Un viaggio dettato dall'oppio

di The nine of Dante s opium
(/viewuser.php?uid=825534)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tra feste,oppio e divini swish ***
Capitolo 2: *** Perchè proprio io questo viaggio? ***
Capitolo 3: *** Hey maestro,perchè ci dicono che abbiamo sbagliato girone? ***



Capitolo 1
*** Tra feste,oppio e divini swish ***


PREMESSA:Noi siamo un gruppo di nove ragazzi che sta facendo una parodia recitata della Divina Commedia.Il testo riportato qui sotto,riprende dei passaggi del nostro copione _~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_ "Quel giorno mio zio mi invitó a casa sua, vicino la montagna, era davvero molto che non ci vedevamo. Lo ammetto, forse mangiai troppa peperonata, forse trangugiai del vino, magari, cosí, per sbaglio, anche una tiratina d'oppio, fatto sta che quando non ce ne fu piú da fumare mio zio mi chiese di andare a procurarmene dell'altro. Ero talmente appesantito, che, appena fuori casa di zio svenni".
 Povero Dante.... ma dove é finito??
"E si regá, sono svenuto, c'ho cosí paura che sto pure a parlá in romanaccio, sono proprio svenuto, come quando vedi per la prima volta er pupone davanti a te, o se te sogni Yoko Ono nuda, vabbé, quella te credo che svieni, ma dalla paura. Ma non é tanto er fatto che sono svenuto, quanto er fatto che invece de ritrovamme per la strada, me só ritrovato in un bosco. Mi alzo eh...Ma 'ndo só finito?Nnaggia a me e quanno me mbriaco da zio, me sto a cagá sotto....Dante nun fa er codardo su!".
 Dante inizió a camminare, sperando che si trattasse dell'effetto dell'oppio.
 "Daaaante!tu!?Aoh, sto qua, dietro de te"
 "Aho,ma chi sei,do stai???"
 "Qua dietro!"
 "Sto a sogná, sto a sogná...Nun me magná, nun me magná".
 Disse Dante impaurito, mentre dal nulla comparve una mezza specie di...pozzo?Tubo?Color verde acido.
 "Hey, it's me Mario!".
 Cominció a sbraitare un esserino uscito da quell'aggeggetto verde. E continuó:
 "Ma...chi siete?Stavo al castello di Browser nell'intento di salvare la principessa Daisy...Forse ho preso il tubo sbagliato. Hey tu tizio senza faccia!che stai facendo a questo povero ragazzo??".
 Disse quel uomo un po' minuto che si presentò come un certo Mario.
 "Niente, é che a gente me scambia pe n'mostro, pe n assassino, ma io voglio solo volé bene a qualcuno!".
 Ribatté il mostro senza faccia....cosicché il povero Dante si tranquillizzò un poco .
 "Hai trovato l'idraulico giusto!"
Rispose l'uomo baffuto abbracciando il mostro nominato cosí ingiustamente.Ma...Dante sá cos'è un idraulico??
 "Ah,comunque bella, io só Dante!"
 "Io só Slender, bella Dá, ce se becca!".
 Ah, Slender é così che si chiama...i due salutarono Dante e corsero via sottobraccietto, come se si conoscessero da secoli. Il nostro poeta rimase perplesso, eh giá, non sapeva cos'era un idraulico ed incominció a camminare:
"Mi son calmato, ora la mia normale favella ho ripreso. Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai in una selva oscura, che la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era é cosa dura esta selva selvaggia, e aspra e forte, che nel pensier rinova la paura!Tanto é amara che poco é più morte. Io non so ben ridir com'i v'entrai, menommi forse lo vino, o l'oppio che con cor lieto fumai. Tanta peperonata era nello pancino, che la verace via abbandonai. E quando lasso, giunsi ai pié di un colle, mi si pararon dinanzi degli esseri mostruosi, che parean che n'contra me venissero".
 Una lonza, un leone ed una lupa, gli sbarrarono la strada per giungere al colle, alla salvezza. E proprio quando stava rinunciando a compiere quel viaggio, un uomo comparve da dietro un albero.
"Ah, erano secoli che non uscivo dal Limbo....non ricordavo che fosse così umida l' aria....adesso i miei capelli si rovineranno.....".
 Disse l'uomo affascinante dietro l'albero, preoccupato seriamente per i suoi bei capelli mossi e dorati, così preoccupato che fece uno scatto con il volto, facendo fluttuare nell'aria la sua folta chioma. Swishhh era il rumore che i suoi capelli facevano a contatto con il vento. Dante si accorse ben presto della sua presenza e non perse un attimo:
 "Coso...aiutami....cacciatore di lonze, miserere di me!".
 Disse tutto d'un fiato, e non ricevendo alcuna risposta si fermò a contemplare la sua persona. Grandi occhi celesti, davvero molto, troppo grandi per un uomo, allungati e leggermente all'insù, che gli conferivano uno sguardo molto affascinante. Sopracciglia folte e aggrottate, zigomi alti e virili, naso alla greca, e labbra piene, rosee, che spiccavano ancora di più poiché la sua carnagione era pressoché bianca. Dante si soffermò soprattutto sulle labbra, perché si aspettava una risposta, forse, o forse semplicemente perché sembravano davvero molto morbide e...invitanti e.....aspetta...Dante non pensa queste cose in situazioni del genere, e soprattutto non fa certi pensieri su altri uomini.......credo...
 "Cos hai tanto da guardare?".
 Disse stizzito allora l 'uomo.
 "Errar non vorrei, ma lei mi appare com'un omo già conosciuto...."
Si riprese Dante, cercando di essere il più convincente possibile, senza lasciar trapelare lo stupore che aveva preso posto nella sua mente...il perché???Bah!.
 "Li parenti miei furon Lombardi, Mantoani per patria ambedue..."
 Dante sbarrò gli occhi, capendo che quell'uomo dovesse essere...oh, ma no, cosa pensava???Lui era morto da secoli ormai, non poteva essere il suo maestro. Così sparò la prima frase che gli passò per la mente.
"Ma tu non fosti quel tizio gay??"
 Oh diamine, ma cosa stava blaterando...si sarebbe dovuto aspettare una pizza in faccia ma..l'altro visibilmente adirato cercò di rispondergli con tutta la calma possibile,senza celare però un pizzico di acidità:
 "Non coso né cacciatore né gay, ma omo fui, giovane e intelligente, giunto sin qui per aiutarti"
"Ma allora tu sei...."
 Era l'uomo piú felice al mondo in quel momento...forse non si era sbagliato:
"Virgilio?".
Rispose allora con aria stupita Il poeta latino. Oh diamine, appena pronunciò quel nome gli venne un tonfo al cuore...cioè...quello era o non era il suo idolo???Avrebbe potuto giurare che lo amava, come poeta, come scrittore, ovvio. Non si poté trattenere, gli si fiondò addosso e lo iniziò a strattonare, prendendolo per due lembi della tunica:
"Oh mio Dio, ma allora lei é proprio lo mio maestro!!Deve credermi, io ho tutte le sue opere, conosco l'Eneide a memoria....io amo come scrive i...io amo lei...come poeta, come...."
Non doveva saltargli addosso, lo sapeva...cioé, si trovava davanti all'uomo che più rappresentava la razionalitá umana, e che faceva???Si lasciava vincere dalla passione, faceva vedere che prediligeva gli impulsi alla ragione?Si staccó subito da Virgilio...che adesso...stava fissando il vuoto...oh mio Dio, l'aveva scioccato, e adesso??
 "Oh...cioé ..era tanto che non avevo rapporti umani, non ricordavo che fosse cosí....cosí, questo qui....io...non.... lui, é quello...ma io...."
Si ritrovò a pensare il povero Virgilio, con una perplessitá inspiegabile:
"Ricomponiti omo!"
Si fece quindi coraggio il poeta antico.
"Scusi...io...prometto che non la toccheró piú, oh Duca,lei mi perdoni, io ho davvero pietà...se lei potesse indicarmi...."
Virgilio non gli fece finire la frase eh:
 "Se ritornar hai cotanto disio per lo dritto calle, io potrò menarti per Inferno, Purgatorio e Paradiso, vieni dietro a me e lasciati guidare oh Dante".
 Lo incalzò Virgilio. Dante gli corse appresso, come un cagnolino, e non seppe bene come, ma si trattenne dal fargli mille domande. Anche se era tutto assurdo e spaventoso, non poteva stare meglio, da nessun altro posto nel mondo con nessun altra persona, amaraperché quello era il suo maestro.... _~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_~_ Ricordate che la storia è presa da un copione,ci abbiamo messo tutti noi stessi per poterla trasformare in una narrazione.Siamo sicuri che con il tempo miglioreremo,per adesso siate clementi e ricordate di recensire! Il testo è un mix tra tre stesure: Quella di Chiara/super Mario quella di Martina/Dante e quella di Silvia/Virgilio.Il mix é stato realizzato da quest'ultima,ha contribuito alla storia Irene/Lucifero(che ha introdotto lo swish di Virgilio).

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Perchè proprio io questo viaggio? ***


ECCOCI CON IL CAPITOLO 2, CI VUOLE UN PO' DI FANTASIA PER FAR DIVENTARE UN COPIONE UNA STORIA, MA CI STIAMO METTENDO CON TUTTE LE NOSTRE FORZE PER RIUSCIRCI, SPERIAMO STIA USCENDO QUALCOSA DI CARINO.
 
 
 
 
Dante e Virgilio camminano per la selva, la figura del maestro é molto rassicurante per Dante, uomo alto, forte, faccia intelligente e piena di sapienza, bello.....bello?ehm...si, infondo il nostro fiorentino era solo oggettivo....mica altro!Solo che si era talmente sforzato di non fargli domande che sarebbe scoppiato, da un momento all'altro...
 "Oh Fante!"
"Ehm...Dante grazie..."
"Oh Dante....perché mi guardi....."
Ruppe il silenzio Virgilio un po'imbarazzato, l'altro sobbalzò, forse lo stava guardando davvero troppo...per il fatto che avrebbe voluto chiedergli tante di quelle cose, ma non potendo si limitava ad interrogarlo con gli occhi....eh si se non risultava una cosa pedante, nonché imbarazzante!
"... e non favelli???"
 Riprese così il poeta latino.
 "Favello?? Chi é favello?"
 Ma cosa gli stava prendendo....oh mannaggia a lui e quando decise di prendersi l'oppio...é ovvio che sapesse benissimo "chi fosse" favello, ma questo il Duca non lo poteva immaginare, difatti lo fulminó con uno sguardo raccapricciante, lo guardó diritto negli occhi, poté quasi giurare che lo stessero trafiggendo con una lama invisibile. Il volto di Virgilio era cosí espressivo ed intenso che a Dante prese quel formicolio in pancia....eh si quello....di quando capisci di aver sbagliato qualcosa, o almeno così il fiorentino lo giustificò, voi assecondatelo.
"Ehm...maestro, io so benissimo che favello in linguaggio aulico vuol dire parlare, ma sa...con tutte ste sostanze psico attive ancora non mi orizzonto bene..."
 Ecco, si era dato del drogato pure davanti a Virgilio, ma egli non sembró dare tanta importanza alla cosa, anzi, continuava a camminare, assicurandosi ogni tanto, che il suo protetto stesse sui suoi passi. Dante riprese la conversazione, non voleva dicerto apparire uno stupido poetucolo drogato e sfigato.
 "Maestro, perché devo compiere questo viaggio???"
 Non appena queste parole arrivarono alle orecchie del latino, si giró lanciandogli un altra occhiata fulminea. Oh bravo Dante, due occhiatacce in meno di un minuto...eh.....aspetta é la tua pancia quella Dante?Sbaglio o si é trasformata in una pista per gare di corsa delle farfalle.....oh no, si tratta sempre dell'umiliazione vero??
 "Oh duca, non mi fraintenda, io son felice di viaggiar con lei ma...perché non mi conduce direttamente allo colle??"
In un primo momento Virgilio voleva pestare di botte il suo protetto, ma poi usando la sua illuminata ragione, capì che era del tutto lecito se quel fiorentino faceva tutte le domande di questo mondo...insomma non capita tutti i giorni di compiere un viaggio del genere, e poi...diciamocelo, quel Fante...ehm...no come si chiamava??Alighiero?vabbé insomma quello la...era un suo fan, davvero molto dolce....non stava bene trattarlo così male....ehm, Virgilio....smettila di sorridergli in questo modo, cioè ma ti sei visto tsk. E poi quel Fante o come diamine si chiama é diventato un peperone.
"Oh Zeus...., cosa sto facendo, non dovrei sorridergli così....tutta la mia fatica per costruire una reputazione aulica e severa me la sono bruciata con questa stupida espressione!"
Ma ora basta pensare Virgilio....rispondi alla domanda del tuo fan su, su!
 "Beatrice donzella é giunta da me meco medesimo, per dirmi che un giorno sarebbe arrivato un omo che tutti chiaman Dante, con il naso un po' sporgente"
Non appena Dante sentì quel nome, fu pervaso da una gioia immensa, la sua Beatrice, la sua amata donna, aveva voluto che qualcuno lo aiutasse per ritornare nella via giusta!
"Maestro, io non dir niente, ma codesta storia, mi appare, come si suol dire innaturale. E poi scusi...lei come conobbe la dolce donzella Beatrice??"
 "Te l ho detto Fante!Beatrice é giunta da me e mi ha detto cantando(piú che altro sbraitando con una scimmia) che Lucia era stata mandata da lei per volere della Madonna eh che...Oh insomma, la Madonna ha detto a Lucia che voleva che dicesse a Bea...Cioé é un po'un impiccio, ma il nocciolo del discorso era che io avrei dovuto aiutarti a tornare sulla verace via."
 Rispese Virgilio con difficoltà, mannaggia a quel giro troppo complicato e pieno di pettegolezzi!
"Ma...ce la faró??Perché stó qua???Stavo tanto bene a casa di mio zio.."
Nel volto di Virgilio nacque un espressione scocciata.Nah...non mi dire che ti sta facendo compassione...difatti quell'aria da uomo duro non regge...Il poeta antico poggiò con fare rassicurante la sua mano sulla spalla di..Alighiero?si?..un altro sorriso, semplice ma ad effetto, forse anche un po' troppo effetto...lo fissó negli occhi, la prima volta che li guardò davvero, color ambra con delle piccole pagliuzze verde chiaro, moolto grandi e tendenti verso il basso. Certo che erano davvero bell....ehm, no, Virgilio!
 "Il soave olezzo del dolce oppio, fra feste, peperonate tra amici, vino eh..."
Riprese Dante.
 "Oppio...si, si, comprendo, ma stai troppo a viaggiá!"
 "É l astinenza da oppio che mi fa parlare"
 "A Bob Marley....aripiate!Il tuo viaggio é incoraggiato da Bea!"
Virgilio, che modo é questo di parlare!?!?!Appena ti scaldi un po' inizi a parlare con cadenza romanaccia?Ma poi il tuo allievo non conosce mica Bob Marley!Ma tranquillizziamoci,poiché Dante, sentendo il nome della "sua" Beatrice, non fece molto caso al resto.
 "Bea, o soave Beatrice!Mio unico amor!"
 "E anche da Dio eh!E dalle somme persone che dello cielo han fatto la loro dimora!"
 Rispose Virgilio tutto stizzito.
"Viva viva e sempre viva quelle tre person divine!"
 "Ave Fante...Ave ave avemo sete muahahahah!"
A parte il fatto che non si chiama Fante, ma...cosa diamine disse il nostro Virgilio, giá si trovava nel limbo perché mai conobbe Dio, e si permette anche di scherzarci sopra? ormai dovrebbe sapere che li in alto, se la prendono per davvero poco!
 "Cosa dice oh duca?"
 "Oh nulla, nulla. Comunque, te ce devi mette a superá sti ostacoli, cosí uscirai da qui e tornerai alle tue normali occupazioni!"
 "E rivedo pure l 'oppio?"
Venne spontaneo a Dante fare una domanda del genere.
 "Certo!Comunque, se vuoi potrò raccontarti nei dettagli ciò che disse Beatrice
 
Era una giornata infernale come tutte le altre per Omero e Virgilio, che stavano ballando il Twist sotto le note di "Twist and shout", quando udirono qualcosa di davvero spaventoso, un suono, o meglio un urlo, anzi no... una scimmia. Ops...era la nostra creatura celeste, Beatrice!
 "Uoaaaaa aouuuuuu uoa uoa!"
Così attirò l'attenzione l'anima beata.
 "A Bea!Che te stai a urlá, Yoko Ono te fa 'n baffo a te!!"
 Disse il povero Omero interrotto da quegli urli, troppo mostruosi per provenire dalla voce di un'anima femminile dall'aspetto cosí paradisiaco...ehm, non che Omero sapesse, o avesse realizzato cosa fosse quel rumore, anche perché era cieco. Già, poverino, portava un paio di occhiali da sole alla John Lennon, una collana floreale di ibisco, molto virile, ed un bastone, per camminare più agevolmente nel limbo....ma torniamo a noi:
 "O sapemo tutti che sai cantá, ma smettila sennó svegli pure Lucifero!"
Esordì un poco educato Virgilio.
"A regá scusate, ma me stó a esercitá, sapete, voglio entrare al coro degli angeli!"
Disse con superbia l'anima
 "Se,credice!”
 Gli risposero i due amici all'unisono.
"Zitti uomini che non conobbero mai Dio! E fatemi arrivare al punto, che voglio andarmene il più presto possibile da qui, odio il Limbo e odio l'Inferno, queste fiamme mi ustioneranno il volto!"
 "Nun te vorrei di niente Beatrí...ma te stai già abbronzá!"
 Rispose con sarcasmo Omero, che di certo non vedeva nulla, ma Beatrice si scordò di questo piccolo particolare ed inorridita si toccò il volto con le mani, molto preoccupata, mentre Virgilio si godeva la scena ridendo sotto i baffi.
"Si si Beatrí, me sembri proprio come Carlo Conti er venti d'Agosto!"
Continuó Omero ad inveire, ed il povero Virgilio non ce la fece più a trattenersi e scoppiò a ridere come un...come, lasciamo perdere. Non appena Beatrice si ristabilizzó riprese il suo discorso:
 "Tu, oh poeta Virgilio, la mia amica Lucia é venuta a dirmi che la Madonna voleva che io sapessi che lei voleva che Lucia mi dicesse che lei voleva che io ti dicessi che dovevi compiere un piccolo favore per la Madonna che l'ha detto a Lucia, che poi lo disse a me che poi io lo sto dicendo a te"
 "Seh, che al mercato mio padre compró! Beatrice...arriva al punto, non ho tutto questo tempo!"
 Non ci stavano capendo piú niente, ne Virgilio, ne l'anima beata.
 "Ehm...in pratica, la Madonna ha lo disio che tu aiuti un giovane omo a ritornar sullo retto calle, perché gli sta molto a cuore, e anche a me sinceramente, anche se l'ho friendzonato...ma vabbè codesta é storia diversa, tu riconoscerai l'omo dal suo naso che é un pó...strano..."
 Detto questo, non diede neanche il tempo al poeta latino di replicare, o chiedere altre informazioni, che l'anima fluttuó via veloce, sbraitando nello stesso modo di come era venuta prima
 

 
 
QUESTO CAPITOLO É STATO REALIZZATO FACENDO UN MIX TRA LE STORIE DI CHIARA/SUPER MARIO , MARTA/BEATRICE , IL CUGINO DI VIRGILIO E SILVIA/VIRGILIO.IL MIX É STATO FATTO DA QUEST'ULTIMA. SIA IN QUESTO CAPITOLO CHE IN QUELLO PRECEDENTE, ABBIAMO CITATO YOKO ONO, CHI NON CONOSCESSE IL SUO MODO DI CANTARE, É INVITATO A CERCARE SU YOU TUBE " YOKO ONO PERFORMANCE SING"(A MENO CHE NON SIATE DEBOLI DI STOMACO) SAPPIAMO CHE C'É MOLTO DA MIGLIORARE NELLA STESURA, MA RICORDATE DI RECENSIRE, ACCETTIAMO ANCHE CRITICHE, (NON TROPPO PESANTI PERÓ). ;D
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hey maestro,perchè ci dicono che abbiamo sbagliato girone? ***


I due arrivarono finalmente nella porta dell' inferno, Dante perplesso, lesse un'antica scritta su quella orribile e terrificante porta
 "PER ME SI VA NELLA CITTÁ DOLENTE, PER ME SI VA NELL'ETTERNO DOLORE, PER ME SI VA TRA LA PERDUTA GENTE. LASCIATE OGNE SPERANZA, VOI CH'INTRATE SE SODOMITI 'N VITA, NON ISPERATE CH'IO SIA CLEMENTE. SE LUSSURIOSI NELLA CARNE NON ISPERATE DI RISIEDER CON LA BEATA GENTE."
"Maestro...cosa significano queste favelle??"
Chiese Dante al suo maestro, come se lui non ci avesse capito un bel niente, o meglio ancora, come se avesse bisogno che Virgilio gli confermasse ció che c'era scritto.
 "Significano ció che sono!"
Rispose allora Virgilio in modo sgarbato....insomma che c'era da capire???Beh, forse però, era normale che il suo protetto avesse queste reazioni, anche perché non appena gli rispose con tutta l'acidità che aveva in corpo, il fiorentino abbassò timidamente lo sguardo e fece una faccia così, così...da cucciolotto...ehm no, da stupidotto, si si! Un espressione così stupida che Virgilio provò compassione e si dispiacque per aver parlato in malo modo. Quindi cercó di rimediare un po':
 "Oh non disperar....cotali favelle son poste sulla porta solo per suscitar passione,ma lo n'ferno non é cosí terribile come tu pense."
Cercò quindi di tranquillizzarlo così, ma non appena si avvicinó alla porta e l'aprì, le sue parole vennero smentite da delle urla strazianti che provenivano da essa.
 "Non é terribile come te pensi???Questi stanno a urlá come quanno Yoko decide de mettese a fa le sue performance, e io non me dovrei stá a preoccupá??Stó a riparlá pure in romanaccio!"
Dante era preoccupato, era ovvio che il suo maestro abbia detto una enorme bugia per tranquillizzarlo.Virgilio, che non voleva provocare traumi a nessuno, riprovò a convincerlo e a confortarlo:
 "Oh tutta apparenza Fante, allotta risiede ancora l'intenzion nel tuo cor di fidarti dello tuo duca?"
Queste parole confortanti uscirono dalle labbra soavi di Virgilio, a cui Dante non sembrarono arrivare, quindi rimastolo un po' a guardare decise di fare la cosa migliore.
 "Allora, adesso io gli vado dietro e gli do uno spintone cosí entrerà di sicuro, fifone com'é, non c'é alcun altro modo!"
Pensó il poeta latino.
 "Ecco quindi adesso io lo...beh, magari potrei prenderlo per mano, sarebbe una cosa più carina e dolce....ma cosa????Carina e dolce, oh Atena, mi si deve essere fuso il cervello, io devo essere più severo....ok...forse potrei prendergli la mano, ma giuro che é l'ultima volta che lo faccio!tsk, cadere cosí in basso..."
 E dopo attimi di monologo interiore, che a lui sembrarono essere ore, si decise a prendergli quella maledetta mano, magari anche in un modo un po' rozzo....eehm, no mi sbagliavo....altro che rozzo e rozzo qui!Gli prese la mano con una tale delicatezza che neanche Dante si accorse di nulla, fino a che non si sentí tirare, sempre molto delicatamente, verso la porta.
"Cosa mi tocca fare...queste mani sono così fragili..."
Pensó Virgilio provando una strana sensazione a quel contatto.Il fiorentino si sentí subito più sicuro in quella stretta di mano, così delicata, ma anche forte e dol...
 "Niente sodomiti qui, eh!!!"
Sbraitó un Mickey Mouse che camminava tutto zoppicante appena all'entrata dell'inferno, tanto che i due si misero paura, Virgilio pensò di aver capito male, mentre Dante...Dante....arrossí in modo vistoso e si irrigidì sotto il tocco del suo maestro.
 "No,niente invertiti qui!"
Si aggiunsero al coro un gruppo di ignavi. I due si guardarono fugacemente, sovrastati dalla vergogna, e abbassarono subito lo sguardo. Ma insomma, non erano mica delle checche! Solo perché si trovavano mano per mano poi!Bah, questi dannati erano proprio esagerati!
 " Ancora che nun capite dove sta er cerchio vostro???Pure dopo schiattati annate 'n giro mano pe mano, ma che schifo é questo?"
 Riprese l'orripilante Mickey Mouse, mentre Dante, arrabbiato per le insinuazioni che quegli esseri continuavano a fare, si staccò dalla presa di Virgilio ed iniziò ad urlare. Oh ma insomma, lui amava Beatrice in quel modo, certo amava anche Virgilio, ma solo perché era il suo idolo, solo come poeta...
"Io non son anima morta né sodomita, tu non mi conosce, come ti azzardi a...."
Hm...come si scalda il fiorentino, qui c'è aria di lite...aria che sicuramente Virgilio voleva evitare
"E no!Non voglio trovarmi nei guai con questi esseri immondi, che parlino pure, io ho un viaggio da intraprendere con questo poeta, e ad una scadenza, quindi non sto a perder tempo, tantomeno se devo vedere il mio protetto arrabbiarsi così!quindi adesso...."
 Pensò il Duca, mentre si avvicinò a Dante e lo guardò, molto intensamente, per poi riafferrargli la mano, in un modo più deciso si, ma sempre delicato, non voleva che quelle mani di burro si squagliassero nelle proprie.E cercò di tranquillizzarlo:
"Non ragionam di loro, ma guarda e passa!".
 Lo rassicurò sfoderandogli un altro sorriso,al quale Dante sentì per l'ennesima volta quel formicolio strano nello stomaco, quello che si percepisce dopo l'umiliazione..... eh si, aveva perso il suo tempo a giustificarsi con un dannato, quando invece non doveva dargli importanza, e si sentì molto stupido per questo. In fondo, gli insulti erano rivolti anche al suo maestro, ma lui con aria di superiorità fece finta di nulla, prese molta calma, e continuò il suo cammino, cosa che avrebbe dovuto imitare anche lui. Ma, alla fine, Virgilio non sembrava essere arrabbiato con lui, e quel sorriso ne era la prova.I due continuarono a camminare, Virgilio lo guidava e Dante lo seguiva, sempre con la sua mano in quella forte e sicura del maestro, quando videro un uomo anziano con una lunga barba bianca che urlava tutto arrabbiato:
 "Guai a voi anime prave, mica spererete de rivedé er cielo eh?Io vengo pe portavve all artra sponda...E nun ridete,'o sapete benissimo che 'ntendo!"
 Urlò l'uomo anziano e Dante si rifugiò dietro il suo maestro
"
Ahahah, questo Fante mi prende per un bodyguard, che carino Ahahah, ha paura e si nasconde dietro a ...carino???Cioè....é una cosa bella vedere che un fan si fida cecamente di te...Aspetta....il suo corpo, così caldo al contat...ehm, come si sente che è un uomo ancora vivo!"
 Pensò Virgilio, Dante si stava maledicendo per ciò che aveva fatto, ma che fifone che era, cioè...buttarsi dietro il suo maestro per la paura, dietro quel corpo che sembrava una di quelle statue elleniche marmoree, così perfette, così belle, belle?Perfette?Ehm no, l'allusione che aveva in mente il fiorentino era un altra....statue marmoree, marmo, freddo....il corpo del suo maestro era così freddo!.Ehm si, era questo che intendeva!
 "Hey tu...fifone???si.....tu che stai qui, vattene via scappa da sti morti!E stai attento all'uomo che te sta davanti come l'avvocato difensore...perché ti condurrá nel pe...."
 "Caron...non ti crucciar...vuolsi così colá dove si poté ció che si vuole, e più non dimandare!"
 Lo interruppe subito Virgilio, quasi non volesse far finire la frase a Caronte.
"A Virgí che stai a dí...o sai sú che io sto linguaggio aulico da omo colto proprio me sta fin sulla barba!!Non c'ho capito niente, a parte er fatto che volevi che nun finissi a frase de prima..."
Rispose Caronte, che davvero non aveva mai capito nulla di quel linguaggio aulico, e finito di parlare, sfoderò un espressione leggermente maliziosa, di chi la sa lunga, come per accentuare l'ultima frase che pronunciò.
"Caronte...te stavo a dí che é inutile proprio che te stai a roviná sta bella voce che te ritrovi...perché sto viaggio l'hanno deciso la in alto,il Dio superiore ad ogni altro Dio...quindi...a meno che non ce voi avé problemi fai salí sulla tua barca sia me che sto bel Fante!"
Dante non ne poteva proprio più di farsi chiamare Fante, perché il suo maestro non riusciva a ricordare il suo nome??Aspetta....bel Fante??Caronte fece un espressione strana, quasi come se qualcosa avesse appurato una sua tesi.
 "Sto uomo qua....sto...."
 Si corresse Virgilio che era diventato tutto rosso, e poiché la sua carnagione era pallida, l'imbarazzo si notò ancora di più
"Vabbè Virgí se lo vole la massima divinità allora va bene, nun me posso proprio oppone sali poeta...e sali pure tu...com'è che te stava a chiamá Virgilio prima??Bel fante, ma perché tu vai anche a cavallo eh??? Psss Ahahah strane sembianze per un cavallo, strane davvero davvero, poi credevo che Virgilio non si facesse sottome..."
Ma che diamine stava insinuando quel malizioso di un vecchio traghettatore??Qualunque cosa fosse, Virgilio si affrettò e gli diede una sonora pacca sulla spalla, prima che potesse finire la frase
"Si Caró...avemo capito!"
Dante e Virgilio salirono sulla barca, perplessi per quel discorso insensato del vecchio. Incomincia il viaggio e il fiorentino si guardò attorno, la curiosità era troppa, non potè piú trattenersi dal fare domande:
 "Maestro..quegli omini che prima ci urlavan contro, che correan, e che anche adesso corron, inseguiti da vespe che di punture lo volto gli riempion, tanto che lo sangue e le lagrime sino ai piedi mangiate dai vermi..."
 "Si Fante or più chiaro Tutto ti sarà....codesti dannati che tu vedi correr appresso ad un panno bianco...sono gli ignavi, nella vita non hanno mai preso una decisione, non eran dipartiti né per lo bene, né per lo suo nemico."
 "Il mio nome é sempre Dante...ehm...Come quell'uomo di chiesa che..."
 "Si Dante, proprio come Celestino. Essi son costretti a correr appresso ad una bandiera che non rappresenta nessun ideale, e son esortati dai pizzichi che gli insetti lascian nel loro viso.Ma"
Virgilio non potè finire la frase, poiché un grosso frastuono ed un terremoto irruppero del territorio infernale, sicuramente il rumore veniva dai piani alti. Di certo le prove del coro degli angeli erano iniziate, e come di consueto, non essendo amanti della tecnologia, gli angeli avranno avvicinato il loro microfono al divino amplificatore, provocando così un fischio ultrasonico e di conseguenza il tremolio del suolo. Tremolio così fastidioso che Dante svenne. Povero Virgilio, non sapeva proprio che fare...
 "Adesso???C'ha fatto?No, non me dì che è svenuto, certo che sto Fante ehm...Dante è proprio deboluccio!E mo...siamo arrivati, come ce lo porto dillà??Ahah però che espressione buffa!Sembra quasi che si sia addormentato teneramente tra le braccia di quella Beatrice...mh..e se provassi a schiaffeggiarlo un po', magari si sveglia. Virgilio...ti ho detto di schiaffeggiarlo ora, ti sembrano schiaffetti questi???"
 Pensò il Duca mente stava accarezzando quel volto addormentato, azione che provocò una risatina da porcellino d'India di Caronte.
"Tsk...ma che diamine ride quello??Sempre a ride sta! Ah...ho capito, ride perché mi sto preoccupando per quest'uomo svenuto che... Suvvia mano, smettila, per Giove è così....blea...se si svegliasse adesso?? Due sarebbero le possibilità: O mi mollerebbe un pugno, oppure morirebbe di diabete!Blea, bleah, smettila Virgilio, Caronte ti sta controllando, e tu....beh, però adesso potrei anche smetterla di accarezzarlo"
 Si e di sbavarci sopra...ehm...
 "Ahahah, fossi morto oggi...er tuo girone sarebbe stato 'n artro...ahahahah".
Inveì il vecchio e malizioso Caronte.
"Adesso caro barcaiolo son io a non comprendere....e poi non è ora che tu torni indietro per caricare altri dannati???"
 "Fai er lavoro tuo che io faccio er mio!Mo come ce lo porti dellá eh??Mesá che te lo tocca 'n collá ahahahBeh però tu sei un uomo forte no?"
Finito di dire ciò, Caronte si girò e sbraitò alle altre anime:
 "Dannati!ve prometto più posti a sedé su sta barca, un servizio più efficiente...magari pure co na bella segretaria...voi però me dovete promette che ogni tanto me portate da magná quarcosa eh?!?!?"
 Disse l'anima allontanandosi.
-­_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-

SIAMO RIUSCITI A FINIRE ANCHE QUESTO CAPITOLO. LA STORIA É STATA SCRITTA DA SILVIA/VIRGILO. HA COLLABORATO ALL'ISPIRAZIONE GIADA/CARONTE ( PER L'IDEA DEL TRAGHETTATORE CHE PARLASSE AI DANNATI, COME I POLITICI PARLANO A NOI ITALIANI....CIOÈ CI PROMETTONO TANTE COSE, MA POI....) SPERIAMO CHE UN MINIMO MIGLIORAMENTO SIA AVVENUTO E SIA PERCETTIBILE. RICORDATE DI RECENSIRE, AL PROSSIMO CAPITOLO ;P

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3060292