New Eden

di Katonoffirecrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri nostalgici ***
Capitolo 2: *** Il passato ritorna ***
Capitolo 3: *** Uno strano gruppo ***
Capitolo 4: *** Intrighi svelati ***
Capitolo 5: *** Chi è la preda ? ***
Capitolo 6: *** La mossa ***
Capitolo 7: *** Scontro aperto ***
Capitolo 8: *** Ricordi ***
Capitolo 9: *** Preparazione ***
Capitolo 10: *** La vera fine ***



Capitolo 1
*** Incontri nostalgici ***


Il sole splendeva solenne nel suo immenso calore, emanando i benefici raggi vitali sulla terra di Equestria, dove la primavera si era appena approcciata su tutta la regione di Canterlot e dintorni.

I puledri, frementi di poter giocare attesero l'apertura delle porte di casa, ignari che per loro presto sarebbe iniziata la scuola mentre i genitori e cittadini avevano ricominciato lentamente a lavorare nei loro esercizi ed attività.

La vita dei pony per molto tempo era rimasta pacifica e piena di gioia mentre i regni di Canterlot, InkHeart e Crystal Empire grazie al triumvirato trai sei sovrani, che seppur nel loro piccolo stavano spianando la strada ai loro successori ormai maggiorenni e che presto avrebbero dovuto affrontare le difficili prove per la successione al trono, poiché, pur essendo per Black una cosa scontata salire al trono come unico erede, per Celestia e Luna, come per Heaven Sin e Wisper non era cosa tanto facile, a causa della legge, più volte discussa, del consigliere di corte di Canterlot, Master.

Ma nessuno dei sovrani, poteva sospettare che gli eventi presto avrebbero portato ad un turbamento dell'armonia.

« Dunque oggi è il primo giorno di primavera. » disse con voce sottile un pony incappucciato di nero, lasciando fuoriuscire solo la punta del proprio muso, coperta da un'armatura nera.

Lentamente l'equino, sollevò lo sguardo verso l'alto, scrutando coi propri occhi turchese le due principesse di Canterlot volare indisturbate sui tetti della capitale, intente a giocare tra loro, sotto gli sguardi soddisfatti dei sudditi che sorridevano al loro passaggio.

« Sarà meglio che gli altri siano già arrivati, non ho voglia di fermarmi a lungo in questo posto. » disse il pony, muovendosi tra la folla, cercando di non attirare l'attenzione su di se, procedendo con sguardo basso pensando all'invito ricevuto da parte del proprio maestro, che lo invitava ad unirsi ad un progetto che avrebbe donato nuova linfa vitale ad Equestria.

Dopo una camminata tra la folla, che fece decisamente irritare lo stallone finalmente giunse dinnanzi all'edificio indicato dalla lettera.

« Lè Plot...» lesse mentalmente il pony, osservando prima la lettera e poi il grande cartello luminoso posto poco sopra la grande porta d'entrata, assieme ad una giumenta fatta col neon che danzava ad intermittenza attorno alla grande L dell'insegna.

« Vedo che non è per nulla cambiato...vecchio maniaco. » sussurrò il pony, appallottolando la lettera gettandola in un cestino a poca distanza, cominciando l'avanzata verso la porta d'accesso rossa dell'edificio in legno che appariva per molti versi simile al municipio di una cittadina che aveva passato qualche giorno prima, Ponyville.

Lo stallone, senza farsi attendere aprì la porta con calma, scrutando come l'interno fosse completamente vuoto, o almeno così pareva a prima vista.

Scrutando con più attenzione, dopo aver fatto richiudere la porta dietro di se, l'equino constatò come, in mezzo alla grande sala centrale, dove diversi pali da pole dance e divanetti rossi, si trovavano tre pony incappucciati e davanti a loro, su un grosso divano viola, si trovava il suo maestro che sorrise pacatamente.

Il pony dal manto grigio e dalla lunga barba grigia come il suo crine, fece cenno al nuovo arrivato di avvicinarsi con lo zoccolo anteriore destro.

« Vieni pure ragazzo, ti stavo aspettando. Mancavi soltanto tu all'appello. » disse con tono vivace l'arzillo anziano, facendo voltare leggermente i restanti ospiti verso il pony incappucciato, che senza perdere tempo procedette in avanti, e con un colpo di testa rivelò il capo.

Lo stallone dal manto azzurro intravisto soltanto dalle orecchie ed alcuni parte del corpo, aveva il volto quasi completamente coperto da una grossa maschera nera dalla parvenza di una manticora, che lasciava fuoriuscire da dietro la lunga criniera rossa facendo risaltare i suoi occhi turchese, lasciandogli scoperto la parte inferiore della bocca fino a poco sotto la mandibola, tornando a richiudersi a livello del collo.

« Sono arrivato maestro, chiedo perdono per il ritardo, ma ho trovato molti pony lungo la strada. » disse con tono sommesso il pony fermandosi dinnanzi allo stallone, dopo che i tre lo fecero passare, chinando leggermente la testa.

« Su, non essere così formale Legacy, lo sai che ti ho dato molto tempo fa il permesso di chiamarmi per nome. E poi su, non preoccuparti, alla fine la colpa è mia che ti ho chiesto di venire qui a piedi, altrimenti saresti stato di certo il primo grazie al tuo Rule. » disse il pony dal manto grigio, scendendo con poca grazia dal divano, avvicinandosi di qualche passo all'allevo.

Quest'ultimo risollevò la testa sorridendo.

« Lo so bene Starswirl, ma pensavo fosse bello rimembrare i vecchi tempi, però avrei tre domande per te. »

« Ti ascolto. »

« Perché hai scelto un bordello come luogo d'incontro ? Cioè sei uno dei consiglieri di King Cosmos e Queen Galaxia, nonché co-tutore delle principesse, avresti potuto chiamarci a palazzo non credi ? » chiese lo stallone, lanciando fugaci occhiate agli altri tre presenti, ancora incappucciati, osservando come almeno una di essi fosse femmina vista la dimensione fisica e dalla leggiadra risatina che eseguì alla domanda posta al pony.

Questo, dopo essersi massaggiato per bene la barba, sorrise.

« Molto semplice, perché vi ho convocato in segreto e nemmeno i regnanti dovevano sapere del vostro arrivo, e poi quale posto migliori di giorno in cui incontrarsi se non questo che è aperto solo alla notte, e di certo nessun altro pony oserà entrare qui col rischio di essere visto ed etichettato come maniaco. » rispose con tono altalenante l'unicorno, spostando la propria attenzione verso la porta che conduceva alla sala privé del locale.

« E poi non vedo perché questo posto dovrebbe essere male come lo fai sembrare, vedo solo divertimenti. »

« Come immaginavo, avete scelto questo luogo solo per le belle puledre. Comunque, non pensate sarebbe il caso di presentarmi gli altri e parlarmi di questa missione ? Visto che da quanto mi è parso di capire dalla lettera si tratta di qualcosa di importante. »

« E lo è. Ma non sarò io a spiegarvi la missione, ma chi mi ha avvertito, non appena arriverà.

Ma nel frattempo direi che sarà meglio fare le presentazioni. » disse il barbuto, voltandosi verso lo stallone alla sua destra che fece un passo avanti, levandosi il cappuccio dal capo rivelandosi un unicorno un manto Nero come la pece, proprio come il lungo crine cinereo, lasciato scendere da destra del collo.

Gli occhi, rossi come rubini erano fissi su Legacy, mentre sul volto un sorrisetto beffardo era comparso.

« Piacere novellino, io sono Dread, vedi di non causarmi problemi perché non tollerò l'inutilità. » disse con tono piuttosto scocciato il pony, facendo cambiare l'espressione sul volto di Legacy, passando da sorridente a seria ed irritata.

Fortunatamente prima che però l'ultimo arrivato partisse in avanti per scontrarsi contro il più dotato degli allievi del vecchio pony, quest'ultimo illuminando il proprio corno frappose trai due la seconda pony incappucciata, facendola quasi cadere a terra stracciandole per errore la copertura.

La giumenta dal manto azzurro e dal crine biondo, raccolto con una lunga treccia che le cadeva a sinistra proprio come la coda, si fermò a pochi passi da Legacy cercando riuscendo a restare in piedi, lanciando un occhiataccia al proprio maestro che sorrise colpevole.

« Ops...pardon. » sussurrò Starswirl, cercando di evitare lo sguardo smeraldo della pony che dopo aver sospirato conscia che in realtà il pony non la stessa guardando in volto ma al fondo schiena si guardo difronte, trovandosi davanti il pony mascherato, a cui sorrise.

« Sono onorata di fare la tua conoscenza Legacy, il mio nome è Tina, e sono qui per dare il massimo per la missione. » disse con tono deciso la giumenta voltandosi anche verso Dread che la fissò con un sopracciglio alzato.

« Questo lo vedremo. Di solito tutti i compagni che ho avuto si sono rivelati inutili, o scocciatura, e voi non mi sembrate diversi. »

« Sei bravo a parole, ma a fatti ? » disse di colpo Legacy, osservando coi propri occhi turchese lo stallone, che lo fissò sorridendo.

« Senti pulce, guarda che fai senza fare il grande con me, a differenza tua io ho già capito chi siete, ho inquadrato le vostre debolezze ed i vostri pochi punti di forza e chiaramente ho già capito quali sono i vostri Rule. » disse con tono spavaldo lo stallone, rivolgendo la propria attenzione sul proprio maestro che stava assistendo alla scena in silenzio, con affianco l'ultimo dei pony, ancora incappucciato.

« Ed allora illuminaci, visto che sai così tante cose. » disse Tina, schierandosi affianco del pony mascherato, che lasciò cadere al suolo il proprio travestimento, rivelando come l'intero corpo fosse ricoperto di tessuto e placche nere, e grigie lungo le giunture, con una piccola apertura sul fianco per mostrare il cutie mark.

« Beh se proprio ci tenete. » disse Dread, voltandosi nuovamente verso i due, sedendosi.

« Tu sei Legacy, meglio conosciuto come il “fulmine notturno” a causa della tua rapidità. Ma sappiamo entrambi che la tua non è velocità, si tratta del tuo Rule, Dimensione.

Grazie ad esso sei in grado di trasportarti a tuo piacimento nei punti che riesci a vedere o che ricordi, anche se nel secondo caso se qualcosa in quel punto fosse stato cambiato rischieresti di finire all'interno di un muro o peggio, dentro ad un pony. » disse lo stallone dal crine cinereo, osservando lo sguardo turchese del pony fisso su di se, carico di astio.

« Per quanto riguarda te, Tina, o “quieta marea” possiede il Rule, Tsunami, che ti consente di manipolare le acque fino al punto di riuscire persino a creare evocazioni acquatiche, il che è tanto notevole quanto inutile, poiché lontana dal tuo elemento sei del tutto inutile.

Oh giusto dimenticavo... e sei la figlia bastarda dei regnanti di inkHeart. » disse con tono sadico lo stallone, osservando con tono soddisfatto la pony che, in preda alla vergogna ed alla rabbia schiaffeggiò d'istinto Dread, che voltò per un istante in volto, ascoltando il trottare della giumenta che cambio stanza piangendo, ignorando le voci di richiamo del maestro e di Legacy.

« Come volevasi dimostrare, è bastato dirle la verità per destabilizzarla, se fosse successo in battaglia sarebbe di certo morta. » disse il pony, rivoltandosi in avanti, osservando lo stallone mascherato in piedi dinnanzi a se, che lo fissava con sguardo indescrivibile.

« Tu sei soltanto uno stronzo. Sei fortunato che Starswirl è qui, altrimenti ti avrei cambiato i connotati. Ma non appena la missione sarà finita, sarà la prima cosa che farò, se non le andrai subito a chiedere scusa. » sentenziò Legacy, dando luogo ad uno scontri di sguardi tra lui ed il pony dal manto nero, che lo fissava con sguardo serio ed espressione annoiata.

« Io non chiederò scusa proprio a nessuno. La verità non può essere cambiata. »

« Questo è vero Dread, ma ci sono modi e modi per dirla, e per quanto so bene come sei di carattere, e che il tuo Rule, Oscurità, ti renda più incline a questo genere di comportamenti non posso tollerare che i miei allievi si comportino in questo modo dinnanzi a me.

Dunque non appena Tina sarà tornata le chiederai scusa, mi sono spiegato ? » chiese con sguardo severo Starswirl il barbuto, frapponendosi tra i due, dando le spalle a Legacy.

Per qualche istante il silenzio regnò sovrano, mentre dagli occhi rossi dello stallone cominciò a fuoriuscire una leggera nebbia viola.

« D'accordo. Ma solo perché lo volete voi maestro, non perché lo credo io. »

« Penso possa andare bene lo stesso. Ora, passiamo alla presentazione finale, così potremo aspettare che arrivi il mio contatto. » disse l'anziano voltando lo sguardo verso l'ultimo pony che cominciò lentamente ad avanzare, rimuovendo anch'esso il cappuccio facendo restare immobili i due stalloni che fissarono il pony.

Quest'ultimo, dal manto grigio chiaro, e dal crine biondo corto, fissò i due con i proprio occhi azzurri, mentre i due osservarono la corona dorata circolare attorno al suo capo, e le vesti azzurre e grigio scuro che ricoprivano buona parte del suo corpo, con diverse parti in tessuto vicino al collo e agli arti.

« Legacy, Dread voglio presentarvi il vostro compagno per questa missione, lui è -»

« King Drystan...il-il “silente giudizio”, il suo Rule, Equilibrio, è uno dei più forti e potenti mai creati dalla magia di Starswirl, e nemmeno io l'ho mai visto in azione, ma ne ho solo sentito parlare...» disse Dread tenendo gli occhi puntati sul pony che fissò i due con sguardo gentile, chinando leggermente in avanti la testa, facendo chinare istantaneamente anche loro, ed avvicinare incuriosito Legacy.

« King Drystan, è un onore per me potervi conoscere faccia a faccia, fino ad ora non vi avevo mai visto, se non in manifesto, malgrado tutte le volte che ero venuto nel vostro magnifico regno, anche solo per un colloquio, ero sempre stato accolto dalla vostra consorte Queen Gwen.

Ma ditemi, perché un reale come voi è unito ad una missione assieme a noi ? Avreste potuto inviare uno dei vostri nobili cavalieri. » disse lo stallone mascherato, osservando un leggero sorriso comparire sul volto del proprio interlocutore, che però non rispose a nessuna delle domande, lasciando tempo a Starswirl di intervenire.

« E' inutile Legacy, lui è muto. Non può rispondere alle tue domande, ma comunque è stata per sua scelta che ha deciso di intervenire personalmente a causa dell'importanza della missione. » disse con tono gentile il barbuto mentre tornata dall'altra stanza, anche Tina era rimasta immobile a fissare il reale tra loro, dimenticandosi quasi istantaneamente delle parole dette poco prima da Dread.

Nello stesso istante in cui la giumenta, si avvicinò per porre a sua volta altre domande, al centro della stanza un grosso cerchio violaceo di energia quintessenziale, si aprì, facendo voltare tutti i presenti verso di esse, facendolo porre in guardia dinnanzi al re del regno di Horsedge.

« Non si preoccupi King Drystan, la difenderò io !! »

« Scansati pivello !! Qui serve un vero guerriero non un novellino. » disse il pony dal manto nero affiancandosi al coetaneo mascherato cercando di spingerlo via, mentre dal cerchio quintessenziale, cominciò a fuoriuscire a passo lento, che risuonò per tutto il locale, il signor Nero.

Quest'ultimo facendo ruotare il proprio bastone nella mano destra si manifestò nella stanza fischiettando un tetro motivetto che fece raggelare il sangue nelle vene dei tre allievi dei Starswirl, mentre questi, con sguardo soddisfatto cominciò ad avanzare verso l'umano, ignorando bellamente Tina, posta alla sua destra posta in guardia.

« C'è ne hai messo di tempo per arrivare Nero, ma sono felice di vedere che non sei cambiato di una sola virgola. » disse l'unicorno, osservando dietro all'essere supremo, un esile ragazzina vestita di bianco, con due lunghe trecce bionde, che teneva lo sguardo fisso su di lui, dandogli una sensazione di pesante angoscia.

« Tu invece sei diventato vecchio e grinzoso Starswirl, non che fossi mai stato bello, ma accidenti li mostri proprio tutti i tuoi mille e passa anni. » disse Nero, facendo chiudere dietro di se il proprio passaggio magico, scrutando i pony presenti nella stanza, con fare curioso.

Sia Legacy che Dread erano posti in guardia dinnanzi a lui, pronti ad attaccarlo, seppur riusciva perfettamente ad avvertire nella loro energia una sorta di conflitto, mentre alla sua sinistra, la giovane puledra pareva essere in preda alla paura esteriormente, ma la sua energia calma come uno specchio d'acqua, pareva indicare l'esatto opposto.

Ma ciò che interessò all'umano fu lo stallone con la corona dietro ai due, la cui energia pareva essere disseminata in tutto l'edificio o anche oltre, inglobando nella propria quelle dei presenti.

« Interessante, molto. Dunque Starswirl sono tutti qui i Ruler ? » chiese il signor Nero, poggiando il bastone a terra, posandovi sopra le mani, mentre Rain, avanzò di qualche passo, fermandosi al fianco del supremo, stringendo con la mano una delle parti cadenti della sua giacca.

« Beh a dire il vero c'è ne erano altri, ma alcuni erano ancora infanti, altri troppo anziani, mentre altri non sono riuscito a rintracciarli. Purtroppo sai come sono fatti i giovani d'oggi, è difficile contattarli. » rispose l'unicorno, tenendo lo sguardo fisso sull'umano, cominciando poi a voltarsi verso i suoi allievi, constatandone l'inquietudine.

« Ehy tranquilli, tranquilli, non è un nemico. Abbassate pure la guardia, è lui il nostro contatto. »

« Quello è un umano !! Non possiamo fidarci. »

« Maestro perché avete accettato un incarico da questo essere ?! Avverto in lui una crescente oscurità, deve essere malvagio. » disse Tina, avvicinandosi a Legacy, con cui pareva condividere il proprio parere, mentre Dread, sentendo il commento della giumenta si staccò dal gruppo ponendosi dinnanzi a lei, fissandola coi propri sanguinari occhi.

« Che c'è se uno usa il potere oscuro allora è per forza malvagio ?! Razza di sciocca, l'uso di un determinato tipo di magia non denota la tua vocazione. » ringhiò lo stallone dal manto nero, facendo nuovamente fuoriuscire dagli occhi una leggera nebbia viola.

« Stalle lontano !! Mi hai capito ?! » tuonò di colpo Legacy contro l'unicorno, avanzando di qualche passo scansando la giumenta che lo fissò con sguardo leggermente offeso.

« Altrimenti cosa farai ? Mi farai vedere come te la dai a gambe scomparendo ? »

« Tu razza di-»

« Adesso basta !! » tuonò di colpo Tina, schiaffeggiando in contemporanea entrambi, zittendoli e facendoli voltare verso di lei, con sguardo stupito ed irato.

« Per prima cosa, Legacy apprezzo la tua galanteria ma so difendermi da sola.

Dread, tu non mi piaci, ed anzi a dire il vero sei iol pony col carattere peggiore che io abbia mai visto, ma posso assicurarti che non discrimino affatto chi usa il potere oscuro, molto semplicemente riesco ad avvertire alcune parti di composizione di oscurità, e nel caso di quel tipo, sono per buona parte di paura e dolore. »

« Perspicace la puledra. Lei mi piace, farà parte della squadra, e voglio anche quei due brontoloni, sono certo che tutti e tre assieme mi faranno divertire. » disse Nero, interrompendo il bisticcio trai Ruler, facendo tornare tutta l'attenzione su di se.

« E se noi ci rifiutassimo ? » chiese Legacy, con tono serio verso l'umano, che si passò la mano destra sotto il mento, guardando il soffitto.

« Beh in tal caso assistereste all'avvenire di una continuità temporale, ed i soli responsabili sareste voi. » disse il signor Nero, fissando i pony che si avvicinarono con attenzione al supremo.

« Una cosa ? » chiesero in coro i quattro pony, sedendosi dinnanzi a Nero, che sospirò sconsolato, abbassando lo sguardo verso Rain, che capì al volo, passandogli davanti.

« Ascoltate bene, perché lo spiegherò solo una volta.

Una continuità temporale è un avvenimento innegabile della storia che è destinato a ripetersi nel tempo attraverso il tempo e lo spazio. Può trattarsi di qualsiasi cosa, come un terremoto, una stella cadente, una nascita o, come in questo caso, di una o più morti. » disse la ragazzina, facendo cambiare l'espressione sul volto di tutti i presenti, tranne a Dread, che la fissò con un sopracciglio alzato.

« E mi vuoi spiegare come una poppante come te sa tutte queste cose ? E soprattutto perché ti dovremmo credere ? »

« Semplicemente per il fatto che questa poppante potrebbe distruggere il vostro pianeta con un solo colpo, e vi avverto non ha molta pazienza. » disse Nero intromettendosi nel discorso mentre Rain, muovendosi a velocità impercettibile si era avvicinati allo stallone, poggiandogli la fredda mano cadaverica sulla guancia destra, facendogli correre un brivido gelido lungo la groppa, mentre quei due grandi occhi grigi lo fissavano da così vicino.

« Io ti ho già visto da qualche parte, ma non ricordo dove e probabilmente non mi interessa veramente. Ma so una cosa, chiamami ancora in quel modo, e vedrai coi tuoi occhi di sangue quanto profondo possa essere l'abisso, dopo aver provato sul tuo corpo gli orrori della rovina. » disse con tono felice rain, sorridendo sadicamente al pony che strinse con forza i denti, cercando di trattenere i tremori.

« Ehy Rain !! Quella è la mia battuta, per favore non rubare le cose. » disse Nero, avvicinandosi alla ragazzina, poggiandole le mani sulle spalle, tirandola indietro senza la minima fatica.

« Comunque, tornando a noi, sperando che abbiate capito la spiegazione, avete intenzione di accettare la missione ? » chiese l'umano, scrutando coi propri occhi abissali i pony presenti, che si fissarono per qualche istante l'uno con l'altro, cercando in se stessi la risposta da dare, mentre Starswirl intervenne.

« E per quanto riguarda King Drystan ? Anche lui è un Ruler, uno dei miei migliori allievi aggiungerei, non vuoi anche lui nella squadra, Nero ? » disse l'unicorno, avanzando assieme al regnante.

« Onestamente ho per lui un altra missione, decisamente diversa quindi inviterei lui, ed anche te Starswirl a seguire Rain, mentre io mi occuperò della squadra qui presente. » disse l'essere supremo, facendo comparire a poca distanza da se un altro portale quintessenziale, davanti al quale si fermò la ragazzina, fissando i due pony.

Questi dopo essersi guardati per qualche istante cominciarono ad avvicinarsi a lei.

« Aspettate maestro !! Fate attenzione !! »

« Non preoccuparti Legacy, potete stare tutti tranquilli. Ho fiducia in voi, non deludetemi, ed obbedite a Nero, specialmente tu Dread. Sayonara !! » disse con tono allegro l'anziano pony svanendo all'interno del portale,con Drystan e Rain, che poi si richiuse istantaneamente lasciando calare il silenzio nel bordello.

« Dunque il tuo nome...è Nero ? »

« Esatto. »

« E sei un umano..? »

« Beh non esattamente, ma immagino che hai vostri occhi così devo apparire, ma immagino non siano queste le vere domande che volete farmi. »

« No infatti. Parliamo di compenso. » disse di colpo Dread avvicinandosi di qualche passo all'essere supremo, che sorrise soddisfatto nel constatare l'animo del pony.

« Beh vediamo, che tipo di compenso preferite ? Oro, gioielli, mille vergini ? Ditemi pure, qualsiasi vostro desiderio in caso di riuscita sarà realizzato. » disse Nero, facendo comparire in aria delle proiezione delle ricompense appena descritte, constatando come l'espressione del pony dal manto nero fosse rimasta invariata, a differenza di quella di Legacy che aveva lo sguardo fisso su tutte e tre, facendo comparire un espressione decisamente irritata sul volto di Tina ogni qualvolta questi osservava l'ultima delle offerte.

« Se sono queste le tue offerte, allora io mi tiro fuori. Non hai nulla da offrirmi che mi interessa. » disse con tono scocciato lo stallone dal crine cinereo, mentre l'umano, con gesto rapido del bastone fece svanire le tre proiezioni.

« Allora dimmi tu cosa desideri, anche se penso di immaginarlo. »

« Te lo dirò, ma non davanti a questi due. Se mi accorderai tale desiderio accetterò la missione. » disse Dread, ignorando gli sguardi degli altri due pony che lo stavano fulminando con gli occhi.

« Eh sia, accordato. E voi due invece ? » chiese il signor Nero, volgendo il proprio sguardo verso i due pony restanti.

Ma prima che Legacy potesse rispondere, un nodo acquatico gli bloccò il muso, formando una corda attorno ad esso.

« Noi due lo faremo solo per il bene di Equestria e soddisfare il nostro maestro. » disse Tina, passando affianco al pony intento a cercare di liberarsi dal laccio acquatico che, lanciando un occhiata verso la giumenta, vide fuoriuscire da una borraccia azzurra appesa al suo fianco sinistro.

« Che stronza...!! » pensò lo stallone, mentre Nero, con un sorrisetto compiaciuto in volto accettò con gesto di assenso del capo.

« Molto bene, ora che tutti e tre avete accettato direi che possiamo andare anche noi. » disse il supremo, facendo comparire un nuovo portale quintessenziale viola alle sue spalle, mentre Tina liberò il muso di Legacy facendo tornare l'acqua nel recipiente.

« Mi vuoi spiegare perché lo hai fatto ?! » chiese immediatamente il pony affiancandosi alla giumenta, cominciando con essa ad avviarsi verso il portale, al fianco del quale l'umano li stava attendendo.

« Mi sembra chiaro, l'ho fatto per evitare che un Ruler del tuo calibro si lasciasse corrompere da desideri carnali e dall'avarizia. »

« Ed esattamente perché ti dovrebbero interessare le mie scelte ? » chiese il pony scrutando in volto Tina che lo fissò per un istante, cambiando poi subito direzione.

« Perché mi sembra normale preoccuparsi per i propri compagni specialmente quelli troppo giovani per capire ciò che è veramente importante. »

« Ah ma davvero ? Perché tu quanti anni hai ? »

« Sei proprio un maleducato !! Non si dovrebbero fare questa domande ad una puledra !! Ma sappine che ne ho più di te, questo ti basti come spiegazione. » sentenziò la giumenta facendo la linguaccia al pony mascherato, dirigendosi rapida al portale varcandolo ad occhi chiusi, mentre Dread, affianco a Nero, attese che anche Legacy passasse, ma questi si fermò dinnanzi ai due, scrutando coi propri occhi turchese quelli abissali dell'essere supremo.

« Prima quella ragazzina, ha detto che dobbiamo evitare la continuità, ossia una o più morti, ma di chi esattamente ? » chiese il pony osservando il proprio interlocutore fare un espressione sorridente.

« Ottima domanda ragazzo, ma credimi meglio che tu per ora non lo sappia, tanto lo capitai da te quando arriveremo dall'altra parte. » disse l'umano, mentre Dread, con ben poca cortesia si mise dietro a Legacy, spingendolo dentro con un doppio calcio posteriore.

« E muoviti dannazione !! »

« Sei uno st-» la frase venne interrotta a metà quando il pony varcò il portale, lasciando soli l'essere supremo e lo stallone, che si fissarono con sguardo serio.

« Dunque quale è il tuo desiderio ? » chiese il signor Nero, osservando un leggero sorriso comparire sul volto dello stallone che senza indugiò proferì la sua risposta.

« Io voglio il potere. Essere l'essere più forte di Equestria, e far si che tutti quanti si inchinino al mio potere. Voglio essere un-»

« Re ? » chiese Nero, facendo zittire Dread che lo fissò coi propri occhi rubino, sorridendo compiaciuto dalla risposta dell'umano, che gli fece cenno con la mano destra di entrare nel portale assieme a lui, mentre nel bordello ormai rimasto vuoto, risuonò la risposta dell'essere supremo rimasta in transizione nel portale.

« Concesso. »

 

 

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

« Oggi Nero ha finalmente scelto i pony che secondo il suo piano dovrebbero impedire la continuità che è in procinto di manifestarsi. Mi chiedo se sia giusto cercare di impedire l'inevitabile sfruttando le “incongruenze” create dalla rinascita di Equestria, in fondo in quanto supremi ciò non dovrebbe tangerci.

Che sia forse questo che lui intende per “gioia di vivere” ? »

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Capitolo 2
*** Il passato ritorna ***


Nello stesso istante in cui la stanza del bordello rimase vuota, con il solo riecheggiare della voce di Nero, il portale dentro cui erano spariti Rain, con Starswirl e ing Drystan si riaprì, in corrispondenza della lussureggiante pianura che si estendeva a perdita d'occhio partendo dalle montagne fino a giungere al Crystal Empire, che risplendeva tutti i colori dell'arcobaleno, componendoli dai delicati raggi del sole che in quella giornata splendeva grande e solenne nel cielo azzurro privo di nubi.

Lentamente la ragazzina uscì dal portale quintessenziale a piccoli passi, seguita dai due, che appena fuori, seppur tesi, osservarono estasiati lo spettacolo della natura di quel luogo, inalando appieno l'aria ed i profumi dei fiori che li circondavano.

« Beh che dire è davvero un magnifico posto questo, vero Drystan ? » chiese l'unicorno fissando il proprio allievo che sorridendo, fece un salutare segno di assenso col volto, osservando come lungo la via per giungere al Crystal Empire vi fossero sparse diverse casucole, e mulini a vento, e si riuscivano quasi ad udire a distanza le risate dei puledrini che giocavano felice nell'immenso verde.

Allo stesso modo Rain, tenendo lo sguardo fisso sul medesimo punto non poteva fare a meno di pensare, che quello stesso luogo, un tempo era stata una landa completamente avvolta dal gelo e da una perenne tempesta di neve, che rendeva del tutto impossibile ogni forma di colonizzazione se non entro i confini prossimi del regno.

« Dunque signorina, per quale ragione ci hai portato qui ? » chiese di scatto il barbuto, facendo qualche passo in avanti verso Rain, che si voltò verso di lui, con espressione fredda e distaccata.

« Voi siete qui, perché siete i più forti e ragionevoli presenti nel gruppo delle “anomalie” e quindi forse in quanto tali potrete sventare sul nascere ciò che accadrà. »

« Sarebbe a dire ? »

« Lui. » disse secca la ragazzina, puntando l'esile indice in direzione di una figura che lentamente, dopo essere sbucata da dietro un albero, cominciò ad avvicinarsi.

Essendo abbastanza lontana l'unicorno strabuzzò gli occhi, cercando di renderla più nitida al suo sguardo, riuscendo solo a distinguere alcuni riflessi rilucenti attorno ad essa.

« Ma quello non è mica Nero ? »

« Se quello fosse lui, pensi davvero che starebbe venendo qui a piedi ? » chiese la figlia di Ruin, scrutando coi propri occhi grigi la figura che lenta ma inesorabile si stava avvicinando al gruppo, con espressione annoiata in volto.

« Beh visto che ci mette così tanto sarà meglio avvicinarci, visto che sicuramente riusciremo a farlo ragionare, anche se non capisco perché un umano dovrebbe far parte di un “anomalia”.

Forza Drystan andiamo. » disse l'unicorno cominciando a trottare verso il loro prossimo interlocutore, seguito con attenzione dal re di Horsedge che constatò come da quell'essere non provenisse alcun tipo di energia, come se in realtà quello che vedevano fosse soltanto un illusione.

« Andate pure, ed anche se l'esitò è quasi certo, penso che proverò a credere in voi. » pensò Rain, seguendo i due, senza alcuna fretta, osservandoli fermi dinnanzi al nuovo arrivato.

Questo dall'aspetto umano, era un ragazzo sulla ventina, dagli occhi smeraldo e dai lunghissimi capelli argentei lisci, che gli correvano come cascate dietro la schiena e lungo i lati del volto, giungendo fino alla vita, venendo di tanto in tanto sollevati dal vento causando i luccichii che prima Starswirl aveva visto.

Indossava un lungo cappotto grigio scuro, che gli giungeva fino alle caviglie, aprendosi a livello del petto e del bacino, formando due aperture a v che rivelavano i suoi pantaloni neri aderenti, che finivano in due stivali del medesimo colore, ed una maglia azzurra che gli arrivava fino alla base del collo.

Le mani erano coperte da due guanti grigi in pelle, che producevano un antipatico riverbero solare negli occhi del principe ogni qualvolta il sole gli batteva contro.

« Dunque ci rincontriamo, Starswirl il barbuto. Non sei cambiato affatto. » disse con voce seria il ragazzo, osservando lo sguardo stupito comparire sul volto dell'unicorno, mentre l'altro stallone al suo fianco si fece leggermente più avanti fissandolo con attenzione.

« Come scusa ? Ecco ragazzo mio perdonami ma penso che tu ti stia sbagliando, io non ti ho mai visto in vita mia. »

« Non in questa. Nella precedente. » disse l'umano, mentre una nuova folata di vento gli mosse tutta la chioma dinnanzi al viso, mentre un profondo silenzio calò nel gruppo, un istante prima che anche Rain giungesse in tempo per fornire spiegazioni reclamate dagli sguardi dei due pony.

« Ciò che dice corrisponde a verità. Lui si chiama Silver, ed era il tuo assistente durante la creazione del gene Ruler. » disse con tono laconico la ragazzina, spostando leggermente lo sguardo sul ragazzo, decisamente più alto di lei, quasi al livello di Nero, scrutandola con sguardo privo di interesse.

« Ma io, non ricordo nulla di tutto ciò, io ho creato da solo il gene, ed è stato un successo !! Infatti i Ruler vivono e sono i protettori segreti di Equestria, proprio come prevedeva il progetto. » disse l'unicorno fissando con sguardo d'orgoglio Drystan e poi Silver, che rimase impassibile.

« Evidentemente la rinascita ti ha lasciato le informazioni per crearli, e ti ha anche donato un buon cuore, visto ciò che facesti la prima volta...» disse l'umano, stringendo con forza i pugni facendo scricchiolare i guanti in pelle.

In quell'istante King Drystan, avvertì palesemente un movimento energetico attorno all'umano, che però ancora non emetteva alcun tipo di energia propria, come se tutto intorno fosse lui, ma il corpo non fosse suo.

« A cosa ti riferisci ? Non riesco più a capirci niente, mi parlate di vite precedenti, di un assistente che non ricordo di aver mai avuto, e soprattutto non capisco perché stiamo parlando di queste cose, non avremmo dovuto parlare di come fermare la “continuità” ? » chiese leggermente spazientito l'anziano stallone, fissando Rain, che sospirò.

« Per capire come fermarla, è necessario conoscere il passato. Quindi attendi ed ascoltami.

Nella tua precedente vita, tu assieme a Silver, provaste a creare i Ruler, ed in un certo senso, dopo centinaia di fallimenti ci riusciste, innestando in una cavia il prototipo del gene che modificò il suo aspetto e gli donò immensi poteri. »

« Quindi fu un successo. »

« No, fu l'inizio della tua rovina. » disse Silver intromettendosi nel discorso, facendo voltare l'unicorno verso di se.

« Riuscimmo a creare il gene dei Ruler, ma poi tu volesti spingerti oltre, cercando di modificare ancor più il gene, potendo dunque determinare il Ruling che il possessore avrebbe ottenuto, e per fare questo cominciasti ad impiantare in vari puledrini il gene, consapevole del fatto che era attivo, e che se non utilizzato con attenzione sarebbe potuto divenire un pericolo. »

« IO NON AVREI MAI FATTO UNA COSA SIMILE !! » tuonò di colpo Starswirl furente, scrutando con sguardo truce il ragazzo, che non mostrò il minimo timore dello stallone, che venne trattenuto a stento dal proprio accompagnatore, mentre Rain riottenne l'attenzione procedendo con le informazioni.

« Infatti in quell'istante avevi già smesso di essere Starswirl. Nel pieno della tua ormai pazzia e voglia di studioso, impiantasti persino dentro il tuo corpo una quantità smoderata di geni, nel disperato tentativo di vincere la morte e divenire un alicorno, visto il tuo fallimento nel test di Celestia. E fu in quell'istante, quando Silver venne da te ricoperto di sangue dandoti la più tragica delle notizie, che tu spirasti, tramutandoti in un essere dedito soltanto al caos, e con gli ultimi barlumi della tua pazzia, colpisti il tuo assistente con un incantesimo di prigionia che lo confinò nel mondo degli umani. » sentenziò Rain, fermandosi qualche istante, con le dita intrecciate dietro al bacino, fissando lo stallone intento a digrignare i denti, con lo sguardo puntato contro Silver, mentre King Drystan, cominciando a dubitare di ciò che poteva accadere di li a poco, cominciò a richiamare il proprio Ruling, certo che il vento avrebbe coperto la sua mossa.

« Dunque...io feci tali così...però c'è una cosa che non capisco, perché i sovrani non mi fermarono ?! E tu...se eri il mio assistente perché non fermasti la mia follia ?! » tuonò l'unicorno con le lacrime agli occhi, non riuscendo a credere alle parole che gli venivano inferte come coltellate dritte al cuore.

« Perché tu promettesti loro la medesima cosa che stavolta sei riuscito a realizzare. Per quanto riguarda il motivo per cui io non ti fermai, è che volli credere che saresti potuto cambiare, lasciando perdere tale follia, e per questo io andai a fermare i Ruler impazziti, sterminandoli. » disse con tono secco l'umano generando attorno a se un cupo silenzio rotto soltanto dai respiri dei due stalloni, che sollevarono lo sguardo colmo di disgusto ed odio verso di lui.

« Tu hai...ucciso tutti quei puledrini...? »

« Non erano più puledrini, ma bombe in procinto di esplodere. Qualcuno doveva fermarli prima che imparassero a dominare il loro potere »

« Tu avresti dovuto fermare me !! Ed istruire loro !! Sei solo un mostro !! » tuonò Starswirl il barbuto, cominciando ad illuminare il proprio corno di una forte luce dorata.

« Tu...sei malato !! Come hai potuto compiere un gesto tanto atroce ?! COME ?? Avrei dovuto ucciderti nella mia precedente vita, ma si può sempre rimediare ai propri errori !! » ringhiò lo stallone emettendo un forte flusso magico dal corno, in direzione dell'umano che pose in avanti la mano destra aperta che venne di colpo avvolta dai capelli.

Nello stesso istante, il colpo magico si infranse con forza devastante contro una lunga lama argentea creatasi di colpo orizzontalmente dinnanzi a Silver, che ora nella mano stringeva con con forza un manico nero pece da cui fuoriusciva la lunga appendice metallica.

« Sei ancora forte Starswirl, ma l'esilio sulla terra mi ha temprato nel corpo e nello spirito.

La vostra magia è nulla contro di me. » sentenziò l'umano, eseguendo una forte spazzata verso destra, spezzando in flusso magico dorato, generando un onda d'urto orizzontale che, se Drystan non fosse stato abbastanza rapido da parare, avrebbe tagliato di netto i due, come le varie spighe di grano dietro di loro, che caddero al suolo recise di netto.

Nuovamente regnò il silenzio mentre Silver spostò il proprio sguardo verso Rain, osservando la ragazzina che era stata investita dal suo colpo, con la parte superiore del corpo che fluttuava in aria separata dall'inferiore a livello del bacino, intenta a guardarlo coi propri occhi grigi.

« Spiacente, non era mia intenzione colpire anche te. Ma sono convinto che la figlia di un supremo non avrà problemi a rigenerarsi da un semplice colpo come questo. » disse il ragazzo che, nemmeno il tempo di finire la frase, vide le due parti ricongiungersi come nulla fosse, facendo svanire anche il taglio sul vestito bianco della ragazzina.

« Per l'appunto. » pensò l'umano, rivolgendo nuovamente lo sguardo smeraldo verso i due stalloni, osservando come l'energia che emettevano fosse di gran lunga più ampia di quella che ricordava, per quanto riguardava Starswirl, mentre per King Drystan era decisamente stupito, visto che quando tempo prima lo aveva ucciso ancora da puledrino, non poteva immaginare che sarebbe divenuto tanto forte.

« Dunque non avete intenzione di trattare pacificamente per risolvere la questione ? » chiese Rain, frapponendosi trai tre, mentre Silver, osservò la lunga lama della sua katana, tenuta orizzontale dinnanzi a se, specchiandosi gli occhi nella sottile lama.

« Io sono disposto a trattare. Chiedo soltanto una cosa, che Equestria ritorni alle sue origini, che i fatti temporali cancellati vengano rispettati, e che i Ruler vengano debellati. » disse con tono secco l'umano, fissando coi propri occhi smeraldo prima la ragazzina e poi i due stalloni.

Questi, dopo essersi messi uno di fianco all'altro cominciarono ad avanzare a passo spedito, mentre l'unicorno cominciò nuovamente a far brillare il proprio corno, e gli occhi di King Drystan divennero bianchi.

« Immagino sia un no. »disse Rain, voltando lo sguardo verso l'alto dove una lunga serie di suoni quasi impercettibili, avevano iniziato a moltiplicarsi.

« Se è questo che volete, per me va bene. Io vi stavo solo offrendo la possibilità di farlo, senza soffrire. » disse Silver, alzando anch'esso lo sguardo, lanciandosi di colpo all'indietro mentre nel terreno dove poco prima si trovava di formarono migliaia di piccole fratture simili a tagli che cominciarono a formarsi in serpentina seguendo l'umano che cominciò a correre rapido come il vento lungo la prateria, voltandosi di tanto in tanto eseguendo delle parate con la propria spada che strideva con forza causando un mare di scintille, come se impattasse contro qualcosa di metallico, dando inizio ad un grosso incendio nella zona.

« Forza Drystan !! Colpiscilo coraggio !! Mira alle gambe, alle braccia !! Non potrà difendersi in eterno, e nemmeno scappare !! » disse Starswirl lanciando un forte flusso magico, nella direzione di Silver.

Quest'ultimo intento a parare gli attacchi privi di forma del re di Horsedge, vide giungere il flusso magico troppo tardi, venendo colpito in pieno petto dal colpo che lo sbalzò indietro per diversi metri, facendolo restare immobile al suolo con la propria arma stretta in mano e gli occhi rivolti al cielo, mentre migliaia di fischi si stavano susseguendo sopra di lui.

« FORZA ORA DRYSTAN !! » tuonò il barbuto, mentre gli occhi del sovrano sprizzarono letteralmente luce, facendo di colpo apparire visibili in cielo un immensa cascata di lame magiche che si riversarono sull'umano a terra, trafiggendolo in ogni parte del corpo, fino a sommergerlo del tutto.

« Molto bene, direi che è finita.

Ottimo lavoro allievo. » disse l'unicorno dando una leggera pacca sulla groppa al re, che riprese il proprio color ceruleo negli occhi sospirando affaticato, mentre l'immensa quantità di spade cominciò a svanire.

« Mi dispiace, ma non è per nulla finita. Avete solo ritardato il suo arrivo. » disse Rain, avvicinandosi ai due, che la fissarono con sguardo serio.

« Cosa intendi dire ?! Non può essere sopravvissuto a quel colpo, è impossibile, le lame spirituali di Drystan non feriscono solo il corpo, ma l'anima stessa, dunque non può essersi salvato. »

« Vero, ma quello non era lui. Se non mi credete andate pure a vedere coi vostri occhi. » disse con tono annoiato la ragazzina, seguendo i due pony che di colpo si gettarono al trotto verso il punto di impatto delle lame, che nel frattempo era stato circondato dalle fiamme, che essi passarono senza problemi con un balzo, osservando come a terra, in mezzo a tutte le fessure nel terreno si trovasse soltanto un capello argenteo.

« Quindi era soltanto una proiezione. Questo spiega perché non riuscivo a percepire la sua presenza. » pensò il re di Horsedge, mentre Starswirl stava digrignando i denti con forza cercando di diminuire la tensione massaggiandosi la barba.

« Se questo non era lui, allora l'originale dove si trova ?! Dimmelo presto !! » disse con tono irritato lo stallone verso la ragazzina, che senza problemi se ne stava in mezzo alle fiamme, che le danzavano attorno come un serpente.

« Non parlarmi così. Succedono cose brutte, a quelli che non usano la cortesia. »

« Ascoltami bene ragazzina adesso tu mi dirai quello che altrimenti io-» lo stallone di colpo smise di parlare quando avvertì un forte schizzo colpirlo sulla groppa e dietro alla criniera, che lo fece voltare lentamente inorridendo alla vista del proprio allievo più dotato, riverso a terra, con un profondo taglio che gli partiva dal collo giungendo fino alla groppa.

« DRYSTAN !! NOOO !! »

« Faresti meglio a preoccuparti per te, vecchio. »

« Cosa ?! TU DANN-» nuovamente l'impeto di Starswirl nel sentire la voce dell'assassino del suo allievo si soffocò mentre la sottile lunga lama della katana gli passò il petto fuoriuscendogli dalla groppa, venendo poi sollevato in aria, con lo sguardo all'altezza di Silver.

Quest'ultimo, fissava con sguardo annoiato il proprio ex maestro, che ora era li, immobile dinnanzi a lui, con un rivolo di sangue che gli usciva dalla bocca, e gli occhi che parevano urlargli contro, ed il cuore trafitto.

« Questo è quello che ti meriti, per avermi imprigionato in un mondo dove non potevo invecchiare, dove ho vissuto solo fino ad ora, dove ho dovuto soffrire per molto tempo.

E per questo ora Equestria assaggerà la mia vendetta, per quello che tu, ed i regnanti mi avete fatto, ed ironia della sorte...sarà proprio un Ruler ad eliminarli. » sentenziò il ragazzo che, con un gesto del braccio fece rimuovere il corpo dalla lama, spedendolo contro quello di Drystan facendoli finire entrambi nelle fiamme, svanendovi all'interno.

Per qualche istante l'umano restò immobile a fissare le fiamme che divampavano attorno a lui, mentre nell'aria ora si udivano soltanto le grida dei pony che in lontananza vedevano salire il fumo ed avanzare il fuoco.

« Dunque hai deciso, non c'è più modo di cambiare la tua scelta ? » chiese Rain, avvicinandosi di qualche passo a Silver, allungando la propria esile mano verso la mano sinistra del suo interlocutore, posta lungo il fianco.

« Mi piacerebbe che ci fosse un altro modo. Ma non c'è ne sono. » disse con voce leggermente triste il ragazzo, avanzando un attimo prima che le loro mani entrassero in contatto, lasciando stringere a Rain l'aria dove prima lui si trovava, cominciando a marciare verso il Crystal Empire, attraversando le fiamme senza il minimo dubbio, sotto lo sguardo della ragazzina che di colpo sollevò la mano sinistra sul viso, vicino all'occhio sinistro, osservando come sul palmo si trovasse una sorta di goccia d'acqua che essa saggiò con la lingua, restando immobile per qualche istante.

« Salata..» disse con un filo di voce Rain, osservando le fiamme danzargli attorno, sentendo uno strano vuoto dentro al petto, come se qualcosa mancasse.

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

 

« Ho assistito alle trattative come Nero mi aveva detto di fare, ho visto come i sentimenti possano causare sempre e solo dolore e morte. Non penso ci sarà modo di fermare la continuità, anzi forse proprio questo incontro ha fatto si che essa avesse inizio. Non so cosa sia accaduto esattamente, ma dopo aver parlato e visto il portatore della continuità, dal mio occhio è scesa una strana sostanza simile all'acqua di mare, ho chiesto a Nero cosa fosse, e lui ridendo mi ha risposto che era ciò che gli essere mortali chiamano vivere.

Che dunque vivere sia tristezza ? »

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Capitolo 3
*** Uno strano gruppo ***


Lentamente l'umano procedette all'interno delle fiamme, fuoriuscendo dalla parte opposta osservando coi propri occhi smeraldo come gli abitanti a poca distanza dal luogo dell'accaduto avessero iniziato una disperata lotta contro il fuoco a suon di secchiate d'acqua che gli equini riempivano lungo un corso d'acqua e riversavano sul rovente inferno che rapidamente si stava espandendo grazie alla grande e lussureggiante vegetazione.

Silver abbassò lo sguardo verso la propria arma, la cui lama ancora sporca di rosso aveva iniziato a scomparire in un luccichio argenteo partendo dalla punta giungendo fino al manico che svanì a sua volta, nella mano chiusa del ragazzo.

Quest'ultimo osservò il palmo della mano, scrutando il tessuto in pelle grigia sul quale era rimasta una piccola macchia rossa, e con fare annoiato sollevò l'arto fino al volto e con una certa sadicità saggiò con la punta della lunga la sostanza, abbassando poi di colpo il braccio lungo il fianco.

« Non sarebbe stato necessario il mio intervento, era malato di cancro. » pensò l'umano, pensando come forse la sua vendetta fosse sbagliata, che forse sarebbe stato meglio lasciare perdere, ma proprio nello stesso istante avvertì un certo bruciore al petto dal quale cominciò a provenire un bagliore rossastro.

« Già, mi stavo dimenticando di loro. Sarà meglio sbrigarsi, prima che inizino nuovamente a litigare. » sussurrò il ragazzo, socchiudendo gli occhi, cominciando a correre rapidamente lungo la prateria, lasciandosi dietro l'indomabile incendio ed i pony intenti nell'inutile tentativo di arrestarlo.

Non ci volle molto, vista la velocità del ragazzo ed il terreno privo di ostacoli, ed in meno che si dica, arrivò in uno spiazzo aperto, con diversi alberi di mele, che fornivano una copertura adatta dall'alto e dai lati, anche se difficilmente qualcuno si sarebbe interessato a lui in quel momento.

Con fare spiccio Silver infilò dentro la maglia la mano sinistra, estraendo una grossa gemma rossa dall'aspetto piuttosto malconcio, come se fosse stata riassemblata da vari frammenti.

« Molto bene, ora posso procedere all'evocazione. » pensò tenendo il rubino sul palmo della mano destra, che lentamente cominciò a galleggiare in aria circondato da un aura grigiastra, mentre con la mano sinistra posta dinnanzi al volto, con l'indice ed il medio paralleli al naso, Silver chiuse gli occhi cominciando a concentrarsi intensamente, e quando lo spalancò, la sua lunga chioma si alzò, spalancandosi come la ruota di un pavone.

Puntò di scatto le due dita contro la pietra emettendo un forte raggio argento che colpì la gemma sfaccettata, che prima esplose e dopo qualche istante implose, generando un varco dinnanzi al ragazzo, che senza indugio, infilò il braccio destro all'interno, e stringendo con forza, puntò i piedi a terra, tirando verso di se mentre il portale con all'interno un grande vortice azzurro, scomparve con un grosso bagliore, dando il tempo alle tre figure umanoidi di cadere al suolo una sopra all'altra, sotto lo sguardo indifferente dell'umano.

« Bene, ora che siete tornate non perdete tempo. Mantenete quanto detto e-»

« STAI ZITTO !! RAZA DI BRUTO !! Ti sembrava il caso di afferrarmi per i capelli e tirare in quel modo ?! » tuonò con fare irato una ragazza dal colorito giallastro e dagli occhi rossi, dalla lunga e folta capigliatura arancio che le arrivava fino al bacino, fermandosi dinnanzi a Silver fissandolo con sguardo truce, mentre le sue due compagne, una ragazza dalla carnagione violacea chiara e dai lunghi capelli stretti in due code di cavallo ai lati della testa viola scuro, ed un altra dal colorito celeste e dalla chioma legata in un unica treccia di azzurro scuro e blu se ne stavano a terra, la prima irritata con addosso la seconda dall'aria piuttosto divertita dalla situazione.

« Allora cosa hai da dire Silver a tua discolpa ?! Ti rendi conto che ho ucciso per molto meno ?! »

« Già, anche io. » disse il ragazzo avvicinando il volto dalla carnagione biancastro a quello della ragazza, fissandola negli occhi rubino con quelli smeraldo, afferrandole il mento con la l'indice ed il pollice.

« Sai una volta mi è capitato di uccidere una puledrina a sangue freddo, soltanto perché aveva ricevuto un dono, quello di manipolare l'acqua. Le ho piantato la mia lama nel petto, mentre i suoi occhi smeraldo fissavano i miei cercando una motivazione per il mio gesto, e dimmi vuoi sapere quale era ..? » chiese il ragazzo, avvertendo il tremore della ragazza che era leggermente sbiancata in volto.

« Perché io tenevo a lei, e volevo evitare che diventasse un mostro. Per questo mi assunsi il peso della tristezza di Starswirl e le sue responsabilità. Ed ora che lui non c'è più, dovrò riportare questo mondo alle sue origini, col vostro aiuto ovviamente.

Sono stato chiaro, Adagio ? » chiese con tono freddo il ragazzo lasciando andare il volto della ragazza che indietreggiò lentamente, con i brividi alla schiena, stringendo con forza i pugni lungo i fianchi.

« S-Si, noi ti aiuteremo...se tu rispetterai la tua seconda parte dell'accordo. »

« Non c'è problema. Quando avremo sistemato le anomalie, nessuno vi potrà rispedire nuovamente nel mondo degli umani, e potrete vivere serene ad Equestria o nel mare, a voi la scelta.

Ora andiamo. » disse Silver, voltando le spalle alla ragazza che nel frattempo venne raggiunta dalle sue due compagne, che si misero una a destra e l'altra a sinistra.

« Tsk, e ti fai trattare così da quel tipo ? » chiese la ragazza dalle code di cavallo viola, incrociando le braccia, con un sopracciglio alzato, ricevendo un occhiataccia dalla loro leader.

« Ti sembra che avessi scelta Aria ?! Posso ricordarti che dopo la sconfitta subita alla Canterlot High stavamo quasi per morire di fame e se non fosse stato per lui saremmo...beh lo sai !! Quindi non rompermi e andiamo !! » disse Adagio Dazzle, sentendosi di colpo tirare il lato sinistro degli shorts, facendola voltare trovandosi a poca distanza dal viso il volto triste dell'altra sua compagna che la fissava con gli occhi fucsia quasi alle lacrime ed un espressione triste.

« Ma...ma Adagio...io ho fame...» disse la ragazza dalla carnagione azzurra con voce lagnante, facendo sospirare la propria leader.

« Sonata, non è il momento ora, per favore penseremo più tardi a mangiare, ora muoviamoci a seguire mister “guarda la mia chioma come splende”. »

« Ma io ho tanta fame...»

« Ma stai un po' zitta idiota !! Non sei per nulla utile sai !! » disse con tono aggressivo Aria Blaze, che venne però zittita quasi istantaneamente da un grosso fragore proveniente proprio dal suo stomaco, che fece sorridere la rimproverata.

Quest'ultima, si avvicinò alla ragazza che l'aveva appena sgridata fissandola con arroganza.

« Non mi pare che tu ti sa resa molto utile, anzi se devo essere sincera il tuo stomaco è molto più intonato di te a cantare. » disse con tono secco Sonata Dusk, facendo sogghignare anche Adagio che rise sommessamente della loro compagna che arrossendo vistosamente si preparò a rifilare un ceffone alla compagna.

Ma nello stesso istante in cui sollevò la mano destra, la mano sinistra di Silver le afferrò il polso, fermandola, e generando il silenzio delle tre.

« Mi volete spiegare quale parte di “andiamo” non vi è chiara sirenette ? » chiese con tono leggermente scocciato il ragazzo, fissandole una ad una negli occhi, causando a tutte e tre un forte tremolio alle gambe ed un leggero rossore in volto a Sonata che gli si avvicinò cominciando a disegnargli dei cerchietti con l'indice destro sul petto, facendogli uno sguardo dolce.

« Beh ecco, vede signor Silver, è che io ed Aria eravamo tanto tanto affamate, e speravo che potessimo fermarci qualche minuto a mangiare qualcosa prima di procedere con la missione, cosa ne pensa eh ? Magari potrei farle un bel massaggino a quelle spalle robuste, o magari altro...» disse con tono languido la ragazza ammiccando al ragazzo, che rimanendo immobile con lo sguardo su di lei, lasciò il polso di Aria, che retrocedette di qualche passo massaggiandosi l'arto fino a poco prima stretto con la mano sinistra.

« Sonata, per quanto la cosa potrebbe interessare a qualsiasi altro pony o umano, dovresti aver ormai imparato che io non sono attratto da desideri carnali, e di certo non sono attratto da te.

Se avete bisogno di mangiare non c'è problema, venite. » disse con tono impassibile Silver retrocedendo di scatto lasciando Sonata con aria sognante a disegnare nell'aria i cerchi, ancor più arrossita in volto, mentre Adagio ed Aria le sopraggiunsero alle spalle colpendola sul coppino con uno schiaffo simultaneo, facendola tornare coi piedi per terra.

« Muoviti Sonata, andiamo !! Almeno ora potremo mangiare. »

« Sei stata brava a convincerlo, ma la prossima volta si meno svergognata !! Tsk. » risposero in sequela le due ragazze cominciando a procedere seguite dalla loro amica, intenta a massaggiarsi il capo nel punto colpito dalle due, tenendosi a non molta distanza del ragazzo che, fermandosi dinnanzi ad uno dei meli che li circondavano, sferrò un poderoso pugno contro questo restando per qualche istante in silenzio con gli occhi chiusi.

Constatando l'attuale momento di silenzio, Adagio, seguita da Aria e Sonata si avvicinarono a Silver, immobile con il pugno destro contro la pianta con un espressione piuttosto indifferente in volto, che nascondeva un immensa falsità.

« Ehm va tutto bene ? » chiese la leader delle tre osservando il ragazzo ritrarre la mano massaggiandosela con la sinistra con fare sbrigativa, aprendo leggermente gli occhi.

« Dannato albero, non mi ricordavo fossero così duri accidenti. » pensò l'umano, cercando di non lasciar trasparire il dolore per il colpo andato male contro la pianta che tra l'altro non aveva nemmeno prodotto il risultato sperato, la caduta dei frutti rossi e succosi.

« Oh poverino !! Ti sei fatto male alla mano, lasciamo vedere su !! » disse di colpo Sonata, avvicinandosi di scatto a Silver scansando in malo modo Adagio che la fulminò con lo sguardo, senza ottenere grandi risultati visto che la compagna prese di scatto la mano destra del ragazzo, cercando di togliergli il guanto, causandone però una reazione inaspettata.

« Non osare toccarmi !! Stai indietro !! » ringhiò con gli occhi sgranati il ragazzo, tirando indietro la propria mano, lasciando però il tempo necessario alla ragazza di intravedere sul suo polso dei segni rossastri.

« Ma io volevo soltanto aiutarti !! Ti sei fatto male per noi quindi pensavo-»

« Tu non servi per pensare, nessuna di voi serve a questo !! Se volete potete anche andarvene, vi posso liberare dal patto in qualsiasi momento !! »

« Ma io...»

« Dai Sonata, lascia stare. Vieni, andiamo a mangiare. » disse di colpo Aria Blaze, dopo essere scesa da un albero li vicino con un paio di mele che reggeva nel braccio destro.

Per un istante la ragazza con gli occhi quasi in lacrime scrutò il ragazzo, immobile a poca distaza da loro, che si sistemò il guanto destro, stringendo con forza la mano, facendo comparire sul volto, seppur per pochi istanti, una piccola espressione di dolore, che Adagio riuscì a scorgere.

« Ragazze, voi avviatevi, io arrivo subito. Non allontanatevi troppo e restate tra le piante. » disse la ragazza dirigendosi verso Silver, che la fissò con espressione indifferente, fino a che non le fu a poca distanza rifilandogli un poderoso schiaffo sulla guancia sinistra che risuonò tutto intorno a loro, mentre Aria, conscia della situazione cercò di essere la meno prepotente possibile con l'amica, che teneva lo sguardo fisso a terra.

« Ascoltami bene. Sono conscia che dobbiamo a te tutto quanto, sia l'essere sopravvissute nel mondo umano, fino al ritorno ad Equestria, ma questo non ti autorizza a trattarci in questo modo chiaro ?! Se abbiamo deciso di seguirti, non è solo perché ci hai promesso la libertà e la tua protezione, ma anche perché per quanto possa sembrare impossibile...te lo dobbiamo. » disse con tono piuttosto triste Adagio, passando la mano destra nel punto che aveva appena colpito, che aveva assunto una colorazione rossastra, fissando il ragazzo negli occhi smeraldo.

« Fa molto male, vero ? » chiese la leader delle Dazzling, posandogli la mano sinistra sulla sua, pigiando leggermente le dita della destra sulla guancia.

« Più di quanto pensassi. Il potere delle vostre gemme, seppur ridotto in briciole, era davvero stupefacente e persino il mio Ruling stenta a controllarlo, ed a farne le spese è il mio corpo...» disse Silver, con tono leggermente laconico, afferrando con la mano sinistra la destra di Adagio, premendosela contro la guancia, facendo arrossire la ragazza.

« Potresti sempre lasciare perdere la tua vendetta. Non sei obbligato ad andare fino in fondo, potremmo semplicemente trovare un luogo in cui vivere, tutti assieme !! Potresti restare con noi tre... con me. » disse la ragazza dai lunghi capelli arancio che rimase zittita dallo spettacolo apparso sul volto del ragazzo, che per la prima volta aveva sfoggiato un leggero sorriso, in contemporanea con due righe di lacrime.

« Sarebbe un sogno, ma purtroppo...questa è la realtà. Ed io ho delle responsabilità, non solo per me, ma verso molti e non posso tirarmi indietro proprio ora, perché c'è in gioco molto più di quello che credi Adagio, ed è per questo che vorrei tanto che voi non mi steste vicino, non sono certo di potervi proteggere. Se non avessi usato una immagine argentea, probabilmente Starswirl ed il Ruler dell'equilibrio mi avrebbero ucciso, la rinascita deve aver amplificato i poteri delle anomalie ed io non potrei sopportare che vi accada qualcosa...io-»

Di colpo si venne a generare nuovamente il silenzio, quando senza il minimo preavviso la ragazza, afferrando i lati del collo del cappotto tirò verso il basso Silver sigillando le sue labbra con le sue, scrutando gli occhi smeraldo del ragazzo riflettersi nei suoi rubino.

Quell'istante, mentre la leader delle Dazzling cercava di dimostrare al ragazzo tutto quello che lei, e probabilmente Aria e Sonata, provavano per lui, parve durare in eterno mentre Silver, seppur fisicamente cercasse di resistere, non poté fare nulla per liberarsi da quella situazione, forse per il suo cuore, o forse per il tempo passato con le tre, non era in grado di controllare il proprio corpo come voleva.

Nello stesso momento però, mentre le braccia del ragazzo avevano iniziato ad avanzare, cominciando a cingere la vita della ragazza e questa, aveva stretto le braccia attorno al collo di lui, due colpi di tosse fecero di colpo immobilizzare i due.

Lentamente Adagiò spostò lo sguardo verso sinistra osservando Sonata ed Aria immobili a poca distanza, intente a tamburellare la punta del piede destro a terra e con le braccia incrociate ed uno sguardo per niente soddisfatto puntato su di lei.

« Era questo che volevi che ci allontanassimo Dagi ?! »

« Volevi stare solamente sola soletta con lui vero ?! Sei ingiusta !! » tuonarono le due con voci lamentose lanciandosi verso i due, finendo dritte contro la loro compagna, da cui Silver si era agilmente divincolato, cadendo tutte e tre a terra, cominciando a bisticciare come tre bambine.

In quell'istante, mentre il ragazzo assisteva a tutto ciò, seppur il suo corpo internamente bruciasse non poteva fare a meno di sorridere, nell'assistere a questo siparietto a cui assisteva ormai da molto tempo.

Nello stesso istante però, mentre le Dazzling si rotolavano a terra, tirandosi i capelli, ed intrecciandosi tra loro, una ventata gelida raggiunse Silver, che riprendendo la sua serietà, si allontanò di qualche passo dalle tre, staccandosi un capello, facendo restare al suo posto una delle sue proiezioni argentee, mentre lui si inoltrò di qualche passo tra le piante, guardandosi attorno con sguardo serioso.

« Se hai qualcosa da dirmi, sono pronto ad ascoltarti. Ma sappi che se sei venuta qui solo per ricordarmi la mia missione, non c'è ne bisogno. »

« Oh come sei malvagio cucciolo mio, eppure dovresti aver imparato il rispetto verso di me. » disse una voce femminile risuonando direttamente nella mente del ragazzo.

Quest'ultimo sentì un brivido corrergli lungo la schiena mentre gli parve di avvertire il leggero tamburellare di dita sulle spalle, facendolo voltare di scatto, senza trovare nessuno.

In quell'istante Silver, cercando di mantenere la calma socchiuse gli occhi, calmando il fiatone che gli era sopraggiunto.

« Chiedo perdono, è solo che ho appena constatato come il potere delle anomalie sia di gran lunga superiore alle mie previsioni, ma sono certo di potercela comunque fare. »

« Oh ma io sono certa che tu c'è la farai mio piccolo cagnolino, in fondo il tuo fallimento significa la morte di quelle tre inutili sirene, oltre che la tua. » disse la voce, facendo leggermente irritare Silver che strinse con forza i pugni, ed i denti, pur non aprendo la bocca.

« Che c'è ho detto qualcosa che non va ? Alla fine questa è solo una possibilità, nel caso tu riesca nella tua vendetta e nella missione, sarete tutti e quattro liberi. In fondo, se tu non avessi voluto liberarle dalla maledizione delle mie pietre, assimilandole in te, io non sarei mai risorta, e per questo che ho deciso di renderti il mio araldo.

Ma come tale, vedi di non deludermi, sono stata chiara ? »

« Cristallina. » disse Silver con voce carica di rabbia, avvertendo per un istante il tocco di due labbra sulla fronte.

« Bravo cucciolo mio, a presto. » sentenziò la sua interlocutrice, facendo cessare la propria presenza in quel luogo, lasciando l'umano solo a pensare, mentre in sottofondo le voci delle tre ragazze ancora intente a litigare gli faceva sottofondo.

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

 

« Silver ha ritrasportato sulla terra le sirene bandite da Starswirl, non mi è chiaro il motivo di tale gesto visto che da quanto ho visto sono prive di poteri ed in forma umana, questo mi fa sorgere il dubbio che forse da parte sua ci sia un qualche interessamento d'altro genere verso di loro.

E tale pensiero mi dona qualcosa che non comprendo, come un dolore al petto, ma i supremi non provano dolore, quindi cosa può essere ? »

 

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Capitolo 4
*** Intrighi svelati ***


Lentamente Silver, lasciando passare un tempo che gli parve infinito sbattè gli occhi un paio di volte, osservando come il fiume dell'incendio avesse cominciato ad avvicinarsi a loro, e basandosi su di esso, decise di dimenticare per il momento quanto accaduto e procedere con l'avvicinamento verso il Crystal Empire, luogo di una delle più grosse anomalie presenti nel regno.

Con fare rapido il ragazzo si voltò, tornando nel punto dove le Dazzling avevano iniziato a litigare, ma giunto sul posto scoprì, con non poca sorpresa, che le tre, dopo aver dato origine ad una vera e propria rissa da saloon fino a poco fa, ora stavano mangiando silenziosamente mangiando le mele raccolte da Aria.

« Per lo meno si sono calmate. Meglio così, ora spero solo che mi ascoltino. » penso Silver, soffermandosi vicino alle tre, sedute a terra, che alzarono lo sguardo verso di lui continuando a masticare in silenzio i frutti rossi.

« Ragazze, dobbiamo muoverci. L'incendio si sta avvicinando ed il tempo scorre. Il Crystal Empire non è molto distante, e non ci metteremo molto a raggiungerlo qui-»

« Certo, forse tu. » disse di colpo Adagio, smettendo di masticare alzandosi in simultanea con le amiche, puntando l'indice destro contro il petto dell'umano.

« Tu sei molto più veloce di noi, ed hai mantenuto i tuoi poteri anche in questa forma. Noi in queste condizioni siamo normali umane, e non riusciamo a tenere il tuo passo. Quindi come intendi fare ora sapientone ? » chiese la ragazza, scrutando con un sopracciglio alzato il ragazzo, che rimase impassibile, osservando l'espressione scontrosa di Adagio ed Aria, in netto contrasto con quella sorridente di Sonata che stava macchinando chissà quale idea malsana nella sua testa.

« Se è questo il problema, ho già la soluzione. Lasciate fare a me. » disse Silver arretrando di qualche passo, osservando la leader delle tre, incrociare le braccia dinnanzi al petto fissandolo per nulla convinta.

Pochi istante dopo, il ragazzo, distese la mano destra in avanti, cominciando a circondarla di una magia argentea, che col passare dei secondi cominciò ad assumere un colore cremisi, facendo preoccupare leggermente le Dazzling che videro comparire attorno a loro un cerchio rossastro che pareva fuoriuscire dal terreno.

« Ehm, Silver..? Ho cambiato idea andremo a piedi, non fa nulla, ehy mi senti ?»

« Ma Dagi a me fanno male i piedi !! »

« Zitta testa di rapa !! »

« Tu sta zitta Aria !! Ciclata perenne !! »

« Ma brutta -»

In quell'istante, prima che le tre ritornassero alle mani, Silver spalancò gli occhi che, da smeraldo erano divenuti completamente cremisi, ed uno strano sorriso sadico era comparso sul suo volto.

Dal terreno sottostante le Dazzling si sollevò un alta colonna rossa che inglobò le ragazze, che per un istante gridarono terrorizzate.

Per un attimo parve che quella luce cremisi avesse consumato le tre coetanee del ragazzo, ma non appena questi, dopo essersi morso con forza il labbro inferiore, riprese il controllo di se facendo tornare i propri occhi allo stato originale, serrò la mano destra facendo di colpo svanire la magia che la circondava e che era intorno alle tre.

Queste caddero a terra con un tonfo sordo, rivelando come l'incantesimo del ragazzo avesse fatto assumere loro l'aspetto di pony.

Lentamente le tre si alzarono, massaggiandosi la testa con gli zoccoli e, non appena la loro leader se ne accorse, trottò rapida verso di lui con aria piuttosto irata.

« Garda che noi non siamo pony !! Noi dovremmo essere sirene !! »

« Vero, ma trovo che questo aspetto vi doni molto di più. Inoltre avreste attirato troppo l'attenzione con quell'aspetto. »

« Senti chi parla !! Perché un umano non attirerà l'attenzione vero ? » chiese la pony, venendo affiancata dalle amiche, intente ad abituarsi al nuovo corpo.

« C'è una semplice differenza, io so non farmi vedere, voi no. » disse con tono secco Silver, abbassandosi in ginocchio posando la mano destra sulla lunga chioma arancio di Adagio che arrossì leggermente, mugugnando.

« Beh potresti trasformarti anche tu in un pony, scommetto che saresti un gran bel pezzo di stallone. » disse Sonata, scostando con un colpo di fianco la propria leader, facendosi porre lei la mano sulla criniera per essere coccolata, mentre Aria, trattenne l'amica dallo strozzare la pony azzurra.

Il ragazzo sorrise leggermente, tenendo gli occhi fissi sulla pony che lo fissava dolcemente, cominciando ad alzarsi.

« Mi piacerebbe, ma non mi è concesso riprendere la mia forma originale. Non finchè le anomalie non saranno tutte cessate. » disse con tono leggermente laconico il ragazzo, cominciando a procedere in avanti, avvertendo ormai fin troppo vicino l'odore delle sterpaglie che bruciavano.

« Forza, ora andiamo. » sentenziò Silver cominciando a correre in direzione del Crystal Empire, inoltrandosi nelle sterpaglie, seguito come fossero segugi dalle Dazzling, che per quanto non volessero ammetterlo, si trovavano piuttosto a loro agio nella forma di pony, visto la notevole velocità e le parti in comune con la loro reale controparte di sirene.

Nel giro di pochi minuti i quattro raggiunsero le il grande cancello privo di portone della loro meta, posando gli occhi sull'idilliaco paesaggio che si estendeva nell'impero, rilucente dei colori dell'arcobaleno, che venivano proiettati in ogni luogo anche attraverso gli abitanti tutti in modalità cristallo.

« Dunque siamo arrivati. Ora la cosa sarà piuttosto rapida. » disse Silver cominciando ad avvicinarsi all'interno, venendo però bloccato con una presa alle gambe da Aria e Sonata, mentre Adagio gli si parò di fronte, fissandolo con un sopracciglio alzato.

« Mi vuoi spiegare cosa credi di fare ? »

« Andrò dentro al palazzo, ed eliminerò le anomalie, mi sembra ovvio. »

« E tu credi veramente di riuscire ad entrare indisturbato nel castello, eliminare queste anomalie, ed uscirne illeso ? Detto francamente questo piano sembra uscito dalla testa bacata di Sonata. »

« Ehy !! »

« Zitta tu !! E comunque non ci hai nemmeno detto noi cosa dovremmo fare. » terminò la leader del trio, tenendo i propri occhi puntati sul giovane, impassibile in volto.

« Già, dimenticavo, a voi ho lasciato la parte più difficile del lavoro, questo perché mi fido di voi. » disse l'umano, inginocchiandosi, posando la mano attorno al collo della pony arancio che tremò leggermente al contatto col guanto.

« Ed in cosa consisterebbe..? »

« Semplice, dovrete andare alla base della torre di cristallo e rubare il cuore del Crystal Empire, in questo modo potrò cominciare a porre le basi per lo svolgimento della continuità. »

« Ma...ma come pensi che poss-» la pony non potè finire la frase visto che di colpo la mano del ragazzo gli si strinse attorno al collo, con forza crescente, mentre un sadico sorriso ed una scintilla rossa erano comparsi sul suo volto.

« E se oserete fallire, allora sarete considerate anche voi anomalie, e come tali verrete...eliminate, sono stato chiaro ? » chiese Silver, allentando di poco la presa per permettere ad Adagio di squittire un leggero ed impaurito verso di assenso, mentre le sue due compagne rimasero immobili a guardare la scena con la tremarella in corpo.

« Molto bene, allora ci vedremo alla base della torre. » sentenziò Silver, svanendo in un brillio argento lasciando cadere al suolo un suo lungo capello, facendo quasi cadere a terra Aria e Sonata che persero la presa sulle gambe.

Per qualche istante regno il silenzio tra le tre, che si avvicinarono alla loro leader cercando di darle forza, visto il suo attuale sbiancamento in volto, mentre più in alto, su un edificio a poca distanza Silver le stava osservando con occhio leggermente rattristato.

« Perdonate il mio comportamento, ma se tutto andrà bene, sarete anche voi libere. » sussurrò, volgendo lo sguardo sul castello di cristallo.

Nel giro di pochi attimi, il ragazzo cominciò a correre in direzione della meta, saltando di tetto in tetto, fermandosi di rado dietro i camini o le tettoie, per la presenza di pony sui tetti, o di qualche rarissimo pegaso in volo in quella zona.

Il che era spiegabile probabilmente alla fragilità dei corpi dei pony che, se volando avessero impattato con un ala, sarebbero potuti precipitare e perire.

Non appena il campo fu sgombro, Silver riprese il proprio rapido avvicinamento al castello, arrivando fino all'ultima casa adiacente ad una delle quattro colonne portanti del palazzo, alla cui base si trovava il cuore di cristallo, sorvegliato a vista da diverse guardie in armatura viola, armati di lance.

« Questo potrebbe essere un problema per loro...presumo però di fare in tempo a risolvere le anomalie e tornare fuori prima che loro giungano. » pensò l'umano, scrutando come la strada per giungere a quel punto fosse decisamente lunga e le Dazzling per giungervi, a differenza sua, avrebbero dovuto percorrere le strade decisamente affollate dell'impero.

Lentamente Silver sollevò lo sguardo, osservando l'unico punto di ingresso che per lui sarebbe stato accessibile senza dare troppo nell'occhio, il balcone del castello.

« Se fossero stati entrambi li sarebbe stato ancora più facile, ma va bene. Vorrà dire che li dovrò cercare. » disse con tono impassibile l'umano piegandosi leggermente verso il bordo del tetto, constatando la marea di pony al di sotto, che avrebbe potuto portare ad un grosso problema se l'avessero visto.

« Non pensi di correre un po' troppo mio giovane ragazzo ? » risuonò di colpo una voce alle spalle di Silver che per un istante si raggelò avvertendo una fredda corrente passargli il corpo, facendogli sentire il gelo fin nelle ossa.

Con fare titubante il ragazzo si voltò, osservando a poca distanza di se la figura umana del signor Nero, immobile, con gli occhi abissali puntati su di lui, ed un espressione seriosa in volto mentre con le mani congiunte sul pomello in madreperla, picchiettò sul tetto dell'edificio con la punta del bastone, facendone scaturire diverse piccole crepe nel punto di contatto.

« Suppongo tu sia il signor Nero, uno dei responsabile della “rinascita” del mio mondo. »

« Diciamo che non sono stato io, ma ho avuto parte in tutto ciò. Ma saltiamo questi inutili inconvenevoli, vedi Silver, il tuo aver eliminato Starswirl e Drystan, per quanto irritante sia avrei potuto sopportarlo, ma ecco, non posso perdonarti il fatto di aver insidiato, seppur senza volerlo, il cuore della mia protetta.

Quindi, beh...immagino saprai già cosa sto per dire. » disse l'essere supremo, cominciando ad avvicinarsi al ragazzo facendo roteare il bastone nella mano destra.

« Non fare un altro passo !! » sentenziò di colpo il ragazzo, sollevando il palmo della mano destra verso l'alto, facendovi formare una sfera argentea vorticosa che cominciò a generare un piccola corrente ascendente, che cominciò a far svolazzare la lunga chioma argentea dell'umano.

Nello stesso istante, l'essere supremo si fermò per un istante, sorridendo leggermente divertito dall'inutile tentativo del ragazzo.

« Non penserai davvero che l'utilizzo del tuo Ruling possa davvero essere un metodo per darmi ordini, vero ? »

« Fermato ti sei fermato, dunque qualcosa è contato. » rispose il ragazzo sorridendo anch'esso leggermente, mentre i suoi occhi avevano iniziato ad assumere una colorazione rossastra che si era diffusa anche nella sfera sul palmo della mano.

« Aspetta un secondo, ma tu...non vorrai dirmi che hai fatto davvero un assurdità del genere vero ? » chiese l'umano, ponendosi per un istante la mano sinistra sul volto, fregandoselo in segno di incredulità sfalsata dal dubbio ormai divenuto certezza dei tre esseri che in realtà aveva di fronte.

« Vedo che alla fine lo hai capito Nero, anche se un po' tardi. » disse una terza voce, che pareva fuoriuscire dalla sfera rossastra vorticante che cominciò ad avere due piccole luci nere all'interno, che parevano due occhi.

« Lilith, da quanto tempo. Pensavo che ormai ti fossi fossilizzata nel mondo umano, a cosa devo il dispiacere di udire la tua voce ? Dimmi c'è anche lui li con te, vero ? »

« Sei rimasto il solito sgarbato di un tempo, non pensi che dovresti inchinarti ad una signora del mio calibro prima di rivolgermi la parola ? In ogni caso la stai udendo perché ho deciso di fare ritorno ad Equestria dopo che tu mi hai bandita sul mondo umano a causa della tua sciocca regola del “non interferire in prima persona” che comprendeva il non potermi uccidere. »

« Infatti non ti uccisi, e sei tu che cadesti nel portale per il mondo umano. »

« TU ME LO FACESTI COMPARIRE DIETRO MENTRE INCIAMPAI LURIDO VERME !! » tuonò di colpo la sfera, rilasciando ancora più energia attorno a se, mentre Silver restava immobile con un beffardo sorrisetto in volto, con gli occhi ora rubino puntati sull'essere supremo.

Quest'ultimo sollevò il sopracciglio sinistro e con rapidità estrema scagliò con la mano destra il proprio bastone in direzione del castello, sorridendo leggermente.

« Pensavi davvero di fregarmi in un modo tanto facile ? » disse con tono provocatorio Nero, mentre il bastone si conficco con forza contro la parete della struttura cristallina, sulla quale compare una leggera colatura di sangue.

Di poco a poco, si nel punto dove l'arma dell'essere supremo attendeva immobile il suo proprietario, cominciò a comparire Silver, con la punta conficcata nella spalla destra, con un espressione sofferente in volto.

« Dannato...!! Vedo che non hai perso il tuo senso da supremo !! » disse Lilith, mentre il Silver che la reggeva scomparve lasciando cadere al suolo un lungo capello argento.

« E cosa ti aspettavi ? Che non mi accorgessi che quello che avevo difronte era una semplice copia ? Andiamo Lilith, sono un poco anziano, ma non decrepito, a differenza tua che a quanto pare stai perdendo colpi cara, dimmi hai raggirato quel pony come facesti tempo fa con Sombra ? » chiese con tono colpevolizzante l'umano, cominciando ad avvicinarsi alla sfera rossastra levitante che pareva ribollire ora di fiamme interne, mentre i due occhi nerastri erano puntati sull'essere supremo in avvicinamento.

« Non sono affari che ti riguardano...» sibilò acida Lilith, mentre Nero gli si soffermò di fronte, fissandola coi propri occhi abissali, mentre al di sotto dell'edificio si cominciavano ad udire le voci dei pony che avevano notato quell'umano impalato al castello che, cercava con la mano sinistra di togliere il bastone dalla spalla, senza successo.

« D'accordo, cambiamo domanda Lilith, ma stavolta vedi di rispondere, altrimenti non solo eliminerò Silver, ma anche te. Come e perché sei tornata qui ad Equestria ? » chiese con tono serie l'umano, generando il silenzio più totale sul tetto, mentre una grande folla aveva cominciato ad accerchiare il castello cercando di vedere meglio il ragazzo.

« Ho semplicemente sfruttato le conoscenze di quel pony esiliato da Starswirl, ed unendole con le gemme dell'odio delle tre sirene, un po' del mio potere ed il sacrificio del Silver umano, siamo riusciti ad aprire il portale. .» disse con tono scocciato la sfera rossastra mentre l'essere supremo sollevo un sopracciglio, capendo appieno come avessero sfruttato appieno i principi magici e di coesione magica per aprire il portale trai due mondi.

« Capisco...continua, non hai ancora detto lo scopo del tuo ritorno. »

« Ecco...»

« Si...? »

« Ace...»

« Come hai detto..? »

« Ace...» disse cominciando a ridere mentre Nero cambiò di colpo espressione, passando da serio ad irato.

« Sei solo una stolta, ora capisco la somiglianza trai due, ma sono spiacente, il gioco finisce ora. » sentenziò l'essere supremo, ponendo il proprio indice sinistro verso il palazzo di cristallo, sul cui balcone si erano affacciati i regnanti con i loro due figli, Heaven Sin e Wisper.

« Non credo proprio. » disse di colpo Lilith, con voce leggermente distorta schizzando ad altissima velocità verso il balcone in direzione di Silver, lasciando appena il tempo a Nero, di ritrarre la mano e creare una barriera quintessenziale viola attorno ai figli dei regnanti mentre la sfera rossastra dopo aver centrato nel petto il ragazzo ed esservi entrata emise una fortissima onda concentrica rossa che, come un onda d'urto sbriciolò istantaneamente il castello di cristallo e tutti i pony che in forma crystal, causando morte, caos e devastazione in un raggio ridotto, che però fu amplificato dalla presenza concentrata dei cittadini in quel punto.

Sotto gli occhi increduli di Sin e Wisper, rinchiusi nelle due barriere, i loro genitori si sbriciolarono letteralmente in una marea di cristalli, che andarono ad unirsi alle migliaia di frammenti degli edifici e dei cittadini che rotearono tutto attorno a loro mentre, con una fugace scia rossa, Silver, privo di sensi, circondato da un aura rossa venne trasportato via da Lilith verso le Badlands, venendo al contempo avvistato dalle Dazzling.

Queste ultime, fortunatamente ancora lontane dalla torre, cambiarono immediatamente direzione, seguendo la scia rossa lasciata dall'umano, cercando di districarsi dal caos che si era generato nel Crystal Empire.

Nel frattempo, Nero, fece scendere a terra i due principi liberandoli dalle due barriere e si guardò attorno, constatando come tale delusione e distruzione gli ricordasse il momento in cui Kain era stato liberato, e sospirò leggermente alzando le spalle.

« Beh immagino che a questo punto non ci sia veramente altra scelta, mi dispiace Rain. » disse l'essere supremo, vedendo in lontananza nel cielo un immensa esplosione sonora che fece giunse fino ad Equestria spazzando le nuvole dal cielo.

« Sfogati, ti farà bene. Intanto io, preparo quei tre per la caccia. » sentenziò l'essere supremo, svanendo all'interno ci un cerchio quintessenziale viola, che lo inglobò dal basso verso l'alto dopo che il bastone gli tornò levitando nella mano destra.

 

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

« Nero lo vuole uccidere...non vedo perché dovrei essere triste. Se lo uccide, non ci saranno altri problemi e nessuno si farà male, ma allora perché piango ed il petto mi fa male ? Perché sto urlando ? Non capisco. Io sono un mostro, un supremo.

Non mi è dato avere sentimenti...»

 

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Capitolo 5
*** Chi è la preda ? ***


Con un tonfo sordo Silver atterrò a parecchi chilometri di distanza dall'empia devastazione che i pony gli avevano affibbiato, toccando il suolo desertico delle Badlands, sollevando molta polvere che come neve comincio a fluttuare posandosi sul suolo, mentre la luce cremisi sul petto del ragazzo ardeva come un tizzone rovente.

In quell'istante, mentre il silenzio pareva essere il signore assoluto di quel luogo Silver aprì i suoi occhi smeraldo, constatando di trovarsi immerso nell'oscurità piu tetra che il suo cuore potesse immaginare.

Tutto attorno a se era avvolto in un cupo e freddo velo di morte, e solo quando abbassò lo sguardo verso il suolo, si accorse che al posto dei piedi erano ricomparsi i suoi zoccoli.

« Ma cosa diamine...»

« Ben svegliato Silver. » disse una voce fredda rinchiusa nell'oscurità che parve provenire tutta intorno al pony dal manto bianco, che cominciò a guardarsi attorno.

« Lilith ? Sei tu ? » chiese il pony, cercando di comprendere cosa stesse accadendo visto che l'ultimo ricordo che aveva era stato quello dell'esplosione a,l Crystal Empire, e poco prima il dolore del colpo di Nero.

Proprio tale ricordo lo fece voltare verso il punto dove si sarebbe dovuta trovare la sua spalla, ma non vide alcun segno di ferite con sua sorpresa.

« No, non sono Lilith. E' un tantino offensivo che tu non ti ricordi di me, in fondo mi hai ucciso tu. » disse la voce con tono leggermente acido, mentre una ventata fredda investì l'equino facendogli svolazzare il lungo crine smeraldo tutto intorno al volto.

« Sei...sei il me umano...? » chiese con voce leggermente tremante il ragazzo, cercando di fare mente locale, per comprendere dove si trovasse.

« Così rischi di offendermi due volte, ma suppongo che hai tuoi occhi sia così. In ogni caso, penso di poter sopportare queste tue domande, per ora.

Hai fatto un ottimo lavoro al Crystal Empire, anche se il più lo ha fatto Lilith, anche se avrei preferito che il Crystal Heart fosse rubato, e non sepolto dalle macerie, ma poco male tornerete a riprenderlo non appena lo avranno disseppellito. » disse la voce con tono autoritario, mentre Silver continuava a guardarsi intorno, mantenendo la concentrazione sia sulle parole del suo doppio che su qualsiasi punto potesse aiutarlo ad orientarsi, anche se per ora l'unica cosa certa, era che stava camminando su della fredda roccia.

« In ogni caso, prima di ciò ho una nuova missione per te. Un'altra anomalia è stata rilevata, anzi tre, e decisamente gravi. Quindi dovrai porvi rimedio. »

« Chi sono i bersagli ? »

« King Cosmos, Queen Galaxia ed il consigliere Master. » disse con tono scontato la voce, facendo poi calare nuovamente il silenzio attorno al pony che non poté fare a meno di sentire un brivido corrergli lungo la groppa, cominciando a sudare freddo.

« Questo non è possibile, essi sono immortali e con un potere quasi pari ad un supremo. Non esiste un modo per-»

« Zitto cucciolo !! Troveremo un modo, se questo è ciò che lui desidera noi lo faremo. » tuonò di colpo Lilith, comparendo sotto forma di globo rossastro accanto al muso di Silver che scattò indietro per la sorpresa.

« Ah eccoti, vuoi spiegarmi cosa sta accadendo ? Perché sono tornato pony ? E dove mi trovo in questo momento ? E soprattutto perché sento la voce del mio doppione ?! » chiese decisamente irritato il pony, avvicinandosi di qualche passo alla sua interlocutrice che lo fissava con i due piccoli occhi nero pece.

« Prima cosa, modera i toni quando parli con me, se non vuoi che recida il nostro legame lasciandoti senza più poteri. Secondo, ti trovi nella tua mente, e visto il grande spazio vuoto speravo te ne fossi reso conto. Ed ultima cosa lui non è il tuo doppione, lui è il grande Ace, signore delle armate scarlatte dunque vedi di avere più rispetto per lui. » sentenziò la sfera rossastra, svolazzando attorno al volto del pony come una lucciola impazzita.

« Onestamente non l'ho mai sentito nominare...» disse Silver sollevando un sopracciglio.

« Quando il lampo risplende, ed il tuono imperversa, non temere il suo fragore, perché la scarlatta armata è arrivata. » disse con voce autoritaria Ace, risuonando tutto attorno al puledro che si guardò attorno spaesato, mentre un immenso numero di bagliori cominciarono a susseguirsi attorno a se, mostrando rapide sequenze di ombre di combattimenti tra pony, in tutto quello che sembrava una vera e propria guerra.

« Ma cosa...»

« Il nostro tempo è scaduto ragazzo, ma non temere ci rincontreremo presto, ora è tempo che ti svegli. Ah un consiglio, stringi forte i denti. » disse con voce impassibile l'essere celato nell'ombra, di cui si intravide solo un flebile ondeggiamento cremisi.

Nel medesimo istante, Silver chiuse gli occhi, e non appena li riaprì vide il cielo tinto di un azzurro scuro prossimo alla sera, ma soprattutto gridò con tutta la forza che aveva in corpo sentendo un dolore allucinante alla spalla destra che lo fece voltare in tale direzione, constatando di essersi nuovamente umano.

« Dannazione !! Non resisto è troppo...troppo... » disse Silver, non riuscendo a finire la frase a causa del dolore, piantandosi di istinto la mano sinistra sulla spalla, cercando di tamponare la ferita, constatando però come, essa avesse iniziato lentamente a rimarginarsi.

Intorno al foro, la pelle, assumendo un colorito rossastro identico alle venature che percorrevano il corpo del ragazzo, si stava richiudendo, emettendo un leggero fumo di cauterizzazione, che stava causando atroci sofferenze al ragazzo.

Quest'ultimo per cercare di resistere non poté fare a meno di piantarsi la mano sinistra in bocca e mordere con forza il guanto, sperando che questo dolore sparisse presto.

Nello stesso istante, a poca distanza palazzo di Canterlot, nell'armeria della sesta guarnigione, il signor Nero, era ricomparso fuoriuscendo dal cerchio quintessenziale, scrutando con una certa irritazione la scena che aveva di fronte.

« Sei soltanto un pivello !! Dovresti tornartene a casa da mammina !! »

« Ah davvero ?! E tu non credi di dovresti sistemare la criniera visto che sembri una puledra ?! Fricchettone da strapazzo !! »

« Parla il supereroe !! Vai a giocare a Cuore d'oro da un altra parte !! »

« Volete smetterla si o no ?! Qui c'è qualcuno che vorrebbe studiare !! » tuonò Tina, cercando inutilmente di far cessare il litigio trai due, l'ultimo di una serie pressoché infinita da quando l'essere supremo gli aveva detto di attenderlo li dentro.

Stranamente stavolta per qualche istante parve avere successo il rimprovero della giumenta, seduta vicino ad un tavolo con un libro tra gli zoccoli anteriori, ma solo dopo essersi girata, si accorse che il silenzio non era stato creato da lei, ma dalla presenza, finalmente notata, di Nero, che la fece subito mollare il libro e trottare assieme agli altri due dinnanzi a lui.

« Vedo che finalmente vi siete accorti di me. Ma bando agli inconvenienti, vi porto notizie sulla vostra missione. » disse l'umano, sentendo su di se gli occhi dei tre Ruler presenti nella stanza.

« Il Crystal Empire è stato attaccato, ed i due regnanti sono stati eliminati. » disse senza scrupolo l'essere supremo, causando lo stesso effetto di una granata in una stanza.

I tre pony sbiancarono letteralmente in volto, e Tina per poco non sveni, ma fortunatamente ebbe il buon senso si sedersi a terra.

« Come è possibile...? King Spear e Queen Shield seppur unicorni erano davvero di alta potenza, come hanno fatto...? » chiese Dread, tenendo lo sguardo cremisi fisso sull'umano, che sollevò un sopracciglio sospirando con le mani congiunte sul petto.

« Non si sono battuti, non ve n'è stato il tempo. L'attacco è stato sferrato a sorpresa emettendo un onda d'urto tale da sbriciolare qualsiasi tipo di cristallo, e dunque capirete bene che tutti i pony ed edifici nell'aria che avessero tale forma siano stati-»

« Annientati. » disse Legacy, stringendo con forza i denti, mentre sentiva nel suo cuore una rabbia crescente che ad ogni istante diveniva sempre più furente.

« Quindi....cosa dobbiamo fare ora...? » chiese di colpo Tina, con un filo di voce, attirando gli sguardi dei tre interlocutori.

« Mi sembra ovvio !! Andremo la e vendicheremo i sovrani eliminando il nemico senza alcuna pietà !! » sentenziò Dread, facendo fuoriuscire una leggera nebbiolina viola dagli occhi puntati prima sulla giumenta e poi sul coetaneo che, per una volta, si trovò in accordo col pony.

« Si, non c'è altra strada se non questa. » disse Legacy, annuendo con la testa all'affermazione di Dread, spostando poi il volto mascherato verso la giumenta.

« Sei con noi Tina ? » chiese il pony, allungando lo zoccolo destro verso la coetanea.

Quest'ultima dopo un tempo che parve infinito dovuto alle riflessioni nella sua mente su cosa fosse giusto o sbagliato, afferrò senza indugio l'arto dell'amico, sorridendo al meglio che poté malgrado la notizia appena comunicata.

« Io sono pronta, andiamo a prenderci la nostra rivincita. » disse la giumenta rialzandosi sui quattro zoccoli, spostando lo sguardo su Nero, che li fissò con sguardo annoiato.

« Beh direi che l'idea è buona, ma prima sarà meglio che vi spieghi con chi avrete a che fare. » disse l'essere supremo, facendo comparire un piccolo cerchio quintessenziale a terra, che lentamente si sollevò verso l'alto creando una proiezione magica di Silver, che venne scrutato dai tre in silenzio.

« Il suo nome è Silver, è uno spietato assassino che già una volta ha sterminato variati pony senza il minimo rimorso proprio come ha fatto al Crystal Empire, anch'egli ha un Ruling, e vi avverto fate molta attenzione, il suo Ruling è quello di poter copiare gli altri ed apprendere in modo definitivo le loro tecniche e poteri. In altre parole, se contro di lui userete i vostri poteri, fate in modo che sia per finirlo, e non per esibirvi, altrimenti potreste correre il serio rischio di potenziarlo soltanto. » disse l'umano, facendo una breve pausa, riuscendo a leggere la tensione sui volti dei tre pony.

« Quindi...avremo una sola possibilità di eliminarlo. »

« Non ci sarà alcun problema. Lo ucciderò con un solo colpo prima ancora che abbia il tempo di rilevare la mia presenza. » disse Dread, spavaldo fissando con un sorriso beffardo il coetaneo con il costume nero.

« Non sarà così facile Dread, infatti nell'arco della sua vita ha già assimilato diversi Ruling.

Egli possiede il Doppio, il Velox, il Transform, ed i due più pericoli Evocatore e quello da poco aggiunto alla sua lista, che per vostra fortuna non ha ancora imparato a dominare, Equilibrio. » disse con calma il signor Nero, facendo svanire la proiezione magica, generando nuovamente il silenzio nella stanza.

« Ma...come è possibile che conosco il Ruling di King Drystan...? Si dovrebbero già essere confrontati...» disse Tina, che notò subito un leggero cambiamento sul volto dell'umano, che parve quasi scocciato dalla riflessione della giumenta.

« Si, in effetti si sono confrontati, ma ora non è tempo di parlare di ciò, andate. » disse Nero, schioccando le dita della mano destra, facendo apparire un grosso portale quintessenziale alla sua destra che i tre pony osservarono in silenzio per qualche istante.

« Starswirl e King Drystan sono dall'altra parte ad attenderci ? » chiese Legacy scrutando con sguardo perplesso l'umano che, da quando li aveva portati li, non aveva dato loro più notizie sul loro maestro e coetaneo.

Lentamente Nero incrociò le braccia sul petto, sollevando un sopracciglio.

« In un certo senso penso che la risposta alla tua domanda sia si. Ma comunque come ho già detto, non c'è tempo ora, andate e non temete, io vi osservo sempre. » disse l'essere supremo scrutando i due pony entrare nel portale svanendovi all'interno, mentre Tina si soffermò qualche istante dinnanzi ad esso, guardandolo intensamente coi propri occhi smeraldo.

« E' successo qualcosa di brutto, vero ? » chiese la giumenta immobile dinnanzi al portale, come se si fosse fossilizzata in quel punto, mentre Nero avvertì un certo disagio a sentire quello sguardo posto su di se, ma piuttosto che rivelare come le cose fossero realmente andate, con lui che aveva osservato in silenzio la morte del loro maestro e compagno, decise di agire in diverso modo.

Lentamente l'umano spostò di colpo in avanti l'indice della mano sinistra, facendo scattare in avanti il portale quintessenziale che investì appieno Tina, la quale a suo malgrado raggiunse Legacy e Dread all'esterno del Crystal Empire, osservando appieno la devastazione generata da Silver sia alla città che alle lande che andavano fino alle montagne, che stavano tutt'ora bruciando.

Mentre i tre pony osservavano tutto ciò, Nero rimasto solo nell'armeria, si sedette su una sedia in legno che al contatto con l'essere supremo scricchiolò sonoramente, facend sollevare lo sguardo abissale dell'umano.

« Vuoi dirmi qualcosa ? Lo so che sei qui, e sei arrabbiata con me. Però se ritieni di doverti sfogare, andiamo a farlo lontano dal pianeta, non vorrei di certo distruggerlo. » disse con tono severo mentre nel buio della stanza, difronte a lui cominciò ad avvertire un suono regolare di passi, ed uno molto più flebile di natura sconosciuta.

Lentamente nel punto dove Nero teneva lo sguardo fisso, vide comparire l'esile corpo di Rain, che passo dopo passo si stava avvicinando a lui, stupendolo decisamente per il fatto che durante la sua marcia dal suo volto cadevano al suolo piccolo sfere salmastre che una volta toccate le piastre in legno del pavimento, lo rinvigorivano e poi marcivano dopo qualche istante.

« Oh che cosa interessante, anche le tue lacrime hanno lo stesso potere del tuo sangue. Ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo, ma ora dimmi perché mai le stai versando, non sarà mica per quel Silver ? Lo sai che è un nemico, oltre che un pony e quindi la forma che vedi è soltanto fittizia. »

« Non mi importa...non ti permetterò di ucciderlo. » disse con voce priva di umanità la ragazzina, tenendo i propri occhi grigi fissi sull'uomo che lentamente si rialzò dalla sedia, ripulendosi con qualche colpetto la schiena.

« Rain, sai bene che non puoi fare una cosa del genere, visto che sei troppo debole rispetto a me, ed anche perché gli ordini di ”Capo” erano di preservare il pianeta nella sua nuova forma e crescita, dunque Silver facendo parte della vecchia va eliminato. » disse con tono annoiato l'essere supremo come se questo discorso lo avesse già ripetuto migliaia di volte, mentre la ragazzina abbassò leggermente lo sguardo sul pavimento, mentre le sue lacrime continuavano a cadere.

« E' normale soffrire per vivere ? » chiese di colpo Rain, risollevando la testa verso Nero, con un espressione mai avuta prima in volto, un misto tra tristezza causata dalle lacrime ed un piccolo sorriso in volto.

« Beh, vediamo...in teoria la sofferenza fa parte della vita, quindi un essere che soffre è vivo, ma non vedo cosa dovrebbe cambiare, siamo supremi, anche se soffriamo restiamo comunque immortali.

In ogni caso, stavo pensando ad una cosa, che magari ti farà felice. » disse l'umano sorridendo leggermente, avvicinandosi alla ragazzina con passo rapido, chinandosi sul ginocchio destro stringendole le spalle con le mani.

« Silver di suo non sarebbe un problema se lo privassimo dei poteri, e se non fosse più un problema non saremmo costretti ad ucciderlo, quindi se-»

« Se gli estraggo i poteri lui non morirà. » disse Rain, concludendo la frase dell'essere supremo tornando di colpo seria in volto.

« Esattamente. » disse il signor Nero, tenendo il proprio sguardo abissale sulla ragazzina che con un gesto del tutto inaspettato dall'umano, si avvicinò rapidamente a lui, abbracciandolo per un tempo per gli parve essere infinito, visto che in quel brevissimo lasso di tempo, qualcosa cambiò dentro di lui, in meglio o in peggio neppure lui lo sapeva.

Ma una cosa era certa, mentre Rain scomparve probabilmente per andare ad eseguire l'azione da lui suggerita, lasciandolo con le braccia prossime al chiudere a sua volta un abbraccio, l'essere supremo provò un forte senso di insoddisfazione, che avrebbe quasi potuto definire, solitudine.

Nello stesso momento, nelle Badlands, Silver, dopo aver resistito all'indicibile dolore causato dalla rigenerazione della ferita, si era rialzato cominciando ad osservarsi attorno non riconoscendo del tutto il luogo che un tempo era abitato dai changeling, che ora, da quanto aveva potuto osservare durante la sua esplorazione erano in uno stato dormiente dall'interno dei loro bozzolo, situati nelle cavità della roccia, disposti a cerchio intorno ad un bozzolo molto più grande dalla consistenza di seta verde.

« Suppongo che all'interno si trovi Chrysalis, però se non erro si sarebbero già dovuti svegliare da tempo...Lilith ? » chiese l'umano, osservando fuoriuscire dal suo petto attraverso la maglia il globo rossastro, che lentamente levitandogli vicino al volto, fece comparire i suoi tetri occhi neri.

« In effetti dovrebbero essersi risvegliati da un po', ma non mi pareva il caso di disturbarmi visto che sono ancora arrabbiata con te cucciolotto !! » disse con tono scontroso la sfera, fermandosi ad un non nulla da Silver, che mantenne un falso sguardo privo di interesse.

« Perché non sapevo chi fosse Ace ? Se devo essere onesto tutt'ora non lo so, ma non è che la cosa mi tanga. Ora voglio solo sapere se dev-» di colpo l'umano si zittì, facendo avvolgere la lunga chioma argentea attorno alla mano destra, generando quasi istantaneamente la propria lunga katana.

« Non siamo soli. » disse, saltando verso l'alto, piantando la lama nel soffitto, appendendovisi a testa in già come un vampiro, mentre tre ombre cominciarono a farsi sempre pi delineate all'interno della caverna illuminate dalla luce esterna che stava divenendo sempre più fioca per l'arrivo della sera.

« Che aspetti ?! Elimina quei tre intrusi e poi risvegliamo i changeling !! »

« Aspetta...non sappiamo se sono continuità o anomalie !! Non ucciderò se non è necessario !! »

« D'accordo se non lo farai tu, lo farò io !! » sentenziò acida Lilith, lanciandosi a folle velocità verso le tre ombre sfuggendo alla mano sinistra di Silver che aveva provato inutilmente a fermarla.

Ma nello stesso istante in cui il ragazzo, si lanciò dietro alla propria alleata per fermarla, la trovò già immobile dinnanzi alle Dazzling che la stavano osservando terrorizzate.

« Ah ! Ma siete voi !! » disse con tono leggermente rallegrato Silver, atterrando a poca distanza dal trio che appena lo vide gli trottò incontro, aggrappandosi alle due gambe.

« SEI UN IDIOTA !! »

« UN PAZZO !! »

« SARESTI POTUTO MORIRE !! ED ANCHE NOI !! » tuonarono in sequenza le tre sollevando gli occhi verso quelli del ragazzo che ricambiò coi suoi, senza però sorridere mentre Lilith appariva alquanto inquieta cominciando a ruotare intorno ai quattro, e Silver se ne era accorto.

« Ragazze, allontanatevi. » gridò di colpo il ragazzo, mettendo la spada orizzontale dinnanzi a se, in difesa mentre Adagio, Sonata ed Aria, ebbero appena il tempo di voltarsi per assistere all'immaginabile.

Legacy, comparve dal nulla dinnanzi a Silver e con un doppio calcio posteriore gli fece sbalzare la lama verso l'alto, facendogliela perdere

Nel medesimo istante, mentre l'umano spiccò un balzo per riprenderla, dall'esterno della caverna delle lance di ghiaccio entrarono e come frecce si diressero verso di lui.

Silver utilizzando però la sua rapidità, sfruttò tale attacco come rampa, piantando i piedi sulla parte superiore delle lance lanciandosi verso l'alto lasciando che gli attacchi si schiantassero contro il fondo della caverna, passando ad un non nulla dalla crisalide di seta.

« Non pensarci nemmeno !! » tuonò Legacy comparendo tra lui e la catena cercando di colpirlo con un gancio al volto, che però l'umano intercettò con la mano sinistra, fissando con sguardo truce il pony.

« Sei un Ruler, preparati a morire. » sentenziò il ragazzo, colpendo con un gancio destro il pony facendogli comparire diverse crepe sulla maschera, e spedendolo verso il suolo su cui impattò morbidamente, grazie al cuscino acquatico generato da Tina, sopraggiunta anche lei all'interno, mentre Lilith, si era posta tra le Dazzling generando intorno a loro una barriera protettiva.

« Stai bene ?! »

« Si non preoccuparti...!! Pensiamo piuttosto a lui !! Forza !! » tuonò Legacy verso Tina, scomparendo dal cuscino acquatico che dopo qualche istante, la pony trasformò in uno scudo dinnanzi a se, giusto in tempo per parare un tremendo affondo di spada dell'umano, che penetrò per diversi centimetri nella protezione, fuoriuscendo da essa, giungendo a pochissima distanza dal collo della giumenta che deglutì con forza.

In quell'istante i loro sguardi smeraldo si incrociarono, ed un brivido percorse il corpo di Silver mentre antichi ricordi riaffioravano nella sua mente.

« Ma tu sei...»

« ORA TINA !! » tuonò di colpo Legacy ricomparendo alle spalle di Silver, pronto ad affondre il proprio zoccolo nella schiena dell'umano mentre la puledra, sfruttando il suo potere congelò lo scudo costringendo Silver a mollare il manico della spada divenuta troppo pensate, mentre Tina, trapassò con facilità la sua creazione, dirigendo anche lei il proprio zoccolo destro, contro il viso del nemico.

Ma in quello stesso istante, mentre i due colpi stavano per andare a segno, gli occhi di Silver divennero rossi, ed una sadica scintilla comparve sul suo volto e prima che i due pony andassero a segno, il ragazzo li afferrò entrambi per il collo, tenendoli immobili in aria, premendo con forza.

« Da-Dannato mostro..!! » disse con fioca voce lo stallone mascherato, incapace di trasportarsi a causa del contatto con nemico, tenendo lo sguardo rivolto verso di lui, ed anche sulla compagna che a causa della costrizione troppo forte stava già cominciando a soffocare.

« Io...? Un mostro..? No, gli unici mostri siete voi due ed il regno che servite. Presto grazie a me tutto tornerà alla normalità e voi abominei del creato svanirete per sempre. » sentenziò Silver che però osservò come sul volto del pony fosse comparso un leggero sorriso beffardo.

« Sei forse impazzito..? Non preoccuparti, tra poco tutto sarà finito. »

« Già...hai proprio ragione. Tutto finisce ora. » disse Legacy, mentre un suono sordo si avvertì alle spalle di Silver.

Quest'ultimo ebbe appena il tempo di comprendere cosa stava accadendo, e di veder fuoriuscire dal suo petto un onda nerastra inconsistente, seguita da uno zoccolo nero pece, che Dread gli conficcò alle spalle, comparendo dalle ombre della caverna.

« Tsk. Lo sapevo che se non ci fossi stato io voi due vi saresti fatti ammazzare. » sentenziò lo stallone dal manto nero pece, estraendo il proprio arto dal corpo del ragazzo, dalla cui bocca stavano scendendo diversi rivoli rossi, mentre i suoi occhi erano tornati smeraldo.

Lentamente il ragazzo lasciò la presa sui colli dei due pony, cadendo in ginocchio, mentre Legacy, trasportandosi istantaneamente prese al volo Tina, quasi priva di senso, mentre Dread compiaciuto del suo lavoro si cominciò ad avvicinare alla barriera creata da Lilith, all'interno della quale le Dazzling stavano piangendo disperate ed impaurite.

« Bene bene, cosa abbiamo qui. Immagino che siate sue complici, e dunque come tali, meritiate la stessa sorte. » disse con tono sadico lo stallone, mentre del leggero fumo viola cominciò a fuoriuscirgli dagli occhi mentre, Silver immobile in ginocchio, con lo sguardo rivolto verso il tetto della grotta, sentiva sempre più la vita scorrergli via dal corpo come il sangue dall'immensa ferita.

Nello stesso istante però, mentre Dread si preparava a colpire la barriera con un devastante colpo, e Legacy stava aiutando Tina a riprendersi, un immensa onda d'urto parve generarsi all'interno della grotta, spedendo i tre Ruler contro i muri con violenza inaudita facendo perdere i sensi a tutti e tre, mentre Lilith parve avvampare leggermente, alla vista di Rain, comparsa proprio di fronte a Silver, con sguardo colmo d'ira e d'odio, verso i tre pony e se stessa.

« Non sono...arrivata in tempo. » disse con tono sconsolata la ragazzina, i cui grandi occhi grigi tornarono a bagnarsi di lacrime, restando puntati sul ragazzo in ginocchio dinnanzi a lei, ormai prossimo alla fine.

E fu in quel frangente, in quel piccolo attimo che Lilith rimosse la barriera dalle Dazzling, anch'esse svenute a causa sua che aveva privato la loro protezione di aria, che la sfera rossastra si avvicinò alla ragazzina, fluttuandogli accanto al volto.

« Se farai ciò che ti dico, lui può essere ancora salvato. Dunque asciuga le tue lacrime figlia della Rovina, e segui ciò che io ti dirò. » disse con tono serio l'alleata di Silver, osservando l'espressione in volto della giovane divenire fredda ed impassibile, voltandosi verso di lei.

« Parla, e spera che funzioni, altrimenti ti consegnerò a Nero, e rimpiangerai la prigionia del mondo umano. » sentenziò Rain, fissando coi suoi grandi occhi grigi la sferetta rossastra con gli occhi neri pece, rivolti verso di lei.

« E' molto semplice, prestami il tuo sangue ed io lo potrò salvare, dato che il mio potere è in grado di annullare gli effetti di deterioramento. » disse Lilith che, prima ancora di finire la frase, osservò la ragazzina, conficcarsi l'indice sinistro nel polso destro, posandoglielo poi al di sopra, facendo discendere il flusso su di lei.

Pochi istanti dopo la sfera rossastra comincio a brillare di una fortissima luce cremisi, e lentamente cominciò ad espandersi assumendo le sembianze di una grossa fenice rossa e dorata, con tre lunghe code e dagli occhi, neri come l'abisso.

« Ora posso salvarlo. » disse con voce calda e fiera Lilith, divenuta grossa quanto la ragazzina, avvolgendo con le proprie ali il corpo del ragazzo sotto gli occhi speranzosi di Rain, che dopo qualche istante, cadde al suolo come priva di qualsiasi energia.

« Tutta...tutta questa energia è davvero necessaria per lui...? » chiese la ragazzina, immobile al suolo, con il viso poggiato con la guancia destra sulla terra, e gli occhi semichiusi.

« Certo che si, per il supremo Ace, questa energia è anche poca, grazie per averla concessa. » disse con tono ironico Lilith, volgendo per un istante il volto verso Rain, immobile al suolo, impassibile, ma distrutta dentro dal dolore, mentre di colpo un immenso bagliore rosso scaturì all'interno della grotta, squarciando il cielo ormai divenuto notturno, e lacerando i filamenti della grande crisalide.

E mentre tutto ciò accadeva, il cielo cominciò a riempirsi di nubi, che come una tetra ombra cominciarono ad avviarsi verso Canterlot.

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Capitolo 6
*** La mossa ***


Lentamente il cielo serale prima sereno, si cominciò a riempire di nubi temporalesche nere come la pece, che parevano in procinto di scaricare una vera e propria tempesta, ma per chissà quale motivo nemmeno un solo tuono e goccia era ancora calata su Equestria.

Con lentezza quasi innaturale, l'immensa massa nebulosa di immensa estensione, cominciò la propria silente marcia verso Canterlot, quasi come se la fretta fosse l'ultimo dei suoi problemi.

L'estensione di tale fenomeno fu tali, che persino dal Crystal Empire, ancora devastato dall'attacco di Silver e Lilith era ben visibile l'oscuro presagio, e nell'aria si riusciva quasi ad avvertire una scarica di energia crescente, come se qualcosa di dimensioni epocali stesse per accadere, ma nessuno poteva immaginare cosa.

Nello stesso istante, all'interno della grotta, Rain, immobile al suolo osservava coi propri occhi abissali, la luce cremisi farsi sempre meno forte, fino a rendere nuovamente visibile la grossa fenice voltata di schiena.

« Mi hai...ingannata. » sussurrò con tono impassibile la ragazzina, cercando di alzarsi, ottenendo solo uno spasmo involontario delle mani, mentre il suo volto rimase posato sul terreno.

« Ingannata ? Non direi mia piccola cucciola, guarda tu stessa. » disse Lilith con tono ironico, spalancando le ali con cui diede un leggero battito sollevandosi in aria, lasciando sbalordita l'umana dalla presenza di Silver, vivo, ma tornato alla sua versione di pony, col manto bianco ed il lungo crine argenteo, svenuto a terra, ma vivo.

« Come vedi ho mantenuto la mia parola, ho salvato Silver, ed in cambio ho liberato il Ace lo scarlatto. Mi sembra equo. » disse la fenice, posandosi accanto alla giovane, avvicinandole il muso al viso, facendo tramutare il suo volto d'uccello in uno umano sorridente.

« Non penso sorriderai molto. Non appena Nero se ne accorgerà lo eliminerà. »

« Ne dubito fortemente, lui non può agire direttamente, e comunque dubito fortemente che sia io che te lo permetteremo. » disse il volatile, spalancando nuovamente le grandi ali rosse e dorate, spiccando il volo verso l'uscita, su cui si soffermò per qualche istante fermata dalla voce di Rain.

« Cosa ti fa credere che io possa proteggere il tuo alleato ? »

« Non mi aspetto affatto che tu protegga Ace, ma che tu protegga Silver mia piccola cucciola, ma non ho voglia di parlartene ora, tanto penso che tu sappia come trovarci, dunque col tuo permesso ora raggiungo Canterlot con lui, vedi ci sono un paio di anomalie che devono essere eliminate. » sentenziò con voce seria Lilith, volando all'esterno della grotta, dirigendosi dentro l'ammasso di nuvole, scomparendovi all'interno, lasciando Rain immobile al suolo incapace di muoversi.

« Quindi...è questo che si prova ad essere “mortali”...» disse la figlia di Ruin, sentendosi in quell'istante il più vicino possibile al suo concetto di essere a breve durata, inutile.

Lentamente provò nuovamente a muovere la mano, ma ottenne soltanto un lieve movimento delle esili dita.

Nello stesso istante, a poca distanza da lei, le voci delle Dazzling cominciarono a risuonargli nelle orecchie mentre all'esterno tutto aveva iniziato a farsi buio a causa del sopraggiungere della notte e della tempesta.

Pochi secondi dopo, Adagio, Aria e Sonata, le passarono accanto, tenendo le dovute distanze, a parte l'ultima che provò a schiacciarle il naso, ma venne prontamente tirata indietro dalla compagnia violacea che l'ammonì con un colpo sul coppino.

« Sei tutta scema ?! Non hai visto cosa ha appena fatto quella ragazzina !! meglio starle alla larga. »

« Ma a me non sembra tanto pericolosa a dire il vero. E poi non penso possa muoversi, vero che non puoi ? » chiese la giumenta fissando la ragazzina nei suoi grandi occhi grigi.

Rain non rispose, restando in silenzio ad osservare quelle tre giumente fissarla per qualche istante, nel tentativo di prendere coraggio, e non appena ne furono piene, cominciarono ad allontanarsi da lei, avvicinandosi al dormiente Silver.

« NON TOCCATELO !! » avrebbe voluto urlare la ragazzina, ma il suo corpo ormai aveva cessato quasi del tutto di obbedirle, rendendola in condizioni simili a quando aveva reso supremo Rising Boss.

Non riusciva più a parlare, muoversi, nemmeno a respirare anche se non ne aveva bisogno.

Restò semplicemente immobile a guardare quelle tre che senza più badare troppo a lei, caricarono il pony sulla groppa di Aria e cominciarono ad allontanarsi, blaterando qualcosa su Ponyville ed un amuleto.

Nuovamente il silenzio tornò a regnare nella caverna, dove Rain incapace di muoversi stava lentamente cadendo in coma energetico.

La sua vista solitamente perfetta in grado di percepire aure a grande distanza aveva cominciato a tremare, facendole apparire i fili d'erba esterni alla grotta, ed il terreno sempre più sfocati, ed i pochi suoni attorno a lei, prodotti dai respiri dei tre Ruler, avevano cominciato a farsi ovattati.

Per un istante la figlia di Ruin avvertì una gelida fitta alla spina dorsale, mentre il più impensabile dei pensieri cominciò a farsi largo nella sua mente.

« Sto...morendo..? » pensò con una certa tristezza e scocciatura, poiché per quanto la sua esistenza infinita, secondo lei, fosse inutile, solo ora si stava rendendo conto di come non volesse che tutto avesse una fine.

Dai suoi occhi cominciarono a scendere candide lacrime, che ogni qualvolta raggiungevano il terreno sotto la sua guancia facevano crescere della fresca erba, che però dopo qualche istante marciva annerendo tetramente, regalando alla giovane un giaciglio di graminacea morente che circondava il suo corpo, facendo quasi assomigliare tutto ciò ad una sepoltura.

Nello stesso momento le nubi temporalesche avevano raggiunto Ponyville, arrivando però ad un estensione tale da giungere fino ad InkHeart, dove Prince Black stava sorseggiando un drink in uno dei suoi bar preferiti, “Winehoof” seppur in contrasto con il volere delle sue regali guardie del corpo, che ritenevano pericoloso per il principe restare così allo scoperto dopo gli eventi al Crystal Empire.

« Oh andiamo dai, veniti qui a farmi compagnia !! Non è divertente bere da solo accipicchia !! » disse con tono leggermente irritato il principe, il cui naso aveva assunto una colorazione peperina.

« Beh mio sire, vede non è che voi siate solo...» disse una delle due guardie, fissando il pavimento attorno al principe, pieno di giumente e puledri svenuti a causa dell'alcol.

«....eh che tutti quelli che avete invitato a bere sono ciucchi ed addormentati. » concluse la guardia mentre un forte suono di trombe li fece scattare sull'attenti.

Lentamente dalla strada principale si vide arrivare un enorme squadrone di pony in armatura nera, seguiti da una grande cocca dorata su cui sedevano i genitori di Black, in cerca di quest'ultimo.

Nel giro di pochi istanti, dopo che le guardie si misero in cerchio attorno al bar, tenendo a distanza io curiosi i due alicorni scesero dalla cocca, avvicinandosi con due grossi sorrisi in volti, al figlio, troppo ciucco per capire che i due pony che si stavano avvicinando erano i suoi genitori.

« Ehyla Matusa !! Venite a farvi un goccio ?! » chiese con voce fin troppo alta l'alicorno dal manto nero, facendo levitare con la magia una bottiglia di Whisky che, a causa di uno starnuto, partì a razzo in direzione di sua madre.

Quest'ultima però, illuminando il proprio corno di una luce violastra, non solo fermò la bottiglia, ma la stappò e diede un prolungato sorso, pulendosi poi le labbra con la lingua.

« Invecchiato di due anni, davvero niente male. Vieni caro, andiamo a far compagnia a nostro figlio. » disse con tono quasi minaccioso la sovrana, facendo sospirare il marito con un leggero sorrisetto in volto.

« Va bene cara, ma stavolta giochiamocelo il conto del bar. »

« Ed a che scopo ? Tanto vinco sempre io, quindi inizia a preparare la carta PonyExpress caro. » disse con voce amorevole l'alicorno, sedendosi accanto a Black, posandogli la bottiglia poco prima lanciata, accanto sul bancone del bar.

Nello stesso istante il padre di quest'ultimo sollevò lo sguardo verso il cielo, constatando l'avvicinamento delle nubi burrascose, e di conseguenza si voltò verso una delle guardie, facendogli cenno di avvicinarsi.

« Grind porta gli ombrelli con gli stendardi regali visto che credo che presto ci serviranno. »

« Si mio sire. » rispose la guardia con tono autorevole, lanciandosi al galoppo verso la cocca.

Nello stesso momento, a Canterlot, mentre Luna e Celestia erano nelle loro stanze in compagnia di Queen Galaxia, King Cosmos e Master erano affacciati sul balcone che dava sulla piazza del castello.

Entrambi stavano scrutando con sguardo serio il tifone che si stava avvicinando al regno, con aria minacciosa quasi come si stesse chiudendo a tagliola.

« Non so tu vecchio mio, ma io ho una strana sensazione. » disse con tono preoccupato il regnante di Canterlot, spostando lo sguardo sul coetaneo con impressa sul volto un espressione corrucciata tipicamente sua.

« Penso che andrò a controllare le guardie, dando l'ordine di tenersi pronte per ogni eventualità. E comunque solo di un millennio. » rispose Master, voltandosi di scatto facendo ondeggiare il suo lungo abito viola, sotto lo sguardo di Cosmos che, dopo aver sorriso leggermente si voltò verso l'interno della balconata con l'amico.

« Aspetta, vengo con te. Tanto Galaxia al momento è occupata con Luna e Celestia, quindi-»

In quel preciso istante, mentre il re si accingeva a terminare la propria frase, un immenso flash divampò in tutto il regno, facendo voltare entrambi gli stalloni rendendoli partecipi dell'agghiacciante spettacolo di migliaia di fulmini rossi che si abbatterono verso il suolo con fragore immenso facendo esplodere tutte le finestre e vetrate dei regni di Canterlot, InkHeart e Ponyville.

Durante quella frazione di secondo in cui tale evento si manifestò, il tempo parve fermarsi, in cui tutta la collera del cielo parve volersi scagliare sulla terra, un immenso flusso magico scarlatto scese al suolo in contemporanea coi le scariche elettriche, che non avevano mai toccato suolo.

Lentamente King Cosmos e Master tornarono sul balcone, mentre diverse grida di terrore avevano preso a riecheggiare all'interno del regno, persino nel cortile sottostante alla loro posizione dove, sotto gli occhi inorriditi dei due, si trovava il corpo carbonizzato di una guardia reale, di cui restava solo un armatura dorata fumante e cenere.

« Ma cosa diamine...»

« Cosmos, lascia perdere, guarda laggiù !! » disse con voce irata Master, puntando con lo zoccolo destro una Lilith, trainante dietro di se, legata alle code nere, una grande cocca con in issata una grande bandiera scarlatta con finiture rosse, recante il viso di un drago con tre corni.

Seduto su di essa si trovava un pony, completamente coperto da un completo nero, che lasciava intravedere soltanto la punta del muso di un acceso rosso, con un sorrisetto soddisfatto ed il corno che fuoriusciva dall'indumento.

I due, dopo essersi osservati per qualche istante fecero cenno di assenso con la testa, e dopo aver caricato un forte flusso magico sul proprio corno, King Cosmos, lanciò un avvertimento verso i due aggressori, facendo passare il raggio azzurro ad un non nulla dalla cocca.

Ma questi continuarono a proseguire, cominciando la loro discesa all'interno del giardino del castello, dove un immenso plotone di guardie li accerchiò istantaneamente, mantenendo diversi metri di distanza.

« Dunque, è questo il benvenuto che mi viene riservato...» sussurrò il pony incappucciato, osservandosi attorno osservando come, dove le guardie avevano lasciato un apertura stavano giungendo al galoppo i due pony di poco prima, in compagnia di Queen Galaxia, con in volto un espressione tutt'altro che felice.

« Chi siete voi che osate entrare impunemente nel nostro regno ?! E soprattutto spiegateci immediatamente il motivo di questo spregiudicato attacco nei nostri confronti !! » tuonò la regina, affiancata dal consorte e dal consigliere, tutti e tre con gli occhi puntati verso il pony che lentamente era sceso dalla cocca, avanzando di qualche passo verso di loro, con alle spalle la grossa fenice.

« Attacco ? Regno ? Vostro ? Quanta ipocrisia in così poche parole. » disse il pony, che di colpo vide un grosso flusso magico arancio, lanciato dalla sovrana, passargli accanto al volto, stracciandogli di netto il cappotto nero che lo copriva.

Per un attimo tutti rimasero immobili ad osservare quel pony dal manto completamente rosso, dall'ispido crine biondo e dal suo vestiario, costituito da un lungo foulard scarlatto legato al collo, che gli scendeva fino a metà groppa come un mantello, e da una cinghia marrone legata alla vita del pony passandogli anche attorno al collo e sul petto, sul quale spiccava un mazzo di carte azzurre, poste all'interno della cinghia, che parevano essere illuminate da una qualche sorta di incantesimo.

Ma ciò che più si notava, erano i suoi occhi, più rossi del suo manto, ed una cicatrice azzurra che gli scendeva dal sopracciglio destro, giungendogli quasi vicino alla bocca.

« Quando il lampo risplende, ed il tuono imperversa, non temere il suo fragore, perché la scarlatta armata è arrivata. » disse con voce soave il pony, sorridendo ai tre, facendo risplendere per un istante i propri occhi e le carte sul suo petto, mentre un nuovo lampo accecò per un istante tutti i presenti che, non appena riaprirono gli occhi, videro il pony sollevato sugli arti anteriori, intento a lanciare attorno a se le proprie carte, che cominciarono ad illuminarsi di un intenso rosso, assumendo maggiori dimensioni.

« GUARDIE PRENDETELO !! » tuonò Master, facendo partire al galoppo le guardie, ma nello stesso istante, Ace, balzò verso una delle carte appena lanciate e, sfiorandola con lo zoccolo, essa si tramutò in una grossa falce metallica due code parallele verticalmente, e con una violenta spazzata circolare, sbalzò indietro gli attaccanti, lasciando di stucco i presenti.

« Razza di maledetto, ora ti sistemo !! » tuonò il capitano delle guardie, un grosso stallone nerboruto armato di un pesante martello, che schiantò con violenza contro la falce.

Ma nell'esatto momento del contatto, l'arma dello stallone scarlatto scomparve ritornando nella sua forma cartaceo, venendo risucchiata nuovamente nel petto del pony.

Quest'ultimo, dopo aver sfruttato il manico del grosso martello come rampa, sferrò un gancio contro l'equino che retrocedette, dando involontariamente il tempo ad Ace di saltargli sulla testa ed afferrare un altra carta che stava galleggiando sopra di loro, che al contatto con lo zoccolo destro dello stallone biondo si tramutò in una lunga frusta spinata, che fece schioccare verso i tre regnanti del regno, afferrando per il collo Master, ferendolo e soffocandolo.

« Da-Dannato..!! »

« Questo è solo l'inizio...ora vi mostrerò il mio potere nella sua massima espressione. » sentenziò lo stallone, dando un forte strattone alla frusta, sollevando da terra la sua vittima che vedendosi proiettata verso di lui non perse tempo, e facendo fuoriuscire una spina acuminata dallo zoccolo destro, si preparò ad infilzare Ace, che però fu più rapido, facendo svanire nuovamente la propria arma, e quando si trovò a poca distanza da Master, che lo fissava con espressione irata, afferrò una delle carte, rimaste nella cinghia, e gliela scagliò contro.

In quello stesso istante, non appena lo stallone e l'oggetto entrarono in contatto, presero entrambi fuoco, divampando come il sole che Galaxia comandava.

Pochi stanti dopo, mentre i due pony atterrarono al suolo, con le groppe una rivolta verso l'altro, Master si accasciò al suolo, divorato da un inferno scarlatto che si estinse solo quando di lui non rimase niente più se non il ricordo nelle lacrime dei due sovrani, pronti a vendicare il loro amico, scrutando con odio lo stallone dinnanzi a loro, che con un gesto scocciato aveva richiamato a se tutte le carte lanciate, facendole saltare da uno zoccolo all'altro, con un sorriso soddisfatto, sentenziando.

« Chi è il prossimo ? »

 

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

« Credo che presto morirò...non so cosa vi sia per un supremo oltre l'esistenza.

Non penso che esista qualcosa, forse il nulla, forse qualcosa, ma se anche fossi così dubito che questo dolore nel mio petto sparirebbe. Dunque mi domando...per quale motivo esiste qualcosa che fa soffrire fino alla morte..? »

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Capitolo 7
*** Scontro aperto ***


« Sei spacciato maledetto !! » tuonò con ira smisurata Queen Galaxia galoppando verso Ace, immobile con gli zoccoli anteriori aperti, mentre sul petto il mazzo di carte riposto brillava come non mai.

« Vieni, vieni pure Galaxia, non temo nessuno i voi. » disse con tono di certezza lo stallone dal manto rosso, che fissò con occhio cremisi la giumenta alata, scagliargli contro una sequela di flussi magici arancio che, con una giravolta ed un salto il pony riuscì ad evitare, intercettando l'ultimo con uno scudo rosso, generato sullo zoccolo sinistro dal contatto con una carta.

In quello stesso istante, mentre il pony poggiò anche lo zoccolo destro contro lo scudo, puntando i posteriori a terra per evitare di essere sbalzato via dalla potenza dell'urto continuo dell'attacco nemico, avvertì una palese presenza alle sue spalle, e ne fu del tutto certo quando l'attacco che stava subendo cessò, venendo sostituito da un sentore di puntura sulla groppa.

« Resta immobile, o hai la mia parola che ti trafiggerò fino al cuore. » disse con tono serio King Cosmos premendo nuovamente il corno contro lo stallone, che sorrise scocciato.

« Se è questo che desideri d'accordo, resterò immobile, ma potrei almeno lasciar cadere lo scudo ? »

« Fallo, ma con molta calma. »

« Certo, sarò quieto. » disse con tono loquace Ace, lasciando cadere lo scudo che, prima di toccare terra ritorno una carta, rivelando come ora, dinnanzi al pony si trovasse Galaxia, che lo stava fissando con occhi divaricati e narici allargate per la rabbia.

« Dovrei ucciderti, qui, ORA. Ma sei fortunato che c'è mio marito, e lui crede in un giusto processo.

Anche se un verme come te meriterebbe soltanto la morte. » disse acida la madre di Luna e Celestia che, all'insaputa dei genitori stavano sbirciando da una delle finestre del palazzo ciò che stava avvenendo, ignare che, Lilith ancora posta sulla cima della cocca le aveva notate.

« Galaxia, non dire certe cose !! Ne abbiamo già discusso anche con Master, e siamo giunti ai processi. »

« Ah certo, dopo che tu ti sei messo contro noi due, visto che lui era concorde con me !! »

« Lui sarebbe concordo con te su ogni cosa, basta fargli menare gli zoccoli. » rispose con tono colmo di ironia il pony mentre a poca distanza dai tre, il terreno cominciò a muoversi e diverse radici nere cominciarono a fuoriuscire, intrecciandosi in modo sinuoso fino a ricreare il consigliere di Canterlot.

Quest'ultimo, dopo due forti scrocchi del collo fissò con sguardo iracondo Ace, che gli sorrise spavaldo.

« Tu, pensavi davvero che quella stupida mossa avrebbe potuto mettere fine alla mia esistenza ?! » chiese scocciato lo stallone, ora senza vestito, mostrando il suo manto grigio ed il suo sguardo rubino puntato su quel pony tenuto in scacco da Cosmos.

« Mettere fine alla tua esistenza ? E perché mai dovrei fare una cosa tanto sciocca. Io non sono di certo tornato qui per bearmi di una vostra morte.

Sono tornato per gioire di ognuna delle migliaia di morti che vi farò patire, ce credetemi ve ne farò passare così tante che pregherete di essere mortali, perché vi porterò via ogni cosa, proprio come voi faceste con me. » sentenziò acido Ace, mentre le carte sul suo petto di colpo si illuminarono schizzando come saette verso il castello.

« Ti avevo detto di restare fermo !! » tuonò di colpo l'alicorno dal manto blu, premendo in avanti il corno, cercando il corpo di Ace, che nello stesso istante avvampò tra le fiamme, che si divisero raggiungendo le carte lanciate verso Canterlot.

« Ma cosa diamine ?! »

« Cosmos dovevi ucciderlo dannazione a te !! » tuonarono in sequenza Galaxia e Master, lanciandosi assieme al regnante verso il castello seguiti dalle guardie, mentre sotto i loro occhi, le carte esplosero con fragore di tuono, facendo comparire tredici pony, tutti dal manto rosso e dal crine biondo, armati con armi differenti, tra cui spiccarono la falce, lo scudo e la frusta usati poco prima a Ace, che si schiantarono contro le vetrate irrompendo all'interno, seguiti da Lilith alzatasi in volo verso la vetrata dove si trovavano le figlie dei regnanti.

« L'armata scarlatta è giunta infine. » disse con tono carismatico la seguace di Ace, sfondando di netto la vetrata, ghermendo con i propri artigli le principesse, incapaci di difendersi a causa del forte urto, che fece perdere i sensi ad entrambe.

Nello stesso istante, mentre all'interno del castello le grida della servitù si susseguivano senza sosta, assieme a quelle delle guardie rimaste all'interno che cercavano inutilmente di arrestare l'avanzata nelle stanze dei pony scarlatti, Galaxia e Cosmos si innalzarono in volo, entrando in due diversi punti di entrata creati dai nemici, mentre Master, con un sorriso irato in volto, entrò dall'ingresso spiccando un grosso salto, piantando il proprio zoccolo destro contro l'asta rossa di un alabarda rossa con la punta simile al muso di un drago, fissando con sguardo serio il pony che la brandiva, che era una copia perfetta di Ace, se non fosse stato che si trattava di una giumenta.

Quest'ultima dopo avergli sorriso, sbalzò indietro il pony che atterrò in piedi sugli zoccoli posteriori, facendo fuoriuscire due radici acuminate dagli zoccoli anteriori.

« Ma che diavolo significa, prima eri un maschio !! »

« Tsk, razza di sciocco nonnetto, ti sembro forse Ace io ?! Io sono Six, ricordalo bene perché ti dividerò giusto in sei parti !! » sentenziò la giumenta scattando verso il pony cercando di colpirlo con una sequela di affondi rapidissimi, che persino Master fece fatica ad intercettare con le proprie radici che, ad ogni contatto con la lama, sprigionavano un mare di scintille simili ai lampi di una tempesta.

Al piano superiore nel frattempo Galaxia aveva incontrato un nuovo pony dal manto rosso.

Stavolta si trattava di uno stallone, sempre dal medesimo colore di manto e crine biondo, ma decisamente più prestante di Ace, e con un espressione scocciata in volto e con un martello tondeggiante stretto nello zoccolo destro, che faceva battere lentamente sul sinistro.

« Sarà divertente romperti tutte le ossa, razza di sovrana dei miei stivali.

Speravo di non dover trovare proprio te, ma evidentemente la sfortuna mi perseguita. » disse il pony lanciandosi in corsa verso la regnante che, illuminando il proprio corno, fece illuminare le proprio ali di un arancio molto acceso, parando il colpo con la sinistra, cercando poi l'affondo con la destra, che però venne intercettata dal manico dell'arma.

« Non sottovalutarmi razza di sciocca copia !! Quando avrò finito con te pregherai di non essere rimasto in quella carta che io stesso mi prenderò la briga di bruciare !! » sibilò acida Galaxia, lanciando indietro lo stallone, che atterrò senza problemi sugli arti posteriori frenando lo slanciò ricevuto piantando il martello nel pavimento, per poi sollevare lo sguardo verso l'alicorno, soffiandosi via un ciuffo biondo da davanti agli occhi.

« Oh beh mia cara, l'importante è crederci. Penso debba ancora nascere la giumenta che possa mettere in difficoltà Jack, ma sono pronto a verificare se le tue parole sono vere o solo sciocche bugie di una lestofante. » sentenziò il pony, lanciandosi nuovamente contro la puledra, girando su se stello poco prima dell'impatto, per generare maggior potenza col suo martello, con cui cominciò a colpire a ripetizione con fendenti discendenti, verticali e diagonali Galaxia, che si trovò costretta in posizione i parata a causa della frequenza e peso dei colpi ricevuti.

Mentre ciò accadeva, all'ultimo piano, nella sala del trono King Cosmos era impegnato a fronteggiare ben tre pony.

Una giumenta esile e dal lungo crine, che utilizzava la frusta uncinata, uno stallone di media stazza armato di scudo, ed un altra giumenta armata di falce bi-coda.

Le due continuavano ad attaccarlo, obbligandolo a difendersi dai feroci fendenti portati a velocità incredibile dalla frusta, sulla sinistra, parandoli con la magia del proprio corno, mentre a destra, utilizzando il medesimo incantesimo di Galaxia, cercava di fare del suo meglio per parare i colpi della giumenta con la falce, che lo fissava con sguardo quasi folle mentre sorrideva ad ogni colpo che gli scagliava contro.

Per sua fortuna era riuscito a a bloccare lo stallone con lo scudo, colpendolo con un incantesimo di gravità che lo aveva obbligato a restare immobile con lo scudo rivolto verso l'alto, mettendo tutte le sue energia nello sforzo di non essere schiacciato al suolo.

« Coraggio !! Fatti uccidere brutto schifoso !! Voglio vedere i pavimenti di questo rudere divenire scarlatti !! » sentenziò con voce acuta la pony sulla destra, piantano un poderoso fendente contro Cosmos che parò a fatica con l'ala destra, fissando la giumenta con sguardo leggermente scocciato.

« Mi sa che per questo dovrai aspettare ancora molto. Piuttosto rivelami il vostro piano, perché ci state attaccando ?! »

« E ti aspetti che io sia così pazza da dirtelo ?! Beh forse si, ma solo se mi farai vedere come sei fatto dentro, su sii buono con la piccola Three !! » disse la pony cercando di sfondare la difesa dell'alicorno.

Quest'ultimo di colpo sorrise, illuminando di un azzurro ancor più intenso il proprio corno, scomparendo di colpo, lasciando che il colpo di frusta in arrivo da sinistra impattasse contro la lama della falce, conficcatasi al suolo a causa della forza esercitata dalla pressione, facendo legare le due armi.

« ACCIDEDENTI !! NINE !! LIBERA SUBITO LA MI ARMA PRIMA CHE CI SCAPPI !! »

« Ci-Ci sto provando, dammi un secondo !! »

« Spiacente, tempo scaduto. » disse King Cosmos ricomparendo dietro Three colpendola con un potente flusso magico ravvicinato alla groppa, sparandola contro la sua compagna, con la quale si schiantarono contro il muro retrostante alla seconda, perdendo entrambe i sensi.

« No Three, Nine !! Tu maledetto !! Affronta me se ne hai il coraggio !! » sentenziò il pony con lo scudo, immobile a causa dell'incantesimo gravitazionale lanciato dal regnate di Canterlot che, con passo leggero ed espressione severa gli si avvicinò.

« Ora tu mi dirai ciò che voglio sapere. »

« Io non ti dirò nulla !! Io-» di colpo il pony cessò di parlare, a causa della pressione che aumentò poderosa, obbligandolo a concentrarsi totalmente sul sostenimento dello scudo.

« Parla, altrimenti ti schiaccerò, e ti avverto sono pronto a farlo. »

«Io...io non parlo...!! Non tradirò il nostro comandante..!! »

« Ammiro la tua lealtà nei suoi confronti, ma lui ha ucciso centinaia di civili poco fa, e ci ha attaccati assieme, aizzandoci voi contro, dunque se davvero vuoi servirlo penso sia un tuo obbligo dirci la motivazione di un attacco tanto spregiudicato. » disse con tono serio lo stallone, osservando in volto il pony, che seppur palesemente in difficoltà e sofferente, questo non voleva comunque cedere e tradirà il suo capitano, che da quando li aveva evocati era sparito.

« Va bene, tutto ciò sta andando troppo per le lunghe, ti darò ancora dieci secondi, poi aumenterò al massimo il mio incantesimo e di te non resterà nulla, sarai pressato da una forza gravitazionale duemila volte superiore a quella Equestre, e stavolta da tutti i lati, non solo dall'alto. » sentenziò King Cosmos cominciando a contare, mentre lo stallone con lo scudo deglutì con forza, cominciando a sudare freddo, tremando vistosamente.

Nello tesso istante, mentre il conteggio procedeva giungendo al fatidico nove, il pony di colpo sorrise.

« Quando il lampo risplende, ed il tuono imperversa, non temere il suo fragore, perché la scarlatta armata è arrivata.

Hai perso, il tuo tempo è scaduto prima del mio, a presto da Eight. » disse il pony, cominciando ad avvampare assieme al proprio scudo, facendo retrocedere lo stallone regale che voltando lo sguardo vide avvenire lo stesso fenomeno sulle due giumente e le loro armi, e prima che potesse agire non vi era più alcuna traccia dei tre, se non delle bruciature sui pavimenti.

Tale scena, si era ripetuta dinnanzi a Master, che si era visto scomparire Six innanzi agli occhi proprio quando l'aveva infilzata con una radice nel petto, ed a Galaxia, mentre stava schiacciando con lo zoccolo destro Jack a terra.

In quel momento, mentre i tre equini stavano cercando di comprendere l'accaduto, la cocca all'esterno aveva preso il volo trainata da Lilith, in mezzo alle nubi, con a bordo Celestia e Luna, al cui fianco, dopo che una piuma della fenice si staccò posò, ricomparve Ace, da un turbine di fuoco, facendo scorrere le proprie carte da uno zoccolo all'altro con un sorrisetto beffardo in volto.

« A voi la mossa ora. »

 

 

 

 

 

Diario di Rain :

 

 

« Ormai la mia vista è inutile...non vedo nulla se non il buio.

Avverto molte vibrazioni attorno a me, e qualcosa che mi solleva, che sia forse la famigerata mietitrice umana che Nero diceva essere solo una leggenda ?

Comprendo perché tremo, in fondo la paura della morte, non l'avevo mai provata, dunque che anche un supremo possa in fondo “terminare” a causa dei sentimenti..? »

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Capitolo 8
*** Ricordi ***


Nel castello immerso nel caos, in cui risuonavano a centinaia le grida dei sudditi terrorizzati per l'accaduto, e delle guardie che cercavano vanamente di placare le loro paure, cercando di evitare che altri si facessero male, King Cosmos ancora nella sala del trono vide entrare dal grande portone in legno la propria consorte ed il fidato consigliere.

Entrambi i pony avevano in volto un espressione irata e parevano essere piuttosto cupi nei confronti del re, visto che dal loro punto i vista, tutto ciò si sarebbe potuto evitare se avesse eliminato Ace quando ne aveva avuto la possibilità, invece di minacciarlo.

« State ben-»

« Non fare domande inutili Cosmos, lo vedi da te che stiamo entrambi bene, non erano di certo avversari alla nostra altezza quelle sciocche copie !! » tuonò Master, ringhiando di rabbia al pensiero di non essere riuscito ad infliggere una giusta punizione a quella dannata giumenta, e al suo comandante.

« No infatti, non erano alla nostra altezza, come non lo era nemmeno Ace stesso, dunque mi domando la motivazione di questo attacco. » disse l'alicorno, portandosi lo zoccolo destro sotto il mento grattandoselo corrucciato, mentre la puledra alata gli si fermò affianco sbuffando insoddisfatta.

« Probabilmente pensava di essere in grado di sconfiggerci. Quello sciocco credeva di avere potere e si è precipitato qui, attaccando noi ed il nostro regno e vedendosi in difficoltà è scappato come quel codardo che è.

Ma non finisce di certo qui. » disse di colpo Queen Galaxia, voltandosi di scatto, puntando gli zoccoli anteriori a terra con fragore.

« Master, esigo che tu ed una squadra scelta di guardie partiate immediatamente alla ricerca di quel maledetto, e lo eliminiate. » sentenziò la sovrana, fulminando con lo sguardo il marito prima ancora che potesse obbiettare tale ordine, rivolgendo poi lo sguardo sullo stallone dal manto grigio.

Quest'ultimo sorrise leggermente, leccandosi le labbra e scrutando la regina con i propri occhi rubino si avvicinò di qualche passo.

« Sarà fatto Galaxia, ma rifiuto di portare con me delle guardie, mi sarebbero soltanto di intralcio. » disse il consigliere dei due, cominciando ad avviarsi verso il portone.

« Inoltre, voglio avere io stesso il piacere di eliminare quell'insetto, schiacciandolo sotto i miei zoccoli. » disse con tono serio Master, uscendo dalla stanza lasciando i due consorti da soli.

« Cara, perdonami ma..credevo avessimo già parlato sul fatto di non agire come giustizieri o sbaglio ? »

« Infatti. Tu avevi detto che noi due non avremmo più dovuto agire come tali, non che Master non poteva.

E comunque vorrei ricordarti che quel tizio ci ha attaccato, ed ha ucciso molti pony del regno senza alcuna motivazione. »

« Si è vero ma...»

« Niente ma !! Ormai ho deciso, e ora Cosmos, con tutto il rispetto, vorrei andare a vedere come stanno le mie piccine, dato che di certo si staranno chiedendo cosa sarà accaduto, dunque col tuo permesso, a dopo. » disse sollevando il muso verso l'alto l'alicorno dal manto arancio chiaro, illuminando il proprio corno sparendo in un brillio giallastro.

« Beh, a questo punto immagino che dovrò occuparmi io delle varie dichiarazioni pubbliche, degli allestimenti funebri, e del morale delle guardie...come sempre del resto. » disse l'alicorno dal manto blu, avvicinandosi ad una delle vetrate osservando le nubi temporalesche allontanarsi da Canterlot.

Ma proprio in quell'istante, mentre un grido risuonò nel castello, una ventata d'aria gelida investì lo stallone facendolo voltare giusto in tempo, per veder apparire un grosso cerchio quintessenziale viola che illuminò tutta la stanza, che apparì di colpo oscura lasciando un flebile fascio di luce solo sullo stallone e sull'essere umano che lentamente uscì dal portale, fermandosi a pochi passi dall'equino.

« Bentrovato Cosmos, è da molto che non ci si vede. » disse con voce tetra Nero, facendo sbattere la punta del proprio bastone sul pavimento.

Nello stesso istante, dalle tenebre che li circondavano sei grossi tentacoli oscuri afferrarono gli arti e le ali dello stallone, immobilizzandolo.

« Ma che diamine ?! CHI SEI TU ?! »

« Oh non preoccuparti, tra poco sarà tutto chiaro. Anche se mi dispiace dover fare questa cosa, spero che Capo non se ne avrà male. » disse con tono scocciato l'umano avvicinandosi di qualche passo allo stallone, che provò invano ad illuminare il proprio corno con la magia, restando allibito dal constatare come in quell'istante il suo corpo avesse del tutto cessato di rispondere al suo volere.

« Ci vorrà solo un attimo, tranquillo. » disse il signor Nero, poggiando il proprio indice destro sulla fronte dell'alicorno che, nello stesso istante, si vede passare dinnanzi agli occhi milioni di flashback e la sua mente cominciò a riacquisire ciò che un tempo era il suo mondo, il suo presente, la sua vita.

Percorse un tempo che parve eterno, ma che fu più breve di un battito di ciglia, in cui l'umano ritirò la propria mano, osservando coi propri occhi abissali l'equino, che lo fissava con sguardo fisso.

« N-Nero...perché tutto questo...? » chiese di colpo King Cosmos, con gli occhi lucidi, mentre i tentacoli che lo bloccavano sparirono nell'oscurità che li circondava, lasciando il pony in attesa della risposta dell'umano.

Quest'ultimo, dopo aver sospirato con forza, abbassò leggermente lo sguardo.

« Non saprei proprio cosa risponderti, sai.

Tutto questo è parte dell'opera di Capo, e dunque è ben al di là delle mie idee, ma sono certo che volesse provare a vivere se almeno stavolta sareste riusciti a vivere in pace, ma a quanto pare...sembra sia impossibile visti i paradossi creatisi. »disse l'essere supremo, sollevando nuovamente la testa scrutando lo stallone fissarlo con sguardo perplesso.

« Suppongo che se tu non le capisci, io non posso sperare di capirci nulla, però...»

« Però..? »

«..perché quel pony ci ha aggrediti ?! Ora mi hai restituito i ricordi, dunque dovrei ricordarmi di lui !! Eppure non riesco, perché ?! » tuonò irato l'alicorno dal manto blu, sbattendo con forza gli zoccoli anteriori.

« Beh vedi Cosmos, io ti ho restituito i ricordi, compresi i suoi, ma una cosa è averla, un altra è non voler ricordare che è ciò che tu stai facendo, seppur inconsciamente. » disse Nero, stringendo con forza le mani sul pomello in madreperla fissando il pony che parve non capire.

« Stai dicendo che non voglio ricordare ? »

« Beh, non posso darti tutti i torti sai. Ma visto che non c'è molto tempo ti dirò io cosa accade.

Prima che tu e Galaxia arrivaste sul pianeta di Master, visitaste altri pianeti, in cerca di qualcosa che definirei forse “casa”.

E pensa, un giorno per poco non ci riusciste, giungendo su uno dei pochi pianeti del tutto simili all'Equestria attuale, solo che su di essa regnava un eterna guerra tra due fazioni.

Gli scarlatti ed i cinerei, e voi giungeste proprio in uno dei momenti chiave del conflitto, quando dopo secoli di conflitto, tutto stava per finire con la morte del leader dei cinerei per zoccolo di Ace.

Ma voi, seppur non con cattive intenzioni, salvaste il malcapitato con una barriera, che fece rimbalzare il colpo sfregiandogli il volto, poi nel mezzo del caos creatosi Ace, venne ucciso da colui che avevate protetto, con una pugnalata al cuore. » disse Nero, facendo una breve pausa, osservando lo stallone portarsi lo zoccolo anteriore destro alla tempia, facendo smorfie di dolore a causa delle immagini nella sua mente, che erano il corrispettivo di quelle narrate dall'essere supremo.

« Ma questo non bastò, perché vedi, dopo quell'accaduto, tutto l'esercito scarlatto perse i proprio poteri, visto che il fulcro della loro magia si concentrava sul loro capo, e con la sua morte, anche la loro magia sparì lasciandoli indifesi sotto le forze nemiche, che voi, dopo esservi fatti convincere dal capo cinereo, aiutaste a sterminare quei pony incapaci di difendersi, giungendo infine alla loro capitale, dove gli ultimi guerrieri si erano rifugiati nella speranza di una salvezza, di poter riportare in vita il loro comandante. »

« Ba-Basta...ti prego..»

« No, devi sapere fino in fondo come tu e Galaxia, irruppeste all'interno del loro tempio sacro, durante il rituale di resurrezione mediante il sangue della loro fenice sacra Lilith, e con nessuna pietà trucidaste quei pony, credendo alle falsità raccontate sul loro voler sacrificare un innocua bestiola.

Voi siete gli autori di una strage, ed è da quel giorno, dopo che tu inorridito da ciò che eri divenuto lasciasti il pianeta, inseguito dalla tua consorte, che decidesti di non uccidere mai più, sigillando quei ricordi dalle vostre memorie.

Poi direi che da li dovresti ricordare bene, dato che fu durante la fuga che finiste sul pianeta di Master e li, volendo rimediare al massacro, cercaste di migliorare la vita di quei pony, entrando in conflitto con lui e...beh, come si suol dire il resto è storia. » concluse il signor Nero, osservando con un leggero senso di piacere il pony come entrambi gli zoccoli anteriori sul volto in lacrime.

Per qualche istante i singhiozzi ed il fischio di un vento oscuro furono gli unici suoni intenti a “conversare” nelle tenebre da cui erano avvolti i due.

Poi come un tuono, un urlo lanciato dal re d'Equestria, in cui ripose tutta la sua collera verso se stesso, e la disperazione che aveva provato in quei momenti, e la consapevolezza che ciò che stava accadendo, forse lo meritavano.

« Noi...siamo dei mostri. Abbiamo sterminato un intero popolo, io ho ucciso i suoi famigliari, ricordo ancora bene i loro...i loro sguardi mentre...»

« Sbagli. Tu parli al presente Cosmos, ma quello che tu dici è passato. Ora non siete più mostri, siete solo voi stessi, e non si può incolpare qualcuno per ciò che si è, perché andrebbe contro il principio della libera esistenza.

Dunque non avvilirti, ma pensa piuttosto a come sistemare tutto, visto che, anche se lo saprei tra poco, le tue adorate figliole sono state rapite. »

« Cosa ?! » tuonò il pony che, sbattendo di colpo gli occhi constatò di come fosse ritornato nella stanza del trono, e difronte a lui ci fosse Queen Galaxia in lacrime, che continuava a ripetere ciò che Nero gli aveva appena riferito.

Nello stesso istante, l'essere supremo, era riapparso all'interno della caverna dove aveva avvertito l'energia di Rain per l'ultima volta.

« Interessante, anche se mi aspettavo altro. » disse l'umano, sollevando un sopracciglio mentre dinnanzi a se vide tre crisalidi verdi, con rinchiusi all'interno i tre Ruler, circondati da migliaia di gusci rotti e fili di seta verde spezzati.

« Dunque devo supporre che anche i Changeling si siano risvegliati...uff, che scocciatura, non ho mai sopportato gli insetti, visto che la loro energia si confonde con l'ambiente e di sicuro avranno preso loro Rain.

Beh, poco male, di certo non possono ucciderla anche se al momento si sentirà molto debole. » disse l'umano, avvicinandosi con calma alla crisalide con all'interno Dread, fissandolo con intensità.

« Beh, ormai tanto dubito che mi si potrebbe rinfacciare qualcosa. » disse il signor nero, sollevando le spalle in segno di dispetto, posando poi la mano destra sulla crisalide.

Quest'ultima cominciò lentamente a riempirsi di fumo nero, che avvolse completamente il pony, facendo offuscare completamente l'interno della propria prigione, mentre un sadico sorriso comparve sul volto dell'umano.

Nello stesso istante a poca distanza dalla grotta, accampate in mezzo agli alberi, le Dazzling assieme a Silver ancora svenuto, stavano mangiando delle mele che Aria aveva colto da un albero a poca distanza, ignare del fatto che le nubi temporalesche si stavano avvicinando più tetre di prima col loro regale carico.

« Manca molto Lilith ? » chiese Ace, rimettendo le proprie carte nel petto, muovendosi verso la parte anteriore della cocca, fissando coi propri occhi scarlatti la sua fedele fenice sacra, che con forza sbatteva le grandi ali.

« No, siamo quasi giunti mio signore, però non capisco.

Perché vuole incontrarli ? In fondo hanno esaurito la loro utilità, ed anche se forte Silver ora non ci serve più. »

« Lo vedrai presto mia cara. » disse lo stallone con tono tranquillo, sorridendo leggermente.

« Avete intenzione di ucciderlo...? »

« Chissà...io spero di no, ma purtroppo il fato è mutevole e gioca con le nostre vite.

Ma spero che viste le mie attuali mosse, esso mi sia favorevole.

Ti ci sei affezionata, vero ? » chiese Ace, retrocedendo sui suoi passi, sedendosi nuovamente tra le due principesse legate ed addormentate.

« Beh mio signore, ho passato molto tempo con lui e malgrado l'esilio sulla terra non sia stato propriamente il massimo, grazie a lui ed a quelle tre sirene sono riuscita a sentirmi un po' come a casa. » rispose Lilith, cominciando a scendere di quota, mentre il pony incrociò gli zoccoli anteriori sul petto, accavallando la posteriore sinistra sulla destra.

« Comprendo mia cara, comprendo benissimo...»

 

 

 

Diario di Rain :

 

 

« Non vedo, non sento, non posso muovermi. Questa deve essere la morte, eppure non comprendo.

Pensavo che una volta morti Capo decidesse una nuova ricollocazione, invece io sono ancora qui, e seppur immobile avverto il mio corpo e dentro di esso sento nascere qualcosa, come se esso volesse avvertire una voce, una carezza, ma i chi ? »

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Capitolo 9
*** Preparazione ***


Con un forte battito d'ali, Lilith, cominciò la discesa verso terra, puntando direttamente verso il flebile fuoco da campo acceso dalle Dazzling ai margini delle Badland, ignare che il fuoco avrebbe potuto attirare i predatori della zona.

« Dagi io ho fame...!! » disse con voce lamentosa Sonata, osservando con occhi lucidi la propria leader che, con fare scocciato si voltò dalla parte opposta, scrutando il desertico territorio nella a

vana speranza che la propria amica smettesse di lamentarsi.

« Dagi mi hai sentito...? » insistette nuovamente la giumenta avvicinandosi alla coetanea, che aveva i nervi a fin di pelle a causa della situazione in cui si trovavano e per il fatto che Silver, da quando era stato ritrasformato in pony non si era ancora svegliato, e pareva essere caduto in un profondo coma.

« E stai un po' zitta idiota !! Non è adesso il momento di pensare al cibo !! » tuonò Aria, spintonando indietro l'amica dal manto azzurro che la fissò con sguardo prossimo alle lacrime ed un broncio infantile in volto.

« Sei cattiva !! »

« E tu sei stupida !! »

« State zitte tutte e due !! » sentenziò di colpo Adagio, voltandosi verso le due che la osservarono con sguardo fisso, come se avessero visto un fantasma, mentre la giumenta al manto arancio gli stava difronte sollevata sugli arti posteriori e coi capelli che fluttuavano sempre più forte nel vento.

« Dovete finirla di litigare per queste inutili colse accidenti a voi due !!

Mangiare mangeremo più tardi !! E stupide le siete entrambe !! Ed ora la nostra priorità è riuscire a svegliare Silver, in questo modo potrà di certo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione dato che senza i rubini incantati non abbiamo alcun potere !! Dunque ora concentratevi, chiaro ?! » chiese con voce imperativa la giumenta respirando con forza per riprendere fiato dopo le grida appena lanciate che probabilmente si erano sparse per tutto il deserto svegliando ogni possibile creatura.

« Beh non mi rispondete ?! » chiese nuovamente la pony leggermente irritata al silenzio generatosi e dagli sguardi fissi delle sue amiche, mentre un forte vento aveva preso a far svolazzare le criniere delle tre e di Silver, immobile dietro Sonata ed Aria, vicino al fuoco.

« Mi state prendendo in giro ?! Parlate accidenti !! Eh che scatole questo ven-» di colpo la giumenta si fermò avvertendo un leggero impatto dietro di se, seguito dal completo cessare del vento e da un lento ma regolare suono d'applauso.

« Discorso niente male, anche se privo di qualsiasi punto di mio interesse, tranne forse quello sul pony dormiente. » disse con voce calma Ace, scendendo dalla grossa cocca su cui Lilith stava posata a guardia di Celestia e Luna, che le Dazzling osservarono sconvolte in sequenza allo stallone rosso cremisi in avvicinamento a loro, con un sorrisetto in viso.

« T-tu chi sei..? » chiese con voce tremante la giumenta dal manto arancio retrocedendo fino a raggiungere le proprie amiche, anch'esse tremanti.

« Oh...mi rattrista il fatto che non vi ricordiate di me, ma presumo che tre piccole menti come le vostre non siano in grado di ricordarsi più di pochi eventi accaduti in breve sequenza, dunque vero di perdonarvi per stavolta.

In ogni caso io sono Ace lo scarlatto, ossia colui a cui dovete obbedienza e forse anche altro...» disse il pony cominciando ad avvicinarsi alle tre, ignorando il lampeggiare sul petto del mazzo di carte mentre la grande fenice stava ridendo leggermente.

« Ad esempio, perché tu e le tue amichette non mi fate un po' compagnia, che ne dite ? » chiese lo stallone con tono languido mentre il mazzo brillava sempre più forte sul suo petto rischiarando di azzurro i volti arrossati delle Dazzling.

« Mi dispiace ma io ecco...ecco si sono....fidanzata. » disse di colpo Sonata, facendo voltare verso di se le due amiche che la fissarono con un sopracciglio alzato, mentre lo stallone sorrise capendo al volo.

« Sonata ma che diamine dici ?! »

« Infatti stupida !! Tu non puoi essere fidanzata chiaro !! E poi con chi ?! » tuonarono in sequenza Adagio ed Aria, mentre la giumenta arrossita rivolse lo sguardo sul pony addormentato posandosi lo zoccolo sinistro sul volto arrossito.

« Con lui...il mio amoruccio Silveruccio..» disse con tono talmente smielato da far quasi vomitare la pony dal manto viola, mentre la leader del gruppo era ad un passo dal saltarle addosso per strozzarla, ma prima che potesse Ace, si fiondò in avanti, ghermendo Sonata con gli zoccoli anteriori accarezzandole il volto con lo zoccolo destro, fissandola coi suoi occhi cremisi nei suoi violacei.

« Oh mia piccola cara, allora non c'è alcun problema se giaci con me, perché io e lui in effetti, siamo la stessa cosa. » disse lo stallone avanzando in avanti con il volto verso la giumenta giungendo quasi a sigillarle le labbra tremanti con le sue.

« Non...non osare...» sussurrò di colpo Silver, muovendosi leggermente sotto gli occhi stupiti delle tre, e quelli compiaciuti di Ace, che lasciò andare Sonata a terra, cominciando a avvicinarsi allo stallone.

« Come immaginavo, stavi semplicemente attendendo il momento opportuno per muoverti.

Fammi indovinare, dopo la nostra separazione i tuoi ricordi sono “leggermente cambiati” ? » chiese con tono sarcastico il pony dal crine biondo fermandosi per un istante, avvertendo il formarsi di un incantesimo di ruling attorno a se.

« Oh oh, vedo che hai imparato a controllare il potere di quel pony che abbiamo eliminato appena giunti a Equestria, Equilibrio se non erro si chiama questo potere davv-»

« TACI DANNATO !! » tuonò di colpo il pony alzandosi sui quattro arti, facendo comparire attorno al proprio interlocutore migliaia di spade magiche bianche tutte puntate con le lame su di lui.

« Dovrei ammazzarti ora !! Senza il minimo problema perché lo meriteresti !!

hai alterato i miei ricordi facendomi credere che Starswirl avesse davvero compiuto tali esperimenti !! Mentre invece era un altro pony a me sconosciuto in un mondo a me sconosciuto..tu..tu mi hai fatto uccidere un mio caro amico dopo che quella bastarda alata mi rapì da questo mondo !! »

« Ehy modera i termini cucciolotto !! »

« ZITTA ANCHE TU !! » tuonò Silver, facendo sbucare dal terreno tre piccoli corsi d'acqua che si convogliarono contro la fenice, rinchiudendola dentro una sfera acquatica lasciandole esterna solo la testa.

« Eh già tanto se non ti ho già ucciso dopo quello che hai fatto al Crystal Empire e per tutto il tempo in cui mi hai mentito...sei soltanto una dannata strega !! » sentenziò il pony, facendo stringere gli occhi alla fenice di rabbia, mentre Ace, divenne di colpo serio.

« Si, suppongo che forse ciò che ti abbiamo fatto non sia una cosa giusta, quindi voglio ripagarti per quello che hai fatto per noi. »

« E come ? Ingannandomi nuovamente ? »

« Affatto. Ti concedo di divenire uno dei miei scarlatti. E se vuoi anche le tue amichette. In tal modo potrete servirmi ufficialmente, senza più segreti ne regole, se non quelle che io vi imporrò.

Cosa ne dici ? » chiese Ace, sollevando lo zoccolo destro verso il pony, in segno di pace.

Per qualche istante Silver fissò lo stallone, mentre il vento faceva danzare il suo lungo crine argenteo nel vento, per poi sorridere leggermente, dopo aver fissato le Dazzling immobili in preda alla paura, e Sonata che lo fissava con sguardo prossimo al matrimonio.

« Dico che è ora che il terreno diventi scarlatto. » disse con tono fermo il pony, facendo saettare tutte le spade contro lo stallone cremisi che però, nello stesso istante, fece fuoriuscire una singola carta dal mazzo, lanciandola in avanti.

Nello stesso istante il suo corno si illuminò, di un rosso vivo, che lo avvolse e fece svanire un attimo prima dell'impatto delle lame, raggiungendo con un fascio di luce la carta.

Quest'ultima, con un forte bagliore esplose con un fragor di tuono, rivelando la presenza di una giumenta dal manto rosso e dal lungo crine biondo lasciato scendere ai lati del viso e sulla groppa e con un piccolo paio di piccoli occhiali neri sul muso che, si fermò dinnanzi a Silver sugli arti posteriori, puntandogli la punta di uno stocco cremisi al collo.

« Che mosse scontate quelle di voi stalloni. Siete del tutto privi i fantasia e strategia, e per questo nettamente inferiore a me, Queen. » disse la giumenta sistemandosi leggermente gli occhiali tenendo lo sguardo puntato su Silver, lanciando però anche occhiatacce a Sonata.

« E...tu saresti...»

« Io sono la MOGLIE dell'idiota che hai provato ad uccidere poco fa, e che se la vedrà con me più tardi per ciò che ha fatto prima.

Ma prima le cose importanti.

Dovevate prendere il Crystal Heart, lo avete fatto ? » chiese Queen, punzecchiando il collo dello stallone che evitò di deglutire per paura di essere infilzato, cercando allo stesso tempo un modo per contrattaccare.

« Beh ecco..a dire il vero ci sarebbe un problema...il Crystal Heart è sepolto sotto tonnellate di frammenti di cristallo ed al momento è impossibile da recuperare...» disse con voce tremante Adagio, facendo voltare la giumenta armata verso di se.

« Questo è inaccettabile !! Vi era stata assegnata una semplice missione e voi non siete stato in grado di portare a termine nemmeno questa !! Dovrei proprio...» disse la puledra fermandosi qualche istante, tornando a concentrarsi su Silver.

« Hai assimilato anche le capacità degli altri Ruler durante il combattimento, vero ? »

« E se anche fosse ? » chiese lo stallone, venendo colpito di piatto con lo stocco sul volto, facendogli scendere un rivolo di sangue dal labbro inferiore.

« Portami rispetto. Io non sono Ace, ed a differenza sua non ho pazienza ne mezzi termini, dunque limitati a rispondere si o no.

Li hai assimilati ? » chiese nuovamente la pony sentendo tutta la collera del proprio interlocutore nei suoi occhi smeraldo che la fissavano come due fucili pronti a sparare.

« Si...»

« Bene, dunque immagino che tu li saprai padroneggiare bene e presto alla perfezione, vero ? »

« Si...»

« Molto bene. In tal caso ordino a te e queste tre di recarvi al Crystal Empire, e sfruttare il ruling Dimensione, per addentrarti al di sotto delle macerie, e proteggendoti con Equilibrio, recuperare il Crystal Heart.

Una volta fatto ciò, lo riporterete esattamente qui, domani a mezzogiorno, dove ad aspettarvi ci sarà Lilith e la cocca, fatto ciò sarete liberi di fare ciò che volete, anche se di unirvi a noi, anche se preferirei di no. » terminò la giumenta tenendo lo sguardo fisso sullo stallone, che si leccò il sangue con la lingua ormai ribollente di rabbia.

« Lo faremo...ma ad una condizione. »

« Sarebbe ? »

« Voglio sapere cosa avete intenzione di fare con esso ? »

« Nulla di che, una semplice riunione famigliare per così dire. In ogni caso, non ti riguarda, ora andate che non avete altro tempo da perdere. » sentenziò Queen attendendo che lo stallone, dopo averla fissata un ultima volta con sguardo truce cominciasse ad allontanarsi seguito dalle Dazzling intente a bisbigliare tra loro, lasciando la puledra e la fenice, la cui prigione si dissolse dopo pochi istanti, sole vicino alla cocca.

« Perché non lo avete ucciso mia regina ? »

« Perché potrebbe esserci utile, anche se per poco, poi una volta consegnatoci il Crystal Heart lo eliminerò personalmente, con o senza il consenso di Ace. A proposito...» disse la giumenta, illuminando il proprio corno, emanando una forte luce rossa, facendo comparire dinnanzi a se una proiezione del proprio marito, che la osservò con un leggero sorrisetto colpevole in volto.

« Ciao cara, sono felice di-»

« IDIOTA !! STUPIDO !! RAZZA DI CRETINO !! INDEGNO PERVERTITO !! » tuonò in sequenza la giumenta bersagliando di affondi di stocco la proiezione del marito, totalmente arrossita in volto.

Quest'ultimo si portò lentamente lo zoccolo estro sulla fronte, grattandosi con pigrizia.

« Queen, lo sai vero che mi stai solo proiettando, non mi stai realmente colpendo.

E poi sai che io ho occhi solo per te, ciò che ho fatto era solo un modo per smascherare Silver, sai bene che sei tu l'unica pony degna di essere la mia regina. » disse lo stallone con voce tranquilla, avanzando con calma verso la consorte ignorando gli insulti ed i colpi della pony dandole un leggero bacio sulla fronte, che seppur in illusione essa riuscì a percepire, arrestando i propri colpi cominciando a piangere.

« Io...io sono stanca di tutto questo Ace...io voglio poterti riabbracciare...che senso ha poter essere qui se tu non sei con me, se gli altri non ci sono...io non resisto più...» disse con le lacrime agli occhi la giumenta, fissando lo stallone dinnanzi a se.

« Non temere amore mio, e non piangere più, le lacrime non si addicono al tuo stupendo viso.

Presto risolverò questo problema e poi potremo finalmente avere la nostra rivincita su Galaxia e Cosmos. »

« Ne...ne sei sicuro..? Durante l'assalto al loro castello non siamo riusciti a fargli nulla...»

« Vero, ma ricorda finché non avrò riassunto la mia piena forma vitale e sarò bloccato in questo limbo obbligandovi a questa vita, non avremo chance, ma per questo ho preso le loro figlie, per darci il tempo necessario a risolvere tale problema, ed una volta fatto ciò...mi occuperò personalmente di loro due, e voi mi aiuterete, combattendo con me come un tempo. Come una famiglia.

Poi potremo finalmente riprendere da dove avevamo finito. » disse lo stallone, scrutando con sguardo malinconico la giumenta, che teneva lo sguardo basso con lo zoccolo destro sul ventre, massaggiandosi con cura.

« Queen...non-»

« Zitto. Non dire nulla. Va bene così, ora non c'è tempo per parlare, devo occuparmi dei nuovi arrivati. » disse la giumenta, riprendendo nello zoccolo destro lo stocco, faceno sparire la proiezione del marito che, un attimo prima di dissolversi disse.

« Buona disinfestazione amore mio, ti amo. »

« Anche io, Ace. Per sempre. » sentenziò Queen, con affianco Lilith, mentre tutto attorno a loro un tremendo ronzare e migliaia di occhi rossi, avevano riempito la notte delle Badland.

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Capitolo 10
*** La vera fine ***


« Il sangue scorre, la vita cessa e finisce nell'arco di pochi istanti..e tutto ciò che è creato si trasforma divenendo odio e amore...quale grande ironia. » disse una voce calda ed immensa in un mare di luce nella quale si riusciva a distinguere la sagoma umanoide di Nero.

Quest'ultimo, immobile con le mani lasciate scendere lungo i fianchi, teneva il proprio sguardo abissale fisso dinnanzi a se, con un leggero sorrisetto in volto.

« Sei molto filosofico oggi, non è che stai iniziando ad invecchiare ? Forse ti farebbe bene andare in pensione sai. »

« Nero, Nero...non cambi proprio mai. Secoli e millenni, non potranno mai cambiare l'operato tuo e della creazione stessa. Ma a parte questo dimmi, sai perché ti ho convocato ? »

« Beh immagino non sia per una partita a bigliardo visto che l'ultima volta ho lasciato tutti gli altri supremi privi di supremi. » disse l'umano sollevando lo sguardo verso l'alto, scrutando nell'immensa luce un infinità di piccoli bagliori muoversi.

« Non proprio, in realtà sei qui perché ho preso un importante decisione dopo quanto osservato in questa nuova fase. » disse l'immensa voce, facendo portare la mano destra di Nero sotto il mento, cominciando a farlo riflettere.

« Potresti essere più preciso ? » chiese l'essere supremo, ottenendo come risposta una miriade di luccichi attorno a se, che cominciarono ad espandersi come schermi su cui cominciarono a comparire le immagini provenienti da Equestria e migliaia di altri mondi, apparentemente lontani tra loro, ma tutti con lo stesso problema, la morte e la guerra.

« Oh...a questo ti riferisci. Beh non vedo come questo possa farti riflettere, in fondo è risaputo come ogni forma di vita, per quanto sia diversa per struttura e forma essa finirà sempre per generare la morte di altre esistenze per migliorare la propria. » disse Nero, mantenendo un atteggiamento distaccato dalle immagini che gli venivano mostrate, soffermandosi specialmente sull'immagine dove si poteva notare la strage attualmente in atto, da parte di Queen e Lilith sui changeling.

« Quindi secondo la tua opinione un essere vivente non può esistere senza soggiogare, uccidere, o in sostanza dominare un ambiente e tutti coloro che vi si trovano ? »

« Beh mi pare evidente, lo stesso principio di carnivoro da te creato comprende ciò, visto che per vivere serve uccidere. »

« Vero, ma ho anche fatto si che vi siano mezzi per impedire lo sterminio di specie dando a determinati elementi caratteristiche genetiche che ne impedissero la sparizione. »

« E se dico dinosauri ? » disse di colpo Nero, facendo comparire il proprio bastone nella mano destra, puntandolo in un punto indefinito della luce, che parve emettere un forte sospiro.

« Nero, posso ricordarti che le catastrofi, e gli eventi cosmici di pura casualità esentano dal mio operato ? »

« Certo, ma volendo avresti potuto impedire tale estinzione. O vuoi negarlo ? »

« Non lo nego, ma se lo avessi fatto avrei interrotto la catena temporale, cosa che tu fai costantemente in ogni mondo che visiti, proprio come gli altri supremi. »

« Ah ! Quindi ora sarebbe colpa nostra se gli esseri viventi si uccidono ?! » chiese di colpo il signor nero, incrociando le braccia sul petto con espressione indispettita in volto.

« Non lo dico, ma non lo nego. Ma come stavo dicendo poco fa, non è per questo che ti ho convocato, dato che darti una colpa che potresti avere non cambierebbe nulla, anzi conoscendoti peggiorerebbe.

Il motivo perché tu sei qui è molto più semplice. Da questo istante, la restrizione della prima persona verrà abrogata in modo eccezionale, per far si che voi supremi possiate svolgere una missione per me. » sentenziò la voce, facendo spalancare la bocca all'essere supremo, che lasciò cadere il proprio bastone, che precipitò nell'infinità della luce.

« Cioè no aspetta, fammi capire bene. Tu mi stai dicendo che ora posso fare quello che voglio ? »

« Si. »

« Posso uccidere o dare la vita a chi mi pare ? »

« Esatto. »

« Davvero ? Davvero, davvero ? »

« Certo. Io non mento mai Nero, lo dovresti sapere, ma-»

« Ecco lo sapevo, c'è sempre un “ma” con te. Dai spara. » disse Nero, con un certo pizzico di delusione, ancora però sovrastata dall'entusiasmo per la notizia entusiasmante che gli stava facendo dimenticare tutti i problemi in corso su Equestria.

« Ma prima dovete svolgere la missione che vi affiderò. »

« E' qualcosa di complicato ? »

« No, è qualcosa che tempo fa feci da solo, diverse volte. Ma visto che ora ci siete voi, tanto vale farvi divertire. La missione è questa “Armageddon”. » disse la voce, ora cupa.

« Cioè...aspetta. Vuoi che distruggiamo tutto ? Tutto tutto ?! Perché ? » chiese l'essere supremo, deglutendo con forza, sapendo bene i dettagli di quella missione che mai si sarebbe aspettato avrebbe visto mettere in atto, e che comprendeva per lui il compito di sbarazzarsi di tutti i suoi “giocattoli”.

« Dovrete far sparire ogni forma di vita da questa dimensione. Non dovrà più restare nulla, e come posso intuire dalla tua espressione, hai capito che questo significa che anche Black dovrà essere distrutto, assieme ad Equestria. » disse la voce, mentre all'esterno di essa si cominciavano a notare immense esplosioni rosse che Nero osservò con sguardo stupito.

« Si, gli altri supremi hanno già iniziato a devastare le aree di loro competenza. E dovresti iniziare anche tu se non vuoi che Lyram ti attacchi dicendo che sei sempre l'ultimo. »

« Ma c'è un problema...Rain è ancora sul pianeta, e poi li abbiamo appena fatti rinascere tutti e..e-»

« Nero. Hai intenzione di andare contro il mio volere ? » chiese di colpo la voce, tuonando per l'immensa luce che lentamente si stava tingendo di vari punti rossi.

Nello stesso istante il signor Nero, stringendo con forza i pugni cominciò a mordersi il labbro inferiore avvertendo in se le prime fasi di trasformazione nella sua vera forma, causatagli dallo stress della situazione.

Il suo corpo ed animo erano in conflitto, lui adorava la distruzione e la paura, ma allo stesso tempo non voleva perdere quel mondo, quel pony, quella ragazzina.

« Io...non so. »

« Nero, non puoi sottrarti al tuo compito. Sai bene che potrei farlo anche io, proprio ora. Ma proprio perché so ciò che provi per loro che ti sto dando la possibilità di farlo tu.

Conosco fin troppo bene ciò che si prova a veder morire ciò che si ama, accade ormai da eoni e mai smetterà. Ma ora, è necessario effettuare la vostra missione, quindi non per me. Per loro, cessa la loro esistenza e lascia il resto a me. » disse la voce, mentre la luce attorno a Nero cominciò lentamente a svanire, lasciando l'umano nel nero spazio, circondato da migliaia di stelle ed esplosioni rossastre lontane anni luci.

Lentamente l'essere supremo sollevò lo sguardo, osservando dinnanzi a se il piccolo pianeta azzurro, che tanto amava e dove coloro che conosceva ora stavano vivendo e morendo.

« Dunque è così che finisce tutto...penso che questo dunque sia un addio.

Avrei voluto passare altro tempo con voi...con te.

Sei stato un valido amico, dunque che la tua fine sia indolore, Black. » disse il signor Nero, sollevando il proprio indice destro verso il pianeta, scagliando una piccola sferetta violacea nella sua direzione.

Quest'ultima come una piccola lucciola svolazzò per qualche istante verso il pianeta, esplodendo qualche istante prima di entrare nell'atmosfera, sparando miliardi di fasci luminosi quintessenziali nella galassia, trapassando di netto i nuclei dei pianeti che, dopo pochi istanti esploderò con immense esplosioni cremisi.

Lentamente l'umano diede le spalle al pianeta, quando l'ultimo colpo, il più doloroso, parti come una freccia e trapassò il cuore del pianeta e di Nero, facendo esplodere Equestria, in contemporanea ad una piccola lacrima viola lasciata volteggiare nello spazio dopo essere discesa dalla guancia sinistra del supremo.

Ma quando tutto ormai parve finito, le infinite esplosioni rosse parvero fermarsi, come ogni cosa.

Il tempo, per un flebile battito di ciglia, si fermò.

Tutto di colpo di venne nero, facendo sparire ogni singola luce dalla dimensione, lasciando spazio soltanto ad una minuscola luce che Nero vide comparire a poca distanza da se.

« Cosa diamine...»

« Quello è per te, Nero. » disse nuovamente la voce, risuonando nel vuoto più assoluto.

« Non capisco capo, avevi detto che volevi annientare ogni cosa, che nulla sarebbe dovuto sopravvivere, dunque cosa è questo ? » chiese l'umano, scrutando la minuscola luce, che se ne stava immobile a pochi centimetri dal volto di Nero.

« Quella è la vita stessa, è ciò che tutti bramano, ma nessuno ottiene. Quello che hai difronte Nero, è il potere della creazione.

Io ho detto che tutto doveva essere distrutto, ma non che potesse essere ricreato in modo migliore. »

« Perché...? »

« Cosa ? »

« Perché stai dando a me questo potere ? Io sono l'incarnazione dei cattivi sentimenti, della paura, mi nutro di essa, dunque perché a me e non ad uno degli altri supremi ? »

« Perché loro hanno distrutto per mio ordine. Tu hai distrutto per amore Nero.

Questa è la differenza e credimi, non è poco. » disse capo, osservando comparire una smorfia di dolore mista a commozione sul volto del signor Nero, che malgrado tutto ciò che era avvenuto, ai millenni trascorsi vedendo morti di ogni genere, conoscendo esseri da tutti i mondi, solo per un piccolo pony, e una suprema incompleta ora stava versando lacrime quintessenziali, che come farfalle venivano attratte e risucchiate verso la piccola luce, che aveva preso a palpitare.

« Oh oh è iniziato. »

« Cosa ? »

« Fossi in te mi sposterei da li Nero. »

« Ma che diamine st-»

« Troppo tardi, Big Bang. » disse capo, mentre la piccola luce di colpo esplose, creando un immenso flash che per un istante abbagliò l'intera dimensione, inglobando in essa Nero, ed i restanti supremi sparsi in essa.

Per qualche istante Nero non vide più nulla, rendendosi solo conto di essere poggiato su qualcosa di duro.

Provò ad aprire i propri occhio abissali, ma nulla, ancora le sue energie non erano state evidentemente ripristinate o lo scoppio era stato troppo forte anche per lui, ciò che sapeva era che in quel momento non era solo.

Lentamente avvertì che qualcosa gli stava leccando la mano destra.

In quell'istante notò come, la vista cominciò a divenire più nitida, facendo apparire dinnanzi a se un immenso cielo azzurro, totalmente privo di nubi con un grande sole giallo che coi suoi raggi cominciò a riscaldare il suo corpo.

Con un piccolo sforzo il supremo voltò il capo poggiato a terra verso destra, cominciando a sorridere leggermente vedendo quello sghiribizzo nero col crine smeraldo mordicchiargli l'indice con veemenza.

Nel medesimo istante, capo osservando il nuovo universo generato da Nero, sospirò con una punta di soddisfazione.

«Quando fai le cose per bene, nessuno sospetterà che tu abbia fatto realmente qualcosa. »

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