Quel giorno dimenticato che ancora non ricordo

di Rosa di sangue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei ***
Capitolo 2: *** Lui ***



Capitolo 1
*** Lei ***


Mi amavi...

Mi amavi di quell'amore per cui credevi, dai tuoi diciotto anni, potessi vedere un giorno nei tuoi figli la bambina che fui...

Mi amasti certo...ma di un amore ingenuo per cui ti concedesti solo di credere nell'assoluto e allora il mio rifiuto, il mio “Vi è un altro..” non ebbero significato...

Era ossessione divenuta forse questo tuo amare?

Di saperlo non mi è dato più possibilità ma io vedevo nei tuoi sguardi insistenti, leggevo nei tuoi versi appassionati, che di questo amore credevi più di quanto è dato di credere per chi si è appena affacciato alla vita dalla soglia della giovinezza .

Eri il mio poeta ed io la tua musa, queste le tue parole quando ti confessai questo: “La mia Musa che non sa di esserlo...che cerca ispirazione ma non sa di esserne lei stessa fonte”.

Amavo le tue poesie...ti amavo...non ricambiandoti stessa passione ma ti amavo...a modo mio...

Ostinato eri...sempre e comunque volli tu amare...non voler andare via...

Il tuo era tentar di scorgere l'infinito nell'osservare unica stella, che per quanto possa averti ammaliato, limitava la tua visione.

A guardare indietro ora ad episodi sconnessi, realtà come specchio infranto, rileggo il tuo messaggio che mi lasciò spiazzata, rivivo il tempo speso insieme, ricordo il conoscerci e non sapere che l'altro sarebbe divenuto così importante...

Non riesco ancora a mettere ordine a nulla, ad essere in pace...

Rimanemmo comunque amici...rapporto particolare ma pur sempre amici...

L'urlo non incontrò mai il silenzio...e tu continuasti a sedere al di là della porta...senza nulla chiedere...

Una seconda possibilità chiedevi senza chiederlo...

Amai anch'io... un altro rispetto a te...chiedevo anch'io qualche cosa...ed il mio urlo incontrò il silenzio...

Evitasti di rispondermi...mai più sguardi...la tua voce si spense...e cieco ti resi...

Non a tanto volli arrivare...ma idealizzasti troppo questo nostro rapporto e il tuo amare ingenuo divenuto spirale di ossessione spadroneggiò...

Volli tu distaccarti da tutti e sentirti al di sopra di tutto questo...sbagliasti...

Riesce davvero difficile della realtà, dei fatti capirne verità se rifiuti il dialogo, il volere chiedere...ma questo purtroppo facesti...

Forse che volevi evitare il dolore che ne sarebbe conseguito alle domande e il rendere complicato una situazione già complessa?

Ad ora ancora tante domande e troppe poche risposte...quando odiai quel tuo vivere ermetico...

Te ne andasti alla fine...infrangesti la nostra promessa...

Era un sabato mattina...in un altra vita... ridevo e scherzavo con il mio ragazzo...il gelato che andava colando sulla mia mano...

In un altra vita andavi ripetendo che di quella bicicletta e di quel tuo modo di affrontare la strada “vi sarà volta buona che mi uccida...”: alla fine accade per davvero...

Non piansi al tuo funerale...ero arrabbiata...avevi infranto la nostra promessa...saresti sempre rimasto, che io ti amassi o no, questo mi dicesti...

Piansi solo giorni dopo...un altro sabato mattina...strana coincidenza...mentre fumavo una sigaretta...non mi riusciva di nascondere le lacrime e nemmeno lo volevo...

Il dolore fu lento a morire...

Quel che ne rimase dopo non fu sollievo bensì un incolmabile vuoto...

Il tempo passò...riuscii a ritrovare il sorriso...ma in altra vita oramai ero...in altra vita era la mia felicità nuova e ritrovata...

Ritrovai anche dell'altro...una rosa di origami e una poesia che mi dedicasti e che così recita:

“Bellezza è simile a fiore,

uno sguardo non la trattiene dall'appassire,

così come mano non trattiene sabbia.

Della tua bellezza però che

tempo spesi per apprezzare e

amore per amare

qui ed ora trattengo per sempre.”

Un giorno dimenticato fu quello... ancora non la ricordo...

Ad ognuno di noi deve essere dato di conoscere la gentilezza nella vita, almeno una volta...tu lo concedesti a me ma io non saprò mai se te lo concesso anch'io...

Ti lascio una rosa di origami poeta...alla fine imparai anch'io e si, non sono difficili da costruirsi...

La nostra storia finisce qui...senza che si potesse alla fine confrontarci di nuovo...riprendere quel dialogo mancato...

Addio poeta...

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Capitolo 2
*** Lui ***


Vorrei che ci incontrassimo ancora, magari fra dieci anni,un giorno d'estate qualunque, ancora con i nostri sogni e le nostre speranze, all'incrocio della vita, quella stessa alla quale ti invitai ad accompagnarmi in un posto chiamato casa e dove tu gentilmente dicesti di no...

Vorrei aver visto il tuo imbarazzo...aver sorriso e averti detto di essere felice lo stesso in verità...

La fine di un estate, tu, i nostri sogni, le nostre speranze...non voglio dimenticare....

Quante pagine di questa vita ho già sprecato nel voler comporre le emozioni e le persone senza riuscire poi alla fine riempirne anche solo una riga?

Vorrei lasciare un segna libro ma ho paura di queste troppe pagine bianche...di dimenticare i giorni e non ricordali più...già non ricordo ancora di uno in particolare...

Il nostro silenzio dice più delle nostre parole ma avrei voluto che il mio incontrasse l'urlo del mio cuore...o forse accadde...magari proprio quel giorno dimenticato... forse lo stesso in cui ti chiamai fuori, all'incrocio della vita...

La nostra vita, la nostra favola, la nostra storia e il lieto fine solo una bugia...

Di una così difficile semplicità è il dirti che ti amavo che pensai di non averne mai il coraggio ma così non fu...

Affiancati lungo la via,una sera di un febbraio sul quale già si allentava il morso dell'inverno...

Camminavo piano, lo sguardo assorto e le parole che da sole, quasi, trovavano l'uscita da quel labirinto che era la mia testa...

Il tuo rifiuto non mi ferì ma non mi fu capace di vedere che tu mi amavi...che non ricambiavi stessa passione ma mi amavi...

Questa la verità ma io non la vedevo e preferii distaccarmi da tutto ciò e sentirmene al di sopra ...sbagliai...ora me ne rendo...

Leggevi tu, mia Musa, questo mio amare divenuto ormai ossessione nelle mie poesie e nei miei sguardi, non è vero?

Per questo l'urlo del tuo cuore infranse il silenzio...

Alcuni la chiamano ostinazione...il voler amare nonostante tutto...la verità era un altra...

Vorrei che vi fosse stato il senno di poi a scuotermi da questo ingenuo amare, fatto solo di desideri effimeri e un incapacità di mettersi in discussione...

Forse che fu errore quella sera di febbraio...forse che avrei dovuto vivere nella falsa sicurezza del dubbio che mi amassi e ricambiassi stessa passione.

A che pro, però ,questo poi?

Seguirono mesi in cui non seppi il da farsi...mesi in cui preferii essere cieco, muto e sordo piuttosto che interrogarmi su di questa realtà...volevo evitare il dolore che sarebbe seguito alle risposte alle mie domande...volevo evitarmi...

Ad amare si deve sempre mettersi in discussione, confrontarsi innanzitutto con se stessi e per quanto io lo volessi non mi riusciva.

Avevo paura...paura di quel che avrei potuto scorgervi o trovarvi...

La coscienza mi fece vile.

Non per questo volli infrangere la mia promessa però: che ad amarti o meno, ad essere ricambiato o no, sarei rimasto per te.

Ora solo so che non volli tu arrivare a tanto...che fui io a sbagliare idealizzando questo nostro rapporto d'amicizia così particolare...che mi amavi...

Vorrei che, un giorno d'estate qualunque, tra dieci anni, ci incontrassimo veramente di nuovo a quell'incrocio della vita, a chiamarti fuori in strada ancora...a chiederti di accompagnarmi...

Difficile a credersi che dai miei diciotto anni potessi già desiderare un amore per cui vorrei vedere nei miei figli un giorno la bambina che eri stata...ma è così...

Alla fine dell'estate vorrei parlarti ancora a lungo, dopo aver visto il tramonto e contato le stelle.

Non dimenticare i nostri sogni, le nostre speranze quando ci rincontreremo.

A salutarci, non ci sarà l'ultimo degli arrivederci, ad agitare le braccia voglio che tu sappia che dal fondo del mio cuore ti grido “ Grazie!”.

Vorrei...ma non avrò mai questo giorno d'estate qualunque...

Ora viene meno tutto...ed il mio corpo si dissolve tra mille fiori purpurei...le farfalle blu dal mio stomaco finalmente se ne vanno...battiti d'ali come uragano...

Con questo mio modo di affrontare la strada con la mia bici vi sarà volta buona che mi uccida...

Qui ora rido di questa veritiera affermazione...come ne ridevo con te e con gli altri...in un altra vita...

Vorrei chiederti scusa perché vengo meno alla mia promessa....non piangerai lo so, sarai troppo arrabbiata per farlo... piangerai forse dopo ma io non lo voglio...ecco... fammi questa promessa...non piangere per me...promettimelo...non piangere per uno spergiuro come me...

Tra attenzione e indifferenza... consumo l'ultima pagina della mia vita...

Ancora non ricordo di quel giorno dimenticato, che mi ripromisi più volte di annotare con un segna libro...

Portava forse il tuo profumo quel giorno o un sorriso, di certo un origami e una poesia...

Non sono difficili da farsi gli origami e se lo vorrai, imparerai anche tu...e se non sarai più arrabbiata per i miei tanti errori e se mi amerai ancora, portamene uno alla tomba...magari con chi tu ami così che io possa di nuovo vederti sorridere, perché più del tuo sorriso amo il momento di questi....perché in questo modo so che ti ha fatto conoscere la gentilezza così come tu l'hai fatto conoscere a me...

L'arteria batte...l'arteria batte ancora...l'arteria non batte più...

Addio Musa... 

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