Matrimoni

di H a n a e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shikamaru/Temari ***
Capitolo 2: *** Sasuke/Sakura ***
Capitolo 3: *** Naruto/Hinata ***
Capitolo 4: *** Kiba/Hanabi ***
Capitolo 5: *** Neji/Tenten ***
Capitolo 6: *** Suigetsu/Karin ***



Capitolo 1
*** Shikamaru/Temari ***


Shikamaru/Temari





 
“Allora? Sei pronta?” chiese dalla stanza accanto Shikamaru
“No! E non provare ad entrare!” gridò in risposta Temari dalla loro camera da letto
“Che seccatura” se la sua ragazza era sempre stata una seccatura in questo periodo lo era di più, soprattutto quel giorno, il giorno delle loro nozze.
Erano ore che era chiusa dentro quella stanza insieme a Sakura ed Ino per sistemarsi, neanche dovessero cucirlo il vestito, lui si era vestito in un attimo, aveva impiegato solo qualche secondo in più a sistemare la solita ananas che aveva sulla testa.
Il Nara si era sdraiato sul divano con la testa poggiata sul bracciolo del divano e le mani dietro il capo per sorreggerlo, come al solito stava pensando e ripensando ad una marea di cose, come per esempio al giorno in cui Temari aveva scelto il vestito, o meglio alle settimane che aveva impiegato per scegliere un benedetto abito che tra l’altro lui non aveva neanche potuto vedere.
‘Che seccatura’ pensò sbuffando per l’ennesima volta, poi gli venne in mente il giorno in cui lui le aveva chiesto di sposarlo, esattamente cinque mesi prima
 
“Nara!” gridò la giovane della Sabbia
“Che c’è” chiese lui dal divano, quel giorno era una calda giornata di giugno e lui come al solito passava la giornata a dormire o guardare Temari che si dava da fare in giro per casa.
Gli piaceva vederla all’opera in faccende quotidiane come pulire la casa o cucinare, rendeva la loro vita abbastanza normale e poi non lo faceva sentire solo, era un modo per non pensare ai problemi che non mancavano mai.
Lei era tutto il contrario di lui, sempre attiva e pronta a fare nuove esperienze o nuove cose, mentre lui sempre sul divano a dormicchiare o guardarla lavorare, ovviamente quando non era in servizio anche lui.
Però quel giorno era più seccatura del solito:
“Dimmi dove hai messo il mio ventaglio!” gridò lei venendo infuriata vicino al divano
“E io cosa ne dovrei sapere, sei tu che metti in ordine la casa” replicò lui stiracchiandosi le braccia
“Non provocarmi Nara o sono guai, dimmi subito dove hai nascosto il mio ventaglio”
“Ti ripeto che non so dove lo hai messo e poi non dovresti usarlo, ricordi l’ultima volte che lo hai usato qui in casa? Oppure serve che ti rinfreschi la memoria?” disse lui sbadigliando e alzandosi per fronteggiarla, nonostante lui fosse molto più alto di lei in qualche modo la ragazza riusciva ad intimorire tutti con un solo sguardo, per non parlare di quando aveva in mano il suo ventaglio
“Sta zitto e aiutami a cercarlo” rispose lei acida spingendolo mentre passava per andare a cercare la sua arma.
Shikamaru per evitare altre seccature da parte della seccatura si mise a cercare il ventaglio con lei, o meglio a seguirla e fingendo di cercare, il divertimento lo voleva lasciare a lei e se l’aiutava allora non era servito a niente nasconderlo.
“Trovato?” l’aveva seguita fino alla camera da letto e si era appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate ad osservala mentre apriva cassetti (tra l’altro troppo piccoli per il suo ventaglio) e armadi.
Dopo snervanti minuti di ricerca per lei, trovò finalmente quel benedetto ventaglio e mentre lo tirava giù da uno scaffale un oggetto dalla forma quadrangolare le cadde sul petto per poi finire sul pavimento.
Lasciò stare il ventaglio e raccolse la piccola scatolina di soffice velluto blu, mentre stava per aprirla le mani di Shikamaru le bloccarono le sue e le sottrassero la scatolina facendo girare la bionda.
In un attimo Shikamaru si era inginocchiato per terra ed aveva aperto la confezione rivelando un sottile anellino d’argento con un piccolo brillantino incastonate nel centro che infilò nell’anulare della sua ragazza, tutto questo sotto lo sguardo attento e sbalordito di Temari:
“Tu Temari, vuoi sposarmi?” la biondina si portò le mani alla bocca e subito dopo gettò le braccia intorno al collo del Nara e gli stampò un bacio appassionato sulle labbra che lui  prontamente la strinse a se in un abbraccio e ricambiò il bacio
“Si, si stupido pigrone!” rispose lei più felice che mai staccandosi da lui per rispondere
“Ma non azzardarti mai più a nascondere il mio ventaglio” disse tirandogli un cazzotto in testa
“Ahi! Ho capito, che seccatura” promise lui massaggiandosi la testa


Il Nara venne risvegliato dai suoi pensieri a causa del suono del campanello, qualcuno di molto scocciante si era attaccato al campanello e non voleva smettere e a Shikamaru non servì indovinare chi fosse.
“Naruto, la prossima volta che suoni questo campanello in questo modo userò il controllo dell’ombra e ti farò girare nudo per tutto il villaggio facendoti gridare che sei un idiota”
“Uh, qualcuno è nervosetto oggi” rispose Naruto
“Allora anche tu soffri di quella sensazione chiamata nervosismo” lo prese in giro Kiba
“Idioti” mormorò lui facendoli entrare
“Dove sono Temari, Sakura e Ino” domandò Naruto cercando per casa
“Sono nella camera da...” non fece in tempo a terminare la frase che Naruto aveva messo solamente la punta del naso nella stanza e ne era stato scaraventato fuori da un pugno talmente potente da averlo mandato fuori dalla finestra rompendo in mille pezzi il vetro, quello era senza dubbio un pungo di Sakura.
“Ehi amico, stai bene” chiese Kiba rotolandosi dalle risate nel vedere il nuovo Hokage messo K.O. dalla sua migliore amica
“Sta zitto pecorella” rispose lui massaggiandosi la schiena
“Ridi solo perchè non hai ancora provato un pugno di Sakura sulla tua bella testa di pecorella”
“Ehi, a chi hai detto pecorella Testa quadra” ringhiò l’Inuzuka in risposta
“Adesso basta” era intervenuto Sasuke che per quanto trovasse divertente vedere Naruto messo fuori gioco dalla sua ragazza, si stava veramente stufando dei continui battibecchi che c’erano fra quei due.
“Prima che mi distruggiate casa e che Temari mi faccia pulire iniziamo ad andare in chiesa che è quasi ora, le ragazze ci raggiungeranno dopo”
“Semmai mando Hinata a prenderle” propose Naruto
“No no non serve, so che hanno messo un sveglia per regolarsi a che ora uscire da casa e poi credo che dopo quasi un giorno di preparativi abbiano fatto” rispose Shikamaru
“Come vuoi tu” e chiusero il discorso uscendo di casa per avviarsi alla chiesa in attesa dell’inizio della cerimonia.
Nel frattempo le ragazze erano quasi pronte:
“Oh Temari, sei veramente stupenda” dissero Sakura ed Ino ammirando l’amica in abito nuziale
“Siete sicure che non posso usare il mio ventaglio?”
“Per la millesima volta no, ti si rovinerebbe il vestito” cercò di spiegarle Sakura nel modo più calmo possibile
“Ma se ci fosse un attacco? Io dovrei essere pronta a combattere”
“Non ti preoccupare” le ripetè Sakura seccata di ripetere quella conversazione per l’ennesima volta in cinque mesi
“E tu che ne sai? Potrebbe accadere di tutto oggi” continuò testarda la bionda
“Primo, non essere pessimista, secondo ci sarà Sakura con la sua forza, Io, Sasuke con lo Sharingan, Shikamaru con il controllo dell’ombra, Naruto con il Rasengan e non starò qui ad elencarti tutti quelli che possono utilizzare tecniche ninja senza avere bisogno delle armi” le disse Ino cercando di rassicurarla, aveva capito che Temari era davvero agitata
“Temari, guarda che è normale essere nervosi il giorno del proprio matrimonio” Ino le si era avvicinata e le aveva stretto la mano nelle sue per darle forza in qualche modo e rassicurarla del fatto che tutto sarebbe stato perfetto
“Io non sono nervosa!” sbottò lei scostando la mano
“Ok, adesso andiamo che siamo già in ritardo” concluse il discorso la rosa.
In dieci minuti le tre kunoichi si trovavano di fronte alla chiesa che era stata preparata per la grande occasione, Sakura ed Ino entrarono per prime lasciando Temari fuori in preda al panico.
Qualche secondo dopo uscì Gaara che avrebbe accompagnato Temari all’altare, quando la vide quasi si commosse nel vedere la sua sorellona finalmente felice e in abito da sposa.
“Ehi sorellona, come ti senti” le domandò prendendola sotto braccio
“Perchè ti sembro nervosa?” chiese lei nel suo solito tono scontroso
“Guarda che non serve che fingi con me, sono tuo fratello”
“Sta zitto” anche al suo matrimonio Temari non sarebbe cambiata, sarebbe rimasta la solita scontrosa di sempre.
Salirono le scale della Chiesa in silenzio fino a quando Temari non decise di parlare:
“Gaara...”
“Che c’è” si voltò verso di lei per incrociare i suoi occhi verde acqua come i suoi, unica cosa che avevano in comune
“Mi prometti che non mi farai cadere?”
“Questo mai”
“Allora tienimi forte perchè le gambe non mi reggono”
“Sono qui e ci sarò sempre”
“Grazie...” disse in un sussurro, lei non era di certo il tipo che ringraziava
Quando entrarono tutti si voltarono verso di loro e rimasero sbalorditi dalla bellezza di Temari, persino Shikamaru rimase a bocca aperta, la musica nuziale partì e i due fratelli avanzarono con passo deciso, almeno da parte di Gaara, Temari invece era stata presa da una strana sensazione che non aveva mai provato: per la prima volta la ragazza provò quella sensazione chiamata panico.
Ancora qualche passo e sarebbe salita sull’altare accanto a Shikamaru.
Il Nara osservava a bocca aperta Temari che non era mai stata così bella, non che non lo fosse normalmente con quei suoi splendidi occhi verde acqua, quei morbidi capelli biondi, quelle labbra sottili e rosee per non parlare del suo corpo.
Il vestito che indossava era bianco come tutti i vestiti da sposa, con delle maniche lunghe fatte di pizzo e leggermente trasparenti, una scollatura a barchetta con il busto ricamato ed unito alla gonna della stessa fantasia che ricadeva morbida sui suoi fianchi, lo strascico non era troppo lungo e da quello che poteva vedere Shikamaru le scarpe non erano molto alte.
Anche Shikamaru venne preso da un momento di panico, ma una voce nella sua testa lo tranquillizzò, o meglio due:
“Shikamaru, stai tranquillo, andrà tutto bene”
“E’ come se stessi giocando a scacchi, stai facendo la mossa giusta”
Quelle voci, le voci di due uomini che avevano reso la sua vita così come era adesso: suo padre e il maestro Asuma erano li, anche se non fisicamente a dargli coraggio; due mani immaginarie gli si appoggiarono su entrambe le spalle e gli sembrò di rivederli, entrambi con il sorriso sulle labbra ed un espressione di orgoglio stampata in faccia che lo fecero tranquillizzare.
In un attimo se la ritrovò accanto a se, con le dita intrecciate nelle sue, la cerimonia durò poco, almeno a quanto risultava a Shikamaru, era talmente nervoso che seguiva a malapena il prete
 “Vuoi tu Shikamaru Nara prendere come tua legittima sposa la qui presente Temari della Sabbia, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Temari della Sabbia, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Shikamaru Nara, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Shikamaru: “Puoi baciare la sposa”
Ed il bacio che si diedero fu talmente intenso che quel Baka di Naruto fischiò e disse che si trovavano in chiesa e quel tipo di comportamento non era permesso ma per fortuna venne interrotto da una gomitata di Sakura.
Finito il loro bacio si diressero tutti al ristornate per festeggiare insieme e a fine serata una volta tornati a casa fu logico che finirono dritti nel letto
“Temari” la chiamò Shikamaru
“Dimmi” rispose lei accarezzandogli il viso
“Vuoi avere un figlio con me, questa notte?” e la ragazza sorrise con uno di quei sorrisi che solo lei sapeva regalargli e lo baciò, la solita seccatura
“E se ti dicessi che ne avessi già uno proprio qui dentro” rispose indicandosi la pancia
“Allora direi che è perfetto”
Il maestro Asuma aveva proprio ragione, aveva appena fatto scacco matto e vinto quella battaglia chiamata amore.







 
Angolo autrice:
Ciao mondo!
Allora, eccomi di nuovo qui
nel fandom di Naruto,
in questa raccolta tenterò l'impresa
di scrivere cosa è successo nei matrimoni dei nostri eroi.
Ovviamente inserirò tutte le coppie,
anche se non so in quale ordine.
Per iniziare mi scuso per i titoli davvero penosi ma non ne riesco a trovare,
perciò se voi avete qualche idea sarò felice di ascoltarla.
Spero che l'idea vi piaccia
e chi mi facciate sapere cosa ne pensate.
Un bacione,
Leilah


P.S. La parte scritta in corsivo sarebbe un flashback

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Capitolo 2
*** Sasuke/Sakura ***


Sasuke/Sakura







 
“Per favore Sasuke” era una settimana che lo implorava
“No Sakura, non verrò al Luna Park con te” e per una settimana aveva avuto sempre la stessa risposta
“Ma oggi è il mio compleanno!”
“Possiamo anche fare qualcos’altro”
“Ma no! Ci saranno tutti
e se non vieni Naruto ha detto che ti trascinava lui”
“Che ci provasse”
“Lo sai che lo farà”
“La mia risposta è no” chiuse il discorso lui, ma forse non conosceva ancora Sakura, magari solo la parte di lei che perdeva il controllo e con un solo pugno era morte certa
“Ahh, va bene, fai come vuoi ma non sai che cosa potrà succedere” trappola scattata.
L’Uchiha cercava di comprendere le parole della rosa ma senza successo
“Io mi vado a preparare, se suona qualcuno vai ad aprire”
“Tsk”
Sakura era tornata mezz’ora dopo tutta pronta e sistemata e Sasuke come sempre prima che uscisse controllò che non vestisse troppo appariscente, in fondo era la sua ragazza e nessun altro a parte lui poteva guardarla desideroso.

“Non è che sei geloso Sasuke?” gli aveva chiesto una volta Naruto
“Tsk, geloso io? Baka”
“Allora anche il Teme è geloso!”
“Io non sono geloso”
“E invece si o non avresti fatto quella scenata”
“E’ che la maglietta è troppo corta e i pantaloncini anche, potrebbe prendersi un malanno”
“Ma se siamo a luglio!”
“Tsk, idiota, ma perché faccio questi discorsi con te”
“Perché sono il tuo migliore amico”
“Dobe”
“Teme”

Ma come diavolo si era vestita Sakura?!
Skinni jeans a vita alta e un maglioncino rosa troppo corto che le lasciava un po di pancia scoperta e un giubino di pelle nera.
Eh no, quella ragazza non poteva proprio uscire in quel modo, per non parlare del trucco:
eyeliner o come si chiamava, che le risaltava i suoi splendidi smeraldi, del mascara che ad ogni battito di ciglia la faceva sembrare un cerbiatto, le gote leggermente rosse e le labbra, le labbra erano il colmo, già la rosa le aveva carnose di suo, poi con quel lucidalabbra trasparente erano troppo invitanti.
Così non andava.
Ma il colmo era stato quando aveva detto quella frase:
“Rock Lee dovrebbe essere qui a momenti, si è offerto di passarmi a prendere per assicurarsi che arrivi sana e salva al Luna Park. 
Infondo ha ragione, con tutti questi ninja con cattive intenzioni che ci sono in questo periodo una ragazza non può neanche andare in giro da sola che c’è il pericolo che venga attaccata”
E da quando Sakura Haruno aveva bisogno di protezione? Non era lei che nella quarta guerra ninja aveva abbattuto una delle copie del Dedacoda da sola? E non era lei che veniva considerata una delle kunoichi più potenti? E non era lei che aveva una forza sovrumana?!

“Ahah! Sei geloso!”
“No, non sono geloso”
“Si invece che lo sei!”
“No che non lo sono”
“Ti dico di si”
“Ehi, un momento, e tu chi sei?”
“La tua coscienza mi pare ovvio”
“Ma per favore, vattene via”

“Ho deciso, vengo anche io” annunciò l’Uchiha alzandosi in piedi pronto per uscire.
Era geloso.
Missione compiuta, le trappole di Sakura avevano sempre successo.
“Eccomi, sono pronto” Sakura gli si avvicinò e lo prese sotto braccio stringendolo a se e stampandogli un bacio sulle labbra
“Perfetto! Allora andiamo che siamo in ritardo” e si avviarono verso il Luna Park.
Dieci minuti dopo erano arrivati all’entrata e ad attenderli c’erano già tutti i loro amici e Naruto appena li vide gli corse in contro:
“Sakura! Teme! Vedo che sei riuscita a convincerlo!”
“Ehi Sakura, sei proprio uno schianto oggi” era arrivato anche Rock Lee e stava ammirando Sakura in tutto il suo splendore, e questo ovviamente Sasuke lo notò e gli lanciò uno sguardo omicida che quel tonto di Mr. Sopracciglia non notò, allora per fargli recepire al meglio il messaggio attivò lo Sharingan e per fortuna Lee capì al volo che se non voleva conoscere il vero dolore allora doveva stare alla larga dalla sua donna.
“A proposito Sakura...” chiamò Naruto
“BUON COMPLEANNO!” urlarono tutti in coro e corsero ad abbracciare la ormai maggiorenne Sakura
“Grazie ragazzi, siete davvero speciali per me... siete la mia famiglia” si stava per commuovere
“Adesso non mi dirai che ti metterai a piangere Fronte spaziosa” la prese in giro Ino
“Non sono mica come te Ino-pig”
“Prima che iniziate a litigare che ne dite di andare sulle giostre” propose Naruto “Io dico di andare nella casa dell’orrore”
“Naruto non fare lo spaccone, sappiamo come è andata a finire l’ultima volta” 
“Ma Sakura, guarda che quella che aveva fatto la fifona eri tu”
“Come mi hai chiamata?!” La rosa aveva uno sguardo omicida e Naruto si pentì di ciò che aveva detto molto presto perché Sakura gli aveva tirato un bel pugno da record sulla faccia
“Così impari a chiamarmi fifona”
“Ma io stavo solo scherzando” piagnucolò lui
“Na-naruto, io ho paura” gli disse Hinata stringendosi al suo braccio
“Non preoccuparti Hinata, ci sono qui io, l’Eroe della Foglia è pronto a proteggerti!”
“Non darti tante arie Testa quadra” lo zittì Kiba
E mentre Kiba e Naruto continuavano a litigare tutto il gruppo si stava avvicinando all’entrata della casa dell’orrore, poco prima di entrare tutti i ragazzi andarono a fare i biglietti mentre le ragazze tenevano la fila
“Ehi Teme”
“Cosa vuoi Testa quadra”
“Allora che cosa hai deciso di regalarle per il compleanno”
“Tsk, come se non lo sapessi”
“Io?! Ma io non so niente, sono solo un povero innocente” disse lui con aria innocente
“Smettila di fare l’idiota e dammelo”
“Va bene va bene, come siamo scontrosi” e gli passò un pacchetto
“Baka”
“Teme”
Dieci minuti più tardi tornarono e fecero il giro nella casa dell’orrore, il resto della giornata passò tra risate, prese in giro e tanto divertimento, almeno fino al tramonto quando ognuno del gruppo non decise di tornare a casa.
Quella giornata era stata un delle migliori della vita di Sakura, si era divertita, era stata con Sasuke e con i suoi amici.
“Vieni con me” le ordinò Sasuke
“Dove vuoi portarmi Sas’ke?”
“Seguimi e basta”
E dopo poco Sakura si ritrovò sotto un bellissimo albero che portava il suo nome.
Aveva chiuso un momento gli occhi per aspirare il profumo dell’albero di ciliegio e sentire fino in fondo quella sensazione.
Quando riaprì gli occhi trovò Sasuke inginocchiato davanti a se con una scatolina in mano e al suo interno un anellino sottile di oro bianco e due piccoli brillantini, uno era sul rosa e l’altro era nero: loro due, lei i colori e lui il nero
“Sakura, vuoi sposarmi?” Sakura si portò le mani alla bocca e una lacrima di gioia le scese lungo la guancia 
“Non ho aspettato altro da tutta la vita” e gli si lanciò fra le braccia stringendolo in un abbraccio pieno d’amore che lui ricambiò e mentre le accarezzava i capelli le disse in un sussurro:
“Buon compleanno amore mio... e grazie”


Ed ora eccola lì, in quella calda giornata di luglio, a camminare con un abito da sposa indosso, sotto braccio di Naruto più bella che mai e lui lì sull’altare accanto ad aspettarla.
Quel vestito sembrava fatto su misura per lei: un abito senza spalline con scollo a cuore e un ampia scollatura sulla schiena nascosta dal lungo velo bianco, il busto dell’abito era decorato da qualche fiorellino di ciliegio e la gonna le ricadeva morbida sui suoi fianchi perfetti e morbidi, i capelli raccolti in un morbido chignon con dei ciuffi che le ricadevano sul volto e in mano aveva un mazzo di fiori rosa, i fiori che portavano il suo nome.
Sakura da sempre era stata la sua medicina all’odio, solo che lui se ne era reso conto molto dopo di ciò che quella ragazza significava per lui.
Ma finalmente erano pronti a sigillare per sempre il loro amore, per renderlo ufficiale una volta per tutte, per realizzare il sogno della vita di entrambi.
 “Vuoi tu Sasuke Uchiha prendere come tua legittima sposa la qui presente Sakura Haruno, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Sakura Haruno, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Sasuke Uchiha, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Sasuke: “Puoi baciare la sposa”
Per aver trovato l’amore entrambi.









 
Angolo autrice:
Ciao!
Sono tornata con un altro matrimonio!
E questo è un matrimonio speciale perché è quello di
Sasuke e Sakura!
In oltre ho deciso si pubblicare questo capitolo proprio oggi
(dato che lo avevo già pronto da un po)
perché è il compleanno della nostra meravigliosa Sakura.
Perciò facciamo tutti tanti auguri alla nostra Sakura!
Prima di lasciarvi voglio ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia
tra le preferite, ricordate e seguite!
E soprattutto un immenso grazie a chi ha commentato:
-HappiNessie4Ever
-Junjou_blackOkami
-crazyfrog95

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Capitolo 3
*** Naruto/Hinata ***


Naruto/Hinata




Quella giornata non poteva essere più splendente e soleggiata e tutti gli abitanti del Villaggio della Foglia avevano il giorno libero per prepararsi a uno degli eventi più importanti dell’anno.
Solo una ragazza vagava per le strade di Konoha con un piccolo cestino pieno di fiori gialli in mano.
Quella ragazza aveva uno splendido sorriso e non aveva alcuna intenzione di smettere, in pochi minuti aveva scalato una piccola collinetta e si era ritrovata in un immenso prato verde in cui la tranquillità regnava sovrana e imperturbabile.
La giovane però non si fermò lì, continuò a camminare finche non arrivo di fronte ad un immenso cancello che attraversò, per poi fermarsi poco più avanti davanti ad una lapide.
Si inginocchiò e fissò quella lapide fredda per secondi che sembravano interminabili e per la prima volta in quella giornata il sorriso le si spense lasciando posto ad una lacrima che cadde proprio sul nome delle persone a cui era dedicata quel pezzo di marmo: Neji Hyuga.
Con movimenti quasi meccanici si sfilò il cestino dal braccio e prese i fiori freschi per sostituirli con quelli vecchi; come sempre aveva preso dei girasoli, i girasoli più belli e splendenti di tutta Konoha.
Prima di depositarli sul marmo gelato li odorò per un attimo e si lasciò inebriare del loro intenso profumo che le ricordavano così tanto il suo cugino ormai defunto; scambiò i fori vecchi con quelli nuovi e però non se ne andò, anzi rimase lì ed inziò a parlare con Neji:
“Oh Neji, mi manchi tanto, manchi a tutti” ormai era diventata un’abitudine, un rituale quasi indispensabile far sapere a Neji cosa stava succedendo da quando li aveva lasciati
“Oggi è finalmente il grande giorno e sono nervosissima” anche se sapeva che non avrebbe mai ricevuto una risposta gli parlava lo stesso, le dava sicurezza
“Non che non sia felice, ho sognato questo giorno fin dalla tenera età di cinque anni ma avrei tanto desiderato che ci fossi anche tu a festeggiare con me”
“Grazie a lui ho acquistato più fiducia in me stessa e soprattutto senza di te non sarei la donna forte che sono oggi, non sarei riuscita mai a dichiarargli il mio amore e non sarei mai stata ingrado di superare la tua morte” gli occhi le si stavano facendo lucidi
“Però non te ne dovevi andare, dovevi restare e rimanere per sempre con me, ricordi? Me lo hai promesso” un’altra parola e le lacrime sarebbero uscite
“Perchè Neji, perchè te ne sei andato così presto? Hai lasciato tutti, non solo me ma anche TenTen e credo che sapevi quanto ti amasse, per non parlare di Rock Lee che adesso non riesce a trovare nessun altro degno di affrontarlo” iniziò a piangere e insieme alle lacrime c’era anche un sorriso, un sorriso che da quando stava con lui non era mai riuscita a cancellare e che la accompagnava anche nei momenti più tristi facendola però sempre rialzare più forte di prima.
Delle braccia che conosceva troppo bene le avvolserò le spalle in un abbraccio in cui si lasciò andare
“Shh, non piangere Hinata, lui è sempre con noi” le sussurrò Naruto asciugandole le lacrime
“Perchè Naruto, perchè non è potuto rimanere un po di più?”
“Perchè lui è il tuo angelo custode e gli angeli prima o poi devono volare via per proteggerti meglio da lassù” Naruto le baciò la fonte “Anche i miei genitori mi proteggono da lassù e quando ho più bisogno di loro accorrono dandomi forza e coraggio”
“Oh Naruto mi dispiace, io sto piangendo nel giorno più bello della mia vita e lo sto rovinando anche a te”
“Tu non mi rovinerai mai niente Hinata, so quanto stai soffrendo e so quanto tenvi a Neji”
“Naruto, come farei senza di te”
“Io non farei, sarei semplicemente perso” e in quel momento a Naruto parve di vedere sua madre e suo padre sorridergli più felici che mai
“Adesso andiamo, è quasi ora” Hinata annuì e mano nella mano di Naruto si diressero fuori dal cimitero.
Tre ore dopo tutti gli invitati erano in chiesa pronti per celebrare il tanto atteso matrimonio di Naruto e Hinata.
L’Uzumaki si trovava sull’altare e stava sudando per l’agitazione, non si era mai sentito così nervoso neanche quando stava combattendo la grande guerra.
Hinata entrò poco dopo in quello stupendo abito da sposa perlato come i suoi che la faceva ancora più bella di quanto già non fosse: indossava abito con le spalline abbassate e la scollatura molto accentuata (quella doveva senza dubbio essere opera di Ino e Sakura) che le risaltava il decoltè e il seno molto prosperoso, la gonna gonfia che ricadeva poi morbida, i lunghi capelli neri raccolti in un grande chignon alto e coperto da un lungo velo, mentre in mano teneva dei fiori di girasole.
Era accompagnata da sua sorella che faceva la damigella e suo padre che lanciava delle occhiate assassine a Naruto, e quest’ultimo la guardava e sorrideva come un ebete incantato dalla sua bellezza.
Naruto guardò tutti i suoi amici e li vide felici e sorridenti e il suo cuore si riempì di gioia, tutte quelle persone che erano lì era per lui e lo stavano sostenendo.
Sembrava soltanto ieri che le aveva chiesto di sposarlo

“Naruto siamo in ritardo!” urlò Hinata dalla cucina per farsi sentire dal suo amato
“Stò arrivando Hinata, mi sto mettendo i pantaloni” poco dopo sentì un tonfo provenire dalle scale e accorse a vedere cosa fosse successo
“Naruto stai bene?” l’Uzumaki era caduto per terra a faccia avanti con i pantaloni fino al ginocchio
“Ahi- iai si si, sto bene Hinata”
“Hai provato di nuovo a metterti i pantaloni mentre scendevi dalle scale?” domandò con voce dolce, Naruto era come un bambino, il suo bambino e non lo avrebbe scambiato con nessuno
“Volevo solo fare più veloce” la corvina gli stampò un bacio sulle labbra e disse:
“Dai andiamo, ci stanno aspettando” quel giorno avevano la cena di Natale a casa Uchiha e erano stati invitati tutti per l’immensa gioia di Sasuke.
Poco dopo erano a casa dell’Uchiha e spesero tutta la giornata a mangiare e giocare a tombola, verso sera quando tutti stavano per andarse Naruto salì sulla sedia richiamò la loro attenzione:
“Un momento di attenzione prego!”
“Cosa vorrà dire adesso quel Baka” borbottò Sasuke
“Hai imparato ad abbottonarti i pantaloni?” chiese Kiba prendendolo in giro
“A dire il vero quello l’ho imparato quando avevo otto anni” rispose per poi riprendere “Comunque non è questo che volevo dire!”
“Allora sbrigati che sono stanco” si lamentò Shikamaru.
Scese dalla sedia e si avvicinò ad Hinata che non sapeva niente della strana idea che aveva il suo ragazzo per la testa, Naruto ad un passo da lei si inginocchiò e infilò una mano in tasca alla ricerca di qualcosa che per fortuna trovò poco dopo
“Hinata, vuoi diventare mia moglie?” aveva un sorriso a trentadue denti e una scatolina di velluto arancione fra le mani che conteneva uno stupendo anello di argento e brillantini blu
“Si, si!” Hinata non ci pensò due volte per la prima volta nella sua vita e si lanciò fra le braccia di Naruto con le lacrime a gli occhi.
“E al nostro matrimonio ci sarà tutta Konoha!”

Ed ora eccola lì, con il suo delicato abito da sposa e più felice che mai accanto a lui, i suoi occhi perlacei sprizzavano gioia ovunque posassero lo sguardo e Naruto non potè fare a meno di osservarla in tutto il suo splendore.
Hinata come tutte le spose stava per andare nel panico ma per fortuna la voce di Neji la calmò:
“Hinata, stai tranquilla andrà tutto bene”
“Neji...”
“Sono così fiero di te, sei diventata la donna forte che tutti si aspettavano”
“Non sarò mai forte come te”
“Invece mi hai anche superata, mi hai insegnato che cosa voglia dire saper aspettare e quale sia il vero coraggio”
“Oh Neji, vorrei che fossi qui”
“Ma io sono qui, ci sarò sempre nel tuo cuore”
Mentre la contemplava sentì di nuovo una voce a lui molto familiare dentro di se:
“Ben fatto Naruto”
“Kurama”
“E chi poteva essere”
“Grazie”
“Non ringraziarmi, lo sai che lo odio”
“Sei davvero fiero di me?”
“Lo sono sempre stato ragazzo”
“Grazie Kurama”
“E vedi di non farla soffrire”
“Questo mai”
“Adesso però torna in te, è il momento”
 “Vuoi tu Naruto Uzumaki prendere come tua legittima sposa la qui presente Hinata Hyuga, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Hinata Hyuga, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Naruto Uzumaki, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Naruto: “Puoi baciare la sposa”
E il bacio che si diedero dopo fu uno dei più intensi che la loro giovane vita aveva provato.
“Ti amo Hinata”
“Anche io Naruto”
















 
 
Angolo autrice:
Ciao!
Bene, sono tornata e questo volta
i protagonisti di questo capitolo sono Naruto e Hinata.
Spero di non averli resi troppo OOC,
per quanto riguarda la morte di Neji mi serviva solo per questo capitolo,
ma per gli altri rivivrà
perchè lui è destinato a stare con TenTen.
Ringrazio tutti quelli che seguono la storia e quelli che hanno commentato:
-Junjou_blackOkami
-princess love
-HappiNessie4Ever
Spero che mi facciate sapere se questo capitoletto vi piace :)
Leilah

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Capitolo 4
*** Kiba/Hanabi ***


Kiba/Hanabi
 
 


 
 

Era notte e tutti quanti ormai dormivano da un pezzo, tutti tranne due persone
“Vattene subito! Sei uno stupido animale!”
“E tu una stupida bambina viziata!”
“Vattene da questa casa!”
“Con molto piacere nanerottola”
“Animale!”
E Kiba si ritrovò a camminare da solo con Akamaru per le strade di Konoha in piena notte.
“Che ragazzina viziata”
“Bau”
“No Akamaru, è stata lei ad iniziare”
“Ba-bau”
“Io non centro niente”
“Bau-bau”
“Se la pensi come lei allora torna a casa”
“Uhmm...” Akamaru non era mai stato trattato così da Kiba; il ragazzo non l’aveva mai mandato via, doveva proprio essere arrabbiato.
“Vai a casa, la strada la conosci e se preferisci stare con lei fai pure” e così alla fine Kiba si ritrovò davvero solo seduto su una panchina con le mani dietro la testa a guardare il cielo stellato che purtroppo gli ricordavano due occhi perlati che non avrebbe voluto vedere.
“Ma perchè è così testarda?” credeva di ricevere una risposta da Akamaru ma purtroppo lui non c’era più
“Ahh” sospirò, erano settimane ormai che litigavano per qualunque cosa facessero, dicessero o pensassero; ma il vero problema era lei, si attaccava anche alla più stupida delle cose e finche non l’aveva vinta non la smetteva.
Kiba molte volte gliela dava vinta, ma questa volta aveva superato proprio il limite: l’aveva accusato di non amarla.
Di non amarla.
Ma che cosa andava a pensare quella bambina viziata? Che lui non l’amava? Che stupida.
Lui si sarebbe fatto uccidere pur di proteggere la sua stella che gli illuminava il cammino nei momenti più bui.
Lei con quelle sue stupende iridi che ogni volta che lo guardava lo faceva sciogliere.
Lei con quella sua aria altezzosa da Hyuga che aveva sempre qualcosa da ridire.
Lei che appena aveva conosciuto Akamaru lo aveva amato alla follia.
Lei, Hanabi.
“Che cosa ho combinatao” si tirò una manata sulla faccia e si alzò da quella panchina che gli aveva gelato il corpo.
Si diresse con passo spedito verso casa per andare a chiedere scusa, o meglio a cercare di farsi chiedere scusa per poi litigare ancora e finire a fare l’amore.
Salì sui tetti e li saltò a due a due per fare più in fretta e in meno di dieci minuti era davanti alla porta di casa, prese le chiavi e cercando di fare il meno rumore possibile entrò e si diresse in camera da letto.
Di solito dopo che litigavano la trovava a piangere silenziosamente nel letto per poi essere raggiunta da lui ed abbracciata fino a quando non si perdonavano a vicenda e si facevano le coccole.
Ma questa volta il letto era vuoto, la camera era vuota, e non solo, mancava anche il solito zaino che tenevano sopra l’armadio per quando avevano qualche missione insieme, allora aprì l’armadio e anche i suoi vestiti erano spariti, tutte le sue cose non c’erano più.
Se n’era proprio andata questa volta.
L’Inuzuka si sedette sul letto e si infilò le mani nei capelli per poi distendersi su di esso, strinse gli occhi e si insultò mentalmente per essersene andato ed averla chiamata ragazzina viziata.
Dopo voltò la testa e sul cuscino trovò una lettera, la prese subito e riconobbe la sccrittura morbida e precisa di Hanabi:

Kiba,
Mi dispiace di aver capito così tardi che io e te non siamo destinati a stare insieme,
ci siamo illusi entrambi per troppo tempo
ed ora non facciamo altro che litigare.
Voglio che tu trovi qualcun’altra che ti ami come ti ho amato io,
perchè io ti ho amato
e anche tanto,
ma alcune volte mi è sembrato che tu non ricambiassi.
Perciò tolgo io il disturbo e me ne vado,
 spero che tu trovi il vero amore.
Hanabi.

 
Quelle parole gli spezzarono il cuore. Perchè anche lui infondo aveva un cuore, magari non voleva farlo vedere ma da quando stava con lei tutto era cambiato.
Kiba non aveva parole, quella ragazza credeva sul serio che lui non l’amasse... come poteva?
Lui senza di lei non viveva, da solo non riusciva a fare praticamente niente.
Aveva bisogno di lei.
E sarebbe andato a riprendersela.
Si alzò dal letto e con la lettere in mano uscì di casa sbattendo la porta dietro di se, se Hanabi sarebbe andata da qualche parte quel luogo sarebbe stato a casa di Moegi, la sua migliore amica e ragazza di Konohamaru.
Bussò alla porta senza porsi alcun problema nel caso avesse svegliato qualcuno, Hanabi era più importante.
“Chi diavolo è a quest’ora?!” quello era Konohamaru 
“Hanabi è qui?”
“Ehi Kiba, ma lo sai che ore sono?!”
“Non mi importa, dimmi dove è Hanabi”
“Non lo so”
“Fammi parlare con Moegi”
“Sta dormendo e lo stavo facendo anche io fino a quando tu non sei venuto”
“Sei sicuro che Hanabi non si trovi qui?”
“No, avete litigato di nuovo?” ormai tutto il villaggio sapeva delle loro litigate
“Si...”
“Bè, buona fortuna amico, le donne sono davvero strane, soprattutto Hanabi”
Kiba se ne era già andato, se Hanabi non era da Moegi allora era tornata a casa sua e per quanto l’amasse non avrebbe rischiato la pelle dato che suo padre era nei paraggi.
Così andò dall’unica persona che la conosceva meglio di chiunque altro: Hinata.
Per fortuna la casa di Naruto e Hinata non era molto lontana da casa di Konohamaru, perciò ci arrivò in poco tempo.
Questa volta da loro ebbe più discrezione nel bussare, Hinata era incinta e non voleva disturbarla, così andò alla finestra della loro camera da letto e bussò per cercare di svegliare Naruto, cosa impossibile se non si possiede un cannone, ma stranamente il ragazzo era sveglio e stava seduto sopra il letto e giocherellare con un kunai e Akamaru accanto a lui.
Akamaru accanto a lui? Come era possibile?
Forse Hanabi quando se ne era andata non aveva potuto portarlo con se conoscendo il padre, perciò lo aveva mandato da loro.
“Ehi Kiba, che ci fai qui?” gli domandò mentre apriva la finestra
“Devo parlare con Hinata”
“Adesso è un po impegnata, prova a ripassare domani” quel Baka non sapeva proprio mentire, quando lo faceva inizava a grattarsi la testa e a dimenticarsi che lui aiutava chiunque avesse bisogno del suo aiuto
“Spostati Testa quadra”
“No Kiba non andare” cercò di bloccarlo ma l’Inuzuka quando si trattava della sua stella avrebbe distrutto tutto.
Aprì la porta della camera da letto e mentre scendeva per le scale alla ricerca di Hinata sentì dei singhiozzi provenire dal bagno e così si avvicinò per ascoltare meglio:
“Non mi ama più”
“Non dire così, lui ti ama tanto, lo conosco Kiba”
“E allora perchè litighiamo sempre anche per le cose più stupide?”
“Perchè è ciò che succede ad ogni coppia, vedi Sasuke e Sakura, loro non smettono mai di litigare ma alla fine fanno sempre la pace”
“Ma lui non mi ascolta mai! Ho cercato di dirglielo tante volte ma a lui non gli importa niente!”
“Kiba è come Naruto, bisogna avere pazienza, sono un po più lenti in tutto ma sono anche quelli con il cuore più grande” Hanabi continuava a piangere disperata “Per fare pace la cosa migliore è dirgli che sei incinta” 
Incinta? Hanabi incinta?! Lui sarebbe diventato padre?!
Aprì la porta del bagno facendo sobbalzare Hinata e Hanabi
“Sei-sei incinta...”
“Si...”
“Perchè non me lo hai detto?”
“Non ti importava...”
“Ma cosa vai a pensare, come potrebbe non importarmi di mio figlio”
“Io-io...” e ri-iniziò a piangere, ma questa volta le sue lacrime vennere asciugate da Kiba che le si era avvicinato e l’aveva stretta in un abbraccio per poi paciarle la fronte e le labbra.
Hinata intanto era uscita dal bagno e era stata circondata dalle braccia di Naruto che osservava la scena seguito da Akamaru che aveva in bocca un piccolo sacchetto che posò accanto al piede di Kiba.
Il ragazzo abbassò la testa per vedere che cosa aveva portato il suo migliore amico e capì al volo: si staccò da Hanabi e si inginocchiò per raccogliere il sacchetto che aprì e ne estrasse una catenina con un ciondolo a forma di luna argentata
“Hanabi, vuoi sposarmi?” ad Hanabi mancò il respiro e ricominciò a singhiozzare mentre annuiva, forse era tutta colpa degli ormoni
“Si, si!” 

Erano passati quattro mesi e ormai Hanabi aveva una bella pancia e infatti c’era stato qualche problemino a trovare un vestito che le piacesse e soprattutto che le stesse.
Ma alla fine eccola che piano piano accompagnata da suo padre si faceva sempre più vicina al futuro marito, Hiashi non risparmiò neanche a Kiba uno dei suoi sguardi assassini, perchè se Naruto era imprevedibile allora Kiba con i suoi istinti animali lo era di più, ma se Hanabi lo amava allora c’era un motivo.
Kiba non era mai stato uno fifone ma in quel momento se la stava facendo sotto, stava per sposare la ragazza che amava e stava per diventare padre, però per fortuna accanto a lui c’era Akamaru che aveva percepito la sua insicurezza e gli si era avvicinato un pochino per confortarlo.
Hanabi era perfetta in abito da sposa, il colore dell’abito era dello stesso colore perlaceo dei suoi occhi, l’abito era morbido stile impero ma attillato sui seni abbondanti che caratterizzavano le Hyuga e sul ventre ormai gonfio, per poi scendere morbido sui suoi fianchi e finire in uno strascico non molto lungo, il viso era coperto dal sottile velo e le guance rosate, mentre i lunghi capelli bruni erano stati lasciati sciolti e decorati con qualche fiorellino.
Al collo portava la collana che lui le aveva regalato quando le aveva chiesto di sposarlo.
Hanabi era sull’altare accando a lui e guardava dritto davanti a se o sarebbe scoppiata a piangere senza controllo a causa degli ormoni e ovviamente per la gioia.
 “Vuoi tu Kiba Inuzuka prendere come tua legittima sposa la qui presente Hanabi Hyuga, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Hanabi Hyuga, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Kiba Inuzuka, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Kiba: “Puoi baciare la sposa”
E finalmente erano diventati una famiglia e non si sarebbero più lasciati.













 
Angolo autrice:
Ciao mondo! 
*non c'è nessuno che saluta*
rieccomi qui con questo nuovo capitolo!
Questa volta i protagonisti sono Kiba e Hanabi,
SPOILER
-
-
-
-
-
-
-
perchè io Kiba non ce lo vedo proprio
con quella gattara con cui è finito nel manga.
Comunque spero di non averli resi troppo OOC
dato che purtroppo non conosco molto bene questi due,
sia per il fatto che non si trovano molte Kiba/Hanabi
e per aver visto solo l'anime.
Siccome per il prossimo capitolo non so su chi scrivere
mi farebbe piacere ricevere delle vostre proposte
e infine la coppia con più voti sarà la prossima.
Mi scuso se troverete ripetitivi i capitoli,
ma purtroppo i matrimoni sono fatti così.
Come ultima cosa ringrazio Junjou_blackOkami
per aver commentato.
Buona lettura,
Leilah





P.S. non sono riuscita a trovare una fan art del loro matrimonio, ma spero che questa vi piaccia lo stesso

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Capitolo 5
*** Neji/Tenten ***


Neji/Tenten
 
 


“Basta ti prego, sono stanca!”
“Se vuoi migliorare non devi smettere mai di allenarti”
“Neji ha ragione! Siamo giovani e la froza della giovinezza non ci abbandona mai!”
“Lee per favore smettila di ripeterlo o ti lancio un kunai” rispose acida Tenten andando a sedersi su un tronco d’albero
“Ehi Neji” chiamò in un sussurro RockLee
“Se è per un’altra sfida la risposta è no, adesso non ne ho voglia”
“Ma no! Per quella c’è tempo”
“E allora cosa c’è?”
“Perchè Tenten è così nervosa?”
“Non lo so”
“E’ la prima volta che mi minaccia di lanciarmi un kunai”
“E’ un po che è strana”
“Donne, però se continuasse ad allenarsi il nervosismo le passerebbe”
“Qualcuno le dovrebbe parlare”
“Ottima idea Neji! Allora vi lascio soli, ho un allenamento da finire! E che la forza della giovinezza sia con te!”
“No aspetta Lee io...” troppo tardi, Mr. Sopracciglia se ne era gia andato, Neji era sempre stato uno bravo in tutto, ma con le relazioni o a parlare con le persone non faceva proprio parte dei suoi schemi.
Però lei era la sua ragazza e quindi era suo dovere parlarle nei momenti difficili e se doveva essere sincero non sapeva nemmeno lui come avevano fatto a fidanzarsi, lui non aveva mai fatto nessuna proposta e lei non l’aveva mai chiesta, era successo tutto dopo la guerra, quando avevano vinto lei le era corsa incontro e l’aveva baciato con passione e quindi di conseguenza era diventata sua, almeno secondo lui.
E se si chiedeva quando si era innamorato di lei allora si sarebbe risposto da sempre, solo che non l’aveva mai capito prima e non l’accettava, ma poi per fortuna Naruto gli aveva fatto quella lavata di testa e gli aveva detto che ognuno può decidere il proprio destino e così lui aveva deciso che il suo destino era quello di stare insieme a Tenten.
Tenten era una ragazza senza pretese e semplice, a lei non bastavano parole per capire che lui l’amava, le bastava un solo bacio o una carezza.
Forse proprio per questo l’amava, perchè era semplice?
No, lui l’amava perchè era la sua Tenten.
“Ehi...”
“Ehi...”
“Perchè sei nervosa oggi?” una risatina uscì dalle labbra di Tenten
“La parte da ragazzo premuroso non ti si addice” Neji fece spallucce, lo conosceva proprio bene
“Che cosa ti è successo?”
“Niente...” Neji le si avvicinò ancora di più e la strinse a se in un abbraccio inspirando il suo dolce profumo di mimosa, perchè si Tenten profuma sempre di mimosa, quel profumo delicato e non aggressivo come tutti quelli che era solita indossare la Yamanaka
“Guarda che puoi dirmelo, tanto sai che non farò alcun commento al riguardo”
“Lo so...” aveva sospirato e non era un buon segno
“Ti ho forse fatto qualcosa?”
“No, non tu ma... ahh, è complicato da spiegare”
“Lo dovresti sapere che io sono un genio e risolvo qualunque cosa”
“Vuoi davvero sapere i miei problemi?” chiese lei mettendosi in piedi davanti a lui
“Si”
“Bene, allora mettiti comodo che sono tanti: sono ingrassata, sono utile sono per le evocazioni, mi stanco più facilmente del solito, ho delle stupidissime voglie di gelato alla mimosa che non esiste e quindi per rimpiazzarlo mangio quello alla vaniglia e la cosa mi fa molto arrabbiare, mi si è gonfiato il seno e sono sempre nervosa per il matrimonio. Ecco i miei problemi” Neji si alzò in piedi e si mise davanti alla sua compagna e la abbraccio
“Tu sei perfetta, non è vero che sei ingrassata e se ti si è gonfiato il seno a me di certo non dispiace, le tue voglie possono essere soddisfatte facilmente, faremo creare il gusto alla mimosa, il nervosismo è normale il giorno del proprio matrimonio, tutti lo sono.
E soprattutto tu non sei utile solo per le evocazioni, quelle sono l’ultima cosa, io ho bisogno di te e tu lo sai bene”
Tenten affondò il viso nel petto muscoloso di Neji e gli sorrise contro, quel ragazzo aveva fatto tanti cambiamenti dai primi esami di chunin dove secono lei nemmeno la calcolava, era riuscito ad aprirsi un po di più e a permetterle di trovare un posticino nel suo cuore, che tanto piccolo infondo non era.
“Forse adesso è ora di andarci a preparare, è quasi ora”
“Si” annuì lei prendendo la sua mano ed intrecciando le loro dita
Sulla strada del ritorno verso casa si erano fermati al negozio di Ino per comprare alcuni fiori, per la precisione dei girasoli.
La Yamanaka in quel momento non c’era, ma a sostituirla c’era sua nonna che gli fece gli auguri per il matrimonio che sarebbe avvenuto in qualche ora.
“Ricordi quando mi hai chiesto di sposarmi?”
“E come dimenticarlo”
Esatto, come dimenticare quel giorno

“Neji vuoi andare a fare un picnic oggi?”
“Perchè no”
“Allora aspetta che vado a prepararmi”
“Certo”
Dieci minuti dopo Tenten era pronta e al solito della solita tuta aveva indossato un prendisole giallo con dei girasoli stampati sulla gonna, Neji adorava quel vestito.
“Adesso chiudi gli occhi, ho una sorpresa per te”
“Spero non sia come quella dell’altra volta”
“Quella era stata un’idea di RockLee e del maestro Gai” disse Tenten gonfiando le guance e incrociando le braccia sotto al petto, era proprio bussa quando faceva quell’espressione e ogni volta faceva scappare a Neji una delle sue risatine che con lei non erano più così rare.
Tenten gli scese il copri fronte sugli occhi e gli prese le mani per guidarlo nel luogo della sorpresa.
“Adesso puoi aprire gli occhi”
Neji si tirò sopra i copri fronte e quando aprì gli occhi rimase estasiato dalla bellezza di quel luogo:
Tenten l’aveva portato in un campo di girasoli, i suoi preferiti, quella ragazza lo conosceva proprio bene.
La prese per la vita e la strinse a se per stampargli un bacio sulle labbra e spingerla delicatamente e terra e finire a farsi il solletico e a rotolarsi in mezzo ai fiori.
Alla fine entrambi stremati dalle risate incontrollate ed il caldo estivo si erano stesi a guardarsi negli occhi mentre la kunoichi gli accarezzava una guancia, Neji si specchiava nelle nocciole di Tenten e lei nelle perle di lui, sarebbero rimasti in quel modo per sempre, guardando solo l’amore che ognuno provava per l’altro.
Ad interrompere quel silenzio fu Neji che si alzò trascinando con se Tenten e una volta in piedi  la prese per la vita e la avvicinò al suo petto per poi sollevarla leggermente e baciarla dolcemente sulle labbra per poi staccarsi da lei e cercando qualcosa nella tasca disse:
“Tenten”
“Si?” la ragazza rideva divertita, lui adorava la sua risata, era così cristallina e pura
“Vuoi sposarmi?” le chiese inginocchiandosi e aprendo le mani rivelando una collanina con un ciondolo a forma di girasole.
Tenten non sapeva cosa dire, l’unica cosa che fece fu mettersi le mani sulla bocca per coprire quella grossa O che si era andata a formare, ma Neji ne approfittò e si alzò in piedi per mettere la collanina intorno al collo della compagna e baciarla
“Si, si mille volte si!” rispose lei lanciando le proprie braccia al collo del suo futuro marito e rimepirlo di baci.

Tenten ora camminava in direzione dell’altare accompagnata da un commosso maestro Gai e un piangente RockLee.
Neji come sempre la ammirava estasiato dalla sua delicatezza e femminilità che con il vestito che indossava la faceva sembrare ancora più perfetta di quanto già non fosse:
un candido abito stile impero senza spalline le metteva in risalto i seni non troppo grandi e i fianchi sinuosi per poi finire in un lungo strascico, le sue mani stringevano un mazzo di girasoli: i loro fiori e i suoi capelli erano stati sciolti per poi essere intrecciati in una lunga treccia laterale decorata con delle piccole perline.
Il sorriso di Tenten era raggiante e i suoi occhi luminosissimi, i più belli che Neji avesse mai visto.
 “Vuoi tu Neji Hyuga prendere come tua legittima sposa la qui presente Tenten, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Tenten, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Neji Hyuga, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Neji: “Puoi baciare la sposa”
E come sempre lui la sollevò da terra e la baciò con tutto l’amore che aveva; la prima a staccarsi fu Tenten che si avvicinò al suo orecchio e sussurrò una frase che Neji non scordò mai e che gli confermarono le parole di Naruto ‘tu puoi cambiare il tuo destino’:
“Sono incinta, sarai papà”







 


Angolo autrice:
Ehi!
Si, lo so per questo capitolo sono stata velocissima,
ma avevo già tutto in mente e non potevo non terminarla oggi.
Anche questa volta spero di non aver reso i personaggi troppo OOC.
Anche questa volta mi sareste di grande aiuto 
se mi diceste come nello scorso capitolo
la prossima coppia.
Invece per quanto riguarda il cognome di Tenten ho cercato 
ma non l'ho trovato :/
perciò se qualcuno di voi lo sa
per favore me lo dica così lo aggiungo.
Per concludere voglio ringraziare:
-Junjou_blackOkami
-princess love
Spero che mi facciate sapere se il capitolo vi piace!
Alla prossima e buona lettura!
Leilah

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Capitolo 6
*** Suigetsu/Karin ***


Suigetsu/Karin






 

“Brutta racchia vieni subito qua!” gridò molto gentilmente Suigetsu e ovviamente ricevette una risposta altrettanto gentile da parte della sua compagna
“Ma cosa diavolo vuoi stupido pesce lesso?!” 
“Ti ho detto di venire e basta”
Karin entrò nella loro camera da letto con il suo solito umore nero; anche se in quegli ultimi anni era decisamente migliorato, oltre al fatto che adesso faceva coppia fissa con Suigetsu, con grande sorpresa di tutti ma soprattutto sua.
Non sapeva neanche lei come aveva finito per innamorarsi di lui; di quel pesce lesso puzzolente, forse perchè non era riuscita ad avere Sasuke e allora si era dovuta accontentare di lui?
No, lei non si è dovuta accontentare di lui, si è semplicemente innamorata di lui esattamente come si era infatuata del bell’Uchiha, perchè lei in realtà non era innamorata di lui per come era veramente, ma semplicemente perchè avesse un bell’aspetto.
Ma poi è arrivata la rosa e lei è rimasta sola, ma non del tutto perchè aveva Suigetsu e così in un certo senso l’Haruno l’aveva aiutata.
Suigetsu era l’unico nell’intero cosmo che riusciva a tenerle testa senza mai arrendersi, anche perchè sapevano entrambi che quando litigavano alla fine finivano per fare l’amore.
“Siediti, devo parlarti” il giovane aveva un espressione seria in viso, cosa che non era mai successa in tanti anni
“Ah, adesso fai il gentile” rispose acida lei
“Siediti e basta strega”
‘Ecco il solito Suigetsu’ pensò la rossa.
“Allora? Di cosa vuoi parlarmi?” domandò lei sedendosi difronte a lui che si trovava sul letto
“Stavo pensando”
“Oh, tu che stavi pensando? Allora questo è un miracolo” disse sarcastica lei cercando di stuzzicarlo, ma non ottenne l’effetto che si sarebbe aspettata e questo la fece insospettire
“Non è che sei malato? Forse ha la febbre fammi controllare” e si avvicinò a lui per controllargli la temperatura
“Ma che dici sto bene!” la respinse in malo modo “Piuttosto ascolta ciò che ho da dirti”
“Allora sbrigati che ho da fare”
“Stavo pensando al fatto che noi stiamo insieme da qualche anno ormai, cosa che davvero non riesco a spiegarmi, e...” però venne interrotto da Karin
“Wow, allora ce l’hai anche tu un cervello” commentò sarcastica
“...E siccome io non ho molto tempo per pensare alla casa e altre cose da donna” continuò Suigetdu ignorando volutamente il commento sarcastico di Karin, mentre teneva lo sguardo fisso nei sui occhi che trovava così belli e penetranti di quel loro rosso fuoco
“E quindi? Vuoi arrivare al dunque?” domandò Karin stizzita e in imbarazzo a causa dello sguardo serio di Suigetsu, non l’aveva mai guardata in quel modo così intenso.
“E quindi ho mancanza di tempo”
“E tu mi avresti chiamata per dirmi una cosa così irrilevante e superflua?”
“Certo che non racchia zitella” concluse lui
Zitella? Era così che l’aveva osata chiamare?
I suoi capelli tutto d’un tratto presero vita e iniziarono ad agitarsi intorno a lei, conferendole un aspetto al quanto terrificante
“Come mi hai chiamata?! Zitella?! Voglio ricordarti che sei tu quello che mi ha chiesto di mettermi con te!” e come al solito perse la pazienza e si gettò sul povero Suigetsu, ma come sempre lei aveva la meglio e lui ogni volta le prendeva il volto e la baciava.
A quanto pareva quello era l’unico modo per placare la sua ira.
“Stai calma, non ho ancora finito il mio disorso”
“E perchè dovrei continuare ad ascoltare un pesce lesso come te” gridò
“Perchè voglio chiederti di sposarmi! E credo che non possa decidere per te” gli gridò di rimando.
Karin che prima era allungata sul corpo del ragazzo, si alzò e si mise seduta sulle ginocchia senza riuscire a dire neanche una parola –cosa molto insolita per lei-.
Aveva davvero sentito bene oppure la mente la stava ingannando?
Le aveva davvero chiesto di sopsarlo?
Si.
Era tutto vero, era un vero e proprio sogno ormai divenuto realtà.
“Ehi” Suigetsu la richiamò sul pianeta terra scuotendole una mano davanti agli occhi
“Si, si...”
“Allora?”
“Allora cosa?”
“Vuoi sposarmi? Ho anche un anello” Karin posò lo sguardo su una scatolina di velluto rosso fuoco con un anello dello stesso colore, decorato da piccole acqua marine.
Il cuore le piangeva di gioia, non se lo sarbbe mai aspettata una proposta del genere, soprattutto da lui.
Avrebbe di sicuro pianto, ma lei era Karin Uzumaki e non Sakura Haruno, quella kunoichi che le aveva portato via Sasuke, ma che le aveva anche regalato Suigetsu
“Certo che accetto, ma solo perchè sennò senza di me saresti perso”
“Vieni qui racchia” le disse aprendo le braccia per accogliere il corpo della rossa
“Pff... pesce lesso” e si tuffò fra le sue braccia.


Al loro matrimonio c’erano tutti, erano presenti anche Orochimaru e Jugo –persone che non vedevano da tantissimo tempo- oltre a tutti i ninja di Konoha.
Karin era stata costretta a scegliere quel baka di suo cugino per farle da testimone, altrimenti li avrebbe stressati tutta la vita.
Suigetsu aveva insistito tanto per invitare Sasuke, ma Karin all’inizio non era per niente d’accordo, ma alla fine ci ripensò –voleva che vedesse cosa si era perso- e così anche lui quel giorno fu uno degli invitati, per la precisione il testimone del suo futuro marito.
L’abito di Karin era tutto il contrario del classico abito bianco e sobrio, il suo aveva grandi balze sulla gonna e un corsetto abbastanza stretto con scollatura a cuore –cosa che tra l’altro faceva impazzire Suigetsu- e di un colore molto acceso: un bel rosso fuoco.
Ma lei era Karin Uzumaki, e lei era focosa, soprattutto quel giorno.
I lunghi capelli del medesimo colore del vestito erano raccolti in una treccia laterale e al posto degli occhiali portava le lenti a contatto.
Avanzava con passo deciso verso l’altare accompagnata da Naruto –eh si, aveva insistito anche per accompagnarla- e visto il suo passo veloce e l’ansia di cadere sui trampoli che portava, arrivò in un attimo al fianco di Suigetsu.
Lui la guardava come un pesce lesso, ammaliato da tutta la bellezza che emanava quel giorno.
 “Vuoi tu Suigetsu Hozuki prendere come tua legittima sposa la qui presente Karin Uzumaki, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“E tu, Karin Uzumaki, vuoi prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Suigetsu Hozuki, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finchè morte non vi separi?”
“Si, lo voglio”
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie” poi si voltò verso Suigetsu: “Puoi baciare la sposa”
Quando Suigetsu posò le labbra su quelle della rossa si sentirono degli applausi e sei fischi, ma soprattutto Naruto che si soffiava il naso e piangeva commosso per il matrimonio della cugina.
“Adesso sei mia” pronunciò sopra le sue labbra
“Lo sono sempre stata pesce lesso”












 
Angolo autrice:
Salve salve!
Rieccomi qui, 
ho avuto davvero molte difficoltà 
con questa coppia...
non riuscivo davvero a scrivere niente che non fosse OOC.
Molto probabilmente non sarà IC, ma non riesco a fare di meglio.
Volevo spiegare solo una piccola cosa,
Karin alcune volta parla di Sasuke
ma non perchè non ami veramente Suigetsu,
me per il semplice motivo che fa mente locale
di tutto.
Ma adesso passiamo ai ringraziamenti:
- princess love
- Junjou_blackOkami
- Mei91
- Zonami84
Grazie mille ancora pe tutto il vostro supporto.
Spero che anche questo (disastroso) capitolo vi sia piaciuto
e che magari mi facciate sapere cosa ne pensate
oltre alla coppia che vorreste leggere al prossimo capitolo.
Un bacione,
Leilah

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