La disavventura di una notte

di _K_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Imprevisti ***
Capitolo 2: *** Ancora imprevisti ***
Capitolo 3: *** Di male in peggio ***



Capitolo 1
*** Imprevisti ***


Imprevisti

All'epoca Naruto Uzumaki era solo un giovane scalmanato che aveva finito il liceo da appena un anno. La testa la aveva ovunque meno che sulle spalle e combinava un guaio dopo l'altro. Era distratto, sboccato, spesso immaturo e, in alcuni casi, logorroico.

Ma ciò che accadde quella notte non ha nulla a che vedere con i suoi innumerevoli difetti.

Erano le 00:24 dei un gelido 4 Dicembre e il biondo si accingeva ad uscire  dal pub in cui aveva festeggiato il compleanno di Shikamaru, un suo ex compagno di classe. il tipo in questione non era mai stato molto socievole e, nonostante giorni prima lui, Chouji e Rock Lee gli avessero proposto una festa in grande stile, il ragazzo preferì una bevuta tra amici in uno squallido locale nella periferia della città.
Dopo aver rivolto un ultimo saluto agli altri, aver varcato la soglia della porta d'uscita e, dopo aver individuato al volo la macchina dello zio Jiraya, si catapulò fuori facendo una corsa per non rimanere esposto alle basse temperature. Faceva un freddo tale che naso e orecchie si arrossarono all'istante, era buio, a malapena conosceva la zona e il vento era talmente forte che persino tenere gli occhi completamente aperti risultava fastidioso. Come se non fosse abbastanza, l'effetto dell'alcol iniziava a farsi sentire parecchio.
Raggiunta la macchina in pochi secondi, di fretta spalancò la portiera e si tuffò sul sedile anteriore.
-Sì sì, so di essere in ritardo, ma guarda che sei tu che ti sei offerto di venirmi a prendere! E poi, ultimamente non faccio altro che darti un mano in negozio, rinunciando anche a vivere la mia vita, perciò ti sarei grato se per stasera chiudessi un occhio.- Si giustificò tutto d'un fiato mentre cercava di allacciarsi la cintura. Compiere quel gesto stava risultando parecchio complicato, probabilmente perchè era più ubriaco di quello che credeva e, dal momento che Jiraya sicuramente se n'era accorto, decise immediatamente di giustificarsi, aggiungendo in tono anche lievemente scherzoso -E sì, ho bevuto un po' troppo, ma non succede mai, quindi risparmiami la morale per favore. Che poi fatta da te sembrerebbe una presa in giro dal momento che mandi giù litri di sakè, eh vecchia spugna?-
Gli diede una simpatica e sbrigativa pacca sulla spalla senza guardarlo in faccia, per poi buttare il capo all'indietro e sospirare rilassato, ormai convinto di averla scampata per quella volta.
-Ma si può sapere per quanto ne hai ancora?- Sbuffò annoiata la voce della persona che era al volante. La cosa più divertente è che la voce in questione non era affatto di Jiraya e Naruto sbiancò non appena la sentì, ma quando si girò, il sangue finì di gelarglisi nelle vene. Non era nella macchina di Jiraya, bensì in quella di Sasuke Uchiha e quest'ultimo lo fissava con la classica aria scocciata che aveva sempre avuto.
Fra i due non scorreva più buon sangue da anni. Lui aveva scelto un liceo differente da quello che avevano frequentato il biondo e Sakura, cambiando anche modo di comportarsi. Da quel momento smisero di andare d'accordo, arrivarono persino a picchiarsi e, gradualmente, persero i contatti.
-Se non porti immediatamente le tue chiappe flaccide e termanti fuori dalla mia auto, giuro che ti strozzo con la cintura che hai tanto faticato ad allacciare.- Sibilò gelido.
Naruto rise malignamente.
-Razza di beota.. Ma chi credi voglia starci in questo catorcio? Me ne vado volentieri anche perchè, non so se te l'ha mai detto nessuno, ma c'è un fetore insopportabile quà dentro, ti consiglio di dargli una pulita quando hai tempo.-
-Guarda che sei tu che ci sei salito, per me potevi anche morire ibernato lì fuori, la mia vita non sarebbe cambiata di una virgola.- Ribattè prontamente lui.
-Ho commesso un banalissimo errore!- Esclamò piccato, cercando di difenrdersi.
-Un errore? Ah sì? Strano, a casa mia si chiama "figura di merda"!-
-Bene, grazie per la gentile informazione. Per ricambiare potrei dirti come chiamiamo a casa mia le persone come te!-Fece in tono ironico e alterato, mentre slacciava la cintura.
-In realtà non m'interessa affatto, ma se proprio non riesci a tenere a freno la lingua fa pure! Io sopravviverò..- Lo sfottè.
-Ma sentilo.. "io sopravviverò"!- Controbattè rifacendogli il verso, ma lui non parve ascoltarlo. Nel giro di pochi istanti la sua espressione era cambiata e regolava lo specchietto retrovisore con fare attento e turbato.
-Merda!- Esclamò, per poi chiudere tutte le sicure e mettere immediatamente in moto.
-Ehy, fammi scendere!-Sbottò Naruto innervosendosi sempre più.
Non capiva che gli prendesse poichè due secondi prima gli aveva imposto di andarsene.
-Sta zitto e allacciati la cintura.- Gli ordinò serio.
-Non ci penso proprio, questo è un sequestro di persona, potrei denunciarti!-Gli fece notare l'altro con aria di superiorità.
-Ma per favore! Neanche un pazzo psicotico cercherebbe di rapirti, sei orribile.-
-Ma senti tu da che pulpito! E poi si può sapere dove stiamo andando? E perchè diavolo ci stiamo andando a 80 kilometri orari in una strada come questa?!- Sbraitò Naruto terrorizzato, mentre i suoi occhi saltavano dall'indicatore di velocità in continuo aumento, al paesaggio fuori che scorreva sempre più in fretta.
-Se solo fossi un acuto osservatore, avresti notato che ci stanno seguendo.- Lo informò Sasuke, cercando di mantenere la calma.
Si voltò di scatto. Un'enorme macchina bianca gli stava alle calcagna e sembrava non volerli mollare. Il biondo deglutì spaventato.
-Ma chi cazzo sono quelli?- Mugolò poi con un filo di voce.
-Tipi con cui ho degli affari in sospeso.- Disse semplicemente l'altro, ma era ovvio che quelle misere parole non erano affatto sufficienti. Naruto infatti non riusciva a stare calmo, si voltava ogni due secondi e non faceva altro che domandarsi che diavolo avesse combinato l'Uchiha quella volta.
-Ti spiacerebbe entrare nei particolari?- Gli domandò ansioso.
-In realtà sì, mi spiacerebbe eccome dal momento che la cosa non ti riguarda!- Si alterò poi.
-Ecco vedi? E' quì che sbagli! Potresti dire così se solo non fossi rinchiuso in questa macchina contro la mia volontà per colpa tua!!- Ringhiò in tutta risposta, innervosendo ulteriormente il suo interlocutore, il quale però, capì che forse il biondo un filo di ragione l'aveva.
-Quanto rompi!! E' Pain, uno con cui usciva mio fratello. Due anni fa mi sono fatto la sua ormai ex ragazza e da quel giorno mi odia..- Spiegò.
Naruto si sentì abbastanza sollevato. Alla fine non era nulla di grave. Certo, era cosciente che Pain non era proprio un tipo particolarmente amichevole. Quando entrò in prima media, lui era all'ultimo anno. Era più grande dei suoi compagni poichè aveva perso un anno e non era certo uno stinco di santo, in particolare con i novellini. Una volta un ragazzo, per fargli uno scherzo gli rubò la merenda e lui lo appese a testa in giù al palo delle altalene dei giardinetti. Fu shockante per Naruto venirlo a scoprire.
Però la storia di Sasuke era diversa. Pain era anche amico di suo fratello e lui non c'entrava niente. Tutto sarebbe filato liscio.
-Ah ma allora basterà chiarire la questione! Magari volerà qualche pugno, ma poi la situazione tornerà tranquilla.- Sospirò infine sollevato.
Sasuke però non si decideva a fiatare e ciò lo fece turbare nuovamente.
-In realtà vuole anche che gli dia 73.399,806 yen.-
l'Uzumaki strabuzzò gli occhi, si voltò di scatto e imprecò prepotentemente ad alta voce.
-Cosa?! Per quale losco motivo vuole tutti quei soldi?!- Urlò basito.
-Tempo fa ho comprato grandi quantità di erba che non ho pagato.-
Ammetteva il tutto con talmente tanta calma, che quasi sembrava innocente.
-Ma sei fuori!? Non è che "vuole che tu gli dia" quei soldi, in realtà "tu DEVI" dargli quei soldi!!- Lo corresse con voce strozzata.
Sasuke sbuffò buttando gli occhi al cielo e, senza rispondergli, tornò a concentrarsi sulla guida. Imboccarono uno stradone trafficato, in cui finalmente, dopo trenta minuti di corsa sfrenata, riuscirono a seminarli. Nel caos, Naruto si era anche dimenticato di avvertire lo zio che sarebbe tornato da solo a casa e per rimediare, gli mandò un sms. Era l'una e mezza di notte, non sapeva nemmeno dove si trovasse e iniziava anche ad avere un leggero sonno.
-Che razza di posto è questo?- Domandò sbadigliando.
Sasuke guidava con la sua solita faccia seria. Quel ragazzo era di un'inespressività disarmante. Persino mentre li inseguiva quel pazzo a cui doveva dei soldi, sul suo volto non c'era stato alcun segno di serio turbamento.
-Possibile che tu non sappia dove siamo? Dio mio! Ma dove hai vissuto finora? In una campana di vetro?- Fece, scortese come di suo solito.
-La tua simpatia è paragonabile a quella di un pugno nel didietro.- Sbuffò Naruto.
Ma comunque, lui non ricordava di aver mai percorso quelle vie. Eravano usciti da circa venti minuti dallo stradone principale in cui si erano liberati di Pain e i suoi comnpagni e sembrava stessero attraversando un altro malfamato quartiere di periferia. Il paesaggio non variava metro dopo metro: era pieno di palazzoni grigi pieni di piccoli balconi, pochi bar notturni, night club a palate e parecchie persone in giro. Il più normale che videro portava sulle spalle un grosso sacco nero per l'immondizia e per fortuna, nessuno dei due seppe mai cosa c'era dentro.
-E' tutto molto bello, davvero. Queste palazzine di notte hanno un'aria talmente suggestiva da farmi commuovere, ma ti sarei grato se mi riportassi a casa.- Disse Naruto in tono sarcastico.
-Smettila di piagnucolare, appena potrò ti ci porterò.- Sbuffò Sasuke, fin troppo speranzoso di zittirlo.
-Uchiha, non sto scherzando. Domani ho anche la sveglia alle sei, devo andare al lavoro tutto il giorno e poi portare Hinata a cena fuori. Tra l'altro, non ho ancora deciso il posto, perciò fammi il favore di riportarmi indietro!-
Oramai aveva persino iniziato ad implorarlo e, nella sua testa, riecheggiava il rumore del suo orgiglio che andava in frantumi.
-Hinata? Hinata Hyuga? State insieme?- Chiese l'Uchiha attonito.
-Sì.. Perchè quel tono sorpreso?- Fece offeso.
-Oh poveretta! E' una così brava ragazza, come puoi farle questo?!-
Ecco.. Aveva anche iniziato a rimproverarlo per aver trovato una compagna.
-Tsk! Almeno io l'ho trovata una bella donna che amo e che ricambia i miei sentimenti!- Lo sfottè, ridendo di gusto.
-E chi ti dice che io non l'abbia trovata?-
Con sufficienza Naruto gli poggiò una mano sulla spalla.
-Dai, non c'è bisogno che tu faccia il misterioso. Prima o poi una in grado di sopportare il tuo ego mestruato la troverai.-
-A quanto pare Sakura non te ne ha mai parlato.. E pensare che ormai è quasi un anno che stiamo assieme.- Sospirò Sasuke, gelido come la notte in cui erano immersi.
Naruto si pietrificò. Era impossibile che ciò che diceva l'Uchiha fosse la verità. Lui vedeva Sakura regolarmente e non gli aveva mai parlato di una relazione con lui.
-Smettila di scherzare, Sakura era davvero innamorata di te anni fa.- Lo rimproverò.
-E chi scherza? E poi, mi permetto di correggerti: Sakura è SEMPRE stata innamorata di me.-
Naruto si sentì smarrito per qualche minuto, però, quello che Sasuke diceva combaciava perfettamente con gli eventi accaduti negli ultimi mesi. Era infatti capitato spesso che la rosa non potesse partecipare alle loro uscite di gruppo perchè "troppo impegnata". E pensare che Hinata gli aveva pure detto "Sento odore di uomo.", ma lui non ci aveva badato più di tanto.
-Con quale fierezza pronunci tale frase. Spero lei ti picchi come faceva con me alle medie, te lo meriti proprio.- Rise nervosamente il biondo, tentando di mascherare la sorpresa.
Viaggiarono per ancora una ventina di minuti, finchè Sasuke non accostò in un parcheggiò quasi privo di illuminazione, in cui vi erano solo tre auto, e circondato da palazzi ed erbacce. Lo vide slacciarsi la cintura con aria assorta.
-E ora dove vai?- Sbuffò il biondo, ormai parecchio stufo.
Sasuke non rispose e scese dalla vettura, andando a bussare sul vetro di una delle auto parcheggiate.
Incuriosito, Naruto aprì la portiera, venendo travolto da una folata divento gelido.
Dal finestrino di affacciò un ragazzo albino dall'aria strafottente.
-Suigetsu dove sono i soldi?- Domandò Sasuke, serio.
-Li ho dati a Jugo, pensavo vi foste già incontrati al Silence.-
Sasuke era visibilmetne alterato.
-Ma che diavolo hai dentro la testa, un fungo mucillaginoso? Dio mio, Suigetsu! Sai bene che non vado più in quella discoteca da mesi, per quale ragione hai dovuto mandarlo lì?! Pain e i suoi mi hanno seguito per quasi una mezz'ora stasera!- Sbraitò, passandosi una mano fra i capelli.
-Oh andiamo, rilassati. Da quì non ci metti niente a raggiungerlo.- Gli fece notatre il ragazzo.
-Suigetsu, sono OTTANTA kilometri, se non di più!- Lo rimproverò, in preda ad un esaurimento.
Dopo quella frase, Naruto sbiancò e non udì più nulla. E quando Sasuke tornò in macchina, palesemente fuori di sè, luinica cosa che il biondo seppe dire, in tono esausto e con lo sguardo perso nel vuoto, fu semplicemente -Ottanta kilometri.-
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Rovistando negli oscuri meandri del mio computer, ho ritrovato.. Questo. Gli ho dato una sistemata e ho "ben" pensato di pubblicarla. Non è lunga, saranno sì e no 3 o 4 capitoli, ma come al solito spero di non aver fatto troppi disastri. So che dovrei aggiornare altre cose, ma questa.. bhe.. Era praticamente già pronta.
E tu, caro lettore, se sei arrivato fin quì, meriti come minimo un sincero grazie detto col cuore. In senso metaforico s'intende. non che io non voglia dirtelo fisicamente con il cuore, solo che non ne sono in grado, quindi ti prego ti accontentarti, per ora..
A presto (si spera?) giovani!!

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Capitolo 2
*** Ancora imprevisti ***


Ancora imprevisti

Si erano ormai fatte le due e i ragazzi erano rimasti in silenzio per tutto il tempo. Naruto aveva due occhiaie spaventose, un principio di nausea dovuto alla guida spericolata dell'Uchiha e ai postumi che iniziavano a farsi sentire, e come se non bastasse, la frustrazione di un sonno che non avrebbe potuto consumare per ancora un bel po'.
Al contrario, Sasuke sembrava stesse per esplodere della rabbia. guardava la strada con occhi iniettati di sangue e stringeva il volante talmente forte che le sue mani erano ormai bianche.
-Posso sapere cosa ci hai fatto con tutta quell'erba?- Mugolò Naruto, esausto.
-No.-
-Fottiti.-
-Bene.-
-Sei orgoglioso da far schifo, sai?- Gli fece notare Naruto, mantenendo a stento la calma.
-E tu sei come un moccioso iperattivo. Non chiudi mai il becco e ti agiti in continuazione. Mi irriti.- Rispose Sasuke.
-E' quel tuo brutto grugno che mi fa diventare così!- Esclamò il biondo.
-No, è che non sai cosa sia l'autocontrollo!-
Stavano percorrendo quella che Sasuke aveva definito "scorciatoia". Era una via  deserta, scura, circondata da antichi palazzi diroccati e alberi spogli, il tutto illuminato unicamente dalla spettrale luce bianca della luna piena e da quella degli abbaglianti. Il sentiero era ricoperto di sassi e la macchina non faceva altro che sballottarli a destra e a manca, finchè non si sentì un rumore che fece sobbalzare i due. Dopodichè l'auto si fermò. Avevano entrambi gli occhi fuori dalle orbite e la mascella serrata. Naruto rabbrividì mentre il battito iniziava a farsi irregolare. Odiava le "scorciatoie". Mica per chissà quale motivo, ma semplicemente perchè non erano mai veramente scorciatoie.
-Merda.- Sibilarono all'unisona.
Il pensiero che qualche creatura proveniente dal mondo paranormale abitasse quei luoghi aveva sfiorato la mente di Naruto più e più volte, ma era riuscito a scacciarlo grazie alla consolazione di essere su un'auto in movimento.
-Cos'è stato?- Sfiatò il biondo, cercando di nascondere l'inquietudine.
-Accidenti, abbiamo bucato!- Esclamò Sasuke, tirando un pugno al cruscotto.
Naruto abbozzò un sorriso, che svanì non appena l'altro scese dall'auto per controllare.
Rimase immobile sul sedile, finchè un forte urlo, seguito da un'imprecazione non lo fecero sobbalzare. Di corsa si slacciò la cintura schizzandò fuori dall'auto urlando -Che c'è?!-.
Sasuke guardando il suo volto pallido, impreco di nuovo.
-Non dirmi che hai paura del buio! Accidenti non è possibile, tra un po' prendi la pensione, e hai ancora paura del buio!- Esclamò esasperato e incredulo. Ma in fondo, molto in fondo, così tanto che nemmeno sapeva dove, era anche leggermente divertito.
-Io NON ho affatto paura del buio! Ma sai, siamo in questa specie di radura deserta, senza neanche un faro della luce, lontani da tutto e da tutti, con una gomma a terra, alle tre e mezza di una notte di Dicembre.. Io sono UMANO! Sei tu che dovresti preoccuparti se tutto ciò non suscita un minimo di terrore in te!- Esclamò Naruto, gesticolando.
-Sei proprio una mammoletta.- Sospirò in torno disgustato.
-Tieni chiuso quel forno che hai al posto della bocca, Uchiha! Piuttosto, vedi di chiamare qualche tuo conoscente per farci venire a prendere!-
Sasuke lo fulminò con lo sguardo mentre si frugava nella tasca dei jeans per prendere il cellulare. Con un gesto fulmineo sbloccò il display e digitò un numero.
-Pronto? Kabuto?- Iniziò.
-Sì..Sì Sono Sasuke.- Fece buttando gli occhi al cielo, scocciato.
-Senti, sono con Uzumaki e siamo.. No.. No Kabuto, non è diventato il mio "amichetto".- Sbuffò, mentre Naruto scuoteva il capo rassegnato.
-Oh merda quanto parli pure tu, ascoltami un attimo!! Abbiamo una gomma a terra e siamo nel tratto di strada erboso per andare asl Silence, quello di cui non ricordo mai il nome. Ti spiacerebbe darmi una mano? Ti pago il doppio... Eh? Il quadruplo? Ma sei matto?!-
Naruto tirò un respiro di sollievo solo quando sentì l'Uchiha pronunciare la frase -E va bene. A fra poco.- a denti stretti.
-Non pensavo fossi ancora in contatto con lui.- Fece il biondo, a cui non era mai andato a genio.
-Dopo aver lasciato la scuola ha aperto un'officina con un tale dalla pelle diafana, gli occhi allungati, la parlata serpentina e i capelli neri, chiamato Orochimaru. Questo tipo non fa altro che pompare Marylin Manson a tutto volume alle ore più impensabili.- Spiegò Sasuke, poggiando la schiena al cofano della macchina.
Naruto fece una smorfia di disgusto.
-Raccapricciante. Non mi sorprende che tu sia entrato in confidenza con tipi del genere.- Commentò poi, sistemandosi anche lui nella stessa posizione del ragazzo.
-Non sei spiritoso.- Asserì il moro.
-Però sono sincero.-
Sasuke chinò il capo. Aveva un'espressione insolitamente malinconica. I suoi occhi che di solito osservavano tutto con aria di superiorità, in quel momento erano più tristi che mai.
-Hai ragione.. In tutti questi anni non ho fatto altro che commettere sciocchezze, una dopo l'altra, senza fermarmi mai. Ne ho conosciuta di gente brutta, ne ho viste di cose orrende. Il fatto è che non riuscivo a staccarmi da quell'ambiente adrenalinico.-
Naruto ascoltava con attenzione ogni singola parola. Sasuke Uchiha stava per la prima volta tirando fuori i suoi sentimenti, stava mettendo da parte l'orgolio.
-Sono un idiota..- Aggiunse infine esausto, strofinandosi gli occhi.
Il biondo non sapeva cosa dire, era esterrefatto. Vide il cupo volto di Sasuke voltarsi appena verso di lui e lentamente cambiare espressione. Gli occhi si spalancarono, il suo corpo tremava, mentre boccheggiava nel tentativo di dire qualcosa. Fu questione di un secondo prima che lanciasse un urlo terrorizzato, facendo sobbalzare il ragazzo.
-Dietro di te!!- Esclamò poi con voce strozzata.
Naruto si voltò in preda alla paura, indietrggiando rapidamente di ben due metri, finchè non si accorse che alle sue spalle non c'era assolutamente nulla.
-Ovviamente scherzavo. TU sei un idiota.- Lo sbeffeggiò Sasuke, scrollando le spalle.
Lo spavento che Naruto si era preso era stato forte a tal punto, che fu sinceramente felice che si trattasse solo di uno scherzo. Tuttavia non aveva intenzione di fargliala passare liscia.
-Sei un bastardo!-  Esclamò in preda alla collera.
-Grazie, lo so.-
-E non era un complimento!-
-Punti di vista.-
Finalmente, in lontananza scorsero il furgoncino bianco guidato da Kabuto, che accostò affianco a loro.
-Ma che bello vedervi nel cuore della notte!- Esclamò con fastidiosa ironia il ragazzo, scendendo dalla vettura e tendendo le mani a mo di di abbraccio verso Naruto.
-Uoho Josephine, tieni a bada i tuoi bollenti spiriti!- Lo prese in giro il biondo, evitando il gesto di finto affetto che gli era stato rivolto.
-Piuttosto, vedi di cambiarci la gomma il prima possibile che dobbiamo arrivare al Silence.- Sbuffò Sasuke.
-Come no. E' questa la lady?- Chiese, accarezzando il cofano dell'auto. E dopo che Sasuke ebbe annuito, di mise al lavoro.
-La "lady"? Ma questo è scemo proprio.- Commento Naruto a bassa voce, ma Sasuke gli diede una gomitata.
-E' uno che ci fa. Fa sempre così in officina. Si comporta da stupido per imbrogliare più facilmente i clienti.- Gli spiegò piano.
-E' disgustoso, ma comunque lui ti conosce, per quale ragione si comporta così anche con te?-
-Deformazione professionale.- Sussurrò Sasuke.
-Equivale a dire che è stupido.- Fece Naruto, innervosendosi.
-Ti dico di no, io lo conosco!- Controbattè Sasuke, cercando di non farsi sentire.
-Bhe tra uno che ci è davvero e uno che fa finta di esserlo, solo che poi non riesce a fare a meno di esserlo, non c'è molta differenza!-
-Taci, ti dico che ci è e basta! E vedi di stare zitto!- Lo rimproverò Sasuke stizzito.
Non appena Kabuto ebbe finito, Sasuke dolente pagò, e finalmente, i due poterono ripettersi in viaggio.
-Mi raccomando, poi fammi sapere com'è andata!- Esclamò Kabuto con un sorriso e agitando la mano a mo di saluto dal finestrino.
-E' proprio una testa calda.- Commentò Naruto dopo che furono ripartiti, incrociando le braccia e gonfiando il petto con fare di superiorità.
-Smettila! E prega che non ti abbia sentito!-

Finalmente riuscirono a superare il tratto erboso, uscendo su di una grande strada. Naruto tirò un sospiro di sollievo e finalmente riuscì a rilassarsi. Guardando dal finestrino scorgeva negozi di sottomarche, imbocchi per arrivare in quartieri malfamati, entrate di discoteche aperte tutta la notte,  di tutto. La notte era davvero piena di vita, al contrario di quello che solitamente si suol dire.
Tutto a un tratto però, le sue riflessioni vennero interrotte dallo stesso identico rumore che sentirono nella scorciatoia che Sasuke aveva deciso di prendere, seguito anche stavolta dal faermarsi dell'auto.
-Non è possibile..- Mormorò l'Uchiha, cercando di trattenere la collera e uscendo di corsa dalla macchina.
-Quel figlio di puttana lo ammazzo quando lo vedo!- Gridò, mentre Naruto lo raggiungeva.
-Ma questo è impossibile! Abbiamo bucato di nuovo?!- Esclamò l'altro.
Sasuke era chino affianco alla gomma, osservandone ogni singolo particolare.
-Io ti avevo detto di non parlar male di Kabuto..- Sibilò il moro, rabbuiandosi più che mai.
-Non capisco cosa intendi.- Ammise Naruto, rimanendo impassibile.
Sasuke si voltò di scatto, sventolando davanti al volto del ragazzo un pezzo di carta con su scritto "Sarò anche stupido, ma ho un buon orecchio" e una faccina sorridente. Il post-it era stato incollato per bene affianco la gomma della macchina di nuovo a terra. Naruto spalancò la bocca incredulo.
-Non posso crederci! Non esistono persone così vili!!- Boccheggiò.
-Sei uno stupido! Se ti dico di fare una cosa, c'è sempre un motivo valido dietro!- Lo rimproverò Sasuke, che ormai sembrava sull'orlo di una crisi nervosa.
-Magari sarebbe stato meglio se tu mi avessi detto direttamente il motivo invece di fare tanto il prezioso, no?! Piuttosto, ora che facciamo?-
Sasuke parve riprendere lucidità e dopo aver sospirato, disse -Chiamiamo un carro attrezzi, non possiamo mica lasciarla quì.-
Detto ciò si frugò nelle tasche, tuttavia, ciò che tanto cercava non c'era. Impallidì, iniziando a cercare con ancora più foga anche nella macchina.
-Ma che ti prende?- Chiese Naruto, confuso.
-Quel roito mi ha fregato il cellulare!- Spiegò, in preda all'agitazione.
Naruto scosse il capo, ghignando leggermente e ridacchiando.
-Ma guarda un po' il grande Sasuke Uchiha che non sa più cosa fare.- Lo sbeffeggiò.
-Dai, per stavolta ti presto il mio.- Aggiunse con sufficienza, aprendo l'altra portiera e infilando la mani nelle tasche del cappotto che si era sfilato quando erano ripartiti. Tuttavia, fu inevitabile che anche lui assumesse la stessa espressione dell'Uchiha, dal momento che anche il suo telefono era scomparso.
Il loro sguardi s'incrociarono e il moro capì all'istante l'accaduto. Entrambi si abbandonarono a peso morto sui rispettivi sedili, esausti da quella serata. Non avevano neanche più la forza di arrabbiarsi, tantomeno di cadere in preda a qualsiasi tipo di emozione.
-E adesso?- Chise Naruto, sospirando.
-Dobbiamo trovare il modo di arrivare al Silence..-
-E quanto manca ancora?-
Dal silenzio che era calato, Naruto intuì che la distanza era ancora parecchia.
-Una quarantina di kilometri.-
Quelle parole furono peggio di un pugno allo stomaco e Naruto si passò entrambe le mani sul volto, esausto.
-Come diavolo ci arriviamo?- Mormorò poi.
-C'è un solo modo..-

Bah.. Io appaio e scompaio un po' a mio piacimento. Sono talmente infame che non provo neanche a giustificarmi, anche perchè non sarebbe interessante. Ad ogni modo, rieccomi! Lo dico perchè so che non lo avevate notato... Uhuh. Come al solito ringrazio chiunque recensisca, aggiunga alle preferite e quant'altro, chi legge, chi giustamente mi ignora, chiunque! Siete sexy. Tutti voi. Nessuno escluso.
A presto giovani!

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Capitolo 3
*** Di male in peggio ***


Di male in peggio

Si sarebbe aspettato di tutto da Sasuke Uchiha, tutto.. All'infuori di quello.

Alle tre e mezza del mattino del 5 Dicembre, due diciannovenni si trovavano sul lastrico di una strada nella speranza che qualche buon'anima sostasse e gli desse un passaggio, anche per un breve tratto, con la speranza di raggiungere il Silence prima dell'alba. C'erano due cose urgenti da fare: prendere i soldi che Suigetsu aveva consegnato a Jubo e trovare un telefono per chiamare un carroattrezzi e far rimuovere la macchina. Naruto e Sasuke l'avevano spinta fuori dalla strada sudando sette camicie, obbligati a lasciarla lì. Nonostante fosse persuaso che se se ne fosse andato non avrebbe più ritrovato l'auto, l'Uchiha fu costretto ad allontanarsene.
-Non ne posso più, si può sapere perchè non si ferma nessuno?- Sbuffò Naruto, tremante per il freddo.
-Prova a mettere in mostra la mercanzia.- Rispose l'altro sarcastico, strofinandosi le mani nel tentativo di scaldarle.
-Disgustoso..- Commentò l'altro. -Posso chiederti una cosa? Cioè, aspetta.. Te la chiederei anche se mi dicessi di no, quindi tantovale che lo faccia subito.-
-Quanto parli..- Piagnucolò l'Uchiha.
-Lo faccio per una buona causa. Comunque, da quanto tempo devi quei soldi a Pain?- Domandò l'Uzumaki.
-Circa tre mesi.- Rispose semplicemente Sasuke, con calma glaciale.
Naruto sussultò.
-E cosa ti farebbe se ti incontrasse ora?-
-Non saprei. Lui è uno che non ha mezze misure.-
Il biondo deglutì.
-Fantastico.- Concluse poi, sarcastico.
Pochi istanti dopo, finalmente scorsero un'altra macchina, che con loro sorpresa, si fermò. il finestrino si abbassò, rivelando il volto ossuto di un ragazzo albino, con gli occhi fuori dalle orbite e i capelli, dello stesso colore della luna, piatti e pettinati all'indietro. Affianco vi era un altro individuo incappucciato e con il volto coperto da un fazzoletto.
-Possiamo esservi utili?- La voce dell'albino era roca, poco raccomandabile.
-Dovremmo arrivare al Silence, ci dareste un passaggio?- Chiese Sasuke con disinvoltura.
Naruto dal canto suo iniziava a provare una strana sensazione.
-Che dici Kakuzu? Li facciamo salire?- Fece sprezzante.
-Fa come ti pare, Hidan. Tanto siamo diretti lì anche noi, no?- Sbottò l'altro, visibilmente innervosito.
Hidan ghignò e dopo averli squadrati dalla testa ai piedi, fece -Prego..-.
I due si accomodarono sui sedili posteriori. Naruto era rigido come il tronco di un albero, cercava persino di respirare il meno possibile sperando che si dimenticassero della sua presenza. Sasuke invece giaceva stravaccato e con la solita aria sfacciata.
-Come mai da queste parti in queste condizioni? Guardate che mica ci si arriva a piedi.- Chiese Kakuzu.
-La nostra macchina si è guastata.- Tagliò corto Sasuke.
-Che sfortuna..- Cigolò Hidan sarcastico, guardando il loro riflesso nello specchietto retrovisore e ridacchiando.
-Sai mi ricordi un nostro amico, tu con i capelli neri.- Fece poi.
Sasuke rimase in silenzio, parecchio scocciato dall'atteggiamento del ragazzo.
-Vero Kakuzu? Sembra Itachi?- Insistè.
-Ma che vuoi che ne sappia io? Stai sempre a ciarlaredi cose futili, Hidan. Chiudi il becco e guida, non voglio arrivare tardi anche oggi. L'ultima volta Pain se l'è presa anche con me e sai che noie mi da quando si arrabbia!- Si spazientì l'altro.
I capelli dei due ragazzi dietro si rizzarono. Mentre Naruto si chiedeva per quale losco motivo il fato gli avesse giocato un tiro così mancino, Sasuke, oltre ad essere colpito da un fastidioso tic all'occhio, iniziò a ponderare un piano di riserva. Tuttavia non potevano chiedergli di scendere altrimenti si sarebbero insospettiti. Lanciò un'occhiata al volto di Naruto, ormai di un colorito giallastro. L'altro mosse di pochi millimetri il capo, paralizzato dalla paura.
-Ehy vedi di calmarti, sai che i maleducati mi fanno inalberare. Ad ogni modo negli ultimi giorni Pain era nervoso per via di quel marmocchio, ma credo che a quest'ora l'abbia già sistemato, quindi non c'è bisogno di scaldarsi tanto!- Sbottò l'albino.
Arrivato a quel punto, anche l'impavido Sasuke iniziò a provare timore.
Kakuzu intanto non lo degnava nemmeno di uno sguardo.
-Mi stai ascoltando?- Insistè Hidan.
-No, il fatto che tu conosca il significato della parola "inalberare" mi ha distratto.-
L'albino mandò gli occhi al cielo e ignorò il compagno.
La macchina di Hidan puzzava di fumo, tuttavia era ben tenuta e pulita. Non che ai due ragazzi sui sedili posteriori interessasse. Loro avevano ben altro a cui pensare. Per arrivare a destinazione non mancava molto, ma se solo i due "amici" di Pain li avessero scoperti, bhe.. Probabilmente non lo avrebbero neanche più rivisto il Silence.
-Hidan accosta.- Gli ordinò Kakuzu.
-Vedi di non darmi ordini.- Il tono dell'albino era diventato minaccioso. Probabilmente la frecciatina che Kakuzu gli aveva fatto prima riguardo la sua conoscenza del vocabolario non gli era piaciuta.
-Quanto rompi! Devo pisciare..- Sbuffò l'altro annoiato.
-Te la tieni!- E infatti continuava ad inveirgli contro.
-Dai, guarda che se ti fermi non dirò a Pain di quella volta in cui ci hai provato con la sua donna.- Lo minacciò indirettamente, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
Hidan digrignò i denti, per poi accostare all'entrata di un vicolo stretto e buio.
-Svuotati pure la vescica, vile.- Sibilò a denti stretti.
-Grazie, sei un amico.- Fece l'altro soddisfatto, uscendo dall'auto e sparendo nelle tenebre.
Innervosito dalle parole di Kakuzu, anche l'albino decise di scendere. Si frugò in tasca, prese il pacchetto di sigarette e se ne accese una, vagabondando attorno all'auto. Il ragazzo daicapelli bianchi era di suo molto fumino. Gli bastava poco per andare su tutte le furie. Per Kakuzu non era un problema, lo conosceva benissimo, ma per i due passeggeri rimasti in silenzio, sentirlo borbottare a bassa voce, da solo, al buio, mentre scorrazzava per il piazzale in cui avevan osostato, fu un po' inquietante.
Naruto guardò Sasuke.
-E' il momento.- Sussurrò piano.
-Eh? Di fare cosa?- Chiese l'altro, nervoso e confuso.
-Di darcela a gambe, ovviamente! Se ci scoprono quelli ci fanno secchi.- Sussurrò a denti stretti il biondo a voce sempre più bassa.
-Non ci penso proprio! Dobbiamo passare inosservati!- Insistè l'Uchiha.
Ma cambiò idea non appena Hidan, ormai stufo di attendere urlò a gran voce -Se non ti sbrighi giuro che ti ammazzo, Kakuzu! Lo giuro!-.
-Ok andiamo.- Si convinse Sasuke.
E pian piano sgattaiolarono fuori dall'auto con passo felpato e tremante. Corsero per diversi metri, nascondendosi poi dietro un palazzo.
Non appena Kaukuzu tornò all'auto, dopo che Hidan si fu lamentato a dovere, decisero di ripartire. Ma prima di ciò, non poterono non accorgersi che i sedili posteriori erano vuoti.
-Ma dove sono andati a finire?- Chiese Hidan, sospettoso.
Kakuzu neanche si girò a guardare.
-Ma  che vuoi che me ne freghi? Metti in moto che non abbiamo tempo da perdere.- Cantilenò l'altro, fin troppo seccato.
Hidan era, per carattere, un tipo che dubitava di tutto. Anche quando non ce n'era realmente bisogno. Guidava in silenzio, mentre Kakuzu continuava a lamentarsi sulla lunghezza del tragitto che stavano affrontando.
-Non ce la faccio più. Odio questo sedile, odio la tua macchina e anche questo periodo del cavolo.- Brontolava, ciondolando un poco. -E' una vita che non vedo una donna, il giro non va bene e i soldi non arrivano. Un vero schifo..- Aggiunse amareggiato. -E poi Pain sta peggiorando. Passa tutto il tempo a lamentarsi di tutto, sai credo che le cose non vadano tanto bene con Konan.. Lo sapevo che non poteva permettersela una donna di quel calibro. Ora è stressato perchè non riesce a starle appresso e se la riprende con noi perchè..-
Ma Hidan inchiodò di botto facendo slittare il compagno in avanti.
-Che diavolo ti prende?!- Sbraitò quindi.
Hidan aveva il volto illuminato da una luce sinistra.
-Ho capito chi era quel moccioso..- Sibilò poi.
-Parli di quello di prima?! Ancora ci stavi pensando?!-
Hidan si voltò a guardarlo.
-Quello era il fratello di Itachi, te lo dico io! Tutto torna!- Esclamò poi, su di giri.
Kakuzu sbuffò sonoramente.
-Senti, so bene che puoi essere frustrato. Sono due giorni che facciamo avanti e indietro per il paese, non abbiamo chiuso occhio e le occhiaie sulla tua carnagione..- Sospirò -..Sono orribili, si vedono ancora di più, Dio mio! Ti prego fatti una dormita che non ti si può guardare!- Fece poi esasperato, non riuscendo a mentire.
Hidan scosse il capo, innervosito.
-No, no! Allora Kakuzu, sto per dirti due cose, ok?- Parlò molto lentamente, scandendo bene ogni parola, dando indirettamente dello stupido al compagno, riuscendo finalmente a pareggiare i conti per poco prima. All'altro ovviamente non importò.
-Come prima cosa, mi permetto di ricordarti come si costruisce un discorso: si pone il soggetto  di esso al principio, poi ne segue la spiegazione ed infine, ma solo se se ne sa abbastanza, si possono aggiungere commenti e considerazioni personali. Le digressioni sono ammesse solo se non portano i partecipanti alla conversazione a chiedersi quanto pigro potesse essere l'inventore dei taglia carta, quando il fulcro del discorso era, che so? La nomina del Primo Ministro del paese! E questa è una cosa che tu non sei in grado di fare!- Lo rimproverò, sfinito.
-Hidan sei seccante..- Sbuffò l'altro, saturo dei deliri del compagno di viaggio.
-Seconda cosa!- Proseguì, alzando la voce. -Non sono pazzo, tantomeno stanco. Quante volte il mio intuito ha sbagliato?-
In quel caso Kakuzu parve non pensarci su due volte.
-Mai..- Rispose pensante.
-Esatto! Mai!-
Ci fu un attimo di silenzio, finchè Kakuzu non prese il telefono e ghignando, prese a cercare sulla rubrica il nome di Pain, per poi avviare una chiamata con lui.

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Un brivido percorse la schiena di Naruto mentre, affianco a Sasuke, camminava a passo svelto fra i vicoli di Tokyo. Diciamo per loro fortuna, il passaggio che gli era stato dato gli aveva permesso di attraversare buona parte del tragitto, ma il biondino non sembrava comunque contento.
-Uchiha.- Lo chiamò
L'altro lo ignorò deliberatamente.
-Uchiha!- Insistè poi.
Sasuke, che glistava camminando avanti si girò esasperato.
-Che vuoi!?- Ringhiò poi, in preda a quella che potremmo tranquillamente definire crisi di nervi. Cosa che fece irritare ulteriormente l'altro ragazzo.
-Oh, ci mancava solo che iniziassi a dare di matto. Ma è fantastico! Questo deve essere il mio giorno fortunato!- Esclamò, fingendosi eccessivamente emozionato.
-Aspetta, aspetta, aspetta!Tu è da quando siamo partiti che dai di matto!- Gli ricordò Sasuke.
-Io sono stato RAPITO! Tu ti trovi in questa situazione perchè sei un delinquente! Il fatto che tu mi abbia RAPITO ne è la prova.- Lo accusò, mentre riprendevano a camminare a passo svelto.
-Ancora con questa storia del rapimento? Guarda che sei solo un plebeo con uno stipendio che a malapena sfiorerà la cifra che quì in Giappone è considerata nella media! Non sei un genio, anzi, non sei neanche intelligente, non sei il figlio di qualche pezzo grosso che potrei ricattare, insomma, per quale ragione avrei dovuto volerti rapire!?-
-Ah non so, non ho una mente criminale come la tua.- Lo provocò il biondo.
Ormai erano alla frutta. E come biasimarli? Le cose andavano di male in peggio, per di più non sapevano come fare a raggiungere il Silence.
Non parlarono per diversi minuti, ma continuarono a vagare per i vicoli del queartiere. Era notte fonda e in quel posto gli unici rumori che si sentivano erano quelli delle poche macchine in movimento e qualche schiamazzo provenire da un pub davanti al quale i due si ritrovarono svoltando un angolo.
-Ok, facciamoci un whiskey.- Asserì infine Naruto stressato.
Sasuke lo guardò.
-Perchè dovremmo? Ci rallenterebbe soltanto.- Sbuffò esausto.
-Lo zio Jiraya dice sempre che dopo un whiskey i problemi si risolvono.-
-Tuo zio è un alcolizzato, Uzumaki.- Gli fece notare Sasuke.
-Lo so.- Ammise l'altro, rassegnato. -Ma hai un'idea migliore?-


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Ullalà ne è passato di tempo. Tipo.. Anni. Ho trovato questo capitolo e ho pensato di pubblicarlo. La storia non è conclusa nemmeno nella mia testa.. All'inizio ero tutta gasata, ma poi in realtà non so bene come continuare, maledizione hahaahhahaha! Ad ogni modo questa parte la pubblico e poi si vedrà. Grazie se sei arrivato fin quì. Un saluto :D !!!

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