Sono tutte favole...

di Oryenh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli Inquilini ***
Capitolo 2: *** Sollievo... forse ***
Capitolo 3: *** Compagno di parto? ***
Capitolo 4: *** Sorpresa..! ***
Capitolo 5: *** Scuse ***
Capitolo 6: *** Voglie ***
Capitolo 7: *** Marianne-spiegamela-di-nuovo-Kaylinn ***
Capitolo 8: *** Stress ***
Capitolo 9: *** Peluche e assassini ***
Capitolo 10: *** Telenovela ***
Capitolo 11: *** Anelli, scope e visite ***
Capitolo 12: *** Dove sei? ***
Capitolo 13: *** Incubi ***
Capitolo 14: *** Trote e favole ***
Capitolo 15: *** Parole, parole e... qualcos'altro ***
Capitolo 16: *** Epilogo - Ciò che mi mancava ***



Capitolo 1
*** Gli Inquilini ***


NOTA

 

 

La storia è ambientata negli anni successi ad Hogwarts e alla caduta di Voldemort per mano del bambino sopravvissuto. È un periodo di relativa pace; le persone risentono ancora degli avvenimenti degli ultimi anni, ma pian piano la comunità magica si sta ricostruendo.

 

Ora i protagonisti hanno 23 anni; Hermione, Ron, Draco, Harry vivono assieme, in un appartamento della Londra babbana.

Non spiegherò molte cose in questa fic perché conto di scrivere qualche oneshot in merito (non ho ancora finito di scrivere il primo capitolo e già mi sono creata la saga…. ^^).

 

Ho introdotto un nuovo personaggio nella storia e l’ho fatto con un moto di fastidio, perché io per prima prediligo le storie in cui i personaggi sono solo quelli inventati dalla Rowling. Innanzitutto l’ho inserito perché nel formare le coppie mi rimaneva fuori un omino e poi perché ho pensato di narrare la storia da un punto di vista diverso.

Sono indecisa se mantenere la narrazione da parte di un unico personaggio o se allargarla anche agli altri. E su questo mi piacerebbe avere un vostro parere.

 

Ora la pianto e vi lascio alla storia. Un grazie a tutti quelli che decideranno di dedicarmi i loro minuti.

 

 

 

Disclaimer:

La maggior parte dei personaggi utilizzati per questa fanfiction non appartengono a me, ma a J.K. Rowling, e a vari editori tra i quali Bloomsbury, Scholastic, Warner Bros, Salani e così via.

I fatti narrati in seguito non sono mai avvenuti nella saga di Harry Potter.

Questo racconto è stato scritto con nessuna intenzione di lucro, quindi, si ritiene che nessun diritto di copyright sia stato violato.

 

 

 

 

SONO TUTTE FAVOLE…

 

 

Capitolo 1

Gli inquilini

 

 

Arienh si svegliò di soprassalto, spaventata da un rumore di cocci rotti, seguito da un’imprecazione.

Merda! Herm, dai! Ci metto un attimo!”

“Ron, finiscila! Lo puoi fare tranquillamente senza, tantopiù che la prossima volta ci starai attento!”

Un ultima esecrazione s’insinuò nella stanza. Arienh era ormai in piedi e sbirciando la sveglia sul comodino notò che erano appena le sette e venti. Con un certo disappunto infilò i jeans e una maglietta e attraversando la penombra della stanza entrò nel bagno adiacente. Da un piccolo specchio, posto sopra il lavandino, una ragazza bionda la fissava arrogantemente “Idiota!” le disse il riflesso. Inarcò il sopracciglio e con una buona dose di dentifricio alla menta cominciò a lavarsi i denti.

Era passata più o meno una settimana da quando si era trasferita in quell’appartamento e ancora non riusciva a rilassarsi. Non aldilà delle apparenze perlomeno. Gli amici di Herm erano tipi a posto, ma nonostante questo non riusciva ad aprirsi; quando era in loro compagnia tendeva a stare sulle sue, incapace di creare un qualche tipo di legame che durasse più di un paio di frasi di cortesia. Per quanto cercasse di non farci caso, sentiva una specie di barriera tra lei e loro, un’aura speciale che l’impediva di avvicinarsi  e superare la conoscenza superficiale che aveva di quei ragazzi. Credeva che la cosa non l’importasse, anzi per la maggior parte del tempo ne era certa, in fondo la sua vicinanza a quel gruppo sarebbe durata per un tempo limitato, poi non li avrebbe più visti; già, cercava di mantenere fissi i suoi pensieri su questo, così l’irritazione che la prendeva qualche sera non sarebbe stata tanto intensa, così il senso di esclusione e il disagio di quei minuti non si sarebbe palesato in maniera tanto acuta. Perché erano proprio quegli attimi ad infastidirla, a ricordarle che c’era realmente una barriera tra lei e loro. Era in quei momenti che desiderava aver ricevuto anche lei quella lettera.

Sospirando rumorosamente si sciacquò la bocca e dopo essersi asciugata il mento con un telo di lino arrivò in cucina senza far rumore. Vi trovò il ragazzo rosso, Ron, accucciato a terra che tentava di ripulire delle macchie di un liquido scuro, caffè probabilmente.

Hermione la vide prima che lei potesse dire qualsiasi cosa “Arienh! Ti sei svegliata presto! Oddio, sei scalza; non passare per di là, Ron ha rotto una tazza!” la ragazza le indicò il punto del danno e contemporaneamente le versò e passò una tazza di caffè. Nero e molto zuccherato. Arienh sorrise debolmente.

Adorava Hermione, era stata la sua migliore amica per moltissimi anni, avevano sempre condiviso tutto, le prime cadute, la prima bicicletta, la prima bambola… avrebbero continuato a farlo se Hermione non si fosse trasferita per frequentare quel maledetto collegio privato.

Si ricordava perfettamente il giorno in cui venne da lei a darle la notizia.

 

 

Rienh!!!Rienh ci sei?” Hermione la stava chiamando dalla finestra. Arienh si affacciò alla sua e guardò la bambina negli occhi. Era eccitata, gli occhioni marroni brillavano.

Che c’è Herm?”

Arienh e Hermione erano vicine di casa, o come si definivano loro, vicine di stanza. Le villette della famiglia Granger e della famiglia Harris avevano un lato in comune e le due bambine avevano la propria camera l’ una accanto all’altra. Passavano ore alle finestre a parlare, a guardare le stelle o semplicemente a respirare la stessa aria.

Quel pomeriggio però Hermione le chiese di scendere in giardino.

Si sedettero sotto il ciliegio, e dopo qualche attimo di silenzio Hermione  disse “Questo autunno mi trasferisco. Sono stata ammessa a una scuola fuori Londra. È una specie di collegio.” Arienh spalancò gli occhi “Te ne vai?” la bambina mora annuì, poi però si illuminò “La lettera è arrivata questa mattina; io non ho mai sentito parlare di questa scuola e neanche mamma e papà la conoscevano, però hanno detto che è per bambini speciali!” Hermione s’interruppe, forse in attesa di una replica, ma Arienh era troppo sconvolta per replicare. Così la moretta riprese “Forse arriverà anche a te! Forse anche tu sarai ammessa a quella scuola, così non ci dovremo separare, potremmo rimanere assieme!” Arienh sentì il cuore alleggerirsi, il disagio affievolirsi. Herm aveva ragione. Sarebbe andata così, non avrebbe perso la sua migliore amica, anche lei avrebbe frequentato quel collegio. Doveva solo aspettare la lettera.

 

Ovviamente il tempo la smentì e la lettera non arrivò. Arienh controllò ogni giorno la cassetta delle lettere e ogni giorno che passava sentiva la rassegnazione inghiottirla. In fondo lei non era una bambina speciale, non quanto Hermione perlomeno. Hermione sì, che meritava una scuola di quel genere, lei era studiosa, gentile e gli adulti l’adoravano.

Arienh non era gelosa, di questo ne era certa, voleva bene a Hermione ed era felice per lei.

Era solo triste per se stessa.

 

“Io vado, ci vediamo dopo amore.” La voce di Ron la scosse dai suoi pensieri, alzò lo sguardo in tempo per vedere il rosso baciare dolcemente la sua Herm. Sorrise di nuovo. Le piaceva quel ragazzo, era sbadato, maldestro e goffo, ma amava Hermione e questo era palese a chiunque.

Prima di uscire le passò accanto e le diede un bacio sulla tempia “A dopo Rienh.

“Ciao Ron…” lo guardò allontanarsi stupita. Ron… di tutti, era forse quello che preferiva; ti riservava piccole attenzioni facendoti sentire speciale, anche quando non te lo meritavi.

Quando era arrivata in quella casa, piuttosto agitata e in piena crisi isterica, lui era l’unico presente nell’appartamento in quel momento e non aveva fatto una piega quando Arienh gli si era buttata tra le braccia, piangendo ed emettendo frasi sconnesse e prive di un apparente significato. Era rimasta tra le sue braccia fino all’arrivo di Hermione, venti minuti più tardi, dopodiché, una volta riconosciuto tra le lacrime il volto della sua migliore amica, aveva lasciato il caldo rifugio del ragazzo per crearsene un altro tra le braccia della ragazza. Il rosso a quel punto aveva baciato sulla fronte Hermione e senza chiedere spiegazioni aveva annunciato di essere in ritardo e che sarebbe andato in redazione. Dal quel giorno Arienh aveva giurato eterna fedeltà e riconoscenza al bel rosso.

“Arienh? Persa per i meandri della mente?”

“Al solito Herm.” Sorseggiò il caffè ormai tiepido e guardò negli occhi l’amica.

“Hai parlato con tuo padre?” Arienh troncò il contatto visivo e bevve un altro sorso dalla tazza. Dopo aver appurato che la mora era ancora in attesa di una risposta si decise a parlare “No, lo sai che non l’ho fatto.”

“Dovresti. Si starà preoccupando.”

“Lo sa che me la cavo.

“Indubbiamente. Ma si merita comunque una spiegazione.” Le disse la mora sottolineando il concetto con un gesto spazientito.

“È umiliante…  e io non voglio umiliarmi ancora!”

“Non c’è nulla per cui vergognarsi! È capitato, sei adulta e capace di affrontare le conseguenze delle tue azioni. Devi prendere in mano la tua vita. E sarebbe carino che informassi tuo padre.

Herm! A mio padre verrà un infarto!”

“Sciocchezze! Capirà e ti darà una mano.

“No! Non voglio nessun tipo di aiuto da lui.”

“Testarda.”

“Difetto di famiglia. E comunque non voglio affrontarlo. Non voglio dover vedere la sua faccia delusa. Non ancora.

Rienh…”

“No, non dire nulla per piacere. Ho combinato io il casino e io lo risolverò.”

Rienh? Non in quel modo spero...”

“No. Non ne avrei il coraggio. È pur sempre parte di me…” Furono interrotte da un ragazzo biondo vestito di nero, che senza dire una parola attraversò la cucina e prese la sua prima tazza di caffè della giornata.

Arienh era intimorita da quell’inquilino della casa, non parlava molto, era sempre serio e ti guardava con un’intensità agghiacciante. Però era stupendo… Alto probabilmente 1.90, ampie spalle, un fisico scolpito, capelli biondi, quasi argentei, occhi color ghiaccio. Un colpo al cuore. Lo guardavi e ti si mozzava il fiato; Arienh aveva sempre paura perdere l’uso della parola quando era in sua presenza e così cercava di fare altro in quei casi: che so, guardarsi le unghie dei piedi, lavare una tazza, fare un cruciverba, o tentare di moltiplicare a mente 781 per 23. Diciamo che come tecnica non funzionava molto, era sempre estremamente consapevole della presenza di Draco. Draco…. Già…. Nome interessante ed estremamente azzeccato.

Di lui sapeva poco, che non aveva contatti con la sua famiglia e che lavorava con Harry. Non aveva ben capito qual era il suo impiego, Hermione era stata estremamente vaga al riguardo. Lavorava per il Ministero inglese a quanto diceva, in quelle sezioni di cui non si sente molto parlare. Arienh aveva ipotizzato che fosse qualcosa tipo l’Intelligent o la CIA, ma Arienh non ci capiva molto di queste cose, ed in effetti non sapeva neanche se la CIA fosse un’organizzazione inglese o americana o se esistesse realmente, perché forse si era fatta un po’ influenzare dai quei telefilm di spionaggio che amava tanto. Così di base sapeva solo che il lavoro di Draco era pericoloso e che gli aveva regalato quel fisico da urlo. E a lei questo bastava.

Hermione guardò l’orologio appeso alla parete e con rapidi gesti riempì la sua valigetta da lavoro. Si mosse con eleganza verso Arienh e le baciò la guancia “Vado! Sono a casa per le 15:00. Se ti serve qualcosa chiama. Ciao tesoro.”  E salutando con un cenno Draco, uscì di casa.

Arienh rimase immobile per qualche secondo, in attesa che il cervello le suggerisse una frase carina per rompere il ghiaccio con il biondo. Il cervello ignorò la sua richiesta d’aiuto.

Stava per accampare una scusa per congedarsi, quando l’ultimo inquilino della casa fece il suo ingresso in cucina: Harry Potter. Il moro ammiccò sfacciatamente in direzione di Arienh, che gli rispose con un’alzata di sopracciglia, poi prese una tazza di caffè.

Come si poteva definire Harry Potter? All’esterno si presentava come un bel ragazzo, molto più che bello ad essere onesti. Era moro, alto e con degli incredibili occhi verdi. Il suo fisico era notevole, come quello di Draco. E sulla fronte aveva una strana cicatrice che lo rendeva ancora più virile. Arienh odiava ammettere questo: odiava ammettere che Harry era decisamente bello, che i suoi occhi riuscivano a farle scendere un brivido lungo la schiena, odiava ammettere che il suo corpo reagiva in maniera del tutto autonomo in sua presenza. Odiava ammettere questo perché Arienh odiava Harry Potter.

Lo odiava per svariati motivi: perché sapeva di essere affascinante e sfruttava questo a suo favore, perché credeva di poter conquistare ogni donna, perché conquistava ogni donna, ma soprattutto, perché assomigliava maledettamente a Lucas.

La loro era un’antipatia reciproca. Si erano detestati da subito. Per la verità non si ricordava neanche come era cominciato. Qualcosa con una battuta. Arienh era ancora emotivamente instabile e Potter aveva fatto un commento sarcastico; da lì la faida. Sì, qualcosa del genere.

Perlopiù i due cercavano di mantenere uno stato di freddo distacco, limitandosi ad ignorare la presenza reciproca. Ma ogni tanto la tensione saliva e finivano per litigare furiosamente.

Quella mattina Potter era evidentemente in vena. Stava facendo quella cosa orribile dello provarci per innervosirla. Arienh cercava di ignorare le occhiatine che le lanciava. Non avrebbe reagito, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.

Come diversivo si rivolse a Draco “Giornata libera?”

Il biondo annuì senza replicare. Harry lo guardò e disse “Che programmi hai?”

“Esco.”

“La Ragazza?”

Mh mh!” Arienh scrutò i due. E così il bel ghiacciolo aveva la ragazza. Rimase lievemente delusa alla notizia, ma non si scompose.

“È una cosa seria allora. Quando ce la presenti?”

“Mai.”

“Suvvia Dracuccio, hai paura che rimanga affascinata dal sottoscritto e ti sganci?”

“No Potter, ho paura che scopra che razza di idioti frequento.” Arienh nascose una risatina sotto un gemito.

“Oh! Sono commosso. Draco simpatico umorista. Hai futuro nel campo, hai mai preso in considerazione il cabaret come possibile carriera?”

Draco ignorò il commento e con un cenno del capo uscì dall’appartamento lasciando i due soli.

Arienh spostò il peso del corpo da un piede all’altro cercando di ignorare il disagio che sentiva in quel momento. Era rimasta sola in casa con l’essere più irritante che aveva avuto il piacere di incontrare da due mesi a questa parte. Finì di bere il suo caffè sotto lo sguardo attento di Harry, poi si diresse al lavandino con l’intenzione di lavare la tazza. Potter era appoggiato al lavabo e non dava segni di volersi spostare. Arienh lo fissò stizzita: “Permetti?”

Harry sorrise maliziosamente e avvicinandosi pericolosamente le sussurrò all’orecchio “A te permetto tutto…” Arienh si scostò arrossendo furiosamente e con uno spintone spostò il ragazzo dalla sua posizione. Harry sorrise e dopo aver bevuto l’ultimo sorso di caffè le andò di nuovo vicino. Le prese dolcemente una mano costringendola a girarsi verso di lui, si avvicinò al suo collo mentre con l’altra mano le spostò una ciocca bionda dietro l’orecchio. Si fece ancora più vicino e quando le sue labbra sfiorarono il suo lobo mormorò “Grazie…” e… se ne andò. Con quattro falcate era già fuori dalla porta ridendo sommessamente.

Arienh rimase immobile qualche secondo prima di rendersi conto che il ragazzo le aveva lasciato tra le mani la sua tazza sporca. Rimase impietrita a guardarla mentre sentiva i brividi lungo il corpo affievolirsi e una rabbia crescente impadronirsi di lei. Stringendo nervosamente la tazza cominciò ad aprire e chiudere la bocca, cercando un insulto adeguato. Vicina alla frustrazione gridò “POTTER!!! SEI UN IMBECILLE!!!”

Era arrabbiatissima. Arrabbiata per non aver trovato un’ingiuria migliore. Arrabbiata per il comportamento di quell’immaturo. Arrabbiata per essersi fatta fregare. Arrabbiata perché il suo stomaco aveva fatto una capriola quando aveva sentito il suo respiro sul collo. Arrabbiata! Arrabbiata da morire!

 

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Capitolo 2
*** Sollievo... forse ***


Capitolo 2

Sollievo… forse

 

Ore 17:21

“Si rilassi cara, sentirà un po’ di freddo ma nessun dolore. Arienh espirò rumorosamente al contatto dell’oggetto con il suo stomaco. La dottoressa esercitava una lieve pressione sulla carne facendo scorrere l’apparecchio sul gel che le aveva applicato; contemporaneamente studiava attentamente uno schermo, che agli occhi di Arienh non mostrava altro che immagini prive di significato.

“Oh eccolo! Pare che sia tutto a posto.” La dottoressa indicò un punto del monitor. La giovane aggrottò le sopracciglia e inclinando la testa cercò di capire cosa il medico stesse additando.

Senta… io non vedo proprio… nulla…”

La ginecologa rise. “È normale cara. Non ti preoccupare. Vedi questa macchietta? Questa qui, scura. Ecco… questo è il tuo bambino.

Ma è minuscolo, sembra un fagiolo!”

“Già. Il tuo fagiolo adesso è grande circa 19 millimetri. Più che normale alla settima settimana.

Ma sta bene? Non ci sono problemi?”

“No, va tutto benissimo. La tua è fortunatamente una gravidanza uterina e posso affermare che nascerà agli inizi di dicembre. La dottoressa parlava scrivendo appunti sulla sua cartelletta mentre Arienh continuava a fissare il suo bambino. Era così… piccolo.

Dimmi cara, il tuo compagno parteciperà alle prossime visite di controllo?”

“Non lo so. Lavora molto e…” Arienh aveva mentito alla dottoressa prima di rendersene conto e se ne pentì. Era il suo maledetto orgoglio. Non voleva essere compatita e non voleva che la dottoressa sapesse che era stata piantata e proprio a causa di quel bambino.

“Capisco… comunque dovrà dedicare del tempo a te e a questo piccino. Successivamente ci saranno dei corsi che dovrete frequentare assieme.”

“Certamente. Lo sa.” Arienh decise in quel momento che prima di diventare un problema il fantomatico papà l’avrebbe mollata; magari per una più vecchia e più ricca di lei. Sì. Perfetto. Gli avrebbe fatto fare una figura burina.

Arienh cominciò a pulirsi l’addome con dei fazzoletti e dopo aver eliminato il gel si rivestì. Raggiunse il medico alla sua scrivania e si sedette su una delle poltroncine.

“Bene. Fissiamo il prossimo appuntamento fra un mese e mezzo. Lei segua un’alimentazione sana e faccia del moto ogni giorno. Niente di pesante, basta una passeggiata. Poi potrebbe integrare i suoi pasti con delle vitamine. Tenga, in questo foglio ci sono consigli utili. Ah sì! E questo è per lei” le disse passandole una foto “Il bambino. Alle mamme piace avere un ricordo della prima ecografia”

“Grazie”

Di nulla cara. Bene, abbiamo finito. Ci vediamo a il 7 giugno allora.” La donna la condusse alla porta “E convinca il suo compagno a venire alla prossima visita!”

Arienh sorrise “Ci proverò! Arrivederci.”

Uscì dallo studio con una stranissima sensazione. Lo sapeva di essere incinta, da tempo. Eppure vedere il bambino… era come se fosse diventato improvvisamente… reale.

Avvicinò la foto dell’ecografia agli occhi e si sforzò di individuare il fagiolo… cioè il bambino. Cercò inutilmente per diversi minuti, poi si arrese ripromettendosi di chiedere alla dottoressa di cerchiarglielo con un pennarello la prossima volta.

 

Arienh rincasò poco dopo le sei, entrò in cucina appoggiando sul bancone il sacchetto della spesa. Si era fermata al negozio di alimentari sotto casa dove aveva comprato un po’ di quella roba sana che le aveva consigliato la dottoressa. Sistemò la frutta nel cestino e la verdura nel frigorifero e poi decise di mangiare uno yogurt al mango.

Stava giocherellando con il cucchiaino quando si ricordò che la foto del fagiolo era nella tasca della giacca appesa in atrio. Pessimo luogo per lasciarla. La recuperò velocemente e la posò sul tavolo della cucina, vicino al suo yogurt. Riprese a fissare l’immagine.

Diamine… che bel casino che aveva combinato. Un bambino… un bambino a ventitré anni… non che fossero pochi, ma non erano neanche tanti. Insomma… una a quell’età non ci pensa neanche a fare da madre, non è pronta, non può essere pronta! È ancora una bambina! E poi ci sono tutti i progetti, tutti i sogni… già… i sogni… guarda dove l’avevano portata i sogni. Che idiota. Basta. Niente più sogni! Ora c’era questo cavolo di bambino a cui pensare. Sarebbe stata una buona madre… o perlomeno ci avrebbe provato. Avrebbe imparato ad amarlo, col tempo. Doveva solo scoprire come si faceva…

Uno rumore secco interruppe i suoi pensieri, Arienh alzò lo sguardo dal tavolo e si ritrovò improvvisamente di fronte ad una persona. Prima che il cervello potesse impedirglielo si ritrovò ad urlare –AAAAAAAAAAHHHH!!!!!!!!-

- AAAAAAAHHHH!!!!!-

- GINNYYY!!!!!!! MA SEI IMPAZZITA???- la rossa la fissò sconvolta.

- Dio! Arienh! Come ti è venuto in mente di urlare a quel modo? Mi hai quasi fatto secca!-

- Scusa! Ma dove cavolo sei sbucata? Non ti ho sentito entrare!-

La ragazza sgranò gli occhi  e si mosse a disagio.- Dalla porta. L’avevi lasciata aperta… e poi ti ho visto qui… eri così concentrata su quella foto… ma…- la rossa aggrottò le sopracciglia - Arienh? Cos’è quello?-

Il cuore della bionda mancò un battito. La foto! Stupidamente la coprì con tutte e due le mani, come se quel gesto potesse far dimenticare a Ginevra quello che aveva visto.

- Niente! Non è niente! Solo un stupidissimo disegno astratto!-

- Arienh… quello non è un disegno astratto… è un’ecografia.-

Arienh la guardò disperata. Ginny si mosse verso di lei e le prese una mano. – Arienh… qui sei tra amici. Non sei costretta a dirci ogni cosa, ma non devi neanche sentirti obbligata a tenerti tutto dentro. Puoi… puoi fidarti di noi.- Arienh sentì le lacrime bruciarle gli occhi e si costrinse a ricacciarle indietro. Gli Harris non piangono; non era forse questo il motto di famiglia?

Si maledisse per la sua idiozia. Non avrebbe mai voluto che gli altri lo sapessero. Se ne sarebbe andata molto prima che potessero solo intuirlo. Guardò gli occhi verde scuro che la scrutavano in attesa di una risposta. Le piaceva Ginny, era una in gamba. Dopotutto, si sarebbe potuta fidare di lei.

- Sono incinta.- La sua voce risuonò nella cucina. Arienh rimase in attesa. Stava aspettando di sentirla, la vergogna. Ogni volta che pensava alla gravidanza questa la assaliva subdolamente e ora Arienh stava semplicemente aspettando che arrivasse. Rimase ferma qualche secondo e poi con ingenuo stupore si accorse che non era accaduto nulla. Non sentiva nulla. Solamente sollievo. Guardò Ginny. Sorrideva.

Ad Arienh venne quasi da ridere. Non era capitato niente. Assolutamente niente. Anzi, si sentiva molto meglio.

-Grazie.- sussurrò la rossa –Grazie di esserti fidata di me.-

-No. Grazie a te per non avermi giudicata.- sorrise di nuovo guardando - È che… non riesco ad accettarlo del tutto… Forse sarebbe stato diverso se…- espirò rumorosamente -… se… se Lucas mi fosse rimasto vicino. Magari, invece, non sarebbe cambiato nulla… non lo so…-

-Arienh, è normale che tu sia spaventata.-

-Lo so!- si passò una mano tra i capelli -La verità è che io non ho mai desiderato un figlio. Da piccola mi sono sempre rifiutata di giocare con le bambole. Chiedilo a Hermione! Lei faceva la mammina felice e io la donnina in carriera. Ero più tipo da Barbie! Eternamente fidanzata con Ken e senza nessuna intenzione di convolare a nozze. Un figlio… io non lo volevo un figlio!-

-E perché non hai abortito?- Ginny lo disse con una tranquillità sconcertante, tanto che Arienh trasalì guardandola. Poi però prese a fissare il pavimento.

-…- Appunto. Se lo chiedeva spesso, troppo spesso, per la verità. Perché non l’aveva fatto? Sarebbe stata la cosa più semplice. Se veramente non voleva un bambino quella sarebbe stata la strada più… più facile.

-Non potrei… non potrei mai… no…- Ginny le strinse la mano.

-Vedi? Hai già le risposte. Devi solo saperle leggere.-

-Non lo so Ginny, ho paura di non essere in grado… di non saperlo fare.-

-Nessuna nasce madre! Si impara!-

-Ma io non ho idea di come sia una madre! Non l’ho mai avuta!- prese a giocherellare con una ciocca corta –Non lo dico per essere compatita. Ma davvero non ho idea di come sia. Da piccola guardavo la madre di Herm e cercavo di memorizzare i suoi gesti così la notte avrei potuto immaginare che fosse mia madre a compierli. Io adoravo la madre di Hermione, ma quello che io vedevo non era quello che effettivamente era. Una madre non è solo carezze e abbracci, una madre è anche rimproveri e discussioni. Ma come si fa a capire qual è il momento giusto per una carezza e quale per un rimprovero?-

Ginny le portò la mano al petto e con tranquillità disse –Te lo dice lui. Non devi essere perfetta, devi solo essere te stessa.- lasciò che la mano di Arienh avvertisse il leggero battito al disotto della stoffa e che la ragazza capisse il senso delle sue parole.

-La mia è una famiglia grande. Siamo in sette fratelli. Lo sapevi, no?- Areinh annuì mentre la rossa metteva a bollire dell’acqua in una grossa pentola. – Bene o male siamo una famiglia unita. Ovviamente non è sempre stato tutto rose e fiori. Mamma e papà sono quasi impazziti quando Charlie ha annunciato che dopo la scuola si sarebbe trasferito in Romania per studiare… - S’interruppe un attimo e Arienh si voltò –Per studiare cosa?-

- Sì, giusto… scusa mi ero un attimo distratta. I pellicani.-

-Pellicani?-

-Sì… loro. Comunque, si era intestardito con questa storia, ma mamma e papà non ne volevano sapere. Figuriamoci, il figlio diciottenne solo in Romania. , alla fine Charlie è più o meno scappato di casa. Papà era furibondo e mamma terrorizzata, non aveva lasciato un recapito, nulla. Ci ha contattato un mese dopo. È tornato a casa ad annunciarci che aveva trovato lavoro in una riserva e che stava bene. Ero convinta che l’avrebbero strozzato, invece appena lo vide mamma gli saltò al collo e scoppiò a piangere. Gli disse di non fare mai più una cosa del genere e che se quella era la sua scelta, l’avrebbe appoggiata. Papà più o meno lo stesso, senza le lacrime però.- Arienh ridacchiò.

-Poi c’è stata quella volta di Fred e George. Abbiamo avuto dei guai un anno a scuola, il nostro preside era stato sostituito e al suo posto è arrivata una piccola despota. I gemelli erano al sesto, hanno sempre avuto la mania di fare scherzi, ma quell’anno fu l’apoteosi; erano decisi a far impazzire la Umbridge, così si chiamava; aveva instaurato una specie di regime dittatoriale. Decisero di fare qualcosa di spettacolare, e in effetti ci riuscirono, nessuno dimenticherà la palude Weasley, Gazza, il custode, in primis. Ci furono dei botti pazzeschi e alla fine l’atrio della scuola era invaso da melma puzzolentissima sotto gli occhi sbalorditi di tutta Hogwarts. Quel giorno i gemelli lasciarono la scuola.-

-La lasciarono?-

-Sì. Bel modo per uscire di scena, vero? Mamma andò vicina alla sincope quando lo seppe. Quando li vide era pronta ad esplodere, e quando aprì bocca… espirò.-

-E basta?-

-Sì. Fece un paio di respiri e disse che era la loro vita. Fred e Gorge quasi ci rimasero secchi dallo stupore. Credettero che mamma stesse male e furono dei tesori per tutto il tempo che rimasero alla Tana.-

-La Tana?-

-Sì, è così che chiamiamo casa nostra.-

-Bel nome, è caloroso.-

-Bè, la Tana è così.– disse con sguardo nostalgico –Ah! Poi fu la volta di Percy, fu un pessimo anno quello, lui e papà…- ascoltare Ginny che parlava della sua famiglia fu sorprendentemente benefico per Arienh. Non sapeva cosa fosse, forse la cucina calda, forse la voce di Ginevra che si modulava perfettamente attorno alle sue sensazioni, forse il fatto che stava condividendo qualcosa del suo passato con lei, forse era tutto questo. La faceva sentire bene.

Hermione non parlava mai di Hogwarts e neanche gli altri, era come se non volessero renderla partecipe di quegli anni del loro passato. In parte li comprendeva, i ricordi belli li custodisci nel cuore e li condividi solo con chi li può apprezzare. Le dispiaceva però che credessero che lei non lo avrebbe fatto.

Invece Ginevra era diversa, stava aprendo davanti ai suoi occhi un mondo misterioso, un mondo per cui in passato avrebbe fatto qualunque cosa pur di appartenervi, e forse ancora adesso.

Prese ad apparecchiare la tavola, mentre ascoltava Ginny raccontare del ritorno del figliol prodigo con una punta di rimprovero nella voce. Rise ad un paio di sue battute e alla perfetta imitazione di Ron. A modo suo le stava raccontando delle scelte di una madre, le stava facendo capire che non esistono scelte giuste e sbagliate, ma esistono soltanto scelte.

Finirono di preparare la cena ridacchiando di tanto in tanto, e mentre Ginevra si stava lanciando in un’imitazione di Hermione durante una litigata con Ron, arrivò Draco. Ginny si zittì di colpo quando lo vide e prese a spadellare voltandogli le spalle.

-Ginevra. Arienh.- le salutò il biondo.

-Draco.- disse la rossa, continuando a dargli le spalle. Arienh lo salutò con un cenno di mano.

Da quando era arrivata Arienh aveva notato che i rapporti tra i due erano piuttosto tesi, non sempre, anzi, in alcuni casi riuscivano ad avere un dialogo tranquillo, ma in altri giorni non si guardavano neppure in faccia. Un giorno aveva chiesto il motivo a Ron, ma lui si era limitato ad un’alzata di spalle, dicendole che probabilmente era perché a scuola avevano avuto degli scontri.

Rimasero tutti e tre in cucina, nel più profondo silenzio. Ad Arienh sarebbe piaciuto dire qualcosa per rompere la quiete, ma non era brava in quel genere di cose e con estrema probabilità avrebbe detto qualche sciocchezza facendo una pessima figura, decise quindi per il silenzio.

Nel giro di pochi istanti arrivarono Ron ed Hermione, seguiti da Harry venti minuti più tardi.

La compagnia si fermò in cucina a parlare della giornata, a raccontarsi aneddoti divertenti, a godere della reciproca compagnia, insomma.

Si sedettero a tavola, felici di avere Ginny in casa e ancora più felici del fatto che la ragazza si fosse messa ai fornelli.

Parlarono animatamente mangiando un piatto di spaghetti al pomodoro e bevendo vino rosso. Ginny sorridendo dolcemente tolse il bicchiere di mano ad Arienh, impedendo così alla per niente convinta bionda di assaggiare il tanto decantato rosso.

-Come va il lavoro Ginny?- chiese Hermione tra una forchettata e l’altra.

-Tranquillo, pensavo peggio onestamente. Ma non è male. L’orario mi permette molta libertà.-

-E i tuoi colleghi, come sono?-

-Pessimo carattere. Ma questo lo sai già, vero Harry?-

-Cosa? Insinui?-

-Bè Harry, devi ammettere che quando hai le tue giornate no, hai lo stesso carattere dei banchieri della Gringott.- disse Ron ridacchiando, mentre Hermione assentiva impercettibilmente.

-Touché!- fece il moro chinando il capo.

-A che ora hai finito oggi, Ginny?- fece Ron. La rossa fece una strana espressione, poi però rispose -Oggi avevo orario corto, solo la mattina. È una cosa carina, perché in questo modo ho avuto il tempo di fare un po’ di spese e poi sono potuta venire qui.-

-Già. Mi ha fatto venire un infarto. Mi si è materializzata davanti in cucina.- disse Arienh. Di colpo si ritrovò al centro dell’attenzione. Si erano voltati verso di lei e la guardavano allibiti. Cosa aveva detto? Rimase immobile, in attesa di qualcosa –Cosa c’è? È comparsa all’improvviso e mi sono spaventata… capita…-

Ginny a quel punto rise nervosamente. –Sì, povera. L’ho spaventata a morte. Era così concentrata nei suoi pensieri che non si è accorta che ero entrata in casa e così quando mi ha visto ha urlato.- altra risatina nervosa. A quelle parole gli altri si risvegliarono e sorrisero incerti, come se avessero capito l’ironia dell’aneddoto solo in quel momento. Sembravano più sollevati che divertiti.

Arienh rimase a guardarli –Perché avevate quelle facce? Cosa non andava?-

Hermione si posizionò una ciocca ribelle dietro l’orecchia e parlò –Hai ragione, scusaci. È che hai detto “materializzata”. Era un’espressione che usavamo moltissimo a scuola e ci ha semplicemente stupito sentirtela dire.-

-Già, proprio così. Non la sentivamo da molto.- gli fece eco Ron. Gli altri annuirono, ma ad Arienh non sfuggirono quelle occhiate che si lanciarono successivamente. Lo stavano facendo proprio in quel momento, stavano ricordando il loro mondo.

La fame le passò di colpo e la rilassatezza che l’aveva accompagnata per quelle ultime ore le scivolò via, lasciando spazio ad una più ambigua invidia.

Era uno di quegli attimi.

 

 

 

Il mio angolino

Ecco qua! Questo è quanto. Scusate per il mostruoso ritardo (><). Ho avuto un paio di problemini tecnici; in sostanza ho buttato nel cestino la prima versione del secondo capitolo e anche la successiva e alla fine ho scritto questa. Vi prometto però che per il terzo capitolo ci metterò molto meno. Ora vorrei ringraziare quelli che hanno commentato.

Sono davvero felice. Ho letto la recensione di Poyel e…. GRAZIE!!!! È la mia prima fanfic ed ero preoccupatissima che la storia non potesse piacere e invece a te piace! Grazie, grazie grazie!

Ad Angéle87 (visto? Ho messo l’accento.) volevo dire che mi ha fatto un estremo piacere leggere il tuo commento. Ho otto tue ff nel computer (ammissione di colpa: sono indietro con la lettura e non ho ancora finito Da auror e babbani però il presaga sì.) e le adoro (ammissione di colpa 2: non sono sicura di aver commentato quelle che ho letto [è che sono fondamentalmente distratta e le cose dopo un po’ le dimentico] e se l’ho fatto probabilmente ho usato il mio altro nick. Cmq, per intenderci: sono bellissime!!! Continua a scrivere!). Ok, e questo te lo detto. Seconda cosa: Mary Sue. Due semplici paroline che mi terrorizzano. Fino a 5 giorni fa non sapevo chi fosse, poi ho letto l’articolo di Erika e gli orizzonti mi si sono spalancati. Ho il terrore di scivolare nello spettro di Mary Sue, di base non credo che accadrà, semplicemente perché adoro i personaggi problematici e con i caratteri difficili, ma se notate qualche movimento sospetto vi prego di farmelo sapere.

A Jaly Chan tante grazie, ne sono felice. Non ho idea di quanto tempo impiegherò per aggiornare, dipende dall’ispirazione ^^”.

Tink: anch’io ripongo in genere poca fiducia nei nuovi personaggi (ed il fatto che abbia incentrato la storia su lei è puramente casuale) e sono contenta di sapere che invece Arienh comincia a piacerti. Riguardo a Draco non ti preoccupare, tengo morbosamente a lui e quindi… non ti dico niente. Però… mi devo cucire la bocca…

Grazie MrsScarlett, lo ripeto anche a te, sono davvero contenta che il nuovo personaggio ti piaccia, perché io per prima non apprezzo i non made in Rowling e quindi mi preoccupava non poco inserirne uno. Quindi, grazie per il commento, è davvero bellissimo sapere che i propri sforzi siano apprezzati. Un grazie di cuore anche ad Anonimo e a Giuly, non sapete quanto mi faccia bene leggere i commenti!

Ho visto che molta gente ha letto la mia creaturina (mi rendo conto che questa non è una garanzia, perché magari uno è entrato nel cap per sbaglio oppure l’ha letto e gli ha fatto schifo,…), ma  volevo comunque ringraziare anche queste persone.

Oryenh

 

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Capitolo 3
*** Compagno di parto? ***


Capitolo 3

Compagno di parto?

 

La cosa si stava rivelando più difficile del previsto. Un conto era nascondere un paio di foto e indossare abiti che non segnassero la figura, ma tutt’altra cosa era dover spiegare a tre preoccupati ragazzi perché vomitasse anche l’anima dopo ogni pasto. Perlopiù aveva due zelanti amiche pronte a distrarre i maschietti durante questi “incidenti”, ma ogni tanto il meccanismo si inceppava e lei si ritrovava a rigettare sotto lo sguardo allibito dei tre. Le reazioni dei ragazzi erano diverse: c’era Ron in piena agitazione, che pretendeva di tenerle la fronte, quando il solo sentire la colonna sonora di Arienh gli induceva conati più o meno preoccupanti. Draco perlopiù si asteneva dall’esprimere giudizi, ma la fissava con un’intensità tale da farle temere che sapesse più di quanto dava a vedere. Harry invece trovava la cosa piuttosto divertente, le lanciava battutine sufficientemente irritanti da far prendere ad Arienh in seria considerazione l’idea di vomitargli casualmente addosso. Un giorno aveva detto qualcosa di orribile sulla sua ipotetica tendenza anoressica, guadagnandosi un’occhiataccia da Hermione e provocando in Ron una reazione fulminea. Il rosso aveva seguito Arienh per tutta la casa, dalla camera al bagno, dal bagno alla cucina e dalla cucina nuovamente al bagno, per assicurarsi che la ragazza non si ficcasse realmente un dito in gola dopo ogni pasto. Questa persecuzione aveva portato Arienh vicino all’isteria. Aveva più volte giurato a Ron che quello non era il suo caso, che non si era messa a dieta e che non intendeva farlo nel prossimo futuro. Aveva tentato di convincerlo che si trattava di una semplice influenza intestinale, che, sì, il suo medico ne era al corrente e che era certo che non si trattasse di mononucleosi. L’idea della mononucleosi gli era venuta grazie ad una delle brillanti battute di Harry, per via della quale il moro si era guadagnato un rigurgito sui pantaloni del tutto involontario (anche se era stata accusata del contrario…).

La soluzione per porre fine ai suoi problemi era senza dubbio una: dire la verità. Ma Arienh, con una testardaggine inaudita, si rifiutava categoricamente di farlo, sebbene le sue amiche le avessero più volte garantito che nessuno dei tre si sarebbe azzardato a fare commenti.

A Ron glielo avrebbe anche detto, di lui si fidava ed era certa che l’avrebbe appoggiata e con estrema probabilità anche soffocata di attenzioni. Quello che glielo impediva era la lucida consapevolezza che rendere partecipe Ron di un segreto avrebbe portato verso un inesorabile fuga di notizie. Non che fosse pettegolo, non del tutto almeno. Il problema era la sua fastidiosamente leale amicizia con Harry. Dire una cosa a Ron, significava dire una cosa ad Harry. E se lo sapeva anche Harry, perché tenero all’oscuro solo Draco? A quel punto avrebbe potuto fare lei stessa l’annuncio per comunicare la lieta novella, risparmiando così la fatica ai tre. Ma era proprio quello il punto! Non voleva che lo sapessero! Harry e Draco! No! Non loro, maledizione! Non sapeva cosa la spaventasse di più. Se le pungenti battute di Harry o l’ambiguo silenzio di Draco.

Maledetto casino!!!

 

Nona settimana

Arienh aveva letto su diversi libri che le donne incinte tendevano ad avere molto più sonno del normale, questi consigliavano quindi di andare a letto presto, magari dopo aver bevuto una tisana. Arienh aveva trovato esilarante la parte della tisana. Una tisana? Ma certamente! Una tisana sarebbe stata perfetta se lei non fosse una delle poche elette che soffrivano dell’esatto opposto disturbo: l’insonnia.

Dopo due settimane aveva accettato la realtà dei fatti: prima delle cinque non sarebbe riuscita a prendere sonno, in nessun modo. Aveva provato a contare le classiche pecore, per poi passare ai battiti del suo cuore e ai ticchetti dell’orologio in cucina. Aveva provato a leggere un noiosissimo saggio sul economia londinese per poi passare a guardare una quantità improponibile di televendite. L’unica cosa che ottenne da questi espedienti fu la diminuzione del proprio livello di sopportazione. Era praticamente isterica. Questo perché riusciva a fatica ad addormentarsi attorno alle cinque, ma dopo solo due ore le sveglie degli altri cominciavano a squillare e un irritante rumore di preparativi la costringeva sveglia fino alle otto e mezza, quando anche l’ultimo inquilino era uscito di casa. Impiegava poi un altro paio di ore ad addormentarsi nuovamente, per poi risvegliarsi bruscamente attorno l’ora di pranzo, quando qualcuno rientrava dal lavoro. Risultato? Cinque discontinue ore di disturbatissimo sonno al giorno e una lista interminabile di litigate con Harry ed Hermione. Una volta aveva pure risposto male a Ron… si era sentita in colpa tutto il pomeriggio, anche se il rosso le aveva più volte assicurato di non essersela presa.

Dopo quattordici giorni aveva scoperto un lato positivo dell’insonnia. A quanto pare la notte il suo stomaco accettava di ospitare qualcosa in più di un paio di creckers. Abbastanza di più per la verità. Riusciva quasi a fare un pasto decente, che per la maggior parte delle volte non espelleva dopo venti minuti. Doveva ammettere che questa scoperta l’aveva rilassata un po’. Già… che cosa ridicola… non era sicura di voler ed essere in grado di fare da madre al fagiolino, ma la sola idea che, a causa della sua nausea, questo non ricevesse il nutrimento adeguato la mandava in paranoia. Ginny aveva riso quando gliene aveva parlato, aveva poi detto con aria saputa “Visto? Stai leggendo le risposte…”

 

7 giugno – Tredicesima settimana

“Onestamente non so che dire, cara…” Arienh si morse il labbro senza proferire parola.

“Esiste un rapporto di fiducia tra medico e paziente. Questo certamente non significa che devo sapere tutto della sua vita. Ma sinceramente non vedo il motivo di mentire su una questione del genere.”

“Lo so. E mi dispiace di averlo fatto. Ma… mi vergognavo… da morire.” La donna sorrise indulgente. “Cara, lei non ha nulla di cui vergognarsi. È quell’uomo che dovrebbe farlo! Si è comportato in maniera molto immatura. E forse… credo che per lei sia stata una fortuna. Una persona del genere non sarebbe mai stato un buon padre… ne un buon marito.”

“Me lo ripeto spesso. Solo che mi sento un’idiota. Mi ha preso in giro per quasi un anno… e io non ho mai sospettato di niente. Adoravo quell’uomo…”

“La cosa peggiore dell’amore è che rende ciechi. Non se ne faccia una colpa. Col tempo il ricordo di quella persona non significherà più niente per lei. Una mattina si sveglierà e si accorgerà che di lui ha avuto la parte migliore.” La donna aveva parlato sorridendo malinconicamente e Arienh si chiese se parlasse per esperienza personale.

Si era sentita morire quando era entrata nello studio e la dottoressa Bergman le aveva chiesto dove fosse il suo compagno. La sola idea di propinarle quella storiella ridicola scomparve nel momento in cui guardò la donna negli occhi. Decisamente non avrebbe potuto mentire… la sua coscienza le avrebbe rotto le scatole all’inverosimile. Si era trovata così a confessare la piccola bugia, sentendosi come una bambina colta con le mani nella marmellata.

Aveva passato il resto della visita con un vago senso di disagio addosso. Sensazione che le era rimasta fino ad un certo momento…

Era sdraiata sul lettino, con la sonda ecografica che le premeva l’addome. Cercava di localizzare il bambino in quegli insiemi di macchie, fallendo miseramente, quando, del tutto inaspettatamente una specie di rumore di fondo si diffuse nella stanza. Rimase perplessa per un paio di secondi prima di capire perché la ginecologa le stesse sorridendo. “È… è lui?”

La donna annuì e le indicò un punto dello schermo “Vede? È cresciuto. Adesso misura circa 8 centimetri. E pesa più o meno 24 grammi. E questo che sente… questo ‘rumore’… è il suo cuore.”

“È veloce.”

“Oh sì. Quasi il doppio di quello di un adulto.” È in quel momento che Arienh si accorse che il suo bambino non era più un semplice fagiolo… non che lo fosse mai stato, sia chiaro… ma era diverso… ora era… vivo…

Ridacchiò sommessamente. Che cosa stupida da pensare…

“A questo punto della gravidanza si dovrebbe attutire il senso di nausea. Quindi con molta probabilità potrà riprendere a mangiare normalmente nel giro di una decina di giorni.”

“Meno male. Non ne potevo più di vomitare.”

“Immagino… Venga alla scrivania, cara.” Si pulì il ventre e rimettendosi la maglietta si accomodò su una delle poltroncine.

“Vede… anche se non ha un partner, dovrebbe trovare una persona che l’assista in questa gravidanza, un compagno di parto. Va bene anche un’amica o un parente, non importa, basta che sia qualcuno che una volta accettato l’impegno, lo mantenga. Oltretutto, dato che questo è il suo primo bambino, le consiglio caldamente di frequentare dei corsi. Ecco, tenga questo biglietto. Sono corsi serali, in cui, oltre ad insegnare le classiche tecniche di respirazione utili in sala parto, spiegano tecniche di rilassamento, massaggi adatti in determinate occasioni e rendono la coppia più consapevole di quello che significa vivere con un bambino piccolo.”

Arienh si morse distrattamente un unghia “D’accordo. Non è un problema.” Come no! A chi diavolo avrebbe chiesto un favore di quella portata? Compagno di parto… porcaccia miseria!

 

 

Rimase in camera sua tutta la sera, non si avvicinò neanche alla cucina quando la chiamarono per la cena. Era immersa nella penombra della stanza e stava rimuginando sulle parole della Bergman… poteva chiederlo ad Hermione… in fondo le aveva più volte detto di contare in tutto e per tutto su di lei per qualsiasi cosa. Solo che le scocciava… le scocciava da morire. Era un suo problema! Non aveva il diritto di coinvolgere anche gli altri. Dopotutto era stata lei la cretina a farsi mettere incinta. Si grattò distrattamente la spalla e sprimacciò il cuscino per sistemarsi meglio sul letto. In fin dei conti non doveva neanche spremersi tanto le meningi. Aveva solo due possibilità: Hermione o Ginevra. E in tutta onestà, non se la sentiva di domandarlo a Ginny. La conosceva da poco e nonostante fosse certa che la rossa non avrebbe mai rifiutato non se la sentiva di chiederle un favore del genere. Quindi… la scelta ricadeva su Hermione.

E mentre giungeva a queste conclusioni scivolò inconsapevolmente nel sonno.

 

Aprì prima un occhio e solo dopo aver aperto anche l’altro si rese conto che l’ambiente era insolitamente silenzioso e buio. Sbirciò l’orologio sul comodino e sibilò un esasperato ‘no’ quando si accorse che erano appena le tre e un quarto di mattina. Rimase distesa a fissare il buio per un paio di minuti prima di decidere di alzarsi. Traballò un po’ sulle gambe e una volta recuperato l’equilibrio si mise un paio di pantaloni da ginnastica e la maglietta del college. Cercando di fare il minimo rumore andò in cucina.

“Fame piccolo? Perché la mamma sente un languorino e apprezzerebbe che tu facessi in modo di non farla vomitare.” Si sentì abbastanza stupida a sussurrare queste parole accarezzandosi il ventre. Però la trovava una cosa carina. Era la prima volta che parlava al bambino.

Prese dal frigo degli avanzi di pollo e li scaldò nel forno a microonde. Si versò poi un bicchiere di latte; non perché ne avesse voglia, ma semplicemente perché conteneva calcio… e il calcio fa bene alle ossa… e sì, insomma… magari aiutava.

Mentre iniziava a piluccare il pollo (l’esperienza le aveva insegnato che conveniva iniziare con calma, così se avesse dovuto vomitare, almeno non avrebbe avuto tanta roba da espellere.), Hermione entrò in cucina.

La mora si sfregò gli occhi e sbadigliando si avvicinò ad Arienh “Insonnia?”

“No, non direi… piuttosto spuntino delle tre.”

“Pollo e latte… vai sul leggero.”

“Mi alleno per le voglie.”

“Mi sembra giusto.”

“Tu piuttosto, cosa fai in piedi a quest’ora?”

Hermione fece una smorfia “Ron! Ha il raffreddore. E russa. È terribile, non riesco ad addormentarmi con quel casino. Ho provato a dargli dei colpetti casuali, per svegliarlo. Speravo così di assopirmi prima di lui ed evitare di sentirlo. Invece no. Si addormenta in due minuti. Riesco a malapena a rilassarmi.”

Areinh ridacchiò immaginando i ‘colpetti’ di Herm.

“Senti, io tanto per oggi non mi addormento più. Puoi andare in camera mia.” La mora spalancò gli occhi “Davvero?”

“Sì.”

“Rienh, ti amo!”

“Suvvia Hermione… non sei il mio tipo.”

La mora fece per andarsene “Aspetta! Posso parlarti un attimo prima che tu vada a dormire?”

“Certo. Dimmi.”

Arienh si mosse a disagio “Dovrei chiederti un favore. Ma non sentirti in obbligo, ti prego. Accetta solo se ti va e se hai il tempo materiale.”

“Dai, spara!”

“Ho bisogno di un compagno di parto. Una persona che entrerà con me in sala, quando il bimbo deciderà di nascere, e che frequenterà i corsi prenatali. Che dovrei cominciare tra due settimane.”

Rimase in silenzio in attesa che Hermione dicesse qualcosa, ma appena vide che la ragazza stava per farlo, la interruppe “No! Non serve che mi dai una risposta adesso. Pensaci con calma.”

La mora sorrise “Arienh, finiscila. Non serve che ti agiti. Accetto. E non fare quella faccia. Non è un problema per me. Anzi, credo che sarà carino. Per me, per te sarà un incubo.”

Arienh abbracciò la ragazza “Oddio, grazie! Grazie, grazie, grazie!”

Hermione rise “Basta ora! Vado a dormire, o rischio di crollare qui.”

“Buonanotte! Ti voglio bene!”

“Buonanotte Rienh…”

 

Quindicesima settimana – Prima lezione

Arienh stava camminando velocemente per la strada, tenendo in una mano una borsa  e nell’altra il cellulare.

“No, no, no. Aspetta. Rallenta il ritmo e ripetimi quello che hai detto.” Il tono con cui lo disse aveva una vaga sfumatura di panico.

Ho detto che qui in laboratorio è il delirio. Hanno trovato un errore nelle analisi preliminari, un errore che sembra comparso dal nulla!

“Questo l’avevo capito! Quello che non capisco è perché lo dici a me, Hermione!” scartò una vecchietta e accelerò il passo.

Te lo dico perché non so a che ora uscirò dal laboratorio. Il capo è arrabbiatissimo. Quindi non ti potrò accompagnare al corso.

Il suo volto si contorse in una smorfia di disperazione.

Ma non ti devi preoccupare! Ne ho parlato con Ron, ti accompagna lui!

“Hai detto a Ron che sono INCINTA?!”

No, non l’ho fatto. Ho cercato di spiegarglielo in termini metaforici. Ma non penso che abbia capito. Credo… credo che pensi di doverti accompagnare ad un corso di ballo…

“BALLO? Ma fantastico!”

Arienh, mi dispiace da morire. So che te l’avevo promesso, ma…

“Non ti preoccupare, mi arrangio. E poi c’è Ron. Me la cavo.”

Ok. Scusa, devo andare. Ci vediamo dopo. Ciao!” e riattaccò. Arienh guardò il telefonino in trance. Cosa diavolo avrebbe detto a Ron? Si passò una mano nei capelli e sospirò. Ok, no panico. Sarebbe andata a meraviglia, Ron avrebbe capito e l’avrebbe aiutata.

Riprese a camminare e dopo un paio di isolati entrò nel portone del suo condominio. Fece gli scalini a due a due ed entrò trafelata in casa.

Lanciò la borsa sul divano ed andò in cucina dove trovò Harry.

“Ciao!”

“Ciao! Hai visto Ron?” il moro annuì col capo “Sì. È appena uscito. Problemi in redazione. Ma non ti preoccupare, vengo io al corso al suo posto.” Arienh si girò sgranando gli occhi. Cosa?

“Che tipo di ballo è? Latino americano?”

Merda, merda, merda!

 

Il mio angolino

Ho la camera invasa da documenti sulla gravidanza: schede informative sugli esami necessari, articoli su “Latte materno o artificiale?” e così via. Ma la cosa migliore è uno schema che ho appiccicato al muro dove ho segnato le 40 settimane della gravidanza di Arienh, dove riporto visite mediche, comparse di disturbi, dimensioni del bambino, analisi da effettuare e vitamine da assumere. Ieri mi madre è venuta in camera mia e mia ha chiesto se c’è qualcosa che le devo dire…

Piccola nota: ho fatto una piccola modifica al secondo capitolo. Ho tolto un irritante errore di battitura (o non battitura, visto che avevo dimenticato un verbo) e ho cambiato la data dell’appuntamento con la ginecologa. Già… perché dopo aver compilato il famoso schema, mi sono accorta che il 14 luglio era una data troppo in là e secondo un articolo che ho letto… scusate… sto divagando… comunque, questo era quanto.

Sono in stato di felicità perpetua!!! Ho aggiornato il secondo cap un paio d’ore fa e ho già 6 recensioni! 6! Sono superfelice! Grazie! (sto saltellando sulla sedia!!!)

Anonima: grazie, grazie, grazie!!! Domanda: ma sei l’anonimo dell’altra volta? Forse no… quell’altro era un maschio… credo…

Marian86: grazie mille! Non ti preoccupare per Draco, io lo adoro e se anche compare poco ti assicuro che lo tratto con i guanti.

Sphinx: sono felice che tu abbia deciso di recensire. Ti ringrazio per i complimenti, mi fanno molto piacere, e mi dichiaro assolutamente d’accordo con te riguardo a Draco.

Alexandra Wallace Threpwood: devo trovare un sinonimo per grazie, ma word mi propone solo “tanti ringraziamenti” e “ringraziamento”, il che non è molto utile. Quindi… danken! (Non che c’entri molto, ma adoro il nome Alexandra ^^)

Tink: a me pareva “adagiare” ma non ci giurerei (°_°). Riguardo al ritardo… cof! Cof! Se faccio passare ancora una volta tanto tempo da un aggiornamento all’altro siete autorizzati ad indurmi all’Hara-Kiri (si scrive così? O era kara-kiri? Scusate l’ignoranza, ma il mio dizionario non riporta il termine e non ricordo su che numero di Ranma ½ l’ho letto…). Molto carino il ricatto… veramente astuto. Non mi sento comunque indotta a rivelarti il futuro del biondino (come suona bastardo…). Grazie del lungo commento, mi fa piacere sapere che non mi hai abbandonato. ^^

Malesia: in effetti mi rendo conto che questo Harry è un tantino diverso dall’Harry della Rowling (se il correttore automatico mi scrive ancora una volta Bowling al posto di Rowling… è___é ), ma ho i miei motivi… che (spero) si capiranno più avanti.

Secondo round di risposte:

Elyon13: thank you! Ho i motivi, ma ci vorrà un po’ prima che si palesino.

Ginny: amore mio! No. Per la verità non avevo capito chi fossi finché non me l’hai chiesto… sorry! Pensavo che fossi una delle tre Ginny registrate nel sito. Perdono! E grazie per il commento, che ti dev’essere costato molto conoscendo la tua velocità alla tastiera… ^_____^  

Yuna: bè… grazie mille (siete tutti così gentili, mi commuovo ç____ç) e onestamente viene un po’ da ridere anche a me pensando ad Harry (in effetti l’immagine che ho creato per lui in questa storia stona un po’ con quella della Rowling ^^’ ; anche se nel primo capitolo del quinto un po’ ce lo vedo… ma è perlopiù una mia interpretazione personale.).

Giuly: oh grasssie!!! Mi fa piacere risentirti. ^^

IceCamille: uh! Uh! Uh! Grazie tante!!! Non ti sbilanciare, i puntini vanno benissimo. Mi sono imposta il silenzio stampa riguardo quei due personaggi, quindi… nulla! Non dirò nulla! ^^

Riguardo l’aggiornamento… ecco le mie intenzioni:

ho lo scheletro del quarto capitolo, che devo però ancora scrivere. Questo purtroppo non potrò farlo prima del 2 settembre perché ho l’esame di ammissione all’università proprio quel giorno e sarebbe il caso che per quella data fossi riuscita a studiare almeno un po’. E per studiare biologia, fisica, chimica, matematica, astronomia e scienze della terra vi giuro che ho bisogno di un po’ di calma e concentrazione. Quindi non voletemene. Dopo quel giorno mi metterò sotto e continuerò con la ff.

Per chi se lo chiedesse, l’esame è per la facoltà di astronomia. Non che c’entri molto, ma qualcuno di voi è di Padova?

Oryenh

 

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Capitolo 4
*** Sorpresa..! ***


Capitolo 4

Sorpresa..!

 

-...il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La preghiamo di riprovare più tardi o di attendere che la chiamata sia trasferita alla segreteria telefonica.- Arienh saltellò da un piede all’altro in attesa del collegamento. Si era chiusa in bagno, dove sperava che Harry avesse la grazia di non seguirla.

-È collegata con la segreteria telefonica. Lasci un messaggio dopo il segnale acustico. BIIIP!-

-Hermione? Sono Arienh! Ti ricordi di me? Quella incinta e vicino ad una crisi di nervi… Cosa cavolo è successo? Ron non c’è! Capisci? Non c’è! Sai chi c’è invece? HARRY!!! Oh, sì. Proprio quell’Harry! Conosci altri Harry? Io no! … c’è quell’Harry… intenzionato a venire con me al corso! Oh, sì… quel corso! Ma la cosa buffa sai qual è? È convinto di dovermi accompagnare a una lezione di latino americano! Come se non bastasse…-

-BIIIP! Lo spazio a sua disposizione è terminato. Si prega di riagganciare.-

Arienh pigiò con tutta la forza che aveva in corpo il pulsante del cellulare che terminava la chiamata. Poi, con estrema grazia e delicatezza, calciò il cesto della roba sporca facendo fuoriuscire un paio di jeans.

Si posizionò davanti allo specchio e guardò in cagnesco la propria immagine riflessa “Ora, grandissimo pezzo d’idiota, trovi il modo di uscirne. Non mi importa come. Fallo!”

Misurò a grandi passi il bagno un paio di volte e si fermò solo quando sentì bussare alla porta. “Che c’è?” disse poco garbatamente.

“Non dovremmo andare? Mi pare che si stia facendo tardi. Arienh si posizionò davanti alla porta chiusa, intenzionata a proseguire la conversazione in quel modo.

Fece un paio di smorfie prima di impostare la voce in modalità calma e riconoscente “Harry… sei stato un amore a proporti al posto di Ron, ma vedi… non posso proprio accettare.”  S’infilò un dito in gola mentre proseguiva con quella pantomima.  “Sarebbe troppo disturbo… quindi… grazie. Grazie mille, l’ho apprezzato veramente.

“Non esiste! Ho l’ordine di portarti al corso. Ron mi ammazza se non lo faccio”

Tranquillo che lo ammazzo prima io

“Mi ha fatto giurare di sostituirlo. Hermione ha minacciato di castrarlo se non veniva con te. E tu sai com’è Hermione… lo farebbe davvero. Quindi, tra l’altro, ti saremmo grati se dicessi ad Herm che è stato lui ad accompagnarti.”

Ma certo! E le dirò anche che è un provetto BALLERINO!!!

“Harry… non è necessario, davvero! Tra l’altro è un corso che neanche mi interessa… lo facevo solo per… per… per occupare la sera.”

… la occupiamo assieme.”

“NO! Cioè… non è necessario… me la cavo da sola…”

A un corso di ballo per coppie? Senti Arienh, comincio ad innervosirmi a parlare con la porta. Puoi uscire da là?” Sbuffò irritata, chiedendosi perché l’universo volesse umiliarla in quel modo.

Uscì dal bagno, lanciando un’occhiatina angelica a Harry. Il ragazzo le rispose incrociando le braccia al petto e sorridendole furbescamente. Perché diavolo ridi? Se non fossi un testardo impiccione, avrei già risolto.

“Sai cos’è Arienh? Ti trovo stranamente docile, questa sera. Inspiegabilmente gentile…”

“Scherzi? Non sono ne l’uno ne l’altro! Sto solo cercando di dirti che non è, e ripeto, non è richiesto il tuo aiuto. Quindi smettila di insistere!” disse secca.

Le sorrise di nuovo, questa volta avanzando di un passo ed entrando in quello che Arienh chiamava ‘il suo spazio vitale’. “Sembra quasi… che tu mi stia nascondendo qualcosa…”

La bionda fece un passo indietro, ricominciando a respirare. “Non ti sto nascondendo nulla! Sei un paranoico Potter, lasciatelo dire. Un ulteriore passo avanti del ragazzo che la fece arretrare fino al muro “Paranoico? Io non credo... Allora? Cosa non devo sapere?” la ragazza soffiò una ciocca di capelli lontano dal viso, cercando contemporaneamente di prendere tempo.

“La verità… la verità Harry… sì, insomma la verità…”

“Avanti, non è così difficile.”

“Certamente… dicevo… la verità è che non esiste nessun corso di ballo.

“D’accordo… e poi?”

“Era una scusa… una scusa per coprire… per coprire una sorpresa!”

“Una sorpresa?”

“Sì! Una sorpresa. Oggi è l’anniversario di Ron ed Hermione. Qualcosa tipo ‘la nostra prima litigata in quest’appartamento’ o ‘il nostro quindicimiglionesimo bacio’. Herm ha organizzato una seratina… in un ristorante carissimo… io dovevo solo portarci Ron con la scusa del corso. Aggiunse soddisfatta per la sua brillante trovata.

“Capisci, quindi, che non è la stessa cosa se porto te?” disse sorridendo e  premendogli l’indice sul petto, invitandolo così ad allontanarsi. Poi sorrise benevola in direzione del ragazzo. E con uno scatto felino prese la sua borsa e uscì di casa.

Espirò pesantemente e si lanciò giù dalle scale, cercando di guadagnare quei minuti che Harry le aveva fatto perdere. In una manciata di secondi era già fuori dal portone a respirare l’aria che sapeva di libertà. Si fermò un attimo cercando il cellulare nella borsetta, mentre continuava ad esultare per esserne uscita. Brava Harris, visto che ogni tanto il cervello lo usi? Ci sei andata maledettamente vicina oggi...

Per poco non mi prendeva una sincope. Stupidissimo Potter… per fortuna quel cretino ci ha creduto alla storiella dell’anniversario. Se invece avesse parlato…

Una mano sulla spalla la fece scattare, interrompendo bruscamente i suoi pensieri. Si girò con una sorta di rassegnata consapevolezza.

Harry…

Cosa c’è ancora? Non ti ho già detto tutto?” quasi piagnucolò.

“Tentativo ridicolo Harris. Quando bluffi fa almeno in modo che niente ti possa smentire ancor prima che tu apra bocca.

E cosa diavolo significa?”

“Quello che ho detto. Per tua sfortuna appena entrato in casa ho trovato un messaggio di Hermione sulla segreteria. Disse continuandole a tenere il braccio attorno alle spalle e assumendo un atteggiamento confidenziale. “Diceva, più o meno, che non riusciva a rintracciarti, che ci avrebbe riprovato, e che le dispiaceva un sacco, ma a causa di forze maggiori non poteva accompagnarti a quella cosa…” Arienh sentì il cervello ghiacciarsi. “Ora… quando ho parlato con Ron ero giunto alla conclusione che quella cosa fosse il corso di ballo. Ma a questo punto, mi pare più che evidente che il corso di ballo non esiste. Sorrise con un irritante aria da saputello.

Ma bene! Vivevo con la signora Fletcher e non lo sapevo!”

“La signora chi?” Arienh si scansò di dosso il braccio del ragazzo. Era giunto il momento di riprendere in mano la situazione.

“Lascia stare Potter! Anzi, sai cosa? Tornatene a casa! Non ho bisogno di te, chiaro?”

“Wow! Tiri fuori le unghie… ”

Senti… finiscila! Mi hai decisamente rotto. Va’ a casa! Mi stai facendo perdere tempo. E dicendo ciò si girò e prese a camminare.

E che cavolo! Era un adulta maledizione. Non le serviva uno pseudo Lucas con mire paterne. Doveva solo far valere la propria autorità. E se questo implicava alzare la voce… , di sicuro non sarebbe stato un problema per lei. L’importante era chiarire le cose subito. Non serviva a nulla portarsele avanti…

Avanzò spedita per un paio di isolati prima di rendersi conto, con sommo disappunto, di essere seguita…

Da Harry…

Si girò di scatto su se stessa, finendo quasi addosso al ragazzo. Che per altro non cercava neanche di nascondere il pedinamento.

“Cosa diavolo fai ancora qua Potter???”

“Cammino…”

“Lo vedo che cammini! Perché diavolo mi stai seguendo?”

“Non ti sto seguendo… passeggio per le vie di Londra… il fatto che anche tu lo stia facendo è puramente casuale.”

“Harry… ti prego… va a casa…” suonò come una patetica supplica.

“No. L’ho promesso a Ron, che lo ha promesso ad Hermione. In più, questa faccenda comincia ad incuriosirmi… cosa ci nascondi Harris?” la ragazza si passò una mano tra i capelli. Poi scosse la testa e guardò il ragazzo. “Non ho altre possibilità, vero? Lo scoprirai comunque, vero?” lo disse più a se stessa che ad Harry, ma tuttavia il ragazzo annuì. “D’accordo. Vieni.”

E con un vago senso di nausea lo condusse fino all’edificio in questione.

 

Entrarono nel palazzo e si diressero all’accettazione. Harry rimase fermo all’ingresso, guardandosi intorno. Arienh invece s’informò sul luogo in cui si teneva il corso.

Terzo piano…

Fece cenno a Harry di raggiungerla e il ragazzo si avvicinò con estrema calma e le mani nelle tasche dei pantaloni. Un paio di donne vestite con body bianchi e dei tappetini sotto braccio lanciarono al moro degli sguardi ammirati. Arienh alzò gli occhi al cielo con una smorfia. Che sfacciate. Un po’ di decenza, maledizione. Stavano apprezzando il suo aguzzino in fin dei conti. Cose c’è di affascinante in un torturatore?

Entrarono nell’ascensore e Arienh pigiò il numero tre. Rimasero in un inquietante silenzio e la bionda si domandò cosa avrebbe dovuto dirgli quando il suo segreto fosse stato più che palese.

Era meglio prepararsi un discorso. Un qualcosa che lenisse lo shock… qualcosa tipo…

‘D’accordo Harry. Questo è il mio segreto… è tutto vero, sono incinta. Il padre non c’è… o perlomeno non so dove sia…’  No. Così sembro una prostituta. Trova qualcosa di meglio Harris!

‘Sono incinta!’ chiaro, conciso. Troppo conciso…

‘Nella vita accadono cose che non ti aspetteresti mai. Cose che buttano all’aria tutti i tuoi programmi. Ma, in fondo, proprio questa la vita: quello che ti accade mentre tu sei impegnato a fare progetti.’ Ma brava… e poi attacchi un’arringa sulle api e sui fiori… Ma per piacere Harris! Ripigliati!

L’ascensore si fermò al terzo piano. Davanti a loro c’era un largo corridoio con due porte, una di fronte all’altra. Su quella di destra il cartello riportava la dicitura “Corso preparto”, su quello di sinistra c’era scritto “Yoga per coppie”. L’universo le aveva dato ancora otto metri per pensare.

? Tutto qua? Uno stupidissimo corso di yoga? Cos’è? Non ci volevi venire con me perché ci saremmo strofinati per una sessantina di minuti?” disse ridacchiando.

Ottuso…

Camminarono lungo il corridoio e si fermarono davanti le porte, mentre Harry continuava a sfotterla. Il moro appoggiò la mano sulla maniglia di sinistra, mentre Arienh fece lo stesso su quella di destra. Anche se per un paio di metri aveva preso in seria considerazione l’idea di imbucarsi al corso di yoga. Ma non sarebbe stata una cosa corretta… giusto?

Il ragazzo si girò verso di lei sogghignando “Cosa c’è Harris? Ti confondo? La porta è questa.”

Con un misto di compiacimento e sadismo fece un cenno di diniego.

Harry corrugò le sopracciglia e alzò lo sguardo verso il cartello, poi spalancò lentamente gli occhi tornandola a guardare.

Arienh sorrise debolmente e sparò il suo discorso “Sorpresa..!”

… ottima dimostrazione di abilità oratoria…

 

La stanza era piena di donne di varie dimensioni. Se ne stavano sedute su enormi cuscini sparsi a terra, scambiandosi consigli e bevendo tisane. Harry era alle sue spalle. Lo sentiva respirare. Non era più riuscita a guardarlo in faccia dopo quella brillante uscita.

Una donna minuta con riccissimi capelli neri batté le mani per richiamare l’attenzione dei presenti. Disse di chiamarsi Susan Tagà e pregò di accomodarsi.

Arienh dovette dividere uno di quei pouff con Harry. Le altre coppie stavano sui cuscini comodamente abbracciate, mentre loro due sembravano due seccati estranei capitati lì assieme per caso.

Susan disse che lo scopo degli incontri era preparare le madri e i loro compagni alla nascita del bambino. L’attività principale sarebbe stata lo yoga, per migliorare la respirazione e favorire un parto semplice.

“Innanzitutto vorrei che vi presentaste. Disse Susan allegra.

Dopo che tutte le altre coppie ebbero parlato Arienh disse “Mi chiamo Arienh Harris e sono di quindici settimane. Lo sguardo di alcune donne saettò al suo ventre con malcelata invidia. La ragazza arrossì vistosamente, in effetti non sembrava neanche incinta. Il suo addome era solo vagamente sporgente.

Mentre s’imbrigliava in questi pensieri sentì Harry appoggiarle una mano sulla spalle. “Ed io sono Harry Potter. Il suo compagno.”

La ragazza lo fulminò con lo sguardo mentre aggiungeva “…di parto!” … e per soli altri 43 minuti. Aggiunse mentalmente sbirciando l’orologio.

Fissò bellicosa Harry che si era messo a conversare piacevolmente con una coppia alla loro destra.

Sentì distintamente le parole “Coppia giovanissima” e “Matrimonio” prima di dare al ragazzo una gomitata nelle costole, costringendolo a girarsi.

Che c’è?” le disse innocentemente.

“No! Che c’è con te? Cosa diavolo stai facendo?”

“Faccio amicizia. Non è questo che ci si aspetta da un futuro papà?”

“Senza dubbio…” disse ringhiando “… ma ti ricordo che tu non lo sei! Perché stai facendo credere a tutte queste persone il contrario?”

“Recito la mia parte. Non è quello che avrebbe dovuto fare Ron?”

“No! Ron si sarebbe dovuto limitare a fare atto di presenza!”

“Allora è una fortuna che ci sia io al suo posto.” Replicò asciutto.

“Senti Harry… ho capito che sei arrabbiato e lo accetto. Ma per piacere sfogati solo su di me… e dopo!”

Cosa ti fa pensare che io sia arrabbiato? Perché mai dovrei esserlo? In fondo ci hai mentito solo per quattro mesi. Fece una pausa per enfatizzare il concetto. “Ovvero da quando ci siamo conosciuti!”

“Ehi! Io non vi ho mentito! Ho solo omesso una parte di verità!”

Ma certo! Influenza intestinale, giusto?” le guance di Arienh s’imporporarono.

“Senti bello! Io non ti devo spiegazioni! Chi diavolo ti credi di essere?”

Cof! Cof!” i due si zittirono girandosi verso la fonte delrumore’. Susan era davanti a loro con le mani sui fianchi. “Sentite… mi pare un po’ presto per litigare. Dovreste essere rilassati… al bambino non fa bene tutta questa tensione tra i genitori.

Arienh strinse i pugni e fece per ribattere “Lui non è…” ma la donna la interruppe coprendo il resto della frase “Ora signore, voglio che vi sistemiate davanti il vostro patner, i modo da appoggiarvi a lui.” Le donne presero posizione tra le braccia dei loro compagni, mentre Arienh scuoteva lievemente la testa. No, no, no.

Cosa stai aspettando? Che ti ci trascini io?” le sibilò Harry all’orecchio. La ragazza ignorò il commento e si posizionò davanti a lui, stando bene attenta a non toccarlo.

“Ora, signori, dovete esercitare una leggera pressione in questi due punti della colonna vertebrale. Vedete?”

Arienh sentì le mani di Harry sulla schiena e s’irrigidì di colpo.

“Vuoi rilassarti?”

“Sono rilassata! Non si sente?” ribattè aspra.

 

Furono i quaranta minuti più lunghi della vita di Arienh. Saltava ogni volta che Harry la sfiorava, non sopportava il modo saccente in cui le faceva notare di ‘non starci con la testa’.

Ma come si permetteva? Era ovvio che non ci stava con la testa! Si era appena giocata la casa, un luogo accogliente e affettuoso dove vivere (… per la maggior parte del tempo affettuoso). Sospirò rumorosamente facendo saettare lo sguardo di Harry su di lei. Non che lo avesse visto… più che altro era una sensazione… sentiva il suo sguardo sulla pelle.

Non si erano più rivolti la parola dalla fine del corso, quando Susan li aveva salutati dicendo che sperava di vederli la prossima volta e Harry le aveva risposto che ci poteva scommettere.

A che gioco stava giocando? Voleva farla impazzire?

Non sarebbe più potuta restare… Decisamente no. La cosa le era sfuggita di mano. Si era… come si dice… sì, adagiata sugli allori. Si era abituata a quell’ambiente e si era fatta cullare da esso, senza rendersene conto si era affezionata. … doveva troncare la cosa. Non poteva obbligare gli altri a vivere con una in piena nevrosi da gravidanza.

Tanto aveva già preventivato di andarsene… lo sapeva da tempo… ma allora perché la sola idea le deva così fastidio?

Erano arrivati al portone e Harry le teneva la porta per farla entrare. Ci mancava la cavalleria…

Mentre salivano Harry si decise a parlare “Esattamente quando pensavi di dircelo?”

Arienh non lo guardò neppure “Mai.”

“Mai? Pensi che non ci saremmo mai accorti del pacco ingombrante che ti saresti portata appresso?”

“No, infatti! Non ve ne sareste accorti, perché me ne sarei andata molto prima che la cosa diventasse evidente!” l’ultima frase la gridò quasi.

Ma bene! Funziona tutto così, vero Arienh? Si scappa prima di dover affrontare le cose!” infilò le chiavi nella porta con fare rabbioso mentre riprendeva a sputarle addosso il suo sdegno.

Cosa ci avresti detto? Quale sarebbe stata la tua scusa? Cosa ti saresti inventata? O forse pensi che non avremmo notato la tua scomparsa? Eh? Come non la nota tuo padre?” La bionda si girò verso di lui, rossa in volto. Erano a metà, tra il corridoio e l’entrata. Erano sulla porta a lanciarsi commenti velenosi. Ormai stavano urlando.

“Cosa diavolo ne sai di mio padre? E cosa ne sai di me?”

“Niente! Appunto! E secondo te di chi è la colpa?”

Ma certo! Il povero Potter non sa con chi vive! Non sa chi è la persona con cui sta parlando!” stava quasi per mettersi a piangere, ma non gli avrebbe dato questa soddisfazione “Pensi che per me sia diverso? Io non ho idea di chi diavolo siate voi! Vi guardo, vi ascolto, ma non vedo e non sento niente! A volte credo di avercela fatta, di avervi capito, ma sai una cosa? Non è vero, non è mai vero!” fece un paio di passi verso il salotto, per poi riprendere ad urlare “Voi avete i vostri silenzi, i vostri sguardi! Sai una cosa? Non mi importa. Non più.” Arrivò nel soggiorno e si fermò quando vide che erano tutti lì. Hermione e Ron in piedi, vicino alla finestra. La guardavano ed erano immobili, era come se fossero stati interrotti nel bel mezzo di un litigio. Draco se ne stava sul divano e la fissava gelido. Ginny invece era nell’ala della cucina, teneva una pentola in mano e la guardava impacciata. Li avevano sentiti, era chiaro.

Harry era entrato dietro di lei e incurante degli altri le prese per un braccio e la fece girare.

Cosa vuol dire? Non rigirare la cosa. Ci hai mentito, hai mentito a tutti!” la rabbia le risalì. Allontanò il braccio con uno scatto. Non voleva sentire il suo tocco.

“Hai ragione! Vi ho mentito!” cominciò ad alzare nuovamente la voce per scaricare la tensione “Ma non ti preoccupare. Il vostro meraviglioso equilibrio si ristabilirà presto! Sarà come se non fossi mai esistita!”

“Te ne vuoi andare?” la smorfia rabbiosa che lo aveva caratterizzato fino a quel momento scomparve nel pronunciare quelle parole. Lei invece continuò ad urlare, perché sapeva che se non lo avesse fatto non sarebbe riuscita a non piangere.

“Gia! Problema risolto. Anzi, mi pare il momento dell’annuncio. Si girò verso gli altri e movimenti atti ad enfatizzare le sue parole disse “Signori e signori, sono incinta! Ma non vi preoccupate, nessun marmocchietto scalpitante turberà la vostra quiete, la qui presente se ne va! Grazie per l’ospitalità e per il resto. Entro domani a mezzogiorno sarò fuori. Prima di sentir risposta si diresse in camera sua e chiuse la porta con tutta la forza che aveva in corpo.

Sembrò che il boato avesse riscosso gli animi, perché sentì Hermione inveire contro Ron e la sua stupidità.

 

Il mio angolino

28/8/2004: Oddio quanto siete carini!!! Mi ero imposta di non collegarmi prima del 2 settembre… ma non ho resistito! E ho trovato queste  recensioni che mi hanno fatto venire voglia di mettermi a scrivere il 4 cap. Ma non posso!!! Devo studiare, devo studiare, devo studiare (pratica di autoconvincimento…) devo studiare…

E tra parentesi, un sacco di voi mi hanno fatto gli auguri per l’esame… GRAZIE!!! Siete dolcissimi! Ç____ç

3/9/2004: Ero così su di giri per le recensioni che alla fine mi sono messa a scrivere invece che studiare… ^^’ … pazienza. Cosa volete che vi dica… citando Arienh: “Sorpresa..!” capitolo postato prima del previsto. Spero che vi piaccia.

Malesia: cof! Cof! Suvvia! Non ti arrabbiare! ^^’ è il principio della scrittura: avere una vena sadica… (anche se quando sono io a leggere le ff altrui mi indegno allo stesso modo...^^) e... grazie, grazie!

Eneri_Mess: oh, grazie… la prima recensione, sono onorata! E sì… comprendo il tuo dispiacere per ff.it, mi è preso un colpo quando ho capito che non ero solo io a non riuscire a collegarmi.

Grazie per i complimenti e per la cosa su Mary Sue (sollievo!). Dopo essermi fatta spiegare cosa significa OOC (ignorante… ^^’)… ti dirò… che lo sono senza dubbio in base ai primi quattro libri (Harry soprattutto), ma è il quinto che mi ha fatto venire l’idea. Non posso dire molto a riguardo perché rischio di rovinarmi un capitolo, ma quando spiegherò le mie motivazioni mi direte se le trovate plausibili… I chiarimenti ci saranno, più avanti, su tutto (o quasi, il particolare del perché sono tutti in una casa lo spiegherò in una specie di quasi prequel…^^). Certo che puoi mandarmi e-mail (anzi, mi faresti felice!), basta che vai sul mio profilo, clicchi Contatta e scrivi, così  quando ti risponderò avrai il mio indirizzo. ^^

Yuna: Grassie! Grassie! Onestamente trovavo piuttosto ovvio mettere Harry come CdP (per movimentare la cosa), ma non volevo che lo pensaste subito, così ho cercato di sviarvi, prima con Hermione  e poi con Ron…

Marta: , grazie per la fiducia. Mi fa piacere che Arienh sia risultata un personaggio interessante.

Caillean: non so più cosa dire… sono un grazie di qua, un grazie di là… quindi… proviamo con merci! E sono assolutamente contenta che la tua opinione su Harry sia mutata.

Sissichi: ohilalà! Ciao! Molto gentile… grazie! E riguardo a mia madre… cof! Cof! Mi ha creduto quasi subito… (anche se credo che questa sia la giusta punizione per un fatto accaduto un paio di anni fa. Dopo una visita dal medico era tornata con un sacco di volantini su “Menopausa” e “Gravidanza della donna matura”… O__o. Ho passati un paio di giorni di panico prima di chiederle spiegazioni. Candida all’inverosimile mi fa “Non essere ridicola. Mi annoiavo in sala d’aspetto e ho preso da leggere”)

Sabryy: hi! Hi! Hi! Sto gongolando…

Alexandra Wallace Threpwood: sì che occorre! Voi siete così carini a prendervi la briga di recensirmi, che il minimo che posso fare è rispondervi e ringraziarvi! Per quanto riguarda la tua ff… la leggerò. Me la scarico e la leggo appena ho tempo. ^^ (parentesi che non c’entra nulla- ho letto il tuo profilo… sei davvero la sorella di Emily Doe? Cioè… era una cosa metaforica o siete parenti sul serio?)

Tink: egregia signorina, tengo ad informarla che sì, ha perfettamente ragione. Sadismo è la mia parola d’ordine. Riguardo alla pecca di Arienh… che vuoi che ti dica… Cof!(mi schiarisco la voce e salgo in cattedra) L’origine di questo personaggio risale all’epoca della formazione delle coppie… L’autrice in questione si trovava di fronte ad una questione spinosa… con chi cavolo avrebbe fatto coppia Harry? Dopo interminabili minuti di riflessione la povera autrice decide di concedergli un personaggio originale… da qui il degenero. Quello che doveva essere un personaggio marginale si sposta prepotentemente al centro della storia… il resto lo sai. In sostanza Arienh era nata semplicemente per far coppia con il pirlotto (^^). Allora, riguardo alla tua domanda… diciamo che lascerò spazio anche agli altri… ma con moderazione, perché in fin dei conti voi vedete solo quello che vede Arienh. Cmq non disperarti… quello che non vedrai qui, lo potrai leggere su delle oneshot che sto progettando (e che scriverò prima della fine di S.T.F.). Secondo pezzo di risposta:  mmmmh… sono due giorni che ci penso… mi hai procurato dubbi atroci… io adoro gli altri personaggi e sono ancora fermamente convinta di scrivere quelle onoshot di cui parlavo… ma mi chiedevo se invece non dovessi sviluppare l’altra storia in questa ff (non chiedere e io non mentirò. Prima di un certo capitolo l’altra storia è top secret ^^). … dopo lunghe riflessioni sono giunta alla conclusione che non è giusto da parte mia farlo. Ti spiego: oltre che crearmi una certa difficoltà dal punto di vista narrativo (perché aprire un altro punto di vista in questo momento della storia sarebbe fuori luogo…) ho paura che sviluppandola le toglierei lo spazio che merita. Non fraintendermi… sono fermamente intenzionata a mantenere gli avvenimenti che ho ponderato di inserire… solo… che non li spiegherò… non ci saranno flashback, ne personaggi che in una seratina intima decidono di confidarsi… Già… perché, proprio in questo momento, una di queste oneshot (grazie al tuo commento) è stata trasformata in una longfic, che comincerò a scrivere dopo aver messo on line quel capitolo, che paleserà finalmente l’altra storia. Anche se credo che a questo punto sia più che chiaro di cosa sto parlando

Tink-sprofondata-nel-baratro-della-disperazione: ti adoro!!! Sono morta dal ridere quando l’ho vista. Anche perché quando l’hai inserita io stavo leggendo quella precedente! E quindi sono andata in agitazione… volevo battere sullo schermo per chiamarti (cretina… ^^’)! Ero lì che saltellavo eccitata e dicevo “No! No! Aspetta! Ci sono anch’io! Fermati! Come cavolo si fa a dialogare in diretta???

Anonima: grazie, troppo gentile. Crepi! (Il lupo, non tu ^^).

Ginny: oh, grasssie tesssoro! Suvvia! Lo sai che tanto, una volta fatto l’esame, mi lancerò sul computer e farò le 48 ore di fuoco (con mia mamma che mi minaccia di morte se non stacco^^’). E sai pure che quando il flusso di coscienza si bloccherà mi ritroverò al telefono a ucciderti di domande trabocchetto… (31/8: visto? Non ho neanche fatto l’esame e ho cominciato con le 48…)

Poyel: oh, chi si rivede! Mui grazie! (sto sorridendo irritantemente compiaciuta^^).

Giuly: grazie mille… e come vedi ho aggiornato prima del previsto…

Sono assolutamente sconvolta… siete TANTI! Ho ben 21 commentatori diversi! (Sì, lo ammetto, vi ho contati… ^^’). Grazie! Mi fate sentire strafelice (…e anche stramaledettamente in colpa per i tempi di aggiornamento…)!

Confessione: in un picco di sadismo avevo deciso di terminare il capitolo con “Sorpresa..!”

… ottima dimostrazione di abilità oratoria… ma poi… poi mi sono sentita in colpa… e ho deciso di proseguirlo. Peccato… lo trovavo deliziosamente perfido.

Oryenh (che si è resa conto di non saper scrivere il suo nome, dato che ogni volta lo deve correggere… ^^’)

 

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Capitolo 5
*** Scuse ***


Capitolo 5

Scuse

 

In quel momento, vista da fuori, era decisamente poco dignitosa. Aveva fatto perlopiù tutto da sola. Che senso aveva, quindi, starsene sotto le coperte a frignare come un’idiota?

Si era messa in posizione fetale, sommersa da lenzuola, trapunta e copriletto. Passava da piccoli singhiozzi sommessi a vere proprie crisi di pianto. Stringeva convulsamente a sé Achille, il maialino di peluche che Hermione le aveva regalato in seconda elementare. Vecchio, sbiadito e in quel momento bagnato.

Ogni tanto, quando le lacrime lo permettevano, raccontava ad Achille della sua stupidità. Si era praticamente buttata fuori da sola. E la cosa peggiore era che non voleva andarsene. Questo lo aveva capito al dodicesimo minuto di pianto. Si era resa conto, con sommo disappunto, di amare quell’appartemento… e chi vi ci abitava… Forse più i secondi che il primo.

Ma ormai aveva fatto la frittata... colpa del suo stramaledettissimo carattere.

Tirò rumorosamente su con il naso. “…capisci quindi… che… ho… le mani… legate…? Devo andarmene… anche se non… voglio… e non potrei… mai… chiedere di… restare a causa di… quello che ho… detto. Sono troppo… stupidamente orgogliosa… E poi… dovrei scusarmi… per aver mentito… con tutti… e probabilmente non… riuscirei a fare neanche questo… Come posso guardarli ancora negli occhi?” lentamente le lacrime cominciavano a diminuire, fino a sparire del tutto, lasciando solo un paio di occhi rossi.

“Achille? Uccidimi per piacere. Poni fine alle mie sofferenze! Trova tu il modo… soffocamento da acari, esalazioni tossiche… quello che vuoi, basta che sia indolore…”

Mentre suggeriva al porcellino un altro paio di possibilità sentì la porta della camera aprirsi e qualcuno entrare. Rimase ferma, ostinatamente intenzionata a non tirare fuori la testa. Sentì i passi avvicinarsi al lettone, poi un peso che vi si appoggiava sopra, vicino a lei.

Percepì attraverso le coperte una mano che le accarezzava la schiena e un odore familiare inondarle le narici. Rimase ferma a godersi le coccole, cercando in contempo di non sembrare troppo soddisfatta.

“Bello show… li hai lasciati tutti secchi.” Fece una pausa, accomodandosi meglio sul letto e appoggiando la testa sul cuscino vicino ad Arienh. Con una mano cercò di scostare un po’ di trapunta dalla faccia dell’amica, ma con scarsi risultati. Continuò, così, con le carezze. Nel corso degli anni aveva capito che, se anche Rienh lo negasse con decisione, in realtà ne andava pazza.

“Non penserai seriamente che ti lasceremo andare via, vero? Per recarti dove poi? Da tuo padre?” si fermò un attimo aspettando una reazione che non arrivò.

“Di sicuro oggi non era il giorno in cui si sarebbe dovuto sapere… ma le circostanze te lo hanno imposto… lo so che sei sconvolta Rienh. Però… prima o poi sarebbe accaduto. E non scuotere la testa…” Hermione sospirò “Ti ho mentito il giorno in cui sei venuta a stare qua… quando ti ho detto che mi andava bene affittarti una stanza per un paio di mesi… ho detto una balla. I miei piani erano un po’ diversi… Ho pensato che forse i mesi sarebbero potuti essere di più… molti di più. Ho sperato che ti affezionassi a loro. Che decidessi di rimanere… di tua volontà.”

“Arienh… io sono davvero preoccupata per te. Questo bambino… la storia con Lucas… tuo padre… non voglio che tu debba affrontare tutto da sola. Rimani. Per piacere…”

“No!” sfuggì ad Arienh con tono capriccioso.

“Arienh! Non fare la bambina!” s’indignò, poi proseguì con più calma. “Sai… se tu facessi una tabella dei pro e dei contro ti renderesti conto che è assolutamente stupido decidere di andarsene. È lampante!”

Una tabella dei pro e dei contro… Herm… per piacere.

“Non sbuffare! Parlo sul serio! Pro: non hai altro posto dove andare.”

“Contro: vi ho mentito!” ribatté.

“Pro: ci sono io.”

“Contro: c’è Harry!” Pro: appunto… pensò prima di darsi mentalmente della stupida.

“Pro: c’è Ron”

“Contro: c’è Draco.”

“Pro: c’è Ginny. E poi mi spieghi perché ce l’hai con quei due? Cosa ti hanno fatto?”

“Sostanzialmente niente. Ma Draco mi agita. Non dice mai nulla e io non riesco a dirgli mai nulla.”

“Sei in soggezione. È normale. Lui fa a tutti quest’effetto, è la sua arma… ma ti assicuro che è un tipo a posto.”

“Mmh…”

“Ed Harry? Pensavo che ti piacesse…” Arienh diventò rossa e poi si arrabbiò.

“No, che non mi piace! È un arrogante sbruffone! E oggi è stato odioso! Ha fatto di tutto per mettermi a disagio!” la sua testa fece capolino dalle coperte, mentre continuava a straparlare “E poi si è arrabbiato tantissimo! Mi ha fatto sentire una persona orribile! E poi… e poi riesce a tirare fuori il peggio di me! È irritante! Un essere odioso!” Hermione ridacchiò.

“Cos’hai da ridere? Io non ci trovo niente di divertente. Mi fa uscire pazza!”

Hermione le prese le guance tra le dita e schiacciandole le disse “Sei così prevedibile!” facendola infuriare ancora di più.

“Cosa vuol dire? Io non sono prevedibile! In cosa poi?”

Hermione si ostinava a non risponderle, in compenso sorrideva con aria saputa.

“Cos’è quell’espressione da irritante saputella? Non cominciare a farti film in testa!”

Hermione si alzò e trascinò Arienh in piedi afferrandola per le mani.

“Su! Rimani! E non è una richiesta. È un ordine. Nessuno vuole che tu te ne vada. Nessuno. Neanche Harry.” Poi smise lentamente di sorridere e si fece malinconica. “Harry non è quello che sembra. È difficile da spiegare ma… ne ha passate tante… e immagino che questo sia il suo modo di reagire. “Lui…” sospirò “… prima o poi lo capirai…”

Le diede un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza lasciando Arienh nel silenzio.

 

Si risedette sul letto e portò le ginocchia al petto. “È davvero la cosa migliore rimanere?” chiese ad Achille.

Il maialino disse esattamente quello che Arienh si aspettava: niente. La fissava in silenzio facendola sentire a disagio. Messa in soggezione da un peluche… questa gravidanza la stava distruggendo…

Rimase in camera a riflettere per molto tempo; sentiva gli altri muoversi nelle camere, i rumori dei tubi dell’acqua e ogni tanto quell’irritante stridio proveniente dalla camera adiacente alla sua: quella di Harry.

Per un attimo vide se stessa in una camera uguale a quella dov’era seduta, solo nel silenzio. Da sola. Si domandò quanto fossero effettivamente fastidiosi quei ‘rumori’. Non era molto peggio il silenzio? Quella sensazione di vuoto?

Se questa non era una risposta…

Si addormentò poco dopo, paga del fastidio che i rumori le provocavano.

 

Una sirena irruppe nel suo sonno costringendola ad aprire gli occhi. Rimase intontita per qualche secondo prima di individuare la fonte del baccano. Un allarme di automobile. Uno stupidissimo allarme aveva interrotto il suo preziosissimo sonno. Si tirò a sedere oltremodo scocciata.

Aveva lasciato una finestra socchiusa che, con la brezza notturna, si era aperta del tutto. Si avvicinò a questa e prima di chiuderla guardò un attimo il cielo. Le nuvole coprivano le stelle, lasciando comparire ogni tanto una timida luna piena.

La notte dei licantropi. Sorrise… Hermione aveva passato nottate a discutere con Arienh di lupi mannari. Lunghissime nozioni con l’apparente scopo informativo, ma che realtà non facevano altro che terrorizzarla a morte, anche se a lei non l’aveva mai confessato.

 

Arrivò in cucina in punta di piedi, cercando di non svegliare nessuno. Aveva fame. Moltissima fame. Si diresse al frigo, dove trovò degli avanzi di cibo cinese. Ottimo.

Si sedette sul piano da lavoro e iniziò a mangiare con le bacchette. Strumenti di tortura. Il più delle volte non riusciva a portare il boccone alla bocca, ma continuava imperterrita a riprovarci. Non poteva mica farsi battere da dei pezzetti di legno…

Più o meno al sesto tentativo di afferrare una mandorla e al consequenziale uso delle dita si accorse di essere osservata.

La figura appoggiata nel buio fece un paio di passi avanti vedendosi scoperta. Arienh rimase senza parole, un po’ per l’imbarazzo e un po’ per lo spavento provato.

Draco la stava osservando con un ghigno ironico.

“Involtino?” fu l’unica cosa che riuscì a dire, sentendosi comunque una stupida.

Il ragazzo annuì e ne prese uno dalla vaschetta che Arienh gli stava offrendo.

Mangiarono in silenzio per una manciata di minuti, poi Draco ruppe la quiete. “Allora… hai intenzione di rimanere?”

Arienh annuì imbarazzata. Ora sarebbe stato il momento adatto per scusarsi…. Bastava solo farlo. Non ci voleva molto… delle parole messe in fila con una parvenza di filo logico…

“…Draco… sì, insomma… volevo dirti… che… mi dispiace! Non avrei dovuto mentirvi. Anche se era mia intenzione non fermarmi molto… avrei dovuto essere onesta. Scusa.”

Il ragazzo inarcò un sopracciglio fissandola. Poi, dopo aver inghiottito il boccone, parlò. “Le scuse non sono necessarie. Avrai avuto i tuoi motivi.”

Non si aspettava certo una risposta del genere. “Bé… pensavo… dato che Harry…” non sapeva neanche lei cosa voleva dirgli. Harry cosa? Se Harry era un pazzo psicopatico era un suo problema.

“Non fare caso a Potter. Ha anche lui i suoi motivi.”

Lo guardò un attimo e non resistette all’impulso di chiedergli “Siete amici da molto?”

Draco sorrise divertito. “Amici? No, non direi.”

“Bé… ma vi siete conosciuti ad Hogwarts... no?”

“Hogwarts… sì. Ci siamo conosciuti là.”

“E cos’eravate? Un gruppetto? Una banda?” fece una pausa sperando invano che il ragazzo rispondesse. Poi continuò. “Per decidere di andare a vivere assieme bisogna avere un ottimo rapporto…” Draco rise, come se Arienh avesse fatto una battuta. Aveva un bel sorriso. Già…

“Non eravamo precisamente amici. Diciamo… conoscenti… E neanche troppo amichevoli.” Arienh cominciava ad incuriosirsi. Era raro sentirli ricordare i vecchi tempi.

“E come siete arrivati a questo punto?” il ragazzo tornò serio.

“Questioni di scelte… suppongo.” La guardò un attimo e poi “Torno a letto. Buonanotte… a tutti e due.” e se ne andò. Lasciando Arienh con un involtino a mezz’aria e un corrucciato disappunto.

 

L’indomani Arienh si svegliò piuttosto tardi per i suoi standard. Erano quasi le nove quando mise piede in cucina. Pensava di non trovarci nessuno, ma si sbagliava.

Seduto al tavolo con caffè e quotidiano c’era Harry, che non diede segno d’averla sentita. La ignorò anche quando si sedette di fronte a lui e si mise a fissarlo, tossicchiando di tanto in tanto, sperando che il moro la degnasse della sua attenzione.

Peggio di un ragazzo orgoglioso arrabbiato c’è solo un ragazzo orgoglioso, che è convinto di avere ragione, arrabbiato. E questo di sicuro non aiutava Arienh.

“Uhm… uhm…” provò per avere la sua attenzione. Harry si limitò ad alzare un sopracciglio infastidito. Ma, a parte questo, non diede segno d’averla notata.

Arienh trovò il fatto decisamente irritante. Era già difficile da parte sua fare lo sforzo di scusarsi, ma trovarsi davanti un muro di gomma la mandava in bestia.

Tamburellò con le dita sul tavolo, mettendoci più violenza di quanto fosse necessaria. E poi… perse la pazienza. Si alzò di scatto e strappò il giornale di mano ad Harry. Poi si sedette sull’angolo del tavolo. “Posso avere la tua attenzione?” chiese sgarbatamente.

Doveva rivedere il tono. Sgarbato non era quello giusto per iniziare un discorso di scuse accorate.

“Senti Potter, non rendermi le cose più difficili di quanto non lo siano già.” Ehi! Avevo detto di cambiare tono! Calmati scema!

“Ok… adesso ascoltami un attimo senza interrompere… sono quasi sicura di doverti delle scuse. Solo che questo tuo atteggiamento di maschio rude e superiore non aiuta.” La pianti di dargli addosso?

Intanto Harry la fissava negli occhi senza dire nulla. Si era limitato ad incrociare le braccia al petto.

“Allora…” si sedette meglio sul tavolo cercando di mantenere il contatto visivo. Si sentì lievemente avvantaggiata dal fatto di poterlo guardare dall’alto verso il basso. “…scusa.” Sussurrò con enfasi.

“Tutto qui?” le chiese serio. Lei sbuffò spazientita.

“No. Se vuoi posso umiliarmi completamente.”

“Mi farebbe sentire meglio, grazie.” Arienh spalancò gli occhi. Pezzo di…

“Va bene! Cosa vuoi sentirti dire? Che sono un essere infame? Che vi ho preso in giro tutti perché lo trovavo divertente? Sono una stronza! Ok? Sono una persona…” Harry le tappò la bocca con una mano. “Finiscila. Non intendevo questo.”

Si era alzato in piedi ed ora aveva appoggiato le mani sul tavolo. Una mano alla sua destra e una alla sua sinistra… Era stramaledettissimamente vicino.

“Tu devi seriamente cominciare a rilassarti. Non siamo tutti il nemico. Lo capisci questo?”

Arienh alzò gli occhi al cielo, ma lui continuò come se non ci avesse fatto caso “Ieri ho esagerato. Mi dispiace.” Questo era già più interessante… delle scuse?

“Non ce l’avevo davvero con te… No. In verità ce l’avevo con te… È che… mi ha fatto impazzire scoprirlo in quel modo… Non per la cosa in sé. Era più… il fatto che tu non me l’abbia detto prima…” Il grande Harry Potter in difficoltà? “Io reagisco male alle bugie… e ai segreti.”

Ok… cominciava a  tentennare. Si erano avvicinati troppo all’oscuro passato di Potter…

Forse per lo sguardo… forse per il tono di voce… sta di fatto che Arienh s’intenerì.

“Senti Harry… non serve che tu mi dica più di quanto non voglia.” Appoggiò una mano su quella del ragazzo prima che il cervello potesse impedirglielo. Se era per quello… stava anche per accarezzargli il volto… ma fortunatamente non lo fece… un paio di neuroni erano ancora in vita.

Maledetti ormoni… da quando era incinta erano perennemente in festa.

Tossicchiò, più per cercare di smuovere Harry da quell’imbarazzante posizione, che per reale necessità. Ma il moro non diede segno di aver capito.

“Harry…” è a quel punto che lo fece. Subì la sua metamorfosi. Da dolce ragazzo comprensivo tornò ad essere il classico sbruffone troglodita.

Si avvicinò pericolosamente al suo viso e ad un soffio le disse “E comunque avremo modo di approfondire al corso…”

Cosa?

 

 

Il mio angolino

Bé… grazie a tutti quelli che mi hanno recensito e a quelli che continuano a leggere la mia storia anche senza farlo.

Devo dire che questa ff ha riscosso decisamente più successo di quello che mi sarei mai aspettata. E di questo devo ringraziare tutti voi.

Senza i vostri commenti e incoraggiamenti questa fic non esisterebbe ( e questa volta niente metafore, davvero.). Ho la tendenza ad abbandonare i progetti… il mio computer ha decine di storie e racconti di poche pagine e a volte poche righe… invece qui sono già arrivata al quinto capitolo. È decisamente tutto merito vostro. Grazie di cuore.

Special guest star del capitolo: Achille! Che si è generosamente e inconsapevolmente prestato alla ff. Due parole su Achille: è un maialino rosa con un faccino adorabile, che tengo in auto e che ad ogni buca o scossone dice “Oink!”. Il nome è in onore di Brad Pitt, con il quale noto un’incredibile somiglianza.

Sissichi: già… già… già. Anche perché se sé ne andasse mi complicherebbe un po’ le cose… e come vedi… non se ne è andata.

Poyel: ne sono felice. A volte ho paura di insistere troppo su un punto e di diventare pesante…

Vega: sei davvero gentile. È l’idea che tu abbia fatto tutta quella fatica solo per lasciarmi un commento… bè mi fa gonfiare le piume. L’esame è andato. Nulla di brillante… anzi decisamente una schifezza. Ho deciso di far vacanza invece che studiare… Ma non è un problema…l’esame non precludeva l’ammissione, era solo di accertamento.

Eneri_Mess: oh, ciao! Come vedi la litigata è finita bene… riguardo a Lucas… mi sono fatta la stessa domanda un paio di settimane fa e… non lo so ancora… devo ponderare. Per i veli ci sarà da attendere… Lo sai che uscirà il sequel di FBI protezione testimoni? ^^

Ale: grazie e riguarda a Draco… scusa!!! Scusatemi tutti! Ogni volta che termino un capitolo mi accorgo che ha sparato solo una battutina o ha lanciato uno sguardo di ghiaccio e… e sono costernata! Vi giuro però che in determinati capitoli si farà notare… decisamente. E poi se non vi bastasse (ed è ovvio che non vi basterà…) c’è in cantiere il prequel di questa ff, dove lui ha un ruolo assolutamente centrale. (In questa ff non sembra, però io AMO Draco –e pure Tom Felton, anche se dicendo questo rischio una denuncia per pedofilia…- e il fatto che sia così poco presente è puramente casuale [figurati che doveva essere lui il protagonista in questa ff, prima che decidessi che Arienh sarebbe stata una babbana e pure incinta…])

Marta: grazie, davvero grazie. Riguardo a Lucas, Arienh probabilmente concorderebbe con te, ma io voglio bene a Lucas, perché se non fosse quel gran bastardo che è la storia non ci sarebbe. (e ti assicuro che è un gran B, aspetta di sapere la vicenda.)

Malesia: non ti farò stare in ansia troppo a lungo… l’esame è passato e io ho voglia di scrivere. E tu sei straordinariamente carina.

Anonima: grazie per gli auguri e anche a te dico che l’esame è andato e io scrivo! (Mi piace la parola strepitoso ^^)

Jaly Chan: oh, mucho grazias (non indaghiamo sulla correttezza di queste due parole…). Non ti preoccupare se non hai commentato prima, l’hai fatto ora e io sono più che felice. ^^

Ginny: o thank you Ginny e sister… (grazie Co-Co, se aspetto Ginevra… ^^). Grazie per la consulenza sui licantropi! ^^

Ryta Holmes: bè… questo commento è decisamente una sorpresa (vedendo chi è il mittente…). Non so che dire… anzi, lo so! Non ti scusare ne inchinare, sei pazza? A me già sembra incredibile che tu l’abbia letta! Tutti quei complimenti poi… rischio seriamente di cominciare a camminare a un metro da terra. In più ti piace codesta versione di Harry…

Alexandra Wallace Threpwood: sadica io? Of course! ^^

Ella: hihihihihihih! (sembra più un nitrito che una risata…) Grazie, grazie!

Cercavo di sterminare una stupidissima zanzara, ma per prenderla ho craniato contro la scrivania… si può essere più scemi? (e la zanzara è ancora in libertà…).

Ok… e anche questo capitolo è andato. Ho dovuto fare un paio di modifiche e… un fatto significante che sarebbe dovuto accadere… è slittato. Ma pazienza… ^^

 

Vi saluto. Grazie mille del sostegno, con i vostri commenti fate molto più di quanto potete immaginare.

Oryenh (che questa volta l’ha scritto giusto al primo colpo! ^^)

 

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Capitolo 6
*** Voglie ***


Capitolo 6

Voglie

23^ settimana

“Arienh?” Ron le si avvicinò con un sorriso a trentadue denti “Di cosa hai voglia? Cialde dorate con crema di cioccolato o focaccine dolci ripiene di marmellata di fragole?” le mostrò i due piatti ricolmi e intanto attendeva il verdetto.

Lo sapevate che Ron era in grado di cucinare? Arienh no e a quanto pare neanche gli altri abitanti della casa. Solo Ginny non ne fu sorpresa, ma questo era più che plausibile. Comunque, sì. Ron sapeva cucinare. E lo faceva divinamente.

“Allora?” insistette il rosso. Arienh era nel panico più totale. Cialde o focaccine?

Quanto avrebbe scandalizzato il ragazzo chiedendo di avere entrambe?

“Io voglio le cialde!” Ron si girò seccato in direzione della voce. Harry gli sorrise candidamente, attendendo di assaggiare le meraviglie culinarie dell’amico.

“Sei incinta?” gli chiese asciutto. Harry scosse la testa “No… non credo.”

“Allora… mi dispiace Harry, a te niente.” Arienh si sporse di lato in modo da incrociare lo sguardo del moro. Quando stabilì il contatto visivo gli fece una linguaccia. Poi tornò a dare la sua attenzione al rosso “Sai Ron… oggi il bambino è più affamato del solito. Forse potrei prendere un po’ di tutt’e due.” Il ragazzo s’intenerì “Ma certo! Ti lascio qui tutto, mangiane quante ne vuoi. E bevi un po’ di latte! Anzi, aspetta… te lo porto!” e corse in cucina, da dove riemerse pochi secondi dopo con un bel bicchierone gigante.

“Ecco, te lo appoggio qui.” Lo mise sul tavolino vicino al divano dove Arienh era arenata. Poi si voltò di nuovo verso di lei “Bene. È tutto a posto? Ti bastano i cuscini? Ne vuoi altri? Il telecomando ce l’hai? Sicura di stare comoda? Non vuoi un altro cuscino?”

Arienh rise “No Ron. Grazie mille, sei un tesoro.”

“Sicura? Perché se ne vuoi altri vado a prendere quelli di camera mia!”

“Ron per l’amor di dio! Le hai già dato sette cuscini! Non gliene servono altri! Va a lavorare! Sopravvivrà finché non torni!” Il ragazzo fulminò con lo sguardo Harry, poi tornò a concentrarsi su Arienh “Ok… vado. Ma se c’è qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami! Sarò qui in un lampo.”

“Ron ti adoro! Ma ha ragione Harry… ce la farò fino al tuo ritorno. E poi non sarò neanche da sola… Ora và.”

“Ok… hai ragione, sto esagerando. Però chiamami se ti serve qualcosa.” Le disse prima di abbassarsi a baciarle la guancia, poi accarezzò il ventre quasi prominente e salutò anche lui “Ciao piccolo, fai il bravo.” Disse mentre usciva dalla porta.

“Fai schifo!” Harry le si avvicinò minaccioso “Ti stai approfittando disgustosamente della situazione! Ma non ti vergogni? Dammi una cialda!”

Arienh inclinò il capo “Come si dice?” ed enfatizzò la frase addentando un pezzettino di dolce.

Il ragazzo sbuffò irritato “Per favore…” lei gli sorrise e si spostò per fargli posto sul divano. “Accomodati.”

“Oh, grazie mille!” e si lanciò nello spazio accanto a lei.

Appoggiò i piedi sul tavolino basso davanti al divano. “Hermione ti ammazza se ti vede così” gli fece notare Arienh. Ma lui rispose serafico “Se mi vede così… se.”

“Se, mi piace.” Gli fece eco lei mettendo i piedi accanto ai suoi.

 

I rapporti tra i due si erano decisamente distesi. Non erano idilliaci, questo no, però erano notevolmente migliorati. Il dover passare tanto tempo insieme li aveva avvicinati molto più di quanto Arienh si aspettasse. E per quanto le risultasse difficile ammetterlo, Harry era diventato una presenza importante della sua vita. Era… come si dice in questi casi… il fratello maggiore che non aveva mai avuto? Sì. Il fratello maggiore… bastava crederci…

 

Rimasero pigramente distesi sul divano a mangiare focaccine e a guardare un vecchio film con  Clarke Gable. Harry si divertiva a ripetere le battute, stravolgendole con una vocina in falsetto, cosa che stava irritando Arienh non poco.

“Pensi di finirla? Cominci a darmi fastidio.” Harry la guardò seccato e poi con voce smoderatamente sprezzante disse “Arienh? Francamente me ne infischio!”

La bionda ebbe la mezza idea di stenderlo con una cuscinata, ma quando fece il gesto di afferrare il cuscino senti un movimento nell’addome. No, dai! Mal di stomaco, no…

Di nuovo.

Di colpo capì. E dapprima si spaventò, poi colse il vero significato di quel momento. Senza riflettere prese la mano di Harry e se la portò al ventre. Il ragazzo la guardò con gli occhi sbarrati dallo stupore “Cosa – c’è?” scandì.

Arienh si agitò, doveva spiegarglielo chiaramente prima che si facesse strane idee. “Mi ha tirato un calcio o qualcosa di simile!” Harry inarcò un sopracciglio aspettando che il ‘miracolo’ riavvenisse.

Nulla…

Le sopracciglia di Harry si alzarono un po’ di più mentre lei spostava nervosamente la mano del ragazzo sul suo ventre cercando il punto cruciale.

Sorrise guardandola di sbieco “Dolcezza… se volevi approfondire tra noi bastava dirlo. Non serve che ti inventi…” lei lo ghiacciò con lo sguardo impedendogli di continuare.

“Senti Harry…” s’interruppe. I due sussultarono al movimento nell’addome sotto le loro dita. Si fissarono sbalorditi “L’hai sentito?”

Il moro annuì “Era… era lui?”

“Già…” sorrise sentendosi una cretina. Su un divano. Con un ragazzo carino. Incinta di un altro uomo. E maledettamente felice.

 

Forse era questo. Il momento, l’attimo, l’istante. Quelle frazioni di secondo che irrazionalmente influenzano tutta la tua giornata. Forse era questo davvero.

Starsene su un divano con un ragazzo che avvicina il viso alla tua pancia dicendo cose stupide come ‘Ehi ragazzino! Mi senti?’ oppure ‘Allora… pensi di nascere maschio o femmina? Io personalmente opterei per una bambina… ma non voglio farti pressioni.’  era probabilmente una delle situazioni più rilassanti e confortevoli in cui si era recentemente trovata.

Era in momenti come quelli, momenti che nelle ultime settimane erano sempre più frequenti, che vedeva in Harry molto più di quanto lui stesso non volesse mostrarle. Ironicamente, quello che scorgeva in lui in quegli attimi era un bambino. Lo vedeva entusiasmarsi per delle sciocchezze, lo guardava meravigliarsi di piccole cose e, del tutto inaspettatamente, l’osservava sorridere veramente.

Fu in uno di quegli attimi che si domandò se per caso non si fosse innamorata di Harry Potter.

 

Patetica! Stava scivolando nel sentimentalismo! Ma cos’era? Cretina o che? Non si dovrebbe imparare dagli errori?

Scosse bruscamente la testa rendendosi cinicamente conto di quello che stava consapevolmente facendo.

Ma brava! Davvero, i miei complimenti Harris! Innamorata di Harry Potter? Ma per piacere! Non sei innamorata proprio di nessuno. Capito? Niente cotte. N-I-E-N-T-E.

E poi… cos’è questa stronzata dell’innamorata? Che diavolo vuol dire innamorata? Non vuol dire nulla… solo perdere di vista la realtà. E tu vuoi perderla di vista? No. Appunto.

Quindi ora riconsidera i fatti. Ammettiamo che ci sia questa sorta di inconscia attrazione. Ma è attrazione. Solo attrazione. Harry è un bel ragazzo, è una cosa normale. È sufficiente lasciare la cosa sul piano dell’attrazione. Niente evoluzioni o promozioni. Contenere i danni, arginare le conseguenze.

“Perché ti stai accigliando?” le fece Harry entrando nel suo campo visivo.

Arienh lo fissò con un confuso cipiglio. Solo attrazione inconscia…

“Allora?” le fece, curioso. Fratello maggiore…

“Yuuuhuuu! Arienh ci sei?”

“Sì! Sono qua. Mi sono distratta un attimo. Dicevi?”

“Ti ho chiesto cos’hai…”

“Ah! Nulla. Mi sono ricordata di una cosa… una stupidaggine…”

“Cioè?” Oh, maledetto impiccione!

“… le vitamine… Sì! Devo prendere le vitamine. Ora vado!” Il moro la bloccò quando fece il gesto di alzarsi. Il suo odore le arrivò dritto dritto al cervello.

“Resta. Te le porto io.” E alzandosi per andarle a prendere le passò nuovamente abbastanza vicino da farle sentire il suo profumo.

Ha un buon odore. Dio… l’avevo dimenticato il suo odore.

È mostruoso! L’universo complotta contro di me. Come posso limitare i danni con un odore del genere? Davvero… basta. Osserva razionalmente i fatti. È un vicolo cieco.

Quale ragazzo sano di mente s’interesserebbe consciamente ad una incinta? Infatti. Basterebbe questo, ma c’è anche il fatto che sono un casino per la maggior parte del tempo… la gravidanza sottolinea solamente quello che c’è già: una persona totalmente  incapace di gestire la propria vita.

Mi pare che la confezione regalo non sia delle migliori…

“Ecco! Tieni… le vitamine e l’acqua.” Disse mentre glieli passava.

Arienh riuscì a versarsi buona parte del liquido nel bicchiere addosso, mentre beveva. Imprecò mentalmente.

“Bé… grazie Harry.”

“Di nulla.”

“Sai una cosa? Ho sonno. Penso che andrò a dormire. Grazie di tutto… metti tu via?” e dicendo ciò si alzò ‘agilmente’ dal divano per poi scomparire in camera sua con un sorriso atto a tranquillizzare Harry, ma che ebbe solamente l’effetto di accigliarlo ulteriormente.

 

La consapevolezza è deleteria.

Le pulci sono bestioline orribili, ma quando si infilano nei tuoi padiglioni auricolari possono essere anche peggio. Era proprio così che si sentiva Arienh quella sera, piena di dubbi e pulci nelle orecchie. Come aveva potuto formulare solamente un pensiero tanto assurdo? Come si era permessa di porsi simili domande?

Si stava comportando da stupida. E la cosa peggiore era che ne era più che consapevole. Doveva smetterla. Solo questo.

Smetterla.

 

La storiella del sonno non era stata una trovata molto astuta. Si stava annoiando.

Aveva sentito Draco rientrare. Lo aveva sentito riuscire poco dopo.

Aveva sentito i soliti stridii e ticchettii provenire dall’interno di camera di Harry.

Aveva visto le luci delle auto riflettersi sul soffitto.

Aveva ascoltato Harry rispondere al telefono e dire ad Hermione che non era un problema e che avrebbe cucinato lui quella sera.

Tutto questo in meno di mezz’ora.

Trenta lentissimi minuti.

Forse poteva anche uscire. Andare in cucina… mangiucchiare qualcosa… ignorare la patetica e archiviata attrazione per Potter.

Sì. Era fattibile.

Si avvicinò alla cucina il più lentamente possibile, utilizzando una di quelle che lei chiamava tecniche quasi-sempre-infallibili per rimandare l’inevitabile. In pratica quella utilizzata quella sera consisteva nel percorrere il corridoio facendo due passi avanti e uno indietro. Questo le aveva fatto guadagnare cinque minuti e lo aveva previsto, ma questo le aveva anche procurato una serie interminabile di ghigni ironici stampati sulla faccia di Harry per tutta la sera. E come avrebbe potuto prevedere che quell’individuo l’avrebbe sentita uscire dalla camera e chiedendosi perché non arrivava in cucina sarebbe venuto silenziosamente a controllare cosa diavolo Arienh stesse facendo?

Non poteva. Quindi, l’unica cosa che riuscì a dire, accorgendosi del ragazzo, fu “…ah! Oh! Ehi!... Harry! Ciao! … è un esercizio! Susan mi ha detto di farlo ogni tanto… davvero! ...non fare quella faccia! Ti sarai distratto e non l’avrai sentita!” Harry le sorrise e senza dire nulla ritornò in cucina sghignazzando.

Arienh fece scattare la mascella lievemente irritata.

 

Entrò in cucina sospirando e fermandosi un attimo ad annusare l’aria. Nella stanza si diffondeva un magnifico profumo di ragù alla bolognese. Il moro spadellava con convinzione ai fornelli. Arienh gli arrivò alle spalle e sbirciò al disopra di queste. Un allettante sughetto bolliva paciosamente sul fuoco e in una grossa pentola si stava cucinando quella che aveva tutta l’aria di essere pasta fatta in casa.

“Wow… cibo italiano?” Il moro si voltò e con aria da chef navigato annuì e le illustrò i manicaretti.

Arienh ascoltò perplessa quello che le stava dicendo. Da quando Harry sapeva cucinare?

“Bé… sei una sorpresa. Non avevo idea che fossi così bravo.” Il ragazzo tentennò un secondo ma poi le esibì un sorriso affascinante. “Le sorprese della vita… non si può mai dire, vero Arienh?”

Lei sorrise di risposta e avvicinandosi un po’ gli sussurrò “Già… sai una cosa? Il sugo ricorda quello che Ron ha congelato la scorsa settimana. E la pasta… direi che c’è un’incredibile somiglianza a quella che Ron mi ha fatto tagliare stamattina… Si vede che siete amici… vi completate… Lui cucina e tu prendi il merito.”

Harry arrossì impercettibilmente, poi si avvicinò ad Arienh “Ora ti dovrò uccidere…”

Arienh alzò il viso arrogantemente. “È da quando mi conosci che lo vorresti fare.”

“Già…”

Il moro si allontanò e tornò a darle le spalle. Arienh rimase un paio di secondi imbambolata e fissarlo. Quando se ne rese conto si diede un pizzicotto.

Fratello maggiore, fratello maggiore, fratello maggiore…

 

La cena fu un tranquillo intermezzo. Mangiarono da soli in salotto davanti alla televisione. Un fatto del tutto improponibile con Hermione in casa.

Continuarono a stuzzicarsi per tutta la durata del pasto. Harry lanciava frecciatine a  cui Arienh non poteva impedirsi di rispondere. Sghignazzavano per ogni stupidaggine e Arienh aveva scoperto che il ragazzo soffriva il solletico a livello vita.

Anche se si stava divertendo un mondo, ogni tanto Arienh riusciva a vedere i fatti da un'altra prospettiva. E in quei momenti la sua parte nevrotica si attivava facendole notare quanto sembrasse scema.

Certo… se in quei momenti l’avesse ascoltata quella parte non sarebbe arrivata fino a quel punto.

Quale punto?

Il dessert.

 

Per dessert Harry aveva scovato piccolissime ciotoline di mousse di vari gusti. Le aveva portate in sala e avevano cominciato a mangiarle. Stavano sproloquiando sulle doti nascoste di Ron quando entrambi fecero per afferrare la mousse al lampone. Arienh aspettò che il ragazzo gliela cedesse cavallerescamente. Lui invece non fece alcun cenno. Appena Arienh spostò la mano lui afferrò la mousse e fece per mangiarsela,

“Ehi!” s’indignò lei.

“Ehi cosa?” le rispose falsamente sorpreso.

“Ehi, ti stai mangiando la mia mousse!”

“La tua mousse?”

“Sì, la mia mousse. Quella che sto adocchiando dall’inizio, ma che ho deciso di tenere per ultima!”

“Bé… è una sfortuna allora, che io abbia deciso di mangiarla adesso…”

“Mi stai dicendo che non hai intenzione di lasciarmela?”

“Già… proprio così.”

“Ma sono incinta!”

“Ma io non sono Ron! Non mi faccio incantare da una pancia e da un paio di occhietti lacrimosi.”

“Harry! Non ti ricordi cosa ha detto Susan?”

“No… dovrei?”

“Sì! Dovresti! Regola numero uno: mai togliere del cibo ad una donna incinta!”

“Perché?”

“Perché potrebbe avere reazioni violente!” e dicendolo si lanciò verso il ragazzo con l’intento di soffiargli il dolce. Lui spalancando gli occhi la schivò e scappò verso la cucina. Arienh gli corse dietro e riuscì a bloccargli la fuga chiudendolo in un angolo. Provò ad afferrare il dolce, ma il ragazzo lo portò al di sopra della sua portata alzandolo in aria. La bionda cominciò allora a saltellare facendo leva sulla spalla di Harry, non riuscendo comunque a riprendersi la preda. Harry intanto ridacchiava cercando di ostacolarla. Arienh vicino alla frustrazione decise di giocare la carta del solletico e si accanì contro l’addome del moro. Lui ebbe una reazione inconsulta, rischiando di rovesciare il dolce. Tentò di bloccare le mani della ragazza, ma con risultati deludenti. Le afferrò allora un braccio facendola voltare e bloccandola con il suo corpo contro il piano da lavoro. Arienh si ritrovò così bloccata e, molto più rilevante, con Harry per metà sopra di lei. Il ragazzo sfoderò uno dei suoi ghigni sarcastici e ad un soffio le disse “Allora? Ti sei già arresa?” Vide Harry appoggiare il dolce sul piano una ventina di centimetri sopra la testa della bionda.

Sbruffone!

Arienh s’infuriò e provò a scalciare, facendo sorridere ancora di più il ragazzo.

Harry si avvicinò al viso della ragazza e sussurrò “Mi pare che ormai sia chiaro chi si mangerà la mousse oggi.”

Arienh non rispose e rimase a fissarlo negli occhi accigliata. E fu proprio guardando le iridi verdi ingrandirsi che si accorse che il ragazzo si era avvicinato molto più di quanto avrebbe mai pensato.

Sentì il suo naso sfiorarle la guancia e il suo respiro fondersi con quello di Harry. E poi…

Poi lentamente, forse dando il tempo a Arienh di spostare il volto, appoggiò le labbra su quelle rosa di lei. La baciò delicatamente per una manciata di secondi, mentre Arienh, dopo lo stupore iniziale, decise di chiudere gli occhi e abbandonarsi a quel bacio che stava diventando poco a poco sempre più profondo. Sentì le mani di Harry accarezzarle i gomiti e aiutarla a rialzarsi. Si rimisero in piedi continuando a baciarsi e barcollando leggermente. Arienh trovò il coraggio di appoggiare la sua mano al collo di Harry e accarezzare i ciuffi di capelli alla base della nuca, mentre il moro le passò un braccio attorno alla vita avvicinandola a lui.

Senza fiato sciolsero il bacio e si fissarono negli occhi. Arienh fece un passo indietro continuandolo a guardare fisso. Sentiva il cuore batterle furiosamente delle orecchie.

Con l’ultimo barlume di lucidità rimastole in corpo, inarcò una sopracciglia dicendo, con quello che si augurava fosse un tono deciso da donna navigata “Bé Potter… per quanto possa essere stato piacevole, questo non mi farà dimenticare della mousse”.

Girò su se stessa e afferrò il dolce. Dopo aver guardato un’ultima volta Harry, che la fissava con un sorriso sarcastico, andò in camera sua ancheggiando. Chiudendo la porta si appoggiò ad essa e scivolò alla sua base.

E rimase lì, seduta, a fissare la mousse al lampone per un numero indeterminato di minuti.

 

Il mio angolino

Cof! Cof! Cof! Con la coda tra le gambe metto on line il sesto capitolo. Sono in ritardo… lo so. Scusate. Ma l’universo ha complottato contro di me. L’universo può essere rappresentato con svariati nomi: tempo, Padova, immatricolazione, appartamento, viaggio, Milano, Luca, auto, sfiga. Quindi chiedo umilmente perdono per il ritardo e passo alle cose serie.

L’ho finito!!!! Questo capitolo è stato come un parto. Ma ce l’ho fatta!

Devo dire che l’ultima scena perdeva un po’ di romanticismo dal mio punto di vista, dato che l’ho scritta con l’influenza… e parlare di respiri che si uniscono quando sono tutta un moccolo… era vagamente irritante. Poi, altra cosa che inibiva il mio lato sentimentale, era il sottofondo di “Campioni” (avete presente quel cavolo di programma sul calcio?)… bè… mio fratello ha lasciato accesa la tv e questa strepitava su regole assurde di pacifica convivenza nel residence… mostruoso.

Parlando dei vostri commenti: quanto siete carini!!!! ^^ Mi ha fatto un estremo piacere leggere da molti commenti che Arienh è gradita come personaggio! Ne sono ultrafelice!

E anche i pareri sul discorso Arienh-Draco.

Ammetto di essere rimasta stupita, il quinto capitolo non mi convinceva per niente ed ero davvero indecisa se metterlo on line o riscriverlo completamente… alla fine, grazie ad una mia amica è rimasto invariato (si è sorbita la lettura del cap. per telefono in più round. Grazie Ginny ^^).

Elivi: non è possibile! Un'altra! È meraviglioso! Ogni tanto guardo le recensioni e mi accorgo di rispondere a persone di cui ho letto e apprezzato ff. E oggi c’è Elivi! ^^ Cmq… GRAZIE!!! Sei carinissima!

Sissichi: ohi, ciao, ecco l’altra! Grazie mille come al solito, vado in iperfelicità!

Vega: lo stesso vale per me quando vedo le vostre recensioni! (cmq no. Ma non ti preoccupare, ogni tanto trovo nel capitolo appena scritto qualche Areinh o simili e mi chiedo se sono scema, dato che essendo io l’autrice dovrei saperlo come si scrive… ma da una che non sa scrivere neanche il suo nome cosa ci si può aspettare…). Cmq… oggi piovono complimentosi… gongolo. Riguardo alla frase di Harry, sono contenta! Volevo approfondirla, ma poi ho cambiato idea… ho deciso che i sottointesi sarebbero rimasti tali.

Tink: mi fai sempre sbellicare dalle risate. In effetti mi eri mancata lo scorso capitolo… (ammetto di aver pensato di essere stata abbandonata… ç_ç), ma invece eccoti! Con un megacommento!^^ Ma davvero non hai capito cos’è l’altra storia? Io pensavo di essermi sbottonata troppo… Cmq, meglio! Per me di sicuro. (Ma probabilmente ormai la dai per scontata ed è per questo che non pensi che io mi possa riferire a quella) I tuoi neuroni giocano a briscola? Magari un giorno ti posto i miei e possiamo fare una partita a 4! Oh, e grazie mille per Arienh, non sai come la cosa mi rende felice! 58 parole (le hai contate!Oo) mi sembrano un ottimo passo avanti… decisamente. Il mio problema è che lo vedo un tipo molto cerebrale… e questo risente nella ff. Mi impegnerò a farlo parlare di più… datemi tempo…

Poyel: grazie, grazie… il vivo della storia… uh, uh, uh! La caratterizzazione dei personaggi… uh, uh, uh! ^^

Anonima: thanks, sì… quando vuole può essere un tesoro… quando vuole però. E Dracuccio… bé…^^

Marta: anche a me! È un maialino adorabile! Mi mette sempre di buon umore sentirlo parlare.

Anc89: un'altra new entry! Me felice! Sei davvero gentile!^^

Luna Malfoy: oggi è giornata! Un’altra celebrità mi ha recensita! Uh, uh, uh (saltello sghignazzando per la camera…). Grazie mille!

Caillean: grazie, mi fai immensamente felice. Cmq… con calma spiegherò molte cose.

Malesia: grasssie! Mi piace scoprire che i messaggi nascosti tra le righe arrivino.

Sphinx: come mi è venuta l’idea? Bella domanda. In effetti tutta la storia è un insieme di casualità. Mi domando che piega avrebbe preso se avessi scritto gli stessi capitoli in altri momenti… Riguardo all’essere drastica… bé sì. Ma è così che mi capita spesso. In certi momenti sei così terribilmente giù di corda che in maniera del tutto inopportuna il tuo lato ironico si attiva e ti fa sparare cavolate. Mai chiesto a qualche amica di spararti dopo aver fatto qualche figura terribile?

Ryta Holmes: grazie, grazie… il pavone che c’è in me sta facendo la ruota…

Giuly: ecco il nuovo cap… grazie per Harry…

Ginny: ohi! Thank you. Sto scappottando malamente. La vita è un casino e sono ricominciate le famose giornate della sfiga universale. Ti pare?

Alexandra Wallace Threpwood: (sperando che mi segua ancora e legga il mess…) dov’è finita Try? Oggi (finalmente) avevo un po’ di tempo per scaricarmela e leggerla e… pof! Non c’era! Eppure sono sicura di averla vista tempo fa… ero andata anche e cercarla… cos’è successo?

Un bacio a tutti!

Oryenh

 

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Capitolo 7
*** Marianne-spiegamela-di-nuovo-Kaylinn ***


Capitolo 7

Marianne-spiegamela-di-nuovo-Kaylinn

 

C’era sicuramente un lato ironico in tutto quello. Solo che, al momento, non riusciva a coglierlo.

La mousse si era sciolta… non l’aveva neanche assaggiata.

Sentiva ancora sulle labbra il sapore del bacio. Decisamente pessimo.

Oh no! Non il bacio, quello era tutto tranne pessimo. Il resto… non avrebbe dovuto lasciarglielo fare. avrebbe dovuto rispondere. No… decisamente.

Doveva lavarsi i denti. Sì.

Era la cosa migliore, in assoluto.

Corse verso il piccolo bagno e guardandosi fissa allo specchio mise sullo spazzolino una quantità esagerata di dentifricio. Continuò a fissarsi anche mentre sfregava i denti.

Ok… è l’ora dell’analisi. Pensa.

Sei in grado di mandare indietro il tempo? No.

D’accordo, lo supponevo.

Sei in grado di cancellare la memoria ad Harry? No…

Ok, era prevedibile.

C’è qualcosa che puoi fare per eliminare il recente episodio?

No.

Ok… dopo aver appurato che non hai poteri paranormali e che consequenzialmente il passato resterà passato… pensa a qualcos’altro!

Ora… premettiamo che sei una cretina. Che mi pareva che avessimo già concordato sul comportamento da tenere nei confronti di Harry e mi sembrava anche che avessimo definito archiviata l’attrazione per Potter.

Hai idea di cosa significhi archiviata? Significa che ormai l’hai analizzata e giudicata non percorribile. Hai qualche problema a chiuderti le porte alle spalle?

Harry non era il tuo cosiddetto fratello maggiore? I fratelli maggiori si baciano?

No! A meno che non vuoi essere perseguibile a norma di legge!

E poi… e poi perché diavolo me la sto prendendo con me?! Sono stata io a prendere l’iniziativa? No! È stato quell’emerito imbecille!

Però tu hai risposto al bacio…

Ehi! Lascia stare per un attimo questo particolare. Se non ti dispiace mi stavo accanendo contro Potter!

Perché diavolo mi ha baciato?

…non ha motivi! A parte quello di essere un maledetto egocentrico! Avrà pensato che mi piaccia, avrà deciso di darmi un contentino! Quell’infame!

Chi diavolo si crede di essere? Dio in terra?

Magari gli piaci davvero…

Ma per piacere! Evitiamo le stronzate romantiche! Non gli piaccio per niente! Quello lì avrà avuto i suoi dieci minuti di eccitazione sessuale e si è sfogato sul primo essere femminile che gli è capitato a tiro. Fortunatamente sono incinta perché altrimenti a quest’ora sarei nel suo letto.

Ecco appunto… sei incinta.

Che ti piaccia o meno hai delle responsabilità.

Hai incasinato la tua vita abbastanza, vedi di non incasinare anche quella di tuo figlio.

Si sciacquò la bocca dal gusto di menta e rimase un altro paio di secondi a fissare la propria immagine riflessa.

“Datti una calmata. Glielo devi.”

 

Ore 5:18 a.m.

Non aveva nulla a che fare con Harry il fatto di essere sveglia a quell’ora assurda. Stava camminando silenziosamente semplicemente per il fatto che non voleva disturbare gli altri. E quella voglia impellente di passeggiare per le strade di Londra alle prime luci dell’alba era del tutto giustificabile.

Per quanto insistentemente quella vocina nella sua testa le dicesse che stava solo cercando di evitare Potter, Arienh era più che convinta che il suo desiderio di camminare all’aria aperta fosse genuino.

Chiuse la porta di casa il più dolcemente possibile e scese le scale saltellando.

Non aveva ancora realmente pensato a dove andare… forse un giretto al parco avrebbe fatto al caso suo… mh… sì.

 

Ore 8:47

Era distrutta… le caviglie meditavano il suicidio da circa quarantadue minuti e la gola anelava acqua da ventiquattro. Stava percorrendo gli ultimi metri che la separavano dal portone ad una velocità che avrebbe fatto concorrenza ad un bradipo sotto l’effetto di un calmante.

Trovò il portone aperto e un paio di uomini che cercavano di far entrare una grossa scatola di cartone dall’aria estremamente pesante. Fece un paio di manovre per superare gli uomini e cercando di non inciampare sul scatolame abbandonato nell’atrio finì addosso ad una persona che le afferrò un braccio bloccandola.

“Ma che… Harry!” il ragazzo la guardò inarcando una sopracciglia.

Che fai? Mi eviti?”

“Eh? No!”

E questa mattina? È tua abitudine uscire tanto presto?” lei arrossì e cercò di divincolarsi.

“Avevo voglia di camm…”

“Harry? Harry Potter?” l’interruppe una voce. I due si voltarono contemporaneamente.

Una ragazza castana dall’aria irritantemente avvenente si avvicinò ad Harry. Arienh approfittò della momentanea distrazione del ragazzo per sgusciare dalla sua presa e infilare di corsa le scale.

“Ehi!” Harry tentò di fermarla senza troppa convinzione per poi tornare a prestare attenzione alla ragazza.

“Marianne… è passata una vita.”

“Vero Harry. Sei l’ultima persona che mi sarei aspettata di incontrare oggi.”

Le voci dei due si dispersero lungo la tromba delle scale. Arienh entrò in casa sbattendo la porta.

Arrivò in cucina trafelata dove trovò Ron, Ginny e Draco. Senza dire una parola prese una bottiglia d’acqua dal frigo e se la scolò d’un fiato.

“Arienh? Non credo che faccia bene bere acqua fredda così velocemente. La bionda fulminò con lo sguardo Ron, pentendosene un attimo dopo.

“Scusa Ron… sono nervosa.” Sospirò guardando Ginny e sperando che la rossa cogliesse un messaggio subliminale che non era chiaro neanche a lei, ma che perlomeno le avrebbe evitato molte spiegazioni.

Che c’è?” fece Ginny avvicinandosi.

In effetti non c’era nulla. Perché ora era nervosa?

Poi una domanda le nacque spontanea sulle labbra. “Chi è Marianne?”

La rossa spalancò gli occhi? “Chi?”

Marianne. Una ragazza carina… castana, occhi scuri, capelli mossi e un imbarazzante quarta di reggiseno…” concluse lanciando alla sua seconda scarsa un’occhiata sconsolata.

Ginny si scosse di scatto “Marianne Kaylinn? Come la conosci?”

“Non la conosco, appunto! È qui sotto che parla con Harry!”

La rossa alzò gli occhi al cielo “Marianne Kaylinn: era al mio stesso anno, Tassorosso” aggiunse lanciando un’occhiata significativa ai due ragazzi “Mi ha corteggiata per tutto il sesto sperando che le facessi conoscere Harry. Gli moriva letteralmente dietro. È una gattamorta di prima categoria. I ragazzi ci cascavano sempre… non è vero Draco?” l’attenzione si spostò velocemente sul biondino, che per la prima volta da quando lo conosceva arrossì.

“È una tua ex?” chiese Arienh sconcertata.

“Ci sono uscito un paio di volte… e basta. Rispose lui guardando Ginny irritato. Lei gli sorrise candidamente.

“Oddio! Marianne-spiegamela-di-nuovo-Kaylinn!” quasi urlò Ron.

Ginevra ridacchiò “Ron! La chiamavi così solo tu!”

E che vuol dire? Non capiva mai le mie battute! Rideva come un’oca per tutto quello che diceva Harry e a me riservava algidi sguardi di superiorità.

Arienh cominciò a muoversi a disagio da un piede all’altro.

Ricapitolando… Marianne Kaylinn, che sbava per Harry dai tempi di Hogwarts è di sotto a parlare con lui… da sola con lui… Marianne Kaylinn apparentemente non è incinta e sempre apparentemente è una ragazza molto bella. Ora… rimanendo sullo stato apparente si conclude che Harry sarebbe un imbecille a non provarci…

Ok… cosa fai ancora qua?

“Ragazzi! Io devo andare!” Arienh si voltò di scatto verso Ron. Le aveva fregato la battuta!

“Ehm… sì… anch’io! Vengo con te!”

Ma non sei appena tornata?” le chiese Ron con una faccia che chiedeva schiaffi. Lei gli sorrise con aria vagamente omicida “Sì. Ma devo andarmene di nuovo. Problemi?”

“No. Chiedevo…”

Perché? Perché sfogava la sua frustrazione su Ron? E lui era così carino da non risponderle male…

Mangiucchiandosi un’unghia Arienh seguì Ron fuori dalla porta di casa. Scese lentamente le scale dietro il rosso facendo finta di ascoltare quello che diceva e mugugnando di tanto in tanto per non insospettirlo.

“…ed è assolutamente inconcepibile! Come poteva non capire allusioni tanto evidenti? Non trovi che le mie battute siano divertenti?”

Mhmh…”

“Appunto! Lo dicevo sempre ad Harry che per me quella aveva qualche problema…”

Mhmh…”

Quando arrivarono all’ultima rampa di scale e Arienh si rese conto della stupidità della situazione. Si bloccò di scatto “Ron!”

Il rosso si fermò un paio di scalini più in basso. “Ehi! Che c’è?”

“Credo che alla fine rimarrò a casa… questa mattina mi sono stancata… forse è meglio che vada a riposare…” il ragazzo sorrise lievemente “Sì… molto meglio. Ti ho lasciato qualcosa da mangiare nel forno.

“Grazie. Buon lavoro.”

“Ci vediamo.”

Ron scese velocemente le scale scomparendo dalla visione di Arienh. La bionda scrollò nervosamente le spalle e risalì rapidamente gli scalini. Poi, dieci gradini più in alto, cambiò idea. Non avrebbe resistito non sapendo.

Per la terza volta quella giornata scese le scale rapidamente, arrivata in cima alla prima rampa si acquattò dietro le grate del passamano. Ascoltare senza essere visti… e, se l’occasione lo permetteva, dare anche qualche sbirciatina.

Allungò il collo verso il basso, cercando di scorgere la figura di Harry. Lo vide appoggiato al muro che parlava, anzi flirtava spudoratamente con… con… con quella!

Sorrideva come un’idiota a qualsiasi cosa dicesse quella… quella… QUELLA!

Vide la ragazza ridere maliziosamente a qualsiasi cosa le avesse detto quel cretino e poi… no. No, no, no… il trucco più vecchio del mondo! Si era avvicinata e aveva stabilito un contatto! Gli aveva tolto un peluzzo invisibile dalla maglia! Ok… anche se il pelo fosse reale, lei a quella distanza non l’avrebbe mai potuto sapere, ma avrebbe scommesso qualsiasi cosa sul fatto che non c’era nessun peletto!

Fai la gelosa?

Eh? No! No, che non sono gelosa! Trovo solo assolutamente inconcepibile la stupidità maschile! Harry è un mio amico, non vorrei mai che si facesse incastrare da una di quel tipo!

Per quanto ne sai, Marianne è una ragazza a posto…

Certo… ma per quanto ne so può anche essere una pazza psicopatica che seduce i ragazzi e dopo esserseli portati a letto li uccide! Come quel film… quale diavolo era il titolo… ah! “La vedova nera”!

Sì… certo…

Sporse un po’ di più la testa cercando di cogliere almeno uno stralcio della conversazione.

“…certo Harry. Hai perfettamente ragione. La sentì ridacchiare.

Arienh rabbrividì interiormente. Certo, Harry! Hai perfettamente ragione! Aspetta, adesso mi metto a ridere sporgendomi in avanti, così potrai guardare nella mia scollatura senza rischiare il torcicollo!  Mentre mimava la battuta mise il piede in fallo e rischiò di fare la rampa a rotoloni, fortunatamente riuscì ad aggrapparsi al corrimano.

A semipenzoloni nella tromba delle scale riuscì finalmente a vedere il famoso lato ironico. Peccato che ridere era l’unica cosa di cui non avesse voglia in quel momento. Facendo leva sulla ringhiera si tirò su e sbirciando un’ultima volta l’atrio si accorse, con sommo orrore, che i due avevano smesso di parlare e stavano venendo verso di lei.

Si acquattò di nuovo e cominciò a salire le scale il più silenziosamente possibile. Solo al terzo piano si rese conto che correre con il busto abbassato verso le scale era totalmente inutile, oltre che ridicolo. Si raddrizzò di scatto e fece l’ultima rampa molto più velocemente di quelle precedenti.

Infilò le chiavi nella serratura il più silenziosamente possibile ed entrò in casa facendo in modo di non sbattere la porta. Zampettò felpatamente verso la cucina e arrivata alla soglia della stanza si fermò di botto, completamente spiazzata.

 

La mascella di Arienh rischiò di toccare terra. Davanti a lei… non sapeva neanche come dirlo… … Ginevra e Draco si stavano… baciando…

Tentò di indietreggiare prima che quei due si accorgessero della sua presenza, ma nel momento che fece il primo passo sentì la porta di ingresso aprirsi. Si rilanciò in avanti dicendo qualcosa come “Ehi!”

Ginny si girò di scatto verso Arienh, che in quel momento stava gesticolando furiosamente.

Draco teneva ancora la mano sulla vita della rossa, ma si staccò quando questa girò su se stessa e raggiunse la bionda. Ginny prese la mano di Arienh “Ti prego, non dire nulla, non ancora perlomeno.”

La ragazza annuì. Dev’essere la cucina… avrà degli strani influssi…

I tre rimasero in silenzio impacciati. Arienh non aveva neanche il coraggio di guardarli negli occhi…  aveva paura di mettersi a ridere.

Di colpo, sentendo Harry alle sue spalle, Arienh ricordò il motivo per cui era rientrata nella stanza. Si girò verso il moro e notò con disappunto che Marianne era dietro di lui.

“Oh! Ciao!” disse gentilmente e altrettanto falsamente.

Il ragazzo le sorrise in modo irritante. Poi guardò Ginny e Draco. “Ehi, vi ricordate di Marianne?” chiese facendo entrare la ragazza in cucina. I due esibirono un’espressione sorpresa.

Ginny sorrise alla ragazza salutandola “Marianne! Quanto tempo… non sapevo che abitassi a Londra.

La ragazza le sorrise “No, infatti. Mi sono trasferita da poco. Mi hanno assunto al Ministero. E…” si voltò verso Draco “…Draco Malfoy… non ci vediamo da…” e inarcò una sopracciglia in un modo che fece rabbrividire Arienh e irrigidire Ginny “…moltissimo tempo.” Il biondo la salutò freddamente, cominciando poi a riempire una caffettiera.

La ragazza non si scompose al disinteresse del biondo. Si voltò, invece, verso Arienh tendendole la mano. “Tu devi essere Arienh Harris… l’amica di Hermione. Piacere, io mi chiamo Marianne Kaylinn.” Arienh strinse la mano della ragazza aggrottando le sopracciglia. L’amica di Hermione! Scimmiottò mentalmente.

“Harry mi parlava proprio di te un paio di minuti fa. Arienh si voltò velocemente verso il moro che sorrideva angelicamente e lo fulminò con lo sguardo. Di sicuro non avrebbe utilizzato lei come aneddoto per far colpo sulle ragazze!

“Ah sì? E cosa ti diceva?”

“Oh, nulla di particolare. Mi ha raccontato di come vi siete conosciuti… quando ha fatto il tuo nome pensavo che fossi di Hogwarts, ma anche sforzandomi non riuscivo a ricordare di che casa fossi… così mi ha detto che tu non hai frequentato Hogwarts.” La ragazza fissò un attimo il ventre di Arienh perplessa. Nei suoi occhi si leggeva una muta domanda che la bionda aveva tutte le intenzioni di ignorare.

“Sei… sei incinta?”

“No, sono solo gonfia. Sai… ieri sera c’erano fagioli a cena. La ragazza spalancò gli occhi allibita. Harry a quel punto decise di intervenire e circondando con un braccio le spalle di Arienh disse “Spiritosona… sì, è incinta.”

Una frase del genere detta con un atteggiamento del genere era di facile fraintendimento. Marianne infatti aveva spalancato gli occhi leggendo i sottotitoli della scenetta.

Ora, Arienh si chiedeva se Harry si fosse reso conto di quello che sembrava… sì, insomma, del fatto che in quel modo sembrava lui il padre.

Forse si aspettava che Arienh negasse, cosa che in genere faceva sempre… peccato che ora non ne avesse nessuna intenzione.

Interrompendo il silenzio che congelava la cucina Harry disse “Indovinate chi si trasferisce nell’appartamento di fronte?”

 

 

 

Il mio angolino

 

Ta-dan!!! Allora? Felici? È stata una tortura mantenerlo segreto fino ad adesso… ma… eccoci! Finalmente avete scoperto chi è la ragazza del bel ghiacciolo! ^^ (non che ci volesse molto a capirlo… ma era così carino vedervi agitati…)

Cmq… visto? Per questa volta aggiornamento flash! (non diventerà un’abitudine… spiacente. Per questa volta c’era un mix di senso-di-colpa-per-i-sedici-giorni-del-capitolo-6 e influenza… quindi… sorry, tornerò al quasi settimanalmente. ^^)

Un sacco di commenti e di new entry per questo cap!!! Mille grazie! Siete dolcissimi (minacce comprese… ^^’)!

 

Vega: già, già, già… mi fa piacere che tu abbia colto il succo. Cmq, non ti preoccupare, io sono delle politica “incasina la vita dei personaggi più che puoi!”. Crepi il lupo (manca poco… comincia l’11 ottobre… fra un po’ mi trasferisco… sono vagamente agitata…). E in bocca a quella bestioluccia anche a te! In quinta… se ripenso alla mia 5^… mi fa un effetto stranissimo. Passa in un lampo, ma guardando indietro sembra che sia trascorsa una vita. Che indirizzo ha la tua scuola? La mia artistico (forse l’ho già detto… non so.)

Caillean: saltello anch’io a leggere questo tipo di recensioni! Adesso vedi come incasino tutto… (anche se a dirlo con questa felicità non faccio bella figura…)

Jaly chan: non scusarti! L’hai fatto ora e sono iperfelice! Grazie! Grazie! (Non fa niente… capisco benissimo… lo adoro anch’io… ^^)

Sissichi: ovvio che lo faccio apposta! Io adoro l’H, trovo che sia la lettera con più personalità di tutto l’alfabeto.^^ E come ho già detto (e adoro ripetere)… ora cominciano i veri casini.^^

Luna Malfoy: hi hi hi hi! Sono sempre stramaledettamente felice di leggere messaggi così. I sorrisini sarcastici e beffardi made in Draco non sono un caso… li scoprirete i motivi prima o poi (molto poi…). Come vedi la signorina ha reagito a modo suo… il che è tutto dire…

Poyel: oh oh oh! Ho risposto alle tue domande? Come vedi non c’era motivo di convincermi… era l’unica certezza dall’inizio della storia… ^^

Daffydebby: una new entry! (mi impizzo sempre quando ce n’è una!) E tra parentesi questa n.e. è decisamente interessante… scusa se faccio l’impicciona… ma esperienza personale tua, tua? Se hai voglia di parlarne e darmi consigli preziosi, a me farebbe molto piacere. Per contattarmi vai sul mio profilo. (se invece non ti va –ed è più che comprensibile- non ti preoccupare assolutamente. Farò semplicemente finta di non avertelo chiesto ^^). Oh! E grazie mille per i complimentoni!^^

Elivi: hi hi hi! Quanto sei carina! Mi fai molto felice! Personalmente adoro Ron (in generale adoro tutti i personaggi… ^^), secondo me è il fratello maggiore perfetto (con tutte le manie di iperprotezione). ^^

Alessandra87: … grazie!^^ Riguardo a Cho… la questione non si pone neppure. E Riguardo a Ginny e Draco… pensi che questo cap spieghi abbastanza?^^ (ah… e cmquna altra new entry!!!)

Malesia: sto guarendo… praticamente mi faccio di vitamina C e spremute di limone. Cmq, credo che a voi convenga il fatto di avermi sotto influenza… sono decisamente più produttiva…^^

Marta: anche a me piacciono! Devo solo farlo capire anche a loro due!

Sphinx: grazie, grazie, grazie! Sei supergentile! Visto? Il cap è arrivato molto prima di quanto io ponderassi (merito dell’influenza…^^’).

Soichiro: oh… ma la magia è dappertutto! Solo che in questi capitoli Arienh è decisamente troppo isterica per accorgersene (diciamo piuttosto che ogni tanto l’autrice dimentica di lasciare gli indizi necessari… ^^’). E fammi capire… mi stai rimproverando per i tempi di aggiornamento? °__° ok… lo posso capire. Mi faccio perdonare con questo cap?

Ginny: chi è che starei spiando signora pecora? Ed è ovvio che nessuno equivarrà Achille… è lui la vera star della ff!!!! (ma non lo dire ai lettori…) (mi manca Achille, è insieme alla Clio dal carrozziere… il mio povero maialino… solo… al freddo…)

Ghirlanda: un'altra new entry!!! Yuppy! Non ho capito se è la prima recensione che fai a me… ed in tal caso: yuppi!!! meglio tardi che mai! A me fa cmq iperpiacere… oppure se la prima recensione che fai in assoluto… e in questo caso… yuuhuu!!! ^^

Alexandra Wallace Threpwood: ok… niente Try… mi era sorto un sospetto di questo tipo. E… grazie!!! Farò finta di non aver capito la minaccia… ^^’

Ella: hi hi hi!!! Muchas grazias! Me molto felice… ^^

Ryta Holmes: ohilà! Ciao! Sì… decisamente Ron è l’esserino più dolce della casa (mi sembra quasi di parlare del GF… non mi fa onore… no…) e nei prox capitoli lo sarà ancora di più! Ho in mente un paio di cosucce per lui ^^.

Giuly: oh, oh, oh! Con questo capitolo ho rivalutato il lampone… (neanche mi piace come frutto ^^’). Achille? Achille è onnipresente! Silenziosamente e invisibilmente attuerà il suo piano di conquista della ffmuahahaha!!! (ok… non ero io… la risatina maligna veniva dal porcellino che mi aveva momentaneamente soggiogato…)

 

Ok… tanti cari saluti a tutti i lettori!!! Ci risentiamo all’ottavo capitolo!

Oryenh

 

P.S. Ah! E tra parentesi, ho dato ascolto a Erika, la webm., quindi troverete leggermente modificata la presentazione della ff.

 

 

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Capitolo 8
*** Stress ***


Capitolo 8

Stress

 

 25^ settimana

Aveva controllato più e più volte… aveva sfogliato riviste e consultato testi specialistici. Alla fine si era arresa e decisa a chiamare la dottoressa Bergman.

Quello che aveva scoperto da queste ricerche non era niente di più di quello che sapeva già: le allucinazioni non sono un disturbo provocato dalla gravidanza. Erano perlopiù riconducibili allo stress.

Arienh Harris era stressata? No, non le risultava.

Arienh Harris era solo rimasta incinta a ventitré anni. Il padre del bambino l’aveva tranquillamente sganciata una volta scoperta la cosa. Il padre di Arienh non sapeva nulla della gravidanza di sua figlia, forse. Arienh viveva con quattro persone dagli atteggiamenti, ogni tanto, vagamente inquietanti. Arienh aveva baciato una di queste quattro persone. Ora cercava di evitare questa persona. Cosa che si era rivelata più difficile del previsto. Arienh aveva una nuova vicina di casa. Che sembrava uscita da un numero di Playboy. La coniglietta era spudoratamente interessata all’inquilino che Arienh aveva baciato. Arienh aveva scoperto che la sorella di un inquilino e un altro inquilino avevano una storia. Segreta. Arienh si era resa conto di quanto fosse difficile far finta di non sapere una cosa che non avrebbe dovuto sapere. Arienh aveva anche scoperto che fissare ossessivamente qualcuno non rientra nella definizione ‘far finta di niente’. Se a questo si aggiungeva il fatto di dover andare in bagno ogni quarto d’ora, si poteva facilmente capire perché Arienh non si ritenesse stressata.

Lo stadio dello stress era stato superato da un pezzo.

Ma torniamo alla questione principale.

Le allucinazioni.

Il caso si era verificato qualche ora prima, Arienh era seduta comodamente sulla poltrona mangiando caramelle gommose e leggendo un libro.

“Old magic” era il titolo del racconto, parlava di streghe e viaggi nel tempo. Avrebbe dovuto capirlo da sola che certi tipi di letture avrebbero alimentato la sua già sfrenata propensione al manicomio.

Comunque, se ne stava raggomitolata nella poltrona, completamente immersa nella lettura, quando, con la coda dell’occhio, vide un movimento sospetto vicino al caminetto elettrico.

Inizialmente non ci fece caso, un po’ perché non voleva darsi corda e un po’ perché cominciava a spaventarsi. Ma alla fine la stupidità prese il sopravvento. Alzò lo sguardo e fissò il camino. Per prima cosa si accorse che le fiamme finte erano accese. Non poteva dire, in tutta sicurezza, che non lo fossero anche prima, ma il sospetto rimase. Si sforzò di ricordare se Ron gliel’avesse messe in funzione prima di andare a lavoro (da quando Arienh gli aveva confessato la passione sfrenata che aveva per quel tipo di scemenze, il ragazzo gliele accendeva quasi sempre). Per quanto ci provasse, però, non rammentava alcunché.

Fissò per un altro paio di secondi le fiamme arancioni, per poi tornare a concentrarsi sulla lettura. Non che fosse facile farlo continuando a sbirciare con la coda dell’occhio quello stupido caminetto. Comunque, bene o male, Arienh riuscì a riprendere il filo mentale del libro. Filo che durò più o meno dodici minuti, dopo i quali la paranoica bionda si convinse di aver visto un volto comparire tra le fiamme.

Un volto.

Umano.

Con un misto di perplessità e panico si avvicinò lentamente al camino.

Il volto non c’era più.

Se mai c’era stato…

Ma c’era stato?

Forse si era trattato di un gioco di ombre… un’illusione ottica…

Arienh si accucciò e scrutò attentamente le lingue di fuoco. Nulla era più di quello che vedeva. Sorrise lievemente. Che idiota…

Brava! Fatti prendere dal panico per niente… Se cominci già adesso a vedere mostri e fantasmi negli angoli della casa… sei proprio ben messa. Lo sai vero che ogni giorno che passa ti avvicini un po’ più alla pazzia? È solo autosuggestione, ti stai

I pensieri di Arienh sfumarono nella lenta coscienza che quelle incatenate ai suoi occhi erano davvero iridi e non ombre. Sbatté rapidamente le palpebre per ritrovarsi inevitabilmente a fissare gli stessi occhi. Aggrottò le sopracciglia e studiò accuratamente ogni singolo parte di quel volto. Dalla fronte corrucciata alla piega seccata delle labbra.

Piega seccata?

Guardò le labbra piene dell’uomo muoversi senza emettere alcun suono. O meglio, un suono lo stava emettendo, ma era stato coperto dai pensieri della ragazza.

“Scusi?”

“Signorina sta dormendo? Quante volte glielo devo ripetere?” Arienh era allibita. La sua allucinazione la stava rimproverando? “No… cioè… sì… spero… di stare dormendo…”

“Allora? Mi può chiamare il signor Weasley? È urgente!”

“Il signor Weasley?”

“Sì signorina! Il signor Weasley! Ronald. Weasley. Abita qui da quanto ci risulta. L’accesso al camino non sarebbe abilitato in caso contrario.

Giusto. Non sarebbe abilitato…

“Non è in casa… vuole lasciare un messaggio..?”

“Gli dica che se domani non ho sulla mia scrivania l’articolo sullo scandalo dei calderoni di peltro si può considerare licenziato!” abbaiò l’uomo prima di scomparire in una nuvoletta di fumo.

Arienh si rialzò lentamente. Sistemò la maglietta e spostò un ciuffo biondo che le cadeva sugli occhi. Allora… se Ron rientrava prima che lei si svegliasse avrebbe dovuto avvisarlo di quello che aveva detto l’uomo nel camino. Forse le conveniva scriversi due righe… in modo che se il sogno avesse cambiato trama, l’avrebbe ricordato comunque.

Camminando lentamente con i piedi nudi sulle piastrelle fredde arrivò in cucina dove, sul primo post it disponibile scrisse “Ron: consegna il pezzo dei calderoni entro domani o cambia lavoro.”.

Mordicchiò il tappo della penna rileggendo le parole. Forse era stata un pochino brutale… Ma non se la sarebbe presa. In fondo il vero Ron non l’avrebbe mai letto.

Ritornò in salotto e si rimise sulla poltrona. Chiuse gli occhi e aspettò di svegliarsi.

Solo che non aveva sonno. Il che non c’entrava niente. Non avrebbe dovuto avere sonno… avrebbe dovuto aver voglia di svegliarsi? In teoria…

Rimase ancora un po’ con gli occhi chiusi…

Ancora un paio di minuti…

Altri dieci secondi… per sicurezza…

Ok. Aprì un occhio, poi l’altro. E si guardò attorno. Il libro era appoggiato al tavolino. Il caminetto era spento. Tutto a posto. Perfetto.

Si morse un labbro. Dolore.

Era sveglia.

Con un sorrisetto soddisfatto riprese la lettura.

 

Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ironia della sorte, si era addormentata di nuovo.

Aprì gli occhi sentendo un vociare proveniente dalla porta d’ingresso.

Ron ed Harry. Che casino stavano facendo.

Li guardò entrare in salotto ridacchiando come scemi. Arienh si alzò in piedi per salutarli e ne approfittò per stiracchiarsi.

“Ciao! Come state?” le chiese Ron parlando direttamente con la sua pancia.

“Ottimamente. Siamo belli riposati. Il rosso la superò sorridendole e si diresse in cucina.

Harry invece le andò vicino e le diede un bacio sulla tempia a mo’ di saluto.

Odiava quando lo faceva. Per due motivi.

Uno, appoggiava le labbra quei pochi secondi in più sufficienti a farle arrivare il suo maledettissimo odore alla testa. Due, accompagnava quel gesto con un sorrisetto irritante.

Non avevano mai parlato dell’incidente in cucina. Arienh aveva sviluppato una sottospecie di radar che intercettava ogni potenziale discussione seria con il ragazzo e le permetteva di evitarle. Non che Harry facesse questo reale sforzo per parlarle. Erano perlopiù vaghi tentativi. Se realmente avesse voluto sarebbe riuscito ad incastrarla. La notte ad esempio. Avevano le camere adiacenti… bastava bussare. Quindi… questo non era che un segno di pentimento. O di menefreghismo.

E ciò… l’aveva fatta arrabbiare da morire.

Vedendola dal punto di vista di Harry, erano facilmente intuibili due posizioni di pensiero.

Prima, quella accettabile: si era reso effettivamente conto che quella cosa che Arienh si portava appresso non era una palla nascosta sotto la maglietta, ma un bambino, vero. Che prima o poi sarebbe nato. Magari ha pensato che un bacio l’avrebbe incatenato a vita e ha agito di conseguenza ignorando la cosa.

Seconda, quella un po’ meno accettabile: bacia tutte quelle che gli capitano sotto tiro e quindi non vede il problema. Sennonché ora ne ha pure un'altra da sbaciucchiare.

Di base il tutto non costituiva un problema per Arienh. Era l’idea di fondo ad essere un problema.

Quello che la irritava profondamente era l’ipotesi in cui lei avesse visto qualcosa in più in quel bacio. Cosa che fortunatamente non era vera, ma che comunque la disturbava.

In fondo quell’idiota era andato a provocare una delle categorie a rischio. Non ci si prova con donne incinta, vedove, neopiantate o mamme single se non sia hanno intenzioni serie. Lo sanno tutti. Solo i maledetti bastardi egocentrici ignorano questa regola.

Doveva smetterla. Ogni volta che cercava di razionalizzare la cosa entrava in queste megadiscussioni mentali che non portavano proprio a nulla. Aveva anche provato a fare uno schemino esplicativo che si era trasformato in terribile diagramma di flusso in cui non riusciva più a trovare le diramazioni principali. Da lì aveva rinunciato ai grafici.

Persa nei pensieri non si era accorta che Ron la stava chiamando.

Scattò velocemente in piedi, come se fosse stata presa in fallo.

Che c’è?” chiese andando in cucina. Vide Ron ed Harry guardarla perplessi.

?”

“L’hai scritto tu il bigliettino per Ron?” chiese Harry.

Arienh lì guardò vacua. Il bigliettino?

IL BIGLIETTINO???

Strappò letteralmente di mano a Ron il foglietto giallo e lesse con un vago senso di nausea le poche parole. Ron: consegna il pezzo dei calderoni entro domani o cambia lavoro.

Le rilesse ancora una volta. Forse era solo condizionamento.

Stranamente le parole rimasero uguali a prima e anche leggendo attentamente ogni singola sillaba, il significato rimaneva invariato. Ron: consegna il pezzo dei calderoni entro domani o cambia lavoro.

Guardò i ragazzi.

Ron, un po’ titubante, le chiese “Con chi hai parlato?”

“Con l’uomo nel caminetto…” disse lei sommessamente.

“Con chi?” fece eco Harry scambiandosi con il rosso un’occhiata allarmata.

“Con l’uomo nel caminetto…” ripeté. “La faccia di un uomo è comparsa nel camino e mi ha chiesto di parlare con Ron! Mi ha anche detto che era sicuro il signor Weasley abitasse lì perché in caso contrario l’accesso al caminetto non sarebbe stato abilitato! Abilitato, capisci? E quando io gli ho detto che Ron non era in casa ha sbraitato che lo licenziava se non avesse consegnato il pezzo entro domani!” disse d’un fiato.

I due la stavano fissando con un’espressione indecifrabile. Arienh fece una smorfia in preda al panico.

Riusciva a leggere le parole nelle loro menti: PAZZA.

Si grattò il naso imbarazzata. E guardandoli di sottecchi si accorse che erano abbastanza nervosi. Forse più di lei.

Perché erano nervosi?

E fu a quel punto che tutto le fu chiaro. Che ogni singolo pezzettino di quel maledetto puzzle s’incastrò dove doveva.

Allargò gli occhi dallo stupore e poi sentì la rabbia montarle.

“Grandi pezzi d’idiota! Come avete potuto?” sbraitò “Volevate farmi passare per pazza? Avete idea di quanto mi sia spaventata? E per cosa? Vi state perlomeno divertendo mi auguro!” scattò nervosamente con la mano. “Che stronzi! Mi avete sentita vero? Avete sentito che parlavo nel sonno e avete usato la cosa per farvi un paio di risate! E io che vi stavo anche dando corda! Cretini! E far finta di rientrare poi! Un tocco di classe! Così non avrei avuto dubbio! Vi tirerei addosso il caminetto se si staccasse dal muro! E l’imitazione della scrittura… i miei complimenti! Sembra davvero la mia!”

Ma tu guardali! E dire che non avevo mai creduto a Lucas quando mi diceva che parlavo notte. Invece lo faccio! E per poco quei due non riuscivano nell’intento di farmi impazzire! Per questo ridacchiavano entrando, si stavano già pregustando lo scherzetto. Maledetti! E guardali adesso… con le faccine spiazzate. Probabilmente pensavano di poter portare avanti la farsa tutta la giornata!

Arienh fissò i due con rimprovero. Harry si girò verso Ron, che era diventato tutto rosso.

Il ragazzo, un pochino imbarazzato, disse qualcosa del tipo “Ehm…potrei aver dimenticato di fare qualcosa…”

Il moro lo guardò sarcastico “Ma davvero?” disse colpendogli la nuca con una manata.

Arienh li fissò ancora una volta con disprezzo e poi uscì dalla cucina.

Cretini. Ed Harry si era pure arrabbiato con Ron perché lo scherzo non era riuscito. Puah!

 

Arienh era in camera sua a rimuginare. Teneva una mano sulla pancia e “ascoltava” i calcetti del bimbo. Erano diventati più frequenti nell’ultimo periodo.

Mordicchiandosi un labbro rifletté sull’eventuale sesso del bambino. Era sigillato in una busta nello studio della dottoressa Bergman. Da circa dieci settimane. Cioè dai risultati della villocentesi.

Inizialmente era sicura di volerlo sapere. Era utile per organizzarsi… comprare il corredino… scegliere il nome… cose così. Ma la momento della lettura le era preso il panico, aveva interrotto la ginecologa e le aveva chiesto di non dirglielo. Harry le aveva dato della cretina.

La verità è che stava morendo dalla curiosità.

Ecco un’altra cosa irritante. Harry era onnipresente.

Oltre che alle lezioni di Susan, aveva accesso allo studio della Bergman (sotto esplicita richiesta della dottoressa). Per conoscerlo, aveva detto. Poi per renderlo partecipe ed attivo, poi per fare in modo che ad Arienh non sfuggisse nulla di quello che le veniva detto, poi semplicemente perché Candice Bergman lo adorava. Per un motivo, che non era ancora chiaro ad Arienh, Harry era entrato da subito nelle grazie della dottoressa. Dopo il primo incontro la ginecologa lo aveva trattenuto nello studio (facendo gentilmente uscire Arienh) e aveva avuto con il ragazzo una simpatica conversazione privata (così era stata descritta dalla dottoressa successivamente. A nulla erano valse le proteste di Arienh, privata era la parola fondamentale.).

Perché tutti lo adoravano? Cos’era quella devozione verso Harry?

In casa c’era sempre qualcuno che aveva una buona parola per lui. Hermione, Ron…

Persino Draco…

Ginny poi…

E infine c’era Marianne.

Marianne… da quando si era trasferita nell’appartamento di fronte era sempre appiccicata ad Harry. Era irritante da morire. Da quando poi aveva scoperto che la gravidanza di Arienh non aveva nulla a che fare con Harry era pure peggio. Sì, perché alla fine l’avevo scoperto. Aveva fatto un po’ di conti e si era accorta che i due si erano conosciuti all’inizio della gestazione.

Certo, questo non le dava alcuna certezza… poteva esserci stata un’unica notte… Ma questo le aveva dato perlomeno dei dubbi. Dubbi che era riuscita a dissipare mettendo Arienh con le spalle al muro. Non una domanda diretta, no, non era nel suo stile. Un lieve sottointeso che però non accettava silenzi. Arienh si era ritrovata ad dover ammettere, vagamente controvoglia, che il padre non era il moro di comune conoscenza. Lo sguardo che la ragazza aveva esibito in quel momento aveva stretto per un attimo lo stomaco di Arienh. Non aveva più ostacoli.

Sospirò rumorosamente.

Maledetto Potter! Cosa diavolo aveva per piacere a tutti?

Un lieve bussare interruppe il flusso di pensieri. Arienh guardò la porta aprirsi e il capo di Harry spuntare. Parli del diavolo…

“Ehi! Ti ho portato una cosa.” Le disse entrando.

Si sedette sul letto accanto a lei e le mostrò un lettore cd portatile con le cuffiette a cerchietto, decisamente grandi…

Arienh lo fissò ancora vagamente contrariata per lo scherzo “Guarda che io non ho una testona di quelle dimensioni!”

“Davvero? A volte non sembra.” Le rispose lui serafico continuando ad armeggiare con il lettore.

Arienh si sporse per farsi mettere le cuffie ed ascoltare quello che aveva da farle sentire. Ma il moro non mirò alla testa, puntò un po’ più in basso. Le sistemò le cuffie sulla pancia.

Arienh sgranò gli occhi guardandolo in cerca di una risposta.

Lui, dopo aver fatto partire la musica, le disse sorridendo “Ho letto che in questo periodo cominciano a percepire i suoni e ho pensato che fosse il momento giusto per fargli apprezzare della buona musica.

Maledetto Potter…

 

 

Il mio angolino

Scusate del ritardo… mi sono trasferita a Padova… l’università è cominciata… e sono superincasinata. Siate comprensivi… ^^’’’

Mi è stato fatto notare che le discussioni mentali di Arienh hanno una certa similarità con quelle tra Gollum e Smeagol… già… è abbastanza inquietante la cosa…

“Old Magic” è un libro esistente davvero, scritto da Marianne Curley parla di magia in un modo del

tutto diverso da Harry Potter. In Italia il titolo è “Vento di magia”. È un libro che adoro.

E ora i ringraziamenti:

Sissichi: oh oh oh! Decisamente felice della reazione suscitata… uh uh uh! ^^

Ryta Holmes: più complicata con l’adorabile Marianne? Oh, sì… Muahahaha!

Jaly Chan: non è mai troppo presto per odiare qualcuno… Marianne poi… fa tutto da sola…

PaoChan: new entry!!! Sono decisamente onorata di essere la prima a cui hai dedicato un commento (oltre che una lettura ^^). I viaggi mentali… si fa più casino lei da sola che altro…

Elessar Enials: altra new enrty!!! Il finale… prima o poi? Uh uh uh (risatina imbarazzata…) ho un piccolo problemino di base… non ho mai concluso una storia a capitoli in vita mia (con questo non voglio dire che questa non finirà mai… finirà… prometto), quindi non ho idea di quanto impiegherò per farlo… Penso comunque di essere circa a metà… forse… ^^’ E riguardo a Draco… suvvia! Devi prendertela con i produttori dei film… se non avessero scelto Tom Felton probabilmente Malfoy avrebbe avuto molte meno ammiratrici… ^^’

Caillean: mi fai davvero felice! Sono stracontenta di sapere che hai apprezzato il bacio nonostante tutto. ^^

Vega: ^^ hihihi! Sì… un po’ di spazio i due lo prenderanno… ora che Arienh l’ha scoperto sarà tutto più evidente. Piiisa!!! (No, non ci sono mai stata…) Ma adoro la Toscana, quando ero in quinta elementare sono andata in vacanza con la famiglia di una mia amica a Firenze, Sambuca, Lido di Camaiore (da cui sono andata pattinando fino a Viareggio…). Ed è una regione che mi è rimasta nel cuore, conto di tornarci prima o poi (ora che ho la patente…).

Soichiro: ti sei spaventato/a (o o a? Non mi fido più del mio intuito… dopo aver dato ad un o un a non parlo prima di avere delle certezze. Soichiro dovrebbe essere un nome maschile, ma poiché alcune mie ex-compagne di classe si ribattezzavano proprio con nomi maschili, non credo che faccia testo… ok, dopo aver finito di straparlare riprendo la risposta ^^)? ^^ Una cosa irritante della scrittura è che non esiste il carattere sarcastico… cmq… grazie, grazie, sei davvero gentile! ^^

Kassandra: new entry!!! (adoro urlarlo!^^) Grazie dei complimenti, e della recensione decisamente seria ^^ Mi ha fatto uno strano effetto leggerla, nel suo piccolo sembrava una di quelle critiche letterarie che si leggono sui giornali. ^^ Grazie mille!

Marta: sulla pancia? Questa non l’avevo ancora sentita… ^^

Poyel: oh, thanks! Marianne avrà la sua parte… hihihihi!!! (risatina diabolica…)

Giuly: ho notato che Marianne ha riscosso grande successo come personaggio…

Elivi: sìììì! Formiamo tutti insieme il grande esercito dei moccoli che camminano! ^^ Thank you, gli Arienh contro Arienh cominciano a diventare preoccupanti… ^^’

Ghirlanda: oh! Allora yuuhuu!!! Grazie mille!^^

Malesia: oh oh oh oh! Thanks! Già, già, già… so io cosa vuole…

Ah! E un grazie a Daffydebby per le preziose informazioni che mi torneranno molto utili più avanti.

Bacioni a tutti, ci risentiamo al nono capitolo!

Oryenh

 

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Capitolo 9
*** Peluche e assassini ***


Capitolo 9

Peluche e assassini

 

28^ settimana – 20 settembre

“Su, avanti… Inspirate… ed espirate… lentamente mi raccomando. Voglio che il vostro cervello si ossigeni perfettamente.

Arienh sbuffò un po’ meno dolcemente del previsto. Non lo sopportava quell’esercizio. Era del tutto inutile ed irritante. Che senso aveva? Poteva respirare benissimo anche a casa e senza Harry che le massaggiava qualsiasi parte del corpo Susan suggerisse.

Inarcò un sopracciglio rimanendo ostinatamente con gli occhi chiusi. Susan voleva che le madri avvertissero il tocco dei compagni attraverso un singolo senso. Ma come cavolo si faceva a spegnere gli altri?

Chiudendo gli occhi metteva fuori gioco la vista e questo era ok… ma l’odore? Come faceva ad ignorare l’odore di Harry che le affumicava il cervello? O smettere di sentire il rumore dei suoi vestiti che si piegavano seguendo i suoi movimenti? In più non tollerava nemmeno il gusto della caramella che Harry le aveva offerto prima di entrare nella stanza. Al lampone. Stronzo.

Cominciò a battere i denti con un ritmo assolutamente insensato sperando in questo modo di deconcentrarsi da tutto. Ci stava quasi prendendo gusto, quando si accorse che Susan aveva smesso di parlare e Harry di massaggiare. Aprì prima un occhio e poi l’altro e sbirciando attorno si accorse di essere al centro dell’attenzione.

Vide Susan davanti a lei che le sorrideva in maniera inquietante. “Così mi deconcentri il gruppo Arienh.” Disse senza smettere di sorridere.

Arienh rispose al sorriso con una smorfia camuffata da risolino. “Scusate.” Susan la ignorò e riprese a blaterare ordini. La bionda si girò verso Harry dandogli una manata allo stomaco.

“Ehi!” fece il moro accigliandosi.

“Ehi, un cavolo! Potevi avvisarmi che stavo dando spettacolo!”

Harry le sorrise “Ma perché? Eri talmente carina mentre ti scusavi con Susan.

“Va al diavolo!”

Arienh mugugnò per il resto del massaggio e si calmò solamente quando arrivò il momento della tisana. La parte che preferiva in assoluto.

La dolcissima Susan aveva ideato un giochino divertentissimo: i papà dovevano preparare una tisana rilassante alle mamme, che se ne stavano tranquillamente adagiate sui cuscini a godersi lo spettacolo. La parte interessante stava nel fatto che i futuri padri di famiglia dovevano fare questa semplice cosa con il pupo in braccio.

Il pupo altro non era che un grosso peluche. I papà in genere facevano a gara per accaparrarsi l’orso, decisamente meno problematico della giraffa e nulla se paragonata a Melvin.

Melvin era l’incubo di ogni essere maschile iscritto al corso di preparazione al parto di Susan Tagà. Era un bambolotto alto una sessantina di centimetri che, oltre a piangere nel caso lo sventurato genitore avesse smarrito il minuscolo ciuccio, tendeva a muoversi scompostamente nei momenti meno appropriati. Perlopiù quando questo cercava di travasare l’acqua bollente dal pentolino alla tazza o quando il malefico fornello non voleva saperne di accendersi.

Harry per il momento non aveva ancora avuto il piacere di testare il terrificante pupazzo, ma non importava. Arienh si era già goduta il momento di gloria quando il moro aveva inavvertitamente fatto prendere fuoco a Totò, il grosso canguro caffelatte, mentre cercava di aprire il barattolo della tisana al finocchio. Susan gli era corsa incontro con un piccolo estintore portatile cercando di spegnere l’animaletto indifeso e, stando a sentire Harry, cercando anche di ucciderlo con le inalazioni tossiche, per aver attentato alla vita di quello che era il peluche preferito della donna.

Quella sera Arienh stava tranquillamente bevendo la sua tisana all’anice, la più disgustosa a suo parere, guardando di sbieco Olmo, il tricheco rosa che Harry era riuscito ad accaparrarsi, e il ragazzo, che si ostinava a negare di essere il responsabile della macchia sospetta che la povera bestiola ostentava sulla coda.

“Sicuro di non volerne un sorso?” gli chiese sbattendo le ciglia.

“Sicurissimo” rispose facendo altrettanto.

“Un sorsino! Piccolo, piccolo!” riprovò avvicinandogli la tazza alle labbra.

Il ragazzo sorrise nervoso cercando di scansarsi. “Questa è la tua tisana. Che ti fa bene. Io il mio l’ho già fatto.”

Arienh assottigliò gli occhi “Bevi e non dirò a Susan della macchia su Olmo.

Il ragazzo spalancò gli occhi “C’era già!”

“Questo lo dici tu… chissà se Susan sarà dello stesso parere…” fece schizzandogli un occhio.

Il ragazzo la guardò palesemente irritato e afferrò la tazza di malavoglia. Accostò questa alle labbra e forse assorbì un paio di gocce.

“Astuto… ancora un po’. Non ne hai preso neanche un sorso… Codardo!” La bionda avvicinò di soppiatto la mano alla tazza e la alzò di scatto, facendo scivolare un bel po’ del liquido dorato lungo la mascella di Harry, che mugugnò infastidito. Rise e cercò di asciugarlo alla bell’e meglio con la manica della maglietta.

“Arienh! Harry! La tisana è da bere! Non da lanciarvi addosso!” i due si gelarono al suono della voce di Susan. Arienh si girò verso la donna e cercò di sorriderle angelica, poi diede una manata ad Harry per indurlo a fare lo stesso. Probabilmente il sorriso del moro era più accattivante di quello della ragazza, perché Susan si girò e continuò a controllare le altre coppie dopo aver semplicemente detto “La tisana devi berla tu Arienh. La bionda fece una linguaccia alle spalle della donna e poi sorridendo il più dolcemente possibile avvicinò la tazza ad Harry.

Il moro inarcò una sopracciglia e prese la tazza “Scema.”

 

Ore 19:47

Arrancò faticosamente per altri cinque gradini e poi si fermò. Di nuovo.

Harry la guardò dall’alto della rampa incrociando le braccia al petto. Lei lo guardò dal basso sbuffando sonoramente. Perché? Perché a lei? Cosa diavolo faceva quel bambino? Saltellava? Spingeva verso il basso? Perché aveva i picchi di peso?

Era in grado di controllare la gravità?

Si aggrappò alla ringhiera e fece un altro paio di gradini cercando di rendere partecipe il mondo del suo disappunto.

“Un ascensore! Perché non c’è l’ascensore in questa palazzina?” piagnucolò.

“Cammina!” Harry scese di due scalini e le afferrò le mani trascinandola fino al secondo piano. Ne mancavano solo altri due. Una pacchia.

Arienh afferrò la manica della giacca di Harry e diede chiari segni di non volerla lasciare. Se doveva soffrire, non l’avrebbe fatto da sola.

Harry sbuffò e cominciò a trascinarla mugugnando di tanto in tanto qualche epiteto poco gentile. Arienh poté quasi giurare di aver sentito qualcosa di molto simile a balenottera obesa. E potè anche quasi giurare che il pizzicotto che seguì fu una specie di tic incondizionato nato e morto in quel momento.

In un qualche modo, che non fu chiaro ad Arienh arrivarono all’agognato quarto piano. Sbuffò un altro po’ e si slacciò i primi tre bottoncini della camicetta. Non li sopportava gli abiti premaman. Erano così… così… angelici. Tutti fiorellini e colori pastello. Fortunatamente poteva ancora indossare le sue mega t-shirt del college.

Aspettò che Harry aprisse la porta e quando lui si fece di lato per farla passare, rabbrividì. Eccola.

“Harry!!!” era una sorta di premonizione. Un secondo prima di sentire la sua vocina le scendeva un brivido freddo lungo la schiena.

Si girò e guardò la sua vicina di casa preferita aggrapparsi al braccio di Harry.

“Harry! Scusami, non vorrei disturbarti, ma è davvero urgente! È quello stupido lavandino, continua a gocciolare e non riesco a farlo smettere. Ho provato un sacco di inca… oh! Arienh! Non ti avevo vista. Come stai?”

“Sempre più grossa.”

“Vedo. Non so come fai a sopportarlo. Comunque… ti prego Harry, puoi darci un occhiata tu?”

“Certo. Fammi vedere.” Il ragazzo seguì la bruna dentro casa e Arienh guardò la porta chiudersi con un colpo secco.

Con un gesto nervoso spostò un ciuffo ribelle dagli occhi ed entrò in casa.

In fondo era una cosa carina. Sapere di avere dei vicini su cui contare. Sempre. A qualsiasi ora.

E poi non le dava mica fastidio.

Sicura?

SIII!!! Sono sicura! Non ci provare nemmeno! Non contestare. Non oggi. Sono felicissima, adoro Marianne e trovo che Harry sia un ragazzo molto disponibile. E con questo la discussione termina qui.

Si avviò verso la cucina, dove si sentivano le voci di Ron ed Hermione. E un paio di passi prima di entrarci cominciò già a chiedere “Roon!!! C’è ancora la vaschetta da due chili di gelato al cioccolato?”

 

Ore 01:08

La televisione londinese doveva prendere in seria considerazione l’idea di modificare il proprio palinsesto notturno. Arienh provò nuovamente a cambiare canale e nuovamente si ritrovò a guardare la replica di un talk show in cui una donna stava accusando il marito di averla tradita con la propria migliore amica. Soffocò un sospiro e ricominciò con lo zapping.

Era in quello stato da circa un’ora. Dopo cena si era appisolata sul divano, totalmente incurante del casino che avevano prodotto i suoi coinquilini per tutto il tempo. Si era risvegliata, completamente intontita poco dopo la mezzanotte, appena in tempo per prendersi il bacio della buonanotte di Harry. Sulla fronte.

Tormentò l’angolo di un cuscino quando riuscì a trovare qualcosa di molto simile ad un film in tv.

Il tizio incappucciato aveva senz’altro i suoi motivi per girare con il passamontagna in piena estate. Ed anche per introdursi furtivamente nella casa della bionda con la quinta.

Afferrò il cuscino e lo sistemò sulla pancia. “Non guardare tu. La vedo tragica.

Si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore quando l’uomo mostrò un lungo coltello affilato; e cominciò a fare strane smorfie quando questo si diresse verso la camera della prosperosa bionda.

Afferrò il telecomando ed abbassò il più possibile il volume, sperando contemporaneamente di non lasciarsi sfuggire strani versetti.

I suoi occhi si spalancarono in maniera estremamente innaturale quando il suo udito captò un rumore sospetto non proveniente dalla televisione. Azzerò il volume e si mise in ascolto.

Qualcuno sta forzando la porta.

Sì Arienh… riprendi la visione del film, per piacere.

Però…

Però niente. È autosuggestione. Così impari a guardare film così stupidi.

Ok…

Arienh si raggomitolò sul divano lanciando occhiatine nervose alla porta. Lanciò un breve sguardo alla televisione, appena in tempo per vedere la biondina trucidata  a colpi di… accetta? E il coltello che fine aveva fatto?

Scosse la testa e spense la tv.

Rimase immobile nel buio del salotto, per nulla intenzionata a muoversi da lì.

Le si gelò il sangue quando risentì lo stesso identico rumore di prima provenire dall’ingresso.

Afferrò il plaid e cercò di coprirsi mimetizzandosi con il divano… magari nel buio sarebbe sembrata un cumulo di cuscini e l’assassino non l’avrebbe notata.

Poi di colpo di rialzò. Era ancora in tempo per svegliare Harry!

Si tirò su di scatto cercando di non inciampare sul plaid, che le si era avviluppato attorno alla gamba.

Saltellò semisilenziosamente fino alla porta della camera di Harry e cacciò quasi un urlo quando si ritrovò davanti all’assassino.

Vestito di nero e decisamente molto più alto di lei, aveva chiaramente tentato di soffocarla tappandole la bocca con la mano, quando Arienh aveva spalancato la cavità orale, palesando la sua intenzione di svegliare l’intero quartiere.

Ovviamente Arienh aveva capito l’inutilità, e se proprio vogliamo la stupidità, del gesto nel momento in cui gli occhi di ghiaccio dell’assalitore le arrivarono a circa otto centimetri dai propri.

“Sei impazzita?” le chiese l’assassino vagamente irritato.

Arienh si divincolò dalla presa “Sei impazzito tu! Stavo per morire di paura! Potevi essere chiunque! Un pazzo assassino, un ladro, un… l’ho già detto un pazzo assassino?”

E da quando gli assassini hanno le chiavi?” le chiese il ragazzo facendo tintinnare il mazzo di chiavi davanti gli occhi della bionda.

“… cosa ne sai? Potrebbero averci tenuto d’occhio! Magari mentre camminavamo per strada questi ci hanno rubato le chiavi, fatto una copia o un calco e poi rimesso le chiavi nelle nostre tasche. E senza farci sospettare di nulla! Sai qual è un modo per capirlo? Dobbiamo controllare le chiavi con una lente d’ingrandimento, quando vengono fatte delle copie, sulla chiave originale rimangono delle striature…” Draco scosse la testa e si allontanò ignorandola. “A te la gravidanza fa male.”

Ma davvero! L’hai mai visto The Italian Job? Nulla è un caso!”

Il ragazzo continuò ad ignorarla e, dopo aver preso del succo d’arancia dal frigorifero, si sedette sul divano e aprì la televisione.

Guardò un attimo lo schermo, che mostrava un uomo in passamontagna che inseguiva una procace mora con una motosega circolare, e poi inarcò un sopracciglio girandosi verso la ragazza.

Che c’è? Non stavo mica guardando la tv!”

“Il divano è ancora caldo.”

Arienh sbuffò e si sedette accanto a lui.

“E comunque non hai abbastanza seno per fare una fine del genere.” Disse ghignando ironico.

La ragazza si voltò allibita verso Draco “A te fa male la compagnia di Harry!”

“Strano. Gli altri sono convinti del contrario.

Perché?”

“Influenze del passato. Credo che abbiamo mischiato i ruoli.” Disse passandole il succo d’arancia.

“Tu cos’eri?” chiese prendendone un lungo sorso.

“Il bastardo arrogante” fece sorridendo “O se preferisci il moccioso viziato.

“Wow… e poi dicono che la gente non cambia.

E cosa ne sai tu?”

Arienh esibì un’espressione saputa e appoggiando la bottiglia sul tavolo cominciò “Ginny non si sarebbe messa con nessuna delle sopraccitate categorie.

Il ragazzo la guardò di sbieco. E poi sorrise, di nuovo.

Perché lo tenete nascosto?” sussurrò incerta.

“Ginevra preferisce così. Dice che vuole assaporare il momento nel silenzio. In realtà non vuole dirlo a Ron e probabilmente neanche ad Harry.”

Perché? Pensi che non l’accetterebbero?”

Il ragazzo si tolse la giacca, chiaramente accaldato. Arienh scorse un pezzo di tatuaggio spiccare sul suo avambraccio, nascosto in parte dalla maglia di cotone con le maniche lunghe.

Arienh scostò la stoffa per vedere meglio il disegno. Le piacevano i tatuaggi, aveva sempre desiderato averne uno. Su una spalla magari. O sul bacino.

Sbuffò, era sempre stata troppo indecisa, per questo non ce l’aveva ancora.

Guardò quello di Draco, un teschio con un serpente.

Ecco. Magari non così dark. Una fantasia tribale, o una libellula. Arienh adorava le libellule.

Guardò il ragazzo per commentare il disegno, ma si fermò quando lo vide fissarsi serio il braccio.

“Avrebbero tutti e due buoni motivi per non farlo.”

 

 

Il mio angolino

Quanto mi piacete!! Non solo per le recensioni in sé (che sono gentilissime) ma perché siete simpaticissimi. Mi faccio sempre due risate quando le leggo. ^^

Ok… dopo aver tentato spudoratamente di comprare il vostro perdono vi chiedo umilmente scusa. Vi ho fatto aspettare una quantità di giorni scandalosi… scusate!!! Ç__ç (non ho neanche il coraggio di contarli… ho il terribile sospetto che si avvicini alla quantità del mese…).

È successo una cosa carina: è nato mio cugino. È una cosa stupidissima da dire, ma mi ero dimenticata di lui. Cioè, sapevo benissimo che doveva nascere, ma non ho pensato che in questo modo avrei avuto materiale di prima mano per la ff. Che stupida… Cmq si sta già rivelando utile, mi ha fatto venire in mente un paio di sketch carini mentre mi vomitava addosso.

Invece qui vi lascio il mio indirizzo e-mail, se volete scrivermi (anche solo per minacciarmi quando ritardo…) a me fa piacere. oryenh@yahoo.it (per daffydebby e Paochan: l’indirizzo hotmail è stato eliminato! Per Eneri_Mess: ti giuro che appena riesco ti mando una megamail!)

Sky88: new entry!!! Ohi! Grazie mille! Sì… Harry è dolce… irritantemente dolce… ^^ 

^ERIN^: seconda new entry!!! Thank you! Farò il possibile per non ritardare. ^^’

Daffydebby: grazie mille, sei carinissima! Sono felice di averti fatto ridere. Saluti alle pesti! ^^

Mary1986: terza new entry!!! Tra l’altro conosciuta, mi ha fatto piacere vederti tornare su egoio. Grazie mille… cercherò di far veloce (sì, certo… ^^’).

Elessar Enials: centesima recensione! Suvvia! Non così Gollumcmq… lo finirò! Non mi pronuncio sui tempi di produzione… ma lo finirò… ^^’ E riguardo a Draco (mi piace questa discussione^^) concordo sul fatto che libri e film hanno due visioni completamente diverse… (nel 3° film ha perso tutta la dignità dei Malfoy ed gli è rimasta solo un’arroganza che sfocia nel patetico… sono rabbrividita nella scena delle palle di neve…) ma mi sono fatta una teoria a riguardo: nei libri è un bastardo incredibile (ma conto sull’introspezione futura…) e di affascinate non ha molto (sempre a seconda dei punti di vista ^^). Nei film invece è capitata una cosa interessante; l’attore che lo interpreta, da bambinetto irritante, è diventato un adolescente affascinate e quindi si è creato dietro una ressa di ragazzine adoranti (cosa che non era auspicabile per il suo personaggio, dato che ha surclassato Harry-Daniel) alimentata dal senso di protezione che è nato nel secondo film dove hanno presentato la loro visione di Lucius (con meno senso paterno di quanto mi aspettassi)… quindi, a mio parere, nel terzo film hanno deciso di togliere un po’ di dignità a Malfoy-Felton (facendo quello che hanno fatto) in modo da rendere più affascinate Harry-Daniel, questo però ha provocato una parodia di quel personaggio (anche se non hanno calcolato che Tom crescendo diventa sempre più figo.–rischio una denuncia per pedofilia ^^’-). Sigh  °_° ops… scusa, mi sono lasciata un pochino trasportare. ^^’ grazie del commento! Ciao!

Caillean: grazie, sei dolcissima!  Non ho idea da dove vengono le idee, anche perché in generale i personaggi fanno quello che vogliono. Questo capitolo è tutto diverso da come l’avevo programmato… in verità la cosa dello scherzo non esisteva… lei pensava di aver sognato e loro trafugavano il bigliettino… (il centro del capitolo doveva essere un altro, che è inevitabilmente slittato nel prossimo ^^) per fortuna poi loro hanno interagito e hanno creato la storia dello scherzo. Le paranoie di Arienh aiutano ^^.

Luna Malfoy: ohilà! Grazie, grazie, sempre carina! Concordo pienamente: viva gli inghippi! Adoro incasinare la vita dei personaggi^^. Sono finalmente riuscita a fare la maratona Nps! Quand’è che aggiorni? ^^

Elivi: ciao! ^^ thanks! Mi piace un sacco vedere un personaggio cercare di razionalizzare ogni cosa, quando è più che palese che quello che sta facendo di razionale non ha proprio nulla. Mi diverte un mondo. (aspetto il seguito di Burro…birre?!!! ^^’ Arrenditi, alla fine ti toccherà scriverlo per sfinimento… ^^ / messaggio per Daffydebby ed Egle: se ci coalizziamo riusciremo a farla capitolare!!! ^^)

Vega: Padova? Oh, yes. Psicologia? Oh, no. Astronomia, ma ancora per poco…^^’. Grazie mille per le cose belle che hai scritto. Crepi! (sempre il lupo.^^)

Poyel: ohohoh… io lo so quando scoprirà il piccolo segreto… e voi no… (ma dai?). è interessante vedere quello di cui vi siete convinti (…faccio la misteriosa, non ho intenzione di spiegare questa frase… ^^), sono curiosa di vedere se la mia idea vi piacerà… ^^’’’ non ne sono molto convinta…

Ryta Holmes: ohilà! Thank you very much. Mi fa piacere vedere che vi siete divertiti leggendo il capitolo. Quando l’ho messo online ero in uno stato di disperazione perché mi sembrava una schifezza (poi rileggendolo è migliorato un po’, ma quando finisco di scrivere sono talmente satura che mi pare una cosa orrida…). Con l’università c’è davvero un po’ di casino… siamo sulla stessa barca (la tua è un pochino più piena vista la quantità di ff che scrivi contemporaneamente… ^^ ma che ultimamente non aggiorni… è__é  -però la oneshot è stata molto apprezzata!-). Che corso segui all’uni?

Ghirlanda: ^^ thanks! Cercherò di non ritardare troppo…

Soichiro: capita… anch’io ogni tanto mi accorgo di una pubblicazione solo giorni dopo… nonostante sia abbastanza costante con i controlli. In ogni caso… sono felice che tu sia riuscito a beccarmi comunque. Volevo farti sapere che la nascita di questo cap è in parte causa (o merito… fai tu) tua. Avevo cmq intenzione di mettere qualcosa di simile, ma più avanti… ma come mi hai fatto notare, mi ero un po’ dimenticata della parte magica… ^^’ (felice di sapere che Soichiro è effettivamente usato come nome maschile).

Alexandra Wallace Threpwood: ben tornata! Mi era dispiaciuto non vederti più. Ogni tanto capita che qualche commentatore costante sparisca nel nulla e a quel punto mi chiedo sempre se è sparito perché non ha apprezzato il seguito della ff. Mi fa piacere invece sapere che tu eri semplicemente in punizione (magari a te un po’ meno… ^^’). … grazie dei complimenti.

Jaly chan: no, no. Odiala tranquillamente! La cosa non mi disturba affatto, anzi… ^^

Sissichi: ohilà! Ciao! Vacanze… beata te… ^^ Cmq sono felicissima che ti sia piaciuto il cap! ^^ (io aspetto il seguito di una certa storia, che tu stai sicuramente già scrivendo, vero? ^^)

Tink: il passato risorge! Ebbene sì. Ho sofferto del complesso di abbandono e mi sono beatamente vendicata ignorando due personaggi a caso. ^^ No, scherzi a parte. Sei tornata a fagiolo. Draco in realtà avrebbe dovuto fare questa comparsata qualche capitolo fa… ma l’autrice in questione ha scoperto di non riuscire a tenere nel cervello più di due eventi alla volta. Quindi, cercando di recuperare parti lasciate in sospeso negli altri capitoli, ha tralasciato due personaggi fantastici… … per scrivere questo capitolo ho scritto un elenco in precedenza: 9 argomenti da affrontare e da depennare man mano. Parliamo invece del bacio lungo e appassionato dei due. Ok… lo ammetto. Rileggendo mi sono accorta di quanto sia risultato insignificante, ma onestamente doveva essere breve a causa della situazione in cui si trovava Arienh… sorry. Cmq giuro e stragiuro che nell’altra ff mi farò perdonare la cosa (anche se dovrai aspettare il termine di questa ^^’’’). Riguardo a Peter Pan… non posso prometterti niente. Cioè… potrei prometterti che la scriverò… ma non adesso. Per due ragioni: ho provato a mettermi davanti ad un foglio bianco e a disegnarne lo scheletro… ma mi sono accorta di ricordarmi molto poco del film… quindi, prima mi deve capitare il dvd tra le mani. Seconda cosa, ora sono piuttosto incasinata… mi riesce già difficile gestire questa ff (guarda quanto tempo ci ho messo ad aggiornare… U_U’); quindi dovrai aspettare perlomeno le vacanze. Poi ti saprò dire. Bentornata cmq! ^^

Tink-indubbiamente-sempre-più-imbranata: sì, … è un mio sfizio… mi piace incasinare i lettori. In verità ho creato prima Arienh e fin lì andava tutto bene… poi invece ho deciso di non usare il mio vero nick per pubblicare la storia (all’epoca avevo delle ragioni che mi parevano inattaccabili ^^’), che sarebbe Osyen. Così l’ho un po’ modificato, e una volta raggiunto un risultato accettabile, mi sono accorta di quanto assomigliasse ad Arienh… ma ormai era troppo tardi ^^’’.

Marty91: new entry!!! Ola! Grazie dei complimenti, sei carinissima! Per spiegare le cose c’è tempo… e riguardo ai due… vedrete! Io non dico nulla! (tentativo spudorato dell’autrice di distrarre i lettori… in realtà non sa neanche lei quando accadrà…)

Ginny: ma tu guardala! Ho dovuto modificare il capitolo, perché mi ero accorta della tua recensione troppo tardi… =P Thanks amoruccio… A proposito… mio papà mi ha appena chiesto se ho messo l’annuncio per trovare una cavolo di coinquilina…  

Baci a tutti! Ci risentiamo al prossimo aggiornamento.

Oryenh

 

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Capitolo 10
*** Telenovela ***


Capitolo 10

Telenovela

 

31^ settimana – 11 ottobre

“Sei la cosa più sexy che ho visto da due mesi a questa parte. Le sussurrò Harry all’orecchio.

Arienh voltò lentamente il capo e lo fissò negli occhi “Dio, dev’essere frustrante per un uomo passare così tanto tempo in astinenza. Fece acida cercando di non rabbrividire al contatto della sonda ecografica con la pelle. Era distesa scompostamente sul lettino dello studio, con la maglietta tirata su, fin sotto il seno e la pancia imbrattata di gel. E il simpaticone seduto accanto.

Sorrise alla dottoressa Bergman, che aveva chiaramente afferrato lo scambio di battute tra i due, e sbirciò il piccolo schermo là accanto.

Afferrò il braccio di Harry strattonandolo “Guarda! Eccolo, eccolo!” indicò la forma che lo schermo mostrava. “È cresciuto tantissimo! Quanto misura adesso?”

“Direi circa 24 centimetri. Aspettate… ora alzo il volume… ecco. Il battito.” Arienh aumentò la presa sul ragazzo, che sorrise sentendo il rumore.

“Ancora convinta di non voler sapere il sesso?” provò Harry speranzoso.

“Assolutamente. Non sono affatto pronta per una cosa del genere.

Il moro mugugnò contrariato “Però la dottoressa potrebbe dirlo a me.

“Neanche per idea! Non ci provare!”

La Bergman sorrise e si schiarì la voce per chiedere attenzione. “Bene. Qualche notizia pratica. Ora dovreste riuscire a sentire il battito del bambino, anche solo appoggiando la testa all’addome. Ovviamente trovando il punto giusto. Provateci qualche volta, è una cosa che ai papà piace molto. Scrisse qualcosa sulla cartellina e poi riprese “Potete parlargli, adesso riconosce le voci; riesce anche a distinguere la luce dal buio. Risponde agli stimoli sonori e tattili, quindi un minimo di interazione è fattibile.”

“Invece per quello che riguarda te Arienh, come va con l’appetito?”

La bionda sentì il ragazzo mugugnare qualcosa e lo fulminò con lo sguardo “Bene. Al solito.

“Adesso dovrebbe aumentare, devi stare attenta. Cerca di controllarti.”

Arienh risentì lo stesso identico rumore di prima provenire da Harry. Si voltò verso il ragazzo con aria truce “Sì, Harry?”

Lui fece spallucce scuotendo la testa.

Il bastardo stava sicuramente alludendo alla passeggiata della sera prima, quando camminando per le vie di Londra, lo aveva costretto a fermarsi un paio di volte per urgenze fisiche. Cose irrinunciabili quali un hotdog piccante, un cannolo nella nuova pasticceria italiana che avevano appena aperto, un sacchetto di caramelle gommose, una porzione di patatine fritte e un frullato alla banana. Una cosa del tutto accettabile per una incinta del settimo mese. E non era stato per niente carino da parte sua averglielo fatto notare a cena, mentre stava mangiando una meravigliosa porzione di soufflé al formaggio con contorno di spaghetti di soia alle verdure. Non che Ron avesse realmente accostato queste due pietanze, semplicemente Arienh trovava che i due piatti assieme risultassero deliziosi.

E poi, con che coraggio avrebbe potuto rifiutare la fetta di torta di mele appena sfornata che il rosso le stava offrendo? Sarebbe stato offensivo. Quindi, per amor del quieto vivere, aveva mangiato anche quella, sotto lo sguardo divertito del moro.

La Bergman fece cenno ad Arienh di rivestirsi ed Harry passò alla bionda una manciata di fazzolettini. La lasciarono ricomporsi in pace, avviandosi insieme alla scrivania. Sentì i due bisbigliare qualcosa e la dottoressa ridere sommessamente.

Se non fosse stato che Candice Bergaman era sposata e che aveva cinquantasei anni, Arienh avrebbe sospettato che i due avessero una relazione e che usassero la sua gravidanza come pretesto per vedersi.

Li guardò da lontano. Per essere amichevoli, erano amichevoli. Abbastanza in confidenza… più che abbastanza in realtà.

E poi la dottoressa portava bene i suoi anni.

Era una donna molto affascinante.

Cominci ad essere ridicola.

Forse... ma riflettiamoci. La dottoressa è una bella donna ed Harry… bé Harry si sa, è di quella specie orribile, il donnaiolo che non deve chiedere mai… E magari si sente attratto da donne mature per quella cosa del complesso edipico. Hermione non ha forse detto che non ha mai conosciuto sua madre? Starà cercando una figura materna nelle donne con cui intrattiene una relazione! È plausibilissimo!

Ma la Bergman è sposata!

E allora? Da quando questo è mai stato un problema per qualcuno? È la fine! Hanno una relazione segreta! Non vedi l’elettricità tra loro?

L’unica elettricità che vedo è quella dell’elettroshock a cui ti sottoporranno a breve.

Però questo spiegherebbe perché si ostina a venire alle visite con me!

Brutto… brutto… Porco!

Arienh si sedette bruscamente sulla poltroncina rimasta libera e fissò truce entrambi. Non ascoltò una parola di quello che la dottoressa disse successivamente. Si riattivò solamente quando la donna si sporse per salutarla.

 

“Hai una relazione con la Bergman?”

Erano appena usciti dallo studio e si stavano incamminando verso casa, stando attenti a fare una piccola deviazione verso il take away indiano.

Harry guardò la bionda brevemente, inarcando un sopracciglio sorpreso, prima di sospirare profondamente. “Sì.”

Arienh girò la testa di scatto rischiando contemporaneamente di investire una carrozzina con relativo bebè.

“COSA??? E me lo dici così! Senza neanche tentare di negare!” gli afferrò la manica della giacca “Come hai potuto? Traditore! Con la Bergman poi! È sposata! Lo sai questo? E ha pure tre figli! E poi è la mia ginecologa!” Harry le passò un braccio attorno alle spalle, ma lei lo scansò “Non mi toccare! Infame!” il ragazzo sgranò gli occhi.

“Sei allucinante! Ma parli seriamente?”

“Sì che parlo seriamente. E c’era pure la vocina che mi diceva che sono paranoica! Altro che paranoica! Sfioro la veggenza!”

Harry cominciò a ridere “Sei gelosa!”

“No che non sono gelosa!”

“Oh sì…”

“Ho detto di no! Trovo solo rivoltante il fatto che tu abbia circuito una donna come la…” non terminò la frase. Non poteva terminare la frase. Non con la bocca di Harry sulla sua perlomeno.

Rimase immobile, imbarazzata da quello che era nulla più di un innocente bacio a stampo. Sentendola immobile Harry si staccò e le sorrise furbo. Arienh allungò una mano verso il suo viso e avvicinandosi lentamente prese tra l’indice e il pollice buona parte della sua guancia e tirò.

La smorfia di Harry la fece sorridere “Allora tu e la Bergman…”

Il ragazzo inarcò una sopraciglia sarcastico.

“Ok… però non sei per niente divertente, io credevo davvero che…”

“Arienh?”

C’era quasi da ridere. Cose del genere accadono solo nei film. Il mondo che si ferma e diventa grigio, lasciando a colori solo la protagonista e un altro personaggio. Ma la sensazione era quella. Il cervello si ghiaccia, il tuo sorriso scompare e tutto attorno sembra fermarsi. Anche il tuo cuore.

Arienh lasciò velocemente la guancia di Harry, quasi scottasse. Si girò lentamente verso la voce che l’aveva chiamata. Non che lo credesse veramente, ma sperava con tutta se stessa di essersi sbagliata. Che il suo cervello avesse mal interpretato l’informazione e che quella voce non fosse della persona a cui lei sapeva appartenere.

Guardò gli occhi verdi dell’uomo che le stava di fronte, il ciuffo nero e l’orecchino d’argento. Si soffermò sulla barba di qualche giorno, sul primo bottone della camicia slacciato e sulle sue labbra, piegate in un sorriso di circostanza. Osservò tutto questo trattenendo il fiato e riuscendo a rilasciarlo solamente quando la mano di Harry le prese la propria, forse, intuendo.

“Lucas…”

L’uomo la guardò intensamente, studiandola da capo a piedi e soffermandosi sull’evidente gravidanza per poco meno di un secondo.

Arienh lo guardò bellicosa sfidandolo a dire qualcosa, a chiedere.

Si accorse solo in quel momento che allacciata al braccio dell’uomo c’era una donna. Una donna elegante, con dei capelli color miele che le arrivavano appena alle spalle. Sorrideva in attesa di essere presentata agli sconosciuti che aveva di fronte.

Arienh accusò il colpo e non si accorse di aver stretto con forza la mano di Harry.

“Arienh!” fece nuovamente l’uomo “È molto che non ci vediamo! Come stai?”

“Bene.” Rispose fredda, non riuscendo a non smettere di guardare la donna che aveva di fronte.

“Come sono maleducato! Questa è Arienh” disse indicandola con il capo “E Arienh, lei è Natalie, mia moglie.

La donna le tese la mano e Arienh riuscì in qualche modo a stringerla apparendo normale.

Cercando di darsi una calmata indicò Harry “Lui è Harry, il…” si fermò, senza sapere cosa dire. Senza riuscire a trovare una categoria in cui il ragazzo potesse rientrare. Cosa diavolo era Harry? Un amico? Un fratello maggiore? Quello che baciava ogni tanto? Il compagno di parto?

“Il suo fidanzato.” Concluse, invece, lui categorico. Le passò un braccio attorno alle spalle, facendole, in questo modo, sentire il suo profumo.

Natalie sorrise e strinse la mano anche a lui e lo stesso fece Lucas, sebbene in quel momento il sorriso di entrambi risultò molto più falso.

“E aspettate un bambino!” sorrise gioiosa “A che mese sei?” infierì Natalie, inconsapevole di aver strappato quell’ultimo velo di ipocrisia che li separava.

“Al settimo…”

E sapete già il sesso?” chiese curiosa la donna.

“A dir la verità no… io…” Arienh cominciò a balbettare nervosa.

Harry le accarezzò con le dita il braccio e continuò al suo posto “Arienh dice di volere una sorpresa. In realtà vuole solo farmi impazzire.” E finì posandole un bacio sulla testa.

“Non sono carini Lucas? Così giovani.” Li guardò sospirando “Era una cosa voluta o è capitato?”

“È capitato, ma ora ne siamo entusiasti. Anzi, stiamo già pensando al secondo.” Arienh ringraziò il cielo che il suo cervello fosse talmente impastato da non capire appieno il senso delle frasi del ragazzo.

“Dev’essere bellissimo. E sei stata fortunata Arienh, un ragazzo come questo è raro. Molti alla sua età se la sarebbero data a gambe.” La bionda represse un risolino nervoso.

“Già…”

“No, quello fortunato sono io.” Arienh non riusciva a decidere se sentirsi sollevata o allarmata dalla presenza di Harry. Da un lato aveva una voglia matta di baciarlo semplicemente per il fatto di esistere. Dall’altra voleva ucciderlo, perché la situazione che si stava creando non era per niente divertente. Stavano tutti recitando una parte e a quanto pare nessuno aveva lo stesso copione dell’altro.

Guardò Natalie. Forse alla fine era lei quella nella situazione peggiore. Non aveva la minima idea di essere finita in una puntata di una telenovela di serie C.

Espirò rumorosamente.

Quando Natalie si accorse di essere fissata le sorrise raggiante. Ad Arienh venne da vomitare.

“Bé… è tardi. Noi dovremmo andare.” Disse Lucas, interrompendo il silenzio.

Arienh annuì, desiderosa di tornarsene a casa dalla sua meravigliosa vaschetta di gelato al cioccolato.

Stava per salutare i due con i soliti convenevoli, quando vide Lucas avvicinarsi a lei, intenzionato a baciarle la guancia. S’impose e di non muoversi e apparire calma e controllata, ma non riuscì ad impedire al suo volto di esprimere la rabbia che provò quando Lucas, dopo averle sfiorato la guancia con le labbra, sussurrò “È lui il vero padre o è solo un poveretto che sei riuscita ad infinocchiare?”

 

Ore 19:52

Ma sei sicura di stare bene?” chiese Ron sedendosi sul divano accanto a lei.

“Sì. Semplicemente non ho fame.”

Ron sospirò e la fissò cercando nel suo aspetto una spiegazione a quell’improvvisa inappetenza. “Ma almeno mangia un sandwich. Te lo preparo con il tacchino e l’avocado. Riprovò il rosso.

“No davvero. Ho paura di vomitare, il mio stomaco sta mandando segnali bellicosi.

“Ok, ma quando passa, mangia. Ti lascio in frigorifero qualcosa di pronto.

“Ron! Smettila di insistere. Quando avrà fame mangerà. Ron alzò gli occhi al cielo e mugugnò qualcosa di incomprensibile .

“Ti ho sentito!” fece Hermione alle spalle del rosso. Ron si voltò e prese il braccio della ragazza, trascinandola sulle sue ginocchia. La brunetta fece una paio di vaghi tentativi di protesta, decisamente poco convincenti, poi, in segno di resa, gli schioccò un bacio sulle labbra sorridendogli.

Arienh guardò i due invidiandoli da morire.

“Sei pronta?” chiese Ron alla ragazza.

“Sì. Non si vede?” fece Hermione alzando il mento.

Il rosso sorrise inarcando un sopracciglio ed eluse la domanda baciandola.

Arienh cominciò a mugugnare “Se siete venuti qui esclusivamente per cariarmi i denti, potete smettere. Ci siete riusciti.” Borbottò acida.

Hermione sciolse il bacio e le sorrise. “Allora, come va?”

“Una meraviglia.” Hermione smise di sorridere e Arienh si diede mentalmente della stupida. Ogni tanto dimenticava che Hermione aveva il suo libretto delle istruzioni e che certe cose le capiva al volo.

La ragazza la guardò fissa e Arienh si limitò a scuotere la testa. Hermione annuì e prendendo una mano di Ron lo fece alzare dal divano. “Allora noi andiamo. Non aspettarci alzata. Fece la brunetta salutandola con la mano e dicendole con le labbra “Domani”.

Arienh salutò i due elegantoni che uscirono di casa bisbigliando tra loro.

 

Ore 20:04

Arienh s’infilò un maglione blu larghissimo e legò i capelli in una coda. Afferrò Achille da sopra la mensola e tornò sul divano. Prese a mordicchiarsi un’unghia mentre si sistemava con le gambe incrociate sul sofà.

Fissava alienata lo schermo della televisione spenta, incapace di ordinare in maniera logica i pensieri. Rivide l’incontro con Lucas e cambiò decine e decine di volte le sue risposte. Si rivide rispondere a tono all’uomo, a umiliarlo, a far capire a Natalie che razza di persona avesse sposato.

E si accorse dell’inutilità della cosa.

“Programma interessante?”

Arienh sobbalzò a quelle parole, rendendosi conto di aver passato una buona quantità di minuti a far smorfie di fronte al teleschermo.

La bionda guardò Draco, che la fissava con le braccia incrociate al petto e un cipiglio ironico sul volto. Agrottò le sopracciglia vedendo che il ragazzo indossava la giacca di pelle nera. “Esci?”

Lui annuì.

“Salutami Ginny.” Sbuffò lei, irritata dall’idea di rimanere sola quella sera.

Il biondo sorrise e uscì dall’appartamento in silenzio.

 

Ore 21:16

Arienh aprì il frigorifero e sbirciò tra i ripiani alla ricerca di qualcosa. Individuando i tramezzini al tacchino e avocado sorrise e li tirò fuori.

Tolse dal piattino la pellicola trasparente e li portò nel salotto, assieme a un bicchiere di succo d’arancia.

Tornò al divano e appoggiò la cena sul tavolino.

Guardò distrattamente l’orologio. Harry era in ritardo.

Staccò un pezzo di tramezzino e cominciò a torturarlo tra le mani.

Non era nervosa. No, assolutamente.

Riappoggiò il pezzo di tramezzino sul piatto. Hermione l’avrebbe uccisa se avesse trovato delle briciole sul divano.

Saltò su se stessa quando la serratura della porta scattò.

Vide Harry entrare trafelato e si sentì meglio.

“Sei in ritardo!” lo apostrofò.

“Sì, lo so. Ma Marianne mi ha placcato qua fuori, non le funzionava la linea telefonica. Arienh mugugnò sentendo le parole del ragazzo. “Come va? Hai già cenato? Le chiese occhieggiando il tramezzino sul tavolo.

“No, non ho molta fame.”

Harry la guardò preoccupato. Si tolse la giacca e si avvicinò al divano. La fece spostare e si mise sull’angolo, poi la fece avvicinare a sé, abbracciandola.

Arienh s’irrigidì. “Cosa fai?”

“Ti abbraccio.”

“Grazie, questo l’avevo capito. Perché?”

Perché ne hai bisogno.” Arienh sbuffò.

E tu che ne sai?”

“Vuoi che smetto?” fece staccandosi.

Arienh si morse il labbro. “No.”

Il ragazzo si sistemò meglio e Arienh si rilassò appoggiando la testa sulla sua spalla.

 

Rimasero in silenzio per parecchio, Arienh non aveva idea di quanto tempo fosse passato da quando Harry era rientrato in casa.

Prese la mano del ragazzo e la guardò attentamente “È una delle storie più stupide di questo mondo.” Fece, passando il dito lungo la linea della vita di Harry “C’ero io e c’era Lucas. Ci siamo conosciuti ad una mostra d’arte moderna, lui si è avvicinato e ha cominciato a parlarmi. Commentava le opere. Aveva i capelli lunghi, l’orecchino e i jeans sgualciti, totalmente diverso da tutti i damerini che avevo imparato a frequentare.” Sfiorò la linea dell’amore e si avvicinò all’anulare. “Mi è sembrato bellissimo. Non so come è successo, ma sono rimasta con lui. Quella notte, quel giorno, quella settimana. Sono rimasta con lui per quattro mesi. Vivevo nella sua mansarda, posavo per i suoi quadri e lo amavo. Mio padre mi disapprovava, ma questa non era una novità. Cominciò a disegnare piccoli cerchi sul palmo della sua mano “Era una di quelle cose assurde, dovevo capirlo. Non si vive di sogni e di amore. Ma mi sono risvegliata, eccome se l’ho fatto. Mi sono accorta che c’era qualcosa che non andava, ho fatto il test di gravidanza e il risultato… bé… lo sai… Mi sono spaventata a morte. Restare incinta non era nei miei piani. Poi però ci ho ragionato. Non era così grave. Avevo un ragazzo che mi amava, i soldi non mi mancavano. Potevo farcela. Così sono andata da Lucas, indecisa su come dargli la bella notizia. L’ho trovato nello studio a dipingere, quando mi ha visto mi è venuto incontro, mi ha baciato. Voleva fare l’amore. Io mi sono rilassata e rispondendo ai baci sono riuscita a dirglielo. Si è gelato. A smesso di baciarmi e mi ha allontanato. L’ho guardato senza capire e lui ha cominciato ad arrabbiarsi. Ha detto che sono una puttana, che di sicuro il figlio non era suo e con estrema probabilità nemmeno io potevo sapere di chi fosse quel bambino. Poi, che di sicuro lui non si sarebbe fatto incastrare da una ragazzina vogliosa di matrimonio. Inspirò “Ero allibita. Non ci credevo. Ho cominciato a balbettare che era confuso, scioccato e che non sapeva quello che stava dicendo. Gli ho detto che sarei ripassata, quando si sarebbe calmato. Lui allora ha riso e ha detto che non ce n’era bisogno, che potevo utilizzare meglio il mio tempo, perché tanto di lì ad un mese si sarebbe sposato.” Arienh tirò su con il naso, sconvolta dal fatto che parlarne le faceva ancora quell’effetto.

Harry rimase in silenzio, accarezzandole la schiena e baciandole la fronte.

 

 

Il mio angolino

Eccovi svelato l’aneddoto Lucas. Che ve ne pare?

Nota pratica: mi rendo conto che il nome della protagonista è un po’ impossibile… e questo dipende da due fattori: 1. adoro i nomi strani, ho pacchi e pacchi di fogli con nomi assurdi trovati qua e là. 2. ha un senso, nella storia perlomeno, il motivo sarà chiaro quando spiegherò l’episodio della morte della madre di Arienh (ma non è detto che questo accada… in termini pratici forse non è indispensabile. Comunque, se deciderò di non scriverlo nella ff, ve lo spiegherò nel mio angolino. Giusto per non farvi morire col dubbio.).

Ho comparto il dvd di Harry Potter e il PdA!!! Sono in uno stato ossessivo, non faccio altro che riguardarmi la scena della prima lezione di Hagrid! ^^ Malfoy… non dico altro.

Piccolo appello: Tink? Dove sei? Io ti metto Draco e tu mi fai gli scherzoni?

Daffydebby: ciao cara! Thank you very much! Sei sempre dolcissima. Lo so… in realtà non credo neanche un po’ nella possibile trasformazione caratteriale di Draco, ma conto di convincere la Rowling comparendole in sogno o qualcosa di simile… magari mi ascolta… Nel frattempo ci si consola con le ff! ^^ La bambina dev’essere bellissima! Sono così carini i neonati, da riempirli di baci!

Daffydebby: sì! Il piano è semplice e geniale: prendere Elivi per sfinimento. Alla fine della campagna sarà così satura che scriverà il seguito solo per farci stare zitte. ^^

Anonima: ohilà! Certo che mi ricordo di te (anche perché quando leggo le recensioni passo almeno cinque minuti a commento per lanciare bacini allo schermo ^^)! Grazie mille… immagino… sì, insomma… sono stata minacciata più volte… ^^ Ma nema problema. Le cose si incasineranno (una mia amica ha lanciato un urlo poco signorile quando le ho chiesto un consiglio su un possibile spoiler… ^^’) e forse si sistemeranno… chissà! Uh uh uh!

Marty91: ola! Grassie cara! Arienh ed Harry? Assieme? Chissà… qui le cose stanno procedendo in modo del tutto autonomo… la ff mi è sfuggita di mano. Per gli aggiornamenti… un scusa generale, anche perché non aveva niente a che fare con lo studio, era la mia vita che si era incasinata in maniera allucinante.

Sissichi: sìììì!!! Uh uh uh! Non vedo l’ora di leggere tutte queste belle cose che stai creando ^^. Grazie per le carinerie e… il tatuaggio? ^^’ Cof cof! Il tatuaggio è stato un subdolo trucchetto dell’autrice per obbligare i miei fedeli lettori a leggere il semiprequel di questa ff… che devo ancora scrivere… ma è in cantiere. Sì, perché in realtà in codesta sede non spiegherò il tatuaggio di Draco… credo. A meno che non capiti l’occasione… ma dubito. Se vorrete sapere, dovrete leggere la mia prossima fic. ^^’’’

Luna Malfoy: ah! Ho capito! Altro che “accontentiamolapoveraOryenh”, era tutto un trucco! Hai aggiornato le ff che ti chiedevo per addolcirmi e poi usare tutto questo contro di me! ¬¬ Dovrei cedere ai ricatti per poter vedere Maximilian ed Elizabeth assieme? Mh… ok, si può fare. Ma con i miei tempi, però! =P (e se Max ed Elizabeth assieme non sono nei tuoi piani… vedi di farceli entrare! ^^) Un bacio!

Jaly Chan: oh ciao! Anche voi mi mancavate! Uh uh uh! Spia per l’ordine? E chi lo sa! Lo scoprirete nella prossima ff! Quindi mettetevi comodi perché ce ne vorrà di tempo… ^^

Caillean: grazie carissima! ^^ Sei sempre un amore! Mi fa piacere che ti sia piaciuto il finale… peccato però, mi sono dimenticata di inserire nello sproloquio l’ipotetico tatuaggio a forma di lucertolina… vabbuò, capita. Un bacio!

^ERIN^: hi hi hi! Grassie! Anche a me piaceva il pezzetto della tisana… quando Harry si sbrodola in particolare… ma questo perché sono fondamentalmente una maniaca ^^’’’

Angele1987: oh ciao! Pensavo proprio a te giorni fa… ma perché? Ah, sì! Mi sono riletta Whisper (^^)! Grazie mille sei un tesoro! Sono davvero contenta di rivederti in questa sede!

Elivi: ma ciao! Grazie!!! ^^ Sei coccolissima! Voldemort Tamarro? O_O e bé… anche sì. Ma cosa ci si può aspettare da uno che passa il tempo ad anagrammare il proprio nome? ah! E non ti preoccupare, noi del fronte Proburrobirre siamo pazienti… prenditi tutto il tempo che vuoi. ^^

Lalotta12: new entry!!! Grazie cara!

Malesia: oh, una nottambula come me! ^^ Grazie! E, sì, Ivan è un amore… e adesso sta pure cominciando a diventare prepotente… e ha solo un mese… promette bene! ^^

Sky88: ciao! Ma grazie mille! E come vedi questa volta vi ho fatto aspettare molto meno!

Poyel: uh uh uh! Thank you fedele commentatrice! Cos’ho architettato? Uh uh uh! Vedrete… nulla di troppo tragico comunque… forse. ^^ E comunque era o è? ^^

Ghirlanda: grazie mille! Certo, se non interferiscono con i miei piani posso tranquillamente accontentare le richieste. È decisamente colpa mia, tendo a trascurare dei personaggi a favore degli altri o di determinate situazioni. C’è una scena carina con Ron che sta aspettando da un sacco di capitoli di essere scritta. Non vedo l’ora, ma devo trovare il momento giusto.^^

Marta: thank you cara! Vi giuro che mi fa felicissima il fatto che Arienh piaccia. Ero terrorizzata dall’idea di lanciarla al pubblico. Grazie per averla accettata!^^

Ginny: ohilà patata! Arienh non è violenta: gli ha chiesto gentilmente di bere un po’ di tisana! E mi piace far soffrire i lettori… ^^ Cmq Totò sta bene… è in malattia, ma assiste alle lezioni. Susan ha quasi staccato la mano a morsi dell’ultimo papà che ha tentato di prenderlo (cercando di salvarsi da Melvin).

Ryta Holmes: certo che ho visto l’aggiornamento! Ho anche commentato due volte…^^ Anche a me piace scrivere i colloqui notturni tra i due. Ho deciso di rimanere su questa linea, l’interazione più significativa tra questi due personaggi avverrà sempre di notte. Piccolo vezzo… ^^

Elessar Enials: tu hai dovuto aspettare? E io? Che non volevo aggiornare fino a che non compariva la tua recensione? Ben 4 giorni! Come la mettiamo? =P Che dire su Draco… certo il bel faccino di Felton ha aiutato. Ma scommetto che se fosse stata una ragazza non saresti così inflessibile. ^^

Alessandra87: ciao! Bentornata! ^^  Grazie per i complimenti! Sì, bei tempi quelli in cui i bimbi andavano a dormire ad ore decenti e i film cominciavano alle 20:40…

Un bacione a tutti!

Oryenh

 

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Capitolo 11
*** Anelli, scope e visite ***


Capitolo 11

Anelli, scope e visite

 

Ore 9:34 del giorno dopo

Entrò in cucina decisamente stanca. Represse uno sbadiglio e si fermò sulla soglia sorpresa.

“Hermione?”

La ragazza si voltò sentendosi chiamare “Buongiorno! Dormito bene?”

“Mh… più o meno.”

“Vuoi un po’ di latte caldo?”

Arienh storse il naso “E il caffè?”

“Neanche per idea. Latte o succo di frutta.”

“Mmhh… latte. Col miele però.”

Arienh si sedette e appoggiando il capo sulle braccia guardò Hermione prepararle la colazione. Adorava quando la viziavano.

“Come mai a casa?”

“Ho preso un giorno di malattia…”

Arienh aggrottò le sopracciglia. Questa era bella. “La seratina è durata più del previsto…” insinuò.

“Già…” sorrise la ragazza, appoggiò la tazza davanti alla bionda e tornò a sedersi sorseggiando il suo caffè. “Tu invece?”

Arienh alzò le spalle “L’ho rivisto. Con la moglie.”

E…”

E niente. Mi ha fatto sentire stupida.”

“Arienh, ne abbiamo già parlato! Non devi…”

“Lo so! Ma è inevitabile. E non ci posso fare niente… è che… lo sono stata.

“Ti sei solo fidata.”

“Appunto.” Bevve un lungo sorso di latte e poi sorrise vagamente “Però c’era Harry. E ti dirò… è stato uno spettacolo carino, da un certo punto di vista.

Hermione la fissò interessata “Quale di preciso?”

“Quello in cui ha fatto credere a Lucas e a Natalie di essere il padre, di essere felice e di amarmi. Mi ha fatto sentire protetta… Anche se, forse, non è stata una grande idea.

Perché?”

Perché è una balla.” Arienh attorcigliò una ciocca di capelli attorno al dito cercando di evitare lo sguardo dell’amica.

“Te ne sei innamorata?”

Arienh sussultò “Oddio Hermione, no! Assolutamente no! Cioè… è complicato… gli voglio bene, questo sì. Ma l’amore… no, l’amore qui non c’entra niente.

“Lo credi davvero?”

“Sì. Non posso. Davvero, non posso. Sarebbe scorretto. Sarebbe una carognata.

“Per chi?”

“Per lui! Sta già facendo tanto… troppo. E io ne sto approfittando. Innamorarmi di lui sarebbe la goccia. Non voglio costringerlo in una cosa che non ha mai chiesto.

La brunetta la fissò seria “Harry è un tipo impulsivo. Ma quando fa qualcosa, è perché ci crede. Ed è tanto che non lo vedo credere. Lui ti sta aiutando, sicuramente, ma tu stai facendo altrettanto. Non te ne rendi neanche conto.

Perché dici questo? Cos’è successo ad Harry?”

Hermione scosse la testa “È complicato. Ed è la sua vita. Se vorrà, te ne parlerà lui. Non volermene, ma è meglio così.”

“È frustrante.” sbuffò.

“L’amore lo è sempre. fece sibillina.

“Hermione!” s’indignò.

La ragazza le sorrise furba e le diede una pacca sul braccio. Arienh fissò la mano che ora la massaggiava.

Poi guardò Hermione.

La mano.

Hermione.

Mano.

Hermione.

Mano.

Mano.

Mano.

Anulare sinistro.

Anello.

“È un diamante?”

“Già…”

“Carino.”

“Sì. Non prendere impegni per gennaio.”

Arienh saltò in piedi e corse ad abbracciare la sua amica. “HERM!!!”

“RIENH!!!” Hermione la strinse felice.

“SIIIII!!!!” stridettero assieme.

Ron le trovò abbracciate in piedi nella cucina, semipiangenti e ridenti, che mugugnavano frasi incomprensibili l’una nei capelli dell’altra.

 

32^ settimana – 18 ottobre

Ron stava battendo nervosamente il piede a terra da dieci minuti buoni e ad intervalli regolari sbuffava.

Arienh, invece, sfogliava distrattamente una rivista, seduta sullo stesso divano e ad intervalli regolari lanciava al rosso sguardi preoccupati.

Il ragazzo chiese per l’ennesima volta l’ora.

“La stessa di prima. Aggiungici solo quaranta secondi.

Rimasero in silenzio ed Arienh soppesò la possibilità di instaurare una conversazione con il rosso per distrarlo un po’.

“Io la uccido.” Mugugnò

“Sono solo venti minuti. Avrà avuto un contrattempo.”

“Sì. Lo so io come si chiama il suo contrattempo.

Arienh si allarmò “Come si chiama?”

“Lasciamo perdere…”

“No, davvero. Mi interessa.”

“Non sono stupido, ok? Lo so che ha una relazione.

“Una relazione?” Oddio…

“Sì. E va pure avanti da parecchio.”

“Ron, io non credo che…”

“Non serve che la copri. Non mi disturba più di tanto. Vorrei solo che me lo dicesse.

“Forse… pensa che tu non lo possa accettare. Provò la bionda.

Ron sospirò “Lo so. Ed è colpa mia. Sono sempre stato troppo protettivo. In passato ho fatto un mucchio di cazzate. Ed immagino che ora sto raccogliendo quello che ho seminato. Si grattò il naso “Non mi da fastidio, ok? Con un po’ di buona volontà lo posso accettare. Insomma… poteva andarmi molto peggio. Arienh fissò il ragazzo, che era entrato in quella specie di monologo, non capendo se entrambi stessero parlando delle medesime persone. “È un tipo ok. Se l’avessi scoperto qualche anno fa, probabilmente non sarei stato dello stesso parere. Ma adesso sì. Conterà pur qualcosa. Non è il fatto che sia lui, è il fatto che sia un maschio. Tu lo sai a cosa pensano per l’ottanta per cento della giornata i maschi? Appunto! E non mi va che pensi a lei in questi termini. In realtà vorrei che nessuno pensasse a lei in questi termini, ma è un pochino impossibile come cosa, quindi, in fin dei conti, mi va bene che sia lui a pensare a lei in questi termini. Anche perché così saprei dove andare a cercarlo se la facesse soffrire. Secondo te ha un senso?”

Arienh scostò il ciuffo di capelli dal viso e appoggiò la rivista sul tavolino. “Ginny è fortunata ad averti. E anche il fatto che tu sia qui ad arrovellarti per qualcosa che alla fine lei non saprà mai ne è una dimostrazione.”

Ron sospirò stropicciandosi gli occhi con una mano. “La verità è che sono un pessimo fratello.

“No, stai facendo un ottimo lavoro. Davvero.”

Il rosso sorrise e sbirciò nuovamente l’orologio. “La ucciderò comunque.”

“Bugiardo.”

 

Ore 20:19

“Arienh, ti vuoi sedere?” fece esasperata Hermione.

“È tutta la sera che sono seduta! Non sto facendo proprio niente! E spostare la bottiglia dell’acqua non comprometterà la mia gravidanza.

Hermione le fece gli occhiacci e le strappò la bottiglia di mano. “Và a sederti!”

La bionda grugnì e se ne andò in salotto contrariata. D’accordo viziarla, ma ora sfioravano l’ossessione. Non le facevano alzare nulla di più pesante di un vasetto di yogurt!

Passeggiò distrattamente per il salotto sbirciando tra gli scaffali della libreria. Curiosò nelle varie mensole, spostando e toccando i vari gingilli e cornici.

Prese in mano una ciotolina di vetro azzurro, piena di una sabbia bianca che profumava di more. La toccò e ci giocherellò con le dita.

Con disappunto notò che le era rimasta appiccicata alla mano e, prima che il cervello potesse impedirglielo, soffiò forte per toglierla. Spalancò gli occhi quando si accorse dell’onda bianca che scaturì dalla ciotolina per spargersi sul pavimento del salotto.

Rimase in osservazione del disastro per una ventina di secondi e si destò di colpo quando la voce di Hermione le arrivò dalla cucina.

Scattò velocemente verso il corridoio alla ricerca di uno straccio, che trovò in un armadietto del bagno. Filò in sala e si abbassò per pulire.

Ok, si rialzò e tentò di accucciarsi lateralmente.

Pessima mossa. Tornò su e, facendo leva su una mensola, riprovò a scendere.

Stupida pancia! Ma tu guarda! Ora come cavolo faccio?

Ok, no panico. Mi serve un aspirapolvere!

Corse verso il ripostiglio di fronte la camera di Harry e rovistò tra le varie scope, alla ricerca di quella benedetta aspirapolvere. Niente.

Pazienza, ci sono le scope.

Allora… vediamo quale… cosa diavolo se ne fanno di tutte queste scope?

Ne prese in mano una e la osservò scettica. Per essere ben fatta era ben fatta. Rifinita, laccata, con… gli intagli? Sbirciò l’incisione. Nimbus 2001.

La rimise apposto e ne guardò un’altra. Starbluss 80.

Comet 590.

Firebolt.

Nimbus 2006.

E chi se lo aspettava che le scope avessero un mercato del genere.

Afferrò la Firebolt, dall’aspetto più usurato, e corse in sala.

Cercò di pulire il più velocemente possibile e imprecò mentalmente. Una denuncia si dovevano beccare quelli che le fabbricavano. Puliva da schifo! Più che raggruppare la polvere, la stava spargendo per il salotto!

Tentò di rimediare al macello, quando un verso strozzato la fece sobbalzare.

Si voltò verso l’entrata, dove Ron la stava fissando con la bocca spalancata “Arienh! La Firebolt!”

Il rosso corse vero di lei e le strappò letteralmente di mano la scopa. “Se ti vede Harry ti uccide! Dove l’hai trovata?”

“Nel ripostiglio… dove stanno tutte le altre…”

“Queste scope non si toccano, sono scope da…” Ron si bloccò bruscamente.

“Da?”

“… da… collezione!”

Ok… sono suonati! Tutti quanti.

Scope da collezione. Chi colleziona scope? Chi?

“Da collezione.”

“Già.”

“Tu lo sai che questa è la cosa più stupida che io abbia mai sentito?”

Perché? Anch’io ne ho un paio! E pure Draco e Ginny.”

“Non mi sembra una cosa di cui vantarsi.”

Invece sì! Queste sono le migliori scope inglesi mai fabbricate! Quelle con cui la nazionale inglese ha…”

“Ha…”

“Pulito… il campo da… da gioco!”

Dove sono finita?

 

34^ settimana – 6 novembre

L’acqua nel pentolino stava per bollire ed Arienh sbirciò tra i vasetti del tè per cercare quello alla cannella.

Stava aspettando l’arrivo di Harry per andare alla lezione di Susan. Era una giornata speciale e la ragazza non vedeva l’ora che il moro rientrasse.

Quella sera Harry avrebbe dovuto confrontarsi con Melvin e Arienh non si sarebbe persa lo spettacolo per nulla al mondo.

Represse un sorrisetto e tolse il pentolino dal fuoco.

Stava per travasare il tutto nella teiera quando sentì il campanello della porta squillare.

Andò ad aprire, aspettandosi di trovarci Marianne.

Ma quello non era sicuramente Marianne.

Sbirciò l’uomo anziano che le sorrideva gentilmente. “Prego?”

“Buonasera, cercavo il signor Harry Potter. Abita qui?”

“Sì, dovrebbe rientrare a minuti. Se ha la pazienza di aspettare.

Se non arreco disturbo.”

“No, si figuri. Si accomodi.” Arienh si scostò per farlo entrare “Mi stavo preparando un tè. Ne vuole?”

“Molto volentieri.”

Arienh fece sedere l’uomo al tavolo della cucina e continuò a preparare la bevanda calda.

“Vuole una mano?” le chiese gentilmente.

“Oh no, non si preoccupi. Ce la faccio. Come lo prende? Latte o limone?”

“Senza niente, grazie.”

Arienh posò le tazze “Le dispiace se io rimango in piedi? Ho un assoluto bisogno di sgranchirmi le gambe.

“Faccia pure.” Disse guardandola mentre assaggiava il tè “Posso chiederle a che mese è?”

“All’ottavo. Manca poco.”

“Congratulazioni.”

Arienh sorrise all’uomo e lo guardò attentamente. Aveva i capelli grigi, quasi bianchi, un principio di barba e gentili occhi azzurri. “Come conosce Harry?”

“Per lavoro. Ma è molto che non lo vedo. Come se la cava?”

“Bene.”

“Mi fa piacere.”

Arienh sorseggiò il tè e sentì lo scatto della serratura, segno che Harry era finalmente arrivato. “Eccolo!”

La ragazza si avviò all’ingresso, dove Harry si stava togliendo il cappotto e la sciarpa.

“Ciao!” lo salutò.

“Ciao!” rispose lui avvicinandosi e stampandole un bacio sulla fronte. Harry l’abbracciò rabbrividendo “Fa freddissimo fuori!”

Arienh rise “E ora tenti di scaldarti su di me?”

“L’idea era quella.”

La bionda sbirciò aldilà delle spalle del moro e vide l’uomo raggiungerli. “A proposito, hai visite. Un tuo collega è venuto a trovarti...

Harry si sciolse dall’abbraccio corrugando la fronte e nel momento in cui fece per girarsi, l’uomo lo salutò “Signor Potter…”

Arienh si sentì spingere forte a lato.

“CRUCIO!”

 

 

Il mio angolino

Che cosa orribile da parte mia interrompere il capitolo in questo punto… già. ^^

Ma parliamo d’altro… di voi: questa volta le vostre recensioni sono state qualcosa di miracoloso. Dopo aver messo on line il capitolo, ho preso l’autobus e sono andata in città, a passeggiare tra i negozi. Più o meno un paio di fermate prima della mia, mi è preso il panico. Ho riletto mentalmente tutto il capitolo e sono andata in paranoia, ero seriamente tentata dal tornare a casa per cancellarlo e riscriverlo completamente. Fortunatamente in città mi sono incontrata con un’amica, che se lo era appena letto ed è riuscita a convincermi a lasciarlo dove stava (thank you Ginny!).

Sissichi: grazie, sei un amore! C’è da dire che Harry ha fatto la sua bella figura in quel cap… ^^ Ok, vuol dire che aspetterò la beta correzione… ^^

Daffydebby: la tua amica ha tutta la mia comprensione. Certa gente dovrebbe essere appesa per gli alluci (o per qualcos’altro… a scelta). E… sì, Harry si sta dimostrando un tesoro. Devo scoprire come si fa a farlo uscire dal computer… con la stampante ci ho già provato, ma nulla… ^^ I tuoi bimbi devono essere carinissimi ^^

Caillean: oh, grazie cara! Mi fa davvero piacere! Mi pareva di aver un po’ esagerato con la storia della dottoressa… ^^’

Sabryy: ben tornata! E grazie mille per tutte le cose carine che hai scritto! ^^

Elivi: ola! Anch’io leggendo il commento non capivo che cosa c’entrasse Lucius, poi mi è preso il panico pensando “Cosa? Ho scritto Lucius al posto di Lucas??” e sono corsa a controllare. E poi ho avuto la brillante idea di rileggermi il commento, capendo finalmente il senso (non che non si capisse, è che sono un po’ addormentata in questo periodo… ^^’). Comunque, grazie! ^^

Luna Malfoy: certo che detta da te una cosa del genere è davvero lusingante! (poco per Draco però… povero cicio, abbandonato dalla moglie per un Potter!). Lucas nel menù McPhee? Mh… mi piace! Ma in qualcosa da triturare però… o da friggere. Fai tu. ^^ (visto? Gli aggiornamenti sono piuttosto regolari… come sta Max?^^) Ah! Era meravigliosa quella su Medioman!

Marta: : sei un amore, grazie!!! E io sono una bestia! Per fortuna mi hanno avvisato e ora metto la risposta, scusami tanto per il vuoto indecente! Se non capisci di cosa io stia parlando… molto meglio così. Vuol dire che sono salva… ^^  Non sono salva… scusami tanto, non so come sono riuscita a farlo… ^^’’

Vega: ciao cara… ora voglio che ti concentri. Pensa bene e dimmi: 1. il nome del negozio, 2. l’ora in cui ci sei stata. Dopodiché io corro a Pisa e mi apposto. Dopo aver saputo ciò: cosa ti capisco… anch’io vengo guardata come una pazza quando sghignazzo davanti al computer.

Alexandra Wallace Threpwood: non ti preoccupare, intanto sei tornata!^^ E mi dispiace, ma Marianne continuerà a rompere le palle per un po’.

Lallotta12: concordo pienamente, ma ricorda: senza di lui, niente storia… ^^

Poyel: concordo, Dracuccio è questo e molto più! E sul era o è non mi pronuncio, volevo solo insinuare il dubbio nelle vostre menti… ^^

Marty91: oh grazie! Su cosa accadrà con l’arrivo del puo/a lo saprai presto… ^^

Ghirlanda: la verità? Prima o poi? Chissà… se io fossi in loro non sarei così ansiosa di dirglielo… ^^

Soichiro: oh ciao! Lucas è str---issimo, ma a me sta tanto simpatico! ^^

Ginny: lo so che tu sai, e so anche che tu sai che io ti avadakedavrizzo se spoilerizzi! ^^ E fra poco ti scrivo l’agognato mess… hai visto che la situazione è un po’ mutata? Ho cambiato idea… perché aspettare il prossimo capitolo, quando avrei potuto fare tutto qui?

Ryta Holmes: di discorsi tra Arienh e Draco ce n’è uno sicuro, gli altri… chissà! Per quanto riguarda la cosa del contattarmi per “ciacolar”… io il mess te lo mandato, ma mi sono ricordata che se hai un indirizzo di Libero, non ti arriva niente… quindi prova a contattarmi tu su oryenh@yahoo.it così ci mettiamo d’accordo per MSN. ^^

Tink: oh ben tornata cara! Il bazooca è appoggiato, ma sempre sotto mano… ormai non manca tantissimo alla fine di questa e quindi non manca tantissimo al semiprequel con Draco e Ginny… però intanto sto progettando una oneshot su loro due, così per sfizio… ^^

Elessar Enials: non ti preoccupare… facevo la scema… ^^’ Io invece mi sono lasciata molto influenzare dal faccino di Felton… (o dal collo… le mie amiche ne sanno qualcosa… non vogliono più venire al cinema con me! Ç__ç). Cmq ho una passione sfrenata per i personaggi di questo tipo, str---issimi e bellissimi, perché creo dei pacchi psicologici assurdi su di loro… E onestamente… anch’io avrei qualcosa da ridire sull’attore che hanno scelto per Lupin… non c’azzecca un cavolo con l’immagine che avevo di lui… sigh… io volevo Ralph Finnes… e Malkovich per Voldemort!!!! Sob!

Giuly: non ti preoccupare, io sono contentissima quando la gente ritorna, quindi… e penso che prima o poi qualcosa accadrà a Marianne… ci sono troppi lettori che praticano vodoo…

 

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Capitolo 12
*** Dove sei? ***


Capitolo 12

Dove sei?

 

Un dolore lancinante alla testa.

Provò ad alzare il busto, ma il dolore aumentò costringendola a lasciarsi ricadere sul materasso. Aprì gli occhi, tendendoli comunque stretti per abituarli alla luce.

Si massaggiò le tempie mugugnando sommessamente.

“Arienh?”

Sbirciò alla sua sinistra e vide Hermione sporgersi verso di lei. “Arienh! Come ti senti?”

Mmfhh… uno schifo…” si passò una mano sul viso e sfregò gli occhi “Dove…” si guardò attorno, era in una stanza azzurrina, dove c’era un tavolino bianco, un piccolo armadietto e una flebo… attaccata alla sua mano. “Ma cosa…” sentì lo stomaco stringersi dolorosamente, con un gemito si portò le mani alla pancia, tastandola freneticamente. Il volto si contrasse in una smorfia e gli occhi si riempirono di lacrime mal trattenute. “Hermione…” gemette “…cosa…”

Hermione le afferrò una mano e scosse la testa freneticamente “Sta bene! Sta bene… è nato.”

Arienh tirò su col naso, cercando di deglutire “Come… è nato? Manca ancora un mese… non può…”

La ragazza le accarezzò la guancia, cercando di asciugarle le lacrime. “È prematuro. Ma ora sta bene. È stato lo schok ad indurre il parto, non…”

“Shock? Quale shock? Hermione cosa…” s’interruppe bruscamente vedendo l’espressione sorpresa dell’amica.

“Come… non ricordi niente?”

Cosa dovrei ricordare? Che è successo?”

La ragazza strinse le labbra e non rispose alle domande

Herm!”

Contemporaneamente all’esclamazione supplichevole, la porta si aprì ed entrò Ron.

Sorrise vedendo Arienh sveglia. “Ehi! Come va?” si avvicinò e il sorriso scomparve lentamente quando notò l’espressione delle due ragazze “Cosa succede..?”

Hermione si alzò in piedi “Non ricorda niente!” sussurrò mal celando la rabbia.

Il ragazzo sollevò le sopracciglia sorpreso “Non è possibile, hanno avuto chiare disposizioni...”

“Si vede che non erano così chiare.” Ribatté secca.

Il ragazzo scosse la testa “Non la prenderà bene…”

Arienh scattò rabbiosa “Di cosa state parlando?! DI COSA?!”

I due si voltarono verso di lei. Ron sospirò “Devo uscire, vedo cosa mi dicono. Ci vediamo dopo.”

Arienh guardò il rosso andarsene, poi si voltò verso Hermione aspettando una risposta.

La ragazza si sedette in un angolo del letto “Dobbiamo capire perché non ricordi. Ne parleremo dopo.”

“Hermione! Io voglio sapere adesso!”

“È meglio di no. Non insistere. Per piacere.”

Arienh strinse i denti rabbiosamente. Non le piaceva, non le piaceva affatto.

Guardò il dorso della sua mano. Neanche quell’ago le piaceva. Ebbe l’impulso di strappare la flebo.

Dov’è adesso?” Hermione la fissò “Il bambino, il mio bambino!”

“È in osservazione. Posso chiedere di fartelo portare.

Arienh annuì.

Hermione si alzò e uscì silenziosamente dalla stanza.

Guardò la porta chiusa sospirando, poi si portò le mani alle tempie.

Sforzò le meningi. Cos’era l’ultima cosa che ricordava?

Era in casa.

Stava bollendo dell’acqua.

La testa le fece male.

Stava aspettando.

Harry, stava aspettando Harry.

Poi?

Il buio. Per quanto si sforzasse o insistesse non c’era altro che il buio.

Strinse forte le tempie.

Non ricordava niente, come se tutto fosse terminato mentre era in cucina.

Harry. Dov’è Harry?

Al lavoro. Forse…

Si guardò attorno. Era una stanza asettica. Come tutte le stanze d’ospedale.

Perlomeno era una singola.

Non era proprio in vena di conversare.

Afferrò una ciocca di capelli e la torturò.

Poi si rese conto di colpo di una cosa.

Scostò le coperte e tirò su quella specie di camicia da notte che le avevano fatto indossare. Osservò accuratamente il suo ventre e lo accarezzò con la mano.

Non c’era nulla.

Le sue elucubrazioni furono interrotte dall’arrivo di un’infermiera. Portava una specie di carrellino, una culla di plastica dove doveva esserci suo figlio.

Cercò di avvicinarsi, ma Hermione, che era entrata subito dopo l’infermiera, le afferrò un braccio “Non devi alzarti.

Arienh si riappoggiò nervosa al materasso, in attesa che avvicinassero il carrello.

Stava cominciando il panico.

L’infermiera sistemò il carrellino e scrisse qualcosa nella sua cartelletta. Poi uscì.

Arienh rimase immobile. Tutto ad un tratto non era così sicura di voler realmente vedere dentro il lettino.

Hermione la guardò confusa “Che c’è? Non vuoi prenderlo in braccio?”

La bionda deglutì a fatica e annuì poco convinta.

Rimase comunque immobile.

“Non mi pare il momento per farsi prendere dal panico, Rienh!” aggirò il letto e prese in braccio quello che, dal punto di vista di Arienh, non era altro che un fagotto di coperte. La vide fare un paio di smorfiette gioiose al plaid e rabbrividì internamente.

Hermione fece un paio di versetti e si sedette sul margine del letto, accanto a lei. Fece per passarglielo ma Arienh scosse la testa “Guardo da qui.

Si sporse e sbirciò quella testolina coperta da una leggera peluria, gli occhioni blu assonnati e il piccolo nasino.

Allungò la mano e sfiorò la guancia paffuta. Poi scese a toccare il pigiamino bianco.

“Cos’è?”

Hermione sorrise “Un maschietto.”

Fantastico…

 

Quindici minuti dopo…

…Hermione era riuscita a metterle in braccio il bambino.

Arienh se ne stava rannicchiata con l’esserino che dormiva placidamente.

Era già un traguardo, perlomeno ora non piangeva come quando gliel’aveva passato.

S’imbronciò e guardò le manine. Aveva delle unghie incredibilmente piccole.

Troppo piccole.

Ok, ok, ok. No panico. La situazione è gestibile.

Basta limitarsi a non fare nulla.

Cosino qui dorme, tu non ti muovi e aspetti che Hermione torni dal bagno.

Appoggiò la schiena contro la testata del letto e fece una smorfia sentendo una fitta acuta al dorso.

Imprecò mentalmente.

Sei una cretina.

Non lo dico per sfottere, volevo semplicemente ricordartelo. Nel caso ti sfuggisse.

La porta si aprì ed entrò Ron con quello che doveva essere un dottore.

Arienh si sporse, in attesa. Il bimbo cominciò a mugolare scontento.

La bionda provò a metterlo in un'altra posizione, ma questo espresse la sua opinione cominciando a piangere.

“Posso?” le chiese Ron “Così parli con il dottore in pace.”

Arienh annuì e glielo diede sollevata.

Vide Ron muoverlo un po’ e sorridergli.

Il traditore smise di piangere.

Fallita.

“Signorina Harris. Io sono il dottor Furt. Disse l’uomo tarchiato con un principio di calvizia che era entrato con Ron. “Da quanto abbiamo capito lei ha un amnesia parziale. Ha subito un forte shock sia fisico che emotivo che le ha indotto il parto. Ora la sua mente sta cercando di proteggerla, ha messo un blocco tra lei e l’episodio scatenante, impedendole di ricordare. Ora non deve sforzarsi. Deve semplicemente aspettare. Potrebbe ricordare tra un mese, tra un anno. O mai. È un’eventualità. Lasci che comunque sia un processo naturale.”

“Mai? Potrei non ricordare mai quello che è accaduto?” sbatté gli occhi nervosa “Ma voi lo sapete? Sapete cosa è successo?”

“Noi sappiamo perché si trova qui. Ma per ora è meglio vedere se lo può ricordare da sola.

E banana! E io sto qui ad aspettare il miracolo!

Hermione rientrò nello stesso momento in cui il dottor Furt salutò Arienh e tornò dai suoi pazienti.

“Allora? Che ha detto?”

Che devo aspettare.” Fece brusca. “Che potrei non ricordare mai. Immagino che anche voi siate dello stesso parere. Non avete intenzione di dirmi come ho fatto ad arrivare fin qui?”

Hermione assunse quel cipiglio da professoressa severa che Arienh e Ron conoscevano bene “Non credere che per noi sia divertente. Non lo è.” Si portò una mano alla testa “Avete rischiato grosso, tutti e due. Potevate…” una lacrima scivolò lungo la guancia della ragazza. Hermione l’asciugò velocemente “Che stupida. Non serve a niente…”

Arienh afferrò un braccio dell’amica e la costrinse a sedersi sul letto. La strinse contro di lei e abbracciandola sussurrò tra i suoi capelli “Scusa.

La ragazza cominciò a singhiozzare “Mi sono spaventata… a morte.  Respirò a fondo “Tu non ti svegliavi… e lui era così piccolo… attaccato a quelle macchine…”

“…mi dispiace…” sentì la ragazza asciugarsi gli occhi con un lembo del lenzuolo. “…scusa.”

Arienh non capì perché la ragazza continuasse a scusarsi, ma la lasciò fare.

Le accarezzò i capelli aspettando che Hermione si calmasse e che i suoi occhi riassorbissero le lacrime che minacciavano di uscire.

Tirando su con il naso Hermione riprese a parlare “Come… lo chiamerai?”

Arienh rise “Jonathan.”

“Come il nonno.”

“Sì.”

 

Con le guance ancora arrossate Hermione e Arienh stavano sforzandosi di apparire normali, come se la recente esternazione di emotività non fosse mai avvenuto. Soprattutto di fronte a Ron.

Hermione stava sbirciando il bimbo dormire pacatamente nella culla e nel contempo snocciolava qualche umiliante ricordo della loro infanzia.

In una pausa un po’ più lunga delle altre Arienh provò a chiedere quello che le rodeva in testa dal risveglio. “Dov’è Harry?” tentò di dirlo tranquillamente, senza far trasparire l’ansia. Ma il risultato non fu un granché.

Che non fosse un argomento da affrontare era chiaro, anzi chiarissimo. Avevano evitato di nominarlo per tutta la giornata.

“Al lavoro. È da un paio di giorni che lo schiavizzano. In sostanza vive al quartier generale. Buttò lì Ron “A casa praticamente non lo si vede.”

Hermione non disse una parola, continuò a stringere la manina al bambino evitando di guardarla.

Arienh si maledì mentalmente.

Evita. Non farlo più.

Il bambino è nato e lui ha fatto abbastanza.

Capitolo chiuso.

Già…

 

Due giorni dopo

Due giorni in cui Harry non si era visto, in cui aveva dormito due ore al massimo per volta, in cui aveva sciolto due biberon nel forno a microonde dimenticandosi di togliere l’impostazione grill, in cui Jonathan aveva deciso che la pipì andava fatta solo ed esclusivamente quando lei lo sistemava sul piano da cambio con le grazie al vento, in cui aveva rovesciato un intero barattolo di latte in polvere nel lavabo, due giorni in cui aveva capito che l’istinto materno non è distribuito a tutte le donne in parti uguali.

Due giorni di inferno.

 

Non le piaceva molto. Rimanere in casa sola con Nath.

La faceva sentire completamente inutile.

Non era poi questa idea geniale essere diventata m… sì insomma… genitrice. Non ci era proprio tagliata.

Era rannicchiata nella poltrona e stava dando il biberon al nanetto (ben dritto, in modo che il bambino non si riempia lo stomaco d’aria! Come le aveva urlato l’infermiera.).

Ecco un altro segnale della propria inettitudine materna: aveva pochissimo latte.

Mosse leggermente il braccio che si stava intorpidendo.

Jonathan sembrava essersi addormentato con la tettarella in bocca, ma appena provò a toglierla, questo iniziò a succhiare furiosamente.

Che scemotto. Vuoi mangiare e dormire assieme?”

Aspettò più o meno pazientemente che il pupetto finisse di pasteggiare e si mise in piedi.

Andò in cucina e battendogli leggermente la schiena cercò contemporaneamente di prendere dell’acqua dal frigo.

Dopo essere riuscita nell’ardua impresa di aprire l’anta del frigorifero, prese la bottiglietta e la fece cadere a terra.

E che palle! Mani di burro!

Si chinò di lato e la afferrò. Contemporaneamente, per un motivo del tutto incomprensibile, Nath si diede alla lirica, spalancando la, non tanto piccola, cavità orale, assunse una colorazione bordeaux e diede sfogo a tutto il suo disappunto.

Oh no, no, no, NO!

“Ehi! Cos’hai?” lo scosse un pochino “Sei scomodo? Non puoi avere di già fame! Devi andare al bagno?”

Il pupo si limitò a strillare più forte.

Arienh cominciò a cullarlo mordendosi le labbra nervosa.

Dai aggeggino, spegniti! Per favore!”

Battè dei colpettini leggeri sul dorso del bambino. L’inutilità del gesto era palese.

Sollevò il bimbo per annusargli il pannolino, ma a quel livello sembrava essere tutto a posto. Provò a camminare su e giù per il corridoio cullandolo, ma lui continuava imperterrito a piangere.

Ma per piacere, cosa c’è?!

Tra gli strilli e i singhiozzi Arienh riuscì a cogliere il campanello.

Con uno scatto più o meno felino corse alla porta per spalancarla, ansiosa di poter trovarci la soluzione ai suoi problemi.

Ma quella non era sicuramente una soluzione.

Era senza dubbio uno dei suoi problemi.

Marianne.

 

Rimase a fissarla un paio di secondi inebetita. Poi, passandosi il bambino sull’altro braccio e cercando di sovrastare il disumano casino le disse “Harry non c’è!”

La ragazza le sorrise “Lo so. Sono venuta a trovare te.”

Arienh mugugnò qualcosa di poco comprensibile e poco gentile e la fece entrare.

Si accomodarono in cucina e Marianne insistette per aiutarla con il bambino.

Arienh glielo diede, abbastanza compiaciuta del fatto che il mostruoso nanerottolo non avesse smesso di piangere.

Mise a bollire dell’acqua e poi si girò a guardare la ragazza che aveva messo il bambino a pancia in giù e gli stava massaggiando la schiena.

Colse un chiaro rumore di espulsione si gas e poi nulla.

Il silenzio più totale, interrotto solo dalla voce di Marianne che disse “Ho tre nipotini.”

Che palle…

 

Sedute al tavolo, Marianne stava coccolando l’infame traditore e Arienh stava intingendo nervosamente un biscotto nel tè.

“Sai cosa penso Arienh?” fece alzando lo sguardo dal bambino e interrompendo il silenzio “Che tu ti stia facendo troppe illusioni.”  Arienh alzò lo sguardo e inclinò la testa. L’inizio non prometteva nulla di buono.

“Non sai nulla di Harry. Lui ha un passato ingombrante, qualcosa di cui tutti sono a conoscenza. Fece una pausa per bere un sorso del liquido rossastro “Tranne te. Tu non appartieni al suo mondo. Al nostro mondo. Probabilmente questo lo rilassa ed è per questo che passa molto tempo con te. Ma non pensare che ci sia dell’altro. Lo stai legando a te con questo bambino. E non perché sei tu. Ma perché c’è lui.” Indicò Nath “Lo fa solo per Elise.”

Sorrise “Non sai chi sia vero?” aspettò un paio di secondi “Elise è l’unico motivo per cui ha deciso di prendersi cura di te. Puoi chiederglielo… chi sia, intendo. Ma non aspettarti risposta.” Fece un paio di smorfiette al bambino “Harry ha cercato di riscattare Elise con te. Ma non c’è riuscito. Per questo se ne andato.”

La guardò fissa, forse aspettando una reazione “Io so molto di Harry. Ma non perché si sia confidato con me. Semplicemente perché faccio parte di quella porzione della vita di Harry di cui tu non sai nulla.

Si alzò ridandole il bimbo e sistemandosi la gonna.

“Ora devo andare. Ancora auguri per il bambino. E non prendertela, non è colpa tua.

 

Dopo essere riuscita ad addormentare Jonathan

Sistemò la copertina nella culla e guardò fissa le manine strette a pugno.

Scotendo la testa prese il baby control e uscì della stanza.

Fece due passi e si fermò davanti ad una porta indecisa.

Espirò rumorosamente ed entrò. Non accese la luce, si limitò a guardarsi distrattamente attorno nella penombra.

Si avvicinò al letto e, dopo aver appoggiato la radiolina sul comodino, s’infilò sotto le coperte.

Inspirò a fondo.

Perlomeno il suo odore era rimasto.

 

 

Il mio angolino    

Sorry, in questo cap non ho praticamente spiegato nulla, anzi ho fatto solo ulteriore casino. Il punto è che Harry sta facendo quello che vuole… ^^’ non mi ascolta…

Mamma mia quanti siete! Questo non è più un angolino! Vabbuò, io sono felicissima! ^^

E… record! Sono sbalordita: 28 recensioni per un singolo capitolozzo (ok, in realtà sono 26 perché 2 di voi hanno commentato 2 volte, macchissenefrega!)! Grazie! Siete dei TESORI! (mai ricevuto tante minacce di morte per un solo capitolo… ma vi capisco, avrei fatto lo stesso… ok… ho fatto lo stesso… ^^’)

Già che ci sono faccio un po’ di pubblicità poco occulta: due ragazze hanno appena aperto un gioco di ruolo su Harry Potter a cui partecipano due bravissime scrittrici di EFP: Egle ed Elivi. Mi hanno simpaticamente tirato dentro, quindi se volete darci un’occhiata (sarò di parte, ma è tanto carino e promette davvero bene!) o direttamente partecipare (so che hanno bisogno di gente per i personaggi ancora liberi!) l'indirizzo è questo:

http://www.greatestjournal.com/community/flagrate_rpg/

per maggiori informazioni, invece, potete andare a questa pagina:

http://www.livejournal.com/users/julie_chan/8074.html

Comunque, prima di partire con i ringraziamenti privati, volevo informarvi del fatto che ho scoperto tra quanti capitoli terminerà Sono tutte favole… (salvo eventuali problemi…) non manca tanto…

Elivi: ohilà! ^^’’’ no… non sono sadica… (che lurida bugiarda…). Cmq… scherzi? Mi hai finalmente liberata dal tabù della saliva sul monitor! Quante volte ho fatto la doccia al mio povero computerino e, cercando di spiegare l’evento in una recensione, mi sono bloccata non riuscendo a metaforizzare la cosa in maniera poetica? Ora non ne avrò più bisogno! ^^

Caillean: quanto sei dolce! Ma se le ff non finisse mai io potrei avere un esaurimento… ^^’ Cmq, esaurimento a parte, mi dispiace un sacco scrivere fine. In compenso sto progettando tutti i semiprequel e i missing moments… ^^ Non vi libererete tanto facilmente di Arienh… ^^

Tink: oh tesoro! E con te sono cominciate le minacce forti… ^^’ (quant’è carino l’anonimato che ti garantisce internet…^^). Cmq, se ti fa piacere saperlo, sono stata ampiamente bastonata dalle persone che mi conoscono anche fisicamente… non ti dico di cosa sono stata minacciata quando ho  detto che forse ero ricaduta nel blocco dello scrittore… ^^’ Sono state così convincenti che il blocco è passato subito… ^^’’’ Le famose oneshot le scriverò quando avrò terminato questo e prima di cominciare a scrivere L’altra storia… così per staccare un po’.

Giugizzu: new entry! Oh, grazie cara! Ecco l’aggiornamento! ^^

Marty91: come hai notato l’aggiornamento ha richiesto un po’ più di un paio d’ore… ^^’’’ Mi sa che grazie al simpaticone Arienh si sia giocata lo spettacolino con Melvin… peccato, lo aspettavo con ansia anch’io… sigh!

Sky88: già, già… Voldemort è morto… ma allora chi è il tipino? Bu! In realtà non lo sa neanche l’autrice, s’inventerà qualcosa quando dovrà dare le spiegazioni… ^^ (scherzo… in realtà so esattamente chi è… ^^’’)

Sissichi: oh grazie! Immagino che si dica così quando vogliono vederti morta… oh, suvvia! Non ci pensiamo! Concordo: tanti, ma tanti auguri a Ron e Hermione! ^^

Marta: mi dispiace un sacco! Scusami tanto! Non me n’ero proprio accorta. Ero al telefono con una mia amica, dopo aver messo on line il cap, che sparavamo cavolate, dopo una quindicina di minuti mi fa “Eppure io ti dovevo dire una cosa. Era importante. Ma cos’era?” e io del tutto ingenuamente “Ho fatto errori di grammatica o battitura?” lei “No, non questo…AAAAHHH!!!!” mi ha ucciso letteralmente il timpano “La risposta a Marta! Hai lasciato in bianco!” sono scaturita malamente e sono andata a controllare dicendo Tanto non avrà ancora letto il capitolo, non ti agitare. Invece c’era già il tuo commento! È stata la prima volta che vedendo una recensione ho urlato di disperazione… Cmq poi ho messo a posto e cercavo di mandarti onde mentali controlla il capitolo, controlla il capitolo! Ti sono arrivate? Cmq… grazie mille! ^^

Ginny: uh uh uh!!! Hai visto? Ho postato! Ho scritto! E ho finalmente trovato una fine per la FF! ^^ Tu invece dovresti disegnare… sai che vedere i disegnini mi invoglia a scrivere? ^_________^ nel caso te lo chiedessi: questo si chiama “subdolo ricatto”! ^___________^

Ginny: ebbene sì… per quanto idiota possa sembrare, la scena della polvere che vola è ispirata (leggete copiata paro paro) da un fatto realmente accaduto… solo che invece di essere polvere, erano quei odiosissimi brillantini minuscoli… ne avevo una scatoletta piena…

Poyel: cosa mi piace incasinare i lettori! ^_______^ Sono davvero felice per la storia della scopa… quando l’avevo scritta non mi convinceva, la trovavo abbastanza sciatta.

Luna Malfoy: sì, in effetti la tua teoria sulla Crucio è quella che più si avvicina alla realtà… ^^’ sono prevedibile… sigh! Ho aggiornato abbastanza velocemente? (Domanda retorica, conosco già la risposta… ^^’’’).

Malesia: grazie, che carina! Se è Lucius? Boh! È per gli occhi azzurri gentili? È sul gentili che nutro le mie riserve…

Eirinya: new entry! Mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuta tanto da leggertela tutta d’un colpo! ^^

Ghirlanda: mh… non avevo fatto caso che fosse una cosa ambigua… comunque non è stato Harry a dire quella cosa… ma immagino che leggendo questo cap l’abbia intuito anche tu. ^^ Cmq grazie mille, sei gentilissima! ^^

Soichiro: ohilà! Aspetta… sì, me l’avevi già detto di aggiornare prestissimo! =P grazie per i complimenti sempre tanto carini. ^^

Daffydebby: in primis, hai visto? Il Fronte ha vinto!!! ^^ (io saltello come una scema ogni volta che ci penso…). Cmq… sì, mi ero spaventata! Prima di aver connesso il cervello ho urlato qualcosa come “Che ha fatto???” … no comment… ^^ Cmq, grazie mille! E per i bambini: sono sempre più convinta che siamo adorabili, me li immaginavo arpionati alle tue braccia mentre cercavi di leggerti la Compagnia delle Palle va ad Hogwarts… ^________^ (Ah! E mi spieghi come si allega la Crucio nelle mail? Ci sono un paio di personcine a cui vorrei mandarla…)

Vega: noooo!!! Ma perché non li fanno anche made in Italy tipini così??? Sono disperata! Ricomponiamoci… oooh! Grazie tesssoro! Sei sempre un amore!

^ERIN^: oh, sono contenta che Harruccio ti piaccia. E… ecco qua l’aggiornamento.

Gigia28: new entry! Grazie mille! Sei un amore! Ora smetto di lisciarmi le piume compiaciuta e metto online il capitolo… ^_________^

Elessar Enials: calma, calma, niente paranoia. Ecco il cap. Lucius è assolutamente perfetto, idem la McGrannit, è un fenomeno quell’attrice. Ho adorato zia Marge, è stata fantastica. Sirius… … non mi dispiace, ma non l’immaginavo assolutamente così. Chi mi disturba in maniera impressionante è il signor Weasley, lo vedevo completamente diverso. Invece sono curiosissima di sapere chi utilizzeranno per la Lovegood (ma c’hai voglia… sigh…). Con te va a finire sempre che mi perdo nei discorsi… ^^’’

Ryta Holmes: sé! E io dovevo pure uscire allo scoperto? Ah, ah! Come no! Sicuro… A questo punto ti rimando al commento di Tink… le ho beccate abbondantemente da chi mi conosce di persona… ^^’’’ grazie per la firebolt^^

ClyClu: new entry! Oh grazie, e riguardo ad Harry, questa è più o meno la mia visione di come diventerà in futuro…. Ho tutte le mie teorie e supposizioni a riguardo… ^^ prima o poi le spiegherò… forse…

Alexandra Wallace threpwood: no, niente Voldie… lui è già morto da un po’… mistero sull’identità dell’uomo, ma (consiglio) non ci rimuginate troppo sopra. Cmq, come al solito grazie mille della recensione, sei un amore!

Giuly: sì, in effetti non è che abbia pulito così bene con la Firebolt… ha sistemato tutto Ronnuccio con un colpo di bacchetta quando Arienh si è distratta… ^^ Se trovi il modo di entrare nella ff, tramite stampante, avvisami! Sto cercando di far uscire Harry, Draco e Ron per sposarmeli…

Faith Malfoy: new entry! Oh, thank you. Non hai idea di come mi faccia piacere sapere che Arienh piaccia (me lo dicono in tanti, ma io ancora non riesco a credere alla fortuna che ho avuto!^^), mi fate strafelice! ^_______^ Riguardo a Dracuzzo… comprendo l’inquietudine. In effetti suona estremamente strano… ma datemi la possibilità di spiegare (quando l’avrà fatto sarete liberissimi di insultarmi a dovere… ^^’). Con il semiprequel cercherò di darvi delle motivazioni adeguate… ^^

Ancora Faith (un p.s. veloce): figurati, l’ho trovata tanto carina. Però il gelato in casa alla fine non ce l’avevo… sigh.

Alessandra87: ola! Tante grazie, sei carinissima! Riguardo all’omino… chissà (continuo a dirlo: non perdeteci il sonno, non ne vale la pena… ^^’ credetemi!). Però carina la possibilità di Peter, sei la prima che l’ha proposto.

Un megabacione a tutti!

Oryenh (che si scusa con il Marco dell’ e-mail per avergli anticipato cose che alla fino non ho fatto… ^^’ sorry…)

 

Ce l’ho fatta!!! Sono riuscita a caricarla! Allura… questo simpatico disegnino è stato fatto dalla mia solita amicicia Ginny! È stata tanto carina da disegnarmi Arienh e Harry. Ve l’ho messo perché è tanto bello! =^..^=

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Capitolo 13
*** Incubi ***


Capitolo 13

Incubi

 

Si poteva chiamare abitudine quell’azione meccanica che ti senti costretto a fare in alcuni precisi momenti della giornata per non impazzire?

Si poteva parlare di pazzia?

No, non c’era neanche pazzia in quei gesti. Non c’era nulla.

Sentiva solo il bisogno di respirare quell’aria, di sperare che quell’odore non svanisse lasciandola sola.

Voleva solo poter credere che Harry era lì. Con lei.

Perché l’avesse prese in quel modo non se lo spiegava. O forse, semplicemente, non voleva spiegarselo. Perché guardare in faccia la realtà ed ammettere l’evidenza era troppo. Soprattutto per lei.

Occhio non vede, cuore non duole.

Stronzate.

 

11 novembre – ore 4:25

 

Cru…”

“Signor…”

“NOOO!!!”

Schh...”

 

Aprì gli occhi di scatto respirando affannosamente. Ci mise qualche secondo per capire dov’era. Non c’erano più quel buio opprimente e quelle voci.

Rimaneva soltanto il battere furioso del suo cuore nell’orecchie.

Si mise a sedere sul letto sbirciando il baby controll. Sembrava tutto in ordine da quel punto di vista.

Scostò il piumone sentendo improvvisamente caldo.

Prese da sotto il letto le scarpe da ginnastica e le infilò. Erano giorni che non indossava un pigiama e dormiva veramente. In generale si limitava ad appoggiarsi al letto ancora vestita, per poi svegliarsi, qualche ora più tardi, avviluppata nelle coperte e completamente intontita.

Le doleva la testa tremendamente. Da quando erano cominciati quegli incubi erano cominciate anche le emicranie.

Sbadigliò e traballando leggermente si alzò. Sistemò le coperte e afferrando il golfino dalla sedia della scrivania uscì dalla stanza, chiudendo silenziosamente la porta.

Fece un paio di passi nel buio ed entrò in camera sua. Accese la lampadina sul comodino sperando di non disturbare Nath.

Cercò di fare un po’ d’ordine sulla scrivania in attesa che il bambino si svegliasse per il secondo pasto notturno.

“Hai fatto una pessima scelta. Probabilmente ti rovinerò la vita. sussurrò sistemando un paio di libri sullo scaffale. “Mi odierai.”

 

Ore 17:31

Salì le scale rapidamente, tenendo stretto il sacchetto della farmacia. Sbuffava leggermente e controllava insistentemente di non inciampare sul laccio sciolto della scarpa di ginnastica che si ostinava a non legare.

Arrivata all’ultima rampa sentì lo scatto della serratura della porta di Marianne, spalancando gli occhi cercò freneticamente le chiavi nella borsa.

Non era proprio giornata ed incontrare l’adorabile vicina era l’ultima cosa che in quel momento avrebbe potuto sopportare.

Imprecò mentalmente quando la porta cominciò ad aprirsi e le chiavi non si erano ancora fatte trovare. Con l’ultimo barlume di stupidità fece  la cosa più ovvia: scappò.

Prese a salire un’ulteriore rampa di scale, sperando di non essere ne vista ne sentita.

E probabilmente non sarebbe stata ne vista ne sentita se non si fosse fermata all’ottavo gradino. E perché mai si sarebbe dovuta fermare all’ottavo gradino? Perché quando ti concentri semplicemente su un determinato punto di vista, non riesci a prevedere nient’altro che ovvietà. Ed è a quel punto che dovresti sapere che accadrà qualcos’altro.

Tipo sentire la voce di Harry rivolgersi a Marianne.

Tipo vederlo uscire da casa sua.

Tipo sentirti molto peggio di quanto ti fossi sentito fin a quel momento.

Tipo.

 

“Harry?” si pentì immediatamente di averlo fatto, di essere risultata tanto patetica solamente pronunciando il suo nome.

“Arienh? Cosa fai lì?” no, non l’aveva detto Harry, era stata Marianne.

Sì guardò un attimo e tentò di apparire sorpresa. “Che scema…” risolino imbarazzato “…stavo salendo al quinto… sono proprio fuori fase.” Scese le scale rapidamente, dirigendosi alla porta dell’effettivo appartamento.

Con estrema calma prese le chiavi dalla borsa e le inserì nella serratura.

“Entri?” chiese sorridendo tranquillamente ad Harry.

“No. C’ero prima. Dovevo prendere un paio di cose. Poi ho incontrato Marianne.. e adesso… dovrei tornare a lavoro.” Fece vago.

Chinò il capo a mo’ di saluto e scese rapidamente le scale.

Arienh rimase a fissarlo finché non arrivò in fondo.

Salutò Marianne e rientrò in casa.

Tolse il cappotto e la sciarpa lasciandoli all’ingresso, sbirciò nel salotto dove Ron dormiva placidamente sul divano con la culla accanto.

Sorrise vedendolo. Si affacciò al lettino, dove pure Jonathan stava sonnecchiando.

Sistemò la copertina “Dormi cosino, che intanto preparo la pappa.”

Arrivò in cucina e mise una pentola sul fuoco.

è piuttosto ovvio.

Sì, insomma, lo sapevi che sarebbe successo prima o poi.

È stato fin  troppo paziente: le visite mediche, il corso di Susan, le corse al supermercato.

Si è sorbito tutte le tue nevrosi. Non ti  ha fatto mancare proprio nulla.

Ti sei appropriata della sua vita per troppo tempo. Ora che è nato, è giustissimo che voglia tornare alla normalità. Non è giusto però che pensi che tu non glielo lasceresti fare.

Povero. Chissà cosa avrai fatto. Sarà terrorizzato all’idea che tu adesso voglia giocare alla famiglia felice. Probabilmente questo è il modo più delicato che ha trovato per dirti di non farti illusioni.

Ma sarai scema! Sei riuscita a spaventare a morte la persona a cui devi tantissimo.

Appena puoi ci parli e gli fai capire in maniera velata che da lui non vuoi niente.

E… oddio, ti prego!

Smettila di piangere stupida!

 

Ore 20:41

Stava mescolando il sugo alle verdure sul fuoco, in attesa che Ron si riappropriasse del suo ruolo. Certo, era contenta che al ragazzo piacesse tanto Nath, soprattutto perché il pupetto sembrava ricambiare ampiamente la simpatia, ma quello che la turbava era la gradazione di colore che la salsa stava assumendo.

“Ron..? Qui sta accadendo qualcosa di molto strano…”

Il ragazzo fece una smorfia a Jonathan borbottando qualcosa di incomprensibile.

Si avvicinò ai fornelli e sbirciò dentro il pentolino. “Prima era verde.

“Sì, per questo ti sto dicendo che c’è qualcosa che non và.

Ron le passò il bimbo e prese il suo posto. “Lo rimettiamo a posto in un attimo.

Arienh si sedette su uno sgabello sistemando meglio il plaid a Nath e sorrise sentendo il ragazzo canticchiare soprappensiero mentre trafficava con i mestoli.

Intanto Ginevra entrò in cucina appoggiando un paio di pacchetti sul tavolo. Si avvicinò ad Arienh e sorridendo puntò Jonathan “Chi c’è qua? Ma ciao zuccottino!” glielo prese dalle braccia e indicandogli il piano da lavoro disse “Te li manda la mamma, dice che ti faranno comodo.

Arienh prese a scartare i pacchetti impazientemente. Rimase senza parole alla vista di un completino di lana rosso e giallo chiaramente fatto a mano.

Ma… ma è bellissimo! Ci avrà speso un sacco di tempo! Non doveva disturbarsi così!”

Ginny rise “Oh no, la mamma adora lavorare a maglia. Non vede l’ora di avere altri nipotini solo per poterli riempire di sciarpe, cappellini, guanti e maglioni.

“Ringraziala tantissimo. È stupendo!” fece alzando la tutina e sbirciando il nome ricamato.

Ginny sorrise e accarezzò le guanciotte di Jonathan.

“Fatto!” esultò Ron alle loro spalle brandendo un mestolo.

Arienh ripiegò con cura il regalo e si avvicinò ai fornelli, dove bolliva paciosa una salsina dal color verde chiaro. “Wow! Sei un mago!”

Il rosso ridacchiò “Già…”

 

16 novembre – ore 4:32

 

Cru…”

“Signor Potter…”

“…famiglia.”

 

“Già…”

 

“NOOO!!!”

Schh…”

“AAAHHH!!!”

 

“Già…”

 

Si rialzò di scatto tenendosi stretta la testa. Respirava affannosamente cercando di non piangere. Un dolore acuto le perforò il cervello. I muscoli si contrassero e Arienh credette di svenire per il dolore. Lentamente la fitta si placò lasciando la ragazza ansimante e sudata.

Scivolò fuori dal letto e si appoggiò a terra. Aveva ripreso a respirare normalmente, ma la sensazione di gelo rimase.

Uscì dalla camera silenziosamente, entrò nella sua e guardò dentro la culla.

Jonathan sbadigliò vistosamente e aprì un occhietto appannato, per poi richiuderlo quasi subito.

Arienh sorrise divertita.

 

Ore 17:56

Sistemò Jonathan nel marsupio cercando di far in  modo che la copertina non lo soffocasse.

Quel pomeriggio aveva deciso di uscire. Aveva preso pupo e marsupio e si era diretta al centro commerciale. Sperava di potersi godere un oretta per i negozi prima che una qualsiasi calamità inducesse Nath a risvegliare le belva che c’era in lui.

Era appena uscita da una libreria quando si sentì chiamare da una voce famigliare.

“Arienh!” girò su se stessa per trovarsi davanti alla dottoressa Bergman.

“Dottoressa! Buonasera!”

Ma quale dottoressa, chiamami Candice. Come stai? Mi pare che la maternità ti doni.”

Arienh sorrise “Più o meno. È un pochino più sfiancante di quanto immaginassi.”

“Ovviamente. Però ti dà così tante soddisfazioni. E questo signorino? Come sta?” chiese la donna sbirciando nel marsupio.

“Oh, lui alla grande. Ha già capito chi comanda tra di noi.”

Ma guarda quant’è grande! Mi sono preoccupata tantissimo quando mi hanno avvisato della nascita prematura, ma devo ammettere che non ne ha risentito affatto. Promette davvero bene! Harry sarà completamente pazzo di quest’ometto. Le sorrise gioiosa “A proposito, non è qui con te?”

“Ecco… in realtà… è un pochino complicato… … lo sa. Harry era solo il mio compagno di parto. E i corsi ormai non servono più. È… passato. Non sono più un suo problema.

Vide la dottoressa corrugare la fronte “Lo hai lasciato?”

Cosa? No. Non stavamo neanche assieme… Ormai è nato.”

“Scusami cara, ma non capisco. Non abitate assieme?”

“Sì. Cioè… con altre tre persone. Solo che è un po’ di tempo che non vedo Harry. Il lavoro… quelle cose lì. Ed è giusto così. Anzi, pensavo di cercarmi una casa mia. Qualcosa di piccolo, magari fuori Londra.

La dottoressa scosse la testa. Aprì la bocca per parlare, ma fu interrotta da una ragazza “Mamma!”

Una ragazza con grossi boccoli biondi irruppe nella conversazione, aggrappandosi al braccio della donna. “Mamma! Papà ha detto che posso farmi il secondo buco solo se tu non dai il veto. Ti prego mamma! Ti prego, ti prego, ti prego!”

“Alice! Stavo parlando con la signorina. Chiedi scusa.

La ragazzina si voltò verso di lei e si scusò frettolosamente per poi tornare a voltarsi verso la madre “Allora?”

La dottoressa scosse la testa “Ne parliamo dopo. Intanto guarda se ci sono orecchini che ti piacciono.

L’adolescente si voltò soddisfatta e corse via. Arienh la seguì con lo sguardo e la vide aggrapparsi al braccio di un uomo alto e brizzolato, che parlava sorridendo ad una giovane donna dai capelli bruni, anche lei sottobraccio ad un ragazzo con i capelli neri e il giubbotto di pelle

Si voltò verso la dottoressa. La donna le sorrise “Mio marito, Roger. La piccolina peste ha 14 anni. Poi c’è Matthew, 25 anni e una passione sfrenata per le moto da corsa. E quella lì e Cybill, la più grande. Ha seguito le orme del papà e ora lavora come chirurgo.

“Ha una famiglia magnifica.”

“Sì. Cybill l’ho avuta da un altro uomo.”

Arienh spalancò gli occhi.

“Il mio primo marito, se così si può chiamare. Mi ha lasciato quando Cybill aveva tre anni. Non l’ho mai più visto.

“Mi dispiace…”

La dottoressa scosse la testa sorridendo “Matthew l’abbiamo adottato io e Roger un paio d’anni dopo esserci sposati. Sembrava che Roger non potesse avere figli.

“Alice è arrivata a sorpresa. Io e mio marito non riuscivamo a crederci.

Le sorrise di nuovo. Guardò la sua famiglia orgogliosa e Arienh la invidiò.“Sembrate molto uniti.

“Lo siamo. Ora scusami, ma devo assicurarmi che mia figlia non esca da quel negozio conciata come un albero di Natale.”

“Allora arrivederci.”

“Alla prossima Arienh.” Fece per andarsene, ma dopo un  paio di secondi tornò sui suoi passi “Famiglia non è sinonimo di legami di sangue. Praticamente mai. Spero che tu prima o poi lo capisca.”

 

19 novembre – ore 4:21

 

Cru…”

“HARRYYY!!!”

“…via!”

 

“Sei un mago!”

“Già…”

 

“Signor Potter…”

“… famiglia.”

 “…parola signor Potter.”

“NOOO!!!”

 

“Sei un mago!”

“Già…”

 

Schh… signorina… fa male al bambino.”

“Bastardo!”

 “AAAHHH!!!”

 

“Sei un mago!”

“Già…”

“Già…”

“Già…”

 

23 novembre – ore 3:18

 

Crucio!”

“HARRYYY!!!”

S-scappa… va-va via!”

“Vedo signor Potter che ha fatto presto a mettere su famiglia.

“Lei non c’entra, lasciala…”

“CRUCIO! Non un’altra parola signor Potter.

“NOOO!!! La prego lo lasci stare!”

Schh… signorina… non si agiti. Fa male al bambino.

“Bastardo!”

Crucio! Dicevo signor Potter… voglio che oggi lei provi cosa significa perdere un figlio! CRUCIO!”

“AAAHHH!!!”

 

“Sei un mago!”

“Già…”

 

Ore 4:18

Le dita congelate delle mani si muovevano nervosamente sulla rotellina del volume del baby controll. Ogni tanto qualche fiocco di neve solitario le si appoggiava addosso finendo inevitabilmente per sciogliersi sul maglione di lana. Avvolta nel buio e nel silenzio si mimetizzava sul piccolo balcone, rannicchiata in quel freddo angolo da svariati minuti, apparentemente inconsapevole di quelle stupide lacrime che si ostinavano a scendere sulle sue guance.

Aveva freddo, la coperta adagiata sulle gambe non la scaldava minimamente. Ma non voleva rientrare. No, rientrare proprio no. Non finché Jonathan non si fosse svegliato almeno.

Chiuse gli occhi singhiozzando un po’ più forte e tentò di asciugarsi la faccia con l’angolo del maglione.

Sentiva quel dolore fisico pesarle addosso senza poter far niente né per alleviarlo né per combatterlo.

 

Ore 4:21

Il rumore della porta che si apriva.

I passi sulle piastrelle.

La sua voce “Fa freddo. Rientra.”

Un ordine più che una richiesta.

Si alzò lentamente e lo seguì in casa trascinando a terra la grossa coperta.

Seguì il ragazzo nel buio, si fermò solamente in cucina. Non aprì la luce, ma non importava, le loro conversazioni avvenivano sempre al buio. E ad entrambi andava bene così.

Guardò Draco con gli occhi appannati dalle lacrime. “Voglio vedere.

Inspirò profondamente “La magia. Ti prego.

Lo sguardo del ragazzo rimase freddo, senza sorpresa. “D’accordo.

Lo vide prendere la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e sussurrare qualcosa. Nella cucina buia si alzò un vento caldo.

Arienh chiuse gli occhi sentendo l’aria scivolarle tra le dita e li tenne chiusi anche quando quest’aria morì silenziosamente.

Tentò di deglutire.

Aprì gli occhi e fissò Draco.

Oh santa trota…

 

 

Il mio angolino

Ehehehe… suvvia! Qui ho rischiato il linciaggio di gruppo (ok che un sospetto dovevo farmelo quando ho fatto leggere il cap ad un'altra mia amica è ha praticamente urlato “Cos’è questa schifezza??? Dov’è Harry???”)

Cof cof! Abbiate pietà… più pazienza che pietà. Neanche a me ha fatto molto piacere scrivere quel cap, è per questo che ci ho messo tanto… sigh (sarà anche che sono di pessimo umore in questi giorni e quello che scrivo ne risente…).

Ok, e dato che più o meno mi avete fatto tutti la stesse domande, ve lo dico qui prima di scappottare malamente nelle risposte private:

- Elise: calma e sangue freddo, non impizzatevi, per lei dovrete aspettare;

- Harruccio: il ritorno è previsto per il prossimo capitolo se non cambio idea e decido di dare il colpo di grazia ad Arienh;

- l’omino del crucio: non perdeteci il sonno, non ne vale la pena, anche perché se lo fate io dovrò trovare una spiegazione molto più convincente di quella che avevo pronta;

Ultima nota: mi sono riletta il primo capitolo. Voglio uccidermi! Probabilmente avevo gli ormoni in festa quel giorno! Siete dei tesori: come avete fatto ad andare avanti?!

Marta: oh ciao! , in effetti è proprio questo che volevo far passare. Adesso Arienh è in un pessimo momento e oltre tutto non riesce a stabilire un legame con il bambino. Ma pazienta, migliorerà. Grazie mille! ^^

Giuigzzu: (ma non era Giugizzu? O___o – ah…la foga di recensire.. ^^ )  Mi fa molto felice che ti sia piaciuto! Grazie mille! ^^

Alexandra "Killer" Wallace Threpwood: boujour! Ora mi devo nascondere? No, perché, come ti sarai accorta, Harry non c’è ancora… ^^’ aspetta… arriverà! Davvero! Ok… bacioni!? ^^’

Luna Malfoy: nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Come sciopero (vuoi che mi legnino in gruppo?)??? NOOOOO!!! Scrivo! Sto scrivendo, vedi?! E Harry non c’è ancora, ma almeno c’è la buona volontà! ^^’ E… sì insomma… come dirvelo… per Elise dovrete pazientare un po’ di più… Ma non tanto! Metti via quelLA COSA!!! °O°  (questo cap è arrivato abbastanza velocemente? ^^’’’ ulteriore domanda retorica…)

Tink: ma ciao! Innanzitutto: cosa sono i cavaturaccioli? (la mia pigrizia mi impedisce di cercare un dizionario…). Ti dirò… sono inorridita alla vista di quel Nuccietta… poi però mi ha turbato sempre meno, fino ad arrivare a provare quasi un moto di simpatia per quel nomignolo… quindi si può fare. Cmq non è calvo il tipino del crucio! È il dottor Furt ad esserlo! E riguardo all’irruzione in camera mia per lo scambio del cervello… non ti conviene… è un tale cesso che prima di arrivare al mio letto o ti sei uccisa tra i detriti o ti sei presa una qualche malattia esotica. (e non scherzo. Mio fratello ha proposto l’antitetanica ai coraggiosi che entrano…) .

Tink-in-preda-all'ennesimo-attacco-di-ridarella: amore mio… sparati! A me piace Nath! Perché mi piace il nome Nathan! Adesso io come faccio a scrivere di Nath con te che te ne sei uscita con quella schifezza di Natalino!!! Già quando mi sono accorta che il cretino del GF si chiama Jonathan mi è venuta una sincope (per questo insistevo con il nomignolo Nath!!!!), ma adesso???

Marty91: lo sapevo io che oggi le beccavo! Suvvia calmatevi! Cmq… grazie (credo…)! Oh, Harry? Harry chi? ^^’’’

Elessar Enials: oh, gli attori per Cho e Cedric ci sono già… Katie Leung e Robert Pattinson. La Umbridge! Non ci avevo pensato… spero che sia brava, perché se non lo è quel personaggio rischia di diventare una pessima parodia. Un macello… ^^’ già… e non ho ancora finito…  Ciao, ciao!

Sissichi: ciao… anche a me fa piacere sentirti… ehm… sì. ^^’ Uh uh uh! Suvvia… calma e sangue freddo… sistemerò tutto!

^ERIN^: Harry? Harry chi? (devo trovare un’altra battuta d’esordio…). Tornerà… prima o poi

Caillean: oh grazie tesoro! Paragonata al cofanetto del SdA e della busta paga… ti voglio bene! ç___ç (sono commossa!). Io devo aspettare per il cofanetto! Ma non vedo l’ora di poterlo comprare! Sono curiosa come una scimmia, voglio vedere la parte su Faramir ed Eowin!

Pepy: new entry! E sei una del gruppo! Ne faccio parte anch’io anche se in generale non mi faccio sentire.^^ E grazie mille!

Malesia: oh grazie cara! E non me lo ricordare per piacere! E che io non le collego queste cose, quando l’ho visto alla tv in un qualche servizio strano mi è presa una sincope. Io non voglio neanche pensare al GF! Per questo insisto con i nomignoli strani (penso che Nath perdurerà…)

Malesia: vedi sopra… ^^’ cmq sto cercando di scrivere presto questo cap

Daffydebby: ^_____^’ ohilà! Domande… domande… chi lo sa! No, suvvia… prima o poi saprete… cmq, grazie carissima! ^^

Sissicchi: ho fatto incazzare il mondo con questo cap! Non entrare in sciopero anche tu! Già ci sono decine e decine di lettori che vorranno la mia testa appena viene fuori che lo sciopero di Luna è causa mia (spero che cambi idea prima del mio prox aggiornamento!), vuoi che si uniscano anche i tuoi? In questo momento Arienh si sente tutto tranne che carina. Ed è in crisi profonda per questa storia del bambino. E, sì. È freddina, ma spiegherò anche questo (non durerà a lungo, non voglio che Nath cresca con i complessi.). Ciao, ciao! ^^

Vega: un oblivion? In effetti ero piuttosto tentata da questa ipotesi… in effetti sarebbe dovuta essere una procedura standart  per i babbani che finiscono al S. Mungo… ma no. Niente incantestino di memoria. ^^

Soichiro: più irritante? Davvero? ^^’’’ Suvvia! E grazie, sei un amore! ^^

Ale: new entry! Oh che carina! Sorrido come una scema dopo commenti così. Mi fa davvero tanto piacere sapere che… no, in realtà mi fa davvero tanto piacere tutto quello che hai scritto. Grazie mille! Marianne ha un forma molto meno complessa di una piaga che affligge la sottoscritta da un sacco di anni. In sostanza questa malattia ti induce a seguire il mantra del “perché dire semplicemente una cosa quando potresti dirlo in maniera da incasinando del tutto l’ascoltatore?”. Lei non termina un discorso senza lasciare in sospeso qualcosa, io, in più, parlo per metafore. Prima o poi (magari in altra sede) metterò un bel discorsone con mucche e cammelli. ^^

Elivi: neanch’io mi ci raccapezzo con il bimbo. Mi fa stranissimo che sia nato e ogni tanto me lo dimentico pure, obbligandomi così a riscrivere la scenetta o perlomeno spiegare dove cavolo sia il pupo. Elise è un ulteriore problema in cui mi sono dovuta inguaiare. ^^’

Ginny: oh tesssoro! Complimenti per l’analisi del rifiuto psicologico… brava, brava! I gemelli Weasley li avevo previsti, ma non nella storia effettiva. Avevo intenzione di metterli in una di quelle oneshot di cui ti parlavo. ^^ Hai visto, se non ho fatto casino c’è pure l’altro disegno. (si potrebbe mettere anche uno di quelli su Ron-Hermione… eh? ^____^). Sto cercando di ridimensionare il mio angolino, ma è difficile!!!

Ginny: tanto lo sai che i figli per loro due sono già programmati. Sempre nelle famose oneshot=P

N F LEYDEN: new entry!!! (ti becchi 3 punti esclamativi perché mi hai fatto morir dal ridere!). Grazie mille, sono contenta di sapere che non cado nel mellifluo e di averti indotto a recensire! ^^ (danza kita-kita della felicità) Passiamo alle domande: A) non sono un medico; B) non studio medicina; C) mio padre è commercialista; D) mia madre è barista; E) se fossi incinta i miei mi avrebbero già ucciso; F) la mia quasi zia era incinta poco fa, ma essendo io scema e distratta non ho pensato di chiederle informazioni…; G) ci sei andato vicino con la F… La verità è che mi sono documentata tantissimo (faccio la perfezionista solo in alcuni ambiti della mia vita ^^’), tanto da far venire seri sospetti alla mammina. Il mio capolavoro è uno schema di due pagine attaccato al muro della mia cameretta dove sono segnate le 40 settimane della gravidanza di Arienh e in cui ho segnato tutte le curiosità e le scadenze… Anche mio fratello ha guardato malissimo quello schemino

Giuly: uh uh uh! Quante domande! ^^ Chissà! Cmq sì, l’ospedale è il S. Mungo (dove la trovava se no una singola in un ospedale normale… =P ^^)

Ryta Holmes: oh donnina simpatica! Come le è parso questo capitolo? Riesco a vivere abbastanza a lungo per scrivere gli ultimi? Anche a me ha depresso scriverlo (2 settimane ci ho messo… 2 palle…) e pure Arienh era depressa… qui ci sono un sacco di persone depresse… ma migliorerà (deve migliorare… perché altrimenti io potrei fare una pessima fine ^^’ e non mi serve la Cooman per saperlo…). Però… (scaglio una pietra in favore di Luna –anche se forse si dice spezzo una lancia-) il fatto che non ti ha avvisato dell’aggiornamento ha fatto sì che questo capitolo per te sia arrivato molto prima che per tutti gli altri… (comprendi la logica contorta? ^^’), quindi alla fine ti ha fatto un favore! ^^’

Egwene: new entry! Anche se in realtà sei una new entry fasulla… oh grazie Co-co! (scommetto che lo adori questo soprannome, eh? ^^) Sì, il nome lo spiegherò, non so ancora se nella storia o nell’angolino, ma lo farò! ^^

Per chi non se ne fosse accorto nello scorso capitolo sono riuscita ad inserire un disegno di Ginny, però parecchio tempo dopo l’aggiornamento effettivo… quindi, dateci un’occhiatina se non l’avete fatto! ^^):

Un megabacio a tutti!

E un saluto a Marco e Eneri_Mess (a cui non ho ancora scritto la famosa mail… sorry ^^’’)

Oryenh

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Capitolo 14
*** Trote e favole ***


Capitolo 14

Trote e favole

 

Dopo 3 santa trota

No! No, no, no!

L’ho già detto no?

No, perché se non l’ho detto… NO!!!

Draco corrugò la fronte e fece per avvicinarsi. “Arienh?”

“No! Fermo lì! Cosa stai facendo?”

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia “E adesso cos’hai?”

Arienh stese le braccia puntando gli indici verso il ragazzo. “Non ho niente! Ma resta fermo lì.”

“Sei impazzita?”

Lo guardò malissimo e assunse un tono indignato “Ah! E me lo chiedi adesso? Mi pare un pochino tardi! Avresti dovuto domandarmelo prima! Nel momento in cui ti ho pregato di farmi vedere la magia!”

Fece un paio di passi all’indietro.

Draco incrociò le braccia al petto cercando di mantenere la calma “Mi pare che tu stia esagerando. Qual è il tuo problema?”

Arienh rise vagamente isterica “Il mio problema è che questa conversazione ha preso una piega del tutto imprevista. Non hai seguito il copione!”

“Quale copione?”

“Quello in cui, quando la coinquilina pazza ti chiede di mostrargli la magia, tu la fissi confuso chiedendoti se sia il caso di internarla. Oppure, perché c’è l’alternativa, quello in cui tu ti domandi se stia parlando di qualche nuova droga.” Si passò una mano sulla faccia, tenendo l’altra fermamente puntata sul biondo. “Da nessuna parte c’era scritto che tu le avresti mostrato davvero la magia! E sai perché?” parlò lentamente, come se stesse spiegando un concetto elementare.

“Non sono sicuro di volerlo sapere.” Fece sottovoce. Arienh lo ignorò.

Perché qui non siamo in qualche favoluccia romantica! Qui stiamo girando una strana parodia della mia vita!” si tolse con uno scatto nervoso un ciuffo di capelli dalla faccia “E onestamente ero piuttosto convinta di essere arrivata al punto in cui la protagonista, in preda a strani attacchi psicotici crede di aver trovato la falla in qualche oscura realtà governativa. E non provare neanche a dire che quello che sto dicendo non ha il minimo senso logico, perché lo so!” sbottò interrompendo le proprie elucubrazioni. “Comunque, a questo punto, seguendo la trama, io sono assalita da strani incubi barra visioni che mi portano a comprendere cosa c’è oltre a quello che vedo. E fin qui è perfetto, perché in un film, a questo punto, accade che o il protagonista riesce ad entrare in questa mistica realtà e a farne parte vivendo per sempre felice e contento, ma non avendo più legami con il passato oppure viene ucciso.”

Draco inarcò una sopracciglia. “Sì, lo so.” Lo precedette “Se viene ucciso non è il protagonista, quindi la seconda ipotesi sarebbe da scartare. Ma ne ho un’altra! Il protagonista è costretto a fingersi pazzo per poter vivere in pace, ma nel suo profondo… sa! ” si accorse di aver assunto un tono melodrammatico, così tornò all’intonazione spiccia “Te lo sei mai visto Ipotesi di complotto?”

Il biondo la fissò seriamente preoccupato “Arienh io penso…”

Lei lo interruppe per l’ennesima volta “Ora, io onestamente preferisco quest’ultima versione. Perché è piuttosto veritiera e il protagonista rimane in vita. Ma mi rendo perfettamente conto che non siamo in un film. Ed è questo il punto!!”

“Io sono pazza! Non c’è altra spiegazione. Quello che vedo non è reale! Io credo di parlare con te. Io credo di vedere te e probabilmente credo di avere un figlio. Il che è ridicolo, perché a questo punto oltre ad essere pazza sono anche stupida! Avrei potuto crearmi una realtà fittizia da favola nella quale potevo essere una star del cinema o… o non lo so..! Invece sono…” si guardò attorno e fissò se stessa con occhio critico “…io. Gran bell’affare…”

Draco si massaggiò la fronte sospirando.

“Sarei io quella che dovrebbe sospirare!”

Lui la guardò truce “Se non la pianti ti pietrifico!”

Arienh sbuffò alla battuta decisamente poco divertente, poi lo fissò.

Forse non scherzava.

Ah ah… cavolo…

 

3 minuti dopo. Uno su un divano, l’altra sulla poltrona

Arienh strofinò il naso e gli occhi con la manica della maglia, sperando che il rossore si fosse attenuato.

Draco alzò lo sguardo continuando a massaggiarsi insistentemente la tempia, “E spiegami perché non mi lasci avvicinare!”

Arienh boccheggiò un paio di volte prima di tentare di rispondere “Perché… , perché… senti, non lo so! Mi sembrava una buona idea prima!”

Quindi adesso posso sedermi lì?” le chiese indicando l’angolo del divano accanto a lei.

“NOO!”

Draco imprecò.

 

12 minuti dopo. Draco ha guadagnato 20 centimetri

“Allora… ce l’hai uno di quei cappelli?”

“Quali cappelli?”

“Ah! Se non lo sai tu! Dai, quelli a cilindro da cui fare uscire qualche colomba, un paio di conigli…”

Perché dovrei tenere animali in un cappello?”

… per tirarli fuori…”

Si fissarono in silenzio per una quantità imprecisata di secondi.

“Ok… niente cappello magico. Uno strano braccialetto? Che indossi solo tu? Che è il dono di un folletto che è sempre accanto a te? No eh?”

“Un paio di gattini parlanti? Ok, ok, ok! Non serve che continui a fare quella faccia! Sto solo cercando di indovinare. Allora, come hai fatto ad avere i poteri?”

Draco incrociò le braccia al petto “E tu? Come hai fatto a non averli?”

Arienh alzò le spalle “… io ci sono nata così.

Il ragazzo alzò un sopracciglio in quello che doveva essere un cenno allusivo. Arienh storse la bocca in una smorfia per un paio di secondi, prima di coglierne il significato.

“Ah. Ok. Ma cos’è? Una specie di mutazione genetica?”

Ma lo sai che tu guardi troppa televisione?”

“Non è vero! E poi gli x-men sono un cult!”

 

3 centimetri dopo

Lo sai vero che è la stessa persona di ieri?

Sì…

E lo sai che ti stai comportando da idiota?

Sì…

Qual è il tuo problema?

Non lo so. Ok? Non lo so! Cosa diavolo dovrei fare? Ma ti rendi conto di quello che sta accadendo? Draco è uno stregone! E pure Harry! Ed è assurdo!

E anch’io dai! “Voglio vedere la magia…” che cavolo mi ero fumata? E la cosa migliore è che in quel momento ci credevo!

Certo, mi aspettavo che Draco si mettesse a ridere da un momento all’altro, ma vederlo tirar fuori quella sottospecie di bacchetta da fata madrina mi ha… mi ha… non lo so cosa mi ha! Ma sta certa che il risveglio dalla schizofrenia non è stato per niente piacevole!

Finito?

SÍ!!

Allora parlo io. Vedi di darti una calmata. Non importa quanto ci metterai, ma vedi di accettarlo. E non solo Draco, tutto. Perché adesso devi scegliere. O far parte di questo o non farlo. Dipende da te. A questo punto, se sceglierai di farne parte, dovrei essere in grado di accettare un rifiuto nello stesso modo di un consenso. Pensi di farcela?

...

Allora?

Sì, un attimo che ci pensando! …ok, ok, ok. Penso di farcela.

Bene.

Lo sai che sei irritante?

Lo so. Sono te.

Arienh si alzò dalla poltroncina fissando Draco. Poi, superando il tavolino, si sedette accanto a lui sul divano, incrociando le gambe sotto di sé.

“Bene. Allora… Hermione e gli altri lo sanno?”

Il ragazzo aggrottò le sopracciglia. “Cosa?”

Lei alzò gli occhi al cielo “Di te e di Harry. Che siete…” fece uno strano gesto con le mani “…degli stregoni.

Draco aprì un attimo la bocca, prima di richiuderla velocemente. Inspirò profondamente prima di parlare di nuovo. “Innanzitutto maghi. Preferisco. E comunque lo sanno. Lo sanno, perché lo sono anche loro.”

Arienh fece una smorfia divertita “Lo sono anche loro..?”

“Sì.”

La ragazza ridacchiò leggermente “Ma dai! No, cioè… non posso parlare per Ron e Ginny, ma Hermione non lo è. Lo saprei. La conosco da una vita.”

E a questo punto una frase del tipo “Un silenzio vale più di mille parole” ci starebbe davvero bene, solo che Arienh non era dell’umore adatto per poter solo pensare ad una stronzata del genere.

In realtà non era nella situazione per pensare a nulla, perché sentiva il cervello decisamente pieno, come lo stomaco dopo un pranzo di Natale: troppo pieno per poter solo pensare di alzarsi dal divano e fare qualsiasi cosa.

 

Un numero non precisabile di secondi dopo

Arienh sobbalzò vistosamente quando il baby controll le fece presente che Jonathan si era svegliato e che aveva decisamente fame.

“Deve mangiare.” Disse al ragazzo, frustrata all’idea di dover abbandonare quella specie di conversazione.

Trottò rapidamente in camera e prese il pupetto strepitante dalla culla.

“Su, su, su patata… Mi sono momentaneamente dimenticata di te, ma se ti raccontassi il motivo, mi giustificheresti appieno…” Fece una smorfia incerta “Forse…”

Lo cullò per il tragitto che fece per arrivare in cucina e rimase sorpresa trovando Draco con il biberon in mano.

“Tieni, la temperatura dovrebbe essere ok. Fece passandoglielo.

Arienh spalancò la bocca per chiedergli come avesse fatto a prepararlo così velocemente, ma la richiuse non appena si rese conto che domande di quel genere ormai non avevano più senso.

“Grazie” disse semplicemente.

 

Il giorno dopo – 29 novembre

Spiegare a Ron perché Draco stesse facendo apparire strane figure colorate e svolazzanti di fronte ad Arienh senza neanche tentare di nascondere la bacchetta fu più facile del previsto. Soprattutto perché quelle stesse figure sembravano interessare morbosamente l’esserino  che Arienh teneva in braccio (e che tre minuti dopo era già tra le braccia del rosso).

Un pochino più complicato fu spiegarlo ad Hermione. Soprattutto perché quella spiegazione non fu altro che l’inizio di un'altra spiegazione ed un’altra ed un’altra ancora. Finché tutte le spiegazioni quella mattina furono affrontate.

Per fortuna.

 

Ore 12:32

Stava affettando finemente una cipolla sotto espressa richiesta di Ginny.

La rossa le dava le spalle mescolando le uova alla farina per preparare la pasta.

Arienh non aveva avuto il coraggio di dire alla ragazza che la cipolla le causava un’irritazione fortissima agli occhi. In generale non poteva neanche rimanere nella stessa stanza in cui qualcuno la tagliava senza lacrimare copiosamente.

Cercava di parlare tranquillamente, in modo che la ragazza non si voltasse verso di lei.

“…e quindi perché non usi la cosa… la bacchetta per cucinare?”

 Cercò di asciugarsi un occhio con la manica mentre ascoltava distrattamente la risposta della ragazza “…se sono di fretta. Ma se ho tempo preferisco farlo alla babbana. Lo trovo rilassante.”

Mhmh…” una grossa lacrima si spiaccicò sul tagliere di legno, scurendolo dopo essersi assorbita.

“E onestamente non sono un granchè a controllare troppe pentole assieme… tendo a concentrarmi troppo su una trascurando le altre.

“Ah… ah… immagino…”

Arienh premette con il dito la cipolla contro la lama. Mossa decisamente stupida.

Avrebbe dovuto prevederlo che ad un certo punto la cipolla sarebbe finita e la lama sarebbe arrivata sulla carne. Anche se forse era meglio dire nella carne.

Ma porcaaaaahhhh….” Le sfuggì in un sibilo.

Che hai detto?”

Arienh si ficcò il dito in bocca, cercando di non macchiare le cipolle si sangue “Mmmhh!” muggì in risposta.

“Eh?” fece la rossa, continuando a rimanere girata.

“Harry! Dov’è Harry?” disse la prima cosa che le passò per la testa, che in effetti era l’unica cosa che le passava per la testa, ma anche l’unica cosa che cercava di ignorare.

Si maledì mentalmente.

Vide Ginny appoggiare il matterello sul piano con uno scatto. “Harry dici?”

Arienh si rimise il dito in bocca, sperando che se non avesse risposto, la ragazza avrebbe automaticamente lasciato cadere l’argomento.

Cosa che puntualmente non accadde.

“Sai, è buffo che tu mi faccia questa domanda. Perché in effetti la stavo aspettando da un po’.” Afferrò un mestolo e mescolò violentemente una sostanza bianca dentro una pentola.

“Un po’ parecchio per la verità… perché, in effetti, io sto cominciando a stufarmi. Arienh continuava a succhiare le gocce di sangue dal dito e a strofinare il dorso della mano sugli occhi che bruciavano, sperando contemporaneamente che Ginny continuasse a parlare. “Trovo abbastanza frustrante la situazione. Non sono ancora riuscita a decidere chi mi dia più fastidio tra te e lui. Devo ammettere che è uno scontro affascinante. Da un lato c’è la ragazza idiota che passa le sue giornate non facendo altro che dire Oh Harry dove sei? Quando tornerai?

Arienh spalancò gli occhi quando Ginny assunse la squallida vocina in falsetto ed emise un gemito indignato “Ehi! Io non dico niente di tutto ciò!”

La rossa  sbuffò rumorosamente “Oh sì che lo fai! Solo che non usi la voce.” Fece una piccola pausa per assaggiare l’acqua bollita “E poi c’ lui. Fermo nella posizione di martire incompreso, che si rifiuta di ascoltare qualsiasi persona osi cercare di farlo ragionare.

Arienh allontanò la cipolla da sotto il naso e appoggiò bruscamente il coltello “Senti! Io non so cosa tu ti sia messa in testa, ma io non voglio niente da Harry! Ti chiesto dov’è solo per cortesia. Voglio sapere se il motivo per cui non torna a casa sono io! Perché se sono io… … se sono io, il problema è risolvibile. Questa è casa sua, voi siete i suoi amici. Io prima o poi me ne andrò. E a questo punto credo che sia meglio che io me ne vada prima. Sto pensando di andare in Irlanda, da mio nonno. Lì non avrei…”

Fu bruscamente interrotta “Lo sai una cosa Arienh?” Ginny non aspettò che la ragazza rispondesse, quella non era una domanda a cui in genere si risponde “Oggi è una pessima giornata, sono nervosa, indisposta e mi sta fiorendo un dolorosissimo brufolo sulla fronte. E ora posso dire di essere anche arrabbiata.” Lanciò il canovaccio sul piano da lavoro e brandì il matterello come un’arma. Arienh sgranò gli occhi. Ginny si voltò di scatto e continuò a sgridarla “Dove pensi che…”

La rossa abbandonò lentamente l’atteggiamento bellicoso notando lo stato disastroso della ragazza. Dagli occhi rossi e lacrimosi al naso gonfio. “Arienh…” abbassò il matterello e si sedette accanto alla bionda “…io non volevo… non dicevo seriamente… scusa! Non piangere… risolviamo tutto.”

Arienh emise un gemito cercando di soffocare una risata. “Ginny, io non sto…”

“No, davvero, mi dispiace un sacco. Sono un essere orribile, dovevo capirlo che stai male… invece ti ho dato addosso… non volevo farti piangere.

La bionda allora cominciò a ridere “È la cipolla. Indicò il tagliere “E il dito.” Le mostrò il taglio. La giovane strega aggrottò le sopracciglia fissando le due cose. “Ma sei un disastro. Perché non me l’hai detto?”

Arienh alzò le spalle “Volevo rendermi utile…”

Ginny scosse la testa e con la bacchetta fece comparire dell’alcool e dei cerotti “Che scema…” Le sistemò il dito in un paio di secondi. “Comunque… tornando al discorso di prima. Voi due dovete parlare. E non fare quella faccia. Dovete farlo, perché siete due zucconi! Ma soprattutto due zucconi orgogliosi. Entrambi avete già deciso quello che l’altro pensa o, ancora peggio, quello che per l’altro è meglio. Siete così ottusi!”

La rossa accartocciò la cartina del cerotto, facendola diventare una minuscola pallina “Harry è particolare. Di questo te ne sarai accorta. Ha avuto una vita difficile. Da sempre. E vive nella convinzione di dover pagare per tutto quello che crede di aver provocato. Non vuole essere felice. Davvero felice intendo. Io sono convinta che insieme potreste esserlo.”

Si morse un labbro facendo una pausa “In questo ultimo periodo ero convinta che avesse trovato un equilibrio. Ma la storia dell’incidente lo ha terrorizzato. È tornato indietro…” si accigliò, indecisa se parlare o tacere “Ha passato i giorni in quell’ospedale… vegliava su tutti e due, non se ne mai andato. Ma quando ti sei svegliata… non lo so. Penso che abbia deciso di essere pericoloso per te. Ha deciso di mantenere la distanza.”

Arienh ascoltò le parole della ragazza. E se da un lato sentiva un dolore acuto alla bocca dello stomaco, dall’altro si sentiva felice.

 

Ore 15:43

Arienh stava mordicchiandosi nervosamente un’unghia, in attesa dell’ora x. O l’ora della fine. , comunque stava aspettando di veder comparire Harry da un momento all’altro.

Certo, poteva anche non comparire affatto. Ma Arienh riponeva una buona quantità di fiducia nei metodi di persuasione di Ginny.

Da quella mattina, un’ottima quantità di fiducia.

Forse l’avrebbe ringraziata, più avanti… quando quello stato di agitazione e paura si sarebbe attenuato.

Forse.

Si voltò verso la rossa, seduta sul divano, intenta a leggere quella che aveva tutta l’aria di essere una rivista legale. Il Cavillo qualcosa…

Senti… io non sono molto convinta…”

“Non ci provare. Ho aspettato per troppo tempo che vi decideste di comportarvi come persone mature… ma non l’avete fatto. Ora è tardi per i ripensamenti.”

La bionda riprese a camminare su e giù per la stanza mordendosi la povera unghia del pollice.

Sobbalzò vistosamente quando il rumore di una chiave infilata bruscamente nella serratura la riscosse dai suoi pensieri.

Occavolo!

Sbirciò Ginny che aveva ripiegato la rivista e si era alzata in piedi lisciandosi la gonna verde scuro.

“Eccolo…”

Arienh si voltò verso l’entrata sentendosi decisamente male quando vide Harry fermarsi sulla porta.

Dalla faccia era piuttosto chiaro che non si aspettava di trovarla lì.

Lo guardò voltarsi verso Ginevra, in una muta accusa

La rossa sorrise innocentemente “Ciao Harry! Bene, sono felice che tu sia venuto. Ora però io devo andare.” Afferrò la borsetta e il cappotto “Onestamente gradirei che tutto fosse risolto entro oggi. Quindi, datevi da fare. Ovviamente, se perseveraste in questa stupidissima ostinazione, in un prossimo futuro mi vedrò costretta ad utilizzare altri metodi. Sorrise di nuovo “Ciao, ciao!”

E se ne andò, lasciandoli nel silenzio.

Arienh torturò con la mano il cerotto, rompendone un pezzo.

Harry intanto si tolse il cappotto e lo appoggiò sul divano. “Come stai?”

“Bene! Bene… sì, insomma… bene! Anche Nath. Stiamo tutti bene. Tu?”

Anche.”

Arienh si voltò un attimo, fingendo di spostare un paio di libri sugli scaffali. Con una mano si tappò il naso. Dire che era a disagio era riduttivo.

Era sicura di stare per svenire.

Vederlo dopo tutto quel tempo, che alla fine non ero poi neanche tanto, era stranissimo. E il suo profumo era molto più intenso di quanto ricordasse.

Harry la riscosse dai suoi pensieri “Arienh… senti, io non credo…”

Arienh si voltò di scatto nel panico. No, no, no! Non poteva finire tutto ancora prima che fosse ancora cominciato. “Harry! No, aspetta! Devo dirti una cosa, ma devo dirtela per prima, perché se tu cominci a parlare, io potrei cambiare idea e se combio idea…” balbettò ancora un po’. Espirò lentamente “Non voglio terrorizzarti con quello che ti sto per dire… nemmeno obbligarti a fare qualcosa che non vuoi… voglio solo dirtelo. guardò a terra, forse in cerca del rimasuglio di coraggio che aveva sicuramente fatto cadere.

“Ti amo.” Alzò lo sguardo, già pentita di quello che la sua voce ha detto senza chiederle il permesso.

Scappa! Veloce! Colpiscilo e datti alla fuga!

Zitta! Non adesso!

Ma cosa non adesso!! Sei ancora in tempo! Fai qualcosa di stupido! Non lo so, prendi il cuscino del divano e buttaglielo addosso! Oppure urla qualcosa come “Alle tue spalle! Attento!” e appena lui ti fa uscire dal campo visivo dattela a gambe!

Oooohhh!! Idiota! Finiscila! E tu continua!

Vide Harry aprire la bocca per dire qualcosa, ma Arienh gli piantò una mano davanti, impedendogli di parlare. “No. Se tu parli adesso è la fine. E dato che ho iniziato, vorrei umiliarmi per benino. Perché se non lo faccio adesso, probabilmente non lo farò mai più. E se non lo farò mai più, ci sarà quella vocina nella mia testa che non la smetterà di rompere per l’eternità! E questo non è affatt…”

Harry le piantò la mano sulla bocca zittendola.

Solo che in quel modo c’erano ben due bocche che non parlavano.

Tolse la mano da quella di Harry e aspettò che lui fece lo stesso.

“Ok… stavo andando fuori tema.” Sospirò, cercando di evitare lo sguardo di Harry.

Ma come fanno quelle idiote nei film a dire tutto quello che dicono fissando negli occhi l’interlocutore.

Loro sanno cosa riceveranno in risposta. Questo aiuta.

Da quando fai ironia?

“Arienh?”

La ragazza sobbalzò “Sì! Eccomi, scusa… mi ero distratta. Allora… dicevamo…” inspirò a fondo “Io… ti ho già detto che ti amo… e non so perché sto continuando a ripeterlo, ma è un tantino più difficile del previsto e…”

Dovevi scriverti il discorso idiota!

“…e io non so…”

DLIN DLON!

La porta? Era il campanello della porta?

COSA? NO! Non adesso! Non è possibile! Stronzate simili non accadono mai nei film! Gli ospiti non arrivano nel bel mezzo di una dichiarazione!

O Sì?

Aspetta… arrivano se la dichiarazione non avviene tra i protagonisti!

Questo è l’universo che gioca al regista e ha bloccato sul nascere la dichiarazione della povera pirlotta al protagonista maschile di un’altra storia!!!!

Sono una comparsa!!!

Magari la protagonista femminile è Marianne! Io sono l’infima ragazza madre che cerca di intrappolare il protagonista in una torbida relazione facendo leva sull’onore di questo!

Sono la rivale sfigata!

“Arienh? Perché sei diventata rossa?”

Contemporaneamente, probabilmente svegliato dalla porta o semplicemente dalla fame, Jonathan palesò la sua presenza nell’altra stanza. Arienh guardò Harry.

Questa è Marianne… sta bloccando inconsapevolmente la sfacelo sentimentale del suo film! Ora arriverà e si porterà via Harry. Mi sbatterà in faccia il suo lieto fine!

E che cavolo! No!

Assunse un cipiglio severo.

“Puoi andare a prendere tu Nath? Io vado a vedere chi è alla porta.”

Harry annuì e Arienh ringraziò il cielo che non avesse notato quanto fosse illogica come spartizione dei compiti.

Corse rapidamente all’ingresso, controllando che Harry stesse effettivamente andando in cameretta.

Mi dispiace! Non è una cosa corretta. Ma se non sono la protagonista accadrà qualcosa, qualcosa che non sia l’arrivo di Marianne, a bloccarmi.

Quindi, scusa Marianne… ma Harry oggi non c’è. Non finché non ho finito.

Arienh aprì la porta, pronta a spifferare la balla e a rispedire a casa la ragazza.

Ma qualcosa la bloccò.

Forse la faccia di Marianne.

Che non assomigliava propriamente a Marianne.

“Papà?”

 

 

Il mio angolino (mi sembra una presa in giro continuarlo a chiamare così…)

Innanzitutto scusatemi per la figura burina dello scorso capitolo, nonostante me lo sia ripetuto milioni di volte, ho dimenticato di farvi gli auguri! Scusate! E auguri a tutti! Spero che abbiate passato un bel Natale!

Questa volta me lo scrivo subito così non lo dimentico: AUGURI DI BUON ANNO NUOVO!!! (giusto un po’ in ritardo…^^’).

E… ehm… sì… ho ritardato un attimino… ^^’’ ma il capitolo non voleva saperne di scriversi… ^^

Allora… io lo so che probabilmente sto rompendo le palle, ma vi prego date un’occhiata a questo!

http://www.greatestjournal.com/community/flagrate_rpg/

è un rpg su Harry Potter. È cominciato da un mesetto, ma abbiamo disperatamente bisogno di personaggi! Quindi se vi interessa fate un fischio a: oryenh@yahoo.it dopo vi inoltro alle cape.

Questa è la lista dei personaggi ancora disponibili:

http://www.greatestjournal.com/users/julie_chan/2160.html?#cutid1

non è esattamente aggiornata, ma se me lo chiedete vi so dire se sono ancora liberi. Vi prego guardatelo (serve anche incrementare il pubblico)! ;___; ( Sarò il vostro tormento!)

Pepy: già, già…anche se con la bomba lanciata da Busterbunny sulla Rowling ci siamo fatti sentire quasi tutti ^^. E … Ron è Ron! Lo adoro! ^^

Marta: su su! Non prendertela con Harry… anche lui ha le sue motivazioni. E per Arienh versione madre: cerca di capirla, povera scema, ha una visione di se stessa estremamente ristretta, quando fa qualcosa di buono non se ne rende conto.

Soichiro: povero Soichiro… sei stato beatamente fregato e sei arrivato terzo… ^______^ E grazie per le cose adorabili che hai scritto, sei un amore!

marco.vedovi.chiocciola etc. etc. (perché se no mi viene il collegamento ^^’): oh oh oh! Chi lo sa? Uh uh uh! ^_______^ auguri anche a te!

^ERIN^: cosino… aspetta di sentire gli altri nomignoli. Quel bambino avrà crisi d’identità. Santa trota: è una fusione di due esclamazioni, una coniata da me (che non vi dirò assolutamente, rischio la censura più profonda) e una da una mia amica.

Aky: new entry! Oh grazie! Fa sempre piacere vedere nuova gente che compare! ^___^ e riguardo ad Harry… in effetti nell’ultimo libro era un po’ irritante, ma sono contenta che qui ti stia simpatico.

Elivi: uh uh uh! È vero! È un mio pessimo vizio… mi diverto un mondo a lasciare i punti di domanda… solo che ogni tanto li dimentico e va a finire che non metto le risposte. Se capitasse anche qua, avvisatemi! ^^’ Ho riferito i complimenti alla mia amica: era tutta felice, ti ringrazia!

Sissichi: uh… ho fatto arrabbiare Sissichi… ^^’ lo sapevo! C’era una mia amica (che chiameremo Trissie, giusto per non far nomi) che quando si è letta il 12 ha cominciato a minacciarmi “Fa tornare Harry! Dov’è Harry!?” e quando le ho detto che nel 13 ci sarebbe stato si è tutta impizzata… ovviamente quando se l’è letto non mi sono arrivati bacini o simili… no, proprio no.

Daffydebby: oh che bello! Un’altra che comprende! (cioè, immagino che comprendi… io mi fido.) Ron è un amore! Sì! Credo che la paternità gli donerebbe alla grande!

Tink: 1) sì, ecco… le varianti di Nuccietta… parliamone! 2) Oh porca miseria! Mi ero dimenticata di togliere la domanda sui cavaturaccioli! ^^’’ l’avevo chiesto ad un’amica che mi ha guardato come se le avessi chiesto chi è Buffy. Ti giuro che in tutta la mia vita non ho mai sentito la parola cavaturaccioli (invece da quando me l’hai scritto, mi sono accorta che la giovane regina Vittoria viene paragonata ad un turacciolo –io mi ricordavo che la chiamava solo tappetto-)…  3) Nathba, ba, ba! Col cavolo! Adesso ho strane visioni ogni volta che lo uso. Devo cambiare tecnica… adesso darò lustro a tutte le mie conoscenze ortofruttifere. 4) oh! La vera recensione della storia. Aspetta che mi lustro le piume… ecco, fatto! ^^ non hai idea di quanto io sia contenta che Arienh sia piaciuta! Quando l’ho inventata avevo paura di essere andata a cercar rogne (per la storia delle Mary Sue, etc. etc.). 5) … se ho scritto “pranoica” vuol dire che sono davvero imbecille, intendevo paranoica; se invece ho scritto paranoica, intendevo che vedo gravidanze ovunque; appena qualcuno nomina nausee o simili, io punto il dito urlando “Alla gestazione!” ^^’ ecco… più o meno. Non sono incinta se è questo che pensi… se lo fossi non starei aggiornando, sarei in un qualche posto molto lontano che sicuramente non avrebbe un allacciamento internet… ^^’ cercando di non farmi trovare dai miei genitori. Per la gravidanza di Ginny… secondo me hai modo di gestirtela più facilmente, siamo nel mondo magico… a qualcosa servirà ^^

Ryta Holmes: 100 punti a Grifondoro! Ebbrava la nostra Ryta! Clap clap clap! Applauso per la corretta analisi! ^^ E sì, tra l’altro Arienh si sta lentamente ammorbidendo, anche se non l’ammetterà. C’è da dire che se fosse solo per Arienh e Harry qui le cose non procederebbero molto… fortunatamente abbiamo un paio di personaggini decisamente attivi. ^^ (oh grazie! Mi mancava solo di essere responsabile dello sciopero di Luna…) =*

Faith Malfoy: oh grazie cara! E sì, in effetti gentile non è una parola che accosterei allo sguardo di Lucius… Devo dire che a me Marianne non sta così antipatica… anzi. Le voglio decisamente bene, è un personaggio estremamente utile. E poi, per quanto incredibile possa sembrare, con quel discorso non aveva secondi fini, è stata semplicemente gentile (a modo suo ovviamente). ^^

Marty91: wow! La fiera delle ipotesi! … che dire… qualcosa l’hai azzeccato, qualcosa no. E io non mi scucio più di così! ^_____^

Malesia: oh grazie! E Draco si becca perlopiù i momenti di gloria perché io sono di parte ^^’. Uh uh uh! E ci ho messo giusto un po’ per scrivere questo capitolo… il Natale mi ha portato l’ispirazione, ma non per le cose giuste ^^’.

Ginny: devo ancora capire cosa significhi questa faccina >0 uh uh uh! E con la fine di questo capitolo come ha reagito la tua delicata psiche? ^_______^ (ghigno teoricamente malefico)

N F LEYDEN: oh grazie! Mi piace troppo far scappottare i lettori sul finale ^^ (piaciuto questo?). anche se c’è da dire che quando leggo storie di autori che usano il mio stesso subdolo metodo mi incazzo tantissimo! ^^’’

Caillean: molte grazie, sempre gentilissima! ^^ e il cofanetto è arrivato! Non l’ho ancora visto tutto perché la mia mamma e il mio fratellino non si ricordano i primi due, così bisogna fare la maratona! (mentre ti scrivo stanno uccidendo Boromir –e me lo sto guardando solo con il fratellino malaticcio, così dovrò fare il secondo round con la mamma…-).

Elessar Enials: come di difficile interpretazione? Suvvia! Solo perché non spiego un accidente? ^^

Vega: uh uh! .. qui ci sono un po’ di spiegazioni… il resto con calma. Io credo che se avessi affrontato il parto sarei andata in svenimento scrivendo. Ho avuto la brillante idea di sbirciare dei libri sulla gravidanza e sono rimasta scioccata quando ho visto le immagini del parto! Io non credevo che sui libri si potessero mettere, io credevo che fosse… non lo so cosa credevo! Ma dovrebbero farlo diventare illegale! È mostruoso!!! Stavo perdendo i sensi in libreria! I primi piani!!!!

Ale: mi fa piacere! Io adoro la Bergmann! E sono contenta anche per l’approvazione sulla scelta di Draco (adoro quel ragazzo… lo idealizzo troppo ^^’). No, non direi che Marianne ricalca una persona realmente esistente… diciamo che un agglomerato di varie persone. Un abbraccio anche a te! ^^

Tink-il-tormento: … sono allibita! Te la sei riletta davvero tutta? A me viene male alla solo idea di doverlo fare (e mi è toccato… perché altrimenti avrei dimenticato di spiegare un paio di cosucce-mi dimentico molto facilmente delle briciole di pane che lascio… ^^’- per esempio questo personagiuzzo l’avevo completamente dimenticato! E volevo spararmi perché è importante!!!). , mi fa piacere sapere che almeno un lettore assicurato per il futuro ce l’avrò! ^^

Alexandra "killer" Wallace Threpwood: com’è che il killer permane? … ma visto che Harruccio c’è in questo? *Io che tento di ignorare il bazooka*

Ghirlanda: oh grazie, grazie, grazie! Già, manca solo quello e un altro paio di cosucce…

Kaho: new entry! Uh che carina! Grazie! ^___^ Però sono dei ghiaccioli simpatici… ^^

Isilascar: new entry! Quando ho letto “22 dicembre, 11 di sera” ero convinta che mi stessi facendo il verso… ^^ le mie sopracciglia si sono alzate in maniera estremamente innaturale. Poi ho letto il seguito…  ^____^  Ti giuro che ho saltellato per una quantità indeterminata di minuti leggendo la tua recensione! Grazie! Sei un’amore!  

Isilascar: eh eh… sono un pochino in ritardo, me ne rendo conto… ^^’

Sissy: new entry! Grazie mille!! ^^ sono sempre contenta quando ci sono new entry (e in questo cap sono spuntate come funghi!).

Jaly Chan: ma certo che mi ricordo di te! (mi ricordo di tutti! Altrimenti sarei fregata nell’individuare le new entry ^^’) uh, 4 cap d’un colpo, un sacco di novità! Puoi fare quello che vuoi a Lucas e Marianne (ma quest’ultima non uccidermela, non so se mi serve ancora, ma è meglio non rischiare.)!

Giuly: l’incantesimo che fa Draco è il… ok, ho girato in lungo e in largo l’hp lexicon per trovare il nome dell’incantesimo, ma nulla. Comunque è quello che faceva Hermione per sciogliere la neve prima del suo passaggio o per asciugare i vestiti (sempre che fosse lo stesso, io ho immaginato che la bacchetta emettesse un soffio di aria calda tipo phon.). Ron che cucina è un puro caso… mi serviva un modo carino per iniziare il capitolo… ^^’ E Draco… puoi chiamarlo Calippo.

Claudietta: new entry! (cos’è, mi rubi la battuta? ^^) ^____^ sono davvero contenta che faccia ridere! E grazie anche per la recensione di Odore di cannella! ^^

Kaho-chan: ariciao! Grazie ancora! Ci ho messo un po’ per il nuovo chappy… ^^’ In compenso se hai provato a venire a cercarmi a Padova ti è andata a male, dato che stavo facendo le vacanzucce natalizie a casina mia a Trieste. ^^ Per Elise devi aspettare!! ^^

Isilascar: questa è la minaccia più carina che io abbia mai ricevuto! ^^

Kaho-chan: ^^’’’ mi rendo conto che vi ho fatto aspettare… ma il capitolo non mi soddisfava… 

Luna Malfoy: … ^^’ visto? Rytuccia ha capito tutto! Non sono poi così ansiosa di entrare nel menù McPhee… ^^’

Giuly: no, che io sappia non ho legami di parentela con la Rowling. E se ce li avessi, di sicuro il mio non aggiornare avrebbe avuto valide motivazioni ^^

Saluti a tutti!

Ci sentiamo al prossimo capitolo!

Oryenh

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Capitolo 15
*** Parole, parole e... qualcos'altro ***


Capitolo 15

Parole, parole e… qualcos’altro

 

Chi lo dice che quando ti impegni per mettere a posto la vita, l’universo rema sempre contro?

Se in un solo giorno puoi scoprire dell’esistenza di un mondo a parte, se in quello stesso giorno scopri di essere in grado, discutibilmente in grado, di dire ti amo, perché non infilare, nel medesimo giorno, anche la voce rivedere papà?

Trovo inutile il voler sprecar tempo. E qui non fraintendetemi, perché una cosa è agire e l’altra è il lasciarsi trascinare. E io, perlopiù, preferisco la seconda.

Quindi… assecondiamolo.

***

“Papà…”

Isabel.”

Cosa fai qua?”

Domanda stupida.

Perché il signor Harris si sarebbe dovuto trovare al quarto piano di un appartamento della periferia di Londra?

Le coincidenze non esistono. Non nella famiglia Harris, perlomeno.

Un gesto innocente, nasconde molto più di quanto tu possa prevedere. E ventitré anni vissuti in un ambiente del genere, dovrebbero aver preparato chiunque.

“Pensi che io possa entrare?”

Arienh deglutì a vuoto e si scostò per lasciarlo passare.

Keith Harris è uno di quegli uomini che incute autorità semplicemente respirando. Che si muove sicuro, in qualsiasi ambiente. E che vince sempre.

Quasi sempre.

Una volta non ha vinto e c’è chi paga ancora.

Alto, biondo, occhi azzurri. Con una spruzzata di bianco sulle tempie e piccole rughe sul volto. Un principio di barba, segno che probabilmente era appena tornato da uno dei suoi viaggi.

Il ritratto della figlia… in realtà il contrario. Ma non è importante, perché, per quel tanto che Keith e Arienh si assomigliano fisicamente, altrettanto divergono caratterialmente.

Il nonno di Arienh, Jonathan, aveva sempre detto alla nipote che se guardandola non riusciva a rivedere in lei sua figlia, per poterlo fare gli bastava chiudere gli occhi e ascoltare. E di questo lei ne era stata orgogliosa. Un tempo.

Prima di chiedersi come fosse possibile amare tanto lo spirito di una persona e odiarlo altrettanto rivedendolo in un'altra.

E maledetto il giorno in cui se lo chiese la prima volta.

Perché una delle prime lezioni che Arienh imparò fu quella delle risposte. Se ti poni delle domande devi essere pronto a riceverne prima o poi.

Quindi poniti quelle giuste, per quanto impossibile possa essere. Perché l’assennatezza di una domanda è visibile solo dalla risposta.

E ora, dopo aver condiviso queste perle di saggezza con voi, torniamo alle cose importanti.

Come cercare di evitare che Arienh perda i sensi nel bel mezzo del salotto. Cosa che sarebbe capitato di lì a poco.

Rimase immobile dietro suo padre in attesa che dicesse qualcosa, o meglio che giudicasse qualcosa. Perché era certa che di lì a pochi secondi l’avrebbe fatto.

Si stava guardando distrattamente attorno “È stata una scelta interessante quella di venire ad abitare qui…” si voltò verso la figlia “Non avevo idea che conoscessi queste persone…”

“Conoscevo Hermione.”

“Lo so. Ma trovo la tua decisione inappropriata comunque.”

E quando mai sono stata appropriata?

Si tolse il cappotto lungo e l’appoggiò sul bracciolo della poltrona. Si sedette compostamente e aspettò che Arienh facesse lo stesso.

La ragazza rimase in piedi incrociando le braccia al petto in segno di sfida.

Il signor Harris sorrise lievemente. “D’accordo. Onestamente mi aspettavo di ricevere tue notizie, senza dover ricorrere a Geoffrey.

Arienh deglutì sentendo pronunciare quel nome. “Hai mandato Geoffrey? Da quanto tempo?”

“Un paio di settimane. Mi è sembrato di essere stato molto paziente.

Respira. Forse non sa tutto. Due settimane sono poche…

“Io non…” s’interruppe sentendo una voce alle sue spalle.

“Arienh… tutto bene?”

È possibile che il sangue si cristallizzi in meno di tre secondi?

Non lo so.

Il tuo l’ha fatto. Non sento più le gambe.

Neanch’io.

Sì voltò verso Harry sorridendo lievemente e portandosi una mano alla bocca terrificata quando vide Jonathan in braccio al ragazzo.

Ricordati di respirare.

Non lo sto facendo?

No.

Ora?

Neanche.

Harry si avvicinò alla bionda “C’è qualcuno qui che reclama la propria mamma.

Arienh si morse dolorosamente le labbra. Cercò di apparire tranquilla, mentre lo stomaco si stringeva in una morsa dolorosa “Bisognerà cercarla allora…” esalò con l’ultimo barlume di idiozia.

Harry aggrottò le sopracciglia non capendo il senso della battuta. Le si avvicinò e le porse Nath “Trovata…”

Arienh prese il bimbo tra le braccia, sperando che i muscoli non le giocassero brutti scherzi.

Gli baciò la fronte inspirando profondamente il suo odore di olio per bambini.

Staccò le labbra dalla testolina sentendo la bocca asciutta “Harry… pensi che potresti restare di là con Nath?”

Harry raddrizzò le spalle annuendo.

“No. Vi prego restate entrambi. Mi farebbe piacere conoscere mio nipote.

Lo sa.

Merda

***

“È tuo padre?”

Arienh annuì sforzandosi di sorridere. “Papà, lui è Harry Potter. Harry, lui è Kaith Harris, mio padre.

Guardò i due uomini stringersi la mano e non poté far a meno si smettere di respirare.

Non cogli il lato poetico di tutto ciò?

C’è un lato poetico?

Sì. Guardali, davanti a te hai tre uomini con la capacità di farti un male immenso.

Oddio… è qual è la parte poetica? Mmmh… credo che vomiterò.

Ecco, appunto…

Il signor Harris guardò il bambino e gli accarezzò il piedino. “Allora, come l’hai chiamato questo signorino?”

Jonathan.”

Keith strinse le labbra prima di parlare guardando negli occhi Harry “È la copia del padre.

Arienh gemette “Non è lui il padre.”

L’uomo si voltò e del tutto pacato rispose “Lo so.”

La ragazza si sedette lentamente sul bracciolo del divano sospirando. “Perché sei qui?”

“Perché credo che tu stia commettendo degli sbagli.

“È da quando ti interessa?”

“Sei mia figlia.”

“Già. Ognuno ha la sua croce.”

Incrociò le braccia al petto stringendosi nel golfino.

Guardò Harry, ancora in piedi “Non è necessario che tu resti. Avrai sicuramente da fare.”

Harry scosse la testa. “Vado in cucina a dargli il biberon.

La bionda annuì mestamente e seguì il ragazzo con lo sguardo finché non sparì dietro alla porta.

Sorrise vedendo che la lasciò aperta. Decisamente poco elegante, ma assolutamente rassicurante.

Inspirò a fondo. “Allora?”

“Immagino che sia un tantino infantile esordire con te l’avevo detto.

Si, lo è. Ed è anche inutile. La tua presenza qui lo sottolinea già.”

“Devo ammettere che però mi hai stupito. La novità del nipote non me l’aspettavo.”

“Lieta di averti sorpreso.”

Cosa pensi di fare?”

“Per ora continuare lungo questa strada. Ma non ti preoccupare, me la caverò.

“Non ne dubito. Chi è quel ragazzo?”

“Un amico.”

“Un amico come il signor Ghillengart?”

“No. Di amici come Lucas non ne ho più.”

“Oh, amici di questo tipo sono dappertutto. E sfortunatamente non hanno etichette. E hanno una varietà di nomi infinita. Marck, Stephen, Harry…”

Arienh scattò come una molla “Non ci provare! Non ci provare neanche a giudicare senza sapere nulla!”

“Oh, ma io so molto più di quanto tu possa immaginare.”

Cosa sai? Cosa credi di sapere?”

“Mi deludi. Un errore si corregge, non lo si persevera.”

Ma davvero? E cosa avrei dovuto fare? Abortire?”

“Sì. Almeno tu avresti dovuto farlo.”

Arienh sentì le lacrime salirle agli occhi e la gola chiudersi.

“L’hai detto. Aspettavo da tempo queste parole.”

A volte si chiedeva spesso come fosse possibile che delle semplici parole facessero molto più male di un dolore fisico. Cioè… non aveva senso. Era solo suggestione… sarebbe dovuto essere una cosa controllabile.

“Sai benissimo cosa intendevo.”

“Sì, lo so. Ed è per questo che mi sento sempre così.

“Non fare la melodrammatica. Ti sei rovinata la vita. Pensi che io possa sempre venirti dietro a correggerti? Io non ho tempo per fare cose di questo tipo! Io lavoro per te! Per la nostra famiglia!”

Ma quale famiglia? Ma quali errori? Io non ho fatto nessun errore! Io ho fatto delle scelte e per quanto assurde possano sembrare ad uno come te, io ho intenzione di perseguirle!”

“Non farlo! Non fare ancora così! Non tollero più questo tipo di comportamento! Non puoi continuare ad agire solo per contraddirmi!”

“Non lo sto facendo! Cosa diavolo credi? Pensi che abbia tempo per simili stronzate? Questo bambino forse è l’unica motivo che m’impedirà di impazzire!”

“Vuoi tenerlo? Bene. Ma se vuoi continuare ad usufruire del nome Harris, tornerai a riprendere il tuo posto in società!”

“A me non interessa niente del nome Harris! Puoi tenerlo!”

“Ti taglierò i fondi.

“Tagliameli. Sono mesi che non ne usufruisco.

“Come pensi di tirare avanti?”

“Ho i soldi di mamma e del nonno. E quando non ci saranno più… troverò un lavoro.

“Ci sono così tante persone ansiose di assumere una ragazza madre.

“Non vivo per la realizzazione professionale. Mi accontenterò di quello che troverò.”

“Stai buttando la tua vita, Isabel.”

“No. Sto cominciando a viverla. E smettila di chiamarmi così.

Guardò suo padre. E guardò sé stessa. Seduti ancora sul divano, immobili. A vederli non si sarebbe detto che avessero appena litigato. A vederli sembravano due sconosciuti seduti lì per caso.

Non padre e figlia. Quello no. Neanche la somiglianza fisica può fare tanto.

***

“C’è altro?”

L’uomo scosse la testa “No. Ma te ne pentirai.

“Forse. Ma troverò il modo di gestire anche quello.

Il signor Harris si alzò in piedi e Arienh fece lo stesso. Lo seguì fino alla porta e si fermò dietro di lui.

L’uomo la guardò e aprì la porta “La moglie del signor Ghillengart, la conosci vero? È Natalie Hortoon, delle gallerie d’arte Hortoon. Una fortuna non indifferente per un artista senza talento.

La bionda deglutì. “Non m’interessa.”

“Le persone non ti danno niente per niente. Non viviamo nelle favole. Vedi di svegliarti.”

Keith Harris si chiuse la porta alle spalle lasciandola a fissare il legno marrone.

Scosse la testa e sorrise. Arienh aprì la porta guardando nel corridoio. C’era un uomo sulla cinquantina, con una lunga giacca di pelle nera.

“Ciao Geoffrey.”

L’uomo si voltò e le sorrise.

“Ciao bambina.”

“Potevi farti vedere in queste settimane. Ti avrei offerto una birra.

“Lo sai che a tuo padre piace l’effetto a sorpresa.

“Già.” Si avvicinò all’uomo e l’abbracciò.

“Vienimi a trovare qualche volta. Disse passandole un braccio sulle spalle.

“Lo farò.” Si strinse forte all’uomo sorridendo contro la giacca.

Geoffrey indicò con il capo la porta “Mi piace quello…”

Arienh si sciolse dall’abbraccio guardando verso la porta aperta.

Anche a me.” L’uomo le sorrise.

“È bravo a depistare.”

Sorrise e si sporse per baciarlo sulla guancia, pungendosi come al solito sulla barba ispida. “Ti voglio bene.”

Anch’io bambina” si rimise gli occhiali da sole e dopo averle passato una mano tra i capelli si diresse verso le scale. E le scese rapidamente.

***

Chiuse la porta accompagnandola con la mano. Si appoggiò a questa e respirò a fondo.

È finita.

Sì.

Sicura?

Ok, finiscila. Ho ancora una cosa da fare per oggi, dopodiché posso considerare conclusa la giornata più assurda della mia vita.

Si diresse in cucina massaggiandosi le braccia e respirando come le avevano insegnato al corso preparto, cosa che in effetti avrebbe dovuto smettere di fare.

Si sporse con il busto oltre la porta sbirciando all’interno della stanza.

Harry aveva messo Nath sulla poltroncina portatile e sistemato questa sul tavolo. Lo guardò mentre stava… contando le dita dei piedini di Nath?

“Sono dieci. Te lo posso assicurare.”

Harry sobbalzò vistosamente e dopo averle lanciato un’occhiata riprese da dove aveva lasciato. “Prima erano undici.” Arrivato al mignolo tossicchiò e gli rimise le calzette “Ora sono dieci. Momento di panico.”

Arienh sorrise trovandolo adorabile, ma s’impose si smetterla.

Non è adorabile.

Oh… sì che lo è. Guardalo.

Lo vedo. Ma è solo suggestione.

Certo… come no.

“Come va?”

Arienh scrollò le spalle “Và.”

“Vuoi parlarne?”

“Non adesso.”

“D’accordo.” Si alzò dalla sedia e afferrò il cappotto abbandonato sul piano da lavoro. “Ci vediamo.”

Le passò accanto e Arienh per un secondo prese seriamente in considerazione di lasciarlo andare. Ma uno vocina prese ad insultarla nella testa.

Afferrò la manica della maglia di Harry bloccandolo “Aspetta. Ridacchiò nervosamente “Per concludere quello che cercavo di dirti prima… in maniera piuttosto confusa…” respirò a fondo “ Ti amo. Davvero. E non perché sei Harry Potter, perché onestamente non ho la minima idea di chi sia l’Harry Potter di cui sento continuamente parlare. Ma so chi è il ragazzo che ho conosciuto quest’anno. E lo amo. Perché mi fa ridere, mi fa arrabbiare… e ques’ultima molto più della prima per la verità… perché mi ha fatto sentire davvero speciale e… perché sei tu.

Le pareva impossibile di essere riuscita a dire tutte quelle cose senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Harry, anche se in verità era molto più incredibile che le avesse dette senza riprendere fiato. Ma l’aveva fatto.

E con questo non voglio nulla. Non ti chiedo di amarmi, di volermi bene, di… non ti chiedo niente. E soprattutto non una risposta.”

Espirò nervosamente “È idiota lo so. Ma non voglio saperlo. Per oggi ho avuto abbastanza emozioni forti. Quindi… basta. Adesso me ne torno in camera mia… penso che Jonathan gradirebbe dormire nel suo lettino al calduccio. Si morse il labbro “Allora… ciao. Forse questa è l’ultima volta che ti vedo e… nulla… ciao.

Gli sorrise sentendosi molto stupida. Fece per voltarsi, ma all’ultimo secondo si avvicinò velocemente al ragazzo e gli scoccò un bacio sulla guancia.

Sorrise ancora una volta, un sorriso vero. Sorrise perché aveva sentito il suo odore. Vicinissimo. E non era cambiato.

E la finisci con questa storia dell’odore? Sei ossessionata…

Deglutì e si voltò per andare in camera sua, ma prima di essere riuscita a fare due passi, sentì Harry stringere il suo polso e trascinarla contro di lui. Sbatté il naso contro la clavicola del ragazzo facendosi un male non indifferente.

“Non stai dimenticando qualcosa?”

“Eh?”

Harry accennò con il capo al bambino, ancora sul tavolo.

Arienh mugugnò sommessamente e prima che potesse dire qualcosa di molto poco elegante Harry le fece alzare il mento per baciarla.

Niente lampone questa volta… solo il suo sapore, che onestamente era molto meglio del lampone.

E si godette il bacio a pieno, come godette delle carezze sulla schiena e del contatto dei loro corpi, del suo odore e dello scontrarsi dei loro nasi.

Quando riprese a respirare fissò Harry negli occhi. Aprì la bocca per chiedere, ma il ragazzo le appoggiò il dito sopra impedendole di parlare.

“Niente risposte oggi.”

 

The End

 

Il mio angolino

Miiiiiii!!!!! Quanto ho ritardato!!! ^^’’

Baldi giovani: è accaduto. Mentre venivo guardata con perplessità dal cane che mi ascoltava rileggere le battute, ho scritto la parola fine.

Ok… in realtà è una fine fittizia… c’è un epilogo (in cui Arienh si farà una bella chiacchierata e vi spiegherà qlc…) e un capitolo extra. Ci sono un paio di cose che devono essere ancora spiegate. E prima che insorgiate… sì. Un paio. Il resto ad un prossimo futuro.

La fine è un po’ diversa da come l’avevo programmata… in teoria il bacio non c’era. In teoria ci doveva essere un finale molto aperto e poi un epilogo che vi faceva sapere che Harry non si era dato alla fuga. … alla fine ho deciso di fare così, perché mettendomi dalla vostra parte mi sono accorta che come lettore mi sarei potuta arrabbiare a leggere quel finale… epilogo o meno.

E per quanto incompleta possa sembrare questa fine… è la fine. Un quadro più completo ve lo fornirò con l’epilogo. Sorry

E infine… *_______*  ma cosa è accaduto? Nello scorso capitolo vi siete moltiplicati! Io davvero non so come ringraziarvi! Vi adoro! Grazie di tutto! (se canno con le new entry, scusatemi… ma siete diventati tantissimi e comincia ad essere complicato ricordarmi di tutti… ^^’)

Sissichi: oh oh oh! Ops… in realtà niente scontro diretto tra Arienh ed Hermione… speravo di limitarmi a quella frase sibillina sulle spiegazioni nello scorso capitolo… ^^’ In effetti il papino ha avuto un tempismo non indifferente… e grazie di tutto, sei sempre carinissima!! =* (e tra parentesi: per piacere, puoi non mettere più nelle recensioni parole troppo lunghe, perché con l’uffa mi si è deformata la pagina nell’account. Erika è stata così carina da metterla apposto. Thanks. ^^)

Marta: ^^’ in effetti era un pochino fraintendibile la cosa del “papà”… ma adesso è tutto chiaro! ^^

Marta: ^^’’ capita… ma alla fine te ne sei accorta, ed è questo l’importante…

Poyel: non ti preoccupare per la non recensione, sei tornata e io sono felice! (sei la mia prima persona che mi abbia mai recensito… ti porto nel cuore!) ^___^ Sono davvero felice che la parte del discorso con Draco ti sia piaciuta! =*

^ERIN^: grazie tante!! Visto che alla fine Harry ha parlato? Non ha detto molto in realtà, ma quello che serviva (nel capitolo extra parlerà, oh se parlerà…^^).

Daffydebby: ma visto che alla fine il ritardo dello scorso aggiornamento era servito a qualcosa?? ^^’ aspettavo che qualcuno avesse una giornata di melma per tirarlo un po’ su! ^^’’ Nn attacca vero? Grazie per le recensioni sempre carine! Bacione!

Mira’82: new entry! ^____^ felice che ti sia piaciuta!

Soichiro: che ti amo! Cioè, ti adoro di già, ma se fai un salto nel RPG ti manderò bacini a vita. Cioè, non ti voglio obbligare... come vuoi, ti voglio bene comunque! ^^ E grazie per la recensione!

Iago: new entry! Oh oh oh! Sono felice di averti indotto a recensire! ^^ Non ho esattamente aggiornato presto… sorry… ^^’

Robin82: new entry! È accaduto il finimondo… in maniera molto invisibile, ma è accaduto… ^^

Caillean: sì, intanto la maratona me l’ero fatta (con il mio intelligentissimo fratellino che mi chiedeva ogni dieci minuti chi è Gondor. E dopo aver ricevuto risposta, in ordine, Chi è Faramir e chi è Boromir… ¬¬). Grazie per la recensione! Bacione!

Angele1987: grazie per i complimenti! ^____^ e visto? Ora è successo qualcosa! ^^’’

Pepy: è che mi piace da morire interrompere il tutto nel momento clou! Non si nota, vero? ^^’

Marco: aggiornato! Non così presto… ^^’’

Solarbeam: new entry! Oh! Credo che tu sia l’unica persona a cui piacciano questi finali! ^___^ ne sono davvero contenta!!

Alexandra Fallace Threpwood: ehm… ehm… ti ho lasciato sulle spine per un po’ di tempo… ops

Vega: sei adorabile! Mi sono entusiasmata pure io leggendo la tua recensione! Grazie mille, un bacione!

Eirinya: oh oh oh! Visto che qualcosa si è smosso?? Il resto all’epilogo!! ^^

Malesia: uh uh uh! Il signor Harris è un tipino decisamente poco avvezzo a cadere nei fraintendimenti… s’informa molto prima di colpire. ^^ grazie mille per le cose carine che scrivi sempre! ^^

Elivi: sono felice di averti risollevato la giornata al lavoro. Vedo se riesco a postare anche questo cap di mattina, così potrai leggertelo a lavoro! Ah! E… \°O°/ (<- non vedevo l’ora di poterla usare! ^^) Devon Sawa in calzamaglia rosa?? Colpa tua me lo vedevo pure ancheggiare a ritmo di Magical Emi! Un bacione!

Claudietta: contentissima che la cosa di Magical Emi ti sia piaciuta! ^^ E grazie per le cose adorabili che hai scritto!

Isilascar: ^^ che carina, mi hai lasciato un commento ancora prima di leggerlo!

Isilascar: beata te che non ti eri dimenticata del papino di Arienh, perché io l’ho fatto. Mi è venuto un colpo quando me ne sono ricordata… ^^’ e ovviamente ho aggiornata con un ritardo imbarazzante… ^^’’ grazie per le cose carine! E anche per il commento di Odore di Cannella!! ^___^

Lis: new entry! Grazie per aver commentato! Posso dire con assoluta certezza che non sei stata banale. E onestamente io ero convinta che scherzassi quando hai parlato del fan club… quando poi si è aggiunta anche Faith mi è sorto il sospetto che forse stessi dicendo sul serio… ^^

Faith Malfoy: , grazie per la pubblicità! In effetti penso che qualcosa dev’essere successo, perché è impossibile che recensioni aumentino in questo modo da un capitolo all’altro… ^^ Grazie di tutto!! ^^

Aky: Draco è un signore, per questo è stato tanto paziente… e Ginny, povera cicia…, era un pochino nervosa… ma i suoi motivi non saranno discussi in questa sede… ^^’ e il bambino in effetti è stato preso da un attacco di narcolessia… per fortuna ^^’ Uh uh uh!! ^^’’’

Elivi: permesso accordato. E vediamo cosa ne esce fuori… ^^’

Saturnia: new entry! Questo capitolo è un pochino meno pieno di seghe… ma ce ne saranno molte altre prossimamente… ^^’

ReginaGeorge: new entry! Respiri ancora?? Non ti ho uccisa vero?? ^^’ Grazie mille per le cose carine che hai scritto… in effetti a te potrebbe non andare così bene una mia idea… tutto quello che non spiegherò in questa sede, verrà spiegato nel semiprequel. Completamente incentrato su Draco, Ginny e Harry… e in effetti questo potrebbe essere un pochino irritante per i non amanti delle D/G… quindi… se non vuoi leggerla fammi un fischio e così ti spiegherò in separata sede quello che ho omesso qui… ^^’’’

Lis che non fa il login (pigrizia impera*__*): ok… io sono decisamente curiosa di sapere cosa ne uscirà fuori…

Kaho-chan: grazie, grazie, grazie! Ti sto lanciando bacini dallo schermo! C’è qlc che ha già proposto un fan club per la vocina di Arienh… ^^’ e per quanto assurdo possa sembrare, non scherzavano…

ChantalReady: new entry! Uh! La tua recensione mi ha salvato da una serata di noia (senza quella addio cap 4 e poi io cosa facevo quel giorno?)!! Grazie mille per i complimenti!! ^____^

Ale: e così è il papà… piaciuto?? Un amore… ^^’ e per Elise… devi aspettare il capitolo extra… ^^’ Grazie mille per le cose adorabili che hai scritto!! ^___^

Marty91: wo, wo ,wooo! Quante domande! Ho risposto perlopiù a tutto con questo cap? ^^’

Sissy: ^_____^ davvero felice!! Qui la vocina c’è stata un po’ meno, ma nell’epilogo si recupera.. ^^

Elessar Enials: Arienh è davvero sfigata, ma perlopiù fa tutto da sola… ^^’ thanks per il commento!

Fanny: new entry! Io sono un mostro con i miei personaggi, adoro incasinarli all’inverosimile… ^^ e mi dispiace, per ora non posso promettere nulla sugli aggiornamenti… sono in un periodo assurdo… ^^’

Ryta Holmes: oh grazie Rytuzza!! I cuoricini ci sono, forse non tanti come avresti voluto, ma per questo c’è tutto il tempo di recuperare. ^^ Smack!

Ghirlanda: Ginny non dovrebbe essere incinta, non che io sappia perlomeno…. Ma era senza dubbio arrabbiata… ma per motivi che saranno chiariti molto, ma molto più in là… ^^’ vi spiegherò meglio alla fine di tutto.

Alessandra87: grazie cara!! Ne sono davvero felice! E grazie per la recensione di Odore di Cannella! Quella non storiellina non è il prequel di STF, è una storiellina così… quando farò prequel, sequel o semiprequel ve lo segnalerò nel riassuntino. ^^ Ciao!

Kaho-chan: io sono contenta se ti piace recensire, e sono pure contenta della pubblicità! In effetti penso che qualcuno di voi deve aver fatto qualcosa, perché le recensioni sono fiorite in maniera impressionante… ^^ Thanks!!

Luna Malfoy: comprendo… ho avuto la visione di Draco con le sembianze di Devon Sawa in calzamaglia rosa che sculettava allegramente per un sacco di tempo (tutta colpa di Elivi…). Dai, visto che c’è l’ho fatta ad aggiornare?? ^^’’ =*

Fairlight: new entry! Grazie, grazie! E mi dispiace di averti distolto dallo studio pre-esame (che bugiarda… in realtà il mio ego si sta gonfiando…). ^^

N F LEYDEN: ammetto che sono rimasta sorpresa della recensione… un misto tra Friends e Dawson Creek?? E grazie per l’orientamento verso il primo!! ^___-

Tink: tu in ritardo?? Ma visto cosa riesco a combinare io quando mi ci metto?? Allora, parliamone… se vuoi che io ti risponda non chiamarmi mai Cetty, ne Cettina!! Capito?? T.T e riguardo il 1,60… se ti sentono le mie amiche penso che ti sgozzino… sono tutte su quell’altezza là e quando io oso, dall’alto del mio 1,78 (non è questA un’esagerazione?), chiamarle tappe… affondano i loro canini nella mia gola e cercano di staccarmi la giugulare… Soddisfatta della reazione del pirlotto?? E sì… io adoro esasperare i lettori!! ^^ sì, in effetti non le è molto chiara la cosa dei maghi… penso che qualche reazione inconsulta l’avrà ancora…. ^^’ =*

Anduril: new entry! Grazie mille, sei un tesoro!! ^___^

Soichiro: lo so, lo so… mi stanno arrivando svariate minacce…. ^^’

Ginny90: tinkuzzaaaa!! Ti preoccupi? Sì, in effetti sono sparita, ma questo perché sono un essere pessimo. Ti arriverà anche la mail quando finalmente avrò tempo di finirla… ^^’

Ginny >O<: amoruccio mio… qui la cosa è grave… tu hai impiegato tutto quel quantitativo di tempo al telefono per… 2 righe in croce?? Aiutooooo……!

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Capitolo 16
*** Epilogo - Ciò che mi mancava ***


Epilogo

Ciò che mi mancava

 

Tre mesi più tardi

Ebbene sì. Sono passati tre mesi dal quel bacio (oramai ne sono convinta: la cucina ha strani influssi.). Tre mesi in cui è cambiato tutto.

Trovo abbastanza banale questa frase, ma è così che è andata. È cambiato proprio tutto. Ed in effetti, non sarebbe potuto andare diversamente.

Ho chiuso con il passato, o forse l’ho solo accantonato per fare spazio al resto. Perché quel resto ha bisogno di molto spazio.

***

Trovo che sia abbastanza complicato cercare di riassumere la propria vita in un discorso, qualcosa d’importante viene sempre dimenticato e seguire un ordine cronologico sembra impossibile. Quindi proverò a parlarvi della mia vita così, come viene.

Forse è il caso di spiegarvi il motivo del rapporto con mio padre.

La verità è che mio padre amava mia madre. Alla follia. Per quanto possa sembrare assurdo adesso, l’uomo che avete conosciuto era convinto di aver trovato la sua anima gemella. L’unica persona capace di completarlo.

Mia madre era… non lo so. Dicono che fosse come me. Ma onestamente trovo la cosa inverosimile.

In fin dei conti non importa come fosse mia madre. Ciò che importa è che mia madre è morta per dare alla luce me.

Non conosco esattamente le cause, nessuno mi ha mai informato e io non ho mai chiesto.

Sta di fatto che quando i medici si sono accorti che sia io che mia madre saremmo potute non sopravvivere al parto hanno fatto la classica domanda di rito. Non l’hanno chiesto a mio padre, non sarei qui a parlare se l’avessero fatto. L’hanno chiesto a lei. E lei, con una testardaggine inaudita, ha imposto ai medici di salvare prima me.

E loro mi hanno salvato.

Che idioti.

***

Una delle ultime cose che mia madre è riuscita a dire a lui, a Keith, è stato il mio nome.

Voleva che mi chiamasse Arienh. E lui non ha potuto negarglielo.

Ma in 23 anni di vita, mai una volta mi ha chiamato in quel modo. Per lui sono sempre stata Isabel.

Ho scoperto che Isabel era solo il mio secondo nome quando mi è capitato sotto le mani il mio certificato di nascita.

Immaginate come dev’essere per una bambina di sette anni scoprire di avere una altro nome. Una cosa meravigliosa. Da quel giorno ho cominciato a chiamarmi Arienh, sebbene mio padre si rifiutasse di accettarlo.

Ci ho messo un’altra quantità improponibile di tempo per scoprire il perché di questo rifiuto. Arienh è un nome irlandese, significa “promessa”.

Io sono la promessa che mio padre ha fatto a mia madre.

Una promessa che non è riuscito a mantenere fino in fondo.

Ed è per questo che cerca di dimenticarla.

***

Lui mi vuole bene.

Si sforza di volermene.

Non dirà mai di odiarmi, neanche quando quest’odio raggiungerà il culmine.

***

Quando odi una persona che non dovresti odiare, che hai promesso di non odiare… e quando cerchi con tutto te stesso di amarla, amarla veramente… quando la cresci, quando ti prendi cura di lei e ti delude, ti delude continuamente, ma tu continui a sforzarti… credo dell’amore ci sia.

Forse non sarà l’amore che le persone desiderano.

È amore riflesso.

È amore indirizzato a qualcun altro che non può riceverlo più. È di seconda mano. Ma è comunque amore.

Ed è l’unico amore che io riceverò da lui.

***

Non lo so che tipo di coraggio ci voglia per dare la vita ad un figlio. Mio padre non l’avrebbe fatto. Forse neanch’io l’avrei fatto.

Che tipo di persona doveva essere mia madre per fare questo tipo di scelta?

Non lo so. E non potrò mai chiederglielo.

Perché mi amava.

Senza sapere nulla di me.

Perché ero sua figlia.

***

Non mi è mancato l’amore di un padre.

Tutto quello che Keith non è riuscito a darmi, mi è stato offerto da Geoffrey.

Geoffrey è uno dei punti fermi della mia vita.

È la mano destra di mio padre. Non ha un ruolo preciso, è un po’ di tutto. Guardia del corpo, autista, amico, padre, investigatore, consigliere, tata.

È Geoffrey.

Ed è quella persona che si presentava alle mie recite scolastiche con una telecamera.

Che mi ha insegnato ad allacciarmi le scarpe.

Che ascoltava una bambina petulante per ore e ore.

Che non si arrabbiava quando gli spezzavo le sigarette per impedirgli di fumare.

Che mi portava a letto quando mi addormentavo in giro per la casa.

Che mi voleva bene solo perché ero io.

***

Hermione e Ron si sono sposati.

Poco tempo fa, con una cerimonia in campagna piena di gente chiassosa.

È stato assurdo, completamente assurdo. Forse quel giorno è stata la prima volta che ho realmente provato a capire che tipo di persone ho attorno.

Hermione era bellissima. Credo di aver pianto molto più della signora Granger.

O della signora Weasley. No… forse non così tanto.

Ho conosciuto troppe persone perché io possa ricordare esattamente i volti di tutti loro, ma alcuni li ho solo riconosciuti. Dai racconti di Harry.

Sono persone che ho imparato a conoscere lentamente, sera dopo sera. Persone che ammiro e invidio molto.

Sono andati in luna di miele in Italia. Ha scelto Hermione.

E per quanto riguarda la loro vita da sposati… … non potevano mica continuare a vivere con gli amici… insomma, un minimo di intimità la meritavano.

Anche se in effetti, non credo che ora abbiano molta più intimità di prima. No, direi proprio di no…

Abitano qui di fronte.

Già… nell’appartamento di Marianne.

È stato il suo regalo di nozze. Così ha detto.

***

Le serate dopo il bacio in cucina sono state piene di risposte.

Risposte che non avevano domande, ma che prima o poi sarebbero affiorate.

È successo tutto in maniera piuttosto naturale. Piccoli gesti che poi avremmo ripetuto molte volte.

Si cenava, si dava da mangiare a Jonathan e poi si impiegava una quantità scandalosa di tempo per farlo digerire, cambiarlo e addormentarlo.

Una volta addormentato il broccoletto, prendevamo il baby control e ci sistemavamo sul letto di Harry.

E ascoltavo.

Ascoltavo tutto quello che lui sentiva il bisogno di raccontarmi.

Non posso dire con assoluta onestà che è stato facile. O romantico o divertente.

Lo è stato, per alcuni momenti, ma per altri è stato… doloroso.

A volte speravo ardentemente che Jonathan si svegliasse per il pasto notturno un po’ prima del previsto, a volte speravo che non si svegliasse affatto.

Ma si svegliava, peggio di un orologio svizzero, sempre alla stessa ora.

Il pasto di Jonathan segnava la fine delle risposte per quella notte.

All’inizio capitava che dopo aver riaddormentato Jonathan, io tornassi in camera mia ed Harry nella sua.

Ma ultimamente io rimango da lui e lui rimane con me.

***

Non sono uno stinco di santo e neanche lui lo è. Per fortuna.

Qualche sera non si parla.

***

Draco una notte mi disse che le persone come lui ed Harry, che vivono una vita aggrappata alla vendetta, quando raggiungono il loro scopo non hanno più niente. E se ne rendono conto solo in quel momento. E che le persone come Ginevra sono la loro unica speranza.

Mi ha chiesto se ho la forza per essere come lei.

Non mi ha lasciato rispondere, ma onestamente non avrei saputo cosa dirgli.

Ha continuato a parlare dicendomi che ormai Harry si è aggrappato a me e a Jonathan e che era già tardi per scegliere. Ma che se volevo andarmene dovevo farlo adesso, perché dopo lo sarebbe stato troppo.

Mi piace parlare con Draco, credo che sia quel tipo di persona che ti può far sentire malissimo. Ed è un bene.

Non ha mai voluto ascoltare la mia risposta, ha detto che non era a lui che la dovevo.

Ho avuto molto tempo per pensare, Harry mi ha dato molto tempo.

Forse credeva giusto darmi la possibilità di scegliere una volta scoperto tutto, proprio tutto. Ma non l’ho trovato giusto io.

Avevo già fatto una scelta qualche mese fa e intendo rispettarla.

Io non andrò da nessuna parte.

Ormai sono qui.

 

La fine… per ora.

 

Il mio angolino (io sto cercando di contenerlo… ma è difficile…)

Innanzitutto volevo premettere che non ho idea di cosa vi ho scritto nelle risposte dello scorso capitolo (in realtà potrei scoprirlo facilmente, ma non voglio farmi del male…), questo dipende dal fatto che avevo la febbre  qual giorno, piuttosto alta anche. Quindi potrei aver straparlato… scusate… ^^’

Ecco a voi l’epilogo. Onestamente non era così che l’avevo immaginato, ma spero davvero che vi sia piaciuto comunque. Nulla su cui ridere sto giro. La prossima volta.

Continuo a rimandare l’inevitabile… non voglio ancora dirvi tutto quello che dovrei. Lo farò al prossimo capitolo…

E poi… scusate, ma credo che stavolta cannerò alla grande con le new entry… siete tantissimi! *___*

Informazione di servizio:

Per piacere, non mettete nelle recensioni parole troppo lunghe, perché mi si deforma la pagina all’interno dell’account! Please! ;____; (Oltretutto dopo Erika ve le cancella e ha pure ragione, perché oltretutto crea problemi anche al sito)

^ERIN^: grazie, grazie!! ^____^

Luna Malfoy: okkey, eccolo qui. Alla fine non l’ho cambiato e l’ho solo finito. Che te ne pare? Il padre di Arienh è un amore… già, già… I tempi di produzione non sono stati brevi, ma molto meno lunghi di quanto ponderavo.

Pepy: grazzzzzie! ^^’ la tua stella non è esattamente ricomparsa. Ma lo farà, prossimamente, in uno spazio tutto per lui… idem per la rossa e il biondo.

Tink-in-preda-ai-singhiozzi: mi sganasciavo al “non m’impippa un cetriolo essiccato”. Che cosa carina che hai scritto! Mi sono commossa! ;___; E ti assicuro che ormai mi sono troppo affezionata a tutti per poter solo pensare di abbandonarli così a cuor leggero…  E mi fa piacere sapere che se avessi scommesso la mia vita avresti pure perso, perché Keith è un nome maschile. E sono tanto contenta che alla fine Harry sono riuscita a fartelo piacere! Insomma… non piaceva neanche a me, ma ormai, a forza di far finta di essere lui, qualcosa in me si è ammorbidito. ^^’ Per quanto riguarda Arienh con i capelli corvini… capita, cioè… anche è successo di essermi immaginata un personaggio in una certa maniera, che poi, alla fine si è rivelato completamente diverso. ^^

Kaho chan: ecco, la cosa delle recensioni distruttive era per te. So che me ne hai mandate due, ma una Erika l’ha cancellata. Please, non farlo più!! ;___; E sono tanto contenta di essere riuscita a commuoverti! Uh! E prima che me ne dimentichi… lo scorpo cap ero un tantino rinco per la febbre e mi sono dimenticata dimenticata di commentare quella cosa su Radcliff…. COSA?? Nuuuuuuu!! A me non piace quell’omino! No, no! Mi sta abbondantemente sulle palle. Io amo Felton e Grint!! La cosa del nome di Arienh è puramente casuale! ^^’ Me ne sono accorta più o meno al settimo capitolo…

Soichiro: ma ciauuu Charlie! ^^ ma che bella sorpresa che mi hai fatto! (ci ho messo pure troppo a capire che fossi tu!) E siamo alla fine. Anche sono piuttosto restia a scrivere fine-fine… E grazie per le cose adorabili che mi scrivi! =*

Marty91: anche a me mancherà Arienh! E per questo che non la farò esattamente sparire… hi hi hi!

Iago: nuuu! Non piangere! Che se vi ci mettete pure voi, lo faccio anch’io!! E grazieeeee!

Elessar Enials: e mi dispiace se la fine non ti ha convinto. Dell’epilogo cosa mi dici?

Daffydebby: ;___; ma perché siete tanto carini nelle recensioni??? Io mi commuovo!!! E tranquilla, non vi libererete di me così facilmente, ora che ho ripreso a scrivere, non mi fermo più! =*

Elivi: Eliiiiii!!!! Ma dai che mi hai quasi uccisa con quella recensione adorabile!! ;___; Grazieeee!!! Snif! E tranquilla! Quel qualcuno di nostra conoscenza non mi ha traviato fino a questo punto (le ultime parole famose…). Un bacione!! (volevo scrivere “Un bacione Mr -sai tu cosa- ambulante” ma mi sa che era un tantino ambiguo… ^^’)

Elivi: ma che scema!  O°/

Marta: hi hi hi! Ma lo sai che mi piacciono le sorpresone! Ho sempre lasciato i fine capitoli con la suspance… perché non farvi venire un colpo anche con la fine?? ^^ Cucubili… davvero carini…

Alexandra Wallace Threpwood: uh! Dai! Non piangere! Vi romperò le palle con questa gente ancora per molto… =*

Vega: ahahah! Davvero carino Iago…! ^^ Che dire… ti si è chiarita la “almeno tu lo avresti dovuto fare”? Ed Elise… ancora un po’ di pazienza… Sono davvero felice di sapere che la vocina ha tutti questi fan!! ^^ E il santa trota ormai dilaga…

Angele1987: sono tanto felice che il finale ti sia piaciuto!! Avevo paura che i lettori non apprezzassero questa tipologia! ^^ E grazie tantissime per tutte le cose dolcissime che hai scritto!!

Marco: tranquillo che ho un sacco di progettuzzi per tutto ciò. I punti che non ho approfondito lo saranno… ma  in un’altra sede… ^^

Caillean: uh uh uh! Okkey… probabilmente Harry avrebbe dovuto parlare un po’ di più. Ma prometto che lo farà. Non oggi, non domani… un giorno. Le spiegazioni alle mie frasi sibilline, al prossimo cap! =* E grazieee!

Soichiro: uh … ormai è una domanda inutile… ^^

Fairlight: grazie, grazie!!! ^_____^ Ed ecco l’epilogo!

Ginny: eh eh… non sei ancora tra le prime… ^^’ Uh grazie tesoruccio! E per quanto riguarda Nath… dettagli… per fortuna ci sei tu a ricordare ad Arienh di avere un figlio… ^^’

Lis: sono felice che ti sia “piaciuto” il dad di Rienh! Con questo epilogo spero di aver spiegato davvero tutto sulla family della ragazzuola. A me fa ancora morir dal ridere il fatto del fanclub… ^^ siete dei tesori!

Malesia: grazieeee! ;__; commossa! Seriamente commossa!!! Adesso piango! ;______;

Saturnia: miiii quanto vuoi bene a Keith! ^^’ E grazie tante, mi fai felicissima! E quel bis stava per un altro figlio? O_o Weillalà! Suvvia! Hanno tempo… ^^’

ReginaGeorge: e sono felice che leggerai il prequel e il sequel e il semiprequel e tutto quello che ne seguirà! ^^  Ma quanta gente vuole iscriversi al fanclub!! Uh uh uh! Per la seduta… bu… proverò a chiedere ad Arienh… (Mean Girls!!! Volevo andarlo a vedere, ma me lo sono perso! Devo assolutamente noleggiarlo!)

Sissichi: hi hi hi! Grazie per le cose carineeee! Le spiegazioni a poi… quasi tutte. ^______^  Tranquilla per la recensione… capita. E poi adesso è tutto apposto. ^^

Anduril: eccomi, eccomi, eccomi! Postato! Relativamente tardi, ma postato! E grazieeeee!

Ghirlanda: ahahah! Doveva assolutamente finire, perché ormai aveva dato alla grande. Ma comunque qualche regalino in futuro ci sarà! ^^

ClyClu: e mi dispiace per tutto il tempo che ci metto per aggiornare… ma non posso farci nulla… rischio di propinarvi schifezze buttate su se non scrivo ispirata… ^^’ E sono tanto contenta che la storia ti piaccia! ^^ E la cosa di bloccare i capitoli nel momento clou… mi piace da matti! ^^

Trevor: new entry…? (l’ho azzeccata?) … grazie mille!! ^____^ Ecco pure l’epilogo… ormai siamo agli sgoccioli… ^^

Lady Numb: stavo per dire new entry, ma mi hai bloccato in corner… ^^’ grazie, grazie!!! Sono feliceeee! E dai che non è propriamente finita comunque

Fanny: mi fa tanto piacere che la ff ti faccia sentire meglio (Arienh un po’ meno dato che si sente davvero sfigata…). Mi piacciono i punti interrogativi, credo che siano molto più interessanti di quelli esclamativi… ^^ Non mi annoi tranquilla! Anzi, adoro le recensioni lunghe! =*

Silvia: new entry! Grazie, grazie, grazie! Altro che montarmi la testa, qui cammino ad un metro da terra!

Jaly Chan: grazie mille!! Sei un amore! E io continuo a fare la danza kita-kita ogni volta che qualcuno mi dice che adora Arienh!!! ^____^

N F LEYDEN: grassssssie!! E tranquillo per il latino… anche perché se l’avessi fatto, con estrema probabilità non avrei capito una mazza… ^^’

Ale: ma grazie!!! E tranquilla per il ritardo… visto il tempo scandaloso che impiego io per aggiornare, non posso certo lamentarmi! =*

Ale: okkey… due recensioni uguali… che è capitato? ^^’

Claudietta: ma grazie, ma grazie, ma grazie! Sono davvero contenta che abbiate preso la fine con filosofia!! ^__^   =*

Poyel: miii ma quanto mi commuovo con queste recensioni!! Grazieeee! Sono feliceeee! Feliceeee! ^___^

ChantalReady: ahahah! Ma povero Ronnuccio!!  (sì, … anch’io mi sarei trasfigurata in Arienh molto volentieri… con tutto che i miei sogni da maniaca hanno come protagonisti o il rosso o il biondo.. ^^’) E sì, siamo alla fine… e la risposta di Harry ovviamente è implicita. Ma prometto che qualche regaluccio romantico ve lo farò! ^^

Baci a tutti!

Oryenh

 

 

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