amarsi un pò

di orny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** AMORE??? cos'è l'amore??? ***
Capitolo 2: *** Turbamenti ***
Capitolo 3: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 4: *** Andrè ***
Capitolo 5: *** Chiarimenti ***
Capitolo 6: *** Confessioni ***
Capitolo 7: *** Partenze ***
Capitolo 8: *** Rose bianche ***
Capitolo 9: *** Amore di madre ***
Capitolo 10: *** Luci ed ombre ***
Capitolo 11: *** Decisioni, preti e novità ***
Capitolo 12: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 13: *** Problemi ***
Capitolo 14: *** I nodi vengono al pettine ***
Capitolo 15: *** Donna ***
Capitolo 16: *** Rabbia ***
Capitolo 17: *** Pianti regole e partenze ***
Capitolo 18: *** Amore e pensieri ***
Capitolo 19: *** sogni e realtà ***
Capitolo 20: *** Profumo di casa, biscotti e lavanda ***
Capitolo 21: *** fame amore e gelosia ***
Capitolo 22: *** Fagiolino ***
Capitolo 23: *** Dolore ***
Capitolo 24: *** Fiducia ***
Capitolo 25: *** Risvegli ***
Capitolo 26: *** Tranquillità e bambole ***
Capitolo 27: *** Presunzione e lettere ***
Capitolo 28: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 29: *** Famiglia ***
Capitolo 30: *** Braccialetto e lettera ***
Capitolo 31: *** Vendetta ***
Capitolo 32: *** Sorprese ***
Capitolo 33: *** Fuoco ***
Capitolo 34: *** Stanchezza e paura ***
Capitolo 35: *** coccole e amore ***
Capitolo 36: *** Verità ***
Capitolo 37: *** Epilogo la vita è bella ***



Capitolo 1
*** AMORE??? cos'è l'amore??? ***


AMARSI UN Pò
I° CAPITOLO
 
"AMORE" ...... cos'è l'amore???
LUI.....mio fratello.... LUI... il mio amico d'infanzia.... LUI... che mi è sempre accanto ..... LUI ..... ANDRè ..... che ama ME..... e chi l'avrebbe mai detto ... AMA ME.... una donna che veste da uomo.. cresciuta come un uomo... io che non so cosa significa amare, cosa avrà visto in me?.. IO OSCAR FRANçOIS DE JARJAYES...... sono un ibrido creato da mio padre... una pazzia volere a tutti i costi un figlio maschio creando cosi quella che sono.
Tutto accadde una sera, Fersen, quello che credevo essere l'uomo della mia vita .... era in realtà un'infatuazione, un piccolo gioco creato dal mio cervello direi alquanto confuso.... come può amarmi lui che già ama lei??? non può... io per uno strano scherzo del destino sono il suo miglior amico... che assurdità .... non mi ha mai visto come una donna, dovevo capire che era un'infatuazione da adolescente invece di crogiolarmi in inutili pensieri... ed è così che lui mi trovò.... ANDRè....  a rinvangare il passato perchè non si soffre da bambini ma da adulti.
Ancora ricordo le sue parole così piene d'amore per me, non avevo mai capito cosa provasse ma il suo occhio verde mi guardava in un modo diverso dal solito.... BRILLAVA di una luce strana ...  era tra l'ardore ed il dolore....mi fece un pò paura...era diverso.. non era lui, stupida io non avrei dovuto schiaffeggiarlo ho superato un limite, mi baciò di un bacio affamato doloroso turbato ed inquieto, non c'era passione ma dolore e turbamento...mi trascinò sul letto, devo essere sincera non ho mai avuto paura di lui ma questa volta purtroppo si, avevo scatenato il cane che dorme, avevo aperto il vaso di pandora, ma è sempre lui...non seppe andare avanti , dopo avermi strappato la camicia rinsavì e ritornò in sè, la sua frase mi bloccò .... " una ROSA non sarà mai un LILLà" ..... mi ama da una vita ed io non me ne sono mai accorta, è così grande il suo amore per me???
Non posso stare ferma, ho voglia di sapere, di sapere se sono capace di amare anche io come mi ama lui.... Non posso stare qui su questo letto... devo sapere.... BASTA MI ALZO VADO DA LUI....  

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Capitolo 2
*** Turbamenti ***


II° CAPITOLO turbamenti scesi dal letto con fare minaccioso non sembrava che stessi andando a parlare con Andrè, ma come se ci fosse una guerra in atto ed io ero pronta ad attaccare.... non c'è da stupirsi del mio comportamento, so tutto di guerre tattiche e strategie militari sono un'esperta.... ma negli affari di cuore è tutto l'opposto, una ragazza cosa avrebbe fatto al posto mio?? non saprei, non so cosa fanno le ragazze alla mia età, non ho mai avuta un'amica, di quelle con cui confidare i miei pensieri, i miei problemi, la mia si può dire "cotta" per Fersen, forse se avessi avuto qualcuno con cui confidarmi avrei agito diversamente, ma non fu così, l'uniche persone che avevo veramente accanto erano la cara nonna Marie o più affettuosamente chiamata MARRON GLACè ed ANDRè.... lui che è cresciuto con me, ma come potevo confidarmi con lui dopotutto è sempre un uomo, l'ho visto sempre come un fratello ma mai con occhi diversi... eppure.... eppure.... dentro di me dopo aver visto come mi guardava....mi sono sentita una donna .... desiderata ... cercata .... non mi ero mai sentita così, neanche quando mi sono vestita da donna per Fersen, era un capriccio, uno stupido capriccio. Apro la porta della mia stanza, è tutto buio fuori, la servitù già si è ritirata nelle sue stanze, mia madre Marguerite non c'è, come ormai d'abitudine è alla reggia dalla regina, mio padre il generale è fuori per una missione, nessuno può vedermi .....e chi lo farebbe gli sembrerei un fantasma, con la mia lunga camicia da notte bianca chiusa fino al collo per non far vedere neanche un pezzo della mia pelle, cammino piano... delicata ... sembro un gatto ... conosco ogni angolo della mia casa, non posso sbagliarmi , quante volte eludendo la vigilanza della nonna, durante le tempeste, andavo da lui, avevo paura dei tuoni, ma con lui accanto non ne avevo, forse da li dovevo capire qualcosa... che forse dentro di me provavo una sorta di sentimento... che non può essere definito amore, ma come qualcosa di molto simile. Mi avviai piano .... piano.... piano... ma il mio cuore no... quello correva... ma dove voleva andare... oddio non riesco a fermarlo è impazzito, cosa gli prende, continuo cercando di non pensare, scendo le scale ed arrivo nel corridoio degli alloggi della servitù, non faccio rumore, davanti la sua porta mi blocco .... "cosa faccio? entro???.... cavolo è Andrè, è lui quello che ti ha buttato nel fiume solo perchè gli avevi infilato una rana nei pantaloni, è lui quello che ti tirava i capelli, è lui che ti veniva a consolare quando tuo padre ti prendeva a schiaffi per un esercizio non riuscito, e allora?? perchè mi sento così?? ...... le mie guance bruciano, eppure fa freddo fuori, il mio cuore è impazzito, guardo la mia mano sulla maniglia... entro?? basta io entro, sono un soldato di cosa dovrei aver paura......apro quella porta delicatamente, entrò è tutto buio .. ...il fuoco del camino che sta pian piano scemando fa un pò di luce nella piccola stanza così diversa dalla mia, mi avvicino al letto, lui è li sdraiato a pancia in giù, da quel che noto è nudo fino alla vita, coperto solo da un lenzuolo che gli copre il fondoschiena, altre volte lo avevo visto dormire ma ora c'era qualcosa di diverso, vedevo il suo viso sembrava tormentato... pensieroso, quello che era successo poche ore prima deve averlo tormentato parecchio pure a lui, mi accosto di più, non si accorge della mia presenza dorme profondamente, lo guardo come non mai prima d'ora, i suoi capelli così neri e lunghi, sono adagiati sul cuscino, intravedo il suo occhio deturparto dalla cicatrice, mi muore il cuore al pensiero che per colpa mia lui sia così.... anche questa era una prova d'amore??? che sciocca non averlo capito prima. Mi abbasso dolcemente per non fare rumore, dorme profondamente, non vorrei turbare il suo sonno, ma non posso fare a meno di guardarlo è come una calamita ...più lo guardo più voglio guardarlo, che cosa mi succede....quando guardavo Fersen non avevo certi turbamenti, accosto la mano sul suo viso, piano piano cerco di spostare i capelli dal suo volto, voglio guardare quel viso che mai prima d'ora mi era sembrato così bello, dove avevo gli occhi prima...... ricordo un episodio accaduto prima dell'incidente del cavaliere nero... un giorno con la morte nel cuore dovevo portare un messaggio urgente della mia regina al suo amante....in quel periodo il mio cuore batteva solo per lui FERSEN.... è questo l'amore?? non avrei mai creduto di soffrire così per lui....fersen perchè non ami me?? perchè?? lei non può amarti come ti amo io.... sono egoista lo so .. ma io lo amo.... ma può essere amore il mio quello di fare da tramite tra loro due?? no non è amore... questa è tortura.... tortura al mio povero cuore......ma non posso fare altrimenti .. lei è la mia regina... a lei voglio bene, non posso farle un torto ... come potrei... i suoi occhi mi hanno fatto capire che veramente lo ama... sono egoista lo so... lo voglio per me... ma lui non è mio.... potrei averlo fisicamente ma il suo cuore??? NO NO NO......devo farmene una ragione... Sono andata da lui.....ho riferito tutto ciò che la mia regina aveva di dirgli... non possono incontrarsi... mi strugge il cuore vederlo così ... vedere i suoi occhi così tristi ma non potevo fare altrimenti.... le lacrime si mischiano alla pioggia che scende giù come se anche il cielo piangesse gli amanti ed i cuori infranti....vado via ... lo lascio al suo dolore.... ma sento anche il mio di dolore... non riesco a smettere di piangere... non posso....corro al galoppo del mio ceasar.... piango piango come non ho mai pianto in vita mia... non come un soldato .. ma come una donna che ha un cuore che soffre... alzo i miei occhi e vedo lui che mi viene incontro... lui ANDRé... che corre sul suo cavallo .... al volo mi porge un mantello per ripararmi dalla pioggia .. i suoi occhi sono strani oggi mi guarda in un modo diverso dal solito non so spiegare.... ha un qualcosa di caldo.... caldo come un fuoco che riscalda l anima.....non saprei ma i suoi occhi mi hanno riscaldato più di un mantello e per un attimo ho dimenticato il dolore. Questo ricordo lontano fu per me un fulmine a ciel sereno, lui già allora mi amava, come ho fatto a non capirlo, non posso perdere più tempo voglio scoprire, continuo a toccare il suo viso sperando di non svegliarlo dal suo sonno, mi sbagliai di grosso, durò un attimo vidi avverrare il mio polso in un gesto repentino... alzai lo sguardo e trovai il suo viso che mi fissava sorpreso... mi guardò a lungo non sapendo cosa dire.... nessuno dei due apriì bocca... lo guardai intensamente e allora lui finalmente parlò dicendomi..... "Oscar.... perchè sei qui?.... non dovresti essere qui ...." nessuna parola uscì dalla mia bocca, il mio cervello era come in tilt.... il mio corpo parlò .... fu attimo...mi liberai delle sue mani.... avvicinai le mie nel suo bel viso e lo baciai........

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Capitolo 3
*** Ritrovarsi ***


III° capitolo
Ritrovarsi
 
Non so cosa avvenne nell'attimo in cui mi trovai a baciare Andrè, non mi ero mai sentita così bene come in questo momento, quando le nostre labbra si staccarono, ci guardammo negli occhi... intensamente, non ci fu bisogno di parole, le sue labbra si avventarono sulle mie in modo famelico, sentivo le mie guance in fiamme e pensai...
 
 "allora è questo ciò che dicono tutti... il desiderio .. l'amore..."
 
non riuscivamo a staccarci, era un istinto primordiarle, animalesco, come se si fosse risvegliato qualcosa di assopito, che non aspettava altro di essere svegliato, ma non durò molto.
Ci staccammo, respirando affannosamente, lui mi guardò con occhi lucidi  pieni di desiderio e mi disse:
 
"Cosa succede Oscar?? sono confuso, fino a poche ore  fa ero l'ultimo uomo di questa terra, ti ho quasi usato violenza, mi sono sentito un verme per quello che ho fatto, ed ora??? cosa è successo? perchè sei qui in camera mia, in camicia da notte e soprattutto perchè mi hai baciato?? io ti amo da una vita ma se tu fai così mi confondi, cosa mi devo aspettare ora da te?? che scappi e fai finta che non è successo niente?? che te ne andrai e mi mollerai qui senza un perchè? spiegami ho bisogno di sapere se quella che ho  davanti a me sei tu, se sei reale e non è un sogno.. dimmi ti ascolto."
 
Mi bloccai, non riuscì a dire niente, comando reggimenti di uomini in battaglia, dò ordini, ma sono bloccata davanti al suo sguardo così dolce ed al tempo stesso impetuoso come un mare in tempesta, ha ragione devo spiegarmi, ma cosa poi che non so neanche io cosa stia provando in questo momento, ma lui è Andrè conosce ogni angolo della mia anima, mi osserva e vede il mio stato di totale confusione, mi guarda e dice:
 
"Ho capito Oscar, facciamo così, vedo che sei sconvolta, resta qua con me come quando eravamo bambini, dormiamoci su, domani potremmo parlarne con calma, ora è meglio che resti tutto così...dai su vieni qui e dormi, oggi è stata una giornata pesante per te, hai bisogno di riposarti."
 
Lo guardai intensamente , avrei voluto baciare le sue labbra così belle ancora ... ancora e ancora, ma non lo feci, lui mi diede la mano e mi  sdraiai accanto a lui, prese le coperte e ci coprimmo, solo una cosa usci dalla mia bocca ed usci come un fiume in piena:
 
"Abbracciami Andrè, ti prego abbracciami..."
 
Una lacrima scivolò sul mio viso, non me ero completamente accorta, lui mi guardò e mi abbracciò, sentì le sue braccie circondarmi tutta e non c'era calore di camino che poteva tenere il suo di calore, mi sentì al settimo cielo, come se fossi libera da catene, tanto libera che mi addormentai subito.
Quando mi svegliai ero sola in quel letto,  lo trovai davanti la finestra che guardava l'alba, lui si gira e mi guarda in un modo così dolce come non avevo mai visto in lui, avvicinandosi al letto emi disse:
 
" Buongiorno Oscar, bensvegliata, ti conviene che torni in camera tua prima che la nonna non ti trovi nel tuo letto, sai che è capace di venire qui, con il  mestolo in mano a picchiare me soprattutto perchè a te non ti tocca.... io ci tengo alla mia vita...ahahahhah"
"Buongiorno a te Andrè... no no tranquillo ora che ti ho ritrovato di certo non puoi cadere in battaglia non credi?
 
Alzai lo sguardo e lo guardai, era stupito... incredulo delle mie parole, si avvicinò ancora di più, ormai i nostri visi erano troppo vicini, non ci furono bisogno di parole, mi baciò, ma non era il bacio forte selvaggio della sera prima, era dolce, molto dolce, a fior di labbra come se mi volesse assaporare ed io tremai tutta, era delicato, mi guardò e disse:
 
"Credo che mi devi delle spiegazioni, ma come ti ho detto poco fa, ci tengo alla mia vita, facciamo colazione e poi ne parliamo, ti va bene MADAMIGELLA OSCAR?
 
Non mi aveva mai chiamato così, nel dire il mio nome notai in lui un sorriso sornione, mi stava prendendo in giro ovviamente, ma adoravo quel sorriso che da un pò di tempo non vedevo più nel suo viso, e questo mi mancava parecchio, gli risposi:
 
"ahhhh finiscila Andrè....non credere che facendo così io ti perdoni e non sia ancora arrabbiata con te per quello che hai fatto ieri?? credimi sono ancora arrabbiata... anzi avrei voglia di picchiarti come quando eravamo piccoli, così che possa  toglierti quel ghigno malefico che ti ritrovi..."
"oddio Oscar te l'ho detto molte volte mi dispiace, mi dispiace immensamente, io ti amo da una vita, ma non ragionavo più, ero come impazzito, non ti avrei mai fatto del male, lo sai..."
 
In quel preciso momento ,sentìì dei rumori provenire dal corridoio, voci concitate si sentivano in lontananza, la casa si stava svegliando, ma non era quello che mi preoccupava, sentivo una voce che pian piano sembrava più vicino...
 
"Madamigella Oscar, dove siete ? madamigella..? Oh Signore dove potrà essere finita la mia bambina? oh .. . qualche volta mi verrà un infarto...Andrèèèèè ... Andrèèè... svegliati pelandrone... alzati subito prima che venga li e ti butti giù dal letto screanzato... vieni subito non trovo a madamigella Oscar.."
"Cavolo lo sapevo... ora m'ammazza, spero non abbia con sè il mestolo, muoviti Oscar sta venendo qui.."
"E come faccio Andrè a tornare nella mia stanza, hai paura di tua nonna? non ti credevo pauroso ahahhaah"
 
Lui mi guardò e iniziò a ridere pure lui, dovette smettere subito perchè aveva ragione lui, se lei mi avesse trovato lì, non so come sarebbe finita, soprattutto per lui, ma non potevo muovermi, non sapevo dove andare, sembrava la scena di due amanti scoperti dal marito, ma non era quello il caso, sarebbe entrata, conoscendola, come una furia, avrebbe cercato ovunque, non contenta, avrebbe cercato per tutto il castello pur di trovarmi.
 
"Oscar mettiti sotto il letto svelta... se ti scopre sono guai!"
" E poi come faccio ad andare in camera mia, sarà appostata peggio di una guardia.."
"Non preoccuparti ti farò uscire a tempo debito.."
 
Sospirai e mi sdraiai sotto il letto, in quel preciso momento entrò lei, vulcanica come sempre.
 
"Andrè per caso hai visto madamigella Oscar? sono andata da lei come ogni mattina a svegliarla , ma non c'era,il letto era sfatto e lei non si trova.."
"Ohhhh nonna, Oscar non sarà tanto lontana, non stare lì a preoccuparti ,non è più una bambina, sarà scesa nelle stalle, ieri CEASAR non stava bene, sarà andata a vedere come stà! stai tranquilla, scommettiamo che te la ritroverai davanti e ti dirà quello che ho detto io? sai che la conosco molto bene, sarà lì!"
"Intanto non chiamarla Oscar ma madamigella Oscar, maleducato, e comunque spero che tu abbia ragione, preparati e scendi che è pronta la colazione!"
 
Detto questo se ne andò con la stessa furia di come era entrata, appena sentiì la porta chiudersi uscì dal mio nascondiglio di fortuna, ma sempre all'erta per un possibile suo ritorno.
 
"Ora Oscar per favore, cerca di ritornare nella tua stanza, vestiti e fai finta di essere stata da Ceasar, se no non ci crede."
"Va bene Andrè farò come dici tu."
"Oscar quando ci vedremo più tardi, dovremmo parlare di ciò che è successo, stanotte mi hai confuso, voglio sapere quello che ti passa per quella testa e non mi darò per vinto finchè non mi darai una risposta degna!"
"Andrè hai ragione, credimi che anche io in questo momento ho bisogno di sapere, anch'io mi sento confusa, non so cosa mi sia preso, facciamo così, io ora vado in camera, mi vesto e faccio quello che hai detto alla nonna, ma più tardi incontriamoci al laghetto così che possiamo parlare con calma senza interruzioni, per te va bene?"
"Mi sta bene Oscar, solo una cosa ti chiedo..."
"Cosa?"
 
Si avvicinò a me con molta calma, ma senza lasciare il mio sguardo, non riuscì a distorgliermi da lui, dalla sera prima non riuscivo più, era diventato ormai una calamità, mi disse con molta tranquillità:
 
"Visto che ho salvato la tua vita e soprattutto la mia di vita dalla terribile strega, pretendo un bacio.."
"Andrè credo che ne tu abbia avuto abbastanza per oggi, quindi a questo punto se non ti dispiace, me ne andrei."
"E no ora me lo dai..."
 
Mi prese il viso e mi baciò, un bacio caldo sensuale, sentivo il cuore pulsare, le gambe tremare, non capìì più niente, ricambiai il suo bacio con altrettanto ardore, quando ci staccammo ansanti, ci guardammo e senza dire nulla andai alla porta, ma non sarebbe finita lì, c'era tanto da scoprire ed io l'avrei scoperto, ci sarebbero stati tanti problemi ma in quel momento nulla mi interessava, volevo solo cambiarmi e ritornare da lui, così arrivai in camera, deviando se possibile la vista della nonna, mi cambiai in fretta ed arrivai in cucina attendendo con impazienza di vederlo sbucare dalla porta.
Sentì dei rumori alle mie spalle mi voltai e vidi la nonna, lei mi guardò e disse:
 
"Oh bambina mia, ti cercavo dappertutto, ma dove sei stata? .. ahhh qualche volta tu e quello screanzato di Andrè mi farete venire un infarto!"
In quel preciso momento in cucina entrò Andrè che con uno sguardo divertito disse:
"Nonna non lo vedi che la tua cara bambina è sana e salva, ed è qui di fronte a te?"
"Brutto maleducato che non sei altro,abbi un pò di rispetto per la padroncina e per la tua povera nonna, ahh se avessi il mio mestolo qui a disposizione te ne darei tante che te le ricorderesti a vita. "
"ahahahahh nonna stai tranquilla ero nelle stalle a vedere a Ceasar, sai ieri non stava bene mi sono preoccupata ,tutto qua, non c'è bisogno di picchiare Andrè!"
"Va bene bambina mia, ti credo, ora vado ho tante cose da sbrigare...buona giornata ragazzi!"
 
Nel preciso momento in cui la nonna se ne andò, Andrè si avvicinò a me e mettendosi le mani nei fianchi disse:
 
"Allora Oscar sei pronta per andare al laghetto?"
"Si Andrè sono pronta ora più che mai.."
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Andrè ***


IV ° CAPITOLO
ANDRE'
 
 
" STUPIDO.. STUPIDO..STUPIDO" 
 
Gridai quando arrivai in camera mia, cosa ho combinato, cosa ho fatto, non dovevo avventarmi così su di lei, come ho potuto, ho buttato anni di vita insieme così in pochi minuti, e per cosa poi, per la sua ottusità nel voler continuare a ribadire che è un uomo, e nella sua infatuazione verso il conte svedese, ah che io sia dannato per un amore per me così impossibile.
 
Come fanno tutti a vederla come un uomo, non saprei dire, per me è donna in tutto ciò che fa, è splendida, bellissima, di una bellezza irraggiungibile direi, i suoi capelli sembrano campi di grano, i suoi occhi come laghi di montagna, così limpidi e puri, ogni movimento, ogni parola che esce dalla sua splendida bocca è un tormento per il mio povero cuore.
Come ho osato io, povero figlio di falegname, fare una mossa così avventata, io non l'avrò mai, è lontana, direi lontanissima da me, potrebbe anche denunciarmi e farmi arrestare per ciò che stavo per fare.
Stupido stupido uomo, accecato dalla rabbia e dalla lussuria, non le avrei mai fatto del male, ma io non ero io, mi odio, ho rovinato tutto, l'unica soluzione sarebbe andare via lontano da lei, ma sono sicuro che anche se me ne andassi lontano mille miglia, lei sarebbe sempre con me, nel mio cuore e nella mia testa.
Cosa posso fare sono disperato, sono stanco, molto stanco, l'occhio mi fa male, non vedo più tanto bene, e questo pure che mi preoccupa, non solo perchè non vedrò più, ma perchè non vedrò lei e questo mi fa star male.
 
Forse è meglio se mi corico almeno posso sognarla, il sogno è l'unico posto dove siamo uguali, pensandola mi addormentai.
Sentì qualcosa toccarmi il viso, doveva essere qualche mosca dispettosa, non si fermò, non la sopportai più, aprì il mio occhio e rimasi sconvolto, davanti a me trovai lei, OSCAR, con velocità le afferrai il polso per capire se davanti a me avevo un fantasma, se stavo ancora sognando, doveva esserlo, era splendida, non sembrava reale, non poteva essere reale, lei in camera mia dopo tutto ciò che era successo, chiesi al mio fantasma il motivo della sua visita, ma fece una cosa che non mi aspettai assolutamente, tolse le mie mani e con le sue sul mio viso, mi baciò, non era un fantasma era terribilmente reale ed io mi persi.
 
Quando ci staccamo, la vidi,  nel suo sguardo c'era una totale confusione, mai vista in lei, mi sembrò strana e chiesi il perchè di ciò che stava accadendo, non seppe rispondermi, così vedendola talmente confusa le chiesi, con sforzo immane, di dormire con me, da bambini dormivamo spesso insieme, quando fuori il temporale diventava violento, il dormire con me la tranquillizzava, con l'andare degli anni ovviamente, tutto ciò sconparve, vedendola così non potevo fare altrimenti, una cosa mi chiese e mi stupì, mi pregò di abbracciarla, non potevo dirle di no, la strinsi a me come non avevo mai fatto, in quel momento mi sentìì invincibile, avevo la donna che amavo con tutto me stesso tra le mie braccia, e chissà quando avrei avuto un occasione per averla così vicina a me.
Non dormì, era difficile per me, al contrario lei sembrava come se non dormisse da molto molto tempo, mi teneva stretto come se avesse paura che io scappassi, sembrava un angelo, un angelo tentatore direi, non riuscì a prendere sonno, come potevo, mi era impossibile.
 
La mattina purtroppo arrivò presto, mi alzai, mi avvicinai alla finestra per guardare l'alba di un nuovo giorno, sperando che calmasse un pò tutto ciò che stavo provando, sentì un rumore alle mie spalle, si stava svegliando, mi girai e la vidi, splendida con gli occhi assonnati, i capelli arruffati, sembrava spaesata, parlammo un bel pò, le chiesi il motivo di tutto ciò che stava accedendo, e là ritrovai la mia Oscar battagliera, arrabbiata, ma dei rumori disturbarono i nostri dialoghi, ormai la casa si stava svegliando e sicuramente la mia cara nonnina se l' avesse trovata nel mia camera, non me l'avrebbe fatta passare liscia, così appena entrò, Oscar si nascose sotto il letto ed io cercai di deviare la nonna, inventando di sana pianta una scusa plausibile del perchè lei non si trovasse.
 
Quando la mia cara nonnina se ne andò, guardai Oscar, il suo sguardo era sempre confuso ma aveva un qualcosa di diverso, di caldo, non ci pensai tanto, le chiesi un bacio, ormai volevo scoprire e volevo di nuovo assaporare le sue labbra, pensavo che non accettasse e che con il nuovo giorno tutto ritornasse come prima, forse peggio, avevo rischiato grosso, ed il fatto che lei era lì, che mi avesse baciato, mi aveva sconvolto, ormai ero in ballo e dovevo ballare, cosi si avvicinò, le presi il viso e la baciai, un bacio caldo, sensuale, ero sconvolto ed allo stesso tempo felice, cosa voleva dimostrare? che teneva a me? che stava scoprendo dentro di sè qualcosa di diverso da quello che era sempre stata amicizia per noi?... non credo che sia sicura di tutto ciò che comporterà questo.
 
Dovevamo vederci al di fuori da qui, da questa casa, c'erano troppi occhi, troppe orecchie indiscrete, così ci accordammo per vederci al notro laghetto, dove anni ed anni indietro giocavamo da ragazzi, il nostro angolo di paradiso,dove nessuno ci avrebbe disturbato, ed in cuor mio sperai che lei contraccambiasse i miei sentimenti,  ero felice ed al tempo stesso preoccupato, ma quando la vidi in cucina tutto passò, eravamo pronti all'amore?...

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Capitolo 5
*** Chiarimenti ***


 
V° CAPITOLO
CHIARIMENTI
 
Arriviamo al laghetto sui nostri Ceasar ed Alexander, come quando eravamo ragazzi e nei nostri pensieri non c'era altro che divertirsi, giocare e prenderci a pugni quando non andavamo d'accordo per qualcosa, tempi che furono, ormai siamo adulti ed i nostri pensieri sono ben diversi d'allora. Lasciamo liberi i cavalli ad abbeverarsi nel laghetto, visto la corsa, direi forsennata di prima, per arrivare lì dove avremmo parlato di tutto ciò che stava accadendo nelle nostre vite.
Il lago è splendido, il sole rispecchia nell'acqua limpida, tutto ciò che ci circonda dà un senso di pace, forse per questo era il nostro posto preferito, in casa c'era troppo tranbusto, tanta gente che andava e veniva, tante regole d'etichetta da seguire, così quando potevamo, scappavamo in quell'angolo di paradiso, dove sapevamo che eravamo liberi, senza regole, senza pensieri, forse per questo abbiamo scelto questo posto per parlare, solo li eravamo liberi di esprimere ciò che avevamo dentro, lontano da occhi indiscreti, e soprattutto da mio padre. Come sempre dentro di me ho un muro da scavalcare, non riesco semplicemente a parlare, sarà la mia educazione che mi priva di esternare tutto ciò che provo, mi avvicino al lago e soprattutto a lui, sperando di riuscire a proferire parola, ma come al solito è lui che intuisce il mio disagio ed inizia a parlare:
 
- "Oscar, ora che siamo soli, possiamo parlare di ciò che sta accadendo, perchè credimi sono un pò confuso a riguardo!"
 

Per tutto il tempo che lui mi ha rivolto parola, non sono riuscita a guardarlo, non so perchè, per vergogna forse, o perchè sono confusa quanto e sicuramente più di lui, allora mi dò un pò di forza, alzo lo sguardo e lo vedo, ora mi rendo conto del perchè le donne della servitù lo guardano con occhi sognanti, è splendido, il suo occhio verde che brilla come uno smeraldo, i suoi capelli neri come l'uva, ed un corpo proporzionato e scattante, chissà a quante donne ha ammaliato e chissà se ha mai avuto una fidanzata, ma come poteva era sempre con me, forse avrà amato fisicamente una donna, è probabile è pur sempre un uomo, ha dei bisogni da soddisfare.

- "Andrè, credimi anch'io mi sento confusa, terribilmente confusa, tu ben sai l'amore che provavo per Fersen, l'altro giorno non ero in me, sono ancora convinta che dovrei andare avanti cercando di vivere la mia vita come un uomo, non dovevo schiaffeggiarti, e poi tutto quello che è successo dopo, non ti ho mai visto così, mi ami a tal punto? perchè credimi non so che pensare, lo sai bene che non so cosa significa amare qualcuno, non so cosa significa essere una donna, conosco le armi, i cavalli, la guerra, ma i sentimenti non so cosa siano, spiegami tu perchè mi sento così. Quando mi hai lasciato l'altra sera ho provato un vuoto dentro me ed allo stesso tempo rabbia, perchè non capivo, non riuscivo a capire cosa volevi da me, quando mi hai fatto notare la differenza tra la rosa ed i lillà, ed il tuo amore per me, lì mi sono persa, chi mai può amare un ibrido come me, perchè ti sei innamorato di me? hai tante donne che ti girano intorno, che aspettano solo un tuo gesto, per amarti, potresti sposarti, avere dei bambini, cosa hai visto in me?
 
 
 
- "Oh Oscar, perchè dici questo, tu non te ne rendi conto, ma sei molto più donna tu di tante altre, io amo tutto ciò che sei, tutto quello che fai, quando cavalchi Ceasar ed i tuoi capelli volano al vento, o quando ti arrabbi per tutto ciò che credi non vada bene, anche solo quando ti avvicini ai tuoi genitori e li guardi con affetto e rispetto, amo tutto ciò che sei, e non è vero che sei un ibrido, quando ti ho visto scendere, come una dea da quelle scale, vestita come una donna, due sentimenti avevo in corpo, uno di ammirazione, non avevo parole, il cuore batteva come un cavallo in corsa, e l'altro sentimento era di rabbia, perchè quell'abito era per il conte, che non ti avrebbe mai apprezzato, non avrebbe mai visto, la donna splendida che sei tu, quindi io ti amo Oscar, con tutto il cuore e l'anima, non riuscirei a stare lontano da te neanche un minuto, ne morirei!

Mi avvicino a lui, lo guardo come mai fatto prima, il suo amore per me è così profondo,così intenso, mi fa paura, non so se è per lui o per questo sentimento così grande che non so se riesco a ricambiare, ma c'è qualcosa più forte di me che mi porta ad avvicinarmi sempre più, tanto che appoggiamo le nostre fronti, lui mi prende le mani e le unisce alle sue, mentre fa ciò mi sussurra piano:

- "Lo so che è difficile per te, molto più di me, questo sentimento io lo conosco, ci convivo da molto tempo, non ti dico di amarmi ora, ma spero che tu ti accorga di me, e allora sarei l'uomo più felice che esista al mondo, ma fino ad allora, saprò aspettare!"
 

Non so perchè, ma il mio corpo detta legge ormai, non capisco più nulla, la mia mente è confusa, ma il mio corpo no, alzo il mio viso, gli sposto i capelli che coprono l'occhio ormai morto e gli dò un bacio lieve, continuo piano per tutto il viso, non riesco a fermami, scendo piano piano fino alle labbra, e lo bacio, lui prende il mio viso e lo avvicina di più al suo, è un bacio lento in principio, ma subito cambia forma, diventa caldo, passionale e dentro di me sento un fuoco che finalmente sta bruciando, devo seguire per una volta il mio cuore ed il mio corpo, e tutto quello che mi dice è VIVI e lasciati amare. Ci baciamo non so per quanto tempo, le sue braccia mi avvolgono tutta, siamo un'unica cosa, e non sono mai stata felice come lo sono ora, quando finalmente ci stacchiamo, solo un pensiero passa per la testa a noi due, come faremo d'ora in avanti? Sarà difficile vivere questo nostro amore, troppe differenze tra noi, e mio padre come la prenderebbe?
Ci guardiamo negli occhi, questi pensieri scompaiono, nella stessa velocità in cui sono arrivati, e ci baciamo di nuovo, con la consapevolezza che ci amiamo e niente e nessuno potrà scalfire la nostra felicità! Così ci avviamo verso casa e verso un nuovo inizio....

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Capitolo 6
*** Confessioni ***


 
VI° CAPITOLO
CONFESSIONI
 
 
 
Passarono i giorni, ed ogni giorno l'amore che provavamo cresceva sempre più, sempre però con il timore di essere scoperti.
I nostri ruoli, davanti agli occhi degli altri, della regina, dei nobili e della nostra famiglia  erano sempre gli stessi, io comandante delle guardie reali di sua maestà e lui il mio attendente, in quei momenti stavamo lontani, troppo lontani, nè una carezza nè un bacio.
Tutto quello che sta accadendo mi rende nervosa, ansiosa, mai  avuto in vita mia sensazioni così,  ho  tanta voglia di baciarlo abbracciarlo, ma non posso. 
 
Come ogni mattina mi sveglio presto, uno spiraglio di sole entra dalle mie finestre e mi bacia la fronte, vorrei dormire un altro pò, ma non si può ho dei doveri da svolgere, ma vorrei tanto avere qui accanto Andrè, quando non è con me mi manca come l'ossigeno, non credevo che l'amore portasse pure a questo, sentirne la mancanza anche se si è lasciati da poco.
Devo trovare un modo per poter stare un pò di tempo con lui, senza problemi e senza pensieri, mentre rifletto su questo entra la nostra cara Marìe:
 
-" Buongiorno bambina mia, già sveglia? pensavo di tirarti giù dal letto, invece no, che ne pensi se ti riempio la tinozza per un bel bagno?
 
- "Buongiorno a te nonna!"
 
Mi avvicino a lei e le dò un piccolo bacio sulla sua guancia morbida, adoro marìe, per me è come se fosse una seconda madre, in effetti è lei che ha cresciuto me ed andrè, quindi è come se lo fosse.
Non so cosa mi prende stamane ma l'abbraccio, ha un'odore così buono, profuma di biscotti e lavanda, con lei mi sento libera di esternare i miei sentimenti, non ha mai sopportato il volere di mio padre di farmi diventare un maschio, per lei sono e sarò sempre la sua bambina.
Da sotto gli occhiali, il suo occhio vispo mi guarda sorpresa, è normale che io l'abbracci ma oggi è diverso, sarò io che mi sento diversa, ogni giorno accanto a lui butto un pò di catene che ha la mia vita, sarà l'amore? 
Vedendola così le rispondo alla sua domanda:
 
-" Grazie nonna, prepara la tinozza ho voglia di un bel bagno!"
 
-" Va bene bambina, che ne pensi dei sali alle rose, me ne hanno portati di nuovi, e mi sembrano buoni."
 
Io acconsento senza dire nulla, lei mi capisce al volo.
 
-" allora chiamo Celine e faccio preparare l'acqua, tu intanto inizia a prepararti!"
 
Dopo dieci minuti vedo arrivare Celine, a portare l'acqua ed entra marie tutta indaffarata.
 
- "Forza bambina entra che metto i sali!"
 
Mi spoglio ed entro in acqua, i sali sono già dentro, è un odore bellissimo, delicato, adoro il profumo delle rose, mi ricordano ARRAS ed i pomeriggi passati con Andrè da piccoli.
Vago con i ricordi, quando poi ad un tratto mi viene in mente un'dea, e se prendessi un periodo di riposo? potrei chiedere un permesso  alla regina dicendole che ultimamente ho bisogno di un pò di riposo, con la scusa di non partire da sola mi porto Andrè, mio padre non obietterà.
Con questi pensieri non sento avvicinare Marie, inizia a lavarmi con cura i capelli, non la sento è così delicata, mentre fa ciò mi dice:
 
- " OH bambina mia sei splendida, se solo il padrone non avesse combinato questo macello, tu a quest'ora saresti sposata ed avresti dei bambini splendidi come te, quando ci penso lo prenderei a mestolate!"
 
Mi alzo di scatto e la guardo, penso che se mio padre non avesse fatto questo macello, io non avrei Andrè con me, mi sarei sposata ad un uomo scelto da lui, senza amarlo, io amo Andrè, forse in tutto ciò l'idea di mio padre non è stata tanto malefica.
 
- "Nonna cosa provavi quando stavi con tuo marito? che sensazioni avevi?
 
-" oh piccola, io amavo il nonno di Andrè, sai lui gli somiglia  fisicamente ed anche caratterialmente, mio nipote ha i suoi stessi occhi che mi hanno fatto innamorare, quando vedo lui, rivedo mio marito. "
La guardo stupita, sembra come se avesse le stelle negli occhi ricordando il marito, lei continua dicendo:
 
-" I miei non volevano che io mi sposassi con lui, per via dell'età, lui era più grande di dieci anni, ed anche perchè era povero, ma io non sentì ragione, lo amavo, di quell'amore che ti lacera, ti stordisce, non respiravo, se stavo lontano da lui per poco tempo, ne soffrivo. eravamo una cosa sola, credo chel'amore sia completarsi a vicenda!"
 
Mi blocco, non respiro più, allora sono davvero innamorata di Andrè, tutto quello che lei ha detto è tutto ciò che provo.
 
- " bambina che succede, ti vedo strana,cos'hai di colpo ti sei bloccata, ti prego dimmi cosa ti preoccupa!"
 
Io la guardo negli occhi, due piccole lacrime scendono giù per le mie guance, le prendo le mani e dico:
 
- " Nonna io...io... non...!"
 
- " dimmi cosa ti succede, non ti ho mai visto così!"
 
Lei è l'unica di cui mi fido, non riesco a trattenermi, mi alzo un pò dalla vasca e l'abbraccio bagnandola, sento le sue mani accarezzarmi i capelli.
 
- " Oscar, bambina mia, così mi preoccupi, cos'hai, è successo qualcosa a lavoro, dimmi ti prego"
 
- " Nonna è difficile dirlo per me,ma tu sei l'unica di cui mi fido, credo di essermi innamorata!"
 
- " Oh santi numi, che bello sentirtelo dire, e chi è il fortunato, non è quel giovanotto, che lavora con te, quel Girodelle?  gira voce che ultimamente venga in casa solo per chiederti come sposa, e tuo padre ne sarebbe contento!"
 
Sentendo ciò iniziai a tremare, lei se ne accorse e si preoccupò più di prima.
 
- " No! io non sposerò mai Girodelle, io non lo amo, non potrei sposare un uomo a cui dò ordini, e poi io non lo amo, io amo...!"
 
- " Chi ami, dimmelo ti prego!"
 
La guardo intensamente, non ha bisogno che io le dica niente.
 
- " No! non è possibile, non sarebbe giusto, non puoi amare Andrè, lui non è nobile, sarebbe un errore, io lo dicevo al padrone che non era giusto affiancarti a lui, sei pur sempre una donna e lui è sempre un uomo!
 
- " Nonna, io lo amo, e lui ama me!"
 
- " Oddio come si fa ora, oh mamma, il padrone, madame Marguerite, cosa diranno, oh.. non so che dire, siete i miei bambini, se vi scoprissero, ohhh.... povera me, non so cosa potrebbe accadere!"
 
- " Ed è per questo che abbiamo bisogno di te, tu sei l'unica che sa di noi, che può aiutarci."
 
- " ti prego non mi dire che sei incinta!"
 
- "No nonna, anche perchè tuo nipote è un gentiluomo, non è mai andato oltre, anche se non so fino a quanto possa resistere."
 
- "Va bene bambina, vediamo cosa possiamo inventare, io vi voglio bene, non voglio che vi succede qualcosa, ma se tu lo ami, e lo ami sul serio, vivilo questo amore, in tutti i modi, io vi aiuterò, ma mi raccomando state attenti."
 
- "Nonna ti voglio bene, voglio stare con lui, chiederò alla regina un permesso, dirò che ho bisogno di riposo, andremo ad Arras, voglio vivere questo amore, con tutta me stessa, ma so per certo che qua per me è impossibile."
 
- "Hai ragione, vi starò vicino.!"
 
Uscì dalla tinozza e lei mi coprì con un telo mi guardò e disse:
 
- " Mio nipote è fortunato, sei bellissima, non avrei sperato di meglio per lui!"
 
Dopo queste parole l'abbraccio più forte di prima, avere lei accanto mi aiuta, sono già più tranquilla.
Mi vesto, scendo in cucina e trovo lui con un biscotto in bocca, seduto, si gira e mi guarda.
 
-" Buongiorno Oscar, svegliata bene?"
 
- " Buongiorno a te Andrè, si svegliata molto bene direi,  ho intenzione di chiedere udienza alla regina oggi per chiederle un permesso di riposo, e se accetta andremo ad Arras, ho bisogno di recuperare il tempo perduto."
 
- " Mi sta bene Oscar, c'è molto da recuperare."
 
Guardando a destra e sinistra si avvicina e mi allunga un bacio, ma non è il luogo adatto potrebbe entrare chiunque.
E infatti in quel momento entra Marie, lui se ne accorge e si sposta allarmato.
 
- "Andrè, brutto disgraziato cosa stai facendo?"
 
- "Nonna non è come sembra aveva una ciglia nell'occhio, vero Oscar?
 
Io guardo la nonna e dico:
 
- " No veramente nonna Andrè mi stava importunando."
 
- " Cosa stai dicendo Oscar?" (Andrè)
 
E' impaurito, trema tutto e giustamente ha paura, ma non sa che Marie sa tutto.
 
" AHHH scemo che non sei altro, la mia bambina si è confidata con me, so tutto, ma ti prego nipote screanzato, trattamela bene e soprattutto state attenti, io vi aiuterò, ma il resto dipende da voi."
 
Andrè sorpreso da tutto ciò, prese la nonna e l'abbracciò, sussurrandole all'orecchio un ti voglio bene detto con il cuore.
Chiederò questo permesso alla Regina, così che finalmente possiamo dare inizio alla nostra vita insieme, con l'aiuto importante della Nonna.

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Capitolo 7
*** Partenze ***


VII° 
capitolo
Partenze
 
Dopo il colloquio con la Regina Maria Antonietta, ed il suo assenso al periodo di riposo che ho richiesto, mi dirigo insieme ad Andrè verso la mia dimora.  Nessuno dei due parla, nemmeno una parola, ma non abbiamo bisogno di parlare, siamo felici, finalmente possiamo vivere il nostro amore.
 Arrivati davanti casa ad accoglierci è la nostra cara Marie.
 
  •  " Oscar, bambina mia ben tornata, come è andato il colloquio con la Regina? spero bene."
  •  " Oh si nonna tutto apposto, a proposito prepara le mie valigie e quelle di Andrè, partiamo tra un' ora, ora vado da mio padre per avvertirlo.
  •  " Va bene, ve le preparo subito."
 
Mi giro verso Andrè, oggi ha una luce diversa, si vede che è felice, finalmente, lui più di me ha sofferto per tutto ciò che è capitato fin' ora, vorrei tanto che tutto passi in fretta, voglio essere felice, soprattutto per lui.
 
  •  " Andrè, vado da mio padre a dirgli che andiamo via."
  •  " Va bene Oscar, io vado a portare i cavalli a riposare, il viaggio sarà lungo, mentre preparo la carrozza."
  •  " va bene, a dopo."
Vorrei salutarlo con un bacio, ma mi trattengo, non posso rovinare tutto così, bisogna pazientare un pò. Pensando ciò mi dirigo nello studio di mio padre, lo trovo seduto alla scrivania, intento come al solito a leggere rapporti e fumare la sua cara pipa.
 
  • " Padre, buongiorno, sono venuta ad informarti che ho chiesto un permesso a sua maestà per un periodo di riposo, dopo il caso del cavaliere nero ne ho bisogno."
  • " Buongiorno a te Oscar,  per me va bene pure, il caso non è stato facile, anche se non abbiamo preso il colpevole, hai lavorato bene, te lo meriti."
  •  " si padre ne ho bisogno."
  •  " cosa vorresti fare in questo periodo, vuoi partire o hai altre idee, tu sai che la carrozza può portarti ovunque tu vorrai!"
  •  " Si padre avrei intenzione di andare nella nostra tenuta ad Arras, ha da tanto che non vado, questo poi è il periodo più bello per andarci, mi porto Andrè così che voi non vi preoccupiate per la mia incolumità."
  •  " Va bene Oscar, mando un messaggio ai custodi della villa così che troviate tutto ciò che vi serve, mi raccomando Oscar, per strada state attenti ho sentito che c'è gente che assale le carrozze dei nobili."
  •  " Nessun problema, toglieremo lo stemma dalla carrozza, così che sia una carrozza anomala e non desti sospetti."
  •  " perfetto, allora ci rivediamo tra un mese, mi raccomando riposati e goditi Arras, deve essere stupenda in questo periodo ."
  •  " A presto padre ci rivedremo tra un mese."
Uscì dallo studio, ero felice, finalmente avrei iniziato a vivere, non importa se questo mese passerà subito, ma intanto siamo io e lui, e niente e nessuno potrà mettersi in mezzo alla nostra felicità.
Dopo qualche ora siamo pronti per partire, vediamo correre a destra e sinistra la nonna, convinta che manca sempre qualcosa ai nostri bagagli,comanda tutti, forse il vero generale in casa è lei e non mio padre.
 
  •  " Nonna noi andiamo, non stare in ansia per noi, anzi pensa che noi saremo felici."
  •  " Oh cara, io sarò sempre in ansia, però promettimi che sarai veramente felice, non pensare a niente e goditi tutto, e se mio nipote ti fa arrabbiare, picchialo per me!"
  •  " Va bene nonna, lo farò! ti voglio bene ricordalo sempre!"
  •  " anch'io te ne voglio!"
  •  " ooooohhhh ora basta, finitela, non andiamo via per molto tempo, basta!
  •  " Brutto nipote screanzato, dillo che sei geloso perchè io posso farlo e tu no! anche tu stai attento e trattala bene mi raccomando, sembra forte ma è fragile come un cristallo, mi fido di te!"
  • " Nonna l' ho sempre fatto! fatti stringere da me un pò, mi mancherai."
  •  " ma solo per questa volta, te lo concedo!
Saliamo sulla carrozza, finalmente ha inizio il nostro viaggio, vorrei arrivare subito ad Arras, ma è abbastanza lontano.
Tutto il tempo del viaggio, lui mi siede accanto, mi giro verso di lui e guardo il suo profilo, è bello e sembra felice, si gira verso di me, mi prende la mano e me la bacia, è un gesto dolce e delicato tipico da lui.
 
  • " Il viaggio è lungo Oscar, dovremmo fermarci in una locanda e far riposare il cocchiere ed i cavalli."
Annuisco approvando tutto ciò che dice, non capisce il motivo per cui non rispondo a voce, forse perchè sono incantata a guardarlo nel suo unico occhio. Come ho fatto in tanti anni che ho vissuto con lui a non accorgermi del suo amore per me, ancora me lo chiedo, eppure è tanto evidente, l'unica cieca forse mi sa che sono io.
 
Arriviamo in una locanda, subito il proprietario ci avverte che esiste una sola camera disponibile, ma non abbiamo nessun problema, visto le tante volte che abbiamo dormito insieme,  e neanche loro se ne creano, visto che all'apparenza siamo due uomini, è un luogo di passaggio capita di vedere certe situazioni, ed il cocchiere dormirà nella carrozza.
Salgo le scale, ma il cuore mi batte all'impazzata, sono sola con lui finalmente, e ne sono felice, entriamo nella nostra stanza, chiudiamo la porta e ci guardiamo negli occhi, è tutto un attimo, ci troviamo avvinghiati, le sue labbra sulle mie ed io che non respiro.
 
  •  " OH Oscar non ce la facevo più, avevo bisogno di baciarti."
  • " Anch'io Andrè non sai quanto."
Ci baciamo da molto ormai, non so quanto tempo sia passato, so solo che non posso farne a meno, lui mi fa capire lo stesso, ci ritroviamo sul letto, non riusciamo a staccarci, sento le sue mani ovunque, anch'io non sono da meno, ma non so perchè mi blocco.
 
  •  " No, ti prego!"
  •  " cosa c'è Oscar, ho fatto qualcosa che non va?"
  •  " No Andrè, non hai fatto niente, non voglio farlo qui, non sono a mio agio."
  • " Va bene, ma posso continuare a baciarti?"
  •  " Si Monsieur, può continuare!"
  •  " Allora visto che la signora fa la preziosa, ma posso capirla, qua è una topaia, le concedo i miei baci, che sono molto accetti dalla signora qui davanti a me o sbaglio?"
  • "no che non sbagli, cosa aspetti a baciarmi, sono preziosa ed insofferente, quindi muoviti è un ordine."
  •  " Ecco mi sembrava che era scomparsa la vecchia Oscar, ma a quanto vedo è ricomparsa, ai suoi ordini comandante."
Inizia a baciarmi ed io vedo le stelle, è dolce e passionale, vorrei concedermi a lui ma non mi fido di questo posto, pazienteremo un altro pò, anche se sarà molto molto difficile.
La mattina arriva presto, mi ritrovo abbracciata a lui, la mia schiena è appoggiata al suo petto, il suo braccio sinistro mi fa da cuscino, mentre la sua mano destra è posata delicatamente sul mio grembo, le nostre gambe intrecciate.
 
Non avevo mai dormito così con lui, è tutto così nuovo per me, mi giro cercando di non svegliarlo, voglio guardarlo mentre dorme, sembra un angelo, gli sposto tutti i capelli dal viso, dorme sereno.
Il mio indice passa per tutto il viso, come per leggerlo, parto dalla nuca, le sopracciglie, il naso, arrivo alla bocca, ma lui non dorme, intrappola il mio dito tra i suoi denti, apre gli occhi e guardandomi mi dice:
 
  •  " Tu hai sbagliato mestiere, dovevi fare l'esploratrice, buongiorno Oscar."
  •  " Buongiorno a te, alziamoci si è fatto tardi."
  • " Nooo... voglio restare ancora qui con te, nessuno ci insegue."
  •  " sei sempre il solito, prima partiamo prima arriviamo."
  • " Agli ordini, ma guarda che non sono tanto contento, voglio stare solo un altro pò abbracciato a te."
Non posso dirgli di no, sembra un bambino a cui hanno rubato le caramelle.
 
  •  " Va bene, che fai ora non mi abbracci?"
  •  " certo non me lo faccio dire un altra volta"
E mi abbraccia con impeto, è felice lo sento, terribilmente felice, e lo sono anch'io, dopo una buona mezz'ora di baci ed abbracci, di malavoglia ci stacchiamo.
Paghiamo il conto, prendiamo la carrozza ed andiamo, se l'inizio è così, sarà tutto  bellissimo. 
Così ci incamminiamo verso la nostra felicità, appena iniziata.

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Capitolo 8
*** Rose bianche ***


VIII° 
CAPITOLO
ROSE BIANCHE
 
Dopo questo interminabile viaggio, arriviamo finalmente ad Arras, ad accoglierci con un grande sorriso è la cara Lucille e suo marito Fabian, i custodi della villa, precedentemente avvertiti da mio padre del nostro arrivo.
E' una splendida giornata di sole, i campi sono in fiore, tutto ciò che ci circonda è illuminato dal sole, scendo per prima dalla carrozza seguita da Andrè, che però si blocca appena la luce del sole lo colpisce.
Ultimamente avevo capito che l'occhio gli dava problemi, forse il sole lo avrà abbagliato un attimo, lo aiuterò con il suo problema, cercheremo delle cure, non voglio che abbia problemi.
Si avvicina a noi Lucille:
 
  • " Madamigella Oscar, che bello rivederla, ha da tanto che non viene qui ad Arras, ha scelto il periodo giusto, le rose sono sbocciate e sono bellissime."
  • " Carissima Lucille, è piacere anche per me rivederti, hai ragione, qua è veramente splendido!"
  • " Oh Andrè, anche tu qui, ha da tanto che non ti vedo, sei cambiato, cosa hai fatto agli occhi ed i capelli, mi racconterai davanti ad un buon thè!"
  • " Meglio un bicchiere di vino, vero Andrè?" (Fabian)
  • " Hai ragione da vendere Fabian (si stringono la mano), che piacere rivederti, come va la vita qua, vedo che ve la passate bene, soprattutto Lucille, vero?
  • " Oh Andrè, sei sempre il solito, sono incinta di sette mesi, non è una passeggiata, comunque Fabian, porta dentro i bagagli."
  • " Subito mia padrona!"
  • "Ah Andrè, quando un giorno ti sposerai ed avrai dei figli, scappa, una donna incinta è peggio di un cavallo impazzito"
  • " Cosa hai detto Fabian?"
  • " niente niente, vado a portare i bagagli dentro!"
  • " Bravo, e tu Andrè non lo ascoltare, su entriamo"
E'  stata una scena molto divertente, Lucille che bacchetta suo marito, e le guance di Andrè che andavano a fuoco, in fondo Fabian ha ragione, Lucille già prima era un vulcano, con la gravidanza è ancora più esaltata.
Un pensiero mi passa velocemente in testa, chissà cosa si prova ad aspettare un figlio dall'uomo che si ama, già avere Andrè è tanto per me.
Chissà un giorno, potrebbe accadere, intanto vivo quello che ho giorno per giorno.
 
Entriamo in casa, è sempre bella come ricordavo, in ogni angolo ci sono vasi di rose, e nell'aria si sente odore di pane appena fatto, non so il motivo per cui non veniamo mai qua, forse i troppi impegni, ma è un peccato, è un luogo splendido.
 
Entro nella mia camera, il letto a baldacchino è al centro, alla mia destra un comò con specchiera ed un vaso di Rose bianche, più in là il camino acceso da poco, tutto qua dentro dà serenità.
Poco più in là si trova la stanza di Andrè, molto più umile della mia ma sempre elegante e spaziosa, mi cambio e vedo arrivare Lucille.
 
  • " Madamigella Oscar, le preparo il bagno, ci vuole dopo questo lungo viaggio"
  • " Hai ragione cara Lucille!"
  • " Allora farò portare l'acqua da Fabian, io ormai sono impossibilitata"
  • " Ti vedo bene Lucille, la gravidanza ti fa bene."
  • " OH grazie madamigella, così mi fa arrossire, ho mio marito che mi ama ed un frugoletto che sta arrivando, non posso esser più felice di così"
  • " si vede Lucille, sono contenta, per te!"
Dopo aver fatto un bagno caldo ed essermi cambiata, scendo giù, lì trovo Andrè, anche lui cambiato, pronto per la cena.
 
  • " Lucille, perchè non cenate con noi, mi farebbe piacere, così mi raccontate quello che succede qui"
  • " OH va bene come posso rifiutare, grazie"
Dopo aver cenato allegramente, ricordato i vecchi tempi, chiudiamo casa e ci avviamo nelle rispettive camere, non prima di aver baciato Andrè per dargli la buona notte.
Mi corico, non riesco a dormire, mi giro nel letto come se avessi tanti spilli addosso, non ce la faccio, mi  alzo apro la porta e con calma e senza rumore, mi dirigo da lui.
Non sente nessun rumore, è lì sdraiato a torso nudo coperto dal lenzuolo, dorme pesantemente, tanto che non sente sdraiarmi accanto a lui.
 
L'alba è arrivata, come sempre troppo presto quando sto con lui, non si è minimamente reso conto della mia presenza, doveva essere terribilmente stanco.
Lo guardo dormire, è cosi bello, d'un tratto si sveglia, sembra sorpreso di trovarmi lì.
 
  • " Oscar, buongiorno, se entrasse Lucille, che cosa direbbe?"
  • " Buongiorno a te, ancora è l'alba ed io andrò via prima che lei entri in casa, volevo solo stare un pò con te."
  • " Hai fatto bene."
Ci alziamo, meglio che io ritorni nella mia camera, non vorrei che rientrasse Lucille, mi sentirei terribilmente a disagio.
Passiamo una splendida giornata, a cavalcare, parlare e soprattutto a baciarci, mai avrei sperato in niente di più bello, se quella sera non andavo da lui chissà la mia vita come sarebbe stata, meglio non pensarci.
Ritorniamo alla villa, ad accoglierci c'è Lucille, con uno splendido sorriso.
 
  • " Bentornati, vi siete divertiti vedo!"
  • " si Lucille, è stata una splendida giornata, ha due giorni che siamo qua ma sembra un'eternità, mi sento bene."
  • " Sono molto contenta, madamigella, ah mi stavo dimenticando, sabato il paese accanto organizza una festa annuale per augurare un buon raccolto per l'anno che verrà, è una festa molto bella, c'è musica, si mangia e c'è molta gente, io vi consiglio di andarci!"
  • " Perchè no Lucille, è una splendida idea, vero Andrè? "
  • " si può fare Oscar, sono belle le feste qui, ci divertiremo.!"
  • " Lucille, per favore, puoi salire in camera mia più tardi, devo chiederti una cosa importante!"
  • " Certo madamigella Oscar, sarò subito da voi!"
Dopo un quarto d'ora, entrò in camera mia Lucille.
 
  • "madamigella Oscar, posso entrare?"
  • " certo Lucille entra, siediti pure nel divanetto, ho bisogno di parlare con te!"
  • " Oh è successo qualcosa? Fabian si è dimostrato maleducato? io ho fatto qualcosa che non va?"
  • " No no tranquilla Lucille, ho solo da chiederti un favore!"
  • " Un favore?"
  • " SI,  bè... ecco io... vorrei andare alla festa con abiti femminili, ma non ho dietro niente di tutto ciò, mi potresti aiutare? "
  • " Oh madamigella quale onore mi date, certo vi aiuterò subito, ho degli abiti messi da parte, sono di sua madre!"
  • " Non voglio niente di pomposo Lucille, qualcosa di molto semplice, non voglio dare nell'occhio, ma ho bisogno di fare questa cosa."
  • " Ho giusto un abito che potrebbe andare bene, fate fare a me!"
  • " Mi raccomando Lucille,  Andrè non deve sapere nulla!"
  • " va bene madamigella non dirò nulla, neppure a mio marito."
Ho voglia di vestirmi da donna, la prima volta è stato abbastanza traumatico, era per un uomo che non mi amava, ora lo faccio per lui, e perchè ora ho voglia di indossare un abito femminile.
Passano i giorni, arriva il fatidico sabato, dopo aver fatto un bel bagno, lucille entra nella mia camera, ricoperta di stoffe e scarpe.
 
  • " Piano Lucille, sei incinta non dovresti sforzarti."
  • " Non si preoccupi madamigella, sono forte ed anche il mio bambino lo è, e poi non sono pesanti, ora uscite dalla vasca così iniziamo."
E' un tripudio di stoffe colori e risate, è bella la compagnia di Lucille, è molto dolce e simpatica.
 
  • " quest' abito è perfetto per voi, madamigella, provatelo, la cosa  bella è che non c'è bisogno di bustino."
  • "Benissimo allora, l'ultima volta che l' ho indossato, non riuscivo a sopportarlo."
Mi infilo il vestito, è di un colore blu intenso, con alcuni fiori sparsi, è bello e semplice, la cosa che più m'imbarazza è la scollatura, forse perchè non essendoci abituata mi sembra eccessiva, e credo non lo sia.
Lucille abbottona l'abito, mi guardo allo specchio, non sembro io, tanto che perdo la parola, ero bella con il primo abito, ma con questo mi vedo bellissima, forse sono io che sono cambiata.
Ho un grosso problema con le scarpe, sono strette alte ed insopportabili.
 
  • "Madamigella, che ne pensa se sotto l'abito tiene i suoi stivali, non le guarderanno i piedi, saranno tutti lì a guardare la bellezza che emana, non ci faranno caso."
  • " bell'idea Lucille, terrò i miei stivali."
  • " Ora passiamo ai capelli."
  • " Niente acconciature Lucille, non mi piacciono, non le voglio."
  • " madamigella, siamo in un paesino, le farò solo una cosa semplice o li lego o metto un fiore e li lascio liberi"
  • " Preferisco liberi e con i fiori"
  • " io direi una bella rosa bianca tra i capelli."
  • "Perfetto"
Lucille ultima il lavoro, il risultato è sorprendente, non sembro più io,i capelli ben pettinati  leggermente appuntati e con la rosa nel lato sinistro, il vestito molto semplice, gli stivali, non sembro OSCAR FRANçOIS DE JARAJEYS  ma solo Oscar, e ne sono contenta.
 
  • " Oscar, sei pronta? scendi Fabian ci aspetta con la carrozza"
  • "Arrivo subito"
Lucille ha finito di prepararsi pure lei, siamo pronte, prima esce lei e scende le scale.
  • "Lucille, sei molto bella complimenti"
  • " Andrè sempre il solito adulatore, credo che dovresti pensare invece alla persona che scenderà dalle scale."
Esco dalla mia camera, sono molto nervosa, è la seconda volta che mi vede così, non so come potrà reagire.
Inizio a scendere le scale e lo vedo, sembra immobile, ha lo sguardo fisso su di me, mi sento le guance in fiamme, è rimasto a bocca aperta.
 
  • "Oscar, non so cosa dire, sei bellissima!"
  • " Grazie Andrè!
Saliamo sulla carrozza, arriviamo a destinazione, c'è molta gente, è una piazza piena di colori e musica, la gente non sa chi sono, quindi mi sento libera.
Molta gente inizia a ballare, anche se il periodo non è quello dei migliori per festeggiare, si cerca di esorcizzare il momento, tutti ballano, mangiano e si divertono.
Mi sento tirare la mano.
 
  • " Su Oscar andiamo, dai sai ballare ed anch'io perchè non provare?"
  • " OH Andrè non so questo ballo, e se poi sbaglio?"
  • " neanche io lo so ma intanto buttiamoci, poi si vede"
  • " madamigella non ci pensate, buttatevi è così bello ballare, divertitevi."
Giro giro tanto, mi butto tra le braccia di Andrè, non mi sono mai divertita tanto in vita mia, penso pure che io e lui non abbiamo mai ballato insieme, ed è splendido.
Sono sudata, con i capelli ormai irrecuperabili, ma sono felice, quando arriva una musica lenta, non riusciamo a staccarci gli occhi l'uno dall'altra, io sono felice e lui pure quanto  me. 
 
Dopo aver ballato, mangiato e bevuto del buon vino è l'ora di tornare a casa, Lucille e Fabian ci salutano augurandoci la buona notte, noi ci dirigiamo verso le nostre camere, ma arrivati in cima le scale, mi sento tirare per un braccio.
 
  •  "Andrè che succede?"
  • " Oscar, non ce la faccio più, devo baciarti, è stata una tortura non poterlo fare mentre ballavamo."
  • " allora che aspetti"
Mi bacia con passione, nello stesso tempo ci dirigiamo in camera mia, è un attimo mi ritrovo a sbottonargli la camicia, lui fa lo stesso con il mio vestito, siamo nudi ed abbracciati, non lo avevo mai visto così.
 
  • " Oscar, cosa c'è? il comandate è arrossito, vedo che sono di suo gradimento"
  • " OH andrè smettila e baciami prima che me ne pento"
  • " ahhh no, lo faccio subito"
Ci ritrovammo nudi ed ansanti sul letto, finalmente posso dire che il nostro amore finalmente è completo, mi sto donando all'uomo che amo con tutto il cuore, sperando tanto che questa notte non finisca più.

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Capitolo 9
*** Amore di madre ***


IX° capitolo
AMORE DI MADRE
 
 
Sento in lontananza le campane della chiesetta, poco distante da noi, saranno a malapena le sette, non voglio aprire i miei occhi, è stata una notte bellissima, mi sento libera ed amata.
Sono a pancia in giù coperta solo da un lenzuolo, sparsi nel letto, alcuni petali di rosa rimasti nei miei capelli, sento qualcosa solleticarmi la schiena, non voglio svegliarmi è così bello stare così.
Questo leggero solletico non vuole fermarsi, diventa sempre più insistente, apro gli occhi piano, molto piano,  vedo davanti a me l'artefice di tutto ciò, è lui, il mio uomo, chissà da quanto è sveglio.
Le sue dita sembra che stiano suonando i tasti di un pianoforte, è delicato ma insistente, talmente tanto che mi sveglio, ormai il sonno è andato.
 
  • " Buongiorno Andrè, smettila di farmi il solletico, tu sai come va a finire se continui, vero?"
  • " Buongiorno a te Oscar, e se io non volessi smetterla?"
  • " vuoi che ti ricordi come quando da bambini mi facevi il solletico, e come andava a finire?
  • " No Oscar, ho un vuoto di memoria"
  • " te la sei cercata"
Fu un attimo, gli prendo il braccio con la mano destra e gliela porto dietro la schiena bloccandolo, con l'altra mano gli tiro una ciocca di capelli, posizionata dietro di lui gli blocco il bacino con le mie gambe, è in trappola.
 
  • " ahahahaha Oscar ti prego lasciami, va bene da bambini, ma ora non siamo un pò cresciuti?"
  • "NO"
  • "Oscar, mollami" ( gli tiro sempre più i capelli)
  • "No, se tu la smetti di farmi il solletico, ti mollo"
  • " va bene, va bene mi arrendo."
  • "Ecco hai capito finalmente."
Mentre dico questo,mi giro a guardarlo e vedo uno strano luccichio nel suo occhio, ha in mente qualcosa.
 
  • "Andrè! Andrè! no no nooooo..!
 
Mi ritrovo ribaltata, con la schiena sul materasso, e lui sopra a cavalcioni, è inutile è sempre stato il più forte tra i due.
 
  • "Maledetto, me la fai sempre"
  • " Dovevi aspettartelo, sai che vinco sempre io"
  • " Ah... ah... ah...!"
Mi dimeno, cerco di svincolarmi, sembro un cavallo imbizzarrito, non gliela voglio dare vinta, lui è forte ma riuscirò nel mio intento.
 
  • " non ci riuscirai, non riuscivi allora, figurati ora."
  • "ah si? ora vedrai."
Dò un colpo di reni, scalcio come un mulo, così non ce la farò mai, allora lo prendo alla sprovvista.
Mi allungo verso di lui e lo bacio, come volevasi dimostrare lascia la presa, in modo tale che io mi trovo in piedi di fronte al letto, libera.
 
  • "Però così non vale"
  • " Se all'epoca sapevo che per liberarmi, questo era il modo lo avrei fatto"
  • " sei e resterai sempre una bambina viziata e prepotente."
  • " ah si è pensi questo di me?
  • "si"
  • " allora scordati i miei baci e tutto il resto"
  • " no no scherzavo scherzavo"
Guardo il suo viso, sembra un cane bastonato, non ci penso due volte e mi butto su di lui, sentendolo imprecare per la mia irruenza.
 
  • " sei anche stata  troppo irruenta, chi era sempre malconcio ero io, per fortuna avevo la nonna che mi curava."
  • " La nonna, chissà come stà, mi manca"
  • " anche a me, tra poco la rivedremo,"
  • " già tra poco, ma mi dispiace solo che i giorni passano veloci, voglio restare qui con te, come faremo a casa?"
  • "non lo so Oscar, in qualche modo faremo, non ti lascio"
  • " la nonna mi diceva che Girodelle vorrebbe la mia mano, Andrè non voglio sposarmi con lui, io amo te"
  • " Girodelle? lo immaginavo, si vedeva che ti veniva dietro, spero solo si ritiri"
  • " Andrè, come faremo, ora che ti ho trovato non posso perderti per un damerino."
  • " Godiamoci quello che abbiamo ora, una soluzione la troveremo"
  • " Va bene"
Sono pensierosa, malinconica, dovrei essere felice, ma il pensiero che dovrei sposare Girodelle mi turba.
Andrè come al solito, capisce il mio malessere, mi avvolge tutta in un abbraccio così stretto che posso sentire il suo cuore.
 
  • " Andrè ti prego, amami di nuovo"
  • " non c'è bisogno di dirlo, lo avrei fatto lo stesso"
Ci amiamo come la sera prima, ma con molta più passione, come se volessimo cancellare, tutto ciò di cui abbiamo discusso.
Dopo due ore, Andrè ritorna in camera sua, io mi preparo e scendo per fare colazione.
 
  • " Madamigella Oscar, buongiorno, svegliata presto oggi."
  • " Buongiorno Lucille, si ma ho dormito molto bene"
  • " VI vedo diversa, avete un bel sorriso, la festa ci voleva proprio"
Ripensando a quello che è successo dopo la festa, mi sento arrossire, non mi è mai successa una cosa del genere, sto cambiando, se mi vedesse mia madre e soprattutto mio padre, chissà cosa penserebbero.
 
  • " Madamigella, stamane è arrivata una lettera per voi, è di vostra madre."
  • " mia madre?"
  • " si ve la porto subito"
Cosa vorrà mia madre, effettivamente ha molto che non la vedo, però a scrivermi, sarà successo qualcosa."
 
  • "tenete, io vado di là, vi lascio sola "
 
Apro la busta, il cuore mi batte forte, non so il perchè, è strano che mia madre mi scriva.
 
"  Cara Oscar,
Ha da tanto che non ti vedo, effettivamente tra i miei impegni con la Regina ed il tuo lavoro, non ne abbiamo avuto modo.
Sò di non essere stata molto presente nella tua vita, ma ho intenzione di starti più vicina, d'ora in avanti,  , mi sei mancata immensamente, ed è per questo che anch'io ho chiesto alla Regina, un periodo di riposo per poter stare con te.
Spero non ti dispiace, se disturbo la tua vacanza, ma forse questo è l'unico modo per recuperare il tempo che ho perso con te.
Quando arriverà la lettera io sarò da te dopo due giorni, ho voglia di riabbracciarti, verrà anche la nonna con me.
Con immenso affetto
                tua madre
 
Mia madre verrà qui da me, non so se essere più felice, solo un pensiero mi turba, come farò con Andrè, e se lei lo scoprisse?
Lo sento scendere dalle scale, avvicinarsi alla cucina.
 
  • "Oscar, chi ti scrive?"
  • " Andrè, è mia madre, verrà qui tra due giorni, insieme alla nonna."
  • " OH, madame Marguerite verrà qua?"
  • " si ha voglia di rivedermi, mi scrive che le manco e vorrebbe stare con me, ha chiesto un permesso alla Regina"
  • " capisco, allora abbiamo due giorni, per stare insieme"
  • " si andrè, solo due, ma saranno bellissimi"
Nella stanza entra Lucille.
 
  • "Lucille, prepara la stanza per madame Marguerite e la nonna, saranno qua tra due giorni"
  • "Oh che bello madamigella, la padrona sarà qui, ne sono contenta, ha da tanto che non la vedo, vado a preparare le stanze ed avvertire Fabian, per l'arrivo della carrozza tra due giorni, con permesso"
 
  • "Andrè, andiamo a cavalcare" 
  • " subito , preparo i cavalli"
Furono due giorni bellissimi, tutto il giorno a cavalcare in riva al mare, con il sole in fronte e la salsedine sulla pelle, a passeggiare, e la sera ad amarci incondizionatamente, furono momenti indimenticabili.
Due giorni passano in fretta, io sono terribilmente in ansia, non vedo mia madre da tanto, troppo tempo.
 
Vedo la carrozza da lontano, sono felice come una bambina, non vedo l'ora di abbracciarla, la carrozza arriva veloce e si ferma di fronte a me.
Il cocchiere scende ed apre la portiera, la sua figura appena scende dalla carrozza è illuminata dal sole, è bellissima, indossa un abito verde molto semplice, non come le nobili di Versailles, tutte piene di fronzoli e merletti, lei è diversa, è molto semplice in tutto quello che fa.
Quando il suo sguardo si rivolge verso il mio, la vedo illuminare tutta, i suoi capelli morbidi e legati, i suoi occhi azzuri grandi e luminosi, tutto ciò che emana è bellezza e dolcezza.
Le vado incontro, lei fa lo stesso ma con molto più impeto, sembra impaziente di abbracciarmi, con la mia educazione militare, non ho mai abbracciato sul serio mia madre, mio padre era restio a tutto ciò, ma lui non c'è e non m'interessa, l'avvolgo tutta nel mio abbraccio.
 
  • " OH figlia mia, mi sei mancata, fatti abbracciare di nuovo ti prego"
Calde lacrime scendono dalle mie guance, è una sensazione così bella abbracciarla, avrei dovuto farlo tanto tempo fa, me ne pento di non averlo fatto prima.
 
  • "Madre siete splendida, mi siete mancata anche voi"
 
Si avvicinano Andrè Fabian e Lucille, è lei che parla
 
  • " Madame, è un piacere riavela qui, ha da tanto che la vediamo, la vostra camera è pronta"
  • " grazie Lucille, è un piacere rivederti, vedo che siete incinta, che lieta notizia, un bambino è un miracolo"
Dicendo questo prende la mia mano e la tiene stretta, penso che l'avermi avuta lontana, le abbia fatto male, le mie sorelle sono state più vicine a lei, io no, non dovevo, non è mai tardi per recuperare.
 
  • " Dov'è? dov'è quello screanzato di mio nipote?"
  • " nonna sono qua, ci eravamo dimenticati di te"
  • " infatti, me ne sono accorta, ma ti perdono, vieni qui fatti abbracciare"
Si abbracciano, come io con mia madre, in effetti lui ha solo lei, non ha nessun altro al mondo ed ora ha anche me.
Entriamo in casa, mia madre non mi lascia un attimo, mi prende per il viso, mi accarezza.
 
  • "Oscar, ti trovo diversa, ha uno sguardo diverso, sei felice, questo posto ti si addice"
  • " si madre, sono felice, come non mai, questo posto è splendido, non vorrei mai andarmene"
  • " io amo questo posto, qua conobbi tuo padre, e me ne innamorai subito, e lui di me, è romantico, Oscar sbaglio o sei arrossita, non è da te, non è che mi nascondi qualcosa?"
  • " ehm... ehm... la cena è pronta, se vogliamo accomodarci" (nonna)
  • "Andiamo Oscar, andiamo a mangiare ne riparleremo in seguito"
  • " va bene madre, andiamo"
Passiamo una splendida serata, resteranno solo quattro giorni, poi dovrà tornare alla reggia, non so se riuscirò a tenermi segreto il mio amore per Andrè, ma è mia madre, capirà.
A fine serata ci dirigiamo ognuno nelle proprie stanze, non dopo esserci abbracciate di nuovo, mi è mancato tutto ciò, quando ritornerò a casa, non smetterò di farlo, voglio il suo affetto ed il suo amore, non me lo impediranno, ora non più.
 
Passarono due giorni, eravamo sempre insieme, ero felice per tutto, ma mi mancavano i baci di Andrè, erano ossigeno per me, questa sera non posso, devo andare da lui.
Dopo che tutti sono andati a dormire, esco dalla mia stanza e mi dirigo da lui, la porta è aperta, entro e lo trovo sdraiato che legge un libro.
  •  
  • "Oscar, che ci fai qua, sai che non puoi?"
  • " non ce la faccio, avevo voglia di vederti da sola"
Si avvicina a me, mi bacia con passione, i vestiti vanno via come foglie, incominciamo ad amarci come se non facciamo da tanto tempo, mi è mancato tutto ciò.
 
  • "Oscar, devi tornare in camera tua,, non voglio essere linciato dalla nonna"
  • "Andrè due minuti ancora, ti prego"
Dopo un pò mi alzo e vado via, ma prima lo bacio, anche se dorme profondamente, sembra un bambino, gli bacio la fronte come si fa ai bambini e le labbra come gli amanti.
Esco dalla camera, ma purtroppo mi trovo davanti mia madre.
 
  • "Oscar, cosa ci fai in camera di Andrè?"
E' arrivato il momento fatidico, non so come la prenderà, ma ho bisogno di dirglielo.
 
  • " madre, andiamo in camera mia, vi racconterò tutto"
Sedute sul mio letto, lei incrocia le mie mani con le sue, le racconto tutto, del mio amore per fersen, della violenza mancata di Andrè e la scoperta del mio amore per lui.
Mi osserva con occhio curioso, ascolta tutto con calma, quando finisco lei mi dice:
 
  • " Io lo immaginavo che finiva così,si vedeva che aveva occhi per te, un giorno all'altro sarebbe accaduto, sono contenta che te ne sei accorta ora e non dopo."
  • " madre io lo amo, non riuscirei a sposare un altra persona, so che Girodelle ha chiesto la mia mano, ma non voglio sposarmi con lui."
  • "Oscar, tuo padre vuole vederti felice, ha capito lo sbaglio che ha fatto"
  • " Sono confusa, mio padre vuole che io sia felice? posso esserlo solo con ANDRè"
  • " Si Oscar, ma io ti aiuterò, mi metterò anche contro tuo padre, voglio vederti felice"
la guardo, i nostri occhi si riempiono di lacrime, ci abbracciamo, è così bello sentirla stretta a me.
I giorni passano, deve già andare via, questo tempo passa troppo velocemente.
 
  • "Oscar, ti aspetto a casa, goditi questi ultimi giorni di vacanza insieme ad Andrè, troveremo il modo, per farvi stare insieme te lo prometto"
  • " Grazie madre, io lo spero, lo amo tanto"
guarda verso Andrè, gli si avvicina e lo abbraccia, stupendolo.
 
  • "Andrè, mi raccomando, te l'affido, come sempre, vi aiuterò, vi voglio bene, fidatevi di me"
 
Lui si girà e mi guarda, sorpreso, non si aspettava che mia madre fosse al corrente del nostro amore.
 
  • " Sarà fatto, ne avrò cura, potete stare tranquilla"
  • "grazie Andrè"
detto questo lo baciò nelle guance e poi baciò me, si avvicinò la nonna.
 
  • "mi raccomando nipote mio, stai attento, ci vediamo a casa"
  • " certo nonna, fatti abbracciare"
Se ne andarono, finalmente eravamo di nuovo io e lui, manca poco al nostro ritorno alla vita di tutti i giorni, voglio vivere ogni momento che sono con lui, perchè so che mi sarà molto difficile quando saremo a casa, ma almeno so che ho due persone forti al mio fianco, oltre ad Andrè, faremo di tutto per vivere alla luce del sole il nostro amore.
 
 

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Capitolo 10
*** Luci ed ombre ***


X° 
CAPITOLO 
Luci ed ombre
 
 
Passano i giorni,siamo soli, io e lui, camminiamo, a prima vista è strano sembriamo due uomini "particolari" che si tengono per mano, ma a noi non interessa, io sono una donna, non mi interessa il giudizio della gente.
Camminiamo lenti, assaporando la natura, il canto degli uccelli, il rumore delle foglie mosse dal vento, nessuna parola, non c'è ne di bisogno, ci parliamo con gli occhi.
A passo lento ci troviamo al ruscello, è un posto incantevole, ci sediamo tenendoci sempre per mano.
 
  • "Oscar, sembra il luogo dove si svolgevano le storie che ci raccontava la nonna da piccoli"
  • " hai ragione Andrè, sembra quello."
Mi giro verso di lui, lo trovo che mi fissa intensamente, arricciando un pò la fronte, penso che sia per via dell'occhio, credo che abbia difficoltà, conoscendolo mi dirà che non ha nessun problema.
Gli accarezzo il viso, ha la barba di un giorno, mi avvicino e gli bacio una guancia, pizzicandomi un pò.
 
  • "dovresti toglierla, punge"
  • " non è che punge, è che sei invidiosa, la vorresti tu, dimmelo"
Mentre afferma ciò mi afferra per i fianchi, iniziando il solletico, non riesco a muovermi rido, rido come non ho mai fatto in vita mia, ed è tutto merito suo.
Dopo esserci calmati e baciati, ci alziamo per dirigerci verso casa, sentiamo dei rumori, ci voltiamo e troviamo davanti a noi una signora, non tanto anziana che fissa le nostre figure, studiandoci con i suoi occhi così azzurri da sembrare bianchi.
Si ferma di fronte a noi, indietrieggiamo un pò, non mi fido, lei ci guarda e dice.
 
  • "Buongiorno bella signora, potrei leggerle la mano?"
  • "Mi scusi ma io non credo a queste cose, posso darle qualche moneta se ha bisogno"
  • "no, non voglio soldi, sento che devo leggerle la mano, la prego mi dia la sinistra."
Con riluttanza le avvicino la mia mano, la guarda, passa un dito tra le linee.
 
  • "bella signora, lei non ha avuto una vita molto felice sino ad ora, ma vedo cose molto molto belle che avverranno"
Io la guardo, sono titubante, non mi fido, ma ascolto.
 
  • "Bella signora, lei ha accanto non solo un uomo che la ama più di se stesso, ma anche due donne, un'anziana ed un'altra un pò più piccola che l' adora"
Penso che abbia preso informazioni, continuo ad ascoltarla.
 
  • " il suo uomo ha un problema, che non vuole che lei sappia, ogni giorno che passa, lei vede il sole, lui le ombre, il buio lo avvolge, ma non si preoccupi, incontrerà a breve nel suo cammino, un uomo che lo farà uscire dall'ombra, ma ci vuole pazienza"
Mi giro verso Andrè, lui guarda a bocca aperta, forse ha colpito il suo racconto, quasi quanto me, io vedo effettivamente il sole dentro me, lui a lungo andare, avrà problemi agli occhi, e io non so cosa fare per aiutarlo.
 
  • "C'è un altro uomo, che si metterà tra voi due in modo negativo, è grande, potente, cercherà in tutti modi di farvi allontanare, ma anche li, non buttatevi giù, tutto si risolverà"
C'è solo un uomo che può fare ciò, e quello è mio padre, sto per girarmi verso Andrè, quando la signora, alza il viso, mi guarda e sorridendo mi dice:
 
  • " Vedo dalla vostra mano, la presenza di un altra persona, indefinita, che si metterà tra voi, non è una presenza negativa, ma nei primi tempi, il vostro uomo ne sarà felice, mentre lei bella signora, ad accettarlo avrà dei problemi, dopo un incendio o una cosa che riguarda il fuoco, lo accetterà"
Io rimango a bocca aperta, chi sarà mai questa persona, è uomo o donna, che si insinuerà tra me ed Andrè?... sto per chiedere chi potrebbe essere, quando la signora, capendo tutto, mi parla e dice:
 
  • " Non so chi possa essere, ma le dico bella signora, di non aver paura, andrà tutto bene, avrete una bella vita e sarete circondata da persone che vi vogliono bene, un ultima cosa, state attenta all'uomo vestito di blu, cercherà di avervi per sè, non fidatevi"
E con questo se ne andò come era venuta, silenziosa, Andrè ed io ci guardiamo increduli.
 
  • " Non le crederai spero Oscar?"
  • "non lo so Andrè, come faceva a sapere di mia madre e della nonna e di mio padre."
  • " Avrà chiesto informazioni in giro"
  • " Sarà così"
Ci dirigiamo verso casa, Andrè sale in camera sua, si avvicina a me Lucille.
 
  • "Madamigella, è stata bella la passeggiata?... la vedo pensierosa,"
  • " si Lucille, è stata bella, ma un fatto mi lascia perplessa, sai se vicino al boschetto abita una vecchietta con gli occhi azzurri?"
  • "No madamigella, mi risulta che invece molti abbiano incontrato una signora anziana, che legge la mano senza chiedere niente in cambio, di quello che so indovina sempre."
  • " Ecco Lucille, l' ho incontrata e mi ha letto la mano, mi ha detto che Andrè ha seri problemi agli occhi ed altro."
  • "Oh, allora anche voi l'avete vista, quindi non è leggenda"
  • " Per quanto riguarda Andrè potrebbe farsi vedere gli occhi da Padre Sebastien, è un padre erborista, è molto bravo a guarire le persone"
  • " Quando possiamo andare a parlare con lui?"
  • " Anche domani mattina, lo si trova sempre nel giardino della chiesetta di Arras, a raccogliere le erbe per medicare le persone"
  • "Allora domani andiamo da lui"
  • "va bene, ora mangiate si è fatto tardi"
Dopo aver mangiato, e dato la buona notte a Lucille e Fabian, Andrè ed io andiamo nella mia camera, dopo esserci cambiati, ci corichiamo, ma non riesco a prendere sonno.
 
  • "Oscar cos'hai non riesci a dormire? ripensi alle parole della vecchietta?"
  • " si Andrè, non mi piace che tu hai problemi agli occhi e poi chi sarebbe questa persona indefinita, l'incendio e l'uomo vestito di blu."
  • "Oscar dai, è una povera pazza avrà inventato tutto"
  • "Andrè i tuoi occhi, tu non vedi bene ed è per questo che domani mattina andremo da padre Sebastien, che controllerà il tuo occhio"
  • " dai Oscar smettila io non ho problemi"
  • "  tu dici? allora dimmi quanto sono questi"
Con le dita delle mani faccio sette, lui mi guarda, arriccia la fronte, gli vedo due goccie di sudore che scivolano sulla sua fronte.
 
  • " Nove"
  • " lo sapevo, lo sapevo"
Mi alzo come una furia, e cammino intorno al letto, parlando a voce alta.
 
  • " me lo hai nascosto Andrè, perchè? perchè?"
Sono arrabbiata con lui e con me per non averlo capito subito.
 
  • " dai Oscar, non esageriamo."
  • " erano sette no nove, perchè non mi dici che hai problemi, posso aiutarti"
Lui mi guarda, sembra dispiaciuto, mi avvicino a lui e gli accarezza il volto.
 
  • "non volevo farti preoccupare, ne abbiamo passate tante, non volevo pesarti maggiormente"
  • "Andrè, tu non mi pesi affatto, io non voglio che mi nascondi le cose, io ti amo e voglio aiutarti, sei importante per me"
  • " va bene domani andremo da lui, vediamo cosa mi dirà"
Mi avvicino e mi sdraio accanto a lui, mi avvolge nel suo abbraccio, soffio sulla candela, e ci addormentiamo così, abbracciati.
 
IL GIORNO DOPO
 
Siamo pronti, prendiamo la carrozza ed andiamo da padre Sebastien, arrivati al giardino della chiesa, troviamo, davanti a noi, un uomo basso, abbastanza robusto, chinato che impreca contro una pianta.
 
  • "Maledetta, se non fosse che mi servi, ti avrei già bruciato, e suuuuuu mi serviiiiiii, ahhhh non ne vuole sapere di essere estirpata dal terreno, vuoi la guerra e guerra sia..."
  • "padre Sebastien, buongiorno" (Lucille)
Lui si gira, tutto rosso in viso, e ci guarda, lancia il cestino che aveva in mano e dice:
 
  • "OOOOHHH mia cara Lucille, qual buon vento ti porta chi?, tuo marito? sei venuto per lui vero? gli sono passati i dolori allo stomaco con le mie erbe?
Lucille arrossice vistosamente.
  • " OH SI SI, sono passati, grazie ancora, sono qui per presentarvi due persone, che hanno bisogno di voi, lei è Madamigella Oscar François de Jarjayes e lui è Andrè Grandier."
  • " Oh con piacere, ma voi siete una donna, è strano vedere una donna di simile bellezza vestita da uomo"
Io lo guardo sorpresa, sembra una persona simpatica ed alla mano.
 
  • "voi sareste Andrè, vedo che che avete qualche problema, come vanno i vostri occhi?... potrei dare un occhiata, ma prima entriamo nel mio laboratorio."
 
Ci avviamo verso il laboratorio, devo dire che è molto confusionario.
 
  • "prego accomodatevi, posso offrirvi un pò di vino delle nostre cantine, sapete è molto buono."
  • "grazie mille padre,accetto volentieri e penso anche Andrè"
  • "si si grazie accetto anch'io"
Dopo esseci accomodati, ed aver bevuto questo vino veramente squisito, padre Sebastien si dirige verso Andrè.
 
  • "Allora vediamo un pò cosa c'è qui"
 
Osservo insieme a Lucille tutta la scena.
 
  • "mmm..., Andrè hai affaticato molto l'occhio, l'altro ormai è morto, non si può recuperare, l'altro, possiamo provare a fare degli impacchi con un erba di mia conoscenza, da mettere quattro volte al giorno, ti farò fare anche un paio di occhiali come i miei, aiuteranno a non appesantire la vista."
  • "Oh grazie, grazie infinite, cosa dobbiamo per tutte queste cure"
  • "non voglio niente, anzi so che famiglia Jarjayes, ha una bella cantina di vini e che produce un vino in particolare, ne sarei felice di assaggiarne un goccio"
Il suo viso esprime bonarietà e simpatia, se lui riesce nell'intento, gli darò tutto il vino che vuole.
 
  • "Si padre, le farò avere una bella bottiglia del nostro buon vino"
  • "allora iniziamo, su Andrè, per il momento ti metto quest'erba nell'occhio, ti darà sollievo, intanto più tardi andrò a prendere quella che ti serve, la preparerò e dirò a chi ne compete di preparare gli occhiali"
  • "vi ringrazio padre"
  • "domani avvicinerò e vi porterò le vostre erbe, ci vediamo domani"
  • "allora a domani, le farò avere la nostra bottiglia di vino"
Detto ciò ci incamminiamo verso casa, aspettando il giorno dopo per iniziare finalmente le cure, così che il mio Andrè riesca a vedere finalmente il sole e non le ombre.

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Capitolo 11
*** Decisioni, preti e novità ***


XI°
capitolo
Decisioni, preti e novità
 
Seduta sulla spiaggia, guardo il mare con malinconia, ho lasciato Andrè dormire, tra due giorni torniamo a casa. Non voglio tornare, dopo aver scoperto l'amore che provo per lui, staccarmi da qui, da questo splendido posto, che ha visto crescere il nostro amore, mi fa star male.
 
Da una settimana Andrè usa un paio di occhiali molto simili a quelli di padre Sebastien, mette le erbe indicate da lui sull'occhio da curare, mi dice che vede meno appannato rispetto a prima e ne sono contenta.
Sono felice che questo problema agli occhi si stia risolvendo, ma sono oltremodo turbata dal nostro ritorno a casa. Mi alzo e mi avvio verso casa, è ancora molto presto, la casa dorme ancora, mi dirigo nella mia camera, lui dorme, sembra un bambino.
Mi avvicino a lui senza far rumore, dorme a pancia in sù, la mano destra sotto il cuscino, la sinistra sulla fronte in mezzo ai ciuffi di capelli, che gli cadono dolcemente sul viso.
Dorme solo con un pantalone, solo il petto è nudo, lo guardo, lo studio, fisicamente sembra un dio greco, di  quelli studiati da piccoli, è perfetto.
 
Mi sdraio accanto a lui, la mia mano gli accarezza il viso, le guance, i pettorali, sembra non accorgesene, ma non è così ovviamente, alzo il viso e trovo lui che mi guarda sorridendo.
 
  • "Allora, hai finito di esplorare?... mica siamo ad una lezione di monsieur LE BLANCHE, lui e le sue noiose lezioni sul greco e le divinità, sembra che mi guardi come guardavi i disegni delle statue greche che ci faceva studiare."
Colta sul fatto, arrossisco tremendamente, non mi ci abituerò mai.
 
  • "Andrè smettila, non stavo esplorando, ero solo curiosa"
  • "si si curiosa"
  • "basta, ora dormi, stai tranquillo, non ti tocco più"
  • " e no Oscar, ora devi finire quello che hai iniziato"
Inizia a baciarmi in modo sempre più passionale, è una sensazione bellissima, ed io sono al settimo cielo. Dopo esserci amati appassionatamente, ci ritroviamo a guardare il soffitto, sudati, accaldati e soddisfatti.
 
  • "Oscar, ho paura"
  • "di cosa Andrè?"
Guardo il suo viso preoccupato, e mi preoccupo pure io, i suoi occhi parlano al posto suo.
 
  • " Ho paura di perderti, ho paura che tuo padre non approvi tutto ciò, ho paura che ti darà in sposa, e che quel qualcuno non sarò io"
Mi alzo sul gomito, mi copro con il lenzuolo, lo guardo e gli prendo il viso con le mie mani, lo tengo come un fiore, raro e prezioso.
Poggio le mie labbra sulle sue in modo delicato, senza sforzo, lui passa le sue mani sulla mia schiena, delicatamente, mi tocca i capelli, li accarezza in modo piacevole.
Sento sulle mie labbra, un gusto dolce e nello stesso tempo salato, sono lacrime, non capisco se sono io o lui, forse tutti e due.
 
  • "ti amo Andrè, qualunque cosa succeda, io sono con te"
  • "Oscar, io voglio sposarti lo sai, ma non posso, io non sono nessuno per farlo"
  • "non è vero che sei nessuno sei tutto per me, facciamolo, sposami, nessuno lo scoprirà, ma sarai mio marito"
  • "no oscar, non possiamo, non puoi sposarmi, solo il re può darti il benestare, andresti contro le regole"
  • "non mi interessa, io voglio te"
  • " come faremo?"
  • "chiederemo aiuto a padre Sebastien, troveremo il modo"
Pensando a ciò, mi sdraio accanto a lui con la testa appoggiata sul suo petto, sul suo cuore, mentre lui accarezza i miei capelli.
 
  • "Non preoccuparti Andrè, nessuno ci dividerà"
Ci addormentiamo, aspettando il giorno dopo per poter parlare con padre Sebastien.
 
IL GIORNO DOPO
 
  • "VIENI... VIENI QUI PICCOLA GATTA MALEDUCATA, SE TI PRENDO..."
arriviamo da Padre Sebastien, lo sentiamo urlare, è adirato, spero non sia il giorno sbagliato per parlare della nostra situazione.
 
  • " OHHHH buongiorno madamigella Oscar, scusate il disordine, ma una gatta è entrata in cucina ed ha messo sotto sopra tutto."
  • "a cosa devo la vostra visita? le erbe e gli occhiali non funzionano?
  • "buongiorno padre, no no anzi, funzionano, dobbiamo parlarle di una cosa molto importante"
  • " allora, venite andiamo in giardino, possiamo parlare con tranquillità"
Ci avviamo nel giardino, sono nervosa, non so cosa possa pensare.
 
  • "allora ditemi"
  • "Padre, io e Andrè abbiamo intenzione di sposarci..."
  • " ohhh ma che bella notizia che mi date, e a quando il lieto evento?
  • "e di questo che vorremmo parlare, noi ci amiamo ma non possimo sposarci"
  • "ho capito, voi siete nobile e ci vuole il permesso del re giusto?"
  • "si"
Lo diciamo insieme, stringendoci le mani e guardandoci negli occhi.
 
  • " Voi vi amate intensamente, lo vedo, è palese, io voglio aiutarvi , sarà difficile, ma affidatevi a me"
  • "cosa ha intenzione di fare?
  • " ho un amico, anche lui prete, che celebra i matrimoni tra nobili e plebei, senza autorizzazione del re, ma dovete tenerlo segreto, potrebbero esserci problemi se vi scoprissero"
  • "quando possiamo incontrarlo?
  • " quando dovete ritornare a casa?
  • " domani sera partiamo"
  • "allora se siete d'accordo, andiamo anche ora"
Andrè ed io ci guardiamo negli occhi, acconsentiamo.
Dopo mezz'ora di viaggio, ci fermiamo in una chiesetta,scendiamo da cavallo, e ci dirigiamo lì, ci viene ad aprire un uomo molto anziano, molto basso con due occhi molto chiari che ci scrutano, volge lo sguardo verso padre Sebastien.
 
  • "OOhhh carissimo sebastien, quanto tempo cosa ti porta qui?"
  • "padre Marcel, è un piacere rivedervi, sono qui per una missione importante, riguarda questi due ragazzi"
  • "entrate prego entrate"
  • "piacere padre Marcel io sono Oscar François de jarjayes e lui è il mio compagno Andrè Grandier"
  • "piacere ragazzi, mi sembra di capire il motivo per cui siete qui, suppongo che voi vi amate e vi volete sposare... lei è nobile lui no, giusto?
  • "giusto, padre Marcel, questi due ragazzi hanno intenzione di sposarsi ma non possono, voi potete aiutarli?"
  • "caro sebastien, sai bene come sta andando la vita, in questo periodo, da molto tempo vedo tanta gente di vari ceti sociali, che si amano, ma non essendo UGUALI, non possono farlo, ma noi sappiamo che siamo uguali agli occhi di Dio, ed il Re non è DIO giusto figlioli?"
  • "ha ragione padre"
  • "quindi vi sposerò, non abbiate timore, vi chiedo solo di donare alla nostra misera chiesetta, qualsiasi cosa voi pensiate, che siano soldi o abiti, o cibo, qui c'è molta povertà, non chiediamo molto"
  • "certo padre sarà fatto"
  • "un' ultima cosa, ci vogliono dei testimoni, padre Sebastien, non può se si scopre, avrebbe dei problemi, chiamerò due persone di fiducia"
Detto ciò lo vediamo allontanarsi, non sono tranquilla, è una cosa molto importante, guardo Andrè e poi padre Sebastien.
 
  • "Oscar, questo non è il matrimonio che desideri, vorresti tua madre con te, la nonna e un abito da sposa"
  • " si Andrè vorrei mia madre qui con me, ma ci sei tu e sei la mia famiglia e questo per me conta molto, ho bisogno di te"
Entra padre Marcel con una donna e un signore anziano
 
  • "Ragazzi loro due vi faranno da testimoni, lei partirà per motivi personali tra pochi giorni, non potranno rintracciarla nel caso di problemi, e lui è troppo anziano non gli diranno niente"
  • "perfetto,possiamo iniziare"
  • "Madamigella Oscar, le posso parlare un attimo?" ( padre Sebastien)
  • "Certo, nessun problema"
mi allontano con lui, sotto lo sguardo incuriosito di Andrè
 
  • "madamigella è sicura di quello che fa? non può tornare indietro"
  • "sicurissima, io amo Andrè, non potrei vivere senza di lui"
  • "allora mia cara  è l'ora di sposarsi, ma una sposa non è una sposa senza i suoi fiori, venite con me"
Ci avviamo in un giardino, li davanti a me trovo tante tantissime rose bianche, sono splendide. Padre Sebastien, ne raccoglie un bel pò e ne fa un mazzetto.
 
  • "Madamigella siete come questa rosa, avete le vostre spine, ma siete delicata, vivete il vostro amore per Andrè senza pensieri, tutto andrà bene"
Commossa guardo il suo viso, gli prendo le mani e dico:
 
  • "grazie infinite, il signore vi ha messo sulla nostra strada, senza di voi padre, tutto ciò non sarebbe accaduto, sia la cura per gli occhi sia il nostro matrimonio.
  • calde lacrime scendono giù dalle mie guance.
  • "Ohhh figliola, io non ho fatto niente, doveva accadere, su non piangete, dovete ridere state per sposare l'uomo che amate, su"
lo guardo e ci avviamo dentro.
 
  • "allora madamigella, se vi volete rinfrescare prima del matrimonio, la c'è uno stanzino, con acqua e asciugamani"
  • "grazie padre Marcel"
mi avvio in quella stanza, mi guardo nel piccolo specchio, mi bagno il viso, guardo il mazzo di rose, e ne prendo una la infilo tra i capelli, come per la festa.
Non ho un abito da sposa, ho solo questi fiori, ma mi sento la più bella tra le donne come mai prima d'ora.
E' giunto il momento, mi accompagna all'altare padre sebastien, guardo Andrè, neanche lui ha l'abito da sposo, ma è bello uguale.
 
Ci avviciniamo a lui, sono terribilmente emozionata, padre Sebastien lascia le mie mani ed Andrè le prende, è emozionato più di me.
si avvicina e dice:
 
  • "Sei la sposa più bella che abbia mai visto"
non rispondo, lo guardo solamente, inizia la cerimonia, siamo solo noi sei e ci bastiamo, è il momento delle promesse.
 
  • " Io Andrè, prendo te Oscar come mia legittima sposa, tu che sei mia sorella, mia amica, mio unico amore, per sempre finchè morte non ci separi"
  • con le lacrime agli occhi, dico le mie promesse:
  • "Io Oscar, prendo te Andrè come mio legittimo sposo, tu che sei mio fratello, mio amico, mio unico amore, per sempre finchè morte non ci separi"
  • "e con queste promesse, siete sposati davanti agli occhi di Dio e che nessun uomo possa dividere ciò che Dio ha unito"
Vediamo avvicinare padre Marcel
 
  • " tenete, queste fedi  sono di legno, non potete tenerle esposte ma tenetele come collane, accanto al cuore, così che non possano scoprirvi, e che Dio vi benedica"
  • "Grazie padre" ( diciamo insieme)
dopo aver stipulato il nostro contratto di matrimonio, salutiamo i nostri testimoni improvvisati e ci avviamo verso casa con Padre Sebastien.
 
  • "Ragazzi, ora viene il momento difficile, ma voi dovete essere forti, promettetemelo"
  • "certo padre, saremo forti"
  • "madame, se un giorno dovreste avere dei problemi, venitemi a cercare, la mia porta è sempre aperta per voi"
  • "grazie infinite"
 dopo averlo salutato ci avviamo verso casa, iniziamo una nuova vita insieme, intanto passiamo la nostra prima notte insieme da marito e moglie, domani penseremo a tutto ciò che compete la nostra vita d' ora in poi, ma stasera ho accanto mio marito, e voglio vivere per lui, domani si vedrà.
 

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Capitolo 12
*** Ritorno a casa ***


XII ° CAPITOLO 
RITORNO A CASA
 
Apro gli occhi, è già mattino, il sole entra attraverso le tende, non ho voglia di alzarmi, solo l'idea di dover tornare a casa mi mette a disagio.
Cerco di muovermi, ma non posso, c'è qualcuno che mi abbraccia stretta, è Andrè, mio marito, non riesco ancora a credere che sia successo, è stato tutto così veloce, lo scoprire i miei sentimenti nei suoi riguardi, è tutto nuovo per me.
 
Sono sdraiata sul mio lato sinistro, lui mi abbraccia da dietro, sento il suo respiro, dorme ancora profondamente, forse pensa a quando torneremo a casa.
Prendo la collana che ho al collo, tocco la mia fede, è un anello semplice in legno, lo guardo come se fosse la cosa più preziosa che esista al mondo, perchè sancisce l'amore e l'unione con lui.
Mi sento muovere, deve essersi svegliato.
 
  • "Buongiorno signora Grandier, vedo che non ha dormito"
  • " buongiorno Andrè o dovrei dire marito mio"
  • " è strano sentirselo dire, forse abbiamo fatto tutto troppo di fretta, cosa ne penserà la nonna?"
  • " credo che lei non abbia niente da obiettare, anzi, dobbiamo pensare a mio padre"
  • "già, non credo la prenderà tanto bene"
  • " è per questo che per i primi tempi non diremo niente, anche se sarà difficile lo so"
  • " Cosa faremo Oscar, io sono pur sempre un servo"
Mi alzo di scatto dal letto, arrabbiata per le sue ultime parole.
 
  • " Smettila Andrè, smettila, non sei un servo, sei mio marito, se ne farà una ragione"
  • " lo spero Oscar, ma ora torna qui e non tenere quel muso lungo, abbiamo ancora tempo"
Ed era vero, doveva godere delle ultime ore a nostra disposizione, dopo avremmo avuto molti problemi per poter stare insieme. Passano le ore,  sistemiamo i bagagli nella carrozza ed i cavalli, ci raggiunge Lucille.
 
  • "madamigella è stato bello avervi qui, spero che veniate un pò più spesso."
  • " cara Lucille, ringrazio te e fabian, per questa magnifica vacanza senza di voi non sarebbe stata tale"
  • " oh non mi fate commuovere, vi prego"
  • "promettimi che mi avvertirai quando nascerà, voglio conoscere il piccolo, mi raccomando"
  • " certo lo farò, ma vi prego state attenta, e soprattutto ad Andrè, è tanto buono e caro"
Con queste parole mi guardò, sapeva tutto senza aver detto niente, aveva capito quello che c'era tra me e lui, la guardo e l'abbraccio con affetto.
 
  • "Lucille, non preoccuparti, nessuno ci farà del male, te lo prometto"
 
Guardo il suo bel viso, mi sorride come se si fosse tolta un grande peso.
Salutiamo Fabian e Lucille, saliamo sulla carrozza e partiamo.
 
  • "Oscar sei pronta a tornare a casa?"
  • "no Andrè, ma dobbiamo, promettimi che mi starai sempre accanto qualunque cosa accada"
non mi dice niente, mi prende il viso tra le mani e mi da un bacio delicato prima sulla fronte, poi sulle guance ed infine sulla bocca. 
Non è un bacio appassionato, ma è dolce come il miele, lo guardo in viso, ancora non sono abituata a vederlo con gli occhiali, le erbe di padre Sebastien, lo stanno aiutando molto, non vede più tanto appannato.
 
  • " con questi occhiali sembri tua nonna"
  • " Oscar, ma che dici! se ancora continui a prendermi in giro, quando arriviamo prendo il mestolo"
  • "ahahaha no no il mestolo no ti prego"
iniziamo a ridere, non riusciamo a fermarci, vedo lui con la mano alzata che impugna un mestolo immaginario, che tenta di picchiarmi.
  •  
  • "Andrè basta ti prego, basta mi fai troppo ridere"
  • "Oscar aveva da tanto che non ti vedevo ridere così"
ci guardiamo e ci baciamo ancora, ma non come prima, questo è fuoco che ti entra dentro e non ti molla, sento le sue mani ovunque.
 
  • "Andrè non qui, se ci sente il cocchiere?"
  • " non ci sentirà mai, se tu non la smetti di urlare forse..."
  • " ma se ci scopre..."
  • "Oscar ti prego non pensare, non ci sentirà mai"
Iniziamo ad amarci, incuranti del viaggio, del cocchiere e di tutto il resto, ci siamo solo noi.
Dopo un bel pò di tempo, e dopo esserci ricomposti, intravediamo in lontananza Parigi, è sera ed è bellissima, continuiamo il nostro viaggio, mano nella mano, senza staccarci gli occhi di dosso.Come faremo ora, non riusciamo a stare staccati, come faremo a fingere che non proviamo niente l'uno per l'altro?
Intravedo da lontano casa mia, è illuminata, sono ancora tutti in piedi, ci avviciniamo fino ad arrivare davanti il portone.
 
  • " Ohhhh bambina, siete tornati, finalmente, non vedevo l'ora di rivedervi"
Scendo dalla carrozza, mi avvicino a Marie, e l'abbraccio, scende anche Andrè ed inizia a prendere i bagagli.
 
  • " ohh nipote mio, bentornato, cosa sono quegli occhiali? l'ultima volta non li avevi"
  • "nonna, è una lunga storia, ti spiegherò davanti ai tuoi gustosi manicaretti ed un buon bicchiere di vino, ho fame"
Lo guardo, dice tutto ciò mettendo la mano destra sulla pancia e l'altra sulla cuffietta che tiene la nonna in testa, scombussolandole i capelli, infastidendola.
 
  • " sempre a mangiare pensi disgraziato, e lasciami i capelli, se no prendo il mestolo e tu sai cosa ti succede."
  • " no nonna ti prego, "
Le dice ciò sistemandole la cuffietta per bene, ed abbracciandola.
 
  • " è inutile sei tale e quale a tuo nonno, ruffiano ed adorabile, vieni qua fatti abbracciare"
Si abbracciano e vorrei tanto esserci anch'io in quell'abbraccio, ma è tutto loro, io sono di troppo.
In quel momento vedo uscire dalla porta, una persona che non mi aspettavo di vedere a casa mia ed a quell'ora, vestito tutto di blu con i polsini d'oro, scende dalle scale, con aria di superiorità ed arroganza.
 
  • "Madamigella Oscar, bentornata, vedo che la vacanza vi ha fatto bene, buonasera anche a voi Andrè vedo che siete partito anche voi, giustamente i servi vanno dietro al padrone"
Vedo Andrè diventare bianco in viso, chi non lo conosce, penserebbe che è freddo, ma io so che lui in questo momento è carico di rabbia.
 
  • " Girodelle, si la mia vacanza è stata interessante, Andrè è venuto con me non perchè è un servo ma perchè glielo ho chiesto io di venire, e credo che queste siano cose che non vi interessano"
  • "Mmm... certo, madamigella ora devo andare, ma ci rivedremo in servizio, passate una buona serata"
Si congedò guardando con aria sprezzante mio marito.
 
  • " bambina, ormai viene in casa quasi ogni sera da due settimane, credo che voglia frequentare questa casa come se fosse il tuo promesso sposo, e che abbia chiesto la tua mano a tuo padre" 
 
Mi irrigidisco, sapevo che poteva accadere ciò, ma non credevo arrivasse fino a questo punto.
 
  • " mio padre cosa ne pensa di tutto ciò?"
  • " credo ne sia contento, vostra madre no però, ha cercato di fargli cambiare idea, ma è irremovibile"
  • " mia madre si trova alla reggia ora giusto?"
  • " si ma tornerà domani perchè vuole rivederti"
  • "nonna dobbiamo dirti una cosa, ma forse è meglio che vieni in camera mia più tardi, lontana da orecchie indiscrete, mio padre non c'è?"
  • " si è in casa ma si è ritirato già per la notte"
  • " perfetto vieni da me più tardi"
Ci guardiamo con Andrè, lui è ancora arrabbiato, sia per le parole di Girodelle e sia per la sua proposta.
 
  • " guardami, io sono qui Andrè, lui non mi sposerà, anche perchè non può, ricordi?"
 
e prendo nel frattempo la fede tra le dita, lui mi guarda e fa lo stesso gesto che faccio io, tocca la fede e lo vedo rilassarsi.
 
  • "dopo che la nonna va via, vieni in camera mia, non voglio dormire da sola"
  • " va bene a dopo"
Arrivo in camera mia, mi butto sul letto guardando il soffitto.
  •  
  • "bambina ti preparo un bel bagno caldo?"
  • " certo nonna, ne no bisogno, poi resta da sola con  me ti devo parlare"
  • " certo cara"
Guardo ancora il soffitto, toccando la fede, e ripenso alle parole della veggente, l'uomo in blu, mi entra in testa, non sarà mica lui, Girodelle? 
Entra la nonna in camera tutta indaffarata, con una cameriera che tiene due secchi d'acqua calda, mi spoglio ed entro nella vasca.
Mi guarda, e nota l'anello al collo, chiama la cameriera e le dice di andare che continua lei.
 
  • " Bambina, cosa hai da dirmi di così importante, ti ascolto"
  • "nonna ti ricordi il discorso che mi hai fatto sull'amore, bè... ecco io... Andrè... uff non so come dire"
  • " So che vi amate, lo so, spiegami solo cosa significa quell'anello"
  • " nonna, io e Andrè ci siamo sposati, in una chiesetta con dei testimoni, non potevamo farne a meno, dovevamo sposarci"
  • " oh mio Dio bambina, sono felice per voi, ma cosa dirà vostro padre? madame Marguerite?.. il Re?"
  • " proprio per questo spero di vedere domani mia madre, per parlarle, io non voglio sposare Girodelle, sono sposata ad Andrè, e mio padre non potrà fare nulla, lascerò l'uniforme, ma mai Andrè"
  • " Hai ragione cara, vi aiuterò anch'io non dubitare "
  • "nonna più tardi verrà qua mio marito, e dormirà con me, non fare entrare nessuno in camera mia, solo tu potrai farlo, va bene nonna?
  • " va bene tesoro"
detto ciò si avvicina a me e mi dà un bacio in fronte, abbracciandomi, la bagno tutta essendo ancora dentro la vasca."
 
  • " ora esci prima che ti freddi, devi farti trovare bella per tuo marito no?"
 
mi guarda e mi accarezza il viso dolcemente.
 
  • " si nonna, aspetto mio marito, è strano a dirlo ma è così"
  • " non temere, vi aiuterò"
Mi vesto con una semplice camicia da notte bianca, molto femminile rispetto a quelle usate precedentemente, mi guardo allo specchio, sono diversa, mi vedo bella, i miei capelli sono lucidi, le guance più rosse.
Mentre mi guardo allo specchio non sento arrivare Andrè, mi abbraccia da dietro e posa il suo viso sulla mia spalla destra, ci guardiamo allo specchio, sorridendoci."
 
  • "Girodelle, non ti avrà mai, sei mia"
  • " e tu sei mio, ricordalo"
Ci baciamo ed abbracciamo, ho paura per ciò che avverrà, ma guardo i suoi begli occhi color smeraldo e mi tranquillizzo.
 
  • "Ti amo Oscar, ora e per sempre"
  • " Ti amo Andrè, ora e per sempre"
Con questo ci ritroviamo sul letto ad amarci, pensando al nostro futuro.

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Capitolo 13
*** Problemi ***


XIII° capitolo
problemi
 
E' già mattino, il sole entra dalle finestre, sembrerebbe una bella giornata, sono abbracciata a mio marito, felice di essere sua moglie, siamo svegli da un bel pò, non proferiamo parola, solo una leggera carezza tra i miei capelli, è questa la pace che si prova con chi si ama?
Credo di si, non mi sono mai sentita così tanto bene, se non mi fossi alzata dal mio letto, dopo la sua drammatica dichiarazione d'amore, chissà a quest'ora cosa sarebbe successo alle nostre vite.
Avvicino la mia mano sinistra sul suo petto come una carezza, non oso pensare alla mia vita senza di lui, figurarsi sposare un damerino come Girodelle,  non potrei amarlo. 
Oggi dovrebbe tornare mia madre dalla reggia, ho riscoperto il suo amore e ne sono felice, credo che anche mio padre mi voglia bene, ma non avendolo mai dimostrato non ne sono tanto sicura.
 
  • "Oscar, cosa stai pensando, hai la fronte arricciata, come quando pensi qualcosa di importante, posso fare parte dei tuoi pensieri?"
  • " Andrè tu ne fai sempre parte, ma in questo momento penso ai miei genitori ed al loro volermi bene"
  • " i tuoi ti vogliono bene Oscar, non dovresti dubitarne"
  • " io non dubito di mia madre, dubito di mio padre, non ho mai avuto una sua dimostrazione d'affetto nei miei riguardi"
  • " ed invece no, lui te lo dimostra solo è che non lo noti, è un soldato, dovresti sapere che è così ma credimi, guarda i suoi occhi, si vede l'affetto che ha per te."
  • "non parliamone più, dobbiamo alzarci, mia madre sarà qui tra poco"
  • " agli ordini comandante"
Ci alziamo e ci vestiamo per fare colazione, tra qualche giorno ricomincerò a lavorare, arriviamo in cucina e troviamo la nonna piena di farina dalla testa ai piedi.
 
  • " Buongiorno ragazzi, avete dormito bene?"
  • " si nonna,  a parte i calci di Oscar al mio fianco destro, ma per il resto, tutto apposto"
  • " io non tiro calci, pensa a te che russi"
  • " almeno io lo ammetto"
Faccio finta di arrabbiarmi, mi alzo dalla mia sedia e vado via.
 
  • " va bene, non scalci, ma torna qui ti prego, andiamo a cavalcare un pò ti va?"
  • " ora si ragiona"
  • "io lo dico sempre che sei arrogante e viziata"
  • "ohhh ora basta su mangiate che tra poco arriverà madame Marguerite"
mentre mangiamo, sentiamo dei rumori dentro casa, sarà mia madre, ci avviamo contenti verso l'entrata, ma troviamo davanti a noi una persona che non ci aspettavamo di vedere, anzi due.
 
  • " Buongiorno Padre, come state, vi vedo in ottima forma, Girodelle, come vedo siete un ospite assiduo in casa mia"
  • " buongiorno Oscar, anche a te Andrè, si oggi sarà nostro ospite, credo sia opportuno, Oscar, che tu facessi l'onore di casa, visto che verrà molte volte qui a farci visita d'ora in avanti"
I due  uomini si guardano come se avessero un accordo segreto tra loro, la cosa non mi piace.
 
  • "certo padre, farò come dite."
  • "Andrè mi raccomando sella i nostri cavalli, e dì a tua nonna che prepara delle vivande, andremo fuori tutto il giorno, non c'è bisogno della tua presenza, per oggi"
  • " Certo signore farò come dite"
girandosi verso di me Andrè mi guarda, so cosa ha in mente mio padre, e lo ha capito pure lui.
 
  • " Signore i vostri cavalli sono pronti"
  • "bene Andrè, potete lasciarci"
  • " grazie Andrè, ora potete andare con gli altri della servitù, è quello il vostro posto" ( Girodelle)
  • "va bene signore"
io lo guardo dall'alto del mio cavallo, vedo il suo sguardo arrabbiato ed adirato, ma non lo darà a vedere a loro due, mi giro verso mio padre e lo vedo, è contento, i suoi piani vanno per come li ha architettati, ma non ha fatto i conti con me, Girodelle non mi avrà mai.
Dopo aver attraversato i nostri terreni ed esserci incamminati, mio padre si allontana con una scusa, alquanto ridicola, lasciandomi sola con Girodelle, era da aspettarselo, scendiamo dai cavalli.
 
  • "madamigella, non so se vostro padre vi abbia parlato delle mie intenzioni"
  • "Quali intenzioni?"
ribatto sorpresa, anche se non lo sono per niente.
  •  
  • " Madamigella, io sono innamorato di voi, non sapete da quanto tempo, avrei intenzione di prendervi in moglie"
  • "ahahahahaha ... Girodelle, voi volete sposare chi vi comanda da una vita? ma che uomo siete?"
  • "Un uomo che vi ama, s'intende, non volete formare una famiglia, avere dei figli, avrete tutto ciò che desiderate"
  • "non me ne vogliate Girodelle, ma io non ho intenzione di sposarmi con voi, perciò dimenticatemi in fretta, non sono per voi"
  • "e per chi sareste? per il vostro servo? non siate ridicola"
Si avvicina sempre più con fare arrabbiato, lo vedo dagli occhi.
 
  • " Andrè non è un servo, è un mio amico e gli voglio bene"
  • "mmm... quando ci sposeremo, lui non sarà più vostro amico, non lo voglio accanto a mia moglie"
  • "NO... vi ho detto che non sarò mai vostra moglie, spero ve ne rendiate conto"
Si avvicina sempre più, prende i miei polsi e con forza mi bacia, non ha niente d'amore, è un bacio freddo, insulso e viscido.
 
  • "Nooooo... non tentate mai più di baciarmi, o sarà la vostra fine, non vi sposerò mai, MAI"
  • "Madamigella, farò di tutto, per avervi per me"
  • "NO"
Salto su Ceasar e corro via, il suo bacio mi ha fatto ribrezzo, non lo sposerò mai, domani chiederò alla regina di trasferirmi, non voglio più avere a che fare con lui.
Arrivo a casa arrabbiata, mi viene incontro Andrè, gli racconto tutto ciò che è successo, vedo il suo sguardo cambiare espressione, lo vorrebbe uccidere, ma se lo facesse ci rimetterebe lui.
 
  • "Oscar, non vincerà lui, noi ci amiamo, lui non ti avrà mai"
 
Lo guardo, ci allontaniamo in un luogo del giardino dove nessuno possa vederci, mi bacia in un modo appassionato e sincero, tenendomi il viso tra le mani, questo si che è un bacio vero.
Ritornando a casa troviamo davanti la porta la carrozza di mia madre.
 
  • "Oscar, tesoro, come stai? sei bellissima"
  • "Madre sto bene, siete voi splendida come sempre"
  • "ohhh non farmi arrossire, come va con Andrè?"
  • "Madre devo dirvi una cosa importante possiamo andare in camera mia?
  • " certo"
Ci avviamo in camera mia siamo sole, ci sediamo sul mio letto, lei mi prende le mani e mi accarezza il viso dolcemente, spostandomi i capelli.
 
  • "dimmi tutto"
 
Racconto tutto ciò che è successo dopo la sua partenza da Arras, di padre Sebastien e padre Marcell, delle erbe degli occhiali e soprattutto del matrimonio, lei mette la mano davanti la bocca, sorpresa dalla rivelazione.
Racconto pure di Girodelle e della proposta di matrimonio e soprattutto il voler andar via dalla Guardia Reale.
 
  • "Tuo padre non la prenderà bene, ma ti vedo così felice bambina mia, fatti abbracciare, cercherò in tutti i modi di non farti sposare a Girodelle, ma sarà molto difficile"
 
Mi abbraccia stretta, sento il suo profumo di lavanda, è così bello stare stretta a lei, stiamo così per un bel pò.
Si è fatta sera, la casa si sta preparando per andare a dormire, io aspetto mio marito che venga come ogni sera in camera mia, non facciamo caso a due occhi, che nell'oscurità controllano tutti i movimenti di Andrè, che  aspettano il momento propizio per sbucare dall'ombra in cui si trovano, e sarà un momento terribilmente doloroso.

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Capitolo 14
*** I nodi vengono al pettine ***


XIV° capitolo
I nodi vengono al pettine
 
La guardo dormire, coperta solo con il lenzuolo, dorme a pancia in giù, con una mano sul mio petto, l'altra sotto il cuscino, ho notato che, da quando dormiamo insieme, questa è la sua posizione preferita per dormire.
Sembra un angelo, un terribile angelo direi, è splendida nella sua forza, la amo da una vita,  senza di lei la mia vita sarebbe vuota, inutile, avrei sofferto se non si fosse resa conto del suo amore per me.
Ancora non mi capacito che siamo sposati, non avrei sperato di più, l'ho amata dal primo minuto che l 'ho vista, quando scese da quelle scale, con il suo solito cipiglio da comandante già a sei anni.
 
Un'adorabile bambina, pensai, mai cosa più falsa, non era per niente un'adorabile bambina, direi  che era terribile, era peggio di un maschio, testarda come un mulo e caparbia, i primi tempi si dimostrò pure parecchio viziata, ma come darle torto, per riempire il vuoto e l'affetto, le davano tutto ciò che voleva.
Al mio arrivo tutto cambiò, era gelosa, direi gelosissima del rapporto che avevo con mia nonna, forse perchè in questa casa era l'unica che le dava affetto, come una madre, il doverla dividere con me, le creava una sorta di rabbia, che esprimeva in tutto e per tutto nei miei riguardi.
Quanti rimproveri ho avuto nella mia infanzia per colpa sua, combinava disastri su disastri,  facendo intenzionalmente cadere la colpa su di me, in principio la odiai, poi mi resi conto, che era una bambina sola, terribilmente sola.
 
Un giorno, preso di coraggio, le dissi che doveva smetterla, che io me ne sarei andato e portato con me la nonna, ovviamente era impossibile, lei mi guardò, i suoi occhi si riempirono di lacrime, la vidi stringere le nocche delle mani e mordere il labbro fino a sanguinare, una frase mi disse e mi congelò all'istante:
 
  • "se te ne vai e porti via pure la nonna, io rimarrò sola, farò la brava te lo prometto ma non andate via, vi prego"
Si mise a correre verso la sua stanza, io la seguì, la trovai seduta sul letto, in mano il suo adorato orsetto, l'unico vezzo consentito dal padre, che piangeva senza rumore.
Mi avvicinai alla porta e la sentì parlare all' orsetto:
 
  • "Lulù, andranno via, e tutto per colpa mia, come farò, ci sei solo tu con me, io non voglio stare da sola, è brutto, lulù come farò? "
entrai nella sua stanza, mi accostai a lei, ma non parlai con lei bensì con l'orsetto:
 
  • "lulù, la tua padroncina non resterà sola, noi non andremo via, se lei si comporterà bene, resteremo qui"
 
la vidi illuminarsi tutta, con la piccola mano paffuta, si asciugò la guancia, mi guardò e disse:
 
  • "ti prometto che farò la brava, non voglio che andiate via"
mi abbracciò su quel letto, non staccava la presa, piangeva ancora, lo sentivo dalla camicia che era bagnata dalle sue lacrime, le accarezzavo i capelli ancora corti, non la sentiì più, abbassai lo sguardo e notai che dormiva profondamente.
Da allora in poi, non ci furono più problemi, con il tempo crescendo, abbiamo imparato a conoscerci, ora la ritrovo donna, una splendida donna.
 
E' già mattino, la sento muoversi accanto a me, alza il viso ancora assonnato e mi guarda, è buffa, ha i capelli scompigliati ed una strana espressione, mi guarda e dice:
 
  • "ma non dormi?"
  • "no non dormo, anche perchè sembra che dovevi andare a galoppare come Ceasar, ma che ti prende mi hai riempito di calci stanotte"
  • "ahhhh... avrò fatto un brutto sogno, smettila di prendermi in giro, se no ti mestolo"
  • "no grazie mi basta la nonna per quello"
Ultimamente è nervosa, credo per tutto quello che sta succedendo, l'arrivo a casa, il matrimonio con Girodelle, dorme male e poco, o tira calci.
Ho una strana sensazione ultimamente, quando mi muovo mi sento seguito da qualcuno, anche stanotte, entrando in camera di Oscar, ho avuto come la sensazione di essere seguito, sarà una mia fantasia ma non mi convince.
Mi alzo dal letto, prima che faccia giorno, non vorrei che ci scoprissero.
 
  • "Vai già via? resta ancora un pò"
  • "Oscar non dire così, lo sai che non me ne andrei per nulla al mondo, ma non voglio che ci scoprano, ha da parecchi giorni, che facciamo così, lo sai"
Metto i pantaloni, mentre lei si siede sul letto coprendosi con il lenzuolo, è bellissima appena sveglia ed è mia.
Salgo sul letto gattonando, mi avvicino a lei, la bacio, non sento però aprire la porta e neanche lei, troppo presi dai nostri baci.
 
  • "Vedo, figlia mia, che ti diverti la notte, ho fatto bene a farti seguire Andrè, ora ho capito il perchè mia figlia non voglia sposarsi"
Guardo il viso di Oscar, ha gli occhi spalancati, freddi, impauriti, mi guarda, avrò anch'io lo stesso sguardo, mi giro verso il generale.
Ha uno sguardo buio, non avrà dormito per niente, il suo sguardo cambia subito, diventa di fuoco.
 
  • "Mi hai deluso Oscar profondamente, ti sei abbassata al livello delle sgualdrine di corte che se la spassano con i servi, ma non mi rovinerai, tu sposerai Girodelle e tu Andrè non sei più gradito in questa casa"
Mi alzo dal letto, sono furioso, vedo arrivare, Madame Marguerite e la nonna, ancora in camicia da notte, sono spaventate ed incredule.
 
  • "Signore io non me ne vado, non lascio Oscar"
Lui mi guarda, mi prende per il colletto e mi trascina fuori dalla stanza, sento urlare mia moglie.
 
  • "nooooooo... lascialooooo"
è coperta solo dal lenzuolo, la nonna la trattiene, sua madre si avvicina a noi.
 
  • "Augustin, smettila, lascialo stare, non mandarlo via, loro si amano"
  • "Quindi, cara moglie mia tu sapevi tutto a quanto vedo, ho delle serpi in casa mia, e scommetto pure tu Marie giusto?"
  • "lascialo Augustin, per l'amor di Dio lascialo"
  • "No.. deve andare via, non lo voglio più qua"
Mi solleva da terra, tenendomi per il collo, è forte, non riesco a muovermi, inizio a divincolarmi, ma non riesco a liberarmi.
in un movimento repentino, mi butta giù dalle scale.
 
  • "noooooooooooooooooo... Andrèèèèè..."
Ho la vista appannata, vedo Oscar, che liberata dalla nonna, e con lei al seguito, corrono  verso di me.
Sento la sua mano, toccarmi il viso.
 
  • "COSA AVETE FATTO?"
  • "Togliti da lui Oscar, è un ordine"
  • "No, non mi toglierò, sono stanca di essere un burattino, lui mi ama e io amo lui"
  • "NO, tu sposerai Girodelle, come già accordato"
  • " No anche perchè io sono già sposata"
Il generale diventa pallido in viso, si guardano negli occhi con rabbia, vedo alzare la sua mano e schiaffeggiare mia moglie.
 
  • "NOOOOOOO..."
Mi alzo, barcollando cercando di mettermi in mezzo, è pronto ad alzare le mani anche su di me, ma qualcun altro si è messo in mezzo, è Madame, che si mette davanti a noi due, non avrei mai pensato che avesse tutta questa forza contro il marito.
Forse l'essere stata allontanata da sua figlia, il suo amore, le ha dato un immenso coraggio, prende lo schiaffo al posto mio, è un attimo.
 
  • "Marguerite, cosa fai? perchè ti sei messa in mezzo, togliti, non dovresti, lui non è nessuno, ricordalo"
  • "No, non mi toglierò, mi hai tolto mia figlia, e ora che l'ho ritrovata, non voglio che me la porti via di nuovo, lasciali andare si amano, o forse ti sei dimenticato di cosa significa amare"
E' fiera, in lei in questo momento vedo Oscar, associavo il suo carattere al generale, ma mi sbagliavo, è sua madre in tutto e per tutto, è splendida e fiera, guarda suo marito negli occhi, con una forza immensa.
Lui guarda sua moglie, il suo sguardo cambia, si avvicina a lei e le sussurra, prendendole il viso tra le mani:
 
  • "Io non ho dimenticato Marguerite, io so cosa significata amare, lo sai, io ti ho amato dal primo momento, quel giorno in cui ti vidi alla reggia, eri bellissima, lo dissi subito che ti avrei sposato" 
  • "e allora perchè ti comporti così? puoi capire quello che prova nostra figlia, loro si amano, come noi ci amiamo, l'unica differenza è che lui non è nobile"
  • "Marguerite, è disonore per la nostra famiglia, lo sai, il Re non approverebbe, devono andare via, non voglio il disonore in questa casa"
Si guardano negli occhi, tenendosi per mano, non li avevo mai visti così, noto una lacrima che scende dagli occhi del generale, mentre accarezza la guancia arrossata della moglie.
  •  
  • "ti ho fatto male, mia adorata? perdonami"
  • "io ti perdono Augustin, ma promettimi che non farai del male a nostra figlia e ad Andrè, lei non è mai stata così felice, e lo sono anch'io perchè non potresti esserlo pure tu?
Io sono ancora a terra, tra la nonna che piange e mia moglie che mi abbraccia.
 
  • "Andrè, domani riferirò alle sue maestà che mia figlia, si ritira dalla Guardia, non dirò che vi siete sposati, andrete a vivere, nella nostra casa ad Arras, ma tu dovrai guadagnarti da vivere, sarà una cosa momentanea, quando tutti si dimenticheranno quello che è successo, dovrete cercarvi una casa, io vi aiuterò, il resto dovete fare voi"
Vedo alzarsi Oscar ed avvicinarsi ai suoi genitori, la madre l'abbraccia con affetto, le prende il viso tra le mani e dice:
 
  • "Figlia mia, questa è una buona soluzione, potete vivere insieme, nessuno vi creerà problemi, tuo padre  è stato magnanimo, non lo ammetterà mai ma vi vuole bene, accetta ti prego, non rendere invano ciò che ho fatto, io potrò venire con la nonna a farvi visita, purtroppo voi non potrete venire qui, ma vi staremo vicini"
Vedo Oscar iniziare a piangere, madame la sposta e si dirige verso di me
 
  • "Alzati figliolo e sìì felice, ora puoi amare tua moglie in pace"
Mi alzo da terra, lei prende le mie mani e quelle di mia moglie,e li unisce, da un bacio sulla fronte sia a me che a sua figlia.
La nonna piange silenziosamente, il generale si avvicina a noi, ho paura che mi dia un altro schiaffo.
 
  • "Andrè anche se non sei un nobile so che la farai felice, devi ringraziare mia moglie se non ti ho buttato fuori da questa casa, promettetemi che vi volete bene e che tratterai mia figlia con rispetto, e le darai tutto l'affetto che io non ho saputo darle nel corso degli anni"
  • "Lo prometto, la rispetterò e la amerò con tutto me stesso"
Non è un uomo che esprime emozioni, mi si avvicina e mi da una pacca sulla spalla, in segno d'affetto, si avvicina a mia moglie e la guarda.
 
  • "Perdonami Oscar, per tutti i miei errori, se ti ho fatto mancare il mio affetto, il mio sogno di avere un figlio maschio mi ha indotto alla pazzia, privando mia figlia dell'amore, potrai perdonarmi un giorno?
Oscar lo guarda, si avvicina a lui, lei come suo padre , non riesce a manifestare i sentimenti, ci riesce solo con me e con la nonna, ultimamente anche con sua madre.
Si avvicina al padre e gli prende le mani, con la sinistra gli accarezza il viso.
 
  • "Padre io vi ho già perdonato, anche perchè la vita da soldato mi piace e lo sapete, ma ho anche capito che non posso fare a meno di Andrè, io lo amo con tutto il cuore, come amo sia voi che mia madre"
Il generale alza il viso verso sua figlia e inizia a piangere, le prende il viso tra le mani e le bacia la fronte, non era mai successo prima, è un attimo si abbracciano.
 
  • "Marguerite, Andrè venite qui"
Ci abbracciamo tutti insieme, si gira verso mia nonna, che piange sommossamente in un angolo e le dice:
  •  
  • "Marie, anche tu fai parte di questa famiglia, vieni qui"
Inizia a correre verso di noi,le cade la cuffietta da notte, e ci abbraccia tutti.
 
  • "al diavolo la cuffietta, io lo sapevo che voi signore avete un cuore buono, grazie per aver accettato mio nipote, ne sono felice"
 
Dopo esserci lasciati il generale ci informa che avvertirà Fabian per il nostro arrivo, ci lascia avviandosi verso le sue stanze, con la moglie abbracciata a lui, torna la serenità in casa.
 
  • "Andrè, marito mio, finalmente  staremo insieme da marito e moglie, come deve essere, mi dispiace solo lasciare la Guardia di sua maestà, per il resto, io ti amo, e ti amerò per sempre"
  • "ti amo Oscar, almeno non sposerai quel damerino"
  • "credo che non si darà per vinto, mi sa che si rifarà vivo"
  • "io spero di no, l'unico di cui potrei essere geloso è Lulù"
  • "Lulù? oh il mio orsetto, non so neanche dove l ho messo"
  • "tu non lo sai, ma l' ho conservato io,  lo porteremo con noi, sarà il nostro portafortuna"
Ci avviamo nella nostra stanza,sono ancora dolorante, per via della caduta ma  siamo lo stesso, felici ed euforici, l' amo con tutta l'anima e da ora in avanti, nessuno me la porterà via, ritorneremo ad Arras, cercherò un lavoro ed una casa, sono felice, chissà cosa ci riserverà il futuro d'ora in avanti.

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Capitolo 15
*** Donna ***


XV ° capitolo
Donna

 
E' già mattino, devo aver dormito molto, visto il sole già alto in cielo, Andrè è  uscito, sarà a sbrigare qualcosa per conto della nonna.
Seduta davanti alla mia tolette, mi guardo allo specchio, mi vedo radiosa, il mio riflesso, è splendido, prendo la spazzola, appoggiata sul mobile ed incomincio a pettinare in modo abbastanza forte i miei capelli.
Non sono avvezza a determinati comportamenti femminili, pettino i miei capelli lunghi e colore del grano come se non mi interessasse, tiro, strattono, li sento spezzare.
Sento dei passi dietro di me, nell'anticamera della mia stanza, deve essere tornato.

 
  • "Entra Andrè, sono qui"
  • "Non sono Andrè, buongiorno figlia mia"
 
Mi giro, è mia madre che parla, oggi più che mai è di una bellezza radiosa, normalmente tiene i capelli legati, oggi li tiene liberi, la guardo e non vedo in lei una somiglianza fisica, solo gli occhi, sembrano simili, il resto ho preso da mio padre.
Si avvicina a me con passo delicato, non fa rumore, solo un leggero movimento dei tessuti del vestito denotano la sua presenza, tiene in mano un mazzo di rose bianche, sembrano raccolte da poco.

 
  • "Non le trovi belle? Oggi tuo padre, dopo quello che è successo ieri sera, ha preso un giorno di permesso, per rimanere con noi, ha deciso di andare a prendermi queste  belle rose, come facevamo da giovani"
  • "Sono splendide madre, come lo siete voi"
  • "Oscar, così mi farai arrossire, ma dimmi un pò, cosa stavi combinando ai tuoi poveri capelli, così li rovini sono tanto belli"
  • " Cosa dovrei fare, li pettino"
  • " dai su girato fai fare a me, è ora che tu inizi a comportarti da donna figlia mia, così non va"
  • " oh madre, lo sono sempre stata, solo che non mi metto a fare determinate cose"
  • " e ora invece dovresti, sei o non sei sposata? gli occhi sono fatti per guardare, figlia mia, Andrè ti ha visto sempre in modo maschile, direi che è giunto il momento che esca la mia bambina, gli piacerà vedrai"
  • "madre, vi prego, non voglio bustini e tutto ciò che comporta, non sarei io"
  • "non ti sto dicendo questo, fidati di me"
 
La lascio fare, prende la mia spazzola che ho malamente lasciato sul mobile, ed inizia a pettinarmi, la passa in tutta la lunghezza, è delicata, molto delicata, non sento nulla, solo le sue mani che spostano le ciocche.
Pettina i miei capelli  mentre inizia a canticchiare una dolce melodia, non l'ho mai sentita cantare, effettivamente non sono stata molto tempo con lei, mi sembra tutto nuovo.

 
  • "madre,  non voglio sembrare curiosa o impertinente, ma come avete conosciuto Il generale? insomma come vi siete innamorati"
 
Dico ciò con un sorriso, essendo mio padre severo ed altero, non lo immagino preso dall'amore.
 
  • "non ci crederai figlia mia ma tuo padre è un romantico, ci incontrammo nei giardini di Versailles, io passeggiavo con mia madre e mia sorella, lui era lì, era da poco entrato nelle guardie di sua Maestà, era all'inizio della sua carriera."
 
Mentre che parla continua a pettinarmi, sentirla parlare mi rilassa, è dolce e delicata, la sento sorridere in modo lieve mentre ricorda.
 
  • "Era bellissimo nella sua uniforme, i suoi occhi erano limpidi ma allo stesso tempo fieri, quando ci guardammo, i nostri occhi si persero, io non riuscì ad aprire bocca e lui pure"
 
Mi giro, la guardo in viso, è rossa emozionata, si siede sulla sedia accanto a me toccando una rosa nel vaso vicino a noi.
 
  • "mia madre non lo vedeva di buon occhio, infatti mi prese per il gomito e mi portò via, non sapevo neanche il suo nome, lei era restia alla sua famiglia per non so quali motivi"
 
E' un fiume in piena, inizia a raccontare, sono estasiata ad ascoltarla.
 
  • "il giorno seguente lo cercai con lo sguardo nei saloni della Reggia, non lo trovai, avevo un amica che mi aiutò almeno a sapere il suo nome, tramite amicizie, lo scoprì,  passarono i giorni, finalmente lo incontrai,ci ritrovammo di fronte, come la volta precedente, non riuscì a parlare, fu lui ad avvicinarsi e presentarsi, la sera doveva esserci un ballo a corte, si offrì per ballare con me, arrivati al ballo, non ballai con nessun altro, solo con lui, iniziammo a frequentarci, un giorno venne a casa mia con un bel mazzo di rose bianche per chiedere la mia mano a mio padre, lui era entusiasta, Augustin era di ottima famiglia, mia madre no, cercò in ogni modo di non farci sposare, puntava più in alto di un semplice soldato della guardia di sua maestà, alla fine dovette cedere."
 
Sono a bocca aperta non credevo che mio padre fosse cosi innamorato, non lo vedo che raccoglie fiori o che bacia mia madre, mi è impossibile pensarlo.

  • "Ci sposammo, fu un matrimonio splendido, lui era bellissimo in alta uniforme, ed io mi sentivo bella, dopo un pò nacquero le tue sorelle, l'ultima tu, è vero, voleva un figlio maschio, rimase male che l'ultima fosse di nuovo femmina, piansi tante lacrime, ma non potevo dire niente, ormai il danno era fatto, io avrei voluto ribellarmi, volevo farti crescere come una bambina, ma ora che ti vedo solo così hai avuto tante libertà che neanche io avevo, da un lato ne sono contenta"
  • "non è colpa vostra madre, ormai è successo, ma non per questo non mi sento una donna"
  • "avrei voluto cullarti, cantare le canzoncine che cantavo alle tue sorelle, o solo abbracciarti, mi è stato negato, ora voglio riprendermi ciò, quando andrai via non ti vedrò per molto, ma promettimi che la tua parte femminile non venga scavalcato dal soldato che c'è in te."
  • "ve lo prometto madre, mi sento donna in tutti i sensi, amo Andrè con tutto il cuore"
  • "Avrei voluto assistere al matrimonio, ma avete fatto bene, io spero che mi donerete dei bei nipotini"
  • "oh madre a questo non ci avevo pensato, io diventare madre?"
  • "lo so che pensarlo è difficile per te, ma ormai sei sposata, è normale, potrebbe succederti.
 
Io madre, non lo avevo pensato, tocco il mio anello al collo, tante cose sono successe così improvvisamente, che questa non mi era passata per mente, io avere un bambino da mio marito.
Come sarei io come madre, non so fare nulla che comporti qualcosa di femminile, neanche pettinare come si deve i miei capelli, avere un figlio è qualcosa di più grande di me.

  • "non è detto che sei incinta ora Oscar, ti si legge in viso che ti ho spaventata, credimi è una cosa naturale ti nascerà spontanea, su vestiti e scendi per la colazione"
Allunga una mano verso il mio viso e mi accarezza dolcemente, sono ancora turbata, si allontana ed esce dalla camera.
Sento di nuovo dei rumori, sarà entrato qualcun altro.
 
  • "Oscar, scusami se sono andato via così presto ma la nonna mi ha chiesto un favore"
     
Alzo lo sguardo, e lui è li davanti a me, deve aver corso, ha il fiato corto ed i capelli scompigliati, si avvicina a me e mi bacia con passione.
 
  • "Andrè"
  • "si dimmi"
 
Non mi lascia il viso, mi bacia con passione, sento le sue mani ovunque, continua a darmi baci per tutto il viso, mi solletica il velo di barba che ancora non ha tolto, non mi abituerò mai ai suoi assalti.
 
  • " Andrè se fai così il lavoro di mia madre sui miei capelli è stato vano"
  • "ah ecco cosa c'era di diverso, il cespuglio non c'è"
  • "spiritoso, dai su se continuiamo così non faremo colazione"
  • " e va bene, solo un ultimo bacio"
Diceva uno, ma erano tantissimi, mi venera, mi adora, tiene ancora il viso tra le sue mani, il suo smeraldo mi guarda con passione, amo da morire quest'uomo.
 
  • "Andrè un giorno tu vorrai avere dei figli?"

Dico ciò arrossendo, mi guarda e si stacca dal mio viso, sembra sorpreso.
 
  • "Oscar, sarebbe la cosa più bella che tu mi regaleresti,  sai che adoro i bambini ed un figlio nostro sarebbe l'unione del nostro amore , sarei felicissimo, avere una Oscar in miniatura, che gira attorno, o un maschio che ti somigli, sarebbe la cosa più bella al mondo"
  • " potrebbero assomigliare a te, non per forza a me"
  • "Amore, io vorrei avere una Oscar in miniatura, per viziarla e darle tutto ciò che non è stato dato a te, per questo io lo spero, io ti amo, ma come mai mi domandi se voglio un figlio'"
  • "ho parlato con mia madre che potrebbe accadere ciò, io ti amo ma non so se ne sarei capace, di te ne sono sicura, ma io? 
 
Mi prende il viso di nuovo tra le mani ed avviciniamo le fronti, parla a bassa voce
 
  • "Tu sei capace di fare tutto ricordalo, sei una donna ti verrà naturale, vedrai quando un giorno capiterà, avrai delle sorprese"
 
Finisco di vestirmi, scendiamo per fare colazione mano nella mano, nel salotto troviamo i miei genitori abbracciati, mio padre sembra diverso, non l'ho mai visto così.
 
  • "Buongiorno figlia mia, buongiorno Andrè"
  • "buongiorno padre"
Andrè saluta anche lui, ma avendo un impegno preso con la nonna è dovuto andar via.
 
  • "Oscar, ti vedo raggiante, ho riflettuto molto con tua madre, riguardo a ciò che è successo ultimamente, non credere che io sia  felice, è successo tutto troppo velocemente"
  • "lo so padre, vi capisco"
  • "purtroppo dovete andare via da qui, e questo mi dispiace molto, vorrei che me ne avessi parlato prima, avremmo potuto sistemare meglio le cose, ora sorge solo un problema"
  • "quale problema?"
nel momento stesso che dice queste parole sentiamo arrivare qualcuno dietro di noi, mi giro, no non può essere lui, Girodelle, tutto vestito di blu, di nuovo dentro casa mia, cosa vorrà ancora, mi sa che è lui l'uomo vestito di blu, descritto dalla veggente, ho il presentimento che avremo dei grossi problemi.
 
  • "buongiorno, spero di non essere di disturbo, sono venuto a salutare la mia fidanzata"
 
continua....

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Capitolo 16
*** Rabbia ***


XVI° CAPITOLO
Rabbia
 
  • "Buongiorno, spero di non essere di disturbo, sono venuto a salutare la mia fidanzata"
Cosi si presenta l'uomo di fronte a me, Girodelle, il mio sottoposto,non posso credere a quello che sta succedendo, ora capisco a cosa si riferiva mio padre poco fa.
 
  • "Buongiorno Victor, la  nostra casa è sempre aperta"
Mi giro verso mio padre, sembra nervoso, tortura le sue mani, mi guarda con fare dispiaciuto.
 
  • "Madamigella Oscar,  la trovo in splendida forma, alla Reggia tutti l'aspettano con impazienza"
Mi giro verso di lui, è viscido presuntuoso ed arrogante, mi alzo dal mio posto e dico:
 
  • "Victor, anche se ha l'autorizzazione di mio padre, per essere presente qui, io sono sempre un suo superiore, pretendo rispetto nei miei riguardi"
 
Sono arrabbiata, direi alquanto furiosa, voglio uscire subito da questa stanza che sento stretta intorno a me.
 
  • "Mi spiace deluderla madamigella, ma come suo promesso sposo, devo comportarmi così, devo pur corteggiare la mia futura sposa, la madre dei miei figli"
 
La rabbia aumentò, io la madre dei suoi figli, strinsi forte le mie mani, mi giro verso mio padre, è diventato pallido, continua a stringere le sue di mani, non riesce a parlare, non vedo in questo momento il generale che conosco, sembra che abbia paura della mia rabbia ed ha ragione.
  •  
  • "Fatevene una ragione, Victor, io non vi sposerò mai, ripeto MAI"
  • "No madamigella, voi vi sbagliate, c'è stato un accordo con vostro padre, io tengo sempre fede ad un accordo, quindi voi sarete presto la mia sposa"
  • "vi sbagliate, non lo sarò mai, anche perchè non posso esserlo"
In quel momento  vedo alzarsi dalla sedia, finalmente, mio padre, sempre più nervoso.
 
  • "Calmatevi, smettetela di urlare in casa mia, è vero Victor abbiamo preso un accordo, ma devo avvertirvi che ormai è saltato, mi dispiace darvi una delusione, ma non posso fare altrimenti"
  • "No, l'accordo è stato fatto, io amo vostra figlia, mi sono impegnato, la mia famiglia ne subirebbe un trauma, non posso accettare."
  • "mi dispiace, ma io non vi sposerò mai, non vi amo, e non posso sposarmi"
 
In quel momento Girodelle si avvicina e mi prende le mani, un senso di nausea mi assale, le porta alla bocca e le bacia, nello stesso momento vedo arrivare dietro di noi Andrè, se ne accorge anche mio padre, che lo guarda.
 
  • "io vi amo madamigella, con tutto il cuore, sono sincero, darei la mia vita per voi se solo me lo permetteste"
  • "mi dispiace, vi ripeto che non posso."
  • "perchè non potete, vi darei tutto, soldi, tranquillità, il mio affetto, cosa c'è che vi blocca, cosa si mette in mezzo alla nostra felicità"
 
In quel momento spalanco gli occhi, non posso rivelare il mio matrimonio con Andrè, lo direbbe al Re e avremmo seri problemi.
Non rispondo, sono bloccata, sono nauseata dal suo viso e dalle sue mani sulle mie, mentre sto in silenzio, con la sua mano accarezza il mio viso, sento qualcuno tossire, è Andrè terribilmente adirato.
Lui si gira, si accorge di lui,  si gira di nuovo verso di me, mi lancia uno sguardo a dir poco terrificante, non l'ho mai visto così.
 
  • "mmm... ora capisco, in tutto questo c'entra il vostro servo giusto? c'era da aspettarselo."
Si gira verso mio marito con fare minaccioso, lasciandomi le mani, mi avvio anch'io verso di loro, mi sento trattenere da mio padre.
 
  • " tu lurido servo, hai messo gli occhi sulla mia fidanzata, lo sai che rischi il carcere per questo, lo sai vero?
 
Andrè è fermo impassibile, solo il suo sguardo esprime il fuoco, vorrebbe picchiarlo lo so, ma non lo fa, Girodelle, potrebbe creargli problemi in quanto nobile.
 
  • "su dimmi, lurida feccia, hai messo gli occhi addosso alla mia fidanzata?"
Niente, impassibile, questo crea in Girodelle, ancora più nervosismo.
 
  • "Ora basta, non vi permetto Victor, di comportarsi così in casa mia, quindi se non vuole problemi seri, è meglio che se ne vada"
  • "Generale, con tutto il rispetto, andrò via da questa casa, ma tornerò e porterò vostra figlia con me, come accordato in precendenza, ci vedremo in questi giorni."
 
Si gira verso di me, si avvicina, prende il mento con le sue viscide mani, e mi lascia un bacio sulle labbra, si gira e si avvia verso Andrè.
 
  • "Non sarà mai tua, ricordalo MAI"
Andrè lo guarda, non dice niente, ma il suo sguardo dice tutto, appena uscito, finalmente parla.
 
  • "non sarà mai tua lurido verme, perchè è già mia"
Si avvicina a me e mi accarezza il viso con dolcezza, mio padre si avvicina a noi.
 
  • "mi dispiace ragazzi per questo inconveniente, lui ora farà di tutto, Oscar, credo che sia meglio che partite, andate via da qui, non andate  ad Arras, vi troverebbe subito.
  • " volete che partiamo? come farò con la guardia di sua maestà?"
  • "non preoccuparti Oscar, dirò che ti sei ammalata, e che potrebbe essere una malattia trasmissibile al Re, non può essere contagiato, andrete in Provenza, lì ho degli amici che mi devono dei favori, dirò che siete una coppia di sposi che hanno bisogno di un alloggio e di un lavoro, e che mi siete cari, non mi diranno di no"
  • "ma cosi padre saremo dei fuggiaschi"
  • "e cosa hai intenzione di fare, tu sai che ha tutto il potere per fare incarcerare Andrè e dire che ti ha soggiogato, e dopo averlo rinchuiso ti sposerà e non potrai dirgli di no, vuoi questo?"
  • "no padre, voglio che Andrè sia libero, ed io con lui"
  • "dirò a questi miei amici se possono prendere Andrè come stalliere, mi sembra di ricordare che ne avevano bisogno, e che vi diano alloggio, ma non puoi presentarti vestita da uomo, sono brave persone, ma non sono aperte come la gente di Parigi, non ti capiranno, potrai vestirti in casa, ma non fuori, è quello che ti chiedo"
  • "va bene padre, farò come dite"
  • "Andrè, prepara tutto il necessario per partire, andrete via domani notte, io mando una lettera alla famiglia Annaud, così che quando arriverete, sanno già come comportarsi"
  • "padre, non vi rivedrò ne voi, ne la nonna, ne mia madre"
  • "Oscar, vuoi essere felice? allora vivi, fai quello che ti dico, se vuoi esserlo, ci terremo in corrispondenza, non c'è bisogno che cambiate i vostri nomi, tu diventerai solo Françoise Grandier, in effetti è il tuo nome al femminile e il cognome di tuo marito"
  • "va bene padre, farò come dite"
  • "farò preparare gli abiti da Marie, le vivande ed i bagagli, prima partite meglio è, vado a scrivere la lettere"
  • "grazie padre"
 
Si allontana da noi, Andrè si avvicina a me e mi guarda in viso, sembra triste e spaventato, mi accarezza il viso dolcemente e lascia un bacio sulla mia fronte.
 
  • "Oscar, dobbiamo farlo, hai sentito tuo padre, Victor ritornerà e non sarà molto composto, ora è stato anche molto tranquillo, ma la prossima volta non sarà così."
  • " va bene Andrè, faremo così."
Vado in salotto e trovo mia madre intenta a cucire, accanto a lei la nonna, alza il suo dolce viso e mi guarda.
 
  • "Oscar, figlia mia vieni qua, siediti vicino a me"
  • "subito madre"
  • "Oscar, tuo padre mi ha informato, a me non piace Girodelle, questa mi sembra la soluzione più giusta, non perderemo i contatti, ci scriveremo, voglio essere informata su tutto ciò che vi succede, può darsi che venga a farvi visita in incognito"
  • "madre, proprio ora che vi ho ritrovato, dobbiamo allontanarci"
 
Mi butto ai suoi piedi, piangendo,la nonna ci guarda con le lacrime agli occhi,  appoggio la testa sulla sua gonna, sento le sue mani accarezzarmi i capelli, non parla più questo gesto dice più di tante parole.
 
  • "io ti voglio bene figlia mia e voglio bene pure ad Andrè, non voglio che vi succeda qualcosa,"
 
Guardo i suoi occhi, sono pieni di lacrime, come la nonna in questo momento, il giorno passa, cammino con Andrè, nel giardino di casa mia.
 
  • "Oscar, mi dispiace lasciare questo posto, è un pò come se fosse anche mio"
  • " lo so Andrè, anche a me dispiace, ma non voglio perderti, dobbiamo andare via per il nostro bene"
Ci sediamo in riva al lago come da ragazzini, mi stringe a se mentre mi accarezza i capelli, lo amo con tutta me stessa, non so cosa farei senza di lui.
 
ANDRE'
 
Volevo mettergli le mani addosso, come si permetteva quell'essere sudicio a toccare mia moglie, non so cosa mi abbia trattenuto dallo spaccargli quella faccia di bronzo che si ritrova, ma non potevo muovermi, sarei stato in colpa e lui ne avrebbe approfittato.
La soluzione del generale sembra ottimale, non possiamo dichiarare di essere sposati, ma almeno se andiamo via, Girodelle, si metterà,spero, l'anima in pace.
Oscar è mia, lo è sempre stata, lui non ha nessun diritto su di lei, dopo aver parlato con il padre e sua madre, stiamo qui seduti sul bordo del laghetto, lei tanto forte e battagliera, ora la vedo stanca e senza forze, non vuole lasciare i suoi genitori, soprattutto sua madre, ma non possiamo fare altro.
Ci dirigiamo in casa, lei si dirige in camera sua dopo aver cenato, il generale richiede la mia presenza nello studio.
Busso alla sua porta ed entro.
 
  • "Andrè, entra dobbiamo parlare"
  • "sono qua signore"
  • " hai la vita di Oscar tra le mani, l'affido a te, so che la tratterai bene, ne sono sicuro, i signori Annaud sono persone anziane e semplici, vi vorranno bene, se dovessero esserci dei problemi, qualsiasi tipo di problemi, non esitate ad avvertirci, è chiaro Andrè?
  • "si signore, tutto chiaro"
 
Si alza, fa il giro della scrivania e viene verso di me, è fiero ed autoritario, porta le mani dietro la schiena, mi guarda  in viso e mette le sue mani sulle mie spalle
 
  • "Andrè, falla felice, dalle tutto l'affetto che io le ho negato, non sono stato un buon padre per lei, non l'ho trattata come doveva essere trattata, come una donna, e ne sono rammaricato, credo di aver combinato un guaio, non so se merito il suo affetto"
  • "posso dirle solo una cosa signore, se mi consente"
  • "certo dimmi pure"
  • "Sua figlia la ama, come non si immagina, da piccola pendeva dalle sue labbra, tutto ciò che faceva era rivolto a lei, s'impegnava al massimo per renderla felice, credo che l'ami in modo incondizionato, ma come ben sa non è facile che esterna un sentimento"
  • "Hai ragione figliolo, in questo ha preso da me, ora vai tua moglie ti aspetta, domani avrete molta strada da fare, rendila felice, te lo chiedo come padre, non come il generale"
  • "sarà fatto signore"
 
Mi volto e mi avvio verso la sua camera, è sdraiata a pancia in sù che guarda il soffitto, mi cambio e mi dirigo da lei
 
  • "Oscar, cosa fai?"
  • "guardo il soffitto non lo vedrò per molto tempo, mi mancherà questa stanza"
mi sdraio accanto a lei, le avvolgo le spalle con un braccio, mi si avvicina  mettendo la testa sulla mia spalla, sento la camicia bagnata, è lei che piange, non parla, la lascio fare, mentre le accarezzo dolcemente i capelli, non dico niente, non c'è bisogno, lascio sfogare il suo pianto, domani per noi inizia una nuova vita, sperando che quel viscido di Girodelle, non si presenti di nuovo nelle nostre vite.

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Capitolo 17
*** Pianti regole e partenze ***


XVII° capitolo
Pianti regole e partenze


 
E' notte fonda, la carrozza è pronta, i nostri due cavalli sono pronti a trainarci verso la Provenza, precisamente a Marsiglia, là troveremo la famiglia Annaud, amici di mio padre che ci ospitano.
Sarà Andrè a guidare la carrozza, cosi che non torni indietro ed è a nostra disposizione, mettiamo gli ultimi bagagli,  devo lasciare la mia casa e mi sento male.
Si avvicina mio marito, mi prende il viso e mi osserva, ha messo gli occhiali come fa ultimamente, non mi abituerò mai al suo nuovo sguardo, sembra un poeta, un intellettuale, anche se lo è sempre stato senza indossarli.
Mi accarezza dolcemente il viso, non ha bisogno di parole, mi legge nel pensiero, ha capito i miei sentimenti, sono giù di morale, mi prende le mani e bacia uno ad uno le mie dita, in modo molto dolce e delicato.
 
  • "Amore mio, moglie mia, non preoccuparti, l'importante è che stiamo insieme, il resto non conta, so che ti mancheranno i tuoi genitori, come a me mancherà la nonna, sò che ti mancherà il lavoro, ma dobbiamo fare qualcosa per noi, lo capisci vero?
  • "si Andrè lo capisco, vorrei solo non fare tutto così di corsa!
Vedo arrivare i  miei genitori e la nonna a salutarci.
 
  • "bambina mia, ricordati che se ci fossero problemi, non pensateci due volte ad avvertirci, tieni, questa collana me la diede mia madre prima di sposarmi, volevo darla a te, ognuno delle tue sorelle ha ricevuto qualcosa da me, io voglio darti questo"
Mi prende la mano e mi posa una collana molto semplice con uno smeraldo incastonato, come il colore degli occhi di mio marito, alzo il viso la guardo, mi avvicino a lei e l'abbraccio, piange ed anch'io con lei.
 
  • "mi raccomando figlia mia stai attenta, e sii felice, Andrè vieni qui fatti abbracciare, stai attento a mia figlia, e stai attento a te, vi voglio bene entrambi e sapervi lontani mi rattrista."
Apre le braccia in direzione di Andrè, lui si avvicina, si abbracciano come una madre con il proprio figlio, in effetti è come se lo fosse.
Si staccano, vedo la nonna avvicinarsi, prende le nostre mani e le unisce.
 
  • "bambini miei, mi mancherete tanto, spero che siate felici, ve lo meritate, Oscar se mio nipote si comporta male, avvertimi arriverò con il mestolo, d'accordo?
 
A parte lo scherzo è seria, molto seria, i suoi occhi sono pieni di lacrime, prende il viso di suo nipote e gli dona un bacio sulla fronte.
 
  • "Piccolo mio, i tuoi genitori sarebbero fieri di te, sei un uomo saggio, come avrebbero voluto loro, io sono fiera di te, tratta bene la mia bambina, non farle mancare niente, ti ho scritto delle regole che dovrai leggere ogni sera, me lo prometti?
  • " quali regole nonna?
io ed Andrè ci guardiamo, non sappiamo di cosa stia parlando.
 
  • "eccole qua, sono tutte vostre"
Ci porge un foglietto, ci avviciniamo alla luce ed iniziamo a leggerle.
 
  1.  - dovrai rispettare tua moglie.
  2.   - dovrai amare più di te stesso tua moglie.
  3.  - sii sempre buono con gli altri, e se ti fanno un torto, non abbatterti tutto si risolverà.
  4. - dovete avere tanti bei bambini, così che io possa coccolare e viziare.
  5.   - amatevi come se non ci fosse un domani, l'amore è vita.
 
Alzo lo sguardo verso la nostra adorata nonna, le salto praticamente addosso, abbracciandola, mentre mi accarezza i capelli, piange.
 
  • "la mia bambina, è diventata donna, una splendida donna direi e sono felice che mio nipote è perso d'amore per te piccola mia"
 
Mi da un bacio sulla fronte e uno ad Andrè, si allontana, e nel mentre nostro padre si avvicina a noi.
 
  • "figlioli sapete dove andare e con chi parlare, mi raccomando state attenti, vivete come meglio potete, io cercherò di non far capire a Girodelle dove siete, non mi piace, ho visto uno strano sguardo in lui, ho sbagliato a cercare di darti in moglie, ma ora come ora sono felice di Andrè e del vostro matrimonio, parlerò con il Re, dirò della malattia, e quindi sarai esonerata dal lavoro"
  • " certo padre, staremo molto cauti, vi ringrazio per tutto ciò che fate."
  • "Oscar, non sono mai stato presente nella tua vita, ma voglio rimediare aiutandovi, anche se non dimostro quello che provo io ci tengo a voi, a tutti e due"
 
Guardo mio padre in viso, in questo momento non vedo il temerario generale che conosco, ma solo un padre che non vedrà per molto sua figlia, non penso a quello che faccio, è automatico mi avvicino a lui e lo abbraccio, sento le sue braccia avvolgermi tutta, mai nella mia vita ne ho avuto uno, è una splendida sensazione, mi accarezza lievemente i capelli, mi giro verso mia madre e la vedo con le lacrime agli occhi, anche lei sorpresa quanto me.
 
  • "ora andate, se no inizia a fare giorno e non dobbiamo destare sospetti, su andate"
  • "certo signore, ci avviamo, spero di rivedervi presto."
  • " Andrè abbi cura di te e di mia figlia"
 
Non so cosa gli viene in mente a mio padre ma si avvicina a mio marito.
 
  • "Andrè io ti ho sempre voluto bene come un figlio ricordalo"
Andrè con le lacrime agli occhi, saluta con affetto mio padre, non ci aspettiamo tutto ciò, salutiamo per l'ultima volta tutti, bacio mio marito mentre lui sale al posto del cocchiere.
Mi affaccio dal finestrino, saluto per l'ultima volta la mia casa, la mia famiglia, sto per iniziare la mia vita da donna sposata, una nuova vita ha inizio, in un luogo nuovo, sperando che Girodelle non si faccia vivo, la carrozza si avvia lenta, il mio cuore invece corre veloce, il mio cuore non è a Parigi, ad Arras o in Provenza, lui risiede in Andrè, come io risiedo in lui, è lui la mia casa e lo sarà per sempre.

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Capitolo 18
*** Amore e pensieri ***


XVIII° CAPITOLO
AMORE E PENSIERI
 
ANDRè
 
Salutiamo la nostra famiglia, salgo al posto di guida della carrozza, devo guidarla io, non possimo fidarci del cocchiere, potrebbe rivelare la nostra destinazione, Girodelle saprebbe subito dove siamo.
E' notte fonda, devo ringraziare l'uso dei miei occhiali, se riesco a vedere soprattutto ora che è notte, è una bella serata, non fa freddo, e non c'è anima viva in giro, non sento neanche mia moglie, si sarà addormentata, sicuramente è stanca, ha subito molte pressioni ultimamente, la sua vita è cambiata in modo radicale.
Dobbiamo fare un pò di strada prima di arrivare ad una locanda, per passare il resto della notte, essendo l'unico a guidare, devo riposarmi, o almeno stirarmi in un comodo letto per la mia schiena.
La vedo da lontano, è piccola e sarà accogliente, mi fermo e scendo giù, apro la portiera e come avevo pensato, mia moglie dorme in modo pesante, la guardo in viso, è bellissima, la bocca arricciata, la fronte pure, starà sognando, non voglio svegliarla, ma devo farlo, almeno riposerà in un letto comodo.
 
  • "Oscar, svegliati, ho trovato alloggio per la notte, ohhh svegliati"
  • " mmm... noooo..padre non voglio... lasciami dormire, non voglio usare la spada oggi, voglio giocare con Andrè"
 
La guardo un attimo e mi metto a ridere, sta ricordando un episodio della nostra infanzia, quando certe volte non ne voleva sapere di andare ad allenarsi, ma solo giocare, ovviamente il padre non glielo permise.
 
  • "Oscar, non sono tuo padre, svegliati"
  • "mmm Andrè sei tu, stavo sognando una cosa avvenuta tempo fa"
  • "si me ne sono reso conto"
 
Si alza, è ancora leggermente addormentata, ha i capelli arruffati ed il broncio, sembra una bambina, e non il comandante delle Guardia di sua maestà.
Leghiamo i cavalli e sistemiamo la carrozza, ci avviamo all'interno, troviamo una signora di mezz'estate ad accoglierci, chiediamo una camera per la notte e lei ci porta a destinazione, è una signora molto dolce, la locanda è semplice modesta ed arredata con gusto.
Entriamo nella nostra camera, non c'è il fuoco del camino acceso, perchè non si aspettava gente a quell'orario, ma a noi non importa, basta che stiamo insieme.
Oscar inizia a spogliarsi per la notte, rimane solo in camicia, la guardo sembra una venere, le gambe lunghe e magre, il seno piccolo che si intravede dalla camicia, la vedo sdraiarsi, io inizio a spogliarmi.
 
  • "Andrè, vieni, il letto è comodo, sarai stanco, devi dormire"
  • "arrivo mia rosa"
  • "non mi abituerò mai a come mi chiami"
  • "tu sei e sarai sempre la mia rosa, abituati all'idea che ti chiamerò così"
 
Mi sdraio sul letto, lei si avvicina ed appoggia la sua testa sulla mia spalla sinistra, con la sua mano destra sollevata sulla mia testa mi accarezza i capelli, con la sinistra i lacci della mia camicia.
Mi coccola, come non ha fatto mai, forse l'andare via ed il creare la nostra nuova vita, sta facendo uscire la donna che c'è in lei, forse neanche se ne rende conto.
 
  • "Andrè chissà come sarà d'ora in avanti, io ho paura"
  • "di cosa hai paura amore mio"
  • "di come sarà la nostra vita, di chi possiamo fidarci, se quel viscido di Girodelle ci trova, cosa facciamo"
  • " intanto dobbiamo vivere giorno per giorno, poi Girodelle non ci troverà mai, non ci pensare."
  • "va bene Andrè come sempre hai ragione"
  • "sai Oscar, ho immaginato la nostra vita come potrebbe essere, è spero sia bella e soddisfacente e...
Non sento muovere più le sue mani, abbasso il viso e lei è caduta in un sonno profondo,  come sempre fin da bambini, si addormenta nel momento più bello, o quando la nonna quando raccontava le storie, dormiva sul finale, o quando da ragazzi parlavamo di ciò che accadeva durante il giorno, è una dormigliona.
Mi sposto da lei, mi metto su un fianco con il viso rivolto al suo, l'accarezzo dolcemente, è mia moglie, ancora non ci cedo, che questo essere meraviglioso ha sposato me, mi addormento sono terribilmente stanco, domani il viaggio sarà lungo è meglio risposarci.
 
 
IL MATTINO SEGUENTE
 
OSCAR
 
Apro gli occhi, ho dormito tutto il tempo, il sole passa attraverso le tende,  di fronte a me c'è lui, mio marito, dorme come un bambino, è così bello, intelligente e buono, gli accarezzo la guancia, come ogni mattina da quando siamo sposati, gli sposto i capelli dall'occhio perso, baciandolo.
Mi accorgo che si è svegliato, apre i suoi splendidi occhi, e mi guarda con amore.
 
  • "Buongiorno mia rosa, vedo che sei ben sveglia"
  • "Buongiorno amore, dobbiamo alzarci il sole è già alto"
  • "si, devi incominciare a vestirti da donna, non possiamo arrivare dagli Annaud, con te vestita da uomo, e poi cercheranno due uomini, quando invece tu vestita cosi, potresti passare inosservata"
  • "ahhh per forza, io odio gli abiti femminili, tutti quei bustini, quei merletti, li odio"
  • "lo so ma è importante, e poi la nonna ti ha dato degli abiti che non hanno bisogno di bustino"
  • "Le scriverò una lettera e la ringrazierò di cuore"
 
Ci alziamo, prendiamo i nostri abiti, lei prende il vestito da donna.
 
  • "ohhhh ma come si mette, tutti questi lacci, ohh ma chi me lo ha fatto fare"
  • "Ahahaha Oscar, ti aiuto, non vorrei che tu strappassi il vestito"
  • "aiutami per carità prima che per davvero lo riduco a pezzi"
 
MI aiuta, mi mette le calze, mi  infila il vestito dall'alto, mi stringe i nastri nella schiena, è un vestito molto semplice.
 
  • "ahh che tortura, ma come fanno le donne"
  • "ahahah ma anche tu lo sei, imparerai"
  • "mmm...non imparerò mai"
 
prende un nastro e mi lega i capelli.
Lasciamo la stanza, salutiamo e paghiamo, ci avviamo alla carrozza, il viaggio è molto lungo.
 
"mmm... odio questo vestito, Andrè faccio questo solo per te ricordalo"
 
Verso sera arriviamo a destinazione, i cavalli sono stanchi ed anche noi, scendo e vedo due persone anziane che ci accolgono.
 
  • "OHH buonasera finalmente siete arrivati, vi aspettavamo con ansia, io sono Jacques Annaud e lei è mia moglie Sophie"
 
Allunga la mano verso di noi, è un signore basso, pelato, con due grandi occhi azzuri che ci guardano curiosi, la moglie si avvicina, ci porge la sua mano, è una bella donna, da giovane doveva essere proprio bella, è magra, anche lei due grandi occhi azzurri ed i capelli biondi raccolti in uno chignon.
 
  • "Piacere monsieur Annaud, io mi chiamo Andrè Grandier, e lei è mia moglie Françoise, dove potremmo mettere i nostri bagagli e la carrozza?"
  • "si subito, venite qui c'è la stalla, e qui accanto alla nostra villa, c'è una piccola casetta dove vi potete sistemare, è piccola ma è confortevole, ha tutto ciò che vi serve, dietro la casa c'è un pozzo per l'acqua.
  • "Grazie monsieur Annaud, ora scendo i nostri bagagli dalla carrozza"!
  • "vi aiuto monsieur Andrè"
 
Ci avviamo verso la nostra nuova abitazione,  entro nella nostra nuova casa, sono sorpresa, non sono abituata a dormire in un luogo diverso da casa mia.
 
  • "vi lasciamo soli, sarete stanchi, domani mattina vi farò conoscere i cavalli che dovete accudire monsieur andrè.
  • "chiamatemi solo Andrè, e comunque grazie per quello che fate per noi"
  • "vi auguro una serena notte"
 
Li vediamo allontanarsi, abbracciati.
 
  • "Andrè, credo proprio che sia arrivato il momento di togliermi questo maledetto vestito, lo sai che è difficile, non ci riesco"
  • "Oscar, mi sembri una bambina, vieni che ti aiuto"
  • "no no prima devi riuscire a prendermi"
 
Inizio a correre, prendo le scale, lui mi segue, è felice lo sento, arriviamo alla nostra camera e gli chiudo la porta in faccia."
 
  • "Oddio non fare così, fammi entrare ti prego, se no la butto giù"
 
La apro, il suo sguardo è un misto di ardore e passione..
 
  • "cos'aspetta monsieur Andrè, io sono qua, potrebbe aiutare questa povera fanciulla con questo stramaledetto vestito?"
  • "non vedo l'ora d'aiutarla madame"
 
Va dietro di me, slaccia i nastri uno ad uno, la sua bocca bacia il mio collo e la nuca, il mio vestito cade, lui si spoglia pure, iniziamo ad amarci, ma questa volta mi sembra diverso dalle altre, mi ama con passione e sentimento, ma sento dentro di me che c'è qualcos'altro , non so cos'è, ho la sensazione che sarà qualcosa di bello, intanto la nostra nuova vita ha inizio.

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Capitolo 19
*** sogni e realtà ***


XIX° CAPITOLO
Sogni e realtà

 
 
E' passato un mese dal giorno che abbiamo lasciato la casa di mio padre, per trasferirci qui, sento la mancanza della mia famiglia, di mia madre, più di prima, forse il nostro riavvicinarci ha influito.
La mattina mio marito, si sveglia presto per andare al suo nuovo lavoro, è entusiasta, lavorare con i cavalli è la sua più grande passione, noto con piacere che da quando padre Sebastien ha iniziato a curarlo con le erbe e l'uso degli occhiali, ci vede un pò meglio.
Si alza sempre con un sorriso sulle labbra, è così bello, con i capelli scomposti dal cuscino, appena sveglio la prima cosa che fa è quella di baciarmi in viso, la fronte, le guance, finisce sempre che si arriva a fare altro.
Dopo aver consumato il nostro amore, inizia a vestirsi, non senza lasciare il suo sguardo su di me, le nostre giornati passano lente, ancora non riesco ad abituarmi agli abiti femminili, che devo indossare.
Mi sento impacciata, vorrei cavalcare, duellare di spada, invece devo fare tutto ciò che ad una donna compete, non ne sono capace, per me è una tortura, una sera lui mi trovò seduta davanti al camino, sentìì la porta chiudersi e lui avvicinarsi, quella sera ero terribilmente arrabbiata.
 
  • "Oscar, Oscar, ci sei? sono tornato"
  • "..."
  • "Oscar, perchè non mi hai risposto?"
 
Io gli davo le spalle, non vedeva il mio viso e quindi neanche il mio turbamento, sentìì le sue labbra sul mio collo, le sue mani sui miei capelli.
 
  • "basta Andrè, non sono in vena"
  • "oh...è perchè amore mio?
  • "lasciami, non mi va"
  • " è successo qualcosa oggi? hai litigato con sophie?
 
Io guardai il suo viso, che mi prese tra le mani, non potevo mentirgli, l' avrebbe capito.
 
  • "mi sento inutile Andrè, voi tutti fate qualcosa, io sto qua dentro, vestita da donna, e tu sai che non lo sopporto, esco solo per prendere l'acqua, io non sono abituata a questo, non riesco a fare nulla"
  • "ti capisco, ma non possiamo correre rischi lo sai, facciamo così, in casa potrai indossare abiti maschili, ma quando esci non puoi, per le altre cose ti aiuterà sophie, e pure io lo sai che sono bravo in tutto ciò"
  • "Andrè, qualche volta possiamo utilizzare le spade come una volta, mi mancano e mi manca cavalcare."
  • "va bene Oscar, ma sei sicura di stare bene, ultimamente sei troppo pallida, non vorrei che ti prendessi un malanno"
  • " se mi scaldi tu no"
  • "hai visto che non puoi fare a meno di me"
 
Mi alzai dalla poltrona, ero vestita con una semplice vestaglia, niente più, in quel momento mi sentìì più donna che mai.
 
  • "siediti"
  • "Oscar, cosa vuoi fare?"
  • "vedrai"
 
Il fuoco scoppiettava, avvicinai il mio viso al suo, fu un bacio lungo e appassionato, le sue mani scesero sulle mie spalle, accarezzarono i miei capelli, sciolse il nodo della vestaglia, mi ritrovai nuda al suo cospetto.
Lo presi per il colletto della camicia, e nuda lo tirai su per le scale.
 
  • "Oscar, tu non te ne rendi conto, ma sei terribilmente donna in questo momento, mi farai morire"
 
Avvicinai il dito alle sue  labbra e sussurrai.
 
  • "shh... zitto, non parlare e amami"
  • "agli ordini comandante"
 
passammo una delle notti più belle della nostra vita.
Passano i giorni, ormai ho ripreso l'abitudine di vestirmi da uomo in casa, e ne sono felice, cerco di rendermi utile in qualche modo, anche se ancora non sono brava, anzi direi maldestra.

  • "ohh Françoise, quello non è zucchero è sale, certo che è brutto"
  • "Sophie, mi dispiace, ho sbagliato, non so che dire, mi sono confusa"
  • "cara, non scusarti, è logico non sapere fare determinate cose, abituata in città certe cose non si fanno"
 
Pensando che io non ho mai toccato niente di tutto ciò mi viene da sorridere, ad un certo punto ho un giramento di testa, sophie si preoccupa subito.
 
  • "cosa è successo cara"
  • " oh niente, mi è girata tutta d'un tratto la stanza, sarà che ho mangiato poco a pranzo"
  • "sarà sicuramente così, se continuano questi malesseri dovresti farti controllare da un dottore"
  • " certo se continuano si"
 
la mia giornata passa così, a finire la torta e quattro chiacchere con sophie, ma ho uno strano malessere, che continua a torturarmi, ed una strana nausea, avrò mangiato qualcosa di sbagliato.
La sera poi mi addormento subito, e faccio sogni strani come stanotte, sogno di correre di notte, solo la luce della luna illumina la mia strada, corro forsennatamente, ho una camicia da notte, la sento stretta, inciampo sempre su di essa, arrivo in una casa, è questa in cui abito, sogno Andrè sdraiato come il suo solito, poi non lo trovo più.
mi giro per la casa, con respiro affannato, sento il vagito di un bambino, ma io non ho bambini,  mi giro continuamente, incontro lo sguardo di Andrè, mi rivolge la parola.

  • "Oscar, tu sei mia?" 
  • "si Andrè sono tua"
 
nello stesso momento tra me e lui divampa un incendio,  lui è incastrato, non riesco ad avvicinarmi, mentre sento un bambino che piange, avanzo verso di lui ma scompare, continuo a cercare, sento piangere, mentre sento pure la voce di mio marito che chiede continuamente se sono sua.
Vedo una figura in lontananza, mi avvicino, gli tocco la spalla e lui si gira.

  • "Andrè sei salvo"
  • "non sono Andrè"
 
Era Girodelle, in braccio teneva un bambino, è piccolo ha dei boccoli biondi che gli scendono sul viso, apre gli occhi di scatto, e mi colpiscono i suoi grandi occhi verdi, molto simili ad Andrè.
Nello stesso momento vedo mio marito, dietro le sbarre, non siamo più in casa, vado verso di lui, mentre lo vedo che piange.

  • "lo sapevo Oscar, che tu non potevi essere mia, è venuta a prenderti, e pure il bambino"
  • "Cosa dici Andrè, cosa dici"
  • "capirai..."
  • "madamigella Oscar, io l'ho sempre detto che voi siete mia e non di questa lurida feccia, e anche questo bambino sarà mio, gli darò il mio nome, così non sarà un bastardo"
  • "nooooooooo..."
 
Mi alzai di scatto, sudata e con il respiro corto, mi giro verso il lato sinistro, Andrè è lì sdraiato accanto a me, che dorme sereno, è stato un incubo, ultimamente ne ho tanti, ma questo è stato il più brutto.
 
  • "Oscar, che succede, hai avuto un incubo?
  • "si, ma non preoccuparti"
  • "vieni sdraiati, rilassati e dormi"
  • "senti Andrè, tu vuoi dei bambini vero?
  • "si Oscar, sarei un falso se ti dicessi di no, te l'ho detto che vorrei una Oscar in miniatura da viziare"
  • "promettimi Andrè, che non mi lascerai mai, giuralo"
  • "Oscar così mi spaventi"
  • "dimmelo"
  • "ti amo e non ti lascerò"
 
Mi bacia e mi fa accoccolare sulla sua spalla, mi addormento subito.
trascorrono i giorni, ma continuo a stare male, ho sempre giramenti di testa e nausea, così decido di andare dal dottore del paese.

  • "Dottor Remì, mi chiamo Françoise Grandier, sono nuova qui, mi ha portato madame Annaud, perchè in questi giorni, non mi sento bene"
  • "piacere di conoscerla, madame, venga la visito, vediamo cos'ha"
 
Dopo un accurata visita, il dottore finalmente si esprime.

  • "madame, da quanto tempo non avete le vostre regole?"
  • " dovevano arrivare 10 giorni fa, ora che ci penso non ci ho fatto caso"
  • "ha per caso disturbi, nausea, giramenti di testa"
  • "si ultimamente si
  • "dorme ovunque si appoggia"
  • "si si"
  • "ad occhio e croce lei è incinta, madame, ma non sono ancora tanto sicuro, vediamoci la prossima settimana, se le vostre regole dovessero tornare, era solo un malessere."
  • "va bene dottore, ci vediamo la prossima settimana"
 
Mi saluta e ritorno a casa con sophie, la sera informo Andrè della mia visita, non dico del bambino, non sono sicura, gli dico solo che ho un malessere.
La settimana passa in fretta, le mie regole non sono arrivate ed io sono sempre più nervosa.

  • "madame, ora non ci sono dubbi, lei aspetta un bambino"
  • "Cosa dite dottore, io incinta?"
  • " si penso di quasi due mesi a questo punto, o forse sta entrando nel secondo, non ne sono certo"
 
Rimango senza parole, io avere un bambino, mi è difficile pensarlo dentro di me, o in braccio, e come la prenderà mio marito.
Saluto il dottore, sono in ansia, ho paura di non farcela, mi sento senza forze, impaurita, mi avvio verso casa, con il cuore e la mente pieni di pensieri e turbamenti.
Come la prenderà mio marito, devo dirglielo subito, non posso attendere oltre, solo lui sa cosa dobbiamo fare, lo trovo tra i suoi amati cavalli.

  • "Andrè"
  • "Oscar, che ci fai qui"
 
mi avvicino a lui, lo bacio, non mi importa che c'è monsieur Annaud a guardarci, gli prendo il viso tra le mani
 
  • "cosa succede Oscar, perchè sei qui"
non gli rispondo, lo guardo negli occhi, gli prendo la sua mano e la porto sul mio ventre, non abbiamo mai avuto bisogno di parole, mi capisce solo guardandomi.
 
  • "Oddio, non mi dirai che..
  • "si, amore mio si"
mi prende in braccio e mi solleva, non sono mai stata più felice di così, ma la strada sarà lunga, ma se staremo insieme, niente ci distruggerà, solo quel sogno mi turba, cerco di non pensarci, la vita deve andare avanti.
 
                                             

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Capitolo 20
*** Profumo di casa, biscotti e lavanda ***


XX° capitolo
Profumo di casa, biscotti e lavanda
 
 
Andrè
 
Mi sveglio di buon mattino, sono felice più che mai, avremo un bambino, tanto lo sono che non ho chiuso occhio stanotte, a differenza di mia moglie che dorme come un ghiro.
La guardo dormire, avevo notato dei cambiamenti in lei, ma pensavo fosse per la felicità di stare insieme, e per questa nostra nuova vita, invece no, dentro di sè ha la creatura che sancisce il nostro amore.
Devo informare immediatamente i suoi genitori ed ovviamente la nonna, lei e madame saranno sicuramente contente, appena mi alzo inizio a scrivere le lettere.
Mentre penso a tutto ciò, con lo sguardo verso il soffitto, sento Oscar lamentarsi, ultimamente mentre dorme noto che è turbata, dovrebbe fare bei sogni, invece si sveglia spaventata, sudata e con uno sguardo di terrore in viso, questo non fa bene nè a lei nè al bambino.
 
  • "lascialo...lascialo stare, lascialooooo"
 
mi alzo un pò dal letto, si dimena, allunga le braccia come se cerca di afferrare qualcosa, mentre comincia a piangere, non so cosa fare, non dovrei svegliarla nelle sue condizioni si potrebbe spaventare ed il bambino potrebbe avere problemi, mi avvicino a lei e le accarezzo i capelli sussurrandole:

  • "shhh.. Oscar, tranquilla, shh..ci sono io con te"
  • "noooo... lascialo, lascialo ti prego"
 
Continuo ad accarezzarle i capelli, mi sta spaventando, deve essere veramente brutto quest'incubo, continua a dimenarsi, cerca di svincolarsi dalla mia presa, ma non ci riesce,  la tengo stretta mentre continuo a sussurrarle parole dolci accarezzandole i suoi bei capelli.
Inizia a calmarsi, è stanca, ma non smette di piangere, nello stesso momento guardo la sua mano che si accarezza dolcemente il ventre, il sogno c'entra con il bambino, la sento parlare:
 
  • "Andrè io ti amo, non andare via da me"
 
La guardo in viso, dice tutto ciò dormendo, non se ne rende conto, è impaurita, devo avvertire la nonna, solo lei sa come carmarla, lei sola riusciva a farlo quando era bambina, io posso fino ad un certo punto.
La vedo rasserenarsi, si tocca ancora il ventre inconsciamente, le sorrido, l'appoggio delicatamente sul cuscino e mi alzo, devo avvertire subito la sua famiglia.

 
UNA SETTIMANA DOPO

Marie
 
Oggi Madame è alla reggia ma tornerà in serata, non c'è nessuno in casa, a parte la servitù, il padrone come la sua consorte, arriverà stasera, mentre impartisco gli ordini per la casa, il mio pensiero è diretto ai miei bambini, chissà se stanno bene, se mangiano, se  hanno avuto dei problemi, ha da tanto che non ho loro notizie.
Mi avvio verso la cucina, quando un valletto del padrone mi porge due lettere, una per me ed una per il  generale, guardo il nome sulla busta, è il mio adorato nipote, finalmente  si è fatto vivo.
L'altra lettera la porto direttamente nello studio del generale, esco e mi avvio nella mia camera.

  • "Luise, un attimo mi ritiro nella mia camera, se mi cercate sono lì"
  • "si Marie"
entro, mi siedo sulla poltrona ed apro finalmente la busta.
 
Cara Nonna, 
in questo momento starai pensando che sono un incosciente, che non ti ho fatto avere nostre notizie, mi dispiace, ma abbiamo avuto molto da fare.
Il lavoro presso monsieur Annaud, procede molto bene, sai che amo avere a che fare con i cavalli, viviamo in una bella casa e i coniugi Annaud, sono brave persone, sincere e generose, a volte la signora Sophie mi ricorda te, nei modi come tratta Oscar.
A proposito di mia moglie, devo darti una bella notizia, aspettiamo un bambino, sono al settimo cielo, non puoi immaginare quanto, mi preoccupa mia moglie invece, sembra che qualcosa la turbi, ma non vorrei parlartene per via cartacea, nella lettera al generale, oltre ad informarli della gravidanza, ho chiesto espressamente se potevi raggiungerci, solo tu puoi aiutare Oscar.
A parte questo sono l'uomo più felice di questa terra, ho un bel lavoro, ho una moglie che mi ama ed un figlio in arrivo, manca in questo quadro, la mia adorata nonnina, che in questo momento penserà che sono un ruffiano.
Aspettiamo con ansia il tuo arrivo, con affetto sincero il tuo nipote screanzato 
Andrè
 
Oddio la mia bambina, che notizia bellissima, sono felice per loro, tanto felice, ma mi preoccupa ciò che ha scritto su Oscar, chissà cosa è successo, qual'è il motivo per richiedere d'urgenza la mia presenza.
 
 
TARDA SERATA
 
Sento una carrozza, saranno i padroni, mi avvicino alla porta d'ingresso, come faccio sempre per accoglierli, e la vedo fermare , prima scende il generale e poi madame.
Lui come sempre da gentiluomo, offre la mano a sua moglie per scendere, appena scesa a braccetto si dirigono verso casa, dopo tutto quello che è successo, non c'è giorno che non li vedo allontanarsi, come era successo prima della partenza dei ragazzi, hanno riacceso la fiamma che stava andando  spegnendosi, sono così belli.
 
  • "Signor generale, madame, buonasera, bentornati"
  • "Marie, carissima, come stai, manco da un pò di giorni, sento la mancanza di casa"
  • "cara Marie, anche di suo marito, vero cara?"
  • "Hai ragione Augustin, soprattutto di mio marito"
  • "mmm... signore, oggi un vostro  valletto ha portato due lettere, scritte da Andrè,una per voi ed una per  me, troverete la vostra nello studio"
  • "Oh grazie Marie, la leggerò subito, venite con me mia dolce metà?"
  • "certo"
 
Si avviano verso il studio, dopo meno di mezz'ora, vedo uscire madame con le lacrime agli occhi ed il fazzoletto, ed il generale visibilmente emozionato"
 
  • "carissima Marie, prepara i bagagli, partirai domani stesso, una cosa ti chiedo, tienici informato su tutto quello che succede, di come procede il tutto e appena sarà il momento, mia moglie verrà , io vi raggiungerò in seguito, è tutto chiaro?
  • "va bene signore"
 
Inizio a preparare i bagagli, sono felice, finalmente rivedrò i miei bambini, non vedo l'ora.
Mi alzo presto, inizio a vestirmi, sono pronta, mi dirigo verso la carrozza, madame, mi porge una lettera da dare a sua figlia.
 
  • "mi raccomando Marie, tienici informati, e dai questa lettera a mia figlia, diventerò nonna, sono felicissima per la mia bambina"
  • "lo farò madame"
  • "fate buon viaggo Marie"
  • "grazie mille Madame, arrivederci signore"
 
Salgo sulla carrozza, finalmente si parte, arrivo bambini miei.
 
sei giorni dopo
 
Oscar
 
La nonna dovrebbe arrivare oggi, sono contenta, finalmente la potrò riabbracciare, mi è mancata molto ed anche a mio marito.
Mi sento stanca, molto stanca, ho continue nausee, dormo male e continuo a fare questi brutti sogni, forse è un bene che arrivi la nonna, sa cosa fare.
 
  • Sento in lontananza l'arrivo di una carrozza, Andrè è a lavoro, sono sola in casa, è la nostra carrozza, esco fuori, e vedo scendere lei, splendida nel suo vestito color lavanda, mi viene incontro, mi abbraccia in modo molto forte.
  • "Oh bambina mia sei bellissima, ma che bello questo pancino"
  • "nonna, non dire così, mi sento enorme, ho i piedi gonfi e dormo male"
  • "tesoro, ora ci sono qui io con te, ti aiuterò io, e dov'è quello scansafatiche di mio nipote"
  • "ahaah.. nonna lui è a lavoro ora"
  • "ah vero, andiamo su entriamo in casa, ho una lettera di tua madre"
Mi porge la lettera,mi guarda in viso, lo accarezza e si allontana a prendere le sue cose, lasciandomi sola per leggerla.
 
Mia cara Oscar, 
sono così felice di sapere che un piccolo Grandier farà parte della nostra famiglia, tuo padre come al solito, non vuole fare vedere i suoi sentimenti, ma sono sicura, anzi sicurissima, che è felicissimo, forse più di me.
Marie, ti aiuterà, ascolta ogni suo consiglio, come se ci fossi io li con tè, vorrei starti accanto in questo momento così difficile per te, avrò vostre notizie tramite la nonna, appena sarà il momento verrò a farvi visita.
sii felice figlia mia, i figli sono una benedizione, ama tuo marito ed il piccolo che verrà con tutta te stessa.
con immenso affetto 
tua madre
 
Inizio a piangere, nello stesso momento si avvicina la nonna.
 
  • "Oh su bambina mia, sarà difficile lo so, ma ci sono io qui ora e c' è Andrè che ti ama tanto, riuscirai credimi, sei forte."
  • "certo nonna, ma posso chiederti una cosa?"
  • "certo tesoro tutto ciò che desideri"
  • "vorrei tanto, tantissimo,  la cioccolata ed i biscotti che fai tu, ho una voglia  immensa di assaggiarli"
  • "mi metto subito all'opera per la mia bambina"
Le sorrido amabilmente, è arrivata e già sconvolge le nostre vite con la sua allegria, non so cosa farei senza di lei.
E' già sera, sento dei passi nel portico, è mio marito, che torna da lavoro.
 
  • "Ehy sono tornato, ma che buono odorino, è arrivata la nonna?"
  • "brutto screanzato finalmente, è questa l'ora di arrivare?
  • "ahahah mi sei mancata da morire nonnina mia"
 
L'abbraccia con affetto riempiendola di baci, lei gli prende il viso tra le mani e gli dice.
 
  • "sono qui tesoro mio, vi aiuterò, sono qui apposta"
 
Si abbracciano, si girano verso di me facendo segno di entrare nel loro abbraccio, sono felice, forse stanotte riuscirò a dormire sogni tranquilli, la nonna è a casa, Andrè è qui con me che mi abbraccia e con una mano accarezza il mio ventre, sono felice, l'odore di biscotti per casa la nonna e mio marito, mi sento finalmente a casa.

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Capitolo 21
*** fame amore e gelosia ***


XXI° CAPITOLO
Fame amore e gelosia 

Oscar

 
Ho fame, fame, terribilmente fame, mi giro per casa, in preda ad un attacco improvviso di cibo, è ancora notte fonda, sono sdraiata sul mio letto, insieme a mio marito, da quando è arrivata la nonna, mi sento più tranquilla, dormo di più e senza quegli orrendi incubi.
Mi giro sul mio lato sinistro, dove trovò Andrè che dorme a pancia in giù, con la mano destra sotto il suo cuscino, lo guardo, è bello anche quando dorme.
Lavorare con i cavalli, gli fa bene, sotto il sole, la sua pelle è  di un colore più  ambrato del normale, i suoi occhi così belli e così verdi, sono due fari per me, come posso fare senza di lui, ne morirei.
Continuo a guardarlo, accarezzandogli il viso, chissà se qualche altra donna, ha mai avuto desiderio di stare con lui, solo il pensiero, avrei voglia di prendere la spada e trafiggere chi mai lo avesse avuto, lui è solo mio.
Non ce la faccio più ho proprio fame, sarà il bambino, a volte me ne dimentico pure che sono incinta, già mi è difficile essere donna, perlopiù adesso ho lui o lei nel grembo, che madre sarò se penso queste cose.
Mi alzo con molta delicatezza, sento Andrè lamentarsi, per lo spostamento del materasso, ma il suo sonno è pesante, non si accorge di niente, scendo nel cucinino, dove trovo la luce di una candela ad illuminare la stanza.
 
Prendo un vaso, in caso fosse un ladro, mi avvicino piano piano, ma invece di un ladro, è la nonna, che sicuramente non riesce a dormire.
Dà le spalle alla porta, la sento canticchiare, sul tavolo vedo una tazza, forse di camomilla o tisana, e tanta stoffa insieme alla cesta dei ricami che porta sempre dietro.
Non si accorge della mia presenza, mi avvicino piano toccandole una spalla, in un primo momento sembra spaventarsi ma poi vedendomi si rasserena.
 
  • "Oscar, bambina mia, ti ho svegliato per caso? non volevo.
  • "no nonna, non mi hai svegliato, non riuscivo a prendere sonno e poi ho fame, tanta fame, non mi riconosco più, sarà quest'essere che è dentro di me che detta legge."
  • "ahhaha tesoro, hai ragione tu, quell'essere come lo definisci, reclama il cibo, tu poi mangi sempre così poco, ha diritto a qualcosa di più sostanzioso, dai su è rimasto un pò di pollo, ne vuoi?
  • "mmm... si, ci sono pure le patate? o se l'è mangiate Andrè?
  • "no tesoro ci sono ancora, dai siediti che ti porto da mangiare"
 
Sembro che non mangio da giorni, ho una tale fame che divorerei pure il tavolo, sono talmente tanto concentrata che non noto che la nonna mi fissa con uno sguardo dolce.
 
  • "cosa c'è nonna, sono sporca in viso?
  • "no tesoro, guardo quanto sei diventata bella, ora con la gravidanza ancora di più"
  • "OH nonna non è vero, mi sento orribile, sono enorme e sono ancora di pochi mesi come sarò più avanti, sicuramente una balena."
  • "ohhh finiscila, sei bellissima, e mangia tutto non lasciare niente, mentre io finisco qui"
  • "cosa stai facendo di così importante?"
  • "non lo hai capito? tutto ciò che serve al piccolo o piccola, le fasce, le copertine, i vestitini, vuoi lasciarlo nudo?
  • "Oh nonna, ma che bello, non devi, e poi è tardi, non sei stanca?
  • "no tesoro, per la mia bambina no"
  • "ho finito, posso restare un pò con te a farti compagnia?
  • "certo cara, devi togliermi una curiosità, Andrè mi ha raccontato che la notte dormi male, che hai spesso incubi, cosa ti succede?
  • "si nonna, faccio sempre lo stesso incubo, vedo un incendio, un bambino con gli occhi di Andrè tenuto in braccio da Girodelle, e Andrè dietro le sbarre, è sempre lo stesso"
  • inizio a piangere,la vedo alzarsi dalla sedia, girare il tavolo ed avvicinarsi, mi prende il viso tra le mani e mi accarezza dolcemente.
  • "tesoro, la tua vita è cambiata rapidamente, non hai avuto tempo per riflettere molto su tutto, sei confusa, poi Girodelle, ha fatto il resto, devi rilassarti un pò, ora ci sono io qui con te, tutto si sistemerà"
 
Dice questo baciandomi le gote, ed accarezzandomi come se fossi ancora una bambina, mi guarda e dice:
 
  • "Ora vai a dormire sù, sei stanca e non dormi da molto, io ho ancora molto da fare qui"
  • "d'accordo nonna, buonanotte"
Le dò un bacio e mi avvio verso la  camera, Andrè si è mosso, ora è a pancia su, mi sdraio ed appoggio la testa sulla sua spalla, finalmente mi addormento.

ALCUNI GIORNI DOPO
 
Bussano alla porta, vado ad aprire, mi trovo davanti una ragazza di vent'anni su per giù, molto carina, bassina con i capelli neri e gli occhi azzurri.
 
  • "posso esserti utile?
  • "salve sono Margareth, la nipote di monsieur Annaud, mio nonno ha richiesto la presenza di monsieur Andrè"
  • "certo lo avviso subito"
 
Non c' è bisogno di chiamarlo lui è già dietro di me.
 
  • "eccomi, sono qui, piacere, sono io Andrè"
  • "oh mio nonno non mi aveva detto di un uomo così affascinante"
Mi volto verso di lei, come si permette solo di guardare mio marito, e pure si complimenta con lui, vorrei torcerle il collo, se avessi qui la mia spada.
Vedo lo sguardo di Andrè su di me, forse si è accorto che sono arrabbiata, terribilmente arrabbiata e gelosa, anche se non lo voglio ammettere.
 
  • "signorina Margareth la ringrazio, arrivo subito, saluto mia MOGLIE, e sono subito da suo nonno"
Lei con sguardo adorante, non si rende conto che potrei strapparle i capelli in un solo gesto, tanto è ammaliata da mio marito, acconsente saluta e va via.
Andrè chiude la porta, si avvicina a me e dice:
 
  • "Oscar, cosa c'è, perchè sei così arrabbiata, è solo una ragazzina, tu pensi che ti lascerei per lei?  sei mia moglie, ti amo immensamente, e poi hai mio figlio in grembo, pensi questo di me?"
  • "io...io...non so cosa pensare, non sono gelosa"
  • "Oscar, ti conosco troppo bene, non mentirmi"
  • "Andrè...io"
  • "Oscar"
  • "e va bene lo ammetto, le strapperei i capelli e le tirerei un bel pugno in quel bel visino che si ritrova"
  • "ohhh ecco la mia Oscar è tornata, finalmente, era da tanto che non vedevo il tuo essere irascibile, mi è mancato sai?"
  • "smettila Andrè, se no me la prendo con te"
  • "va bene, vado via, ma tu stai tranquilla, vai dalla nonna, e rilassati, io amo solo te ricordalo"
Mi prende il viso tra le mani, mi dà un bacio appassionato, e si avvia verso il suo lavoro, sono nervosa, nervosissima, si avvicina  la nonna.
 
  • "Oscar, cosa c'è? sei agitata, cosa c'è che non va?
  • "si è presentata la nipote di monsieur Annaud, dovevi vedere come faceva gli occhi dolci ad Andrè, che rabbia"
  • "oh tesoro, sei solo gelosa, è una cosa nuova per te, dovrai farci l'abitudine, tuo marito è un bell'uomo, sai quante donne facevano così con mio marito? ma lui era mio.
dicendo cosi si avviò verso la cucina, lasciandomi con tanti dubbi, confusa e con ancora un gran senso di fame.

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Capitolo 22
*** Fagiolino ***


XXII° CAPITOLO
Fagiolino
 

E' una bella giornata di sole, la nonna ed io camminiamo in mezzo alla natura, vicino alla nostra casa, la pancia si nota ora un pò di più rispetto ai primi tempi, ancora non lo sento muovere, mentre ci avviamo verso casa, ci vengono incontro Madame Sophie e sua nipote Margareth.
La guardo, la osservo, effettivamente è una bella donna, alta, bionda con gli occhi verdi, non è tanto magra, ha la pelle chiara, con qualche lentiggine qua e là.
 
  • "Oh buongiorno Françoise, come vi sentite oggi, vedo che la pancia sta crescendo sempre più"
  • "buongiorno Sophie, oh si, si inizia ad intravedere un pò, mi dispiace sono maleducata, vi presento la nonna di mio marito, Marie"
  • "Piacere di conoscervi Marie, io sono Sophie Annaud e lei è la mia nipotina Margareth, viene dall'Inghilterra in visita ai suoi poveri nonni che le vogliono bene"
  • "piacere mio madame"
  • "Madame, allora voi siete la nonna di quel bell'uomo di Andrè, non so cosa darei per avere un marito così"
 
Margareth dice tutto ciò guardandomi come se fossi la donna più brutta e di basso profilo, che esista al mondo.
Inizio ad alterarmi, stringo forte le mie mani, non posso farmi trattare così da una ragazzina viziata, la nonna si rende conto del mio disagio solo guardandomi negli occhi, mi prende per mano e dice:
 
  • "scusate mademoiselle, ma credo vivamente che non sia opportuno parlare così di un uomo sposato con una donna che lo ama più di se stessa e con un figlio in grembo, madame noi ci ritiriamo, Françoise è stanca, ha bisogno di riposo e mademoiselle, stia molto attenta a quello che dice, le si potrebbe ritorcere contro, arrivederci"
 
Saluto anch'io le due donne, visibilmente sconvolte, e ci dirigiamo verso casa, mi giro verso marie e l'abbraccio iniziando a piangere singhiozzando.
 
  • "oh cara, non ti ho mai visto così, sei un soldato, non puoi farti abbattere da una ragazzina petulante, devi saper gestire certe cose, capisco che non ti è mai successo nulla del genere, ma ora dovrai abituarti"
  • "lo so nonna, lo so, ma avrei voglia di urlare, di prendere la spada ed infilzarla, mi fa una rabbia, non ho mai provato nulla di tutto ciò"
  • "allora urla, siamo in casa, ti fa bene sfogarti, soprattutto perchè tutta questa rabbia fa male al bambino ed a te"
  • "tu dici nonna?"
  • "urla e io ti aiuterò,se vuoi possiamo usare pure le pentole e sbatterle fino a non poterne più"
 
Iniziamo ad urlare, dimenarci, la nonna è fantastica, è un vulcano, urla salta si dimena, io la guardo rido ed urlo pure io, se ci vedesse qualcuno ci prenderebbe per pazze.
Finiamo di urlare e siamo sfinite, io mi sento meglio, molto meglio, ad un certo punto mi vergogno di chiederle una cosa, inizio ad arrossire.
 
  • "tesoro, va bene che ci siamo dimenate, ma perchè sei così rossa in viso? mi devi chiedere qualcosa?"
  • "nonna non posso nasconderti nulla, ebbene si, volevo sapere, anche se una donna è incinta può unirsi, bè... insomma... ohhh non riesco a trovare le parole"
  • "vuoi sapere se puoi stare con tuo marito in senso fisico?
  • "si ecco, questo volevo sapere, il fatto è che mi manca mio marito, ha da quando abbiamo scoperto di avere il bambino che stenta a toccarmi, come se avesse paura di farlo"
  • "ohh tesoro vieni qua fatti abbracciare"
 
mi avvicino a lei, appoggio il mio viso sul suo petto caldo e profumato di biscotti  e lavanda, mentre lei mi accarezza dolcemente i capelli.
 
  • "bambina mia è normale che avete dei timori, ma credimi non fate del male al bambino, ancora potete stare insieme, più avanti è meglio di no, ma perchè non godere di questi momenti per stare insieme, con l'arrivo del bambino ne avrete ben pochi"
  • "oh nonna sono così imbarazzata"
  • "ahhh non devi, vi ho visto nascere, non devi averne, è normale avere dei pensieri su ciò, poi soprattutto per te è tutto nuovo"
  • "certo, non so niente di come si accudisce un bambino, non so se ne sarò capace, e poi neanche  l'ho sentito muovere, mi preoccupo, e se fosse morto?"
  • "no stai tranquilla, si dovrebbe muovere, non preoccuparti, sai che facciamo, stasera ti rendi carina, ti preparo io, fidat"
  • "ma nonna, sono enorme, non mi entrerà nulla"
  • "tesoro ti fidi di me, sù andiamo, così poi scendiamo, prepariamo la cena, io dirò di avere un gran mal di testa e vi lascio soli, è chiaro?"
  • "grazie nonna, come farei senza di te"
 
VERSO CENA
 
  • "Oscar sono tornato, mamma mia che giornata, sai è nato un nuovo cavallino, Oscar ma dove sei?
  • "sono qua Andrè"
 
entro in cucina dove trovo Andrè seduto al tavolo, la nonna ha voluto che mi togliessi i pantaloni e indossassi un abito più femminile, è un vestito semplice di un leggero colore celeste, una leggera scollatura a cuore, dove si intravedono i miei seni ormai belli gonfi, un nastro di un celeste più scuro sotto il seno, dove si vede la curva ormai evidente della mia pancia, i capelli sono leggermente tirati su, con dei nastri dello stesso colore del vestito.
 
  • "Dov'è la mia Oscar, chi l'ha rapita?"
  • "Oddio Andrè non fare lo scemo, la nonna mi ha agghindato così perchè dice che non posso tenere troppo tempo i pantaloni, mi stringono la pancia, e poi..."
 
mi sollevo allacciando i miei polsi dietro la sua nuca ed avvicinando il mio  viso guardandoci negli occhi.
 
  • "avevo voglia di vestirmi così"
  • "Oh sei splendida amore mio, fatti baciare, ora perchè sei arrossita? che succede?
  • "sai... non so come dirtelo, ma vorrei stare con te stanotte"
  • "ma non possiamo, facciamo male al bambino"
  • "non gli facciamo male, ho chiesto alla nonna e lei mi ha detto che più avanti no ma ora si "
  • "oddio, hai chiesto alla nonna, ora mi tira un mestolo, ahahahah
  • "ahahaahaah hai ragione ma solo a te"
  • "se lo vuoi tu, per me non c'è problema, mi sei mancata così tanto"
  • "anche tu"
iniziamo a baciarci, un bacio lungo, lui accarezza i miei capelli e la sua mano va a posarsi sul mio ventre, mi distacco da lui, prendo respiro.
 
  • "Andrè mangiamo, la nonna ci lascia soli, non si sente bene, mangiamo che si fredda tutto, è stata così brava è un peccato"
  • "certo moglie mia adorata"
iniziamo a mangiare, finiamo tutte le prelibatezze fatte dalla cara nonnina, puliamo il tutto, appena finito, vado verso mio marito, gli prendo la mano e ci dirigiamo su, in camera nostra,
Inizia a spogliarmi, i suoi baci su tutto il collo, mi scioglie i capelli, lo abbraccio, io spoglio lui, mi sento orrenda in confronto alla sua bellezza, ma lui mi guarda come un tesoro prezioso, iniziamo a baciarci con foga, quando ad un tratto..
 
  • "oh..."
  • "cosa c'è Oscar, ti ho fatto male, è successo qualcosa?
 
calde lacrime scendono dai miei occhi, è una sensazione nuova.
 
  • "Andrè, andrè si è mosso, senti senti"
 
Prendo le sue mani e le metto sul punto dove ha scalciato, ma purtroppo non si muove.
 
  • "oh, che peccato, mi dispiace Andrè"
  • "non dispiacerti, se si è mosso lo rifarà"
 
ricominciamo a baciarci, inizia la nostra notte d'amore finalmente, appena terminato vedo mio marito avvicinarsi alla mia pancia, l'accarezza, la bacia e ci appoggia la sua testa guardando nella mia direzione, con le mie mani gli accarezzo leggermente i suoi capelli sudati, sistemandoglieli.
 
  • "carissimo fagiolino, io e la tua mamma ti amiamo sai, è per questo che dovresti muoverti, ho voglia di sentirti"
  • "Andrè che scemo che sei, non ti sente"
  • "io dico di si, ehy tu fagiolino, rispondimi"
d'un tratto sento muovere dentro la mia pancia, come sempre ha ragione lui.
 
  • "che bello, è splendido, bravo fagiolino"
  • "ahhh finiscila di chiamarlo fagiolino, e vabbè per questa volta hai ragione tu"
  • "come sempre"
si alza avvicinandosi a me, mi bacia e si sdraia, io mi appoggio a lui, sento la sua mano sui capelli, accarezzarmi.
 
  • "ti amo Oscar, e ringrazierò la nonna per tutto quello che è successo stasera"
  • "anch'io ti amo Andrè, e spero che non chiamerai mai più fagiolino il bambino"
  • "certo ora dò un bacio a te"
mi bacia con passione.
 
  • "ed un bacio a fagiolino"
  • "ehy l'avevi promesso"
Ci addormentiamo così, dolcemente cullati dal nostro amore, io con il viso sulla sua spalla e lui che mi circonda con una mano le spalle e l'altra ad accarezzare il nostro ... fagiolino.

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Capitolo 23
*** Dolore ***


XXIII° CAPITOLO
DOLORE
 
Andrè

 
Passarono i mesi,  iniziava a fare terribilmente freddo, Oscar ormai era avanti con la gravidanza, la sua pancia incominciava ad ingrandirsi, ma era sempre bella, anzi forse di più.
Non è più la ragazzina molto magra e pallida, anzi le sue guance hanno il colore della pesca matura, i capelli più lucidi del normale, ed il suo sorriso è così bello, luminoso, è assolutamente splendida, ed ha mio figlio dentro di sé.
Non abbiamo molte notizie da Parigi, ultimamente la situazione del paese non è dei migliori, meno male che siamo lontani perchè chissà cosa sarebbe successo alle nostre vite.
La lascio dormire,  mi accosto al suo viso, il suo sonno è pesante, tranquillo, ha da un pò di tempo che non sogna cose brutte, forse la vicinanza della nonna le ha fatto bene, la vizia tantissimo, come non ha mai fatto fino ad ora.
Dorme sul suo lato sinistro, una mano sotto la sua guancia destra appoggiata al cuscino, l'altra adagiata lungo i fianchi, le sposto i capelli, neanche se ne accorge, con il mio indice le accarezzo il naso, il sole di qualche mese fa le ha lasciato qualche lentiggine qua è là sul suo viso, passo sulle labbra, rosse come ciliegie, non si accorge di nulla, dorme beata.
Il mio indice curioso vaga per il suo collo, tocco  la fede e la bacio, continuo la mia perlustrazione, il mio indice vaga, arriva ai seni, floridi e gonfi, non ha mai avuto tanto seno, come ora, merito della gravidanza, la sento ridere piano, si sarà svegliata penso, invece no, vedo la sua mano sinistra, che fino a poco prima era adagiata sul fianco, toccare il ventre, sarà il bambino, si sarà mosso.
Mi avvicino e piano parlo a lui o lei:
 
  • "fagiolino, continua così io da fuori e tu da dentro, dobbiamo svegliarla su, siamo una squadra"
così io continuo, il bambino mi avrà ascoltato, perchè vedo la sua pancia muoversi, mi trattengo dal ridere, il viso di Oscar è uno spettacolo, dorme dalla grossa, ma mentre s'innervosice, ad un tratto, forse una mia carezza più ardita o un calcio del piccolo, apre gli occhi, mi guarda, mi trafigge con lo sguardo:
 
  • "avete finito tutti e due?, avete fatto comunella? e ancora non è nato cosa ne sarà di me quando nascerà se già siete in combutta così?
  • "Ohhh buongiorno raggio di sole, vedo che ti sei svegliata di buonumore"
  • "non per merito tuo"
  • "mmm... cosa devo fare per farti tirare su di morale, amore mio?
  • "intanto non starmi appiccicato, e poi ho una voglia smisurata di cioccolata"
  • "se ti porto la cioccolata poi mi dai un bacio?
  • "ovvio"
  • "allora corro"
Scendo in cucina, con solo i pantaloni addosso, tanto la nonna dorme, mi sbagliavo di grosso.
 
  • "Brutto sporcaccione, cosa ci fai in giro a quest'ora e così discinto , vergognati"
  • "oh nonna,Oscar vuole la cioccolata, gliela devo portare"
  • "e va bene se è per Oscar va bene"
  • "ecco da quando aspetta un bambino la stai viziando troppo secondo me e quando nascerà il bambino cosa farai?
  • "gelosone sali su che ti aspetta, lo sai che lo faccio perchè sua madre non è qui con lei, non puoi capire i sentimenti di una donna incinta, senza la madre accanto, e soprattutto una donna come Oscar"
  • "lo so nonna, non è facile per lei, hai ragione, la vizierò anch'io allora"
  • " e fai bene, ah un'altra cosa, non mi piace la nipote del signor Arnaud, ti sta sempre intorno, stai attento figliolo, non mi piace per niente"
  • "starò attento nonna, stai tranquilla, tu sai che amo mia moglie incondizionatamente"
con un bacio sulla fronte mi lascia andare con la  tazza in mano e due biscotti, appena entro la trovo seduta al centro del letto, che mi aspetta impaziente, mi guarda e gli occhi le si illuminano, sembra una bambina.
 
  • "grazie Andrè, stavo per scendere giù, non vedendoti arrivare, mi stavo preoccupando"
  • "eccola è tutta tua, piano fai piano è calda"
Inizio a ridere, la guardo in viso, sembra una bambina, si sporca le labbra con la cioccolata e anche le guance, non era così pasticciona prima, mi avvicino con il pollice e glielo passo sulle labbra, la vedo che socchiude gli occhi, pretende un bacio lo sento, mi avvicino e glielo dò, la sua bocca sa di zucchero e cioccolato, oltre che d'amore.
Ci baciamo a lungo, ma è già giorno devo alzarmi per andare a lavoro, mi sposto da lei,  mi sento trattenere:
 
  • "devi proprio andare? non puoi restare un altro pò con me"
tiene il broncio, è una nuova Oscar, sembra la bambina che non è mai stata, troppo presa dal dovere già da piccola.
 
  • "devo lavorare, se no non posso mantenervi lo sai"
  • "ma non è per il lavoro, non mi piace quella Margareth o meg come si fa chiamare, ti sta sempre intorno, non la sopporto, non dovrebbe neanche parlarti"
  • "non fare la gelosa,non è da te, e poi io non le dò corda, perchè dovresti avere paura"
  • "perchè ho il presentimento che succederà qualcosa, non so cosa"
  • "pensi alla parola della veggente?"
  • "no non ci penso, ma non so spiegare"
  • "ora vado non preoccuparti, fatti dare un altro bacio"
Dopo averle dato almeno altri venti baci, mi vesto e scendo giù, finito di fare colazione vado via.

 
Tarda serata
 
Dopo una giornata lavorativa abbastanza pesante, mi ritrovo alle stalle a sistemare  gli ultimi cavalli per la notte, sento dei rumori dietro me, Oscar dovrebbe arrivare tra poco, per andare a cena ospiti degli Arnaud, senza girarmi mi rivolgo alla persona che penso che sia:
 
  • "Monsieur Arnaud, i cavalli sono quasi pronti per la notte, altri dieci minuti e dovrebbe arrivare mia moglie così saremo pronti per la cena"
  • "non sono mio nonno"
Sono sorpreso, mi giro lentamente, e vedo Meg che socchiude la porta dietro di noi, non mi piace, mi guarda come se io fossi la sua preda.
 
  • "mio nonno vi aspetta, ma io volevo vedervi prima, sapete monsieur, voi siete un bell'uomo, e mi piacete molto, direi che non dormo la notte pensando a voi"
  • "vi sbagliate, non dovete neanche minimamente pensarmi, se mi volete scusare aspetto mia moglie"
  • "chi? quell'essere indefinito?.. non sembra neanche una donna, è così algida, fredda, cosa avete visto in lei, io sono una donna, guardate"
 
con un veloce movimento, il suo abito cade a terra, lei rimane solo con il bustino e le culottes, effettivamente è una bella donna, ma io amo mia moglie, lei non è niente, non devo cadere nel suo piano subdolo.
 
Si avvicina a me come un serpente, sento le sue mani accarezzarmi, io sono freddo impassibile, si azzarda un altro pò
 
  • "statemi lontana, sono un uomo sposato"
  • "ohh suvvia, non lo saprà mai, sarà il nostro segreto"
 
La prendo per i polsi, lei si avvicina e mi bacia, nello stesso momento entra mia moglie
 
  • "Andrè sei qui? oddio cosa stai facendo? come puoi farmi questo?"
 
Mi giro, la vedo scappare piangendo, le vado dietro correndo, non può andare lontano, la vedo andare dritto verso casa, Mi giro verso quella donna e le dico

 
  • "sarete contenta di quello che avete fatto? non vi avvicinate mai più a noi, è chiaro?
  • "ohhh sarete mio un giorno, vedrete"
  • "no scordatevelo, non lascerò mai Oscar"
  • "Oscar? ma non si chiamava Françoise?
Mi rendo conto del danno che posso aver creato, oltre a quello verso mia moglie, nessuno deve sapere il suo nome.
 
  • "Andate via e non fatevi vedere più, non voglio più vedervi, ANDATE VIAAAAAAAAAA"
Detto ciò corro verso casa, da mia moglie, apro la porta e vedo la nonna che mi si mette davanti.
 
  • "Andrè, stanotte dormirò io con lei, è furiosa,  non credo che tu l'abbia tradita, ma lei è troppo vulnerabile ora, vai sul divano."
  • "no nonna devo parlarle, ti prego"
corro su in camera nostra, lei è sul letto, abbracciata al cuscino, il viso pieno di lacrime, si gira verso di me, prende la brocca vicino al letto, per fortuna senz'acqua, e me la lancia, mi sfiora, rompendosi nel muro, ha sempre avuto una buona mira.
 
  • "Vattene traditore, io lo sapevo, lo sapevo, non dovevo sposarti"
  • "Oscar te lo giuro è stata lei, io non volevo, mi sembrava monsieur Anrnaud
  • "e tu baci monsieur? finiscila Andrè, lei è una bella donna, mentre io sono enorme, era logico che finiva così, non voglio vederti vatteneeeeee"
vedo entrare la nonna, appoggiare la sua mano sulla mia spalla e dirmi affranta
 
  • "Andrè fai come ti dico, vai giù domani starà meglio, vedrai"
  • "va bene nonna, Oscar io ti amo, non farei mai una cosa come questa"
e me ne vado lasciandola sul suo letto di dolore.

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Capitolo 24
*** Fiducia ***


XIV° CAPITOLO 
FIDUCIA
 
MARIE
 
 
Sarà una nottata lunga, lascio mio nipote in lacrime sul divano e mi avvio a fare una tisana per la mia bambina, che pena vederli così, credo fermamente che quella donna, abbia tirato un brutto gioco, Andrè non è il tipo da provarci con un'altra donna, ama da molti anni Oscar, non lo farebbe mai, cercherò di calmare la mia bambina.
La tisana è pronta, esco dalla cucina, mi avvio verso le scale, mi giro un attimo verso il divano, nel salottino, lui è li, in pena, lo sento piangere, mi avvicino verso lui,  gli accarezzo il viso, mi accorgo che mi guarda, il suo sguardo è quello di un cane bastonato, frastornato, triste.
 Da quando è un uomo non l'ho più abbracciato come si deve, come quando era bambino,  ora credo sia il momento giusto, poso la tazza, mi avvicino e lo tengo abbracciato a me, penso sempre ad Oscar, al fatto che sua madre non c'è, che è difficile per lei, non ho pensato fin ora a lui, che ha solo me ed ora si trova in una situazione difficile.
 
  • "Nonna... nonna...io..."
  • "non dire niente, stai tranquillo ci sono io qui con voi, si risolverà tutto, non parlare, ora sdraiati, vado da lei, io ti credo e sono sicura di te, i tuoi genitori sarebbero fieri di te, sei un uomo saggio, ora sdraiati ci penso io, buonanotte piccolo mio"
  • "grazie nonna, buonanotte...e dai un bacio ad Oscar per me"
  • "certo tesoro lo farò"
Lo lascio, è disperato, non lo vedevo così da molto molto tempo, forse dalla morte dei suoi genitori, salgo le scale, apro la porta e trovo Oscar, che trema e piange, abbracciata al cuscino.
 
  • "Oscar sono qui, ti ho portato una tisana"
Alza il viso verso me, ha gli occhi rossi e le guance bagnate, annuisce e con la mano mi fa segno di avvicinarsi, è sdraiata sul suo lato sinistro, una mano accarezza il ventre, l'altra sotto il cuscino, appena mi avvicino cerca di alzarsi.
 
  • "no tesoro, stai seduta, non devi sforzarti troppo, raccontami cosa è successo, sei stravolta, non ti fa bene stare così per te e per il bambino"
  • "nonna, stavo andando alle stalle da Andrè, quando ho aperto la porta ho trovato..."
si porta le mani al viso, iniziando a piangere, avvicino le mie alle sue e gliele tolgo
 
  • "ohh su vieni qui, fatti abbracciare, e raccontami il resto"
Inizia a raccontare, mentre piange e singhiozza, non ho mai visto la mia bambina così disperata.
 
  • "nonna cosa devo fare, io amo mio marito, ma non doveva farlo"
  • "tesoro, io non credo che lui abbia fatto qualcosa, l'avevo messo in guardia su quella ragazzina, dovresti perdonarlo"
  • "NO...MAI"
  • "Ora dici così, Oscar credimi lui non ha fatto niente, non potrebbe, ti ama troppo e ama il bambino"
  • "lo so nonna, ma fa male, molto male, vedere quella quasi nuda e lui là che sembrava piacergli"
  • "infatti sembrava...l'apparenza inganna tesoro, non ha fatto niente ascoltami"
mi guarda con gli occhi lucidi, forse ho colpito nel segno.
 
  • "nonna, chiamami Andrè per favore, ho bisogno di parlare con lui"
  • "certo tesoro, te lo chiamo subito"
esco dalla stanza, scendo giù, lui è li, che dorme, lo sveglio, mi guarda spaesato, gli accarezzo la guancia destra.
 
  • "Và da lei, vuole parlarti, mi raccomando però è molto sensibile, parla con molta calma e dolcezza"
  • "grazie nonna, ti voglio bene"
Si alza, lo vedo correre su per le scale, speriamo che tutto vada per il meglio.
 
Oscar
 
Sono arrabbiata, direi terribilmente arrabbiata, la nonna ha lasciato la stanza per andare a chiamare Andrè, ho tanta voglia di prenderlo a schiaffi, sento che sta salendo le scale, apre la porta, lo guardo in viso, è distrutto, ha pianto, si vede.
Non dico niente, lo vedo avvicinarsi al letto, si siede alla mia sinistra, non stacca i suoi occhi dai miei, mi prende dolcemente le mani.
 
  • "Oscar, perdonami, anche se io non ho fatto niente, stavo finendo con i cavalli, ho sentito un rumore, mi sembrava monsieur, quando mi sono girato, ho trovato lei, subito le ho detto di andar via ma non voleva andarsene, si avvicinava e..."
  • "shh... ho sentito abbastanza, dimmi solo una cosa, tu mi ami?"
  • "io ti amo e ti amerò sempre Oscar"
  • "Mi hai fatto male Andrè, io mi fidavo di te, mettiti nei miei panni, ti vedo con quella che ti abbraccia e per lo più nuda, cosa secondo te potevo pensare?"
  • "mi dispiace Oscar, non voglio farti soffrire, ti amo più di me stesso"
Lo guardo negli occhi, è sincero lo noto subito, un velo di lacrime copre il verde dei suoi occhi, non riesco a resistergli, avvicino le mie mani al suo viso, ed inizio a baciarlo.
 
  • "non credere che ti perdoni così presto, ma anch'io ti amo, non posso stare lontano da te mi è impossibile, ma ti prego, non farlo mai più"
avviciniamo le nostre fronti, non parliamo per un pò, sentiamo solo i nostri respiri, poi lui prende la parola
 
  • "te lo giuro Oscar, non ti farei mai del male, e neanche a fagiolino, siete troppo importanti per me"
  • "lo so, ma..."
in quel preciso momento la mente inizia ad offuscarsi, inizia a girarmi vorticosamente la testa.
 
  • "Oscar che cos'hai, ti senti male? Oscar rispondimi"
  • "Andrè chiama il dottore e la nonna, ancora non è il momento, ma non mi sento per niente bene ti prego vai"
Lo vedo uscire dalla stanza, entra tutta ansimante la nonna, non mi sento bene,forse tutta questa tensione, non ha fatto bene al bambino.
 
  • "Oscar, bambina mia cosa succede, ti senti male? Andrè è andato a chiamare il dottore, arriverà presto, sta tranquilla"
  • "nonna ho paura, terribilmente paura, e se perdo il bambino?"
  • "non accadrà stai tranquilla, tutto si risolverà"
Attendo con ansia il dottore, la paura mi sta divorando, non dovevo farmi prendere così, dalla rabbia e dal tormento, Andrè ama solo me, non posso pensare che per colpa della mia stupida gelosia, il mio bambino avrà dei problemi, proprio non posso.
Insieme alla nonna aspettiamo l'arrivo del dottore, ho paura per il mio bambino, ho paura per il nostro futuro, lo sento scalciare, ma mi sento anche mancare, Andrè ti prego corri più che puoi, la nostra vita è nelle tue mani, e  pensando questo, vedo il buio davanti a me.

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Capitolo 25
*** Risvegli ***


XXV° CAPITOLO
RISVEGLI


 
ANDRE'
 
Scendo le scale, sembro una furia, non vedo un gradino, cado giù, per fortuna erano gli ultimi, non mi sono fatto male, ma non mi interessa, la cosa che più mi importa in questo momento è mia moglie e mio figlio, non posso pensare di perderli così.
Mi rialzo, dalla cucina vedo uscire la nonna, le prendo le spalle, non riesco a parlare.
 
  • "Andrè cosa c'è, cosa ti prende, respira"
  • "Oscar... Oscar sta male nonna, va su da lei, io vado a chiamare il dottore"
  • "oddio bambina, si corri corri"
 
Prendo la giacca, l'abbottono distrattamente, esco fuori e vado a prendere Alexander, non c'è tempo da perdere, non monto neanche la sella, vado a pelo.
Fuori è buio, corro come un pazzo, forse lo sono, ma non mi importa, arrivo nella casa del dottor Renoir, scendo come un fulmine dal mio cavallo, busso la porta con forza, busso più di una volta, ad aprirmi è una signora anziana, in camicia da notte e cappellino.
 
  • "cosa vuole giovanotto, è questa l'ora di bussare? c'è gente che dorme qui"
  • "mi dispiace madame, mi creda, ma mia moglie sta molto male, mi serve il dottore, è incinta, vi prego non posso aspettare"
  • "Claudine, chi è alla porta?
  • "Oh Louis, corri presto questo giovanotto deve parlare con te"
 
Si affaccia alla porta un signore, bassino abbastanza in carne, dal sorriso benevolo, si mette gli occhiali, mentre la moglie mi fa accomodare nel salottino adiacente l'entrata.
 
  • "mi dica giovanotto, qual'è il problema"
  • "dottore, dobbiamo correre, mia moglie è incinta, ha avuto un malore, vi prego, dobbiamo andare"
  • "Oh datemi solo il tempo di mettere i calzoni"
  • "louis, cambia la maglia, non uscire in camicia da notte spero"
  • "non c'è tempo cara, prendo il calessino, prendimi la borsa, su corri"
 
Corre a prendere i pantaloni, mentre la moglie prepara la borsa, io sono sempre più nervoso, ho paura, terribilmente paura di persone che tengo di più al mondo.
 
  • "Giovanotto, come vi chiamate? e vostra moglie?
  • "mi chiamo Andrè Grandier e mia moglie Françoise"
  • "su cosa aspettiamo giovanotto, andiamo da vostra moglie, fatemi strada"
 
Lo vedo salire sul calessino, è arzillo per la sua età, si sistema e partiamo, arrivati davanti casa, scendiamo ed entriamo, sento la nonna chiamarmi,
 
  • "Andrè... Andrè sei tu?"
  • "si nonna, sono con il dottore"
apro la porta della mia stanza, e trovo mia moglie svenuta, mentre la nonna le asciuga la fronte con una pezza, guardo il suo viso.
 
  • "è svenuta da poco, meno male siete arrivati"
  • "piacere madame, sono il dottore Louis Renoir, vi pregherei di prendere dei sali, e una bacinella di acqua molto fresca, dobbiamo bagnarle il viso, di quanti mesi è?"
  • "dovrebbe essere entrata nel quinto se non sbaglio"
  • "bene, forza cerchiarmo di svegliarla, giovanotto dovrebbe uscire devo visitare sua moglie, può restare madame con me"
  • "certo dottore, ma se succede qualcosa chiamatemi subito"
 
Esco dalla stanza, con il cuore in pena, mi siedo per terra davanti la porta, aspettando notizie positive, passano i minuti, esce dalla porta la nonna, si avvicina a me, mi dà un bacio sulla fronte e mi accarezza il viso.
 
  • "Tesoro è tutto apposto, è sveglia e sta bene, e pure fagiolino, come lo chiami tu, ma ora va dentro, ti aspettano"
 
Dò un bacio sulle sue guance, mi alzo ed entro in camera, la trovo seduta al centro, è pallida, stanca, ma appena mi vede, le si illumina il viso, mi sorride, mi tranquillizzo.
 
  • "Andrè, vieni qui, siediti vicino a me, il dottore è stato proprio bravo"
  • "Giovanotto, sua moglie è forte, e anche il vostro bambino, hanno la tempra dura"
  • "Eeheh lo so, mia moglie ha la tempra di un soldato"
 
mi giro verso di lei e la vedo ridere, i suoi occhi splendono anche se è molto stanca e provata.
 
  • "Vi chiedo di seguire correttamente le mie indicazioni, madame, non dovete per niente al mondo stancarvi, avere emozioni forti, e soprattutto mangiate,, siete abbastanza debole, e non fa bene al bambino, dovrà bere molta acqua, non fate sforzi e dovete stare molto tempo a letto, se seguite le mie indicazioni andrà tutto per il meglio, io verrò a farvi visita, la prossima settimana, ora vado, mia moglie mi aspetta, e anche il mio letto, buonanotte madame"
  • "Buonanotte dottore, vi ringrazio infinitamente, seguirò i vostri consigli"
 
L' accompagno verso la porta, la nonna dopo averlo salutato, sale su da mia moglie.
 
  • "dottore, quanto le devo per il disturbo?
  • "non mi deve niente giovanotto, è stata un urgenza e poi è il mio lavoro, se ci sono problemi, avvertitemi subito, mi raccomando, niente emozioni forti, questa volta è andata bene, la prossima non saprei."
  • "Vi ringrazio, dottore, buonanotte"
  • "buonanotte giovanotto"
 
Va via, nel buio della notte, chiudo a doppia mandata la porta, e mi avvio di sopra, dalla mia famiglia, finalmente il pericolo è passato.
 
OSCAR
 
Sento delle voci, anche se non vedo niente, una voce sconosciuta e quella di mio marito, sono preoccupati, lo sento.
Sotto il naso sento un odore pungente, devo aprire gli occhi, li apro, mi trovo davanti un signore a me sconosciuto e la cara nonna.
 
  • "madame, svegliatevi, madame"
  • "mmmm.. chi siete, cosa è successo?
  • "siete svenuta madame, io sono il dottor Louis Renoir, al vostro servizio"
  • "non vedevo nulla, mi girava la testa"
  • "Probabilmente avete subito un forte stress ultimamente, per questo avete perso i sensi"
  • "Oh dottore il bambino, oddio il bambino"
  • "ohh non si preoccupi, non se ne accorta ma ho istigato un pò vostro figlio ed ha reagito bene, ora vi controllo mentre siete sveglia"
  • "va bene dottore, nessun problema"
Inizia a controllarmi, è terribilmente meticoloso, il dottor Lassone, era abbastanza bravo, ma questo signore, è diverso, mi scruta in un altro modo, sembra che mi studi.
 
  • "Madame, è tutto apposto il vostro fisico reagisce bene, ed anche l'esserino che avete dentro di voi, quindi vi chiedo di non sforzarvi troppo e seguire le mie indicazioni"
  • "grazie dottore"
  • "siete abbastanza forte, se starete tranquilla, tutto andrà per il meglio"
  • "ohh grazie infinite" 
 
Entrano la nonna e mio marito, lo guardo in viso è sofferente e pallido, lo guardo, lo amo sempre di più anche se non lo perdono per quello che è successo, ne dobbiamo parlare ancora, purtroppo siamo stati interrotti.
Dopo aver ringraziato e salutato il dottore, mi sdraio sul mio letto guardando il soffitto, accarezzandomi il ventre.
 
  • "fagiolino, l'abbiamo passata proprio brutta io e te, ma siamo forti tutti e due giusto?"
lo sento muoversi, come se mi avesse ascoltato, una lacrima scende giù dalla mia guancia destra, l'altra l'asciugo con la mano sinistra, ho avuto paura, di perdere il mio bambino, sento la porta aprirsi.
 
  • "Bambina mia, ora che è tutto apposto, vado a dormire, è stata una brutta nottata, vuoi che preparo il divano ad Andrè per la notte?
  • "no nonna, lui dormirà qui con me, buonanotte nonna, e grazie per esserci sempre"
  • "oh tesoro, lo so che vorresti tua madre qui con te"
  • "nonna tu sei come una madre per me, sono contenta che ci sei tu, anche per mio marito, ti ringrazio infinitamente e ti voglio bene"
  • "oh così mi fai commuovere bambina mia, vado a letto se no mi metto a piangere, buonanotte tesoro mio"
  • "notte nonna, non preoccuparti per me, ci sarà Andrè con me"
Mi dà un bacio sulla fronte e si avvia fuori, non prima di dare un bacio pure a suo nipote, e non il solito scapellotto, lei è la nostra forza.
 
  • "Oscar come ti senti ora, Dio mi sono spaventato a morte, non sapevo cosa fare e...
  • "Andrè non dire nulla, vieni qua, sdraiati insieme a me, fagiolino ed io richiediamo la tua presenza"
Si avvicina di corsa a me, si sdraia e mi abbraccia, sposta i miei capelli dandomi baci in tutto il viso, fino alla bocca in un bacio appassionato.
 
  • "Oscar, mi dispiace infinitamente io..."
  • "stai parlando troppo per i miei gusti, è ora di dormire, siamo stanchi e ci sono state troppe emozioni oggi, ne riparleremo con calma, per il momento baciami e saluta a tuo figlio, potevamo perderlo"
Mi guarda, non dice nulla, mi abbraccia, la sua spalla destra mi fa da cuscino, mentre con la sinistra accarezza il mio ventre.
  •  
  • "Vi amo, tutti e due, sarei morto se vi fosse successo qualcosa"
  • "lo so Andrè ora è tutto passato, dormiamo sù"
Alzo il mio viso verso di lui, è caduto subito in un sonno profondo, è bello come un dio greco, ma allo stesso tempo ha l'espressione di un bambino felice, la vita non sarà semplice per noi, ma andremo avanti con il nostro amore e per il bene del nostro fagiolino.

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Capitolo 26
*** Tranquillità e bambole ***


XVI° capitolo
tranquillità e bambole
 
 
OSCAR
 
Sento caldo, molto caldo, eppure siamo in pieno inverno, fuori stanotte ha piovuto a dirotto, il camino ha emesso il suo calore tutta la notte, ma forse il mio stato attuale è perchè ho avuto mio marito, praticamente addosso per quasi tutta la notte.
Sono passati dei giorni, dall'uragano Meg, non voglio approfondire il discorso con mio marito, anche perchè già la nonna mi ha fatto capire, che si fida di suo nipote, se avesse fatto una cosa del genere veramente, non gli avrebbe parlato per anni.
Sposto le coperte e mi svincolo da lui, che mi ha tenuta stretta fino ad ora, ho bisogno di un bagno, sono nervosa, e non devo esserlo, senza far rumore, scendo in cucina, fortunatamente la nonna dorme, esco fuori bella coperta, prendo due secchi e vado al pozzo, faccio due viaggi avanti ed indietro, non mi costa fatica, anche se non devo farlo, non devo stancarmi, faccio tutto così lentamente, che non ho stanchezza, anzi la leggera brezza mattutina, mi sveglia piano e solletica le mie guance.
Salgo le scale due volte, portando con me i secchi, ricolmi d'acqua, meno male che la nonna dorme se no il mestolo questa volta lo prendo io al posto di Andrè.
 
Entro nella nostra camera, lui ancora dorme, è così bello dorme a pancia in sù con la mano destra sulla pancia e la sinistra sul cuscino, mi avvio verso il camino, aizzando il fuoco, cerco di far riscaldare l'acqua, quando vedo che l'acqua è pronta, la verso piano piano nella tinozza, mi avvio verso la cassettiera e prendo i sali profumati alle rose, faccio cadere la mia camicia da notte, entro piano, l'acqua è tiepida, come piace a me, metto una pezza dietro e vi appoggio la testa, l'odore dei sali entra dentro le mie narici.
Chiudo gli occhi, mi rilasso talmente tanto che forse mi addormento, fagiolino dorme probabilmente, troppo rilassato pure lui o lei, ripenso alla mia vita, a mia madre ed a mio padre.
Ricordo da bambina, quando per prepararmi per la messa domenicale, la nonna preparava il bagno, io bambina ingenua chiedevo il motivo perchè Andrè non poteva fare il bagno insieme a me, visto che facevamo  tutto insieme, la nonna si stupì molto della mia domanda, ma con il suo solito modo, mi fece capire che non era possibile, che ci sono differenze sostanziali, e che poi lui era un servo, in principio non capì molto, soprattutto perchè io credevo fermamente di essere un maschio.
 
A questi ricordi mi viene da sorridere, quanto poco sapevo del mio essere bambina e della differenza tra me e lui, non capì il motivo perchè a volte volevo cullare una bambola, avevo sempre voglia di duellare con andrè con le spade di legno, e andare sui nostri pony, ma a volte desideravo avere tra le mani, le bambole delle mie sorelle.
Più di una volta, mi avvicinavo a loro, e non vista le prendevo in braccio, una volta baciai la fronte di una di quelle bambole cosi belle, le accarezzavo il viso, ma poi mi bloccavo e ritornavo ai miei giochi.
Avrei tanto voluto una bambola tutta mia,  a malapena il mio adorato orsetto, mentre tengo gli occhi chiusi, sento qualcosa che mi tocca la guancia, mi sveglio all'improvviso.
 
  • "non mi dirai che sei uscita, hai preso l'acqua dal pozzo, e l'hai portata  sù per le scale, vero?
  • "si l'ho fatto"
  • "sei pazza Oscar, non puoi fare così, non devi stancarti"
  • "non mi sono stancata, ho fatto piano"
 
Si abbassa al mio livello appoggia le mani sulla tinozza e ci appoggia il mento, mi guarda con gli occhi lucidi.
 
  • "come devo fare con te, non ascolti mai, fai sempre di testa tua, e se ti facevi male? e il bambino?"
  • "io sto bene e fagiolino pure, non preoccuparti"
  • "ma come ora lo chiami pure tu così? avevi detto che non volevi"
  • "ohhh non ci ho pensato, ora mi piace"
 
avvicina la sua fronte alla mia, e mi da un leggero bacio sulla fronte.
 
  • "Andrè.."
  • "mmm... dimmi"
  • "se fosse una bambina, voglio che abbia tante bambole, tutte quelle che vuole"
  • "certo Oscar, perchè mi chiedi questo?"
 
Lo guardo negli occhi mentre lui mi prende il viso tra le mani, e mi guarda con tutto l'amore che ha.
 
  • "perchè io non le ho mai avute, e voglio che la mia bambina abbia tutto quello che io non ho avuto"
  • "e se fosse un maschio? ci hai pensato?"
  • "logico, una spada, ma io vorrei tanto fosse una bambina"
  • "non sai quanto mi piacerebbe, avere due donne da amare, e viziare, esci l'acqua si è freddata, ti prenderai un malanno"
 
Prende un telo e con una mano mi fa uscire.
 
  • "oh quanto è bella la mia Afrodite, sei splendida come il primo giorno che ti ho incontrato"
  • "anche ora che sono enorme? Andrè non prendermi in giro, neanche passo dalla porta"
  • "si forse di più, perchè siete due, e vi amo da morire, vestiti che ti aiuto a pettinarti"
 
Inizio a vestirmi, mi siedo davanti alla toletta con lo specchio, mio marito si avvicina alle mie spalle, prende la spazzola ed inizia a pettinarmi, è una splendida sensazione, è così dolce, delicato, si avvicina all'orecchio.
 
  • "Oscar, lo sai che ti amo vero, e amo anche l'esserino dentro di te immensamente"
 
Come se lo avesse ascoltato, sento muovere la pancia in modo scoordinato, si sposta tutta da un lato.
 
  • "Oddio Andrè, l'hai svegliato, guarda come si muove, non si ferma, dammi la mano"
 
Appoggia la sua mano sulla pancia, e avvicina l'orecchio, mettendosi in ginocchio.
 
  • "ciao fagiolino o fagiolina, se sei una bambina, avrai tutte le bambole che la tua mamma non ha mai avuto,  se sei un maschietto io e la tua mamma ti regaleremo una piccola spada e ti insegneremo ad usarla, ma anche se sei una bambina, imparerai a cavalcare e tirare di scherma e giocherai con tutte le bambole che vorrai, ti vizierò, sarai la mia principessa"
  • "Andrè potrebbe essere anche un maschio"
  • "io spero sia femmina"
prendo il suo viso e lo bacio appassionatamente, chiude i suoi splendidi occhi, non mi interessa che sia maschio o femmina, vorrei che avesse i suoi occhi, ed il suo carattere così dolce, io sono troppo impulsiva e testarda.
Ci abbracciamo, stretti l'uno all'altra, condividiamo il nostro amore, pensando al futuro insieme, e anche se non sarà tutta rose e fiori, il nostro amore sarà sempre forte.
 
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qua, chi ha recensito, chi mi ha messo tra i preferiti, i seguiti e le ricordate, ma ringrazio anche chi legge soltanto, sono lusigata del tempo che mettete a disposizione per me, vi ringrazio Orny.

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Capitolo 27
*** Presunzione e lettere ***


XVII° CAPITOLO
Presunzione  e lettere
 
 Sdraiata sul mio letto, mi sento sola, Andrè è uscito per andare a lavoro, la nonna al mercato,  mi alzo ancora in preda al sonno, il mio bambino deve essersi svegliato, visto che lo sento scalciare, manca poco ormai.
 
  • "buongiorno amore mio, vedo che sei già ben sveglio"
Mi accarezzo la pancia dolcemente, avevo rischiato di perderlo per la mia stupida gelosia, ma cosa potevo fare, ancora ho davanti agli occhi quella scena, se non avessi avuto il bambino, non so cosa sarebbe successo a meg.
Mi siedo davanti lo specchio della toletta, ultimamente ho ripreso colore in viso, prendo la spazzola e mi pettino, in precedenza non badavo mai a questo, ultimamente lo trovo rilassante, tolgo la mia camicia da notte, mi vesto e scendo piano le scale.
Andrè, dopo la mia avventura con i secchi, mi ha severamente proibito di portarne, quindi oltre a guardare la nonna e leggere qualche libro, mi annoio a morte, io che non stavo mai ferma, ora mi sento inutile.
Mi avvicino al tavolo in cucina e trovo un biglietto della nonna.
 
 Bambina mia,  se non mi trovi in casa, sono al mercato, come ti avevo detto ieri, ci sono i biscotti, il pane e qualche frutto sul tavolo, mangia qualcosa, io cerco di sbrigarmi.
marie
 
Quanta è cara la nonna, mi pensa sempre non mi lascia un attimo, ma ultimamente neanche ad Andrè, sento bussare, avvicino il viso alla finestra, e noto Meg davanti la mia porta, avrei voglia di non aprirle, ma devo farlo, voglio sapere cosa ha da dire.
Apro la porta e me la ritrovo davanti con un sorriso beffardo in volto.
 
  • "Buongiorno Meg, a cosa devo la vostra visita?"
  • "buongiorno Françoise, sono venuta a vedere come sta"
 
Mentre procediamo con i saluti, la faccio accomodare in salottino.
 
  • "Vedo che vi siete rimessa in fretta madame, questo sicuramente grazie a vostro marito"
  • "si, sto molto meglio, cosa siete venuta a fare qui, non credo siate preoccupata per la mia salute"
  • "mph...cara Françoise, io sono una persona fortemente testarda e se mi metto in testa una cosa, statene certa che l'avrò, vostro marito non mi è indifferente, e credo che anche lui non lo sia, quindi, un giorno all'altro lui sarà mio, potete scommetterci"
  • "meg... cara, carissima meg, credo che state prendendo un abbaglio, mio marito ama me e mio figlio, forse siete cieca o siete troppo presuntuosa ed arrogante per accorgevene, quindi..."
 
Mi alzo dalla mia poltrona, mi dirigo verso l'uscita indicandole la porta.
 
  • "vi pregherei di andarvene subito, prima che possa fare qualcosa per cui potrei pentirmene in seguito."
 
Lei si alza, con il suo modo di camminare tipico di una serpente, arriva di fronte a me e dice.
 
  • "e cosa potreste fare voi rispetto a me, guardatevi siete scialba, grassa e per niente femminile, io invece sono una bella donna, e non riuscirà a resistermi"
 
Guardo questa donna, è arrogante, presuntuosa e stupida direi, cerco di non arrabbiarmi, non voglio finire come l'ultima volta.
 
  • "Si non ne dubito che siete una bella donna, ma vi ricordo che state parlando di mio marito, e credetemi è meglio che state alla larga da noi è chiaro il concetto?"
 
Mi guarda con aria di sfida, ma chi si crede di essere, nello stesso momento si apre la porta, entra la nonna, quando ci vede rimane sconvolta, mi guarda e forse nota che non ho un viso molto tranquillo.
 
  • "buongiorno Meg, vedo che non perdete tempo ad importunare una donna incinta, mi sembravate molto più intelligente, vi consiglierei di andarvene, non sapete in quale guaio vi state mettendo"
  • "Guaio?...mph, non credo, Vostro marito sarà mio un giorno, statene certa, non mi spaventate, arrivederci"
 
Non le rivolgiamo il saluto, la nonna sbatte la porta e si dirige verso me.
 
  • "Bambina, non l'ascoltare, è pazza, non è una persona normale, Andrè non farebbe mai una cosa del genere, e poi dopo quasi tre mesi che è successo il fattaccio, non ha capito che deve stare alla larga?"
  • "non so cosa pensare nonna, ha in mente qualcosa è pericolosa, non è la prima donna che sento parlare così, lo vedevo a Versailles, tra le varie dame, ed i loro intrighi, ed erano molto pericolose, ho una brutta sensazione"
  • "Oscar ti prego stai per entrare quasi nel nono mese, non alterarti ti fa male, ti prego non farmi preoccupare"
  • "Nonna voglio scrivere a mia madre, voglio che sia qui con me, per favore prendimi il necessario."
  • "certo tesoro, è un bene che stia qui con te, è tua madre ti aiuterà di più rispetto a me"
  • "oh nonna non è così, tu hai fatto tantissimo per me, più di chiunque altro, ma voglio anche lei con me, sento che manca poco, non diremo niente ad Andrè della visita dell'arpia, me lo giuri?"
  • "te lo giuro cara, ora avvisiamo vostra madre"
Inizio a scrivere, voglio mia madre con me, ne ho bisogno, spero possa venire da me.
 
Marguerite
 
Cammino dietro la mia Regina, ormai sono pochi i nobili presenti a Versailles, sono stanca, molto stanca, non vedo i miei figli da molto, ed anche mio marito, lo vedo di sfuggita alla reggia, solo un saluto ed un bacio veloce, quanto darei per stare un pò con la mia famiglia.
 
  • "Madame Marguerite, la vedo pallida, cosa posso fare per voi per farvi stare meglio?"
  • "Oh maestà, si mi sento un pò stanca, ma non c'è problema"
Sua maestà si avvicina a me, prende le mie mani e dice.
 
  • "Madame posso parlarvi in privato, è una cosa estremamente importante"
  • "certo"
  • "lasciateci sole, non voglio nessuno tranne Madame Marguerite"
 
Tutte le altre dame si avviano all'uscita, lei non lascia le mie mani e ci avviciniamo ad un divanetto sedendoci.
 
  • "Madame, io so di vostra figlia, non ditemi come ho fatto a saperlo, non ve lo dirò, ma anche se non dovrei, io approvo la loro unione, Madamigella Oscar, forse è stata per me una delle poche persone di cui mi potevo fidare, e sono contenta che abbia sposato Andrè e che aspetti un figlio da lui"
  • "oh sapete pure questo maestà"
  • "si l'ho saputo e credetemi ne sono contenta, vostra figlia merita un pò di felicità, la vedevo sempre triste, ora la immagino come sarà bella"
  • "si sicuramente, sarà splendida, ha da tanto che non la vedo"
  • "sono venuta a conoscenza di  una cosa, che deve rimanere qua dentro, e sto facendo in modo che non succeda nulla, il maggiore Girodelle, andrà a cercarla per chiederla in sposa, io cercherò di parlare con il re, cosi che il  matrimonio di Oscar e Andrè non sia toccato, ma non devono mai più farsi vedere a Versailles"
  • "maestà ma è una splendida notizia"
  • "si domani sarà fatto un documento che porterete con voi da vostra figlia"
 
La guardo sorpresa, mentre i miei occhi tendono ad inumidirsi dalle lacrime.
 
  • "Avete capito bene madame,  siete libera di andare da vostra figlia, e siete libera da me, come vedete la situazione in Francia sta precipitando e credo che la famiglia Reale, non passerà dei bei momenti, io desidero che voi stiate con vostra figlia, ad accudire vostro nipote, prendetelo come un mio desiderio, non da Regina, ma da amica di vostra figlia, è il mio regalo per lei"
  • "oh maestà è un regalo splendido, grazie infinite"
  • "ohhh non ringraziate, tenete anche questo braccialetto è per vostro nipote da parte mia, datelo a vostra figlia appena nascerà il bambino, c'è una lettera che vorrei leggesse solo Oscar, e nessun altro"
  • "Maestà non ho parole, per ringraziarvi, vi chiedo solo una cosa, come avete fatto a sapere di mia figlia"
  • "Madame, voi avete un marito che ama in modo assoluto vostra figlia, abbiamo parlato in privato, e mi ha detto tutto, è grazie a lui se Oscar può vivere la sua vita, mi ha fatto capire che ha sbagliato nel corso degli anni e che lei merita un pò di felicità"
 
Rimango sconvolta dalle sue parole, sono felice ed allo stesso tempo stesso triste, non è un bel momento per la Regina, ma il suo cuore è sempre stato molto legato a mia figlia, la ringrazio per l'ultima volta, ma un gesto mi sconvolge più di tutti
 
  • "Avvicinatevi Madame, non so se questa è l'ultima volta che vi vedrò, fatevi abbracciare,vi prego"
  • "oh maestà, certo"
 
Ci abbracciamo, vedo sul suo viso così dolce, scendere due lacrime, mi prende le mani e dice.
 
  • "Madame date un bacio da parte mia ad Oscar e ad Andrè, spero un giorno di rivedervi tutti, domani avvicinate per ritirare il documento, poi siete libera di andare dalla vostra famiglia, che Dio vi benedica"
  • "Addio Maestà, ma spero di rivedervi presto, che Dio vi benedica"
 
Mi allontano da quella stanza, posso andare finalmente da mia figlia, mi dirigo verso la carrozza per tornare a casa.
Davanti la porta trovo un messo, scendo dalla carrozza, mentre quest'ultimo mi porge una lettera, la guardo, trovo scritto il nome di mia figlia, la apro ed inizio a leggere.
 
Madre,
vorrei tanto avervi qui con me, la gravidanza sta andando bene, anche se qualche mese fa ho avuto un piccolo problema che vi spiegherò di presenza, ho bisogno della vostra presenza qui con me, la nonna è stupenda, mi vizia e pure mio marito, ma sento la vostra mancanza, vi prego fate in modo di esserci, ne sarei felice.
un abbraccio 
Oscar
 
Guardo la sua lettera con affetto, mia figlia ha bisogno di me, io andrò da lei, perchè la amo con tutta me stessa, aspettami amore mio.

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Capitolo 28
*** Nuovi arrivi ***


XXVIII ° CAPITOLO
NUOVI ARRIVI

 
OSCAR
 
 
Seduta sulla sedia a dondolo davanti casa, guardo davanti a me il paesaggio bellissimo che mi si prospetta davanti, fa ancora freddo, ma io sentendo continuamente caldo, non mi interesso a ciò e guardo avanti.
Accarezzo la mia pancia ormai abbastanza evidente e lo sento scalciare, da un paio di giorni a questa parte si muove parecchio, il dottor Renoir, ultimamente è venuto a farmi visita parecchie volte, non ho ricevuto risposte da mia madre, ma non posso prendermela, è un periodo pesante per i nobili ultimamente, credo che io sia l'ultimo dei suoi problemi.
Sento uscire la nonna con uno scialle attorno ed uno in mano, viene verso di me e dice.
 
  • "oh tesoro così ti verrà una brutta influenza, copriti su che fa freddo"
  • "nonna tranquilla, mi piace questo freddo, anzi potresti fare quella cosa che ci facevi da bambini?
  • "Oscar, pensavo te ne fossi dimenticata, su avvicinati "
Avvicino il mio viso al suo, e con il naso inizia ad accarezzarmi il viso
 
  • "mmm...ancora non sei congelata, puoi stare un altro pò a giocare  bambina"
  • "ma poi mi dai i biscotti, oppure mi farai penare, sai che sono debole e ho tante voglie"
  • "ma certamente tesoro, come da bambina ti riempio il piatto di biscotti, e neanche uno ad Andrè, quello screanzato non se li merita"
  • "ahahaa nonna, neanche uno sono tutti per me giuralo"
  • "lo giuro"
 
si avvicina a me e mi abbraccia, in modo dolce, a modo suo, vorrei mia madre qui con me.
 
  • "tesoro, andrà tutto bene vedrai, ci sono io qui con te ricordalo sempre"
 
Sentiamo dei rumori in lontananza, ci alziamo dai nostri posti e ci avviciniamo alla balaustra, vediamo una carrozza avvicinarsi, e fermarsi a casa Annaud, riprende la sua marcia, si accosta di fronte casa, riconosco la carrozza, è della mia famiglia.
Un sorriso si allarga sul mio viso, appena vedo aprirsi la portiera, una stoffa vedo palesare davanti ai miei occhi, guardo bene e vedo uscire, aiutata dal cocchiere, mia madre, splendida come sempre, solo un pò sciupata, sarà stanca del viaggio.
Scendo i quattro gradini che mi portano giù e corro tenendomi la pancia, non dovrei ma sono tanto felice di vederla, lei molla tutto e corre verso di me abbracciandomi.
 
  • "Oh tesoro, quanto mi sei mancata"
 
Sento le sue labbra baciarmi la testa, poi il viso, all'ultimo un bacio sulla mia bocca delicatamente, mi guarda con occhi lucidi, abbassa lo sguardo e guarda il mio ventre, con le sue mani lo accarezza dolcemente, il bambino, se ne sarà accorto, e lo sento scalciare, felice anche lui.
 
  • "sei bellissima tesoro, ora quanto manca all'arrivo del nostro piccolo Grandier?"
  • "madre a giorni fagiolino sarà tra di noi"
  • "fagiolino? che modo strano di chiamare un bambino, su entriamo, così possiamo stare un pò insieme, prima che faccia tardi, devo andare poi alla locanda giù in paese"
  • "madre avrei voluto che tu fossi stata qui, ma non ho molto spazio, a malapena la nonna"
  • "non preoccuparti tesoro, e poi non vogliamo dare nell'occhio, cosa penserebbero gli amici di tuo padre se dormissi qui,  sembrano persone a modo, non mi è piaciuto lo sguardo della loro nipote, sembrava che mi stesse scrutando, dobbiamo stare attenti"
 
Sono felice, molto felice, mia madre non mi lascia un attimo, passiamo la giornata insieme Andrè non è ancora tornato, la nonna mostra tutto ciò che ha creato di notte a mia insaputa per il bambino a mia madre.
Gli occhi di tutte e due diventano umidi di lacrime, io non piango, non ho motivo sono felice, tra un biscotto un bacio ed una carezza, sentiamo aprire la porta, è Andrè, di ritorno a casa.
 
  • "Oscar, sono a casa, scusami oggi ho avuto tanto lavoro, non potevo liberarmi, oh madame siete qui benvenuta"
  • "Andrè carissimo, ti trovo bene, forse un pò sciupato, vieni qui fatti abbracciare"
 
Mio marito si avvicina a lei e l'abbraccia dolcemente, li guardo e dentro di me sento smuovere qualcosa, non sono mai stata più felice di così, forse sono troppo felice,  ma sento qualcosa di strano avvenire in me, una sensazione nuova, chiedo alla nonna di portami ad espletare i miei bisogni, oggi direi parecchie volte, dopo averlo fatto mi sento strana, sento dei movimenti diversi dentro di me, ad un certo punto un liquido vischioso, scende tra le mie gambe, inizio a tremare, alzo il viso e li vedo tutti con le mani sulla bocca.
 
  • "oh bambina ti si sono rotte le acque, Andrè corri a chiamare madame Annaud ed il dottore, presto"
 
Vedo correre mio marito, non prima di avermi lasciato un bacio sui miei capelli.
 
  • "Amore, arrivo subito, stai tranquilla andrà bene"
Lo guardo e gli lascio un bacio, mi sa che il momento è arrivato, fagiolino la tua mamma ti aspetta.

 
Andrè
 
Arrivo a casa, menomale che ultimamente quell'arpia di Meg, non gira più nei paraggi, mi urta i pensieri solo al guardarla, mi dirigo verso casa,  entro e trovo davanti a me la madre di Oscar, la saluto con molto affetto mentre vedo lo sguardo di mia moglie alquanto felice.
Parliamo di tutto, del lavoro, della nonna e di mia moglie, in questo momento è strana, è andata parecchie volte con la nonna, inizio a vederla pallida.
Si siede, sembra stanca, spossata, mentre che parlo con la nonna e madame, sento un piccolo lamento, ci giriamo verso di lei, e la troviamo con le gambe ed il vestito bagnati e la faccia incredula, la nonna vedendo ciò dice che le si sono rotte le acque, e che devo correre a chiamare aiuto, sono nel panico, corro a destra e a sinistra, arrivo da madame e l'avverto e poi corro dal dottore che vedendomi dice:
 
  • "giovanotto vedo che non ha perso il vizio, meno male che non è notte, sua moglie è pronta?"
 
Con il fiatone rispondo di si, mentre guardo il viso della moglie, che sembra contenta per questa nuova vita che nascerà.
Il dottore è pronto, come mesi addietro lui mi segue con il carrettino, arriviamo e non troviamo nessuno dentro, sento delle voci e dei passi, sono tutte su, salgo le scale come una furia e trovo lei al centro del letto, tutta sudata, che mi guarda spaventata, la mano destra tiene quella della madre, mentre la nonna le asciuga la fronte, madame Annaud prepara l'acqua e le bende per il dottore, lo aiuterà lei, ne ha visti nascere molti.
il dottore mi guarda e dice:
 
  • "giovanotto, non potete stare qui,bastiamo noi, scenda giù e si prenda qualcosa da bere, sarà una lunga notte"
 
Io non sento nulla di quello che mi dice, sembro imbambolato, guardo Oscar, non l'ho mai vista così sofferente.
 
  • "Andrè...Andrè... dammi un bacio e poi scendi giù come ha detto il dottore"
 
Non parlo sono imbambolato, mi avvicino a lei e le bacio la fronte, mi giro ed esco da quella stanza.
Passano le ore, ancora nulla, vado avanti ed indietro per la stanza, sono nervoso ed eccitato, guardo verso la porta, non vorrei ci fossero complicazioni, la mia mente corre e i pensieri si accavallano.
Ad un tratto sento delle urla prima di donna, terribilmente potenti e forti, è lei è mia moglie, poi il silenzio ed un pianto, in principio lento ma poi molto forte, è lei o lui il mio fagiolino che palesa la sua presenza al mondo.
Sento la porta aprirsi e la nonna chiamarmi, salgo su correndo, apro la porta e  ritrovo mia moglie stravolta sul letto abbracciata alla madre, il dottore e madame Annaud, stanchi e spossati, e per ultimo la nonna che tiene in braccio un involucro, vedo i suoi occhi pieni di lacrime, mi mostra ciò che avvolge amorevolmente.
 
  • "E' splendida, tesoro mio, è splendida"
Non faccio che staccare i miei occhi da mia figlia, ancora sporca, ma è lei, ed è bellissima, la prendo in braccio mentre i miei occhi si appannano, sono già innamorato di lei.
Mi avvicino a mia moglie, è stravolta e stanca, si gira verso di me e mi guarda con un sorriso stupendo, aveva perso i sensi, non sa se è maschio o femmina.
 
  • "è una bambina vero? dimmi che è così"
  • "Françoise è un maschietto e come tradizione lo vestiremo da bambina, le tradizioni non devono perdersi"
 
Sento arrivare uno scapellotto in testa, sicuramente è la nonna, mi giro e con molta sorpresa mi accorgo che è madame Marguerite, preso d'imbarazzo, guardo Oscar e la informo:
  • "Si si è una bambina, come volevi tu"
Inizia a piangere, è felice, terribilmente felice, lo vedo dai suoi occhi, alza le braccia verso me
 
  • "vieni, fammela vedere, voglio vedere la mia bambina "
 
Le porgo la bambina in modo delicato, la prende tra le braccia, le passa un dito sul suo nasino, la piccola ha ancora gli occhi socchiusi, ma come se l'avesse chiamata gli apre piano, e la guarda, e come se si parlassero senza parole.
 
  • "Finalmente sei arrivata, ti aspettavamo, Andrè che ne pensi di chiamarla Rose Marguerite Grandier?"
  • "è bellissimo Françoise, mi piace il nome Rose, mi ricordano le rose."
  • "si si, la mia bambina"
  • "Françoise, bambina mia, la piccola deve essere pulita e tu devi riposare"
  • "si nonna ma appena finisci, portala qui. la voglio  accanto a me"
 
Il dottore si avvicina alla bambina, mentre la nonna la pulisce, la guarda, controlla che tutto vada bene.
 
  • "Giovanotto, vostra figlia è in perfette condizioni, vostra moglie un pò  meno, ma le basta solo un pò di riposo e l'affetto dei cari, torno a casa a dare la notizia a mia moglie ne sarà contenta, madame ora riposate verrò domani mattina per controllare voi e la bambina, buonanotte"
  • "arrivederci dottore e grazie di tutto, anche a voi madame Annaud siete stata preziosa"
 
Li accompagno alla porta, il dottore si gira e dice
 
  • "Giovanotto, io fossi in voi, prenderei un bel bicchiere di buon vino e brinderei alla nuova vita, buonanotte"
  • "lo farò buonanotte dottore, e grazie infinite"
 
Salgo su e trovo mia moglie sdraiata, con la bambina accanto sul suo lato sinistro, e i loro visi attaccati, madame è seduta sul letto accanto a loro e la nonna con il fazzoletto sul naso, entro e mi avvicino
 
  • "guarda Andrè, è così piccola, morbida e profumata, vieni siediti qui accanto a noi, guarda Rose c'è il tuo papà"
 
Vedo alzarsi madame dal letto, dirigersi verso me, mi lascia una carezza sul viso.
 
  • "va dalla tua famiglia, io e Marie scendiamo giù vi lasciamo soli, buonanotte"
 
Si avvicina ad Oscar lasciandole un bacio in fronte e pure a Rose, la nonna si avvicina a me, mi prende il viso tra le sue mani, mi guarda con le lacrime agli occhi e  dandomi un pizzicotto mi dice
 
  • "sono felice per voi, è splendida, piccolo mio, quando vedi che si addormentano chiamami che metto la bambina nella cullina che avevamo già preparato, sono stanche, crolleranno subito, a dopo"
  • "a dopo nonna, notte madame"
  • "notte Andrè, assomiglia tanto ad Oscar appena nata, buonanotte"
Mi avvicino al letto, guardo mia moglie e lei guarda me, avvicina il suo viso al mio e mi dà un bacio, dolce e delicato, mentre la piccola stanca si addormenta, sono felice, ben arrivata fagiolina.

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Capitolo 29
*** Famiglia ***


XXIX °CAPITOLO 
Famiglia
 
Oscar

 
La notte passa, silenziosa e tranquilla, mi sono addormentata profondamente,  nella mia mente passano tutti i momenti della notte appena trascorsa.
Quindi è questo quello che prova una donna quando dà alla luce un figlio?... non lo credevo possibile,  tutto il dolore provato è scomparso appena ho incontrato i suoi occhi, tutto il dolore non esisteva più.
Un nome mi è subito venuto in mente, Rose, come le rose di Arras, bianche limpide, come lei pura e bella, lei, il frutto dell'amore tra me ed Andrè, chi lo avrebbe detto mesi fa che poteva accadermi tutto questo.
Un leggero mugolio invade il silenzio della stanza, apro gli occhi, e trovo Andrè che dorme profondamente, lo guardo, è caduto in un sonno profondo, troppe emozioni, lo hanno stancato.
Mi sollevo, appoggiando i palmi delle mie mani sul letto, cerco nella penombra, la piccola cullina, mi muovo, anche se ancora provo abbastanza dolore, ma non mi interessa, mi alzo, poggiando i piedi sul freddo pavimento, avanzando nell'ombra, mi avvicino dove ho sentito il mugolio.
 
Un leggero filo di luce della luna, entra attraverso le finestre chiuse, abbasso lo sguardo, e la trovo lì, con la sua tutina rosa, che alza le sue braccine in alto, come se volesse prendere qualcosa, è sveglia, avrà bisogno di qualcosa.
Piano le sposto le copertine, prendendone un'altra accanto alla culla per coprirla, la prendo in braccio appoggiando la testa sul mio braccio, sono sorpresa, mi viene tutto naturale, eppure a malapena potevo vederle le bambole, è vero quello che si dice che ogni donna dentro di se è già madre.
Mi fissa, non mi toglie gli occhi di dosso, mi avvicino alla sedia a dondolo, vicino alla culla, e con non poche difficoltà mi siedo, accovacciando la bambina a me.
 
  • "e ora Rose, cosa facciamo? io non so raccontare fiabe, non ho mai tenuto una bambina così piccola, amore mio non so cosa fare"
La piccola, come sentendosi messa in causa, inizia ad avvicinare il viso verso il mio seno sinistro, tirando con le piccole manine, la camicia, nello stesso tempo una delle due manine, la tiene in bocca, pensandoci non ha mangiato avrà fame.
Slaccio il nodo della camicia da notte, abbassandola, il mio seno sinistro è messo in evidenza
 
  • "e ora cosa faccio?"
un movimento repentino, veloce, senza che me ne accorgo, Rose è attaccata a me, inizia a tirare il latte per sfamarsi,  ha fatto tutto da sola, ha fame, lo sento è una situazione nuova e bellissima, da come mangia assomiglia a suo padre, che divora letteralmente il cibo.
La guardo è così bella, le sue piccole dita, tirano la mia pelle, la graffiano, ad un tratto si ferma, e mi guarda in viso, come se mi volesse dire qualcosa, senza volerlo una lacrima mi scende e le cade su una guancia, la cosa le dà fastidio perchè mette un broncio tipico di noi Jarjayes, è mia figlia in tutto e per tutto.
Finito di mangiare, inizia a dimenarsi, la prendo e la sollevo, facendo in modo che possa fare  il ruttino, guardo il suo viso, con un dito le tocco il nasino, la boccuccia imbronciata, ha pochi capelli, deduco che sarà bionda come me, spero solo nel colore degli occhi, vorrei che avesse il colore di Andrè, così bello e limpido.
Cullandola dolcemente, si addormenta, nello stesso momento forse la stanchezza, o le emozioni, mi addormento anch'io.
 
Andrè
 
Sento dei bisbigli, mi giro nel letto e non la trovo, immagino già dove sia, alzo la testa e la trovo che parla dolcemente e a voce bassa con Rose, non voglio far vedere che sono sveglio, voglio guardare, senza interferire, le mie due donne.
E' bellissimo vederle insieme, noto che le ha dato il latte, senza aver bisogno di chiedere aiuto alla nonna, non smette di parlarle piano, la vedo che la solleva per farle il ruttino, ma dove avrà imparato, eppure, non ha avuto nessun insegnamento.
Dopo averle fatto fare il ruttino, l'appoggia a sè, cullandola, le tocca il viso con un dito e la testa, la guarda con amore, continua a cullarla, noto che non sento più bisbigliare, alzo un pò di più la testa, e trovo Oscar addormentata.
Mi alzo piano, prendo la bambina, e la poso nella cullina coprendola, dorme già profondamente.
 
  • "Andrè, dorme vero? ha mangiato poco fa"
Mi giro verso di lei, madre e figlia hanno lo stesso broncio che adoro, , ha gli occhi lucidi è ancora assonnata.
 
  • "Oscar, non stare lì seduta, vieni a letto, sei ancora stanca e poi ancora è presto, andiamo, alzati"
Si alza piano mentre si avvicina a me, con una mano accarezza, il viso, si avvicina a me e mi bacia, in modo molto dolce.
 
  • "Grazie Andrè"
  • "per cosa Oscar, sono confuso, per cosa mi ringrazi"
  • "per avermi dato Rose, quando stava per nascere, ti odiavo immensamente per avermi messo in questa situazione, ma poi quando ho visto il suo viso, le sue manine e ho sentito il suo profumo, il dolore è scomparso, e ora quando le ho dato da mangiare, non ho mai provato nulla di simile"
 
Inizia a piangere, prende il mio viso tra le mani e bacio bocca e bevo lacrime, smette di baciarmi abbracciandomi.
 
  • "cosa ne pensi se la mettiamo nel letto con noi?
  • "va bene Oscar, ma non deve diventare un abitudine"
  • "sempre il solito scocciatore, e va bene"
La prendo e ci dirigiamo verso il letto, lei dorme profondamente, la mettiamo al centro io alla sua destra ed Oscar alla sua sinistra, lei con una mano le accarezza il pancino mentre la guarda, io accarezzo la guancia mentre le guardo tutte e due.
Avvicino il mio viso al suo e le dò un bacio, poi passo a mia figlia, piano piano vedo gli occhi di Oscar chiudersi, finalmente può riposare, ed io mi posso considerare l'uomo più felice che ci sia al mondo, ho accanto a me le due donne della mia vita, chiudo gli occhi e mi addormento anch'io.

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Capitolo 30
*** Braccialetto e lettera ***


XXX° CAPITOLO
braccialetto e lettera
 
Oscar

 
  • "Buongiorno dormiglioni, su presto è ora d'alzarsi, Andrè, non hai scusanti, va bene che sei diventato padre, però devi mantenere questa famiglia, su muoviti"
 
La nonna, di buon mattino, viene a svegliarci con tutta la sua disarmante simpatia, sentendola imprecare contro mio marito, inizio a sorridere, anche se è un uomo bello e fatto è sempre il suo bambino, e per tale lo tratta.
Mi stiro sul letto, con le mani strofino i miei occhi, ancora assonnati, inizio ad alzarmi sedendomi sul letto, mi giro verso mio marito e noto che sbuffa.
 
  • "ohhhh nonna ti prego, stanotte abbiamo dormito poco, abbi pietà"
  • "no Andrè, il dovere è dovere, forza pelandrone"
  • "e va bene, ma tra cinque minuti, dammi il tempo di baciare mia moglie"
  • "va bene ma sbrigati"
 
Appoggia il suo viso al mio, lasciando un lieve bacio sulle mie labbra
 
  • "buongiorno mia rosa, oggi sei bellissima"
  • "Andrè smettila, se no chi la sente la nonna su sbrigati "
 
Lascia un ultimo bacio, si alza dal letto e si avvia verso la culla.
 
  • "ohh ma da quanto sei sveglia? vieni con il tuo papà su"
 
La prende in braccio, in braccio a lui è così piccola, nessun verso da parte sua, lo guarda, anche lei ammaliata dal padre, viceversa Andrè lo è di lei.
 
  • "andiamo da mamma su, che sicuramente avrai fame, e devi essere cambiata"
 
Si avvicina al letto, si siede porgendomi la bambina, per darle da mangiare, è affamata, divora letteralmente il latte.
 
  • "Andrè in questo è proprio figlia tua, mangia tantissimo"
  • "in effetti assomiglia a me, spero non prenda il tuo carattere, burrascoso impulsivo, arrogante..."
  • "fermo fermo ho capito, basta così"
  • "non arrabbiarti Oscar, ti amo proprio perchè sei così"
 
Si avvicina per baciarmi quando la bambina, reclama la sua presenza,iniziando a piangere in modo forsennato.
 
  • "ohhhh brutto pelandrone, hai fatto piangere la mia nipotina, e ancora non sei pronto, forza muoviti"
  • "va bene nonna, ci vediamo più tardi Oscar, un bacino alla mia piccola "
 
Mentre vedo Andrè andar via, la nonna si avvicina a me per controllarci, sistema il lenzuolo del letto, prende la sedia accanto al comodino e si siede.
 
  • "tesoro, è bellissima, ti somiglia, sicuramente sarà bionda,  e poi ha il tuo naso, le orecchie e forse il taglio degli occhi"
  • "si nonna ma la bocca è di Andrè e spero anche il colore degli occhi, sono così belli, e a lei starebbero bene"
  • "Oscar, sono felice per voi, davvero, ne avete passate tante, Rose è un miracolo, e mio nipote è felice, non lo avevo mai visto così,  e tu sei splendida bambina mia, anzi madame tra poco sarà qui, ha dormito sul mio letto stanotte, ma è dovuta andare alla locanda, dovrebbe tornare a momenti, ieri sera era così felice per te, le brillavano gli occhi, lei si vede in te piccola mia, ora dobbiamo pulire questa piccolina che è sporca e deve essere cambiata, giusto tesoro?"
 
Abbassiamo lo sguardo verso la bambina, che guarda la nonna, come se la vedesse veramente e non ombre, lei avvicina la fronte a me, prendendo il mio viso tra le sue mani.
 
  • "grazie nonna, noi ti vogliamo bene lo sai vero?
  • "oh tesoro, lo so lo so, ora per te arriverà un periodo pesante, ma non preoccuparti ci siamo noi qui, ti aiuteremo, non ti lasceremo mai sola, te lo prometto, comunque tesoro ti ho preparato la vasca così che puoi lavarti pure tu"
Si alza prendendo la bambina per poterla cambiare, mi sdraio un altro pò prima di alzarmi, guardo il soffitto pensando a quanto la mia vita è cambiata, mi alzo e vado verso la vasca, quando un idea mi balena in testa.
 
  • "nonna portami la bambina faremo il bagnetto insieme, la voglio con me"
  • "certo Oscar ma fai piano, io vi starò accanto"
 
Mi spoglio, infilandomi dentro la vasca, l'acqua non è troppo calda, la nonna mi porge Rose, inizio piano a bagnarle la testa, le braccia il busto, passo sulle braccia e le gambine, lei sembra apprezzare, guardandomi e facendo dei versi adorabili.
Dopo il bagno, siamo vestite e profumate, ci dirigiamo verso la cucina dove trovo mia madre seduta ad aspettarci, si alza e ci viene incontro.
 
  • "Oscar tesoro mio, buongiorno, sei splendida stamattina, sei ancora dolorante vero? passerà intanto dammi questo tesoro"
  • "buongiorno a voi madre, si sono ancora dolorante, ma come dite voi passerà, prego tenete Rose"
 
Le passo la bambina, mia madre ha gli occhi  lucidi e le scappa una lacrima, le strofina il naso su quello suo piccolo, sembra innamorata persa di mia figlia, si guardano con adorazione, già si amano.
 
  • "Oscar, mi hai fatto la donna più felice che esista al mondo, è bellissima, ed è te in miniatura, non sono stata una buona madre, non ti sono stata accanto, sono arrabbiata con me stessa, per non aver fermato tuo padre"
  • "madre non fate così, non è vero che non siete stata una buona madre, avete tutto il tempo per recuperare, e ora nella vostra vita c'è lei, non vi buttate giù, la bambina se ne accorge e ne soffre"
  • "Vieni qua fatti abbracciare , figlia mia"
 
Tutte tre siamo strette in un abbraccio, è una sensazione bellissima, gratificate, ho ritrovato mia madre.
 
  • "Marie, ti prego prenderesti la borsa all'entrata, c'è una cosa per mia figlia"
  • "subito madame"
 
Marie arriva subito tenendo la borsa ed un piccolo scatolino.
 
  • "grazie Marie, Oscar sediamoci, devo darti una cosa importante"
 
La guardo sorpresa, cosa vorrà darmi, anche la bambina la guarda.
 
  • "Giorni fa, sua maestà la regina, mi ha convocato, per poter parlare con me in privato, vedendomi stanca, ha chiesto che io prendessi qualche giorno di riposo, durante la nostra conversazione, mi ha chiesto di te, Oscar, la regina sa tutto, sà di Andrè, che vi siete sposati di nascosto e..."
 
Porto la mano sulla mia bocca, sono sconvolta e preoccupata, se la regina è informata, anche il re lo sarà, potrebbero esserci problemi per il matrimonio, e tanti pensieri iniziano ad attraversare la mia testa.
 
  • "aspetta Oscar, le altezze reali sanno tutto, perchè tuo padre li ha informati"
 
Mi alzo di scatto, arrabbiata e furente.
 
  • "perchè ha fatto questo, vuole ferirmi? non ha accettato il matrimonio? eppure pensavo che avesse accettato io.."
  • "calmati Oscar, proprio perchè lo ha accettato ha lavorato per non farvi avere dei problemi, purtroppo ultimamente il conte Girodelle, ha preteso la tua mano, è venuto molte volte a palazzo e non crede che tu sia malata, quindi ti sta cercando, per poterti sposare"
  • "ma io sono già sposata madre, è impossibile"
  • "proprio per questo tuo padre ha parlato con il re, nessuno sa del matrimonio, hanno creato un documento apposta per te, perchè la regina ti stima, e tiene a te, solo tu hai possibilità di sposarti con un plebeo, con questo documento riconoscono il vostro matrimonio, cosìcchè se Girodelle chiederà la tua mano, non ha modo di averla essendo tu già sposata"
  • "Madre non so cosa dire"
  • "ancora non ho finito, mi ha preso le mani e mi ha dato questo"
 
Apre lo scatolino, di fronte a me e trovo un piccolo braccialetto d'argento, finemente lavorato.
 
  • "Mi ha chiesto di darti questo, sapeva anche della bambina, è il suo regalo per lei, e mi ha dato anche questa lettera che mi ha chiesto di fare leggere solo a te, poi ci siamo salutate, come se ci vedessimo per l'ultima volta, Oscar, ho una brutta sensazione per lei"
  • "oh madre, la situazione è critica, spero che il Signore l'aiuti"
 
Mi porge la lettera, chiusa con la cera lacca, cerco di aprirla quando ancora lei mi parla
 
  • "vado di là con Rose, ti lasciamo sola a leggere"
  • "grazie"
 
La apro finalmente
 
"Cara amica mia,
vi scrivo questa lettera per ringraziarvi per essere stata con me tutti questi anni, so di non essere stata la Regina che tutti volevano, ho fatto molti errori, nell'arco degli anni, ma sono sempre una madre, che ha pensato di più ai suoi figli, mi dispiace immensamente di aver deluso, e di avervi deluso.
Vostro padre è venuto a parlarmi un giorno dopo, che avevo chiesto espressamente vostre notizie, l'ho visto nervoso, titubante, all'ultimo, in un colloquio privato, mi ha raccontato tutto, del vostro amore per Andrè, di come siete fuggiti e di tutto il resto.
Ho sempre pensato che eravate legati, ne ho avuto la conferma, ho saputo pure che il Conte Girodelle non si fermerà davanti a nulla pur di potervi sposare, ed è per questo che ho chiesto a sua maestà il Re, un documento che attesta che voi siete legalmente sposati, anche con differenza di rango, che vostra figlia o figlio non sia considerato un bastardo, l'unica nota negativa è che non potete più avvicinarvi a Versailles, e quindi non ci rivedremo più.
Il documento è stato dato a vostra madre,insieme ad un regalo per il vostro bambino, come ringraziamento per tutto ciò che avete fatto per me, per mio marito e per i miei figli, soprattutto per Joseph che vi stimava profondamente.
Auguro a te ed ad Andrè una vita felice insieme a vostro figlio, e vi prego non vi dimenticate della nostra splendida amicizia, 
 
con affetto 
Maria Antonietta
 
 
Calde lacrime solcano le mie guance, è una lettera d'affetto, non credo che la vita per la mia Regina sarà così facile, d'ora in avanti, prendo la lettera ed il bracciale, pensando che Girodelle, non si darà per vinto, ma grazie alla mia regina, posso finalmente amare mio marito alla luce del sole.

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Capitolo 31
*** Vendetta ***


XXXI°  CAPITOLO
Vendetta
 
Andrè
 
Sono passati diversi giorni dalla nascita di Rose, sono innamorato perso di questo piccolo fagottino, non riesco a smettere di guardarla, siamo fortunati, è una bambina tranquilla, dolce e dorme molto, credo che caratterialmente sia come me, con la bellezza della madre.
Loro due, le donne più importanti della mia vita, Oscar da quando è nata la bambina, è cambiata, non ha quasi più nulla della rigidità e della freddezza che aveva quando comandava le guardie reali, sembra un'altra persona.
Il suo sguardo rivolto alla bambina è docile, pieno d'amore, la mattina appena sveglia, la prima cosa che fa è andare verso la culla per assicurarsi che stia bene, poi, pensando che io dorma ancora, si dirige davanti allo specchio, il suo corpo da quando ha avuto la bambina, è cambiato, è più morbido.
Si guarda attentamente, le mani accarezzano il seno, i fianchi morbidi, vedo che sorride leggermente, si mette di fianco e si guarda, prende i capelli e li porta in alto, se la vedessero i suoi soldati, non ci crederebbero.
Faccio finta di svegliarmi, anche se ha da un bel pò di tempo che non lo  sono e l'osservo.
 
- buongiorno Oscar, da quanto sei sveglia?
 
Si gira verso di me, si avvicina al letto, sale su ed inizia a gattonare verso di me, avvicina il suo viso al mio, donandomi un bacio dolce ed allo stesso tempo sensuale, staccando le sue labbra dalle mie dice:
 
- buongiorno amore mio, si ha da un pò che sono sveglia, Rose tra poco si sveglierà per mangiare, a volte mi sembri tu, ha talmente tanta fame che non so se le basta il mio latte, vi somigliate parecchio.
 
Sarebbe bello rimanere a letto a coccolarsi, ma la bambina inizia a svegliarsi ed io devo andare a lavoro, per fortuna ultimamente, Meg si vede poco, o quando c'è evita di farsi vedere, anche se non sono sicuro che abbia mollato la presa, ho la brutta sensazione, che accadrà qualcosa.
Sento un lamento alzarsi dalla culla,  che piano piano diventa più forte, Oscar si alza e va da lei, mi alzo pure io dirigendomi verso la culla.-
 
-OHHH vedo che sei ben sveglia, hai fame? ora ti dò il latte.
- buongiorno principessa.
 
Non dico altro, lei mi guarda e sembra che sorride, con le manine sembra come se vuole afferrare qualcosa, ci guarda, Oscar la prende in braccio, sedendosi sulla sedia a dondolo, per darle da mangiare, avvicino il mio viso alla piccola baciandole la testolina, così piccola e buffa essendo senza capelli, la vedo attaccarsi al seno, divorare decisamente il latte, ha ragione Oscar, in questo caso è mia figlia in tutto e per tutto.
 
-Oscar, io vado a lavoro, mi raccomando se ci sono problemi, non perdere tempo ad avvertirmi, ciao piccolina ci vediamo stasera.
 
Bacio le mie due donne, mi preparo, saluto la nonna e madame e mi dirigo a lavoro, trovo monsieur, tutto indaffarato.
 
- Andrè buongiorno, tutto bene, la bambina tutto a posto?
- buongiorno monsieur, si si la bambina tutto bene, questa notte ci ha lasciato dormire, ora è bella sveglia con mia moglie.
- bene bene, oggi abbiamo molto lavoro da fare, dovrebbe venire un signore interessato all'acquisto di un cavallo, è un nobile di Parigi, dobbiamo preparare i migliori Andrè, sei pronto ad iniziare?
- certo, iniziamo.
 
Non sono tranquillo, avendo lavorato con Oscar, conosco la maggior parte dei nobili, potrebbe riconoscermi.
La giornata passa veloce, non penso più a chi potrebbe essere questo nobile, ad un tratto sento delle voci, mi sposto dietro una colonna, guardo e rimango sconvolto, davanti a me trovo Meg e l'unica persona che non vorrei vedere.
 
MEG
 
Guardo verso la stalla, dove si trova mio nonno, non posso non pensare ad Andrè, quell'uomo è così bello, virile, se non fosse che è sposato già gli sarei saltata addosso, c'ero quasi riuscita se non era per quella donna che lui chiama moglie, ma poi cosa mai avrà visto in lei, di bello ha solo i capelli e gli occhi, poi per il resto, è insignificante,
Francoise, così si chiama oppure Oscar, come l'ha chiamata lui quella volta, sono confusa, un nome da uomo ad una donna, ci sarà qualcosa sotto, ed io capirò cosa.
Non mi muoverò più, resterò per il momento a guardare, voglio capire, cosa mi nascondono, anche l'arrivo di madame de Jarjayes non mi quadra, come è possibile che una nobile, stia tanto attenta ad una serva, non mi capacito.
Da quando poi è nata quella bambina, che sicuramente sarà insignificante come la madre, lo sguardo di Andrè è ancora più bello, in Inghilterra mi era capitato di avere delle relazioni con uomini sposati, ma con lui è diverso, deve essere mio.
Mentre raccolgo i vestiti appesi ad asciugare, vedo in lontananza un uomo, dai folti capelli lunghi, si avvicina a me e chiede.
 
-Buongiorno mademoiselle, mi scusi se la disturbo, volevo chiederle se si trova qui monsieur Annaud.
-Buongiorno, si si trova nel posto giusto, prego accomodatevi, cosa vi porta qui a parlare con mio nonno.
- mademoiselle, devo comprare un cavallo, veloce, mi serve per cercare una persona molto importante per me.
- suppongo sia una donna, scusi la mia maleducazione, ma sono molto curiosa.
-avete detto bene, è una donna, una splendida donna, che veste da uomo e si chiama come un uomo.
 
All'improvviso in testa mi parte un pensiero, e se fosse lei?, sarebbe l'occasione giusta per avere Andrè con me.
 
-Un'altra curiosità, come si chiama questa donna?
-si chiama Oscar François de Jarjayes, ed è la mia promessa sposa, devo trovarla.
 
Un fulmine passa nel mio cervello, è sicuramente lei, non ne dubito più.
 
- Monsieur, credo proprio che siete più vicino di quanto pensiate.
 
Ci dirigiamo verso la stalla, Françoise o Oscar, come vi chiamate non mi importa, preparatevi perchè Andrè sarà mio.

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Capitolo 32
*** Sorprese ***


XXXII° CAPITOLO
SORPRESE
 
Oscar
 
Le mie giornate ormai passano in modo diverso dal modo in cui ero abituata, prima comandavo soldati, cavalcavo Ceasar con la furia di un'amazzone, ora combatto ogni giorno con pianti  bagnetti e cambi di pezzuole per Rose.
Sdraiata in mezzo al letto, le sue braccine puntano verso l'alto come se volesse prendere qualcosa, più la guardo e più vedo Andrè in lei, iniziano a spuntarle i primi capelli,  sembrano biondi, gli occhi  ancora non sono definiti ma sono chiari, spero nel verde di mio marito.
Inizia a fare piccoli versi come se mi volesse chiamare, con un dito le tocco il pancino, è così morbida e profumata, le accarezzo la testa e a  lei sembra piacerle, con il naso tocco delicatamente il suo, un piccolo mugolio esce dalla sua bocca.
 
- Bambina, buongiorno vedo che vi siete svegliate, come sta la principessina nostra?
- Oh nonna buongiorno a te come vedi la principessina è bella sveglia oggi, guardala non è bellissima?
 
La prendo in braccio in modo delicato, per me è un cristallo da tenere attentamente, ho sempre tenuto spade pistole, ho paura di farla cadere e di farle del male.
 
- Buongiorno a tutte... buongiorno Marie... buongiorno figlia mia- mia madre si avvicina a me, mi scosta i capelli dandomi un bacio in fronte - o ma ciao amore mio vedo che sei sveglia tesoro della nonna, vieni da me su, fatti coccolare.
 
Le passo la bambina, lei la prende e l'accoccola su di se, Rose sembra apprezzare il suo abbraccio ed i suoi baci, ma chi non l'apprezzerebbe, è la dolcezza fatta persona.
 
- Oscar, stamane ho ricevuto una lettera di tuo padre, mi scrive che Girodelle dovrebbe essere qui  nei dintorni, di stare molto attenti e soprattutto che spera di poter avvicinare per conoscere la nipotina, cosa che per il momento non potrà fare perchè non può lasciare Parigi.
- OH madre, Girodelle qui?  non si è dato per vinto, ma non posso stare con lui, ora che anche le sue maestà hanno approvato la mia unione con Andrè, come posso fare per farglielo capire.
- Figliola non sei sola, ci siamo noi ed Andrè non preoccuparti, pensa solo a Rose, è lei che conta più di tutto e tutti, ma guardala è bellissima, ma noto sempre più che somiglia ad Andrè sai? ha preso da te la bocca e le dita delle mani, un giorno sarà una pianista ne sono certa.
- Da grande farà tutto quello che vorrà, e nessuno l' ostacolerà, potrà anche giocare con le bambole.
- oh dimenticavo, scendiamo giù ho portato con me una cosa che ti piacerà molto.
 
Scendiamo le scale e ci dirigiamo in cucina, dove la nonna sta preparando il pranzo, un buon profumo ci indirizza verso di lei.
 
- Apri quella borsa Oscar guarda cosa ho trovato, oltre ai tuoi vestitini.
 
Apro la borsa e una cosa mi colpisce più di tutti, una bambola molto bella, con i capelli castani intrecciati ed un vestito rosa, la prendo in mano e la guardo con fare sorpreso.
 
- Oscar quella bambola è tua, era un regalo che ti avevo fatto io, ma come sai, tuo padre non volle, quindi  ho dovuto conservarla, si è mantenuta bene, ora se vorrai potrà essere di Rose.
 
Mi giro verso mia madre, con le lacrime che scendono sulle mie guance, questa è la mia bambola, mi avvicino a lei abbracciandola, Rose inizia a lamentarsi forse perchè nell'abbraccio era inclusa pure lei.
 
- Madre, sono felice che siete qui con me, con Rose e che siamo tutti insieme, grazie per questo regalo, Rose ci giocherà come avrei voluto giocarci io.
 
La giornata passa tra sorrisi ricordi e abbracci materni, la bambina è molto tranquilla e docile, a differenza mia che ero già tiranna, mi fa capire che anche questo ha preso da lui, e ne sono felice.
 

Tarda serata

Andrè ancora non è tornato, siamo tutte sedute a tavole, le candele sono accese visto l'arrivo della notte, mi preoccupo non ha mai fatto così tardi, la bambina dorme, ma ad un tratto inizia a svegliarsi, vado a prenderla in braccio.
Sento bussare alla nostra porta, mi sembra strano, Andrè ha sempre le chiavi con sè, apro la porta..
 
-Andrè, hai dimenticato le chiavi per caso?
- Madamigella Oscar, che piacere rivedervi finalmente vi ho trovata, ma chi è questa bambina, una vostra nipote?
 
Non riesco a rispondere, lo guardo bene, accanto a lui c'è Meg, che mi guarda con fare soddisfatto.
 
- Victor io...
- Conte Girodelle, quella che vede è mia figlia...
 
Girodelle si gira, trovandosi dietro di lui Andrè, il suo sguardo è arrabbiato e furioso, ho paura che sarà una lunga notte.  

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Capitolo 33
*** Fuoco ***


XXXIII° CAPITOLO
Fuoco
 
Andrè
 
Seguo Meg e Girodelle senza farmi vedere, sono nervoso ed arrabbiato ma ho anche molta paura di quello che può accadere, da un lato sono sicuro visto l'onore datoci dalla regina di poter vivere il nostro amore tranquillamente, dall'altro il non sapere come affrontare Girodelle, anche se lo conosco da molto tempo so per certo che ama Oscar e si sa un uomo innamorato può fare  di tutto per avere il  cuore dell'amata.
Sapevo di non potermi fidare di Meg era prevedibile che approfittasse di una cosa simile per raggiungere il suo scopo.
E' già sera la luce del giorno è già andata via da un pezzo, li vedo avvicinarsi alla porta della mia casa  vedo le luci delle candele accese in cucina sono tutte giù a prepararsi per la cena, vedo bussare il conte alla porta di casa Meg sorride beffarda pensando già alla vittoria che pensa possa avere da tutto ciò, ma non conosce me e soprattutto mia moglie.
Vedo la porta aprirsi e una testa bionda davanti al conte ma  non posso trattenermi più è ora di entrare in scena sento la voce di mia moglie la vedo.
 
- Andrè, hai dimenticato le chiavi per caso?
- Madamigella Oscar, che piacere rivedervi finalmente vi ho trovata, ma chi è questa bambina, una vostra nipote?
- Victor io...
 
Non ce la faccio più 
 
- Conte Girodelle, quella che vede è mia figlia...
 
Lo vedo girarsi verso di me è sorpreso ed incredulo.
 
- Andrè questa bambina è vostra figlia?
-Si signor Conte, Rose è figlia mia e di Oscar.
 
Si gira verso mia moglie che è ancora sconvolta da tutto ciò, ma viene svegliata dal suo torpore solo quando la bambina inizia a svegliarsi ed iniziare a piangere.
 
-Madamigella Oscar che cosa vi ha fatto? ... per caso ha approfittato di voi è per questo che siete rimasta incinta? ditemelo.
 
Mentre discutiamo entriamo in casa dietro di noi vediamo arrivare madame e la nonna.
 
- Madame Jarjayes voi qui?
- Si conte sono con mia figlia che ha bisogno di me.
- No non ci credo ... voi ... lurido servo come vi siete permesso di mettere le mani addosso alla mia fidanzata come vi siete permesso.
 
E' furioso arrabbiato comincia a gesticolare  e nello stesso momento la bambina piange, tutto è confuso.
 
- Mi dispiace di avervi deluso ma io amo Andrè e non è un lurido servo  ma è mio marito quindi siete pregato di andarvene fuori da casa mia.
- No non sarà mai vostro marito, non può esserlo, io lo sarò e darò il  mio nome a questa bastarda e la crescerò come se fosse mia figlia.
 
Non ci vedo più dalla rabbia so che non dovrei farlo ma gli salto addosso e questo non è mai la migliore soluzione.
 
Oscar
 
Vedo Andrè scagliarsi verso il conte e meg arretrare, la bambina piange non riesco a calmarla.
 
- nonna ti prego prendi Rose e portala al sicuro di sopra.
- subito bambina, andiamo su angioletto mio 
 
Lascio la bambina alla nonna e mi avvicino a loro
 
- smettetela... smettetela subito, conte non è da voi fare così
- Madamigella come avete potuto come, io vi ho amata e vi avrei amato tanto  e non potete aver avuto una bambina da lui ... da un servo
- smettetela io amo Andrè...
 
D' un tratto sento arrivare come un proiettile uno schiaffo dritto sulla mia guancia sinistra, non mi aspettavo un moto di rabbia da parte sua sempre molto calmo e mai violento, lo guardo è furioso e non si fermerà davanti a nulla pur di avermi.
 
- come vi siete permesso, giù le mani da mia moglie
 
Andrè tira verso di sè il conte strattonandolo iniziando a picchiarsi e non so come fare per fermarli
 
-non sarà mai vostra moglie lei è e sarà mia 
-e invece vi sbagliate signor conte-  mia madre accanto a me- le sue maestà hanno accettato il loro matrimonio e hanno redatto un documento in cui si attesta l'avvenuto matrimonio.
- no non ci credo voi sarete mia....
 
E' impazzito Andrè si sistema e viene da me abbracciandomi.
 
- Lei è mia moglie ed io la amo come amo mia figlia quindi signor Conte se ne vada dalla mia casa.
- noooo lei è miaaaa
 
Si scaglia verso mio marito iniziano di nuovo a picchiarsi senza sosta mi butto per cercare di dividerli ma senza risultato, sono incontrollabili.
 
- basta smettetela bastaaaa
 
si azzuffano sbattono ovunque e cadono a terra è un continuo urlare e dimenarsi, fino a quando in piedi il conte parla
 
- non mi interessa lei sarà mia, io vi ucciderò e lei mi sposerà 
- siete un mostro non vi credevo così fatevene una ragione
- no lei è mia
 
non smettono un attimo di picchiarsi cadendo rovinosamente a terra, una delle candele messe per far luce cadene la fiamma prende la tenda che era li vicino 
 
- oddio al fuocooooo
- girodelle basta sta andando a fuoco bastaaa
- no lei sarà mia
 
Le fiamme iniziano ad aumentare per tutto il salotto, con mia madre cerchiamo di spegnerlo inutilmente, accanto alle tende il fuoco prende pure i tappeti ed i giornali di Andrè ed il calore è immenso
 
- nonnaaaaaaaaaaa scendi, Andrè  e voi conte Girodelle smettetela subito
 
Alzo lo sguardo verso la scala ed un brivido mi passa per la schiena, vedo la nonna e la bambina che piange
 
- Oscar aiutatemi non posso scendere
 
Non ci avevo fatto caso ma purtroppo le fiamme sono arrivate fino a su
-Andrè smettetela Rose e la nonna ...
- Oddio ...
 
Andrè lascia Girodelle ma viene trattenuto dal conte per un braccio.
 
- dove andate non abbiamo finito
- smettetela c'è mia figlia in pericolo e se siete un uomo e per la vecchia amicizia che vi lega a mia moglie aiutateci vi prego..
 
Anche se roso dalla rabbia il conte abbassa la testa ed acconsente
 
- lo faccio per voi madamigella o dovrei dire madame, solo per voi
- vi prego fate presto la vita di mia figlia è in pericolo e anche la nonna
 
li vedo addentrarsi tra le fiamme il pianto di Rose è forte la sento che è spaventata, con mia madre cerchiamo di spegnere le fiamme.
 
Andrè
 
C'è molto caldo non vedo la nonna e la bambina  e sono spaventato a morte
 
- nonnaaaa dove seiiii?
 
le fiamme ormai sono in quasi tutta la casa, con il conte cerchiamo ovunque ma non le troviamo
 
- Andrè fermati sento qualcosa
 
Mi fermo cercando di sentire qualsiasi rumore, ad un tratto  un pianto proviene dalla mia camera da letto, ci addentriamo schivando le fiamme il pianto si fa più forte verso lo stanzino che usiamo per guardaroba.
Apro la porta e le trovo li mentre  la nonna stringe a se la bambina che piange ed urla
 
- finalmente Andrè ho paura e la bambina pure
- andiamo non c'è tempo da perdere forza dammi Rose e voi Girodelle aiutate mia nonna.
 
Ci avviamo verso le scale deviando le lingue di fuoco che ci vengono contro, davanti a me Girodelle e la nonna, tengo stretta la bambina che si è evidentemente calmata con me.
Siamo sulla scala e vedo giù Oscar  e madame che tentano di spegnere le fiamme alza lo sguardo verso la scala.
 
- Andrèèèè correte cade tutto giù 
 
Scendiamo le scale con molte difficoltà ed  una volta fuori Oscar corre verso di me prendendo la bambina in braccio
 
- oddio state bene? ... Rose piccola mia ti stavo perdendo - si accascia a terra con la bambina in braccio piangendo mentre le bacia il viso le mani- come avrei fatto senza te piccola mia e senza il tuo papà.. come...
 
Vedo arrivare gli Annaud correndo con vari secchi d'acqua e coperte
 
- bagnale il viso Oscar ha preso tanto fumo, nonna tu come ti senti?
 
Lei si avvicina a me accarezzandomi il viso.
 
- sto bene tesoro e spero che pure la bambina lo sia.
 
Abbraccio sia lei che mia moglie sono a pezzi, giro lo sguardo verso la mia sinistra e trovo Girodelle di fronte a me.
 
- Madame ho sbagliato e vi chiedo immensamente scusa per il mio deplorevole comportamento spero che mi possiate perdonare, ero accecato dalla gelosia e dalla rabbia ma non posso fare altro che allontanarmi e lasciarvi vivere la vostra vita continuando ad amarvi
 
Mia moglie si alza e si dirige verso di lui
 
- Vi sono debitrice lo sapete vero? avete salvato la vita di nostra figlia ed io vi auguro che possiate trovare una donna che vi ami e che  soprattutto voi amate.
- Vi auguro tutto il bene madame torno a casa mia non più niente che mi fermi qui, addio madame e voi Andrè siete un uomo fortunato addio.
 
Lo vediamo allontanarsi con le spalle curve, so cosa significa quando un amore non è corrisposto e la gelosia e la rabbia lo hanno accecato, mi giro verso la nostra casa e sento una mano posarsi sulla mia spalla destra.
 
- Andrè ricominceremo tutto di nuovo non preoccuparti.
- Oscar ci riusciremo  ne sono sicuro.
 
Abbasso il viso e guardo la bambina che ora dorme beata tra le braccia di sua madre, dovremmo ricominciare tutto dall'inizio ma ora guardo loro e non ci penso, sono vive ed è quello che più conta.
 
 
 

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Capitolo 34
*** Stanchezza e paura ***


XXXIV ° Capitolo
Stanchezza e paura

 
Oscar
 
Ho avuto paura, tanta paura di non riuscire più a riabbracciare mio marito e mia figlia, il mio cuore batteva all'impazzata e per la prima volta in vita mia ne ho avuto tanta di   perdere le persone a me care.
Tutto ciò riconduce alle parole di quella donna incontrata per caso che volle leggere la mia mano, parlava di una persona tra noi e del fuoco e  non capivo il senso delle sue parole poi un lampo e capì... aveva visto giusto nell'uomo vestito di blu in Girodelle, di una persona che si metteva tra me ed Andrè e della bambina che, in principio ,non ero tanto sicura del mio essere madre ma poi dopo averla vista per la prima volta me ne innamorai subito.
Anche gli incubi erano veritieri, molto veritieri, vedere Andrè tra le fiamme mentre con Victor  si picchiavano  rivedevo le scene che sognavo e che mi torturavano.
Mentre gli ultimi fuochi nella nostra casa vengono  spenti, il mio cuore piange per tutta la rabbia ed il dolore accumulato, vedo  i volti di tutti sporchi e pieni di fuliggine io stessa devo essere inguardabile e  la stessa Rose è sporca in viso  ma  è così silenziosa e tranquilla.
La guardo  intensamente per paura che avesse respirato del fumo, ma lei è li che mi guarda con i suoi occhi così limpidi e belli,  con le manine cerca di prendere qualcosa che vede solo lei.
Le prendo le mani e gliele bacio mentre la nonna mi porge dell'acqua per pulirle il viso e la bocca, siamo tutti  terribilmente stanchi anche mia madre sempre così ordinata e profumata aveva aiutato a spegnere il fuoco, non curandosi di essere nobile ma proprio per questo l'amo sempre più.
Si è fatto quasi mattina, ormai la nostra casa non esiste più, sento le braccia di Andrè circondare le mie spalle.
 
- Oscar, ormai non c'è più niente da fare come stai tu e Rose?
- Io bene Andrè e Rose si è addormentata, come faremo senza una casa tutte le nostre cose, anche se poche, sono andate perdute come faremo?
 
Senza accorgemene sento le mie guance bagnarsi, inizio a piangere ho accumulato tanto e finalmente inizio a sfogare la mia frustazione, sento le sue mani stringermi tutta in una leggera carezza che parte delle braccia fino ad arrivare al viso che prende delicatamente per far combaciare le nostre labbra in un bacio dolce e gentile come solo lui sa fare.
 
- Oscar stai tranquilla   siamo vivi e soprattutto state bene è questo ciò che conta, vediamo di trovare un posto per la notte ormai il fuoco è domato.
- Oscar verrete con me alla locanda, dovete dormire e lavarvi.
- anche voi madre siete stanca e non sono cose che dovete fare, non vi compete.
- figlia mia  sai bene che non c'è limite all'amore di una madre, non mi interessa essere nobile se mia figlia e mia nipote sono in pericolo di vita, verrete con me.
- madame mi permetta di aiutare sua figlia e suo genero, in fondo la casa era di mia proprietà e mi sembra giusto che li ospiti in casa fino a quando non sistemiamo quella nuova, se mi permettete ovviamente.
 
Mi giro verso Andrè e trovo lui che acconsente e anche mia madre a tutto ciò, non mi dispiace andare da loro per un pò ma avremo sempre accanto Meg e non credo che sarà molto semplice.
Ci avviamo verso la casa di monsieur Annaud, la moglie ci accoglie con molta dolcezza come il suo solito ci fa accomodare in una stanza da letto dove troviamo una tinozza pronta per poterci pulire finalmente dalla fuliggine.
 
- Andrè lavo prima Rose, così poi possiamo pulirci noi.
 
Inizio a spogliare la bambina mentre lei fa dei versi assolutamente adorabili, la immergo nell'acqua tiepida cercando di lavarla per bene  le passo l'acqua tra i suoi capelli ancora radi e le bagno il viso, sgambetta forsennatamente, l'acqua le piace e si vede.
Finisco di lavarla e la vesto preparandola per metterla a letto, le sistemo la tutina e con un bacio la porgo ad Andrè.
 
- Andrè mettila a letto io inizio a lavarmi.
- Oscar ho un idea, la tinozza è bella grande potremmo farlo insieme il bagno così ti coccolo un pò.
 
Lascia la piccola al centro del letto circondandola di cuscini lui mentre  chiude la porta a chiave  dirigendosi verso di me.
 
- Fatti coccolare un pò mia amata, oggi è stata una giornata pesante per te e per me
- oh Andrè ho avuto paura di perdere te la bambina e la nonna
- su non fare così siamo qua no? forza facciamo questo bel bagno
 
Inizia a spogliarmi sbottonando la camicia piano bottone per bottone, lo stesso faccio io con lui, noto nel suo sguardo desiderio e amore,  avvicino le mie labbra alle sue e le bacio prima piano e poi con passione crescente.
Nudi entriamo nella tinozza prima lui e poi io , appoggio la mia schiena al suo petto mentre passa l'acqua ovunque come se mi massaggiasse.
Sono rilassata e le sue mani sono un toccasana su di me.
 
- Andrè lo sai che ti amo vero?
- mmm.. a me sembrava che volessi seguire Girodelle e lasciarmi solo.
- smettila di dire così non sarei mai andata con lui lo sai
 
Ci fu un momento di silenzio nessuno parla e  si sente  solo il respiro di Rose e l'acqua che ci accarezza  i  nostri corpi, è così bello stare senza parlare e solo sentire i nostri respiri.
Usciamo dall'acqua mentre le gocce scendono lungo i nostri corpi ci asciughiamo a vicenda per poi rivestirci, mi prende per mano e mi porta sul letto dove riposa beata il nostro angioletto, la mettiamo al centro mentre le metto una mano sul pancino sento quella di mio marito sulla mia e  alzando lo sguardo  lo vedo che mi guarda con fare adorante.
 
- se vi avessi perso sarei morto anch'io...
- shhh... - gli accarezzo il viso -  siamo qui non siamo morte 
 
Mi avvicino con la fronte alla sua, sento che la stanchezza ha preso il sopravvento e lo vedo addormentarsi piano, li guardo insieme sono così simili e li amo entrambi intensamente spero che tutto si sistemi al più presto e che la nostra vita ritorni com'era prima.

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Capitolo 35
*** coccole e amore ***


capitolo XXXV °
coccole e amore

 
 
- Andrèèèèè...Andrèèèèèè.... la bambina...la bambina...
- svegliati Oscar svegliati...- sento le mani  di lui sul mio viso -  svegliati è solo un brutto sogno ... è solo un brutto sogno.
 
Apro gli occhi e l'oscurità mi avvolge, sento solo accarezzare il mio viso e in modo lieve i miei capelli.
 
-oddio Andrè che brutto sogno...- metto le mie mani sul viso nascondendo le lacrime che iniziavano a scendere copiosamente.
- Oscar...-le  toglie dal viso avvicinandosi a me- è tutto passato siamo qui parlavi dell'incendio nel sogno ma devi essere tranquilla ci siamo salvati per fortuna.
- Io...io ho avuto tanta paura di perdervi 
 
 Singhiozzando avvicino il mio naso sul collo di Andrè sentendo il suo profumo così di buono, di uomo, iniziando a calmare il mio pianto.
La bambina adagiata accanto a noi, dorme beatamente senza accorgersi del trambusto creato da me.
Sento le sue braccia avvolgermi tutta cullandomi come se fossi io una bambina e non una donna adulta, soprattutto una donna che molto tempo prima era un soldato.
Ma non ci penso e mi lascio cullare dall'amore che prova per me e che manifesta in cose molto semplici come gli  abbracci, alzo il viso incontrando i suoi occhi così belli, lo guardo come non ho mai fatto prima, porta ancora sul naso gli occhiali probabilmente perchè non riuscendo a dormire era intento a leggere qualcosa.
Alzo la mano destra, mentre la mia testa è appoggiata alla sua spalla e tolgo gli occhiali che coprono i suoi splendidi occhi.
 
- vorrei che Rose avesse i tuoi occhi mi ci perdo a guardarli sono così belli.
- io invece vorrei che avesse la tua tenacia la tua forza e la tua determinazione, vorrei che fosse giusta come lo sei tu e sincera - mentre con mano destra accarezza la testolina di Rose- vorrei che fosse bella come lo sei tu  ma meno testarda.
- tu desideri tanto da lei e se fosse come mio padre terribile che ti comandasse a bacchetta? 
- mi farei bacchettare da lei, io ti amo Oscar ed amo Rose, siete le due persone a cui tengo di più al mondo insieme alla nonna, sono contento che Girodelle abbia capito in fondo non è malvagio è solo una persona innamorata e lo capisco tu streghi chiunque, credimi non ti rendevi conto degli sguardi che ti rivolgevano mentre passavi con quei pantaloni così attillati, era un problema per me guardarti E pensa quegli uomini che ti vedevano passare ed eri l'unica che non riuscivano a conquistare.
 
- ohh finiscila Andrè non è così, non è vero
- invece si ma siccome tu hai scelto me gli altri neanche li vedevi, ora dormi che sei molto stanca, ti prometto che domani vi porto al laghetto, ti va bene?
- ed il lavoro Andrè.. la casa...
- tranquilla, monsieur mi ha dato il giorno libero per riposarmi da tutto ciò che è successo, per la casa la rimetteremo in piedi non preoccuparti .
Lentamente scivolo tra le lenzuola accostando il naso alle guance morbide di Rose, dorme profondamente e profuma così di buono e di latte che mi crea un naturale rilassamento tanto da invogliare il sonno.
 
Mattina

 
Apro gli occhi, una leggera linea di sole accarezza il mio viso, mi giro a pancia in su guardando il soffitto, allungo le mani alla mia sinistra non trovando nessuno accanto a me, mi alzo a sedere preoccupata non trovando nessuno.
 
- Andrè.. Andrè dove sei?
 
Si apre la porta della camera e lui con in braccio la bambina entrano 
 
- Buongiorno mammina qui c'è qualcuno che ha fame
- dammela dai
 
Mi porge delicatamente la bambina che sgrana gli occhi appena mi avvicino a lei, iniziando a fare dei versi alquanto dolci, inizio ad allattarla ed ha veramente molta fame.
 
- sembra te che mangi di continuo, tale e quale il padre appunto.
- ahh Oscar, quando finisci preparati così che vi porto un pò all'aria aperta.
- va bene, forza piccola ora usciamo con papà.
 
Dopo averla fatta mangiare inizio a vestirla, mi guarda sorridendo, più giorni passano più è bella e più la guardo più mi sembra di vedere lui, ha il suo naso la sua bocca ma non avrà i suoi capelli, piccole ciocche bionde iniziano a farsi vedere.
 
-allora siete pronte? la carrozza è pronta forza andiamo.
- si andiamo
 
Scendiamo le scale tutti e tre, lui tiene in braccio Rose vestita d'azzurro come il cielo, tenendomi per mano giù incontriamo gli Annaud
 
-Buongiorno monsieur, madame vi vedo bene
- buongiorno Francoise o dovrei dire Oscar, si oggi è una bella giornata fate bene a prendere una boccata d'aria.
-si - risponde Andrè dopo quello che è successo ne abbiamo di bisogno.
- allora buona giornata, ci vediamo più tardi-
- arrivederci...
 
Salutiamo e con la coda nell'occhio osservo una figura che ci guarda da lontano, non ho dubbi di chi fosse.
Ci avviamo verso il laghetto che si trova lì vicino, il sole si alza alto in cielo è una splendida giornata, la carrozza si ferma ed essendo sola dentro, visto che Andrè la guidava, guardavo incantata i paesaggi che mi passavano accanto non distogliendo gli occhi dalla bambina.
Ci apre la porta facendomi scendere e abbracciandomi ci avviamo verso il laghetto dove sistemiamo a terra una coperta e le vivande, ci sediamo guardando i giochi di luce riflessi sull'acqua, mi giro verso Andrè e trovo padre e figlia in una posizione abbastanza strana, lui a pancia in giù e lei sdraiata sopra.
 
- Forza Rose su impara a cavalcare così diventerai come la mamma
- Andrè.. smettila è troppo piccola si farebbe male- la tolgo dalle sue spalle
- non è mai tardi per imparare Oscar, dai su ridammela ho voglia di giocare con lei 
 
Gliela ridò e lui la sdraia sul suo petto, lei lo guarda dolcemente in viso e lo stesso fa lui, il sole li illumina e sono così belli.
Lei inizia a mangiare le sue manine sbavandole tutte nello stesso tempo vanno a finire nel viso di lui bagnandolo.
 
- ohhh Rose ma così mi bagni tutto il viso, ma cosa ci trovi a mangiarti le mani
 
Dialogano a modo loro, lui che le parla e lei che le offre le mani, si capiscono al volo, mi alzo andando a passeggiare lungo il laghetto mentre loro due giocano, la mia attenzione cade su un movimento di un albero e delle foglie, guardo meglio e vedo una figura di donna allontanarsi svelta,  ho capito subito che è lei e non mollerà la presa facilmente ma forse prima ero incinta e non avevo modo di difendere la mia famiglia, ora è meglio che stia molto... molto attenta.

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Capitolo 36
*** Verità ***


36° capitolo
Verità
 
I giorni passano in fretta e vedo tanti cambiamenti nella mia bambina, le faccio il bagnetto con cura, è già bella grande, le bagno i capelli le braccia ed il nasino mentre  mi guarda e sorride... i suoi occhi così belli e grandi mi osservano non lasciando mai il mio viso.
Mentre la tiro fuori dall'acqua sento dei movimenti dietro di me.
 
- Buongiorno Madame, vedo che state bene
 
Mi giro verso la persona che mi sta parlando in questo momento è Meg che si avvicina a me e alla bambina.
 
- Vostra figlia è bellissima complimenti  ma da quello che vedo assomiglia al vostro splendido marito.
- Grazie Meg si assomiglia a MIO marito  e vorrei farvi notare che ancora lo è quindi se non vi dispiace potreste uscire da questa camera?
- Mph... certo ... una sola cosa, gli uomini sono stupidi, vostro marito cadrà tra le mie mani
- Come potete dire una cosa come questa? lui mi ama non farebbe mai una cosa come questa.
-  Aprite gli occhi non ci vuole niente a far cadere un uomo, quindi ... vi auguro una buona giornata.
 
Resto impassibile  questa donna è insopportabile e cattiva, non vedo l'ora che la casa sia finita per non poterla vedere più.
 
Appoggio la bambina sul letto quando entra Andrè.
 
- Oscar buongiorno - bacio sulla tempia- come sta la piccolina? cosa'hai ti vedo strana cosa è successo?
- Andrè tu mi lasceresti mai per Meg? lo so... lo so che è un argomento chiuso ma voglio sapere
- Oscar ne abbiamo già parlato io amo te lei non conta, cosa è successo di nuovo?
- E' venuta qui dicendo che tu sarai suo e ...
- Oddio basta... basta, non vedo l'ora di andarmene via da qua è una persecuzione- si butta sul letto mettendosi le mani sul viso- la trovo ovunque ... in cucina alle stalle, non mi lascia un attimo.
- Quindi la vedi spesso?
- Si la vedo ma non faccio niente te lo giuro, anzi ogni volta cerco qualcuno così da non restare solo con lei, è pericolosa.
- Lo so ma ora basta, quando è pronta la casa? ... 
- Pochi giorni ed andremo via da qui  te lo prometto.
 
Mi fa sedere accanto a lui mentre appoggio la mia testa sulla sua spalla, sono arrabbiata moltissimo e lui è l'unico che riesce a calmare la mia ira.
Passano i giorni un pomeriggio mi allontano con madame Sophie per comprare le ultime cose che servono per la casa nuova, porto la bambina con me che sorride divertita della nuova situazione.
Tornando a casa mi avvio verso la mia camera ma sento dei rumori... delle persone che parlano, apro la porta e trovo davanti a me una scena che non avrei mai voluto vedere.

 
 Andrè
 
Sono stanco ed affamato oggi è stata una giornata pesante, molto lavoro da svolgere per ultimare la casa sotto il sole cocente e soprattutto ciò che mi irrita è la vicinanza assidua di Meg, non si rende conto che sta innescando la furia di Oscar e lo vedo che ormai è al limite e lei non sa chi si trova davanti.
Quando ad Oscar le vengono toccate le persone a lei più care s'innesca in lei qualcosa esce la sua anima da soldato e non so se riuscirei stavolta a fermarla.
Prendo i secchi per farmi un bel bagno caldo, riscaldo l'acqua ed appena è pronta la butto nella tinozza mi denudo e mi infilo immergendomi.
Si sente il fuoco nel camino scoppiettare ed il rumore dell'acqua ad un tratto un rumore di passi desta la mia attenzione.
 
- Oscar sei tornata? vieni qui l'acqua è calda.
- Non sono quell'essere insignificante...
 
Apro gli occhi, non posso crederci anche nella mia camera, mi giro e la guardo furioso.
 
- Cosa ci fai tu qui vattene, non puoi stare in questa stanza.
- E perchè? questa è casa di mio nonno posso stare dove e più mi piace.. e poi siete bellissimo perchè mi dovete togliere questo piacere.
 
Prendo il telo ed esco dall'acqua mentre la vedo avvicinarsi a me.
 
- Vattene  lo dico per il tuo bene.
- Perchè se no cosa accadrebbe? ... vostra moglie non può fare nulla... non sa nemmeno fare un thè.
 
La guardo in viso e sono terribilmente arrabbiato quando all'improvviso.
 
- Di questo vi sbagliate Meg... so fare tante cose e di certo non so cucinare o fare un thè...
 
Si avvicina dietro di lei si trova madame Sophie , molto adirata in viso, che tiene la bambina in braccio mentre Oscare cammina piano, la guardo negli occhi e vedo il fuoco della battaglia.
 
- Di cosa sareste capace.
- Lo sai Meg che la curiosità uccide il gatto? ... io fossi in te me ne andrei da qui...
- Meg ti prego esci da qui- madame Sophie- non ti conviene esci subito.
 
Mentre si gira verso sua nonna l'occhio cade su Oscar che fa un movimento particolare del corpo girandosi verso di lei.
 
- Nonna perchè mai dovrei andarmene, io non ho paura di lei  è un essere insignificante io sono meglio di lei..
- tu credi?
 
Meg si gira di scatto trovando davanti al suo viso il pugnale di famiglia di mia moglie.
 
- Forse non sai molto sulla mia vita e cosa facevo prima anche perchè dovevo stare nell'anonimato, ma penso sia giunto il momento di farti sapere chi sono io
 
Vedo il viso di Meg cambiare colore e sudare mentre guarda il pugnale, vedo la sua paura negli occhi ed è comprensibile.
 
- Mi presento sono Oscar François de Jarjayes, sesta figlia del generale Jarjayes comandante delle Guardie Reali di sua maestà... vuoi ancora altre notizie o speri di avere qualche opportunità con mio marito... io ti dico solo che sono molto calma in questo momento e ti consiglio vivamente di andare via lontano dalla mia vista prima che faccio qualcosa che non dovrei fare.
- si...si vado via non vi darò più disturbo, scusatemi.
 
Va via dalla stanza piangendo, vediamo madame avvicinarsi a noi mentre nella stanza entrano madame Marguerite e la nonna.
 
- Madame perdonate mia nipote purtroppo è una donna un pò complicata, mi dispiace immensamente per il danno arrecatovi ritornerà in Inghilterra dai suoi genitori qui ha creato molti problemi, ora se volete scusarmi vado da lei sarà turbata.
-Oscar non sei stata un pò troppo dura con lei? 
 
Si gira fulminandomi con gli occhi
 
- Andrè se non facevo così non avrebbe capito nulla, ora madre ridatemi Rose deve mangiare.
- Va bene Oscar domani ritorniamo alla nostra casa finalmente, non vedo l'ora
 
Si avvicina a me con la bambina che cerca di tirare i miei capelli ancora bagnati, mi da un bacio e guardandomi negli occhi..
 
- Non vedo l'ora anch'io Andrè così finalmente possiamo riprendere la nostra vita da dove l'abbiamo lasciata.
 
La guardo e finalmente la vedo serena mentre dà da mangiare alla bambina, ora tutto dovrebbe andare per il verso giusto.

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Capitolo 37
*** Epilogo la vita è bella ***


XXXVII° capitolo
 
La mia storia giunge al termine, è brutto terminare qualcosa a cui tieni tanto ma dovevo concludere, ringrazio vivamente chi mi ha seguito in quest'impresa Sabrina Sala per avermi istigato a scrivere insieme a Maddy Grandier, ringrazio  chi mi ha messo tra i preferiti ed i seguiti, ringrazio Tetide e Pamina per le belle parole e tutte le altre che hanno recensito i miei capitoli, un abbraccio a tutte ed ora mi parte la lacrimessa assassina come dico sempre io.
Orny
 
EPILOGO
 
La  vita è bella
 
Finalmente è giunta l'ora di trasferirsi nella nuova casa, Andrè e monsieur Annaud hanno fatto uno splendido lavoro e la casa sembra rivivere forse più bella di quello che era prima.
Le finestre ... le tende e la cucina sono bellissime, con le lacrime agli occhi mi dirigo ,insieme a Rose ed alla nonna, su per le scale verso le camere da letto entro piano aprendo la porta ed una luce mi acceca è  il sole che illumina tutta la stanza.
Mi avvicino al letto e con le mani tocco le coperte e la testata finemente intagliata, mi giro lo sguardo e vedo, accanto alla finestra, una sedia a dondolo molto simile a quella andata perduta nell'incendio, mi siedo tenendo tra le braccia la mia bambina ormai addormentata, accanto a noi una culla, finemente lavorata, non l'avevo mai vista una cosa così bella.
Sento un leggero vociare dietro di me ed una mano toccare la mia spalla.
 
- Questo è il nostro regalo per Rose tesoro mio, tuo padre ed io volevamo farti un dono per la nostra piccola, spero vivamente che tu accetterai anche perchè poi chi lo sente tuo padre.
 
Mia madre che grande donna, vorrei assomigliare a lei almeno un pò, mi guarda con fare amorevole mentre mi accarezza dolcemente la testa.
 
- Non dovevate madre, il fatto stesso che siete qua per me è un grande regalo e...
- non dire nulla Oscar è un regalo che dovevamo farti, tuo padre verrà un giorno o l'altro e ha voglia di conoscere la bambina, come ben sai ormai la vita dei nobili in questo momento è pericolosa e deve spostarsi poco, mi ha chiesto espressamente di restare qua con voi per non correre troppi pericoli.
- Oh madre... è veramente così terribile la situazione a Parigi, cosa accadrà?
- I tempi sono tristi per noi e per le loro Maestà, andremo avanti Oscar anche se dovesse accadere qualcosa di brutto non dimenticarti mai chi sei e di chi sei figlia, noi ti vogliamo bene e amiamo la bambinae Andrè, spero tanto che non accada nulla.
- Lo spero tanto anch'io
 
Ci abbracciamo mentre la bambina, ormai sveglia, tenta di tirare i mie capelli per giocare un pò.
 
- Oscar...- è la nonna che parla- c'è qui sotto Meg che vorrebbe parlarti.
 
Mi alzo dalla sedia e lascio la bambina a mia madre, cosa vorrà ancora da me e dalla mia famiglia, cerco di calmare la mia rabbia e scendo le scale con calma e tranquillità.
Lei è nel salottino vicino alla finestra che guarda fuori, sentendomi arrivare si gira iniziando a guardarmi, vedo nel suo viso qualcosa di diverso.
 
- Buonasera Meg, cosa vi porta qui spero che il discorso dell'altro giorno sia stato chiaro?
- Buonasera Madame, no non vi preoccupate ho capito perfettamente cosa mi avete detto sono qui per chiedervi scusa, sono stata una stupida ero come accecata da quello che reputavo amore per vostro marito, ho visto nei vostri occhi l'amore che provate per lui e lo stesso vale per lui, anni fa dovevo andare in sposa ad un uomo abbastanza facoltoso ma mi lasciò per una donna nobile e neanche tanto bella, il dolore che ho provato è stato tale che per non sentirlo più cercavo l'affetto in uomini già impegnati e...
- No vi prego non raccontate...
- no madame lasciatemi raccontare vi prego... cercavo amore in questi uomini e volevo far rivivere il dolore che ho provato io alle loro donne, quando ho visto Andrè per la prima volta, così dolce e gentile, qualcosa in me è scattato e lo volevo a tutti i costi... madame scusatemi vi prego, ho capito che siete delle brave persone e guardando gli occhi di vostra figlia mi sono sentita un verme - si accascia a terra in preda ai singhiozzi- vi prego chiedo umilmente perdono.
 
Mi abbasso e le tolgo le mani dal viso.
 
- Alzatevi Meg siete perdonata ma vi prego smettetela di piangere, siete una bella donna molti uomini cadrebbero ai vostri piedi, su ora alzatevi e andiamo a bere una tazza di thè.
- Vi ringrazio madame, ma devo rifiutare tra un ora parto per l'Inghilterra e  ritorno a casa,  sono  figlia unica ed  i miei genitori sono morti  mi sono rimasti solo i nonni, ma voglio ritornare lì e prendere in mano la mia vita e chissà potrei trovare anche l'uomo giusto ed avere una famiglia.
- Allora fate buon viaggio e state molto attenta, soprattutto agli uomini sposati.
- Certo non farò lo stesso sbaglio, arrivederci madame 
 
Durante la sera, Andrè ritorna a casa felice finalmente di avere la propria riservatezza e la sua famiglia con sè.
 
- Oscar sono tornato ... ohhh le mie donne come siete belle stasera, si festeggia qualcosa in particolare?
 
Avvicina il viso al mio e mi bacia, subito dopo prende la piccola e la riempie di baci facendola ridere, li guardo insieme e sono così felice che mi metto a piangere.
 
- Oscar perchè piangi? 
- sono felice Andrè, felice di amarti e di avere Rose siete le persone più importanti della mia vita.
 
Ci abbracciamo, il mio viso appoggiato alla sua spalla mentre Rose mi accarezza il viso.
 
 Luglio 1790
 
Sono passati quattro anni d'allora e molti cambiamenti sono avvenuti in Francia ed anche nella nostra vita, la nonna ormai non c'è più lasciando un dolore profondo nelle nostre vite, Monsieur Annaud  mori pure lui poco prima della Rivoluzione ma la cosa sorprendente fu il testamento, chiedendo esplicitamente che Andrè fosse presente alla sua apertura in caso di morte.
Monsieur lasciò tutto ciò che aveva ad Andrè dietro suggerimento di sua nipote Meg, la ragazza aveva chiesto al nonno di non avere nulla della sua rendita, visto anche il suo matrimonio con un uomo abbastanza facoltoso, lui amando profondamente la nipote e come ringraziamento per il lavoro svolto da Andrè, lasciò tutto a mio marito case terreni e cavalli e non essendo nobile niente gli fu tolto, madame Sophie andò a vivere in Inghilterra dalla nipote lasciando la casa nelle nostre mani
.
 Viviamo sempre nella stessa casa perchè l'amiamo intensamente lasciando quella degli Annaud ai miei genitori, visto che il terrore tolse tutto ai nobili, lasciandoli senza un posto dove vivere.
Seduta davanti al portico di casa mi sento chiamare... anzi urlare
 
- Mammaaaaaaaaaaaa.... mammaaaaaaa... guadda cosa ho ttovato?
- Rose non correre ti farai male...
- No mamma guadda è piccola piccola...
 
Apre le sue piccole manine e noto una farfalla con tanti colori .
 
- Papà mi ha detto che è una fraffalla..
-AHAHAH farfalla piccola mia - è Andrè che tutto ansimante e sudato viene verso di noi- Oscar tua figlia è peggio di te quando eri piccola, forza piccola peste lasciala libera 
- noooo io... io non voglio.
.
Le prendo il viso tra le mani e guardo i suoi begli occhi verdi pieni di lacrime pronti ad esplodere in un pianto.
 
- Tesoro mio la farfalla deve vivere libera non puoi incatenarla a te, su da brava
- Ti mamma, bacetto - avvicina le sue piccole labbra alle mie 
- Bacetto pure a papà...
- no tu no la mamma è mia... solo mia.
- Rose sono tua e di papà e sarò pure per il tuo fratellino o sorellina
 
Alzo lo sguardo verso mio marito e lo trovo sorpreso.
 
- Andrè non fare quella faccia, dopo tutti i baci che ti ho dato era logico tutto ciò non credi?
 
Ancora sconvolto avvicina il suo viso al mio baciandomi
 
- Ti amo Oscar e sono felice, terribilmente felice.
- Ti amo anch'io 
- siiiiiiiii un fratellinooooo siiiii.... o sorellina siiiiii ...mammina
 
La vedo correre spensierata per il cortile, il sole illumina il suo bel viso e guardando mio marito posso affermare che dopo tutto il dolore affrontato ... la vita è bella.

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