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NdA: Allora, queste
storie sono state veramente un parto, ma diciamo che per la maggior parte ne
sono soddisfatta.
È la prima volta che mi cimento in una cosa simile,
quindi penso di essere andata anche parecchio male; considerando poi che il
genere comico non è il mio stile, ma sono venute così, non ci posso fare nulla
ù_ù
Ho adorato Neji Hyuuga e Shino in queste storie e
anche parecchio Kiba e Sasuke, ognuno per motivi diversi.
Umh, che dire? Ah, Mikki, la flash del Cenone è
tutta per te! XD
La narrazione la maggior parte delle volte avviene
dal punto di vista di Sakura, ma cambia a seconda di come si è svolta la storia
*no spoiler*.
Il corsivo sono i ricordi - tranne nell’ultima
storia che serve per enfatizzare la frase e per creare un “effetto ricordo” -
e, ah sì ecco, la storia sesta e settima (regali e parenti), sono strettamente
collegate.
Penso che sia veramente tutto, male che vada mi farò
sentire poi XD
Ah, no! Una cosa manca: il contatore di word darà
più o meno parole di 500 a causa dei trattini e degli apostrofo. I primi
vengono considerati parole, i secondi invece no; assicuro che sono comunque 500
(dopo tre controlli di flash a botta spero di non aver sbagliato =_=)
Ecco, ora è veramente tutto. ù_ù
Note ultime:
Arrivata seconda per mezzo punto… dannato Uchiha mi hai battuto! >O<
Ok, scleri a parte, sono contenta del risultato, non
mi aspettavo nemmeno di arrivare al podio XD
Ad ogni flashfic, c’è una dedica per una persona che
ha contribuito a rendermi quella che sono, quindi, iniziamo subito con questa.
Dediche:
Tutte
le flashfic sono dedicate a rekichan - che mi ha fregato il primo posto per un
solo dannatissimo mezzo punto.
Questo capitolo, però, lo dedico in
special modo alla Sakura yaoi fan che ha potuto fangirleggiare in diretta
qualche sera fa. XD
Venia, tutta per te XD anche se ti conosco da poco,
spero tu possa apprezzare questo piccolo regalino >*<
Foto
ricordo
*Neve*
La neve cadeva lenta, mentre una donna dai capelli rosa
raccolti in una crocchia, percorreva velocemente la via principale di Konoha.
I vispi occhi verdi fissarono con malcelata
ostinazione i fiocchi nivei che le si posavano sul cappotto, portandola più
volte a scuotere le spalle per farli cadere.
Le mani, occupate a stringere le pesanti buste della
spesa, erano infreddolite e sicuramente rossastre, nonostante i guanti rossi.
Con uno sbuffo impaziente, percorse i pochi metri
che le mancavano per arrivare all’insolita destinazione: il Quartiere Uchiha.
Nel percorrere il viale spoglio, intravide dei
bambini che tentavano di creare un pupazzo di neve.
Fermandosi ad osservarli, sorrise nel vedere quello
più piccolo - di circa cinque anni -, ostinarsi nel voler mettere al grande
pupazzo il suo cappello di lana, asserendo ad un altro bambino più grande, che
avrebbe potuto avere freddo visto che stava di fuori.
Iniziò a ridere, richiamando così l’attenzione dei
bambini che, per tutta risposta, la guardarono male pensando che li stava
prendendo in giro.
Non smise di ridere quando li vide andarsene.
Assurdamente, le avevano ricordato una scena simile
avvenuta qualche anno addietro.
«No! Il cappello è mio e decido io se
metterglielo o meno! Capito, dannatissimo Teme?»
Un ragazzino biondo e con i grandi occhi
azzurri, brandiva minaccioso il capo di lana arancione che, fino a pochi attimi
prima, portava in testa.
La lite era scattata facilmente, stranamente
non a causa di una missione: si discuteva se mettere o meno il berretto ad un pupazzo
di neve.
«Tsk, muori congelato. Usuratonkachi.»
A rispondere in maniera abbastanza
seccata, era stato un ragazzino moro dai penetranti occhi neri.
Al contrario dell’altro, che portava una
misera sciarpetta e la solita tuta arancione, era coperto da cima a fondo con:
guanti, sciarpa, cappello, paraorecchi e calzini; tutti blu.
«Naruto-kun, Sasuke-kun ha ragione a
darti dell’idiota. Un pupazzo di neve non può avere freddo, è finto.»
Ma la ragazza che aveva parlato, i
lunghi capelli rosa lasciati sciolti in balia del freddo vento invernale, si
pentì di aver risposto in quella maniera brusca.
Vide gli occhi azzurri farsi bassi,
mentre le labbra si arricciavano in un chiaro segno di malcontento.
Ciò che la stupì, fu però la risposta
data con un’ingenuità che raramente un tredicenne possiede.
«Sakura-chan, Sasuke… Anche se dite che
lui non prova nulla, che è finto, questo non significa che fare qualcosa per
lui equivalga ad essere stupidi… no? Forse a voi non importa, ma per me, lui è
importante...»
Le restanti parole che quel giorno non
vennero pronunciate, vennero lo stesso capite:
«…Perché
è la testimonianza che ho degli amici.»
E quando la sera ripassarono per andare
a festeggiare in Villa Uchiha, il pupazzo di neve aveva ancora quel buffo
berretto di lana arancione, unito ad una splendida sciarpa blu.
Entrò in casa con un sorrisino malinconico sulle
labbra coperte dalla bella sciarpa rossa.
Posò la spesa, decidendo che, per una volta, poteva anche
mettersi a sfogliare quell’album.
L’album dalla consunta copertina nera, mostrava a
grandi ed eleganti lettere rosse la scritta: Foto Ricordo.
Lo aprì con una dolcezza particolare.
Le dita affusolate sfiorarono delicatamente i bordi un
po’ rovinati, rivivendo in quelle pagine il suo passato.
Guardò le prime immagini, sorridendo delle facce
buffe e contente degli amici di sempre.
Emise un sospiro basso, ma le labbra mantennero
quella forma di sorriso malinconico.
Sfiorò con la punta delle dita tremanti la prima
immagine, raffigurante Naruto che stava cadendo dalla scala mentre tentava di
addobbare i rami alti dell’albero di Natale e Sasuke che lo fissava con
divertita ironia.
Rise, ricordando cosa era successo il giorno cui
lei, Naruto e Kakashi, avevano deciso di invadere casa Uchiha per la
ricorrenza.
Agli inizi, Sasuke non era stato particolarmente
d’accordo, ma era bastato poco per farlo desistere: lasciarlo dieci minuti da
solo con Naruto.
Che cosa fosse successo in quel lasso di tempo,
Sakura non l’aveva mai scoperto.
Una volta giunti a Villa Uchiha, il 25
mattina, Naruto, Kakashi e lei, si erano messi subito di buona lena per
addobbare la casa per la festa che ci sarebbe stata la sera.
Decorare l’immensa villa era stata
un’impresa, ma fra risate, liti e kunai volanti, il tempo era trascorso
velocemente.
Fondamentalmente, il difficile non era
stato riempire la casa con corone, nastri, decorazioni e luci colorate, ma
fare l’albero.
Ognuno lo voleva diverso e sotto lo
sguardo atterrito del giovane Uchiha, chi aveva preso le redini di quel caos
era stato Uzumaki.
L’abete, portato per l’occorrenza dalla
famiglia Haruno, si era presentato come un grande albero spoglio, ma bello.
Inizialmente, Sakura aveva posto dei
nastri rosa e argento tutto intorno, ma Naruto, con un’espressione da cucciolo
speranzoso, aveva mostrato loro i nastri arancioni e blu elettrico che voleva
mettere.
E mentre Kakashi se la rideva, Sakura,
Naruto e Sasuke, litigavano per quale nastro andasse messo.
Inutile dire che venne fuori
un’accozzaglia assurda di colori e di palle di tutte le dimensioni.
Il colmo, comunque, avvenne nel momento
di mettere il puntale.
Naruto, che si era autoproclamato
decoratore doc, salì sulla piccola scala d’argento tutto imbrigliato di altri
nastri colorati e con il puntale in una mano.
Arrivare in cima non era stato troppo
complicato, nonostante la scala traballasse incredibilmente, il problema sorse
quando mise il puntale.
Sasuke, che dal basso aveva una visuale
perfetta, iniziò a dare istruzioni su dove mettere la decorazione.
«Mettila più a destra, Dobe.
…Usuratonkachi, quella è la sinistra!»
Naruto si voltò fissandolo accigliato.
Fece per urlargli contro, ma nello
spostarsi inciampò in un nastro, perdendo l’equilibrio ed iniziando a cadere
dalla scala urlando:
«Temeeee!»
Sakura rise di gusto, riflettendo sul tempismo di
Kakashi nello scattare la foto.
L’immagine dopo, raffigurava Sasuke a terra con
Naruto sopra che gli inveiva contro perché, a detta sua, era tutta colpa
dell’Uchiha e delle sue indicazioni assurde se era caduto.
Smise di ridere voltando pagina.
Ringrazio infinitamente Kirara_chan e
rekichan che hanno commentato.
Un grazie anche a: nana_89; _Zexion_;
victoriaanguisette e nuovamente Kirara_chan ,che hanno aggiunto questa storia
tra i preferiti.
Anche se ci rimango un po’ male vedendo
che di ottantanove persone che hanno letto questa storia, solo due mi hanno
lasciato un commento e tre l’hanno messa tra i preferiti.
Sakura si sciolse la crocchia, lasciando che i
capelli rosa le ricadessero sul volto e sulle spalle magre.
Scorse velocemente le pagine dell’album, soffermandosi
su alcune foto particolarmente belle o divertenti, fino a trovarne una in
particolare.
Una che come la precedente risaliva a circa sedici
anni prima; raffigurante una scena che, in seguito, avrebbe imparato ad amare.
Dopo le mirabolanti avventure avvenute a
causa delle decorazioni, finalmente Villa Uchiha era pronta.
Sakura e Kakashi tentarono di dare un
ultimo tocco alla casa, mentre Sasuke - rigorosamente seduto sul divano - e
Naruto - che tentava di scansarlo per motivi ignoti - litigavano accoratamente
su bibite e cibarie da adoperare.
Uno optava per un:
«Dobe, il sakè non possiamo metterlo e
tanto meno il tuo ramen.»
E l’altro replicava con tono lamentoso:
«Teme, ma c’è anche Kakashi-sensei con
noi e pure Iruka-sensei, Kurenai-sensei e altri sensei, quindi il sakè va
messo! E il ramen è ottimo per una cena tutti insieme!»
Il tutto coronato da un pugno in testa
da parte di Naruto ed uno shuriken che gli sfiorò il volto, appartenente a
Sasuke.
Sakura sbuffò nel guardarli, indecisa se
intervenire e picchiarli entrambi - ovviamente a Sasuke avrebbe dato solo un
piccolo buffetto -, oppure lasciar stare e continuare a sistemare con Kakashi.
Alla fine, il buonsenso prevalse e “arbitrariamente”,
urlò contro Naruto:
«Shannaro! Piantala di infastidire Sasuke-kun
con le tue assurde richieste e vieni a darci una mano!»
Poi, con un sorrisino imbarazzato, la
ragazza si scusò dolcemente con Uchiha, prendendo nel frattempo Uzumaki per un
orecchio trascinandolo via.
«Perdonalo Sasuke-kun, è che è troppo
eccitato per il Natale.»
E mentre Naruto urlava dal dolore per
quella ingiusta punizione, Sakura gli inveiva contro; Kakashi rideva senza
essere visto e Sasuke sbuffava pensando che se non ci fossero stati quei
guastafeste, avrebbe potuto tranquillamente passare la festività per fatti suoi
ad allenarsi.
Il suono del campanello risvegliò Uchiha
dalle sue elucubrazioni, portandolo automaticamente ad alzarsi per aprire la
porta, venendo però raggiunto dall’uragano biondo che sembrava essersi
proclamato padrone di casa.
Si ritrovarono così insieme davanti alla
porta, non dimenticando di guardarsi in cagnesco, ma al disumano urlo disperato,
furono costretti a fermarsi.
Ino, seguita dal suo team, teneva in
alto un ramoscello verde con delle bacche rosse.
A sconvolgere i due però, non fu tanto
la pianta in sé - che non avevano mai visto -, ma la faccia traumatizzata della
ragazza; quella stranamente divertita di Shikamaru e quella inebetita di Asuma.
Un altro urlo, questa volta di Sakura, li
distrasse giusto in tempo per vederla semi svenuta fra le braccia di Kakashi.
Quella sera, Sasuke e Naruto impararono
che una tradizione assolutamente da ricordare era che esisteva il vischio.
E che se ci capitavi sotto in due,
dovevate baciarvi.
Quella sera, Sasuke pensò che certe
tradizioni non erano poi tanto male.
Sakura guardò ancora una volta la foto che ritraeva
i due ragazzi intenti a baciarsi goffamente.
Stranamente, nessuno dei presenti aveva detto loro
che quel bacio non necessitava di lingua.
----------
Grazie a tutte per i commenti, sono felice che la storia sia piaciuta ^^
Kirara_chan: Penso che anche questa foto sia piacevole, non trovi? XD Ti ringrazio per i complimenti e sono contenta che li trovi fatti i beni i nostri cari protagonisti ^^
Regina Oscura: Oh sì, hai visto che bell'albero di Natale? XD Eccoti accontentata con un'altra foto dai contorni però più shonen ai XD
Rekichan: Loi, è normale che tu le conosca già tutte XD Uhuhuhu
Ryanforever: Ovviamente lo shonen ai è sempre presente ù_ù diciamo solo che nelle prime due si trattava solo di qualcosa d'indefinito e che chi non lo voleva vedere, non lo vedeva XD Spero che anche questa foto ti piaccia XD
Dediche:
A tutte le ragazze che seguono questa storia e una dedica speciale va a
Kurenai88 XD
*Cenone*
Le pagine un po’ rovinate dell’album, mostravano con
orgoglio ogni tipo di immagine: dalla più tenera, alla più assurda e buffa.
Sakura portò una mano a soffocare la risata, mentre
l’altra sfiorava un’immagine raffigurante tante persone riunite ad un tavolo
che litigavano per i pasti o per il posto dove sedersi.
Riconobbe se stessa e Ino che bisticciavano per chi
dovesse mettersi vicino a Sasuke, mentre Naruto - costretto alla fine da
Shikamaru ad occupare quel posto per far smettere le ragazze di litigare -, borbottava
fra sé e sé.
Kakashi veniva ritratto mentre beveva del Sakè
annuendo ad Iruka e Asuma mentre tentava un approccio con Kurenai.
Gai era in una delle sue solite pose, con Lee che lo
fissava ammirato e Neji che guardava verso l’obiettivo.
Kiba, tentava di rubare una patina a Choji.
Si stupì di non ricordare chi avesse scattato l’istantanea.
Osservò assorta la foto, solo per notare che
qualcuno mancava all’ appello e che, nelle immagini successive, veniva
raffigurato solo Naruto.
Sorrise. Ora ricordava chi l’aveva scattata.
Hinata Hyuuga, ragazzina timida e
“segretamente” innamorata di Naruto, quella sera sembrava decisa a buttar via
l’ imbarazzo.
Entrata in casa Uchiha, aveva trovato un
posticino sul divano del salone e vi era rimasta per gran parte della serata
con aria indecisa.
Nessuno aveva notato niente d’insolito,
ma al momento di sedersi a tavola per cominciare a cenare, lei non era venuta.
L’unico ad accorgersi di questo era
stato Neji, che da quando era arrivata non le aveva staccato gli occhi di
dosso.
Posto vicino a Naruto, sapeva di avere
gli occhi della ragazza sempre puntati in quella direzione, purtroppo per lui,
non come avrebbe voluto.
Sospirò debolmente, notando come Naruto
tentasse di attirare l’attenzione di Sakura che, come Ino, aveva occhi solo per
Sasuke.
Eppure Uzumaki e Uchiha sembravano
strani.
Il primo aveva le guance arrossate e
tentava di sbirciare il profilo dell’altro senza farsi scoprire; Uchiha invece,
non aveva occhi che per la tovaglia rossa del tavolo e, notò dopo qualche
attimo, per il fondoschiena di Naruto.
Sorrise. Forse aveva capito.
Con disinvoltura, si avvicinò a Hinata
ancora intenta a rimirare Naruto.
Se il suo piano avesse funzionato,
avrebbe avuto una cugina da consolare.
Le parlò per poco più di qualche secondo
e rimessosi al proprio posto, aspettò l’occasione giusta.
Nel bel mezzo del caos generale, nessuno
fece caso ai flash che li illuminavano per qualche istante nelle pose più
assurde: chi si prendeva per i capelli; chi tentava il suicidio rubando le
patatine altrui e chi…
Con nonchalance, diede una spintarella a
Naruto mentre stava litigando con Sasuke e le loro bocche s’incontrarono nell’istante
preciso in cui un flash li illuminava.
A fine serata, Neji Hyuuga, con la
cugina in lacrime fra le sue braccia e ubriaca per aver bevuto per “errore” del
sakè, pensò che sì, era stata una buona idea fare il cenone di Natale tutti
insieme.
Sakura decise di voltare pagina.
Mi sono divertita un mondo a fare questa flash
XD
Sarà che maltrattare l’ameba è un mio
nuovo hobby, ma sono stata veramente orgogliosa di questa storia XD
Forse Neji sarà visto un po’ OOC, ma non
lo è per me, agisce comunque dietro le quinte e se “erroneamente” da una
spintarella a Sasuke e Naruto… Mwhahahahaha
L’ameba che piange disperata *ç* *gode*
umh, almeno non scado nel bushing, ma non sapete quanto lo vorrei çOç ma sono
un’autrice seria io ù_ù
Ok. Ringrazio come al solito Kirara_chan
che è dal primo capitolo che mi segue >*<; Regina Oscura che mi fa
starnazzare al suolo alla parola “Sacchan” (il perché lo sanno Rei, reki e Mika
XD), ryanforever che legge tutte le mie storie e che ringrazio tanto per i bei
commenti XD e Amaranth93 ( il tuo nick mi fa venire in mente i Nightwish °° - che
però da quando hanno cacciato Tarya non seguo più è_é).
Dedicata a tutte voi ragazze, che seguite queste
drabble comiche e dedicata a Rei_Murai. Ti piacerebbe essere questo Kiba, eh?
XD
*Mezzanotte*
Sakura osservò per un istante fuori dalla finestra,
notando come la neve cadeva ancora, anche se più fina.
Accavallò le gambe attorcigliandosi un ciuffo di
capelli attorno all’indice.
L’album, lasciato aperto a metà, raffigurava vari
momenti del dopocena.
Da una delle foto s’intravedeva una finestra che,
affacciando verso l’esterno, mostrava il buio notturno in cui era sommerso il
villaggio.
Emise un sospiro nostalgico, guardando con la coda
dell’occhio destro, i suoi amici intenti nei giochi più assurdi per far passare
il tempo.
E come le era capitato più volte nel guardare le
foto, si perse nei ricordi.
Aspettare il fatidico rintocco delle campane,
era stata una vera impresa.
L’impazienza di aprire i regali era
palpabile e l’albero - dalle decorazioni assurde e multicolore -, alla base era
stato sommerso da tanti pacchetti di tutte le forme e colori.
Per terra, vicino al divano beige, i
ragazzi si davano da fare nel provare a fare i giochi più classici e
“innocenti” che le loro menti riuscivano a creare.
Shikamaru giocava a shogi con Asuma,
osservato attentamente da Iruka e Kurenai; Kakashi leggeva l’Icha Icha Paradise
appartato in un angolo, mentre Gai tentava di convincerlo a giocare alla morra,
osservato da un estatico Rock Lee.
Gli altri tentavano di fare giochi più
consoni alla loro età, almeno fino a che Kiba non propose di giocare al “gioco
della bottiglia” versione modificata.
Regole: eseguire qualunque
obbligo fattibile; non usare il chakra; chi non accettava di farlo, avrebbe
dovuto rubare le pattine di Choji e mangiargliele davanti.
Nonostante avrebbero potuto tirarsi
indietro, nessuno lo fece per non essere accusato di vigliaccheria.
E se inizialmente le domande e gli
obblighi erano fattibili, in seguito…
La bottiglia ruotata dall’Inuzuka finì
verso Sasuke, occupato a lanciare occhiatacce a Ino e Sakura che tentavano di
far girare l’oggetto verso di lui.
Kiba ghignò, pronto a rendere la serata
più animata grazie al “sicuro imbarazzo” dell’Uchiha musone.
La domanda, posta con totale innocenza e
noncuranza, aveva un tono tuttavia sadico:
«Allora Uchiha, dicci, ti è piaciuto
baciare Naruto?»
La vittima chiamata in causa, che stava
fissando con ansia la pila dei regali, sobbalzò arrossendo ed iniziando ad
inveire contro quel: «Dannatissimo cane pulcioso!»
E mentre Kiba tentava di difendersi
dagli attacchi di Naruto, Sasuke, che stava guardando tuttavia fuori dalla
finestra, rispose con un monosillabico:
«Sì.»
Il tempo parve congelarsi e anche Kiba e
Naruto smisero di lottare; il primo perché pensava che sarebbe riuscito ad
imbarazzarlo, venendo però sconfitto; il secondo, per puro imbarazzo.
E mentre Sasuke rivolgeva tranquillamente
la sua attenzione a Naruto e gli altri ragazzi erano troppo shockati anche solo
per ricordarsi di come si respirava, il rintocco della campana li avvisò che
era giunta la mezzanotte.
Sakura rise nel pensare a quanto c’era rimasta male
a quella scoperta.
Quella sera poi, quando tutti dormivano,
abbracciata ad Ino per sopprimere la delusione, avrebbe riconosciuto che in
realtà non aveva mai amato veramente Sasuke.
Sorrise voltando pagina.
Bene, come al solito ringrazio le fide commentatrici
XD e vi rimando, a chi vuole qualcosa di altamente pucchoso e allucinante, alla
fan fiction più IC che abbia mai creato: The time will go on *_*
Non sono solita pubblicizzare le mie fic, lo reputo
molto poco serio, ma è la mia preferita in assoluto ù_ù sorvolando sugli
errori fatti – era notte quando l’ho scritta XD
Passiamo ai ringraziamenti ù_ù
Kirara_chan: non aspettavo altro che il tuo commento
per postare XD scherzi a parte, essendo yaoi fan fino al midollo, reggo molto
poco le etero, ma ho fatto un’eccezione (alias, maltrattare non scadendo nel
bashing, chi mi sta sulle palle *___* Sarò pure una delle poche che non la
reggono, ma non scadrò mai nel bashing pesante, tranne che in una comica XD) Mwhahahaha
*___*
Amaranth93: A me sono completamente indifferenti
come coppie XD Ma pur di non vedere Neji o la cugina che bazzicano vicino a
Sasuke e Naruto, farei di tutto ù_ù Magari far sposare Neji e TenTen dopo che
la hyuuga ha subito un pesante shock nel vedere Sasuke e Naruto insieme *_*
Ok, la pianto di sparare minchiate XD i Nightwish
era tali solo con Tarja ù_ù Annette non sa minimamente eguagliarla; è brava,
sì, ma non sa fare gli acuti XP su youtube c’era un live che faceva piangere da
quanto steccava! >o<
Regina Oscura: Se dici Sacchan starnazzo al suolo in
senso positivo XD Rido come un’ossessa perché è il soprannome dato a Sasuke
versione femminile XD Sasuko (che si pronuncia proprio così, al contrario di
Sas’ke9 è veramente brutto come nome e abbreviato è Sacchan XD La scena più
pucchosa ci sarà dopo tanto mwhahahahaha *___*
Ryanforever: Aspettavo anche il tuo di commento XD
Le storie saranno belle, ma senza nessuno che ti dica se piacciono o meno è
deprimente, quindi, ringrazio chi commenta ù_ù
Aspettati altre scene yaoiose XD
Bene, finalmente ricomincio con i commenti
sclerotici, che sono più lunghi della storia XD
Sakura guardò leggermente accigliata la foto
successiva.
Non ricordava di aver mai visto Naruto tanto felice
- escludendo il ritorno di Sasuke a Konoha -, come nello scartare un semplice
pacco regalo.
Osservò con meticolosa attenzione il volto gioviale
del suo migliore amico nell’aprire il dono di Shino Aburame.
L’aria impensierita si distese nel notare che
qualcun altro stava fissando la scena: Sasuke, occupato a lanciare una delle occhiate
più glaciali che possedeva, all’indirizzo di Shino.
Evidentemente, aveva capito qualcosa che gli altri
non avevano minimamente notato.
Shino non era mai stato un tipo molto
loquace e tutti credevano che provasse interesse solo per i suoi insetti.
Quella sera, qualcuno avrebbe scoperto
che aveva anche altri interessi…
Avvicinandosi silenziosamente a Naruto,
gli mise fra le mani un piccolo pacchetto piatto dalla carta di uno sgargiante
arancione.
Naruto prese esitante il regalo e guardò
Shino fra l’esaltato e l’impaurito, pensando che il ragazzo avesse sbagliato
persona.
Ad un cenno d’assenso di Aburame, scartò
il regalo con l’euforia di un bambino di cinque anni,.
Quando vide che cosa conteneva - un
buono di un mese per l’Ichiraku Ramen -, in uno slancio di esaltazione
abbracciò Shino, riuscendo a dargli un bacio sulla guancia spostando con il
proprio mento il collo alto della giacca.
E se nessuno faceva caso a Naruto, Shino
non era passato inosservato.
Sasuke, che stava guardando la scena da
poco lontano, vide chiaramente che Aburame era leggermente arrossito e che, nel
falsissimo tentativo di ricambiare il bacetto innocente, aveva baciato Naruto.
Sulle labbra.
E la scusante di Shino era talmente
stupida che nessuno ci sarebbe potuto cascare.
Vedendo Naruto sorridergli
incoraggiante, Sasuke pensò che: «Il Dobe è più stupido di quella scusa.»
Furente per quanto aveva visto, decise
di andarsene di sopra, in camera sua, incurante che Naruto lo stesse seguendo.
Arrivati nella stanza, Uchiha gli diede
le spalle, chiedendosi però cosa volesse quel Dobe.
Voleva stare da solo a pensare, era un
concetto così difficile da capire?
Naruto rifletté per qualche istante,
poi, imbarazzato chiamò:
«Teme?»
Sasuke si voltò, stupito di vederlo
protendere verso di lui un regalo.
Catalizzò lo sguardo su Naruto,
imbronciato e con le gote arrossate, e provò una strana felicità nel vederlo
lì, ma l’amara verità lo colse ed in un sussurro la espresse a voce alta:
«…Non ho regali da darti, Dobe.»
Naruto alzò lo sguardo fissandolo
leggermente stranito, poi sorrise sbarazzino, annunciando fieramente che:
«Non bisogna per forza ricambiare. Se ti
ha fatto piacere ricevere il mio regalo, anche se è una vera stupidaggine,
allora mi hai già dato il tuo regalo!»
Poggiando il pacchetto a terra se ne
andò, lasciando a Sasuke il tempo di scartarlo.
Togliendo la carta, Uchiha seppe che
dobe più dolce di lui non poteva trovarlo.
Osservò assorto una foto sul comodino
indeciso, poi, sorrise leggermente.
Un pacco di biscotti, i suoi preferiti:
allo zenzero e cannella, ed una morbida sciarpa blu fatta non molto bene,
stavano comodamente adagiati sul grande letto.
Bene, ecco l’aggiornamento ^o^ Essendo
domani un giorno molto importante per me, aggiorno con un capitolo totalmente
allucinante XD Scherzo, non lo era poi tanto, vero?
Bene, ringrazio Kirara_chan e
ryanforever ù_ù
Kirara_chan: Eh, e come nei cartelli che
io e Sasuke abbiamo portato al romics di quest’anno: lo yaoi è il profumo della
vita! XD Ok, basta scleri ù_ù Contenta che nonostante il poco etero la storia ti
piaccia ù_ù Grazie mille per il commento ^*^
Ryanforever: Eh, il Teme è sempre il
Teme ù_ù e citando sempre il romics ed i cartelli miei e di Sasuke che hanno fatto
impazzire il tipo dell’accetazione: *indica Sasuke* Uomo che deve prendersi le
proprie responsabilità ù_ù (con tanto di bambolotto finto che piangeva sulle
spalle XD), mentre io portavo: This foxy boy is property of Sas’ke Uchiha
Prima di decidere di scendere di sotto
per dare il suo regalo a Naruto, Sasuke continuò a guardare la foto.
La cornice in legno scuro intagliato, si
presentava scheggiata in più punti e piena di polvere.
Il vetro invece era rotto al centro, come
se fosse stato sbattuto a terra con violenza..
Osservò i volti raffigurati in quella
semplice fotografia, così diversi dall’ultima volta in cui li aveva visti.
Studiò tristemente il viso della madre,
bello come sempre con quel sorriso dolce mentre poggiava le mani sulle spalle
di un bambino.
Decise di non soffermarsi sul piccolo
volto e guardò verso l’uomo più grande al suo fianco destro.
Austero come lo ricordava, che guardava
l’obiettivo come se fosse stato un nemico da eliminare.
Non sorrise, da tempo aveva smesso di farlo,
anche se, riflettendoci, da quando stava con il gruppo 7 aveva scoperto di
esserne ancora capace.
Di poco, giusto un piegare le labbra
verso l’alto, ma l’aveva fatto.
Prese a guardare il volto del ragazzo al
fianco sinistro del bambino nella foto.
Un odio profondo gli invase il cuore, ma
non se ne stupì. Era normale.
Era perfettamente normale, continuava a
ripetere il suo cervello, ma nel guardare la foto in sé, con tutti i suoi componenti,
una fitta allo stomaco ed un senso di malinconia lo prese alla sprovvista.
Questo non era un bene.
Avrebbe voluto piangere, strepitare e
urlare fino a morire mentre le visioni di loro, una famiglia comune anche se
non perfettamente unita, gli tornavano alla mente.
Il momento in cui la madre, che amava in
maniera smisurata, lo chiamava e lo ripuliva dalla terra.
Che lo accudiva, che lo medicava durante
una delle sue solite sessioni di allenamento.
E gli venne in mente il padre, nell’unico
giorno in cui, dopo aver eseguito un katon perfetto, aveva dimostrato di
ritenerlo degno di essere suo figlio.
E ripensò a suo fratello. All’Aniki.
Lo ricordò quando gli diceva che non
potevano allenarsi perché aveva da fare; che era ancora un bambino e che
comunque, lo avrebbero fatto un altro giorno.
Ripensò alle feste passate con la sua
famiglia; i suoi parenti, i suoi unici amori.
Si morse le labbra, deciso a non cedere
alle lusinghe di ricordi tanto dolci quanto dolorosi che, nel fissare
quell’unica foto che aveva di loro - la sola cosa che rappresentava ciò che
aveva di più caro al mondo -, rischiava di farlo impazzire.
Era giunto il momento di separarsene, di
recidere quel legame che lo ancorava al passato e all’affetto morboso che
nutriva per il fratello.
Scese tenendo in mano la foto, facendo
in modo che nessuno la potesse vedere e notato Naruto, gli si avvicinò.
Passandogli accanto, gli mise nella
tasca della felpa - senza essere scoperto - l’immagine che rappresentava il
vero se stesso e lasciandolo totalmente allibito, gli sussurrò:
«Grazie.»
Nella foto, un bambino di circa sei
anni, dai grandi occhi di pece e dai corti capelli neri, sorrideva gioioso all’obiettivo.
Bene, ecco il capitolo collegato al
precedente; piccolo scorcio malinconico sul passato di Sasuke ù_ù
Ringrazio intensamente Kirara_chan;
Regina Oscura e ryanforever e Capitatapercaso per i bei commenti ^O^
Sbuffando divertita per i ricordi belli del Natale,
ritrovò, nella pagina dopo, quelli di Capodanno.
Non che la differenza si notasse visto che avevano
occupato sempre Villa Uchiha, ma si poteva intuire da due cose: il brindisi.
E dalla foto di Naruto che improvvisava uno
spogliarello, mentre Sasuke gli faceva da palo con occhi stranamente vivi e
interessati.
Sasuke Uchiha, come già accaduto per il
Natale, era stato costretto ad accettare il fatto che la sua abitazione venisse
usata come albergo.
Se la questione fosse rimasta però ferma
a quell’occasione, non avrebbe avuto tanti problemi a lasciar correre, ma che
la sera del 31 dicembre i suoi amici - decise che ben presto sarebbero
stati ex - si fossero presentati tutti a casa sua con vivande e alcolici
vari… quella era un’altra cosa.
C’era da dire che un po’ felice almeno
lo era.
Dopo la notte di Natale, non aveva più
Naruto e non sapeva nemmeno se si fosse accorto infine del suo regalo, ma a giudicare
dall’espressione vergognosa e curiosa del ragazzo nell’incrociare i suoi occhi,
l’aveva trovato.
Oltre a Uzumaki, Haruno e Kakashi, c’erano
anche gli altri e tutti, ovviamente, esaltati all’idea del Capodanno imminente.
Kiba reggeva fra le braccia tre
bottiglie di sakè probabilmente rubate a casa; Choji portava infinità di
pacchetti di patatine; Shino, aiutato dagli insetti, teneva stuzzichini e
portate varie fatte dalle ragazze dei loro gruppi.
Kakashi, con Iruka che lo rimproverava,
aveva portato due bottiglie di spumante per festeggiare.
La serata, tuttavia, proseguì tranquilla
fino al dopocena.
Da lì, gli incidenti avvenuti non erano
nemmeno lontanamente calcolabili.
Naruto teneva fra le dita la lampo della
felpa e in una mano una bottiglia di sakè. Vuota.
Kiba si era divertito a sfidarlo a berla
tutta di un fiato e, ovviamente, il Dobe aveva accettato.
Risultato: ubriaco fradicio, aveva iniziato
a fare uno strip-tease.
Sasuke, che per tutto il tempo aveva
tentato di evitare gli assalti di Ino, si era ritrovato, non sapeva nemmeno
come, su di un tavolo a fare da palo a Naruto.
E mentre il ragazzo gli si strusciava
contro spogliandosi sempre un po’ di più, Uchiha, che qualche bicchierino lo
aveva bevuto pure lui, si era ritrovato a dover tenere a bada un altro palo.
Sua fortuna, oltre a notare che Shino ci
stava bellamente provando con Kiba attaccandogli addosso degli insetti femmina
e che Hinata era occupata a parlare con Neji, fu che quando si iniziò a fare il
conto alla rovescia, nessuno prestava più attenzione a Naruto.
Con ancora un po’ di raziocinio, non
così tanto visto ciò che stava facendo, trascinò l’Uzumaki fuori in giardino,
da dove si godeva di una bellissima vista dei fuochi d’artificio che, proprio
mentre quello gli stava chiedendo cosa ci facessero fuori al freddo e al gelo,
iniziarono a brillare alti nel cielo.
E nel mettergli in mano un bicchiere di
spumante, avvicinò il volto al suo, sussurrandogli prima di baciarlo:
Con un’espressione dolce, anche se fortemente malinconia,
osservò la foto successiva.
Sapeva benissimo chi l’aveva scattata e nell’alzarsi
a prendere un bicchiere d’acqua, si accorse che il caminetto, lo stesso della
foto, era ancora lì.
Tristemente pensò che era difficile riconoscerlo
ora, tutto impolverato e da ristrutturare. Proprio come la casa vuota di
Naruto.
Ripensò a quando il camino era tutto bello e pulito,
funzionante e addobbato a festa come mai più lo era stato.
Sospirò debolmente, ricordando il dolce tepore che
emanava.
Da poco ore era iniziato l’anno nuovo e
le persone presenti a casa Uchiha cominciavano ad avvertire la stanchezza -
oltre agli effetti collaterali dell’alcool.
Gli adulti continuavano a chiacchierare tranquillamente
fra di loro, discutendo del più e del meno, ma i ragazzi, lentamente,
cominciarono a sbadigliare.
Riuniti in salone a far fronte chi al
mal di testa, chi a cercare di ricordare perché, non ricordasse di aver
fatto il brindisi insieme agli amici, si erano tutti appostati intorno al
grande camino della sala.
Seduti o sdraiati sui sacchi a pelo
messi sul pavimento, si godevano in quasi totale tranquillità il calduccio
emanato dal fuoco, prontamente ravvivato da ciocchi di legna o da un piccolo katon
di Sasuke.
Ogni tanto qualcuno parlava tentando di
animare la notte, ma anche i più esuberanti del gruppo, fra cui Naruto che
stava letteralmente crollando dal sonno, avvertivano il torpore come una
suadente promessa di benessere.
Ben presto, si ritrovarono addormentati
nelle posizioni più assurde e con dei compagni neanche lontanamente immaginati.
I loro sensei, indecisi se sistemarli
più comodamente, optarono invece di non muoversi, osservando cosa un gruppetto
di adolescenti sarebbe stato in grado di fare.
Lentamente, la loro curiosità fu
attenuata.
Quasi nessuno rimaneva immobile nel
proprio sacco a pelo e c’era chi addirittura iniziava a rotolare fino a trovare
un qualche calore che lo facesse stare meglio.
Il caso più eclatante fu offerto da Kiba,
che rotolò fino all’altra parte della stanza per trovare qualcosa che
soddisfacesse le sue richieste e quella cosa, fu il corpo caldo di Shino.
Probabilmente, pensò Kakashi, ad
attrarlo era stato l’odore dei feromoni degli insetti del ragazzo.
Una scena che invece non si sarebbe mai
aspettato di vedere, fu Naruto che, spostandosi lentamente verso il sacco a
pelo dopo che era di Sasuke, ci si era infilato con tutta tranquillità tentando
di trovare un cantuccio più caldo.
Ma a sconvolgere di più i sensei, non fu
vedere il ragazzo volpe che si appoggiava alla schiena dell’Uchiha, ma il
vedere il suddetto Uchiha che si girava e abbracciava Naruto, facendogli
sistemare la testa sulla sua spalla.
Sui volti di entrambi, brillava un
sorriso colmo di serenità e dolcezza.
Sakura sospirò, affascinata nel vedere il volto dei
suoi amici così rilassati, eppure, non poteva fare a meno di pensare che, se
avessero saputo che l’anno dopo quella gioia non ci sarebbe stata, tutto
sarebbe stato diverso.
Dediche: A quell’uke del mio koi: rekichan e alla nostra bellissima
figlia Shichan ù_ù Kaasan e tousan ti vogliono sempre bene, piccola >*<
Dediche: A
quell’uke del mio koi: rekichan e alla nostra bellissima figlia Shichanù_ùKaasan
e tousan ti vogliono sempre bene, piccola >*<
*Rosso*
Persa com’era a ricordare gli eventi passati, si rese
improvvisamente conto che fuori era già buio.
Sospirò frustrata, conscia che doveva ancora dare una pulita
alla casa e appendere le decorazioni prima dell’arrivo degli ospiti per la cena
di Natale.
Evocò dei bushin per farsi dare una mano nelle pulizie ed il suo ultimo pensiero fu:
«Se
solo ci fossero Sasuke e Naruto a darmi una mano.»
*
Il campanello suonò per quella che sembrava la centesima vola.
Sbuffando, Sakura andò ad aprire scrutando accigliata i
nuovi ospiti.
Quando li ebbe studiati abbastanza da riconoscerli, esclamò:
«Ce l’avete fatta ad arrivare,
finalmente! Ci stavamo chiedendo se foste morti
nella strada del ritorno.»
Un uomo dai lunghi capelli biondi racchiusi in un codino, fece
un sorrisino imbarazzato e sbruffone a mò di scusa.
Guardando il suo accompagnatore, altro uomo dagli occhi e
capelli neri, decise di liquidare il tutto con uno sbuffo divertito.
A Natale, si è sempre più buoni.
Si spostò dalla porta per farli entrare, ricevendo un
sentito:
Nel guardarli ora, alla luce delle lampadine, notò che sotto
il mantello dell’uomo biondo spuntava una testolina dai lunghi e lisci capelli neri.
Osservò allora con attenzione il volto allegro dell’amico,
trovandolo, anche se invecchiato, nonmolto differente da come lo ricordava.
Le tre cicatrici spiccavano sulle guance leggermente
abbronzate ed i suoi occhi, rimasti di un azzurro
limpido, emanavano dolcezza all’indirizzo del fagottino rannicchiato sul suo
petto.
Scrutò poi anche il viso dell’altro, rimanendo sorpresa di
scorgere su quelle labbra fini un dolce sorriso.
L’entrata in scena dei nuovi venuti però, non era passata
inosservata e mentre Naruto si toglieva il mantello, ebbe come la sensazione
che il tempo si fosse fermato.
Nessuno che li aggrediva perché erano spariti per dieci
anni.
Nessuno che gli correva incontro per sapere cosa successo.
No. Semplicemente, iniziarono a salutarli con affetto, come se
si fossero visti neanche il giorno prima.
Naruto sorrise finalmente rilassato e giovale, decidendo che
era ora di presentare la bambina.
Con Sasuke sempre vicino, la mise allora dolcemente a terra,
facendole poggiare i piccoli piedi sul pavimento e con la più totale
tranquillità esclamò:
«Lei è Shichan, nostra figlia.»
Sakura sorrise loro come se già lo sapesse,
lasciando gli altri impietriti ad ascoltare la loro storia:
Kyuubi, entrata misteriosamente in calore, aveva dotato
Naruto - per errore - di organi
femminili perfettamente funzionanti e nel fare l’amore…
Haruno andò in cucina a
prendere tre tazze di cioccolata calda; quando tornò, gliele porse con un ghignetto beffardo.
Il team 7 si guardò con affetto,
avvertendo attorno ai loro mignoli qualcosa che si rafforzava.
Il rosso
della vendetta li aveva divisi per tanto tempo, ma un altro rosso li teneva
legati per la vita.
Nel
bene e nel male.
E tutti insieme,
come ai vecchi tempi, risero e scherzarono, con in più solo una bambina di
circa nove anni, che li guardava con i suoi splendidi occhi azzurri.
Come al solito, chiedo scusa per il
ritardo ç_ç L’università ammazza çOç
Bene, questa era l’ultima flas-fic
e come potete vedere, tutto è bene quel che finisce bene ^O^ehehehe
A chi credeva che finisse male: XP
XD Ok, scleri a parte: ringrazio
moltissimo voi che avete commentato e scusate la fretta, ma fra poco chiude la
sala informatica dell’uni ç_ç