Ancora Noi!

di Rain e Ren
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. La loro storia... ***
Capitolo 2: *** 1. Ritorno - La notte di Walpurgis. ***
Capitolo 3: *** 2. Sogno - La Foresta Zenzero. ***
Capitolo 4: *** 3. Decisione - Rinuncia al trono. ***
Capitolo 5: *** 4. Ricerche - Una voce nel buio ***



Capitolo 1
*** Prologo. La loro storia... ***


Salve a tutti, gente

Salve a tutti, gente. Questa è la mia prima ff di Sugar Sugar, ambientata 10 anni dopo la storia che noi tutti conosciamo.

 

Molte cose sono cambiate ad Extramondo da quando Chocola è divenuta Regina; i legami si sono spezzati, le promesse dimenticate…così come le guerre e i rancori.

Ma…

Vi prego di essere clementi!!!

Baci…Baci…Rain!!!

 

 

Prologo.

Lo loro storia…

 

“ Ricorderete anche voi, sicuramente, come finì la storia di Chocola e Vanilla, pretendenti al trono di Extramondo e in gara sulla Terra per la conquista dei cuori umani.

Sconfitto il male e liberato Pierre, tutto sembrava andare bene; la rinuncia di Vanilla al trono con la conseguente vittoria di Chocola, il loro ritorno sulla Terra e…e l’amore di quei due giovani…

Ma, haimè, le cose non vanno mai come le vogliamo, e anche stavolta è stato così.

No, non c’è stato alcun lieto fine per i nostri eroi, e forse nemmeno la vittoria di quella gara ha un qualche significato dopotutto.

Ma la vita continua, e il Destino, imperterrito, continua a tessere la sua tela intricata e magnifica; una tela che riporterà alla luce amicizia, amore, coraggio, determinazione e speranza per un futuro migliore. Perché il Male non dorme mai, e continua a progettare la sua vendetta…

Di cosa vi sto raccontando?

Bhè, vi sto narrando una storia, che vede protagoniste persone che gia conoscete, persone che avete visto lottare nel tempo, persone artefici di storie meravigliose e semplici, come una favola, ma con il retrogusto di una realtà crudele e amara.

Ma niente è perduto, e dalle Tenebre un’antica minaccia risorge…

 

10 anni sono passati, e le strade si sono divise; troppo tempo e troppa acqua sotto i ponti, ma nulla ha più importanza. Vecchi amici e nuove responsabilità, ma la realtà è rimasta sempre la stessa di allora: quella della speranza!

E tutto inizia in una serata ormai storica per Extramondo, la stessa che, anni prima, si è vista protagonista di una lotta antica quanto il tempo.

Vite che s’intrecciano come fili per creare arabeschi di luce…

La Luce che risplenderà per sempre nel cielo di quel mondo che troppe battaglie ha dovuto sopportare.

 

Questa è la loro storia…!”

 

 

 

Allora??

V’incuriosisce almeno un po’???

Fatemi sapere se continuarla o meno, ok???

Alla prossima. Aspetto le vostre recensioni.

Ciau…Baci…Baci…Rain!!

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Capitolo 2
*** 1. Ritorno - La notte di Walpurgis. ***


Allora…eccomi qui con il primo capitolo

Allora…eccomi qui con il primo capitolo.

In questo capitolo uno strano invito arriverà alla Regine Chocola: l’invito per una festa a cui solitamente non partecipa chi abita su Extramondo.

Vecchi amici e nuovi misteri.

Che questa notte non sia l’inizio di qualcosa di nuovo???

 

 

 

“ Una notte storica, rimasta nell’animo di molti.

Indelebile…incisa in ognuno di loro…

La notte che segnò l’inizio…”

 

Ritorno.

La Notte di Walpurgis

 

Faceva caldo quel giorno, troppo caldo; e il continuo viavai di persone che chiedevano udienza con la regina non migliorava certo le cose: la sala era sempre più affollata, gia troppo per i suoi gusti.

Improvvisamente, dalla folla, un uomo si fece avanti e s’inginocchiò davanti alla donna seduta sul trono e le consegnò una busta.

“ Maestà, questa è per voi.” Disse con voce gentile e rispettosa. “ Saremo molto felici se lei accettasse questo invito, perciò la prego di non rifiutare.”

Lei lo guardò un momento, allibita da tanta gentilezza nei suoi confronti: se solo glielo avessero detto pochi anni fa…non ci avrebbe creduto!

Aprì la busta con calma e lesse ciò che c’era scritto.

 

“ Vostra maestà,

siamo lieti d’invitarla alla Notte di Walpurgis.

Speriamo che ne prenderà parte.

Cordiali saluti.”

 

Alzò un sopracciglio sorpresa: perché mai l’avevano invitata a quella festa?

La Notte di Walpurgis era riservata alle streghe che abitavano sulla Terra, solitamente quelli di Extramondo non vi prendevano mai parte.

Però…nonostante la stranezza…perché no? Perché non accettare per una volta?

Tanto, male che andasse, non si sarebbe divertita.

“ Accetto molto volentieri il vostro invito, e potete star certi che ci sarò.” Disse la Regina con un sorriso.

“ Grazie, Maestà.” E l’uomo se ne andò con un sorriso sulle labbra.

- Spero che per oggi sia finita…- pensò supplichevole prima di lanciare uno sguardo al consiglio dei saggi davanti a lei che, incrociati i suoi occhi, annuirono.

Lei si alzò lentamente con i muscoli tutti indolenziti.

“ Maestà, dove sta andando?” le chiese uno dei saggi.

“ A prepararmi per stasera, oggi è la Notte di Walpurgis. E detto questo se ne andò senza prestare attenzione alle loro proteste.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Si guardò allo specchio e sorrise davanti alla sua immagine riflessa: era cambiata!

Ma infondo, se così non fosse stato, avrebbe voluto dire che c’era qualcosa che non andava in lei; non che non fosse così, per l’amor di Dio, ma non era nulla di così sensazionale.

Era semplicemente fuori di testa!

Ma questo lo sapevano tutti. Dall’altro canto era o no Chocola Meilleur?!

Si, era lei, e in quanto tale era la Regina più pazza, sconsiderata ed eccentrica che Extramondo avesse mai avuto.

Ma era anche la migliore, quella che, nonostante tutto, stava cercando con tutta se stessa di riunire il suo regno con quello dei Malefici.

A questo pensiero una fitta le prese il cuore: il suo cuore!

Si sfiorò piano all’altezza del petto sicura di potervi vedere, anche con i vestiti, una piccola cicatrice bianca.

Una cicatrice che non era tale, e che si allargava sempre di più…minacciando di riprendere a sanguinare.

Sospirò pesantemente pensando che, se le cose fossero andate diversamente, probabilmente qualcosa sarebbe davvero cambiato; ma così non era stato, e la colpa non era di nessuno.

Qualcuno bussò alla porta distraendola dai suo pensieri.

“ Avanti.” Disse voltandosi.

“ Maestà, siamo pronti per andare.” Le disse Glass apparendo dentro la stanza.

“ Molto bene.” disse prendendo la maschera che si trovava vicino a lei ed uscendo dalla stanza.

Camminarono silenziosamente per tutta la strada, ma quando montarono sulla carrozza e questa partì Chocola sospirò.

“ Ti hanno messo a tenermi d’occhio, eh?” disse senza mezzi termini all’uomo che le stava davanti.

“ Che vuoi farci, sei pur sempre la Regina. Anche lui aveva perso ogni formalità e ora la trattava come una semplice amica. “ D’altro canto, non si mai cosa potrebbe accadere, no?”

“ Credete in un attacco dei Malefici?” chiese con una punta di acidità.

“ Chocola, non possiamo essere sicuri di nulla. Le disse a mo di rimprovero. “ Potrebbe accadere l’inevitabile da un momento all’altro. Meglio andare sul sicuro, così non avrai bisogno di preoccuparti.

“ Ad essere sincera non ho nemmeno bisogno di una scorta, ma sembra che questo tu lo abbia dimenticato.

Glass sospirò sconfitto: Chocola era sempre Chocola!

E nonostante tutto ne era felice.

“La smetterai mai di essere così?” chiese sorridendo divertito.

E perché dovrei?” domandò con un ghigno. “ Se io divento una brava Regina rispettosa di tutte le regole voi finirete con l’annoiarvi, no? Vi sto solo facendo un piacere!” e sorrise amabilmente.

Glass rise con lei chiedendosi dove mai l’avessero trovata una come lei.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

La grande sala dove si tenevano i festeggiamenti era sempre la stessa, anche dopo tanti anni.

Si guardò intorno sorridendo, riconoscendo tanti volti di persone gia viste in passato.

S’incamminò attraverso gli invitati, e la maggior parte si voltarono verso di lei, stupefatti; ma non dal fatto che la Regina fosse li, dato che, grazie alla maschera, non l’avevano nemmeno riconosciuta, ma dalla sua incredibile bellezza.

I capelli rossi scendevano lungo la schiena per terminare in onde infuocate.

Il vestito, molto semplice rispetto a quello delle altre streghe, era rosso scuro; allacciato dietro al collo da due nastrini trasparenti, lasciava una piccola scollatura sul davanti, non troppo sensuale ma nemmeno troppo casta, e scendeva lungo il suo corpo con delicatezza, senza alterarne la bellezza. Arrivava sino a terra, ma solo da un lato, l’altro si fermava al ginocchio, e sulla parte più lunga, a partire dalla spalla opposta, erano state cucite delle paiette argentate che creavano fantastici arabeschi e giochi di luce.

Sul viso, a nasconderle l’identità, una maschera argentata semplicissima, da cui solo gli occhi di smeraldo erano visibili.

Camminava sicura in mezzo alla folla, un sorriso deciso sulle labbra: dopotutto, anche da Regina, il suo carattere era quello di sempre!

Non sembrava intimidita da tutti gli sguardi che le si posavano addosso, ma mai giudicare dalle apparenze.

In verità era praticamente terrorizzata: e se si fosse fatta una delle sue belle figure?

Neanche a parlare, o pensare in questo caso, perse l’equilibrio a causa di quelle stramaledette scarpe col tacco che le avevano fatto indossare e poco ci mancava che si facesse una schienata. Ma due braccia sicure l’afferrarono al volo stringendole la vita.

“ Cosa?” chiese sorpresa voltandosi per vedere chi l’aveva salvata.

“ Tutto bene?” le chiese il ragazzo dietro di lei con un sorriso sulle labbra.

“ Si…tutto bene…” sussurrò lei alzando lo sguardo e incrociando il suo. Spalancò gli occhi.

No, non poteva essere…

Non li, non in quel momento…

“ Posso chiederti se mi concedi questo ballo?” le chiese gentilmente porgendole la mano.

E Chocola, dopo un attimo di sorpresa, l’accetto volentieri con un sorriso. “ Ma certo.” Disse allegra.

Si portarono a centro pista dove si era formato uno spazio per loro, solo per loro.

E presero a volteggiare a ritmo di una musica lenta e dolce.

La ragazza aveva gia ballato, tempo prima, in quella stessa sala e con quella stessa musica; ma ormai erano passati 10 anni, e probabilmente il suo cavaliere di allora se n’era dimenticato.

Non seppero per quanto tempo continuarono a ballare, ma mai staccarono i loro occhi l’uno dall’altra.

Occhi verdi.

Occhi azzurri.

Terra e Cielo.

Smeraldo dentro Zaffiro.

Ricordi sopiti nel cuore di entrambi, ora di nuovo alla luce grazie a quella serata.

E poi, improvvisamente, un battito di cuore scosse Chocola; il battito di un cuore che non aveva mai smesso di pulsare d’amore per qualcuno che era suo nemico.

Sorrise dolcemente a quel ragazzo che la teneva tra le braccia e la musica terminò.

“ Grazie.” Sussurrò lui.

“ Grazie a te.” E si voltò per andare verso il grande balcone, seguita da una marea di sguardi.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

La notte era fresca e limpida, e il cielo di Extramondo si tingeva di mille e più colori.

Appoggiata sulla balaustra del grande balcone, Chocola si chiedeva se la sua ipotesi era anche solo lontanamente possibile, o era solo frutto di quel dolore che minacciava di distruggerla troppo spesso.

Era come se nel suo petto ci fosse una voragine, una ferita mai rimarginata che continuava a sanguinare.

“ Farà male per sempre…?” si chiese portandosi una mano sul petto.

“ Scusa…” una voce e un picchiettare sulla sua spalla la fece voltare sorpresa: chi la voleva?

Era forse successo qualcosa da richiedere la sua presenza?

Ma quando si voltò, con sua grande sorpresa, non trovò il viso di Glass, ma quello di una ragazza, come il suo coperto da una maschera.

Aveva i capelli biondi, corti e leggermente mossi.

Come la sua, anche questa maschera le nascondeva completamente il viso lasciando scoperti solo gli occhi color ametista, dolci e timidi.

Indossava un lungo e vaporoso vestito blu notte che sfumava fino al bianco man mano che scendeva; aveva il collo largo e si apriva in uno scollo a V sulla schiena candida. Le mani erano fasciata da un paio di guanti azzurri lungi fino al gomito.

Chocola spalancò gli occhi riconoscendola all’improvviso.

“ Vanilla!” urlò saltandole al collo e abbracciandola forte.

“ Chocola!” esclamò a sul volta la bionda stringendola a sua volta.

Le due streghe rimasero abbracciate a lungo, fino a quando due voci non le interruppero.

Ma guarda chi si vede.” Disse una delle due allegramente. “ Te lo saresti mai aspettato, fratello?”

“ Certo che no.” Rispose l’altro ghignando. “ Chocola regina…roba da pazzi!”

“ Ehi!” esclamò Chocola iniziando a scaldarsi davvero. “ Ma chi osa??? Chi vuole fare una brutta fine???”

“ Dai, calmati…” tentò Vanilla con lo sguardo allarmato.

Ma la scena era tutt’altro che pericolosa, direi più esilarante.

Chocola che mostrava i pugni davanti a due ragazzi, un castano e l’altro moro, mentre la sua migliore amica cercava di trattenerla con scarsi risultati.

Che ti avevo detto: Chocola è sempre Chocola!” rise il moro togliendosi la maschera nera dagli occhi.

“ Soule?!” urlarono in coro le due streghe sorprese.

E non è da solo.” Precisò il castano scoprendo il volto.

“ Huxs?!” altra sorpresa.

I due gemelli risero alle facce perplesse delle ragazze mentre loro li guadavano con tanto d’occhi.

Ma che diavolo ci fate voi qui?” chiese Chocola togliendosi la maschera seguita da Vanilla.

“ Potremmo fare la stessa domanda, lo sai?” chiese retoricamente Soule.

I quattro si guardarono prima di scoppiare a ridere come bambini, come 10 anni prima.

Le due streghe corsero ad abbracciare i loro amici che tanto gli erano mancati in quel periodo passato lontani.

Che bello rivedersi.” Disse alla fine Chocola con un mega sorriso stampato sul volto.

Bastava poco perché la Regina di Extramondo tornasse bambina!

“ Puoi dirlo forte.” Annuì Vanilla sorridendo anche lei. “ Tutti insieme alla Notte di Walpurgis.”

“ Come avrebbe dovuto essere allora…” sussurrò la rossa con voce triste, velata dalla malinconia.

“ Hai detto qualcosa?” chiese in coro i due gemelli.

“ Eh? No, pensavo ad alta voce.” Disse con un’alzata di spalle.

Perché sei in grado di pensare?” le chiese Huxs perfido.

Lei gonfiò le guance indispettita e gli diede le spalle arrabbiata.

“ Ti ricordo che ora sono la Regina di Extramondo!” lo intimidì lei. “ Non osare offendere.”

“ Ma nonostante tutto sei rimasta quella che conoscevamo.” Disse una voce maschile alle loro spalle.

“ Robin?!” fecero i quattro sorpresi.

“ Ehilà!” li salutò allegramente prima che un turbinio di capelli rossi si avventasse su si lui.

Chocola lo strinse felice come una pasqua.

Che bello rivederti.” Sciamò mentre l’uomo la stringeva a sua volta.

“ Anche per me è un piacere…soprattutto constatare che, nonostante gli anni e il tuo ruolo, sei rimasta sempre la stessa. Le disse dolcemente.

“ Chocola è sempre Chocola!” dissero in coro Huxs e Soule ridendo.

Dopo che tutti si furono abbracciati e salutati le risate ripresero più forti di prima.

La rossa si sedette a gambe incrociate sulla balaustra, Vanilla vi si appoggiò contro, Robin rimase in piedi ad osservarli e i due ragazzi si sedettero per terra.

Non seppero nemmeno loro quanto tempo rimasero li, ridendo e scherzando come se nulla fosse, come se il tempo non fosse passato; sembrava che, improvvisamente, il baratro che si era aperto tra di loro anni prima si fosse richiuso senza lasciare traccia.

“ È strano trovarsi tutti qui.” Disse Vanilla sospirando davanti a quella situazione.

“ Gia, chi l’avrebbe mai detto?” chiese retoricamente Chocola.

“ Nessuno, l’unica cosa strana è il fatto che siamo stati invitati anche noi che abitiamo su Extramondo.” Disse Huxs lanciando uno sguardo verso il salone.

“ In effetti…” concordò il fratello. “ Solitamente la Notte di Walpurgis è per i maghi e le streghe che abitano sulla Terra, in modo che abbiamo la possibilità d’incontrarsi. Perché siamo stati invitati anche noi, allora?”

“ Non lo so.” ammise Chocola con un’alzata di spalle. “ Anch’io sono rimasta sorpresa dall’invito che mi hanno recapitato oggi.

“ Allora non è da te ch’è partita la cosa?!” chiese Vanilla sorpresa. “ Ero convinta che fosse così!”

“ No, mi dispiace, io non ne so nulla.” Disse lo rossa scuotendo la testa. “ Robin?” chiese rivolta all’uomo.

“ Non so nulla.” Ammise incrociando le braccia. “ Ultimamente non sono tornato su Extramondo, o meglio, non ci torno da quando la vostra sfida si è conclusa; sono sempre stato sulla Terra.”

“ Il mistero s’infittisce.” Disse Soule perplesso.

Poi, ad interrompere i loro discorsi, furono dei botti sparati in lontananza.

“ Ah, cominciano i fuochi!” disse Chocola entusiasta come una bambina.

Gli altri sorrisero davanti a quell’ilarità contagiosa che l’aveva sempre caratterizzata.

Anche se Regina non era cambiata; aveva nuovi pesi e nuove responsabilità sulle spalle, ma era rimasta la ragazzina spensierata che amava la vita di 10 anni prima.

E non solo lei non era cambiata.

Guardandoli in quel momento, chi li conosceva da tempo, avrebbe sorriso davanti al loro essere sempre gli stessi; erano stati in grado di affrontare demoni più grandi di loro, molto più grandi di loro, ed erano cresciuti in quel periodo che avrebbe dovuto essere solo una gara, ma che si era trasformato in una guerra.

E ora, nonostante tutto, i loro volti erano illuminati dalla stessa luce di allora.

Sempre e comunque se stessi!

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Quella sera, una volta tornata a Palazzo, Chocola era felice come non lo era da tempo.

Aveva rivisto i suoi amici, quelli che erano stati la sua famiglia per tanto, tanto tempo.

Sorrise serena mentre si lasciava cadere sul letto: che serata indimenticabile!

Avevano promesso che, da quel momento, non si sarebbero mai più persi di vista, per nessuna ragione al mondo avrebbero lasciato che il tempo li dividesse nuovamente.

E in quella promessa Chocola aveva piena fiducia!

 

 

 

 

Ecco qui il primo capitolo!!

Che ve ne pare???

 

X CLEO92: non preoccuparti: la coppia Chocola-Pierre rimane per tutta la storia e anche oltre!!!

X SHI_ANGEL: dato che mi hai praticamente pregato di continuare ho deciso di postare il prima possibile  questo capitolo.

X ALE_DB95: grazie di cuore per il tuo commento!!!

X FRA007: grazie mille anche a te!!! Spero che continuerete a seguirmi.

Al prossimo capitolo.

Baci…Baci…Rain!!!

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Capitolo 3
*** 2. Sogno - La Foresta Zenzero. ***


Eccomi qui con il nuovo capito che, a quanto pare, stavate tutti aspettando con ansia

Eccomi qui con il nuovo capito che, a quanto pare, stavate tutti aspettando con ansia.

Scusate se ci ho messo tanto ma non ho davvero avuto un momento di tranquillità in questo periodo. Vi prego di perdonarmi.

Ora però vi lascio al nuovo capitolo con la speranza che sia all’altezza degli altri.

Ci vediamo alla fine.

 

 

 

“ Ricordi indelebili di ciò che è stato.

Risate che fanno da eco nel buio del silenzio…

E il passato…ora presente…”

 

Sogno.

La Foresta Zenzero.

 

Vecchi amici.

Vecchie emozioni.

Il cuore finalmente leggero e privo di quel peso che troppo a lungo l’aveva schiacciata; la voragine che 10 anni prima si era aperta nel suo petto si stava ora risanando. Piano, certo, ma bruciava di meno e sembrava che in sangue avesse smesso di scorrere.

Le Regina di Extramondo non era mai stata così serena.

Raggomitolata nel suo grande letto, Chocola dormiva tranquillamente senza sapere che, presto, non solo i ricordi avrebbero avuto a che fare con il passato.

E sognava, sognava qualcosa che credeva perduto…dimenticato.

Antichi rancori e vecchie battaglie di nuovo a bussavano alla sua porta; la guerra che ancora una volta strisciava nella sua vita per sconvolgerla, per farla ricongiungere ad un mondo che credeva non suo…non più suo.

La foresta era calma e silenziosa se non per il cinguettio allegro degli uccellini.

Il sole filtrava dolcemente tra le fronde degli alberi diffondendo una tenue luce verde-oro.

In lontananza, lo scroscio sommesso del piccolo ruscello completava la sinfonia di quel luogo fantastico.

Seduti su un tronco d’albero caduto, due bambini ridevano mangiando dei biscotti allo zenzero.

- Ma quelli…siamo io e Pierre…- pensò Chocola ricordando nitidamente la scena.

Era sorpresa, è vero, ma nulla le impedì di rimanere li a guardarli; ammirare il suo passato in quella maniera era qualcosa che l’affascinava da sempre.

Vedere com’era stata anni addietro, risentire la sua voce infantile e provare le stesse emozioni di allora, come se il tempo non fosse mai trascorso.

E poi, improvvisamente, tutto scomparve, strappato via da un vento gelido come il ghiaccio e tagliente come una lama affilata.

Tutto svanì, il sole, il cinguettio degli uccellini e lo scrosciò del ruscello, il verde della foresta e…persino loro se ne andarono, inghiottiti in quell’oscurità…proprio com’era stato.

Solo che stavolta non c’erano Malefici, non c’erano incantesimi per addormentare la memoria. C’era solo un vento gelido a cancellare l’allegria che da sempre regnava in quel posto.

“ Ma che diavolo succede??” chiese la rossa stringendosi nelle spalle, cercando di riscaldarsi.

“ Hai freddo?” chiese una voce melodiosa e gelida alle sue spalle.

Lei trasalì spalancando gli occhi: quella voce non poteva essere che sua…

“ Cosa vuoi?” domandò senza voltarsi.

“ Voglio la vostra distruzione!” sibilò facendole venire i brividi lungo la schiena.

“ Ti ho gia fermato una volta. Sono pronta a rifarlo in qualsiasi momento!” disse decisa la rossa voltandosi per incontrare gli occhi del Malefico; lunghi capelli biondi, pelle diafana, occhi di ghiaccio.

Ice era proprio come lo ricordava!

“ Sei sicura di averne la forza?” chiese ghignando.

“ Certo!” ma non n’era vero, e lo sapevano entrambi.

Non aveva più la sua forza, il suo potere…gia da troppo tempo.

“ E allora…provaci!” la sfidò scomparendo in un alito di gelo.

E lei rimase sola, sola con quel freddo che, ora ne aveva la certezza, non era in grado di combattere; era un gelo diverso da quello creato dal vento e dalla neve, era qualcosa di più potente, di più doloroso.

Perché sapeva, sapeva di non potersi scaldare in nessun modo.

Non c’era rimedio…

Non c’era speranza…

Il buio l’avvolse completamente, sia dentro che fuori.

Si sentiva sola, sola come mai nella sua vita; sola e piena di freddo e dolore che non sapeva contrastare.

Poi una luce, tenue e debole, ma pur sempre una luce.

Si alzò a fatica e prese a camminare piano, strisciando i piedi per terra; ma più avanzava, più le sembrava che la luce si allontanasse, lasciandola di nuovo in quel buio eterno.

“ FERMATI!” urlò disperata, desiderosa che quelle tenebre svanissero al più presto.

E la luce si formò.

Si avvicinò il più possibile, e quando le fu ad un paio di centimetri sbarrò gli occhi stupefatta: non era una luce o una via d’uscita, era un Cuore!

Un Cuore meraviglioso, a dirla tutta!

Risplendeva dei colori dell’arcobaleno, gli stessi colori che caratterizzavano i cuori delle persone quando queste provavano una dato sentimento.

La Regina di Extramondo aveva gia visto dei cuori arcobaleno quanto, durante la sfida sulla Terra, era stata data loro la capacità di vedere i cuori delle ragazze; ne aveva visti tanti, ne aveva fatti accendere tanti, ma…

Ma quello che aveva davanti era particolare!

Ogni volta che un colore cercava di prevalere sull’altro non vi riusciva. Era come un’eterna lotta di colori e forse -alternativa più possibile-, di sentimenti.

Alzò le dita tremanti per toccarlo, ma questo scomparve all’istante lasciandola di nuovo nel buio.

- Ma cosa sta succedendo?-

Non ebbe il tempo di cercare la risposta a questa domanda che gia tutto era scomparso.

Si ritrovò nel suo letto, nel palazzo reale ad Extramondo; sciolse velocemente il groviglio di coperte che s’era formato e respirò a fondo.

Rimase ferma per un tempo indefinibile, forse minuti, forse ore.

Alla fine si alzò di scatto e aprì un cassetto vicino a lei; dentro, rinchiuso in una scatola di velluto rosso, c’era il suo vecchio ciondolo, quello che anni prima le permetteva di conquistare i cuori degli umani.

Lo prese in mano, e con sua enorme sorpresa scoprì che era caldo.

Caldo, come se il fuoco lo avesse scaldato da poco, caldo come lo era stato quando aveva scoperto di poter purificare i cuori neri degli altri.

Quando aveva scoperto di avere quel potere che ora l’aveva abbandonata.

10 anni prima sarebbe stato normale che avesse quel ciondolo al collo, ma ora erano passati i tempi in cui le persone lo vedevano addosso alle Regina e lei lo usava per trasformarsi.

- È davvero così che vanno le cose?- si chiese sfiorando piano il cuore che, in quel momento, bruciava.

Ma nonostante tutto decise di metterlo al collo; era un’azione assurda, e cosa si aspettasse non lo sapeva nemmeno lei, ma aveva agito d’istinto, facendo ciò che le sembrava giusto.

E in quel momento le sembrava giusto andare nel luogo dei suoi ricordi.

“ Spero solo di riuscire a tornare prima che vengano a cercarmi…” e ghignò pensando alle loro reazioni prima di spiccare il volo fuori dalla finestra.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

La Foresta Zenzero non era cambiata negli anni, anzi.

Guardandola, Chocola rivedeva le stesse cose di tempo fa, quando ancora la vita non aveva responsabilità.

Si rivide bambina, innocente e piena di speranza, ridere e mangiare biscotti allo Zenzero assieme a Pierre.

E la Foresta era come allora: verde e lussureggiante!

Non c’era più il ghiaccio a ricoprirla, il freddo a stringerla nella sua morsa.

Non c’era più traccia del male che l’aveva a lungo tenuta prigioniera.

Ora era libera e sfavillante come lo era stati tanto tempo prima.

Sfiorò il tronco d’albero su cui stavano seduti un tempo i due bambini e si chiese cosa ci facesse li.

Per colpa di un sogno?

Di un stupidissimo incubo creato dal suo inconscio e dalla felicità di aver rivisti i suoi amici?

No, non era solo quello; era la sensazione opprimente e costante che anni prima l’aveva avvolta togliendole la sicurezza: la guerra era alle porte!

Non poteva negarlo! Non poteva farlo perché era sicura che fosse così.

Si sentiva come catapultata nella realtà, in quel mondo che da sempre la circondava ma che lei aveva finto inesistente per tanto tempo, talmente tanto che la vista le si era offuscata impedendole di vedere il male attorno a lei.

E ora era nuovamente li, nel luogo più caro ai suoi ricordi, a porsi domande che avrebbero dovuto trovare risposta molto tempo prima.

“ Non sono solo come credevo…” disse una voce alle sue spalle facendola trasalire.

Quella voce…

Quel tono melodioso che anni addietro l’aveva derisa, combattuta e amata era tornato dai meandri in cui si era autoesiliato; la voce di chi aveva tanto amato e tanto continuava ad amare nonostante lo scorrere incessante del tempo.

Si voltò insicura di cosa avesse trovato davanti a lei, e quando lo vide capì che quella insicurezza era sbagliata.

I lisci capelli biondi ricadevano fin sopra le spalle delicatamente.

La pelle diafana e i tratti pallidi risplendevano al timido luccichio dei raggi che riuscivano a penetrare tra le fronde dei possenti alberi.

Gli occhi di ghiaccio la fissavano con dolcezza ma anche con paura, osservandola da lontano e memorizzando ogni minimo particolare che gli fosse sfuggito anni or sono o che era apparso in quei 10 anni in cui erano stati lontani.

All’orecchio l’orecchino e al dito l’anello!

Chocola non notò nessuna differenza con 10 anni prima, come se quello non fosse altro che un ricordo, un suo ricordo, rimasto inviolato e intatto nella sua memoria.

“ Pierre…” sussurrò la rossa non del tutto sicura che lui fosse davvero li, come se non appena si fosse convinta della sua presenza lui fosse sparito in un alito di vento. “ Sei davvero tu…?”

“ Si, sono io.”

Il ragazzo prese a fissarla intensamente nella speranza di notare qualcosa, anche minima, che la facesse sembrare diversa da com’era nei suoi ricordi di ragazzino.

I lunghi capelli rossi, lisci come seta, ricadevano dolcemente sulle esili spalle in un’onda infuocata.

Il fisico minuto la faceva sembrare fragile, come fatta di vetro: un sogno di cristallo che al minimo tocco si sarebbe frantumato in mille pezzi. Ma Pierre sapeva bene quanto questa non fosse la realtà, quanto Chocola fosse forte e testarda; l’aveva provato sulla sua pelle il potere della ragazza che ora gli stava davanti e che gli faceva perdere tutto il contegno di cui era dotato.

I suoi occhi, verdi come la speranza e duri come lo smeraldo, lo fissavano spauriti, ma al contempo forti ed orgogliosi com’erano sempre stati…come lui continuava a ricordarli.

Al collo lo stesso medaglione di allora, un cuore rubino in cui imprigionava i cuori sottratti agli umani.

Non era diversa da come la ricordava: bella da mozzare il fiato, soprattutto ora che si era fatta donna, ma con quella genuinità che l’aveva sempre contraddistinta.

Donna bambina.

Bambina donna.

“ Tu…” sussurrò Chocola incerta. “ Eri tu alla Notte di Walpurgis?”

“ Allora mi avevi riconosciuto.” Disse avvicinandosi a lei con passo calmo e sicuro.

La rossa scosse la testa. “ Ho riconosciuto il battito di un cuore che credevo fermo da molto.”

“ Non batteva più?” chiese lui -ma fin dove?- perplesso.

“ Non ha più battuto da quel giorno.”  

“ Mi dispiace, ma…” lei lo interruppe.

“ Non è colpa di nessuno.” Disse tranquilla. “ Non addossarti colpe. Nemmeno io, da quando siamo tornati su Extramondo, sono stata più me stessa.

“ Regnare è così faticoso?” chiese lui ridendo.

“ Non è faticoso.” Ammise lei con un sorriso che si spense subito. “ Ma lo diventa se per te non ha nessun valore quel trono per cui hai tanto lottato.”

“ Non t’importa più? Davvero?” chiese sorpreso.

Lei scosse nuovamente la testa. “ Non era quello che volevo.” Ammise grave.

“ E cosa volevi?” chiese lui avvicinandosi fino a quando non furono a pochi centimetri; le accarezzò una guancia con le dita che, ora, non erano più gelide.

“ La tua mano è calda!” notò prendendola e tenendola sul suo viso. “ Volevo voi! Volevo te!”

Lui sospirò prima di stringerla al petto come tempo prima.

“ Mi sei mancata!” sussurrò al suo orecchio mentre nascondeva il viso tra i suo capelli.

“ Anche tu!”

Rimasero in silenzio, abbracciati, per un paio di minuti, consapevoli solo della reciproca vicinanza.

“ Perché sei qui, Pierre?” chiese alla fine la ragazza allontanandosi in modo da poterlo guardare negli occhi.

“ Potrei farti la stessa domanda, sai?” ribeccò lui contento di poterla prendere nuovamente in giro.

Chocola lo osservò torva, cercando di farsi un contegno e di mostrasi per il titolo che ricopriva, ma seppe subito che il suo tentativo era miseramente fallito: contro Pierre non poteva vincere!

“ Ho avuto un incubo:” ammise lei ricordando improvvisamente. “ E c’era Ice.”

“ Abbiamo avuto lo stesso incubo.”

“ E probabilmente anche gli altri.” Sospirò stanca e alzò gli occhi al cielo. “ Dovrò chiamarli. Non saranno contenti di sapere che si riparte da capo, come se i nostri sforzi fossero stati vani.

“ Non dire così.” La rimproverò dolcemente. “ Ci sono stati dei miglioramenti; certo siamo ancora lontani dalla pace, ma ci stiamo avvicinando. Con calma…” aggiunse con cautela.

“ Addirittura troppa.”

“ Potresti evitare di aver fretta per una volta?” sbottò lui ricordando com’era 10 anni prima.

Lei gli fece una linguaccia prima di scoppiare a ridere con lui, come due ragazzini, come se non ci fosse un pericolo imminente all’orizzonte.

“ La guerra ricomincia!” disse Chocola decisa, appoggiando la testa sul petto del ragazzo che ancora la stringeva dolcemente a se.

“ Hai paura?”

“ No.” Disse chiudendo gli occhi. “ Voglio lottare!”

“ Anch’io!”

Rimasero nuovamente in silenzio, l’uno ascoltando i battiti del cuore dell’altra.

“ Lo sento battere…” sussurrò Chocola con un sospiro. “ Il cuore…”

“ Si.” Ammise lui sentendo il ritmico pulsare. “ Batte di nuovo.”

“ Perché siamo insieme!”

“ Perché siamo insieme!”

Non restava altro da dire! Soltanto il battito del cuore da ascoltare.

“ Chocola.” La chiamò lui all’improvviso.

“ Si?”

“ Combatterai di nuovo, vero?”

“ Si, non mi tiro indietro.”

“ Io sarò con te.” Le promise, forse più a se stesso che a lei. “ Non ti lascerò!”

“ Saremo di nuovo uniti.” Disse mentre un sorriso le si allargava sulle labbra. “ Saremo di nuovo uniti… Ancora noi!

E il sole li inondò nella sua luce accecante.

 

 

 

Ecco qua: come vi sembrava???

E ora…Grazie mille a:

sara95

Paretta

Cleo92

Strawberry91

Shi_angel

Ale_db95

Fra007

Siete davvero fantastiche con i vostri commenti e il vostro sostegno e spero che continuerete a seguirmi anche in futuro. Ancora grazie di cuore.

Al prossimo capitolo gente.

Baci…Baci…Rain!!!

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Capitolo 4
*** 3. Decisione - Rinuncia al trono. ***


Ho fatto più veloce che ho potuto dato che in tanti avevate reclamato il seguito

Ho fatto più veloce che ho potuto dato che in tanti avevate reclamato il seguito.

Spero ch questo capitolo vi piaccia e sia all’altezza delle aspettative.

Grazie mille a tutti.

 

 

 

 

“ Scelte che portano con se delle conseguenze.

Che sia una lacrima, un bacio o un viaggio…

…non si torna mai indietro…!”

 

Decisione.

Rinuncia al trono.

 

Chocola entrò di soppiatto dalla finestra della sua camera, attenta a non fare alcun rumore che potesse destare sospetti alle guardie che si trovavano fuori dalla sua stanza.

Si guardò intorno con aria circospetta.

Via libera…?!

“ Chocola!” la voce di Glass la fece trasalire e deglutì a vuoto un paio di volte.

“ C-Ciao…” balbettò salutandolo con un gesto meccanico della mano. “ C-Come mai s-sei qui…?” chiese facendo finta di niente.

“ Chissà…” fece lui alzandosi con aria pensierosa. “ Forse perché la nostra cara Regina era a zonzo per Extramondo.”

“ Co-Cosa stai dicendo…?” domandò con un sorriso innocente che non avrebbe convinto nessuno. “ Io a zonzo per Extramondo? Non oserei mai fare una cosa così pericolosa. Ma non convinse Glass che, in tutta risposta, prese a guardarla con aria scocciata.

L’uomo sospirò davanti all’incoscienza della Regina e scosse la testa sconfitto.

“ Quando ti metterai in testa che sei una persona importante e che non puoi fare certe pazzie come quand’eri una ragazzina? Sei la Regina ora…cerca di comportarti bene.” la rimproverò cercando di farsi ascoltare; eppure sapeva benissimo che la rossa non lo degnava di uno sguardo…soprattutto quando si metteva a farle la ramanzina.

Chocola sospirò prima di sedersi sul letto a gambe incrociate.

“ Glass…” lo chiamò meccanicamente. “ Piantala con questa buffonata; non sono in vena.” Lo avvertì lasciandosi cadere di peso sul morbido materasso sgualcendo le coperte. Chiuse gli occhi e rimase lì, incurante dell’uomo che continuava a cianciare a vuoto, senza rendersi conto che non lo cagava neanche di striscio. A volte si sentiva una bambina con tutta quella gente che la sorvegliava.

E si sentiva chiusa in gabbia!

Dentro quella prigione dorata dove tutto le era permesso, dov’era la persona più importante, quella a cui tutti davano ascolto…ma che non facevano altro che controllare. O almeno ci provavano. E Chocola lo sapeva bene…questo!

Sapeva che stavano cercando di farla cambiare, di farle mettere la testa apposto, di…di farla diventare una Regina come volevano loro.

Una marionetta nella loro mani, ecco come si sentiva.

Sospirò e poi aprì nuovamente gli occhi.

“ Glass.” Lo chiamò interrompendolo e, sentendo la sua voce, l’uomo ebbe la strana sensazione che stesse per accadere qualcosa. “ Glass…non trattarmi come la Regina. Tra poco non lo sarò più.”

“ Che stai dicendo?” chiese lui spalancando gli occhi spaventato, conscio che, qualunque cosa Chocola volesse, quel qualcosa non era niente di buono, e avrebbe portato con se fantasmi dal passato. Sogni dimenticati e promesse non mantenute nel tempo.

“ Sono stanca, Glass.” Ammise lei mettendosi a sedere nuovamente. “ Sono stanca…” ripeté mentre la voce le si spegneva in gola.

L’uomo la osservò per un momento, certo che non stesse scherzando; glielo aveva potuto leggere negli occhi quando, poco prima, li aveva aperti per guardarlo. Quegli occhi…il loro verde smeraldo… Solo una volta ricordava di averle visto quello sguardo, e gia allora era pieno di determinazione e coraggio.

Era solo una bambina quando, per la prima volta, lo aveva guardato a quel modo…e quella volta il tutto era stato segnato da una guerra.

Che fosse così anche in quel momento?

L’Inferno che avevano voluto fermare era di nuovo davanti a loro?

Stava davvero riaprendo le sue porte per accoglierli in grembo ancora una volta?

“ Chocola…” lo disse piano, così flebile che lei lo sentì a malapena. Ma alzò comuqnue lo sguardo per incontrare quello dell’uomo, e seppe subito che lui aveva capito. “ A chi lascierai il trono?” chiese Glass sospirando sconfitto, conscio che non le avrebbe mai fatto cambiare idea.

La ragazza sorrise dolcemente: lui l’aveva capita e perdonata!

“ Lo lascierò a chi so che saprà governare questo mondo nel migliore dei modi.” Disse mentre nella sua mente l’immagina di quella persona appariva nitida. “ So che potrà farlo…”

Glass spalancò gli occhi confuso, certo di aver capito male. Ma quando vide Chocola annuire con la testa capì di essersi sbagliato, e si chiese se questa fosse davvero la cosa giusta da fare. Ma alla fine, forse aveva ragione lei, forse quella persona era davvero la più qualificata a guidare ancora una volta Extramondo in quello che si preannunciava un periodo difficile e pericoloso.

“ Non mi dici nulla?” chiese lei perplessa da tutta quella calma. “ Un rimprovero? Avvertimento?”

“ Servirebbe a qualcosa? Io credo di no, perciò non ti dico nulla e ti lascio agire come meglio credi…anche se non condivido questa tua decisione. Ammise infine scuotendo la testa.

“ Lo so. So che non sei d’accordo con me, ma in questa situazione credo sia la cosa migliore da fare.

Glass sospirò completamente sconfitto. “ Fai come vuoi.” E uscì dalla stanza lasciandola sola.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Sospirò per l’ennesima volta nella mattina quando finalmente vidi la casa che stava cercando: una villetta di campagna dai colori tenui e rilassanti, circondata da alberi e siepi ben curate. A quanto pareva la notizia che la donna che abitava in quella casa fosse una brava giardiniera era vera.

Chocola si guardò intorno un paio di volte prima di salvare agilmente oltre il portone che aveva davanti e atterrare dolcemente sul viale di ghiaia che aveva davanti. Si sentiva stranamente irrequieta, e forse non era dovuto solo a quello che stava succedendo.

I suoi occhi si guardavano ansiosamente intorno mentre percorreva la poca strada che la separava dalla villetta; per sua fortuna una delle tante finestre era aperta, perciò si risparmiò dal suonare e volò velocemente dentro la stanza. Era bella anche quella, e profumava di fiori. Un profumo che mai avrebbe dimenticato.

“ A quanto pare non sei cambiata di una virgola dall’ultima volta che si siamo viste eh, Chocola?” chiese una voce alle sue spalle facendola voltare. E lì, bella proprio come la ricordava, stava Candy, ex-regina del mondo sul quale ora era lei a dover governare…anche se non per molto ancora.

La rossa sorrise strizzandole l’occhio. “ Ne vado molto fiera.” Le disse con noncuranza, quasi la divertisse la cosa. Ed era così effettivamente.

Candy sospirò sorridendo. “ Potevi almeno usare la porta. Mi hai quasi fatto paura.”

“ Scusi.” Disse abbassando la testa e facendola ridere.

“ Non credo sia il caso di scusarsi per una cosa simile.” Disse convinta andando a sedersi su una poltrona presente nella stanza. “ E comunque preferirei che mi dessi del tu. Non farmi sentire più vecchia di quello che sono.

Chocola prese posto davanti a lei prima di risponderle. “ Vada per il tu.” Annuì ridendo allegramente.

Anche Candy rise, ma si fece subito seria. “ Credo che tu non sia venuta qui per fare due chiacchiere come due vecchie amiche, anche perché non ho visto alcun corteo regale al tuo seguito. Perciò mi chiedo…cosa ti porta qui? Perché proprio da me?”

L’espressione rilassata che aveva accompagnato le parole di Chocola fino a quel momento svanì all’istante, e sul suo viso si delineò improvvisamente un’espressione più matura e responsabile, un’espressione che Candy aveva visto una sola volta e in una sola persona.

“ So che forse non ho alcun diritto di chiedertelo, ma non ho trovato nessun altra possibilità. Ci ho pensato molto, e credo che tu sia la persona più adatta. Disse la rossa abbassando la testa.

“ Di cosa sta parlando, Chocola?”

“ Candy.” La chiamò decisa, e la donna seppe che qualunque cosa stesse per chiederle, questa avrebbe portato alla luce un passato che ormai non considerava più tale. “ Prenderesti il mio posto come Regina di Extramondo?”

Si bloccò all’istante quando sentì quelle parole.

Riprendere il ruolo di Regina?! Anche solo per poco?! Tornare su quel trono che tanto rappresentava per lei?! Poteva davvero farlo?!

“ Perché…” chiese titubante con la voce che tremava. “ perché lo stai chiedendo proprio a me? Perché devo essere io a ricoprire nuovamente questo ruolo?

“ Non devi farlo se non vuoi.” Si affrettò a dire Chocola guardandola negli occhi. “ Ma io…ecco…io preferirei che fossi tu. Mi fido ciecamente di te e…e credo che potresti guidare questo mondo meglio di quanto abbia fatto io in questi ultimi anni.

Candy la fissò per un momento, sorpresa. Davvero Chocola credeva di non aver fatto del bene in quel breve periodo in cui aveva regnato? Credeva sul serio di non essere all’altezza di quel ruolo?

Scosse la testa davanti a quell’incertezza che, nonostante tutto, anche lei aveva mostrato quando Cinnamon le aveva detto di voler rinunciare al trono per agire sotto copertura tra i Malefici, anche lei come la ragazza che le stava davanti in quel momento si era sentita inappropriata per quel compito che sarebbe spettato di diritto alla sua migliore amica. Ed era stata sul punto di rinunciare.

Ma per Chocola è diverso!, si disse fissandola intensamente mentre la rossa non accennava a rialzare il capo che aveva abbassato dopo aver parlato.

“ Chocola.” La chiamò appoggiandole una mano sul braccio. “ Credi forse di non essere all’altezza?”

La rosse alzò la testa fissandola con occhi dubbiosi. “ Non proprio, però…” si morse il labbro inferiore indecisa sul continuare o meno quel discorso che, alla fine, era alla base di tutta quella storia. E anche della decisione che l’aveva portata quel giorno a casa di Candy.

“ Però?” l’incalzò la donna.

Chocola sospirò alzandosi e si affacciò alla finestra aperta; Candy la seguì con gli occhi. “ Non è finita!” sussurrò la ragazza con lo sguardo perso. “ Non è finita 10 anni fa, Candy!”

E la donna seppe subito di cosa stava parlando.

Sospirò abbassando lo sguardo ora stanco ora deciso. “ Ho sempre sperato che non succedesse di nuovo, non con te a comando del Regno per lo meno.”

“ Cosa?” Chocola si voltò a guardarla, stupita.

“ Sapevo che non era finita quel giorno.” Confessò Candy nascondendo il viso tra le mani. “ Unica cosa…speravo non toccasse a te affrontarlo nuovamente. Hai gia visto troppa guerra,” le spiegò notando la sua espressione confusa. “ e io volevo risparmiartene un’altra. Ma a quanto pare non p è possibile, vero?

Chocola sorrise suo malgrado, più colpita dall’affetto che quella donna le aveva sempre dimostrato e continuava a dimostrarle, che dal fatto che anche lei sapesse che non era finita.

“ No,” sussurrò scuotendo la testa. “ a quanto pare non posso evitarlo.”

Rimasero in silenzio per un tempo incalcolabile, ognuna persa nei suoi pensieri.

La mente di Candy era volata al passato, a quando era lei a dover affrontare la gara per la conquista del trono, a quando Cinnamon, la sua migliore amica, le aveva detto di voler rinunciare al trono per provare a fermare quella lotta infinita che non stava portando a niente e…a quando Cinnamon era sparita nel nulla, lasciando di se solo una bambina e un diario a quest’ultima. E ora quella stessa bambina era davanti a lei, con gli occhi splendenti di speranza e una decisione difficile sulle spalle; ma non era spaventata, e di questo Candy era sicura. Conosceva bene Chocola, così come conosceva sua madre, e tanto bastava a toglierle l’ansia per quella che si prospettava come una nuova avventura che ognuno avrebbe vissuto in una maniera diversa.

Chocola stava invece pensando all’ultima, grande battaglia che aveva affrontato 10 anni prima contro Ice. Quella volta era stato, forse, anche troppo facile vincere, ma questa volta le cose sarebbero state diverse e, soprattutto, molto più complicate. Aveva l’impressione che quella storia non si sarebbe conclusa tanto presto. E pensava a come dirlo a Vanilla e agli altri: come l’avrebbero presa sapendo che aveva mollato il ruolo di Regina per mettersi a dar la caccia a quello che ormai veniva considerato solo un fantasma del passato?

Chissà…forse l’avrebbero presa per pazza. O forse l’avrebbero seguita. Era difficile dire quale delle due ipotesi alla fine si sarebbe rivelata giusta ma, egoisticamente, lei sperò che fosse la seconda.

 

[ Egoista!]

 

Si, era vero quello che la sua coscienza le urlava! Lei era solo un’egoista!

Ma non poteva smettere di esserlo perché, dopo tanti anni, la prospettiva di una nuova avventura con quelli ch’erano stati la sua famiglia era troppo allettante per dare ascolto a quella vocina che le urlava la verità. E la verità era che sarebbe dovuta essere lei, da sola, a occuparsi di quella storia che stava per sconvolgere nuovamente Extramondo e coinvolgerlo in una guerra forse peggiore della prima.

“ Candy.” Chocola la chiamò piano risvegliandola dai suoi pensieri.

“ Si?”

“ Accetti?”

La bionda annuì impercettibilmente con la testa, ma per Chocola fu abbastanza. La ragazza appoggiò una mano al davanzale della finestra, pronta per saltare, quando la voce di Candy la richiamò.

“ Chocola!?

“ Cosa?” chiese quella senza voltarsi.

“ Mi prometti che tu, Vanilla e tutti gli altri starete attenti?”

Chocola si voltò di scatto: come faceva a saperlo? Come faceva a sapere che voleva…?

Candy le strizzò l’occhio con aria complice e la rossa capì tutto. Una madre certe cose le sa senza bisogno che siano dette ad alta voce, lo capisce perché ti conosce, perché sei parte di lei come lei è parte di te.

Si, te lo prometto.” E saltò giù dalla finestra senza aggiungere altro.

Candy si affacciò sul davanzale a la guardò mentre spiccava il volo e scompariva velocemente nel cielo azzurro dell’orizzonte. Sapeva che forse non avrebbe mai dovuto rivolgerle quelle parole, ma le sua labbra si erano mosse da sole; non voleva che Chocola soffrisse per quella promessa che le aveva strappato con dolore, ma era pur sempre una madre e…e non avrebbe potuto dormire la notte senza quella piccola rassicurazione che forse, comunque, non valeva nulla. Erano solo parole, e parole si disperdono nel vento con estrema facilità, e vengono dimenticate.

 

[Ma forse quelle non erano solo parole…!]

 

 ÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Quando atterrò davanti all’entrata del palazzo la promessa che aveva fatto a Candy le rimbombava ancora nella testa. Aveva l’impressione di aver sbagliato a dire quelle parole, anche perché in realtà non poteva dire come sarebbero andate le cose.

Sospirò pesantemente prima di iniziare a salire i gradini di quello che, entro breve, non sarebbe più stata casa sua. Come non lo era mai stata veramente. Fu ovviamente travolta dal Consiglio dei Saggi che, in massa, si avventarono su di lei come predatori e la bombardarono di domande alle quasi non aveva nessuna voglia di rispondere. Voleva solo andare in camera sua e chiudersi dentro, da sola, senza esterni a dirle parole che le sarebbero solo sembrate vuote in quel momento.

A salvarla, per fortuna, ci pensò Glass. “ Signori, per favore.” Disse sovrastando il chiacchiericcio dei presenti. La Regina è molto stanca e vorrebbe riposare ora. Maestà…” aggiunse poi rivolto alla ragazza aprendole il passaggio. Lei lo seguì ringraziandolo di cuore e lasciando i Saggi con un palmo di naso.

“ Grazie…davvero!” gli disse una volta rimasti soli.

Lui sorrise senza guardarla. “ Immaginavo che non avessi voglia di rispondere alle loro domande ne di dare spiegazioni.” La guardò per un momento prima di spostare nuovamente lo sguardo. “ Hai parlato con Candy?”

Chocola annuì piano.

“ E?”

“ Ha accettato.”

“ Quando…?”

“ Presto.”

Glass sospirò fermandosi improvvisamente e costringendo la ragazza a fare lo stesso. “ Cosa c’è?” le chiese guardandola intensamente, quasi volesse leggerle dentro.

La rossa alzò le spalle con fare incurante.

“ Ci hai ripensato?” chiese ancora lui.

“ No!” si affrettò a dire Chocola: come poteva pensare una cosa del genere? “ No, non ci ho ripensato. È solo che…” sospirò cercando le parole e la voce per continuare. “ Vorrei sapere che cosa ci aspetta. A cosa stiamo andando incontro. Vorrei davvero saperlo.”

“ Credo che non lo sappia nessuno, ma se c’è qualcuno che può fermare tutto questo siete proprio voi.

“ Voi?” chiese confusa inarcando le sopracciglia fine.

Glass non le rispose, si limitò ad aprire la porta della stanza della ragazza e…

“ Ciao Chocola.”

“ Ehilà.”

“ Come stai, Chocola?”

“ Ci si rivede, eh?”

“ E VOI CHE CI FATE QUA?” chiese urlando mentre Pierre, Houx, Vanilla e Saule ridevano divertiti della sua espressione confusa ed esterrefatta.

“ Come cosa ci facciamo qua?” chiese Houx ghignando, seduto per terra a gambe incrociate.

“ Avevi intenzione di tenerti tutto il divertimento per te?” chiese a sua volta Saule, anche lui ghignando.

“ Non ti sembra un po’ egoista da parte tua?” rincarò la dose Pierre.

Vanilla si limitò a sorriderle timidamente mentre lei si voltava confusa verso Glass che alzò le spalle con fare noncurante; sembrava che la situazione lo divertisse parecchio.

“ Si sono presentati con l’intenzione di vederti a qualunque costo.” Le spiegò indicando i quattro ragazzi con un cenno del capo. “ Non ho potuto dirgli di no, altrimenti sarebbero entrati con la forza.”

Chocola annuì tornado a guardare i suoi amici che, chi seduto per terra, chi sul letto e chi sulle sedie, le sorridevano divertiti ma anche consci di quello che sarebbe successo di li a poco.

Glass li salutò con la mano e poi se ne andò chiudendosi la porta alle spalle.

“ Allora?” incalzò Saule. “ Quand’è che si parte?”

Chocola divenne seria di colpo. “ Ragazzi, siete sicuri di…”

“ Oh, andiamo!” imprecò Houx alzando gli occhi al cielo. “ Prima che tu ti metta a dire scemate lascia che ti dica io qualcosa. Pierre è venuto a cercarci per tutto Extramondo per avvertirci di quanto stava succedendo e nessuno, nessuno, si è neanche minimamente sognato di dire di no.

“ Più che altro non è neanche servito chiedere.” Precisò Pierre con le braccia incrociate. “ Mi hanno semplicemente chiesto quand’è che si parte.”

“ Nessuno di noi ha intenzione di restare fuori da questa storia.” Le disse Vanilla avvicinandosi a lei e prendendole le mani tra le proprie. “ Non posso siamo tirarci indietro ora, non dopo quello ch’è successo 10 anni fa.”

“ Perciò verremmo con te che ti piaccia o meno.” Finì Saule. “ È inutile che provi a liberarti di noi.”

Chocola abbassò la testa e…scoppiò a ridere! Scoppiò a ridere come una bambina davanti a quell’affetto che aveva quasi dimenticato; si sentiva finalmente bene, come se tutte le preoccupazioni e i dolori fossero improvvisamente scomparsi. E tutto perché loro erano lì. Con lei. E anche quella guerra che si avvicinava sempre più non la spaventava più come prima.

Sospirò calmandosi e sorrise a tutti. “ Persecutori!” gli sibilò divertita facendoli ridere.

“ E ne andiamo fieri!” affermò Houx.

“ Allora, quand’è che si parte?” ripeté Saule.

“ Appena possibile.” Affermò Chocola andando a sedersi sul letto a gambe incrociate. “ Appena avrò passato il titolo a tua madre, Vanilla, partiremo.”

La biondina la guardò sgranando gli occhi. “ A mia madre?” chiese perplessa. “ Io credevo che Glass scherzasse e invece… Ne sei sicura?”

La rossa annuì. “ Si, credo che tua madre sia la persona più appropriata per guidare Extramondo in un momento simile. E poi a chi mai potrei passarlo, quel ruolo? Tu vieni con noi, giusto?”

“ Giusto!”

E risero tutti assieme ancora una volta.

Sembrava davvero che il passato fosse tornato, che loro fossero di nuovo sulla Terra a divertirsi come ragazzini. E forse sulla Terra sarebbero tornati davvero di li a poco.

Chocola non credeva di poter essere più felice; le persone a cui teneva di più erano lì con lei, e non se ne sarebbero andate mai più. Ed era bello stare lì, tra le braccia di Pierre, la dolcezza di Vanilla e le risate di Houx e Saule, era una sensazione che credeva di aver completamente dimenticato tanto tempo prima. Ma ora la sentiva di nuovo parte di se, e per il momento le bastava.

 

 

 

 

 

 

E ora via con i ringraziamenti.

X Paretta: come puoi vedere ho continuato la storia, e sta tranquilla che sarà così fino alla fine. Grazie mille per i commenti e per i complimenti. Spero che continuerai a seguirmi. Grazie,

x sara85: anche a te un grazie di cuore per il commento. Grazie davvero.

E un grazie anche a coloro che hanno anche solo letto, ma che continuano a seguirmi. Grazie a tutti. Spero di non deludervi neanche con questo capitolo. Grazie di cuore.

Al prossimo capitolo che spero riuscirò a postare il prima possibile.

Baci…Baci…Rain!!!

 

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Capitolo 5
*** 4. Ricerche - Una voce nel buio ***


Ciau…lo so che sono in stra-ritardo, ma dovevo aggiornare un paio di ff vecchie che non ho toccato per mesi

Ciau…lo so che sono in stra-ritardo, ma dovevo aggiornare un paio di ff vecchie che non ho toccato per mesi. Vi chiedo di perdonarmi per avervi fatto attendere tanto…SCUSATE!!!!!!

Spero comunque che il capitolo vi piaccia…!!!!!

Allora…questo è il primo dei 3 cap che comprendono la parte “ricerche”. Ho dovuto suddividerla più per praticità che per altro.

Buona lettura…

 

 

 

“ Parole che si perdono nel vuoto…

…promesse che riecheggiano nel silenzio…

…la fiducia che si scioglie come la neve al tiepido sole primaverile…

 

 

Ricerche

Una voce nel buio 

 

Chocola Mellieur camminava a testa alta per le strade di quello che, fino a poche ore prima, era stato il suo Regno; il passo deciso e calibrato le davano una sicurezza che molti neppure sognavano.

Al suo passaggio tutti si voltavano e la squadravano con sufficienza e indifferenza, ma lei non ci faceva caso e continuava imperterrita per la sua strada. I mormorii e i bisbigli accompagnati da occhiate e dita puntate contro erano per lei solo il segno di quanto poco il popolo sapesse cosa stava succedendo; per loro andava tutto bene, non c’erano pericoli all’orizzonte e la vita scorreva serena e tranquilla come sempre.

Per loro questo era Extramondo in quel periodo! E l’azione compiuta dalla loro ex-Regina era solo un segno di codardia e mancanza di fiducia, in se stessa e nel Regno.

Ma a Chocola, delle loro opinioni, non importava nulla. Tutto calcolato: se l’era aspettata quella reazione! E nemmeno le accuse che, poco prima, suo nonno le aveva mosso contro le avevano fatto un qualche effetto.

 

“ Tu disonori in nostro nome e lo stesso Extramondo!” le aveva urlato contro preda della rabbia. “ Sarebbe stato meglio se Vanilla non ti avesse mai ceduto il trono quel giorno, almeno ora avremmo una Regina degna di questo titolo, e non una ragazzina che molla tutto perché non ha voglia di regnare o si sente poco motivata. Un Regina codarda e menefreghista! Ecco cosa sei! Va al diavolo e non osare mai più ripresentarti qui!

 

Chocola ricordava di aver sorriso dolcemente al nonno e di averlo abbracciato per un nano secondo prima di staccarsi e osservare il suo viso sconcertato; gli aveva dato un bacio sulla guancia e, dopo avergli sussurrato un flebile “ Addio.”, se n’era andata a testa alta, lasciando il vecchio con gli occhi ancora sbarrati e mille domande che gli rodevano l’anima.

La ragazza abbassò la testa prima di rialzarla ad osservare il sole che stava pian piano tramontando segnando la fine di un’avventura, così come il sole che sarebbe sorto avrebbe illuminato l’alba di un nuovo giorno, un giorno dal quale in poi Extramondo avrebbe avuto una nuova e vecchia regina insieme.

Candy aveva accettato di guidare nuovamente il Regno, e ora spettava a lei saper fare del suo meglio affinché la Guerra che stava per scoppiare non portasse ad una nuova distruzione e a nuovo dolore.

Chocola osservò per l’ultima volta i volti delle persone che le camminavano accanto, che la superavano e le lanciavano occhiate poco benevoli; poi, improvvisamente, i suoi occhi si posarono su un gruppo di bambini dalle voci allegre e gioiose. Di colpo seppe che ciò che aveva fatto era la cosa giusta. Perché era anche per loro, per quei bambini che giocavano e ridevano spensierati che aveva preso quella decisione; dovevano riuscire in quello che si erano prefissati per poter offrire un futuro alle nuove generazioni.

I bambini sarebbero cresciuti, e lo avrebbero fatto in un mondo in cui splendeva la luce, e non dove la violenza perpetrava causando morte e dolore.

Anche e soprattutto per loro dovevano combattere.

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

Il sole era ormai scomparso da tempo dal cielo di Extramondo, e aveva lasciato il posto alla notte scura.

Chocola, insieme a Pierre, Houx e Saule si trovava ora seduta nel salotto di Vanilla, a preparare la partenza che sarebbe giunta di lì a poco.

“ Allora,” iniziò Saule. “ come ci muoviamo?” chiese mentre levitava a pochi centimetri da terra, imitato dal fratello; Pierre era invece seduto su una sedia e Vanilla e Chocola occupavano il divano.

“ Bè, dato che l’unico indizio che abbiamo è il sogno di Chocola…io proporrei di partire da lì.” Disse Pierre spostando lo sguardo dai ragazzi alla rossa.

“ Hai detto di aver visto un cuore, giusto?” le chiese Houx a testa in giu.

Lei annuì. “ Si,a ma quando ho provato a toccarlo si è allontanato da me fino a scomparire.” Raccontò la ragazza ripensando la sogno. “ Non ne avevo mai visto uno simile.”

Tutti annuirono, tutti tranne Pierre che sembrava perso in chissà quali pensieri; Chocola lo notò e gli andò vicino sventolandogli una mano davanti agli occhi.

“ Eh?” fece lui come svegliandosi da un sogno ad occhi aperti.

“ A che stavi pensando?” gli chiese la ragazza mentre anche gli altri si avvicinavano curiosi.

“ Niente.” Sospirò il biondo stancamente, ma l’espressione della rossa la diceva lunga, e lui dovette arrendersi davanti ai suoi occhi. “ Pensavo che, forse, c’è un posto dove possiamo trovare le risposte che cerchiamo.”

“ Dove?” chiese Vanilla portandosi le gambe al seno a circondandole con le braccia.

Pierre li fissò per un momento uno ad uno. “ Nel Labyrinth Library!”

“ Il Labyrinth Library???” chiesero in coro con un’espressione sorpresa dipinta sul volto.

Il biondo sospirò chiudendo gli occhi. “ Si, il Labyrinth Library.” Annuì con voce bassa. “ Si tratta di una biblioteca segreta che esiste ai confini di Extramondo, al confine del nostro mondo.”

“ In confine…del nostro mondo?!” fece Houx senza capire.

“ Gia.” Sospirò Chocola avvicinandosi alla finestra e poggiandovi sopra la fronte. “ Il confine…quello che nessuno ha mai osato superare, la barriera che divide noi dalla fine. Ne avevo sentito parlare quando studiavo la storia di Extramondo per diventare Regina, ma tutto quello che ho sentito sono solo leggende, non credevo che ci fosse davvero un qualche collegamento. Aggiunse rivolta a Pierre che sorrise mestamente.

“ in teoria dovrebbe essere così, ma…lo sai come si dice, no?” le chiese con un’alzata di spalle. “ Tutte le leggende hanno un fondo di verità!”

La rossa annuì ma non rispose; nella sua mente scorrevano veloci immagini che aveva visto tempo addietro, 10 anni prima per l’esattezza, e si chiedeva se fosse mai possibile che quello che pensava fosse giusto. Perché se così fosse stato, allora tutto quello che aveva creduto possibile avrebbe smesso di esistere, e l’impossibile sarebbe divenuto il suo pane quotidiano. Gia una volta, in passato, si era trovata nella stessa situazione – anche quella volta il mondo le aveva mostrato un altro lato – e come allora aveva l’impressione che sarebbe andata a finire.

Guerra!

Ecco cosa le urlava quella situazione che l’aveva portata a guadagnarsi l’odio e il risentimento di Extramondo, il Regno ch’era stato suo ma a cui lei aveva voluto rinunciare!

Portò lo sguardo all’orizzonte, dove ormai non poteva vedere più nulla; chiuse gli occhi e poi si voltò verso Pierre per fissarlo così intensamente da spaventarlo quasi.

“ Pierre, devi portarsi nel Labyrinth Library!” decretò decisa come mai.

Non si sarebbe tirata indietro da quelle situazione, lei stessa aveva deciso la sua strada, e l’avrebbe percorsa fino alla fine. A qualunque costo.

Pierre annuì con il capo alla decisione della ragazza mentre Houx, Saule e Vanilla sorridevano alla loro amica; erano tutti d’accordo sul da farsi. E l’avrebbero fatto!

÷  ÷  ÷  ÷  ÷

“ AAAAAH!!!

Chocola prese al volo la mano di Vanilla che stava per essere trascinata via dal vento che sferzava tutto ciò che trovava sul suo cammino.

“ Grazie Chocola…” disse la bionda riprendendo quota e tirando un sospiro di sollievo.

La rossa annuì con la testa e aumentò la velocità fino ad arrivare di pari passo con Pierre.

“ Quanto manca?” gli chiese quasi urlando a causa degli ululati del vento.

“ Non molto. Tranquilla ” Disse il ragazzo. “ Ma da qui in poi è meglio stare attenti; la zona è piena di rischi e trappole.”

“ Adesso si che sono tranquilla!” ribatté lei alzandosi ancora di più, fregandosene del dolore che le procuravano le sferzate gelide sulla pelle del viso.

Guardò in basso non riuscendo a vedere nulla se non una coltre di nebbia impenetrabile; aveva come l’impressione che più andassero avanti e più sarebbe stato poi difficile tornare indietro.

Certo aveva gia letto di quel posto, ma la fine com’era descritta nei libri non era nulla in confronto alla realtà che aveva davanti in quel momento. Intorno a lei solo vento e nebbia. Nessuna traccia di vita, ne di morte. Come se quel posto fosse stato abbandonato da chissà quanto tempo.

Ricordava molto bene cosa dicevano i libri riguardo a quel posto, e anche le ammonizioni!

 

Quel luogo era proibito agli abitanti di Extramondo!

 

Nessuno avrebbe mai dovuto metterci piede a meno che non volesse incorrere nella rabbia del Consiglio dei Saggi, e Chocola sapeva bene quanto potessero essere restii a cambiare idea su qualcosa.

Quei 10 anni da Regina le aveva insegnato qualcosa.

Una mano le batté sulla spalla risvegliandola dai suoi pensieri e Pierre le fece cenno di scendere di quota.

“ Ah, finalmente!” dissero Houx e Saule quanto toccarono terra.

“ Non abbassate la guardia per così poco.” Li redarguì Pierre serio come non mai. “ Questo è solo l’inizio!”

“ EH?!?!?!?”

Chocola rise istintivamente davanti alle loro facce, ma non poté fare a meno di chiedermi come mai Pierre sapesse tante cose su un posto totalmente proibito per gli abitanti di Extramondo; la risposta non tardò ad arrivare, e proprio dal diretto interessato.

“ Ti ricordo che ero il Principe dei Malefici.” Le disse sospirando, intuendo i suoi pensieri. “ Molte volte mi hanno parlato di questo posto; pare che avessero intenzione di entrarvi in qualche modo, ma non ci sono mai riusciti a quanto ne so io. E per di più noi vivevamo agli estremi confini del Regno. Ovviamente mai così lontani, ma diciamo abbastanza vicini a questo posto.

“ Ma allora…” Vanilla guardò prima Chocola e poi Pierre con un’espressione indecifrabile.

Allora cosa?” incalzò Saule.

“ Allora…ci troviamo nel territorio dei Malefici.” Disse tutto d’un fiato la ragazza trattenendo il respiro.

Il sangue gelò nelle vene di tutti, consci improvvisamente che si trovavano in pieno territorio nemico e che, naturalmente, si sarebbero potuti aspettare un attacco da un momento all’altro.

“ Non credo che corriamo pericoli.” Chocola diede voce ai suoi pensieri quasi senza rendersene conto. “ Vi ricordate? I Malefici hanno provato ad arrivare in questo posto, ma non ci sono mai riusciti. Dico bene, Pierre?” aggiunse rivolta al ragazzo che annuì.

“ Chocola ha ragione. L’unico pericolo che corriamo è quello che rappresenta il luogo stesso in cui ci troviamo adesso.

Non aveva nemmeno finito di parlare quando, improvvisamente, il terreno sotto ai loro piedi si tramutò in ghiaccio come d’incanto; il CRACK che sentirono i ragazzi non era proprio un suono rassicurante per così dire, ecco…

“ Ho sentito male, vero?” chiese Houx iniziando a sudare freddo seguito dal fratello.

“ No, non cred…AAAAAAAH!!!

Chocola urlò mentre il terreno si sfaldava sotto di lei e li faceva precipitare nel vuoto più vuoto.

“ NON RIESCO HA VOLARE!!!” gridò la rossa cercando in tutti i modi di riprendere quota.

“ NON CREDO SIA POSSIBILE.” Le rispose Pierre. “ PROBABILMENTE LA GRAVITÀ È PIÙ FORTE QUI E CI TRASCINA INEVITABILMENTE GIU!”

“ PERFETTO!” decretò Houx. “ QUALCHE IDEA???

Ma la risposta era ovviamente negativa.

Chocola guardò il nulla che si apriva sempre più minaccioso sotto di lei, e un terribile groppo alla gola le impedì di urlare; forse sarebbe stato meglio se avesse potuto farlo, almeno si sarebbe liberata sia della paura sia dell’adrenalina che in quel momento le scorrevano come fiumi nelle vene.

Chiuse gli occhi e cercò dentro di se la calma che le serviva per dominare la situazione e, proprio in quel momento, tutto accadde.

 

[Chocola…]

 

[Chocola…]

 

[Chocola!]

 

Aprì gli occhi e lo rivide.

Il Cuore!

Proprio come la prima volta, con gli stessi colori luminosi che cercavano di sopraffare gli altri e la stessa luce che l’aveva in qualche modo tranquillizzata. Cercò come la prima volta di sfiorarlo e quello, come la prima volta, si ritrasse al suo tocco.

La ragazza si portò una mano sul cuore, delusa e amareggiata da quella situazione.

“ Perché hai paura di me?” chiese involontariamente; le parole erano uscite da sole dalle sue labbra, e non le avevano dato il tempo per poterle fermare.

Chocola rimase ferma, sorridendo come una sciocca, a chiedersi come fosse possibile che un Cuore rispondesse ad una domanda. Era davvero messa male…!?

 

[Chocola…]

 

Di nuovo!

Di nuovo quella voce la stava chiamando!

Ma chi era? A chi apparteneva quel tono dolce e al contempo deciso? Un tono che aveva gia sentito in passato… Un tono che non aveva mai posseduto in realtà…

“ Chi sei?” chiese guardandosi intorno, ma trovando solo il buio.

 

“ Io sono te.” Rispose la voce. “ O almeno…quello che ne rimane…”

 

“ C-Cosa significa?” chiese la rossa mentre, chissà perché, l’inquietudine s’impadroniva di lei.

 

“ Vieni Chocola…” la invitò con voce suadente. “ Vieni…”

 

La ragazza si ritrasse istintivamente scuotendo la testa. “ N-No…” sussurrò flebile, quasi inudibile.

 

“ Devi tornare…” disse la voce con tono triste e addolorato. “ Devi tornare ad essere quella che eri…”

 

“ Promettimi che tornerai…”

 

“ Prometti…”

 

E tutto si spense, così com’era iniziato tutto finì.

Chocola aprì di scatto gli occhi e si ritrasse tanto violentemente che l’aria che la circondava la ferì…fisicamente!

Raddrizzò la schiena assumendo una posizione fiera e determinata e, senza sapere perché, allargò le braccia quasi a voler abbracciare tutto e tutti; Vanilla, Pierre, Houx e Saule sgranarono gli occhi nel vedere il comportamento anomalo della ragazza, ma non poterono formulare nessun pensiero coerente che smisero di cadere. Si ritrovarono sospesi a mezz’aria, con il vuoto sotto di loro, e il nulla sopra.

Chocola, con le braccia ancora aperte, chiuse gli occhi ed inspirò quanta più aria poté prima di battere le mani l’una contro l’altra fino a provocare un’onda d’urto immensa, che spazzò via tutto quello che trovò sulla sua strada.

I suoi amici furono costretti a chiudere gli occhi per non restare accecati da tanta potenza.

Poi, come tutto era iniziato, finì!

La coscienza di Chocola prese a svanire lentamente, fino a farla piombare nell’oblio più tetro.

 

[Chocola…!]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora…che ne pensate??? Come inizio delle ricerche com’è????

Grazie mille a sara85 e a Paretta che continuano a seguirmi commentato anche. Mi fa davvero piacere. Grazie di cuore!!!

E grazie anche a:

Allen_Anne_Black [Contatta]
 BAbyDany94 [Contatta]
 fulmy [Contatta]
 Paretta [Contatta]
 redeagle86 [Contatta]
_chocola_ [Contatta]
_NeMeSiS_ [Contatta]

 

…per aver aggiunto questa storia tra i preferiti. Grazie davvero!!!

Al prossimo capitolo.

Baci…Rain!!!

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