Two Me

di emilyxxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Paul.. ***
Capitolo 2: *** colloquio... ***
Capitolo 3: *** -io mi licenzio!!- ***
Capitolo 4: *** secondo colloquio... ***
Capitolo 5: *** pizza, shopping e Paul... ***
Capitolo 6: *** tra poliziotti e posti numerati.... ***
Capitolo 7: *** problemi idraulici.. ***



Capitolo 1
*** Paul.. ***


Documento senza titolo

Si sentiva distrutta.
Si sentiva tradita, da se stessa.
Non era da lei, forse era quello il problema: chi era lei?
Ma quello non era il momento di lamentarsi soprattutto per il fatto che intorno a se circa una quarantina di persone la guardava allibita.
Ok, forse aveva esagerato!
Ma quel ragazzo accasciato a terra con le mani sul naso che gemeva di dolore, era reale.
Si guardò le nocche arrossate e face un’espressione contratta.
Si girò ad osservare il viso scandalizzato di una donnetta bassa e magra che guardava ad occhi sbarrati prima lei poi il ragazzo biondo a terra.
Purtroppo, Alba, aveva trascurato una cosa: lui era un uomo, lei una donna.
Una donna piuttosto imbranata e debole.
Proprio per questo non riusciva a spiegarsi quella forza nella mano destra, che continuava a guardare di sottecchi, ancora chiusa in un pugno.
Chiuse e aprì le dita per due volte, era tutta indolenzita, un altro colpo del genere e si rompeva la mano.
“l’uomo” in questione si alzò in quel momento con ancora una mano sul naso.
Alba sorrise timidamente prima di indietreggiare. L’espressione di lui s’indurì ancora di più.
-eh…em….io….dovrei, si, andare!- per fortuna era veloce. Le sue gambe snelle incominciarono a correre a velocità disumana.
-brutta stronza fermati!- le gridava dietro il biondo.
“certo, perché io mi fermo per farmi picchiare da te” pensò lei, cercando di tirarsi su il morale con un po’ di sarcasmo. Non ci riuscì.
Ci mise ancora più forza fino a distanziare Paul che un po’ la perse di vista, un po’ ci rinunciò.
Alba si appoggiò con entrambe le mani su un muro bianco sporco. Respirava a fatica, e il petto si alzava e abbassava troppo velocemente.
Socchiuse le labbra per far entrare più aria nei polmoni.
Chinò la testa tra le braccia, facendo cadere i capelli sul viso, piano si girò dall’altro lato, scivolando con la schiena contro il muro, si rannicchio.
Aveva la nausa, avrebbe scommesso di vomitare da li a pochi secondi, se un paio di mani non l’avessero sorretta.
-Alba! Ma guarda che deficiente che sei! Su, andiamo…- disse una ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri, scuotendo la testa.
-oh grazie al cielo Liz!- si aggrappò alle sue braccia.
-è stato Paul, vero? Lo sapevo! Ti ho cercato ovunque! Ed eccoti qua…- le chiese Liz contraria, sorreggendola dalla vita.
-si…quel cretino… ti rendi conto che mi ha baciata?- Liz ridacchiò.
-ehy! È una cosa seria…- rispose l’amica, che però non riuscì a finire la frase, che le venne un attacco di tosse.
-Ally sei massa male!- Alba non riuscì a rispondere, infatti alzò una mano contro il viso della bionda che alzò gli occhi al cielo.
-poi mi spieghi eh?- Liz la sorresse meglio, mentre l’amica annuiva con una mano davanti alla bocca.

-allora?- chiese la bionda impaziente, seduta su uno sgabello davanti al letto di Alba.
-mi lasci respirare? Ho corso come una matta!- rispose lei, mentre si sedeva a gambe incrociate sul suo letto.
-dai!- Liz le diede una spintarella e l’amica ridacchiò.
-ok! Ok! Stavo uscendo dal supermercato, il mio turno era finito, e c’èra la pausa pranzo e….cazzo!- la rossa si buttò una mano sul viso.
-che c’è?- rispose l’amica curiosa.
-dovevo tornare! Cazzo il signor Schnidt mi ucciderà!- Alba iniziò a scuotere la testa.
-tranquilla… quello lo sistemo io! Comunque devi trovarti un altro lavoro e che cavolo! Ti pagano una miseria, f ala cassiera! Tu che hai studiato sempre… e quante lingue sai? Una decina!?- rispose la bionda aprendo le braccia.
-cretina…ne parlo solo 4!-
-e ti pare poco?- rispose l’altre mentre avvicinava lo sgabello al letto, Alba si sedette meglio ed annuì.
-era quello il mio intento…fare la traduttrice, o cose del genere…- disse scuotendo ancora le testa, ma lentamente.
-ok, ora stai sviando il discorso…- l’accusò guardandola di sottecchi Liz.
-ok! Discorso chiuso….dicevo, sono uscita- fece una pausa con il dio alzato –ti riassumo eh! Allora, lui stava li e mi dice “ti stavo aspettando”, proprio quelle frasi che si dicono quando poi succedono cose tremende, con quella voce… hai presente?- chiese la rossa alzando un sopracciglio.
-si! Va avanti!- rispose esasperata l’amica.
-ecco si, arriva e PAM! Senza il mio consenso, prende e mi bacia… poi mi sento tipo, come te lo dico…em…- si fermò con lo sguardo verso il soffito.
-molto incazzata?- tenta la bionda.
-em.. si, più o meno, e divento tipo fortissima e gli lancio un gancio destro sul naso…- Alba finì con un sorrisetto e la mani unite in due pugni.
Liz la guardò di sottecchi.
-wow! Non ti facevo così aggressiva!- Alba ridacchiò.
Dopo qualche minuto di silenzio e di riflessioni, Liz ebbe un’illuminazione.
-senti… mi è venuta un’idea…- prese la rossa per una mano e la trascinò con se fuori dall’appartamento.

Elizabeth e Alba erano amiche fin dalle elementari, erano diverse, ma non era una cosa molto rilevante.
Le loro madri erano morte insieme, in una crociera, “una crociera per adulti”, avevano detto i loro genitori. Purtroppo una sera ci fu una tempesta. Molto pericolosa, sopravvissero solamente una ventina di persona, tra cui i loro padri. Le due amiche si fecero forza a vicenda, diventando inseparabili.
Ci fu un periodo di litigio, alle medie, per un ragazzo, cose che capitano, che le allontanò più del previsto, ma era solo una scusa per starsene per conto proprio, per soffrire la perdita in pace, anche se non avevano che capito, che insieme era meglio.
Si ritrovarono al liceo, e li, la loro amicizia diventò impossibile da dividere.
Liz era una ragazza spensierata, che non piangeva mai, solare, coraggiosa, fiduciosa, e e sempre di buon umore, sempre con un sorriso stampato sul quel viso d’angelo, con gli occhi azzurri e i capelli lisci e biondi, con le sue labbra piene, tonde, e il suo naso alla francese, con la sua vocina acuta, e il suo collo lungo, come tutto, d’altronde.
Alba invece sembrava una bambina, anche se aveva 19 anni, aveva il viso dolce ed infantile, pallido e chiaro, il naso piccolo e all’insù, le labbra piene e i suoi occhi ghiaccio, un azzurro molto più chiaro di quello di Liz, un azzurro che contrastava con la pupilla nera, misto al verde, due occhi da contemplare per l’eternità, due occhi che scrutavano tutto.
Lei ed i suoi boccoli rossi, lunghi e morbidi, sempre legati in una coda, un rosso intenso, liquido, lava pura, che contrastava con il ghiaccio delle sue iridi. Un rosso che stonava con la sua carnagione bianchissima.
Loro, che mai si sarebbero separate, o almeno così avevano sempre creduto.

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Capitolo 2
*** colloquio... ***


Documento senza titolo

-allora, quale sarebbe la tua idea strabiliante?-chiese Alba aggrappandosi meglio al braccio dell’amica.
-tu zitta! Aspettami qua!- e l’ammollò su una poltroncina rossa di pelle, in una stanza che puzzava di nuovo, con tutti mi mobili completamente moderni.
Non si ricordava neanche come c’erano arrivate.
Iniziò a giocare con una ciocca di capelli, sbattendo la lingua sul palato un paio di volte.
Si voltò sentendo dei passi dietro di lei.
-Chicca! Verresti un secondo?- Liz le porse una mano.
Alba la guardò scettica.
-em….ok…- rispose dubbiosa.
si fece trascinare per una lunga stanza, piena di dischi e poster di cantanti.
-Liz?-
-ssssh!- le rispose l’amica.
Alba non ci stava capendo niente.
Poi alzò lo sguardo verso la porta dove Liz l’aveva appena scaraventata.
-tu devi essere Alba Krüger… giusto?– La rossa annuii accigliata.
-quante lingue parli, signorina Krüger?- rispose il signore, su una quarantina o meno d’anni, annuendo.
-em…quattro, Inglese, Francese, Spagnolo, Tedesco e sto imparando l’Italiano…- disse sussurrando.
-perfetto! Vuole venire a firmare?- rispose l’uomo sorridendo.
-em…è?- chiese Alba inclinando la testa.
-la sua cara amica, Liz, è cugina della nostra segretaria, che mi ha chiesto di avere un colloquio di lavoro…-
“oddio…e questo sarebbe un colloquio? Mi ha fatto solo due domande?” pensò lei.
-ora? Così?…cioè… potrei, em…pensarci?- chiese la rossa a quel punto, schiarendosi la voce.
L’uomo la guardò allibito.
“ma guarda questo! Neanche si presenta!” pensò tra se e se Alba scuotendo la testa lentamente.
-em..si, certo…- disse dopo aver inclinato la testa.
La rossa face un cenno con il capo e uscì dalla porta, forse sbattendola troppo violentemente.
Si ritrovò davanti una Liz troppo sorridente.
-allora, qual’è la prima tappa della band per cui farai la traduttrice? Portandomi con te…ovviamente…- Alba alzò gli occhi al cielo.
-ci devo pensare… ti rendi conto che verrò sballottata da una parte all’altra del mondo!- si giustificò la rossa aprendo le braccia.
-senti… è un’opportunità…secondo me… hai studiato così tanto…- rispose incamminandosi verso l’uscita Liz.
-ok… forse hai ragione… ma poi? Dormiremo in un… bus! E poi… aspetta!- Alba alzò le mani come un vigile –tu che farai?- continuò poi.
-em… la truccatrice? Sono brava… dai! Questo concedimelo!- Alba ridacchiò.
-forse hai ragione…- disse guardando il marciapiede.
-ovviamente ho ragione! Che ti credi!- e la bionda diede una spintarella all’amica che ridacchiò sistemandosi un ciuffo di capelli ribelle.

-ok, no panic!- esclamò la bionda mentre apriva il frigo in cerca di cibo.
-e adesso che c’è!- rispose frustrata l’amica.
-abbiamo finito definitivamente le scorte di cibo!- rispose Liz mentre rovesciava il contenuto del cartone del latte nel lavello.
-ma..-
-scaduto!- intervenne prima che l’amica le dicesse di non gettare via l’ultima risorsa di oggetti o liquidi commestibili.
-tocca a te andare al supermercato!- alzò subito una mano la bionda.
-scusami, l’altra volta ci sono andata io per prendere i biscotti e il latte che hai appena gettato! Com’è possibile, era ieri!- rispose Alba mentre giocava con il pollice e l’indice sul suo labbro inferiore.
-bhè, cara la mia Ally, ieri hai fatto cadere i biscotti appena comprati nella gabbietta di Lù…-

“-presi i biscotti?-
-si!-
-portali qua Ally… che li metto nella dispensa…-
-arrivo… aspetta! Già che ci sono cambio la gabbietta al gatto!-
-ma porta prima i pacchi no!-
-no! La gabbietta è più vicina, poi mi scordo di lavarla…-
-ok…fai…-
-allora, via la gabbietta, ok,…. Poi… em…. Ok, un po’ di deodorante… e…’azzo!-
-che succede?-
-em………”


-em… giusto!- confermò sussurrando la rossa mordendosi il labbro.
-e il latte… l’hai comprato ieri, che era il 12…. E tu questo l’hai comprato che scade…il… fammi vedere…- Liz si chinò a riprendere il cartoccio del latto.
-10!...di questo mese!- Ally sbarrò gli occhi.
-ok, capito, vado io!- aggiunse in fretta, così in fretta che Liz quasi non la capì.
-vedo a piedi! Ciao Lizzy!-
-ciao Ally! Stai attenta a non farti mettere sotto!- urlò la bionda mentre s’accasciava sul divano.
Seguita dal rumore, misto alla risata di Alba, della porta che si richiudeva.

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Capitolo 3
*** -io mi licenzio!!- ***


Documento senza titolo -ok…. In quale supermercato vado?– Alba si guardò in giro disperata.
Passò davanti al “Supermarket Schnidt”.
-col cavolo che ci entro!- sussurrò lei mentre passava accanto alla porta scorrevole del supermercato dove lavorava.
“….lavoravo…” si corresse lei.
Improvvisamente un lampo di genio le balenò nella mente.
Si buttò una mano sulla guancia.
Corse verso la porta scorrevole, fermandosi proprio in tempo, prima d’andare a sbatterci contro.
La maledisse due volte dopo essere entrata.
Picchiettò sulla spalla di un uomo alto, di una sessantina d’anni.
-signorina Krüger!! Ora dovrete giustif…- il signor Schnidt non riuscì a proferire parola, dato che Alba gli dette un piccolo schiaffetto sulla guancia.
-come si permett…-
-Lei. Stia. Zitto…. Si rende conto, di tutti gli straordinari che mi ha fatto subire senza GIUSTIFICAZIONE? Le sembra normale? Io stavo qui tutti i santi giorni, compresa la domenica anche se per minor tempo, a consumermi le mani sui tasti della cassa per un signore Deficiente? Non mi sembra giusto.. .e vogliamo parlare della paga? Brutto incompetente? Io, ho studiato per anni, per venire a lavorare con un tipo come lei!?!?! No signore! Mai più! Ora glielo dico in tutte le lingue che so, così magari gli entra dentro quel cranio il concetto: io mi licenzio, ¡yo me despido!, Je me démissionne!, I resign me! E ich kündige mich! Tutto chiaro coglione?!?- detto questo la rossa uscì dal supermercato.
“wow” fu l’unico pensiero coerente che riuscì a formulare il suo cervello.
Si sistemò la giacca e si sciolse i capelli scuotendo la testa.
“ed.ora, in che supermercato vado?”

“Ma non c’è un cazzo in TV oggi?” sbuffò la bionda sul divano.
Iniziò a vagare di canale in canale.
Alla fine esasperata spense l’aggeggio e andò a prepararsi un sandwich in cucina.
“ma non c’è nulla! Come cavolo fai a prepararti qualcosa di commestibile?” si chiese lei risedendosi pesantemente.
“ma dov’è finita Ally?” si chiese mentre addentava la punta del suo pollice nervosa.
“…...non ho niente da perdere, mi vedrò un documentario sui bambini nel Mozambico!” pensò riprendendo in mano il telecomando.
-“signori e signori! Da non crederci! Un degli “”scapoli”” più ambiti in tutta Europa ha trovato finalmente l’anima gemella!!”- urlò una voce squillante di una signora, giornalista di un programma musicale.
“eh bravo! Che vuoi che ti dica?!” pensò Liz mentre si metteva un ciuffo di capelli dietro le orecchie.
-“Bill Kaulitz sembra aver trovato la ragazza dei suoi sogni…”- e si susseguirono moltissime foto di questo Bill con una ragazza.
“…ma non ha culo quella povera crista! Sua madre si sarà scordata… poveretta..” pensò la biondina ridacchiando tra se e se.
“aaaah! Ma quello è quello dei Tokio Camera, no, Tokio Hotel! •Monsooon•…” canticchiò nella mente Liz ricordandosi il video del giorno prima su Mtv.
-“…vi faremo sapere chi è questa ragazza…”-
-che non ha culo!- disse questa volta ad alta voce, e non nella sua mente, la bionda.
-“…arrivederci…”- e la sigla passò.
-chi è che non ha culo?- chiese una voce dopo il tonfo della porta.
Si sentì il rumore di molte buste di plastica sfregarsi tra loro all’ingresso.
-Ally! Stop! La gabbietta di Lù l’ho già pulita io!- disse Liz correndo dall’amica, mentre rideva.
-ma sta zitta e aiutami!- rispose la rossa.
Liz prese due buste che ancora ridacchiava.
Le posarono pesantemente sul tavolo della cucina.
-io…..vado…a farmi.. una doccia!- esclamò col fiatone Alba.
-vai!- la incoraggiò l’amica –io controllo se hai preso qualche cosa di chimico…- continuò Liz strozzando una risata.
-spè! Non hai ancora detto chi non ha culo!- la riprese bruscamente.
-una tizia, la nuova “fiamma” di un certo Bill Kaulitz!- disse la bionda mentre scuoteva la testa e controllava la scadenza dei prodotti.
-chi? Vabè… comunque l’ho controllata la scadenza!- l’ultima frase, Alba, la urlò mentre saliva le scale.
-vedo… questa confezione di yogurt scade… oggi!- le rispose l’amica ridacchiando.
-no!- esclamò lei riscendendo velocemente gli scalini che aveva appena percorso.
-scherzo!- rispose Liz lanciandogli un asciugamano in faccia.
Alba glielo rilanciò ridacchiando, scappando subito su per le scale, per evitare una guerra.

La rossa si buttò sotto la doccia, pensando all’offerta di quel tipo, oggi, all’Universal…
Aveva sempre sognato un lavoro del genere, sempre.
Poter viaggiare nel mondo insieme ma Liz.
Era quello che sua madre le aveva sempre consigliato.
Suo padre? Dopo che lei andò a vivere con Elizabeth, lui si era risposato dalla morte della madre, e subito aveva avuto altre due figlie, due gemelle, Kathrina e Karolinqua, con i capelli corvini e gli occhi verdi, due ragazze molto belle, più piccole di Alba e Liz di tre anni circa, avranno avuto si e no 16 anni.
C’era sempre stata una grande competizione tra loro. Soprattutto da parte delle due K, come le chiamavano lei e Liz. Le due gemelle erano gelose, gelose dell’intelligenza, della solarità delle due amiche.

Uscita dalla doccia Ally aveva avuto la possibilità di pensarci.
“accetterò quel lavoro…. Tanto, cosa posso perdere?”


Ringraziamenti:

Arumi_chan: si...Alba ha un bel caratterino! cmq grazie per i commenti!
amche a me è successo di far cadere i biscotti nella cassetta del gatto.. ma non in quel modo!
i supermercati? no comment!
XD!
grazie ancora!!

Black_DownTH: grz anche a te per aver commentato! continuo tutto al più presto promesso!
grazie!!

•Emily•

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Capitolo 4
*** secondo colloquio... ***


Documento senza titolo -svegliaaaaaa!- urlò Alba già bella che vestita davanti al letto di Liz.
-eh no eh! Ti prego! Ieri mi hai fatto subire un film sdolcinato e romantico di cui non voglio ricordare il nome, e ora non vuoi farmi sognare ti ucciderti?- Alba ridacchiò.
-vado a firmare il contratto…-

-Taxi!!- urlò Liz fuori dal portone di casa.
-ma l’altra volta ci siamo andate a piedi!- protestò Alba stringendosi nella giacca.
-zitta! Devi arrivare perfetta!-
-e questo che centra?- chiese a quel punto la rossa.
-mi lasci fare?- esclamò la bionda mentre apriva la portiera di un taxi che aveva appena accostato.
Con un gesto indicò l’interno dell’auto.
Alba sospirò e ci s’infilò dentro.

-tenga…- pagò la bionda prima di uscire dalla macchina.
-vieni qui! Su!- Liz tirò per un braccio l’amica.
-non mi faccio schiavizzare da te!!- protestò lei, ancora attaccata alla portiera.
-uffa!! Dai! Che facciamo tardi!- Alba sbuffò, ma poi cedette alle braccia dell’amica.
-bene.. ora tu entri… e…. ti prego! Sorridi almeno!- esclamò la bionda aprendo le braccia.
-contenta?- rispose la rossa mostrando un sorriso più finto di un pezzo di plastica.
-molto meglio.. dicevo, entri, e firmi! Ma devi firmare! Ok? Niente attacchi di panico o di confusione d’identità! Ok Ally?- puntualizzò Liz.
-e poi….- stava per continuare…
-…proponigli la mia presenza come truccatrice! Lo so! Gli dico di te! Tranquilla!- finì la frase la rossa.
-bene.. vai!- e la scaraventò ancora dentro la stanza.
Alba si spolverò i pantaloni e poi alzò il viso.
-salve… finalmente posso presentarmi.. sono David Jost, il maleducato dell’altro giorno!-
Alba sorrise.
Prese la mano ruvida del signor Jost.
-piacere io sono Alba Krüger!- rispose lei sorridendo ancora di più.
Questo, però, era un sorriso vero.
L’uomo davanti a lei, aveva un sorriso simpatico e un paio di occhi azzurri molto attenti.
Si sarebbe trovata bene…. Lo sapeva.
-allora.. so che sposso sembrare sbrigativo, ma vuole firmare? Dovrà venire col nostro prossimo tour… andremo anche in America!- disse orgoglioso.
Il sorriso di Alba ormai era enorme.
L’America.
“wow….” Pensò lei avvicinandosi alla scrivania.
Impugnò la penna e firmò 5 fogli.
-em… non vorrei.. cioè.. non è che vi servirebbe anche una truccatrice?- azzardò lei dopo aver riconsegnato i fogli.
-…la signorina Elizabeth Waghner? Non si preoccupi… già assunta!- Alba sospirò di felicità.
Forse la sua vita stava davvero cambiando.
“ma…”
-scusi, posso sapere per quale band lavorerò?- chiese ad un certo punto la rossa.
-certo! Mi scusi! Per i….- non riuscì a finire la frase che si sentì la maniglia cigolare.
-Ehy David!- esclamò un ragazzo alto, vestito largo, con i rasta…
“ok, chi è questo?” pensò confusa Alba, inarcando le sopracciglia.
-…che fatica questa registrazione! Mi fa male la gola!- esclamò un’altra voce, più acuta, appartenente ad un ragazzo, altissimo, e…
“oddio... ma dove sono finita??!?” pensò preoccupata la rossa, appoggiandosi alla scrivania, e stringendola con le mani, da dietro, con il busto verso i nuovi arrivati.
Questo ragazzo appena entrato, era strano, aveva i capelli…lunghi? e piastrati, con mesh bionde. Strano. Anche il suo modo di vestire…
“gusti…” pensò tra se e se Ally scrutando il ragazzo. Il suo sguardo si posò sulla persona che teneva per mano: una ragazza.
Aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi, occhi nocciola leggermente a mandorla, naso all’insù, labbra sottili, e un fisico a dir poco.. magro, molto, troppo.
Con poco seno, e poco, pochissimo didietro.
“e questa?” pensò accigliata Alba. Che spostò subito lo sguardo sul nuovo entrato.
-non mi sento più le mani!- esclamò, piegando le dita.
Biondino. Muscoloso, con la faccia buffa… sembrava un tipo dolce.
L’ultimo che entrò era molto muscoloso, con capelli che sembravano spaghetti, perfettamente piastrati, pari, e castani.
Tutti chiacchieravano con David che si era appena alzato.
Dopo qualche minuti… si accorsero di lei.
-em… chi è lei?- sussurrò all’orecchio di David, il ragazzo biondo.
-è una ragazza molto gnocca…- si sentì sussurrare dal ragazzo con i rasta, per poi ridacchiare.
-Tom!- esclamò invece quello moro.
“Tom….” Ripetè mentalmente la rossa.
-Ragazzi, lei è la vostra traduttrice, ci seguirà in tour, insieme ad un'altra ragazza…
puoi entrare ora!- esclamò David.
Liz aprì la porta, facendo voltare tutti verso di lei.
Lei sorrise gentilmente e affiancò Alba, che si scansò dalla scrivania, mettendosi eretta, accanto all’amica.
-woh…. Perfetto!- esclamò ancora il ragazzo con i rasta, Tom.
Il moro fece un’espressione rassegnata.
-piacere, io sono Elizabeth Waghner… ma chiamatemi Liz!- sorrise lei sicura.
-Tom… piacere… Liz!- e sorrise di sbieco. La bocca di Alba si spalancò, fino alle ginocchia.
-io sono Bill! Non ascoltate mio fratello.. lui è sempre così!- disse stringendo la mano alla bionda, ma rivolgendosi a tutte e due.
-io sono la sua ragazza, spiacere, Sarah…- disse sorridendo dolcemente.
“la ragazza che non ha culo!” pensarono Liz e Ally insieme. Ridacchiando tra loro.
-Georg… piacere…-
-io sono Gustav! Quante lingue sai?- disse rivolgendosi ad Alba.
-eh? Em.. 4…- rispose intimidita. Lui le sorrise. Lei abbassò lo sguardo.
-comunque mi chiamo Alba…- disse rivolgendosi a tutti.
Gli altri risposero con qualche “piacere” “ciao” o cenni con la testa.
-bene quando iniziamo?- chiese subito Liz, dopo un secondo di silenzio.
-domani…-
Alba e Liz spalancarono bocca ed occhi contemporaneamente.


Ringraziamenti:

Arumi_chan

Black_DownTH

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Capitolo 5
*** pizza, shopping e Paul... ***


Documento senza titolo -no, dico! Tu sei fuori! Ti pare che questo ci dice “domani” come fosse la cosa più naturale del mondo?- protestò la rossa dal sedile posteriore di un altro taxi, per il ritorno.
-senti… volevi un lavoro sbrigativo? Tadàn!- rispose l’amica sarcasticamente.
-ho fame- disse Alba dopo qualche minuti di silenzio.
-pizza?-
-per pranzo…?- chiese ancora.
-si! Dai!- rispose la bionda.
Ally sbuffò prima di pagare il tassista.
-ok….dove andiamo?- chiese.
-em…. Alla pizzeria.. quella, insomma… hai capito?- cercò di spiegarsi Liz.
-no-.

-oddio! Quanto ho mangiato!- ridacchiò Alba entrando rumorosamente in casa.
-te l’avevo detto di non prendere.. quante lattine di coca hai bevuto?- chiese Liz.
-die..dieci! ahah!- rispose la rossa.
-Dio Ally! Sembri ubriaca! Chi te regge a te questa sera!?- esclamò l’amica chiudendo la porta.
-tu! Ora… vado…. Si. Insomma.. ahaha!- la bionda rassegnata si buttò un amano sul viso prima di scansare il gatto.
-sono le quattro del pomeriggio… che si fa?- si lamentò Liz mentre si sedeva pesantemente sulla sedia di legno della cucina.
-shopping!- propose la rossa alzando una mano.
Liz la riabbassò violentemente.
-ci sto.. basta che… non fai la deficiente!- Ally annuì mentre riafferrava la borsa.
-subito? Siamo appena tornate!- protestò Liz.
-subito!- ribadì la rossa prendendo malamente l’amica per un braccio.
C’erano situazioni in cui le due amiche si scambiavano il ruolo.
Liz doveva badare ad Ally, e non il contrario… come sempre.

-No! Dai! Voglio questo vestito!!- urlò davanti una vetrina la rossa.
-ok.. pare..carino!- entrò l’amica a chiedere il prezzo –ed anche, molto, molto costoso!-
tirò per la giacca Alba, che cercava di protestare.
-senti, domani partiamo per un viaggio lunghissimo, e devo aver pur qualcosa da mettere, no? Altrimenti sembro la ragazza senza culo!- ridacchiò Ally, mentre si faceva trascinare via da Liz.
-non mettere in mezzo quella ragazza, sembra… dolce…- puntualizzò la bionda prima di sedersi su una panchina pubblica.
-bhè… su questo hai ragione… però. Non so…sembra…-
-cosa?- chiese Liz mentre beveva da una bottiglietta comprata nel primo bar incontrato.
-avere molti vestiti!- rispose la rossa prendendo questa volta lei, l’amica per il cappotto.
-oddio! Ti prego! I miei piedi chiedono pietà! Siamo state in 7 negozi! Non ti basta?-
-strano.. molte volte sei tu che vuoi andare a fare shopping, e sono io a chiederti di smettere!- osservò Alba fermandosi in mezzo alla strada.
-ora tocca a me fare la prava amichetta e riportarti a casa!- disse alzando una mano in cerca di UN ALTRO taxi.
“la ucciderei!”
“non so cosa le faccio se mi fa consumare l’alluce!!”

-la doccia è mia!- urlò la bionda salendo rumorosamente le scale.
-ok! Ma fai presto! Altrimenti ritornano di dinosauri!- le rispose l’amica mettendo un po’ d’acqua per la pasta.
-e questa sarebbe una battuta?- esclamò Liz, con la voce coperta dagli schizzi della doccia contro il suo corpo.
Alba non rispose ma ridacchiò tra se e se.
Si trovava bene, qui con Liz. A Berlino.
Era state in molte città da piccola, ma mai, si era fermata per più di una settimana.
Suo padre era un imprenditore, e doveva viaggiare molto, e per non sentirsi solo, quando Alba aveva 13 anni, se la portava a spasso per l’Europa, e quindi, per un anno, non ebbe notizie di Liz, se non qualche telefonata o qualche SMS per gli auguri.
Verso i quindici anni questa storia ricominciò, ma invece che una settimana, passò un anno intero, in Spagna. Dove incontrò Paul.
Era una ragazzo più grande, aveva 17 anni, è fu “amore” a prima vista, incominciarono a frequentarsi, e dopo qualche settimana si misero insieme.
Purtroppo alla partenza si dovettero lasciare.
Anzi… fu Alba a lasciarlo..

“-senti Paul… non possiamo più stare insieme? Ok? Siamo lontani ed io… bhè…. Sei molto arrogante, lo sai? E.. odio la Spagna!-
-e questo che centra?-
-bhè.. tu sei spagnolo no?-
-smettila ok?! Stavamo così bene insieme…-
-per me no, capisco che le CIKITE spagnole possono essere più attraenti di me…-
-bhè…-
-ecco…. Vedi? Ora brutto beota che non sei altro… lasciami in pace!-
-Ally…-
-che c’è? No aspetta… io non ti conosco!-“


Dopo qualche anno, esattamente quando lei aveva 18 anni e lui 20, le arrivò una lettera di Paul in cui diceva che sarebbe tornato…
S’ incontrarono, ma lui si beccò uno schiaffo e parecchi “accidenti” da parte della rossa.
Quest’anno lui la perseguitava con chiamate e bigliettini… e questo ci riporta al fatto accaduto l’altro giorno.
Alba era molto timida e silenziosa, ma quando ci si metteva, poteva diventare pericolosa…

-ho finito! Che c’è per cena?- chiese Liz uscendo dal bagno, seguita da un’onda di vapore.
-em… pasta!- rispose l’amica facendole vedere dal fondo delle scale la pentola piena di pasta al sugo.
-ancora!!- protestò la bionda prima di rientrare in bagno, portandosi con se, l’onda di vapore.

Ringraziamenti:

Arumi_chan: piacere Vanessa! io mi chiamo Emily! grazie per i tuoi commenti fantastici!
ci credo che non riesci a scegliere tra Liz ed Alba, io mi sono affezionata a tutte e due!
continuerò presto.. lo prometto!
lo so... Bill dovrebbe trovarsi qualcuna più carina... la ragazza senza culo.. oddio! non mi ricordo neanche come mi è venuta questa cosa!
comunque non sono molto sicura... cioè, le lingue Spagnolo Francese ecc.... io ci ho provato! XD!
grazie ancora!

Re i: grazie anche a te... per aver commentato! mi fa piacere che ti piaccia la mia FF!
grazie mille! continuo presto... promesso!!

Emily

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Capitolo 6
*** tra poliziotti e posti numerati.... ***


Documento senza titolo DRIIIIIIIIIN
“stupida sveglia….”
“ok!! Oggi si partee!!!!”
-Liz!! Spegni quell’affare!- urlò esasperata la rossa, inveendo contro l’amica.
-no cara mia! Ora tu ti alzi, e mi aiuti a preparare le valige…- rispose entusiasta la bionda.
-che ore sono….?- chiese Ally.
-le 6…- rispose con non curanza Liz.
-LE 6?!?!- urlò la rossa. –ma io ti uccido!!- continuò lei, saltando fuori dal letto, fino ad inciampare sopra il gatto.
-Lù! Ma stai sempre in mezzo!?- gridò lei contro il gatto, che intanto era scappato dalla stanza.
-vedi la cattiveria!!- puntualizzò la bionda lanciandole la valigia vuota sulle gambe.
Alba sospirò di rabbia ma alla fine cedette.
Il tempo scorre.

-hai preso lo spazzolino??- chiese impaziente Liz.
-si…presente!- rispose Alba sventolandolo in aria.
-ok… e…. il dentifricio?- chiese poi frenetica la bionda.
-aspetta…. Si!| presente!- rispose ancora più scocciata l’amica.
-e….la spazzola?-
-oddio si! C’è tutto!- urlò infine la rossa lanciando sopra il tavolo della cucina la lista.
-pronta Ally?- chiese poi la bionda, sorpassando l’attacco isterico di Alba.
-ci sono! Ci sono! Andiamo su…- montarono sull’ennesimo taxi, tanto che oramai Ermann (il tassista) le faceva lo sconto e gli parlava del tempo.
-oddio…dici che sono vestita bene?- domandò frenetica Liz girandosi verso il sedile posteriore.
-si Liz! Tranquilla! Relax!- rispose l’amica calma.
-signorina.. le conviene sedersi bene!- chiese Ermann.
-senta, la pago di più se sta zitto!- rispose la bionda voltando la testa verso l’uomo.
-ok, ma veramente.. le conviene sedersi bene….- rispose con cautela il tassista.
-veramente Liz siediti.. capisco che sei preoccupata per la vita che sta per iniz…- Ally non riuscì a finire la frase che la macchina prese una buca, facendo sbattere la testa a Liz.
-ecco.. brutta cretina!-
-glielo avevo detto signorina! Vuole vedere che mi mettono la multa…!- si lamentò Ermann.
-le conviene stare zitto..- disse tra i denti la bionda.
-ok.. ora siediti bene e mettiti la cintura….- rispose alzando le mani la rossa.
-ehy! Tu non mi dai gli ordini!- rispose isterica Liz.
-e certo.. perché poi sono io l’isterica…- parlottò tra se e se Ally.
-senti.. io la cintura non la metto!!!!- urlò la bionda.
-ah… non la mette?-
[si da il caso che si erano fermati ad un semaforo, e non ascoltando gli avvertimenti di Ermann, Liz non si era accorta che il finestrino era aperto, e che un poliziotto si erano affacciato… sentendo le urla… che sfiga]
-oh! Salve agente!- disse facendo una vocina da bambina, la bionda.
-ecco, tieni Alba ..- disse facendo finta di passargli il cappotto. –era troppo spesso, m’ impediva d’allacciare la cintura… hehe…- disse verso l’amica che la guardava ad occhi sbarrati.
-ah… è così?- chiese il poliziotto.
-ma…ma certo! Le pare che non voglio mettermi la cintura! Hehe!- rispose sedendosi bene Liz.
Ermann si copriva il viso con le mani, ed Alba gli stava mandando 80 “accidenti” al secondo.
-mmmm…-

-lei non può farmi questo! Insomma! Era solo una cintura!!!!- urlò in preda al panico la bionda mentre scalciava dentro la volante della polizia.
-e io? Perché scusi? Non sono una sua complice! Non siamo terroriste!- disse avvicinandosi allo spazio tra i due sedili davanti la rossa.
-si, certo…- rispose ridacchiando il poliziotto.
-ho iniziato ieri e già ho arrestato due persone! Wow! Questo lo racconterò a mio figlio!- esclamò l’agente guardando davanti.
Alba si riappoggiò allo schienale incenerendo con lo sguardo l’amica.
-almeno i bagagli ce li hanno fatti portare!- le sorrise Liz.
Alba la guardò di sottecchi.
-ecco… che sfiga!- sussurrò la rossa.
-dai! Era solo una cintura! Ermann ci doveva rimettere! Non noi!- rispose la bionda toccandogli la spalla.
-infatti…- sibilò l’uomo dal sedile davanti.
-uh! Ciao Ermann!- esclamò Liz cercando di salutarlo. Purtroppo le mani erano legate: manette.
Alba si buttò una mano sul viso. Liz era sempre stata così, dopo un po’, ti ci abitui.

Il rumore secco e istantaneo delle sbarre che scorrevano chiudendosi davanti gli occhi delle due ragazza era agghiacciante.
-ma… insomma… ah! Niente!- Liz cercò di formulare una frase coerente, senza ottimi risultati.
Si sedette rumorosamente su una “sedia” di pietra.
-dai… vedrai che il signor Jost verrà a salvarci! Eh!- la incoraggiò Ally.
-bene… come primo giorno, non pensi?- disse sarcastica e allo stesso tempo acida la bionda, appoggiando i gomiti sulle ginocchia, ed i palmi sul mento.
Alba si sedette vicino a lei.
-quello è il mio posto- disse ad un certo punto una voce bassa e forte, le due amiche avrebbero potuto giurare che fosse di un uomo, se dopo aver alzato lo sguardo non si fossero trovate una donnona di 200 kili guardarle minacciose.
-oh! Scusami! Non pensavo ci fossero i posti numerati!- disse sempre sarcastica Liz.
-stai calma…!- la incitò l’amica dandole una leggerissima pacca sulla spalla.
-come faccio a stare calma Ally! Ti rendi conto? Ci licenzieranno! E poi questi poliziotti poi! solo perché stavo senza cintura…- si lamentò ancora la bionda poggiando le mani alle sbarre, seguita a ruota dalla rossa.
-eh, dai. Troveremo un modo... anche tu però, testarda come sempre eh!- la riprese scherzosamente Alba.
-almeno tu ci ridi…- le rispose sorridendole tristemente Liz.
-eh hem!- si sentì schiarire da una voce rauca alle loro spalle.
Liz si voltò di scatto.
-che c’è, ora anche il pavimento è tuo?-

-dici che si risveglia?- sussurrò Alba a Tom.
-ne dubito… certo, che quella c’è andata giù forte!- rispose lui toccando con l’indice la macchia violacea intorno all’occhio di Liz.
Dopo aver pagato la cauzione e aver portato Liz al pronto soccorso, Ally e Tom avevano avuto il tempo di chiacchierare del più e del meno, dato che Bill aveva la sua amichetta senza culo, e Gorg e Gustav stavano per i cavoli loro.
Ally aveva raccontato al chitarrista tutti i suoi viaggi, e lui l’ascoltava interessato.
Si divertivano a parlare tra di loro, e si poteva dire che si trovavano simpatici a vicenda.
-c…che succede?- si sentì sussurrare da una voce debole, coperta dal rumore delle auto sull’autostrada.
-oh Liz! Certo che potevi non andare a stuzzicare quell’armadio!- ridacchiò Alba.
-siamo nel tour bus…- continuò ancora la rossa vedendo che l’espressione persa e confusa dell’amica rimaneva al suo posto.
-non ci hanno licenziate?-
-no!- rispose sorridendole la rossa.
Quel viaggio sarebbe stato difficile….
O forse no.

Ringraziamenti:

Arumi_chan: non smetterò mai di ringraziarti! i tuoi commenti sono magnifici! vermanete!
la cosa della coca cola.. insomma, io non sono mai stata ubriaca per quello, non so neache come mi è venuto fuori!
la ragazza senza culo, comuqnue, ci perseguiterà per tutta la storia! XD!
grazie ancora....

Emily

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Capitolo 7
*** problemi idraulici.. ***


Documento senza titolo -ok..ora ti sbatto la testa 100 vote al secondo al muro, se non mi dici IMMEDIATAMENTE dov’è il mio reggiseno!!- urlò isterica (ed in mutande) Liz contro la porta dell’unico bagno di tutto il tour bus.
-non ne ho la minima idea- rispse secca l’amica aprendo il getto della doccia.
La bionda si sitemò frettolosamente l’asciugamano che le cropiva il busto prima di ricominciare a battere il pugno sulla porta.
-ma la smetti per cortesia?? vuoi spaccarmi i timp....- purtroppo, la rossa, mentre apriva la porta, e urlava questa frase, si prese un enorme pugno/busso sulla fronte... la piccola Liz si era scordata di smettere di bussare...
-ma sei idiota??- la rossa di rialzò dal pavimento umido del bagno.
-scusa!! oddio! ti ho fatto male?- la bionda alzà le braccia verso la fronte dell’amica, cercando di rimediare.
-tu che dici? poi la faccia, se continui così, mi diventa come la ragazza senza culo che cavolo!!-, Ally sbuffò e si lasciò cadere dalla testa il turbante di asciugamani, facendo cadere i suoi boccoli rossi e fradici sulle spalle.
-tz.....scusami! comuqnue di viso è carina quella ragazza..poretta!!- esclamò Liz mentre spingeva col pollice sul livido sulla fronte delll’amica.
-ahia! che cavolo..mi pulsa..dici che moriò?-
-ma smettila!- Ally si sistemò i capelli dietro le spalle e mise il broncio.
-smettila carota...- l’amica le diete un buffetto dietro la fronte.
-io? carota? e tu? no perchè... sei nuda- ci fu un secondo di silenzio.
-Cazz! l’asciugamano! vedi? è colpa tua... e poi.. muoviti! prima che rimango così per tuto il giorno!!- e detto questo, la bionda si girò e se ne andò.
Alba rimase un secondo ferma sulla porta del bagno.
“ma dove sono tutti? vabè.. io m’impadronisco del bagno....” e chiuse la porta portandosi via il vapore.

intanto, nell’altro scompartimentodel bus...

Liz passò veloce tra le poltroncine, in mutante e asciugamano...
sbatte due volte i piedi per terra e poi, ignorando completamente tutta la band più la ragazza di Bill andò nel suo, di scompartimento.
-ok, questa cosa mi piace...- disse con un ghigno Tom.
-ma smettila maiale.... chissà che è successo... prima ho sentito un tonfo!- intervenne Georg, che stava lucidando il suo basso.
-tu più che altro smettila di lucidare quel coso... si sta consumando!- gli rispose il rasta dandogli una spintarella.
-ok. ora basta. comunque sono strane queste ragazze, siamo in viaggio per Parigi da un giorno e già una è finita in prigione!- aggiunse Gustav levandosi le cuffie.
l’unico rimasto zitto era Bill, em... le sue labbra era occupate a fare altro con l’amichetta.
quel silenzio fu interrotto da...
-AAAAAAAAAAAAH MERDA!!!!- un urlo terrificante che fece sobbalzare tutti, lo sentì anche Gustav che aveva le cuffie a tutto volume accese e sparate nei timpani.
-oddio e che è?!?- chiese Bill scollandosi.
-wow, te ne sei accorto che c’è un mondo intorno a te!- disse scerzoso Tom.
il moro gli rispose con una linguaccia e si affretto ad andare a vedere cosa fosse mai successo.
si avvicinò alla porta del bagno.
-em...Alba? tutto ok?- chiese bussando leggermente.
-bhè...direi di no... è normale che la doccia allaghi tutto?- rispose avvicinandosi alla porta.
-che...che cosa?- esclamò il moro.
-bhè... c’è stato un inconveniente.. mi sono scordata la doccia aperta mentre parlavo con Liz e.... insomma...
oddio! mi arriva alle caviglie! perchè non fanno i buchi sotto le porte?!?-
-bhè... in questo caso direi che sia positivo...- rispose Bill.
-em... potresti farmi uscire?- chiese tremolante la rossa danto un colpetto alla porta.
-ok...em...tu esci appena apro, così richiudiamo velocemente, ma mi spieghi perchè non chiudi il getto?- rispose Bill mentre si toglieva gli stivali in caso fosse uscit un’ondata d’acqua.
-NON SI CHIUDE CAZZ*!- esclamò isterica la rossa.
-okok calma! ora apro e tu esci! ok?- pausa di silenzio –vai!-
Bill aprì la porta di scatta, la rossa si lanciò, letteralmente, su di lui, cercando di richiudere la porta in tempo, ma ormai tutta l’acqua era a terra, come Bill e come Alba.

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