Lighthouse

di Nat_Matryoshka
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dawn. ***
Capitolo 2: *** Morning. ***
Capitolo 3: *** Afternoon. ***
Capitolo 4: *** Twilight. ***
Capitolo 5: *** Evening. ***
Capitolo 6: *** Night. ***



Capitolo 1
*** Dawn. ***


Dawn.






I.

Posare un piede a terra dopo ore, giorni interi di navigazione continua e spossante è una specie di miracolo. Non quanto sfuggire ad un’orda di Prole Oscura e sostenere una famiglia e una rifugiata che ha visto morire il proprio marito davanti agli occhi attraverso un viaggio lunghissimo e pieno di incognite, ma quasi.
Kirkwall è una città di luci e ombre: non ne ha ancora visitato un angolo, ma i visi dei passanti sembrano volerlo gridare a chiunque tenti di entrare nella Città Superiore. Le guardie non sono amichevoli, qualcuno borbotta riguardo al denaro da versare per poter entrare in città, alle regole ferree stabilite dalla Comandante Meredith, all’oppressione vissuta dai maghi ogni giorno. Eppure, Hawke alza la testa e inspira l’aria impregnata di sale, gli occhi che si posano quasi automaticamente sull’enorme torre della Forca, l’edificio minaccioso che domina gli altri e sembra osservare chiunque voglia entrarvi, arcigno, potente.
Ci sarà da lottare, forse: nessun mago può mai dirsi completamente al sicuro. Ma chi si arrenderebbe prima ancora di incominciare? 
 
 



II.

La mattina dell’arrivo in città il sole di Kirkwall lo saluta come un vecchio amico, scaldandogli la schiena fino al suo ingresso nella Città Sotterranea, dove i raggi arrivano solo raramente, quasi non volessero immischiarsi con la povertà e la desolazione che vi regnano. Un senso di libertà assoluto lo ha quasi stordito, facendolo vacillare.
Ora che è lontano dal Circolo e dai suoi carcerieri, sa esattamente come impiegare la libertà guadagnata: una piccola clinica per aiutare chi ha bisogno, non solo i fereldiani che vengono ammassati nelle stive delle navi in arrivo nel porto e trattati come poco più che animali. È un progetto assurdo, quasi una favola – un mago in fuga che diventa un medico? – ma resta un punto di partenza, o almeno quello che si avvicina di più ad un obiettivo. Qualcosa in cui credere.
Anche dopo una lunga serie nottate insonni e incubi, sorride ai clienti che lo aspettano e li aiuta, la luce azzurra che fluisce calda dalle sue mani e si posa sui loro corpi, gentile. Nessuno fa domande, tutti lo ringraziano: tra disgraziati ci si aiuta, in qualche modo. Loro sapranno tenere il segreto, così come lui ha accolto i loro, senza dire nulla.
Se avesse anche un gatto con sé, riflette, il quadro sarebbe perfetto.

 












Ho finito Dragon Age 2 e non ho potuto fare a meno di portarmelo nel cuore: Hawke e Anders, la loro storia e il loro rapporto, la lotta tra maghi e templari, le dinamiche familiari degli Hawke... ogni aspetto di quel gioco mi ha catturata, lasciandomi sia un piccolo vuoto che il desiderio di buttare giù due righe per esprimere i miei pensieri. Le flashfiction - piccole one-shot generalmente non mi sono congeniali, ma erano perfette per dividere i due punti di vista e associarli ai momenti del giorno, per cui... ho tentato un esperimento, scegliendo il viola per indicare i pensieri di Hawke e il giallo per quelli di Anders.
Nessuna storia che riguardi DA sarebbe potuta nascere senza i miei adorati TsunadeShirahime ed Ant, per cui un ringraziamento è d'obbligo. Mi avete trascinata in un mondo meraviglioso, penso che non ve ne sarò mai grata abbastanza <3

Qualunque commento, critica o consiglio è assolutamente benaccetto, come sempre.
*distribuisce biscotti d'incoraggiamento (?)*
Nat

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Capitolo 2
*** Morning. ***


Morning.





I.

Ho un contatto che potrebbe tornarci utile per la nostra missione nelle Vie Profonde: un mago come te, e del Ferelden, per giunta… che caso, vero? Ha una clinica nella Città Oscura, lo troveremo lì.”
Le parole di Varric le tornano in mente tutte insieme, mentre lo sguardo si posa sul giovane guaritore di cui le hanno parlato in molti: le mani scorrono sul corpo magro del ragazzino che sta curando, le labbra strette in una smorfia di concentrazione, la fronte appena corrugata, assorta… finché non termina il suo compito e alza gli occhi, posandoli in quelli della ragazza che lo sta osservando.
Sono caldi, scuri, dello stesso colore intenso del liquore che servono all’Impiccato. Il liquore di chi vuole dimenticare qualcosa e affoga nell’alcol la propria tristezza, il colore del tormento, un sentimento che le sembra di percepire nello sguardo che blocca il suo, come a volerla inchiodare sul posto. Come se volesse sondare la sua anima, scavando in profondità, inchiodandola sul posto con una forza .
Si chiama Anders, è un ex Custode Grigio e un mago. Ma c’è di più in lui, qualcosa che non riesce ancora a percepire ma che la intriga profondamente. Presto o tardi riuscirà a scoprirlo.
 
 



II.

Si è sempre imposto di restare calmo, di impedire a Giustizia di mostrarsi, fino a quel momento. Fino a che una serie di passi estranei non ha interrotto la tranquillità del suo lavoro, quel luogo sicuro che ha tentato di costruire nella clinica, per sé e per i rifugiati che ogni giorno chiedono il suo aiuto, sicuri di poterlo trovare tra le mani asciutte e nervose di un mago in fuga, dimenticato quanto loro.
Lo spirito preme contro i suoi occhi, intimandogli di lasciarlo agire. Questa volta, però, riesce a controllarlo.
Quando si volta, la ragazza che ha sentito chiamare “Hawke” alza lo sguardo e lo osserva. Non ha paura di lui, un’ombra di meraviglia appena accennata si fa strada nei suoi occhi blu, un colore che Anders ha visto solo nelle onde oltre le mura della città. Dice di voler solo parlare, di non avere intenzione di provocare guai, ma è solo la vista del bastone che porta sulle spalle a placare lo spirito che ruggisce dentro di lui.
È un’eretica, proprio come lui, ma c’è dell’altro: non ha mai visto un mago in fuga così scuro di sé, come se sapesse esattamente cosa fare. Qualcuno che potrebbe diventare una guida, se solo le cose fossero davvero destinate a cambiare.
Quando la guarda ancora, gli sembra di vederla sorridere. Non sa perché, ma quella vista è sufficiente a scaldargli il cuore.
 















L'incontro tra Anders e Hawke è stato uno dei miei momenti preferiti nel gioco: avevo già apprezzato lui in Awakening, ma vederlo in azione assieme ad Hawke me lo ha fatto amare ancora di più... tanto che non credo di riuscire a fare altre romance a parte la sua, nonostante personaggi come Merrill o Isabela mi piacciano un sacco.
Grazie per a tutti i lettori silenziosi e a Drakyanna e Lunete per le recensioni: sapere che i miei piccoli "sfoghi letterari" vi siano piaciuti è per me un piacere immenso. Spero che anche i prossimi capitoli vi entusiasmino come il primo! :)

Nat

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Capitolo 3
*** Afternoon. ***


Afternoon.







I.

Il primo bacio l’ha travolta, strappandole il fiato dal corpo.
Una lotta per guadagnare ossigeno, lo slancio disperato di chi cerca in tutti i modi di trattenersi, fino al punto di rottura, quella goccia finale che lo porta a spingere con forza le labbra sulle sue, ad ansimare per un contatto fisico maggiore, un tentativo di placare un’anima che non trova riposo da troppo tempo. Tre anni a pensare a lei, a desiderarla senza farne parola con nessuno. A nascondere quel sentimento anche a se stesso.
Hawke sa bene che entrambi sono in una situazione pericolosa, che Anders non sarà mai libero da Giustizia. Come potrebbero due apostati vivere liberi, avere una famiglia, condurre un’esistenza serena con gli occhi dei Templari costantemente addosso? Eppure, non riesce a dirgli di no. Non può semplicemente chiedergli di lasciar perdere, di dimenticare tutto: per una volta, una sola nella vita, vuole essere egoista. Lasciare la porta di casa aperta e aspettarlo dietro a quella della sua stanza, speranzosa, le dita incrociate, fino a che non sentirà i suoi passi varcare la soglia della Residenza… fino a che la sua presenza non cancellerà tutto il resto.
Quando Anders le prende il viso tra le mani, sa esattamente come rispondere alle sue domande.
Questa volta il bacio è più lungo, più lento, come se entrambi avessero imparato il modo di muoversi. E quando prende la mano di Anders e lo invita sul letto, accogliendolo tra le sue braccia, sente di essere finalmente felice.
 
 





II.

Un mago non può permettersi di amare: i sentimenti rappresentano una debolezza pericolosa. Un demone si avvicinerebbe presto al loro cuore, e la strada per trasformarsi un abominio ed essere eliminato dai Templari si aprirebbe immediatamente, inesorabile, cancellando qualunque possibilità di liberazione. Ma, fuori, dal Circolo, nessuno può obbligarlo a rispettare le loro leggi assurde.

È questa la regola che preferisco infrangere.

Ha sorriso, quasi incredulo, varcando la soglia della Residenza Hawke con passo malfermo, lo stesso passo che l’ha portato a vacillare quando si è gettato sulle labbra della ragazza, la mente spenta, un fardello scomodo, inutile. Per quanto tempo si era trattenuto, senza ascoltare la voce che gli imponeva di smettere di torturarsi?

Tre anni. Tre anni in cui ti ho pensata, amata da lontano. Tre anni lunghi come tre vite intere… Quanto vorrei che mi avessi visto in preda alla confusione. Capiresti quale potere eserciti su di me.

Un altro bacio – più lento stavolta, più misurato – ha interrotto quel flusso di pensieri, riducendo al silenzio la voce che lo ha tormentato durante tutta la strada, dalla Città Sotterranea fino a casa della ragazza. Le ha confessato quello che prova, ma a volte le parole non servono, dilatano inutilmente il tempo, rubandolo ai gesti. Hawke gli accarezza il viso, prende la sua mano per spingerlo verso di sé, e solo in quel momento tutto acquista un suo senso, il ruggito nella sua testa si spegne, esausto.
Giustizia grida contro il vuoto: nessuno lo ascolta.













Queste due flashfic sono quelle che ho avuto più difficoltà a scrivere, forse perché ho sempre paura di banalizzare eccessivamente il rapporto d'amore che lega i personaggi che amo. Spero che la mia idea di necessità, quasi di disperazione, che porta Anders ad avvicinarsi di più ad Hawke e a far crollare le sue barriere per aprirsi a lei sia arrivata a voi così come è arrivata a me mentre giocavo e riguardavo i gameplay della romance per imprimere ancora meglio quella sensazione... e spero di non essere andata OOC, come sempre.
Grazie ancora ai lettori, silenziosi e non, e a chi segue con interesse questa mia piccola raccolta: non avrei mai sperato di avere dei "followers affezionati" in un fandom piccolo come questo, per cui non posso far altro che ringraziarvi di cuore e sperare di avervi sempre tra i miei lettori :)

Detto questo... buona Pasquetta a tutti, gente! Fate onore alla tavola <3
Nat

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Capitolo 4
*** Twilight. ***


Twilight.






I.

Per quanto tempo si può restare legati ad un ricordo, prima di lasciarlo andare via? Se lo è chiesto per giorni, senza riuscire a trovare una risposta.
Dal momento in cui ha stretto tra le braccia il cadavere di Leandra Amell, sua madre, la donna che ha amato e ascoltato per tanti anni, dall’istante in cui quell’insieme grottesco e triste di membra umane le ha sorriso, mostrando quanto di lei fosse rimasto in quell’imitazione di una creatura vivente, la magia del sangue che ne muoveva i pezzi, un burattino creato da una volontà raccapricciante, orrenda. L’ha raccolta da terra e l’ha stretta a sé, chiedendole perdono per non essere arrivata prima, lasciando che il mondo cadesse addosso ad entrambe. Una serie di voci violente, frenetiche l’ha assordata subito dopo, rovesciandole addosso tutto il senso di colpa che ha provato ritrovando finalmente sua madre.
Non sei riuscita a salvarla. Sei arrivata troppo tardi. Non sei una figlia degna di questo nome. E sei una maga. Ti rendi conto di cosa può fare la magia? Cos’hai da dire a tua discolpa, come potrai difenderti, come potrai guardare in faccia tuo fratello dopo tutto questo, come-
Per quanto tempo è possibile trattenere una voce, prima che questa si dissolva nelle spire del tempo che passa?
Non è riuscita a fermare quelle domande. Ha ceduto all’abbraccio di Anders, docile come una bambola di pezza, mentre il tramonto colorava il cielo di Kirkwall di rosso - un colore sinistro, simile al sangue - mentre le braccia del compagno la proteggevano dal mondo e la sua voce sussurrava che aveva fatto il possibile, che non doveva addossarsi colpe che non aveva. Che lui ci sarebbe stato, sempre.
Ma la domanda restava, a corroderle l’anima.
 





II.

Le ha detto che è stata fortunata, che almeno ha avuto la possibilità di vivere accanto a sua madre per tanti anni, di vederla invecchiare sorridere e litigare con lei e i suoi fratelli, di poterle parlare e chiederle consiglio. Ha cercato di consolarla: ora è vicina a Bethany e a tuo padre, non soffrirà più. Ma si è reso conto di lanciare parole contro il nulla, come frecce che attraversano la nebbia perdendosi al di là della cortina, nessuna di loro diretta verso un bersaglio certo.
È solo un orfano delle Anderfels, un ragazzino strappato ai genitori in tenera età, completamente estraneo all’idea di una famiglia unita e amorevole. Come potrebbe riuscire a consolarla?
Eppure, a Hawke basta. Scivola tra le sue braccia come se volesse lasciarsi andare, sconfitta, e Anders non può fare altro che stringerla a sé e tentare di farle scudo da ciò che potrebbe spezzarla, per quanto possa sentirsi ancora fragile, inadatto a quel ruolo. Chiude gli occhi e cerca altre parole adatte a farla stare meglio, mentre i singhiozzi di lei diminuiscono e il corpo in tensione di distende, come se si sentisse al sicuro.
Non può fare altro che accarezzarle la testa e fissare la luce rossa che entra dalle finestre schermate, una lama rossa come il sangue che disegna arabeschi incomprensibili sul pavimento della Residenza.
Se ha avuto la forza di fuggire fin lì, di lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle, riuscirà anche a sollevare entrambi.










La storia di Leandra e il finale della sua missione mi hanno lasciata col magone: avevo il sentore che sarebbe successo qualcosa, ma non avrei mai immaginato l'esito finale della missione... che è stata un po' il motore dell'intero "mini ciclo" di storie, alla fine. Mi sono quasi commossa, e quando mi capita vuol dire che mi trovo davanti ad un'opera davvero di valore. Good job, BioWare <3
Come al solito, ringrazio di cuore i miei "recensori affezionati" e tutti coloro che spendono qualche minuto del loro tempo nel leggere i miei piccoli sfoghi, siete tutti eccezionali e non vi ringrazierò mai abbastanza!

Nat

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Capitolo 5
*** Evening. ***


Evening.






I.

Quando si volta verso Anders, terrorizzata, l’eco dell’esplosione ancora aleggia nell’aria.
Vorrebbe chiudere gli occhi e voltarsi, fuggire e dimenticare tutto, ma ogni viso, ogni movimento attorno a sé la riporta a quanto è appena accaduto: la Chiesa è esplosa, la gente urla e si chiede come sia stato possibile, mentre il responsabile di tutto è lì, di fronte a lei, un’espressione addolorata sul viso e una scintilla di risoluzione che gli macchia gli occhi chiari, come a volerle dire che tutto è andato così come doveva andare, che è giusto, che i maghi hanno finalmente ottenuto la libertà che desideravano e non importa il prezzo, non è mai importato. Eppure, qualcosa in lui le fa credere – spera che sia così – che si sia pentito.
Un inganno non è stato un prezzo sufficientemente alto da pagare?
Abbassa gli occhi, verso la cenere che circonda i suoi piedi, prima di volgerli verso la città impazzita, verso la sera che sta inghiottendo ogni cosa per nascondere l’orrore, verso Anders che serra le labbra e la osserva, chiedendole il suo giudizio. Sente il pugnale premerle contro la coscia, al sicuro nel fodero, ma sa bene che non lo userà. Non sull’uomo che ama, l’uomo che l’ha chiamata “il suo faro nell’oscurità”.

Non ripagherei mai un tradimento con un altro tradimento.









II.

Sa bene di meritarsi ogni attimo della sua rabbia, ogni occhiata sconvolta da parte di Hawke. Non ha percorso la sua strada come un incosciente, senza avere idea di ciò che lo aspettava… ma è la delusione a ucciderlo, a farlo sentire ancora più colpevole di quanto, in fondo, si sente. Guardarla rimanere a bocca aperta, sentirsi addosso uno sguardo accusatore che gli urla addosso quanto il suo tradimento l’abbia ferita, vederla volgere lo sguardo intorno come una bestia ferita, disorientata. Perderla.
Per un solo attimo, si chiede se, forse, non ha sacrificato troppo. Ma è un pensiero fugace: l’attimo dopo, le labbra strette in una morsa dolorosa, posa lo sguardo sulla sua compagna e ripete a sé stesso che accetterà ogni cosa, anche la morte, come punizione. Ha scelto la libertà, la inseguirà fino in fondo.
Cerca di convincersi, ripete quelle parole come un mantra e alza gli occhi per incontrare quelli di Hawke, ma la rabbia ha lasciato posto a qualcos’altro. E mentre cade in ginocchio, chiudendo gli occhi in attesa del colpo che giudicherà i suoi crimini, sente la mano della ragazza accarezzargli i capelli, offrirgli ciò che non avrebbe mai osato desiderare.

Poniamo fine a tutto questo.

Insieme.











Come avrete capito dall'andamento della mia raccolta, non ce l'ho fatta a condannare Anders. Ha fatto una cosa terribile e non credevo ai miei occhi quando ho visto la Chiesa esplodere, ma in qualche modo sentivo di non poterlo uccidere... per cui, l'ho salvato. Per quanto le implicazioni della questione mi abbiano seguita anche dopo la partita e ci abbia riflettuto un sacco, fino ad arrivare a scribacchiare qualcosa per "mettere su carta" le mie riflessioni. Sono una persona orribile... forse. (?)
Chiedo scusa per la pausa, la sessione primaverile si è prolungata per un po' e mi ha impedito di dedicarmi alla scrittura, ma spero apprezziate comunque anche questo capitolo :3

Nat

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Capitolo 6
*** Night. ***


Night.





I.

Guarda davanti a sé, e tutto ancora le sembra impossibile, irreale, assurdo. Eppure, è la vita che ha scelto.

Kirkwall ha smesso di bruciare, maghi e Templari hanno conbattuto fino a perdere uomini su uomini, fino a ridurre le loro schiere ad un gruppo sparuto di feriti e combattenti ormai privi di forze: per un attimo si chiede se abbiano imparato qualcosa, o se la storia sarà destinata a ripetersi come già è successo tante, troppe volte.
Scuote la testa: non è più affar suo. Kirkwall è ormai solo uno dei tanti luoghi che hanno costellato la sua esistenza, un palcoscenico vuoto da abbandonare a spettacolo terminato, senza applausi. La scena che ha calcato accompagnata dalla sua famiglia e che ora lascia da sola, con accanto solo l'uomo che ha rimescolato tutte le carte dando loro un senso nuovo, cambiando volto alla sua partita. Anders.

Gli stringe la mano, mentre la nave si allontana lentamente dalla città dei Liberi Confini, le sue luci che baluginano intermittenti come piccole lacrime luminose, quasi fossero tristi per la sua partenza... e china la testa, pensando a tutti coloro che si sono succeduti nella sua vita, alla famiglia Hawke che è nata lì e lì si è disgregata, a Bethany che non ha mai visto il mondo al di fuori di Lothering, a Carver che ha abbracciato una vita che lo ha portato lontano da tutti, a sua madre, al padre che ha avuto accanto per troppo poco tempo. Dedica ad ognuno di loro un ricordo dalla durata di un battito di ciglia, li saluta nella sua mente promettendo loro di non dimenticarli, poi volta il viso verso l'interno della nave e distoglie lo sguardo dalle statue degli schiavi, sperando che il compagno non noti la lacrima che le solca il viso in silenzio.

La mano di lui raggiunge la sua poco dopo, come una promessa. Costruiremo qualcosa, sembra volerle dire. Anche se abbiamo intorno solo macerie, prenderemo quanto è rimasto e lo useremo per ricominciare da capo. E prima o poi, forse, le cose inizieranno a girare per il verso giusto.

"Dovranno girare per il verso giusto. Altrimenti... sai che ti dico? Saremo noi a farle girare. In un modo o nell'altro."

Lui le sorride in risposta, sicuro, la luce della luna che ingrandisce il suo sorriso e lo illumina. Per quanto possano essere due apostati in fuga, braccati, con due vite devastate alle spalle, non hanno perso ogni cosa. Perché, dopo ogni naufragio che spazza via una nave, c'è sempre qualche relitto che viene fuori dalle acque, testardo, incapace di arrendersi. E se quel relitto sarà abbastanza forte da rimettersi in piedi, allora non naufragherà più una seconda volta.

La nave si allontana piano da Kirkwall, sempre più piano, fino a perdere di vista le sue luci.








II.

La mano di Hawke è fredda, le dita inumidite dalle piccole gocce d'acqua che dal mare schizzano i fianchi della nave, coprendo il ponte e le vele. Quella vista gli ricorda i racconti di Isabela, la sua voce calda che descriveva le giornate trascorse per mare, la folla curiosa che si raccoglieva attorno a lei ogni sera all'Impiccato... quasi si perde in quei pensieri, ricordi che sembrano appartenere ad anni prima, una vita intera prima.

Come starà Isabela? E la giovane Merrill? E Aveline, Fenris, e i compagni dei Circoli nei quali è entrato e che poi ha lasciato?


Guarda di nuovo Hawke, in piedi vicino a lui, e solo in quell'istante percepisce il peso dei suoi sacrifici.
Non l'ha mai costretta a seguirlo, eppure sente quasi di averla trascinata in una corsa forsennata verso il nulla, un inseguimento contro il tempo che non li porterà da nessuna parte e che ha lasciato solo terra bruciata dietro di loro, macerie, dolore. La donna che ama l'ha liberato, ha lottato contro tutti e contro tutto per proteggerlo, l'ha aiutato, gli ha fatto forza... e lui cosa ha fatto per lei, a parte strapparla dal luogo dove si era stabilita da anni, l'unico che ormai poteva definire casa?


Le prende la mano senza dire nulla. L'ha vista piangere, ma rispetta il suo silenzio: certe lacrime vanno semplicemente lasciate scorrere. Un attimo dopo, le dita della compagna stringono ancora le sue, una risposta muta e affettuosa alle sue attenzioni.

"Forse, quel mondo in cui i maghi potranno vivere in pace non sarà un sogno così impossibile... qualcosa sta cambiando, lo sento nell'aria."

Senza pensarci troppo, decide di ascoltare il cuore e non la mente, sempre fredda, severa: la stringe a sé e lascia che Hawke appoggi la testa sulla sua spalla, che si regga a lui mentre la nave continua il suo moto lento e ondeggiante e Kirkwall si allontana sempre di più, le luci che diventano piccole come stelle e altrettanto remote, irraggiungibili. Un'altra città lasciata alle spalle, un libro terminato con l'ultimo capitolo e tante pagine ancora da riempire, lasciate in sospeso. Non è sicuro di cosa verrà dopo, ma in qualche modo sente che sarà anche migliore di quanto si sono lasciati alle spalle.

Le luci si allontanano insieme alla nave. Hawke cerca di nuovo la sua mano e la stringe, con forza e dolcezza miste assieme, come se non volesse mai lasciarla.

"Con me non troverai mai la pace, lo sai."
"E anche se fosse? Non ho mai conosciuto la vera pace. A volte penso che noi maghi viviamo su una sorta di enorme giostra, sempre frenetica, sempre in movimento. Può essere faticoso mantenere il ritmo... ma può anche valerne la pena. Specie se siamo in due a muoverci."













Eccoci qui: con questo ultimo, piccolo capitolo ho ufficialmente terminato la mia raccoltina di flashfic su questo pair.
A dirla tutta, non mi aspettavo davvero che qualcuno potesse apprezzare davvero il mio piccolo "sfogo/esercizio" su due personaggi che amo con tutta me stessa: il fandom è piccolo e le storie sono abbastanza poche, per cui... mi avete sorpresa e resa felicissima! Grazie a Lunete, Drakyanna e AliceSedai per averla letta e recensita con tanta pazienza, e anche a tutti voi "lettori silenziosi" che avete letto senza farvi sentire. Sapere di essere riuscita, anche solo con pochissime parole, a farvi apprezzare un pair che amo e a farvi provare le emozioni che ho provato io nel muovere la mia Hawke e Anders attraverso il gioco mi farebbe davvero tanto, tanto piacere.

Ma sto diventando ripetitiva! Spero che la storia vi abbia accompagnati, che leggerla sia stato un piacere... e che possano piacervi anche il resto dei miei lavori, finora ho scritto solo un'altra OS su Dragon Age Origins ma mi piacerebbe buttare giù qualche riga anche su Inquisition, chissà se un giorno o l'altro non riuscirò a pubblicare qualcosa al riguardo.


Che altro dire? Grazie ancora delle letture e delle recensioni, davvero. Pareri e critiche sono sempre benaccetti!

Nat

 

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