Lui ed io di lemoncandy (/viewuser.php?uid=226206)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
ONE SHOT
Sono tornata (?) so che
siete in attesa del nuovo capitolo di Finzione o realtà, mi
dispiace se vi sto facendo aspettare tanto, prometto che
aggiornerò quanto prima. Intanto, oggi mi è
balenata l'idea di una nuova storia su Myungjong, qualcosa di
assolutamente soft, dal tono ironico, dai
discorsi talvolta demenziali, che
spero vi faccia sorridere, che vi coinvolga per la trama e la stesura
assolutamente diverse da ciò a cui sono abituata a scrivere
e a cui voi siete abituate a leggere. E' un esperimento, avevo voglia
di farlo e di mettermi alla prova. Ho tentato, in questa storia, di
allontanarmi dal mio solito modo di scrivere, sperimentando qualcosa di
nuovo, per me: come noterete c'è un narratore esterno,
citerò una serie di episodi collegati tra loro ma divisi dal
segno "-" per indicare un salto temporale, seppure breve, un cambio di
scena. Non ci sarà assolutamente l'elemento angst.
Mi sono divertita tantissimo a scriverla, spero vi piaccia. Sono davvero curiosa di
sapere cosa ne pensate ^-^
Vi auguro buone
feste!!❤❤❤❤
------
Sospirò, rumorosamente. Myungsoo l'osservava, seduto al capo
opposto del tavolo. "Che succede?" Chicchi di riso schizzarono fuori
dalla
sua bocca piena quando, sollevando la testa dalla scodella, pose la
sua attenzione sul suo migliore amico. I gomiti pigiati sul tavolo, i
palmi delle mani che premevano sul mento e le dita che sfioravano le
guance, Sungjong sospirò, ancora, con lo sguardo perso nel
vuoto. "Ji Young mi ha lasciato." Myungsoo batté gli occhi
un
paio di volte, stupito, prima di mandare giù il boccone e
affermare, con nonchalance: "Che
sarà mai. Non era di sicuro la donna della tua vita."
Sungjong
guardò improvvisamente verso di lui, accigliato: "Che
sarà mai? E' la ragazza con cui sono uscito per
quasi sei mesi!"
Bevendo un lungo sorso d'acqua, Myungsoo affermò, ancora:
"Ma se
non l'hai mai sfiorata, non sai neppure che forma ha il suo seno!
Ammettilo che non eri poi così tanto interessato a lei."
Sungjong lasciò che il suo piatto si raffreddasse,
tamburellando
irritabilmente il dito sul tavolo mentre Myungsoo, come se nulla fosse
successo, continuò a mangiare, ingurgitando grandi bocconi
alla
volta.
1:0 per Myungsoo.
-
"Qual è il motivo per cui ti ha lasciato?" Sungjong
sollevò lo sguardo dal libro, sorpreso dall'improvvisa
domanda. Si guardò intorno, e sussurrò, con tono
volutamente drammatico: "Crede che io non sia davvero interessato a
lei." "Solo questo?" Sungjong guardò verso Myungsoo per
qualche istante, poi riportò uno sguardo distratto sulle
pagine del manuale di storia contemporanea, mentre mormorò
un incerto e poco convincente uhm
di conferma.
-
"Non possiamo più stare insieme. E' evidente che non tieni a
me quanto io tengo a te!" Ji Young allontanò dalle spalle i
lunghi capelli castani con un gesto scenico della mano quando
pronunciò le fatidiche parole: "Non è me che
vuoi."
Sungjong ricordava perfettamente quanto successo. E il motivo per cui
era stato mollato.
-
Myungsoo entrò nella stanza di Sungjong, un irritante rumore
di pantofole pigramente trascinate sul pavimento, e si stese
scompostamente sul suo letto. Sungjong osservò per un attimo
l'amico con aria irritata, poi domandò, fissando nuovamente
il libro dal quale stava tentando, con non poche difficoltà,
di memorizzare quanto possibile per il test del giorno successivo:
"Quando sei rientrato? Non devi studiare?" "Lo farò
più tardi." Fu l'unica risposta di Myungsoo prima di
allungare il braccio e raggiungere il comodino accanto al letto e
afferrare il cellulare di Sungjong. Digitando la password di cui era, ovviamente, a
conoscenza - a Sungjong non era dato sapere come avesse fatto a
scoprirla - cominciò a curiosare tra le foto e i messaggi.
Pochi, lunghi secondi, e Sungjong spalancò gli occhi,
scaraventandosi sull'amico per sottrargli il cellulare dalle
mani. "Nascondi qualcosa? Credevo che non ci fossero segreti tra me e
te." Un calmo e perentorio Myungsoo incrociò le braccia
davanti al petto, ancora con la schiena e le gambe distese sul
materasso, Sungjong a pochi metri da lui, il cellulare finalmente tra
le sue mani. Tornò al suo posto, senza rispondere a quella
domanda, e cominciò a scorrere il dito sul display. Myungsoo
aveva aperto l'ultima conversazione intercorsa tra lui e Ji Young.
Aveva avuto il tempo di leggere quanto scritto o era giunto in tempo
prima che fosse successo l'irreparabile? Il dubbio persisteva mentre
Sungjong si apprestò a modificare la password con una meno
prevedibile della sua data di nascita.
-
"Non rivolgermi la parola. E' tutta colpa tua!" Myungsoo osservava Ji
Young in piedi davanti a lui, particolarmente interessato alle sue
parole: "E perché mai? Cos'ho fatto?" Un sorrisino di sfida
comparve sul suo viso mentre fissava la sua eterna rivale dritta negli
occhi. "Sai bene di cosa parlo." Myungsoo sorrise, con fare
bonariamente derisorio: "Lasci il tuo fidanzato perché temi
il suo migliore amico? E' un po' strano, sai..." Ji Young
guardò verso Myungsoo, rabbia mista ad esasperazione
chiaramente leggibili sul suo viso: "Te l'ho già detto quel
giorno, e te lo sto ripetendo oggi, non parlarmi, non avvicinarti a me,
non voglio neppure vedere la tua faccia. Hai giocato sporco con noi,
avrei dovuto ascoltare le voci che giravano in tutta
l'università di te che osteggiavi qualsiasi persona si fosse
avvicinata a lui solo per averlo tutto per te." Myungsoo sollevò
le spalle in un gesto di totale indifferenza, sorridendo: "Immagino che
avresti dovuto." Il viso contorto di Ji Young fu l'ultima cosa che
Myungsoo notò di lei, prima che, strattonandolo, si
allontanò da lui accelerando il passo, come per scappare
quanto prima da quello squilibrato che era il migliore amico del suo
ex.
-
"Dunque qual è il motivo per cui vi siete lasciati?"
Sungjong osservava il cellulare, sospirando, come se la forza del suo
sguardo facesse improvvisamente materializzare sullo schermo un qualche
messaggio, una chiamata, un tentativo di riunione, da parte di Ji
Young. Il suo cervello processò in ritardo le parole di
Myungsoo. "Te l'ho già detto, non crede che io tenga a lei
quanto lei tiene a me. Tutto qui." Myungsoo si sporse verso Sungjong,
seduto al capo opposto del tavolo nella caffetteria che erano soliti
frequentare dopo un'intera giornata di corsi all'università:
"Nient'altro?" Sungjong allontanò l'amico spingendolo con
una mano sulla spalla a sedersi nuovamente al suo posto, borbottando,
prima di immergere il cucchiaino nel bicchiere trasparente strabordante
di panna e portarlo alla bocca: "Quante volte devo ripeterlo?
Non c'è altro." Myungsoo rimase in silenzio, guardando
distrattamente fuori alla grande vetrata contro cui il loro tavolo era
poggiato, domandosi quando, e se mai, Sungjong avrebbe finalmente
ammesso la verità.
-
"La smetti di fissarmi, idiota?" Sungjong guardò verso
Myungsoo, infastidito. Myungsoo sorrise, chiudendo il libro davanti a
sé e dichiarando: "Stavo pensando una cosa." Sungjong finse
di non provare alcuna curiosità per quella frase che
alludeva a qualcosa di sicuramente interessante, ma di cui si sarebbe
di sicuro pentito se avesse domandato a cosa si riferisse, e riprese a
sottolineare ordinatamente quelli che sembravano essere i passi
più importanti sul suo quaderno di appunti.
Myungsoo, noncurante dell'apparente non-reazione
dell'amico, domandò, fissandolo con un molesto sorrisino:
"Mi domandavo...quando ti tocchi, pensavi e pensi ancora ora a Ji
Young?" Sungjong spalancò gli occhi, guardando per qualche
breve istante nel vuoto, completamente sconvolto dalla domanda
dell'amico, affrettandosi poi a coprirgli la bocca con entrambe le mani
come per evitare che proferisse altre, ulteriori, sgradevoli domande, e
si guardò intorno, nella speranza che nessuno, in quella
silenziosa biblioteca, fosse stato reso, involontariamente, partecipe
di quella conversazione, ascoltando la sua voce. Myungsoo rise,
divertito, e si liberò dalle sue mani, proseguendo nel
suo intento di ottenere una risposta: "Avanti, ti sei sempre confidato
con me, non c'è motivo di essere imbarazzato. Sono o non
sono il tuo migliore amico?" Sungjong guardò verso di lui,
incredibilmente seccato dal tipo di domanda ricevuto e consapevole
dell'irritante insistenza che sarebbe seguita se non avesse messo a
tacere l'amico quanto prima con una risposta convincente: "O-ovviamente
sì, idiota! Chi altri se non lei?" Stringendo una mano a
pugno sul tavolo, Myungsoo abbozzò un sorriso forzato,
ripetendo, tra sé e sé: "Ovviamente..."
Afferrando lo zaino dal pavimento Sungjong vi ripose disordinatamente e
con fare irritabile e compulsivo i libri e le matite prima di
sollevarsi dalla sedia e domandare, con voce bassa ma decisa, il tono a
tratti isterico, esasperato: "E tu chi, le tue invisibili, innumerevoli
e inesistenti fidanzate?" Si allontanò, portando lo zaino
sulle spalle, con una plateale, teatrale, uscita e a Myungsoo,
impossibilitato a rispondere per ovvie ragioni, non rimase altro che
fissare i suoi fianchi sottili, le sue lunghe gambe strette in un jeans
skinny, e il suo fondoschiena, osservandolo mentre usciva dall'aula, e
sospirando, miseramente.
1:1 per Sungjong.
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Lui ed io 2
Spalancando
la porta, Sungjong fece il suo ingresso nella stanza di Myungsoo,
raggiungendo l'amico seduto di spalle alla porta. "Hyung!" Una mano nei
pantaloni, un'altra accanto al pc acceso davanti a lui, Myungsoo
impallidì nel trovarsi Sungjong a pochi passi da lui,
maledicendo se stesso per non aver pensato di chiudere la porta della sua stanza con la
chiave prima di concedersi più di una palpatina. Con un
disperato quanto goffo tentativo di nascondere ciò che fino
a qualche istante prima era visualizzato sullo schermo del pc, Myungsoo
si scaraventò sulla scrivania, chiudendo lo sportello e
coprendolo con le braccia, anche quando Sungjong, ridendo divertito,
tentò di riaprirlo e scoprire la verità.
"Cosa ci fai qui...? Non si bussa prima di
entrare?" Mormorò Myungsoo, tentando di calmare
l'agitazione che aveva preso piede dentro di lui per essere stato
vicino, così vicino dall'essere scoperto. Ancora sporto
sulla scrivania, le braccia sul pc, i capelli arruffati, Sungjong lo
osservava, in piedi davanti a lui: "Viviamo insieme da una vita ormai,
non ho mai bussato alla tua porta e tu allo stesso modo.
Perché dovrei cominciare a farlo ora?" Mordendo le labbra,
tentò di trattenere una irrispettosa risata osservando
l'aspetto dimesso dell'amico, colto proprio in un momento fin troppo
privato per essere condiviso: "Piuttosto, sono curioso di vedere che
tipo di ragazza guardavi!" Facendo forza con il suo corpo sul piano
della scrivania e serrando gli occhi, imbarazzato, Myungsoo era
irremovibile. Sungjong non avrebbe mai e poi mai visto con quale tipo
di foto le sue notti erano rese meno buie, come la sua mente
vagava immaginando momenti, sguardi e conversazioni mai intercorse, e
la sua mano lo conduceva presto ad un piacere solitario.
"Smettila di fare l'idiota!" Allontanando l'amico, guardò
verso di lui, senza muovere un muscolo, incredibilmente a disagio: "Per
quale motivo eri venuto qui? Di cosa hai bisogno?" Aggrottando la
fronte, infastidito, a detta di Myungsoo, senza motivo - dovrebbe
essere lui l'unico disturbato dall'invadenza dell'amico, e non il
contrario, giusto? - Sungjong incrociò le braccia davanti al
petto: "Ero venuto per chiederti un consiglio. Ho intenzione di parlare
con Ji Young, forse c'è ancora una speranza tra noi. Ti
avevo persino chiamato hyung!
Ma credo che andrò a parlarne con Howon hyung, lui,
diversamente da te, mi mostra
sempre le foto delle ragazze che lo eccitano." Al solo sentire
il nome dell'amico comune quanto suo acerrimo - e inconsapevole -
nemico, Myungsoo si sollevò di scatto dalla scrivania,
voltando la sedia girevole verso Sungjong che stava per uscire dalla
stanza, ed affermando, in modo visibilmente impacciato: "No aspetta,
aspetta! Ti raggiungo...tra qualche minuto e parliamo di Ji Young, ok?"
Impossibilitato ad alzarsi ma intenzionato a non mollare, a non
lasciare che Sungjong lasciasse lui per andare da Howon, senza neppure
pensare, dichiarò: "Ti mostrerò quella foto se
rimani a casa."
Sulla soglia della porta, Sungjong guardò confuso verso di
lui, non del tutto conscio del motivo dietro la sua insistenza.
Nonostante fosse consapevole della strana e a volte inquietante
possessività dell'amico nei suoi confronti, aveva sempre
preferito non domandarsi quali potessero essere le ragioni, o forse ne
era fin troppo a conoscenza e ignorare risultava essere la soluzione
migliore. Richiuse la porta dietro di sé, un nodo allo
stomaco lo accompagnò fino alla sua stanza.
-
"Non è questa la foto che stavi guardando prima! Era
qualcuno steso, ne sono sicuro!" Scuotendo la testa, Myungsoo sapeva
che, per quanto spesso fosse stupido, l'amico non era così
facilmente ingannabile. "E per quanto ti conosco, sono certo che non
è questo il tipo di ragazza che ti piace. Questa foto
è davvero...volgare." Myungsoo si sollevò dal
letto, seccato. Non avrebbe mai vinto quella manche, Sungjong non era
poi così
idiota. "Dimentica la foto ok? Ora dimmi di Ji Young." Myungsoo
osservava l'amico intento ad esporre il suo ingegnoso piano per
riconquistare la ex, senza neppure ascoltare una parola, ma
progettandone, piuttosto, uno che sabotasse il suo.
-
"Non insistere, sai meglio di me che non può funzionare."
Per quanto avesse provato qualcosa per Ji Young, neppure lui era in
grado di spiegarsi perché era lì, ad elemosinare
una seconda possibilità. "Ci sarà sempre una
persona tra noi, non sarà mai un rapporto tra me e te. Ci
saremmo sempre io, te e Myungsoo."
-
"Tu sei la causa di tutti i miei problemi!" Scaraventando lo zaino sul
pavimento, di ritorno nell'appartamento che divideva con il migliore
amico, Sungjong guardò verso di lui, comodamente seduto al
divano nel loro minuscolo soggiorno, che l'osservava, con un ghigno
soddisfatto sul viso: "Ti ha rifiutato vero?" Sungjong
aggrottò la fronte, senza allontanare lo sguardo da lui, e
borbottando: "Ormai non ti sforzi neppure più di fingere che
sei dispiaciuto." "Perché dovrei? Sai che non lo sono."
Sollevando gli occhi con un gesto di irritazione e di chiara
esasperazione, Sungjong rimase in silenzio, in piedi a pochi passi
dall'amico. Myungsoo continuò a guardare, con apparente
interesse, un programma di musica in tv mentre Sungjong, osservando
l'amico con la coda dell'occhio, mormorò: "E' ambiguo il
nostro rapporto." Myungsoo voltò il capo verso di lui: "No
che non lo è. Potremmo anche dargli un nome, sei tu che
ancora non vuoi." "Non dirlo Myungsoo!" Rifugiandosi nella sua stanza,
Sungjong chiuse la porta con forza, e Myungsoo, con le sole voci
confuse della
tv a fargli compagnia, fu costretto ad incassare ancora una volta il
colpo.
"Ci siamo quasi."
------
La scena della
scrivania mi è stata in qualche modo ispirata guardando
Young Street del 19 dicembre, quando Woohyun dichiara che è
pratica consolidata per Dongwoo vagare nudo per il dormitorio, sedere
alla scrivania e usare il pc comodamente senza vestiti, fare ogni
normale azione in casa (e in albergo!) senza indossare neppure un lembo
di stoffa. Dedico quindi questo capitolo in particolare alla mia cara lil_inspirit, grande Dongwoo biased,
ed ovviamente anche a tutte voi che qui su efp non mi lasciate mai
sola, siete uniche ♥♥
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
"Ho
intenzione di
dichiararmi." Sungjong voltò di scatto il capo verso
l'amico, di
spalle a lui davanti al piano da cucina, dubbioso: "Cos'hai intenzione
di fare?" Poggiando entrambe le mani sul tavolo, premendo con i
palmi, guardò confuso verso Myungsoo, il
capo leggermente
chinato, la vista in parte oscurata
dai capelli che ricadevano davanti agli occhi, il corpo che
faceva pressione sul tavolo. Myungsoo raggiunse
l'amico con ciò che aveva preparato per la cena ed
affermò, dopo aver preso posto accanto a lui: "Hai sentito
bene." Ancora in piedi, Sungjong l'osservava, incredulo: "Non mi hai
mai detto che c'è una ragazza che ti piace, è la
prima
volta che te lo sento dire."
Con la bocca piena, una mano che stringeva le bacchette ed un'altra
reggeva la scodella, Myungsoo rispose, con finta disinvoltura:
"Strano, pensavo lo sapessi." Ottenendo nient'altro che il silenzio
come risposta, spostò finalmente lo sguardo da
ciò che
stava ingurgitando, osservando l'amico con la coda
dell'occhio. Sungjong si sedette al tavolo, a testa bassa,
afferrando le bacchette e cominciando a mangiare.
L'incredulità
regnava sovrana.
"Quindi...quando pensavi di accertarti che lo avessi capito? Possibile
che non hai mai sentito il bisogno di confidarti con me e parlarmi di
lei? Mi consideri il tuo migliore amico solo quando vuoi che io
risponda a domande
imbarazzanti?" I loro sguardi si incontrarono per qualche istante, e
Myungsoo rimase in silenzio. Poi riprese, improvvisamente: "Glielo
dirò domani. Tu mi supporterai, vero?"
"Uhm..."
-
"Hyung, sveglia! Hyung..." Myungsoo aprì gli occhi
lentamente,
per ritrovarsi Sungjong ai piedi del suo letto, sporto verso di lui
mentre con una mano provava a scuotere il braccio dell'amico per fare
in modo che si svegliasse. Nel buio della sua stanza, Myungsoo
si
guardò intorno, ancora non del tutto cosciente: "Devo
già
alzarmi? Che ore sono?" Scuotendo la testa, Sungjong si sedette accanto
all'amico, steso e avvolto dal lenzuolo: "E' notte fonda, è
ancora presto. Non riuscivo a dormire...non riesco a smettere di
pensare alla ragazza che ti piace. Parlamene per favore." Fingendo di
manifestare opposizione, di voler continuare a dormire, disturbato
dalla curiosità dell'amico, Myungsoo immerse la testa sotto
la coperta, coprendosi con
un lembo, gli occhi chiusi, incapace di trattenere un
sorriso compiaciuto, prima di sollevarsi sul materasso e guardare
l'amico, cambiando improvvisamente espressione, indossando una maschera
ed osservandolo serio,
strofinando gli occhi e mormorando: "Cos'è che vuoi sapere a
quest'ora uh?"
-
"Non puoi essere così stupido..." Sungjong
sollevò lo sguardo verso Ji Young, seduta al capo opposto
del
tavolo. Con le braccia piegate davanti al petto, osservava l'ormai ex
fidanzato perplessa: "Davvero credi che a Myungsoo piaccia una
ragazza?" Tamburellando le dita sul tavolo, Sungjong
borbottò,
irritato: "Certo, me lo ha detto." Sospirando, Ji Young
mormorò,
tra sé e sé: "E allora sì che
è davvero
stupido..."
-
Myungsoo si voltò verso l'amico, che l'osservava in piedi
sulla soglia della porta della sua stanza: "Cos'hai detto?" Infilando
le mani nelle tasche dei pantaloni, Sungjong sorrise maliziosamente:
"Sto uscendo, così ne approfitto anche per lasciarti casa
libera nel caso in cui tu volessi tornare qui con la tua lei." Fece per
allontanarsi dopo aver salutato l'amico con un gesto della mano, quando
Myungsoo si sollevò di scatto dalla sedia davanti alla
scrivania e corse verso di lui: "Non puoi uscire proprio stasera!
Voglio dire...dove stai andando, e con chi?" Se Sungjong fosse uscito,
i suoi piani sarebbero stati stravolti, non avrebbe potuto permettere
che accadesse.
Sungjong sollevò le spalle, disinteressato: "E' stata Ji
Young a proporre di vederci stasera, così da lasciarti anche
la possibilità di tornare qui con la tua ragazza, nel caso
in cui lei lo volesse. Non è stato carino da parte sua?"
Myungsoo osservava l'amico, incredulo: "Ji Young? E' stata lei a
proporlo? Quindi uscirai con lei stasera, proprio stasera?"
Dando le spalle all'amico, digrignando i denti per l'irritazione,
afferrò il cellulare e scrisse, di getto, un messaggio all'odiata rivale: "Sarei io quello che gioca sporco tra noi? Non
intralcerai i miei piani, Sungjong non si muoverà da qui." Riponendo il cellulare nella tasca dei
pantaloni, Myungsoo ruotò su se stesso per poi notare che
Sungjong, seduto sul pavimento, era intento ad allacciare le
scarpe, pronto per uscire: "No aspetta! Non puoi abbandonarmi proprio
stasera, sai quanto è importante per me vero?"
Aggrottando la fronte, Sungjong l'osservò, perplesso: "Cosa
dovrei fare io?" Myungsoo si guardò intorno, alla disperata
ricerca di una motivazione, di una qualsiasi scusa che motivasse la
necessità di avere lì con sé il suo
migliore amico. Una pila di piatti e posate sporche nel lavandino fu
ciò che fornì a Myungsoo la scusa di cui aveva
miseramente bisogno: "Guarda che disordine c'è in casa! Come
potrei farla mai venire qui? Cosa penserebbe di me? Devi assolutamente
aiutarmi a riordinare e pulire, per favore. Devi farlo, in nome della
nostra amicizia." Una smorfia di disapprovazione fu tutto
ciò che Sungjong concesse all'amico come risposta.
-
"La tua stanza è perfettamente in ordine!" Sungjong si
voltò di scatto nel sentire la porta della camera di
Myungsoo chiudersi alle sue spalle, improvvisamente. Con un irritante
sorriso sulle labbra, Myungsoo guardò verso l'amico,
dichiarando: "Perdonami Sungjong...ma stasera non posso lasciarti
uscire con Ji Young." Sungjong rimase fermo a fissare la chiave, tra le
mani di Myungsoo, con cui aveva rinchiuso entrambi nella sua stanza,
allibito.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Lui ed io 4
"Dammi la chiave Myungsoo." "E se non volessi?" Sungjong
aggrottò la fronte, guardando l'amico, infastidito: "Sai
che ho un impegno, non puoi farmi questo." Al centro della stanza,
Sungjong osservava l'amico con le braccia incrociate davanti al petto:
"Vuoi impedirmi di uscire come hai già fatto sei mesi fa?"
Myungsoo sorrise, divertito: "Vedo che lo ricordi." "Come dimenticarlo.
Hai rovinato il mio primo appuntamento con Ji Young." Avanzando
lentamente verso Myungsoo, mormorò, ancora: "Sei uno
psicopatico." "Ormai suona come un complimento alle mie orecchie."
Sollevando lo sguardo, irritato, Sungjong si protese verso Myungsoo,
bloccato con le spalle al muro, nel tentativo di sottrargli dalle mani
la chiave ed uscire da quella stanza.
Un insolente sorriso sembrava non voler lasciare il viso di Myungsoo
fino a quando, involontariamente, le mani di Sungjong, nel tentativo di
raggiungere quelle dell'amico posizionate dietro al corpo, finirono per
circondare il suo sedere quando Myungsoo, pochi secondi prima aveva
fatto scivolare la chiave nella tasca posteriore dei pantaloni. In
quello che sembrò risultare essere un goffo e semi
abbraccio, le mani di Sungjong stringevano il sedere
dell'amico, le braccia intorno ai suoi fianchi, Myungsoo del tutto
pietrificato. I loro sguardi si incontrarono per una manciata di
secondi, silenziosi e a disagio. Sungjong si tirò indietro,
guardando un punto a caso del pavimento quando Myungsoo, il viso come
sbiancato e il cuore che batteva forte, allungò un braccio
verso l'amico porgendogli la chiave.
Nonostante l'imbarazzo, Sungjong l'aveva avuta vinta, ancora una volta.
-
Stendendo una coperta sul corpo di Myungsoo, addormentato sul divano di
casa, Sungjong fece per raggiungere la sua stanza quando l'amico,
improvvisamente, come sentendo i passi o forse la sua presenza,
domandò, sedendosi lentamente e voltandosi verso di lui:
"Sei già pronto per andare all'università? Che
ore sono? Perché non mi hai svegliato? Farò
tardi." Sungjong mormorò, sulla soglia della porta della sua
stanza: "E' l'alba. Dormi ancora un po'. Io sono appena tornato." Pochi
attimi e chiuse la porta dietro di sé. Myungsoo rimase
immobile, a fissare il vuoto, incredulo. Aveva trascorso la notte con
Ji Young?
-
"Guardali, sembrano così affiatati, di nuovo! Saranno
tornati insieme, vero?" Con la guancia premuta contro il piano del
tavolo, Myungsoo chiuse gli occhi, un peso nello stomaco gli impediva
di respirare regolarmente. Sungyeol, seduto davanti a lui, osservava in
lontananza, del tutto fuori dalla loro visuale, l'irritante quadretto
felice costituito da Sungjong e Ji Young che pranzavano insieme, il
tutto condito da sguardi, sorrisi e dita intrecciate. E
domandò, senza rispondere alla superfluea domanda
dell'amico: "Piuttosto...credi sia successo qualcosa tra loro? E' la
prima volta che trascorre la notte fuori, Sungjong, vero?" Poggiando la
fronte contro il tavolo, Myungsoo sospirò: "La prima volta."
"Dovresti chiederglielo, se è successo qualcosa." Sollevando
finalmente la testa dal tavolo, guardò verso Sungjong e Ji
Young e mormorò, stringendo le mani a pugno, rifiutando
anche solo di prendere in considerazione il pensiero che Sungyeol gli
stava prospettando: "Non può essere."
----
Sono tornata~^^
Sono stata molto impegnata ultimamente, mi dispiace se il capitolo
è breve ma prometto di scrivere presto il prossimo,
così come quello di Finzione o Realtà :) Un bacio
a tutte (
˘ ³˘)♥
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Lui ed Io 5
"Oh sei
tornato." Myungsoo
voltò il capo per guardare verso l'amico, appena rientrato.
"Stai riordinando le ultime foto che hai fatto? Posso vederle?"
Sungjong si stese sul pavimento accanto a lui, osservando curioso lo
schermo del pc mentre passava in rassegna le varie foto scattate
nell'ultimo mese. "Questa è bellissima." Sungjong si
voltò verso l'amico, sorridendo ed indicando lo schermo
quando
notò che Myungsoo era rimasto fermo a fissare il suo viso,
accanto a lui. Myungsoo abbassò lo sguardo, imbarazzato,
mordendo il labbro, incapace di smettere di pensare a lui, a quella
notte fuori casa e a cosa poteva essere successo con Ji Young.
Fingendo di non aver notato il suo sguardo su di lui, Sungjong
poggiò nuovamente un dito sulla tastiera, continuando a
scorrere
le foto, ammirando le indiscusse qualità dell'amico.
"Siete tornati insieme...tu e Ji Young?" Sungjong annuì con
un
cenno del capo, senza spostare gli occhi dallo schermo. Con un nodo
nello stomaco, Myungsoo si sedette sul pavimento, scrutando per
pochi attimi il corpo di Sungjong steso sullo stomaco sul pavimento,
per poi domandare, con un filo di voce: "...hai dormito con lei l'altra notte?" Sungjong annuì, ancora una volta, per poi voltare
finalmente la testa e guardare verso Myungsoo: "Avevo intenzione di
dirtelo, ma non sapevo come." Immobile, terrorizzato al pensiero della
risposta che sarebbe potuta seguire, ma avvertendo l'impellente
necessità di conoscere la verità, Myungsoo
domandò,
guardando in basso: "L'avete fatto?" "Perché sembra
inquisitoria
questa domanda? Non dovresti essere felice per me se l'abbiamo fatto?"
Fece per alzarsi senza dare una risposta quando Myungsoo lo trattenne,
guardandolo negli occhi, agitato: "Sarò felice solo dopo
aver
ascoltato il responso."
"Quale vorresti che fosse la risposta? Sì o no?
Se sei davvero mio amico, dovresti sperare che finalmente, dopo sei
mesi che usciamo, l'abbiamo fatto, no? Ma conoscendoti, sono sicuro che
speri il contrario."
Con una smorfia sul viso, Myungsoo non si preoccupò di
smentire
l'affermazione -corretta- dell'amico e tutto ciò che fece fu
rimanere a fissarlo, ansioso, in attesa di una risposta. "Non l'abbiamo
fatto. Non ancora. Contento?" Mordendo ancora il labbro, non
riuscì a trattenere la soddisfazione nel sentire quelle
parole, e tirò un rumoroso sospiro di sollievo.
Sungjong si sollevò dal pavimento, guardandolo, infastidito:
"Sempre il solito. Quando mi dirai di aver fatto l'amore con la tua
ragazza, prima o poi, io sarò felice per te, a differenza
tua."
Myungsoo rise divertito, avviandosi alla sua stanza: "Non essere
ipocrita. Non saresti mai felice. Esattamente come non lo
sarò io. Quindi...se ancora vuoi continuare ad uscire con
lei, fino a quando te lo permetterò, se davvero tieni alla
nostra amicizia...perché non cominci a considerare la
castità?"
"Sei il primo a non essere un vero amico, idiota."
"Sai che non la sopporto. Non sopporto lei, e neppure il fatto che
state insieme." Sungjong sollevò lo sguardo, inspirando
profondamente, tentando di mantenere la calma alle affermazioni
dell'amico: "Lo so che il nostro rapporto è
spesso...equivoco, Myungsoo. Lo so benissimo. Ma dovremmo smetterla,
dovremmo ricordarci, entrambi,
che siamo due ragazzi, siamo legati da un profondo affetto dovuto ad
un'amicizia decennale ma non..." Myungsoo lo interruppe, incrociando le
braccia davanti al petto: "Parla per te, idiota." Sungjong
spalancò gli occhi, per pochi istanti, per poi fingere
indifferenza, allontanandosi codardamente, con il solo scopo di
scappare all'inevitabile: "Come preferisci, non mi riguarda."
Myungsoo abbassò lo sguardo, domandando, a voce bassa ma
alta quanto bastava per essere recepita da Sungjong, lontano da lui
pochi passi: "Quando affronteremo quel discorso?" Di spalle, prima di
entrare nella sua stanza, Sungjong mormorò, il cuore che
batteva all'impazzata: "Non voglio...affrontare quel discorso."
-
"Non ti ho più chiesto...com'è andata con quella
ragazza, l'altra sera." "Non si è presentata, ha preferito
vedersi con qualcun altro."
-
"Rassegnati Myungsoo. Sungjong ha scelto me, ancora una volta." In
piedi davanti a lei, Myungsoo l'osservava, pensieroso: "Forse per ora.
Rimani sull'attenti, Ji Young shi, potrebbe succedere qualcosa
da un momento all'altro e ti ritroverai con un palmo di naso." La
ragazza sorrise, i tacchi delle scarpe ben saldi sul pavimento, le
braccia incrociate: "Sungjong sa benissimo che sei ossessionato da lui,
ne abbiamo parlato qualche giorno fa. Non trovi che se avesse voluto,
stareste già insieme da tempo? Ti sei domandato
perché non avete mai fatto alcun passo per uscire da
quest'amicizia che ti sta così stretta?" Myungsoo sorrise,
ironico, alla volta della nemica: "Se ne sei così sicura,
allora non lasciartelo sfuggire perché quando
succederà, quando deciderò che sono stanco di
questa situazione, non avrai più alcuna
possibilità con lui."
-
"C'è una nuova ragazza, del primo anno, che si è
appena trasferita. Ero con lei oggi, l'hai vista? Mi ha chiesto di
uscire." Sungjong indietreggiò, incredibilmente stupito, per
poi recuperare un contegno: "Oh davvero?" E abbozzando un sorriso,
balbettò: "Ma l'altra ragazza...la persona a cui volevi
dichiararti qualche settimana fa...hai deciso di dimenticarla?"
Myungsoo osservò l'amico con il suo tipico sorriso di sfida
sul viso: "Chi lo sa. Forse è un modo per ottenere una sua
reazione, o forse è davvero arrivato il momento di
rinunciare, e andare avanti. Mmm forse è meglio, non trovi?
Questa persona...quanto pensa di poter tirare ancora la corda
con me?" Sungjong rimase in silenzio e Myungsoo continuò ad
osservare l'amico che, con lo sguardo basso ed espressione
improvvisamente mesta, mormorò un incerto "Uhm..."
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Lui ed io 6
"Non trovi che è davvero troppo scollata la sua
maglia? Riesco a vederlo sin da qui! E' così volgare." Ji
Young
osservava il fidanzato, in piedi, che faceva capolino per spiare
Myungsoo e la sua nuova fiamma pranzare comodamente nella grande mensa
dell'università. "Perché non
entriamo, ci presentiamo e ci sediamo accanto a loro?"
Scuotendo la
testa ripetutamente, Sungjong prese per mano la ragazza, costringendola
a seguirlo: "Approfittiamo di questi pochi minuti prima che ricomincino
le lezioni per stare un po' all'aria aperta, ti va?" Perplessa, non le
rimase che incamminarsi con lui.
-
"Non è possibile che ho pranzato
con lei nella speranza che quell'idiota vedesse, e non si è
presentato. Proprio oggi il romantico pic-nic con la sua
metà?" Una mano tra i capelli, scompigliandoli nervosamente
per la stizza, lo sguardo distratto e Sungyeol, accanto all'amico. Poi
una visione, distante. "Eccoli, sono lì e si stanno
baciando." Myungsoo spalancò gli occhi, mettendo a fuoco
l'immagine, seppure lontana, di Sungjong e Ji Young seduti sul prato
nel cortile sul retro, poche persone disinteressate intorno, ed il
migliore amico proteso verso la ragazza, sorridendo. "Sembrano due
bambini dell'asilo, guardali. Tanti piccoli baci a stampo. O forse
è così solo in pubblico?" Le parole di Sungyeol
giunsero alle orecchie di Myungsoo come un flebile suono lontano, preso
com'era a fissare quella che ai suoi occhi era solo una penosa scena
mentre il sangue ribolliva nelle vene, gli occhi fissi, le
pupille dilatate e le mani strette a pugno. Era la prima volta che, per
puro caso o ignobile sfortuna, aveva avuto modo di vedere Sungjong
baciare Ji Young.
-
"Dove pensavate di essere oggi tu e Ji Young? Sono passato di
lì e oh! Avevo voglia di vomitare. Chiudetevi in una stanza,
sorridete l'uno all'altro come due idioti e continuate a scambiarvi
quei bacetti infantili che neppure un bambino di 10 anni si sognerebbe
di dare, ma per favore, risparmiatevelo all'università.
Avevo appena finito di pranzare, capisci che tumulto ha subito il mio
stomaco davanti a quella scena raccapricciante?" Sungjong si
voltò verso Myungsoo, esasperato: "Taci Myungsoo." E dopo
essere sceso dalla bicicletta, zaino in spalla, lasciando indietro
Myungsoo, si avviò all'ascensore, non prima di aver
dichiarato: "Domani. Domani dormirò da lei, se
può interessarti." Myungsoo rimase fermo, ancora in sella
alla sua bicicletta, attonito.
-
"Come ti trovi con quella ragazza? Raccontami qualcosa." Sungjong,
sulla soglia della porta della stanza di Myungsoo, osservava l'amico,
in boxer, rovistare tra i cassetti alla ricerca di qualcosa, fino a
quando, tirando fuori dall'armadio i pantaloni di una tuta, li
indossò, per poi voltarsi verso Sungjong, sorpreso: "Come
dici?" "Parlami della ragazza con cui stai uscendo. E' la prima volta
che concedi a qualcuno a cui tu piaci una possibilità, ero
piuttosto incredulo quando mi hai detto di lei. Innanzitutto...come si
chiama?" Myungsoo, in piedi, si guardò intorno, dubbioso:
"Il suo nome? Ah..." Poi, come un'intuizione, dichiarò,
improvvisamente: "Yoon Hee! Si chiama Yoon Hee. Mi era passato per un
attimo di mente." Sungjong guardò verso di lui, disgustato,
uscendo dalla stanza e sedendosi sul pavimento nel soggiorno,
riempiendo il tavolo basso dei suoi libri: "Non ricordavi neppure il
suo nome. Deve averti colpito proprio tanto la sua scollatura per avere
persino dimenticato come si chiama." Sedendosi sul divano, Myungsoo
afferrò il telecomando e fece per accendere la televisione,
osservando Sungjong, perplesso: "Eh? Scollatura?" "Non fingere con me,
è ovvio che hai accettato di uscire con lei a causa delle
sue forme, potresti anche ammetterlo. Sebbene non stia a me giudicare
le tue scelte, sappi che-" Myungsoo interruppe Sungjong, spegnendo la
tv accesa un istante prima e scrutando il volto dell'amico, seduto a
pochi passi da lui sul pavimento: "Qual è il tuo problema,
Sungjong? Sei forse geloso?" Colto impreparato dalla domanda
dell'amico, Sungjong, fingendo di non aver afferrato il senso di quella
domanda, abbassò il capo verso il libro aperto sul tavolo,
con disinteresse: "Geloso di cosa? A me piace un tipo come Ji Young, di
certo non uno come lei." Incrociando le braccia davanti al petto,
Myungsoo sospirò amaramente alla testardaggine dell'amico:
"Sai che non è questo che intendevo."
-
Entrando in casa e sfilando le scarpe, Myungsoo si trascinò,
annoiato, fino alla sua stanza quando Sungjong, steso sul divano nel
soggiorno, sollevò le braccia, sgranchendole. "Non dovevi
dormire da Ji Young stanotte?" "E tu non avevi detto che sicuramente
avresti fatto molto tardi? Sono le 10, quanto siete stati insieme,
un'ora?" Avvicinandosi a lui, Myungsoo allontanò con
irritazione le gambe di Sungjong dal divano, per farsi spazio accanto a
lui, in silenzio. Sungjong mormorò, costretto a sedersi con
le gambe incrociate e fissando un punto a caso nella stanza:
"Quindi...com'è andato l'appuntamento? Dove siete andati?
Che tipo è? Vi siete baciati?" Myungsoo, del tutto
disinteressato e non intenzionato a rispondere agli inutili e fin
troppo curiosi quesiti dell'amico sembrò trasalire recependo
l'ultima domanda. E cominciò, inaspettatamente, a blaterare qualcosa,
impacciato: "Non ancora, e in realtà, stavo
pensando...siccome sono piuttosto arrugginito in materia e non vorrei
mai rischiare di fare una figuraccia, e tu in quanto mio migliore amico
non puoi proprio permettere che accada, vero? Dicevo, stavo
pensando..." Maledicendo se stesso per non avere il coraggio di
proseguire, decise di provare il tutto per tutto. Ora o mai più,
la sua mente ripeteva quando finalmente, voltandosi completamente verso
Sungjong, uscirono dalla sua bocca le fatidiche parole:
"Vorresti darmi...vorresti darmi qualche dritta pratica a riguardo?"
---
Perdonate la mia
scarsa fantasia in quanto a nomi, ho svergognatamente usato i nomi di
due mie care amiche coreane lol
Dite che Myungsoo riuscirà ad approfittare della situazione
e strappare un bacio a Sungjong? :D
Nel frattempo sono io a mandare un bacio a tutte voi ♥
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Lui ed io 7
"Stai
scherzando?" Sungjong osservava l'amico, sorpreso, certo di aver capito
male. "Perché dovrei? Sono serissimo. Dopotutto, non sei
forse il mio migliore amico?" Sungjong rimase immobile, come in trance,
per qualche secondo, per poi tornare in sé dopo aver
finalmente compreso la richiesta dell'amico: "Scordatelo." Si
sollevò dal divano, dandogli le spalle, il suo polso
raggiunto dalla mano dell'insistente amico, nel goffo tentativo di
trattenerlo lì, il piano di Myungsoo vicino al fallimento.
"Aspetta...forse dovrei chiederlo a Sungyeol hyung?" Voltandosi
lentamente, Sungjong guardò l'amico con espressione
accigliata: "Non andare in giro a chiedere favori di questo tipo! Risparmiatelo." Le labbra di Myungsoo si sollevarono in un
lato, compiaciuto, una nuova ragione per non arrendersi e portare
avanti l'opera di convincimento gli si era appena presentata dinanzi:
"E' questo il motivo per cui lo sto chiedendo a te, perché
sei il mio migliore amico nonché la persona di cui
più mi fido. Avanti, non puoi di certo abbandonarmi." Con le
braccia incrociate davanti al petto, Sungjong scosse la testa,
infastidito: "Smettila con questa storia, Myungsoo. Non essere
ipocrita, sai bene che non sono affatto il tuo migliore amico."
Costringendolo ad indietreggiare di pochi passi fino a ritrovarsi con
le spalle al muro, Myungsoo lo trattenne in quella posizione, le mani
ai lati della sua testa che premevano contro il muro: "E allora cosa
saresti per me?" I loro sguardi si incontrarono per qualche istante
prima che Sungjong abbassasse la testa: "Ti ho già detto che
non voglio affrontare quel discorso."
-
Il corpo di Sungjong premuto contro quello di Myungsoo si
muoveva lentamente al
ritmo con cui le sue labbra entrarono in contatto con quelle
dell'amico, in un avido, interminabile bacio. La schiena sul pavimento,
il piacevole peso dell'esile amico su di lui, le sue mani che vagano
sul suo
corpo attraverso i suoi vestiti, gli occhi chiusi, in estasi. Fino al
momento in cui tutto, di colpo, si concluse. Sungjong si sedette sul
pavimento, una mano davanti alla bocca, gli occhi spalancati che
fissavano il vuoto, una mano di Myungsoo che provò
inutilmente
ad afferrare ancora una volta il suo polso prima che si allontanasse,
scappando via, il più in fretta possibile.
Myungsoo non era sicuro di come fossero
arrivati a quel punto.
-
"Non so spiegarti com'è
successo...ma finalmente ci siamo
baciati. E decisamente non in modo innocente." Sungyeol, dopo aver
letto il messaggio dell'amico, cominciò a digitare la sua
risposta.
-
"Per quanto pensi di rimanere qui?" Sungjong
spostò lo sguardo
dal soffitto per guardare verso Howon, ai piedi del sottile materasso
steso sul
pavimento del suo appartamento. "Ho dormito una sola notte qui e
già la mia presenza ti è stretta?" Porgendogli
una tazza
di latte bianco, e portando la sua alla bocca, Howon affermò:
"Non fare l'idiota. Sai che non è questo che intendo. Sono
convinto che scappare non servirà a nulla, anche se ieri
sera
sei fuggito da lui e non hai risposto ai suoi messaggi e alle sue
chiamate, a breve lo rivedrai all'università.
Myungsoo
è insistente, ti metterà in
difficoltà, c'è
il rischio che spifferi tutto a Ji Young per farvi lasciare, una volta
per tutte. Hai pensato a questo?" E concluse, dopo aver bevuto un altro
sorso di latte: "Sapevo che sarebbe
successo, prima o poi, ma non in questo modo, non ora che stai ancora
con lei. Com'è potuto succedere che hai ceduto, e per di
più saltandogli addosso?" Sungjong coprì il viso
con le
mani, a disagio: "Non lo so! Ha insistito, ha cominciato lui...non
l'ho baciato io per la prima volta. E poi..." Respirò
profondamente, per poi sollevarsi, sgranchendo le gambe dopo una notte
insonne: "Non posso fare altro che ignorarlo. Fingerò che
non
è successo niente e andrò avanti per la mia
strada. Se
dovesse ribadire che, ad un certo punto, sono stato io a spingerlo a
terra,
dirò che lo stavo semplicemente aiutando nel suo intento.
Può funzionare?" L'amico scosse il capo, serio: "Pessimo
piano Sungjong."
-
"Sta arrivando." Sungjong, seduto di spalle
rispetto alla grande porta
di ingresso della mensa dell'università, Howon davanti a lui,
chiuse gli occhi per qualche istante prima di far cadere le bacchette
sul tavolo, portare lo zaino sulle spalle e darsela a gambe.
-
"Dove stai andando così di fretta?
Non pranziamo insieme?" Ji
Young sorrise alla volta di un affannato Sungjong colto di sorpresa
durante la sua fuga da Myungsoo. E avvicinandosi a
lui, portò un dito su un punto delle sue labbra sporco della
salsa con cui erano conditi i ramyun ingurgitati pochi minuti prima:
"Noto che hai già
pranzato." Sollevandosi sui tacchi, si sporse verso di lui, dandogli un
veloce bacio a stampo sulle labbra: "Mi fai compagnia e poi andiamo via
insieme?" Un rumore alle loro spalle li fece voltare e Myungsoo era
lì, in piedi, che li fissava.
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Capitolo 8
"Sei
come...un'ombra scura che ci perseguita. Sei sempre alle nostre
spalle!" Ji Young, afferrando la mano di Sungjong, lo spinse ad
incamminarsi con lei, lasciando indietro Myungsoo che li osservava.
"Forse ho una storia molto interessante da raccontarti. Vuoi
ascoltarla?" Ji Young si voltò, sorpresa, la sola voce
dell'odiato rivale le era insopportabile. Sungjong spalancò
gli occhi, fissando l'amico con terrore. Myungsoo sorrise,
improvvisamente divertito dalla reazione di Sungjong, e guardando
l'orologio al polso, mentì: "Sarà per la prossima
volta. Sfortunatamente...ora devo andare."
-
"Ti conviene
tornare a casa stasera, se non vuoi che le racconti tutto, questa volta
per davvero." Sungjong stringeva il cellulare tra le mani, seduto
attorno ad un piccolo tavolo rotondo in un'affollata gelateria, Ji
Young al capo opposto che mangiava lentamente una fetta di torta alle
fragole, sollevando di tanto in tanto lo sguardo e sorridendogli,
dolcemente: "E' successo qualcosa?" Scuotendo il capo, Sungjong sorrise
a sua volta, infilando il cellulare nella tasca dei pantaloni.
-
"Sei
tornato...finalmente. Non è carino ignorare chiamate e
messaggi, da ieri sera." Sungjong sollevò lo sguardo,
infastidito, consapevole di essere nel torto, eppure per nulla
intenzionato a concedere all'amico una spiegazione, una motivazione che
giustificasse quanto incredibilmente successo. "Taci." Con un irritante
sorrisino sul viso, Myungsoo lo seguì nella sua stanza,
incrociando le braccia davanti al petto: "Capisci che non sei nella
posizione di parlarmi in questo modo? Potrei scrivere un messaggio a Ji
Young, in questo momento, e dirle cos'hai fatto alle sue spalle."
Sungjong si voltò, una forte irritazione che vinse
sull'imbarazzo dell'affrontare finalmente quel discorso tanto scomodo,
il suo sguardo su Myungsoo: "Fallo! Se davvero vuoi farlo, diglielo! E
dopo che l'avrai fatto, non avrai nuovamente più nulla con
cui ricattarmi, e cosa farai? Troverai un nuovo modo per farmi lasciare
con lei solo perché non la sopporti?" Mordendo il labbro,
Myungsoo rimase in silenzio osservando l'amico. Non aveva previsto una
simile risposta. "Credi davvero che il motivo per cui voglio che vi
lasciate è legato al fatto che non la sopporto? Davvero
pensi questo?" "Non mi interessa qual è il motivo."
Infastidito, rifiutato ancora una volta, alla ricerca di una nuova,
urgente, tattica, Myungsoo fece per avviarsi alla porta, affermando:
"Ti consiglierei di non farti vedere domani all'università,
o in alternativa...preparati all'ira di Ji Young." Sungjong rimase
immobile, fissando le spalle dell'amico, la mente annebbiata.
-
Rincorrendo l'amico nella sua stanza, Sungjong mormorò,
agitato: "Hai davvero intenzione di dirglielo?" Myungsoo l'osservava,
senza scomporsi, seduto alla scrivania, il cellulare tra le mani:
"Certo, perchè no?" Non poteva succedere, non poteva finire
in quel modo. Sungjong non riusciva a pensare razionalmente mentre
fissava il volto dell'amico pronto a tradirlo: "Non ti
crederà. Ed io mentirò. Finirai per sembrare
semplicemente penoso ai suoi occhi, non farlo. Ascolta il consiglio di
un amico, Myungsoo." Aggrottando la fronte, Myungsoo ricambiava lo
sguardo dell'amico, incredulo: "Non hai intenzione di lasciarla
né di dirle cos'è successo. Dimmi
perché l'hai fatto, allora." "Mi sono calato troppo nella
parte, ti chiedo scusa. Non accadrà più."
-
Myungsoo era
certo che l'amico mentisse. Pur non avendo neppure per un attimo
considerato la possibilità di rivelare tutto alla sua
acerrima nemica, era consapevole di essere nuovamente al punto di
partenza. Ciò che sperava potesse risultare essere il suo
asso nella manica, attraverso il quale sarebbe finalmente giunto al
cuore dell'amico, sembrava essersi trasformato, invece, nel motivo di
un loro allontanamento, le dure parole dell'amico ancora nella sua
mente: "Dimentica ciò che è successo, non ha
alcuna importanza."
-
A dispetto di quanto richiesto dall'amico, Myungsoo ricordava ogni
dettaglio, ogni singolo momento condiviso con lui, la sera precedente.
Il cuore che batteva forte, il suo viso lentamente più
vicino a quello dell'amico, le sue labbra che, timide, timorose, si
poggiarono sulle sue, l'iniziale assenza di reazioni dall'altra parte,
il corpo di Sungjong come pietrificato, lo sguardo di quest'ultimo
dapprima basso che ricambiò poi quello dell'amico, le loro
labbra nuovamente le une sulle altre, in quello che fu, inizialmente,
niente di più che un accennato e imbarazzato bacio a stampo.
Poi un ennesimo incontro di sguardi, un tacito consenso, e Myungsoo
proteso verso Sungjong, con maggiore sicurezza, dita tremanti che si
poggiarono sulle sue guance quando finalmente Sungjong
cominciò a ricambiare, lentamente, quello che poteva essere
considerato il loro primo, vero bacio. Da quel momento in poi, il vuoto.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo 9
Sungjong
abbassò lo sguardo, a disagio, desiderando di essere in
grado di teletrasportarsi ovunque piuttosto che rimanere lì,
seduto su una panchina al sole nel cortile dell'università,
Ji Young appoggiata con la testa alla sua spalla mentre canticchiava ad
occhi chiusi una canzone attraverso gli auricolari alle orecchie, la mano
destra intrecciata con quella sinistra di Sungjong, Myungsoo e Sungyeol
di passaggio. Come c'era da aspettarsi, nonostante le ripetute minacce,
Myungsoo aveva tenuto la bocca serrata, neppure un minimo indizio su
quanto era successo tra loro era trapelato e giunto alle orecchie di Ji
Young e Sungjong, piuttosto che provare sollievo verso la
fedeltà dell'amico, altro non provava che sensi di colpa.
Sensi di colpa di cui non aveva, ovviamente, alcuna intenzione di
parlare con l'interessato.
-
I loro sguardi si incontrarono, per pochi istanti, giusto in tempo per
individuare l'uno e l'altro nelle rispettive postazioni, e Sungjong
abbassò la testa, Myungsoo riprese a guardare davanti a
sè. Sungjong era certo di averlo ferito.
-
"E' sempre chiuso nella sua stanza, o da Sungyeol hyung. Sono giorni
che quasi neppure a casa lo incontro." Sospirò, Sungjong,
fissando le sue gambe, pensieroso. Howon, steso sul suo letto, il petto
sul materasso, lo sguardo fisso sullo schermo del pc,
mormorò: "E' chiaro che ti sta evitando. Probabilmente
sperava lasciassi Ji Young, le dicessi cos'è successo, o che
almeno non sminuissi tutto con lui come hai fatto, la settimana scorsa.
Dovresti aspettartelo, prima o poi si stuferà di aspettare e
deciderà di rinunciare a te, una volta per tutte." Sungjong
rimase in silenzio, la testa bassa, le mani a pugno.
-
"E' così difficile per lui ammettere i suoi sentimenti per
me? Prova così tanta vergogna per il solo fatto di
voler stare con me che sono un ragazzo?" Afferrando il bicchiere
davanti a lui, Myungso bevve tutto di un sorso, per poi chiedere a
Sungyeol di riempirlo nuovamente, e bere ancora. Sungyeol osservava
l'amico, all'altro capo del tavolo in un piccolo chiosco per le strade
non più affollate di Seoul, quella sera di fine estate,
avvicinando la bottiglia ormai quasi finita al bicchiere e vederlo nel
giro di pochi secondi nuovamente vuoto.
-
Sungjong riaprì gli occhi, improvvisamente, svegliato dal
bip della porta di casa aperta e poi dal rumore di passi pesanti sul
pavimento. Scendendo dal letto, sbirciò attraverso la porta
socchiusa della sua stanza per notare Myungsoo a stento in
grado di reggersi in piedi, appoggiato a Sungyeol. Li raggiunse nel
soggiorno, allarmato: "Ha bevuto? E' successo qualcosa?" Sungyeol
spostò lo sguardo su Sungjong, scrutando il suo viso per
qualche attimo: "E me lo domandi pure? Non sai perché
è ridotto così?" Con qualche
difficoltà spinse l'amico a stendersi sul divano,
completamente ubriaco. "Prenditi cura di lui."
-
Myungsoo si abbandonò sulle spalle dell'amico, portandogli le
braccia al collo, gli occhi chiusi, le guance rosse, il viso accaldato
e la ragione ben lontana da lui. Sungjong rimase inerme, seduto sul
divano accanto a lui, consapevole che l'insolito comportamento
dell'amico dipendesse esclusivamente da quanto aveva bevuto quella
sera, eppure, tale consapevolezza non gli impedì di provare
una strana sensazione, un nodo allo stomaco nel sentirlo
così vicino a lui. Poggiando le mani sui suoi fianchi,
rimase fermo, inizialmente indeciso sul da farsi, poi ritenendo che
avrebbe potuto lasciare che quell'innocente abbraccio da parte
dell'amico durasse ancora qualche minuto, un attimo rubato di cui
Myungsoo non avrebbe avuto memoria il giorno successivo. Sungjong
chiuse gli occhi, e improvvisamente, dopo un prolungato silenzio,
Myungsoo sembrò risvegliarsi dal torpore dovuto allo
sbornia, ed affermò, in un lungo monologo forse interiore
che prese inevitabilmente voce, nello stato in cui si trovava:
"Perché mi stai facendo questo uh? Non capisci che non voglio
che stai con lei? Tu non appartieni a lei, appartieni a me, da sempre,
tu sei soltanto mio, e di nessun altro, soltanto mio. Quanto ancora
vuoi che ti aspetti?" Ancora con la testa sulla sua spalla, Sungjong
non fu in grado di vedere il viso di Myungsoo nel momento in cui
proferì quelle parole, il suo peso ancora contro il corpo di
Sungjong. Poi sollevò la testa e guardò
finalmente verso l'amico, lo sguardo di chi è chiaramente
incosciente, non consapevole di dove si trova o di cosa sta facendo,
senza remore a causa degli effetti dell'alcool, la testa pesante.
Sungjong rimase a guardarlo, pensieroso, le parole dell'amico che
avevano inesorabilmente occupato la sua mente. Senza pensarci
ulteriormente, si avventò su di lui, le sue labbra su quelle
di Myungsoo, invaso presto dal sapore di soju. Myungsoo con la testa
piegata in un lato, le dita tra i suoi capelli, le mani di Sungjong
sulle sue guance. Qualcuno avrebbe potuto sostenere che Sungjong non
stava facendo altro che approfittare dell'occasione che gli era stata
offerta, consapevole dello stato di incoscienza in cui si trovava
Myungsoo, ma a Sungjong, perso in quel bacio lungo, passionale, come
mai prima d'ora, non importava, avrebbe pensato alle conseguenze, in
seguito.
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Lui ed Io 10
Con gli occhi
chiusi,
Sungjong inspirò profondamente, la fronte contro la parete
accanto alla porta. Era il momento di uscire dalla sua stanza, e
affrontare Myungsoo. Poi si fermò, in tempo per origliare
un'improvvisa conversazione tra Myungsoo ed il migliore amico, una
telefonata giunta al momento adatto, tempismo perfetto,
pensò Sungjong, approfittandone per tentare di placare
un'opprimente agitazione nel petto. "Di cosa parli? Non so neppure come
sono
arrivato a casa e come sono finito nel mio letto stanotte. La testa
è pronta a scoppiare, quanto ho bevuto ieri?" La voce bassa,
lamentosa, una mano premuta contro la fronte ed un'altra contro il
tavolo in cucina, per reggersi, era evidente non se la stesse
passando bene Myungsoo, quella mattina. Tirando un ultimo,
profondo respiro, Sungjong uscì dalla sua stanza con
disinvoltura, Myungsoo neppure si voltò nel sentire i suoi
passi.
Così come era chiaro che stesse sperimentando i postumi di
una
sbronza, era altrettanto chiaro non ricordasse nulla di quanto successo
la notte precedente.
-
Myungsoo uscì dal bagno, dopo aver sentito la porta di casa
chiudersi, presumibilmente alle spalle di Sungjong. Niente di
più di un saluto lontano, quella mattina, prima che Sungjong
si
avviasse all'università, decisamente in anticipo rispetto
all'inizio delle lezioni, prima di lui, senza di lui. Guardandosi
intorno, il suo sguardo distratto si posò, sorpreso, sul
tavolo
in cucina. Accanto alla colazione e ad una pillola per l'emicrania,
Sungjong aveva scritto un biglietto con tanto di sorriso finale:
"Mangia tutto e poi prendi questa :)" Myungsoo rimase per qualche
minuto immobile, a fissare quel piccolo pezzo di carta tra le mani.
-
"Hai davvero intenzione di rinunciare a lui? Ne sei sicuro?" Sungyeol
fissava l'amico, interdetto. Myungsoo non rispose, limitandosi a
fissare, di colpo, un punto preciso davanti a lui. Sungyeol
seguì con lo
sguardo ciò che aveva colpito l'attenzione di Myungsoo per
notare, dall'altro capo del viale, Sungjong e Ji Young passeggiare
nell'ampio cortile dell'università, serenamente, mano nella
mano. "Non ne posso più."
-
"Domattina, se dovessi ricordare qualcosa, sappi che è stato
solo un sogno." "No...non è un sogno Sungjong..."
Improvvisamente, quelle parole proferite da Sungjong nel momento in cui
aiutò l'amico ubriaco e confuso a raggiungere la sua stanza,
e
la risposta di Myungsoo conseguente a quell'interminabile
bacio
che Sungjong aveva tentato di mascherare, di ridurre alla stregua di un
sogno, di semplice immaginazione, tornarono alla sua mente, e in un
lampo, i ricordi della notte precedente riaffiorarono, in una
sconvolgente ma lucida sequenza. Con una mano davanti alla bocca,
sconvolto, Myungsoo prese finalmente consapevolezza di quanto successo.
Intanto, la voce lontana del professore davanti alla grande lavagna
contro il muro, non sembrava in alcun modo disturbare Myungsoo,
completamente perso nei suoi pensieri.
-
"Wow...quindi è successo di nuovo? Ancora una volta...sei
stato
tu a non resistere alla tentazione. Ti rendi conto che sei vicino dal
rendere assolutamente palesi i tuoi sentimenti?" Sungjong
abbassò lo sguardo, a disagio: "Hyung...smettila con queste
premonizioni! Non accadrà nuovamente, ho capito che per
evitare
che qualcosa del genere si ripeta, devo semplicemente stargli lontano,
evitare situazioni compromettenti, fingere indifferenza. Sono sicuro
che funzionerà." Howon osservava Sungjong con le braccia
incrociate, perplesso: "E se Myungsoo ricordasse cos'è
successo,
come faresti a smentire?" "Non lo ricorderà, e se anche
dovesse
ricordarlo, era ubriaco, la sua parola non avrebbe alcuna valenza,
capisci cosa intendo?" Howon sorrise lievemente, interdetto: "Sarai mai pronto a dirgli la verità?"
-
"Ti ringrazio, sia per ieri sera - so che ti sei preso cura di me - sia
per stamattina." Sungjong, di spalle a Myungsoo, deglutì
nervosamente prima di voltarsi e sorridere all'amico: "Ti ho
semplicemente accompagnato nella tua stanza ieri e stamattina preparato
la colazione. Nulla che non avresti fatto anche tu per me." Myungsoo
fissava il suo volto, nella speranza di poter leggere nella sua mente,
comprendere il motivo delle sue continue bugie, carpire cosa lo
frenasse. Sentendo lo sguardo dell'amico, Sungjong sollevò
gli occhi verso di lui e i due rimasero qualche istante ad osservarsi,
in silenzio, fino a quando Myungsoo indietreggiò e, senza
proferire parola, si allontanò.
L'ultima, disperata possibilità che aveva deciso di
concedere all'amico si era rivelata ancora una volta un triste
fallimento. Era giunto il momento di cambiare strada.
---
Era da un po' che
avevo voglia di scrivere qualcosa a fine capitolo ma non avevo mai
tempo per farlo. Oggi finalmente riesco a scrivere due righe prima di
andare via. Sebbene si tratti di una storia diversa da Finzione o
realtà che va avanti da tanto ormai, sono felicissima di
avere anche qui lettrici che la seguono ㅠㅠㅠㅠㅠ
Ho ricevuto un
paio di messaggi privati bellissimi, risponderò quanto prima
ㅠ_ㅠ
Infine, non so se
avete guardato, qualche mese fa, il drama The Heirs - se non lo avete
fatto ve lo consiglio ^-^ - ma per il rapporto tra Sungjong e Ji Young
mi sono ispirata a quello tra Krystal e Minhyuk (perdonatemi se non
ricordo i nomi dei loro personaggi), in particolare come lei si
comporta con lui - e con chi gli si avvicina - a tratti in modo irritante, possessivo, ma anche
infinitamente dolce e innocente :)
Un bacio a tutte e
grazie di essere anche qui ❤❤
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo 11
"A cosa devo
questa chiamata?" "Pensavo...ti andrebbe di concederci una seconda
possibilità?"
-
Percorrendo il lungo corridoio uscendo
dall'aula subito dopo
la fine dell'ultima lezione, Sungjong scese di corsa le scale per
raggiungere Howon all'ingresso. Sollevando la mano in un cenno di
saluto verso l'amico, di colpo si fermò, mettendo a fuoco
ciò che era, sfortunatamente, nella sua visuale.
All'ingresso,
seduti sulle scale esterne dell'edificio, Myungsoo e Yoon Hee. Il
sorriso sul viso di Sungjong di colpo sparì e Myungsoo
sollevò lo sguardo, incontrandolo con quello dell'amico, in
una
silenziosa e reciproca ammissione di responsabilità. Sungjong era
consapevole di aver tirato la corda, e Myungsoo di non provare alcun
interesse per la ragazza con cui si era già accompagnato in
precedenza. Stringendo con forza la bretella dello zaino sulla
spalla, Sungjong rivolse un accennato inchino con il capo nel momento
in cui la ragazza, sorpresa, si voltò verso di lui, e si
allontanò, Howon alle sue spalle.
-
"Quindi...ha ripreso ad uscire con quella ragazza. Anche dopo che vi
siete baciati, per ben due volte. Deve essere proprio arrabbiato,
Sungjong." Accelerando il passo, Sungjong agitò un braccio
con
fare irritato: "Hyung, non ho voglia di parlarne."
-
Con la testa sul cuscino, Sungjong fissava il display del cellulare,
l'unica luce nella sua stanza buia, quella notte, e la breve
conversazione appena conclusa tra lui e Myungsoo: "Hai intenzione di
fare tardi?" "Non aspettarmi, resto fuori stanotte."
-
"Vi siete baciati? Stai scherzando? Com'è stato?" Sungyeol
osservava l'amico con gli occhi spalancati, sconvolto da quelle
inattese rivelazioni, incapace di trattenere un'incalzante
curiosità: "Ormai va avanti da quanto? Dieci giorni? Come
vanno
le cose?" Myungsoo, seduto sul pavimento, le gambe piegate davanti al
petto, una guancia premuta contro le ginocchia e lo sguardo basso,
mormorò: "Non voglio rivederla, non voglio farlo di
nuovo...non
c'è niente che vada bene. Lei...non è Sungjong."
-
Seduti l'uno davanti all'altro, al tavolo in cucina, Myungsoo e
Sungjong, cenavano, in un imbarazzante silenzio. Rare erano state le
occasioni di vedersi, durante quei dieci giorni: tutto ciò
che
Sungjong aveva fatto era rimanere chiuso nella sua stanza, o dormire da
Howon, e lo stesso valeva per Myungsoo, i cui continui pernottamenti a
casa di Sungyeol avevano reso insonni le notti di Sungjong, immaginando
raccapriccianti scenari che coinvolgevano Myungsoo e la sua attuale
ragazza. Sollevandosi dalla sedia, in silenzio, Sungjong
sparecchiò la tavola, confinando scodelle e bacchette
disordinatamente nel lavandino, e Myungsoo fece per alzarsi, avviandosi
alla sua stanza quando Sungjong, come impossibilitato a tacere
ulteriormente, come se la sua vita dipendesse da una domanda, e
soprattutto dalla sua risposta: "Hyung...lo avete fatto?" Myungsoo, di
spalle a Sungjong, abbassò la testa, stringendo le mani a
pugno,
rimanendo in silenzio, immobile. Allarmato dalla sua reazione, Sungjong
lo raggiunse, per trovarsi faccia a faccia con l'amico, il cuore che
batteva forte dall'agitazione, le mani sulle sue guance per sollevargli
la testa e guardarlo dritto negli occhi: "Myungsoo...dimmi la
verità." Evitando lo sguardo dell'amico, Myungsoo si
limitò ad annuire con il capo.
-
"Si può sapere che succede?" Steso su di un fianco, gli
occhi
fissi sulla parete a pochi passi dal letto arrangiato sul pavimento, e
Howon che osservava l'amico, in piedi, preoccupato. Chinandosi accanto
a lui, alle sue spalle, afferrò il suo cellulare, e portando
nuovamente lo sguardo sull'amico, steso sul sottile materasso, inerme:
"Sungjong...il tuo telefono vibra da ore. E' sempre Ji Young." Sungjong
rimase in silenzio, perso nei suoi pensieri, senza battere ciglio.
---
Avevo annunciato,
nel primo capitolo, che questa storia sarebbe stata leggera e priva di
angst: inizialmente l'avevo concepita come breve, costituita
solo da tre o quattro capitoli ma poi, più la scrivevo e
più avevo voglia di continuarla, ed infatti eccomi qui,
ancora una volta in questa settimana. E' da un po' che aggiorno questa
storia con un buon ritmo, mettendo momentaneamente da parte Finzione o
Realtà. Ovviamente più procedono gli eventi,
più c'è il rischio di incontrare il mio tanto
amato angst -.- mi sono fermata a quel punto stasera ma prometto che
non vi farò attendere troppo per il prossimo capitolo, e
sarà sicuramente più lungo di questo che è davvero breve >_< E' venuto
fuori in questo modo, sebbene avessi già ben chiaro cosa
scrivere, immagino a causa della puntata di oggi di This is Infinite,
sono così amareggiata e delusa! Ancora una volta, come dalla
prima puntata ad oggi, non hanno fatto altro che tagliare innumerevoli
parti in cui era Sungjong protagonista, sembra davvero che l'mnet abbia
una certa avversione per Sungjong e Myungsoo insieme, in particolare.
Sono così arrabbiata, aspettavo con ansia questa puntata
=___= E' quasi un sollievo che la settimana prossima sarà
l'ultima, mi mancherà ma almeno non mi arrabbierò
più, come ogni volta -.-
Perdonate
l'indesiderato sproloquio, per ora concludo qui. Per quanto riguarda
messaggi privati e ultime recensioni, risponderò come sempre
quanto prima, per favore aspettatemi. Grazie a tutte ❤❤❤❤
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
Lo sguardo
rivolto alla
finestra a lato, la pagina del quaderno di appunti davanti a lui
completamente bianca, la guancia sul palmo della mano e la mente ben
lontana da quella grande aula in cui si trovava, quella mattina,
durante una noiosissima lezione, Sungjong non riusciva a smettere di
pensare a Myungsoo. "Lascia quella ragazza, per favore...non posso
immaginare la mia vita con nessun altro se non te." Sungjong ricordava
bene quelle parole, proferite da Myungsoo la notte in cui, dopo aver
appreso la sua decisione di uscire con Ji Young per la prima volta, era
rincasato, ubriaco - qualcosa a cui era avvezzo in quella fase
frustrante della sua vita - e gli aveva portato le braccia al collo,
incoscente ma al tempo
stesso dando finalmente voce ai suoi pensieri più intimi,
tentativo a cui non fece seguito nient'altro che il silenzio da parte
di Sungjong, un silenzio che durava ormai da oltre sei mesi.
-
"Ho qualcosa da fare ora...mangerò un panino al volo. Ci
vediamo più tardi...ok?" Quelle le parole con cui aveva
liquidato Ji Young, durante la pausa pranzo, sorridendole prima di
allontanarsi e lasciarla indietro, interdetta e preoccupata. Per quanto
desiderasse evitare di farla soffrire a causa sua, Sungjong era consapevole di
non essere in grado di pensare razionalmente, di avere bisogno di
rimanere solo, con i suoi pensieri, riordinare le idee e recuperare la
lucidità persa definitivamente la sera precedente. Guardando
davanti a sè, sospirando, l'aria fresca del mattino batteva
sulla sua pelle, le gambe incrociate sul pavimento e lo sguardo perso,
un braccio improvvisamente proteso verso di lui, e Sungjong si
voltò certo di trovarsi accanto proprio Ji Young. Fissando
il suo volto per qualche secondo, Sungjong riportò lo
sguardo davanti a sè, ignorando il braccio di Myungsoo che
gli porgeva una confezione di succo alla mela. "Prendi, devi avere
molta sete." Nonostante la gola secca, esitò, prima di
accettare il pensiero dell'amico e portare alla bocca la cannuccia.
Cominciò a domandarsi da quanto Myungsoo fosse
lì, alle sue spalle, che lo osservava. Dall'inizio,
pensò Sungjong, per aver notato che non avesse portato con sé nient'altro che un panino. Non aprì bocca per risolvere il
suo dubbio, e i due rimasero così in silenzio, a lungo,
fissando la città, gli alti palazzi e il cielo azzurro sopra
di loro, sul terrazzo di quell'imponente edificio.
-
"Posso domandarti come mai sei qui da solo e non a pranzo con Ji Young
come ogni giorno?" "Pensa agli affari tuoi, Myungsoo." Seduto accanto a
lui, portandogli una mano sulla spalla, Myungsoo lo spinse a ruotare il
corpo verso di lui, serio: "Per favore, dimmi che succede.
Perché non sei con lei ora?" Sungjong spostò lo
sguardo verso l'amico, incrociando le braccia davanti al petto: "Potrei
farti la stessa domanda. Tu
perché sei qui, e non con la tua ragazza con la quale ormai
te la spassi, uhm? Cosa ci fai qui?" Myungsoo rimase in silenzio,
incerto su cosa rispondere, e fu a quel punto che Sungjong
recuperò le sue cose dal pavimento e si sollevò,
Myungsoo che imitò il suo gesto, afferrandogli il polso, per
trattenerlo lì con lui. "Non ce la spassiamo, io e Yoon Hee.
Non c'è stato nient'altro che qualche bacio, tra me e lei.
Ho mentito." Sungjong si voltò lentamente verso di lui, gli
occhi spalancati, il corpo immobile mentre fissava l'amico, sconvolto,
un filo di voce attraverso le sue labbra: "Stai scherzando?
Perché?" Myungsoo lasciò il polso dell'amico per
abbandonare il braccio lungo il corpo, la testa bassa, intimorito al
pensiero di incontrare lo sguardo dell'amico, mordendo le
labbra, nervosamente: "Volevo...volevo metterti alla prova. Avevo
bisogno di una tua reazione." Sungjong osservava l'amico, pensieroso,
senza battere ciglio, senza muovere un muscolo, visibilmente sconvolto.
Spaventato da quell'inaspettato silenzio, Myungsoo sollevò
finalmente lo sguardo e i suoi occhi si incontrarono con quelli di
Sungjong. "Vai al diavolo Myungsoo." fu tutto ciò che
Sungjong rispose, strattonando l'amico nei suoi ripetuti tentativi di
trattenerlo ancora lì, e scappò via, alla
velocità della luce.
-
"Ho creduto di impazzire! Stanotte fino a poco fa, non riuscivo a
respirare, lo stomaco chiuso e il peso del mondo sulle mie spalle, e
lui cosa mi dice? Che era tutto una bugia? Che aveva bisogno di una mia
reazione? Ho voglia di tornare da lui ed ammazzarlo!" Coprendo il viso
con le mani, Sungjong sospirò, frustrato, arrabbiato, Howon
che lo osservava, titubante. "Capisci che lo ha fatto perché
non ne può più? Spero ti sia chiaro che a questo
punto non c'è altro da fare che parlare prima con Ji Young e
poi con Myungsoo, e dire finalmente ad entrambi come stanno le cose." Scuotendo
il capo, era evidente che Sungjong non fosse propenso ad alcun
chiarimento: "Non voglio più vederlo, non è
neppure in grado di mantenere fede alle sue stesse parole. Anche se non
è andato a letto con lei, si sono pur sempre baciati." Howon
sorrise, confuso: "Senti chi parla, non è quello che fai da
mesi anche tu con Ji Young? Perché lui dovrebbe accettare il
tuo rapporto con lei e rimanere lì, ad aspettarti, mentre
lui non può fare lo stesso, nel frattempo?" Sungjong
osservò l'amico, con espressione accigliata:
"Perché dalla mia bocca non sono mai uscite parole come immagino la mia vita solo con te
oppure...mi appartieni. Ho
fatto bene fino ad ora...ad ignorare i miei sentimenti. E' quello che
continuerò a fare."
-
"Perdonami...ti prego di perdonarmi, ma dovremmo smettere di vederci."
---
Si vede che sono in
vacanza vero? X°°°°°°D
Nei prossimi giorni ritaglierò del tempo per aggiornare
Finzione o Realtà, ne sento la mancanza >.<
Un bacio a tutte ♥♥
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Capitolo 13
"Ho parlato
con Yoon
Hee...le ho detto che non posso continuare ad uscire con lei." Con lo
sguardo sul libro aperto sul tavolo basso nel soggiorno, Sungjong ebbe
un momento di esitazione, la mano che stringeva una matita colorata si
fermò sulla pagina, per poi riprendere a sottolineare senza
neppure più leggere il testo, solo per impedire a Myungsoo
di
notare l'improvvisa agitazione in seguito alle sue parole. Senza spostare
gli occhi dalla pagina, Sungjong finse disinvoltura: "Se ti sei
già stufato di lei, hai fatto bene." Myungsoo si sedette
accanto
a lui provando a catturare la sua attenzione: "Sai perché
l'ho
fatto." Alle
strette, Myungsoo a pochi metri da lui, Sungjong portò
l'indice
sul libro, cambiando pagina, fingendo ancora indifferenza, e
riprendendo a sottolineare il testo come se fosse
in corso il più irrilevante dei discorsi, più
irrilevante
persino di una noiosa pagina di economia politica. "Non ti importa che
lo abbia fatto?" Non ottenendo ancora una volta una sua risposta,
Myungsoo afferrò il libro dal quale Sungjong tentava di
studiare, sottraendolo a lui, e portandolo dietro la schiena: "Sono
serio, Sungjong. Ho bisogno di parlarti. Ora, in questo
momento, voglio affrontare quel discorso."
Infastidito, Sungjong si
sollevò dal pavimento, dedicando un'occhiataccia all'amico
prima
di fare per tornare nella sua stanza, ignorando ancora i tentativi
di Myungsoo di richiamare la sua attenzione. Lasciando scivolare il
libro a terra,
Myungsoo afferrò invece i polsi dell'amico, impedendogli di
scappare: "Non sei felice che l'abbia lasciata? Non era questo
ciò che volevi? Non eri sconvolto quando ti ho detto di aver
fatto l'amore con lei?" Non
osava alzare lo sguardo dal pavimento, Sungjong, spaventato dalla
possibilità di rendere le sue emozioni visibili,
e propinando a Myungsoo la tipica risposta: "Non ho voglia di parlarne." Portando una
mano sul mento,
Myungsoo gli sollevò la testa, costringendolo a guardarlo
finalmente negli occhi: "Perché vuoi rendere tutto
complicato? Ogni mia mossa, ogni stupida decisione che ho preso, ogni
mia parola...tutto
aveva l'unico scopo di avvicinarmi sempre più a te, di farti
capire..." Deglutì, impacciato, guardando ancora una volta
nei
suoi grandi occhi agitati: "...di farti capire ciò che provo
per
te." Ad un ulteriore tentativo dell'amico di liberarsi dalla sua presa,
Myungsoo lasciò di colpo i suoi polsi, mormorando, deluso:
"E'
davvero così difficile per te ammettere che mi vuoi tanto
quanto
io voglio te? L'ho sempre saputo, sin dall'inizio. Ti chiedo di essere
onesto, per una volta nella tua vita." Sollevando gli occhi in un gesto
di profonda esasperazione, Sungjong alzò tutto di un tratto
la
voce, guardando dritto nei suoi occhi, spazientito: "Ok! Vuoi proprio
sentirtelo dire? Ok! Non mi sei indifferente, contento ora?" Si
interruppe, quando Myungsoo, improvvisamente, si protese verso di lui
con la chiara
intenzione di baciarlo. Indietreggiando di qualche passo, riprese, come
se stesse ripetendo un copione: "Ma non ho intenzione di lasciare Ji
Young, lei è tutto ciò che immagino per il mio
futuro.
Una moglie, dei figli, una vita serena, alla luce del sole, senza
dovermi nascondere." Myungsoo fissava il volto dell'amico, in silenzio,
e Sungjong, a disagio, abbassò lo sguardo, quando una mano
dell'amico si poggiò sulla sua spalla. Pacatamente, ora che
tutto era finalmente chiaro, sussurrò: "Quand'è
che farai
in modo che sia il tuo cuore a prendere le decisioni e non
più
la tua mente? Non è necessario nascondersi da
nessuno. Ma
potremmo essere felici anche soli io e te in questa casa, è
davvero indispensabile camminare mano nella mano o amoreggiare in
pubblico?" I loro sguardi si incontrarono, nuovamente, quando Myungsoo
dedicò un sorriso all'amico: "Come ho sempre fatto...ora
più di prima, ti aspetterò. Prenditi il tuo tempo
e poi
torna da me."
-
Mordendo il labbro, gli occhi chiusi, il suo profumo su di
lui, il
buio nella sua stanza e il cuore che batteva forte nel petto, Sungjong
sentiva di avere ancora Myungsoo fra le
sue braccia, la sensazione della sua schiena sotto il palmo delle sue
mani. "Solo per qualche minuto..." Myungsoo aveva affermato, stringendo
il suo corpo contro quello di Sungjong, subito dopo quel lungo discorso
rivelatore.
-
Salendo sul pullman diretti a Busan, Sungjong poggiò uno
sguardo
furtivo su Myungsoo, prima di sedersi al suo posto, accanto a Ji Young.
Dietro di loro, Sungyeol e Myungsoo. L'intera combriccola, costituita
anche da Howon e da un gruppo di amici - Dongwoo, Woohyun e Sunggyu -
era pronta ad un lungo viaggio.
---
Ho una serie di
messaggi privati e recensioni a cui rispondere, lo farò come
sempre quanto prima ♥
Ps nel prossimo
capitolo proverò ad esaudire il desiderio di alcune mie
lettrici, non svelo altro per ora ^-^
Un bacio a tutte! ♥♥
|
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Lui ed Io 14
"Siamo a
Haeundae!!" Gridò Dongwoo, entusiasta, sollevando le braccia
come per raggiungere il cielo azzurro sopra di loro. Una piacevole
brezza, un pallido sole che batteva, il verso
dei gabbiani, il rumore delle calme onde, la
sabbia dorata, Sungjong rivolse un sorriso al nuovo amico e si
guardò intorno, in quello che sembrava essere un piccolo
paradiso naturale nel cuore della città, circondato da alti
palazzi e strade super trafficate. Il gruppo - ad eccezione dell'ottavo
membro costituito da Ji Young, impegnata in un'imprevista rimpatriata con
un'amica di vecchia data - passeggiava chiassosamente sulla spiaggia
deserta, prima tappa del loro viaggio a Busan. Accompagnandosi ad Howon
e Dongwoo, Sungjong affondava le scarpe da ginnastica nella sabbia,
facendo prima un passo, poi un altro, silenziosamente, mille pensieri
invadevano la sua mente. Impossibile fingere di non aver notato i
continui sguardi di Myungsoo, sia in presenza di Ji Young, che
lì, sulla spiaggia più famosa della
città. "Ah Sungjong, dimenticavo! In pullman hai dormito per
tutto il viaggio, non abbiamo potuto procedere ad un'accurata
presentazione dei nostri amici ma...loro due, stanno insieme." Un
sorriso provocatorio sul volto di Sungyeol dopo aver indicato Sunggyu e
Woohyun, e lo stupore su quello di Sungjong, poi un timido gesto di
approvazione con il capo, ed un accennato sorriso al fastidioso amico e
alla volta dei due. Myungsoo osservò ogni reazione
dell'amico, chiaramente messo alla prova da Sungyeol, quest'ultimo a
conoscenza degli ultimi avvenimenti tra di loro. Sungjong
osservò con la coda dell'occhio i due conoscenti,
curiosità mista ad imbarazzo ed irritazione per essere stato
vittima di una chiara provocazione da parte di Sungyeol. Woohyun
intercettò i frequenti ma quanto discreti sguardi da parte
di Sungjong ed improvvisamente, con un ghigno sulle labbra, si
avvicinò a lui, portandogli un braccio intorno alle spalle e
spingendolo ad incamminarsi con lui, lasciando il resto del gruppo
indietro. Sunggyu guardò verso Myungsoo che fissava i due
ormai lontani da loro, una smorfia sul viso: "Speriamo che quell'idiota
non finirà per spaventarlo, con quella lingua lunga che si ritrova."
-
"Non male Myungsoo! Ma lasciami dire che tu sei molto più
interessante." Sorrideva, Woohyun, in modo beffardo, consapevole delle
remore sull'argomento da parte del suo interlocutore, una sfida che
aveva colto con divertimento. Scuotendo una mano, infastidito
dall'invadenza di quel ragazzo appena conosciuto che già
sembrava sapere tanto, fin troppo della sua vita privata - avrebbe
strangolato Sungyeol in seguito, di sicuro l'unico artefice di quelle
confidenze non autorizzate - negò ogni possibile
implicazione: "Temo ci sia un fraintendimento, hai conosciuto la mia
fidanzata, vero? Ji Young, ha fatto il viaggio con noi, ora
è--" Woohyun interruppe un quanto mai infastidito Sungjong
che tentava, con tutte le sue forze, di mostrare disinvoltura a
confronto dell'inarrestabile loquacità dello sconosciuto:
"Andiamo, mi hanno parlato dettagliatamente, di te e Myungsoo. Ragazzo
simpatico, un po' silenzioso forse? In ogni caso, voglio raccontarti
una storia. Ti va di ascoltarla?" Sungjong scosse il capo, seccato, ma
Woohyun riprese, come se avesse ottenuto invece una risposta positiva:
"Ai tempi del liceo ero molto popolare a scuola, potevo permettermi di
uscire con una ragazza diversa ogni sera, sai? Poi improvvisamente, ho
conosciuto Sunggyu. All'inizio ero divertito dal fatto che tra noi ci
fosse, come dire...un'attrazione fatale? Lui cercava di sfuggirmi, in
tutti i modi, ma la mia insistenza mi ha condotto presto dritto alla
meta. Da quel momento, da quando ho capito che non era solo un
gioco, che non volevo conquistarlo solo per il gusto di averla vinta su
di lui, persino su un ragazzo, ecco, da quel momento, sono trascorsi
quattro anni. Ed ogni giorno è più speciale del
precedente. Se potessi, farei di tutto per tornare indietro e
conoscerlo anche prima di quel fortunato giorno." Con il braccio ancora
intorno alle spalle di Sungjong, gli sorrise, con sincerità.
Quel sorriso compiaciuto e derisorio era scomparso dal suo viso e
Sungjong l'osservava, pensieroso, colpito dalle sue parole. E concluse,
certo di avergli offerto qualche spunto su cui riflettere: "Tutti i
nostri amici e parenti sono a conoscenza della nostra relazione, anche
se non andiamo in giro a sbaciucchiarci, siamo molto liberi. Lasciati
andare, se provi qualcosa per lui." Sungjong fissava un punto a caso
sulla sabbia, le sue parole che avevano già intaccato
ciò in cui credeva, ciò per cui aveva ritenuto
fosse il caso uscire con Ji Young e non con Myungsoo, il pensiero di
giorni felici con Myungsoo che si scontrava con un'immaginaria
espressione sconvolta e pietrificata di Ji Young nel momento in cui
ipoteticamente Sungjong le avesse comunicato la sua decisione di stare
con il migliore amico, oltre che gli sguardi inquisitori dei genitori
di entrambi in un altrettanto ipotetico colloquio familiare. Sungjong
si ritrovò inconsapevolmente a sospirare, guardare
mestamente il mare a pochi passi da lui ma ritornando in
sé quando il braccio di Woohyun si allontanò
finalmente dalle sue spalle, facendogli segno di tornare indietro. Era
arrivato il momento di raggiungere il loro appartamento.
-
Ammirando il panorama dalla grande balconata che affacciava sulla
spiaggia, i sette erano in attesa che l'unica ragazza all'appello, Ji
Young, uscisse dalla stanza che avrebbe condiviso quella notte con
Sungjong, pronta per il matrimonio, e la cerimonia successiva, del loro
hyung Gonam. Sentendo chiamare il suo nome, affacciato insieme agli
altri al balcone, Sungjong si voltò, lentamente, per
trovarsi dinanzi Ji Young, radiosa nel suo lungo abito rosa. I capelli
raccolti, il trucco, la leggera scollatura, il vestito lungo ed
elegante, Sungjong non aveva mai avuto l'opportunità, prima
di quel momento, di apprezzare la fidanzata in tutta la sua bellezza.
Myungsoo osservava Sungjong con sguardo accigliato, fisso, cosciente
della luce nei suoi occhi dovuta alla visione della ragazza preparata
al meglio, e improvvisamente invaso da una forte gelosia, quando
Sungjong la raggiunse e le sussurrò, estasiato: "Wow..."
Tutti, eccetto l'inconsapevole Dongwoo, osservavano la scena, spostando
lo sguardo prima da Sungjong e Ji Young, poi a Myungsoo e nuovamente
alla coppia.
---
Come forse avrete
capito, il regalino per alcune mie lettrici riguardava Woogyu, in
questa storia al momento solo citato attraverso le parole di Woohyun,
ma presto anche in Finzione e Realtà, come promesso :)
Chi mi conosce sa che Gonam hyung non può mai mancare nelle
mie storie e quindi eccolo qui, in un ipotetico matrimonio lol
Per
ora mi fermo qui, sono stanchissima ma avevo una gran voglia di
scrivere e pubblicare questo capitolo, sono curiosissima riguardo alle
vostre reazioni e non vedo l'ora di scrivere il prossimo ^-^
Devo rispondere ad
una serie di recensioni e messaggi privati, lo farò domani,
perdonatemi T.T Un bacio a tutte ❤❤
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Lui ed Io 15
"Possibile
che per lui non
sembra esserci nessun altro oltre lei in questa maledetta sala?"
Sungyeol mordeva le labbra, in silenzio, in piedi accanto all'amico,
osservando Sungjong e Ji Young seduti intorno al tavolo rotondo,
intenti in una rilassante conversazione condita da sguardi e continui
sorrisi. "Stavolta ha vinto lei, su tutta la linea." Aggrottando la
fronte, Myungsoo si rivolse all'amico, ironico: "Non l'avevo
notato."
-
"E' solo grazie a questo vestito se sei appariscente oggi e Sungjong ti
ha notata." Ji Young si voltò per trovarsi faccia a faccia
con
Myungsoo, in completo scuro, le braccia piegate davanti al petto e lo sguardo
fisso su di lei. Abbozzando un sorriso, Ji Young si avvicinò
a
lui, affermando: "Quanta galanteria Myungsoo." Tra i due, un incontro
di sguardi, silenzioso, ammonitore, e Sungjong che li raggiunse,
ansioso, afferrando la mano della ragazza: "Ora possiamo andare."
Visibilmente a disagio, Sungjong abbassò lo sguardo,
evitando il contatto visivo con Myungsoo, e si allontanò con
Ji Young. I festeggiamenti erano ormai terminati.
-
"Myungsoo è indiscutibilmente ossessionato da te. Dovresti
mettere in chiaro le cose con lui una volta per tutte!" Seduti su di un
muretto basso sulla spiaggia, le luci della città e lo
sfrecciare delle auto alle loro spalle, Sungjong osservava i
piedi nudi di Ji Young giocare con la sabbia, le scarpe con il tacco
adagiate accanto a loro, il vestito leggermente sollevato sulle
caviglie, senza rispondere. "Mi hai sentita? Sul serio, hai intenzione
di fare qualcosa o lascerai che lui continui ad importunare me e te,
certo che prima o poi otterrà ciò che vuole? E'
così irritante!" Sungjong sollevò lo sguardo
verso la ragazza, incerto, in difficoltà: "Guardati intorno,
c'è un'atmosfera bellissima stasera, siamo soli io e te,
nessuno che ci disturba...non parliamo di Myungsoo ok?" Appoggiando la
testa sulla sua spalla, Ji Young sussurrò, lo sguardo basso
ed una mano che raggiunse quella di Sungjong, stringendola: "A volte
sono spaventata, mi dico...e se davvero Myungsoo avesse ragione? Se
davvero dovessi stare ogni giorno sull'attenti perché tu
potresti lasciarmi da un momento all'altro per lui? Non posso fare a
meno di pensare...a quanto la sua presenza nella tua vita sia
ingombrante, è sempre lì, non
rinuncerà mai a te. Mi domando cosa dovrei fare per
contrastarlo. Non voglio perderti..." Prima che Sungjong potesse
realizzare il significato delle sue parole, si sporse verso di lui,
poggiando le sue labbra sulle sue.
"Sungjong...ti amo."
-
"Non illuderti, anche se usassi un cannocchiale non saresti in grado di
vedere dove sono e cosa stanno facendo." Appoggiato alla
ringhiera del balcone del loro appartamento, Myungsoo rimase in
silenzio, Sungyeol accanto a lui, le sole luci dall'interno che
illuminavano le loro sagome.
-
"Noi andiamo a dormire, buonanotte." All'udire quelle parole, la porta
chiudersi dietro Sungjong e Ji Young, un unico, terrificante pensiero
nella mente, non desiderando altro che rimanere solo con il proprio
malessere, Myungsoo si rifugiò nuovamente sul terrazzo,
sedendosi sul pavimento, le spalle contro la parete, sospirando.
Fissando il cielo scuro sopra di lui, le voci alte dei suoi compagni
dalle stanze da letto, le cui porte a vetro davano su
quell'unico, lungo spiazzo esterno, un'inaspettata voce femminile che
si mischiava alle altre, e Myungsoo che si sporse verso la sua destra,
un'improvvisa lampadina che si accese nella sua mente. Facendo pochi
passi, si sedette nuovamente sul pavimento, in prossimità
della porta a vetro della stanza di Sungjong e Ji Young, leggermente
aperta, probabilmente a causa delle temperature di quella notte di fine
estate, ma coperta da una tenda bianca. Impossibilitato a vedere cosa
stava accadendo, si protese ulteriormente, nascondendo la sua figura
per impedire ai due di individuare la sua ombra all'esterno, e tese
l'orecchio, nella speranza di udire qualcosa. Sollevando gli occhi,
spazientito, origliò una lunga telefonata di Ji Young con la
madre, per poi, finalmente, individuare la voce di Sungjong rivolgere
una domanda alla ragazza: "E' ok per te dormire con le luci spente?"
"Tu vorresti davvero dormire?" Spalancando gli occhi, Myungsoo rimase
immobile nell'udire le parole decisive da parte di Ji Young: "Credo di
essere finalmente pronta...voglio fare l'amore con te."
|
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Capitolo 1
Stesa su di
lui, Ji Young
osservava Sungjong dritto negli occhi, il cuore che batteva forte,
l'agitazione nel petto. E la sua camicia del pigiama che, di un tratto,
trovò posto sul pavimento.
-
"Com'è che non sei a letto
a
dormire?" Myungsoo si voltò, di scatto, trovandosi Sungjong
in
piedi, alle sue spalle. Seguì con lo sguardo l'amico fino a
quando non si sedette accanto a lui, e rimase in silenzio, senza
togliergli gli occhi di dosso. "Che succede? Che hai da fissare?" "Tu cosa
ci fai qui? Perché non sei con Ji Young?" Sungjong sorrise,
guardando davanti a sé le onde che lentamente bagnavano la
riva:
"Possibile che rispondi ad ogni mia domanda sempre con un'altra
domanda?" Myungsoo non sembrava intenzionato ad allontanare lo sguardo da Sungjong, neppure quando domandò, ansioso ma con
decisione: "Sei andato a letto con lei, vero?" Come faceva a saperlo?
Sungjong si voltò verso l'amico, incontrando il suo sguardo
per
pochi secondi di straziante silenzio, poi ricominciando
ad osservare le onde, quella notte, sulla spiaggia, annuendo con un
solo cenno del capo. Il viso serio, tranquillo, le gambe incrociate, il
cappuccio della felpa gialla sollevato sui capelli neri, le mani
congiunte, Myungsoo rimase come paralizzato nell'osservare l'amico
accanto a lui, ed apprendere la verità, attraverso quel
semplice
gesto, quel cenno del capo che valeva come mille pugnalate nello
stomaco. Con un filo di voce, una terribile oppressione nel petto,
Myungsoo deglutì nervosamente prima di domandare, a quel
punto:
"Ti è piaciuto? Ora sei sicuro di voler stare con lei, non
è così?"
Senza muovere un muscolo, un quasi impassibile "uhm" di conferma, e
Myungsoo avvertì una spiacevole sensazione, le lacrime
premere
all'altezza degli occhi: "Ok
non voglio sentire altro." Con uno scatto, si alzò da quel
punto
sulla sabbia su cui era stato seduto per chissà quante ore,
subito dopo aver intuito, origliando, le intenzioni di Ji
Young, e
sollevò a
sua volta il cappuccio della felpa nera che indossava, proprio come
l'amico, e fare per scappare via, il più lontano possibile,
illudersi di riuscire a dimenticare e non rivedere mai più
l'artefice delle sue sofferenze. Pochi, veloci passi e nuovamente la
voce di Sungjong, il tono calmo e disteso: "Ho mentito." Lentamente,
Myungsoo si voltò verso l'amico, gli occhi spalancati e il
cuore
che batteva all'impazzata: "Hai mentito...su cosa?" Sungjong
sollevò la testa per guardare verso l'amico, in piedi, senza
muoversi dalla sua posizione seduta: "Non l'abbiamo fatto. Dimmi ora
come facevi a saperlo...che ci abbiamo pensato." Sconvolto, Myungsoo si
sedette accanto a lui, fissando il suo viso con occhi dubbiosi:
"...perché?" Guardava in basso, Sungjong,
affondando le
dita nella sabbia e poi riportandole su, e nuovamente percependo la
sensazione della soffice sabbia sulla pelle, senza rispondere. Poi
mormorò, senza mai guardare verso Myungsoo: "Puoi rispondere
per
una volta alle mie domande? Cos'hai fatto, hai messo una telecamera o
un registratore nella nostra stanza, o semplicemente un bicchiere
contro la porta?" Abbassando il cappuccio della felpa, Myungsoo
portò le mani davanti al viso, coprendolo per qualche
secondo, e respirando
profondamente, prima di voltarsi ancora verso di lui: "Non sono ancora
arrivato a quel punto ma sì, vi ho spiati, ho sentito Ji
Young
proportelo. Ed alcun no
da parte tua." Borbottò, un infastidito Sungjong: "Sempre il
solito, un
giorno ti troverò nascosto nel mio armadio o sotto il
letto." Ignorando
le parole dell'amico, Myungsoo riprese, dopo aver tirato un ulteriore,
forte respiro: "Non è questo ciò che conta ora!
Ho
bisogno di sapere...ho bisogno di sapere cos'è successo,
perché non l'avete fatto. E perché hai provato a
farmi
credere il contrario. Avevi bisogno di vedere una mia reazione? O lo
hai fatto semplicemente perché sei sadico, uh?" Sungjong
voltò finalmente il capo verso l'amico: "No, per niente.
Sapevo che l'avresti presa male, non avevo bisogno di alcuna conferma.
Anche se con uno scopo diverso, tu hai fatto lo stesso con me, ricordi?
Volevo solo che provassi per qualche istante ciò che ho
provato io quel giorno." Immobile, perso nel suo sguardo, Myungsoo
fissava l'amico, le sue parole una chiara ammissione dei suoi sentimenti, ed
il cuore di Myungsoo sempre più vicino a scoppiare nel
torace. "Oggi mi fissi un po' troppo." Balbettò, Sungjong,
imbarazzato, abbassando la testa ed osservando nuovamente la sabbia
sotto di loro. E riprese, inaspettatamente: "Prima che sia tu a
chiedermelo, non sono andato oltre con lei perché voglio
prima essere certo di ciò che provo. Ji Young è
importante per me, non è e non sarà mai uno
strumento per fare chiarezza, non mi prenderò mai gioco di
lei. Quindi...fino a quel momento, fino a quando non saprò
con certezza cosa voglio, non farò alcun passo." Concluse,
Myungsoo ancora che fissava il suo viso: "Ci siamo presi una pausa."
-
"Finalmente posso dire di conoscere la forma del suo seno, ora."
Sungjong osservava il cielo scuro sopra di loro, un braccio sotto la
nuca e il corpo steso sulla sabbia. Myungsoo, accanto a lui, una
smorfia sul suo viso: "C'è qualcosa di molto più
interessante che potrei mostrarti, se tu stessi con me." Sungjong
scoppiò in una fragorosa risata, guardando l'amico,
divertito: "Sappi che se io stessi con te, io sarei attivo, quindi non
credo sarebbe poi così interessante per me ciò a
cui ti stai riferendo." "Anche io sono attivo." Portando anche l'altro
braccio ed incrociandolo sotto la nuca, Sungjong mormorò,
sereno, non attribuendo alcuna seria rilevanza alle sue parole
scherzose: "Beh allora questa potrebbe essere la riprova che non siamo destinati a stare insieme." Myungsoo si
sollevò di colpo, sedendosi accanto all'amico: "Niente
costituirà un ostacolo per me. Potremmo alternarci, che ne
dici?" E fissando nuovamente l'amico ancora steso, dritto negli occhi:
"Farei qualsiasi cosa con te." Sungjong chiuse di colpo la
bocca senza riuscire a rispondere, Myungsoo sembrava estremamente serio
in ciò che per Sungjong altro non si trattava di un
estemporaneo scambio di battute senza immediata importanza, a
differenza di Myungsoo, pronto a mettere in chiaro la sua
disponibilità. Mordendo le labbra, una strana, insolita
sensazione allo stomaco e le guance rosse, Sungjong si alzò
in piedi, sgranchendo le gambe e scrollando di dosso eventuale sabbia,
e domandò, rivolgendosi all'intrepido amico: "Se vuoi fare
qualcosa per me...ospitami nella tua stanza. Non posso tornare nella
mia...Ji Young è arrabbiata con me." Myungsoo
annuì, la gola improvvisamente secca, il
pensiero di dover sloggiare Sungyeol ed un'unica immagine nella sua
mente, il letto matrimoniale nella sua stanza.
---
E' piuttosto lungo
questo capitolo °-° Avevo immaginato la scena sulla
spiaggia esattamente in questo modo e non mi andava di tralasciare
alcun dettaglio, spero sia stata di vostro gradimento
^///^
Ho davvero tante
recensioni e messaggi privati a cui rispondere, perdonatemi se sono
praticamente assente su questo sito se non per quei pochi minuti in cui
pubblico il nuovo capitolo, ma sono giorni in cui ho molto da fare.
Come sempre, per favore aspettate le mie risposte, senza di voi avrei
concluso questa storia (per non parlare di Finzione o
Realtà) dopo pochi capitoli >__<
Grazie a
tutte ㅠ.ㅠ
|
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Lui ed Io 17
"Un letto
matrimoniale,
Myungsoo?" Incrociando le braccia davanti al petto, Sungjong era fermo
sulla soglia della porta della stanza di Myungsoo, nell'appartamento a
pochi passi dalla spiaggia, a Busan. "Tu mi hai chiesto
ospitalità, non che tipo di letto ci fosse in questa
stanza."
Facendo scorrere le dita sulla zip della felpa, Sungjong la
sfilò, mostrando la pelle nuda delle braccia, sotto gli
occhi
sorpresi e attenti di Myungsoo. Scostando le coperte, prese posto nel
letto con indosso i pantaloni della tuta e una semplice maglia a
maniche
corte. "Dormirò sul pavimento!" Balbettò
Myungsoo,
turbato dalla sola immagine di Sungjong in quello che era il letto e la
stanza che gli erano stati assegnati. "Non fare l'idiota, abbiamo
dormito un mucchio di volte insieme da piccoli." Da piccoli,
ripeté Myungsoo nella sua mente. Spegnendo la luce, non
osando
guardare Sungjong, steso supino, gli occhi che vagavano da un
punto ad un altro della stanza, con agitazione, Myungsoo si stese
accanto a lui, all'estremità del letto, lasciando tra i due
quanto più spazio possibile.
-
"Myungsoo...riesci a dormire?" Steso di lato, un braccio piegato sul
cuscino e la testa su di esso, Sungjong guardava verso Myungsoo, di
spalle a lui, ruotare completamente il corpo per imitare la sua
posizione, e scuotere la testa: "Neppure io." Il buio nella stanza, la
sola luce fioca dall'esterno, Sungjong e Myungsoo si ritrovarono,
pensierosi, a guardare l'uno verso l'altro, stesi a pochi centimetri di
distanza. Lentamente, lo sguardo di Myungsoo si spostò dagli
occhi alle labbra di Sungjong - fin troppo invitanti - non desiderando
altro che avvicinarsi a lui, accarezzare i suoi capelli e portarli
dietro l'orecchio, circondare il suo corpo con le braccia, e
baciarlo. Mordendo le labbra, nervosamente, deglutì,
guardando altrove, lo sguardo di Sungjong ancora su di lui.
"C'è una sola cosa che vorrei fare ora." Mormorò,
d'un tratto, Myungsoo, senza riflettere. Fermo in quella posizione,
Sungjong era certo di sapere a cosa si riferisse. I suoi occhi fissi su
di lui non erano ovviamente passati inosservati. Balbettò,
immaginando nient'altro che le labbra di Myungsoo sulle sue in pochi
secondi: "C-cosa?" "Dormire." Riportandosi nella sua posizione
originaria, di spalle a Sungjong, Myungsoo chiuse gli occhi, una mano
sul petto, il respiro corto, e il coraggio che venne a mancare, nel
momento cruciale.
Nel frattempo Sungjong, anch'egli di spalle all'amico, ruotato
sul lato opposto, borbottava nella sua mente un irritato idiota!
-
La luce del mattino attraverso la tenda bianca, un peso sul petto e la
sveglia che, insistente, ricordava che era ora di alzarsi, Sungjong
afferrò il cellulare, ancora con gli occhi chiusi, e
strofinandoli per provare ad aprirli, guardò l'orario, e
facendo per alzarsi, qualcosa glielo impedì. La guancia di
Myungsoo comodamente adagiata sul suo petto, una gamba incrociata con
la sua, ed un braccio intorno ai suoi fianchi, Myungsoo dormiva
profondamente, appoggiato a Sungjong. La presa di Myungsoo che si
rafforzò intorno ai suoi fianchi e la guancia che sfregava
lentamente contro il suo petto, percependo i suoi movimenti, ma non
ancora cosciente, non del tutto sveglio, Sungjong rimase ad osservare
l'amico su di lui per qualche secondo, attonito. E lo
allontanò da lui, con forza, ancora infastidito dalla sua
codardia, il bacio mancato che entrambi avevano desiderato: "Levati di
dosso!" Sorpreso, Myungsoo si guardò intorno, strofinando gli
occhi, domandandosi cosa stesse succedendo, per poi apprendere la
situazione attraverso lo sguardo e le parole dell'amico: "Non
avvicinarti mai più a me!"
-
"Prima tu." Dongwoo sorrise a Ji Young, dandole la precedenza per
salire sul pullman, la ragazza che sorrise timidamente, a sua volta, e
Sungjong, alle loro spalle, che li osservava. Myungsoo, a pochi passi
da loro, fissava lo sguardo serio dell'amico.
-
La grande montatura degli occhiali da sole, i lunghi capelli lisci che
ricadevano sulle spalle, il giubbotto di pelle, le scarpe da
ginnastica, Sungjong osservava Ji Young, pensieroso. "Ci sono mille
posti vuoti, proprio qui devi sederti? Non ho voglia di parlare con te,
Sungjong." Guardava verso il finestrino, agitata, turbata dalle parole
del fidanzato della notte precedente, e Sungjong, seduto accanto a lei,
che sussurrò, fissando la punta del suo naso, sorridendo
lievemente: "Il mio posto è sempre accanto a te." Ji Young
finse di non aver afferrato il gioco di parole, sicuramente voluto, del
fidanzato, e rimase in silenzio, fissando il paesaggio fuori dal
finestrino. Ed intanto, Sungyeol osservava il migliore amico accanto a
lui, lo sguardo serio, le mani strette a pugno, entrambi seduti nella
fila di posti a lato rispetto alla coppia.
-
"Vengo da te, hyung." Myungsoo si voltò di scatto, non
appena giunti a Seoul, nell'udire le parole di Sungjong verso Howon, e
lo sguardo disinteressato dell'amico: "Ok." Myungsoo era certo che
Sungjong fosse arrabbiato con lui.
-
"Si può sapere cos'hai combinato nel giro di poche ore, ieri
sera? Ji Young che non ti rivolgeva la parola stamattina, Myungsoo che
ti fissava in modo fin troppo inquietante, più del solito, e
tu che decidi di venire da me e non tornare a casa...sento che
c'è molto che devo sapere." Con la schiena contro il muro,
Sungjong mormorò, incrociando le braccia davanti al petto:
"Ci siamo presi una pausa...io e Ji Young. Ma credo di aver sbagliato,
non vale la pena per Myungsoo. Io sto mettendo ogni cosa in dubbio, e
lui non ha neppure il coraggio di fare ciò che ha chiaramente voglia
di fare." Howon osservava l'amico, perplesso, e Sungjong
concluse, uscendo dalla stanza da letto: "E' solo un idiota!"
----
Finalmente sono
tornata, mi siete mancate T.T Come sempre, devo rispondere alle ultime
recensioni, lo farò sicuramente tra oggi e domani,
aspettatemi per favore.
Nei prossimi
giorni scriverò un nuovo capitolo di Finzione o
Realtà, non so se qui c'è qualcuna che segue
anche questa storia, ma sento di averla messa in pausa da troppo,
ormai, e quindi eccomi qui ad avvisarvi che presto troverete un
aggiornamento, promesso ^-^
Un bacio a tutte e
anche se con un po' di ritardo, buona Pasqua!!
|
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Lui ed Io 18
Come faccio spesso con
Finzione o Realtà, mi piacerebbe consigliarvi una canzone
da ascoltare durante la lettura di questo capitolo, la stavo ascoltando mentre lo
scrivevo, credo sia piuttosto adatta ^^
----
"C'è Myungsoo." "Non
farlo entrare." "Sono già qui." Sungjong mandò
un'occhiataccia ad Howon prima di sollevarsi dal pavimento e fare segno
a Myungsoo di seguirlo fuori dalla stanza da letto dell'amico. "Cosa
sei venuto a fare qui?" Appoggiato contro il piano da cucina,
incrociò le braccia davanti al petto, in attesa di una
risposta
da parte dell'amico. Myungsoo osservava Sungjong, confuso: "Dimmi
cos'ho fatto...perché non mi parli, non sei tornato a casa e
non
hai neppure risposto alle mie chiamate." Sollevando gli occhi,
infastidito, Sungjong si avvicinò al frigorifero, aprendolo,
e
riempiendo un bicchiere d'acqua. "Davvero non lo sai?" Myungsoo scosse
il capo, perplesso: "Fino a ieri notte andava tutto bene...abbiamo
parlato così tanto e poi?"
Dopo aver bevuto un breve sorso d'acqua,
guardò finalmente verso
Myungsoo, serio: "Sai perché io e te non staremo mai
insieme?"
Myungsoo rimase immobile, l'eco di quel mai nella sua
mente, e Sungjong riprese: "Non mi piacciono i codardi." Stupito da
quella risposta, Myungsoo incalzò, agitato: "Quindi sarei un
codardo ai tuoi occhi? Perché abbiamo dormito insieme e non
ti sono saltato addosso, è questo il motivo?" Sungjong
sorrise, ironico: "Se solo ci avessi provato, ti avrei preso a calci."
Perplesso, non avendo chiara la ragione per cui Sungjong era arrabbiato
con lui, Myungsoo alzò la voce, noncurante del fatto che
nella stanza accanto ci fosse Howon: "Lo so benissimo! Non ho osato
avvicinarmi a te perché non volevo che mi allontanassi, se
anche avessi provato a baciarti, tu..." Si interruppe quando Sungjong
portò nuovamente lo sguardo su di lui. E fu a quel punto che
Myungsoo comprese il suo errore.
-
"Direi che infondo c'è un aspetto positivo in tutta questa
faccenda. Almeno ora sai che aveva voglia di baciarti." Con il viso
premuto contro il cuscino, steso sul letto di Sungyeol, in silenzio,
Myungsoo sollevò improvvisamente la testa, lo
sguardo perso nel vuoto: "Sono un idiota." "Non è
una novità. Avresti dovuto baciarlo e rischiare che ti
rifiutasse. Cosa che, come ben sai, non sarebbe successa." Scuotendo la
testa, Myungsoo guardò l'amico, confuso: "Non parlo di
questo. Perché non ho approfittato dell'occasione per dirgli
che so che mi ha baciato, la sera in cui mi hai riaccompagnato a casa
dopo la sbornia?"
-
Sungjong portava distrattamente le bacchette alla bocca, le dita che
scorrevano sul display del suo cellulare, poggiato sul tavolo attorno a
cui erano seduti anche Howon, Sungyeol e Myungsoo. Un gesto, il gomito
di Howon contro il suo braccio, e Sungjong si voltò
di colpo. A pochi tavoli di distanza, Ji Young con un gruppo di amiche,
ed un ragazzo, qualcuno che Sungjong non aveva mai visto prima, seduto
davanti a lei. Ancora con le bacchette tra le mani, Sungjong
voltò completamente il capo per assistere, con
più attenzione, a ciò che stava accadendo, quella
mattina, nella mensa dell'università. Poche parole
bisbigliate al suo orecchio e Ji Young si voltò a sua volta.
I loro sguardi si incontrarono, inaspettatamente, per pochi attimi, e
Sungjong non batté ciglio, neppure quando Ji Young, dopo
qualche minuto, senza finire il suo pranzo, salutò le amiche
e l'insolito ragazzo che si accompagnava a loro e si
allontanò, i capelli che scivolarono dietro le spalle al
ritmo con cui i tacchi toccavano il pavimento.
-
"Chi è quel ragazzo, lo conosci?" Sungyeol
domandò, rivolgendosi a Sungjong, speranzoso che si
trattasse di un presunto ex fidanzato di Ji Young, tornato alla carica
dopo aver saputo della rottura tra lei e Sungjong. Myungsoo, che aveva
scrutato attentamente la scena con sguardo cupo, notando ogni singola
mutazione di espressione sul volto di Sungjong nell'osservare Ji Young
a pranzo con un ragazzo, rimase in silenzio, anche quando Sungjong,
scuotendo la testa, negò di sapere di chi si trattasse. "E'
possibile che ti ha già rimpiazzato, hai visto quanto
è muscoloso quel ragazzo?" Sungyeol rise della sua stessa,
infelice, battuta e Myungsoo, dall'altro capo del tavolo, osservava
Sungjong il quale, spostando lo sguardo dalla scodella, lo
portò sull'irritante amico: "Taci, idiota." "Non sei curioso
di sapere di cos'abbiamo parlato, io e lui, stamattina?" Myungsoo si
voltò di scatto verso l'amico, sorpreso: "A che gioco stai
giocando uh?" Le parole infastidite di Myungsoo alla volta di Sungyeol
furono surclassate da quelle di Sungjong: "Di cosa stai parlando?
C'è qualcosa che devo sapere?" Rivolgendo un mesto sorriso
al migliore amico, Sungyeol sembrò rendersi conto in ritardo
di non aver fatto altro che facilitare un eventuale riappacificazione
tra Ji Young e Sungjong, dovuta presumibilmente ad un moto di possesso
e gelosia da parte di quest'ultimo, e di aver invece messo nell'angolo
l'amico. In attesa di una risposta, Sungjong guardava fisso Sungyeol,
mascherando una crescente agitazione mista ad una profonda gelosia: "Ti
ha detto che ha adocchiato Ji Young, è così?"
Pentito e alle strette, non sapendo come gestire quella spiacevole
situazione da lui stesso creata, Sungyeol mormorò, lo
sguardo pesante di Myungsoo e Sungjong su di lui: "Mi ha chiesto se
è vero che vi siete lasciati."
-
Howon smise di svuotare l'ultima scodella ancora piena sul tavolo e
guardò finalmente verso Sungyeol e Myungsoo, gli unici
ancora seduti davanti a lui: "L'hai fatta grossa." Con le mani chiuse a
mo di preghiera, Sungyeol si voltò verso Myungsoo,
chiedendogli ancora perdono per aver agito senza riflettere, non
ricevendo però alcuna risposta dall'amico, perso nei suoi
pensieri, intento a fissare un punto nel vuoto, sin da quando Sungjong
aveva lasciato la mensa alla ricerca di Ji Young. Senza pensarci
ulteriormente, Myungsoo batté una mano sul tavolo e si
sollevò dalla sedia, con l'unico scopo di raggiungere
Sungjong, ovunque si trovasse, seppure in presenza della sua odiata
rivale. "Si prevede una bufera." Concluse Howon, osservando Sungyeol
davanti a lui.
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Lui ed Io 19
"Quel
ragazzo...ci stava
provando con te?" Ji Young si voltò, sorpresa, la mano di
Sungjong, alle sue spalle, che stringeva il suo polso.
Annuì,
senza battere ciglio: "Cos'è...ti dà forse
fastidio?
Pensi di essere nella posizione di essere geloso se qualcuno si
avvicina a me? Non sei forse tu quello confuso tra i due?" Sungjong
allontanò la mano dal polso di Ji Young, abbassando la
testa,
consapevole di quanto la ragazza avesse ragione, e di quanto fosse
proprio lui nel torto. Una veloce occhiata, e Ji Young si sedette sul
pavimento, sul terrazzo dell'edificio: "Puoi lasciarmi un po' sola ora?"
-
Mordendo le labbra, Ji Young guardò verso Sungjong, seduto
accanto a lei, in silenzio, alcun accenno di esaudire la sua richiesta
di essere lasciata sola. "A cosa stai pensando?" Con le gambe
incrociate, Sungjong guardava in basso, a
disagio: "Forse...forse è stato un bene che io ti abbia
visto
con quel ragazzo. Ora so cosa proverei in futuro se tu dovessi uscire
con qualcuno...e so che non è una sensazione piacevole."
Voltandosi
verso la ragazza, riprese, afferrandole le mani e stringendole con le
sue: "E' da una settimana che non ci sentiamo...riesco solo a vederti
qui, all'università, e senza parlarti...mi manca leggere il
tuo
messaggio del buongiorno appena sveglio, aspettarti qui all'ingresso,
pranzare insieme
e poi andare a mangiare un dolce alla pasticceria dietro l'angolo...E'
cambiato tutto, da quel giorno." "Forse senti semplicemente la mancanza
di qualcosa a
cui eri abituato, una routine piacevole, tutto qui." Scuotendo la
testa, Sungjong guardò fisso verso la ragazza, le loro mani
ancora le une nelle altre: "Ti sbagli. Non è
così. Sei tu
che mi manchi." Ji Young sollevò gli occhi verso Sungjong, e
i
loro sguardi si incontrarono, in un lungo, interminabile, contatto
visivo.
-
Massaggiando le gambe, indolenzite, Myungsoo non ricordava neppure
più da quanti minuti era nascosto dietro la porta del
terrazzo,
a spiare Sungjong e Ji Young. Mi
manchi, Myungsoo era certo di aver sentito male - nonostante
non ci fosse stato alcun progresso tra lui e l'amico -
Sungjong non poteva aver pronunciato quelle parole alla sua rivale. No,
non era possibile. Ma quando Sungjong sollevò una mano,
scostando delicatamente i capelli di Ji Young dal suo viso, il vento
che, imperterrito, spingeva grandi ciocche contro i suoi occhi, e
Sungjong che, con adorazione, le accarezzava il capo per poi lasciar
scivolare le dita sulla sua guancia, fu a quel punto che Myungsoo
cominciò a sentire le gambe venir meno. E lentamente, Ji
Young
si protese verso il ragazzo, congiungendo le loro labbra in quello che
fu forse il primo
bacio vero
tra i due a cui Myungsoo aveva avuto la
sfortuna di assistere.
-
"Quindi anche voi usate la lingua ogni tanto." Di spalle a Myungsoo, Ji
Young seduta rivolta verso i due, Sungjong si voltò di
scatto,
nel sentire la voce dell'amico. Senza pensare, come improvvisamente
colto sul fatto, si sollevò, il suo sguardo
incerto,
impaurito, che vagava da Ji Young, a Myungsoo, a tutto ciò
che
c'era intorno a lui. "Non vedi che sei di troppo Myungsoo?"
Proferì, una quanto mai irritata Ji Young. Myungsoo
ignorò deliberatamente le parole della ragazza, lo sguardo
fisso
su Sungjong, una fitta allo stomaco, e si rivolse all'amico, le
mani strette a pugno, la
voce tremante: "Immagino tu sia finalmente arrivato ad una scelta, ed
è chiaro che non sono io." Ferito, incredulo, deluso,
Myungsoo
si allontanò di corsa, l'immagine di Sungjong baciare Ji
Young
indelebile nella sua mente.
-
Ji Young fissava Sungjong, interdetta: "Scelta? Di cosa parlava?"
Sungjong sollevò lo sguardo dal pavimento, come in trance, e
fece per avviarsi all'uscita, per raggiungere Myungsoo, quando Ji Young
lo trattenne lì con lei: "Aspetta, cosa significa? E' questo
il
motivo per cui ti sei preso una pausa da me? Ricambi i sentimenti di
Myungsoo?" Una mano davanti alla bocca, gli occhi spalancati, Ji Young
scosse la testa, non riuscendo a credere alla sua stessa constatazione:
"Non è possibile." Sungjong rimase in silenzio, il capo
basso,
gli occhi che fissavano un punto nel vuoto.
-
"E' finita. Sungjong ha scelto Ji Young."
-
Seduto sul divano nel soggiorno del suo appartamento, una flebile luce
proveniente dalla lampada sul tavolo basso, i gomiti sulle ginocchia e
le mani premute contro il viso, Sungjong aveva trascorso la notte
insonne, la mente attraversata da mille pensieri. In
pigiama,
i piedi nudi che toccavano il pavimento, Sungjong afferrò il
cellulare ed aprì la casella dei messaggi verso Myungsoo.
"Non
è come sembra...ho bisogno di parlarti." Le dita si
muovevano
veloci sul display nel comporre il messaggio, prima di inviarlo, per
poi decidere di cancellarlo, il coraggio di affrontare Myungsoo che
venne meno. Lo sguardo dell'amico, sconvolto, un pensiero impossibile
da cancellare, così come le parole di Ji Young e le lacrime
che
scorrevano sul suo volto: "Ora è tutto chiaro...doveva
essere
proprio Myungsoo? E' una battaglia persa in partenza..." Sospirando,
Sungjong si stese sul divano, una coperta forse fin troppo leggera sul
corpo, e la vana speranza che Myungsoo, nel cuore della notte,
rincasasse, da un momento all'altro.
---
Questo capitolo
è stato
un parto per me, avevo intenzione di scriverlo in un altro modo, con
una descrizione del bacio tra Sungjong e Ji Young per rendere quanto
più l'idea di ciò che è successo e
soprattutto di
ciò che Myungsoo ha visto e che ha scatenato il putiferio,
ma
alla fine ho preferito lasciare a voi l'immaginazione, - non sono
così crudele da lasciare soffrire anche voi
>.< - ma
anticipo che non mancheranno flashback a riguardo nei prossimi capitoli.
Vi rimando ad una tag
del mio blog di tumblr, per chi mi ha conosciuta con questa storia e
non lo avesse ancora capito, sono una folle, monotematica, ossessionata
fan di Sungjong quindi è mio dovere mostrarvi una serie
interminabile di foto di pochi giorni fa in cui Sungjong è
tutt'altro che una ragazzina,
come purtroppo alcune inspirits ancora lo definiscono -.-", ma
un
meraviglioso ragazzo che diventa ogni giorno sempre più
bello e
maturo *-* Questo rimando era d'obbligo XDDDDD
Ps qualcuno mi ha
chiesto come
immaginare Sungjong in questa storia, con quale taglio e colore di
capelli haha come ho scritto in uno dei precedenti capitoli, durante la
conversazione sulla spiaggia con Myungsoo, sto scrivendo questa storia
pensando a Sungjong con i capelli neri, corti, proprio come il suo
taglio attuale, che potete ammirare in tutto il suo splendore nelle
foto che ho linkato poche righe sopra ^.^
Un bacio a tutte e
a presto anche con Finzione e Realtà, giuro che il prossimo
capitolo è vicino! T.T
|
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Lui ed Io 21
"Sembra
proprio che
entrambi ti stiano evitando ultimamente."
In biblioteca, Sungjong sollevò lo sguardo dal libro aperto
sul
tavolo per guardare
verso l'amico, stupito: "Di cosa parli?" Howon si sporse verso
Sungjong, una mano davanti alla bocca, e sussurrò: "Ji Young
era
qui un
attimo fa, ci ha visti ed è tornata indietro." Preferendo
non
rendere noti i suoi pensieri all'amico, Sungjong
abbassò lo
sguardo, i capelli che nascondevano lo sguardo ferito: "...è
così?" "Perché non hai neppure provato a parlarle
in
questi giorni? Temi cosa potrebbe dirti? E Myungsoo? Da
quant'è
che salta le lezioni? Quanti giorni sono trascorsi, tre, quattro?" Non
essendo dell'umore giusto per affrontare, con l'amico quanto con se
stesso, quel discorso tanto spinoso, Sungjong liquidò
frettolosamente le sue domande: "Hyung, sai che non possiamo parlare
qui."
-
"Vestiti, andiamo a mangiare qualcosa fuori. Alzati da quel letto, per
favore." Aprendo le tende nella sua stanza, Sungyeol si
voltò
verso l'amico, che strofinava gli occhi, attaccato da quell'improvvisa
luce che non aveva visto per tutto il giorno. "Sai cosa si dice degli
ospiti?" Myungsoo si sollevò, barcollando, ignorando l'amico
che
gli dava a parlare, ed uscì dalla stanza. In cucina,
Sungyeol
incrociò le braccia davanti al petto, battendo un piede sul
pavimento: "Allora, lo sai cosa si dice degli ospiti, dopo un po' che
non vanno via?" I capelli arruffati, l'aspetto di chi non metteva piede
fuori da quelle quattro mura da giorni, e l'assoluta propensione al
mutismo, Myungsoo si guardò intorno, a disagio:
"Andrò
via presto, te lo prometto." Sungyeol si avvicinò all'amico,
una
pacca sulla spalla ed un sorriso affettuoso sulle labbra: "Idiota, non
voglio che tu te ne vada perché sei di troppo. Non sopporto
di
vederti in questo stato, sei uscito ieri dopo tre giorni di clausura, e
solo per comprare da bere al supermercato qui sotto. Devi affrontare
questa situazione, non puoi evitare Sungjong per sempre." Testardo,
fermo nella sua posizione, certo di conoscere la verità,
Myungsoo mormorò: "Non voglio vederlo. Dovrei essere felice
per
lui se è finalmente sereno ora e vive la sua storia senza
altri
pensieri, ma non ci riesco." Sungyeol sollevò un
sopracciglio,
interdetto: "Va a vestirti, mi sa che hai una visione davvero distorta
di come stanno veramente le cose."
-
"Ne sei sicuro?" Myungsoo fissava l'amico, seduto al capo opposto del
tavolo, in un fastfood a pochi passi dall'appartamento, con occhi
spalancati. La bocca piena, una mano che raggiunse il bicchiere colmo
di coca cola, e le sue labbra intorno alla cannuccia, Sungyeol
annuì: "Ti dico che è così. Non si
parlano da
giorni, non sono tornati insieme. Ne ho avuto conferma oggi, quando ho
chiesto ad Howon in che rapporti fossero, Sungjong e Ji Young, e mi ha
detto che non si sono
mai sentiti, da quel giorno. Ed inoltre...lei lo sta completamente
evitando, quando lo vede gira i tacchi." Incredulo, Myungsoo fissava il
piano del tavolo, distrattamente, lo sguardo perso nel vuoto, le idee,
troppe, confuse. "Non se la stanno passando bene neppure
loro."
"Allora spiegami perché lui l'ha baciata." Sungyeol
sollevò le spalle, non conoscendo la risposta da dare
all'amico:
"Questo dovresti chiederlo a lui."
-
"Scommetto che sono giorni che vorresti chiedermi notizie di Myungsoo,
non è così?" Sungjong abbassò di colpo
lo sguardo, le sue intenzioni palesi agli occhi dell'amico, le sue
gambe che, come senza il suo stesso controllo, lo spinsero ad
incamminarsi, imbarazzato: "Ti sbagli, non è
così." Con una leggera smorfia sul viso, Sungyeol
chiamò il suo nome, nella speranza che tornasse indietro.
Sungjong si voltò, ansioso, e Sungyeol sganciò la
bomba: "Devi fare qualcosa, al più presto. Myungsoo non sta
bene, non l'ho mai visto così depresso. E' convinto che tu
sia arrivato alla conclusione che non provi niente per lui. Questo
pensiero lo sta uccidendo. Se ti interessa ancora di lui, riportalo a
casa, sta vegetando da me da troppi giorni." "Non so come affrontarlo."
Sungyeol mandò un'occhiata all'amico visibilmente in
difficoltà: "Digli la verità, qualunque essa
sia." Stringendo la bretella dello zaino sulla spalla,
Sungjong balbettò, a disagio: "In realtà...in
realtà...ho provato a chiamarlo, qualche volta, ma ha il
cellulare spento da quel giorno. Ci ho provato...ma lui non mi ha dato
modo di spiegargli come stanno le cose." "Hai provato a chiamare anche
Ji Young?" Sungjong guardò verso Sungyeol, sorpreso da
quella domanda imprevista, scomoda, a cui non intendeva rispondere,
domanda che non avrebbe fatto altro che svelare prima a se stesso, poi
all'amico, la verità: "Devo andare hyung, le lezioni stanno
cominciando."
-
"Accendi il cellulare, scommetto che tua madre avrà provato
a chiamarti un miliardo di volte in questi giorni." "Ha sempre chiamato
qui, immagino che Sungjong le abbia dato il tuo numero." Sungyeol
sollevò gli occhi, spazientito, alla ricerca di una nuova
scusa, al più presto: "Ok, non importa, potresti ugualmente
riaccenderlo per favore? E un'altra cosa, non ho più vestiti
da prestarti, devo fare il bucato, perché non fai un salto a
casa a prendere qualche ricambio?" Myungsoo scosse il capo,
freneticamente: "Non se ne parla. Preferisco rimettere gli stessi
vestiti domani piuttosto che tornare a casa e vedere Sungjong."
Sungyeol mentì, certo che Myungsoo avrebbe abboccato:
"Sungjong è a cena fuori con Howon, se ti sbrighi non lo
incontrerai." E sorridendogli, gli porse dei vestiti puliti: "Cambiati,
questi erano di riserva. Se hai ancora intenzione di stare qui da me,
dovresti almeno andare a prendere il resto delle cose che non posso
prestarti."
-
Un bip, e la porta si aprì. Erano giorni che Myungsoo non
tornava al suo appartamento condiviso con Sungjong. Era sera, c'era
silenzio, la porta della stanza da letto dell'amico chiusa, e una sola,
flebile, luce nel soggiorno ad illuminargli la strada. Poi un rumore, e
Sungjong che si sollevò sul divano, sul quale si era
presumibilmente appisolato, e Myungsoo che, sorpreso, balzò
all'indietro, certo dell'attendibilità delle parole di
Sungyeol. "Sei tornato..." Sungjong raggiunse l'amico, distante pochi
passi, e Myungsoo rimase in silenzio, la sua visuale completamente su di lui. I suoi grandi occhi scuri, i capelli non del tutto asciutti
dopo aver fatto la doccia, la maglia larga del pigiama che scopriva le
clavicole, i pantaloncini che mostravano le sue lunghe, interminabili
gambe, Myungsoo non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. "Sono
felice che sei tornato...vorrei tanto parlarti...provare a spiegarti
cos'hai visto quel giorno." Myungsoo trasalì, rendendosi
conto di essere rimasto a fissare le gambe dell'amico troppo a lungo, fin troppo a lungo,
e indietreggiò, improvvisamente spaventato dai contenuti di
quel discorso che aveva evitato di affrontare per giorni: "Non
voglio ascoltare quelle parole, non sono pronto." Ed
infilando di corsa le scarpe, senza neppure allacciarle,
aprì la porta di casa ed uscì. Sospirando,
Sungjong afferrò il cellulare dal tavolo e fece per tornare
nella sua stanza, quando, scorrendo il dito sullo schermo,
notò un messaggio di Sungyeol, di qualche minuto prima: "Non
muoverti di lì, sta arrivando Myungsoo."
----
Sono tornata! Come
state? Mi siete mancate T.T sono davvero super impegnata in questo
periodo, ma stasera, nonostante la stanchezza, avevo una gran voglia di
scrivere il nuovo capitolo, e quindi eccomi qui. Appena avrò
la mente un po' più libera mi occuperò nuovamente
di Finzione o Realtà (lo so, è da un po' che lo
dico T.T) e quanto prima risponderò a tutte le nuove
recensioni e i messaggi privati ricevuti.
Ps avete visto l'mv di Last Romeo ed ascoltato il nuovo album? Cosa ne
pensate della canzone degli Infinite F? ♥️ㅅ♥️
Per ora, un bacio a tutte ❤❤
|
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Capitolo 21 *** Capitolo 21 ***
Lui ed Io 21
"Ok,
riflettiamo. Pensi sia il caso di saltare altre lezioni e rischiare di
non superare gli
esami solo perché non vuoi incontrare la persona che ti
piace?"
"Tornerò all'università non appena
sarò pronto. E
per inciso, lui non è la
persona che mi piace."
Sungyeol sollevò gli occhi alla superflua puntualizzazione
dell'amico, mentre riponeva ciò di cui avrebbe
avuto bisogno quel giorno nello zaino, e si voltò nuovamente
verso Myungsoo: "Ok, sì, la persona di cui sei innamorato da
qualcosa come tutta la vita, così va bene? Non farne un
dramma,
lo sai che prevedo il futuro. Un giorno cederà, ma se
continui
ad evitarlo finirà per preferire Ji Young che, in qualche
modo,
è sempre lì per lui." "Sono anni che mi dici che
presto
ci metteremo insieme, non mi fido più di te." Poi, come
rendendosi conto di ciò che l'amico aveva detto, lo
raggiunse
all'ingresso: "Cos'hai detto? Ji Young? Mi avevi fatto credere che non
erano più in contatto ed ora? C'è qualcosa che
devo
sapere?" Certo che solo in quel modo avrebbe dato finalmente una smossa
a quella situazione di stallo in cui l'amico si trovava da una settimana,
Sungyeol decise di cambiare tattica: "Sembra che ieri hanno finalmente
parlato, per la prima volta
dopo quel giorno." Abbassando lo sguardo, Myungsoo rimase qualche
secondo in silenzio, l'incubo di Ji Young e Sungjong di nuovo insieme
ancora una volta nella sua mente. "Dammi qualche minuto per vestirmi,
vengo con te."
-
"Riesci a vederlo? E' qui intorno?" Al goffo tentativo di Myungsoo di
nascondersi dietro la chilometrica stazza dell'amico, Sungyeol rispose
con una pacca sulla spalla: "Smettila, non è qui.
Non
lo vedremo prima di qualche ora, non abbiamo le stesse lezioni oggi.
Cerca di darti un contegno." Non appena i due misero piede nell'aula, tra
una moltitudine di chiassosi studenti in attesa dell'arrivo del
professore, lo
sguardo di Myungsoo si incontrò inaspettatamente con quello
di Ji
Young. Un lungo, prolungato sguardo che sottintendeva un unico
pensiero, sono a
conoscenza di ciò che sta succedendo.
-
"Myungsoo! Era da un po' che non ti si vedeva qui. Cosa ti ha spinto a
tornare? Non era meglio restare a casa, magari davanti a qualche
stupido anime che sei solito guardare?" Un sorriso ironico sulle labbra
di Ji Young, alle spalle di Myungsoo, all'esterno dell'aula, dopo la
prima, noiosa ora di lezioni. Ruotando completamente su se stesso,
Myungsoo si ritrovò faccia a faccia con l'odiata rivale. "Ho
cose più importanti a cui pensare che stare a casa a perdere
tempo." "Ah davvero? Ad esempio importunare il fidanzato di un'altra
persona, fargli credere che la vostra non è soltanto
un'amicizia, che siete destinati a stare insieme, e cose di questo
tipo? Ho sempre provato una certa pena per te, ma ora che so cosa sei
stato in grado di combinare, la pena è diventata un tutt'uno
con
la rabbia. Se potessi, ti strangolerei con le mie stesse mani." Al
sorriso ironico di Ji Young, che nascondeva una profonda
insoddisfazione, preoccupazione, agitazione, Myungsoo era indeciso su
come controbattere. Comprendeva bene la reazione di Ji Young, in fondo.
"Non so come dirlo ma...lui non è mai stato tuo. Se sei
stata
con lui per sette mesi si è trattato solo di una mia gentile
concessione. Non voglio che tu ci stia male, ma sono tornato a
prendermi ciò che è sempre stato mio."
Avvicinandosi a
lui, avanzando di qualche passo per ritrovarselo a pochi metri dal
viso, Ji Young affermò, guardandolo dritto negli occhi: "Non
credere che sarà così facile. Non ho alcuna
intenzione di
farmi da parte."
-
"No, hyung, torna indietro!" Afferrando il braccio di Howon e
mantenendo con l'altra mano il traballante vassoio con il pranzo,
Sungjong provò a fermare l'amico dal raggiungere il tavolo a
cui
erano seduti Sungyeol e Myungsoo, nella mensa
dell'università.
"Voglio pranzare con loro, se a te non sta bene potresti anche
scegliere uno di questi tavoli vuoti." "Hyung! Non farmi questo!"
Sussurrò Sungjong, una
smorfia sul suo viso, l'improvviso sguardo di Sungyeol e
Myungsoo su di lui, fermo al centro della sala, indeciso su cosa fare.
Maledicendo l'amico per la poca scaltrezza, fece per avvicinarsi a
loro, controvoglia, quando una mano, questa volta intorno al
suo
braccio, lo spinse a fermarsi sui suoi passi. Voltandosi, Ji Young era
lì.
-
"Lo sapevo che avrei fatto meglio a stare a casa, questa visione mi
è fin
troppo familiare!" Myungsoo spostò lo sguardo dal tavolo di
Ji
Young e Sungjong per guardare verso Sungyeol e Howon: "Cosa dovrei
fare? Ji Young non rinuncerà mai a lui, a meno che non sia
lui a
chiederle di farlo. Quali altre carte dovrei giocare? C'è
ancora
qualcosa che posso fare?" "Se tu non fossi corso via da casa o avessi
lasciato acceso il cellulare durante la scorsa settimana, ora non
sareste l'uno ad evitare l'altro." Ovviamente Howon era a conoscenza di
ogni dettaglio della situazione, appurò Myungsoo. Dunque
Sungjong aveva affrontato l'argomento con lui. Spingendolo con
irritazione sulla sedia, Sungyeol scrutò l'amico negli
occhi:
"Se solo tu mi avessi ascoltato! Ora Sungjong sarebbe a pranzo con noi,
non con lei!" "Ok, ok! Sono un idiota, ho sbagliato, ditemi cosa devo
fare ora per
scongiurare un suo ritorno con Ji Young."
-
"Per quanto tutto possa sembrare in qualche modo paradossale...credo di
essere colpevole di aver preso sotto gamba gli avvertimenti di
Myungsoo, nel corso di questi mesi. L'ho sempre fatto, credendo che,
siccome non sortivano alcun effetto su di me, sarebbe stato lo
stesso per te. Ma tu lo conosci da così tanto, vivi con lui,
sai
quanto è ossessionato da te...non avrei dovuto
sottovalutarlo."
Incredibilmente a disagio, Sungjong non aveva il coraggio di guardare
negli occhi Ji Young, seduta accanto a lui in una panchina nel cortile.
"So bene cosa sta succedendo, è chiaro quanto sei confuso.
Non
importa quanto tu abbia potuto pensare a lui, considerare di stare con
lui e credere di provare qualcosa per lui. Se ancora non state insieme,
sono certa è a causa mia, perché non ti sono
indifferente. Quello che c'è tra noi non può
essere
ignorato, quindi io farò di tutto per riconquistarti, per
essere
certa che tu desideri me e me soltanto. Per quanto sono delusa,
preoccupata...terrorizzata al pensiero di perderti, sono innamorata di
te ed è questo che mi dà la forza di sperare, di
non
rinunciare a te." Sungjong sollevò lo sguardo, per
incontrarlo
finalmente con quello di Ji Young, il cuore che batteva forte nel petto.
-
Sfilando le scarpe, Ji Young si chinò sul gradino
all'ingresso dell'appartamento condiviso da
Sungjong e Myungsoo, per allineare
le scarpe sue e di Sungjong e riporre le altre lasciate
disordinatamente sul pavimento, nella piccola scarpiera a lato. "Manca
il tocco femminile in questa casa." Sorrise, alla volta di un
riluttante Sungjong, non intenzionato a permetterle di riordinare
la casa, pulita e in qualche modo ordinata solo in superficie.
Approfittando
dell'assenza di Myungsoo, che sapeva essere da Sungyeol da giorni, Ji
Young aveva proposto una cena romantica a casa sua.
"Preparerò
la migliore cena della tua vita, dopo quelle di tua madre, si intende."
Sorrise, ancora una volta, una grande agitazione le impediva di essere
realmente tranquilla. Sungjong, intanto, in piedi accanto a lei, la
osservava, timidamente, con la coda dell'occhio. Le dita affusolate e
le unghie ben curate, lo smalto chiaro, un delicato anellino con il
tipico simbolo dell'infinito all'anulare e un braccialetto di perle al
braccio sottile, i capelli, lisci, lunghi, che ricadevano sulle spalle,
Sungjong osservava ogni minimo, futile dettaglio della ragazza,
impegnata accanto a lui a cucinare. E in quel momento di assoluta calma
apparente, di silenzio, in cui la confusione era solo nelle loro menti,
la porta di casa si aprì, e Myungsoo, colto alla sprovvista,
spaesato alla vista dei due insieme, entrò involontariamente
a
far parte di quel romantico quadretto.
-----
Perdonatemi se non
ho ancora
risposto alle ultime recensioni, sono giorni che combatto con un forte
mal di testa T.T Oggi ad esempio ho acceso il pc solo poco fa, per
scrivere il capitolo e pubblicarlo, con l'intenzione di spegnerlo
subito dopo. Voi come state invece? Io già comincio ad
odiare questo caldo...=_=
Un bacio a tutte ❤❤
|
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Capitolo 22 *** Capitolo 22 ***
Capitolo 22
Uno sguardo
reciproco,
Myungsoo sulla soglia della porta, Sungjong in piedi accanto a Ji Young
davanti al piano da cucina. E il silenzio. Voltata verso Sungjong, Ji
Young notò l'agitazione
sul suo volto, le labbra separate quanto bastava per comunicare
l'impressione di essere sul punto di dire qualcosa, ma il suo perdurato
silenzio smentivano quanto davanti ai suoi occhi. Ingoiando
quell'ennesimo boccone amaro,
Myungsoo finse naturalezza, dando una veloce occhiata a ciò
che
Ji Young stava preparando, ed affermò: "Che fortuna che sono
tornato! Stasera sì che sarà una cena memorabile.
Apparecchio la tavola per tre, ho già l'acquolina in bocca!"
"Non ci provare Myungsoo! Nessuno ti ha invitato!" Sollevando lo
sguardo dal
tavolo quadrato sul quale aveva cominciato a posizionare bacchette e
bicchieri, Myungsoo sorrise a Ji Young: "Perché no? Forse
hai
dimenticato che io abito qui, perché non posso unirvi a
voi?"
Sul punto di parlare, Sungjong rimase nuovamente in silenzio,
visibilmente combattuto. "Questa doveva essere la nostra serata, mia e
di Sungjong, non era così che l'aveva immaginata!"
Recuperando
di corsa le sue cose, si avviò all'ingresso, furiosa,
infilando le scarpe ed uscendo dall'appartamento. Senza
pensarci
due volte, Sungjong fece per raggiungerla quando Myungsoo, fermo a
pochi passi da lui, lo intimò di restare: "Non andare."
"Devo
almeno riaccompagnarla a casa, le devo una spiegazione." Afferrandogli
il braccio, Myungsoo fece un ultimo tentativo: "Per favore. Rimani qui.
Con me." Davanti alla porta di ingresso, Sungjong guardò per
un
attimo l'amico negli occhi, domandandosi cosa fosse più
giusto
fare. Pochi attimi, e la decisione fu presa.
-
"...dobbiamo fermarci." Ji Young spalancò gli occhi,
sorpresa,
quando Sungjong si sollevò di colpo da lei per sedersi
accanto,
sul materasso, la parte bassa del corpo coperta dal lenzuolo. Le gambe
piegate, una mano davanti alla bocca, il respiro irregolare, Sungjong
si domandava come fossero arrivati fino a quel punto. Gli occhi
spalancati, le mani che, frenetiche, come in un riflesso
incondizionato, afferrarono un lembo del lenzuolo per coprire il suo
corpo, i capelli lunghi disordinatamente premuti contro il cuscino, Ji
Young
non riusciva a credere che Sungjong avesse interrotto quel momento. "Ho
fatto qualcosa...di sbagliato?" A disagio, incredula, spaesata,
guardò verso Sungjong, sedendosi accanto a lui e mantenendo
con
una mano il lenzuolo sul petto. Scuotendo la testa, Sungjong non aveva
il coraggio di guardarla negli occhi: "Non hai fatto nulla di
sbagliato. Tu sei perfetta. Non c'è niente che non vada in
te. Ma..." Ji Young sorrise amaramente, mordendo le labbra,
consapevole di dove quel discorso li avrebbe condotti.
-
"Insomma ieri è scappato via nonostante tu gli avessi
chiesto di
rimanere, ed ha trascorso la notte da Ji Young? Questo è
davvero...un cattivo segno." "Ed ora nessuno dei due è qui a
pranzo, si saranno chiusi da qualche parte dopo aver sperimentato ieri
notte i piaceri dell'amore?" Myungsoo sospirò pesantemente,
disgustato al solo immaginare le sue stesse parole, e Sungyeol
guardò verso di lui,
preoccupato: "Non posso credere che è davvero andata
così. Io ho sempre pensato che..." Si interruppe, di colpo,
nel
notare che Howon, con estrema calma, dopo aver finito il suo piatto,
sollevò finalmente lo sguardo per osservare gli amici
all'altro
capo del tavolo: "Sungjong ha dormito da me, comunque." Saltando sulla
sedia, Myungsoo diede una pacca sulla spalla all'amico, sconvolto:
"Hyung! Quando avevi intenzione di dirmelo?" Sungyeol mandò
un'occhiataccia all'amico, in attesa di altre rivelazioni, e Myungsoo
osservava i due, trepidante. "Strano che ne sei all'oscuro...Sungjong
ha lasciato Ji Young ieri sera, e questa volta...definitivamente."
Perplesso, sotto shock, Myungsoo fissava l'amico, nell'inutile
tentativo di
riorganizzare le idee e Sungyeol, interdetto, diede voce alle domande
che riempirono improvvisamente la mente dell'amico: "C'è
qualcosa che non torna...se davvero l'ha lasciata, perché
non
è rientrato a casa stanotte e ne ha parlato con Myungsoo?
Non
l'ha lasciata per lui?" Sollevando le spalle, Howon concluse: "In
realtà...con me non ha citato Myungsoo neppure una volta."
-
"...e se non l'avesse lasciata per me?"
-----
Sono
tornata!! Non faccio altro che ripetere ultimamente che sono super
impegnata, e quindi eccomi qui a dirlo di nuovo =_= è questo
il motivo per cui il capitolo è breve, lo so, ma per stasera
devo fermarmi qui T.T non vedevo l'ora di tornare a salutarvi,
mi siete mancate ♥♥
|
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Capitolo 23 *** Capitolo 23 ***
Capitolo 23
"Hyung sai
dove trovarmi, portami un panino e del succo alla mela per favore. E
vieni da solo."
-
Porgendogli quanto richiesto, Howon si sedette sul pavimento, le spalle
contro il muro, nell'angolo più nascosto della terrazza,
dove
Sungjong era solito rifugiarsi per trascorrere del tempo da solo. Come
quel giorno. "Cos'hai intenzione di fare con Myungsoo? Mi ha chiesto di
te, ti sta cercando in lungo e largo." Affamato, dando un grande morso
al panino, con la bocca piena, Sungjong si rivolse a Howon: "Hyung ti
ho chiesto di venire qui perché ho fame, non per parlare."
-
Dove si sarà
cacciato? Myungsoo si guardò intorno,
sospirando. E si diresse nell'unico posto non ancora raggiunto, il
cortile sul retro dell'università. Percorrendo il lungo
viale,
Myungsoo ricordava perfettamente l'immagine di Sungjong e Ji Young
seduti su una panchina, mano nella mano, come una coppietta felice e
sdolcinata. Il suo sguardo finì per posarsi, senza
rendersene
conto, proprio su quella panchina. Sobbalzò, nel riconoscere
immediatamente la snella figura di spalle, le mani chiuse sulle gambe,
la testa bassa, i capelli mossi dalla piacevole brezza, l'ombra sul suo
corpo. Prima che potesse tornare indietro e sperare di non essere
visto, Ji Young, come percependo la sua presenza, si voltò
verso
di lui. "Speravo di non incontrarti, almeno oggi. Deve essere scritto
nel mio destino di averti sempre tra i piedi." Sorrise, ironica, e
Myungsoo, notando i suoi occhi lucidi, ingoiò una risposta
dello
stesso tono, per rimanere in silenzio, in piedi, a pochi passi da lei.
Ji Young fece per sollevarsi, indossando un cappello con la visiera, ed
affermò, sottoforma di domanda indiretta, con il velato
scopo di
ottenere una risposta: "Devi essere felice, ora che hai finalmente
ottenuto ciò che hai sempre desiderato, sottraendolo a me."
Guardò verso Myungsoo con la coda dell'occhio, impaziente.
La
necessità di sapere più forte di qualsiasi cosa.
Myungsoo
non era sicuro di aver inteso a cosa si riferisse, non avendo ancora
udito alcuna parola da parte di Sungjong, ed abbassò lo
sguardo,
mormorando: "Non ho mai desiderato la tua infelicità."
Stringendo tra le dita un paio di occhiali da sole dalla grande
montatura rotonda, Ji Young fece pochi passi, e li indossò:
"Non
ha più importanza ora." Myungsoo la raggiunse, indeciso,
balbettando: "In realtà..."Ji Young si fermò,
voltandosi
verso di lui, guardandolo in silenzio attraverso le lenti scure degli
occhiali e Myungsoo riprese, a disagio: "In
realtà...l'ultima
volta che ho visto e parlato con Sungjong è stata ieri,
prima
che mi lasciasse solo come un idiota per correre da te." I due rimasero
qualche secondo ad osservarsi, l'uno a scrutare l'altra, prima che Ji
Young domandò, infastidita: "Vuoi che sia io a dirti
cos'è successo? Perché non andarlo a chiedere
direttamente a lui?" "Non ne ho il coraggio." Per la prima volta, Ji
Young si trovò davanti non l'irritante, sfacciato migliore
amico
di Sungjong, ma qualcuno che non aveva mai visto prima, timoroso,
insicuro, senza difese. "Ti chiedo scusa, non so cosa mi sia preso, non
so perché sto chiedendo questo proprio a te. Scusami."
Indietreggiando lentamente, nel momento in cui fece per ruotare su se
stesso, Ji Young lo spinse a fermarsi, attraverso le sue parole: "Mi ha
lasciata, non c'è più alcuna speranza per me. E
tutto
perché ha finalmente capito di provare qualcosa per qualcun
altro. Per te." Guardando fisso negli occhi dell'odiato nemico, Ji
Young sentì di colpo di essersi liberata di un peso.
L'averne
parlato con qualcuno, per di più proprio con lui, l'aver
affrontato quell'argomento tanto doloroso, l'averne dato voce, l'aveva
come d'un tratto alleggerita. Di contro, il cuore di Myungsoo
sembrò fermarsi per qualche istante, per poi cominciare a
battere sempre più forte, le parole della ragazza che
rimbombavano nella sua mente. "Mi-mi dispiace...per tutto."
Balbettò infine Myungsoo, la figura di Ji Young in
lontananza.
-
Tamburellando le dita sul banco, Myungsoo fissava il pavimento,
distratto. Sungyeol sollevò lo sguardo dal libro per
guardare
l'amico, irritato: "Smettila, non mi concentro così.
Cos'hai?" "Non vedo l'ora di tornare a casa."
-
"Dove stai andando?" Quelle le prime parole di Myungsoo a Sungjong, al
termine delle lezioni, l'amico che camminava fianco a fianco con Howon,
diretto al suo appartamento. "Oh...mmm...ho da studiare tantissimo per
il test di domani, rimango da Howon hyung, ci vediamo domani ok?"
Myungsoo mandò un'occhiata al suo hyung, nella speranza che
l'aiutasse in quella che sarebbe stata un'opera di convincimento, ed
affermò: "Hyung ha da fare, invece io sono libero, ti
aiuterò a studiare, possiamo ripetere insieme, ti va?"
Sorridendo, poggiò una mano sulla spalla di Sungjong, per
avvicinarlo a sé e Howon annuì, complice:
"Sì, è meglio se torni a casa. Se hai da studiare saresti solo di
intralcio da me." Scuotendo la testa, imbarazzato, ancora non pronto ad
affrontare alcun tipo di discorso con Myungsoo, Sungjong
guardò
verso Howon nella speranza che cambiasse idea, che gli venisse
incontro, ma Howon gli sorrise, divertito: "Buona serata allora!"
-
Incamminandosi lentamente, Myungsoo sorrideva tra se e se, finalmente
accanto a Sungjong, e l'amico, di contro, guardava in basso, mordendo
le labbra, agitato.
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Capitolo 24 *** Capitolo 24 ***
Lui ed Io 24
"Hai
sbagliato di nuovo!"
Digrignando i denti, Sungjong guardò infastidito verso
Myungsoo:
"Basta hyung, comincio a non sopportarti più!
Continuerò
da solo!" Indicando il lungo bicchiere trasparente di succo al pompelmo
al centro del tavolo, Myungsoo gli dedicò un sorriso: "Un
altro sorso, e
concentrati. Questa volta non puoi sbagliare." Afferrando il bicchiere
e portando le labbra intorno alla cannuccia, Sungjong mandò
un'occhiataccia all'amico, prima di riportare la sua attenzione sul
libro aperto sul tavolo. Sollevò lo sguardo, timoroso:
"Ok...la
risposta corretta è la n 3, vero?" Sporgendosi sul piccolo
tavolo quadrato per raggiungere Sungjong all'altro capo, Myungsoo
allungò una mano ed annuendo, accarezzò i suoi
capelli,
sorridendo, prima che Sungjong non gli facesse segno di ricomporsi.
Nella piccola caffetteria che erano soliti frequentare durante il tempo
libero, nessuno era interessato a loro, appurò Sungjong. Con
il
mento sul palmo della mano e il gomito sul tavolo, Myungsoo rimase ad
osservare Sungjong, sorridendo tra se e se, in silenzio. "Puoi
smetterla di fissarmi?" Ignorando la richiesta dell'amico, Myungsoo
allungò nuovamente un braccio verso di lui, picchiettando la
matita contro la pagina del suo libro: "Non distrarti, concentrati
sulla prossima domanda ora." Ed afferrando il bicchiere di Sungjong,
tirò un sorso dalla cannuccia, ottenendo uno sguardo
inquisitorio da parte dell'amico: "E' il mio succo quello." "Lo so."
Sorrise, Myungsoo, l'illusoria idea del sapore delle labbra di Sungjong
che si confondeva con quello del pompelmo.
-
"Non riesci a dormire? Preoccupato per il test di domani?"
Mentì, Sungjong, annuendo, alla fioca luce del soggiorno,
seduto sul divano, in pigiama, un unico, vero pensiero in mente: come
rivelare a Myungsoo quanto successo con Ji Young, e la decisione presa.
Balbettò, agitato: "Hyung...devo dirti una cosa." Sedendosi
accanto a lui, Myungsoo guardò dritto nei suoi occhi,
consapevole di ciò a cui Sungjong si stava riferendo, ed
affermò, serio: "Non importa quante difficoltà
dovrai superare ogni giorno, sappi che non sarai mai solo, avrai sempre
me al tuo fianco." Myungsoo aveva letto nella sua mente? Confuso,
Sungjong ricambiò il suo sguardo, con il cuore che
cominciò ad accelerare il suo battito. Con un ultimo
sorriso, Myungsoo si sollevò accarezzando nuovamente i
capelli di Sungjong, prima di tornare nella sua stanza: "Non
c'è motivo di essere preoccupato. Ora vai a dormire, domani
sarà una giornata impegnativa."
-
"Com'è andata?" Domandò Myungsoo, appoggiato al
davanzale della finestra, fuori dall'aula dalla quale era appena uscito
Sungjong. Come risposta, allungò le braccia all'altezza del
petto, le mani a pugno, i pollici improvvisamente all'insù.
Come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, Myungsoo rimase
qualche istante a fissare il suo bellissimo viso, gli occhi chiusi in
due fessure ed un grande sorriso stampato sulle labbra, come se tutto
il volto fosse contorto in un sorriso felice ed estremamente innocente.
"Non sorridere in quel modo, ho voglia di abbracciarti." Lo stupore di
Sungjong all'imprevista reazione dell'amico sembrò
raddoppiare quando Myungsoo riprese, serio: "Ho trascorso tutto il
pomeriggio e la serata di ieri ad aiutarti a studiare per oggi, merito
qualcosa in cambio, non trovi? Stasera ti offro da mangiare. Soli io e
te." E si incamminò, lasciando indietro Sungjong, che
fissava la sua schiena, agitato.
-
"Non dovresti essere tu ad offrirgli da mangiare, visto che
è stato lui ad aiutare te ieri?" "Non è questo il
punto hyung. Sai cosa significa questo? E' ufficialmente un
appuntamento, è chiaro." Howon incrociò le
braccia davanti al petto, pensieroso: "Sì, sicuramente
è questo che intende Myungsoo. Tu cosa gli hai risposto?"
"Non mi ha dato modo di rispondere, è andato via prima che
potessi farlo." Osservando Myungsoo in
lontananza in fila con Sungyeol
davanti al bancone del bar nella mensa dell'università,
Sungjong
mormorò, senza spostare lo sguardo da lui: "Credo sia
arrivato il momento della resi dei conti."
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Capitolo 25 *** Capitolo 25 ***
Lui ed Io 25
"Perché
questo
posto?" "Non ti piace?" "Certo che mi piace ma...quanto ci
verrà
a costare una cena qui?" Myungsoo si guardò intorno,
perplesso.
Le luci basse, le grandi vetrate che circondavano tutto il perimetro e
che affacciavano sulla città, la fioca luce della
candela al centro del tavolo, un'atmosfera romantica,
suggestiva.
Forse aveva davvero osato troppo. "Non importa, diamo un'occhiata al
menu." Gli occhi bassi, curiosi, che passavano in rassegna le varie
portate, e poi il silenzio. Sungjong sollevò lo sguardo,
lentamente, sussurrando: "Hyung...ho un piano." "Tu fingi di andare in
bagno ed io mi alzo dopo di te?"
-
"Non ci posso credere che lo abbiamo fatto davvero! Siamo scappati
via!" Con i gomiti sul tavolo, Sungjong osservava Myungsoo all'altro
capo del tavolo, interdetto: "Certo che siamo scappati hyung, non
avremmo mai potuto permetterci una cena lì. Qui è
molto meglio, invece." In attesa che fosse pronto quanto ordinato,
Myungsoo rimase in silenzio, un'espressione imbronciata sul suo viso.
"Avanti, avevi davvero voglia di rimanere al verde stasera?" Myungsoo
poggiò lo sguardo su Sungjong, borbottando: "Tutto
ciò che volevo era stupirti...trascorrere una serata
romantica e aprirti il mio cuore. Ma così..." Si
guardò intorno, in quel piccolo ristorante coreano
tradizionale. Le luci forti, un fitto mormorio dai tavoli circostanti,
un continuo via vai, rumori di piatti e bicchieri dal retro della
cucina, decisamente alcuna privacy, tutt'altra atmosfera. Con lo
sguardo basso, Sungjong meditò quale risposta dare, con il
cuore che batteva forte di fronte all'onestà dell'amico, e
finalmente affermò: "Sai che non ho bisogno di grandi
cose...preferisco i piccoli gesti. Ed il fatto che tu abbia organizzato
questa serata pensando a me." I loro sguardi si incontrarono per
qualche istante, e Sungjong riprese, cambiando volutamente il tono del
discorso: "Spesso, quando rimango da Howon hyung, piuttosto
che preparare qualcosa, finiamo per mangiare al ristorante sotto casa.
Ormai siamo clienti abituali, è molto simile a questo."
Aggrottando la fronte, Myungsoo domandò, subito dopo che il
tavolo fu finalmente riempito di portate da condividere con Sungjong:
"Mi stai forse paragonando a Howon hyung? Riesci a notare la differenza
tra le vostre uscite e questa?" Non riuscì a trattenere una
risata divertita, Sungjong, per poi ricomporsi e stuzzicare l'amico:
"Certo che no, lui è il mio migliore amico, con il quale
potrei parlare di qualsiasi cosa. Tu invece..." Myungsoo
ingoiò di colpo il boccone per guardare ansioso verso
Sungjong, in attesa di una risposta. E Sungjong, allungando un braccio
con le bacchette tra le dita verso un piatto, dichiarò: "Beh
tu ci sei sempre stato nella mia vita, ci conosciamo da così
tanto...Sei come un fratello per me." Trattenendo un'irrispettosa
risata davanti alle sue stesse parole volutamente scherzose, che non
rispondevano affatto alla realtà, Sungjong
osservò il volto di Myungsoo contorcersi in una serie di
espressioni prima di dedicargli una smorfia, interdetto: "Fratello?
Devo forse ricordarti che mi hai infilato la lingua in bocca, e non
solo una volta?" Sorpreso, completamente in imbarazzo, Sungjong
balzò sulla sedia, messo ko dalle parole dell'amico, e
balbettò: "Non so di cosa parli." Myungsoo decise che era
arrivato il momento di affrontare il fatidico discorso, e
domandò, una ruga sulla fronte mentre scrutava il volto
imbarazzato dell'amico: "Ji Young sa che sei qui, con me? Come l'ha
presa?" Guardando i piatti davanti a sé, Sungjong con non
poche difficoltà, finse disinvoltura: "Ah...Ji Young dici?
In realtà ci siamo lasciati, le ho detto che non ricambio i
suoi sentimenti." "E' solo questo il motivo?" Guardando verso Myungsoo,
sorpreso dal fatto che non avesse mostrato alcun segno di stupore alle
sue dichiarazioni, annuì, codardamente: "...solo
questo."
-
"Di chi è la colpa se ora siamo bloccati qui sotto senza un
ombrello ed il diluvio a due passi da noi?" Infastidito, alle sue
spalle, Myungsoo allungò le braccia dietro la schiena di
Sungjong, dandogli una leggera spinta, ridendo alla
conseguente immagine di Sungjong sorpreso e la pioggia
scrosciante bagnarlo dalla testa ai piedi. Rifugiandosi nuovamente
sotto l'arco di un piccolo negozio dalla serranda abbassata, tastando
con le mani i capelli bagnati, Sungjong borbottò, irritato:
"Idiota..."
-
Mettendo piede in casa, sfilando di corsa le scarpe, Sungjong
attraversò il corridoio all'ingresso sbottonando ad ogni
passo la camicia per poi sfilarla, e fare lo stesso con i pantaloni,
entrambi completamente bagnati, lasciandoli cadere sul pavimento e
mostrando una visuale completa ed inaspettata della sua schiena nuda,
boxer e gambe, tutto nel giro di pochi secondi, davanti agli occhi
stupiti ed attenti di Myungsoo, ancora fermo allo scalino davanti alla
porta di casa. "Cambiati hyung, prenderai un malanno." La sua voce
dalla stanza da letto e Sungjong che fece nuovamente capolino
con maglietta e pantaloncini ed un'asciugamani sui capelli: "Cosa ci
fai lì impalato?" Raccogliendo i suoi vestiti dal pavimento,
guardò nuovamente verso Myungsoo, la camicia
nera appiccicata al petto, i capelli bagnati che quasi
coprivano gli occhi ed una strana espressione sul volto. Avvicinandosi
a lui, Sungjong cominciò a strofinargli i capelli con la sua
asciugamani, sorridendo: "Se non li asciughi subito, sai già
cosa potrebbe succedere. Da lisci a ricci nel giro di pochi minuti." Un
misto di emozioni e pensieri contrastanti agitavano la mente di
Myungsoo, insoddisfatto dall'andamento della serata,
dall'incapacità di dichiarare i suoi sentimenti a Sungjong
come si era prefissato, le parole sibilline di Sungjong riguardo alla
sua rottura con Ji Young e l'omissione del vero motivo che lo aveva
spinto a fare quel passo, l'indecisione e l'insicurezza su come
comportarsi, ora che c'era tutto in gioco. Guardava fisso davanti a
lui, Sungjong in piedi sullo scalino, Myungsoo sul pavimento
ad un gradino più basso, le mani di Sungjong che tamponavano
l'asciugamani sui suoi capelli ed il collo, e Myungsoo che sentiva il
respiro di Sungjong. "Sei troppo...vicino." Con il cuore che batteva
forte, la vicinanza di Sungjong non aiutava, Myungsoo si spinse
improvvisamente verso di lui, cingendo le sue braccia intorno alla sua
schiena. Immobile, colto alla sprovvista, Sungjong allontanò
Myungsoo da lui, imbarazzato: "Hyung hai la camicia bagnata, ed io mi
sono appena cambiato..." I loro sguardi si incontrarono, e Sungjong
deglutì nervosamente, Myungsoo in piedi, ancora
così vicino a lui.
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Nella descrizione del primo ristorante mi sono ispirata a questo, a Seoul, che
è in realtà il ristorante di un albergo a 5 stelle.
Come sempre, per favore aspettate le mie risposte alle vostre
recensioni e messaggi privati ❤ ️
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Capitolo 26 *** Capitolo 26 ***
Lui ed Io 26
"Stai
pensando a qualcosa
in particolare?" Sussurrò Myungsoo, le labbra di
Sungjong
troppo vicine alle sue, e lo sguardo di Sungjong nel suo, gli occhi che
vagavano dai suoi alle sue labbra, incontrando nuovamente i suoi occhi.
"Togliti i vestiti hyung..." "Non dirlo con quel tono di voce e con
quello sguardo languido, potrei fraintendere le tue parole."
Mormorò ancora Myungsoo, fissando i suoi occhi.
Un passo
indietro, Sungjong si rese conto di essere rimasto immobile, a fissare
senza alcuna volontà di nasconderlo, le labbra dell'amico,
così vicino a lui, e di aver provato l'irrefrenabile
desiderio
di avvicinarsi ulteriormente a lui. Spaventato alla sola idea di cedere
alla tentazione, di perdersi in qualcosa che - ne era certo - sarebbe
stata del tutto condivisa, con forse anche fin troppa partecipazione,
da Myungsoo, tornò in sé, deglutendo nervosamente
e
indietreggiando, fino a raggiungere la stanza dell'amico con la scusa
"Comincia a cambiarti, ti porto qualcosa di asciutto." E Myungsoo,
ancora fermo allo stesso punto da quando aveva messo piede in casa, si
domandava come avesse potuto aspettare ancora una volta di essere certo
delle intenzioni dell'amico, piuttosto che tentare il tutto per tutto.
-
Sungjong rientrò nel soggiorno, Myungsoo che beveva
dell'acqua
direttamente dalla bottiglia - usanza che Sungjong aveva sempre
disprezzato - i piedi nudi piantati sul pavimento e i boxer neri come
unico indumento sul corpo un tempo scolpito da ore di allenamenti. Di
spalle a lui, Sungjong cercò dentro di sé il
coraggio per non guardare l'amico, di non dare un'interessante
sbirciatina, e
porgergli piuttosto il pigiama, riposto da Myungsoo ordinatamente sul
letto quella mattina, e Myungsoo lo indossò, procedendo con
irritanti e ben chiari movimenti al rallentatore. "Io vado a dormire,
buonanotte."
Fu tutto ciò che fu in grado di dire Sungjong, prima di
provare
a scappare da quella situazione che gli si era presentata davanti una
miriade di volte ma che quella sera aveva un sapore diverso. Myungsoo sa che ho lasciato Ji
Young, di
sicuro sospetta che l'ho fatto per lui. Poi
una mano intorno al suo polso che interruppe di colpo i suoi pensieri:
"Vuoi davvero che finisca in questo modo la serata del nostro primo
appuntamento? Vuoi andare a dormire senza neppure...affrontare quel
discorso?" Lasciando scorrere le dita sulla pelle dell'amico, Myungsoo
raggiunse la sua mano ed intrecciò le dita con le sue, in un
gesto che sapeva di ricerca di complicità,
intimità,
amore. Il contatto con la mano di Myungsoo produsse ciò che
Sungjong temeva maggiormente. La perdita dell'autocontrollo, la piena
esplosione dei propri desideri, senza remore, il suo corpo che rispose
immediatamente a quel contatto, senza che vi fosse modo di impedirlo,
ancora una volta. E le sue labbra pericolosamente vicine a quelle di
Myungsoo.
-
Ancora una volta, a dispetto delle premesse, nonostante i ripetuti
tentativi vani, i rifiuti, le bugie, le parole non dette, a prendere
l'iniziativa, la determinante iniziativa quella sera, fu
Sungjong. Uno sguardo, la mano ancora stretta nella sua, e le labbra a
pochi centimetri da quelle di Myungsoo. Non era necessario trattenersi
ulteriormente. Non quando Myungsoo rispondeva al suo sguardo, con
intensità, il fiato corto ancora prima che fossero le labbra
di Sungjong a succhiarlo via, il cuore che batteva così
forte da riempire i silenzi con il suo battito. E finalmente Sungjong
fece l'unica cosa che entrambi attendevano. Si spinse quel poco che
bastava per fare in modo che le loro labbra si sfiorassero, e chiuse
gli occhi, poggiando la mano libera sulla spalla dell'amico, e
sporgendosi nuovamente verso di lui, delicatamente. Ciò che
forse non si aspettava fu la repentina reazione di Myungsoo, che gli
impedì di tirare indietro il capo ed anzi, lo trattenne a
sé portando una mano nei suoi capelli, accarezzando la nuca,
e impedendo che la paura, l'agitazione o qualsiasi sentimento di
negazione, lo allontanassero nuovamente da lui, dividendo le loro
labbra finalmente congiunte.
-
Il timore, il dubbio, l'indecisione, finirono ben presto per essere
sostituiti da sentimenti di tutt'altro genere. Quasi rischiando di
scontrarsi con il tavolo, il divano e qualsiasi altro oggetto sulla
loro strada, Myungsoo e Sungjong raggiunsero a tentoni la
stanza di Sungjong, in un percorso ad ostacoli dovuto alla
chiara volontà di non separare le loro labbra, e i loro
corpi, serrati in un abbraccio dolce e sensuale, neppure per pochi
attimi. E sul letto di Sungjong, le sue mani accarezzavano il viso di
Myungsoo, steso su di un lato accanto a lui, e quelle di
Myungsoo nei capelli dell'amico, persi in un bacio frenetico,
interminabile.
-
Affrontare quel discorso,
Sungjong era consapevole di aver fatto tutt'altro che parlare con
Myungsoo, la notte precedente. Osservando l'amico addormentato
beatamente tra le sue braccia, Sungjong non riusciva a credere di aver
finalmente ceduto, di aver dato spazio ai suoi sentimenti e di averli resi
palesi, seppure non ancora con le parole, ma trascorrendo la notte
senza quasi aver interrotto il flusso di baci disperati, di
dita intrecciate e carezze, prima che entrambi finissero per
addormentarsi, abbracciati. Senza quasi battere ciglio, Sungjong rimase
ad osservare con devozione Myungsoo, appoggiato al suo petto, le
braccia salde intorno ai suoi fianchi, come in un silenzioso, possessivo desiderio
di impedirgli di separarsi da lui.
----
Sono tornata!! E'
trascorso davvero un po' dall'ultimo capitolo T.T purtroppo e per
fortuna ho cominciato a lavorare e quindi d'ora in avanti
avrò davvero poco tempo per me stessa ma non temete, non vi
lascerò mai, scriverò ogni volta che
potrò, proprio come stasera. Spero anche stavolta che il
capitolo sia stato di vostro gradimento, aspetto come sempre i vostri
commenti ❤❤
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Capitolo 27 *** Capitolo 27 ***
Lui ed Io 27
La luce del
mattino che
filtrava attraverso le tende di un candido bianco - cosa a cui Myungsoo
non era abituato, vista la scelta di pesanti tende nere nella sua
stanza - e metà del letto vuota, e fredda. Guardandosi
intorno,
confuso, Myungsoo si rese ben presto conto che tutto ciò che
era
accaduto la notte precendente non era frutto della sua fervida
fantasia, ma la tanto desiderata realtà, attestata
anche
dal fatto che fosse steso nel letto dell'amico, tra le sue coperte.
Tuttavia, nessun segno di Sungjong all'orizzonte. Sollevandosi,
barcollando nella leggerezza di pensieri felici e ricordi ancora ben
chiari nella sua mente, si fermò quando
individuò la
figura di Sungjong di spalle, seduto sul divano nel soggiorno, a luci
spente. Raggiungendolo, l'osservò, in silenzio. Con le
ginocchia
piegate davanti al petto, le braccia che cingevano le gambe e lo
sguardo pensieroso, Sungjong non notò neppure la presenza di
Myungsoo fino a che non fu quest'ultimo ad accendere le luci e sedersi
accanto a lui, riportandolo in sé: "Buongiorno...non
è un po' presto per alzarsi?" Sungjong si voltò finalmente verso di
lui,
e Myungsoo pensò di non aver mai visto prima di quel momento
una
creatura più bella di lui. All'alba, era già
pronto per
una nuova giornata universitaria, e Myungsoo trovò il tutto
insolito, ma non proferì parola. Deglutendo,
abbassò lo
sguardo, e sorrise nel notare i calzini che l'amico indossava sotto ad
un paio di jeans skinny e maglietta scura. "Carini gli alieni sui tuoi
calzini." "Posso prestarteli, qualche volta." Pur nella
superficialità di quelle parole, Sungjong rimase a fissare
intensamente l'amico, domandosi come interrompere il silenzio appena
creato, ed affrontare quel discorso prima che fosse Myungsoo a
chiedergli spiegazioni, ma le parole non sembravano voler prendere voce
così come la sua mente non sembrava in grado di processare
pensieri coerenti, alla vista dell'amico seduto a soli pochi metri da
lui.
-
Le mani sulle ginocchia, lo sguardo basso, Myungsoo rimase fermo, in
silenzio, e Sungjong accanto a lui, chiaramente a disagio, fin troppo
assorto nei suoi pensieri. Da dove cominciare? Come giustificare quanto
successo? Era davvero giunto il momento di dirgli la verità?
Sungjong non era sicuro di cosa fosse meglio fare, ed il silenzio di
Myungsoo, seduto accanto a lui, acuiva la sensazione di urgenza di
proferire parola. Tuttavia, improvvisamente, fu la voce di Myungsoo a
farsi strada tra i suoi pensieri: "...dormito bene?" Voltandosi verso
di lui, Sungjong osservò il suo viso per qualche istante,
cercando ancora una volta dentro di sé una risposta da dare,
e alla svelta, ma il cuore che cominciò a battere forte non
era da considerarsi un segnale positivo. "Uhm..." fu tutto
ciò che giunse alle orecchie di Myungsoo, e calò
nuovamente il silenzio.
-
"Forse...forse dovremmo parlare di ciò che è
successo la notte scorsa." Sungjong sollevò improvvisamente
lo sguardo, il capo ancora basso, per fissare un punto davanti a
sé, sorpreso. Era davvero arrivato il momento. Voltandosi
lentamente verso Myungsoo che, testardo, imperterrito, non sembrava
voler rinunciare ad estorcergli il significato dietro i fatti accaduti
nelle ore precedenti, scosse leggermente il capo, agitato, ricevendo un
sorriso dall'amico come risposta. "Non c'è nulla di cui
avere paura." Stringendo le mani a pugno, lo sguardo di Sungjong
incontrò quello di Myungsoo, ancora una volta, come
impossibilitato a spostare gli occhi dai suoi, come se
un'incredibile forza invisibile, magnetica, lo spingesse verso di lui,
inesorabilmente. Ed affermò, di getto, gli occhi ancora nei
suoi: "Credo di essere innamorato di te. Credo...di esserlo sempre
stato, in qualche modo."
-
Fermo, completamente immobile nella sua posizione, senza neppure
sbattere le ciglia, Myungsoo rimase in silenzio, fissando i grandi
occhi di Sungjong vagare spaventati intorno a lui, alla chiara ricerca
di una via di fuga, in seguito alla sua improvvisa e quanto mai sentita
dichiarazione. E mormorò, sorpreso, il cuore che batteva
all'impazzata alle parole dell'amico, parole che aveva sempre sognato
di ascoltare ma che mai si sarebbe aspettato uscissero dalla sua bocca
prima ancora che fosse Myungsoo a dichiarare i propri sentimenti. "Ho
sempre immaginato il momento in cui avrei trovato il coraggio di dirti
come stanno le cose, di affrontare quel discorso...nella mia mente, ero
sempre io a dire quelle parole per primo, e tu avresti finito per
ammettere di provare lo stesso per me, solo a quel punto. Mai, neppure
una volta, ho pensato potessi essere tu a dirlo...persino prima di me.
Lo scenario che avevo sempre immaginato ora è crollato e non
so come comportarmi." Spostando lo sguardo da lui, infastidito, fin
troppo spaventato di fronte all'ammissione dei suoi stessi sentimenti,
Sungjong fece per alzarsi dopo aver ascoltato il discorso dell'amico, e
mormorò, un moto di sdegno misto a forte agitazione nel suo
tono di voce: "Fingi di non aver ascoltato le mie parole, dimentica
ciò che ho detto."
-
Trattenendolo per il polso, Myungsoo lo spinse a risedersi e ben presto
tra le sue braccia. "Mi hai frainteso...ciò che intendevo
è che sono così felice da non sapere neppure cosa
dire o fare ora. Non potrei mai dimenticare ciò che ho
appena sentito." Spingendosi indietro per guardare il suo volto, le
braccia di Myungsoo intorno alle sue spalle, Sungjong
borbottò, trattenendo un sorriso: "Idiota. Avresti potuto
dire semplicemente anche
io." Allungando una mano verso di lui, Myungsoo
tentennò, ansioso, per poi poggiarla delicatamente
sul suo viso, e guardando dritto nei suoi occhi, affermò:
"Ti amo...ti ho amato sin dal primo giorno, sin da quando eravamo
piccoli. Ho sempre desiderato solo e soltanto te. D'ora in avanti, e
per tutta la vita...ti assicuro la mia totale e incondizionata
fedeltà." Nell'inutile tentativo di mascherare l'emozione,
Sungjong rispose, fingendosi annoiato: "Mi stai dicendo che dovrei
sopportarti da ora fino alla fine dei miei giorni? E' forse una
minaccia?" Myungsoo sorrise, divertito dalla reazione dell'amico:
"Può diventarlo se dovessi decidere, per qualche assurda
ragione, di separarti da me. A quel punto...sapresti che non
c'è alcuna possibilità che io mi allontani da
te." "Il solito psicopatico." "Di cui però sei innamorato."
Un colpo sul braccio, l'imbarazzo sul viso e un lieve sorriso
trattenuto sulle labbra: "Hai intenzione di ripeterlo all'infinito?"
Scuotendo la testa, sorridendo, felice, Myungsoo riportò le
braccia intorno alla schiena di Sungjong, spingendo il suo corpo contro
il suo petto, e poggiando la testa sulla sua spalla: "Ho altri piani
per noi oggi. Ad esempio...rimanere così fino a domattina.
Magari separandoci giusto durante i pasti, che ne dici?" Strattonandolo
scherzosamente, Sungjong affermò, ridendo: "Fortuna che
dobbiamo andare all'università e il tuo sogno romantico non
può concretizzarsi." L'immagine davanti a sé, un
sorriso genuino e divertito sul viso luminoso di Sungjong,
lasciò Myungsoo improvvisamente senza fiato. "Non immagini
quanto ti amo..."
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Capitolo 28 *** Capitolo 28 ***
Lui ed Io 28
"La smetti di
sorridere in quel modo? La gente penserà che sei schizzato,
Myungsoo." Ignorando le lamentele del migliore amico, seduto accanto a
lui, Myungsoo coprì il volto con le mani lasciando che un
gigantesco sorriso ricoprisse liberamente il suo viso felice.
"Incredibile, tutto a causa di Lee Sungjong." "Attento a come parli,
ora io e lui stiamo insieme." Sorrise ancora, Myungsoo, una mano sulla
bocca, nel sentire le sue stesse parole, nel rendersi sempre
più conto, minuto dopo minuto, che il suo sogno si era
avverato. Non c'erano più tattiche da attuare, l'obiettivo
era stato raggiunto. Scuotendo la testa, Sungyeol abbassò lo
sguardo verso il libro aperto sul banco e mormorò: "Sei
senza speranze. E non l'avete neppure ancora fatto! Giuro che quel
giorno fingerò di non conoscerti, se verrai da me
saltellando per la felicità." Cacciando la lingua dalla
bocca, Myungsoo guardò l'amico, ridendo: "Sei solo
invidioso."
-
"Non riesco a concentrarmi, non riesco neppure a capire di cosa parla
Sungyeol oggi. L'unica cosa a cui riesco a pensare sei tu. Ho voglia di
baciarti..." Nascondendo di scatto il cellulare dal grande display
contro il petto, Sungjong si guardò intorno, in quella
grande aula, timoroso. "Si può sapere cos'ha scritto di
così tanto compromettente da farti avere questa reazione?"
"Niente, non ha scritto niente." Un'espressione poco persuasa sul viso
di Howon e l'imbarazzo su quello di Sungjong. "Nessuno qui intorno
è interessato a voi due, nessuno noterà che ora
state insieme. Non c'è bisogno di stare così
sull'attenti." Voltando il viso dalla parte opposta rispetto all'amico,
imbarazzato, ansioso, spaventato, Sungjong rimase in silenzio, con i
suoi pensieri.
-
"Scommetto che gli hai mandato un messaggio ma non ha ancora risposto,
è così? E' questo il motivo per cui non fai altro
che fissare il cellulare?" Inspirando profondamente, Myungsoo
affermò alla volta dell'amico: "Probabilmente non lo ha
ancora letto. Risponderà, molto presto, lo so."
-
"Ha risposto, ha risposto!" Sfilando il cellulare dalla tasca nel
sentire la vibrazione dovuta all'arrivo di un messaggio, Myungsoo
aprì la casella, con trepidazione. "Non essere
così sdolcinato, è imbarazzante." Trattenendo una
risata fin troppo divertita, Sungyeol, sporto verso l'amico, si
ricompose sulla sedia, mormorando, ironico: "E' così
romantico il tuo fidanzato..." Mandando un'occhiataccia all'amico,
Myungsoo rimase a fissare lo schermo del cellulare, in silenzio.
-
"...ma è lo stesso per me."
-
Sollevando lo sguardo, Sungjong osservò Myungsoo,
accompagnato da Sungyeol, raggiungere lui ed Howon, al solito tavolo
nella mensa dell'università. Mordendo il labbro inferiore,
un misto di ansia, imbarazzo, e a quel punto quasi paradossale
serenità agitavano il suo animo, senza allontanare
lo sguardo dal ragazzo che a poco a poco si avvicinava sempre
più a lui. Poi un sorriso felice da parte di Myungsoo
dedicato a lui, soltanto a lui, e tutto, intorno, sembrò
fermarsi. Com'era arrivato a quel punto?
-
"Ecco il principe azzurro dei nostri tempi che smorza i
messaggi romantici da parte-" Una mano di Myungsoo contro la bocca di
Sungyeol per impedirgli di continuare e gli occhi sorpresi di Sungjong
che fissavano l'amico e quello che ormai era da considerarsi il suo
fidanzato. "Di cosa stai parlando? In che modo ha risposto al messaggio
di Myungsoo?" Sungjong si voltò di scatto nel sentire le
parole di Howon, accanto a lui, rivolte a Sungyeol, e Myungsoo,
spaventato da una possibile reazione negativa da parte di Sungjong,
balbettò, preoccupato: "Ah...Sungyeol hyung ha letto il tuo
primo messaggio di risposta...ma non temere, non gli ho permesso di
leggere il secondo!" Imbarazzato di fronte all'ingenuità di
Myungsoo, Sungjong borbottò, infastidito: "Se d'ora in
avanti hai intenzione di condividere i messaggi che mi mandi e le mie
eventuali risposte - perché preparati che potrei finire per
ignorare i tuoi messaggi - è meglio che
cominci a considerare l'ipotesi di essere nuovamente solo." Sungyeol
scoppiò in una fragorosa risata e Myungsoo scosse la testa,
agitato, prendendo forse troppo seriamente le parole del fidanzato: "No
no, non succederà più, te lo prometto!"
Afferrando le bacchette, Howon allungò il braccio verso la
scodella davanti a sé: "E' già chiaro chi comanda
tra i due."
---
Ed eccomi qui con
il secondo capitolo in due giorni! Mi siete mancate, da quando ho
cominciato a lavorare non ho davvero tempo per fare nulla, torno stanca
a casa dopo essere stata in ufficio davanti ad un pc per mezza giornata
e non faccio altro che dormire, ma ho il fine settimana libero e quindi
oggi avevo voglia di scrivere ancora, ed eccomi qui. Capitolo di
passaggio, non molto interessante lo so, ed anche breve, ma
spero vi piaccia ugualmente. Cosa mi dite del precedente invece? Troppo
fluff? >.< Volevo assolutamente scrivere dei
loro stati d'animo subito dopo essersi messi insieme, e quindi ecco il
motivo del capitolo 28, ma prometto che nel prossimo capitolo
succederà qualcosa di più significativo ^.^
Avete visto l'mv
di Back? Cosa ne pensate? In più volevo parlarvi di una
serie di progetti per il compleanno di Sungjong, qualcuna di voi
potrebbe essere interessata a mandargli regali e/o donazioni ai suoi
fansites? Nel caso scrivetemi in privato, vi aiuterò io ❤❤
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Capitolo 29 *** Capitolo 29 ***
Lui ed Io 29
"Sono qui,
non riesco a
vederti...dove sei?" "Sezione Cina antica." Guardandosi intorno
-la grande sala silenziosa, gli ampi tavoli rettangolari occupati da
studenti immersi nella lettura di qualche complicato libro, di Myungsoo
nessuna traccia- Sungjong cominciò a domandarsi cosa
esattamente
intendesse Myungsoo nel suo
ultimo messaggio, per poi riceverne prontamente un altro,
chiarificatore: "Ultima sezione di scaffali, in fondo, sulla destra."
Incamminandosi lentamente, con finta nonchalance, recitando la parte di
chi cerca distrattamente qualcosa tra gli scaffali della biblioteca
dell'università, lo zaino sulle spalle ed il cellulare tra
le
mani, Sungjong raggiunse l'insolito punto di incontro stabilito da
Myungsoo. Seduto sul pavimento, le gambe incrociate e la schiena contro
il muro, davanti ad una pila imponente di scaffali strabordanti di
libri dai più svariati e sbiaditi frontespizi, Myungsoo
sorrise
alla volta del fidanzato: "E' chiaro che non frequenti molto questo
posto, nessuno ti ha mai detto che la cultura nella vita è
indispensabile?" Con una smorfia sul viso, Sungjong lasciò
che
lo sguardo vagasse intorno a lui, in quella parte della sala ben poco
frequentata, dubbioso: "E' qui che vorresti studiare? Seduto a terra?"
Sporgendosi verso di lui, Myungsoo afferrò il suo polso e lo
spinse a sedersi tra le sue braccia: "Ovviamente no. Se ti avessi detto
il vero motivo per cui ti ho chiesto di venire, avresti senza dubbio
declinato."
Senza neppure dare modo all'altro di rispondere, Myungsoo
abbracciò il ragazzo, poggiando di colpo le labbra sulle
sue. Liberandosi con uno scatto dalla sua presa, la
bocca spalancata, il terrore negli occhi, Sungjong
si guardò intorno, ancora. "Ti
assicuro che non passa mai nessuno di qui. Non l'avrei fatto se fosse stato
rischioso." Accennò un sorriso, Myungsoo, osservando il
fidanzato come in trance,
davanti a lui. "Non farlo mai più. Siamo in un
luogo...pubblico."
-
"Quindi si è arrabbiato ed è andato via?" Non
rispose
all'amico, Myungsoo, e rimase fermo a fissare la lavagna davanti a lui,
sospirando. "Ammetto che un po' ha ragione, avete rischiato che
qualcuno vi vedesse, per quanto si sia trattato di un bacio veloce,
poco più che a stampo, è così?"
Continuò,
Sungyeol, seduto accanto a lui, in un'aula studio. "Era da tutto il
giorno che desideravo trascorrere qualche minuto solo con lui...Ti dico
che non ci avrebbe visto nessuno, se anche mi avesse permesso di
baciarlo come si deve." Sospirò ancora, Myungsoo, poggiando
la
guancia sul libro aperto sul banco, e chiuse gli occhi.
-
"Quindi avete già litigato? Da quante ore vi siete messi
insieme, uh?" Un'espressione perplessa sul volto di Howon mentre
osservava Sungjong accanto a lui, in attesa che Sungyeol e Myungsoo li
raggiungessero all'uscita e Sungjong che rispose, con irritazione: "Non
abbiamo litigato. Gli ho solo detto di riflettere prima di agire." "Sei
tu che hai deciso di uscire con una persona che non è
proprio il
massimo dell'intelligenza, ora non lamentarti. Sei tu il responsabile
delle tue stesse pene." Sungjong sollevò il braccio, la mano
stretta a pugno e solo il gesto accennato di chi è pronto a
scagliarsi contro qualcuno, con forza, l'irritazione sul suo viso, e
Howon che scoppiò a ridere per poi voltarsi e notare i due
amici
in lontananza: "Siamo qui!" Passo dopo passo, Sungjong, serio, seguiva
con lo
sguardo Myungsoo avvicinarsi, il quale, dal canto suo, non
esitò
a fissare il fidanzato, a sua volta, senza quasi battere ciglio.
-
"Non sono arrabbiato...ok? Ero solo...spaventato, oggi, in biblioteca.
Lo sai che non possiamo farlo...in pubblico." Balbettò,
impacciato, Sungjong, guardando davanti a sé mentre
camminava
fianco a fianco con Myungsoo sulla strada verso il loro appartamento.
"Quindi mi stai dicendo che non mi scanserai quando proverò
a
baciarti, a casa, non è così?" Un ghigno felice e
soddisfatto sulle labbra di Myungsoo mentre attendeva una risposta del
fidanzato, che si tradusse in nient'altro che una serie incoerente
di suoni: "Oh mmm uh..." Nel momento in cui Sungjong annuì
lievemente con il capo, imbarazzato, Myungsoo afferrò il suo
polso e lo spinse ad avanzare il passo, insieme a lui: "Andiamo...non
voglio sprecare neppure un minuto di più."
---
Sono tornata!!
Sono reduce da quello che tutti conosciamo come il
blocco dello scrittore, ed infatti come potete ben notare, questo
capitolo non è granché, non è venuto
fuori com'era
nella mia testa, ma pazienza T.T Ho lottato contro questa
insopportabile sensazione ed ho in qualche modo vinto XDDD Avevo come
sempre una gran voglia di sentirvi, devo ancora rispondere alle ultime
recensioni a questa storia, e ad alcuni messaggi privati.
Farò
tutto quanto prima. Nel frattempo, vi anticipo che nel prossimo
capitolo (che prometto sarà migliore di questo, ma lo so,
l'ho
detto anche nel precedente =_=) riporterò un adorabile e
brevissimo
fanaccount che una mia amica mi ha raccontato riguardo ad un suo
recente e casuale incontro con Sungjong, di appena quattro o cinque
giorni fa, e proverò ad inserirlo nella storia, altrimenti
ve lo
racconterò così com'è. Sarà
una piccola
chicca, soprattutto per le fans
di Sungjong come me,
che spero ve lo farà amare ancora di più
nella sua adorabile magnificenza ❤❤❤
Infine, prima di salutarvi per stasera, mi
domandavo…c’è qualcuno che ha in
programma/sta cominciando a considerare a breve di andare a Seoul? In
questo caso contattatemi per favore, cerco compagne di
viaggio ^-^
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Capitolo 30 *** Capitolo 30 ***
Lui ed Io 30
Seduti l'uno
accanto all'altro sul divano di casa, nessuno dei due osava proferire
parola. Non
è così che dovevano andare le cose, pensò
Myungsoo, le sue stesse aspettative deluse da un improvviso imbarazzo, un impacciato senso di insicurezza e l'assoluta finta indifferenza di
Sungjong, a pochi metri da lui. Aveva acceso la tv, un frenetico
zapping compulsivo evidenziava quanto invece fosse agitato, quanto
fosse consapevole che tutto ciò che Myungsoo desiderava
non era altro che trascorrere una serata con lui, la prima
dopo essersi messi insieme, ufficialmente, appena il giorno precedente.
-
"Puoi voltarti verso di me?" Sussurrò Myungsoo, trepidante,
quasi indispettito, le mani che tremavano sulle gambe e gli occhi che
non aspettavano altro che incontrarsi con quelli di Sungjong, notare il
suo sguardo guizzare su di lui per poi guardare altrove, agitato.
"Vorrei solo..." Si interruppe, quando Sungjong, con la sua stessa
trepidazione, identico desiderio, chiuse gli occhi, improvvisamente.
Quel gesto, per quanto silenzioso, fu fin troppo eloquente per
Myungsoo, il quale, carico di ritrovato coraggio, si sporse lentamente
verso di lui, chiudendo gli occhi e sentendo il suo naso scontrarsi
con quello di Sungjong, nel momento in cui provò ad
unire le sue labbra a quelle del fidanzato. Riaprendo gli occhi,
sorpreso, Sungjong rimase immobile, nuovamente in attesa che Myungsoo
si avvicinasse a lui, dopo il fiasco del primo tentativo, ma ecco che
la punta del suo naso era ancora di mezzo. Spazientito -era davvero
così difficile per Myungsoo trovare la giusta angolazione?-
Sungjong si sporse verso di lui, poggiando le mani sulle sue spalle e
piegando leggermente il capo su di un lato. Angolazione perfetta, pensò,
nel momento in cui le sue labbra si unirono a quelle di Myungsoo.
Tirandosi indietro, dopo solo pochi secondi di un bacio quasi a stampo
-se non fosse stato per Myungsoo che sin da subito aveva tentato di
farsi strada, finalmente, tra le sue labbra ed incontrando la sua
lingua- Sungjong sussurrò, guardando dritto nei suoi occhi:
"E' così che si fa..." Non era abbastanza, non era neppure
lontanamente sufficiente. Myungsoo desiderava lasciar scorrere le sue
mani sul suo viso, baciare le sue labbra sino al mattino
successivo, completamente a corto di fiato, privo di forze, ma
con Sungjong tra le sue braccia. Stringendo le dita intorno al tessuto
della maglia che indossava Myungsoo, all'altezza delle spalle, Sungjong
mostrava visibile incertezza. "Dobbiamo fare...dobbiamo fare la spesa.
Per la cena." Mormorò d'un tratto, sollevandosi finalmente
dal divano.
-
"Perché ti sei cambiato? Comincia a fare freddo la sera,
vuoi forse prendere un raffreddore?" Myungsoo fissava le gambe nude di
Sungjong scoperte dai pantaloncini di jeans che arrivavano solo fino
alle ginocchia, mentre Sungjong, zaino in spalla, si avviava alla
porta: "Sai che amo l'aria fresca sulle gambe." Ma io non amo condividere quella
visione con tutti, pensava Myungsoo mentre Sungjong,
davanti alla sezione cibi pronti nel supermercato sotto casa, era
intento a selezionare scrupolosamente confezioni di ramen istantaneo,
che avrebbe conservato nella dispensa, per chissà quale
malaugurata occasione, e snack di vario genere. Picchiettando il piede
sul pavimento, Myungsoo era accanto a lui, impaziente.
"Preparerò qualsiasi cosa tu desideri, compriamo
ciò che manca e torniamo a casa, uh?"
-
"Sono felice di essere qui, con te..." Sungjong ingoiò di
colpo il boccone, sorpreso, e Myungsoo guardò verso di lui,
con intensità, per poi non riuscire a trattenere un sorriso
genuino, felice, e piuttosto divertito, alla vista della bocca di
Sungjong sporca di sugo in un punto. Allungando una mano verso di lui,
sporgendosi sul tavolo della cucina, lasciò che il pollice
scorresse sulle sue labbra, lentamente, guardandolo negli occhi, con
adorazione. Sungjong ricambiò il suo sguardo, in silenzio.
-
"Ti andrebbe..." Mandò giù la saliva, Myungsoo,
con agitazione, guardando Sungjong fare per entrare nella sua stanza,
dopo avergli augurato la buonanotte, e ripetè, le mani che
cominciarono a sudare mentre Sungjong si voltò verso di lui,
alle sue parole: "Ti andrebbe di dormire con me, stanotte?"
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Capitolo 31 *** Capitolo 31 ***
Lui ed Io 31
"Cosa mi stai chiedendo, esattamente?" "Dormire, solo e
soltanto dormire!" Sungjong scrutava Myungsoo, a pochi passi da lui,
una ruga sulla fronte, gli occhi fissi e la mano ancora intorno alla
maniglia della porta della sua stanza. "Non se ne parla."
-
"Se ti prometto che non allungherò
un dito verso
di te, e terrò le mani ben in vista, accetterai?" Con lo
stomaco
sul materasso, il lenzuolo scostato ad un lato ed il cellulare tra le
mani,
Sungjong si voltò verso Myungsoo, sulla soglia della porta
della
sua stanza, dubbioso: "Perché insisti uh?" "Non è
ovvio?
Voglio stare con te, non voglio sprecare neppure un minuto delle mie
giornate senza di te, d'ora in avanti." Sungjong rimase a fissare il
volto
del ragazzo per pochi secondi -che sembrarono minuti per lo speranzoso
Myungsoo- con un'espressione indecifrabile.
-
"Hai fatto una promessa, non provare a venire meno alla parola data,
hyung!" Sorridendo, soddisfatto, Myungsoo portò le mani
all'altezza delle labbra, chiudendole le une sulle altre e poggiandole sul
cuscino,
osservando compiaciuto, il prodotto dei suoi sforzi. Sungjong era steso su di un lato,
accanto a lui, nel suo letto, le lenzuola nere lasciate
scivolare sui fianchi e i loro sguardi che si
incontrarono, di un tratto. Come
addormentarmi con lui accanto, il pensiero comune.
-
"Forse...forse se chiudi gli occhi, riuscirai
a prendere
sonno." Sungjong guardò verso Myungsoo, interdetto, che non
aveva smesso di osservare il ragazzo neppure per un solo attimo, da
quando si erano entrambi stesi l'uno accanto all'altro nel suo letto.
"Non voglio dormire." E allungando lentamente una mano verso il volto
di Sungjong, allontanò delicatamente una ciocca di capelli
dalla
guancia, portandola dietro l'orecchio. "Voglio vegliare su di te."
Sollevando lo sguardo, Sungjong rimase a fissare, ancora una volta, quella sera, il viso del ragazzo,
in silenzio, senza ulteriori, inutili proteste.
-
"Vuoi la verità hyung? Non
immaginavo Myungsoo potesse essere così." "Così
come?" "Perfetto."
-
"Oggi ho visto Ji Young, ero sul punto di
salutarla quando ha
girato i tacchi. E' a conoscenza del fatto che tu e Sungjong state
insieme, ora?" Myungsoo posò di colpo la matita sul banco,
voltandosi verso Sungyeol, seduto accanto a lui: "Immagino avesse
intuito che ci saremmo messi insieme. Ma non lo sa...ufficialmente."
"Credo che Sungjong dovrebbe dirglielo, prima che possa venire a
saperlo da qualcun altro." "Qualcun altro chi? Non è
qualcosa
che possiamo sbandierare ai quattro venti, lo sai." "In
realtà...qualcuno qui all'università sembra
averlo
capito. Che state insieme."
-
"Sungjong non
deve saperlo,
per nessun motivo. Potrebbe decidere di lasciarmi, immediatamente, se
sapesse che qualcuno sta maturando questo sospetto. Posso contare su di
voi, vero?"
-
Si
fermò, Sungjong, i passi improvvisamente interrotti alla
vista
di Ji Young davanti a lui, in fila alla caffetteria
dell'università. Spostando lo sguardo distratto nella sua
direzione, Ji Young trasalì, Sungjong troppo vicino e alcuna
via
di fuga nelle vicinanze. Indecisa, salutarlo
o non salutarlo, rivolgergli
la parola o ignorarlo,
rimase ferma, titubante, la mente invasa da mille pensieri e irrisolti
timori. Deglutendo nervosamente, portò una mano tra i
capelli,
tentando con tutta se stessa di non apparire penosa ai suoi occhi, agli
occhi dell'unica persona ancora ben presente nel suo cuore. Sungjong
ricambiava il suo sguardo, alcuna parola sembrava avere senso nella sua
testa, confuso com'era dalla reazione di Ji Young,
dall'impossibilità, dal canto suo, di emettere anche solo un
suono di senso compiuto, e dal cuore che, inaspettatamente,
cominciò a battere forte, nel petto.
---
Ciao
a tutte!!! Come state? Ultimamente sono sempre impegnata con il lavoro,
ed è per questo che aggiorno con una frequenza di minimo
dieci
giorni e capitoli ahimè piuttosto corti T.T mi dispiace. Ora
però sono qui, seduta alla scrivania, a fissare il mare
super
agitato dal balcone e la pioggia scrosciante e ho pensato che era
proprio arrivato il momento di aggiornare la storia, in qualche modo,
nonostante la stanchezza.
Devo
rispondere alle ultime recensioni e a qualche messaggio privato, per
favore aspettatemi, ho letto tutto e sappiate che davvero non so come
farei senza il vostro incondizionato supporto. Siete le migliori T.T
|
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Capitolo 32 *** Capitolo 32 ***
Lui ed Io 32
"Uh...dunque...come
stai?"
Mordendo le labbra, Sungjong stringeva il bicchiere di
caffèlatte tra le dita, a disagio. "Sicuramente tu te la
passi
meglio di me." Nascondendo le mani sotto al tavolo, nella piccola e
rumorosa caffetteria dell'università, stringendole a pugno
sulle
gambe, Sungjong abbassò la testa, il peso dello sguardo
fisso di
Ji Young su di lui. "Scusami...per tutto." "Non c'è bisogno
che
tu lo faccia, se è questo quello che desideri, è
giusto
che tu lo abbia." Sollevando lo sguardo verso di lei, Sungjong rimase
in silenzio, un improvviso nodo attanagliò il suo stomaco. E
sussurrò, turbato: "Vorrei essere stato in grado di gestire
meglio la situazione, non meritavi la mia indecisione così
come io forse non meritavo il tuo amore. Ed ora tutto quello
che
posso fare è augurarmi che tu-" Ji Young lo interruppe,
improvvisamente, sollevandosi di colpo dalla sedia: "Non farlo.
Risparmiami la parte sei
una persona fantastica, ti auguro tutto il bene di questo mondo,
per favore. Non farlo."
-
Il corpo immobile, le mani che stringevano un piccolo pezzo di carta e
gli occhi fissi sull'unica scritta presente, Il ragazzo a cui piacciono i
ragazzi, Myungsoo rimase fermo davanti al suo armadietto
appena aperto, per qualche secondo, attonito, per poi richiuderlo ed
allontanarsi, il biglietto arrotolato in una mano.
-
"Chi può averlo fatto? Chi mi odia al punto da volere che
una cosa del genere venga fuori?" "Non pensi che potrebbe essere stata
Ji Young?" Myungsoo voltò la testa verso Sungyeol,
incredulo: "Stai scherzando? Non pensarlo neppure, non lo farebbe mai.
Nonostante le abbia portato via la persona di cui è
innamorata, non è quel tipo di persona, non si vendicherebbe
mai in questo modo con me, perché finirebbe per danneggiare
anche Sungjong. Sono certo che è davvero l'ultima cosa che
desidera. Quindi...pensa a qualcun altro, genio." "Una ragazza che hai
rifiutato, magari?" "Mmm...è possibile, forse, non lo so."
Scompigliando i capelli, agitato, Myungsoo sospirò
pesantemente ed abbassò lo sguardo, preoccupato: "Non mi
interessa sapere chi è stato o perché lo ha
fatto. Mi auguro solo che si fermerà qui e Sungjong non lo
verrà mai a sapere."
-
"Dove sei stato fino ad ora?" Sungjong si voltò per
osservare Myungsoo sulla soglia della porta, appena rientrato. "Avevo
qualcosa da fare." Sungjong annuì con un cenno del capo alla
risposta ben poco chiara del ragazzo, ma senza palesare a parole
un'evidente perplessità: "Ok." Afferrando le bacchette
precedentemente appoggiate sul piano da cucina all'arrivo di Myungsoo,
Sungjong le immerse nella pentola circolare in cui bolliva una porzione
di ramen, controllandone la cottura. Fissava la sua schiena, Myungsoo,
preoccupato su cosa sarebbe potuto succedere, da quel giorno in poi. Ed
avvicinandosi a Sungjong, seduto ora al tavolo basso nel soggiorno
intento a mangiare direttamente dalla pentola, mormorò,
facendosi spazio accanto a lui: "Ho mangiato pollo fritto seduto a
terra al fiume Han con Sungyeol hyung, avevo bisogno di respirare un
po' d'aria fresca, tutto qui." Ancora con la bocca piena, tirando su
una manciata di ramen tra le bacchette e deglutendo velocemente,
Sungjong osservava Myungsoo, in silenzio. E sussurrò,
guardando serio Myungsoo negli occhi: "C'è qualcosa che ti
preoccupa, è chiaro. Hai cambiato idea su di noi, non è così?" Scuotendo la testa con forza,
Myungsoo si premurò di negare fermamente le parole del
ragazzo, e mentì, impossibilitato a rivelare ciò
che realmente lo preoccupava: "Sto semplicemente pensando se e quando
dire ai miei genitori che ci siamo finalmente messi insieme." "Sei
sicuro che è davvero questo?"
-
Sfilando un pezzo di carta dalle fessure dell'anta dell'armadietto di
Sungjong, Myungsoo si guardò intorno, furioso. Era solo,
nessun indiziato nell'ombra, la scritta l'oggetto di una sbagliata ossessione, e
la giornata appena cominciata.
-
Si trattava di un gioco sottile e spiacevole, quello che qualcuno stava
conducendo ai suoi danni, pensava Myungsoo, appoggiato con le braccia
alla ringhiera sul terrazzo, la testa bassa e l'aria fredda che
disordinava i suoi capelli. Come avrebbe reagito Sungjong, se avesse
saputo cosa stava succedendo?
-
Posti riservati alla
nuova coppia dell'anno, Kim Myungsoo e Lee Sungjong. Che siano presto
espulsi per i loro gusti ripugnanti.
-
Incamminandosi lentamente al fianco di Sungyeol nella mensa
dell'università, sguardi divertiti su di lui e fastidiosi
mormorii accompagnarono Myungsoo fino al tavolo che
condivideva abitualmente con l'amico, Howon e Sungjong, e si
fermò, improvvisamente, quando individuò proprio
quest'ultimo fermo davanti al tavolo, qualcosa tra le mani e la testa
bassa. Accanto a lui Howon, appena sopraggiunto con un vassoio per il
pranzo. Poi un timore, un fondato timore e Myungsoo che gli
strappò dalle mani un foglio ripiegato che era stato
presumibilmente lasciato sul tavolo in attesa che i due
destinatari del messaggio lo recuperassero. Gli occhi spalancati, lo
shock sul suo volto e l'impossibilità a muovere un
muscolo e scappare via, Sungjong guardò prima Myungsoo poi
Howon e Sungyeol, in trance.
---
L'ispirazione per
questo capitolo mi è venuta tempo fa parlando con un'amica
coreana di cosa gli infinite sono davvero fin troppo spesso costretti a
subire a causa delle fans notoriamente chiamate sasaeng. Non
è questo il caso, ovviamente, ma l'idea è venuta
da lì. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate dell'argomento
così come del capitolo e nel chiedervi, come sempre
ultimamente, scusa per il ritardo con cui aggiorno la storia, visti gli
impegni dell'ultimo periodo, vi saluto con la speranza di risentirvi
quanto prima T.T
Un bacio a tutte e
non dimenticate, a breve il debutto giapponese degli Infinite F! \(^O^)/
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Capitolo 33 *** Capitolo 33 ***
Capitolo 33
"Siediti,
è solo uno scherzo idiota. Ti si raffredda il pranzo." Prese
posto, accanto a Sungjong, attonito e ancora in piedi, Howon, con finta
naturalezza, esortando l'amico a fare lo stesso. Sungyeol e Myungsoo
seguirono il loro esempio, fissando in silenzio la rispettiva scodella
sul tavolo. All'altro capo, seduto davanti a Sungjong, Myungsoo. Un
sussurrato e timoroso "Non è successo niente, non badarci",
la testa bassa, lo sguardo sollevato verso Sungjong e la risposta
immediata del ragazzo, lapidaria: "Non osare rivolgermi la parola in
pubblico, hyung."
-
"Cosa sta succedendo?" "Non hai sentito nulla? Sembra che...sembra che
il tuo ex stia uscendo con un ragazzo. Quel tipo...Myungsoo." Ji Young
rise, sconvolta, alle parole di una compagna di corso, presa da
un'improvvisa agitazione: "Che scherzo di cattivo gusto, non
è per niente vero. A Sungjong piacciono le ragazze, qualcuno
forse l'ha dimenticato che siamo stati insieme, io e lui? E anche a
Myungsoo, di recente usciva con una ragazza, ricordi?" Non realmente
interessata ad un'eventuale risposta, si guardò invece
intorno, all'ingresso della grande sala della mensa, alla frenetica
ricerca di Sungjong e tutto ciò che vide fu il ragazzo
seduto a mangiare con la testa bassa, il corpo rigido sulla sedia e
Howon che di tanto in tanto gettava uno sguardo preoccupato su di lui.
-
"Ero sicura che ti avrei trovato qui." Sollevò lo sguardo,
colto di sorpresa, Sungjong, nel notare Ji Young sedersi accanto a lui,
nel suo piccolo spazio segreto sulla terrazza. "Non è il mio
momento migliore, direi." Sul pavimento, le gambe piegate davanti al
petto e le braccia che circondavano le gambe, la testa accovacciata
sulle ginocchia e lo sguardo perso, il corpo chiuso intorno ai suoi
arti, Sungjong rimase in silenzio, nonostante la presenza della
ragazza. Una mano sulle gambe piegate sul pavimento per impedire al
vento di sollevarle la gonna, e gli occhi che fissavano un punto nel
vuoto, Ji Young sussurrò, titubante: "Mi credi se ti dico
che non c'entro niente con questa storia...vero?" "L'idea che potessi
essere stata tu non ha neppure sfiorato la mia mente."
Si lasciò andare ad un sospiro, Ji Young, improvvisamente liberatasi di un peso, di un
terribile timore, e sollevò lo sguardo per osservare
Sungjong, ora con la testa appoggiata al muro alle loro spalle,
guardare davanti a lui l'ormai ben noto paesaggio urbano, senza battere
ciglio, immobile. Osservava il suo profilo, i capelli mossi dal vento e
le lunghe ciglia: "Sei davvero bello, Sungjong..." Sussurrò,
Ji Young, per poi pentirsi immediatamente delle sue parole,
imbarazzata. "Non c'è niente che potrà farmi
sentire meglio al momento, ma ti ringrazio per il tentativo."
Affermò Sungjong, e le sorrise, debolmente, il cuore di Ji
Young che cominciò a battere forte mentre
riabbassò lo sguardo, dopo un breve contatto visivo. Poi
qualcosa attirò di colpo la sua attenzione, nuovamente. Lo
schermo del cellulare di Sungjong che, seppure in modalità
silenziosa, si illuminava di continuo per via di ripetuti
tentativi di telefonate. Da parte di Myungsoo. "Il tuo telefono..."
Come se non avesse ricevuto altro che telefonate da Myungsoo durante
tutto il pomeriggio, Sungjong afferrò passivamente il
cellulare, senza neppure buttare un occhio sul display, e lo
ruotò, voltando lo schermo sul pavimento, per niente
stupito. "Non ignorarlo...deve essere dura anche per lui, come per te."
Infastidito, Sungjong guardò di colpo verso Ji Young,
aggrottando la fronte: "Da quando prendi le parti di Myungsoo, uh?"
"Non prendo le sue parti, credo solo che non dovresti allontanarti da
lui proprio ora che potrebbe avere bisogno di te." "A lui non importa
minimamente se ci hanno scoperti, non ha mai fatto niente per
nasconderlo. Ed ora vorrebbe fingere che nulla è cambiato,
senza rendersi conto che è cambiato tutto, invece!"
-
"Forse...c'è qualcosa che posso fare per te." I loro sguardi si
incontrarono e Ji Young, persa nei suoi grandi occhi, non riuscì a fare altro
che pensare non dovrei
approfittarne, eppure...
-
"Tu lo sapevi, non è così? Da quanto
va avanti? Da quanto ci hanno scoperti, uh? Quando pensavi di dirmelo o
di fare qualcosa? Lo sapevate tutti ed io ero l'unico idiota a non
avere alcun sospetto!" Afferrando le sue mani e provando ad avvicinare
il corpo di Sungjong al suo, per abbracciarlo, Myungsoo
mormorò, spaventato da una sua possibile reazione negativa:
"Calmati, aspetta...non è così, tutto
è cominciato ieri-" "Non dirmi di calmarmi! Tutti sanno che
stiamo insieme, riesci a capire la gravità della
situazione?" Strattonandolo, si allontanò da lui e raggiunse
la sua stanza, livido in viso. "Non parlarmi, non farti vedere con me,
d'ora in avanti sarà come se io e te non ci conoscessimo.
Non provare neppure ad avvicinarti a me, quando saremo in pubblico."
-
Aprendo lentamente la porta della sua stanza, guardò al suo
interno, gli occhi colpiti improvvisamente dal buio circostante, e si
infilò silenziosamente tra le coperte del suo letto. Invaso
dal piacevole calore emesso dal corpo di Sungjong, Myungsoo si
avvicinò ulteriormente a lui, presumibilmente addormentato,
e sussurrò, portando una mano sulla sua guancia, dita timide
che accarezzavano la sua pelle: "In pubblico non ci conosciamo, ma in
privato tu sarai sempre con me...non è così?"
Sospirò, frustrato, nel non ricevere alcuna risposta dal
ragazzo, a quel punto di sicuro addormentato, e chiuse gli occhi
quando, improvvisamente, un braccio circondò la sua schiena,
chiudendo i loro corpi in un abbraccio strettissimo. "Uhm..."
Mormorò Sungjong, il suo petto contro quello di Myungsoo e
alcuna intenzione di allentare la presa intorno a lui.
---
Oggi mi sono
liberata prima dai vari impegni quotidiani e mi sono detta che avrei
potuto approfittarne per scrivere il nuovo capitolo, non vedevo davvero
l'ora di farlo, visto soprattutto l'entusiasmo che tutte voi mi avete
manifestato recentemente e non meno nell'ultimo capitolo. Come sempre,
per favore, concedetemi un po' di tempo per rispondere a tutte le
recensioni e messaggi privati; ripeterò all'infinito che,
davvero, non avrei potuto avere lettrici migliori di voi, non potrei
essere più fortunata ad avere voi che leggete le mie storie,
le commentate e le apprezzate T.T Non so come farei senza di voi, se
sono ancora qui è solo grazie al vostro supporto. Grazie a
tutte, davvero, come sempre, dalla prima all'ultima! T.T
Qualche capitolo fa
ho scritto che vi avrei parlato di un fanaccount carino su Sungjong, me
ne sono dimenticata, lo so X°°°°D ma
c'è anche un recentissimo "appuntamento" tra Myungsoo e
Sungjong e dal quale ho tratto spunto per la parte in cui Ji Young
osserva Sungjong mangiare al tavolo, di cui mi piacerebbe parlarvi,
chiedete in privato~~~
Alla prossima!!!
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Capitolo 34 *** Capitolo 34 ***
Lui ed Io
"E'
una risposta
affermativa?" Sungjong rimase fermo, in silenzio, il braccio ancora
intorno alla schiena di Myungsoo, il viso improvvisamente tra il suo
collo e la spalla e tirando un forte respiro, sussurrò: "Lo
è." Portando indietro la testa quanto bastava per guardare
il
suo viso, Myungsoo sorrise lievemente, osservando il suo sguardo serio
e si protese per baciarlo sulle labbra. Un semplice bacio a stampo e
Sungjong che ribadì, subito dopo che le loro labbra si
separarono: "Certo che lo è." Si osservarono, in silenzio
-una flebile luce entrava attraverso la
porta della stanza lasciata aperta da
Myungsoo- entrambi ben
consapevoli di ciò a cui sarebbero potuti andare
incontro, di
lì a poco, e Sungjong che si sporse improvvisamente al lato
di Myungsoo allungando il braccio verso la lampada sul comodino accanto
al letto: "Ho bisogno di parlarti...ma devo farlo guardandoti negli
occhi." Una volta accesa la luce, Sungjong si posizionò
nuovamente accanto a Myungsoo, entrambi stesi su di un lato, e
sussurrò, afferrando una mano del ragazzo e stringendola tra
le sue: "C'è qualcosa che devi sapere."
-
"Non dimenticare le mie parole...lo hai promesso." Sulla soglia della
porta di casa, Sungjong pronto ad uscire prima di Myungsoo,
destinazione università, i loro occhi gli uni negli altri.
Esitando, Sungjong mormorò, mordendo le labbra, di colpo
agitato: "Sto pensando a cosa potrebbe succedere oggi..." Sorrise,
Myungsoo, nel tentativo di convincere Sungjong come se stesso: "Non
c'è nulla di cui preoccuparsi, oggi ci sarà
qualcosa di nuovo a cui pensare, ormai la nostra relazione dovrebbe
essere acqua passata no?" Abbassò lo sguardo, Sungjong, in
silenzio, un pensiero balenò improvviso nella sua mente.
-
"Myungsoo guarda! Cosa ci fa Ji Young...con Sungjong?" Myungsoo
trasalì, perso nei suoi pensieri, mentre si incamminava
nell'ampio cortile, quella mattina, al fianco di Sungyeol. Guardando
davanti a sé, si fermo sui suoi passi, sbattendo gli occhi
più volte per essere sicuro di ciò che aveva
avanti. Il braccio di Ji Young era intrecciato intorno a quello di
Sungjong ed i due camminavano lentamente, l'uno accanto all'altro.
"Perché diavolo sono insieme?" Colto da una crescente
gelosia, fece per raggiungerli, con l'unico scopo di allontanare il
corpo di Ji Young completamente proteso verso Sungjong, quando Sungyeol
glielo impedì, trattenendolo per il polso: "Fermo! Vuoi
creare ulteriore scalpore?" Myungsoo si guardò intorno, non
erano in effetti i soli, quella mattina, a dirigersi all'ingresso
dell'università, se avesse perso il controllo i testimoni
sarebbero stati tanti, troppi. Stringendo le mani a pugno,
guardò davanti a sé, Sungjong e Ji Young ormai
lontani dalla sua vista, e l'incredulità come sentimento
dominante.
-
Non importa
cos'accadrà, voglio che tu creda solo e soltanto a me, a
quello che sentirai uscire dalle mie labbra. Non fidarti dei tuoi occhi
o di quello che potranno dirti. Fidati solo di me.
-
"Per
qualche tempo...mi vedrai con Ji Young. Tutto ciò che voglio
è cancellare i pettegolezzi sul nostro conto, e lei
sarà nostra complice. Non è cambiato e non
cambierà nulla tra me e te. Ti chiedo scusa per questa
decisione e per il fatto di non aver avuto il coraggio di dirtelo a
voce, ieri notte. Perdonami..." Myungsoo fissava lo schermo del suo
cellulare, pochi minuti dopo la spiacevole visione di Sungjong e Ji
Young insieme, con un nodo allo stomaco. Sungyeol accanto a lui rimase
in silenzio, preoccupato. Poi il telefono che vibrò tra le
mani di Myungsoo ed un nuovo messaggio comparì sullo
schermo. "Ti amo."
-
"Sei a disagio..." Sungjong si voltò verso Ji Young, poco
prima di separarsi in due aule differenti, e sorrise lievemente: "Sono
un po'...preoccupato. Mi domando quanto questo possa migliorare piuttosto
che peggiorare le cose. Se qualcuno capisse che si tratta solo di una
copertura, e che siamo anche un po' in ritardo?" Avvicinandosi a lui,
Ji Young poggiò una mano sulla sua spalla, e sorrise:
"Tentar non nuoce, no?"
-
"Perché lo sta facendo...Ji Young?" "Perché
è chiaramente ancora innamorata di lui, e farebbe di tutto
per aiutarlo." Rispose, Myungsoo, fissando le sue gambe, sospirando, e
Sungyeol riprese, insinuando in Myungsoo un atroce dubbio: "Non hai
pensato neppure per un momento che il motivo dietro a così
tanto altruismo possa essere tornare con lui? Io non
abbasserei la guardia, fossi in te."
-
"Ora che sai che non perderai mai la sua fiducia, puoi approfittarne
per farlo ritornare da te. Ben fatto." Ji Young si voltò di
scatto in direzione della voce alle sue spalle per trovarsi faccia a
faccia con una sua vecchia conoscenza. "Non sai di cosa parli." "Certo
che lo so, faceva parte del tuo piano sin dall'inizio, non è
così?"
----
Sono tornata! Come sempre
devo rispondere alle ultime recensioni e messaggi privati, lo
farò il prima possibile. D'ora in avanti sarò un
po' più libera, finalmente avrò del tempo
per dedicarmi a ciò che amo❤
Un
bacio a tutte!!❤❤
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Capitolo 35 *** Capitolo 35 ***
Lui ed Io 35
Si
sollevò
dalla sedia, Ji Young, nell'aula ormai abbandonata al suono della
campanella, ed afferrò la borsa,
raggruppando le ultime cose prima di fare per uscire: "Non ti devo
alcuna spiegazione." "E se ti dicessi che potrei raccontare al tuo ex
cosa pensavi di lui prima di mettervi insieme, riceverei maggiore
considerazione?" Avvicinandosi a quello che era stato il suo
più
caro amico prima che circostanze avverse li allontanassero, la ragazza
affermò, agitata: "Eri tu che ti prendevi gioco di lui
perché sapevi che a me piaceva!" Poi un'intuizione, un
pensiero
improvvisamente chiaro nella sua mente, e gli occhi spalancati: "Ora
capisco tutto...sei stato tu a scrivere quei messaggi, non è
così?" Un ghigno ironico sul viso del ragazzo, in piedi
davanti
alla porta dell'aula, per impedire all'amica di uscire prima del
dovuto: "Ti ho solo fatto un favore, non trovi? Ora puoi sperare di
riportare il tuo ex sulla retta via, fare in modo che lasci il suo
ragazzo e torni da te." Scuotendo la testa in una lenta comprensione di
quanto accaduto, Ji Young mormorò, ancora incredula: "Avrei
dovuto immaginarlo che eri stato tu, sin dal primo momento..."
-
"Smettila di fissarli..." Un gomito contro il suo fianco e Myungsoo che
tornò in sé, sospirando all'amico seduto accanto,
al tavolo nella mensa dell'università: "Odio vederli
insieme." Con la testa bassa, Myungsoo riprese a mangiare dalla sua
scodella mentre Howon e Sungyeol finirono per scambiarsi uno
sguardo nel notare Ji Young, seduta a pochi tavoli di distanza da loro,
allungare il braccio verso Sungjong, nell'atto di imboccarlo dalle sue
bacchette.
-
Un bip e la porta di casa si aprì. Seduto sul divano nel
soggiorno a guardare la televisione, Myungsoo finse disinvoltura quando
Sungjong lo raggiunse, a passi lenti, timorosi. Poggiando lo zaino sul
pavimento, si sedette accanto a Myungsoo e rimase in silenzio, lo
sguardo basso e il coraggio di parlare di colpo sparito. Spegnendo
il televisore, Myungsoo si sollevò,
inaspettatamente, non intenzionato ad affrontare alcun discorso con
Sungjong quando fu proprio quest'ultimo a trattenerlo per il polso,
implorando che rimanesse. "Ti chiedo scusa per
tutto." Voltandosi verso di lui, Myungsoo rimase ad osservare il suo
viso, senza proferire parola. Mordendo le labbra, Sungjong si
avvicinò a lui ed afferrò le sue mani,
stringendole tra le sue: "Ricordi quello che ti ho detto ieri...vero?
Non perdere mai la fiducia in me, per favore. Non ho intenzione...di separarmi da te." Fissandolo negli occhi, Myungsoo si
liberò dalle sue mani e portò le sue sulle guance
di Sungjong, circondando il suo viso in un moto di possesso, il sangue
che ribolliva nelle vene al solo pensiero di doverlo vedere ancora e
ancora con la sua odiata rivale, e dichiarò, serio: "Tu sei
mio...nessuno può neppure provare a sfiorarti. Se vuoi
continuare questa pagliacciata con Ji Young, assicurati che le sia
chiaro un concetto: non voglio che ti tocchi neppure con la punta delle
dita. Perché ciò che è
mio...è soltanto mio." Immobile, Sungjong non osò
interrompere il contatto visivo fino a quando Myungsoo si
avvicinò ulteriormente a lui, unendo le loro labbra in un
lungo, bacio passionale: "Soltanto mio."
-
Allungando una mano, Sungjong accarezzò la guancia di
Myungsoo, steso su di lui nel suo letto, e sorrise, compiaciuto: "Ho
sempre saputo che sei uno psicopatico...mi domando cosa mi ha spinto a
mettermi con te, nonostante questo." Guardandolo fisso negli occhi,
Myungsoo si protese nuovamente per toccare le sue labbra, lentamente,
per poi portarsi indietro e mormorare: "Chiunque potrà
dirti, in futuro, di essere innamorato di te. Ma il loro amore non
sarà mai paragonabile al mio." Stringendo la presa intorno
alla sua schiena, il tessuto della maglia contro le sue braccia,
Sungjong rimase ancora una volta in silenzio, osservando il viso di
Myungsoo a pochi metri dal suo. "Nessuno sarai mai in grado di amarti
quanto io amo te."
-
"Sono a conoscenza di qualcosa riguardo a due tuoi cari amici che sono
sicuro potrà interessarti. Ti aspetto dopo pranzo, nell'aula
d'arte."
---
Ho involontariamente cancellato il capitolo, mi è preso un colpo quando ho visto che era scomparso XDDD perdonate la mia sbadataggine >.<~~^^
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Capitolo 36 *** Capitolo 36 ***
Lui ed Io 36
"Te lo
dirò
un'ultima volta. Ti stai sbagliando. Sungjong e Myungsoo...sono
soltanto amici, l'unica persona a stare con Sungjong sono io. Ci siamo
lasciati, è vero, ma solo per qualche giorno, ed ora siamo
tornati insieme, che ti piaccia o no." "Ok quindi...quando hai
trascorso la notte con me e mi hai detto che Sungjong ti aveva lasciata
perché innamorato di un'altra persona...erano tutte bugie?"
-
"Ti dico che c'è Ji Young ed un ragazzo dietro tutto questo,
non
mi è chiara ogni cosa ma li ho sentiti discutere e..." Con
tono
concitato, si interruppe di colpo, Sungyeol, nel notare Sungjong e Ji
Young entrare lentamente in un'aula, insieme. Myungsoo accanto
all'amico, rimase in silenzio, i loro occhi puntati sui due, ben presto
lontani dalla loro visuale, e Sungyeol che concluse, perentorio: "Si
sta vendicando di te e sta approfittando della fiducia che Sungjong
nutre per lei per tornare con lui. Dobbiamo fare qualcosa, e al
più presto."
-
"Devo parlarti...c'è qualcosa di importante che devi
sapere."
Sungjong ignorò le parole di Myungsoo non appena
quest'ultimo
aveva messo piede nel loro appartamento, e si avvicinò a
lui, abbracciandolo, inaspettatamente. "Oh...cosa ti prende?"
Stupito da quel gesto così insolito da parte di Sungjong,
Myungsoo l'osservava stretto a lui, il suo petto contro il suo e le sue
braccia intorno ai suoi fianchi. "Avevo voglia di vederti. E'
così strano?" Spostando la testa dalla spalla di Myungsoo,
Sungjong guardò verso di lui, i suoi grandi occhi che
fissavano
i suoi, un'espressione interrogativa sul viso e Myungsoo costretto a
deglutire pesantemente nell'averlo così vicino, una sempre
nuova
ritrovata insicurezza a cospetto delle sue labbra distanti solo pochi
metri, la strana sensazione di essere in procinto di baciarlo ogni
volta come se fosse la prima, e Sungjong che si sporse verso di lui per
congiungere le loro labbra, come volontariamente interrompendo i
pensieri nella sue mente, come se fosse in grado di leggere nel suo
profondo. "Considerando quanto hai lottato per conquistarmi, mi sarei
aspettato maggiore iniziativa da parte tua ora che stiamo
insieme,
ed invece finisco per essere sempre io ad avvicinarmi a te,
in cerca di un contatto." Un sorriso vispo e gli occhi ancora
per
un attimo su di lui fino a quando si voltò lentamente, dando
le
spalle a Myungsoo, ancora fermo all'ingresso di casa: "Dunque...di cosa
volevi parlarmi?" Tralasciando la sua domanda, Myungsoo
affermò,
imbarazzato: "Forse...forse non sono semplicemente ancora abituato al
pensiero che l'unica persona che ho sempre desiderato è
finalmente mia." Sorridendo tra se e se, Sungjong morse le labbra
sedendosi sul divano e, voltandosi verso di lui, gli fece
segno di
seguire il suo esempio: "Dimmi cos'è successo, ora."
-
"Non provarci. Sungyeol hyung ama vedere il marcio ovunque,
è
sempre così!" Scuotendo la testa, incredulo, Sungjong si
sollevò di corsa, interrompendo di colpo il discorso: "Ji
Young
non c'entra niente, è fuori discussione."
-
"Smettila di insinuare questi pensieri in Myungsoo, non intrometterti
hyung!" "E se ti dicessi che c'è stato qualcosa tra Ji Young
e
quel ragazzo...e che probabilmente lui è tornato a
rivendicare non so cosa da lei, crederesti di più alle mie
parole?"
Indietreggiando, Sungjong fissava l'amico, sconvolto: "Qualcosa tra
loro? Cosa...quando?" "Sungyeol hyung ha sentito lui parlare di
una notte trascorsa da loro due insieme, forse dopo che vi siete
lasciati." Scuotendo ancora la testa, Sungjong guardò verso
Howon, incredulo: "Almeno tu...non credi a questa
storia, vero?"
-
"Sono sicuro di conoscere la risposta, ma devo chiedertelo, non posso
non farlo...ho bisogno di sapere se è vero che sei stata tu
ad architettare tutto, come sospettano Sungyeol hyung e gli altri, ma
più di ogni altra cosa...se è successo qualcosa
tra te e quel ragazzo...devo saperlo." Ji Young sollevò lo
sguardo verso Sungjong e rimase ad osservarlo, incapace di rispondere
alle sue domande.
----
Buon anno a
tutti!! Che i vostri desideri possano realizzarsi, dal primo all'ultimo!❤❤❤
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Capitolo 37 *** Capitolo 37 ***
Lui ed Io 37
"Insomma, si
può
sapere cosa ti ha detto Ji Young?" "E' tutta colpa di quel ragazzo,
quei messaggi contro me e Myungsoo sono opera sua. Credo mi odi
perché innamorato di lei, non sono sicuro. Ma quando le ho
chiesto se c'è stato davvero qualcosa tra loro, mi ha
praticamente detto che non sono affari miei." Howon osservava l'amico
accanto a lui, nella sua stanza, basito: "Sono state proprio quelle le
sue parole?" Guardando in basso, le gambe incrociate sul pavimento,
Sungjong annuì, pacatamente: "Uh. Non credo che tu sia nella
posizione di farmi questo genere di domande, questo
è quello che mi ha detto."
-
"Ora che conosci la verità, che sai che in qualche modo
c'è anche Ji Young dietro tutta questa faccenda, che
potrebbe
essere stata lei a dire a quel ragazzo che stiamo insieme, e che
probabilmente è quasi una sua complice considerando che
hanno
trascorso una notte insieme...non pensi che è arrivato il
momento di smetterla con questa farsa?" Sollevando lo sguardo dalla
scodella, Sungjong rimase in silenzio osservando il fidanzato
dall'altra parte del piccolo tavolo quadrato nella cucina del loro
appartamento. I loro sguardi si incontrarono per qualche secondo, e
Sungjong affermò, prima di portare il bicchiere alle labbra:
"Possiamo non parlarne ancora per favore? Sono due giorni che non
facciamo altro, ora che Sungyeol hyung è soddisfatto di aver
rivelato
il grande scoop e tu puoi finalmente liberarti di Ji Young, posso
essere almeno lasciato in pace uhm?" "Ti da così fastidio
che Ji
Young sia stata con quel ragazzo?" Lasciando la sedia su cui era seduto
e raccogliendo le scodelle dalle quali aveva mangiato e riponendole nel
lavandino, fece per cominciare a lavarle quando Myungsoo, pochi passi,
e lo raggiunse, rimanendo in piedi accanto a lui, a fissare il suo
volto di profilo: "Non dovrebbe importarti solo di me ora?" Voltandosi
verso di lui, Sungjong spinse un dito verso il rubinetto interrompendo
il flusso d'acqua ed osservando ancora una volta in silenzio Myungsoo,
spalla contro spalla. "E' così, non mi interessa se sono
stati
insieme." Preoccupato, non del tutto convinto della risposta ricevuta,
Myungsoo mormorò, con voce titubante: "Perché
sembra che
tu stia mentendo?"
-
"Cosa provi per me...puoi dirmelo?" Seduto sul divano nel soggiorno di
casa di Howon accanto all'amico, Sungyeol e Myungsoo disposti
disordinatamente sul pavimento davanti alla tv accesa e Myungsoo che si
voltò di scatto verso Sungjong, quella domanda indiscreta
improvvisamente sulla punta della sua lingua. Deglutì
imbarazzato, Sungjong, guardandosi intorno prima di riportare lo
sguardo sullo schermo del televisore, il volume di colpo ridotto ad un debole suono
lontano, Sungyeol con il telecomando tra le mani ed un
sorriso sulle labbra: "Questo è interessante." "Lo sai, non
è necessario che te lo dica." Borbottò Sungjong,
l'unico
tra i presenti per niente divertito dalla situazione appena creata.
"Avanti, se te lo chiede è perché forse teme che
i tuoi
sentimenti siano cambiati. Forza, rinnova il tuo amore per la persona
che ti sarà accanto fino al tuo ultimo giorno!" Howon rise
al
tono vivace e chiaramente derisorio di Sungyeol, mentre
Myungsoo e
Sungjong finirono per osservarsi, reciprocamente, in silenzio. "Tu
riusciresti a dire cosa provi per me, invece, davanti a loro?" "Certo
che ne sono capace." Si sollevò dal pavimento, Myungsoo,
un'espressione
seria sul viso mentre si avvicinava a Sungjong, sedendosi tra lui e
Howon
e dichiarò, con voce sicura, non un sussurro o alcuna
esitazione
nel suo tono: "Io ti amo. Sei l'unica persona che abbia mai amato." In
silenzio, il viso sempre più caldo e le guance di colpo
colorate
di un forte rosso, Sungjong spostò lo sguardo da Myungsoo,
del
tutto a disagio. Sussurrò, senza riuscire a guardarlo negli
occhi: "Hyung mi stai mettendo in imbarazzo..." Ma quando Myungsoo,
ancora sotto gli occhi dei due amici, insoddisfatto dalla risposta del
fidanzato ma al tempo stesso alla ricerca di sue attenzioni, di
qualcosa che dimostrasse ai due spettatori ma soprattutto a se stesso
che le sue insicurezze erano infondate, si protese per baciarlo,
Sungjong lo allontanò spingendolo via allungando le braccia
verso il petto: "Ho bisogno di un po' d'aria."
-
Diversamente da quanto si sarebbe aspettato, guardandosi indietro per
le strade ancora piuttosto affollate di Seoul al calare della sera,
nessuno lo
aveva seguito, Myungsoo non era corso a raggiungerlo, una volta che
Sungjong aveva lasciato l'appartamento di Howon. Poi un improvviso
suono continuo e la mano che afferrò il cellulare dalla
tasca
dei jeans, certo si trattasse di Myungsoo. Guardando il display,
Sungjong rimase immobile, indeciso se rispondere o meno alla
telefonata. Era Ji Young.
-
"Strano che non sei andato a dormire da Sungyeol hyung come per punirmi
per non averti baciato davanti a loro." All'ingresso, Sungjong con le
braccia davanti al petto e sguardo serio aveva aspettato Myungsoo che
entrasse in casa, dopo qualche ora dall'incidente da Howon. Sfilandosi
le scarpe, Myungsoo guardò verso di lui, con tono sommesso: "Non
era mia intenzione metterti a disagio. Volevo solo..." "Volevi solo
sbandierarmi come un trofeo, qualcosa che è finalmente tuo e
di
cui puoi fare ciò che vuoi." Scuotendo la testa,
Myungsoo
lo raggiunse nel soggiorno, cercando di afferrargli una mano: "Non
è così! Anche se...cosa ci sarebbe di sbagliato
se volessi far sapere a tutti che ci siamo messi insieme? Non posso
essere felice di averti finalmente
conquistato dopo così tanto?" "E' questo il motivo per cui,
di tutte le persone possibili, lo hai detto alla tua famiglia?"
Portando lentamente lo sguardo su Sungjong, Myungsoo
tentennò, un'improvvisa, forte agitazione: "...come fai a
saperlo?"
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Capitolo 38 *** Capitolo 38 ***
Lui ed Io 38
"I miei
sentimenti per te
non sono mai stati un mistero per la mia famiglia...lo sai." Sungjong
guardò verso Myungsoo, un'occhiata veloce, per poi scuotere
lentamente la testa: "Non ha importanza. Dimentica quello che ho detto
per favore. Sono solo un po'...stordito da tutto quello che sta
succedendo ultimamente. Ti prego di scusarmi." I loro sguardi si
incontrarono di colpo e Myungsoo rimase fermo, ad osservare il suo
volto, pensieroso: "Non c'è bisogno di scusarsi. Vorrei
solo..."
Sorrise, interrompendosi. "Andiamo a dormire, uh? E' tutto ok."
Dirigendosi verso la sua stanza, Myungsoo gli dedicò un
ultimo
sorriso prima di chiudere la porta dietro di sé, lasciando
Sungjong da solo, in silenzio.
-
"A cosa stai pensando? Sei ancora tra noi?" Sungjong trasalì
nel
sentire la voce di Howon accanto a lui: "Mmm niente in particolare."
"Non mentire. Scommetto che stai ancora pensando a Ji Young e quel
ragazzo." Guardandosi intorno, Sungjong abbassò la voce,
cauto:
"Ho altro a cui pensare. Le cose non vanno come dovrebbero. Ieri ho
discusso ancora con Myungsoo quando è tornato a casa."
Sollevando un sopracciglio, Howon osservava l'amico, perplesso: "Il
fatto che probabilmente la tua ex fidanzata abbia trascorso la notte
con un ragazzo non c'entra davvero niente con la tua irrequietezza
degli ultimi giorni?" Spazientito, Sungjong guardò verso
Howon,
cupo in volto: "Ti dico che non è così! Il
pensiero di
loro due insieme mi ha turbato, è vero, non posso negarlo,
ma
non ha niente a che vedere con me e Myungsoo! Se ho deciso di stare con
lui ci sarà un motivo, non credi?" "Credo piuttosto che
tutto
ciò che ti ha chiesto Myungsoo ieri fosse di dirgli
ciò
che provi per lui, il motivo per cui state insieme. Se quel motivo
c'è davvero, dovresti renderlo partecipe." "Anche tu lo stai
mettendo in dubbio ora? Me ne torno a casa." Afferrando lo zaino,
Sungjong lasciò di corsa la sala studio, ancora prima della
fine
delle lezioni.
-
"Dove stai andando?" Sungjong si voltò, una familiare voce
femminile alle sue spalle.
-
"Speravo di incontrarti. Come ti ho detto ieri sera
al telefono...c'è qualcosa di cui avrei bisogno di
parlarti."
Seduti su una panchina nel cortile dell'università, sotto un
forte sole battente, Ji Young riprese, osservando Sungjong negli occhi:
"Non avrete più alcun tipo di problema, tu e Myungsoo.
Così come ha fatto sapere a tutti che state insieme, si
occuperà di smentire ogni cosa, Ji Hwan." "Ji Hwan? Il
ragazzo con cui..." Si interruppe, nell'osservare Ji Young annuire con
il capo: "Abbiamo deciso di uscire insieme. Gliel'ho chiesto come
favore personale, quello di toglierti dai guai." A quelle parole,
Sungjong sorrise, stranito: "Quindi ti piace quel ragazzo?" Ji Young si
sollevò di scatto, voltandosi verso di lui: "Non ci sarebbe
stato qualcosa con lui quella notte, se non mi fosse piaciuto...non
credi?"
-
"Perché mi hai fatto venire qui di corsa? E' successo
qualcosa?" "E' tutto finito! E' ora di festeggiare!" Spingendosi
goffamente sul tavolo per raggiungere il bicchiere vuoto più
vicino, Sungjong lo riempì di soju e lo porse a Myungsoo, le
guance già rosse e la testa pesante. Myungsoo
guardò verso Howon, seduto accanto a Sungjong, e Sungyeol
all'altro capo del tavolo di un piccolo stand allestito in una strada
secondaria, perplesso. "Finito cosa? Possibile che avete cominciato a
bere senza di me?" "Siamo liberi!" Gridò Sungjong, ormai
già completamente sotto l'effetto dell'alcol, e svuotando il
proprio bicchiere tutto di un sorso. "Si può sapere
cosa sta succedendo?"
-
Seduto sul pavimento di casa, la testa bassa e lo stomaco in subbuglio,
Sungjong rise, completamente ubriaco: "Ho bevuto troppo..." Sfilandogli
le scarpe e riportandole all'ingresso, Myungsoo si sedette accanto a
lui, con fare apprensivo: "Hai bisogno di qualcosa? Ti porto dell'acqua
uh?" Sollevando lentamente la testa, i capelli davanti agli occhi ed un
vivace sorriso beffardo sulle labbra, Sungjong allungò le
braccia verso Myungsoo, portando le mani sulle sue guance: "Ho bisogno
soltanto di te stanotte." E le sue calde, labbra asciutte si
poggiarono su quelle di Myungsoo.
---
Come dico spesso
in questi casi, dopo una lunga assenza, sono reduce anche stavolta da
un disastroso blocco dello scrittore, che mi ha impedito di riuscire a
scrivere anche solo una riga negli ultimi tempi. Spero di esserne
ufficialmente uscita, anche se noto con dispiacere di essere tornata
piuttosto arruginita da questa lunga pausa forzata =.= con un capitolo
che non è del tutto venuto fuori come speravo.
In ogni caso, mi
siete mancate! Come state? Come ve la passate? Non essendo sicura di
riuscire a scrivere un nuovo capitolo al volo, mi anticipo e auguro sin
da ora a tutte Buona Pasqua! ❤❤❤❤
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