Poesie tratte dal libro Cuore.

di Paolo Ciraolo
(/viewuser.php?uid=115577)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Piccola Vedetta Lombarda. ***
Capitolo 2: *** Il Piccolo Scrivano Fiorentino. ***
Capitolo 3: *** Sangue Romagnolo. ***
Capitolo 4: *** Il Tamburino Sardo. ***
Capitolo 5: *** Dagli Appennini alle Ande. ***
Capitolo 6: *** Valor Civile. ***
Capitolo 7: *** L'infermiere di Tata. ***
Capitolo 8: *** Il Piccolo Patriota Padovano. ***
Capitolo 9: *** Edmondo De Amicis. ***



Capitolo 1
*** La Piccola Vedetta Lombarda. ***


Un ragazzo italiano, sale su in cima ad un albero, su richiesta di un ufficiale del nostro esercito, per avvistare il pericolo rappresentato dalla vicinanza degli austriaci.


La Piccola Vedetta Lombarda.


Con ardore ti issasti
su nelle vette dell'albero,
il nemico fissasti
oltre la cortina dei rami fitti.
Le pallottole saettavano
perché gli austriaci
ti avevano scorto e
furibondi
ti volevano morto.
Di un solo passo
non arretrasti
e i cattivi localizzasti
ma con un nodo alla gola
una pallottola beccasti
e al suolo
stramazzasti.
Col tuo sacrificio tante vite salvasti.
Gli alti onori dai soldati italiani
avesti
la bandiera tricolore
nel cuoricino e nel viso accogliesti,
un fior adorno
ti posarono sul tuo
corpo inerme
privo di vita
che una vittoria,
col suo valore aveva dato,
e ogni onore e gloria
aveva
portato.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Piccolo Scrivano Fiorentino. ***



Uno studente Fiorentino, si alzava ogni notte, senza farsi accorgere, per aiutare il  Babbo nel suo lavoro di trascrittore.L'adulto faceva questo secondo lavoro per guadagnare qualche lira in più e sostenere la famiglia. Alzandosi tardi, per avere fatto la notte, al mattino lo scrivano trascurava la scuola e, per tale ragione, veniva aspramente rimproverato dal padre che, di andar male sui compiti, proprio non glielo perdonava al suo figliolo; mentre lui, fiero ogni giorno di ritrovare tante fascette ricopiate, era ignaro che il merito era tutto del figlio.
Una notte il padre lo trova però chino sul suo scrittoio e capisce tutto...



                     Lo Scrivano Fiorentino.


Ore chinato a scrivere
senza fermarti
con i tuoi occhi grandi.
Per amore del tuo Babbo
ti sprecavi le meningi,
in un lavoro 
duro
per un giovane ancora non
maturo.
E con quanta beltà
davi gioia al tuo
Papà
che del suo lavoro andava
fiero
e se ne sentiva il
condottiero.
Ma di notte eri tu lì
a sostenerlo e
tanto orgoglioso renderlo.
Lui ti rimproverava perché
a scuola la fiacca tu battevi
ma i tuoi sorrisi erano
comunque lievi,
perché il tuo Babbo
felice facevi.
Poi una notte lui si accorse
che era tuo il merito
del suo lavoro
e un bacio
ti diede
per il tuo ristoro.
                                                                         

La scala di cristallo

 

Figliolo, ti diro’ una cosa

la vita per me non e’ stata una scala di cristallo.

Ha avuto chiodi,

e schegge,

e tavole sconnesse,

e tratti senza tappeto.

Ma sempre

continuavo a salire,

raggiungendo un pianerottolo,

svoltavo un angolo,

e certe volte entravo nel buio

dove non c’era luce.

Percio’, figliolo, non tornare indietro.

Non fermarti sugli scalini

perche’ ti e’ faticoso andare.

Non cadere, adesso:

perche’ io continuo ancora, amore,

ancora mi arrampico,

la vita per me non e’ stata una scala di cristallo.

Langston Hughes

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sangue Romagnolo. ***


La storia narra di un nipote ribelle che passa agli occhi della nonna come cattivello. Ma un gesto eroico e...
Sangue Romagnolo.



La nonna arrabiare
facesti,
il tuo cuore di pietra,
in te facevi entrare
la cattiveria.
Solo a giocar
pensavi
e, con la tua
nonna non volevi
star.
Ma quel giorno,
impietoso,
un si lieve sentimento
avesti
e con lei stavi gioioso.
Tu animo duro,
Ferruccio,
eri il nipote con poca
dote.
Ma che succede qui !
Vi è un assasin
ti butti
a protteger la tua vecchia,
ma lui
la mano fredda alza
e il tuo cuor trafitto
sobbalza.
Inerme e senza vita
giaci,
per te è finita.
Ma la tua nonna
che hai salvato
sempre lacrime
per te
ha versato.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il Tamburino Sardo. ***


L'esercito Italiano fronteggia quello Austriaco in una battaglia del nostro Risorgimento. Il nemico è superiore ai nostri e per tanto ripiegano in un casolare, dove sono accerchiati. Molti soccombono ed è per tutti la fine, presto o tardi, si devono avvisare i rinforzi. Un piccolo tamburino si offre al sacrificio esponendosi per un lungo tratto al fuoco nemico. Riesce, seppur colpito a una gamba, a dare l'allarme e fare venire gli alleati che vinceranno la battaglia. L'ufficiale salvato, insieme a pochi altri soldati, va a rendere onore al piccolo tamburino ma...


Il Tamburino Sardo.



Lo scoppiettar dei fucili!
In un casolare tutti insiem vi
rifuggiaste,
ma il nemico con un agguato i vostri
corpi straziò.
Tu piccolo, dai sopravissuti,
in cerca di aiuto fosti mandato e,
correndo,
saettasti fuori all'aperto,
dove una pallottola ti ferì.
Stoicamente l'allarme desti
e, gli alleati, al galoppo salvarono
i superstiti,
tra cui un ufficiale che ti venne a trovare
in ospedale.
Appena lo vedesti tu, tamburino, con la testa
un inchino gli facesti.
Ma lui gli alti onori militari ti rese
e, una lacrima, gli rigò il viso
senza una gamba,
eri stato inciso.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Dagli Appennini alle Ande. ***


E' questa la storia di una madre coraggio, che pur di risanare una famiglia Genovese caduta in disgrazia e piena di debiti, va in Argentina per fare la donna di servizio a una ricca famiglia e poter guadagnare tanto da risollevare i suoi due figli e il marito.Marco, il figlio minore, ama tantissimo la mamma e non sopporta la sua distanza, decide quindi di partire, per un lungo viaggio dopo aver saputo che lei stava male.
La troverà solo dopo tanto tempo, mentre che stava per essere operata, la sua presenza non poteva risultare tanto prodigiosa per la donna, che supera l'operazione solo rivedendo il suo figliolo....




Dagli Appennini alle Ande.



Con cuor di leone
Marco tu andasti
e la tua mamma cercasti.
Per mari e per monti
camminasti,corresti
ed esplorasti,
ma la tua mamma, affettuoso Marco,
non trovasti.
Finché un giorno,
molto lieto,
finalmente la incotrasti.
Sulle sue braccia ti buttasti
ed ella, malata al cospetto di un dottor,
sul suo petto raggiante ti strinse,
piangente di gioia felice dentro al suo cor.
Subito ti fece allontanare,
aveva fretta di guarire
e, grazie al tuo coraggio e al tuo candor,
caro Marco,
l'operazione superò
e, a lieto fine 
tutto andò.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Valor Civile. ***


Un fanciullino cade nelle acque agitatissime del Po, un ragazzo assiste alla scena e, mosso da grande coraggio e spontaneo altruismo, si getta nel fiume e salva il piccolo. Riceverà per questo atto eroico una medaglia al valor civile.

Valor Civile.



Gonfie e terribili erano le acque del Po.
Un fanciullo lottava per la morte, in questo
fiume in piena, senza sorte.
Tu Pinot assistevi impavido alla scena
e volevi, aiutarlo,
quindi ti buttasti nel fiume solo per salvarlo.
Ci riuscisti contro la furia delle acque
e in salvo portasti il minore,
che aveva ancora negli occhi, il terrore.
L'eroismo, nel ragazzo, è davvero celestiale.
Esercito riveritelo come uno di voi,
madri amatelo come un vostro figliolo,
perché ha sentimenti e animo d'oro.
Per il coraggio che  dentro al cuor hai avuto,
ti meriti senza alcun dire
la medaglia al valor
civile.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** L'infermiere di Tata. ***



La storia parla di un Padre che parte da casa per trovare lavoro e sostenere la famiglia.Egli però dopo tempo torna a Napoli, la sua città, ma entra in opsedale causa una malattia.La moglie non può assisterlo perché deve allattare la figlioletta e accudire l'altra cagionevole.Andrà il figlio maggiore Cicillo a trovare il suo babbo in ospedale con una lettera in mano per facilitare il riconoscimento.
Sarà portato in un reparto ma...troverà un vecchio che scambia per il vero padre ma non lo è.Solo dopo qualche giorno il suo reale Papà lascerà il suo reparto guarito riabbracciando il figlio.Che ne sarà del vecchio morente...









L'Infermiere di Tata.


Dì piovoso di Marzo,
un giovane ansioso
cerca il padre
all'ospedale
per poterlo consolare.
Una lettera egli
reca con se,
con poche righe
da dare al portinaio,
e andare urgente
dal suo amato degente.
Una tendina si apre,
nelle corsie sature
di letti e, cariche di
sofferenze.
Un viso smunto,
capelli bianchi
il respiro affranto,
 il giovane
scoppia in un pianto.
Il babbo suo veglia,
gli parla,
ma il suo Tata
non fiata.
Egli le coperte
gli rimbocca,
la mano gli tende
e sostiene,
poi con voce carezzevole
infonde lui calore.
Il malato un dì,
brillò di luce cosciente,
e grato, gli fece un sorriso
a quel figliolo, tutto solo.
Giorni, un paio,
e fuori le tende una voce,
egli la riconobbe,
uscì dallo stanzino
e vide il suo vero padre.
Singhiozzi,
commozione,
mai più una triste emozione,
solo gioia e felicitazione.
Il babbo ritrovato,
di salute rinnovato.
Ma invece di andar via insieme a lui,
il piccolo ritornò
dal vecchio, grave,
col permesso del padre.
Questi prima di spirare,
la mano gli strinse,
e in cuor suo lo benedisse.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il Piccolo Patriota Padovano. ***




Non sarò un soldato codardo,no...ma ci andrei molto più volentieri alla scuola,se il maestro ci facesse ogni giorno un racconto come quello di questa mattina.
Ogni mese,disse,ce ne farà uno,ce lo darà scritto,e sarà sempre un racconto di un atto bello e vero,compiuto da un ragazzo.
Il piccolo patriota padovano si intitola questo.Ecco il fatto.

Un ragazzo seduto alla porta di casa e di pensare Archivio Fotografico - 5100796


Il piccolo Patriota Padovano.

Alla mercè di
un saltinbanco,
fosti venduto per pochi
denari o poco più,
dai tuoi
poveri come te.
Solo come un cane
selvaggio,
picchiato per saltare
e girare nel sipario,
di una vita
che tutto ti aveva levato.
Finalmente scappasti,
e una nave pigliasti,
come un orso ferito
stavi nella tua
cabina, insieme
ad altri forestieri.
Domande questi ti fecero,
la tua storia, terribile
smozzicasti controvoglia.
I personaggi bevevan vino
e mezzi brilli e impietositi,
delle monete ti scucirono.
Sognasti,
potevi
far tanto con quel
denaro.
Ma a un punto
i disperati brilli,
presero con impeto,
a dir male del tuo
amato paese,
a loro dire
e sparlare, un devastato
grande casolare,
dove tutto
è farabutto.
Le monete pigliasti
e gliele lanciasti
in viso
levando loro quel
malvagio sorriso.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Edmondo De Amicis. ***




Cuore.

 
Edmondo De Amicis.

 

 

Hai scritto la più celebre
opera della letteratura
per ragazzi,
dopo Pinocchio
Cuore,
non è un libro 
è un fiore.
Tradotto in quasi tutte 
le lingue,
il libro che hai scritto,
ha il crisma 
dell'internazionalità
il pregio dell'universalità.
Ti sei accostato con affetto
e comprensione,
ai diseredati,
hai trasmesso ai giovani
i valori più amati.
Si sta perdendo il concetto
dei valori umani,
ti sei avvicinato
ai meno fortunati.
Il Celeste Creato
ti ha dato
un mondo di amici
tu sei..
Edmondo De Amicis.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=737147