La nostra piccola Regina Serena

di Crepuscolina13
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Serena ***
Capitolo 2: *** gli Star Labs ***
Capitolo 3: *** la vertigo ***
Capitolo 4: *** conoscenze ***
Capitolo 5: *** sul serio? ***
Capitolo 6: *** flashback ***
Capitolo 7: *** idee confuse ***
Capitolo 8: *** idee confuse parte 2 ***
Capitolo 9: *** Arrow ***
Capitolo 10: *** un padre,una madre e una figlia ***
Capitolo 11: *** un padre,una madre e una figlia parte 2 ***
Capitolo 12: *** madre e figlia ***
Capitolo 13: *** Padre e figlia ***
Capitolo 14: *** Ufficialmente una famiglia ***
Capitolo 15: *** Il rapimento ***
Capitolo 16: *** Progetti per il futuro ***



Capitolo 1
*** Serena ***


Salve,il mio nome è Serena,purtroppo non conosco il mio cognome,18 ani fa sono stata abbandonata sulla soglia di un orfanotrofio all'età di 6 mesi circa nella città di Central City,dove tutt'ora abito,in un piccolo appartamento dove da poco,appena raggiunta la maggiore età,sono venuta ad abitare. Dei miei genitori non so praticamente nulla,mi hanno abbandonata lasciandomi in “eredità” una collana con ciondolo a forma di una freccia verde con dietro scritto “alla nostra piccola Regina Serena” e una lettera,ogni tanto nei momenti di sconforto la rileggo,come adesso. Ho saputo da pochi minuti che nessuna delle università in cui ho fatto richiesta mi ha accettata,così corro in camera da letto,a prendere quella maledetta lettera che molte volte ho odiato e amato e la rileggo per la miliardesima volta.

 

Cara Serena,si è questo il tuo nome,non puoi immaginare come il mio cuore e quello di tuo padre stiano andando i frantumi in questo momento,ma non abbiamo altra scelta,dobbiamo farlo affinchè almeno tu ti salvi,non possiamo dirti le ragioni della nostra scelta,ma speriamo vivamente che tu porti sempre al tuo bellissimo collo la collana che ti lasciamo in dono,ti proteggerà dai demoni di questo mondo,e sappi che quella piccola e insignificante freccia rappresenta chi sei veramente e ricorda sempre che il nostro amore per te è infinito come l'amore fra i tuoi genitori.

Con affetto O e F

 

Ormai non piangevo neanche più,è vero mi avevano abbandonata,ma questa lettera mi faceva sentire amata.

Da piccola avevo provato ha immaginare i nomi dei miei genitori,non sapevo se la O appartenesse a mia madre o mai padre,uguale per la F,ma ormai avevo deciso che i miei genitori si chiamassero Oscar e Federica,Oscar perchè da piccola desideravo tanto ricevere un oscar per la miglior bambina chiacchierina del mondo,visto che sono davvero chiacchierona,e quando mi parte il discorso non ce più nessuno in grado di fermarmi,e Federica perchè era la mia migliore amica all'orfanotrofio,bè non propriamente un amica umana,eh gia purtroppo anche se avevo un carattere solare e simpatico non riuscivo a fare nessun tipo di amicizia in quel posto triste,così la mia migliore amica divenne presto una pianta,lo so è un po strano ma d'altronde la fantasia di una bambina piccola non ha limiti. I cassetti dei ricordi si aprirono,e il ricordo di come trovai Federica invase la mia mente.

 

Era la vigilia di natale,le nostre tutrici avevano portato noi bambini ha comprare l ' abete per l albero di natale,mentre stavo curiosando in giro trovai una piccola felce,ricoperta di neve,provai così tanta tristezza per lei,così piccola e abbandonata in mezzo a quegli abeti alti e imponenti,sicuramente stava morendo di freddo così la portai con me e la feci vedere a una delle tutrici -possiamo portarla con noi?- -no Serena,siamo venuti per un abete non per una felce- -per favore,se la lascio lì morirà di freddo- supplicai -cara mi dispiace così tanto ma non abbiamo soldi sufficienti- non risposi,ormai arresa, mi diressi a posare dove avevo trovato la piccola felce -Aspetta un attimo bambina!!- mi girai in direzione della voce e vidi il proprietario venire in contro a me ed alla tutrice -scusami,ho sentito che vorresti comprare questa felce,che ne dici se te la regalo?- io rimasi ha bocca aperta,per fortuna ci pensò la tutrice a dire qualcosa -ne è sicuro?- -certo!,vede,ho notato la collana che porta al collo la bambina,e siccome io tanti anni fa sono stato salvato da una freccia ,così mi sono detto perchè non fare un regalo di natale a questa bambina,tanto non ci facevo nulla di chè con quella felce- - grazie mille-riusci a pronunciare.

 

Per me quell'uomo fù per tanti anni la personificazione di babbo natale,bè finchè ho creduto ha babbo natale. Purtroppo Federica morì 6 anni dopo,quando per punizione un istitutrice particolarmente cattiva la tirò per terra,rompendo il vaso in mille pezzi,ovviamente non avevamo soldi per un nuovo vaso,quindi Federica deperì velocemente.

Mi riscossi dai miei pensieri e mi diressi in cucina a prendere il giornale,e l'apri alla pagina di annunci lavorativi,fortunatamente c'erano molti annunci,ma l'unico alla mia altezza,visto che non avevo titoli universitari, era la donna,in questo caso ragazza,della pulizia agli Star Labs,i famosissimi Star Labs.

Con uno scatto mi alzai dalla sedia,e corsi a prepararmi,raccolsi i miei lunghi capelli neri in una coda,misi le lenti a contatto,e un monotono vestitino verde con l'immancabile collana,presi al volo le chiavi della macchina,e mi diressi fiduciosa delle mie capacità pulitive agli Star Labs.

 

Autore:Grazie mille per essere arrivati a leggere fino a qui,sperò di ricevere almeno una recensione anche negativa....lo so sono fissata con la felce,ma non ho potuto resistere visto anche i recenti avvenimenti(quel poliziotto soccomberà di fronte alla mia ira XD)

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Capitolo 2
*** gli Star Labs ***


capitolo 2:gli Star Labs

 

Parcheggiai l' auto nell'immenso parcheggio,e mi diressi alla hole -scusi,sono venuta per il posto di donna delle pulizie- -oh certo,non si è presentato nessuno per quel posto quindi direi che è suo,però ha una settimana di prova,cominciamo da oggi- -oh certo- acconsentì subito,almeno avrei avuto qualche liquido in entrata -lei signorina.....- -Serena- -Serena lei dovrà pulire solo le aree amministrative e di accoglienza,le è tassativamente vietato mettere piede nei laboratori,e se trova qualche provetta a giro nelle stanze non la tocchi,chiami subito me ,sa il nostro capo è un po sbadato e molto spesso lascia a giro pezzi dei suoi esperimenti- -ricevuto- dissi al volo,questa donna era molto professionale,decisamente troppo professionale non mi aveva neanche dato il tempo di presentarmi come si deve. Mi condusse nello sgabuzzino,dove mi lasciò una mappa -prima di andarsene serena è pregata di ritornare da me per firmare alcune scartoffie- -certo- .

Feci un bel respiro,mamma mia quella donna mette soggezione. Mi misi l'uniforme,bè un semplice grembiule,e trascinai con me il carrello delle pulizie con tutto l occorrente,presi la mappa e mi diressi ai bagni,bè prima li pulisco e più tardi ci ritorno pensai. Dopo una mezz'oretta i bagni erano puliti e mi diressi agli uffici vicini,passando per i corridoi mi fermai a vedere gli articoli di giornale appesi al muro,raccontavano la storia degli Star Labs,una ventina di anni fa erano caduti in disgrazia per colpa di un esplosione di un acceleratore di particelle,ma fortunatamente avevano superato quella crisi,ed ora erano di nuovo i più bravi sul mercato.

Pulì gli uffici per un 'altra oretta cantando fra me e me alcune canzoni famose,ma all'improvviso in un cestino trovai dei vetri di provetta,eo, ma ti pareva che il mio primo giorno di lavoro non succedesse qualcosa e proprio in quel momento la porta si aprì -scusi chi è lei?e cosa ci fa nel mio ufficio?- chiese l'uomo appena entrato,sobbalzai dallo spavento e i vetri che avevo in mano mi caddero per terra,mi abbassai velocemente ha raccoglierli ma una scheggia di vetro mi tagliò il palmo della mano,l'uomo alla vista del sangue raggelò – signorina mi ascolti bene,in questo momento nel suo sangue sta circolando una potentissima droga mortale di nome vertigo,fra pochi secondi svenirà- -cos...-cercai di dire qualcosa ma non riuscivo a parlare – stia calma,non si agiti,io ho l'antidoto,ma in questo momento si trova a Starling City,so che non mi conosce,ma deve fidarsi, venga con me- ascoltai a malapena le sue parole,i battiti del mio cuore triplicarono,il sangue nelle mie vene cominciò a scorreva velocissimo ma sentivo un agghiacciante freddo e prima di svenire riuscì solamente a dire -per favore mi aiuti..........

 

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Capitolo 3
*** la vertigo ***


capitolo 3:La vertigo

pov Barry Allen

Sfrecciavo per le strade veloce come non mai,era tutta colpa del mio disordine se questa ragazza sconosciuta ora aveva in circolo della vertigo,mi stavo dirigendo a Starling City,dall'unica persona che poteva salvare questa ragazza.

Feci irruzione nel covo di Arrow,ma solo Diggle era presente -o mio dio cosa è successo?- -ho bisogno dell'antidoto per la vertigo,subito!!- Diggle si precipitò a prendere la siringa senza farmi domande e veloce solo come io potevo glielo iniettai alla ragazza,che stesi sulla ormai abituale barella per feriti,e finalmente potei tirare un sospiro di sollievo -Barry chi è questa ragazza?- già,bella domanda pensai -non ne sono sicuro,credo una nuova lavoratrice degli Star Labs,l'ho trovata nel mio ufficio che puliva un cestino,ha trovato vetri di una provetta contenente una vertigo potenziata che ...incautamente avevo lasciato a giro.......quanto sono idiota!- -ehi Barry non è colpa tua- -si invece- -mi spiegate perchè per voi eroi è sempre colpa vostra??- chiese Diggle arrabbiato -cos..?-provai a chiedere -niente lascia perdere- proprio in quel momento suonò il mio cellulare,era un messaggio di Caitlin:

emergenza meta-umano,è richiesta la tua presenza <3

-Diggle emergenza devo andare- -cosa?eh io cosa le dico quando si sveglia?- -inventati qualcosa,tornerò a prenderla- -almeno ce l'ha un nome questa ragazza?- -ehm non ne ho idea- - grandioso!-rispose sarcasticamente Diggle,ma ormai stava già parlando da solo.

pov Felicity

Dopo aver mangiato al Big Belly Burger io e Oliver,mio marito da 5 anni,modestamente non aveva potuto resistere al mio fascino,o mio dio Felicity ti stai vantando col tuo stesso cervello,smettila subito!comunque dicevo che dopo aver mangiato,io e Oliver andammo al covo,ma quando entrammo trovammo una sorpresa,-ma cosa è successo?-chiesi alla vista del corpo di una ragazza steso sulla barella -Barry è passato a salutarci lasciandoci in affidamento questa sconosciuta ragazza che si è sbadatamente tagliata con vetri contenenti vertigo- -oh povera,scommetto è tutta colpa di Barry e del suo disordine-dissi ridendo -e Barry ora dovè?- chiese Oliver,diggle alzò le spalle e rispose -emergenza,ha detto sarebbe tornato a prenderla- io scoppiai a ridere -conoscendo Barry se ne dimenticherà,è meglio se cominciamo a pensare ad una buona scusa da rifilare alla ragazza e togliamo di giro tutte queste affascinanti tute-dissi dirigendomi verso la tuta di Roy ,ma qualcosa,ovvero un bellissimo braccio muscoloso mi trattene per la vita- -Felicity- disse Oliver serio -dovrei preoccuparmi del fatto che conosci così bene Barry Allen?- ahhhh amavo quando faceva il geloso -no Oliver, ma dovresti preoccuparti del fatto che è da 3 ore e 20 minuti che le tue labbra non si posano sulle mie-dissi arrossendo e poi mi affrettai ad aggiungere-non che pretenda un bacio ogni ora ma...-ma Oliver mi zittì con uno stupendo bacio -Felicity ti..- ma proprio in quel momento la ragazza urlò.

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Capitolo 4
*** conoscenze ***


 

 

Capitolo 4:conoscenze

Dovunque andassi vedevo persone che non conoscevo,dovunque andassi vedevo persone morire,dovunque andassi vedevo persone abbandonarmi,non riuscivo a capire se tutto questo era un orribile incubo,o la realtà......finalmente dopo ore,giorni o settimane,riuscì ad aprire i miei occhi.

Sentivo freddo,come se fossi sopra qualcosa di metallico,i miei occhi riuscivano solo a vedere tubi e in più alle mani avevo delle manette,così mi alzai di scatto,ma fui colpita da un giramento di testa così mi ristesi su quella che ebbi la conferma di vedere essere un tavolo metallico. -ehi,ehi,tranquilla sei al sicuro- mi girai verso la provenienza di quella voce. Una donna con capelli biondi e degli occhiali mi stava seduta accanto,aveva detto che ero al sicuro,allora perchè avevo delle manette?strattonai la mano per fargli capire cosa volevo,non riuscivo ancora ad articolare una parola -oh certo cara,te le tolgo subito-disse la donna alzandosi e andando a prendere delle chiavi -co..a- mi schiarì la voce e ci riprovai -co...cosa mi è successo?- riuscì finalmente a pronunciare -eri agli Star Labs,e sei accidentalmente entrata in contatto con una potente droga allucinogena,ti abbiamo messo le manette perchè hai urlato molto e ti dimenavi,potevi ferirti..- -gli incubi...ricordai terrorizzata,la donna se ne accorse e cercò di tranquillizzarmi -ehi,respira,tutto quello che hai visto non era vero,era tutto un incubo ok?- annui con la testa -dove mi trovo?- -agli..ai laboratori Smoak,a Starling City- -Starling City?????non mi sono mai mossa da Central City!Chi mi ha portato qua?- -Barry Allen,il tuo capo credo- all'improvviso ricordai tutto -ah gia,il lavoro..- -qualè il tuo nome ?-mi chiese la donna che dovevo ammetterlo aveva veramente una voce simpatica -Serena,e il tuo?- a quelle parole la donna si intristì e ci mise qualche secondo a rispondere -mi chiamo Felicity,piacere di conoscerti Serena- disse stringendomi la mano -beh direi di far sapere al tuo capo del tuo risveglio- disse prendendo un cellulare.

-ehi ciao Barry,sono Fel,la ragazza si è svegliata,quando hai intenzione di venirla a prendere?-

-Barry!!!lo sapevo che te lo saresti scordato-

-cosa vuol dire in questo momento non è possibile?-

-dove sei?-

-in Australia???Ma sei ….-

-oh e lei come sta?-

-capisco-

-okay,tranquillo si risolverà tutto come al solito-

-nessun disturbo,ciao-

potevo sentire solo le risposte di Felicity,ma dedussi che doveva essere successo qualcosa.

-Serena è successo un imprevisto,siccome prendere il treno nelle tue condizioni non credo sia raccomandabile,che ne dici di rimanere a Starling city per uno,due giorni?Giusto il tempo che Barry si liberi dai suoi impegni e venga a prenderti ?- -okay,nessun problema,tanto non mi aspetta nessuno a Central City,il problema è che al momento non ho soldi per pagarmi una stanza d'albergo- -e chi ha mai parlato di albergo,puoi tranquillamente venire a casa mia,cioè so che non mi conosci,potrei tranquillamente essere una maniaca,o una pazza mascherata che di notte gira per la città facendo giustizia.....non che io sia veramente una pazza mascherata,era solo un' esempio ma insomma...- scoppiai a ridere,Felicity era veramente troppo simpatica -okay,tranquilla,nessun problema,se tu sei una pazza mascherata allora qui ci troviamo in un covo segreto e la coca cola non esiste- dissi ridendo e contagiando anche lei con le mie risate.

-per favore fate ridere anche me- disse all'improvviso un uomo appena entrato nella stanza -Serena,ti presento Oliver Queen,mio marito- -Piacere- dissi ad Oliver -il piacere è tutto mio Serena..?-disse Oliver con un tono di voce un po strano,ma non ci feci molto caso -Oliver ,visto che Barry è in un Australia per un meeting su pistole congelanti in cerca della sua assistente Caitlin,avevo pensato che potremmo ospitare Serena a casa nostra,giusto il tempo che Barry sbrighi le sue faccende e porti Serena a Central City- -ohhhh,certo nessun problema-Rispose Oliver ridendo a non so quale battuta aveva fatto Felicity e lei per ringraziarlo gli diede un piccolo bacino sulla guancia,sospirai,che carini che erano insieme.

Dopo aver deciso il da farsi mi alzai e mi diedi un occhiata in giro,ero in un luogo un po' buio,non c'erano finestre e dovunque guardassi vedevo computer,microscopi,provette e fiale, si direi proprio chi mi trovavo in un laboratorio. Poi vicino a un tavolo notai una felce e il ricordo di Federica si impossessò della mia mente...... -....Serena ci sei?- mi chiese Felicity -oh si,scusa cosa stavi dicendo?- dissi riprendendo possesso della realtà,e cacciando in un angolo i miei ricordi -se sei pronta possiamo andare.....ti piacciono le felci?- mi chiese curiosa notando il mio sguardo che ancora fissava quella pianta -si molto,ne avevo una da piccola,sai comè ho visto quella e i ricordi sono tornati alla mente- dissi sorridendo -oh che carina,ma ora andiamo che Oliver ci aspetta in macchina- annui e mentre camminavamo gli chiesi -ma come fa a crescere in quel luogo buio- Felicity si mise a ridere,sprigionando una risata calda e simpatica e contagiosa -non ne ho la minima idea,si vede è una felce speciale.....- disse continuando a ridere finchè non raggiungemmo la macchina di Oliver.

----scusate ma non ho potuto resistere ad inserire la mia adorata felce,spero che questo capitolo vi piaccia e di ricevere almeno qualche recensione. ringrazio di cuore chi l'ha inserita nelle preferite e ricordate.

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Capitolo 5
*** sul serio? ***


Capitolo 5:sul serio?

 

oh cavolo! -ma questa non è una casa!questa è una favolosa villa!- dissi entrando nella reggia dei Queen -ma voi siete ricchi?- continuai a dire sbalordita - oh no,cioè Oliver lo è,io no,cioè essendo sposati i soldi dovrebbero essere anche miei ma....scusami ti sto annoiando,vieni ti mostro la camera- non risposi a Felicity e la seguì in silenzio,giungendo davanti una porta che appena aperta rivelò un'enorme camera -bene puoi stare qui finché non ti sarai ripresa dai postumi della vertigo e Barry verrà a prenderti- -grazie mille siete così carini ad ospitarmi- -oh non ce di che gli amici di barry sono anche i nostri- -tecnicamente non sono amica di Barry,sono una sua dipendente anzi nemmeno quella...ero in prova- dissi ridendo -vuoi un cambio di abiti?dovremmo avere circa la stessa taglia- -oh si grazie,intanto vado a farmi una doccia-.

Felicity mi lasciò sola e sotto il getto caldo della doccia ripensai a quello che mi era successo,cavolo sono proprio sbadata,quella specie di segretaria mi aveva pure detto di non toccare vetri rotti;uscita dalla doccia ,mi avvolsi in un asciugamano e rimisi al collo la collana dei miei genitori che mi ero levata e guardai l'orologio..erano le quattro del pomeriggio...strano,quando mi ero presentata agli Star Labs erano circa le dieci del mattino e Felicity mi aveva raccontato che avevo dormito 5 ore,se col treno da Central a Starling city ce ne volevano due ore ...figuriamoci in macchina..come cavolo aveva fatto il mio capo a portarmi così velocemente a Starling?...i miei ragionamenti finirono quando Felicity bussò alla porta del bagno -posso?- -certo entra pure- -tieni,ti ho portato un pantalone e una maglia più un intimo se ti servisse-disse porgendomeli -grazie- risposi educata prolungando la mano aspettando che Felicity mi porgesse gli abiti ma era come ..immobile..i suoi occhi dilatati,la sua bocca aperta..-dove hai preso quella collana?- chiese di getto,io non sapevo se dirle la verità,d'altronde anche se gentile era pur sempre una sconosciuta e non mi andava di metterla a corrente della mia intera vita -a un mercatino dell'usato..ho visto scritto dietro il mio nome e me la sono comprata perchè?- a differenza mia Felicity non mi considerava una sconosciuta perchè sinceramente mi disse -apparteneva a mia figlia,ma a te sta comunque bene,scusa ma ora ho delle cose da fare- disse velocemente scappando via e richiudendo la porta del bagno ,io invece.......io.......io.....

…...

…...

io semplicemente non ragionavo,semplicemente il mio cervello si era letteralmente sconnesso e non riuscivo a formulare un pensiero di senso compiuto,quello che Felicity aveva detto non poteva essere vero,cioè ma dai!o ero la persona più sfortunata o fortunata sul pianeta terra a seconda dei punti di vista o avevo veramente un destino di merda!fra tutte le persone che potevo incontrare proprio i miei genitori?...e cominciai a ridere,risi così a crepapelle che presto quelle risate si trasformarono in singhiozzi,quei singhiozzi in lacrime e quelle lacrime in un pianto a dirotto se pur silenzioso,ero felice?ero triste?non lo sapevo!avevo sempre voluto conoscere i miei genitori?si!li amavo?si!li odiavo perchè mi avevano abbandonato?si cavolo!okay dovevo farmi furba e ragionare logicamente.

Felicity e Oliver mi stavano simpatici e tutto sommato ero contenta che loro fossero i miei genitori,ma cavolo mi avevano abbandonato 18 anni fa all'età di 6 mesi ed ero terribilmente arrabbiata,pretendevo una spiegazione ma....non l'avrei ottenuta nell'immediato futuro,no perchè non glielo avrei detto,Felicity aveva riconosciuto la collana ma io gli avevo mentito quindi in teoria non avrebbe dovuto sospettare che io sia sua figlia..la mia mente stava lentamente tornando in azione e presto feci un piano.

Non avrei rivelato a Oliver e Felicity che loro erano i miei genitori,prima,in segreto dovevo capire la ragione del loro abbandono poi avrei deciso se rivelargli la verità e perdonarli o rivelargli lo stesso la verità ma chiarendo che non avevo nessuna intenzione di accettare due genitori che mi avevano abbandonato in tenera età,si!ecco quello che avrei fatto!

 

Note dell'autore:allora innanzitutto scusate ma semplicemente non sapevo che scrivere,zero assoluto di idee poi la recensione di Sarah98 mi ha fatto capire che c'era della gente che teneva veramente a leggere la mia storia e quindi mentre stavo fantasticando su una storia con un crossover con ouat mi sono venute idee anche per questa e quindi eccomi qui a scrivere,comunque se vorrete criticare la mia assenza fatelo pure che lo accetterò volentieri e scusate per la presenza di una parolaccia ma credo che nel contesto in cui è inserita ci stia bene.

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Capitolo 6
*** flashback ***


Capitolo 6:flashback

pov Felicity

-Oliver!Oliver!Oliver dove sei?- -ehi ehi dove scappi urlando il mio nome?-disse lui comparso da un corridoio dell'immensa villa -devo parlarti subito!- Oliver compresa la gravità della situazione mi portò nella nostra stanza -cosa è successo?- chiese ansioso -Oliver- non so perchè ripetei il suo nome,forse era l'unica ancora verso l'orlo del baratro -serena ha il ciondolo di nostra figlia!ha detto di averlo preso a un mercatino dell'usato perchè c'era scritto il suo nome ma forse ha mentito e forse..-continuai a farfugliare altri forse -Felicity sai che non è possibile- disse lui calmo e risoluto ma con un filo di voce -lo so ma forse....- -Felicity!no!-disse di nuovo chiaro e risoluto -ma forse...-continuai a ripetere sentendo alcune lacrime solcare il mio viso -Felicity non farti questo,non far distruggere tutto dalla speranza,lo sai che non ce speranza- ridisse lui di nuovo calmo -si hai ragione scusami- dissi in preda alle lacrime e buttandomi nel suo caldo abbraccio che Oliver mi stava offrendo -vieni qua amore mio- disse baciandomi i capelli e anche lui ormai in preda alle emozioni e a qualche lacrime ,e con la mente ormai in subbuglio ritornai indietro di 18 anni.....................................................quella notte quando facemmo il patto con il demonio per salvare la vita a Thea, io e Oliver ci amammo ,ci amammo come non mai e da quella notte rimasi incinta,quando lo scoprì ne rimasi sconvolta,la mia piccola non avrebbe potuto avere un padre ormai troppo impegnato a diventare il nuovo Ras Al Ghul,decisi comunque di tenerla,la partorì e la accudì per 6 mesi ma poi non resistetti più,i suoi capelli erano ereditati da me ma per il resto era spiccicata ad Oliver e non potevo avere sotto gli occhi la prova tangibile della mia sconfitta,la sconfitta di aver perso il mio unico amore e di aver lasciato morire la sua anima a Nanda Parbat, così presi la decisione più stupida e incosciente della mia vita,la decisione che ancora oggi mi pento di aver preso,la decisione più brutta della mia vita,la lasciai ad un orfanotrofio,con una lettera scritta con parole che anche Oliver avrebbe usato,così mi voltai,diedi le spalle a mia figlia e me ne andai. Cinque anni dopo Oliver si presentò alla mia porta dicendo che finalmente aveva ucciso Ras Al Ghul, che la sua anima non era morta che mi amava e che finalmente potevamo stare insieme,ovviamente neanche io avevo mai smesso di amarlo e lo accolsi a braccia aperte,però quando gli rivelai di nostra figlia corremmo a riprendercela,entrammo nell'orfanotrofio e chiedemmo di Serena, ci portarono da una bellissima bambina dai capelli neri e proprio quando io e Oliver stavamo per riabbracciare la nostra bambina,uno sparò dalla finestra si piantò nel suo corpicino e nostra figlia morì davanti ai nostri occhi.

In seguito scoprimmo che un fedelissimo di Ras Al Ghul voleva vendicare la sua morte avvenuta per mano di Oliver. Da quel giorno io e Oliver non fummo più li stessi,certo forse ci amavamo ancora ma ormai qualcosa dentro di noi si era spezzato e le nostre strade si divisero,vari anni dopo il destino fece rincontrare le nostre strade e ancora feriti ci curammo a vicenda e alla fine sei anni fa ci sposammo.... Quando con la mente ritornai alla realtà mi pentì ulteriormente per aver causato sofferenza inutile al mio Oliver sapendo benissimo che non c'era speranza perchè la nostra piccola bambina era morta davanti ai nostri occhi.

 

Quello che però né Oliver né Felicity potevano sapere era che all'orfanotrofio c'erano due bambine di nome Serena e che la tutrice dell'edificio dopo aver mostrare quella povera bambina ai nostri Olicity si stava preparando ad informarli della seconda bambina ma dopo il tragico accaduto non potè più perchè nella confusione generale Oliver e Felicity scapparono e l'orfanotrofio non ebbe più nessuna notizia di quei poveri genitori.

 

autore:salve gente,pubblico subito questo capitolo per farmi perdonare la lunga assenza,parlando del capitolo so che alcuni non si aspetterebbero mai che Felicity lasciasse sua figlia all'orfanotrofio ma forse il dolore,la paura e la perdita l'hanno portata a compiere quella scelta e io ho immaginato che lei di fronte a una situazione del genere avrebbe reagito così e per ultimo so che cominciano ad esserci un po troppe serene ma ehi..fate conto che quell'anno andava di moda XD

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Capitolo 7
*** idee confuse ***


capitolo 7:idee confuse

Uscì dal bagno di fretta e ancora un po' confusa,non sapevo bene cosa stavo facendo,ma per ora il mio piano messo appena appunto mi sembrava la soluzione migliore,non sapevo se era giusto ma in questo momento era l'unica cosa che aveva un senso,aprì la porta in fretta e furia ritrovandomi in corridoio e andai a sbattere contro qualcosa di duro -oddio scusa non ti ho visto?sei Serena giusto?- mi chiese una ragazza che non avevo mai visto fino ad ora -no scusami tu,sono uscita velocemente dalla stanza..ehm si sono Serena tu chi sei? -oh piacere sono Thea,la sorella di Oliver- disse porgendomi la mano -come stai?mi hanno raccontato del tuo incidente con la vertigo- -uhm bene credo,non so,non ricordo molto- -capisco,ora vado,ma ci rivedremo presto,sai abito qui insieme al mio ragazzo,questa casa è enorme- disse ridendo e scappando via da me. Strano,si questo era l'aggettivo giusto per quella ragazza,la sorella di Oliv....aspetta!lei era mia zia?avevo una zia?okay questa situazione mi stava sfuggendo;mi grattai la testa confusa,e il mio stomaco brontolò,si forse era l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.

Quando però entrai in cucina ebbi quasi la tentazione di tornare in camera,ma non lo feci,entrai e mi misi a sedere su una sedia,davanti a Felicity che con una brutta cera in faccia stava bevendo un bicchiere di latte -scusa se sono scappata così prima,ma sai non è una situazione facile- questo è quello che mi disse Felicity....mia madre,mentre io la scrutavo,era una bella donna,ancora giovane con capelli biondi sparpagliati sulle spalle e un paio di occhiali,chissà da chi avevo preso il mio colore dei capelli visto che anche Oliver aveva un colore chiaro...forse avrei potuto chiederlo no? bastavano delle semplici parole, “Felicity io sono tua figlia” che male avrebbe fatto?all'improvviso il mio piano non sembrava più così tanto affidabile -Serena ci sei?- chiese Felicity per attirare la mia attenzione -si,si,non devi scusarti,capisco,se...se vuoi puoi prendere la collana- dissi balbettando,davvero avrei voluto dargli la mia collana?certo che no!allora perchè l'avevo detto?ma non seppi rispondermi -oh,no,tranquilla,ormai è tua e ti sta anche molto bene-disse ammirandola al mio collo -vuoi parlarne?- gli chiesi,perchè l'avevo chiesto?ovviamente volevo sapere qualcosa,in fondo quello era il mio piano,ma Felicity non si sarebbe mai confidata con me,un estranea e infatti -no,non ho voglia di parlarne,ma sei stata molto carina,ora scusami ma ho bisogno di stare sola- disse lei finendo di bere il bicchiere di latte e uscendo lentamente dalla cucina.

Appena lei non mi potè più vedere mi presi la testa con le mani e mi lasciai andare un gemito ,cosa stavo facendo?perchè non potevo dirglielo?glielo avrei detto e tutto sarebbe andato per il meglio,vivendo come una famiglia normale oppure mi avrebbero mandato via,come avevano fatto 18 anni fa,forse tutt'ora non mi volevano,è vero Felicity sembrava sconvolta e molto addolorata ma questo non voleva dire per forza che mi avrebbe voluto bene o che forse se ne era pentita. Poi pensai alla lettera,almeno una cosa positiva in tutto questo c'era, avevo scoperto i loro nomi,non erano Oscar e Federica ma Oliver e Felicity,loro avevano scritto che mi volevano bene,che avevano dovuto abbandonarmi per salvarmi,ma forse non era vero,forse l'avevano scritto per non dire la verità, per non dire che loro non mi volevano,e poi c'era la questione della collana,la presi in mano e me la rigirai rileggendo la frase scritta dietro la freccia,”alla nostra piccola regina serena”,cosa voleva dire?di solito si dice principessina a una bambina non regina ,perchè regina?forse,mi venne un'idea,Oliver Queen, Queen come regina,forse piccola regina,perchè il mio cognome era Queen?Serena Queen?suonava bene no?o ma chi volevo prendere in giro?non mi fregava niente se il nome suonasse bene!riguardai di nuovo il ciondolo nella mie mani,cosa significava quella freccia?nella lettera diceva che rappresentava chi ero veramente,ma cosa significava?come sarebbe stato bello tornare piccolina,quando le mie uniche preoccupazioni era come procurarmi dell'acqua per annaffiare Federica,Federica,sorrisi al suo ricordo,ricordai come l'avevo ottenuta,ricordai quel gentile signore che vidi come l'incarnazione di babbo natale regalarmi quell'innocua felce,ricordai che non avevamo soldi per comprarla ma lui me l'aveva regalata perchè....,aspetta!!!!! STOP!!STOP!STOP!aveva detto,guardando la mia collana ,che una freccia l'aveva salvato,cosa voleva dire?poteva essere una coincidenza?non credo,ma allora cosa poteva collegare il gentile signore con la mia collana e con la lettera che diceva che la freccia rappresentava chi ero realmente?

Ero sicura che se qualcuno fosse entrato in quel momento in cucina,avrebbe visto uscire del fumo dalla mia testa da quanto stavo ragionando,alla fine la fame mi era pure passata,così decisi di farmi una camomilla che fortunatamente ebbe l'effetto sperato e ritornando in camera mi stesi su quel comodissimo letto e mi addormentai

 

autore: innanzitutto mi scuso se questo capitolo è confusionario e senza neanche punteggiature decenti,ma l'ho fatto per rappresentare la confusione che in questo momento prova serena,spero poi di aver chiarito perchè serena non dice subito la verità visto che in molti avevano espresso questo dubbio e infine grazie a tutti quelli che recensiscono e che hanno messo questa storia tra le preferite,ricordate e seguite,a presto.

 

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Capitolo 8
*** idee confuse parte 2 ***


Capitolo 8:idee confuse parte 2

Mi addormentai così profondamente che saltai la cena e dormì fino alla mattina e quando mi alzai molto riposata andai a fare colazione e in cucina trovai un uomo afroamericano intento a mangiarsi una succulenta brioche,non mi sembrava di conoscerlo così mi presentai

-buongiorno sono Serena- dissi porgendogli la mano

-mh..mh..buongiorno,mi chiamo Jonh Diggle,scusa se non ti stringo la mano ma è un po zuccherosa- disse mentre ancora masticava la brioche

-non ce problema-dissi aprendo la credenza per prendere una tazza,successivamente riempita da del latte che era su un ripiano

-tu..sei il ragazzo di Thea?- chiesi dubbiosa,non avevo idea di chi fosse quell'uomo,mi sembrava un po' troppo grande per essere il suo ragazzo,ma le mie opzioni erano limitate a quell'idea

-cosa?oh no,sono un grande amico di famiglia,vengo spesso a fare colazione da loro- annuì e mi sedetti al tavolo davanti a lui,per un paio di minuti mangiammo silenziosamente,ma quel silenzio stava diventando imbarazzante,non sapevo cosa dire ma per fortuna Jonh accese la tv sul notiziario della mattina

-nuovo salvataggio da parte di Arrow,ieri sera è stato visto mettere fuori gioco una pericolosa banda di spacciatori,la polizia indaga ma al momento tutto sembra portare all'archiviazione del caso grazie ancora una volta ad Arrow,e ora passiamo alla cronaca....- smisi di ascoltare la giornalista del telegiornale per pensare tra me e me,non era possibile che fosse una coincidenza,a Starling city c'era un...uomo che usava frecce per catturare criminali?no non era possibile,non era una coincidenza,avevo sempre più pezzi del puzzle ma non sapevo ricomporlo così chiesi all'uomo di fronte qualche informazione

-chi è Arrow ?-

-non lo conosci?- esclamò Jonh quasi strozzandosi con la sua bevanda

-ehm no..io vivo a Central city e li si parla solo di Flash-risposi imbarazzata

-bè Arrow..Arrow è un eroe,da molti anni sorveglia la nostra città e grazie al lui la criminalità si è dimezzata-disse con uno strano sguardo di ammirazione negli occhi

-sei sicuro che non sia un criminale?-chiesi dubbiosa ma anche per scoprire qualcosa in più

-si assolutamente ne ha passate tante ma ora è un vero eroe-

-in che senso ne ha passate tante?- chiesi io in versione Serena la detective

-e che ne so io,non lo conosco mica,scusami ma ora devo scappare,sai il lavoro chiama-

-oh certo,ciao piacere di averti conosciuto- disse in fretta prendendo la giacca appesa alla sedia andandosene in un baleno. Finì la mia tazza di latte facendo un ennesimo ragionamento:

A Starling city c'era un diciamo eroe che usava frecce come arma,i miei genitori erano di quella città e io avevo un ciondolo a forma di freccia appesa al collo perchè rappresentava chi ero veramente,l'unica cosa che mi veniva in mente era che magari loro o forse io stessa,chissà,eravamo stati salvati da quell' “eroe”,oppure l'ipotesi che in quel momento era più improbabile era che i miei genitori conoscessero Arrow,ma tutto questo cosa centrava con me?mi serviva un indizio in più...dai Serena pensa pensa.......oh certo!come ho fatto a dimenticarmelo!il signore che mi aveva regalato Federica aveva detto di essere stato salvato da una freccia,quindi deduco che fosse stato salvato da Arrow..mh..okay il puzzle non era completo,ma di una cosa ero certa,in tutta questa storia l'uomo mascherato centrava qualcosa.

Oliver interruppe i miei pensieri entrando in cucina – buongiorno,dormito bene?- chiese gentilmente

– si grazie,il letto era davvero comodo-

- ne sono contento- rispose lui,aprendo il frigo e dandomi le spalle per cercare qualcosa,io ne approfittai per scrutarlo bene,dovevo ammettere che O..mio padre era davvero bello,la maglia che indossava lasciava intravedere la fine di una cicatrice sul petto,chissà come se la era fatta,e ancora una volta mi interrogai per chiedermi se quello che stavo facendo era giusto,infondo che male ci sarebbe stato se gli avessi detto la verità?no Serena non lasciarti trasportare dalle emozioni dissi tra me e me,prima avrei dovuto scoprire il motivo dell'abbandono e poi gli avrei rivelato la verità,se non avessi fatto così avrei rischiato che mi dicessero una bugia sul motivo dell'abbandono,in fondo mi avevano già abbandonato una volta,sarebbe stato facile per loro abbandonarmi ancora e magari senza neanche degnarsi di rispondere alle mie centinaia di domande.

In quel momento il campanello suonò e Oliver si affrettò ad andare ad aprire la porta,subito dopo mi sentì chiamare,uscì dalla cucina e andai nell'atrio immobilizzandomi,un felice Barry Allen aka il mio pseudo capo stava ritto alla porta della villa Quenn

-allora Serena sei felice?finalmente si torna a casa!- esclamò lui entusiasta,riusci appena a dire un silenzioso “si” prima che i miei pensieri si mettessero in azione.

Cosa?io non volevo tornare a casa,quella non era casa mia,là non avevo affetti,non potevo abbandonare la mia indagine che mi avrebbe condotto a risposte che volevo sapere da tutta una vita,ma come avrei fatto a rimanere?quale bugia mi sarei inventata?

 

 

Autore:allora capitolo breve e di passaggio,ma la nostra Serena si sta avvicinando sempre di più alla verità. Ringrazio le due persone che hanno recensito nello scorso capitolo e soprattutto Mary Grifondoro per le sue preziose critiche. Grazie anche a chi legge solamente e a presto.

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Capitolo 9
*** Arrow ***


Capitolo 9:Arrow

 

E così eccomi qui,in attesa di partire per la stazione ferroviaria,ad osservare i miei genitori salutarmi amichevolmente come se fossi una sconosciuta,d'altronde me la ero voluta io,ma questa situazione non sarebbe durata ancora per molto.

Abbracciai Felicity che mi rassicurò sul fatto di non doverle restituire i vestiti,salutai Oliver e infine insieme a Barry salì in macchina. Durante il silenzioso viaggio presi il mio telefono e feci delle ricerche su Arrow.

Dopo aver letto i numerosi articoli giornalistici e commenti di gente comune capì una cosa.

Arrow era un eroe.

Le sue attività erano cominciate da circa 20 anni,all'inizio era stato classificato come un assassino forse perchè in fondo lo era,poi era cambiato per rinascere come un vero eroe,aveva salvato la città da attentati di pazzi criminali e addirittura attacchi biologici,aveva contribuito a far diminuire la criminalità e questo si notò molto quando per un periodo durato molti anni le sue attività cessarono totalmente ,la criminalità ritornò ai soliti livelli,nessuno vigilava più la città,fortunatamente Arrow tornò e le cose tornarono normali.

-Serena siamo arrivati- mi disse Barry,spaventandomi da quanto ero sovrappensiero.

-okay- risposi scendendo dalla macchina. Ci dirigemmo alla biglietteria e proprio quando Barry stava per pagare ricevette una telefonata.

“cosa?okay fra 3 ore sono li”

“come subito?dai non è così urgente”

“okay,tesoro,arrivo subito,un bacio”

-ehm,Serena...se Oliver lo venisse a sapere mi ammazzerebbe mah....ti scoccerebbe molto prendere il treno da sola?- chiese Barry terrorizzato dalla mia risposta mentre io invece gioivo silenziosamente.

Si!Finalmente il destino era dalla mia parte. Fino ad ora il mio splendido piano era tornare a Central e racimolare qualche soldo per ritornare a Starling,ma grazie a questa splendida notizia non ce ne era più bisogno,non avrei saputo dove dormire,ma potevo arrangiarmi,avrei potuto vendere il biglietto che non avrei usato no?

-oh no,no,capisco,se hai avuto un emergenza non ce problema e tranquillo non lo dirò ad Oliver- risposi io

-oh menomale grazie mille e scusa ancora- disse preparandosi ad andarsene

-prego ehm....senti...lavoro ancora per te?- chiesi dubbiosa,dopo tutta questa storia un lavoro mi sarebbe tornato utile.

-certamente e non sei più in prova,ciao Serena,devo correre- rispose ridendo e andandosene in fretta.

Appena Barry sparì dalla mia vista mi precipitai alla biglietteria per rimborsare il biglietto che mi fruttò ben 80 dollari,bene almeno un giorno avrei potuto sopravvivere.

Okay..okay...lo ammetto,il mio piano faceva veramente schifo ma al diavolo,mi ero rotta di aspettare altro tempo.

Presi un taxi e ritornai a Villa Queen e proprio in quel momento......wow oggi il destino è veramente dalla mia parte,finalmente,era l'ora.....una moto con in sella Oliver e Felicity che riconobbi dai capelli,uscì dal cancello principale,e con una mancia intimai al conducente di seguirli.

Si fermarono a un locale di nome Verdant e pagando il taxista scesi dall'auto seguendoli a distanza.

La cosa che mi stupì fu che non entrarono dalla porta principale,ma da una secondaria che dava su un angusto vicolo,sporco e pieno di bidoni della spazzatura,velocemente ma silenziosamente mi nascosi dietro uno di quelli e riuscì fortunatamente a vedere Oliver e Felicity immettere un codice....1,2,3,4....sul serio?

A parte la perplessità per il banale codice,a cosa poteva servire una porta che sembrava uscire da uno di quei film di spionaggio?e per di più in un night club?

Ero decisa a entrare ma non potevo farlo sapendo che dentro avrei trovato i miei genitori.

Aspettai mezz'ora,la luce stava lentamente cedendo il posto all'oscurità,così decisi di andarmene per trovare un posto dove dormire,con la chiara intensione di riprovare il giorno seguente e proprio quando stavo per andarmene sentì la porta aprirsi e ritornai velocemente nel mio nascondiglio. Cavolo quel giorno ero proprio fortunata!avrei dovuto segnarlo sul calendario!?

Appena se ne furono andati mi precipitai alla porta immettendo il codice e velocemente entrai.

Mi ritrovai in un luogo buio e freddo,tastai il muro in cerca dell'interruttore e dopo un attenta ricerca lo trovai,all'inizio coprì i miei occhi dall'abbagliante luce ma dopo essermi abituata mi guardai intorno e....mi si aprì un mondo.

Numerosi computer erano posizionati su una scrivania con annessa una o almeno a prima vista comoda sedia girevole,poco più in là era posizionato una specie di ring e vari attrezzi sportivi,poi su un tavolo notai attrezzi medici e una pistola,che diavolo di posto era questo?mi domandai confusa non sapendo che la parte più sconvolgente doveva ancora arrivare,infatti una parte della stanza era rimasta all'oscuro così accesi un altro interruttore e mi trovai davanti una teca di vetro con un costume verde che riconobbi dai numerosi articoli letti essere il costume di Arrow.

Affascinata mi avvicinai scrutando anche l'arco vicino al costume,ero eccitata,io,Serena avevo scoperto il covo di Arrow!

Ma poi la gioia scomparve facendomi ricordare il motivo per il quale mi trovavo in quel posto.

Non potevo crederci i miei genitori aiutavano Arrow!Ma poi il mio cervello mi suggerì un'idea che stavo cercando in tutti i modi di non pensare....e se invece.......Arrow fosse proprio mio padre!!!!!????

O mio dio!questo spiegava tutto!Ecco perchè la freccia mi rappresentava!io....io ero la figlia del famoso giustiziere Arrow..no ma cosa dicevo!del famoso eroe!

E all'improvviso il mio cuore si riempì di amore,come se un lungo fiume di lava incandescente stesse passando dentro al mio cuore,riscaldando ma non bruciando.

Tutti i miei dubbi,tutte le mie insicurezze e tutto il mio risentimento sparì come se nulla fosse.

Mio padre era Arrow e mia madre era la sua aiutante. Mio padre aveva salvato innumerevoli vite,mio padre aveva messo la sua vita innumerevoli volte a rischio per aiutare gli altri,mio padre aveva anche ucciso,ma mio padre aveva illuminato questa città,mio padre aveva salvato questa città,mio padre era Arrow,mio PADRE ERA UN EROE.

Calde lacrime di gioia cominciarono ad uscire dai miei occhi guardando estasiati la teca contenente il costume,ero così concentrata che non mi accorsi del rumore di passi di qualcuno e solo quando una voce urlò

-Serena!?-

-Tu cosa ci fai qui!?-

mi ridestai dai miei pensieri e mi girai a guardarli permettendo loro di vedere i miei occhi in lacrime.

Facendomi trasportare dall'onda delle emozioni gli corsi in contro,abbracciai Oliver e Felicity esclamando

-Mamma,Papà. Sono così orgogliosa di voi-

Ricominciando poi a piangere tra le loro braccia.

 

Autore:ta dan!!!Finalmente Serena ha rivelato la verità dopo aver scoperto il grande segreto dei suoi genitori. Vi aspettavate la sua reazione?in realtà ho un pò preso spunto dalla reazione di Thea.

Come al solito ringrazio molto tutti quelli che leggono e recensiscono questa storia.

 

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Capitolo 10
*** un padre,una madre e una figlia ***


Capitolo 10: un padre,una madre e una figlia

Non sapevo cosa stesse succedendo ma ormai la diga si era rotta e non riuscivo più a controllare le mie lacrime che uscivano copiosamente dai miei occhi,alcune per gioia,alcune per tristezza,rabbia,amore,disperazione.

I miei genitori non piangevano ma come me non avevano detto una sola parola.

Questa situazione stava continuando per un paio di minuti quando sentì delle braccia spingermi via dal mega abbraccio,con una mano scacciai le lacrime per mettere a fuoco la persona che mi aveva spinto via così bruscamente e inaspettatamente vidi una Felicity scura involto avvicinarsi velocemente per darmi un forte e sonoro schiaffo che ebbe la capacità di farmi girare la testa dall'altra parte

-TU NON SEI MIA FIGLIA!!MIA FIGLIA è MORTA ,TU SEI UNA STUPIDA IMPOSTORA-

fu questo che mi gridò una Felicity molto incazzata per poi accasciarsi al suolo per piangere,io con una parte del volto ancora dolorante assistetti impotente alla visione di mio padre che stringeva mia madre per consolarla.

Non sapevo cosa dire,ero rimasta stupita,mi aspettavo tutte le reazioni del mondo ma di certo non questa,non una reazione di rabbia e poi.....perchè aveva detto una cosa del genere?io ero viva!

-ma....ma io non sono morta....- riuscì infine a parlare

-sei una persona spregevole e senza cuore se hai pensato di usare la storia della collana solo per spillarci i nostri soldi!!- urlò Oliver anche lui visibilmente alterato

i soldi?cosa centravano?pensai mentre Felicity ancora accasciata al suolo mormorava incessantemente “la mia piccola bambina”

-ma io.....- provai a dire

-ti prego di andartene da questo luogo e di non dire a nessuno quello che hai scoperto se ancora hai un cuore- mi disse Oliver senza un filo di emozione nella voce

-no non dirò a nessuno di arrow ma...-

-VATTENE!!!- mi urlò infine Oliver e altre lacrime scesero sul mio viso,mi diressi verso la porta ma prima di aprirla dissi

-scusate se non sono morta,ma purtroppo sono viva,viva come lo ero 18 anni fa quando mi abbandonaste all'età di 6 mesi alla soglia di quello squallido orfanotrofio di central city,ma in fondo ho sempre saputo che non mi avreste voluto neanche adesso,tenete non la voglia questa stupida collana- dissi arrabbiata strappandomi la collana dal collo e tirandogliela addosso per poi aprire violentemente la porta e precipitarmi via da lì,via da quell'orribile posto via da due persone che non mi volevano bene e che ancora una volta mi avevano rifiutato.

Scappai fuori da quel posto ma non potevo certo prendere un taxi conciata in quel mondo con il viso visibilmente sconvolto e poi merda i soldi erano quasi finiti e i miei genitori non mi volevano e ..non riuscì più a ragionare,così mi accasciai al suolo,in mezzo a quella spazzatura,a quella sporcizia e piansi piansi piansi come non mai,piansi per tutto quello che mi era capitato da quando ero nata.

Dopo non so quanto tempo,forse un minuto,forse un ora,o forse un giorno la stessa porta da cui ero uscita si riaprì per rivelare alla luce del giorno due persone che lentamente si avvicinarono e prima di buttarsi al suolo anche loro la donna sussurrò

-Serena..piccola mia-

Se una persona fosse passata da quel vicolo in quel momento avrebbe visto tre persone abbracciarsi,tre persone piangenti che in alcuni momenti si lasciavano baci sulla guancia per poi ritornare a piangere e ad abbracciarsi,ogni tanto la ragazza più giovane aveva la forza per dire a ripetizione le parole “mamma” e “papa” e l'uomo e la donna più grandi rispondere “amore mio” e “sei qui”, “sei viva”, “sei reale” e “la nostra bambina”.

Dopo aver recuperato 18 anni di abbracci Oliver sussurrò

-forse è meglio spostarci dentro per parlare con calma che ne dite?- e le due donne riuscirono solamente ad annuire.

Riuscirono miracolosamente a passare dalla porta in tre,perchè non avevano la minima intenzione di staccarsi,lo fecero solo per sedersi su delle sedie per poi avvicinarsi,formarono una specie di triangolo chiuso dalle loro mani unite. Si guardarono per un po' negli occhi in silenzio poi Felicity ancora sconvolta disse

-Sei davvero nostra figlia?-

-si mamma- e a quella risposta il viso della donna ringiovanì di 20 anni

-perchè non me lo hai detto quando ho visto la collana?- chiese giustamente la bionda

-io ero confusa e prima di rivelarvi la verità volevo scoprire da sola perchè mi avevate abbandonata...avevo paura che neanche da grande mi avreste accettata- ammisi infine

-o piccola mia come potremmo non volerti?- chiese con ancora qualche lacrima agli occhi Oliver

-bè da piccola non mi volevate-

-o no noi ti desideravamo- disse mia madre

-ma allora...- poi ricordandomi continuai -perchè prima......io non sono morta!- dissi poi accarezzandomi la guancia ancora rossa dallo schiaffo ricevuto

-scusami per prima...e è un storia complicata ma ormai che hai scoperto di Arrow abbiamo tutto il tempo del mondo- disse Felicity sorridendo

- a proposito di quello....-disse mio padre insicuro e io capendo risposi

-tranquilli,come vi ho già detto prima sono orgogliosa che mia madre e mio padre siano degli eroi- per poi stringere ancora di più le loro mani, e sentendo la mia frase ,forse per la parola mamma e papa o forse per la parola eroi, Felicity ricominciò a piangere ed Oliver mi abbracciò.

-okay basta abbracci ora voglio sapere tutta la verità- dissi sciogliendo l'abbraccio e asciugandomi altre lacrime scappate ai miei occhi e i miei genitori guardandosi negli occhi si prepararono a raccontare la storia della mia vita.

 

Autore: scusate se questo capitolo è un po' corto ma mi sembrava giusto terminarlo qua, a mia difesa posso dire che aggiornerò presto . Comunque non so voi ma questo è decisamente il mio capitolo preferito e per questo spero di ricevere più di 3 recensioni,anche negative vanno bene,insomma fatemi sapere come vi è sembrato. Come al solito ringrazio chi recensisce sempre e a presto.

 

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Capitolo 11
*** un padre,una madre e una figlia parte 2 ***


Capitolo 11:un padre, una madre e una figlia parte 2

 

-Allora devi sapere che il tuo concepimento non successo in una situazione pacifica...- fu Felicity la prima a parlare per poi con gli occhi chiedere aiuto a Oliver

-per salvare mia sorella ero stato costretto a unirmi a una setta di assassini,per colpa di ciò non avrei più potuto stare con le persone a cui volevo bene e quindi il giorno prima della mia entrata in questa setta....bè sei stata concepita- disse in imbarazzo e io risi sotto i baffi,per loro poteva essere strano ma io ero finalmente felice di conoscere la mia storia e questi dettagli mi davano ancora più gioia

- da quel giorno io e Oliver non ci vedemmo più e quando scoprì di essere incinta mi crollò il mondo addosso,devi sapere che in quel periodo ero depressa,ero distrutta emotivamente perchè avevo perso l'uomo che amavo e rendermi conto che dopo nove mesi avrei tenuto in braccio un esserino che per tutta la mia vita mi avrebbe ricordato l'uomo che avevo perso mi distrusse ancora di più...ti avrei cresciuta senza un padre e a quella consapevolezza non ce la feci più. Decisi di portare a termine la gravidanza perchè ti devo confessare che alcune volte avevo pensato di abortire- Felicity in colpa fece per fare una pausa ma poi ci ripensò e continuò di getto a raccontare - ti accudì per 6 mesi poi non resistetti più....mi ricordavi troppo Oliver,eri uguale a lui e così ti abbandonai,mi dispiace,mi dispiace tanto- disse per poi scoppiare a piangere ma io con il cuore pieno di gioia mi alzai in piedi e mi buttai addosso a lei per abbracciarla

-ehi ehi tranquilla,lo capisco cioè è ovvio che avrei voluto che non mi abbandonassi ma capisco la tua scelta e ti perdono- dissi tranquillizzandola

-come fai a non odiarmi?- chiese piangendo

-non lo so come faccio- dissi sincera - ma so che ti voglio bene mamma- e a quelle parole Felicity ricominciò a piangere ancora più forte ma stavolta di gioia. Con lo sguardo sbirciai Oliver e vidi che si era commosso.

In teoria anche io avrei dovuto essere non sconvolta ma quantomeno un po' agitata per tutta questa situazione ma non lo ero, ero calma, forse perchè ormai già da un giorno sapevo la verità ...non lo so ma sapevo che in questi minuti stavo scoprendo tutta la verità che avevo sempre cercato,ancora non sapevo se Oliver e Felicity mi avrebbero voluto,ormai ero grande e adulta e avrebbero potuta lasciarmi per la mia strada ma se anche questo fosse successo non sarei stata dispiaciuta perchè finalmente avevo scoperto le mie origini.

Potevo paragonarmi a una sorta di albero,per tutta la vita avevo vissuto solo con un tronco e una chioma ed ero sopravvissuta da sola, ora che che anche le radici si erano aggiunte potevo finalmente vivere.

Dopo aver abbracciato un altro po' Felicity tornai a sedermi sulla sedia

-direi che la storia non finisce qui- dissi indicando le fedi che portavano al dito

-no infatti. Cinque anni dopo ..fui libero di tornare alla mia famiglia..- ma io interruppi il discorso

-come mai questa setta ti ha liberato?- chiesi io

-è una lunga storia un altro giorno te la racconterò- spiegò lui,capì subito che c'era qualcosa sotto e mi stava mentendo,ma in quel momento non mi importava perché aveva detto “un altro giorno” forse forse c'era speranza,forse mi avrebbero tenuta con loro

-Fatto sta che tornai da Felicity ancora innamorato...- ma io interruppi di nuovo Oliver facendo comparire un sorriso sul suo volto

-Quindi dopo 5 anni eri ancora innamorato di Felicity?? e tu lo eri di lui?- chiesi sbalordita

-certo,non avevo mai smesso di amarlo- rispose lei stringendo la sua mano

-mi racconterete come vi siete innamorati un giorno?- dissi calcando la parola giorno e lei rispose

-certo- a quella risposta il mio cuore piano piano cominciò a scaldarsi ma bloccai subito quella sensazione che riconobbi essere speranza,non mi sarei certo illusa..

-allora come dicevo ritornai da Felicity che mi disse di avere avuto te e a quel punto andammo a cercarti- la sua faccia si intristì ma non ci feci molto caso perché esclamai

-aspetta!!!voi siete venuti a cercarmi????quindi mi....mi volevate-

-certo che ti volevamo ti ho spiegato il motivo dell'abbandono...- rispose Felicity

-ma ..ma..ma io ho sempre pensato che noi non mi volevate e - ormai il cervello era andato,incapace di pronunciare una frase decente,ma non gli diedi il tempo di rispondere forse anche perché in fin dei conti ero spaventata dalla risposta che avrei ricevuto quindi dissi

-aspe..ma se mi siete venuti a riprendere perchè non mi avete trovato?- chiesi dubbiosa

-bè la risposta che ti daremo sarà incompleta perchè neanche noi sappiamo molto- disse Oliver

-giusto,io dovrei essere morta,perchè dovrei essere morta?- ripetei e Felicity rispose a quella domanda

-andammo all'orfanotrofio dove ti avevo lasciata e chiedemmo di te,ci portarono davanti a una bambina di età come saresti dovuta essere ma...- e da qui capì che doveva essere successo qualcosa di orribile perchè Felicity non riuscì a continuare la frase

-un mio nemico ci aveva seguito,aveva scoperto della nostra figlia..di te ..e così si appostò su un edificio vicino e quando ci condussero a te...ma a questo punto deduca a una bambina ...lui...lui le sparò- disse abbassando gli occhi al ricordo...e a quel punto capì,tutto fu più chiaro.

A quell'epoca avevo circa 4 anni e mezzo,a quell'età nessun bambino ricorda nulla ma io si....avevo questo ricordo che mi si era impresso nella mente ..forse perchè fu un evento traumatico....ricordo che quel giorno ero nella vasca da bagno immersa nell'acqua a giocare con l'unica paperella che possedevo quando sentì un rumore fortissimo,all'epoca non potevo sapere si trattasse di uno sparo,incuriosita mi asciugai e mi vesti velocemente per una bambina, quando uscì ricordo di aver visto molte persone piangere e due adulti mi passarono davanti trasportando una specie di letto che adesso sapevo essere una barella,poi una tutrice mi comparve davanti e mi intimò di andare subito in camera e io lo feci, dopo poche ore venni a sapere che una bambina per altro una mia amica ,perchè si chiamava come me, se ne era andata,era andata ad abitare in cielo ma tutti mi dissero che quel posto era un bel luogo dove vivere...insomma era morta, quindi dopo la spiegazione di Oliver tutto divenne limpido.

-a questo punto deduco che tu fossi stata spostata in un altro orfanotrofio..- disse Felicity

-no- risposi io ancora scioccata e lei storse la testa per chiedere una spiegazione

-no io ero lì,io stavo facendo il bagno capisci?- dissi ridendo per colpa dello shock

- c'erano due Serena, quella bambina era mia amica e quel giorno io ero lì!!ricordo lo sparo ricordo la confusione- dissi ancora ridendo

-capite?c'erano pochi metri a separarci...io avrei potuto crescere con voi..io- e a quel punto piansi e questa volta fu Felicity ad abbracciare me

-perchè non vi hanno detto che c'erano due Serene?- mormorai piangendo

-dopo lo sparo...siamo scappati....è colpa nostra..se fossimo rimasti un po' di più forse..- disse Oliver anche lui piangendo perchè ormai si era reso conto di cosa aveva perso e io rivolta a lui dissi

-non è colpa vostra..è il destino,ho sempre avuto il destino contro da quando sono nata-

-basta,ormai è inutile logorarsi con questi se e questi ma,il passato è passato,ormai la vita è andata così e purtroppo non possiamo tornare indietro quindi godiamoci questo presente e viviamo per il futuro- disse gentilmente e saggiamente Felicity continuando a coccolarmi accarezzandomi la schiena e dopo essermi calmata chiesi

-dopo cosa successe?- e fu Oliver a rispondermi

-eravamo sconvolti e alla fine ci lasciammo,poi non so come forse era il destino che si voleva scusare ma ci rincontrammo la fiamma si riaccese forse perchè non si era mai spenta e alla fine e aggiungo finalmente sei anni fa ci siamo sposati- disse prendendo le mani di Felicity ormai libere visto che io ero ritornata a sedere sulla sedia; i miei genitori si guardarono dolcemente negli occhi e senza parlare fra di loro Felicity si alzò in piedi e disse

-è arrivata l'ora di andarsene-

Ed ecco che il mio cuore si spezzò,lo sapevo eppure avevo commesso lo stesso l'errore di sperare e ora la separazione avrebbe fatto ancora più male,Felicity e Oliver se ne sarebbero andati e io sarei rimasta di nuovo sola.

Infatti si diressero alla porta ma prima di aprirla si girarono a guardami e non so perchè quando non mi trovarono al loro fianco mi guardarono strano

-Serena cosa stai facendo?non vieni......- chiese Oliver

-e dove devo venire?- chiesi ancora più confusa di loro,se non mi volevano perchè non se ne andavano semplicemente via?

-a casa nostra...- disse con ovvietà Felicity

- e perchè devo venire a casa vostra?- chiesi il triplo più confusa

-perchè sei nostra figlia...cosa cè che non va?- chiese di nuovo lei, nooo, forse avevo capito male, anzi sicuramente avevo capito male così alla fine scocciata dalle loro strane domande esclamai

-basta se volete abbandonarmi di nuovo andatevene senza tante storie!!-

a quel punto Felicity camminò velocemente verso di me per quanto i suoi alti tacchi le potessero permettere e scura in volto mi puntò un dito contro

-Ascoltami bene signorina!levati quegli stupidi pensieri dalla testa,ora che io e tuo padre ti abbiamo ritrovato non ti lasceremo per niente al mondo-

a quel punto mi sarei dovuta sentire offesa perchè una persona relativamente sconosciuta mi aveva sgridata ma invece ero piena di gioia

1 mia madre mi aveva appena sgridata,non riuscivo a crederci,cioè la mia vera madre mi aveva appena sgridato!era troppo bello per essere vero

2 aveva detto che non mi avrebbero più abbandonata,ma ancora incredula chiesi per sicurezza

-voi mi volete con voi?- chiesi anche ad Oliver che lentamente si era avvicinato a noi

-Serena capisco che per te non sia facile,capisco che visto che ti abbiamo abbandonata una volta potremmo farlo ancora un'altra ma scordatelo,come tua madre ha detto non ti lasceremo per nulla al mondo,resteremo insieme finchè la morte non ci separerà,ci avrai così appiccicati a te che alla fine ti verremmo a noia- ed era meraviglioso come mio padre in un secondo avesse capito tutte le mie paure e le avesse sconfitte

-davvero?- richiesi di nuovo

-davvero- dissero insieme i miei genitori

-e se ce lo permetti ...- continuò poi mia madre -vorremmo portarti nella nostra casa,nella tua casa, per preparare una mega festa dove inviteremo tutta la città per dire finalmente al mondo che tu, Serena Queen sei nostra figlia,vogliamo che tutti lo sappino,che tutti sappino l'immensa gioia che noi stiamo provando in questo momento quindi che ne dici? ci permetterai di farlo?- e a quella frase cominciai di nuovo piangere,mi alzai in piedi per abbracciarli e finalmente la speranza entrò nel mio cuore ed esclamando un vigoroso -SI!- capì che la mia nuova fantastica,meravigliosa e felice vita stava per cominciare.

 

Autore:innanzitutto mi scuso se questo capitolo arriva dopo un po' di tempo ma l'idea di mettermi davanti al computer con questo caldo non era proprio allettante ma alla fine pensando a tutti quelli che aspettavano questo capitolo sono riuscita ,per ora, a sconfiggere il caldo e a scrivere.

Quindi che mi dite la mia battaglia è servita a qualcosa o il mio capitolo fa così schifo da voler andare fuori con questo caldo piuttosto di leggerlo? XD

Spero vi sia piaciuto e preparatevi perchè nel prossimo capitolo ci aspetta una mega e stra lussuosa festa alla queen. Spero di ricevere recensioni e detto questo vado ad ingozzarmi di cubetti di ghiaccio. Ciao alla prossima.

 

 

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Capitolo 12
*** madre e figlia ***


Capitolo 12:madre e figlia

Abbracciati uscimmo da quel locale-covo di Arrow e notai che il cielo ormai si era fatto scuro,era notte e mi ricordai di non avere un posto dove dormire poi mi ricordai di nuovo che sarei andata a villa Queen ormai la mia nuova casa.

-ah già siamo venuti in moto- disse Oliver all'improvviso

-se è libero chiama Dig così cogliamo subito l'occasione per presentargli Serena- propose Felicity e Oliver annuì prendendo il telefono,e mentre lui chiamava mamma mi chiese

-conosci John Diggle?-

-mh,si questa mattina l'ho incontrato a colazione-

-allora ti informo che lui e tuo padre sono migliori amici,per me è come un fratello maggiore quindi se poi conoscendolo ti starà simpatico vedilo come una specie di zio, ed è un componente del team Arrow- mi spiegò lei e io sorrisi,ero così bello sentire la parola zio,sapeva di famiglia.

-ah dimenticavo è sposato con Lyla anche lei una nostra grande amica ed hanno due figli,Sara di 19 anni e Andrew di 17-

-oddio scusa se ti scoccio magari a te non importa saperlo- continuò poi Felicity terrorizzata di poter commettere qualche sbaglio

-tranquilla mi fa piacere,finalmente sto conoscendo la mia famiglia- e detto questo ci abbracciammo,Oliver che aveva finito la chiamata chiese dolcemente

-che succede qui?-

-niente parlavamo di famiglia- risposi io

-amo quella parola- rispose lui per poi baciarmi i capelli

-tra 5 minuti arriva Dig e durante la chiamata mi è venuta in mente una cosa...Serena tu come diavolo hai fatto ad entrare nel covo?cioè mi rendo conto solo adesso che tu in teoria dovresti essere a Central city-

e a quella domanda Felicity si mise sull'attenti curiosa della risposta.......oh merda!povero Barry...pensai tra me e me

-ehm vi ho seguito..poi potrei avervi spiato..poi sempre potrei aver visto la password ed essere entrata- dissi insicura della loro reazione

-Oliver ha preso da te- disse ridacchiando mia madre

-buon sangue non mente- esclamò Oliver fiero e io ridacchiai delle loro espressioni ,felice che si fossero dimenticati di Barry ma come se mi avesse letto nel pensiero Felicity mi chiese

-ma Barry non avrebbe dovuto accompagnarti sul treno?-

-ehm....potrebbe aver avuto una complicazione ed essere corso non so dove ma...papà per favore non ucciderlo..in fin dei conti è grazie a lui se ci siamo ritrovati,sai in teoria se non fosse stato per lui ora sarei in un altra città- dissi io difendendo Barry e implorandolo con gli occhi

-okay okay mi hai convinto,sei una brava mediatrice...- poi pensando esclamò

-amore ha preso da te-

-buon sangue non mente- rispose lei e tutti e tre ci facemmo una gran risata.

In quel momento una nera,lucida e fiammeggiante limousine si fermò all'ingresso del vicolo dal quale scese un uomo che riconobbi essere come Jonh Diggle

-gli hai chiesto di prendere la limousine- chiese sbalordita mia madre e dal suo tono capì che non era loro abitudine andare a giro con quella ...cosa

-certo solo il meglio per mia figlia e mia moglie- a quel punto le lacrime che stavano quasi per scendere dalla commozione si trasformarono in euforia

-o mio dio!grazie grazie grazie!ho sempre desiderato montare sopra a una automobile del genere- esclamai saltellando e vidi i miei genitori essere felici per la mia felicità

-ehi ciao...Serena cosa ci fai qui?- chiese Diggle confuso che ormai si era avvicinato a noi

-Jonh,è con immenso piacere che ti presento nostra figlia Serena Queen- disse fiero mio padre.

A quelle parole gli occhi,la bocca e pure le narici di Jonh si spalancaro e sembrò quasi non ricordarsi più come si respirava e dopo alcuni momenti di stupore esclamò

-o mio dio!!quella Serena?? ma non era morta?-

-sono resuscitata- risposi io allegra porgendogli la mano ma lui di tutta risposta mi stritolò in un caloroso abbraccio e dopo l'iniziale titubanza contraccambiai anche io l'abbraccio e dopo avermi lasciato disse

-ne sono felice allora-

-anche io zio Jonh- dissi felice,dio quanto era bello pronunciare quella parola, e lui ne rimase stupito

-ma voi siete matti,ormai sono vecchio se continuate così mi farete prendere un infarto- disse asciugandosi una piccola lacrima che gli era scesa sulle guance

-adesso Jonh portaci a casa- chiese gentilmente Felicity

-con molto piacere- e da quel momento mi trasformai in una bambina.

Una volta entrata nell'abitacolo non riuscì a star ferma per più di un minuto,cambiai sedile almeno dieci volta feci su e giu con il separatore tra l'autista e la cabina almeno 5 volte,accessi la tv facendo zapping,mangiai al volo una caramella trovata in giro e mi sporsi fuori dal tettuccio urlando a bassa voce per quanto strana la cosa fosse.

Alla fine dopo 10 minuti che i miei genitori mi guardavano a bocca aperta per non l'essermi mai fermata un attimo Felicity chiese

-allora vuoi sapere qualcosa?questo è il momento giusto per fare delle domande prima che si scateni l'infermo- e a quelle parole mi fermai sedendomi davanti a loro e feci la prima domanda che mi venne in mente

-da chi ho preso il calore dei miei capelli visto che entrambi li avete chiari?-

-da me,sono tinta in realtà, il mio vero colore è come il tuo,nero scuro-

-chi sono i miei nonni?- chiesi eccitata ormai come una bambina a quel nuovo gioco

-Moira e Robert Queen erano i miei genitori ma ormai sono morti ma arrivati a casa ti mostrerò le loro foto- rispose papà con una punta di tristezza nella voce e il mio entusiasmo per un secondo si spense ma Felicity lo fece riaccendere

-mio padre è morto e non eravamo in buoni rapporti ma mia madre Donna Smoak vive a Las Vegas con il suo nuovo compagno e la figlia di lui-

-e chi sono?- ma a quella domanda Felicty rispose imbarazzata

-il tuo nonno acquisito di chiama Quentin Lance ed è il padre dell'ex di tuo padre che attualmente vive con loro a Las vegas dove può esercitare la sua professione da avvocato- e a quella risposta io mi misi a ridere,non potevo crederci il padre dell'ex di mio padre era mio nonno

-troppo forte- risposi ancora ridendo

-sono felice che ridi,quando io lo scoprì mi venne un colpo- disse amareggiata Felicity

-posso comprenderti- e poi sempre ridendo chiesi

-quando è il mio compleanno?-

-il 13 gennaio...dio tesoro questa cosa è così deprimente ti chiedo ancora perdono- rispose triste Felicity

-nahh..come hai detto tu viviamo nel presente ora- ormai ero entrata nella mia fase di euforia e felicità e nessuno avrebbe potuto rattristarmi.

In quel momento la macchina si fermò e velocemente aprì lo sportello precipitandomi fuori

-dio questa casa è strepitosa- dissi rimanendo ancora una volta stupita davanti all'ingresso

-si e da adesso e per sempre sarà la tua casa- disse papa prendendomi per mano,ma così facendo fece l'errore più grosso della sua vita perchè io saltellante lo trascinai per le scale entrando dentro

-vi ho già detto di quanto sono contenta che siate ricchi- dissi ridendo,ovviamente non mi fregava nulla dei soldi li avrei amati anche se fossero stati dei poveracci ma essere ricchi non guastava mica

-no e comunque anche tu sei ricca - rispose con ovvietà mamma

-davvero??- chiesi incredula

-devo ricordarti che sei nostra figlia?- chiese lei

-si direi di si-

ma la risposta di Felicity fu interrotta da Thea,mia zia che ci stava raggiungendo nell'atrio

- ehi ciao! Serena che ci fai qui?non dovevi essere a Central city-

-sorellina,reggiti forte perchè sto per darmi una mega notizia- gli disse papà

-su Ollie non farmì attendere-

-Thea ti presento tua nipote Serena Queen-

A quel punto non riuscì neanche a rendermene conto che mi ritrovai stritolata in un morbido e dolce abbraccio e dei suoi urletti di gioia mi circondarono le orecchia

-o mio dio sono così felice!!!aspetta ma non dovevi essere morta?-

-bè direi di no,zia Thea- dissi felice e a quelle parole lei si illuminò ancora di più

-o mio dio mi hai appena chiamato zia??ti voglio tanto bene nipotina mia- disse abbracciandomi ancora

- a proposito Thea io e Oliver avevamo pensato di organizzare una festa per far sapere a tutti la notizia,che dici organizzi tu?- chiese mia madre

-o santi numi,troppe emozioni in un giorno solo,Felicity che mi chiede di organizzare una festa??certo che si!!- esclamò e poi velocemente corse al piano superiore per poi tornare in un batti baleno con una borsetta in mano correndo verso mio padre

-Oliver non è che gentilmente mi presteresti la tua carta di credito??- chiese lei gentilmente e Oliver aprendo il portafoglio disse ridendo

-prestare??quando me la riporterai sarà vuota-

-dettagli- rispose lei prendendo la mano mia e di mamma trascinandoci alla porta di ingresso

-ma siamo appena arrivati dove andiamo?- chiesi io scioccata dall'entusiasmo di mia zia

-a fare shopping ovvio-

-ma è tardi ormai i negozi saranno chiusi- dissi cercando di oppormi al trascinamento

- no per tre Queen apriranno sicuramente tranquilla-

in quel momento la porta di ingresso si aprì dal quale spuntò un ragazzo con un giacchetto rosso

-oh Roy giusto in tempo,Serena ti presento il mio ragazzo Roy Harper,Roy ti presento mia nipote Serena Queen!- disse la ragazza velocemente per poi uscire dalla porta trascinando di conseguenza anche noi,feci un piccolo segno di saluto al ragazzo prima di uscire e sentì Papa mormorare

-vieni Roy ti spiego io-

poi Thea rientrò velocemente nella casa urlando

-Jonh avanti cosa aspetti!!secondo te chi guida la limuosine??-

E a quel punto io,Felicity,Thea e uno stupito Jonh ci dirigemmo al centro di Starling city alla ricerca di un negozio aperto alle nove di sera.

Thea ci condusse in un negozio dall'aria molto elegante,ci rassicurò sul fatto che fosse il migliore della città e che sicuramente sarebbe stato aperto e infatti appena arrivati notai che il negozio era illuminato, Diggle ci scese all'entrata per poi andare a parcheggiare l'auto.

Appena entrati mi bloccai,non avevo mai visto una cosa del genere,magnifici abiti ovunque,commesse disposte a fare di tutto per il cliente e regali poltrone posizionate nelle zone dei camerini

-ehi Serena cè qualcosa che non va ?- mi chiese mi madre notando che mi ero praticamente fermata in mezzo alla porta d'ingresso

-io non posso permettermi...- ma lei non mi fece finire di parlare

-ehi ricordi?Da adesso sei una Queen puoi permetterti qualunque cosa-

-si ma io non ci sono abituata- dissi ancora a disagio

-non preoccuparti,non ti sto dicendo che da adesso dovrai essere una ricca snob anzi,io non sperpero mai i soldi solo che ogni tanto una donna a bisogno di coccolarsi quindi che ne dici andiamo a provare un po' di questi splendidi abiti? E non preoccuparti del prezzo...in fin dei conti dobbiamo recuperare 18 anni no?- e con il suo splendido sorriso mi rassicurò.

Dovevo ammettere che mi erano sempre piaciuti i bei vestiti ma ovviamente non me li ero mai potuti permettere, quindi dopo che mia madre mi rassicurò mi lasciai andare e insieme a Thea mi provai tutti i vestiti che mi ispiravano. Alla fine dopo un ora e mezzo Thea trovò il suo abito che le stava a pennello,un abito ricoperto di paillettes color oro non troppo luccicanti,gli arrivava sopra il ginocchio con piccole increspature che accentuavano lo sbrillucichio delle paillettes,in vita aveva un elegante nastro nero con un'adorabile fiocco e infine aveva delle spalline sempre nere,il tutto contornato da un paio di altissimi tacchi neri, a me sicuramente non sarebbe mai stato bene perchè io cercavo qualcosa di più dolce e gentile,mentre io ero ancora alla ricerca anche Felicity trovò il suo.

Un abito verde che gli arrivava al ginocchio,era una stoffa morbida ricoperta di pizzo con lo scollo a cuore,in più aveva pizzo trasparente da dove si poteva vedere la sua pelle che ricopriva la scollatura e le spalle in modo da far sembrare il vestito a mezze maniche invece che con la scollatura a cuore

-per caso il verde è un vizio di famiglia?- chiesi sorridente,capendo subito il collegamento ad Arrow

-si a tua padre farà piacere- rispose mamma mordendosi un labbro

-aspetta tu lo sai?- mi chiese strabuzzando gli occhi Thea

-si lo sa- rispose Felicity al posto mio

-mamma ti piacerebbe informarmi su le persone che ne sono a conoscenza?così almeno non rischio equivoci- chiesi curiosa.

-oh certo ci sono Thea,roy e Diggle che fanno parte del team-

-anche Diggle?ah già giusto è tipo uno di famiglia- domandai sorpresa

-poi ci sono la moglie e i figli di Diggle,mia madre ,il suo compagno e sua figlia-

-wow siamo un bel gruppo- risposi io

-ah già e poi ci sono anche Barry e alcuni suoi amici- aggiunse lei

-aspetta che??quel Barry??- chiesi più che sorpresa

-eh già- rispose mia madre

-okay...- e ritornai di nuovo alla caccia del mio vestito.

Alla fine e fortunatamente perchè credo che il negozio stesse per chiudere trovai il mio abito.

Era un abito come lo chiamavo io all'antica Grecia,era lungo fino ai piedi composto da vari strati sovrapposti di blu,era un monospalla che si restringeva un po' in vita,mi piacque perchè appena mi specchiai notai che questo colore stava bene con i miei capelli neri e quando uscì dal camerino Felicty rimase a bocca aperta e Thea esclamò

-aggiudicato,ti sta d'incanto- e tutte e tre felici ci dirigemmo alla cassa.

-ehi Serena vuoi farlo tu?- mi chiese Thea

-cosa?-

-strisciare la carta di credito,credimi è una figata assoluta-

-okay- dissi acconsentendo a quella strana richiesta ma dovetti ammettere che fu divertente.

Tornammo a casa alle dieci e mezzo di sera e quando entrammo trovammo Roy e Oliver a bere una birra nell'immenso salotto su un comodissimo divano,così noi donne stanche per via dello shopping ci accomodammo sul divano,Thea accanto al suo ragazzo,e oliver con mio grande piacere mi fece accomodare tra lui e Felicity ed entrambi mi presero la mano facendomi un po' imbarazzare.

-allora prima ci siamo visti di volata ma..insomma sono contento tu sia viva- mi disse Roy un po' in imbarazzo

-oh grazie,non sei il primo che me lo dice oggi,è un po strana questa cosa- risposi io ridacchiando per combattere questo lieve imbarazzo che si era impossessato di me

-io dico di andare a dormire?che ne dici Roy?- propose Thea e lui annuì salutando tutti

-buonanotte zio Roy- gli dissi io sorridendo;questa giornata da schifo totale si era trasformata nella migliore della mia vita.

Una volta rimasti soli papà ci chiese:

-allora divertite?- e a quella domanda la bambina che per tanti anni avevo soppresso ritornò in me

-cavolo puoi dirlo forte,cioè quel negozio era mega e quei vestiti erano una cosa indescrivibile e poi Thea è proprio forte-

-ne sono contento- e sorrise per la mia esuberanza

-che ne dite andiamo anche noi a dormire?domani è un grande giorno!- propose mamma e noi due annuimmo.

Salimmo le scale e mi diressi verso la camera che mi aveva ospitato il giorno precedente

-Serena dove vai?- chiese papà

-mh...in camera- risposi io dubbiosa

-oh no quella è la camera degli ospiti..seguici- rispose mamma ridacchiando e io rimasi stupita,un giorno avrei dovuto contare quante stanze contenesse quell'enorme villa.

-eccoci- disse fermandosi di fronte a una porta color marrone scuro

-non so se ti fa piacere,ma abbiamo scelto questa perchè è vicina alla nostra- disse ancora Felicity dubbiosa di aver commesso uno sbaglio

-oh no, è perfetta- poi prima di aprire la porta chiesi

-mh..dovrei fare un viaggio a Central city per prendere le poche cose che possiedo-

-non preoccuparti te li porterà Barry domani quando verrà qui per la festa,tanto sa dove abiti- rispose Oliver

-ah okay- risposi semplicemente e aprì la porta per poi girarmi subito verso di loro

-allora buona notte- dissi insicura,non sapevo cosa dovevo fare,forse un bacio sulla guancia?Capì che anche loro avevano i miei stessi dubbi quando risposero titubanti buonanotte per poi dirigersi lentamente verso la loro camera a 10 metri di distanza. Stavo per chiudere la mia porta quando un idea che si era cominciata a formare nella mia testa poco prima tornò fuori e prendendo coraggio pensai al diavolo!!!.

Aprì velocemente la porta uscendo in corridoio per poi esclamare

-aspettate!- e li raggiunsi a corsa

-stavo pensando,cioè so che ho 18 anni,sono grande e anche voi siete gradi e magari potrebbe essere imbarazzante però insomma se vi va,magari per questa notte potrei dormire con voi- dissi velocemente troppo imbarazzata per guardarli negli occhi

-certo ci farebbe molto piacere tesoro- rispose mamma e prendendomi per mano mi condusse all'interno della loro camera

-posso affermare al 100% che la parlantina l'hai presa da tua madre- disse Oliver all'improvviso facendo ridere tutti e tre.

Per tutta la vita avevo avuto molte insicurezze e molti dubbi,ed anche ora con i miei genitori appena ritrovati alcune di questi erano rimasti, molto spesso necessitavo di rassicurazioni, perchè anche se oggi mi avevano assicurato in molti modi che non mi avrebbero più lasciato quella paura rimaneva e non riuscivo a sopprimerla, ma quella notte strinta nei loro abbracci,al sicuro,coccolata dal loro calore mi addormentai pacificamente e sentì che un altro po' di quella paura stava lentamente lasciando il mio corpo.

 

 

Autore:Lo so avevo detto che in questo capitolo ci sarebbe stata la festa ma le cose mi sono sfuggite di mano ,chiedo perdono.

I Diggle hanno avuto un altro figlio Andrew! e vi piace Thea?forse è un po diversa dal telefilm ma io la vedo come una copia di Alice Cullen(per chi conosce twilight). Io non so voi ma shippo Donna e Quentin insieme XD.Ringrazio Eldialice per i suoi suggerimenti-richieste :). A presto.

 

 

 

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Capitolo 13
*** Padre e figlia ***


Capitolo 13: Padre e figlia

La mattina quando mi svegliai pensai fosse stato tutto un magnifico sogno e pensando alla vita solitaria che mi aspettava fuori da quel letto qualche lacrima scese sulle mie guance,ma appena aprì gli occhi mi trovai una profumata massa bionda davanti agli occhi, e incredula mi guardai intorno,non era stato un sogno,era tutto vero!

Felice come non mai e veramente di buon umore mi ributtai sul cuscino, ma così facendo feci sobbalzare l'intero materasso e mia madre si svegliò sbadigliando e stiracchiandosi.

-Buongiorno tesoro- mi disse lei con la voce impastata dal sonno.

Io mi tirai subito su e con un balzo scesi dal letto notando che mio padre si era svegliato prima di me.

-Forza avanti abbiamo un intero giorno davanti,andiamo a fare colazione!- esclamai esultante

-o siete già sveglie- ci disse un Oliver appena spuntato dalla porta.

Appena lo vidi gli andai incontro buttandogli le braccia al collo per depositargli un dolce bacio sulla guancia.

-Buongiorno papà-

-buongiorno anche a te Serena!- rispose lui felice della mia iniziativa

-in realtà avrei voluto portarvi la colazione a letto,ma non centrava tutto su un vassoio,quindi appena vi alzerete troverete tutto pronto- spiegò poi lui.

Mia madre a quelle parole si alzò subito dal letto e venne ad abbracciarmi accarezzandomi i capelli,poi abbracciò papà con il quale condivise un bacio mozzafiato,forse era maleducazione ma non riuscivo a distogliere gli occhi dal loro viso,erano così belli!

Dopo ciò scendemmo, ancora in pigiama, le scale e sempre insieme ci dirigemmo in cucina,appena entrata rimasi a bocca aperta.

La tavola era imbandita con ogni possibile e immaginabile ben di dio.

-Non sapevo cosa mangiassi a colazione,così ho preparato un po' di tutto- spiegò mio padre imbarazzato

-grazie ma non dovevi disturbarti tanto- risposi anche io imbarazzata

-tranquilla nessun disturbo- spiegò lui, e mentre mia madre si sedeva prendendo una tazza di latte e un pancake io feci un giro del tavolo osservando tutte quelle prelibatezze

-di solito prendo solo un caffè ma per oggi credo che prenderò latte e biscotti- e detto questo mi sedei e consumai la colazione, mentre mio padre, anche lui accomodato, si servì un cappuccino con brioche.

-Buongiorno a tutti!!Dormito bene?Oggi è un gran giorno!- esclamò una pimpante Thea appena entrata in cucina.

-Fel ho chiamato tua madre,ha detto che saranno qui dopo pranzo e la festa comincierà alle cinque così avrete tutto il tempo di parlare in privato...non gli ho detto nulla di Serena,così potrete farlo voi- spiegò lei versandosi del thè in una tazza.

-Grazie Thea- rispose mia madre

-ah invece Barry e company saranno qui poco prima delle cinque,avevano ancora qualche...faccenda da sbrigare,poi ho già organizzato il catering e la musica e se a nessuno disturba avrei pensato di chiamare anche qualche giornalista..sai per rendere ufficiale la cosa- continuò poi lei

-ottima idea Spedy- rispose mio padre, ma a sentire quelle parole mi andò di traverso il latte e tossendo riuscì a dire/urlare

-i giornalisti????perchè?-

-fidati lo avrebbero saputo lo stesso e dopo sarebbe stato ancora peggio perchè si sarebbero assediati fuori dal cancello- mi rassicurò mia madre

-se penso al nostro matrimonio..- sospirò poi con sguardo vacuo in balia dei ricordi

-potrei vedere qualche foto?- chiesi sottovoce insicura

-mi sembra un ottima idea! Che dici Oliver gliele mostri tu che ora io devo fare una cosa?- rispose mamma entusiasta

-volentieri- rispose lui tracannando in un sol colpo tutto il cappuccino rimasto nella tazza. Prendendomi per mano mi guidò in uno studio dove da una libreria estrasse un voluminoso album fotografico.

Lo aprì lentamente e la prima foto mi colpì subito

-wow- riuscì a dire.

Ovviamente entrambi erano bellissimi.

Lui in un costoso smoaking e lei in un vestito bianco candido,molto semplice con qualche rosellina qua e la, e oltre al lungo velo che le incorniciava il viso,in vita portava un nastro di seta verde con un grazioso fiocco che era coordinato a una rosa verde che fuoriusciva dal taschino di lui.

Erano bellissimi eppure la cosa che colpiva di più erano i loro sorrisi,risplendevano di luce propria così come i loro occhi.

Successivamente mi mostrò altre foto,della cerimonia e del ricevimento e della luna di miele,trascorsa nelle più belle città europee, Londra, Parigi e Roma.

Quando le foto finirono scoprì che i miei occhi erano un po' lucidi.

-Sono felice di avere voi come genitori- gli dissi

-e io sono felice di averti finalmente trovata- rispose lui alzandosi per mettere a posto l'album.

Una volta compiuta la missione mi si avvicinò e mi chiese:

-tu invece?sai ragazzi...fidanzati.?ne hai avuti?-

-ohh...ehm si qualche ragazzo...ma nessuno di importante- spiegai io

-okay- e mentre ci dirigevamo verso la porta mi pose un 'altra domanda

-ehm..invece...sai..hai mai fatto..uhm..- balbettò imbarazzato

O mio dio! Mi stava davvero facendo quella domanda? Se non fossi stata in totale imbarazzo sicuramente mi sarei messa a ridere, cosa altro dovevo aspettarmi?il discorso forse?

-si...cioè è capitato...sai....- oddio ma davvero Sere? È capitato? Potevi dire di meglio

-ah...va bene- e detto questo visibilmente imbarazzato aprì la porta e insieme raggiungemmo Felicity.

La mattinata passò presto e dopo pranzo il campanello suonò.

Andò ad aprire Roy visto che era il più vicino e appena la porta si aprì entrò un tornado biondo.

-Ahhhh tesoro come mi sei mancata!!Ma guarda qua come sei magra?? sicuramente farai tanta ginnastica sotto le lenzuola- e urlato questo la donna vestita con un abito nero che dire cortissimo era un eufemismo,scollo a cuore che metteva in risalto il suò decoltè e i suoi capelli biondi,corse ad abbracciare Felicity.

Capì subito che si trattasse di Donna Smoak,mia nonna.

Dietrò di lei comparve un uomo magrolino,che cominciava a mostrare i primi segni dell'età,subito dopo entrò una donna con lunghi capelli biondi/castani che andò ad abbracciare Oliver.

Tutti si salutarono fra di loro mentre io rimanevo in disparte.

-Cara chi è questa splendida ragazza ?- chiese fortunatamente mia nonna a mia madre

-bè ecco...forse è meglio se ti siedi- rispose seria lei

-okay- rispose Donna che aveva capito si trattasse di un discorso serio.

Dopo che tutti e tre i nuovi arrivati furono seduti Felicity parlò:

-Mamma ti ricordi che 18 anni fa ho avuto una figlia che ho dato in adozione e che poi mi fu impossibile riprendere??- disse tutto d'un fiato

-bè diciamo che è stata lei- disse indicandomi - a trovare noi-

E detto questo nessuno si aspettò la reazione di Donna che svenne nelle braccia del compagno

-oddio mamma- esclamò Felicity precipitandosi dalla donna.

Io mi sentì osservata e infatti quando mi girai trovai gli occhi della ragazza che mi guardavano stupiti e dopo vari secondi di immobilità la ragazza si alzò e corse ad abbracciarmi cominciando a piangere

-oddio non ci posso credere!!!oddio sei veramente tu?- disse piangendo per poi interrompere l'abbraccio e guardarmi negli occhi

-scusa non mi sono neanche presentata,mi chiamo Laurel Lance, i tuoi genitori sono i miei migliori amici e quando ti persero per sempre sono stata io ad aiutarli a rialzarsi- e detto questo corse a d abbracciare anche Felicity la quale si stava asciugando qualche lacrima dopo aver visto la reazione della donna.

-Amica mia sono così immensamente felice per te- e le due donne si abbracciarono sprizzando dovunque la loro evidente amicizia.

 

Il tempo passò veloce e allo stesso tempo a rallentatore.

Dopo che Donna si fu svegliata volle avere una spiegazione e dopo che la ricevette mi abbracciò piangendo,promettendomi che sarei diventata la nipotina più viziata di tutto il mondo.

Thea trascinò me e mamma in bagno per cambiarci,e dopo aver indossato i nostri abiti ci truccammo insieme.

Mamma ad un certo punto fu chiamata da qualcuno e uscendo lasciò me da sola,in compagnia della mia stramba zia.

-Sai ancora non mi sono scusata per come mi sono comportata ieri sera- mormorò all'improvviso mentre si stava dando la matita

-a cosa ti riferisci?- chiesi confusa

-ieri sera..magari non ti sono sembrata molto sorpresa di vederti,ma non lasciarti ingannare dalle apparenze,io sono veramente felice che ti abbiamo ritrovato..-

-ehi tranquilla non ho mai pensato una cosa del genere- dissi interrompendola

-no davvero ci tengo a scusarmi è che...vedi da giovane sono ..morta- disse con sguardo vacuo per poi continuare subito

-cioè non morta morta sennò ovviamente ora non mi troverei qua..sono guarita ma da quel momento è come se avessi un sesto senso. Non so bene come spiegarti ma io sapevo che tu eri mia nipote, cioè non lo sapevo ma c'era questa sensazione...che mi diceva che in te c'era molto di più,per questo non ti sono sembrata molto sorpresa ieri sera- disse finendo il discorso stringendomi le mani

-allora sono contenta di avere una zia così speciale- dissi solamente alzandomi dalla sedia per abbracciarla.

Ad essere onesti io non ci avevo neanche fatto caso, ma se lei aveva voluto precisarlo significava che teneva veramente a me e questo non poteva far altro che rendermi felice.

Una volta preparate scendemmo nel salone ,ormai già addobbato.

Delicati fiori contornavano tutto l'intero salone,ai lati erano posizionati tavoli straboccanti di cibo e bibite. Nell'angolo proprio in quel momento stavano prendendo posto dei violoncellisti mentre dal lato opposto si ergeva una postazione dj.

Sentì del trambusto provenire dalla porta e guardando curiosa riconobbi Barry che appena entrato ricevette un'occhiataccia da mio padre e lentamente si avvicinò a me porgendomi una sacca con le poche cose che possedevo e che avevo lasciato nel mio mini appartamento.

Mentre Oliver e Felicty salutavano delle persone Barry mi portò un po in disparte e sorridendomi mi chiese.

-Sei Serena Queen non è vero?- è per la prima volta fui io a rimanere senza parole e non il contrario

-com...come lo sai?-

-ho i miei metodi ma sono felice di conoscerti finalmente - e detto questo mi fece un occhiolino dirigendosi verso i suoi amici che poi mi presentò.

Le cinque arrivarono in fretta e la casa si riempì di tantissime persone che nessuno mi presentò,con tutta quella folla persi di vista i miei genitori così mi diressi al tavolo degli aperitivi dove presi un fresco succo d'arancia.

-Anche tu niente alcolici eh? - mi chiese all'improvviso qualcuno e con il bicchiere ancora in mano mi girai verso la provenienza di quella voce e mi trovai davanti un ragazzo alto,di carnagione scura,capelli corti e un sorriso ampio che metteva in risalto i suoi denti bianchissimi che mi abbagliarono.

-Come scusi?- chiesi confusa

-il succo è analcolico- spiegò indicando il mio bicchiere

-oh- dissi in imbarazzo

-scusa che maleducato non mi sono neanche presentato! Piacere sono Andrew Diggle- disse il ragazzo porgendomi una mano che strinsi con molto piacere

-oh...il figlio di Jonh- dissi compiaciuta di questa nuova conoscenza

-esatto!Come conosci mio padre? - chiese curioso

-oh sai...amici di amici di amici- dissi di nuovo in imbarazzo..e poi perchè ero in imbarazzo??

-interessante...tu invece?- chiese lui

-cosa?- risposi ancora una volta in confusione

-il tuo nome-

-oh giusto,io sono Serena Q......- ma poi mi interruppi subito,mio padre aveva detto di non svelare subito la mia identità visto che avrebbe fatto lui un discorso per presentarmi a tutti.

-Serena...?- chiese Andrew ansioso di sapere il mio nome

-solo Serena- dissi sorridendo,anche lui mi sorrise e ci guardammo negli occhi per poi accorgerci che ci stavamo ancora stringendo la mano,allora lui velocemente interruppe la stretta di mano balbettando un

-piacere di averti conosciuta Serena,ma ora vado,i miei genitori mi staranno sicuramente cercando- per poi allontanarsi velocemente da me.

Ma non ebbi neanche il tempo di ragionare su questo piacevole incontro che sentì la voce di mio padre ai microfoni e capì.

Il discorso stava per iniziare.

-Ringrazio tutti per essere venuti,in modo da condividere con tutti voi lo splendido momento che la mia famiglia sta vivendo- mia madre salì sul palco affiancando papà e anche io mi avvicinai un pochino al palco

-siete venuti qua non sapendo il motivo del festeggiamento e molti di voi probabilmente si sentiranno male o sveniranno come mia suocera ma ehi non preoccupatevi esistono gli alcolici a posta- continuò poi mio padre facendo ridere tutta la folla.

-Bene ora ritorniamo seri- continuò ancora sospirando,i suoi occhi scrutarono la stanza in cerca di qualcuno e quando il suo sguardo si incrociò con il mio sorriso e sembrò trovare la forza per continuare quel difficile discorso.

-Forse non tutti lo sapranno ma io e mia moglie 18 anni fa abbiamo avuto una splendida bambina- disse fermandosi per prendere una boccata d'ossigeno e notai che molti invitati erano rimasti attoniti

-purtroppo siamo stati costretti a darla in adozione,ci pentimmo subito di quella scelta ma purtroppo ci fu impossibile ritrovare quella splendida bambina- ancora una volta si fermò e io mi guardai intorno notando un paio di persone con la telecamera in mano, che erano intenti a riprendere il discorso di mio padre.

-Ormai da tempo immemore avevamo perso la speranza di ritrovarla,ma forse dovevamo solo aspettare che il destino compiesse il suo dovere perché amici miei ieri finalmente io e mia moglie abbiamo ritrovato nostra figlia,o meglio è stata lei a trovare noi- e detto questo la folla emise un sonoro “ohhhh” con alcuni “wow”.

Mamma felice come non mai rubò il microfono a papà

-abitanti di Starling City!è con immenso piacere che vi presentiamo nostra figlia!Serena Queen!!- e facendomi un segno con gli occhi mi invitò ad unirmi a loro.

Imbarazzata come mai nella vita mi feci spazio tra la folla e lentamente salì i pochi scalini per poi ritrovarmi davanti una donna bionda che prendendomi per mano mi porto fra lei e il suo uomo.

Di quello che successe dopo ricordo poco. Ero troppo emozionata per prestare attenzione a quello che mi succedeva intorno.

Avevo occhi solo per i miei genitori.

Papà prese una bottiglia del migliore champagne e dopo aver fatto fare il botto al tappo. lo servì a me e alla mamma,perché non so come mi ero ritrovata un calice in mano,poi passò ai nostri famigliare e servì la bevanda anche a loro.

Mamma mi lasciò sola un secondo,ma fu sufficiente perché mi ritrovassi accerchiata da gente sconosciuta che gentilmente voleva fare la mia conoscenza.

Fortunatamente fu mio padre a salvarmi,dopo tutto era o non era un eroe?

Mi invitò a un ballo lento padre-figlia, come di solito si usa fare nei matrimoni.

Mi portò al centro della pista dove mi guidò,visto che io e il ballo non eravamo esattamente amici.

-Serena non ricordo se in tutta questa situazione te l'ho mai detto, ma sono veramente felice di averti ritrovato-

-anche io papà,non ho parole per esprimere la mia felicità- risposi sorridendogli

-so che ancora non ci conosciamo molto, ma ti voglio bene- rispose lui visibilmente emozionato

-anche io vi voglio bene e non preoccuparti di quello, ci sarà tempo per conoscerci- lo rassicurai io. Felice come non mai lo abbracciai e continuando a ballare lentamente gli appoggiai la guancia sulla spalla chiudendo gli occhi per immagazzinare meglio tutti questi felici momenti che sperai non finissero più.

 

Autore:Non dico niente e lascio a voi il compito di esprimere( ovviamente se volete)la vostra gioia,felicità o anche tristezza o ribrezzo XD

A presto e una abbraccio grande a tutti quelli che seguono la storia!

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Capitolo 14
*** Ufficialmente una famiglia ***


Capitolo 14: Ufficialmente una famiglia

Non sapevo quanto tempo fosse passato, fatto stà che ancora mi trovavo a dondolare nelle braccia di mio padre,quando qualcuno schiarì la sua voce attirando la nostra attenzione.

E quando alzai la testa dalla sua spalla mi ritrovai davanti Andrew.

-Ehi Zio Oliver sono venuto per congratularmi,sono veramente felice per voi- disse il ragazzo rivolto verso mio padre.

-Grazie mille Andrew,allora visto che sei qui ti presento mia figlia- rispose papà,ma Andrew sorridendomi rispose:

-Non preoccuparti ci siamo già conosciuti-

-ah bene- rispose papa guardandoci strano

-si..bè in realtà ero venuto a chiederti se ti andava di cambiare ballerino- spiegò poi il ragazzo guardandomi.

Io rimasi spiazzata, ma fui felice di essermi già fatta un amico così guardai papà che fortunatamente capì e disse:

-Oh certo,non c'è problema,vado a farmi una chiacchierata con tuo padre - rispose sorridendo e poi ripensandoci aggiunse minaccioso

-trattala bene- per poi lasciarmi sola con Andrew.

Okay...pensai guardandolo allontanarsi.....questa cosa era stata imbarazzante.

Riportai poi la mia attenzione sul ragazzo che avevo di fronte che mi stava porgendo una mano.

Portai l'altra mano sulla sua spalla mentre lui me la portava in vita e una volta pronti cominciammo a muoverci lentamente.

-Allora... solo Serena eh?- chiese ridendo ricordando la nostra precedente conversazione.

-Si hai ragione scusami ma mio padre...- cercai di spiegare in imbarazzo.

-Tranquilla non ti preoccupare- mi tranquillizzò facendomi fare una giravolta che mi fece emettere una risata

-allora permettimi di ripresentarmi- dissi giocosa

-piacere sono Serena Queen- continuai poi educatamente allungando il collo e assumendo un espressione da snob.

Lui per tutta risposta si mise a ridere,e contagiando anche me ci mettemmo a ridere insieme.

-In realtà mi fa ancora strano chiamarmi così- gli dissi una volta tornati seri

-credo sia comprensibile,cioè hai vissuto molto tempo in orfanotrofio e non so la tua storia e forse non la saprò mai ma...-

-in realtà mi piacerebbe molto raccontarti la mia storia ma magari un'altra volta,non voglio rovinare questa serata con brutti ricordi- dissi subito interrompendolo, ma lui rispose sorprendendomi

-quindi ci rivedremo?- sembrava speranzoso.

-Bè si ..i nostri padri sono molto amici,Oliver mi ha detto che è come se fossimo una famiglia...per caso mi sbaglio?magari ho sentito male- dissi un po' inquieta, era triste non conoscere bene la mia famiglia.

-Oh giusto...no no tranquilla non sbagli- rispose con voce strana lui, forse non si aspettava quella risposta? Poi capì.

-Oddio scusa,ma tu intendevi...vederci noi due...soli?- chiesi ipotizzando confusa e forse anche un po' speranzosa.

-Oh no no,intendevo proprio rivederci in famiglia- rispose velocemente imbarazzato.

Per il successivo minuto ballammo in silenzio,ognuno perso nei propri pensieri. Poi finalmente Andrew interruppe il silenzio con una frase molto piacevole.

-Questo abito ti dona molto,ti mette in risalto i capelli- disse facendomi fare un'altra giravolta per poi fermare il moto circolatorio con le sue braccia e quando ritornammo uno di fronte all'altra risposi al complimento.

-Grazie- e le mie guance si tinsero di rosso.

-Adesso basta con i lenti,gente è arrivata l'ora di scatenarsi- esclamò all'improvviso Thea parlando nel microfono e mentre era intenta a dare ordini al dj, una ragazza della mia stessa età comparve al fianco mio e di Andrew.

La ragazza portava un abito porpora corto davanti ma lungo dietro,era di carnagione scura e aveva occhi molto scuri.

-Ciao Serena sono Sara Diggle vieni a ballare con me?- mi chiese lei gentilmente e non so come capì che la ragazza era molto timida.

-O volentieri!- dissi sorridendo,staccandomi da Andrew

-Ehm allora ciao,a presto- dissi salutando il ragazzo

-a presto Serena- e detto questo mi incamminai insieme a Sara verso Thea.

Altri invitati si unirono ai balli un po' più moderni e alla fine la pista da ballo si riempì,tutti si stavano divertendo.

Io,Sara e Thea ballammo insieme come se fossimo vecchie amiche,e durante i balli io e Sara parlammo molto ,conoscendoci meglio.

Sara era una ragazza piacevole,timida ma non troppo,coscienziosa, intelligente ed educata e capì subito che saremmo potute diventare grandi amiche.

-Nipotina mia!non va bene! Quando balli muovi un po' di più il tuo sederino e santi nubi metti un po' in mostra il tuo seno prosperoso,altrimenti rimarrai zitella fino ai 50 anni- urlò Donna,comparsa all'improvviso, per sovrastare l'alta musica.

-Lo farò nonna- risposi io cominciando a ridere

-Serena chiamami Donna,sono troppo giovane per essere una nonna- rispose lei lasciandomi una carezza sulla guancia per poi dirigersi a parlare con qualcun altro.

-Mia nonna è una pazza- dissi ad alta voce sorridendo

-e la cosa ti dispiace?- mi chiese Sara sentendo il mio commento.

-Oh no la adoro,sono così felice di avere una nonna che mi sarebbe bastata anche una vecchiettina - risposi facendola ridere.

Ballammo ancora un altro po' , ma poi i miei genitori mi reclamarono e io mi allontanai felice insieme a loro.

-Abbiamo una sorpresa per te- mi disse entusiasta mamma mentre insieme a papà mi trascinava in un angolo meno affollato della casa.

-Davvero?- risposi subito entusiasta facendo trasparire la mia curiosità.

Entrammo in una stanza che poi riconobbi essere lo studio in cui ero già stata.

I miei genitori presero dei fogli sulla scrivania e poi ci accomodammo su delle comodo poltrone di pelle,loro si sedettero davanti a me in modo che solo un basso tavolino potesse dividerci.

-Mi regalate dei fogli?- chiesi ridendo

-Tieni- mi disse però mamma,non rispondendomi ma porgendomi una penna.

-...e una penna?- chiesi di nuovo più confusa.

-Quella ti servirà per firmare- mi disse mio padre guardandomi dolcemente.

-Firmare cosa?-

-questi- rispose mamma mostrandomi i fogli e porgendomelo uno.

-Questo è il tuo attestato di nascita,quando ti ho partorito non avevo fornito il nome del padre,così oggi siamo andati all'ospedale e abbiamo modificato questo “piccolo dettaglio”-

Rimasi a bocca aperta ma non mi diedero neanche il tempo di pensarci su perché mi passarono un altro foglio.

-Questo invece è il tuo documento d'identità che avevi all'orfanotrofio,abbiamo chiesto a Barry di portarcelo, così possiamo cambiare i tuoi dati anagrafici ma per renderlo valido ci vuole una tua firma- spiegò ancora mia madre.

Tutto questo stava succedendo realmente?? La penna tremava nelle mie mani e il grande foglio bianco attirava la mia vista, cercai di leggere cosa ci fosse scritto ma le parole erano distorte,mi accorsi di star piangendo e con le mani mi portai via quelle lacrime e guardando i miei genitori dissi solamente :

-Grazie- ma fu un grazie strano,la voce che usai proveniva direttamente dal mio cuore che era stato invaso da amore incondizionato.

Impugnai con forza la penna e firmai.

Un grosso peso mi si levò dalla schiena. Avevo appena firmato la fine della mia precedente vita ma avevo anche firmato l'inizio della mia nuova vita.

La mamma un po' commossa continuò la sua opera porgendomi un altro foglio.

-Questa invece è la tua eredità,abbiamo modificato i nostri testamenti così se ci dovesse succedere qualcosa...-

-non lo dire neanche per scherzo!- esclamai terrorizzata interrompendola.

-Ehi tranquilla tesoro,ora che ci siamo ritrovati non permetterò a nessuno di dividerci, questa dell'eredità è solo una formalità- mi rassicurò mio padre stringendomi una mano.

Riuscì nel suo scopo,perchè mi calmai immediatamente. Asciugai ancora quelle poche lacrime che imperturbate, avevano continuato ad uscire dai miei occhi e con la penna firmai anche quel foglio.

Per ultimo mia madre mi porse una decina di fogli spillati insieme mostrandomi lo spazio bianco per firmare, e senza neanche chiedere cosa fosse firmai.

Mi fidavo ciecamente di loro.

-Tieni- mi disse mio padre appena firmato,porgendomi una tessera.

-E questa cos'è?- chiesi rigirandomela tra le mani

-la carta di credito che hai appena accettato di usare- rispose mio padre ridacchiando alla vista della mia faccia sbalordita.

-E' stata Thea ad insistere- spiegò mia madre.

-Come hai potuto notare dal nostro “secondo lavoro” non siamo persone egocentriche,i soldi in più li utilizziamo per aiutare questa città ,ma tua zia ha giustamente suggerito che se proprio devi essere una Queen tanto vale farlo in grande stile- continuò mio padre ridacchiando della pazzia della sua sorellina.

-Non so cosa dire- risposi ancora attonita.

-Non dire niente,la felicità sul tuo volto è la nostra ricompensa- disse papà dolcemente, e a quella frase troppo commovente mi alzai e li stritolai in un caloroso abbraccio.

-La nostra Serenella- sospirò mamma col viso appoggiato sulla mia spalla.

-Sere che?- chiesi curiosa

-Serenella...se non ti piace come nomignolo posso anche...-

-no è perfetto- risposi subito interrompendola.

-Andiamo famiglia,è ora ti ritornare alla festa- propose mio padre.

E felici di essere insieme ritornammo alla realtà.

 

Autore: scusate se avete aspettato un po' per questo capitolo,ma nel mio paese è iniziata la sagra e il tempo per la scrittura è svanito nelle cucine XD.

Volevo chiedere una cosa a voi lettori,avrei pensato di finire la storia a breve,in un dolce lieto fine,a voi piace come idea o preferireste vedere qualche peripezia prima del finale?? La scelta è nelle vostre mani! Ora vi lascio e se vi fa piacere lasciatemi qualche recensione,ovviamente anche negativa. A presto.

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Capitolo 15
*** Il rapimento ***


 

Capitolo 15: Il rapimento

La festa era proseguita bene e a tarda notte tutti gli invitati se ne erano andati,tranne la nonna,il suo compagno e la ragazza di nome Laurel, che erano rimasti a dormire da noi.

Anche quella notte avevo dormito coi miei genitori,nel lettone.

La cosa detta ad alta voce poteva sembrare strana ma per noi non lo era affatto.

Avevamo bisogno di sentirci così vicini,la paura di essere divisi era ancora grande.

La mattina facemmo colazione insieme,solo noi tre perché gli altri dormivano ancora, chiacchierando dei piani della giornata.

-Oggi cosa vi va di fare?- chiese papà dopo aver bevuto un sorso di cappuccino.

-Non saprei ...Serena decidi tu- rispose mamma guardandomi.

-Mi piacerebbe molto vedere luoghi a voi cari- risposi io imbarazzata.

-Mi sembra un'ottima idea- rispose mia madre felice.

-Che ne dici di visitare la Queen Consolidated?- propose mio padre.

-Mi piacerebbe molto- risposi sorridendo entusiasta

-Sai..quello è il primo luogo in cui io e tuo padre ci siamo incontrati- disse poi mamma

-davvero???? mi raccontate la storia??? per favore!!!!- esclamai entusiasta mettendo le mani a preghiera

-mhh...perchè no- rispose lei guardando papà, e fu proprio lui a raccontare per primo.

-Un giorno durante una missione trovai un computer molto importante, purtroppo era stato danneggiato così fui costretto a portarlo ad un tecnico informatico e all'azienda mi consigliarono di cercare una certa Felicity Smoak-

-Oddio se ripenso alla figura di merda che feci- disse mamma interrompendo papà.

-Io ti trovai adorabile. Il tuo balbettio era così dolce- la rassicurò papà prendendo una ciocca dei suoi biondi capelli tra le sue mani.

-Avresti dovuto vederlo, si presentò tutto sicuro di se con in mano un portatile pieno di proiettili inventando scuse una più assurda dell'altra- mi spiegò poi mamma ridendo

-e poi cosa successe?- chiesi curiosissima.

-Si ripresentò ancora molte volte con oggetti strani di cui dovevo recuperare informazioni, ovviamente sapevo che mi stava riempiendo di bugie, ma mi fidai lo stesso- spiegò mamma.

-Alla fine tra di noi si creò un rapporto di fiducia reciproca e durante un'emergenza le rivelai la mia seconda identità ed entrò a far parte del team Arrow- continuò papà

-e poi vi siete innamorati- conclusi io al posto loro, sorridendo felicissima.

- Ci volle un po' di tempo prima di rendercene conto ma alla fine si,fu quello che successe- disse mamma donando un piccolo ma dolce bacio sulla guancia di papà.

-Voi non sapete come io in questo momento sia felice, per una ragazza cresciuta in orfanotrofio conoscere finalmente la propria storia...è come se fosse avvenuto un miracolo- spiegai io cercando di esprimere sentimenti profondi e quando mi asciugai una lacrima uscita inconsapevolmente dal mio occhio, mamma sia alzò e venne ad abbracciarmi seguita subito da papà.

-Buongiorno a tutti!- esclamò Donna pimpante appena entrata in cucina.

-Ho interrotto qualcosa?- chiese preoccupata.

-Non ti preoccupare nonna,solo momenti di famiglia- e ancora una volta,pronunciare quella parola riempì il mio cuore di amore.

-Nipotina volevo sapere se ti andava una passeggiata nel parco qua vicino, sai l'aria mattutina fa ringiovanire la pelle- propose la nonna e io accettai entusiasta.

-Appena torno andiamo all'azienda okay? - domandai poi ai miei genitori e loro annuirono.

Mentre io mi andai a cambiare Donna fece colazione e una volta pronte uscimmo di casa, nell'aria fresca e profumata della mattina.

 

Pov.Donna

Camminammo in silenzio per un po' mentre io facevo strada verso il parco.

-Sono Felice di averti come nipote- dissi io ad un certo punto.

-Oh grazie..anche io sono felice di averti come nonna- rispose lei dolcemente per poi stringermi in uno stritolante abbraccio e io ricambiai accarezzandole i capelli.

-Hai i capelli uguali a tua madre- le dissi una volta interrotto l'abbraccio.

-Oh davvero? Ne sono felice e poi....- ma la mia nipotina non poté finire la frase perché un furgone nero spuntò all'improvviso da una stradina secondaria vicino a noi, bloccandoci la strada.

Dal veicolo scesero tre uomini, due immobilizzarono Serena che si dimenò, ma non riuscì comunque a difendersi perché i due la portarono nel furgone.

L'unico uomo rimasto mi spinse a terra e prima di scappare mi urlò:

-Di ai cari genitori Queen di prepararsi a sborsare un bel po' di soldi se rivogliono avere indietro la loro cara figlioletta appena ritrovata-

Una volta salito anche l'ultimo uomo, il furgone partì a tutto gas e in un secondo scomparve dalla mia vista.

Dopo un attimo di shock presi il cellulare e terribilmente in colpa e con copiose lacrime che uscivano dai miei occhi composi il numero di mia figlia.

“ Ehi mamma dimmi” rispose lei allegra al primo squillo.

-Felicity...- riuscì solo a mormorare ma bastò perchè mia figlia intuisse che fosse successo qualcosa

“Mamma! Stai bene? Cosa è successo!!!??”

-Si tratta di Serena...l' hanno rapita-

 

Autore: La tentazione di interrompere il capitolo qua era tanta ma non sono così cattiva quindi continuate pure a leggere XD

 

Pov. Serena

Era successo tutto in un lampo, un secondo prima stavo parlando con mia nonna e il secondo dopo mi ero ritrovata circondata da due braccia muscolose che mi trascinavano via, avevo provato a difendermi ma presa così alla sprovvista non ci ero riuscita e mi ero ritrovata rinchiusa nel vano di un furgone, e quando partì, capì di essere stata rapita.

Potevo urlare quanto volevo ma nessuno mi avrebbe sentito, la cosa positiva era che le mie mani non erano legate.

Infatti quello che i rapinatori non potevano sapere era che io non ero una di quelle ragazze deboli e piagnucolone che si fanno salvare dagli altri, l'unica persona che poteva salvarmi ero io stessa.

All'orfanotrofio avevo imparato a essere forte, a “combattere” per la porzione di cibo più abbondante, a tenermi stretti gli oggetti a me cari per non farmeli rubare e a contrastare i tipici bulletti.

All'età di 15 anni avevo trovato un' amico che mi aveva insegnato la box e da allora avevo sempre saputo difendermi.

Mi alzai traballante per colpa delle buche che il furgone prendeva e anche se con scarsa luce mi guardai intorno e riuscì a trovare un vecchio filo di ferro arrugginito, perfetto!

Avevo visto che i rapinatori erano tre uomini e cominciai ad ideare un piano.

Il viaggio durò altri venti minuti e finalmente il furgone si fermò.

Era arrivato il momento.

Sentì dei passi e dei rumori poi lo sportellone si aprì ed entrarono due uomini che mi trascinarono di peso fuori.

Cercai di mostrarmi impaurita e debole.

-Per favore non fatemi del male- piagnucolai.

I due uomini mi tenevano un braccio ciascuno mentre il terzo mi si era posizionato davanti,era arrivato il momento di agire.

Lanciai con tutta la forza che avevo un calcio nelle parti basse al terzo uomo che si accasciò dolorante a terra.

Impugnai bene il pezzo di ferro che avevo nascosto nella mano chiusa e lo passai sul braccio dell'uomo alla mia sinistra.

Il ferro era ancora più affilato di quello che pensavo e così gli lasciai un lungo taglio che andava dal gomito al polso che cominciò subito a sanguinare copiosamente.

L'uomo alla mia destra si era ripreso dalla sorpresa ed era pronto ad aggredirmi, ma io fui più veloce e lo spinsi via cominciando a correre .

Corsi veloce come non mai e lanciando uno sguardo indietro vidi che l'uomo che avevo spinto si era facilmente ripreso ed adesso mi stavo inseguendo.

Aumentai la velocità.

Mi trovavo in una zona industriale abbandonata.

Le strade erano deserte ma io continuai a correre, durante il mio passaggio rovesciai alcuni sacchi della spazzatura rallentando così il mio inseguitore.

Alla mia destra notai un cancello e mi ci precipitai.

Lo scavalcai in un baleno e ripresi la mia fuga.

Dopo un minuto mi girai e compresi che finalmente ero riuscita a seminare l'uomo ma continuai a correre.

Quando riportai lo sguardo davanti a me per poco non mi investirono.

Ero sbucata in una strada abitata, ma soprattutto trafficata.

Un paio di macchine mi suonarono il clacson e così attirai l'attenzione di una decina di persone a un bar lì vicino.

Un uomo mi si avvicinò.

-Signorina si sente bene?- chiese notando i miei occhi sconvolti e l'evidente fiatone che avevo dopo una così lunga corsa.

-No....hanno ...appena tentato..di ...rapirmi- risposi prendendo fiato.

-Oh venga con me così chiamiamo la polizia-

L'uomo mi condusse a uno dei tavolini del bar e fui subito circondata da molte persone.

Mi offrì da bere e mentre io mi dissetavo il signore molto gentilmente chiamò la polizia che dopo cinque minuti arrivò insieme ad un'ambulanza.

- Signorina vuole chiamare qualche suo familiare- mi chiese il signore mentre aspettavamo l'arrivo delle forze dell'ordine.

-I miei genitori...ma..non conosco il loro numero- e questa volta balbettai non perché dovevo riprendere fiato ma perché ero sotto shock.

L'uomo confuso da questa strana risposta chiese ancora:

-Allora vuole dirmi il suo nome, sicuramente la polizia riuscirà a trovarli-

-Serena Queen-

-Tranquilla Serena andrà tutto bene- mi rassicurò lui e in silenzio aspettammo.

L'ambulanza arrivò e un infermiere mi invitò a salire sul mezzo ed io non protestai.

Mentre mi misuravano la pressione e controllavano che stessi bene mi si avvicinò un poliziotto.

- Piacere Serena sono il detective Richard, il signore che l'ha soccorsa ci ha detto come si chiama e abbiamo subito provveduto a chiamare i suoi genitori, tra poco saranno qui- a quella frase i miei occhi si illuminarono.

-Nel frattempo vuole raccontarci cosa le è successo? -

-Detective per favore, è sotto shock, lasci le domande a dopo- disse l'infermiere che mi stava visitando, intromettendosi nel discorso, io lo guardai e lo ringrazia con gli occhi.

In quel momento sentimmo uno stridio di gomme sull'asfalto e in lontananza vidi arrivare una macchina a tutto gas.

La macchina frenò di colpo, parcheggiando praticamente in mezzo alla strada.

Si aprirono due portiere dalle quali uscirono i miei genitori che mi corsero incontro.

Io alla loro vista feci un salto e scesi dall'ambulanza correndogli in contro,e una volta arrivata a destinazione mi buttai nelle loro braccia scoppiando a piangere.

- O mio Dio tesoro stai bene???- mi urlò mio padre.

-Ora si- risposi guardandoli negli occhi.

-Come sei riuscita a scappare?- mi chiese la mamma che tentava di asciugarsi le lacrime versate.

-Mi sono difesa e sono corsa via ritrovandomi qua- spiegai io balbettando.

-Sei riuscita ad avere la meglio su quei malviventi? Da sola?- mi domandò papà ed io annui.

-Amore questo sicuramente lo ha preso da te- disse poi mamma facendoci ridere tutti.

Una volta asciugate le lacrime e esserci abbracciati ancora un altro po' ci dirigemmo dal poliziotto che fece un verbale delle mie dichiarazioni assicurandoci di aprire subito l'indagine.

E finalmente ce ne tornammo a casa, di nuovo insieme.

 

Autore: Ta dan! La nostra Serenella sa difendersi da sola,potrebbe fare concorrenza al padre XD

Ho aggiornato due volte in poco tempo perché in questo week end sarò molto impegnata e non volevo lasciarvi troppo in sospeso. Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate. A presto.

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Capitolo 16
*** Progetti per il futuro ***


 

Capitolo 16:Progetti per il futuro

Alla fine con tutto quello che era successo avevamo abbandonato l'idea della visita alla Queen Consolidated ed ora io, papà, mamma e tutta la mia famiglia c'è ne stavamo tranquilli ,spaparanzati sul divano, bevendo una bella tazza di tè caldo.

Appena tornata a casa ero stata circondata da persone che preoccupate volevano sapere come stessi, zia Thea, Roy, Laurel, Quentin e la nonna, soprattutto la nonna che si sentiva terribilmente in colpa per quello che era successo, non era stato facile rassicurarla ma alla fine ci ero riuscita.

Avevo dovuto raccontare per filo e per segno lo svolgimento dei fatti e il modo in cui ero riuscita a fuggire.

-Davvero sei riuscita a liberarti da sola?- chiese ancora una volta zia Thea, buttando giù l'ultima sorsata di tè.

-Esatto- risposi io.

-Grande!Potere alle donne!- esclamò entusiasta Laurel porgendomi il palmo per un bel cinque facendo ridere tutti i presenti.

-Oliver che ne dici? Abbiamo trovato un nuovo membro per il Team Arrow?- domandò Roy divertito.

-Non credo proprio!- esclamò rabbioso papà, interrompendo così quell'atmosfera scherzosa e felice.

-Scusami era solo per dire..- disse mortificato Roy.

-No scusami tu ma..- poi rivolgendosi a me continuò

-Che non ti vengano in mente strane idee, ho già mia moglie e mia sorella in costante pericolo non ci voglio anche una figlia!-

-Tranquillo papino- risposi tranquillizzandolo, alzando le mani come se fossi una criminale e grazie al mio gesto e al mio nomignolo rubai risate a tutti facendo tornare l'allegra atmosfera.

-Non ho ereditato il gene dell'eroe mascherato- continuai burlando papà e lui minacciandomi ma lasciandosi scappare qualche risata rispose

-E menomale-.

-A proposito di questo Serena...quali sono le tue ispirazioni? Cosa vorresti fare da grande? Insomma ora che ne hai le possibilità potresti anche andare all'università se tu vorresti...- chiese mia madre curiosa e io a quella domanda rimasi spiazzata...in effetti c'era un idea che...ma l'avevo ormai seppellita da anni..anche se con queste nuove scoperte la mia idea era ritornata prepotentemente a bussare nei miei ricordi.

-Si Serena racconta! Anche io sono curiosa- disse mia nonna, anche lei seduta sui divani che formavano il nostro sgangherato cerchio a mò di riunione

-Bè in effetti ci sarebbe una cosa ma...non ne ho mai avute le possibilità e..niente-

-Dai non essere timida- mi incoraggiò il mio nonno acquisito.

-Vedi papà forse non ho acquisito il gene mascherato...ma potrei avere acquisito il gene di aiutare le persone- dissi timida

-E in che modo vorresti aiutare le persone?- mi chiese mamma curiosa.

-Aspetta..fammi indovinare! Vuoi diventare un dottore- tentò entusiasta la nonna

-mh no..io e la medicina proprio non ci capiamo- risposi imbarazzata.

-Ho capito! Un poliziotto!- esclamò entusiasta Quentin

-Ti piacerebbe ...- mormorò la nonna prendendogli la mano.

-No...anche se una volta ci avevo fatto un pensierino..- ammisi io

-No! Niente poliziotti!- esclamò papà

-Tranquillo, non voglio entrare in polizia..io voglio- cercai di rassicurarlo

-Ho capito un vigile del fuoco! - tentò questa volta Thea.

-No io..- tentai ancora

-Un pompiere? Ma come ti viene in mente Thea!- esclamò fingendosi disgustata la mamma.

-E fatela finire!- esclamò infine Laurel facendo così calare il silenzio nella stanza.

La ringraziai con gli occhi e finalmente potei parlare.

-Io ho sempre voluto diventare un avvocato! Ma non uno di quelli ricchi...si cioè essere ricca non mi dispiacerebbe anche se in effetti lo sono già..ma comunque io vorrei difendere le persone povere che non possono permettersi un buon avvocato!-

Detto questo tutte le persone presenti in sala si misero a ridere e io andai in confusione, cosa avevo detto di così divertente?

-Tesoro sembravi me hai tempi d'oro- disse la mamma.

-Felicity guarda che tu balbetti ancora- disse papà.

-No! Non è vero...cioè forse si ma...o al diavolo- rispose mamma scatenando così altre risate nei presenti,compresa me.

-Attenta Laurel ! Potrebbe rubarti il lavoro!- disse Thea dopo essersi ripresa dall'attacco di ilarità.

-Ne sarei orgogliosa- rispose la ragazza sorridendomi.

-Ehm..volete spiegarmi?- chiesi confusa

-Prima di trasferirmi a Las vegas e prima ancora di diventare Black Canary io volevo esattamente la stessa cosa, e ci ero anche riuscita, difendevo chi non poteva pagarsi un avvocato- mi spiegò lei.

-Aspetta! Tu sei un avvocato?- esclamai entusiasta.

-Certo, non lo sapevi?-

-A quanto pare no!- commento Roy, visto che la mia bocca si era aperta così tanto a formare una o che mi era impossibile parlare.

-Aspetta un attimo! Tu sei quella Laurel Lance?- chiesi all'improvviso ritrovando la mia voce

-Tesoro di cosa stai parlando?- chiese mia madre confusa.

-L'avvocato più famoso di tutti!-

-oddio non esagerare..non sono così importante- disse Laurel imbarazzata.

-Tu sei il mio mito!- esclamai ancora andandola ad abbracciare, cogliendola di sorpresa.

-Grazie di essere i miei genitori!- dissi poi abbracciando mamma e papà, sembravo come una bambina il giorno di natale e forse lo ero.

-Oddio quando ho sentito il tuo nome..si mi è venuto in mente ma...non pensavo che potessi essere veramente tu..da piccola ritagliavo sempre gli articoli di giornale che ti riguardavano- spiegai saltellando sul divano,non riuscivo davvero a stare ferma.

-Sono felice che apprezzi il mio lavoro- rispose Laurel, imbarazzata dal mio racconto.

-Quindi ritornando al discorso tu da vorresti essere un avvocato?- chiese conferma la mamma.

-Esatto- risposi fiera.

-Allora cominciamo subito- disse Laurel

-cosa?- chiesi confusa

-Domattina potrei accompagnarti alla facoltà di legge per prendere le pratiche dell'iscrizione- propose la donna.

-Posso?- chiesi rivolgendomi ai miei genitori a bocca aperta.

-E' una domanda seria?- rispose la mamma facendomi capire che per loro non c'era problema.

-Allora accetto volentieri!-

-Per la visita alla Queen Consolidated potremmo fare nel pomeriggio?- domandai poi alla mamma

-Certo non preoccuparti-

-Ehi Laurel! Mi stai rubando la figlia- brontolò papà fingendosi arrabbiato.

-Cosa c'è Queen? Sei geloso?- rispose Laurel per provocarlo.

Quello scambio di battute fecero ridere tutti e fra le risate generali il campanello suonò.

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