Allora…eccomi qui
con il primo capitolo.
In questo capitolo uno
strano invito arriverà alla Regine Chocola:
l’invito per una festa a cui solitamente non partecipa chi abita su
Extramondo.
Vecchi amici e nuovi
misteri.
Che questa notte non
sia l’inizio di qualcosa di nuovo???
“ Una notte storica,
rimasta nell’animo di molti.
Indelebile…incisa in ognuno
di loro…
La notte
che segnò l’inizio…”
Ritorno.
La Notte di Walpurgis
Faceva caldo quel giorno,
troppo caldo; e il continuo viavai di persone che chiedevano udienza con la
regina non migliorava certo le cose: la sala era sempre più affollata,
gia troppo per i suoi gusti.
Improvvisamente, dalla folla,
un uomo si fece avanti e s’inginocchiò davanti alla donna seduta
sul trono e le consegnò una busta.
“ Maestà, questa
è per voi.” Disse con voce gentile e rispettosa. “ Saremo
molto felici se lei accettasse questo invito,
perciò la prego di non rifiutare.”
Lei lo guardò un
momento, allibita da tanta gentilezza nei suoi confronti: se solo glielo
avessero detto pochi anni fa…non ci avrebbe creduto!
Aprì la busta con
calma e lesse ciò che c’era scritto.
“ Vostra
maestà,
siamo lieti d’invitarla alla Notte di Walpurgis.
Speriamo che ne
prenderà parte.
Cordiali
saluti.”
Alzò un sopracciglio sorpresa: perché mai l’avevano
invitata a quella festa?
La Notte di Walpurgis era
riservata alle streghe che abitavano sulla Terra, solitamente quelli di Extramondo non vi prendevano mai parte.
Però…nonostante la stranezza…perché no?
Perché non accettare per una volta?
Tanto, male che andasse, non
si sarebbe divertita.
“ Accetto molto
volentieri il vostro invito, e potete star certi che ci sarò.”
Disse la Regina
con un sorriso.
“ Grazie,
Maestà.” E l’uomo se ne andò
con un sorriso sulle labbra.
- Spero che per oggi sia
finita…- pensò supplichevole prima di lanciare uno sguardo al
consiglio dei saggi davanti a lei che, incrociati i suoi occhi, annuirono.
Lei si alzò lentamente
con i muscoli tutti indolenziti.
“ Maestà, dove
sta andando?” le chiese uno dei saggi.
“ A prepararmi per stasera,
oggi è la Notte di Walpurgis.” E
detto questo se ne andò senza prestare
attenzione alle loro proteste.
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
Si guardò allo
specchio e sorrise davanti alla sua immagine riflessa: era cambiata!
Ma infondo, se così
non fosse stato, avrebbe voluto dire che c’era
qualcosa che non andava in lei; non che non fosse così, per l’amor
di Dio, ma non era nulla di così sensazionale.
Era semplicemente fuori di testa!
Ma questo lo sapevano tutti. Dall’altro canto era
o no Chocola Meilleur?!
Si, era lei, e in quanto tale
era la Regina
più pazza, sconsiderata ed eccentrica che Extramondo avesse mai avuto.
Ma era anche la migliore, quella che, nonostante tutto,
stava cercando con tutta se stessa di riunire il suo regno con quello dei
Malefici.
A questo pensiero una fitta
le prese il cuore: il suo cuore!
Si sfiorò piano
all’altezza del petto sicura di potervi vedere, anche con i vestiti, una
piccola cicatrice bianca.
Una cicatrice che non era
tale, e che si allargava sempre di più…minacciando di riprendere a
sanguinare.
Sospirò pesantemente
pensando che, se le cose fossero andate diversamente, probabilmente qualcosa
sarebbe davvero cambiato; ma così non era stato, e la colpa non era di
nessuno.
Qualcuno bussò alla
porta distraendola dai suo pensieri.
“ Avanti.” Disse
voltandosi.
“ Maestà, siamo
pronti per andare.” Le disse Glass apparendo dentro la stanza.
“ Molto bene.” disse prendendo la maschera che si trovava vicino a lei ed
uscendo dalla stanza.
Camminarono silenziosamente
per tutta la strada, ma quando montarono sulla carrozza e questa partì
Chocola sospirò.
“ Ti hanno messo a
tenermi d’occhio, eh?” disse senza mezzi termini all’uomo che
le stava davanti.
“ Che vuoi farci, sei
pur sempre la Regina.”
Anche lui aveva perso ogni
formalità e ora la trattava come una semplice amica. “
D’altro canto, non si mai cosa potrebbe
accadere, no?”
“ Credete in un attacco
dei Malefici?” chiese con una punta di acidità.
“ Chocola, non possiamo
essere sicuri di nulla.” Le disse a mo di
rimprovero. “ Potrebbe accadere l’inevitabile da un momento
all’altro. Meglio andare sul sicuro, così non avrai bisogno di
preoccuparti.”
“ Ad essere sincera non
ho nemmeno bisogno di una scorta, ma sembra che questo tu lo abbia dimenticato.”
Glass sospirò
sconfitto: Chocola era sempre Chocola!
E nonostante tutto ne era felice.
“La smetterai mai di
essere così?” chiese sorridendo divertito.
“ E
perché dovrei?” domandò con un ghigno. “ Se io
divento una brava Regina rispettosa di tutte le regole
voi finirete con l’annoiarvi, no? Vi sto solo facendo un piacere!”
e sorrise amabilmente.
Glass rise con lei
chiedendosi dove mai l’avessero trovata una come
lei.
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
La grande
sala dove si tenevano i festeggiamenti era sempre la stessa, anche dopo tanti
anni.
Si guardò
intorno sorridendo, riconoscendo tanti volti di persone gia viste in
passato.
S’incamminò
attraverso gli invitati, e la maggior parte si voltarono
verso di lei, stupefatti; ma non dal fatto che la Regina fosse li, dato che,
grazie alla maschera, non l’avevano nemmeno riconosciuta, ma dalla sua
incredibile bellezza.
I capelli rossi scendevano
lungo la schiena per terminare in onde infuocate.
Il vestito, molto semplice
rispetto a quello delle altre streghe, era rosso scuro; allacciato dietro al
collo da due nastrini trasparenti, lasciava una piccola scollatura sul davanti,
non troppo sensuale ma nemmeno troppo casta, e scendeva lungo il suo corpo con
delicatezza, senza alterarne la bellezza. Arrivava sino a terra, ma solo da un
lato, l’altro si fermava al ginocchio, e sulla parte più lunga, a partire dalla spalla opposta, erano state cucite delle
paiette argentate che creavano fantastici arabeschi e giochi di luce.
Sul viso, a nasconderle
l’identità, una maschera argentata semplicissima, da cui solo gli
occhi di smeraldo erano visibili.
Camminava sicura in mezzo
alla folla, un sorriso deciso sulle labbra: dopotutto, anche da Regina, il suo
carattere era quello di sempre!
Non sembrava intimidita da
tutti gli sguardi che le si posavano addosso, ma mai
giudicare dalle apparenze.
In verità era praticamente terrorizzata: e se si fosse fatta una delle sue
belle figure?
Neanche a parlare, o pensare
in questo caso, perse l’equilibrio a causa di quelle stramaledette scarpe
col tacco che le avevano fatto indossare e poco ci
mancava che si facesse una schienata. Ma due braccia
sicure l’afferrarono al volo stringendole la vita.
“ Cosa?” chiese sorpresa voltandosi per vedere chi l’aveva
salvata.
“ Tutto bene?” le
chiese il ragazzo dietro di lei con un sorriso sulle labbra.
“ Si…tutto
bene…” sussurrò lei alzando lo sguardo e incrociando il suo.
Spalancò gli occhi.
No, non poteva essere…
Non li, non in quel
momento…
“ Posso chiederti se mi
concedi questo ballo?” le chiese gentilmente porgendole la mano.
E Chocola, dopo un attimo di sorpresa, l’accetto
volentieri con un sorriso. “ Ma certo.”
Disse allegra.
Si portarono a centro pista
dove si era formato uno spazio per loro, solo per loro.
E presero a volteggiare a ritmo di una musica lenta e
dolce.
La ragazza aveva gia ballato,
tempo prima, in quella stessa sala e con quella stessa
musica; ma ormai erano passati 10 anni, e probabilmente il suo cavaliere di
allora se n’era dimenticato.
Non seppero per quanto tempo
continuarono a ballare, ma mai staccarono i loro occhi l’uno
dall’altra.
Occhi verdi.
Occhi azzurri.
Terra e Cielo.
Smeraldo dentro Zaffiro.
Ricordi
sopiti nel cuore di entrambi, ora di nuovo alla luce grazie a quella serata.
E poi, improvvisamente, un battito di cuore scosse
Chocola; il battito di un cuore che non aveva mai smesso di pulsare
d’amore per qualcuno che era suo nemico.
Sorrise dolcemente a quel
ragazzo che la teneva tra le braccia e la musica terminò.
“ Grazie.”
Sussurrò lui.
“ Grazie a te.” E
si voltò per andare verso il grande balcone,
seguita da una marea di sguardi.
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
La notte era fresca e
limpida, e il cielo di Extramondo si tingeva di mille
e più colori.
Appoggiata sulla balaustra
del grande balcone, Chocola si chiedeva se la sua
ipotesi era anche solo lontanamente possibile, o era solo frutto di quel dolore
che minacciava di distruggerla troppo spesso.
Era come se nel suo petto ci
fosse una voragine, una ferita mai rimarginata che continuava a sanguinare.
“ Farà male per
sempre…?” si chiese portandosi una mano sul petto.
“ Scusa…”
una voce e un picchiettare sulla sua spalla la fece
voltare sorpresa: chi la voleva?
Era forse successo qualcosa
da richiedere la sua presenza?
Ma quando si voltò,
con sua grande sorpresa, non trovò il viso di
Glass, ma quello di una ragazza, come il suo coperto da una maschera.
Aveva i capelli biondi, corti
e leggermente mossi.
Come la sua, anche questa
maschera le nascondeva completamente il viso lasciando
scoperti solo gli occhi color ametista, dolci e timidi.
Indossava un lungo e vaporoso
vestito blu notte che sfumava fino al bianco man mano che scendeva; aveva il
collo largo e si apriva in uno scollo a V sulla schiena candida. Le mani erano fasciata da un paio di guanti azzurri lungi fino al gomito.
Chocola spalancò gli
occhi riconoscendola all’improvviso.
“ Vanilla!”
urlò saltandole al collo e abbracciandola forte.
“ Chocola!” esclamò
a sul volta la bionda stringendola a sua volta.
Le due streghe rimasero
abbracciate a lungo, fino a quando due voci non le
interruppero.
“ Ma
guarda chi si vede.” Disse una delle due allegramente. “ Te lo
saresti mai aspettato, fratello?”
“ Certo che no.”
Rispose l’altro ghignando. “ Chocola regina…roba da
pazzi!”
“ Ehi!”
esclamò Chocola iniziando a scaldarsi davvero. “ Ma chi osa??? Chi vuole fare una brutta fine???”
“ Dai,
calmati…” tentò Vanilla con lo sguardo allarmato.
Ma la scena era
tutt’altro che pericolosa, direi più
esilarante.
Chocola che mostrava i pugni
davanti a due ragazzi, un castano e l’altro moro, mentre la sua migliore
amica cercava di trattenerla con scarsi risultati.
“ Che
ti avevo detto: Chocola è sempre Chocola!” rise il moro
togliendosi la maschera nera dagli occhi.
“ Soule?!” urlarono in coro le due streghe sorprese.
“ E
non è da solo.” Precisò il castano scoprendo il volto.
“ Huxs?!” altra sorpresa.
I due gemelli risero alle
facce perplesse delle ragazze mentre loro li guadavano
con tanto d’occhi.
“ Ma
che diavolo ci fate voi qui?” chiese Chocola togliendosi la maschera
seguita da Vanilla.
“ Potremmo fare la
stessa domanda, lo sai?” chiese retoricamente Soule.
I quattro si guardarono prima
di scoppiare a ridere come bambini, come 10 anni prima.
Le due streghe corsero ad
abbracciare i loro amici che tanto gli erano mancati in quel periodo passato
lontani.
“ Che
bello rivedersi.” Disse alla fine Chocola con un mega sorriso stampato
sul volto.
Bastava poco perché la Regina di
Extramondo tornasse bambina!
“ Puoi dirlo
forte.” Annuì Vanilla sorridendo anche lei. “ Tutti insieme alla Notte di Walpurgis.”
“ Come avrebbe dovuto
essere allora…” sussurrò la rossa con voce triste, velata
dalla malinconia.
“ Hai detto
qualcosa?” chiese in coro i due gemelli.
“ Eh? No, pensavo ad
alta voce.” Disse con un’alzata di spalle.
“ Perché
sei in grado di pensare?” le chiese Huxs perfido.
Lei gonfiò le guance indispettita e gli diede le spalle arrabbiata.
“ Ti ricordo che ora
sono la Regina
di Extramondo!” lo intimidì lei. “
Non osare offendere.”
“ Ma nonostante tutto sei rimasta quella che conoscevamo.” Disse una voce
maschile alle loro spalle.
“ Robin?!” fecero i quattro sorpresi.
“ Ehilà!”
li salutò allegramente prima che un turbinio di capelli rossi si
avventasse su si lui.
Chocola lo strinse felice
come una pasqua.
“ Che
bello rivederti.” Sciamò mentre
l’uomo la stringeva a sua volta.
“ Anche per me è
un piacere…soprattutto constatare che, nonostante gli anni e il tuo
ruolo, sei rimasta sempre la stessa.” Le disse
dolcemente.
“ Chocola è
sempre Chocola!” dissero in coro Huxs e Soule ridendo.
Dopo che tutti si furono
abbracciati e salutati le risate ripresero più forti di prima.
La rossa si sedette a gambe
incrociate sulla balaustra, Vanilla vi si appoggiò contro, Robin rimase
in piedi ad osservarli e i due ragazzi si sedettero per terra.
Non seppero nemmeno loro
quanto tempo rimasero li, ridendo e scherzando come se
nulla fosse, come se il tempo non fosse passato; sembrava che, improvvisamente,
il baratro che si era aperto tra di loro anni prima si fosse richiuso senza
lasciare traccia.
“ È strano
trovarsi tutti qui.” Disse Vanilla sospirando davanti a quella
situazione.
“ Gia, chi
l’avrebbe mai detto?” chiese retoricamente Chocola.
“ Nessuno,
l’unica cosa strana è il fatto che siamo
stati invitati anche noi che abitiamo su Extramondo.” Disse Huxs
lanciando uno sguardo verso il salone.
“ In
effetti…” concordò il fratello. “ Solitamente la Notte
di Walpurgis è per i maghi e le streghe che abitano sulla Terra, in modo
che abbiamo la possibilità d’incontrarsi. Perché
siamo stati invitati anche noi, allora?”
“ Non lo so.” ammise Chocola con un’alzata di spalle. “
Anch’io sono rimasta sorpresa dall’invito che mi hanno recapitato
oggi.”
“ Allora non è
da te ch’è partita la cosa?!” chiese
Vanilla sorpresa. “ Ero convinta che fosse così!”
“ No, mi dispiace, io
non ne so nulla.” Disse lo rossa scuotendo la
testa. “ Robin?” chiese rivolta all’uomo.
“ Non so nulla.”
Ammise incrociando le braccia. “ Ultimamente non sono tornato su
Extramondo, o meglio, non ci torno da quando la vostra
sfida si è conclusa; sono sempre stato sulla Terra.”
“ Il mistero
s’infittisce.” Disse Soule perplesso.
Poi, ad interrompere i loro
discorsi, furono dei botti sparati in lontananza.
“ Ah, cominciano i
fuochi!” disse Chocola entusiasta come una bambina.
Gli altri sorrisero davanti a
quell’ilarità contagiosa che l’aveva sempre caratterizzata.
Anche se Regina non era cambiata; aveva nuovi pesi e nuove responsabilità
sulle spalle, ma era rimasta la ragazzina spensierata che amava la vita di 10
anni prima.
E non solo lei non era cambiata.
Guardandoli in quel momento,
chi li conosceva da tempo, avrebbe sorriso davanti al loro essere sempre gli
stessi; erano stati in grado di affrontare demoni più grandi di loro,
molto più grandi di loro, ed erano cresciuti in
quel periodo che avrebbe dovuto essere solo una gara, ma che si era trasformato
in una guerra.
E ora, nonostante tutto, i loro volti erano illuminati dalla stessa luce di
allora.
Sempre e comunque
se stessi!
÷ ÷ ÷ ÷ ÷
Quella sera, una volta
tornata a Palazzo, Chocola era felice come non lo era da tempo.
Aveva rivisto i suoi amici,
quelli che erano stati la sua famiglia per tanto,
tanto tempo.
Sorrise serena mentre si
lasciava cadere sul letto: che serata indimenticabile!
Avevano promesso che, da quel
momento, non si sarebbero mai più persi di vista, per nessuna ragione al
mondo avrebbero lasciato che il tempo li dividesse
nuovamente.
E in quella promessa Chocola aveva piena fiducia!
Ecco qui il primo
capitolo!!
Che ve ne pare???
X CLEO92: non
preoccuparti: la coppia Chocola-Pierre rimane per tutta la storia e anche oltre!!!
X SHI_ANGEL: dato che
mi hai praticamente pregato di continuare ho deciso di
postare il prima possibile questo
capitolo.
X ALE_DB95: grazie di
cuore per il tuo commento!!!
X FRA007: grazie mille
anche a te!!! Spero che continuerete a seguirmi.
Al prossimo capitolo.
Baci…Baci…Rain!!!