Skins in a Diabolik Lovers World

di LittleJess
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ops...I'm LittleJess! ***
Capitolo 2: *** Da Bristol al Giappone... ***
Capitolo 3: *** Voci. ***
Capitolo 4: *** Spose Sacrificali?! ***
Capitolo 5: *** I sei vampiri. ***
Capitolo 6: *** Primo assaggio. ***
Capitolo 7: *** Bad Girl ***



Capitolo 1
*** Ops...I'm LittleJess! ***


Salve a tutti, cari lettori!

Mi scuso vivamente per questa breve ed insapettata intrusione...tuttavia mi sembrava opportuno condividere con voi un video di mia creazione che dovrebbe fungere da "presentazione" del mio cross-over ancora in corso. Eccovi il link. Spero sia di vostro gradimento.

https://www.youtube.com/watch?v=P_eLPZ1GipA&feature=youtu.be

Un saluto!

Little Jess

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Capitolo 2
*** Da Bristol al Giappone... ***


 
 
GIAPPONE-BOSCO NON TROPPO LONTANO DALLA VILLA DEI SAKAMAKI



“Dai! Muovete quei culi mosci, schiappe!” Era Cook a guidare il gruppo. Quella sera, tuttavia, continuava a mostrarsi più gasato del solito. Non vedeva l’ora di mostrare ai suoi amici “il mega villone goth” che aveva intravisto durante le sue “esplorazioni notturne” il cui unico scopo era rimediare ragazze.

“Accidenti a te, Cook. Tutta questa terra mi sta sporcando le scarpe nuove comprate ieri da H&M! Spero proprio che il posto in cui ci stai trascinando sia da sballo come dici!” Protestò Katie, sbuffando e borbottando a ogni passo.

“Tranquilla pupa. Ti piacerà, ne sono convinto.” Le rispose, mostrando il suo solito sorriso sornione.

“Quanto ci vuole ancora, Cook? Siamo arrivati?” Gli chiese Freddie, ormai stanco di reggere la torcia.

“S-s-sai che…stiamo violando il regolamento che ci hanno impartito, v-vero? Balbettò J.J. Lui non era il tipo che infrangeva le regole.

“Andiamo, J.J.! Siamo venuti qui per divertirci, no? Altrimenti che gita epica in Giappone sarebbe?” Lo tranquillizzò Emily, rivolgendogli un occhiolino accompagnato da un lieve pugno sul braccio.

“Preferisco Bristol…odio i boschi e le campagne!” Borbottò ancora una volta Katie con una smorfia, beccandosi un’occhiataccia da parte di Emily, nonché sua sorella gemella.

“E s-se ci fossimo pe-persi?” Chiese preoccupato J.J.

“Hey, Indiana Jones! E’ quella?” Chiese Effy, rivolgendosi a Cook e indicando una villa enorme con un immenso giardino che si trovava proprio di fronte a loro.

“Accidenti, sì! E’ proprio quello il mega villone che ho intravisto la scorsa notte!” Affermò entusiasta Cook. “Dai forza, venite!” Incitò i suoi amici e cominciò a correre verso la villa seguito a ruota dagli altri.

Si trattava di una villa alquanto antica, quasi simile a quelle dell’epoca Vittoriana, se si vuol fare un paragone con la patria dei ragazzi. Al centro del giardino, pieno di rose color glicine e panna, vi era situata una fontana.

“Wow…” Esclamò J.J., seguito dalle facce stupite degli altri.

“Che vi dicevo? Figa, vero?” Alla domanda si scatenò una reazione di assenso collettivo.

“Chissà chi ci abita qui.” Si domandò Freddie.

“Chi se ne frega Freds! Ho trovato un posto da sballo per procedere con lo sballo, no?” Cook scoppiò in una risata fragorosa, soddisfatto di se stesso.

“Per una volta posso dire che sei riuscito a stupirmi, Cook.” Sorrise Katie, ancora a bocca aperta per la sorpresa.

“Quindi…sbrigatevi e tirate fuori la roba!” Tagliò corto.

I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e si sedettero in cerchio vicino alla grande fontana, subito dopo cominciarono a tirare fuori la loro “roba di qualità” e cominciarono a rullarla formando delle canne.

“Roba potente, gente!” Sospirò Cook, per poi sdraiarsi supino.

“Metto su un po’ di musica!” Esclamò Emily con eccitazione, tirando fuori il suo iPhone e collegandolo alle casse di Freddie. In questo modo la musica era a palla. Le ragazze cominciarono a ballare e i ragazzi sorridevano sornioni, cominciando anche a bere alcolici.

“Hey Principessa, che ne dici se io e te…sul prato…” “Sparisci.” Si limitò a sussurrare Effy, liquidando Cook che aveva già cominciato a “cacciare”.
“E tu che mi dici, Rossa?” Si rivolse a Katie con un sorriso abbastanza ebete.

“Sarà l’effetto di questa roba ma ti trovo quasi attraente, Cook.” Rispose sarcastica, ammicando in maniera maliziosa.

“Ci vediamo tra un po’! O forse tra un bel po’!” Blaterò Cook, tenendo Katie per mano e ridendo come un idiota.

Due minuti dopo Katie e Cook schiodarono da lì, dirigendosi all’interno della villa.

“Non cambierà mai…” Commentò Freddie guardando J.J. e sospirando.

Katie e Cook entrarono nella villa senza nemmeno bussare, limitandosi tuttavia ad aprire il portone, cosa alquanto semplice, stranamente. Una volta dentro il ragazzo cominciò a baciare la ragazza voracemente, spingendola contro il muro.

“Adesso vedrai di che cosa è capace Cookie Master, piccola.” Le sussurrò in un orecchio e lei si limitò a ridacchiare, lasciando che le mani del ragazzo percorressero il suo intero corpo, cominciando a spogliarla.

Improvvisamente il cigolio di una porta fece bloccare entrambi.

“Cosa diavolo è stato?!” S’irrigidì Katie.

“Andiamo, Rossa…non avrai paura? Dai lasciati andare…” Le sussurò Cook in un orecchio, mordicchiandoglielo appena e facendola  tremare sotto di lui.

Ad un tratto Katie si ritrovò seminuda, da sola contro il muro. Pochi secondi dopo sentì un lieve fruscio e trovò davanti ai suoi piedi la testa di Cook, mozzata dal resto del corpo.
 
 

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Capitolo 3
*** Voci. ***


 
https://www.youtube.com/watch?v=E647Sb74NE0

Sangue. C’era sangue ovunque. Katie era rimasta paralizzata a causa dello shock. Non faceva altro che guardare la testa di Cook e l’espressione del suo volto. Occhi sbarrati, bocca spalancata.

“Cazzo!” Sibilò la ragazza, notando anche che un po’ del sangue era finito su di lei.

“Shhh…”

Katie si voltò di scatto improvvisamente cercando di guardare in tutte le direzioni possibili, nonostante la forte penombra.

“Chi c’è?!” Urlò, ormai presa dal panico.

“Ho detto shhh…”

Al secondo sussurro la ragazza aveva ormai le palpitazioni.

“Chi cazzo sei?! Fatti vedere!” Urlò ancora più forte, cominciando anche a singhiozzare.

Nella penombra, da quelle che sembravano essere delle scale, Katie intravide una figura che piano piano si stava avvicinando verso di lei.

“Perché urli? Teddy vuole fare la nanna.”

La voce si rivelò essere quella di un ragazzino. Finalmente la ragazza riuscì a vederlo anche se non in maniera molto nitida.

“Hey tu-“ Katie non riuscì a terminare la frase che si ritrovò delle mani che le stringevano il collo.

“HO DETTO CHE DEVI FARE SILENZIO!” Urlò quel ragazzino, stringendo ulteriormente la presa.

In pochi secondi la vista di Katie si annebbiò sempre di più a causa della mancanza di aria e subito dopo la ragazza perse i sensi.
 
https://www.youtube.com/watch?v=9btTRt9kcO0

Emily ed Effy continuavano a ballare senza sosta. Evidentemente tutte quelle sostanze avevano caricato le ragazze di adrenalina. La musica era a volume altissimo, ma per i ragazzi era triplicato.

“Hey F-Freddie ridam-mi quella c-ca-nna!” Protestò J.J.

“Andiamo, J.J., lo sanno tutti che non sei in grado di reggerne più di una…” Rispose Freddie in tono denigratorio.

“Al diavolo!” Tagliò corto J.J. “P-pensi che C-Cook e Katie stia-no…”

“Ma pensa…è la prima frase che sei riuscito a dire per intero! Le parolacce aiutano! Freddie scoppiò in una risata fragorosa. “Sì, J.J. Lo stanno facendo!”

Ad un certo punto la musica cominciò ad andare a scatti, fino a quando non vi fu un cortocircuito e le casse di Freddie andarono a farsi benedire. Tutti quanti si bloccarono di colpo, colti di sorpresa.

“Ma no! Merda! Erano nuove!” Sbraitò il povero Freddie, frustrato.

“Questa sì che è sfiga!” Commentò Emily col fiatone.

“Rivoglio la musica, Pauly D.” Si limitò a dire Effy, seria come al solito.

“E-Effy n-non credo c-che-“

“Sta zitto, Barboncino.” La ragazza zittì J.J., che immediatamente chinò il capo.

“Niente musica. Sono andate.” Concluse Freddie, sospirando.

Improvvisamente un tuono alquanto forte fece tremare i ragazzi.

“Direi c-che f-forse sarebbe m-m-eglio andare v-via…” Sussurrò J.J. quasi morto di paura.

“No. Prima sarebbe molto meglio andare a cercare Cook e Katie in modo tale da recuperarli per tornare in hotel.” Propose Freddie e gli altri annuirono.

“Perfetto! Giochiamo a nascondino con le due scimmie che si accoppiano!”

“Effy…” Sospirò Emily, esasperata dai commenti dell’amica.
 
https://www.youtube.com/watch?v=nkGD_Oitbp4    

Subito dopo i ragazzi s’incamminarono verso l’enorme portone della villa. Era semiaperto.

“Sicuramente sono qui dentro.” Disse Freddie con tono sicuro aprendo ulteriormente quel portone.

All’interno di quella villa vi era poca luce, tuttavia poteva intravedersi un’ ampia sala con al centro una lunga scalinata, il tutto con un arredamento parecchio sfarzoso.

“Carino.” Commentò Effy in tono piatto.

“Katie! Cook! Piantatela di scopare e uscite di qui! Dobbiamo tornare in hotel!” Urlò Emily.

“E’ ora di schiodare di qui! Andiam-“ Freddie s’interruppe ma non volontariamente.

In men che non si dica il suo busto fu diviso a metà e tutte le sue interiora vi fuoriuscirono, fino a quando ciò che restava del corpo del ragazzo non cadde a terra.

“Questa notte vi è troppo baccano per i miei gusti.”

Una voce fredda e piatta proveniva da un angolo dell’enorme atrio. I ragazzi pietrificati si voltarono in direzione di essa. Quella voce apparteneva ad un ragazzo alto, vestito in maniera particolarmente elegante e sfarzosa. Aveva persino dei guanti, o meglio, uno solo indosso, poiché l’altro pareva lo tenesse in mano dato che una delle sue mani era intrisa di sangue.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Spose Sacrificali?! ***


 
https://www.youtube.com/watch?v=fsO4iMy_Xgg

Il tutto all’interno di quell’atrio era immobile. I ragazzi non sapevano più cosa fare. Avevano appena visto il loro amico Freddie essere tagliato a metà. Non erano nemmeno più in grado di intercettare i loro respiri. Tuttavia, i loro sguardi erano incentrati completamente verso un’unica direzione. Qualche istante dopo il medesimo atrio fu pervaso di una luce intensa che, sebbene di dubbia origine, permise ai ragazzi di osservare con chiarezza quel ragazzo dal fisico longilineo, risaltato maggiormente da quella che pareva essere una divisa color blu scuro, a sua volta impreziosita da una cravatta perfettamente sistemata. I suoi capelli erano di un violaceo intenso, colore alquanto innaturale per una persona normale ed ordinaria. Portava degli occhiali che gli incorniciavano il volto, la cui espressione era alquanto inquietante, così piatta ed impassibile.

“Non mi sembra buon costume fare irruzione in case altrui in questa maniera.” Si limitò a dire il ragazzo, prima di comparire in maniera innaturale al centro dell’atrio. Li osservava tutti con fare distaccato e di superiorità. “Umani…” Il suo sguardo si posò sul corpo di Freddie per qualche secondo. “…così fastidiosi…fortuna che sono facili da schiacciare.”

Emily sentì un brivido percorrerle la schiena. Ma non emise un fiato.

Il povero J.J. non sapeva cosa fare in quel momento. Magari la soluzione migliore era restare immobili per un po’ di tempo.

Eppure, Effy,  difficilmente impressionabile come suo solito, ebbe la sfrontatezza di parlare.
“Hey  Alfred, dove hai spedito gli altri due?” Chiese, con un tono abbastanza calmo.

Immediatamente dopo qualcosa colpì J.J. alle spalle, costringendo il ragazzo a voltarsi. Il poveretto sbiancò alla vista della testa di Cook ai suoi piedi.

“C-Cook…c-c-che t-ti è…succ-cesso?!” Balbettava più del solito a causa del palese e comprensibile shock.

La reazione di J.J. attirò l’attenzione delle due ragazze, le quali assistettero a loro volta alla macabra scena.

Emily cominciò ad urlare più terrorizzata che mai.“Oh mio Dio! Ma come diavolo è possibile! Oh mio Dio, Cook!!” Sbraitava in preda al panico.

“Bene, bene, bene…guarda un po’ che cosa abbiamo qui. Bitches-chan nuove di zecca!”

Una nuova voce e di conseguenza, una nuova figura si materializzò di fronte a J.J. Il ragazzo guardò negli occhi il nuovo soggetto. Occhi verde smeraldo come gemme preziose, posati sulle ragazze, folta chioma di capelli rossastra, domata da un cappello scuro. Quest’altro ragazzo, a differenza del precedente, nonostante indossasse una divisa piuttosto simile, aveva una voce calda e seducente.

“Tu non servi a nulla.” Il suo tono di voce cambiò improvvisamente e divenne sprezzante, così come il suo sguardo, nei confronti di J.J. In men che non si dica con una mano trapassò il petto del ragazzo strappandogli via il cuore. Mentre il corpo stramazzava al suolo, questo ragazzo aveva ancora in mano il suo cuore pulsante. Lo avvicinò alle labbra e vi succhiò via del sangue. Il tutto davanti agli occhi delle ragazze.

“Direi che dopo questa, amico, potresti essere la nuova figura-sponsor per la pubblicità di Estathè.” Commentò Effy, dopo aver deglutito leggermente a causa della gola secca per la sorpresa e le continue scariche di adrenalina.

Emily invece aveva esaurito la voce e il fiato e di conseguenza cominciò a singhiozzare.

“Esibizionista.” Affermò impassibile il ragazzo con gli occhiali.

Come risposta il rosso si limitò ad ammiccare.

Il ragazzo con gli occhiali si schiarì la voce. “Non ho idea di chi voi siate, né tantomeno voglio saperlo. Meritereste di essere schiacciate come insetti per il vostro comportamento ignobile, tuttavia, sebbene il mancato preavviso e l’altrettanto mancata classe e compostezza, si potrebbe sempre decidere di tenervi come Spose Sacrificali.” Sentenziò in maniera pragmatica il giovane.

Effy lo guardava con un sopracciglio inarcato, le sembrava di essere capitata nell’epoca Vittoriana.

“Assolutamente sì! Dobbiamo tenerle!” Irruppe il rosso avvicinandosi maggiormente ad Emily, che tremava sempre più forte.

“Bene allora. Informerò gli altri della situazione. Per il momento lasciate che vi dica in che luogo vi trovate. Avete l’onore di essere all’interno della villa Sakamaki. Io mi chiamo Reiji.Lui invece è Raito.” Il ragazzo con gli occhiali presentò se stesso e il rosso, indicandolo con un cenno del capo. “E a breve conoscerete gli altri. Quello di cui dovrete preoccuparvi in questo momento è che non avrete più un libero arbitrio, ma d’ora in poi sarete di proprietà dei Sakamaki.” Concluse.

Alfred, Estathè.” Effy rivolse un cenno del capo ad entrambi, nonostante il suo tono di voce fosse ironico. “E’ stato un  piacere immenso conoscervi ma ora noi schiodiamo via di qui. Ciao ciao!”

La ragazza si voltò mentre muoveva una mano in segno di saluto, tuttavia subito dopo si ritrovò bloccata contro il muro. Il ragazzo che aveva detto di chiamarsi Reiji le teneva stretti entrambi i polsi e con una gamba le immobilizzava le caviglie.

“Il tuo comportamento sta superando ogni limite, ragazzina! Ma chi ti credi di essere, mh? Sei solo una sporca umana. Da dove viene tutta questa presunzione?!” Reiji la guardava negli occhi, il suo viso si trovava a pochissimi centimetri da quello della ragazza.

Raito, il rosso, sussultò appena. Evidentemente non aveva mai visto una reazione del genere da parte di Reiji, nonostante ciò continuava a lanciare occhiate provocanti alla povera Emily, sempre più terrorizzata da tutta la situazione.

“Probabilmente ho un’autostima eccessiva. Il mio terapeuta dice che è appena sopra le righe. Magari ha ragione.” Rispose Effy a denti stretti, considerata la sua posizione scomoda, pur mantenendo la sua solita sicurezza.

Reiji strinse maggiormente la presa e alla ragazza scappò un gemito.

“Ok…scusa Alfred. Non lo faccio più.” Stava chiaramente cominciando a cedere.

“Dov’è Katie?! M-mia sorella…” Intervenne Emily, in modo tale da liberare Effy da quella situazione.

“Katie? E chi è? Una terza Bitch-chan?” Chiese Raito, curioso ed eccitato all’idea.

“Si riferisce al sua pseudo copia entrata con “testa mozzata” laggiù.” Precisò Effy in maniera affannosa.

“Non ho idea di chi sia. Tuttavia sono sicuro che lo scopriremo molto presto…” Disse Reiji e, dopo un veloce scambio di occhiate con Raito, entrambi soggiogarono le ragazze in maniera tale da far perdere loro i sensi.
 

Katie aprì gli occhi, aveva la gola secca e la vista annebbiata. Le ci volle un po’ per capire che era sdraiata su qualcosa di freddo. Era un pavimento in marmo. Ammiccò un paio di volte fino a quando non riuscì a vedere in maniera nitida. Si trovava in una specie di seminterrato.
 

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Capitolo 5
*** I sei vampiri. ***


 https://www.youtube.com/watch?v=Ow61u1FBfNk

 Katie, poco dopo aver aperto gli occhi che peraltro le lacrimavano a causa di una forte luce al neon particolarmente bianca situata in alto, si rese conto sdraiata supina su un pavimento freddo. Era in marmo. Con non pochi sforzi riuscì a sollevarsi da terra e ad alzarsi in piedi.

“Dove diavolo sono?” Si chiese la ragazza guardandosi attorno.

Si trovava in un seminterrato, lungo e stretto. Una specie di corridoio permetteva di attraversarlo per intero. Katie si spostò di qualche passo in avanti, quando le prese un colpo. Notò che su entrambi i lati di quel seminterrato, per tutta la lunghezza delle pareti, vi erano delle figure, tutte quante vestite in abito da sposa. E per qualche secondo pensò di essere capitata nel seminterrato segreto di qualche stilista giapponese. Osservò tutte quelle figure con interesse, ne pareva quasi affascinata.

“Ti piacciono? Fanno tutte parte della mia collezione…”

Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare. La ragazza si voltò di scatto.
“Ma tu sei…” Non riuscì a terminare la frase. Si trattava del ragazzino che l’aveva aggredita prima nell’atrio. Non se l’era dimenticato. Aveva ancora impressa nella mente quell’espressione folle.

In effetti era la stessa che aveva in questo momento quel ragazzino, tuttavia, rispetto all’ira di prima, adesso pareva sfoggiare un sorriso tirato. Katie trovava davvero inquietante quel sorriso, accompagnato da occhi color viola spento, così come i suoi capelli, incorniciati da occhiaie piuttosto evidenti. Il suo modo di vestire le ricordava quello di un mini-maggiordomo inglese di fine Ottocento. Giacca color blu scuro con un colletto bianco, impreziosito da una cravatta sottile e i pantaloni gli arrivavano poco sopra i polpacci sottili. Era magro e sicuramente più basso di lei. Un ragazzino insomma, il quale, però, la terrorizzava a morte. Le si avvicinò di qualche passo, senza cambiare espressione e Katie indietreggiò istintivamente.

“C-chi sei?” Azzardò la ragazza, con voce tremante.

“Sono così belle…così sileziose…” Continuò a riferirsi a quelle spose. Non sembrava nemmeno ascoltarla.

La ragazza indietreggiò ulteriormente. Non sapeva che fare.

“Ti va di diventare come loro? Una dai capelli rossi come i tuoi potrebbe entrare benissimo a far parte della mia collezione!” Disse con un tono che si delineava in un crescendo di entusiasmo, cosa visibile anche dai suoi occhi, maggiormente spalancati.

A quel punto Katie mise insieme i pezzi. “Cazzo! Sono cadaveri! Oddio!” Urlò terrorizzata.

Il ragazzino avanzò a velocità innaturale verso di lei e la spinse per terra. Con un movimento altrettanto rapido si posizionò sopra di lei, guardandola diritto negli occhi, assumendo l’espressione pregna di ira di prima.

“Tu fai troppo chiasso! Per colpa tua Teddy non è riuscito a fare la nanna! Pagherai per questo!” Sbraitò.

“Ma di chi stai parlando?! Tu sei pazzo, ragazzino!” Subito dopo, con tutta la forza che aveva, grazie anche all’adrenalina, la ragazza riuscì a toglierselo di dosso e a rialzarsi in piedi. Lo spinse via di qualche metro. “Io sono
Katie Fitch, cazzo! Tu chi cazzo sei?” Gridò con tutto il fiato che aveva in gola.


“Urla…urla…e ancora urla. BASTA! Porrò fine a questo ADESSO!” Il ragazzino, chiaramente fuori di se, si gettò ancora una volta sul collo della ragazza, cingendolo con le mani e stringendo sempre più forte. “Diventerai un altro dei miei manichini…” Sussurrò con un ghigno folle.

La ragazza non riusciva a staccarsi da quella presa. Il fiato continuava a mancarle sempre di più. Sarebbe morta di lì a poco.
Qualcosa, veloce come un lampo, sembrò liberare Katie da quella morsa letale.

“Credo proprio di aver trovato l’altra ragazza. La famosa gemella.” Commentò una voce piatta e fredda.

“Reiji! Cosa fai!? E’ mia!” Si lamentò il ragazzino.

“Zitto. Lei sarà un’altra delle nuove Spose Sacrificali.”

Katie piano piano cominciava a prendere nuovamente coscienza di ciò che la circondava. Notò la figura di un ragazzo di fronte a se che le porse la mano, aiutandola ad alzarsi. Lo guardava con aria interrogativa e diffidente.

“Graz-“

Non fece in tempo a ringraziare il ragazzo che quest’ultimo l’ammonì.

“Non sprecare ulteriore fiato, umana. Sei solo un’altra fonte di cibo.” Reiji si sistemò meglio gli occhiali. “Gradirei che mi seguissi ora. E’tempo che tu ti riunisca con le tue compagne.”

Katie lo seguì con aria interrogativa, quando ad un tratto il ragazzino si rivolse a lei.

“Io sono Kanato!” Si presentò sorridendole in maniera nervosa.

La ragazza inarcò un sopracciglio e pensò seriamente che quel ragazzino era inevitabilmente e indubbiamente pazzo.
 

“Moriremo! Lo sento! E’la fine!” Continuava a blaterare Emily, camminando avanti e indietro per la stanza.

Effy la osservava, annoiata, seduta comodamente sul letto.

“Cosa ci faranno? Ci ridurranno in poltiglia…oh mio Dio…!”

“Andiamo Emily, piantala. Mi stai innervosendo.” Disse Effy sbuffando. “Se avessero voluto ucciderci credi che Alfred ci avrebbe lasciato questa camera strafiga?”

“Ok…m-ma secondo te cosa sono? Degli omicidi? Assassini? Maniaci?” Emily avanzò le sue ipotesi.

“Maschi.” Tagliò corto Effy.

Reiji entrò nella stanza delle ragazze, lasciando entrare Katie. Emily corse subito ad abbracciarla.

“Sei viva! Grazie al cielo! Ero così preoccupata!” Emily tirò un sospiro di sollievo e lacrime di gioia le bagnarono il volto.

“Già sono viva! Stavo per schiattare a causa di un fottuto ragazzino pazzo!” Disse Katie, esasperata.
“Ciao Alfred.” Effy si rivolse a Reiji con un cenno del capo. “Sempre rilassato, mi raccomando.” Commentò sarcastica.
Lui, d’altro canto, le rivolse un’occhiata fulminea pregna di istinti omicidi.

“Siete pregate di scendere in sala tra cinque minuti.” Le congedò, chiudendo la porta della camera.
Alfred?” Chiese Katie alquanto perplessa.

“Mi ricorda il maggiordomo di Bruce Wayne. A voi no?” Si limtò a dire Effy.

“Uhm…sì, d’accordo. Chi sono? Da dove cavolo vengono?” Cominciò a chiedere Katie.

“Sicuramente lo scopriremo tra poco.” Concluse Effy. Senza dire più nulla uscì dalla camera e si diresse verso l’atrio, seguita dalle gemelle, sempre più diffidenti e terrorizzate.
Arrivate giù, le ragazze trovarono sei ragazzi ad attenderle, tutti quanti seduti comodamente su sfarzose poltrone. Effy inarcò un sopracciglio. Le gemelle restarono a bocca aperta.
Reiji si alzò immediatamente al loro arrivo.

“Bene. Direi che questo è il momento adatto per cominciare e terminare con i convenevoli.” Cominciò, schiarendosi la voce. “ Lui è Shuu, il maggiore.”

Indicò un ragazzo dai capelli biondi con sfumature rossastre. Indossava una camicia bianca sbottonata dal collo in giù con sopra un maglione chiaro, il tutto coperto da una giacca posta sulle spalle. Aveva un’aria annoiata ed apatica. Non sembrava nemmeno curarsi di nessuno, anzi. Pareva fosse fuori dal mondo, considerato che aveva delle cuffie nelle orecchie. Shuu si limitò ad osservare le ragazze di sfuggita e a chiudere gli occhi.

“Io, come già detto, sono Reiji, il secondogenito.” Si presentò nuovamente con un cenno del capo. “Loro sono i tre gemelli. Ayato, Raito e Kanato.”

Raito guardò le ragazze rivolgendo loro un occhiolino. Kanato invece sorrise a Katie, non smettendo di fissarla mentre tra le braccia stringeva un orsacchiotto di peluche.

“Guarda Teddy, adesso non strilla più.” Sussurrò a quel peluche, quasi come fosse reale.

Quell’Ayato, a differenza degli altri due, scrutava le ragazze con un ghigno malefico, il quale non prometteva sicuramente nulla di buono. Aveva capelli color rosso-bruno e occhi verdi, tuttavia più chiari di quelli di Raito. Indossava la medesima divisa, tuttavia ciò che lo rendeva diverso era il fatto che avesse il pantalone sollevato solo su una gamba, al di sotto del ginocchio.

“Ed infine Subaru.” Concluse Reiji.

L’ultimo ragazzo in questione i cui capelli erano più o meno di un color rosa chiaro misto al grigio, sembrava incarnare un abbigliamento texano. Quest’ultimo inoltre, sembrava essere piuttosto irritato.

“Hey Dallas, sei in premestruo?” Domandò Effy con nonchalance.

Le ragazze la guardarono con occhi strabuzzati, pensando che fosse pazza e stesse delirando.
Subaru era in procinto di dissanguarla, quando Reiji lo fermò.

“Adesso gradiremo molto conoscere i nomi delle nuove Spose Sacrificali!” Irruppe Ayato, eccitato quasi quanto Raito.
Effy fece per commentare ulteriormente, tuttavia Katie la bloccò.

“Sta un po’zitta adesso. Lascia fare a me.” L’ammonì, ed Effy alzò gli occhi al cielo. “Io sono Katie. Questa è mia sorella gemella Emily e lei è Effy.” Disse la ragazza tutto d’un fiato.

“Bene. Adesso potete andare. Tuttavia lasciate che vi ricordi una cosa. Da questo momento in poi appartenete a noi. Non avete più alcuna libertà.” Affermò Reiji serio come al solito.

“Grande! Però la libertà di farmi un bagno ce l’ho, vero? Oh tranquilli, trovo da me il bagno! Ci si vede!” Effy salì le scale e andò tranquillamente alla ricerca del bagno.

Reiji avrebbe voluto farle davvero male, così come Subaru, che per sfogare l’ira, tirò un pugno contro il muro che fece sobbalzare le gemelle.

“Ma quindi…voi cosa sareste?” Chiese Emily, ormai curiosa, anche se intimorita.

“Vampiri.” Rispose Ayato sogghignando.

A quella risposta le gemelle indietreggiarono fino a correre nella stessa direzione in cui era andata Effy. Non la trovarono.

Katie perse l’equilibrio a causa dei tacchi e cadde a terra, trovandosi Kanato, ancora una volta, sopra di se.
Emily invece fu bloccata contro il muro da Raito, che scrutava interamente il suo corpo in maniera lasciva.
 
 

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Capitolo 6
*** Primo assaggio. ***


https://www.youtube.com/watch?v=8IHFVn0sv14



“Uh…guarda…adesso sei di nuovo zitta…che bello!”

Gli occhi di Kanato erano spalancati e le pupille più dilatate che mai. Il suo corpo copriva interamente quello di Katie e l’eccitazione che provava in quel momento era indescrivibile.

La ragazza, inerme, sdraiata per terra, aveva i polsi bloccati dalle mani del vampiro sopra di lei, quasi fossero state delle tenaglie affilate. Lo osservava con terrore, misto a ribrezzo e odio. L’aveva quasi uccisa per soffocamento e magari avrebbe potuto farlo da un momento all’altro. Tuttavia, fu costretta a distogliere lo sguardo e a voltare la testa non appena il viso di Kanato si avvicinò maggiormente al suo.

Il vampiro fece scorrere la punta del naso lungo tutto il collo della ragazza fino ad arrivare alla base della gola, inspirando profondamente.

La povera Katie emise un gemito nel tentativo di levarsi di dosso quel ragazzino che, come fosse un peso morto, si trovava su di lei. Ma fu tutto inutile. Infatti Kanato fece in modo che il suo corpo aderisse maggiormente a quello della ragazza facendo ulteriore pressione contro di lei.

“Katie!” Urlò Emily in preda al panico più totale vedendo sua sorella nelle mani di quel ragazzino.

“Sai Bitch-chan, credo proprio che dovresti preoccuparti più per te stessa.” Sussurò Raito nell’orecchio di Emily, che, immobile contro il muro, tremava. Il tutto era accaduto talmente troppo in fretta che la ragazza non si era nemmeno resa conto della situazione in cui si trovava.

“Vediamo un po’ cosa si può fare…” Disse Raito con un ghigno perverso stampato sulle labbra.

“No. Per favore! Lasciami andare!” Il grido di Emily fu soffocato. La ragazza abbassò la testa e chiuse gli occhi. Magari quello era solo un sogno e lei non avrebbe dovuto fare altro che svegliarsi al più presto.

Raito le afferrò il mento con le dita, costringendola a sollevare il capo. Immediatamente dopo la bocca del vampiro dai capelli rossi si avventò sul collo di Emily la quale spalancò gli occhi a causa della sorpresa e del dolore non appena sentì dei denti che penetravano la sua pelle. La ragazza restò immobile, sebbene non avesse più i polsi bloccati. Pareva essere entrata in uno stato di trans improvviso. Il suo sguardo era perso nel vuoto ed era puntato verso una direzione poco definita.  

Raito, dal conto suo, continuava imperterrito a bere il suo sangue, che, ad ogni sorso, scorreva denso e sempre più veloce all’interno del suo corpo. Nel mentre, posizionò una gamba tra quelle di Emily, e fece scorrere una mano lungo tutto il suo corpo un paio di volte, scendendo e risalendo.

“Direi proprio che ti sei gettato sulla gemella meno prosperosa, Raito. Pare che Kanato, sebbene sia un ragazzino, abbia avuto l’occhio più lungo questa volta.” La voce ironica e tagliente di Ayato dietro di loro fece bloccare per qualche istante Kanato e Raito.

Katie approfittò del breve momento di esitazione di Kanato per tentare nuovamente di divincolarsi dalla sua morsa e questa volta ci riuscì. Si alzò velocemente in piedi e cominciò a correre verso quella che nella penombra sarebbe dovuta essere una porta. L’aprì ed entrò in una stanza.

“Dannazione!” Sibilò infastidito Kanato. “Per colpa tua io e Teddy non abbiamo più la Rossa!” Il ragazzino incrociò le braccia al petto dopo essersi alzato in piedi. Guardava il gemello ormai furioso. Tuttavia qualche istante dopo la sua espressione si rilassò. “Andiamo Teddy, è l’ora del the. Dopo troveremo quella ragazza, promesso.” Con il suo solito sorriso tirato e ignorando completamente i due gemelli, Kanato si dileguò quasi fosse un fantasma.

Katie aveva il respiro affannoso. “Stupida Emily, quando imparerai ad essere più sveglia!” Borbottò, preoccupata per sua sorella. “Accidenti a te! Sei sempre stata un’idiota!” Scagliò un pugno contro la porta in preda alla rabbia.

“E tu? Sei più sveglia?” Una voce alle sue spalle fece sobbalzare il cuore della ragazza. Ayato era proprio dietro di lei.

“Cazzo, ma che sei? Un fantasma?!” Disse, esasperata, voltandosi di scatto.

Ayato la ignorò e le circondò la vita con un braccio. Subito dopo la ragazza fu scagliata su un letto con violenza. Il vampiro avanzò verso di lei con velocità innaturale. La guardò per bene, con aria lasciva e con due occhi verdi che ardevano.

“Vediamo un po’ se il sapore è uguale all’aspetto…” Sussurrò, sogghignando. Con una mano, lentamente, Ayato cominciò a tracciare un percorso lungo il corpo della ragazza. “Ferma!” Disse al primo segno di protesta di Katie. “Devi stare buona. Non mi piace che qualcuno si ribelli al mio volere. Specialmente una futile umana!” Pronunciò queste ultime parole con disprezzo poco prima di strappare con violenza il corsetto della ragazza e avventarsi sul suo petto. Con la lingua risalì lentamente il suo collo fino a scendere nuovamente. Ayato la osservava dal basso con la coda dell’occhio. Era compiaciuto.

“N-no! Lasciami stronzo!” Ringhiava Katie, che non smetteva di opporsi, sebbene fosse inutile.

A quella affermazione il vampiro fece affondare i suo denti nella carne tenera della ragazza poco sopra il suo seno. Era la parte del corpo che preferiva di una ragazza. Katie emise un gemito di dolore e rabbia.

“Vedi? Qui la carne è così tenera e non c’è neanche bisogno di succhiare forte.” Sussurrò per poi riprendere a bere il suo sangue.

“Maledetto…” Fu l’ultima cosa che Katie disse prima di perdere i sensi.

“Raito. Tu e gli altri siete davvero un disonore per questa famiglia.”

La voce fredda di Reiji fece fermare il vampiro da ciò che lo stava rendendo piuttosto felice. Il rosso alzò gli occhi al cielo staccandosi da Emily che cadde per terra, stremata e priva di sensi.

“Quante volte dovrò ripeterlo? Queste cose fatele nelle vostre rispettive camere.”

“Lo hai ripetuto talmente tante volte, Reiji.” Raito gli rispose leccandosi le labbra e prendendo in braccio Emily. “Eppure mi pare che anche tu abbia ceduto.”

Reiji sussultò, anche se in maniera impercettibile.

“Il modo in cui ti sei gettato su quella ragazza prima…quella Effy…a quanto pare in quel breve istante è sembrato quasi che tu avessi perso le staffe e..”

“Basta così.” Lo interruppe. “Sistemate questo casino. E assicuratevi di andare a letto. Tra poco sorgerà l’alba.” Concluse il vampiro con gli occhiali prima di dileguarsi.

Raito scrollò le spalle e si diresse, con in braccio Emily, verso la stanza che Reiji aveva assegnato alle ragazze.


 

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Capitolo 7
*** Bad Girl ***



 https://www.youtube.com/watch?v=2uYs0gJD-LE


 

“Hai capito sti “Pseudo-Twilight. Potrei mandare una foto di questo mega villone alla regina, magari per la sorpresa inaspettata schiatta e suo figlio George può finalmente prendere il posto della vecchia.”
Effy era immersa nell’acqua all’interno di una lussuosa e raffinata vasca da bagno. Aveva gli occhi chiusi.
“E magari vecchia ci diventerò io se resto ancora qui dentro.”
Ormai erano ore che era chiusa in quel bagno. Sbuffando, si sollevò in piedi e uscì dalla vasca. Percorse il tragitto che conduceva verso un grande specchio, completamente nuda, senza un asciugamano indosso e senza, tantomeno, preoccuparsi di bagnare il pavimento in marmo pregiato. Osservò per qualche istante la sua figura e sorrise, senza un motivo ben preciso. Continuava a pensare a quello che le era accaduto. Vampiri. Non ci credeva. Per quanto si mostrassero minacciosi ed autoritari, lei non ne era affatto intimidita. Era semplicemente Effy. Eppure non aveva ancora idea di ciò che era accaduto ad Emily e Katie.
“Chissà dove si saranno cacciate Pel di Carota uno e due.” 
Si voltò e notò che sul bordo della medesima vasca vi erano poggiati un asciugamano e una camicia da notte.
“Ditelo che volete che sembri una vecchia allora.” Commentò ironica, guardando con disgusto il vestiario propinato. “
“Al diavolo.” Si infilò ugualmente quella camicia da notte dopo essersi asciugata e uscì dal bagno.

Dietro la porta si trovò davanti Raito, alquanto sorridente. La ragazza senza nemmeno sussultare si limitò a dargli un’occhiata e ad inarcare un sopracciglio.

“Hey, Bitch-chan…hai fatto il bagno?” Le chiese squadrandola per bene dalla testa ai piedi, mangiandola con gli occhi oltretutto.

“Non ti sfugge niente, Estathe.” Rispose ironica, avanzando di qualche passo e chiudendo la porta dietro di se. “Dimmi un po’…hai intenzione di dire qualcosa o vuoi continuare a fissarmi come un idiota?”

A quell’affermazione Raito l’afferrò per le spalle spingendola violentemente contro il muro. “Hai intenzione di sedurmi, Bitch-chan?” Sussurrò il vampiro, avvicinando il suo volto a quello di Effy.

“Beh dipende…” Sussurrò lei a sua volta. Le labbra vicinissime all’orecchio di lui. “…se vuoi godere con un calcio diretto ai gioielli di famiglia allora sì, ho intenzione di sedurti.” Gli occhi di Raito s’illuminarono, ardenti di desiderio.

“Mi piaci già…” La ragazza sollevò la testa incontrando lo sguardo del vampiro. Sorrideva maliziosa mentre con una mano scioglieva il fiocco della camicia da notte sul suo petto, lasciando così intravedere maggiore pelle scoperta.

“E adesso cosa farai? Berrai il mio sangue? Mi scoperai e poi, dopo avermi dissanguata completamente, lascerai che il mio corpo marcisca in un cimitero merdoso e abbandonato?” Solo Effy era in grado di mormorare queste parole con un tono dannatamente sensuale e provocatorio. Raito stava impazzendo era palese.

“E’ esattamente ciò che ho intenzione di fare, stupida umana!” Una voce potente e aggressiva ruppe quel momento e

Raito alzò gli occhi al cielo.
“Dannazione Subaru!” Sbraitò.

Effy fece capolino con la testa per guardare l’altro vampiro. “Uh, ciao Dallas.”

“Tu…come ti sei permessa…potrei strapparti il cuore e…”

“Sparite. Entrambi. Non fatemelo ripetere.” Reiji si materializzò davanti ai tre.

“Uffa…ma che deve fare un povero vampiro per divertirsi?! Ah…” Raito sospirò e ormai rassegnato si dileguò in men che non si dica. Subaru invece si limitò a tirare un calcio alquanto forte contro il muro e ad andare via.

“Vieni.” Le ordinò.

“Alfred…sei il mio cavaliere dall’armatura nera? E comunque no, non vengo. Ciao.”

Non fece in tempo a girarsi per andarsene che Reiji la prese violentemente per un polso e la trascinò via di lì. Pochi secondi dopo entrarono in una stanza grande e…piena di libri. Non solo. Vi era un’ampia scrivania con su altri libri tutti enormi.

“Beh, sei un secchione. Come se non lo avessi capito!” Commentò Effy sedendosi su un letto particolarmente ordinato. “Che facciamo, giochiamo al prof e all’alunna?”

“Sta’ un po’ zitta dannazione.” Irruppe Reiji in tono apparentemente calmo.

“Come ti pare, Alfred.” Commentò la ragazza sbuffando.

Improvvisamente avanzò a velocità innaturale verso di lei, buttandocisi sopra. Effy era sdraiata supina con Reiji su di lei. Gli occhiali del vampiro le stavano per cadere sulla faccia ma lei si voltò scansandoli.

“Sei una sporca umana! Maleducata, chiassosa, senza un minimo senso del gusto, della classe e della finezza. Meriti di soffrire in maniere che nemmeno immagini.” Sibilò il vampiro con due occhi che ardevano ed uno sguardo folle, tuttavia eccitato.

“La sofferenza altrui te lo fa svegliare, mh? Beh a quanto pare siamo più simili di quanto tu creda, Alfred.” Rispose lei, sorridendo.

“Zitta ho detto.” Sussurrò per poi afferrarle i gomiti in modo tale da farle scivolare le braccia sopra la testa, impedendole così di muoverle. A sua volta la ragazza, cinge la vita di Reiji con le cosce, azzerando la distanza tra i loro corpi.

“Devi soffrire, maledetta.” Sussurrò lui, parecchio sorpreso dalla reazione di Effy.

“Fallo. Fammi del male. Coraggio.” Rispose imperterrita. Immediatamente con la mano libera il vampiro strappò con un solo movimento la camicia da notte di Effy, ormai completamente nuda davanti ai suoi occhi. Con un gesto altrettanto lesto, si abbassò i pantaloni finendo col penetrarla e al tempo stesso finendo per affondare i canini nella spalla della ragazza. Effy gemette. Era accaduto tutto troppo velocemente. Non ne era intimorita, anzi. Il dolore non ne procurava alcun fastidio, ella si limitava ad assecondare i movimenti del vampiro, il quale si muoveva dentro di lei sempre più velocemente, in preda alla rabbia. Continuava a morderla e a bere il suo sangue spostandosi in più parti del suo corpo:Collo, petto, polso. Effy ansimava, seguita da Reiji, che ormai in preda all’estasi le aveva lasciato i polsi. A tal proposito la ragazza ne approfittò per graffiargli con forza le spalle con le unghie, le quali oltrepassarono addirittura la stoffa della camicia, lasciando segni. Reiji ringhiò aumentando ulteriormente il ritmo delle spinte.
“Sporca umana…” Sussurrò rabbioso arrivando al culmine.

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