percy jackson 2punto0

di PJduepuntozero
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** Introduzione seconda parte ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


Sente che c’è qualcosa di strano nell’aria, Helen, quando si siede accanto a Grace. Ma non ha il tempo di pensarci, e viene distratta dai tocchi veloci e sicuri della sua compagna di banco sul telefono. Cerca di ripetere quel che può: oggi c’è il compito in classe. E’ talmente assorta nella sua ripetizione che non vede il professore entrare. Sussulta allo stridere del gesso, cade dalle nuvole e si affanna nel preparare il materiale necessario. Com’è diversa da Grace, che ha già il necessario sul banco:  fogli, matite, penne, vocabolario. Lei come al solito si è dimenticata tutto, ed è costretta a staccare un foglio dal quaderno e a chiedere una penna in prestito. Solo ora può fermarsi a leggere la traccia “ Il cambiamento dal !900 ad oggi, lo stravolgimento dei ruoli familiari”. Grace si sporge verso Helen e le chiede di ripeterle la traccia, quest’ultima, stranita, acconsente.
Helen sente un leggero lamento provenire dalla sua sinistra e  si gira appena in tempo per vedere Grace paonazza che sembra annaspare. Ma dura solo pochi secondi, e Grace torna impassibile e perfetta come prima.
Nessuno se ne è accorto tranne Helen, ma Grace ha consegnato il foglio in bianco, oggi. Entrambe le ragazze tornano a casa per pranzo e fanno i compiti ma, mentre Helen legge, Grace si prepara ad uscire. Incontrerà un ragazzo, e spera che lui la trovi simpatica e attraente. Ma d’altronde chi non lo fa?
E’ notte. Helen si sveglia in preda ad un incubo: ha sognato sé stessa con, al posto delle gambe, zampe di capra. Non riesce a ricordarsi il nome di quella figura mitologica, ma una scritta le appare in mente, una lingua strana, forse greco, e la appunta su un block notes.
σάτυρος
Le stranezze aumentano. Questa mattina Helen chiede a Grace di quali famiglie avesse parlato nel compito. Anche oggi per pochi attimi Grace è in difficoltà e preferisce non rispondere alla sua compagna, si siede, lasciando Helen in piedi al centro dell’aula, interdetta, proprio mentre la professoressa di greco varca la soglia.” Ah il greco” pensa Helen affranta, al contrario di Grace, che il greco lo adora. In quel momento Helen ripensa al suo sogno e riscrive la parola sul banco istintivamente. Grace la scorge e, dopo tanto tempo passato a combattere e nascondere la sua dislessia, le lettere non ruotano intorno a lei, ma rimangono lì, ferme. E all’improvviso lei capisce, “Satiro” sussurra.
 Helen non comprende il motivo che abbia spinto l’amica a sussurrare quella parola ma nota che ogni tanto la ragazza le lancia piccole e sporadiche occhiate, pensando forse di non essere vista, senza sapere che la compagna “ha una vista fuori dal normale”, come dicono tutti gli specialisti che la visitano.
Helen è a casa, sola come sempre dato che i suoi genitori lavorano fino a tardi.
“BIP” “ BIP” “ BIP “ i suoni delle notifiche si susseguono per qualche secondo, ma Helen, seccata, inserisce la modalità Silenzioso. Poi però la sua curiosità ha il sopravvento, e prende a leggere i messaggi  interessata, apprendendo che Grace  è fidanzata con Edward, il ragazzo più bello di tutta la scuola. “Niente di speciale, non mi piace molto” dice Helen tra sé e sé. Ma non può mentirsi ed è costretta ad ammettere che Edward in realtà è molto bello, e che si, le piace. Molto.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Anche un altro giorno è arrivato ed Helen, affranta, siede accanto a Grace, che stranamente le rivolge la parola. “Perché sul tuo banco c’è una parola greca?” Helen non sa che dire, sospettava fosse greco antico ma… come fa Grace a saperlo? Decide di raccontarle tutta la storia. Grace le spiega che ha avuto un’intuizione e, per la prima volta nella sua vita, si confida e parla ad Helen della sua dislessia. Le due ragazze scoprono di avere molto in comune e chiacchierano incessantemente fino al suono dell’ultima campanella. Non ancora stanche, decidono di pranzare insieme e di scoprire qualcosa di più sui satiri e le altre figure mitologiche greche.
Grace invita Helen a casa sua, un gigantesco chalet di lusso, in cui vive con suo padre. L’uomo, rimane sbigottito quando Helen compare sulla porta, è addolorato, perché capisce che per sua figlia è arrivato il momento di sapere. Ma non sarà lui a spiegarle la situazione, non ce la fa, è troppo debole e ha paura di non vedere più la sua deliziosa Grace. Mentre il padre di Grace è fuori per un impegno di lavoro e le due ragazze stanno studiando, si sente l’insistente squillo del citofono. “Chi sarà mai? Non aspettavo ospiti” pensa la padrona di casa. Ma la sua sorpresa si trasforma in felicità quando scopre che al citofono c’è Edward, il ragazzo con cui si è fidanzata  la sera precedente. Lo invita a salire ed Edward si siede con le due ragazze alla scrivania. Poi chiede di poter andare in bagno e Grace gli indica il corridoio giusto da percorrere per non perdersi in quell’enorme villa. Passano i minuti ma il ragazzo non torna, e, temendo che si sia perso, Grace ed Helen iniziano a cercarlo. Manca solo una sala da controllare, la stanza degli ospiti. Appena ci entrano Helen sente un brivido percorrerle la schiena e si gira in tempo per vedere Edward piombarle addosso, un’espressione inferocita in volto. Non fanno in tempo a parlare che il volto di Edward, già deformato dalla rabbia, si altera ulteriormente, insieme a tutto il resto del suo corpo. Edward è un mostro dalla faccia di donna e il corpo di uccello, raccapricciante e cerca di uccidere le ragazze con i suoi artigli. Arrivato vicino a Grace la immobilizza e sta per infilarle gli artigli  nella gola quando Helen lo coglie di sorpresa con una forte bastonata sulla testa. Con il manico della scopa continua a colpirlo fino a che il mostro non cade a terra, privo di forze e scompare in una nuvola di fumo nero. Helen trascina Grace fuori casa, spacca il vetro di una Lamborghini posteggiata lì vicino e, come ha visto fare nella sua serie thriller preferita cerca di metterla in moto. Dopo qualche minuto il motore romba, e Grace entra imbambolata, come un automa, nella macchina che parte velocissima. “Hai mai guidato una macchina?” riesce a dire sussurrando Grace. “No” è la risposta che riceve. Dopo un’ora trascorsa in completo silenzio le due amiche iniziano a discutere di ciò che è successo senza riuscire a capirci qualcosa, ma entrambe provano una sensazione strana, si sentono attrarre da una calamita. Dato che ormai niente potrebbe essere impossibile, si lasciano guidare da quell’attrazione e giungono ai piedi di una collina. Entrambe escono e iniziano a salirci, quando sentono delle urla agghiaccianti e dei ringhi, si nascondono dietro un masso e si sporgono a guardare. Ci sono una donna e dei ragazzi, tra cui un.. com’è che si chiamava? Ecco si, un satiro. Le ragazze non capiscono il perché di quelle urla, ma poi alzano la testa e lo vedono. E’ lui, il Minotauro, un essere mostruoso e feroce, metà uomo e metà toro.
Corrono istintivamente verso il trio e cercano di persuaderli a procedere verso la strana calamita che le tira a sé, arrivando ad un arco di legno tra due alberi, i ragazzi lo attraversano ma la donna sembra come bloccata da una barriera invisibile. La donna urla qualcosa al ragazzo che probabilmente è suo figlio, ma il ragazzo non accetta il sacrificio della madre e corre al suo fianco, iniziando a combattere con il Minotauro. Riesce a strappargli un corno, per un pelo gli sfugge, ma sua madre non è così fortunata, e viene  uccisa dal mostro. Il ragazzo ormai ha perso tutte le speranze e con un ultimo, disperato, urlo si getta sul Minotauro. Quest’ultimo all’improvviso si accascia sparendo anch’esso in una nuvola nera e densa. I tre corrono verso il ragazzo, ferito e svenuto e lo portano all’interno di ciò che, secondo l’insegna, è il “CAMPO MEZZOSANGUE”.
Le ragazze sono meravigliate e mentre camminano lentamente Grace abbassa gli occhi sulle gambe dell’amica e urla spaventata indicandole. Helen si china verso il basso ma non sembra tanto sorpresa, ha l’aspetto del sogno che l’aveva tanto perseguitata, però si sente più completa, si sente sé stessa e lo dice a Grace. “Tutto è talmente pazzesco che se mi pongo questi problemi prima o poi perderò la testa” dice lei. Giungono ad una radura e si accorgono che il loro compagno satiro è sparito, probabilmente è andato a cercare soccorso. Nella radura c’è la cosa più bella che abbiano mai visto, tantissimi ragazzi, in tenuta da combattimento, che corrono, ridono, si allenano con la spada. Poi tutti si fermano e si allineano in fila, osservando qualcosa alle spalle delle due ragazze...

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


 Anche le ragazze si girano, trovandosi faccia a faccia con un uom…. No, non è precisamente un uomo, dal bacino in giù è un cavallo. Già. L’essere si presenta, è Chirone, ed è un centauro, insegnante nel campo. Chirone spiega che il Campo Mezzosangue è un campo annuale o estivo segreto frequentato da ragazzi mezzosangue, figli di dei greci e mortali, detti anche semidei. Mentre Helen è una satira, la custode dei semidei, Grace appartiene a quest’ultima categoria, ma non si sa ancora di chi sia figlia. Chirone prosegue dicendo che nel Campo Mezzosangue i semidei sono divisi in dodici case ognuna corrispondente ad una delle principali divinità dell'Olimpo. Le case si trovano nel bosco vicino al lago e sono disposte a U, due sulla base e le altre a formare ogni braccio. Dato che Grace è un’indeterminata (non ancora riconosciuta dal suo genitore divino) andrà ad abitare momentaneamente nella casa di Ermes, messaggero degli dei e protettori dei viaggiatori, dei medici, dei commercianti e dei ladri.
Luke Castellan, capo della casa di Ermes, accoglie calorosamente Grace e la accompagna verso la sua dimora. La ragazza una volta vista la casa, vecchia, con la soglia fatiscente e con la vernice marrone screpolata, rimane delusa ma non lo dà a vedere. Luke però, immaginando i suoi pensieri, le ricorda che sarà solo una sistemazione momentanea, e che il suo genitore si svelerà presto a lei.
Helen intanto, ritrova il satiro, che scopre chiamarsi Grover, e inizia a chiacchierare con lui, trovandosi fin da subito molto in sintonia. Grover le spiega che lei è una satira speciale perché senza saperlo riesce a controllare la foschia (nebbia per le menti umane che nasconde loro dei, mostri e creature magiche) e ha nascosto il suo vero aspetto perfino a se stessa. Helen è meravigliata, per una volta della vita sente di valere qualcosa, si dimentica completamente del mostro-arpia-Edward e di tutti quelli che non l’hanno mai considerata. Ora Helen è a casa.
Grace, dopo aver sistemato il suo piccolo spazio vicino ad un letto striminzito, esce dalla casa in cerca della sua amica Helen. Ben presto però si perde nel Campo e, per non fare brutte figure chiedendo dove si trova, continua a girovagare. Vede l’armeria, prosegue verso un poligono di tiro con l'arco e rimane estasiata nel vedere tanti ragazzi, piccoli e grandi, che si allenano, chi più impacciato, chi sicuro e agile. Proprio mentre sta per sedersi su una panchina sulla sponda del  laghetto delle canoe, uno spruzzo d’acqua la bagna completamente. “Ah le ninfe”, sospira. E si sorprende di averlo fatto perché.. cosa sono le ninfe? Ecco che, come per risposta, dal lago si sporge una fanciulla meravigliosa, completamente celeste che, con uno sguardo malizioso, le sorride per poi rituffarsi nel lago.
La semidea decide di lasciar perdere e continua a ciondolare  per il campo.  Scorge un muro d'arrampicata e vi si avvicina, scoprendo che è sormontato periodicamente da lava. Una ragazza corpulenta e scontrosa cammina verso Grace e allunga la mano. La ragazza, ancora inesperta, pensa sia per presentarsi, e afferra la mano della sua interlocutrice, timorosa. La sua interlocutrice però lo prende come un segno di provocazione e accusa Grace di vigliaccheria, sfidandola ad arrampicarsi sul muro. Grace non capisce la pericolosità della competizione e la accetta. La lava colava, rossa, brillante, “ Uno spettacolo quasi bello se non fosse che mi ci devo arrampicare” pensa Grace, ma non ha il coraggio di dirlo e rimpiange l’aver accettato quella sfida. Intorno alla parete si è radunata una fitta folla, ma Clarisse sembra non notarla e spinge Grace ad iniziare. 3..2..1.. VIA! Urlano gli spettatori. Ed è il via che Grace non voleva sentire, che la sua sfidante Clarisse aspettava con ansia. Il via che dà inizio ad una delle più belle sfide nella storia del Campo.
Grace afferra un piolo e, con un’agilità che sorprende perfino se stessa, spicca un balzo in alto, raggiungendo il piolo successivo. Continua ad avanzare brillantemente, ma non sa che Clarisse non  è certo famosa per la sua lealtà. Infatti, pur essendo parecchi metri più avanti, decide di rendere l’arrampicata difficile per l’avversaria e inizia a svuotare su di lei piccoli sassolini. Ma Helen, che nel frattempo è arrivata sul luogo della sfida, ha compreso il pericolo in cui la sua compagna si trova, e le urla di scansarsi. Grace riesce a spostarsi per un soffio, ma qualche sassolino ardente le colpisce ugualmente il braccio scoperto. Urla di dolore, ormai esausta, e sta per lasciarsi andare quando le urla incoraggianti dell’amica la riportano alla realtà. Sembra aver recuperato tutta la forza e con un ultimo scatto di velocità sorpassa una Clarisse arrabbiata e sorpresa, arrivando in cima prima di lei e beandosi degli applausi che la folla le concede. Mai prima d’ora qualcuno aveva battuto Clarisse la Rue, e la figlia di Ares è per questo infuriata. “Non avrai una vita facile” bisbiglia con voce rauca prima di lasciare il piolo e atterrare al suolo con un tonfo secco. “Ridi, ridi, sarà l’ultima volta che lo farai” promette silenziosamente a Grace ma soprattutto a se stessa.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Tutti i ragazzi cenano, felici e spensierati, offrendo del cibo ai loro genitori divini tramite un falò, che cambia colore a seconda dell'umore dei ragazzi. In questo momento Helen scopre di adorare le lattine, e affamatissima ne divora ben quindici. Poi il falò si spegne, e tutti si disperdono verso le proprie case.
Grace, stremata dopo l’arrampicata, con ancora negli occhi le urla esultanti dei ragazzi che si complimentavano con lei, si sistema nel suo giaciglio, felice. Luke entra nella casa di Ermes per complimentarsi con lei ma la trova accovacciata, che dorme già profondamente. Solo adesso che il suo viso è tranquillo e immobile il ragazzo riesce ad ammirare l’esotica bellezza della nuova arrivata, e pensa che potrebbe essere figlia di Afrodite, ma chissà. Con il suo viso nella mente, si addormenta, esausto.
Helen, invece, dopo aver accompagnato la sua coraggiosa amica al suo alloggio, continua a passeggiare. Mentre riflette sul fatto che non sa dove andare a dormire si scontra con Grover, anche lui pensieroso, l’espressione seria come non mai. La ragazza satiro si scusa e ne approfitta per chiedergli dove dormire. Grover, ritornato luminoso e simpatico come sempre, le spiega che per il momento potrebbe sostare in una casetta nel bosco vuota prima che gliene venga assegnata una sua. I due satiri arrivano alle case, ne trovano una disabitata, e si siedono sulla soglia. Qui Grover sembra tornare sovrappensiero e, dopo pochi minuti, avverte Helen che le deve dire una cosa. Lei lo spinge a parlare e Grover le spiega che è da quando l’ha vista che non smette di pensare ai suoi magnetici occhi verdi, alle sue delicate lentiggini, al suo fisico minuto ma meraviglioso. Helen interdetta, rimane immobile. Nessun ragazzo le ha mai detto una cosa del genere. Mentre ci sta rimuginando su, Grover si sporge verso di lei e le accarezza una guancia. Helen si sente avvampare, non vorrebbe ferire Grover ma gli deve dire che lei non prova i suoi stessi sentimenti. E’ un ragazzo simpatico, certo, ma non pensa a lui in altro modo che ad una amico. Sta per aprire la bocca e parlare quando Grover, fattosi coraggio, la bacia. Ed Helen si sente male al solo pensiero di parlargli. Si fa forza, e pacatamente gli spiega i suoi sentimenti. Grover visibilmente risentito e imbarazzato si allontana veloce, e sparisce nel buio della notte. La ragazza entra nella casa e prova ad addormentarsi, ma sa già che non sarà facile. ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ SPAZIO AUTRICE scusate per la brevità del capitolo, volevo avvertirvi che d’ora in poi la storia si svolgerà parallelamente a quella di Percy Jackson in “Il ladro di fulmini”. Anzi in realtà ci saranno la stessa trama e le stesse ambientazioni ma cambierà molto, soprattutto perché dopo la partenza dei ragazzi verso gli inferi diventerà una sorta di diario e, ovviamente, le protagoniste in questa versione saranno Helen e Grace. Ditemi cosa ne pensate, sia della storia che delle modifiche che vorrei apportare, e correggetemi ogniqualvolta dica qualcosa di impreciso o sbagliato rispetto al libro originale.
Grazie!   ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

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Capitolo 5
*** Introduzione seconda parte ***


E’ mattina, e Grace si sta stropicciando gli occhi quando sente un gridolino di stupore proveniente dalla sua destra. La ragazza che ha gridato la indica, e lei curiosa si guarda… Indossa un vestito bellissimo, luccicante, capelli finemente pettinati. Ma come mai? In quel momento si sveglia anche Luke e l’aspetto della ragazza gli dimostra che i suoi sospetti erano ben fondati: Grace è una figlia di Afrodite. Conduce la ragazza verso la sua nuova casa, poi sparisce verso il bosco.
Grace sta per entrare in casa quando alle sue spalle sente un grido. Preoccupata si gira, trovandosi difronte a Grover, affannato e sorridente, che le comunica che Percy si è svegliato. ‘Ma chi è Percy?’ pensa Grace. ‘Ah massì, è quel ragazzo che ha combattuto il minotauro. Wow!!’
Mentre pensa ciò Grace sta seguendo Grover e alla coppia si è aggiunta Helen, visibilmente in imbarazzo. Grace la guarda indagatrice ma la sua amica preferisce aspettare di stare sole per parlarle.
I ragazzi si dirigono sotto un portico, e sulla sdraio è adagiato Percy, che non si è accorto ancora di loro. Cerca di prendere il bicchiere dal tavolino e per poco non lo fa cadere, è molto debole. <> gli urla Grover. E il ragazzo si gira.
Tutti finiscono di presentarsi e Percy, con una strana scatola di scarpe in grembo, chiede alle ragazze di lasciarlo solo con il suo amico per un po’..
 
Poi le richiama e insieme si dirigono verso la Casa Grande, dove li aspettano Chirone e il signor D.
 

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