì, con la pelle squamata dal freddo.
-Espi?-
La piccolina si voltò: un esemplare di Espeon la guardava, con la testa piegata di lato.
La piccola non rispose: non aveva ancora imparato a parlare, e di certo non sapeva la lingua dei Pokemon!
L'Espeon le si avvicinò, lanciando uno sguardo alle ginocchia piagate e sbucciate della piccola, così come le mani, praticamente scorticate e con alcune unghie strappate.
Il Pokemon le avvolse una gambetta con la coda, iniziando a camminare verso la foresta e invitandola a seguirlo.
La bimbetta lo seguì, curiosa di scoprire dove l'avrebbe portata.
Espeon la guidò in una radura illuminata da tante lucciole.
Vicino ad un piccolo laghetto, un esemplare femmina di Ninetales stava sdraiata tranquilla, guardando amorevolmente alcuni cuccioli di Vulpix giocare assieme a degli Eevee.
-Lify..?-
La bimba si voltò: un piccolo Pokemon con la coda e le orecchie che assomigliavano a delle foglie si era avvicinato a lei, guardandola curioso.
-Espi, espeon!- Disse Espeon all'altro Pokemon.
La bambina si accorse che tutti gli altri Pokemon nella radura si erano avvicinati a lei, e la guardavano curiosi.
In particolare un piccolo Eevee sembrava incuriosito da lei, tanto da avvicinarsi a lei e sfiorarla con una zampina.
La bimba si piegó sulle ginocchia e timidamente allungò una mano accarezzando la testa dell'Eevee.
-Ve, ve ve!- Cantò felice il Pokemon, lasciandosi accarezzare.
La bimba sorrise, continuando a coccolarlo.
-Etta?-
Un altro bellissimo Pokemon le si era avvicinato: si trattava di Meloetta, un Pokemon Leggendario che un tempo era stata molto vicina agli umani.
La bambina la guardò sorridendo, e facendo un piccolo sforzo imitò il verso di Meloetta. Essa andò in visibilio, iniziando a cantare e a danzare intorno alla bimba.
-Espi!-
Espeon toccò la gamba della bimba per attirare la sua attenzione, per poi indicarle alcune foglie ammucchiate a mò di letto.
La bimba si sdraiò sulle foglie, con accanto l'Eevee, che si accucciò accanto a lei.
Meloetta si sedette su un albero, iniziando a cantare una dolce ninnananna.
La bimba si raggomitolò su sè stessa e si addormentò anche lei, sognando quel bellissimo mondo in cui da quel momento in poi avrebbe vissuto.

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Capitolo 2
*** Come una gabbia ***


Note dell'autrice: in alcuni punti di questo capitolo i versi dei Pokemon saranno tradotti in parole di senso compiuto, leggendo scoprirete voi il perché. I dialoghi tradotti sono in corsivo.

Harmony si sveglió alle prime luci dell'alba, com'era suo solito. Il vestito che indossava, abilmente tessuto con l'aiuto delle sue amiche Leavanny, risaltava le sue morbide forme di diciottenne.
Stiracchiò i piedi e si grattò le orecchie, spostando la massa di capelli castani che le arrivavano fino alla vita.
-Harmony!-
La ragazza si voltò: uno Shaymin le stava correndo incontro, spaventato.
-Harmony, finalmente ti sei svegliata! Presto, degli umani sono entrati hanno catturato Victini e Jirachi!- Le disse, indicando con una zampetta la direzione da cui veniva.
-Arrivo!-
Harmony si alzò e seguì di corsa Shaymin.
Negli anni aveva imparato a parlare il linguaggio dei Pokemon, dimenticando completamente quello degli umani.
Appena arrivarono, ciò che vide la lasciò scioccata: due umani come lei, bardati in strane tute grigie e nere, avevano rinchiuso in una gabbia Jirachi e Victini.
-Harmony! Aiuto!- Gridò il Pokemon Vittoria, terrorizzato.
-Non preoccuparti, vi aiuterò io!- Esclamò la ragazza. -Ninetales, Umbreon, aiutateli!-
I due Pokemon eseguirono immediatamente, distruggendo le gabbie e permettendo ai Pokemon Leggendari di volare via.
-E quella che cos'è, un' umana inselvatichita?!- Esclamò uno dei due uomini, in una lingua a lei sconosciuta.
Poi un pensiero balenò nella mente di quell'uomo: quella ragazzina, dato il suo forte legame con i Pokemon, e notando che parlava la lingua Pokemon, avrebbe potuto essere condotta a palazzo, permettendo così a sua Maestà di ottenere attraverso di lei la fiducia di tutti i Pokemon Leggendari.
Immediatamente lanciò una rete contro Harmony. Si trattava di una rete speciale, intessuta con un tessuto imbevuto di una sostanza paralizzante.
La ragazza urlò, sentendo quell'oggetto a lei estraneo bruciarle la pelle e impedirle di muovere un muscolo.
Immediatamente tutti i Pokemon si fecero intorno a lei, cercando di distruggere la rete e liberarla.
Tra di loro, i due membri del Team Plasma notarono un Pokemon che non apparteneva alla regione di Unima: si trattava di un Sylveon, un'evoluzione di Eevee proveniente dalla regione di Kalos.
Questo riuscì ad insinuarsi tra le maglie della rete e si accucciò accanto ad Harmony, cercando di aiutarla a muoversi. Evidentemente era profondamente legato a lei, infatti i Sylveon sono detti "Pokemon Legame" per questo motivo: se si legano particolarmente ad un umano, lo seguiranno sempre ed ovunque.
Harmony ebbe appena il tempo di vedere i due uomini avvicinarsi a lei, poi tutto fu buio.
§
La principessa Yuumee aveva appena finito di vestirsi che suo fratello, il Re Natural Harmonia, o più semplicemente N, entrò nella stanza.
-Buongiorno, fratello mio. Avete passato una buona nottata?- Chiese, chinando leggermente la testa.
N non fece in tempo a parlare che un servo entrò nella stanza.
-Maestà, due membri del Team Plasma hanno catturato una ragazza oltre il Muro! Dovete venire, si tratta di un caso eccezionale!- Esclamò, inchinandosi.
-Arrivo.- Disse N, poi si rivolse alla sorella: -Io adesso vado a vedere questa ragazza, tu vai pure a fare colazione.-
§
Appena Harmony aprì gli occhi, desiderò richiuderli e scoprire che era solo un brutto incubo.
Invece era tutto vero.
Era all'interno di una cella umida e fredda, con una catena al piede collegata al muro.
Accanto a lei, la sua amica Sylveon era anche lei incatenata tramite un collare di metallo.
In pochi secondi valutò la situazione: le catene erano troppo resistenti per romperle a mani nude o con i denti, e di certo non poteva chiedere a Sylveon di romperle con un attacco, visto lo stato in cui si trovava!
La ragazza strisciò accanto a Sylveon e la raccolse tra le sue braccia, cercando di rassicurarla.
-Harmony... ho paura...-Sussurrò con voce flebile Sylveon.
Harmony aprì la bocca per rassicurarla, ma la richiuse subito appena sentì dei passi avvicinarsi alla cella.
Si voltò, stringendo al petto Sylveon, mentre la porta si apriva.

N, appena entrò nella cella, si trovò davanti una ragazza dall'aspetto selvaggio, con una nuvola di capelli castani lunghissimi e due occhioni azzurri. La pelle del corpo era bianca e morbida, assolutamente in contrasto con quella dei piedi, che era rugosa e spessa.
Doveva essere cresciuta senza mai mettere un paio di scarpe.
Chiuse dietro di sé la porta della cella.
-Come ti chiami? Capisci la mia lingua?- Chiese, cauto.
Dal modo in cui la selvaggia si ritrasse e dai versi che emise, simili a quelli dei Pokemon, dedusse che no, non capiva la sua lingua.
La selvaggia continuò a tenere in braccio Sylveon, che a quanto pareva era paralizzato.
Preparato all'evenienza, prese dalla tasca una Baccaliegia e alcune Baccarancia, e le porse alla ragazza.
Lei indugiò, osservando sospettosa le bacche nella mano di lui, ma poi le prese.
Alzò la testolina di Sylveon e lo aiutò a mordere e masticare la Baccaliegia.
Poi prese una Baccarancia e la divise a metá; un pezzo lo diede a Sylveon, l'altro lo mise per terra e congiunse le mani, inginocchiandosi e piegando la testa come in preghiera.
N guardò la selvaggia senza proferir parola, rispettando il silenzio religioso creatosi nella cella.
Quando la selvaggia rialzò lo sguardo, N uscì dalla cella e chiamò una delle ancelle di sua sorella, una ex allenatrice di nome Diamant.
-Mi avete chiamato, mio re?- Chiese, chinando la testa in segno di rispetto.
-Si. Mi devi aiutare con questa ragazza.- Disse N, indicando la porta della cella. -Te la affido in custodia: nei prossimi giorni la dovrai tenere sotto la tua custodia, istruendola e occupandoti di lei e del suo Pokemon.-
-Come desiderate, mio re.- Disse Diamant. Prese le chiavi da una guardia e aprì la porta della cella, richiudendola dietro di sé non appena entrata.
Appena Harmony vide entrare quella giovane donna dal viso gentile, si ritrasse in un angolo, stringendo Sylveon a sé
. La donna si avvicinò a lei in modo cauto, senza fare movimenti bruschi, come se si trattasse di un Pokemon selvatico.
In modo sempre cauto, liberò la ragazza, poi, senza allargarsi troppo, infilò la chiave nella serratura del collare di Sylveon e liberò anche lei.
-Vieni con me.- Le disse, sorridendole rassicurante, porgendole una mano.
La selvaggia valutò prima il viso della donna e poi la sua mano, dopo di che la prese e si alzò.
Diamant la guidò nei corridoi dell’edificio e su per alcune rampe di scale, ed entrò in una grande stanza da letto, con una grande portafinestra che dava su un grande terrazzo-giardino.
Harmony si guardò intorno, curiosa. Si avvicinò alla portafinestra e guardò fuori.
I capelli le si drizzarono in testa quando le spuntò davanti uno Zoroark. Sylveon fischiò spaventata, e saltò giù dalle braccia di Harmony, andandosi a nascondere sotto il letto.
-Zoroaaaaaark!- Esclamò il Pokemon, cercando di entrare.
Diamant sorrise, e aprì la portafinestra.
-Lui è Zoroark, uno dei Pokemon di re N.- Spiegò, più a sé stessa che ad Harmony, visto che lei non riusciva a capirla.
Harmony, dopo lo spavento iniziale, si avvicinò circospetta al Pokemon. Anche Sylveon spuntò da sotto il letto, guardando curiosa Zoroark.
Zoroark annusò il viso di Harmony.
-Zor, Zoroark?-
-Chi sei tu?-
-Mi chiamo Harmony.- Rispose Harmony.
Diamant sorrise, ed uscì dalla stanza.
-Tu sai come farci scappare da qui?- Chiese Sylveon.
Zoroark scosse la testa. -Il castello è circondato da alte mura, sorvegliate ventiquattro ore su ventiquattro. Non si può scappare.- Disse.
Harmony abbassò lo sguardo.
-Questo posto è come una Pokeball.- Continuò amareggiato Zoroark. -È una gabbia da cui non si può scappare.-

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