Strange Behavior

di Silvia_sic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Strange Behavior

Capitolo 1:

 

C'è una cosa che la maggior parte delle persone nel mondo adora. Questa cosa sono quei cinque minuti passati a crogiolarsi nel letto prima di alzarsi e affrontare la giornata. Quei cinque minuti che vorrebbero diventare dieci o addirittura venti, in cui si è in una fase di dormiveglia, sotto il tepore delle coperte nella stanza oscurata.

 

Tony è una di quelle persone che adorano “quei cinque minuti”, anzi li predilige! Aprì gli occhi lentamente constatando che fosse già mattina poiché si sentiva parecchio riposato, ma nonostante quest'ipotesi non poteva esserne fermamente certo, perchè la stanza era completamente buia.

 

Non mosse un muscolo, stando disteso a pancia in giù per godersi quell'attimo di pace... Pace che di lì a poco si sarebbe completamente estinta. Difatti una voce attiva e vivace lo destò dai suoi meravigliosi sogni e attimi di tranquillità.

 

-Signor Stark, è ora di svegliarsi! È tardi!- Pepper fece il suo ingresso nella stanza. -Jarvis. Luci!- affermò e con uno schiocco di dita il meccanismo oscuratore della vetrata si disattivò, facendo entrare la splendente luce del sole.

 

Tony venne colpito dai fastidiosi raggi che irrompevano dalle finestre e, infastidito, mise la testa sotto il cuscino e si alzò le coperte fin sopra il capo.

 

-Avanti! Muoversi! Non si può gozzovigliare tutta la mattina nel letto.- esclamò la donna, evidentemente sveglia e attiva già da un paio d'ore.

 

Tony mugugnò qualcosa di incomprensibile dal suono molto simile ad un lamento. Pepper alzò gli occhi al cielo esasperata, si avvicinò ai piedi del letto, afferrò le estremità della coperta e con un potente strattone gliele tolse di dosso.

 

Lui rabbrividì per il brusco cambio di temperatura, d'altra parte dormiva solamente con indosso i boxer! Alzò il capo per posare lo sguardo su Pepper che se ne stava in piedi con le braccia appoggiate ai fianchi. Non riuscì a dire nulla, rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, finché sul viso di Pepper non si dipinse un sorriso.

 

-Perchè ridi?- le chiese, sforzandosi di tenere gli occhi aperti.

 

-Sei adorabile tutto spettinato!- Tony alzò un sopracciglio lanciandole uno sguardo perplesso, poi rimise la testa sotto il cuscino per coprire quella fastidiosissima luce. Pepper si avvicinò a lui sedendosi sul bordo del letto al suo fianco e scostandogli delicatamente il guanciale dal viso per poi incontrare di nuovo i suoi occhi scuri. -Avanti, cucciolo, svegliati!-

 

A quell'affermazione Tony si svegliò completamente. -Cucciolo?!?- domandò non credendo alle sue orecchie. Lo aveva veramente chiamato cucciolo?! Era vero che gli dava parecchi soprannomi da “boss”, “capo”, “signor Stark” ad un più affettuoso “amore”, ma non si era mai spinta fino a “cucciolo”!

 

Durante quella piccola riflessione, Pepper gli tirò via pure il cuscino. -Dai! È tardissimo! Dormire è tempo perso! Prima che me ne dimentichi... Ha chiamato Coulson. Vuole parlarti. Nel pomeriggio dobbiamo andare alla Stark Industries, ci sono mille cose da fare....- la donna continuò a parlare ininterrottamente mentre Tony, ormai completamente sveglio, si era messo supino e la fissava con sguardo assonnato, domandandosi dove trovasse tutta quell'energia.

 

Improvvisamente Tony le circondò i fianchi con un braccio e con una veloce mossa la attirò a sé. Pepper in meno di un battito di ciglia si ritrovò distesa sul letto con Tony a cavalcioni su di lei che sorrideva vittorioso.

 

-Buongiorno, signora Stark!- le disse come se volesse ricominciare da capo il loro incontro mattutino.

 

Lei sorrise. -Buongiorno, signor Stark!- rispose, passandogli le mani tra i capelli per sistemarglieli almeno un po'. -Dormito bene?-

 

-Meravigliosamente!- rispose con un sorrisetto sornione dipinto sul volto.

 

-Vorrei alzarmi... non è che potresti spostarti da sopra di me?-

 

-Mi sembra che ieri sera non la pensassi allo stesso modo! Mh?- enunciò, facendola ridere.

 

-Può anche essere... ma oggi è un altro giorno! Perciò: muoversi, che è tardi!- insistette lei, dando al compagno un leggero bacio a stampo sulle labbra. Tony capì che quella mattina non l'avrebbe avuta vinta, così la lasciò libera senza fare proteste. Lei si rialzò, sistemandosi le pieghe del vestito con una veloce mossa, poi si diresse verso il balcone e spalancò una finestra.

 

La brezza fresca dell'oceano entrò velocemente nella stanza. Lei inspirò a pieni polmoni, per poi ammirare il mare.

 

-Pepper!- urlò Tony, destandola dai suoi pensieri. La donna si girò di scatto per quel grido allarmato, ritrovando il marito sempre disteso sul letto.

 

-Che c'è?!?-

 

-Sono in boxer! Perchè hai aperto la finestra? Fa freddo!- Pepper ruotò gli occhi al cielo, girandosi e chiudendo la finestra.

 

-Come siamo delicati!- affermò prendendolo in giro, riavvicinandosi al letto, dove lui era ancora piacevolmente sdraiato. -Per quanto riguarda Coulson... aveva detto che voleva parlarti, quindi o tu lo chiami oppure vi incontrate! Ho fissato con lui un appuntamento domani pomeriggio alle 15.45 in punto alle Stark Industries.- Tony stava per dire qualcosa, ma Pepper lo anticipò: -E no, non potevi solo chiamarlo; con tutti i favori che ti fa sarebbe educato prenderci almeno un caffè.- disse, intuendo alla perfezione i pensieri del marito. -Salvo imprevisti, “la chiacchierata” finirà per le 16.15 e alle 16.20 ci aspetta un jet per andare alla sede di New York. Mi ha chiamato il Dottor Martin, il coordinatore della sede, quello che chiami sempre Chris al posto di Edward, non capisco perchè non ti entri in testa! Dopotutto Edward è anche il tuo secondo nome! Comunque gradirebbe un tuo intervento per dare il benvenuto ai nuovi ingegneri. Ho preparato dei punti per il discorso, lo metteremo a punto domani durante il viaggio e no, non possiamo rimandarlo un'altra volta.- affermò risoluta, per poi continuare a parlare per ancora qualche minuto, illustrando i piani della giornata. Era inquietante pensare che tutte quelle cose le avesse pianificate e accordate in una sola mattina! Lavorava veramente troppo e Tony non smetteva mai di ripeterglielo. -Dopo di che avrai il resto della giornata libera... Tutto sommato oggi non hai molti impegni...- E con quelle parole terminò la sua specie di arringa, girandosi verso di Tony che la guardava dritto negli occhi.

 

-Cucciolo?- domandò lui. Pepper alzò un sopracciglio con fare perplesso, non capendo assolutamente il senso di quella parola in quel momento.

 

-Io non ho parlato di nessun cucciolo! Ma mi stavi ascoltando?- Tony scosse il capo lentamente, continuando a fissare gli occhi cerulei di lei.

 

-Tu...- iniziò indicandola con un dito. -mi hai chiamato cucciolo!- affermò più sicuro che mai.

 

Pepper sgranò gli occhi incredula. -Che cosa?! Quando mai ti ho chiamato cucciolo?!-

 

-Prima! Eri seduta proprio qui!- enunciò, battendo una mano sul materasso.

 

Lei lo fissò per un paio di secondi, poi si mise a ridere. -Ma non dire sciocchezze! Non ti ho mai dato quel soprannome, Boss!-

 

-Guarda che sto dicendo sul serio! Proprio perchè non mi hai mai chiamato così, ci ho fatto caso!- Dal canto suo, Pepper non ricordava assolutamente di aver pronunciato quella parola, o averla messa all'interno di una frase!

 

-Tony... Me ne sarei accorta, se lo avessi fatto!- esclamò con ovvietà. -E poi non è propr...- si interruppe di colpo, per dopo correre verso il bagno adiacente alla camera.

 

Tony non capì cosa le fosse preso e perchè fosse corsa via in quel modo, finché non la sentì tossire ed emettere un conato. Scattò in piedi come una molla, correndo verso il bagno preoccupato. Pepper aveva già tirato lo sciacquone, rimettendosi in piedi, lui le si avvicinò sorreggendola.

 

-Ehy! Che succede?- le domandò preoccupato. Lei non rispose, avvicinandosi al lavandino rinfrescandosi con l'acqua corrente. Tony la fissò in silenzio tutto il tempo, per poi porgerle l'asciugamano.

 

-Grazie...- disse con un sussurro, prendendolo e tamponandosi il viso.

 

-Stai bene ora?- Lei annuì solamente, senza dir altro.

 

Rimasero qualche secondo fermi e in silenzio. -Vieni.- disse lui, prendendola per mano e riconducendola nella camera da letto. La fece sedere sul bordo del materasso per poi mettersi accovacciato di fronte a lei, che teneva la testa bassa.

 

-Bhè? Che ti è successo?- le chiese dolcemente, alzandole il mento con due dita per incontrare i suoi occhi chiari.

 

-Non ti preoccupare, adesso sto bene!- affermò lei sorridendo e cercando di convincerlo, ma Tony non aveva la benché minima intenzione di lasciar perdere.

 

Era pallida e aveva gli occhi lucidi. -Il fatto che tu ora stia bene, non giustifica il fatto che prima stessi male!-

 

-Non è niente di allarmate! Ho una lieve sensazione di nausea... Sarà solo un po' di stanchezza.- asserì con sicurezza.

 

-Allora adesso basta.- enunciò risoluto con sguardo serio.

 

-Basta cosa!?- chiese lei, non capendo.

 

-Ti prendi una vacanza! Tu lavori troppo! Ti rendi conto che ti occupi di qualunque cosa?!-

 

-Una vacanza?! Ma se siamo appena tornati dalla luna di miele! Perchè mai dovrei fare una pausa proprio ora! Non posso, non ha senso!- esclamò, assolutamente non intenzionata a prendere in considerazione la proposta di Tony.

 

Lui le rivolse uno sguardo perplesso. -Ha senso eccome! E poi tu puoi tutto! Sei la moglie del capo!- affermò con un tono simile ad un auto-elogio.

 

-No! Non posso chiedere una vacanza!- esclamò risoluta senza la minima intenzione di mollare l'osso.

 

-Certo che puoi! Devi solo dire: “Tony, voglio le ferie anticipate!” Il gioco è fatto! E poi sono stato io a dirti di prenderti una pausa, perciò non devi neanche chiedere!-

 

Pepper sbuffò sonoramente per la testardaggine del compagno. -Ma proprio adesso che ci sono un sacco di cose da fare... Non mi sembra il momento più opportuno...- disse, guardandolo dritto negli occhi.

 

-Pepper...- iniziò prendendole una mano. -Se come tuo capo non mi ascolti, cosa che fortunatamente non hai mai fatto, te lo chiederò come tuo marito.- enunciò serio. -...sono preoccupato... riposati per una settimana.-

 

Lei esitò nel rispondere, sentì la stretta della sua mano farsi più salda. -Va bene... Però comincio da domani!- cedette infine, sempre però imponendo un paletto a suo volere.

 

Tony sorrise soddisfatto, almeno era giunto ad un accordo! Si rimise diritto facendo leva sulle ginocchia. -Ora è meglio se vada a vestirmi...-

 

-Direi che è un buon inizio visto che devi subito metterti al lavoro!- affermò, tornando a star bene come pochi minuti prima.

 

-Mettermi subito al lavoro?! Perchè mai? Avevi detto che non era una giornata piena!-

 

-“Avevo detto”, appunto! Visto che domani sono in vacanza tutti gli impegni trasferibili si sono anticipati a questo pomeriggio!- esclamò vittoriosa per poi mettersi a ridere per l'espressione sconcertata dipinta sul volto di Tony.

 

-Mi arrendo!- asserì, alzando le mani in segno di resa. -Se tu sei riuscita a cambiare me, io non riuscirò mai a cambiare te!-

 

-Questo è poco ma sicuro!- proferì compiaciuta, guardandolo scomparire nella zona bagno.

 

Tony fece capolino dalla porta. -Ed è anche sicuro che tu prima mi abbia chiamato cucciolo!- Ritornò subito dentro il bagno, schivando per pochi secondi un cuscino tirato “casualmente” verso la sua direzione.




Continua....

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2:

 

Scappare. Era l'unica soluzione.

 

In sole due ore stava per varcare la soglia della pazzia, il suo povero e al contempo geniale cervello stava andando in tilt! E, per l'appunto, l'unica via di scampo era la fuga.

 

Rintanarsi nel laboratorio e bloccare tutte le porte fu in quel momento la scelta migliore da adottare. Il punto era che a mandarlo in tilt non erano stati calcoli algebrici o progetti tecnologici di ultima generazione, bensì Pepper!

 

Si abbandonò sulla poltrona, reclinando il capo all'indietro e gustandosi appieno quella meritata e paradisiaca quiete. Se c'era una cosa che non era mai riuscito a capire era proprio il carattere delle donne, non sapeva mai cosa aspettarsi! Era una sfida continua!

 

In quelle due ore, da quando si era destato dal suo riposo, la moglie aveva cominciato a riempirlo, anzi sommergerlo, di impegni e cose da fare! L'assurdo, colpevole anche di quel fastidioso mal di testa che lo attanagliava, era il repentino cambio di umore della donna! Superava davvero i limiti del possibile: da tranquilla ad agitata, da dolce a furibonda, da felice a triste... E tutti questi stati d'animo cambiavano alla velocità della luce l'uno dall'altro senza un minimo di preavviso o una giusta causa.

 

Dalle scale un suono di passi si fece sempre più vicino. Tony si destò leggermente facendo finta di essere impegnato al computer, mentre Pepper armeggiava con la porta d'ingresso del laboratorio.

 

Digitò la solita password con nonchalance, ma questa volta il computer segnalò errore; corrucciò lo sguardo confusa per poi ridigitare il codice con più attenzione. Ma... Niente non voleva aprirsi!

 

D'un tratto capì tutto. -Tony, apri subito questa porta e fammi entrare!-

 

-Accesso negato.- proferì lui sotto sotto divertito.

 

-Dai... per favore! Mi servono dei documenti e poi dobbiamo lavorare sul discorso.- disse con voce dolce, cercando di convincerlo. -Se non apri subito questa dannata porta, giuro che ti faccio dormire sul divano per una settimana! Muoviti!- gridò autoritaria neanche due secondi dopo.

 

Erano proprio quelli i famosi cambi d'umore. Tony, atterrito da tale maestria nel mutare stato d'animo e assolutamente non intenzionato a passare le future notti a giacere su un divano, diede il comando per l'apertura della porta.

 

Pepper entrò, avvicinandosi a lui con passo spedito. -Grazie!- esclamò dolcemente, stampandogli un bacio sulla guancia.

 

Tony, d'altra parte, restando in un muto silenzio, non riusciva assolutamente a capire cosa prendesse alla giovane ragazza. Si rilassò sulla poltrona, fissando ogni mossa della compagna che prendeva qualcosa da uno degli archivi dove solitamente teneva i suoi documenti.

 

Pepper si avvicinò nuovamente a lui, per poi mettergli sotto il naso un foglio di carta e una penna. Lui sbatté le palpebre perplesso, afferrando con cautela la penna che gli porgeva la rossa.

 

Tony esitò nel chiedere cosa ci dovesse fare, in fine azzardò altrimenti sarebbe stato lì ore senza saper come uscirne. -Che ci devo fare?-

 

-Firmarlo ovviamente!- rispose lei, guardandolo dritto negli occhi.

 

Lui posò gli occhi di nuovo sul foglio. Firmare dove? Visto che quel pezzo di carta, era semplicemente un pezzo di carta bianco?!? Lo girò per controllare se sul retro ci fosse quantomeno una parola o una traccia d'inchiostro, ma nulla.

 

-Pepper... è bianco!- enunciò, muovendolo nell'aria.

 

-Certo che è bianco! Di che colore dovrebbe essere un foglio?-

 

-Nel senso che non c'è nulla da firmare! Non ci sono scritte! Che senso ha firmare un foglio bianco?!-

 

Pepper roteò gli occhi al cielo, emettendo un suono evidentemente seccato. -Te l'ho detto prima! Devi fare una firma così che io possa riportarla su quelle cartoline con la tua foto in armatura.-

 

Tony sgranò gli occhi incredulo, non capendo assolutamente a cosa si stesse riferendo. -Cartoline? Foto? Ma che cosa stai dicendo?-

 

-Tony, te l'ho detto prima!- Ora il suo tono sembrava leggermente più aggressivo, manifestando quella sua nuova capacità di mutare stato d'animo. -Quella ditta di giochi con cui hai aperto il contratto per i giocattoli di Iron Man, ha chiesto degli autografi!-

 

-Ok! Ok!- disse velocemente, mettendo una firma su quel foglio bianco e porgendoglielo. -Comunque non me l'hai detto...-

 

-Sì che te l'ho detto, sei tu che non mi ascolti!- affermò lei, non ammettendo alcuna replica.

 

-Ma se non ne sapevo niente! E poi, quando ho aperto questo contratto, se non ho firmato nulla?- Pepper non rispose, mentre sul suo viso si dipingeva l'espressione tipica di quando qualcuno si ricorda improvvisamente una cosa importante.

 

-Hai ragione!- disse, sorridendo dolcemente. -Rimediamo subito! Posso?- domandò, indicando il computer.

 

-Certamente!- affermò lui, andando indietro di qualche centimetro con la poltrona per lasciarle spazio.

 

Inaspettatamente Pepper si sedette sulle sue gambe e cominciò a cercare qualcosa tra i file del computer. Tony, da l'altra parte, non se ne dispiacque affatto e, fingendo di interessarsi alle scritte sullo schermo, si avvicinò di più a lei poggiando il mento sulla sua delicata spalla e cingendole i fianchi con entrambe le braccia.

 

-Ecco qua il contratto!- enunciò la ragazza come illuminata. Prese la penna a funzione virtuale sulla scrivania, dandola a Tony e girandosi verso di lui.

 

-E dovrei firmare senza leggere niente?- chiese lui con un sorriso ad un centimetro dalle sue labbra.

 

-Non ha mai letto in vita sua neanche un contratto... perchè cominciare proprio ora, Signor Stark? Non si fida più di me?- rispose, sorridendo e tornando a quel “Lei” che usavano quando erano ancora solo capo e segretaria.

 

Tony senza dire una parola di più firmò il documento virtuale, sempre non togliendo gli occhi da quelli cerulei della compagna. -Al contrario... mi fido fin troppo ciecamente. E se ora provassi a baciarla?-

 

-Bhè... non saprei... Mio marito è geloso, chissà cosa penserebbe se mi trovasse insieme al mio capo. Sarebbe completamente inopportuno...- sussurrò lei con fare malizioso e passandogli un braccio dietro la nuca.

 

-Penserebbe che sono l'uomo più fortunato della terra e poi mi prenderebbe a cazzotti.- disse, cominciando a divertirsi per quel giochino leggermente ambiguo.

 

-Allora è meglio non rischiare. Non potrei sopportare la vista di un occhio nero sul suo viso.- dichiarò, lasciandogli una carezza sulla guancia.

 

-Davvero? Allora cercherò di non farmi colpire... Ma vale la pena rischiare.- E con quelle parole le loro labbra si congiunsero e si fusero come se non dovessero mai più dividersi in un bacio dolce e ardentemente desiderato.

 

-Potrei invitarla a cena e poi...- disse lui maliziosamente, lasciandole una scia di baci lungo il collo.

 

Alla parola cena Pepper strabuzzò gli occhi e si alzò come colpita da una scarica elettrica. -La cena! La cena!- cominciò ad urlare, mettendosi le mani tra i capelli.

 

Tony si passò una mano davanti agli occhi, completamente disperato. Proprio ora che si stava divertendo, Pepper ne usciva con un altro stato umorale.

 

-Quale cena?- chiese lui, avendo perso ormai ogni speranza. Si alzò per andare accanto alla compagna e tranquillizzarla un po', visto che era visibilmente sull'orlo di una crisi isterica.

 

-Mio fratello! L'avevo invitato qui stasera a cena e me ne sono completamente dimenticata! E adesso come faccio?!- disse quasi con le lacrime agli occhi.

 

-Non preoccuparti ce la farai!- affermò Tony con fare rassicurante.

 

-No, che non ce la farò! Devo ancora preparare quelle cavolo di foto per il contratto, chiamare l'ufficio per far spostare tutti i miei appuntamenti la prossima settimana e chiedere le “ferie” e poi dobbiamo ancora iniziare a scrivere quel discorso per domani! Come faccio a preparare anche una cena in mezzo?! È impossibile!- disse una parola dietro l'altra quasi gridando, sotto gli occhi atterriti di Tony.

 

-Ma si può sapere che ti prende?! È agghiacciante questo tuo modo di cambiare umore ad ogni battito di ciglia! Che hai? Il ciclo?!- Questa volta anche la voce di Tony era alta, non ce la faceva davvero più!

 

A quelle parole Pepper rimase in silenzio, fissandolo dritto negli occhi per poi abbassare lo sguardo a terra, assumendo un'espressione tipica di chi pensasse. Rimasero così, fermi e in silenzio per un paio di secondi, finché Pepper, senza proferir parola, si girò e se ne andò al piano superiore.

 

Tony la guardò andar via, poi si mise le mani tra i capelli, sentendosi un vero deficiente! Non doveva risponderle in quel modo... tirò un calcio alla scrivania, arrabbiato come non mai con se stesso; lei era solamente stanca dal troppo lavoro che doveva fare lui! Si sedette sulla poltrona. Era ora di prendersi le proprie responsabilità, avrebbe finito tutti quei lavori e poi sarebbe andato a chiederle scusa, poiché credeva di averla ferita con quella reazione.

 

Tony Stark si mise al lavoro.

 

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Al contrario Pepper non era per niente turbata per la reazione brusca del marito, piuttosto sembrava preoccupata per la sua ultima domanda.

 

Camminava lentamente lungo i corridoi della casa per raggiungere la camera da letto, tenendo il conto di qualcosa aiutandosi con le dita.

 

-20 o 28 Luglio? E Agosto? Settembre....- borbottava qualche data senza esserne totalmente convinta, arrivò in camera e si sedette sul bordo del letto ancora disfatto, prendendo la sua agenda dal comodino.

 

-Oggi siamo il 3 Settembre... quindi...- cominciò a sfogliare le pagine indietro, controllando ogni pagina di Agosto. -9...8...7...6...5...4...3...2...1...- si interruppe, volgendo all'agenda uno sguardo perplesso. Ripercorse con molta cura e attenzione tutti i giorni del mese di Agosto.

 

-Non è possibile...- disse dopo averlo ricontrollato per altre due volte. Si mise a sfogliare anche le pagine di Luglio, finché non trovò quello che cercava. -18 Luglio.- In cima a quella pagina si trovava un pallino rosa. Fino lì tutto era normale; la cosa che più la preoccupava era non vedere lo stesso puntino colorato nel mese di Agosto!

 

-18... 31... più tre...- proferì facendo un paio di conti. -16?!? O mio Dio! Ma non è possibile che non me ne sia accorta prima! Magari è un ritardo causato dalla stanchezza...- disse, cercando di auto-convincersi. La cosa però non riuscì a tranquillizzarla neanche per un momento.

 

Si alzò velocemente, lasciando l'agenda sul letto e andando subito in bagno, dove cominciò a cercare qualcosa nell'armadietto che stava sopra il lavandino. Dopo averlo svuotato quasi interamente, trovò l'ambita scatolina: un test di gravidanza. Ne teneva sempre uno, per qualsiasi emergenza... proprio come in quel caso.

 

Per avere una risposta certa doveva fare quel test!

 

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Pepper continuava a camminare nervosamente avanti e indietro nella camera da letto, mentre aveva lasciato il test sul lavandino del bagno ed erano già passati 10 minuti da quando l'aveva fatto!

 

Afferrò la scatolina vuota e lesse quanti minuti dovessero passare: 2-3 minuti. La ributtò sul letto, guardando la porta del bagno; ora il gioco era fatto! Ma le mancava il coraggio di varcare la soglia di quella stanza e leggere infine l'esito decisivo.

 

Rallentò il passo, fermandosi davanti alla porta del bagno, forse decisa ad entrare, ma fatto un passo avanti ne fece bel altri tre indietro. Le mancava davvero il coraggio. Un esito positivo sarebbe stata la cosa più bella del mondo, ma allo stesso tempo aveva abbastanza punti a suo svantaggio; sarebbe stato sconvolgente visto che non l'avevano per niente pianificato... E temeva che un esito negativo potesse in qualche modo deluderla.

 

Non sapeva proprio come avrebbe agito in entrambi i casi! Si sedette ai piedi del letto di fronte alla porta del bagno. Doveva prendere coraggio e guardare l'esito! Non poteva starsene lì per ore a pensare e ripensare alle stesse cose, avrebbe dovuto affrontare la verità!

 

E prima o poi sarebbe arrivato Tony a cercarla e di sicuro non poteva dirgli di andare a controllare anche perchè ne sarebbe rimasto sconvolto alla sola richiesta!

 

-Avanti, Pepper, non puoi mica farti fermare da un semplice test!- esclamò parlando ad alta voce tra sé. -...anche se...- disse un po' titubante. -Basta! Vado!- e con questo auto-incoraggiamento si alzò, entrò in bagno e, afferrando il test, lesse l'esito.


Continua...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3:

 

Seduta sul letto con le ginocchia rannicchiate al petto e la schiena appoggiata al morbido guanciale in piuma, fissava incredula la parola comparsa sul display del test.

 

Scioccata. Era completamente scioccata. Lei stessa si stupì della sua reazione, non avrebbe mai pensato di rimanerne così turbata e affranta. Qualcosa dentro di lei le voleva far credere che non era vero... Non riusciva ad affrontare la realtà come se un peso le gravasse sul petto. Doveva dirlo a Tony... in quel momento aveva un'irrefrenabile bisogno di sostegno.

 

Diede un'ultima occhiata alla scritta, poi gettò debolmente l'oggetto sul materasso mentre gli occhi le si riempirono di lacrime, annebbiandole la vista.

 

Negativo. La parola che inesorabilmente si presentò sul display del test, provocandole più stupore di quanto potesse immaginare. Credeva che, nel leggere quella scritta, si sarebbe rallegrata; dopotutto era ancora presto per allargar famiglia... Invece la reazione fu l'esatto contrario, facendola finalmente riflettere su quello che realmente voleva.

 

Non aveva mai sentito la necessità di diventare madre, figurarsi in un momento come quello a poco tempo dopo il matrimonio. Un figlio, forse, prima o poi sarebbe arrivato, ma d'altra parte non ne aveva mai parlato seriamente con Tony, tanto dal provare proprio a rimanere incinta.

 

La cosa non avrebbe dovuto turbarla più di tanto, ma la reazione nel leggere quelle otto lettere dare un esito negativo le fece improvvisamente capire il suo desiderio di diventare madre.

 

Abbandonò la testa sul cuscino, tirandosi fin sopra il capo il piumone e cominciò a pensare che tutto quello che le stava succedendo era davvero a causa della stanchezza e dello stress. Una lacrima le rigò la guancia, mentre piombava in un sonno sconsolato.

 

*******************************************************************************

 

Un bussare sordo, composto da due suoni secchi e precisi, bastarono per farle aprire immediatamente gli occhi. Si era addormentata. Si tirò su col busto intravedendo con rammarico il test e la scatolina di cartone sul materasso.

 

Altri due schiocchi più decisi seguiti da una voce: -Pepper, posso entrare?-

 

Con una veloce mossa la donna prese quei due oggetti, nascondendoli sotto il piumone, per poi mettersi seduta e coprendosi le gambe con la coperta. -Sì...- rispose infine con un fil di voce.

 

Ricevuto il consenso Tony aprì la porta, avanzando prima col capo e poi varcando completamente la soglia. Con un sorriso si avvicinò alla ragazza che lo fissava con sguardo curioso, poi le porse un foglio che aveva tenuto nascosto dietro la schiena.

 

Pepper lo afferrò, sbattendo le palpebre confusa. -L'hai fatto tu?-

 

L'uomo annuì e si poteva facilmente notare che i suoi occhi brillavano di una luce compiaciuta. Infatti il foglio era il prototipo della foto di Iron Man con la sua firma. -Bello, vero?!? Non puoi neanche immaginare quante foto ci siano su google se digiti il mio nome... cioè no... non il mio nome: Iron Man... anche se dovrebbero esserci foto pure se si googla Tony Stark!- disse, perdendosi nei suoi pensieri. -Non è un lavoro perfetto?-

 

Pepper sorrise, stupendosi per quella insensata felicità dovuta ad una foto con una firma. Annuì, appoggiando l'immagine sul comodino.

 

Tony la fissò per qualche secondo e notò che aveva gli occhi arrossati. -Ho anche preparato il discorso da fare domani a New York che mi ha chiesto Chris. È venuto...-

 

-Edward.- lo corresse lei.

 

-Edward?!?- ripeté non capendo quell'affermazione. -Ah già! Si chiama Edward!- esclamò, sbattendosi il palmo della mano sulla fronte e sedendosi sul bordo del letto al fianco della compagna. -...non suona bene! Senti: Edward Martin. Ma che nome è? Non suona per niente bene! Chris Martin invece è più orecchiabile!- affermò facendola ridere.

 

-Non può mica cambiare nome solamente perchè a te suona male! E poi esiste già un Chris Martin... è un cantante!-

 

-Ecco perchè mi suonava così famigliare!- esclamò come illuminato. -Vabbè comunque il discorso dovrebbe essere corretto, ma tanto so già che non lo seguirò! Ho perso solo tempo a scriverlo!-

 

-Un momento!- disse Pepper, bloccandolo. -Lo hai scritto tu?- domandò stupita.

 

-Certo! Poi ho chiamato la Stark Industries e ho parlato con una certa Mary... I tuoi appuntamenti li ho spostati alla prossima settimana e hai ufficialmente una settimana di ferie! E ho anche telefonato a tuo fratello e rimandato la cena. Gli ho detto che non ti senti molto bene...- Pepper abbassò lo sguardo e il suo pensiero ricadde su quella scritta che indelebile si era insinuata nella sua mente.

 

Notando il suo silenzio, Tony parlò: -Senti...- lei alzò lo sguardo. -Mi dispiace per prima... Non dovevo reagire in quel modo, è normale che tu sia un po' nervosa. Scusa...-

 

Lei però non era assolutamente turbata per la reazione del marito, anzi era abbastanza comprensibile! Invece la cosa che non riusciva a darle pace erano quelle otto lettere su un piccolo display! Abbassò gli occhi sentendo le lacrime che pungenti cercavano di vincere la sua volontà.

 

-Pepper, che succede?- chiese lui preoccupato, poggiandole una mano sulla guancia.

 

A quel contatto lei non ce la fece più e scoppiò in lacrime, fiondandosi tra le braccia di Tony, leggermente disorientato.

 

-È negativo... è negativo...- continuava a ripetere tra i singhiozzi.

 

Tony la strinse a sé in un abbraccio, non capendo però a cosa si stesse riferendo. -Negativo? Cos'è negativo?-

 

Lei non rispose, continuando a piangere scossa da singhiozzi. Tony si trovò un po' disorientato e tentò in qualche modo un approccio per tranquillizzarla. -Pepper...- disse con voce pacata, carezzandole i capelli. -Cos'è neg...- le parole gli morirono in gola quando vide, appoggiato al materasso sulle candide lenzuola, un test di gravidanza. Sbatté le palpebre più volte incredulo, poi d'un tratto si fece tutto più chiaro.

 

-Pepper! Pepper!- esclamò, cercando di farla calmare. La afferrò delicatamente per le spalle, distanziandola un po' da sé, quanto bastasse per incontrare i suoi occhi arrossati. -Tu sei incinta!- Non era una domanda, bensì un'affermazione e dal suo tono di voce sembrò anche molto convito di ciò che diceva.

 

Lei inspirò profondamente e scosse il capo in segno di negazione, tenendo gli occhi bassi. -Non sono incinta. Il test è negativo.-

 

Tony la guardò confuso. -È impossibile!- A quell'affermazione Pepper alzò lo sguardo, questa volta lei confusa per quella sicurezza nelle parole del compagno, che si alzò immediatamente e cominciò a camminare in tondo per la stanza. -Perchè non ci ho pensato prima?! Era l'ipotesi più plausibile!-

 

-Tony, ma di cosa stai parlando?- chiese un po' titubante, mentre continuava ad osservarlo. Lui le si mise di fronte.

 

-Tu sei incinta! Altrimenti come spiegheresti il tuo comportamento? Sbalzi d'umore, ti dimentichi le cose...-

 

-Non mi dimentico le cose!-

 

-O sì che le hai dimenticate! E poi stamattina ti sei sentita male e subito dopo eri sana come un pesce! Sei incinta!- disse quelle parole con una tale convinzione da sembrare un avvocato fare la sua vittoriosa arringa e con un sorriso mai visto prima sul suo volto. Era felice!

 

Pepper lo fissò non credendo alle sue orecchie. -Tony... no...- disse, prendendo il test di gravidanza e porgendoglielo.

 

Lui lo prese, leggendo dal display la parola: negativo. -Si sarà sbagliato!- esclamò, guardandola negli occhi e sedendosi accanto a lei, prendendola per mano. -Non puoi negare l'evidenza! Ma perchè non mi hai detto che volevi un figlio?- A quella domanda Pepper sobbalzò.

 

-Non lo voglio! Cioè... prima non lo volevo. Mi è venuto il sospetto e allora ho fatto il test, ma prima volevo che fosse negativo... Ero spaventata e credevo che avere un figlio, così presto, senza preavviso... in pratica volevo che fosse negativo. Ma...- si interruppe non riuscendo a continuare.

 

-Ma?- la esortò Tony.

 

-Ma quando ho letto l'esito ho avuto la reazione opposta, mi ha distrutto...- affermò con voce triste. -Tony,- iniziò, guardandolo dritto negli occhi. -io voglio un bambino.-

 

-Bene,- disse lui con un sorriso. -perchè lo voglio anche io.-

 

-Davvero?-

 

-Certo! E lo avremo, visto che sei incinta!- rispose sinceramente, sicuro delle sue convinzioni.

 

-Ma se è negativo! Con quello c'è la sicurezza del 99%!- affermò Pepper non capendo quell'assurda sicurezza in Tony.

 

-99! Non 100! Forse per quel 1% si è sbagliato!- esclamò per poi salire a gattoni sul letto e afferrare la scatolina per leggere le indicazioni sul cartoncino.

 

Si mise seduto a gambe incrociate sul materasso sotto lo sguardo della compagna e lesse la scatola, finché d'un tratto si illuminò.

 

-Pepper.- disse, sollevando lo sguardo. -Da quanto ce l'hai questo cosino?- le domandò, passandole sotto gli occhi la scatolina bianca.

 

La ragazza ci pensò per qualche secondo. -Non lo so... saranno un paio d'anni... lo tenevo lì per sicurezza.-

 

Tony esplose in una risata sotto gli occhi disorientati della ragazza. -Piccola, questo è scaduto da due mesi! È possibile che abbia sbagliato!-

 

Lei strabuzzò gli occhi, afferrando velocemente la scatola dalla mano del marito per leggere la data di scadenza. -E adesso?- chiese con sguardo smarrito.

 

Tony sorrise. -E adesso faccio una corsa in farmacia a comprarne un altro per dimostrarti che ho ragione!- esclamò, sporgendosi verso di lei, baciandola sulle labbra per poi balzare in piedi e correre verso la porta.

 

-Dove vai?!- le chiese lei leggermente smarrita per quella reazione così piena di vita.

 

-Te l'ho detto. Vado in farmacia! Visto che ti dimentichi le cose!?-

 

Pepper alzò gli occhi al cielo. -Nel senso: Tony Stark che va in farmacia a comprare un test di gravidanza? Non credi che la cosa potrebbe suscitare qualche sospetto? Tipo su una rivista di gossip?-

 

-Giusto. Bel problema.- affermò, fermandosi a pensare. -Operazione travestimento!- esclamò improvvisamente dopo qualche secondo di silenzio e subito si diresse nella cabina armadio.

 

-Che vuoi fare?- domandò lei stando sempre seduta sul letto.

 

-Dammi un minuto, arrivo subito!- Dopo qualche rumore di ante che si aprivano e si chiudevano, Tony fece la sua comparsa nella camera. Indossava un paio di bermuda neri con una t-shirt dello stesso colore, i capelli tirati su e nascosti da un cappellino con visiera, per proteggere il suo sguardo un paio di occhiali da sole con le lenti scurissime e ai piedi un paio di singolari infradito.

 

Pepper si mise a ridere appena lo vide. -Dove pensi di andare conciato in quel modo?-

 

-Missione in incognita. Ne va del futuro della nostra vita!- esclamò convinto con un battito di mani. -Ora mi servono degli spiccioli!-

 

-Spiccioli?-

 

-Sì, mica posso andare in farmacia e comprare un test di gravidanza con una banconota da 100$! Mi servono delle banconote di più piccola taglia 10 o 20...- affermò, prendendo sul serio la situazione. -Aspetta... non le ho!-

 

Pepper aprì il cassetto del comodino, prendendo due banconote da 10$ e allungandole verso di lui. -E quelle? Perchè le tieni nel cassetto?-

 

-Si imparano molte cose vivendo con un capo come Tony Stark che ne esce con molte richieste assurde!- Lui le sorrise senza obbiettare, dopotutto non aveva tutti i torti!

 

Prese le banconote. -Sono troppo perfette!- protestò per poi accartocciarle e infilarle nella tasca dei pantaloni. -Vado e torno!- esclamò baciandola nuovamente e correndo fuori.

 

Pepper non riuscì a dire nient'altro, non aveva davvero mai visto Tony così elettrizzato per una presunta notizia, forse ci teneva davvero molto! Si abbandonò all'indietro, sorridendo e poggiando le mani sul ventre.

 

*******************************************************************************

 

Dopo neanche 10 minuti Tony fece ritorno, varcando la soglia della porta con l'oggetto desiderato dentro una bustina di plastica.

 

-Dammi.... un.... momento!- affermò con il fiatone, piegandosi sulle ginocchia.

 

-Perchè hai corso? Ti hanno visto?- domandò lei preoccupata.

 

-Certo che no! Non mi hanno neanche riconosciuto con il mio infallibile travestimento!- affermò, togliendosi gli occhiali e inforcandoli nel colletto della maglia. -Bene... Ho corso fino alla farmacia, comprato questo arnese,- lo tirò fuori dal sacchettino. -sono ritornato il più veloce possibile, ma... ora tocca a te farlo! Credo di aver fatto abbastanza e non credo che con me funzioni!-

 

Pepper rise, mettendosi seduta sul materasso. -Ci penso io, grazie!- Si avvicinò a lui, che le porgeva la scatolina bianca, esitò nell'afferrarla e questo Tony lo notò.

 

-Ehy!- le sollevò il mento, in modo di incontrare i suoi occhi. -Stai tranquilla, ci sono io qui con te!- le disse con un sorriso rassicurante.

 

Lei rispose al sorriso, infine si decise ed andò a riprovare il test.

 

Tony si sedette sul materasso a gambe incrociate e, dopo che la compagna chiuse la porta del bagno, cominciò a torturare un lembo del lenzuolo con le mani. Anche se all'apparenza sembrava tranquillo, dentro di lui si stava scatenando un vero e proprio uragano! L'immagine di lui padre non lo spaventava, bensì lo terrorizzava! Nella sua testa si susseguivano un turbine di domande: Cosa avrebbe dovuto fare? Come si sarebbe dovuto comportare? Che ne sapeva lui di come si facesse il padre se non aveva mai avuto un esempio vero e proprio al suo fianco?

 

Quel turbine di pensieri fu interrotto dal ritorno di Pepper nella stanza. Tony sollevò lo sguardo aspettando una risposta. -Allora? Avevo ragione?-

 

Lei si avvicinò lentamente. -Non lo so, dobbiamo aspettare un po'...- In quella frase Tony percepì un velo di preoccupazione.

 

-Ne vuoi parlare?- chiese lui, Pepper annuì e si sedette di fronte a lui sul letto. La guardò per un paio di secondi con ancora quell'assurdo cappellino in testa, Pepper glielo sfilò scoprendogli una capigliatura che aveva preso una strana piega all'insù.

 

Lei sorrise, passandogli le mani tra i capelli e arruffandogli la zazzera scura. -Mi piacciono i tuoi capelli...- enunciò con spontaneità, forse non riuscendo ad affrontare per prima l'argomento.

 

Tony la guardò negli occhi. -Anche io sono un po' nervoso, non credere che sia fatto veramente di ferro!-

 

-Forse avremmo dovuto parlare di avere un figlio, prima di sospettarlo realmente...-

 

-Bhè... meglio tardi che mai! L'affrontiamo subito! Comincio io!- esclamò, prendendole una mano. -Lo voglio questo bambino... sul serio. Ma devo ammettere che ho un po' di paura.- dichiarò sempre con il sorriso sulle labbra. -La mia vita è cambiata tantissimo in questi anni e il merito è anche tuo. Ho imparato a non pensare solo a me stesso... Adesso siamo io e te e tra nove mesi un piccolo Stark Jr! D'altra parte sarebbe strano essere completamente impassibili a queste notizie, è la prima volta per entrambi e sono sicuro che lo affronteremo nel migliore dei modi!-

 

A quelle parole Pepper sorrise commossa e lo abbracciò forte, non c'erano frasi per esprimere quello che provava in quel momento. Quell'abbraccio valeva più di mille parole.

 

-Non so cosa mi sia preso... non credevo di voler così tanto un figlio. Me ne sono accorta solamente quando ho letto l'esito del test! Non ci avevo neanche mai pensato! È strano anche solo pensare che io e te avremo un figlio, ma allo stesso tempo è meraviglioso!- affermò Pepper sorridendo, ma d'un tratto si spense.

 

-Che succede?- chiese lui preoccupato.

 

-E... e se è negativo?- A quella domanda Tony si mise a ridere sotto gli occhi sbalorditi della compagna.

 

-Non è negativo! È sicuramente positivo! Ti conosco troppo bene, piccola! Comunque se mi sbagliassi, allora sono disposto a riprovarci all'istante!- esclamò più convinto che mai. -Ma è difficile che mi sbagli, perciò prepariamoci ad accogliere un piccolo Stark!-

 

-Piccolo Stark? Chi ti dice che sarà maschio?- domandò per chiarire quell'assoluta sicurezza.

 

-Ovvio che il mio primogenito sia maschio e lo plasmerò a mia immagine e somiglianza!- Pepper alzò un sopracciglio dubbiosa.

 

-Certamente, così oltre a badare ad un bambinone come te dovrò crescere una tua piccola copia! I miei due uomini!- esclamò, scherzando e immaginandosi un plausibile futuro.

 

-Molto spiritosa...- disse in un sussurro, poi poggiò le mani sul materasso, sporgendosi verso di lei, fino ad arrivarle ad un centimetro dalle labbra. -...ma sarà la nostra piccola copia!- E le loro labbra si congiunsero in un bacio speciale proprio come quel momento, che sarebbe restato nel loro cuore per tutta la vita.

 

Una volta staccati da quel dolce contatto tra le loro labbra, Pepper volse lo sguardo verso la porta del bagno. -Credo sia arrivato il momento.- affermò, intrecciando le dita tra quelle delle mani del compagno. Pochi metri la separavano dalla verità, proprio lì appoggiato al lavandino c'era la risposta ai suoi dubbi. Gli occhi cerulei puntati verso quella direzione, inghiottiti in un turbine di pensieri e perplessità.

 

-Vuoi che vada io?- la voce di Tony la fece levare dai suoi pensieri. Pepper si girò verso di lui di scatto, incontrando gli unici occhi capaci di trasmetterle tranquillità e protezione.

 

-No, vado io.- enunciò convinta e si alzò, dimenticandosi perfino di stringere ancora la mano di Tony. Lui la lasciò, scivolando lentamente dalle sue esili dita.

 

Bastarono pochi passi per raggiungere il bagno, prese tra le dita quello strano strumento tecnologico, non avendo però ancora il coraggio di guardarlo. Si girò verso Tony che le sorrise, increspando lievemente l'estremità delle labbra verso l'alto.

 

Inspirò profondamente tanto da riempire completamente i polmoni di ossigeno fino a sentire un leggero bruciore all'altezza del petto. Finalmente prese coraggio, dedicò gli occhi al piccolo schermo e... sul suo delicato viso si dipinse un sorriso.

 

*******************************************************************************

 

Molti mesi dopo...

 

Un vagito fece eco nel silenzio della notte buia e, fino a quel momento, quiete. Pepper spalancò gli occhi incontrando il nero della stanza, si accorse del braccio che le circondava dolcemente i fianchi e la fronte tiepida del marito appoggiata sulla sua schiena.

 

Con leggeri movimenti cercò l'interruttore dell'abajure e accese la fioca luce, cercando sempre di non svegliare il compagno, ma il lamento del piccolo continuò nel silenzio facendo sì che anche Tony si svegliasse.

 

L'uomo si destò dal suo sonno, levandosi seduto con la velocità di una molla, mentre la compagna ancora assonnata cercava di aprire gli occhi.

 

-Tranquilla, vado io.- le sussurrò, sfiorandole con le dita l'esile braccio e lasciandole un tenero bacio sulla spalla. Appoggiò i piedi nudi sul freddo pavimento, fece leva sulle ginocchia e finalmente si alzò per dirigersi verso la culla a pochi metri dal loro letto, sotto la richiesta disperata del pianto del neonato.

 

-Giovanotto! Calma! Sono le tre di notte...- enunciò in un sonoro sbadiglio, raggiungendo la culla sotto la fievole chiarore della lampada e posando lo sguardo sul piccolo.

 

I loro occhi si incontrarono, così simili per la forma ma allo stesso tempo diversi per il colore, e d'un tratto il pianto del bimbo cessò come se quella loro vicinanza l'avesse tranquillizzato.

 

Gli occhioni azzurri colmi di lacrime rivolti verso l'alto e fissi sull'uomo in uno sguardo completamente incantato.

 

-Allora, furbetto?- si appoggiò alla sbarra con i gomiti sotto gli occhi attenti del suo piccolo erede. -Non dirmi che hai fame perchè hai mangiato meno di mezz'ora fa! Allora? Che vuoi?- gli chiese sempre con tono dolce. Come se quelle parole fossero state comprese, il bimbetto di pochi mesi protese le braccia verso l'alto in direzione del genitore.

 

-Ah, è così allora!- affermò, sorridendo. -Non ti va di startene lì solo!- Lo prese tra le braccia, tirandolo su con l'approvazione del piccolo che gorgogliò felice.

 

Pepper si sedette sul materasso poggiandosi alla spalliera del letto, osservando quell'adorabile scenetta. -Portalo qui...-

 

-Lacrime da coccodrillo per essere accontentato e ottenere quello che vuoi... Impari in fretta, piccoletto!- esclamò Tony, mentre si avvicinava al letto e poggiava il bimbo sul materasso vicino alla compagna.

 

-Ed ottiene sempre tutto come qualcuno che conosciamo bene!- affermò lei, riferendosi proprio al coniuge, che sorrise sornione.

 

-Mà... ma! Ma ma ma ma ma...- cominciò Anthony, battendo una manina sul materasso e divertendosi a sentire il suono della sua voce.

 

Pepper sorrise e con una mano si stropicciò gli occhi. -Ecco cosa porta a farlo dormire quasi tutto il giorno: la notte sta sveglio!-

 

-Eh già, Anthony!- disse Tony al piccoletto, che si girò immediatamente verso la sua direzione. Lo prese in braccio, poggiandoselo sulle gambe. -La tua mamma è stanca e non puoi pretendere di averla tutta per te, ci sono anche io qui!-

 

Il bimbo lo fissò come incantato mentre diceva quelle parole, poi gioì felice battendo le mani. -Mamma!- esclamò, girandosi verso la donna e cominciando ad annaspare con le manine verso la madre, che lo accontentò prendendolo tra le braccia e baciandolo affettuosamente sulla fronte.

 

-Il mio angioletto! Per una notte non potresti dormire senza svegliarti ogni mezz'ora? La mamma vuole dormire...- gli disse con tono dolce e sorridendo.

 

-Ma ma ma ma!- ripeté entusiasta, poggiando le sue delicate e paffute manine sulle guance della madre, facendola sorridere.

 

Anche Tony sorrise osservando la compagna e il figlioletto; non c'era niente che lo rendeva più felice. -Perchè non funziona mai quando lo faccio io?-

 

Pepper si girò verso il compagno non capendo di cosa stesse parlando. -Cioè come fa lui!- disse indicandolo con un dito che fu immediatamente afferrato dalla manina del piccolo. -Gliele perdoni tutte!-

 

Lei rise. -A te mancano le guanciotte e gli occhioni da cerbiatto! Vero, Anthony?! Di' al papà che tu sei così carino da incantare tutti quanti!- esclamò, facendo esplodere il piccolo in una gioiosa risata. D'altra parte era vero! Anthony era irresistibile come tutti i bimbi piccoli; la dolcezza fatta persona!

 

-Diventerai un vero playboy, campione! Con dei genitori così belli poi!- enunciò con un pizzico di vanità, continuando a giocare con il piccolo, muovendo il dito avanti e indietro.

 

-Sì sì... Ora però a nanna!- esclamò Pepper alzandosi e dirigendosi verso la culla con indosso una leggera camicetta. Lo poggiò delicatamente sul materassino e subito le lamentele del piccolo cominciarono in un pianto disperato, che portò Pepper a riprenderlo tra le braccia.

 

-No no no... su, non piangere! Adesso troviamo il tuo pupazzetto così non sarai solo.- Anthony smise di piangere non appena fu ritirato su e affettuosamente strinse tra le piccole dita la spallina della maglia della madre, assolutamente non intenzionato a ritornarsene nel suo lettino.

 

Pepper cominciò a guardarsi intorno. Nella culla, sulla cassettiera, sul fasciatoio... Però non trovò nulla. -Dov'è il suo pupazzetto?- chiese a Tony che la guardava disteso sul letto.

 

-Non lo so... Forse è giù in salotto. Prima quando l'ho portato a dormire non l'ho preso, dovrebbe essere nel box.-

 

-Ok, vado a prenderlo. Tu prendi questo ribelle.- disse staccando leggermente il bimbo da sé per passarlo al padre, ma Anthony espresse immediatamente il suo disappunto, lamentandosi e attaccandosi di più al petto della madre.

 

-Ehy! Sta' tranquillo!- lo rassicurò Pepper, carezzandogli la testolina. -Vai con papà.- disse sorridendogli. Alla parola “papà” il bimbo si illuminò in un'espressione trepidante.

 

-Uuuu pà!- affermò con strani versi sporgendosi nella direzione di Tony, che lo prese delicatamente in braccio.

 

-Oh! Ma guarda chi si vede qua! L'approfittatore per eccellenza che mi porta via tutte le attenzioni!- scherzò, alzandolo in alto e facendolo gorgogliare felice.

 

-Prova a farlo addormentare... intanto vado a cercare il peluche.- proferì Pepper, mentre indossava una leggera vestaglia e lasciando i due soli nella stanza.

 

Tony appoggiò il figlio sul materasso, distendendosi su un fianco e sorreggendo la testa con un braccio. -Sai che la tua mamma ha proprio ragione?- Anthony lo ascoltava come ipnotizzato dalla sua famigliare voce, anche se non capiva realmente il senso di tutte quelle parole. -Sei tanto carino...- disse, stupendosi lui stesso di ciò che aveva appena detto. -...e pure simpatico...-

 

Guardò negli occhi il figlio, stupendosi di quello sguardo così colmo di adorazione. -Nessuno mi ha mai guardato così, sai piccoletto?- gli disse, toccandogli la punta del naso con un dito che fu subito aggredito dalle manine del bimbo che lo tennero stretto per non farlo scappare.

 

-Ti devo confessare che mi pare ancora strana questa situazione...- Anthony sollevò lo sguardo, fissandolo con gli occhioni azzurri. Tony titubò nel continuare, sembrava come parlare da soli perchè non poteva rispondergli, ma almeno lo ascoltava. -Intendo dire la nostra situazione. Diciamo che non è un ruolo a me molto affibbiato; quello di papà...-

 

-Papà!- affermò Anthony, indicandolo. Tony sorrise, dopotutto non era una situazione strana... era sempre più speciale giorno dopo giorno.

 

Accompagnata dal silenzio della casa, percorse i corridoi per raggiungere il salotto. Sbadigliò sonoramente e si stiracchiò un po', ormai svegliarsi a quell'ora tarda era di routine. Il piccolo Anthony si svegliava almeno una volta per notte richiedendo la sua poppata notturna e a volte, proprio come in quel caso, richiedeva attenzioni e compagnia, senza la minima intenzione di starsene solo nel suo lettino, solamente il suo adorato peluche lo rilassava.

 

Per questo, in quel momento, la sua ricerca era d'obbligo se non si voleva rimanere alzati fino all'alba. Fortuna che aveva Tony altrimenti non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Eh già! Tony era davvero indispensabile per tenere a bada il piccolo Anthony; anche Pepper inizialmente faticava a crederci, ma era davvero un bravo papà! Fino a pochi anni prima non era in grado di badare neanche a se stesso e invece adesso si era trasformato in un perfetto modello.

 

Aveva un legame speciale con il figlio che era addirittura strano da spiegare. Ogni volta che Anthony era col padre stava tranquillo e restava come rapito per ogni mossa fatta dal genitore. Tony d'altra parte si divertiva con il piccoletto e più volte ci passava il tempo a parlare e giocare, sembravano davvero due bambini.

 

Pepper arrivò in salotto trovando immediatamente il ricercato peluche appoggiato sul divano, se lo rigirò tra le mani, rimirando il giocattolo preferito del bimbo, che naturalmente era un pupazzetto di Iron Man. Tony lo aveva tormentato così tanto con quel peluche che Pepper aveva concluso che anche il piccolo aveva capito che lui fosse Iron Man!

 

Ritornò verso la camera da letto e si soffermò a pensare come la sua vita fosse cambiata così radicalmente nel giro di pochi anni. Era diventata prima moglie poi madre, costruendo una famiglia e tutto questo proprio con Tony. Alla fine quell'uomo, all'apparenza così superficiale e frivolo, era riuscito a rapire il suo cuore e lei, con una certa soddisfazione, poteva affermare di aver conquistato quello di lui. Una delle prove più spettacolari che ritraeva il loro amore era quell'adorabile bambino dagli occhi blu.

 

Varcò la soglia della porta e si ritrovò davanti ad una scenetta abbastanza ambigua. Tony era disteso a pancia in su caduto in un sonno profondo, mentre il piccolo Anthony si reggeva sul torace del padre, giocando con la lucina fioca del reattore nascosta dalla maglietta scura. Poggiava e toglieva ripetutamente la manina emettendo versi di stupore ogni volta del chiarore azzurrino sprigionava la sua brillantezza.

 

-Anthony,- lo richiamò la madre dolcemente. Il cucciolo si girò verso di lei con un sorriso. -alla fine sei stato tu a far addormentare il tuo papà, eh?-

 

-Gu!- emise quel suono come se fosse un'affermazione.

 

Pepper sorrise, avvicinandosi al bimbo e mostrandogli il peluche che attirò immediatamente la sua attenzione.

Quella era realmente la vita che voleva: insieme a loro... Infondo erano proprio i suoi due uomini!

Fine







NdA: Ciao... è dal lontano luglio del 2013 che non mi faccio viva su questo sito... ahimè... prima o poi sarebbe successo anche a me... mi sono innamorata xD e, devo dire la verità: non ci credo neanche se ci ripenso, ma la mia ossessione per Iron Man e soprattutto Robert Downey Jr si è attenuata e livelli estremi. Lasciando perdere ste commedie... vi rubo due minuti per spiegarvi cosa mi ha fatto ritornare: stasera fanno in tv Iron Man e domani il secondo... guardando la pubblicità mi è venuta nostalgia e mi son messa a leggere qualcosina sul fandom, successivamente mi son resa conto di non aver pubblicato tutti gli scritti che avevo fatto e sinceramente mi dispiace tenerli nel pc senza che nessuno possa leggerli... così eccomi qui. Pubblico questi tre capitoli tutti in un botto! e mi fa anche sorridere il fatto che abbia finito questa storia nell'aprile del 2012! Non ricordo assolutamente perchè non l'abbia pubblicata prima xD Il mio pupillo, Anthony Jr, ormai è parte integrante della famiglia nella mia mente e lo amooooo!!! (vi svelo che c'è ancora una ficcy incompleta su di lui e spero di finirla prima o poi... anche se con la facoltà di Ingegneria Civile che ho deciso di prendere non ho vita facile xD) Ora vado a pubblicare anche l'altra ficcy che avanza... cambia leggermente in raiting da questa Verde a ROSSO estremo! Non vi tedio più :) Ringrazio chi ha perso qualche minuto a leggermi spero vi sia piaciuta, come sempre se volete potete lasciarmi una piccola recensione per sapere che ne pensate :) Un Bacione!

p.s. Stasera tutti sintonizzati su Italia1 con Iron man ;)

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