Promessa nella bufera d'inverno

di Yusaki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nella bufera d'inverno...Imporre /un sorriso?/ (Kuro/Fay) ***
Capitolo 2: *** Nella bufera d'inverno...Promessa /da mantenere/ (Dou/Wata) ***



Capitolo 1
*** Nella bufera d'inverno...Imporre /un sorriso?/ (Kuro/Fay) ***


 

One Shot su Kurogane e Fay. Il personaggio con cui dialogherà Fay non esiste nell’opera (credo) ma non si può neanche dire che l’abbia inventato io…! Avvertimento! Come le due opere di Trc e xxxHolic anche le due One-shot sono collegate, anche se solo da una cosa, quindi se leggete questa siate consapevoli che per sapere questa cosa (l’interlocutore di Fay) dovrete leggere anche l’altra. In realtà potete anche leggerle singolarmente, perché auto conclusive, ma vi consiglio comunque di leggervi almeno l’ultima riga della One-shot su xxxHolic, che pubblicherò il 25 dicembre, e che vi svelerà l’identità del personaggio. (Fra parentesi, quella di xxxHolic potete leggerla anche senza aver letto questa, visto che verrà messa per seconda!)

Attenzione un’altra volta! Questa One-shot è spoiler sul passato di Fay! Se non lo conoscete il passato del nostro mago non capirete bene alcuni passaggi. La storia non è ambientata in nessun mondo in particolare, ma sicuramente è situata dopo il volume 17, quindi se non ci siete arrivati prenderete in testa un’altra sequela di Spoiler…Buona lettura!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Certo che fa freddo.

Mi sembra ovvio, è pieno inverno.

Mh? Che voce soffice…sei tu che stai parlando?

Si, sei fra le poche persone che mi ha riconosciuta subito.

Grazie, dopotutto sono un ragazzo intelligente.

Ti ho visto altre volte…

Questo perché viaggi molto.

È vero.

Anche noi viaggiamo molto.

L’ho notato. Non sei da solo.

Adesso si.

Adesso. È per questo che hai freddo. Perché non ti stai scaldando?

Beh, credo sia rotta la caldaia!

Ma ci sono altri modi per scaldarsi.

Ma preferisco la caldaia.

La caldaia non fa compagnia.

Perché? Cos’hai contro la caldaia??è sempre tranquilla e ti ascolta!

Quel tuo sorriso…

Cosa?

Non farlo più.

Sorridere fa bene, non lo sai?

Non nel modo in cui lo fa tu. Non farlo più davanti a me.

Sei davvero capricciosa.

Anche, ma soprattutto sono pura e le bugie mi fanno male.

Fanno male un po’ a tutti.

Soprattutto a lui.

No, per favore…

Voglio che tu vada da lui.

 

-Che ci fai qui?-

Fay si fermò sulla soglia della porta , bloccato dalle parole di Kurogane.

-Hai fame?-

Fay mantenne lo sguardo fermo a quella domanda. Kurogane lo scrutava col solito cipiglio cupo.

 

No.

Almeno ti sei fatto sparire quel sorriso.

Mi stai…tormentando.

Lo farò per molto tempo se non vai subito da lui.

Non puoi rimanere per sempre.

Per molti mesi ancora si.

Non capisco perché tu ci tenga tanto.

Ti voglio aiutare.

 

-Se hai fame vieni pure- continuò il guerriero voltandogli le spalle per tornare a fissare il caminetto.

Fay si avvicinò fino a sedersi, lentamente sul letto. Era così leggero che quasi il materasso non si infossò sotto il suo peso e se non fosse stato per il suo respiro Kurogane avrebbe quasi pensato che se ne fosse andato.

Il mago sfiorò con una mano il tessuto di stoffa della camicia dell’altro. E rimase in silenzio.

 

Aiutare…

Non ho potuto farlo, l’altra volta. Sono stata costretta a guardarti, circondato da muri impenetrabili, sono stato costretta a guardarti, piangere, soffrire. Ti ho osservato mentre gridavi dal dolore, mentre ti perdevi assieme al tempo. Tanto, tanto tempo, così tanto che sono tornata più di mille volte a vederti, per trovare quello scempio maledetto. Così vicina a te da poter piangere insieme…eppure non potevo toccarti…non potevo aiutarti. E allora ho pensato che non c’era più speranza. Che forse sarebbe finita così, per sempre…non avrei più visto il tuo sorriso e i tuoi occhi splendenti…mi erano rimaste solo le bugie che mostravi, e la mia speranza era morta così, con quel fratello che non hai mai dimenticato.

 

Kurogane spostò impercettibilmente lo sguardo e intravide il mago. Fay non lo stava guardando ma fissava la sua pallida mano, esile, appoggiata su quella pelle che avrebbe dovuto mordere per sopravvivere. L’unico occhio brillava…di lacrime.

 

Poi però ho visto qualcosa. Era in uno dei miei tanti viaggi, perché io sono in molti posti. C’era una città, in un luogo chiamato Giappone, ricoperta di bianco per le nevicate frequenti, eppure ancora capace di brillare dei mille rossi e oro scintillanti del Natale. C’era una scuola…

 

-Che stai facendo?- domandò bruscamente Kurogane a Fay. Quest’ultimo si riscosse e alzò di scatto lo sguardo verso di lui sorprendendosi quando una lacrima lasciò il suo occhio per solcargli la guancia, si sorprese almeno quanto il guerriero. Forse di più.

 

anche la scuola era addobbata a festa e gli studenti stavano contribuendo ad abbellire il cortile, incuranti delle condizioni atmosferiche. Tutti indaffarati, correvano e portavano nastri colorati…

 

-Io…- ma la sua voce non funzionava bene, si accorse, e cercò subito di sottrarsi dallo sguardo di Kurogane. Quella dannata lacrima: era una sola ma aveva lasciato un segno così evidente da sconvolgerli entrambi.

-Dimmi cos’è successo- disse Kurogane. E con una mano prese il viso di Fay per guardarlo negli occhi, di nuovo, per non farlo mentire ancora una volta.

 

…e c’erano questi due, uno molto scocciato per il modo in cui l’altro tentava di trasformarlo in un albero di Natale vivente. Erano molto carini insieme e si guardavano con un sorriso…avevano gli occhi di rubino  e di zaffiro.

 

A Fay sembrò che quella fosse la prima volta che si guardavano davvero da dopo che era avvenuta la sua trasformazione. Kurogane osservava il vampiro…e Fay si sentiva molto la preda in quel momento.

Era assurdo come i ruoli si fossero ribaltati a causa della sua debolezza.

 

Giocavano con me, mi rincorrevano, e a volte mi urlavano contro, ma sempre con gioia. E ho pensato che fossero molto felici.

 

-Felici…- uscì flebile dalle labbra di Fay.

 

E  ho pensato che c’era ancora speranza.

 

Gli occhi di Kurogane brillarono in modo pericoloso -Cosa stai dicendo? Sei impazzito?-

-Non vorresti esserlo Kurogane?- domandò Fay.

 

Piangi?

Anche io.

Anche tu cosa?

Voglio essere…felice.

Non attendere, va da lui.

Non so se lui vorrà esserlo…se vorrà essere felice.

Sciocco, basterà chiederglielo.

 

La pelle di Fay era fredda sotto i suoi polpastrelli, creava un contrasto così…armonico…la sua pelle abbronzata contro quella pallida di lui.

A Kurogane sembrò, per la prima volta, di star come picchiando un gatto indifeso, un gatto dal manto bianco come la neve e gli occhi immensi, azzurri, e la sua immagine sembrò cambiare tornando com’era prima, con entrambi gli occhi del colore del cielo lucidi, e un sorriso, vero, che non c’era mai stato.

La tempesta che scuoteva il mondo là fuori sembrò implodere e convergere tutta nel petto del mago che si sentì schiacciare il cuore da un tormento amplificato all’infinito…aveva sopportato tanto, per molto tempo, non una, non due, ma mille volte e mille giorni dallo sfortunato giorno in cui era nato…ed il numero di volte in cui non aveva pianto si era accumulato e pareva deciso a fargliela pagare tutta ora. Proprio ora che era insieme alla persona che amava.

Con un suono inconsulto di dolore si getto fra le braccia di Kurogane e scoppiò a piangere.

 

Cosa ti è preso?

È…è che mi hai raccontato una storia felice…

Di solito si piange per le storie tristi.

Perché mai dovrei piangere per le storie tristi? La mia storia è già triste di suo. Piango perché quella storia felice non sarà mai la mia.

Bugiardo.

Cosa?

Bugiardo, non è vero che quella storia felice non sarà mai la tua. Perché…ora sei felice, no?

 

 

-Fammi restare, solo per un po’…- singhiozzò Fay, il viso affondato nei vestiti del guerriero -Solo per un po’…-

Sentì il silenzio da parte del guerriero.

Poi due mani si posarono sulla sua schiena e lo strinsero.

 

Si ora sono felice. Anche se sarà solo per un po’.

 

Fay esitò qualche secondo…

 

Allora adesso puoi farlo.

 

…si spostò leggermente quanto bastava per guardare il viso di Kurogane…

 

Posso fare cosa?

 

…solo loro, solo i loro occhi…

 

Puoi sorridere, Fay.

 

Fay sorrise e quello, per Kurogane, fu il gesto più inaspettato di tutta quella serata, forse più inaspettato delle lacrime, addirittura più inaspettato del bacio che sarebbe venuto dopo, e della notte che avrebbero passato insieme…

Dopo anni Fay sorrideva.

E fuori la tempesta si spostava, in altre dimensioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Well, lavoro finito! *__* Questa One-shot, come già detto, è legata alla prossima su xxxHolic (Sul pairing Doumeki/Watanuki, che, ricordo, pubblico la mattina del 25 dicembre, come buon auspicio!) dove ci verrà svelato il nome dell’interlocutrice di Fay. Tuttavia potete, come avete visto, godervi la Fanfiction anche così. Volevo un Natalizio semi lieto fine per questi due, e spero di esserci riuscita!! Vedere un bel, vero, sorrido da parte di Fay non sarebbe un ottimo regalo da trovare sotto l’albero?^___^ Penso proprio di si! Sarebbe anche bello trovare delle recensioni!XD Dite pure che Fay è OOC, perché lo è! V__V Anche se più che altro è un Fay che si lascia andare…si sa, ci si riscalda meglio in due!

Naturalmente avrete capito che il mondo di cui parla l’interlocutrice di Fay è simile a quello della scuola Horitsuba, o magari è proprio quello! Vallo a capire! A proposito, non so se qualcuno di voi se l’è chiesto, ma il grassetto è usato unicamente per dare risalto al racconto.

 

Arrivederci alla mattina di Natale!

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Nella bufera d'inverno...Promessa /da mantenere/ (Dou/Wata) ***


Ai lettori, grazie di aver letto e commentato, aggiungerò un omake con i protagonisti delle due storie, dopo questo, per rispondere alle vostre recensioni! Qui si congela abbastanza, ma devo dire che scrivere mi ha perlomeno tenuto calde le dita!!^___^

Questa One-shot è strutturata come l’altra con dialoghi alternati a frammenti di storia, solo che questa volta ci saranno due tipi di dialogo con due persone diverse (Dialoghi fra: Watanuki-Interlocutore e Watanuki-Doumeki, mi riferisco ovviamente alle parti in corsivo). Ricordo allegramente che questo capitolo può essere letto indipendente dall’altro e che a fine storia troverete in grassetto il nome della misteriosa interlocutrice. Che altro dire? Vi lascio a Doumeki e Watanuki, non roviniamo l’atmosfera…buona lettura!

 

 

 

 

 

Ciao.

Ciao.

      

Chi sei?

Una che passava di qui.

Perché passavi di qui?

Volevo vedere una persona.

Chi?

Hai intenzione di fare ancora molte domande?

Mi odi?

Perché dovrei odiarti piccolo?

Vedo degli spettri.

Non è un buon motivo per essere odiato.

Perché sei qui?

Devo vedere una persona…

Non hai freddo?

Si.

È una persona importante se sei venuta qui con tutta questa neve.

Diciamo che devo fare una cosa importante e ho bisogno di questa persona importante.

Perché hai bisogno di questa persona?

Perché esaudisce i desideri.

Ho capito.

Anche tu sei qui in mezzo alla neve…avrai freddo piccolo.

Non importa.

Ma non stai aspettando nessuno.

No.

Però arriverà qualcuno.

Tu come lo sai?

Io posso vedere molte cose.

I miei genitori sono morti, per questo sto qui in mezzo alla neve…la casa è così vuota…fa molto più freddo là che qua.

Così ti ammalerai. E non hai ancora nessuno che si prenda cura di te.

Pazienza.

Non ti ammalare piccolo…hai degli occhi così belli. Sono blu proprio come il cielo…mi piacciono.

E quindi?

Quindi non voglio vederti scomparire…altrimenti non potrò vederli più, no?

Io…non voglio scomparire. Cercherò di non ammalarmi.

Piccolo facciamo così, quando arriverà la persona che si prenderà cura di te io farò smettere di nevicare.

La persona che si prenderà cura di me?

Si, sarà una persona speciale. Quando sarai ammalato questa persona sarà accanto al tuo letto e ti curerà, ti riscalderà nelle fredde notti d’inverno…ti donerà un occhio dorato…

Arriverà davvero questa persona?

Certo piccolo.

Allora…l’aspetterò. E quando ci sarà…le dirò che le voglio più bene di chiunque altro!

Ahaha…bravo piccolo. E poi sai cosa devi fare?

Cosa devo fare?

Devi darle un bacio…

Perché?

Perché così saprà davvero che è la persona più importante per te.

Va bene, allora te lo prometto…gli darò un bacio…ma come si fa a dare un bacio?

È una cosa un po’ da adulti…quando cresci lo capirai…ancora c’è tempo…quando arriverà il momento saprai cosa fare e ti ricorderai di questa promessa.

Promesso.

Promesso.

 

La neve cadeva leggera e Watanuki sospirava cercando di non infradiciarsi più di quanto già non era, o si sarebbe ammalato. Era inverno, già da un po’, e la gente andava e veniva dalle case decorate per Natale, strade rumorose che lui si era lasciato alle spalle per entrare in quella piccola via satura di silenzio…una fredda coperta di bianca neve…

E poi, di colpo, senza nessun preavviso, smise di nevicare.

Watanuki strabuzzo gli occhi, perplesso. Un attimo prima la neve fioccava e danzava in gran quantità, offuscandogli la visuale, e invece così d’improvviso era smessa, come se avesse varcato la linea invisibile di una barriera.

Guardò indietro per verificare che non si fosse effettivamente infilato in un qualche pasticcio magico, ma non c’era niente, salvo il tappeto di neve e il cielo bianco, vuoto.

Perplesso si voltò per riprendere la strada e andò a sbattere contro qualcuno.

-Yo- lo salutò una voce mentre lui imprecava e si toglieva la neve dai vestiti.

-Doumeki!- gridò il ragazzo arrabbiato, fulminando con lo sguardo l’altro. -Cosa diavolo ci fai tu qui?!-

 

Ciao.

Ciao…

Cosa ci fai qui sotto la neve?

Sto…aspettando.

Chi?

La persona che mi proteggerà.

La persona che ti proteggerà?

Si, quella a cui vorrò più bene in assoluto…

Ma se aspetti qui ancora a lungo ti ammalerai.

Non credo, guarda, ha anche smesso di nevicare!

È vero. Strano.

 

-Stavo solo passando di qua.- rispose Doumeki, impassibile come sempre -Sei bagnato fradicio.-

-Lo so stupido arciere!- sbottò Watanuki rabbrividendo dal freddo.

-Così ti ammalerai- constatò Doumeki con la sua solita flemma esasperante -Vieni al Tempio, è qui vicino.-

 

Ho freddo.

Lo vedo. Vieni con me?

Dove?

Al casa.

Perché?

Lì ti riscalderai.

Perché sei così gentile con me?

Non lo so.

 

Rabbrividendo Watanuki lasciò che l’arciere lo conducesse dentro il tempio. Il cambio di temperatura gli fece sfuggire dalle labbra un sospiro di sollievo.

Doumeki sparì per qualche secondo dicendogli che poteva usare il bagno per togliersi i vestiti e farsi una doccia calda. Anche se non lo avrebbe mai ammesso Watanuki gli fu grato per quel favore. Starnutendo entrò in vasca, i vapori caldi che gli avvolgevano il corpo…

 

Mmh…

Va meglio adesso?

Si.

Bene.

Grazie.

Niente. Come ti chiami?

Watanuki.

 

Alzandosi si avvolse nell’asciugamano bianco che trovò appeso lì accanto. Il bagno lo aveva ristorato ma anche lasciato curiosamente stanco.

Sbattendo le palpebre, cercando di scacciare il torpore, tornò nella stanza di prima e vide che qualcuno aveva lasciato una coperta blu, soffice, di fianco alla stufetta a legna.

Sicuramente era opera di Doumeki.

Prese la coperta e vi si avvolse, e ancora una volta il calore lo ricoprì.

-Va meglio?- domandò Doumeki.

Watanuki non si era accorto che era tornato, così lo guardò sedersi accanto a lui senza dire niente. Fissava la parete davanti a se senza uno scopo preciso.

Watanuki si perse ad osservare il gioco della luce arancione del fuoco sui suoi capelli.

 

Senti…

Si?

Sei stato davvero buono con me.

Mmh…

Mi hai accolto in casa. E hai impedito che mi ammalassi.

Non volevo che ti ammalassi.

Tu mi starai vicino?

Se vuoi si.

Allora sei tu?

Chi?

La persona che stavo aspettando…quella più importante per me.

Forse.

Come ti chiami?

Doumeki.

 

-Doumeki?- borbottò assonnato Watanuki. Si rintanò un po’ di più nelle coperte calde e sentì Doumeki avvicinarsi leggermente a lui.

-Si?-

-Gra…graz…- sentendosi arrossire Watanuki sbuffò, non riusciva proprio a dirglielo…

-Niente- rispose tranquillo l’altro.

-Non ti stavo ringraziando- mentì lui. Si strinse un ancora a lui, inconsapevolmente si erano avvicinati, il caldo aveva reso pigri i loro sensi tanto che Watanuki non riuscì neanche a protestare per l’abbraccio in cui si era ritrovato stretto.

-Doumeki…- disse all’improvviso.

-Dimmi-

-Io…credo di dover mantenere una promessa-

-Una promessa?-

-Si, perché ha smesso di nevicare-

-Quello che dici non ha senso.-

Watanuki strinse i pugni. Non poteva credere che quella persona potesse essere tanto irritante…

Eppure…

 

Ti ringrazio.

Per cosa?

Te ne sei ricordato.

Eh?

Della promessa.

Si…ma…

Mantienila.

 

-Doumeki…- chiamò ancora una volta Watanuki.

Doumeki si voltò verso di lui. La coperta ora li avvolgeva entrambi nel suo calore, blu come quegli occhi, anzi, come uno di quegli occhi.

Watanuki si sporse verso di lui fino a che le loro labbra non si toccarono.

Sentì il viso arrossarsi, le labbra premute contro quelle di Doumeki.

Piano si scostò per poter guardare nei suoi occhi dorati, ora sorpresi.

Poi sentì arrivare il sonno, più violento di qualsiasi altra emozione, anche del cuore che correva…anche del calore delle braccia di Doumeki attorno alla sua vita…

Doumeki lasciò che la testa di Watanuki si poggiasse contro il suo petto, e quando fu sicuro che dormiva lo coprì meglio con la coperta, perché non prendesse freddo.

-Non permetterò mai che tu scompaia- disse piano sfiorando i suoi capelli con le labbra. -Tu sei la persona più importante per me.-

 

Non nevica più…

Anche io mantengo le mie promesse.

Sei poi andata da Yuuko-san?

No. Ho deciso che il mio desiderio non era poi così importante.

Cosa avevi desiderato?

Una cosa impossibile.

Ovvero?

Di morire.

Perché volevi morire?

Pensavo che la gente mi odiasse.

Perché?

Io provoco molto freddo nelle persone.

Ma tanto ci sarà sempre qualcuno a riscaldarle, no?

Non è sempre così.

Come mai hai cambiato idea?

Perché…perché mi sei simpatico, piccolo. Ora hai una persona che ti riscalda…e vedervi mi rende così felice da permettermi di voler vivere ancora. Perciò…non scomparire mai.

Devi andartene ora?

No, penso che resterò ancora un po’. Almeno fino a che non sbocceranno i fiori.

E dopo te ne andrai.

Si, altrimenti potrei ucciderli per sbaglio…i fiori sono creature delicate, come te.

L’ultima volta non me l’hai detto.

Cosa?

Chi sei.

È vero.

Adesso puoi dirmelo?

Si piccolo. Io sono la Neve. Semplicemente la Neve.

 

 

 

 

 

 

 

 

Finisce così! Bene, come vedete non era esattamente un personaggio già esistente, e tuttavia non si può neanche dire che l’abbia creato io…dopotutto la neve esiste da sempre, e sempre è caduta in inverno. Ho spesso pensato alla bellezza della neve, alla sua fragilità, e ad altre sue peculiari caratteristiche, così ho provato ad incarnarle dandogli una voce! La Neve che ho creato è desiderosa di aiutare il prossimo, dall’animo gentile ma anche fermo…ma da lei traspare soprattutto l’angoscia per millenni di persone morte a causa del freddo e delle valanghe, di cui lei si sente responsabile, quindi si può dire che sia una creatura molto sensibile.

Precisando per bene questa seconda One-shot è cronologicamente precedente a quella su Tsubasa Reservoir Chronicle. Nella One-shot su Kurogane e Fay la Neve ha già lo spirito temprato da questa esperienza che l’ha portata al desiderio di vivere ancora e allo stesso tempo ha rafforzato la convinzione di aiutare chi può (Fra l’altro, sembra che la nostra Neve abbia un debole per gli occhi blu!). Non sono sicura che si sia capito perché non ho usato distinzioni di carattere di scrittura ma ho lasciato tutto al dialogo…comunque, nella prima parte parlano Watanuki e la Neve, ed è ovviamente lui il primo a vederla, dal secondo dialogo in corsivo Watanuki parla con Doumeki, sono bambini e l’arciere l’ha appena incontrato, sotto la neve, e ne è rimasto colpito, Watanuki invece accenna al fatto che ha smesso di nevicare, insomma è un episodio del passato che ho ideato io di sana pianta, ma lo si può anche interpretare come un semplice dialogo mentale fra i due che nella realtà non è mai avvenuto. O anche come il dialogo fra i loro di un mondo parallelo, vi lascio liberi di scegliere perché non ho definito la situazione proprio per questo!XD Personalmente tendo a interpretarlo semplicemente come un episodio sospeso e fuori dal tempo.

Anche il penultimo dialogo è giocato sull’incertezza, potrebbe essere di nuovo la Neve l’interlocutore di Watanuki, ma potrebbe anche essere ancora Doumeki a stare parlando.

Nell’ultimo dialogo siamo ovviamente tornati nel tempo presente con un Watanuki non più bambino e la Neve che ci dice chi è, finalmente! Tutta quest’atmosfera sospesa e confusa è stata adottata per ricreare lo spirito dell’inverno, con la neve che, con tutti il suo candido vorticare, non ci fa vedere bene quello che ci circonda eppure riesce anche, con il suo silenzio ovattato, a farci capire qualcosa in più su noi stessi.

E, santo cielo, direi che è ora di salutare!XD I biscotti Natalizi in forno stanno bruciando! O__O Devo andare a soccorrergli!!!!! Voi recensite intanto!!!!

BUON NATALE A TUTTI VOI!!!!!!!!!

 

…guardate, sta Nevicando!!!! *__*

 

 

 

 

 

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