Presunzione

di Anicemirto
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CiseiNoncisei ***
Capitolo 2: *** Gelosia ***
Capitolo 3: *** Dolci ***
Capitolo 4: *** Illudersi ***
Capitolo 5: *** Carne ***
Capitolo 6: *** ReinRaus? {DentroFuori?} ***
Capitolo 7: *** Specchio ***
Capitolo 8: *** Pietra ***



Capitolo 1
*** CiseiNoncisei ***


Fa male. Così male da sembrarti impossibile,il tuo corpo non era neanche lontanamente in grado di concepire tale sensazione. O almeno…non lo era fino a questo momento.

Cerchi di resistere,di non urlare,di non parlare,non puoi (e non vuoi) mostrarti debole ai suoi (tuoi!) occhi. Oh no,se lo facessi lui ne sarebbe rattristato!

E devi promettere anche un’altra cosa…di non riferirti più a lui come ad una persona estranea!

Avanti,prometti!

 

-…lo prometto…-

 

Bravo! Così si fa!

 

-…Ha…hai detto…qualcosa?-

-No…-

 

Perfetto,hai visto? Non ci vuole molto a convincerti di una cosa…ma del resto è sempre stato così,sei sempre stata una persona debole,non sei mai stato in grado di gestire la situazione da solo,sei un incapace!

Già,senza di lui…no,hai sbagliato! …senza te stesso non saresti in grado di fare niente! Non hai forza di volontà,necessiti di continue attenzioni e incoraggiamenti! E a darteli devono essere sempre gli altri…che stupido che sei! Da solo non potresti vivere…eppure non vuoi ammetterlo!

 

Non vuoi ammettere…che tra i due tu sei quello che non conta niente.

Sei un appendice! Lo sbaglio derivato da una divisione che mai sarebbe dovuta verificarsi!

 

Difatti…con che presunzione puoi dichiararti quello realmente necessario? Quello che realmente possiede i ricordi,i sentimenti,e le capacità di quella persona?

Non puoi mio caro,non puoi assolutamente!

 

Con che coraggio puoi affermare di non essere solo un riflesso di quello che è lui?

Ah,ci risiamo…lo hai nuovamente chiamato “lui”!

Lui è te stesso!

Capito?

 

-S…sì…-

 

Fantastico.

Insomma…chi ti dice che con la tua morte debba necessariamente cambiare qualcosa? Magari non conti realmente nulla! Magari il nucleo di quella persona non è neanche in parte collegato a te!

Ammettilo,tu sei solo un riflesso!

Se si rompe lo specchio puoi anche rimanere…ma sarai distorto,pressocchè inutile per la figura originaria. Che probabilmente deciderà di andarsene…per impedire al riflesso stesso di esistere.

 

Sì,perché tu in realtà non esisti!

Esiste lui…no,esisti tu!

Però al tempo stesso non esisti.

Ci sei e non ci sei!

Sei uno,sei due.

Quindi non conti proprio niente.

 

Andiamo…a che può servire qualcuno che probabilmente non possiede neanche un’anima completa?

Pensi di condividere anche il tuo spirito con te stesso?

No,nessuno è in grado di determinare quanto possegga in realtà il controllo sul proprio animo! Tu sicuramente non lo possiedi!

O meglio,lo possiedi…ma non lo possiedi!

Ah,che discorso difficile…

 

Sei confuso vero?

Probabile…del resto anche la situazione in cui ti trovi non ti aiuta!

Guardati…guarda come subisci passivamente il volere di te stesso!

Non hai neanche il coraggio di reagire,ti sei convinto che sia una cosa giusta,una cosa bella…

…però fa male!

E se fa male non è sicuramente una cosa bella.

 

E’ caldo no?

Ti accarezza (da dentro) vero?

Si muove…ti sembra quasi che ti stia squartando dall’interno.

Senti l’addome comprimersi e le ossa dilatarsi di poco…

Non è una cosa bella.

 

E’ una cosa schifosa.

 

Perché tu,fai schifo.

Sei disgustoso,sei innaturale…eppure esisti.

Com’è possibile tutto ciò? Il mondo non dovrebbe essere forse composto da persone (?) naturali? Normali?

 

E poi arriva anche la parte piacevole.

Quella in cui ti senti amato.

Quella in cui tu ami te stesso.

 

E anche questo non è normale.

 

Una persona che ama il proprio riflesso.

 

{N o n P u ò E s i s t e r e}

 

Quindi,logicamente,tu non esisti!

 

Ma allora…cosa esiste realmente a questo mondo?

 

Lo sai?

No,non lo sai!

 

Non lo so neanche io. Questo dipende,probabilmente,dal fatto che io sono te. E già,stai parlando da solo…e anche questo non si dovrebbe fare!

Le persone normali (di solito) non parlano da sole.

 

Hai una personalità distorta,non capisci chi sei ne chi sono gli altri.

Non riesci a farti un’idea delle persone e del mondo esterno…semplicemente perché non riesci a distinguere cosa sei tu,e cosa sono gli altri.

Non hai concezione di te stesso!

Perciò non puoi avere neanche il senso del pudore. (Difatti quello che stai facendo è vergognoso)

Sei come un animale! (E come un animale ti lasci andare ad un amplesso…in cui te stesso eiacula dentro di te)

Però gli animali si riproducono.

Tu no,non puoi.

Quindi…non sei normale.

 

Tu e Te stesso vi separate.

Tu a destra,e Tu a sinistra.

Vicini e lontani.

E adesso sai dirmi perché (nonostante la stanchezza) lui è felice…e tu no?

 

- Tutto bene?-

-Sì…vorrei solo dormire…-

 

Sei anche un bugiardo! Tu non stai bene…oh no! Tu stai malissimo!

Però non lo vuoi ammettere.

Non vuoi farlo sapere a te stesso.

Sei un presuntuoso…pretendi di riuscire a risolvere tutti i tuoi problemi da solo?!

Non puoi,perché contare solo e unicamente su te stesso non ti porterà da nessuna parte.

 

Perché così dimostri di essere nient’altro che un peso.

Un fardello che sarai costretto a trascinarti dietro.

Ed è strano pensare…che in effetti potrebbe essere l’unico sistema per dimostrare che realmente (tu) esisti.

Perché è provocando dolore agli altri che permetti al mondo di sapere chi sei.

Tu non esisti. Nonostante tu lo desideri ardentemente,nonostante tu sia tanto egoista e arrogante da volerlo credere…tu non conti nulla.

Non ci sei.

Ma allo stesso tempo ci sei.

E non potrai farlo sapere a nessuno,se non a te stesso.

 

-Ti [mi] amo Jasdero [Debitto]-

 

No Debitto.

Tu ami un riflesso.

 

 

Ich bin so verliebt

ich bin in mich verliebt

eins für mich ein für dich

gibt es nicht für mich

ein und eins das bin ich

ich bin alleine doch nicht allein

ich kann mit mir zusammen sein

ich küsse früh mein Spiegelbild

und schlafe abends mit mir ein

wenn die anderen Mädchen suchten

konnt ich mich schon selbst befruchten

so bin ich dann auch nicht verzagt

wenn einer zu mir Fick Dich sagt

 

Sono innamorato

sono innamorato di me stesso

uno per me uno per te

non c'è nessuno per me

uno e uno sono io

sono solo ma non da solo

posso essere insieme con me stesso

prima di tutto bacio il mio riflesso

e di notte dormo con me stesso

quando gli altri cercavano le ragazze

potevo già fecondare me stesso

quindi non me la prendo

quando qualcuno mi dice "fottiti"

“Zwitter” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Lo ammetto…è chiaramente ispirata ad una canzone dei Rammstein: “Zwitter”.

Eppure l’idea di questa fanfic non è assolutamente derivata dall’ascolto di tale canzone…

Questa fanfic è un esperimento.

E’ nata da una recensione che mi è stata fatta.

Ed è una nonsense.

E mi fa terribilmente schifo. (Come molte delle mie fanfic da molto tempo a questa parte)

Ma forse dipende dal fatto che l’ho scritta con un principio di febbre e con un mal di testa terrificante.

E’ incasinata. E non è l’effetto che avrei voluto darle…ma ormai quel che è fatto è fatto.

Un bacio,by tobichan!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Gelosia ***


Mi capisci? {mi capite?!}

Mi senti? {mi sentite?!}

Ehi,ci sei?! {C’è qualcuno?!}

Apri gli occhi! {C’è qualcuno in grado di vedermi?!}

 

-Finalmente ti sei svegliato!-

 

Provi ad aprire gli occhi,ma la luce che filtra dalla finestra è troppo forte. Li richiudi,per poi riaprirli e lasciarli socchiusi.

E’ seduto sul bordo del letto,ti guarda (ma con gli occhi ti passa attraverso) ma evidentemente pensa ad altro. Ti metti a sedere anche tu,tieni le gambe larghe e le ginocchia alzate,le lenzuola si tendono sopra di esse. Le mani sono mollemente appoggiate tra lo spazio creatosi tra una gamba e l’altra,fanno sì che il lenzuolo si abbassi,permettendoti così di vederne attraverso i contorni di quei distrofici arti che solitamente utilizzi per sostenerti in posizione eretta. [L’uomo tra tutte le bestie e la peggiore…perché solo a lui è permesso vedere il cielo?]

 

Non ti piacciono.

Ti fai schifo. Sei troppo magro.

 

-Allora? Ti vuoi dare una mossa?!-

 

Ti riscuoti dai tuoi pensieri,si è alzato in piedi,ti guarda. E’ nudo.

Dischiudi maggiormente le palpebre,in modo da vederlo [vederti ?] meglio e rendere meno sfocati i contorni delle cose. Lo fissi,sembra che tu stia ispezionando ogni singolo centimetro del suo corpo. Il tuo [suo] sguardo sembra penetrare attraverso la sua [tua] pelle,attraverso il tessuto muscolare,attraverso le ossa.

Stai fissando ogni fibra del suo essere [vivo].

 

Ti piace [ti odi]. E’ veramente bello,con quella sua espressione scocciata mentre indossa i pantaloni,con quel suo modo di sbuffare quando perde l’equilibrio ed è costretto ad appoggiarsi al comodino per infilarseli anche alla gamba destra.

Ti guarda di nuovo,attraverso i capelli che adesso gli coprono gli occhi. Dio,è veramente bellissimo.

Scuote la testa scostando la frangia da un lato,adesso puoi vedere anche quelle stupende (inquietanti) iridi ambrate spiccare sul volto dall’incarnato pallido.

{La sua è una bellezza strana,magnetica. E non è certo il suo aspetto esteriore a renderla tale…alla fine non è tanto più bello di qualunque altro ragazzo…}

Non puoi fare a meno di guardarlo.

Ti sorride.

 

-Ho capito…allora vado da solo…Ti aspetto giù.-

 

{E’ il suo atteggiamento che lo rende così interessante. Così sensuale,con quel suo modo di guardare tutti dall’alto in basso [non è altro che un modo per simulare una sicurezza inumana],con quel suo sorriso ferino e maligno [quanto può essere triste,in realtà,un sorriso del genere?],con quei suoi sguardi magnetici [gli piacerebbe poter attirare realmente qualcuno…per poterlo amare].

Lui [tu] non ha[ì] nessuno se non te stesso [lui].

Quanto siete soli.}

 

{M a n o n l o s i e t e d a s o l i}

 

Sì,è veramente bellissimo!

 

E tu sei veramente geloso!

Perché sai che potrai essere solo lui,ma mai come lui.

Potrai solo annullare la tua individualità,a tal punto da renderla come la sua,in un perfetto connubio tra capacità di adattamento e mancanza di personalità.

{perché continui ad ignorarmi?}

Devi correggerti,ieri notte hai detto che eri lui,quando in realtà sei la sua ombra.

Vivi per lui,vivi solo se c’è lui,vivi riponendo speranze in lui.

Lo carichi di aspettative e compiti che sarà costretto ad adempiere.

 

Questo perché ti senti inadeguato. Vorresti riflettere su di lui tutto quello che tu non potrai {mai} diventare!

{Se solo tu mi ascoltassi…}.

Se tu la smettessi per un attimo di crogiolarti in questa tua autocommiserazione ti renderesti conto di quanto debba soffrire lui. Lui sa.

 

Se muore lui,muori anche tu.

 

E per lui è un peso troppo grande da portarsi dietro. La continua paura di quello che potrebbe accadere a te (se accadesse qualcosa a lui stesso),lo spinge a nascondere le proprie insicurezze e paure dietro una maschera di continua aggressività.

Non deve mai cedere,non deve mai mostrare panico o ansie…lui vive per te.

E tu lo devi ricambiare. Con il tuo corpo.

 

Solo così gli permetti di amarsi,di cedere solo per un istante ad un vizio così umano.

Il narcisismo,la vanità.

 

Vi amate,oh,se vi amate.

E ti piace {lo odi}

 

{P e r c h è n o n m i a s c o l t i  ?}

{P e r c h è l a m i a v o c e n o n t i r a g g i u n g e ?}

 

Ti senti impotente,non puoi fare assolutamente nulla per difenderti da questi suoi desideri. Devi ricambiarlo,devi fargli sapere che lo ami.

Non importa come.

Lui ti ama in modo speciale {carnale} ti vuole {tutto per se},perché sa che non potrà mai avere nessun altro. E per lui questo sarà sempre un peso,il sapere che non potrà mai distaccarsi da te,il senso di colpa per l’averti abbandonato sarebbe troppo grande {avrebbe paura quanto te}.

Anche tu lo ami,in modo da compiacerlo,in modo da renderlo orgoglioso di te. Lo vuoi tutto per te {perché sennò saresti così solo…}.

 

In sostanza…hai paura di perderlo,ed è per questo che scatta questa tua gelosia.

Deve essere solo tuo.

{Comunque sei consapevole che è realmente solo ed unicamente di tua proprietà. Nonostante tu non voglia ammetterlo,per non ammettere quelli che sono anche i suoi difetti,in realtà anche lui ha paura di rimanere da solo…sa che tutte le altre persone prima o poi lo abbandoneranno…mentre ha la mera certezza,che tu sarai sempre con lui.}

 

Oh,vi amate così tanto.

 

E non vi rendete conto di quanto il vostro amore sia in realtà una gabbia.

 

 

 

 

 

Hab ich so glatte Haut
zieh sie in Streifen ab
Hab ich die klaren Augen
nimm mir das Licht
Hab ich die reine Seele
töte sie in Flammen
Habe ich dein Weib dann
töte mich und iss mich ganz auf
dann iss mich ganz auf
doch leck den Teller ab

Es kocht die Eifersucht

 

Ho la pelle liscia?
strappala a brandelli
ho gli occhi chiari?
toglimi la luce
ho un'anima pura?
uccidila con le fiamme
ho tua moglie? allora
uccidimi e mangiami completamente
poi mangiami completamente
ma lecca il piatto

La gelosia sta cucinando

 

“Eifersucht” Rammstein.

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Bien,è diventata una longfic.

Non vi dico di che tratterà,in quanto il tema preciso non è ancora stato deciso dalla sottoscritta.

Per ora si mantiene una nonsense con lo scopo preciso di analizzare un secondo lato della personalità dei gemelli.

Non è detto che a parlare sia sempre Jasdero,quella che vorrei dare a voi lettori è la libertà di interpretazione (anche se qui è palese che a parlare sia il biondo).

Non so se il senso che vorrei dare io ai pensieri tra parentesi sia abbastanza enfatico o chiaro…spero vivamente di essere riuscita a dare quest’impressione!

Le canzoni dei Rammstein sembrano parecchio adatte a fare da contorno a quello che sto scrivendo…anche se non è detto che le citazioni (o gli eventuali testi delle canzoni) saranno solo loro.

Mah,i gemelli sono proprio due personaggi complicati…sto cercando di scrivere di loro qualcosa che non sia il solito tema “amano i loro capelli e sono due pazzi assatanati”…ma non so se riuscirò in questa mia impresa…

Ed ecco che per l’ennesima volta il progetto della LavixKandaxAllen demenziale…va dalle donnine sulla strada >.>’

Questa fanfic non mi piace,in quanto so che non ha il minimo senso…e mi suona di già visto.

Però la continuo.

 

Non pretendo commenti,in quanto preferisco una recensione intelligente e obbiettiva a dei semplici complimenti.

Comunque grazie per aver letto.

 

*Meglio tornare alla mia birra…*

 

 

Un bacio,dalla vostra tobichan…

 

 

P.S dedicata in primis alla mia ragazza,in secundis ad Achi…bambine mie,tiratevi su che io vi sono vicina!

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Capitolo 3
*** Dolci ***


Cattivo. Tu sei cattivo!

Tu fai del male,tu distruggi,laceri e ne godi. In sostanza? Sei un mostro.

E ti sputiamo addosso,e ti saltiamo sopra,e ti prendiamo a calci. Adesso siamo noi a godere. E tu non piangi,tu non ci guardi!

Sei solo un bastardo. Senza pietà.

 

[Tu piangi e ci guardi,spaurito chiedi comprensione.]

[Sei solo un bambino.]

[Senza pietà…noi ti uccidiamo]

 

Scuoti la testa per non pensare. Ti appoggi al muro e guardi il cielo,sospiri nel vederlo così plumbeo,una nuvola di vapore si condensa fuori dalla tua bocca. Fa freddo,ma sembri non accorgertene.

Per te in questo momento un cubetto di ghiaccio sarebbe uguale ad una fiamma.

 

Ti senti morto dentro,e il tuo corpo ti fa da tomba. Ti muovi trascinandoti dietro problemi e paure…un peso continuo. Ignori i timori,tiri avanti,non ti interessano.

Chiudi gli occhi,ti mordi un labbro…le gocce di sangue violano la tua bocca,le assapori. Ti piacciono. Ti viene da pensare che stai diventando un fottuto masochista a farti del male per questo,per sentirne il sapore. [Per sfogarti].

 

[A proposito di sfoghi…]

Ti giri,ma non lo vedi. Non lo trovi da nessuna parte…probabilmente ti raggiungerà a breve…

Inizi a camminare,per trovarti gli basterà cercarti…se ne avrà voglia.

I tuoi passi risuonano sulla strada bagnata,evidentemente deve aver piovuto durante la notte,non te ne sei accorto [eri troppo preso a fare altro].

 

Passa una ragazza [poco più di una bambina],bella nei suoi abiti da passeggio,elegante. Ti guarda,sorride civettuola per poi passarti avanti. Ispiri profondamente il profumo che si trascina dietro,anche quello è buono,dolce. Miele.

Ti senti una mosca,vero?

Con un sogghigno la segui.

 

[Oh ma tu odi le cose dolci]

[Ma talvolta le donne sono salate]

[Vorrà dire che per te il suo punto più {tenero} nascosto non rimarrà tale]

[Sempre meglio del latte {latte,sì è latte} acido che esce fuori dal tuo corpo]

Un compromesso sarebbe un sapore amaro.

Assenzio.

 

-Signorina…le è forse caduto il fazzoletto? {guardami,non sono bellissimo?}-

 

Le porgi con delicatezza il sottile quadrato di stoffa,anche quello impregnato di quell’odore dolciastro. Sei stato bravo a sfilarglielo di dosso. Ti compiaci di te stesso.

Ti guarda stupita,le gote leggermente imporporate…non riesci a capire se sia trucco o se le sue guance siano realmente tanto rosate [vorresti morderle].

Lentamente la sua mano guantata tenta di posarsi sul fazzoletto ma tu ritrai la mano,e con un sorriso di sfida osservi la sua reazione. Sembra indispettita,ma allo stesso tempo incuriosita. Riprova a prenderlo nuovamente,e di nuovo tu glielo levi dalle mani. E il gioco si ripete più e più volte,mentre vi muovete per le strade. Sembra un grottesco balletto. Dove spesso le sue dita e i suoi fianchi si scontrano contro di te.

E ogni volta che i vostri corpi si incontrano tu ti senti riscaldato dall’interno.

 

-Ora basta! Mi sono stufata,restituitemi immediatamente quel fazzoletto!-

 

La sua voce risuona per la strada. Ma non c’è nessuno che si giri,senza che se ne accorgesse l’hai portata in una strada deserta. Lei non se n’è ancora accorta,continua a fissarti insistentemente.

Finalmente gliela dai vinta,e le porgi il tanto agognato oggetto. Lei sbuffa continuando a guardarti,tu sogghigni.

 

-Allora…desidera che l’accompagni a casa?-

 

Le prendi la mano e ti esibisci in un inchino di scherno. Lei si ritrae immediatamente sbarrando gli occhi. E’ indignata,e questo suo atteggiamento ti fa ridere soddisfatto.

A quanto pare non è altro che una stupida oca. Una delle tante…

 

-Se preferisce la lascio qui!-

 

Sussurri spalancando le braccia,indichi con lo sguardo i vari vicoli che si diramano dalla strada principale. Tu stesso arriveresti a perdere il senso dell’orientamento,tra tutte queste vie c’è n’è solo una che vi possa ricondurre al luogo da dove siete venuti…e di certo lei non la conosce.

 

[Oh,non ti ricorda qualcosa?]

[Una favola forse…]

[Peccato non avere dei ciottoli…]

[Avrebbe potuto lanciarseli dietro per ricordare la via del ritorno…]

 

Si guarda attorno,e lentamente i suoi occhi si aprono di più. Ti accorgi solo ora di quanto siano neri,profondi.

Ti accorgi anche di quanto non sia poi così bella,è assolutamente mediocre,nulla di speciale. Ti chiedi il perché di tutta questa curiosità nei suoi confronti. Continui ad osservarla,adesso anche lei è tornata a guardarti. Sembra intimorita.

 

[Sarebbero potute andar bene anche delle briciole…]

[Tanto non ci sarebbero stati uccellini pronti a mangiarle]

[Non ci sarebbe stato nessuno]

 

Abbassa lo sguardo quando si accorge di come la guardi. Non ti interessa particolarmente del suo aspetto. A dire la verità sei stato attirato unicamente dal suo profumo. Così stucchevole.

 

[Dagli un morso,come ad un dolce.]

[Morbido,leggermente bagnato di qualcosa di alcolico]

[Umido e tenero,così amabilmente piccolo,da assaporare con morsi delicati]

[Tastarlo con le dita,saggiarlo con la lingua]

[Desiderio di dolci {salati}]

 

[Anche se non ti piacciono]

 

La prendi per un polso e inizi a tirarla,lei tenta di opporre resistenza,ma non appena le sorridi sembra calmarsi.

 

-Tranquilla,la riporto indietro…-

 

Lentamente si lascia condurre,inizialmente riluttante,poi più decisa. Alla fine non ha poi molta scelta…del resto non conosce la strada. Sarebbe bastata solo un po’ di attenzione.

 

[Addentrati in un bosco buio e silenzioso]

[I bambini non sanno dove andare]

[Però continuano a camminare]

[Finché non si imbattono in una casa]

[E bussano]

 

{…}

 

Ti appoggi al muro mentre ti riallacci i pantaloni. L’odore di urina ti da fastidio,ma non è troppo intenso,potrai sopportarlo ancora per un po’…giusto il tempo di allontanarsi di qualche passo per poi cercare qualche gruppo di persone con cui confondersi.

Ti giri solo un ultima volta,e la guardi…

Proprio niente di speciale.

Adesso che il profumo è sparito…non è niente di speciale. E’ solo carne,sangue,sperma e urina.

 

[Un dolce divorato in pochi secondi]

[Bisogna resistere alle tentazioni della gola]

[Diciamo che questa è stata un eccezione]

[Ora vuoi qualcosa dal sapore e dall’odore familiare]

[Polvere da sparo e ferro]

 

{…}

 

Ti distacchi dalla folla,ti avvicini all’albergo dove avete alloggiato e fuori dal portone lo vedi.

Lo sguardo si posa sulle persone,le scruta una per una. Ti cerca.

E tu non esiti a farti trovare.

 

[Ora vuoi un sapore forte.]

[Un sapore che ami davvero]

[…ma forse sarà meglio aspettare]

[Hai già ceduto alla tentazione una volta]

[Ora dovete adempiere al vostro dovere]

 

Finalmente ti scorge,ed è sorridendo che ti si avvicina. Non appena ti è affianco gli accarezzi un fianco,i suoi capelli ti sfiorano una spalla.

Vi separate dopo qualche secondo,e sussurrando qualche parola vi incamminate lungo la strada,così tremendamente grigia,fredda,umida.

Scomparite nella nebbia. Diretti verso una meta improvvisata.

 

Stringi il calcio della pistola. E con la coda nell’occhio torni a guardare il vicolo di prima. Una folata di vento ti accarezza portando con se un profumo prepotente.

 

[Miele e sangue]

[Tu odi i dolci.]

 

 

 

 

 

Ich finde dich

 

Die Spur ist frisch und auf die Brücke

tropft dein Schweiss dein warmes Blut

ich seh dich nicht

ich riech dich nur Ich spüre Dich

ein Raubtier das vor Hunger schreit

wittere ich dich meilenweit

 

Du riechst so gut

du riechst so gut

ich geh dir hinterher

du riechst so gut

ich finde dich

- so gut

ich steig dir nach

du riechst so gut

gleich hab ich dich

 

Jetz hab ich dich

 

Ti trovo

 

La traccia è fresca e sul ponte

gocciola il sudore, il tuo sangue caldo

non ti vedo

sento il tuo odore, ti percepisco

un predatore che urla dalla fame

inseguo il tuo profumo per miglia

 

Sai di buono

Sai di buono

Ti seguo

Sai di buono

Ti trovo

- di buono

Ti inseguo

Sai di buono

Ti avrò presto

 

Ora ti ho

 

Rammstein “Du reicht so gut”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Boooh!

Ecco,uno splendido: “Boh” è perfetto per iniziare l’angolo di fine capitolo.

Dal prossimo capitolo inizia la storia vera e propria.

Ho deciso di cosa tratterà…cioè,più o meno…Boh?!

Uhm…non credo che ci saranno più di sei capitoli…o forse sì? …Non lo so!

Anche stavolta il capitolo non ha alcun senso…è più un flusso di pensieri che una storia vera e propria!

Ah,ok,anche stavolta canzone dei Rammstein a fine capitolo…tra l’altro volevo usare un’altra canzone,ma poi ho preferito inserire questa…E’ più adatta!

I dolci…Devit li odia…o almeno,così è scritto nel databook di D.gray man.

Personalmente anche io amo le cose salate…

Sì,questo è un capitolo salato.

Leggetelo mangiando dei crackers!

…sempre che lo leggiate…

Uhm…la tizia di questo capitolo mi sta sulle palle!

 

*Tossisce convulsamente*

 

E’ meglio che vada! Alla prossima by tobichan!

 

P.S dediche varie? …una al Devit più bello che ci sia…Il tizio dei Green Day!

No,vabbè,tranquillo Devit che leggi…lo sai che tu dei “FYE” sei bellissimo!

E ora vado per davvero…

 

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Capitolo 4
*** Illudersi ***


Un passo,due passi,tre passi. [Rimani fermo]

Salti nell’ombra. [Ne guardi l’inizio con timore]

Non ti accorgi di dove sia il terreno e dov’è il cielo. [Te ne rendi conto ma preferisci far finta di non comprendere]

La confusione ti avvolge,ti circonda. [Un po’ ti piace,un po’ la odi]

E tu ti crogioli al suo interno. [Ti senti soffocare]

E’ solo un sogno caotico. [Chissà se ti sveglierai?]

 

Piove a dirotto,e voi due continuate a barcollare in mezzo alla strada. Non avete voglia di cercare un riparo,tanto siete già bagnati fino all’osso. Lo guardi arrancare sulla strada,ormai il fango vi arriva alle caviglie,tu stesso fai fatica a camminare.

Seriamente,inizi ad avere anche sonno! Se fosse per te,ti sdraieresti sul terreno e ti addormenteresti…fin quando la terra e l’acqua non arriverebbero al punto di sommergerti. Non ti preoccuperebbe minimamente diventare tutt’uno con il fango,non sarebbe poi un così grande problema. Potresti sempre rialzarti,darti una ripulita ai vestiti e proseguire in seguito.

Siete così sicuri di voi che neanche la stanchezza riesce a fermarvi…vi rallenta appena un po’.

 

Alzi gli occhi,mentre lui li tiene bassi,evidentemente non vuole inciampare ancora. Gli stivali strusciano tra di loro a causa della vostra camminata barcollante,sembrate quasi ubriachi.

Inciampi,tenti di tenerti in equilibrio senza però riuscirci. Cadi rovinosamente,l’altro si ferma e si avvicina per aiutarti a rialzarti. Ignori la sua mano protesa,facendoti leva con le mani tiri fuori il volto dalla melma,sollevi lievemente il naso appoggiandoti sulla fronte. Respiri profondamente prima di rialzarti con uno scatto di gambe e braccia.

 

[Tutti gli esseri viventi sono nati dalla melma primordiale,tra tutti ci sono stati organismi in grado di elevarsi dallo status unicellulare a quello pluricellulare. Da gli organismi più semplici ne sono derivati altri,quali: pesci,anfibi,rettili e mammiferi. Alcuni maggiormente senzienti,altri meno.

In seguito,con il decorso degli anni,alcuni mammiferi si sono evoluti ulteriormente. Tra quelli vi è l’uomo.]

[Tutto è partito con il caos,dal caos il signore si è elevato per osservare ciò che aveva creato. Da un pugno di fango,da un suo sputo e dal suo pensiero è nato l’uomo. Creato a sua immagine e somiglianza. Perfetto nel suo corpo,ma impuro nell’animo.

Ancora troppo fragile per poter capire cosa fosse il creato,ma desideroso di conoscere e imparare. Una creatura così amabile!]

[L’uomo con la propria evoluzione ha iniziato a scoprire l’ambiente circostante,a modificarlo a proprio piacimento in modo da renderlo adatto al proprio stile di vita.

L’uomo tra tutti gli animali si è dimostrato superiore,in quanto secondo l’evoluzione della specie è riuscito ad adattarsi nel modo migliore,facendo sì che gli altri animali fossero inferiori a lui e perissero per sua mano. L’uomo è un animale potente. Ma la sua debolezza è derivata dalla ragione.]

[L’uomo è inferiore a Dio,ma allo stesso tempo è Dio stesso.]

[L’uomo è forte ma è anche fragile]

[Noi siamo umani?]

[Preferirei non sentire la tua risposta…]

 

Cerchi di ripulirti alla meno peggio,l’acqua scivola lungo i tuoi capelli sciacquandoli dal fango. Con le unghie cerchi di rimuovere qualche grumo di terra che ti è rimasto tra le sopracciglia.

Intanto tuo fratello ti guarda,è divertito per la scena nonostante la stanchezza. Quando lo guardi negli occhi scoppia a ridere istericamente.

Probabilmente ride perché non c’è proprio nient’altro da fare.

 

[Spesso una risata è un modo per celare {male} il nervosismo]

[Chi ride spesso lo fa per non piangere]

[O semplicemente lo fa perché è isterico!]

[Anche…]

 

Riprendete a camminare dopo questa breve parentesi di svago.

 

-Tra quanto arriviamo?-

-Tra poco…e poi è Lei che ci verrà incontro…-

-Quindi dobbiamo aspettarla?!-

-Già…-

-Che palle!-

 

Ti siedi su un sasso al ciglio della strada. A questo punto ritieni che continuare a camminare sia inutile! Se dovete aspettare un posto vale l’altro! Male che vada sarà lei a scomodarsi per raggiungervi,chissene importa!

Sei sempre stato un po’ menefreghista nel profondo,la prima persona a cui tieni e di cui ti curi è te stesso…poi vengono gli altri.

{Ovviamente con “te stesso” intendi anche l’altro “te stesso” che poi sei tu,anche se tu non sei lui…insomma,siete la stessa persona pur essendo diversi! …Quindi forse non sei poi così egoista…o no?}

Scuoti la testa,sei troppo stanco per perderti in questo tipo di pensieri…tanto da queste constatazioni non può derivare nulla di buono. Mettere a tacere quella voce {fastidiosa?} nella tua testa è la cosa migliore…ma poi,di chi diavolo è quella voce? Tua? Sua?

 

[La propria voce viene sempre percepita diversamente dalle altre persone…o meglio,è il proprietario stesso della voce che la percepisce a modo proprio. C’è chi la sente più profonda,chi più acuta,chi più roca. Ovviamente ci sono delle piccole sfumature della propria voce che possono essere cambiate,in modo da renderla più gradevole alle orecchie degli altri quanto alle proprie. Comunque è quasi impossibile emulare del tutto un tono di voce,in quanto il modo di parlare di qualcuno è sempre e comunque una cosa strettamente personale,che contraddistingue ogni individuo da un altro!]

[Viene da chiedersi perché le vostre voci siano differenti!]

 

Sentite dei passi risuonare nella strada,il suono di qualcuno che salta in qualche pozzanghera…una risata cristallina {inquietante?} arriva alle vostre orecchie. Ti alzi in piedi di scatto facendo sussultare anche lui,che si gira a guardarti con un sopracciglio inarcato,ti viene da sorridere nel vederlo così perplesso {accigliato}. Nel vedere come gli sia colato il trucco ti chiedi in che condizioni possa essere il kajal sui tuoi occhi,ti passi un dito sulla palpebra per poi constatare come sia diventato nero…sembra macchiato di inchiostro! Sussurri un imprompero a mezza bocca.

Quando rialzi gli occhi vedi una figura minuta farsi strada sotto la pioggia,ti accorgi di come saltelli soddisfatta,tra le mani porta un ombrello,lo fa roteare ripetutamente mentre fischietta soddisfatta…l’ombrello in tutta risposta emette dei versi strozzati.

Vi guardate di nuovo,non c’è dubbio…è proprio Lei!

 

-Yo Road! C’è ne hai messo di tempo ad arrivare!-

 

Urli cercando di amplificare la voce con le mani. Vedi la figura fermarsi di botto per poi riprendere a correre nella vostra direzione.

Ti accorgi di come l’altro sorrida,e proprio mentre la figura vi è vicino lo vedi sporgere leggermente una gamba…Già ti immagini un’altra caduta nel fango.

Peccato che Lei sia piuttosto furba {l’esperienza non le manca},difatti si esibisce in un agile saltello {comunque molto aggraziato} che le permette di non inciampare su quello stivale,per poi tirare un poderoso ceffone al colpevole di quello scherzo mal riuscito.

 

-Ahia!-

-Ah ah…che deficiente!-

 

Un semplice urlo ad interrompere la quiete della strada e della campagna circostante. Seguito da una risata stridula e fastidiosa…sì,quell’ombrello ha davvero una voce perforante! {E’ strano fare questo tipo di apprezzamenti su un oggetto che di solito è inanimato!}

Alzi gli occhi al cielo sperando che tutta quella pantomima finisca presto,nel frattempo,con la coda nell’occhio ti accorgi di come il sorriso sulla bocca di Lei sia in realtà piuttosto falso. In un qual modo ti infastidisce il suo atteggiamento…ormai è chiaro che il suo aspetto di bambina è solo una facciata del suo reale carattere!

 

[-Dicono che le donne ad una certa età diventino isteriche…se non mi sbaglio lo ha dichiarato un medico inglese!-]

[-Forse si mostra così giovane per non farci dubitare di una sua schizofrenia…-]

[-Io ne dubito lo stesso…-]

[-Zitto schifoso barbone!-]

[-Fanculo Devit!-]

[-Fanculo tu!-]

[-Filho de uma cadela…-]

[-Tanto questo tipo di insulti non ci tocca minimamente! Neanche l’abbiamo mai vista nostra madre!-]

[-E tu stai zitto Jasdero!-]

[-Sua idiotice me disgusta ...-]

[-E piantala di parlare in turco,sembri ancora più idiota di quanto non sei già!-]

[-E’ portoghese, cretino!-]

 

Lei ti guarda sorniona,preferisce ignorare gli altri due che si scannano…nel frattempo tenta di coprirsi con l’ombrello che continua a strepitare.

Quella sua finta espressione innocente ti fa rabbrividire,sembra sul punto di saltarti al collo e strapparti la pelle di dosso. Preferisci non pensarci,le sorridi a tua volta mostrando i canini affilati.

 

-Allora…come mai ci hai chiamati?-

 

Ritieni che parlare sia la cosa migliore in questo momento,in silenzio accompagnato dal solo rumore della pioggia ti rende nervoso. E poi sei realmente curioso di sapere perché diavolo tu sia stato costretto a ritrovarti lì!

 

-Mah…mi annoiavo…-

 

Ribatte lei candidamente,nel frattempo attraverso i lacci dei pantaloni osserva con insistenza uno dei tanti tagli che le ti adornano le gambe. Speri vivamente che la smetta di guardare altrove e che si convinca a guardarti negli occhi…almeno così potresti tentare di comprendere cosa le passa per la testa.

 

-E’ solo per noia che ci hai fatto venire qui?!-

 

Ribatte l’altro dopo aver sentito la risposta di Lei.

D’altro canto quella malefica ragazzina annuisce senza dire altro,smette di guardarti la gamba,adesso sembra essersi fatta più pensierosa.

 

-Beh…sapete…volevo fare un gioco…-

 

A queste parole tu e lui vi guardate. Non sapete cosa ribattere in un momento come questo…un gioco…quest’idea vi spiazza.

Sospirate in contemporanea,per poi girarvi verso di lei,e con un mite sussurro assentire a quella proposta,più per sapere cosa vi aspetta che per un reale desiderio di svagarsi.

 

-Perfetto allora…però non voglio giocare in questo preciso istante…il gioco inizierà più tardi,diciamo tra un po’!-

-Quando meno ve l’aspettate!-

 

La voce dell’ombrello va a coprire quella della bambina,che dopo avervi guardati negli occhi per qualche istante scoppia a ridere soddisfatta.

 

[Le piace molto quando gli altri hanno paura. Le da l’impressione di avere il pieno controllo su qualcosa! E’ proprio come un bambino che con i capricci tenti di ottenere il controllo sugli altri. Solo che su di lei nessuno sembra mai essere riuscito ad imporre un qualsiasi tipo di autorità…sì,solo Lei è in grado di manipolare così bene le persone!]

 

-Per ora…vi andrebbe di andare a mangiare qualcosa?-

 

E anche a quella richiesta non potete far altro che ubbidire.

Alla fine non siete poi così forti come volete lasciar credere…la vostra aggressività è solo un illusione…

E Lei,in quanto essenza stessa dell’illusione e del sogno,lo sa meglio di tutti gli altri.

Per lei {adesso} non siete altro che delle bambole di pezza con cui giocare. E in quanto bambina…non le importa molto di farvi male! L’importante è divertirsi…no?

 

 

 

 

 

Sie waren sprachlos 

Wir waren namenlos 

Und ohne Lieder 

Recht wortlos 

Waren wir nie wieder

Etwas sanglos 

Sind wir immer noch 

Dafür nicht klanglos 

Man hört uns doch

Nach einem Windstoß 

Ging ein Sturm los 

Einfach beispiellos 

Es wurde Zeit

Los

 

Eravamo senza nome

e senza canzoni

praticamente senza parole

non lo eravamo più

Un po' senza canto

lo siamo ancora

però non senza suono

ci si sente eccome

Dopo un colpo di vento

iniziò una tempesta

semplicemente senza esempio

diventò tempo

Infinito

 

(Quest’ultimo è un gioco di parole, perché Zeit è tempo e Zeitlos è senza tempo, quindi infinito)

 

 

“Los” Rammstein

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ah! Finalmente…la fanfic acquisisce una trama!

…Uhm…voglio che arrivi giovedì…voglio un po’ di routine decente!

…I tacchi da venti centimetri sono proprio comodi! Si si…

Ok,tornando alla fanfic:

 

1-      I bambini mi stanno sulle palle!

2-      Jasdero e Debitto mi sembrano proprio due marmocchi!

3-      Non mi piace il capitolo…quindi non mi scomodo a rileggerlo…pubblico e basta,del resto l’ho fatto anche con tutti gli altri chap!

4-      Sì,ennesimo flusso di pensieri senza il minimo filo conduttore!

5-      Il portoghese? Lo so molto relativamente…quindi scusate eventuali errori!

6-      La canzone in effetti non centra molto con il capitolo…però mi piace così tanto la musicalità delle parole…sembra una filastrocca! Ascoltarla mentre scrivo mi fa cadere in una specie di trance…Che figo!

Uhm,mi scuso se eventuali citazioni su Dio,su la creazione eccetera possano aver infastidito…e in effetti mi scuso anche per le boiate da me scritte…sinceramente quando scrivo le cose di getto non penso molto al senso che potrebbero avere! (Il bello di una nonsense è che ho piena libertà!)

Uhm…Mi chiedo…ma quando leggete questa fic cosa pensate? Che musica ascoltate? Che cosa mangiate e/o bevete? E soprattutto…perché mi annoio così tanto?

Che NOIA!

 

Bah…

 

Alla prossima by tobichan!

 

P.S Ah! Tanto lo so che tu ti leggi anche tutte ste stronzate di fine capitolo Devit! E allora te lo ripeto:

Se vieni a Roma ti prendo a ceffoni…e poi ti abbraccio! (e in effetti lo farò anche a Lucca…comunque tirati su scemo!)

Uhm…dedico questo capitolo a:

Maddy! A cui voglio tantotanto bene! Tranquilla! Tra me e te gli scambi di email continueranno sempre,anche quando avrò solo un istante di tempo per accendere il pc!

 

E ora vado!

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Carne ***


Lei guarda il piatto [alla fine non le importa neanche del sapore del cibo…quello a cui mira è innervosirvi]

Voi guardate lei,ogni qual volta la forchetta tintinna nel piatto voi sussultate leggermente [l’ansia si è trasformata in curiosità morbosa]

Nel frattempo l’ombrello guarda voi [in pubblico non può parlare…quindi si limita a lanciarvi occhiate torve].

 

A prima vista sembra una scena così normale,in cui si preferisce stare in silenzio per godere pienamente di un attimo di serenità,dove non serve parlare per capirsi…sembra un momento così felice!

[Ma  se l’acuto osservatore osservasse realmente noterebbe quanto l’atmosfera sia intrisa di nervosismo,di sciocco buonismo e belle apparenze. Sorrisi a mezza bocca,sguardi bassi e cibo masticato senza sentirne il sapore…il tutto condito con una dose piena di falsità.]

Tutti attorno a loro indossano maschere sorridenti,loro stessi coprono il proprio viso con tali maschere. Ormai ci sono abituati,non sentono più il peso di quel silenzio [di quel brusio diffuso,di quelli che ti scaldano il cuore nonostante ti facciano sentire ancora più infelice e solo di prima].

 

Mastica piano,gusta attenta quella carne burrosa,ne apprezza il sapore delicato…ma sente la mancanza di quell’elemento ferroso che tanto le piace.

 

-Avevo chiesto di cuocerla al sangue…-

 

Mormora finalmente,spezza il silenzio unendo la propria voce al brusio che continua ad avvolgervi. Ed è strano pensare che con una sola frase  sia riuscita a far fondere (anche se per pochi istanti) il loro mondo asettico e distante a quello delle altre persone. Con un solo apprezzamento,dal tono imbronciato,è riuscita a mescolarsi ancora una volta a quella feccia che li circonda.

Gli uomini non sono poi così differenti da una bistecca. Carne sangue e nulla più. Poi li cuoci e dimentichi che prima respiravano.

 

[Dicono che la carne umana abbia lo stesso sapore del pollo…]

[Dicono che la carne di pollo sappia di umano!]

 

Infilza un altro pezzo di carne,veloci le punte della forchetta ne perforano precise la consistenza morbida. Quattro forellini appaiono su quel piccolo quadratino dal colore marrone-rossiccio. La posata dondola sorretta dalle dita minute,su e giù,ricorda un’altalena.

 

-Ne volete un pezzo?-

 

Chiede tranquilla,fa oscillare più volte il pezzo di carne davanti alle vostre bocche. Sulle cuciture,sulle labbra,struscia sui denti digrignati. L’odore speziato penetra prepotentemente le narici. Istintivamente serrate la bocca. Lei,imperterrita,insiste.

Sembra una mamma che voglia imboccare due bambini schizzinosi.

 

-Oh andiamo…un assaggio! Uno solo-

 

A tuo malgrado ti costringi ad aprire la bocca…perlomeno per te mangiare è più semplice. Masticando lo guardi,passa un dito su quei fili neri ne percorre la lunghezza con i polpastrelli,nel frattempo fissa la tovaglia con sguardo vacuo.

A differenza di quanto possa sembrare {ripeto: le apparenze ingannano!} è un tipo molto pensieroso…forse è anche per questo che sembra così esaurito…semplicemente preferisce perdersi nelle sue riflessioni che non nella realtà.

 

[La mente può essere il più temibile ed intricato dei labirinti!]

[-Cosa faresti se fossi intrappolato in un labirinto?-]

[-Andrei a cercare Jasdero {Debitto} mi pare ovvio!-]

[-E se non lo trovassi?-]

[-Lo troverei!-]

[-Ripeto: se non lo trovassi?-]

[-Lo troverei comunque!-]

[-…oppure?-]

[-…impazzirei {continuerei a cercarlo}...credo…-]

[-Tanto sei già matto!-]

 

-Bene…non mi va più!-

 

Dichiara Lei soddisfatta. Accavalla le gambe sotto al tavolo,assumendo così una posa da adulta che stona terribilmente con il suo aspetto tutt’altro che maturo.

Sorride maliziosa mentre vi scruta. Chiude gli occhi rimanendo immobile per qualche istante…sembra che stia valutando la situazione. Sospira.

 

-Iniziamo il gioco.-

 

Lo dichiara con voce piatta,senza il minimo preavviso.

Lo vedi rialzare gli occhi e guardarti,a tua volta lo osservi…nessuno di vuoi due sa come comportarsi in questo momento. Impulsivi come sempre scattate in piedi rovesciando il tavolo. Tutta la sala si gira a guardarvi…ma non è di loro che vi interessa al momento. {Meglio pensare per prima cosa a se stessi...}

 

Uno schiocco di dita va ad accompagnare una risata cristallina.

E cala il buio.

 

{Vi ho mai detto quanto vi trovi sensuali?}

 

-Ah…Penso proprio che ci divertiremo moltissimo!-

 

 

 

 

 

 

Unterm Nabel im Geäst

wartet schon ein weisser Traum

Brüderlein komm halt dich fest

und schüttel mir das Laub vom Baum

 

Spiel ein Spiel mit mir

gib mir deine Hand und

spiel mit mir

ein Spiel

spiel mit mir

ein Spiel

spiel mit mir

weil wir alleine sind

spiel mit mir

ein Spiel

Vater Mutter Kind

 

Dem Brüderlein schmerzt die Hand

er dreht sich wieder an die Wand

der Bruder hilft mir dann und wann

damit ich schlafen kann

 

Sotto l'ombelico, nei rami

un sogno bianco sta già aspettando

fratellino, stringimi forte

e scuoti le foglie dall'albero per me

 

Fa un gioco con me

dammi la tua mano e

fa un gioco

con me

fa un gioco

con me

gioca con me

perché siamo soli

fa un gioco

con me

padre, madre, bambino

 

Al fratellino fa male la mano

si gira di nuovo verso il muro

il fratello ogni tanto mi aiuta

per farmi dormire

 

“Spiel mit mir” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ebbene…che capitolo scemo! Ok,lo so,è chiaramente un d’intermezzo così poi mi concentrerò solo sui due capitoli centrali della storia! (ebbene si…tutti sti capitoli pubblicati non sono altro che un accozzaglia indefinita di parole messe in croce per fare da contorno ai prossimi due capitoli!)

…Ma che ho scritto?

Il fatto che stia ascoltando a palla una canzone che parla di una fidanzata cattiva (She’s a bad bad girlfriend…My girlfriend a dick magnet…my girlfriend gonna have it…) mi confonde alquanto…non ricordo più cosa volevo scrivere…ah sì!

Visto che non avrò più molto tempo per scrivere…possiamo dire che tutte le mie fanfic subiranno dei rallentamenti.

Quindi mi dispiace per chi le segue…ma ho anche una vita privata,quindi aggiornerò quando e come mi pare.

Uhm…che altro?

Che due palle!

 

P.S Ahhn,dedico questo capitolo a chiunque lo legga.

 

Baci by tobichan! *w*

 

P.P.S Che palle!! Deviiiiitt??? Ma lo sai che mi fai proprio ridere???!! Bwah!!

 

 

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Capitolo 6
*** ReinRaus? {DentroFuori?} ***


[Sapete perché vivo la vita in un modo così divertente {solitario}?]

[Perché?]

[Perché nonostante invecchi,pensi,ripensi e osservi il mondo cambiare…il mio corpo rimane sempre quello di una bambina. Le mie parole non verranno mai prese sul serio,i miei ragionamenti verranno ignorati {e gli altri continueranno a sguazzare nella loro ignoranza} posso dire tutto quello che mi passa per la testa senza temere le conseguenze. Con la mia mente {troppo vecchia} ed il mio corpo {troppo giovane} posso essere più potente di qualsiasi adulto {che rispetto a me sarebbe comunque un bambino} non è divertente?!]

[No…]

 

La stanza è buia e tu sei solo. Cosa assai strana…visto che fino a pochi secondi fa eri circondato da parecchie persone.

Ti guardi intorno…anche se il concetto di “intorno” è piuttosto relativo al momento,in quanto ogni tuo movimento in questo spazio è inutile. Se cammini sembri rimanere sempre nello stesso punto,se muovi lo sguardo non vedi altro che nero,nero,nero.

Definirla oscurità non sarebbe corretto,in quanto l’oscurità per quanto persista non annulla del tutto lo spazio in cui ci si muove e in cui si vive,si limita semplicemente a nasconderne i contorni,camuffando solo le percezioni della vista.

In questo luogo,invece,non solo la vista è annullata del tutto,ma anche l’udito,l’olfatto e il tatto. In un certo senso non hai alcuna certezza di essere realmente lì! Se non forse per i pensieri che stai formulando in questo momento.

 

Allunghi la gamba per muovere un passo,poggi il piede sul terreno [?] la suola incontra qualcosa di duro,perfetto,una superficie per camminare c’è. Ora manda avanti anche l’altra gamba,bravo,avanti così…manda avanti il busto adesso,non ti stai scontrando contro niente,tranquillo. Rilassati,manda avanti le mani.

Ma gli occhi sono aperti o chiusi?

 

Con le mani ti tocchi il petto,poi risali sul collo…rabbrividisci nello sfiorare con le dita una cicatrice,passi velocemente oltre,raggiungendo il mento,accarezzando la mandibola,arrivando così alle labbra.

E qui ti fermi.

 

Cuciture. Un filo unico bloccato in cinque punti,così da creare cinque diagonali nere sopra le labbra. Cinque minuscoli fori in cui passa il filo. Con la punta della lingua puoi toccare direttamente il filo all’interno della bocca. Senti le minuscole fibre che compongono la cordicella accarezzarti la lingua,dividendone leggermente a metà la punta. E’ piacevole.

 

Eppure sei perplesso.

Da quando quel filamento è lì? Non c’era mai stato. No,era sempre stato sulla bocca di lui…Anche se…non sapresti affermarlo con certezza…magari sono sempre state lì e non te ne sei accorto.

Ti passi una mano davanti agli occhi,senti uno spostamento d’aria davanti alle palpebre,eppure non riesci a vedere niente.

Deglutisci mordicchiandoti la guancia dall’interno,senti un leggero sapore metallico…evidentemente hai premuto troppo forte con il canino. Con la lingua copri la piccola ferita creatasi,riprendi a camminare.

 

{Ti senti solo?}

 

{Non sapresti calcolare quanto tempo sia passato. Ma del resto il tempo è un concetto relativo,creato dall’uomo per dare alla propria vita un minimo di regolarità. L’essere umano non ama il caos,preferisce avere tutto sotto controllo. Per questo motivo ha deciso di scandire il passare del tempo [l’unica entità,essenza,o più genericamente “cosa” realmente immortale al mondo. Infinita] raffigurando su una superficie circolare dodici stanghette. Oltre a quelle dodici stanghette c’è ne sono altre sessanta,e le stanghette vengono sfiorate ad intervalli uguali da tre lancette.

Ecco come un concetto complesso come il tempo può essere semplificato.

L’uomo riesce a rendere insulsa [essendo insulso lui stesso] qualsiasi cosa,tentando di inquadrarla nei propri canoni di pensiero riesce a tenerla sotto controllo,a non temerla.

[Perché l’uomo teme ciò che non comprende.]

E se davvero non riesce a trovare una spiegazione plausibile a qualsiasi cosa…non si arrende,cambia la natura delle cose per rendere tutto come desidera,crea entità superiori a cui affidarsi quando la sua razionalità non può far altro che brancolare nella sua stupidità.

 

Dio come lo conosciamo è nato dopo lunghe riflessioni umane.

Dio è tutto,è uomo,è donna,è potenza,è aria,è luce,è oscurità. Ci circonda,ci controlla,ci avvolge. Dio è energia. Noi stessi lo siamo…non ti pare un comportamento arrogante quello dell’essere umano? Si crede tanto superiore da poter inquadrare qualcosa di così grande nella propria tipologia di pensiero.

Ecco perché definiamo “Miscredenti” tutti gli altri.

Noi abbiamo capito tutto. Non siamo superiori ad alcuna energia,noi siamo superiori solo agli umani…e a noi stessi.

Noi possiamo migliorarci fino a giungere al punto di essere sempre diversi persino ai nostri occhi. Noi non siamo così presuntuosi da pretendere di capire gli altri e noi stessi alla perfezione. Non ci proviamo neanche.

Siamo troppo superiori.}

 

-Non ti senti tu stessa presuntuosa a dire queste cose?-

-…Sinceramente? …Nessuno è perfetto! Io sono un’ipocrita presuntuosa come tu sei un deviato troppo sicuro di se!-

-…E cosa ti ha portato a giungere a tali conclusioni?-

-L’avervi osservati a lungo.-

-Se io sono un deviato…tu cosa sei? Che godi così tanto nel vedermi brancolare qui dentro?!-

-Dentro? Chi ti dice che tu sia Dentro? E se fossi Fuori?-

-Personalmente non ritengo rilevante il sapere dove sono,in quanto so che tu non mi farai tornare dove eravamo prima…non prima di avermi fatto qualche strano scherzo!-

-Scherzo? Oh,mi sottovaluti…non mi piacciono gli scherzi,li trovo infantili! Adesso…preferirei fare qualcos’altro con te…-

 

Non hai il tempo di ribattere.

Ti senti afferrato da dietro,batti la testa contro qualcosa di duro. Un dolore lancinante si dirama dalla base del cranio,fino alle tempie. Un sapore metallico e amarognolo si propaga dai lati della bocca fin sotto la lingua. Emetti un gemito.

 

-Oh,ti ho preso alla sprovvista?-

 

Non le rispondi,provi a rialzarti lentamente,ignori il forte giramento di testa che ti lascia assolutamente stordito.

Qualcosa ti spinge nuovamente giù,costringendoti a restare sdraiato. Senti come le braccia vengano stritolate da qualcosa,ti sembra quasi di vedere la pelle sugli avambracci sbiancare per la pressione esercitatavi sopra.

 

-Come definiresti la cosa che ti sta bloccando?-

-Non è tra le mie priorità darle un nome! Cazzo,lasciami andare sadica di merda!-

-Ah ah,sei divertente! Beh,allora diciamo che un nome non c’è l’ha…chiamiamola “qualcosa”. Insomma,”qualcosa” ha deciso di insegnarti…qualcosa! Perdona la ripetizione,ma non mi venivano in mente sinonimi,comunque divertiti…intanto io resto qui a guardare,non mi muovo!-

 

Ti irrigidisci,adesso è calato realmente il silenzio più totale. Non c’è neanche quella sua vocina a farti orientare.

La stretta sulle braccia si fa meno forte,con un moto di speranza provi a divincolarti. Ma finisci per doverti bloccare quando “qualcosa” inizia a respirarti vicino ad un orecchio. Non sai se rallegrarti del poter sentire un altro suono al di fuori del tuo respiro…o rabbrividire nel constatare che ti sta sussurrando qualcosa nell’orecchio.

 

-Sei bello…-

 

La sua voce è strana. Sembra uno sgocciolare d’acqua contornato da un forte vento. E’ una voce stordente,e il suo tocco ti innervosisce.

E’ una situazione a dir poco disturbante.

 

Inizia a levarti i vestiti di dosso. Rabbrividisci nel sentirti toccare sulla pelle nuda,provi a muoverti di nuovo. E di nuovo “qualcosa” ti sussurra nell’orecchio con quella sua voce liquida.

 

-Tu chi sei?-

 

E’ strano che a chiederlo sia lui. Avresti più motivi per chiederlo tu.

Ti accingi a rispondere…quando ti fermi. Un dubbio ti attraversa la mente…in effetti non ti eri ancora posto tale domanda…

 

Tu chi sei?

 

Ti mordi un labbro,e nel sentire il filo scontrarsi contro i denti provi a ragionare.

Tu sei…Devit?

Tu sei…Jasdero?

O sei Jasdevit?

Sei tutto,nulla o metà?

Tieni gli occhi serrati cercando di ignorare il dolore alla testa,e con uno sforzo di memoria provi a ricordare {è strano dirlo?} chi sei.

 

-Io sono…Jas…Dev…Jasdero?-

-Non è un affermazione questa…-

 

Mormora “qualcosa”. Poi preferisce stare zitto e lasciar perdere,il silenzio torna ad avvolgervi,adesso ti ritrovi ancora più confuso di prima.

Lo senti muoversi sopra di te,ti accarezza lentamente. Nel frattempo sussurra qualcosa,non riesci a sentire cosa stia dicendo…ma dal suo ansimare puoi dedurlo facilmente.

 

Non puoi vederlo {non puoi contemplare neanche te stesso…oh,se ti vedessi in questo momento…} puoi basarti esclusivamente su supposizioni e percezioni tattili. {E’ una situazione umiliante non trovi? Ti opprime vero? Tanto lo so quanto sei narcisista…in realtà ti piaci più di quanto tu non voglia far credere.}

Provi a muovere una mano verso “qualcosa”,cerchi disperatamente di stabilire un contatto che sia reciproco (e che ti permetta di capire “cosa” sia). Purtroppo quando provi a toccarlo ti sembra che sopra di te non ci sia nulla. A questo punto tenti nuovamente di alzarti,ma ti ritrovi di nuovo scaraventato a terra,stavolta “qualcosa” si fa più audace…comincia a baciarti sul petto. Le sue labbra scivolano sulla tua giugulare,senti la sua lingua leccarti al ritmo del tuo battito cardiaco,che lo stesso {e se fosse “la stessa”?} “qualcosa” sembra percepire.

 

-Hai sentito di quello psicologo che ha dichiarato: “quello che sogniamo non è altro che il frutto della riflessione su ciò che desideriamo realmente”. Fino a prova contraria questo è un sogno…quindi tu desideri subire una violenza sessuale da…Ops,forse è meglio che non aggiunga altro…-

 

Prima che tu riesca a chiederle spiegazioni vieni colto da uno spasmo. “Qualcosa” è andato a baciarti sull’inguine,e ovviamente non si sta fermando lì. Sembra interessato alla tua erezione e ai tuoi testicoli,ci giocherella torturandoli con la lingua.

Ti tocca,ancora,ancora,ancora. Non finisce di accarezzarti un solo istante,ti accarezza con la punta della lingua,ti accarezza con le sue dita “impalpabili” il suo tocco è tremendamente simile a quello che può dare una mano guantata. E’ vellutato,eppure freddo. Non sapresti dire se sia bello o meno.

Ti chiedi anche perché ad ogni sua carezza sembra essere fatta con l’unico intento di innervosirti. Non ti dona alcun piacere,al contrario ti senti a disagio,ti senti fagocitato dai suoi movimenti sopra di te,dagli sguardi [avrà occhi?] che sembra lanciarti.

Ti senti scrutato dall’interno in maniera così violenta da sconvolgerti. Eppure ti senti anche stranamente compreso. Non sai spiegarti il perché.

 

Senti le sue labbra {sono ancora più strane del suo tocco} e i suoi denti strusciare contro la pelle arroventata. Non sai perché ma ogni volta che “qualcosa” succhia avidamente {non ti ricorda un bambino attaccato al capezzolo della madre? Dimmi…il sapore del tuo sperma sarà buono quanto quello del latte?} senti un dolore lancinante. E’ come se ad ogni “poppata” ti graffiasse con qualcosa di insolitamente sottile,impercettibile,è come se vi stesse passando degli spilli sopra.

Ti chiedi se siano i suoi denti a darti questa sensazione tanto spiacevole,rabbrividisci più volte mentre ti perdi in queste elucubrazioni. Fa male,ma allo stesso tempo non puoi dire che non sia piacevole.

 

-Basta…-

 

Mormori affaticato,ti senti quasi in imbarazzo…in parte ti vergogni di te stesso,in parte hai paura di cos’altro possa aver escogitato quella ragazzina maligna.

Per tutta risposta senti una risata di scherno risuonare attorno a te.

 

-Ah,risparmia le energie…è inutile tentare di fermare me o “qualcosa” penso proprio che continuerà ancora per molto…nel frattempo,però,se lo desideri possiamo fare due chiacchiere!-

-Fan…culo…-

 

Tenti di non ansimare,non vuoi darle alcuna soddisfazione. Hai anche tu un orgoglio…e di certo questa situazione non ti aiuta a mantenerlo alto. {Un orgoglio? Tu?! Ma guardati…}

 

In questo mondo distorto non ti è rimasta alcuna certezza. Sai che non è reale,ma il sentire questo tipo di sensazioni ti induce a temere ripercussioni su quello che è il tuo “vero” corpo.

La senti schiarirsi la voce,come se fosse estranea alla situazione,come se davanti a lei non si stesse consumando alcuna violenza carnale,sembra piuttosto che stia per esprimere la propria opinione su una mostra d’arte poco riuscita.

 

-In questo momento non sei altro che la proiezione di te stesso in un ambiente creato da una tua esclusiva condizione mentale. L’oscurità rappresenta la tua confusione,la tua inconsapevolezza e la torpidità del tuo animo. Diciamo che questa è la parte della mente che gestisce il tuo essere psicolabile. Se nella realtà le tue percezioni sono del tutto atrofizzate è solo a causa del tuo modo di condizionarti qui dentro.-

 

Riprendi a respirare quando “qualcosa” separa la bocca dal tuo pene. Ora si limita a mordicchiarti i capezzoli. E’ come un animale,e la sua eccitazione è palpabile…finalmente qualche altra emozione si è intrufolata in questo limbo mentale caratterizzato da sterilità dei sentimenti e dall’annullamento delle emozioni.

{Ti stai eccitando…lo vedo anche da qui!}

 

-Quindi…non sei tu a gestire gli avvenimenti che dovranno verificarsi qui?-

-In parte sì,in quanto “qualcosa” e questo luogo sono frutto della tua mente. Mentre,strano a dirsi,le uniche cose su cui ho realmente il controllo…siete tu e la tangibilità come la percepisci al momento. Difatti per me questo luogo è assolutamente palpabile,materiale,luminoso. C’è razionalità ciò che vedo,difatti non nutro il minimo timore per quello che potrebbe accadere. Insomma,quello che vedo io è assolutamente differente a quello che vedi,o per meglio dire non vedi tu!-

 

Non sai cosa rispondere,preferisci riflettere…anche se “qualcosa” non ti aiuta assolutamente toccandoti e baciandoti in modo tanto vorace,ti disgusti di te stesso e di questa creatura che ti sta seviziando tanto appassionatamente.

 

Cerchi di riacquistare un minimo di lucidità in modo da idealizzare la fisionomia di “qualcosa”.

[In mente hai solo una persona]

{Quanto siete egocentrici!}

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nun liebe Kinder gebt fein Acht

ich bin die Stimme aus dem Kissen

ich hab euch etwas mitgebracht

hab es aus meiner Brust gerissen

mit diesem Herz hab ich die Macht

die Augenlider zu erpressen

ich singe bis der Tag erwacht

ein heller Schein am Firmament

Mein Herz brennt

 

Sie kommen zu euch in der Nacht

Dämonen Geister schwarze Feen

sie kriechen aus dem Kellerschacht

und werden unter euer Bettzeug sehen

 

Ora, cari bambini, fate attenzione

io sono la voce del cuscino

vi ho portato qualcosa

l'ho strappato dal mio petto

con questo cuore io ho il potere

di ricattare le palpebre

canto fino al risveglio del giorno

una luce chiara nei cieli

il mio cuore brucia

 

Vengono da voi di notte

demoni, fantasmi, fate nere

strisciano fuori dal profondo della cantina

e guarderanno sotto le vostre lenzuola

 

“Mein hertz brennt” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ah!

In teoria il capitolo sarebbe dovuto essere più lungo…cioè,la vicenda di questo capitolo si doveva concludere qui per passare oltre.

Ma la situazione si è rivelata più difficile del previsto,e scriverne la parte finale è diventata un’impresa tanto ardua…che penso che dovrò ridimensionare alcune parti…per poi condensare il tutto nel capitolo successivo. E infine passare oltre.

Quindi la fic…se tutto procederà per il meglio,si concluderà entro tre capitoli.

Indovina indovinello: “cosa sta facendo tobichan adesso?”

Niente. Si sta annoiando!

Devo trovare qualcosa da fare…

Un bacio a tutti i lettori!

Alla prossima allora! Baci baci dalla vostra tobichan!

 

P.S Oooh Devit,patatino mio!

Da quanto tempo non ti sento! Sei morto? Qualcuno ti ha incendiato i capelli? Hai mangiato qualcosa di avariato e stai poco bene? O più semplicemente hai una vita privata e non sei sempre a mia disposizione per farti prendere “un po’” in giro? ç_ç

Patatino…fatti sentire! Che poi manchi a papà!

PATATINOOOOOOOOOOO!! CERCASI PATATINO DISPERATAMENTE!!

DEVIIIIIIIIIIIIIIIIIIIT!!

*tobichan corre via in lacrime*

 

P.P.S No,ovviamente scherzo. Non mi manchi affatto.

Però ti voglio bene!

Quindi ccià!

 

P.P.P.S (che sta a significare: “Pirla Patologico e Patatino Sentichetidico”) Tu lo sai vero che sto scrivendo tutti questi messaggi solo perché non ho niente di meglio da fare,vero?

Ah,fregnettino…lo so,sono spastica!

E ora ciao per davvero che ho scoperto di avere di meglio da fare!

Un bacio anche a te! *manda bacino attraverso il pc*

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Capitolo 7
*** Specchio ***


Biondo,oro,ambrato.

Nero,azzurro,bianco.

D e l i c a t o

D a a c c a r e z z a r e

C o n d e l  i c a t e z z a

 

{Lui è?}

 

Senti un leggero tepore sulle palpebre,la vista ti si scalda di morbida luce rosata. E’ leggermente fastidioso,ma ti rincuora sentire tale sensazione. Tale calore è accompagnato da un ritrovato possesso della vista.

 

Rabbrividisci quando ti trovi davanti nient’altro che uno specchio.

 

-…Me.-

-Complimenti! Ci sei arrivato da solo,non me lo sarei mai aspettata!-

 

Il tepore si tramuta in gelo. Ed ogni sensazione torna ad essere nient’altro che un formicolio diffuso. E’ come se ti si mozzasse il respiro,come se il cuore volesse uscire dalla cassa toracica. Fa male,il tutto diventa un dolore sordo.

Tutte queste sensazioni si possono condensare in una sola parola,un singolo stato d’animo:

 

-Panico?-

-…-

-Ansia?-

-…-

-D’accordo,vada per l’ansia! Sei ansioso.-

 

Le fasciature sulle mani vanno a scontrarsi contro la superficie riflettente,quattro dita si imprimono sul loro rispettivo riflesso,indice,medio,anulare e mignolo. Accarezzi deliziato la mano del te stesso al di la dello specchio,dopo qualche secondo ritrai il braccio. Lo stesso fa l’altro.

 

{Mi sembra ovvio che ripeta i tuoi gesti,del resto è obbligato a farlo. E’ solo una copia,è finto. Lui.}

 

Vi guardate negli occhi,tu e lui. Il suo sguardo tradisce una certa inquietudine,gli iridi sono lucidi [istintivamente mi viene da pensare all’ambra…sono di un giallo caldo,e la pupilla sembra un insetto intrappolato al suo interno]. Respira lentamente tiene la bocca leggermente socchiusa,attraverso le cuciture si intravede una dentatura regolare.

Una macchia opaca si forma all’altezza della sua bocca.

 

-Ah,ansimando a quel modo sporcherai lo specchio!-

 

Questo grido infantile ti ridesta,ti allontani dallo specchio indietreggiando di qualche passo. Continui a guardare il tuo riflesso. Un ghigno si dipinge sulle vostre bocche.

Non sai perché,ma in questo momento ti senti stranamente euforico.

 

{L’euforia è una di quelle sensazioni ingannevoli. E’ un innalzamento dell’adrenalina dovuto a stress,a stanchezza…e a volte a felicità. Più spesso l’euforia va a sostituire quello che dovrebbe essere uno stato di infelicità o insoddisfazione.

In sostanza è una percezione ambigua,non puoi dire con certezza il perché di uno stato di euforia senza aver prima analizzato la situazione che ti ha portato a trovartici.

C’è anche chi è euforico per noia…ma questo non centra poi molto…ah,lo sai? Mi sento euforica anche io! E anche se so che sarà solo una sensazione duratura,ne sono soddisfatta. Sono soddisfatta di questa nostra apparente felicità!}

 

-Ti piaci?-

 

Due mani ti cingono la vita da dietro. Senti le falangi premere dolcemente contro lo sterno,è una carezza tiepida. E’ un gesto più delicato rispetto a quello compiuto precedentemente da “qualcosa” (che poi saresti tu [?]) Ti fa sentire bene.

Torni ad alzare lo sguardo,in modo da individuare il proprietario di quelle mani attraverso il riflesso dello specchio di fronte.

Ti accorgi,però,che non c’è proprio nessuno dietro di te. In questo spazio infinito composto da luce e tonalità di bianco ci sei solo tu. Beh,tu e la sua voce.

 

{Non è consolante pensare che un tale gesto affettuoso,comprensivo,sia solo il frutto di un tuo desiderio inespresso,come se non bastasse è ancora più squallido pensare che a compiere tale gesto non ci sia stato nessuno se non te stesso.}

 

Ti mordi un labbro,una delle cuciture viene strofinata contro le gengive. Ignori il prurito che ne deriva.

Nuovamente ti senti accarezzare,stavolta i palmi delle sue mani si spingono fin sul petto,le dita raggiungono il tuo collo,il tessuto ruvido che le fascia struscia sulla tua giugulare. Rabbrividisci socchiudendo gli occhi. E’ una sensazione piacevole,ma al tempo stesso vorresti che finisse.

 

Il calore di un respiro leggero si insinua nelle tue orecchie. Ti aspetti nuovamente di sentire quella voce liquida,quel gocciolare di vocali e consonanti che dovrebbero andare a formulare una qualche domanda probabilmente poco chiara.

L’idea che “qualcosa” ovvero “tu” stia giocando con il tuo corpo [come se muovesse i fili di una marionetta] non ti piace,ti fa sentire vuoto. Insoddisfatto è la parola giusta.

E’ come se questo insieme di gesti,di sensazioni,non ti portasse da nessuna parte. E’ solo un continuo passaggio da un gesto meccanico ad un altro,è come una catena di montaggio terminante con la costruzione di un oggetto inutile.

 

Un fallimento.

E ti senti di nuovo attanagliare dall’ansia,come se ti avessero conficcato una pietra rovente tra un polmone e l’altro.

Vorresti piangere,ma la paura di sentirti ancora peggio,ancora più svuotato,ti fa desistere.

Torni a crogiolarti nella consolazione donatati da te stesso.

 

-Tu esisti.-

 

Ed una voce docile e accomodante invade lo spazio circostante. Sussulti senza però voltarti,rimani in ascolto.

{Desideri comprensione come non mai. Oh,se le persone potessero comprendersi almeno un altro po’…il mondo sarebbe migliore,non pensi?}

Le carezze cessano,e di nuovo le sue braccia ti cingono la vita. Senti il cuore battere. In questo momento ti senti realmente un individuo senziente e vivente. Provi emozioni,amplificate ulteriormente dal piacevole torpore in cui sei avvolto.

Ti senti amato,e non da te stesso,ma da un identità esterna. Ed è strano rendersi conto solo ora di quanto possa essere piacevole.

Perché in tutta la tua vita non hai mai sentito un moto di affetto sincero,voluto e disinteressato. Hai sempre avuto la sensazione che tutto non fosse altro che un continuo ricatto. Io ti comprendo cosicché tu possa in seguito ricompensarmi.

 

Stavolta non è così. Perché non è solo una questione di amarsi da soli o di narcisismo. Qui c’è anche l’individualità di mezzo. La tua esistenza pura e reale non sarebbe mai dovuta essere messa in discussione.

Perché non è solo la ragione,il pensiero e lo spirito a fare una persona. Anche il corpo conta,e il sentirsi accettati per prima cosa da se stessi è importante. Ma trovare appoggio in qualcun altro non può che essere di aiuto.

E tu hai persone che possano appoggiarti. Solo che non le hai mai cercate…e una volta trovate ti ritrovavi nel tuo pessimismo a cacciarle indietro. Ti sei crogiolato in questa tua autocommiserazione…come un qualsiasi altro essere umano.

 

{Essere Noah non significa solo essere i seguaci di un Dio reale. Vuol dire anche essere in grado di accettare la natura umana che comunque siamo costretti a portarci dietro. E si sa,l’uomo è debole.}

 

Sospiri stancamente. E ti rendi conto che non è di certo Lui quello dietro di te. Sei tu e solo tu.

Sorridi.

 

La sensazione di essere nuovamente venuto al mondo,conquistando una tua identità,ti intimorisce. Al tempo stesso ti senti meglio,come risollevato,pronto a rientrare nel mondo reale…è come se fino a questo momento tu non abbia fatto altro che girovagare per un limbo. Una sorta di placenta materna in cui rimanere intrappolati.

 

-Com’è arrivare a constatare che la propria esistenza non è solo un illusione?-

-Soddisfacente.-

 

Lo dici con voce piatta,troppo preso ad incantarti nel tuo riflesso per poter esprimere giubilo.

Mangi con gli occhi ogni singolo centimetro di quel corpo fasciato in abiti maliziosamente quanto sensualmente succinti. E’ come se il tessuto stesso richiamasse la mente al pensiero del sesso. Sesso insano,sesso tra consanguinei {oserei dire masturbazione…in quanto siete una persona sola.}

Riabbassi lo sguardo quando questi pensieri ti attraversano la mente,sospiri sentendo il sangue fluire verso le guance infiammandole violentemente.

 

[E questo vostro desiderio animale,l’uno nei confronti dell’altro,altro non è che l’ennesima dimostrazione della vostra individualità…in parte incompleta,in quanto siete innamorati a vostra volta del vostro stesso corpo (non dico “mente” perché non è di certo l’intelletto che vi spinge ad accoppiarvi a quel modo…ah,se ripenso alle volte che vi ho sentiti…e visti!).}

 

Deglutisci sentendo che non sono solo le guance ad essersi infiammate…il cavallo dei pantaloni sta premendo dolorosamente sui tuoi attributi.

Stringi i pugni tentando di non pensare a tutto ciò. L’essere schiavi di queste sensazioni corporee è imbarazzante,a dir poco. Ed è forse più imbarazzante sapere che qualcun altro vi ha visti [ti ha visto] ansimare,sudare e soffrire mentre davate libero spazio alla bestialità dell’atto…ignorando del tutto qualunque forma di riflessione.

E sai anche da solo che non era solo con te che Lui si abbandonava a tali percezioni…allo stesso modo sai come tu fossi,però,il suo prediletto. L’unico che potesse compiacerlo {compatirlo!} così bene…in modo così sentito. Solo tu eri in grado di concepire i suoi pensieri,i suoi dispiaceri. Rincuorarlo non è mai stato un problema per te.

 

{Allo stesso tempo in lui  eri Lui,una Madre,un Padre e un Fratello…}

 

-E adesso dimmi…cosa provi realmente per Lui?-

-…Amore,credo.-

-Semplice affetto fraterno {sopportazione della propria persona} o amore passionale?-

-Entrambe le cose.-

-Te la senti di ritrovarlo?-

-Sì!-

-Sondare il proprio animo è un lavoro tanto complicato quanto doloroso…solo adesso,nei venticinque secondi necessari al tuo cervello per formulare un sogno,hai riscoperto pensieri e desideri assopiti. Come pensi di ritrovarlo in quella che voi definireste la mente dell’entità  “Jasdebi”?-

-…-

-Lascia che sia Devit a fare questo lavoro.-

-E’ solo per divertirti che fai questo?-

-In parte…e anche perché vorrei testare la resistenza del “legame”.-

-E’ strano notare da parte tua un interesse tanto spiccato!-

-Sono proprio una persona imprevedibile…vero?-

 

Rabbrividisci nel vedere come ora siano le sue mani ad accarezzarti. Riflesso nello specchio vedi il suo viso di bambina sfigurarsi in un espressione di maliziosa soddisfazione.

Ti prende per mano obbligandoti a chinarti,e prendendoti per una ciocca di capelli accosta le labbra al tuo orecchio:

 

-Forse è il caso di svegliarsi…-

 

La sua voce diventa una distorsione evanescente,le vibrazioni prodotte dalle sue parole si trasformano in fumo tiepido. E’ come se tutto attorno a te divenisse liquido e impalpabile.

Di colpo di chiedi se quella voce fumosa non fosse che un inflessione di una tonalità liquida…

 

___

 

Tlin

Tlin

Tlin

 

Sollevi lo sguardo accorgendoti solo ora di essere nel ristorante dove stavate cenando. Il lembo di stoffa da te tanto ostinatamente fissato acquista un senso quando ai tuoi occhi prende la forma di una semplice tovaglia.  E’ come se lo spazio attorno a te si fosse appena riformato dopo essere stato scomposto improvvisamente.

 

Guardandoti attorno la vedi. Sta mangiando un dolce.

Si toglie il cucchiaino dalla bocca,si lecca le labbra per poi affondare nuovamente la posata nella morbida consistenza del dolce. Ti guarda come se niente fosse. [Anche se negli occhi sembra avere ancora un residuo di quell’espressione compiaciuta].

Distogli lo sguardo da lei,ti giri nuovamente.

Lui tiene la testa mollemente appoggiata al gomito,perpendicolare alla superficie del tavolo. Sembra un ubriaco alle prese con lo smaltimento di una sbornia. Profondamente addormentato.

 

-E’ delizioso…-

 

Non capisci se si stia riferendo al dolce o a qualcos’altro.

 

 

 

 

Die Nacht öffnet ihren Schoß

Das Kind heißt Einsamkeit

Es ist kalt und regungslos

Ich weine leise in die Zeit

Ich weiß nicht wie du heißt

Doch ich weiß daß es dich gibt

Ich weiß daß irgendwann

Irgendwer mich liebt

 

He comes to me every night

No words are left to say

With his hands around my neck

I close my eyes and pass away

 

La notte apre il proprio grembo

Il bambino significa solitudine

Lui é freddo ed immobile

Io piango piano nel tempo

Non so come ti chiami

Ma so che ci sei

Io so che da qualche parte

Qualcuno mi ama

 

Lui viene da me ogni notte

Non restano parole da dire

Con le sue mani intorno al mio collo

Chiudo gli occhi e passo via

 

“Stirb nicht von mir” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Ebbene questo è il penultimo capitolo.

…Voi ci avete capito qualcosa? Io poco e nulla!

Ero partita con il presupposto di scrivere una cosa…e ne è uscita un’altra completamente differente. Comunque non mi dispiace questo risultato.

Jasdero esiste,è un individuo.

Il Jasdero d questa fanfic è uno psicolabile…per molte cose mi ci rispecchio… (°o°’)

Comunque…qui non si sta neanche più parlando del Jasdebi di Katsura Hoshino (a mio parere così poco approfondito). Qui si parla di un analisi puramente personale.

E’ probabile che ognuno li possa vedere diversamente,è normale,il mondo delle fanfic si basa su questo. Costruire una storia su personaggi di anime/manga,film,libri ecc. basandosi su propri canoni di riflessione e scrittura.

Comunque mi auguro che questa fic possa essere apprezzabile come minimo.

Ho ricevuto parecchie opinioni:

 

C’è chi la trova raffinata,dicendomi che è un lavoro che mostra come io sia maturata come scrittrice (è uno dei giudizi più piacevoli che io abbia mai ricevuto!)

 

C’è chi la trova caotica,mi dicono che è confusa,senza un filo conduttore…eppure interessante.

 

C’è chi la ritiene impersonale,mi hanno detto che è diversa dalle fic che ho scritto in precedenza. Non trasmette molto…eppure a me sembra così personale invece!

 

E infine…c’è chi dice che tergiverso troppo,che non vado dritta al punto e che è una visione un po’ distorta quella che do qui.

 

Comunque sembra che piaccia! Ne sono lieta…

Grazie lettori! Siete strepitosi,sia quando commentate che quando leggete soltanto!

 

Ah…dimenticavo la cosa più importante…mi è morto il pc! Quindi devo pubblicare da computer esterni! Mi dispiace per gli autori che mi contattano anche su msn,ma purtroppo non c’è niente da fare…devo aspettare il tecnico!

Oh beh,comunque ritornerò!

 

Alla prossima! By tobichan

 

 

P.S Deeeeeeeeeeeeeeeeviiiiiiiiiiiiit?!

Finalmente ci siamo visti Devittuccio mioo!!

Mi scuso ancora per lo svenimento…però in compenso ti ho spupazzato come avevo promesso! >w<

E comunque…questi messaggi di fine capitolo stanno per giungere a termine…scommetto che ti dispiace TANTISSIMO! *w*

CIACCIAO!

 

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Capitolo 8
*** Pietra ***


Apri gli occhi.

 

L’ambiente profuma fortemente di legno,vedi i granelli di polvere volteggiare nell’aria illuminati da un debole fascio di luce proveniente dall’alto.

Con gli occhi cerchi qualcosa o qualcuno di familiare da poter riconoscere per farti un idea di dove tu sia,ma la penombra rende particolarmente difficile riconoscere i contorni degli oggetti,difatti un semplice cappotto appeso al  muro prende le sembianze di un uomo che ti osserva torvo.

 

{Un illusione ottica è un errata valutazione della fisionomia degli oggetti osservati ed è perlopiù determinata dall’errata interpretazione delle sensazioni piuttosto che da un semplice errore dei sensi. Questo porta a capire perché una mente disturbata porti ad avere una visione distorta di ciò che la circonda…}

 

Sei seduto con la schiena appoggiata ad un muro Ti scosti dalla parete quanto basta per vedere come l’intonaco sia scrostato,osservi con attenzione i mattoni dietro lo strato di stucco,sembrano piuttosto vecchi.

Ti alzi in piedi e inizi a guardarti attorno,sotto di te senti scricchiolare il pavimento. Ancora non riesci a realizzare dove tu sia finito{è il nostro sogno,non è necessario che sia logico anche per te,l’importante è che lo sia per me che lo sto creando}.

Cammini avanti e indietro cercando una porta da dove uscire per poter così esplorare anche il resto dell’ambiente. Raggeli quando ti rendi conto che non ci sono ne porte ne finestre,nuovamente ripercorri tutta la stanza tastando le pareti alla ricerca di una qualsiasi irregolarità che possa anche lontanamente far pensare ad una via d’uscita.

{Come ci si sente ad essere murati vivi?}

 

Ignori con tutte le tue forze l’inquietudine che inizia ad attanagliarti {è un po’ come una corda con cui venire legati saldamente,ti stritola,ti graffia,ti toglie il respiro,eppure ti tiene così fermo da darti almeno l’illusione di essere ben saldo sul terreno,pronto a pensare ad una qualsiasi soluzione per liberartene,…l’ansia però ti toglie quest’ultima percezione. Non c’è niente che ti possa rassicurare in un momento come questo… siete solo tu e la corda}.

Un pensiero ti sfiora improvvisamente,la stanza non è del tutto avvolta dall’oscurità,al contrario in più punti alcuni raggi di luce illuminano l’ambiente.

Da dove possono provenire tali spiragli di luce?

Guardi in alto,il tetto è sfondato,numerosi fori intaccano la stabilità di travi e tegole. Attraverso tali buchi intravedi minuscole porzioni di un cielo totalmente bianco. Ti urta gli occhi per quanto è luminoso,distogli lo sguardo. Senti scivolare via il senso di pesantezza che ti pervadeva fino a pochi istanti prima.

Ti avventi contro il muro,pienamente convinto di poterlo scalare con la sola forza di braccia e gambe.

 

{Quali braccia?}

 

Un dolore lancinante ti colpisce gli avambracci,è come se vi avessero infilato all’interno degli spiedi. Le ossa si fracassano per la forza di percosse inesistenti.

Sei costretto a mollare la presa dalle irregolarità del muro,cadi sulle ginocchia facendoti ancora più male,ti pieghi su te stesso emettendo sibili di dolorosa incredulità. Senti la bile risalirti alla gola e la testa girare per la sofferenza.

Le gambe tremano in maniera incontrollata,la botta è stata troppo forte e hai paura di essertele fracassate Ti distendi supino continuando a tenerti le braccia strette contro il petto,digrigni i denti mentre cerchi di regolarizzare il respiro e di realizzare con attenzione dove tu ti sia fatto realmente male.

 

{Il dolore non è altro che suggestione. Se ci si concentra attentamente su tale sensazione ci si può rendere conto di quanto possa essere ingannevole. In base alle percezioni e alla sensibilità da un individuo il dolore può essere più o meno forte. C’è chi riesce a sopportare la sofferenza di un amputazione con la stessa forza d’animo di chi invece non riesce neanche a soffrire il dolore per la puntura di un insetto.

Ti rendi conto di come il dolore possa rendere debole il tuo corpo? Un corpo che fino a pochi istanti fa potevi definire perfetto? Un meccanismo inceppato per una minima disattenzione,un piccolo incidente può bloccare del tutto un sistema fino a pochi istanti prima funzionante.}

 

Lentamente il dolore sembra divenire meno forte,nel mentre continui ad inalare aria a grandi boccate,tenendo lo sguardo fisso su quel cielo candido che ti urta così fortemente gli occhi.

 

{Quali occhi?}

 

E di nuovo il dolore torna a colpirti,impietoso giudice delle percezioni che il tuo corpo dovrebbe controllare. Stavolta è anche peggio di prima,brucianti lacrime salate tentano di mitigare le ferite che velocemente si stanno formando sulla retina e sugli iridi fino a poco prima gialli…che ora si stanno tingendo di rosso per il sangue sgorgato dai capillari rotti all’interno dell’occhio.

Adesso il cielo invece di essere bianco è diventato di una tonalità tra il carminio e l’arancione,senti l’odore del ferro pervaderti,facendoti tremare anche più di prima. Le lacrime scivolano via dagli occhi,rigandoti le guance arrivando fin sulle tue labbra,obbligandoti ad una macabra penitenza.

 

{Bevi il tuo sangue.}

{Ma non gustarne il sapore.}

 

Una scarica elettrica si dirama per tutta la bocca,il tendine al disotto della lingua si riduce ad un inutile spago,mentre la lingua stessa si spezza come recisa da un coltello.

Un liquido caldo ti riempie la bocca scivolando contro il palato,infiltrandosi tra i denti,gonfiandoti le guance fin quando non inizia ad uscire dalle labbra dischiuse.

Sputi quel che resta della lingua rimanendo senza fiato. Chiudi gli occhi tentando di ignorare l’orribile sensazione provocata dai fiotti di sangue che ormai bagnano buona parte del tuo petto gonfio d’aria troppo difficile da buttare fuori.

 

{Dimmi Devit…Cos’è che fa di te Devit? Qual è la differenza fra te ed un'altra persona? Sta nell’aspetto tale differenza? O è solo una questione di animo,di pensiero?

Senza il tuo corpo,i tuoi modi di fare,la tua voce saresti comunque tu? Secondo questo preconcetto io potrei estirpare ogni piccola parte del tuo corpo senza che “Devit” ne risenta…no? Del resto ti rimarrebbe l’animo. Ma se così non fosse? Insomma,l’animo sarà anche importante…ma senza un involucro serve a ben poco. Quindi,devo continuare ad eliminare tutto quello che permette al mondo di confutare la tua esistenza,o mi deve bastare l’averti ridotto ad un corpo inerme in un ambiente claustrofobico e senza uscita?}

 

Non rispondi ovviamente,non hai ne la forza ne i mezzi per farlo. Ti limiti a rantolare.

Non ti sentivi così indifeso da tanto tempo,. Ricordi seppelliti dal tempo e dal desiderio di non ritornarvi mai più con la mente ti si parano davanti con una nitidezza dolorosa.

E stavolta capisci che tutto quello che ti ha fatto sopportare fino ad ora Road non sono altro che un gioco rispetto a quello che ti farà sopportare tra breve.

 

{E ancora non sai cosa saranno in grado di farti provare gli altri…Se fino ad ora hai creduto di poterti difendere dal mondo esterno con un atteggiamento violento e arrogante non credere di poter andare avanti così ancora per molto. Non puoi sopperire adesso alle mancanze avute durante un età in cui atteggiamenti del genere te li potevi permettere,ora è il momento di decidere se vuoi affrontare tutto questo e crescere in qualche modo,o se vuoi rimanere così e perire sotto la mano di qualcuno che ti riporterà tutto questo davanti…e non in un sogno creato con l’intento di farti capire,bensì con l’atrocità e il terrore provocato da colpi che di reale hanno molto.

L’innocence sarà la vostra rovina,perché finirà con il profanarvi con tanta violenza da lasciarvi senza alcuna via d’uscita se non la morte. E sappi che la fine arriverà solo dopo una lotta disperata contro la verità e contro la crudeltà che abbiamo sempre dovuto affrontare.

Affrontare tutto questo ora potrebbe aiutarti molto più di quanto tu non creda.}

 

Ascolti quello che dice,ma le sue parole ti toccano ben poco.

 

[Respiri a fatica,senti lo sterno compresso dai calci che ti tirano da ogni parte. Ti hanno bendato così da impedirti di capire dove ti abbiano portato. Continuano a colpirti inesorabilmente,uomini e donne senza volto e senza identità,che si nascondono dietro una striscia di stoffa,fieri del loro operato,resi forti dalla sicurezza che da parte tua non ci sarà alcuna risposta.

Rimani rannicchiato sul terreno,con il volto affondato nella terra umida,la bocca si riempie di fango mentre reprimi le urla di dolore,cerchi di respirare più lentamente mentre il petto sembra scoppiare per la violenza del tuo battito cardiaco.

Con uno spasmo ti contrai su te stesso quando senti un colpo più forte degli altri,qualcuno ti prende per i capelli tirandoli con forza,senti il cuoio capelluto formicolare e la bocca si contrae in un ghigno involontario probabilmente dovuto all’esasperazione. Non puoi fare nulla se non subire.

Taci e continua a sorridere.]

 

{Sono i ricordi a fare di te Devit?}

 

[L’aria fredda della notte ti pervade congelando le tue membra massacrate,il respiro viene mozzato dai singulti,hai appena smesso di piangere e il tuo corpo ancora non riesce ad abituarsi a ciò che ha dovuto sopportare nel corso delle ultime ore.

Nel frattempo dal fianco si dirama un dolore allucinante,riesci quasi ad immaginare le sfere di siero e le croste di sangue raggrumato che ormai ti ornano il costato. Ti mordi un labbro per poi rabbrividire e smettere quando vai a sfiorare un taglio con i denti,ti chiedi perché tutto questo debba capitare a te,ti chiedi come tu possa fare a far terminare questa situazione insostenibile,vorresti sfuggirvi ma sai che è impossibile…per ora.

Se almeno non fossi solo…Oh,se avessi qualcun altro a cui appoggiarti con cui poter condividere dubbi,timori e debolezze,qualcuno dietro al quale poter celare le tue insicurezze.

Non hai neanche un nome…non sarebbe bello poterne avere uno? O avere qualcuno che te lo dia?]

 

{E’ il tuo nome a fare di te Devit? La tua identità si basa solo su un ammasso di lettere?}

 

[Avere una famiglia. Del resto è quello che desiderano un po’ tutti. La solitudine è una cosa così orrenda…Almeno lo è per te.]

 

{Esisti solo grazie agli altri. Se non fosse stato per l’uomo e la donna che ti hanno generato,per le persone che ti hanno impartito questo tipo di educazione,per le persone che ora cercano di farti pensare ed esistere secondo principi ben precisi,per tuo “fratello” che in questo momento ti osserva con tanta apprensione…se non fosse per tali persone tu non saresti qui. Non ti potresti neanche definire come un idea astratta,in quanto anche un idea ha bisogno di essere concepita da un essere senziente per essere definita tale.

D e v i t

La tua esistenza si basa sulle persone che pensano a te o parlano di te o più semplicemente si ricordano di te nell’arco della tua vita.}

 

{Perché vi sto facendo tutto questo? Solo per farti sapere qualcosa che nessun altro verrà mai a spiegarvi. Terminato questo sogno tornerai alla vita reale,uscirai fuori dal ristorante con Jasdero accanto,percorrerete nuovamente la strada di campagna dove ci siamo incontrati,vi immergerete nell’odore d’umido che pervade ormai da ore i campi qui attorno,nel mondo reale.

Camminerete per un po’,fin quando esausti non vi addormenterete da qualche parte,per poi riprendere il cammino una volta svegli. Arriverete alla città portuale dove il conte vi aveva detto di recarvi,vi imbarcherete su una nave qualsiasi diretta verso Edo.

Alla fine andrete incontro a qualcosa che potrà rivelarsi anche peggiore di quello che vi ho fatto patire in questi cinquanta secondi di sonno.}

 

Ti appare davanti,si china su di te guardandoti con un sorriso dolce. Ti prende la testa tra le mani.

 

R e s p i r a

 

 

 

 

 

A p r i g l i o c c h i.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ich habe Pläne große Pläne 
Ich baue dir ein Haus 
Jeder Stein ist eine Träne 
Und du ziehst nie wieder aus 
Ja ich baue ein Häuschen dir 
Hat keine Fenster keine Tür 
Innen wird es dunkel sein 
Dringt überhaupt kein Licht hinein

Ja ich schaffe dir ein Heim 
Und du sollst Teil des Ganzen sein

Stein um Stein mauer ich dich ein 
Stein um Stein 
Ich werde immer bei dir sein

 

Ho dei piani grandi piani
Sto per costruirti una casa
Ogni pietra sarà una lacrima
E tu non uscirai più
Sì sto per costruire una piccola casa per te
Senza finestre senza porta
Ci sarà buio dentro
La luce non entrerà per niente

Sì ti farò una casa
E tu sarai una parte di essa

 

 

“Stein um stein” Rammstein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Presunzione,

owari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tobichan dice:

 

Conclusione secca per una fic che mi trascinavo dietro da troppo tempo ormai.

Non vuol dire niente,non ha una morale,un significato ne una spiegazione. E’ solo una fanfic che mi sono divertita a scrivere.

Buon natale e felice anno nuovo cari lettori!

Desidero ringraziarvi per le letture e per i giudizi,è bello rendersi conto di aver finito una fanfic dopo avervi lavorato con un minimo di applicazione.

Mi sento felice sapete?

 

Un saluto da tobichan,che ascolta Obscure dei Dir en Grey,beve un bicchiere di vino bianco e guarda il pacchetto di sigarette che sbuca fuori dalla tasca della giacca.

 

 

P.S Buon natale anche a lei signorino!

 

 

 

 

 

 

 

 

Non devi uccidere per poter scrivere di omicidio.

Karl May

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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