La disavventura di una notte di _K_ (/viewuser.php?uid=287645)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Imprevisti ***
Capitolo 2: *** Ancora imprevisti ***
Capitolo 3: *** Di male in peggio ***
Capitolo 1 *** Imprevisti ***
Imprevisti
All'epoca Naruto Uzumaki era solo un giovane scalmanato che aveva
finito il liceo da appena un anno. La testa la aveva ovunque meno che
sulle spalle e combinava un guaio dopo l'altro. Era distratto,
sboccato, spesso immaturo e, in alcuni casi, logorroico.
Ma
ciò che accadde quella notte non ha nulla a che vedere con i
suoi innumerevoli difetti.
Erano le 00:24
dei un gelido 4 Dicembre e il biondo si accingeva ad uscire
dal pub in cui aveva festeggiato il compleanno di Shikamaru, un suo ex
compagno di classe. il tipo in questione non era mai stato molto
socievole e, nonostante giorni prima lui, Chouji e Rock Lee gli
avessero proposto una festa in grande stile, il ragazzo
preferì una bevuta tra amici in uno squallido locale nella
periferia della città.
Dopo aver
rivolto un ultimo saluto agli altri, aver varcato la soglia della porta
d'uscita e, dopo aver individuato al volo la macchina dello zio Jiraya,
si catapulò fuori facendo una corsa per non rimanere esposto
alle basse temperature. Faceva un freddo tale che naso e orecchie si
arrossarono all'istante, era buio, a malapena conosceva la zona e il
vento era talmente forte che persino tenere gli occhi completamente
aperti risultava fastidioso. Come se non fosse abbastanza, l'effetto
dell'alcol iniziava a farsi sentire parecchio.
Raggiunta la
macchina in pochi secondi, di fretta spalancò la portiera e
si tuffò sul sedile anteriore.
-Sì
sì, so di essere in ritardo, ma guarda che sei tu che ti sei
offerto di venirmi a prendere! E poi, ultimamente non faccio altro che
darti un mano in negozio, rinunciando anche a vivere la mia vita,
perciò ti sarei grato se per stasera chiudessi un occhio.-
Si giustificò tutto d'un fiato mentre cercava di allacciarsi
la cintura. Compiere quel gesto stava risultando parecchio complicato,
probabilmente perchè era più ubriaco di quello
che credeva e, dal momento che Jiraya sicuramente se n'era accorto,
decise immediatamente di giustificarsi, aggiungendo in tono anche
lievemente scherzoso -E sì, ho bevuto un po' troppo, ma non
succede mai, quindi risparmiami la morale per favore. Che poi fatta da
te sembrerebbe una presa in giro dal momento che mandi giù
litri di sakè, eh vecchia spugna?-
Gli diede una
simpatica e sbrigativa pacca sulla spalla senza guardarlo in faccia,
per poi buttare il capo all'indietro e sospirare rilassato, ormai
convinto di averla scampata per quella volta.
-Ma si
può sapere per quanto ne hai ancora?- Sbuffò
annoiata la voce della persona che era al volante. La cosa
più divertente è che la voce in questione non era
affatto di Jiraya e Naruto sbiancò non appena la
sentì, ma quando si girò, il sangue
finì di gelarglisi nelle vene. Non era nella macchina di
Jiraya, bensì in quella di Sasuke Uchiha e quest'ultimo lo
fissava con la classica aria scocciata che aveva sempre avuto.
Fra i due non
scorreva più buon sangue da anni. Lui aveva scelto un liceo
differente da quello che avevano frequentato il biondo e Sakura,
cambiando anche modo di comportarsi. Da quel momento smisero di andare
d'accordo, arrivarono persino a picchiarsi e, gradualmente, persero i
contatti.
-Se non porti
immediatamente le tue chiappe flaccide e termanti fuori dalla mia auto,
giuro che ti strozzo con la cintura che hai tanto faticato ad
allacciare.- Sibilò gelido.
Naruto rise
malignamente.
-Razza di
beota.. Ma chi credi voglia starci in questo catorcio? Me ne vado
volentieri anche perchè, non so se te l'ha mai detto
nessuno, ma c'è un fetore insopportabile quà
dentro, ti consiglio di dargli una pulita quando hai tempo.-
-Guarda che sei
tu che ci sei salito, per me potevi anche morire ibernato lì
fuori, la mia vita non sarebbe cambiata di una virgola.-
Ribattè prontamente lui.
-Ho commesso un
banalissimo errore!- Esclamò piccato, cercando di
difenrdersi.
-Un errore? Ah
sì? Strano, a casa mia si chiama "figura di merda"!-
-Bene, grazie
per la gentile informazione. Per ricambiare potrei dirti come chiamiamo
a casa mia le persone come te!-Fece in tono ironico e alterato, mentre
slacciava la cintura.
-In
realtà non m'interessa affatto, ma se proprio non riesci a
tenere a freno la lingua fa pure! Io sopravviverò..- Lo
sfottè.
-Ma sentilo..
"io sopravviverò"!- Controbattè rifacendogli il
verso, ma lui non parve ascoltarlo. Nel giro di pochi istanti la sua
espressione era cambiata e regolava lo specchietto retrovisore con fare
attento e turbato.
-Merda!-
Esclamò, per poi chiudere tutte le sicure e mettere
immediatamente in moto.
-Ehy, fammi
scendere!-Sbottò Naruto innervosendosi sempre più.
Non capiva che
gli prendesse poichè due secondi prima gli aveva imposto di
andarsene.
-Sta zitto e
allacciati la cintura.- Gli ordinò serio.
-Non ci penso
proprio, questo è un sequestro di persona, potrei
denunciarti!-Gli fece notare l'altro con aria di superiorità.
-Ma per favore!
Neanche un pazzo psicotico cercherebbe di rapirti, sei orribile.-
-Ma senti tu da
che pulpito! E poi si può sapere dove stiamo andando? E
perchè diavolo ci stiamo andando a 80 kilometri orari in una
strada come questa?!- Sbraitò Naruto terrorizzato, mentre i
suoi occhi saltavano dall'indicatore di velocità in continuo
aumento, al paesaggio fuori che scorreva sempre più in
fretta.
-Se solo fossi
un acuto osservatore, avresti notato che ci stanno seguendo.- Lo
informò Sasuke, cercando di mantenere la calma.
Si
voltò di scatto. Un'enorme macchina bianca gli stava alle
calcagna e sembrava non volerli mollare. Il biondo deglutì
spaventato.
-Ma chi cazzo
sono quelli?- Mugolò poi con un filo di voce.
-Tipi con cui ho
degli affari in sospeso.- Disse semplicemente l'altro, ma era ovvio che
quelle misere parole non erano affatto sufficienti. Naruto infatti non
riusciva a stare calmo, si voltava ogni due secondi e non faceva altro
che domandarsi che diavolo avesse combinato l'Uchiha quella volta.
-Ti spiacerebbe
entrare nei particolari?- Gli domandò ansioso.
-In
realtà sì, mi spiacerebbe eccome dal momento che
la cosa non ti riguarda!- Si alterò poi.
-Ecco vedi? E'
quì che sbagli! Potresti dire così se solo non
fossi rinchiuso in questa macchina contro la mia volontà per
colpa tua!!- Ringhiò in tutta risposta, innervosendo
ulteriormente il suo interlocutore, il quale però,
capì che forse il biondo un filo di ragione l'aveva.
-Quanto rompi!!
E' Pain, uno con cui usciva mio fratello. Due anni fa mi sono fatto la
sua ormai ex ragazza e da quel giorno mi odia..- Spiegò.
Naruto si
sentì abbastanza sollevato. Alla fine non era nulla di
grave. Certo, era cosciente che Pain non era proprio un tipo
particolarmente amichevole. Quando entrò in prima media, lui
era all'ultimo anno. Era più grande dei suoi compagni
poichè aveva perso un anno e non era certo uno stinco di
santo, in particolare con i novellini. Una volta un ragazzo, per fargli
uno scherzo gli rubò la merenda e lui lo appese a testa in
giù al palo delle altalene dei giardinetti. Fu shockante per
Naruto venirlo a scoprire.
Però
la storia di Sasuke era diversa. Pain era anche amico di suo fratello e
lui non c'entrava niente. Tutto sarebbe filato liscio.
-Ah ma allora
basterà chiarire la questione! Magari volerà
qualche pugno, ma poi la situazione tornerà tranquilla.-
Sospirò infine sollevato.
Sasuke
però non si decideva a fiatare e ciò lo fece
turbare nuovamente.
-In
realtà vuole anche che gli dia 73.399,806 yen.-
l'Uzumaki
strabuzzò gli occhi, si voltò di scatto e
imprecò prepotentemente ad alta voce.
-Cosa?! Per
quale losco motivo vuole tutti quei soldi?!- Urlò basito.
-Tempo fa ho
comprato grandi quantità di erba che non ho pagato.-
Ammetteva il
tutto con talmente tanta calma, che quasi sembrava innocente.
-Ma sei fuori!?
Non è che "vuole che tu gli dia" quei soldi, in
realtà "tu DEVI" dargli quei soldi!!- Lo corresse con voce
strozzata.
Sasuke
sbuffò buttando gli occhi al cielo e, senza rispondergli,
tornò a concentrarsi sulla guida. Imboccarono uno stradone
trafficato, in cui finalmente, dopo trenta minuti di corsa sfrenata,
riuscirono a seminarli. Nel caos, Naruto si era anche dimenticato di
avvertire lo zio che sarebbe tornato da solo a casa e per rimediare,
gli mandò un sms. Era l'una e mezza di notte, non sapeva
nemmeno dove si trovasse e iniziava anche ad avere un leggero sonno.
-Che razza di
posto è questo?- Domandò sbadigliando.
Sasuke guidava
con la sua solita faccia seria. Quel ragazzo era di
un'inespressività disarmante. Persino mentre li inseguiva
quel pazzo a cui doveva dei soldi, sul suo volto non c'era stato alcun
segno di serio turbamento.
-Possibile che
tu non sappia dove siamo? Dio mio! Ma dove hai vissuto finora? In una
campana di vetro?- Fece, scortese come di suo solito.
-La tua simpatia
è paragonabile a quella di un pugno nel didietro.-
Sbuffò Naruto.
Ma comunque, lui
non ricordava di aver mai percorso quelle vie. Eravano usciti da circa
venti minuti dallo stradone principale in cui si erano liberati di Pain
e i suoi comnpagni e sembrava stessero attraversando un altro malfamato
quartiere di periferia. Il paesaggio non variava metro dopo metro: era
pieno di palazzoni grigi pieni di piccoli balconi, pochi bar notturni,
night club a palate e parecchie persone in giro. Il più
normale che videro portava sulle spalle un grosso sacco nero per
l'immondizia e per fortuna, nessuno dei due seppe mai cosa c'era dentro.
-E' tutto molto
bello, davvero. Queste palazzine di notte hanno un'aria talmente
suggestiva da farmi commuovere, ma ti sarei grato se mi riportassi a
casa.- Disse Naruto in tono sarcastico.
-Smettila di
piagnucolare, appena potrò ti ci porterò.-
Sbuffò Sasuke, fin troppo speranzoso di zittirlo.
-Uchiha, non sto
scherzando. Domani ho anche la sveglia alle sei, devo andare al lavoro
tutto il giorno e poi portare Hinata a cena fuori. Tra l'altro, non ho
ancora deciso il posto, perciò fammi il favore di riportarmi
indietro!-
Oramai aveva
persino iniziato ad implorarlo e, nella sua testa, riecheggiava il
rumore del suo orgiglio che andava in frantumi.
-Hinata? Hinata
Hyuga? State insieme?- Chiese l'Uchiha attonito.
-Sì..
Perchè quel tono sorpreso?- Fece offeso.
-Oh poveretta!
E' una così brava ragazza, come puoi farle questo?!-
Ecco.. Aveva
anche iniziato a rimproverarlo per aver trovato una compagna.
-Tsk! Almeno io
l'ho trovata una bella donna che amo e che ricambia i miei sentimenti!-
Lo sfottè, ridendo di gusto.
-E chi ti dice
che io non l'abbia trovata?-
Con sufficienza
Naruto gli poggiò una mano sulla spalla.
-Dai, non
c'è bisogno che tu faccia il misterioso. Prima o poi una in
grado di sopportare il tuo ego mestruato la troverai.-
-A quanto pare
Sakura non te ne ha mai parlato.. E pensare che ormai è
quasi un anno che stiamo assieme.- Sospirò Sasuke, gelido
come la notte in cui erano immersi.
Naruto si
pietrificò. Era impossibile che ciò che diceva
l'Uchiha fosse la verità. Lui vedeva Sakura regolarmente e
non gli aveva mai parlato di una relazione con lui.
-Smettila di
scherzare, Sakura era davvero innamorata di te anni fa.- Lo
rimproverò.
-E chi scherza?
E poi, mi permetto di correggerti: Sakura è SEMPRE stata
innamorata di me.-
Naruto si
sentì smarrito per qualche minuto, però, quello
che Sasuke diceva combaciava perfettamente con gli eventi accaduti
negli ultimi mesi. Era infatti capitato spesso che la rosa non potesse
partecipare alle loro uscite di gruppo perchè "troppo
impegnata". E pensare che Hinata gli aveva pure detto "Sento odore di
uomo.", ma lui non ci aveva badato più di tanto.
-Con quale
fierezza pronunci tale frase. Spero lei ti picchi come faceva con me
alle medie, te lo meriti proprio.- Rise nervosamente il biondo,
tentando di mascherare la sorpresa.
Viaggiarono per
ancora una ventina di minuti, finchè Sasuke non
accostò in un parcheggiò quasi privo di
illuminazione, in cui vi erano solo tre auto, e circondato da palazzi
ed erbacce. Lo vide slacciarsi la cintura con aria assorta.
-E ora dove
vai?- Sbuffò il biondo, ormai parecchio stufo.
Sasuke non
rispose e scese dalla vettura, andando a bussare sul vetro di una delle
auto parcheggiate.
Incuriosito,
Naruto aprì la portiera, venendo travolto da una folata
divento gelido.
Dal finestrino
di affacciò un ragazzo albino dall'aria strafottente.
-Suigetsu dove
sono i soldi?- Domandò Sasuke, serio.
-Li ho dati a
Jugo, pensavo vi foste già incontrati al Silence.-
Sasuke era
visibilmetne alterato.
-Ma che diavolo
hai dentro la testa, un fungo mucillaginoso? Dio mio, Suigetsu! Sai
bene che non vado più in quella discoteca da mesi, per quale
ragione hai dovuto mandarlo lì?! Pain e i suoi mi hanno
seguito per quasi una mezz'ora stasera!- Sbraitò, passandosi
una mano fra i capelli.
-Oh andiamo,
rilassati. Da quì non ci metti niente a raggiungerlo.- Gli
fece notatre il ragazzo.
-Suigetsu, sono
OTTANTA kilometri, se non di più!- Lo rimproverò,
in preda ad un esaurimento.
Dopo quella
frase, Naruto sbiancò e non udì più
nulla. E quando Sasuke tornò in macchina, palesemente fuori
di sè, luinica cosa che il biondo seppe dire, in tono
esausto e con lo sguardo perso nel vuoto, fu semplicemente -Ottanta
kilometri.-
_______________________________________________________________________________________________________
Rovistando negli oscuri meandri del mio computer, ho ritrovato..
Questo. Gli ho dato una sistemata e ho "ben" pensato di pubblicarla.
Non è lunga, saranno sì e no 3 o 4 capitoli, ma
come al solito spero di non aver fatto troppi disastri. So che dovrei
aggiornare altre cose, ma questa.. bhe.. Era praticamente
già pronta.
E tu, caro lettore, se sei arrivato fin quì, meriti come
minimo un sincero grazie detto col cuore. In senso metaforico
s'intende. non che io non voglia dirtelo fisicamente con il cuore, solo
che non ne sono in grado, quindi ti prego ti accontentarti, per ora..
A presto (si spera?) giovani!!
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Capitolo 2 *** Ancora imprevisti ***
Ancora imprevisti
Si erano ormai
fatte le due e i ragazzi erano rimasti in silenzio per tutto il tempo.
Naruto aveva due occhiaie spaventose, un principio di nausea dovuto
alla guida spericolata dell'Uchiha e ai postumi che iniziavano a farsi
sentire, e come se non bastasse, la frustrazione di un sonno che non
avrebbe potuto consumare per ancora un bel po'.
Al contrario,
Sasuke sembrava stesse per esplodere della rabbia. guardava la strada
con occhi iniettati di sangue e stringeva il volante talmente forte che
le sue mani erano ormai bianche.
-Posso sapere
cosa ci hai fatto con tutta quell'erba?- Mugolò Naruto,
esausto.
-No.-
-Fottiti.-
-Bene.-
-Sei orgoglioso
da far schifo, sai?- Gli fece notare Naruto, mantenendo a stento la
calma.
-E tu sei come
un moccioso iperattivo. Non chiudi mai il becco e ti agiti in
continuazione. Mi irriti.- Rispose Sasuke.
-E' quel tuo
brutto grugno che mi fa diventare così!- Esclamò
il biondo.
-No,
è che non sai cosa sia l'autocontrollo!-
Stavano
percorrendo quella che Sasuke aveva definito "scorciatoia". Era una
via deserta, scura, circondata da antichi palazzi diroccati e
alberi spogli, il tutto illuminato unicamente dalla spettrale luce
bianca della luna piena e da quella degli abbaglianti. Il sentiero era
ricoperto di sassi e la macchina non faceva altro che sballottarli a
destra e a manca, finchè non si sentì un rumore
che fece sobbalzare i due. Dopodichè l'auto si
fermò. Avevano entrambi gli occhi fuori dalle orbite e la
mascella serrata. Naruto rabbrividì mentre il battito
iniziava a farsi irregolare. Odiava le "scorciatoie". Mica per
chissà quale motivo, ma semplicemente perchè non
erano mai veramente scorciatoie.
-Merda.-
Sibilarono all'unisona.
Il pensiero che
qualche creatura proveniente dal mondo paranormale abitasse quei luoghi
aveva sfiorato la mente di Naruto più e più
volte, ma era riuscito a scacciarlo grazie alla consolazione di essere
su un'auto in movimento.
-Cos'è
stato?- Sfiatò il biondo, cercando di nascondere
l'inquietudine.
-Accidenti,
abbiamo bucato!- Esclamò Sasuke, tirando un pugno al
cruscotto.
Naruto
abbozzò un sorriso, che svanì non appena l'altro
scese dall'auto per controllare.
Rimase immobile
sul sedile, finchè un forte urlo, seguito da un'imprecazione
non lo fecero sobbalzare. Di corsa si slacciò la cintura
schizzandò fuori dall'auto urlando -Che c'è?!-.
Sasuke guardando
il suo volto pallido, impreco di nuovo.
-Non dirmi che
hai paura del buio! Accidenti non è possibile, tra un po'
prendi la pensione, e hai ancora paura del buio!- Esclamò
esasperato e incredulo. Ma in fondo, molto in fondo, così
tanto che nemmeno sapeva dove, era anche leggermente divertito.
-Io NON ho
affatto paura del buio! Ma sai, siamo in questa specie di radura
deserta, senza neanche un faro della luce, lontani da tutto e da tutti,
con una gomma a terra, alle tre e mezza di una notte di Dicembre.. Io
sono UMANO! Sei tu che dovresti preoccuparti se tutto ciò
non suscita un minimo di terrore in te!- Esclamò Naruto,
gesticolando.
-Sei proprio una
mammoletta.- Sospirò in torno disgustato.
-Tieni chiuso
quel forno che hai al posto della bocca, Uchiha! Piuttosto, vedi di
chiamare qualche tuo conoscente per farci venire a prendere!-
Sasuke lo
fulminò con lo sguardo mentre si frugava nella tasca dei
jeans per prendere il cellulare. Con un gesto fulmineo
sbloccò il display e digitò un numero.
-Pronto?
Kabuto?- Iniziò.
-Sì..Sì
Sono Sasuke.- Fece buttando gli occhi al cielo, scocciato.
-Senti, sono con
Uzumaki e siamo.. No.. No Kabuto, non è diventato il mio
"amichetto".- Sbuffò, mentre Naruto scuoteva il capo
rassegnato.
-Oh merda quanto
parli pure tu, ascoltami un attimo!! Abbiamo una gomma a terra e siamo
nel tratto di strada erboso per andare asl Silence, quello di cui non
ricordo mai il nome. Ti spiacerebbe darmi una mano? Ti pago il
doppio... Eh? Il quadruplo? Ma sei matto?!-
Naruto
tirò un respiro di sollievo solo quando sentì
l'Uchiha pronunciare la frase -E va bene. A fra poco.- a denti stretti.
-Non pensavo
fossi ancora in contatto con lui.- Fece il biondo, a cui non era mai
andato a genio.
-Dopo aver
lasciato la scuola ha aperto un'officina con un tale dalla pelle
diafana, gli occhi allungati, la parlata serpentina e i capelli neri,
chiamato Orochimaru. Questo tipo non fa altro che pompare Marylin
Manson a tutto volume alle ore più impensabili.-
Spiegò Sasuke, poggiando la schiena al cofano della macchina.
Naruto fece una
smorfia di disgusto.
-Raccapricciante.
Non mi sorprende che tu sia entrato in confidenza con tipi del genere.-
Commentò poi, sistemandosi anche lui nella stessa posizione
del ragazzo.
-Non sei
spiritoso.- Asserì il moro.
-Però
sono sincero.-
Sasuke
chinò il capo. Aveva un'espressione insolitamente
malinconica. I suoi occhi che di solito osservavano tutto con aria di
superiorità, in quel momento erano più tristi che
mai.
-Hai ragione..
In tutti questi anni non ho fatto altro che commettere sciocchezze, una
dopo l'altra, senza fermarmi mai. Ne ho conosciuta di gente brutta, ne
ho viste di cose orrende. Il fatto è che non riuscivo a
staccarmi da quell'ambiente adrenalinico.-
Naruto ascoltava
con attenzione ogni singola parola. Sasuke Uchiha stava per la prima
volta tirando fuori i suoi sentimenti, stava mettendo da parte
l'orgolio.
-Sono un
idiota..- Aggiunse infine esausto, strofinandosi gli occhi.
Il biondo non
sapeva cosa dire, era esterrefatto. Vide il cupo volto di Sasuke
voltarsi appena verso di lui e lentamente cambiare espressione. Gli
occhi si spalancarono, il suo corpo tremava, mentre boccheggiava nel
tentativo di dire qualcosa. Fu questione di un secondo prima che
lanciasse un urlo terrorizzato, facendo sobbalzare il ragazzo.
-Dietro di te!!-
Esclamò poi con voce strozzata.
Naruto si
voltò in preda alla paura, indietrggiando rapidamente di ben
due metri, finchè non si accorse che alle sue spalle non
c'era assolutamente nulla.
-Ovviamente
scherzavo. TU sei un idiota.- Lo sbeffeggiò Sasuke,
scrollando le spalle.
Lo spavento che
Naruto si era preso era stato forte a tal punto, che fu sinceramente
felice che si trattasse solo di uno scherzo. Tuttavia non aveva
intenzione di fargliala passare liscia.
-Sei un
bastardo!- Esclamò in preda alla collera.
-Grazie, lo so.-
-E non era un
complimento!-
-Punti di vista.-
Finalmente, in
lontananza scorsero il furgoncino bianco guidato da Kabuto, che
accostò affianco a loro.
-Ma che bello
vedervi nel cuore della notte!- Esclamò con fastidiosa
ironia il ragazzo, scendendo dalla vettura e tendendo le mani a mo di
di abbraccio verso Naruto.
-Uoho Josephine,
tieni a bada i tuoi bollenti spiriti!- Lo prese in giro il biondo,
evitando il gesto di finto affetto che gli era stato rivolto.
-Piuttosto, vedi
di cambiarci la gomma il prima possibile che dobbiamo arrivare al
Silence.- Sbuffò Sasuke.
-Come no. E'
questa la lady?- Chiese, accarezzando il cofano dell'auto. E dopo che
Sasuke ebbe annuito, di mise al lavoro.
-La "lady"? Ma
questo è scemo proprio.- Commento Naruto a bassa voce, ma
Sasuke gli diede una gomitata.
-E' uno che ci
fa. Fa sempre così in officina. Si comporta da stupido per
imbrogliare più facilmente i clienti.- Gli spiegò
piano.
-E' disgustoso,
ma comunque lui ti conosce, per quale ragione si comporta
così anche con te?-
-Deformazione
professionale.- Sussurrò Sasuke.
-Equivale a dire
che è stupido.- Fece Naruto, innervosendosi.
-Ti dico di no,
io lo conosco!- Controbattè Sasuke, cercando di non farsi
sentire.
-Bhe tra uno che
ci è davvero e uno che fa finta di esserlo, solo che poi non
riesce a fare a meno di esserlo, non c'è molta differenza!-
-Taci, ti dico
che ci è e basta! E vedi di stare zitto!- Lo
rimproverò Sasuke stizzito.
Non appena
Kabuto ebbe finito, Sasuke dolente pagò, e finalmente, i due
poterono ripettersi in viaggio.
-Mi raccomando,
poi fammi sapere com'è andata!- Esclamò Kabuto
con un sorriso e agitando la mano a mo di saluto dal finestrino.
-E' proprio una
testa calda.- Commentò Naruto dopo che furono ripartiti,
incrociando le braccia e gonfiando il petto con fare di
superiorità.
-Smettila! E
prega che non ti abbia sentito!-
Finalmente
riuscirono a superare il tratto erboso, uscendo su di una grande
strada. Naruto tirò un sospiro di sollievo e finalmente
riuscì a rilassarsi. Guardando dal finestrino scorgeva
negozi di sottomarche, imbocchi per arrivare in quartieri malfamati,
entrate di discoteche aperte tutta la notte, di tutto. La
notte era davvero piena di vita, al contrario di quello che solitamente
si suol dire.
Tutto a un
tratto però, le sue riflessioni vennero interrotte dallo
stesso identico rumore che sentirono nella scorciatoia che Sasuke aveva
deciso di prendere, seguito anche stavolta dal faermarsi dell'auto.
-Non
è possibile..- Mormorò l'Uchiha, cercando di
trattenere la collera e uscendo di corsa dalla macchina.
-Quel figlio di
puttana lo ammazzo quando lo vedo!- Gridò, mentre Naruto lo
raggiungeva.
-Ma questo
è impossibile! Abbiamo bucato di nuovo?!- Esclamò
l'altro.
Sasuke era chino
affianco alla gomma, osservandone ogni singolo particolare.
-Io ti avevo
detto di non parlar male di Kabuto..- Sibilò il moro,
rabbuiandosi più che mai.
-Non capisco
cosa intendi.- Ammise Naruto, rimanendo impassibile.
Sasuke si
voltò di scatto, sventolando davanti al volto del ragazzo un
pezzo di carta con su scritto "Sarò anche stupido, ma ho un
buon orecchio" e una faccina sorridente. Il post-it era stato incollato
per bene affianco la gomma della macchina di nuovo a terra. Naruto
spalancò la bocca incredulo.
-Non posso
crederci! Non esistono persone così vili!!-
Boccheggiò.
-Sei uno
stupido! Se ti dico di fare una cosa, c'è sempre un motivo
valido dietro!- Lo rimproverò Sasuke, che ormai sembrava
sull'orlo di una crisi nervosa.
-Magari sarebbe
stato meglio se tu mi avessi detto direttamente il motivo invece di
fare tanto il prezioso, no?! Piuttosto, ora che facciamo?-
Sasuke parve
riprendere lucidità e dopo aver sospirato, disse -Chiamiamo
un carro attrezzi, non possiamo mica lasciarla quì.-
Detto
ciò si frugò nelle tasche, tuttavia,
ciò che tanto cercava non c'era. Impallidì,
iniziando a cercare con ancora più foga anche nella macchina.
-Ma che ti
prende?- Chiese Naruto, confuso.
-Quel roito mi
ha fregato il cellulare!- Spiegò, in preda all'agitazione.
Naruto scosse il
capo, ghignando leggermente e ridacchiando.
-Ma guarda un
po' il grande Sasuke Uchiha che non sa più cosa fare.- Lo
sbeffeggiò.
-Dai, per
stavolta ti presto il mio.- Aggiunse con sufficienza, aprendo l'altra
portiera e infilando la mani nelle tasche del cappotto che si era
sfilato quando erano ripartiti. Tuttavia, fu inevitabile che anche lui
assumesse la stessa espressione dell'Uchiha, dal momento che anche il
suo telefono era scomparso.
Il loro sguardi
s'incrociarono e il moro capì all'istante l'accaduto.
Entrambi si abbandonarono a peso morto sui rispettivi sedili, esausti
da quella serata. Non avevano neanche più la forza di
arrabbiarsi, tantomeno di cadere in preda a qualsiasi tipo di emozione.
-E adesso?-
Chise Naruto, sospirando.
-Dobbiamo
trovare il modo di arrivare al Silence..-
-E quanto manca
ancora?-
Dal silenzio che
era calato, Naruto intuì che la distanza era ancora
parecchia.
-Una quarantina
di kilometri.-
Quelle parole
furono peggio di un pugno allo stomaco e Naruto si passò
entrambe le mani sul volto, esausto.
-Come diavolo ci
arriviamo?- Mormorò poi.
-C'è
un solo modo..-
Bah.. Io appaio e scompaio un po' a mio piacimento. Sono talmente
infame che non provo neanche a giustificarmi, anche perchè
non sarebbe interessante. Ad ogni modo, rieccomi! Lo dico
perchè so che non lo avevate notato... Uhuh. Come al solito
ringrazio chiunque recensisca, aggiunga alle preferite e quant'altro,
chi legge, chi giustamente mi ignora, chiunque! Siete sexy. Tutti voi.
Nessuno escluso.
A presto giovani!
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Capitolo 3 *** Di male in peggio ***
Di male in peggio
Si sarebbe aspettato di tutto da Sasuke Uchiha, tutto.. All'infuori di
quello.
Alle tre e mezza
del mattino del 5 Dicembre, due diciannovenni si trovavano sul lastrico
di una strada nella speranza che qualche buon'anima sostasse e gli
desse un passaggio, anche per un breve tratto, con la speranza di
raggiungere il Silence prima dell'alba. C'erano due cose urgenti da
fare: prendere i soldi che Suigetsu aveva consegnato a Jubo e trovare
un telefono per chiamare un carroattrezzi e far rimuovere la macchina.
Naruto e Sasuke l'avevano spinta fuori dalla strada sudando sette
camicie, obbligati a lasciarla lì. Nonostante fosse persuaso
che se se ne fosse andato non avrebbe più ritrovato l'auto,
l'Uchiha fu costretto ad allontanarsene.
-Non ne posso
più, si può sapere perchè non si ferma
nessuno?- Sbuffò Naruto, tremante per il freddo.
-Prova a mettere
in mostra la mercanzia.- Rispose l'altro sarcastico, strofinandosi le
mani nel tentativo di scaldarle.
-Disgustoso..-
Commentò l'altro. -Posso chiederti una cosa?
Cioè, aspetta.. Te la chiederei anche se mi dicessi di no,
quindi tantovale che lo faccia subito.-
-Quanto parli..-
Piagnucolò l'Uchiha.
-Lo faccio per
una buona causa. Comunque, da quanto tempo devi quei soldi a Pain?-
Domandò l'Uzumaki.
-Circa tre
mesi.- Rispose semplicemente Sasuke, con calma glaciale.
Naruto
sussultò.
-E cosa ti
farebbe se ti incontrasse ora?-
-Non saprei. Lui
è uno che non ha mezze misure.-
Il biondo
deglutì.
-Fantastico.-
Concluse poi, sarcastico.
Pochi istanti
dopo, finalmente scorsero un'altra macchina, che con loro sorpresa, si
fermò. il finestrino si abbassò, rivelando il
volto ossuto di un ragazzo albino, con gli occhi fuori dalle orbite e i
capelli, dello stesso colore della luna, piatti e pettinati
all'indietro. Affianco vi era un altro individuo incappucciato e con il
volto coperto da un fazzoletto.
-Possiamo
esservi utili?- La voce dell'albino era roca, poco raccomandabile.
-Dovremmo
arrivare al Silence, ci dareste un passaggio?- Chiese Sasuke con
disinvoltura.
Naruto dal canto
suo iniziava a provare una strana sensazione.
-Che dici
Kakuzu? Li facciamo salire?- Fece sprezzante.
-Fa come ti
pare, Hidan. Tanto siamo diretti lì anche noi, no?-
Sbottò l'altro, visibilmente innervosito.
Hidan
ghignò e dopo averli squadrati dalla testa ai piedi, fece
-Prego..-.
I due si
accomodarono sui sedili posteriori. Naruto era rigido come il tronco di
un albero, cercava persino di respirare il meno possibile sperando che
si dimenticassero della sua presenza. Sasuke invece giaceva stravaccato
e con la solita aria sfacciata.
-Come mai da
queste parti in queste condizioni? Guardate che mica ci si arriva a
piedi.- Chiese Kakuzu.
-La nostra
macchina si è guastata.- Tagliò corto Sasuke.
-Che sfortuna..-
Cigolò Hidan sarcastico, guardando il loro riflesso nello
specchietto retrovisore e ridacchiando.
-Sai mi ricordi
un nostro amico, tu con i capelli neri.- Fece poi.
Sasuke rimase in
silenzio, parecchio scocciato dall'atteggiamento del ragazzo.
-Vero Kakuzu?
Sembra Itachi?- Insistè.
-Ma che vuoi che
ne sappia io? Stai sempre a ciarlaredi cose futili, Hidan. Chiudi il
becco e guida, non voglio arrivare tardi anche oggi. L'ultima volta
Pain se l'è presa anche con me e sai che noie mi da quando
si arrabbia!- Si spazientì l'altro.
I capelli dei
due ragazzi dietro si rizzarono. Mentre Naruto si chiedeva per quale
losco motivo il fato gli avesse giocato un tiro così
mancino, Sasuke, oltre ad essere colpito da un fastidioso tic
all'occhio, iniziò a ponderare un piano di riserva. Tuttavia
non potevano chiedergli di scendere altrimenti si sarebbero
insospettiti. Lanciò un'occhiata al volto di Naruto, ormai
di un colorito giallastro. L'altro mosse di pochi millimetri il capo,
paralizzato dalla paura.
-Ehy vedi di
calmarti, sai che i maleducati mi fanno inalberare. Ad ogni modo negli
ultimi giorni Pain era nervoso per via di quel marmocchio, ma credo che
a quest'ora l'abbia già sistemato, quindi non c'è
bisogno di scaldarsi tanto!- Sbottò l'albino.
Arrivato a quel
punto, anche l'impavido Sasuke iniziò a provare timore.
Kakuzu intanto
non lo degnava nemmeno di uno sguardo.
-Mi stai
ascoltando?- Insistè Hidan.
-No, il fatto
che tu conosca il significato della parola "inalberare" mi ha
distratto.-
L'albino
mandò gli occhi al cielo e ignorò il compagno.
La macchina di
Hidan puzzava di fumo, tuttavia era ben tenuta e pulita. Non che ai due
ragazzi sui sedili posteriori interessasse. Loro avevano ben altro a
cui pensare. Per arrivare a destinazione non mancava molto, ma se solo
i due "amici" di Pain li avessero scoperti, bhe.. Probabilmente non lo
avrebbero neanche più rivisto il Silence.
-Hidan accosta.-
Gli ordinò Kakuzu.
-Vedi di non
darmi ordini.- Il tono dell'albino era diventato minaccioso.
Probabilmente la frecciatina che Kakuzu gli aveva fatto prima riguardo
la sua conoscenza del vocabolario non gli era piaciuta.
-Quanto rompi!
Devo pisciare..- Sbuffò l'altro annoiato.
-Te la tieni!- E
infatti continuava ad inveirgli contro.
-Dai, guarda che
se ti fermi non dirò a Pain di quella volta in cui ci hai
provato con la sua donna.- Lo minacciò indirettamente,
dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
Hidan
digrignò i denti, per poi accostare all'entrata di un vicolo
stretto e buio.
-Svuotati pure
la vescica, vile.- Sibilò a denti stretti.
-Grazie, sei un
amico.- Fece l'altro soddisfatto, uscendo dall'auto e sparendo nelle
tenebre.
Innervosito
dalle parole di Kakuzu, anche l'albino decise di scendere. Si
frugò in tasca, prese il pacchetto di sigarette e se ne
accese una, vagabondando attorno all'auto. Il ragazzo daicapelli
bianchi era di suo molto fumino. Gli bastava poco per andare su tutte
le furie. Per Kakuzu non era un problema, lo conosceva benissimo, ma
per i due passeggeri rimasti in silenzio, sentirlo borbottare a bassa
voce, da solo, al buio, mentre scorrazzava per il piazzale in cui
avevan osostato, fu un po' inquietante.
Naruto
guardò Sasuke.
-E' il momento.-
Sussurrò piano.
-Eh? Di fare
cosa?- Chiese l'altro, nervoso e confuso.
-Di darcela a
gambe, ovviamente! Se ci scoprono quelli ci fanno secchi.-
Sussurrò a denti stretti il biondo a voce sempre
più bassa.
-Non ci penso
proprio! Dobbiamo passare inosservati!- Insistè l'Uchiha.
Ma
cambiò idea non appena Hidan, ormai stufo di attendere
urlò a gran voce -Se non ti sbrighi giuro che ti ammazzo,
Kakuzu! Lo giuro!-.
-Ok andiamo.- Si
convinse Sasuke.
E pian piano
sgattaiolarono fuori dall'auto con passo felpato e tremante. Corsero
per diversi metri, nascondendosi poi dietro un palazzo.
Non appena
Kaukuzu tornò all'auto, dopo che Hidan si fu lamentato a
dovere, decisero di ripartire. Ma prima di ciò, non poterono
non accorgersi che i sedili posteriori erano vuoti.
-Ma dove sono
andati a finire?- Chiese Hidan, sospettoso.
Kakuzu neanche
si girò a guardare.
-Ma
che vuoi che me ne freghi? Metti in moto che non abbiamo tempo da
perdere.- Cantilenò l'altro, fin troppo seccato.
Hidan era, per
carattere, un tipo che dubitava di tutto. Anche quando non ce n'era
realmente bisogno. Guidava in silenzio, mentre Kakuzu continuava a
lamentarsi sulla lunghezza del tragitto che stavano affrontando.
-Non ce la
faccio più. Odio questo sedile, odio la tua macchina e anche
questo periodo del cavolo.- Brontolava, ciondolando un poco. -E' una
vita che non vedo una donna, il giro non va bene e i soldi non
arrivano. Un vero schifo..- Aggiunse amareggiato. -E poi Pain sta
peggiorando. Passa tutto il tempo a lamentarsi di tutto, sai credo che
le cose non vadano tanto bene con Konan.. Lo sapevo che non poteva
permettersela una donna di quel calibro. Ora è stressato
perchè non riesce a starle appresso e se la riprende con noi
perchè..-
Ma Hidan
inchiodò di botto facendo slittare il compagno in avanti.
-Che diavolo ti
prende?!- Sbraitò quindi.
Hidan aveva il
volto illuminato da una luce sinistra.
-Ho capito chi
era quel moccioso..- Sibilò poi.
-Parli di quello
di prima?! Ancora ci stavi pensando?!-
Hidan si
voltò a guardarlo.
-Quello era il
fratello di Itachi, te lo dico io! Tutto torna!- Esclamò
poi, su di giri.
Kakuzu
sbuffò sonoramente.
-Senti, so bene
che puoi essere frustrato. Sono due giorni che facciamo avanti e
indietro per il paese, non abbiamo chiuso occhio e le occhiaie sulla
tua carnagione..- Sospirò -..Sono orribili, si vedono ancora
di più, Dio mio! Ti prego fatti una dormita che non ti si
può guardare!- Fece poi esasperato, non riuscendo a mentire.
Hidan scosse il
capo, innervosito.
-No, no! Allora
Kakuzu, sto per dirti due cose, ok?- Parlò molto lentamente,
scandendo bene ogni parola, dando indirettamente dello stupido al
compagno, riuscendo finalmente a pareggiare i conti per poco prima.
All'altro ovviamente non importò.
-Come prima
cosa, mi permetto di ricordarti come si costruisce un discorso: si pone
il soggetto di esso al principio, poi ne segue la spiegazione
ed infine, ma solo se se ne sa abbastanza, si possono aggiungere
commenti e considerazioni personali. Le digressioni sono ammesse solo
se non portano i partecipanti alla conversazione a chiedersi quanto
pigro potesse essere l'inventore dei taglia carta, quando il fulcro del
discorso era, che so? La nomina del Primo Ministro del paese! E questa
è una cosa che tu non sei in grado di fare!- Lo
rimproverò, sfinito.
-Hidan sei
seccante..- Sbuffò l'altro, saturo dei deliri del compagno
di viaggio.
-Seconda cosa!-
Proseguì, alzando la voce. -Non sono pazzo, tantomeno
stanco. Quante volte il mio intuito ha sbagliato?-
In quel caso
Kakuzu parve non pensarci su due volte.
-Mai..- Rispose
pensante.
-Esatto! Mai!-
Ci fu un attimo
di silenzio, finchè Kakuzu non prese il telefono e
ghignando, prese a cercare sulla rubrica il nome di Pain, per poi
avviare una chiamata con lui.
--
Un brivido
percorse la schiena di Naruto mentre, affianco a Sasuke, camminava a
passo svelto fra i vicoli di Tokyo. Diciamo per loro fortuna, il
passaggio che gli era stato dato gli aveva permesso di attraversare
buona parte del tragitto, ma il biondino non sembrava comunque contento.
-Uchiha.- Lo
chiamò
L'altro lo
ignorò deliberatamente.
-Uchiha!-
Insistè poi.
Sasuke, che
glistava camminando avanti si girò esasperato.
-Che vuoi!?-
Ringhiò poi, in preda a quella che potremmo tranquillamente
definire crisi di nervi. Cosa che fece irritare ulteriormente l'altro
ragazzo.
-Oh, ci mancava
solo che iniziassi a dare di matto. Ma è fantastico! Questo
deve essere il mio giorno fortunato!- Esclamò, fingendosi
eccessivamente emozionato.
-Aspetta,
aspetta, aspetta!Tu è da quando siamo partiti che dai di
matto!- Gli ricordò Sasuke.
-Io sono stato
RAPITO! Tu ti trovi in questa situazione perchè sei un
delinquente! Il fatto che tu mi abbia RAPITO ne è la prova.-
Lo accusò, mentre riprendevano a camminare a passo svelto.
-Ancora con
questa storia del rapimento? Guarda che sei solo un plebeo con uno
stipendio che a malapena sfiorerà la cifra che
quì in Giappone è considerata nella media! Non
sei un genio, anzi, non sei neanche intelligente, non sei il figlio di
qualche pezzo grosso che potrei ricattare, insomma, per quale ragione
avrei dovuto volerti rapire!?-
-Ah non so, non
ho una mente criminale come la tua.- Lo provocò il biondo.
Ormai erano alla
frutta. E come biasimarli? Le cose andavano di male in peggio, per di
più non sapevano come fare a raggiungere il Silence.
Non parlarono
per diversi minuti, ma continuarono a vagare per i vicoli del
queartiere. Era notte fonda e in quel posto gli unici rumori che si
sentivano erano quelli delle poche macchine in movimento e qualche
schiamazzo provenire da un pub davanti al quale i due si ritrovarono
svoltando un angolo.
-Ok, facciamoci
un whiskey.- Asserì infine Naruto stressato.
Sasuke lo
guardò.
-Perchè
dovremmo? Ci rallenterebbe soltanto.- Sbuffò esausto.
-Lo zio Jiraya
dice sempre che dopo un whiskey i problemi si risolvono.-
-Tuo zio
è un alcolizzato, Uzumaki.- Gli fece notare Sasuke.
-Lo so.- Ammise
l'altro, rassegnato. -Ma hai un'idea migliore?-
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Ullalà
ne è passato di tempo. Tipo.. Anni. Ho trovato questo
capitolo e ho pensato di pubblicarlo. La storia non è
conclusa nemmeno nella mia testa.. All'inizio ero tutta gasata, ma poi
in realtà non so bene come continuare, maledizione
hahaahhahaha! Ad ogni modo questa parte la pubblico e poi si
vedrà. Grazie se sei arrivato fin quì. Un saluto
:D !!!
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