Watching Over Me

di Mies
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo: Bestia e Bestiola ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo: le Bestie Parlano la Stessa Lingua - Primo Anno ***
Capitolo 4: *** Terzo Capitolo: Un'altra bestia - Terzo Anno ***
Capitolo 5: *** Quarto capitolo: Camelia - Quarto anno ***
Capitolo 6: *** Quinto Capitolo: Gli obblighi di un Fukutaichou - Quinto Anno ***
Capitolo 7: *** Sesto Capitolo: Essere uno Shinigami, Amare uno Shinigami ***
Capitolo 8: *** Settimo Capitolo: Breaking Down - Quinto Anno ***
Capitolo 9: *** Ottavo Capitolo: Settembre - Diploma ***
Capitolo 10: *** Nono Capitolo: Sesta Brigata ***
Capitolo 11: *** Decimo Capitolo: Happy Ending - Ottobre ***
Capitolo 12: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


    PROLOGO



    La prima volta che la vidi era una ragazzina pelle e ossa, un corpicino che sembrava essere tutto stoffa e divisa fuorchè anima; stringeva in una mano la sua katana nuova e nell'altra un minuscolo involto di pelo, ancora più piccolo e scheletrico di lei.
    Chissà come, quel momento mi sarebbe rimasto impresso per sempre”




Ricordo che quel giorno stringevo la katana che mi avevano dato, così forte da far male. Avevo paura, paura di non essere ammessa alla Soul Accademy e deludere quella che era stata la mia famiglia da che ero arrivata nel Rukongai. Poi dei rumori di lotta e delle voci mi distrassero. Dei rumori di passi che correvano. “Che succede?” sentii abbaiare uno degli esaminatori, che usciva a dare un'occhiata. “Akinori-san... questa bestia stava cercando di raggiungere le aule, ma adesso l'abbiamo presa!”. Si udì un lieve rumore, come di un piccolo animaletto che si dibatteva sul pavimento di legno. Possibile, Usagi?

Caricai con un colpo il sempai che avevo davanti, senza manco rendermi conto di essere riuscita a ferirlo, scappai dalle mani che tentavano di afferrarmi e fui fuori.

Usagi-chan, l'avevo lasciato dalla mia famiglia con la promessa di tornare a riprenderlo.

Giaceva in una pozza di sangue contro la parete.

-USAGIIIIIIIII!!!!-

Mi trascinarono via che ancora urlando, rimettendomi in mano la katana e una divisa della Soul Accademy”


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Capitolo 2
*** Primo Capitolo: Bestia e Bestiola ***


    PRIMO CAPITOLO: BESTIA E BESTIOLA

Abarai Renji alzò lo sguardo seccato all'aprirsi della stanza di infermeria dove aspettava col kimono intriso di sangue. Un gruppo di shinigami della Quarta brigata portarono dentro una ragazzina svenuta, con una grossa macchia di sangue all'altezza dello sterno.

Lo sguardo di Renji mutò dal fastidio alla curiosità.

Ah, Abarai Fukutaichou!- esclamò sorpreso uno dei curatori notandolo per la prima volta- Non volevamo disturbare... spostiamo immediatamente la ragazzina”

Abarai rivolse lo sguardo ancora una volta a quel corpicino disteso sul letto, piccolo e privo di reazioni. Sarebbe stato stupido farla spostare solo per il suo rango.

Nah, lasciatela pure qua...” un suo cenno scocciato pose fine a tutte le altre proposte degli shinigami, che alla fine lasciarono la stanza profondendosi in inchini e in raccomandazioni sul fatto che presto sarebbe arrivato qualcuno ad occuparsi di lui.

Renji rimase a fissare la nuova arrivata: una matricola a giudicare da quanto fosse denutrita. Si accorse per la prima volta che stringeva in una mano la katana, e nell'altra un piccolo involto peloso: era quello a macchiarla di sangue, quindi probabilmente la ragazzina era solo svenuta.

Dopo poco infatti quella si svegliò ed iniziò a singhiozzare piano, senza mollare ne la spada ne l'animaletto.

Ehi, ragazzina, perchè non stai un po' zitta?” sbottò Renji dopo qualche minuto di quella lagna.

Lasciami in pace!” urlò lei, riprendendo poi a singhiozzare un poco più piano, cercando di nascondere il viso.

Renji si pentì subito dopo della sua durezza, grattandosi la testa in cerca dell'ispirazione e di un po' di gentilezza.

Forse non era quello il modo migliore per rivolgersi ad una bambina in lacrime.

Perchè piangi?” riprovò di nuovo.

Stavolta lei alzò gli occhi e lo guardò, per nulla impressionata dal suo aspetto feroce, come se riflettesse se si meritasse o meno una risposta.

Hanno ucciso il mio coniglietto”

Ah. Beh. Capisco. - Renji non sapeva più dove andare a parare- E come si chiamava?”

Usagi-chan” rispose la ragazzina, rimettendosi a piangere con più forza di prima.

Originale” borbottò piano Abarai, senza per fortuna che lei lo sentisse.

Gli sembrava stupido che quella bambina piangesse così tanto per un affare così piccolo, come se le avessero appena portato via un amico.

Quei pensieri gli ricordarono tre croci sulla cima del distretto settantanove... e due ragazzini dagli occhi lucidi in piedi sopra di esse... per un attimo si ricordò cosa volesse dire avere tredici anni.

Vuoi venire con me, ragazzina? Penso che dovresti lasciare quel coniglio adesso. Sei tutta sporca”.

Non voglio lasciare il mio usagi a quelli” .

Davvero testarda pensò, alzandosi in piedi e afferandola di peso insieme alla katana e all'animaletto.

Ignorò ogni protesta, senza battere ciglio anche quando la ragazzina, sgomitando, lo colpì esattamente nel punto dov'era ferito.

Dannata mocciosa.

Si mosse velocemente lungo i tetti della quarta brigata, arrivando finalmente in una foresta della Soul Society a cui gli allievi dell'accademia potevano accedere. La Lasciò andare, dopo di che, pronunciò una tecnica di Kido creando una buca nel terreno.

Aveva impresso poca forza spirituale, ma la fronte della ragazzina iniziò ad imperlarsi di sudore e divenne improvvisamente silenziosa.

Allora, vuoi dare la pace al tuo usagi?” disse Renji, voltandosi verso di lei.

Lei annuì, avvicinandosi verso la buca e consegnando con grande serietà il corpicino al tenente affinchè lo mettesse a terra dove lei non arrivava.

Abarai lo afferrò con una mano, e con delicatezza lo poggiò a terra, ricoprendo poi la buca.

Aveva scavato la tomba ai piedi di un grosso albero, per cui non c'era bisogno di nient'altro per segnare quel posto.

La ragazzina mormorò forse una preghiera, poi si girò verso di lui e si inchinò brevemente.

Il mio nome è Yukari Kuroike. Posso sapere il tuo?”

Abarai Renji”

Grazie, Abarai-sama”.

Sul volto della ragazzina finalmente nasceva un sorriso, e Renji si ritrovò a fare lo stesso, mentre la prendeva sulla schiena e la riportava alla quarta brigata.



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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo: le Bestie Parlano la Stessa Lingua - Primo Anno ***


    SECONDO CAPITOLO: LE BESTIE PARLANO LA STESSA LINGUA – PRIMO ANNO

Yukari sonnecchiava durante la lezione teorica di kido, quando un discreto colpo di tosse della sua compagna di banco la riportò ad ascoltare le parole del sensei Akinori, che si occupava della loro classe.

Non trovava particolarmente interessanti le lezioni teoriche, cosa che verteva in modo negativo sulle sue tattiche scadenti, e guardò storto Haruko seduta al suo fianco che aveva l'aria di ridacchiare sotto quegli impenetrabili occhi a mandorla.

Iniziarono a scribacchiare tra loro, fingendo di prendere appunti.

Perchè mi hai svegliata, baka?”

Ti avrebbe sgridata. E poi hai bisogno di migliorare col kido”

Yukari fece spallucce e smise di scrivere: Haruko poteva dire quello che voleva, tanto lei rimaneva la più brava nello zanjutsu e si sapeva che gli shinigami utilizzavano principalmente le loro Zampakuto.

Hai più visto quel Sempai di cui mi hai parlato? Quell'Abarai?”

Yukari iniziò a tossicchiare, come se qualcosa le fosse andato di traverso, ma nascose il rossore del suo viso con una cortina di capelli neri.

Haruko era maledettamente perspicace a volte: essendo l'unica del corso –nonché effettivamente sua compagna di banco e di stanza- a cui avesse fatto qualche confidenza, era capitato che avesse accennato all'incontro con Abarai-Sama, ma senza mai rivelare che sperasse di rivederlo.

Te l'ho detto, non credo che sia ancora in Accademia. Sembrava uno tosto”.

Erano passati alcuni mesi da quando erano entrate come matricole alla Soul Accademy, eppure Yukari non aveva più incontrato Renji, per quanto si sforzasse di sbirciare nei corridoi delle classi più grandi.

Poco dopo il suono della campanella mise fine alla lezione e Yuka, senza aspettare nessuna delle sue compagne, afferrò il cestino del pranzo e scappò nella foresta dell'accademia. Lo faceva tutti i giorni.

E oggi, Usagi-chan, la lezione di kido era davvero noiosa. Non mi piacciono le lezioni del sensei Akinori, anche se con la spada ci sa fare. Non sembra molto forte però. Non credo ti saresti divertito, tu eri così veloce usagi!” la ragazzina continuava a parlare a raffica e a ingozzarsi di onigiri, come se non volesse sprecare il tempo di quella visita.

Mocciosa, non dovresti mancare di rispetto al tuo sensei, tse” proferì una voce cupa alle sue spalle.

A-Abarai-sama!” sul viso della ragazzina si aprì un largo sorriso.

Renji si sentì subito un essere abbietto: quella bambina doveva sentirsi molto sola per venire tutti i giorni a trovare il suo animaletto.

Beh, non che lui andasse li tutti i giorni chiaro. Qualche volta, era capitato... oh, insomma, fatevi gli affari vostri.

Si sedette vicino a lei, rubandole un onigiri e dandole un involto di quelli che si rivelarono essere i suoi amati taiyaki.

Oh, non ho mai mangiato niente del genere” Yukari sorrideva ancora di più, col viso tutto impiastrato di cioccolato.

Ci credo, li fanno apposta per me che sono il Fukutaichou.

E pulisciti la faccia!- proferì Renji allungando la manica del kimono e passandogliela sulla faccia- Sei proprio una mocciosa!”.

Nonostante i continui rimproveri il ragazzo sembrava proprio di buonumore.

La bambina denutrita e sporca che era arrivata alla Soul Accademy aveva adesso un bel colorito e sembrava piena di energia.

Abarai notò che al sua fianco, la ragazza teneva ancora la katana. Sembrava non separarsene mai.

Allora, cos'hai imparato con quella?” domandò, indicandole il fodero con un cenno del capo.

Vuoi vedere?”

Yukari parve illuminarsi, ancora più di prima. Era chiaro che si riteneva parecchio in gamba e non vedesse l'ora di far mostra di se.

Oddio, adesso l'ammazzo se questa vuole combattere.

Beh, sarai stanca. Non è il momento”

Non era mai stato bravo a controllare la sua forza, ne ad insegnare. Quando da sempai si era ritrovato ad aiutare qualcuno rimasto un po' indietro, aveva sempre finito per causare più lividi che altro.

Oh”

Yukari rimise la spada a posto, un'espressione di delusione stampata in faccia.

E che palle, mai contenta.

E va bene- borbottò, afferrando un ramo caduto per terra e mettendosi in posizione con un sorriso sornione – Vacci piano, eh!”

Lei tentennò, prima di attaccarlo.

Non usi la tua spada? E se poi ti faccio male?”

Renji si trattenne dallo scoppiare a ridere.

Non potrei mai usare Zabimaru contro di te, ti ucciderebbe”

Zabimaru è il nome della tua spada?”

Renji annuì, iniziando a fremere dall'impazienza anche se aveva in mano un legnetto e il suo avversario era una bambina di tredici anni.

Tipico.

Oh. Anche la mia ha un nome!” sembrava particolarmente orgogliosa.

Lui rimase un po' perplesso: ma come? E gli anni di allenamento per richiamare la propria zampakuto e questa mocciosa...?!

Si chiama Spada!”

Ah, ecco.

La ragazza si lanciò verso di lui: era veloce per essere appena al primo anno, veloce ma prevedibile.

Era giusto che lo fosse: voleva dire che stava imparando bene le tattiche elementari di attacco.

Ma non è giusto! Sei troppo veloce! Non riesco a prenderti!”

Ahahah ragazzina, ne devi mangiare di riso prima di raggiungermi!”

Yukari fece un altro affondo e la katana sprofondò nel terreno.

Beh per oggi basta così. E' stato divertente no?- Yukari, coperta di terra e sudore annuì, con un gran sorriso- Se pensi che serva... posso... tornare la settimana prossima ad allenarti”

Esitò per un attimo, forse era stata una cosa stupida da dire.

Oh, si, ti prego Abarai-Sama!”

Beh, allora... d'accordo mocciosa” e scomparì tra gli alberi lasciandola... sola.

E' molto più forte di Akinori Sensei” proferì una voce.

Vero, Spada? E' proprio divertente allenarsi con Abarai” concluse Yukari, sempre sorridendo.






***

Ecco il Secondo Capitolo, volevo ringraziare tutti i lettori!:) spero che la storia sia gradevole,
è la prima volta che scrivo una fan fiction su Bleach e devo dire che è un pò difficile cercare di stare dentro
questa meravigliosa ambientazione e spero di esserci riuscita almeno un pò=)
@yukino: grazie della recensione e di aver letto la storia, nonostante tu sia per Renji-Rukia... :D
Mi fai davvero contenta! Io Rukia ce la vedo con Ichi
anche perchè Renji secondo me ha bisogno di qualcuno che si dedichi completamente a lui
lo vedo come un tipo davvero impegnativo! spero che la storia continui a piacerti e quanto al seguito ci sarà senz'altro perchè sono davvero presa da Renji, ahah :)
Eleonora


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Capitolo 4
*** Terzo Capitolo: Un'altra bestia - Terzo Anno ***


    TERZO CAPITOLO: UN'ALTRA BESTIA – TERZO ANNO

Buon compleanno, Yukari!” la svegliò Haruko in una tiepida mattina di Marzo.

mh, mh... 'azie- borbottò lei, ancora un po' confusa -ETCCII! (...) Oh, maledetti ciliegi! Haru potresti chiudere la finestra?”

La coinquilina scoppiò a ridere, meritandosi una cuscinata in faccia: arrivarono tutte due a lezione col naso rosso, chi per un motivo chi per un altro.

Sei una strega Yukari. Non capisco come fa a sopportarti il tuo ragazzo”

Oh, Yukaa! Allora è vero che hai il ragazzo?!” coro delle compagne di corso.

[...]Haru, questa me la paghi!

Yukari rivolse un'occhiata di sbieco all'amica, che ridacchiava compiaciuta.

A Yuka non piaceva stare al centro dell'attenzione: sopratutto se quel centro riguardava una particolare persona dai capelli rosso fiamma.

A quanto pareva le sue amiche avevano un'idea ben diversa, ed erano arrivate persino a spiarla mentre si allenava con Abarai-kun durante l'ora di pranzo.

Oltretutto non avevano manco gusto... l'avevano definito un po' truce... e avevano avuto quasi paura ad avvicinarsi ancora.

La ragazza pensava ancora a queste cose quando, da sopra l'albero, vide Renji avvicinarsi.

Erano passati più di due anni da quando avevano iniziato ad allenarsi e lei quel giorno compiva quindici anni.

Quanti anni poteva avere Abarai? Non glielo aveva mai chiesto, e sembrava una cosa insignificante rispetto al fatto che -ad esempio- fosse molto bravo con la spada e odiasse i cibi piccanti, riflettè.

La figura di lui era altissima e muscolosa, ma senza risultare troppo grossa. A volte era capitato che avesse combattuto a torso nudo: aveva il petto e la schiena costellati da tatuaggi neri come se l'inchiostro fosse stato ancora fresco.

Non l'aveva mai visto coi capelli sciolti.

Ma che cavolo stava pensando?!

Saltò con grazia giù dal ramo, sorridendo ad Abarai. Per la prima volta di accorse di una grossa scatola che lui portava in mano: una scatola di cartone grigia, piuttosto brutta e rozza.

Ohi. Hai portato qualcosa per allenarci?”

Beh. A dire il vero pensavo che oggi avremmo fatto una pausa. E' il tuo compleanno no?”

Yukari mise subito il broncio.

Eheh, scherzavo scherzavo- Renji aveva l'aria alquanta imbarazzata mentre le porgeva lo scatolone- Però prima apri questo”

Yukari si sedette a terra e quando poggiò a terra il pacco da dentro sentì provenire un guaito.

Oh, Abarai-kun! Ma questo...!”

Yukari teneva tra le mani un cucciolo di cane dai grandi occhi neri: il pelo era bruno rossiccio, costellato di ciuffi neri.

Ti assomiglia tantissimo Abarai-kun” (=__=)

Bau!”

Beh, è d'accordo anche lui...”

MA COSA DICI, MOCCIOSA!” Renji aveva assunto una calda tonalità bordeaux, diventando un tutt'uno tra capelli e faccia.

Yukari scoppiò a ridere, il cagnolino che tremava tutto contento dall'agitazione.

Ho già parlato col direttore... puoi tenerlo, a patto che lo educhi e te ne occupi tu. Beh, insomma, non hai manco detto grazie”

Abarai-kun...”

Si?”

Questo è... quello che si dice un regalo di compleanno?”

Certo, sciocchina”

Grazie. Grazie mille Abarai Kun!” la ragazza sorrideva, continuando a giocare col cucciolo.

Ore dopo, stanchi e sudati, riposavano sdraiati con la schiena contro un pendio erboso.

Si erano spostati per avere più spazio e osservavano il cielo iniziare a tingersi di dorato e rosa: quel giorno avevano potuto allenarsi fino a tardi, ma era quasi ora di andare.

Il Fukutaichou della sesta brigata osservava Yukari sottecchi.

Stava migliorando parecchio, quella ragazzina.

Da qualche mese aveva dovuto perfino iniziare ad utilizzare Zabimaru contro di lei, senza ovviamente richiamarla, e addirittura tenendola nel fodero.

Ma i rami si spezzavano troppo facilmente e non l'avrebbe di certo fatta crescere nello zanjustu se l'avesse semplicemente evitata con la velocità.

Al di la del suo potenziale, quello che più sentiva che li accomunava era l'instancabile voglia di migliorare, di non fermarsi, nemmeno di fronte ad un avversario palesemente più forte com'era lui.

Il suo sorriso si rabbuiò d'un tratto, osservando un livido sul polso della ragazzina, dove l'aveva colpita poco prima.

Mi dispiace per questo”

La sua mano scivolò lungo il kimono di lei, per chiudersi -enorme com'era- sul suo polso sottile.

Yukari sentì un lungo brivido, ritrasse il braccio come scottata per accogliere il cucciolo tra le sue braccia.

Come sta, Cane?”

Cane? Che nome stupido!”

[...]

Beh allora, come...?”

Si chiama Renji-chan. Me l'ha detto lui, vero?”

Bau!”

Yukari scoppiò a ridere e lui la guardò sorridendo.

Era un po'... un po' di nuovo come avere una famiglia.









***

Ecco il terzo capitolo :) Sto approfondendo pian piano il legame tra questi due, mi sa che sto rendendo Renji fin troppo tenero :)
Ma che ci posso fare, a me piace romantico! Grazie a tutte dei commenti,mi raccomando aspetto i vostri commenti sull'andamento della storia!
@Kuroko: eheh grazie dei complimenti e della recensione, si decisamente Rukia è meglio che si occupi di Ichi e che lasci libero il nostro fukutaichou preferito! a me Renji è piaciuto da subito, ma nella puntata dove combatte contro Ichigo e si svelano i suoi sentimenti l'ho davvero amato...
@yukino: ahahhaha che dire, Bleach fa questo effetto un pò anche a me :P mi sa che però per Renji c'è da mettersi in fila, ha troppe fans....!!!!figurati per la risposta, ma grazie a te del commento!
@valeriana: anche io sono perfettamente d'accordo sul fatto che Renji si possa consolare con qualcun'altra che non sia Rukia :D Renji deve rimanere tutto nostro U___U sono contenta che la storia ti piaccia: ho in programma di fare diventare Yukari un pò più dura, anche se adesso è piccola ed è giusto che sia così tenerosa :) spero che avrà la tua approvazione per Renji eheh
Eleonora


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Capitolo 5
*** Quarto capitolo: Camelia - Quarto anno ***


Salve a tutti!:) Questo forse per adesso è il capitolo che mi piace di più... ce l'avevo in mente da un pezzo ed è stato davvero bello scriverlo, spero che a tutte voi possa comunicare più o meno le mie stesse emozioni XD Grazie dei bellissimi commenti... buona lettura.

    QUARTO CAPITOLO: CAMELIA – QUARTO ANNO

Vieni a pranzo con noi oggi, Yuka?”

Haruko sembrava molto sorpresa di vederla camminare insieme a loro, invece che a correre a trafilato verso il parco.

Er... no, a dire il vero devo andare a parlare col Sensei”

Le compagne le rivolsero sguardi curiosi, ma lei li ignorò bellamente, e qualche minuto dopo aspettava di fronte ad Akinori Sensei.

Ha voluto vedermi, Sensei?” la ragazza si sedette di fronte a lui, rivolgendogli un inchino composto.

Si, Yukari. - lo sguardo dell'uomo, per quanto gentile era penetrante – Volevo parlarti di una cosa. Sono molto dispiaciuto per la tua carenza, diciamo così... in alcuni ambiti”

Ma signore, sono molto migliorata nel Kido, persino lei l'ha detto. Mi sto impegnando molto per questo”

Non mi riferisco al Kido. Piuttosto, alla tua incapacità di... dialogare con gli altri. Sei spesso sola, si vede che hai difficoltà a intrattenerti con i tuoi compagni”.

L'incarnato leggermente brunito di Yukari si colorì leggermente. In effetti non vedeva cosa obbiettare di fronte a parole come quelle che, oltre che rendere del tutto giustizia alla sua vita, la ferivano.

Non era brava a farsi capire dagli altri, non le piaceva parlare di se, e trovava stupido l'incontrollabile flusso di pettegolezzi delle compagne.

Era fatta così, punto e basta.

Preferiva parlare con la spada piuttosto che con le parole.

E questo aveva sempre fatto di lei un'emarginata.

Quello che voglio darti è un consiglio... non solo da maestro, ma -permettimi- anche come un tuo amico. Ci sono dei corsi serali, solo qualche volta alla settimana, potrebbero aiutarti a farti qualche amicizia. Quando uscirai dall'accademia sarà tuo dovere di Shinigami anche relazionarti con i membri della tua e delle altre brigate. Mi aspetto molto da te”

Akinori San le rivolse un cenno del capo e la ragazza, ancora col volto in fiamme, capì che era libera di andarsene.


Che cosa? Segui il corso di economia domestica?!” domandò a voce eccessivamente alta Madoka, una sua compagna di classe.

Shht!!! Vuoi farlo sapere a tutti?- Yukari protestò allarmata, guardandosi intorno- Ho chiesto a te perchè so che sei molto brava... magari potresti... darmi una mano”.

Yukari, sei sicura di stare bene? Secondo me hai la febbre!” domandò Haruko, facendo scoppiare la sua irascibile amica.

Tuttavia, la risata distesa tra le sue amiche le fece capire che, dopotutto, le erano affezionate nonostante il suo brutto carattere.


Erano arrivati alla seconda metà di Agosto: l'aria era sempre più calda e l'atmosfera pigra rendeva le lezioni molto più rilassate del solito.

Le ore di allenamento e di teoria erano entrambe diminuite e spesso i ragazzi si ritrovavano tutti insieme a mangiare fuori nell'erba: molto spesso Yukari si era unita alle sue amiche, sempre più di frequente col cestino da lavoro in mano.

Ci stava dando talmente dentro da essere diventata brava quasi quanto Madoka, che la lodava come se fosse stato tutto merito suo.

Stava imbrunendo che ancora Yukari non accennava a mettere a posto il lavoro.

Ehi, ci perderai gli occhi- disse Haruko, con dolcezza- Ma che stai ricamando?”

Yuka teneva in mano una fascia bianca, su cui ricamava in kanji, l'inequivocabile nome di Renji.

Carino!- esclamò Madoka- E' per il tuo cane?”

Bau!” esclamò a sua volta Renchan, tutto soddisfatto di venire chiamato in causa.

Yukari allungò una mano per accarezzare il cane, ormai cresciuto, e si limitò ad annuire, ma lo sguardo di Haruko la diceva lunga su quel lavoro a cui lei si dedicava giorno e notte.


Il trenta di Agosto, durante una settimana di totale vacanza, Yukari e Renji sedevano dopo l'allenamento ad osservare strane forme di nuvole.

Renchan giocava fra loro, con Abarai che si divertiva a fargli rincorrere legni e palline colorate. Rideva come un bambino.

Yukari lo guardava sorridente: erano i momenti che preferiva di tutta la giornata.

Avevano iniziato ad allenarsi insieme anche col Kido: lui le aveva insegnato ad emettere in maniera giusta il proprio Reiatsu e a concentrarsi per farlo fluire costantemente durante la tecnica.

Ormai Yukari stava iniziando ad esercitarsi nello Shikai, anche se la sua Zampakuto era ancora restia a “mostrarsi”: lei non se lo spiegava; dopotutto era da sempre che le parlava e aveva impiegato pochissimi mesi a materializzarla, abbandonando la katana che le avevano dato inizialmente.

Sapeva che alcuni ragazzi del suo stesso anno, ancora non avevano ottenuto la propria Soul Slayer, e probabilmente non ci sarebbero mai riusciti arrivati a quel punto.

Abarai si girò a scrutare quel viso imbronciato.

Ci stai ancora pensando eh? Quante volte ti devo ripetere che i tuoi progressi sono eccezionali?”

Yukari gli sorrise, mascherando la soddisfazione evitando di guardarlo negli occhi.

Davvero, Renji-chan?”

Sai tenere un segreto? Io ero molto, molto meno forte di te all'accademia. Ho visto per la prima volta Zabimaru quand'ero già diplomato. E' così quasi per tutti!”

Quasi pensò amaramente Renji, pensando al passato. Gli era appena tornata in mente una certa persona, che cercava di allontanare dai suoi ricordi il più possibile.

Rukia, la ragazza prodigio adottata dal clan Kuchiki, e la sua Sode no Shirayuki.

Si domandò intensamente che fine avesse fatto, sperduta nella città di Karakura da chissà quanto, e cercò di allontanare i sentimenti, che come una morsa, lo stringevano forte al petto.

Che hai? Ti fa male lo stomaco?”

Renji accettò la scherzosa botta che gli diede Yukari, cancellando via i pensieri di poco prima.

Beh, è tardi. E' proprio ora di tornare a casa”

Eh, Renchan, devo darti questo. Ma devi promettere che lo aprirai solo domani!”

Yukari aveva parlato velocemente e gli aveva dato un voluminoso involto di carta velina blu a disegni rossi.

Abarai notò in quel momento che la ragazza aveva le mani piuttosto rovinate, e ricordò a se stesso di andarci piano con la spada. Anche se, pensandoci, quando mai l'aveva colpito proprio nelle punta delle dita?!


La notte dopo i ragazzi più grandi dell'accademia avevano il permesso di uscire la notte per ammirare lo spettacolo di fuochi d'artificio che si sarebbe tenuto nel cuore della Seireitei. Era un avvenimento molto aspettato da tutti i ragazzi, che potevano ammirare le brigate di cui un giorno avrebbero fatto parte, e cercare in qualche modo di farsi notare favorevolmente dai superiori e dagli insegnanti.

Era il primo anno che la classe di Yukari assisteva allo spettacolo: tutte le ragazze si erano vestite con particolare cura, ma nessuna di loro si era preparata così meticolosamente come Yukari.

Quando finalmente si decise ad uscire dalla stanza, seguita da una soddisfatissima Haru che riponeva gli attrezzi del mestiere, dimostrava molto più dei suoi sedici anni.

Indossava uno yukata bianco, ricamato con piccoli fiori rosa, che faceva risaltare molto la sua abbronzatura.


Aveva tenuto i capelli raccolti in una mezzacoda, di modo tale che non le dessero un'aria disordinata, ma che nemmeno nascondessero ciò che Haru aveva definito il “pezzo forte”: una chioma lucente di capelli corvini, tendenti al blu, lunghi fino alla vita e leggermente ondulati.

Madoka non era stata d'accordo: secondo lei la bellezza di Yukari stava nel volto, regolare e delicato, dalle labbra piene, il naso grazioso, e occhi dal taglio orientale e dal particolare color ametista.

La vera Yukari veniva rivelata solo dal modo frettoloso di camminare, e dal fatto che ogni tanto portava la mano all'obi, quasi convinta di trovarci la sua spada.

Allora, credi che oggi incontrerai il tuo Renchan?” domandò Haruko, osservando i buffi tentativi dell'amica di individuare la figura di lui nella folla.

E poi in quell'istante alzò gli occhi e lo vide: quella che doveva essere la sua brigata stava in un palco poco sopra il livello del suolo.

E'... è li Haru” balbettò lei.

Renji stava accanto a un uomo dai lunghi capelli neri, legati con delle forcine bianche, e le sorrideva apertamente.

Indossava uno yukata bianco, ricamato con decori rossi e neri che riprendevano i motivi dei suoi tatuaggi e, nella schiena, una magnolia, simbolo della sesta brigata.

I suoi capelli rossi fiammeggiavano alla luce del tramonto, trattenuti da una fascia bianca con ricamanti i kanji del suo nome.

Si chinò leggermente verso di lei, quando gli passò accanto.

Arigatou, Yukari” sussurrò.

Buon compleanno, Renji!”




***


@Kuroko: hai ragione, stiamo formando la legione di renji in questi commenti ahahah Oh no, spero che le mie decisioni future non ti risultino troppo "melodrammatiche" :P ho già scritto quella scena, e ti preavviso che non sarà ovviamente un bel colpo per yukari...a te come piacerebbe??
@yukino: noo ti prego non fare del male a Ichi :'( lasciagli Rukia così la smette di scocciare e noi ci teniamo Ren tutto per noi, buhahahah XD spero che il capitolo ti sia piaciuto!=)
@valeriana: grazie dei complimenti, sono davvero contenta che approvi questa nuova "coppia" XD Renji in questo capitolo si vede poco, ma secondo me è ugualmente dolcissimo... vabbe, la finisco con gli elogi, sto diventando ripetitiva :P
@Vale92: ciao!:) grazie mille per l'aggiunta tra i preferiti, è un onore essere letta da una fan così accanita di renji XD e i tuoi cosa ne pensano delle foto di renji per la stanza?:P io per ora mi limito allo sfondo del desktop ahah grazie del commento, aspetto qualche parere su questo!
Grazie a tutti, a prestissimo!
Eleonora


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Capitolo 6
*** Quinto Capitolo: Gli obblighi di un Fukutaichou - Quinto Anno ***


:) ciao a tutti!Questo capitolo è lunghetto ma abbastanza di stasi, anche se ci sono scene importanti sopratutto per il futuro svolgimento della storia.. spero che non sia troppo noioso, magari mi perdonerete perchè è Renjicentrico :P buona lettura!

    QUINTO CAPITOLO: GLI OBBLIGHI DI UN FUKUTAICHOU– QUINTO ANNO

Renji sedeva dietro la scrivania del suo ufficio di Fukutaichou, immerso nei suoi pensieri quando in realtà avrebbe dovuto sbrigare delle noiosissime pratiche.

Aveva accettato il suo grado di ottimo umore, senza la consapevolezza di quanti affari noiosi avrebbe dovuto sbrigare.

Ed era fortunato ad avere come capitano uno come Kuchiki Byakuya, che faceva sempre le cose a puntino e non gli lasciava mai scartoffie in più per una qualche negligenza.

Eppure non riusciva ad occuparsi neanche di quelle poche cose: alla fine ci rinunciò e si mise a disegnare scarabocchi sull'angolo di un foglio.

Era troppo distratto dai progressi di Yukari e a come avrebbe dovuto procedere l'allenamento: di li a quel passo il reiatsu di lei sarebbe stato troppo forte e qualcuno avrebbe potuto notarlo, già pensava che il suo sensei si stesse facendo qualche domanda.

Era disdicevole che allenasse una ragazzina?

Che poi, ragazzina, ormai Yukari avrebbe compiuto di li a poco diciassette anni.

E a volte li dimostrava a volte no.

Si perse di nuovo pensando al suo sorriso, ai suoi movimenti naturalmente eleganti mentre combatteva, a quella forza d'animo incredibile che... beh stava fantasticando troppo. Ma prima che potesse scacciare i pensieri si ricordò di com'era vestita il giorno del suo compleanno, con lo yukata, per una volta decisamente femminile, la stoffa bianca che evidenziava le curve del suo corpo tutt'altro che acerbe... un colpo alla porta lo fece rinsavire.

Er, avanti!” si affrettò a rispondere.

All'ingresso del suo Kuchiki-taichou Renji arrossì ancora di più, come se quello sguardo freddo avesse il potere di leggere i pensieri poco ortodossi che gli passavano per la testa.

Ti arreco disturbo, Abarai-San?”

No, no, si accomodi Taichou”

Renji rimase sorpreso, decisamente sopreso, a vedere entrare dietro di lui Akinori Sensei, che seguiva il corso di Yukari.

In cosa posso esservi utile? Sedetevi”

I due uomini si sedettero di fronte a lui, e il primo a parlare fu Kuchiki Byakuya.

Akinori-san si occupa dell'insegnamento alla Soul Accademy. E' venuto con la richiesta di occuparci di una sua allieva”

Renji guardò sorpreso il Sensei, che ricambiò lo sguardo pacatamente, senza svelare nulla di ciò che pensava.

La ragazza è molto dotata, è sicuramente vicina a rilasciare la sua zampakuto. Non credo che i miei insegnamenti siano più bastanti per un elemento simile, oltretutto il suo reiatsu mette in difficoltà gli altri allievi, ciò non aiuta l'andamento della classe e la concentrazione”.

Kuchiki annuì, facendolo proseguire.

Ho pensato di rivolgermi alla sesta brigata per la conoscenza che mi lega a voi Kuchiki-Taichou – rivolse un piccolo cenno al Capitano- e per la vostra onorevole condotta”

Nonostante le sue parole il suo sguardo si incrociò con quello di Abarai, facendogli capire senza ombra di dubbio che il Sensei sapeva benissimo dei suoi allenamenti con Yukari.

Senza dubbio la ragazza è ancora troppo giovane per essere affiliata a noi. Tra i precedenti abbiamo Hisagi della nona compagnia, ma era comunque al sesto anno, e non voglio creare situazioni antipatiche. Sebbene le tue parole siano sicuramente fidate, Akinori San, dobbiamo prima valutare noi stessi il potenziale di questa ragazza. E se successivamente raggiungerà lo shikai credo che nessuno potrebbe avversare la sua affiliazione alla Sesta Brigata, se il mio Fukutaichou la controllasse di tanto in tanto”

Renji era sbigottito dall'andamento della situazione, e lo palesava in una maniera talmente evidente che il Taichou non potè evitare di rivolgergli direttamente la parola, pensando che il suo luogotenente non gradisse la decisione.

Hai qualcosa da dire in proposito, Abarai San?”

No... no, Taichou. Farò come mi è stato chiesto”

Bene- dichiarò Kuchiki- Allora, Akinori San, verremo presto a controllare la ragazza”

Il Sensei ringraziò sentitamente e inchinandosi, lasciò la stanza.

Lo sguardo attento e indagatore di Byakuya si concentrò totalmente sul suo vice, che cercava di mantenere una postura composta per quanto stanco di convenevoli.

Credo tu capisca, Abarai San, che sarebbe alquanto inadatta la mia presenza all'Accademia. Oltretutto mi sono giunte alcune voci, a cui ho preferito non dare eccessivamente adito, sul tuo conto. E questo è il modo migliore perchè queste voci cessino”

Renji rimase a bocca aperta: aveva sempre cercato di tenere nascosti quegli allenamenti, pensando che nessuno potesse avvicinarsi al bosco dell'accademia in quegli orari e senza averne motivo.

Taichou, le mie... scuse. Ho conosciuto la ragazza in infermeria, ed effettivamente è molto dotata...”

Kuchiki lo zittì con un cenno della mano.

Non mi interessano i particolari. Ti sei comportato in maniera sconsiderata, ma... non hai infranto nessuna regola, per cui non posso punirti per la maniera decisamente insolita in cui trascorri la tua pausa pranzo. Mi aspetto un comportamento più serio dal mio Fukutaichou, e voglio ricordarti che uno scandalo tra te e questa ragazza comprometterebbe immediatamente la tua posizione... all'interno non solo della Sesta Brigata, ma di tutta la Soul Accademy”.

Dette quelle parole, il Taichou si alzò e prese congedo, guardando con un misto di incomprensione e stupore il suo fukutaichou che restava rigidamente inchinato.


Per una settimana, senza avere la possibilità di avvisarla, Renji mancò al loro allenamento segreto. Aveva pensato a farle ricevere un messaggio, ma in qualunque modo avesse pensato di farglielo recapitare c'era il rischio, per entrambi, che qualcuno li scoprisse e mandasse all'aria tutto quanto.

Il giorno in cui sarebbe iniziato il primo loro allenamento ufficiale, Renji si era sistemato dietro una colonna di legno, e vederla arrivare con quell'espressione fu davvero divertente: Yukari aveva l'aria di poter mangiare il povero malcapitato che avrebbe tentato di allenarla, tanto era palese la sua rabbia. Abarai si era assicurato che non solo lei non sapesse niente di chi l'avrebbe allenata, ma anche a tenerle nascosto il suo grado all'interno della brigata. Era una cosa che non gli andava di dirle, ancora... aveva paura, in fondo, che rivelandole la sua posizione si sarebbe come rotto qualcosa, fosse anche solo la leggerezza con cui lei lo chiamava Renchan.

Era quasi fiero della fedeltà che lei sembrava dimostrarle nonostante fosse sparito da giorni.

La sua faccia fu decisamente impagabile quando Abarai saltò fuori dalla colonna, con un sorriso sornione sul viso: imprevedibile- almeno per lui- la reazione della ragazza subito dopo.

Era una fortuna che in quel momento fossero soli.

Il volto di Yukari si increspò in un attimo, passando dalla rabbia, al pianto: gli occhi lucidi e tutto il dolore che doveva aver provato dalla sua scomparsa, che si manifestava in quell'istante. Si gettò tra le braccia del Fukutaichou, che imbarazzato prese a darle piccoli colpetti di conforto sulle spalle.

Yukari continuava a piangere.

Scusa. Non potevo avvisarti, mi dispiace- le sussurrò, abbassandosi alla sua altezza e accarezzandole i capelli- Non sei contenta che sarò io il tuo Sensei?”

Yukari annuì, e smise finalmente di piangere.

Lo colpì fortissimo con un pugno sul petto, facendolo sobbalzare per la sorpresa.

Lo sguardo di lei era serissimo, e incateneva i suoi occhi nocciola quando lo fissò subito dopo.

Non abbandonarmi più così senza dire niente. Non sparire”

Renji abbassò per un attimo lo sguardo, mille pensieri che gli vagavano per la testa, sul futuro, su Rukia, su quella ragazzina.

D'accordo. Adesso in piedi, avanti!”

Renji sorrideva, e Yukari, cercando di fare altrettanto, prese a brandire Spada.

Iniziarono a riscaldarsi, correndo avanti e indietro sui tetti dell'accademia, macchie di colore rosso e nere che a volte travolgevano qualche studente di passaggio nei corridoi. Era difficile restare in un'area circoscritta dopo la libertà del bosco.

Yukari stava iniziando a padroneggiare i rudimenti dello Shunpo, ed aveva acquistato ormai una notevole velocità.

Dopo una mezz'ora tornarono nel grande campo per gli allenamenti: iniziò a farle eseguire degli esercizi basilari di spada, via via aumentandone la difficoltà.

Aveva parlato col Sensei Akinori di come portare avanti l'allenamento di lei, e aveva avuto un bel sollievo sapendo che – da solo- era stato capace di individuare i rudimenti dell'insegnamento, alternando nella maniera giusta le diverse tattiche da insegnarle, ma spronandola nello zanjustu per cui era fortemente portata.

Stavano iniziando a combattersi a vicenda, quando una voce risuonò in tutta l'arena.

Oss, Renji!”

Il fukutaichou alzò lo sguardo, sbigottito di fronte alla comparsa di Hisagi Shuhei .

Er, continua da sola Yukari. Torno subito”

Renji raggiunse l'amico luogotenente, rivolgendoglisi in maniera sbrigativa e un po' sgarbata.

Che c'è, Shuhei?”

Ehi, ehi... ti sembra modo di rivolgerti a un vecchio amico?- il giovane uomo si sedette sul tetto, lasciando ciondolare le gambe fuori dal cornicione- Sembrano passati secoli da quando ci allenavamo qua, ti ricordi?”

Certo che mi ricordo- Abarai aspettò qualche istante prima di formulare di nuovo la stessa domanda- Posso fare qualcosa per te?”

L'impazienza nella sua voce era evidente: era da giorni che non allenava Yukari, e non voleva sprecare quei pochi attimi in cui poteva ufficialmente stare con lei.

Stanotte riunione dei Fukutaichou. E poi...- l'ironia nella sua voce divenne evidente- devo ammettere che ero curioso di vedere questa ragazza che ti ha fatto perdere la testa!”

Hisagi fu abbastanza abile da scansare il fendente di Zabimaru, atterrò ridendo di fronte alla studentessa e le rivolse uno sguardo indagatore; poi si soffermò attentamente sulla sua spada.

Ci sei quasi direi”

Renji arrivò appena in tempo per vederlo scomparire.

Che ti ha detto?”

Che ci sono quasi”

Tze... cialtrone”

Ore dopo Abarai osservava Yukari che cercava in tutti i modi di rilasciare la sua katana: la ragazza stava nel mezzo dell'arena, avvolta dal suo reiatsu, la fronte imperlata di sudore per lo sforzo.

Niente da fare, riposati. E' ancora troppo presto”

Yukari si lasciò cadere per terra, stremata dalla fatica, incurante del fango su cui si sporcava i vestiti.

Forse sarebbe più semplice se l'avessi già visto fare da qualcun'altro”

Il Fukutaichou la osservò, riflettendo su quell'osservazione.

No, non credo. Non dipende dall'esperienza, dipende tutto dalla tua potenza e dalla spada. Non ti cambierà niente vedere il mio Shikai”

La ragazza continuava tuttavia a fissarlo.

D'accordo. Ti farò vedere Zabimaru, ma sappi che non ti servirà a niente”

Il tenente si portò velocemente a una certa distanza da lei, ordinandole di non avvicinarsi più di quel tanto. Per quanto dotata Yukari era ancora un'anima piuttosto giovane, e avrebbe potuto non tollerare quell'aumento improvviso di forza spirituale.

Renji passò la mano sul filo della spada: “Ulula, zabimaru!”

Tutto quello che Yukari potè ricordare successivamente, era una splendida spada composta da vertebre di metallo: dopodichè cadde svenuta per terra e fu solo il buio.


Fu una voce aspra a risvegliarla, qualche tempo dopo.

Hai tirato troppo la corda, ragazza. Zabimaru è a un livello troppo alto per te

Oh, stai zitto- rispose lei, debole, inveendo contro la sua stessa spada- sono mesi che ti chiamo e non rispondi, che diavolo vuoi adesso?”

Dirti che è troppo presto

Si tirò faticosamente a sedere sul letto, davanti a lei, quasi difficile da individuare, stava uno strano animale fatto d'aria, la forma mutevole e cangiante.

Aveva delle lunghe orecchie appuntite.

Conosco il tuo nome no, Spada? Perchè sarebbe troppo presto?”

Non sapresti controllarmi. E ancora non conosci il mio nome in quella forma

Prima che lei potesse ribattere, l'animale scomparve, e si sentì un'altra presenza nella stanza.

Voltando lo sguardo Yukari vide che Renji aveva lasciato li Zabimaru, e che sopra la katana sedeva un Nue: ovviamente non ne aveva mai visto uno, eccetto che nei libri illustrati.

Avvertì per un attimo in quella bestia la stessa forza che emanava Abarai, ed iniziò a tremare.

Za... zabimaru?”

Il nue la fissò a lungo, prima che la coda di serpente si decidesse a parlare.

Manca ancora molto prima che tu possa affrontarci. Ma sarà divertente quando accadrà: sbrigati, ragazzina!”

S..si!”

Quando Renji spalancò la porta seguito da una coppia di guaritori, il Nue sparì. L'unico ad accorgersi di qualcosa fu Abarai, che gettò uno sguardo interrogativo li dov'era apparso lo spirito della spada.

Ha soltanto bisogno di riposare. E' stata probabilmente indebolita dal contatto col suo reiatsu, Abarai Fuk..”

Ahhah, bene bene, grazie!- interruppe di colpo la ragazza, che lo guardò pensando che forse fosse lui quello bisognoso di cure- Deve prendere qualcosa per riprendersi?”

No, niente. Solo stare a riposo per qualche giorno e nutrirsi a dovere- la ragazza scrisse un biglietto e lo consegnò a Yukari- Dai questo alla tua mensa, ragazza, ti daranno qualcosa di più sostanzioso”

Bene, allora...”

Che stai facendo?” Abarai quasi le urlò addosso.

Scendo... dal letto?”

Non sei in grado, ti porto io”

Renji doveva sentirsi parecchio in colpa per portarsela sulle spalle, infischiandosene di tutte le raccomandazioni avute.

Stai bene?”

Volavano tra i tetti ancora una volta; era già buio e in cielo splendeva una luna gigantesca.

Si, Renchan, non preoccuparti. Sono stata stupida a chiederti di farmi vedere il tuo shikai”

Il fukutaichou sorrideva tra se e se.

Eri curiosa, è normale. Mi dispiace che tu non l'abbia vista”

No, no. L'ho vista molto bene. E' davvero bella la tua zabimaru”.


Quando arrivò alla riunione era abbastanza in ritardo, aveva perso altro tempo a sistemarsi per bene e a legarsi all'avambraccio la fascia da luogotenente.

Aprì la porta preparandosi a porgere le sue scuse, ritrovandosi di fronte a Rangiku e Kira che ballavano a braccetto attaccati ad una bottiglia di sake.

Ma che razza di riunione sarebbe questa?!”

Ehi, ehi, una riunione tra amici, no? Era da un pezzo che non si stava tutti insieme!” gli rispose Shuehi, che guardava divertito la scena accanto ad una più composta Momo Hinamori.

Guardandosi intorno Renji si accorse che la maggior parte dei tenenti non erano presenti, e sbuffando si sedette al tavolo, togliendosi di dosso la fascia: anzi a guardare bene c'erano pure Hikkaku e Ayasegawa dell'undicesima, che non erano certo Fukutaichou.

Mi hai fatto correre qui solo per vedere questi alcolizzati...” borbottò, servendosi a sua volta di una generosa dose di sake.

Ne aveva bisogno, sia per la giornata, sia per ciò che la serata gli prospettava davanti.

Alcolizzata a chi???” urlò Matsumoto, facendosi crollare “delicatamente” al suo fianco, e trascinando Madarame Hikkaku e Yumichika a brindare ancora all'onore degli shinigami. La tenente della decima aveva tutta l'intenzione di darci dentro.

Dopo qualche brindisi, Renji si ritrovò a ridere assieme agli altri: alla fine aveva proprio bisogno di una vecchia rimpatriata tra amici, e quando Yumichika si ritirò per non avere le occhiaie la mattina dopo, e Momo si scusò per non fare troppo tardi, rimasero solo quelli con cui Renji aveva una maggiore confidenza.

Alloooraaa, Renji! Chi è questa ragazza di cui si parla in giro?” esordì Rangiku facendogli sputare una certa dose di sakè.

Er, è solo una che sto allenando”

E da quanto ti sei messo a fare da sensei a una marmocchia?”

Ehi Mastumoto, non ne vuole parlare no?” intervenne Kira, a cui Abarai rivolse uno sguardo riconoscente.

Già, non ne vuole parlare- Renji rivolse a Shuehei un'occhiata profondamente scioccata, ricredendosi subito dopo- Dopotutto non ne parlerei nemmeno io con una ragazza così carina”

Oh oh oh! Shuehi allora l'hai vista?!”

Matsumoto non stava più nella pelle.

Oh si, l'ho vista stasera mentre si allenavano” calcò forte sull'ultima parola, provocando lo sbigottimento di Rangiku.

Ci stavamo allenando sul serio!” sbottò Renji.

E' molto carina. Somiglia un po' a Yoruichi Shihoin come tipo: pelle scura, fisico atletico e un bel viso”

Matsumoto fischiò: “Però, bel colpo Abarai!”

Ah, basta così ragazzi. Secondo voi potrei mirare a una ragazzina? Ha solo diciassette anni! Voglio dire, sono passati decenni da quando noi siamo usciti dall'accademia!”

Mi stai forse dando della vecchia?”

Renji ha ragione, c'è troppa differenza di età”

Dopo molta fatica Kira riuscì a cambiare argomento; andarono avanti fin all'alba a sake e risate. Renji andò a dormire col sorriso sulle labbra e si risvegliò il giorno dopo con un gran malditesta.






***


@Kuro-tan (= : bene dai, da quello che hai scritto non penso che ti dispiacerà come ho deciso quella scena... è chiaro che Yukari ci resterà male, ma non sarà solo per quello, sarà tutta una serie di cose.. :D ma non ti dico altro! Comunque non sarà una reazione infantile, almeno a mio parere... Per lo scorso capitolo grazie come sempre dei complimenti, ho pensato che la fascia ricamata sarebbe stata l'ideale per Renji visto che è l'indumento che lo caratterizza di più ^__^ mi compiaccio da sola per le melensaggini che scrivo, ahahah
@yukino: ho aggiornato abbastanza in fretta?:) spero che questo capitolo non sia molto più brutto del precedente... ma col prossimo mi riscatterò perchè... eheh... beh vedrai :P Me strattona Renji dall'altra parte! (poveraccio :D) Ma lo faccio per Yukari, giuro (ehm...)
@valeriana: che bello, io non ho un cane ma qualche settimana fa il mio ragazzo ha adottato una cagnolina... stavo pensando a quel batuffolo di pelo quando scrivevo di Renchan!:D Sul mio desktop invece regna ancora sovrano Renji U__U ma approvo pienamente la tua scelta su Itachi anche se io preferisco sasuke ahahah Questo capitolo invece gira attorno a Renji, mi sono alternata :P penso sia utile separarli per dare appunto spessore ad entrambi!Comunque si, l'idea di farla ricamare mi è venuta per "femminizzarla" un pò e farla crescere... tra l'altro fare vestiti è una cosa che mi piacerebbe troppo saper fare U__U alla fine invidio anche io Yukari, ahaha
@Vale92: :D io ho in mente di fare qualche sfondo da sola con photoshop su renji, ma non trovo mai il tempo! mi piacerebbe un sacco essere brava a disegnare, così potrei ritrarlo in un sacco di pose magari assieme a Yukari,ma sono negata U__U
Grazie a tutti per i commenti :)
Eleonora


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Capitolo 7
*** Sesto Capitolo: Essere uno Shinigami, Amare uno Shinigami ***


:)Bentornate!:) Questo capitolo ora come ora forse è quello che mi piace di più, ha superato il quarto XD la situazione tra i due inizia a delinearsi :D buona lettura!

    SESTO CAPITOLO: ESSERE UNO SHINIGAMI, AMARE UNO SHINIGAMI– QUINTO ANNO

Ehi, Renji?”

Yukari si rivolse a lui in un breve momento di pausa.

Si?”

Lo sai che i miei compagni di corso vanno a combattere gli Hollow questa settimana?”

Akinori me ne ha accennato” rispose Abarai, ostentando indifferenza al tono della ragazza che non poteva certo dirsi dei più felici.

Ripresero a colpirsi con la spada; Yukari che ormai riusciva a stare al passo, ma senza aver ancora sviluppato lo Shikai. Era da diversi mesi che avevano ricevuto il permesso di allenarsi, e anche altre brigate avevano dimostrato un certo interesse verso il suo talento: spesso Hisagi e Hinamori si erano avvicinati ad osservare durante i loro allenamenti.

Beh, io non posso andarci” concluse la ragazza con un tono amaro.

Si, lo so”

Lo sai??” rimase a bocca aperta, dolorosamente colpita dal fatto che Renji non avesse fatto nulla per impedire la sua esclusione.

Renji non riuscì più a trattenere un sorrisetto.

Non vai con loro perchè vieni con me, Baka!”

RENJIIII!!!”


Qualche giorno dopo Renji venne a prenderla all'Accademia per portarla nel mondo reale. Tutti gli studenti di assieparono nei corridoi e si sporgevano delle stanze per vedere quello Shinigami dai capelli rossi e l'allieva prodigio che aveva la fortuna di essere allenata da lui.

Le sue compagne di classe le rivolsero cenni di vittoria, e Yukari le salutò contenta e imbarazzata. Era la prima volta che poteva stare insieme a Renji per così tanto tempo, e in un luogo totalmente diverso... non riusciva a contenere l'emozione e la felicità, tanto che Abarai continuava a stuzzicarla e a prenderla in giro.

Attraversarono il Senkaimon guidati da due farfalle infernali, ma niente piacque tanto a Yukari come la grande capitale del Giappone, brulicante di luce e di persone.

Il loro ingresso avvenne di fronte a un piccolo e strano negozio, davanti al quale sostava un uomo vestito di verde con un cappello a righe calcato sulla testa.

Vi stavo aspettando!” esclamò, felice come se si fosse trattato dei suoi migliori amici, e li spinse dentro il negozio ridendo.

La ragazza diede un'occhiata perplessa ad Abarai, che sembrava tutto sommato tranquillo anche se forse infastidito da quelle effusioni.

Siete qui per fare un po' di pratica?” il proprietario del negozio parlava dalla porta del magazzino, da dove ritornò con due bambole a grandezza naturale che Yukari riconobbe come Gigai.

Si, Uruhara-sama”

Ancora più sorpresa dal rispetto con cui il suo compagno di viaggio si rivolgeva al negoziante, Yukari riuscì ad infilarsi nel suo contenitore dell'anima.

Dopo che Abarai si fu lamentato per alcuni interminabili minuti di quanto fosse stretto quel corpo, finalmente uscirono dal negozio.

Lei prese a correre dalla felicità, attirando lo sguardo di tutti i passanti: Renji, dietro di alcuni metri, la osservava con sguardo truce e le braccia dietro la testa.

Guarda che non siamo qui per divertirci” la ammonì.

Yukari scoppiò a ridere: “Non rovinare la festa! Perchè non fai qualche sorriso ogni tanto?”

Suo malgrado, Renji sorrise: era la prima volta che la vedeva senza lo Shihakusho o lo yukata, e stava molto bene in abiti umani.

Suonò il cellulare di Abarai, facendo subito passare il sorriso alla ragazza: guidati dalle indicazioni della Soul Society si diressero verso la fonte del Reiatsu negativo.

Quel giorno avevano dato vacanza allo Shinigami addetto al quartiere di Ginza, e loro avrebbero dovuto sostituirlo in tutto e per tutto.

Lasciarono i loro Gigai e seguendo il segnale, si ritrovarono sul tetto di un grande magazzino dove una ragazza vestita alla moda veniva braccata da un Hollow mostruoso.

Yukari deglutì spaventata, osservando la scena. I suoi occhi viola passarono dalla catena dell'anima spezzata, all'orribile maschera dell'Hollow, incontrando poi Renji a cui rivolse un cenno affermativo.

Si parò di fronte all'anima, e sfoderò Spada, inondando il mostro del suo reiatsu.

Quello rimase per un attimo disorientato, poi si lanciò all'attacco; con perfetta sincronia Renji trasse in salvo l'anima, mentre Yukari saltava per schivare.

Subito dopo passò al contrattacco: lo immobilizzò prima col Bakudo, che aveva iniziato a pronunciare già da minuti, dopo di che gli trapassò il cranio osseo con la zampakuto.

L'Hollow si sbriciolò in particelle spirituali, nere come l'inferno.

Era ancora china a terra, incredula di essere riuscita a tanto, quando sentì la mano di Renji sulla spalla.

Si guardono per un istante.

Sono fiero di te, Yuka”

Lei rialzò gli occhi, sorridendo apertamente.

Stai scherzando? Quell'affare non era brutto nemmeno la metà di te”

Dopo essersi guadagnata uno scappellotto, venne il momento di seppellire l'anima: fu ancora più emozionante della vittoria contro il mostro, e dopo aver rispedito la ragazza nella Soul Society Yukari si sentì orgogliosa della via dello shinigami.

Il resto della giornata trascorse sereno, non si presentò nessun altro motivo di allarme e i due girarono tutta la sera per negozi, mangiando dolci e comprando scemenze.

Iniziò ad imbrunire, faceva abbastanza freddo e Yukari quasi iniziava a tremare mentre finiva di mangiare un gelato gigantesco.

Si erano seduti a un tavolo di un locale piuttosto elegante, entrambi muniti di coppe piene dei gusti più improbabili, mentre scherzavano e si scambiavano a vicenda i cucchiaini. Renji indossava una giacca color vinaccia, che si intonava perfettamente ai suoi capelli, risaltati ancora di più da una felpa bianca che indossava sotto.

Si strusciava spesso le mani sui jeans lisi, le gambe accavallate con un'elegante noncuranza tipica della sua persona: attirava lo sguardo di tutte le ragazze che capitavano a tiro, anche perchè in piedi era alto circa un metro e novanta.

Non ultimo dettaglio, imbarazzante ma piacevole, erano le occhiate di invidia che queste le rivolgevano, dato che le attenzioni del bel rosso erano tutte per lei: la rimproverava giocosamente, le teneva le numerose buste dei negozi ed erano immersi in fitte conversazioni che solo loro due potevano capire.

Quando ebbero finito il gelato Renji, ignorando lo sguardo languido della cameriera, pagò il conto e iniziarono ad incamminarsi per strada, ma diversamente da quanto Yukari si aspettava non andarono nella direzione dell'Urahara shop. Dopo una mezzoretta Renji si fermò di fronte a una costruzione in stile tradizionale, dove vennero accolti da una signora in kimono.

Non ci volle molto a capire che si trattava di un albergo, e anche parecchio di lusso.

Vennero fatti accomodare in una stanza arredata con gusto, da cui si poteva accedere a uno splendido giardino con una piccola sauna privata.

Quando furono rimasti soli, Renji le si rivolse con un sorriso: “Ho pensato che avremmo dovuto festeggiare stanotte! Non c'è niente di meglio di una bella sauna-Yukari arrossì violentemente, nascondendosi prima che lui riuscisse a vederla- Vai prima tu?”

S...si”

Bene, la doccia è qui!” Abarai le mostrò un bagno dotato di ogni comfort.

Ma, Renji, questa è la... nostra stanza?”

Lui la guardò arrossendo a sua volta: “Si. Beh, non lo dirai mica a nessuno nella Soul Society... sai due stanze non potevo certo permettermele e ho pensato che sarebbe stato carino”

E' molto carino- Yukari sorrise, sparendo poi dentro il bagno- Faccio in fretta”.

Quando emerse dal bagno, indossando solo l'asciugamano, Renji incrociò il suo sguardo e distolse immediatamente il proprio, visibilmente rosso in faccia.

Yukari aveva un corpo da sballo, sottolineato dalla morbida spugna bianca che le avvolgeva fianchi e seno, le lunghe gambe abbronzate quasi completamente nude.

Beh, ti raggiungo dopo” Renji corse a rinchiudersi in bagno, mentre lei andava ad immergersi nel lago d'acqua calda.

Lasciò l'asciugamano poggiato sui sassi a bordo della vasca naturale e approfittò della solitudine per sguazzare a cagnolino come una bambina piccola: la temperatura era bollente, e piccole volute di vapore si alzavano dalla superficie, spandendosi e dilatandosi nell'aria fresca della notte.

Un rumore di passi sull'erba fece girare il suo sguardo: Renji sostava in piedi pronto ad immergersi, aveva poggiato per terra una bottiglia di sake con relativi bicchieri ed era completamente nudo, a parte un asciugamano in vita.

Le spalle ben modellate e il torace erano ricoperte di tatuaggi, ma Yukari non li aveva mai visti sensuali come quella sera, con la pelle lucida di lui ancora punteggiata da gocce d'acqua.

Abbassò lo sguardo concentrandosi sulle forme del vapore, mentre Renji si immergeva nell'acqua facendone alzare notevolmente il livello.

Era una situazione strana: il luogotenente aveva pensato che sarebbe stato come al solito tra loro due, tra botte scherzose e battute sarcastiche, invece Yukari sembrava più silenziosa e adulta del solito. Le si avvicinò, porgendole un bicchiere di sakè, vincendo il suo stesso desiderio di sbirciare attraverso l'acqua.

Dopo che iniziarono a bere l'atmosfera iniziò a rilassarsi, e tornarono molto più simili a loro stessi, anche se le loro coccole si facevano più adulte e più simili a delle carezze che ai soliti scappellotti. Renji le si era avvicinato mentre chiacchieravano amabilmente, poggiando il braccio sulle pietre le accarezzava piano i capelli alla base del collo, con l'altra sorseggiava il sake.

Gli sguardi di entrambi indugiavano sempre più spesso alla pelle nuda dell'altro; Renji faceva scivolare la mano sul braccio umido di lei, percorrendo la spalla, mentre Yukari gli carezzava il piede col suo sotto l'acqua.

Andiamo a mangiare?” propose Renji, uscendo dalla vasca dopo che lei ebbe annuito: stavolta non distolse lo sguardo mentre l'uomo usciva dall'acqua, e osservò come i tatuaggi scivolavano fino alla base della schiena arcuata, fermandosi appena sopra il fondoschiena. Abarai San era dannatamente bello.

In loro assenza la tavola era stata apparecchiata di ogni ben di dio, e iniziarono a servirsi in abbondanza, ormai ridendo abbondantemente per ogni sciocchezza, mentre le loro ginocchia si sfioravano ripetutamente sotto la tavola.

Stavano perdendo la testa, ma al Fukutaichou della sesta ormai non importava più niente: non aveva mai provato niente di così trascinante e prorompente per una ragazza, la loro confidenza, la loro sintonia... e la loro attrazione. Divorava con gli occhi ogni centimetro di pelle scura che lo yukata di lei lasciava libero, e avrebbe voluto divorarla veramente, morderla, annusare il suo odore fino ad ubriacarsene.

Lo squillo del cellulare interruppe l'ennesimo brindisi; Renji avrebbe quasi voluto far finta di niente, ma quell'aggeggio infernale continuava a squillare finchè perfino lei, a malincuore, dovette dirgli di rispondere.

Pronto?- il suo tono infastidito si trasformò subito in qualcosa di più rispettoso- No, Taichou, sono ancora a Tokyo”

Il viso di lui si increspò prima di fastidio, dopodichè divenne visibilmente preoccupato: “Rukia?? E' una cosa immediata?- sospirò profondamente- Arrivo subito Taichou”

Già da quando il suo tono era cambiato, Yukari aveva intuito che il contenuto di quella conversazione non le sarebbe piaciuto affatto, di sicuro non le conseguenze, ma aveva deciso di comportarsi da persona adulta e di non fare scenate a Renji.

Perciò sorrise comprensiva quando Abarai le annunciò che doveva lasciarla per un urgente questione di lavoro, e che sarebbe tornata a prenderla la mattina dopo per attraversare insieme lo Senkaimon.

L'unica cosa che tanto avrebbe desiderato chiedere era soltanto: Chi era Rukia?








***


@yukino: Si si, non c'è problema per me =) l'importante è che linki questa pagina così magari arriva qualche nuova commentatrice ahah poi mi passeresti il link del forum? così passo a dare un'occhiata ;)sono commossa da questa richiesta :P grazie!
@valeriana: ahahah non ti preoccupare, anche io ho davvero poco tempo a causa dello studio, perciò ti capisco benissimo!:P mi basta sapere che hai apprezzato il capitolo ^__^ grazie della recensione!
@Vale92: per il forum dovremo aspettare alla prossima recensione per saperlo :D ehehe sono curiosa di sapere cosa ne pensi della coppia dopo questo capitolo un pò più "piccante" eheheh ps hai recensito nel primo capitolo per sbaglio ahahah XD
@Kurotan: mi stavo dimenticando di tee! :P accidenti non mi ero accorta dell'errore per Ikkaku, grazie mille :D anche se ancora non ho trovato la voglia di frugare tra l'html per correggere... dunque, diciamo che Spada è veramente il nome della sua Zampakuto, però non dello shikai. Siccome volevo creare un rapporto molto forte tra Yukari e la katana, ho pensato di darle un nome anche senza lo shikai, un nome semplice :) infatti Yukari che è molto inesperta, non capisce bene che differenza ci sia tra la spada e il rilascio! forse mi sono complicata la vita per niente ahah
Grazie ancora a tutti per i commenti :)
Eleonora


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Capitolo 8
*** Settimo Capitolo: Breaking Down - Quinto Anno ***


:)Salve a tutti! Questo capitolo mi riempie di tristezza... non anticipo troppo, comunque ero troppo agitata mentro lo scrivevo XD Tra l'altro, il titolo non vuole essere una copiatura ma piuttosto un omaggio alla saga di S. Meyer, di cui attendevo ansiosamente il quarto libro :) da qui il titolo :P buona lettura!

    SETTIMO CAPITOLO: BREAKING DOWN– QUINTO ANNO

Renji si distese sul proprio letto, gli occhi fissi sul soffitto, evidentemente incapace di dormire nonostante l'ora tarda. Era tornato a prendere Yukari, non avevano scambiato che poche parole durante il ritorno alla Soul Society, e l'aveva subito riportata all'accademia per occuparsi della faccenda di Rukia.

Come avrebbe potuto dormire con tutta l'agitazione che aveva addosso?

Rivederla gli aveva fatto male. Pensava che cancellandola dai pensieri, sarebbe stato automatico anche cancellare il cuore: invece non era stato così.

Quanta rabbia aveva provato, nel vedere quell'umano dai capelli arancioni combattere per lei come lui non era mai riuscito a fare?

Si sentiva un fallito, un perdente.

E si sentiva confuso.

L'emozione che aveva provato nel rivederla era stata intensa, e si era sentito così in colpa nei confronti di Yukari che non era nemmeno riuscita a guardarla in faccia la mattina dopo.

Era sicuro dei suoi sentimenti nei confronti di Yuka, e avrebbe voluto averla accanto a se quella notte, come in quella precedente, per poterle parlare di tutti i suoi problemi.

Ma non l'avrebbe ferita cercando di spiegarle quel legame che, indissolubilmente, lo legava ad un'altra ragazza?

Si addormentò che era quasi l'alba, ancora confuso e pieno di dubbi.


Le settimane successive furono un incubo: Renji doveva adempiere a una serie di doveri essendo responsabile della prigionia di Kuchiki Rukia, e le poche volte in cui riuscì ad allontanarsi dalla brigata le impiegò per avvisare Yukari che avrebbero dovuto rimandare gli allenamenti. Le prime volte lei rimase delusa, ma vedendo che Renji non si era presentato per parecchi giorni di fila si mise l'anima in pace e cercò di allenarsi da sola, o insieme a dei compagni più grandi.

Abarai cercava di affogare nel lavoro le sue preoccupazioni; non che non ne avesse abbastanza per tenerlo impegnato, ma quasi cercava di aumentare la mole di compiti e impegni per non affrontare la situazione.

Ciò che lo sconcertava maggiormente era la freddezza di Byakuya, il suo taichou, nonché fratello maggiore di Rukia. La sua indifferenza alla situazione era palese, e neppure Renji, che pensava comunque di conoscere il rapporto tra i due fratelli, era più sicuro di ciò che aveva detto alla prigioniera.

Vedrai che tuo fratello si darà da fare per farti ridurre la pena”

E invece il Taichou non si stava occupando della questione, a meno che non lo stesso nascondendo persino a lui.

Renji si recava in visita a tutti i Taichou e i Fukutaichou delle brigate, cercando di mitigare la situazione della sua amica d'infanzia: ma tutti parevano aspettare la decisione del consiglio dei Quarantasei Saggi.

Intanto lui continuava a perdere il sonno, legato com'era ai suoi doveri nei confronti della Soul Society, ma anche verso la ragazza con cui aveva condiviso una parte molto importante della sua vita.

In una di quelle giornate, Yukari uscì nell'arena dell'accademia per allenarsi: quel giorno non aveva trovato nessuno disposto a combattere con lei, e quindi la sua voglia non era certo al massimo.

La fatica le faceva bene, la distraeva dai pensieri su Abarai, ma allo stesso tempo ogni colpo di spada le ricordava che lui non era li al suo fianco come al solito.

I suoi occhi si spalancarono dalla sorpresa quando una katana affilata parò un suo affondo: non aveva sentito nessun Reiatsu e non si aspettava che Renji venisse a trovarla.

Incontrò difatti lo sguardo di Hisagi Shuei, tagliente quando il filo della sua spada, gli occhi decorati dalle cicatrici ed il tatuaggio.

Mi aiuteresti col riscaldamento?”

Yukari si ritirò di un passo e fece un profondo inchino.

E' un onore, Hisagi Sama”

I due danzarono nel vento, le lame che luccicavano e si scontravano elegantemente.


Renji si preparava a vestirsi per l'ennesima riunione straordinaria, sempre più preoccupato: solo la mattina era stata annunciata la decisione del Consiglio Dei Sessantaquattro di anticipare la sentenza di morte di Rukia, e in quella sera, improvvisamente, dei Rioka erano riusciti a evadere la sicurezza della Seiretei penetrandovi all'interno. Doveva immediatamente recarsi da Kuchiki Taichou. Ne il tempo ne la situazione giocavano a favore di Rukia; sembrava non solo che la ragazza fosse ormai destinata alla morte, ma che sarebbe dovuta andare al patibolo prima che fosse possibile intervenire in un qualunque modo. E inoltre, con quell'improvviso attacco esterno, quanto sarebbe stato possibile migliorare la situazione di lei?

Afferrò la fascia di Fukutaichou quando lo Shoji si aprì e Yukari entrò dentro la stanza.

Abarai rimase sbalordito, ma Yukari anticipò la sua domanda.

Mi hanno fatta entrare quando ho detto che mi allenavi, mi hanno indicato la tua stanza. Ho bisogno di sapere quando ci alleneremo”

La voce di lei si era incrinata nell'ultima parola.

Yukari, non ne ho idea. Perchè sei venuta qui, adesso? Torna subito all'accademia, ti rendi conto della situazione? E' pericoloso per te girare da sola!”

Non mi interessa niente dei Rioka, posso batterli io stessa! È più importante sapere se hai intenzione di continuare a vedermi!”

Ci sono altre cose più importanti adesso...” iniziò Renji, senza afferrare il senso della frase detta dalla ragazza.

Certo, come quella condannata, vero?” il tono di lei, acido, salì di un'ottava e l'espressione del suo volto diceva tutto.

Renji la guardò colpevole e allo stesso tempo pieno di domande.

Hisagi Shuei mi ha detto tutto”

Fu il turno di Renji di alzare la voce: “Da quando sei così in confidenza con Shuei?!”

Tu non c'eri, Renji! Non c'eri mai! Come potevo rifiutare l'onore di essere allenata da un Fukutaichou?!”

Potevi dire che ero io ad allenarti!” le ringhiò addosso Renji, in preda alla rabbia e alla gelosia.

Ma ti rendi conto della mia posizione? Sono solo una studentessa!”

Rimasero a guardarsi in cagnesco per qualche secondo.

Rukia è solo un'amica di infanzia” disse lui alla fine, la voce ancora piena d'ira.

Un'amica d'infanzia, certo. Non staresti così se fosse solo quello... andiamo, non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi!”

In quel momento lo Shoji si aprì una seconda volta, rivelando un ufficiale della sesta che si inchinò prima di rivolgergli la parola: “Abarai Fukutaichou, la stiamo aspettando”

A... arrivo subito”

Yukari lo guardò, sbiancata in volto, e con sua grande amarezza Renji distolse lo sguardo per un fuggevole secondo.

Bene. Non hai avuto il coraggio di dirmi nemmeno questo. Bene, fantastico”

Yukari, io...”

Sei soltanto un codardo. Anzi, non ti meriti nemmeno una qualifica... probabilmente non sai nemmeno quello che vuoi- sollevò lo sguardo e lo fissò intensamente, come per imprimersi nella memoria, per sempre, quei capelli di fiamma, quegli occhi chiari, e i tatuaggi che tanto amava- Non posso proprio perdonarti. Addio... Renji”

E così lui la lasciò scivolare via.





***


@valeriana: XD mi sono dovuta trattenere in quella parte... ma più avanti non lesinerò situazioni simili U__U secondo te dovrei alzare il rating?:P cerco di non fare descrizioni troppo "pornografiche" però qualche scenetta piccante ci vuole :D eheheh i tatuaggi di Renji... non potevo non nominarli eheh
@Vale92: mi sa che è un periodo pesante per tutti sigh :( Rukia a dire il vero si vedrà più avanti, ora come ora se Yukari l'avesse vista penso che l'avrebbe uccisa ahaha :P questo capitolo è più sul drammatico ma spero non ti sia dispiaciuto :)
@Kurotan: eheheh, se avrai pazienza verrai ricompensata con scene più... mh... complete :P in effetti la tensione doveva essere parecchia, forse un bacio ci sarebbe potuto essere U__U comunque, non ti preoccupare, anche io non vedevo l'ora di descrivere qualche bella scena passionale tra questi due tontoloni! Tra l'altro, finalmente ecco la scena dove Yukari scopre che Renji è il vicecapitano... alla fine non era solo per quello che si sarebbe arrabbiata, ma anche per il fatto che lui la stava trascurando :) che ne pensi???
Grazie ancora a tutti per i commenti :)
Eleonora


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Capitolo 9
*** Ottavo Capitolo: Settembre - Diploma ***


Buongiorno :) Scusate il ritardo per questo capitolo, ma ero presissima da un worshop per la mia facoltà.. mattina e sera e anche notte:p li! per fortuna è finito e ho potuto postare =) questo capitolo... è pieno di sorprese e non vi dico altro :P aspetto qualche commento sopratutto sulla zampakuto di Yukari :D eheh

OTTAVO CAPITOLO: SETTEMBRE– DIPLOMA

Mesi... erano passati mesi interi da quando aveva parlato con Yukari per l'ultima volta. L'aveva vista, ogni tanto, quando si avvicinava all'Accademia, più spesso apposta che per motivi di lavoro: la vedeva camminare con un'aria un po' assente, sorridere distrattamente alle sue amiche. Poi, ultimamente, sempre più spesso l'aveva vista affiancata ad un ragazzo probabilmente suo coetaneo e il sorriso di lei sembrava essere ritornato. Odio, rabbia, gelosia, ma anche un certo senso di testardaggine si erano impossessati del Tenente, impedendogli di cercare la ragazza e ottenere il suo perdono.

A cosa stai pensando, testone?” lo apostrofò Rukia, al suo fianco, che si sedeva rimettendo a posto la zampakuto.

Renji aveva un'aria concentratissima, le sopracciglia corrugate in un'espressione che lo rendeva molto simile a Zabimaru.

Niente, niente...”

La ragazza, che la sapeva lunga, gli lanciò uno sguardo ironico.

La prossima settimana c'è la cerimonia del diploma, lo sai?”

Certo, che lo so!” da come Renji sbottò era evidente che non stesse pensando ad altro.

Parlano tutti di questa ragazza che prenderà il diploma in anticipo. Sembra che tutte le brigate se la stiano corteggiando... Ukitate mi ha detto di andare a darle un'occhiata”

Renji rimase in silenzio, mentre distruggeva sistematicamente un filo d'erba pezzo per pezzo.

Pare che sia già arrivata allo shikai... me l'ha detto Shuei, credo che l'abbia allenata lui ultimamente..”

D'accordo, d'accordo, ho capito e non me ne frega niente, va bene?” disse Renji di malagarbo, e alzandosi in piedi se ne andò via senza aggiungere una parola.

Mentre raggiungeva la sesta brigata, incontrò Hisagi Shuei lungò la strada: si salutarono freddamente e Abarai sentì un impeto di rabbia esplodergli nel petto.

Sapeva che era stato lui a continuare ad allenarla e a vedere per la prima volta il suo Shikai... non l'avrebbe mai perdonato per quello... o forse era se stesso che non sarebbe riuscito a perdonare?


Il giorno della cerimonia del diploma era un evento particolare nella Soul Society: era uno dei compiti dei gradi maggiori assistere alle esibizioni dei diplomandi, per lo meno di quelli promettenti, e successivamente avvicinarli per portare i migliori alla loro brigata. Come tanti avversari ad un'asta, gli shinigami si recavano nel palco all'aperto allestito per l'occasione, scambiandosi sorrisi di circostanza e mandando gli ufficiali a convocare quello o quella ragazza.

L'unico a non sorridere affatto, era Abarai Renji.

Accanto a lui, Rukia Kuchiki lo scrutava sempre più sorpresa: erano girate strane voci sul conto di lui e quella Yukari, ma era talmente abituata a considerare Renji uno scimmione poco più evoluto che lo riteneva del tutto incapace di cose come l'amore o la gelosia. Per quello non capiva gli spasmi che costringevano l'uomo al suo fianco a stringere forte i pugni delle mani, al passaggio di Hisagi Shuei.

Gli studenti iniziarono a sfilare, molti di loro ormai vicino al rilascio e pratici delle normali arti degli shinigami: ve n'era qualcuno davvero niente male nel kido e nello shumpo, ma Renji non riusciva proprio a concentrarsi su di loro: l'avevano lasciata per ultima, come piatto forte.

Tutti i suoi Sensei si abbandonarono a un sorrisetto compiaciuto, come se fosse soltanto merito loro e non del suo talento, quando Yukari Kuroike salì sul palco.

La prima cosa che balzò agli occhi di Renji, fu il suo abbigliamento. La ragazza aveva leggermente modificato il kimono bianco ed immacolato dei diplomandi, aggiungendo degli spacchi laterali, una fascia più alta in vita e, ci avrebbe giurato, una scollatura più abbondante.

Teneva i capelli sciolti, ormai lunghi e fluenti come un'ondata: la cosa lo infastidì, le aveva sempre insegnato a tenerli legati mentre combatteva, per comodità e per non offrire appigli al nemico.

La ragazza, insensibile non solo a tutti gli sguardi ma, sembrava, persino al suo, si portò al centro del palco: in quel momento si sviluppò uno strano vento, inaspettato in una giornata piatta come quella.

Yukari estrasse la zampakuto, portandosela davanti al viso: “ Soffia, Sorairo”

Con un bagliore di reiatsu, la sua katana cambiò aspetto: il suo shikai aveva la forma aggraziata di una sciabola, di cui rimaneva però solo il contorno modellato dall'acciaio; il cuore della spada era totalmente vuoto.

Sottili nastri celesti si dibattevano sulla conclusione dell'elsa bianca; un ricciolo di metallo anch'esso cavo.

La ragazza iniziò a volteggiare, muovendosi a compiere eleganti forme di spada, e distruggendo bersagli sempre più grossi che le venivano messi davanti.

Al termine della sua esibizione un grosso blocco di granito venne posto a una decina di metri da terra, sollevato in aria da cavi d'acciaio: Yukari parve mormorare qualcosa, e con un salto si portò all'altezza del bersaglio. Agitò Sorairo, e lame di vento divisero con precisione il masso, intagliandovi una figura geometrica: dopo di che si lasciò scivolare verso terra. C'era qualcosa di strano nel suo modo di tenersi sollevata per aria, Renji aguzzò gli occhi: sembrava che una figura di turbini e vento la sostenesse, e gli sembrò quasi che due occhi di vuoto trasparente lo fissassero.

Nel giro di pochi secondi Yukari atterrò a terra, si inchinò tra gli applausi del pubblico ancora incredulo e si dileguò.

Renji inseguì la sua figura fino a che scomparve, non priva di averla vista parlare col solito studente che lui invidiava.

Il mormorio della folla era eccitato: erano casi rari quelli in cui gli studenti arrivavano al diploma effettuando il rilascio, ancor meno se il diploma era stato conseguito un anno prima del normale ciclo.

Notevole questa ragazza” esclamò Rukia, ricordando all'amico di infanzia la propria presenza.

Già... già, davvero notevole” rispose lui, lo sguardo abbattuto e sconfitto, come quello di un cane bastonato.

Renji, ma che cavolo ti prende?”

Niente io... io, si, vado a parlarle della sesta brigata”

Si alzò come un morto vivente, barcollando verso la zona degli studenti con una nuvola scura sopra la testa.

Diversamente dagli altri reclutatori, sapeva come muoversi come per istinto, e arrivò ad una piccola corte interna dove vide subito Lei.

Ma non era sola.

Renji aveva svoltato talmente di botto da andare quasi a sbattere contro Hisagi, che teneva una mano poggiata sul muro tra lui e la ragazza, mentre l'altra tirava leggermente il kimono bianco, che rivelava la spalla nuda di Yukari.

Che sta succedendo?!” la voce di Renji rimbombò come un tuono, furiosa e aggressiva.

Shuei lo guardò infastidito, ma si allontanò subito da lei, forse per il timore che qualcuno potesse accorrere richiamato dal grido.

Stai calmo, Renji. Parlavo solo a Yukari della nona brigata” rispose l'uomo, e senza aspettare risposta, lo superò uscendo dal cortile e lasciandoli soli.

La tensione in lei era evidente, era rigida come un pezzo di legno e la mano stretta sull'elsa della katana.

Yuka...” mormorò Renji, avvicinandosi di un passo.

Stava allungando la mano verso di lei, quando Yukari gliela allontanò con uno schiaffo.

Cosa credi di fare?” la sua voce era ghiaccio pure, o forse una ventata di maestrale pensando alla sua zampakuto.

Ti ho chiesto cosa credi di fare!! - ripetè, alzando la voce, e inchiodandolo con lo sguardo- Pensi di venire qui e fare il salvatore della situazione? Ce la facevo benissimo senza di te”

La sua voce era isterica, come se stesse sfogando con lui mesi e mesi di dolore, e la rabbia per il sopruso dell'istante prima.

Si voltò di scatto, saltando sul tetto -di nuovo come aiutata da un turbine- e volendo mettere il più distanza possibile tra loro.

E quella volta Renji non rimase inebetito a guardare la sua esile figura uscire dalla sua vita: saltò a sua volta, per seguirla.


La raggiunse facilmente, e la afferrò per il polso, obbligandola a seguirlo fino alle sue stanze di Fukutaichou.

Quando entrarono, la lasciò andare talmente forte che la ragazza fini a sbattere contro il pavimento.

Ti ha fatto qualcosa?” le domandò, la voce sul punto di spezzarsi dalla rabbia.

Me ne hai fatto più tu adesso, bakasaru!” ringhiò lei.

Renji superò in un balzo la distanza guadagnata, afferrandola per le spalle: “TI HA FATTO QUALCOSA? SE L'HA FATTO LO UCCIDO”

Con uno sforzo notevole la ragazza riuscì a svincolare dalla sua stretta: “Cosa te ne importa? Che cosa vuoi, ancora?!”

Renji, ormai privo di ogni controllo, riuscì a riprendere il sopravvento su di lei e prendendola per i polsi la spinse sul futon ancora poggiato al tatami.

Il colpo risultò duro, per quanto attutito dal materasso, e Yukari si ritrovò col peso di Renji a schiacciarla.

Tu sei mia, quanto ti ci vuole a capirlo?” le soffiò addosso, e senza nessun preavviso assalì le labbra di lei con le proprie, avventandosi contro quella bocca rossa come per divorarla.

La ragazza si sentì invasa da un calore nuovo; l'odore di Abarai che la tormentava, la morbidezza della pelle di lui appena rasata, la lingua che cercava di insinuarsi nella sua bocca: ed ella rispose, come ad un richiamo naturale, ad un istinto, come se quel bisogno avesse aspettato secoli per essere placato, e si ritrovò ad avvinghiare le cosce contro i suoi fianchi e a rispondere all'impeto di quel bacio.

Renji smise di baciarla e scese con la bocca sul collo, fino alla spalla, dove strappò il chimono per arrivare alla pelle nuda.

Ti ha fatto qualcosa?” sussurrò, senza smettere di strapparle gemiti di piacere.

Non... non mi ha nemmeno sfiorata” rispose lei, quasi incoerente, aggrappandosi a lui con una forza sempre maggiore.

Lo sentiva spingere contro di lei e sentiva l'urgenza, crescente, di togliere quell'inutile stoffa tra loro e toccare quei tatuaggi sull'addome scolpito di Abarai.

Renji nel mentre era riuscito ad arrivare alla spalla, e gliela stava mordendo, come a sottolineare il suo possesso; aveva i capelli mezzo sciolti, che gli ricadevano in parte sul viso, come un animale.

Ripresero a baciarsi, talmente desiderosi del contatto tra loro che arrivarono a rotolare avvinghiati sul letto, come se stessero lottando.

Finalmente Yukari riuscì a liberarlo dallo Shihakusho fino ai fianchi, denudandolo per metà: Renji rimase per un attimo sollevato per le braccia, i muscoli in tensione, pronto a riprendere l'assalto a cui pensò con un ghigno soddisfatto.

Poi entrambi, proprio come due bestie selvatiche, si immobilizzarono spalancando gli occhi.

Questo reiatsu” bisbigliò lui; “Il tuo taichou!” esclamò lei, in preda al panico.

Per l'ennesima volta Renji la afferrò per il braccio, con una delicatezza appena maggiore delle volte precedenti, e la chiuse dentro al suo bagno personale adiacente alla stanza.

Fece appena a tempo a risistemarsi i capelli e indumenti, che Byakuya Kuchiki entrò nella sua stanza.

Taichou” Renji fece un piccolo inchino, sperando che la stanza non mostrasse troppo i segni della “lotta”.

Abarai San... tutto bene?”

Con un immenso sforzo il Fukutaichou riuscì a non arrossire e rispose sostenendo lo sguardo severo del superiore.

Si, Taichou. Ho selezionato alcuni giovani promettenti alla cerimonia del Diploma e ho già... parlato con alcuni di essi”

L'uomo fece un accenno del capo, come a dimostrarsi soddisfatto: “Mi era sembrato di sentire del rumore, prima”

Si, stavo provando qualche mossa”

Per quanto l'idea in se potesse essere ridicola, Byakuya sembrava ritenere il suo luogotenente talmente folle da potersi perfino allenare in camera. Dopotutto, la stanza di Abarai era anche grande... chissà cos'altro sarebbe riuscito ad inventarsi.

Quando ebbe finito le sue domande, il capitano lo lasciò nuovamente solo.

Renji si avvicinò alla porta del bagnò e la aprì: Yukari non c'era, ma la finestra era aperta.

Si avvicinò ad essa per richiuderla e ispirando una boccata d'aria fresca, sospirò forte tra se e se.



***


@Vale92: tranquilla, non potevo far passare nemmeno un capitolo senza che questi due facessero pace! :P ho giusto fatto passare un pò di tempo, ma volevo subito scrivere della riappacificazione eheh sono davvero contenta che ti stia affezionando, adesso mi commuovo :'( per rukia, si vedrà sopratutto verso la fine della storia =)sarà un bello scontro!
@Kurotan: :D sono contenta di essere riuscita a rendere la delusione di Yukari senza farla passare per una ragazzina... alla fine credo che chiunque ci sarebbe rimasto malissimo visto come sono andate le cose dal punto di vista di lei... io sarei gelosissima di Rukia!! XD
Grazie ancora a tutti per i commenti :)ah comunque anche io non vedevo l'ora che uscisse BD, che tra l'altro mi è piaciuto tantissimo!stanotte vado al cinema a vedere tw!!! Ps. Secondo voi il rating va bene o devo alzarlo un pò?
Eleonora


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Capitolo 10
*** Nono Capitolo: Sesta Brigata ***


Ciao a tutti!:) Ecco uno degli ultimi capitoli... la fan fiction finirà infatti a breve, tra uno massimo due capitoli :) Buona lettura!

NONO CAPITOLO: SESTA BRIGATA

Fu una notte inquieta, popolata da sogni movimentati... al suo risveglio Abarai desiderò intensamente che Yukari fosse al suo fianco, poteva sentirne ancora il profumo sui suoi abiti.

Nervoso, si alzò dal letto e si diresse alla mensa della Sesta Brigata, dove si sistemò nell'angolo riservato ai gradi più alti. Avrebbe potuto farsi portare da mangiare in camera, ma l'ultima cosa di cui aveva voglia era proprio restare chiuso la dentro.

Inoltre, cosa non ultima per importanza, quel posto gli piaceva: l'arredamento semplice e moderno, i servizi da the antichi, la vista sul giardino zen voluto dal suo Taichou e più oltre la magnifica foresta d'allenamento.

Alcune fronde avevano iniziato ad ingiallire, una foglia d'acero era stata trascinata dal vento ed era finita contro il vetro delle finestre: Renji la aprì per afferrarla, osservandone le tonalità mentre beveva il the verde e divorava dolcetti al cioccolato.

Avrebbe dovuto dirle tutto... spiegare dall'inizio cosa Rukia era stata per lui: amica d'infanzia, primo amore e infine... una delle persone che aveva più care al mondo, ma non la donna che desiderava al suo fianco.

Si, certo, Rukia era una donna forte e la si poteva definire piacente... ma non aveva mai acceso il suo desiderio come quella ragazzina, non aveva mai avuto le sue forme generose e il suo sorriso malizioso.

E non si poteva negare che, sempre Rukia, avesse una certa forza d'animo... ma non come quella di Yukari, erano differenti anche in questo. La ragazza aveva uno spirito che nasceva dalla sconfitta, dall'essere ultima: non aveva in lei niente che ispirasse nobiltà, ma proprio come lui era tale e quale ad una bestia.

Non era razionale, non la si poteva prevedere ne controllare, e la cosa più straordinaria era come, in ogni momento, agisse comunque in sintonia con lui.

E c'era anche quella passione che aveva dimostrato nei suoi confronti, non un freddo sentimento d'amicizia, ma ardore, passione, desiderio che aveva quasi portato entrambi a rovinarsi la reputazione.

Quello era, per Abarai Renji, l'amore.

Abarai Fukutaichou?” lo richiamò uno shinigami che lo salutava con un inchino.

Mh... si?”

Kuchiki Taichou vuole vedervi”

Il viso di Renji si oscurò, perplesso.


Yukari osservava il viso severo dell'uomo che era appena diventato il suo Taichou. Lo si poteva definire bello, ma per lei non aveva un briciolo del fascino selvaggio di Renji.

Quello che era successo la sera prima l'aveva sconvolta: nemmeno nelle sue fantasie aveva immaginato che lui potesse desiderarla in quella maniera... se non fosse arrivato proprio Kuchiki, sarebbero andati avanti senza fermarsi. E a quel punto non sarebbe contato più niente, ne la loro differenza di grado, ne quella d'età.

Sbuffò impaziente: quella scimmia dispettosa tardava ad arrivare, dubitò perfino che fosse già alzato visto che lei stessa era andata dal Taichou appena le era stato possibile farsi ricevere.

Finalmente un rumore di passi strascicati annunciò il suo arrivo e, difatti, Abarai entrò nell'ufficio, palesando un'espressione sorpresa nel vederla li con lo Shihakusho di ordinanza.

Taichou...?” con l'interrogativo sospeso in aria, si sedette su una delle sedie, accanto a lei.

Yukari Kuroike entrerà nella sesta brigata, Abarai San. Le tue parole di ieri si sono rivelate efficaci.

Altrochè pensò Yukari, ridendosela sotto i baffi.

Nel pomeriggio vorrei che verificassi che grado assegnarle”

Sarà fatto, Taichou”

Ragazza, puoi iniziare a portare le tue cose... il luogotenente Abarai ti troverà una stanza. Benvenuta nella sesta brigata” congedò i due con un cenno del capo e ritornò ad immergersi in delle noiose pratiche.


Era strano camminare l'uno accanto all'altro nel corridoio della sesta, senza paura che qualcuno potesse mal giudicarli o spargere pettegolezzi.

Ce l'aveva fatta... finalmente era riuscita ad arrivare a lui, a poter camminare al suo fianco con orgoglio e non con timore.

Yukari zoppicava leggermente, ma non volle farsi aiutare da lui per arrivare alla stanza, anche se gli diede il permesso di portare i suoi pochi bagagli. Renchan li seguiva scodinzolando, intralciando il suo omonimo che era tanto felice di rivedere.

Sei stata brava” le disse Abarai, destreggiandosi tra l'impeto affettuoso del cagnone, le valigie e la macchina da cucire della ragazza.

Yukari gli rivolse un sorriso smagliante: aveva sconfitto il terzo sottoposto e scavalcandolo era dietro soltanto ad Abarai e a Kuchiki Taichou nella brigata, anche se a lei di quest'ultimo non importava granchè.

L'uomo che aveva sconfitto non l'aveva presa affatto bene, e aveva tentato di mantenere il suo posto adducendo al fatto che aveva molta più esperienza di lei e che, in fin dei conti, l'aveva sconfitto per un soffio.

Ma Renji non l'aveva ascoltato e gli aveva detto, per il suo orgoglio da uomo, di accettare la sconfitta e farsene una ragione.

Aveva dato fondo a tutto il suo reiatsu e alle sue conoscenze, e lo spirito di Sorairo l'aveva aiutata un po'... ma aveva trovato facile battersi con quello shinigami, rispetto agli allenamenti con Renji o con Hisagi Sama.

Finalmente arrivarono alla stanza di Yukari: era al piano terra, e dava direttamente a un grande cortile dove avrebbe potuto sistemare la cuccia di Renchan. La camera si trovava a pochi passi da quella di Renji, nella zona della brigata riservata ai gradi più alti, il taichou invece godeva di una casa indipendente nel mezzo di una zona verde.

L'ambiente era ovviamente spoglio, ma la ragazza notò delle leggere tende di seta alle finestre, e anche l'ottima fattura dei mobili di ciliegio.

Quando Renji ebbe chiuso la porta, Yukari si girò a fissarlo.

Si guardarono a lungo: era la prima volta dopo la sera precedente che avevano la possibilità di restare appartati.

Con passo leggero lei gli si avvicinò, fino a poggiare i palmi delle mani sul petto di lui. Il luogotenente la sollevò delicatamente, come se fosse stata l'aria di Sorairo, e la poggiò sul letto. Iniziò a massaggiarle la gamba, li dov'era stata colpita, e iniziò a baciare la sua pelle nuda vicino ai lividi. La ragazza rabbrividiva, e spingeva la testa di lui per continuare: Renji non si faceva attendere, ma proseguiva con una lentezza quasi esasperante che non faceva che accrescere l'eccitazione di entrambi.

Quando si sdraiò su di lei, Yukari rabbrividì accogliendolo tra le gambe e sentendo la sua virilità. Iniziarono a baciarsi, lui che la teneva ferma da dietro il collo, la mano dinoccolata immersa in quei capelli di mare e profumo.

Non l'aveva mai vista così bella: il viso arrossato dal piacere che lui le stava dando, la brama di continuare, il desiderio così vivo in entrambi.

Non arrivarono a spogliarsi però, una volta arrivati al limite Renji si staccò piano da lei.

E' meglio che vada” sospirò, pesantemente, coprendosi gli occhi con la mano, ancora sdraiato accanto a lei.

Non mi desideri, Renji?”

Baka... è pericoloso qua, potrebbe arrivare chiunque, come l'altra volta... ci sono un sacco di problemi”

Ti preoccupi ancora della differenza d'età?” sbottò lei esasperata, alzandosi e risistemando la divisa allentata.

Renji sospirò di nuovo, e dalla luce nei suoi occhi era palese che ce la stesse mettendo tutta per trattenersi: ma doveva essere forte, doveva essere lui a mantenere le redini di quella situazione che la ragazzina cercava in tutti i modi di far sfociare unicamente nella passione.

Quanto avrebbero rischiato se fossero stati scoperti? C'erano comunque delle tradizioni, e chi più del loro Taichou le avrebbe fatte rispettare?

La delusione di Yukari era però forte quanto la sua decisione, e senza aggiungere altro la ragazza se ne andò sbattendo la porta scorrevole.


La mattina dopo Renji la vide fuori dalla finestra che si allenava con gli altri Shinigami di brigata; non era abituato ad assistere ad un suo combattimento da una visuale tanto ampia e generale, e si stupì di quanto fosse migliorata. Si diede subito dopo dello sciocco, dopotutto Yukari era appena entrata da graduata nella Sesta Brigata.

Diede un'occhiata al sole cocente, ai fogli sparpagliati sulla sua scrivania e di nuovo all'aria aperta e al cielo invitante: con un sacco di scuse in testa, afferrò Zabimaru e si precipitò nel cortile degli allenamenti.

Nonostante la tensione tra loro del giorno prima, quando lo vide Yukari gli riservò un bel sorriso, incorniciato da quei capelli di tenebra finalmente raccolti. Nessuno si risparmiò, e all'ora del pasto tutti si diressero stanchi e sudati verso le docce.

Il Fukutaichou e la ragazza si diressero verso le loro camere, ridendo per ogni sciocchezza, dimentichi di ogni attrito. Fu Renji, a perdere la pazienza, a infilarsi in un corridoio appartato, a rovesciare la sua passione sulle sue labbra e su quel corpo minuto che scompariva contro il suo.

Si strofinavano l'uno contro l'altro, duri corpi sudati rivestiti di stoffe umide che scivolavano al contatto; una lotta disperata come a continuare l'allenamento con le spade.

Renji si staccò da lei per guardarla negli occhi: per quanto potesse sbuffare della sua immaturità e della sua impazienza, l'amava.

Doveva spiegarle tutto, di ogni cosa successa in precedenza. Doveva finalmente dirle di Rukia, e non poteva attendere più a lungo.

Yuka, volevo parlarti di una cosa” mormorò, la voce a un soffio per evitare orecchie indiscrete.

Dei passi impedirono loro di continuare il discorso, uno shinigami veniva a cercare Renji per conto del Capitano.

Te ne parlerò la prossima volta” le disse come commiato, lasciandola per adempiere ai suoi numerosi doveri da Fukutaichou.

Renji aveva talmente tante scartoffie da sbrigare che, tra una cosa e l'altra, riuscì a liberarsi soltanto dopo l'ora di cena.

Finalmente aveva un po' di tempo libero da dedicare a Yukari, le avrebbe potuto raccontare ogni cosa senza la paura di essere interrotti.

Quando arrivò sulla soglia della stanza di lei, la porta venne aperta da una infermiera Shinigami della Quarta Brigata.

Abarai Fukutaichou” gli si rivolse ossequiosamente.

Va tutto bene?”

Si, l'ufficiale aveva ancora la gamba un po' gonfia, così sono tornata per ultimare la cura. Adesso si è addormentata”

Capisco” mormorò Renji, entrando nella stanza con un cenno di congedo e chiudendo la porta dietro di se.

La ragazza giaceva addormentata sotto le coperte, i capelli sparsi su tutto il cuscino: l'infermiera aveva fatto un buon lavoro, le aveva perfino rimboccato le coperte e così a lui non rimaneva proprio niente da fare.

Rimase ad osservarla per qualche istante, posandole una carezza gentile sulla fronte, dopo di che la baciò delicatamente e la lasciò al suo riposo.

Neanche quella volta era riuscito a parlarle.




***


@Yukino: ecco il seguito :) guarda, in realtà non avevo previsto che Shuhei sarebbe stato così stronzo, però è uscita così XD!
@Kurotan: si infatti, Shuhei non viene approfondito molto e in questa ff ci stava che si comportasse un pò da "bastardo"... e poi diciamolo, il suo tatuaggio 69 non mi fa pensare a un santarellino!! :D eheh le scene piccanti ci sono, ma sto cercando di non essere troppo "triviale"
@valeriana: figurati per lo scorso capitolo, anche io sono affogata di studio! :) spero che questo ti sia piaciuto... ahahah beh ci voleva un "rivale" per mettere un pò di pepe alla storia ;)
Grazie a tutte dei commenti, il prossimo capitolo (che sto ancora scrivendo) sarà probabilmente l'ultimo... quasi quasi mi commuovo XD
Eleonora


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Capitolo 11
*** Decimo Capitolo: Happy Ending - Ottobre ***


Ecco qua l'ultimo capitolo... sono un pò commossa di aver terminato :'( dopo questo posterò solo un epilogo :D spero vi piaccia il finale!buona lettura ;)

DECIMO CAPITOLO: HAPPY ENDING - OTTOBRE

Entrare nella sesta brigata era stato più facile che riuscire ad adattarsi ai compiti e agli orari di un graduato. Yukari ormai borbottava continuamente, mentre correva da una parte all'altra degli edifici, trasportando pile di documenti, andando a riferire questo o quel messaggio tra Renji e il Taichou come se questi stessero giocando a rimpiattino, o partecipando attivamente agli allenamenti, tampinata dagli invidiosi che si erano visti soffiare il posto da una ragazzina.

Lei e Renji non avevano avuto in un mese che ritagli di giornata per stare assieme, per lo più la notte, quando oltretutto Abarai non doveva adempiere ad ulteriori doveri  e non la trovava addormentata quando bussava alla sua porta a notte tarda.

Bastò il suo pensiero per far tornare il sorriso sul viso di Yukari; nonostante la fatica e le ore piccole, non si era mai sentita così vicina a lui da quando faceva veramente parte del suo mondo.

Entrando nello studio di Renji, gli poggiò il messaggio di Byakuya sulla scrivania, e poi lasciò scivolare le sue braccia sul suo petto, viso contro viso, mentre lo baciava delicatamente.

L'uomo sussultò per un istante, poi si lasciò trascinare dal bacio, afferrandole i capelli con un gesto selvaggio tipico di lui.

“Mh, Yukari- mugulò, lasciandola finalmente libera di respirare- Ho una buona notizia. Dobbiamo scendere sulla terra per qualche giorno”

“Stai scherzando?” da non credere, alla fine non era stato poi così male diventare ufficiale se poteva andare nel mondo reale insieme a lui.

Renji non rispose, ma riprese a baciarla, uno sguardo complice e divertito negli occhi ambrati.

Finalmente avrebbero potuto stare soli, senza il terrore che qualcuno potesse interromperli o, peggio ancora, scoprirli.

Manco a farlo apposta, dei passi che si avvicinavano li costrinsero a salutarsi tra la fretta e gli sbuffi di fastidio: mentre camminava per tornare nel suo piccolo ufficio di fronte ai locali del Taichou, Yukari arrossì pensando che forse quel viaggio sarebbe stata l'occasione buona per tante cose che da un mese a questa parte sembrava rincorrerli senza mai riuscire a raggiungerli.

Ogni volta che Renji cercava di parlare di un certo misterioso argomento, e ogni volta che lui perdeva la ragione al punto da arrivare quasi a rendere proprio il suo corpo, non riuscivano mai a concludere ne una cosa ne l'altra.

Imbarazzata e felice tornò alla sua scrivania con la mente invasa da pensieri che avrebbero fatto morire di vergogna il suo casto Taichou al solo pensarli.

 

Qualche giorno dopo, di buonora i due erano pronti per la partenza di fronte al Cancello. Corsero veloci come il vento, verso quegli agognati giorni di vicinanza e lontananza al contempo. Vicinanza tra loro due, coppia appena unita, e lontananza dai compiti pressanti di uno Shinigami.

Arrivare a Tokyo fu stavolta familiare per Yukari, così come indossare con disinvoltura il suo corpo fittizio: fu decisamente più rilassante e piacevole della volta precedente, non dovevano occuparsi di Hollow, ma di controllo sugli shinigami distaccati in quelle zone. Come una vera burocrazia, la macchina della Soul Society controllava regolarmente i propri uomini, l'accortezza con cui agivano e i loro problemi, per ottenere sempre il massimo da tutti loro.

Yukari imparò come osservare gli Shinigami al lavoro senza dare loro disturbo, girando per la città trattenendo il proprio Reiatsu e anche l'istinto di avventarsi contro le anime mostruose che comparivano sulla terra.

Una volta finito l'esame, si presentavano ai diretti interessati per una chiacchierata informale: alla fine della serata Yukari non ne poteva quasi più di the e dolcetti che si erano visti offrire ripetutamente senza poter rifiutare.

Renji, al contrario, sembrava avere lo stomaco talmente grande da potersi mangiare tutta la sua parte.

“Oggi niente gelato, scimmietta?” le mormorò scherzosamente, chinandosi per baciarla all'attacco del collo.

Yukari gli assestò una gomitata scherzosa, senza però smettere di guardarlo ridere con gli occhi brillanti dalla gioia. Il Fukutaichou indossava pantaloni a costine di velluto nero, e una felpa grigio chiaro, i capelli raccolti nella solita coda disordinata.

“Allora andiamo subito in albergo”

Per quanto avesse potuto aspettarselo, l'emozione fu comunque intensa quando lui la portò nella stessa bellissima camera del loro primo viaggio: quante cose erano cambiate, ad iniziare dalla mano forte che stringeva la sua senza lasciarla un attimo.

Si ritrovarono a bordo del letto non appena la porta si fu richiusa dietro di loro, la pressione del corpo del giovane uomo sulla sua, impaziente e forse, per una volta sperava, privo di controllo.

Si divorarono di baci, le carezze di Renji sempre più urgenti, mentre scendevano sulla pelle e l'incavo dei seni di lei.

“Ti voglio” ansimò la ragazza, spingendolo a se e strappandogli lo Shihakusho; iniziò a passare la lingua sui tatuaggi di lui, facendolo gemere di piacere mentre solleticava le sue cicatrici colorate.

“Yuka...- mormorò incoerente, mentre la sollevava di peso per poggiarla al centro del materasso- Volevo prima parlarti...”

La ragazza lo zittì con un altro bacio, e finalmente Renji, con uno spasmo simile ad un ringhio, si abbandonò all'istinto.

Lasciò che le sue mani aprissero la divisa di lei, sciogliendone i nodi, e vedendo per la prima volta i suoi seni nudi, che invitavano la sua bocca ad appropriarsene. Mentre le dava piacere, lasciò che la stoffa abbandonasse del tutto il corpo morbido e sodo di lei, la sua schiena, le sue cosce, i glutei, e le sue caviglie delicate: erano tutte sue, avvinghiata com'era nella sua stretta forte.

Tenendole i seni, e baciandola, si fece strada tra le sue gambe, infilandosi delicatamente e facendo sua la verginità di lei. La ragazza ansimò, sentendolo, per poi abbandonarsi a quell'abbraccio dolce e deciso, e a quell'unione che aveva desiderato.

Renji fu dolce a rassicurarla, muovendosi piano finchè lei non si fu abituata: si sentiva finalmente completo, in quel calore ardente che aveva sempre cercato, tra quell'odore devastante creato dal loro incontro, tra i gemiti della donna che amava e che lo spingevano a continuare.

L'apice del piacere giunse lasciandoli stanchi e sfiniti, ancora abbracciati l'uno a l'altro, quasi teneramente.

Con un sospiro, Renji si sdraiò sul letto, portando la ragazza a riposare col viso sopra il suo petto. Yukari, gli occhi chiusi, accarezzava la pelle morbida, disegnandoci sopra con le dita, cullata da quel cuore forte e temerario che la proteggeva.

“Yuka...?” mormorò lui, piano.

La ragazza non rispose: dormiva profondamente. Renji trattenne una risata: era destino che non riuscisse mai a concludere il discorso.

 

Quando Yukari si svegliò, era appena l'alba. Forse era stata la mancanza del calore ardente di Renji a svegliarla, facendola ritrovare su quel letto diventato un po' più freddo. Sentiva il rumore della doccia nella stanza accanto, e sorrise tra se e se. Stava quasi per raggiungerlo sotto l'acqua, quando il rumore del cellulare del Fukutaichou la distrasse.

“Hollow” pensò allarmata, aprendo l'affare con uno scatto e mettendosi a sedere.

Un messaggio lampeggiò sul monitor, del tutto diverso da quello che si era immaginata.

“Ehi, Baka, ti sto aspettando. Rukia”

Cosa?! Forse aveva letto male... rilesse quelle poche parole un paio di volte, cercando di calmarsi. Forse avrebbe dovuto pensarci due volte prima di agire di impulso. Già,  avrebbe dovuto chiedere a Renji e... ma come si permetteva questa Rukia di mandare messaggi al Suo Renji nel cuore della notte? Forse avrebbe dovuto mettere le cose in chiaro.

Forse avrebbero potuto semplicemente fare due chiacchiere... amichevoli...

“Già, proprio amichevoli” pensò Yukari, digrignando i denti, mentre ancora aggiustandosi lo shihakusho volava nel cielo pallido di Tokyo.

Non ci volle una grande abilità a trovare il reiatsu della rivale... sentiva due grandi forze spirituali la vicino, e arrivata al posto capì subito che a pochi passi da lei c'erano due shinigami.

Rukia, che battibeccava con Ichigo facendo colazione, si affacciò subito alla finestra dopo un imperativo messaggio sul cellulare.

“Eh? Non è Renji? Eppure “scendi” sembrava nel suo stile” borbottò tra se.

Si lanciò fuori dalla camera di Ichigo con agilità, dopo aver lasciato il proprio gigai sul pavimento: con un balzo fu davanti a Yukari.

Furiosa, le parole gli uscirono di bocca prima che avesse potuto pensarle: “Che diamine vuoi da Renji?!”

La sua zampakuto sfoderata riluceva, ed era palese che il modo di fare dell'altra non le andasse affatto a genio: un vento di bufera si sollevò tutto intorno, col suo spirito guardiano ad avvilupparla completamente.

“Ragazzina, modera i termini” le rispose Rukia.

Nel mentre Ichigo si era precipitato fuori di casa, e guardava la scena col volto corrucciato.

“Tu dovresti moderare i tuoi modi di fare! Preparati, sgualdrina da quattro soldi!” Yukari irruppe in tutta la sua ira, scagliandosi addosso alla ragazza, che evitò agilmente.

“Yo, Rukia, forse dovresti spiegarle...” cercò di intromettersi Ichigo, preoccupato dello svolgimento della scena.

“Non metterti in mezzo, Ichigo! E' chiaro che questa smorfiosetta ha bisogno di una bella lezione!”

“Smorfiosetta a chi?!” gridò Yukari, fuori di se, precipitandosi in un nuovo affondo parato dall'avversaria.

“Donne” pensò sconsolato lo shinigami dai capelli arancio, risolvendosi a restarne fuori.

Dopo essersi fronteggiata faccia a faccia per qualche istante, entrambe si lanciarono contro l'altra in un attacco diretto, quasi a saggiare la forza dell'avversaria.

Si mossero a lungo eleganti e leggere, l'una come vento e l'altra come una ballerina, finchè non venne il momento di usare la reale forza delle loro zampakuto.

“Some no Mai, Tsukishiro” al grido di Rukia, un cerchio perlaceo salì trasformandosi in colonna, intrappolando Yukari al suo interno.

Sembrava che la lotta fosse già finita, ma dentro il ghiaccio Yukari restava intatta, protetta da un turbine d'aria infinito che crebbe fino a spaccare la colonna che la conteneva.

“Soffia, Sorairo!”: lame d'aria ferirono Kuchiki al volto e alle braccia, con le quale tentò di difendersi dall'attacco inaspettato.

“Tsugi no Mai, Hakuren “, senza curarsi del dolore Rukia aveva dato inizio alla seconda danza.

Stavolta era Yukari a subire l'attacco a sorpresa, prendendolo in pieno petto: atterrata di malagrazia a terra, dovette rompere il ghiaccio con la spada, ritrovandosi la pelle spaccata in più punti.

Perdeva parecchio sangue, all'attacco tra il petto e la spalla una lama le era penetrata nelle carni. Non sarebbe più riuscita a tenere bene la spada, in quelle condizioni.

Rialzò il viso, pronta a lanciarsi di nuovo nella battaglia, decisa a qualunque costo a proteggere ciò che aveva più caro al mondo: ma due spalle robuste e una massa di capelli rosso fiamma le sbarravano la strada.

Di Renji, in quel momento, vedeva solo la schiena, ma potè sentirne la voce mentre le parlava.

“Yukari, baka, lo sapevo che avrei dovuto parlarti. Ci sono due cose che desideravo tanto dirti...”

Prima che la ragazza avesse anche solo pensato di rialzarsi e di andare all'attacco di Rukia, il grido “Bankai” di Renji la paralizzò dallo stupore, e una versione alquanto più aggressiva di Zabimaru la circondò.

Il Fukutaichou si era girata a guardarla, tenendo per la coda la sua spada.

Yukari avrebbe voluto gridargli che era un'idiota a non avergli detto subito una cosa così bella, ma rimase in silenzio aspettando la fine del discorso.

“La prima... ho raggiunto il Bankai. - Renji trasse un grande sospiro- E la seconda... e mi pento di non avertela detto subito... è che sei l'unica donna della mia vita. Yukari vuoi... sposarmi?”

Yukari sentì le lacrime scendere lungo il viso, mentre correva tra le sue braccia.

“Si, baka, cento volte si”

Renji si chinò per baciarla.

 

Una volta che le due contendenti si furono ricomposte, Ichigo invitò tutti dentro casa per il chiarimento.

Renji potè finalmente spiegarle che conosceva Rukia dall’infanzia, e che era entrato insieme a lei nell’Accademia; la shinigami dal suo canto le spiegò che aveva scritto quel messaggio a Renji perché si aspettava una sua visita di controllo quella mattina presto. Era infatti addetta al controllo della prefettura di Kurogane.

Ma più delle parole della sconosciuta, valsero la mano del ragazzo dai capelli arancioni che si poggiava quasi timidamente su quella di Rukia, e i sorrisi di intesa che si lanciavano i due.

“Mi dispiace sinceramente” esclamò Yukari, inchinandosi, profondamente imbarazzata per l’attacco immotivato che aveva rivolto a quella ragazza.

Rukia fu veloce a perdonarla, e le diede una sonora pacca sulle spalle, mandandola quasi a sbattere contro il tavolino.

Quando ebbero finito i loro the, Renji li salutò calorosamente promettendo ai due amici un altro incontro più pacifico alla prima occasione: adesso li salutavano per tornare velocemente alla Soul Society.

Lungo il cammino, il Fukutaichou non volle saperne di far camminare Yukari sulle sue gambe, ma insistette per portarla in braccio: nonostante la ferita della ragazza fosse stata fasciata stretta dalla stessa Rukia, le occorrevano cure più esperte della quarta brigata.

Ma, appena arrivati nello spiazzo assolato della Soul Society, Renji si diresse da tutt’altra parte, provocando l’ennesima maretta con Yukari.

La ragazza si zittì, quando vide che Abarai si era fermato di fronte allo studio del loro comune Taichou e bussava alla porta per essere ricevuto.

“Avanti” venne da dentro l’invito del Capitano.

L’espressione di Byakuya non poteva essere più sconcertata quando li vide entrare: Renji, ancora coi capelli fradici dalla doccia e completamente scomposto, portava in braccio la sua diretta sottoposta, ferita al braccio e completamente rossa in viso.

“Abarai… tutto bene?” domandò prudentemente l’uomo.

Renji poggiò a terra Yukari, che si affrettò ad inginocchiarsi e ad accennare un inchino.

“Non potrebbe andare meglio!- rispose il sottotenente, entusiasta, rendendo ancora più perplesso il povero Taichou (“Oh dio, perché l’ho scelto come Fukutaichou? Una persona più tranquilla… magari quel Kira…”)- Ho una cosa da chiederle. Io e Yukari vogliamo sposarci… secondo la tradizione, volevo chiederle di benedire la nostra unione”.

Kuchiki spalancò tanto d’occhi, incapace di credere che per una volta Renji fosse capace di attenersi all’etichetta, e insicuro se la cosa avrebbe comunque destato scandalo.

“Siete… sicuri?- domandò titubante, incontrando lo sguardo imbarazzato di quella shinigami che lui conosceva appena- Ragazza, sei talmente giovane”.

Nell’incertezza della sua voce, c’erano tutti i ricordi del passato e della malinconia che venivano riportati a galla dall’entusiasta domanda del sottoposto.

Yukari alzò finalmente il viso, e la sua voce era decisa quando gli rispose: “Sissignore. Non potrei amare nessun altro, se non Renji. Ci amiamo”.

Un rado sorriso illuminò il Capitano, che si ritrovò a condividere con quei giovani l’emozione di un nuovo amore.

“E sia… sarò felice di ufficiare il vostro matrimonio”

Anche Renji e Yukari, le mani strette dolcemente, sorrisero mentre si inchinavano al Taichou.

 

 

 

 


***


@vale: non ti preoccupare se non riesci a recensirmi, non mi offendo XD spero ti sia piaciuto il capitolo conclusivo :)
@Kurotan: grazie :D beh dai, non è così corta! personalmente io adoro la tensione che c'è nelle storie prima che la coppia di metta insieme, dopo non sono capace di reggere a lungo la trama... mi affascina molto di più il prima e l'accaduto... poi finisce la favola e inizia un pò la vita vera :D beh, per bleach avevo in mente una Noitra/neliel: li adoro! ma ancora non ho la giusta ispirazione :) ho pubblicato altre cose cmq, se ti interessa darci uno sguardo, dei racconti originali e una ff interminabile su Harry Potter... XD anche se questa è più ben riuscita perchè è concentrata...

Grazie a tutte dei commenti e delle lettura, ci vediamo alla prossima con l'epilogo :)
Eleonora


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Capitolo 12
*** EPILOGO ***


Ecco l'epilogo :) Scusate per l'attesa, ma volevo aspettare le vacanze per scrivere la parola fine a questa storia :) Mi perdonate per il fatto che Renji non sia in smoking?:P Ho dato un'occhiata agli abiti tradizionali, e li trovo bellissimi... eccovi un link www.anna-maria.co.jp/images/kimono/shiromuku.jpg... adesso buona lettura, ci vediamo nei commenti :P

EPILOGO

Renji aspettava il grande momento torcendo nervosamente la cintura del kimono cerimoniale, alzandosi ripetutamente in piedi e sbuffando.

Per quanto le vesti fossero ampie e comode, se le sentiva strette addosso e continuava ad agitarsi inutilmente.

“Abarai?” la voce di Kuchiki Taichou ruppe il silenzio.

“Si, Taichou?”

“Finirai per distruggere quel kimono se non ti calmi”

“Ah, ehm… sissignore” Renji si risedette obbediente, come se avesse appena subito una catastrofica sconfitta.

Il capitano indossava una veste bianca e l’eboshi, nella migliore tradizione Shintoista, e tipicamente al suo carattere riusciva a stare perfettamente composto mentre aspettava quel momento.

Nella Soul society era obbligo dei gradi più alti officiare le cerimonie, in questo caso perfino il matrimonio ricadeva nei suoi compiti.

Quando finalmente venne il momento di andare, Byakuya rivolse un altro dei suoi rari sorrisi allo sposo, ripensando a quando, molti anni prima, lui stesso si era trovato nei suoi panni.

Renji, sudando freddo, si sistemò al lato dell’altare, aspettando l’arrivo della sposa.

I volti dei presenti gli passavano di fronte come sfocati: Ichigo, Rukia, Ikkaku, tutti i sottotenenti e i capitani della Soul Society li riuniti per assistere a quell’evento eccezionale.

Abarai Renji che mette la testa a posto e si sposa.

Poi, tutti i suoi pensieri vennero spazzati via dall’arrivo di lei: accompagnata dalle sue damigelle, Yukari avanzava a passi lenti tra le due file di ospiti.

Il suo Shiromuku bianco splendeva in contrasto al prato erboso su cui camminava, i capelli neri sparsi come inchiostro e lasciati liberi, diversamente dalla tradizione.

Si sorrisero dolcemente, e quando finalmente furono l’uno accanto all’altro Byakuya iniziò la cerimonia procedendo alla purificazione con una bacinella d’acqua.

Allo scambio delle promesse, Renji si sentì vicino alle lacrime, ma un discreto calcio di Yukari negli stinchi lo fece rinsavire.

“Puoi baciare la sposa” Kuchiki ormai sorrideva apertamente, come orgoglioso della nuova coppia.

“Finalmente diventerà un fukutaichou più affidabile” pensava tra se e se, rasserenato “Chissà Rukia e Ichigo…”

Rukia guardò perplessa lo sguardo ammiccante del suo Onisan, ma poi la sua attenzione venne di nuovo presa dal delicato bacio che Renji si scambiava con la sua amata e perfino lei non potè evitare di commuoversi.

Con una pioggia di riso, gli sposi e gli invitati si trasferirono in una sala al chiuso per il banchetto.

Più tardi, i due sposi sostavano fuori dalla sala, leggermenti ebbri per il sake.

L’aria era fredda; Dicembre appena iniziato non risparmiava nessuno, eppure era piacevole stare li, a metà tra il calore della sala e il gelo dell’autunno.

Yukari si era cambiata d’abito, indossava un kimono vivacemente colorato di rosa e viola, e poggiava i piedi nudi sull’erba.

Renji teneva le sue piccole mani tra le sue, per scaldarla.

Accanto a loro, Renchan scondizolava addendando qualche golosità che era riuscito a sottrarre al banchetto e, come percependo la felicità dei padroni, era ancora più festoso del solito.

“Ti ho visto che stavi per piangere” proferì lei, gli occhi stretti a due fessure, mentre con una mano si inchinava per accarezzare il cane.

“Ma che stai dicendo, baka”

“Avevi gli occhi lucidi! Che scena ridicola!”

“Te lo sei sognata…e non contraddire tuo marito!” sghignazzò Renji, chiudendole la bocca con un bacio.

In quel momento una stella cadente ruppe il buio della notte, fiammeggiando nel cielo.

“Espresso un desiderio?” domandò Yukari, addolcitasi.

“Si. Che tu non diventi brutta invecchiando”

“Brutta scimmia!”

Renji fermò il braccio di lei prima che lo colpisse: “Sto scherzando! E comunque, è un segreto”.

Vinta la sua resistenza, potè baciarla di nuovo.

“Ti amo”

“Ti amo anch’io”

E mi piace pensare che vissero per sempre felici e contenti, con qualche litigio e scazzottata qua e la.

FINE

 

***


@memedesima: benvenutaa! :) oddio, io adoro quel cosplayer!! lo seguo su deviant art, e secondo me quella sua foto è splendida! :D sono contenta che ti sia piaciuta la storia e la zampakuto di Yukari... spero ti sia piaciuto anche il finale :)
@Yukino: alla fine ho optato per l'abito da cerimonia, ma non sarebbe bellissimo Renji con quello?? dai, ammettilo :D
@vale: ehehe anche a me ha infogato tantissimo la battaglia tra Rukia e Yukari, ce l'avevo in mente già dall'inizio ^__^ spero che ti sia piaciuto anche l'epilogo!
@Kurotan: e dai, la fine sarebbe dovuta arrivare prima o poi :) guarda, non ho saputo resistere alla proposta di matrimonio XD adoro i matrimoni!! :D

Ecco qui, la fan fiction è finita! Sono molto contenta di essere arrivata a questa conclusione, anche se un pò mi dispiace abbandonare questi personaggi... è stato davvero divertente scrivere di questi due, e spero che abbia divertito un pò anche voi e tutti quelli che l'hanno letta! :) volevo ringraziarvi per avermi seguita con questa costanza, sono commossa :'( Grazie di tutto :) un abbraccio!
Eleonora
EDIT ho aggiunto qualche frase perchè mi ero totalmente dimenticata di inserire renchan ;)

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