Neville e l'esercito di silente

di Fuocqua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il nuovo esercito ***
Capitolo 2: *** Furto Fallito ***
Capitolo 3: *** Halloween ***
Capitolo 4: *** I Carrow ***
Capitolo 5: *** Intervista per RadioPotter ***
Capitolo 6: *** Dicembre Movimentato ***



Capitolo 1
*** Il nuovo esercito ***


Capitolo 1: NASCITA DI UNA RIVOLUZIONE Neville entrò di corsa nell’ufficio del preside, aveva i vestiti logorati dalla battaglia, ed era in più punti ferito. Si avvicinò alla scrivania, prese una striscia di stoffa rossa e se la legò in testa come una fascia, poi si avvicinò al cappello parlante, con una mano l’afferrò e con l’altra da esso estrasse……………………………il Kalashinikov di Godric Grifondoro, il nome del suo precedente proprietario era scritto a caratteri d’oro. Lo strinse saldamente tra le mani, poi gridò: “Adriaaanaaaaaaaaaaaaaaaaa………Adri…… ehm volevo dire Lunaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!” uscì dall’ufficio e si trovò faccia a faccia con tre mangiamorte, non perse tempo e li mitragliò tutti, poi starnutì: “Ecciù” e una Fireolt truccata, munita di lancia missili e radar rivela mangiamorte, gli volò in mano. Neville salì a cavalcioni e sfrecciò per i corridoi della scuola, a dir il vero ciò era vietato dal regolamento ma….al diavolo le regole, questa era la rivoluzione! Neville volò verso il campo di battaglia, pronto a condurre alla vittoria il suo esercito, oppure a morire con esso….. WHAT’S HAPPENED? (cos’è successo?) Potremmo raccontarvi tutte le vicende di Harry, Ron ed Hermione alla ricerca degli horcrux per sconfiggere Voldermort………………………..ma preferiamo parlarvi delle azioni di Neville a capo dell’esercito di Silente. Preparatevi ad una storia di atti vandalici, scherzi ai danni dei professori mangiamorte e di attentati ai Serpeverde………………………………………………. E preparatevi al finale, perché le cose non sono andate come la Rowling ha voluto farvi credere……... Era il primo giorno di scuola, il banchetto nella sala grande aveva già avuto luogo così come lo smistamento, il breve smistamento, infatti quell’anno avevano ricevuto le lettere per Hogwarts solo i figli di maghi, non vi era alcun mezzosangue tra le matricole. Tutti i Grifondoro si erano ormai coricati, soltanto due di loro rimanevano in piedi, erano un ragazzo dell’ultimo anno, alto e robusto, l’altra era una ragazza del sesto anno coi capelli lunghi e rossi, parlavano tra di loro ed a qualcun altro mediante una moneta. “Non ci posso credere! Hanno fatto preside Piton! Vi rendete conto? Lui preside e come professori quei due mangiamorte di Alecto e Amycus! Ma perché non stendiamo un tappeto rosso e diamo il ben venuto a Voldermort inchinandoci a lui? Già che ci siamo diamo il premio umanità a Bellatrix e facciamo vincere automaticamente il trofeo delle case ai Serpeverde, eh?” sbraitava il ragazzo “Calmati Neville!” dicevano la ragazza e una voce proveniente dalla moneta “Calmarmi? E come posso se coloro che i miei genitori hanno sempre combattuto, ora sono tutti a piede libero, liberi di fare tutti porci comodi loro, me lo spiegate?” “Sappiamo che la situazione è grave” disse la ragazza “ma cosa possiamo fare noi?” “Ginny! Luna! Noi possiamo far molto” replicò Neville “possiamo riaprire l’esercito di Silente.” “È vero!” esclamarono le altre due, poi Luna, che era quella dall’altra parte della moneta poiché era una Corvonero, chiese: “Ma come faremo a procurarci nuovi iscritti? La nostra è un’associazione segreta ed illegale, non possiamo appendere volantini.” “Già, ma per nostra fortuna io e Ginny siamo prefetti, ne parleremo coi nostri colleghi di Tassorosso e Corvonero e vedrete che troveremo tanti affiliati, molti più della volta scorsa.” “Idea!” esclamò Luna “Possiamo scrivere una lettera ufficiale da far leggere agli studenti, gli comunicheremo il luogo e l’ora della prima riunione e là ufficializzeremo le iscrizioni, eliminando i possibili infiltrati.” “Giusto!” concordarono gli altri “Luna, Ginny, prendete pergamena, piuma e calamaio e iniziate a scrivere ciò che vi detto.” Le due ragazze presero l’occorrente e presero nota. “Dunque, vediamo come cominciare……..ci sono! Bene, scrivete. Compagni, sebbene la scuola sia iniziata da breve, noi già ci siamo resi conto che le cose non vanno come dovrebbero andare qui ad Hogwarts. Mangiamorte come professori? Non si è mai vista una cosa simile e ciò è intollerabile, poiché la politica esterna non può intromettersi negli affari della scuola. Purtroppo questo non è il solo problema che ci affligge, infatti col nuovo regime Piton ci sono troppe cose che non vanno. I distributori di ciocorane e dolciumi vari non danno il resto, i fantasmi invadono costantemente la nostra privacy, lo sapete tutti quanto sia fastidioso che Ser Nicolas o il Barone Sanguinario entrino nei bagni mentre si fanno i propri….ehm….. bisogni. Per non parlare poi dello stato in cui vessano i nostri wc! La carta igienica manca perennemente e in generale l’igiene è talmente scarsa che accettarla sarebbe intollerabile perfino per un troll! Non si è mai visto che in una scuola così grande e con così tanti studenti, ci sia un solo inserviente, se Gazza può essere definito tale, ad occuparsi della pulizia, fosse dotato di poteri magici capirei, ma lui è un magono, è inaccettabile sopportare queste condizioni e molte altre presenti. Ma non dovete credermi sulla parola, guardatevi intorno e vedrete coi vostri stessi occhi tutte le ingiustizie che avvengono ogni giorno in questo castello. Con questa lettera invito tutti coloro che sperano in un cambiamento, a riunirsi il prossimo mercoledì nella stanza delle necessità alle ore 17-50 per decidere insieme su cosa abbiamo intenzione di fare, se restare colle mani in mano oppure entrare in azione. In fede……….. forse è meglio usare degli pseudonimi, per non farci riconoscere….vediamo io sarò l’Allegro Erbologo.” Ginny si scelse come nome di battaglia: l’Unica Rossa (infatti lei era l’unica femmina dei sette fratelli Weasley che, notoriamente, avevano i capelli rossi), mentre Luna prese quello di Nargilla. Nel giro di pochi giorni la lettera fu diffusa per tutte le case di Hogwarts, naturalmente esclusa quella di Serpeverde. Il giorno dell’appuntamento la stanza delle necessità era gremita di studenti provenienti in pari numero da Grifondoro, Tassorosso e Corvonero. Tutti gli spettatori erano seduti su sedie in una specie di platea, tutti gli scranni erano rivolti verso un palco su cui sedevano: Luna, Neville (nel posto centrale rialzato) e Ginny. Quando tutti ebbero preso posto, Neville si alzò in piedi e disse: “Compagni e compagne, tutti voi sapete perché oggi siamo qui riuniti. Il nemico, tramite Piton, che veste sempre di nero e quindi è fascista, ha occupato tutte le istituzioni della scuola, privandoci dei nostri diritti e delle nostre libertà. Io quindi dichiaro qui ed ora riaperto l’esercito di Silente per tutti coloro che lanciano un grido di liberta e comunismo. Le iscrizioni sono aperte e tutti insieme eleggeremo il nostro comandante. Chi è con noi? Chi si batterà per il bene di tutti?” un mega applauso con urlo d’approvazione si levò dalla folla e molti gridarono: “Neville sei il nostro re!” Egli arrabbiato replicò: “Ma che dici? Ma quale re? Io sono contro la monarchia!” ma nessuno ascoltò quest’ultima affermazione, perché erano tutti in piedi intenti a saltare e a cantare a squarcia gola: “Chi non salta un fascista è, è, è……chi non salta un Serpeverde è, è, è….” E così via. I primi ad iscriversi al nuovo esercito di Silente furono due, maschio e femmina, appartenenti alla casa di Tassorosso (notare il colore) i cui pseudonimi rispettivamente erano: Nixus le Magnifice e la Tigre Rossa. Il primo aveva diciassette anni era alto, slanciato e aveva i corti capelli neri, l’altra era di costituzione robusta, sul metro e sessantotto, aveva i capelli castani e mossi che non arrivavano alle spalle. Alla fine della riunione in totale nell’esercito di Silente erano in 300 (notate il numero). “Bene” disse in conclusione Neville ai nuovi adepti “l’esercito di Silente avrà due compiti quest’anno, il primo è quello di insegnarvi a combattere, il secondo è di provocare casini nella scuola fino al momento della rivoluzione finale. Sarete pronti?!” e tutti e 300 risposero in coro gridando: “AU AU AU” Dopo una settimana, circa, ci fu un’altra riunione, si esercitarono per circa un’ora, poi elessero i membri del consiglio dell’esercito di Silente, dato l’alto numero di componenti non potevano certo prendere le decisioni tutti insieme, per cui avevano pensato di scegliere alcuni rappresentanti che prendessero decisioni, ce ne sarebbero stati due per ogni casa. Quelli di Grifondoro erano, naturalmente, l’Allegro Erbologo e l’Unica Rossa, per Tassorosso erano stati eletti: Nixus le Magnifique e la Tigre Rossa, per Corvonero invece erano stati scelti: Nargilla e il Corvo Feroce, la prima di loro, lo sappiamo tutti, aveva lunghi e lisci capelli biondi, mentre l’altro era uno dell’ultimo anno con corti capelli castani e una barba ma senza baffi. Questi sei ragazzi decisero di riunirsi in consiglio il giorno seguente e, per non dare nell’occhio, si sarebbero ritrovati in biblioteca. Come da programma i sei ragazzi si ritrovarono il giorno seguente ad un tavolo della biblioteca, per evitare di essere uditi e notati, comunicavano tra loro scrivendo sulla pergamena le cose che volevano dire. Alla fine della riunione avevano deciso di fare un attacco a tre Serpeverde, e quindi fascisti, in particolare essi erano i tre fratelli Bonini. Siccome era inutile attaccare tutti e 300, selezionarono dieci di loro per l’imboscata, tra cui i due Tassorosso da cui era partita l’idea.Per evitare di essere riconosciuti, tutti e dieci si erano messi dei passamontagna rossi sul volto, si erano poi appostati in un corridoio che dall’aula di musica (infatti le tre vittime suonavano rispettivamente il pianoforte, l’oboe e il violoncello) portava al dormitorio di Serpeverde. Appena i tre Bonini passarono vennero investiti da palloncini (tipo bombe d’acqua) pieni di vernice rossa e colla, poi vennero ricoperti di piume, nastri, bottoni ed oggetti vari e, mentre i tre poveri fratelli si disperavano con esclamazioni assurde come: “Perdincisbaccoluccia, arcipigna, mascalzoni! Birbanti! Lo diremo ai nostri genitori e vedremo chi riderà alla fine. Zio sbrindellino.” uno degli assalitori scriveva con una bomboletta spray di colore rosso, a lettere cubitali sul muro: “TREMATE PUROSANGUE, L’ESERCITO DI SILENTE E’ TORNATO”

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Capitolo 2
*** Furto Fallito ***


Capitolo 2 FURTO FALLITO Per giorni e giorni si cercarono, invano, quei manigoldi che avevano osato fare quel vile attentato ai tre Bonini, (fino al prossimo punto da leggere con accento mafioso, n.d.a) ma pareva che nessuno avesse visto o sentito niente, avevano tutti l’acqua in bocca. E così i professori, a malincuore oppure no, furono costretti a far cadere la questione, sebbene i signori Bonini continuavano a fare pressioni affinché fossero trovati gli autori di tale misfatto e tale ingiuria nei confronti dei loro poveri pargoli. Alla seconda riunione del consiglio dell’esercito di Silente, Neville, Luna e Ginny decisero di rubare la spada di Godric Grifondoro dall’ufficio del preside Piton. Infondo Silente l’aveva lasciata in eredità ad Harry e loro avrebbero dovuto prenderla e consegnarla al legittimo proprietario. Il piano era semplicissimo, Neville si fece mandare via gufo da sua nonna un preparato per pozione poilisucco. Il ragazzo versò la polvere contenuta nella confezione, dentro ad un bicchiere pieno d’acqua, mescolò a modo l’intruglio, poi aggiunse un capello di Millicent Bulstrott. Una sera i tre ragazzi si diressero verso l’ufficio del preside, che era sorvegliato da due Serpeverde, Tiger e Goyle, si fermarono poco prima di entrare nel corridoio “Bene” disse Neville “voi due restate qua fuori di guardia, io bevo la pozione e vado a cercare la spada, l’effetto della pozione dura un’ora, spero di fare in tempo, chissà dove l’avrà messa.” “D’accordo” disse Ginny “Sta attento, per favore.” si raccomandò Luna, Neville le sorrise dolcemente, poi prese la pozione e la bevve tutta d’un fiato. Il sapore era disgustoso, ma ancor più orribile fu l’aspetto che assunse Neville, si abbassò di venti centimetri, ma non li perse, semplicemente gli andarono sui fianchi, gli si allungarono i capelli diventando secchi, ispidi e con le doppie punte, il naso gli si schiacciò, i denti ora sporgevano e le gambe erano storte……..era proprio uguale a Millicent. Il piccolo troll….ehm, sotto tali spoglie, Neville si avvicinò alla porta dell’ufficio di Piton, là trovò, proprio come previsto, i due guardiani. “Ciao Tiger, ciao Goyle” disse Neville sforzandosi di fare una voce femminile, ma il risultato non è che fosse il massimo “Ciao Millicent!” risposero i due borbottando, Goyle diventò tutto rosso in faccia. “Cari, per piacere, mi potreste far passare? Dovrei dare un’occhiata alla spada di Grifondoro. Il preside mi ha chiesto di controllare che sia ben lucida, in caso contrario devo prenderla e portarla a lavare. Per favore, fate questo piacere alla vostra cara amica Millicent.” e così dicendo sbatté forte le palpebre. I due Serpeverde rimasero un attimo imbambolati, poi Goyle disse balbettando: “Pre prego, passa pu pure.” Neville entrò saltellando, intanto dietro di sé sentiva la voce di Tiger rimproverare l’amico: “Ma sei sicuro di aver fatto bene?” “Come si può dire di no ad una simile creatura, così bella e leggiadra ed hai sentito la sua voce com’era melodiosa e dolce?” Appena entrato nell’ufficio, Neville iniziò a cercare ovunque nella stanza la tanto bramata spada, spostò gli scaffali, aprì tutti i cassetti, cercò scompartimenti segreti………ed era ormai scaduta l’ora, mancava un minuto ed avrebbe riavuto il suo aspetto normale……dove poteva essere la spada, dove? Ed ecco all’improvviso la vide! Era proprio li, proprio dentro a quella teca fatta su misura, proprio sulla scrivania di Piton, proprio in bella vista! Intanto Ginny e Luna, preoccupate, più che altro la Corvonero, iniziavano a guardarsi in torno sperando di vedere l’amico, scruta ed osserva, d’improvviso sentirono una terribile voce famigliare alle proprie spalle “Dunque, che cosa ci fanno due ragazze in giro per i corridoi a quest’ora della notte? Dieci punti in meno a testa!” era il preside Piton, le due giovani si voltarono nervosamente “Allora, sentiamo, perché non siete nei vostri dormitori?” “Ehm” improvvisò Luna “Volevamo osservare meglio la straordinaria bellezza di quei gran fighi di Tiger e Goyle?” “Fandonie! Nessuno è così orbo da pensare che quei due scimmioni ammaestrati possano essere belli! Ditemi la verità!” intimò di nuovo Piton, Ginny mise una mano dietro la schiena per afferrare la propria arma ma non la trovò, probabilmente l’aveva lasciata sotto al cuscino, per la delusione esclamò: “Accidenti! La mitraglietta!” immediatamente ne arrivò una volando e colpendo in testa Piton, Ginny la prese al volo, assieme all’amica, poi, si precipitò in cortile, inseguita da Piton che bestemmiava e richiamava a sé quegli incapaci di Tiger e Goyle. La folle corsa ebbe termine poco dopo, quando le due ragazze si ritrovarono spalle al muro sotto la finestra dell’ufficio del preside, che stava due piani più in alto. Ginny era pronta e stringeva la mitraglietta saldamente tra le mani. Nel frattempo Neville aveva preso la teca contenente la spada, ma purtroppo ritornò colle sue normali sembianze, non poteva più passare dalla porta principale, tanto più che aveva iniziato a sentire dei rumori proveniente da fuori “Oh no!” pensò “Mi hanno scoperto, devo assolutamente fuggire!” Il ragazzo prese la rincorsa, spiccò un salto e, frantumando il vetro, si gettò dalla finestra gridando: “Non mi avrete mai vivo!” e cadde proprio addosso a Piton. I tre dell’esercito di Silente, sfruttando l’attimo di stupore, iniziarono a darsi alla fuga, inseguiti poco dopo dai due Serpeverde, mentre Piton, stordito, era riuscito a togliere a Neville ciò che aveva rubato e, troppo scioccato per ragionare, invece di tirar fuori la spada ed usarla, usava la teca come mazza. Dopo una rocambolesca caccia e fuga, Neville, Ginny e Luna si precipitarono nella capanna di Hagrid che, appena visti correre pure Piton, Tiger e Goyle, capì più o meno la situazione e disse al preside: “Non si preoccupi professor Piton! Li ho catturati, penserò io a punirli come si deve.” Severus si rassicurò ed assieme ai suoi due aiutanti se ne tornò al sicuro dentro al castello. “Ragazzi ma cosa vi è preso?” domandò il guardiacaccia “fortuna che c’ero io, altrimenti chissà cosa vi sarebbe capitato. Ma ditemi, che avete fatto?” i tre riferirono tutto, poi Neville esclamò “Luna, Ginny, dobbiamo provare di nuovo, andiamo, su!” “Ma sei scemo?” chiesero le due in coro “È già tanto che possiamo passarla liscia questa volta.” Così Ginny e Luna se ne tornarono nei rispettivi dormitori, mentre Neville, che non si dava ancora per vinto, andò di nuovo vicino all’ufficio. Piton stava rimproverando Tiger e Goyle ed aveva ancora la spada in mano. Neville disse, piano per non farsi sentire: “Accio Spada.” Un centinaio di spade partirono da ogni angolo della scuola ed andarono verso di lui, dopo un’altra ora buona di corsa, Neville riuscì a sciogliere l’incantesimo e decise che per quella notte aveva fatto anche troppo, per cui se ne andò a dormire pure lui. La notizia del fallimento della missione sconfortò i membri dell’esercito, ma ancor più scoraggiante fu il fatto di scoprire che quella che avevano tentato di rubare non era neppure la spada originale di Grifondoro, ma una copia e che l’originale era stata da tempo nascosta chissà dove.

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Capitolo 3
*** Halloween ***


CAPITOLO 3: HALLOWEEN Alla riunione seguente, il consiglio dell’esercito di Silente si rese conto di non poter contare solo sulla magia per le loro future battaglie. “Abbiamo già a nostra disposizione, come arsenale, tutti i prodotti dei gemelli Weasley, che pretendete di più?” chiese il Corvo Feroce “Caramelle vomitose e tartine canarine vanno bene per qualche scherzo, qualche tiro mancino, ma di certo non per delle battaglie.” ribatté Nixus le Magnifique “Ci sono!” esclamò Neville “Useremo pistole e mitragliette, proprio come fanno i babbani.” “E dove le prendiamo?” domandò Ginny, il ragazzo rispose: “Possiamo farcene spedire qualche cassa via gufo.” “Ma ci sei o ci fai?” chiese nuovamente l’Unica Rossa “Le casse sono troppo pesanti e poi desterebbero sospetti, per non parlare, poi, di come fare a pagare, dove li troviamo i soldi babbani?” “Bhe, io avrei un’idea” esordì la Tigre Rossa “potremmo obbligare gli elfi domestici di Hogwarts a fabbricarle.” “Già!” concordarono pienamente tutti gli altri, per cui misero subito in atto un piano geniale. Alcuni membri dell’esercito di Silente si appostarono di guardia vicino alle cucine della scuola, restarono lì in attesa ed aspettarono ed aspettarono, poi finalmente videro un elfo domestico e lo assalirono e, dopo averlo legato ed imbavagliato, lo portarono di fronte a Neville che diede in mano al povero elfo, che a stento capiva quel che stava accadendo, i progetti per costruire delle mitragliette speciali (non come quella che aveva Ginny che tra l’altro andava ad aria compressa) che oltre a sparare veri proiettili erano pure dotate di un radar in grado di individuare fascisti, magiamorte e serpeverde nel raggio di 500 metri. “Ma signore” disse l’elfo “noi non possiamo fare ciò che ci chiedete è contro li ordini del preside! Anzi dovrei dire a Piton della vostra società segreta, il padrone…..” “Taci” disse con tono deciso Ginny “Voi farete quello che ti abbiamo ordinato, altrimenti oltre all’esercito di Silente riapriamo pure il C.R.E.P.A. e veniamo a gettarvi addosso calzini così sarete liberati e non saprete più dove andare, intesi?” il povero elfo, tutto spaventato per quella affermazione, disse balbettando: “Non preoccupatevi, sarà fatto, sarà fatto….” e se ne andò tutto tremante, mentre i capi dell’esercito di Silente si apprestavano a brindare per la buona riuscita del loro piano. Qualche giorno dopo sul calendario fiammeggiava come data il 31 ottobre, ovvero Halloween, la più importante ricorrenza per tutti i maghi e le streghe e anche ad Hogwarts i ragazzi lo festeggiarono. Oltre alle lezioni sospese per tutta la giornata ed oltre ai riti magici da compiersi, per la sera era previsto uno sfarzoso banchetto seguito da un grande ballo. Il menù multietnico della serata prevedeva: antipasti di pesce fresco e bruschette miste, cappelletti, bucatini alla matricina, polenta, kebab, sushi, gulasch, tacos, piadine, arrosti vari, salse e verdure di tutto il mondo, infine, per dessert, oltre a frutta varia, per dolce, vi erano: Monte Bianco, millefoglie, pudding, strudel, dolci di fagioli ed i mitici mustacciuoli. Dopo si tanta abbondanza, non si sa come, i ragazzi non si sentivano affatto appesantiti dal cibo sullo stomaco ed erano in perfetta forma per ballare ogni genere di musica moderna: sopratutto metallo, ma anche rock, rep, qualcosa di hip hop e pochissima discomusic. Naturalmente tutta la sala grande era illuminata da luci multicolore e psichedeliche, tutti avevano preso parte alla festa, pure i professori, tranne Piton che si vergognava di quanto fosse caduta in basso la sua scuola. I ragazzi facevano le loro richieste a Lee Jordan, il grande dj della serata chiamato apposta per l’occasione, e gli portavano i loro cd dicendogli quale traccia mettere su. “Bene ragazzi, qui è il vostro magnifico Dj Lee che vi parla, vi state scatenando al massimo, benissimo. E ora, dopo questo fantastico pezzo degli Iron Maden, ecco a voi un brano richiesto dal trio Bonini, non so che cosa sia, ma spero dia la carica, come il precedente.” Tutti erano pronti a scatenarsi al nuovo ritmo e…………….rimasero tremendamente delusi, solo i tre Bonini ballavano, la folla li guardò minacciosa e Nicolò chiese: “Che c’è, non vi piace la danza ungherese numero 5?” “Ci piacerebbe di più se fossimo nel ‘700.” disse qualcuno tra i presenti e subito tutti quanti si diedero da fare per allontanare i tre Serpeverde dalla consolle. “Ci hanno linciato” dirà il giorno seguente Federico, ma in realtà gli era stato semplicemente strattonato un po’ il suo ‘preziosissimo’ maglioncino di kashmir. Comunque la folla non si voleva limitare ad allontanarli dal dj, infatti qualcuno esclamava “Devono essere puniti.” “Ci hanno fatto perdere tempo.” “Pagliacci, buffoni!” “Umiliamoli.” “Già, facciamogli ballare la danza del ventre.” “Macche, quella sarebbe una punizione per noi.” “Zitti!” tuonò Neville facendosi largo tra la folla “Ci penserò io ad umiliarli. Li batterò in una gara.” “Noi siamo i migliori in qualsiasi cosa, vinceremo di certo.” ribatté convinto Tommaso “A Sì?” chiese Neville “E allora vi sfido a birra e salsiccia. Chi beve e mangia di più, ha vinto. E per rendere più interessante la gara e più dura la vostra sconfitta, sarò io da solo contro tutti voi tre messi assieme.” “Ci stiamo!” disse Nicolò, sicuro di avere la vittoria in tasca assieme ai suoi fratelli. I quattro concorrenti si misero a tavola, Paciok in uno, i Bonini in un altro, vi erano due Corvonero incaricati di portare birra e salsiccia, mentre due Tassorosso dovevano tenere il punteggio. Lee faceva la telecronaca, mentre tutti gli altri guardavano entusiasti la gara, che terminò dopo appena un quarto d’ora col seguente risultato Neville 50, Bonini 2, in realtà i tre fratelli avevano mangiato una salsiccia e bevuto una birra a testa, ma quelle di Federico erano state annullate dato che aveva vomitato tutto subito dopo. Tutti iniziarono ad applaudire ed ad acclamare Neville che, per dimostrare la sua gratitudine e di aver digerito, caccio un enorme e sonoro megarutto che non solo ravvivò il fuoco che si stava spegnendo, ma pure riempì l’aria con uno strano odore di salsiccia affumicata. Il ragazzo si guardò attorno tutto contento e, solo allora, si rese conto che Luna gli era stata accanto tutto il tempo, senza parlare. Neville la osservò meglio e notò una strana espressione sul volto della ragazza avrà il vomito per l’odore del rutto, con le stesse identiche parole che aveva pensato, domandò all’amica se il motivo della sua bizzarra espressione fosse quello. Lei scosse la testa come per dire di no. Poi Luna prese Neville per un braccio e lo portò in un angolo, lui la seguì stupito, una volta là, la ragazza respirò profondamente, come per rilassarsi, poi guardò Neville, ma subito abbassò lo sguardo e colla voce tremante disse: “Mi sono innamorata di te.” A Neville andò di traverso la birra che stava finendo di bere e chiese stupito “Ehhh?” “Sì” disse lei più convinta “mi piaci e non poco e vorrei tanto mettermi con te.” Neville la guardò non sapendo che dire, mai si sarebbe aspettato una cosa simile, non credeva che Luna potesse provare dei sentimenti normali come l’amore. In fondo, però, guardando dentro sé stesso, anche lui provava qualcosa di forte per lei, un sentimento che prima d’allora aveva solo provato in modo vago e pallido. “Sì Luna, anch’io ti amo e credo di essermene accorto solo adesso. Ma meglio tardi che mai! Sì, voglio mettermi con te, però non mi sembra molto cavalleresco che sia la donna a chiederlo all’uomo, per cui sarò io a chiederti: Luna Loovegod vuoi essere la mia morosa?” “Sì, Neville Paciok, sì.” Allora il ragazzo, con le mani, prese la testa della sua neomorosa e l’avvicinò a sé, lei però era troppo bassa, quindi si mise in punta di alluci, poi i due si baciarono. Dopo quest’attimo così romantico, però, entrambi i ragazzi erano un po’ imbarazzati e non sapevano che dire, dopo qualche tempo di silenzio, Neville chiese: “Vuoi un po’ di birra?” “Certo.” E i due ragazzi passarono il resto della serata ad ubriacarsi.

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Capitolo 4
*** I Carrow ***


CAPITOLO 4 ALECTO & AMYCUS “È inaccettabile!” sbraitò Neville al successivo consiglio dell’esercito di Silente “Amycus e sua sorella Alecto non hanno nessun diritto di dire certe cose.” “Già” confermo Nixus “come si permettono di insultare così apertamente i mezzosangue? È..è…” “Ma non è tanto questo il punto, dato che ormai ovunque c’è gente che si comporta in quel modo” lo interruppe la Tigre Rossa “il fatto è che non insegnano come dovrebbero. Più che difesa contro le arti oscure, si sta a studiare le stesse arti oscure che, invece, dovremmo combattere.” Corvo Feroce dissentì: “Ma no, ha ragione Nixus, è inaccettabile che trattino i mezzosangue in maniera così…così….” “Macche mezzosangue ed arti oscure!” esclamò Neville “Quei due mangiamorte-fascisti hanno osato dire che erbologia è una materia inutile! Corpo di 1000 balene! Passi che non sappiano insegnare, passi che non abbiano rispetto per i diritti umani, ma non posso perdonar loro il fatto di aver insultato la mia materia preferita. Devono pagare!” gli altri cinque, per motivi differenti, concordarono sul fatto di allontanare per un po’ da Hogwarts Alecto e suo fratello Amycus. Dopo diverse consultazioni con tutti i membri dell’esercito di Silente, si trovò l’idea giusta, suggerita da Lee Jordan, ispiratosi allo stile dei suoi due più grandi miti: Fred&Geore Weasley. Una mattina, entrando in classe, il professor Amycus trovò sulla sua cattedra una scatola dai colori verde ed argento, contenente alcune tartine. Pensando gliele avesse regalate un qualche Serpeverde, il professore ne mangiò una senza timore e, sotto gli occhi increduli e le risate generali dell’intera classe, Amycus si trasformò in un canarino e gli iniziò ad allungarsi a dismisura la lingua. Tutti erano in preda al ridere, solo Neville mantenne il controllo, afferrò il canarino e lo mise dentro ad una gabbia, poi corse fuori dall’aula e fuori dalla scuola, arrivò davanti alla capanna di Hagrid e bussò. Il mezzogigante aprì la porta e disse: “Neville, che piacere vederti, ma non dovresti essere a lezione, ora?” “Sì, infatti, adesso torno subito in classe, ma mi è stato chiesto di affidare alle tue cure questo rarissimo esemplare di Canarinus Linguarum Lunge, è più unico che raro. Devi tenerlo in custodia e, mi raccomando, tienilo lontano dalle persone, potrebbe……..spaventarsi, sai soffre di cuore e non può morire, data la sua appartenenza ad una specie in via d’estinzione.” “D’accordo, Neville, non c’è problema, conta pure su di me.” Lee era stato davvero geniale, aveva unito le tartine canarine con le mou mollilingua, in questo modo uno dei due prof. Mangiamorte era stato messo fuori gioco, ne restava un’altra. Per Alecto, Lee aveva escogitato un trucco fantastico; si era fatto mandare dai gemelli una quantità spropositata di orecchie oblunghe invisibili e utilizzabili soltanto dal proprietario, a questo proposito Lee(che anche se non era più ad Hogwarts, si occupava di mantenere i rapporti fra la scuola ed i gemelli Weasley) aveva chiesto a Fred&Gorge di intestare il tutto ad Alecto. Poi, una notte, Neville e altri membri dell’esercito di Silente avevano, di nascosto, piazzato tutte le orecchie nell’aula e nell’ufficio della professoressa. Qualche giorno dopo, durante un compito in classe nell’aula della professoressa Alecto, i ragazzi erano in assoluto silenzio, chini sui loro fogli ed intenti a scrivere, quando la professoressa si alzò in piedi ed iniziò ad urlare: “Basta! Piantatela di fare confusione! Dovete stare in silenzio! State facendo una verifica!” uno studente alzò la mano e disse: “Ma, scusi, proff. noi non stiamo parlando.” “Che fai, mi prendi in giro? E ancora adesso sento tutto un brusio. Tacete!” un altro alunno aggiunse: “Davvero, prof, noi non sentiamo nulla.” “Vorreste dire che sono impazzita e che sento le voci?” una studentessa provò a dire: “No, però qui c’è silenzio.” “Tu credi? Adesso vi siete perfino messi a cantare! Basta!” Alecto iniziò a mettersi le mani trai capelli e uscì dall’aula gridando di stare zitti e non fare confusione. Per giorni episodi come il precedente si susseguirono, dopo una settimana il preside Severus Piton decise di fare una visita negli alloggi della professoressa. Alecto si guardava intorno con scatti e tic nervosi, era giorni che non dormiva per via delle voci, aveva risate isteriche e attacchi di panico. “Professoressa, mi sono giunte voci di alcuni suoi strani comportamenti.” Alecto inizio a versarsi una tazza di te tutta tremante “No, signor preside, non è colpa mia……sono le voci!” “Quali voci?” “Neanche lei le sente? Sono tutte in torno a me, perché nessun’altro le sente? Un brusio continuo di gente che parla e parla e parla ancora……… non mi lasciano in pace e mi tormentano, ecco ora si sono messe a ridere, come potete non sentirle?” Piton guardò pensoso la professoressa, poi disse: “Signora Alecto, temo che dovrò congedarla, le consiglio di trascorrere un po’ di tempo al San Mugo, alla neuro.” “No! Io non sono pazza, non sono pazza! Vi dico che sono vere quelle voci, non sono folle.” La donna iniziò a ribadire il concetto urlando ed agitandosi, cominciò a strillare e a gettare carte all’aria. Infine Piton la schiantò, poi ordinò a due elfi domestici di portarla al San Mugo. “Bene” disse Neville “Ora che ci siamo liberati di quei due, possiamo concentrarci su altre faccende.”

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Capitolo 5
*** Intervista per RadioPotter ***


CAPITOLO 5 POTTERWATCH Tutte le stazioni radio del mondo dei maghi erano sotto il controllo di Voldermort o dei suoi seguaci (n.d.a. un po’ come Berlusconi e le reti televisive in Italia). Tutte le notizie, tutti i programmi e tutta l’informazione era sotto il suo controllo……… tutte? Tutte. E invece no! Quelli dell’ordine della fenice erano riusciti a crearsi un piccolo programma radiofonico segreto, a cui si aveva accesso solo sintonizzando sulla frequenza giusta e pronunciando la corretta parola d’ordine che cambiava continuamente. Questa stazione radio era stata chiamata….: Potterwatch, e il suo grande, loquacissimo ed amatissimo Speaker era: Lee Jordan! Naturalmente né lui né quelli che intervenivano utilizzavano i loro veri nomi, lui si faceva chiamare River, poi c’era Kingsley che era Royal, Lupin Romulus e Fred e George…..bhe non si capiva mai chi di loro fosse Rodent e chi Rapire. Un giorno di novembre, però, non era accaduto nulla nel mondo dei maghi che valesse la pena d’esser detto a Potterwatch, per cui River, che aveva sentito parlare dell’Esercito di Silente, delle sue imprese e, soprattutto, del suo valoroso comandante, decise di andare ad Hogwarts (Fred&George Weasley gli avevano insegnato mille e più modi per intrufolarsi nella scuola) per intervistare lo studente più importante del momento. Una volta che fu giunto a scuola, Lee fu subito riconosciuto da tutti i ragazzi (ma più dalle ragazze) che gli andarono in contro entusiasti di rivederlo (assieme ai gemelli, qualche anno prima, era lui il più popolare della scuola). Tutti lo tempestavano di domande, sia su cosa facesse ora, sia sull’Ordine della Fenice, quando finalmente riuscì a farsi largo tra la folla e a salire in piedi su un tavolo della Sala Grande, disse alla moltitudine: “Bene, volevo non essere notato, ma fa lo stesso. Sono qui per realizzare un’intervista….ehm….doppia a Neville Paciock e….a uno qualsiasi di voi, se c’è un volontario alzi la mano.” Tutti i ragazzi si misero a gridare “Io, io!” “Scegli me!” mentre le ragazze gridavano: “Lee, ti amo!” ma soltanto uno alzò la mano “Bene” disse Jordan “Tu là in fondo, vieni avanti.” Tra la folla si fece largo Goyle che strabuzzando gli occhi disse: “Io, veramente, volevo chiedere se potevo andare in bagno.” “Mi dispiace, ma ormai ti sei offerto volontario per la mia intervista, prendi una sedia e sali sul palco. Intanto qualcuno vada a chiamare Neville.” Tutti gli studenti, richiamati dagli schiamazzi o avvisati dai compagni, iniziarono a radunarsi nella Sala Grande, quando ci furono tutti iniziò l’intervista doppia. NOME -Neville - -Gregory- COGNOME -Paciock- -Goyle- ETA' -16 anni- -20 (intervenne Draco: "Idiota! Non far sapere che sei ripetente.")- HAI MAI BACIATO UNA RAGAZZA? -Sì, certo. - -Sì ( il pubblicò contestò:"Stronzate, stronzate" e così Goyle dovvette ammettere:)E va bhe era un dissennatore, contenti?- HOBBY -Tirare al poligono della scuola ed erbologia, a volte unisco le cose e mi sparo di quei cannoni d’erba……… - -Fare da guardia spalle a Draco e collezionare mazze da baseball o qualsiasi altra cosa possa servire per picchiare e francobolli.- HAI DEI TATUAGGI? -No, e non credo che me ne farò mai. - -Sì, ho il Marchio Nero, proprio come Draco, Tiger, Blaise, Zambini e poi Nott, la Parkinson…….. (tutti i Serpeverde colpirono Goyle gridando: "Crucio, Crucio" Poi Draco perse il suo posto nell'intervista) Goyle non può più rispondere, lo sostituisco io. Sono Draco Malfoy, ho 17 anni, ho baciato tantissime ragazze che ormai ho perso il conto,mi piace torturare e leggere e, soprattutto, NON ho nessun tatuaggio.- HAI MAI FUMATO UNO SPINELLO? -Sì, come dice il proverbio: ‘L’anarchia è la sola via, tutta la scuola fuma maria’.- - No, mio padre mi fa fumare solo sigari cubani.- CHE SHAMPOO USI? -Di certo non quello di Piton! - -Loreal, come mio padre, perché io valgo.- ANIMALE PREFERITO? -La seppia di mare e lo Schioppodo spara coda.- -Cane e cavallo, perché si distinguono tra purosangue e bastardi.- SINISTRA O DESTRA? -Sinistra, ovvio. - -Mi cogli impreparato, devo chiedere mio padre, ma credo che i mangiamorte siano a parte, un partito extraparlamentare.- HAI MAI RUBATO? -No, di solito sono io che perdo le cose e gli altri me le rubano.- -No, mio padre si può permettere di comprarmi tutto ciò che voglio. mica i Weasley- VI RENDETE CONTO CHE PER UNA VOLTA SIETE D'ACCORDO SU QUALCOSA? -Oh, no!- -Eh sì, perché noi purosangue dovremmo andare sempre d’accordo perché dobbiamo unirci contro i mezzosangue, perché come dicesempre mio padre…….bla….bla…bla(due ore dopo) ….insomma non sono contento di avere risposto come Paciock perché è un traditore del sangue. COSA PENSI DELL'ALTRO? -È uno sporco fascista e leghista, non per nulla è un serpeverde, fottuto figlio di papà.- -È uno sporco comunista, anarchico che vuole l’affermazione del proletariato nella scuola. Mi dispiace che mia zia Bellatrix non abbia torturato i suoi genitori fino alla pazzia prima che lui nascesse.- FAI UN SALUTO CHE TI RIGUARDI -Tovarich. (Col pugno sinistro alzato)- -Hiech, padre! (Con saluto romano)- GRAZIE MILLE DAL VOSTRO DJ PREFERITO, PER OGGI E' TUTTO, A DOMANI". E così si concluse la fantastica intervista e Lee, dopo essere passato in mezzo a una folla di ammiratrici assatanate, se ne andò.

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Capitolo 6
*** Dicembre Movimentato ***


CAPITOLO 6 DICEMBRE MOVIMENTATO I mesi di scuola, tra scherzi e attentati, erano passati in fretta per Neville e quelli dell’esercito di Silente e, oramai, si era avvicinato il Natale! Era l’ultimo weekend prima delle vacanze e, come tradizione, i ragazzi lo avrebbero potuto trascorrere al villaggio di Hogsmade. Il grande ed intrepido condottiero (Neville, tanto per intenderci) aveva invitato tutto l’Esercito di Silente a festeggiare prima delle vacanze tutti insieme al pub “La Testa di Porco”. Si ritrovarono come previsto e tutti erano allegri e contenti delle proprie imprese che si raccontavano vicendevolmente. Poi iniziarono ad intonare ‘Bandiera Rossa’ e fu allora che Neville si rese conto che c’era qualcosa che non andava, infatti qualcuno non cantava, il ragazzo si guardò intorno, individuò un suo coetaneo biondo, con gli occhi di ghiaccio e dei neri baffetti a ricciolo palesemente finti. “Vattene via, Malfoy.” Tutti guardarono stupiti ed arrabbiati Draco, che disse: “Malfoy? Who is Malfoy? I am Lord Peppino, Lord Peppino.” (Trad- Malfoy? Chi è Malfoy? Io sono Don Peppino, Don Peppino.) poi guardò nervosamente l’orologio ed aggiunse: “Oh, it’s late, I must go to take tea with the queen!” (Trad- Oh, è tardi, devo andare a prendere il the con la regina.) e iniziò a scappare a gambe levate. Tutto l’Esercito di Silente si lanciò all’inseguimento del figlio di Mangiamorte per linciarlo, o comunque fargli molto male. Anche Neville e Luna presero parte alla caccia, ma non seppero come andò a finire se non in seguito, quando ritornarono al castello. I due innamorati, infatti, dopo un po’ che correvano a perdifiato, avevano pensato che sarebbe stato piacevole riposarsi e prendere fiato sotto gli alberi di un boschetto lì vicino. “Sai che sei molto bella?” domandò Neville alla morosa. “Dai, non scherzare, questa giacca era di mio nonno e i miei capelli sono un disastro, sembra che i Nargilli ci abbiano fatto una festa, il che è molto probabile, l’altro giorno Smith ha rotto il mio amuleto.” “E perché non me l’hai detto, piccola, l’avrei pestato. Comunque non m’importa che cosa indossi o in che stato siano i tuoi capelli, per me sei sempre bella, e sai perché?” lei scosse la testa “Perché il tuo viso è così dolce e il tuo sguardo così intenso, che non posso fare a meno di trovare stupenda qualsiasi parte di te. Tu non sei solo la mia Luna, ma sei anche il mio Sole e tutti i corpi celesti.” Lei arrossì, com’era romantico il suo orsacchiotto. “E per dimostrarti maggiormente l’ardore, l’amore, che provo per te………………ti ho comprato questo.” e le mise in mano un ciondolo a forma di cuore, lei lo aprì e dentro vide…………..un orologio, poi Neville le fece vedere: “Se schiacci questo pulsante, diventa una bussola, schiacciandolo due volte ti dice le condizione metereologiche, con tre appare una foto di me e te assieme, con quattro ci sono delle frasi registrate da me, e infine, con cinque tocchi puoi vedere dove sono e contattarmi.” Lei gli gettò le braccia al collo e lo ringraziò dicendo: “Quanto sei dolce!” Poi la giovane tirò fuori da una tasca un pacchetto, lo porse all’altro dicendogli: “Non è bello come il tuo, però è il massimo della protezione contro a qualsiasi tipo di magia, è stato forgiato col potere delle sacre rune.” Neville ringraziò a sua volta, poi si guardarono dolcemente negli occhi e si baciarono follemente. Erano sull’Hogwarts Express verso Londra che, ad un tratto, d’improvviso, frenò bruscamente, e inaspettatamente dei Mangiamorte salirono a bordo di esso. L’agitazione si sparse per tutti i vagoni, Neville era in bagno e non aveva intenzione d’uscire dato che temeva cercassero lui, ma quando la Tigre Rossa e Nixus la Megnifique bussarono alla porta gridando: “Presto esci, serve anche agli altri e comunque stanno prendendo Luna!” il giovane uscì e, seguito dai suoi compagni, si precipitò a salvare la sua fidanzata. Arrivato nello scompartimento dov’era Luna e dove s’erano radunati i Mangiamorte. “Fermi, voi, non vi permetterò di fare del male alla mia dolce Luna.” Una voce lenta, melliflua e strascicata gli disse: “Sta calmo giovane Paciock. Nessuno vuol far del male a questa fanciulla.” “Taci, Malfoy grande, non ti crediamo mica.” e tutti estrassero le bacchette, ma Lucius rimase flemmatico e affermò col classico accento da mafioso: “Paciok, ti farò una proposta che non potrai rifiutare. Non ostacolarci, altrimenti” iniziò ad indicare i presenti “ucciderò lei, lui e lui.” “Ma capo, io sto con te.” Ribatté un Mangiamorte “Zitto! Non contraddirmi! Avada kedavra” Neville e gli altri dell’Esercito di Silente approfittarono di quell’attimo di distrazione per attaccare, ma tutto fu inutile, i seguaci di Lord Voldermort scagliarono degli incantesimi talmente micidiali che scaraventarono e stordirono i giovani maghi in tal modo che quando si risvegliarono erano quasi arrivati a destinazione e Luna era stata portata via. La Tigre Rossa e Nixus la Megnifique dovettero essere portati in ospedale per i traumi subiti, Neville, invece, grazie all’amuleto che gli era stato donato per Natale, nonostante fosse svenuto era rimasto illeso.

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