Isabelle - L'angelo di fuoco

di Silena Beckendorf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno ***
Capitolo 3: *** Capitolo due ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quattordici ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 

 
-Sveglia! – la ragazza saltò sul suo letto e si trovò due vispi occhi grigi.
-GABE FATTI UNA VITA E NON VENIRMI A SVEGLIARE! – prese la coperta e si creò un bozzolo.
-Ma guarda che oggi viene Will – i due occhi grigi erano incastonati in un volto abbronzato incorniciato da un chioma, sempre in  disordine, mora. Lui era Gabriele, l’Arcangelo messaggero.
-E a me che cazzo me ne deve importare?
-Ma come? – Nella stanza fecero capolino una testa riccioluta bionda e una castana liscia.
Isabelle sospirò. Era da sempre che questi tre Arcangeli la “importunavano”, da quando i suoi genitori erano morti, ma la cosa non le dispiaceva ovviamente. Erano la sua famiglia, l’avevano cresciuta loro e lei li adorava per questo.
-Isa? Ci sei o stai pensando alla chioma bionda e lucente del tu Will? – la ragazza per tutta risposta tirò un cuscino al biondino. Ricci biondi, occhi azzurri, abbronzato. Il classico principe azzurro per molte. Michele era l’Arcangelo guerriero.
-Non mi ammazzare il fratello Isa – bruno, occhi verdi, abbronzato come gli altri due. Raffaele era l’Arcangelo dell’amore e della salute.
-Mi fate il piacere di uscire dalla mia stanza in modo che io possa dormire in santa pace?
I tre si guardarono e con un sorrisino che la diceva lunga negarono il loro consenso alla ragazza e la assalirono facendole il solletico, quando la ragazza accettò, suo malgrado, di scendere e vedere Will e altri cinque ragazzi come lei per la missione che sarebbe stata affidata loro da James i tre smisero di farle il solletico.
 
 
≈Spazio autrice≈
MA CCIAO
ecco a voi una mia fanfic fantasy *rotola del fieno e le cicale smettono di cantare* 
so che è mooolto corto come inizio, ma è solo il prologo.
beh... sinceramente non so mai che scrivere come note nel prologo *faccia imbarazzata* quindi ora sparisco, vi chiedo solo di farmi sapere se vi piace questa storia, l'ho scritta così di getto e sinceramente a me piace molto come idea, spero che anche voi lo pensiate.
baci :3

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Capitolo 2
*** Capitolo uno ***


Primo capitolo
 
Isabelle scese di corsa le scale non curandosi delle proteste di Rafa sul modo in cui si era conciata (testuali parole dell’Arcangelo): jeans chiari strappati, top bianco e il solito bracciale con le pietre rosse regalatole dai genitori prima che morissero.
Scesa le scale si trovò nel salone delle feste, grande e spazioso, pieno di finestre con tende dorate (Gabe era fissato con l’oro) e un grande lampadario al centro della stanza.
Gabe, Mike e Rafa avevano una grande villa a Beverly Hills, dove nessuno si faceva i fatti propri, infatti poco dopo che Isabelle si trasferì definitivamente dai tre tutta la cittadina scoprì cosa era successo ai genitori della ragazza.
Scacciando i brutti ricordi sull’incidente Isabelle si tuffò letteralmente tra le braccia del suo migliore amico: Will Farraige.
Will era un bel ragazzo, biondo, occhi azzurri, il classico ragazzo del nord Europa col solo particolare che lui era di Las Vegas, ma questi sono solo dettagli.
-Cof cof – Emilia Bianchi, una delle migliori amiche di Isabelle li stava fissando della serie non vi vedete da ieri smettetela, altrimenti vi ammazzo, Emilia aveva i tratti tipici degli italiani, capelli neri, occhi scuri, carnagione olivastra, però non era italiana al cento per cento visto che lei era nata in America, ma i suoi erano italiani, per la precisione siciliani – se non vi dispiace anche io e Summer vorremmo abbracciare la nostra migliore amica.
Summer Gracia, l’altra migliore amica di Isabelle aveva i capelli biondo scuro e gli occhi verdi.
-È tutto molto commovente, davvero, ma io vorrei tornare a casa il prima possibile – Alex fissava il quartetto con i suoi imperturbabili occhi azzurro ghiaccio dal divano bianco sul quale era stravaccato. Nelle due poltrone vicine erano seduti i suoi due migliori amici: Jake e Tommy. Il primo aveva gli occhi nocciola e i capelli biondo scuro, il secondo occhi grigi e capelli rossi tinti.
-Taci Frost – scoccò un’occhiataccia al moro e si sedette il più lontano possibile da lui assieme ad Emilia e Summer, Will non volendo schierarsi da nessuna parte si sedete sul tappeto davanti al fuoco coccolando il gatto di Mike di nome Riahanna.
-Etciù! – uno starnuto fece girare tutti i ragazzi verso la porta da dove era appena entrato James spiccando come una rosa bianca in mezzo a quelle rosse grazie al suo impeccabile completo bianco che metteva in risalto la sua carnagione ambrata dove erano incastonati due occhi castano-verde incorniciati da capelli castano scuro con il ciuffo blu elettrico.
-Bel colore – disse Jake indicando il ciuffo del custode.
-Grazie… ma spiegatemi, cosa ci fa qui quel maledetto gatto al cui io sono allergico? – disse James additando il gatto che aveva smesso di fare le fusa a Will e ora stava soffiando in direzione del bruno – si si, continua a soffiare, tanto lo sappiamo entrambi che tu hai una cotta segreta per me, come del resto tutta la popolazione del mondo.
-Si? Davvero? E da quando? – Gabe spuntò dalla porta della cucina insieme ai suoi due fratelli.
-Beh da sempre mi pare.
-Oh, si certo, e io sono un gatto – disse l’angelo alzando gli occhi al cielo.
-Oh, ma smettetela voi due – Mike zittì i due e si sedette accanto a Will coccolando anche lui il suo gatto.
-Allora James – iniziò Tommy – ti vuoi decidere a dirci la missione o devo passare qui il resto della giornata?
-Beh, per me…
-JAMES! – tutti e sette i ragazzi gli urlarono contro.
-Ok ok calmini ragazzi. Ora vi spiego tutto – si diresse verso il camino e appoggiò il braccio alla mensola – beh… come dirvelo in parole semplici? Ah, si… dovete salvare il Mondo.
-Il mondo? – Summer guardò strano il custode – mi spieghi come dovremmo salvare il mondo?
-Non questo mondo, ma il Mondo.
-Cos’è il mondo - chiese Emilia molto interessata, lei era molto curiosa e appena poteva faceva a qualcuno qualche domanda, anche inutile, come quelle che faceva ai tre angeli ogni qualvolta le andava, anche se ormai sapeva tutta la storia della loro discesa verso la Terra, ma si divertiva troppo a far andare fuori di testa Raffaele con le sue continue domande.
-Il Mondo – disse James marcando molto la emme – è il mondo parallelo alla Terra, non ha un nome ben preciso, ma tutti quelli che ne sono a conoscenza lo chiamano in questo modo.
-E perché lo dovremmo salvare? – chiese Will.
-Beh… è un po’ complesso.
-Spiega tanto ormai ho così tanto tempo – disse Alex scocciato.
-Avevi cose più importanti da fare? – lo punzecchiò Isabelle.
-Tutto è più bello è importante se non ha a che fare con te – disse il ragazzo spostando la sua attenzione alle fiamme nel camino.
-Bene dopo questo fantastico intervento, vi posso spiegare sta benedettissima missione, si o no?
-Se proprio insisti… - Jake fece un gesto con la mano come a dire per me non fa differenza.
-Grazie. Allora, come stavo dicendo prima voi dovete salvare il Mondo perché…
-Perché proprio noi? – chiese Summer.
-Uffa! Ma fatemi parlare le domande dopo – disse scocciato il ragazzo ed Emilia sbuffò alzando gli occhi al cielo – comunque… dovete salvare il Mondo che è stato invaso dagli Ultra…
-Chi sono gli Ultra? – chiese Isabelle.
-Oh, ma che è? Non posso finire di parlare? E comunque stavo per dirvelo se tu no mi avessi interrotto – disse James leggermente irritato dalle continue interruzioni – stavo dicendo… Gli Ultra sono delle specie di medici che hanno invaso il Mondo, vanno per le strade delle città ad iniettare una strana sostanza a tutti quelli che presentano dei strani poteri, ovviamente sono strani solo per loro che vengono dalla Terra, lì a Mondo avere dei poteri come quelli è piuttosto comune – James guardò tutti e poi ci fu il pandemonio: tra Will e Jake che parlavano animatamente sugli Ultra, Isabelle, Emilia e Sammer discutevano su questi poteri e Alex e Tommy sullo strano siero che poteva essere iniettato loro.
-SILENZIO – Mike si era alzato dal tappeto e guardava tutti con cipiglio severo – ora farete le domande a uno a uno a James e lui vi risponderà, ma se continuate a fare confusione vi faccio tutti a fettine – poi si diresse in cucina a prendere tre birre che diede ai suoi fratelli e una la bevve lui.
-Ok, prima io – disse Summer – allora, perché proprio noi?
-Domanda interessante… sinceramente… non ne ho la più pallida idea, quando arriverete a Mondo potrete chiedere.
-E cosa ti fa pensare che noi accetteremo la missione? – chiese Alex.
-Beh… il fatto che tua sorella sia stata catturata dagli Ultra.
-CHE COSA? – Alex si alzò scioccato dal divano.
-Alex calmati – Isabelle lo fissava dal basso verso l’alto.
-No, non mi calmo. Mia sorella è stata catturata.
-E la salveremo, ma intanto calmati e siediti – questa volta a parlare fu Raffaele che con la sua voce calma e misurata convinse il ragazzo a sedersi.
-Bene, altre domande? – chiese James e Will alzò la mano:
-Anche noi abbiamo questi poteri?
-Si, anche voi li avete, ma non sappiamo ancora quali. Qui sulla Terra non si possono manifestare, o se si manifestano solo in piccole cose ed è difficile capirle. Li scopriremo solo quando arriveremo lì.
-Li scopriremo? Noi e chi? – chiese Tommy.
-Voi sette ed io – rispose il custode.
-E loro non vengono? – chiese Emilia indicando i tre arcangeli.
-No piccola – disse Raffaele – noi non veniamo, ci è vietato.
-E perché? – chiese ancora lei.
-È… complicato – disse Gabriele.
Vedendo che non c’erano più domande James si alzò e uscì diretto nella sua stanza, fu allora che Mike disse:
-Visto che dovrete allenarvi duramente è preferibile che voi rimaniate qui per un po’ di tempo, i vostri genitori sono d’accordo, i ragazzi dormiranno nella stanza vicino alla biblioteca e le ragazze nella camera di Isa – poi uscì anche lui seguito da tutti a eccezion fatta per Isabelle e Alex.
A rompere per prima il silenzio fu Isabelle:
-Senti… lo so che noi due non andiamo molto d’accordo, però ti aiuterò a salvare tua sorella – poi si alzò e si diresse verso la porta, ma una mano le afferrò il polso, così si girò e vide gli imperturbabili occhi di ghiaccio di Alex gonfi per le troppe lacrime versate per la sorella nel momento quando nessuno guardava, notando quegli occhi Isabelle gli chiese gentilmente – cosa c’è Alex? - lui non rispose, l’abbracciò soltanto e le sussurrò nell’orecchio un flebile grazie Izzy.





 
MA CCIAO BELLA GENTEEEEEE
che ve ne pare il capitolo?? si lo so vi do un casino di informazioni in una volta sola, ma non sarei riuscita a darvele separate :D
Emilia e Summer sono praticamete la reincarnazione (?) di due mie care amiche che so che leggeranno questa storia altrimenti le mangio u.u
si lo so avete fatto anche voi il collegamente Alex Frost-->Jake Frost-->Jake e Alex migliori amici e si sono orgogliosa della mia idea :D
beh... che altro? mi farebbe molto piacere se mi diceste che ve ne pare della stoia 
baci Sile <3

ps. un grazie spegiale a giascali che ha recensito lo scorso capitolo<3

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Capitolo 3
*** Capitolo due ***


Capitolo due
 
Isabelle entrò nella sua camera ancora stordita dall’ “abbraccio” di Alex, le sue amiche notando l’espressione strana della ragazza la incitarono a raccontare loro tutto così la ragazza raccontò…
 
-No aspetta. Fammi capire bene – disse Summer seduta a gambe incrociate sul suo letto – Alexander Frost, quel Alexander Frost ti ha abbracciata, ti ha ringraziata perché l’avresti aiutato a trovare sua sorella e soprattutto ti ha chiamata Izzy!
-Si – disse Isabelle stringendo il cuscino al petto.
-O MIO DIO IO VI SHIPPO COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI – Emilia esplose in una serie di faccine assurde e strane parole italiane che le due ragazze non capirono.
-Ok, Emi calmati! – Isabelle protese le mani aperte davanti a se come a bloccare la cascata di parole della mora – abbiamo capito.
-Ma…
-Emi, abbiamo capito che shippi alla follia Alex e Isa e sono assolutamente d’accordo con te – disse Summer che si beccò il cuscino della sopraccitata bruna, in faccia – Ehy! Che ho detto?
-Taci Gracia – disse Isabelle cercando di trattenere un sorriso.
-OH PORCO SNOW TU STAI SORRIDENDO! – Disse Emilia scoppiando a ridere ed entrambe le sue migliori amiche alzarono gli occhi al cielo come a dire a noi due doveva capitare la migliore amica pazza?
 
 
∑∑∑
 
 
Nel frattempo Will, Tommy e Jake erano entrati in biblioteca (sotto costrizione di Will) per scoprire qualcosa su Mondo.
Mentre Jake controllava una pila di libri sul divano davanti alla grande finestra che dava sul giardino assolato, Tommy si arrampicava stile scimmia su vari scaffali nella ricerca di un libro su Mondo e Will leggeva con interesse un librone, Alex entrò nella stanza, posò il suo sguardo su tutti e tre i suoi amici e poi chiese sollevando un sopracciglio:
-Mi spiegate perché state leggendo?
-Cerchiamo informazioni su Mondo, mi pare logico – disse Will continuando a sottolineare l’enorme tomo che aveva sulle gambe.
-Oh certo – Alex alzò gli occhi al cielo – che cosa appassionante.
-Già – Tommy si era fermato un momento sulla scala a leggere la copertina di un libro.
-Oh avanti ragazzi! Ci saranno almeno 35 gradi fuori!
-Hai ragione – Jake chiuse il libro che stava “leggendo” con forza – fuori c’è un sole cocente e noi siamo chiusi in biblioteca a leggere! Ora andremo a mettere il costume e ci butteremo in piscina davanti a quelle bellezze di vicine che hanno Gabe, Mike e Rafa.
 
 
∑∑∑
 
 
Le ragazze continuavano a parlare nella loro stanza quando sentirono delle voci maschili provenire dalla piscina proprio sotto la finestra della stanza di Isabelle. Le tre si guardarono e Summer, che era la più vicina alla finestra, guardò fuori: Jake, Tommy, Will e Alex si erano buttati nella grande piscina degli angeli e stavano chiacchierando piacevolmente con le tre galline delle vicine di Isabelle, Conny, Deborah e Dalila.
-Oh no – disse Summer – se fanno un altro passo giuro che le spello vive.
-Se vuoi ti diamo una mano – sorrise sadica Emilia.
-Calme ragazze. La prima cosa da fare è prepararci per andare in piscina – Isabelle aveva un’aria pensosa – andiamo nella cabina armadio.
 
 
∑∑∑
 
 
-E così starete per un po’ di tempo qui a casa si Isabelle – disse Deborah che indossava un costume rosa shocking, mentre digitava velocemente sul suo i-phon 5S con le unghia smaltate del medesimo colore del costume - fino a che non partirete tutti insieme con quello strano tipo… com’è che si chiama?
-James, mi pare – disse Conny controllandosi un unghia smaltata di verde per vedere se c’erano imperfezioni.
-Sì, quel nome lì, stavo dicendo… ah sì… quindi partirete con questo James, per un po’ di tempo, per andare?
-In un posto lontano dalle tue orrende unghia rosa – le tre ragazze alzarono lo sguardo dalle loro “occupazioni” per notare Isabelle, Emilia e Summer arrivare verso di loro ognuna con un costume di colore differente: la prima rosso e arancione, la seconda bianco e nero a strisce e la terza verde fosforescente.
-Scusa? – chiese Deborah acidamente a Summer.
-Hai sentito stupida gallina – rispose per l’amica Emilia.
Intanto Jake, Tommy, Will e Alex si godevano lo spettacolo delle tre amiche contro le tre vicine e Tommy aveva azzardato una telecronaca prima che Isabelle gli scoccasse un’occhiata infuocata per poi tornare ad osservare la “rivale”.
-Ehy! – disse Dalila scioccata – non osare parlare in quel modo a Debby.
-Ehhh, senti gallina spelacchiata che ha sbagliato la tintura – disse Isabelle riferendosi ai capelli biondo sporco della ragazza – noi parliamo come ci pare okay? Okay.
-Isabelle cara – disse Deborah arricciandosi una ciocca di capelli castano scuro – noi siamo ospiti come vedi, siamo in casa tua, dovresti trattarci con rispetto.
-Si, sarete pure a casa mia – Dalila e Conny fecero una faccia altezzosa, mentre Deborah la fissava cercando di capire dove voleva andare a parare la bruna davanti a lei – ma non vi ho mica invitato io – e scoccò un’occhiataccia in direzione dei ragazzi che si erano seduti a gambe incrociate per terra spostando lo sguardo a seconda di chi parlava come ad una partita di tennis.
-Giuro non sono stato io! – Tommy scattò in piedi e si buttò in acqua bagnando le tre amiche e i suoi amici, poi riemerse dall’acqua e aggiunse – aspettavo il momento per farl… - non finì di parlare che Will si era buttato in acqua e l’aveva trascinato sotto con lui, intanto Jake rideva come un malato e Alex con non chalance disse:
-Le ho invitate io – Isabelle poté sentire il sottile ghiaccio che sparava la propria calma glaciale dall’esplosione della sua rabbia, fulminò con lo sguardo il ragazzo e lo prese per un orecchio trascinandolo dietro a un albero – Ahio! – Alex si massaggiò l’orecchio dolorante.
-Non dovevi invitarle! – sibilò la ragazza guardandolo dal basso verso l’alto con sguardo truce.
-Perché? – chiese quello come se non gli importasse niente.
-Abbassa la voce, coglione – anche se gli altri non avrebbero potuto sentirli a meno che non origliassero o a meno che loro due non urlassero preferiva parlare a bassa voce.
-Non ne vedo il motivo – la mano della ragazza scattò di nuovo verso l’orecchio di lui e glielo tirò forte – Ahio! Ok parlerò piano.
-Bravo – disse lei lapidaria.
-Mi spieghi perché non potevo invitarle.
-Punto uno: la casa è la mia. Punto sue: non credo che tu voglia vedere il mondo distrutto da parte mia, di Emi, Summer e quelle tre oche.
-Punto uno – disse Alex facendole il verso – la casa non è tua ma di quei tre dei tuoi tutori. Punto due: siete esilaranti quando litigate – poi si abbassò avvicinando la bocca all’orecchio di Isabelle e sussurrò:
-E poi tu mi fai morire dalle risate mentre ridicolizzi quelle tre oche – poi raddrizzò la schiena e uscì dal “nascondiglio”, mentre Isabelle rimaneva ferma lì a fissare il vuoto, quando si riscosse andò verso la piscina facendo un segno impercettibile a Will, Emilia e Summer, gesto che non sfuggì a un certo ragazzo dagli occhi di ghiaccio.
-Oh mio dio Debby – disse con troppa enfasi Isabelle copiando un po’ il modo di parlare di Dalila – quello è un I-phon 5S! Sarebbe un vero peccato che si bagnasse – e calcò e parole peccato e bagnasse.
-Oh si assolutamente, mio padre si arrabbierebbe… - non finì la frase che venne buttata in acqua seguita a ruota da Dalila e Conny. Chi le aveva buttate in acqua? Beh… sicuramente Will, Summer e Emilia non c’entravano niente, infatti non erano loro quelli che erano sul bordo della piscina raggianti come non mai.
-O MIO DIO IL TELEFONO! – quello che un tempo era il cellulare di Deborah ora giaceva sul fondo della piscina – MIO PADRE MI AMMAZZA! – Dalila si tuffò a recuperare il cellulare della sua amica e poi lei, Conny e Deborah se ne andarono a casa loro con le risate di Tommy e Jake alle spalle.
-O… mio… dio! – tra una risata e l’altra Tommy riuscì a dire solo questo, mentre Jake riuscì a fare un pensiero completo:
-Non ho mai visto una faccia più incazzata di quella – si certo, poi continuò a ridere come un demente, ma alla fine riuscì a smettere di ridere e ad avere un po’ di contegno solo grazie a una schizzata da parte di Will.












 
≈SPAZIO AUTRICE≈
MA CCIAO BIELLA GIENTEEE
ecco a voi un nuovo capitolo con tre nuovi personaggi: Conny, Deborah e Dalila che sono veramente tanto pulle  simpatiche :D
vi piace la parte nella camera di Isabelle? e quella nella biblioteca? io ero morta dalle risate mentre scrivevo quelle parti e soprattutto gli scleri di Emilia :D
altro? beh... la parte della Isax è WOW si lo so che li shippate tutti u.u
ora vado :D 
baciiii

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Capitolo 4
*** Capitolo tre ***


Capitolo tre
 
Mentre i nostri protagonisti erano a divertirsi in piscina tre Arcangeli e un custode discutevano su una certa missione…
-Non possiamo mandarli là senza che non sappiano niente della storia di quel posto – disse Mike appoggiato allo stipite della porta della grande cucina.
-Beh… preferisci che sappiano tutto ed essere così ancora più in pericolo? – James era seduto tranquillamente al tavolo mescolando il suo caffè.
-James ha ragione, Michele – disse Raffaele posando la birra che stava bevendo – meno sanno, meglio è.
-Si, ma così saranno sperduti, in un posto che non conoscono…
-Mike, non sono sperduti, ci sono io con loro. Devi stare tranquillo – disse James posando una mano sul braccio di Michele che si era avvicinato al tavolo, poi il custode aggiunse scherzando – infondo non puoi continuare a fare la mammina nei confronti di Isa.
-Gabriele, a che stai pensando? – chiese Raffaele notando che il fratello rimaneva appoggiato all’isola in mezzo alla stanza.
 -Che è una pazzia – Gabriele si ritrovò tre paia di occhi a fissarlo – è una pazzia mandarli là senza che non sappiano niente e sei poi scoprono quelle cose non da noi alcuni potrebbero capire perché l’abbiamo fatto, ma qualche testa calda come Isa, Tommy e perfino Will inizieranno a fare polemiche sul perché non glielo abbiamo detto. E poi pensate a tutto quello che le abbiamo nascosto – un silenzio opprimente calò nella cucina poco dopo interrotto da una testa bruna che spuntava tutta sorridente nel suo costume rosso e arancione, Isabelle notando la serietà dei suoi tutori e del custode si insospettì:
-Che succede qua?
-Oh niente Isa – iniziò James sfoggiando un sorriso tutto denti – pensavamo in che modo tu e gli altri potevate scannarvi quando inizieremo gli allenamenti.
-Che cosa gentile – disse lei dirigendosi verso il frigo e prendendo un po’ di bibite gassate – comunque noi abbiamo buttato Deborah, Dalila e Conny in acqua; vi siete persi tutto il divertimento – detto questo se ne ritornò in giardino seguita da un che avete fatto? Da parte di Michele e Raffaele e un indignato e perché noi non siamo stati invitati? Da parte di James e Gabrile.
 
 
∑∑∑
 
 
Erano le tre di notte e Isabelle non si era addormentata, all’ennesimo tentativo fallito si alzò e andò in cucina, lì trovò Gabriele con una birra in mano.
-Una birra alle tre di notte, Gabe? – Isabelle si diresse verso il frizer e prese il gelato al cioccolato.
-Disse quella che alle tre di notte mangiava il gelato.
-Ou, devo distrarmi, sono nervosa – poi uscì dalla stanza e si stravaccò sul divano davanti alla tv.
-Si vede, puffola – mentre l’angelo si stravaccava sull’altro divano Isabelle fece una smorfia sentendo quel nomignolo.
-Taci un po’ angelo messaggero, sto guardando Body of Proof – e così Isabelle e Gabrile, ragazza “normale” e Arcangelo, passarono la notte a guardare telefilm e la mattina seguente furono trovati addormentati sui medesimi divani con l’apparecchio ancora acceso.
-Una bella dormita? – chiese Michele dopo che i due si furono alzati.
-Fantastica – disse Isabelle che aveva preso un nuovo barattolo di cioccolato e lo stava mangiando per colazione.
-Magari ne lasci anche a noi poveri mortali? – chiese Will alla ragazza.
-Senti Farraige – disse la bruna tra una cucchiaiata e l’altra di gelato – se vuoi del gelato apri il frizer è pieno.
-BUOGIORNO! – James entrò in cucina con un pigiama bianco immacolato e Isabelle si chiese come facesse a far rimanere tutti i suoi capi bianchi immacolati.
-Perché tutta questa felicità, James? – chiese Jake alzando un sopracciglio, cosa che gli fece arrivare un’occhiataccia da parte di Summer perché lei non sapeva farlo.
-Mio caro ragazzo, oggi farete il primo allenamento – James sfoggiò un sorrisone e poi a tradimento prese una cucchiaiata del gelato di Isabelle che gli diede un ceffone in testa borbottando il mio tessssoroooo, ciò fece ridacchiare Tommy che se ne uscì con un non mi pare che tu sia Golum.
-Stavo dicendo – James scoccò un’occhiataccia alla ragazza per la botta che poco prima gli aveva dato – oggi farete la prima sessione di allenamento…
-Che cosa faremo? – chiese apposta Emilia facendo arrabbiare James.
-Stavo dicendo – ripeté il ragazzo – nella vostra prima sessione di allenamento apprenderete come usare una spada, una lancia, a tirare i coltelli, ad utilizzare un arco e le tecniche base di combattimento.
-TUTTO QUESTO IN UN SOLO GIORNO? – Emilia si era fermata poco prima di dare un sorso al suo caffelatte e adesso guardava malissimo il custode che impallidì visibilmente vedendo l’espressione della mora.
-Beh, se ti sembra poco…
-NON CI PROVARE JAMES – Emilia lo fissava con sguardo di fuoco - tu provaci e non tarderemo a  scoprire il mio potere anche se non siamo a Mondo.
-Okay ragazzi, smettetela prima che vi picchi – Summer si era messa in mezzo ai due – ora noi andiamo in camera a cambiarci – prese per mano Isabelle ed Emilia e le trascinò in camera, mentre la prima urlava il mio gelato, il mio tesssssoro! E la seconda non finisce qui, stupido di un custode.
 
 
Le tre ragazze erano in camera a cambiarsi, appena arrivate avevano trovato delle “divise” per la sessione di allenamento: pantaloncini neri e canotta nera con un simbolo sulla schiena:
-Che significa questo simbolo? – chiese Summer esprimendo il pensiero di tutte ad alta voce.
-Credo che sia il simbolo di Mondo, ma non ne sono molto sicura.
-Beh… io chiederei a James, visto che sa così tante cose – disse ironicamente Emilia.
-Ehy Emi, sei ancora arrabbiata con lui? – chiese Isabelle all’amica mentre Summer ridacchiava stesa sul suo letto.
-Chi, io? Al massimo sono incazzata nera con lui, la cosa è diversa – disse lei come se la cosa non la riguardasse nemmeno, così tra chiacchiere e risate le ragazze scesero in cucina dove già erano radunati tutti con una “divisa” simile alla loro, solo che loro avevano i pantaloni lunghi al posto dei pantaloncini, i ragazzi non erano soli, con loro c’erano anche Michele, Raffele, Gabriele e (strano, ma vero) James, con una tuta bianca, ovviamente.
-Emmm – Isabelle indicò i tre Arcangeli e il custode – per quale motivo anche voi siete con la tuta?
-Che c’è? – chiese Gabriele – il mio stupendo corpo da atleta di distrae?
-Emmm – Isabelle alzò il sopracciglio – quale stupendo corpo? – questa domanda le fece arrivare uno schizzo d’acqua in faccia seguito da un borbottio indistinto da parte del moro che doveva essere un zitta muffola e cammina.
-Domanda – fece Jake – dove ci alleniamo?
-Domanda interessante – James si girò verso gli angeli – dove ci alleniamo?


 
MA CCIAO BELLA GENTE
che ve ne pare del capitoluzzo (?) io mi sono divertita tantissimo a scriverlo :D
beh... manca poco e scopriremo che cosa è successo ai genitori di Isabelle :D (si tipo una decina di capitoli, ma ci siamo quasi xD ahahaha babbio, non so quanto manca, un poco sicuro)
una mia amica dice che sono un genio :3 del male muahahaha 
fatemi sapere che ne pensate :D a presto :D

ps. aggiornerò presto anche le altre due storie :D

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***


Capitolo quattro
 
Dove ci alleniamo?
 
Isabelle, Michele, Gabriele e Raffaele portarono tutta la comitiva in cantina.
-Ci alleniamo in una cantina? – chiese Alex guardando divertito i quattro.
-Questa non è una semplice cantina – Isabelle calcò apposta la parola cantina, poi premette l’interruttore della luce e calò il buio nella cantina.
-Ma brava, che ne pensi adesso di riaccenderla? – chiese Will.
-Zitto un po’ – armeggiò un altro po’ con l’interruttore della luce e poi finalmente successe qualcosa… dapprima un piccolo rumore appena percettibile, poi uno spostamento d’aria e infine la parete dell’interruttore girò portandosi con dall’altro lato tutta la comitiva.
-Wow! – fu il solo commento di tutti, compreso James che si avvicinò ad una libreria stracolma di libri.
-Questi sono tutti…
-Sono tutti i testi “perduti” di Mondo. Sì, alla fine non sono poi così perduti – completò Raffaele.
-No, fatemi capire – Summer guardava i tre arcangeli con le mani sui fianchi della serie ora-vi-fotto-a-legnate-solo-per-aver-rubato-dei-libri-di-a-quanto-pare-inestimabile-valore, infatti, con cipiglio severo, gli chiese – voi avreste rubato dei libri?
-Si – Michele sfoggiò un sorriso da un orecchio all’altro – ma solo perché era in corso un incendio.
-Oh si certo, e gli asini volano – James lo fulminò con lo sguardo.
-Si ok, vi ammazzate dopo. Va bene? – Tommy si mise in mezzo ai due.
-Emm, Tommy… io non perderei tempo a separarli – disse Emilia picchiettando con un dito sulla spalla del rosso tinto e facendo un cenno verso la palestra e il ragazzo rimase a bocca aperta, un po’ come tutti alla fine.
-Va bene – Isabelle si girò verso i suoi amici – ora vi faccio fare un giro – agguantò per un braccio Summer che si tenette a Will che a sua volta si aggrappò a Jake che si porto a presso Tommy al quale Emilia teneva ancora la spalla, che poi acchiappò James che non riuscì ad afferrare Alex solo perché il tipo sopraccitato si era spostato per evitare di far parte di quell’assurdo trenino.
-E dai Alex, non fare l’asociale – gridò Jake, mentre Isabelle li trascinava da una parte all’altra mostrandogli il ring per la lotta libera, la parete per l’arrampicata, dove potevano sparare con le pistole (Mike faceva il poliziotto e aveva il porto d’armi, cosa abbastanza utile per quello che doveva fare), delle sagome che servivano per il tiro al bersaglio… con dei coltelli… abbastanza affilati, e poi c’era lo spazio per il tiro con l’arco e quello per poter combattere con spade, lance, sciabole… insomma tutte le armi affilate che si potevano desiderare (se sei un Arcangelo guerriero e i tuoi protetti devono salvare un mondo parallelo al tuo).
-Preferisco guardare senza essere trascinato da una parte all’altra da una pazza isterica! – urlò in risposta Alex camminando tranquillamente per la palestra guardando un cartellino che era appeso accanto ad ogni postazione.
-Sembra molto di fare parte di Hunger Games – disse Summer dopo che Isabelle aveva finito di trascinarli da una parte all’altra.
-Si – disse Raffaele – abbiamo deciso di farla a sua immagine e somiglianza.
-Già. Il giorno prima sembra un campo militare e il giorno seguente la palestra dove si allenano i tributi in Hunger Games – disse Isabelle fulminando i tre Arcangeli.
-Ehy! Perché ci guardi in questo modo? – chiese Gabriele alzando le mani – non è colpa mia o di Rafa, è stata tutta un’idea di Mike!
-Che idea ha avuto Mike? – chiese Tommy.
-L’idea di far allenare Isabelle nelle arti marziali già a quattro anni – rispose James prima che la sopraccitata ragazza iniziasse con una serie di insulti contro i suoi tutori.
-Ma l’ha avuto il tempo di ambientarsi? – chiese Will aggrottando le sopracciglia.
-NO! ASSOLUTAMENTE NO! – esplose la ragazza.
-Okay, che ne penseresti da calmarti? – chiese Mike nascondendosi dietro il corpo massiccio di Gabriele, per tutta risposta la bruna lo fulminò con lo sguardo, fece un respiro profondo e poi disse:
-Visto che io ho già fatto dodici anni di addestramento in arti marziali, che faccio mentre loro fanno combattono e apprendono la nobile arte del combattere?
-Ottima domanda – disse Mike, si diresse verso la libreria prese un paio di volumi e poi li mise tutti nelle mani della ragazza – ecco, leggi tutti questi libri.
-MA TI SI È FUSO IL CERVELLO? – ma si arrese alla faccia da cucciolo dell’Arcangelo e si sedette su una poltrona mentre Alex ridacchiava… ancora per poco visto che diversi secondi dopo un coltello volò nella sua direzione.
-Ops… non ti avevo visto – disse Isabelle esibendo un sorriso affilato come il coltello che aveva lanciato.
-Hai già usato i coltelli? – chiese Emilia fissando sbalordita l’amica.
-Solo una o due lezioni, quanto basta per imparare a lanciare un coltello – disse la ragazza, poi si immerse nella lettura pensando a quanto fosse figo Alex con le maniche della maglietta alzate che facevano vedere le sue braccia muscol… emmm… pensava a quanto fosse stupido Alex a farlo arrabbiare, ovviamente, mica lei pensava a quanto fosse figo Alex, no assolutamente…
 

 
∑∑∑
 
 
… Il custode propose ai sette Angeli di scendere sulla Terra e reincarnarsi nei corpi di sette neonati che sarebbero cresciuti portando i segni tipici di ognuno di loro, come la capacità di cambiare umore o idee piuttosto velocemente per l’Angelo dell’Aria, il comportamento focoso dell’Angelo del Fuoco, quello glaciale dell’Angelo del Ghiaccio, la tranquillità dell’Angelo dell’Acqua, la decisione di quello della Terra, la solarità di quello della luce e la saggezza di quello del Buio…
 
-MICHELE! – Isabelle alzò lo sguardo dal libro dopo aver letto quel pezzo e urlò contro l’Arcangelo che cercava inutilmente di spiegare a Tommy che non poteva aggiustarsi i capelli ogni qualvolta metteva a tappeto Will.
-Dimmi mia dolcissima ragazza – disse lui fulminando con lo sguardo i ragazzi come a dire non muovete un muscolo mentre vado da lei.
-Chi sono i sette Angeli? E perché sono proprio sette? Chi è questo custode? È come James?
-Calma, calma – disse l’Angelo mettendo le mani davanti a sé, poi fece un cenno ai fratelli e a James e infine chiamò i ragazzi – Leggi quello che hai appena trovato, Isa –la ragazza iniziò a leggere, finito il paragrafo guardò i tre tutori e il custode:
-Allora? Chi sono i sette Angeli? E perché sono proprio sette? Chi è questo custode? È come James?
-Oh dio Isa, ti avevo detto di stare calma – si passò una mano tra i capelli e disse: - Una domanda alla volta… perchè sono proprio sette…
-Il sette è… come dire? Il sette viene utilizzato per intendere la mediazione tra una persona umana, normale, e una persona divina, angelo, dio eccetera… - disse Gabriele.
-Quindi? – chiese Will.
-È semplice – disse Emilia – non credo che fosse un caso, visto che il sette sarebbe, diciamo, la metà tra normale e divino, gli Angeli sono divini e sono scesi sulla Terra che è normale, quindi sono scesi in sette per via di questa faccenda… - Emilia si fermò notando le facce che avevano messo tutti i suoi amici – Che c’è?
-C’è che quello che hai detto è incomprensibile – disse Jake.
-N, non è vero – Tommy si intromise – io ho capito, Emi vuole dire che visto che gli angeli erano “divini” e la Terra era “normale” loro sono scesi in sette perché sette è il numero perfetto per indicare una via di mezzo tra normale e divino, okay? – fece un sorriso di incoraggiamento verso la mora.
-Oh, ora suona tutto più chiaro – disse Will facendo l’occhiolino a Emilia che lo fulminò dicendo:
-Quello che ho detto io era chiarissimo.
-Si, per Tommy, Gabe, Rafa; Mike e James – disse Jake sogghignando.
-Ti diverte la cosa, Frost? – chiese Isabelle – no, perché io potrei farti passare il divertimento con una coltellata.
-Non c’è problema, tanto posso metterti fuori gioco prima che tu possa toccare uno dei coltelli – mentre tutti li guardavano divertiti Alex si era fatto più vicino alla bruna e il suo cervello cominciava a dire cose senza senso: minchia che figo e abbassa quelle maniche Frost.
-Non ci riusciresti neanche se andassi al rallentatore, Frost.
-Oh, io non scherzerei su cose del genere, puffo.
-Scusa? – Isabelle lo fissava con sguardo assassino, ma prima che potesse anche solo provare a lanciarsi su di lui per metterlo a tappeto Summer si mise in mezzo:
-Okay, va bene. NON uccidetevi.
-Prossima domanda – Gabriele sfoggiò un enorme sorriso fingendo che Alex e Isabelle non si fossero dati guerra in quel preciso istante – Chi è questo custode? È come James? – tutti si zittirono, perfino Jake e Isabelle che battibeccavano per quello che aveva detto lui prima, e si girarono verso il moro che era intento a limarsi le unghie.
-James? – chiese Summer, al suono della voce della ragazza sfoggiò un enorme sorriso e disse:
-Oh, volete sapere se sono io quel custode?
-No tu che dici? – disse ironicamente Will.
-Dico che non deve interessarvi – poi fece un gesto a Rafa e l’Angelo cambiò dicorso:
-Chi sono questi Angeli? Beh… questi Angeli potrebbero essere chiunque…
-E allora perché state allenando noi? – chiese Alex.
-Mi pare ovvio geniaccio… – Isabelle venne interrotta da Summer:
-Quegli Angeli siamo noi… - che poi venne interrotta a sua volta da Emilia:
-È per questo che stanno allenando proprio noi.
Tutti fecero silenzio, poi Michele disse:
-Va bene, tutti verso la postazione di tiro con l’arco.
 

 
∑∑∑
 
 
-O mio dio – Summer trascinava i piedi – non mi sento più i muscoli delle braccia.
-Per non parlare di quelli delle gambe – disse Emilia – quella corsetta a fine addestramento è stata orribile.
-Che siete delicate – Tommy le superò correndo – siete peggio di una farfalla.
-A chi hai dato della farfalla? – Summer ed Emilia si lanciarono contro il ragazzo che sfrecciò per il corridoio entrando di corsa nella camera dei maschi e chiudendo la porta con violenza per paura che le due lo aggredissero.
-Tommy ha paura di Summer ed Emilia! Tommy ha paura di Summer ed Emilia! – Will e Isabelle urlarono quella “canzoncina” facendo ridere tutti persino Alex che non aveva proferito parola dopo la “corsetta” a fine allenamento.
-Io non ho paura di Summer ed Emilia – urlò Tommy da dietro la porta.
-Allora apri che così discutiamo faccia a faccia – disse Emilia cercando di sembrare cattiva mentre rideva.
-Ma manco se mi pagate un miliardo di dollari! – urlò lui di rimando.
-Avanti coglione! – Jake rideva – apri sta porta devo lavarmi! Puzzo peggio di una fogna.
-Finalmente lo hai ammesso – Alex si era appoggiato alla parete per non cadere dalle troppe risate.
-Taci Frost! Tu non sei da meno – Jake si finse offeso e tutti scoppiarono a ridere.
 

 
∑∑∑
 
 
-Al prossimo allenamento così e castrerò Mike – Isabelle si stava spazzolando i capelli.
-E io ti do una mano – Summer invece era distesa sul letto con la testa al contrario.
-Io vi do un piede, ci state? – Emilia, Summer e Isabelle scoppiarono a ridere, poi con sguardo complice la seconda e la terza assaltarono la prima urlando cose come: noi vi scippiamo fino alla morte, siete troppo carini, a quando le nozze?  Cose del genere in somma e la mora non capiva di chi stessero parlando.
-Ma di Will – disse Summer.
-Tommy – disse invece Isabelle, poi le due si guardarono e scoppiarono a ridere.
-Davvero tu la shippi con Tommy? – Summer ancora rideva, mentre la povera Emilia pensava per forza a me dovevano capitare due pazze come loro?.
-Certo! – disse Isabelle – tu non li vedi bene assieme? Come ha rassicurato Emi dopo che aveva detto quella cosa incomprensibile, senza offesa, e lei che gli sorrideva di rimando? Oddio quanto li shippo.
-No, Will le ha fatto l’occhiolino! È stata la cosa più fantastica di tutte! – Emilia e Isabelle la guardarono come a dire che ci trovi di romantico in un occhiolino? – ma non capite? Lui le fa un occhiolino, lei arrossisce…
-Ma io non sono arrossita – disse Emilia.
-Non ancora.
-Oddio, sguardo da folle. Al riparo! – Isabelle scoppiò a ridere seguita a ruota da Emilia, mentre l’altra le guardava male.
-Comunque… - Summer fisso Isabelle – la nostra cara Izzy ha passato una buona mezzora prima di leggere a guardare un certo tizio, mentre combatteva con Jake.
-Che cosa avrei fatto?
-Oh, l’ho notato anche io – Emilia sorrise sadica all’amica – Che c’era da guardare in quel tipo? – i muscoli, mi pare ovvio voleva dire Isabelle, ma poi disse:
-Niente, ero soprappensiero. La finiamo di parlare di lui? È un idiota punto e basta. A me non piace – si alzò dal letto di Emilia e si buttò sul proprio.
-Noi non abbiamo detto che ti piace – le due si buttarono sul letto dell’amica iniziando a dire cose senza senso finché tutte e tre non si addormentarono.








 
≈MOMENTO SOLO MIO :3≈
MA CCIAO BELLA GENTE
che ve ne pare? è corto? no perchè ero indecisa se continuarlo o fermarmi qua, in ogni caso la continuazione è questi pronta (nella mia sadica mente muahahahaaha)
una mia amica mi ha detto che stava rotolando dalle risate voi? io sicuramente mentre lo scrivevo :3 
James è la vita concordate? concordate xD 
penso che magari mtà del prossimo capitolo lo dedico interamente a lui, non lo so, perchè per ora i ragazzi si preparano per combattere... vedrò che fare... voi lo vorreste un capitolo dedicato interamente a lui?
baciii :D

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


Quinto capitolo
 
Per l’ennesima volta si buttò contro la porta che la teneva rinchiusa in quella angusta cella, la spalla le faceva male, come quella volta… basta si disse non devo pensare a lui, m non fu così poco dopo si accasciò sul pavimento iniziando a piangere, lacrime calde e salate le rigavano le guance mentre nella sua testa c’era un solo pensiero: Alex dove sei? Ti prego vienimi a salvare.
-È inutile che continui a piangere, non verrà a salvarti nessuno, bambina – la ragazza scattò in piedi e con furia si asciugò le lacrime.
-Chi sei? – chiese con rabbia alla figura che le stava davanti, era spuntata dall’ombra della cella, lei sapeva che c’era l’aveva aiuta quando l’avevano scaraventata nella prigione, ma non si erano mai rivolte la parola.
-Sono Kaliko, e lei – indicò una figura accucciata poco distante – è Annie. Tu invece chi sei?
-Sono Lily Frost – disse la ragazza, a sentire quel nome la figura accucciata rise:
-Si certo, ed io sono la regina – Annie rideva nel suo angolo oscuro.
-Scusa? In America non ci sono regine – Lily la fissava come si fissa un pazzo.
-Oh, ma noi non siamo in America…
 
 
∑∑∑
 
 
James giocava con il suo portachiavi a forma di tigre, si era chiuso in camera sua dopo che i ragazzi gli avevano chiesto del custode della storia cazzo pensò odio la mia vita. Si buttò sul letto e accese la tv mentre girava sui canali si ritrovò a guardare Glee, ma niente lo distraeva del suo pensiero fisso: il giorno in cui aveva deciso di scappare…
 
 
∑∑∑

 
-Come non siamo in America? E allora dove siamo? Come ho fatto ad arrivarci? – Lily era rimasta a fissare Annie, ancora accucciata nel suo angolo, con la bocca aperta.
-Non siamo in America, bambina, siamo a Mondo, il mondo parallelo a dove vieni tu, la Terra. Sei stata rapita degli Ultra malvagi medici che con un filtro ricavato dai nostri poteri riesco a levarli agli abitanti di questo luogo – Annie continuava a ridere, mentre Kaliko rispondeva a Lily.
-No, non è vero – Lily si portò le mai ai capelli lunghi e biondi come luce del sole, mentre chiudeva gli occhi azzurri come il cielo, l’unico tratto simile al gemello – non ti credo, non esistono i poteri, non esistono gli Ultra non esiste Mondo – Lily cercava di non credere a quello che le diceva la donna poco lontano da lei, non le sembrava assolutamente vero, anche se tutto quello che le avevano detto i genitori coincideva con quello che le stava dicendo Kaliko…
 
 
∑∑∑
 
 
James scappava dal laboratorio con alcuni appunti sottratti al laboratorio degli Ultra, doveva scappare, doveva raggiungere i tre Arcangeli sulla Terra, doveva istruire i sette Angeli, doveva
 
 
∑∑∑
 
 
-I tuoi ti hanno raccontato tutto vero? – Kaliko guardava comprensiva la ragazza che ora si era accasciata a terra ripetendosi che non era vero – Lily, noi siamo come te, abbiamo i tuoi stessi poteri, siamo proprio come te. Annusa l’aria, bambina. Lo so che ti sembra strano, ma fallo –Lily ci pensò un po’ su, ma poi respirò a fondo e sentì il profumo del sole, il profumo delle nuvole e del temporale (se mai le nuvole e il sole potessero profumare), fece un altro respiro e cercò di distinguere il suo profumo, cercò di eliminare il profumo che sentiva, ma non ce la fece, voleva solo dire una cosa: i suoi le avevano detto il vero, lei era una Guardiana.
 
 
∑∑∑
 
 
James si schiacciò il cuscino sulla faccia costringendosi a non pesarci.
*TOCK TOCK*
-Avanti – la voce del custode arrivò attutita al biondino dietro la porta.
-James? – Jake entrò chiudendosi la porta alle spalle – è successo qualcosa?
James si sistemò sul letto e fece spazio al biondo.
-Non è successo niente Jake. Piuttosto, perché sei venuto?
-Oh, ecco io… - Jake iniziò a balbettare – volevo chiederti del custode della legenda.
-Oviamente… chi ti ha mandato? Alex? Izzy? Tommy? –James si arruffò il ciuffo blu.
-Nessuno, sono venuto di mia spontanea volontà – James lo guardò scettico e disse:
-Non sono io quel custode – James continuava a torturarsi il ciuffo – io sono suo nipote.
 
 
∑∑∑
 
 
-Okay, va bene… - Lily si coprì la faccia con le mani – quindi… i miei genitori mi avevano detto il vero, ma perchè non l’hanno detto pure ad Alex?
-Lui è diverso da te - Kaliko fissava preoccupata Annie ancora rannicchiata nell’angolo.
-E quindi? Le Guardiane non sono Angeli?
-Si, ma è diverso. Abbiamo poteri diversi. Siamo meno potenti di loro da un lato, ma più potenti da un altro.
-Da quale lato siamo più potenti? – Lily adesso guardava le due ragazze di fronte a lei, Kaliko aveva i capelli lunghi e castani assomigliavano alla sabbia durante una tempesta, gli occhi sembravano cioccolato fuso, Annie invece aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, sembrava una dea marina; le due Guardiane dovevano essere poco più grandi di lei, Annie sulla ventina sicuramente, mentre Kaliko probabilmente ne aveva diciotto.
-Siamo immortali – Annie cercava inutilmente di alzarsi, Kaliko si avvicinò a lei per aiutarla, ma la rossa la cacciò via – non sono vecchia, sono solo debole. È tutta colpa di quel filtro.
-Annie…
-Kaliko, non è il momento – Annie si girò verso Lily – prima che arrivino dobbiamo raccontarti una storia. Siediti e ascolta.
 
 
∑∑∑
 
 
-Sei suo nipote? – Jake guardava il ragazzo davnti a lui – c’è, lui è tuo nonno?
-Oh si, mio nonno era un genio. Un fottuto genio: rubò le pergamene contenenti la formula per il siero che levava i poteri agli abitanti di Mondo. sfortunatamente lui non poteva sapere che il capo degli Ultra avesse imparato a memoria la formula; così scappò e si rifugiò sulla Terra portando con se le pergamene. Qui conobbe mia nonna, tutt’ora ignara che suo marito provenisse da un mondo parallelo a questo, ma mia madre si, lei sapeva che mio nonno fosse un custode, a sua volta lei fu una custode e all’età di diciott’anni si trasferì a Mondo, a mia nonna disse che si trasferiva in Giappone e ad ogni festa veniva qui in America. Io nacqui quando lei aveva ventidue anni, purtroppo non la conobbi mai: morì dandomi alla luce. Si lo so a cosa stai pensando: ma tuo padre? Beh, lascia che te lo dica: mio padre è un bastardo figlio di puttana. L’ho visto una sola volta in tutta la mia vita e lui ha avuto il coraggio di dirmi in faccia: tua madre era una troia.
-James…
-Allora per tutta risposta gli ho sputato sui piedi e gli ho detto: e tu non hai le palle per ammettere che sono figlio tuo. Poi sono tornato qui sulla Terra ho informato i vostri genitori che il vostro momento era arrivato e ora mi ritrovo qui.
-James…
-Non dire mi dispiace, Jake. L’ho sentito troppe volte – Jake osservò il ragazzo seduto al suo fianco, poi si alzò e uscì dalla stanza senza dire una parola.
 
 
∑∑∑
 
 
Li odio, li odio con tutto il cuore Isabelle sedeva sul divano con le gambe strette al petto, mentre mangiava ostie e inveiva mentalmente con i tipi al piano di sopra che dopo cena avevano avuto la brillante idea di guardare L’Evocazione, così adesso Isabelle era accucciata sul divano intenta a vedere per la centesima volta Pirati dei Carabi – La maledizione della prima Luna.
-Ti piace Jonny Deep? – una voce calda le fece venire i brividi, ma si girò fulminea puntando un coltello, che aveva abilmente estratto dalla fodera di un cuscino, alla gola del moro che le stava davanti.
-Alex – sibilò, ripose il coltello al suo posto e continuò a guardare il film – Mi hai fatto prendere un colpo.
-Cos’è, guardare L’Evocazione ti ha spaventato? – il ragazzo fece un sorriso sghembo mentre si sedeva sul divano – se avevi paura potevi stringerti a me.
-Adesso che hai fatto conoscenza con i coltelli nelle fodere dei cuscini ti andrebbe fare conoscenza con la mannaia nella lampada accanto al divano? – dopo la battutina di Isabelle co fu un momento di silenzio che fu rotto da Alex:
-Ce l’hai ancora con me per quella cosa? – silenzio – Izzy? – ancora silenzio – Porca puttana Isabelle rispondimi – Alex fece girare la ragazza verso di se in modo da avere i suoi occhi puntati addosso. Peccato che la ragazza spostava lo sguardo ovunque pur di non guardarlo negli occhi.
-Isabelle… - questa volta Alex usò un tono più dolce e la ragazza non riuscì a non posare lo sguardo sul volto del ragazzo, ma si pentì subito di quello che aveva fatto e spostò lo sguardo su Jonny Deep mentre scappava dagli inglesi.
–Isabelle… - di nuovo il suono nome, questa volta la ragazza posò il suo sguardo di fuoco sul ragazzo – l’hai detto a Will vero? – la ragazza non parlò, ma i suoi occhi dicevano appena finirai di scassare i ciglioni io potrò tornare a guardarmi Orlando Bloom e Jonny Deep che interpretano i pirati fighi, quindi si, l’ho detto a Will. Problemi?
-Non mi vuoi parlare? Ok. Buonanotte – Alex si alzò e si diresse verso la porta, ma una voce lo fermò:
-Quella volta… mi hai distrutto Alex, ti ho odiato, ma solo per un piccolo momento. Poi mi sono detta è Alex, che credevi? Così ho iniziato a guardare avanti. Vuoi sapere se l’ho detto a Will? Ovvio che gliel’ho detto. Sai che mi ha detto lui? Che forse non intendevi farlo. Beh… a me non vanno bene i forse. Così ho voltato pagina – Isabelle si girò verso il ragazzo – io  non ti odio, non ti odieò mai, probabilmente non riuscirò mai ad odiarti. Ma mia hai fatto soffrire e questo non credo che potròmai perdonartelo.
-Isabelle… io non volevo. Scusami… - Alex uscì dalla stanza lasciando Isabelle sola con i ricordi…
 
 
Camminavo veloce verso casa di Alex, mi aveva lasciato un messaggio nella segreteria telefonica mentre ero a scuola dicendo di andare a casa sua. Così mi diressi verso la grande villa azzurra dalla parte opposta rispetto a dove io vivevo con i ragazzi. Entrai dalla porta sul retro prendendo la chiave messa sotto il tappetino, mettere la chiave sotto il tappetino pensai che cosa idiota, poi mi misi a ridacchiare ed entrai. Lo chiamai, ma non ricevendo risposta mi diressi verso la biblioteca (si, Alex e la sua famiglia avevano una biblioteca, ma chi sono io per criticare se la mia cantina nasconde una palestra super attrezzata?). Lì trovai Lily intenta a leggere un libro. Che leggi? Le chiesi. L’Ombra del vento. Che ci fai qua Isa? Io le risposi: Tuo fratello mi aveva detto di venire. Lei mi guardò poi fece un cenno verso il piano di sopra è in camera, poi continuò a leggere. Solo pochi minuti dopo capì le parole che le avevo detto e mi inseguì al piano di sopra, purtroppo arrivò troppo tardi. Io già correvo verso casa dopo aver visto Deborah e Alex fare cose piuttosto strane per dei ragazzini di quindici anni, almeno, strane per me; la prima appena mi aveva visto fece un sorriso trionfante, mentre lui cercava di raggiungermi. Ma ormai era troppo tardi. Ormai mi aveva fatto versare delle lacrime da quegli occhi che aveva detto che lo facevo impazzire e aveva spezzato quel cuore che nel messaggio aveva detto di voler conquistare.





 
⇔MIO SPAZIO PERSONALE⇔
MA CCIAO BIELLA CIENTE :3
ecco a voi il quinto capitolo, che ne pensate? Sappiamo che fine a fatto Liy, la sorella di Alex che fino a poco fa non aveva un nome xD e scopriamo un pochiiino della storia di James. AMATEMI :3
una mia amica dice che sono un sadico genio, voi che ne dite?
avete capito il rapport odio-amore tra Alex e Isabelle? ora mi posso divertire visto che sapete che cos'è successo muhahahahaha sono un sadico genio sisi :3 
volevo aggiungere un'altra parte, ma poi ho detto: così mi levo la parte più bella :C 
in conlcusione la parte bella l'avrete la prossima volta :3
BACI BIELLA CIENTEEEEE

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Capitolo 7
*** Capitolo sei ***


Capitolo sei
 
 
Will quella mattina si alzò molto presto, si diresse verso la cucina, ma passando per il salone vide una figura rannicchiata su un divano, le si inginocchiò davanti e la chiamò:
-Nanerottola – la ragazza si mosse leggermente sul divano – Ei, nanerottola – questa volta scosse un po’ la ragazza che poco dopo aprì di scatto gli occhi rivelando due iridi verde chiaro.
-NON CHIAMARMI NANEROTTOLA!
-Okay, nanerottola – Will guardò meglio Isabelle – Iz, non è che per caso tu hai pianto sta notte? – la ragazza guardò l’amico e pensò alla sera e a come dovevano sembrare i suoi occhi.
-Forse un pochino…
-Un pochino? – Will alzò il sopracciglio.
-Okay, forse ho pianto un po’ – disse esasperata la ragazza.
-E hai pianto per via di Alex? – Will si sedette accanto all’amica e le scompigliò i capelli.
-Okay, basta non toccarmi più i capelli – Isabelle spostò le mani di Will e continuò – po’ essere che io abbia pianto per colpa sua, ma può essere.
-Sospettavo che fosse lui, l’ho sentito alzarsi – disse il biondo soprappensiero.
-E com’è che tu, William Farraige, il più dormiglione tra i dormiglioni, ha sentito Alex Frost alzarsi? Non è che pensava a una bella ragazza…
-Se aggiungi anche solo una piccola lettera potrei prendere in considerazione l’opzione di ucciderti, Travis – la ragazza aprì la bocca indignata e lanciò un cuscino in direzione del migliore amico.
-NON CHIAMARMI PER COGNOME FARRAIGE.
-Disse quella che faceva lo stesso.
-Oddio William, dimmi chi è e facciamola finita.
-Mai – le fece una linguaccia e provò ad alzarsi, ma con scarso successo visto che lei gli si buttò addosso e non gli si scrollò finché lui non le disse il nome di colei che gli aveva rubato il cuore, per dirlo in modo poetico come piace a Raffaele.
 
 
∑∑∑
 
 
-Bene ragazzi, oggi lavoreremo sui coltelli. Isabelle, puoi lasciare quei libri – Michele, per la gioia di Isabelle, decise di passare al lancio dei coltelli, ne prese uno e prendendo la mira lo scagliò contro il centro del bersaglio.
-Wow – l’urlo di sorpresa fece girare tutti i presenti verso Tommy – Che c’è? È stata una figata pazzesca!
-Okay, che ne pensi di una visita da uno psicologo? – chiese Emilia beccandosi una linguaccia dal diretto interessato.
-Posso provare? – Mike gli passò una lama poco più lunga del suo palmo, poi l’angelo lo aiutò a sistemare la presa e la posizione, infine lanciò.
Il coltello fendette l’aria e si conficcò  nel centro esatto del bersaglio.
-Ottimo, ora vi dividerete in coppie – James stava per andarsene, ma Gabriele gli si posizionò davanti e Michele continuò – io, se fossi in te, non me ne andrei, perché questo potrebbe servirti, mio carissimo custode.
Così Will si allenò con Alex, Summer con Jake, Isabelle con Tommy ed Emilia con James.
-JAMES, DEVI RESPIRARE! COSA NON TI È CHIARO DELLA PAROLA RESPIRARE?
-Okay, baby. Calmati un pochino, va bien? – James le fece un sorriso ammiccante che provocò ancora di più la ragazza che diventò rossa dall’indignazione e gli diete uno scappellotto sulla nuca sibilandogli:
-Chiamami un’altra volta baby e giuro che ti uccido, okay baby?
 
Mentre Emilia decideva se conficcare il coltello nella testa di James o nel bersaglio Summer cercava, inutilmente, di smuovere Jake che rimaneva impalato a fissare il bersaglio dove poco prima aveva conficcato il suo primo coltello.
-JAKE CACAMI! SEI PER CASO DIVENTATO STITICO?
-WAA! SUMMER HO FATTO CENTRO! – Jake prese in braccio Summer facendola girare e quando la mise giù improvvisò una strana danza che convinse la ragazza ad allontanarsi lentamente da quell’individuo, il destino, il caso o un cavallo* volle che lei andasse a sbattere contro Will che teneva un coltello in bilico tra l’indice e il pollice che poco dopo finì a un centimetro dal piede di Alex che scoppiò a ridere vedendo lo strano balletto che faceva Jake, contagiando anche il biondo che aveva appena recuperato il coltello, ma che finì immediatamente a terra perché il proprietario era scoppiato a ridere e aveva iniziato anche a rotolarsi per terra. Tutto questo mentre Emilia continuava a fissare male James che continuava a chiamarla baby e Summer che cercava di decidere chi tra Will, Jake e Alex fosse più da ricovero.
 
Intanto Isabelle e Tommy si sfidavano amabilmente a chi faceva più centri.
-Non riuscirai mai a fare tre centri di seguito, Evans – disse Isabelle sfidando con lo sguardo il rosso.
-Ne sei così sicura, Travis? – lui la guardava dall’alto dei suoi 193 centimetri e la faceva sentire un puffo, ma lei non ci badava. Era una questione di orgoglio.
-Al cento per cento, Evans.
-Okay, allora chi riesce a fare tre centri mentre l’altro prova a distrarlo in tutti i modi vince l’angolo nel divano blu.
-Affare fatto – Isabelle strinse la mano che Tommy le porgeva e iniziò la loro personale sfida “all’ultimo sangue”
 
 
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-Okay prigioniere, è arrivato il momento – nella cella di Lily, Kaliko e Annie entrarono tre guardie con tre diverse maschere, quella del ragazzo che aveva parlato aveva le sembianze di un lupo, poi c’era quella di una tigre e poi quella di una pantera.
-Quale momento? – chiese Lily al Lupo.
-Davvero non lo sai, Guardiana? – chiese lui e ei scosse la testa.
-Vi portiamo nel Laboratorio – un lampo attraversò gli occhi del ragazzo, a Lily sembrò un lampo di preoccupazione mista a paura, ma ciò non rese che gli occhi del diciassettenne (Lily aveva deciso che aveva diciassette anni, il perché è sconosciuto persino a James che sa tutto di tutti) ancora più belli.
-Cosè il Laboratorio? – Lily fece l’ennessima domanda che fece esasperare il ragazzo che la scortava per i corridoi grigi e tetri del luogo in cui si trovavano.
-Non fare domande di cui non vorresti sapere la risposta – adesso Lily ne era più che sicura, negli occhi del ragazzo c’era paura, paura per lei e le altre due Guardiane.
 
 
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-Wee! Dai guardiamoci Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban – Isabelle si buttò di peso sull’angolo del divano blu guardando con sguardo vittorioso Tommy.
-È stata solo fortuna, Travis. Solo fortuna. Sappilo… sporca mezzosangue**.
-Ha ha ha… che risate Evans, davvero, che risate…
Ebbene si, Isabelle aveva battuta Tommy sotto gli occhi di tutti perché lo aveva messo a tappeto buttandosi di peso sulle sue spalle, così da farlo barcollare in modo tale che lui fece cadere il coltello per terra quasi prendendo, per la seconda volta, il piede del povero Alex.



*citazione da: Rapunzel - l'intreccio della torre
**citazione di Draco Malfoy <3.<3
~Spazio autrice~
MACCIAO BELLA GENTE :3
lo so non aggiorno da un sacco e non so neanche quando riuscirò a ri-aggiornare questa e le altre due storie :C
però se la cosa vi può consolare ho già pronto il settimo capitolo che è lunghiiiissimooooo :D
comuuuunque... amiamo tutti James che è LA VITA *^* e amiamo tutti anche Tommy che anche lui è LA VITA *^*
una piiiiiccoooolaaa curiosità demente per il cognome di Isabelle: stamattina girando per i canali vado a finere su Rai Gulp mentre facevano non so quale cartone animato e sento che chiamano che chiamano un tizio che di cognome fa Travis così ecco a voi il cognome di Isabelle... prima o poi scopriremo anche gli altri cognomi ;)
comunque ora buona notte/ buon giorno/ buon pomeriggio
baciiiiii

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Capitolo 8
*** Capitolo sette ***


Capitolo sette
 
 
 
Era tardissimo, ma Emilia continuava ad allenarsi per riuscire ad utilizzare al meglio la frusta.
Mike aveva detto loro di scegliere l’arma con cui avevano più dimestichezza e imparare ad utilizzarla per essere sempre pronti. Ognuno ha più affinità con un arma specifica, io preferisco la spada, Gabriele il bastone e Raffaele l’arco, ma tutto dipende anche dal vostro potere. Così Isabelle aveva scelto i coltelli e aveva passato l’intera giornata a fare a gara con Tommy che aveva una predisposizione per l’arco, mentre Jake si sfidava con Will utilizzando la lancia, Alex “combatteva” con la spada Summer, rimanevano così solo Emilia e James la prima era rimasta affascinata dal movimento della frusta e aveva deciso di allenarsi con quella, il secondo aveva detto: io non ho bisogno di armi e si era diretto alla libreria.
Così adesso Emilia si passava il tempo a tranciare i vari manichini della palestra.
-Emilia? – una voce la fece girare ritrovandosi davanti due occhi grigi – potresti, di grazia, spiegarmi perché stai uccidendo questi poveri manichini?
-Di grazia? – la ragazza alzò le sopracciglia – da quando in qua tu dici di grazia?
-Da adesso – Tommy sfoggiò quel sorriso che gli aveva causato il soprannome di playboy da parte di tutte le ragazze del quartiere.
-Sta zitto idiota – si girò verso la sua prossima “vittima” e con pochi movimenti del polso la ridusse in pezzi, poi si girò con un sorriso trionfante in direzione del rosso – un’altra parola e potresti ritrovarti tu in quelle condizioni.
Il rosso alzò le mani in segno di resa:
-Okay, okay. Calmati un po’. Eh?
-Mmm… no – gli fece la linguaccia e si diresse verso gli spogliatoi.
-E se ti insegnassi a riconoscere le stelle? – Emilia si girò con un luccichio divertito negli occhi.
-E a cosa mi servirebbe, di grazia, riconoscere le stelle se ci sei tu? – l’aveva detto senza pensare, ma appena si rese conto di quello che aveva detto si girò di scatto per coprire il rossore che le era spuntato sulle guance.
-Beh… lo sappiamo tutti che sono indispensabile, ma se io non ci fossi? – Emilia rimase in silenzio continuando a camminare verso gli spogliatoi – Dai, non vuoi venire a vedere le stelle con me? – Emilia si girò in direzione del rosso che ora sfoggiava una faccina da cucciolo bastonato.
-E va bene – alzò gli occhi al cielo – dammi dieci minuti per la doccia – ed Emilia scomparve negli spogliatoi.
 
-Quella è la cintura di Orione, invece quella è la costellazione dei pesci
-Tommy?
-Si? – il rosso abbassò lo sguardo verso Emilia accoccolata sul suo petto.
-Come fai a ricordarti tutti questi nomi?
-Io ho una memoria eccellente – disse lui ammiccandole.
-Se, se non riesci nemmeno a ricordarti che hai mangiato a cena – disse lei arrossendo e ringraziando il fatto che fosse buio e lui non potesse vederla.
-Inutili dettagli.
-Sese.
 
 
∑∑∑
 
 
-JAMES HOOD! - Isabelle entrò come una furia in camera di James esibendo un sacchetto di plastica vuoto – DAMMI UN SOLO MOTIVO PER NON UCCIDERTI IN QUESTO ISTANTE!
-Giuro, non sono stato io a mangiare tutto il gelato al cioccolato è stato Alex! Ti prego non mi picchiare – James fece finta di rannicchiarsi, ma vedendo la faccia ancora arrabbiata della bruna si azzardò a chiederle:
-Io cosa avrei fatto?
-TU! LURIDO CUSTODE CHE NON SEI ALTRO! TI SEI MANGIATO LA MIA SCORTA DI RITAGLI DI OSTIE!
-Chi te l’ha detto? – James adesso era veramente spaventato.
-NON È DI QUESTO CHE TI DEVI PREOCCUPARE – Isabelle si lasciò sfuggire un sorrisetto sadico al ricordo della faccia spaventata di Jake quando si era fiondata su di lui per sapere chi aveva mangiato tutta la sua scorta di ritagli.
-Isabelle carissima, se ti calmi forse potremmo… - James non riuscì a finire la frase che una lama sottile fendette l’aria e si andò a conficcare a pochi centimetri dal suo orecchio destro – Isabelle, ma che fai?
-Non ho fatto niente lo giuro! – Isabelle era più sorpresa del custode, lei non aveva fatto proprio niente.
-Ma allora… - James assunse un’aria pensierosa, finchè un pensiero piccolo piccolo gli si insinuò nel suo cervello… - Izzy chiama gli altri in palestra, io vado da Michele, Gabriele e Raffaele.
 
 
∑∑∑
 
 
-SVEGLIA DORMIGLIONI! – Summer si stagliava nel cielo azzurro sopra le teste di Tommy ed Emilia con un sorriso trionfante.
-SUMMER NON FARE QUELLA FACCIA! – Emilia urlò contro la ragazza.
-Oh, andiamo… voi due soli… su un dondolo… in guardino… - a quelle parole Emilia diventò rossissima, sia perché era imbarazzata che arrabbiata, mentre Tommy scoppiò in una sonora risata.
-CHE MICHIA CI RIDI, EVANS?
-Oh, niente niente, assolutamente niente di niente. Però datti una controllatina Em, mi sembri un po’ agitata – Emilia urlò di frustrazione diede uno schiaffo a Tommy e se ne andò impettita.
-Credo che si sia arrabbiata con te, Tommy – Summer guardava divertita la direzione presa dall’amica.
-Solo con me? – Tommy alzò un sopracciglio – ah, che dovevi dirci, visto che hai interrotto in nostro sonno?
-Uno: sono le 12, due: James vuole tutti in palestra.
-Uno: e allore? Due: che si vada a far fottere – Summer alzò gli occhi al cielo, poi prendendo per un orecchio il ragazzo entrò in casa.
 
 
∑∑∑
 
 
-Si può sapere perché siamo qui e non a mangiare? – chiese Alex per la centesima volta.
-Perché credo che Isabelle abbia svelato i suoi poteri, ora zitto. Devo controllare qualche libro – era da più o meno un ora e mezza che James controllava libri su libri per via del coltello spuntato dal nulla.
-JAMES, È L’UNA E MEZZA IO HO FAME E SONO LEGGERMENTE AGITATA OGGI – Emilia urlò con tutto il fiato che aveva in corpo in direzione del Custode.
-Io ti consiglierei di ascoltarla, stamattina mi ha dato uno schiaffo – Tommy si massaggiò la guancia colpita con una faccia da cane bastonato.
-Te lo sei meritato – Summer guardava con un sorrisetto il rosso.
-Disse lei…
-SI L’HO DETTO IO, PROBLEM?
-Ora capisco perché siete tutte migliori amiche – disse Jake trattenendo una risata – siete tutte isteriche.
-COME HAI DETTO PREGO? – ora toccò ad Isabelle urlare.
-Visto? – la indicò – questa è la prova che voi siete tre isteriche.
-Jake caro… - Isabelle finse un tono dolce e tutti i ragazzi si allarmarono compreso James che continuava a leggere libri – se ci tieni al tuo amichetto là sotto io eviterei di aprire BOCCA – tutti scoppiarono a ridere, mentre jake impallidiva e si allontanava lentamente da Isabelle.
-RAGAZZI IL PRANZO È PRONTO. JAMES LASCIA PERDERE QUEI LIBRI E VIENI A MANGIARE – Gabriele urlò dalla cucina e tutti corsero in sala da pranzo.
 
 
-Beh… dopo ore di ricerca posso dire di aver trovato qualcosa – quando arrivarono al dolce (Raffaele aveva la strana mania di preparare un pranzo completo con primo, secondo, contorno, contorno del contorno, dolce, frutta e digestivo) James alzò la testa da un libro (che era riuscito a portare a tavola combattendo contro Gabriele che era praticamente allergico ad essi) – ho scoperto che alcuni Angeli hanno anche un potere aggiuntivo oltre a quello principale, tuttavia questo potere è più facile che si manifesti sulla Terra che su Mondo per motivi ancora sconosciuti.
-Quindi? – chiese Will.
-Uffa! Ma che ci vuole a capirlo? – James sbuffò in direzione di Will e mise il broncio – questo potere si manifesta sulla Terra, ma non è detto che funzioni anche a Mondo. Ora è più chiaro?
-CRISTALLINO.
-Apposto. Altre domande inutili? – James guardò in cagnesco il resto dei commensali.
 
 
∑∑∑
 

-Prima le più giovani – l’uomo con la maschera della pantera prese Lily di peso e la fece distendere sul lettino, poi la legò e accese un interruttore. Si accesero molte lucette, poi dalla macchina sopra la testa di Lily uscì un braccio metallico che teneva un tubicino collegato ad un ago, appena la ragazza capì a cosa servisse iniziò a scalciare e a muoversi, così Lupo e Tigre dovettero tenerla ferma. Quando l’ago entrò nella pelle della ragazza, lei urlò di dolore.
 
 
∑∑∑
 
 
Alex urlò per il dolore, però era sicuro che quel dolore non fosse suo, ma di Lily… Lily! O mio dio che ti stanno facendo?
 
 
Tutti guardavano preoccupati Alex che aveva iniziato a urlare per ragioni a loro ignote.
 
 
Alex iniziava ad avere caldo, iniziava a sudare, poi una fitta più potente delle altre lo fece piegare in due dal dolore tenendo tra le mani l’avambraccio sinistro dal quale iniziava a uscire sangue.
 
 
Will corse a chiamare gli Arcangeli e James, mentre Tommy e Jake presero Alex, ormai svenuto, e lo adagiarono sul divano nella palestra, Isabelle, Summer ed Emilia guardavo paralizzate la scena.
 
 
∑∑∑
 
 
Pantera provocò un taglio lungo l’avambraccio sinistro di Lily con un coltello speciale e lei urlò più forte delle altre volte, poi si accasciò svenuta sul lettino.
-Lupo, prendila e riportala in cella – Lupo annuì – adesso l’altra – Kaliko venne presa di forza da Pantera e Tigre e venne legata.
 
 
∑∑∑
 
 
Erano due giorni che Alex era nell’ “Infermeria”, Raffaele e Michele avevano constatato che il taglio era dovuto ad un collegamento mentale con la gemella.
Isabelle era sulla sedia accanto al letto del ragazzo intenta a cambiargli la benda sull’avambraccio.
La porta si aprì leggermente ed entrò Will.
-Iz, stai bene?
-Non dovresti chiedere a me, ma a lui – indicò con un cenno della testa il moro sul letto, Will fece un sorriso all’amica e avvicinò una sedia.
-Beh, lui non può rispondermi, tu si.
-Io sto bene Will – Isabelle si voltò a guardare Alex.
-Si, vallo a raccontare a qualcuno che non sia il tuo migliore amico – Will alzò gli occhi al cielo.
-Facciamo una cosa, ne riparliamo sta sera, okay?
-Okay – Will uscì dalla stanza lasciandola sola con i suoi pensieri.








 
⇔MIO SPAZIO PERSONALE DI ME MEDESIMA⇔
HOLA BIELLA CIENTEEEE
Si sono sadica muahahahaha poveri i miei gemelli Frost :C, ma si fa tutto per una buona causa, almeno così hanno scoperto che i due sono collegati ;)
e la mia Emmy?? che ve ne pare?? io li shippo alla follia :3 sono ADORABILI :3
si beh... le ragazze sono un tantinoooo isteriche... cose che capitano, che ci possiamo fare?
nel prossimo capitolo sono indecisa se mettere una tappa fondamentale o mettere qualche ricordo di Isabelle, magari qualche ricordo strappa lacrime, così... tanto per essere sadici :3 muahahaha magari vi faccio piangere con l'incidente dei suoi genitori :3
okay... dopo il mio momento sadico vi saluto e alla prossima... che non si sa quando sarà :C
BACIONI BIELLE GIENTEEEE

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Capitolo 9
*** Capitolo otto ***


Capitolo otto
 
Alex continuava a rimanere in Infermeria e Isabelle continuava a entrare e uscire da quella stanza con una nuova scusa sempre pronta mi sono dimenticata il libro, Rafa mi ha chiesto di controllare come sta, Mike dice che devo cambiargli la benda… ormai stava esaurendo le scuse. Un giorno, mentre usciva dalla stanza del ragazzo Gabriele la fermò:
-Iz? Possiamo parlati un attimo? – l’Arcangelo però aveva gli occhi che guardavano molto intensamente le proprie scarpe e questo insospettì non poco Isabelle.
-Certo Gabe, che mi dovete dire? – il ragazzo si guarò in torno e poi fece cenno alla bruna di seguirlo.
Gabriele portò Isabelle in cucina, dove già si trovavano gli altri due Arcangeli, Michele era appoggiato al piano cottura, mentre Raffaele si aggirava irrequieto per la stanza. Quando videro Isabelle il primo si irrigidì, mentre il secondò deglutì molto rumorosamente e si fermò puntando lo sguardo smeraldino sulle proprie scarpe.
-Beh? Che succede qui? – chiese la ragazza notando lo strano comportamento dei tre.
-Ecco… noi dovremmo dirti una cosa molto importante… - iniziò Raffaele.
-Però non siamo molto sicuri di come la prenderesti – continuò il biondo.
-Tu giuri di non ucciderci? – chiese Gabriele abbozzando un sorriso.
-Ragazzi, così mi fate preoccupare – Isabelle adesso li guardava molto preoccupata.
-Ecco… i tuoi non sono morti in un incidente d’auto, eri troppo piccola perchè ti potessimo spiegare cosa realmente sia successa quella notte, così… abbiamo deciso di raccontarti una mezza bugia – disse Michele facendosi coraggio, infondo era l’Arcangelo guerriero, aveva combattuto così tante guerre, che cos’era in confronto Iz? Semplice, una bomba a orologeria. Quella bambina si era infilata nelle loro vite e le aveva completamente cambiate, in meglio ovviamente. I tre fratelli le volevano molto bene e per loro la tristezza della ragazza era la cosa più orrenda che potesse mai accadere.
-CHE COSA? E PERCHÈ NON ME L’AVEVATE MAI DETTO? – la ragazza li guardava arrabbiata e ferita.
-Iz, cerca di capire… eri troppo piccola per farti portare un peso del genere, noi l’abbiamo fatto per te… - Raffaele si avvicinò alla ragazza, ma quella scosse la testa con le lacrime che le rigavano il viso e disse:
-Statemi lontani. Siete solo dei bugiardi! – e scappò via nel suo rifugio, che sarebbero state le braccia di Will se lui non si fosse trovato nella palestra, così si nascose nella biblioteca che occupava l’intero terzo piano dell’abitazione ed era ricolma di libri fino al soffitto.
Si diresse verso il ripiano dove sapeva l’avrebbe trovato e, preso il libro, si accoccolò nella poltrona lì vicino iniziando a leggere Colpa delle Stelle.
 
 
∑∑∑
 
 
Emilia stava cambiando le bende ad Alex, ma era solo un pretesto per stare il più lontano possibile da Tommy che da quando le aveva fatto vedere le stelle continuava a chiederle di uscire e lei non ne poteva più.
Dapprima notò la palpebra muoversi leggermente, poi la mano sinistra e infine il ragazzo aprì gli occhi.
-Ben svegliato bell’addormentato – disse lei rivolta ad Alex che sbatteva le palpebre per poter mettere a fuoco la stanza.
-Dove… dove mi trovo? – chiese sentendosi la gola un po’ secca.
-Aspetta, prima bevi un po’ d’acqua – e gli porse un bicchiere pieno fino all’orlo.
-Allora – disse dopo essersi scolato la bottiglia da due litri – dove sono?
-Nell’Infermeria… beh, in realtà è una camera per gli ospiti, ma Rafa e Mike l’hanno trasformata in un’Infermeria per te.
-Oh, interessate…
-Già… comunque sono quattro giorni che dormi credo che tu abbia dormito più di quanto abbia mai dormito Tommy in tutta la sua vita – disse la mora sorridendogli.
-Hai ragione, credo di aver battuto il record – le sorrise di rimando e chiese – ma Isabelle?
-Non lo so, non la vedo da un po’ prima era venuta per non so quale motivo, ma adesso è sparita da un po’, vado a vedere dov’è. Tu non muoverti. Intesi? – chiese fulminandolo.
-Agli ordini capitano – disse Alex facendo un saluto militare dal letto.
Ma appena fu certo che Emilia fosse abbastanza lontana scostò le coperte e andò a cercare Iabelle.
 
 
∑∑∑
 
 
-Non dovevamo dirglielo ora! Dovevamo ancora aspettare! – Raffaele camminava nervosamente per il salone, mentre Michele aveva da poco scoperto i benefici dello stare a testa i giù disteso sul divano, intanto che Gabriele si scolava l’ennesima birra, tanto l’alcol non aveva effetto su di loro.
-Invece dovevamo dirglielo prima – disse Gabriele tra una birra e l’altra.
-Oh, si, certo. Magari appena arrivata. Oh, sai piccola? I tuoi sono stati uccisi perché sapevano dove si erano rifugiati i sovrani di Mondo. ovvio come no! – il bruno passò a contorcersi le mani mentre camminava.
-La smettete voi due? Per me abbiamo fatto bene a dirglielo ora. Solo che era cresciuta con l’idea che i suoi fossero morti in un incidente d’auto. Tutto qui. Capirà statene certi – Michele come al solito era il più calmo.
-Ma…
-Basta Raf. Il dado è stato tratto.
 
 
∑∑∑
 
 
Isabelle piangeva nel suo angolino mentre rovistava nelle tasche alla ricerca di un fazzoletto maledetto Jhon Green pensava.
-Cos’è, piangi perché pensi che non mi rivedrai mai più? – Isabelle alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di ghiaccio di Alex.
-Il principe si è svegliato finalmente, eh? E comunque non mi importa se non potevo più vederti. Ho appena finito di leggere Colpa delle stelle, è per questo che sto piangendo. Quel libro ti distrugge.
-Oh certo, come no
-Non credermi. Ora scusami – la ragazza si alzò – devo risolvere una questione urgente con i tre tipi che mi hanno cresciuta.
 
 
Isabelle corse per le scale diretta in cucina, quando notò i suoi obbiettivi in salone.
-Cos’è, è comoda quella posizione? – chiese rivolta a Michele, mentre toglieva dalle mani di Gabriele la birra appena aperta e scoccava un occhiata a Raffaele per farlo fermare – non sono arrabbiata. Ho capito perché non me l’avete detto prima. Ora però sono abbastanza grande da sapere – si diresse verso il divano e si mise nella stessa posizione del biondo – però… si sta comodi.
 
 
La donna e la bambina camminavano con difficoltà attraverso la tempesta creata dalla regina e dal re per poter consentire loro una fuga sicura.
Arrivate davanti al portale la donna si guardò un’ultima volta indietro ripensando al momento in cui Azazel aveva trafitto il cuore del marito davanti ai suoi occhi e a quelli della piccola che ora piangeva silenziosamente come lei.
-Jade! – dall’altro lato del portale le venne incontro un ragazzo biondo sulla trentina, gli occhi azzurri di solito sorridenti esprimevano preoccupazione – che è successo? Dov’è Jason? Jade? Jade rispondi! – la donna cadde a terra svenuta mentre la bambina urlava dalla paura. Accorsero i fratelli del biondo, uno dei due, quello con i capelli neri come la pece prese in braccio la bambina e la portò via dalla madre, mentre l’altro aiutava il fratello per curare la donna.
Jade rimase a letto per un mese, la bambina – che si chiamava Isabelle – si era rinchiusa in una stanza e rimaneva lì a piangere. Il ragazzo che si era occupato di lei cercava in tutti i modi di convincerla a venire fuori, ma la piccola non rispondeva. Continuava a vedere davanti gli occhi la scena in cui il demone trafiggeva il cuore del padre con la coda. Continuava a vedere gli occhi del padre che le dicevano di scappare con la madre. Continuava a rivedere la stessa immagine nella sua testa. Poi guardava le proprie mani e si chiedeva come mai non era riuscita ad utilizzare il potere che le avevano descritto i suoi genitori sin da quando era nata.
Alla fine Isabelle andò dalla madre e rimase lì con lei finché non esalò il suo ultimo respiro. Era stata colpita da uno degli scagnozzi di Azazel al fianco e i ragazzi che si erano occupati di lei non erano riuscita a fare molto. Lì sulla Terra i loro poteri erano pressoché inutili.
Dopo la morte della madre i tre ragazzi – che erano Arcangeli – decisero di levare dalla memoria della bimba la morte dei genitori. Lasciare tutto ciò che faceva parte di Mondo, ma levarle il ricordo della morte dolorosa del padre e della madre.
Isabelle crebbe con i tre Arcangeli per altri dieci anni senza sapere che i suoi genitori fossero morti in quel modo.
 
Isabelle alzò la mano in modo scherzoso:
-Quindi… Azazel c’entra qualcosa con gli Ultra?
-Secondo te? – chiese Raffaele.
-Per me è il loro “capo supremo” – fece il segno delle virgolette in alto.
-Tu si che sei un vero genio – disse Gabriele.
-Beh… modestamente…
-Ma smettila – Michele la spintonò scherzosamente.
-Ei! Non è giusto! – e così i quattro iniziarono una battaglia scherzosa in mezzo al salone.
 
 
∑∑∑
 
 
-ALEXANDER FROST TU SEI MORTO! – Emilia camminava furiosa verso il ragazzo agitando la frusta.
-Emi posso spiegarti – Alex tentò di far ragionare la mora.
-NON CI PROVARE! DEVI RIMANERE A RIPOSO!
-Emi ti prego! Sono giorni che dormo! Ho bisogno di aria!
-SCIOCCHEZZE! BASTA APRIRE LE FINESTRE!
-Siamo un po’ isteriche eh? – i due ragazzi si girarono in direzione del rosso che se ne stava appoggiato al muro con la solita aria da playboy.
-Evans sparisci – Emilia gli lanciò uno sguardo di fuoco, ma quello fece finta di niente e le mise un braccio intorno alle spalle.
-Che ne pensi di andare a vedere di nuovo le stelle sta sera? – Tommy sfoggiò lo sguardo più ammiccante del suo repertorio.
-Si certo… quando gli asini voleranno io verrò di nuovo con te a vedere le stelle. Ora sparisci – notò con la coda dell’occhio Alex che cercava di svignarsela – FERMO LA’ FROST!
-Sissignora – Emilia lo prese per un orecchio e se la svignò da Tommy e il suo sorriso ammiccante alla playboy.
 
-Siete andati a vedere le stelle? – chiese Alex mentre Emilia costatava che la ferita all’avambraccio era guarita.
-Si. Qualche sera fa – alzò lo sguardo e vide lo stesso sguardo che aveva Summer quelle mattina – NO! A ME NON PIACE TOMMY.
-Ma io non ti volevo chiedere quello. Comunque grazie per averlo ammesso senza problemi – e le fece l’occhilino. Che gli costò uno schiaffo sulla guancia sinistra – Ei!
-Mi è scappata la mano – disse la ragazza facendo spallucce.
 
 
∑∑∑
 
 
-James! È da due ore che cerchiamo e ancora non abbiamo trovato niente! – Jake, Summer e Will erano stati trascinati dal sopraccitato nella biblioteca sotterranea alla ricerca di un libro sui poteri dei Sette Angeli della Leggenda.
-Continuiamo a cercare allora – disse il Custode.
-James caro… CHE TI COSTA PORCA TROIA FERMARCI UN ATTIMO? NON MORIRA’ NESSUNO! – Summer aveva chiuso di scatto un libro e adesso guardava in cagnesco il moro.
-Io preferirei non farla arrabbiare – Will sorrise leggermente.
-Beh… se a lei secca cercare può anche andarsene – Summer posò il libro sulla scrivania e abbandonò la stanza impettita – che fate là impalati? Continuate a cercare, su! Hop hop!
 
 
-Custode dei miei stivali… te la faccio vedere io. Adesso me la paghi. Eccome se me la paghi – Summer progettava un piano per uccidere il più dolorosamente possibile il Custode con l’eco più grande che lei avesse mai visto – magari potrei distruggere tutti gli specchi della casa e tutti i vetri, in modo tale da costringerlo a non specchiarsi… si questa mi sembra un’ottima cosa…
-Se rompi uno specchio sono sette anni di sfiga, Gracia – Will le corse dietro.
-Un dettaglio insignificante se è per il bene mondiale. Tu che dici? – chiese lei sfoggiando un sorriso angelico.
-Che tu sei completamente pazza.

 





 
⇒MIO SPAZIO :D⇒
SONO VIVAAAA E HO SCRITTO UN NUOVO CAPITOLOOOO
WAAAAAA
HAHAHA SONO FUSAAAA 
che ve ne pare? a me non mi convince molto come ho scritto il ricordo dell'arrivo di Jade e Idabelle. a voi che ve ne pare? 
*SHIP SHIP SHIP*
amatemi vi ho scritto tremila momenti shipposi e non sono neanche a Mondo quegli otto :3 waaaa ahahaha
beh... che dire? ho pensato di scrivere questa parte al posto del passaggio importante perchè mi sembrava più da effetto *BADABUMTISHHHHHH*
spero che vi sia piaciuto :D
BACIONI BELLA GENTEEE

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Capitolo 10
*** Capitolo nove ***


Capitolo nove
 

 
James aveva finalmente trovato quello che cercava: I Sette Angeli Guerrieri.
-No, adesso ci spieghi per quale motivo non hai subito cercato un titolo del genere – disse Alex guardandolo male.
-E che ne potevo sapere io? Sarebbe stato troppo facile – disse il Custode alzando le mani.
-Oh, giusto. Si come no – Alex alzò gli occhi al cielo.
-Invece di polemizzare inutilmente non vuoi sapere del rito?
-Sembra un rito vudù se parli in questo modo – disse Summer reprimendo un brivido.
-Sciocchezze. Allora vuoi leggere si o no? – chiese Emilia.
-Okay, okay. Calmatevi – James iniziò a leggere.
 
 
I Sette Angeli Guerrieri erano le guardie del Palazzo Reale, ma con l’arrivo dei demoni come Azazel avevano fatto una scelta: si sarebbero reincarnati nei corpi di sette bambini che sarebbero nati di lì a poco.
La Custode del momento aveva cercato di farli ragionare, ma i Sette non avevano voluto sentire ragioni, così avevano bevuto la pozione preparata dalla Custode.
Poco prima di berla avevano affidato alla memoria della giovane una litania che sarebbe stata ripetuta dal Custode che avrebbe risvegliato il potere dei Sette.
Il saggio Angelo del Buio informò il Custode che qualche potere si sarebbe potuto manifestare anche sulla Terra.
 
 
-E? – chiese Isabelle improvvisamente molto interessata all’argomento.
-Il capitolo finisce così – disse James chiudendo il libro.
-Non può finire in questo modo, non è giusto! – Isabelle iniziò ad arrabbiarsi.
-Iz calmati un po’ – Will le strinse il braccio, poi si rivolse al Custode – dimmi che conosci la litania.
-Ovvio che la conosco. Quella Custode è mia nonna. Ho passato l’infanzia ad ascoltare quella canzone.
-E che dice? – chiese curioso Jake.
-Purtroppo per voi non potete capirla. È in latino classico. Quindi a meno che non abbiate studiato il latino classico siete in mare aperto.
-Maledetto custode – sibilò Tommy.
-Beh, io voglio sapere che Angelo sono. Quindi facciamo questo rito – Jake si alzò dal divano e si diresse in cantina.
 
 
∑∑∑
 
 
Isabelle aveva preso un gesso e tracciato un cerchio perfetto sul tatami della palestra, mentre Summer posizionava quattro candele grandi nelle posizioni dei punti cardinali e quattro più piccole dove c’erano nord-ovest, nord-est eccetera, intanto Tommy aveva disegnato la Rosa dei Venti ed Emilia aveva acceso le candele. Tutto questo mentre Will, Jake e Alex se ne stavano comodamente seduti sulle poltrone che Raffaele aveva fatto comparire dal nulla.
Gli otto ragazzi si posizionarono sulle otto punte della Rosa dei Venti.
James iniziò a cantare e una strana luce proruppe dal centro della Rosa, era formata da sette colori: rosso, verde, giallo, azzurro, blu, nero e grigio. I sette colori iniziarono a vorticare sempre più velocemente da formare un solo colore: il bianco.
Dalla luce partirono sette fasci di luce colorata che puntarono sugli avambracci dei ragazzi, a seconda della mano con cui scrivevano.
Dopo che i fasci di luce avvolsero completamente non solo il braccio, ma anche tutto il corpo la luce fu così intensa che perfino i tre Arcangeli dovettero chiudere gli occhi. Quando la luce fu affievolita tutti e sette i ragazzi avevano un tatuaggio sull’avambraccio: Jake aveva un sole giallo, Summer un germoglio verde, Alex un fiocco di neve azzurro, Will una goccia blu, Isabelle una fiamma rossa, Emilia aveva due stelle nere e Tommy delle linee, che gli giravano attorno al braccio, grigie.
Ma il rituale non era ancora finito, ci fu un’altra luce, questa volta provenivano dalle spalle dei ragazzi. Scomparsa la luce sulla schiena dei Sette c’erano un paio di ali che cambiarono colore finché non si stabilirono sul bianco, poi alcune piume presero il colore dell’elemento del proprietario: rosso come il fuoco per Isabelle, azzurro come il ghiaccio per Alex, blu come l’oceano per Will, nero come il buio per Emilia, verde come le foglie per Summer, giallo come il sole per Jake e grigio come un tornado per Tommy.
 
 
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-MA CHE CAZZO FAI IDIOTA? QUELLO È CATTIVO! NON PUOI SPOSARLO! TI HA DATO DI VOLTA IL CERVELLO? ELSA FA QUALCOSA!
-Iz? – Will entrò in salone dove Isabelle stava guardando Frozen assieme a Tommy... cioè, Isabelle guardava Frozen, Tommy se ne stava disteso sul divano a dormire senza accorgersi che Isabelle urlava come una pazza – ti pare il modo di urlare mentre Tommy dorme?
-Will – Isabelle stoppò il film alzando teatralmente gli occhi al cielo – esiste davvero qualcosa che svegli Tommy?
-Hai ragione – disse lui dandole un bacio sulla fronte – niente riuscirebbe a svegliarlo. Tranne una cosa.
-Cosa? – chiese lei strabuzzando gli occhi.
-Ei Emi! – il rosso mosse leggermente le palpebre, aprì gli occhi e si mise a sedere aggiustandosi i capelli e dandosi la solita aria da playboy. Capito che Emilia non era nelle vicinanze si girò con sguardo assassino verso il biondo che aveva iniziato a fischiettare come se niente fosse.
-Devi solo aspettare che io capisca come usare i miei poteri e ne riparleremo allora. E credimi, vorrai non avermi mai avuto come nemico – si alzò dal divano continuando a lanciargli sguardi folgoranti e se ne andò dalla stanza. Quando i due amici non sentirono più gli sbuffi del rosso scoppiarono a ridere come dei malati, iniziandosi anche a rotolarsi a terra dalle tante risate che si stavano facendo.
Resuscitati dal momento risate a crepapelle della giornata i due continuarono a guardarsi Frozen.
-Ma è un film per bambini Iz! – disse il biondo lamentandosi.
-E allora? È bello. Apprezza un po’ di vero cinema, non come quello che ti guardi tu. Mah… - disse lei accoccolandosi al petto dell’amico.
-Io mi guardo gli stessi film che ti vedi tu!
-Si, ma ti lamenti sempre – Isabelle sbuffò e gli diede un pugno scherzoso sul braccio.
-Ma zitta tu… AVANTI KRISTOFF DIGLIELO A OLAF CHE SI SCIOGLE AL SOLE! – Isabelle scoppiò a ridere – Iz, mi dici che fine avevi fatto ieri?
-Mmm… niente ero andata a leggere… - Isabelle rimase sul vago.
-Non me la racconti giusta tu – Will iniziò ad accarezzarle i capelli – che ti hanno detto i ragazzi?
-Mmm…
-Iz? – fermò le sue carezze e la guardò negli occhi.
-Oddio Will sei peggio di Emilia e Summer messe assieme! – la ragazza alzò gli occhi al cielo, ma gli raccontò tutto come aveva fatto con le altre due.
-Quindi Azazel ha ucciso tuo padre? – chiese lui che aveva ricominciato ad accarezzarle i capelli, lei annuì. Raccontare a Will di come erano morti i suoi l’aveva fatta piangere di nuovo e adesso non se la sentiva di parlare, dal canto suo l’amico l’aveva capito e aveva fatto meno domande possibili, così da non far intristire ancora di più la ragazza.
-Will?
-Dimmi Iz.
-Ti voglio bene.
-Anche io.
 
 
Intanto un ragazzo stava appoggiato a guardare la scena senza vederla veramente, l’unica cosa che vedeva erano le mani del biondo che accarezzavano i capelli della ragazza, mentre lui pensava che aveva fatto una cazzata l’anno prima.
 
 
∑∑∑
 
 
-Quindi? Non ho capito un tubero da quello che hai detto James – Jake guardava il bruno davanti a lui.
-Jake, sei solo carino o hai anche l’intelligenza? – James sbuffò e si scompigliò il ciuffo blu elettrico.
-Farò finta di non aver capito. Mi rispieghi daccapo come faccio ad evocare la luce dal nulla?
-Jake, tu non crei la luce dal nulla, tu sei la luce. Bisogna solo che tu visualizzi qualcosa che ti renda felice e il gioco è fatto. Hai capito ora?
-Più o meno... – ma all’espressione esasperata del custode aggiunse – ma sono sicuro che quando dovrò utilizzare i miei poteri saprò come fare.
-Allora non ti hanno dato solo la bellezza. Eh, Smith? – Jake si diresse verso le scale sbuffando alla battuta del ragazzo, mentre l’altro sorrideva divertito.
 
 
∑∑∑
 
 
-Allora Iz, sta attenta ok? Devi stare attenta. Me lo prometti vero? VERO? – Raffaele teneva il viso della ragazza tra le mani e la guardava preoccupato.
-RAFA TI HO GIÀ DETTO CHE STARÒ ATTENTA, NON SONO SOLA. STA TRANQUILLO! – l’Angelo le diede un bacio tra i capelli e l’abbracciò.
-Mi mancherai Iz.
-Anche tu Raf. Sta tranquillo. Occupati di Michele ok? – dopo che l’Angelo ebbe annuito e dopo qualche bacio Isabelle si girò e per poco non venne investita da Michele che la stritolò in un abbraccio da papà orso.
-Ti ricordi i miei insegnamenti da primo soccorso vero? Non dimenticarli mai. E sta attenta. Torna tutta intera. Okay? Okay.
-Mike sta tranquillo! Non so chi sia peggio tra te e Raf.
-Oh, sicuramente Gabe. Sono tre giorni che ci tortura dicendoci che non sei pronta per andartene e bla bla bla… - disse Michele imitando il tono del fratello e facendo ridere la ragazza.
-Oh, ma non me ne vado per sempre. Io ritorno. Altrimenti chi vi romperà le palle tutto il tempo? – questa volta toccò all’Arcangelo ridere.
-È vero. Mi raccomando torna presto.
-Torno presto tranquillo. Tu occupati di Gabe e Rihanna – le diede anche lui un bacio tra i capelli e lasciò spazio a Gabriele che la prese in braccio e l’abbracciò stretta.
-Iz, se hai bisogno puoi utilizzare i nostri poteri. Basta che ti concentri su di noi. Ti prego promettimi di farlo, in questo modo saremo collegati mentalmente e potremo sapere come stai e se sei ferita. Iz, promettimi che lo farai. Promettilo – Isabelle con le lacrime agli occhi glielo promise e gli diede un bacio sulla guancia.
-Tu promettimi che non farai cazzate e che ti occuperai di Rafa – il bruno annuì e poi le rivolse un sorrisetto preoccupante.
-Voglio essere avvisato se con Frost succede qualcosa. Ci siamo intesi? – Isabelle alzò gli occhi al cielo e gli fece una linguaccia, il bruno le diede un bacio tra i capelli e la mise di nuovo per terra, poi vennero raggiunti da Raffaele e Michele e i quattro si abbracciarono stretti stretti.
-Anche noi vogliamo essere avvisati se succede qualcosa con Frost – disse Michele scatenando le risate tra i quattro.
-Vi voglio bene ragazzi – disse Isabelle.
-Anche noi, Iz – dissero all’unisono i tre, poi si abbracciarono un ultima volta e Isabelle raggiunse James che aspettava che tutti finissero di salutare i proprio genitori e i tre Arcangeli. Appena Alex finì di promettere che avrebbe riportato la sorella sana e salva gli otto ragazzi si presero per mano e James fece un incantesimo invocando un portale. Isabelle si guardò indietro un ultima volta e si impresse bene in mente i sorrisi dei tre Angeli, poi si buttò nel portale stringendo le mani di Will e Alex.
A quel punto ci fu solo luce.
Bianca. 


 
⇔MIO SPAZIO SCLERO⇔
Piton: Siamo sentimentali, Potter?
ma io non mi chiamo Potter
Piton: TUO PADRE ERA UN MAIALE
ma...
Piton: hai gli occhi di tua madre.
ma io veramente...
Piton: SEMPRE
ok dopo che Piton ci ha detto la sua opinione sul fatto che il mio capitolo sia molto sentimentale... voi che ne pensate? La mia amica mi ha minacciato che se succede qualcosa a qualcuno mi uccide, voi pure vero? ahahaha
io ti vi biii ahaha
BACIONI BELLA GENTEEEE

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Capitolo 11
*** Capitolo dieci ***


Capitolo dieci
 
 
 
Alex stava cadendo da non sapeva quanto. Appena superato il portale uno strano turbine li aveva investiti e li aveva separati, ma lui era riuscito ad afferrare Isabelle e adesso la teneva stretta a sé per paura che volasse via. Dal canto suo la ragazza si teneva stretta a lui, mentre serrava gli occhi.
Dopo un periodo che gli parve interminabile Alex vide un quadrato verde farsi sempre più vicino. A poco a poco vide anche altri particolari come dei fiumi, delle montagne e degli alberi, ma il terreno continuava ad avvicinarsi sempre di più e lui non sapeva come rallentare la caduta.
Ad un certo punto una strana calma lo invase e iniziò a nevicare. Nevicò sempre più velocemente fino a ricoprire il terreno sottostante, il moro tirò un sospiro di sollievo e diede un bacio alla fronte della ragazza.
-Andrà tutto bene Iz.
-Basta che non mi schianto per me va bene tutto – disse lei continuando a tenere gli occhi serrati, il ragazzo rise all’affermazione di Isabelle.
-Allora ti va bene cadere su un cumulo di neve fresca? – Isabelle aprì di scatto gli occhi.
-CHE COSA? – poi guardò meglio il ragazzo – Alex? Perché hai i capelli azzurri?
-Cosa? – Alex guardò il ciuffo di capelli che aveva davanti agli occhi e costatò che era vero – sinceramente non lo… - non riuscì a finire la frase perché i due caddero sulla neve che era da poco caduta, rotolarono per pochi secondi verso un avvallamento del terreno e si ritrovarono l’uno sopra l’altra e scoppiarono a ridere.
-Beh – disse lui appena riuscì a fermarsi – almeno siamo caduti sul morbido – poi avvicinò la bocca all’orecchio di lei e le sussurrò – e siamo completamente soli.
-Favoloso – Isabelle cercò di mascherare il rossore cercando di spostare Alex che non si voleva muovere – Alex ti smuovi?
-No, devo dirti una cosa – disse lui fissandola negli occhi.
-Bene parla.
-Mi dispiace per quello che è successo l’anno scorso. Io… non so cosa avessi, era come se Deborah mi avesse stregato. Come se avesse fatto una magia.
-Si certo, ora ti puoi alzare?
-Isabelle… ti prego – gli occhi azzurro ghiaccio di lui la imploravano di crederlo, ma lei era confusa.
-Alex alzati, ne riparliamo poi okay?
-Iz…
-Alex spostati – gli occhi verdi di lei si fecero freddi come la neve che i due avevano ancora intorno.
-Scusa… - lui si alzò e l’aiutò ad alzarsi – quindi dove si va?
-Non lo so...
 
 
∑∑∑
 
 
In tanto Jake si risvegliò su un albero.
-Ma che cazz… - sfortunatamente per i rami sui quali era caduto si spezzarono e lui finì lungo disteso sotto l’albero.
-Minchia che fortuna… dovrebbero chiamarmi Gastone… - Jake si alzò e si massaggiò la schiena.
Ma dove sono si chiese.
-EI RAGAZZI! NON È DIVERTENTE! VENITE FUORI. JAMES! ISABELLE! TOMMY! SO CHE È UNA VOSTRA IDEA. ORA USCITE. FORZA – ma nessuno gli rispose e a quel punto si preoccupò.
-Okay, Jake sta calmo. Non puoi essere davvero solo sicuramente ti staranno facendo uno scherzo, tu adesso ti girerai e ti troverai Tommy, Isabelle e James – Jake si girò ma non trovò nessuno.
Così iniziò a ispezionare tutto attorno, ma degli altri nessuna traccia, così decise di provare i suoi poteri.
 
 
∑∑∑
 
 
Così mentre Isabelle e Alex cadevano su un soffice tappeto di neve, Jake cadeva letteralmente tra le braccia degli alberi Will e Summer provarono l’ebbrezza di un parco a acquatico senz’acqua.
 
Will e Summer stavano precipitando troppo velocemente verso la terra sottostante ed erano leggermente terrorizzati, ma a Summer venne una brillante idea.
-Will! Mi è venuta un’idea! – urlò al ragazzo.
-Quale? – Will teneva gli occhi chiusi poiché soffriva di vertigini.
-Che ne pensi se faccio apparire dei rampicanti simili a scivoli che ci portino fino a terra così non ci spappoliamo al suolo?
-Mi sembra un’idea geniale! Cosa aspetti?
-Okay! – Summer si concentrò su un bel piatto di spaghetti e poco dopo due foglie giganti prendevano per la vita lei e lui e li condussero su uno scivolo fatto di radici – Will! Che ne pensi di un po’ d’acqua?
-Subito! – il ragazzo si concentrò sul suo pensiero felice ed entrambi vennero spinti verso la terra da due getti d’acqua fredda.
-ODDIO QUANT’ È WILL! – urlò la ragazza.
-Scusa – le urlò di rimando lui, poi si girò verso di lei – O MIO DIO I TUOI CAPELLI HANNO LE PUNTE VERDI!
-COSA? – la ragazza si afferrò un ciuffo e notò che le punte dei suoi capelli biondi erano diventati verdi, si girò verso il biondo e scoppiò a ridere – e i tuoi sono blu!
-CHE COSA? – anche lui controllò e rimase allibito – ma perché?
-Credo che cambino colore quando utilizziamo nostri poteri.
-FIGO! ­– il ragazzo rise, poi spostò lo sguardo verso la terra – SUM FA’ QUALCOSA STIAMO PER SCHIANTARCI! – la ragazza rivolse la sua attenzione sul terreno e visualizzò un soffice letto d’erba, poco dopo i due si  ritrovarono bagnati fradici su un letto d’erba pieno di fiori blu, verdi, gialli, rossi, azzurri, neri, grigi e bianchi.
-Come fanno dei fiori ad essere verdi? – chiese Will prendendone uno.
-Sinceramente non lo so – rispose lei facendogli un sorriso.
 
 
∑∑∑
 
 
-EVANS! SEI L’ANGELO DELL’ARIA. PER GIOVE, FA’ QUALCOSA! – Emilia e Tommy stavano precipitando verso Mondo e mentre lei era terrorizzata lui cercava in tutti i modi di poter utilizzare i suoi poteri!
-LO FAREI SE SAPESSI COME FARE!
-PORCO ZEUS EVANS! DEVI VISUALIZZARE UN PENSIERO FELICE!
-Ah, quindi tipo te quando mi urli addosso! – le fece l’occhiolino e la ragazza gli rispose con un gestaccio – si, ti amo anche io Bianchi – per poco non si beccò una palla d’ombra.
-TI VUOI SMUO… - Emilia non finì la frase che i venti sotto di loro li sostennero fino a che i due non posarono dolcemente i piedi per terra.
-Visto? – disse lui facendole un sorrisone.
-Oh si, ho perfettamente visto come i tuoi capelli sono diventati grigi – disse lei facendogli l’occhiolino – devo ammettere che ti invecchiano.
-CHE COSA? – Tommy iniziò a girare su se stesso nella speranza di rivedere i suoi adorati capelli rossi tinti, l’unica traccia di grigio presente era alle ciocche, ma a poco a poco scomparve, così il ragazzo poté tirare un sospiro di sollievo.
-Oh, beh… sei uno spettacolo piuttosto divertente – disse lei trattenendo a stento un sorriso – adesso tu rimani qui mentre io vado a vedere se gli altri sono nelle vicinanze.
-Vengo con te! – disse lui, ma la ragazza scosse la testa.
-Rimani qui, io vado poco oltre quella quercia, mi pare di aver visto qualcuno.
-Ma se ti succede qualcosa? – chiese lui facendo la faccia da cucciolo bastonato.
-Urlerò più forte che posso – disse lei iniziando ad incamminarsi.
-Promesso? – le urlò dietro lui.
-Promesso.
 
 
∑∑∑
 
 
James aveva recuperato i suoi poteri e grazie ad un semplice incantesimo riuscì a portarsi al sicuro su una roccia al centro esatto della foresta. Aveva notato che Jake era caduto verso il sud, mentre Alex si era trascinato Isabelle verso nord, Will e Summer erano caduti a ovest e Tommy con Emilia era caduto a est.
Aveva notato come Jake fosse caduto su una grande quercia, ma essendosi mosso un poco i rami erano ceduti sotto il suo peso e lui era caduto.
Aveva assistito all’utilizzo dei poteri di Alex, una fitta coltre di neve aveva invaso la foresta a nord.
Summer aveva utilizzato i suoi poteri per rendere la caduta più divertente e Will l’aveva resa… beh si… era di sicuro stata la caduta più divertente e bagnata di sempre.
Mentre Tommy, dopo che Emilia gli aveva leggermente urlato contro (le urla si erano sentite fino a dove si trovava lui), era riuscito a controllare le correnti.
-Dovrei andare ad aiutare qualcuno – si disse fra se – ma chi?
Fece mente locale.
-Decisamente Jake è quello che ha bisogno di più aiuto. Decisamente.
Così James si avviò verso il sud della foresta dove si trovava il nostro Angelo della Luce.
 







 
⇔SPAZIO DELLA MALATA DI MENTE (CHE SAREI IO, MA DETTAGLI)⇔
MA CCIAO BELLA GENTAGLIA! 
come vi pare il capitolo? so che è corto
James: molto corto
zitto tu *gli lancia un incantesimo*
stavo dicendo... ah si... il capitolo è corto lo so, ma non potevo continuarlo perchè adesso devo fare una cosa faighissima
Tommy: oh si, la cosa faighissima sarebbe scrivere un capitolo su ogni "coppia" finchè non ci riuniamo tutti insieme
ma sta zitto un po' doveva essere una sorpresaaaa uffaaaa
Tommy: *fa spallucce*
beh... dopo che questo energumeno qui vi ha spiegato la cosa faigosa io me ne vado altrimenti il mio spazio diventa più lungo del capitolo
BACINI BELLA GIENTE

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Capitolo 12
*** Capitolo undici ***


Capitolo undici
 
 
Emilia aveva di poco superato la quercia quando mise un piede in fallo e cadde storcendosi la caviglia. Fece un urletto, ma si tappò la bocca. Non voleva che Tommy si muovesse solo perché lei si era storta la caviglia, così si alzò e cercò di non poggiare il peso sulla caviglia, ci riuscì e continuò a camminare, ma…
 
 
∑∑∑
 
 
Tommy sentì un urlo.
-Oddio! Emilia è in pericolo!
Emilia non ha urlato, si sarà spaventata per un ragnetto lo sai come sono le ragazze.
-Dio sono diventato pazzo! Adesso parlo anche da solo! – Tommy si diede uno schiaffetto e decise di andare a vedere se era successo qualcosa alla ragazza, quando un urlò squarciò la tranquillità della foresta.
-EMILIA! – Tommy urlò il nome della ragazza e corse nella direzione presa da lei, preoccupato di quello che le sarebbe potuto succedere.
 
 
∑∑∑
 
 
Emilia continuò a camminare finché non cadde in una trappola, o meglio, finché non mise la caviglia storta su un cumulo di foglie secche se volarono via appena la trappola scattò. E fu così che Emilia si ritrovò in una trappola per volpi.
Emilia iniziò a urlare finché non sentì dei passi, sperò che fosse Tommy, ma da dietro un albero spuntò un altro ragazzo.
-ODDIO SCUSA! – il ragazzo si affrettò a liberare la ragazza che poco dopo si ritrovò lunga distesa a terra.
-Oh, tranquillo… conosco gente che combina più danni – disse pensando a Tommy, scacciò il pensiero dalla mente e cercò di alzarsi, ma un dolore lancinante partì dalla caviglia fino ad arrivare al cervello, così ricadde a terra e il ragazzo si affrettò a soccorrerla. Era alto, con una massa di ricci indomabili neri e occhi castano chiari, quasi dorati, aveva un fisico scolpito e gli si vedevano i muscoli delle braccia, Emilia arrossì e disse:
-Cos’è usi le trappole per beccare qualche ragazza? – lui rise.
-No, in realtà era stata messa lì da me, sai… io caccio – disse lui mettendosi il braccio di lei dietro il collo.
-Figo. Ahio! – Emilia strinse gli occhi – credo di essermi slogata una caviglia. Comunque io mi chiamo Emilia.
-Simon – il ragazzo le sorrise.
-EMI! - Tommy sbucò da dietro un cespuglio e guardò malissimo Simon – E tu saresti?
-Io sono Simon – gli porse la mano che non reggeva Emilia – tu sei?
-Il suo fidanzato – Tommy gli porse la mano tranquillamente – mi chiamo Tommy.
-No aspetta tu cosa? – chiese Emilia guardando sbalordita il ragazzo.
-E da quando state assieme? – chiese Simon.
-Da un annetto o due… - Tommy si guardò le unghie con non chalance.
-Come scusa? – Emilia guardava sbalordita il bruno e il rosso.
-Beh – disse Simon – se è la tua ragazza come mai non eri con lei? Sai si è storta la caviglia.
-Ci eravamo persi di vista… aspetta, COSA È SUCCESSO? – si girò verso la ragazza che lo guardava in cagnesco.
-Sei il mio ragazzo, giusto? Allora prendimi in braccio e portami dove ha detto Simon, lui conosce il primo soccorso. Tu no, quindi… RENDITI UTILE! – si spostò da Simon e Tommy la prese in braccio.
-Davvero pesi così poco? – le chiese all’orecchio sfoggiando il suo sorriso da playboy.
-Senti tesoro, segui Simon, lui mi cura e forse, ma sottolineo forse non ti ucciderò per aver detto che stiamo assieme.
-Non sai quante ragazze pagherebbero per essere fortunate come te – disse lui facendole l’occhiolino, per tutta risposta lei gli diede uno schiaffo sulla nuca.
-Zitto e cammina, Evans.
 
Tommy seguiva Simon mentre teneva in braccio Emilia, dopo un paio di grandi alberi la foresta si aprì in uno spiazzo dove al centro stava una piccola capanna, un terreno coltivabile e un pollaio.
-Polli? Allevi polli? – chiese Tommy alzando un sopracciglio.
-Si, non hai idea di quante ragazze si possano rimorchiare con un buon pollo – disse lui sorridendogli.
-Ei bello, che ne pensi di scambiarci qualche consiglio per rimorchiare? – chiese Tommy.
-Ma tu non sei fidanzato? – chiese Simon facendo un cenno verso Emilia che si era addormentata.
-Oh beh… in un certo senso… in realtà non lo so – disse lui accennando un sorriso – in realtà non stiamo assieme è solo che tipo bu… non sappiamo chi sei e io ero preoccupato per lei e allora…
-Ei, amico. Tranquillo. Non sono un serial killer – Simon gli fece un occhiolino, poi lo guidò dentro la casetta e gli fece distendere Emilia sul letto -  beh, almeno è addormentata, così non dovremmo anestetizzarla per raddrizzarle la caviglia.
-Già, hai ragione… aspetta, CHE COSA?
-Shh, non svegliarla. Devo aggiustarle la caviglia, potrebbe farle male, meglio se dorme, ma per precauzione coprile la bocca – Tommy fece come gli aveva detto il moro che poco dopo raddrizzò la caviglia alla ragazza.
Emilia spalancò gli occhi e urlò per il dolore, ma l’urlo fu attutito dalla mano di Tommy premuta contro la sua bocca. Quando finì di urlare guardò in cagnesco i due ragazzi.
-Cos’è? Vi siete coalizzati contro di me?
-No, assolutamente – disse Tommy – tu sei la nostra isterica preferita disse lui scompigliandole i capelli e facendo sfuggire una risa a Simon che stava sistemando due stecche per tenere dritta la caviglia a Emilia.
-Andate a fanculo.
 
 
∑∑∑
 
 
Lily stava iniziando a perdere sempre più forze, Kaliko era sempre più scheletrica, per non parlare di Annie, lei era quella combinata peggio, sveniva si e no quattro volte al giorno e se venivano per prelevare altro sangue o altri poteri sveniva una quinta volta. Lily e Kaliko cercavano di fare il più possibile per evitare che stesse peggio, ma purtroppo i loro sforzi molto spesso erano vani.
Lily aveva imparato ad utilizzare i suoi poteri da Guardiana che consistevano nel controllo degli agenti atmosferici, un giorno era riuscita ad evocare una leggera pioggerellina all’interno della cella, ma sfortunatamente non potevano lanciare incantesimi alle sbarre perché altrimenti l’incantesimo sarebbe rimbalzato loro contro.
Lupo, Pantera e Tigre continuavano a venire e Lily continuava a pensare che Lupo fosse estremamente triste, per un motivo a lei sconosciuto.
-Cibo per le prigioniere – una voce distrasse Lily dai suoi pensieri su Lupo, ma indovinate un po’ di chi era quella voce? Lupo era davanti alla cella delle tre Guardiane che spingeva un carrello sul quale facevano bella mostre tutte le pietanze possibili e immaginabili, persino quei dolci italiani che un giorno aveva fatto la madre di Emilia, come si chiamavano? Ah si, sfogliatelle.
-Cos’è tutto questo cibo? – chiese sulla difensiva Kaliko, mentre teneva un panno bagnato sulla fronte di una svenuta Annie.
-Il nostro Signore vuole che siate in forma per la festa di sabato sera – disse Lupo guardando intensamente Lily, la ragazza arrossì involontariamente e i suoi occhi ebbero uno strano guizzo, come se si fosse compiaciuto della reazione della ragazza.
-Quale festa? – Annie si era svegliata e ora guardava stanca il ragazzo dal basso verso l’alto.
-Una festa, non mi è permesso dire di più – aprì la celle e fece entrare il carrello – adesso mangiate – poi ritornò da dove era venuto.
Le tre ragazze si guardarono preoccupate, ma poi cedettero alla fame e iniziarono a mangiare, poco dopo scoprirono che alle pietanze era stato fatto uno strano incantesimo che ne faceva spuntare ancora di più, quando le tre non ce la fecero proprio più decisero di dormire un po’, cosa che non riuscì a nessuna delle tre.
 
 
∑∑∑
 
 
Jake stava “esplorando” i dintorni dell’albero dal quale era caduto, quando si fu assicurato che non c’era nessuno pericolo si mise in marcia verso quello che pensava fosse il nord.
Jake fermati.
Il ragazzo si guardò in torno, ma credendo di essersi immaginato la voce continuò a camminare verso la sua “meta”.
Jake porco Zeus ho detto che ti devi fermare, cazzo.
-James? – Jake si guardò in torno – dove sei?
Oh, in un bar a prendere un caffè con la Pimpa e Barbie… SECONDO TE DOVE SONO IDIOTA?
-Barbie? La Pimpa? James sei sicuro di stare bene?
STO BENONE!
-Emm… Okay… ripeto: dove sei?
-Dietro di te idiota – Jake si girò – hai davvero un udito finissimo – disse James alzando gli occhi al cielo e spettinandosi il ciuffo blu elettrico.
-O forse tu hai un passo così felpato che nemmeno una lucertola lo sente.
-Può essere – James si girò verso la direzione che stava prendendo Jake – e tu vuoi trovare gli altri facendo il giro giro tondo quant’è bello il mondo nella foresta da solo?
-James, ammettilo che ti droghi, altrimenti non si capirebbe il tuo comportamento – Jake gli sorrise con un sorriso da angelo.
-No, io sono solo un po’ eccentrico – James iniziò a guardarsi in torno, controllare il vento e altre cose strane che Jake non capiva.
-Solo un po’? – chiese Jake ridendo.
-Zitto – James lo guardò male – hai dei poteri fantastici, perché non li usi per segnalare che sei qui? Potresti inviare un messaggio luminoso.
-Un che? – Jake lo guardava confuso.
-Jake sei l’Angelo della Luce, puoi controllare la luce ovunque. Potresti visualizzare gli altri e creare una via luminosa che li porti verso di te.
-Ma se io non so dove mi trovo – Jake lo guardava stupito di quanto fosse stupido il Custode.
-Lo sai che puoi evocare le tue ali vero? – James lo guardò facendogli l’occhiolino – EVOCALE! – James spalancò le braccia con fare teatrale.
 
 
∑∑∑
 
 
Emilia dormiva sul letto di Simon, mentre i due ragazzi erano usciti fuori a caccia, ma a nemmeno a mezzo chilometro di distanza Tommy disse:
-Sono preoccupato per Emi, è sola! Potrebbe succederle di tutto!
-Tommy, calmo. Siamo praticamente dietro casa mia! E con lei c’è Bala con lei! – Simon mise una mano sulla spalla dell’amico.
-Chi è Bala? – chiese Tommy guardando il moro.
-La mia tigre – disse lui tranquillamente.
-TU HAI UNA TIGRE IN CASA CHE STA CONTROLLANDO EMILIA! – neanche finì la frase che praticamente era già partito verso la casa veloce come il vento, spalancò la porta della camera e vide una bellissima tigre bianca accucciata accanto a una sorridente Emilia che l’accarezzava tranquillamente – EMI POTREBBE UCCIDERTI ALLONTANATI DA LI’! – la ragazza si girò fulminando Tommy con lo sguardo.
-LEI è una bellissima e tranquillissima tigre bianca, se continui ad urlare la spaventerai idiota – e gli diete uno scappellotto sulla nuca.
-Ahio! – Tommy si massaggiò la nuca mentre Simon, appena arrivato, si godeva la scena della ragazza che picchiava il rosso.
-Taci Evans – poi si rivolse a Simon con un sorriso – non ti eri portato questo imbecille a caccia?
-Si, ma dopo neanche un chilometro ha scoperto che avevo lasciato Bala con te ed è corso veloce come il vento verso di te.
-Comprendo… ma in questa foresta non ci abita nessuno a parte te? – chiese Emilia mentre trascinava Tommy davanti la tigre e lo costringeva ad accarezzarla.
-Oh si, a pochi chilometri da qua, in un altro spiazzo c’è la tenuta del presidente.
-Avete un presidente? Io pensavo ci fossero dei re – Tommy ci aveva preso gusto a coccolare la tigre che adesso aveva iniziato a leccargli tutta la faccia.
-Una volta, prima che gli Ultra invadessero Mondo con l’aiuto di Azazel.
-Aspetta un attimo – Emilia guardò Simon – quindi è vero che gli Ultra sono comandati da Azazel?
-Purtroppo si – Simon era affranto – dopo la venuta degli Ultra Mondo ha iniziato a diventare un posto orribile, i re scapparono, i Custodi uccisi, i Sette Angeli scomparvero e i sette Arcangeli si divisero, tre di loro (Gabriele, Michele e Raffaele) vennero sulla Terra, altri due (Raguel e Ramiel) con l’aiuto di Zerachiel si reincarnarono in due uomini sulla terra, ma Zerachiel venne preso assieme a Uriel e venne portati al cospetto di Azazel, ancora non si sa che fine fecero gli ultimi quattro – disse Simon abbassando gli occhi.
-Ma è terribile! Davvero non… – Emilia aveva ascoltato tutto, mentre accarezzava Bala, ma Tommy la interruppe:
-Sta arrivando qualcuno – prese il suo arco e si avvicinò alla porta incoccando una freccia, mentre Simon ordinava ad Emilia di rimanere seduta e prendeva la sua lancia.


 
⇔MIO SPAZIO SBRECHISI (?)⇔
HOLAAAAAAA
so che vi avevo promesso un capitolo per ogni coppia, ma ho ritrovato l'ispirazione per la parte delle tre guardiane e avevo bisogno dell'incontro tra James e Jake (che è stato un parto D:)
che ne pensate della storia dei sette arcangeli? non mi convince molto a me, però ho scoperto che è una cosa molto importate :')
passiamo a Simon! io lo adoro :3 voi no? e Bala? ahahah mi sono immaginata troppo Emilia che trascinava Tommy dalla tigre è stato bellissimo :')
mi piacerebbe molto sapere che ve ne pare
BACI BELLA GIENTEEEE


ps. ho un blocco per le altre due storie che sto scrivendo, quando papino Ermes si deciderà a darmi la giusta ispirazione non perderò tempo nel pubblicare

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Capitolo 13
*** Capitolo dodici ***


Capitolo dodici

Summer e Will erano ancora distesi sul prato fatto apparire dalla ragazza.
-E così a Emi piace Tommy? – chiese Will come se non fosse niente.
-E tu come fai a saperlo? – chiese Summer sedandosi e guardando interrogativa il ragazzo.
-Beh.. è ovvio! – disse lui allargando le mani.
-Non è ovvio.
-Oh si, è ovvio. Ma lo vedi come si guardano? – disse Will alzandosi e guardando la ragazza.
-Guardano? Vuoi dire che Tommy… O PORCA BUTTANA, PER L’ANGELO, PORCO SIERO, DEI IMMORTALI, PORCO CRONO, PORCO SNOW, PER ZEUS, ADE E POSEIDONE, PER TUTTI I DOLENTI DI QUESTO MONDO, PER LE MUTANDE A POINS DI MERLINO! CHE CAZZO DICI?! – Summer si alzò e improvvisò uno stupido balletto saltando e girando senza senso, finché non fu troppo stanca e ricadde sul letto d’erba.
-Ti sei calmata ora? – chiese Will sorridendo.
-DEI IMMORTALI.
-A quanto pare no – Will rise e Summer si ritrovò a guardare le fossette che gli si creavano ai lati della bocca.
-La finisci di ridere? È una cosa seria! La nostra ship si è finalmente avverata! Adesso manca solo di preparare il fidanzamento, poi tra un anno si sposano…
-Si ovvio, e magari preparate i battesimi, decidete quanti figli avranno, i loro nomi e preparerete i funerali – disse il biondo alzando gli occhi al cielo e abbozzando un sorriso.
-SEI UN FOTTUTO GENIO! Ne avranno sette, la femmina si chiamerà Ginevra e i ragazzi, in ordine, si chiameranno Bill, Charlie, Fred e Gorge (ovviamente saranno gemelli) e Ron – Summer fece un sorriso che arrivava da Sole a Plutone.
-Ovviamente, magari poi comprano un gufo e lo chiamano Errol – disse il ragazzo.
-Oddio sei un genio – e iniziò a fangirlare in maniera paurosa.
-Emm… okay… quando hai finito di fare la pazza avvertimi eh?
-Aspetta un attimo – un dubbio si insinuò nel cervello di Summer – tu come fai a sapere che ad Emi piace Tommy. E non rispondermi che lo sospettavi e che io ti ho dato la conferma, perché non ci credo.
-Emmm… - il ragazzo si grattò la testa, imbarazzato – ecco io…
-Si? – Summer spalancò gli occhioni verdi.
-Io osservo la gente. Secondo te io sto zitto perché sono lunatico?
-Beh… si – Will sbuffò e lei gli chiese – che osservi?
-Ecco…
-Non fare il timidone – gli diede un pugno sul braccio.
-Ioservote – disse lui tutto d’un fiato.
-Cosa? – Summer lo guardò interrogativa, lui prese un bel respiro e…
 
 
∑∑∑
 
 
Lily si era appena assopita quando qualcuno le scosse dolcemente la spalla, aprì gli occhi e si ritrovò la maschera dalle sembianze di Lupo davanti gli occhi stava per lanciare un urlo, ma la mano del ragazzo scattò sulla bocca di lei attutendo l’urlo.
-Shh! Non urlare, sono io. Sono dalla vostra parte – Lily lo guardava con gli occhi azzurri spalancati, spostò la mano del ragazzo e bisbigliò.
-Cosa dovrebbe convincermi che sei dalla nostra parte dopo tutto quello che ci hai fatto? – lasciò che nella sua voce trasparisse l’ira sperando di riuscire a capire se il ragazzo dicesse sul serio o se stesse mentendo.
-Non so come convincerti, ma posso giurarti che è vero – il ragazzo abbassò lo sguardo abbattuto, cosa che fece innervosire Lily perché non sapeva se credergli o meno.
-Non posso crederti se non me lo dimostri – disse lei fredda.
-Io… - si sentirono dei rumori nel corridoio e Lupo si alzò il cappuccio del mantello, poi passò attraverso le sbarre della prigione e fuggì, Lily non perse tempo e andò a svegliare le altre due per raccontare l’accaduto.
 
 
-Quindi Lupo è buono? Davvero? Ma non farmi ridere – disse Annie inserendo una punta di ironia nella sua voce.
-Non lo so, quando ha abbassato lo sguardo mi sembrava davvero triste – disse Lily pensierosa.
-Oh, sì. Certo. Dopo tutto quello che ci hanno fatto io non gli credo.
-Lo sai che sei un po’ cinica? – chiese Kaliko.
-Disse lei… - Annie sbuffò.
 
 
∑∑∑
 
 
-Dicevo che io osservo…
-ALEX FINISCILA! – la soave voce di Isabelle arrivò alle loro orecchie prima dell’apparizione della ragazza che veniva seguita da un ragazzo che rideva a crepapelle.
-Ma dovevi vederti eri uno spettacolo! – il ragazzo si teneva la pancia per via delle risate e non ne voleva sapere di smettere, nonostante la bruna lo guardasse con sguardo omicida.
-ISA! – la bruna fece appena in tempo a voltarsi che venne investita da un tornado biondo che la mise KO.
-Summer?!? Will?!? O MIO SALAZAR SIETE VIVI! – e lei e Summer iniziarorono a sclerale non appena si furono rimesse in piedi, intanto i due ragazzi le guardavano come a dire queste qui sono completamente pazze.
 
-Allora… - iniziò Will non appena le due ragazze si furono allontanate per “cercare dell’acqua” – quindi tu sei finito con Isabelle…
-Già… - rispose Alex – e tu con Summer…
Seguirono un paio di attimi silenziosi finché Will non gli disse.
-Senti amico, l’altro giorno ho trovato Isabelle con gli occhi gonfi per colpa tua, se continui a farla soffrire sarò io a far soffrire te – poi si allontanò lasciando Alex da solo e preoccupato di quello che Will avrebbe potuto fargli quando avrebbe scoperto tutto quello che era successo…
 
 
∑∑∑
 
 
Stavamo camminando da un bel po’ e Isabelle non mi aveva più parlato da quando le avevo detto quella cosa.
-Là c’è un laghetto, che ne pensi se ci fermiamo? – Isabelle si firmò verso di me.
-Non c’è problema – dissi sfoderando in sorriso più falso del mondo, ma lei non se ne accorse, o forse se ne accorse, ma fece finta di niente. Odio quando la gente finge di non vedere, è come ammettere di essere codardi su qualcosa. Non so se mi spiego. Isabelle si stava mostrando codarda nei confronti dei suoi sentimenti, e dei miei, e ciò mi dava molto fastidio, dato che lei non era per niente codarda.
Appena posammo gli zaini lei si girò verso il laghetto come a dire che non voleva parlare, ma io non ce la facevo più a non parlare con lei, così le posai le mani sui fianchi e la girai verso di me.
-Iz… non possiamo continuare così… - dissi con voce rauca – lo so che ti piaccio e so che tu sai che tu mi piaci – dissi abbozzando un sorriso per la mia frase contorta.
-Così come? E poi chi ti dice che mi piaci – dio che occhi…
-Lo sai come, e non fare finta che non ti piaccio.
-No, non lo so. E io non sto facendo finta – la guardai dritta negli occhi poi mi chinai verso di lei e le diedi un bacio sul collo. Lei sospirò e cercò di mandarmi via, ma senza convinzione.
-Facciamo un gioco – dissi io guardandola nuovamente negli occhi.
-Quale?
-Se riesci a fermarmi, con convinzione, prima che arrivi a baciarti io crederò al fatto che non ti piaccio. Ma devi allontanarmi convinta – le feci un mezzo sorriso.
-E se non riesco a fermarti? – chiese lei con una vocina piccola piccola che mi fece impazzire.
-Allora ammetterai che ti piaccio – poi le diedi un altro bacio sul collo – e staremo assieme.
Le diedi un altro bacio, sempre sul collo, poi iniziai a risalire e bacio dopo bacio lei cercava di allontanarmi, ma senza convinzione. Ero cosciente del fatto che le mie mani sui suoi fianchi la facessero impazzire, ma era questa la cosa bella.
-Alex… - primo bacio sulla mascella – basta…
-Non sei convinta – le dissi tra un bacio e l’altro, cercò di spostarmi, ma a parte il fatto che non era convinta di volere che io finissi questa “tortura” non sarebbe lo stesso riuscita a spostarmi.
-Basta… - ero appena arrivato all’angolo della bocca, dove lasciai un bacio prima di dirle.
-Ultima possibilità di convincermi – lei mi guardò male, ma prima che potessi baciarla mi baciò lei. Sentii le sue labbra morbide posate sulle mie, in un primo momento non risposi, troppo scioccato per quello che aveva fatto, ma appena provò ad allontanarsi la strinsi a me e ricambiai il bacio. Isabelle strinse le sue braccia dietro il mio collo e mentre io rafforzavo la stretta sui suoi fianchi e me l’avvicinavo ancora di più schiusi la bocca e le accarezzai il labbro superiore, poi smisi di baciarla e appoggiai la fronte alla sua.
-Ora stiamo assieme – le dissi.
-Ma davvero? Non mi pare che tu mi abbia baciata – disse lei guardandomi con sfida.
-Quindi questo – la baciai – non è un bacio?
-Mmm… non saprei… - poi si buttò a peso morto su di me e mi fece cadere in acqua, poi scoppiò a ridere.
-Si fa così? – le chiesi guardandola male.
-Certo – poi mi diede un bacio sulla guancia – sei più carino quando ti arrabbi – si staccò da me e si incamminò verso la riva del laghetto, ma prima di poter toccare la riva cercai di attirarla a me prendendola per un braccio, ma prima di abbracciarla lei perse l’equilibrio cadde in acqua, quando riemerse aveva una ninfea sulla testa e non riuscendo a trattenermi le scoppiai a ridere in faccia, lei, prima mi guardò  male, poi si levò la ninfea dalle testa e poi mi diede un spinta facendomi perdere l’equilibrio, ma prima di cadere, le afferrai il polso e cadde in acqua anche lei, la baciai ancora una volta e le sorrisi.
-Non è divertente Frost.


 
⇒MIO SPAZIO (LOL)⇔DEVO FRAMI CURARE
SONO VIVAAAAAAAAAA ASSURDOOOOOOOO NON CI CREDO :')
sono riuscita ad aggiornare!! michia! ahahaha
questo capitolo a parte il fatto che è stato un parto, ma non avevo tempo e non avevo idee... ringraziamo il fatto che mi piace uno e la mia fantasia è volata a mille per questo capitolo, soprattutto la parte mlmlmlmlmlmlmlml della Isex <3.<3 sono stupendi questi due <3.<3
e niente... vedo che cosa riesco a scrivere per il prossimo capitolo... chissà... magari riesco a far confessare Will (mai muhahahahah) e magari faccio spunatre Jake e James che sono ancora alle prese con le ali dell'Angelo... mah si... magari vi faccio vedere che succede anche a Simon, Tommy ed Emilia e poi faccio spuntare le Guradiane (madonna santa quanti personaggi D:) beh... meglio che mi rimetto a scrivere.
ci vediamo (spero) prestoooooooo
BACIONI BELLA GIENTE

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Capitolo 14
*** Capitolo tredici ***


Capitolo tredici
 
Stavamo camminando da un bel po’ io davanti e lui dietro, quello che mi aveva detto prima mi aveva profondamente turbato, anche se non lo avrei mai ammesso, e cercavo in tutti modi di evitarlo, l’unica frase che gli dissi fu quando avvistai un laghetto:
-Là c’è un laghetto, che ne pensi se ci fermiamo?
-Non c’è problema – disse sfoderando in sorriso più falso del mondo, me ne accorsi, ma feci come se nulla fosse.
Appena posammo gli zaini mi girai verso il laghetto perché non avevo voglia di parlare, ma lui non era della mia stessa idea e mi posò le mani sui fianchi facendomi girare verso di lui.
-Iz… non possiamo continuare così… - disse con voce rauca – lo so che ti piaccio e so che tu sai che tu mi piaci – abbozzò un sorriso, ma io riuscivo a concentrarmi sui suoi bellissimi occhi di ghiaccio.
-Così come? E poi chi ti dice che mi piaci – gli dissi ostentando una sicurezza che non avevo.
-Lo sai come, e non fare finta che non ti piaccio.
-No, non lo so. E io non sto facendo finta – mi guardò dritto negli occhi poi si chinò e mi diede un bacio sul collo. Sospirai e cercai di mandalo via, senza troppa forza.
-Facciamo un gioco – mi disse guardandomi nuovamente negli occhi.
-Quale?
-Se riesci a fermarmi, con convinzione, prima che arrivi a baciarti io crederò al fatto che non ti piaccio. Ma devi allontanarmi convinta – fece un sorriso sbilenco e sentii l’aria surriscaldarsi, ma forse la sentivo solo io.
-E se non riesco a fermarti? – chiesi con una vocina piccola piccola.
-Allora ammetterai che ti piaccio – poi mi diede un altro bacio sul collo – e staremo assieme.
Mi diede un altro bacio sul collo e poi iniziò a salire su per il collo. I suoi baci e le sue mani sui miei fianchi mi facevano impazzire ed ero sicurissima che lui lo sapesse. I miei inutili tentativi di fermare la sua dolce “tortura” era stati poco convincenti, ma io non mi arrendevo, era ormai una questione di principio. Provai l’ennesimo tentativo quando lui raggiunse la mia mascella.
-Alex… basta…
-Non sei convinta.
-Basta… - arrivò all’angolo della bocca e depositò un bacio, poi si raddrizzò e mi guardò negli occhi.
-Ultima possibilità di convincermi – lo guardai malissimo, volevo che mi baciasse, ma poi senza neanche riflettere lo baciai. Sentii le sue labbra fredde, che sapevano di ghiaccio, ferme e immobili, allora cercai di allontanarmi, ma lui rafforzò la presa sui miei fianchi e ricambiò il bacio. Strinsi le braccia dietro il suo collo e mentre lo facevo lui mi accarezzò il labbro con la lingua, poi si staccò e appoggiò la fronte alla mia.
-Ora stiamo assieme – mi disse.
-Ma davvero? Non mi pare che tu mi abbia baciata – lo guardai con aria di sfida.
-Quindi questo – mi baciò – non è un bacio?
-Mmm… non saprei… - poi mi buttai su di lui a peso morto facendolo cadere in acqua e poi scoppiai a ridere
-Si fa così? – mi chiese guardandomi male..
-Certo – gli diedi un bacio sulla guancia – sei più carino quando ti arrabbi – mi staccai da lui e mi diressi verso la riva, ma lui mi prese per il polso e mentre mi faceva girare caddi in acqua. Quando riemersi avevo una ninfea sulla testa e Alex non riuscendo a contenersi scoppiò a ridere. Al che io lo guardai male e gli dissi:
-Non è divertente Frost.
 
 
∑∑∑
 
 
-O MIEI DEI SANTISSIMI SIETE SHIPPOSISSIMI! – Summer iniziò a sclerale appena Isabelle finì di raccontarle ciò che era successo con Alex
-Sum, ti prego contieniti! Per favore! – Isabelle la supplicò facendole il labbro sporgente da cucciolo bastonato e la bionda scoppiò a ridere – non ridere! È una cosa seria! Tu sei troppo esagerata!
-Ma non è vero! Quella esagerata è Emilia… ah, no… aspetta… quella esagerata siamo noi quattro tutte assieme – e scoppiò nuovamente a ridere, mentre la bruna la guardava male.
-A proposito di Emilia… lei dov’è?
 
 
∑∑∑
 
 
Simon si uscì dalla casa con la lancia sollevata, mentre Tommy gli copriva le spalle incoccando una freccia, Emilia invece stava seduta a gambe incrociate sul pavimento con Bala che le girava intorno con fare protettivo.
-Chi va là? – chiese Simon alzando la voce.
-Ahio! – fu la risposta alla domanda di Simon - Alzati mi stai schiacciando! No, aspetta. Fermo. AHIO STATTI FERMO PORCA TROIA! – Tommy abbassò l’arco incredulo ed Emilia incurante della caviglia uscì di corsa urlando:
-JAMES! JAKE! SIETE VOI?
Dalla foresta uscirono un Jake tutto ammaccato e sporco che si massaggiava il torace e un James completamente fresco, pulito e pettinato nel suo immancabile completo bianco.
-Devi ancora spiegarmi come fai a non… - non finì la frase che un entusiasta Tommy lo buttò atterra placcandolo come facevano quando avevano 10 anni – sì, okay Tommy. Anche io ti voglio bene. Ma non schiacciarmi, grazie.
Così mentre Emilia e Tommy salutavano e abbracciavano Jake e James Simon accarezzando la sua fedele tigre bianca li guardava con sospetto.
-E così siete arrivati volando? – Simon alzò un sopracciglio.
-Già – rispose Jake, i cinque si erano seduti al tavolo della cucina del moro e adesso stavano pranzando con qualche panino preparato sul momento.
-E come avete fatto a volare? – chiese il moro.
-Beh… noi… - iniziò Jake.
-Io sono un Custode e come tale ho i poteri psichici, non è stato difficile farci sollevare da terra e volare verso est, dove siete voi – James interruppe il biondo.
-Ma quanto siete shipposi quando finite le frasi uno al posto dell’altro. Eh? EH? – Emilia aveva gli occhi a cuoricino.
-Già… - Tommy guardò di traverso la ragazza – Jake ti va di farti un giro?
-Certo – il biondo e il moro si alzarono dal tavolo e uscirono fuori nella forsta. Nella cucina di Simon calò uno strano silenzio rotto solo dalle fusa di Bala che veniva accarezzata da Emilia, mentre guardava James e Simon studiarsi attentamente.
 
 
∑∑∑
 
 
-Lo sai che puoi evocare le tue ali vero? – James mi guardò facendogli l’occhiolino – EVOCALE! – spalancò le braccia con fare teatrale. Così ci provai: chiusi gli occhi e mi ritrovai al buio, ma era come se fossi in un tunnel, riuscivo a vedere una luce. La inseguii e finii in una stanza completamente bianca. Attaccate alla parete più vicina c’erano delle splendide ali bianche con qualche piuma gialla. Erano le mie ali da Angelo della Luce. Mi avvicinai ad esse. Allungai una mano e una luce ancora più potente si diffuse nella mia mente. Quando aprii gli occhi James guardava qualcosa alle mie spalle. Girai la testa e vidi le due splendide ali che erano nella stanza nella mia mente.
-Wow! – fu l’unica cosa che riuscii a dire.
-Molto più che wow – disse James – queste si che sono delle ali FA-VO-LO-SE! – lo guardai male ma sorrisi lo stesso.
-Okay. Ora che si fa?
-È semplicissimo mio Angelo. Si vola!
-Oh, davvero? Non ne avevo idea! Pensavo che con le ali si ci facessero le treccine – dissi ironicamente.
-Davvero molto simpatico caro il mio Angelo. Adesso spicca il volo e prendimi da sotto le ascelle.
-Te le sei lavate vero?
-Molto diverte. Molto divertente – alzò gli occhi al cielo e mi fece segno di sbrigarmi così spiccai il volo. Feci qualche giro di prova in aria e con questo constatammo che ero pessimo a volare, ma era la nostra unica possibilità. Così prendendo James da sotto le braccia spiccai il volo verso est dove avevamo visto alzarsi delle nuvolette di fumo.
Purtroppo non ero molto bravo e quando mancarono solo pochi metri alla casa che avevamo avvistato sfiorai con il piede un ramo e perdendo l’equilibrio cademmo entrambi giù. Fortunatamente (o sfortunatamente) venimmo bloccati dai rami degli alberi (non di nuovo!).
-Ottimo atterraggio, Angelo.
-Grazie. E non chiamarmi Angelo!
-E come dovrei chiamarti, Angelo?
-Mah…  non so… forse Jake?
-Mmm… nah, Angelo è più bello.
-Fa come vuoi – dissi sospirando, mi mossi un po’, ma feci male: i rami sotto di noi si spezzarono e noi cademmo a terra. James finì sopra di me e con la sua grande grazia mi schiacciò il torace.
-Ahio! Alzati mi stai schiacciando! No, aspetta. Fermo. AHIO STATTI FERMO PORCA TROIA!
-JAMES! JAKE! SIETE VOI?
 
 
∑∑∑
 
 
Jake e Tommy ritornarono a casa di Simon dopo un’ora buona tutti inzuppati e morti dalle risate.
-Oddio! Ma che avete fatto? – Emilia li accolse alla porta scioccata.
-Oh, niente di che. Ci siamo giurati amore eterno in acqua – disse Tommy ridendo.
-Ovviamente… - Emilia alzò gli occhi al cielo – cosa avete fatto, Jake?
-Ci siamo giurati amore eterno in acqua e abbiamo fatto fiki-fiki – Jake e Tommy caddero a terra dalle risate.
-Oddio siete due bambini – Emilia rientrò e gli chiuse in faccia la porta.
-Oh, avanti apri mio dolce amore! – disse Tommy bussando alla porta.
-E così non mi ami? – chiese Jake fingendo indignazione – allora tra noi finisce qua! – e i due caddero di nuovo a terra dalle risate.
-Ma che succede qui? – James spuntò dalla foresta – sparisco per mezz’ora e mi ritrovo voi due a terra morti dalle risate ed Emilia che sembra una pazza isterica? – poi guardando l’espressione della ragazza si corresse – pardon. Tu sei una pazza isterica – e le fece l’occhiolino, poi si chinò per evitare una frustata da parte della mora – sì, ti amo anche io.
-Cos’è, vi fate dichiarazione d’amore senza di me? – Simon spuntò dalla porta seguito da Bala – anche io voglio dichiararmi – si inginocchiò davanti alla tigre le prese una zampa e… - Bala, mio dolce amore. Ti amo da quando ti ho salvata da quella rete che ti teneva… - *SBONK* Simon cadde a terra svenuto *SBONK* SBONCK* Tommy e Jake caddero a terra svenuti *SBONK* James cadde a terra svenuto.
-Finalmente si staranno un po’ zitti – Emilia guardò raggiante la tigre mentre teneva i mano una padella con cui aveva colpito i quattro ragazzi.
 
 
-O mio dio che mal di testa – Tommy si alzò tenendosi la testa, mentre Jake si sbatteva un cuscino in faccia.
-Quella nanerottola me la pagherà – James si massaggiò le tempie.
-Bala mi ha tradito! – Simon seguì l’esempio di Jake e si sbattè il cuscino in faccia.
-COME VA’ GRANDI UOMINI MACHI? – Emilia entrò urlando, sbattendo la porta, tamburellando con un mestolo di legno su una pentola.
-STA ZITTA DONNA! – Jake riemerse da dietro il cuscino.
-Oh, scusate… avete per caso mal di testa?
-ZITTA DONNA!
-Ok, allora non vi dirò che Isabelle, Alex, Summer e Will sono appena comparsi dal terreno proprio davanti a casa di Simon.








 
MIO SPAZIO PERSONALE
BUONCIORNO BIELLA CIENTE COME VA? IO SONO IMPAZZITA, MA NON E' UNA NOVITA'
come vi sembra? a me fa morire la fine del capitolo (VIVA EMILIA)
ora scusate, ma ho un pochito (troppi) compiti per domani. spero che lascere qualche recensione
BACI A TUTTI BIELLA CIENTE
 
ps sono troppo felice perchè faccio un gruppo di geografia in classe con il tipo che mi piace e per ora ho taaaaanto da studiare ;)

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Capitolo 15
*** Capitolo quattordici ***


Capitolo quattordici

 
-Ok, allora non vi dirò che Isabelle, Alex, Summer e Will sono appena comparsi dal terreno proprio davanti a casa di Simon.
 
 
Tommy, Jake e sì, pure James si precipitarono fuori dalla casa dove trovarono i quattro sopraccitati che bevevano tranquillamente una limonata.
-Dove hai trovato la limonata? – chiese Simon ad Emilia.
-Nel frigo, dove sennò? – rispose guardandolo male.
-Ah, ho un frigo?
-Simon…
-Dimmi tutto.
-Fottiti – Emilia si avvicinò agli altri, dove Tommy e Jake stavano strozzando un povero e indifeso Alex, mentre una povera e indifesa Isabelle veniva strapazzata da un… MIEI DEI IMMORTALI pensò Emilia CHE MINCHIA GLI PRESE A QUELLO eh sì, per quello si intende James che stava letteralmente strapazzando Isabelle, mentre ringraziava tutte le divinità che conosceva in tutte le lingue del mondo, comprese alcune scomparse (vedi latino) che Isabelle non fosse morta perché altrimenti sarebbe morto lui per mano degli Arcangeli.
-Emy questa limonata è FA-VO-LO-SA. Ce n’è ancora? – chiese Summer dopo essersi scolata il ventordicesimo bicchiere.
-Guarda che poi passerai tutto il tempo in bagno, carissima Summer – le sorrise Jake – a fare plin plin.
-Okay, confessate. Che ha bevuto? Vodka? Wisky? MOJITO! Ne sono più che sicura!
-Okay, confessa cosa hai fumato? Marijuana. CONFESSA! – James le si avvicinò con sguardo indagatore e tutti scoppiarono a ridere, compreso Simon che sembrava abbastanza irritato dalla presenza del resto del gruppo, però Emilia si accorse di un particolare, i due tipi - meglio conosciuti come Isabelle e Alex, ma dettagli – si scambiavano sguardi strani, molto strani, decisamente strani… o la tipa confessa o le metto la cintura di castità.
-Mie carissime amichette del cuore foevah and evah (nda leggete così vi prego) che ne dite di fare una passeggiatina sole solette?
-Emm… - iniziarono le due.
-Ottimo, lo prenderò per un sì – e si avviò a braccetto con le due che si guardavano piuttosto preoccupate di quello che avrebbe fatto la mora che le stava conducendo in un luogo a loro sconosciuto.
 
 
-Okay, tu, Angelo del fuoco, PRETENDO DI SAPERE OGNI FOTTUTISSIMA E SINGOLISSIMA COSA CHE SIA SUCCESSA CON MISTER INVERNO. E tu, Angelo della terra, PRETENDO DI SAPERE OGNI FOTTUTISSIMA E SINGOLISSIMA COSA CHE SIA SUCCESSA CON MISTER ACQUAMEN.
-Mister Inverno? – Isabelle la guardò stranizzata.
-Mister Acquamen? WAY?! (nda leggete così) – Summer era ancora più stranizzata della bruna.
-Si, PROBLEM?!?
-No, assolutamente e certamente no – dissero in coro le altre due e così prima la bionda e poi la bruna iniziarono a raccontare la loro “avventura” amorosa.
 
Reazione numero 1:
-O MIEI SANTISSIMI DEI MA TU NON PUOI DIRMI QUESTO! NEMMENO UN BACIO PICCOLO PICCOLO? – la bionda scosse la testa – MA FOTTETEVI STRONZI! NON POTETE FARMI QUESTO! DOVETE MORIRE MALISSIMO.
 
Reazione numero 2:
-MA PORCO SNOW E ORA STATE ASSIEME? – la mora annuì – PORCA COIN DITEMI CHE NON E’ UNO SCHERZO! È IL MOMENTO PIÙ BELLO DELLA MIA VITA DOPO IL GIORNO IN CUI HO SCOPERTO L’ESISTENZA DEI FANDOM E DELLE SHIP. MIEI DEI IMMORTALI.
 
 
∑∑∑
 
 
Le ragazze ritornarono alla casa di Simon e trovarono tutti intenti a giocare a Poker.
-Vi chiederei il motivo… ma mi secca troppo – disse Emilia lasciandosi cadere accanto a James, mentre le altre due si sedeva a terra.
-FINALMENTE! È da non so quanto tempo che vi aspettiamo. ABBIAMO NOTIZIONE! – disse Tommy imitando James e facendo ridere tutti, mentre il moro lo guardava malissimo.
-Prevedo che morirai nel peggiore dei modi.
-Ma ti mi ami – gli urlò Tommy.
-Fottiti.
-Allora? Queste notizie? – chiese Summer.
-Simon ha scoperto che nella casa qui vicino fanno una festa e noi ci andremo – le rispose Will sorridendo.
-Ma non è una casa qualsiasi, ci vive il Presidente e se voi credete che Lily sia rinchiusa lì dobbiamo essere prudenti – disse Simon.
-Dobbiamo? Chi ti ha detto che verrai con noi? – gli chiese freddamente Alex.
-Conosco gente che lavora in quella casa parteciperemo alla festa senza problemi, ma abbiamo bisogno di trovare degli abiti adatti… andremo in città. Prendete le vostre cose – si alzò ed entrò in casa, poco dopo uscì con Bala – rimarrà qui di guardia, mentre noi saremo in città.
 
 
∑∑∑
 
 
Ora… Alex non trovava inutile uscire per negozi, ma… sì. Trovava inutile uscire per negozi, soprattutto se a guidarli erano Isabelle e James che saltavano da una vetrina all’altra gridando O MIEI DEI È QUESTO È PERFETTO, mentre l’atro diceva NO TI SBAGLI QUESTO È PERFETTO.
Finalmente, per la gioia di Alex e di tutti gli altri James e Isabelle trovarono un negozio che andasse bene per entrambi e tutti assieme entrarono e subito sia James che Isabelle si fiondarono nella parte dedicata all’abbigliamento femminile ed iniziarono a buttare vestiti a caso tra le braccia di un povero Jake.
-Mi spiegate perché proprio io devo portare i vestiti? – chiese quello scioccato mentre Alex e gli altri si sedevano su un divano.
-Sei sexy – disse James mentre Isabelle diceva:
-Sei un ottimo manichino – il ragazzo dapprima diventò rossissimo, poi guardò male Isabelle.
-Beh… e tu sei un ottimo poggia-braccio, nana.
-Fottiti razza di idiota – guardò James – chi torturiamo per prima?
-Oh… io direi… Emilia… - guarda sadico la ragazza.
-IO VI AMO RAGAZZI – Emilia cercò di addolcirseli, ma non ci riuscì…
 
 
Il primo era nero, ovviamente, che si allacciava dietro al collo, si stringeva sulla vita e da lì scendeva rigido fino al ginocchio, ma James lo bocciò subito perché lei è troppo bassa non le sta bene e si beccò un’occhiataccia.
Il secondo era aderente, nero, con la parte di sopra simile a una canottiera e la parte di sotto era quasi inguinale, dietro aveva una piccola porzione di pelle scoperte poco sopra il sedere.
Simon inghiottì a vuoto, mentre Tommy lanciò un fischio di approvazione:
-Che bomba sexy.
-Bomba sexy lo dici a James – gli disse lei di rimando.
-Okay – Tommy si girò verso James – Sei una bomba sexy.
-Grazie Tommy – dissi l’altro, mentre Emilia sbuffa e alzava gli occhi al cielo.
-Okay… questo mi va bene, è corto al punto giusto – disse James facendole l’occhiolino.
-Ah… quindi decidi tu quanto deve essere lungo? Voglio fatta una foto per farla vedere a Rafa, così vedremo se dirai che è corto al punto giusto davanti a lui – James impallidì.
-Fingi che io non abbia detto niente.
-A parte questa scenetta comica – disse Alex – mi costa ammetterlo, ma stai bene.
-Che vuol dire sta bene? – disse Summer dandogli una gomitata tra le costole - è PERFETTA – mentre Will e Isabelle annuivano.
 
Fu il turno di Summer e fu un’impresa convincerla ad uscire dal camerino...
-PORCA ERA SUM ESCI DA QUEL BENEDETTISSIMO CAMERINO - urlava James.
-NO NEANCHE SE FUORI DAL CAMERINO C’E’ BRAD PITT.
-ESCI PORCA VACCA SACRA DI APOLLO – urlava Isabelle.
-NO.
-Okay… - Isabelle guardò Will – ora tu muovi il culo e la convinci ad uscire altrimenti ti faccio diventare nero a forza di botte.
-Okay, okay calmati – disse ridendo il ragazzo e andando verso il camerino – Dai Sum esci.
-NO NON MI CONVINCERAI CON LA TUA FACCIA DA ANGIOLETTO.
-Ma ti sto parlando piano, perché mi urli?
-PERCHE’ SI’.
-Se non esci entro – Will sentì un profondo sbuffo e la tenda si spostò di lato rivelando una Summer piuttosto imbronciata con un adorabile vestitino verde menta con un cinturino di cuoio poco sopra la vita, che scendeva morbido su tutto il corpo. Corto fino a metà coscia, dietro scendeva fino al ginocchio.
-Non mi piace – sbuffò lei.
-E invece stai bene – le disse lui dolcemente.
-Non mentire sapendo mi mentire.
-Non mento sapendo di mentire, sei bellissima – disse lui arrossendo.
-Non mi addolcisci sappilo – e andò contro voglia dagli altri.
-Uhh che bomba sexy – disse Tommy, ma all’occhiataccia di Summer chiuse la bocca.
-Tommy ha… okay sto zitto – James alzò le mani al cielo, Jake e Simon impauriti da Summer la Furia Garcia le fecero in pollice in su.
-O MIEI DEI QUANTO STAI BENE SUM! – disse Emilia un pochino eccitata.
-Taci Bianchi – la mora sbuffò e Isabelle le sorrise amabilmente – sei una Troia Isabelle.
-Grazie amore – e le fece l’occhiolino.
 
-ALLORA QUANTO DOBBIAMO ASPETTARE ANCORA? – chiese Tommy.
-UN ATTIMO CACA CAZZI – sì… la delicatezza è proprio il punto forte di Isabelle.
-SEI DELICATA COME UN FIORE.
-LO SO VITA – Isabelle uscì dal camerino con un vestitino rosso, con scollo a cuore e una fascia sotto il seno, corto fino a metà coscia.
-SEXY GIRL – disse Tommy facendole l’occhiolino.
-NON PUOI USCIRE IN QUESTO MODO RAF, GABE E MIKE MI UCCIDERANNO - le urlò James.
-Non sarà una gran perdita – disse ridendo Jake.
-Come hai detto Angelo?
-Niente niente.
-Ha detto che non sarà una gran perdita – rispose Will ridendo, mentre Summer ed Emilia guardavano con gli occhi a cuoricino Alex e Isabelle che si sorridevano. 
 
 
∑∑∑
 
 
Un rumore improvviso fece svegliare di soprassalto le ragazze.
-Ma che succede? – chiese Kaliko sbadigliando, mentre Annie e Lily aprivano gli occhi.
-Dovete provarvi i vestiti per stasera prigioniere, venite – delle guardie le scortarono in una stanza circolare con dei divanetti rossi e bianchi, manichini e bozzetti ovunque, svariati camerini e una scrivania con tutto ciò che occorre a disegnare, da una porta bianca uscì una donna sull’ottantina con i capelli bianchi e degli occhiali azzurri sul naso, indossava un semplice abito blu e si appoggiava ad un bastone.
-Potete andare – disse con fermezza alle guardie, le quali uscirono senza far rumore lasciando le tre ragazze sole con l’anziana signora.
-Piacere, sono Jasmine e sono la stilista che preparerà i vestiti che indosserete questa sera – sorrise amabile – ma per prima cosa conosciamoci meglio – si sedette su una poltroncina rossa e fece cenno alle ragazze di accomodarsi.
-Io sono Lily – disse la prima sorridendo alla vecchietta.
-Kaliko – disse la mora sorridendo anche lei.
-Annie – la rossa sembrava arrabbiata.
-Cosa succede Annie? Sei arrabbiata con me? – chiese la donna.
-No, sono arrabbiata con il Presidente, il suo Signore che sta dando questa festa solo per trovare i Sette Angeli, mi sembra un po’ subdola come cosa, non trova? O sono solo io la cinica qui? Cosa le serve sapere? Le mie misure? Il mio colore preferito? Mi piacerebbe tanto poterle dire quanto peso o le mie misure, ma sa… sono un po’ cambiate dall’ultima volta che me le hanno prese – disse Annie con una punta di sarcasmo mista a veleno puro.
-Bambina cara… io non posso niente, sono anche io una prigioniera come voi – e mostrò un bracciale di ferro che aveva al polso – se mi allontano da questa stanza o dalla mia ala del palazzo verrei uccisa all’istante da una scossa potentissima, so come ti senti, tranquilla – Annie la guardò male, ma si rilassò quel poco che bastava per non aggredire ancora la donna.
-Cosa vuole sapere? – chiese gentilmente Lily.
-Oh… vorrei sapere il vostro colore preferito, poi ho bisogno di prendere le vostre misure e mi piacerebbe molto che voi sceglieste gli accessori da abbinarci e la stoffa.
-Ma preparerà il vestito in quanto, tre ore? – chiese Kaliko stupefatta.
-Tranquilla bambina, ne ho fatti di alcuni meravigliosi in molto meno tempo – e sorrise dolcemente – ora… chi è la prima? – Kaliko si alzò e si mise dove le indicò la stilista, che prese le misure di tutto e poi le fece scegliere la stoffa e il modello, dopo fu il turno di Annie e infine quello di Lily.
-Se volete potete vedere come li preparo – le tre sorrisero e si sistemarono per vedere le creazioni della donna.
 
 
Tre ore dopo Jasmine stava completando il vestito di Lily e aveva terminato gli altri due: Kaliko aveva scelto una stoffa di chiffon rosa che la donna aveva cucito facendola diventare un vestito che arrivava a metà coscia e sul dietro si allungava per arrivare al ginocchio, aveva inoltre stretto il punto vita con una cintura di fiori, Annie invece aveva optato per una stoffa di un colore cangiate tendente al verde, che era stata trasformata in un vestito lungo con scollo a cuore e uno spacco che partiva da metà coscia, con un piccolo dettaglio di diamanti poco sopra lo spacco, il vestito di Lily invece era azzurro ghiaccio con scollo a cuore con del pizzo sopra a formare le spalline ricoperte da ghirigori di perle azzurre, sulla vita aveva una fascia del medesimo colore dell’abito e scendeva morbido fino a metà coscia.
-Sono bellissimi Jasmine, grazie – dissero in coro le tre commosse.
-Di niente bambine, di niente – e le tre abbracciarono la donna riconoscenti.



 
«MIO SPAZIO»
SCUSAAAATEEE D: MA LA SCUOLA MI HA RISUCCHIATA VIVA
e poi non ho trovato nessunissima recensione nello scorso capitolo *faccina depressa* non vi piace più?
niente sono troppo depressa per parlare del capitolo, vi dico solo che a me non fa impazzire, l'unica parte che mi piace veramente e quella dei vestiti che ora vi linko... 
baciii
Silena Beckendorf

Lily: http://weheartit.com/entry/136474694/search?context_type=search&context_user=stella_somma&page=3&query=vestito+azzurro

Kaliko: http://weheartit.com/entry/108762305/search?context_type=search&context_user=outfitdaily&page=14&query=vestito+sabbia

Annie: http://weheartit.com/entry/137565883/search?context_type=search&context_user=windtrail&page=16&query=vestito+verde

Isabelle: http://weheartit.com/entry/142459918/search?context_type=search&context_user=linorswift&page=3&query=vestito+rosso

Summer:

http://weheartit.com/entry/135025066/search?context_type=search&context_user=Marie719&page=27&query=vestito+verde 

Emilia:

http://weheartit.com/entry/144119727/search?context_type=search&context_user=Birhayal&query=vestito+nero

http://weheartit.com/entry/143724580/search?context_type=search&context_user=SofGonzR&page=19&query=vestito+nero



 

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