The Little Violin - Scoperta di se stessi

di easylife4u
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Little Violin - Scoperta di se stessi

Prologo
 
Sono Clara,una madre di 27 anni con una splendida figlia di nome Sophie. Ho divorziato da mio marito circa tre mesi fa e, per fortuna, ho ancora il sostagno di mia madre. La mia vita, però, non è stata poi così facile e felice.Ho dovuto sopportare 10 anni di cura in un ricovero per psicopatici, poichè, durante la mia adolescenza, ho scoperto che possedevo una parte inconscia di me che mi ha controllata e mi ha fatta commettere parecci atti violenti a tal punto da essere nominata la "Ragazza più pericolosa" della mia città. E ora vi spiego perchè.


Nota dell'autore:
Salve a tutti! Mi sono appena iscritto e questo è il primo racconto che invento tutto da me, per cui mi piacerebbe sapere se a voi, questo testo, sembra interessante. Perciò lasciate dei commenti e siate sinceri, affinchè possa capire se lavoro bene o se devo migliorare in qualcosa. Grazie a tutti!!

 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


~The Little Violin - Scoperta di se stessi

CAPITOLO 1

Tutto iniziò 10 anni fa.
E la sveglia suonò. Come ogni mattina, mi alzai e andai in bagno a prepararmi. Mi guardai assonnata allo specchio (la mia testa fuoriesce un po' dal vetro), mi lavai, pettinai i miei capelli rossi, mi truccai e sorrisi guardando i miei occhi azzurro-verdi quando la voce di mia madre, ancora triste per la morte di mio padre, mi ricordò che dovevo fare più in fretta. Dopo aver finito di vestirmi, andai in camera mia per recuperare lo zaino sepolto da mille mie cose. Dopo averlo preso, notai che da sotto vari fogli di carta spuntava una cosa appuntita; sollevai i fogli e il sangue mi si gelò nelle vene: un coltello con la lama totalmente insanguinata. Indietreggiai, impaurita, e rimasi a guardarlo per alcuni secondi, quando mia madre mi ricordò che stavo per fare tardi a scuola. Purtroppo, da un mese circa, non è stato più mio padre a svegliarmi con la sua dolcezza, poichè è stato ucciso, e non sappiamo da chi. Presi il coltello e me lo infilai nello zaino, con il proposito di buttarlo nel cassonetto pubblico, e scesi in fretta le scale, dove mia madre mi aspettava da un bel pezzo. Salimmo in fretta in auto e corremmo verso la scuola; quel giorno, però, chiesi a mia madre di farmi scendere un po' prima. Lei lo fece: così mi sbarazzai del coltello e corsi. All'entrata, mi aspettavano Giorgio (il mio fidanzato) e Viola (la mia migliore amica); baciai lui e abbracciai lei e insieme corremmo in classe. Purtroppo Giorgio era un anno più grande di me, per cui non ci vedevamo molto spesso a scuola. L'ora di matematica non finiva mai, anche se era un piacere stare a guardare il professore. Finalmente la campanella suonò e così potemmo uscire. Ci salutammo e andammo a casa, con la consapevolezza che non potevamo incontrarci quel giorno, sommersi dagli esercizi di grammatica. Il giorno passò tranquillo, come la sera, per cui andai a dormire, dopo aver impostato la sveglia per il mattino successivo. Dormii.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


~The Little Violin - Scoperta di se stessi

CAPITOLO 2

La casa di Viola si illuminò d'improvviso. Un grido. La porta di casa si aprì e si mise a correre cercando di sfuggire a quell'incubo diventato realtà. Si diresse verso la scuola, dove aprì il cancello ed entrò. Affannando e in preda alla paura, si diresse e si chiuse in bagno, pensando di essere al sicuro, errore che le costerà la vita. Si sedette per terra, quando le si spalancò la porta davanti: un pazzo omicida si avventò su di lei.                                   Mi svegliai. Cominciai la mia solita routine cercando di non sentire la mancanza di mio padre. Arrivata a scuola, salutai Giorgio ed entrammo: scompiglio totale. Non capivo il perchè di tutto questo movimento, ma quando entrai nel bagno indietreggai e caddi per terra. Una scena agghiacciante dovettero subire i miei occhi azzurro-verdi e il mio cuore: un lago di sangue conteneva il corpo sgozzato di Viola. Non osai avvicinarmi, ma mi bastò alzarmi in piedi per sentire dal nulla un violino suonare; non capivo da dove potesse venire quel suono, ma non era quello il mio principale pensiero. Arrivata la polizia, dovetti subire un piccolo interrogatorio poichè ero la migliore amica di Viola e, nonostante la polizia non avesse trovato colpevolezza in me, tutti continuavano ad accusarmi di essere l'assassino."Va bene, che pensino quel che vogliano, ma io sono innocente!", si disse Clara. Naturalmente, non ci fu lezione quindi io e Giorgio andammo a fare un giro al parco per cercare di togliermi dalla mente quelle orribili scene. Pensavo di avere il suo appoggio, ma quando mi disse: << Io non sto con un'assassina>> persi completamente la fiducia in lui. Quel giorno ci lasciammo e capì che l'unica in grado di proteggermi ero solo io. Il resto della giornata passò tra pianti e soliloqui, immaginando chi poteva essere stato a far del male alla persona più gentile che conoscevo. La sera non cenai, ma andai a casa di Viola per rimanere un po' nella sua stanza e piangere per lei. Mi addormentai lì.

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