The demon's story

di SaraEManuel95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Mi sveglia e subito il profumo di zolfo mi inondò le narici, ho sempre amato quest'odore essendo nata e cresciuta nel l'inferno, e non in senso metaforico, sono la figlia di Lucifero, il re degli inferi e Lilith, un angelo caduto custode del demone del dubbio, ho sempre amato la loro storia, si sono conosciuti davanti alla porta dell'inferno, mia madre è stata l'unica donna a riuscire a tener testa a mio padre, e lui è stato l'unico uomo di cui mia madre si sia mai fidata, sembra strano, fidarsi del diavolo, eppure non è come lo descrivono, non ha le corna e non è rosso, anzi ha l'aspetto di un uomo di trent'anni, i capelli biondo cenere e gli occhi castani, i tratti del viso possono sembrare dolci ma il sorriso, oh il suo sorriso furbo ti riporta alla realtà, io assomiglio a mia madre i capelli lunghi e castani scuro, quasi neri, e i grandi occhi verdi, io a differenza sua sono più alta, ho le labbra carnose e rosse come quelle di mio padre, e i capelli molto più lunghi, mi arrivano sui fianchi, sono la custode del demone della tentazione, il mio demone era il serpente che a tentato Eva nel giardino dell'Eden, la donna con cui i mariti tradiscono la moglie, la voglia che ha una persona a dieta a mangiare l'ultimo cioccolatini, e non posso fare a meno di tentare, devo farlo per non prender il controllo, ma non è poi così terribile, anzi a volte mi diverto anche, anche perché c'è ci sta peggio di me, per esempio la mia migliore amica Dakota, una ragazza dal fascino mediterraneo e dal fisico asciutto custode del demone del dolore, che se non infligge dolore a qualcuno sarà lei stessa a sentirlo, e non è proprio piacevole come cosa, ma ormai sa’ controllarlo, riesce a vedere i peccati delle persone così da punire solo chi se lo merita infliggendogli la stessa pena, poi c'è Justin che ha con se il demone dell'inganno, con i suoi capelli castani e gli occhi verdi può sembrare un angelo, ma è tutto il contrario, il suo demone gode nell'ingannare le persone in tutti i modi possibili, e se non rispetta il suo compito diventa cieco finché non riesce a ingannare qualcuno, Malcolm invece è il custode di violenza, sta lui dietro a tutte le guerre e tutti gli atti di violenza nel mondo, anche se non si direbbe proprio visto il suo aspetto angelico, capelli biondo platino e gli occhi celesti come il mare, non và fiero del suo demone, ma non può farne a meno, o soffrirà così tanto da volersi suicidare, Ian invece ha lussuria con se, diciamo che gli è andata meglio di tutti, deve solo portarsi a letto una o più ragazze al giorno e sta bene, e non è difficile per lui, con i suoi capelli corvini e gli occhi blu intensi, perfino la sua "punizione" non è poi così male, deve solo stare in astinenza per sette giorni, anche se la sofferenza che prova non è meno delle altre, come lui c'è Samantha, con promiscuità, ha lo stesso compito e la stessa punizione di Ian a differenza che lei deve andare con entrambi i sessi per stare bene, ha i capelli lunghi e biondi e gli occhi celesti, come Annabeth, custode del demone del disastro, temporali? tornado che distruggono intere città ? maremoti che inondano le Hawaii?Tutta colpa sua, e se non riesce a far succedere anche un piccolo disastro sarà costretta a sentire tutti i pianti e le urla delle persone che hanno perso i proprio cari per colpa sua, Justin un ragazzo muscoloso dagli occhi ed capelli neri tagliati cortissimi custode di gelosia, é il responsabili delle gelosia che colpisce gli umani e la sua punizione è perenne, è molto protettivo verso la sua famiglia di suoi amici, ma quando non esegue i suoi compiti essa aumenta arrivando a farlo impazzire, ma non tutti i demoni sono così cattivi c'è per esempio sarcasmo, che vive in Lucas, il fratello di Dakota, il suo compito è quello di far divertire le persone, non è facile il suo compito, e la sua punizione è quella di piangere ininterrottamente fino a quando non ucciderà qualcuno, è il fidanzato di Meredith, una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi custode di incubo, il suo compito è ampio quello di farci sognare le cose c'è più odiamo al mondo, e se non ci riesce i suoi incubi diventeranno realtà, e infine c'è Alexander, era il fratello di Malcolm, ha con se malattia, con un suo solo tocco una persona sanissima può morire di tubercolosi o di qualsiasi altra malattia il giorno seguente, non sappiamo la sua punizione, poiché non lo vediamo da tantissimi anni, ha voluto prendere una strada diversa, unendosi ai cacciatori, un gruppo di creature della notte che uccidono altre creature della notte, anche se il loro scopo è quello di uccidere noi demoni e mio padre, pazzi, ecco cosa sono, allearsi con un demone per uccidere altri demoni, comunque noi siamo stati scelti dai demoni perché siamo nati tutti lo stesso giorno ma non tutti dello stesso anno. Ma non siamo solo questo, abbiamo anche un'altro potere, quello di controllare uno dei quattro elementi, io invece, a differenza di tutti gli altri custodi, essendo figlia di Lucifero, posso controllare tutti i poteri, ho 125 anni, anche se ne dimostro solo 19, ma non siamo proprio immortali, basta solo tagliarci la testa e noi moriamo all'istante e il nostro demone si trova un'altro corpo. I miei amici sono come una famiglia per me, noi siamo i 10 demoni, addestrati fino alla nascita per combattere, anche se non siamo forti come i vampiri, veloci come i licantropi o abbiamo i poteri forti come quelli delle streghe, abbiamo comunque i nostri trucchetti, non possiamo però esercitare i nostri poteri l'uno su l'altro, è praticamente impossibile. Decisi di alzarmi dal letto, tra quaranta minuti avevo una riunione con mio padre, e lui odia il ritardo. Dopo una doccia ed essermi vestita esco dalla mia stanza e mi diressi nel piano di sotto, nel ufficio di mio padre, bussai due volte,

“ entra Amber “

 eseguo gli ordini, lo studio è tutto arredato con il legno scuro ma il colore che padroneggia è il rosso mogano, dietro la grande scrivania c'è mio padre, seduto sulla sua grande e comodissima poltrona e seduta sulle sue gambe c'è mia madre, faccio un attimo il giro salutando i miei amati genitori, per poi tornato al mio posto è sedermi sulla poltrona di fronte a loro

“ allora di cosa volevi parlarmi padre? “ chiesi io mettendomi più comoda e poggiando i piedi sulla scrivania, procurandomi un occhiataccia da parte di entrambi

“ leva i piedi da lì tesoro “ dice mio padre facendo un segno con la mano, per poi continuare “ ho una missione per i dieci, ma prima devo parlarne solo con te “

 a quelle parole drizzai la schiena,

“ una missione? “

gli occhi mi si illuminarono di gioia, era la prima per tutti, si ci aveva mandato a controllare il regno qualche volta, e ci allenavamo tutti i giorni, ma mai una missione

“ si piccola, il problema è che dovrete andare sulla terra “

 tutta la mia euforia sparì, odiavo stare in mezzo agli umani, sono così frivoli, e hanno troppe emozione per i miei gusti, si sentono i padroni del mondo, poveri illusi

“ e perché mai? “ chiesi un po' innervosita

“ abbiamo avuto una soffiata, i cacciatori, sappiamo dove sono, dovete trovarli e farli fuori “

“ mh, e non puoi mandarci i vampiri e qualsiasi altro? “

“ c’è Alexander con loro “

“ ah “ la cosa cominciava a farsi interessante

“ il problema è che abbiamo paura per Malcolm, Alexander è pur sempre suo fratello “ disse a quel punto mia madre

“ lo so' madre, ma Malcolm sa come sono andate le cose, e sa che deve portare a termine i compiti che gli vengono assegnati, ha un carattere forte, c'è la farà “

 in realtà non ne ero molto sicura, ma mi fido di lui, tutti noi ci fidiamo,

 “ quindi è deciso, faccio entrare gli altri “ disse mio padre, e dopo neanche due minuti gli altri entrarono, e si inchinarono davanti alla famiglia reale, li guardai una attimo, tutti vestiti rigorosamente di nero, proprio come me, mi alzai e mi misi infila insieme a loro salutandoli con un sorriso a 36 denti che tutti i cambiarono,

“ ragazzi miei, ho deciso di darvi una missione, la vostra prima missione, ma prima dei dettagli dovete sapere che riguarda i cacciatori guidati da Alexander, quello che una volta era vostro fratello è vostro amico, quindi sapendo questo, accetterete comunque? “

tutti ci voltammo verso Malcolm che però non si scompose, anzi fece un passo avanti

“ accetto “ disse per primo, tutti lo imitammo

“ perfetto, prendete questi “ disse mio padre mentre mia madre ci distribuiva dei fascicoli

starete sulla terra per un tempo indefinito, cercherete i cacciatori e gli ucciderete, ma dovrete comunque adattarvi, quindi i più piccoli di voi quindi Amber, Meredith, Justin, Dakota, Lucas, Annabeth,Jason e Malcolm andrete a scuola come i ragazzi della vostra età, mentre in più grandi e gli unici due rimanenti Ian e Samantha andrete a lavorare, la cittadina si chiama Forks, fa freddo e piove quasi sempre, un posto perfetto per le creature della notte, quindi state attenti, cercate di non farci scoprire, sopratutto tu Amber, nascondi il tatuaggio della famiglia “

esso consiste in un drago verde e rosso con gli occhi d'orati, ci sono nata, parte dalla coscia e arriva fino alle costole, è il mio anzi nostro marchio,

“ domande? “ chiese infine

“ dove alloggeremo? “ chiese Jason

“ e quando partiremo? “ aggiunse Meredith

“ partirete questa sera stessa , e starete in una ville vicino alla scuola, è già tutto programmato quindi fate le valigie e salutate i famigliari avete una missione, ora andate “

 i ragazzi si inchinarono e uscimmo insieme dal ufficio.

“ dai Amber sbrigati che dobbiamo andare “ mi urlarono Dakota ed Annabeth da fuori l mia stanza, mentre io chiudevo l'ultima valigia, in tutto ne avevo 5

“ arrivo “ dissi io uscendo con le prime due “ chiamate gli altri, mi serve un aiutino “ continuai

“ sei sempre la solita “ mi rispose Meredith entrando in camera e prendendo un altra borsa, arrivammo davanti all'auto che ci avrebbe portato davanti all'entrata degli inferi e tutti era già lì ad aspettarci, Malcolm mi accompagnò a prendere il resto delle mie cose e finalmente partimmo. 
*
Ciao a tutti :)
Questa è la prima storia sovrannaturale che scrivo, spero che vi piaccia
intanto vi lascio con alcuni personaggi:
Amber- Tentazione (Phoebe Tonkin):

Sam (Grey Damon):

Lucifero (Joseph Morgan):

Lilith- Dubbio ( Kristen Stewart):


Dakota- Dolore (Nina Dobrev):



Justin-Inganno ( Jensen Ackles):

Malcolm-Violenza (Chris Evans):

Alexander- Malattia (Chris Hemsworth):

Ian- Lussuria (Ian Somerhalder):

Samantha- Promiscuità (Claire Holt):

Annabeth- Distastro (Candice Accolla):

Justin- Gelosia (Greg Finley):

Alicia Hall:

Lucas- Simpatia (Dylan O'Brien):

Meredith. Incubo (Holland Roden):




 


 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Avevo già salutato i miei genitori e mio zio Ade, ero un po' agitata, non sapevamo cosa ci aspettasse lì fuori in realtà, oltre a una missione era anche una sfida per noi, arrivati a destinazione la nostra vita sarebbe cambiata per sempre saremo diventati un gruppo di giovani ragazzi bellissimi e ricchissimi che di notte cercano e uccidono i cacciatori di demoni. Uscii dagli inferi e subito il gelo mi circondò, ero abituata al caldo dell'inferno, mi strinsi un po' finché non sentii qualcosa di pesante sulle spalle, mi voltai e Jason ci aveva poggiato la sua giacca sopra
“ grazie Jason “ dissi sorridendogli
“ di niente principessa “ rispose lui caricando le valigie, sulle macchine che avevamo di fronte erano 5 e tutte nuovissimi è ultra moderne una Ferrari rossa, una Lamborghini grigia metallizzata, una Smart Brabus rossa e nera, una Range Rover e infine un Audi
“ io prendo la Ferrari “ dissi correndo verso quel gioiellino, e Dakota salì con me, Lucas e Meredith salirono sulla Smart, Ian e Samantha sulla Lamborghini, Justin e Jason sulla Range Rover e infine Samantha e Malcolm sull'Audi. Dopo un'ora di viaggio arrivammo a Forks, e ci vollero altri 20 minuti prima di trovare la nostra casa, che si trovava in una grande radura all'interno del bosco, era una villa a tre piani, molto grande e ben nascosta ance se un po' isolata, parcheggiammo nel garage sotto terra, per poi fare un giro nel casa, trovammo vicino al garage una porta nascosta piena di armi e soldi, mentre i restanti tre piani erano dedicati alle stanze e a tutto ciò che avrebbe dovuto far parte della nostra vita, anche se siamo demoni abbiamo le stesse abitudini degli umani, la mia stanza era all'ultimo piano, ed era la più grande di tutte, sono pur sempre la principessa, l'arredamento era interamente incentrato sul rosso e sul nero, il letto matrimoniale e a baldacchino si trovava al centro della stanza già sistemato con le coperte Rosse, sul muro alla festa c'erano due porta una per il lussuoso bagno e l'altra per la cabina armadio, alla sinistra invece 'si trovava la porta finestra con il balcone, e vicino ad essa la scrivania ad angolo con un IMac bianco, disfai tutte le valigie e mi misi immediatamente a dormire, domani avrei affrontato il mio primo giorno di scuola. Era tutto buio intorno a me, vedevo croci da per tutto, una vocina dentro di me mi gridava di correre, e senza pensarci gli diedi retta, inizia a correre il più veloce che potevo, guardandomi indietro e intorno, finché non sbattei in qualcosa di duro, una porta, appena l'aprii una luce abbagliante mi accecò "sei arrivata finalmente"... Aprii gli occhi e scattai seduta, avevo il battito accelerato, le coperte ed il cuscino bagnato dal mio sudore, mi voltai verso la porta finestra che avevo lasciato aperta, mi alzai al letto ed uscii sul balcone dal quale vedevo il bosco che girava tutto intorno alla casa, era molto tempo che sognavo le stesse cose, ma mai mi era sembrato tutto così reale, nel frattempo la sveglia suonò, rientrai chiudendo la finestra dietro di me, erano le 6:30 avevo un ora per prepararmi, così entrai nel bagno e mi feci una luna doccia lavandomi anche i capelli, l'acqua calda quasi mi scendeva sulle spalle e sul corpo, facendomi rilassare poco a poco, uscii dalla doccia comprendimi con il grande accappatoio rosso, mentre tamponavo i miei lunghi capelli con un grande asciugamano morbidissimo, dopo averli asciugati ed essermi truccata, in realtà avevo messo solo un po' di eye-liner e rimmel, non avevo bisogno di nient'altro avendo una pelle praticamente perfetta gli occhi grandi e le labbra rosse, tutto naturale essendo la figlia di Lucifero era normale che fossi più simile alla perfezione di qualsiasi altro essere sul pianeta, ma infondo cos’è la perfezione? decisi che dopo avrei parlato con Meredith del mio sogno, so’ che non dipendeva dal suo demone ma magari poteva aiutarmi. Entrai nella cabina armadio e indossai un paio di Jeans molto aderenti, una maglia bordeaux a maniche lunghe con lo scollo a "v", infilai i miei stivali neri fino al ginocchio e presi un giaccone nero e lungo con una grande pelliccia sul cappuccio, sul cartellino c'era scritto "woolrich" e quando lessi il prezzo per poco non mi prese un colpo, non che i sei fossero un problema, ma davvero gli umani spendevano così tanto per un cappotto? Uscì dalla cabina e raccolsi lo zaino già pieno di libri che era poggiato sulla scrivania, e scesi di sotto. Eravamo appena arrivati nel parcheggio davanti alla scuola di Forks, un'enorme istituto grigio con vari istituti più piccoli tutti intorno, sembrava un carcere, le macchine che ci circondavano erano tutte vecchie e mal ridotte, niente a che vedere con la nostra Lamborghini è la Range Rover, dalla quale uscii insieme a Meredith, Lucas, Dakota, Jason e Malcolm, mentre Annabeth e Justin parcheggiavano proprio vicino a noi,
“ siete pronti? “ chiese Dakota mentre ci incamminavano verso l'entrata
“ sono nato pronto “ rispose Jason sorridendo
“ io e Meredith dobbiamo andare a un'altro edificio ci vediamo a mensa? “ disse Lucas poggiando un braccio intorno alle spalle della ragazza
“ certo “ rispose Annabeth, prima che i due si allontanarono presi Meredith da parte
“ tutto bene Am? “ mi chiese lei con la fronte corrugata
“ si certo, devo solo chiederti una cosa, dopo possiamo parlare un attimo? È importante “
“ certo, sei sicura che vada tutto bene? “
“ si è solo un incubo, e so’ che non sei tu a mandarlo quindi mi serve un consiglio “

 la sua espressione cambiò immediatamente, era preoccupata “ certo, dopo a mensa allora? “
 io annuì e mi riavvicinai al gruppo, mentre Meredith raggiungeva Lucas,
“ stai bene? “ mi chiese Dakota non appena tornati da loro
sorrisi prima di rispondere “ si è solo, che sai quanto odio questo posto, mi devo abituare “
lei alzò le spalle, mentre Justin apri la porta per poi prendere per mano Annabeth, entrai per prima seguita dagli altri, e in quel momento sembravamo in un film per teenager, tutti si girarono a guardarci, la maggior parte con occhi sognanti, il resto con invidia, e noi ne eravamo felici, tutti dovevano sapere che eravamo e siamo esseri superiori, mentre Justin, Jason e Malcolm prendevano i nostri orari noi femmine rimanemmo da sole “ Annabeth, allora con Malcolm tutto bene? “ chiese Dakota gentilmente
“ si, ma non ho intenzione di parlarne davanti a lei " rispose la bionda, girandosi verso di me, non avevamo mai avuto un bel rapporto, forse perché Malcolm era il mio ex storico, o forse perché era semplicemente gelosa di me, ma di certo non mi facevo mettete i piedi in testa
“ oh stai tranquilla che io non voglio sentire le tue storie “ risposi spostando una ciocca di capelli in modo altezzoso, quando ci voleva, ci voleva,

“ sempre la stessa storia voi due è “ disse Justin uscendo dalla segreteria e porgendoci i nostri orari definitivi
“ ultimo anno sezione D “ dissi guardando gli altri
“ amica io sto con te “ rispose Dakota dandomi un colpetto con il fianco
“ anche io, così vi controllo “ disse Jason mettendosi tra di noi e abbracciandoci
“ noi stiamo al quarto C “ disse Malcolm guardando verso la sua biondissima fidanzata
“ e a me tocca il quinto A, da solo “
tutti ci voltammo verso Justin che sorrideva compiaciuto
“ allora ci vediamo dopo “ disse infine Dakota prendendo me e Jason per mano e trascinandoci verso la nostra classe. 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“ voi siete i ragazzi nuovi giusto?! “ chiese l'uomo dai capelli bianchi e gli occhi neri, il nostro nuovo professore di biologia
“ a quanto pare si “ risposi io sorridendo
 l'uomo si voltò verso gli altri ragazzi “ ragazzi loro sono Amber Black, Dakota Finley e Jason Greg “
appena sentimmo nominare i nostri nomi rispettivamente alzammo la mano per far capire chi fossimo
“ volete dire qualcosa ai ragazzi? “
io e Dakota scuotemmo la testa mentre Jason, fece una delle sue solite scenate “ non guardatele e andrà tutto bene, sono un tipo geloso e da come potete vedere ance muscoloso, non avvicinatevi alle ragazze e io eviterò di spaccarvi la faccia “
 alzai gli occhi al cielo mentre la mia migliore amica rideva a crepapelle, tutti lo fissavano con gli occhi sbarrati e la fronte corrugata, tutti tranne una ragazza, dai lunghi capelli biondi e gli occhi nocciola, che trasmettevano malizia, è il mio demone si risvegliò immediatamente, era il momento di tentare qualcuno, e per mia fortuna il posto accanto a lei era vuoto, ero pronta. Il professore tossì imbarazzato
“ potete sedervi se volete “
e ci incamminano verso i nostri posti
“ è libero? “ chiesi alla bionda, lei mi guardò un po' delusa prima di annuire così mi sedetti, mi voltai verso Dakota che mi guardava con un sopracciglio alzato, gli mimai un dopo con la mano e mi rigirai verso la ragazza accanto a me
“ sono Amber “ dissi porgendole la mano che lei strinse nella sua
“ io sono Alicia Hall, piacere “
“ il piacere è mio “
il professore iniziò immediatamente la lezione, ma io e Alicia iniziammo a parlare non dandogli il minimo ascolto
“ da dove venite? " mi chiese mentre tirava fuori una penna dall'astuccio
“ da un posto caldo, molto caldo “ lei mi guardò titubante “ Los Angeles “
“ e avete lasciato quel posto magnifico per venire a Forks? “
“ beh volevamo cambiare aria “
“ e siete qui da soli? “
“ in realtà siamo in 10 “
“ e siete tutti così fighi e ricchi? “
riuscii a malapena a trattenere una risata
“ si, siamo tutti così “
lei rimase in silenzio, evidentemente imbarazzata per il commento che si era lasciata sfuggire ed io, anzi Tentazione, prese la palla al balzo
“ ti piace il mio amico è “ dissi indicando con un cenno della testa il banco dietro di me, mentre lei iniziava a mordere il tappo delle penna
“ è un bel ragazzo, ma è fidanzato a quanto vedo “
“ con Dakota?! Ma che dici, lui è così con tutti, è single e vuoi sapere una cosa? ha un debole per le bionde “
“ ah si?! “
“ vuoi fare un patto? “
“ cos’è una specie di patto col diavolo
"
io sorrisi, tesoro non con il diavolo ma con sua figlia “ più o meno “

“ ci sto! “ disse con un po' troppa enfasi, davvero è così facile abbindolare gli umani?!
“ perfetto, alla prossima ora e per il resto della giornata avrai un compagno di banco nuovo “
“ cosa?! No, non ci provare, mi vergogno “
“ ormai hai accettato, mi ringrazierai più tardi “
“ e tu cosa ci ricavi? “
“ niente “
in realtà non c’era niente di meglio per che aver tentato. La giornata passò abbastanza velocemente, dopo biologia avevo cambiato posto come avevo detto e i due avevano cominciato a parlare per poi chiudersi per un'ora al bagno saltando Storia, mentre io e Dakota ci annoiavamo a morte, ma finalmente l'ora di pranzo, la libertà era arrivata, e mentre gli altri erano già seduti ad un tavolo vicino alle finestre, io ero con Meredith e Dakota a prendere da mangiare, così da poterci parlare tranquillamente
“ allora qual è il problema Am? “ mi chiese Meredith a bassa voce, in maniera che solo io potessi sentirla, ma la rassicurai che tanto Dakota sapeva tutto e poi iniziai a spiegargli il mio piccolo problema notturno
“ beh ecco, sono un paio di giorni, diciamo una settimana, che faccio sempre lo stesso incubo, sono circondata da croci gotiche e una voce mi dice di scappare, e così faccio, poi trovo una porta la apro e una luce mi acceca ed ecco che mi sveglio, sudata e con la tachicardia, sai cosa può significare? “
“ può essere una previsione “
“ previsione? “
“ si, una specie di visione che ti viene in sogno "
“ in pratica vedi il futuro “
concluse Dakota
“ non proprio “ disse Meredith mordendo una mela mentre ci avvicinavamo al tavolo “ questa croce è qualcosa che sarà con te nel futuro, qualcosa di importante, e devi trovarla, tutto qui, non devi preoccuparti “
“ e c'è un modo per far smettere questa tortura, oltre trovate la croce naturalmente “
“ beh potresti provare con l'alloro, dovrai tenerlo sotto al cuscino, se vuoi a casa ne ho un po' “
“ te ne sarei immensamente grata “

 eravamo arrivate al tavolo, così posso il vassoio e le diedi un bacio sulla guancia “ grazie Mer “
“ siamo amiche no?! stai tranquilla “
“ hey principessa giù le mani dalla mia donna “
disse Lucas mentre si gustava le sue patitine fritte, gli feci la linguaccia e finalmente mi sedetti anch'io e cercai di godermi quella roba che gli umani chiamano "buon cibo" niente a che vedere con il nostro naturalmente. Il pomeriggio lo passai con Samantha, Ian e Dakota ad allenarci per la notte, visto che il primo turno di ronda, toccava proprio a noi, Samantha ed Ian sono fidanzati da tantissimo tempo, e per me sono come un fratello e una sorella, proprio come Dakota e Jason, diciamo che ho un buon rapporto con tutti, tranne Annabeth naturalmente, anche se da piccole stavamo sempre insieme. Dopo cena andai in camera a prepararmi, indossando la tuta intera nera, non che nostra divisa, con gli stivali abbinati, legai i capelli in una coda, ma prima di uscire posai la foglia di alloro, che Meredith molto gentilmente mi aveva donato, sotto il cuscino, e raggiunsi gli altri di sotto, ci dividemmo in due gruppi, io e Dakota avremmo perlustrato la zona Nord-Est del bosco, mentre Ian e Samantha quella Sud-Ovest. Le ore sembravano non passare più, io e Dakota parlavamo del più e del meno, ridevamo e scherzavamo tranquillamente fino a quando non sentimmo un rumore provenire da dietro un grosso albero, ci avviciniamo con cautela e dopo neanche due secondi venimmo accerchiate da un gruppo di dieci o più cacciatori, alcuni di loro vampiri
“ sei pronta amica? “ mi chiese lei mentre ci mettevamo spalle contro spalle
“ oh, sono super pronta “
la sentii ridere e poi disse “ allora chi è il primo? “ cominciammo a lottare, volavano calci e pugni da per tutto, gli avversari di Dakota erano a terra che urlavano dal dolore, diciamo che per lei era un po' più facile, le bastava allungare una mano, dire "dolore" e massimo quattro persone si accasciavano a terra piagnucolanti, mentre io le coprivo le spalle, tutto sembrava andare bene, tenevo testa alla maggior parte di loro, ma mi distrassi quando vidi un vampiro buttarsi sul collo della mia amica, che giaceva a terra, così corsi verso di esso, tirai fuori un paletto dallo stivale e glielo conficcai nella testa e poi nel petto, mi alzai dal suo corpo, mi sentii tirare le braccia e mi cedettero le gambe, un cacciatore mi teneva da dietro, era riuscito a bloccarmi, mentre un'altro davanti a me si passava in grosso coltello da una mano all'altra, cercai di divincolarmi, ma più mi muovevo e più l'uomo mi stringeva le braccia,
“ stai calma, ci vorrà pochissimo demone “
 il vampiro davanti a me, si avvicinò ancora di più portandomi il coltello alla gola, bastava che lo muovesse di poco e la mia testa sarebbe rotolata lontana dal mio corpo, chiusi gli occhi e mi preparai alla sconfitta, mi vergognavo di me stessa, la figlia di Lucifero stava per morire nel suo primo combattendo sulla terra, ma poi la sentii, quella che nel mio sogno mi gridava di scappare, così profonda e roca, semplicemente fantastica
“ due contro uno, e per lo più una donna, siete seri amici? “
 aprii gli occhi e sentii le braccia libera, così senza nemmeno voltarmi, scattai in piedi dando una calcio al vampiro di fronte a me, che indietreggiò di un po', allungai la mano verso di lui e sibilando “ incendia “ il suo corpo prese fuoco insieme a tutti gli altri,
“ non potevi farlo prima ragazzina? “ mi voltai verso quella voce che di notte mi guidava verso la salvezza, e lo vidi era alto, molto più di me e molto muscoloso i suoi capelli erano castani e tagliati ma non troppo corti, e aveva due occhi castani così intensi che per poco non mi ci persi
“ ho un nome “ dissi  cercando di mantenere un tono freddo, mentre mi avvicinavo a Dakota per vedere se avesse ferite profonde, rallegrandomi quando in realtà non ne vidi nemmeno una
“ e sarebbe? “
“ Amber “
“ allora Amber, perché non li hai bruciato prima? “
“ non posso usare i miei poteri quando voglio “
ma perché gli davo spiegazioni? Riprenditi Amber, mi alzai e presi Dakota in braccio, era minuta ma Dio pesava
“ dalla a me, la porto io “ disse il ragazzo avvicinandomi, ma io indietreggiai
“ a te?! E chi saresti scusa? “ dissi alzando un sopracciglio

“ mi chiamo Sam, e sono un vampiro, non che tuo salvatore, demone “
“ come fai a sapere che sono un demone, sai che potrei bruciarti qui e ora?! “
“ lo so' perché sento il vostro odore, e non lo farai perché ti ho salvato il culo due minuti fa’ “

lo guardai di nuovo, e mi sorrise

indossava dei jeans scuri con sopra una maglia bianca e un cappotto di pelle nero
“ la vuoi una mano o no?! “ ripeté alzando gli occhi al cielo, ed io stranamente mi fidai, quindi gli passai Dakota e ci incamminammo verso casa, chiamai Ian spiegandogli la situazione è di Sam, lui mi disse di portarlo da noi è di rimanere li cercando di non farlo andare via, e che Justine e Lucas sarebbero venuti a darci il cambio.
*
Ciao a tutti! Volevo solo dirvi che ora che è apparso anche Sam, siamo entrati nel vivo della storia :)
mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :)

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

“ allora Amber perché non mi racconti qualcosa su di te? “ stavamo camminando da circa dieci minuti e in assoluto silenzio, tranquillamente, ma Sam aveva dovuto rovinare tutto
“ mi dispiace ma non sei il mio tipo “
“ tranquilla non ci provo con le ragazzine, era solo per parlare, odio il silenzio, quindi parlami di te “
“ non ci penso proprio “
risposi io ridendo sarcasticamente
“ ti ho salvato la vita, me lo devi “
“ non ti ho chiesto io di farlo “
“ e allora la prossima volta ti lascerò morire, e potresti almeno ringraziarmi “
“ oh grazie Sam, mio Salvatore “
dissi poggiando la mia mano sopra al suo braccio muscoloso e guardandolo in modo sognante, al mio gesto rispose con un sorriso
“ oh così và meglio, magari potresti baciarmi i piedi no?! “ sta volta risi di gusto, era bello e pure simpatico, peccato che non avessi tempo per una storia, e poi lui non ci prova con le ragazzine, non che io lo sia naturalmente, nel frattempo l'adrenalina che avevo provato durante il combattimento, era pian piano diminuita, è appena poggia la gamba destra a terra sentii una fortissima fitta al fianco che mi fece accasciare a terra, sentii Sam imprecare e inginocchiarsi di fronte a me poggiando Dakota vicino a noi
“ cazzo, stai bene? “ mi chiese cercando con gli occhi le ferite
“ è il fianco “ risposi levando le mani insanguinate dalla ferita, Mentre Sam continuava a bestemmiare anche in lingue a me sconosciute, cercai tranquillamente di mettermi in piedi ma le gambe mi cedettero di nuovo e gli caddi sopra
“ scusami “ dissi imbarazzata, cosa che non ero mai, e mi rotolai sul fianco opposto così da permettergli di rialzarsi
“ non c'è la fai proprio a camminare? “ mi chiese lui schiarendosi la voce
“ credo di si, mi serve solo un po' di aiuto, per i primi passi “ lui mi guardò per qualche secondo poi si piegò di nuovo di fronte a me
“ sto per fare una cosa che per noi vampiri ha un estremo valore, ma stranamente mi fido di te, non scandalizzarti, non fatti prendere dal panico, e non farti strane idee, lo faccio perché non posso caricare entrambe “

lo guardai alzando un sopracciglio, è tutto quello che successe dopo, accadde troppo velocemente, Sam si morse il polso per poi spingerlo con forza sulla mia bocca, mentre con l'altra mano mi teneva ferma la testa, cercai di divincolarmi ma invano, e mi abbandonai al sapore metallico del sangue che mi scorreva nelle vene, ne bevvi solo un piccolissimo sorso, giusto per far chiudere la ferita, ma in quel così piccolo e intimo contatto sentii una strana sensazione passarmi per tutto il corpo, ci guardavamo così intensamente che se solo lo conoscessi da più di mezz'ora lo avrei baciato, appena Sam tolse il polso la magia finì, è presa dal panico feci quello che sapevo fare meglio, gli urlai contro
“ ma sei scemo o cosa? “
mi alzai di scatto e lui con me, riprendendo Dakota sulle spalle
“ altruista, ti ho salvato per la seconda volta, non capisco perché a voi demoni ci voglia tanto per dire grazie “ detto questo ricominciò a camminare come nulla fosse, ed io lo seguii silenziosa. Arrivammo a casa in poco tempo, e trovammo tutti ad accoglierci per darci una mano
“ state bene? “ chiese Meredith, mentre sdraiavano Dakota sul divano nero di pelle del salone
“ diciamo che poteva andare peggio, Sam mi ha salvato la pelle “
“ immagino che tu sia Sam “
disse Malcolm avvicinandosi e presentandosi “ io sono Malcolm, lei è la mia fidanzata Annabeth “
la bionda guardò il vampiro mordendomi il labbro, senza pudore, ma Sam si limitò ad uno sguardo disgustato e ad un cenno della testa
“ io sono Sam “
“ e io sono geloso, ma puoi chiamarmi Jason “
urlò Jason mentre scendeva dal piano superiore, ma stava scherzando o almeno così credemmo tutti visto che sorrideva raggiante
“ lascialo stare, la gelosia fa parte di lui, io sono Meredith “
il vampiro sorrise ad entrambi e poi posò lo sguardo su di me e il suo sorriso si trasformò in un ghigno, lo stronzo stava simpatico a tutti
“ se avete finito io andrei di sopra a farmi una doccia così che poi posso sorvegliare Dakota finché non si riprende, Jason dai un cambio a Sam è una stanza “ mi recai in camera mia e dopo una lunga doccia ed aver indossato il pigiama andai in camera della mia migliore amica e mi sdraiai accanto a lei, ma non riuscii a tenere gli occhi aperti per molto. Quella notte non sognai croci o porte, ma degli occhi nocciola che mi guardavano così intensamente da bruciarmi la pelle, dei capelli castani nei quali intrecciare le dita e le labbra carnose e morbide che si incastravano perfettamente con le mie quella fu la prima notte che sognai Sam. Mi svegliai stranamente di buon umore e la prima cosa che feci fu guardare l'altra parte del letto, trovandola vuota scesi di sotto, Dakota era seduta sullo sgabello della cucina, intenta a mangiare una tazza di latte e cereali al cioccolato,
“ buongiorno, allora come stai? “ le chiesi prendendola alla sprovvista e facendola sobbalzare dallo spavento
“ oh Dio sei tu, mi hai fatto prendere un colpo “ mi disse sorridendo
“ me ne sono accorta “ risposi lasciandole un bacio sulla guancia
“ comunque sto bene, devo solo riposarmi un'altro po' e mi riprenderò alla meraviglia “ io nel frattempo aprii il frigorifero dal quale tirai fuori un piatto con della torta al cioccolato e cominciai a mangiarla
“ eh questa chi l'ha fatta, é buonissima “ chiesi con la bocca piena
“ l'ha comprata Sam “ a quel nome sputai con poca femminilità quella delizia sul piatto
“ Sam? “ chiesi prendendo un bicchiere d'acqua
si, l'ho conosciuto prima, è stato davvero gentile con me, mi ha raccontato anche di ieri sera, e posso giocarmi il demone che tu l'hai trattato di merda “
“ prima cosa sono stata civile e distaccata, e se lo avessi trattato male se lo meritava, secondo dov'è ora? “
“ ti interessa è “
“ assolutamente no, è solo curiosità “

“ si certo, comunque ha accompagnato Annabeth a scuola che si è svegliata tardi e poi doveva fare compre, anche quanto pare vivrà con noi “

“ spero scherzi, io non ho deciso niente, sono la principessa cazzo! “ eppure non mi dispiaceva affatto però tanto vale non cambiare le abitudini di una vita no?
“ oh quindi non ti ha detto niente ieri? “
“ detto cosa “

“ tuo padre l'ha mandato qui per noi, Sam conosce il posto ed è un bravo combattente, fa' parte della missione “ rimasi in silenzio, non avevo via di fuga, sarebbe rimasto con noi ed io sarei stata costretta a vederlo 24 ore su 24, che Lucifero me la mandi buona, ma i miei pensieri rimarginarono su una cosa che Dakota aveva detto, e per la prima volta guardai l'orologio
“ oh merda, sono le 9:30, devo sbrigarmi “
“ Ormai oggi abbiamo saltato “
“ che palle, odio saltare gli impegni “
dissi buttandomi sulla sedia e guardando attentamente la torta così buona e invitante, al diavolo Sam era una torta non lui, così con gioia per il mio palato continuai a mangiarla
“ cosa devi raccontarmi? “ chiese Dakota posando la sua ciotola nel lavandino e sciacquandola per poi posarla nella lavastoviglie.
 “ ieri ho bevuto il sangue di Sam “
“ cosa hai fatto?! Lo sai che per i vampiri è come giurarsi amore eterno vero? “
 “ frena un attimo, io ho bevuto il suo e non c'è stato nessuno scambio, quindi è stato solo un gesto che mi ha impedito di morire visto che avevo una ferita sul fianco destro “
“ e l'ha visto? “
“ cosa? “
“ il marchio “
merda me ne ero completamente dimenticata, come ho fatto ad essere così stupida? "Eri incantata amica mia" disse una voce dentro di me, capitava spesso e a tutti di parlare con i propri demoni "zitta tentazione rimani al tuo posto" il demo sbruffò ed io tornai a parlare con la mia amica, in una conversazione vera e propria
“ no, non credo, non ha detto niente e neanche si è inchinato “
“ e sta mattina non ha detto niente “
“ a proposito di sta mattina, racconta un po' “

lei alzò le spalle “ niente di che, mi sono svegliata e sono scesa e lui era lì a ridere e a scherzare con gli altri, per fino con Jason e Ian, e ci ha raccontato che lui è qui mandato da tuo padre, per aiutarci ad ambientarci e combattere i cacciatori, poi prima di andarsene Justin mi ha baciata “
“ oh raccontami tutto “
lascia perdere Sam, la mia migliore amica è la sua storia amorosa erano più importanti
“ appena sono scesa mi è corso incontro poi mi ha fatto sedere sulle sue ginocchia e mi ha abbracciato, il suo solito, lì per lì era tutto ok, poi mi sono ricordata di ieri e delle sue battute idiote sulle ragazze della sua classe, così gli ho mollato un ceffone dal nulla e me ne stavo andando ma mi ha seguita e poi è successo, ha detto che vuole stare con me, solo con me “
“ e tu ti fidi? “
“ so' che tentazione è parte di lui, ma voglio fidarmi, dopo Alexander ne ho bisogno “
già, Alexander era l'amore della sua vita, prima che sparisse lasciandola sola nell'appartamento che condividevano, è solo io potevo capirla, perché ero li a raccogliere i pezzi del suo cuore che il biondo aveva distrutto,
“ sono contenta per te allora “ dissi posando le posate e il piatto ormai vuoto nella lavastoviglie. 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

“ vado ad allenarmi vieni con me? “ chiesi a Dakota entrando in camera sua mentre legavo i lunghi capelli in una coda, dopo un lungo bagno avevo indossato dei pantaloncini blu, una canotta bianca e le scarpe da ginnastica così da potermi muovere liberamente, avevo preso l'ipod, l'unica cosa che sapevano fare veramente bene gli umani era la musica, ed ero andata in camera di Dakota
“ no, salto Am, vorrei riposarmi un'altro po' “ mi rispose lei mentre si muoveva sotto le coperte del grande letto rosa, sembrava la camera delle barbie la sua
“ ok allora qualunque cosa sono in palestra “
in risposta ricevetti un mugolio, così mi chiusi la porta e scesi in palestra ancora sorridendo. Dopo quasi due ore di sala cardio avevo messo i guantoni ed ero pronta a prendere a calci e pugni il sacco da boxe, presi un bel respiro ed iniziai a mettere in pratica tutti gli insegnamenti di Paul, il mio allenatore dall'età di sei anni, dovevo sfogarmi, ma non sapevo bene il perché, forse perché le creature della notte riconoscono il proprio compagno dal primo momento, la scarica elettrica che ti percorre il corpo, il senso di protezione e l'accettate l'aiuto di qualcuno che a noi ci è estranio, è molto altro, ed io avevo sentito tutto questo con Sam, avevamo parlato per quando dieci minuti?! Eppure sembrava una vita, io non voglio dipendere da nessuno, non voglio innamorarmi di nessuno, ma so di certo che se continuo a stargli vicino o se comincio a conoscerlo meglio sarà inevitabile, perché giuro che non ho mai sentito niente di simile in vita mia, figuriamoci con uno sconosciuto, perché è questo per me, uno sconosciuto, colpii sempre più forte il sacco, fino a farmi male ai polsi
“ fai piano ragazzina, non vorrai mica romperti i polsi? “ parli del vampiro e...
“ che vuoi Sam? “ chiesi io fermandomi e girandomi nella sua direzione, e lui era li, proprio come ieri a differenza che ora portava una tuta nera larga fino al polpaccio e poi più stretta con una maglia grigia a mezza manica che gli fasciava i pettorali e le braccia muscolose "che ne dici di usare il mio potere" "oh non pensarci nemmeno tentazione"
“ Amber ci sei?! Capisco il mio aspetto ma dai, stai facendo la bava “

 senza accorgermene Sam era davanti a me e schioccava le dita davanti ai miei occhi, cercai di riprendermi io più velocemente possibile
“ si è vero sei attraente, se non fosse per il tuo cervello di gallina “ sorrisi compiaciuto guardandolo dritto negli occhi
“ rilassati principessa, devo solo allenarmi “ disse camminando per la stanza mentre io rimasi immobile a bocca aperta
“ come mi hai chiamato? “
“ oh ti prego, non dirmi che credevi che non lo sapessi, mi ha mandato tuo padre, e poi ti si vede il marchio “
abbassai lo sguardo, aveva ragione, indossavo i pantaloncini, mi sentivo un'idiota, dovevo riprendermi, così mi voltai verso il sacco
“ fai come vuoi, basta che non mi intralci “ e ricominciai ad allenarmi
“ te l'ho detto, i vampiri non gli uccido con pugni e calci, non è l'allenamento giusto “
“ oh certo, perché tu ne sai qualcosa giusto? “

si avvicinò a me porgendomi la mano “ permettimi di mostrarti di cosa sono capace “ nella sua richiesta c’era un qualcosa di erotico, dovevo riprendermi, ora
alzai un sopracciglio “ va benissimo “.
“ quante volte devo dirtelo il cuore devi.. “
“ ho capito Sam devo puntare al cuore lo so' cazzo, ma non è facile “

 che sia maledetta io e la mia ostinazione ad accettare le sfide, ci stavamo allenando da non so' quanto tempo, e ad essere sincera sono stanchissima, ma non avrei mai ceduto
“ riproviamoci, di nuovo “
iniziammo a girare intorno finché Sam non scattò, riuscii a bloccargli il braccio e torce lo così da farlo cadere in ginocchio, ma lui con mano libera afferrò la caviglia, gli caddi addosso finendo sopra di lui, gli bloccai le mani ai lati testa, cercai un modo per afferrare il paletto che avevo nello stivale, ma mi beccai una ginocchiata nello stomaco, è un secondo dopo la situazione si era rivoltata, mi teneva le mani bloccate, con una sola mano, sopra la testa mentre l'altra la posò sul mio cuore che adesso batteva velocissimo,
“ il cuore ragazzina “ sibilò lui, entrambi avevamo il respiro affannato, i miei occhi verdi erano puntanti nei suoi color nocciola, vidi il suo viso farsi sempre più vicino al mio, le labbra stavano per toccarsi, avrei voluto davvero quel contatto, ma dovevo vincere, così gli diedi una ginocchiata all'inguine e ripresi il controllo mentre lui si piegava di lato, presi il paletto dallo stivale e lo poggiai sopra la sua pelle all'altezza del petto
“ il cuore vampiro, il cuore “ poi mi alzai e uscii dalla palestra dirigendomi in camera mia, con il cuore ancora a mille. Me ne stavo comodamente seduta sul divano a guardare un telefilm sui vampiri, quando accanto a me il sofà si piegò per il peso di qualcun'altro che non poteva che essere Sam
“ allora hai fame ragazzina? “
“ si, ora chiamo Dakota e andiamo a mangiare fuori, vieni con noi? “
“ c'è solo un problemino “
“ se hai da fare va benissimo per me, così evito di sputare da mangiare “
“ sei molto simpatica, davvero, comunque il problema è che dovremmo andare solo io e te, mi ha chiamato Justin e sta tornando a casa per fare una sorpresa a Dakota, e visto che gli altri oggi pomeriggio hanno da fare a scuola che ne dici di lasciarli soli? “
“ Justin ti ha chiamato? te? “
“ si, qual è il problema? “
“ nessun problema “
risposi acidamente e lui sbruffò
“ non prendertela ragazzina, non ho intenzione di rubarti gli amici “ rimasi un po' spiazzata dal tono che aveva usato, sembrava dispiaciuto ed ecco che mi sentivo in colpa
“ non dicevo quello razza di idiota “
“ ah, no?! “

rimasi in silenzio per un attimo, non sapendo cosa rispondere, cambiai discorso
“ ok, andiamo fuori, ma dopo devi portarmi a fare shopping, tutti si lamentano che mi vesto sempre di scuro “
“ oh hanno ragione “
“ disse il vampiro che mi conosce da un giorno “
“ può darsi che io abbia dato una sbirciatina in camera tua “
“ tu cosa?! “
urlai spegnando la televisione e voltandomi nella sua direzione, aveva i capelli tutti scompigliati, aveva indossato dei jeans e una maglietta verde militare con una giacca di pelle nera, stava da Dio o da satana, dipende dal punto di vista di chi lo guarda
“ non ti alterare stavo solo dando un occhiata " alzai gli occhi al cielo e lui continuò “ forza prendi le tue cose e andiamo, ti aspetta una giornata di divertimento con un vampiro super sexy “
“ oh, quindi non vengo con te? “
dissi alzandomi dal divano
“ da come mi guardi direi che sei già venuta o poco ci mancava “
“ sei un depravato “
dissi salendo le scale e lasciandolo di sotto a ridere da solo.
 “ e tu vorresti uscire così? “ mi guardai avevo una semplice maglia grigiastra che avevo indossato sopra a dei collant neri insieme a dei stivaletti ed ad una giacca dello stesso colore
“ perché cosa c'è che no va'? “
“ la tua maglietta è troppo corta e poi quei pantaloni, sono strettissimi “
“ stai scherzando vero? “
lo guardai alzando un sopracciglio e sorridendo,
“ no, ti guarderanno tutti “
“ oh, meglio per me, così se trovo qualcuno di interessante sarà fatta
“ i suoi occhi si chiusero in due fessure, mancava solo che gli uscisse il fumo dalle orecchie, così approfittai per mandargli una frecciatina
“ sei geloso succhia sangue “

lui scoppiò in una risata finta, forse anche troppo
“ io geloso? di te?! Ragazzina, come hai detto tu, non ci conosciamo da neanche un giorno come potrei essere geloso? “ eppure il suo viso, la sua espressione, tradiva le parole, che fosse davvero geloso?! "Come se ti dispiace eh?" "Sempre presente, tentazione, mi sembra ovvio"
“ allora nessun problema andiamo “
presi la borsa grigia e aprii la porta che portava al garage mentre Sam dietro di me borbottava e imprecava.
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Avevamo preso la mia macchina e neanche un'ora dopo eravamo già al centro commerciale fuori Forks, molto frequentato da ragazzi della "nostra età", stavamo mangiando al "Burger King" un posto che gli umani amavano dove si mangiavano ottimi panini e patatine fritte, e stranamente io e Sam ridevamo e scherzavamo tranquillamente
“ allora com'è tuo padre? “ mi chiese lui portandosi la coca-cola alla bocca
“ lui è fantastico, non è come viene descritto, beh se si incazza sono guai, ma é simpatico e dolce con le persone che ama “
“ ma è vero che non dorme mai? “
“ si, non è mai stanco, ti ricordo che è un essere perfetto “
“ oh, pensa che noia, stare sempre sveglio da secoli, voglio dire, che fa’ tutta la notte? “
“ osserva mia madre che dorme “
“ è strano “

“ no è romantico, insomma è la donna con cui passerà l'eternità, la ama con tutto se stesso “
“ e tu hai trovato qualcuno con cui passare l'eternità? “
“ no, non c'è stato mai nessuno che mi abbia fatto pensare che fosse quello giusto “

lui mi guardò sbarrando gli occhi e per poco non si strozzò con le paratine “ vuoi dirmi che non sei mai stata con un ragazzo, insomma non hai mai fatto sesso? “ ed ecco il pervertito è tornato
“ ho detto che non c'è stato nessuno, di davvero importante intendevo, sono stata anche con Malcolm se proprio vuoi saperlo, non sono una suora e poi sono o non sono la tentazione in persona? “
“ si lo sei, comunque Malcolm è il biondo, quello che sta con Annabeth giusto? “
“ esatto... e tu hai già trovato qualcuno per la tua eternità? “
“ quanti anni hai? “
“ oh no, non cambiare discorso, e poi non si risponde a una domanda con un'altra domanda “
“ tu dimmi la tua età ed io ti rispondo “
“ magari il contrario, e poi scusa che c'è di male? Devi solo dire si o no “

 nel frattempo ci alzammo entrambi dal tavolo e uscimmo dalla zona ristorazione per andare a fare shopping
“ non parlo spesso della mia vita privata “
“ ti vergogni? “
“ no è solo che sono un tipo chiuso “
“ capisco, comunque ho 124 anni “
“ vedi a confronto a me sei una ragazzina io ne ho 300 “
“ ora mi spiego i capelli bianchi “
“ dove? “
disse fermandosi davanti ad una vetrina e controllandosi i capelli, io sbottai a ridere e lui dopo di me, poi si bloccò di scatto, con gli occhi piantati sulla vetrina, seguii il suo sguardo che si era posato su un vestitino bianco, corto fin sopra il ginocchio, stretto e con le maniche a tre quarti in pizzo, molto semplice ma davvero bello
“ entriamo, devi provarlo “
mi prese per mano e mi trascinò nel negozio. Ero nel camerino a litigare con la cerniera del terzo vestito che Sam mi aveva costretto a provare, quello bianco l'avrei comprato assolutamente, anche il secondo rosso con le spalline sottili sarebbe stato mio, avevo provato anche quello rosa pallido interamente di pizzo, stretto fino alla vita per poi aprirsi nella gonna fino al ginocchio, con uno scollo sulla schiena, volevo comprarlo senza che Sam lo vedesse, non so' il perchè di questa iniziativa ma a quanto pare non voleva chiudersi, a questo punto mi restava una solo cosa da fare, spostai di poco la tenda, giusto per farci passare la testa
“ Sam c'è qualcuno nelle vicinanze? “
lui si guardò intorno per una attimo  “ no perché? “
a quel punto uscii dal camerino con la mano sulla chiusura lampo dietro la schiena
“ potresti aiutarmi? Si è bloccata “
mi posizionai davanti allo specchio, lui deglutì rumorosamente e poi si posizionò dietro di me, poso le mani sulle mie, e io le ritirai, e dopo un momento di esitazione tirò giù la cerniera, per poi sfiorarmi il resto della schiena e le spalle con le dita calde trattenni il fiato, il suo tocco mi mandava fuori di testa,

mentre ci guardavamo dallo specchio, capii che anche per lui era così, qualcosa ci univa, ormai era più che evidente, eppure non ne capivo il perché, perché non Jason, o Malcolm o qualsiasi altra persona che conosco?! Perché proprio un vampiro a me quasi sconosciuto?! non so'quanto tempo passò prima che uno dei due parlasse, ma lui fu' il primo
“ ti-ti sta davvero bene, dovresti prenderlo “
“ già credo che lo prenderò “
a testa bassa tornai nel camerino dove, dopo aver chiuso la tenda, mi poggiai al muro, e mi resi solo ora conto che avevo trattenuto il respiro.
“ non dovevi pagare tu i vestiti e le scarpe Sam “
“ è la quinta volta che lo dici, e la quinta volta che ti dico che ti stavano bene e ho volute regalarteli, gli amici fanno questo, non potresti ringraziarmi e basta? “
“ ti ho già ringraziato tipo cento volte e ti ringrazio di nuovo: grazie Sam, ma le prossime cose le compro io chiaro? “
“ certo come no “
  disse accompagnando le parole a un gesto della mano
“ ti serve roba colorata giusto? “ disse poi togliendomi le buste dalle mani
“ si colorato, ma non troppo appariscente “
“ allora seguimi, oggi ti farò da personal shopper “
“ da che? “
chiesi io ridendo
“ è una persona che ti aiuta a scegliere i vestiti adatti “
“ non vorrei sembrare scortese o omofoba, si dice così giusto?! ma sembra una lavoro per omosessuali? “
“ vieni con me al bagno, mi bastano trenta minuti, e vediamo se lo sono “
“ dovevo aspettarmi una risposta del genere “
iniziammo a ridere di nuovo, era una compagnia piacevole in fin dei conti. Passammo da un negozio all'altro, avevo comprato tantissime cose, poiché Sam insisteva per qualsiasi cosa provavo e alla fine riusciva a persuadere anche tentazione. Passammo tutta la giornata nel centro commerciale, stavamo tornando a casa dopo cena, nel completo relax, ma mi pietrificai quando trovammo il grande cancello di metallo aperto
“ Sam c'è qualcosa che non và, nessuno lascia mai il cancello aperto “
“ magari si sono dimenticati “
spensi la Ferrari e scesi, il cancella non era solo aperto, la serratura era stata distrutta, così corsi di nuovo in macchina e spinsi sull'acceleratore
“ hey vai piano, che succede? “ urlò Il vampiro accanto a me, ma io lo ignorai, percorsi il via letto in pochissimi secondi, parcheggiai la macchina e corsi dentro seguita da Sam, è quello che ci trovammo davanti ci lascio a bocca aperta, il salone era distrutto, c'erano seghi di bruciature su tutte le pareti, sangue per terra e pezzi di sedie conficcati in corpi di vampiri ormai senza vita, corsi in cucina dove trovai anche qui tutto sotto sopra, come il resto delle stanze, ero nel panico, e l'unica cosa che riuscii a dire, anzi ad urlare, furono i nomi dei miei amici dopo pochissimo Samantha scese di sotto
“ oh Dio se qui “ disse correndo verso di me e abbracciandomi
“ che diavolo è successo? E dove sono gli altri? “ chiesi ricambiando l'abbraccio
“ ci hanno attaccati, siamo tutti di sopra, beh tutti tranne Annabeth e Malcolm, Alexander gli ha portati via “
rimasi senza parole, Alexander, sapevo che era cambiato ma addirittura attaccare i propri amici, la propria famiglia, non lo credevo così crudele, sapevo che la nostra missione era incentrata su di lui, ma pensavo che avremmo potuto cambiarlo, farlo tornare con noi, ma mi ero sbagliata, lui non era più il mio migliore amico, l'uomo di cui Dakota era innamorata ora è un mostro
“ ma c'è di più “ disse Samantha senza mai lasciarmi le mani “ Jason aveva portato a casa una ragazza umana, si chiama Alicia, si è trovata in mezzo alla lotta, l'abbiamo nascosta, ma Alexander l'ha trovata e prima di andarsene l'ha toccata, e Amber, lui era qui per te, ha-a detto che ti vuole “ mi misi le mani nei capelli, era tutta colpa mia, lui era qui per me, e io non c'ero, lui voleva me.

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

“ posso aiutarla io “

 solo in quel momento mi ricordai di Sam, ero così presa dal panico che l'avevo completamente scartato
“ portatemi da lei “ disse infine avvicinandosi a me e poggiandomi le mani sulle spalle, ma io lo spostai muovendo energicamente quest’ultime,
“levami le mani di dosso immediatamente “
lo vidi ritirare immediatamente le mani e sembrò quasi rimanerci un male, ma la sua espressione cambiò immediatamente mentre seguimmo Samantha al piano di sopra, lo facevo sempre, allontanavo le persone quando sbagliavo, quando mi sentivo in colpa, e quando ero triste, non capitava spesso ma sapevo benissimo cosa mi succedeva, mi chiudevo in me stessa, indossavo sempre una maschera di indifferenza e freddezza finché non mi passava, entrammo in camera di Jason tutti erano seduti chi per terra, chi sul letto vicino al corpo dolorante della ragazza, diedi una veloce occhiata ai ragazzi, per fortuna stavano tutti bene avevano solo qualche graffio qui e lì
“ Amber sei qui “ ero stritolata in un abbraccio da Dakota e Meredith, non riuscivo davvero a capire tutto ciò che accadeva intorno a me
“ è tutta colpa mia “ ecco l'unica cosa c'è riuscì a dire
“ non è vero, tu non centri ok? “ disse Ian avvicinandosi a me e prendendo il posto delle due ragazze
“ dovevo essere qui con voi, invece ero ad uno stupido centro commerciale, lui era qui per me, se ci fossi stata tutto questo non sarebbe accaduto “
“ non dire stronzate Am! Non potevi saperlo “
“ Jason ha ragione “
continuò Justin che era seduto su una sedia, il mio sguardo cade su Jason seduto accanto ad Alicia, mi avvicinai a lui e lo abbracciai, lui ricambiò in silenzio, accarezzandomi per un momento i capelli, un colpo di tosse, mi girai verso Sam che se ne sta appoggiato allo stipite della porta
“ io posso aiutarla, ma solo se vuole, c'è la fa’ a parlare? “ chiese avvicinandosi al letto
“ Alicia c'è la fai a parlare “
la ragazza apre piano gli occhi annuendo e tirando fuori un debole " si "
“ perfetto allora ascoltami, io posso darti il mio sangue, non ti guarirà ma non ti farà morire, ma sarà tutto completamente diverso, dovrai dire addio alla tua vecchia vita, e la decisione spetta solo a te “
“ i-io n-non vo-oglio morire “
“ allora bevi “
Sam si tirò su la manica della giacca e si morse il braccio, proprio come aveva fatto con me la notte scorsa, mi ritrovai a stringere la mano di Jason, mentre una strana e poco piacevole sensazione mi nasceva all'altezza del petto, ed era così forte da costringermi a distogliere lo sguardo.

Avevamo appena finito di risistemare tutta la casa, erano le due di notte e la stanchezza cominciava a farsi sentire, Sam era uscito per cacciare e nutrirsi, inutile dire che ci eravamo ignorati per il resto della serata, mi buttai sul divano poggiandomi il braccio sulla fronte
“ dovresti parlargli “ mi voltai verso la mia migliore amica che si era appena seduta accanto a me
“ con chi scusa? “ chiesi sapendo benissimo a chi si riferisse, ma tentai di far finta di niente
“ con il bel vampiro che ti viene dietro “
“ prima cosa non mi viene dietro, secondo perché dovrei parlarci scusa? “
“ oh hai ragione non è solo lui, entrambi vi sbavate dietro come bull-dog inglesi, non so' cosa gli hai fatto ma sono sicura che qualcosa è successo, abbiamo visto tutti la tua reazione in camera di Jason, non prendermi per il culo “
mi aveva appena paragonato ad un cane?! Evita di contra battere sul quell'argomento era inutile discutere con lei e infondo sapevo anch'io che era la verità
“ non gli ho fatto niente Dakota “
“ sicura? “
sbruffai stressata
“ non di proposito, diciamo che lo scansato come al mio solito e a quante pare c'è rimasto male “
“ quindi adesso alzi il culo e vai di sopra a chiedergli scusa “
“ è a caccia, e poi chi ha detto che voglia le mie scuse? Non mi sembra che ci sia rimasto tanto male “
“ dici? Comunque faccia da funerale è tornato mentre eri a bruciare i corpi con Justin “
“ e va bene, hai vinto vado di sopra “
“ come se ti dispiacesse “
ci alzammo entrambe dal divano e andammo di sopra, imboccai il corridoio a destra e arrivai fino all'ultima stanza, e bussai
“ chi è? “ aprii la porta piano
“ sono io, posso entrare un momento? “
“ certo “
presi un grosso respiro end entrai, Sam era di spalle, con i pantaloni neri di un pigiama, mentre si infilava una maglia mi disse “ allora perché sei qui? “
“ per chiederti scusa “

lui si voltò verso di me con la fronte corrugata “ scusa? “
“ si, scusa, perché ti ho trattato in quel modo prima, ma è così che faccio quando mi trovo in certe situazioni mi chiudo in me stessa e scanso qualsiasi persona mi si avvicini, lo faccio anche con gli altri “
“ non credo che tu lo faccia con gli altri, hai lasciato che ti abbracciassero tranquillamente, invece a me mi ti sei mangiato vivo per le mani sulle spalle”
“ beh  non lo faccio apposta, è che loro mi conosco da una vita e sanno in che momenti prendermi, mentre io e te... “
“ ci conosciamo da un giorno lo so', non fai altro che ripeterlo “

“ lo so' ma.. Dio non so' come spiegarlo “
chiusi per un secondo gli occhi, cercando di mettere a posto i pensieri, e quando gli riaprii Sam era davanti a me, a pochi centri miti di distanza, sentivo il suo respiro sulla faccia, alzai gli occhi per guardarlo, si stava mordendo il labbro mentre i suoi occhi ora di un verde splendendo, ho sempre amato la variazione degli occhi dei vampiri che quando non si nutrono diventano sempre più scuri, fino al nero, ma adesso non era il momento di pensarci, perché ora stavano fissavano le mie labbra, sentivo le gambe molli, così mi tenni aggrappata con le mani al colletto della sua maglia

“ oggi mi hai chiesto se ho già trovato la donna della mia vita, la risposta è no, ho avuto delle storie, una finita da poco, ma con nessuna di loro vorrei passare l'eternità, ma tu, ragazzina, hai qualcosa che mi attrae come una calamita, oggi sono quasi impazzito, non so' chi sia questo Alexander ma non ti toccherà Amber, perché ho questo bisogno compulsiva di proteggerti, non so' da dove viene fuori “ rise sarcasticamente “ e sai cos'è la cosa strana?! ho sognato la tua voce per mesi lo sai? "
respiravo a fatica “vuoi sapere cos’è ancora più strano Sam, è che la sognavo anch'io “
“ non ci conosciamo abbastanza lo so', ma potremmo rimediare non credi?! “
“ penso che si potrebbe fare “
sorrisi e lui con me, mi sentivo stranamente felice
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

Quella mattina mi sveglia di buonumore, dopo essermi fatta la doccia ed essermi vestita me ne stavo davanti allo specchio a finire di lisciarmi i capelli, dopo di che mi truccai come tutte le mattina, presi lo zaino e saltellai al piano inferiore per fare colazione insieme agli altri, il tempo era stranamente bello oggi, sembrava felice anche lui, entrai in cucina “ buongiorno ragazzi “ dissi prendendo la spremuta d'arancio dal frigo e bevendo direttamente dalla bottiglia, non pensando che a Dakota sarebbe preso un colpo, ha la fobia dei germi, cosa molto rara e starna essendo un demone
“ buongiorno raggio di sole “ disse Ian alzandosi e prendendo la valigetta seguito da Samantha
“ prima di andare dobbiamo dirvi una cosa della massima importanza “ disse quest'ultima guardandoci tutti
“ ci è venuta un'idea sta notte “ continuò Ian “ sappiamo che ci sono dei licantropi nella vostra scuola, e potremmo sfruttare il loro fiuto per cercare delle tracce, quindi fateveli amici “
“ non mi sembra un comportamento adeguato “
disse Justin, tutti lo guardammo e lui continuò “ non possiamo usare le persone a nostro piacimento “ in effetti aveva ragione
“ potremmo farceli amici e chiedergli aiuto, e se decidono di si meglio per noi, se invece rifiutano pace e amici come prima no?! “ disse Meredith finendo il suo plum-cake
“ fate come volete, resta il fatto che ci servono, dai andiamo o faremo tardi in ufficio, ciao ragazzi “
i due ci salutarono con dei baci sulle guance prima di andarsene, anche se li sentimmo salutare cordialmente qualcuno, ma in quel momento non ci diedi molto peso
“ come sta Alicia? “ chiesi a Jason sedendomi su uno sgabello vicino alle mie amiche
“ bene, credo, sta mattina è uscita con Sam che gli ha insegnato qualcosa, ora è a casa sua ma dopo non verrà a scuola, sai per la fame e cose così “
“ pensiate sia sicuro lasciarla da sola? Insomma è una vampira da neanche ventiquattro ore “
disse Lucas rivolgendosi a tutti noi
“ Sam ha detto che ha imparato in fretta, e che non c’è bisogno che gli stiamo addosso “ gli rispose Jason con un'alzata di spalle, al nome di Sam sobbalzai dalla sedia, ma dov'era? Cercai di pensare ad'altro
“ lei come l'ha presa? “ chiesi sempre a Jason
" sta mattina era sotto shock, poi siamo riusciti a calmarla “ rispose 
“ tutto grazie a Sam, a quanto pare se la cava bene con le relazioni vero Am? “ continuò Dakota dandomi una gomitata sotto il tavolo, e in quel momento per quanto l'amassi avrei voluto staccargli la testa, tutti si voltarono verso di me
“ devi dirci qualcosa Am? “ chiese Justin facendo capolino da dietro Dakota, io aprii la bocca chiudendola immediatamente, poi gonfiai per un attimo le guance facendo una strana smorfia

“ ehm... beh... in realtà “
“ sputa il rospo tentazione “
disse Meredith alzandosi dal tavolo per posare i piatti sporchi nella lavastoviglie
“ abbiamo parlato, tutto qui, siamo amici che cercano di conoscersi meglio “
“ vi state frequentando “
esclamò Jason stringendo i pugni sul tavolo, ecco che gelosia usciva fuori
“ no proprio, ma Jason tiene a freno la gelosia per favore “
“ ci proverò “
disse cercando di rilassarsi, mi alzai dal tavolo e presi lo zaino
“ io comincio ad andare, chi viene con me? “
“ io devo passare prima da Alicia “
disse Jason, mi voltai verso gli altri, tutte coppie, non potevo dividerli, qualcuno provò a parlare ma li zittii prima di subito
“ voi andate tranquilli e felici, ci vediamo a scuola “ feci un gesto con la mano ed uscii dalla cucina, passando per il salone per poco non mi prese un colpo, Sam era con una ragazza, dai lunghi capelli biondi, gli occhi nocciola e molto grandi, era alta quasi quanto lui, teneva le mani posate sulla giacca all'altezza del petto, dall'odore capii che era una vampira, e anche carina aprii e chiusi la bocca più volte non sapendo cosa fare e dire, mentre il mio umore diventava sempre più nero, dopo un tempo indefinito Sam si girò verso di me, appena mi vide strabuzzò gli occhi, era panico quello che vedevo sul suo volto?
“ C-ciao Amber “ disse poi, e finalmente la ragazza si girò, lanciandomi un'occhiataccia, già la odiavo, perfetto
“ buongiorno a voi “ risposi passando lo sguardo da Sam alla bionda come se stessi guardando una partita di Ping pong
“ e lei chi è? “ disse la bionda con tono disprezzante
“ chi sei tu magari “ le risposi acidamente

“ sono Julia, la ragazza di Sam “ la cosa?!
“ la mia ex ragazza, ci siamo lasciati da tre mesi “

disse finalmente Sam guardando malamente Julia, senti il fuoco nelle vene, dovevo andarmene o avrei tirato qualcosa, in questo momento avrei fatto invidia a Jason che in quel momento uscì dalla cucina
“ sento puzza di gelosia “ disse ridendo ma si fermò non appena si accorse della situazione “ oh, ehm ciao “ disse guardando Julia e lei gli rispose con un grande sorriso, presi la palla al balzo
“ Jason andiamo? “ dissi voltandomi verso di lui e facendogli un cenno con la testa
“ certo “ senza dargli tempo di salutare o salutare io stesso quei due lo presi per mano e lo trascinai in garage ignorando Sam che mi chiamava.
“ chi era quella? “ mi chiese Jason mentre buttava lo zaino nella Range Rover
“ la ex ragazza di Sam “ dissi aprendo la Ferrari e imitando il mio amico
“ e che voleva? “
“ oh non ne ho idea “
“ chiediglielo no?! “
“ e a quale scopo, si vedeva lontano un miglio che lei lo desidera ancora, e per quanto mi costi dirlo non è neanche brutta, certo non arriva neanche alla mia altezza ma non è male “
“ senti Am, per quanto io non ci capisca niente di relazioni, o qualunque cosa siate voi due, dovresti chiederglielo prima di trarre conclusioni affrettate no?! “
“ sai che ti dico J? Che hai proprio ragione “
entrai in macchina e partii, notando il cielo che poco a poco si faceva sempre più nuvoloso proprio come il mio umore. A scuola avevamo adocchiato un ragazzo della nostra classe che aveva addosso l'odore di licantropo, così avevamo deciso che in mensa avrai usato il mio demone e la mia bellezza per fare colpo e per farmi invitare al balle che ci sarebbe stato il giorno seguente o alla serata di beneficenza di quel fine settimana, ed ora era arrivato il mio momento, mi alzai dal tavolo dove stavamo mangiando e mi avvicinai al ragazzo biondo con gli occhi nocciola molto attraente sul quale avrei dovuto fare colpo
“ hey lupo “ dissi appena arrivai dietro di lui, che si voltò stupito, ma appena mi vide un sorrise ed io ricambiai inclinando un po' la testa di lato
“ ciao demone “ rispose, bene, niente convenevoli
“ arrivi dritto al punto è “
“ hai iniziato tu “
disse alzando le mani in segno di resa, lo guardai negli occhi sbattendo più volte le ciglia, mentre sorridevi mostrando la mia dentatura perfetta “ posso fare qualcosa per te bellezza? “ mi chiese prendendo il vassoio dietro di se
“ volevo presentarmi “ gli porsi la mano “ sono Amber “
lui tenne il vassoio con una mano mentre con l'altra prese la mia portandosela alla bocca e lasciandoci un bacio
“ io Rian, è un piacere “ continuai a sorridere, poi lo guardai ancora più profondamente e con il pensiero mandai gli imput al suo cervello e fu’ più facile di quanto credessi
“ senti Amber, hai già qualcuno per domani sera? “ cercai di fare l'indifferente
“ domani sera? “
“ il ballo d'autunno “
“ no, non ho nessuno perché? “
“ ti andrebbe di venirci con me? “

“ certo “
, gli lasciai il mio numero e gli dissi di vederci direttamente fuori scuola poi me ne andai salutandolo con un segno della mano e me ne tornai al tavolo dagli altri
“ già fatto? “ chiese Justin dando poi un morso alla mela
“ già, è stato più facile di quanto credessi “. 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

“ Quindi cosa ti metterai? “ mi chiese Dakota mentre si sedava sul divano accanto a me
“ non ne ho idea “
“ quello rosa? “
“ nah, non è un colore autunnale, pensavo a quello rosso o quello nero a due pezzi “
“ uh quello nero mi piace “
“ e allora vada per quello nero “
“ quello nero cosa? “
Sam entrò nella stanza ridendo e sedendosi sulla poltrona vicino alla tv
“ sceglievamo i vestiti per la festa d'autunno che fanno domani a scuola “ rispose Dakota mentre io me ne stavo zitta facendo zapping con i canali
“ e ci andate perché? “
“ perché Amber è stata invitata da un ragazzo “
in quel momento avrei voluto uccidere la mia migliore amica per la seconda volta

“ ah si? E chi sarebbe? “ chiese Sam guardandomi con un sopracciglio alzato, il suo sguardo sembrava bruciarmi la pelle
“ un licantropo, detto questo io vado da Justin “ Dakota si alzò dal divano e per attimo avrei voluto farlo anch'io e poi staccargli la testa, rimasi in silenzio finché Sam non parlò “ così vai al ballo, con un ragazzo “
“ già “
risposi io lasciando un canale musicale
“ che si chiama? “
“ Rian “
“ ha un nome troppo comune “
“ ma davvero? “
risposi sarcastica
“ si, davvero... E com'è questo Rian? “
“ carino “
“ per me non dovresti andarci “
“ e sentiamo, perché non dovrei andarci Sam? “
“ innanzitutto per il nome, è banale non credi? “

“ ancora con il suo nome, sul serio?! “
“ già e poi perché è carino “
“ con questo vorresti dire che.. “
lasciai la frase in sospeso così che lui potesse continuarla
“ che sono geloso che tu esca con un ragazzo, semplice “ la sua sincerità era disarmante a volte

“ ti sei portato la tua ex a casa, e saresti geloso che io esco con un ragazzo?! “
“ è venuta lei qui, e se mi avresti lasciato spiegare e non fossi scappata avresti visto che l'ho cacciata quasi a calci fuori casa “
un sorriso mi nacque improvvisamente sulle labbra, dovuto a non si sa cosa e lui ricambiò
“ e se tu avresti lasciato parlare me, ti avrei detto che domani andrò al ballo con un licantropo per convincerlo ad aiutarci per cercare i nostri due amici “
lui rimase in silenzio per un attimo, poi scosse la testa ridendo “ quindi ti ho fatto un interrogatorio paterno per niente? “
“ esatto “
“ allora non ti dispiace se domani vengo anch'io vero? Così ti tendo d'occhio, sai..”
“ nessun problema, ma non hai l'invito “
lui si alzò dalla poltrona e si sedette accanto a me circondandomi le spalle con il braccio
“ sai ragazzina, ha volte so’ essere molto convincente, mi faranno entrare “ lo guardai negli occhi e poi appoggia la testa sulla sua spalla mentre lui con la mano mi accarezzava il braccio, bel modo di conoscerci meglio pensai.
Ero nel parcheggio di scuola, da dove proveniva una forte musica, i ragazzi erano già entrati mentre io aspettavo Rian vicino alla macchina, alla fine avevo indossato il vestito nero a due pezzi, un top con le bretelle corto fon sotto al seno, la gonna nera fino al ginocchio a vita alta, mi lasciava una parte della pancia scoperta e mi ci volle una quantità industriale di uno strano trucco per coprire il marchio, avevo indossato delle decolté laccate rosse con il cinturino sulla caviglia abbinate alla borsetta e al rossetto, avevo fatto dei boccoli ai capelli che mi ricadevano sulle spalle, Jason d Alicia non erano venuti, non volevano rischierai la così rimasero a fare il turno notturno con Ian e Samantha, mentre io, Sam, Dakota e Justin avevamo lavorato tutta la notte precedente e fui così felice di non dover andare scuola sta mattina, che era chiusa per essere addobbata, così avevo dormito tutta la mattina e per buona parte del pomeriggio, prima che Sam venisse a svegliarmi buttandomi un bicchiere d'acqua gelida addosso, è il tutto era finito in una strana e assurda lotta e io con il sedere giù dal letto, mai sottovalutare la forza dei vampiri, saltai dalla paura quando sentii una mano sulla spalla, mi voltai di scatto e ripresi a respirare quando vidi Rian
“ ah Rian sei tu, mi hai fatto prendere un colpo “
 ma lui non sorrise, rimase impassibile  “dobbiamo parlare “
a quel punto cambiai espressione anch'io “ bene “ dissi incrociando le braccia sotto il petto
“ cosa vuoi da me? “
“ cosa intendi scusa? “
“ non fare la finta tonta, so’ che ti serve qualcosa, sai oggi dopo pranzo, non capivo cosa mi aveva spinto ad aiutarti, poi ho capito tutto, non è vero tentazione? O principessa? Non mi sono neanche inginocchiato “
“ non c'è ne bisogno “
“ ti ringrazio, ora potresti dirmi a cosa ti servo? “
presi un respiro e gli spiegai la situazione
“ c'è un gruppo di vampiri cacciatori a Forks, guidati dal demone della malattia, e io e i miei amici siamo qui per fermarli, ma due di noi sono scomparsi, e ci serve qualcuno per aiutarli, qualcuno che riesca a sentire il loro odore e trovare delle tracce “
“ un segugio “
“ no, un alleato, un amico, qualcuno di cui potersi fidare “
pensavo che avrebbe rifiutato, e che se ne sarebbe andato, invece mi sorrise
“ ok, mi hai convinto, ma a una condizione “
“ quale? “
“ devo dirlo alla mia migliore amica, lei deve saperlo così da potermi aiutare “
“ perfetto “
lui mi porse il braccio e io ci poggiai la mano ed entrammo al ballo.
Tutti erano in pista compresi io e Rian, stavamo ballando un lento, lui aveva le sue mani sui miei fianchi, mentre le mie erano intono al suo collo, così gli feci qualche domanda
“ vivi ancora con i tuoi? “ gli chiesi spontaneamente
“ no in realtà abito con la mia migliore amica, i miei sono morti, uccisi da dei vampiri “ un senso di tristezza mi invade guardando la sua espressione triste, ferita e mi scusai subito
“ oh scusami “
“ tranquilla non potevi saperlo, posso farti una domanda un po' personale? “
“ certo “
“ so' che non è educato chiederlo, ma quanti anni hai? “

risi alla sua domanda “ tanti, 124 per l'esattezza “
“ potresti essere la mia bis bis nonna “

io risi di nuovo “ ti sembro la tua bis nonna? “
“ oh, affatto, anzi scusa se non l'ho detto prima, ma sei bellissima Amber “
“ grazie “
risposi sinceramente, non era poi così male Rian, se il mio cuore non fosse già indirizzato da un’altra parte magari avrei potuto farci un pensierino.


*
ed eccomi anche a pasqua ahaha auguri a tutte\i :)

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10

“ potrei rubarle la dama per un attimo? “ sentii la voce di Sam provenire da dietro di me, e rimasi pietrificata, indossava uno smoking di alta sartoria, con una camicia bianca e un papillon, e aveva i capelli sistemati alla perfezione con quella che sembrava gelatina era perfetto
“ ma certo Sam, è tutta tua “ disse Rian lasciandomi i fianchi, e dalle sue braccia passai a quelle di Sam, molto più possenti, tra le quali mi sentivo al sicuro
“ vi conoscete? “ chiesi io guardandolo negli occhi
“ siamo vecchi amici “ rispose lui, iniziammo a ballare sul posto, mentre un'altro lento rimbombava nelle casse
“ sei bellissima stasera “ il suo complimento mi arrivò diritto al cuore, perché per quella strana cosa che ci legava sapevo che era vero
“ grazie, anche tu stai benissimo “
“ si lo so', sono fantastico “
risi alla sua battuta
“ sempre il solito è “
“ come piace a te giusto? “
 “ giusto “

ci guardavano negli occhi, mentre continuavano a ballare
“ senti Amber io... “ non finì la frase come un cliché il suo telefono squillò, lo fissò per un attimo “ merda è Julia, devo andare “
mi irrigidii di colpo “ cosa?! “
“ mi sta cercando, devo andare “
e in quel momento la triste verità veni a galla
“ non è la tua ex vero? O almeno ora non lo è più “

“ no, ti sbagli, ha solo bisogno di me, non tornerei mai con lei, non ora che noi... “
“ noi? Stai scherzando vero? Se c'era davvero un noi, tu adesso non mi staresti abbandonando per correre dalla tua ex “
“ non sono io quello che è venuto con Rian “
“ lo sai che l'ho fatto per un motivo “
poi mi fermai un momento “ anzi no, sai cosa?! Hai ragione
mi allontanai da lui e mi diressi verso Rian, lo girai verso di me e lo baciai, ci staccammo poco dopo per prendere fiato

ed io mi voltai sorridendo verso la pista, dove Sam mi guardava con un espressione infuriata sul volto, le gambe divaricate e i pugni serrati, sorrise amaramente e scosse la testa, poi si voltò e se ne andò,

dovevo sentirmi sollevata in qualche modo no? L’avevo fatto infuriare, eh allora perché mi sentivo come se fossi stata svuotata? mi girai di nuovo verso Rian
“ scusami, non dovevo “
“ tranquilla, non è successo niente, un bacio innocuo “
sorrisi debolmente, poi abbassai la testa, non piangevo, io non lo facevo mai, non l’avevo mai fatto da quando ero diventata un demone immortale, ma mi sentivo oppressa così mi scusai e corsi fuori. Arrivai in camera mia con le scarpe con il tacco in mano, avevo abbandonato la festa e non era neanche mezzanotte, ma sinceramente non me la sentivo, trovai la portafinestra aperta, quando ero più che sicura di averla chiusa, così mi avvicinai e la chiusi, in quel momento il fuoco del caminetto che avevo in camera si accese da solo, e mi ritrovai a sorridere
“ papà lo so' che sei tu “
 il fuoco prese forma umana, e dalle fiamme uscì Lucifero, con il suo solito sorriso sghembo
“ ciao piccola “

mi avvicinai per abbracciarlo, ma andai a vuoto, gli lanciai uno sguardo interrogativo
“ tesoro lo sai che non posso venire sulla terra, sto usando un trucchetto con il fuoco “ mi sedetti sul letto
“ ah “ dissi guardandolo e poggiando il viso sulle ginocchia che avevo portato al petto, "lui" si sedette accanto a me poggiandomi gomiti sulle ginocchia
“ allora come và? “
“ se ti dicessi bene mentirei “
“ è per Sam? “
“ e tu come... “
“ lo sai piccola, io vedo e sento tutto “

sorrisi amaramente “ hai ragione, ma non è solo per lui, mi sento in colpa papà “
“ e perché mai? “
“ perché Alexander mi vuole, ha rapito due dei miei migliori amici e io?! E io?! Io divento matta per un ragazzo, un vampiro più che altro, comunque sono cresciuta con lotta nel sangue e nella mente, sono figlia tua, la figlia di Lucifero, e guarda qua, il primo giorno stavo per farmi uccidere, forse non sono all'altezza di essere riconosciuta come tua figlia e successore “

 mio padre mi lanciò uno sguardo di fuoco “ non dirlo neanche, piccola, è normale che qualcosa vada storto, neanche io ero tutto questo granché quando ero un angelo, devi crescere e allenarti, impegnarti e so' che c'e la farai perché in te, scorre il sangue di un Re, e non di uno qualsiasi, quindi rimboccati le maniche e fai il culo a quei vampiri “
“ vorrei abbracciarti in questo momento, mi mancate “
“ anche a noi manchi, ma lo sai non potete tornare finché la missione non sarà compiuta, non potrei ma voglio darvi un aiuto, tenetevi stretti gli amici veri, e state attenti a quelli falsi, perché niente è come sembra “
 “ che vorresti dire? “
“ vorrei poterti dire di più ma devo restare sul vago, solo state attenti ok? “
“ come sempre “
“ no, molto di più “
lo guardai sorridendo grata
“ e ora parliamo di Sam “
“ papà davvero, non è una priorità, cioè non credo che la cosa andrà avanti “
“ ti piace? “
“ si ma... “
“ allora é una priorità, perché pensi che non possa andare avanti? “
“ non mi sembra che per lui ne valga la pena “
“ e per te? “
“ è troppo presto per dirlo, ma forse, beh credo di si, insomma in questi pochi giorni abbiamo parlato è passato molto tempo insieme, ma i risultati non sono i migliori “
“ se per te ne vale la pena, non arrenderti allora “
“ è troppo attaccato al suo passato, insomma la sua ex lo chiama e lui scatta “
“ anche tu facevi così con Malcolm appena avevate chiuso “
“ si ma è diverso, noi siamo cresciuti insieme, eravamo amici fin dalla nascita “
“ e tu che ne sai che per lui non è la stessa cosa? “
“ perché quando ne abbiamo parlato, lui mi ha detto di averla incontrata due anni prima, e si sono lasciati due o tre mesi fa “
“ e quindi non possono essere amici? “
arrivai alla conclusione in pochi secondi, mi portai le mani sul viso per coprirmi dalla vergogna
“ sono una stupida, ho pensato solo al mio bene, senza chiedere spiegazione, come al mio solito “
“ no piccola, non sei stata stupida, sei stata gelosa e un po' avventata ma è normale, pensa che io il primo giorno c'è conobbi tua madre la marchiai, e lei doveva sposarsi due giorni dopo, era così piena di dubbi che la convinsi a scappare con me “
 “ la conosco questa storia, la mamma me la raccontava sempre “
“ si ma non sai il mio punto di vista, in realtà i suoi dubbi sparirono con me grazie al marchio, lei all'inizio non mi amava, pensava di farlo ma era tutta magia, poi e appena lo scoprì scappò, e aveva ragione a lasciarmi da solo, ma lei era destinata a me, io me lo sentivo, sapevo che ne valeva la pena fin dal primo giorno, così l'ho seguita e me la sono ripresa, poi il resto della storia la conosci “
“ che vorresti dirmi con questo? “
“ che se capisci che ne vale davvero la pena allora combatti, per amore, per amicizia, per la missione per qualsiasi cosa tu voglia, sei la figlia di Lucifero Amber, fammi onore “
“ sempre papà “
gli sorrisi, aveva ragione, lui aveva sempre ragione rimanemmo qualche secondo in silenzio, prima che lui ricominciasse a parlare
“ oh ma voglio mettere in chiaro una cosa, sono pur sempre tuo padre, un'altro passo falso e il vampiro brucia chiaro?! “
 iniziai a ridere di gusto “ tranquillo, nessuno sarà mai come te “
“ eh ci credo, insomma hai visto che padre? Chi può vantare un padre così?! “
disse alzandosi e camminando verso il camino
“ devo andare, ma tornerò piccola “ il camino si accese e la figura di mio padre spari tra le fiamma prima ancora che potessi salutarlo, così rimasi lì, sdraiata sul letto a pensare e a cercare di capire le parole di mio padre, prima che di cadere in un sonno profondo.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Erano tutti seduti nel soggiorno mentre io in piedi camminavo da una parte all'altra mentre spiegavo cosa mi aveva detto mio padre il giorno prima, non proprio tutto, solo le parti che riguarda il gruppo, tutti mi guardavano attentamente, tutto tranne Sam, che molto gentilmente mi ignorava
“ quindi qual è il piano adesso? “ chiese Dakota
“ oggi a scuola parlerò con Rian, e nel pomeriggio andremo in cerca di tracce “ risposi io prendendo lo zaino da terra
“ ma non puoi andarci da sola “ disse Ian, alzai le spalle
“ Rian verrà con me “
“ io non credo che lo vorrai ancora dopo quello che ha detto ieri “ d
isse Justin mentre tutti ci incamminavano verso la porta, ci fermammo un attimo a guardarlo aspettando spiegazioni
“ beh ecco ha mandato in giro una voce su di te “.
“ si può sapere che cazzo ti è venuto in mente? “
eravamo a scuola, in mezzo al corridoio dove tutti i ragazzi erano fermi a gustarsi la scena, avevo attaccato Rian al muro e lo tenevo per la gola

“ è stato solo uno scherzo “
 mi infuriai ancora di più e aumentai la stretta “ mandare in giro delle voci, su me e te, e le nostre maratone sessuali inesistenti ti sembrano uno scherzo razza di cane umano? “
“ mi stai facendo male Amber lasciami “
lo lasciai, e appena riprese fiato gli storci il braccio così da farlo inginocchiare
“ ora davanti a tutti smentisci le tue cazzate e mi chiedi scusa “
“ non credo prop... “
gli girai il braccio ancora di più e gli sussurrai
“ a meno che non voglia che mio padre lo venga a sapere, allora sarebbe tutta un’altra storia "
 “ ok, ok scusa, è vero non abbiamo fatto niente mi sono inventato tutto “
lo disse così velocemente che molti non capirono niente ma a me bastava, gli lasciai il braccio e lo tirai su sistemandogli la camicia a quadri
“ bravo, ci vediamo dopo “ poi girai i tacchi e mi incamminai verso la classe seguita dai miei amici.
Corsi al piano di sotto raggiungendo gli altri che si preparavano al turno di ronda,entrai in palestra dove si allenavano è quasi urlai
“ mi ha chiamato Rian, ha una pista, si tratta di una specie di casa in mezzo al bosco nella parte nord, al confine con la zona off-limits ci sto amando ora “
“ tu non andrai da sola “
mi rispose Samantha
“ non mi succederà niente chiaro?! So difendermi “
“ lo so' ma sarai sola, se venissero dieci vampiri mi spieghi come fai? “
disse Jason mentre continuava a prendere a pugni il sacco
“ facile, uso i poteri, ora se non vi dispiace andrei, visto che sono le cinque e ho solo due ore “
mi girai incamminandomi verso il garage ma una mano mi bloccò il polso, mi girai e mi trovai Lucas davanti “ gli altri hanno ragione, dovrebbe venire qualcuno con te “ mi liberai dalla stretta e alzai gli occhi al cielo
“ sentite, apprezzo davvero tutto questo ma dovete fidarvi di me ok? “
“ se non torni entro le sette vengo a cercarti chiaro? “
si impose Dakota mettendosi le mani sui fianchi, mi limitai ad un cenno della testa, prima del garage passai nella stanza della armi, mi riempio di paletti pistole e proiettili di legno, così sarei stata pronta per ogni evenienza, ma quando stavo per avvicinarmi alla macchina Sam era lì pronto con la mano sulla portiera
“ che vuoi Sam? “ chiesi aprendo la Range Rover con il telecomando
“ vengo con te “
alzai gli occhi al cielo frustrata “ non ti ci mettere anche tu è “
“ mi dispiace per te ma io non sono come loro, io non ti ubbidisco “
“ no, tu non ti fidi è diverso “
“ stiamo parlando di me o di te? Tanto se non mi fai entrare in macchina ti seguirò correndo, sono un vampiro, sono super veloce ricordi? “
“ sei così frustante “
dissi aprendo la macchina, ci guardammo e sentii di nuovo quella bellissima sensazione al petto
“ è anche per questo che ti piaccio no?! “

“ si, credo che sia anche per questo “.

Avevamo parcheggiato la macchina a due km di distanza, e dopo una lunga camminata eravamo arrivati finalmente a destinazione la casa era piccola e da fuori sembrava disabitata, ma appena entrammo ci trovammo davanti a migliaia di oggetti strambi e inutili, le pareti rosse e arancioni rendevano ancora più squallido il posto
“ allora, cosa aveva detto oggi Rian su di te “ mi chiese Sam fermandosi davanti a me al centro della stanza
“ hai un tempismo perfetto “
“ devo saperlo, ti prego “
“ e perché? “
“ chiamala curiosità ok? “
“ beh è andato in giro a dire che siamo andati a letto insieme “

il vampiro inizio a respirare affannosamente mentre strinse i pugni
“ dammi una buona motivazione per non lasciarti qui e andare da quel lupo e spaccargli il culo “
“ perché ci ho già pensato io “ gli sorrisi e lui si calmò all'istante, così iniziammo a cercare tra gli scaffali.
“ guarda che ho trovato “ disse Sam tirando fuori un enorme libro impolverato
“ cos'è? “ chiesi avvicinandomi a lui
“ una specie di diario credo, ma ci sono anche dei disegni dentro, guarda questo “ Sam tirò fuori un grosso disegno che rappresentava il mio marchio, il drago era identico al mio, anche i colori erano gli stessi, un brivido mi attraversò la spina dorsale e sono più c'è sicura che non era di piacere
“ devo chiamare Dakota, immediatamente “
“ perché? “
era davvero così stupido o faceva finta? Mi tolsi la felpa e mi alzai la maglietta fino a sotto il seno
“ senti Amber non mi sembra il momento, siamo in missione, e poi scusa non vorresti uscire prima? “
“ sei un'idiota Sam zitto e guarda “
tirai di poco giù i pantaloni quanto basta per far vedere il tatuaggio o meglio il marchio, lui rimase a bocca aperte e deglutì rumorosamente
“ merda, hai ragione, mi ero dimenticato del marchio, credo che dovresti chiamarli “ mi rivestii in fretta e uscì fuori per chiamare Dakota. che rispose dopo due squilli
" hey stai bene Am? "-" si, ma abbiamo trovato una cosa, una specie di libro con dei disegni "-" e allora? "-" c'è disegnato anche il mio marchio, e mi sembra di aver intravisto anche quello degli angeli, sono tutti firmati "-" oh, quindi dobbiamo trovare l'artista "-" Dakota l'artista è Annabeth "-" c-cosa?! Ne sei sicura? "-" riconoscerei la sua firma tra mille, e c'è anche un'altro disegno sono due persone che si baciano "-" arriva al dunque Am "-" sono lei è Alexander "-" cosa vuol dire tutto questo? "-" che mio padre aveva ragione, avverti gli altri, io devo tornare dentro e vedere se trovo qualcos'altro a dopo "- attaccai il telefono senza dargli neanche il tempo di rispondere, entrai nella baracca, trovai una vecchia botola che era comparsa dove prima c'era il tappeto, dalla quale provenivano delle urla, Sam, scesi di sotto piano, cercando di non fare rumore, le scale portavano a una grotta sotterranea, ci guardai dentro e trovai Sam sdraiato per terra che implorava, e urlava fino a svenire tirai fuori la pistola e mirai alla testa dell'uomo che cadde a terra morto, corsi dal vampiro che giaceva a terra e cercai di svegliarlo dandogli delle strattonate
“ Sam, riprenditi forza “ dopo qualche minuto aprì piano gli occhi e si alzò sui gomiti
“ l'hai ucciso, ti prego dimmi di no “ lo guardi incuriosita
“ mi dispiace deluderti ma si “
“ si può sapere che cazzo ti è passato per la testa? “
ora oltre che confusa ero anche arrabbiata
“ cosa mi è passato per la testa? Spero scherzi “
“ no non scherzo affatto, non ne avevi il diritto “

“ quello stava per ammazzarti e io non ne avevo il diritto? “
“ era l'unico a sapere dove fosse mia sorella Amber! Oltre a Julia ovviamente, ora dovrò tornare da lei beh grazie “
sua sorella? Ma che diavolo era questa storia?!
“ se magari me ne avessi parlato avrei potuto fare qualcosa, ma no te ne stato zitto e adesso ti incazzi se ti salvo la vita, sai che c'è la prossima volta ti lascio morire, anzi inizio adesso visto che sono quasi le sette e io non ho nessuna intenzione di morire in questa catapecchia “ infuriata me ne tornai di sopra, raccolsi il libro, una strana collana anch'essa disegnata e mi incamminai verso la macchina.
 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12

 Sbattei la portiera della macchina ed entrai in casa, ma appena provai a chiudere la porta essa rimase aperta, e Sam entrò dietro di me, è la sbatté, dalla cucina spuntò Meredith con una vaschetta di gelato in mano e in cucchiaio in bocca
“ hey ragazzi tutto bene? “ chiese fissandoci mentre salivamo sulle scale
“ oh tutto alla meraviglia, se solo la tua amica non fosse così nevrotica “ rispose il vampiro dirigendosi nella sua stanza
“ io nevrotica?! Sei tu quello ingrato! Vai all'inferno Sam “ dissi entrando nella mia stanza e buttandomi sul letto cacciando un urlo di frustrazione. Dopo una doccia cominciai a controllare i disegni per lo più ritraevano strani simboli e oggetti, tutti firmati da Annabeth, alla fine trovai un piccolo diario verde con la copertina rigida sulla quale erano scritte in corsivo due A, non feci in tempo ad aprirlo che la porta si aprì e Sam entrò chiudendosela dietro
“ se sei venuto qua per urlarmi dietro sei pregato di uscire “
“ in realtà sono qui per scusarmi e cercare di spiegarti la situazione “
mi alzai e lo raggiunsi vicino alla porta
“ senti non sei costretto a spiegarmi niente “
“ io voglio spiegarti ok?! Ma non ne ho mai parlato con nessuno quindi mi ci vuole del tempo “
“ ok, mi va bene ma non c'era bisogno di fare tutto quel casino “
“ eh infatti sono qui anche per chiederti scusa, mi hai salvato la vita, e sono stato un ingrato, quindi grazie per avermi salvato e scusa per averti trattato di merda “
“ bene “
risposi facendo spallucce
“ bene “ rimanemmo a guardarci mentre io dondolavo sul posto, e ogni tanto alzavo entrambe le sopracciglia
“ oh al diavolo “ disse lui all'improvviso, e in un secondo le sue labbra erano sulle mie, morbide proprio come pensavo, poggiai le mani sulle sue spalle mentre lui da sotto le braccia le faceva scivolare fino alla fine della schiena tirandomi più vicino a lui, con una mano gli sfiorai il petto fino ad arrivare al suo braccio e alla sua mano, che strinsi, nel frattempo le nostre labbra si muoveva all'unisono finché non sentii la sua lingua che mi accarezzava le labbra, come per chiedere il permesso che gli concessi  senza nemmeno pensarci due volte, tutto intorno a noi sembrava essere sparito, eravamo in un mondo a parte ci staccammo con riluttanza per riprendere fiato e lui poggiò la fronte sulla mia

“ mio Dio volevo farlo da quando ti ho salvato la vita “
lo guardai sorridendo “ io aspettavo solo che lo facessi “ .

“ sono tre giorni che non fate altro che sbaciucchiarvi e ancora non gli sei saltata addosso? “
io e Samantha eravamo nel bosco a fare un giro di ricognizione, e come tutti gli altri non faceva altro che parlare di me e Sam
“ ci stiamo andando piano, insomma ci conosciamo da una settimana “
“ appunto, una settimana “
alzai gli occhi al cielo frustrata al massimo
“ spero per te che sia il tuo demone a parlare “
“diciamo che promiscuità ci mette il carico, ma davvero, non so' come fai a resistere, insomma l'hai visto?! “
“ penso che tu e gli altri dovreste farla finita, e poi sono sempre più convinta che vi mettete d'accordo, mi dite tutti le stesse cose, e comincio a non reggervi più “
“ non dare la colpa a noi se hai paura “
“ io?! Paura?! E sentiamo di cosa avrei paura? “
“ di rovinare tutto “
“ e puoi biasimarmi? “
“ no, ma la Amber di un anno fa non si sarebbe fatta problemi “
“ esatto, hai detto bene, un anno fa, ora non voglio rotture di coglioni “
“ si ok ma aspett... “
non la lasciai finire di parlare, la bloccai con un dito, sentivo degli strani rumori provenire da dietro di noi, le foglie che si spostavano, dei passi sul terreno e poi uno schiocco, come se qualcuno avesse tirato una freccia, mi girai e grazie hai miei riflessi riuscii a bloccare la freccia a due centri entri dal mio viso senza pensarci due volte la girai e la tirai di nuovo verso un albero

“ oh Dio Am stai bene? “ mi chiese Samantha poggiandomi una mano sulla spalla
“ si, sto bene ora andiamo “
 le presi la mano ed iniziai a correre, seguendo le impronte da terra che però continuavano anche al di fuori della nostra zona, così costrette a fermarci ne approfittammo per riprendere fiato
“ poi dovrai spiegarmi come hai fatto a sentirlo, insomma io non me ne sarei mai accorta Am “ la mia amica mi guardava con la fronte corrugata mentre si reggeva con le mani sulle ginocchia, presi un grosso respiro, di lei potevo fidarmi, così decisi di raccontargli cosa mi era successo il giorno prima e cosa mi aveva detto mio padre lo stesso giorno
“ ok, sto per dirti una cosa importante, ma devi promettermi che starai zitta, se qualcuno viene a sapere che te ne ho parlato sono nei guai chiaro? “
“ non dirò una parola, promesso “
“ perfetto, ieri è venuto mio padre a parlarmi, o smesso di crescere, da un po' questo è il mio aspetto, per sempre “
“ e questo non lo sapevi già? “
“ si ma, io ho smesso di crescere, ma i miei poteri no, almeno fino a ieri, ora sono una principessa degli inferi a tutti gli effetti, essendo figlia di mio padre, naturalmente, ho tutti i suoi poteri anche se devo ancora scoprirli “
“ oh cazzo quindi ora sei tipo un super demone giusto?! “

Risi alla sua battuta “ si una cosa del genere “
“ oh, ma guarda chi abbiamo qui, ciao amiche “

 io e Samantha ci voltammo e proprio dall'altra parte della linea immaginaria Annabeth ci guardava sorridendo
“ Annabeth “ rispondemmo all'unisono, rimanemmo immobili a fissarla, dopo aver trovato quel libro avevo scoperto che lei era sempre in contatto con Alexander e che ci tradiva da quando lui se ne era andato, quindi più che sorprese eravamo incazzate
“ vi sono mancata stronze? “
Samantha la guardò alzando un sopracciglio “mai quanto noi a te stronzetta “
lei rise, con quella sua vocina del cazzo “ oh, senti chi parla è, comunque non sono qui per perdere tempo, devo solo darvi una grande notizia “
“ stai morendo? “
chiesi io incrociando le braccia sotto il petto
“ oh no, ma ti conviene salutare i tuoi cari, perché Alexander e il suo esercito stanno venendo a prenderti “

“ digli che lo aspetto allora “
ci guardammo ancora negli occhi
“ oh beh lo spero, perché sai quando ti ruberà il demone e tutti i tuoi poteri potrò finalmente levarti quella fottuta aria da sapientona da quella faccia da culo “
“ che francesismo “
bisbigliò Samantha, ma non riuscii a ridere, c'era qualcosa di maledettamente vero in quelle parole
“ non può levarmi i poteri, è impossibile “
“ beh in realtà si, visto che si è fuso con il principe degli angeli, il figlio di Michele “
mi pietrificai, e sentii Samantha irrigidirsi al mio fianco, se era vero ero nei guai
“ non dire cazzate Annabeth, perché quanto è vero Lucifero ti strapperò i capelli uno a uno e poi te li faccio mangiare “
mi voltai verso la mia amica inclinando la testa di lato e facendogli una smorfia di apprezzamento per poi voltarmi di nuovo ad ascoltare la risposta di Annabeth
“ oh, non sto più nella pelle, comunque se non mi credete, non vi resta che guardare voi stesse, ci vediamo “
senza che potessimo dire niente lei sfrecciò tra gli alberi con una velocità sovrumana
“ è - è un vampiro “ balbettai io guardai Samantha, era nel panico proprio come me

“ dobbiamo tornare a casa, immediatamente “ io annui e ci incamminammo verso la macchina

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13

Tornate a casa raccontammo a tutti l'accaduto, e contro ogni regola gli raccontai anche di me, e di quanto fossi forte nel primo periodo di "transizione" cercavo di sembrare tranquilla ma la mia voce mi tradiva e ogni tanto durante i discorsi mi perdevo nei miei pensieri, tra demoni e angeli non scorre buon sangue, naturalmente, anche se alcuni si uniscono e nascono degli ibridi, forti ma non troppo, ma stiamo parlando del figlio di Michele, un mio pari, quindi devo solo sperare su l'effetto sorpresa, Jason e Lucas andarono al rifugio dei licantropi a chiedere aiuto se mai ci fosse una guerra, avrebbero accettato sicuramente visto il rapporto che stava nascendo tra noi e loro, ma nel caso avessero rifiutato, sarei dovuta andare lì e mostrare il mio marchio così da costringerli, non era una buona idea e neanche il comportamento giusto, ma avevamo bisogno di tutto il sostegno possibile, per cena prendemmo la pizza, e dopo averla mangiata mi rinchiusi in camera mia, mi feci una lunga doccia e mentre preparavo la borsa per il giorno seguente Sam entrò in stanza
“ hey ragazzina tutto ok? “ disse avvicinandosi a me lo guardai arricciando il naso

“ allora, ricapitoliamo, insomma quello che una volta era il mio migliore amico vuole farmi fuori, e per lo più ora può farlo, una stronza bionda tinta è un demone-vampiro e Malcolm è ancora nelle loro mani, oh tua sorella è una strega-vampiro ed è stata rapita dalla tua ex psicopatica con la quale sei costretto a passare la maggior parte del tempo, e per lo più è ancora innamorata pazza di te, oh e fra qualche giorno abbiamo una serata di beneficenza dell'ufficio di Ian e Samantha alla quale dovrò andare da sola, visto che Julia ti ha detto di portarci lei e fra questo venerdì un'altro ballo studentesco al quale sono costretta a partecipare se non voglio litigare con la mia migliore amica, e io odio i balli, e adesso sto straparlando di cose inutili delle quali non dovrei neanche preoccuparmi, eppure eccomi qui, invece di prenderti e buttarti sul letto non finisco di parlare, quindi direi che no, non sto affatto bene “
“ frena un attimo, calmati, prendi un grosso respiro “ disse lui mettendomi le mani sulle spalle e respirando piano ed io lo imitai “ prima di tutto, Alexander non ti farà niente, lo sconfiggeremo “
“ lui ha Riccardo dalla sua parte “
“ e tu hai noi, hai me, e poi ora che i tuoi poteri sono ben sviluppati oltre a contare su quelli puoi contare sulla sorpresa “
continuai a guardarlo mentre lui convinto continuava a parla “ secondo, Annabeth è un vampiro.. E allora?! Un paletto nel cuore ed è fatta “
“ come se fosse la cosa più facile al mondo “
“ se continui ad allenarti lo sarà, e poi non è detto che sia tu ad ucciderla, insomma combatteremo tutti, e riusciremo anche a liberare Malcolm, anche se essendo un tuo ex, potrei per sbaglio lasciarlo lì?! ”
“ meglio non parlare di ex non credi?! “
“ questo è un colpo basso ragazzina, lo so’ che è difficile ma devo trovare mia sorella, non credere che per mia sia una bella esperienza, insomma Julia è una psicopatica, ma devo farlo per Rachel, a proposito delle feste, dovrò osservarti da lontano, non potrò toccarti, neanche avvicinarmi e se qualcuno ti si avvicina?! Mettiti anche nei miei panni “

a quel punto chiusi gli occhi, beandomi delle mani di Sam che mi accarezzavano spalle e collo, gli aprii solo quando sentii il suo respiro sulle mie labbra
“ però posso accontentarti su una cosa “
“ cioè? “
chiesi alzando un sopracciglio
“ vuoi buttarmi sul letto no?! “ non riuscii a rispondere che in un attimo mi trovai con le gambe intorno ai fianchi di Sam cacciai un urlo quando mi trovai con la schiena sul letto mentre il vampiro rideva sopra di me, “ voglio fare una cosa Amber, qualcosa di più profondo del sesso, di più passionale, almeno per noi vampiri, ma devi darmi il tuo consenso “ non sapevo cosa fare, sapevo cosa voleva fare, me l'aveva detto il primo giorno che ci eravamo conosciuti, una settimana fa, era troppo presto? Sicuramente. Lo volevo? Con tutta me stessa. Era il vampiro della mia vita? Forse. Ma adesso, in questo istante, so' che ne ho bisogno, ci siamo solo io e lui
“ mi va bene “
 “ sei sicura Am? Guarda che è una cosa importante “
“ tu vuoi farlo davvero? “
“ certo, altrimenti non te l'avrei chiesto “
“ allora fallo “
mi sedetti sul letto togliendomi la giacca così da rimanere in canottiera lo guardai negli occhi, aveva la bocca un po' aperta, è il respiro irregolare, annuii con la testa per fargli capire che ero pronta, i suoi occhi diventarono Rossi, un rosso acceso, sotto essi le vene si gonfiarono così tanto da formare dei rigonfiamenti mentre dalla bocca uscirono i canini, lunghi e appuntiti, Sam mi guardò mentre si mordeva il polso e lo avvicinava alla mia bocca, non ci pensai due volte, e mi attaccai a bere, il sapore del suo sangue era cambiato, sembrava più dolce, sobbalzai quando sentii una fitta al collo, all'inizio avrei voluto urlare ma pian piano  che mi abituavo non faceva poi così male, mi rilassai così tanto che lasciai andare il suo braccio e mi addormentai immediatamente senza neanche riuscire a fermare Sam che era ancora ancorato al mio collo.
Mi svegliai con uno strano dolore alle tempie, aprii gli occhi lentamente, è solo dopo essermi stiracchiata per bene mi accorsi che ero in pigiama, fuori era ancora buio, e guardando l'orologio mi accorsi che erano ancora le tre di notte, Sam era fuori al balcone, così mi alzai e lo raggiunsi
“ hey “ dissi sistemandomi accanto a lui, ma appena girai la testa nella sua direzione una fitta al collo mi fece quasi urlare di dolore, poggiai la mano dove sapevo che sarebbe stata la ferita e come da manuale si era già rimarginata anche se il dolore non era sparito, cosa molto strana
“ fa male è “ disse Sam senza nemmeno rivolgermi uno sguardo
“ si, ma qualche minuto e mi passa “
“ non credo che ci voglia solo qualche minuto, sono passate sei ore e stai ancora così “
“ che vorresti dire? Cos'è successo di strano? “
“ ti ho quasi dissanguata, per poco non ti staccavo il collo, Amber “

 rimasi a fissarlo con la bocca spalancata presa dall'ufficio del momento non me ne ero neanche accorta, o forse perché in quel momento stavo bevendo il suo sangue
“ non dovrà accadere mai più, devo starti lontano “
 rimasi di pietra “ Sam, ma che diamine stai dic... “
non riuscii a finire la frase che lui si voltò verso da me, illuminato dalla luce della luna è quella delle lampioncini che circondavano il balcone, aveva l'aria afflitta, sembrava quasi che stesse piangendo

“ no Amber, io non so’ se posso, il tuo sangue era così buono e dolce che non sono riuscito a fermarmi, per la prima volta in trecento anni ho perso il controllo, e quando sei svenuta tra le mie braccia ho continuato a bere finché non ho sentito un rumore, ti stavo spaccando le ossa del collo, stavo per ucciderti “
ora ero impaurita, ma non per quello che era successo ma bensì per quello che credevo sarebbe successo di lì a poco
“ se non mi fossi fermato, se non fossi tornato in me, ora tu non saresti qui e neanche io, perché non potrei mai vivere con un rimorso del genere, e adesso come adesso, dopo quello che abbiamo fatto sta notte siamo legati, e non so' se posso vivere senza di te Am, io e te siamo legati dal destino ragazzina, e per nostra sfortuna ci crediamo entrambi, perché quello che sto per fare ci farà rimpiangere di avergli dato retta, non posso andare avanti con la paura di farti del male, non me lo posso permettere, sarei solo un egoista a farti questo “
“ Sam aspetta un attimo... “
“ no fammi finire, non posso essere egoista, ma da quando ti ho salvato la vita è scattato qualcosa dentro di me, dieci giorni fa’ ero una persona diversa, non rischiavo mai, facevo sempre la cosa giusta per gli altri, ma sta volta voglio che essere diverso, per una volta voglio essere egoista, voglio fare quello che è giusto per me è non per gli altri, voglio rischiare, mi voglio buttare, ma non posso costringerti ad accettare, beh potrei soggiogarti ma non lo farei mai, e poi non funzionerebbe giusto? “
mi guardò come per chiedere conferma, e per un attimo mi venne da ridere, riusciva a fare un discorso da oscar per poi perdersi in stronzate, ma questo è il Sam che mi piace “ quindi Amber, accetti di vivere questa storia con me? Ma non ti sto chiedendo solo di diventare la mia fidanzata o ragazza o come voi donne chiamate tutta questa roba, ti sto chiedendo pazienza, perché ho una vita incasinata, e perché, per mia sorella sono ancora e purtroppo legato alla mia ex, ti sto chiedendo di mettere in pericolo la tua vita per una cosa ancora così piccola ma che potrà diventare grande, ti sto chiedendo di accettare tutti i miei scatti d'ora e di gelosia perché per me ne vale la pena “
ero pronta a tutto questo? Ero pronta a rischiare tutto e tutti per Sam? Per la voce che ho sognato per mesi? Per il vampiro che mi ha salvato la vita tre volte e che per poco non mi faceva fuori sta notte? In quel momento mi vennero in mente le parole di mio padre, ne vale la pena? Cazzo, si! Guardavo Sam davanti a me che mi fissava, aspettava e aspettava con gli occhi fissi nei miei
“ non puoi chiedermi di rischiare tutto Sam “
“ lo sapevo io volevo solo... “
“ hai parlato tu e ora lasci parlare me, dicevo, non puoi chiedermelo perché lo sto già facendo, dal momento in cui ti ho sognato, la prima volta che ti ho incontrato, una settimana fa', sono passati solo sette giorni, ma in questi io ho messo in gioco me stessa, quindi si, ne vale la pena “

lui mi sorrise ed io sentii uno strano calore invadermi tutto il corpo, non parlammo più, lui mi poggiò il braccio sopra le spalle e mi tirò a se affondai il viso nel suo collo giusto per inebriarmi del suo profumo per poi guardare le stelle mentre lui mi baciava la fronte, in quel momento mi sentivo bene, non poi così tanto lontana da casa mia.

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***



Capitolo 14

 “ ok è ora di alzarsi ragazzina “ disse qualcuno mentre mi scuoteva le spalle, la mattina era un delirio, soprattutto dopo ieri sera che, dopo aver parlato fuori al balcone, io e Sam, eravamo rimasti a guardare per un po' il cielo ma poi il sonno è la stanchezza erano tornati a farmi visita così eravamo tornati a letto ed inutile dire che mi ero addormentata come una fessa,
“ mh, tra cinque minuti, ti prego “ mugolai io girandomi dall'altra parte e coprendomi la testa con il piumone, faceva un freddo assurdo a Forks, già a Forks, e solo in questo momento collegai il cervello al mondo, era Sam che mi chiamava, "bella figura amica mia" "tentazione di prima mattina no, te ne prego"
“ guarda che sono le sette hai dormito mezz'ora in più “
le sette? Era tardissimo, scattai in piedi dal letto e corsi nella cabina armadio, presi dei vestiti e mi chiusi in bagno, mentre il vampiro se la rideva sdraiato comodamente sul mio letto. Mi feci una doccia al volo, per poi fare tutto con molta fretta, e alle sette e quaranta uscii finalmente dal bagno, Sam era ancora nel letto, dormiva così beatamente che mi fermai per qualche minuto a guardarlo, e sorrisi

era così bello, gli occhi chiusi, la mascella rilassata sulla quale la barba cominciava a ricrescere, il petto muscoloso e nudo, le mani incrociate sotto la testa e i capelli spettinati che gli davano l'aria da ragazzino, "il fascino dei vampiri" pensai tra me e me "il fascino di Sam magari" mi rispose tentazione rovinandomi il momento "ma un attimo per me no?!" "Tesoro sono dentro di te, nella tua mente, quando credi di pensare tra te e te in realtà stai parlando con me" "e me lo dici dopo 124 anni? buono a sapersi comunque", mi avvicinai di più d lo baciai sulle labbra, piano, così da non svegliarlo, e poi scesi di sotto dove Meredith e Dakota mi aspettavano
“ buongiorno raggio di sole “ disse la seconda sorridendomi
“ buongiorno a voi “ risposi io sedendomi e sospirando
“ stai sospirando, sputa il rospo “ disse Meredith poggiando i gomiti sul tavolo
“ io e Sam abbiamo deciso di stare insieme “
“ e com'è stato? “
chiese Dakota
“ beh abbiamo parlato e... “
“ arriva al momento del sesso Am “
ribadì Meredith,

le guardai alzando entrambe le sopracciglia
“ non c'è stato nessun momento del sesso “ ed eccoli lì, gli sguardi stupiti delle mie amiche
" ma si può sapere che aspetti? Insomma è un figo “ ribadì Meredith
“ esatto e poi dai, da quant'è che non...” continuò Dakota io mi alzai e alzai le mani per mettermi sulla difensiva
“ oh no, no, no non ho nessuna intenzione di parlare di queste cose “
“ ma siamo le tue migliori amiche “
dissero entrambe
“ appunto, io vado è “ dissi uscendo dalla cucina sorridendo mentre le sentivo ancora parlare.
L'ora di logica stava passando troppo lentamente, i problemi erano così facili, ma a quanto pare l'intelligenza umana è molto sotto la media, visto che stavamo da venti minuti sulla stessa operazione e la risposta era un semplice "168", poggiai i gomiti sul banco e mi presi a testa fra le mani, sentii una strana scarica alla schiena e poi in un secondo vidi una macchina nera davanti a me
“ quindi prende questa signore? “ disse l'uomo davanti a me, sicuramente un commesso, signore? Ma che diavolo stava succedendo
“ certo, la posso prendere subito no?! “ la voce, era Sam, vedevo quello che vedeva lui, sentivo le sue stesse sensazioni, come se vivessi nella sua testa, lo vidi pagare e salire sulla Jaguar nera che aveva appena acquistato, ma come era possibile tutto questo? È come era venuta la visione sparì
“Am stai bene? “ mi chiese Dakota poggiandomi una mano sulla spalla
“ no.. Si cioè... non lo so' “ risposi io molto confusa “ devo chiamare Sam “ dissi prendendo le mie cose e alzandomi dl posto richiamando tutte le attenzioni su di me
“ dove va' signorina Black? “ mi chiese il professor Grey guardandomi accigliato
“ non mi sento bene, devo andare “ ma prima di aprire la porta lui mi richiamò prendendomi per il braccio
“ non può fare come vuole chiaro?! “
senti un “ oh-oh “ da parte di Dakota Jason fece per alzarsi ma lo bloccai con un cenno della testa, presi il polso del professore con la mano libera e lo strinsi così tanto da fargli lasciare la presa e farlo imprecare
“ provi a toccarmi di nuovo signor Grey, è il licenziamento sarà l'ultimo dei suoi problemi “
prima di uscire diedi un ultima occhiata alla classe, tutti mi guardavano a bocca aperta tranne Dakota, Jason e Alicia che invece avevano stampato un sorriso furbo sulla faccia. Arrivata nel corridoio chiamai immediatamente Sam, che rispose dopo qualche squillo "hey ragazzina non dovresti essere a scuola?"-"hai comprato una macchina, nera, una Jaguar vero?"-"mi stai stolkerizzando? Sapevo di piacerti ma stai esagerando , vuoi che prenda appuntamento da uno psicologo?"-"uno psi che? Comunque no brutto idiota io l'ho visto, è come se fossi già lì con te" -nel frattempo arrivai al mio armadietto e ci buttai lo zaino prendendo la borsa- "oh, stanno già iniziando"-"iniziando cosa?"-"le visoni"-"visioni?! Ma che diavolo?"-"non urlare potrebbero sentirti"-"dimmi che cazzo sta succedendo Sam"-" te l'ho mai detto che sei bellissima quando ti incazzi? O quei pantaloni ti stanno benissimo" ero arrivata nel parcheggio, mi voltai e attaccai il telefono quando lo vidi, era lì, poggiato sulla macchina con la sua giacca nera e quel sorriso che mi faceva mancare l'aria ogni volta

mi avvicinai quasi correndo
“ che ci fai qui? “ chiesi io abbracciandolo
“ ero passato a prenderti per portati a pranzo, e per farti vedere la macchina ma a quanto pare... “ e in quel momento tutto mi tornò in mente, era impressionante come, quando lo vedessi, riuscissi a dimenticare tutto
“ potresti spiegarmi per favore “
“ beh quando ci siamo scambiati il sangue, abbiamo creato una connessione, possiamo vedere nella mente dell'altro quando prova forte emozioni e possiamo parlare telepaticamente “
“ c'è aspetta, frena un attimo, siamo telepatici? “
chiesi sbarrando gli occhi, già avevo i miei poteri e tentazione a darmi problemi, di certo la telepatia non ci voleva
“ sei un demone e ti scandalizzi per la telepatia? Comunque è solo momentanea come cosa, una settimana e passerà, almeno con gli umani è così “
“ esatto, ti sembro umana io? Insomma potrai vedere dentro la mia testa, oh Lucifero aiutami tu “
“ invocare tuo padre non è la cosa migliore e poi teoricamente non posso guardarti nella testa a meno che tu non me lo permetta, da adesso che lo sappiamo possiamo scegliere noi quando “

 tirai un sospiro di sollievo, e poi anch'io potevo vedere nella sua no?! Lui mi attirò di nuovo a se

“ tranquilla ragazzina, nessuno scoprirà i tuoi sogni erotici che fai su di me “
gli diedi un colpetto sul petto “ sei un'idiota “
“ andiamo a pranzo? “

io annui prima di entrare in macchina, che ancora odorava di nuovo, sapeva di pelle e Sam, un mix perfetto.
Dopo aver passato tutto il pomeriggio alla ricerca di indizi con le ragazza, ora me ne stavo seduta sul divano a vedere una serie tv sul vampiri, dove una ragazza di nome Elena non faceva altro che piagnucolare dietro a due fratelli non sapendo quale scegliere, e la cosa stranamente mi interessava, sopratutto per gli attori, molto affascinanti
“ alla fine sceglie Damon “ Sam entrò nella stanza buttandosi sul letto accanto a me
“ oh beh grazie di avermi rovinato la sorpresa “ dissi voltandomi verso di lui e facendo il broncio, o almeno ci provavo, era così difficile, mi sembravo una ragazzina
“ dove sono gli altri? “ mi chiese lui avvicinandosi sempre di più
“ Dakota e Justin sono a cena fuori, Jason dorme da Alicia e Ian con Samantha hanno il turno di ronda insieme a Rian e altri del suo clan “
“ a proposito di cani puzzolenti, chi è Trevor? “
“ un amico di Rian “
“ e perché ti ha chiesto di uscire? “
“ perché sono fantastica “
in un secondo fu sopra di me inchiodandomi sul divano
“ e mia, sopratutto mia “
gli poggiai le mani sul viso e lo baciai “ a proposito, siamo da soli lo sai? “ dissi prendendo il bordo della sua t-shirt e tirandolo su
“ ah si? “ mi sorrise e finì di togliersi la maglia, cominciò a mettere le mani sotto la mia ma il campanello suonò
“ vai tu? “ chiesi sbruffando e cercando di ricompormi
“ ok, ti lascio la porta della mente libera, tu pensami e vedrai, ci proviamo? “
io annui mentre lui usciva dalla stanza infilandosi la maglietta, aspettai qualche minuto, chiusi gli occhi e iniziai a liberare la mente, pensando solo a Sam, e ci riuscii gin troppo facilmente, lo vidi aprire l'aprire la porta rimanendo di sasso, Julia era lì.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

“ ciao Julia, che... ehm che ci fai qui? “
“ sono venuta a trovarti, posso entrare? “
disse lei allungando lo sguardo verso l'interno della casa
“ uh ehm certo “ lui la fece passare e si sedettero in cucina
“ posso offrirti qualcosa? “ oh ma che gentile
“ la tua compagnia, a quanto vedo sei solo no?! “
“ no, c'è Amber di sopra “
il sorriso dal viso della bionda sparì
“ spero per te che tieni le distanze, ti ricordi no?! Tu esci con lei e non rivedi tua sorella “
lui abbassò lo sguardo “ si, mi ricordo “

brutta stronza, questo era troppo, dovevo fare qualcosa, Sam si stava mettendo nei casini per colpa mia, una cosa potevo farla però, presi il telefono e contattai Trevor, e lo invitai qui, tanto il branco sapeva dove abitavamo, lui accettò volentieri e mi avvertì che tra cinque minuti sarebbe arrivato, nel frattempo andai in bagno a darmi una sistemata e poi scesi di sotto, passai volontariamente per la cucina e cercai di far finta di esser il più stupita possibile
“ oh, ciao.. Julia vero? “ gli passai accanto sorridendo prima di aprire il frigo per prendere dell'acqua
“ come se non lo sapessi “ bofonchiò lei, ma io feci finta di niente e mi sedei accanto a loro, beccandomi un'occhiata divertita ma allo stesso tempo di rimprovero da parte di Sam
“ tu non esci Amber? “ mi chiese la bionda sorridendo falsamente
“ non lo so', tra qualche minuto verrà un mio amico, poi vedremo “
il suo sorriso si fece sincero alla mia risposta mentre Sam indurì la mascella, brutta cosa la gelosia, il campanello suonò ne sapevo qualcosa
“ deve essere lui “ mi alzai e corsi alla porta, ed aprii trovandomi davanti Trevor era un bel ragazzo alto e molto muscolo, mi mostrò solo per un attimo la schiera di denti bianchi, il sorriso gli illuminava gli occhi neri, come i suoi capelli, ci avrei fatto un pensierino se non fossi fidanzata

“ stai benissimo Amber “ mi disse lui mentre io lo lasciavo entrare in casa
“ oh, grazie “ risposi sinceramente mentre lo portavo nella sala TV
“ sei sola? “ mi chiese guardandosi intorno, io mi sedetti sul divano e gli feci segno di sedersi, ma lui lo prese come un invito per invadere il mio spazio “ no, c'è un mio amico con una tipa di là “
“ mi chiamo Julia, e sono la sua ragazza “
sbagliato brutta stronza
“ ex ragazza “ ribadì Sam seguendo la vipera che ci aveva raggiunto, lui si sedette sulla poltrona proprio di fronte alla nostra e lei accanto a lui
“ Sam “ dissi guardando il vampiro, poi voltai lo sguardo verso Julia
 “ Julia “ indicai il ragazzo accanto a me
“ lui è Trevor, un mio amico, Trevor loro sono, beh hai capito no?! “ lui mi sorrise di nuovo
“  Sam, Julia è un piacere conoscervi “ Julia rispose cordialmente mentre Sam gli lanciò un'occhiataccia c'è avrebbe potuto trafiggere qualsiasi cosa, sentivo gli occhi del vampiro addosso, anche gli altri se ne accorsero, il silenzio era davvero imbarazzante, un sorriso si allargò sul viso di Julia, stava tramando qualcosa, ne ero certa, e quando aprì bocca, i miei dubbi divennero realtà
“ perché non andiamo al pub di Forks? “
“ perché no?! Ti và Amber? “
mi chiese Trevor girandosi verso di me, io annui
“ certo, vado a cambiarmi e arrivo “
“ perfetto, vado a casa anch'io e ci vediamo lì “
Julia si alzò e si fece accompagnare da Sam, mentre io salii di sopra.
Non ci misi molto a cambiarmi, mi misi un paio di collant neri, una maglia rossa di media lunghezza ma con uno scollo a "v", mi infilai anche un paio di decolté rosse, quando raggiunsi Trevor mi guardava con la bava alla bocca, presi la giacca di pelle e lo seguii di fuori, che la serata inizi.
Arrivammo al pub pieno di ragazzi della scuola, non era male, ma troppo pieno per i miei gusti, trovammo il tavolo di Julia e Sam, e ci sedemmo con loro, inutile dire che per la maggior parte della serata non avevo fatto altro che parlare e ballare solo con Trevor, poi successe, una voce nella mia testa, così bella e famigliare, "se il lupo non smette di fissarti la scollatura gli strappo i capelli uno ad uno, ma si può sapere che ti è passato per la testa?"- Diretto, come sempre, pensai tra me e me- "l'ho fatto per te idiota, ho sentito la vostra conversazione, volevo deviarla"-"invitando l'idiota"-"già"-"comunque credo che abbiamo un problema, c'è puzza di demone, Am, e sono sicuro che non sei tu"- mi irrigidii di colpo, noi demoni non potevamo rintracciare gli altri, ma le creature della notte si,-"riesci a capire da dove viene Sam?"-"no, ma è meglio che andiamo"- lui si Poggio con il gomito sul tavolo iniziando a guardare tutto il pub, cercando la fonte del demone, mentre io non potevo reprimere i brividi cominciai a massaggiarmi teatralmente la testa
“ stai bene baby? “ mi chiese Trevor poggiandomi le mani sulle spalle
“ no, mi sta scoppiando la testa, ti spiace accompagnarmi a casa? “
“ no, certo che no, ti accompagno immediatamente “
gli sorrisi gentilmente e gli sorrisi, poi mi voltai verso Sam e la bionda
“ ragazzi noi torniamo a casa, ci vediamo, ah Sam hai le chiavi? “
 lui si toccò le tasche e poi scosse la testa
“ no e gli altri non ci sono “ si voltò verso Julia “ andiamo anche noi? “
lei si alzò sbruffando “ va bene, tanto decide sempre lei “
ma che diavolo diceva?! Questa è matta, stavamo per uscire quando lo vidi, Alexander era lì, vicino al bigliardo mi guardò sorridendomi in un modo così famigliare, ma ora non mi trasmetteva nessuna sicurezza, solo ribrezzo e rabbia, molta rabbia.

Trevor mi accompagnò a casa, stava per lasciarmi davanti al cancello quando si fermò di scatto
“ tutto bene? " gli chiesi io guardandolo
“ no, c'è qualcuno “
“ in casa? “
“ no, è sicuramente qui fuori “
addrizzai la schiena e guardai fuori dal finestrino, poi chiusi gli occhi e mi concentrai, inspirai abbondantemente
“ sono due vampiri, adulti, un maschio e una femmina, e molto probabilmente ora stanno ascoltando i nostri discorsi “ dissi io a Trevor mentre mi slacciavo la cintura e mi toglievo le scarpe
“ che stai facendo? “ mi chiese lui reggendo mi per un braccio mentre aprivo lo sportello
“ vado a federe cosa vogliono no?! “
“ ma sei matta?! Per me dovremmo contattare gli altri “
“ hai paura Trev? “
dissi sicura che l'avrei convinto
“ no, ma non mi sembra una cosa saggia da fare “

“ se vuoi rimani in macchina “

feci per uscire e lo sentii borbottare un “eh va bene “
il terreno bagnato dalla pioggia mi solleticava i piedi mentre camminavo fino a davanti alla macchina ancora accesa e con i fari accessi che illuminavano il cancello della villa, mi voltai verso Trevor e gli mimai con le labbra "non trasformarti finché non ti do' il via, vatti a nascondere" lui mi guardò inarcando un sopracciglio ma quando gli feci il segno con le mani per scacciarlo lui annuì e corse verso la foresta, io scrollai le spalle
“ forza fatevi avanti “ dissi ad ala voce, sicura che i vampiri mi stessero ascoltando, sentii un rumore dietro di me, un vampiro era sopra la macchina, pronto a colpirmi, ma lo precedetti prendendolo per la gambe e lo buttai davanti a me, alla mia destra né arrivò un'altro che mi coli sul fianco facendomi volare e cadere a qualche mentre di distanza, mentre mi alzavo sentii un ringhio dietro di me, e mentre un'altro vampiro stava per prendermi alle spalle riuscì a piegarmi facendolo atterrare a terra per poi dargli un calcio sulla faccia, lo presi per le braccia e rendendo il piede sul collo tirai così forte a staccargli le braccia e il corpo si ridusse in cenere, i due vampiri stavano per attivarmi insieme
ORA “ urlai, vidi un'ombra gigante saltare sopra di me, per poi pl buttarsi sopra uno dei due vampiri e sbranarlo, mentre io pensavo all'altro, corsi verso di lui assestandogli una serie di pugni sull'addome, ma dopo neanche due minuti mi trovai contro un albero, con una mano al collo, mi liberai con un calcio sulle ginocchia così forte che la rotula rientrò, il vampiro cadde a terra, in ginocchio, stavo per staccargli il collo sentii un'altro ringhi, alzai gli occhi verso Trevor, camminava a quattro zampe verso di noi, sarà stato grosso quasi due metri, aveva gli occhi neri con sfumature d'orate, mentre il pelo era lucido e rossastro, stava ringhiando e ogni tanto si passava la lingua sui canini, mi faceva paura, non molta, ma abbastanza da distrarmi, e mi arrivò un pugno sulla mandibola imprecai mentalmente, ma non feci in tempo a rialzarmi che Trevor stava finendo il lavoro da me iniziato
“ è tutto tu amico “ dissi pulendomi le mani sui collant e avvicinandomi alla macchina sentii un rumore forte di un motore, e poi una sgommata, mi voltai e vidi Sam uscire dalla macchina lasciando lo sportello aperto e correndo verso di me, catturandomi in un abbraccio
“ oh Dio stai bene Am? “ ricambiai l'abbraccio ma con meno enfasi, c'era comunque Trevor a dieci metri da noi
“ si sto bene, c'era Trevor con me “ ci voltammo verso il licantropo che nel frattempo stava riprendendo la sua forma umana, si alzò da terra, aveva tolto la maglietta e aveva un fisico pazzesco, e anche un tatuaggio su una spalla "stai sbavando" la voce di Sam si insinuò nella mia mente, ed io arrossii, aveva ragione, stavo davvero sbavando ma l'avrebbero fatto tutte se fossero qui con me, non che questo mi giustificasse, ma Dio Trevor aveva un fisico...
“ tempismo perfetto vampiro “ disse Trevor avvicinandosi a noi, Sam mi passò una mano intorno alla vita avvicinandomi di più a lui
“ sono arrivato il più velocemente possibile, era dall'altra parte della città “
“ va beh comunque ci ho pensato io, e se non vi dispiace ora andrei a farmi una doccia “
Trevor si avvicinò alla macchina e si infilò una maglia che aveva sui sedili posteriori, mi staccai da Sam e mi avvicinai a lui
“ grazie Trevor, per tutto “ lui si avvicinò e mi baciò sulla guancia prima di entrare in macchina e mettere in moto
“ quando vuoi baby “ sorrisi allontanandomi dalla macchina e lui partì prendendo il sentiero che portava alla radura dove viveva con il resto del clan, mi avvicinai a Sam che mi fece segno di entrare in macchina, a appena parti per entrare nel cancello lo sentii brontolare
“ baby, che idiota “ e inevitabilmente mi venne da ridere. 
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Uscii dal bagno dopo una bella doccia, e trovai Sam sul letto
“ ti sei trasferito in camera mia? “ gli chiesi entrando nella cabina armadio
“ qui si sta più caldi baby “
feci cadere l'accappatoio per poi infilarmi la biancheria ed il pigiama
“ smettila di fare le stronzo Sam “
tornai di là sdraiandomi accanto a lui
“ io sarei lo stronzo?! L'hai visto che ha fatto tutta la sera no?! “
“ si e ha funzionato? “
“ si cazzo, ed è questo il problema, ora Julia non farà altro che invitarvi perché sa che c'è qualcosa tra noi, non è stupida  “
“ e noi rifiuteremo “
“ io non posso “
“ intendevo io e Trevor “
“ ora esiste anche un "voi"? “

 sbruffai e alzai gli occhi al cielo “ se devi stare qui per criticare chi sta cercando di darti una mano, puoi anche andartene a morire dal freddo in camera tua “
mi girai di fianco dandogli le spalle, allungai la mano per spegnere la luce e finalmente mi rilassai sotto le coperte, non passò molto tempo prima che Sam mi cinse il corpo con le sue braccia

“ hai ragione, mi dispiace ragazzina, è solo che tutta questa storia è cosi.... Frustrante “ posso una delle mie mani sulle sue
“ lo so' e sono qui per questo, a proposito come sta andando? “
 mi girai per guardarlo negli occhi che ora erano di nuovo castani
“ domani gli chiederò informazioni, e se non me le darà a quel punto metterò in atto il piano B “
“ piano B? “
“ gli rompo il collo e la rapisco finché non mi dà informazioni, dopo di che la uccido “

“ e c'è la faresti, ad ucciderla intendo? “
“ mi sta rovinando la vita, e per di più ha mia sorella ”
“ perché non lo hai fatto prima? “
“ per una stupida promessa fatta a suo padre, lui non sapeva che mostra stava diventando, e purtroppo per me, sono un tipo di parola, quindi devo lasciare quel l'opzione per ultima, Greg era un brav’uomo “
sorrise amaramente, ed io lo baciai, dolcemente e lentamente, avrei dato qualsiasi cosa pur di rimanere così per sempre.
Quella mattina mi ero svegliata nel letto da sola, cercai di contattare Sam più volte e in più modi ma niente, non rispondeva a nessuno ed io iniziavo a preoccuparmi della strana sensazione che provavo dentro, ero in macchina, quando riuscii a vedere nella testa di Sam, era in una scuola, sembrava la mia, e parlava con Julia
“ devi dirmelo Julia, dimmi dov'è “ l'aveva presa per il collo ma lei con un gesto della mano lo lanciò nel corridoio, era una strega, Sam sbatte con la schiena a terra ma si alzò immediatamente
“ usare i tuoi trucchi da strega?! Sei davvero caduta così in basso? “
“ io Sam?! Te la fai con un demone, le fai credere ti tenerci, e invece sappiamo entrambi che la stai usando, che vuoi il suo potere, e lei ci crede, è così stupida “

 brutta stronza pensai tra me e me, Sam si avvicinò di nuovo
“ tu non sai niente, di me o di noi, e non ti permetto di parlare di lei in quel modo “
“ mi chiedo solo una cosa, quando tua sorella tornerà e scoprirà che Rian sta con un'altra, vorrà andarsene da Forks, e tu che farai? La seguirai, e la piccola Amber resterà sola e indifesa “
“ SMETTILA “
Sam si scagliò di nuovo contro di lei, i due caddero a terra ma si alzarono con una velocità impressionante, lei alzò la mano verso di lui, Sam si strinse le mani intorno alla testa, che faceva male anche a me “ tu devi amarmi Sam “ disse con le lacrime agli occhi, lui rispose piangendo
“ io non ho mai amato, non amo e non amerò mai nessuno, mettitelo in quella fottuta testa “ dovevo chiudere qual contatto, le sue parole mi erano arrivate dritte al cuore non mi avrebbe mai amato allora?
“ ma tu dicevi di amarmi Sam “
“ ho mentito, ho sempre mentito, tutto quello che ho fatto fin'ora é stato per mia sorella, è la mia unica ragione di vita, l'unica famiglia che conosco “

sentivo le guance bagnate, ma io non piangevo mai, era Sam, stava piangendo mentre Julia le faceva non so' cosa

“ok, se è questo che senti, ti dirò dov'è tua sorella, ma dovrai dare una cosa “
“ cosa mi stai chiedendo? “
“ hai detto che non amerai mai nessuno giusto? E tuo ti sto dando tua sorella, quindi niente ti lega più a questo posto, mi sbaglio? “
“ no, affatto “
quelle parole mi si insinuarono ancora più in profondità  nel petto come se fossero coltelli
“ allora dovrai lasciare la città e non tornare, ci stai? “
“ si “
stavo morendo dentro, mi ero affidata a lui, gli avevo permesso di farsi posto nella mia vita, mi ero illusa, mi ero fidata, ed ero rimasta scottata di nuovo, volevo sentire di più, volevo continuare a vedere cosa succedeva ma l'unica cosa che riuscii a percepire fu' un boato enorme e poi il buio, quello profondo, quello di cui le bambine hanno paura, ma la cosa più brutte che sentii prima di perdere i sensi fu' la solitudine.
Aprii piano gli occhi, e mi guardai intorno, ero nella mia stanza, l'alba di intravedeva dalle tende della finestra, tutti i miei amici erano con me, sdraiata nel letto ero circondata da Meredith, Dakota, Samantha e Alicia che dormivano beatamente, Jason invece se ne stava con la testa a penzoloni sulla poltrona mentre Justin, Ian e Lucas dormivano a terra con dei cuscini e qualche coperta, molto lentamente mi tolsi il braccio di Alicia che mi stringeva e prendendo una coperta, uscii sul balcone sedendomi su una delle sdraio, mentre guardavo il solo che si svegliava, le immagini mi scorrevano nella mente, Sam se ne era andato, per salvare la sorella, e su questo non potevo dire niente, l'avrei fatto anch'io, la cosa che faceva male era tutto il resto, a lui non importava niente di me, ero solo un passatempo, mentre io ci avevo creduto, come una stupida, lo amavo? No, ma mi piaceva stare con lui, la sua risata e il suo modo di far ridere anche me, mi piaceva tutto di lui, quindi no, non l'amavo, ma mi stavo innamorando

“ hey, sei sveglia “ Jason mi fece segno di farli posto e si sedette accanto a me, poggiandomi un braccio intorno alle spalle e spingendomi verso di lui, ed io in risposta mi raggomitolai poggiando la testa sul suo petto
“ come stai Am? “
sospirai prima di rispondere “ bene, cosa mi è successo di preciso? “
“ sei andata contro un albero, hai distrutto la Ferrari “

no la mia piccola, non la mia adorata auto “ porca troia “
“ già, hai dormito per 24 ore, si stavamo preoccupando “
“ credo di aver dato una bella botta, è il corpo si stava riprendendo, sarà stato per questo “

lui annuii “ come stai? “ mi chiese di nuovo, ed io sta volta non gli mentii, era il mio migliore amico e ci conoscevamo da una vita, mi capiva sempre, anche meglio di Alexander
“ fisicamente? Una favola, sentimentalmente? Una vera merda, Sam se ne è andato, mi ha lasciato, senza nemmeno dirmelo, mi ha fatto entrate nella sua testa, ha detto delle cose e poi il nulla “
“ io non capisco, solo il giorno prima ci avevo parlato, eh insomma mi ha detto che ci teneva a te, e c'era qualcosa nei suoi occhi, che perfino Gelosia ci ha creduto, ci deve essere qualcosa sotto Am “
“ perché tu non sai cosa ha detto, lui non si affeziona a nessuno, è solo bravo a fingere “
“ mi dispiace tanto “

“ anche a me Jason, forse anche troppo “

Jason mi strinse di più a se, lo guardai per un attimo, cercai di fargli un mezzo sorriso, ma mi accorsi che mi era impossibile, così chiusi gli occhi, e l'immagine di Sam mi si porse davanti, mi trovai costretta ad aprirli e a guardare il sole che si copriva di nuvole grigie, come il mio umore, da oggi in poi mi sarei concentrata solo sulla missione, non sarei stata un peso per nessuno.
“ Allora, oggi c'è la festa di beneficenza, e domani quella della scuola giusto? questa neve ha rovinato tutti i nostri progetti “ disse Dakota mentre consumavamo la nostra colazione, erano passate quasi due settimane da quando Sam se ne era andato, e per quanto volessi dimenticarlo e odiarlo, proprio non ci riuscivo, era un pensiero costante, ed io mi stavo annullando, non uscivo mai, giusto per la scuola e per i rumeni di ronda, per questo mi ero promessa di andare alle feste di questa sera, che venivano continuamente rimandate per la bufera di neve che era cessata solo un giorno fa
“ in teoria è il contrario, domani c'è quella per la beneficenza “ le risposi io posando il succo nel frigo
“ alla quale siete costrette a venire “ disse Samantha entrando in cucina per prendere il cerca persone che si era dimenticata, stava per uscire quando si fermò di colpo
“ voi cosa indosserete? “
“ tu niente se non raggiungi Ian subito, ti ucciderà  “ l
e rispose Meredith ridendo, Samantha alzò le spalle e se ne andò sorridendo, mentre noi ci preparavamo per andare a scuola, non avevano la macchina dovevo rubare i passaggi hai miei amici, non che ha loro dispiacesse, ma volevo la mia macchina, la mia indipendenza, che era andata a farsi fottere contro un albero. 
 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Ero nel corridoio con Trevor che per la centesima volta mi chiedeva se poteva accompagnarmi al ballo di questa sera, aprii l'armadietto sbruffando
“ Trevor non farmelo ripetere di nuovo ok?! Non puoi accompagnarmi, voglio andare da sola “
“ ma perché? “

 sbattei l'armadietto e mi voltai, stavo per perdere la pazienza “ senti Trev, non vorrei essere scortese ma.. “ una ragazza si era piazzata davanti a noi r mi guardava sorridendo, io la guardai ricambiando, e aspettavo che se ne andasse, così che avrei finito il discorso con Trevor, ma lei rimaneva ferma lì a fissarmi
“ posso aiutarti? “ gli chiesi con calma, non era una che se la prendeva con il mondo intero
“ tu sei Amber vero? “ mi chiese socchiudendo di poco gli occhi come per mettere a fuoco
“ si, perché? “
“ sei più bella di quanto mi ha descritto, eppure credevo che non fosse possibile “
ora ero più confusa, ma che stava succedendo?! Poi come se si fosse ripresa da uno stato di trans la ragazza allungo la mano e io la strinsi “ scusami, mi chiamo Katlin, sono la sorella di Sam “ ritrassi immediatamente la mano impallidendo, aprii la bocca più volte non sapendo cosa dire

“ quel pezzo di... “ mi voltai verso Trevor fulminandolo con gli occhi, e Katlin con me, lui alzò le mani in segno di resa
“ io vado, ci vediamo dopo Am “
lo salutai con un segno della testa, per poi tornare a guardare Katlin “ scusa per Trevor, e per la mia reazione, ma sai mi hai preso un po' alla sprovvista “
“ già, Sam mi aveva detto che sicuramente avresti reagito così o anche peggio “

 rimasi immobile, non sapevo cosa dire o fare, se lei era qui, Sam era tornato, eppure non si era fatto vedere, ne un messaggio una chiamata, niente di niente, e il dolore che ero riuscita a nascondere si fece vivo di nuovo, e a distanza di due settimane era ancora più forte, la prima campanella suonò, alzai lo sguardo da terra e cercai di sembrare più naturale possibile
“ ora devo andare, è - è stato un piacere conoscerti “ dissi io girandomi, ma non feci un passo che Katlin mi fermò per un braccio
“ in due settimane non ha mai smesso di pensare o di parlare di te, credo che mio fratello si sta innamorando Amber “
“ beh , bel modo di dimostrarlo “

mi liberai e camminai velocemente, anzi corsi, fino alla mia aula, cercando di chiudere tutto il resto fuori, Sam non si sarebbe mai innamorato di nessuno, non ci tiene, non gli piaccio, niente di niente, è inutile cadere di nuovo nella sua trappola, sarebbe un errore che non posso permettermi.  Dakota parcheggio davanti alla palestra della scuola
“ sei sicura di non voler tornare indietro? “ mi chiese lei spegnendo la macchina scossi la testa
“ no, non scapperò, lui ha preso una decisione due settimane fa' ed io.. “
“ e tu ti ributterai subito fra le sue braccia “
“ puoi biasimarmi? “
chiesi passandomi le mani nei capelli
“ no tesoro non posso, ma almeno non negarlo, oggi a pranzo, quando Katlin ci ha raccontato come sono andate le cose come ti sei sentita? “
 oggi avevo invitato Katlin al nostro tavolo, e ci aveva raccontato del piano di Sam, che non ha avuto mai intenzione di andarsene definitivamente ma doveva farlo a crede a Julia, e non poteva avvertirci perché gli era stato proibito
“ per un attimo sollevata, e subito dopo incazzata a morte, abbiano il legame del sangue, che gli costava avvertirmi? “
“ eri svenuta Am, magari ci ha provato “
“ fidati Dakota, non l'ha fatto “
poggiai la testa sulle schienale e inspirai profondamente, lei mi prese la mano
“ dai andiamo che ci aspettano dentro “ appena scesi dalla macchina sentii un brivido di freddo che mi fece stringere le braccia intorno al corpo, avevo indossato un vestito bianco e corto fino a sopra il ginocchio, aderente è coperto da uno strato di pizzo, con uno scollo molto profondo sulla schiena, era il vestito che avevo comprato con Sam, uno dei tanti, al quale avevo abbinato una misera è leggerissima giacca nera con il pizzo sulla schiena nuda, Alicia mi aveva costretto a mettere delle scarpe altissime nere scamosciate, delle quali mi stavo già pentendo. Appena misi piede in palestra rimasi senza parole, il tema della festa era "fuoco e ghiaccio" tutti indossavano qualcosa di nero, rosso o bianco, e tutte le ragazze indossavano dei vestiti lunghissimi, guardai me e poi le mie amiche
“ ho come l'impressione che abbiamo sbagliato vestiti “ Dakota iniziò a ridere
“ no amica mia, nessuno di loro ha il fisico di permettersi vestiti come questi è diverso “ Dakota e Meredith sparirono nella pista da ballo mentre Alicia sparì con Jason, sicuramente a fare quello che fanno sempre, io mi buttai agli alcolici,
“ cosa ti do' dolcezza? “ mi chiese il barman con un po' troppa enfasi
“ vodka “ risposi io tamburellando le dita sul bancone "mi è sempre piaciuto quel vestito" quella voce, la voce di Sam era nella mia testa, che adesso cominciava a formicolarmi, mi voltai, ed era lì, dall'altra parte della sala, con le braccia incrociate sotto al petto, le maniche della camicia nera che preferivo, erano tirate su così da mostrare i muscoli contratti, alzò lo sguardo su di me

e in quel momento i miei occhi incontrarono i suoi rimanemmo per un tempo che a me sembrò infinito a guardarci, ma non lo ressi, non ce la feci, così buttai giù la mia vodka e raggiunsi gli altri sulla pista da ballo
“ vieni a ballare Am “ mi urlò Dakota mentre si strusciava con Justin rifiutai gentilmente l'invito e mi avvicinai a Meredith che invece ballava con molta meno enfasi
“ tutto bene Am? “ ma perché tutti mi chiedevano sempre la stessa cosa?!
“ c'è Sam “
“ si lo sappiamo, è venuto da noi a scusarci, sai credo che magari potresti perdonarlo, insomma, ha fatto tutto per la sorella, tu lo faresti per noi? “
“ certo, e non gli do’ nessuna colpa, io ti giuro che l'unica cosa che voglio è correre dall'altra parte della palestra e baciarlo, ma ha detto delle cose che non riguardavano la sorella “
“ tutti sbagliano e tutti meritano una seconda possibilità non trovi? “

 io annui e poi mi allontanai, tutti mi dicevano di perdonarlo e io l'avrei fatto, sicuramente, ma adesso avevo paura, come potevo fidarmi di nuovo? Come faccio a sapere che le cose che ha detto non sono vere. Stavo muovendo i fianchi a tempo di musica addosso ad un ragazzo che non ricordavo neanche venisse alla mia scuola, ma quando mi voltai per dirgli di andarmi a prendere da bere, mi scontrai con un paio di occhi castani e mi impietrii
“ che voi Sam? “
“ parlare per favore, voglio spiegarti “
“ non c'e niente da spigare, hai già detto tutto quello che dovevi dire l'hai detto già a Julia “
“ erano tutte cazzate lo sai “
“ no, non lo so' e sai perché? Perché te ne sei andato senza nemmeno salutare “
“ dovevo farlo, per mia sorella, non ho mai voluto andare via da qui, da te “
“ invece l'hai fatto, e ora torni, dopo due settimane, aspettandoti cosa? “
“ ti ho fatto entrare nella mia mente quelle mattina per farti capire cosa stava succedendo, per farti sapere come andavano le cose “
“ ah proposito lo sai che per colpa tua ho distrutto la Ferrari, sono finita contro un albero e sono rimasta a dormire per un giorno intero, avevo la testa aperta Sam, ma sono sicura che lo sapessi, ma non ti è fregato niente, perché per te sono solo un passatempo, un gioco, niente, sono niente “
“ che cazzo stai dicendo? “
“ la verità, ammettilo e facciamola finita “
“ vuoi sapere la verità? Si è vero sono scappato “
“ bene “
“ devi levarti il vizio di interrompermi porca troia Amber, fammi finire “ e in quel momento mi ricordai che eravamo ancora in mezzo alla pista da ballo, ma per fortuna la musica sovrastava le nostre voci, “ me ne sono andato per mia sorella, ma sono scappato perché io mi sto innamorando di te Amber, così velocemente che ho avuto paura, in queste due settimane mi sono sentito vuoto, annullato, mi mancava la tua risata, il modo in cui russi, come ti tocchi i capelli, i brividi che ti vengono sulle braccia quando ti bacio, le tue labbra tutto, io ho bisogno di te, per l'eternità “


quelle parole mi colpirono il petto, ma non faceva male, anzi era piacevole, lui si stava innamorando,ma era scappato, come potevo sapere che non l'avrebbe fatto di nuovo? Chi poteva dirmelo? Nessuno, sentivo gli occhi bruciarmi ma non piansi, non ci riuscivo, e non avevo la forza di rispondergli, provavo le stesse cose, ma non mi fidavo più,
“ inventatene un'altra Sam, non ci casco  “
“ te lo dimostrerò, tutti i giorni, per sempre, lo sai anche tu che non possiamo stare distanti “
scossi la testa e me ne andai, non potevo restare lì o l'avrei perdonato subito.
 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Mi trovavo in una stanza che non era la mia, me ne stavo lì immobile davanti ad un letto, dove, un ragazzo dagli occhi biondi se ne stava seduto guardando fuori, mentre si passava una mano nei capelli, era vestito elegante e quando si girò a guardarmi lo riconobbi
“ Riccardo? “
“ ciao Amber, da quanto tempo è? “

 Riccardo era il figlio di Michele, il primo suddito del creatore, lui è mio padre erano come fratelli, prima della sua caduta, e anche dopo, la loro storia non era come quella raccontata dai libri, e io e Riccardo eravamo cresciuti insieme, c'era sempre stato un certo odio tra di noi, ma costretti dalle nostre famiglie a passare del tempo insieme eravamo diventati amici
“ dove sono? “ gli chiesi mentre lui si alzava dal metto avvicinandosi a me
“ nel rifugio di Alexander “ strabuzzai gli occhi
“ cosa? come sono finita qui? “ poi ci pensai, quindi Alexander non era morto, quella di Annabeth era una bugia, istintivamente lo abbraccia, lui ricambiò per poi guardarmi alzando un sopracciglio “ scusa, è che pensavo fossi morto, insomma Annabeth mi ha detto... “
“ loro pensano che io sia morto, ma ho ereditato i miei poteri prima che mi catturassero, è una di queste mi è servita “
non mi disse quali poteri aveva visto che dobbiamo tenerlo segreti, un conto è usarli un'altro e spifferarli “ comunque devi calmarti, non siamo realmente qui, la tua anima è qui ma il tuo corpo no “
“ che sta succedendo? “
“ devi vedere una cosa, ma devi stare in silenzio, loro non ci vedono ma possono sentirci “
io annui, lui mi prese per mano uscimmo da quella stanza ci trovavamo in una strana è vecchia casetta di legno, percorremmo un lungo corridoio che portava a delle scalette, le scendemmo, entrammo in due stanze molto piccole e poi arrivammo a destinazione Alexander era seduto su un'enorme sedia di legno e Annabeth su quella affianco, al muro era attaccato un ragazzino, avrà avuto massimo dieci anni, era con le braccia e le gambe aperte, piangeva e cercava di liberarsi ma le catene stringevano sempre di più aveva il viso livido, Alexander scattò dalla sedia
“ che cazzo significa che è scappato? “ stava urlando contro due vampiri che se ne stavano inginocchiati davanti a lui
“ non sappiamo come sia successo, abbiamo trovato la cella vuota e le guardie morte “
“ vi avevo detto di tenere violenza a digiuno “
Malcolm era scappato, era riuscii ad andarsene, dovevo trovarlo, ma prima dovevo ricavare qualche informazione in più
“ eh l'abbiamo fatto sire “
“ non avete fatto abbastanza a quanto pare, mi avete deluso e avete mandato a monte uno dei miei piani, senza Malcolm, dovrò prendere il debole demone di questo insulso ragazzino “
i due vampiri chinarono la testa
“ ci scusi Sire “ Alexander si risedette massaggiandosi con una mano la testa mentre l'altra la teneva sul ginocchio di Annabeth che parlò solo in quel momento
“ non stancarti amore, avremo la nostra vendetta “ lui sorrise debolmente e poi si rivolse di nuovo ai due vampiri

“ portatemi l'amuleto è uno dei pugnali “ i due si alzarono e sparirono dietro la porta
“ come vanno i poteri dell'angelo? “ chiese La bionda alzandosi dalla sua sedia e sedendosi a cavalcioni su Alexander
“ bene, mi sento più potente che mai, quell'angelo serviva a qualcosa “ mi girai verso Riccardo che aveva irrigidito tutti i muscoli, e gli strinsi la mano, poi mi voltai di nuovo verso i due che si baciavano con molta passione e per poco non vomitai sul pavimento, i vampiri entrarono portando ciò che il demone aveva chiesto, uno dei due glieli porse e poi tornò ad inginocchiarsi vicino all'altro, Alexander si alzò e si avvicinò al bambino
“ ciao piccolo “
“ ti prego liberami “
lui lo guadò e gli asciugò una lacrima
“ oh non posso piccolo “ Alexander indossò l'amuleto e ripeté delle parole a bassa voce, la pietra gialla si illuminò di un luce quasi accecante, e sentii il bambino urlare, prima che Alexander lo trafisse con il pugnale color oro con delle incisioni sulla lama
“ ti prego papà no “ rimasi a bocca aperta, Alexander aveva un figlio, e l'aveva appena ucciso una nube nera uscì dalla bocca del bambino per entrare il quella di Alexander, tutti rimasero immobili per qualche secondo, avevo gli occhi puntati sul corpo del piccolo che giaceva ancora attaccato alla parete con la testa a penzoloni, avrei ucciso Alexander con le mie mani, lo giurai sulla mia vita

“ mh amore siamo a corto di figli“ disse Annabeth avvicinandosi ad Alexander per poi continuare “ sei così sexy quando lo fai “ la bile mi sali in gola per la seconda volta, mi corressi, avrei ucciso anche Annabeth con le mie stesse mani,
“ aspetta un attimo piccola “ il demone si avvicinò ai due vampiri che con un gesto della mano diventarono polvere, mi si fermò di nuovo il cuore pensando che Sam avrebbe potuto fare la stessa fine
“ Xavier “ urlò Alexander, un vampiro entrò nella stanza
“ si sire? “ chiese inginocchiandosi, aveva l'accento britannico
“ porta questi al sicuro e poi avverti tutti di non disturbare me e la mia regina “
regina? Che cazzata, il vampiro annui ed uscì dalla camera, Riccardo mi lanciò un'occhiata e mi fece segno di seguire, con lui, il vampiro, lo seguimmo per le scale che portavano in una grotta sotterranea e lo sentimmo parlare da solo
“ che pezzo di merda, se non  fosse per te Riccardo a quest'ora me ne sarei già andato “
 io guardai l'angelo alzando un sopracciglio e lui parlò
“ guarda che ti sento Mich “
 il vampiro cominciò a guardarsi intorno e poi si mise a ridere “ ancora la cazzata dell'invisibilità amico mio? “
“ modera il linguaggio Mich, c'è una signora con me “
“ mi scuso my lady “
era sexy, perché i vampiri erano tutti così?

“ di niente Mich o Xavier, si può sapere come ti chiami? “ chiesi sorridendo, tanto non poteva vedermi
“ Mich, ma sai qui sono in incognito piccola “ disse lui facendo l'occhiolino a vuoto
“ un po' di ritengo, stai parlando con la figlia di lucifero “ disse l'angelo, Mich si inginocchiò
“ sua maestà “
“ non c'è bisogno, ti sei inginocchiato abbastanza oggi “
dissi io
“ ti ringrazio comunque che ci fai qui Rick? “ disse il vampiro mente si alzava da terra
“ ho portato Amber a vedere il pugnale “
“ allora guardate qui “
Mich apri il fazzoletto sporco di sangue e si Poggio l'amuleto su una mano e il pugnale sull'altra, ma appena provai a toccarli, mi brucia le dita
“ non toccare, un incantesimo li protegge dell'invisibilità “
“ grazie per avermelo detto prima “
commentai io sarcastica, sentimmo un rumore e Mich sistemò subito gli oggetti in una specie di cassaforte d'energia, un uomo sbucò dalla porta della caverna
“ Xavier dobbiamo andare a caccia sbrigati “ lui annuì e segui l'uomo, ma prima di sparire si girò facendo un occhiolino indirizzato a noi.
“ devo trovare Malcolm “ dissi a Riccardo una volta tornati nella stanza in cui ero comparsa
“ si ma dovete stare attenti, quel pugnale può uccidevi tutti, dovete distruggerlo “
“ e come? “
“ è scritto tutto nel libro “
 “ quale libro?  “
chiesi io sperando che non si riferisse al libro della genesi, il mio libro della genesi, in cui sono scritto tutti i miei poteri e come usarli, oltre al mio passato, presente e futuro, è una volta aperto so' che tentazione sarà troppo se stessa per rifiutare di leggere il mio futuro
quel libro “ rispose lui, ed io mi feci prendere dal panico
“ oh Dio, no, ti prego “
“ devi farlo se vuoi farlo fuori “
“ ma come può esserci qualcosa di utile? Quel libro riguarda solo me “

Riccardo tirò fuori un pezzo di carta piegato più volte dalla tasca della sua giacca e me lo infilo nella tasca della mia giacca
“ questo è un pezzo del mio libro, una parte dell'incantesimo, insieme alle origini del pugnale dell'Unione, nel tuo libro c'è come distruggerlo e l'altra metà dell'incantesimo, devi farlo tu, io non potrò esserci “
 feci un lungo respiro e guardai il mio amico negli occhi
“ tuo fratello come sta? “ Matteo era il fratello più grande di Riccardo, del quale ero innamorata da piccola, non so' come mi uscì quella domanda,
“ sta bene, si insomma, per quanto possa star bene uno che stava per sposarsi, ma lei si è innamorata di un vampiro di nome Sam “ sbiancai, ti prego no, lui rise
“ tranquilla non è il tuo Sam “ tirai un sospiro di sollievo, aspetta un attimo ma come sapeva dio Sam?!
“ e tu come fai a sapere? “
“ diciamo che ti osservo dall'alto amica mia “
Non so' perché ma mi trovai ad arrossire

“ salutalo da parte mia allora “
“ certo, ma ora devo andare “
io annuii e lui mi prese le mani intrecciandole con le sue, e quel gesto mi fece stranamente piacere. 
 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19

Scattai in piedi prendendo di nuovo conoscenza, e incanalando quanto più aria potessero trattenere i miei polmoni, mi guardai intorno, ero nella stanza di Sam, sul suo letto, mentre lui dormiva su la poltrona di fronte al camino, mi alzai in piedi e barcollai un po' prima di riprendere del tutto l'equilibrio, mi accorsi che il mio vestito era poggiato sulla scrivania accanto alle scarpe, è solo in quel momento mi guardai, indossavo una tuta nera enorme, insieme a una maglia a mezze maniche bianca con la scritte nera che diceva "OGGI MORDO" scossi la testa sorridendo, viva i vampiri ed il loro umorismo, Sam era sempre così sorridente e rilassato che a volte mi metteva suggestione, l'avevo visto solo due volte triste, e da una di queste, erano passate poche ore, quanto vorrei che tornasse tutto come prima, sarebbe così facile arrendermi a lui, ma sono pronta a dargli una seconda possibilità? A fidarmi di nuovo? Senza accorgermene i miei piedi mi avevano portato di fronte a lui, mi piegai e gli accarezzai una guancia, e lui all'improvviso apri gli occhi, ma non ero in imbarazzo, continuai ad accarezzarlo, mentre i miei occhi erano incastrati nei suoi, che ora erano quasi neri per la fame, girò il viso verso la mia mano la baciò, ed io tornai alla realtà, come se mi fossi bruciata scostai la mano e mi rialzai in piedi tornando a sedermi sul letto, lo sentii scusarmi a bassa voce

“ dovresti nutrirti “
cercai di essere il più distaccata e fredda possibile, ma la mia voce mi tradì
“ dopo andrò a farmi un giro “ rispose lui alzando le spalle per poi appoggiare un gomito sul bracciolo della poltrona
“ come sono arrivata qui? “ gli chiesi io sdraiandomi, e guardando il soffitto, non riuscendo a guardare lui senza pensare di saltargli addosso e riprendermelo
“ ti ho seguito dopo la nostra chiacchierata e ti ho trovata svenuta nei corridoi “
“ si, ho avuto un'esperienza extracorporale, ho scoperto tantissime cose e dobbiamo... “
“ io lo so', ero nella tua testa Amber “
quindi aveva visto tutto, aveva sentito i miei pensieri e le mie sensazioni, il brivido che avevo sentito quando Riccardo aveva preso le mie mani, niente a che vedere però con il fuoco che sentivo quando Sam mi guardava, mi toccava e mi baciava
“ siamo vecchi amici “ mi giustificai io senza nessuna motivazione
“ beh a me non sembrava “ disse con tono insolente, mi girai e rabbrividii a vedere la sua espressione dura mentre mi parlava, era arrabbiato
“ almeno lui non se ne é andato “ mi pentii subito di averlo detto, la sua espressione cambiò immediatamente, ora era sofferente, come la sua voce
“ pensi che non sappia di aver fatto una stronzata? Penso che non me ne penta tutti i secondi da due settimane a questa parte? “
“ potevi non andartene “

“ merda l'ho fatto mia sorella Am, pensavo che almeno tu avresti capito “ urlò lui alzandosi dalla poltrona, e a quel punto scattai anch'io
“ uno dei miei fratelli é disperso chissà dove, un'altro ci ha traditi, pensi che non sappia cosa voglia dire? “
“ ma tu non sei sola cazzo!! Io ho solo Katlin, è lei la mia unica famiglia “
Sam diede un pugno al muro con tutta la forza, creando una crepa, io sobbalzai sorpresa, mentre le sue parole mi trafiggevano come lame, e senza accorgermene una lacrima uscì senza permesso dai miei occhi, ma l'asciugai prima di subito, ma che cazzo?
“ l'hai già detto due settimane fa, e credo che tu ora, abbia ragione “ lui fece dei respiri profondi mentre io presi le mie cose
“ no aspetta Am, lo sai che non volevo dire quello che hai capito “
si lo sapevo, ma il fatto che stessi per piangere dopo anni in cui mi ero promessa di non farlo mai più, mi rendeva vulnerabile, dovevo andarmene ora, e così stavo per fare, prima che il mio braccio non fu fermato, prima che con la sua forza non mi fece voltare verso di lui, e prima che le sue labbra furono sulle mie, bisognose, morbide e allo stesso vogliose, proprio come le mie le nostre labbra e le nostre lingue si muovevano all'unisono, in una danza lenta e passionale, nella quale mi dimenticai di tutto, i dubbi, le preoccupazioni, sparirono, e per poco non dimenticai anche di respirare.

Ci staccammo dopo un tempo che a me parve infinito, per riprendere fiato, poggiai la fronte sulla sua e chiusi gli occhi, non potevo staccarmi da lui, non potevo lasciarlo andare di nuovo, era il mio destino
“ mi dispiace “ dissi io sospirando, mi sembravo ridicola, mi stavo scusando e non sapevo il perché e per lo più, dicevo una cosa, me ne convincevo e poi appena le sue labbra mi sfioravano mi dimenticavo di tutto e tornavo tra le sue braccia, sono un casino, ma almeno non ero sola,
“ per cosa? “
“ non ne ho la più pallida idea Sam, sul serio “

lui scoppia a ridere stringendomi al petto “ io faccio i casini e tu ti scusi, questa è il genere di relazione che mi piace “ poggiai le mani sul suo petto e lo allontanai un po', giusto per guardarlo negli occhi, e dandogli una pacca risposi
“ non farci l'abitudine, e poi non ti ho ancora perdonato, noi non abbiamo una relazione “
“ ah si? “
mi guardò alzando un sopracciglio ed io annuii, e lui mi baciò di nuovo
“ non vale cosi “ dissi staccandomi
“ sta funzionando? “
“ abbastanza “
“ allora vale “

 e le sue labbra si attaccarono di nuovo alle mie.
Ero in bagno di Sam da qualche minuto, ieri sera dopo che gli altri erano tornato gli avevo spiegato tutto, gli avevo mostrato la pagina del libro di Riccardo, e in più avevo trovato anche il suo anello di famiglia, ma evitai di indossarlo, visto che a Sam per poco non gli prese un infarto, anche se sono più che sicura che fosse impossibile, poi Katlin in qualità di strega aveva protetto la casa è il nostro territorio con un incantesimo così che solo chi fosse stato invitato sarebbe potuto entrare, e per farmi perdonare, da non so' cosa, avevo dormito con lui, ci eravamo stretti l'uno all'altra, baciarci, ma niente di più, chiusi l'acqua del lavandino, aprii la porta e sentii Sam mugugnare qualcosa di incomprensibile, mi avvicinai al letto, mi avvicinai a lui pensando che dormisse, invece mi ritrovai a cavalcioni sul suo corpo, e senza parlare mi baciò, non fu dolce, ma passionale, mi accorsi dell'effetto che gli facevo, ed un brivido di eccitazione mi passò per la schiena, eravamo entrambi in biancheria e sentivo tutto, Dio mi sembravo una sedicenne con gli ormoni a mille, o forse lo ero davvero?! Quando Sam mi passò la lingua sul collo, un gemito mi sfuggi dalle labbra, mentre dei brividi di piacere mi fecero muovere un po' su di lui
“ così mi fai impazzire ragazzina “ disse lui con la voce roca, in pochi secondi mi trovai con la schiena sul letto, non riuscivo a resistergli più, e, presa dal l'eccitazione gli allacciai le gambe ai fianchi, così da distruggere la poca distanza che ci divideva, i muovevamo all'unisono ma c'erano ancora degli inutili e sottilissimi strati di vestiti che ci dividevano, i nostri respiri si fecero più affannati, mentre Sam stava per mettermi una mano nell'elastico degli slip, qualcuno bussò alla porta, ci straccammo ancora affannati, Sam si buttò sulla parte vuota del letto imprecando e bestemmiando
“ chi è? “ disse dopo aver ripreso fiato
“ sono Katlin, posso entrare? “
“ NO! “
urlammo insieme, poi mi misi una mano sulla bocca mentre Sam iniziò a ridere
“ oh, Amber ci sei anche tu “
“ che vuoi Kat? “
gli chiese il vampiro continuando a ridere mentre io diventavo rossa come un peperone
“ mi accompagni tu a scuola? “
“ ci vediamo giù fra 10 minuti ok? “
“ ok, ciao Am “
“ ciao Katlin “
risposi io coprendomi fino alla testa con il piumone
 “ voi non andate giusto? “ mi chiese Sam raggiungendo mi sotto le coperte e piantandosi un ghigno sul viso
“ no, andiamo a cercare Malcolm “
“ io accompagno Kat e ti raggiungo ok? “
io annuii e lui continuò “ certo che è davvero strana tutta questa storia “ il vampiro si alzò dal letto infilandosi un paio di jeans
“ perché? “ chiesi seguendolo e iniziando a vestirmi
“ stiamo andando a cercare il tuo ex fidanzato, è un angelo ti sbava dietro regalandoti pagine di libri sacri e anelli, mi sento a disagio “
“ almeno il mio ex non ha rapito mia sorella per riavermi, e nessuno dei due è uno psicopatico “
“ touchè ragazzina “
io sorrisi aprendo la porta della stanza seguita da Sam
“ ci vediamo dopo allora “ dissi avviandomi verso la mia stanza
“ non dimentichi qualcosa? “
mi voltai di nuovo verso Sam e corso verso di lui baciandolo, ma ogni volta che le nostre labbra si toccavano scoppiava come un incendio, e lo dovetti allentare con la forza

“ ok, diamoci una calmata, vai da Katlin forza “
dissi ridendo, lui mi diede una pacca sul sedere poi scese le scale fischiettando mentre io entrai in stanza trovandomi le mie tre amiche sedute sul letto
“ ti prego, dimmi che avete fatto sesso “ disse Dakota inginocchiandosi con le mani a preghiera, io scoppia in una grossa risata
“ mi dispiace deludervi ma niente “

“ questa storia ti sta addolcendo troppo “ disse Samantha dandomi un bacio sulla guancia
“ e poi che palle Am, ma lo vuoi tenere a stecchetto? Ma non ce li hai tu gli intinti animali? “ disse Meredith per poi darsi il cinque con Dakota, e come se ce li ho gli istinti, peccato che ogni volta ce n'è una, mi limitai a sospirare e buttandomi sul letto poggiai la testa sul cuscino e sospirai.

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Dopo lunghe giornate passa a cercare Malcolm, fu lui a trovare noi, lo curammo e dopo aver dormito per un giorno intero ci spiegò quello che aveva subito, Alexander voleva rubargli il demone, proprio come avevo spiegato io agli altri, poteva farlo gli bastava quell’amuleto e i pugnali. Alla fine ero riuscita, con l’aiuto di Sam, a tenere a bada Tentazione mentre cercavo nel mio libro il resto della formula che trovai prima di leggere la parte che riguardasse il mio futuro, e ringraziai il vampiro per questo, Katlin avrebbe eseguito l’incantesimo non appena Alexander avrebbe attaccato e noi grazie a Malcolm stavamo per scoprire quando
“ li ho sentiti discutere, parlavano del capodanno dei vampiri, voglio attaccare la casa perché sanno che non ve lo aspetterete mai, voglio te Am “ disse Malcolm dopo averci spiegato per la centesima volta cosa gli era successo
“ e se è me che vogliono, che vengano a prendermi, non ci faremo trovare impreparati “ risposi come se fosse la cosa più normale al mondo
“ sapete che c’è? Che Amber ha ragione, abbiamo un vantaggio, non sanno che noi sappiamo, sfruttiamo questo “ continuò Ian
“ ma non pensate che cambieranno idea ora che Malcolm è scappato? Insomma prenderanno delle precauzioni no? “ ribatté Jason
“ non gli conviene, durante la luna di sangue, più comunemente chiamata capodanno dei vampiri, noi siamo più forti, e questo accade ogni cinquant’anni, non può perdere l’occasione “ spiegò Sam mentre mi sfiorava il braccio con la mano
“ Sam ha ragione, quindi abbiamo due possibilità, o attaccare prima nel loro quartier generale, o aspettare “ propose Dakota e Justin continuò
“ avremmo un vantaggio con l’attacco sorpresa “
“ e molti di più se aspettiamo, quand’è la luna di sangue? “
chiesi a Sam
“ tra quattro giorni “
“ perfetto, abbiamo quattro giorni per allenarci, prendiamo le armi che ci servono e il resto le nascondiamo, non possiamo permettere che Annabeth le prenda, ci alleneremo duramente, chiameremo il branco e contatterò mio padre per i rinforzi, vinceremo la battaglia e manderemo Alexander nelle celle dell’inferno, nel vero senso della parola è tutto chiaro? “
tutti annuirono “ e se la battaglia andrà male, dovete promettermi una cosa, dovete lasciarmi andare via con lui “ a quel punto tutti si azzittirono
“ non puoi chiederci una cosa del genere “ urlò Sam alzandosi dal divano
“ Sam ha ragione, nessuno di noi lascerà mai che ti portino via “ continuò  Meredith
“ sei parte della nostra famiglia, sei nostra sorella, e noi non ti abbondiamo “ anche Justin si alzò, e insieme a lui anche tutti gli altri compresa me
“ non ve lo sto dicendo come vostra amica, ma come vostra principessa, dovete ubbidirmi “ dissi poi con voce ferma, cercando di trattenere la paura, dovevo essere forte, tutti rimasero in silenzio
“ allora andrò contro gli ordini “ Samantha si fece avanti e mi prese le mani nelle sue “ non puoi dirci di fare una cosa del genere, siamo cresciuti insieme, abbiamo lottato fianco a fianco, condiviso le migliori esperienze insieme, e si ti aspetti che uno solo di noi, ti lasci lì solo perché le cose si fanno difficili, allora ti sbagli di grosso “ per poco non mi commossi alle sue parole, ma sapevo che se loro non mi avrebbero lasciato andare, in un modo o nell’altro li avrei costretti, l’avrei fatto solo ed esclusivamente per il loro bene.
“ Sam vieni a dormire? “
Sam dopo la conversazione di oggi si era chiuso in se stesso e in palestra per tutto il giorno, ed ora erano le undici di sera, e lui era ancora lì dentro
“ non ho sonno “ continuò a colpire quel sacco finché non si ruppe, mi avvicinai e gli presi le mani che ancora gli tremavano
“ Sam, calmati, che c’è che non va’? “
“ tutto, io non posso sopportare che tu te ne vada, perché ho letto i tuoi pensieri e so’ che lo farai “
“ Sam non devi preoccuparti per me “
“ e invece si, perché ti amo, perché non posso immaginare il resto della mia lunga e interminabile vita senza di te, perché non posso lasciarti andare di nuovo, perché... “
non lo lasciai finire di parlare, lo baciai con tutto il trasporto e l’amore che provavo per lui, perché si l’amavo anch’io, le sue mani si spostarono sui miei glutei e con una piccola spinta mi fece allacciare le gambe alla sua vita, dopo due secondi mi trovai con la schiena al muro e la sua bocca sul mio collo, con un semplice gesto della mano strappò la mia canottiera in due e la sua fece la stessa fine
“ S-sam “ lo fermai un attimo, ma non perché non volessi farlo, ma eravamo comunque in palestra e sarebbe potuto entrare chiunque
“ c’è qualcosa che non va’? io pensavo che... “
“ andiamo in camera “
lui mi sorrise e qualche secondo dopo mi ritrovai in camera mia “ sei sempre così veloce? “ gli chiesi ridendo
“ oh, non per quello che stiamo per fare ragazzina “ risi di nuovo e poi lo baciai, ci spogliammo dei resto dei vestiti, quella notte mi donai a lui con la consapevolezza che sarebbe stato per sempre, il mio cuore, la mia anima, il mio corpo era tutto suo, io ero completamente sua, come lui era mio, restammo svegli tutta la notte a fare progetti, volevamo andarcene da lì una volta che la lotta fosse finita ce ne saremmo andati, ma non prima di essere passati da mio padre, era tutto perfetto e avrei tanto voluto che quel momento non finisse mai.
“ siete tutti pronti? “ chiese Ian mentre tutti noi prendevamo le armi, i giorni erano volati, e l’ora della lotta era arrivata, mentre tutti si preparavano io presi Sam per mano e lo trascinai in cucina
“ che succede? “ mi chiese lui alzando un sopracciglio
“ Sam, non te l’ho ancora detto e questo so’ che non è il momento più adatto e non so’ neanche come dirlo quindi sarò veloce e arriverò dritta al punto: ti amo anch’io “ mi avvicinai e lo baciai con tutto l’amore che avevo,
“ perché questo mi sembra un addio? “ mi chiese staccandosi di poco da me e poggiando la sua fronte sulla mia
“ perché se dovesse andar male, e Alexander mi prende devi sapere quello che provo “
“ ragazzina, non permetterò mai a nessuno di portarti via da me, quante volte devo dirtelo? Noi ci apparteniamo, da sempre, non mi sono mai innamorato e ora ho capito il perché. Sei sempre stata tu, e lo sarai per sempre “
ci baciammo di nuovo e restammo attaccati per un tempo che mi sembrò infinito, finché Justin non entrò
“ Am, Sam, sono arrivati “
“ di al branco e alle sentinelle di Lucifero di prepararsi e usciamo “
lui annui ed eseguì i miei ordini, tornai dagli altri, restammo in silenzio, ci limitavamo a fissarci, la mia famiglia era al mio fianco, avremmo vinto questa battaglia, costi quel che costi. Uscimmo dalla porta e davanti a noi trovammo una schiera di vampiri pronti all’attacco, si aprì un varco tra essi dal quale passarono Annabeth e Alexander
“ Amber, mia dolce principessa “ disse quest’ultimo sorridendo nella mia direzione
“ Alexander, ma che piacere “ gli risposi stringendo i pugni “ cosa ti porta qui? “ gli chiesi poi
“ te, o meglio i tuoi poteri, sono loro che voglio “ rispose lui facendo un gesto vago con le mani
“ e come pensi di prenderli? “
“ oh, ho così tante risorse “
“ tipo i tuoi pugnali? “

Alla mia risposta lui sbarrò gli occhi e dalla porta uscì Katlin insieme a Rian e lei disse
“ quelli che non funzionano più? “ poi si voltò verso di me e sorrise, c’è l’aveva fatta
“ ti ucciderò “ urlò Alexander buttando l’amuleto a terra che ormai stava diventando di cenere
“ fatti avanti “ e la battaglia iniziò, dal giardino anteriore della casa uscirono i lupi e le creature dell’inferno i vampiri erano molti, ma noi di più, non so’ quanti ne uccisi e neanche mi importava, il mio obbiettivo era solo e solamente uno: Alexander.

Epilogo

Con il pugnale d'argento feci un taglio netto nel petto del vampiro che si accasciò davanti a me, mi guardai intorno per vedere come se la stavano cavando i miei amici, Dakota e Annabeth si rotolavano a terra a suon di calci e pugni, tutti gli altri ero alle prese con i vampiri, poi incrociai gli occhi di Sam, spalancati, Alexander teneva un paletto di legno infilato nel suo petto, stava per colpirgli il cuore, l'amore della mia vita, stava morendo sotto i miei occhi
" NO " urlai io con tutto il fiato che avevo in gola ma Alexander sorrise e spinse il pugnale ancora più affondo colpendo il cuore di Sam " ti amo " riuscii a dire prima di accasciarsi a terra, era finita, Sam era morto. le lacrime si sgorgavano dagli occhi come cascate, sentivo la rabbia mischiarsi con il dolore, urlai di nuovo e diedi un pugno al terreno che si aprì sotto i miei piedi, mi guardai le mani insanguinate ormai diventate rosse come tutto il resto del mio corpo, le unghie mi erano cresciute ed era appuntite come coltelli, mi passai la lingua sul labbro sanguinante e sentii due canini trafiggere quest’ultimo, alzai il viso al cielo mentre sentivo il calore invadermi tutto il corpo, fulmini e saette si scagliavano intorno a me colpendo e uccidendo i vampiri rimasti, tutti tranne Alexander ed Annabeth, il vento si era alzato, camminai lentamente verso Alexander che mi guardava sbalordito, come il resto dei sopravvissuti, il biondo  indietreggiò un po' e provò a scappare ma un incendio lo circondò, passai in mezzo alle fiamme e lo raggiunsi, un fulmine lo colpì in pieno facendolo cadere a terra, allungai la mano e senza toccarlo lo alzai da terra, sentivo il potere scorrermi nel corpo, chiusi le dita a pugno e il suo viso diventò bordeaux, gli avevo ostruito le vie respiratorie, mi avvicinai sempre di più, allungai l'altra mano dalla quale spuntarono delle lunghe unghie appuntite e gli trafissi il petto, presi il suo cuore e lo strinsi
" Amber? " chiese lui con la poca voce che gli restava
" sono Amber Black, figlia di Lucifero e principessa degli inferi, e tu morirai per mano mia " la mia voce era diversa, molto più rude e potente, strinsi ancora di più la presa finché il cuore non scoppiò nella mia mano che ritrassi dal suo corpo che finì a diversi metri di distanza da me, corsi verso Sam, e mi inginocchiai al suo fianco
" ti prego svegliati, non sei morto, brutto idiota apri gli occhi, mi devi portare in vacanza ti ricordi? Il mare, la sabbia bianca, avevamo dei progetti, la casa in montagna, i pranzi al ristorante per prendere in giro gli umani, Sam non puoi lasciarmi ora che ci siamo trovati, ti ho aspettato per anni e non puoi morire, ti prego, per favore svegliati " scossi il corpo senza vita del mio amore ormai perduto " noi ci amiamo Sam, ci apparteniamo non farlo, ti prego non abbandonarmi così, abbiamo un'eternità davanti, la nostra " sentii delle mani toccarmi le spalle
" Amber... " era Jason, che mi prese per sotto le braccia e mi alzò di peso
" lasciami, Jason, non posso lasciarlo così, lui deve tornare da me " scalciai e mi dimenai inutilmente " SAM, TI STO PREGANDO, IMPLORANDO,  TORNA DA ME " urlai il suo nome altre dieci, cento, mille volte, ma era finita sul serio, non lo avrei più rivisto, non avrei sentito la sua voce, il suono della sua risata, le sue battute idiote, il calore della sua pelle, le sue labbra, il suo corpo, le sue mani, tutto era svanito, Sam non c'era più, era morto.
Il dolore era troppo, era passato un solo maledettissimo giorno dalla morte di Sam, mi svegliai nel suo letto vuoto e piansi di nuovo, mi alzai lentamente dal letto ed andai ad aprire la sua cabina armadio, aprii i cassetti e fra tutte le sue magliette trovai quella bianca, ancora macchiata di sangue, quella del nostro primo incontro del bosco, che non aveva buttato perché gli ricordava il momento più bello della sua vita, e anche della mia, me la strinsi al petto inalando il suo profumo che non avrei sentito mai più, tirai fuori tutte le sue magliette e le buttai a terra una per una " perché mi hai lasciato? " riuscii a dire tra un singhiozzo e l'altro, presi la sua giacca di pelle e me la infilai cercando di ritrovare un po' del calore che mi aveva regalato negli ultimi mesi, ma invano, caddi a terra inginocchio, misi le mani nella tasche e in quella destra sentii qualcosa di appuntito e lo tirai fuori, era la sua catenina, quella con la croce gotica che vedevo nei mie sogni, la strinsi così forte nelle mani da procurarmi delle ferite, me la misi al collo qualche secondo dopo, mi alzai di nuovo e presa dal dolore buttai tutti i suoi jeans a terra, le felpe, ogni cosa che trovavo finiva sul pavimento
" poi sistemi tutto tu vero? " mi voltai verso l'ingresso della cabina armadio e lui era li, con i suoi jeans neri e la maglietta dello stesso colore con scritto “IL SARCASMO? MEGLIO QUELLO CHE UCCIDERE LA GENTE” se ne stava appoggiato allo stipite della porta, e per un attimo pensai che fosse davvero lui, ma quando la realtà  si fece di nuovo spazio nella mia mente caddi a terra, di nuovo, perché senza la mia ancora, sarei sempre andata a fondo
" ragazzina perché piangi? Non sei felice di vedermi? "
" so' che non sei reale, so' che sei solo frutto della mia fantasia e fa' male, avevi promesso Sam, avevi promesso che saresti restato al mio fianco contro tutto e tutti, per sempre "
" e ci sarò sempre, Amber sono qui "
" ma non come vorrei io, non sei reale  "
in due secondi fu davanti a me, e mi strinse a se, sentivo il suo corpo sul mio come se fosse davvero lì " Amore sono qui, sono davvero io "
Alzai gli occhi e lo guardai, era davvero lui? Ma come aveva fatto? Gli toccai il viso con le mani era reale sotto il mio tocco, Sam era vivo, lo abbracciai e lo baciai più volte mentre continuavo a piangere, saltavo risalendo dall'abisso in cui ero caduta
" come hai fatto? Sei morto davanti ai miei occhi "
" in primis, ero già morto, e diciamo che ho avuto un aiutino da un tuo parente "
lo guardai sorpresa
" sono e non sono il tuo zio, barra traghettatore di anime preferito? " dalla porta spuntò mio zio Ade in tutta la sua perfetta bellezza
" Zio Ade? " chiesi alzandomi da terra e correndogli incontro, ma andando a vuoto, già, non potevo toccarlo
" ti ho visto soffrire così tanto, che ho deciso di fare un eccezione, sei o non sei la mia nipote preferita? "
" zio sono anche l'unica "
dissi sorridendo
" sono dettagli piccola mia"
" non so' come ringraziarti io, davvero mi hai riportato l' amore della mia vita "
mi voltai verso Sam che mi abbracciò tenendomi stretta a lui
" per le corna di Lucifero, stai diventando come tuo padre "
" Ade, io non ho le corna "
mio padre uscì dalle fiamme del camino e venne verso di noi " sono così fiero di te Am, avete fatto un buon lavoro, e tu mia piccola principessa, sei l'erede perfetta, non sei alla mia altezza, se di più " guardai mio padre, avrei voluto stringerlo, e l'avrei fatto, tra qualche giorno sarei tornata negli inferi insieme a la mia famigli. Quella sera, dopo aver raccontato a tutti quello che era successo, io e Sam facemmo l'amore tante e tante volte, non riuscivo a credere che era qui, con me a goderci l'inizio di quella che sarebbe stata la nostra eternità.
 
*
Aaaallora la storia è finita...
Lo so' che il capitolo è lungo ma ho dovuto pubblicarlo insieme all'epigolo perchè settimana prossima parto e sono super impegnata e non mi andava di farvi aspettare troppo, in questo finale non ho voluto mettere nessuna GIf perchè volevo che per una volta eravate voi a immaginare tutto, vi ringrazio davvero per aver seguito e recensito la storia, un forte abbraccio e bacio :)

 

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