un problema di nome Lucci

di xadhoom
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***
Capitolo 3: *** Atto III ***
Capitolo 4: *** Atto IV ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


Dio, Allah, Buddha, Vishnu...chiunque governasse dall'alto dei cieli, in quel momento lo stava odiando e maledicendo con tutte le sue forze. Altrimenti Kaku come avrebbe potuto spiegarsi una simile situazione?
Sospirò, passando per l'ennesima volta le dita fra quei capelli neri scuri come la notte, che da sempre aveva desiderato accarezzare, solo...non in quel modo. E non con lui in quello stato...

Come ogni mattina l'ex carpentiere di Water Seven si era recato al mercato della piccola cittadina dove si erano stabiliti da circa tre mesi. Era un luogo tranquillo e pacifico, abitato da persone cortesi ma rispettose della privacy, quindi il sito ideale per individui dal misterioso e problematico passato come il gruppo CP9. Fra tutti i componenti della banda era stato Kaku a rivelarsi maggiormente entusiasta della lunga permanenza in quella zona: poter chiacchierare e vagare spensierato per le strade cittadine come un tempo soleva fare a Water Seven aveva rappresentato per il giovane una vera e propria rinascita. Non perché il legame con i suoi compagni avesse cominciato a deteriorarsi -anzi, Kaku avrebbe desiderato instaurarne uno molto più duraturo ed "impegnativo" con una certa persona-, ma perché il ragazzo amava intrattenersi con persone a lui estranee ma pronte a renderlo partecipe delle loro esperienze, le quali in genere non riguardavano mai assassini o colpi di stato...
Dopo aver ringraziato la fruttivendola che gentilmente gli aveva offerto un pezzo d'anguria, dono ricevuto grazie alla sua aria da "bravo ragazzo", il biondo era rincasato nell'isolata ma allo stesso tempo imponente villa dove abitava assieme agli altri membri del gruppo.
Tutte le volte che il ragazzo soffermava il suo sguardo su quella struttura si chiedeva se non sarebbe stato maggiormente semplice affittare un appartamento nel centro della città. In questo modo avrebbero potuto avere a portata di mano tutto quello che sarebbe loro necessitato, anche se a Kaku non dispiaceva affatto dover percorrere il lungo tragitto necessario per arrivare al centro della città. La scelta di risiedere in un posto tanto isolato era stata un parto di Lucci, ovviamente: il capo del CP9 non era cambiato poi molto dalla sconfitta contro la ciurma di cappello di paglia; dopo essersi ristabilito, il moro si era lasciato convincere dagli altri compagni a non sciogliere il gruppo ed a proseguire il viaggio insieme a loro e, seppure Kaku fosse sicuro che l'altro non l'avrebbe mai ammesso, il leopardo sembrava abbastanza felice della scelta compiuta.
Certe abitudini, ad ogni modo, non l'avevano abbandonato, come per esempio il desiderio di ottenere tutto il necessario per vivere una vita agiata e nel più vasto splendore, anche per una semplice permanenza di qualche mese. E così il CP9 si era ritrovato ad abitare all'interno di quell'enorme villa, della quale occupavano sette stanze sulle cinquanta disponibili. In verità, se la scelta fosse spettata a Kaku, le camere occupate sarebbero state soltanto sei...
A quel pensiero il giovane aveva scosso violentemente il capo, cercando d'interrompere il suo sogno ad occhi aperti. Ormai gli accadeva sempre più spesso di lasciar libero sfogo alle proprie fantasie e in un certo senso ormai il castano non si sforzava più di frenarle, poiché nel suo cuore si stava rafforzando la convinzione che il suo sarebbe rimasto per sempre un desiderio irrealizzabile.
"Califa! Sei tornata?" aveva chiesto l'ex carpentiere dopo aver varcato la soglia di casa "mi dispiace ma non sono riuscito a trovare quella crema di bellezza che mi avevi chiesto. Il commesso ha detto che non tiene alcun prodotto di quella marca"
Dopo aver poggiato le borse della spesa sul tavolo della cucina, Kaku si diresse verso il salotto, dove in genere si riunivano tutti gli inquilini della casa "Blueno, il signor Kirochi ha chiesto se domani puoi gentilmente aiutare suo figlio ad imbiancare una casa; secondo il mio parere sarebbe un'ottima opportunità: qualche soldo in più fa sempre comodo. Ah, Jabura, sono tornato dalla figlia del fioraio e ancora una volta la sua risposta è stata negativa. Ti prego di desistere, soprattutto per la mia incolumità: ogni volta che mi vede il proprietario del negozio di fiori mi lancia contro un vaso nel timore che gli possa portar via sua figlia e poiché ha da poco ordinato un carico di piante grasse preferirei evitare di passare davanti alla loro attività...Per Fukuro e Kumadori non ho alcun messaggio da riferire...ah, no, per Kumadori si: il barbiere mi ha detto di dirti che si rifiuta categoricamente di tagliarti i capelli, visto che ogni volta ricrescono poco secondi dopo essere stati accorciati. Cerca di capirlo, povero uomo, la sua reputazione sta cominciando a..."
Un miagolio interruppe per un attimo il discorso di Kaku, obbligando quest ultimo a guardare in alto "Oh, buongiorno Lucci, scusami, non avevo visto che eri sul lampadario. Allora, in tutto mi dovete..."
Il giovane si bloccò. E dopo aver sbattutto ripetutamente le palpebre, alzò nuovamente lo sguardo, incontrando la stessa figura saldamente aggrappata al lampadario posizionato proprio al centro del soffitto. Dopo essersi soffermato a lungo nell'osservare quella sagoma ed essersi sincerato trattarsi di Lucci, il biondo non poté fare a meno di esclamare "Che cavolo fa lassù Lucci?!"
Kalifa sospirò, passandosi una mano tra i capelli "Lieta che ti sia reso conto della spiacevole situazione nella quale ci troviamo grazie a Jabura"
"EHi!" protestò il soggetto nominato "perché diavolo sarebbe colpa mia se quell'idiota crede di essere un gatto?!"
"Perché nel momento in cui Lucci stava cercando di allontanare un gatto che stava infastidendo Hattori, tu ti sei precipitato in camera sua, non curandoti di bussare, cortesia che forse ti avrebbe permesso di evitare di urtare il nostro povero amico e farlo cadere dal balcone del secondo piano, Chapapa!"
"Tze!" sbottò il moro incrociando le braccia al petto "un super soldato come lui avrebbe dovuto prevenire qualsiasi tipo di attacco"
"Vero, ma Lucci tende ad abbassare la guardia quando si tratta di Hattori" commentò Blueno, lo sguardo ancorato al soffitto
"Come vorrei avere lo stesso effetto su Lucci...Ma che dico! Non è questo certo il momento di fantasticare" pensò tra sé e sé l'ex carpentiere "mi state dicendo che è stata una botta in testa a ridurre Lucci in quello stato?!"
"Una caduta che avrebbe potuto rischiare di rispedirlo in coma, per essere precisi. Per nostra fortuna il capo ha la testa dura, ma il colpo non è stato privo di conseguenze. Al suo risveglio" il dito di Califa indicò il soggetto in questione "ha cominciato a comportarsi come se fosse un gatto e siccome non voleva essere toccato da nessuno, è saltato sul lampadario"
La mente di Kaku era talmente colma di informazioni che il giovane cominciò ad avvertire i primi sintomi di un profondo mal di testa. Nel frattempo il famoso e temibile assassino capo della banda CP9 si stava pulendo meticolosamente una mano con la lingua, incurante dell'agitazione di cui sembravano vittime gli individui sotto la sua persona.
Un sospiro sfuggì alle labbra dell'ex membro della Galley-La. Dire che la giornata era iniziata così bene...
"Beh, che facciamo ora?"
Blueno distolse per un attimo lo sguardo dal leopardo, concentrando la propria attenzione su Kaku "Che intendi dire?"
"Non vorrete farlo rimanere lassù, spero!"
"Perhé no? In questo modo il suo piccolo problema non potrà coinvolgerci minimamente"
"Jabura..."
"Ok, ok, ricevuto il messaggio Califa, metti via quella frustaccia del cavolo! So io come risolvere la situazione"
In seguito a quell'affermazione le persone presenti nella sala assistettero ad uno dei tanti prodigi resi possibili dai frutti del mare, la metamorfosi in lupo. I membri del CP9 erano ormai avvezzi a quella trasformazione che permetteva al loro compagno di raggiungere una agilità e forza al di là delle possibilità umane. Un soggetto, tuttavia, aveva cominciato a manifestare un certo comportamento in seguito all'apparizione di quell'animale
"Ehm, Jabura, forse sarebbe meglio che lasciassi perdere..."
"E perché mai? Preparati, micio micio, ora vengo a prenderti"
"Ritengo che dovresti seguire il consiglio di Kaku, Jabura" commentò Blueno cominciando ad allontanarsi il più possibile dal lampadario, azione immediatamente imitata dagli altri presenti
Il lupo volse lo sguardo sui compagni, un disappunto visibilissimo in volto "Dico! Siete stati voi ad insistere affinché la situazione si risolvesse e visto che mi ritenete in parte responsabile..."
"Del tutto responsabile, chapapa!"
"...ti possa strozzare con la tua stessa saliva, dannato!...responsabile, dicevo, cerco di dimostrarmi un pochino utile. Almeno io, a differenza vostra, cerco di fare qualcosa!"
"Yoyoi! Il tuo comportamento è certo degno di un grande samurai! Ma anche il coraggio di un uomo nobile deve prima fare i conti con i pericoli che si accinge ad affrontare!"
Jabura sbatté le palpebre confuso "Pericoli?"
"Guarda il capo, idiota"
L'interpellato seguì il gentile consiglio della precedente segretaria di Iceburg-san, notando solo in quel momento qualche piccolo particolare che gli era sfuggito. Sarà stata la particolare situazione nella quale si era venuto a trovare o l'agitazione che ogni individuo presente nel salotto manifestava abbastanza apertamente: qualunque fosse la soluzione, era innegabile che il pelo di Lucci si fosse rizzato nello stesso istante in cui Jabura aveva eseguito la metamorfosi in lupo. A preoccupare ulteriormente il componente della squadra erano stati, inoltre, gli occhi del leopardo, sgranati fino ai limiti del possibile e ora fissi sul moro. Già Jabura temeva quelle pupille fredde e minacciose quando il proprietario di esse si trovava in uno stato di salute normale, anche se questo era un aggettivo da usare con le pinze visto il soggetto del discorso, figuriamoci in quel momento...
Ma a volte un essere umano è spinto da qualche causa particolare a vincere le proprie paure e ad affrontare anche le situazioni più insidiose. E gli sguardi dei compagni sulla propria persona rendevano il moro un individuo di tale tipo. Cercando di non soffermarsi troppo su quei canini affilati che proprio in quel momento il capo del CP9 gli stava mostrando, Jabura avanzò moltò lentamente fino a distanziare il lampadario di pochi passi
"Bene, micio micio...sei pronto a scendere?"
Interpretando, o almeno tentando disperatamente d'interpretarlo, come un si il soffio emesso dalle labbra di Lucci in seguito alla sua questione, Jabura spiccò un balzo verso l'alto e dopo aver gridato "Preso!" tornò a terra con il frutto della sua caccia...
"GAAAAW! Toglietemelo di dosso!"
...che ora gli stava gentilmente lasciando qualche ricordino in faccia...
Dopo aver reso il volto di Jabura simile ad un Picasso, il giovane moro scattò in avanti in direzione della porta d'ingresso, intento che fu fortunatamente intuito da Blueno il quale, grazie al potere del suo frutto del diavolo, riuscì a comparire davanti a Lucci prima che questi potesse lasciare il salotto
"Prendete quel maledetto bastardo!" urlò il lupo o almeno quella parvenza che era rimasta di lui dopo il lavoretto compiuto dagli artigli del capo della banda
"Più facile a dirsi che a farsi, chapapaaaaah!" urlò Fukuro schivando per un secondo un contatto diretto con le lame affilate del leopardo
"Yoyoi, Lucci, ritrova la lucidità!"
Ma l'interpellato sembrava del tutto incapace di comprendere le loro parole. Saltando da una parte all'altra della stanza l'ex assassino riusciva abilmente a sfuggire alle mani dei suoi inseguitori, i quali si tenevano in ogni caso ad una certa distanza dal soggetto in questione, per evitare di vedersi ridurre il volto come quello del loro sfortunato compagno. A causa dei continui spostamenti del capo, in ogni caso, anche la mobilia stava cominciando a subire danni tutt'altro che lievi...
All'ennesimo vaso in frantumi l'unica donna del gruppo decise che era giunto il momento di passare agli estremi rimedi. Nel momento in cui la sua mano raggiunse la micidiale frusta che sempre portava con sé, tuttavia, un'altra mano giunse a bloccare qualsiasi sua azione
"Kaku! Che diavolo ti prende?!"
"Non puoi colpirlo, Califa! Rischieresti di fargli seriamente del male"
"E che vorresti fare, allora? Lasciare che ci distrugga la casa o, peggio, che attiri l'attenzione di qualche passante? Anche se risediamo in un luogo isolato, a volte alcune persone passano davanti alla nostra abitazione e se dovessero sentirci e venire a scoprire la nostra vera identità, saremmo costretti a fuggire non solo da questa città, ma dall'intera isola"
Lo sguardo del giovane si posò sulla aggressiva figura ora ridotta in un angolo della sala, le zanne e i denti in bella esposizione a monito di chiunque avesse provato ad avvicinarsi alla sua persona. I suoi occhi, in ogni caso, lasciarono intravedere una luce carica di perplessità alla vista di quello che gli si stava presentando di fronte
"Kaku! Che diavolo combini, vuoi che ti riduca come me? Sei così masochista?!"
"State zitti e lasciatemi, provare, ok?"
Due profonde pupille nere si soffermarono a guardare quella figura inginocchiata davanti a sé, su quel lungo naso dalla forma quadrata e su quegli occhi grandi che in quel momento lo stavano fissando. Improvvisamente le labbra di quell'individuo si distesero in un ampio sorriso, mentre le dita di una mano cominciarono a strofinarsi fra di loro
"Qui, micio micio...qui, bello"
Il gruppo del CP9 non sapeva se cadere nella tentazione di ridere o piangere...
"Kaku! Ma porca miseria! Di mentecatto ne basta ed avanza uno!"
Una mano cominciò a massaggiare la tempia destra di Califa "Kaku, mi spieghi cosa stai cercando di fare?"
Il sorriso non si spense nemmeno un secondo dal viso del biondo, gli occhi fissi su quelli del leopardo "Visto che Lucci è convinto di essere un gatto, come ci pare di aver compreso, l'unico modo per cercare di calmarlo è quello di trattarlo come se fosse un gatto."
"Ma ti ha dato di volta il cervello?!" esclamò Jabura alzando le mani al cielo
"Hm..." meditò ad alta voce Blueno "in effetti è una buona idea"
A quell'affermazione il lupo volse un'occhiata carica di scetticismo al compagno ritto in parte a lui "Ah, si? Beh, a giudicare dall'espressione di Lucci, a me sembrerebbe proprio il contrario!"
E le parole di Jabura sembravano corrispondere al vero, a giudicare dall'espressione minacciosa dipinta sul volto del capo della squadra. Kaku si sforzò di mantenere un'aria impassibile: guai se Lucci avesse anche solo potuto percepire il terrore che teneva stretto il suo cuore. Per lui, e per la sua faccia in particolar modo, sarebbe stata la fine. Anche senza essersi trasformato, il personaggio in questione rimaneva una persona altamente pericolosa, come il lupo aveva avuto modo di sperimentare...
Calma, calma...in fondo doveva pensare di dover fronteggiare un gatto. Per quanto selvatico, ogni gatto presenta un piccolo punto debole che permette agli essere umani di vincere le sue barriere difensive. Kaku avrebbe dovuto solo trovare il suo tallone d'Achille. Anche se, visto il particolare elemento messo in gioco, non sarebbe stato affatto semplice.
Improvvisamente si ricordò della sua piccola sosta al chiosco dei gelati, dove aveva preso un piccolo barattolino di gelato al cioccolato, il gusto preferito di Lucci. E, anche se mutato, Lucci rimaneva pur sempre Lucci...Tentar non avrebbe nociuto. Ehm, no, in verità danni ci sarebbe stati, e gravi, ma in quel momento non sapeva pensare ad un'altra alternativa.
"Vieni qui, bello, guarda che cos'ho..."
Il leopardo fissò attentamente quelle dita sporche di una strana sostanza marrone. Due dita. Almeno, l'ex carpentiere aveva pensato, se sarò destinato a perderle sarò riuscito a limitare il danno...
In un primo tempo Lucci non si mosse dalla sua postazione. Rimase fermo con lo sguardo fisso sulla mano di Kaku, guardandola con profonda diffidenza. In seguito avanzò di qualche passo, sempre prestando attenzione a non avvicinarsi troppo, giusto lo spazio sufficiente per annusare meglio quella strana sostanza. Gli occhi di Kaku brillarono quando finalmente l'amico si leccò ripetutamente le labbra come se fosse stato nell'atto di stare per gustare qualcosa di buono. Tuttavia non poté evitare di sentire un brivido lungo la schiena quando la bocca di Lucci si avvicinò al suo dito, visto che non sapeva se l'altro lo stesse facendo per morderglielo o per leccarlo...
Un sentito sospiro sfuggì alle sue labbra quando il leopardo concretizzò la seconda delle sue ipotesi...


Continua...

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Capitolo 2
*** Atto II ***


"Yoyoi! Non sono carini?"
"Veramente adorabili"
"Dovremmo proprio comprare una macchina fotografica per immortalare simili eventi..."
"Io invece credo che dovreste andare in qualche postoenonvidicodovetantoavetecapitoperfettamente!"
La sfuriata di Kaku non fece altro che accrescere l'ilarità dei suoi compagni, fermi all'ingresso del salotto e intenti a guardare l'esilarante scenetta che si presentava ai loro occhi.
Il biondo alzò le pupille al cielo: ma perché, perché non era rimasto a Water Seven a svolgere il suo amato ruolo di carpentiere? Un basso ringhio di avvertimento costrinse il giovane a riprendere la somministrazione di carezze che lo teneva impegnato da una buona quindicina di minuti. Lucci emise un sospiro carico di soddisfazione nel risentire quella mano muoversi dolcemente sul suo capo, non curandosi della figura china a terra a pochi passi da loro.
"Sentite, posso capire che sorridiate e troviate la situazione veramente spassosa..." sospirò Kaku mentre sentiva la sua vena sinistra continuare a pulsare "ma almeno non potreste portare via lui? E' da un'ora che continua a ridere!"
Le grida dell'ex carpentiere sembrarono scatenare un'altro attacco di risa in Jabura, che finì addirittura a gambe all'aria dal gran ridere. Il lupo non aveva avuto alcuna remora nel celare il divertimento che gli causava quello spettacolino. In fondo era veramente difficile non trovare esilarante l'immagine di colui che era sempre stato considerato uno spietato e pericoloso assassino steso su un divano a fare le fusa con il capo poggiato sulle ginocchia di un suo compagno di squadra ...
Kaku incrociò le gambe con un gesto infastidito, cercando allo stesso tempo di non urtare il capo di Lucci. Questi, tuttavia, non poté fare a meno di volgere uno sguardo perplesso sul biondo, notando solo in quel momento la profonda stizza dipinta sul volto di questi, sentimento che non passò inosservato neppure a Jabura il quale, in nome della sua competitiva ma sincera amicizia col compagno più giovane del CP9, decise di porre un freno alla propria ilarità
"Suvvia, Kaku, non fare quella faccia" esclamò avvicinandosi al soggetto chiamato in causa, mentre nel frattempo si asciugava le lacrime dagli occhi "rideresti anche tu se solo non fossi coinvolt..."
Un grido acuto si propagò nella stanza. L'ex carpentiere della Galley-la sbatté ripetutamente le palpebre per qualche secondo; fermò il proprio sguardo prima sulla figura comodamente seduta sulla sua persona e intenta a fare le fusa, poi su quella rannicchiata in un angolo della stanza, la quale teneva coperto l'orecchio destro con una mano, mentre agitava furiosamente l'altra contro le figure sedute sul divano
"Lucci! Maledettissimo gattaccio rabbioso! Che cavolo ti avrei fatto per meritarmi questo, eh?!"
"Per essere precisi, ritengo che ti abbia punito per quello che hai fatto a Kaku, Jabura" s'intromise Califa avanzando nella stanza fino a ritrovarsi a pochi passi dal divano
"Cioè quel maledetto sacco di pulci mi avrebbe staccato mezzo orecchio per il solo fatto d'aver appoggiato la mia mano sulla spalla della scimmietta?!"
La donna si sistemò gli occhiali sul naso annuendo "I gatti sono animali molto possessivi, Jabura"
"E Lucci ritiene Kaku una sua proprietà, Chapapa!"
Il biondo distolse l'attenzione dai suoi compagni per concentrarla su quella testa mora beatemente appoggiata sulle sue ginocchia. Un tempo avrebbe gioito ad una simile notizia, ma ora, con il leopardo in quelle condizioni, non sapeva se ridere o piangere...
Uno sbadiglio sfuggì alle labbra di Califa "Beh, ragazzi, direi che per questa giornata le emozioni sono state fin troppe: andiamocene a nanna. Domani penseremo a come risolvere tale situazione senza richiedere l'aiuto degli abitanti del villaggio"
"Va bene. Notte a tutti, yoyoi!
"Ehi! Ehi! Aspettate un secondo!"
Quattro persone si volsero verso quel richiamo, individuando due figure bisognose del loro aiuto: una avente uno sguardo supplice, l'altra occhi pregni d'astio e di rabbia. Inutile dire quale di questi due soggetti fu la loro scelta...
Un lungo sospiro sfuggì alle labbra dell'ex segretaria del sindaco di Water Seven "Hai necessità di qualcosa, Kaku?"
Domanda retorica, visto il lento tremolio che aveva cominciato a scuotere il corpo del giovane ragazzo non appena i suoi compagni si erano allontanati "Ehm, che...che dobbiamo fare con lui?" chiese cercando di mantenere un certo controllo mentre indicava l'oggetto dei suoi dilemmi
A quella questione i membri del CP9 si scambiarono un'occhiata perplessa
"Cosa bisogna fare?"
"Dobbiamo?"
Facendo la massima attenzione a non muovere bruscamente il moro che proprio in quel momento si era appisolato, il componente più giovane della squadra riuscì a staccarsi di dosso il leopardo caduto in letargo, per poter così fronteggiare in piedi i propri compagni "Beh, non è certo solo un MIO problema se Lucci è ridotto in tale stato, dico bene?"
"Vero, ma a quanto pare sei l'unico in grado d'ammansire il capo, come sempre del resto" commentò Blueno incrociando le braccia al petto
"Sarebbe impossibile dormire tutti assieme in un'unica stanza, visto che finiremmo sicuramente per litigare" aggiunse Califa facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli biondi "inoltre ti ricordo che io sono una donna e il solo fatto di chiedermi di dormire nella stessa stanza con dei maschi equivale ad una molestia sessuale"
"Yoyoi! Ti aspetta una dura ed intensa notte, giovane Kaku, durante la quale ti verrà chiesto di dimostrare tutto il tuo coraggio! Si tratterà di una prova che ti permetterà di raggiungere nuovi traguardi!"
"Quindi lasciamo tutto in mano a Kaku, chapapa!"
E prima che il biondo avesse la possibilità di esternare il profondo senso di riconoscenza che in quel momento stava provando verso i proprio compagni, questi varcarono la soglia della porta.
"EHI! E nessuno si cura di sentire le mie lamentele?!" tuonò improvvisamente Jabura balzando in piedi e precipitandosi all'inseguimento "qualcuno sarebbe tanto gentile di rendersi conto del problema del mio orecchio?!"
"Oh, è vero, me n'ero quasi dimenticata..." risuonò la voce della ragazza da fuori
"Me ne sono reso conto!"
"Yoyoi! Una simile ferita è molto, moooolto pericolosa e portatrice di tante malattie! Sarà necessario porvi riparo!"
"Per una volta riesci a dire qualcosa di sensato, Kumadori"
Il corpo del biondo fece un balzo quando la testa di Fukuro fece capolino dall'ingresso del salotto "Kaku, ricordati di far sciacquare a Lucci la bocca con dell'acqua disinfettata. Visto il genere di persona che è Jabura, non sarebbe strano se la sua stessa pelle fosse portatrice di microbi, Chapapa!"
Dopo quelle parole il ventitreenne vide il compagno scomparire dalla propria vista, in seguito all'apparizione di un lupo inferocito che si scagliò contro la sua figura. Mentre le sue orecchie percepivano distintamente minacce di morte e urla di dolore, un timore atroce avvolse il cuore del giovane ragazzo. Doveva fermare immediatamente quel battibecco prima che...
"Meow..."
Calde lacrime cominciarono a scorrere lunghe le guance del biondo. Con gesti lenti e ben calcolati, quasi credesse che comportandosi in quel modo avrebbe sconfitto la propria inquietudine, Kaku si voltò, e il suo sguardo non poté evitare d'incontrare quello attento e profondo del proprio compagno di avventure.
I lunghi capelli color della notte gli ricadevano lungo le spalle, mentre le labbra rosee e carnose si distendevano per lasciar sfuggire uno sbadiglio. Kaku avrebbe potuto mangiarselo cogli occhi da quanto era bello. Quante notti passate a fantasticare su una possibile serata assieme a Lucci; steso accanto a lui, con le sue mani strette attorno alla sua vita, il suo respiro a solleticargli il collo...E ora che finalmente il suo desiderio stava per realizzarsi, il moro credeva di essere un gatto.
Il biondo cominciò a credere di stare cominciando a salire la scala purgatoriale...
Sospirò, non riuscendo a trattenere un sorriso alla vista del giovane intento a passarsi ripetutamente una mano contro l'orecchio sinistro. Lucci rimaneva pur sempre Lucci ed era suo dovere prestargli soccorso.
Il moro alzò stupito lo sguardo quando l'altra persona si avvicinò maggiormente al divano su cui era seduto, le braccia spalancate di fronte a lui e un solare sorriso impresso sul volto "Forza, Lucci. E' l'ora della nanna"
Il sorriso smagliante rivoltogli. La voce dolce come il miele usata per destarlo. L'aria fiduciosa del suo aspetto. Qualunque fosse stata la causa a smuoverlo, Kaku non riuscì a reprimere l'urlo di dolore nel momento in cui le unghie del leopardo si conficcarono in profondità nella sua schiena.

Dopo circa mille maledizione all'indirizzo di tutte le divinità esistenti sulla terra, altrettante invettive rivolte verso i componenti del CP9 e le mille scale che portavano alla sua stanza, perché Kaku aveva ben pensato di sistemarsi in una di quelle presenti al quarto piano, il giovane moro poté finalmente poggiare i piedi, le zampe, a terra.
Mentre si leccava una mano, il leopardo lanciò di sfuggita un'occhiata alla figura agonizzante e grondante sudore riversa sul pavimento.
Quando ebbe recuperato un poco di energia, il biondo si alzò in piedi, lasciandosi in ogni caso sfuggire alcuni lamenti "Cavolo, Lucci, non avevo idea di quanto i tuoi muscoli pesassero"
Il diretto interessato continuò a leccarsi con tranquillità una mano, come se le parole dell'altro non lo riguardessero minimamente. Tuttavia ritornò a concentrare la propria attenzione sul giovane quando vide questi preparare una serie di cuscini sopra un'ampia poltrona all'interno di quella che doveva essere la sua stanza
"Ecco fatto" esclamò con tono trionfante il biondo osservando il proprio operato "Lucci, tu stanotte dormirai qui. Sono sicuro che starai comodissimo"
Il leopardo si posizionò vicino a quella che aveva compreso essere la sua cuccia, annusandola un paio di volte. Infine volse gli occhi carichi di scetticismo verso il ventitreenne
"Ehi, ehi, non guardarmi in quel modo, ti assicuro che ti ho messo i cuscini più comodi della casa" cercò di difendersi il ragazzo alzando le mani come per farsi schermo con esso "e poi non devi temere: vedi" e affermato questo indicò il letto a pochi metri dalla poltrona "io dormirò qui. Quindi non rimarrai solo. E per stanotte ti ho già preparato una ciotola piena d'acqua e un po' di crema al cioccolato. Spero solo che fino a domani mattina non si sciolga..."
Il capo della squadra che dimorava in quella villa tornò ad osservare la poltrona davanti alla propria persona. Saggiò con una mano, zampa, la consistenza del "letto" e, dopo essersi effettivamente sincerato della sua comodità, vi saltò sopra. Il biondo non seppe reprimere un sospiro di sollievo di fronte a quella scena. Almeno avrebbe passato una notte di puro riposo.
Dopo aver augurato la buonanotte al compagno, il quale sembrava già entrato nel mondo di Morfeo, Kaku spense le luci, lasciandosi cadere pesantemente sul letto. Si sentiva sfinito...e dire che la salita verso il paradiso era appena iniziata...

Continua...

Uryuu: Bene, è ora di cominciare...
Ichigo: Ehi! Ehi! Spiegami perché diavolo l'autrice non ringrazia di persona le persone che hanno commentato la sua fic!
Uryuu: Dovresti saperlo, Kurosaki: in questo momento l'autrice è in coma profondo e credo proprio che ci rimarrà a lungo...
Ichigo: Uff, va bene...però dopo voglio il bacetto dell'anno nuovo.
Uryuu: HU! Va bene, va bene, non starmi così apppiccicato! Allora:

x Sabaku no Yugy: grazie mille per il tuo commento, spero gradirai anche il nuovo capitolo^_-

x Karin93: "Lucci mentre mangia il gelato" *ç* Hm, anche se io, in verità, preferisco Kaku ("certo che l'autrice ha dei gusti strani" ndIchigo "Se è per questo tra te e me l'autrice ha dichiarato di prediligere il sottoscritto" ndUryuu "Beh, in questo siamo in due" ndIchigo con sguardo adorante verso il soggetto in questione -///- ndUryuu)

x Crow: Pronto il nuovo capitolo! Spero soddisfi la tua curiosità

x red queen: Eh eh, e vedrai quello che dovranno ancora subire i componenti del CP9, siamo solo agli inizi ("Questo vuol dire che le mie disgrazie non sono ancora finite?!" ndJabura "Hm, no, secondo il copione per ora hai avuto soltanto un leggero antipasto" ndUryuu Y_Y ndJabura)

x Kiahb26: Grazie mille per i complimenti ^//^ Mi auguro che anche il secondo capitolo sia di tuo gradimento

x beyond_thed: E mademoiselle è servita^_- Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Atto III ***


Il sonno di Kaku fu agitato ed inquieto per tutta la notte. Inizialmente si era svegliato più volte per controllare che Lucci fosse ancora sulla poltrona; in seguito, spinto dalla preoccupazione che ormai non fosse più fresca, aveva cambiato l'acqua della ciotola e poiché tale pensiero aveva continuato ad assillarlo, si era ritrovato a versare acqua fresca in quella stramaledetta ciotola per circa dieci volte. A questi ostacoli si erano aggiunte le urla di dolore di Jabura, il quale aveva continuato a lamentarsi per il suo orecchio per quasi tutta la notte, finché non era giunto alla salvezza di tutti i componenti della banda il pugno di Blueno...
Decisamente una serata indimenticabile...
Due occhi color nocciola si posarono un momento sull'orologio poggiato sul proprio comodino: le 4.30.
Sospirò, avvertendo sempre più intensamente le suppliche che il suo corpo e la sua mente gli stavano lanciando, desiderose di concedersi almeno qualche ora di riposo. La stanchezza, per fortuna, riuscì a vincere la disputa e Kaku avvertì sempre più la stretta di Morfeo accompagnarlo nel dolce mondo dei sonni, popolato da coniglietti, da nuvole di panna montata, boschi colmi di abeti, occhi neri ed indagatori...
Improvvisamente il biondo spalancò gli occhi, trovandosi a pochi centimetri il viso del proprio compagno di squadra.
Un grosso sasso doveva essersi incastrato nella gola di Kaku, visto il tempo che impiegò per far uscire nuovamente la voce dalla propria bocca
"L-Lucci! Che cavolo stai facendo nel mio letto?!"
Per tutta risposta ottenne delle fusa. Il capo dell'ex carpentiere batté violentemente contro il proprio cuscino, mentre il cuore del giovane tentava di tornare a battere in maniera regolare...Santo cielo...non si era mai spaventato tanto, neppure durante gli anni di addestramento presso il governo mondiale, e pensare che lo avevano abituato a reagire ad ogni genere di situazione...
Il suo cuore si arrestò di colpo quando avvertì un muscoloso corpo muoversi sopra di lui. Lucci stava...stava...perché il sogno di tutta la sua vita cominciava ad assumere i lineamenti di un incubo?
Incurante dello stato di agitazione che si era impadronito del ragazzo, il leopardo continuò a strusciarsi contro quella fonte di calore, manifestando in ogni modo la propria soddisfazione. Infine, prima che il ventitreenne avesse una qualche possibilità di reazione, la lingua di Lucci assaporò le labbra di Kaku.
E fu in quello stesso istante che il leopardo divenne sordo.

Poiché era stato pressoché impossibile non udire l'urlo del componente più giovane del CP9, e giacché in seguito all'arrivo di tutta la squadra Kaku si era categoricamente rifiutato di rimanere solo con Lucci, tutti i membri ospiti di quella villa si erano rassegnati a preparare la colazione, radunandosi nell'ampia cucina-sala da pranzo situata al secondo piano della struttura.
"Kaku non aveva mai urlato in quel modo, Chapapa!"
Blueno annuì, prestando attenzione a non bruciare le crepes che Jabura stava riempiendo di marmellata di mirtilli
"Yoyoi! Il nostro giovane ragazzo non è stato in grado di superare l'ardua prova! Forse era ancora troppo presto per lui!"
"Finiscila, Kumadori" lo ammonì Blueno passando un'altra crepe a Jabura "non è mai stato preparato ad affrontare un simile problema, quindi è plausibile che ne sia rimasto provato"
"Yoyoi! Kumadori è stato altamente indelicato! Per punizione farà harakiri!"
"Lascia stare...non c'è bisogno..." sospirò il biondo, indeciso se trovare l'intera situazione comica o drammatica...Il braccio del compagno dai capelli rosa circondava le spalle del componente più giovane del CP9 fin dal momento in cui i due si erano seduti sul divano della sala. Kaku era grato di tanta premura nei suoi confronti, ma avrebbe preferito che i compagni l'avessero lasciato nella propria solitudine, come avevano fatto con Lucci. Anche se, forse, visto il soggetto in questione, avevano scelto tale opzione per salvaguardare la propria incolumità...
Il moro non aveva alzato lo sguardo neppure un secondo dal momento in cui si era accomodato per terra in un angolo della stanza; neppure quando Fukuro gli aveva messo sotto gli occhi una scodella piena di latte tiepido, che aveva cominciato lentamente a bere. Non riusciva a comprendere il motivo di tutto quel movimento: pochi secondi prima si stava beando del calore che quel corpo profumato emanava, poi si era ritrovato scaraventato a terra col sedere per aria...Era quindi giunto alla conclusione che fosse meglio berci sopra.
Dopo aver versato l'ultima porzione dell'impasto nel padellino, Blueno lasciò che il compagno in grado di trasformarsi in lupo si occupasse della crepe, per poter essere così libero di prepare dell'altro impasto. Corrugò perplesso la fronte prima di osservare "Manca il latte..."
"Certo!" sbottò Califa entrando precipitosamente nella stanza e chiudendo con uno scatto il frigo "quel poco che era rimasto Fukuro ha ben pensato di darlo a Lucci! Così fino alle 6.30, l'ora in cui solitamente arriva il lattaio, dovremo bere qualche altra sostanza! Dire che avevo conservato appositamente quel latte per il mio bagno di latte mattutino..."
"Ma era necessario per mantenere calmo Lucci, chapa..."
"E la mia pelle non merita la stessa considerazione che viene riservata a Lucci?!" tuonò la bionda "tutta questa indelicatezza nei miei confronti! Potrei considerla una molestia sessuale!"
"Oh, andiamo..." sbottò Jabura disponendo l'ultima crepe in un ampio vassoio d'argento "in tutti questi anni che siamo insieme nessuno di noi si è mai sognato di provarci con te. Questo vorrà pur dir qualcosa..."
E dopo che un matterello si fu scontrato con la testa del lupo, Califa afferrò il piatto contenente la colazione del mattino, poggiandolo con una tale delicatezza sul tavolo da far scattare persino Lucci. "Servitevi!" urlò. Infine uscì dalla cucina sotto gli sguardi impauriti e disorientati dei presenti
"Califa sa essere davvero spaventosa, chapapa!" commentò Fukuro in seguito ad un lungo silenzio protrattosi per alcuni secondi
"E' solo stanca" commentò Blueno dopo aver ritrovato la calma consuetudinaria "del resto l'urlo di Kaku ha costretto tutti a destarsi alle quattro e mezza del mattino..."
"Scusate tanto se ho interrotto il vostro sonno!" sbuffò contrariato il soggetto del discorso incrociando le braccia al petto "non è colpa mia se Lucci ha cominciato a comportarsi in modo strano"
"A proposito" esclamò Jabura rinvenendo dal coma profondo in cui era caduto "io non ho ancora saputo che diavolo ha combinato quella palla di pelo per spaventarti tanto". Con rapidi passi il moro spiccò un balzo proprio in direzione di Kumadori, il quale agilmente si allontanò per permettere a Jabura di sedersi a fianco del biondo
"Coraggio" dichiarò, avvolgendo con un braccio le spalle del giovane, imitando il gesto di pochi attimi prima del compagno "raccontami tutto"
Un ulteriore sospiro si levò al cielo. Ma perché, perché nessuno riusciva a capire che tutto quello di cui necessitava l'ex carpentiere in quel momento era di rimanere solo, magari nel proprio letto, libero di farsi una sana e riposante dormita? Un lieve rossore colorò le guance del biondo quando la mente di questi riportò alla luce l'immagine di un certo moretto sdraiato sulla propria persona. Si toccò la fronte con aria dolente. Perché, perché si era deciso a scalare la montagna purgatoriale? Non poteva restarsene all'inferno, in compagnia di quel fenomenale personaggio quale Farinata degli Uberti?
Un forte scossone distolse il giovane dai suoi pensieri "Ehi!" esclamò Jabura, afferrando con una mano il volto del compagno, costringendo così questi a guardarlo "andiamo, non potrà avere compiuto chissà quale oscenità! Se ne parli non pensi che ti sentirai meglio? Certo, se risulterà veramente reo di un peccato orribile, puoi essere sicuro che a punirlo ci penserà il miglior componente dell'ex squadra di assassini professionisti del governo mondiale"
Le labbra di Kaku si distesero in un lieve sorriso in seguito al discorso del lupo. Stava proprio per fare una battuta sulla modestia che contraddistingueva sempre il compagno, quando improvvisamente questi si alzò dal divano di scatto, lanciando una serie di maledizioni nei confronti di una certa persona.
Il biondo si chiese quale potesse essere stato l'inaspettato cambio d'umore che aveva colpito il soggetto in questione, quando notò improvvisamente una sagoma scura attorno alla mano destra del compagno di banda
"GAAAA! Staccati! Staccati subito, dannato bastardo!"
Saltellando da una parte all'altra della stanza, Jabura continuava a dimenarsi e a rompere ogni oggetto che gli capitava a tiro, mentre i denti di Lucci si conficcavano sempre più nella carne del lupo. Quando il vassoio della colazione cadde rovinosamente a terra e una decina di tazze seguirono la stessa sorte, il biondo comprese che era necessario intervenire il prima possibile
"Lucci! Lucci, basta! Lascia immediatamente Jabura!"
Dimostrando tutta la testardaggine che sempre caratterizzava il moro, questi non mollò affatto la presa, continuando a mordere con forza la mano del ragazzo. Ci volle la forza di ogni componente del CP9 per riuscire nell'impresa e anche dopo aver staccato il leopardo da Jabura, il primo dovette essere tenuto a freno da Kaku, il quale lo catturò fra le proprie braccia, sedendosi al contempo sul divano.
Ogni persona presente all'interno della stanza cercò di riprendere fiato dopo l'estenuante lotta che li aveva visti impegnati. Kaku si passò una mano sulla fronte asciugandosi il sudore, mentre il suo sguardo esibiva il severo rimprovero che stava per esternare a voce alta "Cattivo Lucci, cattivo. Questo non si fa"
Il soggetto interpellato non mostrò alcun segno di pentimento: preferì invece accomodarsi meglio sulle ginocchia di Kaku, poggiando il capo sulla spalla del compagno e cominciando ad esibire la propria contentezza nel trovarsi in quella posizione. Il biondo sbuffò: se Lucci pensava che in quel modo avrebbe ottenuto il suo perdono, beh...aveva perfettamente indovinato.
Certo, lo sapeva che avrebbe dovuto mostrarsi furibondo e contrariato dal comportamento del leopardo, ma già l'ex carpentiere non era mai riuscito a resistere all'espressione seria e indecifrabile del moro quando questi si trovava in perfette condizioni di salute, figuriamoci quando faceva le fusa...
Inoltre, per quanto riguardava la collera, ne esprimeva più che a sufficienza un'altra persona, in quel momento...
"Questa è la volta buona che lo castro! Che cavolo, è sempre il sottoscritto la sua preda preferita!" sbraitò, mentre Kumadori curava la mano lesa "Comincio a credere che abbia conservato qualche reminiscenza sulla nostra rivalità..."
"Possibile che tu non capisca mai nulla, razza di citrullo?! Ti sei avvicinato troppo a Kaku, assumendo un atteggiamento fin troppo affettuoso secondo il parere di Lucci e questi, per difendere l'oggetto di sua proprietà, ti ha attaccato. Eri già stato avvisato su questo aspetto, ma il tuo cervello deve essere talmente piccolo che necessita di essere svuotato di tutte le informazioni raccolte precedentemente per poterne assumere di nuove"
Un lungo silenzio tombale si propagò nella stanza. Il primo che ebbe il coraggio di riprendere la parola fu proprio il destinatario dei vari complimenti espressi nei suoi confronti pochi attimi prima "Ehm, Califa, entro quando riuscirai a ritrovare la tua usuale compostezza?"
"Nel momento in cui arriveranno il lattaio e il giornalaio. Oh, eccoli!" esclamò alzandosi dalla propria postazione, mentre gli altri membri presenti nella stanza ringraziavano il cielo per quegli arrivi tanto attesi.
Grazie alla finestra aperta che dava sul cortile, i maschi poterono facilmente sentire la conversazione fra l'ex segretaria di Water Seven e i personaggi appena giunti
"Oh, caro signor Mikawa, lei è sempre così gentile a disturbarsi nel venire fin qui...Ma guarda quanto latte ci ha portato! Accidenti, peseranno davvero tantissimo questi contenitori, tanto sono grossi! Veramente enormi! Sarebbe una vera e propria molestia sessuale se una dolce fanciulla indifesa dovesse portare da sola tutto questo peso..."
"Abbiamo capito, abbiamo capito! Siamo già qua! E' inutile che alzi ancora la voce!"
Così, dietro il "gentile" invito della loro compagna, la banda degli ex assassini scaricò la merce arrivata, grata del fatto che almeno in quel modo sarebbero stati in grado di gustarsi in pace un'ottima colazione. Blueno depose a terra l'ultimo contenitore rimasto, mentre l'unica donna del gruppo salutò il lattaio allontanarsi lungo la via che conduceva alla città
"La ringrazio per la sua gentilezza, signor Mizuishi" affermò gentilmente la bionda mentre si faceva consegnare il giornale "Sono desolata nel non potermi intrattenere ancora qualche minuto con lei; purtroppo non ho ancora avuto modo di gustare una sana colazione"
"Dammi qualche minuto e potrai ottenere tutto quello che vorrai" Il più robusto membro del gruppo si caricò sulle spalle due contenitori di latte, varcando allo stesso tempo la soglia di casa "A proposito: pensate che Lucci gradirebbe mangiare una crepe? Intendo, anche se ora è..." una breve esitazione precedette la rapida occhiata all'estranea figura presente in quel momento "...in queste particolari condizioni"
"Penso proprio di si..." mormorò Kaku pensieroso, facendo allo stesso tempo attenzione a non versare una minima goccia del prezioso contenuto che trasportava "Ehi Lucci, che ne dici di una bella crepe? Lucci..." Il biondo volse lo sguardo attorno a sé. Lente goccioline di sudore cominciarono a rigare il suo giovane viso nel momento in cui non riuscì a scorgere da nessuna parte la figura del moro. La stessa Califa dimostrò la propria inquietudine dalla voce incerta con cui sussurrò "Ma dove è finito? Era qui con noi poco fa e la porta di casa è rimasta chiusa fino ad ora..."
"Ah, parlate del vostro compagno dai lunghi capelli mossi?" s'intromise il giornalaio con un piede già su un pedale "E' andato in città. Almeno penso che sia così visto che l'ho visto salire sul carro del signor Mikawa. Probabilmente ha chiesto a questi un passaggio..."
Non una parola fu emessa dai sette membri del CP9. Solo una pesante bestemmia uscì dalle labbra di Jabura quando Kaku lasciò la presa sul contenitore del latte che cadde giusto giusto sul piede del lupo...


Continua...

"Dove si è cacciata l'autrice?"ndIchigo "E' andata a festeggiare il superamento dell'esame appena sostenuto"ndIshida "Quindi tocca nuovamente a noi scrivere i ringraziamenti?" "Esatto"

x Sabaku no Yugy: Lieta che il cap ti sia piaciuto^_-

x Kiahb26: Eh, purtroppo Kaku è ancora ai piedi del purgatorio: siamo solo agli inizi delle sue sventure ("Cosa?!" ndKaku "Non faccia così, Kaku-san...ecco: tenga un biscottino per tirarsi un po' su" ndIshida "Voglio che Lucci torni come prima"ndKakuconlelacrimementremangiailbiscottino)

x red queen: Sigh, io spero tanto che Oda in seguito mostri ancora il cp9. Mi è piaciuta tantissimo questa saga, a differenza di quella di Alabasta-_-

x Crow: ^///^ Grazie, sei sempre molto gentile

x Karin93: Visto, Kaku? Tutti ti adorano, nonostante tu sia uno spietato e freddo assassino ("Se è per questo l'autrice adora anche Ishida che è un freddo ed arrogante quincy" ndKurosaki "EHI!" ndIshida "lo stesso quincy che io venero" ndIchigo -//- ndIshida)

lovedrac: Si, sono qui! Perdona il ritardo. Esami permettendo conto di aggiornare settimana prossima, almeno spero. Al prossimo cap

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Capitolo 4
*** Atto IV ***


Gli abitanti del boschetto che attorniava la pacifica cittadina dell'isola erano abituati a godere una vita tranquilla e pacifica, cullati dal leggero venticello che solleticava le foglie degli alberi e riscaldati dal tepore dei raggi del sole. Fu con gran stupore e spavento, quindi, che gli inquilini di quel luogo assistettero all'arrivo di due furie, difficilmente identificabili, considerando la velocità con cui procedevano; in effetti le due sagome in questione avevano ottime ragioni per affrettarsi a quel modo...
"Oh cielo! Cielo! Cielo!"
"Kaku, a meno che non tu abbia aderito recentemente a qualche religione, ti consiglio vivamente di piantarla con queste tue invocazioni o giuro che ti seppellisco in questo bosco!"
Le minacce del moro sembrarono non aver subito alcun benefico effetto sul compagno, visto che questi continuò a mormorare preghiere durante tutto il tragitto. Jabura sospirò: quando era diventato membro del gruppo di assassini chiamato CP9, l'agente in grado di trasformarsi in lupo non si sarebbe mai aspettato di dover affrontare, un giorno, una situazione del genere...
"Insomma, Kaku! Capisco la tua agitazione, ma vedi di controllarti! Ormai siamo in prossimità del centro, dove finalmente riprenderemo quel gattaccio"
"E se non dovessimo riuscire a trovarlo?! Se si fosse perso, ferendosi accidentalmente con qualche cosa?! Vista la sua attuale condizione potrebbe non essere in grado di reagire nel caso dovesse trovarsi di fronte ad un pericolo...O santo cielo! E se qualcuno l'avesse rapito?! Lui, povero indifeso micino!"
"M-micino?! Senti Kaku, quella sottospecie di sciacallo travestito da gatto è stato in grado di rendere la mia faccia simile ad una grattugia, oltre ad aver ridotto a brandelli buona parte del mio corpo. Quindi, caso mai, dovresti pregare che quella stramaledetta pulce non faccia nulla ad altri ipotetici poveri di senno che avranno la malaugurata idea di avere a che fare con lui!"

Suoni mai uditi prima; diversi odori, talmente numerosi da essere difficilmente identificabili uno per uno; ma l'aspetto che colpì maggiormente il leopardo fu la presenza di un così elevato numero di persone, ogni personaggio diverso dall'altro...E nessuno rassomigliante all'unica persona che in quel momento desiderava vedere.
Dopo essere sceso dal carro di quel signore, Lucci aveva deciso di avviarsi verso una grande via lastricata, spinto sia dalla curiosità che dalle alte imprecazioni lanciate dal lattaio nel momento in cui questi aveva trovato vuoti i contenitori riservati alla locanda della città.
Il leopardo aveva sperato di incontrare subito quel simpatico ragazzo dal lungo naso, ma non gli sembrava di percepire il suo odore. Cominciò a chiedersi se in questo non avesse rivestito un ruolo importante quello sgradevole umano che puzzava di cane bagnato. Ormai aveva capito perfettamente che quell'infido individuo stava cercando di portargli via il gentile ragazzo dal sorriso solare. I vari passanti si scostarono intimoriti quando udirono un basso ringhio provenire da un misterioso ragazzo seduto nel bel mezzo di un marciapiede...

"Kaku! Rallenta, maledizione! Rischi di farti venire un infarto se continui a correre in quel modo!"
"L'infarto mi verrà se non riuscirò a trovare subito Lucci!" esclamò il biondo, vagando lo sguardo attorno in cerca di un qualche indizio. Con un lamento spezzato a metà si lasciò cadere pesantemente a terra "Oggi è il giorno del mercato! Come potremo trovarlo in mezzo a tanta confusione? Lucci si sarà sicuramente nascosto..."
L'ansia presente negli occhi dell'ex carpentiere lasciò posto ad una forte inquietudine nell'istante in cui udì una sinistra e prolungata risata. Il suo sguardo si soffermò sul sorriso beffardo e l'espressione esaltata impressi sul volto del suo compagno di squadra. Santo cielo...Non bastava il capo, ora si aggiungeva la pazzia di Jabura...
Prima che la pozza di depressione nella quale era caduto il membro più giovane del CP9 si allargasse a tal punto d'inghiottire il ragazzo, il moro parlò "Non agitarti inutilmente, scimmietta, ho i miei buoni motivi per ridere! Siccome la mia mente geniale aveva ben presupposto le difficoltà che avremmo potuto incontrare, ho portato con noi il mezzo che ci permetterà di uscire trionfanti da questa impresa!"
E l'espressione sorpresa di Kaku mutò in uno splendido sorriso "Hattori!"
Il piccione rispose con entusiasmo a quel festoso richiamo, cominciando a svolazzare allegramente attorno al capo dell'ex lavoratore della Galley-la
"Ora capisci?" continuò il moro, incrociando le braccia al petto con un'aria soddisfatta "l'unica fortuna derivata dall'avere un capo tanto bastardo e bizzarro come Lucci è il fatto che il suo animale da compagnia presenta le medesime caratteristiche del suo padrone. Hattori è sempre stato in grado di ritrovare Lucci, ovunque egli fosse. A volte mi chiedo se anche il pennuto non abbia mangiato il frutto del diavolo Felis Felis...Ehi! Che diamine!"
Kaku ridacchiò, mentre Hattori tornava a posarsi sulla sua spalla "Come hai detto tu, il nostro caro animaletto possiede i medesimi pregi di Lucci, e ovviamente gli stessi difetti, tra i quali vi è la permalosità..."
Un ringhio sfuggì alle labbra del moro, mentre una mano andava ad accarezzare la parte della testa lesa dal becco del volatile "Me ne sono accorto..."
"Bene, Hattori" esclamò il biondo, facendo poggiare il piccione sul suo braccio "ora più che mai necessitiamo della tua collaborazione. Portaci da Lucci"
Non appena Kaku ebbe concluso il discorso, il piccolo Hattori spiccò il volo, iniziando la ricerca del proprio padrone.
Avere le ali costituiva per il piccione una grande agevolazione, in quanto poteva sovrastare indisturbato le varie bancarelle disseminate in ogni parte della piazza centrale. Un'agevolazione che i due umani non possedevano, a giudicare dalle varie bestemmie lanciate dai due e dai proprietari delle bancarelle...
Le labbra del biondo si lasciarono sfuggire un ansimo "Jabura, stai bene?"
"Credo di si" sbottò il moro, seguitando a correre "ma, diavolo! Non pensavo che un pezzo di torta potesse fare così male"
"Guarda che quella signora non ti ha lanciato un pezzo di torta" spiegò il giovane ruotando il capo in modo da poter guardare in volto il lupo "ma un mattone"
"Che?!"
Prima che il moro potesse cominciare a manifestare a voce alta tutto il bene che pensava nei confronti di quella gentile vecchietta, l'improvviso ed eccitato tubare di Hattori portò i due membri del CP9 a concentrare l'attenzione davanti a loro
"Lucci!" urlò al colmo della felicità il biondo nello scorgere la figura del compagno, mezzo nascosto in un vicolo poco distante da loro. La medesima gioia sembrava aver contagiato il piccione, il quale cominciò a svolazzare allegramente sopra il capo del proprio padrone il quale, proprio in quel momento, alzò lo sguardo verso il cielo per cercare di capire la cagione di tanto frastuono.
Se i tanti anni passati presso il governo mondiale non avessero addestrato Kaku a celare le proprie emozioni, il giovane avrebbe lasciato scorrere le lacrime di sollievo che sentiva premere agli angoli degli occhi. Lucci stava bene!
Osservò i suoi lunghi capelli neri, gli occhi profondi intenti a fissare il volatile sopra il proprio capo, le labbra sottili chiuse in un sorriso spento, sulle quali cominciò a passarvi più volte una lingua...
Un lungo lamento sfuggì a Jabura nel momento in cui andò a picchiare contro il corpo del compagno, improvvisamente bloccatosi nel mezzo della strada
"Ehi, che diavolo ti prende?!" ringhiò il lupo, spingendo brutalmente l'altro con un calcio "guarda che il gattaccio è lì, a pochi passi da noi!"
Kaku non riusciva a sentire quello che il compagno gli stava dicendo. Lente goccioline di sudore cominciarono a incorniciare il suo giovane viso, mentre un lievo tremore aveva preso d'assalto le sue mani. Pregò in cuor suo di sbagliarsi, di essere soltanto vittima di un'errata supposizione...
Ma quando Lucci tornò più volte ad inumidirsi le labbra e, soprattutto, nell'istante in cui l'ex carpentiere della Galley-La vide una particolare luce illuminare gli occhi del proprio capo, Kaku capì di non essersi sbagliato.
Non ebbe neppure il tempo di gridare "Lucci, no!" che il soggetto interpellato spiccò un salto verso l'alto, riuscendo quasi ad afferrare la coda del piccolo volatile il quale, completamente disorientato e terrorizzato dal comportamento del proprio padrone, fuggì alla ricerca di un riparo. E disgraziatamente il moro, neppure in quella forma, si dimostrò un tipo da desistere al primo insuccesso...
"Lucci, fermo! Torna qui!" urlò il biondo precipitandosi all'inseguimento, seguito a sua volta dall'uomo in grado di trasformarsi in lupo
"Ehi, ma che diavolo è preso a quel pazzo?!" urlò, seguitando a correre per evitare di perdere di vista anche il componente più giovane della banda "è il suo piccione, porca miseria! Ho sempre pensato che fosse l'unico essere vivente per il quale provasse una qualche emozione umana! Una volta l'ho visto perfino parlarci assieme!"
"Certo, ma in questo momento Lucci ragiona e si comporta come un gatto, perciò in Hattori non vede altro che un buon pasto...Maledizione, come ho potuto non pensar prima a una simile eventualità?! Era del tutto prevedibile..."
"Risparmiati l'autocritica, ora quello che conta è cercare di fermare quel demonio e...Che diavolo è quel casino?!"
La strada che si presentava davanti ai due membri della squadra di assassini era disseminata dalla mercanzia delle varie bancarelle presenti, ora ribaltate. Molte donne e uomini si trovavano chini e intenti a raccogliere i pochi frutti rimasti intatti, mentre altre persone tentavano di aggiustare i pochi oggetti che non sembravano del tutto rovinati. I bambini sembravano gli unici a non apparire contrariati da tutta quella confusione: difatti avevano cominciato a gareggiare nell'evitare i vari ostacoli presenti a terra, gioco che non causava altro che danni alla poca mercanzia rimasta integra...
Lunghi brividi freddi scesero lunga la schiena dei due forestieri, al solo pensiero di dover fronteggiare la rabbia di tutti quei mercanti...Speravano di risultare invisibili alla maggior parte delle persone presenti e forse ci sarebbero anche riusciti, considerato il disordine del momento...Ma la fortuna non si era mai dimostrata assai benigna nei confronti del CP9 e anche in quell'occasione non fece eccezione...
"Aspettate un attimo: quei due non sono amici di quella furia che ha provocato questo disastro?"
Una voce di donna seguì la prima che si era levata "Si! Li ho visto assieme, in alcune occasioni! Sono quel gruppo di forestieri da poco sbarcato sull'isola"
"E anche coloro che rimedieranno a questo disastro!"
La folla cominciò ad accerchiare i due, il quali si trovarono in breve costretti alle spalle al muro. Per degli assassini del loro calibro sarebbe stato un gioco da ragazzi liberarsi di tutte quelle persone, anche senza causare loro danni. Purtroppo la necessaria permanenza sull'isola non consentiva loro di optare per tale sbrigativa scelta.
Dovevano pensare ad una soluzione e alla svelta...

"Prima che li perdessimo di vista mi è sembrato che Lucci fosse sceso lungo queste scale"
"..."
"Se affrettiamo il passo dovremmo riuscire a raggiungerli"
"..."
"Fortunatamente non siamo stati intrattenuti troppo a lungo, quindi abbiamo buone possibilità di ritrovarli"
All'ennesimo silenzio del compagno, Kaku volse il capo con un gesto colmo di stizza, per poi urlare "Insomma, Jabura, sei caduto in letargo? Vuoi dire qualcosa?"
Quello che uscì dalla bocca del moro non corrispondeva perfettamente a quello che il biondo avrebbe voluto sentire...Dopo che furono passati alcuni minuti e il ventitreenne fu certo che il compagno avesse ormai sfogato tutta l'ira che aveva in corpo, il giovane decise di riprendere la parola
"Capisco come ti senti, ma cerca di essere ragionevole: era l'unica soluzione che potevamo scegliere, in quel momento"
"Certo, una scelta perfetta! Peccato che non sia stato tuo il portafogli svuotato fino al suo ultimo centesimo!"
Il capo di Kaku si abbassò, mentre le sue gambe cercavano di non perdere velocità. Tossicchiò imbarazzato "Ehm, si, è vero, ma d'altra parte devi comprendere le ragioni degli stessi abitanti. In fondo a causa di Lucci buona parte della loro mercanzia è stata rovinata..."
"Ed ovviamente è toccato al sottoscritto pensare al loro risarcimento!" tuonò il moro, le guance rosse dal continuo gridare "quello stramaledetto gattaccio bastardo...non poteva aspettare che lo raggiungessimo per portarlo a casa, no! Lui doveva inseguire il suo pollo lungo le bancarelle del mercato, saltando su ognuna di queste e fracassando ogni cosa che gli capitava a tiro!" Kaku non poté evitare di lanciare al compagno uno sguardo preoccupato quando questi lanciò un lungo ed acuto ringhio
"Sbrighiamoci a raggiungere quel sacco di pulci!" esclamò superando il compagno "ho bisogno di sfogare la mia rabbia su qualche cosa e ho già un'idea di cosa, o meglio chi, potrei utilizzare..."
I due giovani continuarono a correre per un bel pezzo sui tetti delle case, nella speranza di scorgere con maggiore facilità gli oggetti dei loro desideri. Vagarono a lungo lungo le vie della cittadina senza individuare alcun segno che li potesse portare sulla buona strada, quando improvvisamente, nel momento in cui avevano cominciato a perdere del tutto le speranze, non si profilò ad un centinaio di metri davanti a loro una bianca figura che procedeva a grande velocità. Non passarono alcuni secondi che dietro questa comparve una sagoma mora, alla cui vista i due ex assassini del CP9 urlarono contemporaneamente
"Lucci!"
"Maledettissimogattacciodellapeggiorspeciecheilcielotimandiunfulmine! Vieni subito qui!"
Nessuno dei due richiami distolse l'uomo che aveva mangiato il frutto del diavolo Felis Felis dalla sua caccia e Kaku capì prontamente che avrebbe dovuto raggiungere per primo Lucci, se non voleva che Jabura tenesse fede al suo giuramento. Seppure il biondo non fosse del tutto sicuro che il lupo sarebbe riuscito nel proprio intento, condiderato il soggetto delle sue mire. In ogni caso, l'ex carpentiere della Galley-La cominciò ad aumentare di velocità, soprattutto quando iniziò a notare il progressivo rallentamento di Hattori: il povero piccione doveva star scappando da chissà quanto tempo ed ora era probabilmente giunto al limite delle sue forze. I due giovani dovevano raggiungere Lucci e il suo animale da compagnia il prima possibile, allo scopo di evitare che il primo potesse commettere un errore irreparibile.
Certo, il capo del CP9 in quel momento non era cosciente delle proprie azioni, ma il ventitreenne sapeva benissimo che, una volta riacquistata la lucidità, il moro non si sarebbe mai perdonato se qualcosa fosse accaduto ad Hattori, e soprattutto se a causargli qualche danno fosse stato proprio il suo padrone...
Ma il piccione non era l'unico soggetto ad essere provato da tale inseguimento: tutte le energie di cui disponevano i due giovani componenti del CP9 stavano cominciando lentamente ad esaurirsi, essendo passato troppo tempo dall'inizio di quella estenuante caccia. Kaku avrebbe cominciato a sputar sangue piuttosto che desistere, ma il componente più giovane della squadra non avrebbe messo la mano sul fuoco per il proprio compagno: da alcuni minuti, infatti, il moro aveva concentrato il proprio sguardo sul terreno sotto i propri piedi e il biondo iniziava a temere che quello fosse un sintomo della stanchezza che cominciava ad intaccare le forze del lupo. Quando questi abbassò ancor più la testa ed ebbe emesso un lungo sospiro, Kaku decise che era giunto il momento di imporre a Jabura una sosta: mentre questi avrebbe approfittato della pausa per riprendersi, il ventitreenne avrebbe proseguito nella corsa, nella speranza che i polmoni non lo abbandonassero da un momento all'altro.
Nel momento in cui Kaku schiuse le labbra, tuttavia, non fu sua la voce ad essere udita. E nemmeno sua fu la colpa di quello che avvenne dopo pochi istanti. Il sospiro emesso da Jabura non era, come il biondo aveva erroneamente interpretato, una manifestazione della propria incapacità a proseguire, ma lo squillo di tromba che annunciava la catastrofe: il lupo, infatti, aveva semplicemente riempito i propri polmoni di aria per poter urlare "Adesso mi hai davvero stancato, pezzo d'idiota!", per poi lanciare con tutte le forze che gli erano rimaste il mattone, di cui aveva sperimentato personalmente la durezza, sul capo dell'oggetto delle loro ricerche.
E, sarà stato un improvviso interessamento di madama Fortuna, la disperazione che aveva accompagnato quell'atto o il fatto che proprio in quel momento Lucci si fosse fermato per tentare un nuovo balzo verso il piccione, il mattone riuscì a raggiungere in pieno la sua meta.


Continua...

x Kiahb26: Anch'io seguo il manga e difatti sono stata felicissima di vedere ancora una volta insieme i cari membri del CP9^_-. Spero che Oda li mostri al più presto, ma essendo stati fra gli ultimi nemici affrontati dalla ciurma di cappello di paglia, temo che dovremo aspettare parecchio-_- (ora che ci penso tra un po' uscirà anche il X film di One piece, magari Oda mostrerà pure il cp9 fra i protagonisti*__*). Grazie mille per la tua recensione

x Crow: Eh eh, sotto sotto anche il nostro micione prova qualche sentimento umano ("Che?! Quella carogna non ha niente di umano!" ndJabura "Calmati, Jabura: anche tu stai ottenendo grandi apprezzamenti dai lettori" ndIchigo "Anche se continuano a prefergli Lucci-san" ndIshida Y_Y ndJabura "...quanto ti ha dato Lucci-san per dire quelle parole?" ndIchigo "Mi ha comprato una nuova macchina per cucire ^^" ndIshida "Lucci!" ndkakuindignato "Cosa?" ndLuccinonsonoaffattopentito

x beyond_thed: Ecco qua il capitolo, spero ti soddisfi^_-

x red queen: "Coniglietti?!" nnkaku "Era per darle un aspetto più umano, Kaku-san" ndUryuu "Io non sogno coniglietti! >_<" "Cosa, allora?" "...-///- gatti..." "...Hm, scommetto un felino in particolare..."

x Karin93: Eh, cari animal...cioè, cari uomini del cp9^^'. Grazie mille per il tuo commento, spero ti piaccia anche questo capitolo

x night96: Povero Jabura...e pensare che ne vedrà ancora delle belle...("Cosa?!" ndJabura "Il pubblico sembra gradire le sue sfortune, Jabura-san" ndIshida "Io un po' meno!" ndJabura)

x lovedrac: Grazie! (anche per gli esami^_-). Mi auguro che anche questo nuovo capitolo risulti simpatico

x bobbyz: yoyoiii! Felice che la fic ti piaccia e di conoscere un'altra fan di Kaku^_-

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