Bullet | Harry Styles

di dasolainmezzoairovi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** Chapter 2 ***



Capitolo 1
*** Chapter 1 ***


1.

Il diavolo esiste, ma non ha le corna, la coda e il tridente. È un angelo caduto dal cielo. È bellissimo. Tu sei lui. Non posso dirti di no, sono bloccato, tu mi hai imprigionato.

Il mio sguardo viene catturato da un immagina al di sotto della frase. È raffigurata una ragazza coi capelli rossi, sorridente che si gode il momento. Quella ragazza sono io. Con il suo braccio tiene vicino a sè un ragazzo biondo e alto che la fissa sorridendo anche lui. Velocemente strappo la foto mentre una lacrima esce dai miei occhi. Ero ingenua, ma ora non lo sarò più. Cambierò. Chiudo il diario e lo metto via.

DUE ANNI DOPO

Salto sul muretto con la pistola tra le mani, controllo che non ci sia nessuno e mi dirigo verso la porta sul retro. È chiusa, ma dopo pochi secondi sono dentro in cerca della cassaforte. La trovo in una stanza buia, ma con l'aiuto della torcetta che mi porto con me riesco a vedere qualcosa. Mentre mi avvicino al muro sento qualcuno parlare al telefono.

- Certo amico, sarò lì con la roba tra poco. A dopo - Mi metto dietro la porta e aspetto che entri. Dei passi si avvicinano sempre di più fin quando la porta si apre e la luce si accende. Entra un uomo sulla trentina e va verso il mio obbiettivo. Gli punto la pistola addosso e inizio a parlare -non ti muovere o sei morto - si gira verso di me e io mi avvicino a lui con la pistola pronta a sparare se necessario.

- Bullet - dice tra i denti.

Un ghigno esce dalle mie labbra - in persona, ora dammi tutta la roba che avete tu e i tuoi amici - nella seconda parte divento più seria e lo intimidisco. Lui non si muove. - scortatelo - con un calcio mi fa cadere la pistola tra le mani, ma riesco a prenderla prima di lui. - qualcuno tra poco non ci sarà più - rido - vai all'inferno - e la pallottola parte dritta nel suo petto.

Bullet. Questo è il mio soprannome. La ladra, ma nello stesso tempo assassina piú temuta della città. Non rubo diamanti o cose preziose. Soldi e droga. Sono ricercata da un anno e mezzo ormai, ma quando stanno per prendermi riesco a scappare. Bello vero? Non immaginate quanto.

- non sapevo che dovevi andare oggi - dice mio fratello ormai stufo delle mie scappatine. Lui sa tutto, sa chi sono e non vuole che io sia diventata così. - era importante. Comunque fino alla prossima settimana dovrei stare ferma - cerco di rassicurarlo.

Mi avvicino a lui e gli do un bacio sulla guancia. Lui allunga le braccia verso di me per poi abbracciarmi. - ti voglio bene - mi dice quando ci stacchiamo. - anche io te ne voglio -Salgo in camera mia e sento il telefono in tasca vibrare. "Josh" c'è scritto sullo schermo. È il mio capo. Mi dice dove compiere i furti per poi dividerci il guadagno.

- pronto? -

- Bullet voglio che tu venga qui che ho una missione per te -

E' serio, sicuramente è questione importante.

- mezz'ora e sono lì - dico chiudendo la chiamata. Mi rivesto prendendo la pistola e mi metto un coltellino negli stivali neri.

- Ryan, mi ha chiamata josh vuole che vadi da lui. A dopo - dico mentre passo per il salotto.

- okay fai in fretta - mi dice guardandomi negli occhi.

- certo -

Esco e mi dirigo verso la macchina. Siamo in inverno e fa freddo, troppo. Accendo il riscaldamento e parto. Arrivo dopo 20 minuti per il traffico.

Scendo dalla macchina ed entro nel palazzo. È alto, ha circa 30 piani, al posto dei mattoni ci sono dei vetri, perciò è possibile osservare l'interno. Entro nella porta girevole e mi dirigo verso l'ascensore, lo chiamo e aspetto. Arriva dopo poco e premo il tasto 21 dopo essere entrata. Le porte si aprono e trovo Jen alla segreteria con dei fascicoli sotto gli occhi. Appena mi vede un sorriso si forma sulle sue labbra. - hei Clary sono felice di vederti, Josh ti sta aspettando - mi dice indicandomi la strada.
- anche a me fa piacere vederti. Vado, grazie -

È adorabile quella donna, è la compagna di Josh ed è gentilissima con me. Appena l'ho conosciuta ci ho fatto subito amicizia. Ha circa 40 anni e non ha nemmeno una ruga. È raggiante e bellissima.

Busso alla porta e appena sento un "avanti" dall'altro lato entro.

- Eccoti finalmente, siediti -

Mi dirigo verso la scrivania e mi siedo di fronte a lui. - Gira voce che in città si stia per formare un altro circolo e noi dobbiamo fermarli prima - mi dice Josh guardando il suo computer - siamo riusciti a trovare qualcuno che è incastrato e ci siamo riusciti. Guarda - gira il computer in modo che pure io possa vedere. C'è una foto con una ragazza e due ragazzi. La ragazza è carina, è alta con dei capelli mossi che le arrivano alle spalle. Uno dei due ragazzi è moro con una carnagione ambrata. L'altro sembra biondo ma è nell'angolo e non si vede molto. - non li ho mai visti - dico riflettendo

- domani ci sarà una festa e tu ci sarai. Dobbiamo dargli il nostro benvenuto - chiude la pagina dicendomi che la ragazza si chiama Lena per poi farmi uscire. -Ah, l'ultima cosa, il guadagno di stasera te lo do domani - dice sorridendomi. - nessun problema - dico per poi uscire.

 

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Capitolo 2
*** Chapter 2 ***


2. La gente ti cambia. Non rimani uguale per sempre. I sentimenti per una persona cambiano, e per lei sono cambiati. Clary. Questo è il suo nome. Vivo della sua risata e della sua voce. Oggi mi ha chiesto se credo nelle creature sovraumane. Le ho detto che credo negli angeli e che lei è una di loro. Si è messa a ridere dicendomi che gli angeli non esistono. Ma io ci credo. Perchè mi fa sentire vivo come non lo sono mai stato. E forse sembrerò un pazzo a dire queste cose su di lei. Ma credo che i miei sentimenti per lei stiano cambiando. Credo di amarla. Voglio urlarlo ai quattro venti, ma prima sussurrarglielo nelle orecchie mentre gli dico che è unica finchè non mi bacia. Quanto vorrei baciarla ogni giorno. Ho avuto una possibilità, ma l'ho sprecata. Sono un emerito coglione lo so. Dopo andrò da lei, voglio dirglielo. Voglio guardarla negli occhi e  voglio sapere cosa prova per me e, se ricambia, sarò il ragazzo più felice al mondo. Ti amo Clary. E se non saprai cosa dire non parlare ma baciami che sono pazzo di te. Entrai in classe dirigendomi verso il mio solito posto, il banco vicino al muro in penultima fila, ma mi accorsi che era occupato da una ragazza nuova, che in qualche modo mi ricordava qualcuno che avevo già visto. Ci pensai su ma niente. In tanto la campanella era suonata e io ero ancora in piedi. Il professor Brown era già entrato e io dovevo sedermi. - signorina Walker si sieda per favore - Mi sedetti in prima fila e la lezione iniziò. - Come avete potuto notare c'è una nuova ragazza con noi oggi, vieni a presentarti Lena - disse Mr Brown chiamando la nuova arrivata. Appena disse "Lena" rimasi paralizzata. Ecco dove l'avevo vista, lei era quella della foto insieme agli altri due ragazzi. La osservai mentre si avvicinava alla cattedra, aveva una camminata leggera come se fosse una ballerina. Non riesco ad immaginarmela in una gang. - ..ed ecco tutto - finì e io mi accorsi di essermi distratta un po' troppo. La lezione passò lentamente, non facevo altro che osservarla. Appena la campanella suonò fui la prima a uscire la classe. La mattinata passò, ma Lena non la vidi più. Uscì da scuola dirigendomi verso casa, ma sentì qualcuno alle mie spalle seguirmi. Allungai il passo e cercai di seminarlo, girai in vicoli varie volte finchè rimasi da sola. Appena arrivai a casa un dolce profumo di lasagne mi invase le narici. Entrai in cucina e vidi Ryan apparecchiare. - Sono tornata - dissi dandogli un bacio sulla guancia. - Ecco la mia sorellina - sorrise abbracciandomi. Ci mettemmo a mangiare subito dopo, la lasagna era ottima e mio fratello dovrebbe cucinare più spesso. - stasera non ci sono, devo andare in biblioteca a studiare - dico mentre metto i piatti nella lavastoviglie. - Va bene, ma non tornare tardi - - Io vado, a dopo - urlo a Ryan mentre esco. Appena arrivo da Josh vedo Jen che mi accoglie con un caloroso sorriso per poi porgermi il vestito che avrei indossato a momenti. Vado nel mio piccolo camerino e mi cambio. È un vestito nero corto ma abbastanza elegante. Ai piedi un paio di scarpe eleganti, ma comode per correre. Questa volta mi porto solo un coltellino, se ne occuperanno gli altri delle armi. Vado da Josh che è in compagnia di tre ragazzi. Non ricordo i loro nomi, ma non ha importanza. Loro verranno con me. - Allora il piano è questo - inizia a parlare Josh - Bullet e Jace entreranno alla festa  e cercheranno i soldi e la droga nel frattempo William e JJ piazzeranno delle bombe all'interno della casa. Salteranno in aria e la gang non ci sarà più. Ora andate - ci lascia uscire e noi saliamo sul camioncino. - Mi concederà un ballo signorina Bullet? - scherza Jace - Non è un gioco se ci scoprono siamo fottuti - lo zittisco. Entriamo nella casa e ci guardiamo in giro. Sempra una festa normale per ora, ma tra poco non lo sarà più. - Dividiamoci e vediamo se troviamo qualcosa. - dico a Jace che ormai è diventato serio. - va bene - Salgo le scale e apro una porta. All'interno non c'è nulla, perciò esco. Continuo a camminare fin quando trovo una stanza con il lucchetto. Bingo. Mi guardo in torno e non c'è nessuno. Rompo il lucchetto ed entro. Apro gli armadi e sposto un po' di roba trovando una scatola rossa chiusa con un lucchetto. Cerco ad aprirla ma non riesco. Merda. Prendo una forcina dai miei capelli e imploro che si apra. Dopo pochi minuti ce l'ho fatta. Prendo tutta la roba ch c'è all'interno e con un coltello incido una B. segno che sono passata di qua. Metto tutto nella borsa ed esco. - Cosa fai qua tu? - qualcuno mi prende il braccio. È un ragazzo alto muscoloso e con dei capelli ricci. - io.. - cerco di dire, ma vengo bloccata. - Ci sono delle bombe, dobbiamo andarcene - continua a stringermi il polso mentre corro. Le porte sono bloccate e la gente è bloccata all'interno. Entriamo in una stanza e ci avviciniamo a una finestra. Siamo al primo piano, il salto non è complicato. Ci buttiamo giù e dopo poco sentiamo un boato alle nostre spalle. Un dolore fortissimo mi arriva dalla caviglia e io posso fare altro che contorcermi dal dolore. Il ragazzo di fianco a me se ne accorge e si avvicina - sdraiati, fa fare a me - dalle sue labbra esce una voce roca. Faccio come mi dice e mi fa un piccolo massaggio. - non dovrebbe essere grave, sarà una slogatura - disse calmo fissandomi. Mi alzo appoggiando il peso su una sola gamba, ma il mio equilibrio va a farsi fottere. Due braccia muscolose mi prendono prima che cada. - grazie, ma posso farcela da sola - dico appoggiandomi a un albero vicino. Saltello fino ad arrivare dagli altri. Appena mi vedono arrivare mi prendono in braccio e mi mettono sul camioncino. - che hai combinato? - chiede Jace cercando di mettermi comoda. - Un coglione voleva salvarmi e non si staccava da me. Mi ha fatto saltare e sono atterata male - dico mentre il dolore al piede ritorna. - Stai tranquilla ti rimetterai in sesto senno poi chi lo sente a Josh - ridacchia, ma poi diventa più serio - Hai trovato qualcosa? - - pultroppo solo questo - faccio la finta triste e gli porgo la mia borsetta. - Bullet sei la migliore - esulta dandomi un bacio sulla guancia. Appena arriviamo da Josh mi portano in una stanza enorme. È il reparto medico e infatti ne arriva subito uno che mi controlla la caviglia. - è solo una slogatura riposati per qualche giorno - dice mentre mi benda. In fine mi porge due stampelle che mi serviranno per un po'. - Ehi assina mia preferita - mi giro e vedo Jace che viene verso di me. - chiamami solo Clary - sorrido leggermente. - allora Clary, credo che ti serva un passaggio fino a casa. Ryan, e cosa gli dico? Gli avevo detto che andavo in biblioteca, non in missione. - Terra chiama Clary... Allora? - - accetto volentieri - sorrido seguendo Jace fino alla sua macchina. Il viaggio è abbastanza tranquillo. Accendo un po' la radio e lasciamo che la musica sia l'unico rumore che sentiamo. - Che cazzo hai fatto Clary? - urla mio fratello venendo verso di me. - ero stanca e in più uno stupido mi ha spinto e sono caduta dalle scale - cerco di essere il più credibile possibile. - vai a riposarti - mi dice mio fratello e faccio come dice. Entro nell'aula di psicologia e fortunatamente il mio banco è libero. Prendo la roba e aspetto che suoni la campanella. Mr. Smith entra e chiude la porta alle sue spalle. Inizia a parlare quando qualcuno entra dalla porta. Rimango scioccata a quella visuale. Non può essere vero. Mi strofino gli occhi, ma rimane tutto uguale a prima.

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