A little guilty pleasure

di Gavriel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Post-allena ***
Capitolo 2: *** Maltaìr ***



Capitolo 1
*** Post-allena ***


Giulia era euforica: impegnata nella sua classica formazione manuale di idraulica-cellulare, stava scrollando febbrilmente le immagini su Tumblr: soumako, makoharu, reigisa... Hanno annunciato un OVA!   Non che fosse tutto nella sua vita, per carità, andava a scuola, faceva tre allenamenti alla settimana più le gare in trasferta. Le piaceva persino girare con la tuta della società di judo per fare brutto, assolutamente non è che gli anime le interessasse poi così tanto… Ma a chi la dava a bere? Era un’appassionata di manga, cioè di yahoi. E di slash ovviamente.
In quel periodo aveva perso la testa per un certo anime che vedeva come protagonisti dei nuotatori: amicizie d’infanzia, rivalità, tensioni… costumi da bagno, frasi non dette, sguardi eloquenti, addominali e pettorali…
-Beccata
Giulia saltò sulla sedia per lo spavento, voltando lo smartphone con uno scatto. Alzò il volto verso l’alto per trovarsi faccia a faccia con Daniele; aveva ancora addosso l’odore del cloro, mischiato a quello dello shampoo, aveva entrambe le mani appoggiate allo spigolo del tavolo e anche se il suo viso era in controluce poteva scorgere i contorni di un ghigno.
Giulia si vergognò come se fosse stata sorpresa dai suoi a guardare un porno con le mani nelle mutande, inoltre il viso di Daniele era troppo vicino per i suoi gusti, e visto che aveva appena finito di scrollare pagine  e pagine di immagini più o meno spinte, non riuscì a non guardare la mascella del ragazzo, fino a seguire il collo in tensione, la clavicola e il deltoide subito dietro, poi la spalla…
-Giulia ci sei?
-Non è come sembra!
Si affrettò lei a rispondere. Fece per mettersi in tasca l’oggetto incriminato, ma lui fu più svelto e portò il cellulare in alto, fuori dalla sua portata, ma sempre abbastanza vicino per poter scrollare le immagini del social network,
-E questa volta chi sono, dei nuotatori?
Con orrore Giulia vide il viso del suo ragazzo illuminato dallo schermo, mentre con un misto di ilarità e repulsione faceva scorrere il pollice:
-E questo cos’è? Oh mio..
La ragazza scattò in piedi e con una spinta sul sedile gli saltò addosso per recuperare il maltolto, preso alla sprovvista lui vacillò indietro, colpendo altri tavolini. D’un tratto si accorsero di essere nel bar del centro sportivo, anche se c’era solo qualche genitore stanco che aspettava e i due baristi, che avevano già cominciato a sbaraccare. Giulia si riprese il telefono ed entrambi uscirono più silenziosamente del dovuto.
Maledetto. Da quando sapeva della sua piccola passione segreta si appostava sempre a farle degli agguati, per cercare di sorprenderla. Di norma riusciva a percepire la sua presenza, e shiftava rapida sul più innocuo watsapp, ma poco prima aveva appena scoperto l’uscita di un OVA, non era in lei.
L’aria della sera le frizzava sulle sue guance e sul suo collo, con lo sguardo andò istintivamente sui capelli ancora umidi di Daniele, quando c’era lei era sempre il primo ad uscire dallo spogliatoio.
-Non mi pesa aspettarti, se ti asciughi i capelli, la sera fa sempre freddo.
-Così puoi vedere altri uomini mezzi nudi?
La ragazza arrossì ancora, assieme alla sua voce uscirono anche sbuffi di condensa:
-Pessimo! E di uomini mezzi nudi mi bastate e avanzate tu e la tua squadra. Ciò che intriga è lo spessore psicologico…
Per tutta risposta lui alzò uno sopracciglio in un espressione a-chi-la-vuoi-dare-a-bere, metre apriva il lucchetto della bici e la scavalcava dal parcheggio. Giulia notò con un certo disappunto che aveva montato una cassetta rettangolare sul portapacchi dietro:
-Non avevi detto che ti piaceva che le ragazze stessero sul portapacchi in bicicletta?
-Certo che si, quando il mio ampio petto è circondato in tenero abbraccio da dietro, ma tu stai sempre in piedi, e più che il tuo ragazzo a volte mi sembra di essere un teppistello delle medie.
Giulia incassò il colpo, anche se un moto di euforia le prese nel petto tuo ragazzo… appoggiò il suo borsone nel portapacchi dietro, assicurandolo con i ganci, e si sedette sulla canna della bici. Una, due pedalate traballanti e presero velocità; per non cadere gli si aggrappò prima alle braccia, causando quasi una caduta, poi al fianco, prendendogli dapprima solo il tessuto della felpa, arrivando poi a sentire con tutto il palmo il lavoro dei muscoli, il diaframma muoversi a ritmo, il suo calore nell’incavo del collo, il suo respiro regolare. L’aveva sempre vinta lui, in un  modo o nell’altro.
-Comunque _Daniele lasciò che scivolassero sotto le ruote alcuni metri_ anche io sono capace. di fare quelle cose
La sua voce giungeva bassa, aveva parlato con le labbra strette, come un bambino che brontolava.
-Questo _  gli occhi di Giulia brillarono per un istante, cautamente allungò la schiena fino a bisbigliargli nell’orecchio_ Non l’ho messo mai in dubbio
Sentì le spalle e le braccia di lui irrigidirsi, un risolino sommesso, mentre accelerava energico.




Nota: le coppie menzionate all'inizio del capitolo sono di Free! Iwatobi swim club  
Inoltre chiedo venia alle vere appassionate del genere per eventuali errori o svarioni: correggetemi, anche per messaggio personale.

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Capitolo 2
*** Maltaìr ***


Attenzione! Spoiler su Assassin's Creed Blackflag, ma niente di importante. Forse.

Giulia aprì gli occhi, era sdraiata sul divano, niente da stupirsi visto che era proprio li che si era addormentata. Era in uno stato di calduccio e tepore invidiabile, si rannicchiò per preservarlo al meglio, quando si rese conto che qualcuno l’aveva coperta.
Quel qualcuno era seduto dall’altra parte del divano, la schiena curva e gli avambracci appoggiati alle ginocchia, le dita che massacravano il joystick e l’espressione concentrata e lievemente sadica che viene durante i combattimenti, mentre fuori dalla finestra il sole stava tramontando dietro delle nuvole per niente primaverili.
-Grazie comunque, per l’asilo politico
-Tra, sai che la domenica qui non c’è anima viva
Il personaggio di Daniele soccombette, circondato dai nemici, apparve la schermata di caricamento. La ragazza si raddrizzò e si sporse verso il tavolino per prendere la bottiglia d’acqua, solo quella serie di movimenti provocò un lamentarsi generale di tutte le ossa e le articolazioni; al torneo di quella mattina, più che darle, ne aveva prese.
-E se andassimo al Lucca Comix questo novembre?
Il sorso d’acqua le andò quasi di traverso: Lucca sarebbe stata di li a sei mesi, e loro avevano cominciato a frequentarsi nemmeno sei settimane prima.
Giulia appoggiò la schiena al divano, da cui poteva godere di un ottima vista delle spalle di Daniele, che appollaiato sul bordo aveva ricominciato a giocare alla Play. O meglio, stava facendo finta, visto che il suo personaggio si muoveva per Parigi senza alcuna quest. Il finto menefreghista.
-Perché no… Potremmo anche fare cosplay
Per un attimo pensò anche di invitare sette compagni di squadra di Daniele e far loro fare un magistrale cosplay di gruppo, con costumi, tute, cuffie…
-Perfetto
Appoggiò il gomito allo schienale del divano, a Giulia sembrò una specie di ponte, sotto cui passava un fiume di tartan, che era la coperta in cui erano avvolte le sue gambe.
-Io sarò Arno Dorian_ le cinse la vita con un braccio_ e tu sarai la mia Elise De la Serre
-Piuttosto, tu sarai Ashitaka e io la principessa Mononoke
-Mi dispiace, ma ho già cominciato a farmi crescere i capelli, ormai è troppo tardi
-Ma se non ti arrivano nemmeno alle orecchie_ con un piede gli spinse via il gomito su cui appoggiava, facendolo cadere_ e sei anche biondo!
Giulia sentì il peso del ragazzo sulle gambe, troppo tardi per accorgersi che più che starci sopra gli si stava avvolgendo attorno come un boa. O un koala.
-Dai tempo al tempo, mia Elisa, e in capo a sei mesi mi troverai con una perfetta chioma settecentesca.
Lo sguardo di Giulia s’illuminò; si alzò a sedere con un colpo di reni, quasi andò a sbattere contro la testa di Daniele:
-Ti propongo un compromesso. Faremo gli assassini del primo capitolo… come si chiamano… Altari e Karluk
-Altaìr e Malik? Ma sono due maschi!
-Appunto_ negli occhi della ragazza brillò una scintilla che inquietò Daniele_ Ezio e Leonardo?
-L’idea non era quella del cosplay di coppia?
Gli ci volle un po’ più del dovuto per realizzare a cose stava pensando la sua ragazza.
-Tanto tutti sanno che Leonardo era gay, lo dice persino nel videogioco…
Il ragazzo la prese per le spalle e la scosse:
-Era gay?_ poi il suo sguardo si perse nel vuoto per un lungo istante, come se sulla parete opposta alla sua proiettassero ad alta velocità tutte le parti video della sua saga preferita, poi con l’espressione di chi ha appena scoperto che Babbo Natale non esiste si rivolse a Giulia, sconvolto_ Era gay!
Giulia gli avrebbe voluto proporre anche Edward Kenway e Adewalè, ma forse sarebbe stato troppo far sottomettere un capitano pirata assassino dal suo fido, possente, nero e pieno di risorse secondo in comando, quindi ripiegò su un altro pirata meno prestante:
-Perché non Edward e James Kidd allora
Un sorriso attraversò il volto di Daniele come un flash, prima di sparire dietro una faccia fin troppo corrucciata e uno sbuffo leggermente troppo plateale
-E va bene, hai vinto tu, così avrò anche i capelli del colore giusto.
Ma come, già finito? Cedere così non era per niente da lui, covava qualcosa. Giulia gli si avvicinò per scrutarlo meglio, ma venne bloccata da lui:
-Bando alle ciance, bucaniere_ poi avvicinò le labbra all’orecchio di Giulia e bisbigliò con voce roca_ allora sarai il mio James Kidd?
La ragazza si sentì avvampare, il contorno del viso di Daniele era definito solo dalla luce proveniente dallo schermo, quasi come  se fossero stati su una spiaggia del Pacifico, a fianco di un falò, subito dopo aver bevuto il carico di rum di un mercantile portoghese. Sentì le labbra del Pirata sfiorarle il lobo:
-Si dal caso però io conosca la vostra vera identità Capitano kidd
C’era un che di sinistro nel suo tono, avrebbe dovuto agire in modo più lucido, togliersi da occhi indiscreti e cercare riparo in una scialuppa, e invece gli accarezzò il collo, fino a far scorrere le dita tra i suoi capelli impregnati di salsedine, mentre con le ginocchia e le cosce  gli lambiva i fianchi.  Sentì il suo respiro farsi più profondo e irregolare, mentre le sue braccia le si avviluppavano dietro come spire di un boa avvicinandola a lui. Le strappò un piccolo silenzioso sospiro, era minaccioso e irresistibile allo stesso tempo c’erto era strano che volesse fare finta di sedurre un maschio…
-Le vostre ossa sono troppo fini _ le accarezzò la guancia col dorso delle dita_ la vostra pelle troppo liscia…
Ma non aveva la lucidità per pensare a quelle quisquilie, tutto ciò che voleva fare era arrivare alle labbra di Edward Kenway. Per cominciare. Alzò il collo verso di lui fin quasi a sfiorargli il naso ma non arrivò al bacio; di sicuro non sarebbe stata lei a cedere e a quanto pare era la stessa cosa che stava pensando che lui. Uno, due, tre respiri; quando temeva che si sarebbe scostato la strinse dietro e la baciò a fior di labbra, abbastanza lungo per sentire quanto fosse piacevole, abbastanza corto per lasciarla più assetata di prima.
-Dico bene, Mary Reed?
La sua voce era bassa, impastata come il bacio di poco prima. Sapeva che avrebbe dovuto reagire in qualche modo, che avrebbe dovuto cercare di difendersi da quelle calunnie, ma l’unica cosa che fece fu riprendersi quel bacio.
E mentre lui ricambiava, la realtà la investì con tutta la sua concretezza, riportandola da Daniele: non c’era spiaggia che teneva, nessun canto piratesco, nessuna avance ambigua. Quei movimenti un po’ ruvidi, così come il calore avvolgente che ogni suo tocco le infondeva erano una peculiarità solo sua. Con un guizzo di gioia gli si strinse un po’ di più.

 
***
Cronologia del PC di Giulia, qualche giorno prima.
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Ecco spiegato perché giulia non sapeva che James Kidd era in realtà Mary Reed.

Che babba! avevo pubblicato una pagina vuota ._____. 
Mi sento in dovere di scrivere che questa storia altro non è che l'essudato sdolcinato che mi riempie la testa ogni volta che cerco di scrivere una storia dalla trama ben strutturata, quindi per puiacere prendetela per quello che è: un effetto collaterale.
Grazie a
FLAFFYLOVETHENET per la recensione!
A presto

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