Ritratti di mondo

di Krystaliaan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il riso dell'innocenza ***
Capitolo 2: *** Ricordi del passato ***
Capitolo 3: *** Lo sguardo di un creatore maligno ***
Capitolo 4: *** Summerboy ***
Capitolo 5: *** L'insegnante ***
Capitolo 6: *** Fuochi d'artificio ***



Capitolo 1
*** Il riso dell'innocenza ***


Dura pietra. Bianca, scintillante, un po’ butterata. Palazzi luminosi. Una risata ingenua, di bimba, vibra nell’aria mattutina e s’insinua nei lineamenti di tutti i passanti. Vecchi signori imbacuccati nei loro cappotti di lana, imbronciati, dal volto altero e solcato da profonde rughe, sollevano piano il capo; lo sguardo si leva verso il cielo e un sorriso prorompe gagliardo sul grigio viso, increspando le labbra raggrinzite. Donnicciole altezzose si abbandonano alle più sincere espressioni di gioia e i loro occhi sono pervasi da un vivido scintillio.
La risata di un bambino racchiude una purezza inspiegabile; è serenità verso il vivere quotidiano, è speranza nel futuro. Come un campanello tintinna nelle orecchie di tutti, ricordando loro la pienezza di quel riso, man mano sacrificata con l’avvento dell’età matura. Per un istante la fitta coltre di nebbia sembra attenuarsi; un pallido varco s’intravede in lontananza, una luce chiara e indistinta. Il tempo rallenta, si dilata per pochi secondi, nel grigio ordigno meccanico e programmato che ci circonda.


 

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Capitolo 2
*** Ricordi del passato ***


Gli piaceva quando sorrideva. Così dolce, così sincera. Rideva di gusto, sguaiatamente, e le gaie guance si sollevavano deformandole i lineamenti del viso. Il naso piccolo e proporzionato, gli occhi vispi e indagatori, le sopracciglia appuntite ma poco marcate.
Purtroppo appena cominciava a parlare l’incanto era spezzato; diventava una bimba da prendere a scarpate. L’espressività calcata e ai limiti del patetico, la voce stridula e petulante, l’insopportabile nota polemica nelle sue puntigliose precisazioni; niente di tutto ciò gliela rendeva apprezzabile.
A guardarla era attraente, tutto sommato. Peccato.

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Capitolo 3
*** Lo sguardo di un creatore maligno ***


Ti trovi in una sfera trasparente, di plastica opaca, solida e inscalfibile. L’aria è opprimente. Cammini in avanti ma tutto appare come prima. Sei fermo. Alzi le braccia e tocchi la dura parete della palla infernale, la prendi a pugni, cerchi di tagliarti, di farti del male, forse di ucciderti. Tutto però risplende sempre come prima, liscio, levigato. Fai capriole, rotoli, ti dimeni, urli, scalci, ti siedi, allarghi le braccia, ti rovesci sul dorso come un insetto brulicante. Niente, non ti sposti di un millimetro. La sfera è chiusa, sigillata. Ti abbandoni sfinito a un vuoto senza scampo, il corpo ammaccato di lividi violacei ma senza vere ferite. Il sopra diviene sotto, il sotto invade di nuovo il sopra; cadi in un oblio senza tempo, senza spazio. Non c’è nessun mondo da scoprire, solo pareti di plastica, così dura, così maledettamente sigillata.
Piccola nullità intrappolata, che delizia guardarti mentre ti contorci orribilmente.

 

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Capitolo 4
*** Summerboy ***


Camminavamo insieme, i piedi affondavano nella sabbia, i granelli sottili solleticavano le piante* screpolate, secche e delicate che scavavano solchi superficiali in quella distesa torrida e scintillante. Tutto splendeva, la tua voce risuonava come una melodia rassicurante, familiare come una fiaba prima di dormire. Ridevamo, dimentichi del mondo, inerti e inconsapevoli, sotto un sole di cristallo, un cielo senza nubi.

Cammino sola, gli scarponcini bagnati e inzaccherati, un passo dopo l'altro, ritmico, automatico movimento.
Una goccia di pioggia cade sul mio viso; mi affretto.




*=pianta del piede

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Capitolo 5
*** L'insegnante ***


Tronfia, appariscente e vanitosa donna, non lo sa forse che il suo lavoro richiederebbe un minimo di criterio, cultura, dedizione, passione?
L’amplesso squallido che la unisce a un volgare uomo sotto le lenzuola, credo sia questo l’unico slancio che lei possa provare. Purtroppo non  mi è possibile far altro che guardarla immobile e muta, mentre lei distende artificiosamente quelle labbra lucide e appiccicose, tira le guance truccate, come un’inquietante Barbie di plastica.
 

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Capitolo 6
*** Fuochi d'artificio ***


Volteggiavano in un nero manto di velluto mentre piovevano scintille di fuoco. Una distesa d’ombra, buia, senza scampo e piccole schegge dorate, verdi, rosse, fontane di spruzzi incandescenti, cascate fulgide e scintillanti, fiori che sbocciavano da piccoli germogli di luce e
dischiudevano i petali sgargianti. Evanescenti e fantastiche visioni, apparivano e scomparivano giù, in basso, prima di toccare i campi, le vette, i volti  immobili nelle loro espressioni stupite. Volteggiavano nella notte, ascendevano al cielo, girandola di vesti e capelli, colorato groviglio di tessuto. Di tanto in tanto spuntavano una mano, un piede, un viso sorridente. La chioma di Grace era lunga e folta, ondeggiava senza sosta.
Una fiammella piovve su quella massa scura, che bruciò come lo stoppino di una candela. Ardeva tutta, la luce era abbagliante; era una fiaccola nel buio. Vorticava disegnando un cerchio biancastro, un cerchio di fuoco. Will la guardò avvampare tra le sue braccia; urlava, si contorceva…
 
Grace toccò con stupore il morbido cuscino rosa. Con sollievo lo strinse, lo stritolò, lo strattonò. Terrorizzata volse lo sguardo alla sua sinistra. Ricciolini biondi facevano capolino da sotto le lenzuola, assieme a una mano accartocciata su se stessa, le dita chiuse quasi a pugno. Gliela strinse piano e sorrise tra sé, in segreto.

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