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Capitolo 1 *** Benvenuta tra i Weasley, Ginny! ***
Benvenuta
tra i Weasley, Ginny!
Fandom: Harry Potter
Personaggioprincipale: Ginny Weasley
Prompt: 029. Nascita
Rating: Verde
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Novembre 1980.
La cucina della Tana
era sempre particolarmente tranquilla a quell’ora del mattino. Tutti i suoi
abitanti erano ancora immersi nel mondo dei sogni. Tutti tranne lei. Molly
Weasley era già sveglia da qualche minuto e dopo essersi rigirata nel letto
senza riuscire a riprendere sonno si alzò e scese in cucina. Si infilò il
grembiule a fiori che aveva lasciato appoggiato a una delle sedie intorno al
tavolo la sera prima e cominciò a preparare la colazione per la sua famiglia.
Normalmente avrebbe utilizzato la magia, ma non quella mattina. Aveva bisogno
di sfogarsi e di concentrarsi su qualcosa di diverso dai suoi soliti pensieri.
Cominciò a friggere le
uova per Arthur che era sempre il primo ad alzarsi per andare al lavoro. Una
lunga giornata lo attendeva al Ministero e Molly sapeva che solo una buona
colazione lo avrebbe messo di buon umore.
Ma non c’era solo suo
marito da sfamare. I Weasley avevano anche sei figli. Tutti rigorosamente
maschi, come da molte generazioni oramai. Bill, Charlie, Percy,
i gemelli Fred e George e infine Ron, il più piccolo di tutti, nato soli 8 mesi
prima. Ogni nascita era stata un motivo di gioia per Molly e Arthur, che
desideravano solo che i loro figli fossero sani e felici. E negli anni erano
riusciti a farli crescere sereni e allegri contrariamente a quanto tutti i loro
parenti pensavano. Certo non si poteva dire che navigassero nell’oro. I galeoni
per arrivare a fine mese mancavano puntualmente, ma loro sapevano bene che la
felicità era cosa ben diversa dalla sicurezza economica. E i Weasley erano
decisamente felici nella loro modesta casa e con la loro modesta vita.
Ma allora perché Molly
era sempre così inquieta? Perché non riusciva sempre a sorridere come avrebbe
voluto e dovuto? Forse perché qualcosa dopotutto forse le mancava. Le mancava
una figlia. Una figlia femmina. Sapeva che era una cosa stupida, ma sentiva il
bisogno di una bambina dai lunghi capelli rossi caratteristici dei Weasley che
gattonasse per casa. Aveva sempre desiderato avere una femmina, perché sapeva
che crescendo avrebbe potuto diventare sua amica oltre che sua madre. Una sua
confidente. Arthur e i figli erano sicuramente sempre molto teneri con lei, ma
Molly sapeva bene che solo tra madre e figlia si costituisce un rapporto
particolarmente forte. E sognava un giorno di vedere la sua bambina sposarsi e
avere dei figli…ma fino ad allora tutto questo era
stato solo un sogno. Nulla di più. La figlia che Molly tanto desiderava non era
mai arrivata e oramai aveva smesso di sperarci. Questo non significava che amasse
di meno gli altri suoi bambini! Questo mai! Ma sentiva che qualcosa le mancava.
-Molly cara! Già sveglia?
Arthur si era
svegliato ed era sceso in cucina richiamato dal profumo che proveniva dal piano
di sotto. Salutò la giovane moglie con un bacio sulle labbra.
-Arthur! Potevi restare a letto ancora un
po’! E’presto…
-Lo so Molly, ma devo
andare al lavoro! Ho ancora delle ispezioni straordinarie da fare prima di
cominciare il lavoro d’ufficio.
-Non dovresti lavorare
così tanto, Arthur! Hai bisogno di riposare! Ieri sei tornato a notte fonda e
oggi te ne vai all’alba! Bill ieri sera continuava a chiedere di te…voleva che tu giocassi un po’ con lui a Quidditch!
Ricordati che sono gli ultimi mesi che passiamo con lui! a settembre del
prossimo anno andrà a Hogwarts! E Charlie ti voleva mostrare il disegno che ha fatto…invece mi preoccupano un po’ George e Fred! Quei due
sono così irrequieti! Se non si calmano, non oso immaginare quali danni
potranno combinare in futuro!
-Suvvia Molly, sono
solo dei bambini! È normale!
-No che non lo è! Percy è sempre stato così tranquillo!
-Secondo me è Percy che è strano, non i gemelli! Comunque…come
sta Ron invece? Quando sono a casa è sempre praticamente addormentato.
-Sta bene…ha avuto qualche linea di febbre, ma ora è guarito!
Speriamo che non passi questa influenza ai suoi fratelli!
Arthur addentò
l’ultima fetta di pane tostato e bevve di corsa l’ultimo sorso di the.
-Devo scappare! Ci
vediamo stasera, tesoro!- disse l’uomo baciando nuovamente la moglie.
-Certo, caro. A
stasera.
Arthur uscì di corsa
prendendo il mantello.
No. Decisamente non si
potevano permettere altri figli. Arthur lavorava già troppo per guadagnare
abbastanza da mantenere tutta la famiglia e a mala pena riusciva a incontrare i
suoi figli. Non poteva chiedergli altri sacrifici solo per soddisfare il suo
desiderio di avere una figlia femmina. Non voleva chiedergli questo. Doveva
abbandonare quell’idea che la tormentava tutte le notti.
Marzo 1981.
Molly stava preparando
la festa di compleanno per il suo piccolo Ron. Era il suo primo compleanno e la
donna voleva che fosse speciale. Ma la sua testa era completamente immersa in
un altro genere di pensieri. Non sapeva come era potuto accadere, era stata
così attenta! Ma era oramai evidente e non poteva nasconderlo ancora per molto
ad Arthur. Molly aspettava di nuovo un figlio. L’aveva scoperto durante le
vacanze di Natale ma non aveva ancora trovato il coraggio per dirlo ad
Arthur:sapeva che ne sarebbe stato felice, ma anche che lo avrebbe oppresso con
altre preoccupazioni di tipo economico. Il marito infatti aveva cominciato a
mettere da parte qualche soldo per comprare il materiale scolastico che sarebbe
servito a Bill da lì a qualche mese. E dopo i primi calcoli i Weasley si erano
resi conto che avrebbe dovuto faticare non poco per mantenere tutti i figli.
-Dovremo rispolverare
i nostri vecchi calderoni e libri, Molly cara! Credo che in soffitta ci sia
ancora qualcosa. purtroppo dovremo comprare la bacchetta e la veste nuova. Ma
penso che ce la faremo. Io potrei fare qualche straordinario in più…anche se forse dovremo rinunciare a comprare la nuova
scopa per Charlie…oh, beh…per
ora potrà tranquillamente utilizzare quella che abbiamo nel ripostiglio! A che
gli serve una scopa ora? Ha solo nove anni!
Arthur non si era
accorto che mentre parlava, Molly aveva cominciato a piangere silenziosamente.
-Oh Arthur, mi…mi dispiace così tanto!- disse infine la donna alzandosi
dalla sedia accanto al marito.
-Per cosa ti dispiace LollyMolly?- chiese lui dolce come sempre. -So che dovremo
fare qualche sacrificio, ma…
-Non è questo…cioèanche….non so come
dirtelo Arthur!
-Qualunque cosa sia,
Molly, la affronteremo insieme. Non devi aver paura.
La signora Weasley si
asciugò le lacrime che ancora le rigavano il volto e si avvicinò al marito.
-Arthur…avrei dovuto dirtelo molto tempo fa, ma
non ci sono riuscita. Tu fai già tanto per me e per la nostra famiglia…
-Avanti Molly! Sai che
lo faccio con gioia! Se questo vuol dire far star bene te e i ragazzi…
-Lo so, ma…sonoincinta…di nuovo!- disse
alla fine la donna confessando il suo segreto.
-Tutto qui Molly?-
Arthur era visibilmente sollevato. Sorrideva e i suoi occhi azzurri brillavano
in direzione di Molly e del suo ventre che si era leggermente arrotondato.
-E’ per questo che ti
scansavi sempre quando cercano di avvicinarmi a te? Per non farmi capire che
eri incinta?
-Sì…
-Non capisco perché te
ne preoccupi tanto! Abbiamo già sei figli non sarà un problema mantenerne uno
in più! quello che Ron smetterà lo daremo al nuovo arrivato…e
se fosse una femmina…beh ci adatteremo! È questo che
i Weasley sanno fare meglio! Adattarsi ad ogni avversità! E lo faremo ogni
volta che sarà necessario!
Molly sorrise questa
volta più tranquilla.
-Davvero? Non è un
problema per te?
-Assolutamente, cara!
Anzi! Credo che dovremmo festeggiare non credi?
-Sì…lo penso anche io! E credo anche che
dovremo dirlo ai ragazzi! Soprattutto a Ron! per lui sarà un trauma sapere che
fra poco on sarà più il più coccolato di casa!
-Oh..si adatterà!
Arthur prese un
bicchiere di Burrobirra per sé e uno di Idromele per
la moglie.
-Al nuovo arrivato,
allora!- disse Molly sorseggiando la sua bevanda.
-O arrivata!- precisò
Arthur. La moglie sorrise, ma in cuor suo non osava sperare che il marito
potesse aver ragione.
11 agosto 1981.
-Andiamo ragazzi!
Sveglia! Non potete restarvene a letto!
Arthur aveva tirato
letteralmente giù dal letto i suoi figli, uno per uno. Molly aveva cominciato
il travaglio da qualche ora ma prima di accompagnarla al San Mungo aveva
chiesto a Zia Muriel di badare ai ragazzi. Non voleva
che restassero soli a casa, non erano ancora abbastanza grandi per farlo!
-Ma pà! Che succede?- chiese George con gli occhi ancora gonfi
di sonno.
-Zuccone! Mamma sta
per avere il bambino!- gli rispose Bill dando uno scappellotto al fratello
minore.
-Ahi! Non c’era
bisogno di picchiarmi!
-Ragazzi! Per favore!
Non cominciate a fare coma al solito! Io accompagno mamma al San Mungo e voi…
-Non possiamo venire
con te?- chiese Charlie speranzoso.
-No, Charlie! Voi
resterete qui con Zia Muriel!
-NO! Zia Muriel no!- urlò il piccolo Ron con gli occhi sgranati per
lo spavento.
George e Fred
cominciarono a ridere del fratello minore, canzonandolo.
-Ma dai, Ronnie! Non
sei contento che arrivi la zia? Magari questa volta riesce davvero a soffocarti
mentre ti abbraccia e bacia come un bambolotto!
Ron se ne andò in
camera della madre mentre Arthur rimproverava i figli.
-Sentite! Non potete
venire con noi! Siete troppi…e troppo rumorosi!
Quando mamma avrà avuto il bambino vi verremo a prendere, d’accordo?
-D’accordo- risposero
i figli mogi.
-Grazie! E mentre
aspettate che arrivi Zia Muriel vedete di non
sfasciare casa! E dico soprattutto a voi due!- concluse Arthur indicando Fred e
George.
-Sì, papà!- riposero
in coro.
-Bene…allora noi andiamo!
La stanza era riempita
dal vagito di un bambino appena nato. Molly esausta respirava affannosamente
mentre Arthur le teneva la mano in religioso silenzio. Era in attesa della
fatidica parola del medico. Maschio o femmina. Questo attendeva di sapere. Non
che a lui importasse molto:voleva solo che fosse sano e forte. Ma certo se
fosse stata una bambina avrebbe potuto viziare la sua principessa come tutti i
padri sognano di fare. E soprattutto Molly ne sarebbe stata felice.
-Allora dottore?
Maschio o Femmina?- chiese alla fine titubante.
-Beh, signor Weasley!
Congratulazioni! È davvero una splendida bambina!
-Cos…davvero? Ne è sicuro?- chiese di nuovo
l’uomo che sentiva le lacrime premergli agli angoli degli occhi.
-Beh…direi proprio di sì!- rispose il medico
sorridente. -E ovviamente ha i classici capelli rossi alla Weasley!
Arthur non ricordava
di essere mai stato tanto felice come in quel momento. Si voltò verso la moglie
e solo allora si accorse che stava sorridendo e piangendo.
-Molly! Hai sentito? È una femminuccia!
Proprio come desideravamo!
-Sì…posso….posso vederla?
-Ma certo signora!
Eccola!
E il medico mise tra le braccia di Molly un
fagottino rosa che tremava ancora per lo shock del parto. Era avvolta in una
morbida coperta bianca e sulla testa già spuntavano sottili capelli rossi.
Molly la accarezzò con un dito sulla guancia e la piccola in risposta afferrò
il dito con tutta la sua minuscola mano. Non aveva mai pensato che il suo
desiderio potesse realizzarsi un giorno. Non dopo sei maschi! E invece eccola lì…con la guancette rosa e gli
occhi ancora chiusi. La sua bambina. La sua piccolina. Il suo cuore batteva
alla velocità della luce ma non aveva la minima intenzione di fermarlo.
-E’ davvero stupenda!-
disse in un soffio.
-Come desiderate
chiamarla?- chiese l’infermiera.
-Oh…a dire la verità non ci abbiamo
pensato. Vista la nostra abitudine ad avere figli maschi avevamo pensato solo a
nomi maschili- ripose Molly.
-A dire la verità io
ad un nome avevo pensato…solo che non te l’ho mai
voluto dire per scaramanzia- disse Arthur arrossendo un pochino sulle guance.
Molly sorrise
compiaciuta.
-Che ne dici di
Ginevra Molly Weasley? Mi sembra che suoni bene…
La moglie lo guardò
con le lacrime agli occhi e annuì perché all’improvviso la voce le sembrò
morire in gola.
-Sì…sì mi piace…allora
benvenuta tra i Weasley, Ginny!
Questo è il primo capitolo. Ovviamente qui il punto di vista non può
essere quello di Ginny. Ma mi piaceva raccontare quanto Molly avesse desiderato
una figlia femmina.
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
L’arrivo della piccola
Ginny era stato accolto da tutti con un’enorme gioia. Anche i bambini si erano
dimostrati entusiasti di avere finalmente una sorellina da coccolare e viziare.
Automaticamente in ognuno di loro nacque un forte istinto protettivo nei suo
confronti e la trattavano come se fosse speciale, una sorta di bambola di
porcellana dal valore inestimabile.
Tutti tranne uno.
Ronald non era così felice della nuova arrivata. Tutti avevano distolto la loro
attenzione da lui per rivolgerla a Ginny. Era geloso. Tremendamente geloso e
quel che era peggio era che non poteva fare nulla perché gli altri si
accorgessero di lui. Quella nanerottola aveva monopolizzato l’attenzione di
tutta la famiglia!
E con il passare del
tempo Ron ebbe un altro buon motivo per detestare Ginny.
-Che cosa? Mi state
cacciando?- urlò il bambino facendo svegliare Ginny che dormiva tranquillamente
sul divano in salotto.
Era trascorso un anno
circa dalla sua nascita e Molly e Arthur avevano pensato che Ginny non poteva
dormire per sempre nella stanza con loro. Dovevano spostarla. Ma purtroppo le
stanze della Tana erano tutte occupate dai figli già grandicelli della coppia.
Non restava che una soluzione.
-Ron! Non ti stiamo cacciando! A Ginny
serve una stanzetta…non può dormire con me e mamma
per sempre! Nemmeno tu dormi più con noi!- Arthur tentava di spiegare al minore
dei suoi figli i cambiamenti che si erano resi necessari per fare posto alla
sorella.
-Beh, ma perché io?
Perché non può dormire lei con Percy?
-Perché lei è una
femminuccia! E quando sarà più grande avrà bisogno di una stanza tutta per sé!
-Anche io ne ho
bisogno! E poi no avete detto voi che non importa se lei è una femmina? Avete
detto che non l’avreste trattata diversamente da me o dagli altri solo perché è
una bambina!- gli occhi di luccicavano perché un mare di lacrime premeva per
uscire. Da quando sua madre gli aveva detto che dal giorno successivo avrebbe
condiviso la camera con Percy per lasciare la sua
interamente a Ginny, Ron era come impazzito. Era la classica goccia che aveva
fatto traboccare il vaso!
-Non è questione di
trattare diversamente, Ron! Ti accorgerai crescendo che maschietti e femminucce
sono diversi! E non è opportuno che dormano insieme!- disse Molly con un tono
insolitamente dolce e conciliante. Forse un poco si sentiva in colpa. Sapeva di
aver dedicato più attenzioni a Ginny negli ultimi mesi e che Ron probabilmente
ne era rimasto ferito, anche se non lo dava certo a vedere.
-Ma tu e papà lo
fate!- rispose il rosso sempre più arrabbiato.
-Ma loro sono sposati,
Ron!- intervenne Bill cercando di far ragionare il fratello minore. Ma era
tutto inutile. Ron non voleva sentire ragioni.
-E poi io non sopporto
Percy! Parla sempre e legge! E la sua stanza è piena
di libri…io non poteri più metterci i miei giochi!
-Non dire così! Percy ti vuole bene ed è felicissimo di dividere la sua
stanza con te!- ma lo sguardo scocciato del fratello maggiore non lasciava
dubbi. Nemmeno lui era entusiasta di dover convivere con Ron, ma Percy era abituato ad obbedire e a rispettare gli ordini
che i genitori gli impartivano. E in fondo quella era l’unica soluzione logica
per fare posto a Ginny. Bill avrebbe condiviso la stanza con Charlie, George e
Fred già dormivano insieme…non restavano che Percy e Ron.
-Dai Ron! Oramai sei
grande! Sei un ometto e gli ometti non fanno tutti questi capricci!- disse
infine Molly.
-Io non sono grande!
Io sono piccolo, capito? PICCOLO!- urlò Ron cedendo alle lacrime. Oramai aveva
capito che nulla avrebbe mai potuto dire per far cambiare idea ai suoi
genitori. La decisione era stata presa. Aveva perso l’attenzione dei suoi
genitori e ora anche la sua stanza. Poteva forse andare peggio di così?
Ron vide Ginny
camminare tremante e incerta verso di lui. I suoi occhi cioccolato si
interrogavano sul perché il fratello stesse urlando. Lo fissavano curiosi e
preoccupati. Da quando era nata, Ginny aveva sempre cercato Ron a modo suo per
poter giocare. In fondo rispetto a lei Ron era solo poco più grande! Lo vedeva
come il compagno ideale per le sue avventure da neonata!
Il bambino sostenne il
suo sguardo cercando di mostrarsi duro e impassibile, per quanto può esserlo un
bambino di due anni.
-Io ti odio!- sibilò
Ron in direzione della sorellina, che forse non comprese il senso delle parole,
ma percepì la cattiveria con cui erano state dette. Ginny ricominciò a
singhiozzare fino a quando scoppiò in un pianto a dirotto. Arthur la prese in
braccio e la coccolò per farla smettere di piangere, ma Ron a quella scena
corse fuori in giardino e sbatté la porta alle sue spalle.
-Ron!- Bill era uscito a cercare il
fratello minore. Lo trovò che tirava calci ai nani da giardino che borbottavano
infastiditi.
-Che vuoi?- chiese il
piccolo brusco.
-Vorrei sapere perché
ce l’hai tanto con Ginny! Non eri tu quello che continuava a dire che avrebbe
preferito una femmina?
-Sì…prima di sapere che mi avrebbero tolto la
camera!- sbuffò il piccolo ancora offeso.
-Ronnie…sai anche tu che mamma e papà non ce
l’hanno con te! Non ti vogliono meno bene solo perché ora c’è Ginny!
-Ma a me sembra
proprio di sì! Da quando c’è lei io sono diventato invisibile!
-E io cosa dovrei dire
allora? Dopo di me sono venuti Charlie, Percy, Fred,
George e tu! Ma nonostante tutto sapevo che mamma e papà non mi avevano messo
da parte! E ti confesso un segreto, Ronnie…
A questo punto il
piccolo alzò gli occhi azzurri verso il fratello. Un segreto? E Bill lo
raccontava solo a lui? Ron era emozionato.
-Quando siete nati
tutti voi io mi sono sentito orgoglioso! Ero diventato un fratello maggiore…sai cosa vuol dire questo?- chiese Bill fissando
Ron serio in volto. Il fratello minore scosse la testa muovendo la massa di
capelli rosso fuoco.
-Vuol dire che d’ora
in poi Ginny avrà te a proteggerla! Quando avrà bisogno di qualunque cosa sarai
tu quello che verrà a cercare! E sarai felice che lei lo faccia! Tu la
proteggerai ogni volta che correrà da te…e ti
assicurerai che non le manchi mai nulla. Sarai il suo esempio…il
suo modello. Lei vorrà diventare come te!
Ron pensò a quello che
Bill gli aveva appena detto. Cosa significava quel discorso? A lui non
importava nulla di essere un fratello maggiore, di proteggerla e di essere il
suo modello. Lui voleva solo riavere le attenzioni di sua madre e la sua
stanza!
-Non mi interessa
Bill! Io rivoglio mamma e papà tutti per me!- rispose il piccolo e se ne andò
nella sua nuova camera. Bill sospirò profondamente. Forse Ron era troppo
piccolo per capire. O forse aveva solo bisogno di una piccola spinta.
Quella era certamente
la notte più tempestosa che l’Inghilterra avesse mai visto. Ginny era nella sua
nuova stanza tutta sola e l’ennesimo tuono la svegliò di soprassalto. Era la
prima volta per lei. Di solito quando un temporale come quello la svegliava
correva nel letto di mamma e papà e subito si sentiva meglio. Ma quella volta
era diverso. Doveva cavarsela da sola.
Un altro tuono.
Ginny si tirò le
coperte fin sopra la testa, tremante. Non doveva piangere. Non doveva. Se
avesse ceduto, l’avrebbero presa in giro tutti, soprattutto Ron! Ma perché
mamma l’aveva lasciata sola? Possibile che si fosse stancata di lei? Emerse
leggermente dalla coperta gialla, giusto per qualche secondo.
Altro tuono.
Questa volta mise la
testa sotto il cuscino e si tappò le orecchie con forza. Non doveva avere
paura. Papà le aveva sempre detto che i tuoni erano dovuti agli angeli che
giocavano a Gobbiglie in cielo. Non doveva averne
paura. Ma allora perché tremava come una foglia?
Ennesimo tuono.
Basta! Non poteva
farcela da sola! Ma da chi poteva andare?
Si alzò lentamente dal
suo letto e scalza aprì la porta della sua stanza. Nel pianerottolo si trovò
indecisa. Dove andare? Davanti a lei la stanza dei genitori. Alla sua destra la
porta della camera di Ron e Percy. Ginny ci pensò per
qualche istante, ma alla fine scelse.
-Che succede?- chiese
Ron aprendo gli occhi controvoglia. Qualcuno lo aveva svegliato scuotendolo nel
cuore della notte. Chi era in vena di scherzi a quell’ora di notte? Sicuramente
i gemelli. Ma quando Ron aprì gli occhi si accorse che le sue supposizioni
erano errate.
-Ronnie…- disse Ginny con la voce che le
tremava. Non era solo paura del temporale. Temeva che Ron l’avrebbe cacciata in
malo modo dalla sua stanza. Il fratello la odiava e lei lo sapeva…
-Ginny! Che vuoi?- disse di nuovo brusco.
-Ho paura del
temporale, Ron…
-Sei proprio una
piattola!- commentò il piccolo non muovendo un muscolo del suo corpo.
-Non…non è vero! Io non sono una piattola!-
Ginny non sapeva che cosa volesse dire quella parola, ma di sicuro non era un
complimento.
-Posso…posso dormire qui con te?- chiese la
bambina sempre con la voce sottile di chi teme un rifiuto.
-Scordatelo! Io voglio
dormire! E poi tu hai tutta la stanza per te! Non venire qui a rompere adesso!-
e Ron si voltò dall’altra parte fingendo di tornare a dormire.
Ginny comprese che non
c’era speranza che Ron cambiasse idea. In punta di piedi come era arrivata se
ne andò e tornò nella sua stanza. Perché Ron ce l’aveva tanto con lei? Non
aveva voluto aiutarla…si rimise a letto e attese
sveglia che il temporale passasse. Sperava che sua madre venisse a vedere come
stava, ma non successe. Tese le orecchie per tentare di ascoltare se qualche
rumore provenisse dalle altre camere, ma nulla.
All’improvviso sentì
uno scricchiolio fuori dalla sua porta. Qualcuno camminava sul pianerottolo in
punta di piedi. La porta della stanza si aprì lentamente.
-Ronnie, sei tu?
-Sì- disse il bambino
secco. Si avvicinò senza dire altro al letto della sorella e la spostò con
dolcezza su uno dei lati del letto. Spostò le coperte e si infilò nel letto
accanto alla sorella. Ginny sorrise timidamente e lasciò che Ronnie la
abbracciasse.
-Non avere paura, Gin!
Non è niente…è solo un temporale! Qualche tuono…sai cosa dice papà? Che sono degli angeli che giocano
a Gobbiglie!
Le diede in bacio
sulla guancia.
-Adesso dormi! Ti
proteggo io!
Ginny chiuse gli occhi
e riuscì ad addormentarsi. Però prima che il sonno la prendesse sentì un altro
tuono. Ma ora era diverso. Ron era lì con lei. Non avrebbe permesso che
qualcosa la spaventasse. Era lì per lei. E Ginny non poté non sentirsi
protetta.
Diciamo che mi piace particolarmente, perché tratteggia il
rapporto speciale che c’è tra Ron e Ginny. Odi et amo
direi…in fondo Ron le vuole bene, ma è un po’ un orso
e non sa bene come ci si comporta con una sorella piccola.
Quanto al tema “tuono” volevo non banalizzarlo, spero di
esserci riuscita…
A presto!
Ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra i
preferiti:
1 - 83ginny
2 - I love sasunaru
3 - jeginnybells
4 - karmenpotter
5 - marco121184
6 - maryrobin
7 - mikelina
8 - nan96
9 - ninny
10 - ny152
11 - Pedromane
12 - PrincessMarauders
13 - riddikulus
14 - sirius1711
15 - tappetta
Sirius1711:sì sono tornata! Sembra quasi una
minaccia vero? Comunque hai afferrato il senso della tabella. Ogni parola corrisponde
a una storia incentrata su quell’argomento. O almeno così dovrebbe essere…spero di riuscire a velocizzare la pubblicazione! Vero…lo scorso capitolo più che su Ginny è incentrato su
Molly, ma mi sembrava giusto così! E anche questo…il protagonista
vero è Ron…ma vedi che Ginny sta già crescendo e
presto sarà a Hogwarts. E quanto ai capelli rossi…anche
a me piacciono! Bacini…bacetti…bacioni 10 (n+1)
Tappetta: sono felice che l’idea ti piaccia e spero ti sia
piaciuto anche questo capitolo! Presto comparirà anche Harry…a
presto! Baciotti!!!
Maryrobin: sono felice che la storia ti piaccia…non
ci vorrà molto perché si arrivi agli anni di Hogwarts! E allora arriverà anche
il nostro Harry a fare compagnia a Ginny! A presto! Baci baci!!
Erikappa: tranquilla! La Dramione ho
già finito di scriverla, quindi devo solo pubblicarla…da
scrivere mi resta solo questa e La vita è la vera sfida! Ce la farò non
preoccuparti! E la tabella in fondo alla pagina riporta le cento parole chiave sulle
quali si basano le cento storie. Ogni parola una storia…fino
a quando non le avrò esaurite! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto!!!
Kisses!!!
Fabyvaniglia:sono felice che ti piacciano entrambe le storie! Vedi che
già in questo capitolo vediamo il rapporto molto particolare tra Ron e Ginny! In
fondo lui le vuole bene anche se farà sempre fatica a dimostrarlo! A presto! Besitos!
Ninny:
sono felice che ti piaccia…eccoti servito il secondo
capitolo! A presto! Besos.
Stephenye:sono contenta di averti accontentato! E vedi che sono
anche riuscita a inserire la tabella alla fine della pagina! Quanto al capitolo…dedicato al rapporto tra Ginny e Ron…speciale perché sono più legati di quanto essi
ammetteranno mai! Spero ti sia piaciuto! A presto! Bacetti!
Wendyepeter:ogni capitolo sarà un episodio importante della vita
di Ginny in ordine cronologico, così ci sarà maggior coerenza e sarà più facile
leggere! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto! Baises.
Sissy88:ce lo chiediamo tutti come abbia
fatto a crescere sana…ma in effetti io credo che ci
siamo molto dietro a questo personaggio! Non è solo la ragazza che non piange
mai di cui parla la Rowling…ci sono moltissimi
sentimenti e paure…che piano piano
verranno fuori! A presto! Bacissimi!
Karmenpotter:spero ti sia piaciuto anche questo nuovo capitolo! Un
episodio che forse può far capire meglio il rapporto tra Ginny e Ron! a presto!
Baci.
Nickgin93: ciao! Felice di ritrovarti anche qui…sono contenta che la storia ti piaccia…spero
che anche questo capitolo ti abbia incuriosito! Anche in questo caso non è il
punto di vista di Ginny quello centrale, ma mi sembra che anche così si riuscito
bene…a presto! Bacissimi!
PrincessMarauders:felice che ti piaccia…che mi
dici di questo secondo capitolo? Spero che il piccolo Ron ti abbia fatto
sorridere! A presto! Bacioni!
GabrySweettosa: sono felice che ti piaccia! E di
questo che mi dici?A presto! Baci.
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Anche quell’anno il
Natale era alle porte. Ginny non vedeva l’ora di poter accompagnare la madre a
fare spese, anche perché quella era una delle poche occasioni che aveva per
uscire dai confini della Tana. Normalmente lei e Ron giocavano nel grande giardino
che circondava la casa e mai avevano osato allontanarsi. Molly era sempre stata
molto severa al riguardo. Niente guai! Abitavano troppo vicini ad un villaggio
di babbani e temevano che la gente del posto potesse
scoprire il loro segreto. Così per la più piccola di casa Weasley le sole
occasioni in cui poteva vedere il mondo al di fuori della Tana erano ridotte a
due: la prima cadeva puntualmente ogni anno il primo di settembre quando
accompagnava i fratelli maggiori a King’s Cross per
prendere l’espresso per Hogwarts. E l’altra erano le classiche compere di
Natale.
-Mamma! Quando andiamo
a DiagonAlley?- la bambina
ripeteva in continuazione alla madre questa domanda.
-Ginny, tesoro! Presto…ci
andremo presto! Come mai quest’anno sei così ansiosa?
-Niente…- mentì Ginny continuando ad aiutare
la madre a sistemare la tavola per la cena.
-Bugiarda!- intervenne
Ron.
-Zitto, Ronnie!
-Ginny ha già deciso il suo regalo di
Natale!- continuò il fratello lanciando uno sguardo di sfida alla sorella.
-Ma davvero? E sarebbe?-
chiese Molly. Ma la sua voce sembrò all’improvviso meno allegra del solito.
-Non è niente,
davvero!
-Ginny vuole una scopa tutta per sé!
-Ron!- urlò Ginny indispettita.
-Una scopa? Ginny
cara, hai solo 8 anni! Non mi sembra il caso che tu ti metta su una di quelle
cose!- protestò Molly.
-Solo perché tu non
sei capace di volare non vuol dire che io non possa farlo! Io sono molto brava
a volare, mamma! Mi ha insegnato Bill la scorsa estate!
-Ricordami di fare due
chiacchiere con tuo fratello appena lo vedo!- disse Molly scuotendo la testa
sconsolata.
Ginny aprì la bocca
per continuare a perorare la sua causa ma Molly la anticipò.
-Oh…d’accordo, d’accordo! Ne parlerò con
papà!
-Ehi! Non è giusto! Io
sono più grande di Ginny e anche io voglio una scopa tutta mia!
-Peccato Ronnie che tu
non sappia nemmeno come si salga su una scopa!- lo canzonò la sorella.
-Io…non è vero!- ma Ron venne tradito
dall’improvviso rossore che era divampato sul suo volto pieno di lentiggini.
-Allora tutte le
cadute che ti sei fatto con Fred e George erano solo degli scherzi!
-Cosa c’entra! Tutti
possono sbagliare!
-Sì…e tu più degli altri!
Ginny si divertiva
sempre a stuzzicare il fratello. Sapeva perfettamente quanto gli dava fastidio
non essere un asso del volo a differenza di tutti i suoi fratelli. Beh…tutti a parte Percy. E non
era certo motivo di orgoglio per Ron sapere di assomigliare al fratello che
meno gli stava simpatico. E Ginny lo sapeva.
-Adesso basta voi due!
È già abbastanza grave che voi due siate saliti su una scopa così piccoli senza
dire niente a me e papà! Non aggravate la vostra posizione con altri
battibecchi! Altrimenti sarò costretta a chiudervi in soffitta con il nostro
caro fantasma.
Né Ginny né Ron
fiatarono più per tutta la sera. Ma in cuor suo Ginny era felice che la madre
avesse conosciuto il suo desiderio. Non avrebbe mai osato perlarne
Desiderava con tutto il cuore una scopa. Le piaceva così tanto volare. La
faceva sentire libera e forte. Il vento tra i capelli, l’aria pungente che le
sferzava il viso…erano sensazioni che amava
terribilmente. Solo che la vecchia scopa di casa Weasley non era adatta a lei.
Era vecchia e traballante. Troppo instabile per essere lanciata a forte
velocità. Le serviva una nuova Comet…almeno…certo, il
sogno sarebbe stata una Nimbus…
-Avanti allora….cosa ci manca, Ginny?- il giorno della visita a DiagonAlley era alla fine
arrivato. E Ginny non poteva esserne più felice. Sperava che la sua scopa fosse
in arrivo.
-Beh mamma, manca il
mio regalo! Il negozio di scope è da quella parte- disse Ginny con un sorriso
che avrebbe illuminato una stanza buia.
Ma Molly si bloccò
all’istante in mezzo alla strada. Chiuse gli occhi forse per non dover fare
quello che doveva.
-Mamma! Andiamo forza!
Non vorrai che chiuda?
-No…sentiGinny…io e
papà…pensiamo che non sia il momento di comprarti una
scopa! Sei ancora troppo piccola!
-Che cosa?- gli occhi
di Ginny si incupirono all’istante. Nemmeno uno schiaffo le avrebbe fatto più
male di quelle parole.
-Ginny…cerca di capire, non ce lo possiamo
permettere! Dobbiamo già acquistare quella per Charlie! È il capitano della sua
squadra e non può usare una scopa della scuola!
-E io? A me cosa
spetta per Natale? L’ennesimo maglione fatto da te?- la rabbia di Ginny era
esplosa con forza. Per anni non aveva mai chiesto nulla ai suoi genitori.
Sapeva che non si potevano permettere chissà quale dono, ma sperava, anzi si
aspettava, che dopo otto anni sarebbe arrivato il suo turno per avere il regalo
che davvero desiderava. In quegli anni le esigenze scolastiche dei fratelli
maggiori avevano sempre avuto la precedenza. Le scope di Charlie, i libri
costosissimi di Percy, l’attrezzatura di Bill. E
quando sarebbe toccato a lei?
-Beh signorina…se i maglioni non ti piacciono , non avrai
nemmeno quello quest’anno! Potevi dirlo anche prima…non
mi sarei affannata tanto per prepararlo!- Molly aveva le lacrime agli occhi.
Non era arrabbiata con Ginny, ma con se stessa. Avrebbe dovuto dare una mano ad
Arthur andando a lavorare, ma il marito aveva insistito perché lei badasse alla
casa e ai figli…e lei aveva accettato volentieri. Non
c’era nulla che desiderasse di più! Ma ora…ora se non
avesse dato retta ad Arthur forse non avrebbe dovuto subire il giusto attacco
di Ginny.
-E adesso dove vai?
Ginny!!!- la signora Weasley urlò il nome della figlia che aveva cominciato a
correre tra le strette vie di DiagonAlley, troppo arrabbiata per restare ancora un minuto con
la madre. Era la più piccola della casa…era l’ultima
arrivata, ma questo non significava che fosse la meno importante tra i figli!
Perché non la consideravano affatto? Come potevano non capire quanto quella
situazione la facesse stare male? Si sentiva diversa dai fratelli…messa
da parte per le esigenze degli altri.
Ginny non se ne
accorse ma correndo e camminando senza meta era arrivata infine al negozio di
scope. Si fermò istintivamente davanti alla vetrina nella quale era esposto
l’ultimo modello della Nimbus. Cosa avrebbe dato
Ginny per potersela portare via? Per la prima volta nella sua vita, la ragazza
desiderò di essere nata in un’altra famiglia. Una famiglia ricca che si potesse
permettere di spendere centinaia di galeoni d’oro per una stupida scopa. Magari
una famiglia come quella che in quel momento entrava nel negozio.
-Forza Draco…hai detto che volevi una scopa per Natale…cosa aspetti a sceglierla?- nella voce dell’uomo, il
padre del bambino, non c’era l’ombra di un sentimento. Nessuna emozione. Non
era come suo padre che partecipava sempre con entusiasmo a tutto quello che i
suoi figli dicevano o facevano. Anzi…a quell’uomo
alto e con i lunghi e lisci capelli biondi sembrava non importare affatto del
figlio e dei suoi desideri. Sembrava gli desse fastidio stare lì, come se fosse
una inutile perdita di tempo.
-Sì padre…voglio quella!- disse il bambino biondo come il padre
indicando una CometDuecentoCinquanta.
-Ma Draco, tesoro,
quella?- disse quella che con tutta probabilità era la madre del ragazzo.
-Sì, madre…quella!- senza nemmeno l’ombra di un sorriso.
-Ma quella è una scopa
comune…qualsiasi mago da quattro soldi potrebbe
permettersela! Non vorrai che un Malfoy se ne vada in giro su quella feccia! Mi
scusi, signore!- disse la donna chiamando con un cenno della mano sottile e pallida
il proprietario del negozio.
-Sì, signora Malfoy!
Cosa posso fare per compiacervi?
Ginny avrebbe voluto
vomitare per quel tono servile. Ma chi diavolo erano quei tizi? Chi si
credevano di essere? Solo perché si potevano permettere di spendere un mucchio
di soldi, questo non li legittimava a trattare tutti come dei servitori!
-Quale è la scopa più
costosa che avete?
-La nuova Nimbus, signora Malfoy. È appena arrivata. Sarebbe la prima
che vendo.
-Splendido, la
prendiamo, vero Lucius?
-Come desideri tesoro-
rispose il marito totalmente disinteressato a quello che stava accadendo.
In tutto questo Ginny
era rimasta alla vetrina a fissare la scena sconcertata. Solo quando la
famiglia uscì dal negozio sentì il bisogno di andarsene.
-Bene, bene, bene…ecco la piccola Weasley!- per la prima volta Ginny
sentì pronunciare il suo nome con disprezzo puro. E percepì finalmente in
quell’uomo un qualche sentimento. Lucius Malfoy
l’aveva fermata in mezzo alla strada.
-Non mi dire che anche
tu volevi comprarti una di quelle scope! Non credo che tuo padre se lo potrebbe
mai permettere, mia cara.
Una rabbia finora
sconosciuta invase la mente di Ginny. Avrebbe voluto fare qualcosa ma le
uscirono solo poche parole.
-Forse non possiamo
comprarle è vero…ma forse mio padre ha qualcosa che
lei non avrà mai!
-Ma non mi dire! E
cosa potrebbe mai essere?
-Una famiglia felice-
da dove le arrivava il coraggio di rispondere così a quell’uomo che le incuteva
terrore solo a guardarlo? Vide però che Lucius serrò
la mascella in un gesto stizzito. La frase della ragazzina davanti a lui lo
aveva in qualche modo colpito, forse anche ferito.
-Divertente, piccola
mocciosa. Sarà meglio che torni da tua madre…ti starà
cercando!
Lucius spinse Draco e la moglie avanti a sé
e se ne andò. Ginny ancora tremante attese che sua madre la raggiunse
strillando e con le lacrime agli occhi.
-Ginny! Non…non…provarepiù…mi sono spiegata?
-Sì…sì..mamma!- rispose atona Ginny.
Percorsero la strada
verso casa in silenzio. Ginny era immersa nei suoi pensieri:forse non era poi
così importante avere quella maledetta scopa. Forse era più importante vivere
in una famiglia che la amava e che sapeva cosa significava sorridere.
Molly aprì la porta
della Tana. Ginny si diresse verso le scale che l’avrebbero portata verso la
sua stanza, ma all’ultimo momento si bloccò e si voltò verso la madre. Le corse
incontro e l’abbracciò con forza.
-A cosa devo tutto
questo?- chiese la donna con il sorriso sulle labbra.
-Volevo ringraziarti…te e papà…
-Ringraziarmi? E per
cosa?
-Perché non mi avete
comprato quella scopa!
-Ora sono confusa Ginny…- disse Molly appoggiando le borse con gli acquisti
sul tavolo.
-Non mi importa di
quella stupida scopa…adoro i tuoi maglioni, perché li
fai con amore. Preferisco avere una famiglia povera ma che mi vuole bene,
piuttosto che cento scope…
-Che ti è successo a DiagonAlley?
Ginny raccontò quello
che aveva visto. I Malfoy, il figlio viziato e triste. I genitori privi di un
qualsiasi interesse per Draco.
-Capisci? Lui ora ha
una scopa stupenda…ma a cosa gli serve se suo padre
non si prenderà mai la briga di giocare con lui o se sua madre non lo guarderà
mai volare perché non gliene importa nulla?
Molly abbracciò la
figlia lasciandosi sfuggire una lacrima. Quelle parole avevano lenito il suo
senso di colpa più di qualsiasi pozione.
-Quindi…grazie…a te e a papà…per
tutto quello che abbiamo!
-Grazie a te, tesoro!
Per quello che hai appena detto…
Ginny sorrise e si
diresse nuovamente verso le scale questa volta imboccandole senza voltarsi.
Anche senza la sua scopa, Ginny era sicura che quello sarebbe stato il miglior
Natale che aveva avuto.
Ciao a tutti!
Eccomi a voi con il terzo
capitolo della vita di Ginny. La ragazza è cresciuta di qualche anno e come
ogni bambino della sua età ha di desideri…che si
scontrano con le esigenze di una famiglia numerosa…ma
alla fine Ginny capisce…perché crescere in una
famiglia come quella dei Weasley ti fa capire molte cose…ad
esempio che al mondo c’è qualcosa di più dei soldi e di una scopa!
Spero vi sia piaciuto…vi aspetto al prossimo capitolo!
Ringrazio tutti coloro che
hanno inserito la storia tra i preferiti:
1 - 83ginny
2 - acdcman
3 - Christy 94
4 - DANINO
5 - I love sasunaru
6 - jeginnybells
7 - karmenpotter
8 - marco121184
9 - maryrobin
10 - mikelina
11 - mikyvale
12 - Miss Rainbow
13 - mustardgirl
14 - nan96
15 - ninny
16 - ny152
17 - Pan_Tere94
18 - Pedromane
19 - PrincessMarauders
20 - riddikulus
21 - ryota46
22 - sirius1711
23 - tappetta
24 - weasley star
25 - wendyepeter
Sirius1711:non solo nei bambini! Anche io ho il terrore dei tuoni! Sai com’è… comunque tornando a Ginny…anche
a me è piaciuto molto a scrivere di questo suo avvicinamento con il fratello
Ron. Mi è sembrato tenero…e in effetti da questo
momento il loro rapporto sarà molto particolare come è giusto che sia…ti dirò che mi sarebbe piaciuto avere un fratello
maggiore protettivo! Sarebbe stato il mio eroe…però
va bene anche la sorella! È iperprotettiva anche lei! Che carino il tuo gatto
che si nasconde quando ci sono i tuoni! Ma perché non lo coccoli un po’tu? Dai!!!!
Prometti? Bacini…bacetti….bacioni…10 (n+1)
Sissy88:i fratelli Weasley sono tutti speciali, ognuno a suo modo! Anche se i
miei preferiti sono Ron e Ginny…einatti
anche in questo capitolo c’è un battibecco iniziale tra i due che fa capire
quanto sia complesso e competitivo il loro rapporto! Spero ti sia piaciuto! A presto!
Baciotti
Ryota46:ecco un altro capitolo sull’infanzia di Ginny. Credo sia un tassello importante…ogni bambino vuole sempre di più ma lei è una Weasley
e non può avere tutto quello che desidera. È molto difficile far capire questo
ad un bambino… spero ti sia piaciuto! A presto! Baci baci
Fabyvaniglia:anche a me hanno fatto tenerezza entrambi…anche se in questo capitolo vedi che tornano ad
essere i soliti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! A presto! Kisses
Maryrobin:sì, sono mooooooolto carini! Ma qui Ginny ha già tirato fuori le
unghie. E Ron non ha mai vita facile con lei! Spero ti sia piaciuto. A presto! Bacioni
PrincessMarauders: eccomi! In questo
capitolo Ginny e Ron tornano ad essere quelli che conosciamo. Litigiosi, ma non
troppo. E Ginny ovviamente ha la meglio! Anche se ala fine la piccola di casa
deve ammettere che forse ha fatto un grosso errore pretendendo una costosissima
scopa. Ma come una buona Weasley ha capito e ha fatto un passo indietro. A presto!
Besitos.
Ninny: lui si sente
messo d parte, è vero. Ma non è proprio così…è un
bambino e come tale tende ad ingigantire tutto. Ma alla fine torna ragionevole.
Spero ti sia piaicuto anche questo capitolo! A presto!
Bacetti
Nickgin93:anche a me è piaciuto molto scrivere lo scorso capitolo! Invece
questo è stato più difficile anche per via dell’argomento…ma
era giusto che Ginny affrontasse il problema della mancanza di denaro che
affligge i Weasley…in fondo a 8 anni si può cercare
di comprendere. A presto! Baci baci.
Miss Rainbow:sono felice che ti piacciano le mie
storie. Anche io amo molto le Harry/Ginny…e tutte le
mie storie lo dimostrano del resto! E anche in questa molto presto si
incontreranno! Chissà come reagirà Ginny? A presto! Baises!
Weasley star:già…una storia tutta per Ginny…e
ovviamente il nostro eroe, Harry! intanto come ti è sembrato il primo incontro
con Draco Malfoy? A presto. Besos.
Karmenpotter:sì, rileggendo mi sono resa conto
che forse i dialoghi sono un po’ troppo elevati per due bambini piccoli…piccolo errore! Spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto…vedi che con Ron è già iniziato il
solito battibeccare…ma a noi piacciono così! A presto!
Bacioni
Pan_Tere94:spero di essere riuscita ad esprimere anche il tema del ringraziamento…non è stato facile, ma alla fine credo che
toccare il tema del denaro fosse molto importante! A presto! Baci baci
Tappetta: penso che il
rapporto tra Ginny e Ron sia il rapporto tipico di molti fratelli…anche
io sono un po’ così con mia sorella…ma alla fine
nonostante tutti i battibecchi ci si vuole sempre bene…spero
ti sia piacuto anche questo capitolo! A presto! Baciotti
Erikappa:giusto l’altro
giorno mi hanno fatto notare che sono 100 capitoli e che mi devo muovere se non
voglio metterci un’eternità! Ma ce la farò…per i
dialoghi hai assolutamente ragione, li ho riletto appena ho letto le vostre recensioni
e in effetti forse sono troppo precisi per dei bambini…magari
più avanti proverò a migliorarli. Quanto alla testardaggine i Ron…beh, quella è universale. Non passerà mai…vedi che già qui stanno litigando come sempre! a
presto! Bacionissimi.
Wendyepeter:hai ragione
per i dialoghi…come dicevo anche ad altri li ho
riletti dopo le vostre recensioni e mi sono resa conto che sono davvero troppo
precisi per due bambini. Chiedo venia! Starò più attenta ai prossimi…spero
che questo ti sia piaciuto! A presto! Baci baci
Mikelina:eccomi con l’aggiornamento!
I due sono cresciuti, ma battibeccano come sempre! e come sempre a vincere è
Ginny! E chi altrimenti? Spero che il tema affrontato in questo capitolo ti sia
piaciuto! A presto! Bacioni
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
L’Inghilterra non
conosceva mai estati particolarmente lunghe e calde, ma ogni buon inglese che
si rispetti sa perfettamente che uno spiraglio della stagione estiva lo si può
intravedere fino alla metà di settembre. Quell’anno invece sembrava che
l’estate se ne volesse andare il più in fretta possibile. Già verso l’ultima
settimana di agosto il cielo si era stabilizzato su una cupa tonalità di grigio
che puntualmente si trasformava in pioggia già verso la metà della mattina.
Ginny e i suoi
fratelli erano così costretti in casa dal maltempo che aveva rovinato gli
ultimi giorni di vacanza dei ragazzi Weasley. Già, perché oramai il primo
settembre era alle porte e si sarebbe portato via tutti i maschi di casa. Solo Ginny
se ne sarebbe restata alla Tana. E questo pensiero la faceva arrabbiare più di
ogni altra cosa. Un intero anno sola con mamma e papà…mentre
tutti i suoi fratelli potevano divertirsi a Hogwarts. Fred e George non
facevano che parlare di quel posto e a Ginny sembrava di conoscerlo da sempre.
Non vedeva l’ora di poter frequentare anche lei quella scuola, ma aveva sempre
aspettato con pazienza che arrivasse anche il suo turno. Forse perché non era
la sola a restare a casa ogni anno vedendo gli altri salire sul treno! Fino ad
allora anche Ron era sempre rimasto alla Tana! Ma non quell’anno. Non quella
volta. Alla fine il turno di Ronald era arrivato. Mentre il suo era ancora lontano…
Era da quando il
fratello aveva ricevuto la sua lettera da Hogwarts che Ginny era di cattivo
umore, umore che era progressivamente peggiorato con il passare dei giorni. E
tutta quella pioggia aveva contribuito a renderla ancora più acida.
Con questi sentimenti
la mattina del primo settembre Ginny salì in macchina accanto a Ron con una
faccia che non faceva presagire niente di buono. Il cielo era sempre più
nuvoloso e la giornata poteva tranquillamente essere definita autunnale. Le
foglie sugli alberi intorno alla Tana stavano già lentamente ingiallendo e le
prime erano già al suolo come un soffice tappeto. La pioggia cominciò a
tamburellare sul tetto della vecchia auto di Weasley.
-Che iella! Speriamo
che dal treno si possa vedere comunque il paesaggio!- Ron era al settimo cielo
per la partenza anche se era un po’ spaventato. Fred e George si erano
divertiti a raccontare di strane prove che gli studenti del primo anno dovevano
sostenere per essere smistati, cosa che aveva preoccupato non poco il
ragazzino.
-Sta’ zitto, Ronnie! Almeno tu a Hogwarts
ci stai andando! Io dovrò restarmene qui un altro anno!- Ginny non era abituata
a usare mezze parole. Quello che pensava lo diceva senza riflettere.
-Beh…ma l’anno prossimo tocca a te!- tentò
di dire Ron ma gli occhi di Ginny lasciarono intendere che non doveva più aprire
bocca per il resto della strada.
Arrivati a King’s Cross, tutti i Weasley scesero dalla macchina e con
molta confusione riuscirono a reperire dei carrelli per trasportare i bagagli
dei figli.
-Forza ragazzi! Siamo
in ritardo! Come è possibile, Arthur, che noi siamo sempre i ritardo il primo
di settembre?- protestò Molly che afferrò saldamente la mano della figlia
trascinandola con sé. Ginny lo detestava. Non era una bambina! Aveva 10 anni,
per la miseria! Era perfettamente in grado di camminare da sola senza perdersi
in quel posto!
-Mamma! Lasciami! Non
sono stupida, so come si cammina!- protestò Ginny irritata.
-Signorina! Non si
risponde così a tua madre, chiaro?- disse il padre, che però con un cenno del
capo convinse la moglie a lasciare la mano della piccola.
Mentre camminava
accanto ai suoi fratelli, un’idea balenò nella sua mente. Poteva salire sul
treno di nascosto, all’ultimo momento. Chi se ne sarebbe accorto? In fondo
poteva tranquillamente passare per una studentessa del primo anno…Ron non era poi tanto più alto di lei. Ma sì…perché no? Almeno avrebbe visto Hogwarts, esattamente
come tutti i suoi fratelli. Sì…e poi? Arrivata alla
scuola l’avrebbero sicuramente trovata e rispedita a casa. E sarebbe stato un
inferno con Molly furiosa per quello che aveva osato fare. Di certo niente più
passeggiate per i boschetti vicino a casa…insomma
sarebbe stata imprigionata in casa propria. Ginny si risvegliò dai suoi
pensieri quando andò a sbattere contro sua madre che si era fermata di colpo.
-Anche quest’anno
pieno zeppo di babbani! Arthur caro, perché il
ministero non crea una stazione solo per noi? Sarebbe molto meglio…-
Molly aveva una capacità particolare per trovare qualcosa di cui lamentarsi. E King’s Cross era sicuramente una delle principali fonti di
scontento della donna. Ogni santo anno diceva la stessa cosa. Ginny sbuffò
sonoramente e la madre se ne accorse, tanto che si voltò verso di lei
accigliata.
-Molly cara, non capisco perché te la
prendi tanto! I babbani sono così affascinanti! E poi
che fastidio ti danno?
Ma la signora Weasley
non rispose.
-Quale binario
ragazzi?
-Sempre lo stesso…da anni, mamma! Nove e tre quarti- rispose Ginny
acida, mentre la madre la riprendeva per mano.
-Dai, mamma, posso
andare anche io?- continuò la piccola tentando di commuovere la madre. Me senza
risultati.
-Tu sei troppo
piccola, Ginny. Sta’ zitta, adesso. Va bene, Percy
vai avanti tu!
Mentre Molly
controllava che nessun babbano prestasse attenzione a
quello che stava accadendo, Percy corse verso il muro
che divideva il binario nove dal binario dieci sparendo come inghiottito non
appena il carrello toccò il muro. Poi fu il turno di Fred e George che
tentarono di ingannare la madre con il loro solito gioco sullo scambio di
persona. Ginny rideva divertita alle spalle di Molly che rossa in viso per
l’imbarazzo sgridava i gemelli per lo scherzo.
-Mi scusi!- una voce
tremolante si era rivolta a loro. Ginny si voltò d’istinto verso il luogo da
dove proveniva e fu allora che vide un bambino poco più alto di lei. Aveva dei
capelli neri completamente spettinati e due occhi verdi che brillavano anche se
leggermente nascosti da un paio di occhiali rotti. Ginny pensò che quel ragazzo
doveva essere un orfano perché non c’era nessuno accanto a lui. Probabilmente
non aveva nessuno e la lettera gli era arrivata direttamente in orfanatrofio.
Provò un po’ di tristezza per lui.
-Salve, ragazzo- disse
sua madre.
Harry divenne rosso
all’improvviso e Ginny sorrise di nuovo questa volta teneramente. Quel
ragazzino aveva qualcosa di particolare. Era così timido e impaurito.
Evidentemente era la prima volta che andava a Hogwarts.
-E’ la tua prima volta
a Hogwarts?- chiese Molly gentilmente.
Il nuovo arrivato
annuì senza proferire parola.
-Oh, non ti
preoccupare! È la prima volta anche per il mio Ronald!- e indicò il figlio con
i capelli rossi che era ancora accanto a lei.
-Devi solo correre
verso il muro e non pensare…tranquillo! E’ molto
facile in realtà!
Il ragazzo si voltò
verso la parete che aveva inghiottito tutti i figli maggiori di quella coppia.
-Correre?- anche le
sue mani tremavano mentre teneva il carrello. Era così tenero, pensò Ginny. Che
stranamente aveva perso la facoltà di parlare. Era come se quel ragazzo la
mettesse in soggezione. Lo fissava cercando di capire cosa ci fosse di
particolare in lui, eppure non vedeva nulla. Solo due meravigliosi occhi verdi.
Uno strano istinto voleva che lei si avvicinasse a lui, come per osservare
meglio quei due smeraldi. Perché la attiravano così tanto? Cosa c’era che la
costringeva a stare lì impalata a fissarlo?
-Sì, caro…è molto meglio se corri! Così ti levi il pensiero!-
rispose la madre dolcemente.
Fu allora che il
ragazzo si voltò verso Ginny e le sorrise. La piccola divenne improvvisamente
rosso fuoco, tanto da confondersi con i suoi capelli.
-Buona fortuna- riuscì
a dire. “Buona fortuna? Ma che ti è venuto in mente? Adesso penserà che sei una
stupida!” pensò Ginny al culmine dell’imbarazzo.
Vide il ragazzo
sparire dietro la barriera e sentì che le dispiaceva. Dall’altra parte non
l’avrebbe certamente rivisto, anzi probabilmente non l’avrebbe rivisto mai più.
Forse l’anno successivo a Hogwarts…avrebbe dovuto passare
un anno senza quegli occhi? Ma che diavolo le prendeva?
Sentì che la madre la
trascinava verso la barriera e in un lampo si trovò davanti all’espresso per
Hogwarts.
-Avanti ragazzi,
salite sul treno!
-Ma è ancora presto,
mamma!- protestarono i gemelli che si affrettarono lungo il binario alla
ricerca dei loro amici. Ma si fermarono quasi subito. Di nuovo quel ragazzino
era in difficoltà: non riusciva a sollevare il suo baule e a metterlo sul
treno. Ed ecco che Ginny si rese conto nuovamente che stava sorridendo della
goffaggine del ragazzo dagli occhi verdi. Era destino che dovessero rincontrarsi…
-George, Fred, Ron! Avanti, tutti qui che vi
voglio salutare!
Ginny avrebbe voluto
maledire sua madre si era appena decisa a dirigersi verso i gemelli quando
Molly li aveva richiamati. Così ora non aveva più la possibilità di avvicinarsi
al misterioso ragazzino timido. Voleva almeno conoscere il suo nome, chiedergli
chi era…non so, fare o dire qualcosa di intelligente
per rimediare al “buona fortuna” di poco prima!
Ginny non ascoltò
nulla del dialogo tra la madre e i fratelli. Aveva solo sentito nominare la
parola Prefetto…probabilmente Fred stava di nuovo
prendendo in giro Percy per la sua nomina. Ma Ginny
cercava con lo sguardo il ragazzo che nel frattempo era salito sul treno.
-Ehi, mamma! Vediamo
se indovini chi abbiamo appena incontrato sul treno?
Ginny improvvisamente
si interessò alla conversazione. Avevano scoperto chi era? Beh…non
erano proprio inutili i suoi fratelli allora…
-Sai quel ragazzo che
era vicino a noi alla stazione?
-Chi è?- domandò la
donna mal dissimulando la sua curiosità.
-HarryPotter-
risposero i gemelli in coro.
Harry Potter….quel ragazzino che la attirava tanto era
addirittura Harry Potter? Il desiderio di conoscerlo aumentò ancora di più.
Sapeva tutto di lui, ma non lo aveva mai visto. Aveva sempre pensato che fosse
un ragazzo speciale, in fondo aveva sconfitto il Signore Oscuro all’età di un anno…ma ora Ginny sapeva anche che era dannatamente carino.
Harry Potter…Ginevra Potter. Suonava bene…ma che stava pensando? Scrollò la testa per cancellare
il pensiero assurdo che si era insinuato nella sua mente.
-Oh,mamma…posso salire sul treno per conoscerlo?- si ritrovò a
chiedere Ginny. Ma lei non lo aveva pensato. O forse sì? Che diavolo le
prendeva?
-L’hai già visto Ginny…e non è un animale dello zoo…
Perché sua mamma si
divertiva a metterle sempre i bastoni tra le ruote? Il treno fischiò. Era il
segnale che l’ora della partenza era arrivata. Tutti i ragazzi salirono e
presero posto ai finestrini per salutare i genitori rimasti sul binario.
-Dai Ginny, non
piangere! Vedrai…ti scriveremo spesso!
Stava piangendo? E
quando aveva cominciato a farlo? Istintivamente Ginny cominciò a correre…seguì il treno e vide Harry che la guardava. Stava
guardando proprio lei. Si bloccò di colpo come se avesse ricevuto un pugno in
pieno stomaco. Continuò a salutare i fratelli ma i suoi occhi ancora cercavano
due occhi verdi. Il treno imboccò la prima curva e Harry sparì dalla sua vista.
Era di nuovo sull’auto
che la stava riportando a casa. Ginny ripensava a tutto quello che le era
accaduto da quella mattina. Era strano…fino a poche
ore prima era furiosa con il mondo intero. Era sicura che avrebbe odiato quella
giornata per un anno, o almeno fino a quando non fosse arrivata la sua lettera
per Hogwarts. Invece ora appoggiata al finestrino dell’auto del padre non
riusciva a non sorridere. E anche quella tetra giornata d’autunno le sembrava
splendida. In fondo aveva conosciuto Harry Potter. E questo, ne era sicura, era
l’evento che le avrebbe cambiato la vita. Per sempre.
Eccomi di nuovo qui!
Anche questa volta abbiamo un piccolo salto temporale…Ginny ha dieci anni e incontra per la prima volta
Harry…il famoso primo incontro visto dal punto di
vista della ragazza! E ovvie mante per lei è un colpo di fulmine…
Volevo spiegare perché la scelta della parola “Autunno”:
volevo sottolineare lo stato d’animo di Ginny, che all’inizio è appunto autunnale…freddo, quasi risentito…ma
che alla fine è di nuovo solare e allegro. E così è l’autunno…alterna
giornate di pioggia a magnifiche giornate di sole…spero
di essere stata chiara!
A presto!
Ringrazio coloro che hanno inserito
la storia tra i preferiti:
1 - 83ginny
2 - acdcman
3 - baby93
4 - Christy
94
5 - DANINO
6 - hogwarts_girl
7 - I love sasunaru
8 - jeginnybells
9 - karmenpotter
10 - LilyPotter_95
11 - Liz_23
12 - marco121184
13 - maryrobin
14 - mikelina
15 - mikyvale
16 - Miss Rainbow
17 - mustardgirl
18 - nan96
19 - ninny
20 - ny152
21 - Pan_Tere94
22 - Pedromane
23 - PrincessMarauders
24 - riddikulus
25 - ryota46
26 - sirius1711
27 - Stephenye
28 - tappetta
29 - weasley
star
30 - wendyepeter
Liz_23:
nemmeno io capisco come si possa non amare Ginny! È un personaggio bellissimo… Lo scontro con i Malfoy penso sarà solo uno dei
tanti… In questo capitolo invece Ginny incontra l’amore
della sua vita e siccome non è stupida ha capito che Harry è perfetto per lei! A
presto! Baci baci.
Sirius1711:
non è facile spiegare certe cose ad un bambino, ma come hai detto anche tu
Ginny è cresciuta bene! E come poteva essere diversamente? Ora il Natale è
passato e Ginny si trova davanti a una nuova sfida…Harry…o
meglio l’amore! Come reagirà ora Ginny? Grazie per gli auguri e ricambio più
che volentieri! A presto! Bacini….bacetti….bacioni….
10 (n+1)
Ryota46:vedi
che tutti sono utili al mondo! Persino i Malfoy! Ma ora Ginny è davanti a un
altro problema…Harry Potter! È davvero cotta questa
povera ragazza! E come reagirà ora? A presto! Kisskiss.
Sissy88:adoro
scrivere i battibecchi tra Ron e Ginny…e spero ci
sarà occasione per scriverne altri! Ancora non lo so…Draco
invece so già che comparirà di nuovo…ovviamente! Ma non
so ancora se sarà molto caruccio…vedremo! Spero ti
sia piaciuto anche questo capitolo! A presto! Besitos.
Hogwarts_girl:
in effetti mi sono resa conto che forse i dialoghi erano un po’ troppo elevati…ma da ora in poi starò più attenta! Sono felice che
ti piaccia la storia! A presto! Baciotti.
PrincessMarauders:anche a me
dispiace per Draco, ma ho intenzione di restare assolutamente nei ranghi
dettati dalla Row. Il carattere dei personaggi non
sarà modificato…e credo che un Malfoy può
tranquillamente dipingersi in questo modo un più freddo e brutale. Spero ti sia
piaciuto anche questo capitolo. A presto. Bacioni.
Fabyvaniglia: sono contenta che tu abbia
apprezzato lo scorso capitolo. Non è stato facile scriverlo…
questo invece è più leggero e divertente. E ci svela quali sono state le
reazioni di Ginny quando ha incontrato per la prima volta Harry! cosa succederà
ora? A presto. Baises.
Maryrobin: sono felice che ti sia piaciuto. Questa
volta sono andata più sul romantico…piaciuto? Ha inizio
la grande storia d’amore….a presto! Baciotti.
Wendyepeter:sono felice che ti sia piaciuto…in
effetti non era facile far capire quello che pensava e provava Ginny. In questo
capitolo invece è molto più semplice! Finalmente incontra Harry…e
da oggi la sua vita cambierà per sempre! a presto! Baci baci.
Ninny: Ginny e Ron buoni? E quando mai? No no…anzi!
Comunque in questo capitolo mi sono buttata a pesce sull’incontro tra Harry e Ginny…piaciuto? A presto. Besos.
Weasley star:
il paragone con i Malfoy era assolutamente perfetto! Anche se mi dispiaceva per
Draco in fondo…però così li caratterizza la Row e a questo io mi attengo! Spero ti sia piaciuto l’incontro
con Harry! a presto! Kisses.
Erikappa: le parole chiave sono predeterminate…non
le posso cambiare! Però le ho già abbinate ai diversi capitoli…un
lavoraccio!Invece non c’è una scansione
precisa…voglio dire non è un capitolo-unanno…dipende dalla situazione…esempio
al primo anno di Ginny dedicherò diversi capitoli…al
secondo anno, nessuno credo…a presto! Baciotti.
Stephenye: sono assolutamente entusiasta del fatto che i capitoli
ti siano piaciuti! Tanto da leggerlo addirittura 5 vole!!!
Spero che anche questo sia all’altezza! Ci siamo spostati a King’s
Cross e al primo incontro con Harry….ma anche la
rabbia per essere rimasta a casa…insomma un po’ di
tutto! A presto! Baci baci.
Tappetta: adoro il carattere forte e deciso di ginny…anche
quando è timida non è mai banale o scontata! Mi piace tantissimo! Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto! A presto! Bacioni.
NON MI RESTA CHE DARVI APPUNTAMENTO AL PROSSIMO
CAPITOLO ISPIRATO ALLA PAROLA “GIORNI”…E
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Era una calda notte di
fine luglio e Ginny non riusciva a prendere sonno. Forse per il caldo o forse
per l’agitazione che da qualche giorno si era impossessata di lei. Era
trascorso quasi un anno da quando aveva accompagnato suo fratello Ron a King’s
Cross e ora Ginny era consapevole che era arrivato il suo turno. Aspettava la
lettera da Hogwarts e sapeva che era solo questione di giorni. Già…pochi giorni
e avrebbe avuto la certezza di frequentare quella scuola…e di rivedere Harry.
Non aveva voluto
credere alla fortuna che aveva avuto quando aveva letto la prima lettera di Ron
arrivata a metà settembre. Il ragazzo era stato smistato in Grifondoro con
Harry ed era pure riuscito a diventare il suo migliore amico. Una fortuna
davvero insperata per Ginny, che già fantasticava su improbabili visite del
ragazzino dagli occhi verdi alla Tana per venire a trovare il suo amico Ron. E
casualmente, solo casualmente, Ginny si sarebbe scontrata con lui, lui
l’avrebbe guardata negli occhi e se ne sarebbe innamorato al primo sguardo.
Al pensiero Ginny
avvampò, ma per fortuna era da sola nella sua stanza nel cuore della notte. Non
sapeva cosa l’aveva attratta di Harry…non riusciva a darsi una spiegazione per
quella cotta mostruosa che non la abbandonava da mesi. Aveva imparato a
convivere con gli improvvisi flash degli occhi di Harry che si ripresentavano
puntualmente alla sua mente e non vedeva l’ora di averli di nuovo davanti a
lei. Anche se Ginny in cuor suo non sapeva come avrebbe reagito. Ogni volta che
pensavaa lui sentiva le sue guance
arrossire velocemente…e gli bastava solo il ricordo di lui per ottenere
quell’effetto. Cosa avrebbe fatto se l’avesse avuto davvero lì accanto a lei?
Non voleva nemmeno pensarci…probabilmente avrebbe fatto la figura della
bambina, cosa che invece voleva assolutamente evitare.
Ma per fortuna Ginny
non aveva dovuto pensare poi molto a come controllarsi davanti a Harry. Il suo
sogno di vederlo spuntare alla Tana per fare visita a Ron non si era mai
avverato. Di Harry nemmeno l’ombra, nemmeno una lettera.
“Meglio così” pensò
Ginny. In fondo sapeva di non essere pronta per rivederlo. Anche se il
desiderio di incrociare di nuovo quegli occhi era più forte di lei.
“Avrò tutto il tempo a
Hogwarts per vederlo” si disse infine la rossa. Anche se questo aumentò la sua
ansia di ricevere quella dannata lettera che la ammetteva a seguirne i corsi.
Perché non era ancora arrivata? Ricordava bene che tutti i suoi fratelli
avevano ricevuto la loro verso la metà di luglio. Era già il 29 del mese e
della lettera nessuna traccia. Fino a quel momento Ginny non se ne era
preoccupata poi molto, ma dopo una notte insonne un pensiero folle la colse
improvvisamente. E se fosse stata una Maganò? Era possibile in fondo…ne aveva
sentito parlare dai suoi genitori! Non voleva pensarci…non poteva sopportare
una simile notizia. L’unico motivo che l’aveva sostenuta in quell’anno da sola
alla Tana era stato quello…attendere il suo turno per andare a Hogwarts. Non
poteva assolutamente credere che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato.
Immersa nei suoi pensieri alla fine il sonno la colse, ma non fu popolato dai
soliti occhi verdi che la fissavano sorridenti. Era un solo terrificante
incubo…Ginny a King’s Cross che accompagnava di nuovo i fratelli al treno senza
poterci salire…con Harry che la guardava da uno dei finestrini insieme ad
un’altra ragazza.
La mattina seguente
Ginny si alzò più stanca di quanto non fosse quando era andata a dormire. Cercò
di ricordare il motivo per cui la notte prima non era riuscita ad addormentarsi
e quando le tornò alla mente la lettera in ritardo da Hogwarts il suo stomaco
ebbe una contrazione. Stette qualche istante a fissare il soffitto ascoltando
il silenzio della Tana…solo dalla cucina proveniva qualche rumore. Sicuramente
sua madre era già ai fornelli da un pezzo.
Ginny decise
controvoglia di alzarsi e di scendere le scale.
-Arthur…non capisco!
Oramai quella dannata lettera dovrebbe essere già arrivata!- Molly camminava
agitata nella piccola cucina. Invano il marito cercava di tranquillizzarla.
Ginny si accucciò sull’ultimo gradino della scala e rimase ad ascoltare
nascosta. Era evidente che parlavano di lei, della sua lettera.
-Molly! Non è
possibile! È solo un po’ in ritardo!
-Silente non è mai in
ritardo!- protestò la donna con le mani appoggiate saldamente ai fianchi.
-Molly…- sospirò
Arthur che cercava di convincere al moglie che quel ritardo poteva essere
normale.
-No! Senti…doveva pur
esserci un motivo se non riuscivamo ad avere una figlia femmina!
-Cosa vuoi dire, cara?
-Ma sì…nella tua
famiglia Arthur le donne sono rare e non hanno affatto dei poteri!
-Questo non è vero!
Guarda Muriel…
-Muriel non ha uno
straccio di potere magico! Riesce a malapena ad accendere il fuoco per
cucinare!
Arthur non poteva
certo dare retta alla moglie! Era assolutamente vero che nella famiglia Weasley
le donne scarseggiavano, ma ognuna di loro possedeva ampie doti magiche.
-Io non sono una
Maganò!- urlò Ginny uscendo dal suo nascondiglio. Aveva le lacrime agli occhi
ma non ne avrebbe mai versata una.
-Ginny! Da quanto…
-Abbastanza…non sono
stupida. Lo so anche io che la lettera è in ritardo! Doveva arrivare giorni
fa…ma arriverà! Ne sono sicura!
-Tesoro…noi ti
vorremmo comunque bene….non ci importa che tu vada a Hogwarts!
-Ma importa a me!-
continuò urlando la ragazzina. Come potevano non capire? Lei si sarebbe sentita
diversa da tutti gli altri se non fosse andata a Hogwarts…e soprattutto non
avrebbe più rivisto Harry. Ginny si voltò e tornò di corsa su per le scale fino
nella sua stanza dove rimase chiusa per tutta la giornata.
Dalla finestra della
sua stanza vide il tramonto che rosseggiava all’orizzonte. Un’altra giornata
era passata. Un altro giorno senza nessuna lettera da Hogwarts. E così anche
luglio stava terminando. L’alba successiva avrebbe portato con sé l’ultimo
giorno del mese e poi agosto…di solito Ginny amava quel mese…era il suo
compleanno e per l’occasione tutta la famiglia si fermava. Solo per lei. Ma ora
il tempo che passava la spaventava da morire. E anche quella notte si addormentò
con lo stesso pensiero…Harry sul treno con un’altra.
Quando aprì gli occhi,
Ginny si sentì mancare l’aria nei polmoni. Che cosa le prendeva? Perché era
così agitata quella mattina? Qualcosa la teneva inchiodata al letto, ma le voci
che provenivano dalla cucina la costrinsero ad alzarsi e a guardare la sveglia.
-La 10? Così tardi?-
disse la ragazzina che dopo essersi stiracchiata si alzò controvoglia dal
letto. Il suo primo pensiero fu Errol. Il gufo di casa a quell’ora aveva di
sicuro già recapitato la posta. Se ci fosse stato qualcosa per lei, sua madre
glielo avrebbe di certo detto tirandola fuori dalle lenzuola anche all’alba se
necessario. Evidentemente nemmeno quella mattina Errol aveva portato notizie da
Hogwarts.
Sempre più abbattuta e
depressa Ginny allontanò le coperte dal proprio corpo. Si fissò per qualche
istante e decise che non valeva la pena di cambiarsi per scendere a fare
colazione. Ci avrebbe pensato dopo! Così conciata scese le scale quasi come un
automa.
-Buongiorno a tutti-
disse senza in realtà alzare gli occhi dal pavimento, ma sua madre le corse
incontro scuotendola con forza.
-C’è una splendida
sorpresa per te!- urlò la donna paonazza per la gioia.
Solo in quel momento
Ginny sembrò svegliarsi davvero dallo stato catatonico in cui si trovava da
quando aveva aperto gli occhi.
-Sorpresa? Per me?- ad
ogni parola che pronunciava la voce di Ginny aumentava di intensità. Il suo
cuore aveva cominciato a battere sempre più forte in preda al panico.
-Guarda cosa c’è sul
tavolino del salotto!- disse dolcemente Arthur che era appena tornato dal
lavoro. Ben nove ispezioni quella notte! Era esausto ma voleva assolutamente
vedere l’espressione di sua figlia quando avrebbe visto la lettera.
Ginny prima di muovere
un passo volto il capo verso il salotto con una velocità tale che i suoi bei
capelli disegnarono un’aureola rossa intorno a lei. Solo quando vide una busta
scarlatta corse verso di lei.
-E’ arrivata!- urlò la
ragazzina al culmine della gioia. La lettera da Hogwarts era alla fine
arrivata. Era stata ammessa! Ginny saltellava dalla gioia in direzione di suo
padre che abbracciò con forza.
-L’ha portata Silente
in persona, questa mattina! Si scusa per il ritardo…ma è colpa di Errol! Si è
perso non so quante volte prima di arrivare qui! Oppure smarriva la lettera per
strada. Così Silente ha deciso che il metodo più sicuro era recapitarla di
persona!
-Silente è stato qui?-
disse una voce non propriamente familiare alle orecchie di Ginny, ma
istintivamente la ragazza arrossì violentemente. Aveva già sentito quella voce
prima di allora…e sapeva benissimo dove…King’s Cross, il settembre scorso…cosa
ci faceva lì? No…di sicuro avrebbe aperto gli occhi e si sarebbe resa conto che
era solo un sogno…solo un bel sogno. Prima la lettera…ora Harry…non poteva essere
vero.
Ginny si voltò
lentamente allontanandosi di qualche passo dal padre e lo vide. I suoi occhi
verdi le sorridevano brillanti. Stava guardando lei, di nuovo. E lei come la
volta precedente si sentì avvampare.
-Ciao- disse Harry non
distogliendo lo sguardo da lei. Ora non solo i suoi occhi sorridevano ma anche
le sue labbra.
Basta! Non poteva
resistere! Ginny indietreggiò con gli occhi sbarrati verso le scale e le
imboccò di corsa. Sentì solo Ron che diceva:
-Ginny…è tutta
l’estate che parla di te! Una noia da morire!
“Che fratello idiota
che mi ritrovo!” pensò Ginny sbattendo la porta della sua stanza dietro di sé.
Lo sapeva…lo sapeva che sarebbe finita così! Tutta l’estate aveva sognato quel
momento e ora che Harry era lì davanti a lei non aveva saputo spiccicare
parola!
-Che stupida che sei!
Stupida! stupida! stupida!- e ogni insulto era accompagnato da una forte pacca
sulla testa.
-Adesso penserà che
sono una scema che non sa parlare! Penserà che era per quello che nessuno mi
voleva ad Hogwarts…oh Merlino! Adesso gli diranno che la mia lettera è arrivata
tardi…e magari lui penserà che non sono una brava strega! Che faccio ora?
Ginny si gettò di
nuovo nel suo letto. Le lacrime arrivarono agli angoli degli occhi ma prima che
potessero uscire vide la lettera che teneva ancora in mano.
-Ma ho un anno intero
davanti a me per dimostrargli che non sono una bambina stupida, giusto? Un
intero anno per stragli accanto e provarefarmi notare…non è impossibile…
Ginny era in preda a
una folle visione: Harry che con gli occhi pieni da amore le confessava di
amarla davanti a tutta la Sala Comune della sua casa…un momento. Tutto questo
presupponeva che anche lei venisse smistata in Grifondoro…
-Un passo alla volta,
Ginny!- si disse la ragazza guardandosi allo specchio della sua stanza. Aveva
appena ottenuto l’ammissione a Hogwarts, giusto? Questo vuol dire che quanto
mano a scuola lo avrebbe incontrato comunque. E poi c’era il Quidditch…poteva
certo aspettarlo tutte le volte che aveva un allenamento. Per non parlare del
fatto che tutti i Weasley erano stati dei Grifondoro! Perché dovrebbe non
esserlo lei? No…sul volto di Ginny si dipinse un sorriso sicuro e deciso. Dieci
mesi in compagnia di Harry…poteva desiderare di meglio? Assolutamente no!
-Ehi! Gin!- Ron era
entrato nella sua stanza senza che lei se ne accorgesse.
-Non si bussa più?- fu
la risposta brusca della sorella.
-Io ho bussato…ma tu
eri troppo impegnata a fissarti allo specchio con quel sorriso da scema!
Ginny focalizzò la sua
attenzione sullo specchio davanti a sé. Stava davvero sorridendo come una
scema. Divenne completamente rossa in viso per l’imbarazzo…non tanto per la sua
espressione poco sveglia eintelligente,
ma perché Ron l’aveva trovata così…
-Beh…che vuoi?
-Mamma chiede se hai
intenzione di fare colazione…
-Oh…ehm…no- Ginny non
aveva il coraggio di scendere e trovarsi di nuovo faccia a faccia con Harry…non
dopo la figura che aveva appena fatto!
-D’accordo…ma spero
che non sia per la presenza di Harry! Altrimenti non mangerai per un mese!-
disse Ron uscendo dalla stanza.
-Che vuoi dire?-
chiese Ginny questa volta completamente pallida.
-Che Harry starà qui
fino a quando non andremo a scuola…non credo che tu possa resistere senza
mangiare per un mese intero!
Ginny era certa di
aver visto un sorriso idiota dipingersi sulla faccia di suo fratello. Che
avesse capito qualcosa? Ma poi…cosa c’era da capire? Ah…forse che si era perdutamente
innamorata di Harry… No! Suo fratello non poteva essere così intelligente!
Ron se ne andò e
lasciò Ginny immersa nei suoi pensieri. Avrebbe dovuto segnarsi quella data per
il resto della sua vita. Era il giorno più bello della sua vita! Harry…il suo
Harry sarebbe stato lì con lei per un intero mese prima di andare a scuola…cosa
poteva desiderare di più?
-D’accordo Ginevra
Weasley…dovrai darti da fare in questi giorni…hai Harry tutto per te. Non puoi
e non devi fartelo scappare!
E per prima cosa si
tolse quell’orribile pigiama e si raccolse i capelli che le cadevano ribelli
sul viso in due morbide treccine. Almeno ora era presentabile!
Buongiorno a tutti!
Ovviamente di questo episodio non c’è traccia nei libri della Rowling,
ma mi piaceva inserirlo! Ginny aspetta con ansia il suo turno e proprio quando
arriva la lettera ecco spuntare anche Harry…e come previsto non reagisce con
molta tranquillità!
Spero vi sia piaciuto…a presto!
Ringrazio chi ha inserito la storia tra i preferiti:
Sirius1711: mi sono sempre chiesta come avesse reagito Ginny davanti
alla partenza di Ron…e tutte le volte mi dicevo che anche se era molto
arrabbiata alla fine le aveva dato modo di incontrare Harry…quindi tutto
sommato un bilancio più che positivo… e ora Ginny ha incontrato di nuovo Harry
e come previsto è arrossita fino alla punta delle orecchie! Mi piacciono molto
le persone che arrossiscono…anche a me ogni tanto capita…sono felice che tu
abbia trovato delle similitudini…e a tua lei ti stava aspettando sul treno?
Scommetto di sì…. A presto! Bacini..bacetti…bacioni 10 (n+1)
Sissy88:non è stato bello vedere i fratelli partire, ma credo che sia stata anche
peggio questa attesa! La povera piccola Weasley ha rischiato seriamente di
restarsene a casa per sempre! ma era tutta colpa di quel tonto di Errol! Adesso
l’aspetta il primo anno…e come hai detto tu non sarà una passeggiata! A presto!
Baci baci!
Weasley star:grazie per i complimenti! Mi fai arrossire! Quanto alla scena
che ti è piaciuta in realtà ho riletto i libri della Row e descriveva
esattamente quella scena…solo dal punto di Harry! e io mi sono detta…come
l’avrà interpretata Ginny? Ed ecco quello che mi è venuto fuori! Adesso tocca a
lei prendere quel treno! A presto! Besitos!
Maryrobin: sono contenta che ti sia piaciuto…come vedi anche ora Ginny è sempre
ossessionata da Harry…ma credo che sia normale! In fondo lei si è presa una
bella cotta! E tutte le ragazze della sua età si comportano in quel modo! A
presto! Kisses.
Tappetta: anche io mi sono sempre chiesta come mai Ginny si fosse fissata subito
con Harry…e mi piaceva immaginarlo così…anche in questo capitolo vedi che Ginny
dimostra chiaramente quello che prova per Harry…mentre lui è sempre più
tonto!!! A presto!!! Baciottissimi!
Fabyvaneglia: già Harry è un po’ tonto! Come una larga parte del genere
maschile del resto! Che ci vuoi fare! Però vedi che Ginny non demorde! E ha già
deciso che conquisterà Harry a Hogwarts…ce la farà? Ovviamente no…ma almeno
Harry si accorgerà che esiste! A presto! Baises.
Erikappa: spero ti sia piaciuto anche questo capitolo…Ginny comincia a dare i
primi segni di follia nei confronti di Harry, ma è la fase naturale di ogni
cotta! E Ginny non è diversa da tutte le coetanee..a presto! Baciotti.
princessMarauders: che ci vuoi fare? Harry è un po’ tardo a capire…ma meglio
tardi che mai! Intanto Ginny è proprio persa…e persino Ron forse ha intuito
qualcosa…ma non è sufficientemente sveglio il ragazzo! a presto! Bacioni.
Liz_93: ed ecco il continuo…Ginny che per un anno non ha fatto altro che sognare
Harry…e chi può biasimarla? Certo, quando si è resa conto che la lettera era in
ritardo le è venuto un leggero infarto…ma tutto è bene quel che finisce bene!
Ora non le resta che conquistare il cuore di Harry…uno scherzo insomma! A
presto! Bacissimi.
Wendyepeter: credo che tutti all’inizio sostenessimo Harry e Hermione…non
la conoscevamo nemmeno Ginny! Però ora fedelissimi alla coppia canon!!! Spero
che anche questo capitolo ti sia paiciuto…Ginny è sempre più persa per Harry…e
lui si preoccupa che Silente sia stato alla Tana! Che idiota!!! A presto!!!
Baciotti.
Kikidabologna: sono felice che la storia ti piaccia…io adoro la coppia (
infatti la maggior parte delle mie storie è su di loro ^^)….e soprattutto mi
piace Ginny che ha un carattere fantastico! Spero di aver reso anche in questo
capitolo la sua forza…insomma nonostante il ritardo della lettera lei non si è
persa d’animo…e alla fine ha avuto la meglio!A presto! Baciotti.
Ninny: spero che troverai dolce anche questo capitolo…la sua cotta per Harry
aumenta vistosamente e lei no fa proprio nulla per impedirlo…ah, l’amore! A
presto! Kiss.
Stephenye: l’idea del colpo di fulmine mi sembrava appropriata…in fondo
dai libri noi sappiamo che lei ha sempre avuto una cotta per Harry…e dove può
essere cominciata se non a King’s Cross? A presto! Baci baci!
NON MI RESTA CHE DARVI APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO
BASATO SULLA PAROLA “ROSSO” E…
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Non molti giorni dopo l’arrivo
di Harry (e della lettera da Hogwarts) tutta la famiglia Weasley decise di fare
compere a DiagonAlley per
l’inizio della scuola. Eppure diversamente dal solito Ginny non era entusiasta.
Ma Molly non ci aveva fatto molto caso, o meglio non aveva voluto chiedere
spiegazioni alla figlia, perché aveva capito benissimo il motivo.
-Verrà anche Harry con
noi?- chiese timidamente Ginny a sua madre. La ragazzina aveva la spiacevole
sensazione che ogni volta che parlava di Harry sua madre sorridesse maliziosa.
Che diamine aveva da ridere? Era una situazione assolutamente drammatica per
lei! Ogni volta che Harry si trovava a pochi metri da lei o arrossiva come un
pomodoro o faceva cadere qualcosa! dannazione! Si poteva essere più imbranate?
Ma la cosa che più preoccupava Ginny era che Harry se ne accorgesse. “Ma certo
che se ne è accorto! Come fa a non vedere una ragazzina tanto sciocca da non
riuscire a tenere in mano un piatto di porridge!” La
timidezza era forse il lato peggiore che aveva ereditato dai Weasley, ma
proprio non riusciva a uscire da quel tunnel!
-Certo, cara! Verrà
anche Harry con noi! È un problema forse?
Eccolo di nuovo quel
maledettissimo sorrisetto compiaciuto!
-No…nessun problema! Chiedevo e basta!
Un’altra bella
occasione per dimostrare la sua immensa stupidità. O almeno così pensava Ginny
che all’improvviso detestò l’idea di trovarsi a DiagonAlley con lui.
Pochi minuti dopo
tutti i Weasley si ritrovarono davanti al camino di casa.
-Siamo tutti pronti?-
chiese Molly sistemando il mantello di sua figlia. Harry la fissò con un
sorriso strano sulle labbra. Forse pensava fosse infantile che sua madre le
sistemasse ancora i vestiti addosso. In fondo a undici anni certe cose non
dovrebbero più accadere!
-Mamma…sono capace di vestirmi anche da sola!-
borbottò Ginny di nuovo paonazza in viso. Ma che cavolo…non
riusciva a guardare Harry senza diventare fluorescente?
-Oh…certo cara, certo! Harry vai prima tu!
-Harry non ha mai volato con la polvere
volante!- disse Ron.
-Polvere cosa?- chiese
Harry con uno sguardo un po’ stupito e un po’ spaventato.
Ginny rise
sommessamente. Allora anche gli eroi hanno paura di qualcosa! E lei che credeva
che Harry fosse perfetto…aveva sconfitto Voldemort
per ben due volte! E lo spaventava un po’ di polvere volante. Ma stranamente
sapere questo aumentò il suo interesse per Harry…nemmeno
lui era perfetto…quindi forse nemmeno lei avrebbe
dovuto esserlo per riuscire a conquistarlo, giusto? E poi era così carino
quando i suoi occhi verdi assumevano quell’espressione stranita…esattamente
come l’anno prima a King’s Cross.
-Beh….allora vai prima tu Ron, così gli fai
vedere come si fa!
-Certo mamma! Ci
vediamo dopo, Harry!- e Ron sparì un una nuvola verde smeraldo pronunciando
chiaramente il luogo d’arrivo.
-L’importante è che tu
parli chiaramente, caro. Tutto qui! E stai attento a scendere al focolare
giusto!- concluse Molly.
-Al giusto cosa?-
mormorò Harry affondando la mano nel vasetto da fiori che conteneva la polvere
volante.
-Non gli confondere le
idee, Molly!- disse gentilmente Arthur.
-Oh d’accordo…ma stai attento a…
-Molly!- questa volta il signor Weasley
aveva alzato un po’ di più la voce come per far capire che la discussione era
finita lì. Ginny rideva sommessamente nel suo mantello viola.
-Allora...ehm…vado…- la voce di Harry tremava, o almeno così sembrò
alla ragazzina.
Ma nonostante tutti
gli avvertimenti Harry sbagliò completamente l’atterraggio. Quando arrivarono a
DiagonAlley nessuno vide
Harry. Ginny cominciò a preoccuparsi seriamente. E se fosse davvero rimasto
incastrato in qualche camino? Continuava a scuotere il capo puntando i suoi
occhi cioccolato in tutte le direzioni eppure non riusciva a scorgere nessuna
chioma nera spettinata che le fosse familiare. Questo almeno fino a quando sua
madre non la strattonò verso il negozio di Madama McClan.
-Ma mamma! Dobbiamo
cercare Harry…potrebbe essere in pericolo!
-Sciocchezze!- rispose
secca la donna, ma la sua voce tradiva una nota di preoccupazione. Si sentiva
in colpa per avergli fatto usare la polvere volante.
-Ma…
-Harry sarà sceso qualche camino più
avanti! Sa benissimo dove ci troviamo…e soprattutto
sa badare a se stesso! Cosa credi di poter fare tu? Non hai nemmeno una
bacchetta.
Ginny avrebbe voluto
replicare, ma le parole di sua madre erano così vere e incontrovertibili! Cosa
credeva di fare? Di andare a salvarlo da qualche mago oscuro? E con quali
conoscenze? Ginny si rese conto di essere solo una bambina in confronto a Harry
e questa sensazione la fece sentire improvvisamente inadeguata.
-Molly! Se vuole venire a cercare Harry…perché glielo impedisci! So che anche tu sei in ansia…- disse Arthur. Ginny guardò il padre grata…anche se questo forse significava che anche lui aveva
capito quello che provava per il ragazzo che è sopravvissuto…insomma
tutti a casa si erano accorti della sua cotta per Harry, tranne Harry? non era
molto sveglio il ragazzo, dopotutto!
-D’accordo..d’accordo…ma tu Ginny starai vicina a me!
-Cos…
-Altrimenti te ne
resti qui!
Ginny sospirò. Ma
accettò senza protestare ulteriormente le condizioni della madre.
-E va bene.
-Ehi! È qui!- urlò Ron
dopo qualche minuto. Tutti i Weasley si stavano dirigendo verso NotturnAlley, solo Molly e Ginny
erano rimaste indietro. Ma all’annuncio di Ron, la signora Weasley fece uno scatto
in vanti che quasi fece cadere Ginny. La ragazzina sorrise…allora
anche sua madre era preoccupata…non aveva mai corso
così prima!
Ginny fissò Harry con
attenzione, forse troppa perché il ragazzo se ne accorse e distolse subito lo
sguardo da lei. Era sporco di fuliggine e i suoi occhiali si erano rotti.
Chissà dove diavolo era spuntato? Ma prima che potesse chiedere qualsiasi cosa
sua madre la trascinò via.
-Beh..noi andiamo da
madama McClan. Ginny ha bisogno di un paio di divise.
Ci vediamo tra un’ora al Ghirigoro.
-Oh cielo, Molly! Non
dirmi che ci hai trascinato qui oggi solo per vedere Allock!-
protestò divertito il signor Weasley.
Molly rossa in volto
per l’imbarazzo di essere stata scoperta farfugliò strane parole che sarebbero
dovute servire per negare quello che il marito le aveva detto, ma nessuno le
comprese. Si allontanò con Ginny che si voltò per guardare ancora una volta
Harry. Per fortuna era sano e salvo…
Tutto sommato GilderoyAllock era davvero un
uomo affascinante. Per una volta Ginny fu d’accordo con sua madre…ma
non appena il fotografo della Gazzetta del Profeta gli affiancò Harry, Ginny
sorrise. “Non c’è assolutamente paragone!”pensò tra sé e sé. Il sorriso
scocciato di Harry era cento…mille volte meglio di
quello falso e smagliante di Allock! Ginny piegò il
capo come per cerare di afferrare meglio quello che si trovava dietro quel viso
e quegli occhi verdi. Erano un mistero per lei…non
riusciva mai a capire cosa pensasse quel maledetto ragazzo! eppure con sei
fratelli più grandi ne aveva fatta di esperienza!
-Ginny! Andiamo…mamma
ha detto di aspettarla fuori…- Ron l’aveva presa per
il mantello e trascinata via dalla folla che si era messa in fila per
acquistare uno dei libri di Allock. Harry le passò
accanto e la sua mano sfiorò quella del ragazzo. istintivamente Ginny arrossì
di nuovo, ma per sua fortuna Harry non lo notò perché era troppo intento a non
far cadere i libri che Allock gli aveva regalato.
-Prendili tu questi!-
disse a Ginny che sentendo Harry rivolgersi a lei perse l’uso della parola.
Nuovamente. Maledizione!
-Ma Harry, sono i
tuoi- disse Ron che non voleva certo la carità del suo migliore amico.
-Io li comprerò…non voglio che mi si dica che sono un
privilegiato!
-Scommetto che ti è
piaciuto, vero Potter?
Ginny si voltò verso
il ragazzo che aveva appena parlato. E lo riconobbe all’istante. Volto pallido,
occhi color del ghiaccio, capelli così biondi da sembrare bianchi…DracoMaloy. Lo aveva visto molti anni prima, ma il suo
ricordo era ancora vivo nella sua mente.
-Il famoso Harry
Potter! Anche se entri in libreria fai notizia- Ginny non potè
non notare il disprezzo nella voce di quell’insulso ragazzino davanti a lei.
Ron le aveva raccontato dei dissapori che c’erano stati tra Draco e Harry
durante l’anno, ma non credeva che fosse davvero così odioso quel Malfoy…come si permetteva di trattare così Harry? il suo
Harry? qualcosa si mosse dentro Ginny…qualcosa che
non aveva mai provato prima. Sentiva il bisogno di dire qualcosa, di fare qualcosa…di proteggere Harry. E nella sua mente Ginny era
perfettamente a conoscenza del fatto che se Malfoy avesse detto le stesse cose
a suo fratello probabilmente non avrebbe detto o fatto nulla.
-Lascialo in pace, non
è stato lui a volere tutto questo!- e Ginny si rese conto che era la prima
volta che parlava davanti a Harry da quando lui era arrivato alla Tana.
-Potter! Ti sei fatto
la ragazza…
Ginny si sentì mancare
il respiro. Potter…ragazza…lei…tre parole nella
stessa frase…divenne improvvisamente rosso fuoco e
ciò fu peggiorato dal fatto che di sicuro Harry la stava fissando e
probabilmente stava pensando a come precisare che tra lui e Ginny non c’era
assolutamente nulla. Le guance di ginny divennero
sempre più rosse e non riusciva a fermarlo! Perché doveva fare così? Perché
doveva arrossire sempre così violentemente davanti a Harry? era il maledetto
difetto di tutti i Weasley…diventare rossi come dei
pomodori. Così rossi che si poteva tranquillamente confondere il viso con i
capelli! “Avanti Ginny calmati…ritorna in te!” ma non
c’era nulla da afre. E dalla espressione maligna di
Draco, la ragazzina si rese conto che il biondino aveva notato il suo eccessivo
rossore.
Ma non ci fu il tempo
per dire nient’altro. Vide solo suo padre che si avventava contro Lucius Malfoy e sentì qualcuno che la trascinava via…Harry…di nuovo lui…ma più
rossa di così non poteva diventare, giusto? Maledetto…maledetto
difetto Weasley! Non c’era un modo per liberarsene?
La Tana era diventata
maledettamente piccola, si sentiva soffocare. Ginny uscì dalla cucina dove
tutti erano riuniti per cena. Camminava nel giardino di casa senza avere una metà…e pensava. O meglio ripensava a quanto si era messa in
ridicolo quel pomeriggio con Harry. Cosa le era saltato in mente di difendere
Harry?
“Lui non ha certo
bisogno di qualcuno come me che lo protegga!”
Piano piano tutte le ragioni che avevano spinto a Ginny a parlare
davanti a Draco Malfoy le sembravano così stupide e senza senso! Probabilmente
Harry in quel momento aveva pensato che lei si era intromessa in cose che non
la riguardavano e che era una impicciona…ecco, di
certo era a questo che pensava Harry!
-Ciao…
Ginny si bloccò
all’istante. I polmoni incapaci di respirare. Il cervello che non riusciva più
a connettere due parole di fila.
-Tutto bene?
Harry si preoccupava
per lei?
-Io….sì…
“Perfetto…adesso
sì che sembro intelligente! Parlo a monosillabi!”
-Sai…credo che dovresti parlarmi un po’ di più…non mangio nessuno…- Harry
sorrideva imbarazzato.
-Lo…loso…
-Bene…anche perché hai una bella voce…anche quando diventi tutta rossa…
“Vuole farmi venire un
infarto forse?”
-Io…cosa?
-Ehm…sì…era un modo simpatico per dirti che non
devi avere paura di me…
-Io non ho paura di te…- protestò Ginny che ad ogni parola di Harry acquistava
più coraggio. All’improvviso le sembrò che parlare con Harry fosse la cosa più
naturale del mondo. Lui era semplicemente perfetto…
-Bene…- questa volta Ginny fu certa di
vedere Harry in difficoltà. E di nuovo in modo del tutto naturale le vennero le
parole giuste da dire.
-Mi hai cercata…volevi dirmi qualcosa? a parte chiedermi se sono
muta oppure no?
“Ma che sto dicendo?”
-Ehm…volevo ringraziarti per oggi. Nessuno mi
aveva mai difeso prima…beh a parte tuo fratello e
Hermione, certo. Mi ha fatto piacere…
-Oh…beh…quel ragazzino non mi è mai piaciuto!
-Lo conosci già?-
chiese Harry curioso avvicinandosi di un passo.
-Diciamo di sì…
Ginny raccontò del
primo incontro se così si può chiamare con Draco Malfoy. E senza accorgersene
trascorsero insieme parecchi minuti…forseore…Ginny non sapeva dirlo con certezza. L’unica cosa che
sapeva era che stare con Harry le piaceva. Le piaceva sul serio. Non come a
tutte le ragazzine piace qualcuno di estremamente famoso. Ma come a una ragazza
qualunque piace un ragazzo qualunque. Perché per lei Harry era questo. Un
ragazzo qualunque. Solo Harry. Non il bambino che è sopravvissuto. Solo Harry.
Eccomi tornata con un nuovo capitolo della vita di Ginny…anche questo è raccontato dalla Rowling, ma sempre
dal punto di vista di Harry. Qui invece è di nuovo Ginny a leggere gli eventi
secondo la sua personale interpretazione…la parte
finale invece è ovviamente frutto della mia mente malata…ma
ci stava bene, secondo me…spero vi sia piaciuto.
A presto!
Ringrazio chi ha inserito la storia tra i preferiti e chi ha
recensito. Scusatemi se non rispondo alle vostre splendide e importanti recensioni…per me significano moltissimo, ma sono presa
dalla scrittura della tesi e non sempre riescoa stare al passo con tutto. Recupererò settimana prossima!
A presto!
AL PROSSIMO CAPITOLO BASATO SULLA PAROLA “SCUOLA” E…
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Aveva passato la notte
rigirandosi nel letto. Il suo solo pensiero era il viaggio che avrebbe
affrontato la mattina seguente. Il suo primo viaggio a Hogwarts. Ginny era
confusa: da un lato non vedeva l’ora di salire sul quel treno e raggiungere
finalmente la leggendaria scuola. Aveva passato così tanto tempo a sognare quel
momento! Ora non le sembrava vero che dovesse accadere anche a lei. Ma era realtà…era arrivata anche la sua prima volta. Avrebbe messo
piede sul famoso Espresso e si sarebbe seduta in uno di quei vagoni.
Ma dall’altro quel
viaggio, quella partenza, significava l’addio ai suoi genitori. Era la prima
volta che se ne andava senza di loro. Senza sua madre e senza suo padre.
All’improvviso il suo stomaco ebbe una contrazione. Paura forse?
-Ti proibisco di avere
paura! Una Weasley non ha mai paura!- si ripeteva Ginny tutte le volte che quel
pensiero le attraversava la mente. Ed era vero. Cresciuta in mezzo a sei
fratelli maschi, Ginny aveva imparato a cavarsela in ogni occasione. Gli
scherzi di Fred e George, la severità di Percy, la
semplicità di Bill, l’allegria di Charlie e la goffaggine di Ron…i suoi fratelli l’avevano preparata a tutto! Non c’era
nulla che Ginny non potesse affrontare e superare.
-Gin, tesoro!- suo
padre era entrato in punta di piedi nella stanza della figlia per svegliarla.
-Dimmi papà!- Ginny
venne richiamata dai suoi pensieri bruscamente, pensieri che avevano lasciato
una traccia di sé nei suoi occhi cioccolato.
-Credo sia meglio che
tu ti alzi…sai il caos che tua madre è capace di fare
ogni primo di settembre!
-Certo…papà?- chiese Ginny fermando il genitore
che stava già per andarsene.
-Sì, tesoro?
Ma Ginny non disse
nulla. Non aveva forse il coraggio di dare voce ai pensieri che la tormentavano.
Tuttavia Arthur sembrò capire. In fondo tra lui e sua figlia era sempre stato così…un rapporto speciale che non aveva mai avuto bisogno
di molte parole. Arthur capiva sua figlia da uno sguardo, da una piega ai lati
della bocca, dalla posizione delle mani. Quella volta furono i suoi occhi a
parlare.
-Andrà tutto bene,
tesoro!- disse Arthur posando un bacio sui capelli rossi di Ginny, che sorrise
più tranquilla. Se suo padre le diceva che sarebbe andato tutto bene,
significava che sarebbe stato davvero così…non le
aveva mai mentito, nemmeno una volta. Ginny sapeva perfettamente che l’unica
persona al mondo che non l’avrebbe mai fatta soffrire era suo padre…
-Ti aspettiamo di sotto…dimmi quando posso mandare Bill a prendere il tuo
baule!
Ginny annuì. Annuì
senza piangere, perché Ginny Weasley non piangeva. Mai.
-Forza ragazzi! Non me
lo fate ripetere di nuovo…George, Fred, Percy…andate avanti voi!
Molly come previsto
era nervosa al punto giusto. Ma forse quest’anno aveva un buon motivo per
esserlo. La sua unica figlia femmina se ne stava andando…stava
lasciando il nido. E lei sarebbe rimasta sola a casa…per
la prima volta da quando si era sposata.
-Mamma! Vado solo a
scuola!- disse Ginny, ma nella sua voce c’era una punta di dolcezza e
comprensione che Molly non aveva mai sentito prima.
-Lo so, cara…ma Hogwarts è così lontana…eNatale…ci vorranno quattro mesi prima che tu possa
tornare a casa!
-Starò bene!- continuò
Ginny rincuorata dalle parole del padre appena sveglia.
-Certo…che domande! Cosa mai ti può capitare a
Hogwarts?
-Appunto! Quindi ora
basta con i saluti e andiamo…altrimenti il treno
partirà senza di me!
Ginny fissò la parete
fra i binari nove e dieci. L’aveva attraversata tante volte negli anni
precedenti, ma una emozione nuova la pervadeva in quel momento. Una
piccolissima parte di lei desiderava che il passaggio fosse chiuso, che le
fosse costretta a restare… “Avanti!” si disse la
ragazzina che cominciò a correre verso il muro chiudendo gli occhi. Quando li
riaprì vide l’Espresso per Hogwarts. Era come se lo vedesse davvero per la
prima volta. Con la locomotiva fumante e tutti quei ragazzini vocianti che
correvano su e giù per il marciapiede.
-Cerchiamo un posto a
sedere- disse la madre che era comparsa dietro di lei insieme al marito.
Ginny si sentì
spingere dalle mani forti del padre verso i vagoni del treno. L’enorme ritardo
che avevano accumulato non permise alla ragazza di scegliere davvero un posto a
sedere. Appena sentirono il fischio del treno, Arthur caricò il baule della
figlia sul primo vagone e ridiscese appena in tempo.
Affacciata al
finestrino, Ginny salutò i genitori che sempre più lontano la guardavano
allontanarsi per la prima volta da casa. E sempre per la prima volta nella sua
vita, Ginny si rese conto di essere sola.
Le ci volle qualche
istante per rendersi conto di quello che stava accadendo. Stava andando a
Hogwarts e non avrebbe rivisto la sua casa per mesi. La sua stanza, il suo giardino…all’improvviso la Tana non le era mai sembrata
così bella come in quel momento.
-Che bambina che sei,
Ginny!- si disse a ragazza sistemando meglio il suo baule. Non che fosse
necessario. Era da sola in quello scompartimento, nessuno le faceva compagnia o
al contrario la disturbava, ma fissare meglio il baule la aiutava a distrarsi
da quella strana sensazione di formicolio allo stomaco. Hogwarts…quasi
un sogno per molti anni. E ora così vicina… Ma in
fondo era quello che aveva sempre voluto, giusto? Vedere la scuola leggendaria
teatro delle mille avventure di Fred e George. Eppure aveva paura…paura
che una volta arrivata là si sarebbe resa conto che non era proprio come
l’aveva immaginata. Si alzò dal sedile sul quale si era accomodata per andare a
cercare i suoi fratelli. Che ci faceva da sola in quel vagone?
-Fred, George! Avete visto Ronnie?- chiese
a metà del corridoio dove incontrò i gemelli.
-In effetti no! Ma non
ti preoccupare…sarà da qualche parte con Harry ed Hermione…
-Hermione Granger?-
chiese la rossa. Ricordava di averla già sentita nominare da Ron…almeno tante volte quante Ginny aveva pronunciato il
nome di Harry quell’estate.
-Sì, lei.
Probabilmente saranno in qualche scompartimento a organizzare qualche nuovo
modo per farsi uccidere da Tu-sai-chi…- disse George
andando incontro al suo migliore amico Lee Jordan.
-Non dire idiozie,
George! Va bene…vabene…farò
da sola!
-E da quando la mia
sorellina ha bisogno di quel pasticcione di Ron?
-Non ho bisogno di
lui!- disse Ginny infervorandosi come faceva sempre quando si trattava di Ron.
-Giusto…in realtà tu stai cercando il suo
miglior amico…- il tono di Fred era insopportabile.
Cosa credevano di sapere quei due? Niente! Non potevano capire cosa provava lei
per Harry…
Ginny non rispose alle
provocazioni del fratello. Si limitò a guardarlo fisso negli occhi sforzandosi
di non arrossire e se ne andò.
Percorse tutto il
treno più di una volta ma non riuscì a trovare Ron ed Harry. Dove accidenti
erano finiti quei due? Se era uno scherzo per prenderla in giro, non era
affatto divertente! Furiosa tornò nel suo scompartimento vuoto sbattendo la
porta. Non solo aveva dovuto sopportare le battutine idiote dei gemelli, ma
aveva la sgradevole sensazione che fosse capitato qualche di brutto ad Harry. Altrimenti
perché non era su quel dannato treno?
-Spero non ti
dispiaccia se mi sono messa qui.
Per poco a Ginny non
venne un colpo. Presa com’era dai suoi pensieri non si era resa conto che in
quello che lei definiva il suo scompartimento c’era una nuova presenza. Una
ragazza dall’aria sognante con dei lunghi capelli biondi e due grandi occhi
azzurri era seduta davanti a lei e le sorrideva.
-No…no…scusami, non mi sono accorta che tu fossi qui…
-Probabilmente per via
dei Gorgosrpizzi…
-Di cosa, scusa?
-Gorgosprizzi- ripeté la strana ragazza.
-Certo…non ne ho mai sentito parlare…- disse Ginny che dovette riconoscere la propria
ignoranza in qualsiasi materia riguardasse Hogwarts. Probabilmente quella
ragazza era più grande di lei oppure aveva già più conoscenze di lei…cosa che fece sentire Ginny ancora più a disagio di
quanto non fosse già.
-Ovvio che tu non ne
abbia mai sentito parlare. Mio padre dice che il Ministero vuole coprire la
loro esistenza…uncomplotto…
-Oh…capisco…e chi è tuo padre?
Ora Ginny era più
sollevata. Quella ragazza era completamente fuori di testa, era evidente!
-Scusami, non mi sono
presentata! Io sono Luna Lovegood e mio padre è XenophiliusLovegood, il
direttore del Cavillo. L’hai mai letto?
-Ehm…no- Ginny arrossì per l’imbarazzo.
-Tranquilla, non sei
l’unica…tu chi sei?
-Io sono Ginevra Weasley…ma tutti mi chiamano Ginny.
-Piacere, Ginny…primo anno anche tu?
-Sì…
-Bene…bene…guarda chi si rivede!- Draco Malfoy era
apparso sulla soglia dello scompartimento di Ginny e Luna. Il biondino fissava
la ragazza con aria divertita come se quell’incontro lo riempisse di una gioia
malvagia.
-Già perso il
fidanzatino, vedo…
Ginny serrò le
mandibole per non arrossire.
-Veramente Harry è già
a Hogwarts…sai, Silente ha voluto fargli provare
l’ebbrezza di avere tutta la scuola per sé…e quando
dico tutta, intendo proprio tutta…compreso il famoso
sotterraneo dei Serpeverde!
Ginny era
perfettamente a conoscenza del fatto che nessuno studente poteva entrare nelle
Sale Comuni di case diverse dalla propria. Ma era anche sicura che questo
avrebbe fatto perdere le staffe a quell’idiota borioso di Malfoy. Che, come
previsto, divenne ancora più pallido per la rabbia…Ginny
sorrise vittoriosa. “Malfoy 0 – Weasley 1” pensò la ragazzina invitando il
ragazzo ad andarsene con un cenno della mano.
-E chi è Harry?-
chiese Luna quando Draco se ne fu andato sbattendo la porta.
-Oh…Harry Potter, è il migliore amico di mio fratello…- Ginny si maledisse per aver aperto la bocca. Il
nome di Harry attirava sempre troppo l’attenzione, se ne era accorta a DiagonAlley!
-E tu sei la sua
fidanzata?
-No! No…assolutamente no!- presa così alla sprovvista, Ginny non
aveva potuto evitare di arrossire fino alla punta delle orecchie abbassando lo
sguardo verso le sue scarpe nuove.
-Capisco…
Eccone un’altra che
pretendeva di capire! Ginny non rispose, non disse assolutamente nulla e se ne
restò in silenzio fino a quando Luna non ricominciò a leggere il Cavillo.
-Ehm…scusatemi…- una ragazza dai capelli ricci e
crespi, con due enormi denti davanti era entrata nello scompartimento.
-Ciao…bisogno di aiuto?
-Volevo solo
informarvi che fra poco arriveremo a Hogwarts…dovreste
indossare le divise!
-Oh grazie…
-Aspetta…tu…tu sei Ginny per caso?
-Sì…ci conosciamo?
-Veramente no…sono Hermione, Hermione Granger…non
so se…
-Oh! Ron mi ha parlato
tanto di te!- disse Ginny andando ad abbracciare la ragazza.
-Davvero? Ron…parlare di me?- balbettò Hermione diventando subito
rosso fuoco. -Beh…sarà…sarà meglio che anche io mi prepari…aproposito…non hai visto
tuo fratello e Harry?
-No, mi dispiace…
-Ok, non fa niente! Li
vedrò più tardi in Sala Grande! A dopo allora!
Hermione uscì sempre
rosso fuoco dal vagone lasciando Ginny affacciata al finestrino per tentare di
intravedere Hogwarts in lontananza. E fu allora che lo vide. Il castello si
ergeva su una piccola altura vicino a un grande lago in cui si rifletteva la
pallida luce della luna. Era magnifico. Ginny sorrise pensando a quanto era
stata stupida a dubitare della sua esistenza!
Hogwarts era lì…eravero…ora non le restava
che scendere dal treno e immergersi nella favola che aveva sognato per anni! Ed
era sicura che la realtà avrebbe superato le sue più rosee aspettative!
Eccoci finalmente in
viaggio per Hogwarts…
Mi sono sempre chiesta
che avesse fatto sul quel treno, senza Harry e Ron! E ho pensato che proprio in
quell’occasione la nostra Ginny possa aver fatto conoscenza con Luna ed Hermione…e già che c’era si è presa una bella rivincita su
Malfoy!
Spero vi sia piaciuto…
Vi anticipo che nel
prossimo capitolo avremo lo smistamento e altri incontri e scontri con i nuovi
compagni di scuola!
A presto!!!
Ringrazio tutti coloro
che hanno inserito la storia dei preferiti:
Losch: grazi mille per i complimenti! Sono
molto lusingata! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo…anche
se non appare Harry! A presto! Baci!
Fabyvaniglia: credo che anche in questo capitolo
Ginny è un po’ tutto quello che hai scritto…timida e coraggiosa…sono sicura che anche per lei come per tutti noi
è stato un passaggio duro lasciare la famiglia…in
fondo ha solo 11 anni! E deve lasciare casa sua per andare in un posto dove non
conosce nessuno! Spero ti sia piaciuto…a presto! Baciotti.
Sirius1711: grazie, sei sempre gentilissimo! Devo dire che
rileggere tutta la storia da un altro punto di vista è affascinante! Spero di
aver fatto passare in fretta la settimana! Cosa ti posso dire di questo
capitolo? la piccola Ginny lascia la sua casa per la prima volta ed è terrorizzata…ma mi sembra normale! Invece appena salita sul
treno sembra riprendere il controllo…tanto da tener
testa a Malfoy…e alla fine ecco la scuola. C’è…èreale…e Ginny può tornare a
rilassarsi! Spero ti sia piaciuto….a presto! Bacini bacetti
bacioni…10 (n+1)
Weasley star: sì, diciamo che è solo una fase. Ginny torna ad
essere timida subito…diciamo che quel discorso con
Harry era dettato dall’orgoglio! Ora però è arrivata a Hogwarts…cosa
accadrà? A parte l’arrivo di Tom Riddle si intende…a presto! Kisses.
Liz_23: il diventare rossi e la timidezza di Ginny vengono
momentaneamente abbandonate…ora deve andare a scuola.
Lasciare la casa in cui ha passato 11 anni e dover fare amicizia con persone
mai viste prima! Non sarà facile per lei…a presto! Besos.
Ninny: sì, molto dolce Ginny! Invece in
questo è un po’ più tosta…insomma sto cercando di
descrivere il suo carattere il più dettagliatamente possibile! A presto! Baises.
PrincessMarauders: eh sì, è una maledizione per la
povera Ginny! Ma qui forse torna un po’ più padrona di sé…e
comincia a far conoscenza con alcuni dei suoi compagni…insomma,
una giornatina impegnata!!! A presto! Kiss!
Maryrobin: sono contenta che ti sia piaciuto…e qui Ginny come ti sembra? Credo che il suo
carattere forte e determinato stia emergendo piano piano…anche
con il perfido Malfoy! A presto! Baciotti!
Erikappa: sono felice che ti sia piaciuto! Spero
che anche questo non sia male…non c’è Harry, ma spero
di essere riuscita a rendere il carattere forte e deciso della nostra Ginny! A presto!
Bacioni!
Tappetta: purtroppo dovrà comparire anche Cho…che spezzerà il cuore di Ginny! Anche io non la sopporto…però avrà vita breve, tranquilla. Per ora
godiamoci questi capitolo dove Cho è lontana! A presto! Bacioni.
Nickgin93: credo che anche Ginny sia stata sull’orlo di un infarto…ma lei è forte e non sviene assolutamente! Lei è
Ginny Weasley! E nulla la può spaventare, nemmeno allontanarsi da casa sua! A presto!
Baci baci!
Un pensiero speciale va anche e soprattutto a tutti
coloro che questa notte sono stati colpiti dal drammatico terremoto in Abruzzo…
NON MI RESTA CHE DARVI APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO
INCENTRATO SULLA PAROLA “ESTRANEI” E…
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Ginny trattenne il
fiato prima di entrare nella Sala Grande. La professoressa McGranitt, che le
era sembrata particolarmente severa, aveva appena finito di spiegare il
meccanismo di smistamento di cui ovviamente Ginny non aveva ascoltato una
parola: era troppo presa ad osservare la grande scalinata riempita dagli
studenti del nuovo anno. Non era proprio come l’aveva immaginata…anche
se in effetti nemmeno lei sapeva dire cosa la preoccupava in quel momento.
-Ehi, Ginny? Sei stata
incantata da un Nargillo?
-Un cosa?...no…no…stavosolo…
-Ragazze, vi prego di
entrare! Non abbiamo tempo da perdere!
La McGranitt aveva
aperto le porte della Sala Grande e Ginny sentì solo un fitto vociare che si
interruppe bruscamente quando entrarono i nuovi studenti.
Ora non restava che
varcare quella soglia. Sapeva cosa avrebbe trovato. Quattro lunghe tavolate
piene di studenti allegri e in fondo il tavolo degli insegnanti. Eppure quando
le enormi porte si aprirono Ginny trattenne il fiato. Alzò gli occhi al
soffitto dopo aver mosso i primi passi nella sala e ricordò che il fratello le
aveva raccontato della magia che lo rendeva simile a un cielo stellato.
A proposito…dove
diavolo era finito suo fratello? Mentre avanzava nella sala i voltò verso il
tavolo dei Grifondoro. Vide Percy e i gemelli, ma di
Ron e di Harry nessuna traccia. Il suo brutto presentimento tornò a fare
capolino nella testa. Era successo qualcosa a Harry, se lo sentiva. Altrimenti
sarebbe stato lì, con tutti i Grifondoro!
Incrociò lo sguardo di
Hermione che le sorrise…anche se non la conosceva,
aveva intuito che non vedendo i suoi migliori amici anche lei si era preoccupata.
All’improvviso Ginny
andò a sbattere addosso a Luna. La lunga fila dei nuovi arrivati si era fermata
a pochi passi da uno sgabello sul quale era appoggiato un malconcio cappello
rattoppato. Ginny si sporse per guardarlo, spintonando una ragazza vicino a
lei.
-Ehi! Sta un po’
attenta!- disse questa con tono sgarbato.
-Scusami…erodistratta…-
rispose Ginny stupita dall’arroganza di quella ragazzina. Aveva una mascella
piuttosto pronunciata e dei folti capelli neri. Sentì che un’altra delle nuove
arrivate la chiamava Romilda.
-Spero di non finire
con lei…- mormorò Ginny in direzione di Luna.
La biondina alzò le
spalle.
-Oh a me non importa
poi molto, sai?
-Non ti importa la
casa in cui passerai i prossimi 7 anni?- chiese Ginny allibita. Lei sapeva
esattamente dove voleva finire. Con tutti i suoi fratelli in Grifondoro. E con
Harry, soprattutto con Harry…
-So già che finirò in Corvonero…come papà e mamma! Dico che non mi importa chi
sarà in casa con me…alla fine è inutile no?
-Ma saranno i tuo
compagni!
-Saranno degli
estranei, Ginny…solo degli estranei con cui
condividerò alcune stanze.
La piccola Weasley
fissava l’amica perplessa. Come poteva definire gli altri compagni degli
estranei? Non era così…ogni casa era come una
famiglia, o per lo meno così aveva detto sempre sua madre.
-Io non la penso così…
-Mio padre e mia madre
non hanno mai avuto amici…io stessa non ne ho mai
avuti! Ognuno qui si preoccupa solo degli affari propri…è
così che funziona…
Ginny rimuginò su
quello che Luna le aveva detto. E non poteva credere che fosse vero. In fondo
Harry e Ron erano diventati quasi come dei fratelli…e
tutto questo solo dopo un anno di scuola. Per non parlare dei gemelli e di Lee…anche se in effetti, Ginny non aveva mai visto Lee a
casa sua. Né George o Fred erano mai andati a trovarlo.
All’improvviso Ginny
si sentì ancora più piccola e insignificante di quanto non fosse già. Lei era
solo una dei tanti. Uno studente come altre centinaia in quella scuola.
Abituata a sentirsi la più coccolata dei figli dei Weasley, in quella sala si
sentiva sola e circondata da estranei…
-Canon Colin.
Disse Minerva
McGranitt. Lo smistamento era iniziato e Ginny si voltò a guardare il primo
ragazzino che veniva fatto sedere sullo sgabello e al quale veniva posizionato
in testa il cappello. Quando l’indumento cominciò a muoversi come animato da
vita propria, Ginny ebbe un sussulto. E così era quello il famoso rito dello
smistamento. Quel cappello ti leggeva dentro e ti assegnava a una casa…sorrise rilassata.
-Grifondoro!- sentenziò il cappello parlante. E
uno scroscio di applausi accompagnò Colin Canon fino al tavolo dei Grifondoro
dove si sedette in attesa che cominciasse il banchetto.
La fila davanti a
Ginny si stava assottigliando. Da quanto aveva potuto capire la McGranitt
seguiva un ordine alfabetico, quindi lei sarebbe stata di sicuro l’ultima a
trovare collocazione. A quel pensiero arrossì di colpo, come ogni buon Weasley
che si rispetti. Sarebbe stata da sola in piedi in mezzo a quell’enorme sala!
Inspirò profondamente per riprendere il controllo dei propri nervi messi a dura
prova in quella lunga giornata.
-Lovegood Luna.
La biondina sorrise a
Ginny e si avviò saltellando verso il cappello parlante.
“Ti prego, ti prego!
Fa che sia una Grifondoro! Ti prego!” pensò Ginny. Almeno avrebbe avuto
un’amica con cui parlare nelle lunghe serate in Torre. Ma il cappello non le
diede retta.
-Corvonero!
Luna sorrise sognante
e si diresse al suo tavolo. Fece un cenno del capo agli altri membri della sua
casa che applaudivano e si sedette volgendo lo sguardo verso Ginny. Sembra che
le dicesse. “Hai visto? Corvonero…”
Ginny si sforzò di
concentrarsi sul cappello parlante che ora stava smistando un ragazzo basso e
moro, mandandolo in Tassorosso. La sua mente vagava
in mille pensieri diversi. Da Harry e Ron che ancora non si erano visti, a
quanto le aveva detto Luna.
-Vane Romilda.
A quel nome
l’attenzione di Ginny si risvegliò. Al contrario di quanto aveva fatto con Luna
questa volta Ginny sperò che quella ragazza finisse dovunque ma non in
Grifondoro! Ancora una volta il cappello la deluse.
-Grifondoro!
Dannazione! Ma quel
maledetto cencio ce l’aveva con lei forse?
-Weasley Ginevra.
Alla fine la McGranitt
aveva chiamato anche lei. Era l’ultima della fila come previsto, ma stava
facendo ogni sforzo possibile per avanzare tranquilla e a testa alta verso
l’insegnante che l’attendeva con il cappello in mano.
Si sedette sullo
sgabello e da lì potè ammirare l’intera sala per la
prima volta. Era davvero enorme e piena di studenti! E non conosceva nessuno di
loro…a parte i suoi fratelli ovviamente! Il suo cuore
cominciò ad accelerare. Nessuno! Nessuno sapeva chi fosse Ginevra Weasley! Avrebbe
dovuto farsi nuovi amici da zero…ma che diceva? Lei
non aveva mai avuto amici…non era mai uscita da casa
sua! Nessuna scuola, nessun compagno di giochi se non Ron! non si era mai resa
conto di quanto in realtà fosse timida e di quanto fosse difficile iniziare
un’amicizia da zero!
Sentì una voce nella
sua testa…credette di essere impazzita, poi capì che
era il cappello.
-Un’altra Weasley…non
posso che seguire la tradizione con te! Grifondoro!
Il tavolo alla sua
sinistra esplose in un boato. Applausi e grida la accompagnarono al suo posto.
Si sedette vicino a DemelzaRobins,
anche lei appena smistata in Grifondoro.
-Immagino che tu sia
l’ennesima Weasley…- mormorò la ragazza con i capelli
neri con la stessa aria arrogante di poco prima.
-Sì- rispose Ginny
senza degnarla di uno sguardo. Non aveva mia saputo usare la diplomazia e non
avrebbe certo cominciato con quella odiosa di Romilda!
-Mi domando come
abbiate fatto…insomma lo sanno tutti che siete dei poveracci…e pure con sette figli!
Ginny si sentì
profondamente ferita da quel commento. Non perché non fosse la verità, ma per
il modo in cui era stato fatto. Era evidente che voleva offenderla
deliberatamente. Perché? Ginny era confusa….tutte
quelle belle parole di sua madre sula fatto che la casa era come una famiglia! Sì…una famiglia di serpi! Ecco cos’era! Ginny si voltò
verso Luna che mangiava in silenzio senza parlare con nessuno. Aveva ragione…erano tutti dei maledetti estranei che si
permettevano di giudicare lei e la sua famiglia senza conoscerla! Ma Ginny non
l’avrebbe mai permesso!
-Come abbiamo fatto?
Semplice...il fatto è che non siamo sette fratelli…omeglio…sette sono quelli vivi! Gli altri li abbiamo uccisi
e mangiati…così abbiamo risparmiato sul cibo!
Romilda fissava Ginny sconvolta. Era
evidente che la ragazza l’avesse presa in giro…ma
l’aveva fatto in un modo tale da metterla in ridicolo davanti a tutta la sua
casa. Infatti ben presto la risposta di Ginny si diffusa lungo tutta la
tavolata e occhiate di ammirazione arrivarono da un po’ tutti i compagni. Fred
e George si alzarono e si avvicinarono alla sorella, felici di reggerle il
gioco.
-Gin! Non dovresti
raccontare a tutti di Brutus e Clelia…non
è bello che andiamo in giro a dire quanto sono succulenti i nostri fratellini…ti pare?
Ginny rise osservando
l’espressione sempre più imbarazzata di Romilda. Come
si permetteva quella sciocca ragazzina dai capelli rossi di metterla in
ridicolo davanti a tutti? Non sapeva chi era lei?
-Divertente, davvero!
Ciò non toglie che siate dei poveracci!
-Sì…e che tu sia solo una povera idiota
che per sentirsi felice deve umiliare gli altri!- rispose acida Ginny.
Ok…quello non era forse il modo migliore per
cominciare a fare amicizia, però aveva messo subito in chiaro che non si faceva
mettere i piedi in testa da nessuno! In più l’aver tenuto testa a quella oca
aveva suscitato l’ammirazione di molti studenti che raramente avevano visto tanto
sangue freddo in un novellina.
-Complimenti, hai
tenuto testa a quella arpia!- disse la ragazza di nome Demelza.
-Grazie! Non mi piace
chi prende in giro me o la mia famiglia!
-Me lo ricorderò…- sorrise la ragazza. -Sei Ginevra, giusto?
-Sì, ma chiamami Ginny…mi piace di più!
-Certo…e tu non osare chiamarmi Demelza se vuoi che ti risponda! Io sono Dem!
-Ok, Dem!
Era vero…Ginny non aveva mai dovuto fare amicizia con nessuno
da quando era nata. Le erano sempre bastati i suoi fratelli. Eppure aveva
trovato semplice legare con tutti, tranne che con Romilda.
Era sufficiente essere se stessa…e all’improvviso
quella massa di studenti che fino a poco prima aveva considerato solo degli
estranei cominciò a trasformarsi in qualcosa di più…e
Ginny addentando l’ultimo morso della sua torta alla melassa si sentì a casa.
In famiglia…esattamente come le aveva sempre detto
sua madre.
Ciao a tutti!
Scusatemi per il ritardo, ma sono sempre molto presa! In più
ci sono state le feste di mezzo…
Comunque…così mi sono immaginata lo smistamento di Ginny e il primo incontro con i compagni!
Romilda è da subito antipatica e scontrosa mentre gli
altri la accolgono nella grande famiglia dei grifondoro.
Ci sono alcune cose di cui non sono sicura…ad esempio
l’età di Demelza e Romilda,ma
soprattutto del sistema scolastico pre-hogwarts per i
maghi. Non credo potessero andarsene liberamente alla scuola dei babbani per paura di essere scoperti. Forse ci sono scuole
per maghi, ma credo che Ginny e i suoi fratelli non potessero permettere di frequentarle…quindi ho immaginato che per i primi anni di
vita l’educazione dei Weasley era frutto di mamma Molly…
Nel prossimo capitolo avremo il primo incontro con Tom Riddle!
A presto!
Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra i
preferiti:
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PrincessMarauders: credo che sin da subito Ginny e
Luna si siano trovate…non so perché…ma
me lo sempre immaginata così! E credo anche che Ginny avesse desiderato vedere
Luna smistata con lei…invece le è toccata quella
antipatica di Romilda Vane! A presto! Bai baci!
Sirius1711: diciamo che lo scorso capitolo è il capitolo
delle prime volte…ma anche in questo c’è molto: per
Ginny è stato un trauma arrivare a Hogwarts…in fondo
non ha mai dovuto fare amicizia con qualcuno…non so
bene come funziona il sistema scolastico dei maghi prima di Hogwarts e quindi
me lo sono immaginato così…vedi chemi sono fermata dal pubblicare per aspettare
che tu fossi disponibile a recensire…tanti auguri di
buona pasqua anche a te, anche se in ritardo! bacini….bacetti…bacioni….10
(n+1)
Liz_23:anche qui vedi che Ginny zittisce Romilda…il
suo caratterino è davvero forte! inoltre ti posso dire che i prossimi capitoli sono
dedicati al diario di Tom Riddle! Spero ti
piaceranno! A presto! Baciotti.
Erikappa: la povera Ginny è davvero
preoccupata per Harry…per Ron forse un po’ meno! Ma intanto
anche lei ha il suo bel da fare a tenere a bada ROmilda!
Spero ti sia piaciuto! A presto! Kisses.
Wendyepeter:oh, anche io vorrei tanto prendere a
schiaffi Harry e dirgli che si deve dare una mossa con Ginny! È molto triste
scrivere di Ginny depressa per colpa di Harry! spero che anche l’incontro con i
suoi compagni di casa ti sia piaciuto! A presto! Baci.
Mikyvale: anche a me piace moltissimo il personaggio
di Ginny e mi dispiace che sia venuto fuori così tardi nei libri della Rowling!
Così ho deciso di darle io un po’ di spazio! Spero ti sia piaciuto anche
questo! A presto! Besitos.
Fabyvaniglia: anche io mi sono immedesimata molto
in Ginny…il mio primo giorno di scuola al Liceo non è
stato affatto facile…e un po’ mi sono sentita come
lei! Quanto al gufo…io ogni tanto spero ancora che
arrivi! Anche se sono un po’ cresciutella…. Spero che
questo capitolo ti sia piaciuto..l’incontro con i nuovi compagni è stato
piuttosto traumatico anche per colpa di quella pazza di Romilda…a
presto! Baises!
Maryronbin: che dire di questo capitolo? La
nostra “cara” Romilda è insopportabile sin da primo
giorno! Ma Ginny ha la risposta pronta come sempre…e
ora dovrà fare i conti con Voldemort in persona! A presto! Besos.
83ginny: oh sì…scriverò del primo
incontro tra Ginny e Tom, di quando lei ha gettato il diario e di come si sia
sentita quando l’incubo è finito. spero ti piacerà…e
spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! a presto! Baciotti.
Tappetta: grazie per tutti i complimenti! Sono
felice che il mio modo di descrivere Ginny ti piaccia…anche
in questo capitolo lei mostra il suo carattere e non ha paura ad affrontare Romilda dopo pochi minuti dall’averla conosciuta! E come
sappiamo tra le due non ci sarà mai una forte amicizia! A presto! Bacioni.
Ninny: sono felice di riuscirci. Anche qui
il carattere di ginny emerge con tutta la sua solita grinta…lasciando senza parole Romilda,
che sin dall’inizio si rende antipatica! A presto! Baci baci!
NON MI RESTA CHE DARVI APPUNTAMENTO
AL PROSSIMO CAPITOLO BASATO SULLA PAROLA “INTERIORITA’” E…
le parole di Ginny si trovano con questa grafia, quelle di Tom con questa.
Tom OrvolosonRiddle
Fandom: Harry Potter
Personaggioprincipale: Ginny Weasley
Prompt: 004. Interiorità
Rating: Verde
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Hogwarts non era
esattamente come si aspettava Ginny. O meglio…non
tutto quello che Ginny aveva sognato che accadesse si era poi verificato!
Le lezioni erano molto
complesse ma tutto sommato comprensibili. Ginny si rese subito conto che non
c’era qualcuno più avanti e qualcuno più indietro rispetto a lei. Contavano
solo le capacità personali e la ragazza notò che modestamente non era male come
strega. Anche se effettivamente era presto per poter giudicare.
Aveva imparato a
conoscere i compagni della sua casa passando molte ore in Sala Comune con i
ragazzi della sua età. A parte Romilda Vane, gli
altri le erano simpatici, anche se non li trovava particolarmente interessanti…forse perché nessuno di loro era
sufficientemente simile a Harry! Più volte aveva tentato di inserirsi nelle
conversazioni di suo fratello Ron con il moretto, ma con scarsi risultati. Non
perché Harry fosse scortese…ma solo perché appena si
trovava davanti a lui la bocca le si seccava, la mente le si riempiva di cose
assolutamente stupide da dire e le gambe le tremavano. Così ogni volta lei
attendeva Ron ed Harry in sala Comune e puntualmente ogni volta appena i due
arrivavano lei se ne scappava di sopra borbottando una scusa incomprensibile.
“Harry penserà che
sono una stupida…” pensava Ginny. Che nonostante
tutto non aveva il coraggio di parlare con nessuno della sua cotta per Harry.
Temeva che le sue compagne potessero prenderla in giro, che l’avrebbero messa
in ridicolo davanti a lui. E questa era certamente l’ultima cosa di cui aveva
bisogno in quel momento. Eppure desiderava disperatamente potersi sfogare…dire tutto quello che le passava per la mente su
Harry. Raccontare le sue fantasie di bambina su come Harry sarebbe caduto ai
suoi piedi una volta arrivata a Hogwarts…aveva
ottenuto tutto quello che si era ripromessa. Andare a Hogwarts, finire in Grifondoro…eppure Harry ancora sembrava non averla notata.
Che diavolo doveva fare perché lui si accorgesse che esisteva?
“Forse aprire bocca
dicendo qualcosa di sensato sarebbe utile!” borbottò una sera andando a dormire.
Ma non era da sola in quel momento.
-Tutto bene, Ginny?
Hermione l’aveva
raggiunta a metà della rampa delle scale che portavano ai dormitori e la sentì
parlare tra sé e sé.
-Come?- disse la rossa
arrossendo.
-Hai detto qualcosa…ma non ho capito cosa…
-Non era nulla di importante…l’ho già dimenticato- rispose Ginny cercando di
non fissare troppo Hermione negli occhi. Aveva la strana sensazione che quella
ragazza potesse capire molte..troppe cose anche solo guardandola negli occhi.
-Certo…posso darti un consiglio, Ginny?
-Sì…certamente…-ecco…Hermione
l’aveva scoperta! Ron lo aveva sempre detto che quella ragazza era troppo
intelligente.
-Perché non provi a
buttare giù qualche riga?
-Come scusa?
-Ginny…che c’è qualcosa che ti turba, è
evidente. Ed è altrettanto evidente che non hai il coraggio di parlarne con nessuno…personalmente non credo che sia qualcosa di grave,
ma se fossi in te proverei a confidarmi con un diario…
-Un diario?
-Sì…a me aiuta moltissimo. Le cose una
volta messe nero su bianco sono sempre molto più chiare! Fidati…e
troverai la soluzione al tuo problema…
-Dici?
-Seconde me sì…e poi cosa ti costa provare?
Giusto…cosa le costava provare?
Non sapeva come quel
libricino era finito tra i suoi effetti scolastici. E a dire la verità non si
era mia accorta della sua presenza prima di quel momento. Ginny fissava
incuriosita il quadernetto marrone in pelle che era appoggiato sulla sua sedia.
-Dopotutto è tra le
mie cose, giusto? Evidentemente mamma e papà mi hanno voluto fare un regalo…
Ginny non si pose
altri problemi e aprì il libro. Le pagine erano intonse anche se le sembrò di
sentire una sorta di sibilo. Si voltò e stette in ascolto, ma nulla. Scosse la
testa e sorrise di se stessa.
-Ti metti anche a
sentire le voci ora! Sei proprio un caso disperato, Gin!- si disse la ragazza.
Prese il calamaio
davanti a sé e immerse la penna. Portò la piuma sul bordo delle labbra
accarezzandosele morbidamente…era una sensazione che
le piaceva particolarmente. La tranquillizzava sempre…
-Allora…Hermione dice che mettere le cose nero su
bianco mi può aiutare a risolvere i miei problemi…sì…come
se un libro potesse dirmi come conquistare Harry!
All’improvviso Ginny
si sentì una stupida…abbassò di nuovo lo sguardo giusto
in tempo per vedere che dalla punta della sua penna stava cadendo una goccia di
inchiostro dritta sul diario aperto.
-Oh no! Ho rovinato
una pagina…dann…ehi! Ma che succede?
Ginny aveva lasciato
cadere la piuma e aveva sollevato il diario per avvicinarlo meglio ai suoi
occhi. Non poteva credere a quello che aveva visto. La goccia di inchiostro era
stata assorbita dalle pagine ingiallite del libro sparendo del tutto.
Spaventata, Ginny chiuse ildiario
lasciandolo sulla scrivania. Lo fissò per qualche istante forse aspettandosi
che si aprisse da solo, ma non successe. Fu la ragazza stessa a riaprilo spinta
da una forza più grande di lei.
Riprese la piuma e la
intinse di nuovo. E questa volta scrisse.
Mi chiamo Ginny Weasley…
Ancora una volta le
parole scomparvero lentamente dalla pagina. Ma questa volta Ginny stette a
guardare per capire cosa sarebbe accaduto in seguito. Altre parole comparvero
sullo stesso foglio,come se emergessero da dentro la pagina stessa. La
calligrafia era curata e attenta, leggermente allungata.
Ciao Ginny, io sono Tom. Tom Riddle.
Ginny pensò seriamente
di essere impazzita. Come poteva un diario comunicare con lei?
-Ok…è solo uno scherzo dei gemelli.
Avevano previsto che lo avrei trovato e che avrei scritto il mio nome…
Ginny tentava in tutti
i modi di convincersi che c’era una spiegazione logica dietro a tutto quello.
Altrimenti che altro doveva pensare? Con suo enorme terrore intinse nuovamente
la penna per comporre un’altra domanda. Una di quelle che i gemelli mai
avrebbero potuto prevedere. Già, ma quale? Quei due erano così maledettamente
furbi!
Non avere paura di me…
Adesso riusciva pure a
sapere cosa pensava? Riusciva a leggere dentro di lei? Quel diario era
decisamente maledetto. Eppure nonostante tutto Ginny non riuscì a chiuderlo e
metterlo via. Anzi ripose.
Non ho paura…solo mi chiedo chi tu
sia e cosa significa tutto questo!
Ginny attese, questa
volta speranzosa.
Sono uno studente di Hogwarts. O meglio lo ero…in questo diario è conservato il mio ricordo…
Il tuo ricordo? Non capisco…
Ora Ginny era curiosa.
Il suo spirito avventuroso e coraggioso aveva avuto alla fine la meglio e ora
era più che mai decisa a scoprire tutto di quello strano diario.
Sì…ero uno studente piuttosto bravo e sono riuscito a rinchiudere una parte di
me qui dentro…
Cosa vuoi da me?
Non voglio nulla da te…piuttosto
cosa cerchi tu da me…
Ginny attese prima di
rispondere. Dove forse aprirsi completamente con quell’estraneo? Lasciare che
avesse campo libero sul suo mondo interiore, sui suoi sentimenti per Harry? le
stava chiedendo di mettere a nudo la propria interiorità con qualcuno che
nemmeno conosceva…ma perché sentiva il desiderio così
profondo di farlo? Pensò a cosa avrebbero detto Ron, Hermione e anche Harry di
quello che stava facendo…sicuramente l’avrebbero
dissuasa dal farlo! Chi era poi quel Tom? E Ginny sapeva che in un’altra
situazione avrebbe certamente dato ragione a tutti loro…ma
allora perché la sua mano stava già scorrendo sul foglio ingiallito?
Aiuto…credo…
Credi? Non ne sei sicura, Ginny?
È complicato…Hermione dice che
avere un diario per mettere le cose nere su bianco è utile per trovare la
soluzione ai propri problemi…
E quale è il problema che vuoi risolvere?
Ginny arrossì
violentemente. Sorrise rendendosi conto che Tom non avrebbe mai potuto vederla
i quelle condizioni.
Harry…
Scrisse timidamente la
rossa quasi vergogna dosi di quello che aveva appena scritto.
È il tuo ragazzo?
-NO!- disse ad alta
voce la ragazza arrossendo ancora di più.
No…Harry mi piace, ma non mi calcola proprio…
Era strano ma Ginny si
sentiva a suo agio parlando in quel modo con Tom. Era più di un diario, era un
amico, vero, reale. Quasi umano. E per questo poteva capirla.
Capisco…hai mai provato a dirglielo?
Che cosa? Sei pazzo? Non posso…sarebbe
troppo umiliante!
Ma magari gli piaci anche tu…ma se
tu non glielo chiedi non lo saprai mai!
Senza rendersene conto
si fecero le 2 del mattino. Ginny aveva passato ore chiacchierando con Tom…e non solo di Harry, ma di qualunque cosa le passava
per la mente e per il cuore. Le lezioni, i professori, soprattutto Piton per il
quale Tom sembrava avere particolare interesse…ma
anche dei nuovi compagni di scuola…Non aveva avuto
segreti con Tom…aveva lasciato che lui le vedesse
dentro, anche se ad ogni parola che scriveva si sentiva sempre più legata a lui
in un modo che in fondo la spaventava. Ma non poteva farne a meno…non ci riusciva. Tom era diventato una parte di lei…una parte importante, fondamentale. Tanto che da quel
giorno non si separò mai più dal suo diario. Che giorno dopo giorno aveva
cominciato a divorarla…sì, Tom si nutriva di lei, dei
suoi sentimenti, delle sue emozioni…e Ginny ogni
giorno si sentiva sempre più debole e svuotata. Ma come poteva oramai Ginny
separarsi da se stessa?
Ecco il tanto atteso incontro tra Ginny e
Tom.
Spero sia come ve lo immaginavate…
Mi dispiace aver atteso tanto per
pubblicare, ma sono davvero in ritardo mostruoso con la consegna della tesi,
quindi il tempo scarseggia.
Per questo non riesco a rispondere alle
vostre stupende recensione, ma vi assicuro che le leggo con mlto
interesse! Spero non ve la prendiate per questo!
Ringrazio comunque tutti coloro che hanno
inserito la storia tra le preferite o le seguite, chi ha recensito e chi ha
anche solo semplicemente letto il capitolo!
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Con il passare dei mesi, il potere del diario e quindi di
Tom su Ginny si era rafforzato. Le persone che la incontravano non facevano
altro che chiederle come stava e se c’era qualcosa che la preoccupava. Ma come
poteva dire a tutti cosa non andava? Come poteva far sapere che non riusciva a
separarsi da quel Tom? Non poteva…nonvoleva…non lo sapeva nemmeno lei!
Sento che c’è qualcosa
che ti preoccupa, Gin…
Scrisse un giorno Tom. Ma la ragazzina non aveva il coraggio
di rivelare che era lei sessa a preoccuparla. Aveva paura di lei, di quello che
era diventata. Si rendeva conto di avere dei vuoti di memoria, di non ricordare
esattamente ogni suo movimento al castello…per giunta
proprio in concomitanza con i macabri eventi che si erano verificati a Hogwarts
in quei mesi.
Ma per quanto Ginny potesse tenere nascosti i suoi pensieri
e le sue paure a se stessa e agli amici, non poteva fare lo stesso con Tom.
Si tratta dei tuoi
vuoti di memoria?
Scrisse ancora Tom.
No…non è quello…
E ancora una volta Ginny non disse la
verità.
Sai…pensavo che ultimamente
abbiamo passato poco tempo insieme…non dirmi che è
per via di quell’Harry…gli stai preparando qualcosa
per San Valentino?
Come…? No…non
farò nulla…
Per fortuna…quel ragazzino egoista non ti
merita!
Ehi! Harry Potter non è un ragazzino egoista, chiaro?
Harry Potter hai detto?
Sì…lui…lo stesso Potter che ha
sconfitto Voldemort!
Sciocca ragazzina! Nessuno potrà mai sconfiggere il Signore Oscuro!
Harry l’ha già fatto…e più di una
volta da quanto mi risulta!
Ginny non aveva mai
sentito Tom così furioso. Sembrava che Harry Potter gli avesse fatto un’offesa
personale. Che fosse uno dei seguaci di Voldemort? L’idea terrorizzò Ginny a
tal punto che prese una drastica decisione. Chiuse il diario di botto, mentre alcune
scritte stavano comparendo sulla pagina. Evidentemente Tom aveva intenzione di
rispondere all’affermazione di Ginny, ma non ne ebbe il tempo. E Ginny non si
limitò a chiudere il diario. No! Dentro di lei trovò la forza per reagire al
potere di Tom…non sapeva da dove gli veniva quella
lucidità, ma ora che l’aveva ritrovata non voleva più perderla. Prese il diario
e corse nel bagno che sapeva non essere frequentato da quasi 50 anni…il bagno di Mirtilla
Malcontenta. E lì gettò il diario di Tom…
-Così non potrai mai
più controllare nessuno…addio Tom Riddle!
E per dimostrare a Tom
e a se stessa che era cambiata e che aveva riacquistato le proprie facoltà
mentali decise che avrebbe di nuovo tentato di avvicinarsi ad Harry. In fondo
almeno su un punto Tom aveva avuto ragione…San
Valentino era alle porte e quale occasione migliore per dichiararsi a lui?
Un aiuto insperato le
giunse dal professor GilderoyAllock.
Ginny non lo aveva mai sopportato e come Ron ed Harry pensava che fosse un
emerito incapace. Ma una cosa buona nella sua vita l’aveva fatta.
La mattina del 14
febbraio Ginny si alzò di malumore. La notte era stata popolata da Tom, dalle
sue ultime frasi…e in più aveva l’orribile
presentimento che quel diario non fosse poi sparito. Sentiva di non essersene
sbarazzata, che lui era ancora lì…e quella sgradevole
sensazione di soggezione a Tom tornò a tormentarla.
Controvoglia si vestì
e scese le scale della Sala Comune diretta meccanicamente nella Sala Grande per
la colazione. Ma a quel punto si fermò sulla porta. Che Merlino era successo?
Tutta la stanza era piena di orrendi cuoricini rosa…pendevano
persino dal soffitto!
-Ti piace?- sussurrò
una voce accanto a lei.
-Lo trovo orrendo, Dem!- commentò Ginny in direzione della sua compagna che
sorrise. Evidentemente approvava il suo pensiero.
-Io credo sia
meraviglioso, invece! Ma cosa vuoi saperne tu! Nessuno potrebbe ai interessarsi
a una come te…- disse Romilda
spintonando Ginny per entrare in Sala Grande.
-Sempre gentile, Romilda!- mormorò Demelza.
-Oramai non ci faccio
più nemmeno caso…mangiamo? Anche se tutto questo rosa
mi da la nausea…
-Già! Tuo fratello ed
Harry sembrano pensarla esattamente come te!
Senza volerlo, Demelza aveva riportato alla mente di Ginny quello che si
era ripromessa si fare a San Valentino. Dichiararsi ad Harry. Ma negli ultimi
giorni era stata così presa dai compiti e dalle lezioni che non aveva trovato
un attimo di tempo per pensare a cosa fare…
-Buon San Valentino!- Allock si era alzato per parlare e Ginny a stento riuscì a
trattenersi dal ridere. Credeva che Allock avesse già
toccato il fondo con quel completo damascato in oro e azzurro di qualche giorno
prima, ma evidentemente si sbagliava. La sua mise rosa era terrificante.
-Grazie a tutti per le
cartoline che mi avete inviato…
Senza volerlo Ginny
incrociò lo sguardo di Hermione, che arrossì con violenza.
“Santo cielo, anche
lei! E io che la credevo una ragazza intelligente e sveglia!”
-Mi sono preso la
libertà di farvi una piccola sorpresa…- continuò Allock con il suo solito sorriso stampato sulla faccia.
Batté le mani e nella Sala si riversarono degli orribili nani con la faccia
arcigna.
-Vi presento i miei
amici cupidi, postini dell’amore! Oggi andranno in giro per tutta la scuola
consegnando i vostri auguri di San Valentino…
-Credo sia ufficiale…Allock è il peggiore insegnate che Hogwarts abbia
mai avuto! Non credi anche tu, Gin?- sentenziò Demelza
scuotendo il capo sconsolata.
-Gin?- ripeté la
ragazza non ottenendo risposta. Ma la piccola Weasley fissava quei nanetti con
aria pensierosa. Troppo pensierosa.
-Non dirmi che vuoi
servirti dei “postini dell’amore”?- continuò Demelza
imitando in malo modo la voce di Allock.
-Cosa? No! cosa vai a
pensare! Mi stavo solo chiedendo chi è così sciocco da dare ascolto alle idee
malsane di Allock…
Già…chi poteva? Ginny…in
fondo era sempre meglio che dover fare ad Harry gli auguri di persona! E la
rossa osservò con la coda dell’occhio i piccoli cupidi che di corsa
cominciarono a sparpagliarsi nella Sala Grande in attesa di un messaggio da consegnare.
Sapeva che avrebbe
dovuto prestare attenzione alle parole della McGranitt, le sue lezioni erano
sempre le più difficili. Ma proprio non poteva concentrarsi sulla
trasfigurazione di quella dannata piuma che restava appoggiata sul suo banco.
Aveva trovato il modo di far avere ad Harry i suoi auguri per San Valentino, ma
ancora non aveva deciso che cosa dirgli. Non voleva essere troppo esplicita
perché non le sembrava la cosa più appropriata…però
voleva che Harry capisse cosa provava lei per lui. Scrivere quel maledetto
messaggio la impegnò per quasi tutta la mattinata al termine della quale
rileggendo per l’ennesima volta le sue parole fece un cenno d’assenso.
-Ti consiglio di
metterlo via…seRomilda lo
vede vorrà sapere che c’è scritto!
Sempre Demelza…era davvero una ragazza in gamba, pensò Ginny.
Notava tutto quanto le succedeva intorno ma non si immischiava mai negli affari
degli altri. Forse con lei poteva confidarsi…
-Ehm…grazie…- si limitò a dire Ginny arrossendo.
Ora non le restava che
fermare uno di quei nanetti e consegnargli il messaggio per Harry.
Dal preciso istante in
cui Ginny consegnò il messaggio al postino dell’amore, il suo stomaco cominciò
a tremare e a contorcersi. Perché diavolo si era lasciata coinvolgere in
quell’assurda follia?
-Stupida…stupida…stupida…
Ma dopo qualche minuto
passato ad insultarsi, Ginny realizzò che il messaggio era totalmente anonimo,
cosa che per qualche istante (ma solo per qualche istante) le risollevò il
morale. Solo in seguito comprese che in questo modo nessuno, nemmeno Harry,
avrebbe capito chi lo stava inviando. Aveva fatto tutto questo per nulla!
-Calmati! Andrà tutto bene…
-Come fai a dirlo, Dem?- alla fine Ginny aveva ceduto. Beh…solo
in parte. Aveva raccontato a Demelza di aver inviato
degli auguri di San Valentino a un ragazzo, ma senza specificare né il
contenuto, né il destinatario.
-Sei carina e
simpatica, Gin…sicuramente il ragazzo in questione ti
avrà già notata e sono sicura che questa sorpresa gli farà piacere!
-Ma se non dovesse
capire che sono io, ma un’altra?
-Ammetto che i ragazzi
possono essere davvero sciocchi…guarda tuo fratello
con Hermione…ma alcuni sono intelligenti! Prendi
Harry, ad esempio…lui è uno sveglio! Anche se in
effetti con tutte le ragazze che gli girano intorno mi stupisce che non abbia
ancora una ragazza!
Cosa? Le ragazze
facevano la fila per Harry? Il suo Harry? E come diavolo aveva fatto Ginny a
non accorgersene? Si sentì sprofondare…avrebbe voluto
sparire per qualche secolo…già, ma il suo nano,
quello con il messaggio per Harry, stava trotterellando maligno verso il moro
che cercava goffamente di scappare.
-Oh proprio tu, Harry
Potter!- gridò il nano.
A Ginny sembrò che
tutta la scuola si fosse radunata lì in quel momento.
-Non qui!- sibilò
Harry al culmine della rabbia e dell’imbarazzo.
Poi accadde qualcosa
che fece impallidire ancora di più Ginny. Lo zaino di Harry cadde e ne uscirono
tutti i libri…compreso il diario di Tom Riddle! Come Merlino era finito tra le cose di Harry? Il
panico si impossessò di lei…se l’avesse aperto? Se
Tom gli avesse raccontato tutto dei sentimenti che Ginny provava per lui?
Doveva riprendersi quel diario…fece un passo in
avanti per avventarsi su Harry e strappargli il libretto ma il nano fu più
veloce di lei e si mise a cantare.
Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia
Capelli neri e lucidi come di corvo in volo
Vorrei che fosse mio – quale divina gioia! –
L’eroe che ha sgominato del Mago Oscuro il dolo.
Ma che cosa aveva
scritto? Risentendo le sue parole Ginny si sentì ridicola. Erano semplicemente
orribili! Fortunatamente Percy arrivò a mettere fine
a quella patetica sceneggiata, a cui si era aggiunto con enorme dispiacere di
Ginny anche Draco Malfoy. Il quale non seppe trattenersi dal suo commento
maligno.
-Non credo proprio che
a Potter sia piaciuto il tuo San Valentino!
E Ginny corse via
umiliata e ferita.
Ginny non aveva avuto
il coraggio di scendere in Sala Comune quella sera a cena, preferiva restarsene
in camera dove nessuno l’avrebbe mai disturbata. Ma nonostante avesse messo la testa
sotto il cuscino come uno struzzo, la ragazza riuscì a sentire che di sotto
c’erano tre persone. Esattamente quelle tre persone che voleva evitare a tutti
i costi! Fu più forte di lei. Ginny si alzò e aprì in silenzio la porta
scendendo qualche scalino. Quanto bastava per poter origliare i discorsi di
Harry, Ron ed Hermione.
-Oh andiamo Harry!
Perché non ci dici chi ti ha mandato quell’orrendo messaggio di auguri!- disse
Ron quasi piagnucolando come suo solito. Ginny lo avrebbe strozzato volentieri.
-Non era poi così orribile…- tentò debolmente Hermione. Ma non ci credeva
nemmeno lei, e Ginny lo sapeva bene.
-Hermione…lo hai sentito? Tu vorresti che i tuoi
occhi fossero paragonati a quelli di un rospo in salamoia? E comunque non so
chi sia stato…davvero!- disse Harry nervoso e stanco.
“Certo…è
una domanda difficile per te, vero? Chi tra le tue tante fan ti avrà mandato
quell’orrore?” Ginny era furibonda.
-E poi lo sai che non
mi interessa…
-Lo sappiamo Harry!
Altrimenti ne avresti scelta almeno una di quelle oche che ti vengono dietro…- disse Hermione trattenendo una risata divertita.
-Quali oche scusa?
-Oh, non dirmi che non
te ne sei accorto…la maggior parte della popolazione
femminile di Hogwarts si divide tra te e Draco!
-E tu Herm da che
parte stai?- chiese Ron acido come se la cosa gli desse fastidio.
-Idiota…sto solo dicendo che…Gin!-
disse Hermione vedendo spuntare la ragazza dalle scale. La rossa chiamata in
causa non si capacitava di come fosse arrivata lì…
-Ginny…- disse Harry invitandola con un cenno
ad avvicinarsi.
-Unisciti a noi…stiamo cercando di capire chi può essere l’ammiratrice
di Harry…
-Oh…- si limitò a rispondere la ragazza.
Perché diamine era uscita dalla sua stanza? Ma soprattutto perché suo fratello
era così imbecille? –Non credo che potrò essere d’aiuto….io
non so chi…
-Gin! Perché Malfoy ha
fatto quella battuta su di te prima di andarsene?- Ok, Ron era davvero un
idiota! Hermione lo fissò scuotendo impercettibilmente la testa.
-Perché non lasciamo
stare e chiudiamo qui la questione?
-Sono d’accordo con
Hermione!- disse Harry che si sedette sul divano sfogliando il libro di erbologia.
-Beh…alloraio….io
andrei a dormire- mormorò Ginny. Che davanti a Harry perdeva sempre l’uso della
parola.
-Buona notte, Ginny!-
il sorriso di Harry la fece avvampare come una torcia. Corse su per le scale
prima che qualcuno potesse osservarla in volto.
-Andiamo anche noi,
Ron?- il ragazzo si voltò a guardare Hermione perplesso.
-Ma…
-Non mi dicevi prima
di essere stanco?
Ron non capiva ma
assecondò la riccia che evidentemente sapeva qualcosa che a lui sfuggiva.
Mentre salivano le
scale lasciando Harry da solo in sala Comune, Hermione sussurrò all’orecchio di
Ron:
-Piantala di insistere
su quel messaggio! Lascia perdere!
-Sono solo curioso…tu non vuoi sapere chi…?
-Ginny!
-Ginny cosa, scusa?
-Ginny ha mandato quel messaggio, sei
contento ora?
-Ginny?- ripeté Ron.
-Rifletti, Ron…chi non riesce mai ad aprire bocca davanti a Harry? chi
arrossisce come una torcia quando lo incontra? Chi non fa altro che fissarlo
quando siamo in Sala Grande? Chi cerca sempre di restare con noi?
Ron rimase ad
ascoltare la ragazza. Come aveva fatto a non capirlo prima? Sua sorella era
cotta di Harry. Era così ovvio!
-Ora che lo sai…fai finta di non saperlo, chiaro?
-Perché?
-Perché è evidente che
tua sorella non vuole che Harry lo sappia, altrimenti glielo avrebbe detto!
-Credi che ad Harry…
-No…Harry non pensa nemmeno lontanamente in
quel modo a Ginny.
-Oh…e credi che mia sorella ci stia molto
male?
-Ma hai sentito quello
che ha scritto nel messaggio? Mi sembra che stia molto male…ma
non possiamo farci niente. Anzi…possiamo solo
peggiorare le cose, per cui dimentica quello che ti ho detto e smettila di
tormentare chiunque…
-D’accordo…tanto
sono sicuro che le passerà! È solo una bambina!
Ma Ginny non era una bambina…e quella non era una cotta!
Ho sempre pensato che
Hermione fosse troppo intelligente per non intuire chi era l’autrice degli
auguri di San Valentino per Harry…e ho sempre pensato
anche che Ron abbia tormentato il povero Harry per ore cercando di scoprire
l’identità dell’ammiratrice segreta…ecosì…ecco come io vedo il San Valentino più disastroso di
Ginny!
Spero vi sia piaciuto!
Ringrazio tutti coloro
che hanno inserito la storia tre le preferite o le seguite o chi ha anche solo
letto queste poche righe!
Liz_23: sono felice che l’incontro con Tom
ti sia piaciuto…in questo capitolo invece Tom ha
scoperto di Harry e soprattutto la povera Ginny ha dato spettacolo con il suo biglietto
di auguri! A presto! baci baci.
Rosalie Hale e Bella Swan: felicissima di avere una nuova fan! Sì,
Ginny è piccola, ha solo 11 anni ed è giusto che sia ingenua…e
poi per crescere bisogna fare un po’ di esperienza! Come ad esempio mandare un
messaggio di San Valentino orribile! A presto! baci baci.
Sirius1711: è stato molto difficile scrivere
questi capitoli su Tom e il diario…perché non è
facile far capire come un oggetto possa assorbirti tanto…e
Harry è lì, è vero, ma è come se non ci fosse perché come puoi leggere in
questo capitolo Ginny si sente sola…Harry non la considera
nemmeno! E lei è molto giù…ma presto cambierà tutto! Bello
il gioco di parole…ma questa volta recensisco le
recensioni! Ahahahahah!!!! A presto sirius! Bacini…bacetti…bacioni 10
(n+1).
Maryrobin: sono contenta che ti sia piaciuto…e
in questo caso Ginny si ribella a Tom. Ma sappiamo tutti come andrà a finire…a presto! bacioni.
Fabyvaniglia:spero che anche questo capitolo ti piaccia! Devo ammettere
che è stato particolarmente difficile da scrivere…e
lungo soprattutto! Ma spero di aver fatto comunque un buon lavoro! Ginny sembra
essersi liberata di Tom, ma solo apparenza perché appena rivede il diario non
capisce più nulla…e a peggiorare la sua situazione
interviene questo maledetto San Valentino. A presto! kisses.
Sissy88: e non c’è solo Tom a preoccupare
Ginny, ma anche San Valentino! Non credo che dimenticherà mai questa giornata! Purtroppo
per lei! A presto! baciotti.
Mikyvale: sono felice che ti sia piaciuto e spero che anche
questo sia di tuo gradimento! A presto! baci baci.
Pervinca Potter 97: grazie per l’aggettivo che hai scelto…e sì, Ginny è ingenua ma come dici anche tu Tom può tutto…e forse per una volta Ginny avrebbe dovuto dargli
retta e lasciare perdere il San Valentino per Harry…a
preso! Besitos!
Ninny: grazie! Sono felice che ti piaccia! E sono anche
curiosa di sapere cosa ne pensi di questo…soprattutto
della brutta figura fatta da Ginny! A presto! bacioni.
Dirkfelpy89: sono felice che ti sia piaciuto…anche in questo capitolo Ginny è molto ingenua, ma
è colpa dell’età e della scarsa esperienza! A presto! baciotti.
Tappetta:già…quindi in un certo
senso dovremmo ringraziare Voldemort! Anche se in effetti Harry ancora non si
accorge di amare Ginny…ho già qualche idea per quel capitolo…spero ti piacerà! A presto! kisses.
Erikappa: sono felice che il capitolo ti sia piaciuto. Ora ricompare
anche Harry…ma credo che il povero ragazzo avrebbe
preferito eclissarsi davanti al suo nano dell’amore! Non credi anche tu? A presto!
kisses.
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Non ricordava assolutamente come aveva fatto ad arrivare lì.
Quando aprì gli occhi a Ginny sembrò solo di svegliarsi da un lungo e profondo
sonno. E in effetti ciò non era molto lontano dal vero…i
mesi in cui Tom l’aveva posseduta erano solo un vago ricordo nella sua mente e
con difficoltà la ragazza riusciva a ricostruire quello che era accaduto.
Sentì qualcuno muoversi verso di lei. A fatica si mise
seduta e per la prima volta si rese conto che la persona accanto a lei era
Harry. Lo fissò per qualche istante prima di comprendere davvero cosa era
successo. Ricordava solo che Tom era come uscito dal libro e poi il nulla…vuoto…nebbia assoluta. E ora Harry era accanto a lei
sporco di sangue e con quello strano uccello che muoveva la testa verso Harry.
Voltò il capo e a malapena riuscì a trattenere un grido di terrore. L’enorme
basilisco che aveva aizzato durante l’anno era steso lì…morto.
Era stato Harry ad ucciderlo? Sicuramente sì…l’aveva
salvata. Harry si era preoccupato per lei e l’aveva salvata. Ma invece che
esserne felice, Ginny si sentì invadere dai sensi di colpa. senza quasi
accorgersene cominciò a piangere.
-Harry…mi…midispiace…sono stata io…io
ho lasciato che quel coso….è colpa di Riddle…
Ginny farfugliava parole così sommessamente che persino lei
stessa faticava a sentirle.
-Non preoccuparti Ginny…Riddle non
ti farà più del male! Ho distrutto il suo diario…
E Harry mostrò quel taccuino che per notti intere l’aveva
tormentata. Ginny lo prese tra le mani e lo fissò stupita.
-E’ il sangue di Tom…
-Il suo sangue?
-Lo so…è difficile da capire, ma
fidati di me, è tutto finito…
Ginny annuì e lasciò che Harry la accompagnasse fuori dalla
Camera dei Segreti. Era tremendamente confusa…non
sapeva cosa dire in quel momento. La stanchezza e le emozioni di quei giorni
stavano lentamente avendo la meglio e un torpore generale si stava impadronendo
di lei. Se non fosse stato per l’arrivo di Ron, Ginny si sarebbe volentieri
lasciata cullare dal passo sicuro di Harry e dal suo braccio che la sosteneva
mentre camminavano silenziosi uno accanto all’altra. E stranamente in quel
momento il normale imbarazzo che provava quando Harry stava con lei non venne a
disturbarla.
-Ginny!
Sei viva! Stai bene?
Ma Ginny non aveva affatto voglia di rispondere. Avrebbe
volentieri prolungato la sua camminata con Harry…
-Gin…-
ripeté Ron vedendo che la sorella non rispondeva.
-Sta bene, Ron. Non ti preoccupare, è solo molto stanca e provata…
Ginny ringraziò con lo sguardo Harry che aveva perfettamente
capito che non voleva parlare con Ron. Né con nessun altro. Non voleva
rivangare quello che era successo. Confessare che il terrore si era diffuso a
Hogwarts per colpa sua…non era pronta per affrontare
le espressioni disgustate dei suoi familiari.
-Ron…hai
una vaga idea di come potremo uscire da qui?- continuò Harry.
Il ragazzo scosse la testa, ma solo fino a quando non vide
Fanny.
-Non ti sembra che voglia dirci di seguirla, Harry?
-Ma certo! Ginny, dai la mano a Ron…
Perché a Ron? Perché non poteva continuare a tenere la sua
di mano? Di sicuro Harry era furioso con lei per tutti i guai che aveva portato
a Hogwarts. E come poteva biasimarlo? Anche lei si odiava per aver portato quel
Riddle a scuola! Come poteva fare per riparare a
tutto il male che aveva causato?
Senza rendersene nemmeno conto Ginny si ritrovò nel bagno di
Mirtilla Malcontenta.
-Siete vivi!- non poteva sfuggire il tono deluso che il
fantasma aveva usato.
-Non essere così delusa…- Harry
invece aveva smesso di fare il carino con lei. Che per quanto fosse incorporea
arrossì.
-Harry…Mirtilla
è innamorata di te! Ginny, hai una concorrente!
Ma questa notizia non toccò minimamente Ginny, che ancora
era intenta capire come poter venir fuori dal baratro in cui da sola si era
gettata. Sarebbe mai riuscita a far dimenticare a tutti quell’anno orribile?
Avrebbe mai potuto ottenere il perdono dai suoi e dagli amici? Di una cosa era sicura…avrebbe fatto tutto quello che poteva per tentare di
riparare ai suoi sbagli e alle sue debolezze!
Per sua fortuna Silente la spedì in infermeria molto
velocemente non dandole il tempo di spiegare cosa diamine era successo nella
Camera dei Segreti. Ma l’aveva fatto Harry al posto suo. Ricordava come lui
l’aveva protetta mentre raccontava di Tom e del Basilisco. Non aveva mai
accennato di chi fosse la colpa di tutti quegli avvenimenti. Ma Silente era più
in gamba di quanto Ginny credesse. Sapeva già tutto…oquasi…al solo pensiero Ginny tremò. Sarebbe
sicuramente stata espulsa da Hogwarts! Questo era certo!
Aprì gli occhi ancora stanchi per tutto quello che era
accaduto. Riconobbe le pareti dell’infermeria e vedendo dei timidi raggi di
sole che si riflettevano sui dipinti appesi alle pareti comprese che doveva
essere appena sorto il sole.
-Finalmente!
Ginny si aspettava di tutto tranne che lui fosse lì.
-Harry!-
disse Ginny voltandosi di scatto per guardarlo e ne era sicura era arrossita
nuovamente come una bambina.
-Stai meglio?- chiese gentilmente mettendo una mano sulla
fronte della ragazza che non sapeva più quanto avrebbe resistito prima di
impazzire. Ma come diavolo faceva Harry a non accorgersi dell’effetto che aveva
su di lei? Era davvero così cieco? No…forse aveva
capito ma preferiva fare finta di nulla…forse perché
di Ginny non gli importava poi molto. Era solo la sorella del suo miglior amico.
Tutto qui. Anzi…era la sorella del suo miglior amico
e la pazza squilibrata che aveva permesso a Tom Riddle
di terrorizzare l’intera scuola.
-Ginny?
La febbre mi sembra scesa…
-Sì…stobene…almenofisicamente…
-Andrà meglio, non preoccuparti- Harry sorrideva. Non
sembrava arrabbiato e questo non potè che rendere
felice Ginny.
-Silente…cosa
ha detto? Mi ha espulsa?- non voleva prolungare la sua agonia. Voleva sapere
quale era il suo destino subito. E detto da Harry forse sarebbe stata meno dura
da accettare la sentenza.
-Silente? Silente è molto sollevato del fatto che tu stia bene…non ha intenzione di espellere nessuno…tanto
meno chi per un anno è stato posseduto da quel pazzo di Voldemort!E che ha saputo resistergli!
-Resistergli? Io?- Ginny non trattenne una risata
sarcastica.
-Hai gettato quel diario ad un certo punto…
-Lo so, ma poi me lo sono ripreso…anzi,
scusami…ho frugato tra le tue cose…
-Non ci pensare, non eri tu! So che tu non faresti mai una
cosa del genere…
Perché doveva essere così dannatamente gentile e
comprensivo? Non poteva essere uno di quei ragazzi senza cuore di cui il mondo
era pieno? Sarebbe stato molto più facile smettere di amarlo.
-Vorrei poter fare qualcosa per riparare a quello che ho fatto…mi sento così in colpa!
-Non devi! Non eri tu, Ginny! Eri posseduta e controllata da
Voldemort! E ti assicuro che averti qui sana e salva è la cosa più importante
per tutti noi…non so se ricordi la faccia che ha
fatto tua madre quando ti ha vista spuntare nell’ufficio di Silente! Ho creduto
che saresti morta soffocata…
Ginny sorrise al ricordo. In effetti anche lei per un attimo
aveva temuto quella eventualità.
-Ma tutti quei ragazzi che sono stati pietrificati…
-Stanno bene! Anche Hermione…e te
lo ripeto…no sei tu a dover riparare. È Voldemort
l’autore di tutto…nontu…
Ginny si sentì più sollevata. Nessuno la riteneva
responsabile per quello che era accaduto.
-Hai parlato con Riddle?- chiese timidamente
Ginny a Harry. Temeva che Tom potesse aver rivelato al ragazzo i suoi
sentimenti per lui…e non poteva permettersi un’altra
figuraccia con Harry. non dopo tutto quello che era già successo!
-Certo…mi
ha mostrato Hagrid alla nostra età…
Sembrava quasi che Harry volesse evitare quell’argomento.
Sembrava che Harry fosse in imbarazzo. Perché?
-E non ti ha detto nulla di me?
-Che cosa doveva dirmi?
Ginny non sapeva se confessare tutto o lasciare stare. Il
fatto che Harry fosse lì e le parlasse era un buon segno dopotutto, no?
-Non lo so…magari quello che gli
ho confidato…
-No…Tom
non è sceso nei dettagli. Mi ha solo detto che ti confidavi con lui e che
questo lo rendeva forte…
Calò un silenzio imbarazzante per entrambi, ma fu Harry di
nuovo a parlare.
-Posso farti io una domanda?
-Certo! Dimmi pure…
-Perché ti sei confidata con quel diario? Voglio dire…non hai amici qui? Non ti trovi bene con noi? Insomma
anche se hai dei problemi con i tuoi coetanei noi ci siamo…
Capisco che Ron non sia la persona ideale…maHermione…lei è in gamba…e quasi sempre
sa dare ottimi consigli!
-Lo so…ma a volte è complicato
raccontare tutto di te.
Harry la guardò e annuì. Capiva. Forse perché anche per lui
era così in fondo.
-Beh…ora
devo andare…mi aspetta la colazione e due ore con
Piton!- disse Harry cercando di ridere allegro. Ma quando si trattava di Piton,
Harry non era mai allegro.
-In bocca al lupo allora!
Harry sorrise timidamente. E Ginny pensò che era
assolutamente perfetto. Senza quasi rendersene conto aprì di nuovo la bocca.
-Harry?
-Sì?
-Grazie…per
essere passato…
-Mi sembra il minimo…sei pur
sempre la sorella di Ron…e scusa se mi permetto ma…sei anche un po’ la mia sorellina!
Harry era diventato rosso quasi quanto un Weasley. Ma Ginny
no. Ginny era impallidita improvvisamente. L’unica parola che non avrebbe mai
voluto sentire. L’unica parola che metteva fine a tutte le sue speranze. Per
Harry lei era solo una sorella. Tutto qui. Non sarebbe mai stata nulla di più!
-Ora vai…altrimenti farai tardi…
-Ho detto qualcosa che non va?- chiese Harry.
-No! No…sono solo molto stanca. Tranquillo…e mangia qualcosa anche per me!
Ginny si sforzò di sorridere. Ma in quel momento avrebbe
voluto restare per sempre nella Camera dei Segreti. Almeno non avrebbe sofferto
come in quel momento…
Eccomi tornata con un nuovo
capitolo! questa volta mi sono chiesta cosa si fossero detti Ginny e Harry una
volta che Tom Riddle era stato eliminato. Sono sicura
che lui sia andato a trovarla…e sono altrettanto
sicura che in quell’occasione lui l’abbia trattata più come una sorella che un’amica…
Per Ginny ovviamente le parole
di Harry sono terribili…ma per fortuna come sappiamo
le cose andranno diversamente, un giorno…
A presto!
Ringrazio tutti coloro che hanno
inserito la storia tra le preferite o le seguite, chi ha recensito o chi ha
anche solo letto.
VI ASPETTO AL PROSSIMO CAPITOLO BASATO SULLA
PAROLA ‘AMICI’ E…
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Sorella. Questo era per Harry. Solo una sorella! Qualunque
cosa sarebbe stata meglio…molto meglio! Invece quelle
poche parole che Harry le aveva rivolto in infermeria le avevano spezzato il cuore…tolto ogni speranza! Non c’era nulla che lei potesse
fare o dire per fare in modo che Harry non la vedesse come una sorella…
Immersa nei suoi pensieri Ginny stava preparando il baule
per la partenza. La scuola era finita…il suo primo
anno a Hogwarts era stato un disastro su tutta la linea! Per quel poco che
riusciva a ricordare, ovviamente!
-Maledizione! Dove Merlino è finita la mia cravatta?-
sbraitò Ginny quando per l’ennesima volta tentò di rifare il baule.
-Ti è caduta…eccola!
Ginny si voltò di scatto verso la porta del suo dormitorio.
-Hermione!
-Scusami non ti volevo spaventare!- disse la ragazza
sorridendo timidamente e porgendo a Ginny la cravatta che stava cercando.
-Non mi hai spaventata…solo non ti
ho sentita entrare…- Ginny si sentiva terribilmente
in colpa davanti a lei. Hermione era stata una delle vittime del Basilisco e di
Tom…quindi della sua stessa stupidità. E non aveva
avuto il coraggio di parlarle da quando era uscita dall’infermeria…non
sapeva nemmeno cosa dire per scusarsi…
-Ho bussato…ma credo che tu non
abbia sentito! Eri troppo arrabbiata con la tua cravatta…
-Già…Hermione…vorrei…sìinsomma…mi dispiace! È stata tutta colpa mia…se io non fossi stata così stupida…se
penso che poteva andare anche molto peggio…
-Ginny!
Calmati!- disse Hermione appoggiando entrambe le mani sulle spalle di Ginny.
Aveva parlato come un fiume in piena e solo il tocco severo e dolce di Hermione
l’aveva fermata.
-Gin…credo
che tu lo sappia già che nessuno te ne fa una colpa per quello che è successo! Lucius Malfoy avrebbe trovato qualcun altro da sfruttare
per i suoi scopi…
-Malfoy?-
chiese la piccola Weasley che ancora non sapeva con esattezza come il diario di
Riddle era arrivato tra i suoi libri.
-Sì…Harry
non te l’ha detto?
Ginny scosse la testa. Ma in effetti avrebbe dovuto imaginarlo…solo Malfoy aveva avuto accesso ai suoi effetti
scolastici quel giorno a Ghirigoro.
-Piuttosto sono io a doverti chiedere scusa…-
disse Hermione sorprendendo Ginny che la guardava attonita.
-Tu? Cosa c’entri tu, scusa? Tu sei stata una delle vittime…
-Sono io che ti ho spinto a scrivere su quel maledetto
diario!
Sembrava quasi che questo pensiero avesse tormentato
Hermione incessantemente negli ultimi giorni, da quando aveva capito come Tom
aveva posseduto Ginny. E ora che l’aveva finalmente formulato sembrava un po’
più serena e sollevata.
-Cosa? no! no! hermione…
-Io e il mio brutto difetto di impicciarmi sempre dei fatti
degli altri! Me ne dovevo stare zitta quella volta…
-Herm!
hai fatto benissimo a darmi quel consiglio! Scrivere mi è stato davvero utile,
te lo assicuro! Solo che…quello non era un vero diario…ma tu non potevi certo sapere…
-Lo so…ma mi sono chiesta se…se io non ti avessi mai dato quel consiglio, forse tu
non ti saresti mai accorta di quel dannato libro e non sarebbe successo nulla!
Ginny abbracciò Hermione con forza. Era la prima volta che
qualcuno in quella scuola si preoccupava davvero per lei…anche
Harry lo aveva fatto, ma era stato diverso. Lui non si sentiva in colpa per non
averla protetta…invece Hermione voleva addirittura
addossarsi la colpa di quello che lei e solo lei aveva fatto…
-Grazie, Herm! Diciamo che tra tutte e due abbiamo fatto
qualche danno…ma la colpa resta di Tom…indiscutibilmente!
Hermione si asciugò una lacrima che furtiva era scesa a
solcarle il viso.
-Ora ti lascio sistemare il baule…o
vuoi una mano?
-No, grazie…oramai ho quasi finito…
-D’accordo…ci vediamo al banchetto
finale allora…- disse Hermione. e si avviò verso la
porta. Ma Ginny la fermò.
-Herm?
-Sì?
-Ci sarebbe qualcosa che puoi fare per me…
-Davvero?
-Sì…è
una cosa stupida, ma…
-Avanti, Gin! Dimmi tutto!
Hermione si mise a
sedere sul letto vicino a quello di Ginny, dal momento che il suo era ancora il
teatro della battaglia tra Ginny e il suo baule.
-C’è una cosa…una cosa che non ho
detto a nessuno…il motivo per cui avevo bisogno di
quel diario…
-Capsico…
-Non so perché ma non sono mai riuscita a confessarlo a
nessuno! Nemmeno a Dem! Ho paura di essere presa in
giro o peggio…che qualcuno me lo porti via…
-Ginny…se
non mi dici di che cosa si tratta continuerò a non capire!- disse Hermione che
sotto sotto sorrideva. Evidentemente sapeva più di
quello che voleva dare a vedere.
-D’accordo…credo…anzino…sono sicura di amare…Harry…-
disse Ginny con un filo di voce. L’aveva detto ad alta voce. L’aveva fatto.
Aveva appena ammesso con qualcuno di amare Harry. e dall’istante stesso in cui
le parole avevano preso forma anche il sentimento sembrava più vero.
-Lo immaginavo…
-Davvero?
-Già…era
tuo il messaggio di San Valentino, vero?
Ginny annuì arrossendo. Nessuno avrebbe mai dimenticato
quell’orrore…per sua sfortuna.
-Era orrendo vero?
-Abbastanza…-
ammise Hermione alzando le spalle. Perché diamine era così tranquilla?
-Però Harry non mi vuole…
-Te lo ha detto lui?- chiese la ragazza questa volta più
curiosa.
-Sì…no…più
o meno…
-Vedo che sei un po’ confusa! Ti va se andiamo con ordine
così anche io ci capisco qualcosa?
Ginny sorrise: in effetti stava sommergendo Hermione di
frasi senza senso che solo lei poteva capire davvero perché conosceva tutta la
storia. E così si mise a raccontare di Harry…di come
lo aveva conosciuto. Di quello che aveva provato subito…la
sua timidezza. Il suo rossore. La figuraccia che aveva fatto davanti a Draco Malfoy…
-E fino a qui mi sembra che sia davvero tutto nella norma!
Voglio dire, Gin…che tutte le ragazze che si prendono
una bella cotta per un ragazzo diventano delle imbranate mostruose all’inizio…
-Ok…però
poi quella volta lui è venuto da me e mi ha parlato…mi
ha detto delle cose molto carine, che non dovevo avere paura di lui…che gli piaceva la mia voce e che cose così…
-E anche questo è buono, no?
-Già…ma
aspetta di sentire il meglio…l’altro giorno quando
ero in infermeria mi è venuto a trovare…
-Ecco dove era stato! Quando è arrivato in Sala Grande per
la colazione sembrava strano…eranervoso…nonso…
-Davvero? Beh…comunque mi ha detto
che per lui io sono come una sorella…
A questo punto Ginny si aspettava una qualche reazione da
parte di Hermione…che si disperasse per l’amica…insomma! Harry la considerava una sorella…questo
era la fine di tutto!
-Non capisco dove sia il problema…-
rispose invece Hermione accarezzandosi i ricci ribelli.
-Come non lo capisci? Sorella…non
amica o essere di sesso femminile…sorella…
-Ginny!
Lui non ha mai avuto una famiglia per anni…praticamente
non sa nemmeno cosa voglia dire la parola famiglia!E gli siete capitati addosso voi…e per lui è stato un cambiamento fortissimo! I Weasley
saranno sempre la sua famiglia! Ma questo non significa che per lui Ron sia
come un fratello…lo tratta come un amico…e così accadrà anche con te! Forse dovresti solo
lasciarti un po’ andare…
-Lasciarmi andare?
-Sì…sei
troppo tesa…sei troppo preoccupata di fare una buona
impressione! E finisci con il non fare nulla o peggio fare troppo! Devi essere
solo Ginny….e da quello che Ron mi racconta, sua
sorella ha un caratterino niente male! Non nasconderlo! Per quel poco che
conosco dei gusti di Harry ti posso dire che a lui non piacciono quelle oche
che normalmente gli stanno intorno…e tu decisamente
non sei un’oca! Quindi direi che hai delle ottime possibilità!
Hermione si era alzata nel dire le ultime parole. Quasi
fosse una lezione scolastica! E Ginny pendeva letteralmente dalle labbra di Hermione…le sue parole le avevano restituito la speranza.
-Credi davvero?
-Sì…ma
ti dirò una cosa…non prendertela se non ti nota…se non capisce o non si interessa a te! Lui non ha la
testa ora per queste cose…cerca di capire anche lui!
così tante novità in poco tempo! Ha scoperto la sua vera origine…poiHogwarts…Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato che è
tornato per ben due volte…è molto teso…e
tutti i suoi sforzi sono concentrati contro Tu-Sai-Chi!
-Certo! Non ci avevo pensato…
-Solo perché si innamorata…
-Già…sono
proprio persa!- Ginny sorrise e per la prima volta ammettere di amare alla
follia Harry non la faceva sentire ridicola o stupida. Ma felice. Assolutamente
e perfettamente felice. Anche se Ginny sapeva con certezza che non sarebbe
stato facile conquistare Harry. Ma ci avrebbe provato comunque!
-Ora me ne vado davvero! Harry e Ron mi staranno aspettando!
-Certo…egrazie…per avermi ascoltato e per i consigli!
-Di nulla!
Hermione aveva aperto nuovamente la porta per andarsene.
-Herm?
-Sì?
-Credo che non avrò più bisogno di un diario ora…
-Sul serio?
Ginny annuì muovendo la sua inconfondibile chioma rossa.
-Ora ho un’amica a cui confidare tutto, giusto?
-Giusto…
-A cosa mi serve un diario quando ho te?
Ciao a tutti!
Ecco come io immagino
sia andata più o meno la nascita dell’amicizia tra Ginny ed Hermione! almeno
ora Ginny ha un’amica a cui può parlare di Harry in santa pace!
Spero vi sia piaciuto!
A presto!
Ringrazio tutti coloro
che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite, chi ha recensito o
chi ha solo letto!
Sirius1711: beh…è proprio un colpo basso quello di Harry…sorella…però
tu hai ragione. Ginny non è certo la ragazzina debole che si dà per vinta al
primo ostacolo! Anzi! E come vedi ha già una nuova alleata….Hermione.
sono sicura che saprà darle ottimi consigli. Quanto al pensiero felice…sì…ne ho uno…che mi
accompagna nei momenti in cui sono un po’ tesa…per
esempio durante gli esami universitari…e tu? A presto!
bacini…bacetti…bacioni 10(n+1)
Hinata_love: ciao, sono felice che la storia ti
piaccia! Quanto alla delusione di Ginny…forse proprio
perché ha 11 anni riesce ad andare avanti. Altrimenti sarebbe sopraffatta dal
dolore e si lascerebbe andare…a presto! baci baci.
Sissy88: non sei
affatto monotona! Sono felice che la coppia ti piaccia un po’ di più…la povera Ginny è davvero furiosa e triste ma Hermione
saprà farla ragionare e tornare sulla retta via! A presto! baciotti.
Liz_23: già…però Harry è un po’ tardo di mente in effetti! Se si
fosse dato una mossa prima…ah, uomini! Sono così tonti
a volte! A presto! baciotti.
Erikappa: la nostra Ginny sta proprio messa
male, ma per sua fortuna ha trovato in Hermione una buona cosigliera…e
come sappiamo è proprio un suo consiglio che sblocca questa situazione
complicata. A presto! kisses.
_HarryGinny_: già…noi poi sappiamo che andrà a finire bene, ma lei…lei in questo momento è solo in stato di totale
depressione! Speriamo che la nuova amicizia con Hermione la tiri un po’ su! A presto!
bacioni.
Rosalie Hale e Bella Swan: sono felice
che la pensi come me…forse Harry si è pure accorto
che Ginny era cotto di lei, ma a lui non importava molto allora…quindi
non sarebbe cambiato nulla…per fortuna sappiamo che
le cose andranno meglio fra qualche anno! A presto! baciotti.
Dirkfelpy8: sono
felice che la pensi come me…spero che tu possa
trovare realistica anche la nascita dell’amicizia tra Hermione e Ginny! A presto!
baci.
Mikyvale: sono felice che il capitolo ti sia
piaciuto! In questo Harry non c’è, ma il rapporto tra Ginny ed Hermione
meritava a questo punto un piccolo approfondimento! A presto. bacioni.
Fabyvaniglia: in effetti chi va con lo zoppo
impara a zoppicare! Harry e Ron sono proprio due imbranati in amore! Per fortuna
entrambi hanno recuperato più avanti…anche se ci è
voluto un po’ di tempo per tutti e due…a presto! kiss.
Maryrobin: Harry o è stupido o è cieco…in ogni caso è un po’ idiota! Ma Ginny è forte e
saprà resistere! A presto! bacioni.
Tappetta: è un ragazzo…e
questo spiega perché non è sveglio come Hermione o Ginny! Però ora Ginny ha l’appoggio
di Hermione e questo sarà fondamentale per lei…perlomeno
non ci sarà più nessun Tom Riddle a circuirla! A presto!
baci baci.
Ninny: credo che tutti i lettori di Harry
Potter lo abbiano un po’ maledetto quando ha fatto soffrire Ginny…ma
poi si è fatto abbondantemente perdonare…per sua
fortuna! A presto! bacio.
NON MI RESTA CHE DARVI APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO BASATO
SULLA PAROLA “ESTATE” E…
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
-Hai i biglietti? Dici sul serio?
Ginny non poteva credere alle sue orecchie. Suo padre era
appena rientrato dall’ufficio con ben dieci biglietti per la finale della Coppa
del Mondo di Quidditch! Era un sogno! Da anni la finale non si disputava in
Inghilterra e quando si era sparsa la voce, Arthur aveva subito cominciato la
ricerca dei biglietti…anche se sapeva che sarebbe
stato ben difficile trovarne anche solo uno! E invece ben dieci! Dieci!
-Corro a dirlo a Harry!- disse Ron in preda ad un attacco di
isterismo da eccesso di gioia. Ginny invece a quel nome si sentì sprofondare…ancora Harry. Sempre e solo Harry! possibile
che lui si trovasse sempre sulla sua strada, qualunque cosa facesse? Aveva
bisogno di una mano! Non poteva passare di nuovo l’estate accanto a lui da sola
senza un aiuto…quanto meno morale.
-E io lo chiederò ad Hermione!
-Hermione Granger?- disse Ron quasi divertito all’idea.
-Sì…lei!
Quante Hermione conosci tu?- lo punzecchiò acida Ginny. In fondo se doveva
affondare avrebbe portato suo fratello con sé! Non era una stupida e aveva
capito quanto Ron tenesse alla sua migliore amica…e
allora, visto che lui trovava divertente torturala con la presenza di Harry,
lei lo avrebbe massacrato invitando Hermione! almeno sarebbero stati pari!
-Ginny,
stai tranquilla! Harry non ti noterà nemmeno!- disse Hermione che era arrivata
alla Tana solo da pochi minuti e già Ginny l’aveva sommersa con i suoi pensieri
“filosofici” su Harry.
-Grazie, Hermione!- rispose sarcastica la piccola di casa
Weasley.
-Non intendevo dire…oh! Sei
esattamente come tuo fratello! Prendete tutto dannatamente alla lettera!
Ginny sorrise arrossendo. Ok…forse
era stata un po’ avventata ad aggredire Hermione.
-Scusa…continua
pure!
-Volevo solo dire che Harry sarà totalmente preso dalla
partita! Sai che adora il Quidditch!
-Ok…quindi
non dovrei preoccuparmene…
-Assolutamente no! Divertiti! Vai alla partita e pensa solo
al Quidditch…in fondo anche tu lo adori, giusto? E
allora pensa solo a quello! E vedrai che la convivenza con Harry sarà più
facile del previsto!
La faceva facile, Hermione! Lei non diventava una perfetta
idiota quando Harry entrava nella stanza. Bastava sapere che era lì per mandare
Ginny completamente in tilt. E più si sforzava di controllarsi, meno ci riusciva…
-GIN! HERMIONE! HARRY E’ ARRIVATO!
Eccolo…era
arrivato. E ora che sarebbe successo?
Come previsto il primo incontro con Harry era stato un totale
disastro…aveva sorriso come una perfetta idiota
arrossendo fino alla punta dei capelli. Ma per fortuna le cose cambiarono una
volta arrivati alla Coppa del Mondo di Quidditch.
-Avanti ragazzi! Giù i piedi dal tavolo! E tu Ron…esci dalla cucina!- il signor Weasley rimbrottava i
suoi figli stranamente euforico. Quella era probabilmente la prima vacanza che
si prendeva da anni, pensò Ginny osservandolo con un leggero sorriso sulle
labbra. Sembrava un bambino…
-Non credo di aver mai visto tuo padre così allegro!- disse
Harry.
-Già…nemmeno
io!- rispose la ragazza senza rendersene conto. Dopo qualche istante si voltò
verso Harry e comprese che gli aveva appena rivolto la parola senza arrossire o
balbettare. Finalmente! Il Quidditch faceva miracoli dopotutto!
-E non sei arrossita nemmeno un po’?- chiese Hermione
sorseggiando la sua tazza di thè ai frutti di bosco.
Ginny scosse la chioma rossa mordendosi le labbra. Sembrava
volesse trattenersi dall’urlare di gioia.
-E’ una buona cosa…vedi che non è
poi così difficile?
-Già…e
poi lui è stato così carino…dovevi vedere come
fissava mio padre…non lo so…èspeciale…
-Chi è speciale?- chiese Ron che si sedette al tavolo con le
due ragazze accompagnato da Harry. Hermione che non era mai stata
particolarmente brava a inventare bugie su due piedi fissò Ginny in cerca di
aiuto.
-Krum…il
cercatore della Bulgaria…- rispose la ragazza
prontamente.
-So benissimo chi è Krum!- rispose seccato Ron. -Tu piuttosto…come lo conosci?
-Scusa…chi
tra tutti quelli che sono radunati qui oggi non conosce Victor Krum? A parte
Hermione ovviamente!
-Non credevo che tu fossi appassionata di Quidditch, Ginny- continuò Harry cercando di mettere un freno a quella
che, ne era sicuro, sarebbe diventata una furiosa lite tra i due fratelli. Lite
che avrebbe visto come vincitore sicuramente Ginny!
-Oh…sì…mi
piace il Quidditch! Bill mi ha insegnato a volare quando ero ancora piccola…diciamo che è una passione di famiglia!- era strano
parlare con Harry così tranquillamente. Ma il Quidditch era un terreno neutrale…e non poteva fare figuracce!
-Mia sorella si intende solo del Quidditch femminile…niente a che fare con il Quidditch vero!- rispose
acido Ron, che evidentemente non aveva colto il suggerimento di Harry per
lasciar cadere la questione.
-Perché? Sono diversi?
-Assolutamente no! Non dare retta a mio fratello…non
accetta che delle femmine possano giocare meglio di lui!
-Non è vero!- disse il fratello tra i denti.
Ginny rise lanciando uno sguardo ad Hermione che la seguì.
-Perché se ti piace, non ci giochi? Intendo a scuola…Grifondoro ha sempre bisogno di bravi giocatori.
-Sì, potrei…non ci ho mai pensato…
-Che ruolo ti piacerebbe?
-Non ne ho idea…cacciatrice o
cercatrice!
-Scordatelo! Quel ruolo è mio! Dovrai uccidermi per mandarmi
fuori dalla squadra!
-Oh…allorapreparati…fossi in te mi guarderei sempre le spalle
d’ora in poi...- rispose Ginny ironica.
-Avanti! È ora…andiamo!- disse il
signor Weasley interrompendo la prima vera conversazione tranquilla tra Harry e
Ginny.
Ron non se lo fece ripetere e si alzò così di corsa che
Harry accanto a lui per poco non cadde dalla sedia. Hermione invece restò
qualche passo indietro tenendo per un braccio l’amica.
-E per fortuna che davanti a Harry non riesci a parlare!
-Hai visto? È che…è il Quidditch!
Non lo so…
-Ben venga il Quidditch se questi sono i risultati! Ma
perché non ci provi sul serio?
-Provare cosa?
-A giocare…sul serio intendo! A Hogwarts…e anche fuori!
-Cosa? Ma sei matta? Ti immagini mia madre se dovessi dirle
che da grande farò la giocatrice di Quidditch?
-Ma scusa…sei brava, ti piace…
-Lo so, Herm! Ma sai quante sono le ragazze che fanno questo
sport?
Hermione scosse la testa. Quasi scocciata, perché c’era
qualcosa al mondo che ancora non sapeva.
-Meno della metà degli uomini! Quante possibilità credi che
abbia di entrare in una squadra?
-Non lo so, Gin! Però so quello che dicono di te i tuoi fratelli…Fred e George non fanno altro che prendere in giro
Ron ricordandogli tutte le volte in cui lo hai stracciato…
-Ron
è molto facile da battere!- commentò Ginny divertita e lusingata dalle parole
di gemelli.
-…e
George ha detto che a volte persino loro sono in difficoltà con te! E loro sono
i migliori battitori che Grifondoro abbia da anni!
-Herm…non
ti sembra un po’ strano che proprio tu mi proponga di lanciarmi in questa
impresa?
-NO! affatto! non sono una bacchettona, Gin! L’istruzione è
importante e tu sei molto brava…ma una volta che
Hogwarts sarà finita, perché non realizzare i propri sogni?
Ginny rise prendendo l’enorme cappello verde simbolo della
squadra irlandese. Lei giocatrice professionista di Quidditch…l’idea
le piaceva, non poteva negarlo! Ma non aveva mai pensato che fosse seriamente possibile…
-Ora andiamo! Non voglio fare tardi!- disse la ragazza e
trascinò Hermione verso lo stadio.
Non voleva chiudere gli occhi. Non ci riusciva proprio!
Ginny fissava il soffitto sopra il suo letto nella tenda che suo padre aveva
preso per andare ad assistere alla finale. Le immagini di Krum che volteggiava
sulla sua scopa erano così impresse nella sua mente che le sembrava fosse
ancora lì davanti a lei. La finta Wronsky…non aveva
mia visto nessuno farla! Era eccezionale…chissà se
lei sarebbe mai stata in grado di farla senza spaccarsi l’osso del collo.
Un’improvvisa volgia di alzarsi e prendere una qualsiasi
scopa per provare si impadronì di lei…
-Non riesci a dormire?- chiese Hermione nel letto accanto al
suo.
Ginny si voltò verso l’amica.
-Lasciami indovinare….è per via di
quel Krum?
-No…cioè
sì..ma non nel senso in cui credi tu!
-Non facevi altro che parlare di lui, prima! Se continui
così farai ingelosire il povero Harry!- disse Hermione prendendo in giro Ginny
che sbuffò.
-Ma l’hai visto come vola? Sembra…sembra
che ci sia nato su quella scopa!
-Lo sai che non me ne intendo di Quidditch, Gin! però mi
sembrava bravo…
-Bravo? Era un genio…la finta Wronsky…
-La cosa?- chiese Hermione divertita.
-Lasciamo stare…con te è fiato
sprecato!- rispose Ginny tornando a voltarsi.
-Gin…lo
vedi? Perché ti ostini a negare che il Quidditch è fondamentale per te? Non c’è
nulla di male…
-E allora perché tu continui a rimproverare Ron?
-Perché tuo fratello pensa SOLO al Quidditch…
-Mentre dovrebbe pensare di più a te, giusto?- disse Ginny
che aveva adorava punzecchiare l’amica sull’argomento Ron. -Ok, scusa…facciamocosì… quest’anno
tenterò di entrare in squadra a Hogwarts…e vediamo
come va! Magari sono una schiappa!
-D’accordo…ma promettimi una cosa…
-Cosa?
-Se tu dovessi capire che il Quidditch è la tua strada, non
dovrai mollare. Mi sono spiegata? Niente scuse patetiche del tipo…cosa dirà mia madre? Come farò con i bambini…
-Quali bambini?- ribatté Ginny arrossendo anche se al buio
Hermione non poté notarlo.
-Quelli che avrai con Harry!
-Piantala di prendermi in giro!- disse Ginny accompagnando
le sue parole con una cuscinata sulla faccia di Hermione. che non rimase a guardare…prese il suo cuscino e cominciò a colpire Ginny.
-L’hai voluto tu, Weasley!
-Non conoscevo questo tuo lato aggressivo Herm! mi piace…
Le due ragazze caddero di nuovo sul letto ridendo di gusto.
-Allora…me
lo prometti?- chiese di nuovo Hermione, appena tornata seria.
-Te lo prometto, Herm!
Le due ragazze si guardarono per un po’ alla luce di una
timida luna che illuminava la stanza. Che il Quidditch fosse il suo sogno,
Ginny non poteva certo negarlo…ma non aveva mai avuto
il coraggio di pensare di praticarlo davvero. Ci era voluta la testardaggine di
Hermione per far venire fuori quell’idea dalla sua testa…e
ora che era uscita allo scoperto, le martellava nel cervello senza darle
tregua. Campionessa di Quidditch…magari un giorno
tutta quella gente che fino a poche ore prima era allo stadio sarebbe venuta a
vedere lei…magari…
Chiuse gli occhi con questo pensiero…ma
li riaprì poco dopo quando delle grida squarciarono il silenzio della notte.
Ciao a tutti!
Ecco come mi immagino la scelta di Ginny di diventare
giocatrice di Quidditch…credo che assistere alla
Coppa del Mondo l’abbia influenzata non poco!
So che c’è stato unotevole salto temporale, ma era necessario. Del secondo anno di Ginny
non si sa nulla e presumo non sia avvenuto nulla di rilevante…per
cui passiamo al terzo, dove ci saranno sorprese!
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
-Harry
Potter?- disse quasi interrogativo Albus Silente
tenendo in mano quel piccolo pezzo di carta bruciacchiato che era appena stato
sputato dal Calice di Fuoco.
-HARRY POTTER!- ripeté questa volta urlando.
Ginny, che fino a quel momento aveva guardato con occhi
vuoti il Preside della scuola, sembrò svegliarsi all’improvviso e si voltò
verso Harry. Ancora quello sguardo stupito e spaventato che aveva quando si
erano conosciuti. No…Harry non poteva essere stato
così stupido da mettere il suo nome nel calice…lei
conosceva Harry, non si metteva in pericolo da solo! Eppure il suo nome era
spuntato da quel maledetto aggeggio! Cosa diamine era successo? Chi aveva
giocato questo tiro mancino al ragazzo?
Mentre si poneva queste domande Ginny continuava a fissare Harry…e Ron ed Hermione accanto a lui. Suo fratello
sembrava sul punto di prendere a pugni il suo miglior amico…aveva
sempre sospettato che Ron in fondo fosse un po’ geloso della popolarità di
Harry, anche se in definitiva non avrebbe mai voluto essere nei suoi panni…Ginny non sopportava quando suo fratello faceva così!
Cosa credeva Ron? Che a Harry piacesse essere sempre al centro dell’attenzione?
Che si divertisse a incappare ogni anno tra le grinfie di Voldemort?
Eppure in quell’istante la sua rabbia non era dovuta a Ron…ma ad Hermione. La ragazza, appena sentito Silente
pronunciare per la seconda volta il nome dell’amico, prese Harry per un braccio
e lo sollevò di peso. E a Ginny questo diede fastidio…perchè?
Perché non poteva sopportare che persino Hermione sfiorasse Harry?
Ginny era sempre stata gelosa del rapporto che l’amica aveva
con Harry…erano molto più che amici…lo
sapeva bene. Si intendevano con uno sguardo, con un cenno del capo, con un
movimento delle mani…avevano un modo tutto loro per comunicare…un modo che a volte escludeva anche Ron. E
questo preoccupava Ginny più di qualsiasi altra cosa. Anche se era più che
certa che Hermione avesse una cotta per suo fratello…
-Gin! Io voglio bene a Harry, è chiaro? Ma non mi piace…in quel senso!- disse la ragazza diventando rosso
fuoco.
-Lo so! Ma è più forte di me…quando
vedo qualcuno che gli si avvicina, io…
-Io non sono “qualcuno”! Vedi…io e
Harry…è come se fossimo fratelli…capisci?
Con Ron è sempre stato diverso…non chiedermi perché…non lo so! Però so che ti puoi fidare di me…non sono innamorata di Harry!
Ginny annuì. E si sentì così idiota per aver confessato
all’amica le sue gelosie!
-D’accordo…ti va se non ne
parliamo più? Soprattutto davanti a Ron!- propose Hermione.
-Mio fratello è ancora furioso con Harry?- chiese Ginny.
-Già…e
questa volta non vedo proprio come riuscirò ad uscirne! Sono tutti e due così
testardi! Proprio ora che hanno così bisogno l’uno dell’altro…
-Che vuoi dire, Herm?
Ginny aveva smesso di sistemare la sua divisa e si era messa
a sedere sul letto di Hermione, curiosa e preoccupata per l’affermazione
dell’amica.
-Voglio dire che…non è un caso…non può essere un caso…prima
il sogno ricorrente di Harry, poi il marchio nero…e
ora questo!
-Sogno?- la gelosia di Ginny si era risvegliata di colpo.
Hermione conosceva i sogni di Harry?
-Sì…è
un incubo che fa da settimane oramai…io e Ron
pensiamo che debba dirlo a Silente, ma conosci Harry...è così testardo…
Sì, Ginny lo conosceva. Era così dannatamente orgoglioso!
Non avrebbe mai ammesso che qualcosa lo spaventava..nemmeno con Silente!
-Già…ma
tu credi che qualcuno…sìinsomma…voglia
ucciderlo?
L’idea che potesse capitare qualcosa a Harry durante il
torneo la terrorizzava. Ma lui era Harry Potter giusto? Non poteva succedergli
nulla di brutto…
-Gin! c’è un motivo se Crouch ha
impedito agli studenti minorenni di partecipare al torneo! Nel torneo la gente
muore! E chiunque abbia messo il nome di Harry nel calice non voleva certo
fargli un favore!
Ripose Hermione pratica e mettendo fine al problema. Non
voleva parlarne perché evidentemente anche lei aveva paura per Harry…
-Certo…ma
Harry ce la farà! Sarà il più giovane campione Tre Maghi della storia!- disse
Ginny più a se stessa che all’amica.
Hermione sorrise dolcemente come per rassicurare la ragazza
seduta accanto a lei.
-Ne sono convinta! Ora però che ne dici di dormire?
Non aveva dormito affatto la notte precedente. Chissà se
anche Harry era sveglio ed era preoccupato per la prima prova del torneo…lo vide scendere le scale dei dormitori pensieroso e
con addosso la divisa del Campione di Grifondoro. Forse sì…forse
non aveva dormito…glielo si poteva leggere in faccia.
Ginny avrebbe voluto dirgli qualcosa…magari “buona
fortuna” come tanti anni prima…ma Ron non glielo
permise.
-Avanti, Gin! Andiamo!- il suo tono era duro. Voleva che
Harry lo sentisse e così fu. Il ragazzo si voltò e guardò Ron sprezzante prima
di uscire dalla Sala Comune.
-Dove è Hermione?- chiese Ginny quando arrivarono agli
spalti per assistere alla prova. Dell’amica non c’era nemmeno l’ombra.
-Non ne ho idea…probabilmente sarà
in biblioteca a studiare!
-Con Harry che affronta il suo drago da solo?- protestò
scettica la sorella.
-E tu come sai del drago?- chiese Ron visibilmente irritato.
-Me lo ha detto Herm! pensavi di avere l’esclusiva? E a
proposito Ron…sei un bambino! Il tuo migliore amico
ha bisogno di te e tu gli mandi degli indovinelli per fargli capire quale sarà
la prima prova! Perché non ammetti che ti dispiace…che
sei stato un idiota e che vorresti rimettere le cose apposto? Sei patetico!
Ron avrebbe voluto rispondere. Era rosso e non per
l’imbarazzo, ma per la rabbia. Ma arrivò Hermione che pose fine al litigio
nascente.
-Herm!
Dove sei stata?- chiese Ginny ignorando i grugniti del fratello.
-Io…ehm…inbiblioteca…
-Visto?- rispose stizzito Ron, quasi con un moto d’orgoglio
per aver svelato il mistero di Hermione.
Ma Ginny era molto più intelligente di suo fratello. Soprattutto
aveva imparato a conoscere Hermione meglio di quanto l’amica credesse. E sapeva
riconoscere esattamente i segnali di una bugia sul volto della ragazza. E il
quel momento Hermione stava mentendo. Senza ombra di dubbio…
Hermione aprì gli occhi molto tardi quella mattina. E di
certo non si aspettava di trovarsi Ginny Weasley in piedi in fondo al suo
letto, con l’aria non propriamente amichevole.
-Buongiorno, Gin! Da quando sei così mattiniera?- cercò di
dire Hermione per sdrammatizzare quell’espressione cupa.
-Presentimenti…-
disse la ragazza con un sorriso acido.
-Ti è andata la colazione di traverso, forse?
-Anche…ineffetti…soprattutto quando ho visto questo!- disse
Ginny lanciando in faccia all’amica l’ultima copia appena arrivata della
Gazzetta del Profeta. Hermione fissò Ginny sorpresa e anche un po’ accigliata
per quel comportamento che non riusciva né a capire né tanto meno a
giustificare.
-Non capisco…
-Aprilo…pagina
3. Non ti puoi sbagliare.
Hermione seguì le istruzioni dell’amica e arrivata a pagina
3 la sua bocca si spalancò in un grido muto.
-Cosa…come…RitaSkeeter…dovevo immaginarlo!- disse furiosa Hermione
alzandosi dal letto senza più degnare di uno sguardo Ginny.
-Allora?- chiese la piccola Weasley che tremava per la
rabbia.
-Allora cosa?
-Perché mi hai sempre mentito? Potevi dirmelo che ti piaceva
Harry…che stavate insieme…invece
di raccontarmi tutte quelle balle!
-Che cosa? Tu credi a questa roba?
-Beh…non
mi sembra che ci sia molto da travisare…la foto è
molto chiara e le parole di Rita anche…
-Rita
scriverebbe di tutto per vendere e per screditare Harry! e tu lo sai, Gin!
-Sarà…ma
allora perché ieri mi hai mentito?
-Quando?
-Per esempio quando ti ho chiesto dove fossi prima della
prova del torneo e tu mi hai risposto che eri in biblioteca!- la rabbia di
Ginny era così tanta che stava per scoppiare. Come aveva potuto Hermione
tradirla così? Lei si era sempre confidata con l’amica…le
aveva aperto il suo cuore. Era l’unica a cui avesse mai parlato di Harry e di
quanto tenesse a lui. e Hermione l’aveva sempre consolata…aiutata…einvece…invece stava solo tramando alle sue spalle!
Che sciocca!
-Ginny!
Prova a pensarci! Potevo forse dire davanti a quell’idiota di tuo fratello che
ero appena stata da Harry? avrebbe fatto chissà quali scenate! E probabilmente
se ne sarebbe andato all’istante…e non avrebbe capito
che Harry non c’entra nulla con questa storia del torneo…
Ginny guardò fisso Hermione. Non stava mentendo…eppure
quella foto…Hermione stava abbracciando Harry con
forza. Si era gettata tra le braccia del ragazzo che lei amava da anni…e l’amica non glielo aveva confidato. Come faceva a
fidarsi di Hermione ora? Non poteva…non ci riusciva…
-Avanti, Gin! lo sai che per me Harry è solo…
-Un fratello…lo so, me lo hai già detto…ma non ce la faccio. Non ci credo…c’è
questa foto…potevidirmelo…
-Hai ragione potevo farlo…ma…
-Ginny!
Finalmente ti ho trovata! Non ricordi che oggi si va a Hogsmeade?
Andiamo! Noi siamo già pronte!- disse Demelza
entrando nel dormitorio.
-Oh…sì,
arrivo!
-Tutto bene, Gin?
-Sì…certo…
-Gin! non abbiamo finito di parlare…-
protestò Hermione.
-Non abbiamo altro da dirci…
E Ginny uscì dalla stanza senza lasciare ad Hermione il
tempo di ribattere.
Era strano incontrare Hermione nei corridoi e non salutarla,
non fermarsi a fare due chiacchiere con lei. Le mancavano le serate davanti al
camino della Sala Comune…Hermione la ascoltava
pazientemente per ore mentre non faceva altro che parlare di Harry…
Ma Ginny non poteva dimenticare quella maledetta foto che
era comparsa sulla Gazzetta…Harry e Hermione…quel ricordo la trafiggeva ogni volta come una lama…e ogni volta qualche lacrima cercava di scendere sul
suo viso…ma Ginny non lo avrebbe mai permesso.
Nemmeno in quel momento…da sola nel suo dormitorio.
-Posso?- chiese una voce entrando.
-Che vuoi? Non mi va di parlare con te…-
Ginny non si era nemmeno voltata ma sapeva benissimo chi era appena entrato.
Hermione.
-Non importa…sarò io a parlare…
-Ma io non voglio ascoltarti! Non voglio sentire altre
bugie!
-Perfetto…allora
ti consiglio di leggere questo…
Ed Hermione gettò sul
letto di Ginny una nuova copia della Gazzetta del Profeta.
-Cosa è?
-Un nuovo articolo della tua amica Skeeter…visto
che dai retta solo a lei, penso vorrai leggerlo!
E uscì dalla stanza senza dire altro.
Ginny prese il giornale tra le mani e lo lanciò di nuovo sul
letto. Nulla poteva farle cambiare idea…nulla…forse…
-Oh…d’accordo!-
si ammonì da sola Ginny. E aprì il giornale dove di solito era pubblicata la
rubrica di Rita Skeeter.
Ed ogni parola che leggeva, Ginny non sapeva se ridere o
andare a buttarsi dalla finestra…secondo Rita, ora
Hermione era la fidanzata di Victor Krum…e lei stessa
diceva che la stoira con Harry era finita
spezzandogli il cuore. O Rita aveva ragione e allora Hermione aveva lasciato Harry…oppure era Hermione ad avere ragione sostenendo che
Rita scriveva solo fesserie pur di vendere.
-Che idiota che sei Gin!
-Non sei idiota…
-Herm!
quando…sei entrata? Non ti ho sentita…
-Non da molto…non sei un’idiota!
Sei solo insicura…e hai paura che se non ti darai una
mossa qualcuno un giorno ti potrà portare via Harry! Non ti dirò che non è
così, perché lo sai che non ti ho mai mentito…un
giorno potrà arrivare qualcuna che ruberà il cuore di Harry…
ma non sarò mia io a farti questo!
-Lo so, Herm…loso…mi sono comportata malissimo con te! Quella Rita…adora scrivere bugie…tu e Krum?
Quando mai?
Hermione arrossì violentemente.
-Herm?
C’è qualcosa che mi sono persa?
-Beh...non lo so, ma è da qualche giorno che Victor viene
regolarmente in biblioteca, proprio quando ci sono io…magari
è solo un caso…
-O magari no…non credo che Ron la
prenderà molto bene…
-Ron?
non capisco cosa vuoi dire…
-Sì…certo-
rispose Ginny cominciando a ridere della timidezza dell’amica. Come aveva
potuto anche solo pensare che Hermione avrebbe potuto tradirla così? Come aveva
fatto ad essere così ingenua?
-Herm…ti
prometto che non succederà più…non penserò mai più che…
-Lo so! Va tutto bene, Gin! l’importante è che tutto sia
tornato come prima…
-Già…
-Allora…dobbiamo
andare dalla McGranitt. Ha organizzato un incontro con tutta la casa dei
Grifondoro. Ha detto che deve darci una notizia importante…
-Me ne ero dimenticata!
-Lo immaginavo…sei pronta?
-Certo! Andiamo!
Buongiorno a tutti!
Visto che Yates nel film ha
pensato bene di rovinare il mio personaggio preferito (perché quella sul grande
schermo era tutto fuorchè la Ginny Weasley descritta
dalla Rowling), pubblico un altro capitolo su come io vedo Ginny…spero
vi piaccia!
A presto!
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno inserito la
storia tra le preferite o le seguite, chi ha recensito e chi ha solo letto.
Vi aspetto al prossimo capitolo basato sulla parola ‘giallo’…e recensite!!!
Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia
appartengono a J.K. Rowling.
Ma perché? Perché doveva essere così dannatamente
sfortunata?
Avrebbe tanto voluto partecipare a quel ballo con Harry…einvece…
-Oh dai, Gin! Perché non vuoi dirmi chi ti ha invitata al
Ballo? Sono sicura che non è poi così male…
Hermione moriva dalla curiosità di conoscere il nome del
misterioso cavaliere che aveva invitato Ginny al Ballo del Ceppo. Ma l’amica
non accennava minimamente a lasciarsi andare…
-Scordatelo! E poi non gli ho ancora dato una risposta…
-E perché no, scusa? Ma lo sai quanto sei fortunata?
-Fortunata? FORTUNATA?- urlò Ginny isterica. Evidentemente
il suo cavaliere misterioso doveva essere davvero orribile!
-Sì, fortunata! Sono poche le ragazze della tua età o anche
più piccole che possono partecipare a questo Ballo!
-Beh…che
ci vadano loro! Io preferiscono starmene qui in torre a dormire!
-Non ci credo…scommetto che se
Harry ti invitasse…
-Ma non l’ha fatto! E non lo farà! E io voglio andarci solo
con lui…
-Gin! Ragiona un attimo per favore…se
cominci a partecipare a quel ballo magari avrai una occasione in più per farti notare…e poi Harry non è l’unico ragazzo carino della
scuola!
-Herm!
Non ci provare, d’accordo? Farò solo la figura della bambina imbranata se mi
presento con….lui!- ancora una volta Ginny era
riuscita a tenere nascosto il nome del suo cavaliere. Ed Hermione era sul punto
di impazzire.
-Avanti, Gin…
-Perché tu ci andresti al Ballo con uno che non sia Ron?-
chiese Ginny a bruciapelo facendo arrossire Hermione fino alla punta delle
orecchie. Ginny cominciò a ridere per quella reazione improvvisa ma tornò seria
appena si rese conto di aver messo l’amica in forte imbarazzo.
-C’è qualcosa che ti devo dire, Gin…
-Cosa? Aspetta…non dirmi che…qualcuno ti ha invitata? Qualcuno che non è Ron?
-Esatto- mormorò Hermione con un filo di voce.
-E chi è? Non sarà Harry per caso…-
Ginny stava già per partire in una delle sue invettive contro la ragazza ma
Hermione la interruppe.
-Krum!
Victor Krum.
Ginny rimase in silenzio per qualche istante. Aveva sentito
bene? Hermione Granger era stata invitata al ballo da Victor Krum? Il Victor Krum
giocatore di Quidditch? Quel Victor Krum?
-E tu…tu cosa hai risposto?-
chiese titubante Ginny. Non sapeva cosa aspettarsi da quella risposta. Sarebbe
certamente stata felice per Hermione…non è da tutte
essere scelte dal ragazzo a cui tutte a Hogwarts facevano il filo…ma Ron? Come l’avrebbe presa? Sicuramente non bene…
-Beh…io
gli ho risposto di sì! Non potevo certo aspettare che tuo fratello si
decidesse, Gin!- disse Hermione quasi infervorandosi. E Ginny non poté darle
torto!
-E credo che dovresti fare la stessa cosa anche tu! Con il
tuo cavaliere misterioso…lascia perdere Harry! Vai a questo
ballo unico nella tua vita…e divertiti! Non lasciare
che Harry ti rovini l’esistenza. Se è destino che si accorga di te, succederà…
-E se non fosse destino?- chiese Ginny tremante.
-Succederà!- rispose Hermione severa dirigendosi verso la
porta.
-Herm?
-Che c’è?- chiese la ragazza.
-E’ Neville…
Hermione ci mise qualche istante a capire di cosa stesse
parlando Ginny. E ci mise ancora di più per cercare di non mettersi a ridere.
-Beh…dovevoimmaginarlo…
-Perché scusami?
Hermione sospirò divertita.
-Ha invitato me qualche giorno fa…e
accidentalmente rifiutando la sua proposta deve essermi sfuggito che tu eri libera…
-HERMIONE!- sbottò Ginny al culmine dell’imbarazzo.
-Oh insomma…poteva andarti peggio…
-Ah sì? E come?
-Oh dai…Neville è gentile…
-Lo sai come mi ha invitata? Mi ha incrociata nel parco ieri
pomeriggio e ha tentato di invitarmi a parole in mezzo a tutte le mia amiche
che non la smettevano più di ridere…quando poi gli ho
detto che non capivo e che dovevo andare a lezione mi ha scritto un biglietto e
me lo ha consegnato gettandomelo quasi in faccia…poi
è corso via come un fulmine…e per poco non si
schiantava contro il muro!
-Beh…è
stato carino!
-Herm!
Non riesce nemmeno a rivolgermi la parola! Come credi che possa parlare con lui
per una serata intera?
-Sono sicura che andrà bene…in
fondo nemmeno io capisco tutto quello che Victor dice…
-Victor?
Siete già così intimi?- ripeté maliziosa Ginny.
-Oh, hai capito cosa intendo, no?
-Quindi secondo te, dovrei accettare?
-Credo di sì…
-Credi o ne sei sicura?
-Ne sono sicura…
-E se Harry…
-No! Ti proibisco di pensare a Harry! Vai da Neville e digli
che sei felice di andare al ballo con lui…
-Mi stai chiedendo di mentire…
-Ti sto suggerendo di divertirti per una volta!
-D’accordo…d’accordo…farò
come dici!
-Bene! E ora fuori da qui! Hai un messaggio da consegnare al
tuo amico Neville!
A stento Ginny tratteneva il sorriso. La faccia di Ron in
quel momento era così buffa! Ma da brava sorella quale era, Ginny si era resa
conto che quello non era il momento di infierire sul povero Ron.
-Su, Ron! va tutto bene…non è
niente! Va tutto bene!
Mentre consolava così suo fratello, Harry entrò pensieroso
nel dormitorio. Pensieroso e quasi deluso…
-Che cosa è successo, Ron?- chiese Harry avvicinandosi
preoccupato.
-Perché l’ho fatto?- urlò Ron rosso in volto e completamente
fuori di sé.
-Fatto cosa?
-Lui…ehm
ha appena invitato al ballo FleurDelacour-
spiegò Ginny, fingendosi comprensiva nei confronti di Ron.
-Tu che cosa?- questa volta fu Harry ad urlare e per poco Ginny
non cadde dalla sedia su cui si era accomodata.
-Non so cosa mi è preso! Che cosa avevo in testa? C’era un
sacco di gente…tuttointorno…sonoimpazzito…tutti lì a guardare! Le stavo passando
davanti nell’Ingresso…era lì che parlava con Diggory…ed è stato più forte di me…e
gliel’ho chiesto! mi ha guardato come se fossi una lumaca marina o roba del
genere! Non mi ha nemmeno risposto. E poi…nonso…è come se fossi tornato in me e sono scappato via!
-Ron…non
è colpa tua! Fleur è una Veela…anzi,
credo tu sia finito in mezzo all’incantesimo che lei stava lanciando su Diggory…ma tanto quello va al ballo con Cho Chang.
Ron alzò il suo sguardo su Harry, così come Ginny. C’era una
nota di tristezza nella sua voce oppure si sbagliava? Da quando a Harry
interessava Cho? Quella era solo una piattola piagnona!
-L’ho appena invitata e me l’ha detto…-
non si era sbagliata. Harry era davvero cotto di quella Cho! Come aveva fatto a
non accorgersene? Sentì distintamente la terra mancare sotto i suoi piedi…il suo cuore si era bloccato, lo sapeva, lo sentiva…sapeva che un giorno Harry avrebbe scoperto che ad
Hogwarts c’era qualche ragazza carina…lo sapeva! Ma
non era pronta per sentirselo dire! Non avrebbe mai voluto sentire che Harry
era innamorato di Cho…non poteva sopportarlo! Nella
sua mente si affollarono le immagini di Cho vestita da sposa…i
suoi lunghi capelli corvini… Doveva andare via…alzarsi…smetterla di farsi del male!
-Ma è pazzesco! Siamo i solo restati senza una compagna! A
parte Neville…lo sai che ha invitato Hermione?- disse
Ron rinfrancato dalla comune sventura del suo migliore amico.
-Cosa?- disse Harry lasciandosi sprofondare nella poltrona.
-Me lo ha detto lui…però mi ha
anche detto che Hermione gli ha detto di no, perché ci va con un altro! Figuriamoci…chi vuoi che la inviti?
Ginny non riuscì a starsene zitta. Non poteva permettere che
Ron trattasse in quel modo la sua migliore amica…e in
più aveva un assoluto e impellente bisogno di sfogare la rabbia per la notizia
di Harry e Cho…
-Sta zitto! Non ridere!- sibilò Ginny, ma venne interrotta
da Hermione in persona che era appena entrata in Sala Comune.
-Ehi voi due! Perché non eravate a cena?- da qualche giorno
Hermione era particolarmente felice. E solo Ginny ne conosceva la ragione.
-Perché…oh
smettetela di ridere voi due! Perché tutti e due sono appena stati bidonati
dalle ragazze che avevano appena invitato al ballo!
La soddisfazione di Ginny vedendo le facce di nuovo cupe di
Harry e Ron non aveva prezzo. E per qualche istante si sentì molto meglio!
-Grazie mille, Ginny!- disse Ron in risposta.
-Tutte quelle carine erano già occupate, Ron? Sono sicura
che ora EloiseMidgen non
ti sembra più così brutta vero? – anche Hermione si era presa la sua rivincita
su Ron e ora sorrideva beffarda rivolta a Ginny.
Ma Ron fissava Hermione in modo strano.
-Hermione, Neville ha ragione…tu
sei una ragazza…
-Però, che occhio!- ribattè
sarcastica Hermione che non capiva a cosa doveva quella stupida affermazione.
Ma Ginny invece aveva capito dove voleva andare a colpire Ron…e
non poteva credere che suo fratello stesse per fare la cosa più idiota del
mondo!
-Beh..puoi venire con uno di noi due!
-No, non posso!- rispose secca Hermione, furiosa per la
proposta tardiva di Ron.
-Oh andiamo…abbiamo bisogno di una
compagna, faremo la figura degli stupidi se non troviamo nessuno!
-Non posso venire…perché ci vado
già con un altro…
Ginny osservava la scena curiosa e divertita. Vedeva suo
fratello impallidire e arrossire alla velocità della luce.
-No, non è vero! L’hai detto solo per liberarti di Neville!
Ecco…Ron
l’aveva appena fatta grossa. Sia Harry che Ginny si passarono una mano sugli
occhi come per non vedere la reazione di Hermione che non si sarebbe certo
fatta attendere!
-Oh, davvero? Solo perché tu ci hai messo 3 anni per accorgertene,
non vuol dire che nessun altro ha capito che sono una ragazza!
Ron rise quasi con accondiscendenza. E Ginny capì che suo
fratello non aveva capito assolutamente nulla!
-Ok…ok…lo
sappiamo che sei una ragazza. va bene? Adesso ci vieni?
Harry avrebbe voluto fermare Ron prima che pronunciasse
quelle dannate parole ma proprio non ci riuscì. E Ginny divertita si accomodò
meglio sulla sedia per godersi la reazione di Hermione.
-Ti ho già detto che ci vado con un altro!
E lasciò così in fretta la stanza che né Harry, né Ron se ne
accorsero!
-Sta mentendo…
-Non è vero- precisò soddisfatta Ginny.
-E allora con chi ci va?
-Non te lo dirò mai!
-Ginny…perché
tu non ci vai con Harry?
Ginny perse in un attimo il sorriso che fino a poco prima
troneggiava in mezzo al suo viso. Ma perché suo fratello era così idiota?
Doveva essere decisamente privo di cervello!
-Io…io
ci vado con Neville…ho pensato che non era il caso di
rifiutare, altrimenti non avrei avuto la possibilità di partecipare…
Perché si doveva scusare? Perché diavolo non poteva fare
come Hermione e uscirsene a testa alta dicendo ad
Harry quello che pensava? Che era un idiota…perché
poteva anche invitarla prima! Era una debole…lo era
sempre stata con Harry! In più ora lui voleva cho…aveva
trovato la ragazza che aveva rubato il suo cuore…e
lei lo aveva perso, per sempre…una fitta al cuore la
prese. Faceva male. Troppo male. Una lama gelida che la trapassava senza pietà…perché?
Avrebbe voluto piangere…lasciarsi
andare per una volta e mostrarsi debole davanti a tutti. Ma non ci riusciva.
Nemmeno ora che aveva perso ogni speranza di conquistare Harry. Nemmeno ora che
la gelida realtà aveva distrutto la sua consueta gioia.
Cho…ChoChang…Ginny si sforzava di ricordare il volto di
quella ragazza. Non aveva mai badato a lei…eppure la
piccola Weasley era sempre stata così attenta! Come aveva fatto a farsela
sfuggire? La sua unica speranza era Cedric Diggory…se
lui e Cho stavano insieme non doveva poi preoccuparsi per il suo Harry, giusto?
Eppure dentro di lei sentiva che non sarebbe stato così semplice, sapeva che
Cho non sarebbe sparita dalla sua vita così in fretta come ci era entrata! Per
la prima volta da quando conosceva Harry, Ginny aveva seriamente paura di non
potercela fare…di non riuscire a essere per Harry
quello che lei tanto desiderava… Non sarebbe mai
riuscita a vederlo felice con un’altra, lo sentiva…era
troppo doloroso anche solo pensarlo!
-Gin…non
fare così…
Hermione era entrata nel dormitorio senza fare rumore e si
era seduta accanto a Ginny che stava sdraiata sul suo letto con la faccia
immersa nel cuscino.
-Herm…
-Non piangere, Ginny…
Piangere? Da quando aveva iniziato a piangere? Lei non
voleva piangere!
-Io non…non vorrei, ma…
-Lo so che fa male…
-Non me ne ero mai resa conto! Non pensavo che Harry…non ho mai creduto seriamente che potesse accadere…Harry non sarà mai mio…
-Ginny!
Primo…Harry non sta con Cho in questo momento…d’accordo, gli piace, ma…ma
ha solo 14 anni!E secondo…non
tutti sposano il loro primo amore…magari tu sarai il
secondo, il terzo…
-Magari…forse…infuturo…Hermione! non sono un’ingenua! Lui è Harry
Potter e io sono solo Ginevra Weasley! No ho niente di particolare!
-Quando fai così, mi ricordi Ron! dannazione! Possibile che
dopo tanto tempo non abbiate capito nulla di Harry? Credi davvero che lui
voglia qualcuno di assolutamente particolare? Ginny…non
sto dicendo che di sicuro tu e Harry un giorno avrete una famiglia! Non sono
così in gamba da prevedere il futuro…ma ti sto
dicendo che non devi buttarti giù così!
-Comunque a quello stupida ballo non ci vado! Non voglio
vedere Harry che sbava dietro a quella!
-Tu al ballo ci vieni eccome! Primo per Neville…non
merita di essere trattato così male! E poi perchè
magari proprio a quel ballo incontrerai qualcuno che ti farà dimenticare Harry…almeno per un po’!
-Io non ci spererei…io lo amo,
Herm! Lo amo davvero…e sai che non direi mai una cosa
del genere se no lo pensassi davvero!
-Lo so, Gin! ma datti una possibilità…ti
chiedo solo questo…e comunque da quando Ginevra
Weasley si arrende davanti alla prima difficoltà? Vuoi Harry? combatti, per la
miseria! Startene qui a piangere non migliorerà certo le cose!
Ginny si alzò finalmente dal letto e si asciugò gli occhi
rossi per il pianto. Ora sì che era davvero orribile. E mancavano solo poche
ore al ballo…le sue possibilità di conquistare Harry
o qualsiasi altro essere umano di sesso maschile si erano ridotte ancora di
più! ma Hermione aveva ragione…se voleva avere una
possibilità doveva combattere. Scendere di sotto e sfidare Cho Chang! In fondo
che cosa aveva meno di quella smorfiosetta dai capelli neri? Nulla.
Assolutamente nulla. E il dolore di poco prima si stava lentamente trasformando
in rabbia e voglia di rivincita.
Buona sera a tutti!
Ecco un nuovo capitolo della vita di Ginny…il primo istante in cui ha compreso che nella vita di
Harry era entrata Cho Chang…ovviamente Ginny è
agguerrita, ma non sa ancora cosa la aspetta!
A presto!
Ringrazio coloro che hanno inserito la
storia tra le preferite o le seguite, chi ha recensito o chi ha anche solo letto…
Vi aspetto al prossimo capitolo basato
sulla parola ‘esteriorità’…e recensite!!!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Si fissava allo specchio da ore. E più si fissava meno si
piaceva! Perché diavolo i suoi capelli erano così maledettamente lisci? E
perché lei si sentiva sempre una nana nel mondo dei giganti? In più quelle
scarpe le facevano un male tremendo…e il rosa non le
donava per niente! Avrebbe pagato oro per poter cambiare quel vestito con la magia…ma se c’era una cosa che aveva imparato in tre anni
era che la magia non poteva risolvere tutti i tuoi problemi!
Hermione
era già scesa ad incontrare Krum da un pezzo…mentre lei invece se ne stava lì impalata, come una scema…e non riusciva ad aprire quella dannata porta! Come
se fosse costruita in cemento. Si sentiva così ridicola, così fuori posto! I
balli non erano cose adatte a lei…lei era un
maschiaccio, cresciuta con sei fratelli maschi! Cosa ci andava a fare lei ad un
ballo? Sarebbe stata un pesce fuor d’acqua! E a tormentarla poi arrivava sempre
lui…Harry…avrebbe avuto occhi solo per Cho…perché doveva scendere di sotto e farsi del male da
sola vedendo e sopportando tutto quello? Perché non poteva starsene lì
tranquilla nella sua stanza ad auto commiserarsi per quanto era insignificante?
Perché era esattamente così che Ginny si sentiva…insignificante…banale, quotidiana! Cho invece era…diversa! Unica!
Con quei lunghi capelli nero corvino, i tratti orientali…
-Gin! Ma sei ancora qui? il povero Neville è sceso da almeno
mezz’ora! Comincerà a darti per dispersa!
Demenza si era affacciata alla porta del dormitorio dove Ginny si era praticamente barricata da quando era terminata
la discussione che aveva avuto con Hermione poche ore
prima.
-Ora scendo…
-Cosa c’è? Avanti…lo sai che a me
puoi dirlo!- disse la ragazza comprensiva.
-Dem…mi
sento così…
-…ridicola?-
terminò la compagna al posto suo.
-Già…non
credo di avere mai messo un vestito in tutta la mia vita! Beh…almeno
non che io ricordi! Quindi non negli ultimi 10 anni!
-Oh, Gin! Sei perfetta…
-Perfetta? Hermione era perfetta,
quando è uscita da qui! Io sono solo…beh, sono un’orribile
ragazzina con un vestito color confetto e dei capelli che nemmeno Silente
potrebbe rendere presentabili…
-Silente?- disse ridendo Demelza.
-Oh…sai
cosa intendo! Sono ore che tento di essere presentabile! E invece il risultato
è orrendo!
-Non è vero! Quest’abito ti sta bene…vuoi
forse paragonarlo a quello di tuo fratello Ron?
Demenza rise di gusto al ricordo dell’arrivo del pacco da
casa Weasley qualche mattina fa. Anche Ginny sorrise al pensiero e per qualche istante si sentì
meglio.
-Giusto…nessuno
potrà notarmi fino a quando Ron sarà conciato in quel modo!
-E poi…di sotto c’è Romilda, in Sala Comune! Crede che tu sia già uscita…immagina la sua faccia quando le passerai davanti
per andare al ballo, mentre nessuno ha invitato lei!
Ginny
si voltò finalmente verso Demelza abbandonando lo
specchio.
-Mi piaci quando sei così perfida, Dem!
Credo che scenderò anche solo per prendermi questa soddisfazione!
-E già che ci sei magari fai anche uno sforzo per divertirti…
-Ci proverò!- sospirò Ginny
avanzando verso l’amica e la porta.
-Ehi! Stai dimenticando una cosa!
-No! Non credo…- rispose Ginny tornando ad osservare frenetica il suo vestito. Ma
davanti ai suoi occhi Demelza fece apparire un
piccolo ciondolo a forma di stella.
-Dem…non
è mio!
-Lo so! È mio! Ma credo che in questo momento serva più a te
che a me!
Ginny
abbracciò l’amica e sollevò i lunghi capelli rossi per permetterle di
allacciarle la collana.
-Ora vai! E non dimenticarti di salutare la nostra cara Romilda di sotto!
La Sala era immensa e preparata con cura. Neville la
attendeva in fondo alle scale dell’Ingresso e ovviamente appena vide Ginny cominciò a balbettare.
-Ci….ci…ciao….Ginny!
-Ciao, Neve! Sei molto elegante!- era la verità. Neville
indossava uno splendido abito nero che sua nonna doveva avergli comprato nel
miglior negozio a DiagonAlley.
-A…anche…tusta…stai bene!
-Neville?
Hai intenzione di balbettare tutta la sera?
Il ragazzo divenne più rosso di quanto già non fosse per
quel commento.
-Non devi preoccuparti, d’accordo? Sono solo Ginny! Non devi fare buona impressione…ti
conosco! Ora…perché non entriamo e vediamo come è la
festa?
Neville annuì un poco stordito. Non sapeva se doveva
prendere le parole di Ginny come un consiglio
amichevole o come un rimprovero. Non ebbe però molto tempo di pensarci perchè la sua dama lo prese al braccio sorridendo
tranquilla.
-Ok…andiamo!
Senza rendersene conto Ginny aveva
cominciato a ballare…e…si stava divertendo. Hermione aveva sempre maledettamente ragione! E soprattutto
non stava pensando a Harry…beh…non più del solito. Lo
aveva visto aprire le danze con una delle gemelle Patil,
ma poco dopo era entrata in pista con Neville. Si era persino scontrata con lui
e gli aveva sorriso. Harry invece era troppo concentrato a non pestare i piedi
alla sua compagna per accorgersi di quello che accadeva intorno a lui. Era
totalmente incapace di muovere i piedi a tempo di musica. Senza quasi
rendersene conto un’immagine molto simile a quella che stava vedendo in
quell’istante si affacciò alla sua mente…Harry che
ballava, ma tra le sue braccia c’era lei, Ginny,
vestita con uno splendido abito bianco. La ragazza scosse la testa per
cancellare quel pensiero infantile.
-Va tutto bene Ginny?- le chiese
Neville mentre continuavano a volteggiare in mezzo alla sala.
-Oh sì…sì, mi sto divertendo
molto!
-Be…bene…sono
felice!
I minuti passavano veloci, troppo veloci. Sentiva che la serata
le stava sfuggendo tra le dita. Avrebbe volentieri fermato il tempo…
-Allora, Gin? ti stai divertendo?- la voce di Ron la
raggiunse alle spalle. Il tono ironico era inequivocabile.
-Molto, mio caro fratellino…ma
immagino che tu non sappia nemmeno lontanamente cosa significhi la parola divertimento…non stasera!
-Non capisco cosa vuoi dire…
-Oh l’hai capito benissimo…come
trovi la nostra Hermione con il grande Victor Krum?
Se Ginny voleva far arrabbiare Ron
ci stava riuscendo benissimo.
-Credo che lei sia una sciocca...- rispose in un sibilo.
-Solo perché non ha aspettato che uno zuccone di mia
conoscenza la invitasse?
-Ti avverto Ginny che non sono
dell’umore adatto per il sarcasmo!
-Non era sarcasmo, Ronnie! Era la descrizione di come si
sono svolti i fatti…o vorresti forse negarlo?
Il fratello divenne paonazzo per la rabbia. E Ginny sorrise vittoriosa.
-ehm…scusami…-
una voce maschile che Ginny non conosceva si era
appena intromessa nel suo meraviglioso momento di gloria.
-Sì?- si sforzò di dire con gentilezza.
-Tu sei Ginny, giusto? GinnyWeasley…
Il ragazzo era arrossito fino alla punta delle orecchie
mentre pronunciava il nome di Ginny.
-Sì, sono io…ci conosciamo?
-Ehm…veramente
no! Mi chiamo Michael, Michael Corner…e sono un Corvonero.
-Piacere- rispose Ginny allungano
la mano verso di lui. La strinse e sentì che Michael tremava. Per un momento
sorrise divertita, poi comprese quello che stava per accadere.
-Mi…mi
chiedevo se ti andava di ballare con me…
Ginny
rimase senza fiato. Qualcuno che non era Neville e nemmeno un Grifondoro la stava invitando a ballare? Come era
possibile? Lei era solo GinnyWeasley…nessuno
si era mai accorto della sua esistenza in quella scuola!
-Certo…ehm…scusate
potete dire a Neville che..beh…che torno subito?-
disse Ginny a Harry e Ron che la fissavano increduli.
Soprattutto Ron.
-Certo, Ginny! Ci pensiamo noi!-
rispose Harry prima che Ron potesse dire qualcosa di tremendamente stupido!
Ginny
si allontanò tenendo per mano Michael. Era strano…non
lo aveva mai notato prima…forse perché era sempre
stata troppo concentrata su Harry!
-Scusami se sono arrivato lì in quel modo…magari
preferivi continuare a ballare con il tuo cavaliere- cominciò il ragazzo.
-Ehm..no, va bene! Stavo solo pensando che non ti avevo mai
notato prima…-Ginny si
diede mentalmente dell’idiota! Come aveva fatto a venirsene fuori con quelle
parole?
-Io invece ti ho notata da un pezzo…non
solo stasera intendo…
-Davvero?- chiese Ginny. Un timido
sorriso si dipinse sul suo volto. Le faceva piacere.
-Sì…ti
avrei chiesto di venire al ballo con me…ma…beh…non
sono molto bravo in queste cose!
-Nemmeno io!- confessò la ragazza che ad ogni parola si
sentiva sempre di più a suo agio.
-Sai…credo…credo
che tu sia la ragazza più carina della scuola…
Che cosa? Aveva sentito bene? Non era possibile…soprattutto
non era possibile che un Corvonero le stesse dicendo
quelle cose! Insomma lui apparteneva alla stessa casa di Cho…eCho era senz’altro più bella di lei! Un momento…chi l’aveva mai detto che Cho
era più bella di lei? Solo perché piaceva ad Harry non voleva dire che le cose
stavano in quel modo! Poco a poco Ginny si rese conto
di non essere poi tanto male…
-Grazie…nessuno
mi aveva mai detto una cosa del genere prima…
-Si vede che a Hogwarts sono tutti
ciechi!
Ginny
sorrise di nuovo. Avrebbe dovuto sentirsi in imbarazzo…eppure…eppure
non era così!
La musica era terminata ma Ginny e
Michael non se ne erano nemmeno resi conto. Continuavano a ciondolare
stancamente in mezzo alla sala fissandosi negli occhi.
-Cosa ne dici se…ti andrebbe di
vederci qualche volta? Magari a Hogsmeade…sai, credo
che ci sarà un’uscita la prossima settimana!
-Io…certo!
Certo che mi andrebbe…
Michael sorrise, forse per la prima volta da quando si era
avvicinato a Ginny. E la ragazza non potè fare a meno di notare che era davvero carino…
-D’accordo…allora…beh…ci vediamo!-
disse il ragazzo vedendo Neville avvicinarsi a Ginny.
-Ci vediamo…- rispose lei quando
Neville la raggiunse.
Era di nuovo davanti allo specchio del suo dormitorio.
Doveva essere stata davvero stupida poche ore prima quando si era osservata e
si era trovata orribile…i suoi capelli rossi così
lisci le sembravano ora perfetti. Il rosa non le era mai stato così bene…e il suo vestito era meraviglioso! Ginny
si mise di profilo continuando a guardarsi. Stava crescendo…e
stava diventando una ragazza molto carina…perché
doveva mentire a se stessa? Era la verità…e se Harry
non lo notava era solo perché quel ragazzo era un maledetto idiota! Ma per sua
fortuna, Ginny aveva trovato qualcuno che l’aveva
notata e che la trovava carina…
Forse Harry dopotutto non era l’unico ragazzo sulla faccia
della terra…
Ecco un nuovo
capitolo della vita di Ginny…un capitolo abbastanza
importante direi…Ginny finalmente incontra Michael e
qualcosa in lei cambia per sempre…
Spero vi sia
piaciuto! Grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite,
le seguite, chi ha recensito e chi ha solo letto!
Vi aspetto al
prossimo capitolo basato sulla parola “bibite” e … recensite!!!
Capitolo 17 *** Il mio primo vero appuntamento! ***
Il mio primo vero appuntamento!
Fandom: Harry Potter
Personaggioprincipale: Ginny Weasley
Prompt: 060. Bibite.
Rating: Verde
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
La settimana che era appena trascorsa le era sembrata la più lunga ed
estenuante della sua vita. Dal giorno del ballo non aveva fatto altro che
pensare alle parole di quel ragazzo, Michael Corner. Ogni tanto il pensiero che
l’avesse presa in giro solo per divertimento l’aveva sfiorata…ma
erano sempre Hermione e Demelza
a riportarla alla realtà. La prima poi sembrava davvero al settimo cielo…era felice per Ginny,
perché si era finalmente liberata del fantasma di Harry! Non che ad Hermione dispiacesse l’idea di vedere Harry e Ginnyinsieme…era solo che sapeva
bene quanto poco ad Harry interessasse la piccola sorella di Ron! E ciò a lungo
andare avrebbe logorato Ginny giorno dopo giorno!
Invece sembrava che tutti i problemi si fossero risolti da soli…Ginny era allegra come mai prima, Harry sbavava per
quella sciocca di Cho (ma sembrava contento della sua
disgrazia) e anche lei…beh doveva ammettere che le
attenzioni di Victor le davano enorme piacere. L’unico che non sembrava
condividere quel clima di serenità era Ron…e non
perdeva occasione per punzecchiare la sua migliore amica (con cui non parlava
dalla sera del ballo) e sua sorella!
-Vedrai che gli passerà, Herm! E’ solo che…che a Ron tu piaci…e molto
anche!
Hermione divenne improvvisamente rossa in
volto, come se una lampadina si fosse accesa dentro di lei.
-Cos…ti sbagli, Gin! E’ solo un bambino…ha visto che tutti possiamo divertirci anche senza
di lui e ora fa l’offeso! Beh…per me può continuare a
non rivolgermi al parola per il resto della sua vita!- sentenziò Hermione sbattendo i libri sul tavolo della biblioteca un
po’ troppo forte, tanto da far voltare tutta la scuola verso di lei.
Ma Ginny non aveva né il tempo, né la voglia
di intromettersi nelle questioni che riguardavano Ron ed Hermione.
Doveva pensare a Michael e al suo primo vero appuntamento con un ragazzo.
Quando ci pensava non poteva non sentire un tremolio allo stomaco…paura
forse? No! Lei non aveva paura…anche se doveva
ammettere che era una situazione completamente nuova per lei! Mai prima un
ragazzo l’aveva invitata ad uscire…ma prima un
ragazzo aveva fatto caso a lei!
-Ginny! Mi stai ascoltando?- chiese Hermione che evidentemente doveva aver continuato ad
inveire contro Ron per un bel po’!
-No…- ammise Ginny
appoggiando i gomiti sulla scrivania e sorreggendosi il mento con i pugni
chiusi.
-Certo…ora tu hai il tuo Michael!- la
punzecchiò l’amica strappando a Ginny
un’occhiataccia.
-Lui non è il mio Michael! Non lo conosco nemmeno!
-Però non fai che parlare di lui! Intendiamoci…è
fantastico, davvero!
Ginny avrebbe voluto rispondere, ma
l’arrivo di Luna la interruppe.
-Ciao Ginny!
-Ciao Luna! Come stai?
-Oh…bene…
-Ehm…Luna? Dove hai le scarpe?- chiese Ginny notando l’amica che girava per i corridoi scalza.
-Sono misteriosamente sparite…credo siano
stati i Nargilli…
-I cosa?- chiese Hermione intromettendosi.
Aveva notato altre volte Luna Lovegood in giro per la
scuola e l’aveva sempre trovata…beh…piuttosto
stravagante! Sapeva che era amica di Ginny, ma non
aveva mai osato chiedere informazioni…le sembrava
poco delicato.
-Scusatemi, non vi ho presentate! Hermione,
lei è Luna Lovegood…e lei invece è…
-HermioneGranger-
concluse Luna senza aspettare che Ginny finisse di
parlare. -Beh…è uscita con Krum,
tutta la scuola oramai la conosce!
Hermione non sapeva se questa popolarità
le facesse davvero piacere…o meglio ciò che le dava
fastidio era l’essere conosciuta solo come la fidanzata di Victor Krum!
-Piacere...- rispose Hermione che ancora stava
cercando di dare una risposta alla propria domanda interiore.
-Ho incontrato Michael!- continuò Luna come se nulla fosse.
-Oh, davvero?- che stupida! Era ovvio che si incontrassero!
Appartenevano alla stessa casa!
-Sì, mi ha detto del vostro appuntamento! Ma tu non eri innamorata di
Harry?- chiese Luna con una semplicità che aveva lasciato senza parole Ginny ed Hermione.
-Io…sì…cioè…no…ècomplicato…
-Capisco…- fece Luna meditabonda.
-Non è come credi! Non esco con Michael per dimenticare Harry o farlo ingelosire…- ma esternare per la prima volta quel pensiero
le fece capire che in realtà quell’idea era ben presente in lei. Era come se
averlo detto ad alta voce l’avesse resa consapevole di quello che pensava
davvero. Stava uscendo con Michael solo per dimenticare Harry? solo per provare
che anche lei può piacere ad un ragazzo? o Michael le piaceva davvero?
-Non devi certo spiegarlo a me…mi ha solo
detto di consegnarti questo!
E Luna porse a Ginny un foglietto.
Cara Ginny,
spero che tu non abbia cambiato
idea sul nostro appuntamento.
Ti aspetto domani all’ingresso per
le 10. Non vedo l’ora…
Michael
-Si può sapere quale è il problema, ora?- chiese Hermione
estenuata da una Ginny che misurava a grandi passi la
sala Comune dei Grifondoro oramai deserta. Era notte
fonda, la notte precedente alla gita a Hogsmeade. Ginny era stata intrattabile per tutta la giornata,
ricordando fastidiosamente ad Hermione il suo ex
amico Ron. Alla fine non ce l’aveva fatta…aveva
sbottato!
-Non ho nessun problema!- rispose Ginny quasi
seccata per quella interruzione.
Ma nemmeno lei poteva rimanere zitta a lungo e non vendendo Hermione insistere continuò:
-Mi ha mandato un biglietto…capisci? Non è
venuto lui da me…ha mandato Luna…con
uno stupido insignificante insulso lurido biglietto!
Hermione che finalmente aveva capito il
nocciolo della questione si appoggiò con più dolcezza allo schienale del divano
invitando l’amica a sedersi accanto a lei.
-Gin…magari è timido! E avrà avuto
paura che tu potessi cambiare idea…
-Questo non cambia le cose! Io sono abituata a dire le cose in faccia!
-Nei sei proprio sicura? Guarda come sta andando con Harry…perché
non parli in faccia anche a lui? Non essere sempre così severa nel giudicare i
comportamenti degli altri…
Ginny fissò Hermione
dritta negli occhi. Era assolutamente sorprendente vedere quante determinazione
e rabbia potesse trasmettere quella ragazza solo con uno sguardo.
-D’accordo…però io credo che il problema non
sia solo questo, Gin! Mi sbaglio forse?
Ginny si morse il labbro inferiore
questa volta distogliendo lo sguardo da Hermione.
-Non c’è nulla di male ad ammetterlo, sai?
-Ammettere cosa?- chiese Ginny pur sapendo
perfettamente che Hermione aveva già capito tutto.
Come sempre.
-Che esci con Michael anche per vedere se puoi farcela a dimenticare Harry…
-Non è vero!- tentò di rispondere Ginny. Ma
non ce la fece. –Ok…è anche per quello che ho
accettato di uscire con lui! L’hai sempre detto anche tu che devo guardarmi
intorno!
-E continuo a pensarlo! Credo che uscire con Michael ti farà bene…magari scoprirai che anche lui può piacerti sul serio!
Magari…pensòGinny.
La giornata era cominciata con il piede sbagliato…Ginny
si era svegliata con estremo ritardo, forse per colpa delle ore piccole fatte
la sera precedente con Hermione. Era scesa in Sala
Grande per una colazione veloce ma stanca e nervosa come era si era schiantata
contro Harry, versandosi addosso il succo di zucca che stava bevendo uscendo di
corsa dalla Sala Grande.
-Ops…scusamiGinny!
Colpa mia…non stavo guardando…-
disse Harry cercando di giustificarsi.
-Lascia stare, Harry!
-Come mai così di corsa?
-Io?- chiese Ginny osservando per la prima
volta Harry da quando lo aveva incontrato.
-Sì…tu…e chi altro?
-Certo…beh, devo prepararmi per Hogsmeade!
-Fantastico! Ti va di venire con noi?
Ginny si irrigidì. Cosa aveva appena
sentito? Harry le aveva chiesto di unirsi a loro per andare a Hogsmeade? Non poteva essere….cosa
doveva rispondere ora? Lasciare a piedi Michael per andare con Harry? Ginny si ritrovò a pensare che mai una bibita rovesciata
sulla sua maglietta le era sembrata così fantastica!
-Mi…mi dispiace, Harry…vado
con Michael…-Ginny si
sorprese nel sentirsi pronunciare quelle parole. Forse dentro di lei voleva in
un certo senso farla pagare a Harry per averla ignorata per tanti…troppi
anni!
-Ok…allora, a stasera!
Ora Ginny era furiosa! Sembrava quasi che non
gli importasse nemmeno che lei usciva con un altro! Prima la invitava…e poi non chiedeva nemmeno chi era Michael! Non
degnò Harry di una risposta e se ne andò dalla Sala Grande ancora più
arrabbiata di quando si era svegliata.
Era decisamente cominciate male quella giornata!
-Cosa ti piacerebbe fare, Ginny?- chiese
Michael timidamente. Non conosceva Ginny molto bene,
ma aveva intuito sin dall’inizio che la ragazza non era proprio di buon umore.
-Non lo so…scegli tu!
-Qualcosa non va Ginny? Ho fatto o detto
qualcosa che ti ha dato fastidio?
Ginny fissò Michael negli occhi scuri. Sorrise.
Michael si stava preoccupando per lei…per il loro appuntamento…era così diverso da Harry! Scosse la testa e
sorrise.
-Va tutto bene, Michael! Sono solo un po’ tesa…è
il mio primo appuntamento con un ragazzo…
Il ragazzo arrossì violentemente.
-Dici sul serio?
Ginny annuì muovendo il capo. Si stava
rilassando. Quella piacevole sensazione di calma e tranquillità che aveva
provato durante il ballo era tornata…
-Perché non andiamo da Madama Rosmerta a bere
qualcosa? Immagino avrai freddo!
-Oh…certo! È un’ottima idea, Michael!
L’interno del locale di Madama Rosmerta era
molto accogliente e caldo…cosa per cui Ginny ringraziò mentalmente il ragazzo che era con lei. Si
accomodarono in un angolo della sala per non essere disturbati dagli altri
clienti e con un gesto della mano Michael chiamò la cameriera.
-Due Burrobirre per favore!
-Certo! Arrivano subito!
E in effetti le due bibite arrivarono in pochi istanti.
Vedendo Ginny che fissava incuriosita la
bevanda davanti a lei, a Michael venne un dubbio atroce.
-Ti piace la Burrobirra, vero?
-Non ne ho idea! Non ne ho mia assaggiata una!- ammise Ginny sorridente.
-Mi…mi dispiace! Credevo che…cavolo, che stupido!
-No! Non preoccuparti! L’avrei ordinata comunque! Sono anni che desidero
assaggiarla! George una volta me ne aveva portato a casa un boccale da DiagonAlley…ma mia mamma l’ha scoperto…e ovviamente ha dato in escandescenze!
Michael sorrise rilassato.
Il tempo trascorse velocemente…forse troppo
per Ginny che si stava davvero divertendo in
compagnia di Michael. Era piacevole stare con lui…nonera…stressata! Era semplicemente lei! Perché era così
dannatamente semplice stare con lui? Decisamente Harry non era il ragazzo che
faceva per lei, non in confronto a Michael…ma allora
perché appena Harry mise piede nel locale con Ron il sorriso si spense sul suo
volto e si sentì quasi in colpa per essere lì con Michael? Se Harry l’avesse
vista cosa avrebbe detto?
-Tutto bene, Ginny?- chiese Michael stupito da
quel cambiamento repentino.
-Sì…possiamo andare via?- disse appena Harry
e Ron si furono seduti.
-Vuoi già andartene?
-Sì…perché non facciamo due passi?
Vorrei vedere il negozio degli scherzi di Zonco…eMielandia…
-D’accordo! Ma non preferisci finire la tua Burrobirra?
Ginny osservò il proprio bicchiere che
in effetti era ancora quasi pieno. Le piaceva quella bibita, ma dentro di lei
sapeva che non avrebbe tollerato la vista di Harry ancora per molto.
Soprattutto se lui si fosse accorto che lei era lì con Michael…
-Sì, scusami…preferisco! Sai è entrato mio fratello…
-Non vuoi che ti veda qui con me?
-No! Solo che conosco mio fratello e sarebbe capace di sedersi qui con noi…giusto per rovinarci la giornata- Ginny
si stupì per la facilità con cui aveva inventato quella bugia. Che pure era
assolutamente vicina alla realtà!
-Ok…andiamo!
Ma fatti pochi passi Ginny si scontrò per la
seconda volta nella giornata con Harry. Nella sua ossessione di evitarlo, non
si era accorta che nel frattempo si era alzato ed era andato a ordinare da
bere. E per a seconda volta una bibita si sparse sui vestiti di Ginny. Dannazione!
-Ehi! Scusami! Ginny…sei tu! È la seconda
volta oggi!- disse Harry con un sorriso che strinse in una morsa il cuore di Ginny.
-Già…
-Aspetta, ti pulisco io!
-NO! no…faccio da sola, grazie!
-Ok…non volevo offenderti!
Ginny si morse la lingua…era
stata troppo irruenta con Harry. Perché aveva reagito così? Forse perché voleva
solo andarsene di corsa…lontano da lì…lontano da Harry…lontano da
Michael!
E così fece. Corse fuori dal locale seguita da un Michael sempre più
perplesso!
-Gin!
-Scusami, Michael! Io…
-Vuoi che ci avviamo verso il castello?
Ginny lo guardò. Era esattamente quello
che voleva. Eclissarsi. Nascondersi. Sparire! Per sempre se fosse stato
necessario.
-Sì…grazie!
-Non preoccuparti…tanto si sta già facendo tardi…
Ginny avrebbe voluto urlare in faccia
ad Harry quanto era furiosa con lui! Quanto la faceva arrabbiare perché davanti
a lui era sempre così stupida! Ma era con lei che ce l’aveva soprattutto! Aveva
appena rovinato il suo appuntamento con Michael e tutto per colpa di Harry! Aveva
fatto la figura dell’idiota con lui!
Poteva forse andare peggio di così?
-Ehi Weasley! Non sei più nemmeno bere senza
sbrodolarti come una poppante?- DracoMalfoy. Acido come sempre.
Ginny si fissò la giacca scocciata. Sì,
la giornata poteva peggiorare. Ma una cosa era certa…si
sarebbe tenuta lontano per molto tempo da qualsiasi tipo di bibita…soprattutto
se nei paraggi c’era quell’idiota dagli occhi verdi, di nome Harry Potter!
Buongiorno a tutti!!!
Nuovo capitolo della
vita di Ginny…il suo primo appuntamento con Michael…non è andato benissimo anche perché volevo che si
capisse il suo tormento interiore:da un lato il desiderio di lasciarsi alle
spalle il passato (Harry) e dall’altro il suo amore fortissimo per Harry…è una scelta difficile che continuerà a riproporsi…penso che sia normale quando ami un ragazzo per
molto tempo, paragonare tutti quelli dopo a lui…e
così fa anche Ginny!
Spero vi sia
piaciuto!
Grazie a tutti coloro
che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite, chi ha recensito e
chi ha solo letto!
Vi aspetto al
prossimo capitolo basato sulla parola “acqua” e … recensite!!!
Capitolo 18 *** Il lento trascorrere dei minuti ***
Il lento trascorrere dei minuti
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: GinnyWeasley
Prompt: 051 Acqua.
Rating: Verde
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Qualcosa non andava, era chiaro! Forse poteva essere normale che HermioneGranger fosse già alzata
alle 7 del mattino…ma non era altrettanto normale che
anche Ron lo fosse! Ginny era seriamente preoccupata…e il suo umore non migliorò di certo quando si
rese conto che era il 14 febbraio.
-Fantastico!- mormorò spegnendo la sveglia e rigirandosi nel letto.
Odiava quella giornata da almeno un paio di anni…più
o meno da quando aveva fatto quegli orribili auguri a Harry. Per sua fortuna
sembrava che tutti se ne fossero dimenticati a Hogwarts,
persino Harry!
-Ehi, dormigliona! Non eri tu quella che doveva assolutamente alzarsi
prima di tutti oggi?- chiese Demelza aprendo le tende
della stanza e facendo entrare la luce fredda del sole di febbraio.
-Io? Credo proprio che tu ti stia sbagliando!- rispose assonnata la
ragazza.
-Ah…ok…vorrà dire che non ti terrò il
posto nell’arena della seconda prova!
A quelle parole Ginny si voltò di scatto nel
letto mettendosi a sedere. Si era completamente scordata della seconda prova
del Torneo! Si vestì con una velocità degna di record per chiunque e si fiondò
in Sala Grande per la colazione. Lì trovò Harry che a stento sgranocchiava un
boccone di pane con lo sguardo perso nel vuoto.
-Harry? Tutto bene?- chiese gentilmente
sedendosi davanti a lui.
-Umh? Sì…sì…hai
visto tuo fratello o Hermione?
-No…non li ho incontrati…perché?
Ma Ginny non ottenne nessuna risposta perché
il ragazzo venne trascinato fuori dalla Sala Grande dalla McGranitt.
Mentre seguiva con lo sguardo la figura di Harry che si allontanava il suo
sguardo si posò su un altro ragazzo seduto qualche tavolo più in là. Le sorrise
e Ginny rispose al sorriso. Non aveva passato molto
tempo con Michael da quel giorno a Hogsmeade:
entrambi erano sempre così occupati con la scuola, che riuscivano a parlarsi
solo tra una lezione e l’altra! Ma erano sempre minuti molto piacevoli. Con
Michael riusciva a parlare di tutto…l’unico punto su
cui proprio non riuscivano ad andare d’accordo era il vincitore del Torneo.
Michael tifava per Cedric…
-Andiamo, Gin?
-Andiamo dove, Dem?
-All’arena della prova…se
non ci muoviamo finiranno le barche!
-Barche?- chiese Ginny trangugiando l’ultimo
sorso del suo thè mattutino.
-Barche…
Chi era quel pazzo psicolabile che inventava quelle prove perverse?
Quando Ginny comprese il contenuto di quella prova
rimase senza fiato: come si poteva pensare che una persona normale potesse restare
sott’acqua per un’ora? Forse Cedric, Krum e Fleur potevano farcela, ma
Harry…Harry aveva solo 14 anni! Senza rendersene
conto, Ginny aumentò la frequenza del suo respiro.
Aveva sempre pensato che Harry potesse vincere tutto…che
nulla potesse sconfiggerlo! Ma non era più così sicura…non
era sicura di niente…sapeva solo che doveva impedire
a Harry di fare quella sciocchezza…ma non sapeva
come!
Lo vide buttarsi in acqua e contorcersi sotto la superficie dell’acqua.
Che diamine doveva fare? Si sarebbe gettata tra le acque gelide per lui, lo
sapeva bene…
-Harry!- urlò la ragazza. Non sapeva
perché aveva gridato il suo nome. Le sue mani tremavano come foglie.
-Ce la farà, non ti preoccupare!- Michael era spuntato accanto a lei. Ginny lo fissò stranita. Fu come se lo vedesse davvero per
la prima volta…lei era preoccupata per Harry. Solo
Harry le interessava davvero. Solo per Harry si sarebbe buttata all’istante tra
quelle acque gelide senza pensarci un secondo. Non per Michael. Non per il
ragazzo che le era accanto in quel momento.
-Tutto bene, Ginny?- le chiese spostandole una
ciocca rossa dietro l’orecchio. Lei rimase ferma a osservare quel movimento
dolce e tuttavia così insignificante per lei in quel momento!
-Sì…sì, certo!- e mentre cercava di
convincere Michael delle sue parole vide Harry uscire dall’acqua con un salto
mozzafiato. Ginny si avvicinò ancora di più alla
balaustra della palafitta per tentare di vedere se davvero aveva visto quello
che credeva di aver visto…branchie…branchie???
-Sta bene…- commentò Michael e per un istante
a Ginny parve che ne fosse quasi dispiaciuto.
-Credi ancora che Harry non possa farcela?- rispose Ginny
in tono di sfida. Non tollerava che qualcuno potesse dubitare di Harry…
Michael in tutta risposta alzò le spalle.Sì…credeva ancora
che Harry non poteva farcela!
I minuti scorrevano lenti ma inesorabili: Ginny
si voltava verso il grande orologio ogni 5 secondi per controllare che l’ora a
disposizione di Harry fosse ancora lontana dallo scadere. Ma non era così:
erano oramai trascorsi 50 minuti e non c’era la minima traccia di Harry…né di nessun altro! All’improvviso, mentre era di
nuovo voltata verso l’orologio, sentì Michael accanto a lei urlare:
-Sììììììììì!!!!
-Che cosa è successo?- gridò Ginny con il
cuore in gola.
-Cedric! È stato il primo…lo
sapevo! Nessuno lo può battere.
Ginny lo fissò con odio. Ma Michael
questo non lo vide…era troppo occupato ad agitare la
spilla che ritraeva Cedric per celebrare la sua vittoria.
Che ci stava a fare con quello? Lui odiava tutto quello che per Ginny era importante! Lui detestava Harry…non
avrebbero mai potuto andare d’accordo!
-Ehi! Anche Krum ce l’ha fatta! E con lui c’è
la Granger!
-Si chiama Hermione!- precisò Ginny in un sibilo, che ovviamente il corvonero
non comprese, intendo com’era a farsi notare da Cedric!
-Guarda Gin! c’è anche tuo fratello!
A questo punto Gin concentrò la sua attenzione sulle acque del Lago
Nero. Sorrise vedendo che suo fratello stava bene…e
che tentava di fare il cascamorto con quell’oca di Fleur!
Un attimo…mancavaqualcosa…Cedric
aveva recuperato Cho, Krum
invece aveva riportato a galla Hermione…con Ron era
emersa anche Gabrielle che evidentemente era il tesoro di Fleur…e
Ron? Ron doveva essere il tesoro di Harry…ma allora
dove Merlino era finito Harry?
-ROOOON!!!- urlò Ginny sporgendosi più del
dovuto per parlare con il fratello che si trovava al piano inferiore. Ma non la
sentiva.
-RON! HERMIONE!
Non ottenendo nessuna risposta Ginny si voltò
di scatto per dirigersi verso le scale. Ma qualcosa la trattenne. Michael
l’aveva afferrata saldamente per il polso destro.
-Dove credi di andare?- c’era forse del risentimento nella voce di
Michael?
-Come scusa?
-Cosa credi di poter fare? Buttarti in acqua per andare a riprenderlo?
Ginny serrò le mascelle per frenare la
risposta acida che stava già per uscirle dalla bocca. Respirò con tranquillità
e sorrise con tutta la dolcezza di cui era capace.
-Non capisco di cosa tu stia parlando! Voglio solo andare da mio fratello
e da Hermione…
-Certo…- ma Michael non ne era affatto
convinto.
-Adesso lasciami andare! Voglio andare di sotto…
-Come vuoi.
L’armonia che aveva sempre creduto di provare con Michael era
improvvisamente svanita. Lui sapeva. Sapeva quanto lei tenesse a Harry…forse sapeva che lo amava. E che non ci sarebbe mai
stato posto per nessun altro nel suo cuore. Ma in quel momento a Ginny non interessava altro se non sapere che Harry stava
bene.
In quell’istante la figura di Harry spuntò dall’acqua e atterrò sulla
piattaforma. Ginny scese di corsa le scale incurante
dei ragazzi che aveva malamente spintonato per arrivare accanto a Ron.
Hermione corse incontro al suo migliore
amico e lo abbracciò con una salvietta calda per proteggerlo dal vento freddo
che soffiava in mezzo al lago. Ginny si ritrovò a
sorridere. Non se n’era nemmeno resa conto. Ma Harry era vivo e non poteva che
esserne felice!
-Torniamo insieme?- chiese Michael che era sceso accanto a lei.
-Come?
-Sì…dovreiparlarti…-
il volto del ragazzo era serio. Ginny non lo aveva
mia visto così. Annuì pensierosa non capendo il motivo di quel cambio di umore.
Si diressero verso la prima delle barche disponibili e Michael aiutò la
ragazza a sedersi a prua. Il corvonero invece si
accomodò a poppa colpendo immediatamente la barca con la bacchetta per farla
muovere.
-Ehi! Potevi aspettare gli altri…la barca è
vuota!
-No…ti devo parlare…
-D’accordo, ti ascolto!
-Vedi, Gin…io… tu mi piaci, Gin. Mi piaci
davvero! Hai un carattere unico…sei determinata e
forte, ma sai anche essere dolce e divertente…
-Michael…- disse Ginny
che si sentiva in imbarazzo davanti a quella dichiarazione inaspettata e non
cercata.
-No…lasciami finire!
-Ok…scusami…
-Non sono uno stupido…so che provi qualcosa
per Harry…non mi interessa sapere se è una semplice
cotta o se ne sei innamorata!
Ginny non sapeva cosa rispondere. Non
era capace di mentire...non su questo punto! Ma non poteva nemmeno ammettere la
verità davanti al primo ragazzo che sembrava trovarla speciale…
-Quello che ti chiedo, Gin…quello che voglio
sapere è se c’è la possibilità…ancheremota…che io possa prendere il suo posto…non
devi rispondere subito…pensaci…pensaci seriamente,
perché tengo molto a te…
Ginny
fissava il ragazzo davanti a lei incapace di dire qualsiasi cosa. Era la sua
prima vera dichiarazione…il primo ragazzo che le
chiedeva qualcosa di più di una semplice amicizia…
Michael si avvicinò a lei e le prese le mani con dolcezza. La guardava
sorridendo timidamente con i suoi occhi scuri che tradivano la paura che provava
in quel momento.
-Gin, vuoi diventare la mia ragazza?
Ginny ora deve scegliere…seguire il cuore che la
porta da Harry o la testa che la indirizza verso Michael?
Beh, sappiamo già cosa deciderà, ma spero comunque che il capitolo vi
sia piaciuto e che saranno di vostro gradimento anche i prossimi!
A presto con un nuovo capitolo basato sulla parola “scelte” e…recensite!!!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Tentava disperatamente di concentrare i suoi pensieri su quella dannata
tazza di thè che rimescolava da almeno dieci minuti.
I biscotti che ci aveva buttato qualche istante prima si erano praticamente
disciolti rendendo il thè una poltiglia imbevibile.
Perché era così depressa? Perché sapere che Michael voleva avere di più da lei
la turbava così?
Aveva fantasticato così tante volte su quel momento…aveva
pensato così tante volte al modo in cui Michael le avrebbe chiesto di essere la
sua ragazza…e ogni volta lei arrossiva felice di quel
pensiero. Perché proprio quando quel pensiero si era fatto realtà Ginny aveva desiderato scappare, cancellare quel ricordo e
non sentire quello che Michael le stava dicendo?
Era stato così facile illudersi che Harry fosse sparito dalla sua vita…ed era stato altrettanto facile capire che in realtà
ciò non era mai successo. Michael non era Harry e non lo sarebbe mai stato.
Questa era la dura verità. Non le restava che scegliere. O accettare la
proposta di Michael sperando che un giorno avrebbe potuto provare almeno la
metà di quel sentimento che la legava così indissolubilmente a Harry…o aspettare che Harry un giorno si accorgesse di lei.
Sospirò profondamente. Non era una scelta facile…
Alzò lo sguardo quando sentì il vocio della Sala Grande scemare.
Dannazione, era in ritardo! Piton l’avrebbe messa di
certo in punizione! Raccolse i suoi libri e di corsa si diresse verso la porta
sperando che una giornata ricca di lezioni potesse farle dimenticare i suoi
problemi.
Hermione pensò che Piton
dovesse aver punito Ginny per il suo ritardo a
lezione. Tutti i suoi compagni erano già usciti dai sotterrai mentre dell’amica
non era apparsa neppure l’ombra. Aveva visto che qualcosa non andava a
colazione. Non era da Ginny non toccare cibo, nemmeno
la torta al cioccolato…qualcosa la turbava e di certo
c’entravano Harry e Michael! Per questo decise di aspettarla alla fine della
prima lezione della giornata.
-Gin! Finalmente!- disse vedendola salire le scale a fatica.
-Hermione! Che ci fai qui?
-Aspettavo te…
-Me? E’ successo qualcosa?
-Non lo so…dimmelo tu!
Ginny non tentò nemmeno di negare.
Sapeva fin troppo bene che Hermione non si faceva
incantare dalle sue bugie. Hermione in effetti non si
faceva incantare dalle bugie di nessuno. Aveva un sesto senso per queste cose…
-Cosa è successo su quella barca?- chiese di nuovo Hermione
andando dritta al punto.
-Come sai della barca?
-Beh….prima che tu ci salissi eri la
solita allegra e spensierata Ginny…quando ti ho
incontrata ariva sembravi un fantasma!
Cosa è successo con Michael?
-Vuole fare tardi anche alla prossima lezione, signorina Weasley?- chiese una voce melliflua che si era avvicinata
alle due ragazze.
-No, professor Piton!
-Bene! Perché io sono stato magnanimo…un tema
della lunghezza di due pergamene sugli usi e le proprietà della radice di
asfodelo mi sembra il minimo…non è d’accordo con me,
signorina Granger?
-Certo, professore- rispose la ragazza arrossendo fino alla punta delle
orecchie.
Ginny mosse i primi passi verso l’aula
di Storia della Magia seguita da Hermione che
passandole accanto le sussurrò:
-Stasera, Sala Comune…ti aspetto! E non
provare a rifilarmi qualche scusa!
Ma Ginny non ebbe il tempo di rispondere.
-Andiamo, lascia fare a me!- disse Hermione
prendendo in mano il foglio su cui Ginny tentava di
mettere insieme due parole sensate sulla radice di asfodelo.
-Piton se ne accorgerà se lo fai tu…
-Si è mai accorto che sono io a correggere e rimaneggiare tutti i
compiti di Ron e Harry?
Ginny sorrise ringraziando con lo
sguardo Hermione. La Sala Comune dei Grifondoro si stava rapidamente svuotando. Solo Dean e Seamus erano ancora in piedi, tentando di terminare una
partita a scacchi! Ma in un momento di distrazione di entrambi, Hermione modificò con un incantesimo la posizione dei pezzi
in modo che Dean riuscì a vincere Seamus con una sola
mossa.
-Ora che siamo da sole…mi vuoi dire che è
successo?
-Michael mi ha chiesto di diventare la sua
ragazza…
-Capisco…e tu cosa hai risposto?
-E’ proprio questo il punto! Non sapevo più cosa rispondere…fino
ad un attimo prima non desideravo altro che lui mi facesse questa dannata domanda…e subito dopo…
-Subito dopo desideri l’esatto contrario…perché
sai già che qualunque cosa tu decida di fare cambierà per sempre il corso della
tua vita. Niente sarà più come prima- concluse Hermione
con lo sguardo assorto nell’ultima fiamma che ancora illuminava il camino.
-Herm…tutto bene?
Hermione si voltò con un finto sorriso
stampato sul volto e con gli occhi che brillavano per colpa di qualche lacrima
che tentava di solcarle il viso senza riuscirci.
-Victor…mi ha posto la tua stessa domanda…e nemmeno io ho saputo cosa rispondere!
-Siamo tutte due in un bel guaio a quanto pare…
-Già…
-Tu cosa hai intenzione di fare?- chiese Ginny.
Forse sperava che la scelta di Hermione potesse in un
certo senso guidarla verso la sua scelta.
-Penso che accetterò…infondo…non
c’è nulla che mi fermi, no?
Ginny la guardò con gli occhi di chi
vorrebbe controbattere, ma non aveva intenzione di farlo.
-So cosa vuoi dire, ma ti sbagli, Gin! Io e Ron possiamo solo essere amici…nulla di più! Non posso aspettare qualcuno che forse
non capirà mai…
-Giusto…quindi dovrei fare lo stesso con
Harry. Lasciarlo andare…
-Non so più nulla, Gin! mi chiedo solo quanto ne valga la pena…di aspettare qualcuno che è troppo cieco per capire
che esisti!
Ginny sprofondò ancora di più nel
divano rosso e oro…parlare con Hermione
non la stava aiutando granché…forse la risposta a
tutti i suoi problemi e dubbi era la più semplice. Forse in realtà non c’era
davvero una scelta da fare. Hermione aveva ragione.
Non aveva senso perdersi dietro a qualcuno che nemmeno ti considera…aspettare
Harry era una sofferenza inutile, soprattutto ora che lui sembrava essersi
fissato con ChoChang.
-Senti, Gin- disse Hermione ridestandosi
all’improvviso dai suoi pensieri. -Diamoci un taglio! Se Harry e Ron sono
davvero nel nostro destino troveranno il modo per arrivare a noi! Buttiamoci il
passato alle spalle! Victor e Michael magari non saranno perfetti, ma di sicuro
almeno ci hanno notate. Sanno che esistiamo e ci trovano carine e intelligenti…perché non dovremmo fare un tentativo?
-Hai ragione, Herm! in fondo Michael è
simpatico e ci tiene davvero a me…me lo fa capire in
ogni modo. Mi ha persino fatto un regalo per San Valentino, sai? Niente di speciale…però è stato…dolce, in
effetti.
-Appunto! Smettiamola di farci del male e voltiamo pagina! Domani
andremo da Michael e Victor e accetteremo la loro proposta!- lo sguardo di Hermione era risoluto e fiero. Ginny
invece era ancora incerta…non che le parole di Hermione non fossero vere…il
problema era che a parole tutto era facile…erano i
fatti ad essere difficili. Un conto era accettare la proposta di Micheal, un altro era lasciarsi davvero Harry alle spalle!
-Guarda chi c’è! L’amichetta di Krum…il nostro
nemico…il nemico di Harry!- Ron era appena entrato
nella Sala Comune dal ritratto della signora Grassa. Insieme a Harry che lo
seguiva come un’ombra.
-Io invece vedo solo un bambino, guarda un po’!- rispose acida Hermione che saltò in piedi come una molla dal divano.
Senza dire altro si diresse verso i dormitori passando davanti a un Ron che non
aveva ancora digerito l’uscita di Hermione con Krum.
-Quand’è che crescerai, Ron?- chiese Ginny alzandosi più lentamente di Hermione
dal divano.
-Oh, dai, Ginny! Era solo una battuta…Hermione è un po’ troppo suscettibile in questo
periodo. Forse stare con Krum le fa male- disse Harry
ridendo. Per la prima volta prendeva posizione tra Ron e Hermione.
-Ma davvero? E cosa mi potevo aspettare da te? Credevi che Hermione avrebbe aspettato questo idiota per sempre?
Svegliati, Harry! Ron ha perso il suo treno…ha perso Hermione! e ora è troppo tardi per recuperare!- Ginny era furiosa. Come faceva Harry a difendere Ron anche
in quell’occasione? Come poteva credere che lei avrebbe atteso in silenzio che
Ron si accorgesse di lei? Le cose non andavano in questo modo…
-Che vuoi dire?- chiese Ron impallidendo.
-Che Hermione al ballo non stava con Krum…l’aveva solo invitata…ma
dopo la tua reazione spropositata, lei ha deciso di mettersi con lui. Sei
contento? È questo che volevi ottenere? Beh…ci sei
riuscito! Complimenti!
-Non puoi dire davvero una cosa simile! Hermione
non è adatta per Krum…- biascicò Harry allibito.
-Forse…ma sicuramente Krum
si è accorto che lei esiste!
-Vorresti dire che per noi non esiste?- chiese Ron con un tono adirato.
-Esatto…voi uomini siete così…così…ciechi! Ti sei accorto che lei ti piace solo
quando un altro te l’ha portata via!
-Lei non mi piace…- disse Ron rosso in viso.
-Fai come credi…non mi importa…se
preferisci perderla piuttosto che essere onesto con te stesso, non è un mio problema…
-Non credi di esagerare?- intervenne nuovamente Harry che era rimasto a
guardare il litigio nascente tra Ginny e il fratello.
-Esagerare?- gli occhi di Ginny si posarono
per la prima volta carichi di rabbia su Harry. Lui la fissò immobile senza
battere ciglio. Credeva davvero che Ginny stesse
esagerando.
-Sì…vogliodire…anche
ammesso che a tuo fratello piaccia Hermione non vedo
perché dovrebbe essere un problema se lui ora non se ne rende conto…magari in futuro…
-In futuro? Ma certo…tanto se Hermione soffre in questo momento chi se ne importa,
giusto? L’importante è che non sia tu a soffrire, vero?
-Io? E cosa c’entro io ora?- Harry ora era spiazzato…aveva
cominciato difendendo Ron ed aveva finito per trovarsi coinvolto in prima
persona. Ginny ce l’aveva con lui…perché?
Non riusciva proprio a capirlo!
Ginny arrossì di colpo. Senza
accorgersene aveva girato il discorso su lei e Harry…
-Tu…niente….era per dire!
Ma prima di fare altre gaffes si voltò e si
allontanò dalla Sala Comune. Aveva appena preso una decisione. Non valeva la
pena di attendere oltre Harry…era come Ron, non
avrebbe mai capito! Aveva bisogno di una spinta…e
forse un po’ di concorrenza poteva servire! Dopotutto Micheal
non era poi così male…e magari un giorno avrebbe
anche potuto imparare ad amarlo…
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Dalla piccola discussione con Harry e Ron erano trascorsi alcuni giorni.
Ginny aveva alla fine deciso di accettare la proposta
di Michael e attendeva l’occasione migliore per comunicarglielo: non voleva che
fosse banale. Se proprio doveva cominciare una storia con Michael, questa
storia doveva iniziare almeno con il piede giusto!
-Michael?- disse un pomeriggio Ginny al ragazzo. Stava uscendo dall’aula di Storia della
Magia insieme ai suoi compagni.
-Ginny! Che ci fai qui?- il ragazzo era
sorpreso. Piacevolmente sorpreso. Forse non si aspettava che alla fine Ginny avrebbe trovato il coraggio di parlare con lui.
-Posso parlarti? In privato…-Ginny era arrossita ponendo la sua domanda. Non era
abituata a fare cose del genere.
-Certo…ti va se…-ma
la proposta di Michael venne interrotta nuovamente.
-Ginny?
-Harry?- il tono di Ginny
non cercava nemmeno lontanamente di dissimulare il suo stupore per quella
interruzione inaspettata.
-Posso dirti una cosa?
-Puoi dirmela più tardi?- senza degnare Harry di un altro sguardo si
voltò sorridente verso Michael che fissava la scena infastidito.
-Per favore…
La ragazza guardò Harry scocciata. Cosa voleva ancora da lei? Non le era
bastato quello che si erano detti in Sala Comune?
-D’accordo…Ti dispiace, Michael? Possiamo
parlare più tardi noi due?
-Certo…dopo pranzo sotto la grande
quercia in riva al lago, va bene?
-Perfetto! A dopo…-Ginny
si alzò sulle punte e diede un bacio sulla guancia al ragazzo che arrossì
imbarazzato.
-Allora…cosa vuoi da me, Harry?- Ginny avrebbe voluto nascondere il suo imbarazzo, ma
proprio non ce la faceva. Cosa voleva Harry da lei? E perché non aveva potuto
aspettare la sera per parlare tranquillamente in torre? Ora si trovavano soli
in una vecchia aula che nessuno utilizzava più da anni…eGinny sentiva distintamente il suo cuore accelerare i
battiti. Senza più controllo.
-Ho pensato a quello che hai detto l’altra sera…suHermione e Ron…
-Oh…- la delusione si dipinse sul volto
della ragazza. Che cosa si aspettava? Harry aveva solo Hermione
e Ron in comune con lei…
-Qualcosa non va, Gin?- chiese Harry che si era reso conto del
cambiamento della ragazza.
-No…va tutto bene…solo
non capisco ancora cosa vuoi da me…
-Vorrei che tu li lasciassi in pace!
-Io…cosa?
-Sì…tu vuoi ad ogni costo che Ron si
renda conto che Hermione è cotta di lui…sì, l’ho capito anche io, non sono cieco! Ma non puoi
imporre a una persona di amarne un’altra solo perché è così che tu vuoi…Ron non è ancora pronto…e
forse nemmeno Hermione lo è! Per questo ti chiedo di smetterla…lascia che le cose seguano il loro corso!
-Harry…tu non conosci mio fratello…
-Ti sbagli! Forse sei tu a non conoscerlo affatto! Se tu adesso lo forzi
non capirà mai che gli piace Hermione…anzi otterrai
l’effetto contrario! Allontanarlo da lei…forse
definitivamente! Te lo ripeto, Gin…l’amore non è
qualcosa che puoi imporre! Se un ragazzo non ci prova con te…semplicemente
non vuole provarci con te…perché lo devi obbligare?
Ginny avrebbe voluto rispondere…dire qualsiasi cosa…qualunque
cosa. Ma era paralizzata. Sembrava che Harry stesse parlando di lei, della sua
ossessione per il Bambino che è Sopravvissuto. E aveva dannatamente ragione.
Non poteva imporre ad Harry di accorgersi di lei…così
come non poteva imporre a se stessa di amare Michael. Cosa doveva fare?
-Ehi…mi stai ascoltando?
-Sì…sì…hai ragione. Lascerò che Ron
ed Hermione se la cavino da soli…ora…ora
devo andare…
Ginny fissò Harry con una strana luce
negli occhi. Cosa voleva dire con quelle parole? Che forse le permetteva di
mettersi con lui? Forse per una volta Ginny avrebbe voluto
piangere…ma non l’avrebbe mai fatto davanti a Harry.
-Sì, lo è…ciao, Harry…
-Ciao, Ginny!
La ragazza lasciò che Harry le passasse accanto e solo quando fu sicura
di sentire la porta chiudersi alla sue spalle lasciò che una lacrima solitaria
e furtiva le scorresse lungo il viso lentigginoso. Solo quando la goccia salata
arrivò al labbro superiore Ginny si accorse di quello
che era accaduto. La raccolse con l’indice della mano destra e si ravvivò i
capelli rossi.
-Ora basta!
Michael la aspettava sotto la grande quercia. Come previsto. Michael era
esattamente questo…era rassicurante. Ginny sapeva che Michael ci sarebbe stato. Sempre. Sapeva
che qualunque cosa fosse successa, Michael sarebbe stato lì a consolarla…aiutarla…sorreggerla… eppure sapere questo non
la aiutava affatto, non la faceva stare meglio. Nella mente di Ginny comparivano sempre quegli occhi verdi, sorridenti e
fieri, con la loro inconfondibile luce. Li avrebbe riconosciuti tra milioni…gli occhi, la voce, il sorriso di Harry…Ginny sapeva esattamente che non avrebbe mai potuto
dimenticarli, nemmeno se fossero passati anni. Niente avrebbe mai potuto
cancellare quelle immagini…erano impresse dentro di
lei. Per l’eternità.
Ma doveva andare avanti…Harry era qualcosa di
irraggiungibile per lei. Lei non era fatta lui e lui non era fatto per lei. Non
poteva darle quello di cui aveva bisogno. Quelle attenzioni e quelle tenerezze
che invece Michael era disposto a darle. Incondizionatamente. E anche se era
terribilmente doloroso cerare di mettere da parte quello che provava per Harry,
Ginny si convinse che era l’unica scelta possibile.
Che senso aveva continuare a soffrire sapendo fin dall’inizio che tutto quello
non avrebbe mai portato a nulla? Perché illudersi che un giorno tutto sarebbe
potuto cambiare, che lei un giorno avrebbe potuto aprire una breccia nel cuore
del ragazzo che amava? Già…amavaHarry…ma
era altrettanto certa di non poterlo avere…mai…
Ad ogni passo che compiva verso Michael, Ginny
si sentiva morire. Accettare la proposta di Michael significava mettere fine alla
sua ossessione per Harry. Non era pronta. Non lo sarebbe mai stata…ma tanto valeva cominciare.
-Ginny! Ti stavo aspettando…-
Michael le sorrideva dolcemente. E lei fece altrettanto fingendo una serenità e
una gioia che in realtà in quel momento non aveva.
-Lo so…anzi scusami per averti fatto aspettare…Harry…- persino pronunciare il suo nome le faceva
male. Era come se quel suono la trafiggesse. In un posto fastidiosamente vicino
al cuore. E Ginny era troppo sveglia per non
rendersene conto.
-Non importa…non sei costretta a dirmi cosa
voleva Harry da te- Michael era terribilmente comprensivo. Sentiva di non
meritare un ragazzo così…sentiva dentro di lei che lo
stava tradendo….in un modo totalmente particolare. Ma
lo stava tradendo. Ginny inghiottì quel nodo alla
gola che il solo pensare a Harry le aveva fatto nascere.
-So anche questo…Michaelio…iovorrei…
-Sei qui per rispondere alla mia domanda, vero?- ora anche lui era
serio. Aspettava la sua condanna. Ginny sorrise
amaramente al pensiero: Michael considerava una condanna un ‘no’ come risposta…maGinny era
assolutamente certa che se il ragazzo avesse saputo che il suo ‘sì’ era solo un
modo per scacciare Harry dai suoi pensieri…forse era
questa la condanna…
-Sì…
-Non farmi stare in pena…
-Io…mi piacerebbe essere la tua ragazza,
Michael!- Ginny sperava di essere riuscita a
dissimulare la voce rotta con cui aveva pronunciato quella frase. Lei non era
una di quelle ragazze che piangono per ogni cosa…ma
in quel preciso istante avrebbe solo voluto piangere…così
tanto da addormentarsi…e risvegliarsi in un mondo diverso…in cui lei non aveva mai incontrato Harry quel
maledetto giorno a King’s Cross!
-Davvero, Gin?
La ragazza non aveva la forza di parlare ancora. Sapeva che se l’avesse
fatto avrebbe certamente rivelato i suoi veri sentimenti. Si limitò ad annuire.
Vide il volto di Michael avvicinarsi al suo…il suo
primo bacio…e tutto quello che riusciva a pensare era
a come sarebbe stato baciare Harry. Perché era la sola cosa che desiderava.
Harry. Chiuse gli occhi…forse per cancellare la
sgradevole sensazione che davanti a lei ci fosse un altro e non il suo ragazzo,
Michael. Ma non ci riuscì…ancora quegli occhi chiari,
quella voce calda, quel sorriso così spontaneo…soffriva.
Stava soffrendo come mai prima di quel momento. Di nuovo quel nodo alla gola
era tornato a tormentarla. Ma questa volta non riuscì a fermarlo. Non riuscì a
ricacciarlo da dove era venuto.
Mentre le labbra sottili e morbide di Michael la sfioravano per la prima
volta Ginny versò una lacrima. Calda. Bruciante. Era
il segno della sua debolezza. Della sua colpevolezza.
All’improvviso un’altra goccia le bagno il viso. Questa volta fredda.
Non proveniva da lei. Ginny aprì gli occhi. Non si
era accorta che il cielo sopra Hogwarts era grigio.
Aveva cominciato a piovere…per la prima volta nella
sua vita Ginny ringraziò la pioggia…
-Ginny…tutto bene?- forse Michael si
era accorto della lacrima…
-No…tuttobene…è
la pioggia…
-Certo. Ti va se rientriamo?
-Sì, credo sia meglio- Ginny si sorprese
quando Michael le prese la mano. Non era abituata a quel tipo di attenzioni. Alzò
lo sguardo verso l’alto. Le gocce di pioggia le bagnarono il viso confondendosi
con le ultime lacrime che Ginny si era concessa il
lusso di versare. Doveva dimenticare Harry. Lasciarsi alle spalle tutto…sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta. Ma il pensiero
che potesse un giorno succedere la consolava. Almeno un poco.
-Gin…ci vediamo dopo cena?
-Sì, sarebbe meraviglioso!
-Bene…allora a dopo- un altro bacio.
Uguale al precedente. Insignificante. Non riusciva nemmeno a capire se gli
piaceva baciare Michael perché la sua mente era lontana e assente. No! basta!
Doveva smetterla! Ora Michael era il suo ragazzo e lei si sarebbe impegnata
perché tutto andasse per il meglio! Sì…Michael…nonHarry…lo vide passare davanti a lei in lontananza. Rideva
con Ron. Era così dannatamente carino quando rideva…diventava
sempre leggermente rosso sulle guance e gli occhi si stringevano un po’
diventando più luminosi.
Ma Harry era il passato. Michael era il suo presente e forse il suo futuro…questo doveva bastarle. Già…
Ciao a
tutti!
Finalmente Ginny ha fatto la sua (dolorosa) scelta…ma
credo condivisibile visto che lei nemmeno esiste per Harry!
Scusatemi
per gli enormi ritardi, ma ho iniziato la pratica forense e una nuova scuola di
specializzazione per diventare un giorno (si spera) magistrato…quindi,
il tempo scarseggia!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
-Ginny?
La ragazza non si era accorta che qualcuno la stava chiamando. Era
appoggiata alla finestra della Sala Comune dei Grifondoro
e fissava assorta un punto indistinto del paesaggio davanti a lei.
-Tutto bene?- Hermione si era abituata a
vedere Ginny persa nei suoi pensieri, ma ogni volta
che aveva provato a fare qualche domanda, Ginny le
aveva sempre risposto che andava tutto bene.
-Certo! Pensavo a Michael!- era sempre questa la scusa che accampava.
E in effetti Michael occupava gran parte dei suoi pensieri. Aveva deciso
di sforzarsi in ogni modo di dimenticare Harry e il miglior modo per farlo era
imporsi di pensare a Michael ogni volta che il viso di Harry faceva capolino
nella sua mente.
Aveva imparato a conoscere il suo primo ragazzo: le piaceva sul serio…era gentile e premuroso. Sempre attento a qualsiasi
cosa potesse interessare Ginny. Hermione
non faceva altro che ripeterle quanto era stata fortunata a trovare un ragazzo
così! Ed era assolutamente vero! Era stata fortunata...Michael in qualche modo
aveva capito cosa lei provava per Harry, ma nonostante tutto le aveva dato
fiducia. Si era fidato di lei...e lei voleva meritarsi la sua fiducia ad ogni
costo!
Si allontanò dalla finestra e si mise a sedere accanto ad Hermione, intenta a rileggere il proprio compito di Difesa
contro le Arti Oscure, materia in effetti in cui non eccelleva particolarmente.
-Smetti di studiare, Herm, e rilassati! Domani
non c’è scuola!
-Lo so…ma questo compito è così difficile!
-Andiamo! Mancano solo pochi giorni alla fine delle lezioni! E domani
c’è l’ultima prova del torneo…credi davvero che a
qualcuno importi del tuo compito?- Ginny sfilò dalle
mani dell’amica il foglio di pergamena completamente riempito dalla calligrafia
ordinata di Hermione.
-Hai ragione…speriamo che vada bene!
-Andrà bene! Non conosco nessuno che sia più informato di te sulla
differenza tra i troll di caverna e quelli di montagna!- rispose Ginny leggendo il titolo del compito.
-Non mi riferivo a questo! Pensavo al Torneo…ho
una brutta sensazione…
-Cosa vuoi dire?- chiese Ginny percependo
distintamente un tremolio alla bocca dello stomaco. Anche lei era preoccupata.
Non aveva mai voluto confidarsi con nessuno per paura di essere presa per
pazza, ma…qualcosa la agitava. La notte non riusciva
più a dormire. Continuava a sognare Harry che correva terrorizzato e un lampo
di luce verde. Poi si svegliava. Sudata e impaurita.
-Voglio dire…non ti sembra che sia stato tutto
troppo semplice? Queste prove hanno sempre comportato dei rischi…ogni
torneo ha procurato morti o feriti…qui stanno tutti
bene dopo due prove…soprattuttoHarry…
-Perché soprattutto lui?
-Perché ha risolto i suoi problemi sempre un minuto prima che la prova
avesse luogo…èstrano…non
lo so…mi sembra quasi che qualcuno lo stia facendo
vincere!
-E’ assurdo, Hermione! nessuno può aiutare i
campioni durante il torneo, nemmeno Silente!
Hermione sorrise quasi con
accondiscendenza. Il tono di voce di Ginny era
cambiato, si era fatto più acuto. Probabilmente le sue paure dovevano averla
messa in agitazione.
-Hai ragione! Si vede che a forza di stare con Harry vedo pericoli ovunque…anche quando non ce ne sono! Credo sia meglio
dormire! Domani sarà una grande giornata…per Harry
almeno!
Ginny non sapeva cosa pensare. L’ultima
prova era cominciata da ore e non c’era traccia di nessuno dei concorrenti.
Scrutava il labirinto cercando di intravedere qualsiasi segnale che le facesse
capire che Harry stava bene…ma non vedeva nulla.
-Stai tranquilla, Ginny! Sono sicuro che alla
fine staranno tutti bene…- aveva detto Michael per
incoraggiarla e tranquillizzarla.
-Alla fine?- chiese Ginny perplessa.
-Sì…volevo dire che prima o poi
usciranno e…
Un boato assordò le orecchie di Ginny. Tutti
gli spettatori si stavano accalcando verso le scale che portavano verso il
centro dell’arena.
-Cosa è successo?- disse di nuovo Ginny.
Sentiva il suo cuore battere più velocemente di quanto credesse possibile. Era
Harry? E se era lui, in che
condizioni era? Vivo o morto? Troppe domande e nessuno che conoscesse una
risposta.
-E’ Harry!- sussurrò Hermione passando accanto
a Ginny. La ragazza annuì come se quell’informazione
fosse di fondamentale importanza per la sua vita. Registrò la notizia con una
velocità tale che lei stessa si stupì per la rapidità con cui era arrivata al
bordo della grande arena.
-Non puoi andare più avanti, Gin!- era stato Ron a fermarla. Stava per rispondere…e sicuramente l’avrebbe fatto, se non avesse
notato lo sguardo di Ron. Non l’aveva mai visto così…eraspaventato…terrorizzato. Che diavolo era successo?
Cosa era capitato in quel dannato labirinto che Ron non voleva che lei vedesse?
-Ron…chestai…
-Hermione, porta via mia sorella!- Ron non
stava ad ascoltare le proteste della sorella minore. Non voleva che lei
restasse lì…
-Ron! Non sono una bambina! Che
diavolo sta succedendo?- il tono di Ginny non
ammetteva repliche. Non se ne sarebbe andata per nessuna ragione al mondo! Non
prima di capire se Harry stava bene…
Un grido squarciò il silenzio irreale che si era creato. Ginny chiuse gli occhi d’istinto. Sapeva che qualcosa di
orribile era accaduto.
-Cedric! Cedricè…morto!- sussurrò Michael accanto a Ginny. La ragazza si era quasi dimenticata che lui fosse lì…ma quelle parole la richiamarono alla realtà.
-Cosa? cosa stai dicendo?
Michael si limitò ad indicare un corpo steso a terra in mezzo alla
folla. La maglia con i classici colori della casa dei Tassorosso.
Ginny deglutì con forza. Sentiva che il nodo che le
era nato in gola era difficile da sciogliere…non era Harry…Harry era salvo…tremava
come una foglia ma non le importava che qualcuno se ne accorgesse.
-Gin, forse è meglio se ce ne andiamo…-
Michael stava cercando di accompagnare Ginny verso l’uscita.
La vedeva scossa e sconvolta per quello che era accaduto.
Ginny non aveva la forza per opporsi in
quel momento e si lasciò condurre in Sala Grande dove presto si sarebbero
radunati tutti gli studenti. Michael versò del succo di zucca in un bicchiere e
lo porse a Ginny che con lo sguardo perso nel vuoto
bevve senza rendersene conto.
-Va meglio, Gin?- solo alla domanda di Michael Ginny
si risvegliò come di soprassalto.
-Come?
-Ti ho chiesto se va tutto bene…- Michael in
ginocchio davanti a lei le accompagnò una ciocca ribelle dietro l’orecchio. Ginny sorrise meccanicamente.
-E’ solo...non è niente…non mi va di restare qui…ti spiace se me ne vado in torre?
La ragazza non aspettò una risposta da parte di Michael e si allontanò,
prima lentamente, poi quando fu sola per i corridoi della vecchia scuola il suo
passo si fece più veloce e deciso. Senza rendersene conto era arrivata nella
torre dei Grifondoro. Ovviamente deserta.
Probabilmente tutti stavano attendendo notizie nel cortile o in Sala Grande. Ma
a lei non importava…non importava nulla!
Si sentiva…vuota…era una sensazione strana…era spaventata e nello stesso tempo non riusciva a
capire quello che provava davvero. Era tutto così irreale…le
sembrava di essere in uno dei quei sogni che l’avevano tormentata in quegli
ultimi giorni. Era come se tutto intorno a lei fosse finto, frutto della sua
immaginazione. Ginny sentì la sua testa
improvvisamente pesante e la vista le si annebbiò. Di quello che accadde dopo
non ricordò più nulla.
-Ginny…Ginny, mi senti?
Quando aprì gli occhi, Ginny era convinta di
essersi appena svegliata da una normalissima notte di sonno. Ma in pochi
istanti i ricordi la colpirono come delle lame affilate. Il torneo…leurla…Harry…e soprattutto Cedric…
-Dove…dove sono?- riuscì a chiederecon un filo di voce.
-Sei in infermeria, Gin!
-Come ci sono arrivata? Ricordo solo di essere corsa fino alla torre…e poi la testa…mi faceva male…pulsava…non lo so…
-Sei svenuta…quando siamo venuti in torre ti
abbiamo trovato a terra e abbiamo chiamato la McGranitt.
-Oh…beh…ora posso tornare in torre-
quella di Ginny non era una richiesta, ma
un’affermazione. Non voleva più restare lì…maHermione con un gesto dolce la riaccompagnò a sdraiarsi nel
letto.
-E’ meglio se resti qui ancora un po’…
-Cosa è successo, Herm? Al Torneo intendo…Michael ha detto che Cedric…
-Sì…Cedric non ce l’ha fatta…è morto!
-Come…come è potuto accadere?
-Ecco…io non so…non
so se…
-Hermione! Non sono una bambina! Voglio
sapere cosa è successo! Anche ad Harry!
-Gin! Non è questione di essere dei bambini…quello
che so me lo ha riferito Harry…e ti assicuro che non
è facile da dire…
-Quindi Harry sta bene!- Ginny era sollevata
da questa notizia. Almeno qualcosa di positivo c’era.
-Diciamo di sì…
-Che Merlino significa ‘diciamo di sì’? Non farti tirare fuori le parole
di bocca!
-Ok…Voldemort…è stato Voldemort ad uccidere Cedric…
-Voldemort? Come è possibile? Lui è…
-In carne ed ossa! È…tornato….lui è tornato…
Ginny non poteva non percepire la
difficoltà con cui Hermione pronunciava quelle
parole. Il pericolo più grande che il mondo magico avesse mai conosciuto era tornato…Ginny respirò
profondamente, forse per immagazzinare meglio la notizia.
-E Harry?
-Harry per poco non è stato ucciso da Voldemort…e anche da Moody…
-Moody? Il professore? Credevo che fosse
dei nostri…
-Sì…in realtà non era il vero Moody…è una lunga storia, Gin! e Madama Chips
ha detto che non ti devi affaticare.
Ginny aveva capito che Hermione non aveva la forza per raccontarle altro. Soffriva
anche lei…ed era spaventata. Come tutti del resto.
Chi poteva dirsi al sicuro ora? Voldemort era tornato…e onestamente Ginny
temeva che questa volta avrebbe avuto la meglio su Harry…
-Ora devo andare…Harry e Ron mi aspettano. A proposito…tuo fratello è stato qui poco prima di me, ma tu
dormivi ancora.
-Ringrazialo da parte mia e digli che ora sto bene!
Hermione sorrise e lasciò in silenzio
l’infermeria, permettendo a Ginny di restare sola con
i propri pensieri.
Cedric era morto…era
davvero morto. Non le era mia capitato prima di vedere qualcuno morire…perlomeno non un ragazzo così giovane e certo non
per mano del Mago Oscuro più potente di tutti i tempi! Forse era questo che la terrorizzava…la morte. Vederla…sapere
che nessuno può considerarsi al sicuro…questo la
spaventava.
Cercò di sforzarsi di ricordare il volto di Cedric.
Le venne in mente quando lo vide con suo padre al Campionato del Mondo di Quidditch…era simpatico, in fondo. Già…era…ora
non era più nulla. Era solo un corpo vuoto. Inevitabilmente e contro la sua volontà
Ginny si ritrovò a pensare a come si sarebbe sentita
se al posto di Cedric ci fosse stato uno dei suoi
fratelli o Harry…senza controllo due calde lacrime le
solcarono il viso. Le raccolse e si asciugò il viso. Non avrebbe mai potuto
reggere a quel dolore. Trovava inconcepibile pensare alla sua vita senza Harry,
o Fred o George, o Bill, Percy, Charlie o Ron…sapeva che non avrebbe mai potuto accettare una simile
eventualità.
Eppure…eppure in cuor suo sapeva di
dover accettare che quella possibilità si realizzasse. Voldemort
era tornato e non se ne sarebbe rimasto in silenzio per molto…voleva
vendetta. Voleva Harry…e avrebbe eliminato tutti
coloro che si sarebbero frapposti fra lui e il giovane Potter.
La morte sarebbe entrata nella sua vita che lei lo volesse oppure no…e ogni volta avrebbe sofferto sempre di più vedendo che
le persone a lei care avrebbero perso la vita. La guerra era anche questo…e prima avrebbe accettato questa nuova realtà, prima
avrebbe trovato il modo di affrontarla! Non c’erano soluzioni…non
ci si poteva chiudere in una stanza a piangere o disperarsi per quello che
sarebbe certamente accaduto in futuro. Doveva alzarsi e combattere. Per se
stessa, per la sua famiglia e per Harry. Combattere per cercare di cambiare
quello che sarebbe potuto accadere!
Si alzò dal letto e si vestì velocemente. Nei corridoi erano tutti
silenziosi e taciturni. Nemmeno Pix era in vena di
scherzi. Lo incontrò che volteggiava mesto davanti alla Sala Grande.
-Ginny! Che ci fai in piedi?
-Ron! ero stanca di starmene in quel
letto! E poi sto bene…Harry invece?
Lo sguardo di Ron si fece improvvisamente ancora più triste.
-Harry…si sente in colpa! come sempre…credo che dovresti andare a cambiarti.
-Per cosa?
-La cerimonia di Cedric…Silente vuole parlare
con tutti gli studenti…fra mezz’ora in Sala Grande.
-Oh…certo…
Ginny si diresse verso la torre dei Grifondoro. Proprio come la sera prima. Ma questa volta
sapeva esattamente cosa provava. Rabbia e frustrazione. Avrebbe impedito che
quello che era accaduto a Cedric potesse accadere a
qualsiasi membro della sua famiglia o ai suoi amici. Voldemort
non avrebbe vinto. E nemmeno la morte.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Sbam!
Ginny aveva
appena sbattuto il suo baule per terra. Era nervosa. Anzi, no. Era furiosa!
Era tornata a casa da pochi giorni, ma aveva subito
intuito che qualcosa non andava…e come poteva non
essere così? Un ragazzo a Hogwarts era appena morto e
Voldemort era tornato. Cosa si aspettava? Che tutto
potesse scorrere nella più totale normalità? Beh….in
effetti era esattamente quello che avrebbe voluto per lei e per quella estate.
Due mesi di assoluto riposo…la mente lontana da
quello che era accaduto e che stava per accadere…einvece…invece eccola di nuovo a preparare i bagagli. Per
andare dove, poi? Ah, già…a casa di SiriusBlack! Dove diavolo viveva
SiriusBlack?
Sbam!
I suoi libri scolastici erano appena finiti in
fondo al baule. Avrebbe passato la sua estate in una casa che non conosceva e
magari infestata da chissà cosa. perché non poteva trascorrere le giornate in
riva al mare come avrebbero fatto praticamente tutti i suoi compagni?
-Hai finito di distruggere la tua stanza?- Ron era
entrato senza quasi far rumore.
-Ron! Che ci
fai qui?
-Mi assicuravo che nella tua battaglia contro il
perfido baule tu avessi la meglio!- rispose ironico. Ma nel suo sorriso c’era
un’ombra di tristezza.
-Già…beh, fra poco
sono pronta! Dillo pure a mamma e papà!
-Qualcosa non va, Ginny?-
Ron si era seduto sul letto della sorella e cercava di mostrarsi sereno come al
solito. Ma per Ginny lui non aveva misteri.
-E’ solo che…avreipreferito…
-Restare a casa? Anche io, Ginny.
Ma…Silente dice che è meglio se l’Ordine…
-L’Ordine? Che diavolo è l’Ordine? E soprattutto
cosa vuole Silente?
-Ehi! Calmati! Non dovrei nemmeno dirti queste cose!
E in effetti nemmeno io dovrei saperle…
-Fammi indovinare, riguarda Harry e Voldemort?
Ron impallidì visibilmente sentendo quel nome.
-Oh, piantala Ron! è solo un nome…
-Non è solo un nome…e
comunque sì, riguarda lui ed Harry. Ma tu non sai niente, d’accordo?
-Come sempre….credete che
sia ancora una bambina?- cominciò Ginny alzando la
voce.
-Non fare la stupida! Ti stanno proteggendo!
Ginny non
rispose ma si limitò a lanciare un’altra maglietta mal piegata nel baule.
-Vuoi che ti dia una mano?
-No, grazie!
-Andiamo, Gin! Prendila come una vacanza! In fondo
abbiamo sempre desiderato andare fuori per l’estate!
-Già…ma io mi
aspettavo qualcosa come l’oceano…non di finire
rinchiusa in una casa dispersa chissà dove!
-Non è dispersa…è in
centro Londra, vicino a King’sCross…
Ginny si bloccò
all’istante. La casa era in centro città…behforse…
-E potremo uscire?
-Non lo so…non ne ho idea…
-Perfetto! Quindi saremo per la prima volta a
Londra per più di un’ora e non potremo nemmeno vederla?
-Che c’è da vedere a Londra?
-Stai scherzando? Solo perché è piena di babbani non vuol dire che sia una città inutile!
-Mi sembri Hermione…
-Già…beata lei!
-Che vuoi dire?
-Che almeno lei si godrà le vacanze…
-Oh…non te l’ho
detto? Verrà anche lei a GrimmauldPlace…è lì che si trova la casa…
Anche Hermione era a
Londra? Beh, forse dopotutto non sarebbe stato tutto tempo perso…almeno
aveva qualcuno oltre ai suoi fratelli con cui sfogarsi per a forzata
detenzione!
-Ora è meglio se ti dai una mossa! Mamma vuole
partire prima di pranzo!
-D’accordo!
L’idea di passare l’estate a GrimmauldPlace non la entusiasmava affatto. Non ci vedeva
niente di buono nel restare bloccata in quel luogo. Sentiva che non era la cosa
giusta da fare. Ma era ancora troppo piccola per potersi opporre ai suoi
genitori e soprattutto a Albus Silente.
-Ginny! Sono
felice che ci sia anche tu! Come stai?- Hermione era
appena apparsa nel grande camino del salotto della casa in GrimmauldPlace.
-Potrei stare meglio- rispose la ragazza fingendo
un sorriso naturale. Ma Hermione non si lasciava
ingannare. L’espressione dipinta sul volto dell’amica valeva più di mille
parole.
-Mi accompagni nella mia stanza?- chiese Hermione a Ginny.
-Certo!- rispose Ron.
-Ehm…Ronald, perché
tu non vieni con me in cucina?- Molly era intervenuta a bloccare il figlio che
aveva già imboccato le scale per il piano superiore.
Ginny fissò la
madre con uno sguardo di approvazione: da quando erano arrivati a GrimmauldPlace lei aveva avuto
attenzioni particolari per la figlia minore, forse perché si sentiva in colpa.
Sapeva che era l’unica dei suoi figli ad essere furiosa per quel cambio di
programma! E avere Ron tra i piedi non aiutava certo a migliorarle l’umore!
-Sbaglio o qualcosa non va?- chiese Hermione una volta arrivata nella stanza che avrebbe diviso
con Ginny.
-Però…le lezioni
della Cooman ti sono state utili!- rispose sarcastica
la ragazza.
-Divertente, Gin! davvero molto divertente!
-Ok…scusami! È solo
che mi sento in prigione qui! siamo in centro Londra e sono barricata in queste
quattro lugubri mura!
-Gin, lo fanno solo per….
-Proteggermi, lo so! Me lo ripetono in
continuazione! Ma siamo seri per un momento! Voldemort
è appena tornato e non credo sia già per strada a mietere vittime!
-Sono d’accordo con te! Ma questo per il momento è
l’unico posto sicuro…non c’è un luogo più sicuro,
forse nemmeno Hogwarts!
-Come scusa? Nemmeno Hogwarts?-
Ginny ora era perplessa. Credeva che al mondo non
esistesse un luogo più sicuro di Hogwarts!
-Già…Silente in
persona ci ha voluti qui! ci deve essere un motivo…e
poi di cosa ti lamenti? Io ho sempre desiderato passare le vacanze lontano dai
miei con gli amici…
Ginny sorrise.
Doveva ammetterlo…passare le vacanze in compagnia di Hermione era una buona prospettiva. Dopotutto qualcosa di
buono quelle vacanze forzate ce l’avevano…
-Oh…bene! Anche
l’ultima maglietta è sistemata. Ora…che ne diresti di
portarmi a fare un giro turistico della casa?
-Oh, ma certo! Da dove vuoi cominciare? Dalle
stanze chiuse perché non ancora disinfestate da quegli adorabili mostriciattoli
o altre strane creature che i deliziosi precedenti abitanti della casa hanno
pensato di lasciare per evitare che ospiti indesiderati come noi potessero
metterci becco? Oppure dalla stanze chiuse perché abitate da una serie di
quadri molto poco amichevoli probabilmente raffiguranti gli adorabili antenati
di SiriusBlack?
-Vedo che detesti proprio questa casa!- rispose Hermione ridendo di cuore.
-Non c’è niente da ridere! Non hai visto il dipinto
della madre di Sirius? Beh..ti farà accapponare la
pelle!
-Ehi! Hermione, devi
venire, presto!- Ron era entrato come una furia in stanza. Il suo sguardo
sconvolto aveva convinto Ginny a non cominciare una
lunga litigata con il fratello per averla completamente ignorata, come se fosse
trasparente!
-Cosa è successo, Ron?- chiese Hermione
spaventata.
-Beh..ecco…
-Per l’amor del cielo, Ronald! Non sono una
bambina! Dimmi che è successo!
-Harry! è stato
espulso da Hogwarts!
-CHE COSA?- urlò Ginny
incredula. Quello che Ron aveva appena raccontato era troppo assurdo per essere
plausibile!
-Se Harry ha usato l’incanto Patronus
significa che era in pericolo!- continuò dopo aver ripreso fiato ed essersi
accorta di aver urlato troppo!
-Questo lo so anche io, grazie! E anche Silente ne
è convinto. Ho sentito che ne parlava con gli altri di sotto…
-Silente è qui?- chiese Hermione
che finalmente aveva trovato il coraggio di parlare.
-Era qui…se ne è andato…ha solo detto a papà che è riuscito ad ottenere una
sospensione della punizione di Harry e ha detto a Moody
di andarlo a prendere…insieme a quella un po’ matta…
-Non è matta! E si chiama Tonks!-
protestò Ginny, offesa.
-Sì, beh…Harry arriverà
stanotte e poi…poi dovrà affrontare…in
effetti non ho ben capito cosa…Waz…Wil…Wiz…
-Wizengamot?- chiese Hermione allarmata.
-Sì, quello! Perché fai quella faccia?
-E’ il tribunale dei maghi….ma
non capisco…si usa solo per i gravi reati…non per un semplice caso di magia minorile! Vogliono
fare fuori Harry!
-Cosa vuoi dire?
-Che lo vogliono zittire! Lui è l’unico a sostenere
che Tu-Sai-Chi è tornato!
Ginny e Ron la
guardavano perplessi.
-Scusate, ma non avete letto la Gazzetta in questi
giorni?
I due Weasley scossero la
testa con imbarazzo.
-Caramell sta
cercando di screditare Harry e Silente! È convinto che Silente voglia rubargli
il ruolo di Ministro!
-Ma è assurdo!
-Lo so! Ma per Caramell è
una realtà!
-Hermione, cara! Ti
piace la tua stanza?- Molly era entrata proprio nel momento in cui Ginny avrebbe voluto replicare.
-Ma certo!- la ragazza uscì dalla porta
accompagnata da Ron e Molly e lanciando un ultimo sguardo a Ginny.
La piccola Weasley si
avvicinò alla finestra e appoggiò la fronte al vetro. Aveva cominciato a
piovere. I bambini che giocavano nel piccolo parco davanti alla casa stavano
scappando veloci verso i portoni dei palazzi vicini. Sorrise. Per un istante le
venne in mente quando lei e i suoi fratelli tornavano di corsa alla Tana per
proteggersi dagli scrosci di temporale estivi. Già…laTana…senza volerlo si ritrovò a pensare che forse in
quel momento Dissennatori o Mangiamorte
erano a casa sua e la stavano rovistando in cercando i chissà cosa…Per la prima volta, Ginny
ringraziò di essere a GrimmauldPlace.
In fondo era al sicuro lì…nessuno l’avrebbe trovata lì…nemmenoVoldemort…
-Ginny! A
tavola!- le grida di sua madre risuonavano forte per tutta la casa. Ginny scese le scale e arrivò in sala da pranzo. Tutta la
sua famiglia era lì…o almeno buona parte…percy se n’era andato convinto che Harry e tutti loro
erano dei pazzi a credere che Voldemort fosse vivo.
Aveva sofferto tanto quando aveva visto Percy
andarsene per sempre…ma era stato un dannato idiota!
Aveva tentato di mettersi in contatto con lui…ma non
aveva mai risposto!
-Ginny! Eccoti! Avanti…o la zuppa si fredderà!
Ron, Fred e George si stavano già abbuffando come
maiali. Molly li rimbrottava come al solito. Arthur fingeva di sostenere la
moglie ma in realtà rideva sotto i baffi. Tutto come al solito, insomma. In
fondo era questa la sua casa. Dovunque si trovasse la sua famiglia. E così da
quella sera GrimmauldPlace
non le sembrò più la stessa orribile prigione in cui era stata scaraventata
pochi giorni prima! Ora GrimmauldPlace
era una Casa!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Tornare a scuola non era stata la boccata d’ossigeno che Ginny si aspettava.
Anche se GrimmauldPlace
non le sembrava più un luogo lugubre quanto una prigione, solo l’idea di
ritornare a scuola le dava un po’ di sollievo…tonare
alla solita vita, rivedere Michael…era come
riprendere un sogno rassicurante abbandonato a metà la notte precedente. O
almeno così doveva essere!
Al suo ritorno, invece, trovò che la scuola era stata invasa da Dolores
Jane Umbridge, una donna perfida che aveva rovinato
l’atmosfera della scuola in pochi giorni. Si respirava un’aria diversa nei corridoi…gli studenti si guardavano con timore, quasi con
la paura che scambiare due parole con gli altri fosse contrario alle regole di Hogwarts. E questo valeva soprattutto per Harry…tutti gli stavano lontano, proprio come suo padre le
aveva anticipato prima di partire.
-Ginny…Harry avrà bisogno di aiuto
quest’anno…sarà più solo che mai ad Hogwarts…fai in modo di non lasciare che accada!
-Harry? Solo? Papà…dimentichi
che Harry ha Ron ed Hermione! E poi tutti adorano
Harry a scuola!- Ginny era diventata di uno strano
color porpora davanti al padre. Parlare di Harry con qualcuno che non fosse Hermione la metteva terribilmente a disagio.
-Sì…ma non dimenticare che la Gazzetta
lo dipinge come un ragazzino pazzo e pieno di sé! E tu conosci tuo fratello..a
volte non riesce a vedere più in là del suo naso. Non per cattiveria, certo…ma…beh, vedo che tu…che tu
sì, insomma…mi sembra che tu riesca a cogliere meglio
queste cose…soprattutto se si tratta di Harry…
Ginny non aveva voluto approfondire
cosa intendesse suo padre con quelle parole. Le sembrava volesse dire molto di più…forse che sapeva di quello strano legame che la legava
ad Harry. Si limitò ad annuire velocemente e a borbottare qualcosa sul fatto
che avrebbe fatto il possibile. E salì di corsa sull’Espresso per Hogwarts.
Ginny aveva rimuginato sul discorso
fattole dal padre per tutto il viaggio, ma come spesso accadeva, credette che il suo vecchio genitore fosse stato un po’
troppo apprensivo! Dovette cambiare idea al consueto banchetto di inizio anno.
Nessuno aveva voluto sedersi accanto a Harry…e questo
non era normale! Di solito i suo compagni facevano a gara per cercarlo! Fu lei
ad occupare il posto vicino a lui, ottenendo l’approvazione di Hermione. Ma questo era solo l’inizio! Anche in Sala Comune
tutti evitavano Harry come se avesse avuto la peste…ogni
tanto si scopriva a guardarlo di sottecchi mentre era seduto sul grande divano
rosso: aveva lo sguardo triste e malinconico…non
ricordava di averlo mai visto così prima! E quando provava ad avvicinarsi a lui
lo scopriva irascibile e sempre arrabbiato, con tutti…persino
con lei che non gli aveva fatto nulla. Ma Ginny non
se la prendeva mai. Sapeva il perché di quello strano comportamento. Era tutta
colpa di quella maledetta arpia della Umbridge! Una
sera Ginny era scesa in Sala comune perché non
riusciva a prendere sonno…aveva deciso che ne avrebbe
approfittato per studiare qualcosa. Ma a pochi passi dalla Sala si fermò
sentendo due voci familiari.
-Harry! Io so che non vuoi, ma devi…devi dirlo a Silente!- disse Hermione
con un tono così preoccupato da spaventare Ginny.
-Non posso! Silente non si avvicina a me dalla fine dell’anno scorso!
Non andrò da lui a piagnucolare come un bambino!
-Non è piagnucolare! È denunciare un abuso! La Umbridge
non può continuare a fare quello che vuole! Non può punire gli studenti con questo…
E alzò la mano di Harry che la scansò con un gemito.
Ginny sentì Harry ridereamaramente.
-Pensi che Silente possa fermarla?
-Che vuoi dire?
-L’hai detto tu, Hermione! La Umbridge è qui su ordine del Ministro…per
controllare me e Silente! Non credo proprio che sia nei suoi piani lasciarsi
comandare da Silente!
Capì che Hermione aveva aperto la bocca per
rispondere ma Harry non le diede il tempo per farlo. Ginny
risalì le scale di corsa prima che Harry la potesse vedere. Cosa diavolo aveva
fatto la Umbridge di così orribile da spaventare
anche Hermione e Harry?
-Io non credo che tu dovresti preoccupartene, Gin! in fondo se la Umbridge l’ha punito un motivo ci deve essere, non trovi?-
Michael non condivideva affatto i timori di Ginny.
Anzi. Per lui la Umbridge era una buona insegnante…o almeno non era l’alter ego di Voldemort, oppure un lupo mannaro, o peggio un mangia morte
camuffato da Auror.
-L’unico motivo per cui Harry è stato punito è perché ha detto la
verità!- ribatté Ginny ferita dal comportamento del
suo ragazzo. per la prima volta da quando si era messa con Michael, Ginny pensò seriamente di aver sbagliato. Lui non era
adatto a lei! Non riusciva a condividere con lei nulla a parte il Quidditch!
-Quale verità? Che Tu Sai Chi è tornato? Gin! non dirmi che gli credi!
-Certo che gli credo e dovresti farlo anche tu!
-Perché? Solo perché lo dice Potter?- aveva pronunciato quel nome con
astio e odio. Odiava Harry. Michael odiava Harry per partito preso. Perché?
Forse perché lei in realtà era innamorata di lui?
-Sei davvero così stupido o fai solo finta di esserlo?- Ginny non diede a Michael il tempo per risponderle. Si girò
così velocemente su se stessa da perdere quasi l’equilibrio. Come aveva fatto a
mettersi con un tipo come Michael? Era andata da lui perché gli sembrava l’unica
persona con cui potesse parlare liberamente, con poteva confidarsi senza paura
di essere giudicata. E invece…e invece Michael era
esattamente come tutti gli altri! Uno schifoso ipocrita che osteggiava Harry
solo perché così diceva la gazzetta. Dove era il suo cervello? Dove era la sua
capacità di pensare con la sua testa? No…lei non
poteva restare con un ragazzo così!
-Ginny, ti posso parlare un istante?- Hermione si era avvicinata alla piccola Weasley
in un modo che aveva fatto sorridere la ragazza. Sembrava guardinga…
-Certo, purchè tu la smetta di voler sembrare
una spia…
-Che cosa?- chiese Hermione a disagio.
-Sembra che tu stia cercando di nascondere il fatto che vuoi parlare con
me…
-Io…no! Assolutamente no!
-Allora che c’è? È per la storia di quella riunione alla Testa di Porco?
Hermione sbiancò improvvisamente.
-SHHH!!! Zitta! Non deve sentirti nessuno!
-Pensi davvero che qualcuno qui sia interessato a quello che diciamo?
Devo ammettere però che sono un po’ delusa pensavo saresti venuta pima da me che da Fred e George!
-Io…io…ci ho provato! Ma eri sempre così
arrabbiata in questi giorni!- protestò Hermione che
aveva ritrovato un po’ di colore sulle guance.
-D’accordo! Comunque Fred mi ha detto quello che avete intenzione di fare… intendiamoci, sono assolutamente con voi ma non vi
sembra che sia un po’ pericoloso con la Umbridge in
giro? Voglio dire…se lo venisse a sapere per Harry
sarebbe la fine…finirebbe ad Azkaban!
-Ma non lo verrà a sapere! Staremo molto attenti! Credi davvero che io
permetterei ad Harry di fare qualche sciocchezza?- gli occhi di Hermione erano colmi di rimprovero nei confronti dell’amica
per aver anche solo pensato quello che aveva detto.
-Ok…scusami! Comunque io ci sarò…
-Perché non lo dici anche a Michael? Credo gli potrebbe interessare…
Ginny si voltò verso l’amica e le
sorrise ironica.
-Non fingere di non sapere, cara Hermione! Non
sei brava a mentire!
-E va bene! So che c’è stato un piccolo screzio, ma…
-Michael è convinto che Harry sia un
bugiardo! Esattamente come dice la Gazzetta! Io non lo definirei un piccolo screzio…
-Sono sicura che non è così…è solo geloso di
Harry! Lui sa che..beh..che tu hai avuto una cotta per lui!
-Forse…ma non ho intenzione di chiedergli
di venire a questa riunione segreta…non gli offrirò
Harry su un piatto d’argento!
Hermione sorrise comprensiva appoggiando
delicatamente una mano sulla spalla di Ginny.
-Fai come vuoi…tu lo conosci meglio di me!
A dire la verità Ginny non era poi così
convinta di conoscere bene Michael…se lo avesse conosciuto
bene, forse non si sarebbe trovata a discutere con lui dell’onestà di Harry!
-Ci penserò- si ritrovò a dire Ginny. Chiuse
il libro che stava fingendo di leggere da qualche minuto e si avviò per i
corridoi della scuola cercando di capire cosa fosse meglio fare.
-Gin! Gin, aspetta!- Michael la stava rincorrendo da qualche secondo per
i corridoi senza che la ragazza si degnasse di fermarsi ad attenderlo.
-Michael! Scusami…non
ti avevo sentito!- Ginny dal canto suo non tentava di
nascondere la falsità delle sue parole. La rabbia per la discussione avuto
qualche giorno prima non le era ancora passata.
-Senti…so che ce l’hai con me per la storia
di Harry! ci ho riflettuto…se tu gli credi, devi
avere un motivo valido! Non sei una sciocca credulona…
Ginny rimase stupita da quel cambiamento
di opinione e probabilmente la sua faccia doveva riflettere quello
sbalordimento perché Michael sorrise rilassato.
-A cosa è dovuto questo?
-Come ti ho detto ci ho pensato…e credo che la
mia gelosia nei confronti di Harry abbia per un attimo preso il sopravvento!- ammise
il ragazzo arrossendo sulle guance.
-Ne sono felice…
-Che io sia geloso?
-Anche…ma soprattutto che tu abbia cambiato
idea…
-Quindi possiamo dimenticare quello che ci siamo detti l’altro giorno?
Ginny finse di pensarci per qualche
istante di troppo. Poi sorrise.
-Ovviamente sì…
Mentre camminava di nuovo al fianco di Michael incrociò Hermione. La ragazza si sorprese nel vederli di nuovo
insieme e lanciò all’amica uno sguardo curioso. Ginny
in risposta si limitò a indicare con le labbra che era tutto tornato alla
normalità. All’improvviso le venne in mente la chiacchierata avuta con Hermione la sera prima. La riunione alla Testa di Porco. Doveva
invitare Michael? In fondo lui le aveva appena dato fiducia…aveva
messo in dubbio quello che tutto il mondo magico andava dicendo da mesi per
dare retta a lei…aveva dimostrato di non essere come
tutti gli altri che avevano voltato le spalle a Harry senza pensarci un attimo.
Doveva anche lei dimostrargli quella fiducia e quel rispetto che lui aveva
appena dimostrato a lei.
-Michael…c’è una cosa di cui vorrei parlarti…
-Sarebbe?
-Ehm…Hermione ha organizzato una cosa
per la prossima uscita a Hogsmeade…
-Che tipo di cosa?
-Una riunione…segreta…devi promettermi che
qualsiasi cosa tu potrai pensare della mia proposta, non riferirai nulla a
nessuno!
-Ginny, mi stai spaventando…
-Ok…si tratta della Umbridge…Hermione
sostiene, e io sono d’accordo con lei, che le lezioni di Difesa che stiamo
ricevendo siano inutili…e che se Voldemort
è davvero tornato dobbiamo imparare a difenderci sul serio…
Ginny attese per qualche istante che
Michael desse un qualsiasi segno di reazione.
-Mi sembra giusto…anche secondo me…se, e ripeto se, Harry ha ragione l’istruzione che
stiamo ricevendo non ci proteggerà di certo. Ma non capisco quale sia
l’obiettivo di questa riunione segreta…
-Fondare un gruppo di studio…diciamocosì…
-Ma ci servirebbe un insegnante e dubito che a Hogwarts
troveremo qualcuno disposto a mettersi contro la Umbridge…aspetta
un attimo…non vorrai dirmi che…no!
è assurdo! Non vorrai farmi credere che dovremo prendere lezioni da Harry?
-Perché no? lui è un esperto…
-Perché ha affrontato Tu Sai Chi una volta? Aveva un anno all’epoca e
dubito che abbia lanciato un qualche incantesimo volontariamente contro il Signore
Oscuro!
-L’ha affrontato più di una volta…
-Questo lo dice lui…
-Torniamo sempre allo stesso punto! O gli credi o non gli credi! Non
puoi optare per una scelta a metà!
-D’accordo…d’accordo…e
se la Umbridge ci scopre? Non hai pensato che forse
il tuo Harry verrebbe sbattuto fuori da Hogwarts e
che probabilmente la stessa sorte toccherà anche a noi?
-Mi sembra un rischio accettabile per essere pronti nel caso in cui Voldemort…
Ginny non finì la frase perché si
accorse che Michael era intento a riflettere seriamente sulla proposta di Ginny.
-Facciamo così…verrò a questa riunione e solo
allora deciderò cosa fare, ok? Più di questo non ti posso promettere…
Ginny sorrise soddisfatta e gli si
gettò tra le braccia per la gioia.
-Non chiedo di meglio! Non te ne pentirai, te lo prometto!
Aveva fissato Michael per tutto il tempo. Non sapeva cosa passava nella
sua testa, ma avrebbe tanto voluto poterlo sapere! Lo aveva visto annuire un
paio di volte mentre Hermioneparlava…era
anche intervenuto ponendo domande sensate. Era interessato. Sul serio. E Ginny sapeva che lo stava facendo solo per lei. Perché a
lei ci teneva davvero e voleva superare l’astio che provava per Harry.
Immersa nei suoi pensieri non si era accorta che la riunione era finita.
Hermione aveva invitato tutti gli interessati a
iscriversi a questo particolare gruppo di studio. Michael era ancora seduto
sulla panca che si era procurato sin dall’inizio e che aveva condiviso con
Colin Canon. Stava riflettendo, Ginny lo vedeva. Sapeva
che quando fissava un punto nel vuoti significava che era immerso in qualche
difficile ragionamento di cui non riusciva a trovare la conclusione.
-Michael…ti aspetto fuori…
Con quelle parole Ginny aveva voluto dire
molto di più. Lo aveva lasciato libero di decidere senza che lei potesse
controllare quello che avrebbe fatto. Lasciava che lui prendesse la strada che
il suo cuore gli dettava e non avrebbe mai fatto nessun rimprovero per quello
che avrebbe scelto di fare.
Non aveva voluto sapere nulla da Michael. Non gli aveva chiesto che cosa
aveva deciso di fare. Aveva trascorso il resto della giornata come se quella
riunione non ci fosse stata. Si era lasciata coinvolgere da Michael nei mille
giochi e scherzi che l’emporio di Zonco proponeva e
aveva porbabimnete messo su qualche etto dopo il
passaggio a Mielandia.
Ma ora voleva sapere. Doveva sapere.
-Hermione…- disse Ginny
fermando l’amica in Sala Comune. Sembrava stranamente raggiante.
-Gin! Grandiosa giornata non credi?
-Certo…ehm…hai con te per caso la lista?
-Ovviamente! Perché ti interessa? Vuoi sapere se alla fine Michael ha
aggiunto il suo nome?
Ginny annuì seria in volto. Hermione non la stava certo aiutando. Di sicuro lei sapeva
se il suo ragazzo aveva accettato di entrare a far parte di quel gruppo
studentesco segreto, ma sembrava non volerglielo dire.
-Eccolo!- disse infine la ragazza porgendo un foglio di pergamena
piegato.
Ginny lo prese e scoprì con stupore che
le sue mani stavano tremando. Cominciò a leggere dalla prima riga.
-Harry Potter, HermioneGranger, Ron Weasley, GinnyWeasley, Fred e George Weasley, Neville Paciock, Dean
Thomas, Lavanda Brown, CalìPatil, PadmaPatil, ChoChang-
e a questo nome lo stomaco di Ginny ebbe un fremito. Aveva
notato la ragazza alla riunione e le aveva dato fastidio vederla lì…forse perché Harry era ancora cotto di lei… continuò a leggere: -MariettaEdgecombe, Luna Lovegood,
Katie Bell, Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Colin e Dennis Canon, Ernie Macmillan,
Justin Finch-Fletchley, Hannah
Abbott, Susan Bones, Anthony Goldstein,
Terry Steeval, ZachariasSmith….
A questo punto Ginny sorrise.
-E…Michael Corner!
Buongiorno a tutti….
È quanto mai arduo descrivere i sentimenti di Ginny in questa fase. Sempre in bilico tra Harry e Michael…cercare di immaginare quello che pensava o provava
è davvero complesso, ma spero di aver reso l’idea anche in questo capitolo!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Era al settimo cielo.
Camminava a un metro da terra e aveva sempre un sorriso ebete stampato
in faccia.
Era felice per essere riuscita a convincere Michael a unirsi alla causa
di Harry…o era più felice perché ora aveva un’ottima
scusa per vedere Harry qualche ora a settimana? Oh…ma
cosa importava capire il perché! L’importante è che non si era mai sentita così
prima di quel momento!
-Se non la smetti di ridere ti verrà una paresi!- la prese in giro Demelza una volta in Sala Grande durante l’ora di pranzo.
-Scusami, ma è più forte di me!
-E non puoi dirmi che cosa ti rende così felice, vero?
Demelza aveva imparato a capire i segreti
di Ginny senza fare troppe domande.
-Se ti dicessi che è per Michael?
-Non ti crederei nemmeno per un istante….
Ginny si limitò a sorridere misteriosa
e abbassò lo sguardo verso il suo piatto. Già…nemmeno
lei ci credeva davvero. Era Harry a renderla così euforica. Solo Harry.
-Non credi che sia stata la lezione di Difesa contro le Arti Oscure più
bella che tu abbia mai visto?- il primo incontro dell’ES era appena terminato e
Ginny non riusciva a non pensare a quanto si era
sentita bene in quelle quattro mura. Era riuscita a dare prova delle sue
abilità di strega davanti a tutti…ma soprattutto
davanti a Harry e lei poteva assolutamente giurare che lui l’aveva guardata
piacevolmente ammirato. Sì…non si sbagliava! Lei non si
era mai sbagliata su Harry. Era certa che qualcosa in lui fosse cambiata, che
forse si stava accorgendo di lei…in un modo
totalmente nuovo. Non era più la sorellina di Ron. Era GinnyWeasley, membro dell’ES e strega dagli enormi poteri.
Si cullava in quest’idea oramai da qualche giorno attirando su di sé
l’insofferenza di Michael che non condivideva affatto il suo buon umore. Era strano…era come se le lezioni dell’ES lo mettessero di
cattivo umore. Eppure andava bene anche lui…certo non
quanto Ginny, ma se la cavava sicuramente meglio di
Neville e di Ron! Ma invece che essere felice per i progressi fatti, ogni volta
che terminava la lezione Michael era sempre più teso e nervoso.
-Non credi che il suo nervosismo potrebbe essere dovuto, beh…alla sua gelosia?- Hermione
aveva avanzato l’unica spiegazione possibile al comportamento sempre più
scostante di Michael.
-No…non credo! Perché dovrebbe essere
geloso? Lo sa benissimo che io e Harry siamo solo amici!
-Certo…a questo proposito non so se te ne
sei accorta, Gin…-Hermione
aveva cominciato un discorso difficile. Lo si capiva dal mondo in cui cercava
le parole per continuare le frasi. Sembrava quasi che faticasse a trovare il
modo di esprimere un concetto difficile.
-Te ne sei accorta anche tu?
-Beh…anche un cieco lo vedrebbe!- Hermione era sollevata che l’amica si fosse resa conto di
quanto stava succedendo in quella stanza durante gli allenamenti.
-Lo so…credi che prima o poi si farà avanti?
L’amica guardò Ginny sbattendo le palpebre
velocemente. Non pensava certo che Ginny avrebbe
preso così bene una possibile relazione tra Harry e Cho.
Ma in fondo era meglio così!
-Beh…sai come è Harry…ha
i suoi tempi! Ma credo che ci siano buone speranze! Questa storia dell’ES ha
sicuramente velocizzato i tempi…
-Già…ne sono molto felice! Non credevo
che sarebbe stato tutto così facile!
Hermione non capiva. Ginny
era decisamente troppo felice per Harry e Cho! E per
quanto ne sapeva lei, Ginny era ancora cotta di Harry…da quando il mondo si era completamente ribaltato?
-Perché mi guardi così?- chiese Ginny stupita
per come l’amica la fissava da qualche istante.
-Nulla…solo non mi aspettavo che tu la
prendessi così bene…
-Beh…come dovrei prenderla?
-Credevo…sì…beh…credevo ti
piacesse ancora Harry!
-Infatti…Hermione, tu di
che diavolo stai parlando?- Ginny aveva alla fine
capito che lei ed Hermione stavano affrontando due
questioni diverse senza rendersene conto.
-Lo chiedo io a te! Tu di che diavolo stai parlando?
-Sto parlando di me e Harry…l’hai visto come
mi guarda!
-Gin…- intervenne Hermione
rossa in viso. Come poteva ora confessare tutto all’amica senza farla soffrire?
-E’ chiaro, no? Sono sicura che è rimasto stupito per le mie doti
magiche e questo gli ha fatto aprire gli occhi su di me…
-Ginny…
-Lo sapevo che alla fine sarebbe successo! Sono stata una stupida a
dubitare di lui…forse però ora dovrei lasciare Michael…in fondo sapere che sono libera potrebbe far capire
ad Harry…
-GINNY!- urlò Hermione per farsi sentire. Ginny era come un fiume in piena che non voleva sentire
ragione. E per un istante Hermione provò pena per
lei. Ma non poteva nasconderle la verità. Se era sua amica doveva dirle
sinceramente come stavano le cose…
-Che c’è Hermione?
-Harry…non è innamorato di te…mi…midispiace…lui…lui vuole Cho…a lui piace Cho…
Hermione era costernata. Pronunciare ogni
parola era per lei una sofferenza, ma doveva essere più chiara possibile. Non
voleva che Ginny si illudesse di nuovo.
-No…ti stai sbagliando…lui…-
dopo un primo istante in cui sembrava voler cedere alle lacrime, Ginny riprese coraggio.
-Non mi sto sbagliando…sono la sua migliore amica…credi che ti mentirei su una cosa tanto importante?
Ginny fissò Hermione
con uno sguardo cupo e vuoto. Era come se la sua mente rifiutasse di registrare
quella informazione. Per Ginny c’era una sola verità…ed era che Harry finalmente si era accorto di lei.
-Lui…mi ha visto fare magie straordinarie
per la mia età…
-Lo so…e davvero, mi ha detto cose bellissime
su di te, ma…non ti vede come sua possibile….ragazza…
-Ti sbagli! E te lo proverò!- disse infine Ginny
ponendo fine alla discussione. Lei avrebbe dimostrato all’amica che Harry era
cambiato e Cho non era affatto nei suoi pensieri. Lo
avrebbe dimostrato ad ogni costo!
Le parole di Hermione le ronzavano in testa
senza sosta. Ma lei era assolutamente convinta che l’amica si stesse
sbagliando. A Harry non poteva piacere ancora Cho…non
dopo aver visto di cosa era capace GinnyWeasley! Trovava assurda solo l’idea che Harry potesse
essere interessato a quella piattola di Cho…passava
metà del suo tempo a piangere! Ogni volta che le capitava di incontrarla nei
bagni della scuola tra una lezione e l’altra era una valle di lacrime…oh, certo…era ancora
scossa per la morte di Cedric, ma proprio per questa
ragione era impossibile che tra lei ed Harry nascesse qualcosa. lei era ancora
innamorata del suo ex! Era questa la verità in cui Ginny
amava crogiolarsi.
Immersa in questi pensieri Ginny non si era
resa conto che il Natale era ormai alle porte. Le lezioni volgevano al termine
e l’unico motivo per cui Ginny si era accorta del
sopraggiungere di quella festività era la mole di compiti che tutti gli
insegnanti aveva dato per le vacanze.
Harry aveva fissato per l’ultimo pomeriggio di scuola l’ennesima
riunione dell’ES. Malgrado le parole di Hermione, Ginny continuava ad essere fiduciosa che Harry l’avesse
finalmente notata. Per questo anche quel giorno era di buon umore, cosa che
aveva spiazzato Hermione.
-Vedo che sei di ottimo umore…
-Già!
-E posso sapere come mai?- chiese la ragazza sospettosa.
-Herm, so a cosa stai pensando! Ma
fidati di me…per favore!
Hermione avrebbe voluto rispondere
qualcosa per far capire a Ginny che la sua era un
causa persa, ma venne trascinata da Ron verso il centro della stanza. Sentiva
che la prossima volta che avrebbe rivisto Ginny,
l’avrebbe trovata con il cuore a pezzi.
Aveva visto solo una cascata di capelli rossi correre verso il
dormitorio delle ragazze. Non ci era voluto molto per capire a chi
appartenessero quei capelli e perché la loro proprietaria si fosse allontanata
dalla folla così in fretta. Per fortuna Ron non aveva notato nulla, perché era
ancora impegnato a chiedere a Harry i particolari del suo bacio con ChoChang. Ma Hermione
l’aveva vista.
-Ehm…scusate, io sono molto stanca,
vorrei andare a dormire…
-Certo! Veniamo anche noi…- rispose Harry
felice di aver trovato una scusa per non dover più ripetere a Ron i particolari
di quella scena privata.
Hermione aprì con delicatezza la porta
della stanza di Ginny e ci si infilò velocemente
senza far rumore. Tutto il dormitorio era già immerso nel sonno più profondo e Hermione fu quasi tentata di andarsene quando sentì un
singhiozzo soffocato.
-Gin! gin, sei tu?
Hermione non ottenne subito risposta, ma
vide una figura nell’ombra che si muoveva. Senza pensarci ulteriormente, la
ragazza si avvicinò e si sedette sul letto di Ginny
appoggiandole una mano sui capelli morbidi.
-Andrà tutto bene, Ginny! Te lo prometto…passerà…- disse accarezzando con dolcezza i
capelli. In effetti Hermione non sapeva che altro
fare per consolare Ginny se non restarle accanto così…presente ma discreta.
-Herm…- disse poi Ginny
non riuscendo a trattenere un singhiozzo più forte di altri.
-Shh…non parlare ora, avremo tempo!
-No, Herm, voglio parlarne ora…che
senso ha rimandare? Tanto non riuscirò a chiudere occhio stanotte! Ti dispiace
se scendiamo di sotto?
Hermione annuì e aiutò Ginny
ad alzarsi dal letto.
Una volta di sotto, alla luce fioca del camino, la ragazza potè notare gli occhi rossi e gonfi di Ginny.
Provò pena per lei.
-Avevi ragione, Herm! Avevi ragione su tutto! Hermione, lui ama Cho…l’ha….l’ha baciata, capisci? Lui l’ha baciata! E io ho visto
tutto! È stato…èstato…
Ad ogni parola la voce di Ginny si affievoliva
come piegata dal dolore che il ricordo di quelle parole aveva causato.
-Lo so…ma perché tu li hai visti? Credevo
fossi uscita prima di me e Ron!
-Sì…ero uscita, ma poi mi sono accorta
che Harry era rimasto indietro con Cho…e…io volevo
vedere cosa stava accandendo…e la stanza è riapparsa
davanti a me…avrei fatto meglio ad andarmene- il tono
di Ginny era cambiato di nuovo, improvvisamente,
serio, duro, deciso.
-Almeno ora sai contro chi e cosa devi combattere!
-Combattere?- chiese Ginny fissando per la
prima volta Hermione negli occhi da quando erano
scese in Sala Comune.
-Sì….non credo che Harry sia davvero
innamorato di Cho…devo essere onesta, Ginny…io credo che…-Hermione si era preparata un bel discorso da fare a Ginny per consolarla, per convincerla che non era ancora
tutto perso, che Cho non era poi un granchè…maGinny l’aveva
interrotta proprio all’inizio.
-No, non cercare di rendere le cose più facili. Non mentirmi solo perché
mi vuoi bene e non vuoi ferirmi. So che Cho non è
adatta a Harry…non ci vuole certo un genio per
capirlo. Ma non so se voglio combattere…sono stanca. Sono
anni che tento di fargli capire che esisto…e con
quale risultato? Resto sempre la piccola Ginny, la
sorellina di Ron…no, non cambierà mai questo! Mai. Certo,
vedere Harry Cho mi ha fatto capire che non potrò mai
vederlo tra le braccia di un’altra, ma non sono in grado di combattere! Non ho
speranze!
-Non hai speranze? Gin, ma che stai dicendo! Ti vuoi arrendere così? Non
ti sto dicendo di buttarti ai suoi piedi e implorare il suo amore!
-Nemmeno io! Sto dicendo che non ho niente di speciale per attirare
Harry! Per quanto Cho sia stupida e insignificante…non puoi negare che sia bella! Ha un fascino
tutto suo…io sono maledettamente ordinaria!
-Ed è qui che ti sbagli! Tu non devi diventare un’altra per
conquistarlo! Non devi essere più bella, più alta, più intelligente…o
che so io! Devi essere più Ginny! Sei troppo occupata
a farti in quattro per lui…ti preoccupi di essere
come lui ti vuole…o meglio come credi che lui voglia
la ragazza perfetta! Ma non è così che funziona! Allontanati, fai la tua vita!
Lascia che sia lui a venire da te! Fagli capire cosa
si sta perdendo! Questo intendo quando dico che devi combattere!
-Non ne sono capace, Herm! Non sono capace di
fare quello che dici! È più forte di me…quando lo
vedo io….
-Vuoi lasciarlo a Cho, allora?
-Non ho detto questo…
-E allora reagisci! Per la miseria, Ginny!
Tira fuori denti e unghie!
-Ma non capisci? Io non posso obbligarlo ad amarmi! Lui non mi vede…lui non sa che esisto!
-Che sciocchezze!
-Non sono sciocchezze, Hermione! è la verità!
-No, invece! La verità è che tu hai paura! Paura che lui non capisca chi
sei davvero!
-Per lui sono la sorella di Ron. Punto.
-Sono d’accordo! Sei la sorella di Ron…è
questa la prima informazione che ha avuto su di te! Ora mostragli tutto il resto…mostragliGinnyWeasley! Sei tu la prima a dover credere di non essere solo
la sorella di Ron! Sei tu quella che continua a ripeterlo! Tu ti vedi come la
sorella di Ron…ma non è così! Tu sei Ginny! Ginny e basta…non la sorella di qualcuno, la figlia di qualcuno,
l’amica di qualcuno. Solo Ginny! Non biasimare se
Harry non vede questa Ginny. Persino tu non sai che
esiste!
Ginny si alzò dal divano con una luce
diversa negli occhi. Aveva capito quello che Hermione
cercava di dirle da mesi, anzi da anni! La sua peggior nemica era solo lei. E
non se ne era mai accorta…era come se fino a quel
momento avesse messo in stand byGinnyWeasley per dare spazio a quello che tutti si
aspettavano da lei. La sorella perfetta, la figlia perfetta, l’amica perfetta,
la studentessa perfetta! Ma lei non era quello…o
perlomeno non era solo quello!
Non avrebbe certo permesso a ChoChang di portarle via Harry…ma
non poteva sperare di competere con nessuna se prima non convinceva Harry a
vederla come una ragazza normalista e non come la sorella minore di Ron. Doveva
mettercela tutta…ne andava della sua felicità!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Non aveva chiuso occhio. Non era possibile. Davanti agli occhi quella
immagine che le spezzava il cuore. Harry e Cho. I
loro volti che si avvicinavano fino ad sfiorarsi. Ogni volta che chiudeva gli occhi
vedeva solo questo e Ginny non poteva fare altro che
svegliarsi di soprassalto con il cuore che andava troppo veloce. Così veloce
che Ginny credeva sarebbe scoppiato da un momento
all’altro. E quel che era peggio era che non poteva sfogare né il suo dolore né
la sua rabbia…le sue compagne di dormitorio non
dovevano sentirla né vederla in quelle condizioni. Non lo avrebbe mai permesso!
Si voltò su un fianco fissando la luce flebile della luna che entrava
dalla finestra. Persino il colore del cielo le dava fastidio…le
ricordava odiosamente i capelli di Cho…
Ginny sentì un rumore provenire dal
pianerottolo fuori dalla stanza. Trattenne il respiro. Per un istante credette che Hermione fosse
tornata di nuovo per continuare la sua ramanzina di poco prima…era
già pronta al contrattacco. Sapeva come metterla a tacere. Ma quando la porta
si aprì comprese subito che la sagoma scura non era quella di Hermione.
-Signorina Weasley?
-ProfssoressaMcGranitt?-
chiese Ginny stupita. Cosa poteva volere da lei la
professoressa di Trasfigurazione a quell’ora di notte?
-Sì, signorina Weasley. La prego, si metta
qualcosa di pesante addosso e mi segua. È urgente.
Il lungo viaggio per i corridoi bui della scuola fu un susseguirsi di
domande che per Ginny non avevano risposta. Già il
vedersi piombare la professoressa McGranitt non era
un buon segno, ma addirittura trovare in Sala Comune anche Fred e Geoge non aveva certo contribuito a rassicurarla. Fred
aveva ancora gli occhi pieni di sonno, ma Ginny
poteva distinguere nettamente tra le striature azzurre delle iridi del fratello
l’angoscia. Ma per cosa? Anche George aveva la stessa espressione…Ginny
non ricordava di averlo mai visti così, nemmeno il giorno in cui Silente aveva
annunciato il ritorno di Voldemort. Cosa poteva
esserci di peggio? Non le venne in mente nulla…
Ma erano gli occhi della McGranitt quelli che
la spaventavano di più. Erano terrorizzati. La stessa espressione che Ginny aveva visto quando si era resa conto che CedricDiggory era morto. Un pensiero
atroce cominciò a fare capolino nella sua mente…un’altra
morte…sempre per colpa di Voldemort.
E se tutti i Weasley erano lì poteva significare solo
una cosa: che la vittima era un membro della loro famiglia. Ginny
tentò di ricacciare quella vocina così maledettamente razionale e così maledettamente
simile a quella di Hermione in un luogo lontano nella
sua testa. Avrebbe voluto fare domande. Ma non sapeva se aveva il coraggio di
sopportare la risposta.
-Professoressa, cosa è successo?- fu George il primo che riuscì a dire
qualcosa. La McGranitt non diede nemmeno segno di
averlo sentito e continuò a camminare imperterrita con la schiena dritta e gli
occhi fissi su un punto indeterminato lontano da lì. Ginny
non riuscì a sopportare oltre quel silenzio. Si bloccò in mezzo al corridoio
non sapendo nemmeno lei il perché di quel gesto.
-Signorina Weasley, non abbiamo tutta la notte…
-Per cosa? Per cosa non abbiamo tutta la notte, professoressa?- rispose Ginny con un tono di cui perino
Fred si stupì. In una situazione normale non avrebbe mai usato quel tono con un
docente, soprattutto non con la McGranitt. Vide una
smorfia di sorpresa comparire sul volto dell’anziana donna.
-Cosa è successo?
-Non qui- rispose lapidaria la donna.
-Io pretendo di sapere…mi ha svegliata nel
cuore della notte, senza dirmi il perché! Stiamo attraversando il castello come
dei ladri, non risponde alle nostre domande, non ci degna di uno sguardo! E lei
pretende che noi le obbediamo senza farci domande? Senza pretendere delle
risposte?
La McGranitt si avvicinò alla ragazza e la
fissò con attenzione. Sembrava combattuta tra il desiderio di punirla per la
sua sfacciataggine e l’ammirazione per come le stava tenendo testa.
-Il signor Potter ha avuto una visione poco prima che vi svegliassi. Ha
visto che vostro padre era stato aggredito da un serpente. Silente mi ha chiesto
di chiamarvi…è soddisfatta ora?
-Molto.
A dire la verità Ginny ora era ancora più
terrorizzata di prima. Harry aveva delle visioni macabre e suo padre era stato
ferito. Che diamine stava succedendo a quel ragazzo?
-Entrate…il professor Silente vi sta
aspettando.
Solo in quell’istante Ginny si rese conto di
dove era. L’ufficio del preside. Non ci era mai stata, ma l’aveva sempre
immaginato esattamente come era nella realtà. Un’ordinata confusione degli
oggetti più strampalati. Si stupì a sorridere in un momento come quello. Per
qualche secondo la sorpresa di trovarsi lì le fece dimenticare che era stata
svegliata nel cuore della notte senza nessuna spiegazione e che suo padre era
stato ferito.
-Harry, che cosa succede? La
professoressa dice che hai visto che papà è ferito…-Ginny si diresse con passo sicuro verso Harryche aveva lo sguardo scosso di chi ha appena
visto la morte in viso. In quel preciso momento Ginny
era presa solo da lui…le chiacchiere di Silente non
le interessavano. Nei suoi occhi c’era qualcosa che la turbava…erano
cupi, spenti…quasicattivi…non
sembravano nemmeno gli occhi di Harry! Solo quando George la prese per un
braccio e la avvicinò alla scrivania di Silente si ricordò di dove era. Fissò
il preside con aria stupida e giurò di averlo visto sorridere quasi complice.
-Avanti Ginny! Afferra il bollitore. Torniamo
a casa!
Eseguì l’ordine meccanicamente e un istante dopo si sentì risucchiare.
Aveva perso il conto delle ore che aveva passato rannicchiata su quella
sedia. Aveva lottato invano contro Sirius e contro la
rabbia che quel senso di impotenza le aveva generato, ma alla fine aveva dovuto
cedere. Non poteva andare al San Mungo da suo padre…ne
andava del bene di tutti! Così si era rassegnata a ore di angosciosa attesa su
quella stramaledetta sedia che ad ogni secondo diventava stranamente sempre più
piccola e scomoda.La sua unica distrazione
era il grande orologio d’oro massiccio che troneggiava nel salotto di GrimmauldPlace. Ormai ne aveva
imparato a memoria gli intarsi…le lancette scorrevano
pigre sul quadrate come se si divertissero a torturarla con la loro lentezza.
Il suo sguardo assorto venne catturato da quello di Harry…era
una sua impressione o da quando erano arrivati non aveva mai guardato in faccia
nessuno? Ripensandoci il racconto di Harry non le quadrava poi molto…c’era qualcosa che non andava, come se le mancassero
i pezzi di un puzzle. Harry non aveva detto tutta la verità sulla sua visione,
ma non credeva che quello fosse il momento più opportuno per fare domande. Se
c’era una cosa che aveva imparato su Harry e che lui aveva i suoi tempi…e forzargli la mano non sarebbe servito assolutamente
a nulla, se non a mettere ancora più in agitazione gli altri occupanti del
salotto.
Ron non aveva fatto altro che dondolare avanti e indietro ritmicamente
sulla sedia da quando erano arrivati, come se la notizia del padre ferito lo avesse
ipnotizzato. I suoi occhi correvano ininterrottamente dall’orologio alle facce
dei gemelli come se si aspettasse che da un momento all’altro sarebbero
esplosi. Cosa che non tardò a verificarsi.
-Adesso basta! Mi sono stancato di stare qui ad aspettare!- Fred era
balzato in piedi così velocemente che Ron quasi cadde per lo spavento.
-Non puoi fare altro!
-Posso andare al San Mungo!
-No, che non puoi! E lo sai bene!
-Non mi importa! non mi importa dell’Ordine, di Silente, di Harry! papà
è ferito…potrebbe morire e noi siamo così codardi da
restarcene qui, chiusi come topi in gabbia?
-Il solito bambino! Non vedi più in là di ciò che ti interessa…non
hai idea di quale sia la visione globale…- rispose Sirius faticando a mantenere la calma.
-Visione globale…certo, per te papà che muore
è solo uno dei tanti che si devono sacrificare per la causa…
-Non lo nego…tutti siamo sacrificabili!
-Un Weasley più di un Black
però! Vero? Non sia mai che l’ultimo rampollo di questa grande e nobile casata
metta a rischio la pelle!
-ADESSO BASTA!- la voce di Ginny tuonò
imperiosa nel salotto. Quelle stupide chiacchiere l’avevano innervosita e
amareggiata. -Possibile che tu non capisca, Fred? Lo sta facendo anche per papà…credi che sarebbe felice sapendo che ha rischiato la
vita per niente? Se andiamo lì rovineremo il lavoro di mesi…
-Dimmi, Ginny…ti importa più dell’Ordine e di
Harry o di papà?
Ginny si avvicinò a passi rapidi verso
il fratello e lo colpì in viso. Il rumore secco della sua mano che si scontrava
con la guancia del fratello risuonò per tutta la stanza facendo ammutolire
tutti.
-Non provare mai più a dire una cosa del genere!- sibilò Ginny offesa e arrabbiata come non lo era mai stata con il
fratello. I due si guardarono per qualche istante prima di comprendere che
dalla cucina provenivano rumori nuovi.
-Mamma!- disse George interrompendo la discussione.
-Mamma!- dissero tutti gli altri figli in coro.
-Papà sta bene…domani possiamo andare a
trovarlo!
Quelle poche parole sciolsero come d’incanto la tensione che aveva
riempito nelle ore precedenti la stanza. Ginny e
George si lanciarono tra le braccia della madre accennando ancora con timore ad
un sorriso. La paura scemava ad ogni istante ma il ricordo di quello che era
accaduto fino a poco prima attraversava ancora la loro mente.
-Adesso che ne dite di una buona colazione?- propose Sirius
sorridendo visibilmente rilassato.
-Certo! Ci penso io!- disse Molly lasciando cadere la borsa sulla prima
sedia disponibile e dirigendosi verso la cucina. Nel breve tragitto raccontò i
dettagli del ferimento del marito e la prognosi che i curatori del San Mungo
avevano formulato.
Ginny rimase indietro. Avrebbe avuto
tutto il tempo per chiedere i dettagli. Ora voleva solo respirare. Come se fino
a quel momento avesse trattenuto il fiato. Aria fresca.
-Tu non vieni Ginny?- chiese Ron vedendola
indietro.
-Solo un momento…
Si accorse che una lacrima le solcava il viso calda. La lasciò cadere
senza vergogna. Era il segno della sua gioia…suo
padre era vivo! Non le importava se qualcuno avrebbe potuto giudicarla una
bambina per quelle lacrime. Suo padre era vivo.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
E così era questo quello che tutti pensavano. Che Harry fosse posseduto
da Voldemort. Che assurdità! Se qualcuno si fosse
degnato di chiedere il suo parere, Ginny avrebbe
certamente smentito la teoria proposta da Moody che
lei stessa e gli altri avevano origliato al San Mungo. Ma ovviamente era
ritenuta troppo piccola non solo per esprimere pareri, ma anche per sapere la
verità! Eppure lei era l’unica che poteva raccontare come ci si sente quando Voldemort possiede la tua mente e il tuo corpo. Chi meglio
di lei poteva saperlo? Lei che aveva provato quella stessa esperienza solo
pochi anni prima?
-Devi cercare di capire, Ginny! Questa
informazione deve rimanere strettamente riservata…meno
persone sanno di questo strano legame tra Harry e Voldemort,
meno è probabile che lui ne venga a conoscenza e posso sfruttarlo contro Harry-Hermione che era arrivata
a GrimmauldPlace appena
terminate le lezioni aveva ascoltato con pazienza e attenzione tutto il
racconto di Ginny esprimendo alla fine il suo
pensiero. Che tutto sommato Ginny trovava
assolutamente sensato.
-D’accordo, ma come credi si possa sentire Harry? lui almeno ha il
diritto di sapere come stanno le cose realmente…
-Parlaci pure se ci riesci…- commentò Hermione quasi irritata. Ginny ne
conosceva la ragione. Harry era semplicemente intrattabile in quei giorni. Non
si lasciava avvicinare da nessuno, non parlava con nessuno e passava ore per
non dire giornate intere chiuso in camera con lo sguardo perso nel vuoto.
Inutilmente lei e Ron avevano tentato qualche approccio ma era sempre stati
respinti in malo modo. Era ora che le cose cambiassero, che Harry la smettesse
di fare l’adolescente complessato e tornasse il ragazzo solare che era sempre
stato.
-Beh, Hermione…Harry non vuole parlare con noi…parlare….ma possiamo obbligarlo ad ascoltare!
-Come ti senti?- alla fine Hermione lo aveva
intrappolato in quella che sarebbe stata na difficile
discussione con lei, Ron e Ginny.
-Bene- rispose Harry, rigido.
-Oh, non mentire, Harry- si spazientì Hermione. -Ron e Ginny dicono che ti stai nascondendo da tutti da quando
siete tornati dal San Mungo.
-Ah, dicono così?- Harry guardò accigliato Ron e Ginny,
che fu la sola a sostenere lo sguardo di Harry. Non aveva nulla di cui
vergognarsi o rimproverarsi.
-Beh, è vero! E non ci guardi nemmeno in faccia!- disse alla fine la
ragazza con rabbia.
-Siete voi che non guardate in faccia me!
-Forse vi guardavate a turno senza incrociarvi mai- suggerì Hermione cercando di sdrammatizzare la situazione.
-Molto spiritosa- fu il commento tutt’altro che amichevole di Harry.
-Oh piantala di fare l’incompreso! Mi hanno raccontato quello che hai
sentito la notte scorsa con le Orecchie Oblunghe…-
continuò Hermione che cominciava a capire perché Ginny si era stancata del comportamento assurdo e infantile
di Harry.
-Ah sì? Tutti a parlare di me, eh? Tanto mi sto abituando…
-Noi volevamo parlare con te, Harry, ma tu ti nascondi da quando siamo
tornati!- questa volta fu Ginny a parlare. Cercando
di mantenere una calma che non possedeva.
-Non volevo parlare con nessuno…
-Beh, sei stato proprio stupido visto che io sono l’unica persona che
conosci ad essere stata posseduta da Tu-Sai-Chi e
posso dirti che cosa si prova- Ginny era furiosa. La
sua rabbia emergeva ad ogni parola. Rabbia per essere stata messa da parte, perchè Harry non la riteneva degna della sua fiducia,
rabbia per quello che era capitato al padre…e rabbia
perché tutto quel dolore e quella frustrazione era ancora causa di Voldemort!
-L’avevo dimenticato- disse Harry con un tono di voce improvvisamente
più dolce e comprensivo.
-Beato te- mormorò Ginny freddamente.
-Mi dispiace…quindi…quindi credi che io non
sia posseduto?
-Rocordi tutto quello che hai fatto? Ci
sono momenti di vuoto in cui non sai cosa hai fatto?- Ginny
cercava di addolcire il suo tono, ma il ricordo del suo primo anno ad Hogwarts era ancora una ferita aperta, e che probabilmente
non si sarebbe mai chiusa.
-No- sentì Harry rispondere.
-Allora Tu-Sai-Chi non ti ha mai posseduto-
disse queste poche parole con tutta la semplicità e leggerezza di cui era
capace in quel momento. Vide il volto di Harry riprendere poco a poco colore e
sorriso. Era sicura che parlando con lui avrebbe ottenuto quel risultato anche
se rivangare il periodo in cui Voldemort l’aveva
posseduta non era stato affatto semplice. Né piacevole.
Senza rendersene conto si alzò e si diresse verso la porta della stanza.
-Dove vai?- chiese Ron svegliandola dai suoi pensieri.
-Di sopra…ho fatto il mio dovere- disse
rivolgendosi ad Harry che la ringraziò con un sorriso. Che Ginny
ricambiò senza imbarazzo.
Come era arrivata a quel punto? Come aveva fatto a fasi convincere a
mettersi con Michael? Ginny stava osservando quasi
con rabbia la scatola di caramelle TuttiGusti + 1 che
il suo ragazzo, se così poteva ancora definirlo, le aveva mandato come regalo
di Natale. E pensare che lei aveva speso quasi tutti i suoi risparmi per
regalargli una maglia originale della sua squadra di Quidditch
preferita! Qualcosa era cambiato in Michael…o forse
era lei che stava lentamente aprendo gli occhi. Michael non era il ragazzo
giusto per lei…non lo era mai stato. Si era illusa
per un momento che bastasse un fantoccio qualsiasi per lasciarsi alle spalle
quello che provava per Harry, ma non era così…non
poteva continuare a illudersi…e guardando un’ultima
volta quella scatola si rese conto che c’era una sola cosa da fare…
-Posso entrare?
-Harry! Che cosa ci fai qui?
-Ehm…scusami, forse ti disturbo…
-No! No, affatto…- si affrettò a pr4ecisare Ginny nascondendo in ritardo la carta in cui le caramelle
erano impacchettate.
-Il regalo di Michael?- chiese Harry con un velo di imbarazzo.
-Già…e tu come sai di Michael?
-Hermione…
-Giusto…
Calò un silenzio imbarazzante.
-Ehm…avrei…ho un piccolo ensiero per te…- disse poi Harry.
-Per me?
Ginny sorrise realmente sorpresa, non
si sarebbe mai aspettata che Harry le facesse un regalo per Natale…lei
non glielo aveva fatto. Improvvisamente sentì un’ondata di panico assalirla.
-Tranquilla…non ti ho
fatto un regalo per averne uno in cambio…
Le aveva letto nel pensiero. Prese in mano la piccola scatola che Harry
aveva impacchettato per lei. La scartò non senza un piccolo tremore alle mani.
Si trattava di una piccola sfera trasparente nella quale Ginnypotè intravedere la sagoma della Tana che piano piano si copriva di piccoli fiocchi di neve.
-E’ bellissimo…grazie…
-Mi ha aiutato Hermione, ovviamente…io
non ne sarei mai stato in grado.
-Non credo proprio…sei un abile mago Harry…a cosa devo questo?
-Beh…ho pensato che sentissi la mancanza
di casa tua…e visto che siete tutti rinchiusi qui per
colpa mia…
-Per colpa di Voldemort. Non per colpa tua. E….
Harry si era fermato e aveva trattenuto il fiato mentre Ginny faceva quella precisazione che lo aveva sollevato.
-E…so quanto tu e i tuoi fratelli
avreste preferito trovarvi alla Tana come al solito…e
poi capisco che a casa tua forse ti sentiresti più…
-…libera!- concluse Ginny
continuando a fissare Harry negli occhi.
-Sì, libera…midispiace…
-Harry! Smettila di prenderti la colpa
per tutto quello che succede nel mondo! Non è così…tu
non sei responsabile di quello che Voldemort e i Mangiamorte fanno!
-Forse…ma a volte credo che Ron e tutti voi
sareste stati molto più felici e tranquilli se io non avessi mai conosciuto Ron
su quel maledetto treno…
-Hai ragione! Saremmo stati più tranquilli…ma
ugualmente in pericolo! Anzi, forse in pericolo maggiore…almeno
noi abbiamo Potter a proteggerci. Giusto?
Ginny sorrise leggera come non si senitva da settimane. Da prima di quel maledetto bacio tra
Harry e Cho…il pensiero le sfiorò la mente e Harry
dovette leggere qualcosa nei suoi occhi chesi incupirono. Ma non comprese il reale motivo di quel cambiamento.
-E poi volevo chiederti scusa….
-Ancora? E per cosa?
-Perché con la mia stupidità ti ho fatto ricordare il momento più brutto
della tua vita…
-L’altra notte è stata peggiore…quando la McGranitt mi ha detto che papà era ferito…è
stato infinitamente peggio che essere posseduta da Voldemort…te
lo assicuro.
-Immagino di sì…beh…ora ti lascio…credo
che vorrai restare sola per ringraziare Michael del regalo…
-Oh, sì…
Harry si mise le mani in tasca come era solito fare quando non sapeva
più che dire o fare e si diresse verso la porta. Ma prima di attraversarla del
tutto si volto ancora una volta e disse:
-Buon Natale, Ginny.
-Buon Natale, Harry- rispose la ragazza.
Quando restò sola fissò ancora la sfera che Harry le aveva appena regalato. I
fiocchi di neve avevano coperto quasi tutta la tana e ora erano adagiati sul
fondo della sfera. Come faceva quel ragazzo a sconvolgerla con un semplice
regalo come quello? Appoggiò il dono sul proprio comodino e ritornò alle
caramelle di Michael. Le prese e le buttò nel fuoco. Decisamente sapeva cosa
doveva fare con lui.
Una precisazione….come di sicuro avete
notato, un pezzo di questo capitolo (il discorso tra Harry, Hermione,
Ron e Ginny) è preso da Harry Potter e l’Ordine della
Fenice…ovviamente non vuole essere un plagio, ma
trattandosi questa di una storia che si interseca con quella scritta dalla
Rowling potrebbe capitare che si renda necessario inserire parti che la stessa
Rowling ha scritto.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Sapeva di doverlo fare.
Sapeva di dover lasciare Michael…non poteva
illuderlo ancora. Era perfettamente consapevole di quanto fosse brutto amare
qualcuno senza essere corrisposti. E per quanto non fosse certa che Michael la
amasse, era sicura di non amare lui come avrebbe dovuto. La sola soluzione
possibile era lasciarlo…ma era maledettamente
difficile!
-Va tutto bene, Gin?
-Come? Oh…sì…certo, Michael! Va tutto splendidamente…
-Guarda che non c’è bisogno di fingere con me! So che sei ancora preoccupata
per tuo padre…è normale! Anche io lo sarei al posto
tuo!
Già…avrebbe dovuto essere ancora
scossa per quello che era capitato a suo padre poche settimane prima, ma non
era così. L’unico motivo della sua agitazione era Michael.
Persino le lezioni con Harry non riuscivano a tirarla su di morale o a
distrarla! Anzi…
-Per dare vita a un patronus è necessario che
vi concentriate con tutti voi stessi su un ricordo felice. Non è sufficiente un
qualsiasi ricordo, ma uno immensamente potente…è
difficile da spiegare, ma dovete trovare dentro di voi qualcosa che vi dia la
forza necessaria per creare il vostro patronus…
Ginny avrebbe voluto afferrare il senso
delle parole di Harry, ma il pensiero di dover trovare il modo e il tempo di
lasciare Michael la assorbiva completamente. Per questo quando l’esercitazione ebbe inizio, dalla bacchetta
di Ginny non spuntò nemmeno una scintilla di luce
argentata. Ogni volta che tentava di concentrarsi su un ricordo felice, veniva
subito assalita dal viso di Michael che la fissava torvo…
“Mi hai preso in giro, Ginny! Mi hai sempre e solo
preso in giro…ti avevo chiesto di essere onesta con
me!”, questo diceva l’immagine del suo ragazzo nella sua testa.
-Ti senti bene?- chiese Hermione con il viso
arrossato per lo sforzo di concentrarsi su un pensiero che fosse anche solo
lontanamente potente al punto giusto.
-Sì…devo solo concentrami meglio…
Ma prima che finisse la lezione si arrese e chiese a Harry il permesso
di andarsene prima. Harry sorrise comprensivo come se fosse al corrente di
qualcosa di cui invece Ginny era all’oscuro.
La piccola Weasley si allontanò di corsa dalla
Stanza per dirigersi verso il parco. Aveva bisogno di aria…doveva
respirare ma sembrava che i suoi polmoni non si ricordassero più come si
faceva.
Era seduta sulla riva del Lago Nero da pochi minuti quando sentì dei
passi dietro di lei. Finse di non essersene accorta…temeva
fosse Michael e non aveva voglia di parlare con lui. Soprattutto con lui.
-Gin…
-Hermione! Sei tu…
-Avresti preferito qualcun altro?- disse l’amica sedendosi accanto a
lei, non prima di aver ricevuto un accenno di consenso da parte di Ginny.
-No…anzi…
-Qualcosa non va con Michael?
Ginny si limitò ad alzare le spalle e
si sdraiò sull’erba.
-C’entra ancora un ragazzo di mia conoscenza?
-No…Harry per una volta non ha colpa! È che…nonva…semplicemente non va.
E non posso continuare a mentire a Michael, ma non riesco nemmeno a lasciarlo…hopaura…
-Di restare poi sola?
-No…che lui capisca la verità!
-Harry…
-L’ha sempre saputo che mi piaceva Harry. E quando mi ha chiesto di mettermi
con lui mi ha solo pregato di non mentirgli…e invece
non ho fatto altro per tutto il tempo. L’ho solo preso in giro…e
ho preso in giro me stessa. Credendo di poter cancellare Harry così…
-Non l’hai preso in giro…tu credevi davvero di
potercela fare…
-Herm, sono solo giochi di parole, la
realtà è diversa e tu lo sai…
Dopo una lunga pausa di silenzio, Hermione
riprese:
-E’ per questo che non riesci a evocare un patronus?
-Può darsi…non riesco a concentrarmi a
sufficienza perché ogni volta mi viene in mente Michael…
-Forse il ricordo che hai scelto non è abbastanza potente da superare Michael…cosa hai scelto?
-La mia prima volta sulla scopa…da piccola con
Bill!
Hermione sorrise.
-Che hai da ridere?- chiese Ginny quasi
offesa.
-Nulla…sai, la prima volta che Harry
tentò di materializzare un patronus pensò alla sua
prima volta su una scopa…
-Cos…Harry? Mi prendi in giro!- Ginny era arrossita fino alla punta dei capelli. Quanto
erano simili lei e Harry?
-Non ti prendo affatto in giro…tu e Harry
siete fatti per stare insieme- disse Hermione. E lo
disse come se fosse una realtà di fatto. Una constatazione inevitabile.
-Ma non fu sufficientemente potente- continuò poi spiazzando Ginny.
-No?
-No…neanche lontanamente! Pensa a
qualche cosa d’altro…ci deve essere qualcosa che ti
renda immensamente felice…
-Non saprei…
-Nemmeno il regalo di Natale di Harry?- chiese Hermione
maliziosa.
Ginny si tirò in piedi all’istante.
-Hermione! Devi smettere di pensare che
tutta la mia vita ruoti attorno ad Harry! Perché non è così…ok,
Harry mi piace, e forse non avrò mai un ragazzo per colpa sua! Ma nella mia
vita accadono moltissime cose che mi rendono felice e che non riguardano in
nessun modo Harry!- protestò Ginny furiosa.
-D’accordo…d’accordo…era
solo per dire…ma credo che tu debba pensarci.
Settimana prossima ci sarà una nuova esercitazione…e
non vorrei vederti di nuovo andare via di corsa!
In effetti lo cose non erano molto migliorate…quella
dannata immagine di Michael che la rimproverava per il suo comportamento
continuava a perseguitarla e il patronus non
accennava nemmeno a comparire.
-Ricordati cosa ti ho detto, Gin! Devi scegliere qualcosa che sia più
forte di una scopa!- le sussurrò Hermione passandole
accanto.
Ginny non avrebbe voluto, ma
inevitabilmente la sua mente si indirizzò verso la sera in cui Harry le aveva
dato il regalo di Natale, la piccola sfera che conteneva la Tana coperta di neve…i candidi fiocchi che cadevano silenziosi e la
timidezza di Harry mentre la ringraziava per quello che aveva fatto…e infine l’immagine di lui che con le mani in tasca e
gli occhi bassi le augurava ‘buon Natale’. E senza rendersene conto, senza che
lo avesse premeditato, dalla sua bacchetta uscì una scintilla di luce
argentata. Sotto i suoi occhi increduli, Ginny vide
quel fascio luminoso prendere forma e diventare distintamente un cavallo.
-Ginny! Ci sei riuscita!- disse Hermione raggiante.
-Sì…io…non so come ho fatto- mentì
lei. Di una cosa era certa: non avrebbe mai dato ad Hermione
la soddisfazione di sapere che era stato di nuovo Harry a darle la forza di
creare il suo patronus.
La Sala Comune quella sera era deserta. La Umbridge
aveva messo sotto torchio tutti gli studenti che avevano aderito all’Esercito
di Silente e il Preside se ne era andato per evitare di finire ad Azkaban. Harry non era in vena di vedere nessuno e Ron e Hermione erano andati a dormire senza essere riusciti a
parlare con lui.
-Mi dispiace che sia finita così, Harry!- disse Ginny
scendendo le scale del dormitorio e facendo sobbalzare il ragazzo che era ancora
seduto sul divano rosso.
-Ginny! Credevo fossi a dormire!
-Beh…non riuscivo a chiudere occhio…
-Mi dispiace per quello che è successo…verrai
punita anche tu! Non dovevo…
-Harry! Ancora con questa storia? Non
avevamo già assodato che non tutto quello che succede nel mondo è colpa tua?
Harry sorrise e ricordò perfettamente la discussione avuta con Ginny.
-Hai ragione…comunque…ero sicuro che saresti
stata tra le prime a creare un patronuscompleto…
-Davvero? Dopo la prima lezione io non l’avrei mai detto…
-Già, anche io la pensavo così alla mia prima volta! Dipende tutto dal
ricordo che hai scelto.
Ginny arrossì violentemente: temeva che
Harry avrebbe fatto domande sul suo ricordo e lei non era pronta per inventare
bugie su due piedi…non dopo una giornata sfiancante
come quella.
-Tranquilla, non lo voglio sapere…
Di nuovo Harry le aveva letto nella mente, come anche lei sembrava
essere in grado di fare con lui.
-Non te lo avrei comunque rivelato…
-Sapevo che questo…- disse Harry sorridendo. -Però
credo di sapere perché il tuo patronus è un cavallo…
-Davvero? Sentiamo…
-E’ il tuo desiderio di essere libera…il
cavallo è il simbolo della libetà…un cavallo che
corre in uno spazio infinito è libertà pura…e tu sei
esattamente così! Sì, credo sia perfetto per te…
Ginny restò senza fiato e non disse
nulla. Qualsiasi cosa le passasse per la mente le sembrava fuori luogo e
banale.
-Ora vado a dormire- disse infine Harry.
-Sì…ehm…Harry…
-Sì?
-Per quello che può valere, credo che tu sia stato il miglior insegnante
di difesa che abbia mai avuto…
-Vale moltissimo!- rispose Harry. E dopo pochi passi sparì dalla vista
di Ginny.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Ginny
si era aspettata che l’umore di Michael dopo la punizione inflittagli dalla Umbridge fosse pessimo…einvece…era improvvisamente migliorato! Che diamine era
successo? Fino a pochi giorni prima Michael era intrattabile: sempre
arrabbiato, nervoso e pronto ad infuriarsi per nulla! Tutti se ne erano accorti…compresa, Ginny, che
forse aveva pensato di poter approfittare di questa situazione per mollare
Michael su due piedi. E adesso invece…era quasi
allegro!
-In effetti, mi sembra esageratamente di nuonumore…vogliodire…laUmbridge ci ha scoperti, Silente è latitante…che
avrà da essere sempre così allegro?- disse Hermione
addentando una fetta di pane tostato.
-In realtà è di buon umore solo quando non sta con me…
-Che vuoi dire, Gin?
-Che con me è sempre acido e scontroso…credo
dia la colpa a me!
-Per cosa, scusa?
-Beh, per tutto…per essere stato
coinvolto nell’ES e quindi punito…perché l’ho sempre
surclassato in tutti gli incontri…perchéGrifondoro ha battuto Corvonero a
Quidditch vincendo la coppa…
-Oh, dai, Gin! Adesso esageri! Non credo che Michael sia
così sciocco! E infantile…
-Tu dici? Pensa a quanto può essere infantile mio fratello-
rispose ironica Ginny scoccando uno sguardo in
direzione del fratello. E nello stesso istante vide in lontananza Michael entrare
in Sala Grande per la colazione.
-Stai a vedere, Herm…
-Cosa devo vedere, Ginny?
-Il cambio d’umore…
-Non capisco- ma la voce di Hermione
non raggiunse l’amica che si era già alzata per raggiungere Michael.
Hermione
fissò la scena quasi divertita: Michael stava entrando in Sala Grande
accompagnato da alcuni Corvonero, tra cui la ragazza
riconobbe quelle due oche di Cho e Marietta. Vedendo Cho un pensiero
attraversò la mente di Hermione: come può un ragazzo
intelligente e tutto sommato sveghlio come Harry
perdersi per quella insulsa ragazzetta? Convenne che Ginny
aveva ragione: tutti gli uomini sono in fin dei conti degli idioti che si lascaino fregare dalla prima ragzza
che sbatte gli occhioni! Ron ne era l’esempio vivente
con Fleur!
Hermione
scosse il capo e tornò a fissare la scena: Michael era come al solito
particolarmente allegro fino a quando….fino a quando Ginny non gli avvicinò.
-Allora?- Ginny aveva raggiunto Hermione fuori dalla biblioteca.
-Gin! Mi hai spaventata!
-Allora?
-Allora cosa?
-Hai guardato Michael?
-Sì, l’ho fatto…e hai ragione…perlomeno mi è sembrato che lui abbia cambiato
umore, ma da qui a pensare che…
-Oh, io non penso nulla! Dico solo che è bizzarro…io
non gli ho fatto nulla, giusto?
-Non che io sappia! Ma immagino che la cosa non ti dispiace…
-Esatto! In un certo senso è quasi liberatorio! Ora vado…
-E dove?
-Da Michael…vado a scoprire perché
ce l’ha così tanto con me…
E Ginny sparì dalla vista di Hermione con un sorriso stampato in faccia.
Ginny
aveva pensato molte volte alle parole giuste per lasciare Michael: doveva
essere ferma, decisa, ma anche gentile e mai arrogante. Non voleva passare per
quella cattiva…beh, non più di quanto non lo fosse in
realtà! Ma quello strano comportamento del suo ragazzo l’aveva decisamente
spiazzata. Decise che non aveva altra scelta: avrebbe improvvisato sperando di
non perdere la calma!
-Ehi, Michael!
Come previsto il sorriso del ragazzo si spense non appena
vide Ginny.
-Ginny,
che ci fai qui?
-Fa’
piacere sapere che il proprio ragazzo non vede l’ora di vederti- rispose
ironica la rossa. Forse non il commento ideale per chi voleva restare calma e
diplomatica.
Michael non rispose, si limitò a guardarsi in giro come per
controllare che nessuno lo vedesse parlare con lei.
-Chi stai cercando? Forse ti vergogni di me?
-No, che stai dicendo? Devo solo andare..
-Già, è la tua frase preferita nelle utlime
settimane. Precisamente da quando avete perso l’ultima partita e sei stato
messo in punizione dalla Umbridge.
-Non capisco che vuoi dire…
-Certo…farò
finta di crederti. Oppure per una volta nella tua vita potresti fingere di
essere un uomo e dire la verità…
Michael fissò Ginny con astio: lo
aveva messo con le spalle al muro.
-Oh, no, non ci provare…non farai
passare me per il cattivo, è chiaro? Tu…sei tu quella
che ha sempre mentito! A te non è mai importato nulla di me…ero
solo l’Anti-Potter!
Ginny
rispose alle dure parole di Michael con un sorriso.
-è vero…non ho intenzione di
negare le mie colpe, ma vorrei capire che cosa ti rende di così cattivo umore
quando mi avvicino….e non è Harry, ok? Hai sempre
saputo di Harry…quindi, quale è la verità?
-La verità?- ripetè Michael.
All’improvviso il suo sguardo si rilassò e Ginny
comprese che finalmente tutto sarebbe andato naturalmente apposto.
-Hai ragione…non è solo colpa tua.
Ho sempre saputo che tu avevi una cotta per Harry. E tu me lo hai sempre detto…io invece, beh….non sono
mai stato totalmente onesto con te!
-Che vuoi dire?
-Avrei dovuto essere sincero con te come tu lo sei stata con
me…
-Sei innamorato di un’altra?- una ragazza normale sarebbe
impazzita a questa rivelazione, ma non Ginny. Non per
Michael.
-Sì…
Seguirono attimi interminabili di silenzio. Ginny cercava di capire come si sentiva dopo aver ricevuto
questa risposta. E si sorprese a non provare nulla. Né rabbia, né gelosia, né
frustrazione. Al contrario…erafelice…ma
di una felicità sana, vera…Non la gioia di aver
finalmente trovato una scusa per mollare Michael, ma semplicemente era felice
per lui.
-Stai sorridendo…perché sorridi?-
chiese titubante il ragazzo.
-Io…sono
felice per te, Michael…dico sul serio.
-Avrei dovuto dirtelo prima…appena
me ne sono reso conto! Quando ti ho chiesto di essere la mia ragazza non sapevo…non…
-Ehi! Va tutto bene!- disse Ginny
appoggiando la sua mano sulla spalle di Michael. Non era mai stata così sincera
con il ragazzo fino a quel momento…la verità aveva
fatto bene ad entrambi.
-Mi dispiace…avrei dovuto avere il
coraggio…ma…
-E cosa ti ha fatto cambiare idea proprio adesso? Oh, capisco…ora sei certo che lei ti ricambi! Beh, te lo meriti…diciamo che non sono proprio stata la ragazza
ideale, no? – Ginny cercò di sorridere anche se
dentro provava un sentimento nuovo nei confronti di Michael: invidia. Sì, lei
invidiava la sua fortuna. Lui stava per ottenere quello che desiderava di più
al mondo…mentrelei…lei
avrebbe lasciato Michael e sarebbe stata di nuovo sola, in attesa che forse, un
giorno, Harry potesse accorgersi di lei.
-No, Gin! Tu saresti la ragazza ideale per chiunque…è solo che ami Harry…nonè colpa tua!
Ginny
non aveva mai pensato che amare Harry fosse una colpa, e per la prima volta si
rese conto che il suo comportamento dovesse aver ferito molto più di quanto pensasse
il povero Michael.
-Posso dirti come la penso, Gin?
Ginny
annuì e un pensiero sciocco le attraversò la mente. Forse lei e Michael non
erano mai stati veramente una coppia, ma senza rendersene conto erano sempre
stati buoni amici. Sapevano tutto l’uno dell’altra, o almeno quasi…
-Lascia perdere Harry, Ginny! Lui non…
-Lui non mi merita, lo so…me lo
dite tutti!
-No, non è questo! Non conosco così bene Harry da poter dire
questo..ma di lui so una cosa…la gente che gli sta
vicino finisce per farsi del male, Gin! E non voglio che ti succeda qualcosa.
Ginny
si aspettava ogni tipo di ramanzina ma non certo quello che Michael le aveva
appena detto! In effetti era così…le persone che
stavano vicine a Harry finivano sempre per correre qualche rischio, e lei lo
sapeva bene. Le era già capitato.
-So che non mi darai retta, ma almeno ti ho detto come la
penso!
Michael sorrise quasi rassegnato: Ginny
non avrebbe mai visto Harry per quello che era realmente. Un ragazzino
pericoloso per sé e per gli altri, con qualche mania suicida di troppo! Si
limitò a darle un bacio sulla guancia destra. Tenero, leggero, delicato. Forse
il solo bacio vero tra di loro.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Sentiva che il rumore dei passi attorno a lei si stava affievolendo.
La sua bugia alla fine aveva dato i suoi frutti e non era stata neppure
troppo difficile da inventare e da propinare agli studenti di Hogwarts. Certo…Ginny temeva che
qualcuno un po’ sveglio potesse capire che qualcosa non andava. Perché mai lei
e Luna Lovegood bloccavano l’ingresso ad un corridoio
di Hogwarts? Proprio quel corridoio in cui si trovava
l’ufficio della Umbridge? Loro che, era risaputo,
avevano fatto parte dell’Esercito di Silente e che avevano combattuto di
nascosto contro la Umbridge?
E infatti qualcuno di sveglio alla fine era arrivato…
-Weasley! Che sta succedendo?
-Niente che ti riguardi, Goyle!
-Non così in fretta, Weasley! Lo sai che non
puoi comportarti così con me…sono un membro della Squadra di Inquisizione…prendo ordini solo dalla Umbridge!
-Non mi stupisce…- rispose Ginny
sarcastica. Il suo tono strafottente e quel sorriso ironico sul viso fecero
contrarre i lineamenti di Goyle in un moto di rabbia.
-Non ti permettere…
-Altrimenti? Chiami la Umbridge? Che paura…ti devi nascondere dietro a una donna per poter
sentirti forte e intoccabile…patetico!
Goyle aveva già la mano pronta sulla
bacchetta, quando sentì dei rumori provenienti dall’ufficio della Umbridge.
-Che sta succedendo là dentro? Non avevi detto che non c’era nessuno in
questo corridoio?
-Sarà uno degli stupidi gatti della Umbridge!-
rispose pronta Ginny. Ma al successivo rumore non potè fare a meno di nascondere un’ombra di panico velarle
gli occhi cioccolato.
-Scommettiamo che entro stasera un altro Weasley
verrà cacciato da Hogwarts?
Goyle si diresse velocemente verso lo
studio della Umbridge. Ginny
sapeva che era questione di secondi prima che trovassero Harry. Doveva fare
qualcosa. E l’unica cosa che le venne in mente era radunare l’ES.
Corse velocemente verso la Torre dei Grifondoro
per prendere il suo galeone e dare l’avviso a tutti di tenersi pronti. Ma non
fece in tempo.
-Ginny! Non tornare in torre! Ti stanno
cercando!- ma anche Neville, che aveva tentato di avvisarla venne colpito da un
incantesimo alle spalle. Un fascio di luce rossa passò vicino alla sua spalla,
ma Ginny lo evitò con prontezza estraendo la
bacchetta.
-Expelliarmus!- urlò Ginny
puntandola esattamente verso il punto da cui aveva visto partire il fiotto di
luce rossa.
Non vide nulla, ma sentì distintamente che un corpo in lontananza cadeva
a terra. Aveva fatto centro.
-Bene, bene, bene…Weasley! Non lo sai che non
si possono usare gli incantesimi contro gli altri compagni?
-Malfoy…dovevoimmaginarlo…dimmi,
quale dei tuoi inutili amichetti è finito a terra come un sacco di patate?
Malfoy ghignò di rabbia, ma face finta
di nulla.
-Non so di cosa stai parlando…- ora il volto
del ragazzo era illuminato dalla luce del sole che filtrava da alcune finestre.
Era circondato dalla sua squadra.
-Certo…beh…a giudicare da chi ti sta a
fianco credo di aver preso in pieno la tua fidanzatina…dov’è
Pansy? Credo che dovresti provare a cercarla in fondo
al corridoio…perterra…
Draco si avvicinò a grandi passi verso Ginny spingendola contro il muro. La ragazza sbattè la testa contro la parete fredda e non riuscì a
trattenere un gemito.
-Ti fa male…bene, ma non è niente rispetto a
quello che ti farò…dopo averti portato dalla Umbridge.
Ginny non rispose nulla perché la botta
che aveva appena preso le aveva procurato un forte mal di testa. Si lasciò
trascinare verso quello stesso corridoio al quale aveva impedito l’accesso fino
a pochi minuti prima.
Opporre resistenza non aveva senso…era
disarmata e per di più sola contro un bel gruppetto di serpeverde.
Non ne sarebbe comunque uscita integra…e poi le
premeva di più sapere cosa era successo ad Harry ed Hermione.
Evidentemente la Umbridge doveva averli scoperti! Ginny ebbe un fremito di paura quando si rese conto della
reale gravità della situazione: se la Umbrudge li
aveva tscoperti mentre parlavano con Sirius non solo Harry ed Hermione
erano praticamente esplusi da Hogwarts,
ma anche Sirius e l’intero Ordine erano in pericolo.
Respirò profondamente appena si fermò davanti alla porta dell’ufficio della
professoressa e lasciò che Draco la strattonasse
attraverso.
-Dobbiamo uscire di qui…- mormorò Ginny all’orecchio del fratello seduto accanto a lei. Per
loro fortuna, Malfoy e la sua compagnia erano stati
così ingenui da farli sedere tutti vicini.
-E’ una parola, Ginny! Siamo disarmati e non
ci metterebbero molto ad ucciderci!
-Come sei drastico! E poi possiamo farcela!
Ron la fissò in tralice.
-Non sto scherzando! Senti…Gazza non può toccarci…non ha poteri magici…ePansy è ancora mezza stordita dalla botta che le ho dato
prima in corridoio.
-Ok…ma ci sono ancora Malfoy, Tiger e Goyle! E per
quanto siano tre idioti, sono comunque armati di bacchetta…mentre
le nostre sono nel cassetto della scrivania della Umbridge!
O te lo sei dimenticata…
-Sarebbe sufficiente distrarli…- intervenne
Luna semplicemente.
Ginny avrebbe voluto rispondere che fin
lì ci era arrivata anche lei, ma Ron invece sembrò trovare l’idea di Luna
assolutamente geniale.
-Hai ragione…bisognadistrarli…
-Grazie, Ron! Hai scoperto l’acqua calda!
-No…ha ragione! E abbiamo i mezzi per
farlo! Ok…adesso ascoltatemi! Neville, al mio segnale
tu ti fionderai contro Gazza; Luna, tu andrai contro Pansy
ed io…beh io mi prenderò Draco.
Nel frattempo tu, Ginny, andrai a prendere le nostre bacchette…
-E’ tutto meraviglioso fratellino…ma
dimentichi Tiger e Goyle!
-No…per loro saranno sufficienti queste!-
disse estraendo dalla tasca delle caramelle.
-Vuoi per caso avvelenarli con un eccesso di zuccheri in corpo, Ron?-
chiese Ginny ironica.
-Sono pasticche vomitose…
Non ci fu bisogno di dire altro. Ginny
conosceva esattamente l’effetto di quelle pastiglie.
-Ok…appena i due imbecilli mangeranno
le caramelle…e le mangeranno statene certi…dovremo stare pronti e partire tutti insieme.
D’accordo?
Gli altri annuirono. Per un breve istanti a Ginny
venne in mente un pensiero molto buffo. Aveva sempre desiderato partecipare a
una di quelle avventure che puntualmente ogni anno coinvolgevano Harry, Ron ed Hermione, ma per quattro lunghi anni il loro era sempre
stato un mondo a parte. Un triangolo inaccessibile. Ma in quel momento anche
lei, Neville e Luna ne entravano a far parte…un nuovo
triangolo, in un certo senso…
-Allora sei pronta, Ginny?
La ragazza annuì e vide il fratello fingere di scartare con troppo
rumore quelle due caramelle.
-Che stai facendo,Weasley?- chiese Goyle accorgendosi del rumore familiare.
-Che c’è? Non poso mangiarmi nemmeno una caramella?
-No…nonpuoi…queste
sono nostre!- disse Tiger prendendo le due caramelle con cui Ron stava
giocherellando. Come previsto lui e Goyle le
mangiarono immediatamente…e dopo pochi istanti si
ritrovarono a correre fuori dalla stanza per andare nel bagno più vicino a
vomitare.
Nello stesso momento Ron si avventò contro Malfoy,
Luna contro Pansy e Neville contro Gazza. Ginny invece corse diretta alle bacchette che trovò senza
troppa fatica. E appena in tempo per proteggere suo fratello. Malfoy infatti aveva intuito prima di Pansy
e Gazza che stava per succedere qualcosa quando i suoi due amici erano usciti
dall’ufficio. Ron era riuscito solo ad atterrarlo per qualche istante, ma in
pochi istanti si era alzato con la bacchetta in mano puntata contro Ron. Ma Ginny fu più veloce:
-Stupeficium!- urlò la ragazza e Malfoy si ritrovò scaraventato contro il muro dal più forte
schiantesimo che avesse mai visto.
Mentre Ron e Neville immobilizzarono Pansy e
Gazza, Ginny si avvicinò a Draco.
-Ti fa male, Malfoy? Bene…era
esattamente quello che volevo…e questo era niente!
Riprova a sbattermi contro un muro e ti farò vedere di cosa sono capace,
chiaro?
-Andiamo, Ginny! Dobbiamo trovare Harry ed Hermione…e speriamo che la Umbridge
non gli abbia ancora fatto nulla!
-Harry! Hermione!
State bene?- chiese Neville vedendoli tornare di corsa verso il castello.
-E la Umbridge?- chiese Ron.
-Sistemata, per il momento...Malfoy invece?
-Sistemato anche lui…per il momento…- rispose Ginny
arrossendo leggermente.
-Allora…come andiamo a Londra?- chiese
Luna riportando l’attenzione di tutti sul problema principale.
-Andiamo? No…io andrò a Londra. Da solo.
Perché non voglio che qualcun altro rischi la vita per me…
-E tutto quello che ci hai detto durante le lezioni dell’Es, Harry? Erano solo parole? No! L’Esercito di Silente
doveva fare qualcosa di concreto…e salvare Sirius è una di queste!- Neville arrossiva sempre di più ad
ogni parola, ma Ginny non poteva far altro che
annuire. Harry doveva smetterla di fare tutto da solo. Doveva capire che il
male si stava organizzando e che non poteva pensare di rispondere a tutto
quello da solo. Aveva bisogno di tutto l’aiuto possibile…il
periodo del magico Trio era finito! Doveva farsene una ragione…ora
era tempo di creare una squadra!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Non si sarebbe aspettata questo.
Non si sarebbe mai aspettata che le cose potessero finire in quel modo!
Certo, sapeva che seguire Harry e gli altri al Ministero poteva essere
pericoloso o rischioso, ma credeva semplicemente che avrebbero potuto essere
scoperti da qualche guardia…ok, forse l’idea di
finire ad Azkaban per quella effrazione le era
balzata per la mente. Ma solo per pochi istanti. Sapeva dentro di lei che in
fondo Silente l’avrebbe protetta dal Ministro, che avrebbe trovato un modo per
farli uscire ‘quasi’ puliti da quella storia!
E invece aveva capito che qualcosa non andava sin da subito. Sirius non c’era ed era evidente che quella fosse una
trappola costruita per costringere Harry ad andare in quel luogo tetro. Harry
ci era cascato…e lei con lui!
Un brivido le percorse la schiena quando sentì un fruscio alle sue spalle…qualcuno si muoveva. Si voltò di scatto.
-C’è qualcuno- mormorò così sottovoce che solo Hermione
accanto a lei potè sentirla.
-Cosa?- chiese la ragazza allarmata.
Ma Ginny non rispose, perché non ce ne fu
bisogno. Due figure scure si avvicinavano a loro senza volersi nascondere. Solo
pochi istanti dopo, Ginny riconobbe LuciusMalfoy e BellatrixLestrange.
Quello che successe in seguito Ginny non lo
ricordava distintamente. Il suo cuore aveva cominciato a pulsare più
velocemente. Sapeva che qualcosa era in agguato, che non potevano essere soli…e che anche se lo fossero stati quei due Mangiamorte erano di certo più potenti di un gruppetto di
ragazzini. La mente di Ginny lavorava freneticamente
alla ricerca di una soluzione che però non arrivava. Sentì solo Harry che gridò
qualcosa…e lei cominciò a lanciare incantesimi senza
guardare contro chi fossero rivolti.
Correva. Correva senza voltarsi, senza guardare dove fossero gli altri. Senza
pensare al pericolo che stavano correndo. L’unica cosa a cui riusciva a pensare
era la sua immensa stupidità: avrebbe dovuto impedire a Harry di finire in
quella maledetta trappola, convincerlo che Sirius era
al sicuro a GrimmauldPlace…e
invece gli aveva dato corda…e ora si stavano tutti
impiccando.
Un lampo di luce verde l’aveva appena sfiorata: non poteva continuare a
scappare! Doveva reagire! Aveva imparato tanto in quell’anno con Harry e le
lezioni dell’Es…era giunto il momento di mettere in
pratica almeno qualcuno di quegli incantesimi. Impugnò la bacchetta tremando e
sussurrò:
-Reducto!
Ma dalla punta della sua arma uscirono solo poche scintille rosse. Sentì
un Mangiamorte vicino a lei…lo
sentì ridere del suo goffo tentativo di produrre un incantesimo potente. E
purtroppo per lei aveva ragione…era ridicola! Cosa
credeva di fare? Cosa sperava di fare? Lei era solo una bambina!
Davanti lei vide Luna scagliare lontano un altro Mangiamorte.
-Brava, Luna!
-Oh grazie, Ginny! Devo dire che non avrei mai
detto di saperlo fare davvero…- disse Luna. Era la
prima volta che Ginny la vedeva davvero seria e
concentrata. Se Luna ce l’aveva appena fatta poteva riuscirci anche lei, giusto?
Cosa le mancava? Nulla.
Si fermò di colpo in mezzo al corridoio che stava percorrendo a corse.
Si voltò giusto il tempo di impugnare la propria bacchetta con più forza, quasi
fino a farsi male. E questa volta con rabbia, urlò:
-REDUCTO!
Forse questa volta ci aveva messo troppa foga. Il suo incantesimo non
solo colpì in pieno il Mangiamorte scagliandolo molto
lontano da lei, ma addirittura fece tremare i grandi scaffali che costeggiavano
il corridoio come grandi e fragili mura. Inizialmente Ginny
sentì solo un leggero tintinnio, provocato dalle innumerevoli sfere contenenti
profezie, che si muovevano sui loro piedistalli, colpite dall’urto dell’Incantesimo.
E piano piano quel leggero tintinnio divenne un fragore…le pareti attorno a lei si riversarono su se stesse
frantumando migliaia di profezie che probabilmente stavano andando perse per
sempre.
-Ginny!- le urlò Ron sempre di corsa. Un
po’ sorpreso per la potenza della sorella, un po’ spaventato da quello che
stava accadendo.
La ragazza non si fece pregare e riprese a correre. Di certo quel mangia
morte non l’avrebbe perdonata per quell’affronto.
Non poteva giurare che la bacchetta che era puntata alla sua gola fosse
quella del Mangiamorte colpito dal suo potente Reducto, ma di certo quell’uomo provava un’insana gioia
maligna nell’avere tra e mani Ginny, che continuava a
divincolarsi come un animale in gabbia.
-Piano, piccola o ti farai male…
-Potrei dirti lo stesso…- rispose lei.
-La smetterai di fare l’insolente quando il tuo eroe morirà!
Ginny non disse nulla, ma si voltò a
fissare Harry che si trovava faccia a faccia con LuciusMalfoy. Poteva vedere gli occhi di Harry vagare da Malfoy ai suoi compagni per cercare di capire cosa fare.
Arrendersi o continuare a combattere. Ma in realtà persino uno sciocco avrebbe
capito che non c’erano alternative: erano spacciati! Davvero spacciati!
O almeno così credeva Ginny. Fino a quando una
luce bianca accecante illuminò lo spazio intorno a Harry.
-Sirius!- mormorò Ginny
e sentì che la presa del suo aggressore si fece più debole. La comparsa
improvvisa dell’uomo doveva averlo distratto per qualche istante. Ginny ne approfittò per colpirlo e allontanarsi da lui
riprendendosi la bacchetta. Ma proprio in quel momento altre luci bianche
invasero la stanza.
-Ginny! Vieni via!
-Tonks, cosa…?
-Le domande dopo…se non ti dispiace…
Ginny riprese forza e si diresse verso Tonks che la proteggeva dagli attacchi nemici.
-Ora nasconditi qui…
-Ma Tonks!
-Non discutere! Non sono cose per bambini queste! Non dovreste nemmeno
essere qui!
Ginny si sentì profondamente ferita da
quelle parole. Ma quello che accadde dopo le fece capire che Tonks aveva ragione. Che avrebbe fatto bene a starsene a Hogwarts e a convincere anche Harry a farlo. Se l’avesse
fatto, sicuramente Sirius non sarebbe morto.
L’urlo di Harry fu devastante.
Non lo aveva mai visto così fuori di sé…Ginny
vide Lupin che si precipitò su Hary appena in tempo
per fermarlo: voleva gettarsi oltre quell’arco dove Sirius
era sparito. Voleva seguirlo dovunque fosse andato. La ragazza vide Tonks accanto a lei che abbassata la mano armata della sua
bacchetta. I suoi occhi erano vuoti e spenti…in fondo
Sirius era suo cugino…
Un lampo di luce verde passò maledettamente vicino a Tonks.
Senza pensarci troppo, Ginny prese la sua bacchetta e
urlò con forza:
-Protego!- uno scudo potente si frappose
tra lei e le maledizioni dei Mangiamorte.
-Weasley!- urlò Moody
che raggiunse il più in fretta possibile la sua pupilla, Tonks.
-Professore…
-Va’ a nasconderti e porta con te Dora…
Ginny annuì e con un gesto delicato invitò
Tonks ad allontanarsi da lì. Ma mentre cercava il
riparo migliore per tutte e due intravide Harry che si era lanciato
all’inseguimento di BellatrixLestrange.
La donna canticchiava macabra la gioia per aver ucciso il cugino. Senza
pensarci ulteriormente, Ginny lasciò la mano di Tonks quando fu sicura di averla messa in salvo, e cominciò
a correre veloce nella stessa direzione in cui era sparito Harry.
Sentì dei passi dietro di lei. Non fu necessario girarsi per capire di
chi fossero: Ron, Hermione, Neville e Luna l’avevano
seguita. Il corridoio attorno a loro scorreva veloce: percepivano alcuni rumori
provenire dall’altro capo. Forse Harry e Bellatrix
stavano combattendo. E per quanto Ginny credesse che
Harry fosse un mago molto potente non era sicura che nel confronto con la
cugina di Sirius ne sarebbe uscito vincitore.
Pochi passi la separavano dall’atrio del Ministero della Magia. Solo
pochi passi. Sentiva crescere dentro di lei un senso di vuoto che ricordava di
aver provato solo una volta nella sua vita. La preoccupazione per le sorti di
Harry crebbe ancora di più… e fu allora che lo vide…non era come se lo ricordava…quei
profondi occhi scuri erano stati sostituiti da due fessure sottili e rosse. Il
naso ridotto ad un accenno. La bocca digrignata in un sorriso carico di odio.
-Tom…- mormorò Ginny guardando l’uomo davanti
a lei. In c’era in lui nemmeno l’ombra del ragazzo che l’aveva posseduta e
plagiata pochi anni prima.
-Quello non è più Tom Riddle, Ginny. Non lo è più da molto tempo…-
le disse Ron.
Ginny tornò a posare il suo sguardo su
quello che restava del suo ‘Tom’…e per la prima volta
nella sua vita Ginny comprese cosa significasse la paura…quanto fosse paralizzante e devastante quel
sentimento nuovo per lei. Non riusciva a muovere un muscolo…era
consapevole del fatto che se Voldemort si fosse
accorto di lei non avrebbe mai avuto né il coraggio né la forza di fare
qualsiasi cosa…
E nemmeno Harry sembrava in grado di opporsi…non
quando Voldemort prese possesso del suo corpo. Ginny ebbe una sensazione di dejà-vu…riveva
con dolore quello che lei stessa aveva provato quando Tom si era intromesso
nella sua vita.
-Devi combattere!- urlò Ginny risvegliandosi
da quello stato di panico in cui era piombata dal momento stesso in cui aveva visto
Voldemort.
-Gin…- disse Hemrione
cercando di tranquillizzarla. Ma Ginny non doveva
essere tranquillizzata. Al contrario: dopo il totale catatonismo,
Gnny si era resa conto che non era il momento di
lasciarsi prendere dal panico. Era proprio quello il momento in cui bisognava
svegliarsi e combattere. A cominciare da Harry!
E anche Silente sembrava pensarla come lei. Incoraggiava Harry a
combattere, a resistere. Perché Harry e tutti loro avevano qualcosa che Voldemort non aveva e non avrebbe mai avuto.
Tom…Voldemort…non potevano vincere…non ne erano in grado, almeno fino a quando loro
avrebbero avuto qualcosa per cui combattere!
Ma era terribilmente difficile credere…sperare
che Silente avesse ragione! Vedere Tom, o meglio quello che era diventato, le
aveva fatto capire che il dolore e la sofferenza che stava provando per la
morte di Sirius e per quello che stava capitando ad
Harry davanti ai suoi occhi era niente! Si sentì come sull’orlo di un baratro,
con il terrore di poter perdere l’equilibrio da un momento all’altro e cadere
in quel buio fatto di dolore e paura. Ma non poteva arrendersi! Non poteva
lasciare che tutto finisse così…doveva credere che
Silente aveva ragione! Doveva credere che potevano farcela. Che potevano
vincere quella guerra, una volta per tutte…ma solo se
fossero rimasti uniti!
Confesso che ero indecisa…non sapevo se era meglio cancellare tutta la
storia e ripubblicarla da capo o continuare da dove mi ero interrotta. Ho
optato per questa seconda strada, ma se preferite che ripubblichi tutto per
riprendere con calma tutti i capitoli precedenti non dovete che chiedere!
Spero di poter essere più
regolare, ma non posso assicurare nulla…
Per ora spero vi sia piaciuto
questo nuovo capitolo. Aspetto vostre notizie!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Alla fine avevano deciso di non tornare a GrimmauldPlace.
Papà aveva detto che non era preudente…Bellatrix
poteva aver ereditato quel luogo, e sarebbe stato più che normale.
Pensare che la donna che l’aveva ucciso poteva in quello stesso istante
girare liberamente per la casa che Sirius aveva
occupato fino a pochi giorni prima, fece ribollire a Ginny
il sangue per la rabbia. Il mondo era ingiusto: non era più il luogo felice che
Ginny aveva sempre creduto. Non era più il mondo in
cui Ginny desiderava vivere!
-Silente dice che c’è ancora una speranza, comunque…-
disse Arthur alla figlia, che aveva visto particolarmente provata dalla morte
di Sirius. Non aveva mai voluto parlare di quello che
era successo con nessuno, solo con Ron. Forse perché anche lui poteva capire
quello che passava nella testa di Ginny.
-Quale, papà?- chiese George stranamente serio.
La morte di Sirius lo aveva colpito più di
quanto non avesse voluto dare a vedere. Il male li aveva appena sfiorati, era
passato loro vicino come un soffio d’aria gelida. E sia Fred che George non
potevano non percepirlo. Tanto più che avevano imparato ad apprezzare le
qualità di Sirius ed ad ammirare il suo coraggio…nello schierarsi contro la sua famiglia, nello
sfidare il mondo in cui aveva sempre vissuto, nel sopportare la vita da
fuggiasco nonostante fosse innocente. La notizia della sua fine l’aveva portata
Ginny. Con sole tre parole lapidarie: Sirius è morto. Senza colore. Senza timbro. Senza volontà.
Perché tutto questo era stato cancellato dalla morte dell’uomo.
-Beh, Silente pensa che ci sia la possibilità che Sirius
abbia lasciato tutto a Harry…Sirusè….era una persona previdente…
Ginny sorrise amaramente. Non la
consolava sapere che Sirius era una persona
previdente!
-Almeno la sede dell’Ordine sarebbe al sicuro- disse Molly ignorando la
reazione della figlia, che però non riuscì a restarsene zitta.
-L’Ordine, mamma? È solo questo che ti interessa? Che l’Ordine resti al
sicuro? Sirius è morto! O non te ne sei accorta?
Niente è più al sicuro!- disse Ginny con rabbia nella
voce. E si allontanò dalla stanza di corsa senza aspettare che qualcuno la
degnasse di un commento.
Solo un anno prima si trovava nella sua stanza furiosa perché i suoi la
costringevano a trasferirsi per tutta l’estate in GrimmauldPlace…e ora a pochi mesi di distanza sentiva la
mancanza di quel luogo. Si ritrovò a chiedersi se Kreacher
avrebbe badato con sufficiente attenzione a quelle piante rampicanti che mamma
aveva portato dalla Tana per dare un tocco di vita alla sala da pranzo così
tetra! Che pensiero stupido…si disse.
-Posso?- chiese una voce femminile.
Ginny si voltò con una lentezza
esasperante.
-Hermione…che ci fai tu qui?- un tempo
non avrebbe certo accolto così freddamente la sua migliore amica. Un tempo…una vita prima…prima che
morisse Srius. Sembrava che quell’evento avesse
chiuso per sempre una fase della sua esistenza. Una fase in cui aveva
stupidamente creduto di poter essere felice…
-Ho detto ai miei quello che era successo…e
che avevo bisogno di stare con i miei amici. Loro hanno capito.
-Ne sono felice…
-Lo vedo!- rispose ironica Hermione cercando
di strappare un sorriso all’amica.
Ma Ginny non sorrise. Si riportò vicino alla
finestra. Fissava un punto impreciso oltre la collina, come se si aspettasse di
vedere spuntare qualcosa…o meglio qualcuno.
-Notizie da Dean?- chiese di nuovo Hermione.
Stava provando una nuova tattica.
-Dean?
-Sì…negli ultimi giorni di scuola mi
sembrava che si fosse fatto avanti con te…o sbaglio?
Ginny si lasciò scappare una smorfia arrossendo
un poco sulle guance. Almeno qualcosa nella sua vita era ancora uguale a prima.
-Non ti perdi mai nulla, vero? Sì…Dean si è
fatto avanti…ma io non credo che accetterò…
-Certo…sei ancora scossa per la
rottura con Michael, mi sembra normale.
-Cosa? No! No…non si tratta di Michael: con
lui è finita da tempo! Credo non sia mai nemmeno veramente iniziata. Ma non è
un problema. Credo che si sia già consolato…conCho…
-Cho? Michael sta con Cho?
-Già…è ironico, non è vero?
Hermione dovette convenire che il destino
aveva uno strano senso dell’umorismo. Ma tutto sommato aveva la sensazione che Ginny si fosse come liberata di un peso lasciando Michael.
-Beh…allora non vedo perché dovresti
rifiutare Dean…a detta di tutte è il ragazzo più
carinotra i Grifondorodopo…- ma Hermione non
terminò la frase. Anzi si morse la lingua. Perché aveva detto quel dannato
dopo?
-Avanti, guarda che puoi dirlo! Dopo Harry! Non è un segreto per
nessuno: Harry è terribilmente affascinante. In ogni cosa che fa…
-Sì, ma non cambiare argomento. Non stiamo parlando di Harry, ma di Dean…
-Hermione…non me la sento di imbarcarmi
in un’altra storia…nonora…non
dopo quello che è accaduto.
Alla fine il discorso era tornato su di lui. Sirius.
Ed Hermione ne fu felice. Parlare di Sirius era esattamente quello che voleva. Per far venire a
galla la rabbia, il dolore, e il senso di colpa di Ginny.
E cercare di alleviare in questo modo la sua sofferenza.
-E cosa è accaduto, Gin?- chiese Hermione
seria.
-Lo sai…non ne voglio parlare.
-E invece ne parleremo…adesso…tu non lascerai
questa stanza finché non avrai tirato fuori tutto quello che hai dentro.
-Non servirebbe a nulla…
-Servirebbe a farti capire che non è colpa tua. La morte di Sirius non è colpa tua!
-SI’ CHE LO E’!- urlò Ginny lasciando sgorgare
calde lacrime dai suoi occhi cioccolato.
-Gin…
-Se io non gli avessi dato corda…se non lo
avessi mai aiutato a mettersi in contatto con la Umbrudge!
-Anche io ho aiutato Harry! E anche Luna…e
anche Ron e Neville…nessuno di poteva evitarlo. Harry
avrebbe comunque trovato il modo di andare a Londra! Lo sai benissimo anche tu,
Ginny! Harry è terribilmente cocciuto e nessuno al
mondo, nemmeno Silente, è in grado di fermarlo quando si mette in testa
qualcosa!
Le parole di Hermione erano certamente vere, ma
Ginny non riusciva a darsi pace. Sentiva ancora nella
sua testa la voce di Tonks che le ripeteva che non si
sarebbero mai dovuti trovare lì…e subito dopo la voce
di Bellatrix mentre canticchiava la sua gioia per la
morte di Sirius.
-Stiamo soffrendo tutti, Gin…se potessi tornar
indietro e cambiare le cose lo farei…ma non si può!
Io credo che tutto questo ci abbia insegnato una cosa.
-Sì, che non dobbiamo più legarci a nessuno perché la morte e il male lo
porteranno via!
-Ti sbagli! Ci ha insegnato l’esatto opposto! Come credi che Harry abbia
affrontato Voldemort?
-Ti prego…non anche tu! C’è già silente che ci
riempie la testa con questa storia dell’amore che può sconfiggere il Signore
Oscuro!
-L’hai sempre pensato anche tu! Non mentire!
-Beh…ho capito che è solo un’idiozia!
-Non lo è! È la nostra solo speranza!
Ginny guardò Hermione
con stanchezza. Come poteva non capire? Come si poteva ancora parlare di amore
dopo tutto quello? Voldemort aveva colpito tutti loro
al cuore: prima con Cedric, ora con Sirius. Quanto avrebbero dovuto aspettare per andare al
funerale di qualcun altro di caro? Magari di suo padre…o
di uno dei suoi fratelli…o peggio ancora di Harry!
-E’ solo che non credo di poterlo sopportare! Altri morti, altro dolore…è troppo difficile! Io non ce la faccio!
-Tu ce la puoi fare, Ginny! Sei la ragazza più
forte e coraggiosa che io abbia mai conosciuto…Harry
ora ha bisogno di tutta la nostra forza, di tutto il nostro appoggio per andare
avanti! Non possiamo andare a terra anche noi!
-So anche questo! E ti giuro Hermione che vorrei…vorrei poter pensare che tutto andrà bene, ma non è
così! È da ipocriti credere che Harry possa vincere!
-Non parleresti così se sapessi…
-Se sapessi cosa?- chiese Ginny incuriosita
dalle mezze frasi di Hermione.
-Lascia stare…è una cosa che ha detto Silente.
-Silente ha detto tante cose…che poi non sono
andate esattamente come aveva preventivato.
-Solo perché il futuro dobbiamo costruircelo noi! Non possiamo
pretendere che Vokldmoert sparisca solo perché noi lo
vogliamo! Dobbiamo combattere…dobbiamo aiutare Harry
a combattere! O vuoi che Sirius sia morto per niente?
Perché se tu molli, se tutti molliamo, questo accadrà: Sirius
sarà morto e il suo sacrificio per proteggerci non sarà servito a niente! Lui
lo sapeva! Lui sapeva che era Harry che alla fine doveva sconfiggere Voldemort! E con la sua morte ha permesso che l’unico a
poter uccidere l’Oscuro Signore rimanesse in vita…
Ginny ed Hermione
rimasero in silenzio. La piccola Weasley poteva
sentire il respiro affannato di Hermione che
attendeva un segno da Ginny.
-Non abbiamo nemmeno potuto seppellirlo…dargli
un ultimo saluto…Harry l’avrebbe voluto…-
disse alla fine Ginny. La sua voce sembrava essersi
rasserenata. Le parole di Hermione dopotutto avevano
avuto un effetto, anche se minimo.
-Già…ho saputo che Silente non vuole più
usare nemmeno GrimmauldPlace.
-No, infatti…teme che Bellatrix
possa aver ereditato quel luogo.
-Ridicolo! Sirius era troppo sveglio per
compiere una simile leggerezza!
Ginny sorrise. Sì, Sirius
non avrebbe mai permesso a sua cugina di mettere piede a casa sua.
-Comunque credo che nessuno di noi avrebbe mai avuto il coraggio di entrarci…- concluse Ginny
pratica.
-Lo credo anche io…
-E’ sempre stata così cupa quella casa! Non ho mia pensato che un giorno
avrei potuto trovarla anche più buia e triste…einvece…penso che se mi trovassi lì ora mi sentirei
soffocare. La presenza di Sirius si percepirebbe ad
ogni passo!
-Beh, magari riuscirai a convincere Harry a risistemarla, un giorno.
Credo che a sirius sarebbe piaciuta l’idea di te e di
Harry lì…con la vostra famiglia.
-Herm,per favore! Sirius
non ti ha mai detto una cosa simile!- disse la ragazza arrossendo.
-Ti sbagli…dopo quella notte di attesa per le
sorti di tuo padre, Sirius mi ha chiesto se eri
fidanzata. E se c’era la remota speranza che quell’idiota del suo figlioccio si
accorgesse di te…credeva tu fossi perfetta per Harry!
Ha detto che siete molto simili nelle vostre diversità! E devo dire che ha un
certo senso questa affermazione!
Ginny rise di cuore per la prima volta
da quando era rientrata dal Ministero.
-Non prendermi in giro…non è divertente!
-Non ti sto prendendo in giro! È la verità!
-Beh, allora Sirius non era così sveglio come
pensavo!
-O forse è molto più sveglio di Harry…- suggerì
Hermione maliziosa.
-Certo…certo, Hermione!
Pensala come ti pare!
-A volte penso che tu sia anche più testona di tuo fratello!- rispose la
ragazza quasi scocciata e risentita. Ma in fondo era felice. Felice di aver
riportato un po’ di colore sul volto di Ginny. La
morte di Sirius era stata un duro colpo per tutti, ma
non doveva travolgere le loro vite. Dovevano rialzarsi e combattere. Se anche
uno di loro si fosse arreso le sorti del mondo magico sarebbero state in bilico
per sempre. Questo le aveva detto Silente l’ultimo giorno di scuola quell’anno.
Di nascosto. Lei e il Preside soli. Silente non voleva che altri sapessero
della loro chiacchierata. Hermione era l’unica che
poteva mantenere i nervi saldi per tutti e riportare la tranquillità in quel gruppo
scomposto che erano Ron, Harry, Ginny, Luna e
Neville. E ci era riuscita…o almeno era riuscita a
riportare Ginny alla vita. Non sapeva perché, ma
sentiva che la calma e la forza di Ginny sarebbero
state la chiave essenziale per la vittoria di Harry.
Eccomi con un nuovo capitolo della saga di GinnyWeasley…ringrazio veramente di immenso cuore tutti
coloro che hanno letto e anche chi ha trovato il tempo di recensire (Fanny
Evans, Allstars e GiulyHermi96)! Se questo capitolo è
stato pubblicato è solo ed esclusivamente merito vostro!
Per parte mia posso dire che l’ispirazione e la voglia di scrivere sono
tornate…spero che ci sia anche il tempo di continuare
a farlo con una certa regolarità ;)
Ora vi lascio…spero leggerete e commenterete
in molti! Mi è molto d’aiuto!
Al prossimo capitolo basato sul prompt
“cambiamento”.
Capitolo 32 *** Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive ***
Nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive
Fandom: Harry Potter
Personaggioprincipale: Ginny Weasley
Prompt: 018. Nero
Rating: Verde
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
L’estate stava volgendo al termine. Le calde giornate del luglio appena
trascorso si alternavano con sempre maggior frequenza a grandi scrosci d’acqua
che però non avevano impedito a Ginny di trascorrere
un’estate in fin dei conti piacevole. Malgrado tutto quello che era successo
solo poche settimane prima, la ragazza aveva capito che ogni cosa accade per un
motivo, anche la morte delle persone care. Forse il destino di Sirius era inevitabile, o forse poteva impedire a Harry di
cadere in quella dannata trappola. Ma di una cosa era certa: nulla poteva
cambiare quello che era successo ed il solo modo per impedire che eventi simili
si ripetessero era accettare quanto accaduto e andare avanti più forti e
determinati di prima.
Solo due cose avevano turbato la sua estate: la prima era stata la
notizia sconvolgente del matrimonio di Bill. O meglio…l’aver appreso con orrore
che la sua futura cognata non era altri che quella oca mezza pazza di FleurDelacour, soprannominata
amorevolmente Flebo! All’inizio Ginny aveva pensato
ad uno scherzo di Fred e George, i primi a riferirle il lieto evento, avendo
origliato con le loro Orecchie Oblunge una
chiacchierata tra Bill e suo padre: il ragazzo infatti temeva la reazione della
madre, che non sembrava apprezzare molto Fleur. Ma Ginny si era ben presto resa conto che quello non era uno
scherzo, precisamente nello stesso istante in cui parte della sua camera fu
invasa dai bauli di Fleur!
Ginny ebbe presto un motivo che la
distrasse dalla presenza di Flebo: Harry era piombato a casa Weasley una notte d’estate, accompagnato da Silente in
persona. E già questo di per sé non era un buon segno! Nei primi giorni aveva
provato più volte ad avvicinarsi al ragazzo per alleviare la sua sofferenza per
la morte di Sirius, proprio come Hermione
aveva fatto con lei, ma aveva subito capito che non era quello il metodo giusto
per far tornare il sorriso sul volto di Harry: sia perché le occasioni per
parlare con lui in privato erano praticamente vanificate puntualmente da suo
fratello Ron, sia perché Harry non era il tipo che si lasciava andare alle
parole.
In quelle poche settimane Ginny osservò Harry
con attenzione: c’era qualcosa di strano in lui. Come se un’ombra fosse scesa
sul suo volto. E non era certa che fosse tutta colpa della morte di Sirius. Era qualcosa di diverso. Qualcosa di…terribile.
-Hermione, so che lo sai! So che sai che
cosa preoccupa tanto Harry.
-Ginny…- disse Hermione
in evidente imbarazzo. Qualunque cosa turbasse Harry, Hermione
la conosceva. Ed era altrettanto chiaro che Ginny,
invece, dovesse rimanere all’oscuro di tutto!
-No! Smettila di trattarmi come una bambina! Smettetela tutti! C’ero
anche io al Ministero, ricordi? Ho il diritto di sapere se è successo qualcosa
quel giorno oltre alla morte di Sirius…riguarda quella
sfera, vero? È una profezia e riguarda Harry.
Solitamente Ginny riusciva a scucire qualche
informazione ad Hermione. Aveva la straordinaria
capacità di metterla con le spalle al muro, come nessuno (nemmeno Harry e Ron)
riuscivano a fare. Ma quella volta la determinazione di Hermione
fu maggiore della testardaggine di Ginny e ciò non
fece che aumentare la preoccupazione e la curiosità della piccola Weasley.
-Ginny, devi capire che ci sono cose che
è meglio non si sappiano. Non ora!
-Allora ho ragione, è qualcosa di grave! Ti ha detto Harry di non dire
nulla?
-No! Non è stato Harry- rispose Hermione distogliendo lo sguardo dall’amica.
-Ho capito…quindi è stato Silente! Deve essere la famosa arma di cui Sirius parlava all’Ordine e che Voldemort
cercava.
Hermione arrossì di colpo e si voltò
perché Ginny non vedesse quella reazione rivelatrice.
-Oh, non preoccuparti. Non dirò che sei stata tu a dirmelo!
-Ma io non ho detto nulla!- protestò Hermione
quasi offesa.
-Non ce n’è stato bisogno! E poi anche un idiota come mio fratello
sarebbe potuto arrivare da solo a questa conclusione!
-Lo dico per il tuo bene, Gin! Stanne fuori! Non è una cosa che ti
riguarda!
-Adesso ti ci metti anche tu a tagliarmi fuori? Ma certo, tanto sono una
bambina!- Ginny era amareggiata dal comportamento
della sua migliore amica. Credeva che almeno lei avrebbe capito, che Hermione non l’avrebbe mai trattata come avevano fatto
Harry e Ron! E invece…
Hermione si rese conto che le sue parole e
il suo atteggiamento avevano ferito Ginny. Si avvicinò
a lei e le pose delicatamente le mani sulle spalle.
-E’ per il bene di Harry…e anche per il tuo!
-Che vuoi dire?- chiese Ginny tentando di
capire la ragione per cui persino Hermione si
ostinava a tenerla all’oscuro di tutto.
Ma non ebbe alcun risultato. Fleur aprì la
porta della stanza di Ginny facendo infuriare questa.
-Fleur, in Francia non si usa bussare?
-Oh Jinnì, je ne savaispasque
tu étais ici!- rispose la ragazza agitando i lunghi
capelli biondi.
-Che ha detto?- chiese Hermione rivolta a Giny.
-Credo abbia detto che non sapeva fossimo qui! Beh, Fleur,
ora lo sai…e te ne puoi andare!
Hermione approfittò della distrazione
creata da Fleur per allontanarsi da Ginny. Ma sapeva che di certo non si sarebbe data per
vinta!
L’atmosfera nella cucina della Tana non era delle migliori: Molly stava
tentando di non prestare attenzione al fiume di parole che uscivano dalla bocca
di Fleur. Quasi tutte sprecate per sottolineare
l’abissale differenza tra la Tana e la lussuosa casa in cui viveva a Parigi. Ma
almeno sembrava davvero innamorata di Bill, cosa di cui Molly invece dubitava.
O meglio…desiderava con tutta se stessa che non fosse vero, per potersi
liberare di Fleur al più presto.
Ginny si trovava nel mezzo: da un lato Fleur che sproloquiava da ore e dall’altro sua madre che
fissava con eccessiva concentrazione la pentola in cui stava facendo cuocere
l’arrosto. Non poteva tollerare oltre quella situazione o sarebbe impazzita.
-Io salgo a chiamare Hermione, Ron ed Harry
per darmi una mano a preparare la tavola per la cena! Non è giusto che faccia
sempre tutto io!- finse di protestare la più piccola di casa.
E senza attendere risposta né da Fleur che
riprese a parlare esattamente dal punto dove si era interrotta, né da sua madre
che non aveva smesso di ruotare il cucchiaio di legno, salì al piano di sopra.
Ginny stava ancora sorridendo
immaginando sua madre nelle grinfie di Fleur, quando
sentì le voce dei tre amici provenire dalla stanza di Ron ed Harry. Si fermò
sulla soglia. Era esattamente quello che stava aspettando da giorni: il Trio
chiuso in una stanza che borbottava al sicuro da orecchie indiscrete. Di sicuro
discutevano di quella profezia e lei ora era in grado di partecipare non vista
a quella discussione.
Si mosse verso la sua stanza in punta di piedi dove conservava un paio
di Orecchie Oblunghe regalatele da Fred e George al suo ultimo compleanno.
Tornò davanti alla porta della stanza di Ron e avvicinò l’ingegnoso prodotto targato
Tiri Vispi Weasley alla toppa della chiave.
E ascoltò.
Tutto.
Anche quello che non avrebbe dovuto.
Anche quello che non avrebbe voluto.
E così quella era la verità. Harry era il Prescelto. L’unico che avrebbe
mai potuto sconfiggere Voldemort. Ma lei questo già
lo sapeva. L’aveva sempre saputo che era nel suo destino affrontare il Signore
Oscuro, ma mai avrebbe potuto immaginare che tutto quello che era accaduto
nella vita di Harry era frutto di quella assurda profezia. Ginny
non aveva mai creduto nell’arte della Divinazione, esattamente come Hermione. Era sempre stata convinta che ognuno potesse
costruire da sé il proprio futuro…e invece Voldemort nella sua stupidità aveva creduto alle parole di
una Veggente. E eletto Harry come suo nemico…un bambino di un anno! Come si
poteva considerare un neonato un pericolo? Come aveva potuto il mago più
potente al mondo credere davvero che quel ragazzino dagli occhi verdi potesse
essere una minaccia?
Tutto questo però passava in secondo piano quando Ginny
ripensava all’ultima frase che sentì pronunciare da Harry.
Nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive.
Suonava come una condanna. Perché per quanto credesse nelle capacità di
Harry, Ginny non era poi così certa che davanti a Voldemort potesse avere qualche speranza. Fino a pochi
istanti prima aveva creduto che la guerra al male avrebbe coinvolto tutti,
invece ora sapeva che era solo una questione tra Harry e Voldemort.
Come poteva aiutare Harry?
-Ginny, tesoro,
non dovevi chiamare Hermione e gli altri?- Molly
aveva incrociato la figlia sul pianerottolo. La ragazza fece appena in tempo a
nascondere le orecchie oblunghe prima che la madre le vedesse e le requisisse,
ma non riuscì a fermarla prima che entrasse e rivelasse la presenza di Ginny fuori dalla stanza.
-Ginny!- disse Hermione
vedendo spuntare la sagoma della ragazza dietro quella della signora Weasley. Hermione sapeva bene che
quella non era una coincidenza, che Ginny non era lì
fuori per caso. E dal suo sguardo comprese che aveva sentito tutto.
-Ginny! Ginny,
fermati!- urlò Hermione che aveva rincorso Ginny in giardino. Aveva capito che le notizie su Harry
l’avevano sconvolta. Ma come poteva darle torto? Lei stessa la prima volta che
aveva sentito la profezia su Harry e Voldemort aveva
avuto una reazione simile. Poteva capire quello che provava in quel momento Ginny, sapendo quanto l’amica tenesse ad Harry. Quanto lo
amava.
-Era questo il grande segreto eh? È questo che vuole Silente? Che Harry
si sacrifichi? Perché è questo che dice la profezia…solo questo e tu lo sai, Hermione! Tu l’hai sempre saputo!- la rabbia e il dolore di
Ginny emergevano ad ogni parola.
-Silente crede che Harry possa farcela, altrimenti non…
-Non mi interessa quello che crede Silente! Silente è vecchio e
stanco…non è più il mago di una volta!
-Ginny…
-Hermione…- disse Ginny
alla fine in lacrime. Non era riuscita a trattenerle, ad impedire che
scorressero copiose sul suo viso lentigginoso.
-Devi avere fiducia in Harry. Se non lo appoggiamo noi che gli vogliamo
bene non potrà mai farcela. Da solo Harry no può farcela…
-Ma è comunque solo! L’hai sentito: alla fine sarà un faccia a faccia.
-Tu la prendi troppo letteralmente! Se tu ti arrendi, Harry si
arrenderà!
Ginny fissò l’amica. Credeva davvero a
quello che diceva. Eppure era così difficile vedere una luce in quelle tenebre
nere…ma la luce era Harry. Solo Harry poteva ridarle quella serenità che le era
mancata negli ultime settimane. E Ginny aveva sempre
avuto fiducia in Harry…sapeva che presto le tenebre nere sarebbero sparite.
-Ok, Hermione. Ora però voglio sapere tutto.
Tutto quello che Silente ha detto a Harry e che lui ha detto a voi. Ogni
parola. E non pensare di potertela cavare facilmente. Non ce ne andremo da qui
fino a quando non avrò sentito tutto. Se devo fidarmi di una vecchia profezia,
di Silente e di Harry, devo sapere tutto. Quindi, comincia a parlare!
Hermione comprese che Ginny
non si sarebbe accontentata di risposte evasive e parziali e infondo poteva capirla! Trasse un profondo
sospiro e si preparò a raccontare tutto.
Piccolo cambio di programma….avevo annunciato una storia basata sul prompt “cambiamento” e invece ho preferito anticipare
questo capitolo! Mi sembrava più appropriato qui…in
fondo nessuno si è mai preoccupato di dire a Ginny
della profezia.
Vi ringrazio per il sostegno
che mi avete concesso anche nello scorso capitolo e spero che anche questo vi
sia piaciuto.
Ringrazio in particolare
GiulyHermi96, Scarlett90, Allstars e Lily_94 (certo
che mi ricordo di te, come stai???)che
hanno avuto la gentilezza e pazienza di dedicarmi qualche minuto del loro tempo
lasciandomi una recensione: grazie mille, ogni vostro commento mi riempie di
gioia e mi sprona ad andare avanti!
Bene, ora vi lascio e spero di
leggere presto altri vostri commenti alla mia storia!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Aspettava che Hermione sputasse il rospo.
Aveva capito che moriva dalla voglia di dirle qualcosa ma non le avrebbe dato
la soddisfazione di facilitarle il compito. La ragazza la fissava con
insistenza mandandole occhiate di sottecchi più o meno ogni tre secondi.
-Uff! Allora? Mi vuoi dire cosa vi
siete detti?- disse infine Hermione non riuscendo a
trattenersi un istante di più. Sembrava una grande pentola a pressione che
stava per esplodere. Un po’ come la signora Weasley
quando uno dei gemelli combinava uno dei loro classici disastri.
-No!
-No?- ribattèHermione
restando senza altro da dire. Da quando Ginny non si
confidava con lei? Non sapeva se essere più offesa o stupita.
-Dai, Hermione, sto scherzando! È che ho
sempre l’impressione che in questa casa qualcuno ci ascolti!
-Qualcuno come Ron?
-Anche…
-Beh, non è un problema! Ron vi ha visti l’altro pomeriggio. Mi ci è
voluto un po’ per trattenerlo dallo scendere a controllare cosa stesse
accadendo, ma ci sono riuscita! In effetti avevo sperato che almeno Harry mi
avrebbe dato una mano…invece…sembrava scocciato
quanto Ron!- nelle parole di Hermione c’era un
evidente quanto inopportuno tono malizioso.
-Ti ho già detto come la penso su Harry e su quello che tu credi di
vedere.
-Ok, scusami, ma ancora non mi hai detto cosa voleva da te. Perché Dean
è venuto qui? Non avevi detto di voler rifiutare la sua proposta?
-L’avevo detto, è vero, ma si può sempre cambiare idea, no?
Ginny era passata per caso davanti alla finestra
della sua stanza e allora l’aveva visto. Quella sagoma scura era
inconfondibile. Dean Thomas stava attraversando il giardino della Tana
inequivocabilmente diretto verso la porta di casa Weasley.
Che diavolo voleva? Perché si trovava lì? Forse voleva parlare con lei...ma di
cosa? Lei era stata chiara nell’ultima lettera che gli aveva scritto. Non se la
sentiva di mettersi con lui, non dopo il fallimento della storia con Michael.
Sapeva con esattezza che la cotta per Harry non le era passata e che il
rapporto con Michael si era deteriorato proprio per questo motivo. E poi troppe
cose erano cambiate: la morte di Sirius, la profezia
su Harry…
-Gin!- disse Hermione
precipitandosi nella stanza dell’amica. -Gin, hai visto? Sta venendo qui! Dean!
-L’ho visto!
-Ma non avevi detto di avergli
scritto?
-L’ho fatto!
-E allora cosa ci fa qui?- Hermione sembrava fin troppo allarmata, persino più di Ginny.
-Magari non è qui per me…- suggerì Ginny, ma non
credeva nemmeno lei alle sue parole.
-Fossi in te comunque scenderei di
corsa!
-Non posso semplicemente fingere
di non essere in casa?
-Spero tu stia scherzando! Vuoi
forse che sia tua madre ad aprire la porta?
Al pensiero Ginny
si sentì morire. Dalla battaglia al Ministero Molly era come impazzita, si era
fissata con parole d’ordine per poter entrare in casa che tutti i membri della
famiglia si erano dovuti imparare.
Ginny scese le scale appena in tempo.
-Non conosciamo nessun signor
Thomas, mi dispiace- stava dicendo Molly davanti alla porta d’ingresso.
-Signora Weasley.
Sono un compagno di suo figlio Ron…
-Qui non abita nessun Ron…e non so chi siano questi Weasley!
-Mamma!- urlò Ginny
rossa in volto come mai prima. La spostò con un cenno della mano e aprì la
porta.
-Ginny!
-Dean…che…che sorpresa! Cosa ci fai qui?- sperava che il
suo tono di voce rivelasse il meno possibile la sua sorpresa nel vederlo lì. E
anche la sua ansia. In effetti rifiutare Dean con una lettera le aveva
risparmiato di doverlo affrontare di persona, cosa che Ginny
aveva voluto evitare con molta cura e attenzione. Dean la metteva a disagio,
questa era la verità. Da quando aveva saputo delle intenzioni del ragazzo, Ginny aveva fatto di tutto per non incontrarlo a scuola.
Ogni volta che lo incrociava nei corridoi o nella sala comune sentiva una morsa
prenderle lo stomaco…era una sensazione difficile da
descrivere e spiegare, ma di certo non era quella stessa morsa che sentiva
quando vedeva Harry.
Ginny sperò fino all’ultimo che la visita del
giovane Grifondoro fosse per Ron o Harry. –Vuoi che
ti chiami Ron?
-No, a dire il vero sono qui per
te. Avevo bisogno di parlarti, se non ti è di troppo disturbo.
Ginny annuì meccanicamente. Cosa doveva provare?
Doveva essere scocciata per la sua insistenza o piacevolmente stupita per
l’interesse che il ragazzo sembrava provare per lei? Ecco, era sempre così
quando si parlava di Dean…un conflitto tra quello che
la sua testa le suggeriva e quello che il suo cuore in fin dei conti provava.
La prima le diceva che Dean era esattamente il tipo di ragazzo che tutti le
avrebbero consigliato di frequentare: intelligente, divertente, carino, disponibile…in una parola affidabile, proprio come lo era
stato Michael. Ma il cuore, quello continuava a dirle che per quanto Dean fosse
perfetto non sarebbe mai stato Harry. Di nuovo tutti i dubbi, le paure, le
ansie che l’avevano sopraffatta all’inizio del suo rapporto con Michael si
riaffacciarono prepotenti. Era di nuovo al punto di partenza.
-Ginny, non mi fai entrare? Sai…qui
fuori fa proprio molto caldo!
-Sì, grazie…qualsiasi
bevanda fredda e gelida andrà benissimo!
Ginny fece strada fino al salotto dove fece
accomodare Dean.
-Vado in cucina a prendere
qualcosa, arrivo subito.
In realtà quella era solo una
scusa. Voleva allontanarsi da Dean per qualche minuto, così da poter riflettere
con lucidità. In più sapeva che Hermione era in
agguato dietro il primo mobile disponibile. E infatti…
-Gin! Non mi trascinare così!- Ginny aveva portato Hermione con
la forza in cucina dove si era rifugiata anche Molly.
-Voi due adesso ve ne state qui
buone buone…non verrete di là, non farete strani
incantesimi per origliare, non vi inventerete nulla per disturbarci! Sono stata
chiara?
-Perché così agitata, Ginny?- disse Hermione maliziosa.
-Non sono affatto agitata…- e senza aggiungere altro si allontanò dalla
stanza per tornare da Dean.
-Scusa il ritardo, ma ehm…ho avuto qualche problema di là- tentò di giustificarsi
Ginny. In quel preciso istante avrebbe fatto
qualsiasi cosa per trovarsi lontana da lì.
-Non preoccuparti…perché
sei così nervosa? È colpa mia forse?- Dean la fissava con i suoi occhi scuri e
profondi.
-No…figurati!- il suo tono così forzatamente rilassato
l’aveva senza dubbio tradita. -Ok, sì…è che non
capisco perchè tu sia qui…
-Se ti dico che passavo da queste
parti per caso mi crederesti?
-Assolutamente no!
-Sei sempre stata troppo sveglia
per credere a qualsiasi bugia giusto?
-Beh…non è credibile che qualcuno venga fino a qui per
caso…diciamo che la nostra casa è un po’ fuori mano
per chiunque!
-In effetti mi sono perso un bel
po’ di volte prima di trovare la strada giusta…-
rispose Dean che sembrava voler tenere sulle spine Ginny.
-Non mi hai ancora detto perché
sei qui- disse la ragazza andando subito al punto della questione. Detestava
trovarsi in quella condizione di incertezza e anche di panico…quel
panico nascosto, che è fermo lì alla bocca dello stomaco pronto ad esplodere
alla minima parola sbagliata da parte di Dean.
-Lo sai benissimo perché sono qui-
di colpo lo sguardo di Dean era diventato serio e determinato. Evidentemente
ciò di cui voleva parlare con Ginny era una cosa per
lui molto importante.
Ginny annuì. -Credevo che la lettera che ti ho scritto…
-Ho letto la lettera, ma
semplicemente non ho intenzione di arrendermi! So che è appena finita la storia
con Michael…e so anche che non è stato un anno facile
per te. Prima tuo padre, poi Sirius, la battaglia al ministero…
-Ecco, appunto. L’hai appena detto
tu: non è stato un anno facile per me, ho bisogno di restare tranquilla…-Ginny si aggrappò
con tutte le forze a quello spiraglio di salvezza che Dean le aveva appena
mostrato.
-Lo capisco, credimi,ma nulla
vieta che possiamo essere sereni insieme! Non ti sto chiedendo di sposarmi,
Gin! Ti sto solo chiedendo di provare a conoscerci…potresti
scoprire che stiamo bene insieme!
Ginny sorrise in imbarazzo. Le parole di Dean
rappresentavano esattamente quello che la sua parte razionale stava cercando di
dirle e che, Ginny lo sapeva bene, le avrebbe detto
anche Hermione; forse per questo le facevano ancora
più impressione. Perché sapeva quanto quel discorso avesse senso e fosse reale.
-Dean…
-No! Aspetta non ho finito…vorrei che tu sapessi che tengo davvero molto a te.
Che mi piaci…sul serio. Ti ho osservata per tutti
questi anni, ti ho vista cambiare…diventare sempre
più bella e intelligente. Ho visto come ridi degli scherzi di Fred e George,
come ti arrabbi con Ron quando ti tratta ancora da bambina…come
non ti lasci mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno dagli insegnanti.
Come ti difendi dalle cattiverie di Romilda…hai un
carattere eccezionale, fuori dal comune. Una leggerezza e allo stesso tempo una
determinazione che non ho mai visto prima…per tutto
questo sono qui. Ancora. Perché non voglio perdere tutto questo senza aver
tentato il tutto per tutto.
Ok, va bene…adesso
pure il suo cuore era andato in palla! Quel ragazzo stava mettendo davvero a
dura prova la sua capacità di resistenza! Arrossì senza controllo alle parole
del ragazzo: lei nemmeno immaginava di poter essere come Dean la descriveva.
Lei si vedeva…normale, ordinaria. Lui invece al
dipingeva come speciale e unica. Non aveva mai pensato a lei in quei termini…e ora che qualcuno l’aveva costretta a farlo, la
sua mente faticava ad accettare questa nuova realtà. Nessuno, nemmeno Michael,
l’aveva mai fatta sentire così….tantomeno Harry!
-Non so cosa dire…io
non pensavo…
Dean sorrise con dolcezza: le sue
parole dopotutto erano riuscite ad avere un qualche effetto su Ginny. Era quello che voleva. Non convincerla o
persuaderla, ma solo spiegarle le sue intenzioni, per non spaventarla.
-Bene…ti ho detto quello che dovevo. Ora vado, i miei
mi stanno aspettando…riflettici, Gin. Vorrei davvero
che tu riflettessi attentamente su quello che ti ho detto. E appena avrai le
idee chiare…beh…aspetterò una tua risposta!
-Wow…è una cosa seria! E adesso cosa hai
intenzione di rispondere?- Hermione si era
appassionata al racconto quasi come se si trattasse si un romanzo d’amore di
quelli che ogni tanto d’estate leggeva prendendoli dalle biblioteche babbane.
-Io…non lo so…è
stato carino e le cose che mi ha detto sono dolcissime, ma non credi che non
sia il momento o sia troppo presto?
Hermione la guardò pensierosa piegando il
capo verso destra come sempre faceva quando doveva riflettere seriamente su una
questione.
-In realtà dovresti rispondere ad un’altra domanda: ti porresti lo
stesso problema se al posto di Dean ci fosse Harry? Sii sincera, Ginny!
La rossa guardò Hermione con rabbia, perché
come sempre quella ragazza aveva dannatamente ragione.
-D’accordo, se si trattasse di Harry non avrei dubbi di questo tipo. Ma
forse questo non vuol dire che non dovrei mettermi con Dean?
Hermione si fece ancora più seria, si mise
a sedere sul bordo del letto esattamente davanti a Ginny
e le prese le mani.
-Credo che tu debba smetterla di considerare Harry nelle tue decisioni.
Devi agire come se lui non ci fosse, come se tu non l’avessi mai conosciuto. So
che vorresti da Harry qualcosa di più…ma lui in
questo momento non ti sta dando quello che vuoi. Un giorno forse lo farà, ma
non puoi saperlo. Sei sicura di voler sprecare la tua vita aspettando qualcosa
che forse non arriverà mai?
-Quindi tu mi stai dicendo che non ho nessuna chanche
con Harry…
Hermione trasse un sospiro profondo.
-No, non per il momento.
Ginny annuì. Era duro sentirselo dire,
ma sapeva da sé che Hermione le aveva solo detto la
verità per quanto spiacevole e terribile.
-E’ solo che…ho già sbagliato una volta, Hermione. Mi sono messa con Michael sapendo che provavo
qualcosa per Harry e guarda come è finita- protestò Ginny.
Per quanto la rottura con Michael non l’avesse lasciata disperata e distrutta,
doveva ammettere che i primi giorni dopo la separazione erano stati difficili,
anche se sapeva di aver fatto la scelta giusta, la sola scelta possibile.
-E quindi intendi chiuderti in clausura fino a quando Harry si deciderà
a rinsavire? È assurdo…come se io aspettassi che ….
Beh, è assurdo!- tagliò corto Hermione. Il quasi
riferimento alla sua cotta per Ron non era certo passato inosservato a Ginny, che però decise di far finta di niente.
-D’accordo, in fondo si tratta solo di conoscerlo, giusto?
-Esatto! E se poi non dovesse funzionare, amici come prima! Non gli stai
certo promettendo amore eterno! È solo un tentativo!
Ginny rise per la foga con cui Hermione aveva pronunciato quelle ultime parole. Conosceva
le buone intenzioni dell’amica e sapeva che tutto quello che si erano dette era
vero e giusto, ma in cuor suo Ginny non era convinta
di aver fatto la scelta giusta: sapeva di non poter aspettare Harry in eterno,
ma era perfettamente consapevole del fatto che per lei Harry non era di certo
un capitolo chiuso.
Con Michael aveva sbagliato: aveva lasciato che i suoi sentimenti per
Harry continuassero a prendere il sopravvento! Aveva trascurato Michael per
andare a vedere Harry al torneo tre maghi e per partecipare alle riunioni
dell’Es. Si ripromise che non avrebbe fatto lo stesso errore con Dean. O
perlomeno ci avrebbe provato! Dean sarebbe venuto al primo posto, sarebbe stato
la sua priorità…insieme ai G.U.F.O.,
si intende. Harry doveva passare in secondo piano. Doveva. Punto. Non c’era
altra alternativa.
Hermione si voltò per l’ennesima volta nel
letto. Avere aiutato Ginny a mettersi con Dean non
l’aveva messa di buon umore! Dannazione! Forse perché aveva capito che qualcosa
era cambiato…da parte di Harry. Sì, lei lo conosceva
bene, meglio di chiunque altro, e aveva intravisto i primi segnali di
cambiamento in lui. Aveva visto come Harry guardava Ginny…era
come se finalmente avesse afferrato che la ragazza non era solo la sorella di
Ron, ma Ginny!
Si voltò di nuovo.
Forse avrebbe dovuto dirlo a Ginny…già, e poi?
Se si fosse sbagliata? Se Harry non si fosse dichiarato? Ginny
ci sarebbe stata ancora peggio!
Forse allora doveva parlare con Harry…e per
dirgli cosa? Che aveva capito che provava qualcosa per la sorella di Ron? E che
Ginny si era di nuovo messa con un altro? No! Quei
due dovevano vedersela da soli! Era stanca di stare nel mezzo e il solo modo
per uscirne era lasciare che Ginny vivesse la sua
vita e che Harry si rendesse conto di quanto questo lo facesse impazzire di
gelosia.
Eccomi qui con un nuovo capitolo
di questa storia…
Ho molte cose da dire in
proposito: innanzitutto devo essere sincera non ho mai capito perché la Rowling
abbia fatto fidanzare Ginny con Dean. Insomma, lei è
sempre stata innamorata di Harry e ne era consapevole, quindi l’ho sempre vista
come una presa in giro l’essersi messa con Dean. E considerando quanto io ami GinnyWeasley come personaggio
questa scelta non l’ho mai né capita né condivisa.
Ripercorrendo però la vita di Ginny non potevo saltare questo passaggio chiaramente! Ho
cercato di renderlo più logico possibile, se così si può dire.
In realtà avevo scritto in origine
un capitolo completamente diverso in cui Dean ne usciva tratteggiato molto
male, come uno di quei ragazzi-stalker…poi ho
cambiato idea ed ecco qui la versione definitiva che credo sia molto meglio
della precedente.
Quanto al prompt
utilizzato “cambiamento” è stato dettato sia dalla volontà di Ginny di avere un atteggiamento diverso con Dean rispetto a
quello avuto con Michael, sia dal fatto che Harry ha cominciato effettivamente
a provare qualcosa per Ginny e l’ho fatto capire
attraverso le parole ed i pensieri di Hermione.
Per i prossimi capitoli vi
prometto una alternanza tra Ginny/Deane Ginny/Harry che
faccia capire come è cresciuta in loro la consapevolezza del loro reciproco
amore.
Un’ultima cosa: ringrazio tutti
coloro che hanno letto e che hanno recensito. I lettori soprattutto sono tantissimi…grazie mille. Quello che però vorrei capire è
questo: il fatto che leggiate e non recensiate è per via del fatto che quello
che avete letto non è piaciuto? Io mi baso molto sulle recensioni per capire
come devo indirizzare la storia. Quindi se qualcosa non vi piace o al contrario
se qualcosa vi piace particolarmente potrebbe essermi utile saperlo!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K.
Rowling.
Ginny si fermò un istante in mezzo alla
cucina della Tana. Chiuse gli occhi per assaporare quel magico e unico momento.
Silenzio. Pace. Tranquillità.
Era rimasta da sola in cucina a sistemare dopo il pranzo: aveva convinto
sua madre ad andare a riposarsi per qualche minuto nella sua stanza; Bill si
era fortunatamente portato via Fleur per un giro
nella Londra babbana; Arthur era in ufficio e Ron ed Hermione erano in salotto. Ginny
sentiva il fratello che si lamentava con Hermione per
la mole di compiti che gli insegnanti avevano assegnato loro per le vacanze e
la ragazza lo rimproverava per essersi ridotto all’ultimo come sempre! Ma alla
fine aveva accettato di dargli una mano almeno per il compito di Pozioni.
-Ma Hermione! A cosa vuoi che mi serva? Hai
visto i GUFO giusto? Non sarò ammesso al corso di pozioni avanzate, quindi è
inutile che io studi per questa materia!- protestava Ron, che odiava Pozioni
con tutto il suo cuore.
-Cosa vuol dire, Ron? Allora restiamo nell’ignoranza visto che non vuoi
fare il pozionista…l’istruzione è importante, in
tutti i campi…se vogliamo sconfiggere il Signore Oscuro
non possiamo avere delle lacune!
-D’accordo, d’accordo!
Questo teatrino si ripeteva praticamente ogni giorno. All’appello
mancava sempre e solo Harry: passava ore richiuso in camera sua e Ginny lo poteva capire. Aveva passato anche lei quella fase
e probabilmente senza le parole di Hermione sarebbe ancora
chiusa nella sua stanza a commiserarsi e a colpevolizzarsi per la morte di Sirius. Cosa doveva fare? Andare da lui e cercare di
tirarlo su di morale o lasciarlo solo per un po’? Magari aveva solo bisogno di tempo…
In realtà Ginny aveva già deciso da tempo cosa
doveva fare. Aveva solo aspettato la situazione più opportuna e quel pomeriggio
sembrava perfetto.
Cominciò a salire le scale con passo leggero ed ebbe un attimo di
esitazione solo davanti alla porta della stanza di Harry. Non bussò. Aprì la
porta senza fare rumore e lo vide seduto per terra, con la schiena appoggiata
al letto e con le ginocchia vicino al petto. Teneva in mano un pezzo di carta.
Senza che Harry se ne accorgesse, Ginny si
sedette vicino a lui.
-Tu non ti unisci a Ron ed Hermione?- disse Ginny per spezzare quel silenzio, che stranamente non era affatto
imbarazzante. Al contrario. In quel silenzio si erano detti molte cose che non
era necessario esprimere a voce.
-E disturbarli? Per una volta che non si massacrano a vicenda!
-Mi sembra giusto.
Di nuovo silenzio. Ginny fissava Harry di profilo,
ma lui non distoglieva lo sguardo dal pezzo di carta che aveva in mano. Era una
foto. Questa volta però fu Harry a parlare per primo e allungò la fotografia
verso Ginny che la prese e la osservò con cura.
-Questo è l’originario Ordine della Fenice…questi
sono i genitori di Neville, Alice e Frank. E qui puoi vedere Lupin…
-Sì, oddio com’era giovane! E questo…questo è Sirius…beh, è sempre stato un tipo affascinante! E immagino
che questi siano i tuoi genitori!
Harry non rispose, non era necessario. Gli occhi della donna in mezzo
alla foto e i capelli spettinati dell’uomo accanto a lei erano molto più
eloquenti di mille parole.
-Hanno ragione a dire che gli somigli molto…soprattutto
a tuo padre: siete identici!
-Già, con la sola differenza degli occhi…
-Sì, me l’hanno detto: hai gli occhi di tua madre.
Un’altra pausa di silenzio. Entrambi cercavano le parole giuste per
continuare quel difficile colloquio.
-E’ molto bella questa foto! Credo che dovremmo farne un’altra…con il nuovo Ordine, intendo…-
propose Ginny con un sorriso dolce dipinto sul volto
lentigginoso.
-Ah, sì? E per quale motivo? Così posso di volta in volta mettere una
croce sui volti di coloro che moriranno?- Harry non tratteneva la rabbia, ma
sapeva che con Ginny poteva permettersi di essere
sincero, in un modo che gli era difficile persino con Hermione
o Ron. Si voltò a guardare Ginny e si ritrovò a
pensare che i suoi occhi cioccolato erano i più belli che avesse mai visto…chiuse gli occhi per cacciare quel pensiero ridicolo.
-Cosa vuoi che ti dica, Harry? Vuoi che ti menta? Vuoi che ti dica che
andrà tutto bene e che vivremo tutti felici e contenti? No, mi dispiace. Non so
dire le bugie!
Lo sguardo di Ginny era duro e risoluto. No,
lei non avrebbe alleviato il suo dolore facendogli credere che sarebbe stato
tutto facile.
-Ed è questa la cosa che ti rende diversa da tutti! Tu sei diretta, dici
quello che pensi anche se non è piacevole per chi ascolta! È giusto! Sono
stanco di avere attorno persone che mi dicono che andrà tutto bene, che quella
profezia è solo frutto di una mente malata! Perché tu sai della profezia, vero?
Te l’ho letto in faccia quando sei entrata in stanza quel giorno…
-Sì, l’ho sentita…
-E anche tu hai paura come tutti gli altri? Anche se non me lo dicono,
ovviamente!
-Ho avuto paura, lo ammetto, ma mi è passata. Credo molto nelle tue
capacità, Harry! Credo che molto debba ancora accadere, credo che Voldemort abbia solo iniziato a fare del male. Credo che la
morte di Sirius sia solo la prima di tante che
dovremo affrontare…e sì, credo che se ci fosse una
foto del nostro Ordine nei prossimi anni la riempiremmo di croci nere. Ma credo
anche, anzi no, sono convinta che tu ce la possa fare. E non perché l’hai già
affrontato altre volte e ne sei uscito o perché una stupida profezia dice che
alla fine tu e lui dovrete combattere…ma perché quando
tu combatti lo fai perché credi in qualcosa o per proteggere qualcuno…
-Come ho fatto con te- disse Harry guardando Ginny
dritto negli occhi. A Ginny per un istante mancò il
respiro. Non era mai trovata così vicina a Harry in tutta la sua vita: sentiva
il suo profumo sfiorarla e un brivido le percorse la schiena. Le sembrò
addirittura che il viso di Harry si fosse avvicinato di qualche millimetro al
suo. Si sforzò di non arrossire e continuò.
-Appunto! Hai combattuto con un Basilisco che non solo nessuno era mai
riuscito a trovare, ma che solo Voldemort poteva
comandare. Hai saputo come uccidere Tom basandoti solo sul tuo istinto…tu non hai bisogno di altre doti per vincere…è già tutto qui dentro- disse la ragazza
appoggiando una mano sul petto di Harry all’altezza del cuore. E il ragazzo la
sfiorò con delicatezza. Ginny si sentì avvampare e
ritrasse d’istinto la mano.
-Forse non sono così eccezionale come credi!
-Questo solo perché sei tu che ti convinci di questo! Perchè tu hai la dannata mania di addossarti la
responsabilità di tutto quello che accade!
-E non è forse vero? Tuo padre…Sirius…
-Mio padre è salvo grazie a te. E Sirius…beh,
io mi devo prendere parte della colpa! In fondo io ti ho dato una mano nella
tua follia: se ti avessi impedito di entrare nell’ufficio della Umbridge…
-Di questo passo allora dovremmo incolpare anche Hermione,
Luna, Ron…
-Vedo che hai capito! Tutti abbiamo fatto qualcosa che ha contribuito a
farci finire al Ministero.
Harry sorrise per la prima volta da quando era arrivato.
-Grazie! È già la seconda volta che mi tiri su il morale quando sono a terra!
-Se ti riferisci al Natale scorso, ti ricordo che sono stata ben pagata!
Ho conservato il tuo regalo!
-Beh, anche questa volta saprò come ricompensarti!- ma il tono di Harry
era stranamente malizioso. E di nuovo quella strana impressione che il viso di
Harry si stesse avvicinando pericolosamente a quello di Ginny.
Poteva fissarlo negli occhi come non aveva mai fatto prima. Erano di un verde
assolutamente particolare. Poteva specchiarsi e avrebbe continuato a farlo se…
-Harry! Sei qui?
-Ron! Non ti hanno insegnato a bussare
prima di entrare?- disse Ginny scattando in piedi.
Perché diavolo suo fratello non sapeva starsene per i fatti suoi? Ed Hermione perché non lo aveva fermato?
-Mi devi salvare da Hermione, Harry! È
impazzita! Sta parlando di farmi fare un ripasso generale di ogni materia per
non arrivare impreparato alle lezioni del nuovo anno! Dice che è necessario per
non restare indietro sin dai primi giorni….ti prego
aiutami!
-Ron! Ecco dove ti eri nascosto!- Hermione era entrata a passo militare nella camera oramai
fin troppo affollata per i gusti di Ginny.
-Beh, io vado, Harry- disse avvicinandosi alla
porta.
-No, aspetta! Perché…vi andrebbe di giocare a Quidditch tutti insieme? Dai, Hermione!
Siamo in vacanza! Non puoi torturare Ron tutto il giorno! Dagli un po’ di respiro!-
Harry sembrava aver ripreso quella voglia di vivere che era sparita negli
ultimi mesi e Hermione non poteva non essersene
accorta.
-D’accordo, d’accordo! Però domani…
-Sì…sì…domani, Herm!
Promesso!- disse Ron al settimo cielo. Andiamo Harry! Uno contro uno sarà
fantastico!
-Perché? No! Che ne dici se io gioco con Ginny
e tu con Hermione?
Ginny fissò Harry sorpresa…ma
mai quanto lo fu Hermione di quella proposta.
-NO! Non sarebbe equilibrato! Io mi prendo Ginny
e tu giochi con Hermione! Tu sei troppo bravo e se ti
metto anche Ginny in squadra io sono spacciato con
quella schiappa di Hermione!
-Ehi! Guarda che io sono qui e ti posso sentire!- lo rimproverò Hermione.
-Oh, Hermione! Lo sai che sei negata per il Quidditch!
-Va bene, ma non vi azzardate a fare scherzi voi tre! Sapete che mi
terrorizzano le scope!
-Promettiamo!- risposero in coro Ginny, Harry
e Ron, che corse per primo di sotto per prendere la sua scopa, seguito da una
riluttante Hermione.
Ginny scese i primi scalini ma Harry la
fermò per un braccio.
-Grazie…
-E di cosa scusa? Non ricordo di aver fatto nulla di speciale!
Harry sorrise e senza che Ginny se lo
aspettasse la superò di corsa sulle scale.
-Avanti, Weasley! Vediamo se riesci a battere
il grande Harry Potter a Quidditch!
-E’ una sfida, Potter? Considerala già persa!
Eccomi qui puntuale con un nuovo capitolo! Come promesso, qui
si parla solo di Harry e Ginny! Dean è già un lontano
ricordo! Ma ovviamente lo rivedremo!
Personalmente mi piace molto questo capitolo…Harry
comincia ad accorgersi di Ginny! Era ora! Chiaramente,
non sarà facile per Harry conquistare Ginny, ma ha
cominciato con il piede giusto direi!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto ed in particolare marcella92,
ginny74 e GiulyHermi96 che hanno recensito!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo! Aspetto vostre
notizie!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
L’avviso degli imminenti provini per la nuova squadra di Quidditch doveva essere stato appeso la sera precedente
nella bacheca della Sala Comune e, come previsto, Harry era il nuovo capitano
della squadra dei Grifondoro, titolo e ruolo più che
meritati visti i suoi successi degli anni precedenti!
Certo, Ginny dovette ammettere che sostituire
Harry come cercatore l’anno prima le aveva fatto piacere e a dirla tutta non
era stata nemmeno tanto male come giocatrice! Fissò l’avviso appeso in bacheca
per alcuni istanti, poi, presa una piuma abbandonata da qualche studente su uno
dei tavoli della sala comune, scrisse il suo nome sulla lista degli aspiranti
membri della squadra, segnandosi mentalmente che il sabato successivo ci
sarebbero state le selezioni.
In cuor suo Ginny sapeva che non avrebbe avuto
problemi ad entrare in squadra: non solo l’anno prima aveva sostituito Harry
degnamente quando lui si era fatto buttare fuori dalla squadra dalla Umbridge, ma lo aveva anche sconfitto più di una volta
quell’estate nel giardino della Tana. Anche se doveva ammetterlo: aveva avuto
la strana sensazione che Harry a volte l’avesse fatto apposta a farsi battere
da lei.
Nonostante questa convinzione più il sabato mattina si avvicinava, più Ginny sentiva l’ansia crescere: forse perché gli iscritti
ai provini erano tantissimi e temeva che qualcuno potesse soffiarle il posto in
squadra o forse perché Harry era il nuovo capitano e temeva di far brutta
figura proprio davanti a lui.
Solo Dean sembrava non aver preso bene la notizia del tentativo della
sua ragazza di entrare in squadra.
-Non capisco perché tu sia così arrabbiato!- aveva commentato Ginny la mattina delle selezioni mentre scendevano dalla
Torre per andare a fare colazione in Sala Grande. Aveva percepito il tono acido
di Dean quando lei gli aveva ricordato che era di fretta per via dei provini di
Quidditch.
-Io non sono arrabbiato- rispose il ragazzo mentendo.
-Andiamo, al solo sentire la parola Quidditch
ti innervosisci! Guarda, l’hai fatto anche ora!
-Non è assolutamente vero!
-Credevo che tu adorassi il Quidditch!- disse Ginny che realmente non comprendeva tanto rancore.
-Certo, mi piace moltissimo, ma…
-Ma? Avanti Dean, non farti tirare fuori le parole di bocca!
Il ragazzo sembrò esitare un attimo prima di rispondere, ma alla fine
decise che dire la verità poteva forse aiutarlo a trovare una soluzione al suo
problema.
-Ok, d’accordo! È solo che non capisco come tu ti sia potuta iscrivere
ai provini…insomma, ti sei iscritta senza chiedermi niente!- nello stesso istante
in cui aveva pronunciato quelle parole Dean si rese conto di aver sbagliato. La
sorpresa negli occhi di Ginny si trasformò presto in
rabbia.
-Non sapevo di doverti chiedere il permesso!- ripose, infatti, la
ragazza leggermente alterata per quella risposta.
-Non fraintendermi! Non sono uno di quei fidanzati che impedisce alla
propria ragazza di divertirsi, ma credevo che tu stessa avresti capito che
sarebbe stato più opportuno non occupare tempo prezioso!- il tono di Dean si
era notevolmente addolcito e questo permise a Ginny
di calmarsi un poco.
-Tempo prezioso? Dean, perdonami ma non ti seguo!
Il ragazzo notando il cambio di umore della fidanzata, trasse un sospiro
di sollievo e cercò di spiegare il proprio comportamento: -Tu hai i G.U.F.O.
quest’anno, Ginny, e sarai presissima dallo studio. E
anche il mio sesto anno sarà durissimo. Dopo solo una settimana siamo già a
corto di tempo da passare insieme…e se tu ti metti a giocare a Quidditch il tempo per noi diminuirà ulteriormente! Non
potresti lasciar perdere?
Ginny finalmente comprendeva le ragioni
che avevano spinto Dean a tenere quel comportamento aggressivo e irascibile.
Doveva ammettere che non aveva mai considerato la situazione da quel punto di
vista e di certo le parole di Dean avevano senso. Anzi, a dirla tutta, il fatto
che lui fosse preoccupato per il poco tempo che avrebbero potuto passare
insieme era molto tenero. Proprio da Dean. Ma era del Quidditch
che si stava parlando. Il sogno della sua vita, la sua più grande passione!
Sapeva bene che se voleva avere qualche speranza di entrare in una squadra
seria una volta uscita da Hogwarts doveva darsi da
fare da subito!
La ragazza si avvicinò a Dean e gli prese la mano con dolcezza. Quello
che stava per dire lo avrebbe ferito, lo sapeva bene, ma non poteva fare
diversamente: il suo futuro era più importante in quel momento, più importante
anche di Dean.
-No, non posso lasciar perdere!- disse, infine, Ginny
con tutta la dolcezza e fermezza di cui era capace. Non voleva che Dean
pensasse che per lei i suoi sentimenti non contavano affatto. Non era così!
-No?- chiese Dean quasi shoccato dalla risposta di Ginny,
ma tuttavia rincuorato dallo sguardo sereno della ragazza. Ora toccava a lei
spiegare le sue ragioni come prima era toccato a Dean.
-Esatto, no! Il Quidditch è la cosa che amo di
più al mondo, un sogno che voglio realizzare per il mio futuro.
-E noi? Il nostro di futuro? Questo non ti importa?
-Dean, noi abbiamo solo 15 anni! Abbiamo tutta una vita davanti per
stare insieme se è questo che vorremo. Ma se voglio avere qualche speranza di
entrare in una squadra appena fuori di qui, devo cominciare a fare pratica ora.
Qui. Adesso!
-Non ti capisco, Ginny! Pensavo che ti
importasse di noi!
-E mi importa, sul serio! Ma posso conciliare le due cose, te lo prometto!
Farò del mio meglio! Ora devo andare o farò tardi!- chiuse Ginny
che non voleva discutere oltre.
-Ma non hai nemmeno mangiato!
-Vorrà dire che poi faremo una piccola incursione di nascosto nelle
cucine!- sussurrò Ginny stampando un veloce bacio
sulla guancia del suo ragazzo ed allontanandosi da lui.
-Dean! Che ci fai tu qui?- Ginny aveva appena
preso la sua scopa e si era diretta verso il campo per la selezione. Stava
ancora riflettendo sulla piccola discussione che lei e Dean avevano avuto poco
prima. L’idea che Dean volesse vederla più spesso che poteva era sì molto
dolce, ma aveva lasciato in lei una sorta di timore. Come se si sentisse
braccata, in trappola! Scosse la testa ricacciando quel pensiero! Era la sua
ragazza, non la sua preda! La spiegazione che era riuscita a trovare per quelle
contrastanti emozioni era una soltanto: Ginny non
provava per Dean quell’attaccamento che invece Dean sembrava avere per lei!
Anche questo pensiero era altrettanto triste e sbagliato come il precedente e
di nuovo Ginny cercò di ricacciarlo in un angolo
della sua testa, ben nascosto a tutti ma soprattutto a lei. E mentre era
immersa in questi pensieri ecco spuntare Dean.
-Ci ho pensato, Ginny, ed esiste un modo per
conciliare le nostre esigenze, la tua passione per il Quiddictch
e il mio desiderio di passare un po’ più tempo insieme. Entrerò anche io in
squadra! Che ne dici?
Di nuovo quella sgradevole sensazione di essere in gabbia. Era come se
Dean stesse occupando ogni angolo della sua vita senza lasciare a Ginny lo spazio necessario per essere solo Ginny. La ragazza di certo non aveva grande esperienza in
fatto di relazioni sentimentali ma una cosa le era ben chiara: ognuno doveva
mantenere i suoi spazi e la sua indipendenza. Questo era il solo modo che lei
conosceva per far funzionare una storia. Dean non sembrava pensarla allo stesso
modo, però.
-E’ stupendo Dean! È davvero un’ottima idea! Spero che Harry prenda
entrambi!- disse infine la ragazza, ben sapendo di mentire!
Ginny stava ridendo di Harry, che combatteva
da almeno dieci minuti con i battitori scartati ai provini: era stata scelta
insieme a Katie Bell e DemelzaRobins
come cacciatrice dei Grifondoro, e nell’attesa di
istruzioni da parte del capitano era volata vicino ad Hermione,
che sembrava profondamente irritata dalla presenza di Lavanda Brown. Dean invece se ne era andato irritato più con Ginny che con Harry per essere stato scartato.
-E quindi Dean non voleva che tu giocassi?- chiese Hermione
che faceva di tutto per distrarsi dall’imminente prova di Ron.
-Non è per il fatto che io giochi in sé! Diciamo che avrebbe voluto che
risparmiassi più tempo possibile per lui!
-Capsico non voler sprecare il tempo perché devi studiare, ma per
passarlo con lui! Che assurdità!
-Ti ricordo che sei stata tu a convincermi a mettermi con lui, Herm!
-Io non ti ho convinto proprio a fare niente! Sei tu che hai deciso!-
protestò Hermione ferita nell’orgoglio.
-Hermione, stavo scherzando! Come mai così
nervosa? Preoccupata che Ron possa non passare le selezioni?
-Figurati! Certo, quel McLaggen mi sembra ben
messo, ma Ron è molto bravo!
-Certo, se non si fa prendere dal panico! E Ron non è proprio il tipo di
persona che resta calmo nelle situazioni difficili.
-Ginny! Demelza!
Katie! Potete tornare qui?- urlò Harry vedendo le tre ragazze che ancora
volteggiavano.
-Devo andare! Ci vediamo dopo, Herm!
La ragazza annuì intuendo che era arrivato il turno di Ron. Ginny planòvicino a Harry.
-Mi raccomando, Ginny. Non voglio che tu
faciliti tuo fratello, in nessun modo!
-Mi offendi, Harry! Sai che non lo farei mai!
-Ma io non lo dico per te! Lo dico per Ron! Sai com’è fatto lui. Se
anche solo nota qualche favoritismo a suo vantaggio fa il diavolo a quattro!
Sii cattiva con lui!
-Non preoccuparti, Harry! Sarò perfida!- disse Ginny
ripartendo sulla sua scopa.
-Non stento a crederlo conoscendoti!- le urlò di rimando Harry
sorridendole. E Ginny rispose con una smorfia buffa
che fece ridere sia lei che Harry.
Ma mentre si portava all’altezza degli anelli, Ginny
notò una figura che si allontanava dagli spalti furente. Dean.
Ginny era distrutta. Le selezioni
l’avevano davvero sfiancata. Aveva passato troppe ore in sella alla scopa, ma
alla fine si era guadagnata a pieno titolo l’ingresso in squadra, segnando ben
17 reti! Sapeva di aver fatto colpo anche sul nuovo capitano. Harry non le
aveva tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo…ma cosa andava a pensare? Di
sicuro si era sbagliata! Eppure qualcosa era cambiato in Harry…da quel
pomeriggio alla Tana in cui si erano parlati a quattrocchi. Aveva una strana
sensazione ogni volta che Harry era nei paraggi, come se si sentisse osservata.
Uno sbuffo più sonoro del normale la riportò alla realtà. Dean era
seduto accanto a lei sul divano della sala comune ed era di cattivo umore. Sapeva
che l’esclusione di Dean dalla squadra avrebbe avuto delle ripercussioni su di
lei, ma onestamente era troppo euforica per essere riuscita ad entrare in
squadra per preoccuparsi di essere diplomatica con il ragazzo.
-Senti, se hai intenzione di tenermi il muso per tutto l’anno sappi che
non ho problemi!- sbottò Ginny, stanca di aver a che
fare con il malumore del ragazzo.
-Certo, tanto tu sei stata presa!- fu la risposta stizzita di Dean.
-Credevo che a te non importasse del Quidditch,
che fosse solo un modo per passare del tempo insieme!
-Beh…anche…
-Quindi quello che ti brucia di più è che io sia andata meglio di te!
Ammettilo! E immagino che se la situazione fosse capovolta non ci sarebbe più
quel problema del tempo per stare insieme! Quanto sei ipocrita, Dean!- Ginny era davvero furiosa. Si era sentita in colpa con lui
per aver preferito il Quidditch credendo che lui
fosse preoccupato per la fragilità del loro rapporto! E invece…Dean l’aveva
solo presa in giro. Tutte quelle storie sul tempo da passare insieme,
sull’importanza di condividere ogni cosa! Balle! Erano tutte balle! Dean voleva
solo non fare la figura dell’idiota in confronto a Ginny!
-Credo che il Quiddictch sia uno sport troppo
pericoloso per le ragazze!
-Ah! Non solo sei ipocrita, ma anche maschilista! Sempre meglio, Dean!
Che bugiardo che sei…
-Io bugiardo? IO? Chi è che voleva essere ammesso nella squadra solo per
passare del tempo con il capitano, eh? L’ho visto come ti guarda, cosa credi?
Pensi forse che sia stupido?
-In questo momento credo proprio che tu lo sia!- rispose d’istinto Ginny.
Dean rimase qualche secondo senza nulla con cui controbattere. In
effetti non avrebbe mai pensato che Ginny potesse
dargli dello stupido!
-E allora dimostrami che non giochi solo per lui lasciando la squadra!
-Sei paranoico, Dean! Gioco perché mi piace il Quidditch!
Ho giocato anche l’anno scorso e in squadra nemmeno c’era Harry…
Di nuovo Dean si trovava con le spalle al muro: Ginny
era troppo sveglia per lui.
-Ora se non ti dispiace sono distrutta e vorrei andare a dormire!- disse
Ginny voltandosi e incamminandosi su per le scale.
-Ginny! Stiamo parlando!
-No! Tu stai dicendo un mucchio di fesserie…e per il tuo bene preferisco
non ascoltare! Dormici sopra e riflettici!
E se ne andò senza lasciare a Dean il tempo di replicare.
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Un po’ in ritardo lo
ammetto…ma proprio non mi riusciva di scriverlo! Ho scoperto di detestare
visceralmente Dean Thomas e mi risulta impossibile vederlo insieme a Ginny! Eppure lei ci sta insieme per quasi tutto l’anno
scolastico, quindi qualcosa di buono deve pur avercelo ‘sto benedetto ragazzo!
Per cui ne esce nella mia storia un personaggio un po’
ambiguo…a tratti fidanzato premuroso, a tratti ragazzo un po’ gretto e meschino.
Chiaramente non potevo non farlo geloso di Harry!
Spero nei prossimi capitoli di riuscire proprio a mostrare
questa sua duplicità di carattere rendendo man mano sempre più chiare le
ragioni che hanno portato Ginny a mollarlo!
Bene, adesso basta sproloqui! Ringrazio tutti coloro che
hanno letto il capitolo precedente e coloro che hanno avuto la pazienza di
leggere pure questo! Grazie anche a chi ha inserito la storia tra le preferite,
le seguite o quelle da ricordare! Siete tantissimi! =)
Un grazie anche a coloro che hanno recensito: in particolare a
tappetta, Lily_94, Hermione 99, ginny74, scarlett90,
GiulyHermi96.
Adesso vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo
basato sul prompt “picche”…sempre
che non cambi idea! =)
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Non aveva chiuso occhio per tutta la notte.
La lite con Dean l’aveva scossa, in fondo: era arrabbiata con lui, non
c’erano dubbi su questo, ma ogni volta che pensava alle parole del ragazzo una
punta di rimorso si affacciava fastidiosamente alla bocca del suo stomaco.
Forse perché sapeva che Dean aveva almeno in parte ragione: per quanto Ginny volesse realmente entrare in squadra per migliorare
le proprie capacità di gioco in vista del suo futuro come giocatrice
professionista, doveva ammettere che il fatto che Harry facesse parte della
squadra era più che un buon motivo per gioire di essere stata presa come
cacciatrice! Certo, lei era sapeva che con Harry non ci poteva che essere
un’amicizia sincera e che qualsiasi altro tipo di rapporto era impossibile con
lui. Non pensava più di volerlo conquistare; ora voleva solo stargli vicino
come amica……… Oh, ma a chi voleva darla a bere? Harry sarebbe rimasto sempre
Harry! E Dean non aveva fatto altro che dare voce a un pensiero che nella mente
di Ginny era diventato martellante.
Dopotutto Ginny dovette convenire che se le
parti fossero state invertite, anche a lei avrebbe dato fastidio vedere Dean,
il suo ragazzo, passare molte ore a stretto contato con una ragazza che sapeva
essere la sua prima cotta.
Si voltò ancora una volta sotto le coperte cercando di capire cosa
doveva fare con Dean. Perché anche se poteva capire la sua gelosia, non
condivideva certo il modo in cui si era comportato, presentandosi ai provini
solo per tenerla d’occhio…se proprio dovevano stare insieme Dean doveva fidarsi
di lei. Già…ma poteva davvero fidarsi di lei? E all’improvviso nella mente di Ginny comparve un’immagine fantasiosa: partita di Quidditch…iGrifondoro vincono la
coppa…nell’entusiasmo generale Harry si avvicina a lei per festeggiare e la
bacia appassionatamente dicendo di amarla…Come si sarebbe comportata in una
simile eventualità? Avrebbe allontanato Harry dicendo che non poteva tradire la
fiducia di Dean? O si sarebbe lasciata andare tra le braccia del ragazzo che
aveva sempre amato anche a costo di ferire Dean? Non aveva bisogno di
pensarci…la risposta era fin troppo ovvia…
Ma allora che doveva fare? Ginny non seppe
darsi una risposta perché il sonno alla fine la colse riportandola in quella
stessa dimensione fantastica di poco prima in cui Harry diceva di amarla…
-Non posso credere che tu gli abbia dato dell’ipocrita, maschilista e
bugiardo! E il tutto dopo sole poche settimane che state insieme!- Hermione non sapeva se mettersi a ridere o restare seria. Ginny l’aveva cercata dappertutto quella mattina, fino a
trovarla in biblioteca. Era il luogo ideale per studiare a quell’ora visto che
era quasi totalmente deserta e Ginny poteva
tranquillamente esporre ad Hermione i fatti della
sera precedente.
-Beh, ma hai sentito cosa ha detto lui!
-Ginny, è solo geloso! E anche tu reagiresti
così al posto suo!
-Quindi dici che dovrei andare da lui e scusarmi?
Hermione non rispose. Si limitò ad alzare
lo sguardo dai libri e a fissare Ginny con uno
sguardo stanco.
-Ok…ok…vado e ti lascio studiare.
Parlare con Hermione non era più rassicurante
come un tempo! Aveva l’impressione che la ragazza non volesse poi metter troppo
becco nelle decisioni di Ginny.
In lontananza Ginny vide passare Dean:
sembrava essere davvero giù morale! Camminava a testa bassa nel giardino della
scuola e prendeva a calci qualsiasi oggetto fosse a sua disposizione. Ginny si sentì mostruosamente in colpa per come lo aveva
trattato le sera precedente. Si avvicinò al ragazzo lentamente cercando nel
frattempo le parole più giuste per iniziare il discorso con lui.
-Dean…
-Ginny! Cosa ci fai qui in giardino a
quest’ora del mattino?
-Non ho chiuso occhio stanotte- ammise la ragazza.
-Nemmeno io.
-Dean, ascoltami…
-No, Ginny, ascoltami tu! Sono stato un idiota
ieri sera! Non dovevo dire quelle cose! Penso che sarai la migliore giocatrice
di quest’anno e io verrò a vedere ogni tua partita! E se vorrai ti potrei
accompagnare agli allenamenti! E ti prometto che non sarò mai più geloso di
Harry, o almeno cercherò di non esserlo!
-Dean, sono io a doverti chiedere scusa. Ho detto delle cose orribili,
ma ti assicuro che non gioco a Quidditch per Harry!
Harry ed io siamo solo amici…
-Lo so, ma a volte mi sembrate più che amici!
-Questo perché è come se fosse uno di famiglia per noi…un fratello…
-Lo capisco, davvero! Con tutto quello che ha passato è normale che
voglia avere qualcuno su cui appoggiarsi!
Quelle parole provocarono una morsa nel cuore di Ginny:
sapeva di non meritare la fiducia incondizionata di Dean così come sapeva
benissimo che Harry non sarebbe ma stato solo un fratello per lei! Non avrebbe
mai dovuto mettersi con Dean, perché i problemi che avevano fatto affondare la
relazione con Michael non se n’erano mai andati. Ed il litigio della sera prima
ne era evidente prova!
D’altro canto ne valeva la pena di aspettare Harry? Lui non aveva mai
dato segno di considerala più di un’amica! Anche se quel giorno alla Tana, se
Ron non fosse entrato magari Harry l’avrebbe baciata…aveva avuto questa
sensazione! Ma no! Non era possibile! Se qualcosa in Harry fosse cambiato Hermione lo avrebbe di certo saputo e riferito a Ginny!
-Ginny?- il ragazzo davanti a lei la
richiamò dai suoi pensieri.
-Sì, sì…Dean, facciamo che dimentichiamo la discussione che abbiamo
avuto ieri e ricominciamo?- disse infine la ragazza con il migliore sorriso che
poteva. Per tutta risposta Dean le sorrise annuendo.
Forse la cotta per Harry non le era passata, forse non le sarebbe mai
passata. Ma non era un buon motivo per smettere di vivere!
-Ginny! Ginny!
Ho una notizia fantastica!
Dean si stava precipitando dalla ragazza a corse attraverso i corridoi
della scuola scansando tutti gli studenti che si piazzavano sul suo cammino. Il
suo sguardo era raggiante e onestamente Ginny non
riusciva a capire cosa potesse renderlo di così buon umore. Gli eventi degli
ultimi giorni avevano gettato tutti i Grifondoro nel
più assoluto sconforto: Katie Bell era stata colpita da una maledizione potente
che l’aveva costretta al San Mungo per molto tempo e i Grifondoro
si trovavano senza un cacciatore del calibro di Katie prima della grande
partita contro i Serpeverde.
-Sono stato ammesso in squadra, Ginny!- Dean
era al settimo cielo per questa notizia. Ginny invece
non riusciva a connettere quelle poche parole. Cosa voleva dire che era stato
ammesso in squadra? E da quando? Come?
-Tu, cosa?- chiese la ragazza sperando che dal tono della sua voce non
trasparisse alcuna nota di disappunto.
-Harry…prima…alla fine della lezione!
Dean parlava come un telegramma, cosa che non migliorava la
comprensibilità del suo discorso. Ginny dal canto suo
sembrava non ascoltare nemmeno più le parole del ragazzo.
-In fondo Harry doveva pur scegliere qualcuno dopo quello che è successo
a Katie, giusto? Certo, Seamus non l’ha presa molto bene…ma mi stai ascoltando,
Gin?
-Sì…certo…Seamus non l’ha presa bene- ripetèGinny completamente stordita da quel fiume in piena che era
Dean.
-Ginny, ma non sei felice per la
bellissima notizia?
Ginny scosse la testa come a volersi
riprendere dallo shock.
-Io…sono felicissima, Dean! Davvero molto…è una notizia fantastica. Ci
ho sempre sperato…e poi giochi davvero bene…- il cervello di Ginny formulava frasi senza senso, ma la sua mente era
troppo concentrata ad elaborare un pensiero angosciante: Dean alla fine aveva
raggiunto il suo obiettivo. Era entrando in squadra portandole via quell’ultimo
spazio di libertà che si era faticosamente ritagliata. Non voleva crederci. Gli
unici momenti che poteva passare senza di lui erano le ore di sonno e quelle
che passava al lezione. Un’improvvisa difficoltà di respirazione la costrinse a
una risata nervosa. Sapeva che non era normale avere quei pensieri, ma non
riusciva a fermarli.
Forse un lato positivo in tutto questo c’era: con Dean sempre al suo
fianco sarebbe stato molto più difficile pensare ad Harry e forse sarebbe stato
più facile dimenticarlo e sostituirlo nella sua mente e nel suo cuore con Dean.
Forse…
Hermione fissava Ginny
da alcuni minuti: la piccola Weasley era seduta sul divano
della sala comune, gli occhi puntati sul fuoco del camino e tra le braccia
stretto al petto un cuscino di velluto rosso. La ragazza fissava l’amica da uno
dei tavolini appoggiati contro la parete di roccia vicino alla finestra: sapeva
che poche minuti prima Ginny aveva avuto un duro
scontro con Ron che l’aveva trovata a “pastrugnarsi”
(così aveva riferito Ron) con Dean in uno dei corridoi della scuola.
Certamente, l’umore di Ginny era dovuto a quello, ma Hermione leggeva dentro di lei qualcosa che non riusciva a
comprendere appieno.
-Ginny, ho saputo della scenata di Ron.
Senti, sai come è tuo fratello: è un idiota ma non devi dare troppo peso alle
sue parole- disse infine Hermione andando a sedersi
vicino all’amica per tentare di tirarla un po’ su di morale.
-Uhm? No, non ce l’ho con Ron! O meglio, sono furiosa con lui, ma non
stavo pensando a lui.
Hermione aggrottò la fronte perplessa.
-No?
-No, pensavo alla reazione di Harry.
-Oh…
-Già, sai ero convinta che qualcosa in lui fosse cambiato dopo quest’estate
alla Tana!- e Ginny si ritrovò a raccontare per la
prima volta ad Hermione quello che era accaduto quel
pomeriggio nella stanza con Harry, l’impressione che lui volesse baciarla, le
giornate passate a giocare a Quidditch, come lui la
facesse vincere apposta. –Invece, era tutto finto. Tutto frutto della mia
immaginazione! Di nuovo! Io pensavo di averlo capito finalmente, di aver
cominciato a capire cosa passa per la sua testa e, invece, mi sono illusa di
nuovo!
-Perchè dici così?- Hermione
sapeva che Ginny non si era sbagliata questa
volta,ma non voleva sbilanciarsi ed
illuderla una volta di più.
-Perché quando mi ha visto baciare Dean non ha mosso nemmeno un dito, è
rimasto impassibile! Non ha detto nulla!
-E cosa avrebbe dovuto dire? Ginny, andiamo…nemmeno tu hai fatto scenate di gelosia quando
l’hai visto con Cho l’anno scorso! E poi lui è Harry!
È l’essere maschile più imbranato di questa scuola con le donne! Dopo tuo
fratello! Cosa ti aspettavi che facesse esattamente?
-Poteva almeno fingere che la cosa gli importasse!
-Tu conosci Harry!
-No, è questo il punto! Non lo conosco! Perché se lo conoscessi non mi
sarei fatta prendere in giro di nuovo! Hai idea di quante volte sono stata
convinta che si fosse accorto di me e poi…beh, mi sono presa una bella pezza in
faccia? È come se io continuassi a rincorrerlo e quando sono a un passo lui si
allontana di colpo! Per me è come essere rifiutata continuamente!
Hermione non aveva mai distolto lo sguardo
dall’amica. Forse era arrivato il momento di dirle che anche secondo lei Harry
aveva finalmente aperto gli occhi. Anzi, ne era assolutamente certa: aveva
visto lo sguardo sconvolto e geloso di Harry di poco prima non appena rientrato
in Sala Comune con Ron. Ma non sarebbe servito a molto…chi poteva dire quanto
tempo ci avrebbe messo Harry a farsi avanti? Magari ancora anni e nel frattempo
Ginny cosa avrebbe dovuto fare? Continuare a
rincorrerlo? No, non era giusto che la sua amica si privasse della possibilità
di essere felice in quel momento.
-Ma tu stai con Dean, no?
-Questo che vuol dire, scusa? Vuoi dirmi che quando stavi con Krum non ti dava fastidio vedere Ron che sbavava dietro a Fleur?
Hermione arrossì di colpo e guardò torva
l’amica.
-Ok, d’accordo, ho afferrato il punto. Cercavo solo…
Ginny sorrise dolcemente. –So cosa
cercavi di fare, grazie! E infondo io ho un fidanzato niente male…sai che ho
sentito dire che Padma e Calì
stanno facendo di tutto per convincere Seamus a parlare con Dean perché lui mi
molli? Dean mi piace, ci sono lati del suo carattere che ancora non capisco e
che mi infastidiscono per ora, ma tiene molto a me! E credo che questa sia la
cosa più importante!
Hermione annuì: era giusto così. Ginny doveva continuare con Dean ed Harry doveva capire da
solo che stava solo a lui riprendersi Ginny se era
questo quello che voleva. Non era un compito che poteva delegare ad altri!
Involontariamente però si ritrovò a sorridere divertita al ricordo della faccia
gelosa di Harry: anche se Ginny non lo sapeva per una
volta era stata lei a tirare un bel due di picche a Harry!
Ok, anche questa volta potrei
sproloquiare su quanto detesto Dean, ma non lo farò. Prometto solennemente che
la pazienza di Ginny è agli sgoccioli. Lei è
comprensiva perché vuole davvero far funzionare questa storia provando a
dimenticare Harry, ma tutto ha un limite. I capitolo a venire saranno una serie
di episodi che porteranno Ginny a convincersi che
forse Harry prova davvero qualcosa per lei e che Dean è tutto fuorché un
ragazzo sano di mente! :P
Bene, per ora è tutto!
Ringrazio chi ha letto, chi ha
inserito la storia tra le preferite, le seguite o tra quelle da ricordare. E un
ringraziamento speciale va ovviamente ai recensori: GiulyHermy99, marcella92, lily_94, bauh, allstars e GiulyHermi96.
Nella speranza che il capitolo
vi sia piaciuto, vi do appuntamento al prossimo capitolo, dal titolo “Il Lumaclub”.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Hermione aveva provato ad ignorare l’eccessivo
malumore di Ginny: la storia con Dean non era proprio
tutta rose e fiori come la ragazza aveva sperato ed erano più le volte in cui
quei due discutevano che quelle in cui andavano d’accordo. Hermione
sapeva che in fondo questo era dovuto al fatto che Ginny
non aveva mai smesso di pensare ad Harry, ma non aveva certo intenzione di
immischiarsi nelle scelte dell’amica.
A peggiorare il tutto era arrivato l’ennesimo indesiderato invito ad una
festa di Lumacorno. “Festa di Natale del Lumaclub”, così recitava l’invito, gettato da Ginny chissà dove in mezzo alle pile di appunti per i
G.U.F.O.
-Ginny, te lo chiedo per favore!
Smettila di andare avanti e indietro per la stanza. Mi stai facendo venire il
mal di mare!- sbottò, infine, una sera Hermione stanca
di vedere l’amica che percorreva a grandi passi la stanza.
-Cosa? Oh, scusa!- disse Ginny lasciandosi
cadere sul proprio letto come un peso morto.
-Mi vuoi dire cosa ti succede?
-A me? Niente! Piuttosto cosa sta succedendo al mondo! Dean è come un avvincino impazzito che mi sta appiccicato notte e
giorno…e…ah! Harry ha invitato Luna alla festa di Lumacorno!
Ti rendi conto? Luna! Harry esce con Luna!
Ginny era evidentemente esasperata
dalla situazione. Hermione dovette trattenere una
risata a fatica. Sapeva che Harry aveva invitato Luna alla festa, ma sapeva
anche che l’aveva fatto perché la ragazza che gli interessava davvero era
occupata. Questo però non poteva dirlo a Ginny!
Primo, avrebbe di nuovo messo in crisi l’amica in continuo altalenarsi tra Dean
e Harry, Harry e Dean. E secondo, se Harry fosse andato alla festa con Ginny, Luna ci sarebbe rimasta malissimo. E dopotutto la
giovane Corvonero non meritava di essere tagliata
fuori all’ultimo!
-Andiamo, Ginny! Non crederai davvero che a
Harry interessi Luna!
-Non so più cosa credere! Se non le interessa perché l’ha invitata?
-Perché non voleva andarci da solo e qualsiasi altra ragazza di Hogwarts avrebbe pensato che l’invito di Harry aveva in
realtà un altro significato. Luna no! Luna sa che Harry non l’ha invitata
perché ha un interesse per lei!
Ginny parve risollevarsi un poco. La
mezza verità di Hermione dopotutto aveva un senso:
anzi il fatto che Harry avesse invitato Luna forse era addirittura positivo.
Significava infatti che non aveva interesse per nessuna ragazza al momento…o
che forse aveva interesse per una ragazza che però era già occupata…magari una
ragazza come lei!
Ed eccola che di nuovo pensava che Harry si fosse accorto di lei…scosse
la testa per cancellare quel pensiero ridicolo che doveva smettere di
tormentarla. Hermione intuì cosa doveva aver pensato
l’amica e ne fu soddisfatta, ma non cercò di indagare oltre.
-Invece, tu, Hermione! Ci andrai con qualcuno?
Secondo me dovresti…
-NO! So cosa stai per dire! Ma no, non chiederò a tuo fratello di
accompagnarmi!
Il tono di Hermione si era improvvisamente
inasprito: parlare di Ron la faceva sempre infuriare, soprattutto da quando si
era messo con quell’oca di Lavanda Brown! Da parte
sua Ginny credeva che quello che era accaduto fosse
un po’ colpa di Hermione: per anni le aveva
consigliato di farsi avanti con Ron, di essere più chiara, ma l’amica aveva
sempre risposto che Ron non era il tipo che andava forzato…aveva bisogno dei
suoi tempi…e ora grazie a quella politica Lavanda se lo era portato via.
-E comunque puoi stare tranquilla- continuò Hermione.
-Non sarò sola a quella dannata festa!
-Hai un accompagnatore? E non mi dici niente?
-E’ McLaggen- ma Hermione
lo disse così sommessamente e velocemente che Ginny
non capì il nome.
-Non credo di aver capito…
-McLaggen! Contenta ora?
Hermione si aspettava che Ginny esplodesse con grida di sdegno per la scelta del
cavaliere. Invece Ginny la stupì.
-Beh, in effetti credo sia un bel ragazzo. Non è molto sveglio, né
intelligente..ma non è questo che conta, giusto? Lo scopo di McLaggen in fondo è solo di puro divertimento!
-Ginny!!!- esclamò Hermione
arrossendo fino alla punta dei capelli.
-Ma cosa hai capito? Intendevo dire che è solo il cavaliere per passare
una serata divertente ad una festa che, temo, sarà tutto fuorché divertente!
Come sei diventata maliziosa!
Hermione non aveva voglia di rispondere.
Così cercò di deviare il discorso di nuovo su Ginny.
-Tu ci andrai con Dean?
A sentir pronunciare quel nome, Ginny si
incupì nuovamente.
-Credo di sì! Beh, se non lo invitassi penso che potrei anche
ritrovarmelo fuori dalla porta ad aspettarmi! Quindi cosa cambierebbe?
-Non si è ancora ammorbidito, eh?
-No! Per niente! Io speravo che dopo i primi mesi la cosa si sarebbe un
po’ sistemata, ma non è così. Lui è sempre presente. Sempre. Sempre. Sempre.
Non faccio in tempo a fare un passo e lui è lì! È diventato un incubo!
-Hai provato a parlargliene?
Ginny guardò l’amica torva.
-Ovviamente! Ma credi che lui abbia capito?
Hermione alzò il sopracciglio scettica,
espressione che valeva molto più di mille risposte.
Sentirono in lontananza il grande orologio della scuola rintoccare la
mezzanotte: come sempre quando si mettevano a chiacchierare avevano fatto
tardi.
-Credo sia ora di mettermi a letto! Domani ho le prime due ore con la Cooman! Se non dormo rischio di crollare su una delle sue
tazze da the! Dio solo sa quale presagio di morte potrebbe leggerci in questo
mio insano gesto!- scherzò Ginny balzando in piedi
come una molla.
-Hai ragione! Anche io ho una giornata piena domani! Credo ci vedremo
direttamente alla festa di Lumacorno!
Ginny annuì: il pensiero della festa di
Lumacorno la mise di nuovo di cattivo umore, ma
almeno quella festa segnava la fine della scuola prima della pausa natalizia.
-A domani allora!
-A domani, Gin! E cerca di riposare un po’.
La ragazza abbracciò l’amica e, preso il pigiama, si diresse in bagno
per prepararsi per la notte.
La festa non era poi così terrificante come Ginny
se l’era immaginata. Parlare con Lumacorno e i suoi
allievi prediletti era impossibile visto il gran numero di gente che era stata
invitata. E questo non poteva che essere un bene per lei! Inoltre tra gli
invitati c’era anche qualche amico di Dean, il che aveva portato il ragazzo ad
immergersi in fitte conversazioni con loro lasciando un po’ di respiro e di
libertà a Ginny.
E proprio in questi attimi di libertà Ginny la
vide. Lei…lasola…l’unica…lamigliore…Gwenog Jones,
il capitano delle HolyhaedHarpies.
La sua squadra preferita. La squadra in cui avrebbe voluto giocare da
professionista una volta fuori da Hogwarts! Era
semplicemente meravigliosa quando si sedeva sulla sua scopa: avrebbe voluto
andare da lei, parlare, chiedere consigli per migliorare e magari anche
supplicarla in ginocchio di prenderla in squadra! Sì, sarebbe stata disposta
anche a questo!
-Dean…Dean…c’è GwenogJones- disse la ragazza accorgendosi che il ragazzo
era accanto a lei. Di nuovo.
-Chi?- rispose lui cadendo quasi dalle nuvole.
-Come chi? È il capitano delle Harpies!
-Oh…mai sentita!
-Ginny….- una voce dalle sue spalle la
stava chiamando. La riconobbe all’istante: Harry. Sempre lui, anche quando non
se lo aspettava, anche quando non lo stava cercando.
-Harry! Alla fine Lumacorno ti ha incastrato!
-Sì, beh! Non potevo evitarlo in eterno, anche se ci ho provato, lo
ammetto! Comunque la colpa di tutto è di Hermione: è
lei che ha detto a Lumacorno quando fissare la data
in base ai miei impegni!- il ragazzo non sembrava poi così scocciato di
trovarsi a quella festa. Forse, come lei, si stava anche divertendo!
-Bella festa, vero?- continuò Ginny cercando
di evitare che Harry se ne andasse lasciandola di nuovo sola con Dean. -A
proposito sei stato davvero carino ad invitare Luna…era così felice!
-Sì…ehm….grazie! Io non sapevo chi portare a dire il vero!
Era una impressione di Ginny o Harry era
arrossito alla velocità della luce? Da quando lo imbarazzava così parlare con
lei?
-Vorrei presentarti una persona- tagliò corto Harry.
-Tu…chi?
Harry la prese per mano e la trascinò attraverso la sala incurante dello
sguardo irritato, anzi per meglio dire furioso, di Dean. Il ragazzo si fermò di
colpo in mezzo alla stanza e Ginny che non lo aveva
previsto finì contro la sua schiena.
-Ginny, ti vorrei presentare Gwenog Jones! Credo proprio che tu sappia di chi stiamo
parlando!
Ginny fissò la donna davanti a lei
senza fiato. Le stava allungando la mano. Per tutta risposta la giovane Weasley sembrava aver perso la facoltà di parlare e di
muovere uno qualsiasi dei muscoli del suo corpo.
-Ginny, Harry dice che sei una
giocatrice eccezionale e che sarei una pazza se non prendessi in considerazione
l’idea di farti entrare in squadra!- il sorriso di Gwenog
era sincero. Questo permise a Ginny di riprendere il
suo solito autocontrollo e di stringere la mano del suo idolo.
-Harry esagera…io me la cavo!
-Non darle retta, Gwenog! È la migliore della
mia squadra e soprattutto sa tenere il morale alto a tutti! Anche più di me!
Ginny fissava Harry e Gwenog con l’aria di era convinta che tutto quello non stesse
succedendo realmente, che era un sogno da cui si sarebbe svegliata entro poche
ore scoprendosi ancora nel suo letto a baldacchino nel dormitorio.
Ma se tu quello era un sogno, Ginny pregava
ardentemente di non svegliarsi mai più!
Harry aveva passato buona parte della serata tessendo le lodi di Ginny al capitano delle HolyhaedHarpies che sembrava provare un interesse sincero per lei.
L’aveva persino invitata ad una sessione di allenamento durante le vacanze di
Natale, ma Ginny aveva dovuto declinare l’offerta
sapendo che a nessuno della famiglia era permesso di quei tempi di andarsene in
giro per l’Inghilterra su una scopa! In compenso Gwenog
le aveva assicurato che in qualsiasi momento Ginny lo
avesse voluto, lei sarebbe stata a sua completa disposizione per un provino o
per dei consigli sul suo futuro sportivo. Ma niente di tutto questo sarebbe
stato possibile senza Harry.
-Vedo che la serata è stata di tuo gradimento- Dean l’aveva infine
raggiunta in un angolo nascosto della sala dove si era rifugiata per stare
tranquilla con i suoi mille pensieri.
-Dean…dove eri finito?
-Mi hai abbandonato per seguire Harry. Ma molto probabilmente non te ne
sei nemmeno accorta di avermi lasciato lì come un pollo- disse il ragazzo
visibilmente irritato.
-Non è così! Harry voleva solo presentarmi quella ragazza che tu non
sapevi nemmeno chi fosse!
-Oh, certo…Harry il magnifico non poteva non conoscere qualche
personaggio famoso, vero? Harry sa sempre tutto…Harry può fare tutto…
-Dean , ti prego non ricominciare! Sai bene che Harry l’hai fatto solo
per farmi un favore…
-Certo! Come no! Senza nessun secondo fine, immagino!
-Cosa vorresti dire, scusa? Che sono il tipo di ragazza che per ottenere
quello che vuole è disposta a tutto? Anche a tradire il proprio ragazzo? È questo
che pensi di me, Dean Thomas?
Dean non rispose intuendo che Ginny questa
volta era pronta ad abbattersi su di lui come una tempesta tropicale. Forse Ginny aveva ragione e Harry si comportava solo da amico, ma
non poteva non considerarlo un pericolo. Non ci riusciva. Harry era una enorme
nuvola nera che minacciava la sua storia con Ginny.
Eccomi tornata, ragazzi!
Dean si sta scavando la fossa da solo ed Harry non deve
nemmeno fare molta fatica per fare bella figura al suo confronto!
Di certo, Ginny si è stancata di
questo piagnone rompiscatole che si trova sempre tra i piedi e ha compreso che
questa storia non può funzionare! Ma ora tocca ad Harry fare un’ulteriore
mossa! E ci sono ben due settimane di vacanza alla Tana che lo aiuteranno in
questo!
Come avrete, quindi, capito, nel prossimo capitolo torneremo
tutti a casa Weasley per le vacanze di Natale! E ci
sarà un momento Harry-Ginny molto speciale ed
importante per far capire alla ragazza che Harry è cotto come una pera! =)
Beh, non voglio svelarvi altro!!!
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo
precedente, coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o
quelle da ricordare. E soprattutto chi ha recensito: GiulyHermi96, Allstars, GiulyHermy99 e Razorbladekisses.
Per quanto mi è possibile cerco di rispondere ad ogni recensione tramite il
sito, ma sono stata impegnata con la pubblicazione dell’ultimo capitolo
dell’altra mia storia e questa settimana è andata un po’ così. Ora mi
concentrerò solo questa!
Voglio poi ricordare a tutti che ho terminato di pubblicare
un’altra storia, la mia prima storia a dire il vero: La vita è la vera sfida
(link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=219169&i=1). Se siete appassionati della coppia
Harry/Ginny (e mi pare che lo siate) posso dirvi che
quella storia è interamente dedicata a loro, a quei 19 anni di buco che la
Rowling ci ha lasciato con il settimo libro della saga!
Infine, chiedo a voi come ho fatto con i lettori dell’altra
storia un consiglio…una sorta di sondaggio, diciamo. Oltre a terminare questa
storia, ci sono in cantiere altre idee. Alcune riguardano una storia sui
malandrini, altre una storia sulla New Generation. Vorrei sapere da voi cosa
preferireste leggere nel caso trovassi il tempo di scrivere anche una di quelle
due storie.
Ora davvero vi saluto! Sennò il mio commento viene più lungo
del capitolo =)
Spero il capitolo vi sia piaciuto e spero commenterete in
tanti!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Pettinarsi i lunghi capelli rossi era il modo migliore che conosceva per
rilassarsi. Era così da quando era piccola, solo che allora era sua madre a
darle una mano, mentre adesso faceva da sola, davanti al suo specchio,
rimanendo a fissarsi con lo sguardo perso aldilà del vetro.
Era stata una giornata perfetta, nonostante tutto. Anche se erano tempi
bui, il Natale a casa Weasley restava comunque un
momento di festa e di serenità. Sembrava che il dolore del mondo e il male che
vagava libero per le strade non potessero toccare la Tana. Per quelle poche ore
tutto era stato come sempre e alla fine di quella giornata Ginny
avrebbe voluto solo poter prolungare quella sensazione di pace per sempre. Ma
sapeva che il giorno dopo svegliandosi tutto sarebbe tornato come prima. La
stessa paura, la stessa angoscia per quello che capitava fuori da quelle mura,
sarebbe tornata a tormentare tutti.
Toc. Toc.
-Posso entrare?- la testa di Harry aveva fatto capolino dalla porta
della stanza della ragazza.
-Harry! Che ci fai qui a quest’ora? Pensavo fossero tutti a dormire!
-Ho aspettato che Ron dormisse. Dovrei parlarti…allora posso?- continuò
Harry accennando con la testa alla possibilità di entrare.
-Certo! Scusami! Entra pure!- Ginny fece
sparire alcuni dei suoi vestiti dal letto e invitò Harry a sedersi. Si sentiva
a disagio. Perché era lì?
-Vedo che non hai perso tempo…- disse Harry indicando una foto sulla
scrivania di Ginny. La ritraeva insieme a Gwenog Jones alla festa di Lumacorno.
Ginny sorrise fissando la foto.
-A proposito non ti ho ancora ringraziato per quella presentazione!
-Oh, non devi affatto ringraziarmi! Non l’ho fatto per te, ma per me!
Sono un inguaribile egoista! Lumacorno me l’ha
presentata e lei non faceva che farmi domande…questa storia del Prescelto comincia
a stancarmi! Così per liberarmi di lei…
-Ho capito…beh, farò finta di crederti!- rispose Ginny
apprezzando il fatto che Harry volesse minimizzare il suo ruolo in quella
faccenda.
-Comunque devo dire che la festa non è stata poi tanto male- commentò
Harry.
-Già, per essere una festa di Lumacrono non è
stata poi tanto male! Luna si è divertita tantissimo è stato molto carino da
parte tua invitarla, Harry!
-Beh, ne sono felice. Dean, invece, mi sembra non si sia divertito
moltissimo.
-Dean non si diverte mai molto, in effetti! Ma mi hai detto che volevi
parlarmi, giusto?- a Ginny non piaceva parlare di
Dean, specialmente con Harry. Si sentiva in imbarazzo e poi temeva di dire
qualcosa di terribilmente stupido.
-Sì…non so tu, ma io mi sono stancato di vedere Hermione
e Ron che litigano o si ignorano. È snervante!
-Lo è, in effetti. E immagino che per te sia anche peggio. Tu ti trovi
proprio nel mezzo…
-Già! È ora che quei due si parlino e si chiariscano! Hermione e Ron sono innamorati, lo capirebbe anche un
troll! Ma loro…
-Sono troppo testardi ed orgogliosi per ammetterlo!- concluse Ginny.
-Appunto…
-Cosa vuoi che facciamo? Io non credo che quei due ci darebbero mai
retta.
-No, certo che no! Però possiamo organizzare una piccola festa per
Capodanno e tu puoi invitare Hermione…almeno qui non
potranno né ignorarsi né uccidersi!
-Hermione non verrà mai, Harry, lo sai!
-Ti chiedo solo di fare un tentativo…fallo per me! Per la mia pace!
-D’accordo, ci proverò ma non ti assicuro niente!
-Grazie…- disse Harry alzandosi e dirigendosi verso la porta, ma prima
di andarsene si voltò di nuovo verso la ragazza e, con una punta di rossore
sulle guance, disse: -Ah, dimenticavo! Molto carino il tuo pigiama, Gin…- e
richiuse la porta dietro di sé.
-Sei proprio sicura?- chiese Harry sottovoce a Ginny
mentre le dava una mano ad apparecchiare la tavola per cena. A loro si era unito
anche Ron, seppure controvoglia.
-Sì, se vuoi ti faccio vedere la lettera. Ma me lo aspettavo.
Ron aveva cominciato a fissarli incuriosito ed anche offeso perché
veniva deliberatamente tagliato fuori da quella discussione.
-Pensavo che almeno a te avrebbe dato retta!
-Si può sapere di che state parlando voi due? Cosa c’è di così segreto
che io non posso conoscere?- alla fine Ron non aveva resistito e si era
inserito nella discussione.
-Niente di importante- disse Ginny che non
aveva voglia di intavolare un litigio con suo fratello proprio la vigilia
dell’ultimo dell’anno. Invece Harry…
-Non è vero! Stiamo parlando di Hermione…e di
te! Volevamo invitarla per una festa domani sera ma lei ha deciso di non venire
perché non vuole parlare con te!
-Beh, mi sembra il minino dopo quello che ha fatto!- protestò Ron.
-Ma cosa ha fatto poi?
-Ha baciato Krum!- urlò Ron rosso per la
rabbia.
-E allora? Non capisco quale sia il problema…non sei sempre stato tu a
dire che tu ed Hermione siete solo amici?
Perfetto…tra amici non ci sono gelosie! E a dirtela tutta…io mi sono stancato
di stare in mezzo fra noi due…non ce la faccio più! Quindi o ricominciate a parlarvi
o io dovrò fare una scelta!
-Cosa vuoi dire?
-Che devi prendere una decisione! O per te Hermione
è solo un’amica e allora tutto deve tornare come prima…oppure ammetti che ti
piace e la facciamo finita! Io mi sono rotto di questa storia e della vostra
guerra del silenzio!
E prima che Ron potesse rispondere, Harry posò con forza le forchette
che aveva in mano sul tavolo e si diresse verso le scale.
Ginny che aveva osservato tutta la
scena senza aprire bocca per lo stupore si ritrovò sola con Ron, che dopo un
attimo di spaesamento aprì la bocca. Ma Ginny fu più
veloce.
-Se stai per chiedermi se penso che Harry abbia ragione, la risposta è
sì! E tu sei un idiota…ma questo lo sai già!
E anche Ginny se ne andò lasciando solo Ron
con i suoi pensieri.
La mezzanotte era trascorsa da poco più di un’ora. Era stata la notte di
Capodanno più brutta che Ginny avesse mai passato: non
solo Molly aveva impedito a tutti di uscire di casa per i tradizionali fuochi,
ma il clima di tensione tra Harry e Ron era stato evidente per tutti.
Ginny si rigirò nel letto senza
riuscire a prendere sonno. Decise così di alzarsi e scendere in cucina per bere
un bicchiere di latte caldo che di solito quando era piccola le conciliava il
sonno.
-Ehi…- disse una voca al buio.
-Ehi…che ci fai qui, Harry?- chiese Ginny che
aveva riconosciuto la voce del ragazzo senza la minima esitazione.
-Quello che ci fai tu, immagino.
-Non riesci a dormire?
-No…- rispose Harry. Ma in questa sola sillaba Ginny
riuscì a leggere molto di più.
-E’ per il litigio con Ron…gli passerà!
-Lo so, ma temo di avere esagerato. Ho sempre pensato che non bisognasse
forzare tuo fratello.
-Tu non l’hai forzato. Gli hai solo fatto presente che non possono
pensare di fare i bambini a vita, anche perchè il
loro comportamento si ripercuote sulle persone che gli stanno intorno! È giusto
aprirgli gli occhi…
Harry rimase in silenzio. Ginny si era seduta
accanto a lui senza accendere nessuna luce perché sapeva che quell’oscurità
aiutava Harry a confidarsi con lei.
-A volte mi chiedo come puoi essere la sorella di Ron. Siete così
diversi! Sei così diversa da chiunque abbia conosciuto fino ad ora!
Questa volta fu Ginny a restare in silenzio.
Harry riusciva sempre a sorprenderla e spiazzarla.
-Sono molto più simile a Ron di quanto credi, ma cerco di nasconderlo
bene.
Sentì Harry sorridere.
-Vuoi qualcosa da bere?- chiese Ginny
interrompendo l’imbarazzo che si era creato.
-No, avevo solo bisogno di parlare con te.
-E come sapevi che sarei scesa?
-Lo sapevo.
La sicurezza del tono di Harry scosse Ginny.
Sentiva la sua serietà, percepiva i suoi occhi verdi che la fissavano. Era
difficile sostenere il suo sguardo anche all’ombra.
-Ora posso andare a dormire- disse Harry alzandosi. E passando vicino
alla sedia di Ginny si chinò su di lei e le diede un
bacio sulla guancia. Leggero. Delicato. Tenero. Perfetto.
Ginny sentì un brivido freddo che le
corse lungo la schiena…e non fu solo il bacio a provocarle questa sensazione.
Aveva percepito un tremore in Harry. L’aveva sentito tremare per quel
contatto…non poteva essersi sbagliata!
-Buon anno, Ginny.
-Buon anno anche a te, Harry- rispose la ragazza in un soffio. Harry era
ancora vicino al suo viso. Sentiva il suo profumo annebbiargli la mente. Le
sarebbe bastato muoversi di pochi centimetri per appoggiare le sue labbra su
quelli di Harry…ma non lo fece….perchè
non lo fece? Forse aveva paura di illudersi per l’ennesimia
volta? Di cos’altro aveva bisogno per essere certa che Harry l’amava? Stupida…stupida…stupida…
Harry le appoggiò una mano sulla spalla e se ne andò.
Ginny rimase ferma immobile in quella
posizione per molti minuti. Forse ore. Poi tornò in camera sua senza aver bevuto
quella tazza di latte caldo.
Quello era stato il miglior capodanno della sua vita.
Bene, eccomi qui con un nuovo
capitolo! Leggermente in anticipo rispetto alla mia solita tempistica! Viva me
=)
Scherzi a parte! Come l’avete
trovato? A me piace moltissimo a dire la verità…lo so, non dovrei dirlo perché
sono l’autrice, ma come ammetto quando un capitolo non mi soddisfa, così mi
permetto di dire che questo è buono.
Vi posso ufficialmente dire che
l’era Dean è agli sgoccioli…mancano solo 3 capitoli al tanto atteso bacio!
Quanto al prossimo capitolo, vi
lascio una piccola anticipazione:
“-Aspetta!
-Che c’è?
-Non sei curiosa di sentire che
profumo ha per te?
Hermione rimise il calderone sul tavolo.
-Lo so già e lo sai anche tu! È un
profumo che mi ricorda tuo fratello…contenta ora?
-Abbastanza…ma ora tocca a me!
-Vuoi provare?
-Perché no…”
Ringrazio tutti coloro che hanno letto il capitolo
precedente, coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o
quelle da ricordare. E soprattutto chi ha recensito: GiulyHermi96, Ila_JL, ery96, GiulyHermy99 e Razorbladekisses.
Grazie a tutti per l’appoggio ed il sostegno =)
Voglio poi ricordare a tutti che ho terminato di pubblicare
un’altra storia, la mia prima storia a dire il vero: La vita è la vera sfida
(link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=219169&i=1).
Se siete appassionati della coppia Harry/Ginny (e mi
pare che lo siate) posso dirvi che quella storia è interamente dedicata a loro,
a quei 19 anni di buco che la Rowling ci ha lasciato con il settimo libro della
saga!
Credo di aver detto tutto, quindi vi do appuntamento al
prossimo capitolo!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
-Ti prego, Ginny. Dammi una mano. Ti sto
implorando!- era strano sentir implorare aiuto da HermioneGranger. Ed era ancora più strano se l’aiuto di cui
aveva bisogno era di tipo scolastico! Eppure Ginny
fissava l’amica seduta per la colazione davanti a lei che la supplicava di
darle una mano…no, non se l’era immaginato! Ingoiò un altro biscotto annegato
nel thè prima di rispondere.
-Ma perché io? Non sono più brava di te in quella materia! E sono
persino un anno indietro rispetto a te! Non vedo come potrei darti una mano!
-Oh, non è vero e tu lo sai. Hai qualcosa che a me manca: l’istinto…un
po’ come la madre di Harry.
-Appunto, Harry! Perché non chiedi a lui di aiutarti? Mi sembra che in
questo periodo se la cavi bene a Pozioni!
-Già! Se la cava bene! Ma non è merito suo e lo sai bene!- il tono di Hermione era acido, né si preoccupava di nasconderlo.
-Ti dà proprio fastidio che Harry sia migliore di te in Pozioni- non era
una domanda ma una semplice constatazione che Ginny
si era permessa di fare ad alta voce. Hermione si trovava
per la prima volta a fare i conti con qualcuno che era più in gamba di lei.
Qualcuno che non fosse un insegnante, perlomeno! E la cosa la mandava fuori di
testa!
-Non è questo…oh, d’accordo, mi infastidisce! Ma non perché sia Harry…è
il fatto che sia quel Principe Mezzosangue ad avere la meglio che mi dà
fastidio! Non sappiamo nemmeno chi fosse! E se fosse ancora…beh,
Voldemort?- protestò Hermione,
abbassando decisamente la voce quando pronunciò quel nome.
-Hermione! Per favore, smettila di vedere sempre
tutto nero! È vero, quel libro è bizzarro, te ne do atto! Chiunque l’abbia
scritto è un genio delle pozioni e a dirla tutta invidio Harry per averlo
trovato! Anche io me lo terrei ben stretto se fosse mio! Ma a parte una buona
dose di consigli su come ottenere pozioni migliori, non mi pare che questo
principe sia così cattivo come lo dipingi! Ti dà solo sui nervi che ne sappia
più di te!
Hermione fissò Ginny
torva. Sì, era profondamente offesa dalla superiorità del famoso Principe
Mezzosangue e non riusciva a comprendere come nessuno potesse sostenerla nella
sua lotta contro di lui.
Lo sguardo di Hermione fece, infine,
capitolare Ginny, che sospirando acconsentì alla
richiesta dell’amica.
-E va bene, Herm, ti darò una mano a ripassare
qualche pozione, ma solo se tu mi aiuterai con qualcuna delle mie materie! Sai,
i G.U.F.O si avvicinano e ammetto che non sono proprio così tranquilla!
-D’accordo! Ci vediamo dopo pranzo? Io ho un paio di ore buche.
-Anche io! Allora a dopo! Ma se Harry sarà ancora più bravo di te in
Pozioni, la smetterai di tormentare tutti!
-Ok, lo prometto!
I ricci di Hermione si increspavano ad ogni
ingrediente aggiunto alla pozione. Ginny la osservava
di sfuggita ogni tanto per controllare che non impazzisse o che non decidesse
di lanciare il calderone attraverso la stanza. Era la terza volta che Hermione provava a preparare la stessa pozione e ogni volta
il risultato era stato lo stesso: una piccola esplosione che culminava con una
nuvoletta grigio topo.
-Tutto bene, Herm?- si azzardò a chiedere Ginny vedendo di nuovo l’amica in difficoltà.
-Benissimo, grazie…
Trascorsero altri lunghissimi minuti di silenzio interrotti da qualche
brontolio di Hermione che non riusciva evidentemente
a capire dove sbagliava.
-Senti…mi hai voluta qui, giusto? Allora perché non chiedi il mio
aiuto!- protestò Ginny scocciata di aver perso
l’intero pomeriggio con Hermione senza poterle dare
una mano.
-Ma io posso benissimo farcela da sola. Devo solo capire dove sbaglio!-
questa volta era Hermione ad essere offesa.
-Lo so che puoi farcela anche da sola, ma non vedo cosa ci sia di male
ad ammettere che per una volta forse hai bisogno di aiuto! Sarebbe così
terribile ammettere che non sei onnisciente e onnipotente?
Hermione sospirò sconfitta.
-Hai ragione, scusami! È che proprio non ci riesco…
-Allora, come si chiama questa pozione tanto complicata?- chiese Ginny abbandonando il suo calderone e avvicinandosi a
quello dell’amica.
-Amortenzia.
-Mi sembra di aver già sentito parlare di questa pozione…
-Sì, beh, è una Pozione d’Amore- si limitò a rispondere vaga Hermione.
-Non è solo una pozione d’amore…è la più potente al mondo! Hermione, ti prego, dimmi che non hai intenzione di usarla
su qualcuno…su Ron, magari!
Hermione divenne rosso fuoco.
-Cosa ti viene in mente! No! Assolutamente no! Ma potrebbe sempre
tornare utile…per sconfiggere Voldemort…
-Sì, certo…con un flitro
d’amore…Hermione!
-D’accordo…l’idea di usarla su tuo fratello mi è passata per la mente,
lo ammetto! Ma davvero non mi riesce di preparala e Lumacorno
ha detto che l’esame di fine anno consisterà nel preparare una delle pozioni
che abbiamo studiato quest’anno, compresa questa! Non voglio trovarmi un
Accettabile a fine anno in Pozioni!
Ginny la fissò per qualche istante come
per decidere se le parole di Hermione fossero la
verità. Poi alzò le spalle e prese il libro di pozioni avanzate.
-Qui dice che dovrebbe assumere una lucentezza madreperlacea e il vapore
dovrebbe formare delle spirali...uhm…e dovrebbe avere il profumo di ciò che più
ci attrae…beh, è interessante! Forza…cominciamo!
Dopo mezz’ora di intenso lavoro Ginny incrociò
le braccia soddisfatta. Decisamente la sua pozione aveva una lucentezza
madreperlacea e le spirali che volteggiavano sopra il calderone erano un chiaro
segnale della riuscita dell’operazione.
-Dannazione!
-Che c’è adesso, Hermione?
-Aveva di nuovo ragione il Principe….
-Perché?
-Il libro di Harry diceva che per una buona riuscita non era necessario
inserire tutto il succo del baccello del giglio, ma solo una goccia…proprio
come hai fatto tu!
-Beh, come hai detto tu, io mi baso più che altro sull’istinto. Mi
sembrava che la pozione fosse già quasi pronta e aggiungere troppo succo
avrebbe di sicuro rovinato il composto.
Hermione sorrise soddisfatta.
-Credo che dovresti fare la pozionista…la
curatrice al san Mungo…sei brava, dico sul serio!
-Ma non eri tu quella che mi incoraggiava a giocare a Quidditch?- rispose ridendo Ginny
che nel frattempo aveva cominciato a sistemare il suo calderone e i suoi ingredienti.
-Caso mai la carriera sportiva non ti andasse bene.
Anche Hermione aveva preso in mano il suo
calderone e stava per rovesciarne il contenuto nel lavandino. Ma Ginny la fermò.
-Aspetta!
-Che c’è?
-Non sei curiosa di sentire che profumo ha per te?
Hermione rimise il calderone sul tavolo.
-Lo so già…e lo sai anche tu…è un profumo che mi ricorda tuo
fratello…contenta ora?
-Sì…ma ora tocca a me!
-Vuoi provare?
-Perché no…
Ginny girò attorno al tavolo, ma più si
avvicinava al calderone, più i suoi passi si facevano lenti. Era emozionata. In
fin dei conti era come trovarsi davanti a una sentenza definitiva sui suoi
sentimenti…non che ne avesse bisogno, in realtà! Chiuse gli occhi e lasciò che
la spirale profumata che fuoriusciva dal calderone si avvicinasse alle sue
radici.
Aprì di nuovo gli occhi. Il profumo che aveva sentito non le era nuovo, ma
non ricordava esattamente quale fosse. Non sapeva definirlo.
-Allora?- chiese Hermione impaziente.
-Non lo so…non l’ho capito…
-Non l’hai capito?
-No…cioè è un profumo che ho già sentito, ma non ricordo quando…o dove…
Il pensiero di quello strano odore la perseguitò per tutta la giornata e
anche il mattino dopo Ginny si svegliò pensando a
quanto era accaduto il pomeriggio precedente.
Scese a fare colazione in sala grande come tutte le mattine e si sedette
vicino ad Hermione. E fu allora che ricordò.
-Thè, Ginny?-
chiese Hermione versando la bevanda bollente nella
tazza dell’amica. La solita colazione degli ultimi cinque anni.
-Latte!- disse Ginny all’improvviso facendo
spaventare Hermione.
-Latte?- ripetè l’amica stupita. -Da quando
vuoi il latte la mattina?
-No! Il profumo dell’amortenzia di ieri…èlatte…
-Latte…
-Sì! Quando ero piccola prima di andare a dormire bevevo sempre una
tazza di latte caldo con il miele. È lo stesso profumo, ne sono sicura!
-E come mai l’amortenzia avrebbe assunto quel
profumo?- chiese Hermione curiosa, ma Ginny non ebbe il tempo di rispondere: la torre dell’orologio
di Hogwarts le ricordò che l’ora delle lezioni era
arrivata. Non aveva né voglia né tempo per subire una punizione della McGranitt.
-Stasera, Herm…ne parliamo stasera…
Ma Dean aveva sentito tutto.
-Si può spere cosa è questa storia dell’amortenzia?-
Dean era sbucato all’improvviso da uno dei corridoi che incrociavano quello
percorso da Ginny mentre correva a lezione. Per poco
la ragazza non cadde a terra sommersa dai suoi stessi libri.
-Dean! Mi hai spaventata!- si limitò a dire quando si fu ripresa.
Il ragazzo l’afferrò per un braccio costringendola a fermarsi e a
voltarsi verso di lui.
-Mi fai male, Dean! Lasciami!
-Non mi hai risposto- lo sguardo di Dean era severo. Ginny
comprese che non se la sarebbe cavata con un semplice “sono in ritardo, devo
andare. Ne parliamo dopo”.
-Ho semplicemente aiutato Hermione in una
pozione che non le riusciva per l’esame di fine anno con Lumacorno…cosa
c’è di male in questo?
-E il latte?
-Latte?
-Sì, ho sentito che le dicevi di aver sentito il profumo del latte. E
tutti sanno che l’amortenzia assume il profumo della
cosa che ci attrae…
-Non so perché ho sentito quel profumo, Dean-
mentì Ginny. Anche se avrebbe tanto voluto dirgli la
verità, la ragazza si trattenne: per quanto desiderasse mettere fine a quel
rapporto, quello non era né il momento né il luogo adatto! -Quello che non
capisco è perché tu ti sia arrabbiato così tanto!
-Perché io sono allergico al latte! Non posso nemmeno berne una
goccia…non lo sopporto. Quindi, Ginny, dimmi: chi ti
ricorda il latte?
La ragazza dovette convenire che tutta quella situazione era abbastanza
surreale: anzi, se fosse capitata a qualcun altro probabilmente ne avrebbe
riso! Ma dalla faccia di Dean capì che non era il caso.
-Non mi ricorda nessuno! E ora scusami, ma mi hai appena fatto fare
tardi a lezione!
Ginny superò Dean, che livido di rabbia
era rimasto immobile in mezzo al corridoio.
Hermione la stava aspettando da qualche
minuto in Sala Comune, non essendosi di certo dimenticata di quello che era
accaduto a colazione! Ginny le doveva una
spiegazione.
-Eccoti finalmente! Ma che ti è successo?
La faccia di Ginny era scura per la rabbia.
-Dean…ha sentito la nostra chiacchierata di stamattina!
-E?
-E lui detesta il latte!
Hermione si trattenne dal ridere, perché
capiva bene che la situazione non era affatto comica. Ginny
dovette accergersene perché i suoi lineamenti si
rilassarono e si lasci andare ad un piccolo sorriso.
-Quindi la pozione non indicava Dean, questo stai cercando di dirmi-
concluse logicamente Hermione.
-Esatto…
-Ma la cosa non ti stupisce. Ho indovinato ancora?
-Precisamente…
-Mi spieghi almeno cosa c’entra il latte con Harry?
Ginny si ritrovò a raccontare per la
prima volta a qualcuno della notte dell’ultimo dell’anno alla Tana e dell’incontro
con Harry nella cucina proprio quando lei era scesa per prendere una tazza di
latte caldo, non riuscendo a prendere sonno. Hermione
ascoltò con attenzione ogni parola e quando Ginny
smise di parlare si avvicinò a lei estremamente seria in volto.
-Ginny…ti autorizzo a pensare che Harry sia
cotto di te!
La ragazza si lasciò andare su una delle poltrone della Sala Comune
appoggiandosi mollemente allo schienale morbido. Già, lasciare Dean! Perché
aveva la sgradevole sensazione che la cosa non sarebbe stata affatto semplice?
-Devo trovare il momento giusto, Hermione. Lui
è…strano! È come se non ti ascoltasse mai davvero, come se non si accorgesse
realmente di quello che accade davanti ai suoi occhi! È dannatamente geloso e
possessivo, ma non sa di esserlo!
-Beh, un motivo in più per piantarlo!
Era facile per Hermione, ma lei non sapeva
quanto Dean fosse ossessivo con Ginny. Ripensò al
modo in cui l’aveva strattonata quella mattina: in lui c’era qualcosa di
pericoloso! Ma che importava? Non poteva permettere che Dean si frapponesse tra
lei e Harry. In fondo il filtro d’amore più potente al mondo aveva dato il suo
responso. Harry. Harry era ciò che Ginny amava
davvero. Ed era ora che anche lui lo sapesse!
Salve a tutti!
Scusate il ritardo, ma ero sotto shock per il
finale di Castle…ho ancora questa espressione *__*
Anyway…ormai ci siamo! La fine di
Dean è giunta! Ammetto che mi sto divertendo a torturarlo così! =)
Se lo merita! Ma la smetto…è tempo che Harry e Ginny si mettano insieme!!! Evvivaaaaa!!!
Come promesso mancano ora solo 2 capitoli al tanto atteso bacio! Lascio
il prossimo per la litigata definitiva tra i due e la loro rottura! E
poi….bacio, bacio, bacio!
Bando alle ciance! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!
Ringrazio come sempre tutti coloro che hanno letto il capitolo
precedente, coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite o
quelle da ricordare. E soprattutto chi ha recensito: GiulyHermi96, Lily_94, GiulyHermy99,
Razorbladekisses, Geroge
and Fred forever e Ila_JL.
Grazie a tutti per l’appoggio ed il sostegno =) Siete sempre uno stimolo
fantastico per andare avanti!
E ora anticipazione dal prossimo capitolo:
La mano di Ginny
si ritrovò sulla guancia di Dean senza che lei nemmeno se ne fosse resa conto.
E anche Dean rimase spiazzato per qualche istante.
-Che ti è preso?
-Mi è preso che sei un idiota! Harry poteva…
-Harry! Harry! Harry! Sempre e
solo Harry! Non sai parlare d’altro?
Curiosi????
Beh, per sapere cosa è successo vi aspetto al prossimo capitolo! (sperando
di non restare traumatizzata dal finale di Grey’sAnatomy :P )
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Non era poi così difficile, giusto?
Doveva solo andare da Dean e parlargli onestamente. Con gentilezza e
tatto, certo, ma soprattutto con chiarezza! Non gli doveva nessuna spiegazione:
la loro storia era semplicemente finita, se mai poteva dirsi iniziata! “Dean,
mi dispiace, ma dobbiamo chiudere qui. La nostra storia non può continuare, è
finita. Grazie di tutto, addio, ciao!”
Ok, forse questo era fin troppo eccessivo; dopotutto una qualche
spiegazione gliela doveva pure! Erano stati insieme per mesi e qualche cosa di
buono nel loro rapporto c’era stato: all’inizio non stava poi così male con
lui! Solo che…solo che non era mai stato Harry! Già! Ma poteva andare a dire a
Dean che lo mollava perché “non era Harry”? Mmhh, no,
meglio di no! Dean era fin troppo impulsivo e di certo non l’avrebbe presa bene!
D’accordo…allora che gli avrebbe detto? “Sei peggio di un avvincino squamoso che non mi molla mai un istante e non mi
fa respirare”? Anche questa era la verità, ma di nuovo Ginny
si trovò a pensare che probabilmente Dean non avrebbe preso bene le sue parole.
Ok, forse lasciare Dean non era poi così facile come le era sembrato
all’inizio, ma doveva pur farlo! Certo, probabilmente evitare con insistenza il
ragazzo non la aiutava nella sua missione…
-Io non lo sto evitando, Hermione! Sto solo
pensando al modo migliore e meno indolore per porre fine a questa storia!-
protestò Ginny quando l’amica le fece notare il suo
comportamento.
-Modo migliore? Oh, Ginny, andiamo! Lo sai tu
e lo so io che non c’è un modo migliore! Devi dirlo e basta! La prenderà malissimo
e diventerà una furia!
-Grazie! Tu sì che sai come tirar su di morale le persone!- rispose
sarcastica Ginny.
-Non fraintendermi! So che è difficile e che non vuoi farlo soffrire
troppo, ma…-Hermione
dovette interrompersi. Quello che stava per dire poteva far imbestialire ancora
di più Ginny o, peggio, farla desistere dal suo
proposito di lasciare Dean.
-Avanti, Hermione, sputa il rospo!
Ginny si era messa a sedere sull’erba
del parco davanti alle sponde del Lago Nero. Era una bella giornata primaverile.
Il sole non era ancora particolarmente caldo, ma dopo il freddo dei giorni
precedenti quel tepore era comunque piacevole e sentirlo sulla pelle la faceva
rinascere.
-Credo che tu abbia paura di Dean- disse
infine Hermione tutta d’un fiato. Per qualche secondo
aspettò la reazione sdegnata dell’amica, ma sentì solo che Ginny
era tornata a sdraiarsi accanto a lei, le mani incrociate sotto la nuca e lo
sguardo fisso su una delle nuvole spumose che chiazzavano l’azzurro del cielo.
-E’ da quel giorno che ci penso…quando mi ha afferrata per il braccio
per la storia dell’amortenzia! Era diverso dal
solito! Voglio dire…è sempre stato possessivo e geloso, ma…non avrei mai
creduto che potesse usare quella forza su qualcuno…su di me!
Questa volta toccò a Hermione restare in
silenzio per qualche istante. Capiva l’amica e di certo anche lei avrebbe avuto
qualche timore ripensando a quella situazione.
-Sì, beh…è un motivo in più per mollarlo. Ma io non credo tu debba
averne paura. Tu sei una Weasley, per la miseria! Sei
una delle streghe più abili e potenti che frequentino questa scuola! Non puoi
seriamente farti spaventare da un pivellino come Dean Thomas!
Ginny rise per la foga di Hermione nel difendere le sue capacità. Era vero: qualsiasi
cosa fosse successa, lei aveva pur sempre una bacchetta a portata di mano…e per
quanto Dean fosse più avanti di lei, di certo Ginny
era molto più abile ad usare quel bastoncino di legno.
-D’accordo! Non posso rimandare in eterno! Quello che sarà, sarà!
Speriamo solo che dalla bocca non mi escano le parole sbagliate!
Ginny si alzò di scatto facendo
sobbalzare Hermione.
-Ehi! Ma dove vai?
-A cercare Dean!
-Adesso? Ma devi andare a lezione! Piton non
aspetta altro che qualcuno della squadra di Grifondoro
faccia un passo falso per metterlo in punizione e favorire Serpeverde
per la prossima partita!
La ragazza si voltò sorridente e strizzò l’occhiolino all’amica.
-Non preoccuparti! Ci vorrà un minuto!
Dopotutto, doveva solo mollare un ragazzo. Cosa c’era di difficile in
questo?
L’aveva trovato nel corridoio del secondo piano, proprio davanti alla
porta dell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Probabilmente anche lui la
stava cercando.
-Dean, stavo giusto vendendo da te!- disse Ginny
senza giri di parole. Voleva mettere fine a quella storia subito, senza altri
tentennamenti.
-Anche io…sono giorni che mi eviti. E credo di sapere il perché…
Ginny sorrise tranquilla: che sciocca
era stata a pensare che Dean avrebbe fatto storie, che non avrebbe capito, che
avrebbe protestato! Lui aveva capito! E ora erano lì pronti a dichiarare la
fine della loro storia e probabilmente sarebbero rimasti anche buoni amici…
-Davvero? Beh, è meglio così! Mi dispiace che sia andata così, ma…
-No, aspetta, Ginny! Lascia parlare prima me!
Io volevo chiederti scusa per la scenata di qualche giorno fa.
-Dean, non preoccuparti! Sul serio! È evidente che noi non…
-Lo so, ho sbagliato! Ma ho avuto paura di perderti e non posso
permetterlo, capisci? Tu sei la mia ragazza e non voglio che qualcuno o
qualcosa ci separi. Tu sei mia…
La bocca di Ginny rimase aperta senza
proferire parola. Ok, Dean non aveva capito nulla, non la stava lasciando
andare! Al contrario, voleva di nuovo rimarcare il suo territorio. Riprendersi
ciò che era di sua proprietà. Quest’ultimo pensiero le mise i brividi…si sentiva
esattamente così, una proprietà di Dean. Come aveva potuto permettere che lui
arrivasse a credere che una cosa del genere a lei stesse bene?
-Non…non è così, Dean! Io non sono tua…io non ti appartengo! Io non sono
una “cosa” tua!- protestò Ginny non appena ebbe
ritrovato la voce e l’uso della parola.
-Non è questo che intendevo dire, Gin, e tu lo sai bene!- il tono
accondiscendente del ragazzo la fece infuriare ancora di più. Decise che era
ora di tornare ad essere la vecchia Ginny, quella che
se ha un problema con una persona lo affronta a viso aperto, senza
ripensamenti.
-Invece no, ed è proprio questo il punto! Io non lo so! Non so cosa
aspettarmi da te! Vieni qui a dirmi che non vuoi perdermi quando in realtà la
sola cosa che ti importa è avere una bella statuina al tuo fianco che ti dia
sempre ragione! Che la pensi sempre come te! E per la cronaca, Dean, tu non
puoi perdermi perché mi hai già perso! Anzi, non credo nemmeno che tu mi abbia
mai avuta! E non lo dico solo per la scenata dell’altro giorno! Tu…Dio, Dean!
Tu sei stato asfissiante, per tutto il tempo! E io…io te l’ho permesso! Io te
l’ho permesso!- Ginny parlava più a se stessa che al
ragazzo davanti a sé. Era come se finalmente potesse vedere tutta la sua storia
con Dean davanti ai suoi occhi, come un film. Tutti quei mesi ora le apparivano
chiaramente agli occhi come una sequenza di bugie ed inganni.
-Ginny, ora sei arrabbiata con me e lo
capisco, ma non sai quello che dici. Ma ti pregherei di non dare spettacolo qui
davanti a tutti.
La ragazza alzò gli occhi verso Dean e gli sorrise stancamente.
-Primo, non sono arrabbiata, davvero! E so benissimo quello che sto
dicendo! Secondo, non mi importa di dare spettacolo qui davanti a tutti! Il
problema è solo tuo…nessuno si deve permettere di rovinare la tua bella
reputazione davanti agli altri, vero? Cosa penserà la gente se Dean Thomas non
riesce a tenere a bacchetta la sua ragazza? È questo che ti interessa, dico
bene? Quello che la gente pensa di te! Non te ne frega niente che la tua
ragazza pensi che tu sia peggio di un maledetto avvincino che ti stritola fino
a soffocarti! Non ti importa perché lo sai! Sai di essere così, ma ti va bene!
Perché a vincere devi essere sempre e solo tu! È sempre stato così! Anche con
il tuo migliore amico, Seamus! Andate d’accordo fino a che tu sei migliore di
lui! Quando è il contrario tu ti incazzi e non gli rivolgi la parola per
giorni! Dio, Dean! Quanto sei infantile! Ma sono io la stupida! Io dovevo andarmene
prima, ma no…ho pensato che fossero solo mie fantasie! E invece lentamente mi
stavi cambiando…mi hai resa come tu volevi che fossi!
Dean aveva perso il suo solito sorriso compiaciuto ed ora fissava Ginny con rabbia.
-Cambiata? Sì, ti ho cambiata! In meglio! Sei cambiata in meglio! Avevi
un carattere troppo irruento prima che ci mettessimo insieme! Eri arrogante e
presuntuosa! Pensavi di essere meglio di chiunque altro, meglio di me! E
perché? Solo perché Lumacorno ti ha ammesso all’ES? o
perché Gwenog Jones ha detto che giochi bene a Quidditch! Ma per favore! Tu non saresti niente senza di
me! Io ti ho permesso di andare alle feste di Lumacorno,
io ti ho permesso di allenarti a Quidditch! E sempre io
ti ho aiutata a migliorare!
-Migliorare? Tu mi hai semplicemente tarpato le ali! Qualsiasi cosa
importasse per me tu la trasformavi in un ostacolo alla nostra storia facendomi
sentire in colpa! In colpa per quello che sono! Dean, tu non sei mai stato
attratto da me, ma solo da quello che io avrei potuto diventare se solo tu mi
avessi cambiata!
Ginny vide Dean serrare la mandibola
con forza. Era evidente che le parole di Ginny lo
stavano ferendo, ma nonostante ciò lei non riusciva a fermarsi.
-Continui a rivangare quella storia dei provini…ma sbagli! Io ti ho
sempre appoggiata! Con il Quidditch, con quelle
stupide feste di Lumacorno, con la tua fissazione che
Harry sia il Prescelto…
-No! Non è così! Tu nemmeno te ne rendi conto! Io non ho mai nemmeno voluto
che tu entrassi in squadra! Quando Harry ti ha preso dopo l’infortunio di Katie
io avrei voluto ucciderlo! Ti sei preso tutti i miei spazi! Avevo il Quidditch per starmene sola e tu ti sei infilato anche lì!
Avrei dovuto dirtelo subito, ma…mi hai fatta sentire in colpa! Mi hai fatto
credere che voler stare da sola in alcuni momenti era come tradire la tua
fiducia! Invece…invece sei sempre stato tu a tradire la mia! Non mi hai mai
lasciata libera di essere quella che sono! Perché quella che sono ti metterebbe
in ombra, ti farebbe apparire per quello che sei tu, un idiota!
-Ora stai esagerando, Ginny! Sei ingiusta!
Stai solo cercando un pretesto per mollarmi, ma non te lo posso permettere! Sei
arrabbiata per quello che è accaduto e lo capisco, ma non mi lascerai per una
semplice incomprensione!
-Ma chi diavolo ti credi di essere, Dean Thomas, eh?Tu non me lo permetti? TU NON ME LO PERMETTI?
Non so se l’hai capito, ma a me non me ne frega più niente di quello che tu mi
permetti o non mi permetti di fare! Sei solo un bambino, troppo maledettamente
arrogante e pieno di sé per capire quello che ti accade attorno!
Ginny, che si era avvicinata al volto
di Dean puntandogli un dito contro, ora si era voltata di scatto raccogliendo i
suoi libri caduti in terra nella foga del momento. Mosse alcuni passi verso la
porta ma Dean la strattonò costringendola di nuovo a guardarlo negli occhi.
C’era rabbia e risentimento dipinto in quelle iridi scure.
-Lasciami andare, Dean, o giuro su Dio che ti affatturo qui davanti a
tutti!
Il ragazzo lasciò il braccio di Ginny
all’istante. Poi con voce fredda e ferma disse: -Non puoi trattarmi così. Io
sono il tuo ragazzo…
-No, Dean! Noi due abbiamo chiuso!
Quella era di certo una pessima giornata! Prima la lite furibonda con
Dean, poi la caduta di Harry dalla scopa durante la partita di QuidditchuiQ…perGinny vedere il ragazzo cadere era stato uno shock.
Si sarebbe lanciata in picchiata verso terra se fosse servito a fermare la
caduta di Harry…ma rimase in sella sulla sua scopa, al suo posto, come il suo
Capitano avrebbe voluto. E aveva continuato a giocare nel migliore dei modi
possibile…perché la sua mente era totalmente assorbita da Harry, dal terrore
che e gli fosse successo qualcosa di grave e irreparabile, dalla paura di non
vedere più i suoi occhi verdi…
L’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era di vedere Dean
che faceva una pessima imitazione di Harry che cadeva dalla scopa! Quella era
decisamente la goccia che aveva fatto traboccare il vaso! Ginny
prese la bacchetta e scagliò Dean contro il muro dello spogliatoio. Gli altri
giocatori si acquietarono immediatamente, guardando la determinazione presente
negli occhi della ragazza.
-Si può sapere che ti è preso?- urlò il ragazzo paonazzo per la rabbia.
-Mi è preso che sei un idiota! Harry
poteva…
-Harry! Harry! Harry! Sempre e
solo Harry! Non sai parlare d’altro?- urlò il ragazzo in preda alla rabbia
dovuta alla gelosia e all’orgoglio ferito. –Beh, poteva anche fare più
attenzione! Comunque ha fatto un volo davvero spettacolare…
Ginny sentì il sangue ribollirle nelle
vene. Come osava parlare di Harry in quel modo?
-Ha rischiato la vita! Poteva farsi molto male…-
disse Ginny tentando di mantenere il controllo per
non colpire Dean con un bolide in faccia.
-Ma smettila! Quello l’ha fatto apposta per attirare un po’ l’attenzione
su di sé…
La mano di Ginny si ritrovò sulla guancia di
Dean senza che lei nemmeno se ne fosse resa conto. E anche Dean rimase spiazzato
per qualche istante.
-Ginny! Finalmente ti ho trovata…-Hermione era arrivata
di corsa senza rendersi conto di aver interrotto un momento importante.
-Ehm..scusa, ho interrotto qualcosa?
-No…cosa c’è Herm?-
la sua voce era stranamente fredda.
-Si tratta di Harry…penso ti faccia piacere sapere che sta bene e che
ora siamo tutti da lui…se vuoi venire anche tu…
Ginny fissò di nuovo Dean per qualche
istante. Come aveva potuto sprecare tanti mesi con quel tipo? Cosa le era
passato per la testa? Mesi buttati al vento…mesi che avrebbe potuto trascorrere
già con Harry! Che stupida! Ma non aveva intenzione di sprecare altro tempo!
Prese la sacca con i suoi vestiti e seguì Hermione
fuori dalla porta dello spogliatoio. Ora doveva pensare solo ad Harry.
Buona sera a tutti!
Nonostante il trauma per il finale
(di …..) di Grey’sAnatomy,
aggiorno con rapidità.
Allora…sono stata abbastanza cattiva con Dean? Ammetto che mi
sono divertita ad umiliarlo così :P
Ma non posso farci niente se è un idiota, no?
Anyway, spero che vi sia piaciuta questa rottura con una Ginny
che finalmente tira fuori il suo solito carattere!
Inoltre, rassicuro tutti quelli che me lo chiedono…sì, nel
prossimo capitolo c’è il tanto atteso bacio, contenti? =)
Come al solito ringrazio tutti coloro che hanno letto il
capitolo precedente, coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le
seguite o quelle da ricordare. E soprattutto chi ha recensito: GiulyHermi96, ketty, GiulyHermy99, ery96. Grazie a tutti per l’appoggio
ed il sostegno =)
E ora anticipazione dal prossimo capitolo:
Controllava l’orologio ogni minuto ed ogni volta che vedeva qualcosa muoversi vicino al
ritratto della signora grassa il suo cuore perdeva un colpo.
Fino a quando…fino a quando vide i suoi
occhi…sorridevano…e anche lei sorrise con lui.
Curiosi????
Beh, per sapere cosa è successo vi aspetto al prossimo capitolo! Bye!
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Aveva passato ore insieme a Ron ed Hermione in
infermeria vicino al letto di Harry: aveva atteso pazientemente che il ragazzo
riaprisse gli occhi e che fosse di nuovo in grado di parlare. Sapeva che Harry
aveva sopportato di peggio, ma cadere a terra da quell’altezza non era comunque
una passeggiata!
Così quando riaprì gli occhi, Ginny fu la
prima a sorridergli, visto che Ron ed Hermione erano
troppo impegnati a discutere tra loro su quanto stupido e pericoloso fosse il Quidditch.
-Ehi! Ben svegliato!- Ginny accompagnò le sue
parole ed il suo sorriso con una leggera stretta alla mano di Harry che giaceva
mollemente sul letto.
-Harry! Come ti senti?- strillò quasi Hermione,
il tono di voce più stridulo del normale.
-Ehm…bene, credo! Anche se l’ultima cosa che ricordo è il Boccino d’Oro
che mi sfreccia davanti agli occhi e io che parto all’inseguimento.
-Non ricordi nulla di quello che è accaduto dopo?- chiese Hermione sempre con quel suo tono apprensivo. Per un
istante Ginny pensò ai poveri futuri figli di Hermione…come avrebbero potuto anche solo respirare con una
madre così ansiosa? Trattenne un sorriso che le stava nascendo sulle labbra,
perché in effetti sarebbe stato strano e fuori luogo ridere in quel momento.
-No, in realtà. Ma se sono qui immagino che la partita non sia finita
con me che catturo il Boccino e faccio vincere i Grifondoro!
A meno che…per festeggiare la vittoria io abbia bevuto tanta di quella burrobirra da svenire, battere la testa e non ricordare più
nulla. Se così fosse, ricordatemi di non berne più così tanta!
Ginny questa volta sorrise senza
pensare al fatto che la situazione era ben lontana dall’essere comica, ma il
buon umore di Harry l’aveva rincuorata. Prima che qualcun altro potesse
parlare, Ron cominciò a raccontare la partita nei dettagli…fin troppo nei
dettagli.
-Ok, Ron, adesso calmati. È sufficiente che Harry sappia che è stato
colpito da un bolide e che è caduto dalla scopa per questo!
-Di nuovo?- chiese Harry ricordando quello che era accaduto al suo terzo
anno, solo che quella volta a farlo cadere era stato l’arrivo di un Dissennatore. Dalla sua espressione Ginny
poté capire che il ragazzo si stava domandando se fosse stato più umiliate
cadere per non essere stato capace di difendersi da un Dissennatore
o per non essersi accorto che un bolide lo stava per colpire.
-Tranquillo, Harry! Nessuno si ricorderà più del tuo capitombolo fra
qualche mese…beh, forse anno! Fino ad allora ti consiglio di non uscire di qui,
non penso potrai sopportare le battute sarcastiche dei Serpeverde-
rispose Ginny sogghignando e prendendo in giro Harry,
che sorrise a sua volta.
-A me sta bene! Niente Piton, niente compiti…a saperlo mi facevo colpire prima da un bolide!
Anche Ron ed Hermione a questo punto
scoppiarono a ridere, una di quelle risate liberatorie che continuano per
minuti interi anche senza una apparente ragione. Volevano solo essere felici in
quel momento, dopo lo spavento preso per Harry.
-Ehi! Vi avevo concesso di restare fino a quando Potter si sarebbe
svegliato. Beh, ora è sveglio, quindi voi dovete andarvene- Madama Chips era
arrivata a chiudere il momento di euforia collettiva richiamata dalle sonore
risate dei quattro ragazzi.
-D’accordo, ce ne andiamo! Oppure potresti ritrovarti ad averci come
vicini di letto qui in infermeria, Harry!- disse per prima Ginny
lanciando un’occhiata significativa a Madama Chips. Harry comprese la battuta e
sorrise anche se buona parte delle sue ossa erano ancora doloranti e il minimo
movimento gli provocava fitte incredibili. -A domani, Harry!- ma prima che Ginny potesse allontanarsi dal letto, Harry le afferrò di
nuovo la mano e la strinse.
-A domani, Ginny.
La ragazza per tutta risposta gli fece l’occhiolino, poi si allontanò
lasciando che Hermione e Ron lo salutassero più da
vicino.
Nei giorni seguenti le visite di Ginny si
fecero regolari anche se più brevi. La mole di studio per i G.U.F.O. era
immensa ma non poteva rinunciare a vedere Harry e ad assicurarsi che stesse
bene!
-Non devi venire così spesso, Ginny! Davvero!
So che sei impegnata…le lezioni, lo studio, il Quidditch!-
tutte le volte Harry ripeteva la stessa frase e tutte le volte Ginny sbuffava fintamente risentita e lo rassicurava sul
fatto che non era un problema per lei stare lì.
-Ci siamo messi d’accordo…Hermione, Ron, Luna,
Neville ed io…facciamo a turno per non farti riposare troppo! Non è giusto che
noi sgobbiamo dalla mattina alla sera e tu te ne stai qui a poltrire per tutto
il tempo.
Harry sorrise: era strano come Ginny sapesse
sempre cosa dire per tirarlo su di morale e per farlo stare bene.
-Grazie del gentile pensiero! Ma Hermione ha
provveduto a lasciarmi questi!- ed indicò una pila di libri e pergamene sul
tavolino vicino al letto.
-La solita! Non vorrà che tu resti indietro con il programma!
-Oh, non è tutto! Ha già organizzato un piano di studi per farmi
recuperare il tempo perso appena uscirò di qui! Insomma non avrò scampo!
-Avrei dovuto immaginarlo! Oh, ma vedo che Luna invece ti ha riempito di
copie del Cavillo!
-Già! Dice che la mia condizione di stordimento per i farmaci è la
condizione ideale per vedere ad occhio nudo un gorgosprizzo.
Ginny ed Harry scoppiarono a ridere
contemporaneamente. La ragazza dovette ammettere che i minuti passati con Harry
in infermeria erano i migliori della sua giornata. Le sembrava di essere
tornata a vivere dopo un lungo periodo di sonno profondo!
Con Harry chiacchierava di tutto…delQuidditch, soprattutto, ma anche di Piton
e della spropositata lunghezza del suo naso, di Ron ed Hermione
che finalmente sembravano aver fatto pace…
-Ora devo andare. Lezione di divinazione! Vado a vedere se riesco a
predire la morte di qualcuno con la Cooman… “Tu sei
in graaaaveeeeperiiiicooooolooooo”-
disse Ginny cercando di imitare la voce della Cooman e agitando le mani come era solita fare la
professoressa.
-Ok, buon divertimento!
-Grazie! Ci vediamo domani, Harry!
-In effetti, non credo. Madama Chips dice che probabilmente stasera o al
più tardi domani mattina potrò andarmene di qui!
-Oh, ma è meraviglioso! O no?- aggiunse subito Ginny
notando che lo sguardo di Harry si era improvvisamente incupito.
-Sì, sì, certo…è fantastico…è solo che…in questi giorni…ma no, niente! È
fantastico tornare alla vita normale!
Ginny ebbe la sensazione che Harry
stesse per dirle che gli sarebbero mancati quei momenti con lei, lì a
chiacchierare. Per questo gli sorrise comprensiva e solo dopo un ultimo saluto
se ne andò.
Le cose non erano andate come Harry aveva immaginato: Ginny aveva certamente i suoi impegni e i suoi amici da
frequentare, ma ora cercava di passare più tempo in compagnia di Harry, anche
se questo significava dover sopportare anche Ron. Ogni sera prima di andare a
dormire si fermava in Sala Comune per fare quattro chiacchiere non solo con Hermione ma anche con Harry e al termine di ogni allenamento
si dirigevano insieme negli spogliatoi commentando l’andamento dei giocatori e le
probabilità di vincere il campionato.
Anche Harry era cambiato. Spesso era proprio lui a cercare di
raggiungere Ginny a fine allenamento, oppure a
invitarla a restare per due chiacchiere prima della buonanotte. Senza contare
che a pranzo e a cena tendeva oramai a sedersi sempre accanto a Ginny quasi come se fosse un automatismo, senza pensarci
troppo.
-Ottima cena, già! Quello che mi mancherà di più di questa scuola quando
ce ne andremo al termine dei sette anni saranno questi deliziosi pranzetti!-
commentò Ron sospirando affannosamente per il troppo cibo ingerito.
-Non dubitavamo, Ronald!- osservò Hermione
sarcastica. -Beh, io andrei…devo ancora finire di rileggere il compito di Rune
Antiche.
-Perché noi invece non ci fermiamo a giocare a scacchi? È da molto che
non lo facciamo, Harry!
Harry fece per aprire la bocca e rispondere ma Hermione
fu più veloce di lui.
-Vorrai scherzare! Harry deve ancora recuperare alcune delle lezioni
perse durante la convalescenza. E anche tu dovresti rivedere il tuo tema di
Difesa…l’ho letto ed è tremendo!
Ron divenne paonazzo in volto per la rabbia e per l’imbarazzo, ma ben
sapendo che Hermione aveva ragione borbottò qualcosa
di incomprensibile e si alzò da tavola. Harry lanciò un’occhiata divertita a Ginny che invece era ancora intenta a terminare il suo
dessert.
-Ci vediamo dopo in Sala Comune, Ginny! E ciao
anche a te, Demelza!
La ragazza si limitò ad annuire con ancora la bocca completamente piena
di budino al cioccolato. Demelza, invece, seduta di
fronte a Ginny alzò la mano leggermente stupita.
-Ok, Ginny! Cosa stai combinando con Potter?-
disse Demelza appena il ragazzo fu sufficientemente
lontano da non sentire. Per poco a Ginny non andò il
boccone di traverso.
-Cos…cosa?
-Oh, andiamo! Non fare l’ingenua con me! So che hai lascito Dean…beh, a
dire la verità tutta la scuola lo sa vista la tua scenata in pubblico. A
proposito..era ora! Non mi è mai piaciuto quello! Comunque, tornando a
noi…Harry Potter! Ti fermi con lui a chiacchierare, pranzi con lui…
-Io non pranzo con lui. Pranzo con la mia casa, i miei amici!- precisò Ginny cercando di reprimere un sorriso divertito.
-Certo, certo! La tua casa- rispose Demelza
virgolettando virtualmente le sue parole con le dita.
-D’accordo…forse c’è qualcosa, ma non è niente di sicuro. È solo che non
voglio illudermi. Preferisco andarci cauta, ok? Se dovesse succedere qualcosa
sarai la prima a saperlo! Promesso!
Demelza sembrò essere soddisfatta della
promessa strappata a Ginny perché abbandonò il
discorso dedicandosi invece a rivangare insieme all’amica la sfuriata contro
Dean.
Mezz’oretta più tardi Ginny si era alzata da
tavola diretta alla propria torre, mentre Demelza
aveva preferito restare qualche minuto in più a chiacchierare con alcune
ragazze di corvonero.
Camminava spedita verso la Sala Comune, sapendo che dietro il ritratto
molto probabilmente c’eraHarry ad
attenderla. Involontariamente sorrise a quel pensiero.
-Vedo che siamo allegre oggi!- la voce di Dean le giunse come da un
universo parallelo. Prima di voltarsi e di guardarlo negli occhi Ginny cercò di raccogliere tutto il suo autocontrollo,
altrimenti, in ricordo del loro ultimo incontro, avrebbe anche potuto
stenderlo!
-Dean, ma che piacere!- il tono sarcastico di Ginny
fece infuriare ancora di più Dean. Senza attendere risposta, la ragazza riprese
la propria marcia verso la torre.
-Ginny! Fermati! Sto cercando di
parlarti!
-Ma io non voglio parlare con te! Tutto quello che dovevo dirti te l’ho
già detto qualche giorno fa! O non ricordi?- ora non era solo sarcastica ma
anche provocatoria.
-Ma noi stiamo insieme, Gin!
Questa volta Ginny si fermò.
-Dean, credo che il tuo minuscolo cervello si sia rifiutato di percepire
un fatto nuovo: noi non stiamo più insieme, chiaro? Tu mi perseguiti e mi
pedini dovunque io vada…questo non è stare insieme!
-Ma…
-E se ti stai chiedendo se lo faccio per Harry, sì, sono innamorata di
lui e ti lascio perché voglio lui, solo lui! Quindi Dean, tra noi è finita!
Sono stata sufficientemente chiara?- Ginny si era
ripromessa di non confessare mai a nessuno apertamente i suoi sentimenti per
Harry, almeno fino a quando non fosse stata sicura di essere ricambiata, ma con
Dean davanti era diverso. Era esasperante dover spiegare ad una persona che la
storia tra loro era finita…ma con Dean era addirittura impossibile! Sapeva che
non si sarebbe arreso fino a quando lei non fosse stata davvero completamente
ed assolutamente chiara: lei voleva un altro. Fine. -E non venirmi a dire che
sono sconvolta per quello che è accaduto ad Harry, perché, primo, oramai è
passato del tempo, e, secondo, non sono mai stata tanto lucida in tutta la mia
vita! Adesso se non ti dispiace, fatti da parte. Devo passare.
Ginny e Dean erano arrivati al ritratto
della signora Grassa. Il vecchio dipinto si era spostato per lasciarli passare
e non appena Ginny tentò di varcarlo sentì qualcuno
spingerla come per aiutarla.
-Dean, smettila di darmi una mano! Non sono una bambina!
Dean la fissò stranito.
-Non ti ho nemmeno sfiorato, non era quello che volevi?
-Certo, adesso sono anche pazza!
Spettatori di quell’ennesimo litigio furono Ron ed Hermione,
seduti davanti al fuoco. Ma dove diavolo era Harry? Strano che non fosse con
loro. Ginny salutò Hermione
con un cenno del capo a cui la ragazza rispose con un sorriso di assenso. Si
diresse verso le scale e fece i primi gradini.
-Ehi! Non abbiamo ancora finito!- urlò Dean paonazzo. Il fatto che ci fossero
degli spettatori sembrava non infastidirlo minimamente.
-Dean, per favore, non rendere le cose ancora più difficili! Tra di noi
non può funzionare…basta! Ci abbiamo provato, ma non è andata! Finiamola prima
di farci del male!
-Sei tu che vuoi farla finita, perché io invece…
-Ma in una storia bisogna essere in due! E io non voglio continuare!
Buona notte- Ginny si era voltata di nuovo e aveva
ricominciato a salire le scale. Sentì Dean muoversi verso di lei, ma non
raggiungerla mai…perché Ron lo fermò.
-Hai sentito mia sorella? Lasciala in pace, se non vuoi guai!- i suoi
occhi azzurri erano terribilmente seri e sicuri. E Ginny
in quell’istante capì che Dean non le avrebbe mai più dato fastidio.
-Grifondoro vince!!! Weasley afferra il boccino e Grifondoro
vince!!! Congratulazioni Grifoni!
Lo spaeker ripeteva in continuazione l’esito
della partita appena conclusasi, ma tutti sapevano che quella vittoria in
realtà significava il primo posto nel campionato ed era per questo che tutti i Grifondoro negli spogliatoi non riuscivano a smettere di
urlare e saltare dalla gioia!
-Siamo stati tutti grandiosi!- disse Ron abbracciando tutti i compagni
uno alla volta. L’ansia che lo aveva raggiunto all’inizio della partita si era
trasformata nella sua miglior prestazione di sempre.
Tutti continuarono per molto tempo ad abbracciarsi e a ripetersi passo passo la partita come per fissarla ancora meglio nella loro
mente. Tutti tranne Ginny. Lei sapeva che qualcuno
mancava a quella festa, qualcuno che forse quella festa la meritava più di
tutti gli altri, ma sembrava che ai suoi compagni di squadra poco importasse.
-Sentite…perché non ci cambiamo e andiamo a festeggiare in torre? Sono
sicura che lì c’è qualcuno che attende con ansia nostre notizie- propose la
ragazza urlando per sovrastare il caos dello spogliatoio.
-Hai ragione, Ginny! Il nostro capitano vorrà
sapere che la sua squadra ha vinto- rispose Katie.
In pochissimi istanti tutti si ritrovarono sotto le docce e circa
mezz’ora dopo la casa dei Grifondoro accoglieva i
suoi eroi con tutti gli onori che si competono. Ginny
cercò con lo sguardo gli occhi della sola persona che le interessava vedere.
Era come un bisogno impellente. Doveva essere lei, voleva essere lei la prima a
dare la notizia ad Harry. Guardare il suo sorriso aprirsi per la gioia! Ma lui
non c’era…
-Arriverà presto, Ginny! Penso che Piton abbia calcolato i tempi proprio per torturarlo fino
in fondo!- la rincuorò Hermione.
-Sì, dev’essere così!- mormorò con un po’ di tristezza. Si era aspettata
di trovarlo lì, di corrergli incontro e di sorridergli come non aveva mai fatto
prima e dopo un lungo istante di silenzio di baciarlo davanti a tutti. No…forse
quello sarebbe stato meglio evitarlo in pubblico, soprattutto con Ron nelle
vicinanze. Avrebbe di sicuro rovinato tutto. Beh, allora si sarebbe limitata ad
abbracciarlo stringendosi a lui con forza, cercando di trovare il coraggio per
strapparlo dai festeggiamenti e restare soli per parlare. Sì, doveva parlargli
e farlo il prima possibile. Era stanca di aspettare il momento giusto: ogni
momento era quello giusto per confessagli quello che provava!
Prese un bicchiere di succo di zucca e si nascose agli sguardi di tutti.
Era come se non fosse in grado di festeggiare fino a che Harry non fosse stato
lì. Le sembrava di tradirlo, non aspettandolo. Controllava l’orologio ogni
minuto e ogni volta che vedeva qualcosa muoversi vicino al ritratto della
signora grassa il suo cuore perdeva un colpo.
Fino a quando…fino a quando vide i suoi occhi…sorridevano…e anche lei
sorrise con lui. Non era andata come aveva desiderato, non gli era corsa
incontro abbracciandolo di slancio, ma vedere la gioia negli occhi di Harry era
un’emozione unica.
All’improvviso lui si volse verso di lei e la fissò con insistenza:
sembrava che anche lui la stesse cercando con ansia.
Fu un attimo…il suo cervello si spense e lasciò che fosse il cuore a
guidarla. E il suo cuore le diceva di andare da lui…nonostante la folla che si
frapponeva tra loro. Nonostante tutti stessero fissando proprio lui. Ma lui la
stava chiamando. I suoi occhi la stavano chiamando, come una falena corre verso
la fiamma. I rumori si attenuarono fino a scomparire. I volti delle persone
divennero confusi e irriconoscibili. Solo quello di Harry era chiaro davanti a
lei.
Ora era ad un passo da lui. E senza rendersene conto, senza pensare alle
conseguenze di quello che stava per fare, lo baciò. Le labbra di Harry erano
appoggiate morbide contro lei sue. La sensazione più dolce del mondo…sì,
dolce…dolce come solo le labbra di Harry potevano essere. Una dolcezza tutta
nuova, unica, irripetibile e assolutamente perfetta. La dolcezza di Harry. Il
sapore di Harry. Così buono che quando si separarono dopo un tempo
indeterminato Ginny si ritrovò a passarsi la lingua
sulle labbra.
Solo allora il suo cervello riprese parte del controllo…e i volti e i
suoi che prima aveva cancellato tornarono prepotentemente nella sua vita. Ma
non per molto…perché Harry la prese per mano e la trascinò via…
……………allora, cosa ne dite?
Il tanto atteso bacio vi è
piaciuto?
Permettetemi di dire alcune
cosette, come faccio sempre del resto.
Primo: è un capitolo un po’ più
lungo del solito perché mi sono trovata a pensare che fosse impossibile che
l’avvicinamento tra Harry e Ginny sia avvenuto in un
attimo. Ora, è vero che entrambi si sono sempre piaciuti, ma lei non può essere
passata da “sono la ragazza di Dean” a “sono la ragazza di Harry” senza
mostrare un cambiamento nel suo atteggiamento, una maggiore inclinazione verso
Harry. Idem lui: per tutto il sesto anno lui ha quasi difficoltà a relazionarsi
con lei e non può baciarla davanti a tutti di punto in bianco senza aver dato
segnale a Ginny di essere finalmente interessato a
lei. Quindi ci volevano dei momenti transitori di avvicinamento…
Secondo: non ho resistito ad un
ultimo affondo contro Dean! =) e poi mancava la scena del ritratto…non ditemi
che ve ne eravate dimenticati!!!!
Terzo: il bacio…ovviamente la
scena è volutamente identica e le parole anche, perché nel momento clou mi
piace pensare che entrambi abbiano vissuto gli stessi sentimenti. Non mi sono
dilungata su questo bacio per l’ovvia ragione che è durato pochissimo in sé e
per non modificare il lavoro (devo dire perfetto in questo caso) fatto dalla
Rowling. Per cui per un bacio come si deve…dovete aspettare il prossimo
capitolo! Mica potevo bruciarmi subito tutte le cartucce, eh! ;)
Ora la smetto di sproloquiare…mi scuso per il ritardo ma sono completamente
in aria causa lavoro!
Ringrazio tutti i lettori e i
recensori: grazie a tutti per l’appoggio ed il sostegno =)
E ora anticipazione dal prossimo capitolo:
Harry le accarezzò una guancia con
la mano aperta. Accompagnò una ciocca rosso fuoco dietro l’orecchio e Ginny seguì con un dolce movimento del collo il gesto di
Harry. Si guardarono negli occhi per un tempo infinito. Non avevano potuto assaporare
questo momento prima in Sala Comune…era stato tutto troppo veloce. Perfetto, ma
troppo veloce.
Curiosi????
Beh, per sapere cosa è successo vi aspetto al prossimo
capitolo! Bye!
Disclaimer:
GinnyWeasley e tutti i
personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
La luca argentea della luna illuminava con chiarezza il letto di Ginny e il suo volto candido si scontrava con il rosso
comunque acceso dei suoi capelli. Non riusciva a prendere sonno quella sera…ma
conosceva la causa della sua insonnia. Non voleva chiudere gli occhi e lasciare
che quella giornata meravigliosa finisse! Harry…il suo Harry…al solo pensiero
di quello che era accaduto Ginny arrossiva
violentemente e nascondeva il volto ridendo sommessamente e alzando le coperte
fino alla fronte per non farsi sentire.
Sentiva provenire delle chiacchiere dai letti vicini, probabilmente
Romilda o qualche altra compagna che malignava su quanto successo. Un tempo si
sarebbe alzata e avrebbe messo a tacere quelle pettegole, ma non quella sera.
Non voleva rovinare lo stupendo ricordo di quella giornata. E poi per cosa
doveva difendersi? Non aveva fatto nulla di male! E se Romilda non era
d’accordo con lei…beh, non era un suo problema!
Ginny era sicura che si stessero
chiedendo cosa avessero fatto lei ed Harry dopo quel bacio.
Si voltò nel letto sorridendo e si lasciò andare ai ricordi.
I primi passi nel corridoio furono per Ginny
come imparare a camminare per la prima volta. Tutto le sembrava improvvisamente
diverso, persino quelle mura che aveva visto migliaia di volte nella sua
carriera scolastica. Davanti a lei, Harry la trascinava a grandi passi verso un
luogo che ancora Ginny non conosceva. Ma non le
importava: era Harry e si fidava ciecamente di lui. Qualsiasi cosa Harry avesse
in mente, a Ginny stava bene.
Lui ogni tanto si voltava con un sorriso sul volto che Ginny non gli aveva mai visto e di nuovo la realtà intorno
a lei si annebbiava.
Senza rendersi conto si ritrovò in cima alla Torre di Astronomia. Harry
si guardò intorno e assicuratosi che Gazza non fosse nei paraggi aprì la porta
chiusa davanti a lui con sicurezza.
-Avanti, vieni con me- disse Harry allungando le mani verso Ginny.
Ginny sorrise e si lasciò attirare da
Harry dentro la stanza.
Rimasero senza dire nulla per molto tempo nella penombra mentre Harry se
ne stava appoggiato alla ringhiera del balcone della stanza ad osservare il
mondo che dormiva sotto di lui. Il panorama che si godeva da lì lasciava senza
fiato: tutta la scuola e il parco erano visibili e lo sguardo si poteva perdere
nell’infinto dell’orizzonte dove il sole stava già cominciando a nascondersi.
Ginny si era affiancata a lui
tenendogli sempre la mano, senza il minimo timore. Passava il suo sguardo da
Harry al vuoto ininterrottamente. Cosa avrebbe pagato per sapere cosa passava
per la mente di Harry?
All’improvviso quel silenzio le sembrò carico di mille significati tutti
contraddittori. Che Harry avesse cambiato idea? No, non Harry. Non era il tipo
che si metteva a baciare la sorella del suo migliore amico davanti a tutti e
poi se la filava a gambe levate. Per questo amava tanto Harry, perché lui le
infondeva una sicurezza che normalmente in amore non c’è. La certezza che lui
non le avrebbe mai mentito, che non le avrebbe mai tenuto nulla nascosto per
non farla soffrire o preoccupare.
-Ti piace qui?- chiese poi Harry.
-E’ molto bello. Non avevo mai notato quanto fosse bello questo posto…Hogwarts, intendo…
-Già, siamo sempre distratti da troppi altri particolari…troppi altri
problemi…per accorgerci della bellezza che ci sta sotto gli occhi!
Stava ancora parlando di Hogwarts e del
paesaggio o invece parlava di Ginny? La ragazza
decise di non indagare.
-Vieni spesso qui?
Harry si voltò verso Ginny sempre continuando
a tenerle la mano.
-Ogni volta che ho bisogno di stare da solo, di pensare di chiarirmi le
idee…praticamente ogni giorno nell’ultimo anno!
-Hermione non mi ha mai detto di questo posto.
-Né Hermione, né Ron
sanno di questo posto. Tu sei la sola a cui l’ho mostrato.
Harry era arrossito ma non si preoccupava di nasconderlo. Era profondamente
cambiato: Ginny stentava a riconoscere l’Harry anche
solo di un anno prima. Ma anche Ginny non era più la
bambina che Harry aveva conosciuto: stava diventando rapidamente una donna e
sapere che Harry stava condividendo una informazione così personale con lei era
più di quanto potesse sperare.
-Però ora io conosco il tuo segreto,
-So che è in buone mani e che farai un ottimo uso di questa
informazione.
Restarono ancora in silenzio a guardarsi negli occhi.
-Era ora che tu mollassi quell’idiota di Dean! Sono mesi che aspetto!-
disse Harry fingendo uno sguardo rientito che strappò
a Ginny una risata.
-Sentilo! E io? Non ho dovuto sopportare la vista di quella piattola di Cho? Io sono anni che ti aspetto! Da quel giorno al
binario…
Stranamente Ginny sentiva che confessare il
suo immenso amore a Harry era l’inevitabile epilogo della loro lunga corsa che
li aveva portati fino a lì. Non c’erano più barriere tra di loro. Non dovevano
essercene più.
-Ti ho fatto soffrire molto, vero? Hermione mi
ha raccontato…- la voce di Harry era così sinceramente dispiaciuta che Ginny non ebbe il coraggio di confessare tutto il dolore
che aveva provato in quegli anni capendo che per lui era solo la sorella di Ron, ma non voleva nemmeno menirgli.
-Harry, posso dirti che non è stato facile vederti ogni giorno ed essere
considerata solo la sorella di Ron.
-Beh, allora per fortuna che mi sono svegliato!
-Già. Posso chiederti quando…come hai capito…?
-E’ molto semplice in realtà. Quest’estate, quando tu hai trovato
esattamente le parole giuste per consolarmi dopo la morte di Sirius. Era come se tu avessi sempre un contatto diretto
con una partre di me, quella che non mostro a nessuno
per paura di non essere capito, di essere ferito…ma tu eri lì, in un modo tutto
particolare. Non lo so spiegare: ti ho sentita dentro di me e all’improvviso
non eri più la sorella di Ron, ma Ginny.
Solo Ginny.
Ginny ascoltava ogni parola con
attenzione, ma anche con profonda commozione. Tutto quello che Harry diceva era
per lei poesia. La ripagava di anni di attesa e di dolore.
-Perché sorridi?- chiese Harry che si aspettava una reazione di tipo
diverso.
-E’ strano: ho immaginato centinaia, migliaia di volte questo momento,
in cui mi dicevi che per te non ero solo la sorella di Ron
e ogni volta persa nella mia illusione serntivo il
cuore che andava a mille. Ma oggi che è successo veramente… beh, è ancora più
meraviglioso di come lo avevo immaginato!
Harry le accarezzò una guancia con la mano aperta. Accompagnò una ciocca
rosso fuoco dietro l’orecchio e Ginny seguì con un
dolce movimento del collo il gesto di Harry. Si guardarono negli occhi per un
tempo infinito. Non avevano potuto assaporare questo momento prima in sala
comune…era stato tutto troppo veloce. Perfetto, ma troppo veloce.
Ora volevano godere di quel momento, ricordarsi ogni istante per sempre.
Harry le prese il viso tra le mani, come per potersi gettare meglio in
quel mare di cioccolato caldo che erano gli occhi di Ginny.
Le sorridevano, perché lei sentiva in quell’istante di essere perfettamente
felice. Non le serviva nient’altro per esserlo.
Ginny vide gli occhi di Harry
avvicinarsi ai suoi esattamente come le era accaduto durante quel pomeriggio
d’estate alla Tana, verdi e luminosi come lo erano sempre stati. Non chiuse gli
occhi subito, voleva vedere quel verde fino alla fine, fino a quando di nuovo
le labbra di Harry si posarono sulle sue. Solo allora Ginny
chiuse gli occhi. E sentì che Harry timidamente le chiedeva il permesso di
approfondire quel bacio. Il loro primo vero bacio. Ginny
rispose senza dubbi e dischiuse la bocca, lasciando che le sue labbra e quelle
di Harry iniziassero una danza dolce e nuova. Senza rendersene conto Ginny aveva allacciato le sue braccia alla vita di Harry,
sottile ma muscolosa e lasciò che le sue amni salissero attraverso la schiena
su fino alla chioma corvina. La accarezzò piano all’inizio, quasi come se non
le fosse concesso un simile privilegio. Ma poi si rese conto che lei era la
ragazza di Harry, la sua ragazza, e finalmente quel piccolo gesto che aveva
desiderato compiere per tanto tempo le era diventato possibile. Si strinse
forte ad Harry facendo aderire il suo corpo a quello del ragazzo, come due
pezzi perfetti di un puzzle.
Ginny sentì le mani di Harry compiere
il percorso esattamente contrario a quello che aveva fatto lei. Scesero dal
viso ai suoi finachi per stringerli forte. Si sentì
totalmente sua. E invece che sentirsi fragile, come aveva sempr
pensato, si sentì completa: aveva trovato quella parte di sé che le era mancata
fino a quel momento.
Separarsi fu difficile, ma non ci fu bisogno di dire nulla. Si
guardarono negli occhi e si sorrisero, convinti che quei momenti non sarebbero
mai più mancati.
L’orologio battè le otto. Era arrivato il
momento di rientrare, non potevano sparire per sempre dal mondo, da Hogwarts. Non potevano scappare da tutti per sempre:
dovevano affrontare le conseguenze di quanto era successo. Gli sguardi di tuti
puntati su di loro, soprattutto quello di Ron. Cosa
avrebbe detto? Nulla. Sarebbe stato felice, come Ginny…più
o meno…
Ancora pochi istanti insieme. Poi Harry la riprese per mani e la riportò
nella realtà.
-Harry?- disse Ginny bloccandosi dopo pochi
passi.
-Che c’è?
-Non mi hai chiesto nulla della partita…non vuoi sapere come è andata
nei particolari?
-Gin, non dirlo a Katie, Ron e agli altri
ma…in questo modo mi importa davvero poco della partita, del Quidditch..o di qualsiasi altra cosa che non riguardi noi
due!
Angolo mio:
sono passati più di due anni
dall’ultimo aggiornamento, lo so. So che molti di voi non ci speravano più e
francamente nemmeno io: che posso dire…l’ispirazione e la voglia di scrivere è
tornata. E spero non mi abbandoni di nuovo.
Ringrazio chiunque vorrà leggere…anche
perché recuperare 41 capitoli non sarà una passeggiata.
Nel frattempo vi saluto e spero di
ritrovarvi tutti al prossimo capitolo.
Disclaimer: GinnyWeasley
e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Il fuoco nel camino della Sala Comune stava lentamente morendo.
Harry era intento a terminare la lettura di un libro che il professor Vitious gli aveva assegnato per compito più di una
settimana prima, mentre Ginny era sdraiata sul divano
con la testa appoggiata sulle gambe del ragazzo. Harry le accarezzava i capelli
delicatamente, cullando ritmicamente la ragazza che con gli occhi chiusi si
godeva quel magico momento.
Erano trascorsi solo pochi giorni dalla partita di Quidditch,
ma le sembrava di stare con Harry da sempre; tutto era ancora meglio di quanto
avesse mai potuto immaginare o sperare.
-Finito!- disse Harry chiudendo il grosso libro e lasciando per un
istante che la sua mano si allontanasse dai capelli della ragazza. Ginny manifestò il proprio disappunto per la nuova
situazione aprendo gli occhi e guardando Harry fintamente offesa.
-Non volevo svegliarti.
-Non mi hai svegliata, stavo solo gustando ogni tuo gesto; li ho
aspettati per così tanto tempo!
Harry le sorrise dolcemente e accompagnò il volto di Ginny
verso il suo aiutandola ad alzarsi. Il bacio che venne dopo fu inizialmente
leggero e delicato, ma dopo pochi istanti si era trasformato in qualcosa di diverso:
ogni volta che si sfioravano la passione tendeva a prendere il sopravvento. E non
era solo una questione d’età, come diceva sempre Hermione;
sì, certo, gli ormoni dell’adolescenza avevano il loro peso, ma il fuoco che
Harry e Ginny emanavano quando stavano insieme nasceva
da qualcosa di più profondo, da un amore così intenso da trasformare ogni più
piccolo contatto in una esplosione.
Ginny si era accomodata meglio sul divano
potendo così prendere tra le mani il volto di Harry e costringerlo a non
staccarsi mai più da lei. Desiderio che, peraltro, Harry avrebbe assecondato
volentieri se Ron ed Hermione
non fossero entrati in Sala Comune proprio in quel momento.
Da quando Ron aveva lasciato Lavanda, passava
molto più tempo con Hermione ed Harry e Ginny non potevano che esserne felici, sia perché tutto
sembrava essere tornato alla normalità tra i due, sia perché in questo modo Ron aveva qualcosa a cui pensare che non riguardasse la
sorella ed il suo migliore amico.
-Ehi, voi due! Potereste almeno non fare certe cose davanti a me?
-Ron!- disse Hermione
colpendolo sul braccio con un libro.
-Sei il solito ipocrita! Cosa dovremmo dire noi che ti abbiamo
sopportato mentre ti avvinghiavi a quella oca di LavLav?- rispose Ginny acida.
Ron arrossì violentemente e guardò di
sottecchi Hermione per assicurarsi che il riferimento
a Lavanda non la facesse infuriare, ma non successe nulla. Evidentemente la
lite tra i due doveva essere definitivamente superata, per la pace di tutti.
-Parliamo di cose importanti- continuò Ron decidendo
di non dare corso alla provocazione della sorella.
-Dobbiamo farlo proprio ora?- chiese Ginny
indispettita per la prolungata interruzione. Aveva dovuto aspettare talmente
tanto per stare con Harry, da aver bisogno di recuperare il tempo perduto.
-Sì, dobbiamo. Harry, Hermione ed io. Tu puoi
anche restare, se ti va.
-Sentiamo, fratellone! Illuminaci: cosa c’è di così importante da
interrompere la mia serata con Harry?
Ron sembrò rassegnarsi alla presenza
della sorella; gli era difficile accettare che d’ora in poi Ginny
avrebbe fatto più o meno parte del suo gruppo e ancora più strano era dover
dividere il suo migliore amico con la sorella. Era una sensazione davvero bizzarra,
ma del resto non aveva altre sorelle perciò…era totalmente impreparato ad una
simile situazione.
-Stavo pesando al prossimo fine settimana. Ci sarà la solita uscita a Hogsmeade, giusto? Che ne dici, Harry, di andarcene da Zonco a provare qualche nuovo trucchetto? Sai, Fred e
George stanno pensando di comprarlo per allargare gli affari e hanno pensato di
bere qualcosa insieme dopo aver concluso da Zonco.
-Ehm…Ron…- Hermione
sentì il bisogno di intervenire, ma l’amico non colse il suo delicato invito a non
continuare con quella conversazione.
-Una burrobirra tutti insieme da Madama Rosmerta! Sarebbe magnifico, no? Insomma, è da tanto che
non vedo Fred e Geroge…e anche tu, Ginny…se vuoi unirti a noi, farò lo sforzo di sopportarti
anche nel week-end.
L’entusiasmo di Ron si dovette scontrare con
gli sguardi imbarazzati dei tre amici. Nessuno aveva il coraggio di dire a Ron che tutti avevano programmi diversi per quella
giornata.
-Ehm…a dire la verità, Ron…io…io non so se…-
era strano vedere Hermione senza parole.
-Non sai cosa?
-Non so se sia il caso di…insomma…Harry e Ginny
vorranno…voglio dire…
Ginny quasi scoppiò a ridere nel vedere
Hermione così imbarazzata.
-Sapevo che non eri sveglio, Ron, ma oggi hai
davvero superato te stesso!- disse infine Ginny.
-Ginny- disse Harry intuendo che qualunque
cosa avrebbe detto Ginny, Ron
si sarebbe infuriato. Tra loro era sempre così, del resto.
Inoltre, Harry riteneva fosse una fortuna insperata il fatto che Ron avesse accettato la sua relazione con Ginny, ma ogni volta che si apriva una discussione in cui Ron era coinvolto, Harry temeva che contraddicendolo
potesse far saltare quell’equilibrio precario che si era creato.
-Non pretenderai che io e Harry ti stiamo appiccicati per tutta la
giornata, spero!- riprese Ginny guardando il fratello
con la solita aria di sfida.
Perché dovevano battibeccare per ogni cosa? Non potevano civilmente
ignorarsi? Sarebbe stato tutto molto più semplice.
-Tu puoi fare quello che ti pare, Gin. Non ti obblighiamo certo a venire
con noi! Pensavo però ti facesse piacere vedere i tuoi fratelli! E passare
qualche ora con Harry fuori dalla scuola…
-Non ci siamo proprio, Ronnie…- questa volta il tono di Ginny era quasi derisorio. E non si sforzava nemmeno di
tentare di mantenere la calma.
-Non mi chiamare Ronnie! Detesto quando lo fai!
-Vedi, Ronnie…- riprese la ragazza marcando con eccessiva forza il
nomignolo del fratello. -Io non ho nessuna intenzione di sprecare la mia uscita
con te…e nemmeno Harry!
-Harry si è sempre divertito con me e Hermione,
vero Harry?- ma il rosso non lasciò il tempo all’amico di rispondere. -Comunque
se cambi idea, Gin, puoi pure unirti a noi!
-Harry e io vogliamo starcene soli! Stiamo insieme ora…quindi credo
proprio che preferirà stare con me piuttosto che passare la giornata a zonzo
per le strade di Hogsmeade!
Ron aveva aperto la bocca per controbattere,
ma questa volta Harry si era stancato di essere l’oggetto della contesa dei due
fratelli.
-Ehi! Si da il caso che Harry può parlare da solo! E…scusami, Ron, ma Ginny ha ragione: voglio
passare la mia giornata con lei. È il nostro primo appuntamento, la prima volta
in cui possiamo stare insieme fuori di qui.
Ginny sorrise beffarda nei confronti
del fratello che aveva perso l’ennesima sfida con lei; ma la sua vittoria durò
poco.
-E scusami, Ginny…ma Ron
ha ragione: mi fa piacere rivedere Fred e George e passare un po’ di tempo con Ron ed Hermione.
-Ah! Visto! Qundi è deciso…- commentò Ron.
-No! Voglio dire che non vedo il motivo per cui io non possa avere
entrambe le cose. Starò con Ginny e quando Fred e
George avranno finito con i loro affari ci prenderemo quella burrobirra.
Ginny e Ron
si fissarono per qualche istante. Poi entrambi alzarono le spalle quasi
contemporaneamente: evidentemente la tregua era stata accettata.
Ginny si pettinava la lunga coda rossa
da diversi minuti con lo sguardo rivolto oltre il vetro della finestra del suo
dormitorio. Vedeva il fumo uscire dai comignoli delle case del villaggio di Hogsmeade: di sicuro i commercianti si stavano preparando
all’assalto da parte degli studenti di Hogwarts di lì
a pochi minuti.
-Ehi! Ma stai ancora così?- Hermione era
entrata nel dormitorio alla ricerca dell’amica che aspettava ormai da parecchi
minuti di sotto in sala comune.
-Oh, è tardi?
-Beh…Harry si chiederà che fine hai fatto! Magari pensa che tu abbia
cambiato idea!
Nelle intenzioni di Hermione quella doveva
essere una battuta, ma Ginny si voltò verso l’amica e
la fissò con un misto di serietà e tristezza.
-Forse è lui che ha già cambiato idea.
-Ma che stai dicendo? Harry è di sotto che ti aspetta e se non scendi
gli prenderà un infarto!
Hermione aveva ragione. Harry era già di
sotto che l’aspettava: aveva sorriso imbarazzato quando l’aveva vista scendere
dalle scale. Eppure conosceva Ginny da una vita!
Anche Ginny sorrise, pensando quanto fosse tenero
Harry in quel momento e la paura che lui avesse cambiato idea sulla loro storia
svanì di colpo.
Harry le prese la mani con dolcezza, esattamente come aveva fatto la
prima volta dopo il loro bacio in Sala Comune. La avvicinò a sé e le diede una
tenero bacio a fior di labbra subito seguito da una serie di risatine nervose e
fischi da parte della folla dei presenti: sembrava che tutta la scuola si fosse
radunata lì per osservare proprio loro.
Ginny si separò da Harry quanto bastava
per fissarlo negli occhi. Sorrise, la sua tipica risata maliziosa e divertita,
e alzò le spalle. Non le importava poi molto di quello che pensavano gli altri.
Non esistevano nemmeno gli altri.
-Ti stai divertendo, vero?- le disse Harry mentre si incamminavano verso
Hogsmeade. Ginny non aveva
lasciato nemmeno per un istante la mano del ragazzo.
-Lo devo ammettere, sì. È stupido, lo so, ma vedere le facce di tutti
che ci guardano come se fossimo degli alieni è divertente!
La risata cristallina di Ginny fece voltare
qualche ragazza di troppo.
-Ma stai tranquillo- proseguì poi -non voglio trasformare la nostra
storia in qualcosa di pubblico: è solo nostra. Siamo solo noi due. Solo noi.
Nessuno deve interferire.
Harry rimase in silenzio per qualche istante. E si rese conto di questo
solo quando Ginny smise improvvisamente di camminare
senza però lasciargli la mano. Due passi più avanti Harry si accorse che la
mano intrecciata a quella di Ginny era rimasta
eccessivamente indietro rispetto al suo corpo.
-Harry, ho detto qualcosa di sbagliato?- onestamente Ginny
non credeva di aver detto nulla di male, ma la reazione di Harry alle sue
parole l’aveva adir poco spiazzata, per non dire confusa.
-No, no…- disse Harry facendole rirendere dolcemente la passeggiata.
-Allora a cosa è dovuta la tua reazione di prima?
-Vedi, è vero che la nostra storia è solo nostra…siamo io e te…siamo
noi…e nessuno deve dirci cosa dobbiamo fare o come…nessuno può impedirci di
stare insieme se lo desideriamo…
-Ma…? Oh andiamo, è chiaro che a questo punto del discorso c’è un
‘ma’...- disse Ginny fissando lo sguardo perplesso
del suo ragazzo.
-Ma è anche vero che noi non siamo soli…come posso dire…c’è un ‘noi’ più
grande di noi due…non so se mi sono spiegato…
Harry era rosso per l’imbarazzo. Non era affatto facile quel discorso
per lui, ma era assolutamente necessario per evitare litigi ogni giorno.
-Credo di sì…ti riferisci alla discussione con Ron,
è così?- la voce di Ginny era così dolce e
comprensiva che dentro di lui Harry tirò un sospiro di sollievo. Non se l’era
presa.
-Anche…tu per me sei importantissima, anzi sei la persona più importante,
più di qualunque altra…- dicendo questo Harry si era bloccato in mezzo al viale
e aveva preso tra le sue mani anche quelle di Ginny.
Non distoglieva il suo sguardo dagli occhi di Ginny.
-Ma quello che provo per te non cambia la mia amicizia con Ron ed Hermione. Tu lo sai come è
tuo fratello: se dedicassi a te tutto il mio tempo, lui se la prenderebbe a
morte e perderei l’amico più caro che ho. È stato il mio punto di riferimento
per anni…il solo insieme ad Hermione…Capisco che tu
te la sia presa per la mia decisione di vedere Ron ed
Hermione alla fine di questa giornata, ma sto
cercando di mantenere il giusto equilibrio per il bene di tutti.
-Hai ragione. La stessa cosa vale anche per Hermione:
non posso abbandonarla adesso che ha più bisogno di me. Se persino io la mollo
per stare con il mio ragazzo, ti immagini? Potrebbe decidere di fidanzarsi
davvero con McLaggen!- Ginny
rise di nuovo. E Harry seppe che aveva capito. Come sempre. Ginny
capiva sempre Harry ed era anche per questo che lui l’amava tanto.
Senza aggiungere altro Harry avvolse Ginny con
le sue braccia e la strinse a sé. La ragazza chiuse gli occhi: infondo non le
importava dividere per un po’ Harry con suo fratello Ron
e con Hermione. Non poteva chiedergli di cancellare
tutto quello che era! Lei lo amava anche per questo, perché era il ragazzo più
leale che avesse mai conosciuto.
-Vorrà dire che dovrò imparare a sopportare Ron-
disse infine -Non ti permetterò certo di liberarti di me usando la carta ‘Ron’!
-Accidenti, mi hai scoperto!- rispose Harry sorridente.
Avevano ripreso a camminare. Hogsmeade era
alle porte e anche se Ginny avrebbe passato parte
della giornata con Ron ed Hermione
sapeva che sarebbe stata la giornata perfetta che aveva sempre desiderato.
Angolino mio:
ciao a tutti! Che traguardo, sto pubblicando ancora senza anni di
attesa! =)
Scherzi a parte! Ringrazio davvero di cuore chi ha letto e recensito
lo scorso capitolo e chi ha avuto la pazienza di rileggere tutto! Sono felice
di aver ritrovato vecchi amici e spero di incontrarne di nuovi!
Che dire di questo capitolo…ho sempre pensato che la Rowling avesse
sorvolato un po’ troppo sul post-bacio. Voglio dire, per tutti i soggetti
coinvolti sarà stato un problemino mica da scherzo accogliere la relazione tra Ginny e Harry da un momento all’altro. Soprattutto Ginny e Ron avranno fatto
scintille. E mi sarebbe piaciuto vederli in azione quei due…perciò voilà…ci ho
pensato io!
Spero vi sia piaciuto. E vi aspetto al prossimo capitolo!