Her mad fat diary

di intelligentola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le ragazze complicano tutto ***
Capitolo 2: *** Lei è diversa Pt.1 ***
Capitolo 3: *** Lei è diversa Pt.2 ***
Capitolo 4: *** Ambasciator non porta pena ***
Capitolo 5: *** Knewborth pt.1 ***
Capitolo 6: *** Knewborth pt.2 ***



Capitolo 1
*** Le ragazze complicano tutto ***


Le ragazze complicano tutto Passare l'intera estate nel Lincolshire non era esattamente in cima alla lista delle cose che avrrei fatto durante l'estate del 96.
Ma ero bloccato nuovamente in quella piccola cittadina anglosassone.
L'unica consolazione erano i miei due migliori amici.
Archie e Chop.
Eravamo un trio indissolubile, come i tre moschettieri.
Eravamo li, sempre, l'uno per l'altro.
Non avevamo pensieri e vivevamo la vita alla giornata.
Birra, musica e qualche ragazza, ma nessuna storia seria
Questa era la nostra ricetta della felicità; questa era la mia ricetta della felicità.
Poi tutto si è complicato.
Le ragazze l'hanno reso complicato.
La nostra compagnia, non aveva presenze del gentil sesso definite.
Le ragazze cambiavano, a seconda dei nostri gusti, delle nostre fissazioni e del nostro umore.
Ma nessuna era fatta per restare.
Un pensiero estramamente sessista e parecchio stronzo, ma era così che non ti scottavi.
Potevi giocare con il fuoco, ma sapevi che quel fuoco saresti stato in grado di domarlo.
Adesso, invece, le cose erano cambiate.
L'incendio sarebbe divampato a breve.
Adesso erano arrivate le ragazze.
Amiche? Possibili fidanzate? Infiltrate  tra le fila della schiera nemica?
Ancora non avevo definito il loro ruolo nella nostra compagnia.
Io non avevo mai letto "I tre moschettieri e le ragazze".
A me piaceva la vecchia versione del romanzo: "I tre moschettieri e basta."
Invece, adesso c'era Izzy, un'amica di Chop, a sentire lui; ma lei chiaramente non lo vedeva solo come un'amico, anzi.
Era palesemente visibile che lei puntasse ad altro. Visibile a tutti, tranne che a Chop, che nonostante tutto, aveva cominciato a portarsela dietro ogni volta che uscivamo.
Poi con Izzy era arrivata anche Chloe, una  sua compagna di danza.
Per Chloe, eravamo i ragazzi più grandi. La compagnia di cui vantarsi non appena se ne fosse presentata l'occasione.
E così, da tre moschettieri eravamo diventati cinque,tra moschettieri e donzelle da salvare.
Le ragazze erano divertenti, simpatiche e anche piuttosto carine, ma io non mi trovavo a mio agio a parlare con loro.
Di cosa parli con le ragazze?
Le ragazze complicano tutto.









Ciao! Questo voleva essere una sorta di capitolo introduttivo della storia.
Volevo scrivere questa storia già da un pò, ed ora eccomi qua.
Abbiamo già vissuto tutto, ma solo dagli occhi di Rae, e solo una volta dagli occhi Chloe.
Ma cosa hano visto gli occhi di Finn? E soprattutto cosa ha provato Finn, in quel determinato momento? E' una cosa che mi sono sempre chiesta e ho voluto provare a darmi una risposta!
Hope you like it.
I.

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Capitolo 2
*** Lei è diversa Pt.1 ***


capitolo 1 E' passato quasi un mese da quando le ragazze sono entrate a far parte della nostra compagnia, in modo definitivo ed io mi sono quasi, e sottolineo quasi, abituato ad averle intorno; il fastidio che avevo provato all'inizio è scomparso, lasciando spazio alla simpatia. Le avevo giudicate male; le avevo giudicate come spesso giudico le ragazze che ci girano attorno: oche giulive, senza un briciolo di cervello. Avevo paura che potessero rovinare il rapporto tra noi ragazzi, insinuando in noi un senso di competizione, di gara, come tra galli in un pollaio ed invece siamo rimasti sempre gli stessi.
Assodato che non le consideravo come una minaccia al rapporto con i miei migliori amici, dovevo però, trovare loro una definizione.
Cosa rappresentano Izzie e Chloe per me, per il mio gruppo? L'unica definizione che mi viene in mente, anche se ancora troppo prematura, per quanto mi riguarda, è amiche.
Non che avessero lo stesso ruolo di Chop o di Archie, ma iniziavano ad avere un ruolo per me. Ed è più di quanto potessi mai aspettarmi.
Sorrido, vedendole nell'angolo del pub, ridacchiare all'ennesima battuta di Chop, pensando che, forse, le ragazze non complicano tutto.
"Ok Chop! Adesso basta, io e Chloe dobbiamo andare agli allenamenti di danza e ci serve un passaggio!" ridacchia Izzy, interrompendo la battuta sull'elefante orbo di Chop.
Grazie al cielo! Sarà la miliardesima volta che sento quella stupida battuta che non fa nemmeno ridere come pensa lui.
"Proprio adesso che viene il bello?" sbuffa Chop, interdetto per essere stato interrotto, prima di seguire Izzy fuori dal pub.
Chloe, li segue a ruota, racimolando le sue cose, sparse sul tavolo.
"Suppongo che dovremmo andare anche noi" dice Archie, scolandosi l'ultimo sorso della sua birra.
Controvoglia infilo la sigaretta che stavo per fumare nella tasca del mio giubbotto e seguo la mia compagnia fuori dal pub.
Accendo il motorino, facendo salire alle mie spalle Chloe e seguo Chop nel traffico.
Siamo quasi arrivati a destinazione, quando Chloe, mi urla di fermarmi.
Cosa diavolo è successo adesso?
Scende di corsa dal motorino e la vedo correre verso una macchina alle nostre spalle; dalla macchina scende una ragazza e  vedo Chloe abbracciarla,scambiare con lei due paroli fugaci, prima che la donna rimasta in macchina, suoni violentemente il clacson.
La ragazza dai capelli corvini, imbarazzata, risale velocemente sulla macchina, mentre Chloe torna verso di noi.
"Era la mia migliore amica! Le ho detto di raggiuncerci stasera al pub" mi bisbiglia all'orecchio.
"Fantastico" penso"un'altra ragazza" e mentro sgommo dietro ad Archie, prego che il giro di amicizie di Chloe sia molto ristretto; ho faticato abbastanza ad accettare le ragazze, meglio non siano troppe.

                                                                            ***
"Mi passi l'amplificatore, Finn" mi chiede Archie, mentre accorda la sua chitarra.
Stasera al pub si svolge una serata a microfono aperto ed il mio migliore amico partecipa.
"Sicuro, bello."
"Grazie! Ora però è meglio se vai a sederti di la con gli altri." mi dice Archie, aggiustandosi gli occhiali.
"In bocca la lupo amico" gli dico, prima di raggiungere Chop e Izzy; di Chloe e della sua amica nessuna traccia; forse ci ha ripensato, meglio così.
Il cantate prima di Archie, finisce la sua canzone e mentre tutti appladuiamo, ecco spuntare Chloe seguita dalla ragazza dai capelli corvini.
"Ehi voi, lei è Rae!" dice introducendo la sua amica.
"Ciao!" le dicono Chop ed Izzy in coro.
"Vuoi qualcosa da bere? Chop può comprartelo!" le chiede Chloe, prima di sedersi al tavolo, di fronte a me.
"No, grazie. Non bevo!" le risponde, accomadandosi accanto a me.
La sua frase mi lascia perplesso; non cerca di impressionare nessuno, rifiuta l'alcool come se fosse la cosa più semplice e normale del mondo. Di solito, quando si conosce qualcuno di nuovo si cerca di fare di tutto per attirarne l'attenzione, per fargli capire che siete sulla stessa lunghezza d'onda; invece questa ragazza è diversa. Della serie "o mi accettate anche se non sono come voi o potete andare tutti a quel paese"; i miei occhi cercano di scrutare il suo sguardo, di capire qualcosa di lei, ma il mio migliore amico sta salendo sul palco.

"....'Cause I knew it from the start
Baby, when you you broke my heart
That I had to come again
And show you that I'm with
You lied to me
All those time I said that I loved you
You lied to me..."


La canzone di Archie ha steso tutti e per festeggiare siamo andati al nostro locale preferito, dopo il pub.
Abbiamo tutti ordinato da mangiare, tranne la nuova ragazza; se ne resta in disparte e cerca, facendo esattamente quello che stavo facendo io poco prima con lei, di studiarci. Sento i suoi occhi passarci al dettaglio uno per uno; come se volesse inquadrarci in qualche modo.
Vorrei alzarmi e dirle che non siamo topi da laboratorio, che non vogliamo essere studiati, ma mi limito a tornare ad ascoltare Chop.
"E comunque c'è solo una donna più sexy di Pammy e Jennifer Aniston."
"Stronzate! E chi sarebbe?" chiedo a Chop.
"Tua mamma!" mi risponde e tutti scoppiano a ridere, mentre io penso al modo più veloce per vendicarmi.
Il kechup sulla faccia di Chop è solo la miccia che fa scattare la bomba; inizia a volare di tutto sopra le nostre teste e addosso ai nostri vestiti.
La guerra di cibo viene interrotta dal proprietario che ci caccia fuori dal locale e noi con le nostre facce da schiaffi, riversiamo la nostra allegria in strada.
"Ehi, amica di Chloe" dico rivolto all'unica sopravvissuta alla battaglia.
"Si chiama Rae" ridacchia Chloe.
"Si, beh, Mae, puoi scattarci una foto?" le chiedo porgedole la macchina fotografica di Izzy.
Voglio immortalare quel momento, lei allunga la mano verso di me, ma la ritrae subito, chiudendosi la zip della manica della sua giacca.
Poi si allunga nuovamente verso di me, questa volta più convinta, e ci scatta la foto.
Qualche battuta su i bicipiti di Chop e tutti ci salutiamo.
Appena salgo sul motorino, mi accorgo che la ragazza dai capelli corvini ha la mia fotografia.
     
                                                                            ***
Il giorno dopo entro di gran carriera nel pub in cerca della ragazza dai capelli corvini, per farmi ridare la MIA fotografia.
Non appena vedo Chloe, cerco con il mio sguardo ai suoi lati e non vedo la sua amica; forse non è ancora arrivata.
"Hei Chlo, viene oggi la tua amica?" le chiedo, sedendole di fronte.
"Io non l'ho chiamata" mi risponde, spostando nuovamente la sua attenzione verso Izzy.
"Perfetto" non riavrò mai la mia fotografia indietro, anche se non capisco tutto il mio attaccamento a quella dannata fotografia.
Forse perchè la volevo io e lei me l'ha rubata?
Forse perchè sono io che volevo fare la foto con i miei amici e non lei?
Forse perchè era l'occasione giusta per rivedere quella ragazza?
"Wow, frena campione" mi dico, rifiutando i miei stessi pensieri.
"Ad ogni modo, ormai, quella foto è andata" mi ripeto, cercando di non pensare più alla foto e sopratutto alla ragazza dai capelli corvini.
"Oh santo cielo!" la voce di Chloe mi riporta alla realtà.
Penso che si riferisca alla canzone che sta attualmente suonando il jukebox.
Grazie al cielo qualcun altro ha avuto la mia stessa reazione a quello schifo di canzone.
Ma Chloe non si riferiva alla canzone, si riferiva alla sua amica.
La ragazza dai capelli corvini sta venendo verso di noi, con l'aria un pò delusa; forse si aspettava che qualcuno di noi la chiamasse? Ma questo era un preciso compito di Chloe; ad ogni modo non sopporto più questa canzone, mi sta distruggendo i timpani.
"Questa musica è tremenda, Archie, metti qualcosa di decente al jukebox, ti va?" chiedo al mio migliore amico, quasi implorandolo, mentre gli allungo 20 p.
Ma prima che il braccio di Archie, e lui ha un braccio abbastanza lungo e anche più rapido solitamente, raggiunga i miei soldi, la ragazza dai capelli corvini glieli sottrae.
Ma allora il suo è un vizio! Tende a rubare tutto ciò che è mio.
"Lo faccio io" sorride, prendendo la mia moneta.
Archie la guarda perplesso, mentre io la guardo innervosito.
Prima la foto, ora i soldi.
Adesso basta.
"No, voglio che lo faccia Archie, lui di musica ne sa" le rispondo, "ed è anche il mio migliore amico" aggiungo nella mia testa, facendo l'occhiolino ad Archie.
Il tono della mia voce, avrebbe dovuto farle capire che il mio non era un suggerimento, ma quasi un'imposizione.
"Anche io ne so di musica!" cerca di zittirmi.
"Senti, Mae..."
"E' Rae!" continua, sfidandomi.
"Come Raymond?" se vuole la sfida l'avrà.
"Come Rachel"
"Va beh, Rae, sono i mie soldi e voglio che lo faccia Archie..."dico.
"Se non ti piace quello che metto, ti ridarò i tuoi 20p." mi zittisce, prima di diregersi trionfante al jukebox.
E' vero che non sono uno di molte parole, ma detesto essere interroto mentre sto parlando. Questa Mae, Rae, Miss-so-tutto-io o come cavolo si chiama, non solo si permette di zittirmi, ma si è addirittura presa i miei 20 p.
Che razza di problema ha con me? Io nemmeno la conosco e non voglio conoscerla.
Come diavolo fa a farmi incazzare così tanto, solamente dicendo due parole?
Eppure c'è qualcosa che non capisco in lei, o meglio in me, qualcosa che trasforma la mia rabbia in curiosità. Qualcosa che mi spinge ad osservare ogni suo movimento; a prestare attenzione ad ogni sua singola parola.
E' diversa dalle ragazze che conosco, che ho frequentato; e non parlo solamente del fatto che non si trucca o che non perde tempo a selezionare i vestiti scrupolasamente, come se ogni giorno fosse una sfilata e gli occhi di tutti fossero puntati su di lei, su quello che indossa; intendo anche la sua testa.
Cosa diavolo ha in quella testa?
Abbozzo un sorriso finto, ferito nell'orgoglio, mentre sento Archie sghignazzare alle mie spalle.
"Diavolo, ma non dovresti essere il mio migliore amico? "
Eccolo,invece, il mio migliore amico che si prende gioco di me; affascinato anche lui dalla nuova arrivata.
Aspetta, Finn, anche lui affascinato?
Perchè ciò vorrebbe dire che c'è qualcun altro affascinato qui! Hai decisamente bevuto troppo.
Cerco di rimettere in fila i miei pensieri, pregando che non metta i Backstreet Boys; quei cinque stanno distruggendo la musica, con le loro canzonette per ragazzine urlanti.
Ma lei mi lascia perplesso per la seconda volta,da quando la conosco, mentre le note dei Beastie Boys invadono tutto il pub.
Tutti sono entusiasti della canzone, io compreso, se non fossi troppo orgoglioso per ammetterlo perfino a me stesso.
E così, mentre io brucio nell'orgoglio, il mio migliore approffitta della situazione per presentarsi.
"Cielo, ma non ti sei presentato già ieri sera?"
Ecco. Lo. Sapevo.
Sto già perdendo il mio migliore amico per una donna; una donna che si gongola di avermi messo al tappeto, momentaneamente.
La vedo e soprattutto la sento gongolarsi sino a quando Chloe annuncia che l'imminente festa di compleanno di Izzy, si trasformerà in un party in piscina.
In lei qualcosa cambia, il suo sguardo trionfante, lascia presto il posto al panico totale; è evidentemente in panico esa da una parte mi fa piacere, dopo essere stato canzonato così da lei prima, dall'altra mi dispiace.
Afferra al volo lo snikebite offerto Chop e lo scola, sotto gli incitamenti degli altri.
Ma lei non era quella che non beve?
Deve essere scattato qualcosa in lei, per spingerla a fulminarsi uno snakebite dal giorno alla notte.
Già, ma cosa?

                                                                              ***






Eccomi di nuovo qui, con quello che definirei il primo capitolo ufficiale della storia.
Il loro incontro!
Mi scuso per la lunghezza, ma volevo che almeno i loro primi approcci fossero collegati...volevo inserire anche la serata in piscina, ma mi sono resa conto che così sarebbe stato un capitolo eccessivamente lungo. Quindi quella scena la vedrete, o meglio, leggerete nel prossimo capitolo!
Vi ringrazio per la pazienza nella lunga lettura e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!

Hope you like it,
I.





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Capitolo 3
*** Lei è diversa Pt.2 ***


capitolo 2 Non mi ricordo il momento esatto in cui io, Archie e Chop siamo diventati inseparabili; da quel che ricordo siamo sempre stati uniti, fin dal primo giorno delle elementari.
Quel giorno non avevo nessuna voglia di intraprendere la "nuova fantastica avventura", come l'aveva definita mio padre.
Non capivo perché da un giorno all'altro non avrei più potuto restare a casa la mattina, mangiare i miei cereali e giocare a pallone in giardino.
All'epoca pensavo di aver fatto talmente tanto arrabbiare i miei genitori da far scaturire in loro la voglia di  non volermi più nemmeno in casa e all'epoca cacciarmi via a soli sei anni, mi sembrava un'assurdità.
Non sono mai stato facile da gestire, non sono mai stato un bambino tutto chiacchiere. Adoravo avere i miei spazi e adoravo i miei silenzi, li adoro tutt'ora; così, quando la maestra ci aveva fatto sedere in classe, avevo messo il broncio e mi ero imposto di non farmi piacere niente  di quella "nuova fantastica avventura".
Niente e nessuno  mi avrebbe fatto cambiare idea.
"Io so farmi uscire il sangue dal naso" aveva sorriso il bambino di fianco a me.
"Mi sembra una cosa stupida" gli avevo risposto.
"Non se vuoi restare a casa da scuola e non sei malato" aveva continuato.
"Io sono Arnold, ma non mi piace nemmeno un pò come nome" mi aveva detto prima di mangiarsi la mela che aveva nello zaino.
"Il mio nome è Findlay e non mi piace nemmeno un pò come nome" gli avevo risposto.
"Allora tu trova un soprannome a me e io ne trovo uno a te!" aveva detto,sancendo in un qualche modo il nostro rapporto prima di trovare il soprannome che, secondo lui, mi calzava a pennello.
"Da oggi in avanti sarai Finn!" aveva tuonato prima di masticare l'ultimo pezzo di mela.
Faceva degli starni versi, mentre mangiava e il suo soprannome non poté diventare altro che Chop.
Chop mi aveva in un qualche modo salvato,da me stesso e dalla mia solitudine.
Archie lo avevo conosciuto qualche giorno dopo, durante la pausa pranzo.
"Che schifo le zucchine!" avevo esclamato gettando la forchetta sul tavolo, Chop si stava già allungando per spazzolare il mio piatto, quando un bambino con gli occhiali mi aveva chiesto perché non mi piacessero.
"Non le ho mai mangiate e so già che non mi piacciono" gli avevo risposto.
"Come fai a dirlo se non le hai mai assaggiate?" aveva insisto.
"Lo so e basta" avevo sbuffato, ma il suo sguardo continuava a fissarmi.
Così per dimostrargli che ciò che avevo detto era vero, avevo mangiato una zucchina.
A sei anni non avevo mai assaggiato le zucchine e sapevo di per certo che non mi sarebbero mai piaciute.
A sei anni avevo assaggiato le zucchine e le avevo adorate.
Archie, inconsapevolmente, mi aveva fatto uscire dalla mia comfort zone, ovvero scartare a priori qualcosa solo perché non lo si conosce.
Se ci penso adesso, sorrido.
Senza saperlo quei due bambini mi hanno salvato.
Senza saperlo quei due diciassettenni mi salvano di continuo.
Forse era nato proprio tutto da quei primi giorni di scuola.
Ed ora, 11 anni dopo quell'incontro siamo ancora qui; certo, da quando ci sono le ragazze, i nostri momenti insieme sono drasticamente diminuiti, ma qualche volta posso ancora godere della loro presenza, senza la parte femminile della compagnia.
Come oggi.
Chop ha trascinato me ed Archie al parco per una piccola partitella a calcio.
Il tempo di quattro calci ad un pallone e Chop si era già sdraiato sul prato.
"Si può sapere cosa diavolo hai fatto ieri sera, da essere così stanco?" gli chiede Archie, sedendosi accanto.
"Chiedilo a Meggy Poltige" ridacchia Chop.
"Un giorno o l'altro, tutte le tue donne ti si rivolteranno contro" dico, continuando a prendere a calci il pallone.
Ormai sto giocando da solo.
"Non prima che lo abbiano fatto le tue donne, Findlay" ribatte Chop, cercando di distrarmi dai palleggi.
"Io sono un bravo ragazzo" commento, facendo finta di non aver sentito la frecciatina di Chop.
"Come no..." ma Chop non fa in tempo a finire la frase che gli lancio il pallone addosso.
Ok, si lo ammetto, non sono esattamente un modello da seguire; non sono un simpaticone come Chop e non sono un chiacchierone come Archie, ma so prendermi cura di me stesso e questo dopo tutto deve pur valere qualcosa.
"Simpatica, Rae...non trovi?" la domanda di Archie mi riporta alla realtà.
"Eh? Come dici?" non lo stavo ascoltando.
"Dicevo...simpatica Rae..interessante, non lo pensi anche tu?"
Come diavolo siamo finiti a parlare di ragazze?? O meglio, come diavolo siamo finiti a parlare di Rae???
Non stavamo giocando a calcio?
Cosa c'entra Rae con il calcio?
"Mi odia"taglio corto, cercando di non far caso alla risata del mio migliore amico che si propaga in tutto il parco.
Onestamente, penso davvero quello che gli ho detto; lei, decisamente, mi odia e  da un parte mi può anche star bene, ma dall'altra no, non puoi odiare una persona che nemmeno conosci e lei non mi conosce affatto.
Non puoi odiare una persona che non ha fatto niente per farsi odiare.
"Non penso che ti odi" mi risponde Archie.
"Beh se non le provoco odio, allora le provoco fastidio".
"E anche lei mi infastidisce" ma questo non lo aggiungo, lo tengo solo per me.
"Tu non ti infastidiresti se uno facesse finta che tu nemmeno esisti?" mi chiede.
"Io non faccio finta che lei non esista!" esclamo, ferito nell'orgoglio.
"Ma sei hai pure sbagliato il suo nome....e di proposito, aggiungerei io".
"Oh ma piantala, Archie!" dico infastidito dal sorrisetto sul  suo volto.
Non so cosa mi infastidisca di più, se Rae o il fatto che il mio migliore amico mi conosca meglio di quanto io conosca me stesso o il semplice  fatto che Archie sia così attratto da Rae.
Da che lo conosco non l'ho mai visto interessarsi ad una persona, ad una ragazza, per essere più precisi, così tanto come ora.
"Lei mi sembra diversa dalle solite ragazze" continua Archie. Non deve aver colto la mia poca voglia di continuare quel discorso.
"Abbiamo avuto la stessa sensazione" penso, ma non lo ammetterei nemmeno sotto tortura.
"Mi piace!" mi confessa il mio migliore amico.
La mia espressione è un misto tra incredulità e tensione.
Rae ha letteralmente stregato il mio migliore amico, chissà quale altra stregoneria è in grado di esercitare?
Si è già conquistata Archie e spero tanto che Chop sia di diverso avviso.
"Piace pure a me!" risorge Chop dal suo torpore.
Ecco, come non detto.
Ho definitivamente perso i miei amici e piuttosto che restare qui a sentire quanto sia incredibile Rae o altre cazzate, afferro il mio giubbotto e mi dirigo verso il mio scooter.
"Te ne vai già?" mi chiede Archie.
"Vado a trovare mia nonna...così vi lascio alle vostre romanticherie su Rae" dico e prima che uno dei due ribatta qualcosa, sono già in viaggio verso l'ospedale.


                                                                                                     ***
Non mi sono mai piaciuti gli ospedali.
Primo perché c'è sempre qualcuno pronto ad inseguirti con una siringa.
Secondo perché sono impersonali, tristi.
Voglio dire, perché non renderli più accoglienti? Già le persone che stanno qui non sono proprio in fiore, se poi i muri sono bianchi, senza nemmeno un quadro, questo di certo non li aiuta a guarire.
E vorrei tanto che mia nonna guarisse, che tornasse a casa e che la domenica mi preparasse il pranzo prima della mia partita di calcio, che mi raccontasse le sue avventure da ragazza hippy, che mi ricordasse le sue corse in moto con il nonno.
Ma purtroppo da due settimane è inchiodata a questo dannato letto d'ospedale e le sue uniche gioie nella giornata siamo io e mio padre che ci alterniamo per farle compagnia.
"Eccolo qui il mio ragazzaccio" dice, circondandomi le spalle con le sue fragili braccia.
Mi lascio cullare dal suo abbraccio e assaporo ogni istante, come se potesse essere l'ultimo nostro istante.
Ricaccio immediatamente indietro quel pensiero.
Non voglio pensare che un giorno tutto questo potrebbe finire; profuma di buono, ha sempre profumato di buono, come un fiore che sboccia ad ogni primavera.
"Cosa mi racconti di nuovo?" mi chiede sciogliendomi dall'abbraccio.
"Oh sempre le solite cose....Archie pare si sia preso una cotta per quella nuova.." dico con nonchlance.
"E la cosa ti da fastidio!" esclama sistemandomi i ciuffi ribelli della frangia.
"Perché mai dovrebbe darmi fastidio?" le chiedo indifferente, ma sono ben consapevole che se c'è una persona che mi conosce meglio di Archie, quella è mia nonna.
"Perché non hai ancora capito se piace anche a te!" ride mia nonna, rendendo i suoi occhi azzurri luccicanti.
"Rae non mi piace!!" esclamo offeso.
"Finn, ti ho cambiato il tuo primo pannolino e so quando qualcosa ti piace oppure no!" dice, facendomi arrossire.
Evidentemente, oggi, tutti hanno voglia di parlare di Rae, nonostante io mi opponga di continuo all'inizio di una qualsiasi conversazione che l'abbia come tema principale; la mia faccia dovrebbe parlare da sola ma o le persone intorno a me sono diventate improvvisamente cieche oppure vorrei che la mia faccia facesse capire una cosa, che in realtà non penso.
Cerco di indossare la mia armatura migliore, per evitare di rendermi ridicolo di fronte a mia nonna.
"Inutile che combatti...prima o poi arriverà quella ragazza che ti ruberà il cuore...Prego solo che non sia una come quella biondina che mi hai fatto conoscere un pò di tempo fa!" mi dice mia nonna, mentre io soffoco una risata e anche mia nonna ride ed è così bello vederla ridere di cuore.
"Non so nemmeno perché ci sono uscito per più di due mesi" dico.
In effetti ancora non capisco cosa avessi visto in Stacey Stringfellow da farmela frequentare per così tanto tempo.
Forse il fatto che tutti dicessero che insieme saremmo stai perfetti? Me lo sono  sentito dire così tante volte, che alla fine devo essermene convinto pure io.
Ma dopo due mesi in cui venivo trascinato da un negozio all'altro e sventolato come un trofeo di caccia, ho detto basta.
Per Stacey ero semplicemente la prova evidente che lei era meglio delle altre. Io ero il suo bel ragazzo da esporre alle feste, mentre le altre ragazze morivano di gelosia.
Quando l'ho lasciata mi sono sentito libero, libero da un peso che mi portavo dietro da troppo tempo.
Mi sono sentito libero di provare sentimenti veri, che sentivo solo io e che non mi fossero imposti dagli altri; in più Archie e Chop mi avevano offerto da bere, non appena avevano saputo della rottura.
"Era troppo barbie, per te" mi aveva detto Archie.
"Deve ancora nascere quella che mi ruberà il cuore, nonna!" dico convinto fino al midollo osseo della cosa.
"Non sfidare la sorte Finn, e poi non c'è niente di più bello che essere innamorati, tesoro mio!" mi risponde mia nonna, accarezzandomi dolcemente la guancia.
"Come si fa a capire quando uno è innamorato?" le chiedo.
"Oh fidati, tesoro, quando sarà te ne renderai conto da solo".
"Tu con il nonno lo hai capito subito?"
Ride, prima di muovere il capo in segno di assenso.
Il nonno deve mancarle più di quanto ammetta; lo capisco da come muove la testa e dal velo di tristezza che le si diffonde negli occhi.
Non voglio rattristarla, così cambio velocemente argomento.
Le racconto delle battute di Chop, che lei adora; le racconto dell'imminente festa di Chloe in piscina.
Le racconto quale nuova canzone sto ascoltando ultimamente.
Le racconto tutto quello che mi passa per la mente e senza rendermene conto, le racconto anche di Rae; con mia nonna mi viene così naturale parlare, lei mi sa capire ed ascoltare.
Così in men che non si dica passo con lei il resto del pomeriggio.


                                                                                                   ***
"Sto uscendo" urlo verso il piano superiore, dove so esserci mio padre intento a lavorare alla sua scrivania.
"Buona serata! E non bere troppo!" mi urla di risposta.
 Ecco una cosa che ho ereditato da mio padre, la concisione nel dire le cose.
Da quando siamo rimasti solo io e lui, non abbiamo mai fatto grandi discorsi.
Lui c'è per me ed io ci sono per lui.
Ci prendiamo cura l'uno dell'altro senza bisogno dell'intervento di nessun altro; e questo è tutto quello che conta.
Stringo il mio borsone e mi avvio verso casa di Chloe, per la tanto attesa festa in piscina.
Non appena arrivo a casa di Chloe, vedo Archie seduto sugli scalini della casetta di legno del padre di Chloe.
"Non ti butti nella mischia, bello?" gli chiedo dandogli il cinque.
"Volevo...ehm... aspettare Rae..." mi dice.
Seriamente?
"Vuoi che ti faccia compagnia?" gli chiedo, mosso più da uno strano istinto dello stomaco che dalla reale voglia di fare compagnia al mio migliore amico.
"Nah...vai pure a raggiungere gli altri! Me la cavo benissimo da solo.."
La risposta di Archie, mi arriva come un pugno dritto alla bocca dello stomaco.
"Non mi vuole qua intorno, mentre aspetta la sua Rae" mi dico, alzando le spalle e raggiungendo gli altri dentro la piscina.
Izzy e Chloe mi salutano calorosamente, mentre Chop si lamenta del fatto che sono sempre in ritardo; sorrido, cercando di sembrare il più rilassato possibile, ma sono tutto fuorché rilassato.
Sono un fascio di nervi e continuo a studiare la porta d'ingresso della piscina nell'attesa che Archie mi raggiunga, ma quella dannata porta rimane chiusa.
Non riesco a controllare il mio stomaco, che continua a martellarmi, come se avessi un diavolo in corpo che continua a prendermi a cazzotti.
Si può sapere cosa diavolo mi prende???
Perché mi ritrovo ad essere geloso del mio migliore amico?
Odio sentirmi così e devo trovare al più presto una soluzione.
Vodka.
Ecco il mio Santo Graal; forse con qualcosa di alcolico posso finalmente smettere di contorcermi e smettere di arrovellarmi il cervello.
Sono già al settimo bicchiere di vodka quando vedo entrare il mio migliore amico in piscina, seguito da Rae, avvolta in un accappatoio bianco.
"Il DJ è arrivato!" esclama, richiamando l'attenzione di tutti.
"Chi l'ha nominata DJ?" Alle votazioni io non ero presente, e se ero presente ero troppo ubriaco per rendermi conto della votazione; solitamente il DJ alle feste sono sempre stato io. In fin dei conti sono sempre quello che ne sa più di musica.
Questo è il mio ruolo all'interno della compagnia.
Chop è il simpaticone, Archie è il saggio ed io ero il DJ; ero perché Rae, non solo mi ha fregato l'amico, ma si è anche presa il mio ruolo all'interno della compagnia, con la sua ferma consapevolezza di essere una specie di guru in fatto di musica.
Ed è allora che sento un'altra fitta allo stomaco.
"Questa ragazza mi farà venire l'ulcera"  penso, mentre la osservo selezionare scrupolosamente i CD, passargli in rassegna uno ad uno, scartando con una smorfia quelli che secondo lei sono troppo "commerciali" e sorridendo quando vede un CD adatto alla serata, e quando lo fa arriccia lievemente il naso.
Oh piantala Finn!
Smetto di concentrarmi su di lei e cerco di concentrarmi su altro; qualsiasi cosa che mi distolga dal pensiero di lei, ma inevitabilmente quando Chloe le si avvicina, non posso far altro che cercare di leggere il loro labiale, per capire cosa si stiano dicendo.
Poi d'un tratto si alza e lascia sfilare il suo accappatoio lungo i fianchi.
Sembra che abbia deciso di unirsi a noi comuni mortali, dopotutto; così mentre io, Chloe, Archie chiacchieriamo a bordo piscina e Chop ed Izzy spariscono sott'acqua, lei si arrampica sullo scivolo.
Cerco di non guardarla e sembrare disinteressato a tutto ciò che fa, ma in un attimo il mio sguardo si riposa nuovamente su di lei.
"Oh cielo..."sussurra Chloe, mentre Chop riemerge dall'acqua.
Accade tutto in una frazione di secondi.
Lei rimane imperturbabile, nonostante, sono sicuro, nella sua mente stiano girovagando miliardi di pensieri, come la freccia di una bussola completamente impazzita. Non batte ciglio e l'ammiro per questa sua forza; in pochi sarebbero rimasti impassibili al suo posto, io per primo non avrei saputo come uscire da quella situazione, cosa dire per evitare gli sguardi di tutti su di me. Ma lei invece no, eccola li, incastrata nella rampa dello scivolo, con gli occhi di tutti noi puntati addosso come fari, nel silenzio che si è creato in quella piscina, uscirsene con un "Chop...vieni qui ed usa i tuoi bicipiti per tirare fuori il mio culone da questo scivolo....."
Chop le sorride : "Nessun problema, Rae..." e con un strattone riesce a farla scivolare in acqua.
Tutta la tensione accumulatasi svanisce in un attimo ed io per la prima volta sorrido impacciato, non appena incontro il suo sguardo.
"Barista...un drink al limone, se non ti dispiace...e togli questo schifo dalla radio" ride, prima di gettare le braccia al collo di Archie.
Eseguo, come un bravo scout le sue richieste, aspettandomi un grazie, un sorriso, un "sotterriamo l'ascia di guerra e fumiamo il calumet della pace", ma lei, invece, mi ignora e si getta nuovamente sul mio migliore amico.
Non sono mai stato ignorato da una ragazza così tante volte come invece fa Rae, di continuo.
Adesso, sono sicuro, lei è diversa dalle altre.









Eccomi con il nuovo capitolo! Mi scuso per la lunghezza del capitolo, ma se siete arrivate fin qui COMPLIMENTI! Avete finalmente terminato la maratona! Questo capitolo è più lungo del previsto, perché ho dovuto "focalizzare" il personaggio di Finn su alcuni avvenimenti, come la sua amicizia con Archie e Chop o come il suo rapporto con la nonna. Per il rapporto con suo padre, sono stata breve e concisa (stranamente) perché per loro due ho in mente qualcos'altro in un altro capitolo, per delinearne il rapporto.
Vi ringrazio ancora per l'attenzione e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!
Vi abbraccio!
Hope you like it,
I.












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Capitolo 4
*** Ambasciator non porta pena ***


capitolo 4

Dovrebbe esserci una regola precisa che vieta a chiunque di telefonare a casa propria di sabato mattina, specialmente se quel sabato mattina tuo padre è via per lavoro e non può intercettare lo squillo del telefono prima che questo raggiunga il tuo padiglione auricolare.
Maledicendo con tutto me stesso il disturbatore, raggiungo a carponi il telefono, ancora intorpidito dal sonno.
Non faccio in tempo a parlare che il mio migliore amico già mi insulta.
"Alla buon'ora Finn...Cristo è dalle 11 che provo a chiamarti!" mi urla Archie.
Abbasso lo sguardo sul mio orologio, sono le 12.15.
E' da più di un'ora che prova a chiamarmi, deve essere qualcosa di grave; l'ultima volta che mi ha chiamato in queste condizioni è stato quando ha scoperto del suicidio di Kurt Cobain.
"Chi è morto stavolta?" gli chiedo, tentando di non fargli intuire il mio poco interesse e il mio grande disappunto per essere stato svegliato.
"Come? Ma no, no, nessun morto! Vieni al pub. Devo parlarti. Subito!" riaggancia prima che io possa avere il tempo di ribattere.
Maledico Archie e le sue crisi di panico.
Cosa sarà successo questa volta?
Inutile arrovellarsi il cervello quando il tuo migliore ha deciso di rovinarti il sabato mattina.
Dal tono di Archie sono sicuro di non avere nemmeno il tempo di farmi un caffè, così cerco a tastoni nel buio della mia camera un paio di jeans ed una maglietta, pregando che la cosa che mi deve dire  sia realmente importante e non una stronzata.
Non appena apro la porta del pub, vedo Archie corrermi incontro.
"Si può sapere perché diavolo ci hai messo così tanto? Devo parlarti prima che arrivi Rae!" mi dice trascinandomi al tavolo, dove sono già seduti gli altri, ad eccezione della persona che ha appena nominato.
"Quindi, fammi capire.." gli dico "mi ha scaraventato giù dal letto per parlarmi di Rae?".
Il mio tono stizzito deve averlo colpito; non reggerei un'altra paternale sul come devo comportarmi con Rae. E' sabato mattina , per l'amor del cielo.
"Non è quello che stai pensando. Nessuna paternale!" dice sedendosi al tavolo.
A volte odio il fatto che Archie sia capace di leggermi dentro, sempre e comunque; a volte vorrei averlo io questo suo super poter.
"D'accordo" rispondo, sfinito dal pressing di Archie.
Il mio migliore amico sta per iniziare a decantarmi un discorso prolisso quanto un romanzo, quando Chop ci interrompe chiedendoci un opinione su un qualcosa di cui sta parlando con le ragazze.
Dio benedica Chop.
Non avevo nessuna intenzione di parlare di Rae, sentir parlare di Rae, ma soprattutto non avevo nessuna intenzione di sentir parlare di Rae dal mio migliore amico.
Leggo il disappunto formarsi sul viso di Archie e un po mi sento in colpa; n fin dei conti lui aveva solo bisogno che lo ascoltassi. Lui per me c'è sempre stato, anche per le piccole cose, e adesso che lui ha bisogno di me, ha bisogno che lo ascolti io mi comporto da totale egoista menefreghista.
"Dai, Arch....cosa volevi dirmi?" gli chiedo rollando la mia sigaretta ed ignorando i versi concitati di Chop.
"Volevo chiederti un parere...Volevo..no lascia perdere..è troppo tardi" le parole gli muoiono in gola non appena intravede arrivare Rae nella nostra direzione.
Pensavo che Rae si andasse a sedere di fianco ad Archie, dopo tutto è chiaramente il suo preferito tra noi ragazzi, invece si siede accanto a me, come se fosse la cosa più normale del mondo; normale se fossimo due persone che si comportano normalmente, ma né lei né io possiamo essere catalogati sotto la parola "normalità" considerando inoltre il fatto che non ci sopportiamo a vicenda.
"Tutto bene Finn?" mi chiede, mentre lascia cadere il suo zaino/coperta di Linus tra le gambe delle nostre sedie.
Rispondo di si, senza nemmeno voltarmi verso di lei.
"Io sto bene, comunque" mi dice, marcando bene l'ultima parola.
Questa era la risposta alla domanda che si aspettava le facessi, dal momento che lei aveva chiesto come stavo, io avrei dovuto chiederle come stava lei.
Da quando in qua io e lei ci chiediamo come stiamo? Da quando in qua le interessa realmente come sto? Siamo appena riusciti a superare il capitolo "a malapena ci salutiamo" e siamo già al capitolo "interessarsi su come sta l'altro e viceversa"? Devo essermi sicuramente perso qualcosa; perché è impossibile che la stessa persona che sino a ieri mi odiava adesso mi stia chiedendo come sto.
Forse dovrei dire qualcosa, già ma cosa? Non ho mai nemmeno pensato di poter intavolare una conversazione con lei, quindi sono a corto di argomenti.
La studio un'attimo per capire cosa dire e come comportarmi, quando Archie richiama la sua totale attenzione.
E ti pareva. 
Comincio a sospettare che Archie sia geloso di me. Ogni volta che sono vicino a Rae o che le parlo, lui si mette in mezzo. Ed è dannatamente fastidioso quando accade. 
"Ok, calma, Finn".
Questo è esattamente quello che provi tu ogni volta che vedi Archie parlare e ridacchiare con Rae.
Non era mai successo che mi sentissi in competizione con uno dei miei due migliori amici e preferisco abbandonare adesso che ne ho ancora la forza.
Archie conta più di una qualsiasi ragazza.
E poi a me questa ragazza non piace neppure.
"Rae..ti prego salvami da questa conversazione" la implora Archie, riferendosi alla conversazione intavolata da Chop.
"Perché..di cosa stanno parlando tutti quanti?" chiede lei.
"Di orgasmi!" tuona Chop sbattendo un pugno sul tavolo "Sarebbe la mia specialità a Mastermind!"
Soffoco una risata, mentre ascolto Chop esaltare le sue grandi doti da "amateur".
In questo sia io che Archie siamo diversi rispetto a lui. Entrambi cerchiamo di mantenere riservato quello che facciamo in certe particolari situazioni, ma Chop no,tutto quello che combina ce lo racconta.
"Non ho mai avuto un orgasmo" bisbiglia Izzy.
Ma cosa è preso a tutti oggi??
Il menù del giorno prevede "Racconti sulle imprese sessuali di ognuno"? Se continuiamo di questo passo, toccherà ad ognuno dire la propria opinione e francamente io preferirei evitare.
Perché devo raccontare i fatti miei, più miei, in un pub?
"E' esattamente come starnutire 8 volte di seguito" dichiara Chop, entrato pienamente in modalità guru-del-sesso.
Questa si è che è proprio una stronzata, e prima che me ne renda conto lo dico ad alta voce, attirando l'attenzione di tutti su di me.
Ma non ero quello che non voleva parlare di certe cose? Ottimo lavoro, Finn.
Chop raccoglie la palla al balzo e mi risponde per le rime.
"Quando vengo, vengo col botto, e una volta andato neanche gli Swat riescono a riportarlo indietro!"
Una risata generale contagia tutti.
"Oh e cosa ne pensano le ragazze?" gli chiedo.
"Chiedi a Sam Moffat, amico! Me la sono sbattuto sulla Renault 5 come un uovo!" dice prima di essere colpito da Izzy, che lo accusa di essere un troglodita, ma so benissimo perché lo sta colpendo.
Mi dispiace essere stato la causa con cui ha scoperto di Sam, e per dimostrarglielo inizio anche io a schiaffeggiare Chop, nella speranza di aver posto fine alla conversazione in modo definitivo.
Ma Chloe non la pensa esattamente come me.
Maledizione.
Quella ragazza certe volte, è così irritante.
Inizia a sciorinare teorie sul fatto di come sarebbe super figo parlare delle nostre migliori esperienze sessuali/romantiche.
"Proprio quello che stavo aspettando" commento ironico tra me e me; e così inizio a comportarmi come se fossi al college e l'insegnante stesse scegliendo chi interrogare, evito qualsiasi contatto visivo.
Io sono l'alunno e Chloe è l'insegnante.
"Non me. Non me. Non me. Non me. Non me" prego, continuando a rollare la mia sigaretta.
Chop si offre come volontario, ma Chloe ha già deciso chi sarà l'agnello sacrificale della giornata: Rae.
Tutti pendono dalle sue labbra, mentre io la guardo roteare gli occhi in cerca di una possibile fuga a quella domanda, che ha però tutta l'aria di essere un interrogatorio.
"Ho dimenticato di fare il the a mia madre" dice alzandosi di scatto dalla sedia e raggiungendo a passi veloci l'uscita del pub.
Questo discorso la imbarazza quasi quanto imbarazzi me, solo che io sono più bravo a nascondere i miei sentimenti di quanto non lo sia lei.
Archie le corre dietro implorandola di restare, che è un peccato che se ne vada ora che è appena arrivata.
"Lasciala andare!" gli dice Chloe sghignazzando.
Mi stupisco di  come possa definire Rae la sua migliore amica, se ogni volta che la vede cerca di fare di tutto per metterla in imbarazzo.
"Davvero carina, Chloe." sibila Archie riducendo gli occhi ad una fessura, mentre raggiunge a passi veloci l'uscita sul retro del locale; lo seguo d'istinto, senza pensarci, ringraziandolo mentalmente di aver detto esattamente quello che stavo pensando.
"Davvero carina, Chloe!"
Appoggiato al muro del locale, Archie continua a prendere a calci un malcapitato sassolino. Ha l'aria di uno che sta per esplodere da un momento all'altro.
"Allora Arch...cosa volevi chiedermi prima?" chiedo al mio migliore amico, facendo un ultimo tiro alla sigaretta, cercando di distoglierlo dall'implosione che sta crescendo in lui.
"Ecco..." mi risponde imbarazzato, aggiustandosi gli occhiali decisamente troppe volte, per passare inosservato "....stavo pensando di chiedere a Rae di uscire!"
Ecco.
Non è imploso, è esploso davanti ai miei occhi; ha sganciato la bomba che lo stavo martoriando da quando mi ha chiamato questa mattina ed ora mi guarda perplesso, devo avere un aria interdetta e sento il fumo della sigaretta andarmi di traverso.
E mentre tossisco, come in prenda alle convulsioni, il mio amico mi chiede: "E' così una pessima idea?"
"No!! Non fraintendermi! E' che non me lo aspettavo" gli rispondo, cercando di sembrare il meno stupito possibile e di non fare caso al bruciore nella mia gola.
"Voglio dire...non mi hai mai chiesto consigli di questo genere. Ad essere sinceri non mi hai mai chiesto consigli in generale. Sei tu quello che da i consigli, non io."
Il mio discorso non fa una piega tanto è veritiero.
"Lo zio Archie" dice sorridendo mentre a me vengono i brividi lungo la schiena.
"Lo sai che è inquietante quando ti definisci così?"
"Si, va beh..ma cosa ne pensi? Cosa faresti al mio posto?" mi domanda.
Una domanda da un milione di dollari, a cui non ho una risposta.
"Io non sono te!" asserisco.
"Dai Finn! Dammi una mano! Se ci fosse una ragazza con cui ti senti particolarmente, diciamo, connesso, come ti comporteresti?".
Le parole del mio migliore amico mi suonano come un chiaro e forte S.O.S lanciato da un'imbarcazione alla deriva; il nocciolo della questione sta se nel gettargli o meno un salvagente.
Da una parte vorrei lanciarglielo e dirgli di buttarsi, dall'altra vorrei vederlo affogare perché è la sensazione che mi da il mio stomaco da una settimana a questa parte.
"Buttati!" gli dico alzando le spalle.
Lui mi sorride grato.
Spero di aver preso la scelta giusta.
Spero di aver fatto bene a lanciargli un salvagente.


                                                                                                                ***
Due giorni dopo sono nuovamente svegliato dal suono del telefono, e se fosse umanamente possibile, squilla ancora più forte di sabato mattina.
"Pronto?" dico alzando la cornetta.
"Finn!!!" Riconoscerei quella voce tra mille: Archie.
"Gliel'ho chiesto! Usciamo stasera!" squilla il mio migliore amico.
Non avevo dubbi al riguardo; da quando Rae è entrata a far parte del nostro gruppo ha messo in chiaro fin da subito chi fosse il suo preferito, il suo oggetto del desiderio.
Tutte le risatine, tutte le occhiatine e tutti i discorsi sono sempre state rivolte ad un'unica persona : il mio migliore amico.
"Pronto?Finn ci sei???" Il mio silenzio non deve essergli passato inosservato.
Adotto la scusa che mi sono appena svegliato per evitare di sembrare infastidito dalla notizia, per evitare di sembrare geloso.
"Fantastico, amico! Fammi sapere come va!" dico, pentendomi subito di ciò che le mie labbra hanno appena pronunciato.
Fammi sapere come va?
Seriamente Finn? Quanti anni hai? 9?
Ma Archie non sembra aver colto il tono indispettito delle mie parole, o ha solo fatto finta di non coglierlo. Ad ogni modo lui stasera avrà il suo grande appuntamento, mentre io me ne starò a casa.
Poco male, in televisione danno un film che ho sempre voluto vedere.
Saluto il mio migliore amico augurandogli buona serata e mi getto a peso morto sul divano del salotto.
Cosa poi ci troveranno l'uno nell'altra?
Ok si lo ammetto, Archie è intelligente, ne sa di musica, è gentile e a sentire le ragazze, è anche un figo pazzesco. Capisco cosa possa aver visto in lui Rae; e sfortunatamente so cosa può aver visto il mio migliore amico in lei.
E' spiritosa.
E' rumorosa, non sta mai zitta, ma allo stesso tempo  è riservata, e su questo ci assomigliamo parecchio.
Ne sa di musica, anche in questo ci assomigliamo parecchio.
Forse è per questo che da una settimana a questa parte ha preso la residenza nel mio cervello? Forse perché è così simile a me?
E' come guardarsi allo specchio, notando le somiglianze, ma allo stesso tempo vedendo mille piccoli dettagli diversi.
Un caleidoscopio.
Forse dovrei iniziare ad essere gentile con lei; anche perché molto probabilmente da stasera diventerà la ragazza ufficiale del mio migliore amico, e alla visione di loro due mano nella mano, inizio a sentire un bruciore allo stomaco, come se avessi fatto indigestione.
Mi giro e mi rigiro sul divano, cercando di non pensarci.
"Tutto bene?" la voce di mio padre fa irruzione nel salotto.
"Questo divano è scomodo!" dichiaro alzandomi e dirigendomi verso la mia camera.
"Ma se sino a ieri era il tuo preferito!"
"Beh, oggi non lo è più!" sbuffo salendo al piano di sopra.
"Se ne vuoi parlare sono qui!" mi grida mio padre.
Non ho niente di cui parlare.
Decisamente non ho niente di cui parlare.
Sei ore e tre birre dopo sono nuovamente su quello scomodo divano, dopo aver provato mille posti, sparsi in tutta la casa, su cui gettarmi per cercare di non pensare.
L'orologio sul muro deve essere rotto.
L'ho guardato due ore fa e segna sempre la stessa ora, la stessa stramaledettissima ora.
"Sai che ore sono?" chiedo a mio padre intento a preparare la cena.
"La stessa di due minuti fa!" mi canzona, mescolando un sugo dal colore ambiguo.
"E' impossibile! Cos'hanno gli orologi di questa casa?" dichiaro sedendomi sullo sgabello della cucina.
Mio padre si volta verso di me e posso giurare che la sua faccia assomiglia alla perfezione ad un punto di domanda.
"E' da quando sono tornato a casa dal lavoro, che ce l'hai con il mondo intero. O mi dici cosa ti prende con le buone oppure dovrò tirartelo fuori con le cattive!"
Ci mancava solo l'interrogatorio di mio padre.
"Non sono nervoso!" dichiaro sfrontatamente.
"Oh si certo...sei teso come una corda di violino, controlli in modo ossessivo compulsivo l'orologio, giri per casa come un leone in gabbia, sei talmente elettrico che se una medusa ti sfiorasse sarebbe lei ad uscirne ustionata".
Ecco cosa succede quando vieni travolto dall'uragano Rae; risulti antipatico perfino ai tuoi genitori, che sono gli unici scientificamente creati per volerti bene sempre e comunque.
Mio padre continua a fissarmi, in attesa di una risposta che non avrà mai, nemmeno sotto tortura cinese.
"Faccio uno squillo ad Archie" dico, divincolandomi dallo sguardo inquisitore di mio padre.
Digito velocemente i tasti sulla cornetta, con una forza inusuale.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Dai, Archie, rispondi.
"Pronto?"
"Salve signora, sono Finn! Cercavo Archie"
"Oh ciao tesoro, Archie non è ancora rientrato! Vuoi che gli dica di richiamarti non appena torna?" mi chiede gentilmente.
"Oh.." soffoco la delusione "no, non importa, grazie! Arrivederci!"
Archie non è ancora tornato.
Le parole della mamma di Archie mi rimbombano ancora in testa.
Maledizione.
Ovvio che è ancora fuori.
E' ancora fuori con Rae.
Ma i loro genitori non gli hanno imposto un coprifuoco? Sai quante persone pericolose si aggirano a quest'ora? Poi guardo l'orologio.
Le 20.45.
Sarà una lunga serata.

E' quasi mezzanotte quando il telefono di casa squilla.
"Rispondo io" dico, gettandomi letteralmente sulla cornetta sotto lo sguardo allibito di mio padre.
"Pronto?"
"Perché hai il fiatone?" mi domanda Archie.
"Ehm..stavo facendo i pesi!" mento spudoratamente.
"A quest'ora?" mi chiede stranito.
"Si beh..ad ogni modo perché mi hai chiamato?" la mia domanda suona più come un interrogatorio che come semplice curiosità.
"Mia mamma mi ha detto che mi hai cercato prima!"
Accidenti alla mamma di Archie.
Mi ha smascherato.
E adesso cosa mi invento? Come ne esco illeso?
"Oh si, ma non era niente di importante. Non riuscivo a trovare un cd e pensavo che lo avessi tu!" Sono seriamente bravo a raccontare le bugie, dovrei metterlo nel mio curriculum.
"Ah..beh meglio così...comunque..." continua Archie; trattengo il respiro, mentre sono pronto a ricevere le notizie della sua serata con Rae "è stata una serata piacevole, ma niente di che".
Posso finalmente tornare a respirare.
Tra lui e Rae non è successo niente, perché se qualcosa fosse accaduto Archie non avrebbe perso tempo e me lo avrebbe raccontato subito.
"Vedremo come andrà domani sera!" esclama, facendomi rimpiangere di aver cantato vittoria ancora troppo presto.
La seconda uscita era un'opzione  che non avevo preventivato. Era logico che,  se si fossero trovati bene insieme, avrebbero continuato ad uscire insieme. Sono stato uno stupido a pensare che sarebbe finita li.
"Buon per te, amico." gli dico nascondendo più che posso la mia angoscia.
Archie riaggancia il telefono e mi lascia in balia dei miei pensieri, come se non avessi avuto abbastanza a che fare con loro tutta la giornata.
                                                                 ***

Certe volte Chop è davvero monotematico; cerca di parlare ancora di orgasmi tentando di convincermi che teoria degli starnuti è vera ed argomentandola con "studi scientifici" che ha letto.
E quando si incaponisce così, nessuno ha scampo.
A volte mi stupisco ancora del fatto che non sia più vergine, addirittura da prima di me.
Lui meglio di me dovrebbe sapere cosa si prova.
"Va bene, allora provalo..." gli dico, gettandogli un guanto di sfida.
Izzy ci guarda divertita, mentre io preparo una striscia di pepe per Chop.
Se riuscirà a sniffarla, a starnutire 8 volte e dichiarare che è piacevole, mi arrenderò alla sua teoria. In caso contrario avrò una delle migliori rivincite della mia vita.
"Oh mio Dio, Rae!!" urla Izzy, vedendo Rae raggiungerci al tavolo del pub "Com'è andato l'appuntamento con Archie???Raccontami tutto!".
Però, si è sparsa in fretta la notizia del loro appuntamento. Già che c'erano potevano mettere i manifesti; detesto quando le cose personali vengono spifferate ai quattro venti, ma dalla faccia di Rae, capisco che è sbalordita quanto me, nell'apprendere la popolarità dell'appuntamento.
Ride imbarazzata mentre io mi preparo a risentire quello che ho già sentito ieri sera in anteprima.
Non è successo niente, mi ripeto mentalmente fino allo sfinimento, e quando Chop insiste sul sapere i dettagli, la mia cantilena si materializza nell'aria.
"Non è successo niente" affermo convinto, cercando di zittire tutti. Di cosa possono parlare se non è successo niente?
"No, non è successo niente...." ripete Rae "...ci siamo solo baciati!" esclama poi, senza trattenere l'entusiasmo.
Il resto del gruppo si esalta alla notizia dello scambio di saliva tra Rae ed Archie, ma io rimango impietrito.
Col cazzo che non è successo niente.
Sento la rabbia insinuarsi in ogni mia vena.
Non so cosa mi dia più fastidio, se il sapere che Archie e Rae si sono baciati o il sapere che il mio migliore amico mi ha deliberatamente e senza ombra di dubbio mentito; io e lui ci siamo sempre detti la verità, bella o brutta che fosse e adesso scopro che sono stato l'unico a mantenere quel tacito patto che ci eravamo fatti anni fa.
Non riesco a comprendere il perché Archie mi abbia mentito e vorrei davvero chiedergli il motivo di questo suo silenzio, ma il mio migliore amico oggi ha deciso di darsi alla latitanza.
Non può evitarmi in eterno, prima o poi mi dovrà affrontare, prima o poi lo dovrò affrontare.
Sono ancora scioccato quando Chloe arriva sbattendo le mani sul tavolo.
"Ragazze, vi devo parlare! Subito!" ordina, mentre Rae ed Izzy la seguono, come bravi cadetti, nel bagno.
Staranno sicuramente spettegolando e io vorrei essere una mosca per ascoltare quello che si stanno dicendo.
Quello che Rae sta dicendo.
E così, mentre mi immagino mosca e carico di rabbia, aumento la dose di pepe nella striscia che ho preparato per Chop che, non appena sniffa quella lunga distesa di pepe, corre verso il bagno dove sono scomparse le ragazze, tenendosi la mano sul naso che cola sangue.
Ho sfogato la mia frustrazione su Chop; sono in piena balia dei miei sentimenti. Ma cosa mi succede? Mi arrabbio con Archie e mi sfogo su Chop; questo decisamente non sono io.
Ci manca solo che per colpa di quella so-tutto-io-di-musica litighi con i miei due migliori amici.
Mi sento il terreno franare sotto i piedi, una sensazione che non mi piace e mai mi piacerà; sono più che altro un tipo da terreno stabile, da roccia.
Io devo essere a tutti i costi una roccia e non farmi coinvolgere da nessuno, perché tutti prima o poi se ne vanno e fare affidamento sulle persone è il modo più veloce per rimanere fregato.
Ho bisogno di calmarmi e di riordinare le idee, infilarle in modo razionale una in fila all'altra, e solo con una persona sono in grado di farlo: mia nonna; così dopo essermi accertato delle condizioni fisiche di Chop, abbandono il pub più veloce che posso.

                                                                            ***
Mia nonna ha sempre avuto la capacità di calmarmi.
Fin da piccolo, quando non riuscivo a dormire la notte, le mani di mia nonna, la sua voce, le sue ninna nanne erano la mia camomilla vivente; non importava quanto brutto fosse stato il sogno che avevo avuto, non importava quanto piangessi forte, lei mi calmava e mi calma tutt'ora.
Sono tornato in me, ho riordinato i miei pensieri e sono persino riuscito a smettere di farmi pulsare il cervello come un tamburo.
Niente e nessuno mi distoglierà dalla mia tranquillità.
Nessuno ad eccezione di Archie che si è magicamente materializzato davanti al portone di casa mia.
"Chi non muore si rivede" mormoro cercando le chiavi di casa.
"Ehi..." il disagio nella voce di Archie è palpabile da chiunque.
"Mi servirebbe un favore.." è quasi un sussurro il suo; cerco di mettere da parte la rabbia che lentamente si è nuovamente impossessata di me.
Muovo la testa per farlo proseguire.
"Mi hanno cambiato il turno al lavoro, non riesco ad andare all'appuntamento con Rae e non riesco a contattarla al telefono. Sua madre ha detto che è fuori ma non sa dove."
"E il favore quale sarebbe? Devo andare al lavoro al tuo posto?" ridacchio mentre vedo, nuovamente, il mio migliore amico sistemarsi nervosamente gli occhiali.
"No, andare al mio appuntamento con Rae!".
Certe volte Archie ha un senso dell'umorismo da far impallidire il più simpatico dei comici.
"Stai scherzando vero?" gli chiedo, soffocando una risata.
"Non nel senso di appuntamento....tu vai li e le dici che non vado!" dice Archie, dirigendosi verso la macchina.
"Stai scherzando vero?" ripeto incredulo, ma Archie scompare veloce così come è comparso, lasciandomi li, con una spada di Damocle sulla testa.
Il mio istinto dice di fregarmene, di entrare in casa e di gettarmi sul divano, ma poi penso a Rae, all'umiliazione che subirebbe.
Già me la vedo seduta al bar, mentre aspetta Archie, che non arriverà mai.
Lei non si merita questo e lui è un coglione patentato; sa essere il ragazzo più dolce e sensibile del mondo e poi se ne esce con queste stronzate.
Rinfilo le chiavi di casa nella tasca dei miei jeans e mi avvio in direzione del bar, maledicendo Archie e maledicendo chi ha detto "ambasciator non porta pena".
Mentre parcheggio lo scooter, sento le gambe cedermi, la fregatura di avere per migliore amico un coglione è il trovarsi in situazioni del genere.
Rae odierà Archie e molto probabilmente odierà anche me.
Entro nel bar e non vedendola penso che forse se n'è già andata, ma poi con la coda dell'occhio vedo i suoi capelli corvini. Vestita così non l'avevo riconosciuta, assomiglia a Chloe.
Ma chi l'ha ridotta così? Il bello di Rae è che è diversa dalle solite ragazze.
"Cosa diavolo ci fai qui?" mi chiede come se mi potesse incenerire con lo sguardo.
Cerco di essere il più conciso che posso, per togliere entrambi da questa situazione imbarazzante in cui il mio migliore amico ci ha appena gettati, come se fossimi due gladiatori nella fossa dei leoni.
"Ho appena visto Archie...non verrà. Mi ha detto di dirti..beh si, di dirti questo in realtà".
Lei distoglie lo sguardo, mentre sussurra un "Ok" misto tra la delusione e la rabbia.
Come se la situazione potessere non sembrare già tragica così, la mia bocca parla prima che me ne possa rendere conto.
"Perchè sei vestita come Chloe?". Pensa davvero che a qualcuno importi veramente quello che si ha fuori? Conta quello che hai dentro.
"Non sono vestita come Chloe!" mi zittisce repentina.
E' il segnale che mi devo togliere dalle scatole, prima che i suoi canini si attacchino alla mia giugolare.
Questa Archie me la paga, penso, mentre torno da dove sono venuto; un minuto dopo anche Rae esce dal locale con la furia di un tornado e a piedi scalzi si avvia verso casa, ignorando il richiamo di Chloe e di Izzy.
"Finn...cosa diavolo è successo?" mi chiede Chloe raggiungendomi allo scooter.
"Archie non viene più" rispondo semplicemente.
Lo sguardo di Chloe si incupisce un attimo, prima di tornare lucida.
"Forse dovrei segurila!" esclama.
"No, lasciala sfogare. Domani le parlo io.." dico prima di rendermi conto di ciò che ho detto, ma questa volta non mi importa di sembrare stupido. Questa volta vale la pena rischiare.
Chloe scarabocchia qualcosa su un foglietto prima di porgermelo.
"E' l'indirizzo di Rae".
Lo afferro, pensando che in fondo Chloe non è così una cattiva amica per Rae, come pensavo; ha semplicemtne una doppia personalità. Un pò Jeckyll e un pò Hyde.
E con quel pezzo di carta che stringo forte tra le mani sono sicurodi quello che farò domani mattina.

                                                                         ***
Sono davanti casa di Rae da lameno 15 minuti e non ho ancora suonato il campanello.
molto probabilmente sono una delle persone che non vorrebbe vedere in questo momento, ma so che sto facendo la cosa giusta, so che questo è il  momento gisuto per chiarire, per sotterrare l'ascia di guerra.
Una signora bionda di mezza età mi apre la porta a cui ho appena bussato.
"Saleve signora, sono Finn..cercavo Rae!" dico tutto d'un fiato.
Mi guarda curiosa, prima di chiedermi di aspettare un attimo; un attimo che a me sembra un secolo.
Poi un arcobaleno si presenta davanti ai miei occhi.
Rae ha gli occhi lucidi e lo sguardo interdetto.
"Cosa vuoi?" mi chiede in tono ancora più gelido del solito.
"Sono passato per quello che è successo ieri..." mormoro.
"Per prendermi in giro? Risparmiatelo" dice, facendo per rientrare in casa.
No. Non può finire così.
"No, aspetta....non sarei mai venuto se avessi saputo che era un appuntamento romantico..."
"Molto maturo da parte tua..." si è nuovamente rigirata verso la porta e l'unico modo che ho per bloccarla è di essere sincero, di parlarle con il cuore.
"Ascolta...penso che Archie sia un coglione per come si è comportato..."inzio, vedendo che Rae mi sta finalmente ascoltando.
"E non vorrei che aggiungessi anche la cosa di ieri sera alla lunga lista di cose per cui mi odi.." continuo.
Ci guardiamo per una frazione di secondi negli occhi e io mi accorgo, per la prima volta, di quanto i suoi siano intensi.
Mi guarda, ma non dice nulla, forse mi sono esposto troppo. Allargo le braccia in segno di resa, io ho fatto il mio 50%, ma se lei non collabora, non ha senso di restare ancora qui.
"Fin...la lista non è così lunga!" esclama sorridendomi.
E' così carina quando sorride.
Finn! Concentrati!
Sono talemtne in imbarazzo che vorrei scomparire, così dico quello che mi sembra il più logico possibile.
"Archie lavora in palestra adesso, se fossi in te, andrei li e gli ficcarei un stivale su per il sedere!"
Lei sorride nuovamente e adesso so che abbiamo finalmente sotterrato l'ascia di guerra.
In fin dei conti ambasciator non porta pena, penso mentre non riesco a smettere di sorridere.









Hope you like it!
I.


 











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Capitolo 5
*** Knewborth pt.1 ***


Knewborth
Se solo un mese fa mi avessero detto che mi sarei ritrovato al college, a Luglio, a lezioni finite, sarei scoppiato in un grassa e sonora risata; ma invece eccomi a scuola, a lezioni finite e a Luglio.
Questo è uno dei tanti scotti da pagare, da quando frequentiamo le ragazze.
Chloe aveva un'ultima partita del campionato scolastico e il gruppo ha deciso che sarebbe stato carino supportare la nostra amica con un caldo tifo.
Niente da obbiettare sul tifo, ma sull'essere a scuola avrei potuto recitare una filippica degna di Archie.
Così mi ritrovo seduto accanto ad Archie, con cui non ho ancora avuto modo di parlare dopo ciò che è successo la sera in cui mi sono presentato al suo posto al suo appuntamento con Rae, a guardare una partita che nemmeno mi interessa.
"Tornare a scuola durante le vacanze estive è orrendo...no?" ci chiede un alquanto annoiata Rae, mentre io non riesco a credere a quello che ho appena sentito.
Ha esposto le mie stesse parole. Solo che lei lo ha fatto a voce alta, mentre io borbotto tra me e me. La pensiamo uguale, ascoltiamo la stessa musica, eppure siamo sempre così diversi.
"Si, ma dobbiamo supportare Chloe!" esclama una felice Izzy; forse l'unica contenta di essere qui in questo preciso momento, e mentre lei incita Chloe, Chop si dedica a fare quello che riesce meglio: spettegolare. Tutti gli occhi puntati su chi possa essere il misterioso ragazzo con cui Chloe esce.
"Per me è lui, Michael Price!" sentenzia Chop.
"Non è abbastanza carino per uscire con Chloe.." commenta Archie, per poi correggere il tiro con un "Chloe è troppo sexy per lui."
Un commento, questo, che sfugge ai più, ma a me e a Rae non è sfuggito, ma cerco di non giungere a conclusioni affrettate, può essersi sempre espresso male...ma è di Archie che stiamo parlando, uno che con le parole ci sa decisamente fare.
"Rae..tu dovresti essere la migliore amica di Chloe, come fai a non sapere con chi va a letto?" chiedo, ma lei non si degna nemmeno di rispondermi, anzi mi fa il verso.
Possibile che mi detesti ancora così tanto? Ero convinto che fosse tutto a posto tra di noi.
Possibile che io non riesca mai a prenderla per il verso giusto?
Ed è un trattamento che riserva solo a me, non ad Archie che l'ha praticamente scaricata il giorno del loro appuntamento.
Lui è tutto coccolato, mentre io ricevo risposte a mezza bocca. Io che non le ho dato buca, io che mi sono presentato, io che mi sono preoccupato per lei vengo evitato peggio della lebbra.
Bene. Dannatamente bene.
Ogni volta è così. Io sono convinto di essere arrivato ad un accordo di pace con Rae, ma lei, ovviamente è di un'altra opinione.
Devo smetterla di firmare trattati di pace immaginari e farmi i dannati affari miei.


                                                                                           ***


Quando Chop ordina, bisogna eseguire.
Non puoi trovare nessuna scusa, nessuna scappatoia al suo ordine perentorio; così quando stamattina mi ha detto, o meglio imposto, di presentarmi al pub non oltre le 11, non ho potuto far altro che ubbidire mestamente, anche perché non avevo la forza psicologica di imbastire una discussione con lui e visto quanto è cocciuto quando si impone qualcosa, ho preferito dichiararmi sconfitto non appena ho ricevuto la sua telefonata.
Chop mi ha assicurato che saremmo stati solo io, lui ed Archie, come ai vecchi tempi e forse questo è stato anche il motivo per cui mi sono arreso così facilmente; diversamente avrei combattuto sino allo sfinimento, pur di evitare le ragazze, o meglio Rae.
Da quando abbiamo avuto quella specie di chiarimento sulla colossale figura di merda che Archie mi ha fatto fare, ho preferito restare nelle retrovie, piuttosto che battere la strada maestra; sia perché mi sentivo ancora a disagio, sia perché lei aveva alzato ancora di più il muro di un possibile e definitivo chiarimento. Quindi, rientrato perfettamente nei panni del "solitario" l'avevo evitata, e se proprio non avevo potuto evitarla, mi ero limitato al minimo indispensabile.
Solo un "ciao" o un "ci vediamo in giro".
Eppure, dopo il nostro chiarimento, mi ero sentito bene, fino a quando la consapevolezza che Rae non la pensava allo stesso modo mi aveva nuovamente colpito; avevo fatto un passo verso di lei e il giorno dopo ne avevo fatto dieci indietro, dettati anche dal caratteraccio di quella ragazza.
Finn "il gambero" Nelson.
Così, eccomi, in modalità gambero, varcare la soglia del pub, per vedere i miei due migliori intenti in una fitta conversazione.
"Eccolo qui..." Chop mi ha già individuato.
"Eccomi, presente all'appello.." dico, sedendomi accanto a Chop, che riprende subito il discorso che ha interrotto con Archie.
"...e quindi tu le hai implorato di darti una seconda occasione?"
Cosa?
Archie ha chiesto a Rae un'altra occasione?
Sento ribollirmi il sangue nelle vene al pensiero che lui e lei possano di nuovo uscire insieme. Eppure Rae mi sembrava davvero arrabbiata con Archie, quando le ho suggerito di infilargli uno stivale su per il sedere. Mi sembrava così risoluta, ed invece è bastato che il mio migliore amico sbattesse le ciglia, per farla ricadere in quella fitta ragnatela che è Archie.
"Già...ma non ne ha voluto sapere..." risponde Archie, riportandomi alla realtà "..quindi siamo solo amici...migliori amici"
Mi sembra felice della scelta. Io, perlomeno, lo sono.
Mi ero fasciato la testa ancora prima di essermela rotta. Lo sapevo che Rae non lo avrebbe ripreso indietro, almeno non nello stesso modo di prima.
In queste settimane ho imparato a conoscerla, e se c'è una cosa che ho capito di Rae è che lei per te ci sarà sempre, nonostante il fatto che tu la possa aver ferita.
Lo fa tutti i giorni con Chloe.
Lo ha fatto con Archie.
E' una delle persone più altruiste che conosca. Non importa come, non importa quando e non importa nemmeno perché, ma lei si metterà sempre in secondo piano per te.
Sto partendo ancora per la tangente Rae, nonostante io sia l'unico a cui non riserva il trattamento altruistico.
"Chop...ci hai trascinato qui per parlare di Rae?" chiedo, suonando più acido del solito.
"No, no, no bello....ho una sorpresa per voi" dice, sparendo dietro al bancone del pub, lasciando me ed Archie al tavolo.
"Sai..." inizia Archie cogliendo la palla al balzo, per parlarmi "...non ti ho ancora ringraziato per essere andato tu al mio posto all'appuntamento con Rae."
In effetti se ho evitato accuratamente Rae, in questi ultimi giorni, c'è una persona che ho evitato ancora di più: Archie.
Mi limito ad annuire, cercando di ricacciare il pensiero di quella serata via dalla mia testa.
"E volevo scusarmi, se ti ho messo in difficoltà..." il fiume di parole del mio migliore amico continua.
"Non è con me che dovresti scusarti, Archie" dico convinto più che mai.
"Lo so...infatti mi sono già scusato con lei, e, stranamente, mi ha perdonato" sorride.
Come volevasi dimostrare, Rae non serba rancore, nonostante tu possa averla ferita.
Sorrido anche io, vedendo lo sguardo di Archie alleggerirsi, non appena coglie il mio sorriso.
Deve essersi liberato di un macigno grande quanto una casa, consapevole che entrambi i suoi migliori amici lo hanno perdonato.
"Hai idea di cosa abbia in mente Chop?" gli chiedo, spostando la conversazione da Rae alle stramberie di Chop.
"Chi lo capisce è bravo..." commenta Archie, finendo la sua birra.
Un attimo dopo, Chop ritorna verso di noi con un sorriso ebete dipinto in faccia.
"Non mi dilungherò in inutili convenevoli, amici miei..." dice, mostrando dalle sue spalle una serie di cartoncini.
Non fa in tempo a gettarli sul tavolo che i miei occhi hanno scorto due parole stupende, se associate insieme.
"Oasis" e "Knewborth"
"E' tempo di portare le nostre chiappe ad un signor concerto..." urla entusiasta.
Archie gli salta al collo, mentre io non riesco a smettere di sbattere le palpebre.
E' il sogno della vita che diventa realtà.
Io.Andrò.Al.Concerto.Degli.Oasis.Tra.Cinque.Giorni.
Io.Andrò.Al.Concerto.Degli.Oasis.Tra.Cinque.Giorni.
Io.Andrò.Al.Concerto.Degli.Oasis.Tra.Cinque.Giorni.
"Sappiate che voi due cazzoni, state vedendo i biglietti in anteprima!" tuona Chop, distogliendomi dalla trance in cui so
no caduto, non appena ho sentito la filigrana della carta di quel biglietto sotto la mia pelle.
"Pensavo che fossero già tutti esauriti...." puntualizza Archie.
"Ho i miei agganci Arch...ne sono riuscito ad avere ben 10.."
"Chop....sei il migliore" dico.
"Rifletti bene su quello che stai dicendo, perché io mi ricordo di tutto" ridacchia Chop, sedendosi nuovamente al tavolo "dunque...i primi tre sono andati, quindi ne rimangono altri 7 da piazzare..."
"Sicuramente Barney sarà dei nostri" sentenzia Archie.
"..e anche il Piccolo Al.." prosegue Chop.
Quasi tutti i biglietti vengono piazzati velocemente, ma i calcoli di Chop, o meglio quelli più accurati di Archie rimangono sempre fuori di un biglietto.
"Ne avanza uno, quindi?" chiedo cercando di riportare ordine tra i due miei migliori amici, che continuano a contare e ricontare i biglietti.
"Sembrerebbe di si..." sussurra Chop.
Tutti e tre ci sforziamo di pensare a chi dare quest'ultimo biglietto, per evitare che finisca sprecato; non si può sprecare un biglietto per un concerto degli Oasis. Mi rifiuto di tornare a casa, senza prima aver piazzato quest'ultimo biglietto.
"Potremmo chiedere a Rae..." esplode Archie.
"Come?" esclamiamo in coro sia io che Chop. Lui più che altro sorpreso di non averci pensato prima, io perché speravo che nessuno ci pensasse.
"Oh dai andiamo, ragazzi....è l'unica che possa apprezzare davvero questa cosa." sbuffa Archie, esasperato.
"Ma siamo tutti ragazzi.." questa svolta sbuffo io. E Rae, non è decisamente un ragazzo.
Anzi..
Possibile che i miei piani di "evitare Rae" stiano colando nuovamente a picco? Trascinati a fondo da un ancora che Archie cerca di gettare sempre più profondamente.
"Mettiamola ai voti" dice guardando me e Chop.
Chop. Il giuda traditore che non spiccica parola da quando è stato proposto il nome di Rae.
Annuisco e lo stesso fa Chop.
Con un'alzata di mano saprò di quale morte morire.
Con un'alzata di mano so di che morte morire.
La maggioranza ha votato.
Io.Andrò.Al.Concerto.Degli.Oasis.Tra.Cinque.Giorni.E.Ci.Sarà.Anche.Rae.
Io.Andrò.Al.Concerto.Degli.Oasis.Tra.Cinque.Giorni.E.Ci.Sarà.Anche.Rae.


 
Chop ha pensato che la cosa migliore di tutte fosse convocare il gruppo e il resto dei ragazzi "prescelti" per il concerto all'E-Chip.
Piano piano iniziano ad arrivare tutti, tranne le ragazze.
Di Rae, Chloe ed Izzy nessuna traccia all'orizzonte, e solitamente sono sempre le prime ad arrivare e le ultime ad andare via.
"Ciao belli" squilla Chloe, in perfetta sintonia con il campanello d'entrata del locale.
"Izzy ci raggiunge al pub più tardi.." dice sedendosi sulle mie gambe, nonostante le sedie libere attorno a noi "Rae, invece sta arrivando.."
dice, nascondendo il disagio nel nominare la sua migliore amica. Io queste due non riuscirò mai a capirle; sembra che si detestino e si vogliano bene a giorni alterni, come due facce opposte della stessa medaglia. Vorrei chiedere se va tutto bene, senza risultare troppo curioso, ma siccome non sono un tipo che fa questo tipo di domande risulterei ancora più bizzarro nel chiedere se va tutto bene. Così lascio che Chloe si metta comoda sulle mie gambe, mentre vedo Rae dalla vetrina del locale. Ha una faccia abbattuta, come se stesse vivendo le peggiori vacanze estive della sua vita.
Chop la saluta calorosamente, come fa di solito, introducendola al resto della comitiva.
"Volevamo parlarti di sabato..." dice. Ancora non so come dirà a Rae che lei è stata scelta per venire al concerto con noi, ma sono sicuro che troverà un modo alquanto fantasioso per dirglielo.
"Cosa c'è sabato?" chiede curiosa lei, non ha la minima idea di cosa Chop stia parlando.
"Oasis.Knewborth" risponde in maniera ovvia Chop, mentre lei sbuffa amareggiata.
Sa del concerto, ma come me sino a qualche ora prima, non sa che ci sono ancora dei biglietti disponibili.
"Non ne voglio parlare..."
"I ragazzi hanno i biglietti!" esclama un Chloe esaltata come non mai. Chop, non deve aver mantenuto il segreto tanto a lungo. Lui e la sua boccaccia.
 "Cosa?????Fortunati bastardi!" esclama Rae, mentre Chop assume la sua migliore aria da cagnolino bastonato.
"Ci ha andate tutti?" ci chiede e noi cerchiamo di assecondare il gioco di Chop.
"Scusa, non sapevamo cosa dire!" bisbiglia Chop.
Rae, rassegnata, afferma che non è un gran dilemma, ma è una pessima bugiarda. Glielo si legge in faccia che in realtà è un gran bel dilemma.
"Quindi...questo non lo vuoi?" le chiede Chop, sventolandole davanti l'ultimo biglietto rimasto.
 L'espressione di Rae cambia radicalmente; le nasce un sorriso che va da orecchio ad orecchio, mentre, di rimando, la sua migliore amica si incupisce.
"Mi stai prendendo in giro?" chiede Rae a Chop.
"Non ti sto prendendo in giro" le risponde.
"Non prendermi in giro!" lo supplica Rae.
"Non lo faccio. E' vero!"
Dopo un attimo di silenzio, Rae si butta su Chop, abbracciandolo come se lui le avesse regalato il regalo più bello del mondo. Tutti, intorno a noi, esplodono in una risata e in un'euforia collettiva, mentre Rae, a turno, batte il cinque a tutti, tutti tranne me; il solito escluso a cui però stavolta riserva comunque un trattamento: una scompigliata tra i capelli.
Chloe, invece, appresa la notizia che Rae sarebbe stata dei nostri, scompare.
"Forza! Andiamo a festeggiare come si deve!" grida Chop e facciamo nuovamente tappa verso il pub.


E' tutto un rumore di vetro che sbatte contro un altro vetro. Boccali di birra che si scontrano l'uno con l'altro e canti propiziatori per l'imminente concerto.
Rae è la più esaltata di tutti, rimane a brindare con noi ragazzi, invece che buttarsi in un angolo assieme alle altre due ragazze.
"Sono le vacanze estive più belle di sempre" canticchia, mentre aspetta la sua seconda birra; si rivolge ad Archie per brindare, poi è il turno di Chop ed infine è il mio turno.
Non appena i nostri mi bicchieri si toccano mi chiede se sono eccitato per Knewborth.
"Penso di si.." mugugno, cercando di sembrare distaccato.
Mi infastidisce il fatto che mi faccia girare come una trottola ogni volta; prima è gentile, poi acida, poi torna ad essere carina per poi tornare nuovamente a fare la scontrosa; è come viaggiare su uno di quegli stupidi vagoncini delle montagne russe.
E Rae è la mia montagna russa personale.
"Smettila di fissarmi" dico sentendo i suoi occhi su di me "mi fai paura!"
"Non ti sto fissando" sbuffa.
"Si, come vuoi.." dico senza nemmeno voltarmi a guardarla.
Lei perde le speranze, come se mai ne avesse avute, e si rivolge ad un più loquace Chop.
"Quindi, signor Choppy Chop, perché vengo io e non Izzy e Chloe?" domanda legittima; in effetti mi stupisco che abbia aspettato tanto a chiedere come mai fosse l'unica ragazza presente al concerto.
"Non glielo abbiamo chiesto, tu sei stata la nostra prima scelta!" è l'ultima cosa che riesco a sentire, prima che Archie mi trascini nella conversazione che sta avendo con Barney; poi vedo con la coda dell'occhio l'espressione di Rae cambiare rapidamente.
Afferra la sua birra e si trascina fuori dal pub.
Cosa diavolo è successo ora? Cosa le ha detto Chop?
Faccio per seguirla, ma Chloe è più rapida di me e si mette all'inseguimento di Rae; così dedico le mie attenzioni a Chop.
"Chop..." dico prendendolo da parte "Cosa diavolo hai detto a Rae?"
"Eh? Le ho detto perché abbiamo scelto lei, anziché le altre" mi risponde un alquanto confuso Chop.
"E..." lo incito per farlo proseguire.
"E niente...ma poi perché ti interessa così tanto? Non hai nemmeno votato per lei!"
Vero.
Perché devo preoccuparmi per qualcuno, che nemmeno volevo a questo concerto? Chop ha ragione.
Devo darmi una regolata. Devo capire quello che mi passa per la testa, prima di aprire bocca.
"Connetti la bocca al cervello, Finn" mi dico, cercando di sembrare il più convincente possibile.
Prendo un altro sorso di birra e mi intimo di non pensare ad altro che al concerto; non posso permettermi di farmi offuscare il cervello da altre cose o da altre persone. Non posso farmi offuscare il cervello da Rae.
"Ma se andassimo al Basement? Mi sembra di vivere qui dentro a questo pub!" esclama un'esasperato Archie.
Nessuno obbietta, salutiamo il resto dei ragazzi e usciamo dal pub.
"Recupero le ragazze e possiamo andare.." dice Izzy guizzando fuori.
"Eccovi qui, viperette fuggitive!"
"Andiamo al Basement! Sbrigatevi" urla Archie, mentre io non riesco a non notare la tensione che vibra tra Chloe e Rae.
"Rae, non viene...non si sente bene!" esclama Chloe raggiungendoci, lasciando Rae da sola; Archie si attarda per poi affiancarsi a me.
"Rae?" chiedo non vedendola spuntare alle spalle del mio migliore amico.
"Chloe dice che non si sentiva bene e preferiva andare a casa!" mi risponde perplesso.
"Ma credo che abbiano appena discusso.."
Forse dovrei chiederle se sta bene.
No, cerco di ripetermi il mio mantra di poco prima. Non posso farmi offuscare il cervello da Rae.

                                                                                                    ***

Una delle caratteristiche peculiari di Rae è l’espressività. Dal suo viso traspare ogni emozione che sta provando, rabbia, imbarazzo e felicità sono tutti sentimenti che ho visto dipingersi sul suo volto da quando la conosco. E’ come avere l’ingresso preferenziale nella sua anima, è più forte di lei. Non riesce a nascondermi quello che sta provando. Ormai i miei occhi si sono abituati a cogliere ogni sua minima smorfia, ad analizzarla ed a interpretarla. So quello che prova ancora prima che lo dica ad alta voce. In questo momento la sua faccia dice “vorrei essere ovunque, ma non qui.”
Ma il suo disappunto cresce non appena mi vede varcare la soglia del Chippy, in clamoroso ritardo. Ignorando lei e la sua espressione mi siedo di fianco a Chop.
“Allora…qualcuno di voi ha delle richieste musicali per il viaggio? Perché sto facendo delle cassette per le macchine…” chiedo, rivolgendomi al gruppo.
Nessuno fa in tempo a proporre niente, che la voce di Rae prende il sopravvento: “Perché le fai tu?”  mi chiede acidamente, riportando alla luce la nostra rivalità in fatto di competenza musicale.
“Perché sono quello che se ne intende di più di musica…” rispondo ugualmente acido.
“Tu ne sai di musica, esattamente come mia madre!” commenta e sono sicuro di leggere nel suo tono di voce un vago insulto. Riducendo gli occhi ad una fessura, cerco di capire cosa mai ho fatto per farla irritare così da tanto e se fosse umanamente possibile oggi Rae è più ostile del solito.
“Va bene” sbuffa “ma per nessun motivo al mondo  metterai Spaceman dei Babylon Zoo”
“Niente Babylon Zoo…” ripeto esagerando il tono della mia voce, facendo diminuire drasticamente i minuti che mancano all’esplosione della bomba “Grazie mille per aver condiviso con noi la tua immensa conoscenza musicale, Rae.”
“Che razza di stronzo…” so di averla provocata spudoratamente e so anche di meritarmi questo commento, ma è stata lei la prima ad iniziare questa guerra. Io sono sempre quello che ha cercato di deporre le armi.
“Non fare il santarellino, Finn…” il grillo parlante della mia coscienza che spunta quando meno lo vuoi.
Grazie al cielo Chop, interviene, dividendo il nostro scambio di “vedute” e cercando di riportare la situazione sotto un aspetto gioviale o almeno sereno; e di certo, i due bambini intenti nella gara “sono più bravo io” non rispettano i canoni di giovialità imposti da Chop stesso.
“D’accordo,mi sono preso la libertà di farvi un altro regalino..” dice cercando nel suo zaino delle t-shirts nere che inizia a gettarci addosso. Ognuno di noi ne riceve una personalizzata. Sulla  schiena delle magliette campeggiano i nostri nomi colorati di bianco.
“Bella questa..” ringrazio Chop, mentre lui è intento a lanciare la maglia a Rae e per aumentare il suo malumore odierno, gliela lancia direttamente in testa.
Rae, a differenza nostra, che studiamo le magliette e ringraziamo Chop, nemmeno ci avesse regalato una valigia di soldi, appallottola la sua t shirt e la nasconde nello zaino. A Chop, non sfugge il suo poco entusiasmo per il regalo; solitamente lui e Rae sono sempre sulla stessa lunghezza d’onda, sempre i più entusiasti del gruppo; ma oggi Chop è costretto a giocare questa partita da solo, dal momento che Rae, non lo spalleggia come fa sempre.
“Cosa c’è? Stai bene?” le chiede, facendo diminuire anche lui i minuti che mancano all’esplosione della bomba- Rae.
“No, ho mal di pancia” mugola Rae.
“Farai meglio a riprenderti per domani!” continua Chop incurante del pericolo che sta correndo.
“Dai prova la maglietta! Perché non la provi?”
Chop sa davvero essere assillante quando vuole, e questo non sfugge a Rae che inizia la sua esplosione.
“Magari non voglio provarla!” urla sbattendo la mano sul tavolo.
“Cos’hai? Le chiede sottovoce Chop, sconvolto dalla sua reazione “Ho detto a tutti che tu eri quella divertente, invece te ne stai qui col muso lungo!”
Chop, senza rendersene conto, ha offerto a Rae, l’esplosione su un piatto d’argento.
“Beh, forse sono stanca di provarci..Non importa quanto mi sforzi per provarci, proprio non ci riesco!” esclama frustata, lanciando indietro la maglietta ad un alquanto scioccato Chop.
La situazione è degenerata in battito di ciglia; e mentre Rae abbandona il tavolo dove regna lo shock per nascondersi dietro la porta del bagno, non posso far altro che seguirla con lo sguardo, cercando di capire cosa c’è che non va.
Tutti al tavolo sono rimasti pietrificati dalla reazione scomposta di Rae ad una semplice domanda di Chop.
“Solitamente non reagisce così, vedrete che non appena si sarà calmata, la troverete tutti dannatamente divertente!” sospira Chop, difendendo la sua amica agli occhi degli altri.
“Forse è meglio cambiare aria” dice, invitando gli altri ad uscire “Finn?”
“Nah..io rimango un altro po’ per finire questa dannata lista di canzoni per il viaggio” mento spudoratamente.
In realtà non me ne frega niente della lista delle canzoni, so già quali mettere; voglio solo accertarmi che Rae stia bene; ultimamente non faccio altro. Pare che preoccuparmi di Rae sia diventato uno dei principali scopi della mia vita.
“D’accordo bello! Ci vediamo” Chop si è bevuto la mia scusa e si allontana velocemente dal Chippy.
Nel frattempo che aspetto l’uscita di Rae dal bagno, mi dedico finalmente alla lista delle canzoni; so già quali mettere, ma devo decidere in che ordine metterle. Non posso inserirle una in fila all’altra senza un filo conduttore, in più con queste cassette posso finalmente dimostrare a Rae che anche io ne so di musica, come lei e come il suo Archie.
Non appena decido l’ordine delle prime due canzoni, sento la porta del Chippy sbattersi violentemente alle mie spalle. Che fosse Rae? Non mi è sembrato di vederla uscire dal bagno.
Possibile che sia ancora li dentro? Mi alzo d’istinto e mi dirigo verso la porta del bagno, che ha visto scomparire Rae almeno 5 minuti fa.
“Tesoro, se stia cercando la tua amica, guarda che se ne è appena andata” mi sussurra la cameriera. Faccio finta di non cogliere il flirt che mi sta lanciando ed afferro in fretta e furia le mie cose, per raggiungere Rae fuori dal negozio; girando l’angolo sento le voci di alcuni deficienti insultare qualcuno. Mi si gela il sangue e spero che quel qualcuno che stanno insultando non sia la persona che penso.
“Jabba ha un’enorme macchia di sangue sul sedere..Penso che vomiterò” sogghigna quello che è evidentemente il leader dei tre deficienti.
Sono abbastanza vicino da vedere Rae voltarsi lentamente verso i tre, che continuano a darle della lurida; sembra più pallida del solito, come se qualcuno le avesse succhiato tutta la sua linfa vitale, tutta la sua energia. La vedo cercare con gli occhi un possibile nascondiglio dai quei tre. Sembra un cerbiatto a cui sono stati puntati i fari dell’auto contro.
Solitamente non sono un tipo violento, ma qualcosa in me scatta. Una rabbia che non ha niente a che vedere con la rabbia che ho provato quando ho saputo del presunto coinvolgimento amoroso tra le ed Archie..
Questa volta, la rabbia è più forte, arriva dallo stomaco, arriva dalla testa, ma soprattutto mi arriva dal cuore e prima che me ne possa rendere conto il mio pugno destro va a scontrarsi sulla mandibola del capo dei deficienti.
“Ti sembra carino prendere in giro una ragazza?” gli urlo in faccia, sbattendolo al muro “Perché non provi a prendere in giro me?”
"O ti scusi subito con lei o ti spacco in due, va bene?" dico aumentando la presa delle mie mani attorno alla felpa di quel cretino.
Con il sangue che gli cola dall'angolo della bocca mugugna un "scusa" appena udibile da orecchio umano.
"E questo vale anche per voi due deficienti!" urlo agli altri due, mentre si danno alla fuga, preceduti dal loro "capo".
Di scatto mi giro verso Rae, per vedere come sta.
Ho paura di aver peggiorato la situazione, di averla spaventata ancora di più di quanto non lo fosse prima.
"Stai bene?" le chiedo, riportando il tono della mia voce al suo solito volume.
Lei annuisce e la vedo sorridere con gli occhi.
Annuisco anche io e mi defilo alla stessa velocità con cui sono comparso, scioccato più di lei, dalla reazione che ho appena avuto.
Non sarà facile da dimenticare, anche perchè il dolore sulle mie nocche me lo farà ricordare tutta la notte.


"Cosa hai combinato?" mi chiede mia nonna, vedendomi spuntare nella sua stanza di ospedale, massaggiandomi le nocche arrossate.
"Niente di grave...ho appena tirato un pugno ad un deficiente" dico prima di baciarla sulla guancia.
"Non mi sei mai sembrato un tipo da rissa..." sussurra.
"Degli idioti prendevano in giro Rae..." dico, ma lei mi taglia subito la parola.
"La tua Rae?" mi chiede incredula.
"Non è la mia Rae...è solo Rae" dico, cercando di non sembrare imbarazzato dal commento di mia nonna.
"Solo Rae, dici eh?" mi chiede curiosa.
Annuisco e alzo le spalle, ma mia nonna è un osso duro, anche se la sua malattia la costringe ad un letto d'ospedale. Il suo spirito da guerriero non l'ha perso.
"Quindi tu fai a botte per solo Rae?"
"E' un'amica, tra amici si fa così! Ci si aiuta a vicenda!" esclamo, convinto che mia nonna molli la presa, ma invece come un serpente a sonagli, aumenta la sua morsa attorno a me.
"Non ti ho mai visto prendere a pugni qualcuno per Archie o per Chop..." bisbiglia sarcastica.
"Chop sa difendersi benissimo da solo ed Archie...beh diciamo che con lui non si è mai presentata l'occasione!" borbotto, incrociando le braccia al petto.
"Devo ripeterti la storia dei pannolini?" mi chiede.
"No, nonna...mi hai cambiato il primo pannolino e sai benissimo cosa provo e cosa no..." recito questa cantilena a memoria.
"Bravo ragazzo" dice schiaffeggiandomi leggermente il viso, poi prima di abbracciarmi nuovamente, mi sussurra all'orecchio le parole che conosco bene, ma che non ho ancora avuto il coraggio di dire nemmeno a me stesso.
"Fari meglio a dire a solo-Rae che ti piace..."


                                                                               


Ciao a tutti!!! Scusate il ritardo con cui pubblico il capitolo, ma ho avuto dei problemi con questo particolare capitolo...l'avrò scritto e cancellato almeno 10 volte! Non mi soddisfaceva a pieno...in più siccome volevo inserire il concerto degli Oasis, ho pensato di dividere il capitolo in due parti, in modo da non tralasciare nessun dettaglio, visto che Finn ha finalmente ammesso a se stesso che inizia a provare qualcosa per Rae.
Il continuo di questo capitolo è quasi ultimato, mancano giusto un paio di revisioni, quindi conto di pubblicarlo la prossima settimana (dita incrociate!)
Come sempre vi ringrazio della pazienza e della recensione che vorrete lasciarmi (sia se vi è piaciuto o meno il capitolo!)
Ah proposito...avete visto il teaser della 3 stagione???? Il mio animo Rinn è impazzito dalla gioia!
Vi abbraccio

Hope you like it!
Ci vediamo al prossimo capitolo,
I.













 

 







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Capitolo 6
*** Knewborth pt.2 ***


Knewborth pt. 2 "Farai meglio a dire a solo-Rae che ti piace..."
Le parole di mia nonna risuonano come una campana all'ora di punta nella mia testa.
Fosse tutto davvero così facile, lo farei subito; ma non è per niente facile.
Con Rae non è mai niente facile, con lei pensi di aver vinto ed invece sei pienamente sconfitto; con lei pensi di avere l'ultima parola ed invece arrivi sempre penultimo.
Non mi sono mai trovato in una situazione del genere. Non ho mai dovuto dire ad una ragazza che mi piace; prima mi bastava solo accennare un sorriso e la ragazza in questione capitolava ai miei piedi, senza che io dovessi sforzarmi più di tanto.
Essere il più "figo della città", citando Archie, ha i suoi vantaggi, ma in realtà è una fregatura bella e buona, perché non impari mai  a come comportarti nelle situazioni che ti si presentano davanti non appena esci dai tuoi confini ben delineati.
Come fai a dire una ragazza che ti piace, quando sei sempre stato circondato da ragazze a cui non dovevi spiegare o dire niente?
So perfettamente quello che pensano di me le ragazze, eccome se lo so; ma in realtà loro non sanno niente di me.
Non sanno qual è il mio piatto preferito.
Non sanno quale musica mi tira su di morale quando sono a terra.
Non sanno di quando ho visto le valigie di mia madre nel nostro corridoio.
Non sanno quanto dolore ho provato, vedendola indossare il suo cappotto rosso ed abbandonare quella casa per sempre.
Non sanno in quanti pezzi si è frantumato il mio cuore.
Non sanno in quanto tempo ho smesso di piangere la notte.
Non sanno di come ho reagito ai fogli della separazione dei miei.
Non sanno quanto ho dovuto faticare per rialzarmi dalle mie stesse ceneri.
Non sanno quanto Archie e Chop siano stati la mia salvezza.
Non sanno un bel niente di me; vedono solo quello che rappresento, vedono solo l'aspetto fisico. E per un pò mi è andata bene così dal momento che affidarsi a qualcun'altra era fuori discussione,ma dopo Stacey ho capito che io non ero solo un oggetto, un trofeo da mostrare.
Io sono ben altro.
Io sono tutt'altro.
E solo con Rae mi sento in grado di poter essere il vero me stesso; non che con Archie e Chop, io abbia indossato una maschera, anzi, con loro non ho mai dovuto comportarmi da stronzetto scontroso. Ma loro, per quanto siano importanti per me, quasi dei fratelli, non mi fanno sentire come quando sto con Rae.
Lei ha questa strana ed innata capacità di farmi sentire pieno, di farmi sentire qualcuno con una testa e con dei sentimenti. Non solo labbra e muscoli, ma anche parole e sensazioni.
Dirle che mi piace sarebbe la soluzione immediata a tutti i miei problemi, ma ho paura di rovinare questa nuova armonia che siamo finalmente riusciti a creare.
Mi sembra di camminare su una lastra di ghiaccio, incapace di prevedere in quale parte si romperà, trascinandomi nell'acqua ghiacciata.
Probabilmente, se le dicessi che mi piace, lei scoppierebbe a ridere.
Come potrebbe provare lo stesso per me, quando le è piaciuta una persona come Archie?
Io e lui siamo completamente diversi.
Ma se dirle che mi piace fosse l'unica soluzione possibile? Se dirle che mi piace fosse la panacea dei mie mali? Beh credo che allora dovrei buttarmi.


 
Il giorno del concerto è finalmente arrivato.
Tra meno di tre ore sarò davanti agli Oasis con i miei migliori amici e con Rae.
Non sono ancora sicuro di come le dirò che mi piace; a dir la verità non so nemmeno se troverò il coraggio di farlo.
L'ultima volta che ci siamo visti, ho quasi fratturato la mascella al tipo che la stava insultando. E se avesse paura di me, adesso? Se mi considerasse uno pericolo? Uno da tenere alla larga?
Dio, se solo fossi capace di parlare con il cervello.
Se fossi come Archie, la prenderei da parte e le farei un discorso logico, con i tempi verbali tutti azzeccati, con le giuste pause, con i giusti silenzi, riuscendo finalmente a dirle ciò che provo per lei e di come la mia vita sia diventata una montagna russa continua, da quando è entrata a far parte della mia vita.
Ma sfortunatamente non sono Archie.
Non sono bravo con i discorsi.
Non sono bravo con le parole.
Con i gesti me la cavo meglio.
Quello che voglio dire o quello che provo riesco a farli emergere meglio a gesti che con le parole.
Quindi la soluzione migliore è tenere un basso profilo, finché lei non mi darà prova che non ha paura di me.
Parcheggio lo scooter e trovo i mie amici già carichi per il viaggio.
La birra scorre a fiumi e la musica pompa dalle casse dello stero della macchina di Chop.
"D'accordo, organizziamo le macchinate..." urla Chop tra un sorso di birra ed un altro.
"Io vado in macchina con Rae.." esclamo ancora prima di rendermi conto di quello che ho detto.
Archie mi guarda perplesso, prima di sorridere nascondendosi dietro la lattina di birra.
Chop, invece, non sembra aver dato tanto peso alle mia parole.
"Ok..allora tu, Rae e Al potete andare con Barney...io ed Archie andiamo nell'altra macchina"
"Bella mossa..." mi sussurra Archie, passandomi una birra.
"Ti sbagli..."dico "voglio solo prendermi una rivincita musicale".
Possibile che Archie mi abbia scoperto subito? Vero è che per tre anni di fila è stato campione di nascondino al campo estivo, ma mi ha stanato fin troppo presto, perfino per lui.
E adesso mi guarda con quella sua faccia da "tana per Finn, dietro la macchina", mentre io mi sento dannatamente fuori posto.
Mantenere un basso profilo, mi intimo accendendomi una sigaretta.
"Bellezza che fai qui?" chiede Chop vedendo arrivare Chloe.
Già, cosa ci fa qui?
"Sono solo passata a salutarvi" risponde mestamente.
Ha l'aria stanca di una che ha passato la notte in bianco a pensare ed io non posso fare a meno di sentirmi emotivamente vicino a lei.
Ne so qualcosa di notti in bianco passate a pensare.
"Rae?" chiede rivolgendosi a me e ad Archie.
"La stiamo aspettando" risponde Archie, mentre io mi limito ad un'alzata di spalle.
Mantenere un basso a profilo va bene, ma risultare maleducato no.
"Knewborth, dolcezza!" urla Chop, non appena nel suo campo visivo si palesa Rae.
Indossa la maglia che le ha regalato Chop e ci sorride, mi sorride.
Dopotutto, forse, non ha paura di me.
Forse posso rischiare.
"Ciao..." mi dice sorridendomi.
"Ciao..." dico, cercando di non perdermi nel suo sorriso.
"Come va la mano?"
"Sopravviverò..." dico osservando la mia mano ancora con le nocche arrossate.
"Grazie" dice sinceramente, cogliendomi alla sprovvista.
Ed è veramente sincera, mentre me lo dice, lo capisco dalla forma che i suoi occhi prendono e dal luccichio che emanano.
Con quegli occhi non è capace di mentire.
"Chiunque avrebbe fatto lo stesso al mio posto" dico convinto della mia frase.
"No, invece" dice, facendomi sentire un cavaliere in una scintillante armatura argentata.
Sono passato da: essere l'orco di cui ha paura all'eroe che la salva.
Sto facendo passi da gigante.
Questa nuova sicurezza, mi da la forza di sorriderle e di pensare che alla fine ce la posso fare.
Le posso dire che mi piace e non come amica.
Ce la posso fare.
E poi posso sbagliare con gli Oasis al mio fianco? Assolutamente no.
Le urla smaniose di Chop, sono il chiaro segnale che è ora di partire.
Faccio un ultimo tiro alla sigaretta prima di gettarla al vento, quasi mi desse la carica e la forza necessaria per far uscire quelle parole che mi bruciano in gola.
Forza e coraggio, mi intimo, prima si salire in macchina.
Rae mi raggiunge dopo aver salutato Chloe.
Non appena si allaccia la cintura di sicurezza, accendo lo stereo facendo partire una delle cassette che ho fatto per il viaggio.
Una delle cassette che ho fatto per il viaggio, pensando a Rae.
La sento gelarsi al mio fianco appena intuisce la canzone che ho masterizzato.
La canzone per cui mi ha massacrato qualche giorno prima al Chippy.
"Cosa? Credevo fosse la tua canzone preferita!" dico cercando di sembrare innocente, mentre Spaceman invade l'abitacolo saturo d'entusiasmo.
Lei mi sorride nuovamente e potrei davvero abituarmi a vederla sorridere alle mie parole.
Sorrido nuovamente anche io, sentendo i muscoli della faccia tirare; come se fossero passati anni dal mio ultimo sorriso.
"Mi aspetto il voto 10 per ogni canzone!" esclamo, cercando di concentrarmi sulla guida.
"Beh ti becchi uno zero, per incominciare.." mi canzona lei.
Posso davvero abituarmi a tutto questo.
Posso davvero dirle che mi piace.
"Ferma la macchina..." mi chiede d'improvviso.
Devo essermelo sognato.
Davvero vuole che fermi la macchina?
Non posso fare a meno di chiedermi cosa diavolo ho combinato adesso, per farla allontanare da me.
Di nuovo.
"Cosa?" le chiedo perplesso, sperando di aver capito male, tipo "cambia la marcia".
"Ferma la macchina.." ripete.
No, maledizione, avevo capito bene.
Il mio sguardo è un misto tra lo stupore ed il disappunto.
"Chloe ha bisogno di me oggi...mi spiace Finn...divertiti anche per me" dice, liberandosi velocemente dalla presa della cintura di sicurezza.
Chloe ha bisogno di lei.
Vorrei dirle che anche io ho bisogno di lei, più che mai, ma mi limito ad un lieve accenno, ancora incredulo che tutti i miei piano sono andati nuovamente in fumo.




Sbatto violentemente la portiera della macchina, mentre ignoro le lamentele di Al sulla mia guida; siamo appena arrivati e vorrei già andare via.
"Cristo, Finn, sembravi posseduto mentre guidavi. Mi è venuto sul il pranzo di Natale di 5 anni fa" mugugna.
"Oh ma piantala..." ghigno, cercando le sigarette nella mia tasca.
"Ma Raemundo?" chiede Chop, venendoci incontro.
"Chloe aveva bisogno di lei.." brontolo "dove cazzo è il mio accendino?"
"Oh..Oh calmati.." mi dice o meglio suggerisce Chop porgendomi il suo accendino.
La nicotina distende i miei nervi e fa calare la mia rabbia.
Si, sono arrabbiato.
Stavolta sono davvero arrabbiato con Rae.
Quando io ho bisogno di lei, sembra che tutto il resto del mondo si metta di traverso e lei non si accorga minimamente di me.
A tutti è permesso aver bisogno di lei, ma non a me? Evidentemente no, a me non è permesso di aver bisogno di lei accanto a me.
A me non è permesso averla di fianco mentre gli Oasis canteranno Champagne Supernova.
A me non è permesso prenderla per mano e dirle che provo qualcosa per lei.
A me non è permesso un cazzo.
"Tutto bene?" mi chiede Archie, cogliendo il mio malumore, nonostante gli Oasis.
"Perché non dovrebbe?" gli chiedo strafottente.
"D'accordo..mi arrendo Finn." dice alzando le mani al petto "Quando vorrai parlare di come ti senti e di cosa provi sarò qui. Ma adesso mi sono stancato di fare il traduttore ai tuoi silenzi ed ai tuoi comportamenti. Ora, hai due opzioni. La prima è rimanere qui, con il muso lungo, a struggerti perché Rae non è qui, oppure puoi semplicemente goderti questo fantastico concerto insieme ai tuoi migliori amici. A te la scelta".
Eccolo qui, il mio migliore amico so-tutto-io rifilarmi un'altra paternale sui miei comportamenti.
Possibile che nemmeno le mie reazioni vadano bene?
Ho due opzioni; peccato però che io avessi in mente una terza opzione e questa opzione prevedeva Rae.
"Vada per la seconda opzione" mormoro, seguendo Archie tra la folla.
"Bravo ragazzo" esclama prima di esaltarsi al suono della voce di Liam Gallagher che saluta Knewborth.

"How many special people change
How many lives are living strange
Where were you when we were getting high?"

Dove sei Rae?

"Someday you will find me
caught beneath the landslide
In a Champagne Supernova
A Champagne Supernova in the sky..."

Spero davvero che tu, Rae un giorno, mi possa davvero trovare e ti possa finalmente rendere conto che anche io ho bisogno di te.
Ho bisogno dei tuoi sorrisi e della tua forza.
Ho bisogno di te, come non avrei mai pensato.



Questa sarebbe dovuta essere la canzone in cui le avrei preso la mano, l'avrei allontanata dagli altri e le avrei detto che per me lei è importante.
Invece sono qui, incastrato tra Archie e Chop, che cantano a squarciagola, cullando gli accendini tra le mani.
E così non solo non sono riuscito a dichiararmi alla ragazza che mi tormenta, ma non riesco nemmeno a godermi quello che dovrebbe essere il concerto della mia vita.
Fantastico.





Eccomi con il nuovo capitolo....Ho ancora avuto dei problemi con la connessione e non avuto modo di aggiornare prima....Nonostante questo però ho scritto, così anche i prossimi capitoli sono già pronti!!!
Se vi va, come sempre fatemi sapere cosa ne pensate!

Hope you like it!
I.

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