storia di un'autolesionista

di GiorgiaRin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CAPITOLO 1

Erano le 6am e la sveglia del mio cellulare mi fece svegliare. Dovevo andare a scuola, non mi dispiaceva andare a scuola non ero una di quelle secchione, ma nemmeno una di quelle che prende sempre 4. Io me la cavavo con il mio sette. Presi il telefono, accesi la connessione dati per vedere eventuali notifiche, che come al solito non avevo, mi alzai e mi diressi verso il bagno per fare una bella doccia.

Dopo una ventina di minuti uscì dalla doccia, mi copri il corpo con un asciugamano che arrivava poco più sotto la coscia e mi diressi in camera. Aprì l'armadio e presi un reggiseno nero e delle mutandine del medesimo colore del reggiseno. Per i vestiti optai per una felpa grande, molto grande, di colore rosso con qualche scritta nera sul davanti e i miei amatissimi leggings neri. La felpa arrivava leggermente sopra il ginocchio. Io amo le felpe, mi fanno sentire protetta e poi più grandi sono meglio è. Ritornai in bagno per asciugare i capelli.

Dopo una decina di minuti, quando i miei capelli erano perfettamente asciutti, scesi le scale e mi diressi in cucina dove trovi mia zia intenta a preparare le frittelle.

-Buongiorno Zia- La salutai con un bacio sulla guancia. Lei si girò e mi salutò anch'essa con un bacio sulla guancia e aggiunse

-Buongiorno anche a te Coco. Siediti che la colazione è pronta- Mi disse mia zia sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori che io racambiai subito.

Dopo aver finito di mangiare guardai l'ora -7.30am- presi le mie convers nere, il mio zaino, anch'esso nero, salutai mia zia uscì di casa e mi avviai verso scuola. La scuola distava solo dieci minuti da casa mia e visto che era presto decisi di prendermela con calma.

Fuori non faceva molto freddo visto che era ancora settembre, il tempo qui nell'Arizona è sempre molto umido e piovoso. Arriavi davanti scuola con cinque minuti di anticipo. Come in ogni scuola c'erano i "gruppi". Gli "sfogato", i "popolari", i "nerd", le "cheerleader" e quelli come me che nessuno noterà mai.

Io sto bene da sola, ormai sono abituata a stare sola. La campanella suonò e tutti i ragazzi iniziarono ad entrare in quel vecchio edificio con i muri scrostati e le lavagne tutte rovinate.

"Inizia una nuova giornata in questa catapecchia chiama scuola, spero solo di non essere notata da nessuno come ogni giorno, oppure di non trovare quelle oche del gruppo delle cheerleader" Pensai tra me e me.

Entrai a scuola, mi avviai verso l'armadietto, inserì la combinazione, presi i miei libri e mi avviai verso la mia classe e come ogni giorno le lezioni si svolsero normalmente. Al termine della terza ora però accade qualcosa che non mi sarei mai aspettata...

#SPAZIO AUTRICE

Ed eccomi qui con una nuova storia. Questa non è una fanfiction è una storia "reale" basta su esperienze personali. Spero che possa piacere.

Vi voglio bene un bacione al prossimo capitolo <3

GiorgiaRin99

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Al termine della terza ora però accade qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Infatti una ragazza si avvicinò sempre più a me. Era molto bella, era magra e alta, aveva i dei bellissimi capelli color rosso mattone che le arrivavano poco più sopra del fondoschiena, aveva glia occhi azzurri e grigi, una pelle ambrata. Si avvicinò a me, e quando fu a pochi centimetri ma de mi sorrise e ti tese la mano -Piacere sono Laura, ma per gli amici Lu, vengo dall'Italia, tu sei?- Le strinsi la mano, era morbida e calda, aveva delle unghie ben curate. -Il piacere è mio, io sono Coco, io vengo dall'Inghilterra- Nessuno prima d'ora si era mai accorto di me. Le lasciai la mano e lei subito disse -Sai ti ho vista tutto sola così mi è venuta voglia di conoscerti, sei una ragazza così carina, mi sembra strano che nessuno ti noti- Disse Laura sorridendo, credo che potremmo diventare ottime amiche, è davvero molto simpatica. A quell'affermazione le miei guance si tinsero di un leggero rossastro. Nessuno mi aveva mai detto che ero carina -G-grazie, nessuno mi ha mai fatto un complimento. Che materia hai adesso? Io ho Matematica. Odio la matematica, non l'ho mai capita... È una delle poche materie dove vado maluccio- Le dissi gesticolando con le mani. Laura prese la borsa e tirò fuori un foglio con scritti gli orari di scuola, percorse tutti gli orari con il dito e quando raggiunse l'orario della quarta ora mi guardò sorridendo e disse -Matematica! Siamo in classe assieme, che bello. Ti va di sederti vicino a me?- A quella frase mi si illuminarono gli occhi, non ero mai stata in banco con qualcuno, tutti mi evitavano. Annuí con la testa, ci sorridemmo e ci avviciniammo agli armadietti per il cambio di libri. Aprí il mio armadietto, presi il libro di matematica e proprio in quel momento passò Brittany, la capo cheerleader. Si fermò davanti di me, con un gesto della mano mi fece cadere tutti i libri per terra e prendendomi per la spalla mi spinse addosso gli armadietti, l'impatto con l'armadietto fu abbastanza violento e mi causò un gemito di dolore. -Ecco qui la sgualdrinella che non nota mai nessuno. Ti senti sola perché ti sono morti i genitori? Ci credo che sono morti, si saranno uccisi perché non volevano avere a che. fare uno sgorbio come te! Sei solo una puttana. Faresti meglio a morire, faresti un piacere al mondo- Abbassai lo sguardo verso terra, sentivo gli occhi pizzicare. Non avevo il coraggio di controbattere, lei era superiore a me. Ormai ero abituata a queste cose, subivo in silenzio senza mai dire una sola parola, perché non avevo il coraggio di parlare. -Ci si vede fuori stronza!- E si allontanò ridendo. Io mi sedetti atterra, e le lacrime cominciarono a bagnarmi il viso. In quel momento volevo solo scomparire. Non avevo mai parlato a nessuno di questi atti di "bullismo" che ricevevo ogni giorno da Brittany. Non credo che avrei resistito ancora molto alle sue offese. Mi asciugai le lacrime e mi alzai da terra con la schiena dolorante per lo scontro contro l'armadietto. Raccolsi i miei libri da terra e mi diressi verso la mia classe. Li trovai Laura seduta ad aspettarmi, mi sederti vicino a lei e con aria preoccupata mi disse -Dove ti eri cacciata? Non ti ho più trovata allora ho pensato di aspettarti in classe. Va tutto bene? Sembri preoccupata- Nessuno si era mai preoccupato per me... Avrei dovuto raccontargli tutto? È meglio di no, sono sicura che Brittany se la prenderebbe anche con Laura, e non voglio che le succeda niente per colpa mia. -N-no tranquilla va tutto bene, dovevo andare al bagno e non ti ho nemmeno avvisata, scusami- Mi sento un po' in. colpa ad aver mentito a Laura, però lo faccio per il suo bene. Le ultime due ore passarano molto in fretta, e ho scoperto di avere molte cose in comune con Laura, ci siamo scambiate anche i numeri di telefono. Spero di non ritrovare Brittany... Per colpa sua la mia vita sta andando a rotoli, è colpa sua se la mia vita è una merda, è colpa sua se quando torno a casa passo giornate a piangere, è colpa sua ogni giorno penso che se non fossi mai nata sarebbe tutto migliore... È solo colpa sua, ma anche mia che non sono abbastanza forte, non sono bella come lei, non sono perfetta come lei, non sono alla sua altezza... "È colpa mia, solo ed esclusivamente colpa mia" #SPAZIO AUTRICE Spero che il capitolo vi piaccia... Non ho nulla da dire perciò, ringrazio tutte le persone che seguono la storia :) Grazie di cuore <3 GiorgiaRin99

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


"È colpa mia, solo ed esclusivamente colpa mia" Questa frase continuava a giare nella mia mente... Le lezioni erano terminate, uscì dalla classe e mi diressi al mio armadietto per posare i libri e tornare a casa. Spero solo di non trovare quell'oca di Brittany. Avevo paura di lei, non poteva lasciarmi stirare? Perché se la prendeva con me? Cosa le avevo fatto io? Queste domande continuavano a frullarmi nella mente. All'uscita da scuola trovai Laura che stava parlando con delle ragazze. Mi incamminai verso di lei ma ad un tratto una mano mi strinse il polso e mi costrinse a girarmi. E davanti a me c'era lei... Brittany. Il mio cuore perse un battito, la gola mi si seccó e le gambe incominciarono a tremare. "Stai calma Coco, devi rimanere calma. Se le fai vedere che hai paura non farai altro che farla godere" La mia mente ha ragione dovevo stare calma. Ma avevo paura, una fottuta paura. -Te lo avevo detto che ci saremmo trovate fuori. Ora viene con me veloce!- Disse Brittany con un ghigno sul volto. La presa sul mio polso si fece sempre più forte e un gemito strozzato uscì dalla mia bocca. Brittany mi trascinó verso il bosco nel retro della scuola. Arrivate nel posto dove nessuno poteva vederci, Brittany mi prese il braccio e mi buttò a terra, cominció a tirarmi calci e a insultarmi -Sei solo una stronza! Non meriti nemmeno di avere una vita! Sarebbe meglio se morissi, tanto nessuno ti vuole. Sei solo un peso. Perché non te ne vai da qui? Potresti cambiare paese, così nessuno può vedere la tua rivoltante faccia!- Mentre diceva quelle parole continuó a tirami calci. Dovevo resistere, anche se faceva male dovevo essere forte. Cercai di chiedere aiuto ma le parole mi morivano in gola. La vista cominció ad annebbiarsi. -Ne vuoi ancora? Allora? Me vuoi ancora è puttana?- Mi aveva presa per il collo della maglia, sentivo un dolore alla testa e al braccio, sposatai lo sguardo a fatica e vidi del sangue sul terreno. Brittany mi mollo e mi fece atterrare sul suolo umido e ricoperto di foglie secche. La vidi allontanarsi e la sentì ridere. Sentivo gli occhi bruciare, volevo piangere e chiedere aiuto. In lontananza vidi un ragazzo che sia avvicinò a me. Aveva uno sguardo preoccupato. Non riuscì e vederlo bene perché avevo lo sguardo annebbiato. Ad un tratto sentì due braccia muscolose tirarmi su dal terra e portarmi fuori da quel bosco... Poi ad un tratto tutto intorno a me si fece nero e non vidi più nulla. ---------- Sentivo la testa che mi pulsava. Cercai di alzare il braccio destro, ma una fitta mi impedì di muoverlo. Cercai di aprire gli occhi ma la luce era troppo forte, battei più volte le palpebre per potermi abituare a quella luce così bianca e pura. Quando riuscì a mettere a fuoco tutto mi guardai attorno, ma non avevo la più pallida idea di dove fossi. All'improvvisi vidi la porta della camera aprirsi, e sbucó fuori un ragazzo, con i capelli castani, ricci, occhi azzurri e un fisigo da paura. -Finalmente ti sei svegliata! Ti senti bene? Ti fa male la testa? Avevi una brutta ferita sia al braccio che alla testa quindi ti ho medicato- Disse il ragazzo sconosciuto. Cercai di alzarmi, ma a causa di un giuramento di testa non riuscì nel mio intento. -Hei stai attenta, non dovresti sforzarti, sei molto debole. Aspetta qui e non muoverti, vado a prepararti qualcosa da mangiare. Comunque io sono Alex- Disse lui prima di uscire dalla stanza. È stato davvero gentile, mi ha portata fino a qui, penso sia casa sua, e mi ha fasciato le ferite. Sono un po' imbarazzata, non sono mai stata sola con un ragazzo... Dopo una decina di minuti Alex tornò in camera con un piatto di minestra in mano. La poggiò sul tavolo e disse -La metto qui è quando hai fame mangiala, sono sicuro che ti ritorneranno le forze. Ora ti andrebbe di raccontarmi quello che ti è successo?- Mi chiese Alex con un sorriso stampato in faccia Mi schiarii la voce e inizia a raccontare dall'inizio...

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Mi schiarii la voce e inizia a raccontare dall'inizio.... Più raccontavo e più sentivo gli occhi pizzicare. Non dovevo piangere, almeno non davanti a un ragazzo appena conosciuto. -Comunque grazie per avermi aiutato. Non so davvero come ringraziarti- Dissi facendo un leggero sorriso ad Alex che ricambiò immediatamente. -Tranquilla, non potevo di certo lasciarti li a terra. Comunque se vuoi sfogarti io sono qui, d'ora in poi starò sempre al tuo fianco- "Starò sempre al tuo fianco... sempre al mio fianco... starà sempre vicino a me" Continuavo a pensare a quelle parole. Lo conoscevobda poco ma già mi sentivk al sicuro con lui. -Non ti ho nemmeno chiesto il tuo nome- È vero, non mi ero nemmeno presentata... Che stupida che sono. -È vero non mi sono nemmeno presentata. Piacere io sono Coco- Dissi porgerndo la mano ad Alex che ricambiò subito il saluto. -Emm... Alex.... Posso chiederti quanti anni hai?- -Certo! Ho 17 anni, sono al terzo anno della Payson High School. Tu invece? Quanti anni hai?- Wow 17 anni! Gliene avrei dati 15 proprio come me! -Io ho 15 anni e sono al primo anno della Payson High School anche io- Che bello! andavamo alla stessa scuola. Sono contenta di aver trovato degli amici. -Sono contento! Così potrò proteggerti da quella stronza di Brittany... Mi dispiace davvero che tu sia soggetta a bullismo- Il suo viso si fece cupo e triste. Non voglio che quel sorriso così bello scompaia a causa mia. -Non fa niente... Ormai ci sono abituata è non voglio che nessuno sia coinvolto in questa faccenda, perciò ti chiedo di restarne fuori. Te ne prego, è una cosa che devo risolvere da sola- Senza nemmeno accorgermene le lacrime stavano rigando il mio viso. Mi abbandonai ad un pianto isterico. All'improvviso sentì due braccia attorno al mio corpo. Alex mi stava abbracciando. Mi sentivo protetta tra le sue braccia. Incominciò ad accarezzarmi la schiena. -Stai tranquilla, andrà tutto bene. Fidati di me, io ti proteggerò a qualunque costo. Ora sfogati vedrai che starai meglio e quando ti sarai calmata ti accompagno a casa- Mi disse Alex continuando ad accarezzarmi la schiena. Piano piano le lacrime cessarono di scendere e tra un singhiozzo e l'altro dissi -G-grazie... Davvero, grazie-grazie di t-tutto Alex- Mi staccai dal quell'abbraccio e con il dorso della mano mi asciugai le lacrime ormai secche, presenti sulle mie guance. Guardai Alex e gli feci un piccolo sorriso che lui, ovviamente, ricambiò. -Dai vieni, ti posto a casa. Ce la fai ad alzarti?- Era molto premuroso nei miei confronti. Cercai di alzarmi ma mi giarava ancora la testa. Mi aggrappai ad Alex il quale mi guardò con sguardo preoccupato. -Mi gira ancora la testa...- Mi guardò per un secondo. Poi mise un braccio dietro le ginocchia e uno dietro la schiena e mi prese in braccio proprio come aveva fatto quando mi ha "salvata" -Sai una cosa?- Mi disse guardandomi e ridendo leggermente. Io lo guardai con un sopracciglio alzato -Cosa c'è?- Chiesi perplessa -Sei troppo magra per essere una ragazza di 15 anni. Mangi abbastanza a casa?- -Insomma... Non mangio molto...Sono a dieta- -A dieta?! Ma se sei magrissima!- Disse quasi urlando -Bhe... Ho dei problemi con il mio corpo tutto qui- Alex cominciò a scendere le scale e io per paura di cadere misi le braccia attorno al suo collo, anche se il braccio destro mi faceva molto male. Ci avviammo verso la macchina, Alex mi sistemò sul sedile affianco al guidatore, chiuse la porta e si sistemò al posto del guidatore e guidò verso casa mia. Il tragitto fu molto silenzioso e dopo circa 5 minuti arrivammo davanti casa mia. La testa non mi girava più perciò uscì dalla macchina è mi diressi verso la porta d'entrata. Alex mi raggiunse e mi porse un foglietto -Dentro c'è scritto il mio numero, quando ti senti sola e hai bisogno di sfogarti chiamami pure e io verò subito da te- Lo guardai con gli occhi lucidi e lo abbraccia. Lui ricambiò, mi diede un leggero bacio sulla guancia e se ne andò. Entrai in casa, ma non trovai nessuno. "Sono sola come sempre..." Pensai, e mi avviai in cucina dove trovai sul tavolo un post-it Scusa Coco ma purtroppo devo lavorare anche tutto il giorno e questa sera ho il turno di notte. Lo zio torna tra un po' di giorni è partito per un viaggio di lavoro. Ci vediamo domani mattina. Un bacione Loreline Corsi in camera e mi buttati sul letto. Stavo guardando il soffitto quando ad un tratto il mio telefono vibrò. Sbloccai il telefono e trovai un messaggio da "sconosciuto" Da: Sconosciuto "Allora brutta puttanella? Sei ancora viva? Che peccato... Sembri un cesso vivente, sei orrenda, grassa, brutta e.... Sei sola, completamente sola, senza amici, senza genitori. Sai una cosa? Potresti ucciderti come hanno fatto i tuoi genitori. Un ultima cosa, quando vieni a scuola cerca di coprirti la faccia perché proprio non ti si può vedere. Forse è per questo che nessuno ti vuole, sei orrenda hahahaha" -Brittany- Le lacrime cominciarono a scendere e non ne volevano proprio sapere di fermararsi. Corsi in bagno e cercai l'unica cosa che potreva farmi sentire bene in quel momento: La lametta. "Dov'è? Dove posso cercare? Dove è finita?! Eccola!" Guardai con attenzione l'oggetto che tenevo tra le mani, lo girati e lo rigirai tra le mani. -Ora posso metttere fine a tutte le mie sofferenze- E una risata isterica uscì dalla mia bocca... #SPAZIO AUTRICE Unicorno! Scusate l'ora, ma mi sentivo ispirata perciò pubblico adesso il capitolo. Niente... Come sempre lasciate una stellina(?) e un commentino. Grazie mille a tutti, vi amo <3 GiorgiaRin99

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


AUTOLESIONISMO: Comportamento volto a procurare danni alla propria persona, dalla presenza o meno di intenti suicidiari. indipendentemente. ------- Presi quella lametta, mi tirai su la manica della felpa e con decisione tracciai un taglio sul mio polso. Non faceva molto male, bruciava un po'... Il sangue uscì lentamente da quel piccolo taglio. Appoggiai la lametta sul mio polso e tracciai un altro segno, poi un terzo, un quarto, un quinto... Avevo quasi riempito il braccio destro, le lacrime incominciarono a scendere. Non sapevo che fare. Il braccio bruciava molto e il sangue non ne voleva sapere di smettere di scendere. Presi un asciugamano e mi tamponai i tagli, poi andiai in camere a prendere il telefono e composi il numero di Alex e premetti verde. Alex's pov Ero tornato a casa. Un po' mi dispiaceva lasciare Coco a casa da sola. Mentre pensiai a lei il telefono cominciò a squillare. Lo presi e sul display comparve la scritta "sconosciuto". Forse era Coco. «Pronto?» «.....» Non rispondeva nessuno. Sentivo solo dei singhiozzi. «Coco? Sei tu? Perché non rispondi?» «.....» Ancora nulla, mi stavo davvero preoccupando. Magari le era successo qualcosa. «Coco perché non rispondi?! Cos'è successo?!» «A-Alex.... Ho-ho bisogno..... ho bisogno di te....» Continuava a piangere. Dovevo correre subito da lei! «Apettami Coco, arrivo subito» Sentì solo dei singhiozzi. Riattaccai, presi la macchina è corsi subito da lei. Coco's pov Avevo chiamato Alex, tra qualche minuto sarebbe arrivato. Io stavo ancora piangendo. Volevo tirare giù la manica della felpa ma i tagli mi bruciavano troppo. Mi pentì subito di quello che avevo fatto, era una cosa stupida e questo era il risultato. Dei tagli e con il passare del tempo sarebbero diventati cicatrici permanenti. Stavo scendendo le scale e sentì il campanello suonare. Le lacrime avevano smesso di scendere. Ma avevo gli occhi rossi e gonfi. Andai ad aprire la porta e trovai Alex con un espressione molto preoccupata. Appena mi vide mi abbracciò. -Oddio Coco! Mi hai fatto preoccupare tantissimo. Va tutto bene?- Il suo abbraccio si fece sempre più stretto. Le lacrime scesero ancora, una dopo l'oltra e non si fermavano. Mi staccai da qual abbraccio e cercai di correre in camera ma la mano di Alex mi bloccò il polso e un gemito uscì dalla mia bocca. Mi aveva prego il polso dove mi ero appena tagliata e facevano molto male. -Coco cosa sono questi?! Che ti è saltato in mente?! Sei pazza, vuoi morire?!?- Mi prese il braccio e lo esaminó. -M-mi dispiace Alex- Continuavo a singhiozzare e a piangere. Non volevo che mi vedesse così. Mi attrasse a se e mi abbracciò. Con una mano mi accarezzava i capelli mentre con l'altra mi asciugva le lacrime. Io ppggiai la testa nell'incavo del suo collo e cercai di rilassarmi. -Adesso ti calmi e se ti va mi spieghi tutto va bene?- Annuì con la testa. Mi staccai dall'abbraccio e mi sedetti sul divano. Subito Alex mi raggiunse e si sedette affianco a me. Feci un bel respiro e cominciai a raccontare tutto. -Bhe... Quando mi hai riportato a casa sul tavolo della cucina ho trovato un Post-It che diceva che mia zia sarebbe tornata a casa domani e mio zio doveva stare fuori per lavoro. Non è la prima volta che succede ma quando vanno via io mi sento così sola, mi abbandonano tutti. Poi sono andata in camera e mi è arrivato un messaggio da Brittany con scritto insulti riferiti a me e alla mia famiglia... Ho pensato che se avessi messo fine alla mia vita avrei fatto un piacere a tutti e avrei rivisto i miei genitori, ma non ne ho avuto il careggio...- Quando finì di parlare altre lacrime scesero lungo il mio viso. Abbassai lo sguardo per non farmi vedere da Alex, ma qualche singhiozzo uscì dalla mia bocca. -Dai piccola non piangere, non sei più sola ora ci sono io con te e ti proteggerò sempre. Ti va se guardiamo un film così ti rilassi un po'? Domani è domenica quindi non ce scuola- Disse Alex abbracciandomi e accarezzandomi i capelli. Con lui mi sentivo protetta, al sicuro da ogni pericolo. Annuì leggermente, mi asciugai le lascrime e gli feci un piccolo sorriso. -Che film ti va di vedere? Ti va bene "A time for dencing"?- -Certamente! Amo i film sulla danza- Detto questo presi il disco e lo infilai sul lettore dvd e schiacciai play. Mi accoccolai tra le braccia di Alex e mi lasciai cullare dal suo dolce profumo. Alex's pov Coco era tra le mie braccia. Per fortuna si era calmata. Non pensavo fosse sempre sola e non pensavo nemmeno soffrisse così tanto a tal punto da tagliarsi. Ma io le sarei stato accanto sempre, la sosterrò nei momenti di difficoltà e la proteggerò da eventuali pericoli. Guardai Coco e notai che si era addormentata. Era adorabile, sembrava una bambina. La presi in braccio e la portai in camera sua. Era davvero molto leggera. La posai sul tetto, le tolsi le scarpe e la corpì con le coperte. Senza far rumore le sussurrai -Buonanotte Coco- Lei mugugnò qualcosa. In punta di piedi scesi lungo le scale, guardai l'ora e notai che era molto tardi. Quindi decisi di rimanere qui e la mattina le avrei preparato la colazione. Non volevo lasciarla sola in un momento come questo. Mi sdraiai sul divano e il sonno prese il sopravvento. Coco's pov Mi ero addormentata e quando riaprì gli occhi mi ritrovai nel mio letto. Alex era stato con me tutta la notte. Ed ora ero di nuovo sola. Mi ha abbandonato anche lui. Mi misi seduta con le gambe al petto e incominciai a piangere. Non volevo smettere di piangere. Perché non potevo mettere fine a questa inutile vita? Mi alzai dal letto e andai in bagno. Lasciai la porta aperta tanto non c'era nessuno in casa. Presi la lametta che avevo usato la sera prima, era ancora sporca di sangue. Il polso destro non mi faceva più male quindi presi la lametta, alzai la manica sinistra e con la lametta incisi un taglio. Era moltro profondo perciò uscì parecchio sangue. Il sangue che colava dal braccio finì sui miei pantaloni e sulla felpa, ma poco importava. Poi feci un altro taglio sempre profondo e la vista cominciò ad offuscarsi. Poi un terzo taglio, un quinto e la testa cominciò a girare. Attorno a me si era creata un pozza di sangue. Ad un tratto sentì dei passi e dalla porta del bagno entrò Alex con uno sguardo misto tra terrore e rabbia. -Oddio Coco! Ma sei impazzita?! Che ti è saltato in mente?! Chiamo l'ambulanza!- -M-mi dispiace...- La stesta mi giarava tantissimo, non riuscivo a tenere gli occhi aperti. Vidi Alex prendere il telefono e dopo... Buio. #SPAZIO AUTRICE Voglio comprare un pogo! (?) Scusate se non ho postato ieri, ma quando avevo iniziato a scrivere la storia erano le 3 di notte e non avevo voglia di postare a quell'ora xD Cooomunqueee.... Che ne pensate? Mi spiace per Coco... Nel prossimo capitolo ci saranno molti colpi di scena (credo). Bene ora vi lascio, al prossimo capitolo ciao amori miei (?) GiorgiaRin99

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Bip... Bip... Bip... Sentivo un rumore molto fastidio. Avevo gli occhi chiusi e non riuscivo ad aprirli, sentivo un tremendo dolore alle braccia. Sentivo qualcosa tenermi la mano destra ma non capivo cosa potesse essere. Cercai di aprire gli occhi ma la luce era troppo forte. Strizzai un po' gli occhi e lentamente gli aprì. Mi guardai attorno... Era tutto bianco, c'era una finestra con delle tende, anch'esse bianche, un piccolo tavolino in plastica color panna e una sedia in plastica rossa su cui era seduta una persona. Giarai lentamente la testa e mi trovai davanti agli occhi il viso di Alex. Sembrava sorpreso ma allo stesso tempo felice e preoccupato. -Hei.... Ciao. Dove mi trovo?- La mia voce uscì quasi come un sussurro. Mi sentivo molto debole. -O mio dio Coco! Finalmente ti sei svegliata! Dio non sai quanto mi hai fatto preoccupare. Siamo in ospedale, ti ho portata qui perché eri svenuta. Ora come ti senti?- Era davvero preoccupato. Stava ancora stringendo la mia mano, volevo ricambiare la stretta ma non riuscivo a muovere le mani. -Mi sento molto debole. Non riesco a muovere le braccia. Ma come mai sono svenuta?- Mi guardai le braccia... Erano fasciste con delle bende bianche che erano leggermente sporche di sangue. In quel momento mi tornò alla mente quello che era successo. -Ora ricordo... Mi ero tagliata... Ma poi non mi ricordo più nulla. Mi spiace davvero di averti fatto preoccupare Alex. Perdonami- Una lacrima solcò il mio viso ma subito Alex la fermò. -Shh. Dai piccola non piangere. Dimentica quello che è successo, ok? Ti prometto che ti aiuterò sempre. Ma per favore non piangere, odio vederti piangere. Sorridi, fallo per me, mostrami il tuo bellissimo sorriso- La voce di Alex era dolce e profonda. Lo guardai negli occhi e gli feci un sorriso, il più bel sorriso che avevo mai fatto ed era solo per lui. -Sei bellissima quando sorridi. Dovresti sorridere sempre. Vado a chiamare un infermiera così ti cambia le fasce. Torno subito splendore- Alex si alzò da quella sedia, che sembra essere molto scomoda, e uscì dalla stanza in cerca di un infermiera. "Splendore... Mi ha chiamato splendore... Non ci posso credere" Al solo pensiero di quella parola le guance incominciarono a dipingersi di un leggero rosso. Mentre aspettavo riguardai la stanza... Era davvero spenta, vuota, fredda, cupa, senza anima. Era troppo bianca. Troppo vuota. Troppo fredda. Troppo tutto. Mi girai in direzione della finestra e notai che era aperta. Le tende danzavano spinte dalla leggera brezza autunnale. Un brivido di freddo si fece spazio nel mio corpo. Sentì dei passi avvicinarsi sempre di più alla stanza. Entrò Alex affiancato da una donna sulla trentina. Molto bella, capelli castano scuro lunghi fino alle spalle e lisci, occhi nocciola chiaro e pelle molto chiara. -Ben svegliata signorina Johnson. Sono l'infermiera Desirè. Come si sente?- Mi chiese l'infermiera Desirè. Aveva una volce molto calda e gentile. -Salve signorina Desirè. Mi sento molto debole e non riesco a muove le braccia. E avrei anche un po' di freddo, potrebbe chiedere la finestra per cortesia?- Chiesi gentilmente all'infermiera. Mi fece un cenno con il capo e andò a chiudere la finestra. Intanto Alex si era riseduto sulla scomoda sedia rossa. -Ecco fatto. Ti cambio le bende va bene? E poi ti porto una coperta per coprirti meglio- Disse il tutto con un sorriso. Si avvicinò e mi tolse le bende, prese del disinfettante e mi disinfettò i tagli. Poi prese delle nuove bende e le avvolse attorno al braccio. -Ecco fatto. Adesso vado a prendere una coperta. Ti lascio in buona compagnia- Disse, per poi uscire dalla camera. -Tra quanto potrò uscire da qui?- Chiesi ad Alex sperando in una risposta positiva. -Beh i dottori hanno detto che devi stare qui ancora qualche giorno sotto osservazione. Hanno detto che hai perso molto sangue e non ti lasceranno uscire finché non ti sarai ristabilita- Lo guardai un po' delusa della risposta... Dovevo stare qui, in questo obbrobrio, per parecchi giorni. Desirè tornò in camera una coperta arancione in mano. Sembrava molto calda. -Ecco qui Coco. È in pile perciò tiene molto caldo- Mi sistemò la coperta sopra le spalle e mi sorrise, poi se ne andò. -Sarebbe meglio se riposassi un po'. Così recuperi le forze, io starò qui finché non ti svegli- Mi disse Alex facendo un meraviglioso sorriso. Lo guardai ed annui. Mi distesi nel letto e chiusi gli occhi, dopo pochi secondi mi lasciai cullare tra le braccia di Morfeo. #SPAZIO AUTRICE Sweet Candy Sweet Ed eccomi a rompere le palle come sempre xD Ok... Non so che dire, ecco qui il nuovo capitolo bla bla bla... Hahaha Che ne pensate? Vi piace la storia? I personaggi? Come vi sembra la vita di Coco? Dura vero? Basta domande xD commente e votate. Noi ci vediamo al prossimo capitolo Bye Bye GiorgiaRin99

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Alex's pov Ero seduto su questa scomodissima sedia di plastica rossa ad osservare Coco mentre dormiva beata. Quando dormiva sembrava un angelo, il respiro regolare, le ciglia lunghe che le incorniciavano gli occhi, la bocca rosata, la pelle chiara e fragile come la porcellana, i capelli ribelli che le ricadevano sul viso, era semplicemente perfetta. Sposati lo sguardo dal suo viso a tutto il suo corpo, finché i miei occhi non si posarono sulle sue braccia. "Mi chiedo ancora come una così bella ragazza sia vittima di bullismo. Non posso credere che la gente non la noti, anzi la disprezzano e la torturano a tal punto da essere lei stessa a torturare il suo corpo" Continuavo a pensare a come le persone possano far del male ad una ragazza così fragile e bella. Questa storia deve finire, non permetterò a nessuno di farle del male. Decisi di andare a casa sua a prendere un cambio di vestiti, così che ogni tanto potesse cambiarsi e che quando sarebbe uscita da qui avesse avuto qualcosa da mettere. Uscì dalla stanza e chiesi ad una infermiera di avvisare Coco, quando si sarebbe sveglia, che ero andato a casa sua a prendere i vestiti. Ringraziai l'infermiera ed uscì dall' ospedale e mi doressi in macchina. Destinazione: Casa di Coco. Coco's pov Ero in un enorme prato verde, con molti fiori di diversi colori. Ero sola, non so nemmeno come ci ero arrivata in quel posto. Camminai un po' in cerca di qualcuno, ma non c'era nessuno. Ad un tratto sentì qualcuno che chiamava il mio nome. Non capivo chi era, mi girai e vidi lei... Mia madre, bella come sempre, anzi anche di più. Era davanti a me e mi sorrideva. -Coco, bambina mia. Sei diventata una vera e propria donna, sei bellissima- -M-mamma! Sei veramente tu? Mamma... Mi sei mancata tantissimo!- Dissi con le lacrime agli occhi e corredo verso di lei per abbracciarla. Poggiati la testa nell'incavo del suo collo e mi abbandonai ad un pianto liberatorio. Mia madre mi accarezzò i capelli e mi mentre mi sussurrava parole dolci. Mi lasci inebriare dal suo dolce profumo. Sapeva di camomilla, amavo quel profumo. -Ti prego mamma non te ne andare. Non lasciarmi sola, almeno tu non abbandonarmi- Dissi continuando a singhiozzare. -Piccola mia. Io non me ne andrò mai e tu lo sai. Sarò sempre al tuo fianco, anche se tu non potrai vedermi io sarò sempre qui- Disse indicando il mio cuore. ------ Mi svegliai di soprassalto. Avevo le lacrime agli occhi, ero sudata e il mio cuore batteva forte. Feci dei respiri profondi per cercare di calmarmi. Mi girai in cerca di Alex ma non lo vidi. Ad un tratto la porta si aprì e comparve Alex con una borsa. -Hei piccola ti sei svegliata. Sono andato a casa a prenderti un cambio- Disse avvicinandosi e poggiando la borsa vicino al letto. -G-grazie Alex- La mia voce era ancora spezzata a causa delle lacrime di prima. Alex si avvicinò ancora e mi guardò accuratamente. -Coco... Ma tu hai pianto! Come mai hai pianto? Ne vuoi parlare?- Mi chiese Alex con un espressione preoccupata. "Cosa faccio? Gli dico tutto oppure invento una scusa?" Non sapevo davvero che fare. Alex è sempre stato gentile con me. Non potevo mentirgli, quindi decisi di raccontargli la verità. Gli raccontai dello strano sogno che avevo fatto. Sentivo gli occhi pizzicare e senza che me ne accorgessi una lacrima amara solcò il mio viso, ma subito Alex me la asciugò. -No piccola non piangere. Tu non sei sola capito? Ci sono io, d'ora in poi sarò io la tua famiglia. Sfogati pure se ne hai bisogno, quando vuoi io ci sarò sempre per te. Ricordatelo sempre Coco, io ti voglio bene e ti proteggerò a vostro della mia vita- A quelle parole il mio cuore cominciò a battere fortissimo. Sentivo le lacrime scendere, ma non erano lacrime di tristezza, bensì lacrime di gioia. -Grazie infinite Alex. Davvero, non so come avrei fatto senza di te. Grazie di cuore, non ti ringrazierò mai abbastanza- Detto questo lo abbracciai e mi lascia coccolare dalle sue parole e dalle sue carezze. #SPAZIO AUTRICE Buona sera fiorellini del mio cuore! Nulla di che... Come sempre commentate e votate. Grazie mille al prossimo capitolo❤ GiorgiaRin99

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Erano passati ormai tre giorni da quando ero in ospedale e oggi sarei finalmente uscita da questo postaccio. Io odio gli ospedali, sono tristi e privi colore. Ero qui seduta sul letto con lo sguardo perso in un punto della stanza, ero assorta nei mie pensieri quando ad un tratto sentì una porta aprirsi e una voce calda e soave disse: -Buongiorno principessa! Forza alzati che ti riporto a casa- Disse Alex con un sorriso di 2084710 denti. Sembrava più felice lui di me -Buongiorno mio cavaliere. Se esci mi vesto così possiamo andare- Dissi io facendogli un allegro sorriso Alex mi guardò, poi annuì e uscì dalla camera. Io mi alzai e appena i miei piedi toccarono le mattonelle fredde del pavimento un brivido percorse il mio corpo. Non ci feci molto caso è un mi diressi verso la borsa con dentro il mio cambio. Quando finì di vestirmi uscì dalla stanza e trovai Alex seduto sulla sedia vicino la mia camera. Appena mi vide si alzò e venne verso di me poggiandomi un braccio sulla spalla e stringendomi a sé. In qualche modo quel contatto mi faceva stare bene e mi faceva dimenticare tutti i malesseri passati fino ad ora. -Pronta per tornare al mondo terreno Coco?- Disse facendo una piccola risatina Io lo guardai perplessa e roteai gli occhi per la stupidità di questo ragazzo. -Perché quella faccia? Che ho detto di male? Le donne...- -Guarda che ti sento- Dissi guardandolo con uno sguardo che uccide Ci avviamo verso l'uscita. Ci diremmo versa la macchina di Alex, non so che macchina sia perché non me ne intendo ma posso dirvi che è molto bella ed è rossa. -Dove la devo portare signorina?- Sembrava il mio autista personale e a quella frase cominciai a ridere -Ti andrebbe di venire a casa mia? Mangiamo qualcosa visto che è quasi ora di pranzo e poi ci guardiamo un bel film. Ti va?- Chiesi facendo la faccia da cucciola sperando accettasse la proposta -Mmm... fammici pensare... Si dai perché no. Okey, ci sto! Casa di Coco stiamo arrivando!!- Disse facendo una faccia buffissima -Hahahaha tu mi fai morire dal ridere hahahaha- Dissi continuando a ridere per quello che aveva detto e per la faccia buffa Dopo una ventina di minuti circa arrivammo davanti casa mia. Mi era mancata in questi ultimi tre giorni. Tirai fuori le chiavi e le inserì nella serratura, feci fare quattro giri alla chiave, e poi aprì. Entrai in casa e mi diressi in cucina a cucinare qualcosa per il pranzo. Optai per una pasta alla matriciana (pomodoro, cipolla e guanciale) Intanto Alex si era seduto in salotto a guardare la televisione. Dopo una quindicina di minuti circa la pasta era pronta e cominciammo a mangiare. -Mhmh la pasta è squisita! Complimenti non ti facevo così brava in cucina- Disse Alex con la bocca piena di spaghetto e salsa di pomodoro. Era davvero ridicolo Finito di mangiare lavai i piatti e mi sedetti sul divano esausta seguita a ruota da Alex. -Che film ti va di vedere?- -Ti va bene "Vi dichiaro marito e marito"?- -Certamente!- Accesi la televisione e cercai il film sul pc che era collegato al tv. Mi accoccolai ad Alex e guardai il film. Quando il film finì si erano fatte quasi le 5pm e visto che era presto guardammo un altro film. Alle 8pm ordinammo due pizze, per lui la diavola e per me la quattro formaggi la mia preferita. Quando arrivarono le pizze ci sedemmo sul divano e mangiammo le nostre pizze. Quando finimmo erano ormai le 9.30pm. -Visto che sono le nove passate ti andrebbe di rimanere qui a dormire?- -Va bene nessun problema- Disse Alex facendo uno dei suoi soliti sorrisi. "Ma non si gli blocca mai la mascella a forza di sorridere?!" Pensai tra me e me. Ci dirigemmo al piano superiore. Tirai fuori dal mio armadio una maglia da uomo e un paio di pantaloni della tuta sempre da uomo e li porsi ad Alex. Lui guardò prima gli indumenti e poi guardò me, quando stava per aprire la bocca lo interruppi dicendo: -Zitto, niente domane. Su forza vai a cambiarti!- Detto questo lui uscì dalla stanza e intanto mi vestì. Mi buttati a letto con l'eleganza di elefante ubriaco. Mi coricai sotto le coperte e aspettai l'arrivo di Alex. Appena entrò in camera gli feci spazio nel letto e lo invitai ad entrare. Non se lo fece ripetere due volte e si distese nel letto, mise una mano sul mio fianco e mi avvicinò a se. Poggiai la testa nella sua testa e dopo qualche minuto mi addormentai cullata dal suo dolce profumo di miele... #SPAZIO AUTRICE Darkness!☀ Buonasera a tutti popolo! Scusate per il capitolo un po' nioso ma nel prossimo capitolo compariranno dei nuovi personaggi. Siii! Mi scuso anche per l'orario ma avevo voglia di postare almeno qualcosa quindi ecco qui. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come sempre votate e commentate. Alla prossima notte a tutti gente! GiorgiaRin99

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Oggi sarebbe iniziato un altro estenuante giorno di scuola. Non che non mi piaccia la scuola, perché non è così, ma solo l'idea di trovare Brittany mi fa accapponare la pelle. Non voglio continuare a soffrire, ma non posso nemmeno difendermi perché non sono forte come lei. Mi stavo dirigendo a scuola assieme ad Alex, l'ansia saliva sempre di più e credo proprio che Alex se ne sia accorto. -Hei hei Coco, tutto bene? Stai tremando. Hai freddo per caso?- Disse cingendomi il fianco con il braccio e attirandomi a se -N-no non ho freddo tranquillo. Sono solo un po' preoccupata perché ho una verifica e non mi sono preparata molto per il fatto dell'ospedale- Abbassai lo sguardo e guardai la punta delle mie Convers -Sono sicura che andrà tutto bene. Magari puoi spiegare la situazione al Prof, sono sicuro che capirà- Mi rassicurò Alex Dopo una decina di minuti arrivammo davanti scuola. Per il momento non avevo ancora visto in giro Brittany ma era sempre meglio stare attenti. Mente camminammo verso l'entrata le persone mi guardavano e ridevano. -Stai tranquilla finché ci sarò io nessuno ti farà del male- Spero proprio che sia così. Raggiungemmo l'entrata e andammo verso i nostri armadietti. Salutai con la mano Alex e aprì il mio armadietto, tirai fuori i libri e senza nemmeno toccare il mio armadietto si chiuse facendo un rumore assordante. Mi girai e mi trovai quella puttana di Brittany che rideva seguita dalle due schiavette che si portava sempre dietro. Le lezioni sarebbero iniziate tra dieci minuti, perciò Brittany avrebbe avuto tutto il tempo di picchiarmi e insultarmi a dovere. - Guarda un po' chi si rivede. Sei solo una puttana, non fai altro che rovinare la vita agli altri. Sei solo un verme! Fai schifo! Non ti si può nemmeno vedere. Come hai fatto a stare assieme a lui?- Cosa voleva ancora da me. Cosa centrava Alex? Mi prese le spalle e mi spinse addosso al muro. Tutti i ragazzi ci guardavano e ridevano, invitavano Brittany a continuare. Dov'è Alex quando serve. Gli occhi cominciavano a bruciare e qualche lacrima calda scese sul mio viso. -Che fai, piangi? Hahaha ma non farmi ridere. Sei patetica, sei solo una stronza! Dimmi come hai fatto a stare assieme ad Alex! Avanti rispondimi lurida puttana senza famiglia!- Mi tirò un pugno sullo zigomo, poi uno nello stomaco. Mi accasciai a terra per il dolore insopportabile. Respirare era diventato impossibile. Le lacrime continuavano a scendere. -L'hai pagato?! Io posso dargli di più! L'hai portato a letto?! Io posso farlo diecimila volte meglio!- Disse cominciando a tirarmi calci. Avevo il labbro rotto e uno zigomo pieno di graffi. -Hai mai pensato che forse i tuoi genitori non ti volessero? Anzi è ovvio che ti volevano! Chi vorrebbe una perdente come te?! Sai i tuoi genitori era cosí disperati e distrutti ad avere una figlia come te! Una perdente, una sfigata! Sei lo zimbello di tutti! Nessuno ti amerà mai! NESSUNO! MI HAI CAPITO SFIGATA?!- In quel momento volevo solo morire. Aveva ragione... Io non servo a nulla, sono solo un peso. Sono un errore, non sarei mai dovuta nascere almeno non avrei fatto soffrire nessuno. -Un ultima cosa... Fai schifo, non ti si puó vedere. Tutti erano contenti mentre eri in ospedale, speravamo davvero che non saresti più uscita! Che fossi morta! Si stava davvero meglio senza si te. Senza di te la vita sarebbe migliore- Si allontanò scalettando e ridendo. Io cercai di alzarmi, preso i miei libri e corsi in bagno. Mi risciacquai la faccia ed entrai in un bagno. Chiusi la porta e pi appoggio al muro sedendomi a terra. Aprì il mio astuccio da dove tirai fuori la mia preziosa lametta. Alzai la manica della felpa e tracciai dei tagli, non troppo profondi, nel polso. Mi sentivo libera. Il sangue scorreva giù per il polso e finiva per terra. Taglio dopo taglio la mia pelle bruciava, ma poco me ne importava. Ad un tratto sentì la porta del bagno aprirsi. Pregai con tutta me stessa che non fosse di nuovo Brittany. Ad un tratto la porta del bagno dove mi ero rinchiusa si aprì e davanti a me comparve una ragazza molto carina, aveva la pelle molto chiara, i capelli lunghi quasi a metà schiena, biondi con le punte di un azzurro brillante e ricci. I suoi occhi erano di un azzurro marino dove con un solo sguardo potevi perderti. Nel suo viso leggevo un misto di preoccupazione e paura. Lasciai cadere la lametta a terra e mi coprì il braccio con la manica della felpa, bruciava ma ormai ci ero abituata. -M-ma che stai f-facendo?!- Disse balbettando e con un tono molto alto. -N-non affari tuoi!-Dissi cercando di essere il più seria possibile. Mi alzai presi i miei libri e la lemetta e uscì correndo dal bagno e dirogendomi verso la mia classe. "Nessuno mi aveva mai visto mentre mi tagliavo oltre ad Alex. Ora che ci penso però i lineamenti erano molto simili" Entrai in classe e mi sedetti al mio posto. Quando entrò il professore disse: -Oggi ragazzi avrete una nuova compagna. Entra pure- Quando entrò sbiancai. Non poteva essere lei. Adesso che avrei fatto?! -Piacere a tutti io sono Laurel Laya Lancaster. Vengo dal Canada, spero di andare d'accordo con tutti voi- Da quel giorno la mia vita sarebbe cambiata, non so se in meglio o in peggio, ma sarebbe cambiata... #SPAZIO AUTRICE Romeo e Cinderella Ed eccomi qui con un nuovo capitolo! Che ve ne pare del nuovo personaggio? Muahahaha bene bene :) Devo ringrazione la mia amica SARA_RIKA99 per avermi aiutato a scrivere il capitolo e un enorme grazie a tutte le persone che seguono la storia. Sono davvero felice che piaccia. Storie che parlano di cose come l'autolesionismo non sono facili da leggere. e nemmeno da scrivere. La storia è basta sulla mia vita, specialmente le parti di autolesionismo e bullismo. Mi raccomando commente e votate. Vi voglio bene fiorellini! GiorgiaRin99

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