Aiuto, la mia casa è stata invasa!

di BlackFallenAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PRIMO ATTO. CAPITOLO UNO. ***
Capitolo 2: *** PRIMO ATTO. CAPITOLO DUE. ***
Capitolo 3: *** PRIMO ATTO. CAPITOLO TRE. ***



Capitolo 1
*** PRIMO ATTO. CAPITOLO UNO. ***


PRIMO ATTO.
CAPITOLO UNO.
UN BUON NON COMPLEANNO.
 
"Ella, Ella svegliati! È ora di svegliarsi! È ora!!!"
Mi rigiro nel letto, dando le spalle alla sveglia....
Aspetta io non ho una sveglia!
"Ellaaaaa, alzati pigrona! Pigrona!!"
"Maledetto pennuto la vuoi smettere???" tiro un cuscino addosso a quell'uccello del malaugurio, regalatomi da mio nonno quando ero molto piccola, mi alzo piena di voglia di vivere preparandomi per un'altra fantastica giornata scolastica.
Stiamo scherzando?
Mi sono svegliata con un uccello che da 15 anni mi rompe il cazzo ogni mattina, fuori c'è un sole che spacca le pietre e in più dovrei andare a scuola per farmi ulteriormente triturare i marmi di Carrara da dei professori che non svolgono il loro lavoro? Ad ogni caso... Mi metto l'uniforme monocolore bianca e blu, manco fossi in marina e inscenando una marcia scendo le scale.
Mia madre mi saluta porgendomi il sacchetto del pranzo: "Buon compleanno principessina fatata! Ti auguro un compleanno fantastiglioso!" Imbarazzante... Molto imbarazzante...
La ringrazio e la saluto uscendo dalla porta, in  giardino mia nonna sistema i funghetti di super Mario nella fioriera, lei da giovane si è sempre divertita con certa roba e si è bruciata qualche neurone, diciamo... Ad ogni modo mi saluta e con aria spaesata mi augura di passare un buon compleanno anche lei... Allontanandomi da casa mia sento che mi urla qualcosa inseguendomi, brandendo un pacchetto nero nella mano...
"Mi stavo dimenticando di darti questo! È da parte mia e del tuo caro nonno... Questo aiuterá tuo nonno a proteggerti due volte tanto..."
"Ehm... Grazie nonna..." dicendo questo e abbracciandola forte, mi allontano dirigendomi a passo spedito (quasi supersonico...) verso la fermata del pullman...
Peccato che il mio compleanno sia domani... Sorvoliamo su quando sia... Tanto lo passerò da sola, come ogni anno... Escludendo la mia cara famiglia di ex-hippie sballati a cui voglio comunque un bene dell'anima...
Arrivata in fermata col fiatone succede una cosa incredibile e stupenda, pioggia.
Ma con la sfiga in una mano e il pacchetto della nonna nell'altra, mi accorgo di non avere con me un micranioso ombrello... Pazienza.
Al mio fianco appare un ombrello. Afferro il manico e la mia mano nel farlo viene sfiorata da del soffice pelo. Con curiosità e timore (dopo essermi riparata sotto la superficie grigia dell'ombrello) mi giro. Davanti a me un enorme armadio di pelo grigiastro, con un sorriso che gli corre da un capo all'altro del grande faccione, due iridi nere che mi guardano dritto nei miei occhi verdi e dei baffi rigidi ai lati del naso grande quanto gli occhi.
Quella buffa creatura continuò a fissarmi, ora con un'espressione impassibile.
Sbadigliò.
E mi porse un piccolo sacchetto di foglie. Lo guardo. Ricordo le parole "sane" di mia nonna: "Ricorda! Non accettare le caramelle, ma accetta volentieri pacchetti di erba dagli sconosciuti". Probabilmente ascoltando la voce interiore data dalla bacata genetica familiare decido di accettare con garbo il pacchetto e lo ripongo nella tracolla, sopra i libri.
Neanche il tempo di girarmi per ringraziare quel coso peloso ed era già sparito... Peccato mi sarebbe piaciuto affondarmi nel suo enorme pancione!
Uno scroscio d'acqua mi invade.
Nella mia mano non c'è più spazio per l'ombrello, ma per una foglia. La foglia più grande che io abbia mai visto!
Continuo a ripararmi con essa andando in contro, ancora una volta, alla sanità mentale di mia nonna. Cerco con lo sguardo il pullman lungo la via molto trafficata.
Finalmente!
Affollato come al solito... il pullman riprende la sua corsa. Cerco di non cadere ad ogni frenata disumana che fa quell'autista (che non si sa chi gli ha dato la patente) e invece, puntuale come un calcio negli zebedei, cado addosso ad un tipo.
Perfetto! Che figura di merda...
Guardo il ragazzo, alto e snello, i capelli neri gli circondano il viso allungandogli un poco, gli occhi di un rosso sovrannaturale, e un sorriso dolce e inquietante allo stesso momento.
"Sì è fatta male?" mi dice in tono preoccupato
"Va tutto bene, grazie." rispondo continuando a vagare con lo sguardo in un mare rosso violaceo
"Sicura? Perchè il suo naso sta sanguinando..."
Figura di merda parte seconda.
"Ahahah non è per la caduta... è che sei troppo figo!" dico distogliendo lo sguardo.
Ditemi che non l'ho detto ad alta voce...
"Scusi?" dice il ragazzo.
Cazzo. Figura di merda parte terza.
"Ehm. Nulla, ma grazie per l'interessamento" dico rivolgendomi al ragazzo, ma una volta essermi girata verso di lui, noto che è sparito.
Ora mi dico... O mia nonna mi ha dato una pesante droga mentre dormivo oppure sto impazzendo.
Si sto sicuramente impazzendo.

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Capitolo 2
*** PRIMO ATTO. CAPITOLO DUE. ***


PRIMO ATTO.
CAPITOLO DUE.

GLI SCASSANOCI.
 
Si sicuramente sto impazzendo.
Mi guardo attorno cercando quella visione magnifica attorno a me. MI cade l'occhio sul paesaggio al di fuori del finestrino, rendendomi conto dell'imminente chiusura delle porte mi defenestro raggiungendo il marciapiede della salvezza.
Metto le ali e volo verso la scuola sperando di non arrivare in ritardo.
 
***
 
L'ora di inglese mi uccide sopratutto quando la professofessa annuncia il fantastico compito a sorpresa su Constable e Turner.
Descrivendo con gioia i paesaggi enfatici e il burrascoso mare nero ricordo l'insolito ragazzo sul pullman. Quegli occhi rossi come il fuoco, ardono la mia anima nel profondo. Non riesco a toglierli dalla mia mente e ben presto comincio a disegnarli sul foglio a protocollo.
La campanella suona annunciando la fine della tortura. Consegno il foglio alla prof. mi fulmina vedendo la mia aggiunta artistica al compito e mi lascia uscire dall'inferno.
Libertà!
Esco dall'edificio dopo questa giornata voglio solo ritornare a letto e dormire fino a domani.
Sento urlare il mio nome dal fondo del cortile...
"Ellaaa aspettaci!"
Oh, no. Ella, non ti girare. Finchè non ti giri loro non sapranno mai che li hai sentiti. Continua a camminare. Cammina.
"EHI ELLA! FERMATI!"
Accelero il mio passo. Alle mie spalle una corsa rapida gli permette di raggiungermi...
"Ma è così difficile raggiungere la mia casa senza incontrarvi?"
"Ahahahah buongiorno anche a te Ella"
Ma perchè si ostinano a parlarmi?
"Lasciatemi in pace, non è giornata..." dico cercando di allontanarli  continuando a camminare.
"Dai parlaci! Cosa ti abbiamo fatto di male?!"
"Esistete ecco cosa avete fatto..."
"Sai che la tua cattiveria non fa altro che farci avvicinare di più a te?"
"Sì... Allora io vi invito cordialmente a prendere il pullman per Fanculandia" dico nel tono più sarcastico esistente.
"Va bene Ella, ricordati che domani ci ritroviamo sempre qui, questa volta non potrai scappare!"
Non ce la posso fare. Davvero. Sono l'Assillo fatta persona... Si ostinano a rendermi la vita più vivace, cosa che non ho chiesto loro di fare. Che stress.
Ad ogni modo riesco a raggiungere casa mia senza intrusioni di armadi pelosi o autisti strampalati. Raggiungo la mia camera in fretta, schivando i vicini e i loro auguri. Vorrei urlargli: "OGGI NON È IL MIO COMPLEANNO!" ma sarebbe inutile...
 
*** 
 
Aprendo la tracolla, trovo il pacchetto di foglie e il regalo della mia cara nonna fattona, li appoggio sulla scrivania uno accanto all'altro e mi sdraio sul letto con le cuffie nelle orecchie.
Relax. Sano e purificante relax.
Una luce violacea pulsante illumina la stanza. Il pacchetto nero incomincia a fluttuare a pochi centimetri di altezza dalla scrivania. Mi avvicino di scatto ad essa per analizzare più da vicino il fatto.
Fluttua? Sta fluttuando?
È sicuramente un allucinazione data dalla stanchezza. Con una bella dormita si sistema tutto.
Ritorno a letto coprendomi con millanta coperte, l'ultima immagine che il mio cervello registra è una figura scura accanto al mio letto. 

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Capitolo 3
*** PRIMO ATTO. CAPITOLO TRE. ***


BLOODY MORNING.

 

Mi sveglio con il sottofondo mentale di 'Morning Mood'.

Ancora con gli occhi semi chiusi mi vedo offrire una tazza di tea a letto.

Una ventata di aria fresca e primaverile entra dalla finestra.

Aspetta un momento.

Morning Mood, tea a letto, nessun uccello che rompe le palle, la finestra aperta. Oddio! Mi è entrato un ladro cordiale in casa!

Apro gli occhi ancora rapiti da Morfeo, recupero la mia arma da assalto (custodita saggiamente accanto al letto): una padella antiaderente e mi alzo di scatto.

Il pacchetto nero sulla scrivania non c'è più, e da quello fatti di foglie è nato un piccolo germoglio.

Che diamine sta succedendo nella mia mente?

Mia nonna deve smetterla di guarnire ogni pietanza che prepara con le sue "erbe speciali".

Sento dei passi dirigersi verso la camera, mi nascondo contro la parete d'entrata. La porta scatta e... E il mio naso incomincia a grondare di sangue. Una cosa simile alle cascate del Niagara. Ecco.

Il ragazzo del pullman è nella mia stanza. Con indosso un abito scuro. Che non avevo notato. I suoi occhi hanno perso quel colore rosso che era fisso nella mia testa, ora sono neri come la cenere.

"Buongiorno, Ella" dice il ragazzo abbozzando un sorriso che fa aumentare lo scorrere delle cascate. Rimango paralizzata.

Sento mia madre chiamarmi dalle scale. Mi avverte che sono nuovamente in ritardo. Yay.

Ma io sono nel pieno di una crisi ormonale! Non posso non approfittarne...

"È in ritardo, mi dia il permesso di scortarla a scuola." dice, ormai sono completamente in suo possesso, non riesco a dire una parola o muovermi.

"Deve solo darmi l'ordine e io lo eseguirò." dice ancora una volta il ragazzo.

Se non lo guardo forse riesco a parlargli.

Tento di distogliere il mio sguardo, ma i miei occhi sono naturalmente attratti dai suoi. Tengo duro.

"Chi sei?" queste sono le uniche due parole che riesco a formulare, nulla di tanto complesso, ma comunque una domanda capace di rispondere a molte altre.

"Mi perdoni, sono solo un diavolo di maggiordomo"

Sì, sicuramente sto impazzendo.

 

~CANTINA DELLE SCRITTRICI~

 

Salve cari lettori!

Siamo qui solo per sapere se la nostra storia vi interessa, o piace, o se vi provoca dei conati di vomito appena ne sentite parlare...

Se volete saperene di più sulla storia della nostra protagonista vi consigliamo di continuare a leggere, altrimenti... altrimenti.

Buon proseguimento del cerchio vitale e alla prossima!

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