Inside out

di Maty Frost
(/viewuser.php?uid=745395)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio ***
Capitolo 2: *** Risveglio (ancora) ***
Capitolo 3: *** Incontri ***
Capitolo 4: *** Di nuovo vivo ***
Capitolo 5: *** Guardiani ***
Capitolo 6: *** Aria di festa? ***



Capitolo 1
*** Risveglio ***



INSIDE OUT


Tutto quello che vedeva era la Luna.

 Un enorme disco dorato, le macchie scure dei crateri come occhi.

Sorrideva. 

“La luna non sorride, tutto questo non ha nessun fondamento scientifico,la luna è una roccia fredda e senza vita che si trova a chilometri e chilometri di distanza dalla terra” si ripeteva. Eppure sorrideva, lo sentiva, uno sguardo benevolo che lo osservava, come se non sapesse quello che lui aveva fatto. Quello che loro avevano fatto.

Ma doveva saperlo. Lei vedeva tutto, da lassù, circondata dalle stelle.

E allora perché l’ aveva fatto?

Perché l’ aveva risvegliato?


Alzati”

 

No. se si sarebbe alzato, tutto sarebbe cominciato di nuovo e lui non voleva.

 

Alzati!”

 

Stavolta non era una richiesta, era un’ ordine.

Poggiò le mani sulla terra fredda e si alzò; la testa prese a girare, ma non ci fece molto caso, in qualche modo sapeva di esserci abituato…

Si guardò intorno, stringendosi le mani intorno al corpo, anche se non aveva freddo, doveva essere un riflesso incondizionato, un’ abitudine di quando era vivo.

 

Aspetta…. era vivo?

Era?

Vuol dire che era morto?
Si toccò il viso, le braccia, era vivo, si diede un pizzicotto e sentì dolore. Lui era vivo.
Però non aveva freddo, ed era scalzo, disperso in qualche campo.

A proposito… dove si trovava? Non lo sapeva. Attorno a lui c’ erano metri e metri di campi incolti, avvolti dalla nebbia che rendeva tutto vago, lugubre, irreale. L’ unica cosa che si vedeva era la Luna.
Nessun segno di civiltà, almeno non di civiltà civile. Tra le ombre della notte ce ne erano alcune che si muovevano silenziose, soffi di vento nero.
Si avvicinavano sempre di più circondandolo.
 Aveva paura. E più aveva paura più esse si avvicinavano, diventando sempre più grandi, prendevano forma, fino ad assumere la forma di cavalli dagli occhi gialli.

“Magari non sono ostili…”

Come non detto.

Un cavallo scattò in avanti verso di lui: l’avrebbe preso impiego se non si fosse abbassato… o no?

Non era stato lui ad abbassarsi, il suo corpo si era mosso da solo. 

Ma non c’era tempo per pensare. Doveva correre.
Con un’ agilità che non credeva di avere saltò un cavallo e corse più veloce che poteva, il vento che gli sferzava il viso; i cavalli gli stavano dietro. “ Perché ce l’hanno con me?!?”
Arrivò al bosco e si arrampicò sull’albero più vicino:” Non sanno arrampicarsi, vero?…”
Fortunatamente no. Rimasero a fissarlo dal basso mentre lui riprendeva fiato.
Rimase li per un ora, poi i cavalli sparirono in una nube nera.

-Finalmente se ne sono andati. Non ce la facevo più a stare sopra questo maledettissimo albero. E poi, perché mi hanno inseguito? Tu hai qualche idea?….Perchè parlo da solo?-
Scese dall’albero e guardò la Luna:- Ne sai qualcosa?-
-Henry…-
-Cosa?-
-Il tuo nome… è Henry Jekyll…-



Angolo autrice
Salve!
Spero che questa storia vi piaccia, soprattutto per il personaggio.
Di sicuro avrete sentito perlare de "Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde"
Bene, io lo adoro e mi è venuto in mente questa storia con i Guardiani (adoro anche loro :) )
Continuerò presto, ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Risveglio (ancora) ***


RISVEGLIO (ANCORA)

Sono vivo….

Sono vivo, di nuovo…

La Luna mi guarda, mi sorride. Che stupida. Ha risvegliato un assassino.

Se si aspetta che io sia cambiato…. beh, si sbaglia. Non sono quel tipo di persona. Scordatelo.

-“ Alzati”-

Certo che mi alzo. Purtroppo la mia ombra fastidiosa non sembra d’ accordo. Non importa, ci sarà tempo per prendere di nuovo il controllo.

-Alzati!-

Stavolta è un ordine, lo sento, e a quanto pare anche “l’ altro” lo sente perché si alza immediatamente. Che stupido. Sempre pronto ad obbedire agli ordini, non un capello fuori posto. 

Imbecille! Le cose cambieranno, un po' di tempo e nessuno ricorderà nemmeno il suo nome. Sarà lui l’ombra.

Si alza tremante e comincia a darsi pizzicotti; sento i suoi pensieri, l’ unico lato positivo della mia condizione: ha paura - sentimento ignobile-  non si ricorda nemmeno che è morto! 

Adesso si guarda intorno, non capisce dove si trova. 

Vede delle ombre che si muovono, so chi sono, nelle mie scorribande notturne li ho sempre visti nelle stanze dei bambini: alcuni li chiamano demoni, altri si inventano nomi assurdi come Kelpie o addirittura folletti, ma non serve dargli nomi per renderli meno spaventosi: sono incubi, puri e semplici. E ci stanno circondando.

-
Magari non sono ostili…-
Ma che idiota!

Un cavallo scatta verso di noi; so già che lui non si sposterà. Uff, dovrò fare tutto io.

Riesco a prendere il controllo e a scansarlo per un pelo; almeno ha capito che deve mettersi a correre.Wow. Possiamo sperare in un evoluzione.

No! Non verso…. andata. Si è infilato nel bosco.

Ma andiamo! Chi si infila in un bosco buio, di notte quando è inseguito da un branco di incubi?!!

Lasciamo perdere l’ evoluzione.

ASPETTA!… E’ salito su un albero.

Gli incubi sanno arrampicarsi? Spero di si.

 

No, uff.

Rimangono li a fissarci. 

Andiamo!

Sapete volare, lo so bene.

Niente.Addirittura spariscono.

Non mi torna: un bersaglio così facile non si può lasciar perdere così facilmente. Ci deve essere qualcosa sotto…..

Adesso scendiamo dall’albero e lui mi parla, allora non si è dimenticato di me del tutto. Peccato, mi sarebbe piaciuto coglierlo di sorpresa quando prenderò io il controllo.

-Finalmente se ne sono andati. Non ce la facevo più a stare sopra questo maledettissimo albero. E poi, perché mi hanno inseguito? Tu hai qualche idea?….Perchè parlo da solo?-

E poi alla luna:- Ne sai qualcosa?-

-Henry- non avrà intenzione di ricordargli il suo nome?
-
Cosa?-
-Il tuo nome è Henry Jekyll-

Acc. Non ha detto il mio nome. Un punto a mio favore, magari non sa nemmeno che esisto. Tanto meglio.

Il mio peso fastidioso si avvia verso la città più vicina, ora che sa il suo nome è più sicuro, come se potesse salvarlo da un altro attacco degli incubi: a quello servo io.

Riguardo gli incubi, aspetterò la loro prossima mossa e poi improvviserò; i miei piani improvvisati funzionano meglio degli altri.

Aspetta tranquillo mio piccolo amico, vengo a prenderti.



Angolo Autrice

Vai! Ce l'ho fatta! Stavolta è chiaro che chi parla è Hyde. ^.^
Non ha una grande autostima di Jekyll, però.
Ho intenzione di fare un capitolo dove parla Hyde e uno dove parla Jekyll, spero vi vada bene. 
Passando al resto, grazie a Dracarys e a Giuly Frost che hanno recensito alla storia. Grazie ^.^
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incontri ***


Mi sto avvicinando ad una città: spero di trovare qualcuno che possa darmi delle spiegazioni. 
Magari anche su alcuni momenti di vuoto della mia memoria. Per esempio, cosa ho fatto negli ultimi dieci minuti? La luna ha detto il mio nome e poi…. non ricordo. Probabilmente soffro di amnesie.

Man mano che mi avvicino noto qualcosa di strano: gli edifici non sono un pò troppo alti del normale? E cos’è questo rumore? Sembra il suono di una nave ma non ci sono ne fiumi ne altri corsi d’ acqua qui intorno.

Mi sono nascosto dietro ad un albero per osservare, e lo ammetto, sono sbalordito:  carrozze di uno strano materiale che si muovono senza cavalli, strano edifici con luci abbaglianti e donne e ragazze di tutte le età che girano per strada con vestiti maschili! Solo alcune anno le gonne, ma corte più della normale decenza.

"Mi scusi?"
Provo ad avvicinarmi ad un uomo con una strana borsa di pelle sulle spalle:- Posso chiederle dove siamo?-  mi ignora bellamente. In questo paese non vengono utilizzate le normali procedure di accoglienza, a quanto pare.
"Mi scusi? Potrebbe ris-…" quell’ uomo mi ha appena attraversato. 
 
"Come….come…"

Mi.E’.Passato.Attraverso.

MI E’ PASSATO ATTRAVERSO!!

"Signore!"

Gli corro di nuovo incontro. Non funziona. Appena lo oltrepasso una sensazione di gelo mi pervade. Barcollo e mi appoggio ad un muro; sto per mettermi a piangere. Se lui non mi vede, non mi vedrà nessuno. E’ semplice. Sono solo.

Quasi.

Ci riprovo con una donna, ma il risultato è lo stesso, mi passa attraverso come se fossi un fantasma: sono disperato, piango a dirotto.
"Cosa succede! Perché non mi vedono!?" lo chiedo alla Luna, ma non risponde


"Mi scusi?"

Faccio un balzo; dietro di me si trova un ragazzino, con i capelli castani spettinati:" Ha bisogno di aiuto?"
"M-mi vede?"
"
Si?"
"
Mi vede? Ne è  sicuro?"
"
Si"
"
Grazie!!!!" gli salto addosso e lo abbraccio: sembra solo un pò sconvolto.
"
Dici sul serio? Riesce a vedermi? Perché!?"
"
Scusi ma per caso lei è uno spirito?"

Questa domanda mi sconvolge un pò:” Credo di si”

“ Ed è nuovo vero? Posso aiutarla, mi chiamo Jamie. Se vuole la porto da un Guardiano, lui potrà aiutarla-“
“ Un Guardiano? Non conosco nessuno con un titolo del genere. Guardiano di cosa esattamente?”
“ Ehm… forse è meglio se la porto direttamente da lui”

Mi prende la mano e mi conduce verso un parco lì vicino; li il terreno è ricoperto di neve e una decina di bambini stanno giocando a palle di neve insieme ad un ragazzo più grande; Jamie mi stava conducendo proprio da lui.

"Jack!" 
"
Jamie!" 

Il ragazzo ci vola incontro.
Aspetta: ci VOLA incontro?!!
Questa nuova vita sta mettendo a dura prova il mio sangue freddo. 
"Chi è lui?" chiede
"
Sono Henry Jekyll, piacere di conoscerla, Sir…?"
"
Sir? Ehm, Jack. Jack Frost. Piacere." sembra stupito, ma riprende subito il sorriso e si rivolge al  mio compagno
"
Dove l’hai pescato questo, da un museo?"
"
In verità stava piangendo in mezzo alla strada. Credo che sia un nuovo spirito: quando ha capito che lo vedevo si è  quasi messo a saltare!"

L’ espressione dell’albino cambia immediatamente:" Davvero?" mi guarda intensamente:-"Allora hai bisogno di una guida" decide
"Grazie Jamie, ci vediamo domani!"
"
Non posso….." fa una smorfia:-"Ho una verifica di storia"
"
Tranquillo, può darsi che domani la scuola resti chiusa!"
"
Davvero?! Grazie Jack!"

Il ragazzo se ne va saltellando, un comportamento deplorevole per un giovanotto della sua età.

"Allora…. sei nuovo vero?" mi chiede Jack Frost
"
Non capisco cosa intende con il termine “nuovo”, Sir”
“ Nuovo…nuovo nel senso che ti sei appena svegliato? La Luna ti ha parlato?”
“ Si. Anche se “parlato” è un termine  non appropriato. Si è degnato solo di dirmi il mio nome, e quando sono stato attaccato dagli Incubi…”

“ Incubi?!” Jack spalanca gli occhi:” E tu cosa hai fatto? Hai incontrato Pitch?”
“ Non conosco nessuno con un nome simile, per quanto riguarda gli Incubi, sono riuscito a scappare in tempo” meglio non raccontare di come mi sono arrampicato su un albero

“Mmh.” Non sembra convinto :” Vieni, andiamo al Polo Nord, ti presento agli altri”
“ Altri? Ci sono altri come noi? E come faremo ad arrivare al Polo?”

Sorride- quel sorriso mi ricorda qualcuno- 
“ Stai a vedere”

Prende una sfera trasparente dalla tasca e la lancia davanti a se. Si apre un portale, credo che sia un portale, Frost mi afferra un braccio e mi spinge verso di esso. 

Tutto diventa bianco. Sono dentro il portale.



Angolo autrice

Dopo un tempo interminabile, sono riuscita a pubblicare questo capitolo!
*Coro di Buuu!! e fischi.
Perdono, perdono, cercherò di farmi perdonare aggiornando presto. Spero.
A presto e grazie a tutti quelli che mi seguono!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Di nuovo vivo ***


Gli  incubi se ne sono andati e il “Dottore” si avvia verso una città. Vuole chiedere informazioni al primo che passa: gli risulterà difficile, questo lo so bene, ma non ho nessuna intenzione di aiutarlo. 

Anzi, voglio divertirmi un po’. Guardiamo cosa combina.
Incespica cercando di scavalcare un canale di scolo e naturalmente ci finisce dentro. Seriamente, ho visto bambine di tre anni muoversi meglio i lui!

Ciononostante continua imperterrito. Almeno questo posso riconoscerglielo:quando si mette in testa qualcosa non c’è niente che possa fargli cambiare idea. Tranne, naturalmente, il sottoscritto.

Camminiamo nel silenzio, la Luna che ci osserva dall’alto e il vento che fa muovere il mare d’erba intorno a noi.

Non ho mai sentito un vento così, nemmeno durante le mie scorribande nelle vie di Londra.

Lì il vento non c’è quasi mai e lascia libero spazio alla nebbia, la mia cara amica nebbia che nasconde le mie nefandezze, ma a volte, nelle sere d’estate si può sentire il suo sussurro continuo che fa volare i panni stesi alle finestre e fa sbattere le porte. 

Quel vento è piacevole, porta alla mente bei ricordi- come quella volta che spinsi una bambina giù dalla scogliera- mentre questo… questo è un vento malato, anzi, sbagliato come se soffiasse al contrario.

In un secondo cadiamo, il cielo si capovolge, le tenebre ci avvolgono e io torno a respirare!

Mi alzo lentamente e spalanco gli occhi e rido!  Quanto mi mancava il suono della mia voce!

"Sono tornato!! Sono di nuovo qui!!!" mi metto a correre per il campo facendo capriole e ridendo come un pazzo. E, per chi avesse dei dubbi…
"
Io SONO pazzo!!" 

Arrivo fino ad una casa isolata. E’ diversa da quelle del mio tempo, più piccola e circondata da uno strano recinto di ferro, ma dentro… dentro ci sono persone, ed ho proprio voglia di divertirmi un pò in compagnia!

Busso alla porta e mi apre una ragazzina di almeno sedici anni con una scatolette metallica in mano:- Si, chi è?-

Mi scruta da capo a piedi.
"
C’è qualcuno in casa apparte te? I tuoi genitori, magari?" 
"
No, mi spiace"  fa per chiudere la porta ma la blocco con un piede
"
Dispiace anche a me. In due non ci si diverte tanto, non credi?"
Adesso sembra spaventata e cerca di chiudere la porta con tutto il suo peso. Mi piace il suo terrore, penso che andremo d’accordo.
"
Perché cerchi di chiudermi fuori? Non è cortese da parte da una signorina come te. Dove sono finite le buone maniere?" le faccio un sorriso da maniaco e lei comincia ad urlare. Quanto mi diverto!
"
Se ne vada!! Chiamo la polizia!! Mi lasci in pace!!!" prova persino a picchiarmi, che carina, l’afferro per un braccio e la spingo dentro casa; l’affare di metallo che ha in mano cade a terra e si frantuma in tante schegge affilate: rido e ne afferro una-  di solito uso coltelli o accette, fanno molto più scena, ma posso accontentarmi anche di questo-  e pochi secondi dopo le urla della ragazzina si interrompono.

Corro fuori di casa al settimo cielo! 
"
Niente e nessuno può fermarmi!! "


Sbagliato…

 

Succede di nuovo. Mi gira la testa e cado a terra. Un momento dopo sono di nuovo prigioniero.

Come è possibile!!!!

NON voglio rimanere dentro la mente di un idiota! Non dopo aver assaporato di nuovo la libertà!

Provo di nuovo a prendere il controllo ma non ci riesco e Jekyll si rialza incurante e continua a camminare, forse un po’ stupito di non ricordarsi niente degli ultimi dieci minuti. Pensa persino che le macchie di sangue sulla sua giacca siano sue! 

Cerco ancora di riprendere il controllo. Come ho fatto prima? Non ricordo nemmeno perché d’un tratto  l’abbia fatto.
E come mai adesso sono di nuovo qui? 
Non trovo risposte. Non vado matto per i piani a lungo termine, sono un tipo impulsivo io, ma non ho altra scelta. Devo aspettare il momento buono per attaccare.

Per il resto, osserviamo cosa combina il “Dottore”; ho voglia di divertirmi ancora un po’.

*******

L’ Uomo della Luna cammina sulla superficie irregolare del suo pianeta.
E’ immerso nei suoi pensieri, si chiede se ha fatto la scelta giusta, se ha commesso di nuovo un errore. Un errore che è costato la vita già ad una persona.
Ma ormai quel che è fatto è fatto. Ora stava ai Guardiani tenere sotto controllo la situazione.



 

Angolo Autrice

Ce l’ho fatta ad aggiornare prima di lunedì! 
Incredibile ma vero!
Bene. In questo capitolo Hyde è l’assoluto protagonista ma ho voluto metterci anche Manny. Spero vada bene…
Un grande abbraccio a tutti quelli che mi seguono e recensiscono e a tutti gli osservatori silenziosi.^^

 

Qui c’è il link di un’immagine di Jekyll e Hyde, di  http://otherwise.deviantart.com/

http://otherwise.deviantart.com/art/Jekyll-and-Hyde-Portraits-330246862

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Guardiani ***


Viaggiare attraverso un portale magico non è poi male. Credevo che fosse molto più doloroso, o perlomeno fastidioso, invece ho sentito solo un lieve pizzicore e sono giunto
a destinazione.
Non che io mi intenda dei mezzi di trasporto di questo secolo.

Dietro di me appare il mio accompagnatore, sempre sorridente:- Aspetta qui, vado a chiamare North- dice, prima di volare via
Chissà chi è questo “Signor North”.

Io ne approfitto per guardarmi intorno: mi trovo in una grande sala, completamente decorata di stendardi rosso e oro e quadri che ritraggono scene assurde, come una schiera di strani esseri ricoperti di pelo guidati da un uomo con una sciabola che combattono contro strane figure nere, che assomigliano in modo inquietante agli Incubi. La stanza è riscaldata da un grande camino- anche se ormai ho capito che non possiamo sentire freddo- e ci sono poltrone e divani ovunque: è il posto più accogliente in cui sia mai stato. Mi affaccio alla grande finestra che illumina la sala e rimango senza fiato: il palazzo si trova su una montagna ricoperta di ghiaccio, così posso vedere la superficie del suolo congelato, crepacci profondi e montagne che toccano il cielo; la neve soffice turbina portata dal vento, disegnando figure magiche, e tutto questo è illuminato dalla Luna. 

Non ha mai visto niente del genere…ma riconosco il posto. Siamo in Antartide, al Polo Nord. 
Come ci siamo arrivati così facilmente!? Davvero il portale magico riesce a portarci così lontano?

Grrrrr

Mi volto di scatto.Qualcosa si muove su una poltrona!

Grrrrr

Un Incubo! Mi attaccherà di nuovo se non mi difendo. Afferro la prima cosa che trovo- una bottiglia di rum- anche se probabilmente non impedirà a quell’Incubo di mangiarmi. Non sono mai stato bravo a combattere.

Grrrr

Mi avvicino alla poltrona. Piano, un passo alla volta.

Grrrr

Un metro per volta, con il cuore in gola…..attacco!
CRACK
-
AAH!-
-….-

Un…. non so nemmeno io cos’è.  Ma di certo non è un Incubo. In verità è abbastanza carino con quel cappello a punta: e di sicuro non vuole attaccarmi. Penso stesse dormendo. Be’, ora non dorme più. Anzi, è abbastanza infuriato, comprensibile visto che gli ho rotto la bottiglia in testa
-
Ehm…. mi rincresce di averle procurato…disagio. Ma vede, c’è stato un disguido e credo che….-
Credo che sia inutile parlare con lui. Fortunatamente nessuno mi ha visto. Sarebbe stato imbarazzante per uno scienziato come me essere visto mentre si spaventava davanti ad un esserino così carino.

-North, questo è…come hai detto che ti chiami amico?- Come non detto. Jack Frost, accompagnato da un uomo…. robusto -per non dire grasso- con una lunga barba bianca.
Sembra un uomo affidabile, molto più assennato del ragazzo.
-
Buona sera signore. Sono il dottor Henry Jekyll, piacere di conoscerla; posso chiederle il suo nome?-
Quello mi fissò con la mano sul mento per qualche secondo, con aria minacciosa: poi avanzò verso di me… e mi abbracciò?
-
Piacere di conoscere lei! Io sono North, ma forse conosce me come Babbo Natale!-
Riuscii a borbottare qualcosa come:- Offf…- Mi stava stritolando!
-
North, forse faresti meglio a lasciarlo andare- sorrise Jack Frost.

Finalmente riprendo a respirare.
-Coff- piacere di conoscerla signor North.-
-
Piacere è mio! Finalmente nuovo spirito! Adesso posso dare festa! -
Aspetta, cosa?
-
Io dovere chiamare altri spiriti, poi organizzare banchetto!- mentre parlava si allontanò, probabilmente nella direzione della cucina :-Ci sarà cibò a volontà, e soprattutto rum!! Non può essere festa senza rum!- sparì dietro un angolo agitando le mani come un pazzo.
-
Mi spiace per North. Non sa….dosare la sua forza. Credo che una volta mi abbia rotto un paio di costole- sorrise Jack dondolandosi in bilico sul bastone
-
Non mi ha fatto niente….cedo. Inoltre è una persona piacevole, sebbene un pò esuberante-
-
Ah….- sembrava confuso, ma si riprese subito:- Quindi, tu da dove epoca vieni? Dal modo di parlare direi fine ottocento: devo aggiornarti in quanto al linguaggio. Ti ricordi la tua vita precedente?-
Quante domande….alle quali non so rispondere. Non ho nessun ricordo della mia vita precedente, e, sinceramente non credo che mi dispiaccia. 
Credo di…aver fatto qualcosa di sbagliato nella mia vita precedente.
Lo dico a Jack. Sembra sorpreso.
-H
o vissuto per trecento anni senza sapere niente della mia vita prima di diventare spirito. Non sapevo perché nessuno poteva vedermi…. e non sapevo perché proprio a me. Poi Dentolina mi ha mostrato i denti che aveva raccolto e mi sono ricordato. 
Non penso di poter fare a meno dei miei ricordi, adesso. Tu sei sicuro di non voler ricordare? Dentolina dovrebbe avere anche i tuoi, di ricordi.-
Sono quasi tentato di accettare, ma ho la strana sensazione che se lo facessi….succederebbe qualcosa di brutto.
-
Non credo che…..-
-
Ok, tranquillo, nessuno vuole forzarti. Ma ti starai chiedendo chi è Dentolina: è una Guardiana, come me e North; lei è la Custode dei ricordi, la Fatina dei Dentini, ne hai mai sentito parlare?-
-
Credo che la mia nutrice me ne abbia parlato…-
-
La tua nutrice…. esistevano ancora le nutrici alla tua epoca? Ok, lascia perdere. 
Oltre a lei tra i nostri ci sono anche Sandman, l’Omino del Sonno e custode dei Sogni dei bambini, e Calmoniglio, il Canguro, ehm volevo dire “Coniglietto” di Pasqua. Insieme siamo i Guardiani, protettori dei bambini.- alla parola Coniglietto fece uno strano movimento in aria, come delle “virgolette”, credo.
-
Sarà un piacere conoscerli.-
-
Bene, visto che arriveranno a momenti-
-
Come…?-
-
North ha indetto una festa in tuo onore, tutti sono invitati, non solo i Guardiani. Farai conoscenza con un po' di spiriti.-
-
Oh. Sarà un piacere-
-
Bene, nel frattempo vieni, ti faccio vedere la tua camera.-

La mia camera? Da quando ho una camera?
- Pensi che North ti lascerebbe fuori da “solo” senza un tetto sopra la testa? Neanche per sogno! Gli Yieti avranno già finito di sistemare-
-
Ok….grazie infinite per la vostra ospitalità-
-
Di  niente! Vieni!- disse sparendo dietro un angolo.

Lo seguii ,un pò titubante, in quella che sarebbe stata la mia futura camera, il mio laboratorio (ho deciso che voglio un laboratorio) e un possibile posto sicuro.

 

Un posto sicuro….. ma sentitelo. Come se si potesse essere al sicuro da se stessi.
Ma lasciamogli credere di esserlo. Per ora.
Nel frattempo, concentriamoci sui nostri nuovi “amici”: quel North… sembra un bonaccione. Non credo che darà problemi, ma mi preoccupano le armi appese alle pareti: ho il sospetto che sappia usarle.
No, non darà problemi.
Dentiolina, Sandman e Calmoniglio….dai nomi non sembrano granchè, soprattutto il “Coniglietto”. Staremo a vedere.
Per quanto riguarda Frost…mi piace il ragazzo. Mi ricorda me. Penso che andremo d’accordo, potrebbe rivelarsi un buon alleato, sempre che voglia tradire i sui amichetti. Devo tenerlo d’occhio.
E gli altri spiriti? Di sicuro ci sarà qualche idiota che potrà essermi utile.
Aspettiamo e vediamo.

 

 

 

 

Angolo Autrice

Ok!….
Dopo quasi un mese che non aggiorno sono riuscita a finire questo cortissimo,deludente, scialbo  capitolo.
Bene! 
Finalmente Jekyll ha incontrato qualcuno come lui ed ha smesso di piangere in mezzo alla strada e Hyde sta già complottando contro di lui.
Hyde:- Quando mai ho smesso?-
Mai
Hyde:-Appunto. E comunque, Jekyll poteva anche contenersi dal piangere in strada-
Jekyll:- E tu potresti smettere di tormentarmi-
Hyde:- Nope-

^^

Spero vi piaccia…..spero.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Aria di festa? ***


Avviso:
Allora, avete presente che prima la storia era narrata in prima persona sia da Jekyll sia da Hyde? 
Nei prossimi capitoli la scriverò in terza persona, perché in prima era diventato troppo difficile.
Detto questo, iniziamo con la vera storia

 

 

 



Era passato solo un giorno da quando Jekyll si era svegliato come spirito, ma a lui sembrava molto di più.
Troppe nuove cose da elaborare, alcune talmente assurde che la mente razionale del dottore si rifiutava di crederci.
Il ragazzo, Jack Frost, gli aveva spiegato come venivano scelti dall’Uomo nella Luna per il loro coraggio, per un loro sacrificio. Ognuno dei Guardiani aveva rinunciato alla propria vita pur di salvare un bambino.

Jack, per esempio, aveva salvato sua sorella.

Henry invece non si ricordava perché fosse stato scelto, ma l’altro l’aveva rassicurato:- A volte gli spiriti dimenticano la loro vita passata. Io, per esempio, non ricordavo niente, fino a che Dentolina non  mi ha restituito i ricordi.-
-E potrei ricordare anche io, se la signorina Dentolina me lo permette?- aveva chiesto Henry, non senza un filo di ansia nella voce. Qualcosa gli diceva che forse era meglio non ricordare….

Ma ormai il dado era tratto. Quella sera ci sarebbe stata una festa, e lì avrebbe potuto chiedere alla fata i suoi ricordi.
Già….la sera. A cui mancavano esattamente sette ore, quaranta minuti e dieci secondi. 

Henry era un tipo preciso. A sentire Jack, anche troppo.

Si sedette sul letto della sua nuova camera, nel palazzo di North, e si guardò attorno, cercando qualcosa da fare per le restanti sette ore: un letto, un comodino, un armadio, uno specchio e una finestra da cui si vedeva il paesaggio, tra l’altro una distesa bianca senza niente di particolare. 
Nessuna provetta, alambicco, o sali particolari con cui divertirsi….

Provette, alambicchi…probabilmente fanno parte del mio passato.”
Ma ancora non riusciva a ricordare bene….se solo non avesse avuto quel maledetto mal di testa che lo tormentava dalla mattina, magari si sarebbe concentrato abbastanza; sembrava quasi che non volesse fargli ricordare…. ma ricordare cosa?

Un’altra fitta alla testa, più forte delle precedenti; il dolore lo fece cadere a terra, quasi agonizzante. 
Henry non era mai stato all’Inferno, ma era sicuro che quello che stava provando ci si avvicinava molto.
Non riusciva nemmeno a stare in piedi. Il mondo prese a girare, veloce, sempre più veloce, fino a che i colori non si confusero tra loro, una macchia, prima bianca, poi sempre più scura, nera…

 

-Henry? Ci sei?- 
Qualcuno bussava alla porta, chiamandolo a gran voce.
- J-Jack?- sussurrò Henry.
Pian piano la stanza smise di girare, e riuscì a mettere a fuoco.
Era sdraiato a terra, vicino alla porta. Come ci era arrivato? Prima era vicino al letto, no?
Jack continuava a bussare: si stava preoccupando non poco. Perché l’amico non rispondeva?
-
Hey? Henry? Così mi preoccupi!! Rispondi!- 
Il dottore si alzò lentamente, appoggiandosi alla parete:- Sto bene!- riuscì a dire:- Stavo…dormendo- la prima frottola che gli venne in mente.
- Però, amico, hai il sonno pesante?- scherzò Jack, quando l’altro riuscì ad aprire la porta
-
Wow, hai un aspetto orribile. Sicuro di stare bene?- gli occhi sempre allegri del ragazzo furono oscurati da un lampo di preoccupazione.
Henry corrugò la fronte: aspetto orribile? Cercò lo specchio nella stanza. Non c’era. Strano, avrebbe giurato di averlo visto, prima.
Allora si diresse verso la finestra, guardandosi riflesso sul vetro: aveva i vestiti stropicciati, le maniche della camicia strappate quasi fino al gomito, i capelli bruni spettinati fino all’inverosimile, per non parlare degli occhi, non riusciva nemmeno a tenerli aperti, e sotto di essi due enormi occhiaie nere facevano la loro comparsa.
-
Sembri Dracula, sai?- scherzo Jack, dalla porta.

Ma c’era poco da scherzare. Henry aveva paura. 
Di cosa non lo sapeva neanche lui, ma la sentiva salire alla gola, bloccandogli il respiro.
-
Tutto ok?-
-
S-si, credo di si. Sono solo un po’ stanco. Troppe emozioni in troppo poco tempo-
-
Mmm. Se non vuoi non andiamo alla festa.-
-
Festa?- Ma non mancavano sette ore? Controllò l’orologio. Le nove. Era davvero rimasto privo di sensi per sette ore?!
 Impossibile. Non con un semplice mal di testa. Aveva forse sbattuto da qualche parte?
Jekyll fissò di nuovo il suo riflesso: c’era qualcosa che non andava. 

Jack, nel frattempo si era avvicinato; il comportamento del neo-spirito l’aveva allarmato. Sembrava quasi un altra persona.
-Ehy? Mi hai sentito?- mise una mano sulla spalla dell’altro, che sobbalzò.
-
Cos- si, sto bene. Grazie. Se vuoi scusarmi, mi sistemo, così possiamo andare alla festa.

-
Ok, amico. Ti aspetto nella sala principale.- e uscì dalla stanza,  lanciandosi occhiate preoccupate indietro.


Si poteva dire di tutto di North, ma non che non sapesse organizzare feste; almeno quattro stanze dell’immenso palazzo erano state addobbate con festoni, arazzi, fiori, assurde statue rappresentanti angioletti mezzo nudi completamente fatti di ghiaccio- che Jack considerava un insulto alla propria persona- e soprattutto tavoli e tavoli pieni di cibo, e, soprattutto, bibite alcoliche a non finire.
Naturalmente, North era ad uno di questi tavoli che beveva tre bicchieri di rum contemporaneamente.

Jack e Calmoniglio stavano litigando in un angolo, mentre Dentolina e Sandy stavano “discutendo”, o meglio, la prima si lamentava ininterrottamente dell’aumento di carie nel mondo, mentre il secondo dormicchiava con un bicchiere in mano.

E non erano gli unici immortali: Dioniso passava da un tavolo all’altro facendo a gara con North a chi riusciva a bere di più, Demetra e Persefone erano vicino ad un vaso di fiori e lo trasformavano a turno, litigando su quale fiore fosse il migliore, se la margherita o il papavero, Jack Lanterna spegneva le candele sui candelabri, che venivano puntualmente riaccese da una seccatissima Sunny Solstice, sorella del Sole.

Due o tre satiri, accompagnati dalle ninfe avevano messo su una piccola banda, con flauti e tamburi ed alcuni spiriti si erano messi a ballare.
E ce ne erano molti altri; Henry non riusciva quasi a contarli.
In tutta la sala si percepiva un aria di festa.

North avvistò o Jekyll da lontano, e gli corse incontro, ormai mezzo ubriaco:- Caro Jenkins…no, Jekyn, che piacere vederti!- cercò di stritolarlo in un abbraccio, ma lo mancò e cadde a terra con un tonfo, rischiando di schiacciare due folletti che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Accorsero subito Calmoniglio e Jack, con un bicchiere d’acqua ciascuno, che versarono sopra lo sventurato Guardiano delle meraviglia, tra le risate dei presenti.
Henry li aiutò a potare North, se è possibile ancora più ubriaco di prima, in un angolo, su una poltrona: persino in tre facevano fatica a portarlo!
-
Ma quanto pesi!- brontolò Calmoniglio, mentre lo sollevavano da terra:- Non potresti metterti a dieta?-
-
Dieta? A che mi serve la dieta! Sono in perfetta forma io!- sbuffò North con la voce impastata dall’alcol, mentre cadeva di nuovo a terra

Dopo diversi tentativi riuscirono a metterlo seduto sulla poltrona.

-Bene, Henry, ti presento Calmoniglio, Guardiano della Speranza, il “Canguro” di Pasqua! Un grande rompiscatole, nevrotico che non riesce a stare agli scherzi!- rise Jack, schivando uno scapaccione del suddetto coniglio:- Coniglietto di Pasqua, non “Canguro”; scusa il poppante, non riesce nemmeno a distinguere un aitante coniglio da un canguro.- 
Henry gli strinse la mano…la zampa…insomma, quello che era. 
Coniglietto di Pasqua. Alto quasi tre metri e con armi sulla schiena. Proprio adatto a portare le uova di cioccolato ai bambini.
-
Piacere di conoscerla, signor Calmoniglio. Dottor Henry Jekyll, per servirla.-
Il coniglio fece una faccia strana:- Signor Calmoniglio…per servirla…si vede che è una persona per bene. Fossi in lei mi terrei lontano da un combinaguai come Jack.- 

Si allontanarono di nuovo, facendosi dispetti a vicenda.
A Henry non restò altro da fare che avvicinarsi ai tavoli del banchetto, cercando di evitare le ragazze che giravano per la sala, acchiappando spiriti a caso: si avventavano sul malcapitato e quando si allontanavano, quello era coperto di stelle filanti e segni di rossetto.
Cosa che il dottore voleva evitare.

Era così impegnato a nascondersi che non si accorse della figura avvolta nel mantello che gli veniva incontro fino a che non vi sbatté contro.
-Mi scusi signore, non guardavo dove andavo. Sta bene?- chiese dopo essersi ripreso dalla sorpresa
-
Si,si sto bene- scontroso. L’uomo si aggiustò il mantello e si lisciò i capelli corvini; sorrise, come se Jekyll fosse stato la sua prossima cena.
-
Ma se fossi in te starei attento, la prossima volta. Succedono brutte cose, a chi abbassa la guardia.- 
Henry mantenne lo sguardo alto. Cosa abbastanza facile, visto che l'uomo lo superava almeno di una spanna.
Ma chi diavolo si crede di essere! Minacciare così la gente!…aspetta un secondo, che razza di canini ha! “

L’uomo sembrò indovinare i suoi pensieri, perché il suo sorriso si fece ancora più ampio, mostrando i canini, mostruosamente lunghi:- Piacere di conoscerla, signore, sono il Conte Dracula.-
Jekyll mantenne il suo sangue freddo:- Piacere, Dottor Henry Jekyll. Ora, signore, se non le dispiace vorrei passare.-
Dracula pareva avere altri progetti, ma la sua espressione mutò di colpo, dal sadismo più completo al più sorpreso terrore. 
Indietreggiò velocemente, balbettando scuse, e sparì di colpo, lasciando Jekyll da solo.

Il povero e molto sollevato dottore non ebbe nemmeno tempo di reagire, che la luce delle candele si spense di colpo.

Nel buio, si udì una risata.
-
Buona sera a tutti, gentili signori!-

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice

 

Ce l’ho fatta! Finalmente….

E finalmente succede veramente qualcosa! 

Comunque…Gyber! Visto? Sono riuscita a metterci anche Dracula! Così nessuno rimane escluso!

Ma cosa avrà spaventato così tanto il re dei vampiri? 

Lo scoprirete nel prossimo capitolo!… o forse no.

Ho solamente un’altra cosa da dire: i pochi spiriti che ho citato sono tratti da storie popolari e mitologia.

Bene.

Spero che vi sia piaciuto.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3060591