Ti ho visto nascere

di didi_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Capitolo 1# ***
Capitolo 2: *** #Capitolo 2# ***
Capitolo 3: *** #Capitolo 3# ***
Capitolo 4: *** #Capitolo 4# ***
Capitolo 5: *** #Capitolo 5# ***
Capitolo 6: *** #Capitolo 6# ***
Capitolo 7: *** #Capitolo 7# ***
Capitolo 8: *** #Capitolo 8# ***
Capitolo 9: *** #Capitolo 9# ***
Capitolo 10: *** #Capitolo 10# ***
Capitolo 11: *** #Capitolo 11# ***
Capitolo 12: *** #Capitolo 12# ***
Capitolo 13: *** #Capitolo 13# ***
Capitolo 14: *** #Capitolo 14# ***
Capitolo 15: *** #Capitolo 15# ***
Capitolo 16: *** #Capitolo 16# ***
Capitolo 17: *** #Capitolo 17# ***
Capitolo 18: *** #Capitolo 18# ***
Capitolo 19: *** #Capitolo 19# ***
Capitolo 20: *** #Capitolo 20# ***
Capitolo 21: *** #Capitolo 21# ***
Capitolo 22: *** #Capitolo 22# ***
Capitolo 23: *** #Capitolo 23# ***
Capitolo 24: *** #Capitolo 23b# ***
Capitolo 25: *** #Capitolo 24# ***
Capitolo 26: *** #Capitolo 25# ***
Capitolo 27: *** #Capitolo 26# ***
Capitolo 28: *** #Capitolo 27# ***
Capitolo 29: *** #Capitolo 28# ***
Capitolo 30: *** #Capitolo 29# ***
Capitolo 31: *** #Capitolo 30# ***
Capitolo 32: *** #Capitolo 31# ***
Capitolo 33: *** #Capitolo 32# ***
Capitolo 34: *** #Capitolo 33# ***
Capitolo 35: *** #Capitolo 34# ***
Capitolo 36: *** #Capitolo 35# ***
Capitolo 37: *** #Capitolo 36# ***
Capitolo 38: *** #Capitolo 37# ***



Capitolo 1
*** #Capitolo 1# ***


#Capitolo 1#



I suoi occhi così scuri e profondi si immersero nei miei e quella fu la prima volta che mi sentii davvero completo.

Appartenere alla stirpe di Durin non era un compito molto semplice, né lo era essere l'unico erede dopo mio zio Thorin Scudodiquercia.
Nonostante la mia tenera età ero consapevole delle responsabilità che avrebbero gravato su di me quando sarei cresciuto e mia madre Dìs era sempre pronta a ricordarmi i miei doveri di principe.
Non volevo altri pesi, non volevo altri limiti alla mia vita già così programmata e delineata.
Non che mi mancasse qualcosa, la nostra famiglia era di stirpe reale e, nonostante l'esilio, aveva un tenore di vita superiore a quello di tutte le altre. Amavo i miei genitori e loro mi ricambiavano ma mi sentivo oppresso, inquadrato e controllato.
Volevo divertirmi come tutti i nani della mia età ma non mi era permesso fare ciò che volevo.
Mio padre era l'unico che riusciva a capirmi più degli altri, anche più di mia madre; lui sapeva quando ero triste, abbattuto o scoraggiato e trovava sempre il modo di farmi stare meglio. Non è facile avvicinarsi e far ragionare un nano quando è arrabbiato o triste....siamo un popolo orgoglioso e quasi mai accettiamo l'aiuto che ci viene offerto. Ma mio padre era speciale e con dei semplici e piccoli gesti mi faceva sempre tornare il buon umore.

Guardo il nano privo di sensi vicino a me ed una lacrima silenziosa mi scivola sulla guancia,
"Oh Kili...fratello mio... come ho potuto pensare che saresti stato un peso?"

La notizia che avrei avuto un fratellino mi cadde addosso improvvisamente e non ne
fui affatto felice, cominciai ad immaginarmi come la sua vita sarebbe stata diversa dalla mia, priva di pensieri, libera e spensierata. Mi vergogno pensandoci ora, ma ero solo un piccolo nano alle prese con la vita. I miei genitori pensarono fosse meglio ignorare la cosa, ma per me, che già cominciavo a sentirmi escluso, fu molto peggio.
Ricordo ancora il giorno più brutto della mia vita, quello della morte di mio padre.
Ero nella mia camera davanti ad una gigantesca mappa della Terra di Mezzo e cercavo di capire dove posizionare una scritta particolarmente lunga senza rovinare il disegno dell'Ered Luin tracciato da mio padre prima della sua partenza.
Quella mappa era nostra ed era quasi finita, mancava solo la cosa più importante....la Montagna Solitaria. Avevamo deciso di aspettare per rendere più giustizia possibile alla nostra vecchia patria e mio padre aveva tracciato parecchi schizzi preparatori per esercitarsi e trovare la forma più bella...poi, proprio il giorno in cui ci eravamo finalmente decisi a terminare il lavoro, il giorno del mio quinto compleanno, egli dovette partire.
Mi arrabbiai con lui....pensai che preferisse andarsene piuttosto che stare con me, ancora non mi rendevo conto dei doveri che doveva assolvere...quanto mi pento delle parole inesperte ed egoiste che uscirono dalla mia bocca.
Ma mio padre, capendomi come al solito, mi prese tra le braccia e mi disse:" Fili, figlio mio, un giorno capirai i motivi della mia partenza, la stirpe di Durin sarà fiera di te...diventerai un grande guerriero e, se Mahal lo permetterà, un re saggio. Cresci tuo fratello con bontà e dolcezza ma insegnagli anche ad essere un Durin. Sappi che ti voglio bene e che questo non cambierà mai. Al mio ritorno finiremo ciò che abbiamo iniziato. Addio figliolo."
Quanto capisco quelle parole, fratellino mio, ma le capisco solo ora. Credo che nostro padre sapesse a che cosa andava incontro e fu per questo che mi rivolse quelle parole, più adatte ad un nano adulto che a me.
Poi, quel giorno. Quel maledetto giorno.
Ero davanti alla mappa, immerso nei miei pensieri, quando vidi mia madre appoggiata alla mia porta che mi fissava senza vedermi, con uno sguardo spento che non le avevo mai visto nei luminosi occhi azzurri.
Era lì da tempo e le lacrime scorrevano sul suo viso lente ma inarrestabili, dimostrando un dolore immenso.
Corsi verso di lei con un funesto presentimento nel cuore...

Il mondo mi cadde addosso.

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Capitolo 2
*** #Capitolo 2# ***


#Capitolo 2#


Un flebile gemito mi riscuote dai tetri ricordi in cui mi ero tuffato....Kili.
Siamo a Pontelagolungo e siamo nei guai.
Ora sto veramente iniziando a capire la follia che ci ha condotti qui...la nostra ricerca...tutto sembrava nobile all'inizio; ma anche le più grandi battaglie sembrano nobili se sentite raccontare nelle ballate davanti al fuoco...ma ora mi chiedo:"Avevamo bisogno di questo per essere felici? Avevamo bisogno della Montagna Solitaria?"
Guardo mio fratello disteso sul giaciglio improvvisato da Bard, il padrone di casa, l'unico che ha voluto accoglierci in questa cadente città dopo la partenza di Thorin. Guardo mio fratello incosciente, tormentato da una ferita di freccia che credevamo di aver curato e mi chiedo:"Ne valeva la pena?"
La risposta è no ovviamente, ma abbiamo dovuto farlo, e se tornassi indietro partirei comunque, per Thorin, per nostro zio, per nostro padre.
Questa consapevolezza però non mi protegge dal dolore intenso che sto provando, la mia anima è straziata, vedo mio fratello soffrire e non posso fare assolutamente nulla per farlo stare meglio. Sono qui, impotente, a pensare alle nostre azioni ed al mio passato e non sto facendo nulla.

Mi alzo dalla sedia accanto al capezzale di Kili e mi avvicino a Oin che sta controllando l'esigua riserva di erbe medicinali in casa di Bard.
< Oin ti prego dimmi che possiamo fare qualcosa...non ce la faccio più a stare con le mani in mano.. >
< Fili ragazzo mio...non trovo nessun tipo di erba che possa esserci utile... la ferita si è infettata e stanno finendo anche le erbe con cui gli ho preparato il decotto anestetico..non so davvero cosa fare e tra poco si sveglierà. >
Non so cosa rispondere, ho perso le parole..mi limito a guardare Bofur che sta camminando avanti e indietro nella stanza borbottando, tra sé e sé, frasi incomprensibili.
Sento una mano che si posa sulla mia spalla...è Bard e sembra preoccupato quanto me; ma i suoi motivi sono altri anche se in fondo non sono tanto diversi dai miei.
< Non sarebbero dovuti partire...scateneranno il drago...mi dispiace per tuo fratello, ma tra poco tutta Esgaroth passerà dei momenti difficili. Devo fare qualcosa! >
Sto per rispondere non proprio gentilmente anche se dentro di me so che Bard ha ragione, quando Oin gli chiede se ha dell'Athelas.
A rispondere non è l'erede di Girion che sembra ancora perso nei suoi pensieri, ma sua figlia Sigrid, la più grande, con accanto Tilda, l'altra sorella, aggrappata alle sue gonne.
< Ma no! E' un'erbaccia! La diamo ai maiali... >
A quel punto Bofur si riscuote, smette di camminare e, guardando l'allibito Oin che non concepisce come la pianta più curativa presente nella Terra di Mezzo sia data ai maiali e sia chiamata erbaccia, balbetta:< Maiali? Erbaccia?...bene..aspettatemi qui! >
ed esce di corsa dalla casa scomparendo nelle strade buie.

In quel momento Kili si riscuote, tenta di alzarsi e noto con orrore la sua espressione quando una fitta di dolore lo percorre, si rimette disteso trattenendo a stento un urlo.
Meno di mezzo secondo dopo gli sono accanto.
< Kili, fratellino, devi cercare di resistere...stiamo cercando un modo per farti stare meglio. Andrà tutto bene vedrai. >
Kili mi afferra la mano ed io lo tengo stretto a me come facevamo da bambini.
< Fa male Fili...non ce la faccio più > mi dice con una voce talmente tormentata e sofferente che dentro di me qualcosa si lacera.
Poi sembra capire, nonostante la sofferenza, che cosa sto provando io e mi rivolge un mezzo sorriso coraggioso, solo una misera ombra rispetto a quello abituale.
< Mi dispiace fratellone... >
< Per cosa? > rispondo io stupito abbandonando per un secondo i miei foschi pensieri.
< Per averti impedito di andare con Thorin...per averti tolto la possibilità di entrare a Erebor..per..averti bloccato...qui.. >
Il suo respiro si fa più corto, fa fatica a parlare e mi accorgo che la sua fronte è imperlata di sudore; nonostante questo, mi sforzo e riesco ad esibirmi in un'improbabile risatina che sembra più isterica che divertita e gli sussurro:
< E dai Kee...sei sempre il solito. Sai benissimo che quella di non partire è stata una mia scelta e non sei stato tu ad impedirmelo.
Il mio posto è e sarà sempre con te, lo sai. Se poi Thorin non mi avesse fermato adesso saresti sulle mie spalle ed io starei faticando come un matto su una scala di sicuro ripidissima per trasportarti fino alla porta segreta. Te lo immagini? -evidentemente lo immagina anche troppo perchè gli scappa una risata che si trasforma in una smorfia di dolore, mi riprometto di essere più attento- e poi guarda...ci pensavo prima..non so se per me era davvero così importante come credevo entrare a Erebor. >
< Ma certo che no Fee...lo facciamo per lo zio.. >
Mi blocco a metà del discorso, non riesco ancora ad accettare che a volte il mio fratellino riesca a stupirmi ritenendo scontate cose sulle quali io non faccio altro che rimuginare...sorrido e gli scosto una ciocca di capelli dalla fronte sudata.
Kili mi guarda con i suoi occhi marroni ed io ricado inevitabilmente nei ricordi.
Torno di nuovo a quel giorno che avevo creduto sarebbe stato uno dei peggiori e che invece si rivelò quello che mi cambiò la vita per sempre: il giorno della nascita di Kili.

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Capitolo 3
*** #Capitolo 3# ***


#Capitolo 3#



Il mondo mi era caduto addosso...mio padre non c'era più e tutti continuavano a ripetermelo ma, nonostante ciò, mi ritrovavo davanti alla porta di casa ogni sera aspettandomi di scorgere la sua figura incappucciata emergere dal bosco e percorrere il sentiero che porta a casa nostra, sentivo i suoi passi nel corridoio, la sua carezza prima di addormentarmi e la sua voce profonda e rassicurante la mattina presto.
In tutto questo mia madre aveva resistito, dopo tutti i colpi ricevuti aveva mantenuto alto l'onore della stirpe di Durin il Senzamorte e, giorno dopo giorno, aveva con coraggio portato a termine la gravidanza.
L'unico momento di debolezza che aveva avuto era stato quando mi aveva annunciato la morte di mio padre ma, dopo quel pianto, era riuscita a risollevarsi e se l'era cavata molto meglio di me.

< E' una forza nostra madre! > mi accorgo di aver pensato ad alta voce, Kili non mi ha sentito, ha lo sguardo velato ma stringe sempre la mia mano.
Mi guadagno un'occhiata sconcertata dalla famiglia che ci ospita ed un sorriso da parte di Oin che è davanti alla finestra sperando di avvistare Bofur.
Con una scrollata di spalle mi calo nuovamente nella mia infanzia cercando almeno per un momento di scacciare un pensiero che mi frulla in testa impazzito: Kili sta morendo?

Era un pomeriggio invernale, molto piovoso e grigio.
Io ero nella mia stanza, arrabbiato con il mondo e come al solito mi ritrovai a fissare la mappa incompiuta ormai solo mia.
Una parte di me sapeva che mia madre stava per partorire, infatti era nella sua stanza insieme ad una levatrice che mio zio Thorin aveva fatto venire qualche giorno prima; un'altra parte di me però non voleva accettare un'altra responsabilità, un altro peso, un fratello di cui mi sarei dovuto occupare, quindi stavo lì.. facendo finta di nulla, in balìa degli eventi.
Non mi rendevo conto del passare del tempo ed il pomeriggio diventò sera inoltrata, il mio stomaco brontolava e stavo appunto pensando di scendere in cucina e mangiare qualcosa quando la mia porta si spalancò e un Thorin arruffato e spaventato irruppe nella mia stanza vociando:< Tua madre non sta molto bene, il travaglio è lungo e tuo fratello Kili ha deciso di nascere dalla parte sbagliata....devo andare a cercare Oin...qualcuno...non lo so.. >
Vedere lo zio Thorin così sconvolto devo ammetterlo mi riscosse un po', in più le sue parole furono in parte coperte da un gigantesco scoppio di tuono ed io non capii l'allusione alla parte sbagliata, anche se, data la mia età, non avrei comunque capito le implicazioni di un parto podalico.
In ogni caso capii che le cose non si mettevano bene e decisi almeno per il momento di riscuotermi e prendere in mano la situazione..
Ebbene si...ero precoce per essere un nano di appena cinque anni.

Fu una serata molto lunga e posso dire che quando tutto fu finito mi sentii cresciuto, la levatrice era stata bravissima ed io avevo fatto il possibile per aiutarla.
Lo zio Thorin era a dir poco sparito...lui che doveva cercare aiuto.
Mia madre in fondo ne uscì bene e mio fratello...mio..fratello.
Mi sembravano così strane quelle parole riferite a me.
Ti ho sentito piangere fratellino, anzi direi che gridavi... la levatrice ti ha messo in braccio a me e, all'improvviso, non appena ti ho avuto per la prima volta tra le mie braccia, un fagottino minuscolo tutto capelli, le mie sofferenze sono sparite, le mie ansie si sono dissolte e la mia vita è cambiata per sempre.
Anche tu Kili non sei stato da meno; hai smesso di piangere all'istante e mi hai guardato e, quando i tuoi occhi così scuri e profondi si sono immersi nei miei, per la prima volta mi sono sentito davvero completo.

< Hey Fee...-Kili mi guarda e cerca di decifrare la mia espressione-...a cosa stai pensando? >
< A quando sei nato Kee...è stata una notte così strana e la mattina dopo...-mi scappa una grassa risata- la mattina dopo Thorin è tornato letteralmente ricoperto di fanghiglia! >   Un lampo di curiosità attraversa gli occhi di Kili..
< Questa non la sapevo.....e perchè mai? >
  L'argomento sembra distrarlo un po' e noto che anche le due figlie di Bard, specialmente Tilda, la più piccola, mi osservano con interesse pur cercando di sembrare indifferenti.
Decido allora che la storiella, anche se potenzialmente disastrosa per la reputazione di mio zio, merita di essere raccontata; se non altro per distrarre mio fratello e rasserenare gli animi.
 

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Capitolo 4
*** #Capitolo 4# ***


 

#Capitolo 4#

 
< Thorin, che quella notte era partito come un razzo a causa della preoccupazione per sua sorella (e vi assicuro che non ho affatto esagerato sulle sue condizioni sia mentali che fisiche) non aveva pensato che la strada sarebbe stata interrotta a causa della pioggia.
La nostra casa era un po' isolata dalle altre e quando pioveva molto, come in quel caso, intorno ad essa si formavano un sacco di fossati...perchè il terreno era solito franare e riempirsi d'acqua. Thorin era uscito di casa correndo senza nemmeno preoccuparsi di prendere uno dei nostri pony dalla stalla, e si era lanciato verso il paese...era fortunatamente riuscito a passare attraverso la prima buca prima che si riempisse ma non aveva fatto i conti con quelle successive, almeno tre o quattro.
Ne superò due inzaccherandosi fino al collo di fango e sporcizia..poi capì che avrebbe dovuto fermarsi per non affogare a quella successiva rischiando così di non essere di aiuto a nessuno. Pensò di tornare indietro ed affrontare la situazione, confesso che, secondo me, lo zio aveva sopravvalutato l'intera faccenda e che si era agitato per nulla, infatti sono poi venuto a sapere da nostra madre che lei aveva inutilmente tentato di rassicurarlo, per quanto le era stato possibile, ma che tutto era stato inutile. Thorin si era infine comportato come un padre ansioso e preoccupato.... >-i miei uditori sono tutti più o meno rivolti verso di me, perfino Bard ha per un attimo abbandonato i cattivi pensieri e sul suo volto aleggia l'ombra di un sorriso...forse ripensa a sé stesso in quei frangenti..dopotutto ha tre figli...Kili invece ha sul volto un'espressione strana...tenera ma profondamente distaccata; mi spaventa ed ho la sensazione reale che si stia lentamente allontanando da me, che stia sbiadendo per ricomparire in un posto in cui non lo potrò raggiungere.
Mi riscuoto e continuo il racconto:< Quindi Thorin pensò di tornare indietro ma poi capì che sarebbe stato impossibile; l'acqua che gli impediva di procedere lo bloccava anche alle spalle e l'unica cosa che poteva fare era restarsene lì dove si trovava, maledicendo sé stesso e la sua caparbietà e sperando che la levatrice svolgesse bene il suo compito anche da sola. Vi giuro che rimase lì per più di tre ore a prendersi la pioggia e al mattino, quando finalmente smise di piovere, se ne tornò lentamente a casa sperando che nessuno lo vedesse ma soprattutto che nessuno lo riconoscesse in quello stato. Fu mia madre ad aprirgli la porta, con in braccio te fratellino, e scoppiò in una risata così fragorosa che tutto l'Ered Luin si ricorda quel mattino di sole. Ma poi, vedendo l'evidente sollievo del fratello e la gioia nei suoi occhi alla vista del piccino, non potè trattenere le lacrime e, dopo avermi passato Kili in fasce che dormiva beatamente, saltò al collo dello zio inzaccherandosi tutta anche lei. >
< Ma poi era stato o no riconosciuto da qualcuno? > Questa è Tilda che non ha saputo arginare la curiosità. Le sorrido.
< Certo che sì...un sacco di nani lo videro ma nessuno ebbe mai il coraggio di ripeterglielo in faccia; ma nella settimana seguente, che zio Thorin passò a letto con un imponente raffreddore, fu l'argomento di conversazione preferito di tutte le case e di tutte le osterie del nostro paese e pensa che qualcuno lo ricorda ancora... >
Finisco il mio racconto con una punta di rimpianto e malinconia, quanto vorrei tornare a quel giorno e soprattutto quanto vorrei che Kili stesse bene...
Come a sottolineare i miei pensieri Kili comincia a vaneggiare...i suoi occhi così belli sono velati e, nonostante io sia praticamente di fronte a lui, non riesce a scorgermi..
< Fee..non ti vedo...dove sei? Non lasciarmi...solo.. >
Queste parole mi colpiscono allo stomaco e mi sento quasi mancare il fiato...mentre mi accosto ancora di più a lui mormorandogli che ci sono e che non lo lascerò mai, Oin è al mio fianco e scruta la ferita alla coscia di mio fratello provocata da una freccia Morgul....una freccia impregnata da un veleno per il quale nessuno di noi possiede un antidoto. Una certezza si fa largo nella mia mente sconvolta..Kili morirà ed io resterò solo.
< Devo cercare di fare qualcosa..o il ragazzo morirà mentre ce ne stiamo con le mani in mano > dice Oin dando corpo alle mie paure più profonde.
< Che possiamo fare? > chiedo con voce rotta.
< La punta della freccia è ancora dentro...dovrei almeno cercare di toglierla. Aspettavo che tornasse Bofur con l'Athelas ma quel nano deve essere scomparso...non possiamo attendere oltre. Mi arrangerò con il poco che abbiamo...e che Mahal ci protegga.. >

Proprio in quel momento un boato infernale ci fracassa le orecchie ed una scossa che pare di terremoto scuote la casa e l'intera Esgaroth...Bard si alza di scatto ed il suo volto è una maschera di costernazione e dolore.. Mi allontano per un momento da Kili e mi avvicino all'uomo, so che il drago arriverà ma per il momento non voglio pensare a che cosa può comportare per i miei compagni partiti per la montagna insieme a Thorin... penso solo alle nostre azioni sconsiderate che ahimè costeranno parecchie vite e, per la prima volta in questo viaggio, vorrei davvero non essere mai partito.
< Porta via i tuoi figli...mettetevi in salvo > riesco a dirgli mentre percepisco in sottofondo i lamenti di Kili che si fanno via via più strazianti.
Un Bard di almeno vent'anni più vecchio di quello che avevo conosciuto fino a poco prima mi risponde: < E per andare dove? Non c'è un posto dove andare >.

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Capitolo 5
*** #Capitolo 5# ***


#Capitolo 5#



I figli di Bard si sono riuniti nella piccola cucina, dopo il boato ha regnato il silenzio....ma è un silenzio irreale, teso, niente altro che il respiro profondo prima del salto.
Io sono vicino a Kili anche se ciò che vedo mi uccide e mi strazia; i lamenti del mio fratellino diventano più frequenti e mi accorgo che la sua fronte scotta..
Sigrid si avvicina al suo capezzale con la sorellina Tilda aggrappata convulsamente alle gonne..la ragazza mi guarda e l'espressione sul suo viso sembra di pena infinita ma anche di comprensione...immagino che lei sappia bene come mi sento adesso.
Oin sta trafficando...noto che sta riunendo tutto il necessario per estrarre la punta di freccia dalla ferita per poi ripulirla..
< Cosa posso fare? > chiede Sigrid rivolgendosi a Oin che sta imprecando sottovoce in khuzdul.....gli ci vuole un attimo per riscuotersi ma poi la guarda compiaciuto e le chiede acqua calda, un coltello sterilizzato sul fuoco, del filo da pesca e bende pulite.
Sigrid comincia a girare velocemente per la casa, è una ragazza organizzata e anche molto graziosa....mi riscuoto eliminando velocemente questa strana ed improvvisa considerazione e mi avvicino a Kili.
< Fratellino...mi senti? Adesso Oin cercherà di toglierti questa freccia d'accordo?...cerca di resistere più che puoi... >
< Va bene...cercherò..ma credo che non resisterò...ancora a lungo..Fee..chiama nostra madre e anche lo zio Thorin.. >
Mio fratello sta delirando...devo cercare qulacosa che gli faccia scendere la febbre...un panno bagnato forse..ma non appena mi volto vedo Tilda che sta posizionando una pezza fresca sulla fronte di Kili che sembra apprezzare. Sorrido alla bambina.
< Grazie...sei molto coraggiosa > ...e "mi ricordi Kili alla tua età" penso tra me e me..
Quello che avviene dopo è l'inferno...non vedo molto dell'operazione in sé perché sono troppo occupato a tenere fermo Kili che urla e si dibatte, mi sento straziato...sentire queste urla mi uccide, mi uccide la sofferenza di mio fratello mentre mi prega di smettere, mentre invoca nostra madre...credo inoltre che ad un certo punto anche Bard sia intervenuto per tenerlo fermo..ma non ne sono sicuro..la mia vista era annebbiata dalle lacrime.
Sigrid aiuta Oin in tutto, tampona e pulisce la ferita dalla quale escono sangue e nero veleno...Tilda e Bain non sono da meno anche se si tengono più a distanza..credo siano impressionati dal sangue.
Questo inferno dura circa due ore e, mentre Oin sta ricucendo la ferita, Kili misericordiosamente perde i sensi..
Mentre cerco di riprendermi esplode un altro boato ed Esgaroth trema di nuovo..questa volta la scossa è più forte e dal soffitto di legno comincia a cadere polvere. Quando anche questa scossa finisce Tilda riemerge con la sorella da sotto il tavolo dove Bard le aveva velocemente messe al riparo e chiede con lo sguardo fisso sul padre:< Stiamo per morire pa'? >
< No tesoro mio... > risponde Bard con lo sguardo pensieroso ma risoluto...ha qualcosa in mente...
< Il drago ci ucciderà? > Tilda non ha intenzione di lasciar perdere l'argomento.
< Non se lo uccido io prima! > Risponde l'erede di Girion staccando da una delle travi a sostegno del soffitto quello che io avevo creduto essere un semplice gancio dove appendere le pentole che invece si rivela nientemeno che una freccia nera.
Restiamo tutti di stucco facendo delle espressioni che sarebbero quasi comiche se non fosse per la gravità della situazione.
Sento rinascere in me la speranza...forse c'è una possibilità di uccidere Smaug...
Bard mi sta guardando ed io capisco subito la sua indecisione...
< Va'!- gli dico- presto! Penserò io alle tue figlie! >
Bard mi guarda con sollievo e poi parte correndo fuori di casa...
< Bain! Vieni con me, mi servirà il tuo aiuto per sfuggire alle guardie! >
Vedo padre e figlio imbucarsi in un vicolo in modo circospetto...spariscono alla mia vista..e penso:"Mahal..spero di rivederli".

Quando rientro in casa trovo Oin che sta asciugando il sudore sul viso di Kili, Tilda invece è seduta su un lettino basso e sta pettinando una bambolina..
Sigrid mi sta guardando...il mio cervello mi informa che non è la prima volta che lo fa e che nei suoi occhi c'è una strana espressione..sinceramente sono stanco e non do importanza alla cosa. Mi avvicino a mio fratello, voglio stargli accanto, dare una mano, mi sento così inutile in questo momento; ad un certo punto mi manca il pavimento sotto i piedi e per un attimo penso sia di nuovo colpa del drago ma poi mi accorgo che il problema è solo mio...mi gira la testa.
Recupero l'equilibrio momentaneamente ma non appena muovo un altro passo la situazione è la stessa...sto per rovinare vergognosamente a terra quando due braccia gentili ma forti mi sostengono e mi aiutano a raggiungere una sedia..è Sigrid.
< Tutto a posto...sto bene.. > riesco a mettere in piedi queste parole che perdono il loro significato mentre le dico..il mio cervello non connette.."Mahal..da quanto non dormo?" 
< No non stai bene mastro nano, sei esausto...riposa per un po'..tuo fratello... > L'ultima parola che sento è fratello...sono già sprofondato nel sonno.

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Capitolo 6
*** #Capitolo 6# ***


#Capitolo 6#


< Fili! Fili! Sveglia! Devi alzarti...è il tuo compleanno!! >
Mugolo qualcosa ancora mezzo addormentato e cerco di aprire gli occhi che subito sono investiti da una luce accecante...Kili deve aver spalancato la finestra...
< Kili...voglio dormire, lasciami in pace!! > Sbotto tirandomi il cuscino sopra la testa e seppellendomi nella calda oscurità del nostro letto, ma Kili non ne vuole sapere di lasciar perdere e comincia a saltellare crollando poi rovinosamente sulla mia schiena.
Adesso sono del tutto sveglio e mio fratello è riuscito a provocarmi; così, dopo un momento di totale immobilità in cui Kili -ancora parecchio ingenuo- si avvicina a me stupito, mi riscuoto e gli salto addosso avvolgendolo nel lenzuolo e torturandolo di solletico. Il mio fratellino ride e comincia a strillare come un pazzo cercando inutilmente di divincolarsi; dopo poco Kili cede: < Basta! Hai vinto! Mi arrendo! >
Allora, con un sorriso sornione, lo libero e vedo la sua testolina arruffata emergere dal lenzuolo, è rosso in volto ed ha il fiatone, i suoi foltissimi capelli neri sono tutti scompigliati, fa l'offeso ma i suoi profondi occhi marroni sorridono.
< Allora...per quale motivo mi hai svegliato così presto? >
< Ma Fili te l'ho detto....perché è il tuo decimo compleanno!! >
Un'ombra mi passa su volto, me ne ero dimenticato...anche se cerco di nasconderla Kili la nota e si fa più serio. Sa che non amo festeggiare questo giorno, quello in cui nostro padre partì per non fare ritorno mai più ma so che non capisce perfettamente cosa provo, come potrebbe? Lui che non ha neppure potuto conoscerlo?

Il mio pensiero, come tutti gli anni in questo periodo, va alla mappa incompiuta che giace "dimenticata" in un cassetto...non ho mai avuto il coraggio di finirla, non mi sono mai ritenuto degno di fare qualcosa che avrebbe dovuto fare mio padre e, nel profondo, mi vergogno della mia vigliaccheria.
I miei pensieri vengono interrotti da mio fratello..
< Fee!! Posso intrecciarti i capelli? > gli sorrido..
< Ma se sei un perfetto incapace! >
< Ti preeeegoo... > dice mentre mi fissa con quello sguardo particolare a cui sa benissimo che non posso rifiutare nulla.
< E va bene...però sbrigati! > Mi rassegno e mi metto comodo sul letto aspettando la mia tortura giornaliera...non ho esagerato: Kili non sa intrecciarmi i capelli e si limita ad incrociare a caso le ciocche per più di un'ora e tutte le volte riesce anche ad essere orgoglioso del risultato...il mio fratellino..
< Ahi!! Fa' piano! > sorrido pensando a che faccia farà nostra madre quando dovrà sciogliere tutto e ricominciare da capo.

Qualche ora dopo i miei capelli biondi sono stati finalmente domati; non accade lo stesso per quelli di Kili che sono sempre totalmente in disordine, ancora non sopporta l'idea di intrecciarli ma in fondo è proprio questo che lo rende..... Kili..
Pranziamo tutti insieme anche con lo zio Thorin che, da quando mio padre è morto, si occupa di noi..io so che Kili lo considera come un padre ma per me è stato più difficile accettarlo..gli voglio molto bene ma, nel profondo, la parte più oscura e remota della mia anima lo accusa della morte di mio padre, morte che lo fa sentire molto in colpa, me ne sono accorto...
Appena finito di mangiare Kili è irrequieto..
< Zio Thorin mi insegni a tirare con l'arco? > dice arrampicandosi sulle sue ginocchia.
< Non ancora...è troppo presto. Ma vedrai che quando sarai più grande dopo solo una sessione di allenamento con Dwalin chiederai pietà! > risponde lo zio ridendo ed accarezzandogli la testa.. Kili allora comincia scherzosamente a tirargli la lunga barba.
< Basta così!-interviene la mamma- tra poco potrete andare fuori a giocare, ma prima...Fili c'è una sorpresa per te nell'altra stanza...in fondo è pur sempre il tuo compleanno.. > sottolinea le ultime parole accarezzandomi il viso ed indicandomi il corridoio..
Con passo incerto e con una trepidazione che mi scuote lo stomaco, non so bene perché, mi avvio seguito passo passo da Kili che stranamente è in silenzio.
Quando entro nella nostra stanza non noto nulla di diverso, ma, non appena alzo lo sguardo, cado in ginocchio a bocca aperta....la mappa...la mia mappa...troneggia sulla parete occupandone quasi metà e la Montagna Solitaria...la nostra patria...con l'inchiostro ancora fresco si differenzia nettamente dal resto dei disegni...
La sua forma è perfetta, è identica all'ultimo schizzo di mio padre ma, allo stesso tempo, del tutto diversa..il tratto è marcato e la mano sicura, so chi è stato a disegnarla, ora che ci penso l'unico veramente in grado di farlo..
< Io e tua madre avevamo pensato che fosse ora di tirarla fuori...e mi sono permesso di completarla... > la voce profonda proviene dalle mie spalle, mi volto e vedo lo zio Thorin che, circondando la vita di mia madre, mi osserva intensamente anche se con un lampo di ansia negli occhi...
< E' bellissima zio... > riesco a balbettare, poi corro verso di lui e sprofondo tra le sue braccia..< Grazie... >
Quando mi rialzo Thorin sta guardando la Montagna.....poi, con una mano sulla mia spalla e l'altra su quella di mio fratello, lo sento mormorare:
< Ce la riprenderemo ragazzi...varcheremo di nuovo le soglie di Erebor-  e con la voce ridotta ad un sussurro- ...saloni pieni di luce dorata....... >
 Per la prima volta nella mia vita, non vedo uno zio....ma un re.
 

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Capitolo 7
*** #Capitolo 7# ***


#Capitolo 7#


La mia mente sta ancora vagando nei ricordi e posso sentire con chiarezza la mano di mio zio sulla spalla, tuttavia mi sto lentamente allontanando da quella scena che mi appare via via più sbiadita e comincio a percepire la realtà che mi circonda.
I ricordi ritornano a ondate, sempre più veloci, sempre più difficili da sopportare tanto sono diversi dalla calma familiare in cui mi trovavo nel mio sogno...anzi dovrei piuttosto definirlo ricordo; quella infatti fu la prima volta che si accese in me un desiderio di vedere quelle sale nominate da mio zio, solo una piccola fiammella in realtà, niente che avesse a che vedere con il fuoco che ardeva l'anima di Thorin, ma comunque un inizio.
L'ultimo ricordo che mi appare come un flash è naturalmente il volto di Kili distrutto dalla febbre e dalla sofferenza e questo basta a svegliarmi del tutto.

 Mi alzo di scatto e quasi travolgo Sigrid che mi sta venendo incontro con un bicchiere d'acqua..
< Quanto ho dormito? > farfuglio con la gola secca accettando l'acqua con gratitudine.
< Circa due ore...Fili > mi risponde Sigrid con un lieve rossore sulle guance.
Mi ha chiamato per nome e la cosa mi coglie impreparato e, noto con spavento, mi fa anche piacere! Per Mahal che cosa mi prende?
Prima di arrossire a mia volta mi alzo e mi avvicino a Kili sperando in un miglioramento, ma quello che vedo non mi piace affatto....il suo volto è cereo, il suo respiro è così debole che devo osservare il movimento del torace per convincermi che ci sia..

< Kili...fratello? Puoi sentirmi? ..........KILI! > sto urlando... perché sono deluso e spaventato, una parte di me aveva davvero creduto che saremmo riusciti a salvarlo.
Sento qualcuno dietro di me, mi volto e mi trovo davanti Sigrid..che vergogna!
Un nano forte come me che si lascia così andare..perchè sì, sto piangendo, come un bambino.
Ma adesso non mi importa, mi abbandono tra le sue braccia e piango tutte le mie lacrime.

Quando la crisi passa ci sediamo vicini e ci guardiamo....
< Stavi per svegliare tutti.. > mi dice con un lieve sorriso indicando Tilda e Oin.
< Oin è sordo.... > mi limito a rispondere...ho ancora una delle sue mani tra le mie..è piccola ma forte e riesce a darmi coraggio..
< Quanto c'è di differenza tra voi? > sta indicando Kili.
< Cinque anni...non molto in realtà; ma è sufficiente a farmi sentire...responsabile della sua incolumità > Sigrid mi guarda e sul suo volto leggo comprensione..
< Quando morì nostra madre giurai a me stessa che avrei protetto Tilda a qualunque costo, ma è molto difficile da mantenere come impegno...specialmente quando hai una sorellina così testarda.. > Sigrid sta sorridendo ed io comincio a notare quanto le nostre vite, le nostre anime, seppur di razze diverse, siano vicine...
Cominciamo a parlare, delle nostre famiglie, dei nostri doveri e piano piano il gelo che si era formato attorno al mio cuore si allenta leggermente, poi smettiamo di parlare ma restiamo lì, uno davanti all'altra...a volte non servono le parole ma solo gli sguardi.

Dopo un po' Kili mormora qualcosa...mi alzo di scatto sopportando la morsa che mi stringe nuovamente il cuore.
Kili sembra sveglio, ma non presente. I suoi occhi guardano cose a noi precluse e quel marrone scuro che così tante volte mi ha spiazzato nel suo sguardo, è quasi del tutto spento, privo di luce..

< Credo sia il veleno..- mi bisbiglia Sigrid- pulire la ferita non è bastato, serve un altro tipo di cura...forse qualcosa di elfico.. >
Kili mormora di nuovo ed entrambi ci avviciniamo a lui per sentire meglio..
< ...Tauriel.. > strabuzzo gli occhi...mi ero del tutto scordato di quell'argomento..
Mi torna in mente una scena di qualche giorno prima, quando eravamo ancora prigionieri degli elfi a Bosco Atro.
Era sera e sembrava che sopra di noi ci fosse una grande festa elfica e questo mi faceva montare dentro una profonda dose di rabbia!
Avremmo dovuto essere in cammino e non rinchiusi in celle umide e puzzolenti!

Ad un certo punto mi sono reso conto che c'era qualcuno, forse una guardia, e che questo qualcuno si era fermato proprio davanti alla cella di Kili, cella che io non riuscivo a vedere bene perchè era su un livello più alto del mio..
Mi resi poi conto che la voce che sentivo apparteneva all'elfa che aveva salvato Kili dall'attacco di uno di quei ragni...mi sembrava di ricordare che si chiamasse Tauriel..perchè parlava con mio fratello? E soprattutto perché lui le rispondeva in modo cosi affabile? "Per la mia barba Kili! - mi sorpresi a pensare- sembrerebbe quasi che tu stia flirtando con lei..."
Cercavo di vedere e soprattutto sentire più che potevo, schiacciandomi il più possibile contro le sbarre della mia cella; finalmente riuscii a trovare un'angolazione piuttosto favorevole benché scomodissima ma non potei esserne felice a lungo. Infatti notai che l'elfa aveva in mano... la pietra runica di Kili! Una di quelle che nostra madre ci aveva dato prima di partire..ero inorridito! Ma la parte peggiore venne dopo quando malauguratamente sentii Kili dire con voce estasiata:< ..ho visto una luna di fuoco una volta...si ergeva alta sui pascoli vicino a Dunland...enorme..quanto vorrei mostrarti... >
e poi le sue parole si persero nell'aria oppure furono soffocate da me stesso che urlavo nella mia testa "QUANTO VORREI MOSTRARTI? Spero di aver capito MALE!>

< Tauriel? E chi sarebbe? > mi chiede Sigrid curiosa.
< Un'elfa.... > rispondo io velocemente.
< Per essere dei nani di stirpe reale avete entrambi pessimi gusti mi pare... >
Prima che io possa ribattere e soprattutto prima che possa metabolizzare il fatto che Sigrid abbia detto ENTRAMBI, si sentono alcuni tonfi smorzati sul nostro tetto e vicino alla porta. Prima che possa fermarla Sigrid è già partita...
< Forse papà è tornato! > La vedo uscire sul balcone e guardarsi intorno...sembra che non ci sia nessuno là fuori.
 Tranquillizzato, mi volto di nuovo verso mio fratello ma non faccio in tempo a fare altro che un urlo terrorizzato squarcia l'aria.
Sigrid arretra velocemente, sempre urlando, e cerca di chiudere la porta ma viene violentemente sbattuta a terra e noto con orrore un orco gigantesco torreggiare davanti a lei.

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Capitolo 8
*** #Capitolo 8# ***


#Capitolo 8#


Ciò che accade dopo appare talmente vivido ai miei occhi, talmente preciso nei particolari che il tempo sembra fermarsi ed io quasi resto immobile ad osservare...
< FILI!!! > Le urla di Sigrid mi riscuotono e tutto riprende a muoversi velocemente..
Sento l'adrenalina scorrere nelle mie vene e mi butto in modalità di sopravvivenza.
Il mio sguardo analitico corre per la casa... sono entrati due orchi: uno sta combattendo con Oin che, pur essendosi appena svegliato, riesce a dargli molto filo da torcere..non ha bisogno di me; l'altro sta aggredendo Sigrid e Tilda che, prima di rifugiarsi sotto il tavolo gli scagliano addosso qualche piatto e la pesante panca di legno..mi rivolgo verso di lui e lo finisco con uno dei miei coltelli.
In quel momento un altro orco mi piove letteralmente addosso...deve aver sfondato il soffitto..lottiamo, entrambi a terra, ed io sento il suo alito mefitico sulla faccia, infine riesco ad ucciderlo.
Purtroppo non c'è tempo per esultare...altrettanti orchi ci aggrediscono, sono troppi..non riusciremo a fermarli; comunque non posso arrendermi e mi butto nel corpo a corpo.
Ad un certo punto noto con orrore che una di quelle schifose creature si sta dirigendo verso mio fratello.."Devo fermarlo!"
Muovo qualche passo ma un altro orco mi aggredisce alle spalle e sono obbligato a voltarmi e combattere; quando finalmente riesco a liberarmi il mio cuore perde un battito: l'orco sta per uccidere Kili ed io sono troppo lontano per fermarlo..." fratellino.. perdonami"...all'improvviso colgo un movimento alle mie spalle ed un freccia sibila a due centimetri dal mio orecchio colpendo l'orco e trapassandogli la testa.."Kili è salvo!!" esulto nella mia mente e mi volto per ringraziare il nostro misterioso salvatore..

Sulla porta c'è Tauriel che, in un attimo, con qualche fluida e semplice mossa, uccide quattro dei cinque orchi restanti in casa..l'ultimo invece viene ucciso dall'elfo biondo che si è calato silenziosamente dallo squarcio nel tetto...credo si chiami Legolas.

Non riesco a contenere la mia incredulità...per quale motivo due elfi, per giunta nostri carcerieri, ci sono venuti in aiuto? Forse esiste anche dentro di loro un po' di giustizia e di bontà...
"Ma no! Stupido nano! Gli elfi sono solo orgogliosi e traditori..ci sarà sicuramente un'altra spiegazione!"
La voce nella mia testa somiglia a quella di Thorin, infatti è stato proprio lui ad insegnarci l'odio nei confronti di questa razza, ma non voglio più ascoltare questa voce, non dopo quello che ho visto.. il dubbio si sta insinuando dentro di me..sto andando contro la mia natura di nano oppure per la prima volta nella mia vita vedo la verità con i miei occhi?


< Li avete uccisi tutti... > dice Sigrid apparentemente sconvolta mentre la aiuto a rialzarsi da sotto il tavolo..
< Ce ne sono altri! > ribatte Legolas dirigendosi velocemente verso la porta senza nemmeno degnarci di uno sguardo..
< Vieni Tauriel! > continua uscendo senza neanche attendere una risposta...si vede che è un principe, è abituato a comandare..
Sto per chiedere a Sigrid e a Tilda come stanno quando mi blocco improvvisamente davanti a una scena che mi spiazza- ultimamente non faccio altro che stupirmi- penso distrattamente.

Tauriel non ha seguito il suo principe...l'elfa è in piedi davanti a mio fratello ed ha una mano sulla sua fronte.
Come un sonnambulo mi avvicino a lei con l'intenzione di cacciarla, ma quando le scorgo il leggiadro volto affilato, un dolore immenso mi invade il cuore..lo stesso dolore che riempie i suoi occhi.

In un lampo tutto mi è chiaro..Tauriel tiene a Kili tanto quanto lui tiene a lei, è venuta qui per lui, l'amore l'ha guidata, un tipo di amore così puro e sacro da superare qualunque altro ostacolo, di stirpe, di razza, di orgoglio...
< Sta morendo...-sussurra Tauriel- la vita lo abbandona..il veleno ha quasi compiuto il suo dovere.. >
In quel momento la porta si spalanca ed un trafelatissimo Bofur che sembra uscito da una mischia furiosa entra correndo nella stanza...
< Ce l'ho fatta!! Qui attorno brulica di orchi..non ci ho messo molto.....vero? > La sua voce va pian piano spegnendosi mentre si guarda intorno ed assimila la scena..orchi morti ovunque, un'elfa, e mio fratello in punto di morte..
Nessuno di noi però lo sta davvero ascoltando...guardiamo tutti la sua mano destra che stringe un ciuffo verde di...
< ATHELAS...... > prorompe Tauriel strappandogliela dalle mani.
< Che....che stai facendo? > riesce a balbettare il povero Bofur che adesso sembra davvero confuso.
Tauriel mi guarda e nei suoi occhi vedo brillare la speranza..

< Io...sto per salvarlo.. >

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Capitolo 9
*** #Capitolo 9# ***


#Capitolo 9#


Se prima ero sottoterra adesso sto volando....sono sulle ali della speranza.
Davvero Tauriel ha il potere e soprattutto la volontà di curare mio fratello?

Non so molto sulla medicina elfica, ma le poche cose che ho imparato mi portano a credere ancora di più all'evidente ma potenzialmente disastroso legame tra Kili e l'elfa.
I guaritori elfici possiedono arti e doti irraggiungibili per noi nani, ma Tauriel è un capitano della guardia e non una guaritrice...tuttavia è noto che ogni elfo, a suo modo,
abbia capacità curative, ma è necessaria una ferrea volontà ed un coinvolgimento emotivo non indifferente.
Mentre rimugino Tauriel ha schiacciato l'athelas in un mortaio con un po' d'acqua e, con l'aiuto di Sigrid, la posiziona sulla ferita di Kili che ha assunto un colorito bluastro.
Mio fratello si agita ma debolmente, è pallido come un cadavere ed i suoi occhi sono spenti...passano alcuni secondi e sto per disperarmi di nuovo quando Tauriel comincia a mormorare una strana litania in elfico premendo con forza sulla ferita..
Kili questa volta si riscuote e, più si intensifica la pressione dell'elfa più i suoi lamenti sono pieni di dolore...la situazione mi ricorda pericolosamente quella delle ore precedenti, tuttavia c'è qualcosa di diverso: negli occhi di Kili è tornata la vita.
Durante i minuti successivi mi sembra di essere in un sogno, l'atmosfera è irreale, quasi magica e, ad un certo punto, lo sguardo di mio fratello si focalizza su Tauriel e nei suoi occhi vedo riflessa una luce bianca a noi invisibile.
In tutto questo la litania continua ma più lentamente ed, esaurito lo slancio, acquista musicalità fino a diventare una melodia vera e propria... davanti ai miei occhi stanchi appare una stanza...la nostra stanza a casa nell'Ered Luin...io e mio fratello siamo sul letto e nostra madre Dis ci sta cantando una vecchia ballata; poi però la scena cambia e mi ritrovo ad osservare quella stessa stanza ma molto tempo dopo.

Tutto sembra essere come lo abbiamo lasciato prima di partire con la Compagnia...i letti sono fatti, le nostre cose sono in ordine, l'arco di riserva di Kili è appoggiato alla parete vicino al suo comodino, la mia mappa è alla parete.....nonostante tutto ciò, c'è qualcosa di terribilmente SBAGLIATO in questa immagine e finalmente capisco...
è passato troppo tempo, le lenzuola sono vecchie ed inutilizzate da tanto, sull'arco di Kili c'è polvere....c'è decisamente troppa polvere in giro..."non è possibile" penso.

Nostra madre pulisce in continuazione...perché mai avrebbe dovuto smettere durante la nostra assenza?
Ad un certo punto la porta si apre ma lentamente, troppo lentamente.
Nella stanza appare una donna, sembra emaciata, pallida e decisamente troppo magra..
La donna si avvicina ai nostri letti e non faccio in tempo a chiedermi chi sia e perché sia in casa nostra che la riconosco: è nostra madre.
Sul suo volto appare un dolore senza nome, così grande da non poterlo descrivere e dietro i suoi occhi sembra aprirsi una voragine cieca e buia.
Vederla così mi fa male, vado verso di lei e cerco di abbracciarla, di consolarla; proprio come avevo fatto alla morte di mio padre, anche se, mi accorgo con paura, il dolore che aveva negli occhi a quel tempo non era nemmeno un decimo di quello che vi scorgo ora..
Purtroppo mi rendo conto che non posso abbracciarla, la visione -mi azzardo a chiamarla così- è eterea e le mie braccia oltrepassano la sagoma di mia madre tanto che finisco per abbracciare me stesso...mentre mi riprendo da questa scoperta mia madre comincia ad aggirarsi nella stanza come in preda ad una cieca follia.
L'ira brilla nei suoi occhi..
< PERCHE'?  PERCHE' A ME TUTTO QUESTO MAHAL? RISPONDIMI! PERCHE'? CHE COSA HO MAI FATTO PER MERITARMI QUESTO? RISPONDI!! >
Queste urla sono accompagnate da una cacofonia assordante, mia madre sta lanciando a terra tutti gli oggetti che le capitano sotto mano...
sono a dir poco scioccato, che cosa può essere successo di tanto grave?
Mio malgrado, continuo ad osservare.

Mia madre arriva vicino ai nostri letti e acchiappa anche l'arco di Kili, sta per scagliare lontano anche questo oggetto quando all'improvviso si ferma a guardarlo e le sue mani cominciano a tremare....a poco a poco le urla si affievoliscono e si tramutano in singhiozzi.
Dis si accascia a terra sempre stringendo al petto l'arco di Kili e si lascia andare ad un pianto disperato.

< Perché Mahal? Non merito più di vivere! Non VOGLIO più vivere dopo tutto questo... >
Il silenzio che si diffonde dopo queste affermazioni è un silenzio di morte...poi con un altro singhiozzo soffocato, sento mia madre sussurrare:
< .....I miei bambini.....Fili...Kili... > i lamenti che ne seguono sono strazianti..

Un'idea si sta insinuando dentro di me come veleno...una parte di me ha già compreso cosa sto osservando..ma non voglio...non POSSO credere ad una cosa del genere...
La visione sta svanendo ma faccio ancora in tempo a vedere mia madre dirigersi alla mia mappa e lacerare con forza l'immagine della nostra Montagna gridando:
< Maledetta!!! CHE TU SIA MALEDETTA PER L'ETERNITA'! >

Sbatto le palpebre con forza, lacrime calde mi scendono sulle guance...mi accorgo che la cantilena è appena cessata e Tauriel, fissandomi con curiosità, sta fasciando la ferita di Kili che, per la prima volta da giorni, sembra caduto in un profondo sonno ristoratore..mi esce un respiro di sollievo che risulta però essere più simile ad un lamento...
< Tutto bene? > mi chiede Sigrid che sembra piuttosto preoccupata per me;
< S-si..t-tutto a posto..sono solo stanco. Adesso mi riprendo, tranquilla. >
Mi accascio su una sedia cercando di dare un senso a ciò che ho visto, una spiegazione che sia diversa dall'orrore che ho in mente... ma il ricordo del devastante dolore di mia madre mi schiaccia e mi sento mancare il fiato..
< Non può essere...no.. > sussurro.
< Cosa ti è successo principe nano? Sembri sconvolto..dimmi...cosa hai visto? >
Alzo lo sguardo su Tauriel...< C-come fai a sapere che...io....? >
Tauriel sospira..< Non credevo potesse accadere con i nani, è qualcosa che avviene molto di rado tra gli elfi che assistono ad una guarigione...mi dispiace per non avervi avvertito....a volte dunque in questi frangenti, è possibile che i Valar, sfruttando l'energia che circola nell'aria, decidano di mostrare a coloro che lo meritano visioni del futuro a loro utili... >
< E come potrebbe essermi utile ciò che..ho visto? > sto di nuovo piangendo...decido comunque di fidarmi e di raccontare la mia visione all'elfa..comincio a bisbigliare: non voglio che gli altri mi sentano, ma sembra comunque che tutti siano impegnati a preparare qualcosa da mangiare.
Quando finisco di raccontare il dolore mi sommerge e sembra che anche Tauriel sia abbastanza scossa.
< Come potrebbe tutto questo essermi utile? >
L'elfa rimane un po' pensierosa ma poi i suoi chiari occhi celesti si fissano nei miei -tanto da guadagnarsi un'occhiataccia da parte di Sigrid della quale lei nemmeno si accorge.

< Forse ti hanno mostrato un futuro possibile..forse vogliono che tu ne sia consapevole per poterlo cambiare!
Sappi che tutto, ogni singola cosa dipende dalle nostre azioni, questo io credo. >

Una nuova speranza nasce nel mio cuore e, insieme ad essa, germoglia anche un senso di rassegnazione e di pace. "Grazie Mahal..farò buon uso di ciò che mi hai mostrato".
Ricambio lo sguardo sicuro di Tauriel e le sorrido....
< Grazie...per tutto quanto. >

 

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Capitolo 10
*** #Capitolo 10# ***


#Capitolo 10#


Ormai è notte inoltrata ma nessuno di noi è tranquillo....c'è troppa calma, troppo silenzio e ad ogni minimo rumore tutti sobbalzano..
Kili sta ancora dormendo e noto con sollievo che il suo viso sta velocemente riprendendo colore e per tutto questo chi devo ringraziare? Un'elfa!
Se lo sapesse Thorin...mi rabbuio pensando a mio zio ed a tutti i nostri compagni..che cosa può essere accaduto?
Hanno recuperato l'Arkengemma o sono morti provandoci?
Quanto è frustrante non sapere... quanto è frustrante essere qui in questo limbo ad aspettare che il nostro destino si compia...

Il destino...questa parola mi riporta alla mia visione. Rabbrividisco pensandoci.
E' già abbastanza strano per me aver visto una parte di futuro, ma aver visto un futuro in cui mia madre, straziata dal dolore, piange me e mio fratello è davvero troppo da sopportare.
C'è ancora qualcosa però che non mi torna riguardo alla mia visione: perché mia madre avrebbe dovuto maledire con tanta foga la nostra Montagna?
Come se non l'avessimo riconquistata....come se fossimo morti..tutti..

Una nuova idea, ancora più terribile della prima, mi appare in mente.. non è possibile!
Non Thorin...non anche lui..

< Fili! > La voce di mio fratello mi richiama al presente.
Mi avvicino a lui, dimenticando per un momento tutto ciò a cui stavo pensando.
Mio fratello sta decisamente meglio e un calore da troppo sopito mi avvolge il cuore.
< Fratellino...come mi hai fatto stare in pena, ma ora tutto è passato..cerca di non agitarti troppo, sei ancora piuttosto debole. >
< Dov'è lei? Dov'è Tauriel? >
Avrei dovuto immaginarlo..mi volto e l'elfa è dietro di me, i suoi occhi ridono.
Decido allora di lasciarli soli sperando vanamente che Kili voglia soltanto ringraziarla...questo però non mi impedisce, mentre mi allontano, di borbottare in direzione di Kili:< Proprio una bella accoglienza nei confronti di tuo fratello maggiore, molto bravo.. >
A queste parole Kili sorride - oh Mahal, quanto mi è mancato il suo sorriso - riesce ad acchiappare la mia camicia e mi tira verso di sé.

< Ti voglio bene fratello... > mi sussurra nell'orecchio mentre ci abbracciamo.
Con il viso immerso nei lunghi capelli neri di Kili sento chiaramente che, finché saremo uniti, tutto andrà per il verso giusto.
Ho sempre pensato di essere io il suo sostegno, la sua figura di riferimento, ma mai come ora mi sono accorto di quanto in realtà lo sia lui per me.
Alla fine li lascio soli, solo dopo aver notato che negli occhi di Kili, in questo momento, c'è posto solo per Tauriel; non ho avuto il coraggio di guardare gli occhi dell'elfa perché so che vedrei esattamente la stessa cosa.

Mi avvicino a Sigrid che, per passare il tempo, sta cucendo..ma non appena mi vede posa il suo lavoro a terra e mi fa posto così che possa sedermi vicino a lei...
< Tuo fratello sta bene ora.. > Sigrid me lo ha detto sorridendo ma la sua espressione è triste. Sa che presto ce ne andremo ed è preoccupata; per la prima volta mi rendo conto di tenere a questa ragazza, nonostante la sua razza e la sua statura -è già poco più alta di me- la cosa inizialmente mi ha turbato, lo ammetto, ma adesso non sono più il nano pieno di pregiudizi e desideroso di gloria che è partito dall'Ered Luin; sono cambiato...e non in peggio a mio parere.
< Troveremo tuo padre e tuo fratello, tu e Tilda non resterete sole.. > le dico sperando di tranquillizzarla, ma sul suo volto vedo solo amarezza.
< Certo..lo so..perché hai promesso.. > mi dice con lo sguardo rivolto al pavimento.
< No Sigrid...- le sussurro sollevandole il mento con un dito in modo che mi guardi - semplicemente perché tengo a te. >
 Le guance della ragazza si colorano ed io subito mi affretto ad aggiungere:
< ...e anche a tua sorella naturalmente..>
Intanto Oin e Bofur sono in un angolo e stanno confabulando..credo di sapere quale sia l'argomento in realtà..come a sottolineare i miei pensieri Tilda si avvicina a noi e ci dice:< Avete visto come sono carini? > Mi volto e vedo Kili e Tauriel...stanno parlando, occhi negli occhi e, povero me, sembrano davvero due innamorati...devo ammettere che la cosa ancora mi turba, a volte ci sono differenze insormontabili da affrontare, ma non sembra che la cosa li preoccupi.
< E perché voi due vi tenete per mano? > continua Tilda divertita.
Abbasso gli occhi e...sì...le mani di Sigrid sono tra le mie, perciò ci stacchiamo velocemente ostentando indifferenza...

Adesso Oin e Bofur mi stanno fissando...forse pensano davvero che siamo impazziti; rivolgo loro un sorriso innocente ed una scrollatina di spalle..ridendo sotto i baffi.
Poi mi giunge all'orecchio una frase, probabilmente pronunciata da mio fratello che, per ovvi motivi, non ottiene la giusta attenzione da parte di nessuno tranne che dai diretti interessati; perché, non appena Kili dice:<...Pensi che avresti potuto amarmi?. >,
si diffonde un ruggito così forte che siamo tutti obbligati a tapparci le orecchie prima di rimanere assordati..allora nella mia mente c'è posto per una sola parola: "Smaug!"
 

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Capitolo 11
*** #Capitolo 11# ***


#Capitolo 11#


Le orecchie mi fischiano e non riesco bene a sentire che cosa dicono gli altri, sento solo un brusio confuso e spaventato che mi circonda...
Piano piano l'udito ritorna e tanti suoni che prima mi arrivavano attutiti mi colpiscono come uno schiaffo...barcollando, raggiungo Tauriel che si è affacciata alla porta;
tutti gli altri, compreso Kili, che ha trovato un corto bastone a cui appoggiarsi, mi seguono.

Ciò che vedo mi sconvolge...sembra che stia nevicando..
< Ma che cos'è? > dice Bofur raccogliendo un piccolo mucchietto di ciuffi dorati che si è appena depositato ai suoi piedi...< Non è certo neve..>
< Questo è oro puro!  > risponde Kili sconcertato.

Per le strade di Esgaroth le urla di spavento si trasformano velocemente in grida di esultanza non appena qualcuno si rende conto di che cosa sta piovendo dal cielo...riesco a sentire una donna ridere tra le lacrime proclamando:< La profezia si è avverata! La ricchezza tornerà a Esgaroth!! >
Presto la voce si diffonde e tutti i cittadini, ignari dell'imminente pericolo, escono dalle loro dimore per procurarsi la loro parte di ricchezze..
< Stupidi folli!! > Sento Tauriel mormorare...
La situazione sta precipitando, so che Smaug è uscito dalla montagna e che si sta dirigendo sulla città...devo salvare queste persone...o almeno devo provarci.
Prendo in mano la situazione..< Dobbiamo fare qualcosa per avvertirli che il drago sta arrivando, facciamo evacuare la città! > mi sto rivolgendo a Tauriel che mi guarda annuendo...adesso mi aspetta il compito più difficile: convincere Kili a mettersi subito in salvo insieme agli altri.
Non sarà un compito facile ma ormai non c'è più tempo.

< Tutti voi dovete cercare in qualche modo di andarvene e di raggiungere la riva del lago, lì sarete al sicuro. Kili li affido a te! Io e Tauriel cercheremo di aiutare questa gente.. >
< NO! > Questa risposta mi investe da due direzioni, uno è Kili naturalmente e l'altra è Sigrid..rimango interdetto per un momento. Poi mi rivolgo a lei:
< Devi andare...ho promesso che saresti stata al sicuro e non voglio che ti accada niente. Troveremo tuo padre e tuo fratello. Torneremo tutti! >
< Ti credo Fili... >
< Voglio venire con voi! > interviene Kili, so quanto odia essere messo in disparte.
< Ci rallenteresti, non sei ancora guarito del tutto! >
A questo punto Kili sembra accettare le mie parole, ma non posso dirlo con sicurezza perché all'improvviso tutto diventa rosso e caldissimo..il drago ha incendiato parte della città e ci ha mancati davvero di poco.

Tauriel con una poderosa spinta mi lancia nel canale prima che le fiamme ci investano e faccio appena in tempo a vedere gli altri tuffarsi a loro volta....
spero con tutto il cuore di rivederli.

In un primo momento accolgo con gioia l'acqua che sembra placare il bruciore che ho addosso, ma poi comincio a tremare incontrollabilmente e sento il freddo aggredirmi.
Per fortuna riesco quasi subito ad issarmi sul bordo opposto del canale, Tauriel è già in piedi e sembra che non abbia risentito affatto del bagno gelido..
il mio cervello tenta di farmi notare che ora ha salvato la vita anche a me...come potrei adesso anche solo pensare di disprezzarla?

Corriamo per la città, ciò che vedo mi sconvolge nel profondo: ci sono corpi bruciati ovunque e Smaug sta continuando ad imperversare.
Abbiamo raccolto una ventina di persone che adesso ci seguono impaurite, per la maggior parte sono bambini.

Ogni strada che prendiamo è incediata, ad ogni curva un vicolo cieco, sto cominciando a pensare che non ce la faremo..
Nel nostro girovagare alla ricerca di barche ancora utilizzabili, siamo arrivati davanti a quelle che devono essere le prigioni...ad un certo punto dall'enorme portone di legno massiccio escono correndo Bard, Bain e Legolas e noto con gioia che l'erede di Girion stringe saldamente in mano la freccia nera, l'unica freccia in grado di uccidere il drago...Ci dirigiamo in fretta verso di loro e sento la voce di Bard, alta per sovrastare il rumore delle famme che avanzano, dire queste parole:
< Devo salire su quella torre prima che il drago la distrugga! Senza la lancia del vento questa freccia non mi servirà a nulla!  Ci sono delle barche più avanti, andate là! Bain..anche tu..raggiungi le tue sorelle ed aspettatemi tutti insieme! >
Il ragazzo annuisce e si unisce al nostro gruppo cominciando a riunire i bambini, è molto in gamba.
Legolas invece decide di aiutare Bard ed entrambi corrono verso la torre che non è molto lontana.

Stiamo per dirigerci alle barche quando una donna in lacrime viene urlando verso di noi:
< Mia figlia!!! E' rimasta intrappolata sotto una trave..da sola non riesco a sollevarla! Vi prego aiutatemi..non c'è più nessuno.... >
le gambe le cedono e corro a sorreggerla.
Tauriel guarda le fiamme che si avvicinano e poi guarda me..i suoi occhi sono tristi ma determinati:< Non c'è tempo... >

A quelle parole la donna appoggiata a me singhiozza penosamente..Tauriel ha ragione, non c'è abbastanza tempo ma non posso rifiutarmi di aiutarla, proprio non posso farlo.
< Vado io! Voi andate..non aspettatemi! > Tauriel mi guarda e annuisce, ma nei suoi occhi non vedo speranza.
< Andrò a prendere tua figlia ma ad una condizione! Dimmi dove si trova e poi vai con loro! >
La donna impallidisce visibilmente ma poi si arrende alla mia decisione e mi indica una grossa casa in parte già aggredita dalle fiamme.
Getto un ultimo sguardo all'elfa..voglio esprimerle la mia gratitudine per aver salvato me e mio fratello, voglio chiederle di prendersi cura di Kili nel caso io non tornassi, voglio farle capire che i miei pregiudizi sono crollati e che non ho più nulla contro di lei; è impossibile condensare tutto questo in un semplice sguardo, tuttavia ci provo. Tauriel annuisce lentamente e mi sorride, poi si volta e comincia a guidare i sopravvissuti sulle barche....sono rimasto solo.

Mi metto a correre verso la casa, il fumo ormai ricopre Esgaroth interamente e si fa fatica a respirare, gli occhi mi bruciano e mi lacrimano, ma continuo a correre.
Oltrepasso gli scalini con un balzo ed entro in una fornace...le fiamme sono ovunque ma tuttavia riesco a sentire un flebile pianto, proviene da una delle stanze laterali...chissà quante famiglie vivevano qui...
Entro nella stanza e vedo una bambina, tutta ricoperta di fuliggine e in lacrime, fortunatamente non è ferita, è sotto il letto ma non può uscire perchè una delle travi del soffitto ha bloccato il passaggio.
< Tranquilla! Ora ti tiro fuori! > Comincio a spingere la trave e, poco a poco, questa si sposta; la bambina viene subito fuori e mi abbraccia.
E' più piccola di Tilda e per fortuna riesco a prenderla in braccio.. < Adesso ce ne andiamo.. > le dico sorridendo.

Comincio a correre e sono quasi arrivato all'uscita quando sento un rumore assordante, il tetto sopra di noi crolla e, non so come, mi ritrovo sotto le macerie senza più la bimba in braccio..Sento male ovunque ed una pressione che quasi mi spacca la schiena, con il braccio destro, l'unico libero, riesco a togliere parte dei detriti che mi bloccano la visuale e vedo con sollievo che la bambina è salva: è stata sbalzata dalle mie braccia ma non sembra essersi fatta nulla di grave..la piccola mi viene vicino, non sa cosa fare..
Cado quasi nel panico, non sono stato capace di salvarla...e adesso moriremo entrambi...mentre penso a tutto questo, non so come, in mezzo al fumo, vedo al di là della strada una figura slanciata...è Tauriel! Sta aspettando noi...
Chiamo a me la bambina:< Ascoltami! Adesso devi correre! Vedi quell'elfa? Corri da lei! Tua madre ti aspetta là! Vai! > accompagno le mie parole con una leggera spintarella e la bambina, forse spronata dal nome della madre, corre via come il vento.
La pressione sul mio corpo si fa sentire sempre di più e peggiora ogni volta che tento di liberarmi, non c'è nulla da fare...sono bloccato.
Riesco a vedere la bambina arrivare da Tauriel che, velocemente, la prende in braccio; sembra esitare un attimo ma poi salgono entrambe sulla barca e si allontanano..
Adesso sono davvero solo...cerco ancora per un po' di liberarmi ma senza risultato..l'ossigeno comincia davvero a scarseggiare.
All'improvviso un ombra sovrasta la città, o ciò che resta di essa, ed una voce terrificante squarcia l'aria:
< IO SONO FUOCO; IO SONO...MORTE! >
Una paura indescrivibile mi invade l'anima e per la prima volta vedo il drago..il ruggito però si trasforma in un urlo terribile...un urlo di dolore!!!
Forse Bard ce l'ha fatta....a conferma dei miei pensieri la voce continua:< MALEDETTO...CHE TU SIA MALEDETTO!!! >

L'ombra si fa più vicina e d'improvviso l'oscurità mi avvolge..l'impatto arriva subito dopo e lo schianto è terribile...il drago è caduto sulla città...il drago è morto!
Sento il pavimento crollare sotto di me e mi accorgo con sollievo che la pressione si attenua, tutta la città sta sprofondando nel lago ed io con essa.

L'ultima cosa che penso prima di accogliere l'oscurità è: "Kili, fratello....ti voglio bene.." 
 

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Capitolo 12
*** #Capitolo 12# ***


#Capitolo 12#




Stavo velocemente scivolando nell'incoscienza ma l'acqua è fredda e questo è bastato per riscuotermi...da quello che ho potuto capire Bard è riuscito ad uccidere il drago...
ma a quale prezzo..la bestia è caduta nel lago ed ha portato con sé la città.
Intorno a me è pieno di detriti, cerco di nuotare verso la superficie ma è più facile a dirsi che a farsi...non riesco a vederla, ci sono troppi rottami.
Cerco di spingermi verso l'alto con tutta la forza che è rimasta nei miei muscoli, ma all'improvviso mi appare davanti una sagoma gigantesca: il drago!
Per un attimo rimango come incantato ad osservare il suo ventre che è letteralmente ricoperto di monete d'oro e gemme preziose..." un po' del tesoro di Erebor.." penso tra me; poi noto un'unica parte scoperta ed è lì che si è conficcata la freccia.
Troppo tardi mi accorgo che la bestia sta affondando velocemente e che io sono troppo vicino... vengo nuovamente risucchiato verso le nere profondità del lago e sarei morto se, proprio in quel momento, non avessi visto la tremula luce della superficie, più vicina di quanto pensassi; allora una nuova forza mi invade le membra e con un ultimo sforzo emergo dall'acqua.
Il respiro che prendo una volta in superficie è il più bello ma allo stesso tempo il più doloroso di tutta la mia vita...durante il crollo infatti devo essermi incrinato qualche costola e respirare è davvero una tortura..
Accecato dal dolore e dalla stanchezza faccio appena in tempo ad aggrapparmi ad un pezzo di legno galleggiante prima che i miei sensi si affievoliscano e che misericordiosamente io perda la consapevolezza di me stesso.

La mia mente, libera ed inconsapevole dei dolori del corpo, comincia a vagare e subito ritorno bambino..

< L'ho perso!!! L'ho perso Fee!! > le urla di mio fratello arrivano dalla stanza accanto..
< Che cosa hai perso? > Gli chiedo svogliatamente mentre cerco di concentrarmi su un libro che Balin mi ha prestato: "La Storia della Terra di Mezzo".

< Il mio bracciale! Quello tutto intarsiato che mi aveva regalato lo zio Thorin per il mio settimo compleanno! Credo che mi sia caduto nel fiume ieri...si arrabbierà molto quando scoprirà che l'ho perso. >
< Ti ho detto mille volte di non portarlo quando andiamo al fiume!! Mai una volta che mi ascolti! > mentre pronuncio queste parole appare Kili dalla stanza accanto con un'espressione così triste e abbattuta che subito la mia rabbia sparisce..so che teneva molto a quel regalo dello zio...
< Sai in che punto ti è caduto? >
< Vicino a quella grande pietra dove andiamo sempre, poco lontano dal gorgo.. >
Scuoto la testa... < Perché tocca sempre a me risolvere i tuoi problemi? >
Sul viso triste di Kili appare un sorriso enorme..< Allora me lo ritroverai? >
< Ammesso che sia ancora lì fratellino, è possibile che la corrente se lo sia portato via.
Andiamo subito a vedere, lo zio tornerà tra poco. >
Ci dirigiamo velocemente al fiume e Kili mi porta nel punto in cui crede gli sia caduto il bracciale..non riesco assolutamente a vedere nulla, la corrente è più forte del solito vicino al piccolo gorgo e tutto è ricoperto di schiuma bianca..
Sto per convincere mio fratello a tornare a casa quando lui mi tira per la manica indicandomi un punto preciso nell'acqua, in effetti sembra ci sia qualcosa sul fondo, qualcosa che luccica. Ho un po' paura ad entrare nell'acqua e ad avvicinarmi troppo al gorgo, potrei essere risucchiato...ma per Kili farei qualunque cosa e poi si sa che a dodici anni, essendo poco saggi, ci si crede sempre invincibili.
< D'accordo...tu però resta qui.. > mi immergo lentamente nell'acqua freddissima

"sento davvero tutto questo freddo, anche troppo per una giornata di sole" rifletto.

Mi avvicino piano piano al punto in cui dovrebbe trovarsi il bracciale, sempre tenendomi saldamente alla roccia, fin qui tutto bene.
Quando però arriva il momento in cui devo chinarmi e sporgermi per prenderlo, i ciottoli sotto di me franano ed io perdo la presa sulla roccia finendo subito totalmente sott'acqua. Non sono un grande nuotatore, infatti, anche per lo spavento, invece di prendere fiato bevo acqua a non finire...in più so benissimo che la corrente mi sta trasportando dritto nel gorgo e sono preso dal panico..
Ad un certo punto due braccia possenti mi afferrano per la vita e mi tirano violentemente fuori dall'acqua, sento distintamente i sassi sotto la mia schiena..
< Che cosa ti era venuto in mente, me lo spieghi? > mi urla lo zio Thorin che mi ha appena salvato..ma...un momento...questo non è lo zio Thorin..

Poi, in una frazione di secondo, tutto mi ritorna in mente: la bambina, il crollo, il drago.. torno in me accogliendo molteplici fitte alle costole e mi rendo finalmente conto di dove mi trovo...sono sulla riva del lago e accanto a me c'è Kili che deve avermi tirato fuori dall'acqua..
< Presto! Portatemi una coperta! >  lo sento urlare...
< S-sto bene. > mormoro con i denti che mi battono incontrollabilmente, non so per quanto tempo sono stato in acqua ma adesso sembra mattino inoltrato.
< Sei congelato Fee...ora andiamo in una delle tende e ti cambio tutti i vestiti. >
Poco dopo mi ritrovo in una tenda al calduccio con il torace fasciato stretto per tenere ferme le costole e mi accorgo che, seppur lentamente, nel mio corpo intirizzito sta tornando la sensibilità. Mio fratello mi fissa preoccupato.
< Dai Kee, ti ho detto che sto bene.. > gli dico cercando di ignorare il dolore che si irradia nel mio petto. Kili emette un lungo e tremolante sospiro:
< Ti fanno molto male? Le costole intendo...sei pieno di lividi sulla schiena. >
< Me la caverò Fee, come sempre. >
< Credevamo fossi morto...quando Tauriel è tornata solo con quella bambina mi sono sentito morire...la piccola non ha saputo dirci molto, solo che eri rimasto bloccato. Dopo poco sono arrivati a nuoto Bard e Legolas, ma non ti avevano visto, né sapevano dove fossi. Tutti dicevano che non potevi essere ancora vivo, tutti tranne me...me lo sentivo che non eri morto. Sono rimasto per ore sulla riva ad osservare il lago e finalmente ti ho avvistato.. devo ancora riprendermi dallo spavento....cosa ti è saltato in mente di metterti a fare l'eroe in una situazione del genere? >
< Sono sicuro che tu avresti fatto lo stesso..Kee. -dico sorridendo- non è la prima cosa stupida che faccio e non è la prima volta che rischio di affogare. >
Kili mi guarda stupito, ma poi capisce a che cosa sto alludendo:
< Ehm, non vorrai mica intendere l'episodio del bracciale vero? >
< Si invece, proprio quello! Se non fosse stato per la tua sbadataggine non avrei rischiato di affogare! >
< Ma io credevo veramente di averlo perso nel fiume..non sapevo che lo avesse preso lo zio per farne fare uno identico per te! >
Anche se ridere fa  male non riesco a trattenermi  al ricordo della scena che era seguita al mio salvataggio...allo stupore sulla faccia di Thorin quando ero riuscito a raccontargli che cosa stavo cercando..alla fine non poté nemmeno rimproverarci tanto era dispiaciuto di aver indirettamente causato la vicenda.
Anche Kili sta ridendo, un po' più sollevato; poi si avvicina e mi abbraccia delicatamente mentre io ringrazio tutti i Valar per avermi concesso di poterlo rivedere.
Siamo ancora abbracciati quando fuori dalla tenda si sente un terribile tramestìo, sopra a tutte le altre una voce: < Dov'è? Ditemi dov'è! >
Non faccio in tempo a capire chi è che sta urlando quando Kili impallidisce..e sussurra:< Oddio! Con tutto quello che è successo mi sono scordato di avvertirla che ti avevo trovato.. >
< Avvertire chi? > mormoro..ma Kili non fa in tempo a rispondermi che un uragano entra nella tenda...è Sigrid!
 < Lo sapevo che non mi avevi mentito! Sei tornato! Sei tornato! >
Nelle sue parole sento rabbia, ma anche tanto sollievo; Sigrid si getta tra le mie braccia piangendo ed io,accarezzandole la schiena, ripeto: < Si! Sono tornato.. >
 

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Capitolo 13
*** #Capitolo 13# ***


#Capitolo 13#


Davanti a me è apparsa di nuovo la figura sbiadita di mia madre nella nostra stanza, l’immagine però non è definita come lo era stata la mia visione, è sgranata, spenta e molto più oscura.
Ciò che provo ora mentre la guardo piangere accasciata a terra è puro orrore…
dentro di me si diffonde la certezza che non potrò fare nulla, che moriremo tutti e che la nostra missione fallirà…
Mi sento scivolare via, sempre più a fondo in un buco nero come l’inchiostro, l’oscurità ed il gelo mi avvolgono e l’unica cosa che riesco a sentire, a parte il terrore che mi invade l’animo, è il pianto sconsolato di mia madre che viene velocemente coperto da una voce distorta, orrendamente somigliante alla mia, che bisbiglia:
Non potrai fare nulla!”

< NON E’ VERO!   NO! > urlo alzandomi di scatto dal mio giaciglio..
Tutto è svanito, era solo un incubo allora.
Con il respiro ancora affannoso mi guardo intorno e noto che i contorni delle cose mi appaiono sfumati e non appena mi muovo sono colto da un intenso capogiro.
Kili è subito vicino a me..
< Ehi Fee! Calmati! Era solo un sogno.. va tutto bene adesso! – mentre cerca di farmi distendere mi tocca la fronte e lo sento irrigidirsi - Aspetta! Ma tu scotti! >
Solo dopo queste parole mi rendo conto di avere freddo, troppo freddo;
il mio corpo è scosso dai brividi e sento chiaramente su di me la morsa della febbre.
Kili mi rimette disteso e, poco prima di perdere conoscenza, lo sento correre fuori dalla tenda urlando:
< OIN! Devi venire immediatamente! Fili sta male, credo abbia la febbre alta! >
Dopo poco sento intorno a me una serie di voci concitate e numerosi rumori di passi.. ci saranno circa quattro persone nella tenda.
Il rumore mi rimbomba nel cervello provocandomi un dolore sordo alle tempie..
allora, cercando di ignorare l’ambiente intorno a me, mi concentro sul ritmo del mio respiro e sprofondo nell’incoscienza.

La luce rosata del tramonto che entra dalla finestra della nostra camera mi colpisce il viso…sono seduto sul mio letto e sto osservando la mia mappa..
cerco di imprimermi nella mente il percorso che dovremo fare dopo la nostra partenza e mi accorgo che la strada da percorrere è davvero lunga.
La Montagna Solitaria è molto lontana dalle Montagne Azzurre dove io e mio fratello siamo nati.
Non abbiamo mai fatto un viaggio così lungo…ma sicuramente ne varrà la pena. Potremo riconquistare ciò che un tempo ci è stato strappato…
potremo riscattarci e smettere di essere in esilio.. potremo riprenderci Erebor. 
< Fili.. figlio mio. > Mi volto di scatto, non l’ho sentita arrivare.
< Mamma.. >  rispondo a bassa voce ed un brivido mi percorre la schiena,
lo ha saputo…non so da chi, ma lo vedo nei suoi occhi che in tanti anni ho imparato a conoscere così bene.
Non avrei voluto che andasse così.. avrei voluto parlarne io con lei, non appena mi fossi sentito abbastanza pronto;
ma il problema è che non mi sentirò mai pronto per dirle una cosa del genere.. non dopo ciò che è successo a mio padre.
Dìs mi viene lentamente vicino e si siede accanto a me.                                               
< Mi dispiace…io e Kili avremmo voluto dirtelo quanto prima.. avremmo DOVUTO dirtelo, mamma. Noi… >
< Voi che cosa?
- mi interrompe mia madre, nei suoi occhi scorgo il luccichio delle lacrime- 
Avreste avuto il coraggio di andarvene senza dirmi nulla? Senza neppure salutarmi?  Tanto io qui non conto niente! La mia opinione non vale nulla!
Né per vostro zio, né tantomeno per voi!
Partire…così.. per un viaggio lungo e pericoloso…verso un Drago…un Drago!
Sia tu che Kili siete ancora troppo giovani per tutto questo.. >
Le sue parole mi feriscono e, come accade sempre quando discuto con mia madre, finisco per sentirmi in colpa..
< Ma mamma! La nostra missione è nobile! L’onore della nostra stirpe.. >       
< Non osare parlarmi di onore! NON OSARE!
Abbiamo una vita felice qui nell’Ered Luin, e senza privazioni…
perché siete tutti così ansiosi di gettarla via?
Come se non valesse nulla…è la vostra vita Fili!
Posso ancora capire mio fratello, anche se non sarò mai d’accordo con lui per le decisioni che ha preso.. sembra che solo una montagna d’oro possa restituirgli la pace ed il titolo di re, ma lui non capisce che è già un Re e lo è da molto tempo, per tutto il nostro popolo;  Thorin è Re da quando ha salvato tutti noi dalla rovina ed ha ricostruito qui le nostre vite, ha creato qui la nostra fortuna! 
E anche tu avresti potuto essere Re qui.. senza bisogno di una fredda montagna di pietra e mucchi di oro sonante..  >                                               
Mia madre ha lentamente abbassato gli occhi e la sua voce è diventata quasi un sussurro. Non so che cosa dirle e questo mi distrugge..
                
Improvvisamente Kili entra con passo spedito nella stanza, ha l’arco in spalla e sta fischiettando, ma l’allegra melodia che esce dalle sue labbra si spegne subito non appena ci vede.. allora un’ombra passa sul suo volto e lì si posa, come una nube temporalesca.
Egli posa l’arco accanto al suo letto e si siede sospirando davanti a noi..                                                                                 
< L’hai saputo…eh ma’? > dice con aria triste.                                                          
< Come ha fatto vostro zio a convincervi? > continua Dìs affranta.
Kili alza le sopracciglia e, ignorando la mia occhiataccia, prorompe:                            
< Nessuno ci ha convinti! Quando abbiamo saputo che lo zio sarebbe partito abbiamo pensato che fosse giusto partire con lui…all’inizio non ne voleva sapere, ma poi ha fatto un gran sorriso ed ha capitolato….siamo pur sempre i suoi nipoti e Fili è l’erede al trono! >                                                            
< Ma è una missione SUICIDA! Lo sapete o no che è senza speranza?
Stiamo parlando di un Drago…questo non è uno dei vostri giochi!
Non è un’avventura! Tutto questo è reale! La morte è reale! >

La verità di ciò che nostra madre sta dicendo mi colpisce allo stomaco così all’improvviso da farmi sobbalzare.. sarà davvero la decisione giusta?
Poi, un’immagine affiora nella mia mente, un’immagine così remota che mai avrei pensato di rievocare: è chiaramente mio padre.
Mio padre e le ultime parole che mi rivolse prima di partire verso il suo destino, verso la morte.
Ora finalmente so che la decisione che ho preso, seppur contro ogni logica, è quella giusta. Devo solo farlo capire a mia madre..
< Mamma…il giorno in cui papà se ne andò mi disse:
” Fili, figlio mio, un giorno capirai i motivi della mia partenza”
 ero troppo piccolo per capire allora, ma adesso è diverso!
Io ora so perché è partito, così come so perché dobbiamo partire noi..
per lealtà verso il nostro popolo, ma anche per lealtà verso il nostro re.
Non c’è una scelta.. è così e basta, è il nostro destino. >

Kili mi guarda e annuisce gravemente.                                                                         
Nostra madre sospira e copiose lacrime le scendono sulle guance:                              
< Oh…ma tutto questo è così familiare per me, eppure non avrei mai pensato di viverlo di nuovo.  Figli miei, quanto me lo ricordate!
In voi lui è stato sempre presente, ancora al mio fianco, come se non fosse mai morto davvero.. è qui anche ora, nel bene e nel male e, nelle tue parole Fili, per un momento ho creduto di ascoltare le sue quando mi disse che sarebbe partito.. 
tuttavia, se questa è la vostra decisione e se Mahal lo desidera, non posso fare altro che guardarvi partire.
Temo che non comprenderò mai le vostre ragioni e la vostra testardaggine, ma siete Nani giovani ed è giusto così! Per Mahal quanto vi voglio bene! Venite qui! >
Così ci ritroviamo tutti e tre avvinti in un lunghissimo abbraccio.. sulle mie guance scorrono lacrime che hanno il sapore amaro dell’imminente partenza, ma anche quello aspro della determinazione ad andare fino in fondo..

Intorno a me sento delle voci attutite e mi rendo conto di non essere più a casa mia, ciò che ho visto è accaduto molto tempo fa..                                               
< Kili…tuo fratello sta piangendo.. > sussurra una voce poco al di sopra della mia fronte, se non sbaglio è quella di Sigrid..cerco di aprire gli occhi per guardarla, ma le mie palpebre sono talmente pesanti che desisto subito. 
Sento arrivare dalla mia sinistra un brontolio soffocato.. lo riconosco chiaramente: è la voce preoccupata di mio fratello.                                      
< Eppure il decotto di Oin sembra aver funzionato.. la febbre è leggermente calata.. >   Kili ha ragione, mi sento meglio.. nonostante il ricordo di mia madre sia ancora dolorosamente vivido nella mia mente.
Devo rassicurare mio fratello.. cerco di nuovo di dare segni di vita, ma sono così stanco.. troppo stanco per riuscirci.                  
Una mano affusolata e freschissima mi accarezza i capelli e poi mi posa sulla fronte una pezza bagnata.. il sollievo è immediato.                                    
< Riposa principe nano.. è tutto a posto. Ci sono io qui con te.. dormi.. >  
Un intenso profumo di viole invade i miei sensi insieme ad una profonda tranquillità.. così, tra le braccia della figlia di Bard, scivolo piacevolmente nel sonno.


< Così è il momento…ve ne andate davvero.
Ed io che quasi speravo cambiaste idea.. >
mormora nostra madre con un tremulo sorriso sulle labbra.  
E’ mattina inoltrata, siamo sulla porta di casa e stiamo davvero per partire..
quasi non ci credo. Sono molto eccitato, ma anche molto triste di dover lasciare sola la mamma.
Da poco lontano giunge il tramestio confuso delle voci dei nostri compagni che stanno radunando le ultime cose.
Tra tutte spicca potente e stranamente allegra la voce di Thorin:        
< Muovetevi pigroni! Non appena la luna brillerà nel cielo questa sera dovremo essere nella Contea! Quindi sbrigatevi! >                                                
< A presto mamma.. ti vogliamo bene! > diciamo entrambi stringendola in un caloroso abbraccio..
< Oh anche io ve ne voglio…non sapete quanto!  Bambini miei.. ormai siete grandi! Ma non crediate di andarvene così in fretta! Porgete la mano! >
Io e Kili obbediamo, pur non sapendo che cosa aspettarci, e le porgiamo il palmo della mano. Su ciascuno di essi nostra madre pone una piccola pietra…
quella di Kili è scura, quasi nera.. è una pietra di fiume;
la mia invece ha un colore decisamente più chiaro.
Su entrambe c’è un’incisione: “Torna da me”.
Ho le lacrime agli occhi.. sono pietre runiche! Guardo Kili... sul viso ha la mia stessa espressione.                                                                                                       Ora gli occhi azzurri di nostra madre sono asciutti e tersi, in loro c’è una gravità che non vi ho mai visto..
< Adesso promettete! Promettete che tornerete da me! >                            
< Lo promettiamo mamma. >                                                                                  
< Bene! Allora cosa aspettate? Forza, che vostro zio vi sta aspettando! A presto…vi voglio bene.. >
Kili si volta per primo con uno sforzo notevole e si avvia sul sentiero seguendo Bombur che è l’ultimo della fila.. sto per voltarmi anche io quando mia madre mi salta al collo, stringendomi in un abbraccio così disperato da far quasi crollare il mio desiderio di partire.     
< Abbi cura di tuo fratello…proteggilo! Come hai sempre fatto… > mi sussurra nell’orecchio; poi scioglie l’abbraccio e mi scompiglia i capelli come soleva fare mio padre quando ero piccolo..                                                            
< Ed ora vai.. > mi dice chiudendo in fretta la porta..
io allora  raccolgo tutto il mio coraggio e dico addio alla nostra casa.
Mi volto e seguo mio fratello che già cammina spedito con aria piuttosto baldanzosa..               
“Per Mahal..come vorrei non aver sentito gli orribili singhiozzi che provenivano da dietro la nostra porta! E come vorrei non averli del tutto ignorati affrettandomi a raggiungere Kili ed il resto della Compagnia.”

All’improvviso la luce splendente del sole di quel mattino estivo comincia a sbiadire e di nuovo mi rendo conto che ciò che ho visto appartiene ad un passato piuttosto lontano. Lentamente i ricordi ritornano e, insieme ad essi, anche la consapevolezza del mio corpo. Sollevo lentamente le palpebre.. sono ancora nella nostra tenda e, a giudicare dalla luce, sembra pomeriggio inoltrato.
Cerco di muovere le membra indolenzite quando percepisco un altro respiro oltre al mio.. alzo appena la testa e vedo Sigrid addormentata vicino al mio giaciglio, con una mano che ancora stringe un panno umido.. i lunghi capelli dorati le ricadono sciolti sul viso e sulle spalle…
“Per Mahal com’ è bella..” Penso tra me e me.  
Mentre la guardo, i suoi occhi si spalancano e, dopo un lunghissimo istante in cui mi perdo nelle loro azzurre profondità, sono costretto a distogliere lo sguardo, imbarazzato.
< Bentornato.. > sussurra Sigrid dolcemente.                                                            
< Cosa è successo? > riesco a dire, spaventandomi della mia voce roca. 
< Bè – dice Sigrid riavviandosi con scioltezza i capelli e raccogliendoli in una crocchia-  la scorsa notte tuo fratello è uscito urlando da questa tenda e ci ha praticamente svegliati tutti.. avevi la febbre alta e deliravi, così Oin ed io abbiamo preparato un decotto medicinale e numerosi impacchi freddi.
Poi, quando la febbre si è abbassata, sei riuscito a dormire tranquillo. Sei stato molto fortunato, l'acqua fredda del lago non è solita lasciare sopravvissuti..
Sono passati quasi due giorni da allora…adesso come ti senti? >
Cerco di mettermi seduto e, anche se con difficoltà, ci riesco.
< Sto bene. Credo di essere solo un po’ debole.. > 
All’improvviso nella tenda entra Kili reggendo in equilibrio tre ciotole fumanti.. 
non appena mi vede seduto quasi le fa cadere tutte…
la gioia ed il sollievo nei suoi occhi sono evidenti.   
< Fratello! – dice abbracciandomi forte – Quanto ci hai fatto stare in pena! Sono contento che tu ti sia ripreso.. devi ringraziare Oin per il decotto, ma soprattutto Sigrid che non si è allontanata un attimo da te! Nemmeno quando è venuto Bard in persona a chiamarla! >
Ho spalancato gli occhi, come un flash sento di nuovo la mano fresca sulla mia fronte ed il profumo di viole.. intanto Sigrid è violentemente arrossita e, prima che io possa fermarla, scappa via dalla tenda mormorando:< Adesso devo andare.. >
Scuotendo la testa in direzione di Kili prendo la mia ciotola e comincio a mangiare.. ho una fame da lupi!
< Come al solito hai detto troppo Kee…l’hai fatta scappare! >        
< Sono sicuro che tornerà! – dice Kili con la bocca piena- ha un buon motivo per farlo. >                                                                                                   
< Ah si? E quale sarebbe? > chiedo con noncuranza.                                                 
< Lei ti ama fratello…in questi due giorni non ti ha lasciato un secondo.. >         
Nel sentire queste parole il mio cuore si scioglie, ma ho anche paura:
che cosa provo io per lei? Per una Donna?
Non ho una risposta a questa domanda, ma, mentre ne cerco una, sento di nuovo l’intenso profumo di viole inebriarmi e rivedo i raggi del tramonto riflettersi sui suoi capelli dorati..
 

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Capitolo 14
*** #Capitolo 14# ***


#Capitolo 14#




Davanti a me si staglia la Montagna Solitaria...misteriosa ma un po' meno minacciosa ora che Smaug è morto..il suo cadavere giace ora nelle profondità del lago, tra le rovine di Esgaroth..nessuno oserà ricostruire in quei luoghi ma so che ora una nuova Esgaroth risorgerà: una città finalmente libera dalla paura della bestia..
Ci stiamo preparando, tra poco io, Kili, Oin e Bofur partiremo alla volta della nostra antica patria, non sappiamo che cosa ci attende ma soprattutto non sappiamo se davvero ci sarà ancora qualcuno ad attenderci... i nostri cari potrebbero essere tutti morti, il solo pensiero mi distrugge..
Sono passati circa cinque giorni da quando mi sono ripreso, giorni lunghi e difficili:
i sopravvissuti hanno combattuto contro la fame, il freddo e la disperazione;
molti non ce l'hanno fatta e molti non ce la faranno.

Camminando attraverso l'accampamento e vedendo questa gente soffrire e lottare coraggiosamente ogni singolo giorno non ho potuto fare a meno di chiedermi ancora una volta se è stato giusto ciò che abbiamo fatto, mi sono chiesto perché non ci siamo mai fermati un secondo a pensare alle conseguenze delle nostre azioni...
siamo davvero stati così egoisti da pensare solo al nostro orgoglio ferito?

Ebbene sì..purtroppo lo siamo stati...come potremo rimediare?
Ci sono ferite che non possono essere curate, nemmeno con tutto l'oro di Erebor..
Molti hanno guardato con ostilità la Montagna in questi giorni, molti hanno accusato i nostri compagni di avere attirato qui il fuoco del drago...
nonostante la rabbia che accende i loro animi, so che hanno ragione e spesso mi vergogno della nostra impudenza;
tuttavia noi che siamo rimasti qui e che ci siamo dati da fare per garantire la sopravvivenza di tutta questa gente, siamo stati ben accolti e nessuno è felice di vederci andare via..

Il primo e l'unico a muovere accuse contro di noi è stato il Governatore della città;
il secondo giorno della nostra permanenza qui, infatti, egli ha proposto di imprigionarci come responsabili di tutto l'accaduto...
nessuno lo ha ascoltato perché tutti ben conoscevano la sua avidità e la sua codardia...tanto più che alcuni, durante l'incendio della città, lo avevano visto fuggire per primo insieme al suo consigliere tirandosi dietro circa quattro zattere cariche di tutti i suoi averi: cibo, vestiti, denaro e gioielli.

Il popolo ha così votato per la sua rimozione dalla carica di Governatore per eleggere temporaneamente come guida Bard, l'uccisore del drago.
Inoltre, dopo queste decisioni, tutti gli averi dell'ex-Governatore sono stati divisi e distribuiti equamente tra i sopravvissuti con molto rammarico da parte del diretto interessato e molto divertimento da parte di tutti, me compreso.
Bard in un primo momento è stato restio a prendere il comando, ma poi il sangue nobile che c'è in lui e le sue enormi doti organizzative hanno preso il sopravvento sull'umiltà ed egli ha così cominciato egregiamente a prendere decisioni, non dimenticandosi mai delle esigenze altrui e ascoltando sempre qualunque consiglio offertogli.
Ho notato che tra lui e Legolas sembra essere nato un legame, oserei quasi dire un'amicizia, da quando insieme hanno affrontato la furia di Smaug;
così, il primo giorno, sono stati inviati messaggeri verso il reame boscoso affinché informassero Re Thranduil dell'accaduto e lo implorassero di mandare al più presto qualche aiuto alla popolazione di Pontelagolungo in nome della loro antica alleanza e nella speranza che una nuova potesse essere stipulata..


Guardo verso Bosco Atro, quell'immensa distesa cupa di alberi che abbiamo oltrepassato a stento, a breve arriveranno gli elfi, per questo sento che per noi è ora di partire. Ho il terribile presentimento che presto accadrà qualcosa di oscuro e so che non potrò fare nulla per impedirlo.....la notizia della morte di Smaug è volata veloce sulle ali del vento e scommetto che molti popoli ne sono venuti a conoscenza..
Presto molti si interesseranno all'enorme tesoro che giace incustodito nei meandri della Montagna, anche coloro che non possono esercitare alcun diritto su di esso..
Un altro pensiero, ancora più cupo, mi invade la mente come fosse nebbia...se Thorin..se tutti i nostri compagni fossero ancora vivi...se Mahal lo permettesse...
sarebbero ancora loro? Sarebbero ancora padroni delle loro azioni oppure la vista di tutto quell'oro li avrebbe portati alla follia?

Ricordo bene i racconti di Balin quando ancora io e mio fratello eravamo piccoli;
se da una parte lo zio Thorin ci descriveva lo splendore del popolo dei nani ad Erebor, Balin narrava della follia nata negli occhi di Thror dopo la scoperta della famosa Arkengemma..lo ricordo come fosse ora:
io e Kili seduti sul tappeto davanti al fuoco ad ascoltare racconti di gesta passate, nostra madre sulla poltrona dietro di noi e Balin che, fumando la lunga pipa e riempiendo la stanza di anelli di fumo, ci raccontava del famoso "Gioiello del Re".
Riesco ancora a sentire l'odore del suo tabacco che aleggiava nella stanza, odore che nostra madre detestava perché ci metteva giorni ad andarsene...
riesco ancora a sentire la sua voce profonda che, combinata con l'osservazione prolungata delle fiamme nel camino, finiva quasi per ipnotizzarci...


< Ragazzi miei, come sapete, un tempo la nostra razza non era in esilio, ma era la più ricca di tutte nelle enormi sale di Erebor
-ma queste sono storie che sicuramente vi sono state già raccontate da vostro zio.-
Io voglio narrarvi qualcosa di molto interessante, ma anche di molto utile; sono convinto che prima o poi vi servirà..

Quando Thror era Re sotto la Montagna, egli ordinò ai nani minatori di estendere gli scavi già esistenti anche alla parte est, quella più profonda e mai toccata da un qualsivoglia strumento nanico..quelli chiaramente eseguirono l'ordine anche se a quel tempo giravano voci strane e tutti coloro che almeno una volta si erano trovati vicino alla zona est erano restii a tornarci...in quel posto c'era davvero qualcosa di strano, come se fosse avvolto da una cappa di pura malvagità.
Nonostante ciò gli ordini sono pur sempre ordini ed i nani scelti per quel compito dovettero eseguire, volenti o nolenti.
Un giorno uno di loro, scavando a fondo, trovò una pietra bellissima che sembrava riempita della luce di tutte le stelle del cielo...
come potete immaginare era l'Arkengemma...egli la portò al Re, che ne rimase talmente colpito da farsela successivamente incastonare nel trono...
ma non è questo il punto ragazzi; questa è la versione ufficiale della storia, ma non andò così.

Io ero lì quel giorno...il nano minatore aveva conservato la pietra in un pezzo di stoffa per non rovinarla e la voleva consegnare al Re com'era suo dovere, ma quando egli arrivò davanti a Thror e prese in mano la pietra, io vidi la follia nei suoi occhi, la follia!
Quando si rese conto che avrebbe dovuto cederla egli quasi aggredì il Re....si gettò verso di lui urlando e fu necessario l'intervento delle guardie che lo portarono via..
non so cosa gli sia accaduto, so soltanto che prima di aver toccato quella pietra egli era perfettamente in sé, ma dopo solo due secondi di contatto con quell'oggetto aveva totalmente perso il senno...
Molti mi dissero che le due cose non erano collegate, mi dissero che ero paranoico..ma tuttavia io non mi avvicinai mai a quell'oggetto e sono contento che sia andato perduto...Ragazzi miei, dovete capire che la malvagità è quasi sempre nascosta in luoghi imprevedibili, spesso in piccoli oggetti curiosi ed all'apparenza innocui...... >


< Ehi! Mastro Nano! Dobbiamo parlare! > La voce di Bard mi riporta di colpo alla realtà e le parole di Balin svaniscono come un'eco lontana..
< State per andarvene vero? Non aspetterete l'arrivo degli elfi... >
< No, non li aspetteremo. Voglio assolutamente sapere che cosa è successo ai miei compagni e qual'è la situazione lassù.. >
< Io mi rivolgo a te perché so che sei leale e giusto, lo hai dimostrato in questi giorni oscuri aiutando il mio popolo in difficoltà...mi rivolgo a te quale erede del tesoro di Erebor nel caso in cui tuo zio abbia trovato la morte tra le fiamme del drago.
Io rivendico una parte di esso perché mescolato all'oro dei tuoi padri giace quello della città di Dale trafugato dalla bestia anni or sono.. >
Per un momento avevo pensato che volesse fermarci, ma non ha intenzione di farlo. Capisce le mie ragione quanto io capisco le sue..
< Avrai ciò che ti spetta, Signore degli Uomini, so che sarai un re giusto e che la città prospererà con te alla sua guida...
se toccherà a me disporre del tesoro le tue richieste saranno certamente accolte e credo di parlare anche a nome di mio zio quando dico che è giusto che tu riceva anche una quantità d'oro sufficiente alla ricostruzione di Esgaroth in risarcimento alla desolazione di Smaug. >

Bard mi guarda sorridendo: < Spero che tutto ciò che hai detto si avveri senza bisogno di una guerra, non necessitiamo di altra morte...ma, comunque vadano le cose, so che oggi le tue parole erano sincere e questo mi basta. Cercherò di mettere una buona parola per voi con il Re degli elfi...so che anche lui non è del tutto immune dalla brama di ricchezze e so anche che c'è stata discordia tra le vostre razze.. Non appena avremo reso la situazione gestibile verremo ad Erebor per discutere un accordo..fino a quel momento che la fortuna sia con voi e possa essa farvi ricongiungere con i vostri cari scampati alle fiamme! Addio! >
Bard si allontana e mi lascia solo con i miei pensieri...avrò fatto la cosa giusta?
Sarà d'accordo con me lo zio Thorin?
Cerco di non ascoltare la voce nella mia mente che mi assicura il contrario..

< Fili...è tutto pronto, le provviste sono caricate..possiamo andare. > dice Bofur alle mie spalle.
< Si...devo solo salutare una persona..> cerco freneticamente Sigrid con lo sguardo e la vedo...è poco lontana e mi sta guardando...
le lacrime scendono copiose sulle sue guance, comincio a sentire un enorme vuoto dentro di me ora che mi rendo conto che non la rivedrò per molto tempo...
forse non la rivedrò mai più.
Questo è troppo e comincio a correre verso di lei..ci abbracciamo con foga cercando di godere di questi ultimi momenti insieme, cercando di stamparceli nella memoria per poterli rievocare in seguito..non so se sia amore ciò che provo per lei, ma sono sicuro che è l'inizio di qualcosa, non ho mai provato per nessun'altra un simile sentimento..

Sono tante le cose che non so...come potrà un futuro Re sotto la Montagna dichiararsi innamorato dell'esponente di un'altra razza?
Una cosa è assolutamente certa però: non sarò l'unico a dover dare spiegazioni...
il mio sguardo è caduto su di un'altra improbabile coppia..Kili e Tauriel si stanno salutando..nei loro occhi vedo disperazione, amore ma anche una profonda determinazione. Alzo le sopracciglia stupito...Kili ha preso tra le sue una delle mani affusolate dell'elfa e ci ha posato la sua pietra runica..deve amarla davvero tanto..in questo momento la notevole differenza di altezza che c'è tra loro è l'ultima cosa di cui mi accorgo.
< Sai che ti aspetterò vero? > bisbiglia Sigrid al mio orecchio.
< Lo so..ed io tornerò da te..> le dico guardandola negli occhi e cercando di convincere più me stesso che lei..nel mio cuore dilaga sempre più un oscuro presentimento..un presentimento di guerra..
< Andiamo fratello? > Kili mi guarda ed io annuisco.
Sigrid mi lascia andare, l'abbraccio si scioglie ma le nostre mani sono ancora unite..quanto vorrei non lasciarla mai...
Ad un certo punto la ragazza si protende verso di me e le nostre labbra si incontrano..un attimo dopo lo sussurriamo insieme, nello stesso momento:
< Ti amo..>
Ci stacchiamo velocemente ed io voltandomi, mi avvio insieme al mio fratellino verso la nostra barca..inutile descrivere le facce dei miei compagni..
Kili invece sembra contento...mi fa passare un braccio intorno alle spalle e dice:
< E bravo il mio fratellone! Credo proprio che in questo momento non siamo proprio perfetti come veri eredi di Durin.. siamo attratti..come dire?  Si ecco..dalle bellezze esotiche! > Comincio a ridere davanti alle facce sconcertate di Oin e Bofur e prendo uno dei remi..la mia risata si fa poi ancora più forte quando sento la voce indignata di Bard provenire dalla riva ormai abbastanza lontana:
< SIGRID!! Hai appena baciato un nano? > e la mia Sigrid che imperturbabile risponde:
< Sì! E allora? >

 

 

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Capitolo 15
*** #Capitolo 15# ***


#Capitolo 15#



Finalmente posso vedere da vicino la nostra Montagna... ora mi accorgo che tutti i racconti e tutte le storie su di essa non sarebbero mai bastati neanche lontanamente per dimostrare la sua imponenza...mi volto verso Kili, credo che anche lui stia provando le mie stesse sensazioni ed il suo volto strabiliato me lo conferma.
< Allora è questa la nostra patria.. > mormora il mio fratellino.
Lo scafo della barca struscia contro la roccia..siamo arrivati, ma la strada da percorrere è ancora lunga e dobbiamo oltrepassare anche le rovine della città di Dale.
< Meglio sbrigarsi se vogliamo arrivare alla porta principale prima che faccia buio! > dice Bofur caricandosi in spalla uno dei nostri zaini.
< Si! Sbrighiamoci.. > ripeto alzando la voce in direzione di Oin che sembra essersi perso nella contamplazione della Montagna.
< Arrivo, arrivo! Non sono mica sordo! >
Non abbiamo molte provviste, data la situazione dalla quale siamo usciti, ma al momento rimane comunque il minore dei nostri problemi.
Noto il mio fratellino che sta trasportando da solo tutta la nostra riserva d'acqua e mi precipito a fermarlo.
< Kili! Sei impazzito? Zoppichi ancora e ti porti dietro tutto quel peso? Forza! Facciamo a metà! >
< Va bene..MAMMA! > dice Kili di rimando sorridendo e lanciandomi metà del suo carico.
Fortunatamente riesco a prendere tutto al volo lasciandomi sfuggire un'imprecazione..
< Tu..brutto...! > Urlo facendo finta di lanciarmi al suo inseguimento, ma Kili è già lontano e se la ride beatamente..

< Ehhh..i ragazzi.. > Sento Bofur sospirare.

Durante la lunga camminata però la contentezza svanisce presto..il paesaggio è troppo lugubre e silenzioso, le rocce sono affilate e sembrano essere sempre più vicine a noi mano mano che procediamo.. Camminiamo in fila del tutto in silenzio, dolorosamente consapevoli di ogni piccolo rumore prodotto dai nostri passi che, in questo assoluto silenzio, rimbombano terribilmente tra le rocce e i dirupi.
< Quella deve essere Dale...o meglio ciò che è rimasto di essa dopo il passaggio del drago.. > bisbiglia Kili che è il primo della fila.
Il suono improvviso della sua voce mi provoca un brivido nella schiena..tutto è così sinistro qui...tuttavia mi avvicino a lui e vedo che siamo giunti ad un enorme slargo e davanti a noi si stagliano le rovine di Dale..che spettacolo orribile!
Doveva essere una città ricca e sontuosa un tempo..ora si vedono solo rovine bruciate ed annerite dalla fuliggine.
Questo spettacolo mi ricorda molto ciò che ho visto ad Esgaroth ma in me nasce una nuova consapevolezza: tutti coloro che sono morti qui adesso sono stati vendicati, Smaug è morto e nessuna città arderà mai più delle sue fiamme..nella disgrazia ed in tutto ciò che abbiamo provocato c'è pur sempre qualcosa di buono..sento con sollievo che una parte, seppur piccola, del peso che grava sulla mia anima si dissolve nella fredda aria mattutina.

< Non possiamo aggirarla? > chiede Bofur con aria afflitta.
< La costeggeremo..non è necessario passarci in mezzo. > sussurro a mia volta, risollevando un pochino il morale di tutti.
La porta principale è vicina ed il nostro lungo cammino è giunto al termine..presto scopriremo che cosa ci aspetta all'interno di quelle sale.
< Eccola! E' quella la porta! > dice Kili con l'eccitazione nella voce..tra di noi è quello con la vista più acuta ed ha visto ciò che ancora i miei occhi non possono del tutto scorgere.. Dopo poco però anche io riesco a vederla, è maestosa!
Ormai siamo molto vicini e possiamo ammirarla in tutta la sua imponenza.
Tralasciando la distruzione e lo stato di abbandono in cui versa l'entrata di Erebor, sono ancora visibili le gigantesche sculture di nani armati che proteggono la porta..un sentimento di orgoglio invade la mia anima, sono così concentrato ad osservare la passata maestria della nostra stirpe che mi accorgo troppo tardi della freccia che vola sibilando verso di me..
< FILI! > mio fratello urlando si butta su di me e crolliamo entrambi a terra illesi..
Altre frecce sibilano sopra di noi e cerchiamo tutti di spostarci dietro una roccia più grande che possa proteggerci.
Kili mi ha salvato la vita..sto ancora cercando di metabolizzare l'accaduto e soprattutto il fatto che non sono morto, quando una voce così austera e minacciosa che non avrei mai creduto potesse appartenere a mio zio se non lo avessi visto con i miei occhi, sentenzia:
< Chi osa avvicinarsi alla mia Montagna? Mostratevi! Oppure andate incontro alla morte! I nani sono ritornati alla Montagna Solitaria ed ora la difendono! >

< Fee...dimmi che questa voce non appartiene allo zio Thorin! > bisbiglia Kili al mio orecchio..
< Questa non è la sua voce fratellino...almeno non del Thorin che noi conosciamo..ma nostro zio è vivo e probabilmente anche tutti gli altri! Rallegriamoci di questo per ora e cerchiamo in qualche modo di farci riconoscere.. >
< C'è poco di cui rallegrarsi, stava per ucciderti! > sento Kili mormorare trai denti..mio fratello ha ragione, ma sono ancora convinto di poter recuperare la situazione.
Quanto profondamente potrà essere cambiato nostro zio in questi pochi giorni?
Bofur prende l'iniziativa ed esce dalla protezione della roccia sventolando un pezzo di stoffa bianca:
< Siamo noi! Oin, Bofur, Fili e Kili! Fateci passare! Cosa vi salta in mente di mettervi a tirare frecce ancora prima di vedere chi si avvicina! Thorin! Hai quasi ucciso uno dei tuoi nipoti!! > Altre frecce sbattono sulla roccia e Bofur è costretto a ritirarsi di nuovo imprecando.

< Come faccio a sapere che siete davvero chi dite di essere? Molti vorrebbero allungare le mani sul mio tesoro e potrebbero usare questo futile inganno per riuscirci!>  tuona di nuovo il Re sotto la Montagna.
Ora mi sto davvero arrabbiando e, divincolandomi dalla stretta di Kili che vuole impedirmi di compiere un gesto avventato, mi alzo e esco dal nostro nascondiglio.
< ZIO! Siamo i tuoi nipoti, figli di tua sorella Dìs! Veniamo da Esgaroth, la città è distrutta ed il drago è morto per mano di Bard che ora guida gli Uomini! Che cessi questo folle comportamento! Permettici di avvicinarci! >
Evidentemente altre frecce erano dirette verso di me, quando un'altra voce, del tutto riconoscibile questa volta, prorompe stridula e stizzita..è Bilbo!
< Thorin! Basta! Sono loro! Posso vedere tuo nipote Fili perfettamente! Non dirmi che sei improvvisamente diventato cieco! >
Nessuna freccia viene più scoccata ed io tiro un profondo sospiro di sollievo..
"per fortuna ci sei Bilbo...avevo dimenticato quanto fosse utile avere uno hobbit nella nostra compagnia.."
Kili esce da dietro la roccia insieme a Bofur e Oin e mi si avvicina..sul suo volto noto preoccupazione..
< Non mi piace questa situazione fratello, tremo pensando all'accoglienza che lo zio darà agli elfi e agli uomini se le frecce sono ciò che riserva ai suoi parenti.. >
< Hai ragione..adesso vedremo che cosa fare.. >
Finalmente allo scoperto ci dirigiamo verso la porta e vedo con gioia che anche tutti gli altri sono vivi e, a quanto sembra, sono rimasti abbastanza loro stessi.
Ci corrono incontro tutti quanti: Bifur e Bombur, quest'ultimo quasi rotolando, si precipitano subito da Bofur e lo stringono in un caloroso abbraccio;
Gloin si dirige da Oin e tutti gli altri vengono verso di me e Kili...insomma, una confusionaria scena tipicamente nanesca.

Le inevitabili domande cominciano a rimbalzarmi addosso come frecce:
< Ragazzi miei..Che gioia vedervi! Che cosa vi è successo? > "Balin"
< Fili! Hai detto che il Smaug è morto?! > "Dwalin"
< Hey Kili! Ti vedo in forma! > "sempre Dwalin, almeno credo"
< Esgaroth è davvero stata distrutta? > "Bilbo"
Mi rivolgo a principalmente a Balin che è stato il primo a chiedere:
< Sono contento di vedere che state tutti bene, ci sarà il momento per le reciproche spiegazioni, anche noi siamo curiosi di sapere che cosa vi è accaduto..ma prima dobbiamo assolutamente parlare con..Thorin.. >
Il vecchio Balin ha notato il tremito nella mia voce nel pronunciare il nome di mio zio ed ha anche compreso ciò che, in quel modo, volevo chiedergli.

< Hai ragione ragazzo.. voi tutti allontanatevi per favore! Parleremo dopo!
Ora tu e Kili venite con me..vi porterò da vostro zio..sperando che questa volta vi riconosca. >
Io e mio fratello ci addentriamo nella Montagna seguendo Balin, non potendo però evitare di osservare la magnificenza e l'enormità dei saloni che attraversiamo..

< Thorin è cambiato ragazzi...era quello che la mia vecchia anima temeva fin dall'inizio di questa avventura..è come se su tutto quest'oro gravasse una maledizione..
Thror era affetto dalla follia e così sta diventando anche suo nipote..

Thorin, ahimè, sta seguendo lo stesso oscuro sentiero ed è destinato a perdersi se le cose non si sistemano al più presto..ma purtroppo credo proprio che la situazione possa solo peggiorare, soprattutto dopo ciò che avete detto. Sono giorni che cerca l'Arkengemma come un forsennato, ma ancora non l'ha trovata...forse dopo tutto Mahal non ci ha abbandonato.. ma eccoci qui! Vi auguro buona fortuna ragazzi! >
Siamo giunti ad una sala gigantesca...dev'essere l'antica sala del trono.
Kili mi guarda..sembra spaventato ma anche molto determinato ad andare fino in fondo.
< Forza fratello! Andrà tutto bene! > gli dico, tenendogli una mano sulla spalla.
Kili annuisce e fa un respiro profondo: < Andiamo.. >


La sala è molto buia e a stento riesco a scorgere una figura in piedi davanti a noi..
poi il nano si avvicina..è lo zio Thorin, ma allo stesso tempo non lo è: il suo sguardo sembra velato e c'è uno strano scintillio nei suoi occhi mentre guarda l'oro disseminato a mucchi in tutta la sala..solo in questo momento mi accorgo dell'effettiva quantità del tesoro..non riesco nemmeno a quantificarlo.. montagne gigantesche d'oro ci circondano..sembra di essere davanti ad un deserto fatto di monete d'oro..
Accanto a me Kili sussurra:< E' immenso... >
< Ed è tutto nostro...nipoti! Finalmente siete tornati, dobbiamo proteggere ciò che a fatica abbiamo riconquistato, ma prima di qualunque altra cosa dovete aiutarmi nella ricerca del pezzo più prezioso dell'intero tesoro, quello che mi restituirà a pieno il diritto di regnare! L'Arkengemma! La ricerca è lunga e non ha ancora dato frutti ma ora che siete arrivati anche voi sento che sarà fruttuosa! Forza! Cominciate a cercare!>
Sono a dir poco sconcertato e non mi vengono parole adatte per mostrare a mio zio che cosa penso..Kili mi precede:< Zio! Siamo tornati...non vuoi chiederci che cosa ci è successo? Voi avete scatenato il drago che ha distrutto Esgaroth, Fili è quasi morto ed io sono stato salvato da...-tappo la bocca a Kili prima che si lasci sfuggire cose che in questo momento nostro zio non potrebbe accettare e continuo il suo discorso-
La cosa importante zio, è che, ora che il drago è morto, altri verranno!
Bard mi ha detto personalmente che verrà insieme al Re degli elfi per firmare un trattato ed ottenere l'oro che gli spetta! Ho promesso che avrebbe avuto ciò che Smaug ha rubato a Dale e ciò che gli serve per la ricostruzione di Esgaroth! >
L'espressione di Thorin passa dalla rabbia al subìto tradimento:
< Stanno arrivando hai detto?! Elfi e Uomini? Dobbiamo organizzare una fortificazione! Un muro che protegga l'ingresso! Che....CHE COSA HAI FATTO?
Hai PROMESSO una parte del TESORO agli uomini??? Una parte del MIO tesoro?
Come hai osato? Traditore!!! Sei la vergogna della stirpe di Durin, non sei degno di essere il mio erede! FUORI di qui! TUTTI E DUE! Vi consegnerò a loro quando verranno! L'unica cosa che possono sperare di trovare qui è la GUERRA!!
LA GUERRA! >
La rabbia mi attraversa come una scossa elettrica e sto per ribattere quando Kili comincia a trascinarmi via velocemente..
< Non otterrai nulla da lui Fili! Ora è troppo arrabbiato..andiamocene per ora e riflettiamo sul da farsi.. >
Mi lascio trascinare via seppur contro voglia.
Alla porta troviamo i nostri compagni..stavano ascoltando e sui loro volti si legge l'orrore e lo smarrimento.
Davanti a tutti c'è Bilbo ed ho la strana impressione che sappia più degli altri, come a confermare i miei pensieri lo hobbit si accoda e ci segue:< Vengo con voi.. >

L'ultima cosa che sento entrando in una delle tante sale laterali è la voce di Thorin che sbraita:
< Cercate dei massi squadrati! Dobbiamo costruire un muro! Un solido muro degno dell'abilità dei nani!>

 

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Capitolo 16
*** #Capitolo 16# ***


#Capitolo 16#




Erebor...quanto sono immense queste sale..non faccio affatto fatica ad immaginarle piene di vita e di ricchezza..se solo il drago non fosse mai giunto...
se solo l'Arkengemma non fosse mai stata trovata..se solo mio zio non fosse impazzito..

Sono passati due giorni dal nostro arrivo..il muro è stato costruito, alla maniera dei nani, solido e pratico, con delle piccole fessure per osservare l'esterno senza essere visti e per tirare frecce sul nemico.
La ricerca dell'Arkengemma..che sia maledetta...continua, ma senza risultati e
Thorin..."Oh Mahal che cosa ti è successo zio?" penso con la testa tra le mani.
Sento una mano sulla spalla..è Kili.
< Forza fratello. Troveremo una soluzione.. >
< E quale dimmi? Tra poco Bard e Thranduil arriveranno e Thorin non darà loro un bel nulla..prenderà tempo per aspettare l'arrivo di Dain e del suo esercito! >
Siamo infatti venuti a sapere tramite il racconto dei nostri compagni che Thorin è riuscito a parlare con uno degli antichi corvi imperiali che si è offerto di mandare messaggeri sui Colli Ferrosi..ora anche un esercito di nani agguerriti si dirige verso la Montagna..nostro zio è impazzito ma non è certo stupido!
Nonostante l'evidente follia, tutti i nostri compagni sono fedeli a Thorin e faranno ciò che egli ordinerà....e che cosa sono io? Non sarò fedele alla nostra razza?
Mi sento diviso, squarciato...e non so davvero come agire...non ho più parlato con Thorin dal giorno del nostro arrivo..tuttavia ho aiutato i miei compagni nella costruzione del muro ed ho cantato con loro canzoni di guerra; ma, nel profondo, so che sto commettendo un errore, so che questo comportamento ci porterà alla guerra..
devo assolutamente fare qualcosa per il bene di tutti noi..

Mi volto verso Kili, so che si sente esattamente come me....ma neanche lui sa che cosa fare.. Come possono tredici nani ed uno hobbit fronteggiare un esercito di Uomini e di Elfi? Eppure una via d'uscita ci deve essere..un momento! Lo hobbit!
Bilbo in questi due giorni ha passato molto tempo con noi..ha le stesse nostre opinioni anche se penso che il suo pensiero principale sia La Contea...vuole ritornarci tutto intero...come non capirlo? Ci ha parlato molto di come è cambiato nostro zio da quando il drago è volato verso Esgaroth, ci ha rivelato di come Thorin lo abbia minacciato con la spada chiedendogli se avesse trovato l'Arkengemma...
credo che Bilbo ci stia testando, vuole vedere se riesce a fidarsi di noi...nasconde qualcosa e voglio sapere assolutamente cosa..sento che, qualunque cosa sia, è la chiave per uscire da questa brutta situazione..
< Secondo me dobbiamo parlare con Bilbo.. > dice Kili lentamente.
Mi volto verso di lui:< Proprio quello che pensavo.. >

< Allora ragazzi, ecco la vostra cena.. > dice Bilbo avvicinandosi a noi con due ciotole ricolme di zuppa.
< Bilbo...dobbiamo parlare. Che cosa ci stai nascondendo? Puoi dircelo..sai che noi la pensiamo allo stesso modo. Credo sia importante. > ho pronunciato queste parole a voce bassissima..non voglio che gli altri ci sentano.
< Io..io non capisco di cosa parli! Davvero! Perché dovrei nascondervi qualcosa? Siamo seri! Io...un povero hobbit troppo lontano da casa sua..vorrei tanto essere nella mia poltrona a casa Baggins! E so bene che non sarà l'ultima volta che esprimerò questo desiderio..la nostra avventura, per così dire, è ben lungi dall'essere conclusa! >
Dette queste parole, lo hobbit si allontana scuotendo la testa; ma non prima che io mi accorga dello scintillio nei suoi occhi...
< Mente.. > sussurro a Kili.
< Dagli tempo..vedrai che quando sarà pronto ce ne parlerà. > mi rassicura mio fratello.

Il suono di una tromba spezza il silenzio al di fuori della porta principale: balzo in piedi..sono arrivati!!!
Corriamo tutti alle feritoie e la visione che mi si presenta è a dir poco preoccupante..
davanti all'ingresso c'è Bard insieme a Thranduil in persona più altre guardie di entrambi i popoli;
sembra che si stiano riprendendo dalla vista del gigantesco muro appena costruito che sbarra l'entrata.
Sul volto di Thranduil noto una rabbia a malapena repressa, Bard invece sembra piuttosto padrone di sé; con amarezza mi rendo conto che egli è fiducioso per gli accordi presi con me, ma -ahimè- entrambi abbiamo fatto i conti senza l'oste.

La voce di Thorin non tarda a farsi sentire...noto con orrore che mio zio ora sembra letteralmente trasfigurato..ombre scure gli circondano gli occhi e gli zigomi sono molto più evidenti di prima..ha smesso di mangiare..ha anche indossato una pesante armatura che lo rende ancora più austero, i suoi occhi sono di ghiaccio:
< Chi siete voi? E come osate avvicinarvi alla mia Montagna indisturbati? E' un esercito di elfi quello che vedo in lontananza? Gli elfi non sono graditi qui! Andatevene finché siete in tempo! >
Vedo la sorpresa serpeggiare sui volti dei nuovi arrivati, evidentemente nessuno si era aspettato che Thorin fosse sopravvissuto, anche Bard sussulta al suono della sua voce; nonostante questo, comincia a parlare:
< Thorin Scudodiquercia! Re sotto la Montagna..siamo venuti qui in cerca di un accordo. Non sapevamo che cosa avremmo trovato, ma sicuramente non ci aspettavamo questa accoglienza. Nessuno di noi è venuto qui per usurpare il tuo trono o per toglierti con la forza ciò che è tuo, vogliamo solo ciò che giustamente ci spetta! Hai forse dimenticato l'aiuto che ti venne fornito dagli Uomini nel momento del bisogno? Non ti abbiamo forse offerto provviste, armi e protezione per il tuo viaggio?
Ho parlato con il tuo erede pochi giorni fa e le sue parole sono state sagge..sii saggio anche tu ed onora la sua promessa! >

Dopo questo discorso Thorin mi lancia uno sguardo gelido ed io, pur cercando di sostenerlo, rabbrividisco.
< Non so quale lavaggio del cervello abbiate fatto a mio nipote -mi vergogno ora a chiamarlo tale- durante la sua permanenza ad Esgaroth!
Egli non era in sé ed ha fatto promesse su un tesoro di cui non può disporre. Ad ogni modo io non stipulerò nessun accordo finché quell'esercito sarà davanti alle mie mura! Già una volta gli Elfi hanno voltato le spalle al mo popolo ed io non intendo averci più a che fare! >

A questo punto vedo la rabbia di Re Thranduil farsi ancora più nera; ma, forse per un tacito accordo, è sempre Bard che continua a parlare:
< In tante occasioni Elfi e Uomini si sono aiutati..ma mai come ora la nostra razza è in debito con gli abitanti del reame boscoso..essi ci hanno fornito assistenza nella ricostruzione, nella guarigione dei feriti ed in molte altre cose. Non chiederò mai loro di andarsene! Sappi che sono molto rammaricato per questa situazione..avevo sperato che tutto potesse risolversi pacificamente..ma adesso voglio darti qualche ora per riflettere,dal momento che non sembri ragionare con saggezza.
Questa delegazione ritornerà domani mattina...e allora ci dirai che cosa hai deciso! >

< Le mie decisioni non cambieranno! Siete solo dei ladri che vogliono impadronirsi del MIO tesoro e come tali verrete trattati!
Le uniche cose che usciranno da queste feritoie domani mattina saranno frecce! > 

Bard e Thranduil se ne vanno ed in me dilaga una profonda disperazione..la guerra non potrà essere evitata, viene verso di noi così velocemente che neanche ce ne accorgiamo! E per cosa poi? Per l'avidità di un singolo nano?
Devo cercare di far ragionare Thorin in un modo o nell'altro.
Lentamente ritorno dentro, seguito da Kili e da Bilbo.

E' sera inoltrata...sento i miei compagni cantare a bassa voce nel salone centrale....credo che non tutti siano contenti della nostra attuale situazione, ma nessuno di loro vuole sfidare Thorin.. in fondo li capisco, questa è la via più facile da seguire ma io non sono venuto qui per seguire la via più facile...
sono venuto per fare ciò che ritengo giusto.

< Sai che io sono con te vero? Qualunque cosa tu voglia fare... > mi sussurra Kili sorridendo.. < Certo che lo so.. >
< Ehi ragazzi! - dice Bilbo avvicinandosi furtivamente - devo mostrarvi una cosa...ho paura di ciò che potrà succedere se ve la mostro, ma credo anche che peggio di così davvero non possa andare.. > così dicendo lo hobbit pesca dall'interno del suo fagotto uno strano involto..
In pochi secondi davanti ai miei occhi sbalorditi appare la gemma più bella che io abbia mai visto, emette una luce propria, eterea e stellare...credo proprio di sapere di che cosa si tratta..
Come sempre Kili mi precede:< Q-quella è l'Arkengemma? >

< Già..- ammette Bilbo - Thorin un giorno mi disse che di tutto il tesoro potevo scegliere ciò che avrei preferito, so che sicuramente non parlava di questo particolare oggetto, ma da quando l'ho trovato non ho saputo separarmene anche perché ho ritenuto più saggio tenerlo nascosto... >
< Tu sei riuscito a prenderla durante il colloquio con Smaug?
Sei davvero un eccellente scassinatore mastro hobbit! > sussurra Kili con lo sguardo ancora fisso sulla pietra.
Intanto un piano comincia a prendere forma nella mia mente..un piano folle, assurdo, impraticabile, ma assolutamente perfetto!

< A cosa pensi fratello? > mi chiede Kili curioso.
< Ma non capite? Questa è la nostra salvezza! Se uno di noi riuscisse questa notte a consegnarla a Bard, sarebbe un'ottima merce di scambio..Thorin farebbe qualunque cosa per ottenerla ed accetterà un compromesso! Così eviteremo la guerra! >
Bilbo e Kili mi guardano stupiti ma con crescente interesse.
< E' un piano astuto! Ma chi di noi ritieni che debba andare? > mi chiede Kili.
Sto per offrirmi volontario quando Bilbo comincia a parlare:
< Ti prego Fili permettimi di andare..scusate se sono sincero ma non ne posso più di questa situazione e vorrei al più presto ritornare a casa mia..ora come ora non mi importa affatto della mia parte di ricompensa, voglio solo uscire da questi saloni puzzolenti di drago! >
Bilbo ha parlato sinceramente ed io non posso dargli torto, inoltre sembra che su di lui l'Arkengemma non abbia lo stesso malefico effetto che ha sui nani....credo che possa andar bene..

< D'accordo mastro Baggins! Andrai tu..ho avuto molto tempo per conoscerti e adesso so che sei il più adatto in cui riporre la mia fiducia...anche più di me stesso! >
Kili annuisce...so che, pur dandomi ragione, sarebbe stato restio ad abbandonare la nostra Montagna.
< Allora, se così è deciso, andrai stanotte..non appena Kili sarà chiamato per il suo turno di guardia, ti caleremo dal muro.. >
Dopo qualche ora, un Bombur molto assonnato viene a svegliare mio fratello che si posiziona tranquillamente al suo posto..non appena nelle sale ritorna il silenzio, io e Bilbo ci alziamo furtivamente e raggiungiamo Kili.
< Mi raccomando signor Baggins, sta' molto attento, non farti ammazzare e consegna la pietra a Bard...digli che sono stato io a mandarti e che confido nella pace tra i nostri popoli...non scordarti di avvertirlo dell'arrivo dell'esercito di Dain!
Spero con tutto il cuore di rivederti Bilbo...sei stato un compagno molto prezioso anche se ce ne siamo accorti un po' in ritardo e me ne dispiace. Che la fortuna sia con te! > così dicendo comincio a calarlo lungo il muro e sento appena la sua risposta:
< Non preoccupatevi per me! Anche io spero di rivedervi presto quando tutto sarà finito e...ricordatevi...a casa mia il thè è servito alle cinque, ma tutti voi siete i benvenuti a qualsiasi ora.. >
Kili sorride:< Gli hobbit non cambiano mai..pensano sempre a mangiare! >
< Perché ne conosci altri? > rispondo distrattamente a mio fratello...qualcosa ha attirato il mio sguardo...Stavo seguendo Bilbo allontanarsi furtivamente tra le rocce quando improvvisamente la sua piccola figura è svanita nel nulla!
Sbatto le palpebre stupito...che sia stato uno scherzo della mia immaginazione?
Oppure un particolare gioco di ombre? Non credo proprio..
"Guarda Guarda.." penso sorridendo " Sembra che il nostro hobbit abbia qualcos'altro da nascondere."
 

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Capitolo 17
*** #Capitolo 17# ***


#Capitolo 17#



Questa notte risulta essere la più lunga di tutta la mia vita...io e mio fratello rimaniamo dietro al muro ad osservare le stelle ed a chiederci continuamente se Bilbo sia sano e salvo... ho deciso di tenere per me ciò che ho visto, anche perché è qualcosa che non so spiegarmi..in questa nostra avventura ho avuto fin troppi contatti con la magia, tanto da esserne sazio per sempre.
Noto mio fratello ossevare le stelle rapito e subito una nostalgia opprimente mi stringe il cuore: tra me e Sigrid la distanza è troppa.....
< Stai pensando a Tauriel? > gli chiedo.
< Nelle prigioni elfiche le dissi che per me la luce delle stelle era lontana e fredda, ma ora capisco invece che avevo torto...le stelle ci osservano e ci proteggono..e la loro luce è calda. Ci sono tante cose che non avevamo capito Fee... perché la nostra razza si ostina da secoli a chiudersi in sé stessa?
Perché per una volta non possiamo cercare di comprendere che c'è qualcosa al di là delle apparenze, che non tutto ciò che è diverso ci è necessariamente ostile?
Sono partito da casa pensando alla gloria, al coraggio ed anche alla vendetta...e adesso ho capito che nulla di tutto ciò in cui credevo era fondato, che tutte le mie certezze erano solo pregiudizi...ringrazio Mahal di avermi fatto intraprendere questo viaggio e, anche se fossi destinato alla morte, sarei comunque felice di aver compiuto questo passo...passo che alcuni tra noi non compieranno mai.. >
< Hai ragione Kee...anche io sono cambiato e condivido tutto ciò che hai detto, ma dubito che la nostra razza potrà mai cambiare, i nani non sono fatti per essere di mente aperta....sai che non accetteranno mai le nostre idee?
Non ci permetteranno di seguire i nostri sentimenti e se decidessimo di sfidarli diventeremmo peggio che reietti..ci siamo cacciati proprio in un grosso guaio, fratellino mio. > dico sospirando.
< Manca anche a te vero? >
< Già...mi manca Sigrid...mi sono innamorato di una Donna. >
< Io non rinnegherò la mia natura! Che differenza può fare essere di razze diverse se le nostre anime sono affini? Meglio reietto che prigioniero! > dice Kili con convinzione alzando leggermente la voce. Sono orgoglioso di lui; lo sono sempre stato, ma ora le cose sono cambiate..Kili è cresciuto ed anche io.

Mentre parlavamo è arrivata l'alba ed i nostri compagni cominciano a svegliarsi.
"Inizia un nuovo giorno ad Erebor" dico fra me e me con ironia, pensando a come la prenderà lo zio quando saprà che ho consegnato l'Arkengemma ai "nemici".
Una voce, credo quella di Bofur, mi fa sussultare.."ecco che si comincia"
< Dov'è Bilbo? >
Kili si sta già precipitando da lui, probabilmente per convincerlo a tacere, quando un repentino squillo di tromba rende il suo gesto del tutto inutile.
Un mormorio si diffonde tra i nani che subito si precipitano all'entrata..
< Sono tornati...ed ora che cosa farà Thorin? Che cosa dirà? >
La voce di mio zio certo non si fa attendere..il suo aspetto, se possibile, è addirittura peggiore di quello di ieri...la brama per il "Gioiello del Re" lo sta letteralmente corrodendo dall'interno.
< Mi sono già pronunciato ieri...non amo ripetere le stesse cose, soprattutto se chi mi ascolta è un pubblico di sordi!
L'esercito degli Elfi è ancora davanti alle mie mura, dunque la situazione non è affatto cambiata! Andatevene! >
La delegazione è composta più o meno dalle stesse persone di ieri..qualche guardia in più forse..non vedo Bilbo ma è facile per uno hobbit nascondersi dietro la gente alta...se poi possiede anche qualche magico gingillo.....
Bard, oggi con un tono più sicuro, inizia a parlare:
< Questa volta ti sbagli, Re sotto la Montagna! Ci sono molte novità rispetto a ieri.
Innanzitutto è stato avvistato un esercito di nani provenienti dai Colli Ferrosi che presto sarà fermato nella sua avanzata..certamente tu ne sai qualcosa...
- Thorin impallidisce vistosamente, ma non dice nulla e Bard continua a parlare -
Inoltre questa notte ci è pervenuto un oggetto..e non credo di sbagliare quando dico che si tratta dell'Arkengemma di Thror! >
dicendo queste parole l'erede di Girion solleva con entrambe le mani la gemma azzurra che ormai conosco bene...
Tra i nani subito si diffondono esclamazioni di ogni genere, ma la reazione di Thorin è quasi impossibile da descrivere: il suo volto sbianca del tutto ed egli barcolla vistosamente... per un momento temo davvero per la sua salute;
il suo corpo appare debole, ma i suoi occhi lanciano fiamme.
la voce gli trema leggermente.
Bard resta in silenzio, non credo che abbia intenzione di svelare questo segreto e forse è meglio così...a questo punto temo per la mia incolumità.
Mentre penso a tutto questo una piccola figura hobbit si fa avanti...è Bilbo!
< Sono stato io! >  il coraggio nascosto di questa razza riesce ancora a sorprendermi, ma è anche vero che tra lui e mio zio c'è pur sempre un gigantesco e solido muro.
All'apparizione dello hobbit tutti i nani cominciano a guardarsi intorno e si rendono conto che effettivamente Bilbo è al di là del muro..
serpeggiano mormorii di sconcerto ma anche di rabbia.
< TU! Traditore! Non avrei dovuto fidarmi di te! Ci hai portato solo sventura, fin da quando siamo entrati nel tuo piccolo e schifoso buco hobbit! Ma Gandalf aveva ragione quando ti ha presentato a noi come scassinatore, è proprio questo che sei! Un LADRO! Che non sa nemmeno che cosa sia l'onore, figuriamoci il coraggio!
Sei fortunato che ci sia un muro a dividerci, altrimenti saresti già MORTO! >
A queste parole Bilbo è impallidito ed ha fatto un passo indietro, ma poi sul suo volto si è lentamente accesa la rabbia e l'indignazione, soprattutto dopo aver sentito Thorin chiamare casa Baggins "piccolo e schifoso buco hobbit".
Le cose cominciano davvero a mettersi male e mi rendo conto che, ora che Bilbo è uscito allo scoperto, non posso far ricadere tutto su di lui, dopotutto l'idea è stata mia.
Kili, intuendo i miei pensieri, si avvicina e mi posa una mano sulla spalla; così, incurante delle disastrose conseguenze, faccio un respiro profondo e comincio a parlare prima che lo faccia Bilbo:
< Zio! E' stato Bilbo a portare a Bard l'Arkengemma, è vero, ma l'idea è stata mia... >
Un silenzio di tomba invade l'aria, l'unica cosa che riesco a sentire sono le mie orecchie che fischiano, il mio cuore che batte all'impazzata e la mano di Kili che pesa sulla mia spalla. Tutti trattengono il respiro.
Vedere come cambia l'espressione di Thorin alle mie parole mi spezza il cuore, non avrei mai pensato di provocargli un tale dispiacere..anche se, nel profondo del mio cuore, so di essere nel giusto, nella mia mente si formula un pensiero:
"Che cosa ho fatto?"
Thorin mi sta ancora fissando, incapace di dare un senso alle mie parole, incapace di crederci..forse ancora non si era reso conto quanto le mie opinioni fossero differenti dalle sue, forse nella sua follia non aveva considerato che proprio io sarei stato contro di lui.. osservo con attenzione il suo volto e noto con orrore che, dopo lo sconcerto, dilaga la pazzia.
Tutto accade in un secondo: Kili mi tira violentemente indietro, mettendosi davanti a me e Thorin scatta in avanti in modo fulmineo sguainando la spada che tante volte aveva usato per difendermi e urlando:< E' QUESTA LA TUA LEALTA'? >

< FERMO! >
Una luce bianca accecante ci avvolge e cadiamo tutti a terra storditi, conosco questo trucco: è Gandalf!
Ci rialziamo lentamente, sconvolti. Thorin necessita di parecchio aiuto per rimettersi in piedi e sembra che per il momento abbia abbandonato l'idea di uccidermi.
Tutti i nani si sporgono dal muro incuriositi, anche se alcuni, come me, hanno già riconosciuto lo stregone. Infatti una di quelle che all'inizio credevo essere guardie elfiche è uscita dalla fila e tiene in alto un lungo bastone nodoso, si toglie il cappuccio e si rivela proprio essere Gandalf, lo stregone che ci aveva lasciati all'entrata di Bosco Atro. La sua presenza mi rassicura, sento che adesso le cose andranno meglio....
< Mi sto quasi pentendo di aver sostenuto la vostra avventura, Thorin Scudodiquercia! Vi avevo lasciati a Bosco Atro fiducioso della vostra riuscita, ed ora che cosa mi tocca vedere? Tu che, come un folle, non solo fai costruire un muro per tenere lontani i tuoi alleati e rivolgi parole rabbiose ed ingiuste verso Bilbo a cui devi la vita, ma ardisci anche di sguainare e rivolgere la spada contro tuo nipote?
CONTRO IL TUO STESSO SANGUE?
Sei proprio sceso in basso...sei tu che parli di ONORE?
GUARDATI!! E DIMMI: DOV'E' L'ONORE?
E' onorevole puntare il dito contro coloro che agiscono saggiamente?
Io proprio non riesco a riconoscerti...>
Il discorso di Gandalf ha colpito tutti e sembra che anche Thorin non sia rimasto del tutto indifferente alle sue parole..non so se sia stata solo una mia impressione, ma mi è sembrato di scorgere nei suoi occhi una scintilla di consapevolezza.
Ora è tutto nelle sue mani...che cosa deciderà di fare? Non credo di essere l'unico a chiederselo in questo momento.
Nessuno di noi però saprà mai quale sarebbe stata la risposta di Thorin...vedo un elfo a cavallo galoppare velocemente verso di noi...sembra avere molta fretta e se non sbaglio sta già urlando qualcosa...non può essere nulla di buono.
< ORCHI! LE NOSTRE SENTINELLE HANNO AVVISTATO UN ENORME ESERCITO DI ORCHI! Domani all'alba saranno qui.. >

Non appena tutti comprendono il significato di queste parole, dilaga il completo caos.
Bard e Thranduil cominciano a confabulare animatamente e poi, insieme, spronano i cavalli e se ne vanno al galoppo..tutti gli altri li seguono;
sembra che per ora la questione del tesoro sia passata in secondo piano..
Solo Gandalf si è attardato...sembra stia guardando me e Kili, infatti siamo rimasti solo noi qui sul muro, tutti gli altri hanno seguito Thorin che, appena ha sentito la parola orchi è tornato dentro.
Mi sporgo dal muro verso lo stregone e Gandalf mi parla:
< Non pentirti di ciò che hai fatto...so che per voi è stato difficile, ma avete agito per il meglio...credo che ora dovremmo tutti far fronte comune contro gli orchi e anche Dain, quando lo saprà, farà la sua parte..ciò che dovrete fare ora è far ragionare Thorin e convincerlo a scendere in battaglia.
Non sarà difficile come prima..credo che la sua dura scorza non sia più del tutto impenetrabile..sono almeno riuscito a fargli capire l'assurdità delle sue azioni..
adesso andate! Ci vedremo in battaglia! >
Dicendo queste parole anche Gandalf se ne va, lasciandoci soli....
Mi volto verso mio fratello:< Devo parlare con Thorin... >
Kili mi guarda con apprensione:< Vengo con te! >
< No! Stavolta devo andare da solo....>
Kili sembra comprendermi, come sempre, infatti annuisce:< Come vuoi..ma sarò molto vicino.. nel caso in cui decidesse di nuovo di ucciderti.. >
Guardo mio fratello con sicurezza:< No, stavolta no! >

Entro senza essere visto nella sala del trono, dove vedo mio zio togliersi stancamente l'armatura..faccio qualche passo verso di lui che subito si immobilizza..mi ha sentito.
Prendo un profondo respiro e comincio: < Zio.. >
Thorin si volta verso di me investendomi con il suo sguardo freddo:
< Hai perso da tempo la facoltà di chiamarmi così..nipote! - questa parola esce dalle sue labbra come se fosse veleno ed io mi sento sprofondare- Cosa vuoi ancora da me? >
< Sei cambiato..so che in questo momento le mie parole ti sembrano assurde..
So che ciò che ho fatto ti sembra orribile, ma non è così!
L'oro ti ha avvelenato zio! Nulla di ciò che percepisci come ostile in realtà lo è!
Dov'è finito il nano che ho conosciuto da quando sono nato, colui che ha sostenuto il nostro popolo esiliato, colui che ha sorretto sulle sue spalle tutto il peso delle nostre disgrazie, colui che ha forgiato la nostra rinascita e le nostre ricchezze?
Ricordi il giorno in cui hai tracciato la Montagna Solitaria sulla mia mappa?
Io in te quel giorno vidi un Re, un vero Re sotto la Montagna!
Ma un Re nobile, privo di tutto questo desiderio, privo di tutta questa avidità!
Non posso credere che quel Re adesso non ci sia più, non posso credere che tutto questo oro abbia potuto sorpassare tutti i tuoi affetti, tutto ciò in cui credevi, non posso credere che tutto ciò in cui ho creduto nella mia infanzia sia svanito!
Allora dimmi: Dov'è il mio Re?   Dov'è mio zio?    Dov'è mio PADRE? >
Thorin cade in ginocchio ed io subito gli corro accanto.
Il suo volto si alza verso il mio e finalmente i suoi occhi azzurri, sebbene colmi di lacrime, risplendono limpidi:
< Tutto ciò che ho fatto....l'ho fatto per voi..... >

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Capitolo 18
*** #Capitolo 18# ***


#Capitolo 18#



Non c'è niente di peggio del giorno precedente ad una battaglia...sentirsi in bilico tra due mondi, non sapere se la prossima sarà la mia ultima alba..
Il peso che gravava sul mio cuore questa mattina si è dissolto, Thorin è ritornato in sé e la follia lo ha abbandonato..per ora nessuno ha parlato della redistribuzione del tesoro, ma so che, quando verrà il momento, egli deciderà con saggezza.
E' come se mio zio fosse stato sottoposto ad una terribile prova, era destinato a cadere succube dell'incantesimo del tesoro;
egli è caduto
...ma, anche grazie al nostro aiuto, ha saputo rialzarsi.
La prova è stata superata e la maledizione spezzata.
Ora tutte le nostre menti sono rivolte al domani ed i nostri pensieri sono cupi come il cielo che si erge sopra di me, grigio ed opprimente.
La natura avverte tutto, la natura sente l'approssimarsi di una terribile battaglia e tutte le creature viventi si allontanano..tutte tranne noi...
noi che aspettiamo sull'orlo dell'abisso.


< Fili...nipote mio! > Thorin viene verso di me appoggiandosi al solido muro di pietra..
sta riprendendo le forze ed il suo aspetto è di gran lunga migliore di quello dei giorni scorsi.

< Zio.. > sussurro, felice di ritrovare il nano di una volta.
< So come ti senti...la vigilia della tua prima battaglia..non è facile da descrivere, tuttavia lo vedo nei tuoi occhi..anche io mi sentivo così...diviso in due. >
< Funesti pensieri mi invadono la mente.. questa battaglia sarà crudele e terribile...la serenità non calpesterà per molto tempo queste terre imbevute del sangue di molti popoli.. - in un momento la mia bocca si apre, senza aspettare il consenso della mente, e mi escono parole che avrei voluto per sempre tenere per me - Ho avuto una visione zio..mentre un'elfa guariva la ferita di Kili...una visione terribile nel suo realismo. >
Thorin mi guarda stupito e preoccupato...sembra non avere dato peso al fatto che Kili sia stato guarito da un'elfa.
< Che cosa hai visto? > mi chiede aggrottando le sopracciglia.
Il racconto della mia visione comincia e le parole mi scivolano via dalla bocca penose ma liberatorie..nessuno a parte Tauriel ne era a conoscenza;
mi sono tolto un peso, anche se, così facendo, l'ho solo trasferito sulle spalle di mio zio.

Quando smetto di parlare Thorin resta in silenzio e poi mi guarda:
< Ciò che hai visto è terribile...ma se davvero tu potessi fare qualcosa per evitarlo sarebbe un grande onore che i Valar ti hanno attribuito.
A volte per cambiare il destino sono necessari dei sacrifici, ma non è possibile per noi sapere ogni cosa..
L'unica cosa che devi fare è agire secondo giustizia e saggezza..io credo in te e fino ad ora ti sei dimostrato un nano molto saggio...molto più di me almeno..
quindi fa' ciò che ritieni giusto e tutto andrà come deve andare. >

Annuisco lentamente...non avrei mai creduto di confrontarmi con simili difficoltà, solo ora mi rendo conto di quanto prima fossi inesperto e superficiale.
< Tua madre sarebbe orgogliosa di te se potesse vederti... > continua mio zio.
< Lo so..sarebbe orgogliosa di tutti noi. >

Il pomeriggio passa lentamente..la tensione sale e ci sforziamo tutti di mangiare qualcosa giusto per tenerci in forze.
La conversazione langue finché Bofur non decide di sollevare un argomento spinoso:
< Ragazzi...dove credete che sia ora Bilbo? >
< Se ne sarà tornato a casa...ha sentito puzza di orco ed è fuggito nella sua Contea! > dice Dwalin ridacchiando sommessamente..
< Già...aveva così tanta fretta di andarsene.. > aggiunge Nori masticando svogliatamente un pezzetto di cram.
< Non siate così veloci nel giudicarlo...secondo me è rimasto qui e parteciperà alla battaglia come tutti quanti noi! >
Mi volto, stupito nel sentire, a difesa di Bilbo, proprio la voce di Thorin.

Mio zio continua a parlare:< Credo che sia rimasto perché in lui c'è più di quello che appare alla vista..mi dispiace di avergli rivolto parole ingiuriose l'ultima volta che l'ho visto e vorrei rimediare al mio errore anche se lui non è qui ad ascoltare.. La brama dell'oro ha fatto uscire dalla mia bocca cose che mai mi sarei sognato di pensare o dire e di tutto ciò che ho fatto mi pento. Chiedo scusa a tutti voi per il mio recente comportamento, soprattutto ai miei nipoti..e naturalmente chiedo scusa al nostro scassinatore, anche se assente.. >
< Scuse accettate caro Thorin! >
Il suono di questa voce aleggia per qualche secondo nella sala prima che il proprietario di essa venga lentamente avanti...Bilbo è qui! E' tornato!
Il mio cuore è colmo di gioia.

Da un angolino buio esce fuori lo hobbit con il suo solito sorriso affabile e giocondo.
Tra i nani si diffonde un mormorio di sorpresa che subito si trasforma in esclamazioni di giubilo e tutti gli saltano letteralmente addosso, anche Dwalin e Nori che fingono di dimenticarsi delle amare parole rivoltegli in precedenza.
L'ultimo ad avvicinarsi è Thorin, gli occhi lucidi e pieni di sollievo.
< Come ho detto - esordisce Bilbo - scuse accettate! Non devi più scusarti di nulla, anche io, per altro, ho le mie colpe: ho pur sempre tenuto per me l'Arkengemma dopo averla trovata.. Inoltre ho i miei buoni motivi per essere qui..non so come finirà questa battaglia, ma so che la combatteremo insieme e solo questo conta! >
Thorin lo guarda e poi i due si abbracciano...nessuno ha più nulla da dire e la vicenda finisce con un commovente abbraccio di gruppo.

Finalmente è giunta la notte, ma nessuno di noi dormirà.
Abbiamo indossato le armature e la battaglia incalza.
I cupi pensieri si impadroniscono di nuovo della mia mente e tutto si fa oscuro.

< Guardate! > Kili è vicino al muro e si sta sporgendo da una feritoia..
ci avviciniamo tutti ed un orribile spettacolo si para davanti ai nostri occhi:
nel buio della notte milioni di torce risplendono.
Stiamo osservando l'esercito degli orchi...il terrore mi invade l'anima..
Le luci dei nostri alleati sono flebili ed esigue..nulla al confronto dell'onda che sta per investirci.
Le mie orecchie registrano un lontano rombo, come un tuono, ma - ahimè - la natura questa volta non è coinvolta..ciò che sento sono i passi degli orchi e questa certezza mi schiaccia come un macigno.

Anche Kili è spaventato...mi avvicino a lui e lo stringo a me..
< Affronteremo insieme tutto questo! Vedrai, nessuno di noi resterà solo! >
Kili annuisce e mi sorride. < Come sempre fratello! >
< Nessuno mi crederà quando tornerò a casa.. > dice lentamente Bilbo con gli occhi fissi sul mare di torce.. < Anche io stento a credere a quello che vedo! >
< Pensaci Bilbo..sei l'unico esponente della razza hobbit che assisterà a questa battaglia..se ti salverai avrai il compito di tramandare questi avvenimenti tra la tua gente..così nessuno dimenticherà.. > A parlare è stato Thorin, con lo sguardo perso nella cupa oscurità delle prime ore del mattino.
< Non credo che altri hobbit farebbero a cambio con me...no, no, proprio no..neanche a Tucboro o al di là dell'Acqua... >

Il piano che abbiamo elaborato è piuttosto semplice..il muro che blocca l'entrata è stato costruito strategicamente: infatti basta spostare una o due pietre alla base per ottenere un crollo completo dell'intera struttura..
La nostra entrata in battaglia dunque sarà piuttosto scenografica..e contiamo anche di schiacciare molti orchi con questo sistema.
Tuttavia dovremmo aspettare che l'esercito arrivi fin sotto alle nostre mura..non sarà affatto facile..ma tra poco nulla lo sarà.

Finalmente è spuntata l'alba...ci sono molte nuvole, ma non credo che pioverà...
"Mahal, potrò mai sentire di nuovo le gocce di pioggia sulla mia pelle?"
Gli eserciti a noi alleati sono in posizione, ma davvero siamo inferiori di numero.
E' stata una fortuna che lo zio sia riuscito ad avvisare Dain, altrimenti la battaglia sarebbe stata persa in partenza;
l'esercito dei nani dei Colli ferrosi è ben visibile, gli elmi e gli scudi brillano ed in prima linea posso vedere Dain in persona.

L'enorme marea nera si sta velocemente avvicinando...
nulla nella mia vita ha potuto prepararmi a ciò che vedo..
l'onda nera si infrange contro i nostri eserciti e ciò che segue è l'inferno:
subito i popoli si mescolano e il silenzio abissale che aveva regnato sovrano fino ad ora viene immediatamente cancellato da una cacofonia orrenda, fatta di urla di terrore, dolore, rabbia ed esaltazione...non ho mai visto né sentito nulla di più terribile.

Siamo tutti pronti, davanti al muro...tutti qui;
come abbiamo iniziato, così finiremo: insieme!
Tra noi c'è anche Bilbo...vedo la paura nei suoi occhi, ma essa è presente anche in tutti noi..la pianura è del tutto imbevuta dall'odore della paura...in ogni caso mi riprometto di tenere d'occhio il nostro hobbit, voglio davvero che egli possa ritornare a casa Baggins....
Guardo i miei compagni, uno per uno.
Sui loro volti vedo molte emozioni, ma, prima fra tutte, la determinazione...
Andremo fino in fondo, i nani lo fanno sempre.
E' quasi ora..faccio un respiro profondo e cerco di sgombrare la mente,
sono consapevole di ogni mio muscolo pronto a scattare, il mio corpo è teso,
sento l'adrenalina scorrermi nelle vene e, nelle orecchie, batte sordo il mio cuore.
Stringo le dita sulle impugnature delle mie spade, fedeli compagne di tutta la mia vita e mi volto verso Kili...i nostri sguardi si incontrano ed entrambi annuiamo..
staremo vicini , non ci separeremo e tutto andrà come deve andare..
Nel silenzio che invade la mia mente, rotto solo dal battito del mio cuore, sento la voce di Thorin che, davanti a tutti noi, si volta e dice:
< Mi seguirete? Un'ultima volta? >
La risposta brilla evidente nei nostri occhi.
Le pietre vengono smosse, il muro crolla e dai nostri petti esce indomito un grido di battaglia.

 

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Capitolo 19
*** #Capitolo 19# ***


#Capitolo 19#


Ciò che si presenta ai miei occhi è impossibile da descrivere..
ora mi rendo conto di non avere mai partecipato davvero ad una battaglia..
Tutto ciò che pensavo era sbagliato...in battaglia come anche in guerra non c'è posto per la gloria o per l'onore, ma solo per il dolore e la sofferenza.
La gloria e l'onore vengono dopo, quando tutto è finito, costruiti dai sopravvissuti velocemente, come improvvisati castelli di carte che permetteranno ai posteri di continuare a credere nelle illusioni e di continuare a combattersi a vicenda.
Ora che i miei personali castelli di carte sono crollati, non mi resta che tuffarmi nel caos e sperare per le nostre vite..
Nonostante la confusione che regna sovrana, riesco a capire che siamo arrivati proprio al momento giusto: i nostri alleati sono allo stremo e gli orchi imperversano.
Siamo solo in quattordici, ma la nostra entrata è stata spettacolare e molti orchi, al solo vederci arrivare, sono fuggiti..
Adesso siamo proprio davanti all'entrata di Erebor, ci siamo riuniti all'esercito di Dain e, tutti insieme, guidiamo un nuovo attacco contro il nemico.
Dain ordina a tutti i nani di mettersi in formazione..questo sarà un attacco che gli orchi non dimenticheranno tanto facilmente..prendo il mio posto insieme a Kili nel piccolo ma corazzato schieramento che stiamo formando, l'adrenalina scorre nelle mie vene come una scossa elettrica, vedo con chiarezza tutti i graffi e gli ammaccamenti sulla superficie del mio scudo che ho posto davanti al corpo per proteggermi, siamo tutti insieme e, dalla nostra selva corazzata di scudi, spuntano solo le spade.
Da uno spiraglio riesco a vedere gli orchi venire verso di noi che siamo ancora fermi..ad un certo punto sento suonare un corno elfico..proprio alle nostre spalle;
poi li vedo...gli elfi nelle loro armature dorate balzano con incredibile leggerezza sui nostri scudi come fossero trampolini e, sfruttando l'effetto sorpresa, si lanciano sugli orchi ormai vicinissimi.
Ora è arrivato anche il nostro momento, qualche ultimo istante per incontrare gli occhi di Kili e poi ci gettiamo, entrambi urlando, nel groviglio di elfi, uomini e orchi.
Nella mischia io e mio fratello combattiamo insieme, schiena contro schiena, coordinati, come soltanto noi due sappiamo fare.
Tra un fendente e l'altro riesco a vedere Dain scendere dalla sua cavalcatura mulinando il suo enorme martello per proteggere Thorin da un attacco alle spalle..
< Ehi cugino! - urla Dain sovrastando il fragore prodotto dal continuo cozzare di milioni di armi - Era ora che arrivaste! Facciamo vedere a questa sudicia marmaglia di orchi di che cosa è capace la stirpe di Durin! >
Thorin, senza smettere di combattere, gli risponde:
< Dain! Cugino mio! Era ora che combattessimo insieme!>
 e i due, nel pieno della mischia, si abbracciano dandosi violente pacche sulle spalle..un sorriso mi sale alle labbra.

All'improvviso un gigantesco orco mi arriva addosso, gettandomi a terra.
Sento in bocca il sapore del sangue mescolato a quello della polvere e cerco di deviare la lama che è diretta alla mia gola..per fortuna riesco ad infilzare l'orco nel fianco con il mio pugnale e, approfittando della sua distrazione, mi isso sopra di lui e lo finisco con un altro colpo al petto.
Non appena mi rialzo altri tre orchi mi vengono addosso, il mio corpo addestrato si muove da solo e le mie lame affilate mietono vittime a non finire..ma -ahimè-
ciò che faccio sembra non bastare mai perché più nemici uccido, più ne arrivano e non ho tempo nemmeno per respirare.
Ad un certo punto sento una voce terribile provenire dall'alto di Collecorvo,
alzo gli occhi e vedo Azog, l'orco pallido..
ovviamente non capisco la sua lingua, ma so che è lui la guida di questo enorme esercito.
Un'idea...improvvisa..folle e forse anche stupida mi balena nella mente:
"E' lui che dobbiamo colpire..una volta morto Azog l'esercito non avrà più una guida e si sfalderà velocemente.."
Devo cercare di arrivare lassù, ma certamente non andrò da solo..
mi volto per informare mio fratello della mia idea, quando scopro inorridito che Kili non è più dietro di me.... qualcosa mi dice che ci siamo separati da molto tempo.
< Kili!! Kili!! > comincio ad urlare facendomi strada tra i cadaveri ed uccidendo tutti gli orchi che mi capitano vicino;
improvvisamente mi rendo conto di essermi allontanato da tutti i miei amici..intorno a me ci sono solo orchi ed elfi.

< Devo trovare Kili! Devo trovare mio fratello! > sto urlando perché non riesco più a pensare..c'è troppa confusione intorno a me..c'è troppa morte.

< Credo che si sia spostato alle pendici di Collecorvo! >

Al suono di questa voce mi riscuoto e mi volto improvvisamente, ma non riesco assolutamente a vedere nessuno a parte i numerosi orchi che mi vengono addosso...continuo a combattere..forse ho immaginato tutto, nessuno mi ha effettivamente parlato..eppure..
< ATTENTO! Alla tua sinistra! >
Mi volto precipitosamente a sinistra...appena in tempo per evitare un fendente letale, assesto un potente affondo all'orco che mi ha aggredito, ma evidentemente non basta perché continua imperterrito a mulinare la spada...
in una frazione di secondo una pietra sorpassa fulminea la mia spalla e colpisce l'orco sulla fronte, facendolo afflosciare a terra con un lamento.
Non posso certo credere ancora di essermi immaginato tutto, le pietre non si scagliano da sole contro i nemici... infatti quando mi volto di nuovo, con mia grande sorpresa, davanti a me c'è Bilbo: sembra molto provato ed è ricoperto di polvere - credo che in linee generali questo sia anche il mio aspetto - tuttavia il nostro hobbit impugna ancora con coraggio la sua spada, Pungolo, che brilla di luce azzurrina.
< Tu!? - balbetto strabiliato - Come...hai..? Io... ho sentito la tua voce ma non ho visto nessuno! >
Bilbo, menando un fendente contro un orrendo goblin, mi guarda sorridendo e risponde: < Sai che noi hobbit possiamo evitare di farci vedere se lo vogliamo... >
< Se mai arriverò in fondo a questa giornata, mastro Baggins, mi racconterai tutto..
e non accetterò bugie! - mi interrompo un attimo chinandomi velocemente per evitare una freccia vagante ed approfittando del momento per infilzare un ennesimo orco -
Ora...- dico rialzandomi - hai visto Kili? Davvero era vicino a Collecorvo? >
< Si..poco tempo fa..era insieme a Thorin e a Dwalin credo...e ti cercava. >
< Allora muoviamoci! Dobbiamo raggiungerli! Su quella cima c'è Azog che comanda l'esercito..forse hanno avuto la mia stessa idea! > aggiungo agguantando Bilbo e cominciando a correre verso il Colle.
Con la coda dell'occhio vedo la città di Dale...è in fiamme!
L'esercito nemico è entrato anche lì!
Il mio cuore formula una preghiera silenziosa per la mia Sigrid...le ultime notizie che ho di lei sono quelle che mi ha dato Bilbo...
sapevo che tutti gli sfollati di Esgaroth si erano rifugiati a Dale..e lei era con loro..

"Mahal, ti prego proteggila!"

Stiamo ancora correndo quando, all'improvviso, la terra trema sotto i nostri piedi, tanto da farci perdere l'equilibrio.
Cadiamo rovinosamente a faccia in giù e non ho nemmeno il tempo di chiedermi che cosa sia successo che tutto trema di nuovo e peggio di prima!
< Guarda là! > sento Bilbo urlarmi nell'orecchio.
Alzo lo sguardo e vedo con orrore che cosa ha provocato il terremoto...
Da uno dei fianchi della Montagna la terra si è aperta in una voragine e tutto questo grazie ad un gigantesco mostro che avevo visto solo nelle illustrazioni dei vecchi libri di Balin...
< Un Mangiaterra! > urlo frastornato...nemmeno credevo che esistessero..
"Ma per quale motivo aprire una voragine?"
Alla mia ingenua domanda risponde la scena che si presenta ai miei occhi..
dall'enorme forra nera escono una decina di giganteschi troll con della catapulte legate sulla schiena..
< Giorni celesti! Siamo perduti! > esclama Bilbo spalancando gli occhi inorridito.
< Non c'è un momento da perdere! Andiamo! > gli urlo tirandomi in piedi a fatica.

Collecorvo è vicino..molto vicino.
Siamo quasi arrivati alle sue pendici quando, da che stavo correndo, mi ritrovo scaraventato in aria con un dolore acutissimo alla schiena, dove sono stato colpito.
Cado a terra pesantemente e mi sfugge un grido di dolore..non so dove sia Bilbo..non so nemmeno che cosa mi abbia colpito...non so dove sono..
"CALMA!"
mi dico e, contemporaneamente, mi costringo ad aprire gli occhi che bruciano per la polvere, il sudore e la stanchezza.
Ciò che vedo sicuramente non mi tranquillizza: sopra di me torreggia un gigantesco troll..impugna una possente mazza..probabilmente è con quella che mi ha colpito, devo ringraziare che non fosse una spada, altrimenti sarei già morto..
Non che la mia attuale situazione sia molto diversa...
Cerco di rialzarmi, ma il primo tentativo va a vuoto;
il troll sta venendo verso di me e comincio davvero a pensare che morirò schiacciato, quando, ad un certo punto, un bagliore azzurro lampeggia tra le zampe del troll e la bestia lancia un urlo orrendo..forse più di sorpresa che di dolore.
Tuttavia il diversivo è servito e, riunendo tutta la mia forza di volontà, riesco ad alzarmi ed a raggiungere Bilbo.
< Stai bene? Credevo che ti avesse ucciso! > mi urla sempre tenendo d'occhio il troll.
< Ci vuole ben altro per uccidere un nano! Grazie Bilbo...credo che non potrò mai ringraziarti abbastanza per avermi salvato...e più di una volta anche! >
< Bè...se vuoi puoi ricambiare anche subito!!! ATTENZIONE! > urla Bilbo indietreggiando velocemente..il troll sta venendo verso di noi e sembra anche molto arrabbiato.
< Cerca di tenerlo impegnato! > urlo a Bilbo mentre mi muovo a scatti in direzioni diverse per evitare la mazza che rotea e si schianta varie volte al suolo...
"Devo cercare di arrivargli alle spalle" penso fra me e me..
Poi, proprio quando la mazza sta calando sulla mia testa, mi tuffo in avanti tra le sue gambe e mi ritrovo esattamente dietro di lui..
Bilbo è ancora davanti al troll, sembra terrorizzato ma tiene duro, continuando a schivare colpi su colpi...devo fare in fretta.
Ignorando il dolore alla schiena mi isso con fatica sul dorso del troll, arrampicandomi sulla catapulta di legno fissata al torace della bestia; sono quasi arrivato in cima quando il troll si accorge di me e comincia a scuotersi avanti e indietro per gettarmi a terra..sto perdendo la presa, ma non posso cedere ora!
Con un urlo conficco una delle mie spade nel legno e mi aggrappo ad essa più forte che posso, non appena riesco ad acquisire un po' di stabilità, stacco velocemente la spada ed arrivo sul collo taurino della bestia...
Da un'altezza per me quasi inimmaginabile vedo Bilbo affannarsi ai piedi del troll..
è stanco e non reggerà per molto, ma io ormai ho raggiunto il mio scopo:
con un urlo di rabbia e di soddisfazione conficco le mie lame nel collo della bestia che, con un lungo e gutturale gemito, crolla in ginocchio e poi stramazza a terra.
Soddisfatto del mio operato, ma anche comprensibilmente sconvolto, salto a terra dove sono accolto dal signor Baggins che mi fissa con occhi spalancati.
< Direi che con questo siamo pari.. > mi sussurra.
< Senza di te non ce l'avrei mai fatta Bilbo...sei un valido compagno. >

Siamo capitati in una zona abbastanza tranquilla e, a parte una decina di orchi che riusciamo a debellare in fretta, non ci sono altri nemici che si interessino a noi, almeno per ora. Sfruttiamo questo momento per riprendere fiato...siamo entrambi stravolti..non so davvero come riusciremo ad andare avanti.
Ora che il livello di adrenalina è un po' diminuito, sento su di me tutta la stanchezza del combattimento..in più la preoccupazione mi riempie la mente..
"dove saranno Kili e Thorin? E soprattutto..staranno bene?"
Mi rialzo con un gemito..la mia schiena dolorante si fa di nuovo sentire..
< Tutto ok? > mi chiede Bilbo preoccupato.
< Si...è solo la schiena..quel maledetto troll mi ha conciato per le feste.
Dobbiamo muoverci Bilbo, a quest'ora chissà dove saranno gli altri. >
Con estremo orrore mi rendo anche conto che sulla cima del Colle non c'è più nessuno...
Azog è sparito ed è da tanto che non sento la sua lurida voce risuonare nella valle.

Ricominciamo a correre verso il Colle ed abbiamo appena imboccato il viottolo che porta alla cima quando una voce familiare ci richiama indietro:
< Bilbo! Fili! Siete vivi! State bene! Sia ringraziato il cielo! >
< Gandalf! Sei davvero tu? > gli risponde Bilbo con la gioia nella voce..
Lo stregone sembra provato tanto quanto noi e appare molto più vecchio di quando l'ho visto l'ultima volta sotto le mura di Erebor.
Sul suo volto però noto qualcosa di molto oscuro che va al di là delle attuali preoccupazioni...gli vado vicino...
< Gandalf! Dicci tutto! Cosa sta succedendo? Cos'è che non sappiamo? >
Lo stregone mi mette le mani sulle spalle e, sul suo volto, scorgo la paura.
< Stanno arrivando Fili! Un'altra armata, un altro esercito! E c'è Bolg a guidarli!
Arrivano da Gundabad...non ce la faremo a sconfiggerli..siamo inferiori di numero ed i nostri eserciti sono in ginocchio!
Arriveranno dalle profondità...sbucheranno proprio da lassù..da Collecorvo. >

Il mio cuore perde un battito...< Kili e Thorin sono lassù! Devono essere avvertiti! Bilbo! Dobbiamo andare da loro! >
Lo hobbit annuisce con aria grave..sto per scattare verso la salita quando Gandalf mi trattiene..< Non potete andare là! Morirete tutti! >
Mi volto verso di lui e dico lentamente:
< Lassù c'è mio fratello! E NULLA potrà fermarmi! >
Qualcosa nel mio sguardo ha colpito Gandalf che annuisce tristemente.
Il suono delle mie parole si è appena spento nell'aria densa di polvere quando, ad un certo punto, la luce viene meno.
Alziamo gli occhi appena in tempo per vedere uno stormo gigantesco di pipistrelli nerissimi oscurare il sole...un suono strozzato di sorpresa e di orrore esce dalle nostre gole..e, nell'improvviso silenzio che si è creato, sento Gandalf mormorare:
< Sono qui..sono arrivati.. >

 

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Capitolo 20
*** #Capitolo 20# ***


#Capitolo 20#


L'oscurità ci avvolge e la paura penetra nei nostri cuori.
L'unica cosa che riesco a scorgere è la fioca luce blu proveniente dalla spada di Bilbo che è sempre al mio fianco; sento anche la sua voce stridula chiedermi:
< Come faremo ad arrivare lassù con questo buio? I pipistrelli hanno oscurato il cielo per favorire l'arrivo degli orchi di Gundabad..sono orchi abituati alle nere profondità della terra e non amano la luce del sole! >
< Hai perfettamente ragione caro signor Baggins! E' per questo che ci sono io! -risponde lo stregone- Forse non te ne sei ancora accorto, ma non sono bravo solo a fare fuochi d'artificio, come pensa tutta la tua gente!
Ed ora andate e buona fortuna! Spero di rivedervi a battaglia conclusa! >
Non faccio nemmeno in tempo a chiedermi che cosa abbia voluto dire Gandalf, che, dal suo bastone, si sprigiona una bianchissima luce accecante.
I pipistrelli, lanciando acutissime strida, cominciano a diradarsi ed i raggi del sole fanno di nuovo capolino oltre il terribile stormo nero.
< Avrà un bel da fare Gandalf a tenerli a bada... > mormora Bilbo.
< Già.. > rispondo distrattamente.
Il mio sguardo è fisso sulla cima di Collecorvo, ancora immersa nel silenzio.
< Forza Bilbo! Andiamo.. > gli sussurro.

Il più velocemente possibile cominciamo ad inerpicarci sulla ripida salita che porta al Colle, cercando di non essere notati.
La scalata non è facile..più in alto si va, più il terreno è coperto di ghiaccio;
mi accorgo che sto battendo i denti, nonostante i deboli raggi del sole, la temperatura sta scendendo velocemente.
< E' m-maledettamete f-freddo quassù... > sussurra Bilbo battendo i denti.
Lo guardo attentamente, è molto cambiato da quella notte nella Contea e non tutti i cambiamenti sono positivi; con la coda dell'occhio mi accorgo che la sua mano destra è nella tasca del panciotto e sembra che stia giocherellando con qualcosa di molto piccolo, mi rendo conto che non è la prima volta che lo fa..
"Che si tenga i suoi segreti finché può" penso sempre osservandolo.
Ad un certo punto lo hobbit si ferma alzando una mano per zittirmi..
< Lo senti? >
< Cosa? > gli chiedo, ma, proprio mentre lo dico, capisco a che cosa si riferisce.
C'è un brontolio, un brontolio sordo, quasi una vibrazione, che proviene da sotto i nostri piedi, come se qualcuno stesse risalendo il sentiero..
Mi volto precipitosamente indietro ed il sangue mi si gela nelle vene.
< Bilbo corri! > gli urlo ed insieme cominciamo faticosamente una corsa disperata verso la cima.
Alle nostre spalle un centinaio di goblin, troppi per un nano ed uno hobbit. 
Siamo circa a tre quarti della salita, il terreno trema sotto i nostri piedi e si fa sempre più scivoloso, adesso posso sentire chiaramente le urla orrende del piccolo esercito che ci sta alle costole...stanno guadagnando terreno velocemente.
I miei polpacci bruciano ed il mio respiro è affannoso, non resisteremo ancora a lungo.
< FILI! > Un urlo alle mie spalle.
Mi volto di scatto: Bilbo è a terra e sta faticosamente cercando di rialzarsi, deve essere scivolato.
Guardo i suoi pelosi piedi hobbit, le piante saranno anche come suole, ma nulla può eguagliare la solida presa degli scarponi chiodati dei nani sul ghiaccio.
Prendo in fretta una decisione: adesso basta scappare!
Torno indietro correndo, afferro Bilbo per le spalle e lo tiro in piedi.
< Va'!! Io cercherò di trattenerli per quanto posso... >
Bilbo mi guarda inorridito. < Ma... >
< Vai ho detto! Non c'è tempo! >
Lo hobbit si volta e ricomincia a correre barcollando.
Lo guardo allontanarsi per qualche secondo e poi, con un respiro profondo, gli volto le spalle fronteggiando il mio nemico.
Non so se ne uscirò vivo e, ad essere sincero non ci ho nemmeno pensato.
L'adrenalina mi attraversa di nuovo e mi getto nella mischia urlando e mulinando le mie spade.

Ogni pensiero razionale svanisce dalla mia mente nella quale dominano la sete di sangue e la rabbia.
Per mia fortuna, il sentiero è molto stretto e mi permette di affrontare pochi nemici per volta, molti riesco a spingerli nel vuoto, ma sono destinato a fallire, sono troppi.
Proprio quando sto perdendo le speranze, mentre i miei muscoli urlano e la mia pelle, riempita di piccoli tagli, brucia, sento alle mie spalle un grido di battaglia.

Mi volto, senza abbandonare le spade e senza smettere di infilzare goblin e spalanco gli occhi.
Dietro di me c'è Dwalin in sella ad un gigantesco ariete.
Il nano impugna un'ascia ed una spada e, mentre urla insulti in nanico, è davvero una visione spaventosa.
< A TERRA! > mi urla.
Faccio appena in tempo a stendemi al suolo che, con un salto, l'ariete mi sorpassa investendo l'orda di goblin. Senza rendermene conto sto ridendo.
Questa è proprio un'entrata degna di Dwalin! E grazie a lui sono ancora vivo.
Guardando in basso lo vedo sbaragliare tutto lo stuolo di orchi e gettarsi nella mischia sottostante, la battaglia vera e propria è arrivata anche ai piedi del Colle.
Con un ultimo sguardo vedo il nano che mi ha insegnato tutto quello che so di combattimento, unirsi ad alcuni nani corazzati e guidare impavido un nuovo attacco.
Poi, con sgomento, mi accorgo che non ho pututo chiedergli nulla su Thorin e Kili.
E adesso sono solo, non ho nemmeno idea di dove sia finito Bilbo.

Con lo sguardo fisso sulla cima, continuo a salire.
Quando infine arrivo a destinazione mi gira un po' la testa, sono davvero stanco.
Il silenzio è totale, l'unica cosa che riesco a sentire sono le urla attutite della battaglia molto più in basso. Comincio ad aggirarmi sul Colle, totalmente ricoperto di neve.
La tentazione di mettermi ad urlare i nomi dello zio e di mio fratello è forte, ma il silenzio mi blocca..è tutto troppo tranquillo per i miei gusti.
Sembra quasi...
< E' UNA TRAPPOLA! >  l'urlo arriva dalla mia destra, proprio dall'imboccatura nera di un tunnel che porta nelle profondità del Colle.
Mi volto di scatto riconoscendo la voce di mio fratello che viene prontamente soffocata.
Cerco di parlare ma è come se mi si fossero congelate le corde vocali, provo l'improvviso ed impellente desiderio di vedere Kili, solo per assicurarmi che stia bene.
All'improvviso mi accorgo di essere nel centro esatto dello spiazzo, intorno a me, in ogni direzione, si aprono parecchie imboccature di tunnel.
Sono circondato.
Da ognuna di esse cominciano ad uscire orchi, gli orchi giganteschi di Gundabad.
La mia mente cerca febbrilmente una via d'uscita, ma non ce ne sono.
Sono in trappola. Siamo in trappola.
Quando volto nuovamente lo sguardo davanti a me, ogni pensiero razionale abbandona la mia mente.
Dai tunnel a me più vicini escono i due orchi più grandi e più spaventosi che abbia mai visto: sono Azog e suo figlio, l'orribile Bolg.

Ma non è stata la loro vista a sconvolgermi.
Bolg tiene mio fratello, mentre Azog stringe trionfante Thorin.
Il mio sguardo vaga veloce dall'uno all'altro, valutando il loro stato di salute;
Kili ha una ferita alla testa, sembra solo un po' stordito e la stretta che ho al cuore diminuisce un po'; Thorin invece sembra stare relativamente bene, Azog lo trattiene saldamente per le spalle tenendogli alla gola l'orribile lama rossa di sangue che ha al posto di una mano.
Tutte le mie osservazioni sono avvenute nell'arco di qualche secondo e, dentro di me, sento montare la rabbia.
< LASCIATELI! > urlo facendo un passo avanti e sguainando le mie spade.
Una risata. Azog sta ridendo e tutti gli orchi con lui.
Spero con tutte le mie forze di non sentire mai più un suono così orrendo.
< E perché mai dovremmo farlo, Feccia?
Sapevamo che saresti venuto!
Adesso potremo finalmente spezzare tutta la stirpe di Durin!
Nessuno di voi sarà mai Re sotto la Montagna! >
La voce di Azog risuona orribile sul Colle, per farsi capire sta parlando la lingua corrente.
Non appena finisce di pronunciare queste parole, Thorin sembra infuriarsi e comincia a dimenarsi ferocemente.
Ma basta un'occhiata di Azog a Bolg per farlo smettere, l'orco ha in mano Kili e mio fratello è un ottimo strumento di persuasione.
Bolg avvicina alla schiena di Kili una delle sue gigantesche spade e la affonda lentamente nella pelle del nano, la ferita è superficiale ma mi basta l'espressone di dolore di mio fratello per farmi perdere del tutto la razionalità.
Mi faccio di nuovo avanti: < Ho detto: LASCIATELI! >
Questa volta Azog mi viene vicino, così vicino che il mio cervello comincia irrazionalmente a contare le orride cicatrici ornamentali che l'orco ha sul volto,
e mi sussurra: < Tu sei solo. >
 
< NO INVECE! > sento urlare alle mie spalle.
Mentre un'onda di sollievo mi invade il corpo, l'ormai noto balenio azzurrino appare alla mia destra e Pungolo viene profondamente conficcata in una delle possenti cosce dell'orco pallido. Azog, colto di sorpresa, comincia ad urlare mentre un fiotto di sangue nero si riversa a terra macchiando la neve ai suoi piedi.
Thorin coglie l'occasione e riesce a liberarsi. Scoppia il caos.
Noto Bolg alzare in alto la spada pronto a decapitare Kili, ma mio fratello è riuscito a riprendersi e si butta come un fulmine sotto le gambe dell'orco evitando il fendente. Passato il momento iniziale di sorpresa, gli orchi intorno a noi si riscuotono e la vera battaglia ha inizio.
Inutile dire che siamo numericamente inferiori.
Kili mi si avvicina ansimando e ci abbracciamo stretti.
< Tutto bene? > gli sussurro.
< Si fratello, ora che ci sei. >
Sorrido e sciolgo l'abbraccio cercando dentro di me nuova forza per combattere,
ma poi mi accorgo che non è lì che la troverò:
la mia forza è davanti a me, la mia forza è Kili.
Io e mio fratello ricominciamo a combattere schiena contro schiena e, insieme a Thorin, diventiamo una vera e propria macchina da guerra.
Non posso fare a meno di notare, mentre continuo ad infilzare orchi su orchi, che da direzioni sempre diverse, volano pietre che non mancano mai il bersaglio.
"Che Mahal ti benedica, caro Bilbo" penso tra me e me.
Il nostro hobbit è con noi, anche se non posso vederlo.
Sembra davvero che possa rendersi invisibile.
Benedico ancora una volta il giorno in cui Gandalf ci ha messi sulla sua strada.

Il mio corpo chiede pietà, stiamo ancora combattendo e siamo allo stremo delle forze.
Siamo pochi e gli orchi sono troppi. Adesso anche qualche pipistrello sembra interessarsi alla cima di Collecorvo. Ogni tanto una di quelle bestie plana verso di noi, cercando di ghermirci. Io e Kili stiamo lottando contro Bolg, quest'orco sembra invincibile. Ogni nostro attacco viene neutralizzato e mentre noi, costretti a compensare la notevole differenza di dimensioni con l'agilità e la velocità, ci stanchiamo velocemente; Bolg sembra via via rinforzarsi ed i suoi attacchi sono sempre più potenti.
Con la coda dell'occhio cerco di non perdere di vista Thorin che, non so come, sta tenendo testa da solo all'orco pallido. Fino a poco fa sembrava che Bilbo lo stesse aiutando, ma ora il continuo lancio di pietre è cessato e temo per ciò che può essere capitato allo hobbit.
< FEE! >
L'avvertimento arriva troppo tardi e una delle lame di Bolg mi attraversa il fianco fulminea. L'armatura ha in parte deviato il colpo, originariamente destinato al mio stomaco, tuttavia sento una lama di dolore percorrermi il fianco e, subito dopo, il calore del sangue che mi scende a rivoli sulla gamba destra.
Perdo l'equilibrio e cado al suolo, la neve gelata mi morde la pelle del viso.
L'orco, compiaciuto, estrae la sua lama con lentezza ed il dolore mi colpisce di nuovo lasciandomi senza fiato. Nella mia mente c'è un solo pensiero:
"Kili sta combattendo da solo.. DEVO rialzarmi."
Con la mano destra, che mi sembra al momento pesantissima, riesco ad arrivare alla mia ferita, è profonda ma non troppo pericolosa; con il palmo della mano la comprimo forte, trattenendo un urlo, tra le mie dita il sangue scivola forse un po' meno abbondantemente di prima.
Riesco a girarmi, Kili mi lancia occhiate piene di ansia mentre cerca di parare i colpi sempre più forti dell'orco;
quando mi vede muovere sembra rinfrancarsi e si concentra di più sull'avversario.

Con amarezza mi rendo conto che non resisterà per molto..ci vuole un aiuto...
All'istante vedo uno degli orchi accorgersi della mia presenza e dirigersi ghignando verso di me.
Velocemente cerco di alzarmi e ci riesco al primo tentativo, il problema tuttavia è restare in piedi, ho perso molto sangue, lo vedo brillare rosso sulla neve.
Mi dirigo barcollando verso la morte, quando una freccia trapassa il petto dell'orco davanti a me che mi guarda stupito prima di crollare a terra.
Un lampo di capelli rossi come il fuoco attraversa la mia visuale e sento la voce di Tauriel rivolgersi a me: < Fili! Stai bene? >
Sono talmente sconvolto che non riesco a risponderle.
L'elfa allora nota la mia ferita e scosta con dolcezza la mia mano che ormai è dello stesso colore dei suoi capelli.
All'improvviso il mio cervello ritorna a connettere ed urlo: < KILI! >
Tauriel, improvvisamente preoccupata, si volta e vede mio fratello alle prese con Bolg.
Come da me previsto, l'orco sta avendo la meglio e Kili sta cedendo.
L'elfa dai capelli di fuoco comincia a correre verso di lui quando il cielo viene per un attimo oscurato ed un'ombra si proietta su di noi: un pipistrello!

Tuttavia, saldamente ancorato agli artigli della bestia, c'è un elfo: Legolas.
Appena sopra di noi, l'elfo pianta una freccia nel collo del volatile e si lascia cadere a terra con eleganza, poco prima di toccare il suolo scaglia un'altra freccia che si conficca nel polpaccio possente di Bolg.
L'orco, lasciando perdere mio fratello, si volta e non appena vede l'elfo, si getta verso di lui, devono avere qualche conto in sospeso.
Kili scorge Tauriel e le corre incontro; mentre li guardo il mio pensiero corre di nuovo a Sigrid...
Approfittando del momento di calma, mi siedo a terra e prendo fiato, sto ancora sanguinando.. Kili in un attimo è vicino a me.
< Stai sanguinando..devo trovare qualcosa per fasciarti! >
Tauriel strappa velocemente un lembo verde scuro del suo mantello, mette un po' di neve sulla ferita e me la fascia stretta.
< Così dovrebbe andare.. non è una ferita mortale. > sussurra.
Il sollievo è immediato, la neve fa effetto e il mio fianco smette di sanguinare.
Anche il dolore si attutisce, sento solo un lieve e sordo pulsare.
< Grazie.. > dico all'elfa sorridendo.
< Bevi questo.. ti restituirà un po' di forze! > dice Tauriel porgendomi una fiala.
Obbedisco: la bevanda elfica mi scende nella gola e sento una nuova energia invadere le mie stanche membra; poi la passo a mio fratello che ne beve due sorsi.
< Ce la fai ad alzarti? > mi chiede Kili.
< Credo di sì > dico, mettendomi in piedi.

All'improvviso un urlo terribile si diffonde nell'aria fredda: proviene da sopra di noi..
Io e mio fratello ci guardiamo inorriditi e sussurriamo ad una sola voce:
< Thorin! >

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Capitolo 21
*** #Capitolo 21# ***


#Capitolo 21#


Il cuore mi martella nel petto, non sento nient'altro, solo questo ritmico pulsare che va di pari passo con quello della mia ferita.
L'urlo di Thorin mi rimbomba nelle orecchie, nella mente..è ovunque.
Benché sia durato meno di due secondi, per me è come un'eterna tortura,
sento le molteplici sfumature presenti nella sua voce: disperazione, rabbia, dolore...
Come abbiamo potuto dimenticarci di lui?
Era solo, contro l'orco pallido, ed io che cosa ho fatto? L'ho perso di vista!
Come ho potuto Mahal, come?
Sto correndo, ho attraversato uno dei molteplici tunnel e sono sbucato sul lato sinistro di Collecorvo, davanti a me delle scale..non sono solo, sebbene i miei occhi siano appannati, riesco a scorgere la sagoma di mio fratello che mi segue, anche lui perso in oscuri e dolorosi pensieri, accanto a lui la veloce e leggiadra figura di Tauriel, furtiva come un'ombra silenziosa.
Adesso sento solo il mio respiro affannoso, pesante, sto salendo..
Thorin è là ed ha bisogno di me, ha bisogno del suo erede..ed io che ho fatto?
L'ho abbandonato...questa litania mi rimbomba nella testa, in bocca il sapore amaro delle mie lacrime.
Non so come, mi ritrovo a terra, uno scalino ghiacciato contro la guancia..sono scivolato.
Qualcuno mi afferra per le spalle e mi solleva a sedere..è Kili.
Cerco di rimettermi in piedi...devo aiutare Thorin...ma mio fratello mi tiene ben fermo, deciso a non lasciarmi andare.
< Guardami! >
Mi volto verso di lui, il respiro ancora affannoso.
A stento metto a fuoco il suo volto.
Kili mi viene vicino e, sempre con le mani sulle mie spalle, avvicina il suo volto al mio fino a che le nostre fronti si toccano.
< Fratello..hai perso il controllo. Se arrivi lassù in questo stato Azog ti ucciderà.
Calmati! So a cosa stai pensando..l'abbiamo perso di vista, lo so!
Non avremmo dovuto, ma non per questo devi farti uccidere.. >
Lentamente la calma torna nel mio cuore, la voce calda di Kili mi riempie la testa, coprendo l'urlo che mi tormentava..
premo di più la mia fronte sulla sua e mi perdo nel marrone dei suoi occhi..il respiro si regolarizza.

< Adesso andremo là, insieme...come abbiamo sempre fatto.. Sei con me fratello? >
Kili mi sta sorridendo.
Senza staccarmi da lui annuisco:< Sempre! >

Ricomiciamo a salire, l'uno accanto all'altro, i nervi tesi e all'erta.
Tauriel è sempre dietro di noi.
Proprio quando riesco a vedere la fine della lunga e stretta scalinata un boato immenso ci fa sussultare.
"Cosa c'è ancora?" penso con un moto di angoscia, ma, appena mi volto, capisco subito l'origine del rumore:
la torre vedetta è crollata sul fianco del colle e lì si è incastrata, come un bizzarro ponte.

Su di essa due figure combattono strenuamente, sta cominciando a nevicare e, per quanto cerchi di aguzzare lo sguardo, i miei occhi non riescono a metterli a fuoco... non so chi siano.
Per fortuna Tauriel ha una vista più potente della nostra.

< Sono Legolas e Bolg! > ci riferisce.
L'elfo sembra in difficoltà e, ad un certo punto, sotto uno dei possenti colpi dell'orco, le pietre sotto l'elfo cominciano a cedere sgretolandosi. Legolas sembra precipitare.
Impaziente di proseguire, guardo attentamente Tauriel; l'elfa sembra combattuta.
Kili si volta verso di lei e le prende le mani: < Va' da lui...ha bisogno di te. Aiutalo. >
Una lacrima silenziosa si fa strada sul volto bianco e perfetto dell'elfa:
< Io..tornerò da voi....da te. > Kili annuisce e le lascia le mani.
< Sta' attenta.. >
Tauriel si allontana correndo agilmente in direzione della torre.
Adesso siamo soltanto noi due.
Dopo uno sguardo d'intesa, riprendiamo la salita ed arriviamo finalmente in cima.
Un totale silenzio ci accoglie..mi sembra quasi di essere tornato a poco prima.
< Dove possono essere andati? > mi chiede Kili quasi bisbigliando.
Un cozzare sordo di lame blocca la mia risposta, viene dalla nostra destra.
Non mi ci vuole molto per capire..
< Sono sulla cascata, si sono spostati sul ghiaccio! Andiamo! >
Kili mi precede, uno sguardo assassino negli occhi; lo prendo per un braccio:
< Mi raccomando niente inutili gesti eroici, ci siamo capiti? >
< Ma certo! Non sono mica un nano spericolato! > mi risponde facendomi l'occhiolino..il suo volto sporco e insanguinato per un attimo mi riporta nel passato,
ha la stessa espressione di quando andavamo insieme nel bosco per una qualche scorribanda..
"Non permetterò che gli accada nulla! Non lo permetterò Mahal!"

Il ghiaccio su cui camminiamo è spesso, ma non troppo.
Mi riprometto di spostare il peso con attenzione, per non diffondere troppo le vibrazioni, ma quando finalmente i miei occhi scorgono Thorin, sto già correndo.
Nostro zio è a terra, sul bordo più estremo della lastra di ghiaccio, la sua testa sporge già sul baratro...molto più in basso infuria la battaglia.
Azog è in piedi sopra di lui, trionfante...un sorriso beffardo esplode sul volto sfregiato.
Con un tuffo al cuore mi accorgo che sta per sferrare il colpo di grazia.. sta sollevando lentamente la sua lunghissima spada, come pregustandosi la gioia del momento e l'imminente vittoria.. ancora non ci ha visti.

Thorin non ha più la spada, la sua mano destra si apre e si chiude convulsamente sul nulla..
Orcrist infatti si trova sul ghiaccio solo a qualche metro da lui, ma comunque troppo lontano.
Azog sta per uccidere Thorin..non posso sopportarlo.

< Nooooooo! > L'urlo arriva dalle mie labbra.
Azog si volta, sembra sorpreso di vederci, sicuramente credeva che fossimo già morti.
Mi getto violentemente su di lui e riesco ad allontanare la sua lama dal petto di Thorin..
Cominciamo a lottare, la sorpresa sul volto dell'orco è già svanita, adesso sorride orrendamente e sembra quasi che la situazione lo diverta.
< Non riuscirete a distruggermi! La vostra stirpe si estinguerà e l'oscurità governerà queste terre.. > prorompe con voce bassa e gracchiante.
< Non sai quanto ti sbagli.. l'oscurità non dura mai e la luce torna sempre, ricordatelo..lurido orco! >
Sto prendendo tempo, ho visto Kili aggirare Azog, forse riusciremo a prenderlo alle spalle, è un avversario molto potente.
Mio fratello è esattamente dietro l'orco, ma qualcosa è andato storto, lo vedo negli occhi della bestia...lui sa! Se n'è accorto!
Troppo tardi per avvertire Kili, è già partito.
Con un'agile mossa, anche troppo per la sua stazza, Azog si volta ed afferra Kili per un braccio, torcendolo e gettandolo violentemente a terra.
Riesco a sentire chiaramente il rumore sordo delle ossa spezzate tanto quanto quello del ghiaccio che si crepa sotto la sua schiena.
Per un eterno attimo guardo Kili a terra, non si muove.
So che non è morto, lo sentirei se lo fosse; ciò nonostante, una rabbia immensa mi invade e, senza più pensare, mi getto sull'orco pallido.
I suoi colpi sono violenti e stiamo combattendo sul ghiaccio, mantenere l'equilibrio è davvero difficile.
Cerco di tenermi lontano dalla sua lunghissima lama, ma ad ogni passo scivolo e devo lottare anche per mantenermi in piedi.
Il ghiaccio sotto di noi emette un lungo e scricchiolante gemito; il momento di distrazione dell'orco mi permette di notare un particolare interessante...
Da sotto la schiena di Kili è partita una crepa profonda, dalla quale già fuoriesce un po' d'acqua.. grazie alle vibrazioni generate dal nostro scontro, la crepa è avanzata, circondandoci.
Di colpo mi accorgo che stiamo lottando su una singola lastra di ghiaccio....
ed un'idea, seppur pazza e pericolosa, mi appare nella mente.
La distrazione è passata ed Azog mi sta di nuovo fissando facendo roteare fiducioso la spada, è sicuro di vincere...ed io sfrutterò la sua sicurezza per sconfiggerlo.
Dopo aver calcolato bene le distanze, faccio un respiro profondo..l'aria fredda mi entra nei polmoni donandomi nuova lucidità; poi scatto e comincio a correre verso Azog. L'orco alza la spada preparando un fendente, ma quando la abbassa io sono già passato sotto le sue gambe..a volte è utile essere un nano..
Il mio passaggio non è stato perfetto, correndo sono scivolato ed ho sbattuto violentemente il fianco su una delle possenti ginocchia dell'orco, facendo sbocciare  una rossa rosa di dolore e sangue nella risvegliata ferita al fianco.
Questo errore, seppur pagato molto, riesce però a migliorare il mio piano.
Azog infatti ha perso l'equilibrio e la lastra di ghiaccio, priva del mio contrappeso , si solleva, trascinando l'orco nelle oscure e gelate profondità azzurre.
Accasciato sul ghiaccio, con una mano premuta sulla fasciatura al fianco che è nuovamente cremisi, guardo con soddisfazione Azog scivolare giù cercando disperatamente un appiglio inesistente a cui aggrapparsi.
Quando la lastra si richiude silenziosamente, tiro un sospiro di sollievo, anche se con una punta di apprensione, sarei stato molto più tranquillo se avessi visto il petto di quell'orrenda creatura trafitto a morte da una spada.
Guardo ansiosamente in direzione di Kili e lo vedo trascinarsi lentamente verso lo zio Thorin...mi rialzo a fatica e mi avvicino a lui.
< Kili! >
Mio fratello, nel sentirmi, si volta ed on'ondata di sollievo riempie il suo sguardo.
< Fee! Grazie a Mahal...sei vivo! Credevo che Azog ti avesse ucciso.. >
Riesco a vedere il dolore nei suoi occhi e non posso non notare l'angolo strano che forma il suo gomito..lo stringo a me, attento a non toccare il braccio destro.
< Ho solo un braccio rotto Fee..passerà. > mi sussurra Kili con voce stanca..
< Ma che fine ha fatto Azog?  Non vedo il suo corpo.. > mi dice guardandosi intorno.
< Non c'è....l'ho fatto cadere in acqua, è sprofondato sotto il ghiaccio..la cosa infatti non mi piace..dobbiamo tenere gli occhi aperti. >
Sto per suggerire di allontanarci subito quando una voce familiare ci richiama dalle nostre riflessioni.
< Nipoti... >
Kili scatta in avanti, reprimendo a stento un gemito... < Thorin! Arriviamo! >
Dopo averlo aiutato a posizionare il braccio destro nel modo meno doloroso possibile, entrambi corriamo verso nostro zio e verso il nostro destino..

< Nipoti miei... >
La voce di Thorin è debole e fioca, a stento la riconosco.
Lentamente gli sollevo la testa dal duro e freddo pavimento ghiacciato..

Mio zio tossisce forte e del sangue si sparge sulla sua armatura..
Una mortale certezza si impadronisce di me.. con delicatezza scosto un lembo del mantello blu scuro dal suo petto ed a ciò che appare ai miei occhi non c'è rimedio..
Dalla ferita sul suo torace sgorga sangue rosso a non finire....le mie mani ne sono già fradice..sollevo lo sguardo su Kili e lo sbigottimento sul suo volto rasenta l'incredulità..
< No...non può essere! Non Thorin.. > lo sento mormorare..
La mia gola si è seccata..tutto ciò che vorrei dire vi rimane chiuso dentro, tutto  intorno a me ha acquisito la tinta del sangue, come le mie mani...è colpa mia.
< Fili...Kili..state bene? > mormora mio zio cercando con lo sguardo offuscato i nostri volti.
Mi affretto a rispondergli:< Stiamo bene zio...siamo qui...siamo con te! >
Thorin al suono delle mie parole sembra tranquillizzarsi un po'..
< Sto per raggiungere i miei padri... >
- un singhiozzo strozzato esce da entrambe le nostre gole, adesso ho scoperto che non c'è un limite alle lacrime che posso versare-
< Non piangete... è infine giunta la mia ora....io non ho paura.
Voglio soltanto dirvi che sono orgoglioso di voi...lo sono stato sempre e sempre lo sarò...ogni vostra scelta futura sarà da me sempre apprezzata.. >
Un altro colpo di tosse lo sconquassa e, nel mio cuore, sento distintamente qualcosa che si spezza, lasciandomi solo e vuoto..
< Thorin! > La voce di Bilbo ci raggiunge, sta correndo verso di noi.. a parte un grosso bernoccolo in testa, sembra stare relativamente bene..il nostro caro hobbit..
Gli occhi azzurri di Thorin ritornano per un attimo a brillare..
< Mastro Baggins... sono contento che tu sia qui.. >
Bilbo si è inginocchiato vicino a noi, solo uno sguardo alla ferita gli è bastato per comprendere la situazione...nei suoi occhi una tristezza infinita.
< Thorin...vedrai ti rimetterai presto, potrai di nuovo insultarmi e minacciarmi ed io non mi lamenterò mai...Thorin..ti prego.. >
Lo sguardo di mio zio si è di nuovo offuscato, ma credo che abbia ancora qualcosa da dire.
< Torna nella tua Contea, pianta i tuoi alberi...guardali crescere...e non dimenticare..non dimenticare mai.. >
< Non dimenticherò Thorin! Lo prometto...ma tu non azzardarti a... > la voce dello hobbit si spezza, Bilbo ormai è in lacrime..
< Nipoti miei....vi voglio bene.. >
Guardo gli occhi di Thorin perdere la loro luce, sento il suo corpo teso nel suo ultimo respiro rilassarsi...posso percepire la vita che lo abbandona..
Thorin guarda il cielo senza vederlo..adesso è nelle sale di Mandos..
Kili mi abbraccia ed insieme ci abbandoniamo al pianto.
 

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Capitolo 22
*** #Capitolo 22# ***


#Capitolo 22#


Sono ancora abbracciato a mio fratello.. appoggiata sulle mie ginocchia giace la testa di mio zio;
gli occhi azzurri, il cui luccichio avevo sempre amato, guardano spenti verso luoghi a noi preclusi.

< Riposa in pace Thorin...amico mio. >
Alzo gli occhi..a parlare è stato Bilbo...il volto sporco rigato dai solchi lasciati dalle lacrime...lentamente e con estrema dolcezza lo vedo chiudere gli occhi di mio zio, che mai più si poseranno su questa terra; solo ora mi rendo conto di quanto il nostro hobbit, contro ogni aspettativa, nonostante il continuo disprezzo ricevuto, fosse legato a mio zio.. 
Gli poso una mano sulla spalla:
< Ti ha voluto molto bene..anche se spesso non lo ha dimostrato. >
Bilbo mi guarda ed annuisce, un piccolo sorriso gli appare agli angoli della bocca.
< Lo so.. >
Restiamo ancora un po' così, cercando di trarre forza gli uni dagli altri, cercando inutilmente di scaldare un corpo ormai freddo..
La neve cade su di noi..si posa lieve, come una carezza fresca su un volto febbricitante;
un senso di leggero torpore si impadronisce di me, vorrei restare così, per sempre..con coloro che amo di più, dimenticando la morte, la battaglia ed il sangue. 
Bilbo intona un canto..tristissimo e sublime.

La melodia mi accoglie e mi aiuta a dimenticare i miei errori e le domande che continuano ad assillarmi... "Avrei potuto fare qualcosa?"
Tutto il dolore si perde nel suono della musica.

"I saw the light fade from the sky
On the wind I heard a sigh
As the snowflakes cover my fallen
brothers
I will say this last goodbye..."  *


La canzone si è interrotta e la realtà mi cade nuovamente addosso come un pesante macigno.
Sto per chiedere a Bilbo per quale motivo abbia smesso di cantare,

quando qualcosa di strano attira anche la mia attenzione.
Insieme a Kili, alzo la testa stupito.
Alcune ombre gigantesche ci stanno sorvolando, per un momento li prendo per pipistrelli, ma il boato di gioia che si diffonde nella valle sotto di noi mi porta a guardare meglio....
< Sono Aquile!! > urla Bilbo alla mia sinistra e poi continua, provocandomi una nuova stretta al cuore:
< Sono Aquile Thorin! Sono venute in nostro soccorso..forse la vinceremo questa guerra dopo tutto. Dovresti proprio vederle.. >

Kili si alza con il braccio ancora ben stretto al petto e si avvicina zoppicando al baratro per guardare meglio la situazione dei nostri eserciti ed è proprio in questo momento che il nostro destino si compie.

Solo io riesco a vederlo, sia Bilbo che Kili sono di spalle, mi volto un attimo,
giusto in tempo per notare un'altra ombra su di noi, un altro tipo di ombra.
Sollevo lo sguardo inorridito, ancora non voglio credere all'ipotesi che il mio cervello ha formulato; purtroppo invece avevo pensato bene:
dietro mio fratello si erge silenzioso Azog il Profanatore, il corpo bianco solcato da cicatrici e grondante acqua ghiacciata.

Il tempo nella mia testa sembra fermarsi..so che cosa farà:
ha intenzione di spingere giù mio fratello ed io non posso permetterglielo.
Non Kili! Non morirà anche lui! Ho promesso a mia madre che l'avrei protetto!
Di colpo tutto è chiaro nella mia mente, limpido.
Non c'è più nulla di confuso.
La mia visione, il mio vantaggio è questo: posso salvare il mio fratellino, posso far sì che lui sopravviva.
Io sono nato per questo.

Tutto questo accade in un secondo, non ho neppure il tempo di guardare un'ultima volta il volto di mio zio..non nel regno dei vivi almeno.
Urlando mi getto verso l'orco pallido che è già a pochi centimetri da Kili;
Azog, sorpreso, rivolge la sua lunga lama verso di me, come per tenermi lontano,
ma non è nemmeno lontanamente consapevole che io non mi fermerò.
La lunga lama lorda di sangue -" anche quello di Thorin " mi sorprendo a pensare -
mi attraversa il petto e la schiena, quasi non la sento..sento solo..freddo.
Rimaniamo così, io e l'orco gigantesco, vicinissimi per un lungo attimo, come impegnati in una danza bizzarra.
Kili è ancora dietro di me, sento il suo respiro..sento la sua angoscia.. mi ha preso la mano..." Oh Kee, ti voglio bene.." .
Bilbo invece è ancora a terra..è passato solo qualche secondo da quando eravamo insieme, persi in una canzone, ma nella mia testa sembra una lunga eternità.
Tutto riparte quando Azog, con un grosso sorriso sul volto, estrae la sua spada dal mio petto, con forza.
Il contraccolpo mi spinge indietro e, inevitabilmente, Kili con un urlo precipita.
Finisco a terra, a pancia in giù, la mia testa completamente fuori dalla lastra di ghiaccio..posso vedere i cinque eserciti combattere sotto di me;
ma, prima di loro, nell'aria, è sospeso mio fratello.
Kili è saldamente aggrappato con il suo braccio sinistro al mio braccio destro e penzola nel baratro come una bandiera.
Avverto Azog sopra di me, vedo il terrore negli occhi di Kili che può vedere la scena e per un attimo, solo per un attimo, penso che il mio gesto sia stato inutile,
moriremo entrambi.

Confusamente sento la voce di Bilbo urlare alle mie spalle, poi un clangore di lame ed un tonfo.. posso solo sperare che il nostro coraggiosissimo hobbit non sia morto.
Il sangue mi abbandona copioso ed il dolore si diffonde in me come una fastidiosa corrente fredda.. non potrò reggere Kili ancora a lungo.
Mio fratello mi guarda, sta piangendo.
Mi sono appena rassegnato alla nostra morte per mano di Azog, quando arriva in picchiata una maestosa aquila.. sembra proprio il Re: Gwair.
Sulla sua schiena piumata i miei occhi notano un gigantesco orso nero..
quasi non ci credo..mi trovo nuovamente di fronte a Beorn!
L'orso nero emette un ruggito così forte che, se potessi, mi tapperei le orecchie;
poi spicca un balzo dall'aquila travolgendo Azog in pieno e sbattendolo violentemente sul ghiaccio.

Le urla dell'orco che sento un momento dopo non sono certo di trionfo, Beorn lo sta dilaniando con ferocia.
Dopo un ultimo e terribile urlo ritorna il silenzio.
Azog il Profanatore è morto.

< Fili! Resisti! Cerco di aiutarti a tirarlo su.. >
Bilbo prova a raggiungere la mano di Kili, ma è troppo lontana per lui.
Poi due paia di mani mi afferrano per le spalle con forza ma anche con profonda delicatezza...lentamente Kili viene sollevato finché non poggia di nuovo i piedi per terra.
Legolas e Tauriel mi aiutano a voltarmi sulla schiena..tutto sta cedendo il passo all'oscurità; mi sfugge un gemito.
Kili è vicino a me e mi prende la mano..posso sentire il suo dolore, rimbomba sordo nel mio cuore affaticato e si diffonde nella mia mente come una lenta nebbia.
< Fee..perché l'hai fatto? Avevi detto niente inutili gesti eroici..pensavo valesse anche per te.. >
< Non è stato inutile Kee..tu vivrai..solo questo conta. >
Tossisco e tutto sbiadisce..me ne sto andando;
tuttavia ancora non posso abbandonarmi all'oblio..non posso lasciare Kili così.

Lotto contro l'oscurità che mi circonda e finalmente trovo il suo viso, trovo i suoi occhi marroni..così diversi dai miei.
< Ma Fili! Tu non puoi andartene! Non voglio rimanere solo....ci sei sempre stato per me, mi hai sempre protetto..ho bisogno di te. >
La disperazione e la rabbia vibrano sorde nelle sua voce..mi dispiace così tanto di lasciarlo solo.
< Io sarò sempre con te..fratello. Ovunque andrai, qualunque cosa farai, io sarò con te..come potrei anche solo pensare di abbandonarti? Non sarai mai solo..mai. >
< Tu sei l'erede al trono Fee..tu entrerai nelle sale di Erebor a testa alta.
Sei sempre stato tu il futuro Re...io non potrei mai prendere il tuo posto.
Sei giovane Fee..non può, non può finire così. Vedrai, farai tante cose nella tua vita..cose che contano, cose importanti.. >
La voce di mio fratello si spezza ed egli posa sconsolato la testa sulla mia spalla.
< L'unica cosa veramente... importante che ho fatto nella mia vita è stata essere tuo fratello Kili...io..io ti ho visto nascere..cosa posso volere di più?
Voglio che tu sia felice e se tu non volessi succedermi al trono per seguire il tuo cuore io..lo capirei. Lo capirebbe anche lo zio Thorin...anche...anche papà. >
Adesso Kili mi guarda, i suoi occhi, più marroni che mai, mi sembrano un po' più sereni...una mano affusolata è posata sulla sua spalla destra.
Tauriel non lo lascerà solo..

Un intenso profumo di viole mi attraversa l'anima...
la mia Sigrid, il mio unico rimpianto, la mia luce.

< Ti voglio bene Fee.. >
< Anche io fratello...e dille che l'ho amata..fin dal primo istante. >
L'oscurità diventa totale e dunque decido sia l'ora di lasciarmi andare, non si può sempre resistere alla morte.
Non appena lo faccio, una luce piuttosto accecante mi circonda ed una figura molto familiare mi appare davanti.
Sopraffatto da ciò che vedo, riesco a dire solo una parola: < Papà? >



*"The Last Goodbye" Billy Boyd

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Capitolo 23
*** #Capitolo 23# ***


#Capitolo 23#


-Ered Luin,  50 anni dopo-

< Nonna, nonna! Guarda che cosa mi ha regalato papà! E' un arco! Proprio come il suo! >
Dìs sedeva sprofondata in una grossa poltrona davanti al fuoco, cercando di scaldare le vecchie ossa.
Un sorriso le apparve sul volto mentre osservava uno dei suoi due nipoti stringere orgoglioso il suo regalo di compleanno.
< Vieni più vicino! La mia vista non è più quella di una volta... >
Il piccolo salì cautamente sulle ginocchia della nonna.
< Ma è stupendo Fili! E ci sono anche delle bellissime incisioni!
Ma..non sono scritte in nanico.. >
< No nonna, è elfico! La mamma ci ha insegnato a leggerlo! Vuoi che te lo legga? >
< Certo caro..fammi vedere quanto sei bravo.. >
In quel momento un altro bambino entrò correndo nella stanza, illuminata solo dalla tremolante luce del fuoco.
< Anche io voglio stare sulle ginocchia della nonna! Fili! Fammi posto! Solo perché è il tuo compleanno non vuol dire che la nonna sia di tua proprietà! >
Così anche Thorin cominciò ad arrampicarsi sulla grande poltrona rossa di Dìs, sistemandosi comodamente su uno dei braccioli.

< Bambini...non fate stancare la nonna! E' già una settimana intera che vi sopporta! >
La voce di Kili arrivò attutita dalla stanza accanto.
Il nano entrò lentamente nella stanza, Dìs lo osservò e rimase stupita di quanto il tempo lo avesse ignorato..aveva lo stesso aspetto giovane e sbarazzino di una volta.
L'unico cambiamento visibile era quello nei suoi occhi: un'ombra era calata su di loro, rendendoli meno luminosi; ma, come Dìs sapeva benissimo, il passare del tempo non aveva nulla a che vedere con essa.
"L'ombra è apparsa quando Fili è morto." Pensò Dìs.
Una lacrima silenziosa cercò di uscire dagli occhi della vecchia nana,
ma lei la ricacciò indietro, non era il caso che i nipoti la vedessero piangere.
< Ma figurati, figlio mio.. è una gioia potervi vedere tutti insieme ogni tanto.. >
A Kili non era sfuggito lo sguardo triste della madre, ma quello non era il momento di intristirsi..non ancora..
Una mano si posò sollecita sulla sua spalla....Tauriel.
Kili si stupì di nuovo di quanto lei riuscisse a capirlo.
Sorridendo le circondò la vita con un braccio e la strinse a sé.
Tauriel abbassò lo sguardo verso il marito e gli sorrise.
Dopo poco Dìs, carezzando distrattamente la capigliatura biondo scura di Fili e scoprendogli le orecchie appuntite ed affusolate, si rivolse alla nuora:
< Quando pensate di ripartire? >
< Probabilmente tra due giorni..Dain ci aspetta ad Erebor, vuole celebrare il cinquantesimo della riconquista della Montagna... >
Al suono di queste parole Kili sussultò e si diresse bruscamente nell'altra stanza borbottando una scusa..subito, nel vederlo allontanarsi, Fili e Thorin, scendendo precipitosamente dalla poltrona, gli corsero dietro, ognuno una richiesta diversa.
 
Tauriel, sospirando, si sedette sul grande tappeto ai piedi della poltrona.
Dìs la guardò, il dolore negli occhi.
< Soffre ancora eh? > cominciò la vecchia nana.
< Kili non si è mai ripreso veramente da quando Fili è morto...
le cose sono migliorate molto quando sono nati i nostri figli,
ma questo è un periodo molto delicato per lui.
Anche Dain non fa molto per alleviare le sue sofferenze, da quando è diventato Re sotto la Montagna celebra la Riconquista ogni anno e pretende la nostra presenza..
e tu sai quanto è stato difficile farci accettare a Erebor. >
< Quel Dain! Come se non fosse abbastanza contento di aver avuto il trono!
Sono felice che abbiate deciso di vivere qui e non laggiù, nelle viscere oscure della roccia! Ho sempre odiato vivere a corte! E' sempre tutto così studiato...nessuno dice veramente ciò che pensa e tutti sono maligni! >
Tauriel annuì:< L'ho sempre pensato anche io quando abitavo a Bosco Atro.. >
< Ti manca quel luogo? In fondo hai passato lì moltissimo tempo.. >
< Un po' mi manca, ma il mio posto è con Kili e se il Re non lo accetta, non avrà neanche me.  La mia vita prima di Kili non era vita..era solo...un passivo esistere...
non smetterò mai di ringraziare i Valar di averlo incontrato e di non averlo perduto. >
Dìs sorrise, non aveva avuto alcun problema nell'accettare l'elfa, le era bastato guardare nei suoi occhi ed in quelli del figlio per vedere l'amore ed il profondo legame che li univa.
Per la comunità dei Nani era stato un po' più difficile abituarsi a loro e non erano mancati i pettegolezzi e le malelingue, ma ora le cose sembravano essersi risolte.
< Kili mi aveva detto che eri tornata a Bosco Atro.. >
< Si..ci sono andata qualche volta, ma solo grazie alla presenza di Legolas, mi vuole ancora bene ed è l'unico che non mi disprezza, sebbene non approvi le mie scelte.
Tuttavia è da qualche tempo che non ho sue notizie, pare sia partito in cerca di una persona che ritiene molto importante...sembra che il mondo si stia nuovamente agitando.. >
Alle ultime parole dell'elfa, Dìs cambiò dolorosamente posizione sulla poltrona:
< Se c'è qualcosa che ho imparato, Tauriel, è che la pace non dura mai abbastanza. Appena cominci ad abituarti, scoppia di nuovo il caos. Ma adesso basta parlare di guerra..aiutami ad alzarmi, altrimenti resterò bloccata su questa poltrona per il resto dei miei giorni.. >

Kili stava in piedi, davanti alla finestra;
all'esterno i fiocchi di neve scendevano lenti posandosi ed accumulandosi nel giardino.
" Fratello mio...dovresti essere qui. Dovresti conoscere i tuoi nipoti... "
Una frase gli apparve chiara nella mente: " Ma io sono con te.."
Era sempre così quando nella mente si rivolgeva al fratello..una risposta arrivava sempre..
Tauriel gli aveva parlato della visione di Fili solo qualche anno prima, ma ancora egli non riusciva a capacitarsene.
< Fili ha sacrificato la sua vita per salvare la tua..sapeva che se non lo avesse fatto sareste morti entrambi! >
Erano state queste le parole di Tauriel, ma Kili non poteva darsi pace...Fili era morto per salvarlo..e lui ora era vivo a fare i conti con il senso di colpa.
Tuttavia ormai aveva imparato a conviverci..
Le voci dei figli che giocavano gli arrivarono attutite dalla stanza accanto.
Kili sorrise.  "Se tu li vedessi...sono già quasi alti quanto me e cresceranno ancora.
Sono ogogliosi di portare i vostri nomi e non fanno altro che chiedermi di raccontare nuovi aneddoti su di te e sullo zio..soprattutto Fili, lui non si sazia mai di ascoltare le gesta di quando eravamo bambini, le nostre marachelle...
Thorin invece è più chiuso del fratello...è esattamente come lo zio, ora che sta crescendo.. Vorrei solo che tu ci fossi fratello.. "

< Pensi a lui vero? > La voce della madre lo distolse dai suoi pensieri.
< E' solo....tutta questa neve. Mi ricorda quel giorno.. >
Dìs guardò fuori dalla finestra con apprensione e vide i fiocchi bianchi farsi sempre più fitti, un'espressione preoccupata si dipinse sul suo volto segnato dalle rughe.
< Non credi che sia fuori da troppo tempo? Va' a cercarla per favore... Comincia sul serio a far freddo.. >
Kili si riscosse ed un pensiero gli tornò alla mente: < Già..è parecchio che è uscita. >

Sigrid era seduta in giardino, in mezzo ai fiocchi di neve...
guardava davanti a sé assorta, avvolta in un pesante scialle di lana.
Il tempo con lei non era stato molto clemente e nemmeno la vita del resto..
i suoi lunghi capelli un tempo biondi si erano ingrigiti e pendevano argentei sulla sua spalla sinistra, legati in una spessa treccia.
Il volto era segnato da rughe profonde e solo una fervida immaginazione avrebbe potuto indovinare la sua bellezza di un tempo.
Dopo la morte del suo unico amore, aveva vissuto una vita vuota ed infelice a Dale.
Bard era stato nominato Signore della città e molte responsabilità le erano cadute addosso.
Molte volte il padre le aveva chiesto di prendere marito, ma lei aveva continuato a rifiutare, fino a che la cosa non aveva cominciato a stancarla.
Gli unici momenti felici che aveva erano quando Tauriel e Kili venivano a trovarla, aveva sviluppato con loro un profondo legame, specialmente con l'elfa..
Vederli insieme le mostrava come avrebbero potuto essere lei e Fili, ma non apparve in lei mai nemmeno l'ombra dell'invidia..loro le davano felicità e nient'altro.
Quando poi Tauriel era rimasta incinta, le avevano chiesto di raggiungerli e stare con loro nell'Ered Luin...Tauriel l'aveva anche pregata di essere la madrina del piccolo che sarebbe nato, così aveva preso la sua decisione.
Con lo sconcerto generale degli abitanti di Dale, compresi Bard e Bain, Sigrid aveva lasciato per sempre la città e si era trasferita nell'Ered Luin, dove aveva trovato una nuova famiglia.
L'unica con cui mantenne i contatti fu Tilda, solo la sorellina riusciva a capirla veramente.

Tutti questi ricordi turbinavano nella mente della donna come i fiocchi di neve che la circondavano.
Ad un certo punto le sembrò di notare una figura, una sagoma, che si muoveva insieme ai fiocchi...anzi, sembrava quasi essere parte di essi.
Abbassò lo sguardo, convinta di essersi ingannata.
Cominciava a fare davvero freddo e pensò che avrebbe dovuto rientrare,
tuttavia non si mosse.
Due dita leggere sfiorarono il suo mento e questa volta le sembrarono davvero reali, ma, quando alzò nuovamente lo sguardo, non vide nulla al di fuori della tormenta.
Stava davvero per convincersi a rientrare quando un soffio di vento caldo, come un respiro, le arrivò sul viso, scaldandole la punta del naso.
< Sigrid.. > la voce calda di Fili la sommerse e riempì il suo cuore ferito come un caldo balsamo curativo.
Questa volta, quando si voltò, riuscì a vederlo..il suo Fili.
Era esattamente uguale al giorno in cui l'aveva lasciata con un bacio, partendo per la Montagna; su di lui non c'era traccia delle orribili ferite ricevute in battaglia.
< Amore mio, quanto ti ho aspettato.. > sussurrò lievemente con le lacrime che le pizzicavano negli occhi..
Fili sorrise, la sua mano sinistra si tese verso di lei, eterea, ed il nano biondo le disse:
< Vieni... >
Non ci fu esitazione in Sigrid quella sera, solo un breve sguardo a ciò che lasciava indietro, a quella casa che l'aveva accolta, a quelle persone che l'avevano amata ed a quei piccoli mezzelfi che l'avevano chiamata zia..
Tese a sua volta la mano e, nel compiere quel semplice gesto, i suoi occhi si spalancarono stupiti...le rughe del tempo erano sparite, la sua treccia di capelli biondi le ricadeva morbida sulla spalla ed, in un solo attimo, tutte le sofferenze che si erano accumulate su di lei come pesanti macigni, si erano sciolte nell'aria fredda della sera.
Dopo un ultimo sguardo alla Terra di Mezzo, Sigrid, tenendo per mano il suo amato, si volse ad Oriente, la tempesta di neve era sparita...intorno a loro pura luce.

Kili uscì dalla porta di casa, maledicendosi per non aver preso il mantello.
La tempesta si era fatta più forte ed i fiocchi di neve vorticavano intorno a lui, insinuando ventate gelide sotto i suoi vestiti.
Dopo aver fatto qualche passo incerto, riuscì finalmente a scorgere la piccola panchina di legno su cui Sigrid si era fermata a riposare poco prima..
Kili sapeva che quella di riposarsi era una misera scusa, Sigrid pensava a Fili..
Era decisa ad aspettarlo, era convinta che un giorno, in un modo o nell'altro, si sarebbero rivisti..
"Ognuno gestisce la sofferenza come può.." pensò Kili assorto.
Un soffio di vento stranamente caldo, lo riscosse dai suoi pensieri..
Fu in quel momento che i cinquant'anni passati da quell'orribile giorno caddero in pezzi, a Kili sembrò che non fosse passato nemmeno un secondo...
Fu una fortuna per lui aver alzato lo sguardo in quel momento,
ciò che vide gli cambiò la vita... per sempre.

Al di là del mondo a cui ancora apparteneva, davanti ai suoi occhi, in una luce così abbagliante da ferire lo sguardo di qualunque osservatore, due figure camminavano insieme tenendosi per mano.

Kili sorrise ed una profonda pace si impadronì di lui. 
 



Nda
Eccoci arrivati all'ultimo capitolo...e spero vi sia piaciuto ;)
Ci tenevo a ringraziare i lettori silenziosi che hanno apprezzato la mia storia,
ma un grazie speciale va a tutte coloro che, un capitolo dopo l'altro, hanno espresso le loro opinioni con recensioni bellissime e piene di complimenti.
Avete reso stupenda questa avventura post-Hobbit ;) Grazie ancora <3

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Capitolo 24
*** #Capitolo 23b# ***


Salve ragazze!
Allora..so che pensavate che la storia fosse conclusa..lo pensavo anche io;) Ma poi la mia immaginazione ha galoppato per conto suo, come fa di solito, ed ho pensato ad un finale alternativo per la mia storia; o meglio..ad una continuazione alternativa! Con questo non voglio annullare il mio precedende ultimo capitolo..vorrei solo percorrere anche questa strada per vedere dove ci porta;) ecco perché vi propongo il capitolo 23b che riparte esattamente da dove si è concluso il 22.
Uno degli ultimi pensieri di Fili prima di morire è stato: "non si può sempre resistere alla morte"...e se invece si fosse sbagliato?
Godetevi questo capitolo un po' "estremo" e poi fatemi sapere che cosa ne pensate ;)
Buona lettura!


 

#Capitolo 23b#


Non sento più dolore..nessun suono nella calma intorno a me, ma la cosa non mi disturba;
anzi, vorrei restare per sempre così, in questa pace, in questo silenzio, in questa luce.

Non ho avuto ancora il tempo di chiedermi dove sono, ma dentro di me, so benissimo che il dove non ha alcuna importanza qui...non esiste un concetto di dove..
è come galleggiare in una pace infinita senza alcuna ombra né dolore...
è come....volare.
A Kili piacerebbe questo posto...
Una fitta di sofferenza, che nemmeno dovrebbe esistere qui dove mi trovo,
trapassa il mio cuore...Kili..
Il mio fratellino è rimasto solo, in un mondo che non accetterà le sue scelte..ma il mio cuore si placa al pensiero che, grazie al mio sacrificio, Kili potrà vivere la sua vita insieme all'elfa che ama.
Improvvisamente la sensazione di galleggiare svanisce ed i miei piedi sembrano posarsi su qualcosa di solido, somiglia proprio ad un pavimento di pietra istoriata.
Mi guardo intorno: la luce non è diminuita, ma è diventata meno intensa e sopportabile ai miei occhi, permettendomi di scorgere il profilo di enormi saloni.
Sopra di me, si innalzano arcate gigantesche e maestose..mi ricordano tantissimo le sale di Moria che Balin ci mostrava illustrate in uno dei suoi tanti libri...
"Ori cercava sempre di copiare quelle planimentrie..ma ancora non era così bravo nel disegno e produceva sempre orrendi scarabocchi.. io e Kili non tardavamo mai a prenderlo in giro.."
Un'altra fitta di sofferenza mi colpisce.
" No...non devo più pensare a loro, appartengono al passato. Quando sarà il momento potrò rivederli" penso tra me e me cercando di chiudere tutti questi penosi ricordi nella parte più oscura e dimenticata della mia mente.
Sto camminando già da un po', ma queste sale e queste arcate sembrano essere infinite e forse lo sono...perché no?
In fondo sono morto..
Mi accorgo solo ora di non avere più addosso la pesante armatura che mi ero messo per affrontare la battaglia, sono avvolto in una ricca tunica ricamata come quelle che ci confezionava nostra madre..
" Dai Fili! Ancora? " mi rimprovero silenziosamente...sembra proprio che non riuscirò a dimenticarmi di loro così facilmente.

A distogliermi da questi pensieri è una sagoma che si staglia contro luce poco lontano da me.
Accelero il passo sperando di raggiungerla e, soprattutto, di capire di chi si tratta.
Sicuramente è un nano...è di spalle e posso solo scorgere la sua lunga capigliatura bionda acconciata in molte treccine elaborate.

Indossa la mia stessa tunica...se non fossi certo che è impossibile, penserei di stare osservando il riflesso della mia schiena.
Dovrei dire qualcosa..ma un'improvvisa ansia mi ha artigliato lo stomaco e non riesco a spiccicare parola, ma per fortuna non serve perché, all'improvviso, il nano misterioso si volta verso di me.
Sopraffatto da ciò che vedo, riesco a dire solo una parola: < Papà? >
< Figlio mio... > mi sussurra.
Dopo un secondo siamo l'uno nelle braccia dell'altro, stretti in un abbraccio che mira a colmare i lunghi anni che ho passato senza di lui..
Lacrime silenziose mi scorrono sul viso, mentre sento la sua schiena sotto le mie mani ed il calore del suo corpo sul mio..per la prima volta dalla sua morte mi sento del tutto al sicuro.
Dopo un altro eterno attimo ci separiamo guardandoci negli occhi e mio padre, posandomi una mano sulla spalla, mi induce dolcemente a riprendere il cammino.
Non mi importa dove sono, non mi importa dove stiamo andando, voglio soltanto continuare a guardarlo per assicurarmi che non scompaia di nuovo...per assicurarmi di non stare solo sognando.
< Sono orgoglioso di tutto ciò che hai fatto Fili..mi dispiace moltissimo di non esserci stato. Ti avevo promesso che sarei ritornato.. >
Le sue parole risvegliano in me lontani ricordi pervasi dall'angoscia;
continuando a guardarlo, gli sussurro:
< Non hai nessuna colpa papà.. vorrei solo che anche Kili avesse potuto conoscerti. >
Un sorriso triste appare sulle labbra di mio padre.
< Vi ho sempre osservati..ho riso e pianto ad ogni vostra azione, ad ogni momento della vostra vita...ammetto che ci sono stati momenti in cui mi sono anche arrabbiato, come ogni padre che si rispetti, ma siete sempre riusciti entrambi a rendermi orgoglioso.. Ho sempre vegliato anche su vostra madre, da quando siete partiti per Erebor la vita l'ha messa a dura prova.. tuttavia, sia io che lei sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. >
Dopo una lunga pausa mio padre riprende a parlare:
< Ciò che hai fatto è stato ammirevole figlio mio...hai sacrificato il tuo amore per Sigrid e perfino la tua stessa vita per salvare quella di tuo fratello.. >
Un abisso improvviso si apre nella mia anima.....Sigrid...
La voce esce roca dalla mia gola:
< Sai di Sigrid? >
< Oh..certo! -sul volto di mio padre appare un'espressione sognante-
Quando un nano si innamora è per sempre..ho letto nella tua anima l'amore per lei.
Poco importa che non sia una nana, ho sempre pensato che l'amore possa abbattere ogni tipo di barriera. Tuo fratello invece ha scelto una via più difficile..
Sigrid è mortale, ma Tauriel non lo è..tuttavia lei conosce le implicazioni della sua scelta, conosce il suo destino e lo ha accettato.
Guarda Fili..siamo arrivati. Spero che tu sia pronto ad incontrare anche gli altri. >
< Gli altri? > balbetto, non sapendo che cosa aspettarmi.
< Beh..come saprai, tuo zio Thorin è arrivato poco prima di te ed ha avuto tempo di incontrare suo padre, suo nonno e soprattutto suo fratello Frerin, è stata una scena particolarmente commovente. >
Alzo gli occhi sconvolto e vedo un nano molto familiare venirmi incontro correndo, un secondo dopo mi getto tra le sue braccia.
< Zio.. > le mie parole giungono soffocate dalla sua spalla.
Su di lui non c'è traccia dell'orribile ferita che lo ha ucciso e vederlo di nuovo in piedi mi provoca una gioia profonda.
< Fili! Nipote mio.. sono così felice di abbracciarti di nuovo, ma non avrei mai voluto vederti qui, ma non tutto è perduto.. forse si può rimediare. >
Nella sua voce è evidente la fretta e, in un primo momento, tanta è la gioia che mi ha sommerso, che non comprendo subito il senso delle sue parole.
Quando poi Thorin si stacca da me e mi prende saldamente per le spalle, il mio cervello comincia ad elaborare la sua ultima frase.
Del tutto confuso, chiedo spiegazioni:< Thorin..che vuol dire non tutto è perduto? >
Ma mio zio non mi sta ascoltando; ha lanciato uno sguardo di intesa a mio padre e nei suoi occhi scorgo speranza e trepidazione.
Un altro nano, che somiglia moltissimo a Thorin, appare vicino a noi e prende mio zio per un braccio sussurrandogli:< Presto, ci siamo! >
Il mio cervello mi ha appena informato che dovrebbe trattarsi di Frerin, quando Thorin si volta verso mio padre che annuisce e poi si rivolge a me con voce alterata:
< Il consiglio si è riunito Fili! Era da un secolo che non succedeva, non tutti sono d'accordo sul tuo arrivo qui.. Dobbiamo andare! >
I tre nani cominciano a trascinarmi verso quella che sembra un' immensa sala dalla quale proviene un concitato brusio....adesso si che sono davvero confuso.
< N-non tutti sono d'accordo? In che senso? Quale consiglio? Che qualcuno mi spieghi! > prorompo improvvisamente.
Thorin si volta verso di me ostentando una calma che non gli appartiene:
< Queste, nipote, sono le Sale di Mandos, dove riposano riuniti i più nobili tra noi.
A volte accade che molti non siano d'accordo sulla sorte toccata ad un giovane valoroso che capita qui dopo una morte onorevole, tutto deriva da una combinazione favorevole di fattori come per esempio lo spirito di sacrificio del diretto interessato o anche tutto ciò che egli ha lasciato indietro. Naturalmente anche il Fabbro deve dare la propria approvazione, quando questo avviene e bada bene, è cosa rara, il consiglio dei più nobili si riunisce per considerare ogni fattore e poi viene emesso un decreto.
Comprendi adesso l'importanza della situazione? >
Tutte queste informazioni riempiono la mia mente già così sconvolta ma, in tutta questa confusione, un singolo pensiero appare chiaro davanti ai miei occhi.
< Potrò rivedere i miei cari? Kili? Sigrid? La compagnia? >
< E' possibile figliolo.. > mi sussurra mio padre < Ma dobbiamo sbrigarci.. >

Dopo questa sconvolgente rivelazione mi lascio condurre nell'immenso salone dorato che ospita i più nobili tra coloro che hanno abitato la Terra di Mezzo.
La sala è circolare ed è gremita di folla...per la maggior parte sono nani ma riesco ad intravedere qualche elfo, non perdo nemmeno tempo a chiedermi per quale motivo siano presenti anche loro.
Non appena entriamo cala un silenzio totale e circa duecento sguardi convergono su di me; devo apparire molto intimorito quindi sollevo la testa e cerco di assumere un portamento nobile, non devono accorgersi che, dento di me, sono davvero spaventato.
Io e mio padre prendiamo posto uno accanto all'altro su quello che sembra uno scranno di pietra, ma che risulta essere stranamente soffice e comodo; dietro di noi prendono posto Frerin e Thorin, quest'ultimo mi posa dolcemente una mano sulla spalla, mi conosce bene e può notare la mia agitazione.
Piano piano il mio respiro affannoso si regolarizza ed i miei occhi notano un nano molto vecchio alzarsi per primo e chiedere la parola, a stento riconosco mio nonno Thrain.
< Questo consiglio è stato indetto, in accordo con la volontà del Fabbro, per decidere il destino di un giovane Durin: mio nipote Fili. Io esporrò i fatti così come sono avvenuti e poi si passerà alla discussione... >
Le parole di mio nonno si susseguono come un fiume e, di colpo, mi trovo a rivivere l'ultima parte della mia vita e la cosa di sicuro non mi fa piacere.
Non posso fare a meno di sentirmi osservato e quasi spiato mentre ascolto ripetere frasi che sono uscite dalla mia bocca, pensieri inespressi e profondi dubbi che hanno sempre albergato nella mia anima.
"Ma se tutto ciò servirà a rivederti Kee, sarò felice di sopportarlo."
< ..non dimentichiamoci inoltre che, durante la guarigione del fratello, egli ha avuto l'onore di ricevere una visione del futuro, egli è uno tra i prediletti del Fabbro e questa è una cosa che deve essere sottolineata. >
Sembra che mio nonno abbia finito.
Un altro nano che sfoggia una barba bianca lunghissima e folta, si alza:
< Ma abbiamo appurato che egli si è servito di questa visione, ha salvato il fratello dalla morte e questo ha necessitato la sua stessa vita. Perché mai dovrebbe essere rimandato indietro? >
Un borbottio arrabbiato mi giunge da dietro la schiena..è Thorin che si rivolge al fratello:
< Lo sapevo! Dain I non ha mai sopportato i nati da Thror! Che si tenga per sé le sue opinioni! E' solo invidioso! >

< Calmati fratello...non siamo soli qui, ci sono molti nani saggi che peroreranno la causa di Fili, non essere sempre burbero! >
Frerin accompagna queste parole con un pugno affettuoso sulla spalla destra di Thorin e mio zio finalmente si calma.

Sorrido..quei due mi ricordano inesorabilmente me e Kili.
Tuttavia Dain I, il padre di Thror, non ha ancora finito di parlare:
< Vorreste forse ignorare il fatto che questo nano ha donato il suo cuore ad una Donna? Per non parlare del fratello! Egli ha addirittura instaurato una relazione con un'elfa! Saranno la rovina della nostra stirpe! >
A queste parole mio padre, Thorin, Frerin e molti altri nani si alzano contemporaneamente e cominciano ad urlarsi contro;
i miei occhi incontrano poi anche quelli brillanti e furiosi di un elfo che certo non ha gradito le parole del vecchio nano, mi affretto a distogliere lo sguardo.
La confusione continua e davvero non so che cosa fare, proprio non me le ero immaginate così queste Sale.. possibile che il risentimento e l'odio siano presenti anche in questi luoghi sacri?
In questo caos noto con la coda dell'occhio un nano vecchissimo con un espressione marziale sul volto, non appena egli manifesta l'intenzione di alzarsi viene subito aiutato dai suoi vicini..deve essere molto importante.
Tuttavia molti non l'hanno notato e continuano le loro rumorose discussioni.
All'improvviso un rintocco secco scuote l'intera sala e tutti si voltano verso il nano, la reverenza negli occhi; è tornato a regnare il silenzio.
Thorin sussurra sbigottito: < P-per Mahal! Quello è Durin il Senzamorte.. >
Rimango letteralmente a bocca aperta, egli visse durante la Prima Era ed ora è qui..davanti ai miei occhi..
< Smettetela! Branco di nani insulsi! Litigare non ha mai portato da nessuna parte!
Vergognatevi! Che immagine credete di trasmettere delle sacre Sale di Mandos?
- adesso sembra davvero che nessuno osi respirare -
Tornando all'argomento principale..fingo di non aver sentito la pesante offesa rivolta al venerabile popolo elfico- continua Durin congelando Dain I con una sola occhiata -
So che tra nani ed elfi ci sono sempre stati dissapori, ma qui tutto deve essere superato e dimenticato. Se il giovane Kili ha deciso di innamorarsi di un'elfa si assumerà le responsabilità della sua scelta, infatti è chiaro che non potrà sedere sul trono di Erebor; tuttavia questo non comporterà alcun disonore per la stirpe.
Io personalmente ritengo che Fili, nipote di Thrain, debba essere premiato per il suo valore e coraggio, pochi avrebbero agito come lui. >
Lentamente mi rendo conto che Durin il Senzamorte mi sta elogiando ed è dalla mia parte, quasi non riesco a crederlo..la mano di Thorin stringe con forza la mia spalla.
Dain I si alza di nuovo...sembra deciso a non darla vinta.
< Ma vi rendete conto che il ragazzo potrebbe non sopravvivere? La ferita che lo ha ucciso è molto grave e non sappiamo se il suo corpo potrà resistere! Se la cosa non dovesse funzionare la sua anima potrebbe perdersi e nessuno di noi lo rivedrebbe più qui! Siete sicuri di voler rischiare tutto questo? >
La situazione si complica...questo davvero non me lo aspettavo.
Mi volto verso mio padre in cerca di spiegazioni, ma riesco solo ad incrociare il suo sguardo tormentato..lo sguardo di una persona combattuta tra la giustizia e la volontà.
Intanto il capostipite della mia stirpe, dopo aver lanciato uno sguardo gelido sul vecchio nano, volta il viso rugoso e l'adunco naso verso di me e ricomincia a parlare:
< La decisione spetta al ragazzo... >
Tutti gli sguardi si rivolgono verso di me...
Per un attimo il panico mi invade la mente...che cosa devo fare?
Poi riesco a sentire la voce spezzata di mio fratello che mi guarda morire ed il tocco fresco della mano di Sigrid sulla mia fronte...adesso tutto mi è chiaro.
Con lentezza mi alzo dallo scranno e mi muovo tra i miei simili guardandoli uno ad uno; poi, quando arrivo davanti a Durin, le parole escono fluide dalla mia bocca:
< Voglio farlo... >

Il sorriso dell'anzianissimo nano è l'ultima cosa che vedo chiaramente,
all'improvviso tutto sbiadisce ed io mi sento sprofondare.
I contorni delle cose si fanno sfocati, non riesco più a sentire nulla se non un totale silenzio e, benché io ci provi, non riesco a scorgere neanche i volti di coloro che mi sono più cari...la luce accecante ha lasciato il posto alla totale oscurità.
Il mio corpo è pesantissimo e la mia mente confusa...quando alla fine arriva la sofferenza non riesco nemmeno più a pensare...tutto si trasforma in dolore e la mia coscienza si sfalda.


 

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Capitolo 25
*** #Capitolo 24# ***


#Capitolo 24#


-SIGRID-


Essere una ragazza nel bel mezzo di una battaglia non è proprio una bella situazione..
Tilda mi si aggrappa alla gonna, è terrorizzata...
Adesso che ci penso dovrei esserlo anche io...ho paura per lei, per Bain e ovviamente anche per nostro padre, ma c'è qualcosa che mi impedisce di provare terrore per me stessa, una paura mai provata...e chiaramente riguarda lui.
Ho paura che Fili muoia, ho paura di restare sola.
So bene che nel mio cuore non ci sarà mai posto per nessun altro e la mia vita senza di lui non sarebbe degna di essere vissuta..
" Dove sei amore mio? " Penso disperata tra me e me..
Un urlo di puro terrore mi riscuote, è Tilda.
Un gigantesco orco è sbucato nella piazza del mercato e ci ha viste, sta velocemente venendo verso di noi.
" Che cosa diamine faccio adesso? Se almeno papà avesse voluto insegnarmi ad usare la spada..."
Guardo febbrilmente la strada intorno a me: nessuno a cui chiedere aiuto...sono fuggiti tutti;
ai miei piedi noto un pezzo di legno annerito dalla fuliggine, ciò che resta di qualcosa andato a fuoco non so nemmeno quanto tempo fa...meglio di nulla.

Brandisco la mia arma improvvisata e mi preparo a fronteggiare l'immonda creatura che ci sta venendo addosso.
< Stai indietro! > gli urlo con una voce stridula che non sembra nemmeno la mia.
La bestia mi guarda in modo strano e poi alza la sua enorme ascia per colpirmi,
ma, all'improvviso, la punta di una lunga spada gli trapassa lo stomaco inondandomi il vestito di uno schifosissimo liquido nero.
L'orco cade a terra ed io mi trovo davanti a mio fratello Bain che lascia cadere la spada come se scottasse, sul giovane volto un'espressione sbigottita e sconvolta..credo sia la sua prima uccisione.
Tilda lo guarda impaurita e poi corre ad abbracciarlo.
< Ci hai salvate! Ci hai salvate! > continua a squittire la mia sorellina, mentre Bain non sembra nemmeno capire dove si trova.
< Dobbiamo toglierci da qui! > gli dico con l'ansia nella voce..
< Dobbiamo trovare papà! >
Bain si riscuote e mi guarda: < Non ho idea di dove sia...mi ha detto solo di proteggervi.. >
< La piazza non è più sicura comunque! Dobbiamo spostarci..Adesso! >
Urlo mentre un rumore assordante copre la mia voce.
Ci voltiamo tutti di scatto e con orrore guardo crollare una parte delle mura perimetrali di Dale...qualcosa di molto grosso sta cercando di entrare..
Come a dimostrare i miei pensieri, dal muro crollato emerge il corpo gigantesco di un troll che si guarda intorno come incuriosito.
Non desidero vedere altro, prendo per un braccio Bain e Tilda e li trascino via correndo più veloce che posso.
La confusione in queste strade, prima così silenziose, è orribile.
Quello che più mi sconvolge nel profondo sono le urla di dolore che impregnano l'aria, diventata pesante come un macigno.
< Guardate là! > Urla Bain all'improvviso.
Davanti a noi posso vedere una colonna di donne e bambini..credo che stiano tentando di entrare in quello che sembra un vecchio palazzo..forse il Municipio..
< Andiamo anche noi! > suggerisce la piccola Tilda..
< Non credo che sia una buona idea...non sembra affatto solido.. > ho espresso i miei pensieri ad alta voce e Bain mi fissa sconvolto.
< Credi che ci sia ancora qualcosa di solido in questa città? Lì almeno saremo al sicuro dagli orchi! Presto! >
Forse ha ragione...mi lascio trascinare verso il pesante portone di legno che tre donne corpulente stanno affannosamente cercando di aprire.
Mi dirigo verso di loro: < Serve aiuto? >
Una di loro si volta verso di me e mi guarda con disprezzo:
< Smamma scricciolo! non riusciresti a spostare neanche un filo d'erba, figuriamoci questo portone.. >
Con le guance rosse di rabbia sorrido perché posso dimostrarle la sua stupidità:
< Io no, ma voi potreste se solo provaste a sollevare il lucchetto che lo tiene chiuso. >
Le tre donne guardano il lucchetto stupite e poi arrossiscono per la vergogna..
non mi daranno più fastidio.
Finalmente abbiamo trovato un riparo, ci sediamo tutti e tre sul pavimento e cominciamo ad aspettare...
Il peso sulla mia anima si fa sempre più opprimente...dove saranno adesso i nani?
Se gli orchi sono riusciti ad entrare anche qui a Dale non riesco nemmeno ad immaginare l'esercito che deve aver attaccato Erebor..
Tiro un profondo sospiro e, come faccio sempre quando sono sovrapensiero, comincio a lisciarmi la gonna..un'improvvisa sensazione schifosa mi attraversa i palmi;
avevo scordato il sangue di orco!

< Che schifo! >
Urlo facendo sobbalzare Tilda che si era appisolata con la testa appoggiata sul mio braccio..
La piccola guarda la mia gonna nerastra e le mie mani altrettanto inzaccherate,
un sorriso le appare sul visino affilato.
< Dovrai assolutamente cucirti un altro vestito! Non puoi certo sposare Fili con quello che hai addosso! >
Mi becco la frecciatina rimanendo apparentemente indifferente; ma poi, con uno scatto fulmineo, comincio a strofinare le mani sulla sua gonna tutta stracciata facendole anche il solletico.
< Adesso neanche il tuo è adatto ad una cerimonia del genere!! > le sussurro in un brevissimo momento di pausa tra le sue risate e le mie.
Passato lo slancio ci abbracciamo, felici di essere ancora vive.
< Come farei senza di te sorellina? > le sussurro mentre la stringo forte al petto.
Tilda cerca di liberarsi ostentando fastidio, ma i suoi occhi dicono tutto.
< Cerca di non stritolarmi però... > mi dice sorridendo e stampandomi un umidiccio bacio sulla guancia, sa quanto questo mi faccia schifo.
Siamo entrati da circa un'ora, quando riesco a cogliere delle urla di giubilo che provengono dall'esterno: < Le Aquile! Le Aquile! >
Divincolandomi dalla stretta di Bain mi precipito fuori e rimango del tutto a bocca aperta: non avevo mai visto animali così maestosi...
Intorno a me è tutto tranquillo, nessun orco in vista..allora decido di avvicinarmi alle mura per vedere meglio la scena dall'alto.
Decine e decine di aquile sorvolano il campo di battaglia, le vedo planare una ad una..si scagliano sugli orchi travolgendone alcuni e stritolandone altri con i possenti artigli; questo spettacolo è orribile ma allo stesso tempo così affacinante da non permettermi di distogliere lo sguardo;
neanche mi accorgo che Bain e Tilda mi hanno raggiunto.

Da una delle molteplici stradine che si affacciano sul Municipio spuntano i nostri guerrieri, feriti, sporchi e malconci...ma per la maggior parte vivi..
Cerco tra la folla mio padre e finalmente lo vedo correrci incontro con le lacrime agli occhi..è vivo! Sta bene!
Sprofondiamo tutti e quattro in un lungo abbraccio e sento mio padre sussurrare:
< Siamo ancora tutti qui Esther...siamo salvi ora! >
Con le lacrime che mi scendono sulle guance mi rendo conto che si sta rivolgendo alla mamma...lo stringo ancora più forte.
Quando ci separiamo il mio cuore già piuttosto provato, si riempie di commozione nel vedere le spose che abbracciano i mariti, i padri che abbracciano i figli e così via..
Non ci rendiamo mai conto di quanto sia importante una persona fino a quando non la perdiamo...
Mi avvicino tristemente al parapetto per osservare la Montagna Solitaria verso la quale lui è partito..maledetta montagna! Tutto questo per dello stupido oro!
Sono persa in questi pensieri quando un dolore lancinante mi attraversa il petto, la mia vista si annebbia e, per un solo attimo, la montagna sparisce e davanti ai miei occhi appare un gigantesco Orco pallido; con orrore mi accorgo che la sua lama è conficcata nel mio petto e dalla mia bocca esce un lamento strozzato..
Poi, come è arrivata, la visione se ne va e così anche il dolore.
Sopraffatta, crollo in ginocchio sbattendo le palpebre;
poi porto le mani al cuore e comincio a singhiozzare convulsamente... mi accorgo solo in parte dei miei familiari che mi circondano preoccupati.

Mio padre mi avvolge in una coperta e mi solleva...sono ancora scossa dai singhiozzi perché nessuno di loro capisce, nessuno di loro sa che cosa ho visto,
che cosa ho perso per sempre...o meglio.. Chi.

Nda:
Eccomi con un altro capitolo!! Spero che non vi sia dispiaciuto il temporaneo cambio della voce narrante..era necessario;)
Per un po' vedremo le cose dagli occhi di Sigrid..
Spero vi sia piaciuto..attendo le vostre opinioni;) Un bacio a tutte!

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Capitolo 26
*** #Capitolo 25# ***


#Capitolo 25#


-SIGRID-

La confusione ed il dolore dominano i miei pensieri, nel mio petto è ancora presente una debolissima eco della fitta lancinante che mi ha percorso poco fa..
Una parte di me non crede affatto a ciò che ho visto, proprio non posso accettare che Fili sia morto;
il dondolio leggero che percepisco mi informa che sono ancora tra le braccia di mio padre.

Apro gli occhi pieni di lacrime e la luce plumbea di questa maledetta giornata mi ferisce, siamo ancora dentro Dale.
Con rassegnazione abbandono la testa sul suo petto possente ed un singhiozzo straziante esce dalla mia gola.
Bard mi guarda tristemente: < Vedrai Sigrid...andrà tutto bene, è finita. >
Queste parole non fanno altro che peggiorare la mia situazione...è la mia vita ad essere finita ora..ma mio padre questo non può capirlo.
Chiudo nuovamente gli occhi e subito mi appare davanti il mio amato..non so quante volte ho rivissuto il nostro addio a Pontelagolungo, il calore delle sue mani, il tocco leggero delle sue labbra sulle mie...di nuovo sento la sua voce profonda e rassicurante:
" ..ed io tornerò da te...Ti amo.."

Una nuova forza invade il mio corpo stanco, i miei muscoli si tendono e non sento più la stanchezza. Bard sembra accorgersi che qualcosa non va:
< Ehi tesoro? Tutto bene? >
Come un automa mi libero della coperta e mi rimetto in piedi, sento a malapena le proteste di mio padre che vorrebbe portarmi alla nostra tenda..
Come unica spiegazione sento una frase uscire dalle mie labbra:
< Devo andare papà! C'è ancora speranza... >
< Andare dove? Non è sicuro là fuori! Potrebbero esserci ancora molti orchi in giro! >
Mi urla afferrandomi per un polso..
< Non mi interessa! Lui ha bisogno di me....devo sapere! > gli rispondo cercando invano di divincolarmi. < Io andrò là! Con o senza il tuo consenso! >
A quelle parole mio padre si blocca improvvisamente, lasciando andare il mio polso.. un flebile sorriso gli si dipinge sul volto: < Sei proprio come tua madre.. >
< Allora vai..ho appena mandato un gruppo di uomini verso Erebor per...soccorrere i feriti. Se ti sbrighi puoi raggiungerli. A presto bambina mia..ti auguro di trovare ciò che stai cercando. >
L'ultima frase che mio padre mi ha rivolto si perde nel vento e nella lontananza..sto già correndo.
Non posso fare a meno di chiedermi da dove venga tutta questa energia che mi ha invaso il corpo..so soltanto che c'è e che devo sbrigarmi a sfruttarla.
Le parole di Fili quel giorno erano sincere, non posso che aggrapparmi a questo.
Non posso immaginare che sia morto, devo vederlo.
" Amore mio..sto arrivando! "

Mai mi sarei immaginata di attraversare un campo di battaglia, la cosa peggiore sono i lamenti; sono ovunque e non sento altro.
Corro ancora a perdifiato ma non sono riuscita a mantenere una buona andatura..
il terreno è disseminato di cadaveri: orchi, uomini, nani ed elfi.
Sono inciampata molte volte ed altrettante mi sono rialzata.
Ho superato da poco il gruppo di uomini mandato da Bard, il loro lavoro sarà lungo..nemmeno la metà di tutti questi feriti sopravviverà alla notte.
Il cuore mi martella nelle orecchie ed ho il respiro corto, tuttavia continuo a correre;
ad un certo punto la mia gonna si impiglia in qualcosa ed io finisco faccia a terra per l'ennesima volta.
Comincio a tirare il tessuto ormai nero e lacero per liberarmi ma poi, con orrore, mi rendo conto che è una mano a trattenermi e la sua stretta è ben salda.
Prima che la paura mi paralizzi del tutto, una voce flebile ma familiare mi arriva alle orecchie: < Sei la figlia di Bard? S-Sei Sigrid? >
Da sotto il corpo trucidato di un orco esce a fatica un nano con un buffissimo cappello, lo riconosco all'istante:
< Bofur!! Sei davvero tu? >
Dimenticando per un secondo la mia fretta, lo aiuto ad uscire da sotto il gigantesco cadavere dell'orco; il nano ha una profonda ferita alla gamba destra ma, a parte questo, sembra stare bene. Lo guardo attentamente per valutare il suo stato di salute, credo che possa aspettare il gruppo dei soccorritori; gli sorrido:
< Ti sei tenuto il tuo cappello perfino sotto l'elmo! >
Sul suo volto sporco di sangue e polvere ritorna una lieve ombra del solito sorriso che lo caratterizzava:
< E' il mio portafurtuna! Come vedi sono ancora vivo..e poi oggi è una giornata molto fredda e la mia testa ha bisogno di stare al caldo... >

Alcune voci concitate arrivano fino a noi.
Sul mio cuore ritorna a farsi sentire il pesante macigno che mi sto portando dietro.
< Stanno venendo a soccorrerti Bofur, adesso devo andare..Sai qualcosa di..- la voce all'improvviso mi si spezza - ..sai dove possono essere? >
Lo sguardo di Bofur si perde nel vuoto:
< Ci siamo separati quasi subito...non so nulla di loro...non so nulla di nessuno.. >
il nano abbassa la testa sconsolato.
Gli poso una mano sulla spalla: < Vedrai...li troverò. Sono sicura che stanno bene. >
Bofur mi guarda stupito ed un piccolo lampo di speranza gli attraversa le pupille.
< Allora va'...presto! >

Ricomincio a correre, come se non mi fossi mai fermata e, con la coda dell'occhio, vedo il giocattolaio alzarsi a fatica e dirigersi zoppicando verso il gruppo di uomini in avvicinamento.
Ormai sono quasi davanti alle porte di Erebor..mi guardo intorno scoraggiata..ci sono troppi cadaveri...come farò a trovarli?
Un gemito sconsolato attira la mia attenzione, percorro almeno un decina di metri verso le imponenti statue a guardia della montagna e scorgo un nano possente, dai capelli rossi e dalla ricca armatura. E' seduto accanto ad una bestia gigantesca, sembra un cinghiale; l'animale giace a terra trafitto a morte da una lancia.
"Deve proprio trattarsi di Dain" penso fra me e me. "Lui sicuramente saprà dove sono Thorin ed i suoi nipoti". Così mi avvicino lentamente al nano e mi schiarisco la voce:
< Mio signore? > Nessuna risposta.
< Mio signore Dain? >
A sentire il suo nome il nano sembra riscuotersi e, volgendo il volto barbuto verso di me, mi fissa per qualche attimo.
< Cosa vuoi ragazzina? Lasciami in pace! Sono impegnato! Quei bastardi hanno ucciso il mio cinghiale...ahhh ma l'hanno pagata cara, questo si! Peccato che non ci siano più orchi  da uccidere... >
< Sto cercando Thorin! > urlo con voce alterata interrompendo il suo monologo; sembra proprio che nessuno sia disposto ad aiutarmi..mi sento del tutto perduta.
Dain non sembra nemmeno sentirmi questa volta, allora mi volto e torno sui miei passi.
Rabbia e frustrazione mi travolgono tanto che, con un urlo, tiro un violento calcio ad un elmo insanguinato che giace ai miei piedi e mi getto in ginocchio.

< Ehi calma! Non c'è bisogno di scagliarmi addosso elmi! So che non lo sembro, ma sono del tutto inoffensivo..almeno nei tuoi confronti ragazzina.. >
Alzo la testa di scatto e mi trovo davanti Dwalin, tatuaggi e tutto.
Senza sapere che cosa sto facendo, mi butto singhiozzando tra le sue braccia.
Dal grosso nano proviene un brontolio di disappunto, ma poi una delle sue tozze mani tatuate si posa sulla mia schiena cercando di consolarmi..
Con un respiro profondo mi stacco da lui arrossendo, ora che sono in ginocchio il nano è di poco più alto di me.
< Cosa fai qui, figlia di Bard? > mi chiede Dwalin incuriosito.
Per l'ennesima volta spiego le mie intenzioni, la disperazione nella voce.
< Anche io li sto cercando e si da il caso che sappia anche dove siano! O almeno dov'erano l'ultima volta che li ho lasciati! Se davvero vuoi venire, preparati ad una discreta salita. Andiamo a Collecorvo! >
Il sollievo si diffonde dentro di me, finalmente ho trovato qualcuno che può aiutarmi!
Ma questa sensazione svanisce non appena seguo con lo sguardo il tozzo dito di Dwalin che mi sta indicando la cima di un colle immersa nella nebbia pomeridiana.
" Sto arrivando Fili.." penso per farmi forza mentre i miei piedi esausti seguono passo passo gli enormi scarponi chiodati di Dwalin che ha già iniziato a salire.

Questa salita si rivela la cosa più difficile che io abbia mai affrontato in tutta la mia vita..il minuscolo sentiero lastricato di pietre è del tutto ghiacciato e scivoloso, il freddo è intenso ed io non sono sufficientemente coperta.
Ho perso la sensibilità ai piedi, semplicemente non li sento..so soltanto che il mio cervello continua ad ordinare loro di muoversi e per adesso lo stanno facendo,
anche se non così velocemente come vorrei.
Il nano mi ha già distanziata di qualche metro, stringo i denti e continuo la salita,
siamo quasi in cima.
Ad un certo punto Dwalin si blocca di scatto e quasi gli vado a sbattere contro tanto i miei riflessi sono rallentati.
Mi lascio sfuggire una lieve protesta balbettata ma poi guardo il suo volto ed ogni rimprovero mi muore in gola.

Terrorizzata da ciò che vedrò, poso lo sguardo su qualunque cosa abbia potuto scioccare Dwalin e rimango immobile, a bocca aperta...dimenticandomi anche di tremare per il freddo.
Davanti a noi si erge un gigantesco orso nero, non ho mai visto un animale del genere..
Ma davvero sto parlando di animale?
Non c'è nulla di animalesco nei suoi occhi nocciola; in loro leggo comprensione, rabbia e tristezza.
"Che possa essere Beorn? Il mutaforma di cui Fili mi aveva parlato?"
Cerco di ignorare l'evidenza, la mia mente lo fa spesso...
si sofferma sempre su ciò che mi sconvolge di meno...
perché è chiaro che ho già visto il cadavere adagiato tra le possenti zampe dell'orso.
Ho già notato il corpo di Thorin Scudodiquercia, colui che avrebbe dovuto regnare di nuovo nelle sale di Erebor...
< Thorin..no... > sussurra Dwalin con le lacrime che gli scendono sulle guance fino a perdersi nella lunga barba scura..per come lo avevo immaginato, non credevo che un nano come lui fosse capace di piangere..
I miei occhi si soffermano per un attimo sull'espressione dello zio di Fili..nonostante il sangue che gli inzuppa il petto e parte dei capelli, il nano sembra essere spirato in pace. 
Alcuni lamenti strazianti raggiungono le mie orecchie, distolgo lo sguardo dal mutaforma e mi getto velocemente in avanti, metà correndo e metà scivolando su una spessa lastra di ghiaccio.

Semplicemente non so accettare ciò che vedo...davanti a me, vicino al bordo del precipizio, a terra, giace Fili in un lago di sangue...il mio Fili, la mia ragione di vita;
accasciato su di lui, in lacrime, vedo il fratello.
Tauriel tiene Kili per le spalle e lo stringe forte, anche sul suo volto perfetto scorrono molte lacrime..accanto a loro c'è il piccolo Bilbo con le ginocchia strette al petto ed un'espressione di dolore sul viso.
Con la coda dell'occhio vedo anche Legolas che si tiene in disparte con uno sguardo indecifrabile.
Il momento di immobilità finisce all'improvviso e, non so con quale forza, copro la distanza che mi separa da Lui...non sento le mie urla, tutto è attutito e nel mio campo visivo c'è solo il suo volto sereno, la sua barba bionda ordinata in treccine e la sua fronte spaziosa.
Kili alza la testa e mi guarda, ha un'espressione sperduta e sola, anche se la sua mano sinistra stringe convulsamente una delle affusolate braccia dell'elfa dai capelli rossi.
< Le sue ultime parole...sono state per te..voleva che tu sapessi che ti ha amata..fin dal primo momento che ti ha vista.. >
Queste parole aprono uno squarcio profondo nell'ottundimento che mi aveva avvolta e d'improvviso ricomincio a sentire...il freddo, la fame, la stanchezza e il dolore.
< Anche io Fili, anche io! > prorompo affondando il volto nei suoi capelli biondi.
Poi, chiudendo gli occhi, appoggio la testa sul suo petto e cerco di controllare il respiro.

Al mio orecchio destro arriva una debolissima vibrazione.
Dopo un attimo un'altra..e un'altra...e un'altra...
Alzo la testa di scatto..."Non è possibile".
Tauriel mi guarda incuriosita..
Le mie mani tremanti si posano sulla fronte di Fili...scotta!
"Come può essere? Era gelida un attimo fa.."
< Sigrid? Tutto bene? > ora anche Kili mi sta guardando.
< Non...non può essere! > non riesco neppure ad articolare le parole.
Appoggio dolcemente due dita sulla gola di Fili e lo sento..debole ma regolare..
< Io...sento il suo cuore! E' vivo! >

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Capitolo 27
*** #Capitolo 26# ***


#Capitolo 26#


-SIGRID-

Le mie parole ci mettono un po' ad essere pienamente comprese e, nel silenzio totale che le segue, posso sentire il mio respiro accelerato ed il cuore che mi galoppa nel petto...lo sguardo degli altri passa incredulo da me a Fili e da Fili a me..
Poi finalmente qualcuno reagisce:
Kili si alza di scatto facendo quasi cadere l'elfa che era china su di lui.
< Dobbiamo portarlo giù...Presto! >
La sua voce ha un tono perentorio e, per la prima volta, vedo in lui il piglio del comando.
Come al rallentatore, vedo Kili cercare di sollevare il fratello delicatamente, del tutto immemore di avere un braccio spezzato;
ma, prima che possa riuscirci, Tauriel arriva in suo soccorso prendendo Fili tra le braccia..

Poi l'elfa sposta il suo sguardo su di me:
< Lo porterò dai nostri guaritori più in fretta che posso..ci vediamo all'accampamento. >
Tauriel sa che vorrei essere con lui, che non vorrei lasciarlo neppure un istante ora che finalmente l'ho ritrovato..ed è vero: sono restia a rimanere indietro, ma è la cosa giusta da fare, noi la rallenteremmo.
Annuisco lentamente sfiorando la mano destra di Fili che pende inerte verso di me..
< Te lo affido allora.. > mormoro..
Tauriel mi sorride e, con un cenno della testa, mi indica Kili:
< Ed io ti affido lui.. >
Dopo aver lanciato un'ultima occhiata ansiosa verso il giovane nano dai capelli neri, l'elfa si volta e corre via come il vento, dopo un attimo Legolas la segue e i due spariscono alla nostra vista.
< Quel presuntuoso elfo biondo.. > borbotta Kili dietro di me.
< Perché mai deve sempre seguirla come un'ombra? E' davvero fastidioso! >
Non riesco a trattenere un sorriso nel voltarmi verso di lui:
< Dovresti saperlo... lui le vuole bene. Non lo faresti anche tu? >
< Certo che lo farei..ed è per questo che non ci sopportiamo..e. > mentre parla una fitta di dolore al braccio lo attraversa, riducendo la frase ad un penoso lamento.
< Meglio se ci avviamo..anche tu hai bisogno di cure. >
Gli dico cercando di obbligare i miei muscoli ad obbedirmi.
Dopo qualche tentativo finalmente riesco ad alzarmi, ora che la tensione si è un po' allentata avverto davvero la stanchezza che mi pervade..mi sembra addirittura di sentire le proteste di ogni singolo muscolo del mio corpo indolenzito.
< Bilbo.. tutto a posto? > dico rivolta allo hobbit che è ancora nella stessa posizione di quando sono arrivata..sembra che stia giocherellando con qualcosa nel suo taschino. Alle mie parole si riscuote e mi fissa per un secondo senza vedermi, poi i suoi occhi tornano limpidi e mi rivolge un triste sorriso.
< Fili è molto fortunato ad averti trovata, sai? L'ho osservato molto mentre combattevamo e, benché impegnato nella battaglia, il suo sguardo tornava sempre verso Dale...Adesso muoviamoci! Dovrai essere con lui quando si sveglia. >
Sono arrossita e riesco a malapena a balbettare qualcosa di vagamente affermativo in direzione di Bilbo, quando vedo Dwalin venire verso di noi a passo lento.
Il massiccio nano tatuato si rivolge a Kili:
< Come stai ragazzo? >
< Ho un braccio un po' malmesso, ma tornerò come nuovo. Sono molto preoccupato per Fili... spero che i guaritori riescano a fare qualcosa...non potrei sopportare anche la sua morte.. > gli occhi di Kili si fanno più lucidi e Dwalin lo stringe in un goffo abbraccio sempre continuando a parlare:
< Volevo dirvi che io...cioè..se non avete bisogno di me..accompagnerei Beorn giù ad Erebor. Vorrei che Thorin..riposasse lì per il momento, mentre organizziamo i funerali.> Le guance del nano sono rigate di lacrime e davvero mi rendo conto di quanto egli fosse legato a Thorin.
Kili gli sorride: < Certo..vai. Dopo aver avuto notizie delle condizioni di mio fratello verrò a vedere lo zio..vedi se riesci a trovare anche gli altri, vorrei sapere se stanno tutti bene. > Dwalin annuisce e si avvia dalla parte opposta alla nostra insieme a Beorn che nel frattempo ha ripreso forma umana, non che cambi molto..continua ad assomigliare ad un orso.
< Forza..affrontiamo una volta per tutte questa discesa. Non vedo l'ora di cambiarmi. >
Dico sorreggendo Kili ed aiutandolo a camminare.

Bilbo ci segue passo passo: < Quanto vorrei farmi un bagno caldo a casa Baggins! Cederei volentieri tutto l'oro di Erebor in cambio di un po' d'acqua bollente.
Se solo qualcuno non avesse distrutto tutte le mie tubature! >
Nel sentire questa frase stizzita di Bilbo, inequivocabilmente rivolta a Kili, mi lascio sfuggire una risata. < Le tue tubature? E chi sarebbe stato? >
Kili ostenta una faccia del tutto innocente e si stringe nelle spalle.
< Ah! E così non vuoi confessarlo! Dirò tutto io! > sbotta lo hobbit con la sua vocetta stridula lanciandosi nel racconto di come una serata a suo dire " in perfetto stile hobbit" si fosse improvvisamente trasformata in una totale baraonda.
E così durante l'impervia discesa da Collecorvo vengo a sapere tutti i minimi particolari dell'arrivo dei nani a casa Baggins fino allo strano modo "nanico" di lavare i piatti che, nel bel mezzo della sua imitazione, procura allo hobbit un pericoloso scivolone sulla lastra di ghiaccio che ricopre il sentiero.

Appena scesi dal Colle, le nostre orecchie, abituate al silenzio che regnava lassù, vengono subito investite da una cacofonia assordante di richiami, lamenti, pianti ed urla. La piana di fronte alle porte di Erebor è del tutto disseminata di feriti, tende improvvisate e guaritori elfici che corrono in ogni direzione per portare aiuto dove serve. Per la prima volta mi investe la piena consapevolezza di ciò che è accaduto..abbiamo vinto sì..ma a che prezzo.
La voce di Bilbo mi distoglie dai miei pensieri...sembra spaesato e sconvolto quanto me: < Dove saranno gli altri? E come faremo a trovarli? >
< Non lo so Bilbo...non conosco la zona.. >
Preoccupata mi rivolgo a Kili che si appoggia alla mia spalla destra, è pallido e sembra molto provato: < Tu sai dove possono aver portato Fili? >
< Io... non.. > nel bel mezzo della frase i suoi occhi si rovesciano e Kili si accascia su di me, svenuto.
"Ci mancava solo questa" penso tra me e me.
< Bilbo per l'amor del cielo aiutami! Non ce la faccio a sostenerlo da sola! >
Lo hobbit, nonostante la sua statura, riesce ad aiutarmi egregiamente ed insieme trasciniamo Kili per un tratto in mezzo alla folla..
< Abbiamo bisogno di aiuto! > urlo disperata, cercando di attirare l'attenzione di qualcuno, ma sembra che tutti siano decisi ad ignorarci.
Ad un certo punto Bilbo si ferma di scatto e mi indica un vecchio alto con un mantello grigio ed un cappello a punta seduto davanti ad una grande tenda.
Subito dopo avermi avvertita, comincia ad urlare:
< Gandalf! Gandalf! >
"Ma certo! E' lo stregone che ho visto anche a Dale" penso tra me " Lui ci aiuterà"
Intanto il vecchio si è alzato in piedi, gettando a terra la pesante coperta di lana nella quale era avvolto...quella coperta mi ricorda che sto morendo di freddo.
< Giorni celesti! Mio caro Bilbo!! Lo sapevo che non potevi essere morto, me lo sentivo! Allora in te c'è molto più sangue Tuc che Baggins! >
Bilbo soffoca un sorriso ed annuisce: < Beh..credo proprio che tu abbia ragione..solo..ci ho messo un po' a capirlo. >
Poi, dopo essersi spostato in modo che Gandalf possa vederci tutti e tre, continua a parlare: < Devi aiutarci...Kili è ferito! Dobbiamo trovare una tenda ed un guaritore.. >
Lo stregone mi lancia una veloce occhiata e poi posa delicatamente la sua lunga mano ossuta coperta da un guanto grigio sulla fronte di Kili mormorando parole in una lingua a me oscura.
Il nano moro borbotta qualcosa ma rimane svenuto.
Gandalf allora lancia un fischio prolungato in direzione di una delle tende davanti a noi dalla quale, un attimo dopo, esce un elfo dai lunghi capelli marrone scuro che si avvicina tutto trafelato.
< Hai chiamato Mithrandir? >
< Si, grazie di essere venuto subito. Mi serve un posto libero in una tenda per questo nano e qualcuno che si occupi di lui e dei miei amici.. >
conclude indicando me e Bilbo.

L'elfo guarda Kili con occhio critico, valutando le sue condizioni e poi si rivolge di nuovo a Gandalf : < Si riprenderà..solo un braccio rotto, qualche ferita superficiale e moltissima stanchezza. Attualmente non abbiamo tende libere, ma cercherò di fare qualcosa per il suo braccio. >
"Non hanno tende libere!?" la stanchezza mi sta uccidendo e questa volta rischio di arrabbiarmi sul serio.
Sto seriamente per scagliarmi sull'elfo quando una voce conosciuta mi giunge alle orecchie.

Mi volto precipitosamente e sorrido:< Bofur! >
Il nano mi viene incontro e rivolge a Kili uno sguardo preoccupato:
< Vi stavo cercando..vengo ora dalla tenda dove hanno sistemato Fili..ma c'è un altro letto, perché non portiamo lì anche lui? >
Dopo aver incenerito l'elfo con uno sguardo, mi rivolgo al nano dal buffo cappello notando con sollievo che la sua ferita è stata medicata.
< Facci strada! >
Bofur mi sorride e si china sollecito su Kili: < Vi aiuto a trasportarlo.. >
Dopo aver ringraziato Gandalf, ci dirigiamo verso le porte di Erebor dove riesco a vedere alcune tende solitarie, lontane dal trambusto in cui siamo stati immersi fino ad ora.
Bilbo si guarda intorno spaesato: < Menomale che ci hai trovati tu..altrimenti non so come avemmo fatto a trovare questo posto. >
< Tranquillo Bilbo..non ero certo l'unico a cercarvi..qui intorno c'è quasi tutta la compagnia..>
risponde Bofur con un triste sorriso in cui leggo il peso degli ultimi eventi.

< KILI! > Una voce cristallina ci raggiunge...Tauriel.
In un attimo è vicino a noi..una mano sulla fronte del suo amato; prendendolo tra le braccia si rivolge a me: < Grazie per averlo portato qui..mi stavo preoccupando. >
Non faccio nemmeno in tempo a risponderle che l'elfa, in una nuvola di capelli rossi, è già entrata in una delle due tende.
< Io ritorno da Gandalf...devo parlargli. > ci informa Bilbo avviandosi verso il luogo in cui abbiamo lasciato lo Stregone.
Nel salutare lo hobbit mi coglie un improvviso capogiro e, per evitare di cadere, mi appoggio al nano accanto a me.
Bofur mi sostiene e mi guarda preoccupato:
< Ma tu stai tremando...vieni dentro a riscaldarti.. >
Nonostante la stanchezza che mi è caduta addosso all'improvviso, balbetto una domanda che è sulle mie labbra da quando Bofur ha pronunciato il suo nome:
< C-come sta Fili? >
La domanda lo coglie impreparato e lo sguardo del nano si fissa sui pesanti scarponi chiodati che indossa ai piedi....non mi risponde.
Dopo un silenzio che mi sembra durare un'eternità, mentre il mio tremito si fa sempre più forte, Bofur prende un respiro profondo e mi guarda:
< Non lo sappiamo...non lo sa nessuno. >
< Come sarebbe a dire? > riesco a balbettare sconvolta.
< Vedi Sigrid...le sue ferite..erano mortali. Lo hanno esaminato tre guaritori e tutti hanno detto la stessa cosa, avrebbe dovuto essere morto. Ma il ragazzo è un leone..io l'ho sempre detto..-in quel momento sul volto del nano compare un sorriso-
Il suo cuore batte, debole ma determinato; deve solo continuare a lottare fino a che il suo corpo non guarisce..e, se vuoi la mia opinione, credo proprio che ce la farà. >
Le parole di Bofur mi risollevano un po' il morale, tuttavia voglio vederlo, voglio accertarmi con i miei occhi che sia ancora vivo.
< Portami da lui.. > dico sbadigliando.
< Tranquilla, adesso ci andiamo. > mi risponde Bofur guidandomi in una tenda.
< Ora aspetta un secondo qui.. > mi dice facendomi sedere su una brandina e mettendomi addosso una pesante coperta di lana.
Nonostante il mio cervello mi urli di non cedere al sonno, il materasso su cui sono appoggiata sembra il più morbido che abbia mai provato e la ruvida coperta che mi avvolge sembra fatta di seta...così, ignorando i miei precedenti propositi, mi distendo trovando una posizione comoda e sprofondo nel sonno.
L'ultima cosa di cui il mio cervello prende nota è l'immagine sfocata di Bofur che ritorna con in mano un piatto di zuppa fumante..ma ora ho più sonno che fame.
< Dovrei proprio...avvertire mio padre.. > dico sbadigliando;
e, attutita dalla nuvola di sonno che mi avvolge, mi arriva la voce tranquilla di Bofur:
< Manderò io qualcuno.. >

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Capitolo 28
*** #Capitolo 27# ***


#Capitolo 27#


-SIGRID-


Quando la nebbia del sonno mi abbandona, comincio di nuovo a percepire i rumori intorno a me ed una luce inizialmente fastidiosa investe le mie palpebre, ancora rigorosamente chiuse. Per un momento, nel dormiveglia, mi godo il tepore del sole che entra dalla porta della tenda e si posa carezzevole su di me, poi tutti i ricordi del giorno prima mi investono violentemente e mi alzo di scatto a sedere.
< Ahi... > gemo massaggiandomi i muscoli delle gambe che non hanno gradito il movimento improvviso.
Non appena il dolore si attenua, decido di essere in grado di alzarmi e di guardarmi intorno: la prima cosa che sento è un odore particolare, di bende e medicinali..pervade ogni cosa qui dentro.......poi lo vedo... e tutto il resto scompare.
Fili giace su una brandina bassa, molto simile a quella su cui ho passato la notte io;
il suo petto avvolto in molteplici bende si alza e si abbassa quasi impercettibilmente ed il suo volto è ricoperto da un leggero velo di sudore..
Soffoco un altro gemito, ma questa volta i miei muscoli non c'entrano...vederlo così mi fa stare male..ma, per lo meno, è ancora vivo.
Velocemente recupero dalla mia branda la coperta con la quale ho dormito e, dopo averla ripiegata, la appoggio a terra a mo' di cuscino...poi mi ci siedo sopra cercando una posizione abbastanza comoda.
< E adesso, amore mio, da qui non mi schioda nessuno. >
Dico rivolta al mio Fili dopo avergli preso la mano.
Una voce alle mie spalle mi fa sussultare:
< Dovrai almeno mangiare qualcosa mia cara figliola.. >

Il nano che mi ha parlato è uno dei più vecchi all'interno della compagnia..è seduto su uno sgabello di fronte alla branda di Fili, la sua lunga barba bianca quasi sfiora il terreno polveroso..sembra molto provato anche lui.
< Io...io non ti avevo visto.. > balbetto, realizzando che il vecchio nano ha osservato tutta la scena dal suo angolo.
< Sono Balin, al tuo servizio! Tu sei la figlia di Bard vero? >
Senza abbandonare la mano di Fili, raccolgo le idee e gli rispondo:
< Si..sono io. Anche se, dopo che ho passato qui la notte, non so se mi vorrà ancora come figlia..sarà molto arrabbiato. >
< Ieri sera Bofur ha mandato qualcuno ad avvisarlo che saresti rimasta..e, a quanto ho capito, ha detto che oggi sarebbe passato lui di qui per sincerarsi che tu stessi bene e  anche per riportarti a casa credo.. anche se, da quello che ho visto, non credo che lo seguirai..vero fanciulla? >
Mi sale un inaspettato calore al volto, devo essere arrossita. Cerco di ignorarlo e di sembrare sicura di me...fiasco più totale: la voce che mi esce è del tutto tremante.
< Il mio posto è qui con lui.. >
Dopo le mie parole lo sguardo di Balin si perde per un attimo nel vuoto, ma poi il vecchio nano mi sorride dolcemente.
< Mi sembra ieri quando Fili e Kili erano ancora due piccoli e teneri nanetti che si addormentavano alle mie lezioni di storia...che pesti che erano!
Pensavano solo ai combattimenti ed, in seguito, alle giovani nane..
Sai..Fili era davvero richiesto dalle fanciulle negli ultimi anni prima della nostra partenza, molto più di Kili comunque- e qui Balin mi fa l'occhiolino con fare complice-
il ragazzino non ha ancora una barba decente..che rimanga fra noi eh? Si arrabbia molto quando qualcuno lo dice.. >
Adesso sono confusa..per caso gli ha dato di volta il cervello? Perché mai dovrebbe dirmi queste cose? Lo so che sono tutti contrari al nostro amore..
Forse notando il mio sbalordimento, Balin continua a parlare:
< Perché ti racconto tutto questo? Perché Fili non si è mai davvero affezionato a qualcuna in particolare...a parte alcune normali cotte giovanili.
Lui ha sempre cercato qualcosa di diverso...un diverso tipo di legame..
Una volta venne da me e mi raccontò tutto questo ed io gli augurai di trovare ciò che cercava....ed ora che finalmente l'ha trovato...ora che TI ha trovata..il ragazzo è in queste condizioni! >
Balin ha accompagnato le ultime parole indicando il capezzale di Fili e poi nascondendo il volto fra le mani per celare le lacrime che ho sentito nella sua voce.
Sono stata ingiusta..ho subito pensato che Balin volesse ostacolarmi ed invece è solo molto preoccupato per Fili..in fondo lo ha cresciuto.
Cercando di rimediare al mio atteggiamento poco gentile, mi alzo dalla coperta e mi inginocchio davanti al nano.
Lentamente gli scosto le mani callose dal viso e le stringo tra le mie, il suo sguardo si posa su di me quasi stupito.

< Non perdere la speranza Balin! Non proprio tu...Abbiamo tanto bisogno di speranza ora come ora..Fili è forte e testardo..lo sai bene. Passerà anche questa vedrai..
E se adesso non ha la sua solita forza...beh! Cercerò di averla io per tutti e due.. >
Finisco di parlare cacciando indietro le lacrime traditrici che mi sono spuntate negli occhi e lasciando le mani di Balin.
Il nano mi guarda ancora stupito, ma una luce diversa brilla ora nei suoi occhi...sarà forse qualcosa di simile alla speranza?
Lo spero...in me ora ce n'è così poca.


Urla concitate provenienti appena fuori dalla tenda attirano la nostra attenzione.
< Non mi interessa! Sto benissimo e voglio andare da lui! VOGLIO vedere mio fratello! >
Un sorriso mi sale alle labbra:< Ma questo è Kili.. >
< Santo cielo..Mai un attimo di pace.. - dice Balin sospirando - hai parlato di quanto Fili sia testardo ma non è nemmeno paragonabile a Kili..
vado a vedere che succede. >

Noto con piacere che anche Balin finalmente sta sorridendo e lo seguo con lo sguardo mentre esce dalla tenda;
tuttavia, prima di scomparire del tutto alla mia vista, si volta e mi sorride, formulando un grazie a fior di labbra.

Ricambio il sorriso.
Intanto il trambusto non accenna a terminare e, dopo essermi accertata che le condizioni di Fili siano invariate, faccio anche io due passi fuori dalla tenda.
Appena fuori, le voci mi investono.
< Appena ieri sei svenuto!! E sei ancora debole! Ti impedisco di alzarti da questo letto! >
< Stiamo parlando di mio fratello ed io vado a vedere come sta! Fine della storia! Non puoi impedirmi un bel nulla! >
Una terza voce, un po' più pacata, si aggiunge alle altre.
< Ma ragazzo..cerca di ascoltarla..devi riguardarti, ti informeremo noi sulle condizioni di Fili... >
Decido di intervenire ed entro a grandi passi nella tenda di fronte alla mia.
Su un piccolo letto giace Kili con un braccio fasciato stretto al petto e molteplici altri bendaggi.
Il volto è paonazzo ed i suoi occhi mandano lampi, ma, non appena mi vede, l'angoscia nascosta sotto la rabbia si mostra in tutta la sua portata.. la sua voce ora è solo un sussurro: < S-sigrid? Come sta? >

< Nessun cambiamento Kili...né in bene né in male... > gli rispondo amareggiata.
Kili abbassa lo sguardo e poi, come ricordandosi della discussione da me interrotta, si rivolge all'elfa dai capelli rossi in piedi accanto al suo letto;
naturalmente era con lei che stava litigando.

< Tauriel per favore...devo vederlo.. >
I lineamenti duri dell'elfa si addolciscono un po', ma le sue opinioni sembrano non cambiare affatto; all'improvviso però Tauriel sembra decidersi.
< D'accordo- dice con tono di sfida- allora alzati! >
Lo sguardo di Kili si illumina per un momento, ma, quando i suoi piedi si posano a terra ed il nano tenta di alzarsi, lo coglie un capogiro che lo fa ricadere ansimante sul letto.. Tauriel l'ha avuta vinta, ma non c'è gioia nei suoi occhi, solo preoccupazione;
infatti l'elfa si china subito sul nano moro e gli posa una mano affusolata sulla spalla.
Kili dovrà restarsene a letto..volente o nolente..a meno che..
Mi è venuta un'idea e subito la esprimo ad alta voce.
< Nella tenda di Fili c'è una branda libera..è quella in cui ho dormito io..perché non ti sistemi lì? > chiedo all'imbronciato Kili.
< Gli farà bene sentirti vicino.. > aggiungo sorridendo.

< Suppongo che si possa fare. > interviene Balin cercando di prevenire un'eventuale risposta negativa da parte di Tauriel; ma l'elfa sorride e non sembra essere contraria.
Il viso stanco di Kili si è aperto in uno dei suoi disarmanti sorrisi, era da Pontelagolungo che non lo vedevo sorridere.
Mentre Balin prepara le cose di Kili per il piccolo trasferimento, io esco dalla tenda e Tauriel mi viene dietro.
< Grazie.. > mi sussurra.
Oggi è già la seconda persona che mi ringrazia..quando io proprio non sento di meritarmelo. < Per cosa? > le chiedo.
< Per quello che hai fatto..e per quello che stai facendo..per me non è una situazione facile. I nani non mi accettano.. >
< Vedrai che passerà...devono solo abituarsi. Non credo nemmeno che siano sicuri di aver accettato me.. >
< Ma tu sei un'umana, io invece un'elfa..a volte penso che dovrei andarmene..Kili si meriterebbe una vita migliore di quella di un emarginato dalla propria razza.. >
"Sembra che oggi vogliano tutti confidarsi con me.."
Mentre nella mia mente appare questo pensiero, cerco di dare a Tauriel un buon consiglio.
< Dimmi una cosa..tu lo ami? Ami Kili? > le sussurro.
< Con tutta me stessa.. >
< E allora ti sei risposta da sola...è questa la cosa più importante. Non ci pensare nemmeno ad andare via, te ne pentiresti. Goditi questi momenti con lui..sei fortunata che stia bene.. >
La mia voce si spezza e la tensione a cui sono sottoposta comincia a farsi sentire.
Dopo nemmeno un secondo mi ritrovo tra le braccia di Tauriel con le sue mani che mi accarezzano la schiena: < Tranquilla..si riprenderà vedrai. >

Annuisco cercando di contenermi e le sorrido.
< Proprio tu..un'elfa di chissà quanti anni che chiede consiglio ad una ragazzina umana di soli venti..è strano! >
< Non c'è nulla di strano quando si parla d'amore.. > mi risponde Tauriel investendomi con il suono cristallino della sua risata.
< Tauriel! > A tre passi da noi scorgo un altro elfo.
L'elfa, sentandosi chiamare, si volta verso di lui e gli risponde: < Arrivo.. >
e poi rivolgendosi a me: < Ti saluto Sigrid...le mie doti di guaritrice sono richieste altrove.. > Così dicendo si allontana leggiadra.

Alla fine è arrivata la sera..con l'aiuto di Balin e non poca fatica, Kili si è sistemato sulla mia branda e, da quel momento, il suo sguardo non si è mai allontanato dal fratello.
Un'ora fa la fasciatura sul petto di Fili si è inzuppata di sangue, provocandoci non poche preoccupazioni; ma l'elfo che è venuto a vederlo ha sentenziato che, nonostante tutto questo sangue, la situazione è del tutto invariata...mi sento morire.
< Tu dove dormirai? > la voce pacata di Kili mi distoglie dai brutti ricordi.
< Ho chiesto a Bofur di portarmi qualche coperta in più..starò sul pavimento. Anche se non credo che questa notte riuscirò a dormire..Kee.. >
Kili sussulta impercettibilmente, mi accorgo troppo tardi di averlo chiamato come faceva Fili..
< Oddio..scusami. > sussurro posando la testa sul lenzuolo accanto a Fili.

< Ma figurati..puoi chiamarmi così..ormai sei parte della famiglia no? >
Alzando la testa gli sorrido e contemporaneamente asciugo la fronte di Fili con una pezza bagnata posata sullo sgabello che fa da comodino.
< Mi dispiace farti dormire per terra..non è proprio cavalleresco da parte mia. Se lo sapesse il mio fratellone si arrabbierebbe con me...Ehi ma..
- e qui Kili si sporge dal letto verso di me per vedere meglio- e quello che cos'è? > mi dice fissando la mia mano sinistra.
< A te cosa sembra? > gli rispondo arrossendo.
Lo sguardo di Kili si fa curioso e tenero: < Sembra un anello. >
< Lo è infatti.. > mormoro guardando il cordino di pelle scura che mi adorna l'anulare sinistro.
< Mi sa che qui c'è qualcosa che non so...eh caro fratellone? > sbotta Kili ridendo e rivolgendosi al fratello; poi continua guardando me: < Dai racconta! >
In questo istante il mio stomaco emette un brontolio sordo ed io mi rendo conto di non aver toccato cibo dalla mattina precedente..
< Se non mangio non potrò raccontarti un bel nulla! > dico ridendo e massaggiandomi la pancia con aria vorace.
< Eccovi serviti! > prorompe Bofur, entrando nella tenda, con in mano due ciotole di zuppa fumante.
< E mangiate lentamente! > ci urla andandosene.

Senza seguire il suo consiglio ci gettiamo sulla cena voracemente e, dopo aver finito la mia porzione, sono costretta ad aiutare Kili che è riuscito a spiaccicarsi addosso metà della zuppa..
Se solo riuscissi a far mangiare Fili..ma per ora non è stato possibile..ha ingoiato a stento solo qualche sorso d'acqua..
Interrompendo il filo dei miei pensieri noto Kili che mi sta fissando, sembra un bambino che aspetta la favola della buonanotte:
< Adesso non hai più scuse.. racconta! >
 

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Capitolo 29
*** #Capitolo 28# ***


#Capitolo 28#


-SIGRID-

Parlare a Kili di questo episodio adesso, nella situazione in cui ci troviamo, non è esattamente ciò che vorrei fare;
tuttavia so che ci tiene e forse anche a me farà bene ricordare uno dei momenti più belli della mia vita..
Voglio cercare di ricordare ogni minimo dettaglio di quella giornata..ogni sensazione, ogni pensiero...voglio tuffarmi in quel ricordo e riviverlo completamente..
Per cercare ispirazione e coraggio stringo tra le mie la mano destra di Fili e mi accoccolo più comodamente accanto a lui.
Piano piano la mia bocca diventa una vera e propria sorgente e le parole escono da essa come un fiume in piena....non sono più in una tenda sulla piana di Erebor.

Il mio sguardo corre sulla superficie del lago che riflette la luce rosea del sole appena sorto..è l'alba.
Quanto amo questo momento della giornata..è così silenzioso e pacifico..
sembra che nulla possa disturbarlo o minacciarlo,
sembra che nulla possa rovinare questa pace.
Perfino le gigantesche spoglie del drago Smaug che giacciono immobili nelle profondità del lago perdono ora la loro maligna ed oscura magia..
L'unica cosa che diffonde un profondo senso di malinconia nel mio animo è la vista delle rovine di Esgaroth...la mia città, il luogo dove sono nata e che non avevo mai lasciato..fino a tre giorni fa.
I ricordi dell'incendio ancora turbano i miei sogni e non credo che mi abbandoneranno..non nell'immediato futuro almeno..
Ma c'è qualcosa di diverso ora in me..lo sento.
Non è stato un cambiamento graduale..o, se lo è stato, non me ne sono accorta..
ciò non toglie che non sono la stessa Sigrid di qualche giorno fa...
La mia vita è cambiata ed è inutile negarlo...la mia vita è cambiata da quando ho visto i nani entrare in casa mia per la prima volta.
Un sorriso mi sale alle labbra ricordando il mio totale stupore alla vista di tredici nani che uscivano totalmente fradici dal nostro gabinetto.
Oh...ma a chi voglio darla a bere?
Non sono stati i nani a farmi cambiare..è stato un nano in particolare..è stato Fili.
In quelle lunghe ore passate ad accudire il fratello ferito mi sono innamorata della sua dedizione, del suo altruismo, della sua semplicità e del suo coraggio.
Ma ancora non avevo capito di amarlo...o forse impedivo a me stessa di farlo perché sapevo a che cosa saremmo andati incontro..

La cesta dei panni che sono venuta a sciacquare comincia a pesarmi...ma non voglio tornare dai miei...ho bisogno di riflettere..
Quindi appoggio in terra la cesta e mi siedo sulla sabbiosa riva del lago.

Nei miei occhi appare ancora il bagliore delle fiamme che hanno avvolto la città e nelle mie orecchie risuonano i lamenti del legno divorato dalla forza del fuoco.
L'aggressione degli orchi non è nemmeno paragonabile alla vista di Esgaroth che brucia..è come se anche la mia anima bruciasse con lei.
Scuoto la testa affinché queste immagini di morte mi abbandonino e sembra funzionare... le uniche parole che sento risuonare sono quelle di Fili che mi promette di tornare e di ritrovare Bain e papà...non so perché ma in quel momento gli credetti ciecamente..
Quando ho capito di amarlo? Probabilmente quando, dalla riva, ho visto il drago crollare sulla città trascinandola negli abissi...e di Fili nessuna traccia.
E' proprio vero che si capisce di tenere a qualcuno solo quando lo si perde..
Quando Tauriel ci raccontò della decisione di Fili di restare per salvare una bambina, pensai che alla fine il suo altruismo l'aveva ucciso.
Lo ammetto..con il vuoto nel cuore persi le speranze, ma Kili seppe come riaccenderle.
Lui sapeva che Fili non era morto...non so come, ma lo sapeva.
E così provo di nuovo sulla mia pelle il freddo della notte trascorsa insonne tra la mia tenda e Kili sulla riva del lago a scrutare ogni piccolo relitto emerso dall'acqua gelida..come poteva essere ancora vivo?
Poco prima dell'alba ero crollata esausta nella mia tenda ed al mio risveglio..il miracolo! Fili era vivo..
Una lacrima solitaria mi scivola sulla guancia destra mentre provo di nuovo le sensazioni di quella mattina, corro di nuovo a perdifiato fino alla loro tenda -urtando almeno dieci persone credo- e di nuovo mi getto tra le sue braccia piangendo...non mi aveva mentito, era tornato.
Ed io finalmente avevo capito...nel mio cuore non ci sarebbe stato posto per nessun altro...e lui doveva saperlo.
Allora perché sono qui adesso a guardare il lago?
Perché non sono da lui per confessargli che lo amo ora che la febbre è passata e sta guarendo?
Perché ho paura..semplice ed efficace.
Ho paura che non mi ricambi e che mi rifiuti..ho paura di come mi sentirei se dovessi rimanere sola..di nuovo.
Ho visto che non approvava molto l'evidente attrazione tra suo fratello e l'elfa, che cosa potrebbe pensare di noi?
Basta! Ne ho abbastanza di rimuginare..adesso vado da lui e glielo dico!
Con questi pensieri mi alzo di scatto, afferro la cesta e, nel voltarmi, sbatto violentemente contro qualcosa o meglio..qualcuno.

< Ehi...dove vai così di fretta? E' così bella quest'alba. >
La voce di Fili mi prende così di sorpresa che la cesta mi cade a terra e si rovescia del tutto.. cercando di darmi un contegno, mi chino per raccogliere i panni.
Subito Fili si inginocchia accanto a me per aiutarmi.
< Io...ehm..scusa, ero sovrappensiero..hai ragione, è davvero bella...ma tu non dovresti stare qui! Fa molto freddo e non sei ancora guarito del tutto! >
Finalmente rimproverandolo sono riuscita a darmi un tono...o almeno una facciata che gli impedisca di percepire la tempesta che infuria dentro di me.
< Sto bene.. > mi dice sorridendomi dolcemente e guardandomi in modo strano.
< E poi sei tu che stai tremando...ma per fortuna io ho portato queste! >
A queste parole, Fili estrae da sotto il braccio due coperte di lana pesante..una delle quali finisce subito sulle mie spalle...in effetti, ora che ci penso, avevo un gran freddo.
< Grazie.. > gli sussurro sorridendo e stringendomi nella coperta.
< Adesso sarà meglio che torni dagli altri..o si chiederanno dove sono finita.. >
Ma cosa diamine sto facendo? Cosa sto dicendo?
Avevo deciso di dirgli tutto e adesso che si è presentata una buona occasione scappo? 
Le parole mi muoiono in gola quando i miei occhi incontrano i suoi, troppo azzurri.
Nel suo sguardo leggo un po' di preoccupazione..ma anche tanta determinazione.
Notando il mio silenzio, Fili sembra cogliere l'occasione per iniziare a parlare:
< Io..veramente..ti stavo cercando..vorrei parlarti.. >
Il mio cuore perde un battito..
< P-parlarmi? > balbetto..
< Bhé si.. Tu..sai che tengo a te vero?- al mio annuire Fili continua - Io..volevo ringraziarti di avermi vegliato quando stavo male...
No, non è vero.. cioè sì, ma non è per questo che sono qui! >
Il principe nano sembra così teso che mi scappa un sorriso, seppur con il cuore che mi batte a mille..cerco di semplificargli le cose:
< Fili..di' ciò che vuoi dire e basta.. >
La sua espressione si fa molto indecisa, forse non ha preso bene il mio intervento..
Quello che accade dopo è così veloce che mi ci vuole un po' per metabolizzarlo;
in un attimo Fili mi prende le mani e dice:
< Mi sono innamorato di te...ecco. L'ho detto.. >
Dire che sono rimasta allibita è dire poco...la mia espressione sbigottita deve sembrare comica, ma non certo a Fili..
Il nano infatti scambia la mia immobilità per un rifiuto, forse anche per sdegno e, lasciandomi le mani, si allontana con un'espressione ferita e piuttosto arrabbiata...
Devo rimediare.
Devo fargli capire che anche io lo amo..perché si...di amore si tratta..ora lo so.
Corro verso di lui: < Fili! Aspetta! >
< No! Non c'è bisogno che parli..ho capito! Sono stato un idiota. >
mi dice allontanandosi.
Ecco: ho fatto la mia.
Gli poso una mano sulla spalla e gli sussurro:
< Anche io mi sono innamorata di te.. >
Un secondo dopo sono tra le sue braccia ed ogni dubbio, infelicità o paura svanisce nel nulla, rimpiazzato da un forte senso di completezza..
Poi, inaspettate, le sue labbra si posano sulle mie e tutto ciò che resta è puro amore.

< Sei il regalo più bello che questo viaggio potesse darmi.. > mi sussurra Fili sorridendo mentre si arrotola intorno all'indice una ciocca dei miei capelli.
Non siamo più in riva al lago dove però sarà rimasta abbandonata la mia cesta..abbiamo trovato un luogo più riparato, la vegetazione ci nasconde agli occhi altrui e ci garantisce qualche grado in più..nonostante questo, un piccolo fuocherello scoppietta ai nostri piedi.
< Così mi fai arrossire.. > gli rispondo avvolgendomi ancora di più nella mia coperta..
Purtroppo Fili ha nominato il suo viaggio, permettendo così ai cupi pensieri di insidiare la mia mente fino ad ora così leggera..
Mi sono incupita ed ovviamente il nano se ne accorge.
< Ei..ho detto qualcosa di sbagliato? > mi chiede, accarezzandomi dolcemente il viso.
< No..pensavo solo al fatto che tra poco ripartirai..ed io ti perderò. >
A queste parole Fili mi stringe a sé, con forza, come se volesse dimostrarmi il contrario..
< Ma ora che il drago è morto, non ci sono più ostacoli da superare...vorrei soltanto sapere se i miei compagni sono vivi...se ce l'hanno fatta. >
Ecco..possibile che io riesca sempre a dire cose sbagliate?
Ora mi sono anche dimostrata egoista....ho pensato solo a me quando lui non sa se suo zio e gli altri sono vivi..
Tuttavia Fili mi sorride e continua:
< Non voglio pensarci adesso..non voglio rovinare questi momenti con te.. >
< Ma devi farlo..tu sei un principe! Siederai sul trono di Erebor un giorno..come potranno gli altri accettare il nostro amore? > queste parole amare rimbombano nel silenzio di questo nostro luogo che, finora, ha conosciuto solo la dolcezza.
Fili sospira..un sospiro in cui riesco a sentire tutto il peso delle responsabilità che gravano su di lui:
< Non lo so amore...al momento vorrei procedere un passo alla volta. Farò il mio dovere, ma non se significherà dover rinunciare alla mia vita, al mio cuore...non se significherà dover rinunciare a te..Quando un nano si innamora è per sempre ed io ho scelto te.. >
Le sue parole mi hanno commossa e non posso fare altro che rintanarmi ancora di più tra le sue braccia, cercando quella sicurezza e quell'amore che solo lui può darmi; la mia richiesta giunge attutita dal suo petto:
< Promettimi che staremo insieme per sempre...così quando sarò sola, saprò che ritornerai.. >
Senza parlare Fili afferra una delle sue molteplici treccine bionde e, sotto i miei occhi indagatori, comincia velocemente a scioglierla..alla fine tra le sue mani resta un piccolo cordino di pelle nera;poi, prendendo la mia mano sinistra, Fili me lo annoda all'anulare.
< Farò di più..io ti sposerò.. > 



< Non ci credooooo!! Il mio fratellone si era impegnato senza dirmi nulla?
- sbotta Kili in direzione del fratello - 
se prima ero solo curioso, adesso sono ufficialmente arrabbiato! Ed ha continuato a farmi credere di essere indeciso! No, no Fee, questa non te la perdono! >
Kili ostenta una faccia offesa e si volta dall'altra parte.
Scoppio a ridere divertita...proprio non gli riesce fare finta di essere arrabbiato..
< E dai! Non fare così..lo avevamo deciso insieme: nessuno doveva saperlo. >
La sua voce mi arriva soffocata dal cuscino in cui ha sprofondato la faccia:
< Ma io non sono nessuno! Sono suo fratello! >
< Mi ha detto che ti saresti arrabbiato, ma che avrebbe corso il rischio...perché, se te ne avesse parlato, non avresti saputo tenere la bocca chiusa! >
Kili emerge ridendo dal cuscino: < Mi sa che aveva ragione..non sono mai stato bravo a tenere segrete le buone notizie.. Comunque sono felice che vi sposiate! >
< Non vedo l'ora di lasciarmi alle spalle questa situazione... > sospiro sfiorando la guancia di Fili.. < Vorrei solo che si riprendesse..odio vederlo così.. >
Mi volto verso Kili che mi guarda tristemente: < A chi lo dici..è colpa mia se sta così...ha ricevuto quella ferita per difendere me..avrei dovuto stare più attento.
Mi sento un tale incapace.. >
Mentre Kili parla, colgo con la coda dell'occhio un lieve movimento della coperta..sarà stata l'aria fredda da fuori..c'è vento stasera..
Poi, una voce debolissima ma del tutto inconfondibile, fa cessare improvvisamente quella di Kili:

< Smettila di fare il cretino Kee..era mio dovere proteggerti... >

Kili guarda suo fratello del tutto sbigottito e poi guarda me:
< C-che ha detto? >
Con il volto inondato da lacrime di gioia, gli rispondo:
< Credo che ti abbia appena insultato.. >
 

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Capitolo 30
*** #Capitolo 29# ***


#Capitolo 29#


-SIGRID-

Non riesco a credere che sia successo...a stento contengo l'irrefrenabile impulso di darmi un pizzicotto; è accaduto finalmente..
Fili ci ha parlato! Come contenere la mia gioia?
La sua mano stringe la mia e sul suo volto stanco scorgo un sorriso..
< Sigrid... ti ho sentita lassù..sul colle. > mi sussurra lentamente.
Se potessi volare sarei sicuramente a due metri da terra..è così che mi sento ascoltando di nuovo la sua voce;
ricambio la sua stretta e sorrido, ignorando le lacrime calde che mi scorrono sul viso.
< Shh..devi riposare, non stancarti. > gli dico posando un leggero bacio sulla sua guancia ispida di barba.
Non riesco ad allontanarmi dal suo viso..è la prima volta dopo tanto tempo che lo sento così vicino...forse per lui vale la stessa cosa, infatti sento il suo volto spostarsi lentamente fino a che le sue labbra non trovano le mie..istintivamente rispondo al suo bacio e sento una delle sue mani che affonda nei miei capelli sciolti.
Dopo poco Fili si stacca da me..questo sforzo lo ha stancato molto.
< Mi sei mancata.. > mi sussurra sorridendo ed abbandonando di nuovo la testa sul cuscino.
< Ehm...ragazzi..non per interrompervi.. ma ci sono anche io eh.. >
Mi volto e vedo Kili in piedi dietro di me..sta sorridendo e finalmente il suo volto è sereno.
Il nano moro si avvicina lentamente al fratello fino a che le loro fronti si toccano;
mi rendo improvvisamente conto di essere di troppo in questo momento e decido di andare da Balin e dagli altri per dare loro la buona notizia..

E' sera inoltrata ed un vento freddo proveniente dalla montagna mi investe, facendomi rabbrividire.. tuttavia il sollievo che mi ha invaso ancora non mi lascia,
Fili è vivo...vivo!
Mentre cammino sul terreno brullo e congelato, questa parola mi rimbomba nella testa e sento ancora sulle mie labbra il calore delle sue.
Dopo poco mi rendo conto di non aver affatto prestato attenzione alla direzione in cui procedere, ma è stato l'istinto a guidare i miei passi e, nonostante l'oscurità che si infittisce, riesco a vedere in lontananza la città di Dale.
Un improvviso desiderio di rivedere la mia famiglia mi prende allo stomaco, come se la sarà cavata la mia sorellina senza di me?
Ora che posso ragionare sul mio gesto a mente fredda, mi dispiace del dolore che posso avere arrecato alla piccola Tilda andandomene a quel modo.
Avrei dovuto spiegarle, salutarla almeno..ma la forza della disperazione e la fretta che in quel momento mi avevano in pugno mi hanno del tutto accecata..
Non mi pento di ciò che ho fatto, lo rifarei altre mille volte; ma Tilda non si meritava di essere così repentinamente abbandonata da parte mia.
Nella quiete ventosa che mi circonda sento un lieve richiamo, all'inizio non ci faccio caso ma, al suo ripetersi sempre più vicino, mi volto.
< Sigriiiid! >
Dopo la sorpresa, un sorriso mi si allarga sul volto mentre mi metto a correre in direzione del piccolo fagottino con un vestito azzurro che mi sta venendo incontro.
Un attimo prima che Tilda mi salti letteralmente addosso mi inginocchio a terra aprendo le braccia.
Poi siamo solo io e lei.
Sento il suo lieve profumo ancora di bambina che mi avvolge e le sue lacrime che mi bagnano la spalla, la stringo ancora più forte e, sempre con lei tra le braccia, mi alzo in piedi iniziando a cullarla come facevo quando era molto piccola.
Dopo qualche secondo scorgo anche mio padre e mi lascio avvolgere dalle sue possenti braccia.
Poco dopo ci stacchiamo, ma la presa di Tilda sul mio collo non accenna ad allentarsi.
Bard mi guarda con severità e preoccupazione:
< Ero in pena per te..non sapevo dove fossi e quando ho deciso di venire a cercarti, Tilda non ha voluto sentire ragioni e mi ha seguito..le mancavi. >
< Anche lei mancava a me.. > gli rispondo ad alta voce in modo che possa sentire anche Tilda, ma dalla mia spalla proviene solo un forte tirare su col naso.
Mio padre mi sta ancora fissando, sembra incerto su che cosa dirmi, così lo prevengo: < Fili è vivo.. poco fa si è svegliato! >
La gioia nella mia voce è palpabile e Bard non può fare a meno di notarla, infatti anche sulle sue labbra appare un lieve sorriso.
Tilda invece, alle mie parole, ha aumentato ancora la forza con cui mi stringe e mi ha sussurrato all'orecchio: < Lo sapevo.. >
< Sono contento, figlia mia.. > dice mio padre, mettendomi una mano sulla spalla;poi però continua facendo del tutto crollare la mia felicità:
< Allora non c'è più nulla che ti trattenga qui, puoi tornare con noi! Dale è ancora in rovina ma ce la stiamo mettendo tutta per iniziare la ricostruzione...vedrai, vivremo bene là. >
Mi irrigidisco lievemente; pensavo che papà avesse capito...credevo di non dover affrontare questo argomento con lui.
Poso un leggero bacio sulla guancia bagnata di Tilda:
< Scendi un attimo tesoro..per favore. >
La piccola annuisce e scende a terra, pur non lasciando la mia mano.
Probabilmente anche lei ha intuito che tra me e mio padre tira aria di tempesta;
anche perché, come solo una sorella può fare, Tilda capisce cosa c'è nel mio cuore e sa che cosa Fili mi ha promesso, a differenza di mio padre.
Bard mi sta ancora guardando speranzoso, ma nei suoi occhi scorgo un piccolo lampo di apprensione..sa che non cederò le armi facilmente.
< Papà...io non tornerò a Dale. >
Le parole escono dalla mia bocca tranquille ma ferme, ho cominciato bene.
Evidentemente mio padre non si aspettava una risposta così secca e resta per un attimo interdetto.
Approfitto del momento per dire ciò che più mi preme: < Io amo Fili.. >
Adesso sul volto di Bard appare un'espressione di condiscendenza:
< Tesoro..non essere sciocca. Capisco che, date le circostanze in cui vi siete incontrati, tu possa esserti infatuata di lui e, anche ammesso che sia lo stesso per quel nano, cosa di cui dubito, è comunque una cosa passeggera.. insomma... lui è un nano per la miseria! >
< Papà! Noi ci sposeremo! >
Ecco..è uscito dalla mia bocca, troppo presto, in modo troppo violento, ma ormai è fatta..gliel'ho detto.
< Voi...voi che cosa? > prorompe mio padre con un tono che è pericolosamente vicino ad un ululato.
Faccio un passo indietro, senza nemmeno accorgermi che Tilda mi sta stritolando la mano sinistra a forza di stringerla; non l'ho mai visto così sconvolto e mi dispiace.
All'improvviso Bard scatta all'indietro incamminandosi furioso tra le tende, con orrore lo sento borbottare: < Dov'è quel mascalzone di un nano? Glielo faccio vedere io il matrimonio! Prendere in giro così mia figlia! Ma adesso ci penso io a dirgliene quattro! >
Comincio a correre dietro di lui insieme a Tilda, per fortuna sembra che non sappia dove sia la tenda di Fili..finalmente riesco a raggiungerlo e mi ci piazzo davanti sbarrandogli il passo.
< Che vuol dire prendere in giro? Fili non mi ha preso in giro..anche lui mi ama! >
Alle mie parole papà sembra come sgonfiarsi ed ora l'unico sentimento che vedo nei suoi occhi è la tristezza: < Sigrid...come credi che possa sposarti? Non è nelle sue possibilità fare una cosa del genere..dopo la morte di Thorin è lui l'erede al trono, credi che i nani accetterebbero una discendenza di sangue misto?
Fili sarà obbligato a sposare una nana, e di sangue reale per giunta! Tu non sei contemplata in questo progetto, che lui ti ami o no! Puoi solo soffrire a causa di questo legame Sigrid, pensaci bene e torna con noi a Dale! >
Le parole di mio padre sono penetrate a fondo dentro di me ed il dubbio mi assale; all'improvviso non importa quante volte Fili abbia detto di avermi scelta, non importa il cordino di pelle che ho al dito, non importano i baci e le carezze...c'è solo quel maledetto trono e questa maledetta montagna...ed io, che sono del tutto fuori posto.
Bard, notando le lacrime che mi rigano le guance, si china per abbracciarmi.
< No papà..> riesco a dire tra le lacrime. < Io...non posso farci nulla se lo amo. E non posso nemmeno credere a ciò che mi hai detto. Dunque non tornerò a Dale. >
Bard annuisce tristemente, ma deve aver notato che non sono pienamente sicura delle mie parole..è riuscito a farmi dubitare e questo per il momento gli basta.
< Fai come credi..noi saremo a Dale, sei sempre la benvenuta lo sai.. andiamo Tilda! >
La piccola mi abbraccia, asciugandomi le lacrime con le manine.
Le sorrido; a volte mi sembra che sia lei la più forte fra noi due.
< Ci vedremo presto piccolina..ti voglio bene. > le dico all'orecchio e lei in tutta risposta: < Ricordati che io devo essere la tua damigella..ti voglio bene anche io. >
Poi Tilda prende la mano del padre e si allontana con lui sempre sorridendomi.

Nell'oscurità che si fa sempre più fitta, decido di ritornare alla tenda; sarebbe inutile andare a cercare gli altri ora, non so nemmeno dove siano.
Le parole di mio padre mi rimbombano nella mente, ma faccio di tutto per scacciarle, se penso che poco fa ero così felice... e devo esserlo!
La cosa più importante è che il mio nano sia vivo, tutto il resto passa in secondo piano.
Sono talmente immersa nei miei pensieri da non guardare dove sto andando e, all'improvviso, dopo un urto piuttosto violento, mi ritrovo a terra.
Dal nulla appare Bilbo, anche lui per terra che si massaggia una spalla.
< Bilbo!! Che ci fai qui? > gli chiedo mentre mi rialzo faticosamente e lo aiuto a fare lo stesso.
Lo hobbit, mentre si spazzola i pantaloni alquanto indispettito, mi risponde:
< Ma che ci fai tu qui piuttosto...non ti avevo vista! Stavo venendo a trovare Fili e Kili, dato che Gandalf mi ha cacciato dalla sua tenda dove sembra che si debba tenere una riuniune! Quanto vorrei tornare a casa..lì per lo meno non ci sono riunioni ad orari così strani! >
< Una riunione? >
< Si...sembra che Dain voglia organizzare il funerale di Thorin e la successiva incoronazione di Fili quando si sarà ripreso..Sono stati convocati anche Balin e Dwalin in sua rappresentanza, immagino debbano anche discutere i dettagli della divisione del tesoro e chiarire le loro posizioni al riguardo... Balin ci sa fare in queste cose da diplomatici, ma ho più dubbi sul fratello dato che dovrebbe essere presente anche Thranduil; le ultime parole che ho sentito uscire dalla bocca di Dwalin sono state: " Se quell'elfo osa ancora guardarmi con quell'aria di superiorità, gli farò assaggiare l'ascia";
insomma hai capito..ne voleranno di tutti i colori stasera. >
Anche Bilbo ha parlato di incoronazione...sospiro tristemente, ma ormai siamo arrivati alla tenda, non voglio che Fili si accorga che ho pianto, non voglio che si accorga che ho dubitato di lui, così mi pulisco alla meglio il viso ed entro insieme a Bilbo.

I due fratelli sono ancora dove li avevo lasciati, ma la tenda è tutt'altro che vuota!
Mi guardo intorno e vedo nani ovunque..mi sembra di essere tornata ad Esgaroth..tredici nani ed uno hobbit ammassati nella nostra casetta;
solo che adesso i nani sono dodici e la mancanza di Thorin pesa parecchio.
Dietro di me sento Bilbo borbottare:
< Ah ti pareva? C'è una riunione anche qui.. >
Sorrido, nonostante la frase, Bilbo sembra davvero felice di rivedere la Compagnia al completo e, nel correre ad abbracciare Fili, giurerei di aver visto sul suo viso paffuto una piccola lacrimuccia.
Io invece mi sento abbastanza in imbarazzo ora..
< Ehm..salve a tutti! > dico arrossendo all'intera combriccola che mi sta fissando.
Oin mi fa un cenno con la mano mentre tende verso di me il suo cornetto acustico; poi, non accorgendosi di parlare a voce più che alta, dice nell'orecchio di Bofur:
< Brutti? Ha detto che siamo brutti? >
Il nano, dopo avergli tirato una gomitata, mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi; dagli altri ricevo più che altro cenni, più un sonoro grugnito di Bombur il cui mento emerge a stento da un gigantesco ciotolone di zuppa.
In realtà non ci sono tutti..mancano Balin e Dwalin...... giusto, sono alla riunione alla quale tra l'altro dovrebbe presenziare anche mio padre.
Un brivido mi attraversa la schiena, ma no..non devo pensarci adesso.
Con la coda dell'occhio noto anche Tauriel che mi sorride, è seduta sulla branda di Kili con la testa appoggiata sulla spalla del nano moro che le sta accarezzando i lunghissimi capelli rosso fuoco, un'espressione beata sul volto.
Allora mi viene in mente quello che ho detto ieri all'elfa, anche io amo Fili con tutta me stessa, solo questo conta.

< Sigrid.. Dove sei stata? Ero in pensiero.. > mi sussurra Fili a sedere sulla sua branda, con sollievo mi accorgo che sembra avere riacquistato un po' di forze.
< Ma tu preoccuparti un po' anche per te stesso mai? > gli dico sorridendo e tirandogli delicatamente una delle piccole treccine che gli ornano i baffi biondi.
Fili, sempre guardandomi, mi prende la mano.
< Ma lo faccio...in fondo tu sei parte di me. > e un secondo dopo mi attira a sé, baciandomi dolcemente.
Con la coda dell'occhio noto che anche Kili e Tauriel si sono scambiati un leggero bacio..per un momento mi ero dimenticata di essere davanti a tutti, ma poi dei suoni soffocati mi riportano alla realtà.
Mi allontano da Fili arrossendo e scoppio subito a ridere..
le espressioni di alcuni tra i nani sono davvero impagabili!
Dori ha emesso uno squittio soffocato affrettandosi subito dopo a coprire gli occhi di Ori, evidentemente per preservare la sua ingenuità, quest'ultimo però non ne sembra affatto felice e si dimena inutilmente sotto la ferrea presa del fratello.
Bombur invece è sprofondato ancora di più nella ciotola, forse per raggiungere gli ultimi rimasugli sul fondo, ma non ci metterei la mano sul fuoco.
Lancio a Fili uno sguardo di rimprovero, ma in fondo sono contenta che mi abbia baciata davanti agli altri; è un modo per rendere pubbliche ed ufficiali le sue intenzioni nei miei confronti.
Questa piccolo siparietto viene interrotto da inequivocabili rumori di passi che si avvicinano alla nostra tenda.
I nani cercano in qualche modo di ricomporsi: Dori lascia la presa, permettendo al povero Ori di raddrizzarsi e Bombur solleva del tutto la testa dalla ciotola; anche Tauriel si alza in piedi di scatto.
Quanto a me, non faccio nemmeno in tempo a chiedermi chi possa essere che, all'improvviso, irrompe Balin con il fiatone e la faccia tutta rossa.
Appena un secondo dopo, dietro di lui, spunta anche Dwalin, più o meno nelle stesse condizioni.
Sul volto di Balin emergono emozioni contrastanti; ma, non appena i suoi occhi si posano su Fili sveglio e cosciente, il vecchio nano sembra sciogliersi e si precipita subito da lui.
< Sia ringraziato Mahal! Ho tanto pregato affinché tu guarissi, ragazzo! >
Fili lo abbraccia, anche lui un po' commosso e poi i suoi occhi azzurri si posano su Dwalin.
Lo sguardo che i due nani si scambiano evoca subito nella mia mente l'immagine di Thorin..i due si stanno promettendo a vicenda che non lo dimenticheranno mai.
Dopo un lungo attimo, Balin si scioglie dall'abbraccio e Dwalin lo sollecita:
< Bando alle ciance fratello: di' loro le novità. >
< Si, certo, certo.. Allora, siamo riusciti a metterci d'accordo con Bard e Thranduil per le parti del tesoro che spettano loro..- a queste parole Dwalin sbuffa vistosamente, ma viene ignorato dal fratello - Il problema è con Dain..da quando ha visto l'Arkengemma la vuole come ricompensa e non sono riuscito a fargli accettare nient'altro. Ha addirittura detto che, visti i precendenti, nelle nostre mani sarebbe pericolosa.. In ogni caso, senza la tua autorizzazione, non potrà fare nulla; ma ho l'impressione che non la spunteremo tanto facilmente.. >
Balin abbassa lo sguardo scuotendo la testa.
< Come osa chiederci l'Arkengemma? > prorompe Kili con rabbia, ma viene subito zittito da Fili che gli posa una mano sulla spalla.
Sembra che il nano biondo abbia qualcosa in mente.
 < Devo andare a parlargli! >
Dopo queste parole assisto incredula alla scena di Fili che cerca di alzarsi dalla branda.
< Tu ora non vai da nessuna parte, chiaro? > gli dico rimettendolo giù senza tante cerimonie. < Non ho fatto così tanta strada attraverso un campo di battaglia per vederti buttare via una miracolosa guarigione! >
< Ehi fratello..ti fai già comandare a bacchetta! Chissà quando sarete sposati.. >
Faccio finta di non sentire il commento di Kili e cerco di mantenere un'espressione arrabbiata, anche se, nel vedere il volto contrariato del nano che amo, mi verrebbe solo da ridere.
< E va bene.. > sospira Fili risistemandosi sui cuscini
< Fate venire qui Dain e anche Bard, devo parlare con loro. >

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Capitolo 31
*** #Capitolo 30# ***


#Capitolo 30#



-SIGRID-

Le parole di Fili sono seguite da un intenso mormorio che si diffonde velocemente nella tenda.
L'argomento di discussione è ovviamente l'eccessiva richiesta di Dain.
Dentro di me c'è un uragano di emozioni....non mi importa affatto dell'Arkengemma, se fosse per me potrebbero anche buttarla nel fiume,
da quello che ho capito ha causato solo danni.
So che il mio destino si compierà oggi, dopo che Fili avrà parlato con Dain e..con mio padre; ma perché mio padre?
Cosa ha a che fare lui con la faccenda dell'Arkengemma?
Non avevo in programma di rivederlo così presto, non dopo la nostra chiacchierata di questa notte, non dopo le parole che mi ha rivolto e soprattutto non dopo che ha insinuato il tarlo del dubbio dentro di me.
Le sue parole mi tornano in mente e mi si posano sulle spalle come fardelli invisibili..
improvvisamente sento il mio controllo venire meno, sto per scoppiare in lacrime e non posso farlo qui davanti a tutti.
Senza dire una parola mi precipito fuori nell'aria fredda e ventosa.
Le mie spalle sussultano scosse da malcelati singhiozzi.
Sembro una bambina....
Cerco allora di impormi un po' di contegno, costringendomi a respirare a pieni polmoni l'aria gelida della notte.
Dopo qualche minuto, l'espediente sembra funzionare e il mio respiro spezzato si regolarizza.
All'improvviso sento sopra di me il peso dell'infinito, alzo gli occhi al cielo e le vedo:
le stelle...quelle stelle che mi hanno accompagnata per tutta la vita, osservandomi dall'alto. Quelle stelle in cui riconosco gli occhi di mia madre.
< Oh mamma...è così difficile essere sola..senza nessuno che possa appoggiarmi.. >
Sussurro in direzione del cielo.
Nella mia mente appare un'immagine sbiadita, fatta per lo più di sensazioni e odori:
siamo io e mia madre, posso sentire il suo profumo... le mie gambe penzolano insieme alle sue sull'acqua del lago nella quale si riflettono le stelle della notte, le stesse stelle che sto guardando ora.
Siamo a casa, a Esgaroth, in un momento felice della mia infanzia, sedute sul bordo del portico in una notte d'estate.
Sento di nuovo le sue parole: < Sigrid, bambina mia, se un giorno ti sentirai triste o abbandonata ed io non potrò consolarti, guarda le stelle e ricorda che sarò sempre insieme a te..loro sono i miei occhi e sarà da lì che io ti proteggerò..non sarai mai sola>
Sento ancora il fantasma di quel lieve bacio che mia madre mi aveva posato sui capelli e tiro un respiro profondo..

< Tutto bene Sigrid? > La voce di Tauriel mi riscuote dai miei pensieri.
Le sorrido: < Tranquilla, sto bene..stavo solo guardando le stelle e pensando a mia madre.. >
L'elfa mi si affianca eterea con un dolce sorriso sul volto.
< Anche io amo le stelle, la loro luce è sacra per la mia razza.. > mi sussurra.
Io annuisco: < Potrei stare ore sotto la loro luce, è così serena.. >
Tauriel reprime quella che sembra una risatina:
< Finalmente qualcuno che è d'accordo con me su questo argomento! L'ultima volta che ho parlato di stelle era con Kili e per lui la loro luce era fredda e distante..ma sono riuscita a fargli cambiare idea... >
Ci scambiamo un sorriso.
Dopo qualche minuto Tauriel parla di nuovo:
< Com'è avere una madre? Io la mia non la ricordo, non so nemmeno chi fosse.. >
La domanda è difficile...come posso spiegarle?
< Avere una madre..è come avere sempre un tetto sopra la testa, una coperta quando hai freddo, qualcosa da mangiare se hai fame, un conforto se sei triste..insomma è qualcosa di speciale.. >
La mia voce si spegne...troppe emozioni tutte insieme.
Sembra che Tauriel voglia chiedermi ancora qualcosa, ma all'improvviso si volta alla nostra sinistra.
< Stanno arrivando... vieni, rientriamo. >
Mi lascio ricondurre dentro la tenda; una volta all'interno mi metto in un angolo, ignorando di proposito lo sguardo preoccupato di Fili nella mia direzione.
Sembra che il cuore mi stia per uscire dal petto..
L'ultima cosa che noto prima che il vocione di Dain riempia del tutto la tenda, è lo sguardo che si scambiano Fili e Kili, sembra come uno sguardo di intesa.

< Allora! Eccomi qua! Tuttavia sappiate che non gradisco essere convocato alla stregua di un nano qualunque! > sbotta Dain entrando nella tenda con passo pesante.
Però, non appena scorge Fili sulla branda e Kili in piedi al suo fianco, sembra pentirsi delle proprie irriverenti parole ed il suo sguardo si abbassa leggermente.
Dell'atmosfera di leggerezza ed amicizia che regnava solo pochi minuti fa non resta nulla... dai due giovani nani che mi stanno a cuore emana regalità pura;
anche io, dal mio angolo, mi sorprendo ad abbassare gli occhi.
< Sono spiacente di averti dovuto convocare, Dain; tuttavia, nelle condizioni in cui mi trovo, non ho potuto agire diversamente.. Ma dimmi, dove si trova Bard l'Ammazzadrago? Vorrei fosse presente anche lui a questa riunione. >
Dain si ferma tentennando davanti alla branda di Fili, come se non sapesse bene che cosa rispondere; poi, d'improvviso, il possente nano sembra ritrovare le parole:
< Non vedo come le nostre questioni private possano interessare al nuovo Signore di Dale, esse riguardano noi nani soltanto! >
Calcando la voce sulla parola "nani", Dain lancia uno sguardo più che torvo nella mia direzione ed in quella di Tauriel; la cosa non mi stupisce affatto..
Lo sguardo di Fili sembra indurirsi ancora di più, quasi non lo riconosco tanto è cambiato in questi pochi minuti; ma quello che mi preoccupa maggiormente è Kili che, nel vedere Dain disapprovare Tauriel anche solo con lo sguardo, ha gonfiato il petto e sembra voglia scagliarsi su di lui da un momento all'altro.
La tensione si taglia col coltello; faccio correre lo sguardo su tutti i nani, uno per uno.
Sembra quasi che ciascuno stia cercando di prevedere gli eventi e decidere come agire di conseguenza...uno stupido scontro tra nani è proprio quello che vorrei evitare, sto per farmi avanti dichiarando la mia intenzione di uscire dalla tenda e sperando che Tauriel faccia lo stesso, quando entra mio padre trafelato con Tilda per mano.

< Scusatemi per il ritardo..non avevo un posto dove lasciare la piccola.. >
Le parole di Bard rompono la tensione ed un insieme coordinato di sospiri di sollievo si diffonde nella tenda.
< Perfetto..anche i bambini! > borbotta Dain indispettito a bassa voce.
Tilda intanto corre verso di me e si aggrappa al mio vestito spaventata; ma, subito dopo, Bilbo le si avvicina e le accarezza la testa bisbigliandole qualcosa all'orecchio..la mia sorellina ridacchia e sembra rasserenarsi un po'.
< Grazie.. > sussurro a Bilbo cercando di non farmi sentire dagli altri.

Fili intanto riprende in mano la situazione:
< Ora che ci siamo tutti, possiamo cominciare.
Prima di tutto vorrei chiarire che, come erede diretto di Thorin, mi avvalgo del diritto di prendere decisioni riguardanti il tesoro che giace ad Erebor, tramite Balin sono già stati siglati accordi con Thranduil ed il qui presente Bard.. >
Osservo mio padre annuire lentamente e con rispetto, so che stima Fili e lo considera un nano leale, tuttavia nei suoi occhi rimane un'austera luce di rabbia mentre lo guarda, ha solo paura che Fili mi faccia soffrire..tutto qui.
< Vorrei poter offrire anche a te un'adeguata ricompensa per il tuo aiuto e per i tuoi servigi, come mio zio Thorin avrebbe certamente fatto se fosse stato al mio posto;
tuttavia mi dicono che non sei d'accordo.. >
Continua Fili rivolgendo a Dain uno sguardo penetrante...
< Io..ecco..ritengo semplicemente che l'Arkengemma non sia al sicuro nelle vostre mani! E la richiedo come unico pagamento! >
< Se non è al sicuro nelle nostre mani, non lo è nemmeno nelle tue! > interviene Kili con l'astio nella voce, ricevendo subito dopo un'occhiataccia del fratello.
Prima che Dain possa ribattere sul suo terreno, impulsivo ed aggressivo, Fili ricomincia a parlare con calma:
< Mio fratello vuole semplicemente dire che abbiamo già discusso sulla destinazione finale dell'Arkengemma...non è destinata a te, mio signore Dain, non è destinata a nessuno di noi...
Essa non vanterà mai più un proprietario, ma riposerà per sempre, celata nell'ombra, insieme a colui che più l'ha desiderata!
La pietra giacerà con Thorin fino alla fine di questo mondo..
O ti sei dimenticato della morte di tuo cugino, il cui corpo ancora attende un degno saluto? >
Le parole di Fili sono dure, come anche il tono con cui le ha pronunciate; tuttavia i suoi occhi brillano di commozione dopo aver nominato Thorin.
Sembra che il suo discorso abbia penetrato perfino la dura scorza di Dain,
il nano infatti abbassa la testa e la scuote lentamente:
< No...non ho dimenticato..era il migliore di tutti noi. E mi dispiace di essermi separato da lui durante la battaglia, avrei dovuto seguirlo..come avete fatto voi. Sono d'accordo, è giusto che l'Arkengemma sia sepolta con lui.. >
L'espressione di Fili si addolcisce un po': < La sua morte è un peso che purtroppo dovremo portare tutti...ma egli è morto da eroe e sono sicuro che ora è fiero di tutto ciò che ha fatto.. > così dicendo, gli occhi del nano biondo si perdono per un attimo nel vuoto, come se ricordasse qualcosa.

< La prima cosa da fare allora è organizzare il funerale di Thorin e poi chiaramente la cerimonia di incoronazione...il popolo deve poter acclamare un nuovo Re sotto la Montagna! >
All'intervento di Dain, Fili annuisce ed il mio cuore sembra perdere un battito...
Allora il mio Fili diventerà Re, per il bene del suo popolo..
Mio padre mi sta fissando, ma non voglio ricambiare il suo sguardo!
Sarebbe come ammettere di avere avuto torto...
< Oh certo..ma prima, dovrei fare un piccolo annuncio. >
A queste parole Fili cerca di raddrizzarsi meglio sui cuscini, noto subito sul suo viso una piccola smorfia di dolore e non posso fare a meno di avvicinarmi a lui per sorreggerlo; ma, non appena gli sono accanto, Fili mi lancia di nascosto un sorriso malandrino e mi prende per mano.
< Vorrei annunciare le imminenti nozze! Mie e di mio fratello ovviamente... >

Aspetta.. cosa? Che? Nella mia mente esplode una confusione cosmica..

Mentre cerco di fare ordine nei miei pensieri, noto il volto affilato di Tauriel di solito così pallido, diventare dello stesso colore dei suoi capelli...credo proprio di essere nel suo stesso stato.
Mio padre intanto ha fatto un improvviso passo in avanti ed il suo viso potrebbe tranquillamente fare concorrenza a quello di Bombur dopo una bella bevuta.
Il mio sguardo, ignorando la confusione che regna sovrana nella mia testa, si posa autonomamente su Dain: il nano sembra una statua di pietra.
Lentamente anche lui cerca di dare un senso alla situazione: i suoi occhi si spostano da Tauriel a me e da me a Tauriel; alla fine lo vedo voltarsi verso Balin che, sorridendo e facendo ondeggiare la lunga barba bianca, si stringe nelle spalle.
< Tu....! Voi.....! Nozze?! Portatemi uno sgabello.. >
Dopo aver pronunciato queste parole con fatica, Dain si lascia pesantemente crollare su un piccolo scranno offertogli gentilmente da Dori ed inspira a fondo, come per prepararsi a spiegare qualcosa di molto difficile.
< Cioè...tu mi stai dicendo che sposerai questa ragazza? - dice indicandomi - E che tuo fratello sposerà un'elfa? >
Fili annuisce serafico come se fosse la cosa più naturale del mondo e Dain si gratta febbrilmente la folta barba vermiglia, la sua voce tradisce una nota irata.
< Cercherò di andare al di là dei pregiudizi..e tu sai quanto questo mi costi!
Cercherò di non offendere nessuno parlando di unioni contro natura...Dopo quello che abbiamo passato sono disposto a passare sopra a tutto questo, pur rimanendo delle mie idee, si intende!
Quello che non capisco è come tu possa conciliare questa pazzia con il trono!
Non accetterò che la linea pura di Durin si macchi! >

Stringo la mano di Fili come fosse un'ancora, non mi importa di nient'altro.

< Adesso basta! Non ti permetterò di insultare ancora mia figlia! > prorompe papà all'improvviso mettendo mano all'arco.

< Smettetela! Lo dico una volta per tutte! Io NON voglio quel trono.. >

Mi volto sbigottita verso Fili, come del resto gran parte dei presenti compreso mio padre.
< Quel trono non è mai stato mio, come non lo era questa missione..io e Kili abbiamo abbandonato tutto per lealtà verso Thorin, verso il Re.
Lo scopo del nostro viaggio era uccidere il drago e restituire ai nani il regno di Erebor..dopo tante sofferenze e perdite ci siamo riusciti.
Sono felice che Thorin possa riposare in pace vedendo Erebor e Dale rifiorire giorno dopo giorno, ma questa non è casa mia..non è casa nostra e non lo sarà mai.
In questo viaggio non ho trovato gloria e trionfo, che era tutto ciò di cui mi importava quando sono partito, ho trovato la mia metà in un altro popolo..la mia Sigrid; ma, soprattutto, ho trovato me stesso. Non tradirò tutto questo, mi dispiace.
Quindi Dain, il trono passerà a te e sono sicuro che saprai gestirlo al meglio...ho solo alcune condizioni che devono essere rispettate..
Bilbo avrà la sua parte di ricchezze promessagli a suo tempo da Thorin e lo stesso riceveremo io e Kili..tutto il resto è nelle tue mani. Confido nel tuo giudizio. >

Tutti gli occhi ora sono puntati su Dain.
Sul volto del nano, incorniciato dalla folta barba rossa, appare un largo sorriso..
< Suppongo che si possa fare! Non mi resta altro che farvi le mie congratulazioni! >
La gioia che si diffonde nella tenda dopo le ultime parole di Dain ha qualcosa di esplosivo, ogni nano gioisce a modo suo; alcuni si mettono pure a ballare sulle note di una piccola canzoncina improvvisata da Bofur.
Kili, non so assolutamente come, riesce a sollevare Tauriel ed a farle fare una mezza giravolta; poi, entrambi ridendo, rovinano addosso a Dwalin che, per una volta, sembra non prendersela affatto.
Poso lo sguardo su mio padre e lo vedo sorridere...poi mi getto tra le braccia di Fili e tutto si attutisce, sento solo le sue labbra che mi sussurrano all'orecchio:
< Adesso staremo insieme..per sempre>

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Capitolo 32
*** #Capitolo 31# ***


#Capitolo 31#


-SIGRID-

Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei abbandonato la mia famiglia per trasferirmi in un luogo lontano e per sposare un nano, non gli avrei creduto...
E' strana la vita.. Tuttavia se quel qualcuno, nello stesso momento, mi avesse anche chiesto se fossi contenta della mia vita, la mia risposta sarebbe stata negativa.
Avevo mio padre, mio fratello e anche la piccola Tilda, ma sopravvivevo e basta.
Avevo una casa, molto affetto...ma sopravvivevo.
E la cosa peggiore di tutto questo era proprio quanto io non me ne rendessi conto.
Solo ora, mentre distese di prati, alberi, montagne si stendono infinite intorno a me,
solo ora mi rendo conto di quanto stessi perdendo, di quanto fossi morta dentro.

Il tocco tiepido del sole mi riscalda la pelle, riesco a percepire il suo brillare anche al di sotto delle palpebre abbassate; sotto il mio corpo un tappeto di erba verde e rigogliosa.
Un fastidio improvviso sulla punta del naso mi distoglie dalle magnifiche sensazioni di calma e di quiete che stavo sperimentando; con la speranza di essere lasciata in pace mi limito ad arricciare il naso ed a spostarmi leggermente più a destra.
Il solletico ritorna, questa volta più insistente e mi costringe, mio malgrado, ad aprire gli occhi.
< Bella addormentata? Torna tra noi..Non ho mai visto Bilbo così impaziente da quando lo conosco, parola mia! Dovremmo essere vicini. >
Fili, disteso sul prato accanto a me, mi guarda con dolcezza mentre continua a stuzzicarmi con un filo d'erba.
< Hei!! Ma che modi sono? > sbotta ridendo dopo avermi visto agguantare l'oggetto del mio fastidio e strapparlo in tanti pezzettini.
< I modi di chi viene disturbato durante un sonnellino! > ribatto rotolando pesantemente su di lui.
Il nano biondo accetta la provocazione e comincia a farmi il solletico.
< Fili!! Lo sai che soffro il solleticoooo! > riesco a dire tra un gridolino e l'altro.
< Allora arrenditi! > lo sento rispondere da dietro la mia spalla.

< Volete smetterla ed alzarvi da terra? Altrimenti vi lasciamo qui! E lo sai che hai un pessimo senso dell'orientamento, Fee...vi perdereste! >
La voce divertita di Kili ci raggiunge da un albero poco lontano, subito seguita dalla risata cristallina di Tauriel...è così bello stare tutti insieme.
< Come osi? Chi è che si è perso quando lo zio ci mandò a spaccare la legna? Io o te?
Ti abbiamo ritrovato tre ore dopo mentre camminavi tranquillamente nella direzione opposta a casa nostra! > salta su Fili sentendosi punto sul vivo.
Mi alzo anche io, cercando di spazzolare un po' i miei vestiti da viaggio tutti imbrattati di erba;  poi poso lo sguardo su Fili e comincio a ridere incontrollabilmente.
Con lo sguardo stupito e anche un pochino indignato, il nano ribatte:
< Bhè? Che hai da ridere ora? >
Con le mani sulla pancia, che sta iniziando a farmi male per le troppe risate, cerco di spiegarmi: < Hai i capelli pieni di fili d'erba.. sembri uno spaventapasseri! >
< Che cos'è uno spaventapasseri? > mi chiede Tilda trotterellandomi accanto.
< Lascia stare cara.. nulla di così importante. > le dico accarezzandole la testa e cominciando ad eliminare l'erba dalla lunga chioma bionda del mio nano.
< Ohhh, Sigrid! Hai visto quante farfalle? > continua la mia sorellina, correndo verso un gruppo di farfalle colorate che stazionano tranquille su un piccolo cespuglio di fiorellini blu.
< Le ho viste..stai attenta a non...spaventarle! >
Non ho fatto in tempo a finire la frase che le farfalle, spaventate dalla dolce irruenza di Tilda, volano via.
Sul volto della piccola si diffonde una leggera sfumatura di delusione che però scompare non appena Tauriel le si avvicina.
< Vediamo se riusciamo a raggiungerle! > le propone l'elfa prendendola in braccio e mettendosi a correre.
I gridolini eccitati di Tilda si fanno via via più lontani mentre lei e Tauriel scompaiono alla nostra vista dietro la curva della collina.

< Non l'avevo mai vista così felice.. >
sussurro con gli occhi ancora puntati sulla collina.
Fili mi sorride e mi prende per mano, posandomi un leggero bacio bollente nell'incavo del collo: < E tu sei felice? > mi chiede.
< Non lo sarò del tutto finché non ti avrò sposato! Come posso essere sicura che, una volta arrivati nella Contea, non ti innamorerai di una hobbit più bassa di te? >
< Semplice..perché a me piacciono quelle più alte! >
Risponde Fili stando al mio gioco.
In realtà mi conosce bene e sa che ho evitato la sua domanda.
< Dai..seriamente, stai pensando a tuo padre? O ti sei pentita di non aver celebrato le nozze ad Erebor? >
< No che non mi sono pentita...quel posto mi ricorda solo guerra, orchi e terrore.
Sono contenta di essere partita. In questi giorni di viaggio mi sono sentita così..libera,
così...viva. Ho soltanto un po' di ansia, tutto qui! Ci sposeremo, conoscerò tua madre..e.. e se non dovessi piacerle? >
Una punta di ansia traspare dalla mia voce.
Fili mi abbraccia, come solo lui sa fare, facendomi sentire al sicuro.
< Non devi avere paura, le piacerai! In alcune cose siete parecchio simili e lei è testarda, proprio come te!
Pensa a come dovrebbe sentirsi Tauriel, lei è addirittura un'elfa! >
< Mi dispiace che mio padre e mio fratello non siano venuti.. >
< Lo so amore, dispiace anche a me. >
Mentre Fili mi posa un bacio sui capelli, ritorno con la mente agli ultimi giorni trascorsi ad Erebor.

Il funerale di Thorin si era tenuto qualche giorno dopo la nostra riunione, nel cuore della Montagna.
Entrare in quelle sale aveva provocato in me sentimenti del tutto contrastanti: smarrimento e paura, ma anche forza e maestosità.

Mi guardo intorno ed il mio sguardo si perde in spazi immensi ed oscuri;
la puzza del drago ancora ristagna nei corridoi, ma è soprattutto la stanza del tesoro ad esserne pregna.
Fortunatamente le sale inferiori sono state risparmiate dalla furia della bestia ed infatti il funerale si terrà proprio lì.
Sento il rintocco dei nostri passi lenti che accompagnano il feretro, sento il braccio di Fili che si appoggia a me per non zoppicare.
Noto con un iniziale senso di disagio il progressivo morire della luce via via che ci avviciniamo al vero e proprio cuore della Montagna, solo il bagliore di molteplici lumi rischiara leggermente la roccia.
Il mio cuore sanguina nel vedere le espressioni distrutte dei nani che ho imparato a conoscere e, perché no, anche ad amare.
Rimango davvero stupita di quanti nani abbiano risposto alla chiamata; la notizia della riconquista di Erebor e della morte di Thorin è volata veloce sulla Terra di Mezzo...e quanti sono venuti: chi in cerca un lavoro, chi di una casa, chi di luoghi familiari da poter rivedere ed alcuni solo per rendere omaggio a Thorin.
La sala in cui si erge maestoso il feretro di pietra ancora aperto è immensa e file e file di nani si ammassano dentro di essa, ognuno reggendo un piccolo lumicino.
La semi-oscurità che ancora ci avvolge, viene improvvisamente spazzata via da un intensissimo bagliore blu proveniente dall'Akengemma tra le mani di Balin.
Il nano, senza nascondere le lacrime silenziose che gli rigano il viso, tiene la pietra in alto per qualche secondo, in modo che tutti riescano a vederla e poi, mormorando parole che non comprendo, la posa delicatamente sul petto di Thorin.
Subito dopo, la tomba viene chiusa con una pesante lastra di pietra sapientemente incisa.
E' in questo momento che Fili mi lascia il braccio e si inginocchia davanti alla tomba.
Con una mano appoggiata sulla lapide dura e fredda, lo sento intonare un canto..
Kili è il primo ad imitare il fratello e, dopo di lui, tutta la Compagnia si inginocchia e comincia a cantare. 
Poco dopo li imito anche io...non conosco questa bellissima melodia, ma riesco a capire tutte le parole grazie alla voce di Bilbo che le sussurra vicino a me.
 
"Solo dopo mi avrebbe rivelato che quella era la stessa canzone che Thorin aveva cantato davanti al camino di casa Baggins la notte in cui tutto era cominciato."

A poco a poco tutti i nani presenti cominciano a cantare e le loro voci calde e baritonali si diffondono nella sala...sembra che sia la roccia stessa ad emettere note.

"Non riuscirò mai a descrivere la profonda sensazione di condivisione che provai in quel momento..."

Quando tutte le voci cessano nello stesso momento e nella sala torna il silenzio, un senso di acuta perdita mi stringe il cuore..nessuno dimenticherà Thorin e la sua decisione di riprendersi la patria perduta..

L'impresa aveva richiesto molte vite sì, inclusa la sua...ma molte le aveva salvate;
lo capii nei giorni successivi quando mi capitò di parlare con alcune delle molteplici famiglie di nani che ritornavano alla Montagna.
La gioia nei loro occhi mi rese felice, facendomi capire che non tutto era andato perduto..
I giorni successivi al funerale erano stati ricchi di decisioni e di preparativi, mi sale un sorriso alle labbra ripensando a quanto Bilbo fosse eccitato all'idea di ritornare a casa.
Ricordo di nuovo la buffa espressione del suo viso quando gli avevo chiesto se sarebbe stato contento di ospitarci per un po' a casa Baggins, prima che ripartissimo per il matrimonio negli Ered Luin.

< Ma state scherzando? Sarò più che contento di affrontare con voi il viaggio di ritorno e anche di ospitarvi, beninteso! Detto fra noi, temevo di affrontare la solitudine del viaggio...non è che Gandalf sia parecchio di compagnia, comunque non dopo essersi abituati ad un gruppo di tredici nani...
Ma perché non vi sposate nella Contea? Gli hobbit sono sempre bendisposti verso feste ed affini e, detto tra noi, voglio rendere spettacolare il mio ritorno....conoscendo gli hobbit, avranno di che sparlare per qualche mese, ma si divertiranno come pazzi comunque... Che ne dite? >
Bilbo ci guarda con quei suoi occhi cordiali e speranzosi, attendendo una nostra risposta.
Da lontano giunge attutita la voce di Kili:
< Se rifiutate vi faccio fuori entrambi! Anzi solo te fratellone, perché sei a conoscenza della quantità di cibo che di solito c'è dagli hobbit!
Saresti proprio stupido a rifiutare! >
Fili intanto, dopo essere scomparso per qualche secondo, ritorna al mio fianco sorridendo e catturando il mio sguardo in cerca della mia opinione.
Prima che io possa rispondere, l'aria si riempie degli strepiti di protesta di Kili dopo non so che rappresaglia da parte del fratello.
Ridendo rispondo: < Per me va bene! > e subito Fili aggiunge: < Allora devo mandare un messaggio alla mamma per dirle di raggiungerci là! Scappo! >
Lo guardo informare Kili della nostra decisione e sento il nano moro esultare come un bambino davanti ad una torta:
< Yuhuuuu! Hai sentito Tauriel? Si va nella Contea, preparati ad ingrandire lo stomaco! Ahia! Ma che ho detto? >
Scuoto la testa..quei due innamorati riescono sempre ad essere piuttosto comici...

Avevamo deciso di partire molto presto...nessuno di noi voleva aspettare la cerimonia ufficiale dell'incoronazione di Dain.
Alcuni dei nani, tra cui Balin, Dwalin, Dori e Nori, ci avrebbero raggiunti in seguito; tutti gli altri partivano con noi.
Nell'aria mattutina aleggiava il profumo della partenza imminente ed ognuno reagiva diversamente: Bilbo scalpitava...era così ansioso di partire che non volle nemmeno fare colazione; Ori, dal canto suo, scoppiava di gioia al pensiero che avrebbe viaggiato per la prima volta senza il fratello Dori, il quale lo rincorreva da una parte all'altra dello spiazzo cercando di avvolgergli intorno al collo una sciarpa di lana ed urlandogli di non prendere freddo.
Fili e Kili sembravano contenti di tornare a casa, ma dispiaciuti di allontanarsi dalla tomba dello zio;
Tauriel, proprio mentre la osservavo, era partita di corsa verso una figura in piedi in lontananza..Legolas.
Lei e l'elfo si erano detti qualche parola e poi si erano abbracciati stretti..la loro amicizia doveva essere molto profonda; mi ero voltata verso Kili per osservare la sua reazione, ma riuscii solo a vederlo aggrottare un attimo le sopracciglia, per poi rilassarle al ritorno di Tauriel, tutta sorridente.
Io ero felice di partire, tuttavia ero anche triste: mio padre non era venuto a salutarmi.
Poi Fili mi aveva toccato la spalla, indicandomi tre figure in avvicinamento..la mia famiglia!
Sento ancora nel cuore la gioia che provai in quel momento nel vedere Bard, Bain e Tilda venirmi incontro correndo.
Mentre, insieme a Fili, continuo a camminare su questo prato, rivivo l'incontro con mio padre..

< Sigrid...tesoro mio. Allora è vero, ve ne andate.. >
< Si papà..ci sposeremo nella Contea, dove abita Bilbo. >
Lo sguardo di mio padre è molto triste, ma so che vuole solo il mio bene...anche a me dispiace da morire andare a vivere così lontano da loro..
Dopo qualche secondo di imbarazzo, mi getto tra le sue braccia e lo sento che mi stringe forte:
< Bambina mia...spero che il tuo Fili possa renderti felice..spero che la tua vita sia piena, migliore di quella che hai passato ad Esgaroth.. >

Aspiro profondamente il suo odore, stringendomi nel suo logoro cappotto...non lo vedrò per così tanto tempo..
< Oh papà..Ti voglio bene..ne voglio a tutti voi.. > sussurro, espandendo il mio abbraccio anche a Tilda ed a Bain.
Alzo gli occhi verso di lui: < Non verrai alle mie nozze vero? >
< C'è una città da ricostruire Sigrid...non credo di potere assentarmi facilmente. Sarò con te con i miei pensieri..sempre. >
< Mi avevi promesso che avrei fatto la damigella!! > mormora Tilda con i lacrimoni che le scendono sulle guance rosse per il freddo..
< Tesoro...lo so. > le rispondo, stringendola a me.
Bard mi guarda pensieroso e poi mi dice sorridendo:
< Perché non porti tua sorella con te? E' giusto che anche lei veda un po' di mondo, e poi non so cosa potrebbe fare qui a Dale in questo momento.. >
< Ohh grazie! Grazie! > strilla Tilda, saltando al collo di Bard che la abbraccia stretta.
Mio padre ha gli occhi lucidi...deve essere molto difficile per lui lasciarci andare così all'improvviso e soprattutto così lontano.
< Ti prometto che mi prenderò cura di lei.. > gli sussurro piano.
Bard mi sorride, un sorriso sincero e pieno che raramente gli ho visto sul volto in questo periodo..:
< Come hai sempre fatto, da quando è nata. Tua madre sarebbe fiera di te, sarebbe fiera della donna che sei diventata. >

Gli sorrido, cercando di non piangere.
< Addio papà.. >
< Non è un addio tesoro..è un arrivederci. > mi risponde scompigliandomi i capelli.

< Ragazzi come siete lenti!! >
La voce di Kili penetra all'improvviso nei miei pensieri e mi riporta alla realtà.
Il nano moro è poco più avanti in cima alla collina e ci sta facendo dei cenni concitati, incalzandoci a raggiungerlo.
Non appena lo raggiungiamo, il mio sguardo, non più ostruito dal piccolo rilievo, può spaziare davanti a noi.
Lo spettacolo che si presenta ai miei occhi mi lascia senza fiato.
Davanti a noi si stende una terra rigogliosa e ridente; le case sono scavate all'interno delle colline, hanno tutte piccole porticine tonde e colorate, piccoli giardini ed orti coltivati.
E, all'improvviso, scorgo gli abitanti di questo posto così bello, hobbit paffuti e giocondi, molto simili a Bilbo, ma anche del tutto diversi; sono tutti indaffarati nelle più varie attività: chi stende i panni, chi raccoglie ortaggi, vedo perfino uno hobbit piuttosto grasso trasportare sulle spalle un cesto di funghi grosso due volte lui stesso.
< E questa, cara Sigrid, è la Contea. > mi dice Kili sorridendo.
< E guarda dove sono tutti gli altri! >
In effetti il resto della nostra combriccola ci ha distanziato parecchio;
Bilbo procede in testa alla fila insieme a Gandalf, lo hobbit sembra avere le ali ai piedi...deve essere bello tornare a casa dopo così tanto tempo..
Subito dietro di lui c'è Ori con il suo fido taccuino in mano, finalmente libero dalle premure del fratello; Bombur e gli altri nani li seguono disordinatamente, ognuno immerso nella contemplazione di qualcosa di diverso.
Anche Tauriel e Tilda li stanno raggiungendo; sembrano essere arrivati ad un piccolo ponticello...ad un cenno di Bofur, Bilbo si ferma e si volta verso di noi agitando la mano. Si sono fermati ad aspettarci.
< Allora? Che aspettiamo? L'ultimo che arriva è un troll!! > urla Kili mettendosi a correre.
< Ma non crescerà mai? > dice Fili sconsolato scuotendo la testa.
< Non so tu...ma io non ho intenzione di diventare troll!! >
Un secondo dopo sto correndo a perdifiato.

Intorno a noi si affollano gli hobbit...non devono esserci molti visitatori da queste parti, ma in fondo credo che sia proprio questa la magia della Contea...
Questa piccola terra, così nascosta ed isolata agli occhi altrui, è inconsapevole del mondo esterno tanto quanto il mondo esterno lo è di lei.
E' proprio questo che la rende così pacifica e sicura, sembra che il male non esista in questi luoghi.
La stradina che percorriamo è in salita, la casa di Bilbo è un po' più isolata dalle altre ed è un pochino più in alto. All'improvviso noto una fila di hobbit che vanno nella direzione opposta alla nostra, carichi di mobili ed oggetti vari..
< Ehm..Bilbo, non vorrei rovinarti la gioia del ritorno, ma sembra che questa gente provenga da casa tua. >
Bofur, dopo aver parlato, si gratta stupito il cappello.
Bilbo sembra per il momento senza parole.
< Forse ti hanno visto e festeggiano il tuo ritorno... > azzarda Ori, incapace di concepire cattive azioni.
< Festeggiano!? Stanno portando via le mie cose!! I miei mobili! >
L'indignazione vibra nella voce dello hobbit.
Peccato che Gandalf se ne sia già andato..avrebbe trovato parecchio da ridere in questa faccenda..
Intanto Bilbo si sta dirigendo piuttosto minacciosamente verso uno hobbit che tiene in bilico sulle spalle una grossa cassapanca.
< Posso sapere che cosa stai facendo con quella cassapanca? >
< L'ho comprata all'asta dello scomparso signor Bilbo.. >
< Scomparso? Ma se sono qui davanti al tuo naso? >
La cassapanca oscilla paurosamente mentre lo hobbit guarda Bilbo con occhi diversi, credo lo abbia riconosciuto.
< Bilbo Baggins?! Mia moglie non mi crederà mai...scappo a casa! >
Bilbo trattiene a stento un gesto stizzito e, dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla sua cassapanca, si dirige correndo verso casa Baggins il cui portico appare del tutto ingombro di cianfrusaglie di ogni genere.
< Credo che l'abbiano dato per morto...in fondo è passato parecchio tempo da quando è partito.. > mi dice Fili con un mezzo sorriso sulle labbra, sembra che la cosa lo diverta.
A dirigere l'asta è uno hobbit riccamente vestito in piedi su una specie di scala, dalla quale può osservare tutti i mobili ammassati davanti al piccolo portoncino verde...credo sia il sindaco.
Non appena Bilbo si fa strada tra la folla, si diffonde un mormorio di stupore che aumenta notevolmente quando avanziamo anche noi.
< Fermate l'asta! Sono qui e sono vivo! E tu! Lobelia Sackville-Baggins! Lascia immediatamente quelle posate d'argento! > e, per la prima volta da quando lo conosco, vedo Bilbo comportarsi in modo scortese.
Egli infatti si dirige verso una hobbit dall'aria arcigna e le strappa un mucchio di posate che spuntano da una delle tasche del suo grembiule.
Mentre Bilbo continua a cercare di riprendersi le sue cose, il sindaco lo interrompe:
< E come puoi dimostrarmi che sei davvero Bilbo Baggins? >
< Lo confermiamo noi! >
Abbiamo parlato tutti insieme. Bilbo ci guarda e sorride riconoscente.
< Cosa me ne faccio della testimonianza di stranieri che non conosco? Serve un certificato scritto! >
" Santo cielo! Che follia! " penso tra me e me scuotendo la testa.
Dopo un momento di sconcerto e di silenzio generale, Ori prorompe:
< Il contratto!! Fagli vedere il contratto! >
Bilbo, visibilmente sollevato, porge al sindaco un lungo foglio di carta dove spiccano evidenti la sua firma e quella di Thorin.
Dopo qualche attimo di contemplazione, il sindaco annuisce:
< Si..sembra tutto in ordine. Signori! Sgomberate! Bilbo Baggins è vivo.. >
Mentre entriamo in casa, un potente mormorio si diffonde in strada..avranno molto di cui parlare.
Prima che Bilbo possa richiudersi la porta alle spalle, sento ancora una volta la voce del sindaco: < E chi sarebbe questo Thorin Scudodiquercia? >
Un'ombra scura si diffonde sui nostri volti, nessuno di loro potrà mai capire cosa abbiamo passato e credo che Bilbo, d'ora in poi, si sentirà molto diverso dai suoi compatrioti...
Poi Bilbo sospira e dice: < Lui era mio amico.. >
Un moto di tenerezza mi riempie il cuore, mentre lo hobbit chiude la porta tonda.
La casa, che doveva essere in principio molto ordinata, è un caos.
Dopo un momento in cui ci guardiamo negli occhi, consapevoli di tutto ciò che ci lega e che ci legherà sempre, Kili sorride ed interviene, facendo l'occhiolino allo hobbit:
< Mettiamoci a lavoro! Mi sembra che ci sia parecchio da fare qui. E' arrivato il momento di farci perdonare per l'incidente delle tubature. >



 

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Capitolo 33
*** #Capitolo 32# ***


#Capitolo 32#

-SIGRID-


< Sigrid!!! Sigrid!! Vuoi deciderti ad alzarti? >
La voce di Tilda penetra crudelmente attraverso il sonno tranquillo che mi avvolgeva.
Deve essere circa il terzo richiamo, perché la sua vocetta comincia a stizzirsi; credo che ci trovi qualcosa di particolarmente divertente nel riservare a me lo stesso trattamento che, fino a poco tempo fa, io riservavo a lei.
Non capisco perché sia così decisa a svegliarmi..è presto ed io ho un sonno tremendo.
Cerco in tutti i modi di riprendere il sonno perduto, crogiolandomi nel tepore delle coperte e seppellendomi il più possibile sotto di esse per proteggere le mie orecchie dal rumore molesto.
Nonostante tutti i miei sforzi, la sento ancora, ma questa volta non si sta rivolgendo a me: < L'avrò chiamata come minimo mille volte, ma non si alza! >
< Ce lo aveva detto Dìs di non fare troppo tardi ieri sera...ma la notte era così serena e ci siamo attardate sotto le stelle.. >
< Sigrid! Su, dai non farci aspettare! Siamo tutte qui per te oggi! >
Questa è indubbiamente la voce di Tauriel...ma cosa ci fa anche lei nella mia stanza?
< Mmmmmm! > Dalla mia bocca esce solo un mugolio infastidito, prima che io mi giri dalla parte opposta a quella da cui ho sentito provenire la voce dell'elfa.
< Sigrid la mattina è sempre intrattabile...dovevi vedere la volta in cui Bain non si è alzato al terzo richiamo! E' andata vicino al suo letto con la scopa ed ha cominciato a pungolarlo! >
Ecco..ci siamo...sarà meglio che mi alzi, altrimenti Tilda continuerà a raccontare i lati negativi del mio carattere...
Con un sonoro sbadiglio mi sollevo da sotto le coperte, cercando di mettere insieme una frase coerente da poter pronunciare.
< Tilda...smettila per favore! A Tauriel non interessa che cosa faccio io la mattina.. >
La voce cristallina dell'elfa mi raggiunge : < Bhè in questo caso mi interessa eccome! >
Non potendo ancora dare un senso alle sue parole, mi limito ad esprimere la mia insoddisfazione: < Ma cosa ci fate nella mia stanza? >
< Non è la tua stanza..stanotte hai dormito nella mia! > mi risponde Tilda, mostrandomi la lingua.
In effetti è vero; a casa di Bilbo tutte le stanze degli ospiti si assomigliano, ma questa non è sicuramente quella che condivido con Fili...il mio Fili.
Ma per quale motivo allora non mi sono svegliata accanto a lui, con la testa appoggiata alla sua spalla sinistra e le sue braccia protettive che mi circondano?
A meno che.....O santo cielo!
Non è possibile che sia oggi! Ero convinta mancasse ancora qualche giorno!
Poi, non appena le nebbie del sonno si diradano, mi torna tutto in mente:
la sera precedente passata con Tauriel sotto le stelle, cercando di non pensare a come stesse trascorrendo la serata il mio futuro sposo; il piccolo incontro clandestino avuto con lui nelle prime ore del mattino, l'ultimo prima di ritrovarci sposati.
Sento di nuovo sulla pelle le sue carezze ed i suoi baci furtivi prima di venire scoperti da Kili che si era egregiamente impegnato a trascinare suo fratello il più possibile lontano da me.
Ancora affamata dei suoi baci, ma anche esausta, mi ero gettata sul letto di Tilda crollando all'istante in un sonno profondo e cercando di non pensare al giorno dopo.

Tauriel mi passa davanti tenendo sollevato un lunghissimo vestito bianco con ricami grigio-azzurri ed i miei timori si avverano.
Oggi mi sposo.
"Mi sposo...." continuo a ripetere nella mia mente questo piccolo concetto;
magari prima o poi arriverò a crederci, chissà.
Perché no...fino a questo momento non ci avevo creduto davvero, non credevo che potesse succedermi qualcosa di così bello..
Lentamente una gioia che non avrei mai creduto di poter provare mi esplode nel petto, tuttavia mi sembra di non avere più lo stomaco tanta è l'agitazione che ha cominciato a vibrarmi dentro..
Mi alzo di scatto come una molla e mi getto tra le braccia di Tauriel:
< Mi sposo! Mi sposo! >
L'elfa mi stringe a sè, ridendo: < Ma si tesoro! Sarà una giornata stupenda vedrai.. >
Poi, volgendo la testa verso Tilda, che è impegnata a pettinarsi i capelli, le dice:
< Tua sorella è tornata tra noi...cominciavo a pensare che le fosse venuta un'amnesia.>
< Guarda che ti ho sentita!! La testimone non può parlare male della sposa il giorno delle nozze! > prorompo dalla sua spalla e poi mi precipito ridendo verso lo specchio.

Diciamo che non sono mai stata molto contenta del mio aspetto, mi limitavo a rendermi presentabile, ma oggi è diverso.. oggi devo assolutamente essere bella!
Guardo i miei capelli annodati e scarmigliati e mi sfugge un gemito..
< Sembro un porcospino! >
Accanto a me appare Tauriel, bellissima come sempre:
< Niente che non possa essere risolto con una bella lavata e pettinata! Su! Corri in bagno, che poi dobbiamo provare il vestito e l'acconciatura! >
Lancio un ultimo sguardo alla nostra immagine riflessa e, prima di andarmene in vasca avvolta in un asciugamano bianco, le dico ridacchiando:
< Ricordami di non specchiarmi più insieme a te quando ho un calo di autostima. >

Il lungo corridoio di casa Baggins è deserto...sembra che sia stato dichiarato da Tauriel "zona vietata a nani e hobbit" almeno per tutta la mattina.
Sorrido...è così bello vedere quanto tutti si stiano dando da fare per noi.
La cosa che amo di più di questa casa è il bagno..quando io e Tilda ci siamo entrate per la prima volta siamo rimaste del tutto strabiliate..
Altro che le pareti di legno ammuffito ad Esgaroth!! Questo bagno è un paradiso!
La porta del cosiddetto paradiso è socchiusa, così mi ci infilo velocemente e me la chiudo alle spalle...non vorrei mai che qualcuno mi vedesse in questo stato.
Delle quattro vasche presenti, quella degli ospiti è già piena e fumante..chissà chi è l'autore di questa gentilezza..
Mentre mi sfilo l'asciugamano, due mani calde mi si posano sulle spalle nude, facendomi sobbalzare per lo spavento.
Mi volto di scatto stringendomi addosso l'esiguo pezzo di stoffa che mi ricopre e mi trovo davanti Fili che mi sorride.
< Ma sei impazzito? Poteva venirmi un infarto! >
Lo rimprovero prima di gettarmi tra le sue braccia...si lo ammetto, davanti a lui la mia coerenza sparisce sempre..
< Ho pochissimo tempo! Ho spedito Kili a prendere le fedi e sono riuscito a sgattaiolare qui sotto il naso di Ori...era così preso a controllare tutti i fiori, che non mi ha visto entrare in casa. >
< Non dovresti vedermi così, sono orribile!! >
Mi lamento con la testa appoggiata nell'incavo del suo collo.
< Ma per favore...ti trovo bellissima... >
Mentre parla le sue mani mi scorrono sulle spalle e sulla schiena,
mai come ora divento consapevole del suo corpo contro il mio..
Mi allontano di un passo sorridendo:
< Adesso vattene! Altrimenti non riuscirò a prepararmi in tempo! >
Ma Fili non ha affatto voglia di andarsene e comincia a rincorrermi attraverso il bagno, dopo poco le nostre risate devono echeggiare per tutta la casa;
infatti, ad un certo punto, da dietro la porta, arriva la voce indagatrice di Tauriel:
< Sigrid..si può sapere che cosa stai facendo? Non abbiamo mica tutto il giorno! >
Io che, per paura che l'elfa decidesse di entrare, mi ero tuffata nella vasca insieme al mio asciugamano provocando un'ondata da fare invidia all'oceano, le rispondo con il fiatone: < Tutto bene, tutto bene! Ho quasi fatto! >
Tauriel sembra crederci o forse ha solo deciso di non indagare; in ogni caso, la sento allontanarsi nel corridoio.
Mi guardo intorno cercando Fili e, qualche attimo dopo, lo vedo spuntare da una delle vasche vuote alle mie spalle.
Il nano biondo tira un sospiro di sollievo: < C'è mancato poco.. >
< Esci da lì...quella è la vasca di Bilbo..se viene a sapere che ci sei saltato dentro con scarpe e tutto ti uccide! >
< E chi glielo dirà? Tu forse? - aggiunge Fili sogghignando - Ei! Ma...hai allagato il bagno!! Chissà che dirà Bilbo!! >
Coprendomi con la schiuma, mi sfilo l'asciugamano e glielo lancio, centrandolo in piena faccia: < Adesso vattene! Parlo sul serio! >
< Oh se la metti così, d'accordo..me ne vado! >
Fili apre la porta e lancia uno sguardo circospetto nel corridoio; vedendolo vuoto mi sorride e scompare alla mia vista..
Non faccio nemmeno in tempo a sprofondare nella schiuma cominciando ad insaponarmi i capelli, che la porta si riapre di nuovo e la testa bionda di Fili appare nel vano.
< Che c'è ancora? > gli sussurro un po' stizzita.
< Ehm..volevo solo dirti che...insomma...non farmi aspettare troppo eh? >
Mentre gli sorrido, chiude di nuovo la porta e, questa volta, lo sento allontanarsi nel corridoio.
Comincio ad insaponarmi i capelli, cercando di districarli per quanto possibile con l'aiuto di un piccolo pettine donatomi da Bilbo al mio arrivo qui.
Dopo un solo secondo, mi arriva la voce di Tilda.
< Esci da quella vasca!!! E' tardissimooo! >
Sospiro rassegnata...questa sarà davvero una giornata impegnativa.

Qualche minuto dopo, con la pelle che ancora mi brucia per le potenti strofinate che mi sono data nel bagno più corto della mia vita, rientro nella stanza di Tilda con i capelli ancora gocciolanti.
Con mia sorpresa, noto che la stanza è stata rivoluzionata, davanti al lungo specchio in cui prima mi sono riflessa insieme a Tauriel è stata posizionata una sedia e sul letto, rifatto velocemente, è adagiato il mio vestito.
< Finalmente! Dai, che siamo in ritardo.. > mi sollecita Tilda spingendomi sulla sedia.
Non ho mai visto la mia sorellina così eccitata e radiosa..si è già vestita e l'abito che indossa le dona moltissimo...è molto simile al mio per fattura, ma, mentre il mio è prevalentemente bianco, il suo è azzurro cielo.
< Ma lo sai che sei stupenda? > le sussurro all'orecchio facendola arrossire.
Poi cerco di sfiorare la stoffa per capire se è davvero così comoda e leggera come sembra, ma Tilda non è affatto d'accordo:
< Ei! Giù quelle mani! Sono bagnate e finiresti per sgualcirmelo! >
Trattengo a stento una risata..Tilda non ha mai avuto abiti così eleganti e, adesso che ne ha uno, lo difenderà a costo della vita.
Alzo le mani in segno di resa.
< Va bene, va bene.. Starò attenta.  Ahi! >
Rivolgo uno sguardo stizzito a Tauriel che ha appena affondato un pettine nei miei capelli, incontrando tutti i nodi che, a causa di Fili, non sono riuscita a districare.
< Non è colpa mia se mi costringi a fare tutto il lavoro che avresti dovuto fare prima, mentre eri impegnata in incontri decisamente galanti! >
Arrossisco e decido di non lamentarmi più; per mia fortuna, Tauriel finisce in un attimo e mi tampona con un asciugamano i capelli finalmente domati.
< Tra poco saranno asciutti...intanto comincia ad entrare nel vestito. >

Qualche momento dopo mi guardo allo specchio...quasi non mi riconosco.
Il vestito, creato apposta per me, mi sta a pennello.
I ricami grigio azzurri fanno risaltare i miei occhi e tutti i piccoli dettagli in pizzo, lungi dall'essere eccessivi come avevo pensato all'inizio, rendono il tutto più elegante.
All'improvviso si sente bussare alla porta e dall'esterno arriva attutita la voce del padrone di casa:
< Sigrid, se sei vestita, qui c'è qualcuno curiosissimo di vederti..l'ho trovato davanti alla porta indeciso se bussare o no! >
Tauriel, a quelle parole, apre la porta e nella stanza vedo entrare Ori, la faccia rossa come un peperone.
Il nano, non appena mi vede, spalanca gli occhi e comincia a balbettare:
< E-ecco io non volevo disturbare ma...ero curioso di vedere come vi stavano i...ehm..i vestiti che ho disegnato per voi.. >
Un moto di tenerezza mi riempie il cuore, così mi abbasso leggermente e lo abbraccio, subito seguita da Tilda, sempre attenta a non rovinarsi il vestito.
< Grazie Ori!! Sono bellissimi! Non ho mai avuto qualcuno che disegnasse vestiti per me! E poi sei così bravo! >
Ori, visibilmente compiaciuto, si stringe nelle spalle, se possibile arrossendo ancora di più.
< Bhè...ormai fate parte della famiglia quindi.... >
< Quindi vuol dire che ne disegnerai ancora? > chiede Tilda interrompendolo ed ignorando la mia subitanea occhiataccia.
< ....quindi immagino di sì. > finisce Ori sorridendo mentre ci sciogliamo dall'abbraccio.
Nello stesso istante, da qualche stanza più in là, ci giunge la voce preoccupata di Fili:
< Ei Keeeeeee! Hai preso di nuovo i miei fermagli? Mi servonooo! Adesso! >
Bilbo, facendo capolino dallo stipite, ci lancia uno sguardo eloquente:
< Vieni Ori...lo sposo mi sembra un tantino nervoso....ma..giorni celesti! Sigrid! Sei incantevole! >
< Grazie Bilbo! > gli rispondo facendo una piccola giravolta, questa volta tocca a me arrossire.
Non appena la porta si richiude con un tonfo secco, il mio sguardo ritorna inevitabilmente alla mia immagine riflessa nello specchio. Sono davvero io?
< Scommetto che tua madre sarebbe molto felice di vederti ora.. >
Mi volto verso Tauriel...evidentemente, ciò che le ho detto quella notte lontana nella piana di Erebor le è rimasto impresso.
Sto per risponderle, quando qualcun altro entra come un uragano nella stanza.
< Salve ragazze! Se si parla di madri, qui ce n'è una a dir poco agitatissima! >
< Dìs! > esclamiamo in coro io, Tauriel e Tilda.
La sorella di Thorin indossa un bellissimo vestito blu scuro, ricco di ricami stupendi;
i capelli corvini le ricadono morbidi sulla schiena, impreziositi dai fermagli argentati che le ornano le molteplici treccine, sul suo volto un sorriso di piena gioia.
< Santo cielo, come siete belle tutte e tre...ma devo cercare di non commuovermi, almeno non subito...non succede tutti i giorni che tuo figlio maggiore si sposi!
Tra l'altro credo che Fili sia più nervoso di me adesso...non l'ho mai visto così teso, lo giuro! In ogni caso non sono qui per inutili chiacchiere, diamoci da fare con questa acconciatura! >
Così dicendo, la nana mi abbraccia e comincia velocemente ad intrecciarmi i capelli.
Dopo poco, Tauriel esce dalla stanza per andare a cambiarsi e Tilda la segue; io e Dìs rimaniamo sole.

Guardo nello specchio davanti a me il riflesso della nana che si occupa della mia acconciatura e sorrido, ripensando al momento del suo arrivo, qualche settimana fa.

Un lieve venticello mi scompiglia i capelli.
Sono davanti al portoncino verde della casa di Bilbo...Fili mi tiene per mano ed accanto a noi ci sono anche Tauriel e Kili.
Dìs sta per arrivare e non sono l'unica ad essere nervosa..
Fili, alla mia destra, trema leggermente, come se ricordasse qualcosa di spiacevole; mi ha raccontato della sua visione durante la guarigione del fratello ed ora capisco perché era così sconvolto...non è proprio una cosa da nulla sapere di essere destinati alla morte. Rabbrividisco...non riesco ad immaginarmi come sarebbe stata la mia vita se lui fosse morto su quel maledetto Colle.
Anche Kili sembra piuttosto nervoso e continua a fissare il sentiero che porta alla casa con uno sguardo preoccupato.
Tauriel sembra impassibile, come al solito, ma nei suoi occhi si può notare un lieve luccichio...è apprensione..in questi giorni passati insieme ho imparato a conoscerla.

Ad un certo punto sul sentiero si scorge una piccola comitiva di nani, circa una decina.
In testa a tutti una nana, la riconosco subito: somiglia molto a Thorin...ed è anche molto bella!
Non appena ci vede, comincia a correre...e, dopo un secondo, davanti alla porta verde rimaniamo solo io e Tauriel, i due fratelli corrono veloci verso la madre.

A metà strada i tre si incontrano e sento una lacrima malandrina scendermi sulla guancia destra, li vedo abbracciarsi stretti; Dìs li squadra da cima a fondo, li sfiora con cautela...come se avesse paura di vederli scomparire all'improvviso.
Per lei deve essere stata molto dura lasciarli andare via..
Fili e Kili sono tutti sorrisi..giurerei di aver visto qualche lacrima anche da parte loro...per chi crede il contrario, posso assicurare che anche i nani più burberi hanno un cuore.
Mi volto verso Tauriel, anche lei sembra un po' commossa e, non per la prima volta, mi rammarico del fatto che lei non abbia potuto conoscere sua madre.
< Ei! No! Mettetemi giù, birbanti! >
La voce di Dìs, mezza indignata e mezza divertita, mi giunge alle orecchie.
I due fratelli l'hanno sollevata da terra e la stanno trasportando verso di noi.
Un'altra punta di ansia mi tocca il cuore e, per la centesima volta in questa giornata, mi chiedo: e se non dovessi piacerle?
Arrivati a pochi passi dala porta, i piedi di Dìs toccano di nuovo terra; la nana sta ancora brontolando.
< Ma guarda! Che figure mi fate fare? > borbotta lisciandosi il lungo vestito, subito dopo si raddrizza e ci squadra da capo a piedi.
Non mi sono mai sentita così sotto esame in vita mia..
Sul volto della nana appare un'espressione piuttosto seria, quasi assorta; non so davvero cosa pensare e sto cominciando a sentirmi a disagio.
Fili, notando la situazione, si fa avanti: < Ehm..mamma..loro.. >
< Silenzio caro! Non sono ancora diventata cieca! -poi, rivolgendosi a noi- Allora ragazze..cosa vi fa credere di essere degne dei miei figli? >
Kili, dietro di lei, sghignazza ed in questo momento non lo giustifico nemmeno un po'..che cosa devo rispondere?
Dopo un momento di incertezza, io e Tauriel rispondiamo insieme:
< Noi ci amiamo... >
Il finto cipiglio di Dìs si spiana immediatamente, lasciando spazio ad un'espressione dolcissima:
< Oh per Mahal, lo vedo! Eccome se lo vedo.. Allora, da quanto ho capito tu devi essere Sigrid e tu Tauriel... - al nostro annuire Dìs ci si avvicina sorridendo -
Sapete...ho tanto maledetto l'avventura in cui mio fratello si è ficcato..testardo com'era.. - qualche lacrima scende sul suo volto - infatti lui non c'è più e credevo che, una volta tornati, i miei figli sarebbero stati diversi...induriti ed inaspriti da tutto quanto, anche se vivi, grazie a Mahal. Poi arrivo qui per rivederli dopo così tanto tempo...e scopro che..sì, sono diversi, cambiati, più adulti e consapevoli, ma anche...felici. >
Dìs si volta verso i figli sorridendo e continua a parlare.
< Non saprei descriverlo..è qualcosa nello sguardo, nell'espressione. Per la prima volta li vedo sereni ed il motivo siete voi...scusate la mia asprezza iniziale, ma dovevo essere sicura che la luce negli occhi di questi due monelli fosse la stessa anche nei vostri...e la vedo. Quindi non posso fare altro che dirvi: benvenute in famiglia...Per me sarete come due figlie.. >
Subito dopo la nana ci abbraccia ed un nuovo calore si diffonde nel mio cuore...
< Ehi! Ma ci sono anche io! >
La voce di Tilda si fa sentire subito e Dìs si volta stupita verso di lei; nel suo sguardo vedo tenerezza, quasi fosse già nonna.
< E tu chi sei piccolina? > chiede la nana.
< Sono Tilda, la sorella di Sigrid. > Risponde lei, imperturbabile.
< E dimmi Tilda...ti piacciono le crostate? Io sono molto brava a farle sai? >
Gli occhi di mia sorella si illuminano mentre annuisce con la testa...che golosona che è..non cambierà mai.
Dìs sorride e poi le dice: < Che ne diresti allora di farmi vedere la casa? Vorrei conoscere il caro hobbit di cui tutti mi hanno parlato.. >
< Si vieni! Ti porto io da Bilbo! > squittisce Tilda felice prendendo la nana per la mano e trascinandola dentro.
Dìs, prima di chiudersi la porta alle spalle, ci fa l'occhiolino.
Subito dopo mi ritrovo tra le braccia di Fili.
< Allora? Che ne pensi di mia madre? >
Faccio finta di pensarci un po' e poi gli rispondo: < Avevi ragione...è una forza vostra madre! >

< Ecco fatto cara...sei stupenda. >
Riemergo da quel piacevole ricordo e mi guardo allo specchio...i miei capelli, per la maggior parte sciolti, mi ricadono sulle spalle, ma dalle tempie parte una combinazione di piccolissime treccine che si avvolgono le une sulle altre prima di riunirsi dietro la testa. E' tutto molto nanico e mi viene da sorridere...mi sembra di somigliare molto a Fili adesso.
< Ti piace? Posso farne una diversa se vuoi.. > Nella voce di Dìs c'è un po' di apprensione e mi affretto subito a rassicurarla.
< E' stupenda..grazie Dìs.. >
La nana sorride, rilassandosi.
< Figurati Sigrid...non potrò mai ringraziarti abbastanza di tutto quello che hai fatto per Fili..e anche per Kili in fondo..Tutti noi ti dobbiamo molto..ed ogni volta che Fili ti guarda, vedo lo sguardo con cui suo padre guardava me..e questa è la cosa che mi fa più felice di tutte. Non mi è mai importato nulla della differenza tra razze..anche Tauriel è così cara..e sono felice che Fili abbia ceduto il trono a Dain, non sarebbe stato facile per lui vivere ad Erebor...non è fatto per vivere negli intrighi della corte, è troppo onesto il mio Fili.. E tu..hai lasciato tuo padre per seguirlo..deve essere stato difficile.>
< Si, lo è stato. Ma ora la mia famiglia è Fili, Tilda..e tutti voi ovviamente, non avrei comunque potuto vivere a Dale. >
Dìs annuisce sorridendo e poi mi porge una piccola scatola quadrata.
< Apri.. >
Non appena il coperchio si solleva, spalanco gli occhi per la sorpresa: appoggiato su un pezzetto di stoffa, giace un diadema bellissimo, sul quale brillano piccole pietre azzurre..
< E' fatto apposta per la tua acconciatura... > mi sussurra Dìs.
< Io....non posso accettare.. >
< Ma si che puoi...me lo regalò Jari... il padre di Fili... per le nostre nozze. Adesso voglio che lo abbia tu...si intona ai tuoi occhi e anche al vestito. >
< Grazie... > sussurro, abbracciando Dìs con trasporto.
< Grazie per tutto... >
Mentre la nana me lo sistema sulla testa..una domanda mi sale spontanea alle labbra.
< Dìs? >
< Sì cara? >
< Posso chiederti una cosa? >
< Certo....dimmi. >
< Come vi siete conosciuti tu ed il padre di Fili? >
Sul volto di Dìs si diffonde un'espressione talmente tenera e sognante che la fa sembrare all'improvviso molto più giovane.
< Un giorno te lo racconterò.... >

 

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Capitolo 34
*** #Capitolo 33# ***


#Capitolo 33#

-SIGRID-


< Raccontamelo ora...per favore. Abbiamo ancora tempo, finché non tornano Tauriel e Tilda.. > dico, rivolta al riflesso di Dìs nello specchio davanti a me.
Non so per quale motivo, ma, improvvisamente, mi sembra essenziale sapere un po' di più su Jari, in fondo sto per sposare suo figlio..
L'espressione di Dìs si fa remota ed io mi intristisco.
< Scusami...non volevo far venire a galla ricordi dolorosi, proprio in questo giorno.. >
La nana mi guarda e sorride:
< Oh, ma Jari è con me ogni giorno e tutti i ricordi che ho di lui sono preziosi.
Sai, ora che me lo chiedi, mi rendo conto di non averli mai condivisi con nessuno e forse mi farà bene parlarne con te. Non devi scusarti proprio di nulla...a volte il dolore è necessario se si vogliono rivivere bei momenti.. >
Un sospiro profondo e tremolante scuote il petto della nana, ma nei suoi occhi brilla una luce remota, una luce che investì il mondo molto tempo fa.
La voce di Dìs si diffonde nella stanza, dolce e nostalgica; ed io, all'improvviso, mi sento trascinata lontano.
< Come forse saprai già, all'epoca della distruzione di Erebor da parte di Smaug io ero molto giovane, avevo più o meno la metà degli anni di Fili ora..
E, come tutti i nani di Erebor, non persi solo una casa, ma anche molti di coloro che amavo.
Per fortuna con me avevo i miei fratelli, Thorin e Frerin... mi hanno sempre sostenuta, nonostante l'enorme peso che gravava sulle loro spalle;
tutta la popolazione di Erebor scampata alle fiamme contava su di loro, specialmente su Thorin... e lui non ci deluse mai. Tuttavia, a quel tempo, ero molto meno saggia e riflessiva...ero diversa e troppo testarda. Devo dire di non aver mai reso la vita facile a chi mi stava intorno. >

Dìs si siede sul bordo del letto ed io la raggiungo, avvertendo distrattamente il peso del diadema che mi adorna il capo.

< La furia del drago mi aveva strappato qualcuno a cui ero molto legata..Lìtr.
Ero cresciuta insieme a lui, avevamo la stessa età...era il mio migliore amico; non so se ne fossi innamorata, ero talmente giovane all'epoca che non saprei dirlo.
Quando Smaug sfondò le porte di Erebor, io ebbi la fortuna di trovarmi nelle sale superiori e fui immediatamente messa in salvo da Frerin;
Lìtr era nel salone centrale, insieme a Thorin...lui non ebbe fortuna..morì tra le fiamme.
Ricordo ancora il profondo dolore che scoppiò nel mio petto quando Thorin ci raggiunse e mi informò della sua morte.....
il primo lutto che dovetti affrontare e non fu affatto facile.
Divenni intrattabile e chiusa; quando arrivammo negli Ered Luin e ci costruimmo una casa, io mi ci chiusi dentro..era come se volessi morire anche io, come se volessi privarmi di tutto ciò che la vita poteva offrire. Non avevo superato la sua morte, non ci ero riuscita. >
Dìs si accorge del mio sguardo interrogativo.
< Ti ho raccontato queste cose affinché tu riesca a capire tutto ciò che Jari ha fatto per me....lui è stato la mia vera salvezza.
Thorin era molto preoccupato...mi pento tantissimo di averlo fatto stare male, proprio in un momento in cui era così impegnato per la rinascita del nostro popolo..
Nostro padre lo aiutava...lo fece finché riuscì a farlo, ma lo shock di avere perso Erebor era troppo grande per lui ed infatti un giorno scomparve nel nulla.
Con mia madre non ho mai avuto un grande rapporto...era severa e considerava stupido il mio modo di comportarmi, non avevo nessuno che mi capisse davvero.
Poi, in un giorno come tanti, la mia vita cambiò...è così che accade di solito.
Era mattina e stavo preparando qualcosa da mangiare per Thorin e Dwalin; erano andati ad allenarsi insieme e sapevo benissimo che, al loro ritorno, sarebbero stati affamati; soprattutto Dwalin..credo che ormai tu abbia imparato a conoscerlo.
Stavo piangendo perché, prima che uscisse, avevo litigato con Thorin; non voleva farmi star male, ma era determinato a farmi uscire dal guscio che mi ero creata ed io non ero affatto d'accordo con lui. >
Dìs comincia a ridere.
< Quando litigavamo, la casa sembrava crollare; mai mettere a confronto due teste calde come noi... In ogni caso, improvvisamente, qualcuno bussò alla porta.
Non avevo idea di chi potesse essere; solitamente Thorin mi avvertiva se era in programma qualche visita, ma era possibile che se ne fosse dimenticato, visto il nostro screzio mattutino.
Andai ad aprire, sebbene contro voglia e lo vidi lì, sulla porta, con una spada appena forgiata tra le mani.
Somigliava moltissimo a Fili..anche se credo lo superasse in altezza, cosa che poi ha ereditato Kili.
Rimasi molto colpita nel vederlo; anche perché, per la prima volta, il peso che avevo nel petto si alleggerì leggermente.
Anche lui sembrò sorpreso di vedermi e, davanti al suo silenzio, io feci molto in fretta a ricostruire sul mio volto la dura facciata che ormai mi caratterizzava.
- Bhè? Cosa c'è da guardare? - gli dissi.
Le mie parole non sembrarono neppure scalfirlo e tranquillamente mi rispose:
- Se mi si presenta l'occasione di osservare da vicino una gemma preziosa, non posso far altro che coglierla...comunque il mio nome è Jari. -
Mi porse la mano che io non potei fare a meno di stringere.
- Io sono Dìs.. -
Ecco, questo fu il nostro primo incontro.
Mi disse anche che lavorava nelle fucine e mi consegnò la lunga spada che aveva in mano, ovviamente destinata a Thorin.
Poi se ne andò ed io non potei più smettere di pensare a lui. >
< E poi ritornò? >
< Ogni giorno. Ogni mattina mi bussava alla porta, io lo facevo entrare e ci mettevamo a parlare; fu in una di quelle occasioni che scoprii che lui aveva perso ad Erebor entrambi i genitori.
Quando non poteva trattenersi per via del lavoro, mi lasciava sempre qualcosa davanti all'uscio.
Di solito erano fiori, ma a volte anche piccoli messaggi che riguardavano i suoi impegni durante la giornata oppure semplici considerazioni sulla bellezza dei posti in cui si recava per lavoro. >
< Voleva convincerti ad uscire vero? >
< Si...credo che cercasse di aggirare il muro che avevo creato intorno a me, voleva invogliarmi a vivere... ed un giorno ci riuscì davvero.
Quella mattina, davanti alla porta, trovai una liscia pietra ovale, grande poco meno del palmo della mia mano e blu scuro, come i suoi occhi.
La bellezza di quell'oggetto mi colpì ed un pensiero cominciò ad assillarmi., tanto che quella notte non riuscii a dormire....dovevo sapere da che luogo venisse quella pietra.
Volevo che lui me lo dicesse, ma il giorno seguente passò senza che io avessi sue notizie..nemmeno un messaggio.
Ero preoccupata...ed attendevo con ansia il ritorno di Thorin, non so perché..in fondo lui non sapeva delle visite di Jari, tuttavia lo aspettavo come se potesse aiutarmi anche il solo fatto che fosse presente.
Quando finalmente tornò era scuro in volto e, dopo cena, mi disse che doveva uscire di nuovo.
Gliene chiesi il motivo, suscitando in lui un moto di sorpresa, era raro che io mi interessassi a ciò che gli accadeva.
- C'è stato un incidente alle fucine, devo dare una mano..ci sono molti feriti. -
Le sue parole rimbombarono sorde nella mia mente; mi trovavo in un momento cruciale...le mie scelte erano due: chiudermi del tutto di nuovo o prendere in mano la mia vita.
Vidi Thorin che si apprestava ad uscire e fu un attimo: presi il mantello e lo seguii.
- Vengo con te. - gli dissi e, sebbene molto sorpreso, non mi fermò.
Per tutto il tragitto che portava alle fucine strinsi la pietra blu con tutte le mie forze, tanto che, nei giorni seguenti, mi risultò quasi impossibile muovere le dita della mano sinistra senza trasalire. >

Il racconto della nana mi riporta alla mente ricordi piuttosto dolorosi e l'immagine di Dìs che si affretta verso le fucine per scoprire il destino del suo amato, evoca l'immagine di me stessa che corro a perdifiato per raggiungere il mio Fili...
Cerco di scacciare l'ansia che mi ha improvvisamente artigliato lo stomaco provocandomi un leggero senso di nausea e mi concentro nuovamente sulla voce pacata di Dìs.

< Quando arrivammo lo spettacolo era orribile...gli edifici adiacenti, fatti di semplice legno, erano andati a fuoco e gran parte dei locali che ospitavano le fucine erano crollati. Molti nani giacevano a terra feriti, alcuni erano morti...ed il mio sguardo vagava avanti e indietro su di loro, sperando e pregando di non riconoscere il volto che ogni mattina mi sorrideva.
Questa incertezza sembrò durare secoli, ma poi fui strappata dai miei pensieri oscuri da una voce familiare che tradiva un profondo stupore:
- Dìs! -
Mi voltai e Jari era lì, nero di fuliggine dalla testa ai piedi e con un braccio seriamente ustionato, ma tuttavia vivo.
Gli corsi incontro e mi buttai tra le sue braccia, bagnando di lacrime i suoi capelli e riempiendomi di fuliggine il viso ed i vestiti.
Jari ricambiò la mia stretta, sussurrandomi all'orecchio:
- Finalmente sono riuscito a farti uscire... -
Ed io, mostrandogli la pietra, gli risposi: - E' anche grazie a questa che sono qui. -
Non potemmo dirci altro quella sera perché, proprio in quel momento, Thorin ci passò davanti e ci vide abbracciati...dire che fulminò Jari con lo sguardo è dire poco.....potrei azzardarmi a sostenere che lo incenerì.
Jari si staccò dolcemente da me e, prima di andare a farsi medicare il braccio, mi diede appuntamento per la mattina seguente..
Così, dopo alcune ore passate ad aiutare i feriti, io e Thorin ce ne tornammo a casa..
Ero esausta quella sera, ma ricordo bene ogni piccola sensazione che mi colpì; l'aria fresca sul viso accaldato, il tappeto d'erba soffice sul quale camminavo ed i rumori tipici della notte.
Thorin non fece alcuna allusione a Jari..ma, prima di rientrare in casa, mi attirò a sé e mi strinse in un forte abbraccio; quando si allontanò da me, i suoi occhi erano lucidi e mi disse: - Finalmente sei tornata....-
Ed io mi sentivo così....
come se mi fossi svegliata da un lunghissimo sonno e l'unica persona che potevo ringraziare era una nano biondo entrato nella mia vita per caso. >

Queste  parole mi colpiscono...potrebbero tranquillamente riferirsi a me, in ogni caso sono ancora curiosa e non riesco a trattenermi:
< Cosa successe la mattina dopo? >
Dìs vede il mio sguardo curioso e le scappa una piccola risatina:
< Mi ricordi tanto i miei figli quando volevano sentire il finale di una delle mie favole della buonanotte...in realtà preferivano quelle che raccontava Thorin; erano molto più eroiche..le mie erano troppo romantiche, ma lui però si addormentava sempre prima della fine..ed il più delle volte li lasciava a bocca asciutta..
ma scusami, sto divagando.
La mattina seguente ero agitatissima, correvo di qua e di là per la casa in cerca di cose che ovviamente non trovavo; Thorin, dal tavolo della cucina dove stava facendo colazione, mi osservava incuriosito e parecchio sconcertato.... non appena fu uscito, mi ritrovai allo specchio, non sapendo riconoscere la mia immagine.
Fino a quel momento avevo guardato ma non visto...il giovane volto che ricordavo era più cupo ed alcune piccole rughe di preoccupazione mi attraversavano la fronte..solo in quel momento capii davvero quanto avevo perso negando a me stessa la possibilità di rifarmi una vita.
Cercai nell'armadio un vestito decente da mettermi e li trovai tutti impolverati...
ero ancora nelle ambasce quando si sentì bussare alla porta, tuttavia riuscii miracolosamente a ricompormi e ad andare ad aprire.
Jari era davanti a me, con un braccio fasciato appeso al collo ed un sorriso che mi spiazzò.
Il cuore mi faceva le capriole nel petto ed io, per rassicurarmi, continuavo a stringere la pietra blu; credo che ormai fosse diventata una specie di talismano attraverso il quale riuscivo a scaricare le mie paure...
- Tutto bene? - mi chiese Jari con fare premuroso.
La mia bocca parlò da sola, senza che il mio cervello potesse intervenire, formulando una nuova domanda:
- Da dove viene questa pietra? -
Jari mi sorrise, portando il ritmo del mio cuore ad un livello quasi insostenibile.
- Ero sicuro che ti sarebbe piaciuta...comunque è lì che andiamo.... -
Ci incamminammo sul sentiero che portava al fiume;
ero molto imbarazzata e le domande mi si affollavano in testa a stormi, non sapevo se stessi facendo la cosa giusta, in fondo non potevo certo dire di conoscerlo bene...
Ad un certo punto fui perfino tentata di tornare indietro...ma, nel preciso istante in cui quel pensiero prendeva vita nella mia testa, Jari mi prese la mano, intrecciando le sue dita con le mie, e la strinse forte.
Era un gesto inaspettato, ma, benché sorpresa, non mi ritrassi e ricambiai la stretta; il calore che si irradiava dal suo palmo sembrava assorbire ogni mia ansia e, da quel momento, una profonda serenità si impadronì di me.
Costeggiammo il fiume per un po', fino ad arrivare ad un piccolo spiazzo...lì Jari si fermò e mi indicò il greto del fiume: attraverso l'acqua cristallina potevo scorgere molte pietre blu, simili alla mia...ed anche altre grigio chiaro.
Mentre le ossevavo, il nano biondo mi si avvicinò e mi tolse delicatamente dalla mano la pietra che mi aveva donato, mettendola vicino alle altre appena al di sopra del livello dell'acqua.
- Sul letto del fiume ci sono molte pietre come questa...alcune sono più levigate o più lucenti; ma io, non appena l'ho vista...l'ho scelta, accogliendo la sua lucentezza, ma anche i suoi punti più opachi; so che può sembrare un paragone assurdo, ma è stato lo stesso con te..non appena hai aperto quella porta, non appena ti ho vista, per me è cambiato tutto..
Perciò ti prego...lo vedo nei tuoi occhi....dimmi: chi ti è stato portato via dal fuoco del drago? -
Il suono della sua voce si spense, lasciando spazio a quello della natura e del fiume così vicino a noi....non dissi nulla e mi sedetti sull'erba.
Non mi accorsi che stavo piangendo finché Jari non mi passò dolcemente un pollice sulla guancia per asciugare le mie lacrime..la sua espessione era molto triste.
Gli raccontai tutto e parlammo a lungo, fino a pomeriggio inoltrato.
Mentre parlavo, sentivo tutti gli affanni scivolare via da me, come seguendo il corso del fiume; il peso che si era accumulato sulla mia anima si fece sopportabile, addirittura trascurabile e, per la prima volta dopo tanto tempo, mi sentii di nuovo me stessa.
Quando venne la sera guardammo il tramonto insieme...fu lì che mi baciò per la prima volta ed io capii che non mi avrebbe mai lasciata...non di sua volontà almeno.
Cara Sigrid...non so dove sarei ora se Jari non avesse bussato alla mia porta, a lui devo tutto...i miei bellissimi figli e anche la mia stessa vita, è stato lui ad insegnarmi che è sempre possibile andare avanti, nonostante tutto.
E' una cosa che ho messo in pratica quando seppi della sua morte insieme a quella di Frerin...sono riuscita ad andare avanti, nonostante l'acuta sofferenza di ogni attimo passato senza il suo sorriso o la sua voce..ma ci sono riuscita grazie a Fili e Kili, le mie colonne... >
Mi accorgo che Dìs sta piangendo e mi getto tra le sue braccia per farle coraggio;
mentre le accarezzo la schiena le sussurro:
< Grazie per avermi raccontato tutto questo... >
La nana ricambia il mio abbraccio, asciugandosi velocemente le lacrime.
< Grazie a te per avermi ascoltata cara...era da tempo che non mi sfogavo con qualcuno e mi ha fatto bene.. >
< Dìs...cos'hai in mano? >
Alla mia domanda, Dìs apre lentamente il palmo, mostrando una pietra blu...è identica a quella che Kili ha donato a Tauriel ed anche a quella che Fili tiene sempre addosso..
La nana indovina subito il significato del mio sguardo..
< Ho pensato che, se ne avessi donate due anche a loro, stringendo la mia li avrei avuti più vicini...forse avrei dovuto darne una anche a mio fratello.... >

La porta si apre improvvisamente e la nostra conversazione si interrompe.
Tauriel entra nella stanza e si illumina tutta vedendo la mia acconciatura ed il diadema che la adorna, ma è lei ad illuminare la stanza ora...
L'elfa indossa un vestito verde chiaro, di foggia elfica, sul quale spiccano, in verde più scuro, ricami di foglie e rami, simbolo della foresta.
Intorno al collo spicca un bellissimo pendente argentato che fa contrasto con il rosso acceso dei capelli dell'elfa.
< Tauriel.....ma sei stupenda.. > le dico correndole incontro e dando a Dìs il tempo di ricomporsi..
< Ma tu lo sei di più! Questo diadema sembra fatto apposta per te.. >
< Oh Tauriel..ma perché non avete voluto sposarvi oggi anche voi..saremmo state due spose perfette.. >
L'elfa mi sorride dolcemente: < Questa è la vostra giornata...tua e di Fili. Per il nostro matrimonio ci sarà tempo...per una volta cerca di pensare solo a te stessa! >
La abbraccio forte... < Grazie Tauriel... >

Dal corridoio arriva la voce concitata di Tilda che, un secondo dopo, entra correndo nella stanza rischiando quasi di inciampare nel vestito e di finire per terra.
< Sigrid! Sigrid! >
< Che c'è? Cosa è successo? > le chiedo preoccupata.
Combattendo contro il fiatone, Tilda risponde:
< Papà......Papà e Bain sono qui!! >
La piccola mi salta al collo mentre io non cerco neppure di arginare l'ondata di gioia che mi ha travolto.


 

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Capitolo 35
*** #Capitolo 34# ***


#Capitolo 34#

-SIGRID-

Non appena Tilda decide di liberarsi dall'abbraccio, la prendo per mano e, sebbene i miei movimenti siano rallentati dal lungo vestito e dallo strascico, esco dalla stanza correndo fino a che non mi ritrovo davanti alla porta di casa.
Tauriel mi ha seguita afferrando e sollevando il lungo strascico bianco per impedirmi di rovinarlo.
Da una delle stanze che si affacciano sul lungo corridoio, giungono voci concitate e, dimenticando per un momento l'arrivo di mio padre, sorrido nel riconoscere la voce preoccupata e stizzita di Fili.
< Kee! Ti ho detto che i capelli li intreccio da solo! Stai facendo un disastro! Vuoi pensare a vestirti oppure no? >
Un attimo dopo, forse credendo di passare inosservato, appare anche Bombur che evidentemente ha fatto una capatina in dispensa, infatti mi sembra proprio che stia masticando un bel tocco di formaggio. Non appena si accorge della nostra presenza, il nano arrossisce violentemente e si prodiga in un profondo inchino...utilizzato per far velocemente sparire il formaggio in una delle pieghe della lunga barba intrecciata.
Proprio nello stesso momento, dalla dispensa, proviene un urlo acuto e stizzito...questo è sicuramente Bilbo; infatti poco dopo appare anche lo hobbit che punta il tozzo indice proprio sulla sommità della rotonda pancia del nano colto quasi in flagrante.
< Bombur!! Lo so che sei stato tu! Quelle provviste sono per il banchetto! Non so bene come spiegartelo...il formaggio serve per il banchetto! Quindi o la smetti di andare a mangiarlo oppure sarò costretto a chiudere a chiave la dispensa! >
Poi Bilbo si volta e ci vede: < Sigrid! Non dovresti essere qui...Fili potrebbe vederti con indosso il vestito, lo sai che porta male....Bombur! Non ho ancora finito con te! >
Continua lo hobbit voltandosi di nuovo verso il nano che, approfittando della sua distrazione, stava cercando di dileguarsi.
Tilda ed io tratteniamo a stento le risate quando, nella stanza dei due fratelli, cala improvviso il silenzio, la porta si apre e la testa bionda di Fili fa capolino nel vano.
Con uno scatto improvviso Tauriel e Tilda si mettono davanti a me, cercando alla meglio di nascondermi mentre Bilbo caccia uno strillo acuto.
< Ma che sta succ..! > Fili non fa in tempo a pronunciare queste parole che Bombur, prendendo due piccioni con una fava, lo ricaccia dentro la stanza con una panciata e ci si chiude dentro anche lui, sbattendosi violentemente la porta alle spalle.
Solo in questo momento mi accorgo che qualcuno sta bussando alla porta già da qualche minuto ed i colpi cominciano a farsi insistenti.
Bilbo, cacciandosi le mani nei capelli, si precipita ad aprire mugugnando:
< Che altro c'è adesso? Possibile che non si possa mai programmare niente quando ci sono di mezzo i nani? >
Il portoncino verde si apre e, davanti a noi, appare l'alta figura di Gandalf; lo stregone ha in mano il suo lungo bastone nodoso..probabilmente lo ha utilizzato per bussare.
Lo hobbit, nel vederlo, si illumina tutto.
< Gandalf! Buongiorno! E non cominciare con i tuoi enigmi e sciogli lingua che oggi non è proprio la giornata adatta, sono già abbastanza impegnato a gestire sposi nervosi e nani affamati! >
Lo Stregone si mette a ridere: < Oh caro Bilbo...amico mio! Mi fai entrare almeno? O sei troppo occupato anche per questo? E poi non sono venuto da solo.. >
A queste parole Gandalf si scosta, rivolgendomi un sorriso ed un lieve cenno di saluto che mi affretto a ricambiare; dietro di lui ci sono Bain e mio padre che si guardano intorno piuttosto meravigliati.
Bilbo, preso in contropiede, alza le sopracciglia con un'aria più che stupita.
< Ma certo..certo..entra, anzi..entrate! >
Poi Gandalf gli rivolge di nuovo la parola, ma sono talmente concentrata su mio padre da non capire più nulla.
Io e Tilda usciamo in cortile e ci gettiamo tra le braccia dei nostri familiari.
Appoggio la testa sul petto di mio padre per riuscire a sentirlo di nuovo vicino, reale, davvero in piedi di fronte a me; sento sulla fronte il tessuto ruvido della camicia leggera che indossa...i suoi vestiti sono gli stessi di quando l'ho visto l'ultima volta ed il suo giaccone foderato di pelliccia gli pende immancabile da una spalla.
< Siete riusciti a venire! > gli sussurro, mentre faccio spazio anche a Tilda.
< E' pur sempre il tuo matrimonio cara....e poi ci mancavate troppo. >
Bain annuisce con aria tragica:
< Ci mancavate eccome...dovresti vedere in che condizioni è casa nostra senza di te! E in un mese intero credo di non aver mai mangiato un buon piatto caldo.. Ahi! >
Papà tira uno scappellotto a mio fratello, cercando di farlo stare zitto.
< Smettila di lamentarti...dobbiamo solo fare un po' di pratica in cucina..tutto qui.
Sigrid, Tilda...come siete belle! Sembrate...diverse! E poi questi vestiti! Non sono abituato a vedervi così eleganti, mi fate sfigurare! Non sapete quanti sguardi storti mi sono beccato da quando sono entrato in questo paese... >
< Noi hobbit siamo un po' diffidenti all'inizio, specialmente quando si tratta della gente alta...questi poi sono giorni particolari ed il matrimonio di tua figlia è sulla bocca di tutti..cerca di capirli, ci sono state troppe novità in così poco tempo.. >
Bilbo si è inserito nella conversazione, da buon padrone di casa.
Mio padre sorride e si china per stringergli la mano.
< Bilbo Baggins! Che piacere rivederti...per una volta in circostanze piacevoli, senza botti, gabinetti, draghi, pietre preziose e cose del genere. Voglio davvero ringraziarti per tutto quello che stai facendo per le mie figlie...ospitarle qui in questo paese rigoglioso e felice.... in casa tua per di più! >
Lo hobbit sorride e sembra quasi sul punto di arrossire:
< Senza di voi la nostra spedizione sarebbe fallita...ci avete offerto un rifugio nella vostra piccola casetta di legno e ci avete salvati, era davvero il minimo che potessi fare.. La mia casa è così grande e senza di loro adesso mi sembrerebbe vuota..siamo come una grande famiglia in fondo..e tu ovviamente ne fai parte.
Ma su, entrate! Non state sulla porta! La cerimonia si terrà fra poco e vedo già una folla di hobbit curiosi che si avvicina ancora prima che la festa cominci...su, su! Tutti dentro! >
Bilbo ci spinge in tutta fretta nella sala da pranzo, tanto che Gandalf sbatte la testa su una delle travi del soffitto...a giudicare dalla sua espressione, non è la prima volta che gli succede.
Ma perché tutta questa fretta?
Subito dopo, ciò che vedo con la coda dell'occhio risponde alla mia domanda: dal corridoio escono tutti i nani che ho imparato a conoscere così bene in questo periodo, in mezzo a loro c'è Fili ovviamente, ma non riesco a vederlo...tuttavia so che sarà all'altare ad aspettarmi...
Lo sguardo mi cade su Bifur che, poco prima di uscire, mi fa l'occhiolino sbraitando qualcosa di incomprensibile nella sua lingua..chissà che ha detto.
< Credo che ti abbia appena suggerito di fuggire finché sei in tempo... >
Dìs, seduta al grosso tavolo di Bilbo insieme a Balin, scuote la testa divertita ed aggiunge: < Mi erano mancati tutti questi nani! >

In casa è tornato il silenzio, anche Tauriel manca..deve aver raggiunto Kili.
Dìs adocchia Bard e subito indovina che si tratta di mio padre; poi, scoccandomi un'occhiata complice e sorridente, si affretta verso lui per presentarsi e stringergli la mano.
Dentro di me sorrido, mio padre non è abituato a tanta socialità...
Vengo distolta dai miei pensieri dalla voce di Balin:
< Avevi ragione cara...non bisogna mai perdere la speranza. Sono tanto felice per Fili e per te...è raro per un nano innamorarsi così incondizionatamente...a parte Fili e Kili, soltanto Gloin è stato, ed è ancora così innamorato di sua moglie. >
Il vecchio nano sorride e subito mi torna alla mente quel lontano giorno a cui si riferisce, quando Fili era incosciente ed io disperata.
Mi abbasso verso di lui e lo abbraccio forte; le lacrime di commozione che stanno per scivolarmi sulle guance vengono frenate da un accesso di risa quando Balin mi sussurra all'orecchio:
< E comunque, mia cara..se fossi in te, valuterei per bene il consiglio di Bifur, noi nani sappiamo essere molto appiccicosi quando ci affezioniamo! >
< Oh Balin...ma io voglio che vi affezioniate! > gli rispondo ridendo.
< E' già successo mia cara....è già successo. >
Risponde il nano sfiorandomi dolcemente una guancia con una delle sue mani callose.
< Fratello! Quando hai smesso di fare il sentimentale, potresti anche raggiungerci! >
La voce ruvida di Dwalin si diffonde nella stanza.
Balin annuisce in direzione del fratello e mi sussurra:
< Anche lui ti si è affezionato, da quando ti ha incontrata ai piedi di Collecorvo..ma non lo ammetterà mai. >
< Guarda che ti sento! E si da il caso che abbia anche la mia ascia... >
A questo ennesimo richiamo, Balin segue Dwalin fuori di casa.

< Beh..io..volevo dirvi che fuori è tutto pronto! Sigrid...Fili ti aspetta.. >
La voce di Ori si perde, offuscata dal battito sordo del mio cuore...
Alla fine ci siamo..sono così nervosa!
Il braccio di mio padre arriva in mio soccorso ed io mi ci appoggio sicura.
< Tranquilla tesoro...anche io ero parecchio nervoso prima di sposare tua madre, ma è solo una sensazione passeggera..il matrimonio, beh....è una cosa bellissima. E se tu e Fili vi amate così tanto, questa sarà la scelta migliore della tua vita. >
Accanto a noi è rimasto solo Bilbo..lo hobbit ci aspetta sulla porta, un sorriso gli illumina il volto di nuovo ben paffuto.
< Sei pronta tesoro? >
Faccio un respiro profondo e annuisco: < Pronta! >

Non appena io e papà mettiamo piede fuori di casa, il silenzio viene sostituito da un mormorio di fondo...
Io e Fili abbiamo deciso di sposarci sulla collina proprio dietro casa Baggins e sarà lì che si terrà il banchetto e la festa, ai quali sono invitati anche gran parte degli hobbit della Contea. Se solo ripenso a quanto si è dato da fare Bilbo con tutti gli inviti..credo di non avere mai visto così tanta folla in vita mia...nemmeno ad Esgaroth siamo mai stati così tanti.
Gli hobbit che sono già arrivati sostano dietro alla piccola staccionata che separa il terreno di Bilbo dal viottolo principale e, non appena ci vedono, cominciano a sporgersi rischiando quasi di cadere dall'altra parte.
Bard sembra avere i miei stessi pensieri:
< Ma tutti questi hobbit sono invitati? >
< Non credo tutti, ma c'è chi si presenta anche senza invito.. > gli sussurro di rimando trattenendo un sorriso.
Alcune delle hobbit in prima fila le ho già conosciute al mercato..sono talmente dolci e simpatiche e Tilda ha già fatto amicizia con gran parte delle bambine del vicinato.
< Sigrid! > la mia sorellina mi tira il vestito per attirare la mia attenzione.
< Può farti anche lei da damigella? > mi chiede Tilda indicandomi una piccola hobbit dai ricci capelli neri, avvolta in uno stupendo vestitino rosa..
La piccola è in braccio al padre e mi sorride radiosa.
< Se la mamma e il papà sono d'accordo..... > dico guardando i due hobbit di fronte a me.
Il padre è tozzo e grasso e non sembra affatto incline ad accontentare la nostra richiesta; anche se non mi risponde a voce, noto le sue braccia stringersi lievemente attorno alla vita della figlia..come per proteggerla.
Sto per dire a Tilda di lasciar perdere, quando la madre, pensando forse di non essere notata, assesta una gomitata al marito e mi rivolge il più cordiale dei sorrisi.
< Ma certo cara...certo! Sei una sposa bellissima.. >
Così dicendo, strappa la bimba dalle mani del marito e la posa dalla nostra parte della staccionata, dandole un bacio sulla testa.
La piccola viene verso di me sorridendo e subito Tilda la prende per mano con fare protettivo; passandole la mano tra i ricci nerissimi le chiedo:
< Come ti chiami piccola? >
< Giglio.. >
< Sarai una bellissima damigella... >
Io e mio padre ricominciamo a camminare inerpicandoci sulla collina, facendo finta di non notare i due coniugi hobbit che si sono messi pacatamente a litigare alle nostre spalle. Tilda e Giglio ci seguono passo passo e, dopo questa scena, tra gli hobbit si diffondono molti più sorrisi.

Non appena arriviamo al luogo della cerimonia, ciò che vedo mi fa rimanere a bocca aperta.. ci sono così tanti fiori, ma i colori che predominano sono il bianco ed il blu..quelli che preferisco. Ori si è dato proprio da fare, come tutti gli altri del resto.
Anche mio padre, di solito piuttosto indifferente a questo genere di cose, sembra rimanere piuttosto colpito.
Ma quello che mi fa commuovere non sono i fiori, non sono le decorazioni....in piedi davanti a me ci sono tutte le persone che ho conosciuto e che ho imparato ad amare, nonostante tutte le differenze...di carattere, razza ed opinioni.
Non c'è nulla che valga più di loro e dei loro sguardi puntati su di me..
Adesso, nonostante non abbia potuto conoscerlo bene, sento acutissima la mancanza di Thorin..e le lacrime scendono inesorabili sulle mie guance al pensiero che lui non possa godere di tutto questo..al pensiero che, negli ultimi momenti prima della battaglia, una malattia gli ha impedito di comprendere l'importanza dell'amore...mettendo l'oro davanti a qualunque altra cosa.. è molto ingiusto tutto questo.
Questo gruppo eterogeneo di individui, nani, hobbit, elfi, uomini e persino Stregoni, è diventato la mia famiglia, la mia vita stessa ed io non voglio lasciarli mai..
Stringendomi sempre di più al braccio di mio padre, cammino tra di loro, cercando di guardare ognuno negli occhi per non dimenticarmi mai i loro sguardi.

Balin ricambia il mio sguardo con commozione, tormentandosi la lunga barba bianca adornata di piccoli fermagli dorati;
Dwalin invece ha il suo solito aspetto, ma un occhio più attento potrebbe notare che lo sforzo per mantenere l'espressione marziale che lo caratterizza è notevole...
molto più del solito.
Ori mi sorride con in mano il suo immancabile quaderno..gli ho chiesto di ritrarre me e Fili e so che il disegno sarà perfetto....sempre che Dori glielo permetta;
il nano infatti non riesce a contenere la sua gioia e tenta in continuazione di stritolare in un abbraccio chiunque gli sia vicino.
Nori, come al solito, non si cura troppo dei fratelli..ma, per una volta, non sembra interessato a scrutare chi gli sta intorno per individuare oggetti da rubare.
Bifur, Bofur e Bombur, quest'ultimo con la barba ancora sporca di formaggio, mi guardano sorridendo; perfino Bifur per una volta si astiene dal dire qualcosa di incomprensibile.
Oin è da una parte e sembra particolarmente commosso..infatti continua a mettersi in tasca il cornetto per asciugarsi gli occhi con un enorme fazzoletto rosso.
Gloin invece sembra uno dei più soddisfatti, forse perché è finalmente riuscito a riabbracciare la sua famiglia; infatti accanto a lui c'è sua moglie, che egli tiene stretta a sé circondandole la vita...davanti a loro c'è anche il piccolo Gimli con la mano destra del padre appoggiata orgogliosamente su una spalla.
Finalmente ho potuto conoscerli di persona...
Gimli è un nanetto adorabile, ma già particolarmente agguerrito.
Quel piccolo terremoto è l'orgoglio dei suoi genitori e da grande diventerà un ottimo nano....sorrido tra me e me nel ricordarlo mentre, in piedi sul tavolo di Bilbo, aggredisce un impauritissimo Dwalin impugnando una minacciosa ascia di legno.
Riemergo da questo ricordo trovando davanti a me il bellissimo sorriso di Kili, estremamente contagioso che si riflette anche su Tauriel, in piedi al suo fianco con le mani strette in quelle del nano.
Il nano moro mi fa l'occhiolino e le sue dita si intrecciano ancora di più con quelle affusolate di Tauriel.
Accanto a loro scorgo anche Dìs, Bilbo e Bain...ci sono davvero tutti.
Dìs si affretta verso di me reggendo un piccolo bouquet di fiori bianchi e blu che io prendo in mano senza nemmeno rendermene conto...il mio sguardo è attirato altrove.

Tutte le immagini che, fino ad ora, mi hanno sommersa come alta marea, scompaiono all'improvviso non appena i miei occhi si posano su di lui...
Fili mi guarda come se mi vedesse per la prima volta, ma anche come se mi conoscesse da sempre ed è in questo momento che il mio cuore, con un'unica possente e dolorosa pulsazione, capisce davvero che cosa vuol dire amare..
Il mio sposo indossa una tunica blu notte impreziosita da dorati motivi nanici elegantemente ricamati, fermagli argentati gli ornano i capelli biondi, ma ciò che più mi colpisce rimane la luce che vedo nei suoi occhi..
Una luce azzurra così brillante da accecare qualunque altra cosa, in essa brilla la consapevolezza di un nuovo futuro, un futuro con me...
Ormai siamo vicinissimi e, al rallentatore, vedo mio padre prendermi la mano sulla quale posa un lieve bacio, per poi affidarla alla mano destra di Fili, tesa verso di me.
Bard mi rivolge uno sguardo commosso e poi guarda Fili:
< So che ti prenderai cura di lei... non potevo sperare nulla di meglio per mia figlia. >
Fili sorride e finalmente sento la sua voce, lievemente commossa ma ferma e calda..come la sua mano:
< Lo farò... grazie.. >
A queste parole Bard si mette da parte, avvicinandosi a Bain.
Mentre la mia mano è al sicuro in quella di Fili, Gandalf, a cui abbiamo chiesto di dirigere la cerimonia, si schiarisce la voce.
< Il matrimonio tra Fili della stirpe di Durin e Sigrid di Esgaroth non è proprio canonico, come tutti potete vedere; quindi sarà una via di mezzo tra entrambi i riti, quello nanico e quello degli uomini del lago..
L'unione sarà resa ufficiale da questo documento..
- e qui Gandalf solleva un lungo foglio ingiallito che somiglia al contratto di Bilbo -
che verrà firmato dai testimoni e dai genitori degli sposi. Dopo la cerimonia ci sarà il banchetto... >
Alla parola "banchetto" un brusio concitato proveniente dagli hobbit ci circonda.
Gandalf si schiarisce di nuovo la voce, cercando di riprendere il controllo della situazione, mentre Fili mi stringe forte la mano ridendo in silenzio e provocando anche in me un piccolo accesso di risa.
Quando finalmente ritorna il silenzio, Gandalf continua:
< Adesso potete scambiarvi le frasi di rito e le vostre promesse... >
Un'improvvisa confusione mi invade la mente...la mia promessa!
Qual'era la mia promessa?
Mentre cerco di ricordare le frasi che avevo scelto, Fili comincia a parlare; se anche lui è agitato quanto lo sono io, riesce a nasconderlo proprio bene.
< Nei miei saloni troverai una casa, la mia sarà nel tuo cuore... >
Dalle mie labbra esce automatica la risposta, non comprendo bene queste frasi del rito nanico, ma è una tradizione..e, come tale, ho accettato di rispettarla;
< Nei tuoi saloni troverò una casa, la tua sarà nel mio cuore.. >
Fili mi sorride e la stretta sulla mia mano si fa più salda.

< Sigrid..la cosa che più mi ha colpito di te, la prima volta che ti ho vista, è stato il tuo sguardo.
In esso vedevo forza, determinazione, ma anche dolore..le stesse cose che ardevano nei miei occhi. Tuttavia tra me e te, c'era una differenza.
Tu hai sempre saputo cosa desiderare dalla vita, sei andata dritta per la tua strada..io invece sono stato trascinato dagli ideali..ma è un bene, perché altrimenti non ti avrei incontrata. Dentro di te c'è un fuoco, amore mio, e questo fuoco ha liberato il mio cuore, che prima era roccia..
Sono partito per trovare la mia casa, ma non avevo idea che l'avrei trovata davvero, non avevo idea di quanto mi stessi sbagliando.
Dopo averti conosciuta, ho capito che "casa" non sono immensi saloni di pietra, né oro, gloria e ricchezze; "casa" non sono quattro solide mura..
La mia casa sei tu Sigrid... ed è per questo che prometto di non abbandonarti mai....perché senza di te la mia vita non vale nulla. >
La voce di Fili si spegne e qualche lacrima mi scivola sulla guancia...non ci sono parole per dirgli quello che sento, eppure qualcosa posso dire:
< Men lananubukhs menu*...Fili. >
Sentendomi parlare in khuzdul, il nano biondo alza le sopracciglia sorpreso ed una profonda gioia si diffonde sul suo volto.
< Io prometto di amarti, incondizionatamente. Ogni respiro della mia vita sarà per te, perché tu sei parte di me...Menu zirup men*.. >
Adesso piango davvero ed a stento sento Fili che mi infila al dito un anello d'oro, identico ma molto più piccolo di quello che io faccio scivolare sul suo anulare..
Gandalf, un po' commosso anche lui, riprende la parola..
< Allora suppongo di potervi fare la domanda finale...
Fili, vuoi prendere Sigrid come tua sposa? >
< Lo voglio.. >
< E tu Sigrid, vuoi... >
< Si! Si, lo voglio! > Non mi sono nemmeno resa conto di aver interrotto Gandalf, voglio soltanto gettarmi tra le braccia del mio nano.
< E allora vi dichiaro marito e moglie! Che lo sposo baci la sposa! >
Aggiunge Gandalf ridendo.
Fili mi si avvicina e mi bacia, un bacio forte e disperato che denota tutto il bisogno che ha di me..Non appena ci separiamo, intorno a noi scrosciano gli applausi e con la coda dell'occhio vedo Bofur lanciare in aria il suo cappello.
Bilbo corre ad aprire il cancello agli hobbit in attesa ed un suono di flauti e tamburelli riempie l'aria, insieme alla gioia..la gioia più bella che io abbia mai provato in tutta la mia vita... Fili mi bacia di nuovo, ma viene subito interrotto da Kili che lo strattona:
< Adesso basta con le smancerie però!! C'è un banchetto da aggredire ed ho paura che tutti questi hobbit saranno degni avversari! Guarda! Bombur si è già lanciato! >
Fili si mette a ridere in direzione del fratello:
< Avranno pane per i loro denti!!! >
Poi, prima di seguire Kili e lasciarmi tra le braccia di Tilda e Tauriel, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: < Anche io ti amo...moglie. >



*"Ti amo"  in  Khuzdul
*"Tu mi completi" in Khuzdul













 

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Capitolo 36
*** #Capitolo 35# ***


#Capitolo 35#


-SIGRID-



Ancora mi meraviglio di quanto Bilbo sia stato abile nell'organizzare tutto..è appena passato il mezzogiorno e mi ritrovo ad osservare almeno una decina di lunghe tavolate imbandite, poste le une accanto alle altre.
Credo che sia la più grande quantità di cibo che io abbia mai visto così tutto insieme.
La temperatura è primaverile e l'aria assolata è rinfrescata da un lieve venticello fresco, la giornata non avrebbe potuto essere migliore.
Se nei giorni scorsi mi ero stupita di quanto silenzio e quanta calma potessero esserci qui nella Contea, adesso che sono immersa nel caos più totale, capisco quanto Bilbo avesse ragione sugli hobbit e sul loro amore per le feste e per la tavola, in questo direi che assomigliano molto ai nani.
Tilda, accanto a me, tiene ancora per mano la piccola Giglio; la bambina mangerà al nostro tavolo, ovviamente con il benestare dei genitori.
La piccola hobbit sembra abituata a tanta abbondanza, in effetti Bilbo mi aveva detto che generalmente gli hobbit fanno sei pasti al giorno, senza contare i vari spuntini e le merende; gli occhi di Tilda invece sono luminosi e quasi increduli, la bocca è spalancata.
< Sigrid, ma noi dove ci sediamo? > mi chiede con gli occhi fissi sull'immenso banchetto.
Prima che possa risponderle, Fili mi sorprende alle spalle e mi circonda la vita con un braccio, lasciandomi un tenero bacio nell'incavo del collo.
Gli sorrido e mi volto verso di lui per ricambiare il bacio, ma il nano sembra piuttosto impegnato: con l'altra mano infatti, sorregge due sgabelli ed una brocca di vino in equilibrio precario su uno di essi.
< Scusami amore ma non vorrei innaffiarti, comunque il nostro tavolo è il primo...quello più grande..puoi già vedere Bombur che sta aggredendo l'arrosto.
Bilbo ha chiesto a me e a Kili di recuperare altri sgabelli, arrivo non appena mi libero! >
Senza compromettere l'equilibrio della brocca mi sporgo e gli lascio un bacio sul naso.
< D'accordo.... ma non metterci troppo! >
Guardo mio marito dirigersi lentamente verso uno dei grandi tavoli che, nonostante quasi del tutto privo di sgabelli, è già piuttosto gremito di hobbit.
All'improvviso, dalla parte opposta sbuca Kili, sorreggendo alcuni ceppi; il nano moro è seguito dall'armoniosa figura di Tauriel che, non appena ci vede, si dirige verso di noi sorridendo.
< Ti hanno detto qual'è il tavolo? >
< Si...dovrebbe essere quello laggiù, Fili e Kili arrivano subito...O santo cielo! >
Mentre parlavo è accaduto l'inevitabile; i due fratelli, avendo la visuale coperta da ciò che trasportavano, si sono scontrati facendo cadere ogni cosa, compresa la brocca di vino il cui contenuto si è riversato su una vecchia hobbit poco incline agli scherzi.
Passato lo spavento iniziale, osservando le facce imbarazzate di Fili e Kili di fronte a Lobelia Sackville-Baggins (venuta senza invito e totalmente inzuppata di buon vino ), io, mia sorella e Tauriel scoppiamo a ridere incontrollabilmente.
La scena si fa ancora più esilarante all'arrivo di Bilbo che, preso anche lui dalla situazione, non riesce a contenere il suo compiacimento; pur premurandosi di accompagnare gentilmente la hobbit dentro casa in direzione del bagno.

Non appena Fili e Kili ci raggiungono, stanno ancora battibeccando:
< Ma, per Mahal! Perché non guardi dove vai ogni tanto? >
< E tu invece? Vorrei tanto sapere come ti è saltato in testa di mettere una brocca di vino sopra quegli sgabelli! > ribatte Kili ridendo.
< Non ce l'ho certo messa io lì! E' stato Nori, voleva allontanarla da Dori...sembra fosse un vino particolarmente pregiato.. >
< E lo era! - aggiunge Bilbo arrivandoci alle spalle - aveva ben cento anni! Ma non poteva essere usato in modo migliore a parer mio! Era da un sacco di tempo che non mi divertivo così tanto! Per lo meno Lobelia capirà una volta per tutte di essere indesiderata qui a casa Baggins! >
Lo hobbit sembra davvero soddisfatto e le sue guance paffute risaltano rosse sul resto dell'incarnato, non so se sia più per il vino versato che per quello bevuto.
Da un capo del tavolo più grande vedo Dìs farci cenno e Tilda comicia sul serio a scalpitare:< Ci sediamo Sigrid? > mi chiede con voce lamentosa.
< Si, coraggio! Tutti seduti! > rincara Bilbo, indicandoci i posti che ci ha assegnato.
La Compagnia al completo ha già preso posto, a capo tavola troneggia Gandalf con la pipa in bocca e, dalla parte opposta, c'è Dìs che sorseggia della birra chiara da un boccale di legno intarsiato.
Non ho davvero idea di come siano riusciti ad entrare tutti in un tavolo e ci sono ancora due posti liberi per Bard e Bain. Chissà dove saranno finiti...
Un attimo dopo li vedo e faccio cenno a mio fratello di raggiungerci, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno data l'espressione di meraviglia che appare sul suo volto alla vista della quantità di cibarie..quasi dimentico che lui e papà, da un mese a questa parte, sono stati privati anche delle mie zuppe; ora si spiega l'entusiasmo di mio fratello, che intanto si è gettato su un gigantesco piatto di funghi.
Le portate sono talmente tante che non riesco neppure a contarle; il mio stomaco poi, abituato a piccole quantità di cibo, si riempie quasi immediatamente..la stessa cosa non sembra valere per gli altri commensali, compresa mia sorella a cui devo quasi togliere le cose di bocca per evitare che dopo si senta male.
Tauriel smette di mangiare più o meno nel mio stesso momento; invece Fili, Kili e tutti gli altri nani si abbuffano come se non ci fosse un domani.
Dopo essersi posato su piatti di funghi fritti, focacce, stufati di coniglio e chi più ne ha più ne metta, il mio sguardo si sofferma sulla piccola Giglio che si è trovata seduta accanto a Dwalin. La hobbit sta mangiando a quattro palmenti, le piccole gote sono arrossate e, da una delle manine, emerge un piccolo e martoriato pezzo di focaccia.
Il possente nano alla sua destra domina un piatto di pesci fritti che poco fa era stracolmo, mentre adesso ospita un solo pesce, uno dei più piccoli.
La piccola adocchia il pesce ed allunga la manina per acchiapparlo, scontrandosi con la tozza e tatuata mano del nano che ha avuto la stessa idea; per un momento i due si guardano silenziosi, poi Dwalin fa una piccola smorfia e, dopo aver controllato che nessuno giudichi il suo operato, cede il pesce a Giglio, la quale lo addenta felice..
Sembra che la scenetta sia finita e Dwalin ha appena deciso di aggredire un piatto di biscotti, quando, nella confusione generale, squilla sonora una vocina:
< Perché sei pelato? >
La metà dei commensali si volta verso la piccola e verso Dwalin e le risate non tardano ad arrivare, da parte di Kili arriva anche un: < Sì Dwalin, diccelo! Perché sei pelato? > che fa scoppiare di nuovo tutti a ridere.
Il nano, piuttosto a disagio, non sa cosa dire forse per la prima volta nella sua vita di castigamatti e dalla sua bocca esce solo un misero: < Ehm...perché si.. >
La piccola, per nulla intimorita dalle risate, tenta la scalata sul possente braccio di Dwalin per soddisfare la sua curiosità e toccargli la pelata con le manine minute.
Il nano si immobilizza; ma poi, nel sentire la piccola che si sistema felicemente a cavalcioni delle sue spalle, sembra lasciarsi andare e..forse forse..sul suo volto marziale riesco a scorgere un'ombra di sorriso..
< Hai visto? Il nostro matrimonio è riuscito a far sciogliere anche Dwalin.. >
Mi sussurra Fili all'orecchio, facendomi sorridere.
Alla mia sinistra Bofur protesta:
< Bombur! Hai finito tutti i funghi! Ma sei proprio una voragine! >
< Immagine? Quale immagine? > Chiede Oin dall'altra parte del tavolo con il suo inseparabile cornetto alla mano, ovviamente nessuno si degna di rispondergli.
L'attenzione di quasi tutti i nani è ora rivolta verso Bombur che sembra aver scoperto una particolare predilezione per i piatti di funghi e pancetta offerti dalla famiglia Maggot, famosa nella Contea per questa specialità gastronomica.
Bombur, dopo aver spolverato qualunque traccia della suddetta pietanza, ha deciso di fare un giro tra gli altri tavoli per farne incetta e le facce degli hobbit a cui viene strappato il cibo sono decisamente poco amichevoli.
Addirittura riesco a scorgere uno hobbit piuttosto grasso avvistare Bombur ed affrettarsi a nascondere un vassoio di funghi e pancetta sotto il tavolo, dove per altro viene aggredito da alcuni bimbi nascosti lì sotto.

Ad un certo punto il nostro tavolo comincia a vibrare e mi volto appena in tempo per vedere Bofur in piedi al centro di esso con in mano un forchettone a mo' di spada:
<....ed io ero lì, l'orco troneggiava davanti a me! Gigantesco! E poi con la sua spada mi ferì la gamba e tentò di decapitarmi! Ma io fui più furbo di lui e schivai il suo colpo, e poi....ZAC! ZAC! -urla il nano agitando il forchettone-
Due colpi ben assestati ed è stata la sua di testa a rotolare via! >
< Fooortee! > dice Gimli ammirato e soddisfatto di aver ricevuto una descrizione dettagliata di una parte della battaglia, seppur piccola.
< Ma che forte, ragazzo! Quello che Bofur non ha detto è che il cadavere dell'orco senza più la testa gli è caduto addosso e non è più riuscito a tirarsene fuori, fino a che non lo hanno salvato! > ribatte Gloin per nulla impressionato.
< Ehh come si dice: il diavolo sta nei dettagli! > mormora Bofur lanciandomi uno sguardo triste, come ricordando quel momento, quando la sua mano mi aveva afferrato il vestito nel campo di battaglia...un brivido mi attraversa la schiena.
Fili, avvertendo il mio disagio, si rivolge a Bofur alzando il suo boccale:
< A Bofur! E al suo cappello, compagno inestimabile del nostro viaggio! >
Bofur sorride alzando a sua volta il boccale:
< Alla felicità, a questi bellissimi momenti insieme e soprattutto a voi, Fili e Sigrid..che Mahal vi protegga! >
Tutti i commensali del nostro tavolo alzano in aria i boccali..(Dori un calice di vino) e prorompono ad una sola voce: < A voi! > poi ognuno si getta sulla propria bevanda, esaurendola in lunghe sorsate.
Poco dopo vedo Ori diventare tutto rosso e protendersi in avanti; dalla sua bocca esce il principio di quello che sarebbe stato il rutto più rumoroso sentito nella mia vita... se non ci fosse stato Dori.
Il nano infatti si appresta a tappare la bocca al fratello ficcandoci dentro un gigantesco pezzo di torta di mele e facendolo quasi soffocare.
< Non fare il maleducato Ori! Siamo ad un matrimonio e ci sono delle signore presenti! Perché devi sempre farti riconoscere? >
< E tu invece smettila di fare la mamma chioccia!! > interviene Nori in difesa del fratello minore, dandogli un colpo sulla schiena talmente forte da fargli risputare tutta la torta.
< Mamma chioccia a chi? Ha parlato la pecora nera della famiglia! Sempre a rubare! > ribatte Dori, punto sul vivo.
I due nani cominciano ad urlarsi contro, tirandosi pezzi di cibo e posate.
Con la coda dell'occhio vedo Bilbo scuotere la testa con aria sconsolata e ficcarsi in bocca una fetta di pan di spagna, mormorando:
< Io non ci provo nemmeno a farli smettere! >
La voce pacata di Balin cerca di rimediare, ma riesce soltanto ad aumentare la confusione, finché Dwalin non pianta violentemente nel legno un coltello da pesce, mettendo fine alle urla dei due litiganti con una voce calmissima, bassa e minacciosa allo stesso tempo:
< La bambina si è addormentata! Perciò fate silenzio o vi stacco la testa dal collo! >
Effettivamente noto la testa di Giglio dondolare sulla spalla di Dwalin e ricevo una piccola gomitata da Fili che li indica e mi sussurra: < Che ti avevo detto? Si è sciolto!>

Dopo qualche minuto Bilbo, posando sul tavolo il suo piccolo boccale, ci annuncia tutto contento: < E' arrivato il momento della vostra torta!! >
< Hai fatto una torta solo per noi? > gli chiedo sorridendo.
< E' una delle mie specialità: la torta ai mirtilli! E Bofur, su mia richiesta, ha anche intagliato due vostre statuette! >
Mi volto verso il nano dal buffo cappello: < Ma Bofur! Non dovevi disturbarti! >
Mentre Bofur mi rivolge uno dei suoi contagiosissimi sorrisi, non mi sfugge la strana reazione di Bombur dopo aver sentito parlare di torta ai mirtilli.
Il grosso nano infatti si agita sulla sedia e sembra che abbia addirittura rimesso sul tavolo il pezzo di formaggio che aveva in mano, qui c'è qualcosa che non quadra.
< Bombur? >
Il nano fa un salto indietro e quasi cade dallo sgabello, poi mi fissa con sguardo colpevole: < Io...io..non sapevo che fosse la torta per voi..ehm ecco.. >
Proprio mentre cerco di trattenere le risate alla rivelazione di Bombur, vedo Bilbo venire verso di noi con la torta in mano; alla sua vista, Bombur per poco non sviene.
Appoggiando il piatto sul tavolo, Bilbo scocca un'occhiataccia al nano:
< Ti è andata bene che ne avevo fatte qualcuna in più! Come se non avessi imparato a conoscervi tutti quanti. Ricordati Sigrid e anche tu Tauriel - continua Bilbo puntandomi una forchettina davanti al naso - quando si passa molto tempo con i nani..in particolare con questi... la parola d'ordine è: precauzioni! Come ad esempio fare tre torte al posto di una, oppure nascondere l'argenteria. E...sì Bombur? ...Certo, è in cucina. Vai pure a mangiartela. Capite cosa intendo? >
Finisce di parlare Bilbo, mentre Bombur caracolla felice verso casa per mangiarsi l'ultima torta ai mirtilli.
< Cercherò di ricordarlo. > gli rispondo, addentando un pezzo di torta che Fili mi porge. < Ma complimenti Bilbo! E' buonissima! >
Lo hobbit arrossisce lievemente:
< La ricetta è di mia madre, ma ho apportato alcune piccole modifiche. >

Dopo tutto questo cibo, comincio a sentirmi un po' stanca, così appoggio la testa sulla spalla di Fili che si è messo tranquillamente a fumare un po' di erba pipa.
< Tutto a posto? > mi chiede premuroso.
< Sì..solo un po' di stanchezza.. >
Fili allora mi passa una mano sui capelli, attento a non spostare il diadema e poi la intreccia con la mia sotto al tavolo, posandomi un lieve bacio sulla fronte.
Questo piccolo attimo di tranquillità viene subito dissolto dalla vocetta di Bilbo che ci sollecità ad alzarci.
< Forza ragazzi! La giornata non è ancora finita! Non potete mettervi lì a poltrire.. >
< In che senso non è finita? >
Chiede Kili con aria assonnata mentre giocherella distrattamente con una delle ciocche fiammeggianti di Tauriel.
< Nel senso che ci sono altre cose da fare! Oppure rinunciate a dimostrare il vostro valore dandola vinta agli hobbit e facendovi prendere dalla sonnolenza del dopo pranzo? >
Queste parole mi incuriosiscono, così sollevo la testa dalla spalla di Fili che si è proteso in avanti per ascoltare.
< Dimostrare il nostro valore? > gli fa eco Dwalin, che ha colto le uniche parole che potevano interessargli.
Ora Bilbo ha ottenuto ciò che voleva: l'attenzione di tutti i nani.
< Bhè ecco...di norma, in un periodo di festa, che siano compleanni, matrimoni o periodi particolari dell'anno, noi hobbit organizziamo dei giochi, delle piccole gare..
Così, dato che questa è una festa, mi sono permesso di organizzare un po' di cose.
E le stanno cominciando ad allestire ora.. >
Seguendo la direzione indicata da Bilbo, posso già notare molti hobbit che si affannano sul prato, piantando paletti e bandierine, posizionando sedie e scalette.
< Allora che ne dite? > chiede Bilbo con fare speranzoso.
< Bhè..ragazzo..non potrò certo dire di essermi annoiato.. > commenta Balin sorridendo con un'espressione curiosa.
< Ma dicci di che si tratta! > aggiunge Bain che ama questo tipo di competizioni..anche se ad Esgaroth erano cosa rarissima e comunque di ben altro genere.
Sento in sottofondo una lieve risatina di Gandalf..forse lui sa già che cosa ci aspetta.. Bilbo allora si schiarisce la voce: < Come potete vedere...là c'è il tiro alla fune, laggiù a sinistra la caccia al maiale, e poi ci sarebbe anche una gara di cucina, riservata più che altro alle signore. >
Mentre partono esclamazioni di ogni genere da ciascuno dei nani, sento Gandalf fare una domanda a Bilbo:
< Niente gare di indovinelli Bilbo? Sei un campione in questo. >
Lo hobbit sembra rabbuiarsi un secondo, prima di rispondere con un sorrisetto tirato:
< Questa volta no...per un po' di tempo niente indovinelli.. >
Kili intanto è già in piedi, una profonda eccitazione nella voce: < Sarà divertente! >
Tutti i nani, chi più, chi meno entusiasti, cominciano ad alzarsi dal tavolo e , mentre ci avviciniamo, Bofur intona una divertente melodia con il suo flauto.

Il primo gioco allestito è quello del tiro alla fune;
io, Tauriel, Tilda e Dìs ci posizioniamo sugli sgabelli per gli spettatori.
Dopo aver dato un bacio a Fili, soffiandogli un buona fortuna all'orecchio, dò un buffetto sulla guancia di Kili: < Non fatevi troppo male mi raccomando! >
< Ma quando mai! > Mi risponde ridendo il nano moro con un luccichio malandrino negli occhi.
Un gruppo di Hobbit giovani e parecchio tarchiati si mette ad un capo della fune, all'altro si posizionano Kili, Fili, Gimli, Dwalin e Ori, dopo essere sfuggito dalle mani del fratello, orrendamente preoccupato che potesse farsi male.
Tra le proteste di Ori, arriva fino a me un acuto: <....ho partecipato alla battaglia dei Cinque eserciti, Dori!! >
All'arrivo di Dwalin, che per il momento mi ha lasciato la piccola Giglio sulle ginocchia, gli hobbit della squadra avversaria protestano e chiedono di cambiare alcuni componenti per equilibrare le sorti.
La cosa interessante è che si ritrovano ad essere chiamati in causa mio padre e Bain, alti il triplo di loro; alla fine però accettano entrambi ed afferano la loro parte di fune.
La partita comincia e sembra proprio che le due squadre vadano di pari passo, nessuno è intenzionato a cedere terreno.
Tauriel continua ad indicarmi le facce tese e concentrate di Fili e Kili, ma le espressioni più divertenti rimangono quelle di Dwalin che tira come un forsennato e di Ori che sembra essersi pentito della propria scelta.
Dopo quella che mi sembra un'eternità, Ori perde la presa sul terreno e cade a terra facendo destabilizzare l'intero gruppo; mio padre, immerso nel gioco tanto quanto Dwalin e forse anche per vendicarsi di un paio di battutine del nano all'epoca della loro conoscenza, approfitta della situazione e dà un forte strattone alla corda, facendo cadere tutti lunghi distesi e vincendo la gara.
Gli hobbit cominciano a congratularsi con mio padre e si affollano l'uno sull'altro per stringergli la mano; Dwalin intanto sta gettando tutte le maledizioni che conosce contro il povero Ori che viene malamente sollevato da terra e spolverato da un Dori molto indignato.
Mi rivolgo verso Bilbo che osserva la scena: < Forse per la prossima volta sarà meglio cercare qulacosa di meno competitivo, che dici? >
Quando Dwalin ci raggiunge, ancora imprecando, la piccola Gilglio che ha assistito all'intera scena, gli batte le mani e, non appena il nano si avvicina, gli stampa un bacio sulla guancia.
Come per magia, Dwalin smette di imprecare e si rabbonisce.
Qualche minuto dopo lo sorprendo anche a dare una potente pacca sulla spalla di mio padre che si è lasciato andare su uno sgabello.

La giornata trascorre così, tra un divertimento e l'altro, fino a che non arriva il crepuscolo..
Gli hobbit cominciano piano piano a lasciare la collina, scoprendo con gioia che, per ognuno di loro, è stato impacchettato un piccolo regalo, in ricordo del matrimonio.
La sorpresa nei loro occhi nello scoprire di cosa si tratta è quasi indescrivibile..
La voce di Fili rompe il silenzio:
< Ma.. Bilbo? Nei pacchettini ci sono le monete della tua quattordicesima parte? >
Lo hobbit annuisce: < Esatto..una moneta per ogni hobbit! Erano troppe per me solo e sarebbero rimaste ad ammuffire nella mia cantina.. Lo vedi come sono entusiasti? Adesso potranno inventare leggende sull'origine di queste monete, ovviamente tutte diverse dalla storia originale. >
Tilda è fuori di sé dalla gioia, la giornata le è piaciuta moltissimo e non smette un attimo di parlare: < ....è stato bellissimo il tiro alla fune! Oh! E poi quando Bofur si è buttato sopra il maiale cercando di prenderlo e invece è finito faccia a terra! Ma Bombur è stato bravissimo ad imprigionare il maiale con la barba! >
< Devo dire che è stato parecchio ingegnoso! > le risponde Tauriel che la tiene per mano..
<...e poi quando la zia Dìs ha vinto la gara di cucina con il pan di spagna più buono? Tutte le altre hobbit erano così invidiose...glielo si leggerva in faccia! E...oh! Bilbo! Sei stato bravissimo a tira castagne! >
Qui interviene Fili: < Ma lo sapevamo che il nostro hobbit ha una mira perfetta! >
< Preferisco tirare castagne nella Contea piuttosto che sassi in battaglia...però sì, avere mira è stato parecchio utile. >
Tilda, esaurito l'entusiasmo, si mette a sbadigliare.
< Adesso te ne devi andare a letto tesoro...è tardi. > Le dico, accarezzandole la testa.
Fili mi circonda la vita con un braccio: < Quanto restano tuo padre e Bain? >
< Per due o tre giorni credo..ci sarà tempo per salutarli. >
Dìs, vedendo Tilda barcollare dal sonno, si fa avanti e la prende in braccio:
< La porto io a letto cari... >
< Grazie Dìs.....buonanotte tesoro! > sussurro nell'orecchio di Tilda, che però è già crollata. In silenzio, guardo la nana allontanarsi..

Ora è proprio calata la sera, si possono vedere anche alcune lucciole illuminare il prato..sulla collina siamo rimasti io, Fili, Tauriel, Kili e Bilbo.
Da poco lontano arriva una musica lenta e soffusa, i nani hanno acceso un piccolo fuocherello e Bofur suona il flauto..sembra che dopo tanto divertimento, sia calata una quiete particolare, ammantata di tristezza e nostalgia, in ricordo delle avventure passate.
Bilbo si siede sul prato, osservando la luna che ha appena fatto capolino da sotto una nuvola di passaggio; Tauriel è la prima a farsi prendere dal lieve richiamo della musica e comincia a danzare elegantemente sul prato con la veste chiara che sembra brillare al buio. Kili poi la prende per mano e si mette a danzare con lei.
Io e Fili iniziamo ad ondeggiare piano, l'uno nelle braccia dell'altro, godendoci questo momento da soli.
Vorrei che questa danza non finisse mai, vorrei poter restare per sempre in questo limbo, priva di pensieri..al sicuro tra le braccia di Fili.
Se penso...se penso che avrei potuto perderlo, che avrebbe potuto essere morto, che avrei potuto essere morta io..
In un attimo mi attraversa la consapevolezza di quanto fragili siano le nostre vite in questo vasto mondo, quanto sia facile non rendersene conto e buttare via ciò che ci viene dato. Penso a quanti piccoli accadimenti sono stati necessari affinché ci incontrassimo, perfino l'incontro tra Jari e Dìs è stato determinante..
E qui, in questa lieve oscurità, con la volta celeste che ci circonda, vengo invasa da un sentimento strano, un'ansia, una tensione, la consapevolezza di essere viva, di esistere e soprattutto di volere esistere, ma non da sola....mai da sola.
E, senza nemmeno rendermene conto, piango silenziosamente sulla spalla di Fili, il quale mi stringe ancora di più al suo petto, come se comprendesse che è di questo che ho bisogno, come se lui sentisse le stesse cose che sento io.

Qualche momento dopo, la voce di Bilbo spezza il silenzio;
lo hobbit si è alzato in piedi e si è avvicinato a noi.
< C'è un piccolo regalo anche per voi...ho pensato..che fosse importante, o per lo meno lo è per me.. >
Detto questo, Bilbo tira fuori dal taschino un lungo pacchettino infiocchettato e lo posa tra le mie mani.
Il mio cuore galoppa mentre sciolgo il nastro...poi, una lunga chiave dorata appena liberata dal suo involto, scivola sul mio palmo, fredda e pesante.
< Questa è la chiave del portoncino verde su cui Gandalf disegnò una runa quella sera, quella porta da cui siete passati tutti, desiderati o meno...la porta che ho sbattuto la mattina dopo partendo per un'avventura inaspettata..insomma, la porta di casa mia.
Tutto questo per dirvi che sarete i benvenuti sempre...fiinché a casa Baggins ci sarà qualcuno a tirare fuori pan di spagna o a mettere su l'acqua per il thè.
Questo vale per voi come anche per tutti gli altri ovviamente... Solo affinché sappiate che mi avete cambiato la vita.. >
Bilbo, dopo aver detto in un fiato tutte queste parole, abbassa lo sguardo stringendo i pugni.
Io, che ero in lacrime già poco prima, non posso fare altro che continuare a lasciarle scendere, stringendo con forza la lunga chiave che si sta già scaldando nella mia mano...troppe emozioni in un giorno solo.
Anche Fili sembra piuttosto commosso e prende le mani di Bilbo tra le sue.
< Bilbo...non ci sono parole per dirti quanto io apprezzi questo gesto, sappi soltanto che farai sempre parte della nostra famiglia...scommetto che anche Thorin adesso sarebbe d'accordo con me, lui che non ha creduto in te da subito...ma prima di morire ha capito che una vera amicizia comporta scelte difficili e dolorose..come quella che hai dovuto fare tu. E' proprio qui che si misura il legame profondo tra due persone.. >
< Fili ha ragione.. > interviene Kili, avvicinatosi insieme a Tauriel.
< Lo zio sa quanto tu abbia fatto per lui e per noi... >
Bilbo alza la testa e ci sorride, sembra che gli sia venuta un'idea:
< A proposito ragazzi...per questa sera vorrei fare un'ultima cosa con voi se siete d'accordo.. >

Insieme allo hobbit ci dirigiamo sulla cima della collina... noi cinque e le stelle..
Poi Bilbo tira fuori dal taschino un piccolissimo oggetto..è una ghianda.
< Vorrei piantare con voi questa ghianda...per dimostrare che ciò che è avvenuto non sarà mai dimenticato.. affinché le vite innocenti spezzate in questa battaglia germoglino e rinascano nell'albero che crescerà..  >
La voce di Bilbo si spenge e, tutti insieme, piantiamo la ghianda nel terreno umido e fertile.

Mentre mi allontano insieme a Fili qualche minuto dopo, riesco a sentire Bilbo pronunciare altre parole con voce vibrante di commozione.
< Io non dimenticherò, Thorin....non dimenticherò mai. >






 

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Capitolo 37
*** #Capitolo 36# ***


#Capitolo 36#



-SIGRID-


Un senso di impotenza mi avvolge, insieme all'oscurità più vasta e nera che si possa immaginare..
Improvvisamente rivedo la mia casa, ad Esgaroth, la stanza di mia madre e di mio padre con il letto grande nel quale mi era permesso dormire durante le notti particolarmente tempestose....solo che quel letto è rosso di sangue, sangue di mia madre che vi giace sopra, pallida come la morte..
- Sigrid! Non guardare! - la voce rotta di mio padre mi giunge da lontano, sta piangendo...ma è impossibile, mio padre non può piangere..
Bain mi tiene per mano, anche lui piange, cercando di tirarmi via, ma i miei occhi rimangono incollati su quel letto, su quella che era mia madre prima che il terzo parto la portasse via..
- Sigrid! Porta via tuo fratello..e tieni la piccola! Vai! -
Questa volta papà mi spinge via, chiudendosi la porta alle spalle.
Le lacrime non mi vogliono uscire, non ancora.
Poggio a terra il piccolo fagottino che papà mi ha dato e apro risoluta la porta della stanza...mio padre non è lì.
Solo adesso comincio a rendermi conto di essere in un sogno..nella realtà non sono tornata qui dentro, non ho riaperto questa porta.. nella realtà ho guardato la neonata che avevo fra le braccia e me la sono stretta al petto promettendo di farle da madre..ma allora....perché sono qui?
Nonostante io sappia che non voglio guardare quel letto di nuovo, non posso fare a meno di farlo...ma ciò che mi aspetto di trovare non c'è.
Su quel letto non c'è mia madre.....ci sono io.

Urlo ma non mi sveglio...non ci riesco e l'incubo non è ancora finito.
Sono immobile, ma il mio corpo è teso e per un momento rivedo la cima ghiacciata di quel Colle, Azog, la spada lorda di sangue che trafigge il petto di Fili..e non posso far altro che guardare la scena impotente, riesco solo ad urlare di nuovo, con tutto il fiato che ho...

< Sigrid!! Amore mio! >
La voce preoccupata di Fili riesce a dissipare le tenebre che mi circondano..
Non sono ad Esgaroth e nemmeno a Collecorvo, è stato solo un altro incubo..
Cerco di ripetere nella mia mente queste frasi, mentre percepisco la fronte sudata, il mio respiro veloce e spezzato ed un senso di nausea che mi attanaglia lo stomaco.
Le braccia forti di Fili mi circondano e, dolcemente, mi riportano distesa.
Le mie mani corrono subito al suo petto, dove ho visto per l'ennesima volta conficcarsi la lunga lama di Azog, e cominciano a percorrerlo febbrilmente..
voglio solo assicurarmi che lui stia bene..che sia qui con me, davvero.
< Sto bene Sigrid...siamo al sicuro. Di nuovo lo stesso incubo? >
mi sussurra Fili all'orecchio, accarezzandomi piano la schiena, nel punto in cui, da un mese a questa parte, mi fa sempre male.
Mi stringo forte a lui, rannicchiandomi sul suo petto, il respiro ancora accelerato.
Dopo qualche minuto, sentendo nelle orecchie il battito forte e costante del suo cuore, mi calmo e riesco a tirare un tremolante sospiro..
< Ne vuoi parlare? > continua Fili con il mento appoggiato ai miei capelli.
< Sai già tutto...è lo stesso incubo. >
Fili sospira.
Non volevo caricarlo di questo peso, ma è da un mese che questo incubo mi visita tutte le notti, è iniziato tutto quando l'ho saputo...
ho dovuto dirgli ciò che provo e sento nel sogno;
anche se so che si sentirà responsabile di questo...come se fosse colpa sua.
Nell'oscurità allungo una mano fino a trovare il suo mento barbuto e mi sollevo per baciarlo.
< Non voglio perderti Fili...in nessun modo.. >
< E non mi perderai Sigrid.. > mi sussurra rispondendo al bacio.
Prima di riprendere sonno, come tutte le notti, cerco faticosamente una posizione comoda, appoggiando la schiena dolorante sul petto di Fili che, con un braccio, mi circonda il pancione, tracciando lievi cerchi con le dita attorno al mio ombelico.
Lentamente mi rilasso, al sicuro tra le sue braccia, e , prima che il sonno mi raggiunga, lo sento ancora parlare: < Andrà tutto bene, amore mio..lo sento. >
Sorrido lievemente perché so che queste parole non sono rivolte solo a me, ma anche al nostro bambino...
Solo all'idea che presto saremo genitori, una profonda gioia mi avvolge e mi satura..cosa posso volere di più?
Nonostante questo, quando chiudo gli occhi, per un attimo mi appare l'immagine di mia madre, morta su quel letto...che possa capitare anche a me?
Prima che il sonno mi colga, poso la mano su quella di Fili che, a sua volta, me la stringe...Fili è la mia forza ed io sarò coraggiosa per lui e per te..figlio mio.



-FILI-


Pensavo che, dopo tutto quello che ho passato, avrei potuto gestire qualunque cosa..ma ho dovuto ricredermi.
Non riesco a gestire i lamenti che provengono da quella stanza, non riesco a gestire l'idea che presto diventerò padre..
Padre...questa parola mi rimbomba nella mente, in questi mesi l'ho ripetuta così tante volte da farle perdere ogni significato.
Un altro lamento, più forte degli altri, mi raggiunge dalla porta chiusa della nostra stanza, mi sento così dannatamente impotente...vorrei poter trasferire tutto il suo dolore su di me, vorrei poter soffrire al posto suo..mi lacera sentirla soffrire così.
Faccio qualche passo incerto verso la porta e sento subito una mano sulla mia spalla..Kili.
< Fee..non puoi entrare..ci sono già la mamma e Tauriel con lei.. andrà tutto bene, vedrai... capisco che.. >
< No! Tu non capisci! > prorompo voltandomi di scatto verso di lui.
< Non puoi capire...io non riesco a sopportare il pensiero che lei stia male per colpa mia. >
Le mie parole sono amare e Kili non se le merita ma, in questo momento, non posso fare di meglio.
< Fili..non puoi sempre lasciare che tutto pesi sulle tue spalle...pensa che presto avrete un bambino! >
La parola "bambino" mi entra da un orecchio e mi esce dall'altro..non riesco ancora a crederci, non finché non vedrò con i miei occhi...tutto ciò che riesco a sentire adesso sono i lamenti di Sigrid che provengono da quella porta..
Improvvisamente qualcuno mi tira per un lembo della camicia, mi volto: è Tilda.
In questi mesi la piccola è cresciuta, si è alzata un pochino ed ha assunto un colorito più roseo, ma ora non riesco a vedere nulla di tutto ciò sul visino che mi fissa.
I suoi occhi sono gonfi di sonno e lucidi, come se stesse per piangere ed un lato della camicia da notte è tutto stropicciato come se fosse stato tormentato per ore.
Tilda è preoccupata tanto quanto me...e, purtroppo, ha tutti i motivi per esserlo;
la sua voce trema:
< Fili...secondo te Sigrid potrebbe.. >
< Non dirlo nemmeno, piccolina! Non dirlo! > Le rispondo velocemente, prendendola in braccio e cominciando ad accarezzarle la schiena e la piccola testa bionda.
Kili mi fissa, non sapendo interpretare le parole della piccola che per me sono fin troppo chiare..
< Cosa vuole dire? > mi chiede preoccupato.
Scuotendo la testa e continuando a stringere forte Tilda, che ha posato il capo sulla mia spalla, ripenso alla gioia immensa che mi aveva attraversato quando Sigrid mi aveva confessato di essere incinta, gioia che si era subito attenuata quando avevo notato i sentimenti contrastanti di mia moglie.
< Lei aveva paura, Kili...una paura folle di poter finire come sua madre. Lei ed Esther avevano la stessa costituzione e sua madre è morta dando alla luce Tilda.. Capisci adesso? >
Lo sguardo di mio fratello si oscura e lo fisso mentre inizia a percorerre la stanza a grandi passi..un piccolo sorriso mi sale alle labbra..fa sempre così quando è nervoso..
Guardo fuori dalla finestra, nel buio della notte e la mia inquietudine aumenta; l'oscurità sembra premere sui vetri, come se volesse entrare ed inghiottire anche noi..l'unica oasi di luce che ancora le sopravvive. Rabbrividendo, sposto lo sguardo sullo hobbit, ospite da noi da circa tre giorni, ha voluto assolutamente essere presente alla nascita dopo che Sigrid gli ha chiesto di fare da padrino al piccolo..
Bilbo è seduto sulla poltrona rossa di mia madre e, dopo aver sentito la nostra conversazione, si accende la pipa, riempiendola a scatti con gesti nervosi.
Tilda mi si stringe addosso ed io ricambo la sua stretta, non so come sia possibile ma, più la stringo al mio petto per rassicurarla, più mi calmo anche io.
Ho la consapevolezza che Tilda ora ha bisogno di me ed io posso in qualche modo aiutarla, anche solo con un abbraccio...la sensazione di impotenza così si allenta leggermente.
Sempre tenendola in braccio, mi lascio cadere su una sedia vicino alla porta, preparandomi all'attesa..è già da qualche ora che siamo qui ed ho l'impressione che il travaglio sarà lungo.
I miei pensieri cominciano a vagare veloci sugli ultimi avvenimenti, cercando di ignorare il mio corpo che viene scosso da sussulti ad ogni lamento di mia moglie.
Rivedo il nostro matrimonio e sento di nuovo la voce di Sigrid che mi parla in Khuzdul..non più all'altare ma nel nostro letto, una voce calda e profonda, che mi fa momentaneamente perdere la consapevolezza di me..
Poi lo sguardo si posa di nuovo su Kili che sta ancora camminando avanti e indietro, lanciandomi ogni tanto occhiate ansiose; per un momento mi dimentico della situazione e mi concentro su mio fratello.
L'ultima volta che l'ho visto così nervoso è stato qualche mese fa..in occasione del suo matrimonio con Tauriel.

La luce del tramonto si riflette sulla superficie dell'acqua, increspata da piccole onde argentate, tingendo tutto di un bellissimo rosa acceso.
La mia mano destra corre per l'ennesima volta nella tasca per controllare la presenza rassicurante degli anelli che Kili mi ha affidato.
Ci sono..è tutto a posto.
Non sarà l'ultima volta che lo dirò a me stesso.
Un sentimento di orgoglio misto a felicità mi cresce nel petto..il mio fratellino si sposa.
La cerimonia sarà semplice e con pochissimi testimoni, niente feste o banchetti e, soprattutto, niente hobbit; solo quelli di noi che riusciranno a partecipare.
All'inizio, quando Kili me lo aveva comunicato, ci ero rimasto un po' stupito..un nano non rinuncia mai ad un banchetto in suo onore...ma Kili mi aveva spiegato che Tauriel non si sentiva molto a suo agio al centro dell'attenzione e poi, un matrimonio tra un nano ed un elfa avrebbe suscitato molto più scalpore di quello tra un nano ed una donna. Ricordo ancora le ultime parole di Kili sull'argomento:
-Che mi importa di un banchetto e di una festa? Per me è lei la cosa più importante..voglio che finalmente sia mia moglie, Fee. Non ho mai desiderato così tanto qualcosa in tutta la mia vita. -
Mai avevo visto mio fratello così convinto di qualcosa, nei suoi occhi in quel momento scorsi la consapevolezza di essere sulla strada giusta, di seguire il proprio cuore.
- Ma perché proprio ai Porti Grigi? - gli avevo chiesto.
Kili si era aperto in un sorriso sognante con lo sguardo perso nel vuoto, cosa del tutto normale ogni volta che pensava a Tauriel:
- Lei non lo sa dove ci sposeremo. Una volta mi disse che uno dei suoi desideri più profondi era vedere il mare sul quale partono le navi dei suoi simili..sembra che il mare abbia un fascino particolare per gli elfi..li attira con un lontano e sublime richiamo. Per questo ho scelto quel posto..perché a Tauriel piacerà; e poi, non è molto lontano da casa nostra. -

Alzo gli occhi e di nuovo la bellezza dell'oceano mi mozza il fiato, questo luogo emana serenità ed il rumore lieve delle onde che si infrangono sulla riva sembra quasi una melodia. Non avevo mai visto il mare...noi nani amiamo la roccia e tutto ciò che è forte e solido al tatto, quindi mai avrei pensato di restare senza fiato davanti a questa immensità..

Kili cammina avanti e indietro, tormentandosi una delle lunghe treccine more che sono riuscito a fargli.
< Ehi Fee..come sto? Forse non avrei dovuto farmi intrecciare i capelli, li porto sempre sciolti..lei non mi ha mai visto così..forse dovrei.. >
< Basta Kee, sei perfetto! E smettila di agitarti per favore, mi stai facendo venire il mal di stomaco! >
< Oh ma tu non hai idea di come stia il MIO di stomaco in questo momento! Altro che banchetto!
Se lo avessimo fatto, non avrei potuto mangiare assolutamente nulla! >

< Tutto a nostro vantaggio! > gli rispondo ridendo e trattenendomi dall'arruffargli i capelli come sono solito fare.
< Forza..non essere nervoso fratellino! Andrà bene.. > continuo, ricordandomi il mio stato d'animo prima di sposare Sigrid.
Kili fa un respiro profondo ed annuisce, muovendo qualche passo verso il punto in cui dovrebbe arrivare la sposa; subito dopo però si volta e mi abbraccia forte.
Mentre anche io lo stringo a me, lo sento sussurrare con voce roca:
< Per un attimo ho pensato...se tu fossi morto lassù, non so come avrei fatto Fee..davvero non lo so..Per un momento, finché non è arrivata Sigrid che ha sentito il tuo cuore, per un momento io ho creduto che tu fossi morto ed è stata la sensazione peggiore di tutta la mia vita. Non avrei mai sopportato il peso della tua assenza..mai. >
Nella mia mente si susseguono una serie di immagini veloci e sfocate, appartenenti ad un altro mondo..non ricordo molto di ciò che ho visto, ma so di sicuro che, per un po', sono stato morto davvero...ma questo non posso dirglielo, non adesso.
< Saresti andato avanti Kee...perché la vita non aspetta e perché avresti avuto Tauriel al tuo fianco....e comunque sono qui adesso e ci sarò sempre, fratellino. >
Kili mi lascia andare e mi sorride, poi i suoi occhi brillano di eccitazione, fissandosi su un punto alle mie spalle.
< Per Mahal..ecco che arriva la carrozza! > dice più rivolto a sé stesso che a me.
Voltandomi ad osservare la scena, non posso evitare di promettermi che un giorno gli racconterò tutto, di ciò che ho visto, di nostro padre, di Thorin e di Frerin ..ammesso che sia stato tutto reale, comincio a dubitarne anche io adesso.
Il tramonto illumina ogni cosa e lo spazio erboso davanti al Porto sembra quasi dorato.
Dalla carrozza scende per prima mia madre, la commozione negli occhi.. la piccola Tilda è accanto a lei ed indossa uno dei tanti vestitini che Ori le ha regalato prima che lasciassimo casa Baggins..
Mi guardo intorno, Bilbo non c'è.

Kili interpreta il mio sguardo e sghignazza:
< Se vuoi possiamo scommettere di nuovo..secondo me arriva in ritardo! >
< Non posso scommettere, perché la penso esattamente come te. > gli rispondo ridendo.
Come a confermare le nostre parole, scorgo lo hobbit apparire sulla strada tutto ballonzolante, mentre corre lo zaino gli ondeggia a destra e a sinistra ed il bastone da passeggio sbatte rumorosamente contro le pietre del sentiero.
Io e Kili, alla scena, cominciamo a ridere incontrollabilmente, ma veniamo all'istante rimessi in riga dallo sguardo fulminante della mamma che ha subito ripreso ogni sua vecchia abitudine.
Il nostro hobbit, cercando di riprendere fiato, ci saluta tutti con uno sguardo felice.
< Sono...arrivato...in tempo! Vero? > dice, non appena i polmoni glielo consentono.
< Ma sì caro Bilbo...Kili è ancora scapolo.. > gli risponde Dìs sorridendo.
< Per poco! > aggiungo io vedendo Sigrid e Tauriel scendere a loro volta dalla carrozza.
L'elfa ha una piccola benda sugli occhi ed è la mia Sigrid a guidarla verso di noi; riesco a sentire anche da qui le risatine e le parole sussurrate che le due si stanno scambiando. Tauriel è bellissima nel suo vestito di seta bianca, ma la mia attenzione viene comunque calamitata dalla figura di Sigrid..per Mahal...se potessi la sposerei di nuovo..
L'abito che indossa fa notare il pancione, che ora inizia davvero a vedersi;
proprio ieri si lamentava di sentirsi più grossa..ma per me è solo più bella.
E' qualcosa che le è apparso negli occhi da quando sa che diventerà madre,
quando la paura non lo oscura è uno scintillìo che mi lascia sempre senza fiato..
Mi volto verso Kili..il suo sguardo si posa su Tauriel quasi timidamente, come se non sapesse rendersi conto che una tale bellezza sia nata per lui.

< E adesso ci sono tre scalini... > dice Sigrid con il principio di una risata nella voce.
Come se Tauriel potesse inciampare..infatti anche adesso, privata momentaneamente della vista, procede con eleganza e leggerezza, sembra quasi che non tocchi il terreno.
< Oh ma perché nessuno vuole dirmi dove siamo? > protesta l'elfa ridendo; ma, dopo qualche secondo, in cui domina inconfondibile il rumore delle onde, Tauriel sembra irrigidirsi leggermente, spostando il busto verso il mare e, inconsapevolmente, anche verso Kili.
La vedo fare un respiro profondo, lasciandosi investire dalla fresca brezza marina del tramonto; sulla benda bianca appaiono delle piccole chiazze scure; poi alcune lacrime, che il tessuto non riesce ad assorbire, fanno capolino e le scendono sulla guancia bianca e perfetta.
Kili, in piedi accanto a lei, le prende la mano, intrecciando le dita con le sue.
L'elfa sussulta e si toglie la benda di scatto, la vista del mare sembra travolgerla e, per la prima volta da quando la conosco, la vedo vacillare all'indietro.
Kili però la sostiene con forza e la stringe a sé in un abbraccio che non potrà mai essere descritto a parole.
< Kili....io....E' così bello qui...non riesco nemmeno a descriverti che cosa voglia dire per me essere qui adesso..con te. >
< E allora non farlo...mi bastano i tuoi occhi Tauriel... > replica Kili continuando a stringerla forte..

< Non sono bellissimi? > mi chiede Sigrid appoggiandosi alla mia spalla.
< Oh..si che lo sono. >
< Ma dimmi: sei stanca? Ti fa male la schiena? Vuoi sederti? >
Questo fiume di domande mi esce dalla bocca prima che possa fermarlo, Kili ha ragione.. per leggere l'anima di Sigrid anche a me sono sufficienti i suoi occhi.
E la vedo stanca, più stanca di quanto voglia farmi credere.
Sul suo volto appare un sorriso.
< Smettila di preoccuparti Fili..sto bene, sono arrivata in carrozza ricordi? Non ho camminato affatto. E' solo..che ho dormito poco.
E adesso vai, hanno bisogno di te. > ribatte mia moglie dandomi una leggera spintarella verso gli sposi.
Per fortuna vedo subito mia madre avvicinarsi a lei e circondarle la vita con fare protettivo..starà bene.
Devo convincermi che andrà tutto bene e che i suoi incubi smetteranno di tormentarla, distruggendo le nostre notti.

Non posso e non voglio più svegliarmi sentendola urlare..
Cercando di eliminare questi brutti pensieri dalla mia mente, mi concentro su ciò che devo fare, estraendo le fedi dalla mia tasca e porgendole a Kili che mi sorride felice.

I due sposi sono l'uno di fronte all'altra, le mani unite in una stretta solida e forte; la differenza di altezza è molto più evidente di quella tra me e Sigrid, ma loro non sembrano farci caso.
Kili ha chiesto a me di dichiararli sposi ed io lo faccio con sommo piacere.
Bilbo, accanto a me, sorride e si soffia il naso in un grosso fazzoletto ricamato..sembra che finalmente l'abbia imparato: mai uscire di casa senza un fazzoletto.
In piedi davanti a loro, ascolto le promesse.

Tauriel mormora qualcosa in elfico arrossendo vistosamente e Kili le risponde con una frase talmente incomprensibile che forse, se fosse qui, solo Bifur potrebbe interpretare.
L'unica cosa che riesco a capire, tra balbettii e farfugliamenti vari, è:
< Tauriel..io..te l'ho già detto una volta, prima di partire per Erebor. Io allora conoscevo bene i miei sentimenti per te, come li conosco ora..solo tu mi fai sentire vivo..Amralime..amore mio. >
< Solo tu Kili sei la mia eternità..anche io ti amo. >


Quando arriva il momento finale, Tauriel fa per inginocchiarsi, arrivando così al livello del suo nano, ma Kili la trattiene, bisbigliando:
< Così ti sporcherai il vestito.. per una volta vengo su io! >
Detto questo, lo vedo fare un cenno a Bilbo che gli porge un grosso ceppo di legno, sul quale mio fratello si arrampica agilmente.
Tauriel scoppia a ridere e gli si tuffa addosso per baciarlo, sommergendolo in una nuvola di capelli rosso fuoco.

< E allora vi dichiaro marito e moglie! > proclamo, mentre alcune lacrime minacciano di scivolarmi sulle guance.
Tilda e Bilbo cominciano a battere le mani e Sigrid mi bacia come solo lei sa fare, facendomi dimenticare ogni cosa intorno a me.
Mentre la bacio, poso una mano sulla sua pancia, all'altezza dell'ombelico, come amo fare tutte le sere...perché solo così riesco davvero a percepirla, solo così percepisco la vita..

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Capitolo 38
*** #Capitolo 37# ***


#Capitolo 37#


-FILI-


La sensazione di sicurezza e di gioia che mi aveva avvolto quel giorno va in frantumi non appena un bussare frettoloso alla porta mi risveglia dai miei pensieri, facendo riscuotere anche Tilda, addormentata sulla mia spalla.
"Chi può essere? Non abbiamo avvertito nessuno...e poi è notte fonda!"
Dico tra me e me, guardando la porta.
Bilbo, notando la mia immobilità e scrutando Kili che, dopo aver scaricato la tensione, sta russando beatamente sul tappeto, si alza di scatto e va ad aprire borbottando.
Non appena lo hobbit spalanca la porta, un insieme di nani appoggiati ad essa precipita sullo zerbino, travolgendolo nella caduta e seppellendolo sotto di loro.
Un misto di borbottii ed imprecazioni soffocate invade la casa.
< Bilbo! Da quant'è che non ci vediamo? Caro! Caro hobbit! >
La voce indimenticabile di Bofur mi raggiunge e mi strappa un sorriso...i nani arrivano sempre al momento giusto..
Nello stesso momento risuona una maledizione in khuzdul che, se ho capito bene, riguarda un piede malamente schiacciato, dalla quale posso facilmente riconoscere Bifur.
L'insieme di nani, composto da Bifur, Bofur ed ovviamente Bombur, comincia a districarsi, scoprendo il povero Bilbo, schiacciato sotto la pancia di Bombur ed avvolto nella sua lunghissima barba rossa.
Bofur si affretta a liberarlo e poi tutti e tre lo seppelliscono in un gigantesco abbraccio.
< E' mai possibile che abbiate il vizio di precipitarmi sempre addosso quando apro la porta? >
Squittisce Bilbo mostrando indignazione, anche se, sotto sotto, sta sorridendo.
< Credo che la colpa sia soprattutto tua- esordisce Bofur calzandosi il cappello sulla testa - hai mai provato ad aprire la porta un pochino più lentamente? >
Bilbo alza gli occhi al cielo ed emette un verso esasperato non appena Bombur gli chiede timidamente se in casa c'è qualcosa da mangiare.
Bofur intanto viene verso di me con un'espressione preoccupata sul viso.
< Come procede? >
Prima che io possa rispondere, un altro acuto lamento parla al mio posto, facendo voltare di scatto tutti i nani verso la porta chiusa davanti a noi.
Perfino Bifur, che stava saltellando sul tappeto cercando ogni volta di scansare la testa di Kili ancora addormentato, fa un lungo salto indietro, inciampando nei pesanti stivaloni e rovinando addosso a mio fratello che si sveglia di soprassalto.
< Bifur!! Ma che diamine ci fate qui? > mugola Kili, ancora assonnato.
Bofur risponde per tutti: < Abbiamo visto la casa illuminata e così abbiamo pensato che fosse venuto il momento, ecco...magari possiamo..dare una mano. >
continua il nano grattandosi il cappello.

< MIA MOGLIE, QUANDO HA PARTORITO IL PICCOLO GIMLI, HA SVEGLIATO TUTTO IL VICINATO! >
< E parla più piano, è notte! Questa volta ti ho sentito perfino io! Fili! Aprici! Siamo qui fuori! >
Le voci tonanti di Oin e Gloin ci fanno sobbalzare di nuovo e Bilbo si affretta ad aprire la porta, facendoli entrare velocemente.
Scuotendo la testa mi rivolgo a Bofur, porgendogli Tilda addormentata.
< Potresti portarla nel suo letto? E' così stanca.. >
Bofur annuisce accomodante e prende la bambina tra le braccia, cullandola lievemente.
< Zio Bofur? Dove mi porti? >
< A letto tesoro...e ti racconterò anche una bella favola.. >
< Mi farai provare il tuo cappello? >
< Se proprio insisti..... >
 
Appoggio una mano alla porta e rimango fermo, a fissarla.
Riesco a sentire Tauriel e Dìs che la incitano, che le dicono di resistere, che presto sarà tutto passato...ma perché non posso stare anch'io con lei?
Mi sto quasi decidendo ad entrare, quando Gloin decide di mettermi a parte della sua esperienza..è raro per i nani avere figli e lui si è sempre sentito privilegiato su questo argomento.
< E' inutile stare lì, ragazzo...ore e ore passeranno senza che nessuno ti permetta di entrare.. e questo è niente: vedrai quando comincerà a spingere che urla si sentiranno!>
< Ehm...Gloin..perché non vieni di là..ho preparato..uhm..un tè.. >
Kili, vedendo la mia faccia sconvolta, ha cercato una scusa per allontanare Gloin, anche se quella che ha trovato non è affatto credibile.
< Un tè?! ma che dici ragazzo? In questi casi è il liquore che serve!! Ne vado a prendere un po'!!! Ti farà bene vedrai! > continua Gloin dandomi una pesante manata sulla spalla e raggiungendo il fratello dall'altra parte della stanza.
Kili mi abbraccia e sento Bilbo avvicinarsi di soppiatto bisbigliando:
< Forse è meglio spegnere le luci, prima che si presentino anche.... >
Non fa in tempo a finire la frase che un gentile ed oculato bussare alla porta ci fa capire che è arrivato anche Dori, accompagnato sicuramente da Ori e Nori.
Bilbo, con una mano sulla faccia, va ad aprire rassegnato e, come previsto, tutti e tre i nani entrano in casa.
< Ori, levati la sciarpa che in casa fa caldo! Non vorrai mica sudare! >
Il nano più giovane obbedisce lentamente, sembra che stia ancora dormendo..
Dori, dopo aver ripiegato accuratamente la sciarpa di lana del fratello e dopo averla riposta in tasca, viene verso di me sorridendo..
< Ho sentito Gloin urlare fin dal mio letto!! Ed ho capito che doveva essere venuto il momento!! Non si può mai mancare ad una nascita!! Avete pronte le coccarde rosa e blu? >
< Dori, falla finita...non vedi che è preoccupato? Smetti di pressarlo e vai a fare la mamma chioccia da Ori che si sta addormentando di nuovo! > interviene Nori, mettendomi una mano sulla spalla.
L'unica cosa che riesco a fare è rivolgergli uno sguardo riconoscente, mentre vedo Dori riservare un potente scrollone ad Ori che si risveglia con un lamento.
< Credo che andrò davvero a mettere su del tè... > mormora Bilbo, dirigendosi in cucina..
Quasi nello stesso momento, davanti allo hobbit sbuca Bombur con un piatto fumante di fagioli e, sotto gli sguardi indagatori di tutti i nani, sbotta:
< Beh? Che avete da guardare? Non avevo ancora fatto lo spuntino stanotte...e comunque ce n'è anche per voi se ne volete.. >

< Ma questo è odore di fagioli! > la voce di Bofur risuona nella stanza mentre lo vedo sbucare dal corridoio, i folti capelli neri gli ricadono sulla schiena, intrecciati in due trecce sfilacciate..credo sia la prima volta che lo vedo senza cappello; senza tenere conto di quella volta in cui Kili glielo aveva rubato e posizionato sul tetto di casa nostra, un'eternità fa..
Anche Kili sembra pensare la stessa cosa, mettendo le mani avanti:
< Ehm.. Bofur..io questa volta non c'entro! Da quando sono sposato ho messo la testa a posto! >
Per un attimo Bofur appare sorpreso, poi, toccandosi distrattamente la testa scoperta, sorride:
< L'ho prestato ad una persona che, per il momento, ne ha più bisogno di me. >
Faccio qualche passo nel corridoio e sbircio nella cameretta di Tilda, la piccola dorme serena, con la testa quasi tutta sprofondata nel caldo cappello di pelliccia di Bofur..sorridendo, socchiudo la porta e torno dagli altri.
< Grazie Bofur...Tilda era davvero preoccupata per Sigrid.. >
< Se ne avessi avuto un altro, lo avrei dato anche a te...hai proprio l'aria di uno che ha bisogno di un cappello porta fortuna! >
< Ma no Bofur! Quella è l'aria di uno che ha bisogno di bere qualcosa! Tieni ragazzo! Tutto d'un fiato, mi raccomando! >
Interviene Gloin porgendomi un bicchiere stracolmo di qualcosa di alcolico.

Faccio appena in tempo ad ingoiarne un piccolo sorso, quando la porta della nostra stanza viene aperta e poi richiusa di scatto, senza permettermi di vedere assolutamente nulla.
Dalla stanza è uscita Tauriel che, osservando i nuovi arrivati, rivolge loro un piccolo cenno di saluto e si dirige velocemente in cucina, tra le mani una bacinella d'acqua.
Mentre la bevanda alcolica mi scende bruciante nello stomaco, mi libero del bicchiere ancora mezzo pieno e, senza nemmeno accorgermi di avere inavvertitamente innaffiato Bofur, scatto verso la cucina, seguendo Tauriel.
Non appena le arrivo vicino mi accorgo di qualcosa che prima non avevo notato, l'elfa sembra stanca, i suoi capelli rossi sono in disordine e, sul viso, ha un'espressione preoccupata.
< Amore..tutto bene? > Le chiede Kili, visibilmente preoccupato.
Nemmeno mi ero accorto che mi avesse seguito.
< Si..si. Sono soltanto un po' provata. Non avevo mai assistito ad un parto fino ad ora..e non credevo fossero così lunghi e difficili.. >
< D-difficili? > E' l'unica parola strozzata che esce dalla mia gola.
Kili mi mette una mano sulla spalla, continuando a guardare Tauriel.
< Fili..- esordisce Tauriel, chinandosi verso di me - tua madre è molto esperta e mi ha detto che sta andando tutto bene..è solo che ci vorrà parecchio tempo e Sigrid è molto stanca. Tutto qui..Andrà bene. >
La presa di Kili sulla mia spalla si fa più salda...cosa farei se non ci fosse?
Mi forzo a dire ciò che sto pensando: < Ha chiesto di me? Vuole che stia con lei? >
Le mie parole restano sospese nell'aria per qualche attimo e poi, tutto viene interrotto dalla voce tonante di mia madre:
< Tauriel! Dove sono questi asciugamani?- che poi continua più attutita e dolce, probabilmente rivolta a Sigrid - Si...arrivo tesoro, non ti lascio sola.. >
L'elfa sobbalza e, dopo essersi velocemente riavviata i capelli, comincia febbrilmente a cercare qualche asciugamano.
< Per il momento è meglio che tu non venga...diciamo che ha parlato di te, ma non in modi particolarmente gentili...ma credo sia normale, dati i dolori forti.. Adesso scusatemi, ma devo tornare di là..comunque Dìs ha detto che ti chiamerà lei al momento giusto. >
Rimango pietrificato e la seguo con lo sguardo mentre entra in camera, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando uscire un altro lamento di Sigrid.
Mi volto verso Kili: < Cosa avrà voluto dire? >
Ma non è il mio fratellino a rispondermi, infatti sta inutilmente cercando di trattenere una risata. Dalle mie spalle arriva invece la voce di Gloin:
< Ehh caro ragazzo..sappi che questo sarà un altro grosso problema. Quando mia moglie stava partorendo, io ho cercato di entrare in camera per starle vicino..ma le uniche cose che ho ottenuto sono state: un vaso in piena fronte ed una minaccia che riguardava la mia barba...eh Oin? Cosa mi disse mia moglie? Te lo ricordi? >
Continua il nano rivolto verso il fratello ed il suo cornetto.
< Se mi ricordo delle foglie? Quali foglie? >
< Macché foglie!!! Cosa disse sua moglie!!!! > urla Kili ridendo dentro al cornetto.
Per una volta Oin sembra capire di che cosa stiamo parlando e si mette a ridacchiare.
< Certo che me lo ricordo! Sarò anche sordo, ma ho una buonissima memoria! Le sue parole esatte furono: - Per Mahal, Gloin figlio di Groin, togliti dalla mia vista oppure giuro che ti raso la barba! - e fu lì che ricevesti in testa quel vaso! Ti rimase il bernoccolo per una settimana! >
Kili sembra trovare la cosa molto divertente, al contrario di me.
< E dai Fee..è normale! Hai sentito Gloin? >
Lo fulmino con lo sguardo: < Ne riparleremo quando toccherà a te, fratellino. >

Esco dalla cucina, entrando nuovamente in salotto.
I nani sono tutti seduti in cerchio, ognuno un piatto di fagioli..Bombur invece li sta mangiando direttamente dalla pentola.
Durante la mia assenza sono arrivati anche Balin e Dwalin.
Il primo, lisciandosi la barba candida, mi rivolge un'occhiata paterna; mentre Dwalin, abbandonando per un momento il cibo, mi lascia una poderosa pacca sulla spalla per farmi coraggio.
Mentre anche Kili e Gloin si affrettano a pretendere la loro razione di fagioli prima che Bombur divori tutto, mi appoggio stancamente su uno dei braccioli della poltrona, sbirciando il fuoco che scoppietta nel camino.
< Fili.. >
Mi volto; Bilbo mi sta porgendo una tazza di thè fumante.
< E' per calmarti lo stomaco, ho visto che Gloin ti ha dato da bere.. >
< Grazie Bilbo..- gli dico prendendo la tazza e cominciando a soffiarci sopra - Per caso hai anche tu qualche perla di saggezza da condividere? Come Gloin? >
< Veramente no..lo sai, io non sono sono sposato e non ho figli. Quindi non vedo come potrei essere d'aiuto. Però conta su di me se qualcun altro continua a metterti ansia; collaborerò a metterlo alla porta..purché non si tratti di Dwalin! In quel caso mi arrenderei.. >
Bilbo sorride lievemente, facendo scorrere lo sguardo su tutti i nani, uno per uno.
Seguo il suo esempio e li osservo; vedo Dori rimproverare Ori per aver parlato con la bocca piena, scorgo per un attimo qualcosa che brilla in una delle profonde tasche di Nori, Bofur che usa un lembo della barba rossa di Bombur per pulire il cornetto acustico di Oin, Bifur che si rivolge a Gloin gesticolando, Kili che infila qualche fagiolo nelle tasche di Dori ridacchiando sommessamente, Balin che fuma la pipa e Dwalin che si è messo ad affilare una delle sue asce..la sua attività preferita nei momenti di attesa.
La mia mente si immagina anche Thorin, per come l'avrei visto se fosse stato qui: appoggiato al camino a guardare le braci, un'espressione rilassata ma indecifrabile sul volto.
Un senso di calore mi invade il petto: mai come ora mi sono sentito parte di qualcosa, loro sono venuti per starci vicino, per esserci nel caso in cui ne avessimo bisogno....
Credo che sia più o meno la stessa cosa che successe con Thorin e la riconquista di Erebor, ma in questo caso l'onore, la vendetta e la gloria non c'entrano affatto;
sono l'amore, l'amicizia e la fratellanza che ci tengono insieme..
è la consapevolezza che ognuno di noi non sarebbe nulla senza gli altri; è questo il filo rosso che ci unisce e che ci unirà sempre.
< Non hai idea di quanto tutti voi siate diventati importanti per me.. > Sussurra Bilbo.
< Prima di voi ero convinto di avere tutto, ma in realtà non avevo niente; durante il viaggio invece, quando credevo di non avere niente, mi sono accorto di avere voi e che voi eravate tutto. Ed è una cosa stupenda per un piccolo hobbit come me.. >
La voce di Bilbo si spegne e lo sorprendo a guardare fisso il camino, come se anche lui scorgesse la figura tremolante di Thorin, proiettata lì dalla mia mente.

< E il nome? Avete deciso il nome? >
La voce di Bofur mi risveglia dai miei pensieri, riportando alla mia mente un argomento piuttosto spinoso.
< In realtà no...non siamo riusciti a metterci d'accordo.. > mormoro, ripensando alla lunga giornata dedicata alla ricerca di nomi che ci potessero piacere, la ricerca era stata infruttuosa.
Kili lancia un sonoro sbuffo: < Mi hanno riempito la testa di nomi assurdi per un'intera settimana! Ed ogni volta che finalmente sembravano essersi messi d'accordo, uno dei due ci ripensava! Mi fuma ancora il cervello.. >
< Non sapevo che lo avessi anche tu! > replico ridendo ed arruffandogli la lunga chioma scura.
< Il fatto è che nessuno dei nomi ci è sembrato adatto...- proseguo - L'unica cosa certa è che avrà un nome nanico..in fondo crescerà qui negli Ered Luin, ed è giusto che si senta a suo agio.. >
< Ricordo ancora che cosa diceva Jari prima della tua nascita, caro ragazzo... > interviene Balin emettendo piccoli pennacchi di fumo dalle narici.
< Cosa? > chiede Kili, improvvisamente interessato.
< Si rifiutò di scegliere il nome in anticipo e quando gliene chiesi il motivo mi disse:
- Non posso sapere il suo nome finché non lo vedrò scritto sulla sua fronte..noi nasciamo già con il nostro nome, Balin..nessuno può sceglierlo per noi. -
Infatti, non appena poté prenderti in braccio ed osservarti, i suoi occhi si illuminarono e ti disse: - Benvenuto Fili...figlio mio..benvenuto nella Terra di Mezzo. - >
< Non ce lo avevi mai raccontato Balin.. >
< Aspettavo solo il momento giusto ragazzi...e credo proprio che sia questo. >

Un tramestio soffocato rompe il silenzio che ci avvolgeva e tutti gli sguardi si fissano sulla porta chiusa, ho quasi la sensazione che, se ci concentrassimo, potremmo aprirla solo con lo sguardo tale è la voglia di sapere che cosa succede..
Un urlo più acuto mi ferisce le orecchie ed il cuore, e l'ansia torna ad azzannarmi lo stomaco.
Bilbo mi stringe forte un avambraccio: < Mi sa che ci siamo.. >
La porta si apre all'improvviso e mi appare una brevissima visione di mia moglie stesa nel nostro letto che si contorce dal dolore, il pancione ben visibile sotto il lenzuolo.
Poi mia madre si affaccia e, non appena mi vede, mi fa cenno di entrare:
< Credo che ora tu debba venire...ci siamo quasi. >
Deglutisco a vuoto mentre mi costringo a muovere le gambe, adesso che posso entrare la paura mi blocca, ma Sigrid ha bisogno di me, quindi, dopo aver incontrato gli occhi scuri e rassicuranti di Kili, tiro un sospiro profondo e varco la soglia della nostra stanza, chiudendomi la porta alle spalle.
L'atmosfera è pesante e sa di chiuso.. tanto che riesco quasi a sentire il peso dell'aria sulle mie spalle; Tauriel è china su Sigrid e le tiene la mano ma, non appena mi vede, si sposta, facendomi cenno di prendere il suo posto.
< Sono cominciate le contrazioni regolari, il bambino uscirà tra poco.. > dice mia madre mentre deterge il sudore dalla fronte di mia moglie.
Non appena mi avvicino, la mano di Sigrid afferra la mia e la stringe forte.
< Era ora che arrivassi.. >
La sua voce è affaticata e si affievolisce in un lamento, con l'altra mano le scosto un ciuffo di capelli biondi dalla fronte e le accarezzo il viso sudato.
< Come stai? > non appena queste parole escono dalla mia bocca, mi pento di averle pronunciate...sono un perfetto idiota. 
Tauriel sorride divertita, mentre mia madre mi lancia uno dei suoi sguardi punitivi.
< Hai una domanda di riserva magari? > mi risponde Sigrid visibilmente irritata.
Poi arriva un'altra contrazione ed il suo viso si fa quasi violaceo mentre spinge, tanto quanto la mia mano intrappolata nella sua.
< Sì..una. Hai per caso intenzione di rompermi tutte le dita? >
L'ombra di un sorriso le illumina il volto...solo per un attimo, ma è comunque una conquista. Poi, poco prima di spingere di nuovo, mi risponde:
< E' quello che ti meriti per avermi ridotta in questo stato. >
Sorrido anche io, mentre le sostengo la schiena e le tengo indietro i capelli.
Ho perso il senso del tempo..non so da quanto sono qui e non so quanto manchi alla fine, l'unica cosa che so è che non voglio più vederla soffrire così..
Poso lo sguardo su mia madre e la vedo preoccupata..
< Non facciamo progressi.. > mi sussurra.
< Ad ogni spinta vedo il bambino, ma poi torna subito indietro..credo sia impigliato nel cordone. E spero che non ce l'abbia intorno al collo.. >
Nel sentire queste parole, lo stomaco mi si attorciglia.
< Cosa possiamo fare? > chiedo a mia madre, senza allontanarmi da Sigrid.
< Alla prossima spinta cercherò di liberarlo..non sarà molto piacevole per lei purtroppo, ma è l'unica cosa che posso tentare. >
Annuisco e mi avvicino alla mia Sigrid; anche così, sudata e scarmigliata, ai miei occhi è ancora più bella..
< Non ce la faccio più.. > geme, con le lacrime che le scendono sulle guance.
< Non sono...abbastanza forte Fili..sono come mia madre! >
Le sue parole escono intervallate ai singhiozzi.
< Non dire stupidaggini..lo so che sei forte, so QUANTO sei forte. Non manca molto, devi soltanto resistere ancora un po'.. >
I suoi bellissimi occhi grigio-azzurri, pieni di lacrime, si spalancano e si fissano nei miei.
La vedo la sua forza..la vedo che si agita come un fuoco dentro di lei..è solo la paura a bloccarla, tanta paura.
< Non posso farcela Fili... >
< Ma certo che puoi! Ignora la paura, non ne hai bisogno.. Ci sono io qui con te e non ti lascio..sono qui perché ti amo e perché non vedo l'ora di iniziare questa avventura con te. Saremo genitori amore mio...Io so che tu puoi farcela..fammi vedere la Sigrid che ha attraversato un campo di battaglia per trovarmi, fammi vedere la Sigrid che è riuscita a salvarmi la vita! >
I suoi occhi sono ancora persi nei miei, ma adesso la vedo, vedo la paura morire e svanire piano piano e la stretta sulla mia mano si fa più forte.
< Spingi cara! Questa è l'ultima! >
Prorompe Dìs, avvertendo l'arrivo della contrazione.
Stringendo gli occhi con forza e trattenendo il respiro, Sigrid comincia a spingere, senza mai lasciare la mia mano..
Scruto attentamente l'espressione concentrata di mia madre, fino a che non la vedo rilassarsi, lasciando il posto ad un sorriso bellissimo, non privo di lacrime.
Tauriel, avendo una prospettiva migliore dalla mia, si porta una mano al volto, asciugandosi qualche lacrima.
Le parole che mi raggiungono sono di mia madre: < Fili...è una bambina.. >
Poi, quando il mio sguardo si posa sulla piccolissima creatura urlante che Dìs tiene tra le braccia, tutto il mondo si ferma.
Ci siamo io, Sigrid e..nostra figlia.

Dopo averla pulita con un asciugamano, Dìs me la mette tra le braccia ed io mi siedo sul letto accanto alla mia Sigrid.
Anche lei sta piangendo, ma queste lacrime sono di gioia e non riesco a quantificare l'amore che riempie il suo sguardo diretto alla piccolina.
< Anche io ti amo Fili..e grazie...di tutto questo...di lei.. > mi sussurra all'orecchio.
< Quanto è piccola.. > riesco a dire; solo ora mi accorgo di essermi commosso anche io.
Quasi non sento il suo peso, è così fragile ed indifesa tra le mie braccia; è come se una parte del mio cuore si fosse separata da me per entare in lei, una parte di me che non potrò controllare e proteggere in eterno.
Il mio sguardo esplora il viso di mia figlia, incorniciato da una fitta peluria bionda, allora sarà bionda..proprio come noi; il nasino è a patata e all'improvviso, la sua bocca si spalanca in uno sbadiglio.
Sigrid le appoggia un lievissimo bacio sulla punta del naso e le sfiora un manina con un dito, subito la piccola lo afferra e lo stringe forte nel minuscolo pugno.
< Hey, ma è forte! > dico sorridendo.
< Allora come la chiamerete? > chiede Tauriel da sopra la mia spalla.
In un istante, osservando il viso di mia figlia, ripercorro tutti i nomi femminili che abbiamo considerato, insieme al loro significato, e, subito, soltanto uno appare nitido nella mia mente.
< Berit.. > mormoro, mentre Sigrid accanto a me annuisce e lo ripete.
< Perché voglio che sia forte come la roccia dalla quale i nani sono nati, ma anche saggia...come la bellissima Donna che ha per madre. >
Un solo piccolo dubbio ancora mi stuzzica...di che colore saranno i suoi occhi?
< Ragazzi!! Venite a dare il benvenuto alla piccola Berit! > La voce di Dìs si diffonde nel salotto, subito coperta da un vociare confuso e disordinato: proprio il caratteristico rumore di dieci nani ed uno hobbit che cercano di passare tutti insieme attraverso lo stipite di una sola porta.
Con tutto questo baccano, la piccola si striracchia e spalanca gli occhi.
Una sensazione di deja-vu mi prende all'improvviso, gettandomi nel passato.
La voce di Kili mi arriva attutita, così come le sue braccia che mi stringono le spalle.
< Ma..ha i miei occhi!! > prorompe mio fratello.
Gli occhi scuri e profondi della piccola catturano subito i miei e la sensazione di gioia che mi avvolge è indescrivibile.. solo adesso mi rendo pienamente conto di essere diventato padre, perché mia figlia mi sta guardando e nient'altro è importante.
Così, con la luce dell'alba che penetra dalla finestra, mi volto verso la mia famiglia.
Questo è un nuovo giorno, un nuovo inizio, una nuova vita.

< Benvenuta Berit...figlia mia..Benvenuta nella Terra di Mezzo. >



NdA
Salve ragazze! Questa volta sono davvero giunta alla fine di questa storia, spero con tutto il cuore che vi sia piaciuta e che vi abbia lasciato qualcosa..
E adesso partiamo con i doverosissimi Grazie!!
Il primo ringraziamento che devo fare va ad una delle mie più fedeli recensiste: CrisBo.
Mi sono innamorata di Berit, la protagonista della sua storia: "Quando vedrai solo roccia" (di cui consiglio vivamente la lettura perché è davvero stupenda), e sono stata onorata di poter utilizzare anche io questo nome:)
Grazie Cris, per tutto il tuo sostegno! E soprattutto per le tue recensioni/romanzo che mi mancheranno tantissimo! <3
Un grazie speciale va anche a zebraapois91 <3 Il tuo immancabile sostegno e le tue recensioni flash mi hanno sempre spronata a continuare la storia!
Ringrazio di cuore anche tutte le altre recensiste e recensisti, per avere espresso sempre tutte le vostre opinioni<3 Siete davvero tantissimi! E anche tutti coloro che mi hanno seguita silenziosamente...avete reso speciale questa mia avventura che senza di voi non sarebbe stata la stessa! Perciò grazie a tutti voi dal profondo del cuore <3:
- Vaene
- Ardesiia
- Halfblood_Slytherin
- kerala
- Laucace
- Syb81
- idrilcelebrindal
- Floffy_95
- Elanor Hermione
Perdonatemi se ho dimenticato qualcuno:) siete davvero tantissimi<3 grazie!!

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