Il volto tuo splendente sempre ho in testa,

ogni lineamento sembra esser stato apposta inciso.

Cuore, sei sempre tu in festa,

quando vedo il suo sorriso.

A leggiadra creatura somigli coi capelli al vento,

le ciglia come rondini sulla tua fronte;

Gli occhi azzurri intensificano il momento,

le tue parole per rallegrarmi sempre pronte.

Ed anche se nulla più mi resta

La tua immagine sempre rammento:

per te ho da tempo perso la testa.

Ora una lacrima lacera il tuo viso,

ma io, ovunque stia,

penso sempre al tuo sorriso.

La ferita è troppo profonda,

so di aver perso la partita.

La perdita è tremenda,

io, lontano da te, lontano dalla tua vita.

Sono lontani quei giorni,

tempi in cui insieme eravamo contenti.

Ed ora che tu da me non ritorni,

le praterie del mio animo sono morenti.

Di lacrime il viso gronda,

Gli occhi son furenti.

Distrutto, come travolto da un‟onda.

So di aver perso la partita,

ma spero che, andando,

torni da me, nella mia vita.

Camminando lungo il viale,

di sentir la tua voce credo.

Da me si allontana ogni male.

E poi ti vedo.

La vista del pelo tuo biondo,

la figura leggiadra e snella,

giù, nel profondo,

mi fai dire: Quanto sei bella.

A volte, il viso tuo mi è fatale.

Vedo il tuo verde rotondo,

E penso: non esiste un‟eguale.

Malinconicamente poi procedo.

Ovunque, mia bella,

anche se non ci sei, io ti vedo.

Per giorni mi hai tormentato;

sei stata nei sogni miei.

Ci sei nel presente, c'eri nel passato;

ma ora, tu, dove sei?

Espressioni e sorrisi ti ho donato.

Gioie e dolori abbiam condiviso.

Ma, ora che m'hai abbandonato,

il mio viso di lacrime è intriso.

Mille volte ho pensato,

che non ti avrei più visto.

Ed ora che non ci sei più, son disperato.

Sei stata nei sogni miei.

Ora ti sento.

Ma, dimmi: dove sei?

Il volto tuo mi ricordo ancora,

Poi in un lampo svanisti.

Il dubbio nella mente dimora:

Sei vera? Esisti?

Entrambi eravamo in uniforme;

Mi prendesti poi per mano.

Dissi: Ora il tuo animo dorme.

Chiusi gli occhi, mi baciasti dolcemente. Piano.

Poi cominci a camminare.

Ti chiamo invano.

Il tuo sapore in bocca mi rimane.

Mi sveglio con gli occhi tristi.

Il dubbio nella mente dimora:

Sei vera? Esisti?

Cammino lungo la via.

La vista non è nitida. C‟è foschia.

D'un tratto, delle ombre si alzano.

Ma si fermano. Non avanzano.

Uno poi mi si è avvicinato.

E' uno degli ultimi cari che mi ha lasciato.

- Siamo le ombre del tuo passato.

Passaci attraverso, distruggici. O sarai soggiogato. -

Questo mio caro poi si distende.

Viene la Morte. Lo prende.

Passo attraverso tutte. Una per una.

Alla fine, par che non ne sia rimasta nessuna.

La nebbia ancora non s'è diradata.

Quale è rimasta? Una ad una l'ho passata!

All'improvviso, mi par di scorgere un viso.

E' lei. Sembra che torni dal paradiso.

Ha un volto allegro. Disteso.

In me, sento come crescer un peso.

Dico agli occhi miei:

Non è vera. Non è lei.

Come se mi avesse sentito, si gira e resta di sasso.

Respiro. Poi passo.

La nebbia finalmente scompare.

Ma non riesco, a trattenere lacrime amare.

Faccio due passi.

In riva al mare.

Vedo una ragazza.

In riva al mare.

Ha i capelli lunghi.

In riva al mare.

Un vestito bianco.

In riva al mare.

La chioma nera.

In riva al mare.

Par trasparente.

In riva al mare.

Il viso disteso.

In riva al mare.

Sembra in attesa.

In riva al mare.

Aspetta qualcuno.

In riva al mare.

O qualcosa.

In riva al mare.

Mi fermo.

In riva al mare.

La guardo.

In riva al mare.

Si mette di spalle.

In riva al mare.

Le nuvole si scostano.

In riva al mare.

La luna risplende su di lei.

In riva al mare.

Diventa una miriade di stelle.

In riva al mare.

Zigzagano sopra il mare.

In riva al mare.

Vanno verso la luna.

In riva al mare.

Si fermano nel cielo.

In riva al mare.

Non esiste.

In riva al mare.

La ragazza.

In riva al mare.

Solo illusioni.

In riva al mare.

Qual arma strabiliante.

Tanto piccola, quanto potente.

Può esprimere sciocchezze, sentimenti.

Sancire glorie, ma anche fallimenti.

Può dichiarare guerre, ma anche far pace.

Dare al pensiero una voce.

Se siamo frustrati, ci arrabbiamo.

Oppure scriviamo.

Fa tante cose complicate, ed al tempo stesso una semplice.

Scrive.

Pioggia.

Lacrime dal cielo.

Scandisce il tempo.

Un ticchettar monotono.

Nessuno la ascolta.

Nulla si ferma.

Tutto scorre.

Pioggia.

Vedo le colline.

Vedo il mare.

Sento l’odore.

Sento il rumore.

Presto sarò a casa.

Mi aspetti.

Lo so.

Lo sento.

Tranquilla.

Presto sarò a casa.

Ti ho davanti.

Ora.

Eccomi.

Sono tornato.

Arrivo.

Vento di scirocco.

Presto il tempo si guasterà.

Intorno, non vi è altro che silenzio.

Qualche gabbiano passeggia.

La salsedine penetra nelle narici.

Vi è pace sulla spiaggia.

Non chiedo altro.

Mi siedo.

E guardo il mare.

Vieni.

Non c’è nessuno.

Siamo solo noi.

Non ci sono testimoni.

Solo gli alberi.

E gli uccelli.

Stringimi.

Non aver paura.

Siamo solo noi.

Non avere paura.

Siamo solo noi.

Baciami.

Hai voluto giocare.

Ora brucia.

Hai voluto ingannare.

Ora brucia.

Hai voluto rovinare.

Ora brucia.

Hai voluto far soffrire.

Ora brucia.

Non avrò pena.

Brucia.

Zaino in spalla.

E’ ora di partire.

Chilometro su chilometro.

La strada è lunga.

Ma ho voi accanto.

Il peso si allevia.

Un canto, una risata.

Arriveremo più in fretta.

E’ finita.

Dura, ma bella.

Il silenzio regna.

Solo gli uccelli fan baccano.

La quiete rilassa.

Notte.

Un cane lo precede.

Un gufo guarda.

Un uomo passeggia.

Notte.

Una coppia nascosta.

Due visi che si incontrano.

Un bacio dietro un cespuglio.

Notte.

Una donna che urla.

Uno sparo nel buio.

Il pianto di un uomo.

Notte.

Siede al suo posto.

Guarda fuori.

Il corpo lì.

La mente chissà dove.

Va dal porto al colle.

Una volta al mese.

Per chi o cosa, non si sa.

Lo sa solo lui.

Mi siedo accanto a lui.

Lo vedo con una foto in mano.

Poi lo guardo.

Viaggia per l’amore.

Quel distratto viaggiatore.

Morirò.

Da solo.

Senza sepoltura.

L’anima vagherà.

Attenderà.

Nell’oscurità.

Un angelo scenderà.

Raccoglierà la mia anima.

La porterà nel cielo.

Saluterò il mio corpo.

Guarderò avanti e risplenderò.

Nella luce.

Lascerò tutto.

Non m’interessa.

Porterò solo due cose:

I ricordi e le esperienze.

Lascerò vuoti,

colmabili ed incolmabili.

Non mi sentirà nessuno,

o forse tutti.

Tutto abbandono.

Ho deciso.

Non m’interessa più nulla.

Me ne andrò.

Il paese dorme.

Qualche cane abbaia.

Le stelle splendono.

La luna illumina la notte.

L’erba è mossa dal vento serale.

Gli alberi contornano il quadro.

C’è pace e tranquillità,

sopra il colle.

Volerà,

si lascerà trasportare,

arriverà fino a me.

Quel fischio,

quella melodia,

la sento,

la riconosco.

Resto in ascolto.

Il vento soffia.

Un fischio nel vento.

Ricordi che tornano.

Il vento parla per lei.

Odori forti.

Uccelli che cantano.

Rapaci che volano.

Una leggera brezza.

Qualche animale osserva.

Le foglie volano.

Le pigne cadono.

La neve nell’aria.

Tutto è bianco.

Tra gli alberi.

4 del mattino.

Le ultime stelle scompaiono.

Sto qui, da solo.

Come Venere di mattina.

In attesa di qualcosa.

Anche se nulla accadrà.

Sto qui, da solo.

Come Venere di mattina.

Le stelle scompaiono.

Rimane solo Venere.

Mi sento come te.

Come Venere di mattina.

Spunta il sole.

Ed io sto ancora qui.

Solo.

Come Venere di mattina.

Vivi di stenti.

Un vestito bucato.

Di questi tempi,

clochard,

non vivrai facilmente.

Sempre solo.

Con un cane.

Chissà come vivi,

clochard.

Non vorrei esser al tuo posto.

Per scelta, o per obbligo.

Non so come lo sia diventato.

Caro clochard, ti do qualcosa.

Ti sarà utile.

Ti saluto.

Abbi cura di te.

Qualunque cosa ti succeda,

buona fortuna, clochard.

Tu stai lì.

In piedi, combatti, urli, agiti le mani.

Io sto qui.

Seduto, rilassato, in silenzio, la mano sul vetro.

E fuori piove.

Non volevo offendere.

Non chiedevo il mondo.

Non avevo nulla da perdere.

Non volevo andare a fondo.

Non ho negato calore.

Non chiedevo tanto, nel profondo.

Volevo solo amore.

Posati.

Regala la tua bellezza.

Fagli cogliere la tua forma.

Lasciali a bocca aperta.

Vola via, chiudi il tuo spettacolo.

Ti ho davanti.

Sì. Ci sono.

Tornano ricordi. Devastanti.

Non sarò buono.

Abbasso lo sguardo.

Cerco di evitare.

Ma non sono un codardo.

Non posso scappare.

Dei colpi secchi. Decisi.

Dati da un martello.

Il passato e il presente son divisi.

Non c’è stato rumore più bello.

Ehi, tu. ,

Dico.

C’eri. Non ci sei più.