A Christmas Slasher: Broken Love Psycho

di ciabysan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Lettera ***
Capitolo 2: *** Una Strana Famiglia...Una Nuova Lettera ***
Capitolo 3: *** Comincia il vero terrore... ***
Capitolo 4: *** Indagine ***
Capitolo 5: *** Voltati! ***
Capitolo 6: *** Corde Di Violino ***
Capitolo 7: *** La Confessione ***
Capitolo 8: *** Rivelazione ***
Capitolo 9: *** Il Fantasma ***
Capitolo 10: *** La Verità Nascosta ***



Capitolo 1
*** La Lettera ***


Perdonatemi per la lunga assenza su efpfanfic

Perdonatemi per la lunga assenza su efpfanfic. Tornerò presto con la continuazione di “Msn 2” ma, avendo preferito scrivere un horror a tema natalizio mi sono messo da fare. Spero vi piaccia.  :D

 

1

 

Mattina di Natale.

Sono le sei e ventitré e Kyoko sta cautamente dormendo quando all’improvviso un grido la fa sobbalzare!

Terrorizzata, la ragazza cerca l’interruttore della corrente a tastoni, ma finisce irrimediabilmente a sbattere violentemente il naso contro il comodino accanto al suo letto. Le narici cominciano a sanguinare.
“Cazzo!” esclama tra qualche lacrima, coprendosi il naso con le lacrime, proprio nel momento in cui dal piano di sopra dopo quell’urlo iniziano a susseguirsi un tripudio di risate infantili “porca puttana…erano solo i bambini dei vicini che hanno trovato i regali sotto l’albero…che spavento”

Con la testa che gira all’impazzata, una Kyoko assonnata si infila velocemente un paio di pantofole e tenta di raggiungere il soggiorno, dove ha posizionato i suoi regali sul tavolo.

Nonostante fosse single ama parecchio posizionare tutti i regali a lei fatti sul tavolo perché questa procedura le ricorda nitidamente i natali passati in infanzia, in braccio a papà ad aprire i regali. Sua madre non voleva un albero di Natale dentro casa, temendo che si potesse sporcare il pavimento. Per questo motivo il loro albero sorgeva tutti gli anni in giardino, illuminato da palle di Natale dorate e seducenti ghirlande filiformi..

Pacchetti e  pacchettini di vario genere sono ora di fronte gli occhi di un’incredula ragazza emozionata.

Solo una cosa non quadra: una strana lettera marrone chiusa da un bizzarro filo che la circondava.
“Che diavolo è?” esclama prendendola in mano “Non ricordo di aver ricevuto un biglietto del genere”

Con il cuore in gola, inizia a srotolare il filo ,che si rivela essere la corda di un violoncello.

Ma proprio mentre tutto il filo sembra essersi srotolato, Kyoko si taglia leggermente un dito con la corda di violino. Una goccia di purissimo e caldo sangue rosso cade sulla superficie della lettera chiusa.

“Che male” impreca leggermente la ragazza, riuscendo finalmente ad aprire il lembo della busta.

È una lettera scritta con una calligrafia classica e ricercata.

 

“Cara Kyoko Kabae

Ti Penso Sempre.
Sei ormai un’ossessione per me.

Ti vedo da lontano.

Ogni tuo movimento diventa mio.

E tu sei una stella.

 

Forse non mi conosci,

ma non importa.

Non voglio questo.

Voglio avere il tuo corpo nudo

E sentirlo addosso al mio.

Ti verrò a prendere

Katsuya-Kun

 

 

Kyoko rabbrividisce in un lampo: quella non è una lettera d’amore, quella è una lettera da pervertito deviato!

“ti fisso sempre…ti penso sempre…ti vedo da lontano” parole che cominciano a riecheggiare nella mente della ragazza indifesa e impaurita.

“Spero sia uno scherzo” esclama all’improvviso “sarà senza dubbio il regalo di Natale del mio ragazzo!” afferma indispettita senza aver toccato neanche uno degli altri pacchetti…roba non da lei.

Kyoko prende in mano il cellulare e compone immediatamente il numero di Ryuji, il suo ragazzo.


“pronto”

“pronto amore, come va?”
“male…”
“Ma come male? È Natale”

“già sveglio?”
“Mi sono svegliato alle 5 per colpa di un gruppo di bambinetti molto mattinieri…”

“La stessa cosa è capitata a me”

“Sul serio? Kyoko, hai già aperto il mio regalo?”
“Non ancora…in compenso tra i miei pacchi ho trovato qualcosa di molto inquietante”
“Che cosa?”
“Una lettera…inviatami da un certo Katsuya-Kun

Katsuya-Kun?”

“sì…una lettera molto inquietante”
“Che cosa dice?”

“Dice che mi spia, che mi osserva e che vorrebbe avere il mio corpo contro il suo”
“Che cosa?”. Ryuji alza la voce. Attacco di gelosia.

“Sì…tranquillo…calmati…anche io ci sono rimasta di merda, ma che devo farci”
“Non lo so…vuoi che venga lì”
“sì…ti prego, dopotutto anche se ti aspettavo per le otto, visto che sei sveglio…vieni pure”
“Ok…buon Natale amore”
“Buon Natale”…

 

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Capitolo 2
*** Una Strana Famiglia...Una Nuova Lettera ***


Ci sarebbero dovuti venti minuti affinchè Ryuji fosse venuto fino a casa della sua dolce Kyoko, in trepida attesa

Ci sarebbero dovuti venti minuti affinchè Ryuji fosse venuto fino a casa della sua dolce Kyoko, in trepida attesa. Così ecco che la ragazza così, tanto per rompere il ghiaccio decide di portare i regali ai suoi vicini del piano di sopra. Aveva comprato un profumo per la madre, una bambola per sua figlia, una macchinina per il figlio e una cravatta per il padre.

Sale di corsa le scale, dopo aver chiuso per bene la porta di casa.

Bussa sulla porta d’ebano.

Le viene aperto

“Salve”

“Oh ciao Kyoko … buon Natale”. La signora Fujima si presenta in vestaglia, con i capelli arruffati e una sigaretta in bocca che si infila tra le dita per poter salutare la vicina con un paio di baci sulla guancia.

“Buon Natale” afferma la ragazza, un poco disgustata dal nauseante odore di tabacco che attraversa le cavità dentali della signora Fujima “ho portato dei pensierini”
“Oh grazie…non dovevi” esclama la donna, strappando di mano con avidità i pacchetti confezionati con cura.

“Beh…si…dopotutto…siamo amiche”
“sì…ma io non ti ho fatto nulla”

“Che stronza”

“Cos’hai detto?”
“Uhm…no…niente…farneticavo”

“Ah..certo”

“kyoko! Kyoko” i piccoli Tatsuya e Kaori corrono a salutare la loro amica Kyoko con abbracci e baci.

“Kyoko…vieni a vedere che bella Barbie mi ha portato Babbo Natale” strattona Kaori, in preda ad una crisi di euforia
“No…Kyoko viene con me a giocare alle macchinine” Tatsuya afferra con uno sfrattone violento l’altro braccio della ragazza, disorientata

“Su…lasciate stare la povera Kyoko” consiglia la madre, aspirando un po’ di tabacco. L’aria che entra nelle cavità nasale è talmente tangibile da far venire il voltastomaco.
“Ma…Ma” farneticano i due bambini all’unisono

“Niente ma!” esclama la madre, porgendo i doni di Kyoko a loro “Kyoko ha avuto la bella idea di farvi qualche pensierino
“Grazie! Grazie!” urla Kaori, sempre più euforica “Che bambola graziosa! Che vestitini glamour!”
“Ma guarda” esclama Kyoko sorpresa “conosci anche delle parole inglesi, ma che brava e hai solo quattro anni…ammirevole
“La mia Kaori legge spesso con me Cosmopolitan” esclama fiera di sé stessa la signora Fujima, sotto un paio di sopracciglia inarcate e beffarde.
“Non è una lettura da bambini…”
“almeno capisce qualcosa degli uomini”
“…ma… questa macchinina ce l’ho già” sussurra tra le lacrime Tetsuya

“Ecco” irrompe con invadenza la madre “Gli uomini sono incontentabili

 

“Beh…ora vado…” dice Kyoko agitando la mano per salutare, quasi fosse stanca di starsene in quella famiglia così bizzarra
“No…vai già?” gridano i bambini, nuovamente all’unisono

“Essì…purtroppo ho molte cose da fare”
“Ma è Natale…non stacchi un po’?” la signora Fujima non si fa mai gli affari suoi
“beh…”

“A…prima che mi dimentichi”

“Che cosa, signora Fujima”

“Ho trovato nella mia cassetta delle lettere una cosa strana…c’è scritto il suo indirizzo sopra…evidentemente hanno sbagliato ad imbucarla”.

 

A Kyoko improvvisamente si ghiaccia il sangue nelle vene. I suoi occhi diventano vitrei dal terrore.

“Ecco” acclama la donna, porgendole una lettera marrone, circondata da una corda di violino.


Il respiro di Kyoko si fa affannoso.


“è lei che me le manda” sussurra insospettita e con il fiato pesante

“Che cosa?”
“Non faccia la finta tonta!” alza la voce. Comincia a gridare

“Ma non so di che cosa parli!”

“E lei che mi scrive queste minacce!”
“Minacce?”
“Io…io ho solo trovato quella lettera nella mia cassetta…tutto qui
“Se…”

“Ho letto il tuo indirizzo sulla busta e mi sembrava una cosa carina darla al destinatario

“Certo”

 

Il terrore non se n’è andato e la signora Fujima, nonostante il suo comportamento strambo non ha certo tempo né voglia di fare certi scherzi a persone che le fanno i regali gratuitamente!

 

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Capitolo 3
*** Comincia il vero terrore... ***


Dopo un burrascoso addio alla casa della famiglia pazza, Kyoko si ritrova sulle scale con quella lettera tra le mani, la cui corda feriva le dita con ossessione

Dopo un burrascoso addio alla casa della famiglia pazza, Kyoko si ritrova sulle scale con quella lettera tra le mani, la cui corda feriva le dita con ossessione.

“Chi cazzo può farmi tutto questo”
Con cautela, Kyoko srotola la corda e comincia a leggere, presa dal panico

 

 

“Oggi

Sono qui.

È Natale

Quale momento  è migliore di questo

Per conoscerci a fondo?

Festeggiamo il Natale

Con allegria

Sorridi

Amore mio

Sto venendo a prenderti.

Mettiti un abitino sexy.

Oppure non metterti proprio nulla

Credo che mi garberanno entrambe

Le opzioni

 

Katsuya-Kun”

 

Quel maniaco è lì. In quel condominio e la scruta.

Segue i suoi lineamenti come un gatto insegue un topolino nascosto nell’erba.

Kyoko è in trappola: non può fuggire.

Non può rivolgersi alla polizia: a Natale troverebbe tutto chiuso.

Forse il 911 avrebbe potuto salvarla, ma non avrebbero agito con prove più concrete.

Kyoko inizia a respirare a fondo, lasciando cadere a terra la lettera, sperando nel rientro del suo ragazzo.

 

“Ryuji…dove sei?”

Neanche il tempo di sussurrare questa frase, che rumori improvvisi circondano la ragazza che, si guarda intorno di scatto, cercando di visualizzare ogni movimento sospetto, ogni cosa fuori posto. Non nota nulla di strano, ma i rumori continuano: ossessionanti, sincopatici, impazziti…

 

“Chi Cavolo Sei?” urla Kyoko terrorizzata, quando delle labbra le si pongono sulla nuca: “Sono qui…sono dietro di te”

 

Il cuore di Kyoko smette di battere.

Il terrore è alle stelle. Non ha il coraggio nemmeno di guardare il suo aggressore con la coda dell’occhio. Avanzò a passi lenti e poi, come un raptus, prese a correre, cercando di raggiungere casa sua.

“Aiuto! Aiuto!” grida impazzita, cercando di attirare l’attenzione dei vicini, ma nessuno sembra aprire la porta per controllare, nessuno la prende in considerazione: sono tutti troppo occupati ad aprire i regali e cantare canzoni natalizie.

Kyoko, arrivata di fronte la porta di casa, cerca con fretta le chiavi nella tasca dei pantaloni, mentre quella presenza oscura le si avvicina sempre di più: sempre più tangibile.

Infila la chiave e tira di scatto.

“Sono salva…sono salva” sussurra tra sé Kyoko, in preda ad un vortice di terrore, quando la mano del suo misterioso assalitore le si avvicina alla spalla per afferrarla.

Dei brividi altissimi si innalzano nella ragazza, mentre i peli fini del suo braccio si ereggono impazziti, controllati da una pelle d’oca senza precedenti.

Delle gocce di sudore iniziano a caderle dalla fronte.

La porta si apre, di scatto. Kyoko si fionda in casa e la chiude di colpo con le chiavi.

“Sono salva…sono salva” urla tra sé, mentre alcune lacrime cominciano a caderle giù dagli occhi, bagnandole le guance, disegnando profondi confini trasparenti su desolate lande di carne.

 

È felice, è felice di essere sfuggita da quel pazzo.

Ma la sua felicità è effimera. Presto ritorna il terrore:

Kyoko, infatti, nota con orrore la presenza di una nuova lettera…in casa sua!

 

È sul tavolino in soggiorno e la occhieggia con impazienza, quasi come se le dicesse: “Dai … aprimi…devi sapere cosa pensa quel pazzo di te

 

Le dita alabastrine, lunghe e magre della donna si avvicinano di più a quel pezzo di carta, imbellemente impacchettato nella convenzionale corda di violino.

 

“Puttana…non ti libererai di me così facilmente…

Dovrai decidere: o acconsentirai

Nell’avermi o per te questo sarà il giorno peggiore della tua vita
sta arrivando Ryuji giusto?

Bene, se continuerai a fuggirmi

Se continuerai a urlare, cercando di avvertire qualcuno

Beh…stai certa che questo sarà il suo ultimo Natale

Sarò io a fargli il regalo più grande di tutta la sua vita: la morte

 

Mentre legge quelle righe, a Kyoko le si bloccano le pupille impietrite: non aveva mai avuto tanta paura in vita sua.

 

 

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Capitolo 4
*** Indagine ***


Kyoko comincia a pensare : se non trova una soluzione in fretta, Ryuji morirà

Kyoko comincia a pensare : se non trova una soluzione in fretta, Ryuji morirà!

“Che cosa faccio? Che cosa faccio?” si chiede dubbiosa Kyoko, terrorizzata…quando improvvisamente il suo campanello suona.

 

DIN-DON!

 

Il sangue le si ghiaccia nelle vene. Sarà Ryuji o Katsuya-Kun?

Kyoko non lo sa, ma sa che disarmata non concluderà nulla: se era il secondo uomo avrebbe dovuto in qualche modo difendersi.

Corre in cucina e si munisce di un tagliente e grosso coltellaccio che scintilla, dando all’appartamento un’aria paradossalmente natalizia.

Kyoko si avvicina lentamente, con il coltello ben alto, mentre il campanello continua insistentemente a suonare.

Il suo sospiro si fa affannoso mentre il suo occhio si avvicina lentamente allo spioncino.

Il cuore comincia a battere come una pompa, inarrestabile.

È Ryuji, imbellettato in giacca e cravatta con un sorriso sulle labbra e un mazzo di fiori.

“Ryuji…sei proprio tu?” sussurra spaventata Kyoko dall’altro lato della porta

“Kyoko…”
“Ryuji…sei tu?”
“Sì…sono io…ma…che ti prende?”

 

Tac.

La porta viene aperta.
“Entra ti prego” sussurra nel panico la dolce Kyoko, paranoica e desolata

“Ma si può sapere che succede?”
“Sto continuando a trovare lettere minatorie…dappertutto
“Lettere…”
“Sì…una era quella di cui ti ho raccontato al telefono, poi ce ne sono altre due
“Fammele leggere” esclama Ryuji, chiudendo dietro di sé la porta e appoggiando i fiori sul tavolo in soggiorno.

“Ecco”. Kyoko porge le lettere a Ryuji con gli occhi semichiusi, come se non volesse più vederle.

“Ma non sono solo lettere” riprende la donna

“Che cosa ancora?” sussurra basito Ryuji, perso tra le parole di quegli scritti cartacei

“lui è nel condominio…”
“Che cosa?” l’uomo distoglie lo sguardo da quelle parole perfette, scritte in stupenda calligrafia, per fissare la sua amata con sguardo perso.

“Mi ha inseguita…ho sentito il suo respiro sul mio collo
“E così vorrebbe uccidermi…”
“Non so che fare…Ryuji…aiutami tu”

“Beh…non è probabile che sia qualcuno che conosci? Magari una tua amica invidiosa…”
“No..no…è un uomo…ne sono sicura”
“Allora un tuo amico”
“Sii serio, ti prego…sono preoccupata”
“Lo sono anche io…pensavo che queste cose accadessero solo nei film
“E il bello è che non conosco nessuno di nome Katsuya…
“Nessuno nessuno?”
“Beh…c’era un mio compagno delle superiori che si chiamava così, ma non lo vedo da anni e poi quando era in classe con me aveva già una ragazza…non può essere lui

“Può darsi che ha rotto con la sua fidanzata…può darsi che abbia da sempre avuto un’ossessione per te…cosa ne sai?”
“Non puoi basarti su un nome per colpevolizzare qualcuno, Ryuji

“Senti…non hai qualche vecchio annuario del liceo?”
“Sì…dovrei averne…ma perché?”

“Tu cercali…voglio vedere il volto di questo Katsuya


Kyoko annuisce e inizia a frugare nell’armadio come una forsennata: gli aveva messi lì, tra i pastelli a cera e le bambole di quando era piccole. Non mancavano né i vecchi quaderni di scuola né degli album di fotografie.

Ed eccoli! Tutti gli annuari scolastici…

Impolverati fino all’orlo.

Kyoko sottovalutava quell’ammasso di libri abbandonati, inconscia del fatto che avrebbero potuto risolvere un mistero davvero inquietante.

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Capitolo 5
*** Voltati! ***


Kyoko aprì la pagina 23 dell’annuario della terza liceo, quella su cui campeggiava la foto di classe

Kyoko aprì la pagina 23 dell’annuario della terza liceo, quella su cui campeggiava la foto di classe.

Solo in quel momento notò con ribrezzo che tutte le facce dei suoi compagni di scuola erano segnate da “X” rosse. Il volto di Kyoko, sorridente, era invece circondato da un cuore rosso.

“Ma…” sussurrò Kyoko confusa e terrorizzata, notando che proprio il volto meno inaspettato era invece letteralmente tagliato via, lasciando un buco nella pagina: era quello di Katsuya.

“Perché tutti quegli strani segni?” domandò Ryuji confuso
“Non lo so…io non li ho mai fatti” disse Kyoko scorrendo le pagine, mentre Ryuji consultava l’annuario di seconda superiore, dove apparivano gli stessi segni a “X” a recidere i volti di tutti i ragazzi, tranne Kyoko, circondata da un cuore rosso e Katsuya a cui mancava proprio la faccia.

“Guarda…” esclamò all’improvviso Ryuji, spezzando il silenzio  e mostrando una pagina dell’annuario alla sua ragazza.

Era la pagina dei talenti: dove ragazzi che si sapevano cimentare in un talento venivano fotografati durante la loro esibizione e messi tra le pagine dell’annuario scolastico. Era Katsuya quello che campeggiava nella foto e reggeva un violino, che suonava ad occhi chiusi.

Violino…tutte le lettere minatorie erano circondate da una corda di violino. Bizzarra coincidenza.

Ma non fu l’unica sorpresa di quella foto: da notare, infatti, l’inquietante particolare di un braccio bianco ed ossuto che stringeva la spalla del giovane.

“Oddio” sussurrò Kyoko terrorizzata, mentre in cucina improvvisamente si fece strada un rumore stridulo ed inquietante

“Che cos’era?” sussultò Ryuji

“Non lo so”
“Vuoi che vada a vedere”
“no…vado io…questa è casa mia, porca puttana!” disse Kyoko alzandosi e munendosi del coltello che aveva appoggiato sul tavolino.

Rumori si rincorrevano sempre di più: la ragazza barcollava con il terrore nel corpo.

“Stai attenta” la avvertiva Ryuji dietro di lei, che non faceva a meno di guardarla.

Kyoko spinse la maniglia della porta della cucina, che si trascino dietro un lungo scricchiolio inquietante, prima di aprirsi completamente.

“Chi c’è?” disse Kyoko, fino ad urlare all’improvviso: sulle pareti della cucina si stagliava una macabra scritta di sangue: “VOLTATI”. Quella scritta stramba copriva letteralmente gli armadietti della cucina, fino a propagarsi con goccioline rosse sul lavandino e sul forno.

Kyoko rabbrividì e cercò di guardare con la coda dell’occhio dietro di sé.

Si voltò, ma quella misteriosa figura dietro di lei la colpì sulla fronte con un mattarello. La ragazza svenne con un rantolo.

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Capitolo 6
*** Corde Di Violino ***


“Kyoko

“Kyoko? Tutto bene?” la voce di Ryuji risuonava lontana e confusa, mentre la ragazza si sentiva trascinare.
“Che cosa succede?” sussurra Kyoko, riprendendo conoscenza.

Aprì gli occhi e vide qualcuno di oscuro trascinarla, davanti a sé una scia di sangue si trascinava sulle piastrelle bianche: era ferita.

Kyoko cominciò a trascinarsi, si divincolò e riuscì a liberarsi, riuscendo a schiantarsi contro Ryuji, che era venuto proprio in quel momento per controllare se la sua fidanzata stesse bene.

“Stai bene?” urlò Ryuji tenendola stretta a

“Mi ha presa…è qui… è qui” urlò Kyoko strattonandosi dall’abbraccio, per guardare intorno alla cucina, incredula: mattarello e coltello erano gettati sul pavimento senza premura. In quel mentre Ryuji notò che la sua camicia era sporca di sangue: “Sei ferita?”
kyoko si toccò la testa con i polpastrelli della mano destra: aveva un male atroce che la faceva quasi svenire “Quello stronzo mi ha dato un colpo in testa”

“Usciamo…usciamo Kyoko…se è in casa come cazzo facciamo? Andiamo alla polizia!”

“Ryuji è Natale! Dove cazzo andiamo?”
“Prova dai vicini...
“Non possiamo scappare…dobbiamo scoprire cosa sta succedendo…subito
“Ma se stiamo qui…”
“Ryuji, questa è casa mia! E io non voglio che un bastardo entri in casa mia come gli pare! Scopriamo cosa cazzo sta succedendo e usciamone, a costo di uccidere quel figlio di puttana

“Come vuoi tu”

“Accendi il computer”
“Che cosa vuoi fare?”
“Semplice indagine”
“Beh…dove lo tieni il tuo computer?”
“è in camera mia, sulla mia scrivania”
“Vieni con me Kyoko, non voglio che ti succeda nient’altro
“Certo”
“Se quello prova ancora a metterti le mani addosso lo ammazzo”

“Anch’io”

Ryuji schiacciò con una grande eleganza il tasto d’accensione del pc portatile.
“Scusami” sussurrò sommessa Kyoko, seduta sul suo letto a gambe incrociate e a testa bassa, mentre sul monitor del pc appariva il logo di Windows Vista

“Per cosa?”
“Ti ho sporcato la camicia con il mio sangue
“Ma sei impazzita? Stavi per morire e ti preoccupi di questa stupida macchia…tu non sei normale Kyoko
“Scusami per essere così superficiale”
“Si è connesso…cosa faccio”
“Cerca informazioni su Katsuya Kobayashi”
“E tu speri di trovarlo su internet?”
“Non so…voglio vedere se è sospettato per qualche internet o se ha compiuto qualcosa in passato

“Bah…proviamo”

 

Ryuji, con incredibile velocità digitò il nome del ragazzo misterioso sull’url di Google e aspettò.
“Leggi” esclamò Kyoko

“Katsuya Kobayashi: quattro piemi vinti al festival musicale di Kobe

“Mmmh…non c’è qualcosa di più intrigante?”
“Trovato morto Katsuya Kobayashi”
“Che cosa?” Kyoko rabbrividì.

“il giovane violinista Katsuya Kobayashi è stato ritrovato morto apparentemente suicida il 25 dicembre 2005”

“tre anni fa” sospirò Kyoko “a Natale…esattamente tre anni fa!”

“Oddio”
“Che cosa?”
“Fu ritrovato nella sua stanza…i suoi numerosi violini furono ritrovati scordati: le corde erano agganciate alle due estremità della stanza, alcune piombavano dal soffitto. Corde innumerevoli che riempivano quella stanza agghiacciante: il corpo di Katsuya morto soffocato avvolto da quelle corde e sospeso penzolante, sconvolse la poesia per la macabra originalità del suo suicidio

“Ma è terribile”
“Non può essere lui a perseguitarti”

“E…e se fosse tornato sottoforma di fantasma
“Ma che cazzo dici?”
“Pensaci…le corde di violino, le lettere firmate con il suo nome, le sue apparizioni continue

“Sì, ma pensaci…pensa alla mano sulla sua foto
“ah già”
“Forse era qualcuno che odiava lui e odia te…forse quel qualcosa ha ucciso prima lui e ora sta puntando a te spacciandosi per lui
“Può darsi…ma è una cosa alquanto assurda
“mmmh…”
“Oddio! Guarda!” l’urlo di Kyoko scaturì una strana sensazione in Ryuji, il cui sangue si ghiacciò nelle vene.
“Cosa?”

“Girati…il monitor!” Kyoko era terrorizzata…

Che cosa si celava su quello schermo?

Ryuji cercò di gurdare con la coda dell’occhio.

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Capitolo 7
*** La Confessione ***


Sullo schermo del computer appariva l’immagine del corpo di Katsuya, sospeso e avvolto dalle corde di violino

Sullo schermo del computer appariva l’immagine del corpo di Katsuya, sospeso e avvolto dalle corde di violino. Il sangue gocciolava sul pavimento della sua stanza.

Disgustato da quell’orrenda visione, Ryuji spense il computer.

“Ma che cazz…?” si lasciò sfuggire il ragazzo, mentre Kyoko ansimava dal terrore.

“E questa?” sussurrò poi Ryuji trovando misteriosamente per terra una fotografia insanguinata.

“Che cos’è?” gridò Kyoko “Quella non era lì prima!”

La foto ritraeva una Kyoko sorridente in divisa scolastica abbracciata al suo ragazzo delle superiori: Tomoro.  Ryuji la pulì dal sangue con il polsino della camicia, Kyoko gli venne appresso e guardò anch’ella quella foto “Non capisco
“Guarda qui!” indicò terrorizzato Ryuji sul fondo della fotografia: il volto di Katsuya emergeva dall’oscurità.

“Oddio…Ryuji cosa facciamo?” le prime lacrime spuntarono sul volto terrorizzato della donna, ormai in presa ad una crisi di nervi.
“Non ci sto capendo più niente”

“Neanche io”
“Senti Kyoko…ma tu sei sicura che non hai avuto niente a che fare con questo Katsuya? Ho notato che ogni volta che viene pronunciato il suo nome rabbrividisci
“No”
“Dimmelo Kyoko…tu nascondi qualcosa”
“Non servirebbe a nulla…non servirebbe a nulla raccontarti…
“Dimmelo Kyoko!” Ryuji alzò la voce, faceva paura

“Non urlare così, ti prego”

“Dimmi che non hai fatto nulla di male”
“vuoi la verità? Eccola!: Tomoro è morto”
“Il tuo ragazzo?”
“A quel tempo ero insieme a lui, ma mi sono innamorata follemente di Katsuya e anche lui era innamorato di me. Ci vedevamo di nascosto, ci baciavamo di nascosto…Tomoro non lo sapeva fino a che…
“Fino a che?”
“Fino a che una ragazza del mio liceo vide me e Katsuya baciarci dietro ad un cespuglio. Il problema è che si trattava della migliore amica di Tomoro e glielo confidò. Tomoro andò su tutte le furie e promise di uccidere Katsuya se mai l’avrei rivisto ancora… così io e Katsuya abbiamo deciso…
“Cosa? Cosa avete deciso?”
“Di ammazzarlo”

“Cosa?”

“Sì abbiamo ripreso il delitto con una telecamera. L’abbiamo addormentato con un potente sonnifero e l’abbiamo trascinato nel capanno degli attrezzi. L’abbiamo bendato e abbiamo tentato di soffocarlo con delle corde di violino. Incominciò a sputare sangue, ma non moriva. Allora Katsuya impugnò una sega e iniziò a tagliare il collo al ragazzo finchè la testa non si staccò completamente dal suo corpo. Ryuji rabbrividì di fronte a quel racconto così macabro e irreale “Incenerimmo il cadavere e gettammo le ceneri in un fiume. Poi ci siamo lasciati”
“Perché?”
“Eravamo sconvolti dal rimorso…non dovevamo arrivare a così tanto

“non ci credo, tu non faresti mai una cosa del genere!”
“E invece l’ho fatto Ryuji! Ho tentato di dimenticare questo ricordo con tutta me stessa e non ce l’ho ancora fatta. Quando immagino di notte le grida di Tomoro mi viene da impazzire. Ho paura del buio, ho paura di me stessa: ogni volta che mi guardo allo specchio vedo il volto di un’assassina e sto male

“No…”
“Ryuji…perdonami”
in quel momento Kyoko scoppiò in lacrime: un misto di lacrime di rimorso, lacrime di terrore e lacrime…di gioia.

 

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Capitolo 8
*** Rivelazione ***


Kyoko si gettò tra le braccia di Ryuji, in preda ad una crisi di pianto

Kyoko si gettò tra le braccia di Ryuji, in preda ad una crisi di pianto.

“E ora che tu hai confessato” sussurrò Ryuji all’orecchio dell’amata, baciandole dolcemente l’orecchio “Tocca a me confessare”.

Spaventata Kyoko si staccò dall’abbraccio “che…che cosa?”
“Kyoko devo dirti delle cose che avresti dovuto sapere prima”
“Che cosa?”
“Sai chi sono?”

“…” Kyoko rimase in silenzio, basita e scioccata, con sguardo completamente perso

“Sai chi sono? Sono il fratello di Tomoro. Ho scritto io quelle lettere e ti ho fatto credere che Katsuya, che ti aveva lasciata ti volesse ancora

“C-c-che cosa?”

“Sì…devo ucciderti, Kyoko”

Kyoko cominciò a gridare “No…no…è impossibile se sei tu che mi perseguiti allora chi ha ucciso Katsuya e chi mi ha colpita quando ero in cucina? Chi è stato?”

“Sono stato io ad uccidere Katsuya…riguardo a chi ti ha colpita in cucina, resta a te scoprirlo”
Ryuji uscì dalla stanza, mentre Kyoko veniva presa da diversi brividi, che la facevano tremare di paura. Si tolse una scarpa e la strinse tra le mani.

“Ryuji” cominciò a piangere “dimmi che non è vero”


Il ragazzo tornò poco dopo con un coltello nella mano destra. Si avvicinò lentamente, mentre i sospiri di Kyoko si facevano sempre più feroci.

“Devo farlo per mio fratello” sospirò Ryuji, con un lampo di nostalgia: come se non volesse realmente uccidere quella donna che aveva amato per due mesi.

“Non Farlo!” gridò Kyoko, ma più la lama si avvicinava al suo viso e più cresceva in lei il terrore, così scattò in piedi e con una mossa veloce infilò il tacco della scarpa che reggeva tra le mani, nell’occhio del ragazzo. Il sangue cominciò a sgorgare, mentre Ryuji si dimenava e imprecava dal dolore.
“Stronzo!” gridò Kyoko, togliendogli dalle mani il coltello e cominciando a pugnalarlo su tutto il corpo. Il sangue schizzò a fiotti “Credevo che tu mi amassi! Bastardo! Bastardo!”
l’arma trafisse la gola dell’uomo, che dopo qualche spasmo enalò l’ultimo respiro.

 

Kyoko si guardò : era coperta letteralmente di sangue, dalla testa ai piedi.

Pose il coltello per terra e cominciò a piangere, seduta sul pavimento a braccia conserte, quando vide una videocassetta sotto il mobile del computer. Si avvicinò a carponi, rischiando di inciampare nel piede del cadavere di Ryuji. Allungò la mano sotto la fessura del tavolo e la guardò: era coperta di polvere e sull’etichetta impressa sul videotape si leggeva in ideogrammi tremolanti: “I Miei Peccati”.
Era quella videocassetta.

 

Andò in soggiorno e la inserì nel videoregistratore.

Play.

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Capitolo 9
*** Il Fantasma ***


A CHARMING VAMPIRE…SI…MI CHIAMO MATTEO, COME LO SAI

A CHARMING VAMPIRE…SI…MI CHIAMO MATTEO, COME LO SAI? :D

GRAZIE PER LE TUE SEMPRE GRADITE RECENSIONI, SOPRESO/A DAL COLPO DI SCENA?.

 

 

Lo schermo mostrava il capanno degli attrezzi chiuso.

Una voce esterna, quella di Kyoko sbiascicava qualcosa di incomprensibile. La telecamera si volse verso di lei per riprenderla:
Salve popolo amatore degli snuff, mi chiamo Kyoko e  io e il mio ragazzo Katsuya” non sembrava affatto triste, ma anzi…era contenta e sorrideva “stiamo per uccidere brutalmente il mio ex fidanzato Tomori”.

Proprio nel momento in cui nel video veniva aperta la porta del capanno, ecco che dietro Kyoko si trascinò un lungo sibilo. La  ragazza mise il video in pausa e si voltò di scatto.

Il rumore stridulo continuò senza fermarsi, fino a che una mano non afferrò di colpo la spalla di Kyoko. Questa urlò di terrore e si buttò a terra, trascinandosi sino al muro di schiena, aiutandosi con i gomiti.

Gemeva nel vedere una figura avvicinarsi a lei. Non era molto chiara, ma era minacciosa e desiderava solo la sua morte.

I passi di quella strana forma spettrale scricchiolavano nell’oscurità ed erano lenti, ma pieni di angoscia. Kyoko si sentì svenire

“Tu…” sussurrò “Tu chi sei?”

“Amore mio” sussurrò quello “Sono il tuo Tomori…sono venuto a prenderti…per tornare via con te

“No! No!” gridò Kyoko, correndo all’impazzata, sino alla cucina, dove si chiuse a chiave. Per sicurezza mise una sedia sotto la maniglia, che cominciò a tremare, come se fosse in preda  a crisi epilettiche.

“Apri amore mio…il viaggio è lungo”
“Vattene! Tu sei morto! Tu…”
“Sai una cosa? Non avevo solo un fratello…ma anche una sorella
“Vattene via!”
“Una sorella che si chiamava Yoko e che si è suicidata quando ha scoperto della mia morte…sei stata cattiva Kyoko, ma ora verrai punita…amavo tanto Yoko da riportarla in vita per tornare ad ucciderti…è lì, con te…
C-c-c-che cosa?” Kyoko balbettò tra le lacrime, mentre con incredibile inquietudine dietro di lei cadde una pentola che, a contatto con il pavimento lanciò un rumore lancinante.

Kyoko si voltò e per un momento rabbrividì per il glaciale silenzio che si venne a creare, quando notò con riluttanza che dalla fessura della porta stava entrando del sangue, che si allargava sempre più fino a possedere tutte le piastrelle, raggiungendo con incredibile velocità anche le dita della ragazza “Vattene via! Vattene via!”.

Fu in quel momento che una delle ante in cucina si aprì lentamente, trascinandosi un assordante scricchiolio. Kyoko afferrò un cacciavite e si rannicchiò in un angolo, vedendo che due mani bianche e ossute apparvero da quella dispensa fino a scendere sino al lavandino, con rantoli improvvisi. Lunghi capelli neri penzolavano quasi danzando. Era una donna, forse il fantasma di Yoko, che si avvicinò sempre più alla povera Kyoko, spaventata in quell’angolo.

 

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Capitolo 10
*** La Verità Nascosta ***


Yoko si avvicinava scricchiolando, con i capelli neri e lunghi danzanti nell’atmosfera

Yoko si avvicinava scricchiolando, con i capelli neri e lunghi danzanti nell’atmosfera. Kyoko si fece forza e con un sospiro prolungato ritrovò il coraggio e si scagliò contro il fantasma, puntando nell’occhio il cacciavite. Il sangue della donna spettro cominciò a schizzare all’impazzata, inarrestabile flusso rosso di lava sanguinea.

Un po’ di convulsioni e Yoko si ritrovo esanime sul pavimento.

Kyoko letteralmente sporca di sangue, strinse nel suo polso il cacciavite e aprì la porta che continuava a sbattere.

In una frazione di secondi colpì la testa di Tomori, che cadde a terra dopo svariati colpi sulla fronte, che determinarono altri schizzi di sangue.

“Nessuno mi rovinerà il Natale” sorrise Kyoko facendo cadere il cacciavite e prendendo la telecamera.
Rec.

“Ciao” cominciò a dire, con il viso sporco di schizzi di sangue e con un sorriso irreale e statico “Popolo amatore degli snuff, mi chiamo Kyoko e ho appena ucciso tre persone…l’ho fatto perché non mi volevano lasciar passare il Natale con serenità  per il semplice fatto che volevano uccidermi”.

In quel momento, però, il televisore spento fino ad un secondo prima, si accese di colpo. Kyoko spense la telecamera e schiacciò play, volendo vedere per intero l’uccisione filmata di Tomori.

All’inizio, però, con sua sorpresa non appariva Kyoko! Era…era Yoko!

Salve popolo amatore degli snuff, mi chiamo Yoko e io amo il mio ragazzo Ryuji” disse quella ragazza vestita di bianco

“Ma cosa???” esclamò spaventata Kyoko

“Ho assoldato Tomori, il mio ex ragazzo, per poter uccidere in questo caseggiato l’ex ragazza di Ryuji, Kyoko Nomura
Kyoko rabbrividì all’istante. Non capiva cosa le capitasse sotto gli occhi. Il video dimostrava che la vittima era lei e non Tomori…

Poi in un colpo capì: Ryuji non stava parlando con lei poco prima, stava parlando con Yoko. Voleva ucciderla perché la ragazza era presa dal rimorso del loro omicidio e tentava di costituirsi alla polizia. Per spaventarla e per farla tacere, Ryuji scrisse quelle lettere firmate “Kyoko” e non “Katsuya”.  Era Tomori, quindi, che era stato ritrovato morto, sospeso dalle corde di violino.

Kyoko non capiva, non riusciva a capire…lei doveva essere…un fantasma, un fantasma che si è  vendicato dei suoi assassini: aveva ucciso Yoko, Ryuji e Tomori.

N-n-non è possibile” gridò “i-io io sono viva!”

In quel momento dietro di lei apparve un’altra Kyoko, identica in tutto e per tutto a lei dal punto di vista fisico.

“Chi sei?” domandò la vera Kyoko
“Hai fatto un ottimo lavoro…ora che ti sei vendicata, non hai più conti sospeso su questo mondo e puoi andare nell’aldilà
“io sono viva! Io sono viva!”
“Kyoko…ancora non te ne rendi conto?”
“Ho parlato con i vicini del piano di sopra! Loro mi hanno vista!”
“Tesoro…quell’appartamento è vuoto da anni
“Che cosa?”

“è vuoto dal 2004, quando la famiglia che abitava sopra il tuo appartamento è morta in un incendio
“Sono fantasmi anche loro?”
Si, come te…e ora Kyoko devi venire con me”
“No! No! No!”
La donna si avvicinava sempre di più a Kyoko, velocemente. Poi, una volta davanti a lei allungo i capelli sul suo viso atterrito, fino a nasconderglielo e sussurrò “Buon Natale

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