Le Fate Senza Marchio

di TheDevil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno Strano Sogno ***
Capitolo 2: *** Pagare le Conseguenze ***
Capitolo 3: *** Le Persone Che Ti Lasci Alle Spalle ***
Capitolo 4: *** Akenalya ***
Capitolo 5: *** La Fortuna Di Essere Un Drago ***
Capitolo 6: *** Cosa volete da me? ***
Capitolo 7: *** La Storia degli Angeli ***
Capitolo 8: *** Metti una Sera al Bar, Un'Ubriacona, Un Angelo, Un Demone e Un Drago. ***
Capitolo 9: *** Mirajane Domata ***
Capitolo 10: *** Drago Del Tuono Celeste ***
Capitolo 11: *** Jacques Trafitto ***
Capitolo 12: *** Il Risveglio ***
Capitolo 13: *** Che fine ha fatto Jacques? ***
Capitolo 14: *** La Sera del Ballo ***
Capitolo 15: *** Isola Tenrou ***
Capitolo 16: *** La Promessa Dell'Angelo ***
Capitolo 17: *** Alba Sull'Isola Tenrou ***
Capitolo 18: *** Il Ruggito di Acnologia ***



Capitolo 1
*** Uno Strano Sogno ***


Buonasera a tutti Cari Lettori, non riesco proprio a rimaervi lontano, ecco perché oggi comincia la nuova storia della Serie Offenbach Chronicles, spero di riuscire a darvi un po di svago con questa storia.
Il primo Capitolo, è molto breve e funge anche da Prologo... Ma non tergiversiamo oltre: ecco il primo Capitolo.

Uno Strano Sogno


-Vieni da me... Ti sto aspettando!
Era davanti alla gilda ma c'era una luce soffusa e un silezio irreale, cosa stava succedendo?
Colto dalla paura più cupa, aprì la porta della gilda: davanti a lui, il peggiore spettacolo che avrebbe mai potuto immaginare: Cadaveri smembrati dovunque, corpi carbonizzati, pochi erano davvero riconoscibili: da un lato Mira, ancora in versione Satan Soul aveva uno sguarcio nel petto, Erza era riversata sul pavimento esanime, con entrambe le braccia staccate dal resto del corpo; altri due corpi erano stati impalati.
E di spalle, seduto su una pila di corpi, tra cui si vedevano quello dei Rajinshuu, c'era lui stesso, in versione Angel Soul che teneva sospesa Kana per il collo.
Angel Soul gli sorrise prima di torcere il collo della maga delle carte.
-Non lasciare che accada... Vieni da me... Io ti salverò.



-JACQUEESSS- una mano lo stva scuotendo, ma nell'oscurità, non sapeva dove si trovava, non aveva il minimo senso dello spazio o del tempo e il suo cervello gli diede l'ordine più semplice: Combatti o Fuggi.
In meno di un secondo e con un urlo ferino Jacques ribaltò la posizione, portando la mano destra al collo di quello che pensava fosse un aggressore, mentre con l'altra mano preparava un attacco magico.
Vagamente percepì che il collo era sottile e la pelle vellutata, ma fu la luce scaturita dalla sua altra mano a fargli recuperare un po' di lucidità.
-Merda Kana- lasciò subito andare il collo della maga delle carte  -Mi dispiace-
-Che succede, sono interi minuti che provo a svegliarti, dormivi come un sasso e all'improvviso hai cominciato ad urlare e ad agitarti.
Jacques  si rese conto che era sudato come non mai, che aveva il cuore che impazzito continuava a battere furioso, che era sudato come dopo una lunghissima corsa.
Kana lo prese per mano e lo costrinse a stendersi sul letto dove cominciò ad accarezzargli i capelli (tornatigli della lunghezza normale grazie a Lucy) senza dire una parola: non aveva senso chiedere a Jacques cosa gli era accaduto.
Jacques cominciò prima a pensare alla serata.
Avevano fatto festa alla gilda al suo ritorno da Edolas, bevendo e mangiando, aveva parlato con tutta la gilda e parecchi avevano cercato di fargli dire dove fosse sparito ma lui non ne aveva fatto parola con nessuno.
Ben presto la festa in suo onore era degenerata nella caotica festa in stile Fairy Tail.
Visibilmente brillo aveva deciso di tornarsene a casa dove si era spogliato e si era buttato sotto la doccia, rigenerando il corpo e lo spirito.
In tutta la serata non aveva visto Kana, gli mancava e aveva voglia di riabbracciarla.
Naturalmente il suo desiderio era stato realizzato, visto che non aveva nemmeno avuto il tempo di vestirsi prima che la ragazza si facesse viva bussando alla porta; aveva avuto il tempo di infilarsi solamente i suoi pantaloni neri.
Kana era entrata nel suo appartamente visibilmente ubriaca (Nessuno lo avrebbe mai detto) e gli si era fiondata tra le braccia.
Erano finiti a letto in meno di dieci minuti e si era addormentato come un bambino, fino a quel sogno.
-Kana- disse Jacques dopo aver ricostruito nella sua mente gli eventi della serata, ma non ottenne alcuna risposta perciò si voltò dalla sua parte, scorgendo che con gli occhi chiusi e il respiro regolare, si era addormentata.
Jacques non poté trattenere un sorriso tenero all'espressione della bella maga.
Si alzò per tranquillizzarsi, sottraendosi all'abbraccio della maga che mugugnò in segno di protesta.
Si era alzato per schiarirsi le idee ma davanti allo specchio del bagno, dove si era lavato il viso, vedeva solo il suo volto deformato da un ghigno d'odio e quella voce lontana.
Si impose di calmarsi: Alla fine era solo un sogno.  


Note dell'Autore
So che come introduzione è davvero poca cosa... E immagino che vi sorgerà la prima domanda: ma possibile che a questo poverino accada tutto in così poco tempo? C'è una spiegazione... Ma ve la mando al prossimo Capitolo... Buona Notte

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Capitolo 2
*** Pagare le Conseguenze ***


Eccomi qua, dopo il prologo ecco il primo vero Capitolo della Storia... Un Capitolo che spiega qualcosa... Buona Lettura :D
 

Pagare le Conseguenze

 
Jacques attendeva fermo, disteso sul lettino, a petto nudo mentre la vecchiaccia lo stava riempiendo di incantesimi, nel tentativo di capire cosa non andasse.
Dopo aver quasi ferito Kana la prima volta e aver quasi distrutto la stanza la seconda in cui aveva dormito da solo, aveva deciso che avrebbe dormito da solo, nella speranza che la stanchezza avesse messo fine al sogno ricorrente: una speranza vana naturalmente.
Per una settimana aveva dormito poco o nulla e ogni volta sempre lo stesso sogno lo disturbava.
Polyuscha aveva deciso di concedergli la possibilità di visitarlo, probabilmente anche su insistenza del Master che vedeva uno dei suoi figli sempre più stanco e palesemente in difficoltà.
Adesso rimaneva immobile alla mercè della vecchia che continuava ad evocare incantesimi di guarigione mentre Jacques si sforzava a mantenere gli occhi aperti.
-Adesso puoi rialzarti e rivestirti.
Jacques eseguì meccanicamente le istruzioni, rimettendosi il suo maglione viola e aspettando la diagnosi della maga-medico.
-Non hai nulla che non va- disse Polyuscha quando finalmente Jacques si fosse risistemato
-Scusa, penso di non aver capito bene- disse Jacques.
-Invece hai capito benissimo razza di stupido- disse la maga inviperita -Dal punto di vista fisico non hai alcun problema.
-E allora perché faccio questi sogni?-
-Ho delle ipotesi, ma niente di più, perciò quello che dico deve essere preso con le molle. Tu sei un mago con un immenso potere magico, e il tuo corpo si è sempre abituato a essere sottoposto al forte potere magico: poi però hai deciso di sopprimere la tua magia e nel periodo in cui non l'hai avuta a disposizione il tuo corpo si è abituato a questa assenza, mentre adesso...
-Vuoi dire che la mia magia sta intossicando il mio corpo? Ma è assurdo!- urlò Jacques scattando in piedi
-Per quanto possa sembrare assurdo è l'ipotesi più verosimile che io possa fare vista la sequenza temporale degli eventi, e adesso VATTENE FUORI DA CASA MIA.
La maga dette queste parole impugnò la grossa scopa e l'abbatté sulla testa di Jacques che fu costretto ad abbandonare la casa.
Stava camminando verso la gilda, dove avrebbe potuto passare del tempo in compagnia, quando camminando nel bosco venne distratto da un piccolo ruscello che scorreva placido, così si sedette un attimo per ammirarlo, con la schiena appoggiata ad un albero.
In un attimo la stanchezza prese il sopravvento e Jacques si ritrovò con gli occhi chiusi
"Vieni da me, Liberami" le voci e il solito sogno si fecero subito sentire e Jacques cominciò a dimenarsi nel sogno e ad urlare.
-Jacques-sama, svegliatevi- una voce melodiosa fece sì che il sogno si dissolvesse e che Jacques aprisse gli occhi.
Davanti a lui c'era una maga vestita di blu e dalla carnagione nivea -Juvia- sussurrò il mago del TakeOver mentre la ragazza lo scuoteva.
-Jacques Sama si è svegliato finalmente, Juvia era preoccupata, Jacques-Sama stava urlando e agitandosi mentre dormiva-
-Cosa ci fai qui?- chiese Jacques dopo un istante in cui si diede un contegno.
-Juvia stava tornando da una missione e aveva deciso di tagliare dal bosco così Juvia ha sentito Jacques-Sama che urlava.
-Torniamo in gilda- disse poi Jacques avviandosi mentre la maga dell'acqua lo seguiva a pochi passi di distanza.
Camminarono in silenzio per un po finché Juvia non riuscì a fare una domanda:- Jacques Sama si è ricordato il nome di Juvia?- chiese la maga.
Evidentemente la sua propensione alla dimenticanza doveva essere leggendaria all'interno della gilda, poco da stupirsi se adesso Juvia si domandasse perché.
Jacques rispose :-E' perché hai il potere magico difensivo più forte che abbia mai visto, una qualità interessante-.
Continuarono a camminare ma questa volta fu Jacques a interrompere il silenzio che si era creato :-Posso sapere perché aggiungi il suffissi sama al mio nome? Se non mi sbaglio lo fai solo con il Nudista-
-Si chiama Gray-Sama rispose- Juvia gonfiando le guance - Ma Juvia non ti chiama così per lo stesso motivo, solo che hai qualcosa che intimorisce, così penso che sia appropriato per voi.
-Sei davvero una strana ragazza, Juvia- disse Jacques sorridendo per poi battersi una mano sulla fronte- Ah ma che sbadato, ho dimenticato una cosa da Polyuscha, devo tornare indietro, ah mi dispiace ma dobbiamo separarci qui, tu vai pure in gilda... Arrivo tra poco!
Juvia tentò di protestare dicendo che avrebbe potuto accompagnarlo, ma Jacques le ricordò che il suo amato la stava aspettando quindi la maga dell'acqua decise di seguire il consiglio di Jacques e di avviarsi in gilda.
Jacques fu circondato dal silenzio, ma non si mosse dalla sua posizione: anni di vita nei bassifondi gli avevano affinato i sensi e l'istinto: aveva sentito la presenza di qualcuno che lo stava spiando e adesso, attorniato da alberi aspettava che facessero la loro mossa.
Si aspettava dei cacciatori di taglie, invece davanti a lui, tra le fronde del bosco c'erano solo una decina di cavalieri runici.
-Jacques Offenbach?- chiese quello che appariva il capo, che ottenne un cenno del capo affermativo -venga con noi!- disse l'uomo, facendogli un semplice cenno.
Era molto giovane, anche più piccolo di Jacques e pareva credere che poiché indossava la divisa del concilio, il mondo fosse ai suoi piedi, cosa che naturalmente Jacques non poteva affatto accettare.
-Stai dando per scontato una cosa... Credi che ti seguirò senza- fece una pausa -"opporre resistenza"- disse sottolineando il concetto con le mani che si chiudevano.
-Prendetelo- disse l'uomo.
I dieci Cavalieri si lanciarono contro Jacques che però si ritrasse veloce come un lampo: era da parecchio che non combatteva utilizzando la sua magia, perciò decise di usare il suo TakeOver e di cominciare a colpire i suoi avversari in forma angelica: se il suo sogno era vero e fosse impazzito, era meglio farlo lì con degli estranei davanti che nella gilda.
La sua preoccupazione svanì come neve al sole quando si accorse che il controllo sul suo TakeOver era saldo come al solito e anzi in pochi colpi, tutti i soldati erano stesi al suolo svenuti: non voleva certo ucciderli, tanto che l'ultimo, quello che aveva parlato come comandante lo aveva preso per il collo e attaccato all'albero, tenendolo sospeso a trenta centimetri da terra, prima di stenderlo definitivamente con un colpo alla bocca dello stomaco.
Quando ormai erano tutti a terra Jacques si chinò sul suo corpo e cominciò a rovistargli nelle tasche, finché non trovò un foglio di pergamena arrotolato e sigillato, che spezzò senza troppi riguardi: era il suo ordine di Cattura
 
Ordine di cattura per Jacques Offenbach, accusato di aver favorito l'evasione di Gerard Fernandes
 
-Come diavolo hanno fatto a scoprirlo?- si chiese Jacques, possibile che nel suo accurato piano ci fosse stato un errore che non aveva considerato? Adesso il consiglio avrebbe voluto la sua prigionia.
Possibile che Gerard avesse parlato? Certo, magari non di sua volontà ma comunque adesso era compromesso.
Vista la fretta decise che invece di camminare alla gilda avrebbe volato via, e così fece trovandosi davanti alla porta di questa in pochi minuti, ci entrò attirando come al solito l'attenzione di tutti.
-Jacques, combatti con me- disse Natsu- catapultandosi verso di li lui; di solito, semplicemente si rifiutava con le parole, quel giorno invece, teso come una corda di violino, diede un pugno a Natsu che volava nella sua direzione, mandandolo a frantumare un tavolo e mettendolo KO.
-Il vincitore è Jacques, Aye- disse Happy, autonominatosi giudice di gara.
-Mira, c'è il master?- chiese Jacques, ignorando bellamente sia il gatto blu che il mago che giaceva svenuto.
-Nel suo ufficio- rispose Mira -c'è qualche problema?-
Ma Jacques non gli diede retta e letteralmente volò nello studio del Master dove questi era seduto alla scrivania, completamente nascosto dalle scartoffie che si accumulavano sulla sua scrivania, ma appena vide Jacques entrare, lo accolse con un sorriso.
-Benvenuto Figliolo, cosa posso fare per te.
Adesso che era davanti al vecchio le parole gli si bloccarono in gola.
-Lascio Fairy Tail- disse Jacques mentre il vecchio Makarov spalancava la bocca per la sorpresa e mentre qualcosa si incrinava nel suo animo      
 
Note Dell'Autore
Ecco spiegato il motivo del titolo... Questo apre un sacco di scenari possibili vero? E con Kana cosa succederà? Appuntamento al prossimo Capitolo 

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Capitolo 3
*** Le Persone Che Ti Lasci Alle Spalle ***


Buon pomeriggio a tutti, oggi in via eccezionale, lascio il capitolo di pomeriggio... Buona Lettura a tutti.
 

Le Persone Che Ti Lascia Alle Spalle

 
Makarov ci mise qualche secondo per recepire definitivamente le parole di Jacques che lui ricordasse, pochissime persone avevano volontariamente lasciato la gilda e mai in la decisione era stata così repentina, quindi non poté esimersi dallo sbattere due volte le palpebre, per poi chiedergli :-Sei sicuro di quello che dici?-
-Si- disse Jacques distogliendo lo sguardo.
Anche se Jacques era evidentemente restio a parlare delle sue motivazioni, Makarov non poté evitare di cercare di fargli cambiare idea inutilmente, quindi alla fine si grattò la testa e disse che c'era una procedura per casi come quelli, quindi gli chiese di rimanere per qualche minuto nel suo ufficio, e avrebbe mandato qualcuno a chiamarlo, per poi uscire dalla stanza e avviarsi verso le scale con un'espressione grave sul volto.
Gli attimi susseguenti in cui Jacques fu lasciato da solo gli consentirono di riflettere e di mettere ancora più ordine nei suoi pensieri: Anche se non voleva lasciare la gilda, non poteva recargli un danno del genere, meglio sparire prima della diffusione della notizia.
Un bussare alla porta lo riscosse dai suoi pensieri, uno dei maghi della gilda gli chiedeva di seguirlo al piano inferiore.
Il piano inferiore era completamente vuoto: tutti lo stavano aspettando fuori, nel cortile, dove aveva combattuto con Laxus quella volta che tutto era iniziato.
Al suo arrivo cominciarono ad esplodere in aria magie di ogni tipo: ghiaccio, fuoco, elettricità, giochi di luce, forme fatte di fumo in un colossale spettacolo di magia e al centro c'era Mira in forma Satan Soul, Erza con un'armatura che portava lo stendardo con sopra ricamato il simbolo della gilda e infine il Master, con il suo vestito bianco, con lo stemma dei dieci maghi sacri.
-Per colui che lascia Fairy Tail ci sono tre regole da seguire- cominciò Makarov, ponendo termine alle magie che li circondavano.
-Non rivelare mai alcuna informazione su Fairy Tail agli estranei, a costo della vita- fu Erza a dettare la prima condizione.
-Non contattare alcun cliente conosciuto tramite la gilda per un guadagno personale- Mira espose la seconda condizione.
-E infine: Anche se i nostri cammini si divideranno; dovrai vivere la tua vita al pieno delle tue potenzialità e mai considerare la tua vita insignificante perché mai nella vita sarai dimenticato dagli amici che ti hanno voluto bene: E adesso abbia inizio la festa.
Jacques guardava meravigliato i fuochi d'artificio che i maghi stavano creando solo con la loro magia e si rese conto che le sue lacrime stavano fuggendo via al suo controllo: lui, che era sempre stato solo adesso si rendeva conto di quanto una casa gli fosse mancata... E stava andando via per proteggerla.
La festa seguente fu scalmanata ma molto più triste di quanto lo fossero le solite feste, perché uno di loro li stava abbandonando: ricevette abbracci da tutti, e tutti gli auguravano buona fortuna e l'augurio di tornare presto ma nessuno gli chiese il vero motivo per cui volesse andare via.
L'unica cosa che mancava alla festa era una capigliatura castana: ma Jacques sapeva dove trovarla.
La festa finì a tarda serata e nella gilda rimasero solamente lui e Mira che aveva il compito di chiudere: Jacques aveva aspettato tutto il tempo per parlarle.
-Oh Jacques, mi accompagni?- chiese Mira sorpresa dalla vicinanza del ragazzo che le prese gentilmente dalle mani delle buste.
-Si, sono di strada... e credo che se non ti parlassi ora forse non avrei altre opportunità- rispose Jacques.
Mira cominciò a camminare mentre Jacques cominciava a raccontare della sua avventura su Edolas, della speranza di rivedere sua sorella e dei sigilli che aveva spezzato e dell'evasione di Gerard.
-Adesso mi dirai che sono stato avventato- disse Jacques 
-No, se avessi saputo dell'esistenza di Edolas e che avrei potuto rivedere Lisanna, avrei fatto esattamente lo stesso- lo difese Mira.
-Ed è per questo che devo andare via- riprese Jacques
-Adesso dovrai andare a parlare con Kana... a dirgli una spiegazione- lei sapeva del legame tra i due.
-Kana non ha bisogno di una spiegazione, se l'avesse non mi lascerebbe partire... O peggio, insisterebbe per venire con me.
-Queste sono un mucchio di stupidaggini Jacques, e tu lo sai. Ma non sarebbe più facile dirle tutto, eh?
-NO!- insistè Jacques. 
-E' egoista scegliere al posto suo!- protestò Mira convinta più che mai.
-Forse. Ma non deve tradire la sua famiglia per me.
-Allora l'hai illusa?- domandò Mira.
-No, io non l'ho illusa- sbottò Jacques, falciandola con uno sguardo di fuoco.
Mira allargò le braccia, sorridendo in un gesto ironico.
-Ah no ? Non l'hai illusa? Sei sicuro?-
-Sì-
-Si, certo. Infatti tu non ti sei fermato qui per lei, ma solo per soddisfare il tuo ego.
-Mira, smettila- disse Jacques con lo sguardo sempre più arcigno.
-E perché? Ammettilo, la verità è che in qualche modo l'hai sedotta, illudendola di poter creare qualcosa con lei… e te la sei portata a letto e adesso… la lasci…! Ma bravo! Bel comportamento da uomo-
-Tu non sai niente di me e di lei. Non sai quello che c'è tra noi due e quanto significa per me!- protestò Jacques -E non sai che cosa vuol dire per me lasciarla indietro-
-So che lei ti ha fatto scoprire di avere un cuore!- insistè Mira.
Gli voltò le spalle furioso con lei, e con se stesso, per essersi esposto tanto, ma Mira aveva colto nel segno: la sua vita era cambiata quando aveva conosciuto Kana, si era legato a lei e di riflesso alla Gilda e adesso non riusciva a lasciarla: come era diventato patetico, Laxus avrebbe riso di lui.
-Immagino che sia da quando tu abbia perso la tua famiglia che non ti sentivi così vivo come Kana invece ti ha fatto sentire e tu hai paura che possa venire con te, darti un assaggio di felicità per poi pentirsi della scelta!
Jacques incrociò le braccia sul petto -Sarebbe la conclusione inevitabile-
Mira fece spallucce perchè entrambi sapevano che aveva colto nel segno: a differenza degli anni passati in cui era stato un tipo da avventure mordi e fuggi, uno che faceva sesso perché così gli diceva la zucca, si era davvero innamorato di Kana, o non sarebbe mai rimasto a Fairy Tail per tutto quel tempo, forse sarebbe partito insieme a Laxus dopo la battaglia di Fairy Tail.
-Hai ragione- capitolò infine, a bassa voce -E non ho altra scelta, che lasciarla qui-
-E vuoi lasciarla ferendola e facendole male? Facendoti odiare? Odiarti, di sicuro ti odierà perché odiamo quello che ci ferisce... ma hai ragione, sai? Ti odierà per qualche tempo, poi se ne farà una ragione. Ti dimenticherà e… magari si rifarà una vita."
-Glielo auguro. Le auguro il meglio che la sua vita potrà offrirle- rispose serio Jacques
-Una vita con un altro uomo che la stringerà a sé e la bacerà-.
Jacques fremette per poi tirare un grosso sospiro per placarsi -Ti ho già spiegato che non ho altra scelta quindi... Addio Mira.
E detto questo la lasciò lì, avviandosi verso casa sua, dove sapeva che avrebbe trovato la maga delle carte, ma prima di andare si voltò verso l'albina -Ah Mira, quasi dimenticavo... Vorrei ascoltare di nuovo quella canzone*, magari la prossima volta, invece che dedicarla a me, potrai cantarla alla persona per cui è stata scritta, non credi?-
Jacques vide Mirajane arrossire e un leggero sorriso gli increspò le labbra, mentre si dirigeva verso casa sua che si trovava poco distante, sapeva chi ci avrebe trovato dentro, infatti la porta era aperta.
-Kana?- domandò Jacques con il tono più fermo possibile.
-Che Cavolo ti dice il cervello?- meno di un secondo dopo averla chiamata la maga delle carte gli si era fatta incontro e adesso lo guardava con espressione feroce.
-Raccogli le tue cose e vattene- rispose bruscamente Jacques, distogliendo lo sguardo da quello di fuoco della maga delle carte.
Sbarrò gli occhi e iniziò a balbettare qualcosa, ma Jacques intanto aveva cominciato a raccogliere disordinatamente le sue cose per metterle in una sacca, separandole da quelle della maga che ammucchiava senza troppi complimenti sul letto.
Cosa stava succedendo? era lì per parlare con lui e invece lui si comportava in quel modo, non era mai stato sgarbato con lei, possibile che avesse finto per tutto quel tempo?
Jacques le schioccò le dita davanti al volto.
-Hey, sveglia! sto parlando con te- le disse.
-Mi dici che cavolo ti prende? Possiamo trovare una soluzione a qualunque problema, non serve che tu vada via- l'esortò Kana, con le peggiori parole che potesse scegliere, quelle che diedero la spinta a Jacques per affondare definitivamente il colpo.
Ignorando la morsa gelida che iniziava a stringergli il cuore, esclamò -Tsk, Guarda in che guaio mi sono cacciato solo per aver cercato un po' di compagnia. Non avrei dovuto legarmi a una ragazzina insignificante-.
Si aspettava uno schiaffò e arrivò un pugno, che Jacques evitò solo parzialmente e che gli fece voltare la testa: sentiva la guancia in fiamme e si sentiva come se l'occhio sinistro dovesse schizzargli fuori dall'orbita da un momento all'altro.
-Insignificante? Ero insignificante anche quando eri a letto con me o in quei casi tornavo utile?- sibilò Kana -Abbi almeno il coraggio di guardarmi in faccia!-
Riuscì a posare lo sguardo nel suo, anche se con fatica, riuscendo anche a dipingersi un sorriso sarcastico sulle labbra, lasciando che fosse la mente della maga a lavorare per lui.
-E' stato tutto finto, allora. Mi hai presa in giro fin dall'inizio, perché ero preda facile…! Dunque dimmi… ti sei divertito? TI SEI DIVERTITO?-
-Si- rispose con sguardo indifferente :-Ovviamente mi sono divertito. Quale uomo si tira indietro di fronte a una bella donna come te? ma adesso il divertimento è finito perciò prendi le tue cose e vattene-. 
E Kana uscì dalla porta, via, senza accorgersi che appena aveva voltato le spalle lo sguardo di Jacques era cambiato, mentre delle gocce di sangue cadevano dalla mano serrata a pugno, tanto che le unghie avevano scavato solchi sanguinolenti nella sua carne.

*****
 
Una settimana dopo.
Aveva lasciato magnolia lo stesso giorno che aveva detto addio a Kana e si era incamminato verso Sud, non era difficile per lui seguire le tracce del suo obbiettivo: non intendeva rimanere solo per molto tempo.
Si trovava ai margini di un deserto, e il sole batteva così forte da friggere un uovo... Un posticino davvero ideale, ma davanti a lui, sebbene il cielo fosse assolutamente privo di nuvole sentì il rumore di un tuono perciò evoco le sue ali e volò in quella direzione.
Davanti a lui c'era uno scorpione gigante abbattuto e un uomo biondo di spalle.
-Ti alleni da così tanto tempo?- chiese Jacques.
-Questa voce è fastidiosa- disse l'uomo voltandosi e incrociando il sorriso di Jacques che lo salutava con la mano
-Dicono che in due ci si alleni meglio, Laxus.
 
 
 
 
Note dell'Autore
*La canzone in questione potete trovarla nel capitolo 103 del manga
Questo capitolo per me è stato tosto e mi è uscito in realtà più lungo di quanto volessi... Spero che vi sia piaciuto. A presto
 

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Capitolo 4
*** Akenalya ***


Buona sera a tutti e benritrovati... Ecco il nuovo Capitolo, spero vi piaccia, comincia l'avventura di Jacques e Laxus con l'introduzione di alcuni personaggi... Buon Divertimento.

Akenalya


Con tutti i luoghi che Laxus avrebbe potuto scegliere, quello era il peggiore per allenarsi: un deserto di rocce e sabbia, con un escursione termica che passava dai 50 gradi del giorno ai -10 della notte, con pochissima acqua e ancora meno vegetazione, che per la maggior parte consisteva in cactus dalla forma allungata verso l'altra che spesso i due avevano dovuto tagliare e berne il liquido all'interno.
Ah vi avevo detto che Laxus aveva appena ucciso uno scorpione gigante? Non era un allenamento, infatti Laxus per ammazzare il tempo aveva cominciato a compiere missioni da Monster Hunter e quello era uno dei suoi primi incarichi.
Certo, i tre giorni seguenti erano stati spettacolari: avevano combattuto al pieno delle loro forze e del loro potere magico, alternando i fulmini di Laxus ai lampi di luce di Jacques, i due non lo sapevano ma gli abitanti del deserto che lo stavano attraversando, avevano visto parte del loro scontro, scambiandoli per esseri sovrannaturali e non semplici maghi.
Dopo i tre giorni di allenamento intensivo però Jacques era completamente distrutto e anche Laxus ormai sembrava di averne abbastanza di quell'inferno.
-Domani torniamo alla civiltà- disse il biondo mentre Jacques piluccava una parte di un serpente (gigante anche esso) che i due si erano procacciati per cena.
-Finalmente- disse, con poco entusiasmo per la cena.
Erano seduti davanti al fuoco a fissarlo visto che la temperatura si era abbassata tantissimo e si erano coperti.
Rimasero a lungo in silenzio: di solito tra loro non c'era bisogno di parole, ma quella sera Jacques aveva bisogno di parlare perciò si schiarì la voce, mentre Laxus lo guardava con un sopracciglio alzato con una strana espressione interrogativa, che Jacques prese come un invito a parlare.
-Sai, io ti ho parlato del motivo per cui sono andato via da Fairy Tail ma c'è anche un altro problema.
Laxus non diede alcuna risposta come ad invitarlo a continuare, per questo Jacques riprese :-Avevo un sogno ricorrente- e gli raccontò il suo sogno, non tralasciando la voce che lo disturbava nel sonno.
Laxus ascoltata tutta la storia riflettè un attimo per poi sollevare le spalle -Non so cosa tu voglia da me se anche Polyuscha ti ha visitato.
Lo sguardo deciso di Jacques lo trapassò come una lama: -Se dovessi perdere il controllo: non esitare nemmeno un secondo ed uccidimi.
Dette queste parola Jacques si voltò dall'altro lato e si addormentò.

Il giorno dopo Laxus e Jacques erano partiti molto presto per arrivare ad Akenalya, una città lì vicina dove avrebbero potuto rifocillarsi.
I due infatti per prima cosa entrarono in una locanda e cominciarono a spazzolarsi tutto quello che c'era sul menù (scludendo carne di serpente e di scorpione) e a bere esageratamente.
Erano già seduti al centro della grossa sala della locanda quando entrarono una compagnia di uomini dai lunghi mantelli e dalle facce poco raccomandabili che ridevano sguaiatamente cominciarono a urlare all'oste che intanto si era fatto piccolo piccolo.
Naturalmente quando queste persone entrarono, due persone di nostra conoscenza continuarono a gozzovigliare  smodatamente dopo l'allenamento al loro tavolo, attirando l'attenzione del gruppo vestito con abiti adatti al clima del deserto.
-Stranieri, perché non ci offrite qualcosa? anche noi siamo affamati- disse il primo con un ghigno sarcastico, cercando di afferrare un piatto, ma prima che ci arrivasse Jacques glielo sottrasse e cominciò a mangiarne.
-Perché non ti servi pure amico? Sempre se ci riesci- disse Jacques tra un boccone e un altro.
Allora l'uomo allungò la mano verso un altro piatto ma stavolta fu Laxus a prendere il piatto per primo.
Qualcuno cominciò a ridere sommessamaente mentre l'attaccabrighe cambiò bersaglio ma stavolta invece di cercare un piatto afferrò il braccio di Laxus... Pessima scelta visto che il biondo nemmeno alzò lo sguardo dal piatto ma lo fulminò facendogli perdere i sensi.
Il resto degli uomini, visto lo spettacolo cominciarono ad esitare nell'attaccar briga con i due stranieri, ma per loro sfortuna qualcuno di loro non era abbastanza furbo e cominciò ad esortare i compagni a contrattaccare.
-Signori, vi preghiamo di lasciarci mangiare in pace...- uno degli uomini che si era avvicinato aveva colpito a sorpresa la mano con teneva la forchetta, facendola volare via, con il pezzo di carne che Jacques si stava infilando in bocca.
Due pulsazioni della vena sulla tempio avrebbero dovuto mettere in allarme tutta la compagnia, ma non avevano ancora capito con chi avessero a che fare.
Laxus invece continuava a mangiare e a bere come se nulla fosse, finché anche lui venne colpito sul bicchiere che stava portando alle labbra e allora alzò lo sguardo, con l'espressione più torva di cui fosse capace.
Come se avessero ricevuto un segnale Jacques e Laxus si alzarono e cominciarono a colpire gli uomini, lanciandoli in tutte le direzioni, rompendo sedie e tavoli.
In una manciata di minuti, la locanda era completamente distrutta, con un 'unica eccezione: il tavolo su cui ancora riposavano intonsi i piatti che i due ragazzi avevano ancora intenzione di mangiare, come se niente fosse i due si sedettero e ricominciarono, anche se Jacques non potè evitare di brontolare quanto odiasse essere interrotto a tavola.
Quando i due ebbero finito di mangiare, gli uomini che li avevano disturbati erano ancora svenuti e l'oste piangeva disperato per i danni subiti dal locale: vista la prova di forza che i due avevano dato, era restio a chiedere i danni.
Laxus si guardò intornò e si massaggiò le tempie: avevano esagerato in pieno stile Fairy Tail, almeno potevano fare qualcosa per quel poverino disperato.
-Avanti oste, prendila come un'opportunità di rinnovare la locanda- provò a sdrammatizzare Jacques, dandogli una pacca sulla spalla, anche se invece ottenne l'effetto contrario, facendolo piangere ancora di più.
Quel poveretto quasi gli faceva pena, quindi Laxus decise di pagare il conto e lasciarlo a crogiolarsi nel suo brodo.
-Ma non li portate via?- chiese l'oste come se fosse la cosa più naturale.
-Perché?- chiese Jacques.
-Sono ricercati in tutta la zona, hanno una taglia molto alta- spiegò l'oste.
-Allora intasca la taglia, così potrai rimettere a posto il locale- disse Laxus serio, uscendo dalla porta.
-E la prossima volta ci offri il pranzo- aggiunse Jacques ridendo. 
Doveva essere giorno di mercato perché nelle vie della città vi era una moltitudine di persone che circondava bancarelle messe a casaccio, Jacques e Laxus camminavano evitando i venditori ambulanti.
Sono qui... Sei Vicino... Molto Vicino... Cercami fu come essere colpito da un lampo nel buio, Jacques si portò le mani alle orecchie mentre Laxus lo guardava impotente -Che succede?- gli chiese affiancandolo immediatamente.
-La voce del mio sogno... La sento nella mia testa- diceva Jacques portandosi le mani alle tempie mentre Laxus si guardava intorno, ma non sentiva nulla se non la cacofonia dei rumori del mercato, perciò lo aiutò a sollevarsi e si avvicinò ad una bancarella in modo che almeno l'amico non fosse esattamente sotto il sole.
Per distrarsi dalla voce nella sua mente, Jacques si concentrò su una conversazione che si stava svolgendo a pochi metri da loro.
-Dopo la generazione di mio nonno Akenalya è entrata in guerra- diceva il commerciante indaffarato.
-Non è stata la guerra ma l'eruzione di un vulcano- disse una ragazza dai capelli neri raccolti in una lunga coda.
-Ah, si vede che ha fatto le sue ricerche Signorina- disse l'uomo porgendogli la mercanzia
-Grazie Nawaier- disse la ragazza pagandolo e allontanandosi e nel girarsi volse lo sguardo verso di lui e i loro occhi si incontrarono e in quell'attimo un brivido di freddo lo riscosse sotto il caldo torrido di quella giornata: quella ragazza aveva qualcosa di strano.
-Gli avevo detto il mio nome?- sospirò il mercante dubbioso -Che ragazza bizzarra- disse, prima di ricominciare ad occuparsi della bancarella.
-Ehi- gli disse Laxus sventolandogli la mano davanti al volto per ridestarlo e Jacques sorpreso sobbalzò a causa della sua distrazione e rispose -Mi sento meglio adesso, possiamo andare, che ne dici di riposare da qualche parte in città?- cercando di distrarsi dalla brutta sensazione che lo aveva attraversato quando i suoi occhi avevano incontrato quelli della ragazza.

*****

Mentre Laxus e Jacques passeggiavano per le strade della città, erano inconsapevoli di essere spiati da un uomo, che si teneva a distanza grazie al suo potere magico, usava gli occhi per guardare senza essere visto e trasmetteva le immagini a altre quattro persone che in un locale oscuro tenevano gli occhi fissi sulla Lacryma Vision.
-E così è lui il prescelto?- disse la voce profonda di un uomo.
-E' davvero molto carino, anche se io preferisco senza dubbio l'altro- disse una voce stavolta femminile.
-Adesso basta- disse l'uomo a capotavola, con la voce cavernosa, dava l'impressione di essere il capo.
-Non puoi farci nulla- disse un'altra voce femminile dal timbro infantile -Appena vede un uomo decente, vuole portarselo a letto-.
-Questo perché a differenza tua, sono una donna, ragazzina- si pavoneggiò l'altra con aria di superiorità.
LA risposta fu anticipata da una sorta di ruggito che l'uomo a capotavola aveva emesso per ottenere il silenzio.
-Ricordateci che ci serve vivo, non dovete torcergli un capello, altrimenti la mia ira sarà tremenda: Ormai il nostro sogno si sta per realizzare: Se saremo fortunati presto riusciremo a risvegliare il nostro Signore Azazel.
Tutti e tre i suoi interlocutori sorrisero.       



Note Dell'Autore
Qualcuno di voi avrà capito chi è la ragazza che parla con il mercante... Beh per chi lo avesse capito, non vi preoccupate, questa persona avrà poco in comune con quella che avete indovinato (giro di parole mostruoso per non spoilerare per qualcun altro che magari vorrà seguire la storia)...
Invece per quanto riguarda gli ultimi personaggi, sono tutti di mia invenzione... 

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Capitolo 5
*** La Fortuna Di Essere Un Drago ***


Buongiorno a tutti voi lettori... Oggi senza nulla da fare ho cominciato a scrivere e prima di rendermene conto ho finito il Capitolo quindi lo pubblico... Buona giornata a tutti XD
 

La Fortuna di Essere un Drago

 
La notte trascorse tranquilla per Laxus nella sua stanza, il drago biondo passò la notte dormendo, inconsapevole che il suo amico dopo essersi girato e rigirato nel letto dopo il solito incubo, si era infilato una maglietta ed era sceso nella sala comune della locanda dove aveva ordinato una bottiglia e si era messo a bere, sperando che almeno l'alcol potesse distrarlo dalle sue pene.
Sentiva una strana sensazione, come di essere spiato eppure il suo sesto senso gli diceva che non c'era nessuno nella sala comune e chi volete che ci fosse? erano le quattro di mattina, anche l'oste se ne era andato a dormire, lasciandolo da solo.
Pensava Jacques, al suo sogno, e si chiese come fosse possibile che i membri del Consiglio spaessero che era stato lui a introdursi nelle prigioni di Era.
Lo trovò così Laxus, assorto davantia un piccolo bicchiere pieno e a tre bottiglie di Saké completamente vuote.
-E' presto per bere, che c'è, sei diventato peggio di Kana-.
Jacques non era capace di lanciare sguardi inceneritori come il biondo, eppure in quell'attimo, si voltò con lo sguardo affilato come un coltello, per poi passarsi una mano davanti agli occhi: Laxus non poteva sapere che durante il periodo che lui era stato assente, lui e Kana avevano una relazione.
-Non è presto se non hai dormito- rispose vedendosi tra l'altro rubare il bicchiere che il drago svuotò in un sol sorso.
-Non era un po' presto?- chiese Jacques con il sopracciglio alzato in un'espressione interrogativa
-Ma sarebbe scortese farti bere da solo- disse Laxus alzando le spalle e riempiendo di nuovo il bicchiere, per poi porgerglielo e aspettare che il moro bevesse a sua volta, cosa che il giovane fece per poi voltare il bicchiere, segnale che non aveva più intenzione di bere.
-Dove hai intenzione di andare?- chiese Laxus stavolta, quando il giovane si alzò.
-Vado a fare una passeggiata, ci vediamo tra un paio d'ore.
Jacques uscì dalla locanda e si mescolò alla gente del luogo nei loro caratteristici vestite, molto più adatti al deserto che i suoi.
Evidentemente la città doveva essere rinomata per il suo commercio dato che gli ambulanti erano ritornati e vendevano la merce, in modo che le vie sembrassero un grosso mercato.
Istintivamente cominciò a camminare a ritroso nella direzione che avevano preso il giorno prima per fermarsi davanti ad un banco di tessuti.
Ci mise qualche secondo per ricordare che era stato quello il banchetto davanti al quale aveva visto quella bizzarra ragazza.
Appena il suo pensiero si rivolse alla giovane, si sentì in qualche modo attratto da quella figura, come era possibile?
Decise di fidarsi del suo istinto: Se Laxus aveva il suo naso per rintracciare i suoi bersagli, Jacques aveva un suo modo: seguire la magia e più questa era potente, più la traccia nell'aria era chiara e più lui poteva seguirla.
Cominciò a camminare nei dedali di strade affollate, guardando in giro, fermandosi e concentrandosi.
Arrivò davanti a una tenda, con un cartello appeso all'ingresso: L'indovina Eclair leggerà il vostro passato e il vostro futuro.
Proprio mentre lui stava leggendo, dalla tenda uscì un bambino in lacrime, Jacques entrò.
La ragazza era seduta davanti a una sfera di cristallosu cui poggiava le mani, nella classica posa dell'indovina, con il volto nascosto da un velo, ma nonostante questo Jacques era sicuro fosse la stessa persona perciò prese posto davanti a lei che cominciò a muovere le sue mani sulla sfera.
-Jacques Offenbach- disse la ragazza -hai una storia davvero lugubre alle tue spalle- disse la ragazza.
-Si, questo è vero- rispose il ragazzo come se nulla fosse, guardandola indifferente.
-Questa città è pericolosa per te, ma almeno hai una persona che ti guarda le spalle... Ti fidi solo di lui e fai bene- continuò la ragazza.
-E del mio futuro che mi dici?- disse il mago alzando un sopracciglio.
-Non ho risposte per il tuo futuro- disse la ragazza questa volta guardando lui e non la sfera.
Sorrise Jacques -Quindi la tua è una Magia che ti permette di conoscere il passato delle persone.
-Quella di Eclair non è magia- si oppose uno spettatore che Jacques non aveva notato, nascosto in un vaso di creta.
-Che strana creatura- esclamò Jacques toccandolo con l'indice per esaminarlo, rimanendo ancora più stupito quando al tatto ebbe l'impressione di toccare un peluche, eppure era sicuro di averlo sentito parlare... 
-Posso darti un indizio sul tuo sogno- disse la ragazza all'improvviso per distoglierne l'attenzione, poi continuò -Stai dando per scontato che sia la tua magia a provocarlo... Stai sbagliando prospettiva, la tua magia non è il creatore, è il bersaglio- disse la ragazza.
-Quindi la tua magia non è la capacità di vedere il passato, tu sei un'empatica- Ecco questa era una cosa che Jacques difficilmente avrebbe potuto ignorare perciò sorrise ad Eclair -Non devi aver paura di me, anzi grazie per il tuo suggerimento- le disse gentilmente, per poi uscire dalla tenda.
Eclair gli aveva dato un suggerimento prezioso e lui stava già correndo alla locanda per avvertire Laxus della novità, stupendosi del fatto che lui stesso non avesse pensato a quell'alternativa.
-Ehi oste, dov'è la biblioteca più fornita?- chiese appena entrato nella locanda, raggiungendo Laxus che stava facendo colazione.
-E' qui vicino- disse l'uomo spiegandogli quale fosse la sua destinazione, Jacques partì subito all'azione, la mancanza di sonno cominciava a farsi sentire e lui non aveva abbastanza elementi per lottare contro una magia del genere perciò afferrò Laxus e senza tanti complimenti lo costrinse a seguirlo nella biblioteca, per poi spiegargli la situazione.
Laaxus lo ascoltò paziente per poi guardarlo e cominciare a lamentarsi -Non è per me questo lavoro-
-Lo so ma io ho bisogno di dormire, perciò spicciati ad aiutarmi, io comincio a leggere, te cerca dei libri sulla magia dei sogni, forse riesco a trovare qualche controincantesimo- e detto questo si sedette a un tavolo libero dove cominciò a sfogliare il primo libro.
Laxus invece sbuffò e si mise a girare tra gli scaffali, leggendo qualche titolo, crede che sia una perdita di tempo, sarebbe meglio cercare il mago che sta attaccando Jacques mentre dorme e farlo fuori.
Il tempo passa tra Jacques che legge e Laxus che dopo avergli portato parecchi titoli, si siede e poggia la testa sul tavolo, disturbando non poco l'angelo che avrebbe invece gradito un minimo d'aiuto, anche se avrebbe dovuto aspettarselo visto che Laxus era un uomo d'azione.
La biblioteca era immensa ma quasi completamente deserta se non per un paio di studiosi che leggevano libri nei tavoli disseminati qua e là nella struttura, ognuno aveva un tavolo per sé e i nostri due maghi non facevano eccezione, finché un'altra persona non si avvicinò a loro.
Era una donna alta e bellissima con un fisico flessuoso e forme generose, i capelli biondi cadevano morbidi sulle spalle e le labbra carnose erano piegate in un sorriso accattivante quando chiese ai due il permesso di sedersi, richiesta che fu accettata da Jacques, senza alzare lo sguardo e ignorata da Laxus che aveva cominciato a sonnecchiare sul tavolo.
Per qualche minuto nessuno parlò, finché Laxus non sussultò: percepiva uno strano odore, un odore che non aveva mai sentito prima e che lo disturbava: annusando l'aria, percepì che veniva dalla donna che si era seduta di fronte a loro.
-Adesso siete sotto il mio controllo- disse quella suscitando la sorpresa di Laxus che si voltò verso Jacques e quello che vide fu davvero un colpo basso: Jacques guardava imbambolato la donna come avesse visto una Dea scesa in terra.
-Ma che diavolo...- disse Laxus scattando in piedi come punto da una vespa.
-Oh, non senti il mio incantesimo nell'aria? I miei Feromoni non avevano mai mancato un bersaglio, peccato biondino, tu eri il mio preferito, dovrò accontentarmi di lui- disse la donna con un sorriso stucchevole -Caro, potresti per favore uccidere quest uomo?
Jacques non se lo fece ripetere sferrando un pugno a velocità supersonica che Laxus evitò sporgendosi all'indietro, per poi mettere distanza tra lui e l'amico che intanto evocava il suo TakeOver angelico per cominciare ad attaccare seriamente, lanciando una Redenzione Celeste che andò a schiantarsi sugli scaffali della biblioteca.
Laxus rispose con il "Ruggito del Drago del Fulmine" che colpì Jacques in pieno e lo fece svenire: era impossibile che nelle sue condizioni potesse reggere un attacco del genere perciò Laxus si voltò subito verso la donna.
-Che delusione- disse tranquilla questa, pronta ad usare il piano B.
Infatti mentre Jacques e Laxus combattevano, anche i pochi studiosi che erano nella biblioteca si erano radunati attorno alla donna  che diede a questi l'ordine di attaccare il drago.
Laxus in un primo istante pensò che sarebbe stato semplice liberarsi di quelle persone, poi però si rese conto che non poteva attaccarli con la sua magia: non erano maghi e colpiti dai suoi fulmini rischiavano seriamente la vita perciò si affrettò a contrastarli con i suoi soli pugni.
-A presto biondino- disse la donna lanciandogli un bacio e affrettandosi ad uscire dalla porta.
Laxus stese tutti i suoi avversari in meno di cinque minuti am il tempo bastò alla donna per sparire, il drago del fulmine in realtà avrebbe potuto seguirla con l'olfatto ma decise che prendersi cura di jacques in quel momento era più importante, perciò se lo caricò in spalla dirigendosi verso la locanda, dove finalmente il mago del TakeOver avrebbe potuto riposare un po'.
Durante il tragitto Laxus ringraziò mentalmente il fatto di essere un drago ed essere immune alla magia di quella dannata donna: prima qualcuno manipolava i sogni, poi una pazza li attaccava senza apparente motivo; la situazione si stava complicando e non gli piaceva neanche un po'.  
 
 
Angolo dell'Autore
Non ho proprio nulla da scrivere XD, quindi vi lascio con un semplice saluto, alla prossima XD
     

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Capitolo 6
*** Cosa volete da me? ***


Buonasera a tutti... Dopo la One-Shote si ritorna alla storia principale... Ecco il Capitolo di oggi; Buona Lettura 

Cosa Volete da me?


Nella notte un uomo si muoveva silenzioso nella città di Akenalya, aveva una missione importante: controllare due pericolosi uomini che avevano deciso di passare del tempo in quella città, grazie alla sua magia poteva rimanere a distanza dei due.
L'uomo sospirò, da quando la sua compagna aveva deciso di attaccarli, i due si erano fatti più sospettosi e sicuramente adesso avevano capito di essere sorvegliati, infatti per complicargli le cose, si erano divisi: uno era nella stanza della locanda, l'altro girava per la città, forse proprio alla ricerca del suo segugio.
Poveri Illusi! Quei due non conoscevano affatto chi fosse il loro cacciatore, e nemmeno del suo potere, come potevano sperare di coglierlo impreparato.
In quel momento Jacquese era abbastanza vicino da essere spiato, ma non abbastanza da poter usare il suo sesto senso e rintracciarlo.
Le riflessioni dell'uomo però vennero azzerate quando si sentì colpire da un fulmine e svenne.
-Tze- fu il laconico commento di Laxus, che lo caricò in spalla.
Quando si svegliò l'uomo si ritrovò in una caverna, legato con le mani e davanti a lui c'erano i due uomini che avrebbe dovuto sorvegliare.
-Bensvegliato- disse Jacques con un sorriso che non prometteva nulla di buono all'uomo -Allora, come ti chiami?-
L'uomo gli volse il collo e non rispose, ottenendo un sospiro esasperato -Non cominciamo affatto bene... Laxus!-
Il drago del fulmine diede una leggera scossa al prigioniero.
-Questo era solo l'inizio, le scosse di Laxus possono essere molto più potenti.
-Fai quello che vuoi- disse l'uomo dopo aver subito la prima scossa.
-Ah ma allora sei un duro- disse Jacques, questa volta con sorriso ancora più sadico, lo prese per le corde, costringendolo a camminare verso il centro della caverna dove era sistemato un tavolo, su cui il prigioniero venne legato supino.
Plin Plin plin, una goccia d'acqua cadeva sulla fronte dell'uomo -E questo è tutto?-
-La tortura della goccia, pian piano ti scaverà il cranio finché non ti ucciderà ma ci vorrà tempo, potrai goderti la fame e la sete... Goditi la permanenza- disse Jacques voltandogli le spalle 
Jacques e Laxus uscirono dalla caverna, quello che aveva fatto all'interno lo disgustava perché gli riportava alla mente i maltrattamenti subiti da Brain quando aveva sedici anni ed era stato imprigionato nelle sue segrete, se non si fosse trovato personalmente in pericolo, non avrebbe mai fatto una cosa del genere, nemmeno a un nemico.
-Quanto tempo credi gli ci vorrà per crollare?- chiese Laxus sedendosi comodo davanti all'ingresso.
-Non molto, è una tortura davvero infernale, la paura, la solitudine e il malessere psico-fisico insieme saranno devastanti, hanno piegato anche me.
-In quanto tempo?- chiese Laxus curioso.
Jacques si torse un attimo le mani per fargli capire che non era sicuramente facile per lui parlarne, poi rispose -Una settimana, ma solo perché una persona mi ha parlato, aiutandomi a distrarmi dalla goccia, dandomi qualche sorso d'acqua- le sue memorie erano chiare per quanto riguardava quella cella buia -Ho ceduto solo quando l'hanno scoperta e impedito di raggiungermi-
Laxus non ribattè a quella storia, piuttosto decise di cambiare argomento.
-E' stata geniale l'idea di dividerci- disse Laxus -come hai fatto a capire che avrebbe seguito te e non me?
-Tu eri in camera, è stata una cosa normale che seguisse me che sono il loro bersaglio, e per ogni evenienza abbiamo lasciato nella tua camera una Lacryma piena del tuo potere magico-  
-Hanno commesso un errore però!- disse alla fine Laxus, sorridendo ferino e picchiettandosi il naso: Il fatto che Laxus fosse un dragon slayer, non era di pubblico dominio e pochi ne erano a conoscenza trasformarsi in un cacciatore strepitoso: un vero e proprio drago
Passarono un paio d'ore nel silenzio più assoluto visto che Laxus aveva acceso le sue cuffie magiche, ignorando Jacques che da parte sua aveva cominciato a giochicchiare con una carta che aveva sempre nella tasca dei suoi pantaloni: era la carta che gli era stata data da Kana quando si erano conosciuti; quello che Kana ignorava era che Jacques aveva imparato a lanciare un incantesimo su quella carta e adesso lo avrebbe avvertito in caso di qualunque pericolo.
-E quindi tu e Kana eh?- disse Laxus che intanto aveva aperto un occhio, sorprendendolo in quella posizione -Che c'è?- chiese poi in risposta allo sguardo interrogativo di Jacques.
-Niente- rispose Jacques, per poi raccontargli tutto quello che gli era successo con Kana.
-Eh Scusa, perché non gli hai detto la verità?- chiese il Drago del tuono.
-Aspetta, scusa, ma tu non eri quello che voleva distruggere la gilda dove stava la donna amata? Scusa amico ma penso che tu sia l'ultimo a poter dare consigli sull'amore!- rispose Jacques con una mezza risata, mentre Laxus indossava il suo miglior sguardo assassino.
-E' tanto evidente?- chiese Laxus a mezza voce.
-Talmente evidente che sebbene sia una delle ragazze più belle di Fiore, nessuno prova nemmeno a immaginare una relazione con lei, forse hanno paura di essere colpiti da un fulmine...-
Ecco adesso non mi crederete, e neppure Jacques credette ai suoi occhi e pensò che probabilmente il caldo gli aveva dato alla testa, ma per un attimo scorse il volto di laxus più arrossato del normale.
Ritornarono nel silenzio e attesero ancora un'altra ora prima che dalla caverna cominciarono ad arrivare le urla del prigioniero.
-Basta, basta, parlerò vi prego- urlava.
Jacques e Laxus rientrarono all'interno e videro che l'uomo aveva cominciato a dibattersi infastidito dalla goccia d'acqua che cadeva dal soffitto.
-Allora, come ti chiami?- chiese Laxus con sguardo assassino.
-Inabi- disse l'uomo e a quella risposta Jacques mise la mano in modo che la goccia lo riparasse, in quell'istante, gli occhi dell'uomo lo fissarono e vide che erano gialli come due pozze dorate, un colore innaturale che testimoniava come la magia dell'uomo fosse negli occhi.
-Allora Anabi, ecco la domanda più importante, se non sarai abbastanza veloce e preciso, giuro che ti lasciamo qui per l'eternità: perché mi seguite?- chiese Jacques.
-Azazel- disse l'uomo con un sospiro.
Jacques partì istintivamente e lo colpì con un pugno fortissimo prima che Laxus potesse fermarlo -Non dire cazzate... Azazel è stato ucciso da tre angeli... Lo so perché uno di questi angeli era Gabriel.
-E' stato sconfitto ma non ucciso, solo sigillato ed esiste un rituale per risvegliarlo.
-E quale sarebbe questo rituale?- chiese Laxus che riusciva a tenere la calma molto meglio di Jacques.
-Il rituale consiste in un sacrifici... Quello di uno dei tre Angeli che lo hanno sconfitto- disse una voce alle loro spalle: era un uomo più alto di Laxus con corti capelli neri e un paio di occhietti piccoli e cattivi che brillavano di malignita -E tu sei il sacrificio per il nostro Signore Azazel.
-Chi diavolo saresti tu?- chiese Laxus per nulla intimorito dal suo arrivo, lanciando uno dei suoi fulmini verso il nuovo venuto che però alzò semplicemente una mano e lo parò come se nulla fosse, sorridendo.
-Mi chiamo Ishio, ma non ti servirà a molto saperlo: Ruggito del drago di Roccia- disse, lanciando un incantesimo che colpì in pieno la caverna fecendola crollare, incurante che insieme ai suoi due nemici ci fosse anche il suo compagno.
Il Ruggito dei Dragon Slayers difficilmente lasciava scampo.

Note dell'Autore
Allora, un nuovo DragonSlayer, anche per questo personaggio mi sono ispirato nell'aspetto fisico ad un personaggio anime... Più avanti ci metterò l'immagine... 
PEr il resto spero vi siate divertiti a leggere... Buonanotte.


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Capitolo 7
*** La Storia degli Angeli ***


Salve a tutti, come Va? Un nuovo Capitolo della storia... Qui finalmente si saprà chi è Azazel in verità... E ci sarà una sorpresa finale... Buona Lettura.
 

La Storia degli Angeli

 
L'attacco del Dragon Slayer della Roccia aveva lasciato la caverna dove Laxus e Jacques si erano rifugiati per estorcere informazioni al loro nemico.
Quando il polverone si diradò, l'entrata della caverna davanti a loro era completamente chiusa dai massi che si erano staccati dal soffitto, i quali li avevano quasi travolt, tanto che Jacques era stato costretto ad utilizzare lo scudo delle sue ali per proteggere se stesso e Laxus.
-Merda- imprecò Jacques quando si girò per controllare lo stato del prigioniero: doveva essere stato lui il bersaglio principale dell'attacco: il tavolo era stato sbalzato via e adesso si trovava a parecchi metri di distanza, rovesciato.
Jacques e Laxus corsero subito per vedere se il prigioniero fosse ancora vivo: inutile la loro corsa: schiantandosi con tutta quella potenza contro le pareti di roccia alle loro spalle, aveva reso il corpo legato a quel tavolo un ammasso sanguinolento di carne.
Jacques controllò il battito cardiaco, registrando che era completamente assente.
Era frustrato: l'unico indizio era un nome, tra l'altro difficilmente credibile: Quante volte aveva visto gilde oscure commettere nefandezze in nome di rituali che spesso si rivelavano un buco nell'acqua.
-Usciamo di qui?- chiese Laxus una volta capito che non c'era molto da fare, poggiando una mano sulla spalla di Jacques.
-Si, poi torniamo alla locanda, c'è qualcosa che non mi convince.
Laxus cominciò ad annusare vicino all'entrata, suscitando l'ilarità di Jacques, ricambiato da uno sguardo agghiacciante del biondo -Non prendere in giro il drago, dall'altro lato non c'è nessuno-.
-Bravo Fido- disse Jacques, continuando a ridere, lanciò la sua redenzione celeste nella direzione dei massi che vennero polverizzati all'istante, lasciando aperto un piccolo varco, attraverso il quale entrambi poterono uscire dalla caverna, prima però si fermarono un attimo, radunando delle pietre in modo da costruire una piccola tomba per quello che era stato il loro prigioniero, che riposasse in pace.
I due dopo aver reso onore al loro nemico, volarono via, Laxus usando i suoi fulmini e Jacques le sue ali, atterrando esattamente sul tetto della locanda, raggiungendo la stanza di Jacques; Laxus non aveva alcuna intenzione di ritirarsi senza aver scoperto la verità e Jacques sapeva che non poteva sottrarsi a quel compito.
-Parti dalla convinzione che tutto quello che sto per dirti è assolutamente pazzesco e fuori da ogni logica.
Laxus fece un gesto della mano, come ad invogliarlo ad andare avanti.
-Devi capire che i ricordi di Gabriel vanno molto oltre la mia esistenza terrena: quando il mondo ancora era disabitato, Gabriel e gli altri angeli già esistevano...- cominciò Jacques
-Quindi diciamo che la tua memoria va fin all'inizio dei tempi?- chiese Laxus.
-Non è esatto, la maggior parte dei ricordi di Gabriel sono celati alla mia psiche, ma in alcuni casi, posso ricordare qualcosa di quando non era ancora un angelo prigioniero della mia famiglia- disse, versando un po di acqua nei due bicchieri, così continuò a parlare.
-Quello che so per certo è che quando gli angeli comparvero, esistevano solo loro, una razza magnifica, di guerrieri alati, strutturarono la società in modo che il più potente regnasse su tutti, con la possibilità di essere scavalcato quando un giorno sarebbe nato un angelo ancora più forte.
Jacques si prese una pausa, vuotando il bicchiere e tornando al discorso -Naturalmente con un sistema così, la situazione non ci mise molto ad implodere: Un giorno nacque l'angelo che avrebbe dovuto prendere il posto del sovrano precedente: gli diedero il nome di Lucifero, il portatore di luce perché un giorno avrebbe preso il posto del vecchio Re.
-Ma non a tutti andava bene che fosse lui a prendere il posto del Monarca, questo angelo voleva per sé il potere, ma non poteva neanche opporsi alla potenza del veccio Re perché nonostante fosse un potente guerriero, non poteva competere con il vecchio monarca, allora cominciò a circuire il giovane Lucifero, incitandolo a prendere le armi, intimandogli che il Re non voleva lasciare il suo posto a lui che vi era destinato.
-Lucifero per un po' non ci credette- continuò Jacques a raccontare -anche perché della stessa Casata del Re e si fidava di lui, ma pian piano le lusinghe del traditore si fecero eco nella sua mente e imbracciò le armi contro il suo stesso Re, raccogliendo intorno a sé i suoi seguaci.
-La guerra durò diversi anni e molte furono le perdite ma alla fine il vecchio Re riuscì a battere il giovane Angelo che venne espulso dal Regno, così come lo furono i pochi superstiti della sua fazione i quali vennero maledetti dai loro ex compagni, perdendo il loro aspetto angelico: Così nacquero quelli che voi chiamate oggi "Demoni" anche se questo termine è troppo generico- disse Jacques -ma adesso sto divagando-
-Nessuno però di accorse che il vero responsabile della guerra!- disse Jacques.
-Azazel?- chiese retorticamente Laxus.
-Esattamente, si era schierato con il re e aveva ottenuto quello che voleva, una nuova specie e attese paziente che questa specie risvegliasse le sue caratteristiche innate: la sete di sangue, la furia omicida, cose che per gli angeli non esistevano, e Azazel attese, finché cominciò a catturare demoni, e a diventare sempre più simile a loro, finché non ci riuscì, divenendo un ibrido: Ecco cos'è Azazel, un ibrido, mezzo angelo e mezzo demone, con le caratteristiche migliori di entrambe le specie.
-La guerra ricominciò, la prima Angeli contro Demoni, visto che questi ultimi si erano schierati con Azazel, cercando di riprendersi la rivincita, fu la peggiore delle guerre e portò entrambe le razze sull'orlo dell'estinzione, rimasero solo tre angeli a combattere contro Azazel: uno era il vecchio Re, l'altro era Gabriel e poi c'era quello che potrei definirlo un fratello.
-Durante la battaglia finale, Azazel mostrò i suoi poteri, un miscuglio di angelico e demoniaco, una forza talmente potente che costrinse Il Re degli Angeli a sacrificare sé stesso, così si distrussero entrambi, sul campo rimasero solo Gabriel e un altro angelo.
-Che storia impressionante- disse Laxus -ma se Azazel è stato distrutto, come pensano di poterlo risvegliare?
Questa volta Jacques non sapeva come rispondere -Non so cosa gli abbia fatto credere di poter riportare in vita Azazel, non credo che una cosa del genere possa essere possibile, potrebbero semplicemente aver trovato qualche manoscritto con un rituale farlocco; le gilde oscure potrebbero compiere stragi per molto meno... Piuttosto, stavo pensando una cosa!- disse Jacques portando una mano sotto al mento -Stavo riflettendo sulle strane coincidenze che ci hanno portato a questo punto...
Anche Laxus cominciò a riflettere, riuscendo a capire come tutta quella situazione sembrava uno schema disegnato da qualcuno nell'ombra, bisognava tornare indietro ed era particolarmente difficile: I suoi incubi, la sua fuga, il chiedere aiuto a Laxus, l'unico mago che riteneva in grado di fermarlo se avesse perso il controllo.
-Il Governatore- disse ad un certo punto Laxus, come colto da un'illuminazione -è stato lui a chiamarmi qui, circa due settimane fa- concluse, ricordando a Jacques che in quel periodo era su Edolas, possibile che il suo viaggio interdimensionale lo avesse preservato da un attacco? Mentre Jacques si faceva queste domande però Laxus aveva già raggiunto la porta, così a Jacques non rimase altra scelta che seguirlo.
Camminarono per la strada silenziosi come ombre e solo per un attimo Jacques si distrasse, quando vide in lontananza Eclair che camminava silenziosa e solitaria per le strade ricoperte di sabbia della città.
Arrivarono davanti a un grosso edificio completamente in marmo bianco che dominava le case circostanti e che era sorvegliato da guardie armate, le quali per prima cosa abbassarono le lance per impedire l'accesso ai due e solo quando Laxus fece presente di essere il Monster Hunter incaricato di uccidere lo scorpione gigante e solo allora le guardie lo fecero entrare, scortandoli verso un grosso studio dove un ometto basso e minuto gustava una bibita fredda seduto su una poltrona.
-Oh, il monster Hunter, è tornato! Come è andata?- chiese il governatore: aveva deglis spioventi baffi che gli coprivano la bocca e gli occhietti piccoli  e rotondi.
-Missione Compiuta- disse il Dragon Slayer annusando l'aria: un buco nell'acqua, in quel salone non si sentiva nessuno odore né di Ishio né di Inabi e neppure della bionda che avevano incontrato in biblioteca.
-Ma c'è un altro problema!- disse Jacques, interpretando correttamente lo sguardo deluso del biondo -In giro c'è una gilda oscura che tenta di riportare in vita un demone- disse sperando di risultare abbastanza convincente.
Per un attimo il governatore lo guardò con occhi perplessi, per poi mettere una mano nella scrivania e passare un foglio di carta al giovane dicendo: -Lo so-
 
Faremo resuscitare il Demone più potente e faremo sprofondare il mondo nelle tenebre (I discepoli di Azazel)
 
Quelle parole scritte in così chiara grafia lo fecero montare su tutte le furie: era una sfida quella?
-Non preoccupatevi- disse il governatore, agitando la mano -Verrà un mago specializzato in demoni, che si occuperà della faccenda- disse cercando di alleviare la tensione.
Fu in quel momento che dalla porta si affacciò il mago specializzato in demoni.
-Laxus, Jacques, cosa ci fate qui?- disse con il suo dolce sorriso, Mirajane Strauss.
In quel momento Jacques si chiese cosa stava succedendo: era un piano del nemico oppure uno spietato scherzo del destino?
-Ehi Mira, con chi stai parlando?- disse una seconda voce femminile, al cui suono, Jacques trovò la risposta alla sua domanda: Era evidente che il destino si burlasse di lui.
Kana Alberona era infatti apparsa alla porta e i loro sguardi si incrociarono.  

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Capitolo 8
*** Metti una Sera al Bar, Un'Ubriacona, Un Angelo, Un Demone e Un Drago. ***


Nuovo Capitolo, in tarda serata questa volta... Buona Lettura a tutti
 

Metti una Sera al Bar, Un'Ubriacona, Un Angelo, Un Demone e Un Drago.

 
Nel grosso salone risuonarono le parole della bellissima albina.
-Laxus, Jacques, come mai siete qui?- disse la bella albina quando i loro sguardi si incrociarono, e la situazione peggiorò ancora quando anche Kana Alberona entrò dalla porta, cavolo solo Mira poteva rimanere indifferente ad un incontro del genere.
Da parte di Laxus, la mascella pareva quasi toccare terra, anche perché Mira non indossava il suo solito abito rosso da barista, ma quello che indossava quando andava in missione con i fratelli: un top nero che mostrava il seno generoso e una minigonna di colore viola che copriva una ben misera porzione delle lunghe gambe da modella: una visione che doveva mettere ben alla prova Laxus.
Anche la reazione di Kana era stata quella della sorpresa: occhi spalancati e bocca aperta, ma la sorpresa durò esattamente pochi secondi, poi accigliò le sopracciglia: comprensibile d'altronde: Jacques l'aveva trattata malissimo l'ultima volta che avevano parlato mentre Laxus aveva cercato di radere al suolo la gilda.
Per quanto riguarda Jacques? Se Laxus avesse avuto le sue piene facoltà mentali si sarebbe accorto del suo irrigidirsi, anche perché poi l'angelo mascherò la sua espressione dietro uno sguardo indifferente.
-Ah vedo che vi conoscete- disse il governatore, rimasto ad osservare quegli sguardi.
-Si, mi chiamo Mirajane Strauss e sono la maga incaricata dal Master per svolgere la missione- disse Mira facendosi avanti -e lei è Kana Alberona, è la mia compagna di team, visto che il Master riteneva fosse pericoloso mandarmi da sola-
-Bene- disse il governatore guardando Mira da capo a piedi, ignaro di rischiare un avvelenamento elettrico -potete alloggiare nella mia residenza.
-Grazie ma non sarà necessario, anche perché credo che i nostri amici si offriranno di ospitarci, molto gentilmente- disse Mira questa volta, inoltre Jacques aggiunse -Le aiuteremo anche nella missione visto che siamo amici-
-Bene- disse il governatore rassegnandosi alle parole di Mira e Jacques.
I quattro, adesso riuniti si diressero verso la locanda, mentre durante il tragitto Mira spiegava il motivo del perché si trovasse lì, soprattutto a Laxus, ignaro che la bella maga avesse ricominciato con le missioni, anche perché lui era partito poco dopo il risveglio del Satan Soul.
-Comunque il Master non voleva accettare questa missione, o almeno credo che avrebbe voluto mandarmi con Erza, ma poi è arrivata un'altra missione per lei e così ha optato per Kana... In realtà credo che la sua prima intenzione fosse mandare Jacques, spesso l'ho sentito sospirare, come se gli mancasse qualcosa.
Laxus assentì, evidentemente in accordo con la decisione che avrebbe dovuto prendere il vecchio mentre Jacques camminava indifferente.
Arrivarono alla locanda e si sedettero a uno dei tavoli della sala comune, dopo aver scoperto che non c'erano più camere a disposizione, decisero che le due ragazze avrebbero occupato la stanza di Laxus e lui si sarebbe accampato con Jacques, con annessi gli sbuffi del drago biondo.
Seduti nella grossa sala comune, Mira cominciava a notare le cose strane negli atteggiamenti dei due compagni: sembravano circospetti e attenti, come se si aspettassero un attacco da un momento all'altro, inoltre Jacques aveva delle evidenti occhiaie sotto gli occhi e anche le ordinazioni gli fecero venire i brividi: spesso aveva visto Laxus bere intere bottiglie di whiskey senza fare una piega e Jacques era un bevitore alla pari di Kana, eppure i due avevano chiesto delle birre fresche molto leggere, l'unica che aveva cominciato a bere smodatamente era Kana.
-Cosa sta succedendo?- chiese Mira senza porre indugi.
Laxus cominciò a spiegare la situazione: una gilda oscura stava cercando di resuscitare un essere metà demone e metà angelo.
-Azazel?- chiese Mira d'istinto, una rivelazione che non sorprese né Jacques, né Laxus, visto che era perfettamente comprensibile che Mira, come Jacques avesse dei ricordi ancestrali dovuti alla presenza di Satan Soul.
-E quel che è peggio è che pare sia Jacques il loro obbiettivo- disse Laxus -hanno una maga che riesce a controllare gli uomini grazie ai feromoni, un dragon Slayer della Roccia, qualcuno che manipola i sogni di Jacques, e non sappiamo quante altre persone.
La situazione in effetti non era affatto rosea, e anche Kana pareva averlo compreso, sebbene non smettesse di bere un attimo tutta la sua attenzione era concentrata sulle informazioni.
Laxus continuava a parlare e Mira ascoltava senza ribattere, Jacques non l'aveva mai vista così concentrata ma mentre loro parlavano, al tavolo si avvicinavano tre uomini, attratti dalla bellezza delle due ragazze.
-Ragazze...
-Eh no!- li anticipò Jacques -non faremo la solita storia che venite a offrire da bere alle ragazze, loro rifiutano, voi insistete, noi ci intromettiamo, voi ci minacciate, io mi alzo e vi fornisco un overdose di cazzottoni perché non sono proprio dell'umore adatto, quindi andatevene, perché a qualunque altro gesto vi massacro.
E poteva mai finire diversamente? Uno dei tre che erano arrivati tentò di colpire Jacques con un pugno al volto, parato prontamente dall'angelo che si alzò e cominciò a colpire i tre malcapitati che naturalmente non resistettero nemmeno due minuti.
Poi alla rissa si unirono altre persone, tutte contro Jacques, ma questi continuava a evitare gli attacchi muovendosi con grazia e colpendo con ferocia.
-Vuoi una mano?- gli urlò Laxus ancora seduto al tavolo.
-No grazie...- rispose Jacques colpendo con un calcio uno degli uomini che gli si erano avventati contro.
-Come mai Jacques è così nervoso?- chiese Kana, guardandolo colpire con più forza di quanta fosse necessaria, segno evidente che si stava sfogando.
-Ahew, sei preoccupata- disse Mira congiungendo le mani.
-Perché non sente di avere il controllo della situazione- disse Laxus molto più pragmatico -E il fatto che voi siete qui lo rende ancora più nervoso, sente di avere un altro punto debole...
-Stai dicendo che siamo deboli?- questa volta era stata Mira a parlare, la sua espressione avrebbe fatto paura a tutti ma non a Laxus che invece sorrise a quello sguardo, lo aveva riportato a due anni prima, quando quello sguardo era la normalità sul volto di Mira , anche perché spesso era lui stesso a provocarlo, lo sguardo di MajinMirajane.
-Ecco ho finito- disse Jacques riprendendo posto al tavolo e sorseggiando la sua birra come se nulla fosse mentre Mira si guardava intorno e vide che la locanda era allo sfascio sebbene fosse vuota.
Così continuarono la serata, mentre Mira e Laxus parlavano (il discorso era partito dal Raijinshu ma poi era passato a tutti i membri della gilda, a partire dal vecchio per poi arrivare al momento del racconto del ritorno di Lisanna, un momento che lasciò qualche traccia anche sul volto impassibile di Laxus) Jacques si limitava ad ascoltare e Kana a bere, fu così che passarono ore.
Era notte quando i tre di comune accordo decisero di recarsi nelle camere, perché Kana era piombata nel mondo dei sogni -Jacques, perché non la porti tu.
Jacques per un attimo esitò, ma lui non era Laxus e quell'espressione da demone non era facilmente sopportabile, perciò cercò di prenderla in modo delicato, senza svegliarla, portandola al piano superiore, se non che Mira lo sorprendesse ancora di più quando disse :- Perché non la porti in camera tua, Laxus ha tutta la sua roba nella sua stanza, per stasera ci arrangeremo- il sorriso era ancora più malefico di quello precedente.
-Fate piano- disse a mezza-voce Jacques, sicuro che lo avrebbero sentito entrambi.
Portò Kana nella sua camera, dove avrebbe potuto riposare e l'adagiò piano sul letto, sedendosi affianco, accarezzandole i capelli, non resistendo alla tentazione di compiere quel gesto.
Quello che non aveva previsto era che Kana si svegliasse e gli portasse la mano vicino al volto.
-Dovresti dormire- disse Jacques -Non è una buona idea ubriacarsi in questo modo in missione- disse Jacques con una punta di rimprovero nella voce, ma probabilmente Kana non avrebbe ricordato quella conversazione la mattina successiva.
-Però, trovarti lì...- cercò di spiegargli la maga delle carte -e poi sei in pericolo anche...-
-Mi attiro le peggiori disgrazie, che ci vuoi fare?- chiese retoricamente, riuscendo a strappare una risatina nervosa alla bruna -Adesso dormi- e si staccò dalla ragazza, prendendo una coperta e adagiandola sul pavimento, ci si distese sopra, sperando che gli incubi gli dessero tregua.
 
Kana si svegliò, non ricordandosi come fosse finita a letto, ricordando vagamente che era con Mira in missione... e che avevano incontrato Jacques e Laxus.
Aprì gli occhi di colpo ma la forte emicrania la costrinse a richiuderli subito.
Era a letto, con una terribile emicrania, senza alcun ricordo della serata precedente, in cui aveva incontrato Jacques: dopo quello che era successo tra di loro, non erano buoni segnali.
Le cose positive erano però due: Lei era sola a letto e inoltre era ancora vestita (sempre che essere vestiti potevano essere definiti i suoi soliti abiti)
Si trovava nella stanza di una locanda, e da una porta laterale si sentiva canticchiare.
Kana si avvicinò a quella porta di soppiatto, attratta da una voce maschile ben conosciuta: Jacques cantava con voce bassa, una canzone triste, piena di rimpianti. 
Poi però le parole si interruppero e Jacques aprì la porta, rientrando in camera; era già vestito e sorrise a Kana -Buongiorno, dormito bene?- chiese gentilmente.
Ecco quella gentilezza le fece prendere un colpo -Scusa Jacques, ma noi abbiamo...?- come doveva definirlo?
Jacques però alzò il sopracciglio nella sua solita espressione interrogativa -Credi davvero io sia così meschino da approfittarmi di te ubriaca? Ho dormito a terra- chiarì.
Kana non sapeva cosa rispondere perciò cambiò argomento -Tu hai dormito bene?-
Jacques sorrise mesto -Ho ancora qualche problema con gli incubi, ma alle volte sono più gestibili... Quando sono nervoso no!- disse con un sorriso per poi tornare serio :-Devo essere sincero Kana, il motivo per cui sono andato via è...- cominciò Jacques, nell'intento di spiegare le sue ragioni mentre le prime luci dell'alba si facevano strada tra le imposte della finestra e un rumore spaventoso faceva capire come le strade fossero già piene a quell'ora.
Ma poi una parte del cervello di Jacques realizzò come un rumore del genere fosse inusuale a tutte le ore, figurarsi in quelle mattutine, così quando cominciarono le urla, Kana e Jacques erano già pronti a scendere in strada, raggiunti anche da Laxus e Mira e scesero in strada dove la gente fuggiva davanti a una squadra di quattro persone: una delle quali solamente distruggeva tutto e creava scompiglio, gli altri tre camminavano alle sue spalle e ridevano al disordine creato.
Dannazione pensò Jacques, prima di lanciarsi all'attacco, seguito da Laxus, Mira e Kana, tutti pronti a combattere.   
  
 
Note dell'Autore
Più che una nota un'anticipazione: il prossimo capitolo conosceremo chi è il Leader della gilda oscura... E scriverò anche di quello che è successo tra Mira e Laxus (Nulla di erotico, ci tengo a specificarlo) e naturalmente cominceranno i combattimenti... Perciò alla prossima...

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Capitolo 9
*** Mirajane Domata ***


Buonanotte a tutti voi! Oggi Capitolo di sorprese, oggi ho dato parecchio spazio a Mira... Spero vi piaccia, anche perché cominciano le mazzate

Mirajane domata


Rimasero entrambi sulla porta guardando Jacques e Kana che si allontanavano verso la stanza dell'angelo, con quest'ultimo che aveva sussurrato un "fate piano" che a lui non era certo passato inosservato, anche per il suo sviluppato udito ma notando l'espressione di Mira avrebbe giurato che anche al maga del Stan Soul lo aveva sentito distintamente.
Laxus aprì la porta della stanza, facendo entrare Mira che si sedette a una delle sedie, accavallando le lunghe gambe, con un sorriso che avrebbe fatto saltare le coronarie a migliaia di uomini.
-C'è sempre una parte da recitare?- chiese Laxus quando la vide in quella posizione.
-Questa è sempre stata una tua battuta- disse Mira ricordando.
-Beh, anche la situazione è vecchia no? Sei tornata da me...- disse Laxus.
Entrambi ricordavano cosa era successo: fino a due anni prima avevano avuto una relazione ma l'avevano tenuta segreta a tutti.
-Ti ricordi quando arrivavo negli alberghi dove alloggiavi con i tuoi fratelli- disse Laxus, rievocando quegli episodi.
-Certo che mi ricordo- rise Mira -ma anche io lo facevo- disse la maga.
-Si, me lo ricordo, quando per poco non ci scoprì mio Nonno, uscisti dalla finestra appena in tempo e lui mi chiese cosa stavo facendo e io rispondevo ginnastica... Che stupido!-
Si concessero qualche secondo per ridere e si guardarono, c'erano altre cose da dire ed entrambi lo sapevano.
Laxus però prima di parlare decise che era il momento di versarsi una generosa dose di liquore prendendola da una credenza su cui era appoggiata.
-versane una anche a me- disse Mira guardandolo.
-Sei sicura? Non hai mai bevuto in vita tua- disse Laxus, riempiendogli comunque il bicchiere
-Ne ho bisogno, sto per aprire gli argini- disse Mira incoraggiandolo e il drago eseguì, tornando a sedersi di fronte al demone.
Mira svuotò il bicchiere in un sorso, come tante volte aveva visto fare ai compagni di gilda, e il liquore caldo gli scivolò in gola lasciando un solco.
-Due anni fa, ero sconvolta dal dolore- cominciò Mira -ero spaventata e mi sentivo colpevole, non volevo uscire di camera e nemmeno Erza che era passata, sfidandomi era riuscita a farmi uscire da quello stato comatoso... Poi però arrivasti tu.
Laxus assentì a quelle parole, ricordava benissimo quella stanza, dove Mira si era rifugiata, nell'ombra, come se volesse sparire, aveva dovuto distruggere la finestra per entrare.
-Tutte le cose che mi dicesti mi scivolarono addosso, tranne una, quando mi dicesti che ero una debole, che non riuscivo a reagire.
-Non erano le parole adatte in quel momento, me ne rendo conto...
-Però funzionarono, riuscì ad alzarmi, a rinascere.
-Ma non eri più la Mira di prima, la mia Mira- concluse Laxus.
-E' vero e tu non eri innamorato di me ma del mio ricordo. per questo decisi di lasciarti...
Ecco adesso Mira aveva messo le carte in tavola, perciò continuò -Poi è arrivato Jacques.
-Ah davvero? E lui che ha fatto?- chiese Laxus, non capendo come l'amico potesse centrare in quella storia.
-Beh sai, io e Jacques ci conosciamo da così tanto tempo e lui è sempre stato antipatico, arrogante, troppo sicuro di sé, ma aveva anche un gran cuore, poi quando l'ho rincontrato alla gilda, beh mi sono accorta che sebbene potesse apparire una persona profondamente cambiata era esattamente lo stesso, osservandolo mi sono accorta di una cosa: che non ero io quella che chiamavano Demone, ma non sono io nemmeno quella di questi ultimi due anni; mi sono detta che anche io mi merito di essere felice, essendo semplicemente me stessa... Credi che mi sbagli?-
Laxus non sapeva davvero che dire, non si aspettava quello sfogo; cavolo lui non era in grado di consolare le persone, perciò impacciato le prese una mano e disse solo due parole: -Nessuno dovrebbe mostrarsi per quello che non è... Due anni fa non ero convinto ma adesso lo so: Io ti resterò accanto in tutti i casi: Angelo del Focolare o Demonenel combattimento, a me non importa: Tu sei Mirajane e a me basta-
Mira lo guardò con gli occhi spalancati: evidentemente Laxus doveva essere cresciuto parecchio dopo la battaglia di Fairy Tail, l'ultima e definitiva spinta per far sì che Mira gettasse al vento le ultime remore e si avventasse sulle labbra di Laxus che rispose al bacio con intensa passione.

*****

Adesso che aveva riassaggiato quella passione, doveva ammettere che gli era mancata molto di più di quanto fosse stato disposto ad ammettere.
Mira si era svegliata da un po e guardava il viso di Laxus, sereno nel sonno , come non gli capitava di vederlo da parecchio tempo, cominciò a tracciare segni sul corpo del compagno il quale pian piano cominciò a sorridere, fino ad aprire gli occhi.
-Avevo dimenticato il tuo sonno leggero- chiosò Mira sorridendogli -Certe cose non cambiano davvero mai... Hai dormito bene?-
-Erano due anni che non dormivo così bene- disse tuffandosi di nuovo sul collo dell'albina che rispose ridendo.
Ma quella atmosfera non era fatta per restare, il superudito di Laxus infatti lo fece raddrizzare all'istante :-Rivestiti Mira, arriva qualcosa- disse infilandosi i pantaloni.
Uscirono dalla stanza e trovarono Jacques e Kana che scendevano veloci le scale e li seguirono senza dire una sola parola, giungendo in strada dove si ritrovarono quattro persone incontro di cui due ben conosciute ai due ragazzi.
Al centro però spiccava un ragazzo sui venti anni con i capelli lunghi e castani, i lineamenti delicati il quale impugnava una spada; era alto e camminava con un sorriso e i suoi occhi verdi brillavano.
-Io sono Azazel- si presentò il ragazzo e quel nome fece trasalire Mira, cosa della quale il ragazzo si accorse e sorrise -Chiedo scusa ma nella mia famiglia ci chiamiamo tutti così, adesso MajinMirajane, ti dispiacerebbe raggiungere il mio fianco?-
Come se avesse ricevuto un ordine, Mira si lanciò verso di lui e obbidiente rimase al suo fianco, guardandolo con ammirazione.
Laxus riconobbe lo sguardo assente e Jacques grazie ai suoi racconti riuscì a realizzare cosa stava accadendo, ma Laxus non poteva rimanersene fermo a guardare, lanciando la sua "Alabarda del Dio del tuono" in direzione del ragazzo, ma l'attacco magico venne parato da Ishio -Sono io il tuo avversario- disse strafottente.
-Bene, Mira, ti dispiacerebbe aiuatrmi a catturare l'angelo?- a quelle parole Mira si trasformò in Satan Soul e insieme scattarono verso Jacques il quale prima evitò un pugno di Mira e poi la spada di Azazel, prima di trasformarsi in Angel e cominciare a parare i colpi.
Anche Kana tentò di aiutarlo lanciando le sue carte ma queste furono intercettate dalla maga bionda che gli sorrise melliflua -Loro se la caveranno, sono io la tua avversaria-.
-Tu sei la maga che controlla Mira, sei inutile in battaglia- disse evocando dei fulmini da uno dei suoi tarocchi che lanciò contro la maga bionda.
-Mi dispiace carina- disse quella evitandoli e colpendola al volto e lanciandola contro dei muri -Ma la mia magia controlla gli Ormoni, e ho iniettato in me stessa adrenalina per conferirmi forza e velocità... Sei spacciata.
Nel frattempo i due draghi continuavano il loro balletto, Laxus con i suoi fulmini attaccava da tutte le direzioni ma i suoi attacchi non avevano alcun effetto nei confronti del suo nemico.
Jacques era forse l'unico che normalmente avrebbe potuto facilmente avere la meglio su ognuno dei suoi avversari ma insieme quei due erano davvero forti e inoltre aveva paura di ferire sul serio Mirajane.
-Estinzione Oscura- evocò Mira, puntando la sua mano, avvolta da luce oscurain direzione di Jacques che fu costretto a rispondere con la Redenzione Celeste.
La collisione delle due magie creò una esplosione e un grosso polverone ma non fece danni -Avanti Jacques arrenditi, abbiamo bisogno della tua vita per il rituale...
-Se mi batti puoi avermi, ma lascia stare Mira.
-Dopo tutta la fatica che ho fatto per averla qui? Mira è importante quasi quanto te per il rituale.
Un grosso urlo si sentì da Laxus che aveva ascoltato questa conversazione e si era distratto, venendo colpito in pieno da un pugno del Dragon Slayer di roccia.
Nel suo volo però distrusse uno dei muri delle case, portando allo scoperto una bambina che terrorizzata cominciò a correre in strada, nella quale però continuavano a volare colpi magici, uno dei quali colpì un altro muro che rischiò di cadere sulla bambina.
Jacques vide con orrore quella traiettoria ma era troppo lontano per fare qualsiasi cosa mentre Laxus e Kana stavano combattendo e non si erano accorti di niente.
Per fortuna c'era un'altra persona che poteva intervenire: da un vicolo laterale corse una ragazza che si mise a protezione della bambina, rischiando di venire travolta anche essa dalle macerie.
Fu immensa la sorpresa di Jacques quando vide dalle spalle di Eclair spuntare due ali d'angelo dalle piume grigio chiaro che lasciavano dietro di sé una piccola traccia infuocata: un ricordo latente gli disse come quelle ali appartenessero a suo fratello Raphael, l'angelo che assieme a Gabriel aveva combattuto contro Azazel secoli prima.
-E così c'era un altro angelo nei paraggi- disse Azazel giungendo alle sue spalle -Questo rende tutto molto più semplice- disse colpendo Eclair e stordendola mentre la bambina in salvo, correva via al sicuro.
-Lasciala subito, maledetto- gli urlò Jacques prima di essere colpito in pieno da Mira.
-Scusa, ma adesso devo andare- disse Azazel e poi rivolgendosi a Mira gli chiese: -Tesoro, potresti darmi un po di sangue e poi uccidere Jacques?- la maga del TakeOver si tagliò sulla mano e la porse al mago che raccolse quelle poche gocce in una boccetta.
-va bene così, adesso uccidilo- concluse Azazel caricandosi Eclair in spalla e scomparendo verso il luogo dove avrebbe svolto il rituale.
Jacques si guardò intorno: Kana stava combattendo con la bionda, Laxus era in svantaggio contro il Dragon Slayer della Roccia e lui aveva di fronte Mira che non poteva attaccare e in più era questione di minuti che Azazel si risvegliasse.
Erano davvero in grossi guai.      



Note dell'Autore
Beh Ecco spiegato anche il ruolo di Eclair e entra in gioco il vero nemico che vuole utilizzare Eclair per risvegliare il demone Azazel... Inoltre qualcuno noterà che Eclair è molto debole... lo spiegherò nei prossimi Capitoli... Perciò a presto   

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Capitolo 10
*** Drago Del Tuono Celeste ***


Sto pubblicando a un ritmo forsennato, lo so, ma l'ispirazione è così... Quindi buona lettura con questo nuovo Capitolo.

Drago Del Tuono Celeste.


Erano nei guai, sia Jacques che Laxus: il primo era attaccato senza requie da una maga del TakeOver demoniaco, già un duello difficile, ma per giunta non poteva attaccare ed era costretto a schivare gli attacchi magici e a parare quando poteva.
Laxus da parte sua era in difficolta contro il Dragon Slayer della roccia, che riusciva a parare i suoi attacchi utilizzando le parti del corpo che trasformava in roccia.
Kana era l'unica a combattere in un incontro equilibrato, anche perché la sua avversaria, non era molto forte.
-Allora Dragon Slayer del tuono, ti vedo in difficoltà- lo derise Ishio.
Laxus non rispose limitandosi a sputare un grumo di sangue e guardando verso l'alto, per controllare che Jacques riuscisse a tenere sotto controllo Mira, stava impazzendo visto che la sua Mira era andata sotto il controllo della bionda.
In quell'istante si accorse di essersi distratto per qualche secondo di troppo visto che venne colpito da delle rocce lanciate da Ishio e poi da un pugno ammantato di roccia che riuscì a parare solo parzialmente e si schiantò contro una casa.
-Laxus- urlò preoccupato Jacques mentre colpiva per la prima volta Mira, mandandola lontano e scattando in direzione di Laxus, il quale si era subito tirato in piedi.
-Dobbiamo combattere insieme- disse Laxus.
-Mira sta diventando un problema- disse Jacques, preoccupato da Kana, la quale però continuava a bombardare di carte la bionda e non pareva in immediato pericolo.
Jacques e Laxus scattarono nello stesso istante come se si fossero scambiati un segnale, ognuno verso il proprio avversario, ma all'improvviso entrambi deviarono e mentre Laxus affrontava Mirajane, Jacques attaccò Ishio, il quale sorpreso dal repentino cambio di avversario fu lento nel cambiare la sostanza del braccio con cui parò il colpo.
Tentò di rispondere ma colpì solo aria mentre Jacques si era spostato dall'altro lato e colpitolo al fianco: si sentirono le ossa di Ishio scricchiolare sotto la mano di Jacques.
-Maledetto- imprecò il Dragon Slayer della terra.
-Sarò anche più lento di Laxus ma sono più agile grazie alle mie ali; e posso colpirti abbastanza facilmente: ti distruggerò.
-Allora dovrò solo trasformarmi completamente: Arte Segreta del Dragon Slayer: Dragon Force- il corpo di Ishio subì una trasformazione incredibile: si ingrossò in maniera spropositata e venne ricoperto da uno spesso strato di rocce che lo proteggevano come un'armatura.

Se le cose potevano peggiorare, quello era l'unico modo... O forse no?
Intanto Laxus stava tentando di riportare in sé Mirajane, l'aveva bloccata con le proprie braccia e cercava di bloccarla mentre si divincolava, finché anche Mira, benché sotto controllo decise di combattere al suo massimo, trasformandosi in un altro dei suoi demoni: Sitri.
Quella era una novità anche Laxus che non riuscì a tenerla ferma e venne scaraventato lontano.
Questa volta Jacques era davvero preoccupato, quella forma demoniaca sembrava di un livello superiore al Satan Soul.
Ishio e Mira si affiancarono e adesso Laxus e Jacques erano davvero nei guai.
-Se hai qualche piano geniale è il momento di metterlo in pratica- disse Laxus.
-Uno ce l'ho- disse Jacques guardandolo -Farà male ma ti permetterà di battere Ishio, nel frattempo dovrei riuscire a trattenere Mira, speriamo solo che una volta stesa la bionda almeno Mira possa tornare libera, sei pronto?- chiese Jacques -Apri la bocca- e gli sparò una palla di luce all'interno della bocca.
Aveva visto più volte i Dragon Slayer della gilda mangiare i propri elementi e qualcuno gli aveva raccontato come potevano mangiare anche elementi diversi dal proprio, a costo di subire delle ripercussioni fisiche: probabilmente per Laxus era la prima volta.
La trasformazione che Laxus subì fu stupefacente: i tuoni che lo accompagnavano di solito di colore giallo, cambiarono colore in un bianco puro e anche i capelli si schiarirono, arrivando quasi al colore albino, inoltre le braccia si riempirono del solito reticolato di squame tipico di quando usava la Dragon Force.
-Arte Segreta del Dragon Slayer: Drago del Tuono Celeste- scandì lentamente Laxus che strinse il pugno per poi partire velocissimo all'attacco del suo nemico, il quale fu colpito ancora prima di capire da che parte arrivasse l'attacco, per poi essere colpito di nuovo con un pugno ammantato di luce che lasciò delle tracce sul corpo di roccia del suo nemico che si accasciò sulle ginocchia.
Mira tentò di intervenire ma venne fermata da Jacques che l'attirò a sé per poi costringerla a volare lontano.
-Non abbiamo ancora finito: Alabarda del Dio del Cielo- e un'alabarda di colore bianco colpì in pieno Ishio.
Nel frattempo Kana cominciava a sentire la stanchezza per un combattimento contro una maga che non faceva altro che schivare gli attacchi con le sue carte, era sicura di poterla battere, ma per qualche motivo non ci riusciva e sentiva farsi strada la delusione.
-Che c'è Moretta? Aspetti che qualcuno venga da te?- chiese malefica la bionda -Non sei capace di fare alcunché?-
Kana accusò le parole della maga che rideva di lei, mentre guardava Jacques che subiva gli attacchi di Mira, cercando di combattere contro Mira senza troppa convinzione.
Mentre lo scoramente prendeva il sopravvento su di lei, ricordò alcune parole di Jacques in uno di quei rari momenti di scoramento.
-La mia magia è debole- aveva detto, sotto l'effetto dell'Alcool.
-Quando combatti con la magia non è sempre quella più potente a vincere: Se sei in difficoltà cambia prospettiva.

Kana guardò la sua avversaria, lanciando delle carte che si conficcarono ai piedi della bionda, costringendola a balzare all'indietro.
Mentre Kana studiava un piano, ricordando le parole di Jacques, quest'ultimo stava finendo la sua scorta di potere magico, complice anche quella che aveva donato a Laxus, adesso veniva usato come Punching ball da Mira.
Kana continuava a lanciare carte, mischiando alcune che venivano conficcate nel terreno, creando un reticolo.
-Carte del Fulmine, attivazione- evocò Kana, quando ormai abbastanza carte erano state conficcate nel terreno, creando un reticolo di fulmini che non lasciarono scampo alla bionda che venne fulminata e perse immediatamente i sensi.
Nello stesso momento anche Mira perdeva i sensi, nel cielo, presa al volo da Jacques che la portò delicatamente a terra.
Mentre tutto questo accadeva, Laxus e Ishio continuavano a scambiarsi colpi, curandosi ben poco della città che veniva distrutta.
-Adesso basta, finiamola qui: Ruggito del Drago di Roccia- urlò Ishio usando il suo soffio.
-Ruggito del Drago del Tuono Celeste- urlò Laxus, rispondendo al ruggito del nemico.
I due incantesimi si scontrarono a metà strada e continuarono con lo scontrarsi, finché finalmente il ruggito di Laxus prese il sopravvento, colpendo Ishio, il quale nell'ultimo istante vide dalle spalle di Laxus apparire due ali d'angelo, come quelle che aveva Jacques, ma se fosse una un'illusione oppure un effetto dovuto alla magia di Jacques non gli fu dato sapere.
Ishio crollò a terra dopo essere stato colpito e lo strato di roccia che lo ricopriva andò in mille pezzi.
Anche Laxus però non era certo messo meglio e infatti appena rilasciò il controllo della Dragon Force crollò al suolo, addormentato.
Nessuno si era accorto che l'ultimo dei maghi della gilda oscura, che si era nascosta per tutta la durata della battaglia adesso avanzava in direzione di Laxus, e ci arrivò molto vicino, estraendo un coltello e puntandolo alla gola di Laxus.
-Fermati- fu Kana la prima a giungere.
-Ha ucciso mio fratello- disse la ragazza, con le lacrime agli occhi.
Quest'attimo di esitazione però fu abbastanza per Jacques per arrivare alle sue spalle e sollevarla come un sacco di patate.
-E così saresti tu la piccoletta che mi incasinava i sogni?- disse Jacques, guardandola con aria assassina.
La ragazza fu stravolta da un singhiozzo di puro terrore a guardare quello sguardo omicida e cominciò a piangere.
-Avanti Jacques, lasciala stare, è solo una bambina- lo incoraggiò Kana.
Jacques lasciò la ragazza che cadde al suolo con le gambe che le tremavano mentre Jacques guardava verso il confine della città, nella direzione in cui si era allontanato Azazel.
-Kana, prendi Mira e Laxus e torna subito in gilda- disse Jacques, con lo sguardo di chi non ammetteva repliche.
-Non posso lasciarti andare da solo...- cominciò Kana.
-Dobbiamo pensare a Mira e a Laxus, loro sono indifesi, inoltre non ti portereicon me in nessun caso, devi riferire a Makarov un messaggio da parte mia.
Riferire a Makarov un messaggio?
-Deve creare la squadra più forte che Fairy Tail abbia mai conosciuto, altrimenti tutto il Regno di Fiore rischierà la morte, io cercherò di fermarlo...
-Stai parlando come qualcuno che non ha speranze.
-Non è così e poi, devo ancora dirti perché sono andato via dalla gilda...- Jacques stava per aggiungere ancora qualcosa ma venne zittito da Kana che gli si gettò tra le braccia -Non me ne importa, torna solamente da me.
-Te lo prometto- ma non gli disse che quella sarebbe stata la battaglia più difficile che avrebbe mai affrontato.

Note dell'Autore
Spero che riusciate a vedere l'immagine... Questo è tutto... Buona notte a tutti

     

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Capitolo 11
*** Jacques Trafitto ***


Buonasera a tutti, come va? Buona lettura.
 

Jacques Trafitto

 
La città era stata gravemente danneggiata dallo scontro che si era sviluppato e a terra giacevano due corpi, quello della bionda, fulminata da Kana e di Ishio, travolto dal ruggito di Laxus, stavano bene invece Mira e Laxus sebbene fossero svenuti all'istante dopo la fine della battaglia mentre la ragazzina stava ancora tremando dopo lo sguardo glaciale che Jacques le aveva rivolto.
-Come farai a seguire quell'uomo?- chiese Kana, staccandosi dal suo abbraccio.
Jacques sorrise, evidentemente Kana non si era accorta che fuggiti i cittadini c'era ancora qualcuno che aveva assistito allo scontro.
-Vieni fuori, andiamo a prendere Eclair- urlò Jacques in direzione del piccolo essere dall'aspetto stravagante che spiccò il volo, atterrando sulla spalla di Jacques, si vedeva che era spaventato, tremava e Jacques disse subito -Non serve che venga anche tu, basta che mi indichi la direzione da seguire ed andrò da solo- gli disse, accarezzandogli la testa.
-No, io devo venire- disse l'animaletto.
Jacques fece un cenno a Kana ed evocò le sue ali dirigendosi ancora più verso sud, nel deserto sconfinato che lo aveva visto allenarsi con Laxus, ma il suo volo lo portò molto più a sud, superando le dune di sabbia rovente che venivano spostate dai suoi colpi d'ala.
Portava il piccolo animale tra le mani, in modo che potesse correggerlo agevolmente in caso di cambio di rotta, aveva intuito che quell'essere era una parte del potere magico di Eclair che per qualche ragione si era staccato dalla padrona, adesso che erano separati, lui riusciva a percepirla.
Quando l'essere gli indicò di atterrare, il volo era durato più di un ora e la distanza percorsa era immensa, considerando la velocità che Jacques poteva raggiungere ad ali spiegate. 
Erano giunti sulla somma di una piramide costruita a gradoni, interamente ricoperta dalla sabbia del deserto e su cui si ergeva un tavolo con un altare sul quale, incatenata stava Eclair. Jacques atterrò nei pressi dell'altare e l'animale salò subito per raggiungere la sua padrona.
-Eclair, siamo arrivati- disse, accarezzandole il volto.
Jacques invece esaminò l'aspetto della giovane: era pallida e aveva delle ferie gravi sugli avambracci, da cui il sangue sgorgava a fiotti, inoltre presentava delle labbra di una strana colorazione violetta.
-Momo?- disse la ragazza rivolgendosi con voce cavernosa, mentre Jacques colpì le catene, distruggendole, e prese in braccio la giovane che si lamentò per il dolore, si accorse che il sangue veniva raccolto nell'altare e portato verso un buco nella pietra da dei piccoli canali, la ragazza si lamentò mentre Jacques la sollevò quanto più delicatamente poteva.
-E' inutile che provi a salvarla- disse l'uomo che aveva cominciato tutta quella storia -Il rituale l'ha uccisa-.
-Le hai iniettato il sangue di Mira in circolo, non c'è niente di più tossico per un angelo- disse tremando di rabbia nel constatare che nessuno avrebbe potuto salvarla adesso, la riadagiò sull'altare in modo che almeno non soffrisse per gli spostamenti, eppure per un attimo lei lo prese per la maglia e lo tirò a sé, sussurrandogli una sola parola all'orecchio:- Fermalo-
-Esatto e quando quel sangue arriverà in fondo, allora lo spirito di Azazel rientrerà in me che sono il discendente del suo TakeOver originale, per farlo ho aspettato talmente tanto a lungo, ho dovuto scovare i maghi adatti, una bambina che controllasse i sogni, una stupida ragazza innamorata, un Dragon Slayer idiota che cercava solo pretesti per attaccar briga e uno spione sacrificabile, ti ho seguito, braccato, guidato... E adesso che sono tutti morti, io diventerò il più forte di tutti, e presto anche tu sarai morto.
-Non se riesco a impedirtelo prima- Jacques caricò la sua Redenzione Celeste e la sparò contro il suo nemico che però la evitò con eleganza e sorrise di rimando, un sorriso che fece capire a Jacques come ormai il tempo era scaduto.
Non era preparato alla trasformazione che si ritrovò davanti: i capelli si allungarono, divenendo di una strana tonalità grigia, gli occhi divennero azzurri e il volto divenne più fine, da angelo ma l'effetto venne rovinato da un paio di corna ossee come quelle dei demoni; il corpo era diventato più grosso e muscoloso e le ali di piume erano di colore diverso: quella a destra bianca come la neve, a sinistra nera come l'inchiostro.  
Il mezzo angelo e mezzo demone si librava a pochi centimetri da terra, esibendo un sorriso beffardo.
Jacques avrebbe voluto trasformarsi, ma era pietrificato dinnanzi a quello spettacolo, guardava a bocca aperta, immobile quel sorriso di scherno, finché in un attimo, veloce come un lampo, Azazel lo trapassò con la sua spada di luce e nello stesso istante si accasciò sulle ginocchia, tossendo dei grumi di sangue quando la spada venne ritratta.
-Nooooooooooo- un coro di voce gli arrivò alle orecchie e senza sapere dove trovasse la forza, si girò a guardare, vedendo giungere dal cielo Laxus, Mira e Kana insieme, e mentre Mira e Laxus si disponevano a sua difesa, Kana lo sosteneva per impedirgli di cadere, con le lacrime agli occhi.
Mira e Laxus che evidentemente si erano ripresi dalla fatica poco dopo che lui era partito, erano arrivati e adesso avevano cominciato ad attaccare il mezzo angelo che però facilmente schivava e parava i colpi.
-Alabarda del Drago del tuono- evocò Laxus, lanciando uno dei suoi attacchi più potenti.
-Estinzione Oscura- gridò Mira in versione Sitri, lanciando a sua volta l'incantesimo.
Ma Azazel evidentemente si divertiva a giocare con i due, poiché si chiuse a riccio tra le due ali e si protesse il corpo, non ricevendo alcun danno, anche perché evidentemente soffrivano ancora per i duelli di poco prima.
Mentre i due maghi di classe S cercavano di combattere contro il mezzo angelo, Kana teneva tra le braccia uno Jacques sempre più pallido, cercando di tamponare in qualche modo la ferita, parlandogli per cercare di tenerlo sveglio
-Ce la farai, non morirai qui- gli diceva la maga mora che però vide Jacques sorridere ironico, probabilmente lui aveva già capito e accettato cosa quella ferita avrebbe significato, e così mosse le labbra in una parola che la fece rabbrividire: "Bugiarda" per poi chiudere gli occhi e reclinare il capo all'indietro.
Intanto era rimasto solo Laxus a combattere contro quell'essere sovrannaturale, infatti Mira aveva perso la trasformazione dopo un violento colpo che l'aveva mandata a schiantarsi al suolo.
Laxus sapeva che da solo non avrebbe avuto speranze, per combattere contro un essere del genere avrebbe dovuto ricorrere alla Dragon Force e invece non poteva farlo, venne colpito al capo e cadde in ginocchio, dove con un pugno colpì il suolo in segno di frustrazione.
Azazel invece rideva, quei maghi non potevano nulla contro di lui, si sarebbe goduto la morte di uno per uno, a cominciare da Jacques Offenbach, il corpo di Gabriel, quell'angelo che aveva osato contrapporsi a lui.
Kana quando lo vide volgere lo sguardo verso di loro si alzò in piedi impugnando le sue carte: non gli avrebbe mai consentito di colpire ancora Jacques, a costo di sacrificare la propria vita.
Azazel rise ancora più forte vedendo quella donna pararsi di fronte a lui e cambiò idea, avrebbe ucciso lei per prima poiché doveva significare molto per Jacques, si preparò a colpirla e stava già affondando il colpo quando il colpo di spada venne parato.
Era stato talmente veloce da non poter essere visibile nemmeno ai suoi occhi, teneva ferma la sua spada di luce con una mano sola e lo guardava con sguardo deciso.
Jacques si era rialzato e la ferita si era richiusa.    
 
 
Note dell'autore
So che vi avevo promesso spiegazioni e invece vi lascio con altri interrogativi, vi chiedo di pazientare un po', ma tutti i nodi verranno al pettine, sicuramente nel prossimo capitolo svelerò cosa ha fatto Jacques per salvarsi...
Inoltre voglio specificare se non fosse chiaro che il divario tra Mira, Laxus e Azazel è così ampio perché i due maghi risentono della battaglia appena compiuta.
L'immagine naturalmente ritrae Azazel

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Capitolo 12
*** Il Risveglio ***


Allora, ecco il capitolo nuovo, Ho sganciato la bomba, vediamo come farà Jacques a salvarsi questa volta.
 

Il Risveglio

 
Ecco, ancora una volta, Jacques era andato così tante volte vicino alla morte che ormai quella sensazione gli era diventata familiare.
Adesso che aspettava la fine, non vedeva nulla davanti a sé, immerso nell'oscurità più profonda, e anche se aveva la sensazione di avere ancora qualcosa da fare non si ricordava bene cosa.
Vagamente ricordò di essere stato trafitto da una spada e che Kana lo aveva afferrato prima di cadere a terra.
Quel nome gli fece tornare in mente qualche altro frammento della memoria, assieme a lei erano arrivati anche Laxus e Mira e adesso stavano combattendo.
Contro Azazel.
Mentre ricordava però nel paesaggio attorno a sé qualcosa cambiava, continuava a non esserci nulla ma tutto si rischiarava e in lontananza si vedeva una luce, bianca e calda.
-Finalmente sei venuto da me...- una voce si sentiva provenire dalla luce.
-Chi sei?- chiese Jacques confuso da quella scena.
-Tu lo sai chi sono, Gabriel.
Una forza irresistibile, come se venisse dall'interno del corpo di Jacques lo costrinse a inginocchiarsi di fronte a quella luce.
-Non c'è bisogno che ti inginocchi, Jacques, io sono...
 
Azazel stava per colpire Kana e Jacques si rialzò, scattando verso l'arma di Azazel e bloccandola con la mano, guardandolo con occhi di ghiaccio, lo colpì a volto con un pugno fortissimo che lo fece volare via.
Mentre ciò accadeva, Kana guardava le ferite di Jacques rimarginarsi.
Il volo di Azazel aveva consentito a Jacques di guardarsi intorno, vedeva Mira e terra e Laxus che arrancava in ginocchio, doveva essere ancora ferito dal combattimento precedente, ma adesso non importava più, sentiva la sua forza rinnovata ed estremamente vigorosa che richiedeva di essere scatenata.
-Stai bene?- la domanda di Kana lo colse leggermente di sorpresa, ma si voltò e sorrise: -Non preoccuparti per me- gli rispose.
Azazel intanto si era rimesso in piedi e aveva recuperato il controllo e guardava con un sorriso sarcastico Jacques, il quale però adesso pareva rilassato.
Azazel partì alla carica e Jacques riuscì a schivare facilmente due fendenti della sua spada di luce, materializzando nella sua mano un lungo scettro, parò il terzo fendente per poi colpire con lo stesso scettro Azazel al fianco.
A quello spettacolo, il mezzo angelo si fermò un attimo e lo guardò come se avesse visto un fantasma, bloccandosi sul posto.
-Che c'è Azazel? paura di un vecchio amico?- gli chiese Jacques mostrando un sorriso sornione -Adesso ti dimostrerò che le tue paure sono fondate : Magia del Take Over: Seraphim Mikael-
Non era il solito angelo in cui Jacques si trasformava: di invariato rimase solo lo scettro che teneva stretto nella mano destra, ma il suo aspetto cambiò completamente: i capelli divennero bianchi, gli occhi assunsero una sfumatura dorata, mentre il corpo era ricoperto da un'armatura a placche che lo difendeva completamente, fatta di uno strano metallo nero, con un mantello bianco come la neve e dietro le spalle le due solite ali erano sostituite da sei ali bianche come la neve.
Anche se le sue dimensioni non erano cambiate dava una sensazione di maestosità.
Kana rimase immobile a fissare l'angelo davanti a sé, senza ben sapere cosa dire, quando fu lui a rivolgersi a lei e ad esortarla :-Kana, devi prendere Laxus e Mira e allontanarti, non sono ancora in grado di controllare al massimo questo potere, potrei coinvolgervi.
La ragazza era sollevata : Evidentemente era ancora Jacques sebbene avesse subito la trasformazione.
-Maledetto, tu ti sei sacrificato- urlò Azazel partendo all'attacco ma ancora una volta venne bloccato dallo scettro di Jacques.
-Lo credevo anche io- disse Jacques respingendo l'attacco -ma la magia che ho fatto per staccarti dal corpo che occupavi invece di uccidermi ha intrappolato il mio spirito all'interno della stessa piramide, siamo stati compagni di prigionia.
-Non importa- disse Azazel -io sono più forte di te, ti ho costretto a sacrificarti una volta, adesso ti ucciderò.
Jacques partì all'assalto colpendo con un forte pugno il mezzo angelo -Io non ne sarei così sicuro, anche se ho parlato come Mikael, il corpo e la volontà sono i miei e gli Angeli diventano più forti quando si uniscono ad un essere umano invece di possederlo semplicemente.
Azazel salì verso l'alto ma venne braccato da Jacques che saliva veloce come un fulmine, raggiungendolo per poi colpirlo, forte con un pugno ammantato di energia bianca mentre Azazel continuava a volare e cercava di aggirarlo, ma anche se riusciva ad arrivargli alle spalle, Jacques utilizzava le sue ali per parare i colpi.
-Proiettili Oscuri- la magia di Azazel partì dalle dita e veloci come proiettili, cercarono di colpire Jacques che li evitò semplicemente spostando la testa.
Anche Jacques cominciò ad attaccare con lo scettro che venne respinto dalla spada di Azazel, dimostrando che il duello poteva davvero considerarsi equilibrato, anche perché gli scambi ad alta quota continuavano veloci come fulmini, avvicinandosi e allontanandosi, tra colpi d'arma, pugni, calci e raggi di energia lanciati da lontano.
Lentamente ma inesorabilmente però il duello cominciava a diventare lungo per i due contendenti, anche perché gli attacchi potenti che si lanciavano avevano ferito i corpi di entrambi e finalmente i due scesero al suolo, sulla piramide dove potevano sfidarsi con lo sguardo.
-Adesso basta, finiamola qui- Azazel allargò le braccia e in corrispondenza della sua ala bianca, creò una sfera d'energia bianca, così come fece con l'altra mano, creando una sfera di energia nera, entrambe vennero unite davanti a sé, creando una sfera abnorme.
Jacques era pronto a rispondere, con una potente magia angelica, mettendo tutta la sua forza in quell'attacco.
-Aura Demoniaca- urlò Azazel lanciando il raggio di energia grigia verso Jacques.
-Redenzione Celeste- rispose Jacques con la sua aura angelica che volò esattamente incontro il raggio di Azazel e si scontrarono a metà strada, in uno scontro di forze in cui lo sconfitto, probabilmente ci avrebbe rimesso la vita.
Lentamente fu il raggio di Azazel a cominciare l'avanzata verso Jacques che cercò di resistere quanto più era possibile, ma ormai era allo stremo delle forze, avrebbe dovuto immaginare che quella trasformazione lo avrebbe presto lasciato a secco visto che non sapeva certo controllarla.
Era arrivato in ginocchio quando alle sue spalle sentì giungere tre persone, che gli posarono la mano sulla spalla, sentiva che tutti e tre erano stanchi ma che gli stavano regalando il resto della loro magia per battere il nemico, ancora una volta non l'avevano ascoltato, ma avrebbe potuto perdonarli, visto che probabilmente gli stavano salvando la vita.
E a poco a poco, quella magia residua che era ancora nei corpi di Laxus, Mira e Kana fece la differenza e il raggio di energia cominciò a sovrastare quello di Azazel, finendo per colpirlo.
Il grido che lanciò fu agghiacciante ma sembrò musica per le orecchie di Jacques, unito alle sensazioni di Mikael che vedeva finalmente sconfitto  il suo nemico di tempo immemore.
Anche gli altri tre si lasciarono cadere al suolo, stanche ma finalmente sereni: quella era stata un'avventura pazzesca e per poco non ci avevano rimesso le penne, Laxus guardò Jacques che era intanto tornato normale, facendogli un cenno di vittoria con la mano, ricambiato da Jacques.
 
*****
 
 
La battaglia non si era conclusa però senza vittime, alla fine Eclair non ce l'aveva fatta e questo aveva fatto davvero male a Jacques poiché probabilmente aveva perso uno degli ultimi appartenenti alla sua razza, un suo simile che non era stato in grado di aiutare.
Jacques decise di seppellire Eclair nella piramide che era stata la tomba di Azazel e dello spirito di Mikael per così tanto tempo, visto che adesso aveva perso la sua funzione, sarebbe rimasta come tributo alla fanciulla.
Anche Momo aveva perso la vita, poiché essendo una emanazione del potere di vita della ragazza, non poteva sopravvivere a lei.
Jacques la prese in braccio e delicatamente la depose in una stanza all'interno della stessa piramide e le diede un bacio sulla fronte, come era uso nella sua famiglia quando si dava l'estremo saluto a un parente.
Dietro di lui stavano Laxus e Mira mentre Kana gli si era avvicinata di soppiatto e gli aveva stretto la mano.
Perché doveva soffrire tanto, quando quella ragazza era solo un'estranea? Lacrime silenziose cominciarono a scendere sulle sue gote.
-Dovrei dire qualche parola- disse Jacques -Ma in realtà mi rendo conto di non conoscerti affatto Eclair, ti chiedo scusa, io avrei dovuto salvarti, essere una guida per te, invece ti ho portato alla morte... Dì ai nostri fratelli, quando li vedrai nell'aldilà, che il Re è tornato e che sta bene.... Riposa in pace sorellina.
E detto questo si voltò e uscì dalla piramide, seguito dagli altri e sbarrò la porta, affinché il sonno eterno di uno degli ultimi angeli non venisse mai disturbato.
 
 
Note dell'Autore
Allora piaciuta la sorpresa? Spero di sì, se Mira ha tre forme demoniache perché Jacques solo una? Voglio specificare che Angel Soul non scomparirà, anche perché Seraphim non è controllata... Perciò adesso che Azazel è morto, ci saranno credo un paio di capitoli di passaggio e poi comincerà il Tenrou Arc... Perciò mettetevi comodi e al prossimo capitolo.
 

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Capitolo 13
*** Che fine ha fatto Jacques? ***


Buona serata a tutti... questo è un capitolo di passaggio e spero possa piacervi...

Che fine ha fatto Jacques?


La mattina del giorno seguente alla battaglia, Kana stava dormendo nel letto di Jacques, e quando si svegliò si stupì di trovarlo vuoto: la capacità di recupero di quel ragazzo era davvero sorprendente.
Erano tornati lentamente indietro visto che non potevano utilizzare la magia per viaggiare e la prima cosa che avevano fatto era stata andare a dormire, visto che più che le ferite era la stanchezza a farla da padrona.
I peggiori da questo punto di vista erano Jacques e Laxus, che erano stati costretti ad appoggiarsi alle loro compagne per camminare ed erano stati portati direttamente nelle camere, entrambi più svenuti che svegli.
Si rigirò nel letto, stiracchiandosi, abbracciando il cuscino su cui l'odore di jacques era ancora presente e si riaddormentò.
Quando si svegliò stavolta Kana non potè fare a meno di preoccuparsi: una cosa era non trovarlo sveglio ma non trovarlo nemmeno in camera dopo ore di sonno le metteva agitazione, perciò si alzò, vedendo sul comodino un biglietto.
Sopra c'erano solo due parole scritte in fretta e furia: Non preoccuparti.
Lungi dal sortire l'effetto sperato, quel biglietto la mise ancora di più in agitazione, dove aveva intenzione di andare nelle condizioni in cui si trovava?
Preoccupata quindi si vestì in fretta e furia, forse aveva raggiunto Laxus e Mira e gli aveva confidato qualcosa in più.
Bussò alla porta della loro stanza e Mira le andò ad aprire, sorridendole -Buongiorno Kana, entra pure, Laxus sta ancora dormendo- e tanti saluti all'ipotesi che fosse almeno passato da loro.
-Guarda qui- le disse Kana, entrando dalla porta, Mira prese il biglietto dalle mani di Kana e lo lesse.
Svegliato probabilmente da quel chiasso, anche Laxus si svegliò e si unì alla conversazione delle due maghe.
-E allora?- chiese il drago del fulmine grattandosi la testa.
-Come puoi essere così distaccato? Jacques era ferito!- disse la bruna -e non è da lui sparire così...-
-Stai scherzando? Stiamo parlando di Jacques, è un comportamento proprio da lui- rispose il drago biondo -Se vorrà tornare, allora tornerà, altrimenti...- lasciò la frase in sospeso.
Mira gli scoccò uno dei suoi sguardi assassini, invitandolo silenziosamente a tacere, per poi prendere la parola.
-Non devi preoccuparti Kana, davvero, Jacques non è il tipo da uscire se non sta bene, ma in questo momento è sconvolto-
La mora la guardò con sguardo interrogativo, al che l'albina le sorrise.
-Quando si è trasformato, aveva dentro di sé un corpo estraneo, ma non ha avuto il tempo di controllarlo completamente, immagino possa sentirsi un po' sballottolato, tornarà appena si sentirà pronto.
Tranquillizzata ma non troppo dalla situazione che si era creata, Kana sbuffò, pensando a quante gliene dirà quando quel deficinete sarebbe tornato.
Una voce maligna le ricordò che non c'era sicurezza nel fatto che Jacques potesse tornare ma la zittì semplicemente.
-Comunque Kana, se non hai nulla da fare, potremmo andare dal governatore a comunicargli che abbiamo svolto con successo la missione.
Kana assentì distrattamente e in compagnia di Mira si avviarono verso il palazzo del governatore: la città continuava la sua vita, dopo la battaglia del giorno prima, i lavori per rimettere a posto le case danneggiate erano già cominciati e ben presto sarebbero stati completati.
Al palazzo, il governatore le accolse con un sorriso e Mira disse che la missione era stata svolta con successo.
-Bene, allora per ringraziarvi, vi invito a un ballo che ho organizzato per l'occasione, domani sera...
-Certo, accettiamo, i nostri accompagnatori saranno i due maghi che sono stati con noi- disse la maga del TakeOver con un sorriso, zittendo le proteste della mora e allo stesso tempo raggelando il governatore che però certamente non poteva rifiutarsi.
Mentre uscita dal palazzo del governatore, prese per mano Kana e la portò al mercato dove cominciò a girare per le bancarelle, cercando degli abiti per la sera successiva, ma mentre Mira guardava intorno alla ricerca di stoffe, Kana continuava a pensare a Jacques.
-Allora, come pensi possa starmi?- chiese Mira adagiandosi sul corpo un abito rosso fuoco.
-Si, bene- rispose la mora.
-Avanti Kana, non fare quel muso lungo, lo shopping può essere terapeutico.
-Mph- acconsentì la maga con poco entusisamo, d'altronde per chiunque la guardasse era facile capire che per lei i vestiti erano davvero poco importanti.
Mira però non si lasciò dissuadere dall'umore tetro della ragazza, e acquistò tre abiti, uno per lei, uno per Kana e uno per Laxus.
-Perché non per Jacques?- chiese Kana a quel punto, temendo di sentirsi dire che Mira non si aspettava il ritorno di Jacques in tempi brevi.
Ma l'albina la stupì completamente dicendo -perché Jacques è un nobile e probabilmente vorrà rimarcare l'appartenenza alla sua casata, al contrario di me che voglio distaccarmene.
Le ore passarono così, in giro a fare compere e ben presto si fece ora di tornare alla locanda dove avrebbero riposato, visto che Kana non aveva voglia di rimanere ancora di più in compagnia, con la scusa di avere poca fame, se ne tornò nella sua stanza.
Mira invece raggiunse Laxus in camera, il quale squadrò gli abiti che gli erano stati comprati -Io questa roba non la metto.
-Vedremo- gli soffiò sulle labbra l'albina, prima di impossessarsi delle sue labbra.
kana intanto si era addormentata nel letto che avrebbe voluto condividere con Jacques, appena si era distesa e non vide che l'ombra del ragazzo si era introfulato nella stanza e adesso la guardava dormire, sfiorandole la guancia, lei aprì gli occhi.
Si svegliò di soprassalto -Dove diavolo eri andato a cacciarti?- disse, buttandogli le braccia al collo: si era preoccupata in maniera folle per quello stupido.
Jacques cominciò a raccontare.
Si era svegliato dopo tanti giorni senza fare alcun sogno e della cosa era già sollevato, quando si svegliò vide Kana che dormiva accanto a lui, ma sentiva che al suo interno si agitava una forza che lottava per venire a galla: conseguenze di un TakeOver approssimativo, aveva bisogno di andare in un posto tranquillo ed esercitarsi.
Aveva scritto un biglietto in fretta e furia, sperando di placare l'ansia di coloro che lo avevano aiutato, per poi uscire dalla finestra e volare in direzione nord.
Ci aveva messo diverse ore, utilizzando sei ali, la sua velocità era ancora maggiore per arrivare in cima a una piccola collinetta, dalla quale si vedeva sotto tutta la splendida vallata, dove c'erano campi coltivati e piccole fattorie che intervallavano il verde dei prati.
Ma sulla cima di quella collinetta c'era anche una lapide che si ergeva protetta da un grosso albero di mele dai frutti gialli.
Jacques accarezzò le incisioni dell'angelo e della scritta, testimoni silenziosi di chi riposasse sotto quell'albero

Qui giaccioni Isaac, Marion e Viviane Offenbach
Terremo i nostri occhi pieni di goia puntati nei tuoi pieni di lacrime.


Jacques si sedette con le gambe incrociate e meditò per tutta la giornata, limitando la potenza dell'angelo, piegandolo al suo volere, finché la coscienza dell'angelo e del ragazzo divennero una sola, e quando riaprì gli occhi, il sole stava tramontando e lui aveva da fare un viaggio per tornare indietro.
Kana ascoltava la storia attenta, commuovendosi quando l'affetto di Jacques per la sua famiglia traspariva dal tono di voce sommesso, gli accarezzò il volto.
-Kana, io stavo per dirti una cosa, e devo continuare, io sono andato via dalla gilda...
-... Perché eri ricercato dal Consiglio della Magia visto che hai fatto scappare Gerard di prigione, lo so, lo sappiamo tutti, al Master stava per venire un colpo quando i soldati sono entrati in gilda.
Il fatto che lei sapesse tutto lasciò Jacques completamente spiazzato, ma questo non risolveva la situazione.
-Shhhhh- fu lei a interromperlo -tutto si sistemerà, adesso dormiamo- lo fece distendere accanto a sé, abbracciandolo e Jacques si fece cullare da quell'abbraccio che tanto gli era mancato da quando era partito dalla gilda.



Note dell'autore
Allora spero vi sia piaciuto: è molto incentrato su Kana e Mira... non so manco perché l'ho scritto... Però non mi dispiace, a prestoooooo 

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Capitolo 14
*** La Sera del Ballo ***


Ecco a voi l'ultimo capitolo di passaggio, in via speciale a mezzogiorno... Buona lettura a tutti
 

La sera del Ballo.

 
Kana e Mira avevano lasciato Laxus da solo nella sua camera con la promessa che avrebbe indossato gli abiti che il demone gli aveva procurato, mentre le due ragazze si erano barricate nella camera di Jacques, il quale se ne era volato via chissà dove, dicendo che doveva procurarsi anche lui un vestito adatto per la serata.
-Stasera sarai splendida Kana- disse Mira quando ormai erano pronte per recarsi al palazzo.
-Il colore del vestito non mi piace- si lamentò la mora.
Mira entrò in modalità Demone dell'amore e le spiegò: -Deve essere abbinato con quello di Jacques- per poi addolcire lo sguardo -Fallo per lui, questo è il mondo che gli è stato strappato da piccolo.
Appena finito le due bellissime ragazze entrarono nella camera di Laxus, dove un Jacques già pronto inveiva contro Laxus ancora in abiti civili, ma impallidì subito quando vide Mira guardarlo con sguardo furente e si arrese, cambiandosi d'abito.
Il palazzo del governatore di Akenalya era un grosso edificio di marmo bianco che dominava tutta la città, e dove periodicamente si tenevano feste e ricevimenti per l'alta società: il governatore amava essere adulato.
Ma quella sera tutti gli invitati non erano lì per lui, ma per rendere onore ai maghi che avevano combattuto contro la gilda oscura e che presumibilmente avevano salvato la città.
Nella sala c'era un mormorio diffuso, finché non arrivò il momento per tutti di ammirare la doppia coppia di maghi: per primi entrarono Laxus e Mirajane, vestiti alla moda di Magnolia, il biondo con una giacca dorata che gli copriva una maglietta bianca aderente e dei pantaloni di un marroncino chiaro.
Mira era vestita in un abito unico, lungo fino alle caviglie, completamente bianco come i suoi capelli e che scendeva morbido sul corpo dell'albina.
Un brusio di apprezzamento venne dagli schieramenti delle dame e dei signori, ma il brusio si interruppe quando entrarono anche Kana e Jacques.
-Jacques Offenbach, erede della casata Offenbach del regno di Euterpe e Kana Alberona.
Quello si che fu un putiferio, Jacques entrò con l'aria regale di un principe in visita, indossava una uniforme militare, presa chissà dove, completamente bianca con gli alamari in azzurro, brillante come il colore degli occhi.
Al suo fianco Kana indossava l'abito che Mira gli aveva comprato, di un tenue colore azzurro cielo e i capelli erano stati raccolti in una lunga treccia.
Kana e Jacques raggiunsero Laxus e Mira che li attendevano in basso.
-Sembra che tu abbia attirato l'attenzione- disse Laxus guardandosi attorno e notando che tutte le teste erano ancora voltate verso Jacques che sorrideva con l'aria di chi se lo aspettava.
Jacques si sporse in avanti prendendo dalle mani di Kana un libretto che le era stato dato all'ingresso, consultandolo un attimo.
-Beh, possiamo ballare con chiunque vogliamo, ma il primo e l'ultimo ballo toccano a me- disse Jacques richiudendo il libro e prendendo la mano di Kana, portandola al centro della sala.
-Jacques, io non so ballare- disse Kana quando le note cominciarono a diffondersi e lei già si trovava stretta tra le braccia di Jacques che intanto le sorrideva.
-Segui me, e non guardarmi i piedi, guarda solo i miei occhi.
Cominciarono a volteggiare e Kana ci prese la mano e ben presto non dovette concentrarsi più sui passi da seguire, guardandosi intorno: molte coppie danzavano insieme a loro e vide anche Mira e Laxus danzare, non riuscì a trattenere un sorriso.
-Era parecchio che non ti vedevo sorridere- disse Jacques.
-Questo vestito- disse Kana, cambiando argomento, visto che il rossore sulle sue guance era diventato evidente a quel complimento -era della tua famiglia vero?-
Jacques sorrise -Di mio padre, l'alta uniforme, ha anche una particolarità- disse portando la mano della ragazza sugli alamari -sono fatti di Lacryma, riempita col potere della mia famiglia-
-Bellissima- disse accarezzando quelle rifiniture.
Intanto la musica si era fermata e Jacques e Kana si erano separati, anche perché i primi nobili che volevano un ballo cominciarono ad avvicinarsi, così Kana concesse un ballo a un ragazzo biondo mentre Jacques cominciò a ballare sorridente con una ragazza nobile.
Anche Mira e Laxus intanto erano stati costretti a cambiare partner ma a differenza della bella ragazza che aveva letteralmente un nugolo di ammiratori che non facevano altro che ronzarle attorno, il drago dei fulmini, complice anche la sua aria non troppo amichevole aveva scoraggiato le dame che lo avevano accerchiato, perciò si era ritirato ai lati della pista, magari dove poteva tener d'occhio Mira.
Poi però venne raggiunto da Kana che prese posto accanto a lui, sorseggiando dello champagne, e allo sguardo interrogativo di laxus rispose -Sono davvero una frana a ballare, continuavo a pestare piedi, così ben presto nessuno mi ha più invitata.
Laxus continuò a guardare la pista, in quel momento Mira sorrideva a un uomo maturo che la conduceva con grazie sulla pista, allo stesso modo in cui Jacques ballava con una delle tante dame.
-Jacques sembra spazientirsi- disse ad un certo punto Kana.
Laxus lo guardò e non poté trattenere un sorriso: aveva ragione, il suo sorriso stava diventando sempre più tirato e artificiale, anche se era ancora cordiale, nessuno che non lo conoscesse avrebbe potuto notare la differenza, ma entrambi rimasero a guardarlo.
La musica cessò di nuovo e Jacques si staccò dalla morsa della sua dama, e senza alcuna esitazione andò ad invitare Mira, la quale acconsentì con un sorriso.
La musica ricominciò e tutti nella sala si girarono a guardare quella splendida coppia che si muoveva leggiadra, anche Kana e Laxus li guardavano: sembravano essere a proprio agio, il sorriso sul volto di entrambi pareva esprimere serenità.
-A cosa pensi?- gli chiese l'albina.
-Penso che se le cose fossero andate diversamente, adesso queste feste le faremmo nel nostro palazzo.... 
-E' una strana sensazione- rispose Mirajane, annuendo sorridente ai pensieri di Jacques.
-E probabilmente non saremmo stati felici- continuò Jacques e Mira annuì decisa. 
La musica cessò e ancora una volta, i due furono costretti a separarsi, giacché ognuno degli invitati chiedeva la possibilità di un ballo, circostanza che non potevano rifiutarsi di concedere.
La donna con cui stava ballando Jacques era fin troppo appiccicosa e si strusciava sensualmente a lui durante il ballo, un atteggiamento che Jacques incassò con un sorriso gentile ma forzato, poiché lasciarla in mezzo alla pista sarebbe equivalso a creare uno scandalo, perciò sperò che l'assalto della donna finisse quanto prima.
Evidentemente qualcuno però aveva intuito cosa stava accadendo, quando Jacques vide due carte volare verso di lui e ridurre a brandelli l'abito della donna, procurando una risata a Jacques che si volse verso Kana, ancora con le braccia alzate nel gesto del lancio.
La donna urlò, mantenendo i brandelli dell'abito in modo che non scivolassero al suolo e solo in quel momento giunse il governatore che scandalizzato guardò la donna e le disse :-Cosa è successo cara?- Jacques capì che doveva essere la moglie e scoppiò a ridere fragorosamente.
Una risata che attirò l'attenzione di tutti e fu mal interpretata dal governatore stesso :-Guardie, prendeteli.
-Ragazzi via- urlò Jacques e fu affiancato da Mira, Laxus e Kana, che cominciarono a scappare attraverso le sale del palazzo, ridendo come matti, al punto che anche Laxus si concesse un sorriso soddisfatto: anche se erano fuori dalla gilda, rimanevano sempre maghi di Fairy Tail.
 
*****
 
Dopo la precipitosa fuga dal palazzo del governatore, i nostri quattro eroi si erano riuniti al bar della locanda, dove si erano rintanati ancora molti avventori, ordinando da bere.
Adesso che l'adrenalina della fuga si era sopita, era scesa sul gruppetto un'aria funerea.
Bevvero in silenzio il primo boccale, anche Mira che di solito non toccava mai l'alcol, per poi posarlo e dire con sguardo triste: -Domani dovremo tornare a Fairy Tail.
Jacques e Laxus avevano già intuito che quella sarebbe stata l'ultima sera che avrebbero trascorso con le ragazze.
-Beh, noi non possiamo tornare, lo sapete no?- disse Jacques e le due annuirono.
Si respirava tristezza a quel tavolo.
-Non mi piace quest'aria triste, andiamo a dormire, domani mattina partiremo anche noi, si riprende l'allenamento- disse Laxus alzandosi, seguito subito da Mira che augurando la buona notte a Jacques e Kana, prese per mano il drago.
-Sembra che quei due si siano riavvicinati- commentò la mora bevendo un altro bicchiere -era quasi ora-.
-Ho il sospetto che i dragon slayers come i draghi scelgano a vita la loro compagna, spiegherebbe perché Laxus era immune dal potere di quella maga- rispose sovrappensiero Jacques, facendo nascere una risata alla cartomante, e Jacques si tappò la bocca, sicuro di aver parlato troppo.
-E così domani ci salutiamo- disse Kana, non nascondendo la tristezza in quelle parole.
Jacques si alzò e le sorrise -Domani forse- veloce come un fulmine la prese tra le braccia, sollevandola come se non avesse peso -ma stanotte è tutta per noi- e ridendo si barricarono in camera.   
 
Note dell'Autore
Dal prossimo capitolo spazio all'isola Tenrou... Sarà molto simile a quella del anime, non descriverò gli scontri che non coinvolgeranno Jacques visto che do per scontato che abbiate visto l'anime o letto il manga... A presto per il prossimo Capitolo.
     

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Capitolo 15
*** Isola Tenrou ***


Buonasera a tutti... Ecco il nuovo capitolo della storia, ambientato a Tenrou Island durante l'esame di Classe S.

Isola Tenrou


Era passato più di un mese da quando Kana e Mira avevano lasciato il dragon slayer e l'angelo da soli e i due, visto che non avevano altro da fare, avevano deciso di allenarsi e le condizioni in cui lo facevano erano davvero estreme, ancora peggiori di quelle che avevano affrontato nel loro allenamento precedente.
Avevano cominciato gli allenamenti, Jacques per tentare di forzare il controllo sulla sua Seraph form e Laxus sulla sua Dragon Force visto che non aveva mai potuto allenarsi poiché nessuno gli poteva resistere in quelle condizioni.
I miglioramenti però erano stati davvero lenti, e gli scontri tra i due si limitavano a quei pochi minuti che entrambi riuscivano a tenere la loro potenza.
Frustrati dai risultati scarsi e dalla stanchezza accumulata e dal nervosismo, avevano finito per esasperare ogni colpo, ed era nato uno scontro più violento del solito, ma i due avevano questa volta avevano davvero esagerato e entrambi avevano rischiato la vita, quando poi i due avevano ripreso il controllo, avevano deciso che forse era meglio allenarsi da soli per un po'.
Si erano salutati qualche giorno prima, Laxus si era diretto ancora più a sud, con un mantello bianco che lo proteggeva dai violenti raggi del sole e una sacca in spalla, mentre Jacques era rimasto in quel deserto infernale, vicino alla piramide dove riposava Eclair.
Si stava allenando come al solito, trasformandosi e tentando di tenere il controllo della sua trasformazione quando un trillo lo fece trasilire: in un primo momento si guardò intorno confuso, come se si aspettasse vedere apparire qualcuno, per poi accorgersi che non c'era nessuno lì intorno e che il rumore veniva dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni.
La carta che aveva sottratto a Kana e che aveva incantato, adesso stava facendo un rumore infernale, con una figura di Kana che si dimenava al suo interno e che invocava aiuto.
Jacques per un attimo guardò la carta con un sopracciglio alzato: cosa poteva accadere?
Poi però guardando meglio rimase di stucco: su uno degli angoli della carta si illuminava a intermittenza un piccolo teschio, il simbolo per indicvare che quella persona era in pericolo mortale.
Jacques abbandonò tutto all'istante e cominciò il suo viaggio, volando verso il pericolo.


Aveva volato in direzione Nord-Ovest per diverse ore ma sebbene si sentisse stanco, non rallentò nemmeno un istante per recuperare fiato, ogni minuto poteva essere decisivo, anche se il rumore della carta che continuava a emettere suoni d'allarme lo tranquillizzava: Kana era sicuramente in pericolo, ma stava ancora bene.
Alla fine giunse su una strana isola, completamente ricoperta da quello che pareva un immenso albero, altissimo.
Nell'aria sentiva la presenza di magia nera e vide lontano una nave che conosceva da quando era parte di Oracion Seis: quella era la nave di Grimoire Heart.
La carta lo conduceva dalla sua padrone, ma in tutta l'isola erano evidenti gli scontri che si stavano svolgendo, ma nessuno pareva davvero essere in pericolo: anche Master Makarov che doveva essere stato colpito da Master Hades, era in pessimo stato ma non in pericolo, perciò per prima cosa decise di raggiungere Kana.
Volò veloce, tra gli alberi, e si imbatté in Hikaru, uno dei sei guardiani del Purgatorio, ma non si fermò nemmeno, vedendolo svenuto contro una parete rocciosa: non si fermò a finirlo, la sua fretta lo portava tra le pareti rocciose di un sistema di caverne.
Sentì la presenza di Kana davanti ad una fonte di magia immensa che non riusciva a riconoscere, ma che non dava alcun senso di minaccia, anzi, assomigliava un po' alla sua.
Le caverne si aprirono in una grossa radura in cui Kana era girata di spalle  davanti a una tomba, in cui brillava una tenue luce: e la sentì leggere le parole che si erano formate appena la bruna aveva sfiorato quella tomba "Una delle tre grandi magie di Fairy Tail, la Fairy Glitter è qui sigillata"
Non riusciva a capire cosa stava accadendo, cosa ci faceva lì Kana mentre i suoi fratelli stavano combattendo una dura battaglia? Un forte senso di angoscia lo invase e stava per fare dei passi avanti e chiamare la cartomante quando una voce lo trattenne.
-Aspetta Jacques- era una voce calda, eppure era solo nella sua testa, ne era convinto -Kana si è persa e non puoi ritrovarla questa volta, lascia che torni indietro da sola-.
Quella voce era così dolce che istintivamente Jacques si fidò e invece di chiamare la sua bella, decise di voltarsi e di nascondere il più silenziosamente possibile.
-Darò forma ai pensieri di Kana, così comprenderai tutto.
Jacques chiuse gli occhi e le immagini siformarono davanti a lui: vide la maga delle carte quando era bambina e arrivava a Fairy Tail, vide il primo incontro con Gildarts,la vide unirsi alla Fairy Tail, ma le immagini gli creavano ancora più domande, ma quello che era certo era che Gildarts era spesso il centro dei suoi pensieri: quel vecchio cosa era per Kana?
La vide crescere davanti a sé e Gildarts era ancora là mentre una voce spiegava "Le parole che non ti ho detto allora, sono cresciute, diventando sempre più grandi dentro di me" cosa significava? Cosa voleva dire? 
E poi l'ultima scena, la sua Kana che diceva di voler abbandonare la gilda in caso non fosse diventata una maga di classe-S perché non degna di Gildarts.
In quell'istante le visioni si dissolsero e Kana era troppo impegnata a guardare la tomba per accorgersi che alle sue spalle Jacques tremava di rabbia.
Poi però la vide cadere in ginocchio, evidentemente colpita da una consapevolezza, la sentì urlare tutta la sua disperazione e dovette farsi forza per non accorrere al suo fianco, per sentire parole che non avrebbe mai voluto dover ascoltare.
La solita voce calda gli sussurrò però parole di speranza all'orecchio -Adesso risorgerà-
E la vide risorgere, avvicinarsi a quella luce e colpirla con tutta la forza che aveva.
Jacques sentì distintamente la voce pronunciare queste parole: -Non hai nulla da temere: gli errori non sono catene che ci impediscono di proseguire, è grazie ad essi che ciascuno di noi si rafforza- e vide che sul braccio di Kana si era formato un marchio.
Kana si girò e cominciò a correre, senza accorgersi che Jacques aveva assistito a tutta la scena, anzi ancora di più.
-Master Mavis?- disse incredulo.
-LE parole che ho detto a Kana valgono anche per te Jacques, perdona il tuo passato, adesso vai, anche con il Fairy Glitter, non è detto che Kana possa farcela.
Jacques non aveva bisogno di altri incentivi e voltò le spalle e cominciò una folle corsa dietro alla maga delle carte.
Aveva percepito un potere magico mostruoso e sapeva benissimo a chi apparteneva, un mago con il quale aveva un conto in sospeso.
Volò, arrivando insieme a Kana che stava per attaccare colui che aveva messo al tappeto Natsu, Lucy e Wendy, si lanciò contro di lui e la vide evocare la magia del Fairy Glitter ma venne fermata e si schiantò al suolo; Jacques avrebbe voluto intervenire in quel momento, ma si costrinse a fermarsi: avrebbe lasciato l'opportunità di combattere a Kana, sarebbe intervenuto solo in caso di bisogno.
Certo per Jacques era difficile, vedere Kana essere schiantata a terra, inerme contro il mago di Grimoire Heart che ambiva al possesso della Fairy Glitter.
Rimase immobile, in attesa anche quando venne solevata da terra, vittima della pressione che il mago scatenava.
E poi la vide sfruttare il ruggito del Dragon Slayer di fuoco per scagliare la Fairy Glitter contro il nemico, era quadi sul punto di esultare per la vittoria quando si accorse che qualcosa non andava: la magia non colpiva il mago che alla fine la respinse.
-Ti strappero il braccio per impadronirmi del Fairy Glittere- disse, apprestandosi a colpire Kana che ormai inerte aspettava in ginocchio, arresasi alla superiorità del suo nemico.
Un lampo di luce e Jacques si materializzò davanti a Kana, proteggendola dal colpo, colpendo il mago che venne scaraventato all'indietro ma che riacquistò subito l'equilibrio e guardò chi lo aveva colpito.
Fermo, con le due ali aperte c'era Jacques, ancora con il pugno alto e che guardava il nemico con uno sguardo che nessuno dei presenti gli aveva mai visto, un misto di odio e rabbia.
-Jacques Offenbach, il fantasma di Oracion Seis.
-Bluenote Stinger- rispose il ragazzo mentre sentiva qualcuno esultare per il suo arrivo.
-Sei venuto ad aiutarmi- disse Kana alla sue spalle.
La battaglia si preannunciava durissima, ma lui avrebbe vinto.
-Certo che sono venuto- le sorrise -A Fairy Tail quando hai bisogno, qualcuno arriva sempre.


Note dell'Autore
Allora, un paio di precisazioni: 
-il capitolo segue tutto l'episodio 112 dell'anime.
-Jacques non sente mai che Gildarts è il padre di Kana poiché è Mavis stessa a nasconderglielo.
-Come fa Jacques a sentire Mavis anche se non ha il marchio? Questo verrà spiegato più avanti 
   

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Capitolo 16
*** La Promessa Dell'Angelo ***


Salve a tutti, come va? Il Capitolo di ieri mi ha un po deluso, ecco perché ho deciso di scriverne un altro oggi... Per Honey, visto che me lo ha chiesto, l'ora di pubblicazione è circa le 2:00... Buona lettura.

La promessa dell'Angelo.


Il silenzio che aveva seguito l'entrata in scena di Jacques era soffocante, anche Bluenote lo guardava, soppesando le intenzioni dell'ex mago di Oracion Seis che adesso si ergeva a difesa di Fairy Tail, ultimo baluardo tra lui e l'ottenimento del Fairy Glitter.
-Kana, prendi gli altri e portali al sicuro, qui si scatenerà l'inferno tra poco.
-No, Jacques, io devo combattere con te- urlò Natsu dalla sua posizione spalancando le braccia in segno di protesta, ma venne zittito dall'aumento di gravità da parte di Bluenote che lo schiantò al suolo, riducendolo al silenzio.
-Zitto moccioso, i grandi devono discutere- disse il mago della gravità.
Kana e Lucy costrinsero Natsu a seguirle, e almeno per questa volta sperava che quella stupida avrebbe ascoltato il suo avvertimento.  
Jacques prese la posizione di guardia, aspettando che il suo avversario facesse la prima mossa, il tempo pareva essersi cristallizzato.
-Non sei all'altezza di potermi battere- disse il mago della gravità, minacciando con il pugno chiuso Jacques.
-Sono leggermente migliorato dall'ultima volta-.
I due partirono l'uno verso l'altro e i due pugni si scontrarono, rimanendo immobili, ma creando una voragine sotto i loro piedi, prima che i due cominciassero a tempestarsi di calci e pugni.
Jacques concentrava la sua energia magica nelle mani in modo da contrastare la straordinaria potenza di Bluenote che però pareva ancora essere superiore.
-Ti concedo che sei migliorato, ma potrai sopportare la mia magia della gravità?- disse Bluenote creando il sigillo sulla testa di Jacques che però fu velocissimo a spostarsi alla sua destra.
Evitò i sigilli altre tre volte con movimenti rapidi e bravi.
-Inutile continuare, ci metti circa mezzo secondo per creare il sigillo che genera l'aumento della gravità, in quel lasso di tempo posso facilmente schivarlo.
-Bene allora non mi resta che aumentare la gravità intorno a me.
Con un gesto dalla mano il peso che Jacques sentiva su di sé parve aumentare all'improvviso: non c'era opportunità di vincere se non uscendo dalla zona di influenza di Bluenote, ma per farlo aveva bisogno della sua forma più potente.
-Seraphim Form- evocò la sua magia, trasformandosi nell'angelo dalle sei ali, ma, sebbene potesse muoversi con maggiore facilità, sentiva ancora la pressione della magia di Bluenote, ecco perché si allontanò immediatamente, sfruttando la pioggia che cadeva, aveva una visione abbastanza chiara della sfera di influenza del mago.
Cominciò a girare intorno al cono che si era creato, il più velocemente possibile nell'intento di creare una strategia che potesse portarlo alla vittoria.
Lanciò un paio di colpi di energia bianca della sua luce, ma questi si schiantarono al suolo poco prima di colpire il suo nemico.
Riprovò alzando la mira, cercando di immaginare quanta potesse essere l'accellerazione che il mago dava.
-E' inutile che ci provi Jacques, io controllo la forza di gravità, posso aumentarla o diminuirla secondo la mia volontà, non potrai mai colpirmi in questo modo.
Jacques però continuava a volare in tondo, sfiorando con le sue ali i bordi del potere di Bluenote, in modo da tenerlo a una distanza che gli consentisse di essere sicuro.
Casualmente si accorse che più si allontanava dal mago, andando verso l'alto, più doveva avvicinarsi al centro.
Capì che quello che aveva scambiato per un tubo era in realtà una sfera che aveva il suo centro in Bluenote, ecco perché cominciò a salire verso l'alto, più su, sempre più su, superando la chioma dell'albero dell'isola Tenrou, alto quasi fino alle nuvole, esattemente sopra la testa del mago della gravità.
Jacques per un attimo ispirò l'aria pura di quell'altezza, assaporando la brezza che lo circondava, poi si lanciò in picchiata verso il basso.
All'inizio la discesa fu lenta ma poi la spinta gravitazionale, unita alla caduta fecero acquistare velocità a Jacques, che precipitava sempre più velocemente, tanto che gli occhi, sebbene abituati alla velocità disumana del suo volo, cominciarono a lacrimare copiosamente.
Eppure più si avvicinava al suolo, più la sua velocità aumantava e quando sentì che ormai era abbstanza, evocò il suo potere magico: sparò la sua "redenzione celeste" la cui velocità era aumentata sia dalla picchiata che dalla forza di gravità e si abbattè violentemente su Bluenote, alzando un immenso polverone.
Jacques riuscì ad attutire la caduta sforzando al massimo le sei ali, e non potè evitare un grido di esultanza, anche perché la pressione della gravità si era smorzata.
Ma la sua esultanza non durò a lungo: diradatosi il polverone, Jacques vide che Bluenote era incolume, a pochi passi da dove la sua "Redenzione Celeste" aveva colpito, come era possibile si fosse spostato? Il colpo viaggiava così veloce da essere praticamente impossibile da evitare.
-Ahahahahahhaha- lo derise Bluenote, guardando la sua espressione sconvolta -Non fare quella faccia, non hai proprio idea di come lo abbia evitato? Se posso controllare la gravità, posso anche diminuirla ed è quello che ho fatto, ho avuto tutto il tempo di evitarla-.
Non aveva considerato l'altra faccia del potere di Bluenote e adesso probabilmente ne avrebbe pagato le conseguenze visto che il mago della gravità stava per eseguire la sua magia più potente: l'aveva vista in una sola occasione ed era rimasto sconvolto da quella potenza.
Bluenote stese le mani davanti a lui e cominciò a creare dal nulla una sfera nera come la notte, che si allontanò dalle mani del suo creatore e si mise a metà strada tra lui e Jacques.
-Buco Nero- disse Bluenote e in quel momento una immane forza di attrazione, chiamava a sé Jacques che per tentare di resistere non poteva allontanarsi, perciò decise di piantare quattro delle sue ali a terra in modo da ancorarsi al suolo e aspettare che la sfuriata passasse.
I secondi cominciarono a trascorrere lenti e il buco nero non accennava a fermarsi, risucchiando pietre e pezzi di albero, anzi, la sua forza pareva aumentare, ma Jacques sapeva di poter resistere ancora per molto.
All'improvviso un movimento alle spalle del suo nemico lo prese di sorpresa, visto che una sagoma stava cercando di attaccare alle spalle il mago di Grimoire Heart.
-Fairy Glitter- Kana evidentemente non era andata via, ma si era nascosta lì intorno, pronta ad intervenire nel caso Jacques avesse avuto bisogno di aiuto.
Ma il suo tentativo venne vanificato dal buco nero che la attirava a sé, mandando fuori bersaglio la Fairy Glitter.
Jacques non ebbe nemmeno un momento per pensare alle conseguenze del suo gesto, si lanciò verso il buco nero, sperando che una volta inghiottito avesse lasciato stare Kana.
Il dolore fu indicibile, il buco nero non lo inghiottì ma fece dei danni seri, costringendo Jacques ad un urlo disumano per il dolore.
Durò appena pochi attimi, ma quando ne uscì, Jacques era ferito gravemente: al suolo, il volto era ricoperto di sangue, il braccio e la gamba sinistre erano piegate in posizioni innaturali, palesemente rotti entrambi, mentre sul resto del corpo le ferite grondavano sangue e anche quando tossì alla ricerca d'aria, uscì del sangue dalle sue labbra.
-AHAHAHAHAHHAHA- la risata di Bluenote si fece largo nel silenzio di quella radura ormai distrutta dallo scontro -Questa donna deve essere importante per te, allora prima di finire te, ucciderò lei e mi prenderò il Fairy Glitter, allora che ne dici?- disse voltandosi verso la maga che era immobile in ginocchio, con un'espressione terrorizzata e colpevole sul volto, questa volta il suo errore di valutazione avrebbe potuto costare la vita a Jacques, che anzi probabilmente si era salvato solo per la sua resistenza sovrumana.
Kana era in ginocchio, troppo sconvolta ad aspettare il colpo finale di Bluenote, quando una risata lo interruppe e Kana vide Jacques in piedi, ferito, aveva il peso tutto sulla gamba destra e il braccio sinistro girato al contrario ma il suo sguardo era limpido, pieno di decisione e di sfida.
-Ehi Bluenote, sono ancora in piedi, non starai fuggendo dal nostro scontro?- rise Jacques mente un altro colpo di tosse gli portava il sangue alle labbra.
-BASTARDO- disse Bluenote voltandosi verso di lui e caricando il pugno, per ucciderlo.
Jacques non distolse lo sguardo nemmeno per un secondo, ormai pronto all'irreparabile.
Ma il colpo non arrivò mai, poiché fu parato da un mago dai capelli rossi, alto e potente, con lo sguardo furioso, coperto da un mantello marrone.
Gildarts colpì al volto il mago oscuro che venne sbalzato via.
-Adesso combatterò io con te- disse, ma si sentì toccare alle spalle e si voltò, incontrando lo sguardo furente di Jacques che sferrò un pugno al mago di Fairy Tail.
Il colpo fu debolissimo, ma raggiunse sulla guancia Gildarts -Un giorno con questo pugno ti farò male- prima di svenire ed essere preso al volo da Gildarts stesso, stupito dalla forza di volontà di quel giovane.
-Kana, prendilo e portalo all'accampamento, stavolta non fermarti, qui ci penso io- disse Gildarts alla maga delle carte, la quale prese Jacques e senza discutere si allontanò dalla zona dello scontro.

*****

Jacques si svegliò diverse ore dopo: era stato curato, e le ossa dovevano essere state messe in sesto dalla piccola Dragon Slayer dell'aria, l'unica a poter curare ferite così gravi.
Provò ad alzarsi, e vide accanto a sé altri feriti, tra cui Evergreen.
-Sei sveglio Jacques, come ti senti?- gli chiese Mira, affacciandosi, lei pareva stare abbastanza bene.
-Bene- ma non era vero, il dolore era presente in tutto il corpo -cosa succede?-
-Erza, Natsu, Wendy, Gray e Lucy sono andati a combattere contro Master Hades, il resto siamo qui, pare che siamo stati fortunati e non abbiamo vittime.
Jacques però sentito cosa stavano facendo i cinque citati cercò di alzarsi in piedi, ma stava per perdere l'equilibrio e subito venne sorretto da Mira -Devo aiutarli, non possono batterli- spiegò.
-Non sei ingrado, ce la faranno da soli, non temere- disse l'albina con un sorriso.
Quel sorriso però lo fece pensare, e all'improvviso sentì dei tuoni, fragorosi e potenti, li riconosceva e anche Mira li aveva riconosciuti, annuendo con un sorriso.
Poteva rilassarsi se Laxus era con loro.





Note dell'Autore
Allora spero che vi piaccia così come è piaciuto a me... Anche se far perdere Jacques è stato un po' un colpo al cuore per me.
La promessa di Jacques è perché Gildarts ha fatto soffrire Kana (anche se Jacques ancora ne ignora i motivi)

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Capitolo 17
*** Alba Sull'Isola Tenrou ***


Buonasera a tutti, ecco il penultimo Capitolo del Tenrou Arc... Buona lettura a tutti XD

Alba Sull'Isola Tenrou


Jacques era rimasto sveglio nella tenda del campo, cercando di percepire con la sua magia quello che stava succedendo: sentiva le magie di Laxus e quella del drago del fuoco, combattere contro una magia oscura e potente, ma non avrebbe potuto mai esprimersi su chi potesse avere la meglio.
Non aveva più voglia di stare sdraiato, per questo si alzò e uscì dalla tenda; doveva mancare poco all'alba visto che a est cominciava a vedersi la prima luce del sole che faceva capolino oltre l'orizzonte.
-Dovresti riposare, Jacques- fu la voce di Kana a distoglierlo dalla sua contemplazione.
-Voglio vedere l'alba- rispose Jacques, sedendosi tranquillo contro un albero -Non importa quanto la situazione sia disperata, l'alba regala sempre speranza agli uomini.
Kana non poté trattenere un piccolo sorriso a quelle parole e si sedette accanto a lui.
Passarono solo pochi minuti quando un rumore spaventoso li fece sobbalzare entrambi.
-Guarda l'albero di Tenroujima- urlò Kana, indicando lo spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi, visto che l'albero lentamente stava tornando in alto, a ricongiungersi con il suo tronco.
E quando l'albero tornò al suo stato originale, tutti i maghi di Fairy Tail sentirono il potere magico tornare nei loro corpi, sanando le ferite, donandogli nuova energia.
Tutti urlarono di felicità a quello che stava accadendo, che pareva essere un miracolo, solo una persona sorrideva, conoscendo la maga che aveva risanato l'albero, si disse che probabilmente doveva essere successo qualcosa ad Ultear per convincerla a schierarsi con Fairy Tail, magari un giorno l'avrebbe incontrata di nuovo e si sarebbe fatto spiegare.
-Allora mocciosi, se state tutti bene, andiamo ad aiutare i nostri compagni- disse Master Makarov, alzandosi dal suo giaciglio e un coro di si entusiasti si alzò dai maghi rivitalizzati, si incamminarono verso la nera nave di Grimoire Heart.
Quando arrivarono, trovarono i ragazzi che avevano esaurito il potere magico, fermi e immobili mentre tutti i soldati semplici di Grimoire Heart stavano per attaccarli.
-Può bastare- urlò Makarov per far cessare l'attacco, cosa che ottenne, anche perché dopo aver visto il loro Master steso al suolo, non avevano nessuna intenzione di combattere contro i maghi più potenti di Fairy Tail al completo.
Tutti esultarono alla vittoria, chi si abbracciava e chi urlava, mentre Jacques si dirigeva verso Laxus, seduto in disparte, guardandolo, lo vide ferito e provato dalla lotta, si lasciò cadere al suo fianco e gli mostrò il pugno, non erano quelli gesti che si scambiavano spesso, ma quell'occasione era particolare e alla fine anche Laxus dovette cedere e battere il pugno all'angelo.
-Avete fatto bene a tornare- fu il Master a raggiungerli e a dirgli queste parole -Pensavate fosse quelli che vi avrei detto testoni? Pensate di poter mettere piede a Tenrou mentre siete ancora fuori dalla gilda?- urlò mentre la sua testa diventava enorme.
-Fa silenzio vecchio- disse Laxus mentre Jacques scoppiava a ridere.
Poco dopo Laxus venne travolto dalla felicità del Rajinshuu, mentre Jacques si dirigeva verso Mira, giusto in tempo per sentire l'ultima frase che rivolgeva a Elfman -Mentre siete ancora espulsi- sottolineando "l'ancora".
-Bene è ora di continuare l'esame- urlò Natsu -visto che la seconda prova è stata interrotta e nessuno ha trovato la tomba...-
-Non è esatto- urlò Jacques -Kana era davanti a una tomba... E' lei ad aver superato la seconda prova-.
Sarebbe stato bello se almeno Natsu fosse rimasto in piedi almeno per il tempo che aveva impiegato per finire la frase.
Tutti tornarono al campo e cominciarono i festeggiamenti, un po' pazzi di Fairy Tail, e Jacques li guardava divertito, si sentiva davvero molto stanco: la protezione divina di cui tutti usufruivano, per lui e per Laxus era inesistente.
In un punto leggermente più appartato, Wendy curava le ferite di tutti che in fila aspettavano il proprio turno, finché non apparve Erza vestita da infermiera-sexy e tutti gli uomini della fila si spostarono.
-E' colpa del mio seno piccolo- si colpevolizzò Wendy, prima di essere toccata sulla spalla da una mano gentile e voltandosi vide che Jacques e Laxus erano rimasti e il primo si chinò su di lei fino a sussurrargli all'orecchio -Se io e Laxus ci spostiamo, rischiamo la vita, per favore prenditi cura di noi- 
Wendy si mise all'opera e in pochi minuti guarì le ferite di Jacques che adesso si sentiva meglio e si diresse nella direzione di Kana che stava parlando con Lucy.
-Ho voglia di fare un giro, che ne dici?- disse Jacques alla mora, la quale acconsentì, seguendolo nel bosco.
Camminarono per un po nella foresta, in silenzio, Jacques non sapendo come avviare un discorso che lo rendeva nervoso.
-Kana- alla fine si decise a essere il più diretto possibile -Mi spieghi che rapporto c'è tra te e Gildarts?-
La domanda evidentemente spiazzò la maga che prima spalancò gli occhi poi distolse lo sguardo.
-Cioè io non so Kana, potrebbe essere tuo padre...
-No, aspetta un momento, sei geloso?- disse Kana spalancando ancora di più gli occhi e poi scoppiando a ridere.
-Beh sono felice che la cosa la trovi divertente...
Kana ormai rideva senza ritegno, provocando un'espressione imbronciata sul volto di Jacques.
-Ve bene- disse una volta smesso di ridere -in realtà Gildarts è mio padre-.
-Ah capisco- disse Jacques annuendo un paio di volte -TUO PADRE?- urlò poi nel momento in cui tutte le implicazioni di quelle parole fecero scattare i collegamenti nel suo cervello  e cominciò a ridere -Tuo padre, Mister PezzoGrosso è il tuo papà- disse ridendo per poi tornare serio -però è strano, sicuramente non si comporta come un padre- disse poi riflettendo.
-Non lo sa- chiarì Kana.
-Come non lo sa?- adesso si che era scioccato -devi dirglielo- la esortò Jacques.
Kana non rispose e cominciòl a guardarsi intorno, come a cercare un punto di partenza per la sua risposta, non trovandolo, perciò si voltò verso Jacques guardandolo direttamente negli occhi.
-Glielo dirò adesso, visto che comunque non sono riuscita a diventare una maga di Classe S nemmeno questa volta- rispose Kana delusa.
Jacques sorrise a quella affermazione -Non importa, sarà contento lo stesso di saperlo.
-Hai ragione, grazie- disse la maga delle carte, dandogli un veloce bacio sulle labbra e correndo verso il campo, lasciando solo Jacques.
Jacques evocò le sue ali e senza il minimo rumore seguì Kana che raggiungeva Gildarts che stava pescando con Natsu e si mise seduto comodo su un albero.
Vide dall'alto che anche la maga bionda e il Dragon Slayer del fuoco stavano ascoltando la conversazione e lui sentì distintamente ogni parola, ogni frase e si commosse a vedere quell'abbraccio tra un padre inconsapevole e una figlia che lo aveva aspettato per tanto tempo.
Speriamo solo che non sia troppo geloso si ritrovò a pensare Jacques alla fine, altrimenti sarebbero stati guai.


Note dell'Autore
Questo capitolo è stato diviso in due parti, metterò il resto quanto prima... E immagino già sappiate cosa aspettarvi... Alla prossima

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Capitolo 18
*** Il Ruggito di Acnologia ***


Buonasera a tutti, ecco l'ultimo capitolo della storia, sapete già a cosa si riferisce.

Il ruggito di Acnologia


Jacques aveva lasciato Kana e Gildarts nel loro abbraccio e aveva raggiunto Laxus che se ne stava per i fatti suoi, camminando per la sacra isola di Tenroujima, raggiungendo il vecchio che intanto stava parlando con Erza, i due si avvicinarono in modo da sentire il loro discorso.
-Per quanto riguarda Laxus e Jacques?- chiese la spadaccina mentre il Master di spalle la ascoltava.
-Non ho nulla da dire loro- rispose il Master -Hanno avuto fegato a mettere piede sul suolo sacro della gilda senza nessun invito.
-Si, ma...- tentò di replicare Erza.
-Si, ho sentito che Laxus e Jacques sono intervenuti al momento del bisogno e molti gli devono la vita, e io riconosco i loro sforzi... Tuttavia loro non fanno più parte della nostra gilda.
-Aspetti Master- disse Jacques che non riusciva più a trattenersi -Capisco che per me sia impossibile, ma penso che almeno Laxus abbia dimostrato di essere degno di rientrare nella gilda-
-Va bene così Jacques, io ho solo dato una mano, non miravo ad altro, aiutarvi è stato solo un mio capriccio, andiamo a salutare gli altri Jacques, poi ce ne andremo- disse Laxus voltando le spalle e dirigendosi verso l'accampamento.
A Jacques non rimase che seguirlo con lo sguardo basso, per lui era chiaro che Laxus avrebbe voluto davvero tornare a Fairy Tail.
Quando ritornarono all'accampamento, Jacques vide di fronte a lui che era tornata anche Kana insieme a suo padre e la bella maga delle carte lo raggiunse, stampandogli un grosso bacio sulla guancia, ma mentre lei era tutta sorridente, Jacques aveva già sentito il pericolo quando aveva visto le diverse espressioni che erano passate sul volto del Mago della distruzione e fece due passi indietro.
-Cioè... Tu...Voi... insieme- disse Gildart non articolando bene le parole tanto che il suo volto era una maschera di sorpresa, mentre Kana annuiva sorridente.
-Tu come hai osato toccare la mia principessa- partì Gildarts con le lacrime agli occhi e Jacques dovette spostarsi immediatamente prima che un pugno lo colpisse.
-Ma che cavolo ti passa per la testa, razza di psicopatico- cominciò ad inveire Jacques, voltando le spalle e cominciando una precipitosa fuga zigzagando nel campo base tra le risate degli altri, magari qualcuno avrebbe avuto pietà di lui e lo avrebbe salvato, ma Gildarts lo seguiva urlandogli contro insulti sempre più coloriti mentre anche Kana li stava seguendo, ridendo come una pazza.
Poi ad un certo punto però si bloccarono entrambi e Kana si schiantò sulla schiena del mago, poiché loro che erano i più sensibili alla magia si erano accorti che c'era qualcosa fuori posto, poi sentirono un rumore, come di tuoni in lontananza, un rumore che mise fine al chiasso che i maghi stavano facendo.
-Il ruggito di un drago- disse Wendy che era probabilmente la più pronta a realizzare le implicazioni di quello che stava dicendo.
Dalle nuvole, apparve un gigantesco drago nero, con le scaglie sul dorso di colore blu elettrico che si preparava ad atterrare sull'isola Tenrou, scendendo in picchiata.
-Scappate tutti prima che atterri- urlò Jacques ma il suo avvertimento cadde nel vuoto visto che i maghi erano talmente stupefatti da non riuscire nemmeno a muoversi dalla loro posizione mentre il drago nero, che il Master aveva chiamato Acnologia, era sceso a terra.
-Ehi tu, sai dove si trovano Igneel, Grandine e Metallikana?-urlò Natsu al suo indirizzo.
-E' inutile, Natsu- rispose Gildarts -qui non è questione di vincere o perdere ma di cercare di salvarsi la vita... Anzi di capire chi riuscirà a salvarsi-.
Acnologia si guardò attorno, guardando i maghi quasi con aria annoiata per poi ruggire e spazzare via una grossa parte della vegetazione circostante, spaventando i maghi che cominciarono a fuggire in direzione della nave che avrebbe dovuto salpare e riportarli a Magnolia.
Fu il Master a prendere in mano la situazione e spogliandosi della sua camicia Hawaiana, fece riscorso alla magia Titan per ingigantire il suo corpo, fino a raggiungere la stazza del drago nero e bloccargli la testa con le possenti braccia.
-Tornate alla nave- disse il Master, ma quando vide che nessuno si muoveva dalle sue posizioni, si volse verso i suoi figli con il volto in preda all'ira -Avete intenzione di disobbedire al vostro Master anche nel suo ultimo ordine?-
Eppure molti ancora non si muovevano e su tutti Natsu pareva intenzionato a combattere, eppure fu Laxus ad afferrarlo per la sciarpa bianca e a trascinarlo, seguito da Jacques e dal resto del gruppo.
Ma sebbene potessero correre voltando le spalle al genitore, tutti sentirono i rumori che la battaglia stava generando e, quando le urla del Master nel momento in cui il drago nero prese il sopravvento, fecero voltare tutti e insieme cominciarono a correre nella direzione del Master, tornando indietro.
Il primo a raggiungere il drago nero fu Natsu che lo attaccò, arrampicandosi sul suo gigantesco corpo, mentre il Master venne sbalzato via e il suo corpo tornava alla sua dimensione normale.
Fu raggiunto da Erza, la seconda a tornare indietro, poi da Laxus e anche da Jacques.
-Mi dispiace Master, ma se non facciamo parte della gilda, non siamo tenuti a seguire i suoi ordini. sorrise Jacques.
-Avanti Fairy Tail, unite ai miei fulmini i vostri attacchi e facciamo vedere a questo Bastardo la nostra forza- urlò Laxus, scagliando il suo Rising Bolt.
Al suo attacco magico si unirono tutti gli altri attacchi, quello di Jacques e dei tre Dragon Slayer presenti compresi che colpirono il grosso drago nero, scagliandolo lontano, contro una parte rocciosa, nacondendolo alla vista.
Dopo un primo momento di soddisfazione però tutti videro quanto il loro attacco fosse stato inutile e il dragosi alzò in volo, coprendo il sole con le sue ali dispiegate.
Tutti i maghi si fecero prendere dallo sconforto quando Jacques con voce funerea annunciò -Sta per ruggire- disse, ridendo amaro, procurandosi le occhiatacce di qualcuno dei suoi compagni.
-Chiunque sia in grado di usare la magia difensiva, agisca!- ordinò Erza, tentando di riportare l'ordine.
-Se avessi più tempo potrei creare una barriera di rune difensive- disse Freed.
-Ci sono altre magie più veloci- gli rispose Levy.
-Forza, focalizziamo il nostro potere su Levy e Freed- urlò Mira, tendendo la mano che fu afferrata da Laxus.
Jacques vide che le persone si disponevano in cerchio, prendendo la mano del proprio compagno o di un familiare o di un amico, creando un cerchio, anche Kana, stava tendendo la mano verso di lui, ma nei suoi occhi vide la rassegnazione.
Non c'era speranza negli occhi delle persone che si tenevano per mano ma disperazione, e anche se Levy e Freed continuavano a scrivere per rafforzare le difese.
A guardare quelle espressioni arrendevoli, a Jacques vennero in mente tutti i momenti che aveva trascorso in gilda, quella che pian piano era diventata la sua nuova famiglia, ricordava i siparietti con ognuno di loro, le risse, le risate, le gioie, i dolori, le paure e ricordò i nomi di tutti.
Allora sorrise, lasciando la mano di Kana e guardando Laxus che era esattamente di fronte a loro, tra Mirajane e Master Makarov, gli sorrise.
E mentre evocava le sue ali, vide che Laxus e Kana avevano allungato le mani per afferrarlo, ma arrivarono in ritardo e impotenti videro Jacques alzarsi in volo verso il drago, ignorando le imprecazioni che giungevano dal basso: lui aveva uno scudo abbastanza potente, magari non da salvarsi, ma abbastanza per indebolire il colpo del drago.
-Dove vai Jacques?- la voce calda che aveva sentito appena arrivato sull'isola gli risuonò nella mente -Sai benissimo di non poter sopravvivere a questo colpo.
-Però posso salvarli se lo ricevo per primo- disse Jacques assumendo la sua forma Seraph e chiudendo le sei ali davanti a sè stesso,preparandosi a ricevere il colpo.
-A cosa serve se poi morirai? Io posso salvare te e gli altri, lascia che il potere della gilda entri in te.
Jacques sentì una sensazione di calore, quando si accorse che da sotto, quelli che riteneva i suoi fratelli, stavano concentrando il loro potere in lui.
-Sto per concederti, una delle Tre Grandi Magie di Fairy Tail, Jacques- disse la voce di Mavis.
-Ma io non faccio parte di Fairy Tail, non ho più il marchio...- disse Jacques confuso.
-Il marchio sulla pelle non è importante Jacques, finchè considererai Fairy Tail come i tuoi compagni, niente potrà cancellare il marchio che hai sul cuore... E addesso, sei pronto, usa la Fairy Sphere per salvarli tutti.
Jacques aprì gli occhi e sul suo braccio c'era un tatuaggio molto simile a quello che aveva anche Kana, perciò cominciò a modellare una sfera perfetta, utilizzando la sua magia e quella dei suoi compagni, in modo da proteggere il suolo sacro di Tenroujima.
Poi Acnologia ruggì.

   

Note dell'autore
Spero che questa storia sia piaciuta, io sono contento di come è venuta.
Vi chiedete perché io abbia deciso di far utilizzare la Fairy Sphere a Jacques invece di lasciarlo come nell'originale.
Se volete scoprirlo dovrete aspettare la prossima storia, la pubblicherò molto presto e sarà davvero piena di sorprese... Perciò a presto.
AH inoltre spero che la mia spiegazione sul perché Jacques senta Mavis non vi abbia troppo deluso XD.
E nono dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate della storia, per questo ringrazio già Honey e Megghy che mi recensiscono sempre ;D
Beh pare che non debba scrivere altro se non... ALLA PROSSIMA

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