Drops of Butterbeer

di Fab935
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Spectrum ***
Capitolo 2: *** Welcome Home ***
Capitolo 3: *** Same mistakes ***
Capitolo 4: *** Same mistakes pt.II ***



Capitolo 1
*** Spectrum ***



Capitolo I
                                                     
          

Victoria amava ridere. Nick lo aveva già notato da tempo, osservando il modo con cui scopriva i denti candidi e scuoteva di tanto in tanto i corti capelli biondo cenere. Le si formavano delle minuscole fossette a malapena visibili e i suoi occhi nocciola risplendevano di gocce gioiose.
Nonostante fosse un Grifondoro in tutto e per tutto, Nick non aveva mai trovato il coraggio di andare a parlare con la coetanea appartenente alla Casa di Tassorosso. Il giovane riusciva sempre a pensare ad una scusa o ad un motivo per il quale lei non lo avrebbe mai considerato e finiva sempre per lanciarle una rapida occhiata prima di andare altrove. Avevano partecipato a delle lezioni insieme, certo, ma Nick non sapeva nemmeno se lei si ricordasse ancora il suo nome.
Quel giorno avrebbero entrambi iniziato il quarto anno ad Hogwarts e, nonostante la cronaca riportasse ogni giorno cattive notizie, sapevano che sarebbero stati al sicuro. Nick sentiva di potersi fidare della giovane preside Williams, che aveva sempre posto la salute e il benessere dei propri studenti di fronte al proprio e probabilmente avrebbe continuato a farlo per sempre. Victoria doveva pensare lo stesso, credeva Nick, perché altrimenti non sarebbe stata così allegra insieme ai suoi amici Tassorosso prima di salire sull'Espresso per Hogwarts.
«Ehi, ti si è bloccato il collo?» intervenne un'amichevole voce familiare alle spalle di Nick, che distolse a fatica lo sguardo da Victoria per ritrovarsi faccia a faccia con Mike, suo migliore amico dal primo anno. O meglio, dovette guardare in basso per vedergli la faccia perché il ragazzo non arrivava ad essere alto come lui. Mike era, sostanzialmente, uno spirito libero il cui obiettivo principale nella vita era festeggiare e far divertire le persone ad ogni costo.
Nick gli strinse la mano in un gesto affettuoso e lo accompagnò a cercare uno scompartimento libero, anche se ne avrebbe preferito uno occupato da una certa ragazza.
«Ci sono rimasto male.» scherzò Mike dopo aver comprato una scatola di Gelatine Tuttigusti+1 dal carrello che passava nel corridoio del treno e averne assaggiata una. «Speravo quasi fosse vomito o muco come al solito.»
«E invece?» si informò Nick sogghignando leggermente.
«Fragola. Capisci, fragola! Non va per niente bene.» aggiunse scuotendo la testa e porgendo la scatola all'amico.
«No, grazie. L'ultima volta che ne ho mangiata una sapeva di unghie dei piedi di Troll.»
Mike fece una faccia disgustata, ma Nick non seppe dire se fosse per il suo commento o per il gusto di una particolare gelatina color mattone. Stava per chiederglielo, quando la porta di vetro del loro scompartimento si aprì di scatto, rivelando una figura dai corti capelli biondi che Nick conosceva fin troppo bene. Il ragazzo sentì improvvisamente un'ondata di calore salirgli in volto e lottò per sembrare impassibile, cosa che a giudicare dall'espressione di Mike non gli stava riuscendo molto bene.
«Ehi, ragazzi!» disse lei allegramente appoggiandosi con le mani allo stipite della porta. «Avete visto Gordon?»
Il fratello di Victoria, Gordon Chase, frequentava ormai il settimo anno ed era stato smistato nella Casa di Grifondoro, della quale era stato il Prefetto e ora il Caposcuola. Lui e Nick non avevano esattamente un rapporto idilliaco, ma per rispetto nei confronti della sorella si era sempre astenuto dal criticarlo apertamente.
Nick scosse la testa, prima in verticale e poi in orizzontale dopo aver ricevuto una gomitata da parte di Mike. Victoria sorrise e riprese a parlare nel suo tono vivace e musicale. «Se lo vedete, mandatelo da me. Sono in fondo a questo vagone, a destra. Mamma si è sbagliata e ha dato a me la sua spilla da Caposcuola.»
Nick ridacchiò nervosamente e riuscì a bofonchiare un «Okay», mentre Mike diede una risposta più articolata.
«Puoi sempre mettertela tu e iniziare a dare ordini alla gente. O togliere punti.» le suggerì il giovane.
La ragazza fece una smorfia divertita e scosse la testa. «Ormai è troppo tardi, ho già svelato il mio terribile segreto a mezzo vagone.»
«Sarà per la prossima volta.» concluse Mike in un tono tranquillo che Nick gli invidiava profondamente.
Victoria li salutò con un gesto della mano e proseguì alla ricerca del fratello smarrito, mentre Nick riprese a respirare.
«Grifondoro, la Casa dove tutti hanno un cuor di leone! Eccetto Nick Tanner.» lo prese in giro Mike infilandosi un berrettino di lana nera che era solito portare anche quando non faceva particolarmente freddo.
«Ma piantala.» commentò acidamente l'amico dopo avergli tirato una gomitata. «Sarà meglio che ci mettiamo l'uniforme, comunque.»
«Poi potresti andare ad aiutare la tua amichetta a cercare il suo adorato fratellino. No, aspetta, dovresti prima riuscire a parlare con lei!»
Nick aveva appena iniziato a tirargli pugni in maniera amichevole quando la porta dello scompartimento si aprì di nuovo, facendo entrare un ragazzo abbastanza alto dai capelli color sabbia. Indossava la spilla da Caposcuola, quindi era già riuscito a trovare la sorella.
«Quando avrete finito di scambiarvi effusioni, mettete l'uniforme.» commentò freddamente prima di richiudere di scatto la porta e passare allo scompartimento successivo senza lasciargli nemmeno il tempo di rispondere.
«Il solito vecchio Gordon, quanto mi era mancato.» ironizzò Mike cercando di afferrare la sua valigia senza chiedere aiuto a Nick come al solito.
Dopo qualche minuto e un paio di bernoccoli sulla testa in più, i ragazzi ora vestiti di tutto punto iniziarono a scorgere le prime distanti luci della loro Scuola di Magia e Stregoneria. Stavano tornando a casa.

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Capitolo 2
*** Welcome Home ***


Nick odiava le inquietanti carrozze traballanti che avrebbero portato tutti coloro dal secondo anno in su al castello e invidiava la tranquilla e tradizionale traversata del lago in barca riservata agli studenti del primo anno. Aveva sentito delle voci sul fatto che quelle carrozze in realtà fossero trainate da creature mostruose, possibili da vedere solo per chi aveva visto la morte in faccia, ma rifiutava di pensarci per non rendere il tragitto ancora più spiacevole.
Nick e Mike erano riusciti a salire su una carrozza con un paio di altri Grifondoro del loro anno, Jacob e Sarah, e ora chiacchieravano tranquillamente in attesa dell'arrivo al castello.
«Spero ci sia la torta al limone.» sospirò Sarah pulendosi gli spessi occhiali rettangolari dalla montatura rosso fuoco con un angolo della divisa.
«Io spero che non perdiamo tremila anni come al solito con il discorso.» aggiunse Mike con una nota di sconforto nella voce.
«Non ci conterei.» lo scoraggiò Nick, che ormai conosceva bene la lunghezza dei monologhi della Preside Williams.
Jacob, che invece stava giocherellando con la sua bacchetta in legno di ebano e dello stesso colore della sua pelle, si limitò a stringersi nelle spalle.
«Si vedrà.» disse solamente prima di tornare a rigirarsi la bacchetta fra le dita.
Nel frattempo il castello si era fatto sempre più vicino - o meglio, loro si erano avvicinati - e Nick riusciva a scorgere la torre del dormitorio dei Grifondoro, dove non vedeva l'ora di andare dopo cena. Quella piccola stanza circolare con i letti a baldacchino color rosso fuoco gli era mancata parecchio.
Quando le carrozze si fermarono, i quattro ragazzi si unirono alla lunga fila di studenti che si muoveva verso l'interno del castello e, infine, verso la famigerata Sala Grande. Come prima cosa, Nick alzò lo sguardo al soffitto per vedere che clima avesse scelto la preside, ma vide solamente un cielo stellato con poche nuvole qua e là.
Ogni studente si accomodò poi al suo tavolo, e Nick non poté fare a meno di lanciare un'occhiata sfuggente verso quello dei Tassorosso nella speranza di individuare una certa ragazza. Gordon lo squadrò pochi secondi dopo, e il giovane interruppe la sua missione di ricerca per voltarsi verso la porta d'ingresso, giusto in tempo per vedere entrare una frotta di undicenni accompagnati dal Vicepreside e Rettore dei Grifondoro, Ethan Stark.
Il professore di Pozioni era tutto ciò che ci si sarebbe aspettato da un esponente di quella Casa, a differenza di Nick: forte, coraggioso ed energico, sembrava proprio un leone. Si diresse con decisione verso lo sgabello posto al centro della Sala e vi appoggiò lo sgualcito Cappello Parlante, che come ogni anno cantò una canzone diversa, raccontando la sua storia e spiegando ai nuovi arrivati le caratteristiche di ogni Casa.
Poveri.” pensò Nick osservando una giovane ragazzina dai capelli neri e l'aria annoiata spostare il peso da un piede all'altro. La giovane si raddrizzò gli occhiali e incrociò le braccia in una maniera che gli ricordò quasi i modi di fare di Sarah. “Staranno morendo di fame e quel cappello perde tempo a cantare.
Tirando fuori una pergamena dal taschino interno della giacca, il vicepreside iniziò poi a chiamare uno alla volta tutti i nuovi studenti per far provare loro il Cappello Parlante.
A turno, dopo essere stati chiamati, la fila di primini non smistati si assottigliava man mano che raggiungevano i vari tavoli. Nick esultava insieme agli altri Grifondoro quando qualcuno si sedeva al loro tavolo e provava un leggero moto di invidia ogni volta che qualcuno veniva smistato nei Tassorosso.
«Black, James!»
Un ragazzino dai corti capelli scuri si sedette sullo sgabello e, poco dopo, lo sgualcio laterale sul cappello si aprì e urlò «Corvonero!» a tutta la Sala. Il loro tavolo, quello che esultava di meno di tutti, applause moderatamente e fece posto al ragazzino tremante che vi si avvicinò impaurito.
Nick sbuffò e si appoggiò con un gomito sul tavolo, reggendosi la testa con la mano e chiedendosi quanto ancora dovesse durare quella tortura.
Finalmente, una certa «Johnson, Daisy» venne smistata nei Grifondoro e si sedette con fierezza a pochi posti di distanza da Nick e Mike, che applaudirono circa il doppio dei loro colleghi di Corvonero.
La ragazza che assomigliava a Sarah venne accolta gioiosamente nei Serpeverde, mentre un certo Henri Moore ebbe l'onore di sedersi di fronte a Victoria, che gli sorrise applaudendo e facendo contorcere qualcosa nello stomaco di Nick.
Dopo un po', anche l'ultimo dei nomi venne letto e il professor Stark arrotolò la pergamena e andò a sedersi al tavolo degli insegnanti per lasciare la parola alla preside Williams, che si era già alzata in piedi e indossava un aderente tailleur color crema con sotto una leggera camicia azzurra. I capelli scuri erano raccolti in una coda ordinata e alle orecchie portava due eleganti orecchini di perla.
Era una bella donna, nonché la più giovane preside nella storia della scuola, ma senza dubbio sapeva farsi valere.
«Grazie, Ethan. Da qui proseguo io.» sentenziò appoggiando i palmi delle mani sul tavolo di fronte a lei. «Voglio dare il benvenuto a tutti i nuovi studenti e un bentornato a chi invece è già passato di qui. Confido nel fatto che quest'anno ad Hogwarts si svolgerà con lo stesso ordine e la stessa tranquillità dell'anno appena passato, quindi sono certa che vi troverete molto bene.»
«Sì, ma quando si mangia?» si lamentò Jacob a bassa voce. Mike scrollò le spalle, mentre Nick e Sarah ridacchiarono.
«Spero che l'acume di certi studenti sia aumentato durante l'estate» e così dicendo, Lucinda Williams lanciò un'occhiata a un gruppo di studenti Serpeverde «e che riescano a capire che, se la Foresta si chiama Proibita, evidentemente non è consentito andarci.»
La donna prese in mano il calice d'argento davanti a lei e lo alzò verso l'alto, rivolta a tutta la Sala Grande.
«Che questo possa essere un anno felice per tutti voi.» augurò loro, mentre sui tavoli comparivano decine e decine di piatti diversi, dal pollo arrosto alla torta al limone, che Sarah afferrò immediatamente nonostante non avesse ancora mangiato nient'altro.
Nick-Quasi-Senza-Testa comparve all'improvviso alle spalle del suo omonimo non trasparente, il quale per poco si soffocò con delle patate.
«Chiedo scusa.» esordì il fantasma con un lieve cenno del capo, che dondolò poi pericolosamente e lo costrinse a sistemarsi la gorgiera in modo che non si vedesse il taglio mal riuscito. «Non era mia intenzione.»
«Non fa niente.» rispose Nick, lasciando poi che il fantasma girovagasse lungo il tavolo a spaventare primini e raccogliere opinioni sul discorso della preside.
«E allora questa mi fa:» continuò Mike, che sembrava alle prese con uno dei suoi soliti discorsi ai quali si erano abituati tutti quelli che lo conoscevano. «Mi piace il tuo gufo. L'unica cosa carina che sia stata capace di dirmi, dopo tutta quella fatica.»
Sarah ridacchiò leggermente e si sistemò un ricciolo nero dietro all'orecchio destro. «Ma se non ricordi nemmeno come si chiamasse.»
«Jenna...Jenny...qualcosa del genere.» buttò lì il ragazzo tracannando un bicchiere di succo di zucca come se fosse una bevanda alcolica.
«Jessica.» intervenne Nick, distraendosi però quando Victoria decise di alzarsi dal tavolo e avviarsi verso la Sala Comune insieme ad altri Tassorosso.
Stava ridendo tranquillamente insieme a delle amiche e sembrava più rilassata che mai. Nick le sorrise inconsciamente, ma lei non lo notò nemmeno, perché aveva la testa voltata da un altro lato.
Suo fratello, invece, dovette notare ogni singolo dettaglio perché scosse subito la testa e aggrottò le sopracciglia, ma fortunatamente evitò di commentare ad alta voce.
Quando Nick, Sarah, Jacob e Mike ebbero finito di mangiare e furono arrivati fino al settimo piano, il castello era già più silenzioso che mai, i corridoi bui erano illuminati solamente da qualche torcia qua e là e i proprietari dei ritratti appesi alle pareti sonnecchiavano o fingevano di dormire.
«Viverna alata.» disse Jacob ad alta voce per tutti e quattro. «Me l'ha detta Gordon.» rivelò poi mentre attraversavano il buco del ritratto.
La Sala Comune dei Grifondoro era accogliente come sempre, con il suo caminetto acceso e le poltroncine rossastre consumate dal tempo. A giudicare da ciò che restava su un tavolino, qualcuno aveva provato a giocare agli Scacchi Magici fallendo miseramente e finendo per distruggere tutti i pezzi e la scacchiera. Alcuni libri giacevano già abbandonati su un paio di sedie, mentre qualche Grifondoro si aggirava ancora per la stanza ad esercitarsi per le lezioni del giorno dopo o a chiacchierare con i suoi amici.
Se non avesse avuto così tanto sonno, Nick si sarebbe unito al secondo gruppo, ma si costrinse ad avviarsi per la scala a chiocciola che portava ai dormitori maschili e a coricarsi sul suo letto dopo essersi lavato e messo un pigiama che sapeva di pulito come le lenzuola in cui si trovava.
Gli altri quattro letti vennero presto occupati da Mike, Jacob e dagli altri due loro compagni di corso che Nick non aveva ancora fatto in tempo a salutare: Sean e Rodrick.
Avrebbe avuto tempo il giorno successivo, si disse il ragazzo scivolando lentamente in sogni che sperava fossero popolati da una certa Victoria; avrebbe avuto tutto il tempo del mondo.

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Capitolo 3
*** Same mistakes ***


Il contrasto fra le calde coperte del morbido letto a baldacchino di Nick e il freddo e duro pavimento sul quale era scivolato cercando di infilarsi una calza non era il massimo, pensò rialzandosi mezzo dolorante.
«Per fortuna che non c'era Mike.» commentò Jacob, sorridendo mentre si infilava la divisa senza cadere. «Ti avrebbe preso in giro a vita.»
«Ecco, evitiamo di dirglielo, allora.» suggerì Nick avviandosi per le scale seguito dall'amico.
«Ci proverò.» gli concesse l'altro a malincuore.
Nonostante fosse relativamente presto, la Sala Grande era già nuovamente gremita di gente che non vedeva l'ora di leggere la posta e fare colazione fino a scoppiare, oltre che ricevere gli orari delle lezioni.
«Indovinate la prima lezione del Lunedì.» li accolse Mike prima di addentare una ciambella particolarmente soffice e con talmente tanto zucchero a velo che gli si sporcò il naso.
«Pozioni?» Nick fece una smorfia al solo pensiero. La materia che meno amava in tutta la scuola, fatta forse eccezione per Astronomia.
Con grande dispiacere di Nick, Mike annuì e gli porse una copia dell'orario, dove era chiaramente segnato che la settimana iniziava con due ore di Pozioni per i Grifondoro e per i Tassorosso.
«Meglio ancora. Così, se faccio fondere un altro calderone, Victoria lo vede subito.» borbottò sarcastico prima di lasciarsi andare sulla panca come un sacco di patate. L'anno precedente aveva rischiato di provocare ustioni a mezza classe, cosa che aveva costretto il professor Stark a interrompere la lezione e a togliere dei punti alla sua stessa casa, un fatto del quale Nick non andava per niente fiero.
«Almeno ti noterebbe.» gli fece notare Sarah, spalmandosi un'abbondante dose di marmellata di fragole su una fetta di pane.
Nick sbuffò e prese delle frittelle di mela, chiedendosi che pozione avrebbero preparato quel giorno. Forse, essendo la prima lezione, avrebbero potuto fare un semplice ripasso e non passare a ricette più complicate. Il fatto che Victoria fosse poi una delle migliori pozioniste del loro anno non faceva altro che aumentare l'ansia di Nick, che quando venne l'ora di andare nei sotterranei si trovò un nodo in gola.
Nick prese posto vicino a Jacob, che essendo più abile di lui avrebbe almeno potuto avvertirlo di eventuali errori fatali prima che li commettesse e non dopo, come avrebbe fatto Mike, il quale si sedette vicino a Sarah nella fila alla loro destra.
Alla loro sinistra, invece, si accomodò una ragazza della quale Nick non ricordava mai il nome e Victoria.
Perfetto. Faccio prima a prendere il calderone e tirarglielo in faccia.” pensò nervosamente, sforzandosi di non guardare in quella direzione.
Pochi istanti dopo, Ethan Stark entrò ad ampie falcate nell'aula e si diresse subito verso la cattedra.
«Quest'anno l'orario schifoso è toccato a voi, eh?» scherzò per salutare i suoi studenti da ormai quattro anni. «Per iniziare bene l'anno, pensavo che un bel ripasso non guasterebbe a nessuno di voi.» esordì guardando Nick e un paio di altri studenti poco abili con il calderone. «Direi che possiamo iniziare con una Pozione Restringente.» aggiunse in quella che sembrava una decisione presa al momento, sfregandosi leggermente le mani per scaldarle. «Pagina 54. Se vi mancano degli ingredienti c'è l'armadio. Sapete già come funziona, insomma.»
Nick sapeva esattamente come funzionava: panico totale fino a quando Jacob o Stark non provavano pietà nei suoi confronti e non decidevano che avesse sofferto abbastanza.
Nick inspirò lentamente ed espirò chiudendo gli occhi, poi li aprì per fissare il piccolo calderone pieno d'acqua distillata di fronte a lui. Diede un'occhiata a Victoria e vide che stava già tagliuzzando qualcosa con precisione e fermezza.
Il giovane aprì il libro a pagina 54 e lesse accuratamente la prima riga delle istruzioni:
Accendete la fiamma sotto al vostro calderone e assicuratevi che non sia né troppo calda né troppo fredda.
Con calma, il ragazzo sfilò la bacchetta e mormorò «Incendio» verso la base del calderone. Una piccola sferetta infiammata andò ad accendere un piccolo mucchio di legnetti, dandogli fuoco.
Il passo successivo comprendeva utilizzare delle radici di margherita e tagliarle per poi aggiungerle alla pozione, così Nick andò a prenderne una scatola dall'armadio degli ingredienti condivisi e tornò al suo banco, notando che sia la pozione di Victoria che quella di Jacob erano ormai di un colore rosa intenso.
Doveva sbrigarsi, pensò passando alla linea successiva e prendendo dei bruchi da una scatola di Jacob e tagliandoli in orizzontale prima di buttarli nell'acqua, che diventò subito color rosso sangue e fece un gran fumo nero. Jacob alzò le spalle e lo aiutò a far sparire il fumo prima che il professore lo notasse. Chiedendosi cosa potesse essere andato storto, Nick spostò il tagliere e notò che le radici di margherita erano ancora lì sotto. Intatte.
Resistendo alla tentazione di tirarsi uno schiaffo da solo, Nick le pestò velocemente nel mortaio per tritarle in fretta e le aggiunse al resto, dopodiché prese un Grinzafico e lo iniziò a sbucciare con frenesia.
«Nick.» si sentì chiamare dal professore verso la fine della lezione. «Quella pozione mi ricorda il sugo dell'arrosto che mia zia prova a preparare ogni anno alla cena di Natale. Ha lo stesso odore di marcio e di topo bruciato, ora che ci penso.»
La classe ridacchiò leggermente e il giovane si sentì avvampare in viso. Era riuscito a fare un'altra volta la figura dello stupido.
«Victoria, la tua pozione è la migliore della classe.» affermò poi Stark entusiasta. «Cinque punti a Tassorosso. E dai qualche consiglio a Tanner, così magari la prossima volta li vince lui.»
Victoria sorrise e guardò nella direzione di Nick, che improvvisamente trovò molto interessante il movimento di un bruco che stava cercando di fuggire dal banco.
«Nick!» si sentì chiamare prima di uscire dalla classe. Era Victoria, anche se il fatto stesso che si ricordasse il suo nome fu per Nick l'evento più importante della giornata.
«I-Io?» riuscì a dirle, balbettando.
La ragazza annuì e incrociò le braccia sul suo libro ormai consumato di Infusi e Pozioni Magiche.
«Senti, se ti servono dei consigli o qualcosa del genere...»
Nick capì dove stava andando a parare e scosse istintivamente la testa. «No ma tranquilla! Non ero concentrato...sai, capita.»
La bionda sorrise e lui si sentì sciogliere come del burro al sole. «In ogni caso, io ogni tanto vengo qui a ripassare le pozioni più difficili. Passa pure, se ti va.»

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Capitolo 4
*** Same mistakes pt.II ***


Il contrasto fra le calde coperte del morbido letto a baldacchino di Nick e il freddo e duro pavimento sul quale era scivolato cercando di infilarsi una calza non era il massimo, pensò rialzandosi mezzo dolorante.
«Per fortuna che non c'era Mike.» commentò Jacob sorridendo mentre si infilava la divisa senza cadere. «Ti avrebbe preso in giro a vita.»
«Ecco, evitiamo di dirglielo, allora.» suggerì Nick avviandosi per le scale seguito dall'amico.
«Ci proverò.» gli concesse l'altro a malincuore.
Nonostante fosse relativamente presto, la Sala Grande era già nuovamente gremita di gente che non vedeva l'ora di leggere la posta e fare colazione fino a scoppiare, oltre che ricevere gli orari delle lezioni.
«Indovinate la prima lezione del Lunedì.» li accolse Mike prima di addentare una ciambella particolarmente friabile.
«Pozioni?» Nick fece una smorfia al solo pensiero. La materia che meno amava in tutta la scuola, fatta forse eccezione per Astronomia.
Con grande dispiacere di Nick, Mike annuì e gli porse una copia dell'orario, dove era chiaramente segnato che la settimana iniziava con due ore di Pozioni per i Grifondoro e per i Tassorosso.
«Meglio ancora. Così, se faccio fondere un altro calderone, Victoria lo vede subito.» borbottò sarcastico prima di lasciarsi andare sulla panca come un sacco di patate. L'anno precedente aveva rischiato di provocare ustioni a mezza classe, cosa che aveva costretto il professor Stark a interrompere la lezione e a togliere dei punti alla sua stessa casa, un fatto del quale Nick non andava per niente fiero.
«Almeno ti noterebbe.» gli fece notare Sarah, spalmandosi un'abbondante dose di marmellata di fragole su una fetta di pane.
Nick sbuffò e prese delle frittelle di mela, chiedendosi che pozione avrebbero preparato quel giorno. Forse, essendo la prima lezione, avrebbero potuto fare un semplice ripasso e non passare a ricette più complicate. Il fatto che Victoria fosse poi una delle migliori pozioniste del loro anno non faceva altro che aumentare l'ansia di Nick, che quando venne l'ora di andare nei sotterranei si trovò un nodo in gola.
Nick prese posto vicino a Jacob, che essendo più abile di lui avrebbe almeno potuto avvertirlo di eventuali errori fatali prima che li commettesse e non dopo, come avrebbe fatto Mike, il quale si sedette vicino a Sarah nella fila alla loro destra.
Alla loro sinistra, invece, si accomodarono una ragazza della quale Nick non ricordava mai il nome e Victoria.
«Perfetto. Faccio prima a prendere il calderone e tirarglielo in faccia.» pensò nervosamente, sforzandosi di non guardare in quella direzione.
Pochi istanti dopo, Ethan Stark entrò ad ampie falcate nell'aula e si diresse subito verso la cattedra.
«Quest'anno l'orario schifoso è toccato a voi, eh?» scherzò per salutare i suoi studenti da ormai quattro anni. «Per iniziare bene l'anno, pensavo che un bel ripasso non guasterebbe a nessuno.» esordì guardando Nick e un paio di altri studenti poco abili con il calderone. «Direi che possiamo iniziare con una Pozione Restringente.» aggiunse in quella che sembrava una decisione presa al momento, sfregandosi leggermente le mani per scaldarle. «Pagina 54. Se vi mancano degli ingredienti c'è l'armadio. Sapete già come funziona, insomma.»
Nick sapeva esattamente come funzionava: panico totale fino a quando Jacob o Stark non provavano pietà nei suoi confronti e non decidevano che avesse sofferto abbastanza.
Nick inspirò lentamente ed espirò chiudendo gli occhi, poi li aprì per fissare il piccolo calderone pieno d'acqua distillata di fronte a lui. Diede un'occhiata a Victoria e vide che stava già tagliuzzando qualcosa con precisione e fermezza.
Nick aprì il libro a pagina 54 e lesse accuratamente la prima riga delle istruzioni:
Accendete la fiamma sotto al vostro calderone e assicuratevi che non sia né troppo calda né troppo fredda.
Con calma, il ragazzo sfilò la bacchetta e mormorò «Incendio» verso la base del calderone. Una piccola sferetta infiammata andò ad accendere un piccolo mucchio di legnetti dandogli fuoco.
Il passo successivo comprendeva utilizzare delle radici di margherita e tagliarle per poi aggiungerle alla pozione, così Nick andò a prenderne una scatola dall'armadio degli ingredienti condivisi e tornò al suo banco, notando che sia la pozione di Victoria che quella di Jacob erano ormai di un colore rosa intenso.
Doveva sbrigarsi, pensò passando alla linea successiva e prendendo dei bruchi da una scatola di Jacob e tagliandoli in orizzontale prima di buttarli nell'acqua, che diventò subito color rosso sangue e fece un gran fumo nero. Jacob alzò le spalle e lo aiutò a far sparire il fumo prima che il professore lo notasse. Chiedendosi cosa potesse essere andato storto, Nick spostò il tagliere e notò che le radici di margherita erano ancora lì sotto. Intatte.
Resistendo alla tentazione di tirarsi uno schiaffo da solo, Nick le pestò velocemente nel mortaio per tritarle in fretta e le aggiunse al resto, dopodiché prese un Grinzafico e lo iniziò a sbucciare con frenesia.
«Nick.» lo chiamò il professore verso la fine della lezione. «Quella pozione mi ricorda il sugo dell'arrosto che mia zia prova a preparare ogni anno alla cena di Natale. Ha lo stesso odore di marcio e di topo bruciato, ora che ci penso.»
La classe ridacchiò leggermente e il giovane si sentì avvampare in viso. Era riuscito a fare un'altra volta la figura dello stupido.
«Victoria, la tua pozione è la migliore della classe.» affermò poi Stark entusiasta. «Cinque punti a Tassorosso. E dai qualche consiglio a Tanner, così magari la prossima volta li vince lui.»
Victoria sorrise e guardò nella direzione di Nick, che improvvisamente trovò molto interessante il movimento di un bruco che stava cercando di fuggire dal banco.
«Nick!» si sentì nuovamente chiamare prima di uscire dalla classe. Era Victoria, anche se il fatto stesso che si ricordasse il suo nome fu per Nick l'evento più importante della giornata.
«Io?» riuscì a dirle, balbettando.
La ragazza annuì e incrociò le braccia sul libro di Infusi e Pozioni Magiche.
«Senti, se ti servono dei consigli o qualcosa del genere...»
Nick capì dove stava andando a parare e scosse istintivamente la testa. «No, ma tranquilla! Non ero concentrato...sai, capita.»
La bionda sorrise e lui si sentì sciogliere come del burro lasciato al sole per un intero pomeriggio. «In ogni caso, io ogni tanto vengo qui a ripassare le pozioni più difficili. Passa pure, se ti va.»
Nick scosse la testa. Non voleva che nessuno pensasse che non poteva farcela da solo, specialmente Victoria. «Ho tutto...sotto controllo.» mentì rapidamente.
«Come vuoi.» replicò lei sorridendo. «Ci vediamo in giro, Nick.»
«Ci...ciao.» alzò lui una mano per salutarla mentre lei saliva le scale che portavano fuori dai sotterranei.

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