Illusion

di ReVeNgE NiNeTAlEs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ciao! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ILLUSION ***
Capitolo 3: *** Dateci La Pietra! Capitolo 3 ILLUSION ***
Capitolo 4: *** Cap. 4: ILLUSION ***
Capitolo 5: *** Cap. 5: ILLUSION ***
Capitolo 6: *** Cap. 6: ILLUSION! ***



Capitolo 1
*** Ciao! ***


Un giorno in cui il sole galleggiava alto nel cielo celureo.

Il vento passeggiava tra le teste dei passanti con tutta la tranquillità del caso.

Un profumo dolce di erba e di fiori si espandeva nell’aria.

Un giorno nel quale anche i vermi più vermosi volevano uscire a contemplare il solleone.

Insomma,la giornata perfetta per starsene all’aperto.

-COSA?!? E NOI DOVREMMO STARE TUTTO IL GIORNO IN UNA STUPIDA,UMIDA E BUIA CAVERNA COL SOLE CHE C’E’!?! MI RIFIUTO!- esclamò adirata la volpe a nove code dorate.

-Ma Niny!- cercava di calmarla Beatriz,posandole una mano sulla testa,che era calda come un forno a microonde.

-Solo oggi ci poteva capitare un’occasione così! Sono stati avvistati più di 70 Zubat cromatici proprio in quella caverna!-.

La volpe continuava a far dondolare la testa da destra a sinistra.

-No!-.

-A no eh? Beh,peccato che il master sono io e non tu,e perciò si fa quello che dico io! ALLA CAVERNA!- esultò la mezza mora mezza bionda,agitando le braccia e i pugni al cielo.

-Yeah…baka…- aggiunse poco convinta Ninetales.

 

*** Nella caverna… ***

 

-Beh,io direi che la tana dei serpenti l’abbiamo ispezionata tutta,e dei dannatissimi Zubat verdi non c’è traccia!- urlò sottovoce Ninetales,che non ne poteva più di rimanere in quel posto buio da disperati.

-Abbi un po di pietà per i miei timpani!- la rimproverò Beatriz.

-NO! Ma si può sapere chi cavolo ti ha detto questo?!?-.

La ragazzavolpe arrossì un poco.

-Allora,chi?- insisteva la volpe dorata.

-Ehm,il barbone che sta nel cassonetto dietro a casa nostra…- mormorò appena.

-Joe?- insistè Niny.

-Ehm…sì…-.

-JOE TI STROZZO!!!- adesso la volpe era davvero adirata.

Tutto quel caos attirò l’attenzione di un piccolo Pokèmon che si era nascosto dietro a una roccia.

-Zoru? Zorua…- disse appena appena il piccolo cucciolo di MalaVolpe,uscendo dal suo nascondiglio,con la codina tra le zampette impacciate,gli occhioni teneri che mostravano la sua dolcezza al mondo intero.

-AH,E NON è FINITA QUI,SAI! NONAPPENA SAREMO FUORI,IO GIURO CHE…- continuava ad urlare Ninetales.

Ma poco dopo,Beatriz le mise una mano sul muso per farla tacere,e con l’altra indicò Zorua.

-Guarda…- sussurrò sotto voce,per non spaventare di più il piccolo.

-Ehi,è uno Zorua. Quant’è tenero!- concordò la Volpe d’oro puro mentre dava un morso alla mano di Bea , la quale si mise a saltellare qua e là per la caverna,dolorante.

Tutto quel movimento fece paura allo Zorua,che fuggì  di corsa a nascondersi,probabilmente.

-Ecco,hai visto? L’hai fatto scappare!- esclamò la ragazza,mentre si succhiava la ferita. –E adesso io lo voglio catturare!- e cominciò a correre dietro al Pokèmon.

-E io in tutto questo cosa centro?- si disse Ninetales,anche se era consapevole di stare parlando alla sua coscienza e a nessun’altro.

Poi,conscia che non la si poteva sentire fuori…

-Oh Romeo,Romeo,perché sei tu Romeo…Romeo,ma è un nome da terroni!-.

 

  *** Intanto che Ninetales è impegnata nel suo “monologo”,Bea segue Zorua… ***

 

-Ehi! Fermati piccolino! Non ti voglio far del male!- si affannava a dire Beatriz,correndo a perdifiato,inciampando qualche volta in una pietra o due,e dicendo fra sé e sé qualche centinaia di migliaia di parolacce e di insulti a Inari.

-Anf…anf…E DAI! …Anf…anf…-.

Ma tutte le belle cose che diceva erano dette alle pareti della caverna,visto che Zorua non si fermava.

E la piccola volpe nera corre,corre,corre,va a sbattere contro un Crobat cromatico verde che si era appollaiato su una pietra per un riposino pomeridiano.

Inutile dire che il Crobat non ne fu molto contento.

-CROOOOOOOOOOOOOOOOBAAAAAAAAAAATT!!!- e scagliò un forte Eterelama contro la palla di pelliccia.

-Zo…zoru…- ansimava Zorua spaventato.

-Ehi,tu,basta!- gridò da lontano Beatriz,raggiungendo il Pokèmon buio. –Non puoi attaccarlo così,era spaventato! Non guardava dove metteva le zampine.-.

Per tutta risposta,il tipo Veleno colpì pure lei con uno Stordiraggio.

Che,stranamente,non ebbe effetto sulla ragazza,che si mise a ridere rumorosamente.

-Ah ah ah! Speravi di poter stordire una stordita come me?! Io sono già stordita da mè,non ho bisogno di uno Stordiraggio da due soldi per essere ancora più stordita di quanto non sia già stordita da mè!- esclamò, portandosi in braccio il piccolo,che tremava vistosamente dietro la pelliccia (?).

Ora,chi era stordito era il Crobat selvatico,che dondolava in aria come se fosse ubriaco.

Per completare l’opera,Beatriz si ritrasformò in Ninetales Cromatico Bianco Cherubino e lo finì con un potente Lavasbuffo,facendolo scappare ad ali levate.

Zorua,dietro alle zampe di Beatriz,di gran lunga più robuste di quelle di un Ninetales normale, aveva smesso di tremare.

-Ciao,piccolino.- cominciò ad attaccar bottone la Kitsune –E tu? Chi sei?-.

La volpina arrossì.

-Io…sono Zorua…-.

-Sì,lo so chi sei…ma dove abiti? Chi sono i tuoi genitori?-.

-Io non ho i genitori…se li sono portati via il team Plasma…e il papà…- si mise a singhiozzare – Lo hanno ucciso davanti ai occhi miei e della mamma… prima che la portassero via. Mi ha dato questa.-.

E si mise a cercare qualcosa tra le fitte parti ricoperte di pelliccia.

Tirò fuori una pietra dai colori molto simili a quelli che hanno gli Zoroark.

-Credo che i cattivi stessero cercando questa…-.

Beatriz lo riprese in braccio,tornando nella sua forma umana.

-Che sia…una pietra evolutiva?-.

Zorua scosse il muso affusolato.

-No. E’ una mega pietra.-.

La ragazza si stupì.

Una mega pietra per far evolvere uno Zoroark?

Wow!

Che scoperta.

-Quindi…tu stavi sfuggendo al team Plasma che ti voleva catturare per prenderti la pietra dalle zampe…- mormorò la Kitsune Bianca.

-Sì,hai capito tutto,vedo.- annuì il piccolo,appallottolandosi tra le braccia di Bea.

-Vuoi che ti porti a casa con me? Sarai al sicuro. - gli chiese lei.

Zorua annuì una seconda volta,stretto al petto caldo che gli offriva riparo.

-Ti chiamerò…- riflettè ancora,alzandosi e prendendo con sé la borsa. –Illusion! Ti si addice,tu non credi?-.

 

*** Commenti dell’autrice!***

Sallllllllllllllllve!

Finalmente sono riuscita a trovare un posticino caldo nel mio cuore anche per il piccolo Zorua,riflesso contorto di quello che sono io,e quello che diventerà…No Spoiler!

Siccome in questi giorni (domani) ci sarà il compleanno della mia piccola e adorata Zoruetta (Bella,il mio cane che assomiglia ad uno Zorua)( 104’15,per chi non dovesse vedere l’aggiornamento del 10), ho deciso di caricarla sul fandom,assieme ai capitoli delle altre long,o almeno ci proverò!

Dei piccoli appunti sul capitolo:

1: NON esiste una Mega Pietra che fa evolvere Zoroark,almeno per adesso.

2: Non ci sono errori di grammatica nelle parti di conversazione di Zorua con Beatriz. Ho fatto qualche errore di proposito per far capire che il piccolo è…insomma,è PICCOLO!

3: Beatriz non si è dimenticata di Ninetales,lei l’uscita se la ricordava ed è tornata a casa a scopare con Umbreon! XD Come sono malefica!

Ciaooooo!!!

Whitey

P.S.; So che probabilmente ne avrete fin sopra i capelli,ma…

… RECENSITEEEEEEEEEEEEEEE!!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ILLUSION ***


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            Capitolo 2  ILLUSION

-Allora,se ho capito bene,questo piccolino era inseguito dal Team Plasma che voleva catturarlo per rubargli la mega pietra di Zoroark?- chiese Ninetales,grattando la testolina dello Zorua che stava tra le braccia di Beatriz.

-Esatto. Il suo nome è Illusion. Ti piace,Niny?- le rispose la ragazza,facendo in modo che la Malavolpe si sentisse a suo agio tra tutte quelle persone nuove,coprendolo con il mantello bianco che era solita indossare quando usciva di casa senza Ninetales,per non essere riconosciuta da nemici e amici.

Il mantello del piccolo Pokèmon si miscelava perfettamente con il bianco argenteo del tessuto, scaldandolo e mettendolo al sicuro.

-Illusion? Sì,è originale. Gliel’hai dato tu?-.

-Sì.-.

-Bello.- e continuava a grattare dietro alle orecchie di Zorua.

No,per meglio dire,di Illusion.

-E’ appropriato!- aggiunse la ragazza\volpe,arrotolandolo ancora di più nella mantella.

Poi,come se si fosse appena svegliata da un coma post partum,disse con voce tremante:

-Oggi che giorno è?-.

Ninetales la guardò stupita.

-Oggi è il 10 aprile,non te lo ricordi più? Hai anche organizzato una festa di compleanno per Bella! A proposito…- le rispose,prendendosi il mento tra il pollice e l’indice,con l’espressione di chi pensa intensamente a qualcosa di importante.

-Tu avevi organizzato una festa per Bella! E hai invitato anche Ash,Touko,N,Giada,Stephanje,Serena e Alice!- esclamò terrificata la donna\volpe.

-Oh no! Non oggi!- sentenziò Beatriz,mettendosi le mani in testa in un atto di disperazione.

-Soprattutto Ash!-.

-Che cosa soprattutto Ash?- Ninetales.

-OH NO!!!-.

Mentre le due volpi kitsune si dibattevano nella polvere,Zorua cercava di capire che cosa stava accadendo.

-Che cosa succede?- si decise a dire poi,scodinzolando,ancora avvolto nella pezza di stoffa che Beatriz chiamava mantello.

-Ni-niente piccolo!- esclamò la giovane con un sorriso finto che dava più fastidio che sollievo. –E’…è solo che tra po-poco arrrrriveranno dei nostri ammicccci p-per comppleaanno di cane mio…- cercò di spiegarsi nel migliore dei modi,nel suo stato di “intossicata di musica”.

“In fondo non è poi così grave…” si disse Ninetales tra sé e sé “Solo Ash è un po tonto… non sarà un suicidio!”.

 

*** Dopo l’arrivo di tutti… ***

 

La casa era semi distrutta .

C’erano coriandoli sparsi dappertutto e sul pavimento si vedevano chieramente le tracce delle zampette di Zorua disperato che correva come un matto qua e là.

-Come non detto…mi sbagliavo!- esclamò sottovoce Ninetales,quando la festa si spostò in giardino.

-Almeno non ti hanno fatto cucinare!- cercò di rasserenarla la ragazza\volpe,anche se con una pessima battutaccia.

-Zitta,SkilletLover!- la ammonì la bionda,allacciandosi la coda di cavallo.

-Perché ti fai la coda? Non ne hai già troppe?- le chiese lei,con un filo di malizia nella voce.

-Chissà Umbreon come si diverte quando voi due fate se…- ma non fece in tempo a finire la frase,perché Ninetales le mise una mano sulla bocca.**Nota a fine capitolo*

-ZITTAAAAA!!!- ululò ancora.

Ash comparve sulla porta d’ingresso,con un capellino di compleanno in mano.

Seguito a ruota da Serena…e LEM & CLEM?

Loro non erano stati invitati,ma dopotutto…

CHISSENEFREGA?

Più si era,meglio si festeggiava!

-Ciao Beat!- disse Clem,correndo ad abbracciare le gambe dell’amica.

-Ciao piccola! Da quanto tempo,eh? Ti piace tanto quel mio soprannome!- le rispose la ragazza,prendendola in braccio.

Poi,girandosi dall’altra parte,con un cenno appena percettibile della mano già impegnata, salutò Serena e Lem.

-Ciao Bea!- dissero loro due in coro.

Notarono la maglia di Beatriz.

-Ma…ti piacciono gli Skillet?- le chiese pensierosa la castana.

La ragazza\volpe si mise una mano sulla scritta “Skillet”.

-Sì.-.

Silenzio per un paio di minuti.

-Anche a me!- esclamò ancora.

Entrò nella sala la festeggiata,Bella,la cagnolina di Beatriz.

-Sai,credo che tu sia l’unica mia amica che festeggia il compleanno dei suoi cani!- sclamò vivace Ash,prendendo sotto la spalla Serena,semi strozzata.

-Preparatevi perché tra poco meno di un mese ce ne sarà un altro!-.

-E cioè?- risero in coro i tre più Pikachu.

-Il mio! Un’altra cagna da festeggiare! Ah ah ah!!!-.

-Pf…pessima!- sospirò Ninetales,tornata in PF.*

 

*** Dopo la festa… ***

 

-Ehi,visto che è un po tardi,perché non vi fermate qui a dormire?- chiese Beatriz ai tre,che erano rimasti per aiutare lei,Ninetales e Umbreon HF a mettere a posto la casa sfasciata.

La proposta fu accolta bene,soprattutto da Ash,a causa dell’orario (ora di cena).

-Clem deve andare in bagno,Bea. – disse sottovoce Lem,un po imbarazzato.

-Oh,non preoccuparti,la porto io!- gli rispose la giovane,cordialmente,prendendo la manina della bimba dai capelli biondi miele.

S’incamminarono insieme per il bagno.

-Allora ti piacciono gli Skillet,eh? Non l’avrei mai detto!- esclamò la piccola Clem,che si fermò di scatto subito dopo l’esclamazione.

-AHH!!!! Uno Zorua!!! Che cuccioloooo!!! E’ tuo?- esplose.

Illusion si era spaventato un pochino,per questo corse a nascondersi dietro le gambe di Beatriz,ottimo riparo per i Pokèmon piccoli come lui.

-Ehm…sì. Ma per favore,non urlare più!- le rispose il più gentilmente la ragazza\volpe.

L’urlo della piccola Clem attirò l’attenzione del fratello,di Serena e…di nessun altro.

Ash era impeganto a conoscere meglio la cena.

Ma andò peggio,perché nonappena la castana dai lunghi capelli vide lo Zorua s’intenerì a tal punto che si mise a gridare anche lei.

-AAAAAAAAAHHH!!! Che tenerellooooo!!!-.

“Beat” si portò una mano alla testa,massaggiandosi la tempia,rassegnata.

Ma,al contrario delle più devastanti previsioni,Zorua apprezzò l’attenzione delle due ragazze (iene) e si lasciò prendere in braccio da Clem e coccolare da Serena allo stesso tempo.

-Beh,Illusion,direi che hai molto successo con le ragazze!- esclamò la mora con le meches, sistemandosi il ciuffo biondo dall’altra parte della riga dei capelli.

-Illusion?- chiese Serena,che stava grattando il retro delle orecchie di Illusion.

-Sì,è il suo nome. Gliel’ho dato io! Vi piace?-.

-Mi sembra appropriato!- concordò Lem alle due ragazze,che sembravano impazzite.

-Li mangia i PokèBignè?- chiese la più grande.

Beatriz scrollò le spalle.

-Credo di sì. L’ho portato a casa oggi. Non ha né mamma,né papà. La mamma gliel’hanno portata via,probabilmente è morta, e il padre lo hanno ucciso davanti ai suoi occhi.- poi rivolse a Zorua una debole occhiata,carica di parole,come per rassicurarlo.

“Non dirò a nessuno della tua mega pietra.” Pensava tra sé e sé.

All’improvviso,un forte vento cominciò a soffiare dalla finestra nel corridoio.

Si spensero tutte le luci.

-Ma che cavolo sta succedendo?- urlò infuriata Bea.

Le lampade le avevano appena comprate e già erano fuori uso.

Zorua saltò via dalla presa morbida di Serena per poi riaccovacciarsi tra le braccia della padroncina.

-Sono qui per me…- mormorò appena appena.

 

*** Commenti Dell’Autrice,Bella e Bestia (Dianah) ***

Ok,non sapete che voglia ho di far…ehm,lasciamo perdere il bagno per adesso (le ultime scene le ho pensate a causa di…beh,niente!).

Vorrei ringraziare una nuova seguitrice della mia storia,_Atreius_ (spero di aver scritto giusto! XD)e anche Bella,che oggi compie quattro anni!

Tanti auguri vecchia maniaca! XD

Ad ogni modo,ecco le note di fine capitolo.

1:HF e PF=Relativamente,Human Form dei Pokèmon e Pokèmon Form  dei… Pokèmon! Utilizzati da me nella long Pokèmon Battle World New Revolution.

2:Non lo ricordo,quindi se avete domande…Nelle recensioni accetto di tutto!

Continuate a seguire il piccolo Illusion,mi raccomando!Ringrazio AbsolNightStar per la dritta!

Whitey

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Capitolo 3
*** Dateci La Pietra! Capitolo 3 ILLUSION ***


Dateci la pietra!

I vetri, sparsi dappertutto per terra, lasciavano che gli allenatori riuscissero a correre in direzione della finestra distrutta, seppur con la dovuta attenzione.

I rumori che provenivano dai vetri rotti erano davvero insopportabili.

-Sono insopportabili quasi quanto la tua voce,Ash!- esclamò Beatriz, continuando a correre.

-Ah ah ah! Molto divertente, Bea!- rispose sarcastico il ragazzo, per niente divertito.

Invece di offendersi, la ragazza\volpe fece una delle sue migliori linguacce, guadagnandosi un’occhiataccia da parte dell’allenatore.

Gli amici giunsero alla finestra rotta.

Dalla cornice della sala da pranzo si estendevano tre ombre contro luce.

Era il tramonto.

Nemmeno una mosca,neanche il minimo rumore, quando si levarono delle voci acute e sinistre nella stanza.

Le tre ombre che prima si trovavano sul cornicione spiccarono un salto altissimo, per poi atterrare dietro a Beatriz e Zorua, che, spaventatissimo, tremava come se fosse appena nato.

-Dateci la Volpe insieme alla Mega Pietra! Subito!- disse uno dei tre.

-Eh no eh, caro mio, te lo scordi!- rispose prontamente la ragazza, stringendo ancora di più a se il piccolo Pokèmon infreddolito.

-Già! Pikachu, usa Locomovolt!- esordì Ash, seguito da un attacco di fulmineo tipo elettrico del Pokèmon Topo.

Serena si teneva a debita distanza dai tre personaggi oscuri che avevano fatto irruzione nella casa.

Erano degli uomini, coperti distracci e straccetti viola e neri, sbrindellati, il viso coperto da delle maschere assurde, peggio di quelle orribili mascherate giapponesi che comprava o faceva a mano la loro ospite.

A malapena si intravedevano gli occhi, due piccole fessure giallastre piene d’odio.

I capelli erano delle distese di fili neri e crespi, orribili.

Clem si fece coraggio e fece una bella linguaccia degna di Beatriz incavolata ad uno dei tre che si stava avvicinando a loro.

-Cosa hai osato fare tu, mocciosa?- digrignò i denti quest’ultimo.

Si avvicinò di scatto alle due e afferrò il braccio di Serena, facendola tremare.

-Oh no Serena!- disse Ash.

-Clem sta’ attenta!- si preoccupò per lei Lem, il fratello, mentre Beatriz estraeva dalla sua borsa una sfera Pokè blu e rossa.

-Vieni fuori Wisheon!- esclamò lanciandola in aria.

Dalla Ball uscì una sottospecie di cane viola, simile ad un Sylveon, ma diverso per via delle stelle e delle scie che esse lasciavano sul pelo della VolpeSogno.

Due occhioni marrone scuro con all’interno delle stelline microscopiche sbucavano dal muso “a cono”.

-Che cariiiiino!- esclamarono in coro Serena e Clem, stringendosi l’una all’altra.

-Ma per voi due c’è qualcosa di non carino?- chiese ironico Ash, inarcando un sopracciglio.

-Dianah, attacca con Comete!- le ordinò la sua padrona.

Il cane (O Volpe. Sapete…l’ho inventata io e non ho ancora ben chiaro se sia un Cane o una Volpe!) rizzò il pelo sulla schiena, parendo un riccio gigante e lilla ricoperto di stelle, e cominciò a far roteare una enorme stella cometa attorno a se.

-WWWWIIIIIISH!- ecco che lanciò il suo attacco contro i tre tizi.

Il colpo fu talmente potente da spazzarli via e farli volare contro al muro.

Wisheon tornò da Beatriz, trotterellando, per ricevere la sua sana dose di coccole.

-Wish, Wish, Eon!- lei faceva un sacco di “fusa” alla sua adorata padrona.

-Wiiiish!- le rispose amorevolmente l’allenatrice.

Serena e Clem si affrettarono a raggiungere i loro amici, in modo da non rischiare più nulla del genere.

La ragazza dai capelli castani si avvinghiò al collo del brunetto con il capellino con tutta la forza che aveva in corpo.

Per un momento, Beatriz fece finta di non vedere e di non sentire, poi si decise ad alzarsi anche se a discapito di Dianah, che voleva ancora un po di coccole.

-Ehy, va tutto bene?- domandò alla bambina bionda, visto che Serena si stava spupazzando Ash e no semvrava che avesse né il tempo né la voglia di smettere di farlo, e sinceramente alla mezza mora mezza bionda non dispiaceva vedere il bruno soffrire.

Clem cercò di tirare fuori dalla gola anche il minimo suono, ma riuscì solamente ad annuire debolmente.

-Povera la mia sorellina!- si dispiaque Lem, abbracciandola.

Troppo tempo sprecato, troppo.

I tre individui misteriosi si stavano già rialzando, ed ognuno di loro aveva tra le mani una Sfera Pokè.

-Oh Cacchio!- si stupì Ninetales, rimasta in disparte per tutto il tempo.

-Credo che tu non ti renda conto del Pokèmon che tieni tra le braccia, Kitsune!- esclamò uno di loro.

Al sentire la parola “Kitsune”la ragazza\volpe s’ammutolì all’istante.

Come sapevano che lei era una volpe a nove code?

-Ma chi siete voi, imbecilli?!- si spazientì dopo aver ripreso il controllo delle corde vocali.

-Noi siamo il Trio Oscuro. Siamo quì per lo Zorua e per la Pietra. Dateceli senza storie e nessuno sarà ferito.- rispose il più alto, quello in mezzo.

-Bisharp,andate!- e da tutte e tre le sfere uscirono i Pokèmon Acciaio.

-Sharp, sharp, Bisharp!-.

-Oh eccome chece ne saranno di feriti, ma sarete voi ad esserlo! Abysseon, vieni ad aiutare tua sorella!- esordì Beatriz, lanciando in aria un’altra Ball blu e rossa.

Lo stesso fisico slanciato di Wisheon, ma il pelo era di color nocciola e attorno alla coda gonfia vi erano posizionati una serie di diamanti e onici, alternati tra loro.

Gli occhi erano di due colori diversi, blu e marrone.

-Aby, seon!- abbaiava lei.

-Avanti Bella, usa Abisso!- ordinò lei, puntando il dito.

-Non in casa! La farai sprofondare!- le ricordò Ninetales, scuotendo il capo.

Beatriz si diede della scema da sola.

-Beh, allora usa…umh… Codacciaio!- ri corresse.

La coda di Abysseon s’illuminò di colpo di una luce tenue e diventò d’acciaio, colpendo la testa di Bisharp, e, nonostante fosse anch’esso di tipo Acciaio, subì un brutto colpo.

-Eh sì, la mia Bella è MOLTO più forte di voi! Idem anche la Dianah!- rise di gusto la ragazza.

Poco tempo dopo, i tre Bisharp erano finiti.

-Arg! Scappiamo! – propose il secondo, quello cicciottello.

-Oh no! Voi non andate da nessuna parte! Niny, Lanciafiamme!- li inibì un ennesimo attacco della Volpe Dorata.

- ORA CI SPIEGATE COME MAI AVETE FATTO IRRUZIONE PER CATTURARE QUESTO PICCOLO ZORUA!- scandì Beat afferrand il colletto (?) di uno di loro e facendolo penzolare da terra.

-D’accordo, ma solo se tu prometti che ci lascerai andare senza ferite.- cercò di contrattare.

La giovane kitsune annuì, inarcando le sopracciglia.

-Dunque… questo piccolo Zorua è molto speciale perchè è il cucciolo dello Zoroark di N e di un potentissimo Zoroark selvatico, il Guardiano della Zoroarkite. Ci volevamo servire di quel Pokèmon e di quella pietra per rafforzare il nostro esercito già potente di suo.

Non posso rivelare altro.-.

Beatriz digrignò i denti, infuriata con il Trio Oscuro, con Ghetsis e con chiunque le si fosse messo davanti in quel momento.

-E VOI VOLEVATE USARLO PER I VOSTRI SCOPI MALVAGI?!? MA CHE CAZZO SIETE DIVENTATI, TEAM PLASMA?!? UN PICCOLO DI ZORUA! E I SUOI GENITORI! N LO SA?! LO SPERO!- si mise a gridare la ragazza, scuotendo ancora più forte l’uomo tra le sue grinfie.

In preda alla furia, gli artigli cominciarono ad uscire, accuminati.

Le zanne allungarsi.

Gli occhi farsi sempre più crudeli.

Stava per ritornare una Kitsune.

-Come sai che io sono una Kitsune?- sibilò con rabbia trattenuta a stento.

-Me l’ha detto Ghetsis.-.

Eccolo, lo scatto degli artigli.

Per poco non colpì in piena fronte il tipo che aveva afferrato.

Se non glielo avesse impedito Ninetales, facendo sì che lui riuscì a divincolarsi dalla stretta micidiale e a scappare con gli altri due, ma senza Illusion e la Zoroarkite.

-DANNAZIONE!- Beatriz urlò tutta la sua rabbia.

 

**** Commenti dell’autrice ! *****

Salve, come va?

Visto che non avevo niente da fare in questa giornata di merda (qui piove a dirotto! XD) e quindi eccolo, il capitolo 3!

Ringrazio di tutto cuore Cyber Witch per gli ottimi consigli che cercherò di seguire al meglio, ma con calma!

Ringrazio anche tutti gli autori che hanno deciso di seguire questa storia pertita dalla mia mente malata! XD

A presto,

W

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Capitolo 4
*** Cap. 4: ILLUSION ***


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Capitolo 4 : ILLUSION

Zorua , o meglio,Illusion, dormiva beatamente sul divanetto piccolo che Beatriz aveva fatto mettere apposta perché stesse comodo.

Erano passati almeno tre o quattro giorni da quando il Trio Oscuro aveva fatto irruzione nella villetta, e ora si cercava di capire che cosa si potesse fare , sempre tenendo tutto nascosto al piccolo.

Al momento, Ninetales, Umbreon e Beatriz stavano discutendo “amorevolmente”.

-Secondo me, quei tre parlavano a vanvera!- disse nervosamente la ragazzina, sbattendo il pugno sul tavolo.

La bionda scosse la testa.

-No, non credo. Non si sarebbero scomodati tanto se quello Zorua…-

-Illusion! Il suo nome è Illusion!- la corresse Beatriz.

-Sì, d’accordo, non si sarebbero scomodati gtanto se Illusion non fosse un Pokèmon speciale.- concluse Ninetales, accoccolandosi tra le braccia di Umbreon.

-L’unica è allenarlo e vedere come viene su.- questa volta fu l’uomo-volpe a parlare, scaldando sua moglie (Ninetales).

Chi fu incaricata di far crescere bene Zorua fu proprio Beatriz, che non aspettava altro.

 

 

Zorua era una volpe, ed essendo una volpe come Beatriz il luogo adatto per l’allenamento erano le Cascate Meteora.

Lui e la ragazza andavano lì ogni giorno, a correre, combattere, e lei a volte riusciva anche a canticchiare qualche cosa, nonostante l’eco che le faceva la grotta, che era immensa.

La canzone preferita da Illusion era una in giapponese, dal titolo “Chiisaki Mono”.

La ragazza volpe gli aveva spiegato con grande piacere il significato della canzone.

Il titolo in inglese era “A Small Thing”, cioè “Una Piccola Cosa”.

Breatriz diceva spesso al piccolo Zorua che anche lui era, per il momento, una piccola cosa, una palla di pelo nero e rosso con un grande potere.

Il potere di sognare, di essere forte e di non conoscere il verbo “arrendersi”.

Per la sua amata padrona le cose importanti erano quelle.

Illusion le voleva bene, ed ogni volta che la giovane kitsune bianca doveva fare una missione pericolosa lui la voleva seguire.

Aveva paura  di perdere anche lei.

Al collo portava una medaglietta viola a forma di mezza luna che gli aveva donato lei.

Ogni Pokèmon che gli si avvicinava e che voleva vedere il ciondolo era in grave pericolo, perché Illusion non permetteva a nessuno nemmeno di sfiorarlo.

-Rua! Rua! Zorua!- oggi il piccolo saltellava gioioso per la sala della villetta, in preda ad una felicità impressionante, canticchiando in lingua Pokèmon “Chiisaki Mono”.

-Dai, usciamo, usciamo! Voglio combattere!- spronò la sua padrona, nonappena fu sul pianerottolo.

-Un attimo, Illusion. Sistemo Ninetales e vengo.- gli rispose, con un tono più mascherato del solito.

“Aspetta… sistemo Ninetales e arrivo?!” pensò lui, frenando all’improvviso la zampetta che stava grattando l’orecchio.

Questo voleva dire che…OH NO!

-B…Bea! V…viene anche Ninetales,allora?- le domandò, tremando leggermente.

La giovane kitsune annuì, controvoglia.

-Purtroppo sì, piccolo mio.-.

“Perfetto, davvero perfetto!” si ritrovò a dover pensare Illusion, trattenendo le lacrime e il muco.

Sì, si stava per mettere a piangere.

Con quella permalosa di Ninetales non ci si divertiva mai, o almeno questo era quello che pensava lui.

Beatriz però gli ripeteva sempre che era sua madre, che la conosceva bene e che si comportava in quel modo solo perché aveva “un casino di istinto materno”.

Anche la padrona di Illusion aveva un elevato senso materno.

Infatti, quando si faceva male, lei correva sempre in suo aiuto, interrompendo pure delle importanti lotte per lui.

Non sapeva nemmeno il perché, non era sua madre, seppur fosse una Volpe anche lei.

E, ad un tratto, Illusion fu catapultato fuori dalle sue riflessioni, quando vide scendere dalle scale sino al pianerottolo una Ninetales splendida, in Forma Pokèmon, coi capelli corti corti.

Nonostante questo, sembrava ancora una racchia!

 

 

Sul sentiero che conduceva al Monte Meteora, da dove si poteva accedere alle Cascate Meteora, il piccolo Illusion si guardava bene dall’avvicinarsi alla Donna\Volpe.

Se l’avesse fatto, lei lo avrebbe morso. E i suoi morsi non si dimenticano così in fretta…

Quindi preferì stare al passo con Beatriz.

Nonostante ciò, era saltellante e contento di potersi allenare.

Sì, voleva allenarsi per diventare il più forte dei Pokèmon Buio, così avrebbe potuto vendicare la madre e il padre e tenersi la MegaPietra.

E, ovviamente, potersi mega evolvere.

-Zoru, A!- canticchiava allegramente, saltellando qua e là, sempre attorno alla gamba della Ragazza\Volpe.

Con loro c’erano anche Nate, Ethan e Crystal…*e gli skateboard relativi.

Ethan, col suo lungo bastone, si affannava a stare al passo degli altri sul suo skate.

-EEEHI! ASPETTATEMIIII!- gridava col fiatone.

-Ma datti una mossa, lumaca!- gli rispose la ragazzina, afferrando il piccolo Illusion e portandolo sul dorso.

-Lumaca…? Come si fa a darmi della lumaca? Sono il più veloce del gruppo!- ribattè.

Crystal rise sotto i baffi, che ovviamente non aveva.

-Ma piantala!- dissero in coro tutti.

 

 

L’arrampicata fu abbastanza difficoltosa, soprattutto per quel buono a nulla di Ethan.

Al contrario, per le Volpi, Illusion incluso, fu una specie di passeggiata al luna park.

Arrivarono in cima, alcuni stremati e altri no.

-Caspita!- esclamò il cucciolo di volpe, vedendo le spettacolari cascate del Monte Meteora cadere e sbattere fragorosamente contro gli scogli.

Le goccioline che si sperdevano tutto intorno a lui lo avevano ipnotizzato.

-Ma è stupendo!- evidentemente Crystal e Nate erano d’accordo con Illusion.

-Anf…anf…sì, stupendo…- si affannò a dire Ethan, col fiatone di un cane che si è appena rincorso la coda… e che, ovviamente, non l’ha presa!

Quando si ristabilì dal coma in cui era caduto, Ethan, s’incamminarono tutti assieme.

Il fruscio dell’acqua cascante li seguì nel tragitto all’interno della grotta.

-Bene, dividiamoci, così ci saranno più Pokèmon da sconfiggere. Restando in gruppo, si rischia la lite.- sottolineò la quindicenne Beatriz, passando in rassegna i compagni di viaggio, con uno sguardo particolarmente pressante per Ninetales, che la stava squadrando come se le avesse voluto dire “Che sei, scema? Vuoi metterti a fare cose SCONCIE con Nate davanti al piccolo imbecille?”.

E, con piccolo imbecille, la dolce cara gentilissima Volpe dorata a nove code si riferiva a Illusion.

Con una specie di risposta telepatica, la giovane kitsune Bianca la rassicurò su quel particolare.

“Nate non mi metterà le mani addosso nemmeno una volta, te lo prometto!”.

“Ma tu le terrai al loro posto, le mani?”.

“Ma che cacchio di domande fai?” s’adirò nella mente lei.

Va bene che, quando voleva, sapeva essere dolce e volubile col suo fidanzato, ma non aveva mai azzardato lei la prima mossa… per lo meno, non la prima mossa  volgare!

- allora, facciamo le squadre! Umh… Ethan e Crystal…e…- cominciò a dire la ragazza\volpe, quando Nate la fermò.

-E allora io sono con te, giusto?-.

-E Ninetales e Nate! Sì, che belle coppie!-.

Il ragazzo ebbe un crollo.

-Ma scusami! Perché io con la pulciosa…ehm…con Ninetales?! E tu con chi starai?- le domandò, incrociando le braccia al petto.

-Io? Io sto con Illu!- disse alludendo al piccolo Pokèmon, che la guardava pieno di ammirazione.

Le squadre si divisero…ma ci furono dei piccolissimi problemi nella coppia N-N (Nate e Ninetales).

- Ehm…senti tu, ragazzino. Non mi seguire, non ho bisogno di te!- gli disse Ninetales, lisciandosi il pelo della coda con delle ampie leccate.

-Umpf! Come se io avessi bisogno di te per sopravvivere!- e, detto questo, il ragazzino s’incamminò dalla parte opposta a quella di Ninetales, che lo guardava attonita.

-AH! E’ stato più facile del previsto!- rise tra sé e sé, voltandosi.

-Già già, non ho bisogno di un debole umanuccio da quattro soldi per allenarmi! Ah ah!- e subito dopo, DENG!

Aveva inciampato in qualcosa.

Alzò gli occhi e sguainò le zanne, pronta a saltare addosso al primo Pokèmon selvatico che le si fosse parato davanti.

Si ritrovò davanti… il Crobat della volta scorsa.

-CROOOO! CROBAT! BAT BAAT! (Noooo! Aiuto! Va’ via!)-e quello  si mise a sguazzare nelle pozzanghere, in un disperato tentativo di sfuggirle…invano.

 

 

Intanto, dall’altra parte della caverna, Beatriz e Illusion erano intenti a cercare un Pokèmon forte con cui allenarsi ben bene.

Ma non era affatto facile.

Al solo vedersi apparire davanti Beatriz, o scappavano o svenivano.

La scalpiccio delle scarpe di lei e delle zampine piccole di lui erano gli unici rumori che s’udivano nella caverna, ma l’eco che c’era e persisteva rendeva quei rumori un poco spaventosi.

-Illusion, ma ci pensi che tra un po tu potrai mega evolverti? – gli domandò, rompendo il silenzio che incombeva su di loro, la giovane.

-Sì sì, ci penso in continuazione! Non vedo l’ora!- le rispose, sempre saltellando allegramente.

Erano gli unici rumori che si sentivano, quelli.

Poi, ad un tratto, si udì un suono, un calpestare veloce sui sassi, sulla terra bagnata, sull’acqua che gocciolava dal soffitto.

-Eccoli lì, prendiamoli!- e queste voci?

Chi erano, chi parlava?

Chi divevano prendere?

Non che ci fosse molta altra scelta, volevano Beatriz e Illusion.

-Oh no! Sono ancora quei tre idioti!- esclamò triste lei, agitandosi in cerca della zampa del piccolo.

-Presto piccolino, scappiamo!- e presero a correre.

-Ma dove credete di andare?- disse uno di loro, parandosi davanti alla ragazza.

-Infatti, prima la pietra.- aggiunsero calmi, in coro, gli altri due.

Quindi i suoi sospetti erano fondati.

Erano ancora quei tre.

Beatriz fece vagare la sua mano sui suoi fianchi in cerca della spada che , sfortunatamente, aveva lasciato a casa.

-Accidenti!- sibilò sottovoce –Sono un’idiota!-.

Quello cicciotto strinse uno dei polsi della quindicenne, e la avvicinò a sé.

-Che CAZZO FAI?!?- si adirò ancora di più.

-Stai ferma, ragazza, se non vuoi che ti faccia del male sul serio!- la ammonì l’uomo nero.

Le bloccò le mani dietro la schiena e subito dopo la buttò a terra.

-Fanculo!- digrignò i denti la giovane kitsune, stringendo a sé Zorua che tremava di nuovo.

-Bea…aiuto! Ho paura…- sussurrò Illusion a denti stretti.

Si rimise in piedi, anche se a fatica, col gomito dolorante e il ginocchio sanguinante.

Col polso si asciugò il fluido rosso che era il sangue all’angolo destro della bocca.

-sta per cominciare un’altra lotta, e sarai tu a dover lottare.-.

 

*** Commenti di Revenge ***

Hey, ciao, nuovo capitolo!

Visto che ho cambiato il nick?

Passiamo alle note presenti nel testo.

*non so se Crystal ha davvero uno skate, ma l’ho fatto così per divertirmi e perché adoro lo skateboard. XD

* le cose sconcie che Nate e Bea devono fare non le fanno di certo davanti a un bambino!

Ah, prima di salutarvi, ancora una cosa…

“Aggiungi personaggi”, voto x Ninetales.

Grazie per chi lo farà!

ReVeNge

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Capitolo 5
*** Cap. 5: ILLUSION ***


Capitolo 5: ILLUSION

-Dunque, dov’eravamo rimasti?- ghignò il terzo, quello cicciotto e bassino.

-Ah, sì. Vogliamo il Pokèmon! Consegnacelo subito!- disse subito dopo il primo, quello alto e allampanato.

Beatriz digrignò i denti, ma talmente forte che persino Illusion dovette tapparsi le orecchie.

“Ma che cosa sta succedendo?” si chiese nella mente il piccolo volpino nero.

“E’ colpa mia? Bea è nei guai?” continuò scodinzolando.

La rabbia saliva alle stelle.

Il sangue ribolliva sempre di più.

Non si può fermare una trasformazione quando è già avviata.

Questo si ritrovò a pensare Beatriz, stringendo ancora di più a sé il piccolino.

Un ringhio sommesso prese il posto del digrignare di denti.

Un ringhio abbastanza feroce da poter spaventare persino un Pokèmon come Dialga.

Il perché non si sapeva.

-E questa volta non ci sarà la tua amica Ninetales a salvarti.- disse il secondo, avvicinandosi sempre di più ai due.

E il ringhio si tramutò a sua volta… in una risata fragorosa.

-Ah ah ah ah! Ma proprio non ci arrivate, eh?- domandò lei, reggendosi il capo con una mano e chiudendo i grandi occhi color dell’onice, che erano coperti di lacrime di felicità…ma felicità di cosa?

-Visto che non c’è Niny…- cominciò lei, agitando l’indice in modo befferdo verso il Trio Oscuro -…voi siete spacciati! Vi ucciderò tutti!- .

Detto questo, il suo corpo fu avvolto da una luce candida, bianca, e da molte scintille e fuoco.

Della forma umana non rimase nulla, se non una tiepida voce femminile ma non troppo, tipica di Beatriz.

Le sue nove belle code color della neve sbucarono dalla luce come lame taglienti, una dopo l’altra, dondolando dolcemente da destra a sinistra.

I lunghi capelli che le arrivavano poco oltre le spalle furono scambiati per della pelliccia col colore delle code.

E poi, la beffa oltre al danno, quattro ali enormi.

Insomma, si era trasformata in una Volpe Bianca Cherubino.

-ROOOOAR!- la Kitsune ruggì.

Un brivido di terrore scosse le membra dei tre. Era vero.

Non essendoci Ninetales nei paraggi, loro non avrebbero potuto essere salvati da un potenziale attacco della ragazza\Volpe.

Il primo tremò, il secondo deglutì, il terzo… avrebbe avuto bisogno di un cambio di mutande.

Le mascelle possenti del supercarnivoro scricchiolarono, lasciando cadere un residuo di saliva vischiosa.

-S…siamo nei guai!- urlarono in coro i tre, poco prima di fuggire.

La Kitsune si lanciò in una corsa sfrenata.

-Non puoi, non potete scappare a un demone.- ringhiava sommessamente. –Figuriamoci poi a un demone Volpe!-.

Sempre con il piccolo Illusion sulla schiena, aumentava il ritmo della corsa.

La pelliccia solleticava le narici della volpina nera, che stava per starnutire addosso a Beatriz.

Ma si trattenne, non poteva sporcare la candida pelle della sua nuova mamma.

-Tieniti forte piccolo, avremo un po di turbolenza!- accennò appena la volpe bianca, voltandosi poco verso di lui, che annuì soltanto, sprofondando nella neve calda che lo circondava.

Oramai li avevano quasi raggiunti, non mancava molto dal prenderli…e finirli.

-Ti prego Illusion, per la tua stessa sanità mentale… quando li atterrerò, chiudi gli occhi… e le orecchie.- sussurrò lei.

Non gli restava altro da fare se non obbedire.

Li raggiunsero con un balzo, Beatriz li atterrò con una facilità inaudita, Illusion si coprì occhi e orecchie… anche se fu del tutto inutile.

Tutto quello che stava succedendo si sentiva, ma quantomeno non si vedeva.

Ma comunque si sentiva.

Illusion fu costretto a tremare, di paura, sentendo le grida di disperazione dei tre tizi che li avevano tormentati fino a quel momento.

E, in un certo senso, gli dispiaceva per loro.

Dopo l’ultimo, straziante urlo e lui vide per la seconda volta dei selvaggi rivoli di sangue bagnare il pavimento di terra inumidita dalle goccioline che cadevano dal soffitto, scandendo i secondi interminabili di quell’agonia infinita.

La Volpe Bianca, sporca ormai di quel liquido indegno della sua pelliccia candida si diresse verso Illusion, con i lati della bocca grondanti di sangue, terrificante visione ultraterrena.

Sparse per terra, tutto quello che rimaneva dei tre oscuri, le ossa sbiancate.

Sì, perché ormai non c’era neppure più l’oro rosso, tanto prezioso per la vita degli esseri umani.

-C…cosa hai fatto?- chiese il piccolo di Zorua, tremando ancora.

-Solo il necessario. Ti ho difeso.- fu la risposta secca e fredda della ragazza\volpe.

Senza pensarci su due volte, la kitsune si avvicinò sempre di più e con un colpo di muso rivoltò il “bambino”a pancia in su, e gli mise una zampa sul torace ancora minuto, troppo minuto per resistere al troppo peso.

-E ora che vuoi fare?- ormai l’agitazione era salita alle stelle, il povero piccolino non riusciva quasi più a respirare.

Gli passò la lingua sul pelame, per pulirlo, come avrebbe fatto la sua vera mamma.

-Chiamami mamma, d’ora in poi. Ti voglio bene, Illu!- esclamò, sfoderando un sorriso da far accapponare la pelle per la felicità.

Il musetto del volpino si illuminò.

-CERTO MAMMA!!!-.

 

 

Il tempo era passato, anche per i nostri amici, e soprattutto per Illusion.

Era diventato forte, intelligente, più astuto, sempre più maturo.

Insomma, stava diventando un vero ometto…o volpetto?

Ninetales e Beatriz si scambiavano spesso opinioni sul fatto che presto si sarebbe evoluto in uno Zoroark, e che, di conseguenza, avrebbe potuto usare la PietraChiave per MegaEvolversi.

Un bel giorno, il sole che splendeva alto nel cielo, emanando i suoi caldi raggi sulla gente.

Era come quel giorno.

-Eh sì, per fortuna. Un combattente in più.- disse Niny, tenendo stretta la pietra violacea dai riflessi nerastri.

-Mh mh, oggi io e lui andiamo da soli ad allenarci di nuovo nelle Cascate Meteora.- aggiunse Beatriz.

-Con un po di fortuna si evolverà tra pochi giorni.-.

Come per una premonizione , il volpino nero si precipitò giù dalle scale, con una certa foga.

-Dai, dai, andiamo! Non sto più nella pelliccia! Voglio lottareeee!!!- ululò lui, super eccitato.

Beatriz raccattò la sua borsa bianca e si diresse all’entrata della casa, ma per uscire.

-Vieni, su. Dov’è finito il tuo entusiasmo, volpe?- lo incitò lei, agitando i capelli.

-Sì!- esclamò di nuovo lui, senza pensarci su due volte.

Saliti sullo skateboard, non ci volle nulla a raggiungere le cascate cosidette.

Non immaginavano cosa li aspettava…

 

 

*** Commenti dell’autrice ***

Ciao, come va?

s…sì, è vero, sto cercando di dissimulare la mia tristezza, e sapete perché sono triste?

Perché Illusion sta per arrivare alla fine…

Eh già, ho già un finale, altri due capitoli e basta.

Mi dispiace, ma potrete leggere ancora di lui nella long “Battle World New Revolution”, vedrò di inserirlo dove posso.

Passiamo al capitolo:

punto n.1 Beatriz è crudele.

Punto n.2 llusion è un cucciolo puccioso di Zoroark.

Il resto lo scoprirete da voi. ;)

Au revoire,

ReVenge

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Capitolo 6
*** Cap. 6: ILLUSION! ***


CAPITOLO 6: ILLUSION!

Affogato nella felpa a forma di Pikachu di Beatriz, Illusion riusciva a sentire il vento sul musetto.
Storse il naso, starnutendo. Si grattò un orecchio. Insomma, fece tutto quello che era in suo potere per non annoiarsi.
Era ormai da due ore, DUE LUNGHE ORE, che camminavano senza trovare neanche un piccolo Zubat o un inutile Diglett, e ora lui era stanchissimo.

-Mamma, torniamo a casa nostra? YAWN! Che sonno!- domandò sbadigliando.

La ragazza \ volpe gli diede un buffetto sul naso, con tenerezza.

-Hai sonno, eh?- rispose lei con fare materno.

Illu annuì, poco convinto da quella calma apparente.

Beatriz mise la mano a terra, tastò il fondo della caverna, umido come sempre, e si guardò un po intorno.

Dopo aver accurato che non c’era nulla da fare in quel posto, aguzzò i suoi sensi Volpini e trovò con lo sguardo una via d’uscita più vicina alla loro posizione.

Il naso dei due era stuzzicato dal forte odore di marcio che si trovava all’interno della Caverna delle Cascate Meteora.

-Umpf! Che puzza tremenda! Anf Anf!- esclamò Illusion, scodinzolando quando la sua “neo mamma” annuì in coro con lui.

-Sì, hai ragione. Non abbassare mai la guardia!- lo rimproverò lei, agitando l’indice in aria.

Perché doveva preoccuparsi? Perché non poteva godersi un po di fresco e riposarsi?

In quel luogo non c’era nessuno, eppure…

Oddio, in quella caverna c’era una puzza opprimente di cadavere in decomposizione!

“La tensione in questo posto è irrespirabile, si può tagliare con la katana!” pensò la ragazza, avvicinandosi sempre di più all’uscita. “Più in fretta usciamo, meglio è.”

Un’altra, l’ennesima, ondata di odore di marciume investì i due, questa volta più forte.

-Ma che cos’è questa puzza tremenda?!- si lamentò Illusion, con la vocina acuta che aveva di solito.

Con un balzo degno di un campione Olimpico, scese dal nascondiglio e cominciò a correre, anche se il pavimento umido e ricoperto dal muschio non rendeva le cose affatto facili.

Scivolò un paio di volte, cadde, e battè il muso altrettante volte, mentre Beatriz faceva di tutto per stargli dietro.

-Anf…anf…l’età si fa sentire!- disse Beatriz, buttandosi a terra stremata. –E si fa sentire anche il ciclo mestruale!-.

-Si sentono gli effetti della vecchiaia già a quattordici anni?- domandò una voce beffarda, che la ragazza volpe conosceva abbastanza bene.

-Quindici. Cosa vuoi da me, Ghecis?- sbraitò, tirando pugni a vuoto, nell’aria.

Una risata malefica si levò nella zona circostante. Si accesero due torce di fila, lasciando intravedere l’occhio falso di Ghecis e il suo mantello orribilmente sporco.

-Sei dolce come al solito, eh, mocciosa?- le domandò, scoppiando a ridere l’ennesima volta.

Beatriz scosse violentemente la testa, incredula.

Ai piedi di quell’essere orribile c’erano i cadaveri in decomposizione del Trio Oscuro.

“Non è possibile!” pensò la ragazza\volpe. “Dovrebbero essere nel mio stomaco…o meglio, nel water. A proposito, mi sta venendo la cagarella…!”.

Indietreggiò di qualche passo, strofinandosi gli occhi increduli.

Per tutta risposta, Ghecis avanzò di altrettanti passi.

A quel punto, lei strinse i pugni e si mise in posizione difensiva.
-Vuoi  combattere?! Coraggio, io sono pronta!- sbraitò, tirando un calcio in aria.
L’uomo rise sfrenatamente, agitandosi come un matto. –Tu vorresti combattere?! Ah Ah! Ma non farmi ridere! Se non hai nemmeno un PoKéMoN con te!-.
Questo era vero… o almeno lo era parzialmente. Con lei c’era Illusion, ma era ancora troppo debole per combattere contro l’Hyderigon di Ghecis. Avrebbe fatto una brutta fine.

Come per magia, però, al fianco di Beatriz comparve Illusion per l’appunto!
Carico, ringhiante, il cucciolo di volpe sembrava proprio una volpe adulta. Era cresciuto in fretta.
Ma non si era ancora evoluto.
-Ah ah ah! E vorresti dunque combattere tu?! Contro il mio Hydreigon?! Ah ah ah ah!- lo insultò l’uomo, agitando il mantello lercio.
Illusion si mise a ringhiare ancora più energicamente, col pelo ritto sulla schiena e gli occhi sottili.
-Illu, non fare scemenze. Questa è la mia guerra, non la tua!- Beatriz lo fece indietreggiare, ma lo Zorua oppose resistenza.
-NO! Io non ti lascio… mamma.- le disse, diventando tutto rosso dall’imbarazzo.
La Kitsune annuì.
-La lotta per il tuo destino sta per avere inizio…-.

 

-Commenti dell’autrice che ha dormUto fino ad ora!-
Saaaaalve, come va la vita?  Finalmente sono tornata, con un capitolo un PO CORTINO come avrete visto!
Ora scusatemi ma sto usanodo illegalmente il PC di mio papà (cioè lui non lo sa) e vi devo lasciare.
Un bel bacione a chi segue la storia e annuncio che ho trovato un seguito per ‘sta roba, quindi non finirà molto presto!
Ciao Ciao, ReVvY

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