Baciami Ancora

di ChiaraColfer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo primo ***
Capitolo 2: *** Capitolo secondo ***



Capitolo 1
*** Capitolo primo ***


Baciami ancora.

Capitolo primo.

 

Era un monotono lunedì di un monotono Settembre quando Kurt Hummel si ritrovò a percorrere il corridoio principale del liceo McKinley. Era esattamente come lo aveva lasciato a Giugno, l'unica differenza era che adesso pullulava di studenti del primo anno che non riuscivano a trovare l'aula dove avrebbero trascorso la prima ora. Arrivò davanti al suo armadietto e si stupì di non trovare una qualche scritta o qualche nomignolo osceno e offensivo che erano soliti scrivergli durante l'anno.
Chiuse l'anta dell'armadietto con un rumore secco, sapeva esattamente che il suo povero armadietto sarebbe stato imbrattato di lì a poco. Diede un'occhiata al suo orario, aveva scienze.
Quando entrò vide che era rimasto un unico posto libero accanto a Noah Puckerman, roteò gli occhi e si mise a sedere accanto a lui. Sperò vivamente che il ragazzo si addormentasse o facesse uno di quegli stupidi disegni dove faceva saltare in aria la testa dei professori invece che stuzzicarlo.
“Hey Hummel!”
“Ciao Noah, continui a venire a scuola perché..?”
“Per continuare a vedere la tua espressione quando ti tiro una granita in faccia.” disse ridacchiando.
Kurt alzò un sopracciglio e ghignò appena.
Quando avevano iniziato a prenderlo a granitate era il secondo giorno del primo anno, e da quando veniva bullizzato si era chiuso in sé stesso.
Si era creato una corazza ed era difficile buttarla giù. Si era spezzato qualcosa dentro di lui, non era più il vecchio Kurt allegro e solare. Sorrideva a malapena ed era quasi sempre assente, era diventato intollerante alle persone.
Appena la campanella suonò tutti gli studenti si precipitarono fuori ammassandosi e scalpitando per raggiungere l'aula successiva. Lui aspettò alcuni minuti, aspettò che il corridoio fosse accessibile. Detestava la folla, odiava il modo in cui gli studenti si ammassavano e ridevano, urlavano o scherzavano in mezzo al corridoio.
“Hummel! Nell'ufficio del preside Figgins.” disse la coach Sylvester.
“Io?”
“Voleva il rappresentante d'istituto ma non mi ricordo chi sia e dato che tu sei l'unico in questo misero corridoio ho scelto te. E adesso vai e non farmi perdere tempo!”
Kurt sbuffò e poi andò in fondo al corridoio a sinistra, aprì la porta a vetri dell'ufficio dell'inutile segretaria di Figgins e poi bussò alla porta della presidenza.
“Oh, Hummel.. Avevo detto a Sue di chiamare Rachel Berry ma a quanto pare hanno mandato te. Vabbè non fa alcuna differenza, sono sicuro che sarai entusiasta di far visitare la scuola al nuovo arrivato. Blaine Anderson, si è appena trasferito dalla Dalton Academy.”
Kurt volse lo sguardo al ragazzo seduto su quelle orribili poltrone verdi, alzò un sopracciglio mentre 'Blaine' sfoggiava un sorriso a trentadue denti.
“Piacere, sono Blaine Anderson. Tu sei?”
Kurt non potè fare a meno di notare il suo abbigliamento, oramai notava solo quello nelle persone. Indossava una polo nera a maniche corte con un papillon a righe rosse e bianche e dei pantaloni rossi molto aderenti con il risvolto in fondo. Non male, pensò.
“Kurt Hummel.” rispose privo di entusiasmo.
“Ah, Hummel avverto io la professoressa Spilberg della tua assenza.”
“Mh, okay.”

I due uscirono dall'ufficio del preside e Blaine guardò il ragazzo che doveva fargli da 'guida', vestiva in modo stravagante ma equilibrato. Non aveva mai visto nessuno vestire in quel modo e gli piaceva, almeno a lui stava benissimo.
“Dunque, questa è l'aula di scienze. Accanto puoi trovare l'aula di astronomia, qui invece c'è lo stanzino dei bidelli. Interessante vero?” chiese privo di entusiasmo.
Blaine ridacchiò poi lo guardò.
“Ora dovrei avere letteratura intensiva e tu?”
Kurt controllò l'orario e avevano lo stesso corso, doveva essere uno strano scherzo del destino.
“Anche io.” rispose sospirando.
“Oh, magnifico! Potremmo sederci accanto, così potrai accompagnarmi al mio armadietto!” disse entusiasto il moro, quasi saltellava sul posto.
Kurt alzò un sopracciglio e lo guardò, tutta quella positività gli faceva venire la nausea.
“Mh.. okay.. E perchè dovrei?”
Blaine rimase di stucco e boccheggiò per alcuni minuti.
“S-scusa i-io.. Ehm.. Sai sono nuovo e.. Volevo solo fare amicizia.”
Kurt rise, ma era una risata amara non di quelle che ti mettono allegria.
“Amicizia? Con me? Avanti dimmi dove nascondi la granita.”
L'altro lo guardò confuso.
“La granita?”
“Senti, è meglio se mi stai alla larga. Davvero lo dico per te, già sei nuovo e quindi ti prenderanno di mira facilmente e in più vuoi fare amicizia con me.”
“I-io.. non capisco.”
“Vuoi capire meglio? Fatti un giro nei bagni dei maschi in fondo al corridoio e guarda un po' quante volte appare il nome Kurt Hummel. Alcuni sono storpiati al femminile, comunque Benvenuto al McKinley.”disse e si diresse verso l'aula di letteratura intensiva.
Blaine lo seguì, perché comunque avevano lo stesso corso, era un po' sconcertato e leggermente spaventato ma quel Kurt non sembrava un cattivo ragazzo.
Appena arrivò nell'aula la lezione era già iniziata, si guardò intorno per cercare Kurt ma vide che era accanto ad un altra ragazza. Alzò le spalle e andò a sedersi vicino ad un ragazzo molto alto, troppo alto. Rovistò nella sua cartella e tirò fuori i quaderni e il libro di letteratura, ogni tanto lanciava delle occhiate a Kurt.

Il ragazzo dagli occhi azzurri era irrequieto, si sentiva osservato e quando alzava lo sguardo si ritrovava incatenato a degli occhi color nocciola con delle piccole sfumature di miele. Sbuffò appena e cercò di stare attento alla lezione, cosa diavolo voleva quel Blaine da lui? Cosa aveva da guardare? Fortunatamente la campanella suonò, lasciandolo libero di andare lontano dagli occhi inquisitori di Blaine. Sgattaiolò velocemente fuori dall'aula e si disperse nel corridoio affollato, il moro non riuscì più a vederlo.





Angolo Autrice!

Hey! 
Sono tornata dopo millemila anni, contenti? No, okay non frega niente a nessuno anyway spero che il primo capitolo della storia vi sia piaciuto e la risposta è "sì" fatemi sapere il vostro parere con una recensione!
Ora me ne torno buona, buona nel mio angolino ma prima.... volevo dedicare questo capitolo a Gio che mi diceva sempre di pubblicare questa storia ma non le ho mai dato ascolto, ti voglio bene. 
Ciaao, alla prossima!
ChiaraColfer.

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Capitolo 2
*** Capitolo secondo ***


Capitolo secondo.

Un altro giorno era iniziato per Blaine al liceo McKinley, si perse tre volte prima di trovare l'armadietto e quando finalmente riuscì a trovarlo vide uno spettacolo raccapricciante.
Due ragazzi, di stazza superiore, stavano tenendo Kurt per il colletto della camicia e gli stavano sussurrando qualcosa.
Blaine si avvicinò appena, cercando di non farsi vedere.
“La devi smettere di essere così frocio nella mia scuola!”disse uno.
Il ragazzo dagli occhi azzurri non disse niente, sembrava stanco e sembrava anche che non gli importasse molto di ciò che dicevano.
“Hai capito Hummel? Perché non rispondi fatina?”
“Ti faremo ragionare noi.”
L'altro ragazzo prese una granita e la lanciò addosso a Kurt, i due si schiacciarono il cinque e andarono via ridendo.
Blaine era sconvolto, ecco a cosa si riferiva Kurt quando diceva “dove nascondi la granita?”
Si guardò intorno per cinque minuti, vide il ragazzo che era a sedere sul pavimento con la schiena poggiata contro gli armadietti freddi.
“Hey..”disse Blaine avvicinandosi.
“Stai bene?”
Kurt si stropicciò gli occhi per vedere bene chi fosse, quando lo riconobbe rimase in silenzio e sbuffò.
“Ancora tu? Ma cosa vuoi da me?”
Blaine lo guardò un attimo e non disse niente.
“Vieni, ti aiuto a levarti la granita di dosso.”
“Posso fare anche da solo! Come sempre d'altronde.”
“Lascia che ti aiuti.”
Il moro sorrise e gli porse una mano.
Kurt non si fidava delle persone, lui le odiava. Odiava tutto ciò che gli avevano fatto e non riusciva a fidarsi di quelle nuove anche perché nessuno veniva da lui per fare amicizia.
Però era infreddolito e tutto bagnato quindi prese la mano di Blaine e si alzò, sì doveva essere stato decisamente il freddo.
Quando fu in piedi lasciò subito la mano tesa del ragazzo e insieme si diressero verso il bagno. Blaine prese un po' di carta e la inumidì per poi andare da Kurt a tamponargli leggermente il viso, il ragazzo fece un balzo indietro contro il muro come se il fazzoletto scottasse.
“S-sto solo cercando di aiutarti. Non devi avere paura.”
Kurt prese il fazzoletto dalle mani di Blaine e iniziò a levarsi la granita da solo, era troppo presto. Troppo presto per fidarsi di uno sconosciuto, eppure c'era qualcosa in lui che lo attirava.
Il moro guardò per un momento il ragazzo, era terrorizzato. E tremava, sperava fosse per il ghiaccio che gli stava lentamente scendendo nella camicia ma non ne era poi così sicuro.
Non aveva mai visto un ragazzo comportarsi in quel modo, doveva averne passate veramente tante eppure lui sentiva il bisogno di aiutarlo.
Sentiva qualcosa che gli riscaldava il cuore quando era in sua compagnia, aveva bisogno di conoscerlo di più. Allungò una mano e tolse un piccolo pezzo di granita da i suoi capelli, sorrise e se lo portò alla bocca.
“Mmh.. mora.”
Kurt si irrigidì appena Blaine mise una mano tra i suoi capelli, per poi portarsi un pezzo di granita alla bocca. Era pazzo, decisamente pazzo.
“E' di tuo gradimento? No perché magari potresti dirlo ad Azimio e Karofsky, così se la prossima volta che ti vedono in mia compagnia potrebbero lanciarti una granita alla mora e tu potresti aspettarla a bocca aperta.” Blaine rise, perché per quanto lui volesse suonare antipatico era una cosa divertente.
L'altro gli lanciò uno sguardo infuocato e si avvicinò leggermente.
“Mi spieghi che hai sempre da ridere?”
Il moro si zittì immediatamente e lo guardò.
“Sei divertente.” rispose infine.
Kurt spalancò gli occhi per poi alzare un sopracciglio, stava per dire qualcosa però Blaine prese un altro pezzo di granita tra i capelli di Kurt e la gettò nel lavandino.
“Devi curare molto i tuoi capelli, sono sempre così perfetti. Scommetto che usi un sacco di lacca, vorrei avere i capelli come i tuoi. Così non avrei bisogno del gel.”disse.
Kurt rimase in silenzio e non disse niente, poi si guardò allo specchio.
“Ma tanto adesso sono tutti rovinati.”
“Sono comunque belli.”
“Stai scherzando? Sono fradici e appiccicosi.”
Blaine aprì la sua tracolla e prese un pettine, lo teneva sempre in borsa perché quando pioveva o quando sudava il gel perdeva un po' del suo effetto e i suoi riccioli diventavano selvaggi.
“Ecco, usalo pure.”
In un primo momento Kurt allungò la mano, ma poi si bloccò e la ritrasse immediatamente. Chiuse le mani a pugno fino a farsi diventare le nocche bianche e la mascella si contorse appena.
Blaine lo osservò, sembrava star lottando con se stesso. Poggiò il pettine sul lavandino e sorrise.
“Io devo tornare in classe, ci vediamo dopo.”
L'altro non rispose e lo guardò andare via, poi il suo sguardo cadde sul pettine nero poggiato sul lavandino. Lo prese, lo lavò e poi iniziò a pettinarsi i capelli.
Non si fidava ancora di Blaine, ma era sicuramente una brava persona.

Kurt custodiva il pettine di Blaine con molta cura, lo avvolse in un fazzoletto e lo mise nella tracolla.
Glie lo avrebbe ridato appena lo avrebbe incontrato, eppure non voleva separarsene.
Nonostante lo avesse lavato più volte, rimaneva ancora l'odore di gel.
Aveva riusato il pettine anche a casa e adesso i suoi capelli avevano un leggero odore di gel.
Ripose il pettine nella tracolla e poi andò a dormire, con un ultimo pensiero in testa. Blaine.


Angolo dell'autrice!
Hey, non sono morta ho avuto una settimana impegnativa ma ce l'ho fatta ad aggiornare! Spero che il capitolo precedente vi sia piaciuto, e che anche questo vi piaccia!
ChiaraColfer

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