nekromanteía

di Ashirogi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Test di valutazione ***
Capitolo 2: *** un viaggio dimensionale ***
Capitolo 3: *** Nell'attesa di qualcosa ***
Capitolo 4: *** SCUSATEMI MOLTO, GENTAGLIA SAMA. ***



Capitolo 1
*** Test di valutazione ***


Angolino dell'autore: Ohayou, gentaglia-sama! Come va la vita? Un grazie particolare a tutte le persone che hanno recensito il primo capitolo (cioè zero) o che lo hanno messo tra le storie da seguire (cioè zero... sto per deprimermi)... Ma che mi aspettavo? L'ho caricato solo ieri! E ha già ricevuto 14 visualizzazioni (Spero non dalla stessa persona. Ecco: ora sono depresso) Ma ora basta vaneggiamenti, vi lascio al capitolo, dove finalmente abbiamo il primo combattimento! Yeah! *L'autore se ne va in un angolino a piangere dalla disperazione*

I due si trovavano nella stanza che un iniziato, dopo aver raccolto il Gran sacerdote, gli aveva indicato. Si stavano togliendo gli abiti per cambiarli con quelli del luogo per non dare nell'occhio. -Abbiamo fatto bene a dirgli quelle cose così all'improvviso?- Chiese Edward, togliendosi il lungo soprabito rosso, lasciandolo cadere su una sedia li vicino, sotto, aveva tenuto la divisa dell'esercito, che ogni tanto indossava anche se non vi lavorava più. Era nera, abbastanza attillata, con una piccola cotta sulle spalle orlata di bianco, una grossa cintura e una catenella alla tasca che sostituiva quella dell'orologio da alchimista di stato, che non gli apparteneva più. -Prima o poi avremmo dovuto dirglielo, no?- Rispose Toushiro, togliendosi l'Haori bianco con il rombo nero e al centro la croce, o meglio, il dieci giapponese, ripiegandolo con cura e lasciandolo ai piedi del letto, sotto indossava ancora lo shihakusho, kimono e hakama neri, cintura bianca, con l'aggiunta di una sciarpa verde pallido e i sandali ai piedi. -Sarà, però certo non l'ha presa bene- Sorrise, ripensando agli ultimi avvenimenti, slacciando la cotta e gettandola insieme al soprabito. -Se una persona prende male una notizia è solo colpa sua- Si espresse, gelido, il capitano, sfilandosi il kimono, dopo aver slacciato la cintura e tolto la sciarpa. Ripiegò con cura tutto posandoli sopra l'haori. -E ora come si fa? Non possiamo certo tornare indietro- Si sfilò la maglia di pelle restando anch'egli a petto nudo, gettandola, come il resto, sulla sedia. -Uno shinigami non può fare affidamento solo sul proprio Bankai, men che meno sulla propria spada, posso rimanere a dare una mano, questo è certo-, rispose il capitano, piegando gli hakama insieme al resto del vestiario. -Beh, anch'io combatto abbastanza bene, ma mi sento un po' inutile senza l'alchimia- e i pantaloni finirono sul mucchio. I due erano ora in mutande l'uno di fronte all'altro, i minuti corpi, tuttavia muscolosi, coperti da numerose cicatrici quasi invisibili, segno delle precedenti battaglie affrontate -Non sei necessario, puoi tornare nella tua dimensione- Edward si sentì ferito da quelle parole così fredde, ma non disse niente. Non aveva forse ragione? I due indossarono gli abiti che gli erano stati preparati: pantaloni finto-jeans, di tessuto elastico e leggero, maglietta polo nera a maniche corte e scarpe da ginnastica. -Caspita, mi ricordano i miei giorni sulla terra!- Ed. Alzò lo sguardo perplesso? -Terra? Vuoi dire che vieni dalla terra?- -No, io appartengo alla Soul Society- L'altro lo guardò senza capire. -Diciamo che il mio mondo è diviso, in realtà, in due: il mondo degli umani e il mondo degli shinigami, gli dei della morte, per l'appunto, la Soul Society.- Edward si fece serio e pensieroso. -dei della morte, dici, eppure il tuo corpo è pieno di cicatrici, e inoltre io posso vederti...- Hitsugaya rimase un attimo colpito, in effetti il suo non era un banale Gigai, ma il suo originale corpo di reishi, non avrebbe dovuto essere visibile -Poi tu vieni da un altro mondo, da un'altra dimensione, ma parliamo entrambi la stessa lingua, la stessa, inoltre, di questo posto...- Toushiro sentì una strana inquietudine dentro di sé. -Infine, la scienza ci insegna il principio dello scambio equivalente: se noi siamo stati richiamati qui in questa dimensione, qual'è il prezzo che è stato pagato?- -Ora basta! Sono domande interessanti, ma non hanno risposta, è inutile porsele adesso- -mi spiace, ma è impossibile, per un alchimista, non porsi domande, e ormai io ci ho fatto l'abitudine- Rispose Edward con un sorrisone tanto grande da sorprendere Toushiro -Ora andiamo, ci hanno detto di presentarci per la cena nella sala accanto.-

Il fatto capitò a metà della cena: il Gran sacerdote piombò nella sala e senza proferire una sola parola scagliò un enorme raggio di energia verso la tavola. -Merda!- esclamò Toushiro, mentre con lo shumpo evitò il colpo, spostandosi portò avanti a se le braccia -Maschera di sangue e carne, tutto il creato, il battito d'ali...- iniziò pronunciando l'incantesimo -...Nell'abisso dei risplendenti fuochi! Bakudou 61: Rikujoukourou!- Le sei lame di luce si materializzarono intorno alla vita del Gran sacerdote, mantenendolo bloccato, se non che questi si sciolse e si rimaterializzò poco distante -Merda!- Esclamo ancora il capitano, usando ancora una volta lo shunpo per evitare un nuovo colpo. Dietro di se, sentì qualcuno battere una volta le mani, quindi un forte spostamento d'aria, infine il pavimento avanti a se si piegò a formare una specie di onda, che si richiuse sul gran sacerdote. Sotto di sé, si accorse, era diventato molto più sottile... -Incredibile, ho agito d'istinto, ma a quanto pare la mia alchimia è tornata!- A parlare, ovviamente, era stato Edward. Ma la “collina” che si era formata si distrusse sotto gli occhi dei due, mentre un nuovo colpo li raggiungeva, evitato di pochissimo -Spruzzato sulle ossa della bestia! Torre, cristallo rosso, anello d'acciaio. Muoviti e diventa vento, fermati e diventa calma. Il suono di lance da guerra riempe il castello vuoto! Hadou 63: Raikouhou!- L'onda di energia si scagliò verso il ragazzo prendendolo in pieno, tuttavia, il Gran sacerdote non sembrava aver subito danni visibili. -Merda! Continuando così non abbiamo speranza!- -Così sei troppo pessimista capitano, lo hai già colpito due volte.- Ed gli passò una spada dall'aspetto macabro e di cattivo gusto, mentre lui ne teneva una uguale nella mano. -proviamo ad attaccarlo insieme.- Toushiro annui e si gettò a sinistra, la spada, più scomoda di una katana ma comunque di buona fattura, nella destra, la sinistra tesa in avanti per un nuovo incantesimo, questa volta senza pronunciare il kotodama -Bakudo 61: Rikujoukourou!- Le sei lance di luce apparvero nuovamente a bloccare il giovane sacerdote, mentre Hitsugaya si preparò a colpire l'avversario, con un colpo di rovescio, mentre dall'altra parte Edward, con un salto, menava un fendente. Un secondo dopo il Gran sacerdote era sparito, era sparito, lasciando cozzare tra di loro le due spade.
-Così non va, il kidou non sembra funzionare su di lui- -intanto siamo riusciti ad avvicinarlo, la prossima volta lo colpiremo. -Non posso utilizzare le arti demoniache come se niente fosse, il mio reiatsu non è infinito!- -Re- che?- -Lascia stare.- Con una spada in mano, Toushiro era tornato ad essere il capitano Hitsugaya della 10° divisione del Gotei 13 "è incredibile quanto poco basti per ridare sicurezza ad un uomo". Certo non era  Hyourinmaru, ma almeno gli dava una sensazione conosciuta, come un vecchio ricordo. -Non possiamo attaccarlo direttamente, quando colpirà ancora io lo attaccherò di nuovo, appena si sposta, lo colpirai tu, d'accordo?- Edward sorrise, portando la spada avanti a se -Facciamolo!- Il nuovo colpo parti in direzione dei due, Toushiro utilizzò nuovamente lo shunpo e recitò l'incantesimo mentre si spostava -Hadou 4: Byakurai!- Un fascio di luci si scagliò in direzione del ragazzo, che si scansò con ostentata pacatezza, solo per ritrovarsi sotto il tiro della spada di Ed. Per evitare il colpo, il sacerdote fu costretto ad uno scatto improvviso all'indietro, al che Edward, girandosi di tre quarti, portò la spada, che era arrivata a terra, in alto, cercando di colpirlo di traverso, anche in questo caso il ragazzo lo evitò con una mossa degna di una ballerina di limbo -Muri di sabbia di ferro, pagoda sacerdotale, incandescenti lucciole corazzate. In piedi, in silenzio fino alla fine! Bakudo 75: Gochuutekkan!- Toushiro sbatté le mani al suolo, mentre sopra al sacerdote apparvero cinque enormi pilastri, collegati ognuno da una catena di ferro, che caddero al suolo, Edward capì in tempo cosa stava accadendo e con una spazzata della gamba fece cadere il sacerdote a terra. I cinque pilastri caddero sul pavimento sottile a causa dell'alchimia usata prima da Ed, distruggendolo e facendo precipitare tutti al piano di sotto. Hitsugaya utilizzò ancora una volta lo shunpo per atterrare dolcemente, iniziando a sentirsi affaticato, Edward era atterrato rotolando su se stesso per attutire la caduta e ora si massaggiava una spalla dolorante, mentre in piedi, al centro dei cinque enormi pilastri, stava il Gran sacerdote, perfettamente illeso. "merda! Se non ha funzionato neanche questo come possiamo batterlo?" i tre rimasero un attimo in silenzio, mentre le cinque colonne sparivano dalla stanza, quindi il Gran sacerdote si volto con troppa calma facendo per uscire dalla sala. -Aspetta un secondo, che significa tutto questo?- -Volevo valutare se potevate essermi utili in qualche maniera. Diciamo che avete un minimo di speranza, contro il mago oscuro, se vi accompagno io- -Stai dicendo che tutto questo era una specie di test?- a parlare era Edward -Se vuoi metterla con questi termini...- E uscì dalla stanza, lasciando Ed e Shiro a guardarsi attoniti.
Fuori pioveva, mentre i due si spogliavano per la seconda volta in un solo giorno per andare a dormire. -Sinceramente ho un po' paura ad andare a dormire con quel matto in giro- disse Edward, cercando di scambiare qualche parola col nuovo compagno di stanza -Non è sano di mente, questo è certo- Rispose lapidario Toushiro, sistemandosi sul letto, dopo aver riposto gli abiti perfettamente curati nell'armadio della stanza -ma non credo ci disturberà stanotte.- -Lo spero, ne ho abbastanza di combattere.- Disse Ed, infilandosi sotto le coperte.
In mezzo alla notte, Edward si svegliò di soprassalto, ponendosi immediatamente a sedere, mentre Toushiro, in un unico movimento, aveva già acceso la luce e si era messo in guardia. Sul proprio letto, Edward, con il volto contratto in una smorfia di dolore, si teneva il ginocchio sinistro tra le mani. Toushiro rimase un attimo stupito. -Prima, quando ci siamo spogliati non l'avevo notata, ma questa...- Ed si voltò con un sorriso teso dal dolore -Non l'avevi notata? Come si fa a non notare una cosa del genere? Sì, è una gamba meccanica, un automail.- -La usi perfettamente, come se fosse vera- -è collegata ai miei nervi, e praticamente uguale ad una gamba normale, ma molto più resistente. È stata fatta da un'ottima meccanica...- ed Edward si perse un attimo nel ricordo di Winri. -Quando piove mi fa sempre male- Aggiunse poi quasi come una scusa.
Toushiro sospirò e si rimise seduto sul proprio letto, unendo le piante dei piedi e tenendosi le caviglie, come se stesse in meditazione. -Non ci siamo neanche presentati come si deve: Io sono il capitano della 10° Divisione del Gotei 13, Hitsugaya Toushiro, ma mi puoi chiamare semplicemente Capitano Hitsugaya, e tu?- -Io sono Edward, Edward Elric- dopo un poco aggiunse -L'alchimista d'acciaio- -Bene, ora siamo ufficialmente compagni di squadra, no? Allora dimmi, come ti sei fatto quella?- e con una mano indicò la gamba dell'altro. Edward rabbrividì appena. -Solo se te la senti, ovviamente- -Ho perso mia madre da piccolo, con mio fratello abbiamo cercato di riportarla in vita, ma non funzionò. Io persi un braccio e la gamba, mio fratello perse tutto il corpo. Abbiamo speso una vita a tornare come eravamo- Toushiro si astenne dal far notare che Ed era ancora un ragazzino, e che quindi non poteva essere passata una “vita”, evidentemente quei pochi anni erano stati carichi di avvenimenti. -E perché quella è rimasta?- -La cosa è un po' complicata: mio fratello ha riacquistato il corpo a costo della mia alchimia, e io ho riacquistato il braccio. Mio fratello era ancora un alchimista, e poteva rimettermi la gamba a posto, con qualche anno di ricerca. Abbiamo deciso di tenerla così, per non dimenticarci del passato- -Ma ora tu riesci ad usare l'alchimia- Edward si guardò le mani pensieroso -si, e senza cerchio alchemico, come prima che succedesse tutto... c'è qualcosa che non torna qui, e voglio capire cosa- -Beh, direi che ora è il momento di andare a dormire...-

Secondo angolino dell'autore (Pensavate vi avrei lasciato stare, eh?): Allora, vi è piaciuto? Vi è piaciuto? Ditemidisiditemidisiditemidisivipregoooo! Ho bisogno di affettooooo! *piangendo con gli occhi da cagnolino bastonato* mettete una piccolapiccola recensione, vi scongiuro... fatemi sapere cosa pensa di me il popolo di internet (Spero solo cose belle. Aiuto, mi sto deprimendo ancora) Ci vediamo, gentaglia-sama! *torna nel suo angolino a piangere*

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Capitolo 2
*** un viaggio dimensionale ***


Il capitano della 10° Divisione del Gotei 13 camminava lentamente cercando il proprio tenente nella notte -Matsumoto! Dove diavolo è finita quella donna!- si fermò di botto "Ho dimenticato Hyourinmaru vicino alla scrivania. Forse farei meglio a non girare di notte senza" Poi si diede dello stupido e continuò a camminare. Il Seireitei non era il posto più sicuro di tutta la Soul Society? E la stessa Soul Society non era tornata ad essere un luogo tranquillo? Si diede nuovamente dello stupido -Matsumoto! Dove sei finita!- quando vide qualcosa muoversi dietro un cespuglio "si sarà nuovamente nascosta a bere, quella deficiente!" E si avvicinò già a corto di pazienza. Poi successe tutto velocemente: per terra apparve il cerchio luminoso, che non prometteva nulla di buono. Toushiro cercò di uscirne utilizzando lo Shunpo, ma fu inutile "Cazzo! avrei dovuto prendere Hyourinmaru!"

Edward correva a perdifiato giù per la collina, inciampò, quasi cadde, riprese l'equilibrio e riprese a correre. "devo farcela, devo farcela!" Poi il terreno davanti a se cambiò forma, rialzandosi a formare un muro sul quale il ragazzo, ormai in corsa, si spiaccicò a quattro di spade, per poi cadere a terra. -Non vale! Non puoi usare l'alchimia per prendermi!- Il ragazzino alle sue spalle sorrise massaggiandosi il collo. -Scusa fratellone, mi è venuto istintivo- Ed fece l'imbronciato, anche se non poteva arrabbiarsi realmente con Alphonse. -Se avessi ancora l'alchimia sarei riuscito a scappare con facilità, ma così, c'è troppa disparità!-. Il corpo di Ed reagì d'istinto, si gettò sul fratello spingendolo via dal cerchio che si era appena acceso sotto i suoi piedi "Merda! Ma che cerchio è?" Fece appena in tempo a pensare.

I due cerchi, in versione più piccola, si aprirono davanti al sacerdote coperto dal mantello rituale, mentre gli altri iniziati si guardavano pieni di stupore e ammirazione, aspettando il risultato. I cerchi si illuminarono quando il sacerdote, stese le braccia, si mise a mormorare parole incomprensibili, poi ci fu l'esplosione di luce, e tutti furono scaraventati a terra da una forte esplosione.
Al centro della sala, tre sole figure erano sopravvissute all'impatto: il sacerdote, ancora perfettamente in piedi dove si trovava prima, il capitano Hitsugaya Toushiro, in posizione di guardia, ed Edward Elric, seduto a terra, che si guardava attorno stupito.

Effettivamente la sala dava di che stupirsi, era circolare, non troppo grande, ma molto alta, tanto che, nella poca luce, non si riusciva a scorgere il soffitto. La figura dell'uomo di fronte a se, poi, era alquanto inquietante, alto, totalmente coperto dal mantello bianco e dal cappuccio cadente, che lasciava vedere solo un sorriso dai denti storti e gialli, che gli davano l'aria di uno stregone malvagio, o di un diavolo dell'inferno. Dopo due minuti il primo a parlare fu Toushiro -Bene, comincio io: chi cazzo sei tu?- Intanto Edward si era messo carponi ad esaminare il cerchio sotto di se -Affascinante, non ho mai visto un cerchio del genere... Non sembra rispettare i canoni dell'alchimia, e tuttavia a funzionato, ma...- La sua voce fu interrotta dall'uomo alto, la voce stridula, ma tuttavia roca, fredda, ma anche calda, in poche parole inquietante e indefinibile -Io, per rispondere alla tua domanda, sono il Gran sacerdote Marius e...- Si tose il cappuccio e fece cadere il mantello, rivelando che l'alto uomo era in realtà un ragazzino basso, dai capelli neri, la faccia seria. All'apparenza giovanissimo -...no, non è alchimia, almeno non come la intendi tu.- Ed, tirato in ballo, si alzò a guardare il ragazzino, lo squadrò dall'alto in basso, lo paragonò all'immagine di prima, ricontrollò l'altezza posandogli un palmo sulla testa e poi sorrise cattivo -Il Gran sacerdote è un tappo?- -Ha parlato il gigante.- Gli occhi di Edward si riempirono di fiamme, mentre caricava un pugno puntando il naso del bimbo -Basta con le stronzate, ditemi immediatamente come avete fatto a portarmi qui!- Ed si girò con ancora il pugno sollevato verso il ragazzo che aveva parlato, lo squadrò un attimo, gli si mise davanti, valutò il tutto qualche secondo, poi sorrise cattivo -è un tappo anche questo.- A Toushiro si gonfiò una vena sulla fronte -Vuoi farla finita, ragazzino?!- Ed gli si gettò addosso cogliendolo di sprovvista -Chi sarebbe il piccolo chicco di senape?- -Ma non ho detto questo!- Il giovane sacerdote, sospirando, mosse la mano in un gesto lento, separando, in qualche maniera sconosciuta i due ragazzini, che si misero immediatamente sul chi vive.
-Possiamo riniziare un attimino da capo?- Non ricevendo risposta continuò -Vi trovate in un mondo diverso dal vostro, che ha un disperato bisogno di aiuto. Uno dei più potenti maghi della terra sta progettando di conquistare l'impero del Nord. Per farlo sta utilizzando la negromanzia. Non sappiamo come sia possibile, dato che la negromanzia è teoricamente impossibile nell'ordine della natura, fatto sta che su questi morti la magia non funziona come sui vivi, e non sappiamo come raggiungere il mago, dal momento che il suo castello è circondato dall'esercito. A questo punto io, il  Gran sacerdote, sono stato incaricato di richiamare due grandi eroi da altre dimensioni, indi per cui, Hitsugaya Toushiro, capitano della 1° Divisione del Gotei 13 e Alphonse Elric, l'alchimista d'acciaio, siete stati richiamati qui.
-Io sono l'alchimista d'acciaio! L'unico, il solo Edward Elric, Alphonse è mio fratello e...- Edward si fermò "...e ha praticamente ereditato il mio titolo" -Io non sono il capitano della 1° divisione, mi spiace, sono solo il capitano della 10°, e questa situazione inizia a darmi sui nervi. Il sacerdote si batté una mano sulla fronte, -Uff. Che problemi, comunque siete sempre gente con poteri particolari, giusto? Potete aiutarci, vero?- Edward si guardò attorno, pensieroso -Beh, vedi, c'è un minuscolo problema, e...- Il Gran sacerdote lo guardò con l'odio negli occhi -Tu puoi aiutarci, vero?- a rispondere fu invece Toushiro -Io vi aiuterò. Dare pace ai morti è il dovere di tutti gli Shinigami che si rispettino- Il Gran sacerdote sembrava euforico -Bene! Un alchimista e una zampakutou fermeranno certamente il malvagio stregone! Ascoltate, il piano è semplice, ma serviranno tanto l'alchimia quanto il Bankai, venite qui..- -Ehm...- i due lo guardarono imbarazzati -Io non uso più l'alchimia- -Io non ho la mia spada- Dissero in coro. Il Gran sacerdote, ridendo istericamente, svenne...

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Capitolo 3
*** Nell'attesa di qualcosa ***


Angolino dell'autore: Konbanwa gentaglia-sama, it's me: Autore! *questa volta non aspetta la mancanza di ovazioni* Passiamo subito alla presentazione del capitolo, così non facciamo danni. è solo un capitolo di passaggio, scritto così per tappar buchi *Muhahaha*. No, in realtà mi serviva una scusa per introdurre Alphonse, senza far correre troppo la trama. Quindi prendere una boccata d'aria, amici, questo è un capitolo scialla!
P.s.: recensite lo stesso... Please...


Toushiro si svegliò il giorno dopo di buon mattino, scoprendo Edward già in piedi, intento ad indossare i suoi vecchi abiti, ossia la divisa nera con relativo soprabito rosso. Si scambiarono qualche parola di saluto, quindi andò a lavarsi la faccia nel bagno accanto, per poi tornare e decidere di indossare anch'egli lo shihakusho, con il relativo haori, quindi scesero entrambi a fare colazione (la sala da pranzo attigua era, ovviamente inutilizzabile). Scendendo Ed prese la parola. -C'è un'altra cosa strana che ho notato ieri- cominciò -Quando siamo arrivati qui per la prima volta, il Gran sacerdote aveva un particolare che mi ha messo i brividi: una bocca pallida dai denti storti. Mi è ritornata alla mente ieri, mentre combattevamo: sotto il cappuccio aveva la stessa bocca orribile, ma quando si è tolto il cappuccio, o quando gli è caduto per evitare il mio colpo di spada, la bocca gli è tornata normale- Toushiro lo ascoltò in silenzio, cercando di ricordare il particolare che, effettivamente aveva notato anche lui. -Possibile che quella veste gli dia qualche potere particolare?- -è simile ha un caso di possessione, effettivamente, come se a quella veste fosse legato un qualche spirito potente, in grado di accrescerne la forza spirituale- Qui Hitsugaya fu costretto a fermarsi un attimo: Non avvertiva nessun reiatsu attorno a se, eppure era ovvio che gli altri avessero del potere spirituale. -Che tipo di potere è il tuo?- Ed mosse le mani avanti come a negare un fatto palese -Oh, no, non è un vero e proprio potere... Si tratta solo di scienza, alchimia, ad essere esatti, si tratta di modificare il fluire dell'energia terrestre, cambiare la forma degli elementi, separarli e riunirli secondo regole ben precise e delineate...- Toushiro si era perso, non riuscendo a capire molto di quello che l'altro diceva, circa una serie di concetti scientifici che non aveva voglia di imparare. Lo lasciò parlare per cortesia, evitando di rovinargli la giornata.

Alphonse si trovava nel vecchio studio del padre, o meglio nella nuova ricostruzione del vecchio studio, poiché quello originale era andato bruciato con tutta la casa. Avevano deciso di rifarlo come era prima, compresa un'armatura del tutto simile a quella che, anni prima, aveva ospitato l'anima di Al. Un solo dettaglio mancava: il cerchio della trasmutazione umana al centro della sala, ma Alphonse, ogni volta che scendeva la sotto, lo poteva vedere attraverso i ricordi, e rivedeva il corpo di quella cosa... Si massaggiò gli occhi. Dopotutto era molto tempo che non scendeva la sotto. Da quando aveva visto la Verità era assai raro che dovesse consultare uno dei vecchi libri conservati li sotto, ora le sue ricerche puntavano più in alto. Ma adesso non importava. Aveva visto quel cerchio solo per qualche istante, ma aveva intuito subito che qualcosa non andava... Per cominciare non era stato disegnato, ma era apparso dal nulla, poi gli aveva ricordato un immagine che aveva visto in quei libri. Prese uno dei tomi sulla raccolta dei cerchi alchemici e iniziò a sfogliarla velocemente. Dopo tutto quello che il fratellone aveva passato per fargli recuperare il corpo, Alphonse avrebbe speso ogni fibra del proprio corpo per farlo tornare da ovunque fosse sparito.

Edward e Toushiro passarono il resto della giornata cercando di distrarsi il più possibile, il che significava, rispettivamente, leggere e meditare. Passarono le ore così, senza che alcuno dicesse nulla, nel parco della grande villa. Toushiro sotto un albero, Ed sotto un'altro. Toushiro sotto lo stesso albero, Ed sui gradini del portone. Toushiro sotto il medesimo albero, Ed sdraiato vicino ad un cespuglio. Ad un certo punto Edward sbottò con rabbia -Ok! Ora basta! Che fine ha fatto quel pazzo del Gran sacerdote?- Chiese posando il libro che stava leggendo accanto a sé. -Ha detto che sarebbe arrivato per l'ora di pranzo.- Disse Hitsugaya aprendo gli occhi -Che leggi?- -corso di chimica avanzata.- Rispose stanco Ed. Accanto a se una piccola pila di libri simili “Scienza per tutti”, “Chimica, le basi”, “Corso accelerato di fisica semplice”. -Ma tu non sei già uno scienziato?- Chiese scettico al nuovo compagno -Si, ma per usare correttamente l'alchimia in questo mondo devo conoscere le differenze con il mio. Ad esempio: lo sapevi che la composizione dell'acqua qui...- Toushiro lo lasciò parlare senza ascoltarlo, tornando con la propria mente alla meditazione.

Dopo qualche minuto, spuntò fuori da chissà dove il Gran sacerdote, che con aria candida chiese -andiamo a mangiare?- I due, ricordando cosa era successo l'ultima volta che si erano ritrovati insieme a tavola si guardarono; Toushiro accennò un sorriso, Edward soffocò una risata.

Girò una pagina dell'ennesimo libro e trovò quello che cercava. Il cerchio era praticamente uguale, ma più povero, più spoglio del cerchio che aveva visto lui. Lesse brevemente la descrizione.
Viaggio iperdimensionale: sebbene questo cerchio sia teoricamente possibile secondo le attuali leggi dell'alchimia, non ha portato alcun beneficio ai propri utilizzatori. Si ipotizza che, al fine che il cerchio funzioni, vada disegnato nella stessa maniera dall'altra parte del tunnel dimensionale.
No, Alphonse aveva da qualche tempo a questa parte intuizioni geniali sulla materia dei cerchi alchemici. Se il cerchio non funzionava era perché non era completo. Doveva semplicemente finirlo. Sgombrò il tavolo, vi stese un grosso foglio di carta e con un carboncino copiò il cerchio alla perfezione: la mano ferma nel disegno, per fortuna, non l'aveva persa...


Secondo angolino dell'autore: Spero sia andato tutto bene... Chissà cosa succederà nel prossimo capitolo, non lo so proprio (e non voglio stuzzicarvi la fantasia: non lo so proprio!)... Alphonse raggiungerà il fratellone? Lo riporterà a resembool? E Per Toushiro? *Per te è Capitan Hitsugaya!* sisi, nessuno si preoccupa di lui? Cosa staranno facendo nella Soul Society? Mata nee, gentaglia-sama!
P.s.: Per l'ennesima volta: Recensite! (no, non è vero che ho solo questo in testa!)

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Capitolo 4
*** SCUSATEMI MOLTO, GENTAGLIA SAMA. ***


Come da titolo, carissimi Gentaglia-sama, vi devo chiedere perdono. Questa serie, che nasce in un momento di pazzia, non può, almeno per il momento, continuare. La mia serie principale, "Lo scrittore", occupa la maggior parte del mio tempo libero, a questa si aggiungono gli impegni con l'Università; ma la realtà è che questa serie non mi piace. Non che non mi piaccia l'idea, ma, semplicemente, non mi piace.
Avevo deciso di tenerla lo stesso in parallelo a "lo scrittore", magari pubblicando più lentamente, ma non ho più scritto una sola riga.
Magari un giorno la rinizio, chissà.
Comunque sostituirò questa serie con un'altra, che magari mi prenda meno tempo (scrivere una Fanfiction fedele significa rileggersi alcuni capitoli della storia originale, ricercare informazioni, e non ne ho proprio il tempo ne la voglia), ma per ora nulla è certo.
Detto questo:
Scusatemi ancora e a presto.

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